RASSEGNA STAMPA DEL 2 APRILE 2019

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MARTEDÌ 2 APRILE 2019

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LITE CONTINUA TRA LEGA E M5S Continua la tensione tra Salvini e Di Maio sulla questione diritti

LE IMPRESE VANNO A CACCIA DI PROFESSIONISTI DEL DIGITALE

CORBI / A PAG. 8

SANDRE / A PAG. 14

il governo sostiene milano-cortina 2026

«Olimpiadi, appoggio totale» Il sottosegretario Giorgetti: pronte le garanzie e finanzieremo anche le infrastrutture sociali Ieri l’arrivo a Venezia degli ispettori del Cio

Sognando insieme. L’aeroporto Marco Polo li ha accolti con un “Dreaming together” lampeggiante sul display e il governatore Luca Zaia ha sciorinato un benvenuto in romeno

a Octavian Morariu, il presidente della Commissione Cio per la valutazione dei Giochi invernali 2026. Sbarcata a Venezia, oggi la delegazione raggiungerà le Tofane, prima tappa

dell’ispezione nelle sedi indicate dal masterplan olimpico di Milano-Cortina; è un passaggio cruciale nello sprint a due con Stoccolma-Are. TOSATTO E DAL MAS / PAGINE 2 E 3

ospedale di feltre

Pensionato con il camice l’Usl richiama Zambotto È appena andato in pensione, ma è pronto a rimettersi il camice. Franco Zambotto, primario di pneumologia all’ospedale di Feltre dal 2000 e già direttore di dipartimento è stato salutato con un “arrivederci” dal

direttore sanitario Giovanni Maria Pittoni. Perché le competenze e l’esperienza di Zambotto sono un patrimonio prezioso e pure il medico si dice possibilista su un suo rientro in organico. MILANO / A PAG. 25

italia in stallo

ammainano il tricolore per il vessillo di s. marco indipendentisti denunciati DAL MAS/ A PAG. 30

Belluno / A PAG. 18 Nascondeva tra i panni sporchi coca e hashish: operaio arrestato e coinquilino denunciato

Vinitaly, da domenica la fiera che guarda ad Est Questo del 2019, che inizierà domenica a Verona, è il più grande Vinitaly di sempre. Giunto alla cinquantatreesima edizione ha numeri a dir poco strepitosi: 4. 600 espositori con una new entry di ben 130; 16.000 le etichette provenienti da 35 paesi in un catalogo consultabile online tradotto in 9 lingue. Si capisce, a questo punto, perché si cerchi di fare joint venture con la Cina, Giappone, Corea del Sud, Hong Kong: un mercato importantissimo. LAZZARINI / PAGINE 12 E 13

canale d’agordo / A PAG. 24 Comune e ambientalisti dicono no alla costruzione della centralina sul Liera calalZo / A PAG. 29 Rubati occhiali per 100 mila euro dal negozio di Mestre della “Ottica Demenego”

in estate a fusine la mostra sugli squerarioli

Le barche dei Casal narrano il legame tra Zoldo e Venezia

“L

e barche dei Casal” sarà l’evento culturale e turistico dell’estate zoldana. Fusine ospiterà infatti da luglio la mostra di modelli di barche veneziane destinata a raccontare la storia della famiglia zoldana che a Venezia divenne famosa per la costruzione di gondole. AGOSTINI / A PAG. 23

La bocciatura dell’Ocse «Quota 100 da cancellare» L’Ocse vede l’Italia “in stallo”. E attacca le riforme del governo: ’faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche. / A PAG. 6

L’ANALISI (63*4"55* / A PAG. 6

IL PIL È IN CALO E I PROBLEMI SONO IRRISOLTI

P

er molti mesi l’incertezza sulle scelte del governo e la minaccia di una crescita del deficit hanno pesato sui tassi di interesse.


MARTEDÌ 2 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

PRIMO PIANO

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Milano-Cortina 2026 - Il sogno olimpico il programma

Prima tappa in Tofana si chiude a Fiames

A destra il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina, con Zaia, Malagò, Giorgetti e i delegati del Cio ieri a Venezia

Ghedina: «Siamo preparati e faremo una bella figura» Il sindaco di Cortina illustra l’accoglienza dedicata alla delegazione del Cio e spiega: «Ci hanno chiesto informazioni sulla pista da bob e skeleton» Francesco Dal Mas CORTINA. «La delegazione Cio è stata molto colpita dalla presenza, fin dal primo giorno, del Governo Italiano con il sottosegretario Giorgetti, della Regione col presidente Zaia, del Comune col sindaco e del Coni con il presidente Malagò. Hanno avuto la percezione che alle spalle della nostra candidatura ci sia proprio tutto il Paese». Un Paese disposto a pagare? «Ovviamente sì», risponde il sindaco Gianpietro Ghedina, che stamani, alle 8.30, sarà sulle piste della Tofana per mostrare lo spettacolo dolomitico. «Già ieri i delegati sono stati colpiti dal fascino di Venezia», riferisce. Giorgetti ha assicurato che Roma pagherà: ha tira-

to un sospiro di sollievo? «Il Governo pagherà i 415 milioni delle spese della sicurezza e dell’amministrazione. Ma Giorgetti ha promesso anche di più. Roma sosterrà quanto meno gli investimenti sociali». Di che cosa si tratta? «Non ricordiamo mai abbastanza che alle Olimpiadi si accompagnano le paralimpiadi. Il Governo investirà in tutti gli adeguamenti degli impianti, e quindi delle piste, necessari alla frequentazione dei diversamente abili e dei soggetti meno abbienti». Non nelle infrastrutture di accoglienza, ad esempio il villaggio olimpico ed il Centro Media? «No, al momento. Ma queste strutture non saranno a perdere. Saranno realizzate per essere poi smontate e trasferite dove saranno necessa-

rie. Verranno prese in gestione dalla Protezione civile». I due villaggi saranno realizzati a Fiames? «Sì, abbiamo deciso di concentrarle in quella sede entrambe. Anche per comodità degli atleti e della stampa». È già iniziato a Venezia l’interrogatorio dei delegati Cio? «Nessun interrogatorio. È giusto che il Comitato olimpico internazionale venga a vedere se siamo davvero in grado di ospitare i Giochi. E noi siamo sicuri di fare una bella figura, abbiamo organizzato tutto molto bene». Di che cosa si sono subito interessati? «Della pista di bob e di skeleton. Abbiamo dimostrato che non ci sono problemi. Neppure per i costi, intorno ai 37-40 milioni. Abbiamo anticipato che siamo già in grado

IL SINDACO DI CORTINA GIANPIETRO GHEDINA IERI ERA A VENEZIA

«È stato fatto un grosso lavoro anche sul piano della documentazione specifica di ogni impianto»

di garantire per il futuro, nel senso che quello diventerà un Centro Federale nazionale per le due discipline, d’accordo con le Province di Trento e Bolzano e sarà in rete con gli altri presenti in Europa» . La gestione futura quanto costerà? «Avrà costi contenuti, senz’altro abbordabili. Ci sono già le coperture». Quindi non resta che brindare, prima che la delegazione parta? «No, nessun brindisi. Sono d’accordo con il presidente Zaia di farlo il 24 giugno». Cortina come accoglierà i rappresentanti del Cio? «Ci siamo preparati, abbiamo portato diverse bandiere sui luoghi chiave. È stato fatto un grosso lavoro di preparazione sia della documentazione, ma anche specifica su ogni impianto. L’importante, lo ripeto, è aver dimostrato l’unità d’intenti». Quella che Stoccolma sembra non garantire? «Non mi permetto di giudicare». I due o tre voti che mancano per il 24 giugno, il presidente Malagò li ha trovati? «A Venezia l’ho visto sereno, anzi diciamo pure molto fiducioso». E il neo dei posti letto? «Un neo, appunto. Tutto risolto». —

i preparativi

Alverà: «Siamo a buon punto e tutto sarà sostenibile» CORTINA. Dunque, riassumendo, Cortina – se l’Italia porterà a casa la candidatura per le Olimpiadi invernali del 2026 – ospiterà le gare di sci femminile (non quelle maschile, strappate dalla Valtellina), sulle nuove piste delle Tofane. La “Eugenio Monti”, ovvero la pista di bob che verrà recuperata ed ampliata, non ritornerà in funzione solo per questa leggendaria disciplina, ma

vi saranno ospitati anche lo skeleton e lo slittino. Lo stadio del Ghiaccio, decisamente avveniristico nel 1956, sarà invece rinnovato per accogliere il curling. Queste, in sostanza, le gare. A Fiames, nell’area dello scalo aereo – che, dunque, non riaprirà come aeroporto, almeno fino al 2026 – troveranno sistemazione il villaggio olimpico, il Centro Media e l’area Premiazione.

Il vicesindaco Luigi Alverà ha sorvolato nei giorni scorsi tutti i campi di gara in elicottero, constatando che: «Lo scenario è semplicemente magnifico». Ai delegati del Cio che saranno oggi a Cortina verrà puntualmente spiegato che il vantaggio c’è tutto, ospitando Cortina il mondiale di sci del 2021. Ci saranno anche i dirigenti della Fondazione Cortina 2021 che di-

A sinistra l'Olympia che è stata ampliata a destra la Vertigine

CORTINA. La visita dei delegati Cio riguarderà tutte le location individuate come sedi di gara e di alloggiamento. Il primo appuntamento è fissato alle 8.30, in Tofana, nella zona di Rumerlo dove c’è l’arrivo delle competizioni, sci maschile e sci femminile. Poi la delegazione – che sarà accompagnata dal sindaco Gianpietro Ghedina e dal suo vice Luigi Alverà – si sposterà nella zona della pista di bob e di skeleton, quindi farà visita allo Stadio Olimpico del 1956, che sarà sede, fra otto anni – se passa la candidatura del tandem lombardo veneto – delle gare di curling. Ricognizione, quindi, in area aeroporto, a Fiames, dove sorgerà la città olimpica, con il villaggio e il Centro Media, nonché il sito delle premiazioni. La delegazione avrà anche l’accompagnamento del presidente Luca Zaia. Poi tutti verso Anterselva, dove nel pomeriggio i delegati saranno ricevuti dal presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher. Il giorno successivo, la delegazione farà tappa in Val di Fiemme, con l’accoglienza da parte del presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti. Mercoledì, invece, la delegazione del Cio sarà in Valtellina e quindi farà la sua ultima visita a Milano. Il sindaco di Cortina Ghedina salirà oggi anche ad Anterselva, mentre venerdì sarà a Milano, per l’incontro stampa conclusivo e la cena di gala. A Milano non mancherà neppure il governatore Luca Zaia. — FDM

mostreranno de visu come «siamo già a buon punto»; incoraggiamento, questo, ad avere fiducia nel tandem lombardo veneto. «E siccome le Olimpiadi del 2026 dovranno essere sostenibili, da ogni punto di vista, ecco un’altra garanzia che verrà data: già tra un anno avremo mobilità pubblica che utilizza l’elettrico e punteremo su smart mobility con investimenti nella parte alta del bellunese», conclude il vicesindaco Alverà. Il deputato del Pd, Roger De Menech, rilancia al riguardo l’appello al Governo perché finanzi l’elettrificazione della ferrovia bellunese fino a Calalzo. — FDM


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CADORE - COMELICO

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santo stefano

Via il Tricolore, indipendentisti denunciati I venetisti hanno issato il vessillo di San Marco sul pennone che campeggia sul cimitero dei Caduti in guerra SANTO STEFANO. Denunciati

gli indipendentisti veneti: hanno sostituito il Tricolore che campeggia sul cimitero monumentale dei Caduti in guerra di Santo Stefano con la bandiera di San Marco. È accaduto domenica pomeriggio, a margine di una cerimonia che il “Comitato liberazione nazionale Veneto” ha svolto nella zona del camposanto che è uno tra i cimiteri di guerra più importanti delle Dolomiti. Venuti a conoscenza dell’episodio, il sindaco Alessandra Buzzo e il suo vice Tonon si sono rivolti ai carabinieri per sporgere denuncia. «La bandiera italiana è stata strappata dall’asta», riferisce la sindaca Buzzo, «e gettata via in un angolo». Gli indipendentisti provenivano da tutto il Veneto. Prima si sono recati a rendere gli onori militari – tra l’altro invitando gli alpini aderenti a portare il cappello – e poi si sono riuniti nella sala della Regola, in via Udine, per fare il punto della situazione, tra l’altro criticando l’impasse del processo di autonomia intrapreso dal presidente della Regione Luca Za-

ia col referendum popolare. «Vuoi davvero rinunciare alla libertà dell’indipendenza», si legge testualmente nell’invito al raduno, «per l’ennesima bugia che ti vuole schiavo con l’illusione dell’autonomia? Partecipa alla costruzione della nuova nazione veneta», insisteva l’invito, «vogliamo dimostrare ai residenti locali che la comunità del comitato esiste, è viva ed è attiva, e che anche nel Co-

La sindaca Buzzo: «La bandiera italiana strappata dall’asta e gettata in un angolo» melico può nascere e svilupparsi, per creare le condizioni della decolonizzazione, oltre al ripristino della nostra nazione veneta, fondata sugli inossidabili principi marciani di equità, giustizia e libertà». Tra l’altro gli indipendentisti si sono recati a Sappada per il pranzo, rendendo a loro modo omaggio alla cittadina che si è distaccata dal Veneto.

«Liberissimi, questi signori, di dire e di fare ciò che più desiderano, ma non di offendere», sottolinea il sindaco Buzzo, «la memoria dei nostri Caduti per la patria. E proprio nel segno della pacificazione abbiamo voluto che qui riposassero anche le vittime austriache». Il cimitero monumentale è intitolato alla memoria di Adriano Lobetti Bodoni, sottotenente del 92° reggimento fanteria, che morì, appena ventenne, sul monte Rosso il 4 agosto 1915. Per il suo sacrificio fu insignito della medaglia d’argento al valor militare alla memoria. Nel cimitero riposano 948 soldati, di cui 831 italiani e 109 austro-ungarici. Al centro del cimitero il monumento-ossario. «Strappare la bandiera italiana e issare quella veneta, pur con tutto il rispetto per San Marco, è come accampare un falso storico», insiste la sindaca Buzzo, «questi militari sono morti per l’unità d’Italia, non per l’indipendenza del Veneto». Hanno manifestato riprovazione anche gli Alpini dell’Ana. — Francesco Dal Mas BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Il leone di San Marco issato al posto del Tricolore gettato via in un angolo e (sopra) la locandina dell’evento

cortina: regole d’ampezzo

l’incidente mortale di auronzo

In carica da Pasquetta tutti i nuovi marighe

La causa dello schianto sarebbe stata un malore I parenti già ad Auronzo

CORTINA. Entreranno in carica il prossimo lunedì di Pasqua i nuovi marighe delle Regole d’Ampezzo. Il loro impegno durerà un anno. Il marigo, dal latino maior, maioricus, è il capo della Regola eletto originariamente per un anno dai regolieri, che gli affidano i pieni poteri nell’ambito della consociazione. I nuovi marighe prossimi ad entrare nell’esercizio delle loro funzioni sono: per la Regola Alta di Lareto, Alberto Menardi “Milar”; per la Regola di Ambrizola, Guido Menardi

“Diornista”; per la Regola di Zuel Claudio Michielli “Miceli”; per la Regola di Campo Enzo Dadiè “Bechin”; per la Regola di Pocol Walter Dandrea “Podar”; per la Regola di Cadin Evaldo Constantini “Ghea”; per la Regola di Chiave Giorgio Degarsper “Meneguto”; per la Regola Bassa di Lareto Renzo Stefani “de Stefin”; per la Regola di Mandres Roberto Zangiacomi “Sacheo Patola”; per la Regola di Fraina Paolo Apollonio “Marco”. — A.S.

AURONZO. Colpa di un malore.

Il giorno dopo lo schianto mortale di Cima Gogna prende corpo l’ipotesi che a causare l’invasione della corsia opposta da parte di Antonio Briguglio sia stato un improvviso problema fisico. Senza controllo, la sua Volkswagen Golf ha oltrepassasato la linea discontinua di mezzeria della 52 Carnica, proprio mentre stava arrivando il furgoncino Volkswagen Caravelle, alla cui guida c’era la cadorina Annamaria De Marchi.

La Golf di Briguglio

Secondo i primi accertamenti dei carabinieri della Compagnia di Cortina, Briguglio non aveva le cinture di sicurezza allacciate e le condizioni dell’autoveicolo, con il muso saltato e il cofano accartocciato, fanno pensare che la velocità fosse sostenuta. Entrambi i veicoli sono stati posti sotto sequestro, stesso discorso i telefonini cellulari, per verificare che non ci siano stati chiamate o messaggi nei momenti immediatamente precedenti allo schianto. Niente di strano: le forze di polizia incaricate dei rilievi di legge lo fanno sempre. In Procura, ieri mattina si parlava soltanto d’ispezione cadaverica esterna da effettuarsi nell’obitorio di Auronzo, dove è stata portata la salma di Briguglio, sempre a dispozione dell’autorità giudiziaria. C’è un fascicolo aperto

per omicidio stradale. Intanto, già domenica sera in Cadore sono arrivati il padre e il fratello del 29enne palermitano che, non appena saputo della tragedia, si erano precipitati all’aeroporto di Palermo Punta Raisi per prendere il primo volo utile con destinazione Venezia. Se gli accertamenti dovessero davvero limitarsi all’ispezione esterna, non ci vorrebbe molto tempo per la celebrazione dei funerali a Gratteri, il paese di origine, alle porte del capoluogo siciliano. Briguglio lavorava come operaio alla Senfter di San Candido, in provincia di Bolzano. Era emigrato, per cercare un posto. De Marchi sta bene: ha riportato delle contusioni, in particolare a un ginocchio, ma niente di grave. — Gigi Sosso

caraBinieri

Il “Tuscania” si addestra tra le nevi auronzane AURONZO. Paracadutisti carabinieri del Tuscania in addestramento tra le nevi e i boschi auronzani. Reparti speciali dell’Arma hanno scelto l’alta provincia di Belluno per formare il personale che ambisce a entrare fra i paracadutisti, mettendoli alla prova anche con una simulazione in assetto scialpinistico, usando le pelli di foca. La formazione degli incursori dell’Arma passa anche da queste parti: la scorsa set-

timana. infatti, al Centro addestramento dell’Arma dei Carabinieri che si trova ad Auronzo, ha trovato ospitalità il personale del 1° reggimento carabinieri paracadutisti “Tuscania” di Livorno. Nello specifico, i gruppi di incursori hanno svolto una parte della fase addestrativa che porta alla formazione dei carabinieri che vogliono entrare a fare parte del reggimento paracadutisti. Dopo una prima parte pro-

Un momento dell’addestramento

pedeutica allo sci svolta prima sul monte Cimone e poi nell’area delle cinque Torri ampezzane, con la cornice delle Dolomiti intorno, la formazione è continuata con la fase del movimento in montagna, vedendo gli al-

Uomini del Tuscania attraversano un bosco

lievi aspiranti esploratori alle prese con gli sci da alpinismo: una “traversata” che li avrebbe portati a raggiungere il rifugio Auronzo in andata, poi la successiva discesa a valle. A chiusura dell’addestra-

mento è stata svolta anche una esercitazione complessa: il gruppo di “esploratori” in formazione ha figurato una operazione con ai piedi sci e pelli di foca (quindi sempre in attività di scialpinismo), per simulare l’indi-

viduazione e l’arresto di un pericoloso criminale. Il personale del reparto addestrativo ha utilizzato come base logistica ed addestrativa il Centro addestramento alpino di Auronzo di Cadore. —


la Cronaca di Verona.com

8 • 2 aprile 2019

CONFSERVIZI VENETO DÀ UNA MANO ALL’AVIS L’associazione con 6 provinciali e 325 comunali opera per assicurare sangue agli ammalati PER FAR CRESCERE LA CULTURA DEL VOLONTARIATO

Con lo scopo di far crescere la cultura del volontariato e del dono del sangue e di promuovere la diffusione di una coscienza sempre più radicata ai principi della sostenibilità, in particolare per quanto concerne la responsabilità rispetto alle tematiche sociali e ambientali, Avis Regionale Veneto e Confservizi Veneto hanno deciso di avviare una partnership sancita con uno specifico protocollo d’intesa. La collaborazione è stata presentata dal presidente Massimo Bettarello in occasione dell’assemblea di Confservizi Veneto tenutasi a Veronamercato. In rappresentanza dell’Avis è intervenuto Luigi Piva membro dell’esecutivo regionale. Per il prossimo 13 aprile è prevista una analoga presentazione all’assemblea dell’Avis Regionale Veneto che si svolgerà a Bassano del

Grappa. La partnership, concordata dal presidente di Avis Regionale Veneto Giorgio Brunello e il direttore di Confservizi Veneto Nicola Mazzonetto, prevede la definizione e l’adozione di strategie e sinergie condivise in virtù delle quali pianificare attività rivolte agli stakeholders delle due associazioni, sia interni (associati e collaboratori) sia esterni (sistemi organizzati, cittadini, fruitori dei servizi di pubblica utilità), in grado di porre al centro dell’attenzione la qualità della vita e gli elementi in grado di accrescerla. Sul piano territoriale le aziende pubbliche di servizi adotteranno iniziative parallele come già fatto a Venezia da Actv con il presidente Luca Scalabrin che ha già firmato un analogo accordo con l’Avis locale. Il contributo che darà Avis sarà basato sui valori che l’associazione espri-

Massimo Bettarello (a destra) al convegno

me: gratuità del dono, anonimato del gesto, attenzione ad uno stile di vita sano e positivo, aggregazione e socializzazione, fiducia, reciprocità, cittadinanza solidale come fondamento di una convivenza civile basata sulla partecipazione responsabile. Avis Regionale Veneto, con le sue 6 provinciali e le 325 comunali, assieme

GIORNATA MONDIALE DELL’AUTISMO “CONTRO LA PATOLOGIA INVISIBILE”

all’Abvs-Associazione Bellunese Volontari del Sangue (che riunisce 52 sezioni in provincia di Belluno) opera per assicurare il sangue agli ammalati, tutelarne la cura e promuovere corretti stili di vita. Il lavoro volontario è pari a 172 lavoratori a tempo pieno, oltre 300.000 ore di impegno solidale.

NELL’AUDITORIUM DELLA GRAN GUARDIA

L’assessore Lanzarin conferma l’impegno per le famiglie

Nella giornata mondiale dedicata alla consapevolezza sull’autismo, l’assessore regionale alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin conferma l’impegno della Regione Veneto ad intensificare l’organizzazione dei servizi per i disturbi dello spettro autistico e a potenziare le esperienze di sostegno alle famiglie partecipando a due diverse iniziative, a Verona e a Castione di Loria (Treviso). Al mattino a Verona, nell’auditorium della Gran Guardia, l’assessore prenderà parte al convegno “Autismi, un problema di transizione o una prospettiva per l’intero arco

della vita?” promosso dall’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e coordinato dal dottor Leonardo Zoccante, responsabile del Centro regionale per l’autismo. Nell’ambito della giornata di studio e formazione, l’assessore interverrà alla tavola rotonda (prevista alle ore 12) dedicata all’organizzazione dei servizi per i disturbi dello spettro autistico - dall’adolescenza all’età adulta - e alle buone prassi sperimentate nella scuola e nel territorio. Nel pomeriggio, alle ore 14, l’assessore inaugurerà a Castione di Loria (Treviso) la

casa “La farfalla”, B&B sociale realizzato dalla cooperativa sociale Agorà per offrire esperienze residenziali prolungate e percorsi di turismo sociale a ragazzi con autismo, nonché un’occasione di sollievo alle famiglie. “La Giornata mondiale sull’autismo - sottolinea l’assessore – è occasione per affrontare in modo più diretto e consapevole una patologia ancora invisibile, e per certi versi misteriosa, ma in crescita costante. Siamo tutti consapevoli che sul tema c’è ancora molta strada da fare, dalla diagnosi precoce ai percorsi di presa in carico e inserimento

Manuela Lanzarin

lavorativo. Ma l’attenzione specifica garantita dalla Regione Veneto, che ha istituito due centri regionali di riferimento per infanzia/adolescenza ed età adulta e un tavolo regionale di confronto e progettazione e che sostiene il Coordinamento Autismo Veneto e le iniziative spontanee del terzo settore, indica la prospettiva di lavoro: fare ancor più rete tra i servizi e far sentire le famiglie meno sole nell’affrontare le mille difficoltà di una disabilità invisibile che isola e crea barriere, anche nelle relazioni primarie”.

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VI

Adria

IL CONSIGLIERE PD «Dimostro che non sono io ad avere rapporti preferenziali con Casellati e la mia proposta era stata tecnicamente accolta»

Delta

Martedì 2 Aprile 2019 www.gazzettino.it

rovigo@gazzettino.it

Spinello querela il sindaco Barbierato

Si “guarda” nel sottosuolo per i reperti `Si vogliono riportare espositivo che contenesse i re-

alla luce le vestigia antiche del territorio ADRIA

La maggioranza fa quadrato a difesa della posizione dell’assessore Terrentin `

ADRIA «Non sappiamo cosa abbia spinto Sandro Gino Spinello a proporre il condono tributario per chi ha liti pendenti con il Comune. È evidente che il suo dire di non essere a conoscenza dei numeri, non è stata una buona giustificazione. Deve essersene accorto anche lui, dal momento che in maniera scomposta ha citato nomi di contribuenti e in maniera allusiva ha attaccato Terrentin». La maggioranza fa quadrato attorno all’assessore all’urbanistica Marco Terrentin dopo il consiglio comunale di venerdì. Per Ibc, Siamo Adria e Adria Civica, la risposta dell’assessore avrebbe tolto ogni altro argomento a Spinello. «Diamo piena fiducia e solidarietà all’assessore, la cui condotta e sensibilità ambientale è fuor di dubbio. Siamo poi contrari a un impianto a biomasse». Dopo aver accusato Spinello di giravolte politiche e di cercare di galleggiare politicamente «sfruttando le persone accanto a lui», Ibc, Siamo Adria e Adria Civica cosi concludono: «Le affermazioni di Spinello sulla persona dell’assessore sono gravi. Come gruppo civico appoggeremo in maniera compatta qualsiasi azione che Terrentin vorrà intraprendere, in quanto l’insinuazione di Spinello nei suoi confronti è palesemente diffamatoria».

LA REPLICA «Terrentin non deve avere alcuna remora a denunciarmi - ribatte Spinello - anche se non so su cosa potrà basarsi una sua eventuale denuncia». Il democratico ricorda che «durante il consi-

glio ho domandato all’assessore se avesse fatto da tramite per promuovere un incontro tra l’avvocato Antonio Casellati e un professionista, per verificare la disponibilità dello stesso Casellati a vendere un terreno di sua proprietà per collocarvi un impianto per il trattamento di biomasse. Terrentin ha sostanzialmente confermato le circostanze. Non ho fatto accuse. È difficile ravvisare nelle mie parole un comportamento mafioso». Cosa voleva dimostrare? «Volevo solo far presente a Barbierato che non ero io ad avere rapporti preferenziali con Casellati. La delibera proposta, inoltre, è quella approvata dal Comune di Montegrotto, realtà con sindaco Pd. I contenuti, inoltre, sono stati ricavati dal regolamento predisposto dall’Anci. Si possono avere opinioni diverse, ma quando una norma diventa legge, è doveroso applicarla. La mia proposta, ricordo, ha avuto il parere tecnico-contabile favorevole degli uffici e il parere positivo del collegio dei revisori».

VIE LEGALI Come considera le affermazioni di Barbierato nei suoi confronti, come quando ha detto che certi toni sono più consoni a Palermo che qui? «Ho chiesto la tutela dell’autorità giudiziaria. Le sue accuse sono state troppo infamanti e imperdonabili, fatte con l’aggravante di averle pronunciate nella sua funzione di pubblico ufficiale nell’aula del consiglio. Il suo livore e la sua persistente demonizzazione verso di me hanno superato ogni limite. Ho comunque ancora molto altro da raccontare sulla vicenda». Guido Fraccon

CONSIGLIO COMUNALE In aula sono volate parole grosse tra i banchi e il consigliere di opposizione Spinello denuncerà il sindaco

La rete ultraveloce arriverà nelle frazioni entro l’anno ADRIA Grazie a un progetto promosso e finanziato dal ministero dello Sviluppo economico, arriva la fibra ottica a Bottrighe, Bellombra e Baricetta. La notizia è stata data dal sindaco Omar Barbierato nel corso dell’ultimo consiglio comunale. A rendere possibile la realizzazione della rete di fibra ottica per la banda ultralarga nelle tre frazioni, la convenzione tra il Comune e Infratel Italia. La rete ultra veloce, progettata, costruita e mantenuta da Open Fiber, è realizzata in modalità “ fibra fino a casa”. L’intera tratta dalla centrale all’abitazione, sarà completamente in fibra ottica.

Ciò consentirà di ottenere il massimo delle performance con velocità fino a 1 gigabit al secondo. «Sarà una rete a prova di futuro, in grado di supportare tutte le potenzialità delle nuove tecnologie che arriveranno nei prossimi anni in linea con i fondamenti della Gigabit society; 100 Mbps per il 100% delle abitazioni europee, incluse quelle nelle aree rurali, con possibilità di upgrade fino a 1 Gbps» spiega il consigliere comunale con delega alle reti tecnologiche e servizi informativi, Simone Donà. Il progetto definitivo è già stato realizzato e quello esecutivo sarà pronto entro 90 giorni. I lavori dovrebbero partire entro fine anno. G.Fra.

Palazzo Tassoni, in sinergia con la direzione del museo archeologico nazionale, ha intenzione di effettuare alcuni carotaggi nel territorio comunale, per cercare di riportare alla luce le vestigia del passato e dare il via a una sorta di museo all’aria aperta. Il dato è emerso durante i lavori dell’ultimo consiglio comunale dopo che era già stato inserito, nero su bianco, all’interno del Documento unico di programmazione. Il Dup prevede che l’amministrazione comunale operi di concerto con la Soprintendenza e con il museo archeologico perché si possano realizzare interventi a protezione di reperti non asportabili presenti nel sottosuolo. Un primo esempio di museo all’aria aperta sarebbero i parallepipedi presenti in piazza Cavour. «Adria - è stato spiegato - pur essendo una città di grande rilevanza storica, riesce a mostrare le testimonianze del suo passato solo attraverso le vetrine del suo importante museo, mentre altre realtà, anche vicine a noi, sono riuscite a rendere visibili le tracce del passato presenti in sito».

perti originali di due gruppi di tombe etrusche e romane, provenienti dagli scavi. Di questa singolare iniziativa se ne sono perse le tracce. L’intento era quello di riportare alla luce questo patrimonio composito, attraverso una rete fatta di percorsi e di punti singolari. Era solo il tassello di un disegno più vasto, di un percorso che dal centro della città, toccando il museo archeologico e la basilica della Tomba, passasse per il parco urbano di Ca’ Cima, attrezzato con il nuovo polo museale, per giungere, infine, al museo della Bonifica. Esternamente il padiglione avrebbe dovuto essere rivestito di lastre di acciaio a conferire alla struttura un colore grave e scuro, come la terra, formando l’immagine di un oggetto emerso dalla terra, che include un tesoro, i reperti archeologici. La strategia espositiva prevedeva, inoltre, una visione del suo contenuto su due livelli: uno più immediato con visione degli oggetti attraverso grandi vetrate, un secondo dalla visione diretta all’interno del padiglione. Quest’ultimo, infine, avrebbe dovuto infondere un senso di raccoglimento consono a un pezzo della città dei morti, riportata alla luce. Il costo complessivo dell’operazione si sarebbe dovuto aggirare su 1,3 milioni. G.Fra.

L’OBIETTIVO Riuscire a operare in questa direzione significherebbe, secondo la giunta Barbierato, aumentare l’attrattività della città. L’idea di riportare alla luce le antiche vestigia per sè è ottima, anche se inevitabilmente poi ci si dovrà scontare con la realtà. A distanza di undici anni, per esempio, è ancora fermo al palo il progetto del padiglione di Ca’ Cima, zona nordest di Adria, interessata dai ritrovamenti di tombe romane e pre-romane. All’interno di questa situazione urbanistica, la Soprintendenza aveva lanciato la sfida singolare di progettare un padiglione

MUSEO Uno scorcio delle sale della struttura archeologica

Pompiere fuori servizio estrae anziana dall’auto Italia in Comune sostiene ADRIA È stato un vigile del fuoco fuori servizio, che passava per pura coincidenza, a intervenire tempestivamente prestando i primi soccorsi a un’anziana che era rimasta intrappolata nella propria auto, precipitata e rovesciatasi nel fondo di un canale, dopo un incidente. È’ successo ieri, poco dopo le 11.30, in via Ca’ Donà, nell’omonima località di San Martino di Venezze, all’altezza di un’officina, dove la strada attraversa un canale. Piccolo e fortunatamente in questo momento con non molta acqua, ma con le rive sufficientemente alte e scoscese da intrappolare la Peugeot 208 cappottata. Il vigile del fuoco non ha per-

so tempo, ha dato l’allarme e si è precipitato nel canale. Le squadre dei colleghi pompieri in servizio, arrivati da Rovigo con due mezzi, hanno estratto la donna dall’abitacolo, adagiandola su una barella spinale e portandola fino all’ambulanza. I sanitari del Suem hanno stabilizzato la donna, che è stata poi subito trasportata al pronto soccorso con codice due. Illeso, invece, l’altro automobilista coinvolto nell’incidente, che secondo le prime indicazioni, sarebbe stato un tamponamento. È stata una pattuglia della polizia locale di San Martino a eseguire i rilievi, mentre i vigili del fuoco hanno recuperato l’auto dal canale con l’autogrù. Le operazioni di soccorso sono durate circa un’ora. F.Cam.

la mobilitazione per la sanità ADRIA

CA’ DONÀ L’auto capottata nel canale, per fortuna con poca acqua

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Italia In Comune si schiera dalla parte dei cittadini e dei professionisti della sanità e in occasione del tavolo convocato dal sindaco di Adria Omar Barbierato, ha proposto la convocazione di un consiglio comunale aperto, per discutere e approvare il documento predisposto da medici, organizzazioni sindacali e dal comparto sanità. «Il documento vuole impedire l’annunciato smantellamento dell’ospedale di Adria previsto nelle nuove schede ospedaliere volute dalla giunta Zaia e dalla Lega. Si tratta di schede che penalizzano profondamente gli ospedali pubblici polesa-

ni e nel contempo favoriscono l’attività delle strutture private» puntualizzano gli esponenti locali di Italia in Comune, Giulietta Tiengo e Anna Paola Tosato, che si schierano dalla parte delle categorie «per difendere il loro lavoro e tutelare il diritto fondamentale della salute». Italia in Comune chiede di sostenere la richiesta di firme a sostegno del documento, che i sindacati hanno avviato con successo. «Il sindaco, nel ritirare la bozza di delibera da noi proposta, si è riservato di decidere. Speriamo non si tratti dell’ennesima occasione persa per spiegare con chiarezza ai cittadini il disastro che sta combinando la giunta Zaia». G.Fra.


XI

Mestre Marghera Marcon

Martedì 2 Aprile 2019 www.gazzettino.it

«Zes a rischio senza una nuova rete ferroviaria» `Ancora carenti

i collegamenti con lo scalo di Fusina ECONOMIA MESTRE Senza la Zes a Porto Mar-

PORTO MARGHERA Le torri di Cia all’interno dell’Interporto di via dell’Elettricità che si affaccia sul canale industriale Ovest

Interporto, asta “dimezzata” `È stato scorporato dalla vendita il lotto Scade oggi il termine per l’acquisizione dell’area industriale del complesso logistico edificabile al confine della città giardino `

ECONOMIA MESTRE Quasi dimezzato il prez-

zo base dell’asta per l’Interporto di Marghera. Oggi scade il termine per le offerte ma in vendita non c’è più l’intero pacchetto che per tempo non aveva trovato compratori fino a quando se n’era fatto avanti uno che, però, è stato bocciato da una delle banche creditrici. In vendita c’è solo la parte industriale, ossia in maniera unitaria e non scindibile la Piattaforma Logistica, la Partecipazione di Interporto e di Cia (Centro intermodale adriatico) in Tia (Terminal intermodale adriatico) e l’avviamento di Cia. Per la prima volta è, invece, esclusa dal tentativo di vendita la società Sonora, la società che possiede 12 ettari al confine tra la zona industriale e la Città Giardino, l’area in cui si fermavano i circhi e che la famiglia De Vecchi proprietaria, già nel 2002, progettava di lottizzare con un investimento da oltre 100 milioni di euro per 300 mila metri cubi di residenze, uffici, negozi, un albergo e parcheggi. Fino ad oggi la maggior parte di chi aveva l’interesse a far rinascere l’Interporto non sapeva cosa farsene dell’area da lottizzare perché si trattava quasi sempre di soggetti specializzati

nella logistica. L’ultimo bando se l’era aggiudicato la società Orlean Invest Holding Ltd dello spezzino Gabriele Volpi, ex operaio metalmeccanico che ha costruito un impero entrando nel settore della logistica petrolifera e diventando cittadino nigeriano: aveva offerto i 68 milioni di euro richiesti (dei quali 40 di debiti con le banche) ma, dopo alcuni mesi, Mps ha chiesto il saldo dell’intera esposizione (che per l’istituto valeva 7 milioni dei 40 totali) invece di cedere il 10% del valore mentre l’acquirente avrebbe potuto valorizzarlo al 20%.

L’Interporto nacque nel 1993 con una società tra i privati De Vecchi (col 53%) e il pubblico ossia Regione, Comune, Provincia, Camera di commercio e Autorità portuale, su 24 ettari un tempo occupati dalla fabbrica Alucentro in via dell’Elettricità a Marghera che dava lavoro a 175 operai, e per anni ha ospitato 24 imprese portuali e logistiche che impiegavano 600 persone. Il concordato fallimentare venne aperto nel 2015 in seguito a debiti per oltre 120 milioni di euro del gruppo De Vecchi, ac-

LA RICHIESTA

Scuola

Ora, dunque, con l’ultimo bando avviato il primo marzo scorso si chiedono 36 milioni e 706 mila euro e gli interessati potranno partecipare versando 2 milioni di euro a titolo di deposito, con la possibilità poi di rilanci da 500 mila euro.

IL NUOVO BANDO PREVEDE UNA BASE DI PARTENZA DI 36 MILIONI CON LA POSSIBILITÀ DI RILANCIARE

cumulatisi soprattutto per il mancato pagamento degli affitti da parte di Tia (ex Cia, Centro intermodale adriatico), cosa che ha caricato di passività Interporto. Un peccato non riuscire a trovare un compratore esperto di logistica perché le potenzialità dell’azienda sono molto ampie, soprattutto oggi che la logistica sta diventando uno dei settori più importanti di Porto Marghera. Elisio Trevisan © RIPRODUZIONE RISERVATA

Studenti del Gritti attori di musical MESTRE Settanta studenti dell’Istituto Gritti sono stati protagonisti del musical “Mamma Mia”, esito finale del corso di preparazione all’attività di Animatore Turistico. Si tratta di un percorso di alternanza scuola - lavoro, che ha impegnato per 25 ore gli studenti di terza e quarta dell’indirizzo turistico, coordinato dalla docente Maria Teresa De Martin, in collaborazione con l’azienda P.F. L‘Equipe.

«Accompagnati da personale professionale” spiega la professoressa De Martin - gli allievi hanno approfondito il ruolo dell’animatore nei villaggi turistici, strutture ricettive come hotel e campeggi». All’evento hanno partecipato circa 300 tra genitori e allievi, insieme alla dirigente Emanuela Cecchettin, la vicepreside Patrizia Voltolina e la consigliera Deborah Onisto. (f.spo.)

ghera e a Murano (oltre che a Rovigo) e senza il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie Venezia e il Nordest rischiano di essere messi in ginocchio proprio dagli effetti della Via della Seta. Il problema, per il segretario confederale per Veneto e Trentino Alto Adige del sindacato Orsa, Ezio Ordigoni, nasce dal fatto che «la Cina ha scelto il porto di Trieste (che ha fondali invidiabili rispetto ad altri porti europei): questo fa pensare che nella logica del paese asiatico ci sia l’utilizzo dei giganti del mare da 18mila container, in grado di dimezzare i costi di trasporto delle merci rispetto a quanto avviene ora». Dimezzare i costi del trasporto vuol dire anche abbassare i costi delle merci trasportare, per cui il Veneto «verrebbe doppiamente messo alla prova, in quanto non interessato dal primario flusso logistico, destinato invece a Trieste, e alo stesso tempo le sue fabbriche sarebbero colpite da una più agguerrita competizione produttiva favorita, appunto, dai minori costi di trasporto delle merci estere». Ecco perché anche il segretario Orsa, come Confindustria e le altre categorie economiche veneziane, ritiene indispensabile la Zes a Porto Marghera, «mezzo ideale per garantire lo sviluppo industriale con strumenti e agevolazioni per lo snellimento delle procedure burocratiche, nonché agevolazioni fiscali, in modo da permettere di realizzare prodotti a costi più competitivi. Di vitale importanza sarà, inoltre, la Zes anche a Murano per garantire la sopravvivenza delle fornaci di lavorazione del vetro, la sopravvivenza lavorativa dei suoi straordinari maestri e la trasmissione di un’arte unica al mondo alle nuove generazioni. E al contempo, sempre per ridurre i costi di produzione delle nostre merci, bisogna sostenere l’apparato produttivo del Nord Est con l’innovazione tecnologica». E poi c’è il gap logistico che va colmato potenziando la rete ferroviaria: «Analizzando flussi e deflussi delle merci, ad esempio, il tempo impiegato

per il trasporto dei convogli dal terminal traghetti di Fusina alla Stazione di Marghera Scalo è di circa 2 ore per fare pochissimi chilometri. Le merci, insomma, preferiscono usare i Tir e la strada perché il treno non è conveniente». La soluzione? «Serve con urgenza un collegamento diretto tra la Zona sud di Porto Marghera con la linea ferroviaria Venezia-Milano e i collegamenti con Triste-Udine, spostando lo scalo ferroviario ed evitando quindi il passaggio dei treni merci nella Stazione di Mestre». Per questo Ordigoni ha scritto una lunga lettera al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, ai ministri Luigi Di Majo e Barbara Lezzi, al governatore Veneto Luca Zaia, ai presidenti di Confindustria Veneto e Venezia-Rovigo (Zoppas e Marinese), al segretario della Camera di commercio Crosta, al presidente del Porto Pino Musolino, al sindaco Luigi Brugnaro e al segretario della Cgia Renato Mason per istituire «subito un tavolo congiunto Veneto-Friuli Venezia Giulia sulla nuova Via della seta, concordando asset produttivi, logistica, infrastrutture. Per stabilire, insomma, una strategia comune tra istituzioni, forze politiche ed economiche mettendo al primo posto gli investimenti per lo sviluppo». (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL SINDACATO ORSA E GLI INDUSTRIALI PREOCCUPATI PER LA MANCANZA DI INFRASTRUTTURE ADEGUATE

ZONA ECONOMICA Un locomotore per le merci a Fusina

Studenti in prima linea per la ricerca Lo Skatepark restaurato pronto a riaprire con la gestione di una nuova associazione

MARCON Ragazzi di Marcon in prima linea nella ricerca scientifica. Per gli studenti dell’istituto Malipiero si sono aperte le porte delI’istituto di ricerca pediatrica nell’ambito del progetto “Adotta un ricercatore”. I ragazzi di Marcon, con i ricercatori della Fondazione Città della Speranza, ed assieme anche a studenti di Schio e Agna hanno svolto a Padova, presso le Torri della Ricerca, una giornata di attività pratiche di laboratorio per approfondire le competenze di biologia molecolare, cellulare e biochimica. Una giornata che ha visto tanti studenti impegnati nel fare ricerca, che hanno avuto l’opportunità di cimentarsi in pratiche di laboratorio, come quelli

MOGLIANO

RICERCA La scolaresca in visita alla Città della speranza

di microscopia, l’estrazione del Dna dalla frutta, la bioinformatica, la cromatografia e di essere introdotti ai vari documenti scientifici. Arcangelo Varlese,

del Comitato direttivo della Fondazione, esprime soddisfazione alla scuola « per aver creduto in questo progetto e per averne decretato la riuscita». (mau.d.l.)

Nuova vita per lo skatepark di via Colelli, dopo 5 anni di incuria e degrado. L’associazione giovanile Officina 31021 ha fissato la sua inaugurazione per il 20 aprile, al termine dei lavori che sono durati circa quattro mesi: ricostruite le rampe in legno, lo skatepark più grande del Triveneto può ritornare ai suoi antichi fasti, prima che venisse chiuso nel 2013. «Questo non è solo un impianto sportivo, - commenta il consigliere comunale di Mogliano Bene Comune, Giacomo Nilandi – ma uno spazio sociale gestito dai ragazzi per i ragazzi». Prima che venisse chiuso nel settembre del 2013,

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lo Skatepark moglianese era diventato un punto di riferimento per i ragazzi. Il mancato rispetto dei termini d’accordo tra la vecchia associazione sportiva Htc Skateboarding, ora confluita in Officina 31021, e la seconda amministrazione guidata da Giovanni Azzolini, ha fatto sì che venisse scritta la parola “Fi-

IL 20 APRILE L’INAUGURAZIONE DELLA STRUTTURA DI VIA COLELLI DOPO CINQUE ANNI DI ABBANDONO

ne”. Ma solo temporaneamente: i ragazzi delle associazioni giovanili non hanno mai smesso di lottare per ottenere quell’area, anche resistendo alle pressioni di altre società sportive interessate ad ampliare i propri impianti. Fino a quando, nel 2016, l’amministrazione Arena ha elargito i primi contributi per il recupero della struttura: il primo, di circa 40mila euro, ha permesso di sistemare i sottoservizi, la recinzione e le fognature, la sostituzione di 2 container e la ristrutturazione della piastra in cemento; il secondo, 35mila euro, ha coperto l’intervento per la sistemazione dell’illuminazione notturna. L’ultimo contributo di 15mila ha fatto sì che venissero ricostruite le rampe.


V

Venezia

Martedì 2 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Ospedale, bordate della Lega sul sindaco Fabrizio Boron, presidente della commissione regionale ` La replica: «Nessuna polemica, la nostra azione è tecnica sanità: «Brugnaro ha aizzato la città, non cavalchi l’onda» e punta a rivedere la classificazione per il capoluogo veneto» `

LA POLEMICA VENEZIA Un affondo, da un lato,

contro il sindaco Luigi Brugnaro e la sua amministrazione accusate di «aizzare la gente» e «fare allarmismi inutili». Un’apertura, dall’altra, alla possibilità che la denominazione del Civile, retrocesso ad ospedale “di base” dalle nuove schede regionali, possa cambiare: «Stiamo valutando se tecnicamente è possibile. Si tratta una questione tecnica, non politica». Il presidente della commissione regionale sanità, il leghista Fabrizio Boron, è diretto nell’analisi, come negli annunci e nelle accuse. Giovedì le schede approderanno nella sua commissione e lui non si sottrae dal commentare la protesta montata a Venezia. «Ho saputo della manifestazione, erano parecchi - premette - Ho il massimo rispetto dei cittadini che protestano. Quel che non mi piace è che un sindaco di una città vada ad aizzare la gente senza conoscere il merito di questioni tecniche.

«STIAMO VALUTANDO SE TECNICAMENTE E’ POSSIBILE MODIFICARE LE CLASSIFICAZIONE DEL CIVILE»

L’amministrazione ha cavalcato la protesta senza un confronto serio nelle sedi istituzionali»

ne di questo tipo può essere solo tecnica» precisa. Restano però le critiche all’amministrazione veneziana: «Una amministrazione che fa allarmismi inutili, facendo passare messaggi distorti, in ambito sanitario, non fa il bene dei suoi cittadini».

L’ANALISI Nel merito, Boron ci tiene a sottolineare come le schede debbano passare il vaglio della commissione, che qui ci sarà la discussione nel merito, che si potranno apportare modifiche. Sul caso del Civile, poi, ribadisce come la nuova classificazione sia legata solo a un decreto ministeriale (il 70 del 2015, che lega la denominazione al bacino d’utenza servito: sotto ai 150.000 abitanti, l’ospedale è di base). «Per il resto il Civile non perde posti letto, né primari. Tutta la diatriba è se si deve chiamare “Mario” o “Pietro”? Ma la sostanza non cambia». Più di qualcuno, però, teme che con la classificazione più bassa, in prospettiva, l’ospedale divenga meno attrattivo per i medici. «Io guardo alla realtà. La sostanza rimane» ribatte Boron, che lascia aperto uno spiraglio anche sul nome.

IL SINDACO Brugnaro tuttavia respinge l’accusa di aver fatto allarmismi. «La mozione approvata dal Consiglio comunale è molto tecnica e riconosce il ruolo positivo della Regione sul tema sanitario, eccellenza a livello nazionale. Come amministrazione - dice il sindaco - abbiamo il mandato di difendere la città e i suoi cittadini. L’abbiamo fatto, anche in questo caso, non cavalcando la protesta, ma attraverso i canali istituzionali, con un mandato unanime e trasversale. Chiediamo conclude - a fronte di motivazioni oggettive, derivanti dalla specialità di Venezia, di rivedere la classificazione per il capoluogo del Veneto. Senza polemiche, ma con il solo obiettivo di garantire a tutti, residenti e visitatori, il mantenimento dell’elevato standard sanitario raggiunto». Per Brugnaro, chi ha cavalcato la protesta, è il Pd: «Se agisci in piazza per prendere voti come ha fatto qualcuno, è una cosa triste». Roberta Brunetti

L’APERTURA «Stiamo studiando se si può dare una denominazione diversa. Ovviamente non si può disobbedire a un decreto ministeriale, ma i tecnici ci stanno ragionando. Una soluzione, a una questio-

MANIFESTAZIONE La protesta di domenica. Nel tondo, Fabrizio Boron

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Crovato: «Dov’era il centrosinistra nel 2013?» LA REAZIONE VENEZIA «Tutti sono bravi a cri-

ticare l’amministrazione comunale, che pure si sta muovendo, ma una cosa non la tollero: che il Pd critichi quando nel 2013, quando si tagliarono 100 posti letto il partito e il sindaco non c’erano». Al consigliere fucsia Maurizio Crovato proprio non va giù la partecipazione di esponenti politici alla grande manifestazione di domenica per la sanità veneziana e contro il declassamento dell’ospedale Civile. Vero è, comunque, che anche allora la Regione era retta dalla stessa maggioranza di oggi, e che fu la Regione a tagliare i posti,

senza che il Comune né i rappresentanti di minoranza a palazzo ferro-Fini avessero la possibilità di incidere su una decisione che fu politica.

I FISCHI «Per aver reagito a questa cosa - dice - mi sono preso tanti fischi. Ma ho ricevuto il giorno dopo molti messaggi di solidarietà, anche da sconosciuti per quello che ho detto». Per Crovato, quella era una manifestazione della città e gli esponenti del Pd avrebbero dovuto partecipare senza prendere la parola lasciandola ai comitati.

NO INTERVENTI POLITICI «Complimenti a Matteo Secchi e a Salvatore Lihard - spie-

IL CONSIGLIERE FUCSIA: «I TAGLI VENNERO FATTI ALLORA» E ATTACCA UGO BERGAMO

ga - per la bella organizzazione: ho sentito la città viva e presente. Quello che mi è dispiaciuto è che, in assenza del sindaco, il presidente della Municipalità Martini ha parlato contro di lui e la consigliera Sambo, anche lei del Pd, ha parlato della mozione pro ospedale come se fosse opera loro. È una legge fatta quando il Pd aveva la maggioranza in Parlamento che ha indotto la Regione ad agire e che dire di Ugo Bergamo? Era responsabile della Dc per la sanità quando fu scelta l’ubicazione di Zelarino per il nuovo ospedale e subito dopo fu sindaco di questa città».

COLPE DEL PASSATO «Ah dimenticavo - prosegue

- non è Brugnaro ad aver accettato che l’Angelo nascesse con un numero di posti letto inferiore alle potenzialità, destinandolo ad essere inferiore a Treviso o Padova nonostante il suo bacino di utenza sia quasi di mezzo milione di persone». Crovato conferma la sua fiducia nell’operato del sindaco e nella trattativa in corso con la Regione: «Io so che il sindaco sta cercando di trovare una soluzione e la troverà. Auspico - conclude - che il presidente Zaia accolga la specificità di Venezia. Finora il capoluogo ha ricevuto poco dalla Regione. I tempi però mi auguro siano cambiati». (m.f.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Palazzo Ducale chiude alle 21, parte la riorganizzazione dei Musei civici I SERVIZI VENEZIA L’apertura di Palazzo Ducale fino a sera, l’abolizione delle classiche chiusure di 25 dicembre, 1. gennaio e 1. maggio in alcune sedi, ma anche una sforbiciata agli orari degli altri musei per contenere i costi. L’annunciata riorganizzazione delle aperture dei musei civici, da ieri, è realtà. E da ieri è entrata nel vivo anche la trattativa tra sindacati e cooperative che gestiscono l’appalto dei servizi, perché le novità rischiano di peggiorare stipendi e qualità della vita dei lavoratori.

GLI ORARI Nuovi orari a lungo dibattuti. Il prolungamento riguarda essenzialmente il Ducale che chiude alle 21, invece che alle 19, con un prolungamento fino alle 23

venerdì e sabato. Abolite poi le chiusure di 25 dicembre, 1. gennaio e 1. maggio non solo al Ducale, ma anche a Correr, Ca’ Rezzonico, Ca’ Pesaro e museo del Vetro. Quanto agli orari, taglio netto di due ore solo per Casa Goldoni (apre alle 12, anziché alle 10), mentre in generale si è optato per slittamenti o riduzioni di trenta minuti. «Una riorganizzazione che è frutto di un’analisi delle entrate effettive - spiega il segretario della Fondazione musei civici, Mattia Agnetti - Per il Ducale, poi, l’idea è quella di spostare le visite dal giorno alla sera, quando c’è meno affollamento. Questa comunque è una base di orari flessibile. Tra qualche mese si valuterà e si deciderà».

I LAVORATORI Intanto però i lavoratori degli appalti sono in allarme. Con la nuova organizzazione perdono

soldi - in media 100 euro su stipendi da mille al mese, calcolano i sindacati - e hanno turni peggiori. Ieri Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil trasporti hanno incontrato le ditte del Consorzio nazionale servizi, Coopculture e Socioculturali, che hanno vinto anche l’ultimo appalto, ad un tavolo tecnico regionale. «Per stare nei costi del nuovo appalto le ditte hanno annunciato di non poter più garantire l’integrativo del 2012 - spiega Renato Giacchi, segretario della Filcams-Cgil -. Un peggioramento netto per i lavoratori che non hanno più la pausa pranzo pagata e si devono spostare da una sede all’altra per completare il loro orario. Dopo l’incontro le ditte hanno dato la loro disponibilità ad una proroga di un mese. A breve ci ritroveremo per cercare un accordo su un nuovo integrativo».

FONDAZIONE Il sindacalista chiama in causa Comune e Fondazione Musei Civici. «Al di là dei proclami del sindaco, alla fine hanno tagliato 78 ore al mese di aperture. Ci spiace poi che la Fondazione non sia venuta al tavolo regionale - continua Giacchi - Tutto parte dal loro bando. Non capiamo certe scelte. I musei civici godono di buona salute. Nel 2017 avevano fatto 30 milioni di incassi e un utile di un milione e 871 mila euro. I margini per far star meglio i lavoratori c’erano. O almeno per non farli stare peggio». Ribatte Agnetti: «Non abbiamo partecipato al tavolo per un impegno sopraggiunto. La prossima volta ci saremo. L’intenzione è quella di facilitare sindacati e aziende perché si arrivi ad un nuovo integrativo». R. Br. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I promotori: «Convocare la conferenza dei sindaci» GLI ORGANIZZATORI VENEZIA Sono soddisfatti Mat-

teo Secchi e Salvatore Lihard, rispettivamente di venessia.com e del “Movimento per la difesa della sanità veneziana”, gli organizzatori della manifestazione a difesa dell’ospedale Civile. Il successo, evidenziato dalla massiccia presenza di cittadini, quasi duemila persone, è stato commentato così: «È stato bellissimo sentirsi parte di una comunità. Domenica è stata una specie di azione dimostrativa, volevamo informare la popolazione su quello che sta succedendo e dimostrare alla politica in generale che la gente è con noi. Se dovesse succedere un “patatrac” saremo qui pronti a fare quello che dobbiamo con il supporto della società civile». Secchi ha ribadito che questo è solo l’inizio: «Proseguiremo ancora, perché anche con il flashmob, organizzato dal gruppo Venice goldon awards, si scherza, ma dietro ad ogni nostra azione, come quella di ieri, c’è messaggio serio. Non capiscono che se mi levano l’ospedale e i servizi io muoio, se mi levi cardiologia dove vado, a Mestre? Come, con l’elicottero?». Lihard invece ha evidenziato che «se sparisce l’ospedale per Venezia è finita e si apre il varco a Veniceland. Il Civile, oltre ad esser la storia di Venezia, una volta era un hub, con gli spot Giustinian, Al Mare, il pediatrico eccetera». Il problema del declassamento sarebbe traumatico, per l’organizzatore: «È una questione di salvare vite, i rianimatori definiscono l’ora d’oro quella per salvare chi accusi emorragie, ictus, infarti». Quindi Lihard fa sapere che ci sarà un incontro con i presidenti dei gruppi consiliari regionali giovedì prossimo alle 12 al Ferro Fini e si augura che nel frattempo: «I 23 sindaci dell’Ulss 3 attivino la conferenza dei sindaci, che ha importanti funzioni di programmazione sulla salute». Tomaso Borzomì © RIPRODUZIONE RISERVATA

DUCALE La Sala del Piovego

AL TAVOLO REGIONALE I SINDACATI ACCUSANO: «PER I LAVORATORI STIPENDI PIÙ BASSI E ORARI PEGGIORI»

FLASH MOB Manifestanti stesi a terra come cadaveri


IV

Venezia

Martedì 2 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Case popolari firmate dalle archistar Campo Marte, la grande incompiuta

Grandi navi esposto di Ambiente Venezia

Raccolta di firme al sindaco per sbloccare i lavori `Assegnati solo 51 alloggi ideati da Carlo Aymonino del grande progetto edilizio firmato da Alvaro Siza e Aldo Rossi, ma il quartiere resta ancora un cantiere

GRANDI NAVI

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VENEZIA L’associazione Am-

LA PETIZIONE VENEZIA Un appello al sindaco,

una raccolta firme, una richiesta di informazioni al Comune e una all’Ater. Alla Giudecca i residenti non ne possono più di attendere gli sviluppi sul complesso di edilizia sociale progettato dall’archistar portoghese Alvaro Siza.

LA FESTA Una storia che va avanti dagli anni ‘80, quella della riqualificazione di Campo Marte, e che ad oggi vede solo rinvii. E pensare che il 25 maggio 2016 era venuto anche lo stesso architetto, accompagnato dal primo ministro portoghese per inaugurare il padiglione della Biennale, a vedere il prosieguo dei lavori, con tanto di buffet e festa in campo. Ma, in quell’occasione, ai residenti che occupano alcune case e si erano lamentati per la scarsa qualità delle abitazioni, con infiltrazioni e muffe, Siza stesso aveva dichiarato: «Ho progettato, ma non ho seguito l’esecuzione dei lavori». Già, perché se da un lato il problema è l’infinito lasso temporale necessario alla chiusura del complesso per mancanza di fondi, dall’altro c’è anche quello della qualità con cui sono state create alcune delle abitazioni.

LA SITUAZIONE Campo Marte ancora un cantiere dopo anni. Sotto, Alvaro Siza alla festa per la Biennale nel maggio 2016

zione per le notizie che circolano sul fatto che né Ater né Comune avrebbero stanziato i fondi».

LA STORIA

I PROBLEMI Sotto la lente d’ingrandimento dei residenti c’è però anche la fantomatica piazza pubblica, uno spazio annunciato per far godere i cittadini di un’area all’aperto, che però pare non vedrà mai luce. E così un gruppo di persone ha dato il via ad una raccolta firme che ha raggiunto 330 aderenti: «Ai cittadini interessa soprattutto la fine del cantiere che impedisce la normale vivibilità e che venga realizzato lo spazio pubblico, piazza o verde - spiega Giuseppe Solomita, uno dei promotori della raccolta - C’è preoccupa-

NEL 2016 L’ARCHITETTO PORTOGHESE APRÍ IL PADIGLIONE DELLA BIENNALE: «MA NON HO SEGUITO I LAVORI»

In una nota diffusa si spiegano i passaggi dell’eterno problema abitativo, dopo l’abbattimento dei casermoni, avvenuto negli anni ‘80, fu aperto un bando per ridisegnare il tessuto urbano. A vincere fu Alvaro Siza. «Ma causa varie difficoltà con le imprese appaltatrici - si legge - dovettero passare vent’anni prima che l’Ater assegnasse i primi 51 alloggi, (di cui 26 su progettazione di Carlo Aymonino e 25 a firma Aldo Rossi) e altri quattro anni prima di completare 32 alloggi progettati dallo stesso Siza, (alcuni attualmente non ancora occupati), in un fabbricato a forma di “L“ la cui seconda parte, unita alla prima, comprende altri 19 alloggi rimasti incompiuti». La cronistoria prodotta prosegue ricordando come «i lavori del secondo stralcio, iniziati nel 2009, si interruppero l’anno do-

po e l’edificio fu abbandonato “al grezzo“ per il fallimento dell’impresa costruttrice, cosicché enormi spazi ancor oggi restano recintati, con solo erbacce e vecchi materiali edili… Oltre al “campo” mancano ancora le pavimentazioni definitive con i “masegni“ in trachite… e le calli, in parte ancora riempite da colate di cemento provvisorio, sono rischiose per l’incolumità dei passanti e dei residenti».

LE ACCUSE L’accusa al Comune e all’Ater è dovuta al fatto che con il tempo si sono susseguite promesse, senza però alcuna soluzione: «In un’assemblea pubblica l’Ater e il Comune avevano annunciato che per mancanza di fondi sarebbero stati completati solo i 19 alloggi in corso di costruzione indicando la fine dei lavori entro ottobre dei 2018; successivamente il fine lavori è stato spostato a fine anno. Attualmente i lavori proseguono a singhiozzo». Quindi in un confronto pub-

blico: «La Zaccariotto (Francesca, assessore ai Lavori Pubblici, ndr) aveva fatto presente che il Comune aveva stanziato 560mila euro per le opere di urbanizzazione (strade allacciamenti ecc), ma che i fondi erano assolutamente al momento insufficienti per realizzare la previsto campo al posto dell’area di cantiere attualmente cintata. Recentemente il presidente dell’Ater ha verbalmente dichiarato che prevede di completare la costruzione dei 19 appartamenti entro la fine del 2019, ma che avendo esaurito i fondi non potrà partecipare alla realizzazione dell’area pubblica». E infine: «Ricerche effettuate hanno permesso di appurare che nel bilancio comunale esistono non 560mila, ma 480mila euro quale residuo dei vecchi stanziamenti della legge speciale, ma vincolati alla realizzazione delle opere di urbanizzazione (fognature e pavimentazione delle aree interessate a tali opere)». Tomaso Borzomì © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gianni Mion si dimette da presidente Vtp PORTO MESTRE Gianni Mion all’ultimo Cda di Vtp ha rassegnato le sue dimissioni da presidente, confermando quindi quanto aveva anticipato ufficiosamente da qualche settimana. Il manager dal 1986 è stato ai vertici della Holding di famiglia dei Benetton (prima come amministratore delegato di Edizione S.r.l., e dal 2012 vice presidente esecutivo fino al 31 dicembre 2016), per un breve periodo presidente della Banca popolare di Vicenza e attualmente è consigliere indipendente del maggior gruppo mondiale dell’occhialeria, nato dalla fusione tra Essilor e Luxottica. Venne nominato a maggio del 2017 presidente della Venezia Terminal Passeggeri, la società delle crociere con scalo alla Marittima, super sponsorizzato dal governatore del Veneto Luca Zaia dopo che la Regione aveva completato la riorganizzazione della società facendo entrare nel 2016 le compagnie Msc, Costa Crociere e Royal Caribbean assieme al gruppo ter-

CONFERMATO QUANTO LUI STESSO AVEVA GIA’ ANTICIPATO AVEVA SOSTITUITO SANDRO TREVISANATO minalista turco Global Yatirim Holding che avevano acquistato la maggior parte del porto della Marittima, ossia il 48% di Apvs, la società che controlla Vtp e nella quale Veneto Sviluppo della Regione ha la maggioranza.

Mion aveva sostituito l’avvocato Sandro Trevisanato che, in dodici anni, aveva portato lo scalo da 500 mila passeggeri a quasi 2 milioni, prima che tornassero a calare di circa 300 mila unità a causa delle restrizioni imposte alle grandi navi per il passaggio in bacino di San Marco, e delle mancate decisioni da parte del Governo sulla via alternativa da seguire per far entrare le crociere in laguna, settore che muove centinaia di milioni di euro di fatturati delle imprese collegate e dà lavoro ad oltre 5 mila persone. Mion e la sua grande esperienza erano attese dal difficilissimo compito di dialogare con le istituzioni locali e il Governo su una vicenda così delicata e importante per il futuro della città ma dopo due anni si è dimesso ed ora spetta alla Regione, che mantiene ancora il controllo di Vtp, scegliere il suo successore e riavviare il percorso che dovrebbe portare, tra l’altro, ad un nuovo Comitatone in grado di decidere definitivamente cosa fare dell’intero settore. (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Thetis

Cgil: «Rimozione, un atto ritorsivo» VENEZIA Continua a far discutere la soppressione dell’ufficio stampa di Thetis, con lo spostamento ad altro incarico di Gianandrea Mencini, giornalista e memoria storica della società. Ieri a prendere posizione contro l’«ennesimo comportamento scorretto da parte dell’azienda» è stata la Filctem-Cgil che in una nota a firma del segretario, Davide Camuccio, punta il dito anche contro i commissari del Consorzio Venezia Nuova, Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola. «La scelta di sopprimere una funzione così importante per una società di ingegneria dimostra la chiara volontà degli amministratori di agevolare un percorso di continuo depauperamento delle attività di Thetis che non abbiano a che fare col sistema Mose e quindi un futuro incerto dell’azienda una volta finita l’opera». Sullo sfondo,

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come noto, c’è la riorganizzazione in corso di Cvn, Comar e Thetis, per cui i commissari si sono affidati a due consulenti esterni, mentre il Cvn ha un suo ufficio stampa affidato a un consulente, Antonio Gesualdi. «Questo è un processo che arriva da lontano e che l’agire dei commissari del socio di maggioranza, il Cvn, paradossalmente, vista la completa stagnazione dei lavori, rende ancora più nebuloso» accusa il sindacato che difende la figura di Mencini . E la decisione di rimuoverlo, per Camuccio, è «sbagliata», «immotivata», «sembra una chiara azione ritorsiva nei confronti di Rsu e Cgil in un periodo non sereno per tutti i lavoratori dell’Arsenale». Di qui la richiesta alla società di ritornare sui suoi passi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

biente Venezia contesta da anni la presunta inerzia delle autorità in merito al rispetto del decreto Clini-Passera sulle grandi navi a Venezia. Finora le proteste non hanno sortito effetto, se non quello di sensibilizzare l’opinione pubblica. Così hanno deciso di alzare il tiro e ieri hanno presentato un esposto alla Procura. Nel documento, firmato dal portavoce Armando Danella e depositato dall’avvocato Paolo Seno, finisce nel mirino soprattutto l’Autorità marittima, ovvero la Capitaneria di porto. «I pericoli evidenziati nel decreto del 2014 - spiega l’esposto - non vengono allontanati dall’emanazione dell’ordinanza 17/2018 della Capitaneria, che oltre a fissare il limite a 96mila tonnellate di stazza per le navi da crociera che transitano attraverso il bacino di San Marco e il canale della Giudecca per raggiungere la Marittima. Questa misura riduce in termini modesti le dimensioni delle navi, dai precedenti 330 metri di lunghezza e 38 di larghezza agli attuali 295 di lunghezza e 32 di larghezza. Rischi che si accentuano perché le compagnie hanno aumentato i passaggi come risulta dal caneldario navi di Vtp». Quindi, Ambiente Venezia richiama la procedura di vincolo avviata dal ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli sul bacino di San marco, il canale della Giudecca e in generale sui canali di Venezia. «Considerato che il Ministero ha avviato il vincolo aggiunge Danella per l’associazione - con l’effetto di interdire il passaggio delle navi crociera, non si comprende per quale motivo l’Autorità marittima di Venezia non abbia ancora ottemperato a quanto disposto nel decreto del 2012 non provvedendo, per contro, all’emanazione dui un nuovo decreto dal momento che una nuova via praticabile è stata ormai individuata in base ad una procedura ritenuta legittima anche dalla sentenza del Tar del 5 maggio 2018». Il riferimento di Ambiente Venezia è il progetton Venis Cruise 2.0 di De Piccoli-Duferco per un terminal crociere appoggiato sul fondale della bocca di porto di Lido lato Cavallino - che finora ha avuto il via libera dalla commissione Via del ministero dell’Ambiente ma che è sempre stata rigettata da Comune e Porto. (m.f.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

NO NAVI Protesta in acqua


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Primo Piano

Martedì 2 Aprile 2019 www.gazzettino.it

I Giochi invernali 2026 AEROPORTO Il tabellone del Marco Polo all’arrivo della delegazione con il logo e l’invito “sognare insieme”

LA VISITA Da sinistra il presidente del Coni Giovanni Malagò, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, i commissari del Cio Christophe Dubi e Octavian Morariu, il governatore del Veneto Luca Zaia, il sindaco di Cortina d’Ampezzo Gianpietro Ghedina

«Olimpiadi, Milano-Cortina ha il sostegno del Governo» Il sottosegretario Giorgetti annuncia l’aiuto `Tappa in laguna dei quattro commissari Cio economico: «Il premier firmerà le garanzie» Oggi sopralluogo sui monti, poi in Lombardia `

L’IMPEGNO VENEZIA Olimpiadi invernali 2026, per Milano-Cortina il Governo c’è. Non solo si assumerà i cosiddetti oneri indiretti (415 milioni di euro di cui 402 per la sicurezza), ma sarà pronto a farsi carico di ulteriori opere - da costruire o ammodernare o rendere accessibili ai portatori di handicap - che verranno indicate dagli organizzatori. L’annuncio l’ha dato ieri il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti a Venezia, dove è giunta la delegazione del Cio, guidata dal rumeno Octavian Morariu, per ispezionare i luoghi, gli impianti e le strutture che tra sette anni potrebbero ospitare i Giochi. E con l’impegno non solo politico, ma economico del Governo, adesso Milano e Cortina possono sognare un po’ di più. Un po’

come dice lo slogan della candidatura olimpica delle Alpi italiane: “Dreaming togheter”, sognando insieme. Ora che nella partita c’è Palazzo Chigi, è davvero “insieme”.

LA VISITA In ballo per i Giochi del 2026 ci sono solo due candidature: Milano-Cortina e Stoccolma-Are. Il sopralluogo in Svezia della commissione valutatrice del Cio c’è già stato, da ieri è iniziata l’ispezione

LA COMITIVA ACCOLTA DALLO SLOGAN “SOGNANDO INSIEME” IL CAPO DELEGAZIONE: «FIDUCIOSI SU COSTI E IMPATTO AMBIENTALE»

L’incontro La contestazione degli universitari Momenti di tensione prima dell’incontro “Conversazioni sull’Europa” organizzato da Ca’ Foscari all’auditorium Santa Margherita con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Una ventina di studenti del collettivo universitario Lisc ha occupato per un paio di ore la sala, transennando l’ingresso e il palco e attaccando cartelli di divieto d’accesso a “razzismo, fascismo e sessismo”. «Nel quadro del dialogo sull’Europa è importante ascoltare i diversi punti di vista» ha detto il rettore Michele Bugliesi.

in terra italiana. Stamattina a Cortina a visionare gli impianti delle Tofane, la vecchia pista di bob (che diventerà Centro federale anche per slittino e skeleton), l’area di Fiames dove è previsto il villaggio olimpico, per spostarsi poi ad Anterselva per il biathlon e, quindi, in Lombardia, dove venerdì ci sarà la cena di gala a Villa Necchi (invitati anche i presidenti di Milan e Inter, chiamati tra l’altro a individuare il futuro dello stadio San Siro - da sistemare? da abbat-

tere e rifare? - dove è prevista la cerimonia inaugurale dei Giochi). Il punto critico della candidatura italiana era il Governo che nella prima lettera al Cio aveva espresso solo una disponibilità generica. Il M5s, del resto, non voleva saperne di cacciare un euro. Poi però sono arrivate le garanzie per ospitare a Torino le finali Atp di tennis e a quel punto diventava difficile dire no ai Giochi. «Si sta firmando l’accordo tra enti locali

Venezia -Una targa sul luogo di nascita

VENEZIA Tutti in piumino. Con una temperatura che sfiorava i 23 gradi - e infatti i turisti erano scamiciati - ieri al Palazzo Grandi Stazioni della Regione Veneto l’ambito dress code era un piumino blu con cappuccio, stemma tricolore su una manica e logo della candidatura olimpica sul petto, quella che mostra stilizzati il Duomo di Milano e una pista da sci. Un oggetto del desiderio riservato ai soli protagonisti dell’appuntamento lagunare: il sottosegretario allo sport Giancarlo Giorgetti, il governatore Luca Zaia, il presidente del Coni Giancarlo Malagò, il sindaco di Cortina d’Ampezzo Gianpietro Ghedina. Tutti e quattro opportunamente bardati per le foto di rito, specie quando dal motoscafo, dove Malagò e Giorgetti erano

andati a prenderli all’aeroporto Marco Polo, sono scesi i quattro componenti della commissione valutatrice del Cio capitanati dal presidente Octavian Morariu e da Christophe Dubi. Tutti e quattro in giacca a vento rossa con i cinque cerchi stampati sul petto.

I 150 anni della Federazione di ginnastica Compleanno in laguna per la Federazione ginnastica d’Italia. Dopo la presentazione delle iniziative per i 150 anni il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, il presidente della Federazione, Gherardo Tecchi, quelli di Coni, Giovanni Malagò, e Federazione internazionale, Morinari Watanabe, il vicepresidente dell’Unione europea di Ginnastica, Farid Gaybov, e il sindaco Luigi Brugnaro hanno inaugurato una targa sul luogo della fondazione: la casa di Costantino Reyer che ospitò la sottoscrizione dell’atto di nascita nel 1869.

GLI ADDOBBI Alla presentazione della commissione valutatrice del Cio, che dopo essere stata a Stoccolma da oggi e fino a sabato visionerà gli impianti e le strutture della candidatura italiana, ieri a Venezia c’erano 90 giornalisti accreditati, anche stranieri. Per l’occasione il Palazzo Grandi Station è stato tirato a lucido. Vasi di gerani rosa all’ingresso e sulle scale (per la precisione su ogni gradino delle scale). Materiale stampa e zainetto logato Milano-Cortina per i giornalisti. Pannelli con le scritte dell’evento e il nuovo slogan -

IN PIUMINO Zaia in tenuta olimpica

SARANNO VERIFICATI GLI IMPIANTI DI SCI E CURLING NELLA CONCA AMPEZZANA, QUINDI ANTERSELVA LIVIGNO E BORMIO

LE REAZIONI Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è detto soddisfatto dell’impegno del Governo: «Siamo fieri ed orgogliosi di questo progetto, del suo sviluppo e della strada che ci porterà a Losanna». Da qui al 24 giugno, data del verdetto, bisognerà dimostrare di aver presentato una proposta migliore di Stoccolma. «Noi ci crediamo fino in fondo», ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha fatto gli onori di casa salutando in romeno in onore di Morariu. Ed escludendo problemi sul fronte dell’ospitalità («È impensabile che la Regione più turistica d’Italia non abbia letti»), Zaia si è detto più che ottimista: «Abbiamo un bel dossier e, oltre alla neve, da noi c’è sempre il sole». Fiducioso il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina: «Cortina è diventata famosa con le Olimpiadi invernali del 1956, vogliamo continuare quella tradizione». «Siamo fiduciosi che la vostra candidatura sia consona alle nuove norme olimpiche dell’Agenda 2020 sull’impatto ambientale e sui costi», ha detto Morariu. Ma quando gli è stato chiesto quali sono i punti di forza e le criticità del dossier lombardo-veneto, ha sorriso: «Bella domanda, e questa è la sola risposta». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA

La divisa con i cinque cerchi tutti in piumino sotto il sole LA PRESENTAZIONE

e Governo per quanto riguarda gli aspetti finanziari, che era in cantiere, per cui ci sono tutte le condizioni per poter fare l’ultimo sprint - ha detto Giorgetti -. La lettera formale da inviare al Cio a firma del premier Giuseppe Conte dovrebbe essere pronta entro venerdì e riguarderà l’impegno a finanziare quelle opere necessarie, anche sul fronte disabilità, sia nello sport che nelle infrastrutture che hanno ragione di essere anche a Giochi conclusi». Le Olimpiadi, del resto, convengono. Lo studio commissionato dalla presidenza del Consiglio dei ministri all’Università La Sapienza di Roma ha verificato che le uscite dell’amministrazione centrale sarebbero compensate dagli introiti diretti e indiretti nel periodo 2020/2028”. Si parla di almeno 600 milioni, con un saldo dunque positivo di circa 200 milioni.

Dreaming together, sognando insieme - davanti al Palazzo in perfetto stile Coni e, soprattutto Cio.

LE CURIOSITÀ Se i Giochi saranno assegnati a Milano-Cortina, la cerimonia di apertura si terrà a San Siro. Ma quale stadio? In campo ci sono

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tre ipotesi e una prevede di rifare completamente l’impianto buttando poi giù l’attuale. A Malagò andrebbe bene qualsiasi scelta: «Potremmo celebrare l’apertura nello stadio più nuovo al mondo e poi la chiusura in quello più vecchio». Di sicuro per il 2026 anzi, già dal 2023 - ci sarà il colle-

gamento tra l’aeroporto di Venezia e la stazione ferroviaria, come ha spiegato ieri il presidente di Save Enrico Marchi ai commissari del Cio. Il commissario Christophe Dubi ha rivelato che i Giochi invernali del 2026 potrebbero allargarsi a nuove discipline. E siccome poco prima Morariu aveva raccontato i suoi trascorsi in Italia da giocatore di rugby e l’amicizia con Stefano Bettarello che era con lui nei Barbarians, Malagò ha fatto sorridere la platea: «Ma non siamo sicuri di fare il rugby su neve». Oggi inizia il lavoro della commissione del Cio. Dall’hotel Cortina, dove hanno alloggiato, i quattro commissari andranno a vedere gli impianti di sci e di curling, più l’area di Fiames. Subito dopo si sposteranno a Anterselva, domani Livigno e Bormio, da giovedì Milano. Sabato potrebbe essere reso noto il sondaggio sul gradimento della popolazione nei confronti dei Giochi. (al.va.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


XII

Chioggia

NOVITÀ TECNICA In sala collocato un display che mostra, anche a chi assiste in streaming, il volto, il nome e il ruolo di chi parla mentre un timer conta il tempo

Martedì 2 Aprile 2019 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

Sì al bilancio ma è ancora scontro Approvato in Consiglio il piano finanziario 2019/21 `L’opposizione all’attacco sul documento («E’ uguale Ferro sottolinea: «Tari invariata per il terzo anno» al precedente»), sul mercato ittico e sul ponte Fossetta `

CHIOGGIA «Aliquote Tari invariate per il terzo anno consecutivo, senza scaricare gli adeguamenti Istat sui cittadini». Lo ha voluto sottolineare, ieri pomeriggio, il sindaco Alessandro Ferro, durante il consiglio comunale che ha varato il bilancio di previsione finanziario 2019/21. «Avete potuto farlo grazie all’aumento deciso, a suo tempo, dal sindaco Casson, che voi avevate definito illegittimo» - si è sentito rispondere a stretto giro dal consigliere Jonatan Montanariello. Del resto la Tari è stato il cuore del dibattito, non solo per il suo impatto sul bilancio (14 milioni e 624mila euro) ma anche per i controversi rapporti con Veritas (leggi Città metropolitana), con le categorie balneari (vedi il contenzioso innestato da diversi operatori sul pagamento della parte variabile della tariffa) e con i cittadini in generale, per l’aspetto e il decoro della città.

BAGARRE SUL DUP Ma la seduta è stata animata fin dall’inizio, quando si doveva discutere il Dup, Documento unico di programmazione, ovvero la parte “narrativa” del bilancio. C’è stata anche una novità tecnica che avrebbe potuto (e, forse, era stata pensata proprio per questo) “contenere” le polemiche, ovvero il display in sala, che mostra, anche a chi assiste al consiglio in streaming, la foto, il nome e il ruolo (giunta, sindaco, ecc.) o il gruppo politico di appartenenza dell’oratore di turno. Non solo: un timer nell’angolo in basso a destra conta, alla rovescia, il tempo dell’intervento: dai 10 minuti concessi ai capigruppo, ai 5 per i consiglieri e permette, quindi, di capire chi sta “sgarrando”. Inutile dire che diversi interventi sono andati oltre lo stesso. Le critiche dell’opposizione sono iniziate con l’osservazione della consigliera Marcellina Segantin circa il fatto che il Dup in questione, altro non fosse che la «fotocopia» di quello precedente. Indice, quindi, o di scarso impe-

CONSIGLIO Una recente seduta a Chioggia, al centro di quella di ieri il Documento unico di programmazione e la Tari

gno nei tre anni passati o di incapacità di pensare al futuro. Nel dettaglio due sono state le questioni più controverse: lo spostamento del mercato ittico (con una previsione di spesa di 10 milioni) e la perizia sulla stabilità del ponte della Fossetta, che può avvalersi di uno stanziamento di “soli” (ha attaccato la minoranza) 100mila euro. Sullo spostamento del mercato ittico, oggetto di un ordine del giorno dei consiglieri pentastellati, presentato e ritirato prima della discussione, non ci sarebbero contrasti interni ai Cinquestelle, ma solo un percorso più articolato da seguire che, alla fine, porterà al medesimo risultato. Lo hanno lasciato intendere il sindaco Ferro e il capogruppo Polo Bonfà. Il primo (che, in teoria, doveva essere annoverato, insieme agli assessori Veronese e Stec-

MERCATO ITTICO Annunciate altre verifiche per giungere al trasferimento

Coppia protagonista nell’arte CHIOGGIA Marito e moglie di Chioggia tra i protagonisti all’Expo d’arte contemporanea di New York. I pittori Germano Costa e Emanuela Libero sono stati scelti tra i 50 artisti finalisti che parteciperanno a quella che è considerata una delle più grandi fiere d’arte del mondo. Sono gli unici italiani scelti per il catalogo, tra gli oltre 600 pittori affermati provenienti da tutto il mondo. Per Germano Costa non è una novità: è ormai di casa da diversi anni all’Expo newyorkese, ma a fare notizia quest’anno è il fatto che, nella medesima esposizione, è stato selezionato anche un dipinto della moglie Emanuela che, come

il marito, riceverà l’attestato di eccellenza della giuria della mostra e l’inserimento nel catalogo che sarà distribuito a tutti i visitatori, studiosi e galleristi provenienti da tutto il mondo. Emanuela, che da anni segue le orme del consorte anche in altri campi artistici, come la realizzazione di ceramiche e di sculture, nel recente passato è stata protagonista al Concorso internazionale di Melbourne (Australia) dove un suo dipinto è stato pubblicato nel catalogo generale della mostra. Costa non ha di certo bisogno di presentazioni: è stato invitato ad esporre nei maggiori musei di Barcellona, Parigi, Londra, Miami. «Il detto che dietro un grande uomo c’è sempre una gran-

de donna per me è vero, ma secondo me vale anche il contrario – commenta Emanuela Libero - Germano mi ha sempre incoraggiata e questo mi è stato di grande aiuto. Per me è una grandissima soddisfazione essere inserita nel catalogo dell’Expo di New york assieme a tanti artisti assai quotati nel mercato dell’arte». © RIPRODUZIONE RISERVATA

GERMANO COSTA E EMANUELA LIBERO, MARITO E MOGLIE, FINALISTI ALL’EXPÒ D’ARTE CONTEMPORANEA DI NEW YORK

co, tra i “contrari” all’odg) ha assicurato che esso verrà ripresentato. Il secondo ha spiegato il cambio di strategia dopo i dissensi interni: confronto con i pescatori (che c’è già stato) e con i residenti dei Saloni (tra qualche giorno), in veste politica e non istituzionale (e questo sarebbe il motivo dell’assenza degli assessori alla riunione con i pescatori), per trovare il modo di modificare la viabilità e permettere, così, il trasferimento del mercato. Insomma, la giunta aspetta dai consiglieri un modo per tirar fuori le castagne dal fuoco, mentre l’opposizione attacca sulla presunta disponibilità dell’assessore regionale alla Pesca, Giuseppe Pan, a finanziare, almeno in parte, l’intervento. «Ho il messaggio di Pan che non è così» - ha avvisato la consigliera Romina Tiozzo mostrando lo

smartphone. Sulla chiusura del ponte della Fossetta, Dolfin ha accusato l’amministrazione di «non rendersi conto di quello che comporta per il quartiere e la città», di averlo chiuso dopo «un’ispezione a vista» e ha invitato il sindaco a chiudere anche il transito nel canale, perché «pericoloso». Ferro ha risposto che il canale non è di sua competenza e l’assessore Stecco, dopo il consuntivo (che dovrebbe dare 1,5 milioni di avanzo) che si provvederà a una perizia che permetta di decidere se ristrutturare (il ponte è vincolato, avendo più di 50 anni) o abbattere e ricostruire. Infine Veritas e i rifiuti: il servizio vale i 14 milioni e passa che costa? Secondo l’opposizione no ma, al momento, quelli sono i numeri. Diego Degan

Novecento firme per avere i posti letto di comunità CHIOGGIA Novecento firme per dire “sì” ai posti letto di comunità e all’Hospice nel territorio clodiense. Le ha consegnate qualche giorno fa al sindaco Alessandro Ferro e all’assessore ai Servizi sociali Luciano Frizziero una delegazione della Uil e della Fpl pensionati. «La delibera che autorizzava l’istituzione di questi nuovi servizi risale a oltre 4 anni fa – spiega Fabio Osti della Uil Pensionati - e quindi risulta incomprensibile fino ad oggi la mancata realizzazione di un servizio così importane per la comunità di Chioggia. È stato un incon-

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tro proficuo quello con il primo cittadino soprattutto alla luce di quello precedente, avuto con il direttore dell’Ulss 3 Giuseppe Dal Ben. Sembrerebbe infatti che, entro l’anno in corso, verranno realizzati 20 posti letto di ospedale di comunità e 5 posti di Hospice. Dovrebbero trovare posto all’interno del perimetro dell’ospedale». «Dispiace invece apprendere – conclude Osti – che i 12 posti letto previsti a Cavarzere di ospedale di comunità siano stati assorbiti nei numeri di Chioggia». L’incontro è terminato con l’impegno, da ambo le parti, di seguire i tempi di realizzazione dei nuovi servizi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CHIOGGIA LO “SMILZO” IN MANETTE Lo “Smilzo” ha fatto un passo falso, ed è stato arrestato. Il 28enne Andrea Penzo, che si è guadagnato il soprannome per via del suo fisico esile che gli ha permesso, secondo parecchie denunce a suo carico, di rubare in negozi ed esercizi, è stato colto in flagrante verso l’1.15 dell’altra notte, nei pressi della canonica della parrocchia Beata Vergine di Lourdes e S. M. Goretti, dalla quale i carabinieri del Nucleo radiomobile avevano sentito provenire dei rumori sospetti e dove erano, poi, entrati accertando un’effrazione alla

porta. I militari erano stati avvisati dal personale di un hotel del Lungomare dove era appena stato scoperto il furto di un televisore e si erano messi alla ricerca di presenze estranee; nel loro giro sono arrivati alla vicina canonica, sorprendendo il 28enne. Il giovane, come disposto dal Pm, nella mattinata di ieri è stato tradotto innanzi al Giudice del Tribunale di Venezia il quale, convalidato l’arresto, ha disposto la misura degli arresti domiciliari in attesa del processo. (D.Deg.)

CHIOGGIA IL LIONS ORGANIZZA UNA GIORNATA DELLA LEGALITÀ Una giornata dedicata alla legalità organizzata da Lions Club di Chioggia. Venerdì 5 l’associazione ha organizzato degli appuntamenti nel territorio aperti al pubblico e ospitati nell’oratorio della SS. Trinità di Chioggia (foto). Dalle 16.45 alle 18.20 si terrà un incontro su “Minori e percorsi di legalità: scuola, privacy ed educazione ai rischi informatici”, relatori l’avv. Silvia Boschello del foro di Padova, esperta in materia di privacy, l’avv. Alessandro Scarpa, legale dell’Ulss 3 Serenissima, e la dirigente scolastica della scuola Paolo VI Emanuela Schiavon, impegnata in progetti di legalità a scuola. Dalle 18.30 alle 20 il giudice Carlo Nordio

parlerà di “Legittima difesa”. Sempre il 5 alcuni professionisti che hanno collaborato al progetto del Lions Chioggia si recheranno alla primaria “Caccin” e secondaria “Galilei” per incontrare gli studenti sul tema del cyberbullismo.


DAL 1887

il Quotidiano

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del NordEst

ANNO 133- N° 78

VENEZIA MESTRE

Martedì 2 Aprile 2019

Trasporti Forze dell’ordine per la sicurezza sulle corse Actv più “calde”

Il personaggio Cortina, lo sguardo di Zardini: mostra-tributo per il fotografo Dibona a pagina 16

Tamiello pag. II-III

I commenti

Perché Roma è questione Capitale Mario Ajello oma, e soltanto Roma, può essere la Capitale d’Italia. Lo aveva detto Cavour, che pure non avrebbe avuto la fortuna di vedere realizzato il suo auspicio perché morì assai prima dell’ingresso dei bersaglieri attraverso Breccia di Porta Pia. Ma le sue parole di modernità e di assoluto realismo storico-politico andrebbero ripetute continuamente. Perché rischiano di non essere ovvie. In quanto la Capitale d’Italia non vive un momento facile, e mai come adesso mentre è in campo il progetto delle autonomie differenziate - il suo ruolo non va sottostimato e messo a rischio. Segue a pagina 23

R

Calcio Emergenza attacco, la Juve decimata dagli infortuni: in campo tre ragazzi Repetto a pagina 19

Migranti, indagati due prefetti Venezia, “soffiate” alla coop sulle ispezioni a Cona: ` Avrebbero mentito alla Commissione parlamentare Boffi e Cuttaia accusati di violazione di segreto e falso Le difese: nessun illecito. Nei guai anche 2 vice-prefetti `

Padova. Docente di matematica e attivista dei centri sociali

Due ex prefetti di Venezia sotto inchiesta con l’accusa di aver comunicato in anticipo l’arrivo di ispezioni al Centro migranti di Cona e di aver dichiarato il falso alla Commissione parlamentare e alla Cabina di regia sull’immigrazione, assicurando che le visite avvenivano senza preavviso. La Procura di Venezia ha chiuso le indagini notificando l’avviso di deposito atti a 12 indagati, tra i quali Domenico Cuttaia e Carlo Boffi Farsetti succedutisi al vertice della prefettura di Venezia. Amadori e Ingegneri alle pagine 2 e 3

Svezia

Caso Swedbank, ora il governo ferma l’inchiesta Mario Ajello Andrea Bassi

M

ontesquieu, il grande teorico dell’Esprit des lois, incentrato sul rispetto delle leggi, (...) Segue a pagina 11

Giochi Milano-Cortina il governo pronto a finanziare le opere

Dopo 70 anni anche la Nato deve cambiare Marco Gervasoni ettant’anni, e sentirli. Sono quelli che tra pochi giorni, precisamente il 4 aprile, compirà la Nato. I settant’anni della North Atlantic Treaty Organization, in italiano Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, meglio nota con l’acronimo di Nato. Sono molti infatti, tra gli analisti di politica estera, a ritenere l’alleanza destinata a estinguersi, a cominciare dall’ex premier svedese Carl Bildt, fino a non pochi studiosi, convinti che nella storia le alleanze nate per un obiettivo si siano presto dissolte una volta questo raggiunto. Segue a pagina 23

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S

L’annuncio di Giorgetti durante la visita del Cio a Venezia. Presto la lettera di Conte `

Lo scontro

Quota 100 bocciata dall’Ocse: «Blocca la crescita»

Sputi ai poliziotti: denunciata la prof TENSIONE Un momento degli scontri di venerdì scorso a Padova. Una docente di matematica no global è stata denunciata con l’accusa di aver sputato contro gli agenti di polizia. Ieri la 30nne era regolarmente in cattedra, ma è stata aperta un’inchiesta interna. Pipia a pagina 9

L’Ocse vede l’Italia in stallo e attacca le riforme del governo, in particolare Quota 100: «Faranno lievitare il disavanzo». Cifoni e Gentili alle pagine 6 e 7

Olimpiadi invernali 2026, per Milano-Cortina il Governo c’è. Non solo si assumerà i cosiddetti oneri indiretti (415 milioni di euro di cui 402 per la sicurezza), ma sarà pronto a farsi carico di ulteriori opere - da costruire o ammodernare o rendere accessibili ai portatori di handicap - che verranno indicate dagli organizzatori. L’annuncio l’ha dato ieri il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti a Venezia, dove è giunta la delegazione del Cio. Vanzan a pagina 5

Nordest

Torino

Pd, la rosa dei veneti per le Europee: 6 nomi (tra veti e liti)

Confessione choc: «L’ho ucciso perché sembrava felice»

La rosa dei veneti da mandare al Nazareno affinché decida chi candidare con il Pd alle Europee ha 6 nomi. Tre sono vicentini: l’ex sindaco Achille Variati, il capogruppo in Regione Stefano Fracasso, la consigliera regionale Alessandra Moretti. Variati ha posto il veto: per accettare di entrare in lista deve essere l’unico vicentino candidato. Moretti sostiene di essere l’unica ad avere maggiori chance. Gli altri tre sono l’ex senatrice trevigiana Laura Puppato, la deputata veronese Alessia Rotta e il trevigiano Antonio Silvio Calò. Vanzan a pagina 12

«L’ho ucciso perché non sopportavo la sua felicità. Volevo ammazzare un ragazzo come me, togliergli tutte le promesse che aveva, toglierlo ai suoi figli e ai suoi parenti». È un movente che lascia sconvolti quello confessato da Said Machaouat, 27 anni, italiano di origine marocchina. A Torino, ha scelto una persona a caso, Stefano Leo, 33 anni. L’ha aggredito da dietro e sgozzato. Nicola a pagina 10 REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ “Storia della Serenissima Illustrata” - vol. 4 € 6,90* - *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE

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9 Martedì 2 Aprile 2019 www.gazzettino.it

IL CASO PADOVA Gli scontri in piazza, l’identificazione in questura, la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Dopo tutto questo, ieri mattina la professoressa Maria Giachi si è presentata regolarmente all’istituto Alberti di Abano Terme, dove insegna matematica agli studenti delle superiori. «Io un cattivo esempio? Chi parla dovrebbero vedere le mie lezioni» è il fiero pensiero della trentenne veronese, mentre il Provveditore provinciale agli studi ha aperto un’inchiesta interna. L’insegnante rifiuta con forza ogni riferimento ad una sua “doppia vita” divisa tra cattedra e tafferugli, ma ieri mattina ha dovuto dare spiegazioni alla dirigenza scolastica di quanto accaduto venerdì sera in centro a Padova. La trentenne, ex nazionale giovanile di nuoto, risulta indagata a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale. Venerdì sera ha partecipato accanto agli attivisti del centro sociale Pedro alla manifestazione organizzata per opporsi al corteo di Forza Nuova contro l’aborto: è accusata di aver scalciato e sputato verso le forze dell’ordine dopo aver tentato di sfondare il cordone creato dai poliziotti accanto al caffè Pedrocchi.

LA POSIZIONE «So che c’è un’indagine inter-

L’INSEGNANTE DELL’ISTITUTO ALBERTI DI ABANO TERME IN PASSATO È STATA ANCHE ARRESTATA

Prof sputa ai poliziotti: indagata per resistenza Padova, gli scontri al corteo dei no-global `Docente di matematica e attivista dei centri contro Forza Nuova: nei guai Maria Giachi sociali: il provveditore ordina un’inchiesta `

documentazione - fanno sapere dall’Alberti - è stata trasmessa all’Ufficio scolastico provinciale per tutte le valutazioni e i provvedimenti che riterrà opportuno prendere». Il sindaco di Abano, Federico Barbierato, scuote la testa: «Gli insegnanti dei nostri ragazzi dovrebbero dare loro un esempio decisamente migliore del coinvolgimento in scontri di piazza con sputi e calci ai poliziotti».

I PRECEDENTI

GLI INSULTI Al centro con la maglia rossa la professoressa Mara Giachi se la prende con la polizia

Torino

Riesumata la salma dell’ultrà bianconero CUNEO È stata riesumata dal cimitero di Cuneo, dove era sepolta, la salma di Raffaello Bucci, l’ex ultrà della Juventus morto cadendo dal viadotto di Fossano, nel luglio del 2016. Pochi giorni prima era stato interrogato dalla procura di Torino per i rapporti tra ‘ndrangheta e ultrà. A chiedere di far luce sulla sua morte, inizialmente archiviata come

suicidio, è stata la compagna, Gabriella. «Raffaele non si tolto la vita. Non era il tipo di buttarsi giù dal ponte. Qualcuno, semmai, l’ha spinto a farlo», ha sempre sostenuto la compagna, ipotizzando che qualcuno lo avesse obbligato o comunque indotto a buttarsi da quel ponte. La procura di Cuneo ha aperto nei mesi scorsi un fascicolo per istigazione al suicidio.

«CONTINUERÒ A FARE DEL MIO MEGLIO A SCUOLA, CHI MI ADDITA COME CATTIVO ESEMPIO DOVREBBE VEDERE LE MIE LEZIONI. NON VOGLIO DIRE ALTRO, NON È QUESTO IL MOMENTO DI PARLARE, DARÒ LA MIA VERSIONE IN ALTRE SEDI» na. Se quel tipo di comportamento sarà confermato, credo che la docente vada allontanata dall’ambiente scolastico - è la dura presa di posizione dell’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan -. Certi atteggiamenti sono incompatibili con il ruolo di insegnante: rischiano di ledere l’immagine dell’istituto. Ho sempre difeso la libertà di espressione e di parola ma c’è un limite che non può essere superato, quello del rispetto. Con un comportamento del genere manca di rispetto alla scuola e alle forze dell’ordine». L’istituto ha immediatamente avviato un’indagine interna. «La

Femminista aderente a “Non una di meno”, Maria Giachi partecipa alle iniziative della “Marzolo Occupata”: si tratta dell’ex Gramigna, centro popolare smantellato nel 2007 dopo una serie di arresti legati ad un’inchiesta della Procura di Milano sulle Nuove Brigate Rosse. La veronese era già stata indagata dopo un blitz messo a segno per liberare dall’occupazione uno stabile Ater alle porte del centro, accusata assieme ad altre dieci persone di associazione a delinquere, occupazione abusiva, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. A febbraio 2016 era finita ai domiciliari, tornando in libertà dopo poche settimane. «Continuerò a fare del mio meglio a scuola. Chi mi addita come cattivo esempio dovrebbe vedere le lezioni» mormorava ieri lei, prima di chiudersi nel silenzio ed evitare di alimentare ulteriormente la tempesta che l’ha coinvolta nelle ultime ore. «Non voglio dire niente altro, non è questo il momento di parlare. Darò la mia versione in altre sedi» si limita a dire la ragazza. E allora ci pensano i “compagni di battaglia” a prenderne le difese: «Maria è scesa in strada - si legge nella sua pagina Facebook - ribadendo che per i fascisti in questa città non ci può essere spazio». Gabriele Pipia © RIPRODUZIONE RISERVATA

Funzionario ruba 1,4 milioni al ministero: giocava alle slot `Inseriva il proprio

Iban nelle fatture da liquidare ai fornitori L’ARRESTO ROMA «Aumentava il mio ego nel senso che comunque riuscivo a fotterli, senza colpo ferire, insomma nel senso, cioè che riuscivo a eludere ogni controllo». Così poche settimane fa Vincenzo Zumbo, funzionario del ministero della Sanità, ludopatico, dice a un’amica. Raccontava di trovarsi in “nuovi” guai, sapeva di essere indagato, perché era già stato perquisito. Ieri è finito in carcere. Do-

Annamaria Manfredi Ricevitoria Viale della Libertà, 56 Messina

po la discovery della procura di Roma, avvenuta circa due mesi fa aveva continuato a sottrarre i soldi alle casse dell’amministrazione: il conto sfiora un milione e 400mila euro. Peculato e autoriciclaggio sono le accuse ipotizzate nei suoi confronti dal gip di Roma che lo ha arrestato. Le indagini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Carlo Villani è partita dalle segnalazioni dell’ufficio Antiriciclaggio di Bankitalia. Zumbo aveva messo in piedi un meccanismo tanto semplice quanto efficace: quando arrivavano le fatture di fornitori dell’amministrazione, le duplicava, inserendo nei man-

dati di pagamento il proprio Iban, oltre a quello dei legittimi beneficiari. Una pratica di cui seguiva tutto l’iter amministrativo e che gli era possibile grazie alla fiducia che godeva tra i suoi colleghi. Un credito conquistato nel corso degli anni , era l’unico referente per le spese delle trasferte.

le casse del ministero. Soldi «reinvestiti», dice il Gip Flavia Costantini nell’ordinanza, in video-lottery, centri scommesse e sale slot. Le spese raggiungevano anche i duemila euro al giorno «Soldi chiamano i soldi - diceva in un’altra intercettazione - se mi va di giocare mille euro me li gioco». E il gip motiva: «Non aveva né freno né dignità» , chiedeva soldi all’anziana madre, alla figlia, il nome di Arianna, come quello del fratello Daniele è finito sul registro degli indagati. La “malattia”, lo ha portato in carcere gli arresti domiciliari, scrive il giudice, sarebbero stati una misura «non idonea». V. Err.

I RIMBORSI In alcuni casi Zumbo metteva a rimborso una serie di spese sostenute per e missioni che nella realtà non erano mai state fatte: la sua conoscenza della macchina ministeriale gli avrebbe consentito di aggirare i controlli e ottenere la liquidazione. In meno di due anni il funzionario ha fatto sparire un milione e 395mila euro dal-

ARRESTATO Vincenzo Zumbo, il funzionaro arrestato

IL JACKPOT È SPAZIALE, HA SUPERATO

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IL GIOCO È VIETATO AI MINORI E PUÒ CAUSARE DIPENDENZA PATOLOGICA

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CONC.AAMS PER I GNTN DEL 26/06/2009

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Regione 11

IL GIORNALE DI VICENZA Martedì 2 Aprile 2019

VENEZIA. Ospedale,pesced’aprilediprotesta Unvolantinoconl’annunciochel’OspedalecivileSS.GiovanniePaolodiverrà albergo,«GrandHotelCivilVenice»,conscontisullaSpa.Èilpesced’apriledi «Venessia.com»perprotestarecontroundeclassamentodelnosocomio.

VERONA.Malore,muoresulmonteBaldo

Un73ennedi CaprinoVeronese,RobertoMazzola, èmorto dopoesserestato coltodamaloresuunsentierosulMonteBaldo.Stavafacendoun’escursione assiemealfiglio,uninfermiere,chehasubitochiamatoisoccorsimainvano.

BELLUNO.Giovanesischiantacontrofurgone AntonioBriguglio,29ennesicilianoquiperlavoro,èmortoierialle14.30 andandosiaschiantareconl’autoadAuronzo,inlocalitàCimaGognaaTre Ponti,controilfurgoneVolkswagenCaravellediuna52ennediDomegge.

AUDIZIONI IERI IN COMMISSIONE BICAMERALE “QUESTIONI REGIONALI”. Tutti favorevoli alla riforma e al ruolo da protagoniste delle Camere, ma sul “come” c’è bagarre

Autonomia,èscontroanche trai giuristi PeralcunicostituzionalistiilParlamentodovràfare una“leggepreliminare”sulletrattativeStato-Regioni Bertolissi: «Aprite la bottiglia, altdibattiti sull’etichetta»

Sose:fabbisogni standard,ci perdonodi piùi Comuni dellaLiguria

Piero Erle

Autonomia regionale, ora lo scontro è anche tra i super-tecnici. È l’evidente risultato della sequenza delle audizioni di giuristi sul “Regionalismo differenziato” convocate ieri in commissione bicamerale per le Questioni regionali, guidata dal vicepresidente Carlo Piastra (Lega). Tutti a favore del federalismo fiscale, sia chiaro. E tutti a favore del ruolo di primo piano che il Parlamento deve svolgere nella vicenda. Ma il diavolo, si sa, si nasconde sempre nei particolari. E così ad esempio Felice Alberto Maria Giuffrè, docente di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Catania, ha sostenuto che la modifica della Costituzione del 2001 che aprì all’autonomia differenziata non era certo stata scritta perché una Regione potesse chiedere “blocchi interi di materie” (il Veneto come noto ha chiesto tutte e 23 quelle possibili) e che non è possibile attivare un meccanismo per cui ogni Regione si “rita-

Ilprof. Felice AlbertoM.Giuffrè

Ilprof. Mario Bertolissi

gli” suoi nuovi poteri rispetto allo Stato perché a forza di ritagliare si perde l’unità sociale e politica del Paese.

seguire. Un po’ sulla stessa linea Beniamino Caravita di Toritto, professore di Istituzioni di diritto pubblico a “La Sapienza” di Roma: ha sostenuto che la trattativa non ha rispettato l’obbligo di consultare né il Parlamento né gli enti locali: «È la prima volta nella storia che tutto è solo in mano a Governo-Regioni»: a sua volta si augura un passaggio preliminare in cui il Parlamento dia invece “indirizzi” a Governo e Regioni. Ha anche ricordato che ogni parlamentare potrà sollevare un “conflitto” e rivolgersi alla Corte costituzionale.

UNA LEGGE “PRELIMINARE”.

Infine Giuffrè sostiene che il percorso di trattativa Governo-Regioni seguito finora non è trasparente, che il Parlamento non può che avere pieno potere di intervenire sul testo di ciascuna intesa Stato-Regione e che probabilmente il primo passo da fare sarebbe l’approvazione di una legge del Parlamento che stabilisca quale deve essere la procedura generale da

Latabellaelaborata daSose: coi “fabbisogni standarddeiComuni”aregimeci perderebbepure ilVeneto Hadestatosorpresa intanto l’aduzioneincommissione bicameraleperil Federalismo fiscaledi Sose, societàdel Ministerodel tesoro che lavoradaanniai fabbisogni standarddei Comunie Province(non delleRegioni: nonha incarichi, finora,per l’autonomiadifferenziata). Secondoquanto“proiettato” dall’adVincenzoAtella edal responsabileanalisiMarco Stradiotto(del Pd, inpassato

èstato sottosegretario) l’andamentodella spesa nei Comuni,viaviachesi applicanoi“fabbisogni standard”individuati negli anniscorsi (adessosi ècirca al 45%)e si superalaspesa storica,applicandoanche il fondodi solidarietà tra Comuni,non sonoaffatto quellidel Nord a guadagnarci. Sosestima chea regime,nel 2021,la riformacomporta per leregionisettentrionali

risorsefino a 30 euroinmeno perabitante,nelcasodei ComunidellaLiguria. Meno fondianche aPiemonte e Toscana(-10), Venetoed EmiliaRomagna(-5 euro)e Lombardia(-4).I Comunidel Sud,spiega Sose,non spendonopiù soldi,ma concentranole spesesugli “affarigenerali”più chenel garantireservizicome asili nido,menseo trasporto scolastico. P.E.

«O FIDUCIA O SALTA TUTTO».

Il prof. Giuseppe Marazzita (Istituzioni di diritto costituzionale a Teramo), ha ricordato che la centralità del Parlamento è indiscutibile ma che già nella scorsa legislatura si ipotizzava che fossero le commissioni parlamentari ad analizzare le pre-intese e dare indicazioni a Governo e Regioni sul testo dell’intesa finale. E il prof. Mario Bertolissi (Diritto costituzionale all’Università di Padova), ha cercato di ribaltare il punto di vista: «O c’è fiducia reciproca che si sta lavorando assieme per garantire il principio-base della Costituzione, cioè garantire il buon governo e la buona amministrazione del Paese, o salta tutto subito». Tradotto: che senso ha volere una “legge statale preliminare” invece di passare ai fatti e fare in modo che il Parlamento possa dire tutto quello che ritiene prima di giungere a un definitivo testo di intesa Stato-Regione? Sul quale poi, comunque, Camera e Senato hanno l’ultima parola con un “sì” o un “no” da votare a maggioranza assoluta. Messaggio chiaro: meglio discutere dei contenuti della riforma, “aprire la bottiglia e assaggiarla”, invece di continuare a dissertare soltanto dell’etichetta a tappo chiuso. • © RIPRODUZIONERISERVATA

IL POST-CONGRESSO FAMIGLIE. Sboarina attacca il vicepremier M5s per gli epiteti anti-evento

Verona, porte chiuse a Di Maio Ilsindaco: «Nontorniqui» «NonlovoglioalVinitaly,faccia passerella altrove: sarebbedadaspo» Enrico Santi VERONA

Il sindaco Federico Sboarina sbarra le porte del Vinitaly al vicepremier Luigi Di Maio, in quanto «ospite non gradito». È questo l’ultimo, clamoroso, sviluppo delle polemiche che hanno accompagnato i tre giorni del Congresso mondiale delle famiglie in Gran Guardia. L’evento che si è concluso domenica con la “marcia per la famiglia“, sabato era stato contestato nelle vie del centro dall’imponente corteo “transfemminista“ per la difesa dei diritti. «Chi come il vicepremier Di Maio, col pretesto del congresso, ci ha insultati definendoci fanatici, sfigati e oscurantisti», scandisce Sboarina dopo aver convocato la stampa nella Sala Arazzi di Palazzo Barbieri, «è meglio che non venga ora a fare passerelle elettorali al Vinitaly. È vero che siamo accoglienti e che siamo la più bella città del mondo, ma, ripeto, è meglio che la passerella vada a farla altrove... In fondo, se ci considera così retrogradi, per lui non dev’essere un grande sacrificio, visto che la città è la stessa che lui ha insultato». La visita a Veronafiere del ministro dello Svi-

LuigiDiMaio

FedericoSboarina

luppo economico del lavoro, nonché leader del Movimento 5 Stelle, che non commenta le dichiarazioni del sindaco, è prevista per le 11 di lunedì 8 aprile. «Come primo cittadino», sottolinea Sboarina, «ritengo doveroso rimandare al mittente gli epiteti che il ministro ha inviato ad un congresso, ed estendesi a un’intera città definita oscurantista, medievale e quant’altro». E in una successiva nota ufficiale mette in chiaro: «Il Comune che ha co-organizzato il congresso è anche socio di maggioranza in fiera. Se esistesse il daspo urbano per le offese, a Verona Di Maio lo

rischierebbe». Sboarina, inoltre, punta il dito sulla «vergognosa macchina del fango e senza precedenti. Fango», precisa, «gettato contro il congresso, i congressisti e un’intera città e alimentato, purtroppo, anche da politici veronesi, che hanno detto cose irresponsabili, contribuendo ad alzare pericolosamente il livello di odio». Questi politici locali, accusa, «hanno strumentalizzato il congresso per il proprio tornaconto politico da orticello personale a spese della città». E rincara: «È vergognoso che un convegno sulla famiglia, che la stessa Costi-

tuzione tutela, si sia dovuta svolgere in una Gran Guardia blindata a causa di una campagna di odio, fango, fake news e schifezze. Ed è inaccettabile», aggiunge, «che in questi giorni mi abbiano dovuto scortare a vista mentre portavo al nido mio figlio». Il sindaco Sboarina torna a difendere la scelta di ospitare il controverso meeting internazionale. «Di famiglia si è parlato in termini positivi e domenica c’erano migliaia di famiglie e di bambini che rivendicavano semplicemente il fatto che molte famiglie sono in difficoltà, soprattutto quelle numerose e che faticano ad arrivare a fine mese, e sono tante in Italia e anche a Verona. Abbiamo anche dato dimostrazione», afferma, «che, nella nostra città, ciascuno ha il diritto di esprimere le proprie idee perché siamo una città accogliente, ma nessuno deve arrogarsi il diritto di intimorire, intimidire o attaccare chi la pensa in modo diverso». E conclude mostrando alcune foto: «Tra le spese che i veronesi dovranno sostenere c’è la pulizia dalle decine di scritte lasciate da alcuni partecipanti alla contromanifestazione. E questa non è una fake news». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Lareplica diFantinati: «Vedràle imprese»

«Maluivieneperparlare diexporteinvestimenti» «Sindacoscollegato dalla realtà».Così ilsottosegretario scaligeroMattia Fantinati (5Stelle)replicaal «daspo urbano»diSboarina per il vicepremierDi Maio.«Le dichiarazionidelsindaco», affermal’esponente 5Stelle, «mostranoquanto sia scollegatodalla realtà». E aggiunge:«Dopo latre giornidi Congressodellefamiglie, eventodai contenuti opinabili costatoai veronesila bellezza

di150milaeuro,si permettedi diffidareunministro dal parteciparea unamanifestazione dirilevanza internazionaledicui nonèproprietario. DiMaio», sottolineaFantinati, «èstato invitatodaVeronafiereed è attesodagli operatorivitivinicoli nonper farepasserella, maper parlaredi exporteinvestimenti. Consiglioa Sboarina»,rincara il sottosegretario,«ditornare a occuparsidellasua passione calcisticaa tempopieno,unico

argomentochesembrasvegliarlo daltorpore a cui stacondannando lasua amministrazione,ma per fortunaVeronaèmoltomeglio del suoprimo cittadino».Molto critico conSboarina èanche Michele Bertucco,diVerona eSinistra in Comune.«Aggiungendo danno al dannodopoil sedicente congressomondiale dellefamiglie confermatosiunpalcoscenico internazionaleper integralisti religiosiedestremistididestra», afferma,«oracercadisviare l’attenzionescagliandosicontro Di Maio,bollatocome indesiderato alVinitaly. Per quantoinadeguato comevicepremier alpari diSalvini, ilvetonon raddrizzauntorto ma creaulteriore dannoa Verona politicizzandoanchela piùgrande manifestazioneeconomica cittadina».


V

IL GIORNALE DI VICENZA Martedì 2 Aprile 2019

:: Speciale Aedifica

Comunicazione pubblicitaria a cura di PubliAdige

GABRIELE MASERA (POLITECNICO DI MILANO) SU COME CAMBIA IL MONDO DELLE COSTRUZIONI

Cantiere4.0:robotica emanifatturadigitale La rivoluzione digitale, che sta trasformando profondamente il nostro rapporto con la realtà fisica, ha investito anche il settore delle costruzioni, modificandone, seppure lentamente, molte abitudini consolidate. A fronte di attività che da tempo si servono di strumenti digitali, quali il disegno tecnico, la rappresentazione grafica e i calcoli di varia natura, sempre più sofisticati (consumo energetico, strutture, resistenza ai sismi, sicurezza al fuoco, ecc.), il cantiere - luogo di assemblaggio e trasformazione - ha iniziato solo recentemente un processo di digitalizzazione che

non ne nega la natura fisica, ma ne migliora l’efficienza. La modellazione digitale del processo edilizio, che permette di organizzare in modo strutturato e accessibile le informazioni relative all’opera, ha progressivamente aperto nuove possibilità progettuali e operative in tutte le fasi, dalla concezione multidisciplinare dell’edificio fino alla sua realizzazione in opera. I nuovi strumenti digitali permettono, fra l’altro, di sfruttare i vantaggi della fabbricazione fuori opera dell’edificio (o di sue parti) senza rinunciare alla personalizzazione su misura delle soluzioni, tenendo sotto

controllo costi e tempi di realizzazione anche di architetture complesse. Nella sessione “Cantiere 4.0” di Aedifica 2019 si mostreranno alcune esperienze in cui la digitalizzazione del processo edilizio rende possibile una stretta connessione fra le fasi progettuali e quelle realizzative, proprio grazie a un flusso informativo opportunamente strutturato. Dal lato progettuale, si evidenzierà come sia possibile, anche nel contesto italiano, adottare l’approccio DfMA (Design for Manufacture and Assembly) per agevolare la prefabbricazio-

IL 4 APRILE ECO-MATCH E INCONTRI PER AMPLIARE LE CONOSCENZE

Negliappalti serve avere i“criteriambientali minimi” Da tempo, all’interno dei bandi per appalti pubblici, la richiesta di requisiti come i Criteri Ambientali Minimi (CAM) è ormai obbligatoria. Perciò l’attenzione verso la sostenibilità e la tutela dell’ambiente rappresentano condizioni essenziali per quelle aziende e quegli operatori economici che intendono lavorare con gli enti pubblici, a qualsiasi livello. E, per diffondere sempre di più la conoscenza dei meccanismi riguardanti i Criteri Ambientali Minimi, la Regione Veneto organizza vari eventi illustrativi. Su questo tema si apre la giornata di giovedì 4 di Aedifica. Alle ore 9, infatti, è previsto un incontro di approfondimento su tema GPP

(Green Public Procurement) per chiarirne il concetto, quindi scoprire gli ambiti di applicazione e gli strumenti legati agli “Acquisti Verdi” . Seguirà, dalle 10 alle 12.30, un evento - definito “Eco-Match” - finalizzato a fare incontrare le aziende interessate e le Amministrazioni Pubbliche proprio su tale argomento. Tramite appuntamenti organizzati secondo la formula “one to one”, coloro che parteciperanno, ovvero soggetti privati e pubblici, avranno modo di presentarsi, valutare i progetti in programma, capire in che modo rispettare i criteri CAM richiesti e favorire, quindi, la partecipazione a gare di appalto. L’evento avrà due finalità: primo,

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conoscere i Criteri Ambientali e le modalità di rispetto degli stessi; secondo, apprendere i progetti d’intervento che la Pubblica Amministrazione attuerà nell’arco del 2019. Oltre a questa prospettiva, come già sperimentato in precedenti eventi, la giornata di “Eco-Match” permetterà ai partecipanti di incontrarsi, di conoscersi e di illustrare i propri punti di forza e le proprie specializzazioni; i vari appuntamenti, della durata indicativa di una ventina di minuti, aiuteranno così gli imprenditori a trovare dei partner per ampliare la loro opportunità di business nel settore Casa e costruzioni. Anche in questo caso Aedifica si propone quindi come un luogo di incontro innovativa non solo sulle tematiche, ma anche sulle modalità con cui si creano offerta e opportunità a favore del mondo dell’impresa; ovvero una “vetrina” che promuove conoscenza, innovazione, sviluppo e business. www.aedifica-thecamp.com

estetiche di progetto caratterizzate da geometrie complesse. Dal punto di vista realizzativo, durante la sessione si mostreranno gli esiti di un progetto di ricerca europeo volto a integrare strumenti di rilievo avanzati e tecniche di prefabbricazione su misura per la riqualificazione

energetica di edifici residenziali esistenti. L’applicazione su un caso di studio reale dimostra l’efficacia di tali soluzioni che, in aggiunta alle prestazioni di isolamento termico richieste dalla attuale normativa di contenimento dei consumi energetici, permettono una gestione

del cantiere tale da garantire il minimo impatto sulla struttura esistente e, soprattutto, sulla vita degli occupanti. La tendenza alla trasformazione del cantiere in un sito produttivo ad alto contenuto tecnologico sarà ulteriormente dimostrata tramite l’esperienza di costruzione delle torri del quartiere Citylife a Milano. Nate e sviluppate in un ambiente totalmente digitale, le torri progettate da Zaha Hadid e Daniel Libeskind sono state costruite grazie a uno dei primi cantieri 4.0 italiani, in cui un processo BIM pervasivo ha consentito di tenere sotto controllo i margini d’incertezza e i tempi di realizzazione. Dottore di ricerca in Ingegneria Ergotecnica Edile e Professore Associato presso il Politecnico di Milano, Masera sarà uno dei relatori, giovedì 4, alle ore 20, dell’incontro dedicato al tema Cantiere 4.0. Interverranno Giuliana Iannaccone e Pierpaolo Ruttico. sempre del Politecnico, e Andrea Vanossi, consulente gestione BIM.

GIOVEDÌ 4: IL RUOLO DEL VERDE IN CITTÀ La qualità ambientale dei sistemi insediativiè fortemente condizionata dalla componete arborea e, in generale, dagli spazi verdi. Parchi, giardini, viali alberati e aree di forestazione possono svolgere la propria funzione a condizione che progettazione, realizzazione e gestioneavvenganosecondoicriteri alla base del funzionamento e dell’equilibrio dei diversi ecosistemiurbani;lariqualificazione con opere a verde esige il superamento del concetto quantitativo di “standard urbanistico”, a favore di un approccio qualitativo ed ecosistemico. L’incontro sul ruolo del verde inserito nel programma di Aedifica per giovedì 4 (dalle 16 alle 19) approfondisce quindi gli aspetti gestionali del verde in città, a partire dai profili di carattere tecnico, regolamentare epianificatoriocorrelati acontesti urbani diversi per dimensio-

ne e situazione ambientale. In programma, oltre alle buone pratiche per la realizzazione delleopere averde,lapresentazione del R.I.E. (Riduzione dell'Impatto Edilizio)del ComunediBolzano,indice ambientale che certifica la qualità dell'in-

tervento edilizio rispetto alla permeabilitàdel suoloedelverde, le misure messe in atto dalla città di Milano in materia di parchi e forestazione urbana, le tecniche di intervento e i risvolti normativi del Comune di Padova.


MARTEDÌ 2 APRILE 2019 LA NUOVA

PRIMO PIANO

3

Il declassamento dell’ospedale LE TAPPE

Giovedì avvio del dibattito in Regione (con protesta) VENEZIA. Inizia giovedì nel-

I tanti veneziani che domenica mattina si sono trovati davanti all’ospedale Civile per protestare contro il declassamento

Il dossier del Comune a Zaia «Tra i pazienti tanti turisti» Nel 2018 il 12% degli accessi registrati al Pronto soccorso era di vacanzieri Brugnaro: «L’ospedale deve stare di primo livello, L’Angelo è lontano» VENEZIA. I pazienti che utiliz-

zano i servizi dell’Ospedale Civile non sono solo Veneziani del centro storico e delle isole. Più di un terzo di coloro che accedono al Pronto Soccorso sono stranieri, o utenti che provengono da fuori Usl. Dunque, i «calcoli» fatti sulla base delle statistiche nazionali che declassano l’ospedale veneziano non hanno senso. Sono i dati che il Comune ha inviato nelle ultime ore al presidente della giunta regionale Luca Zaia. Dimostrano, secondo i tecnici, che la ripartizione non può essere fatta sulla base della popolazione residente all’anagrafe. Venezia è città del mondo, e richiede anche servizi sanitari all’altezza. Il giorno dopo la grande manifestazione che ha visto confluire in campo San Gio-

vanni e Paolo migliaia di persone, anche Ca’ Farsetti ha deciso di scendere in campo. Negli ultimi giorni il sindaco Luigi Brugnaro aveva assicurato il suo intervento in difesa dell’ospedale. «Ma se diventa una questione politica non si aiuta», aveva detto. Ieri, al termine dell’incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianluca Giorgetti ha spiegato meglio: «Il sindaco non c’era ma c’erano i consiglieri», ha detto Brugnaro. «Ricordando che il Consiglio comunale ha approvato una mozione per dire che «l’Ospedale deve restare di primo livello». «Non è vero che la città si sta svuotando. Gli abitanti non sono 55 mila come quelli registrati all’Anagrafe, ma quasi 100 mila con il Lido e le isole, e la Regione può non aver tenuto conto di questo. Ora con pa-

zienza e l’arte della diplomazia cercheremo di tornare su questi parametri». Il secondo tema è quello del turismo. «Non possiamo ridimensionare l’ospedale», continua, «perché se vogliamo attrarre in città un turismo di alto livello, dobbiamo sapere che i turisti cercano una sanità di primo ordine. Andrebbe contro l’interesse della città e della Regione declassarlo. L’ospedale di Mestre non è vicino e ci sono i lavoratori e le persone che vengono da Punta Sabbioni, dalle isole, e che noi continuiamo ad accogliere e a curare qui e continueremo a farlo, visto che abbiamo realizzato l’aviosuperficie a Pellestrina, per consentire l’atterraggio dell’elisoccorso per le emergenze». Brugnaro si dice «certo» che il presidente Zaia accoglierà la richiesta del Comune. Intanto proprio

IL SINDACO DI VENEZIA LUIGI BRUGNARO IN CONTATTO CON ZAIA E LORENZIN

Oltre all’ordine del giorno votato da tutto il consiglio comunale Ca’ Farsetti ha inviato una relazione alla Regione

per consolidare il concetto che l’Ospedale civile deve restare un centro di eccellenza, anche a livello internazionale, il Comune sta lavorando per concludere un accordo fra la Facoltà di Medicina dell’Università di Padova e la Facoltà di Lingue di Ca’Foscari. L’idea è quella di avviare corsi specifici per dottorandi. I medici insomma, dovranno anche imparare le lingue. Ma il punto di partenza sono i dati. Ben il 12 per cento degli accessi al Pronto Soccorso dell’Ospedale civile registrati nel corso del 2018 sono stranieri che si trovavano a Venezia e hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici veneziani e delle strutture del nosocomio lagunare. Il 22 per cento, quasi un quarto, riguardano i tanti «extra Ulss». Cioè provenienti dal di fuori del territorio dell’Asl 3 Serenissima. I comitati intanto insistono e hanno inviato petizioni e foto della manifestazione di domenica alle autorità regionali e nazionali. «Se è in corso un’urgenza il paziente potrebbe non arrivare vivo a Mestre, nel lontanissimo Ospedale dell’Angelo». Meditate gente. — Alberto Vitucci

la V commissione regionale, quella che si occupa di sanità, la discussione del nuovo piano delle schede ospedaliere. A dirigere i lavori sarà il presidente della Commissione, il consigliere leghista Fabrizio Boron, e nel primo incontro ci sarà anche l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, cui spetterà il compito di spiegare la filosofia del piano a livello regionale, toccando anche il tema dell’ospedale civile di Venezia, che sarà approfondito poi nel corso delle audizioni - in programma dalla prossima settimana - che vedrà la commissione ascoltare tutti i soggetti interessati tra i quali, per ciò che riguarda il Veneziano, anche il direttore generale dell’Asl 3 Giuseppe Dal Ben, che fino ad ora sul tempo ha preferito rimanere in silenzio. Giovedì è in programma anche la seconda protesta dei comitati, che si sono dati appuntamento a mezzogiorno davanti a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale. Oltre al declassamento dell’ospedale di Venezia, le nuove schede prevedono anche il declassamento dell’ospedale di Chioggia, e la sostanziale realizzazione di un polo di primo livello ma con due gambe (l’una a Mirano e l’altra a Dolo) nell’area del Miranese e della Riviera del Brenta. E’ questo il territorio che, dal punto di vista del taglio di posti letto, è il più colpito: 100 a Dolo e 50 a Mirano. L’unico a uscire potenziato è l’ospedale dell’Angelo di Mestre, anche se già ci si chiede dove potranno essere messi i posti letto previsti in più (+ 39) dal momento che in molti reparti non c’è più spazio. — F.Fur.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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VINITALY, OBIETTIVO ORIENTE Da domenica a Verona la fiera che guarda a Cina, Giappone e Hong Kong

CONETTA, EX PREFETTI INDAGATI NEI GUAI CUTTAIA, BOFFI E ALTRI 10

LAZZARINI / PAGINE 12 E 13

BON E MION / A PAG. 31

il declassamento dell’ospedale

Grandi navi e mose

Una norma salva Venezia per rilanciare il Civile

La promessa di Giorgetti «Convocheremo il Comitatone»

L’assessore regionale Lanzarin: una soluzione che consideri il carattere internazionale della città Brugnaro: il 12% degli accessi al Pronto soccorso è dato dai turisti. Dossier del Comune a Zaia Migliaia di veneziani mobilitati per salvare l’Ospedale Civile di Venezia, declassato dalle schede regionali della sanità a semplice ospedale di base, senza più eccellenze specialistiche. Mobilitata anche la politica e il sindaco Brugnaro, che ricordano qual è l’importanza turistica della città. La Regione, messa alle strette, pensa a una soluzione. «Stiamo studiando per riconoscere, dal punto di vista tecnico, l’ospedale di Ve-

nezia», dice l’assessore regionale Manuela Lanzarin. «La riclassificazione non è stata una nostra trovata, ma il recepimento di un decreto ministeriale che fissa dei vincoli precisi. Stiamo comunque lavorando a una soluzione che consideri le caratteristiche di Venezia come città internazionale, con la presenza di milioni di turisti ogni anno, molti dei quali si rivolgono proprio all’Ospedale Civile». FURLAN / A PAG. 2

IL SINDACO VITUCCI / A PAG. 3

«L’Angelo è lontano serve più qualità»

L’assessore Manuela Lanzarin

«L’Ospedale dell’Angelo, a Mestre, è troppo lontano. Vista la massiccia presenza turistica, a Venezia serve un ospedale di primo livello». Così il sindaco Brugnaro.

«Il Comitatone sarà convocato presto, a Palazzo Chigi. È stata la promessa del sottosegretario Giorgetti, ieri a Venezia. VITUCCI / A PAG. 17

maltrattamenti a mira

Vigile sceriffo sotto inchiesta forse trasferito in laguna Maltrattamenti a Mira: il vigile sceriffo ora è sotto inchiesta: come lui, anche dei colleghi. Forse sarà spostato a Venezia. ABBADIR / A PAG. 30

italia in stallo

La bocciatura dell’Ocse «Quota 100 da cancellare» L’Ocse vede l’Italia “in stallo”. E attacca le riforme del governo: ’faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche. / A PAG. 6

L’ANALISI (63*4"55* / A PAG. 6

Vongole veraci, calo della raccolta. «Il futuro sarà in provetta» Inseminazione artificiale: sarà il futuro delle vongole veraci, che segnano un preoccupante calo nella raccolta. La produzione naturale è scesa dalle 5 mila tonnellate del 2009 alle 1.500 del 2017, causa l’innalzamento della temperatura, la variazio-

ne delle correnti e il passaggio delle grandi navi. La San Servolo Servizi: nell’arco di 3-4 anni le vongole cresceranno in provetta. Un laboratorio di Brondolo è già pronto per dare il seme agli allevatori. B. ANZOLETTI E PENDOLINI / PAGINE 32 E 33

l’anniversario

Ginnastica story alla Fenice 150 anni di trionfi

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rande festa a Venezia per i 150 anni della ginnastica, nata proprio in laguna. Show e applausi alla Fenice, davanti a campioni come Jury Chechi, Igor Cassina, Vanessa Ferrari. Ma la festa ripropone anche il declino: Palazzo Diedo, che fu magico teatro, diventerà albergo. BIANCHI E VITUCCI / A PAG. 43

IL PIL È IN CALO E I PROBLEMI SONO IRRISOLTI

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er molti mesi l’incertezza sulle scelte del governo e la minaccia di una crescita del deficit hanno pesato sui tassi di interesse.


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PROVINCIA

MARTEDÌ 2 APRILE 2019 IL MATTINO

Verso le elezioni

La Lega si affida ai sindaci da esportazione Dopo 2 mandati a Mestrino, Pedron si candida a Rubano. Miatello da S.Giorgio a Villa del Conte, Brogliati (ex Gazzo) a Carmignano Cristina Salvato PADOVA. Terminano il manda-

to da sindaci, o magari di mandati ne mettono a compimento due consecutivamente. Ma non appendono la fascia tricolore al chiodo, bensì tornano in lizza e si ricandidano a guidare un Comune vicino. Un “fenomeno” leghista, che si sta proponendo alle prossime elezioni amministrative. I giochi sono ancora lontani dall’essere pienamente definiti, alcune alleanze mancano ancora di ufficialità e alcune candidature pure. Ma a prestare orecchio ai rumors che serpeggiano lungo le strade di alcuni Comuni dell’hinterland o dell’Alta Padovana questo è il quadro che si sta delineando. Marco Valerio Pedron, terminati dieci anni a Mestrino, sarebbe pronto a scendere in campo nella vicina Rubano. Manca ancora un’investitura ufficiale, ma una delle liste pronte ad appoggiarlo, Rubano in movimento, presa dall’entusiasmo si è lasciata sfuggire sui social un commento con tanto di simbolo col nome di Pedron. La discesa in campo non è ancora stata confermata, ma nemmeno smentita. Pedron, segretario della Lega di Mestrino, svolge la professione di medico di base: elementi che lo accomunano a Giorgio Brogliati, che il Carroccio ha scelto come candidato a Carmignano di Brenta. Brogliati non è nuovo alla carica di sindaco, avendo amministrato come primo cittadino, negli anni Novanta, il vicino comune di Gazzo. Staffetta da un Comune all’altro anche per Renato Roberto Miatello, attuale sindaco di San Giorgio in Bosco, che ha annunciato la propria candidatura a Villa del Conte. Anche lui sindaco del Carroccio. La primogenitura del fenomeno in chiave leghista spetta in realtà a Massimo Bitonci, che lasciata la città murata di Cittadella nel 2014 an-

dò a governare mura ben più impegnative, quelle di Padova. «Quella con Bitonci fu pura strategia» l’assessore regionale Roberto Marcato, all’epoca segretario provinciale della Lega «per dare una scossa alla Lega di allora, covo di tensioni. Occorreva dare un segnale forte alla città. Non ci sono invece strategie nelle candidature locali: si tratta di ricandidare in territori vicini

Marcato: «La strategia è nata con Bitonci lanciato a Padova» Ivis (Pd): «Poltronisti» sindaci che hanno maturato una buona dose di esperienza, non sono chiacchierati, sono bravi e quindi “spendibili”. È tra l’altro il territorio stesso che, conoscendoli, lo richiede». Aggiunge Franco Gidoni, che regge in qualità di commissario la segreteria provinciale della Lega: «Sono scelte maturate dalle segreterie locali, che conoscono i sindaci uscenti e ne apprezzano il valore, consci che per motivi di lavoro o di vicinanza sono affini e graditi anche nei Comuni contermini e possano avere ottime chance di affermarsi anche lì. D’altronde ognuno cerca di mettere in campo il “meglio “di cui dispone. A differenza delle elezioni politiche, non sono candidati paracadutati da lontano per logiche partitiche». Legge invece il fenomeno come un eccessivo attaccamento alla “poltrona” il segretario provinciale del Partito democratico. «Sbagliano se pensano basti il voto sul simbolo di partito per portarli a nuovi successi» commenta Vittorio Ivis. «La Lega godrà pure di un vento favorevole, ma a livello locale i cittadini scelgono ancora le persone, con la loro storia e il loro radicamento nelle comunità locali. In politica non bisogna mai essere ingordi». —

Marco Valerio Pedron

Renato Miatello

Giorgio Brogliati

Arianna Lazzarini

Adolfo Zordan

Alberto Stefani

Roberto Marcato

Franco Gidoni

sindaci-parlamentari: l’altro trend del carroccio

Il primo cittadino a costo zero con stipendio pagato a Roma Si dividono tra le sedute delle Camere e i Consigli comunali: Lazzarini (Pozzonovo) e Zordan (Vigodarzere) hanno rinunciato all’indennità dell’ente locale PADOVA. Sindaci e deputati,

due carriere, due impegni, una sola indennità. Tra i padovani eletti recentemente al Parlamento al momento della candidatura ben due erano già primi cittadini, mentre uno si candida ora ad esserlo. Tutti, tra l’altro, esponenti della Lega, che devono necessariamente sceglie a quale “stipendio” ri-

nunciare: le indennità di parlamentare e sindaco non sono, infatti, cumulabili. Adolfo Zordan dal 2016 è primo cittadino di Vigodarzere, Arianna Lazzarini dal 2017 lo è di Pozzonovo. Entrambi eletti a marzo dello scorso anno anche come deputati alla Camera, non hanno rinunciato alla poltrona di sindaco, ma sono rimasti a sedere in entrambi gli scranni. Si dividono tra Roma e il proprio Comune, tra sedute alla Camera e quelle di Consiglio comunale, ma con un unico stipendio. All’indomani della sua elezione al parla-

mento, Zordan ad esempio scelse subito di mantenere lo stipendio da parlamentare: i 25 mila euro che il suo Comune andò a risparmiare, sono stati devoluti nel bilancio per il 70 per cento ai Servizi sociali, come aiuto alle famiglie di Vigodarzere in difficoltà, e per il rimanente 30 per cento alla cultura. Alla Camera con loro siede anche Alberto Stefani, che si candida adesso alla carica di sindaco a Borgoricco: rispetto ai due colleghi fa un percorso inverso, deputato prima e candidato sindaco poi. Annunciando già che,

saccolongo

Maggiolo in corsa per il bis Ma la maggioranza si spacca Guerra fratricida nella squadra di governo: il capogruppo Mandruzzato esce sbattendo la porta e si schiera con l’ex primo cittadino Turetta SACCOLONGO. Alla fine le ulti-

me riserve sono state sciolte. Il sindaco uscente Elisa Maggiolo si candiderà per il secondo mandato correndo alle prossime elezioni amministrative: «Ho dato disponibilità

per la mia ricandidatura» annuncia Maggiolo. «Siamo a buon punto nella costruzione della nuova squadra che quando verrà ufficializzata sono sicura che sarà apprezzata dagli elettori. Ci saranno le giuste riconferme ma anche candidature nuove che daranno valore, forza ed energia al prossimo mandato. Il programma su cui stiamo lavorando sarà improntato nel dare continuità alle tante cose

che abbiamo fatto bene in questi anni, completando quelle in corso e presentando nuovi progetti. Vogliamo rilanciare la nostra comunità con l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile che garantirà a Saccolongo anni di crescita anche in termini di opportunità. Sulla composizione della squadra e sugli appoggi esterni ancora non mi esprimo, valuteremo se mantenere lo storico nome “Presente e Futuro” o se crea-

Il sindaco uscente Elisa Maggiolo L’ex sindaco Dorella Turetta

re un progetto nuovo. In ogni caso sarà una lista civica». E il sindaco uscente dovrà vedersela con l’ex sindaco Dorella Turetta, in rotta con Maggiolo dallo scorso anno per il “caso ricorsi” e che nel frat-

tempo ha ricevuto l’appoggio di un altro componente dell’ex maggioranza, il capogruppo Aureliano Mandruzzato. Una scissione che ha lasciato un pesante strascico nel gruppo della Maggiolo, da-

in caso di vittoria alle elezioni comunali, manterrà anch’egli entrambi gli incarichi. In principio comunque fu Bitonci, apripista per i colleghi anche per questo aspetto legato alle candidature dei primi cittadini. Eletto, infatti, sindaco di Cittadella nel 2002 e riconfermato cinque anni più tardi per il suo secondo mandato, alle elezioni politiche del 2008 fu eletto deputato per la Lega Nord e ricoprì l'incarico congiuntamente a quello di primo cittadino fino al mese di maggio 2012. Rinunciò all’indennità di sindaco, preferendo quella di deputato, annunciando che avrebbe devoluto alle famiglie meno abbienti e numerose i circa trentamila euro che gli sarebbero spettati come sindaco di un Comune con più di ventimila abitanti. — CRI.S.

to che da quello che filtra al momento la vecchia squadra non sembra molto compatta nel riproporsi: oltre agli indecisi l’unico nome che emerge che seguirà Maggiolo è quello dell’attuale assessore al sociale Vittorio Lollo. Ancora in dubbio anche il supporto della Lega, che a quanto pare sta ancora cercando di capire su quale cavallo puntare tra quelli che si presenteranno al via: Mandruzzato infatti è un militante storico della vecchia Lega Nord ma un principio di intesa Maggiolo ancora mesi fa sembrava averlo raggiunto con i vertici locali. Infine c’è il M5S che vede lo storico militante locale Giosè D’Introno come più probabile candidato sindaco. — Luca Perin


MARTEDÌ 2 APRILE 2019 IL MATTINO

LETTERE E OPINIONI

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DITELO AL MATTINO LE LETTERE

LA SEGNALAZIONE

IL DIBATTITO

Leroy Merlin un progetto favorevole alla città futura

Malasanità Visita pneumologica un vero miraggio Quando vedo il presidente della Regione Luca Zaia in televisione mi vengono sempre in mente le lodi alla sanità veneta che, secondo lui, sarebbe d’eccellenza. In data 24 febbraio ho richiesto visita pneumologica con prescrizione di 30 giorni, ma oggi, dopo 30 giorni e vari solleciti, ancora non mi viene fissata una data per “indisponibilità” di posti. Caro presidente Zaia, è questa l’eccellenza di cui parla? Paolo Pavanello

L’idea Crisi della famiglia si faccia un convegno Di fronte al grave problema della crisi della famiglia possono i movimenti cattolici organizzare un convegno dove affrontare questa problematica? È possibile che prima ancora di riunirsi vengano insultati come retrivi-medioevali forse sostenitori di femminicidi e altro ancora? Giulio Donati

Sesso in canonica Don Cavazzana decisione giusta Era inevitabile che la decisione del vescovo di perdonare don Roberto Cavazzana, coinvolto nello scandalo delle orge in canonica, scatenasse un mare di polemiche. Da una parte quanti, anche nella Chiesa, considerano il suo peccato talmente grande da non meritare alcun perdono e dall’altra chi pensa che la misericordia di Dio non ha limiti. Senza considerare gli anticlericali militanti che non hanno sprecato l’occasione per sfoderare il consueto ar-

L

maleducazione senza limiti

Materasso scaricato alla Specola, una vergogna Complimenti a chi ha buttato alla Specola perfino un materasso e complimenti anche a chi dovrebbe vigilare e tenere pulito. Quanta gente, andando in Prato della Valle, avrà potuto godere di tale spettacolo? Alla faccia delle Giornate Fai. (Laura)

mamentario di velenosi pre-giudizi contro la Chiesa e i suoi ministri. La Chiesa, intesa come comunità dei credenti, è stata la prima “vittima” di questa brutta storia perché ferita e scandalizzata dai gesti di un proprio membro consacrato. E dalla Chiesa doveva partire un gesto di pietà e di misericordia verso un suo fratello. Don Cavazzana, pentito per quanto fatto, ha chiesto perdono per aver arrecato sofferenza alla comunità. Per due anni ha vissuto in una comunità religiosa per ritrovare se stesso e la sua vocazione e ora è stato riammesso in Diocesi. Prima di riprendere servizio in una parrocchia dovrà prestare servizio di volontariato e celebrare in privato i riti, partecipare agli incontri di spiritualità e formazione del cle-

ro e quando sarà reinserito in parrocchia vivrà in vita di comunità insieme ad altri chierici. Qualcuno penserà che questo percorso non sia sufficiente e meglio sarebbe, invece, esiliare il sacerdote in un paese dove nessuno lo conosce. Fortunatamente il rogo o la ghigliottina non si usano più. Renzo Bulbarella

Buona sanità Intervento e cure Ortopedia al top Sono stato sottoposto a un intervento chirurgico il 25 settembre all’ospedale di Padova nel reparto Ortopedia, al quale sono seguiti tre mesi di riabilitazione. Desidero esprimere i miei più sentiti ringraziamenti a tutto il personale per essere stati sempre presenti e at-

tenti, sia prima che dopo l’intervento. Ho visto in loro oltre alle straordinarie capacità professionali, una vera e propria passione per il lavoro che svolgono. Rivolgo un ringraziamento anche a tutto il personale infermieristico, non ultimo alla dottoressa Maria Grazia Rodà. Concludo ricordando con affetto anche il tecnico radiologo Giustino Consorte. Giuseppe Vettorato

Pensioni e disparità Vitalizi da tagliare e altri da proteggere Leggendo lettera del signor Bulbarella di domenica 24 marzo relativa all’indennità dei parlamentari e senatori, mi sorge una curiosità: sapere il motivo per cui quando si accenna a toc-

care la pensione di lor signori si parla sempre di “diritti acquisiti” che fanno scattare polemiche, ricorsi ...mentre con quelle di noi, poveri cristi, guadagnate molto più onestamente, tutti fanno e disfano a loro piacere, sempre togliendo. E quando tocca un piccolo aumento (pura indicizzazione) lo bloccano. Alessandro Casotto

La proposta Sant’Antonio diventi cittadella per bimbi Perchè chiudere una bella struttura come il Sant’Antonio? Non si potrebbe fare al suo posto l’ospedale esclusivamente per neonati e bambini? Lo spazio c’è e anche le strutture. Marila Salamon

RENATO RIZZO

L’INTERVENTO

Migrazioni, serve la capacità di sgonfiare le bufale n tema di contrasto al razzismo e affermazione di principi di accoglienza e solidarietà, si sta svolgendo a Padova una serie di iniziative promosse da soggetti di varia natura. È il segno di un fermento sociale di cui cito pochi, significativi esempi. Il 16 marzo al Centro San Gaetano la nostra associazione, in collaborazione con Comune e Acli Arte Spettacolo, ha presentato il Dossier Statistico Immigrazione 2018, seguito dalla lettura scenica di un testo sulla base di testimonianze dei sopravvissuti e dei primi soccorritori del naufragio del 3 ottobre 2013 a Lampedusa.

I

a necessità, anche per motivi di sicurezza ambientale, di recuperare l’area dell’ex macello, in Corso Australia impone, da parte dell’amministrazione comunale, impone scelte tempestive sul progetto di rigenerazione urbana presentato dall’imprenditore Leroy Merlin per costruirvi una medio struttura commerciale. Il complesso ex cattedrale Davanzo, dopo decenni di abbandono, è nel più completo degrado ed è indifferibile un intervento di sistemazione dell’intera area in cui convive il teatro “Geox”. L’elaborato prevede radicali interventi urbanistici. È prevista la costruzione di una bretella di accesso al cavalcavia su corso Australia che consentirà l’ingresso al Leroy Merlin da chi proviene dalla tangenziale di Limena Pontevigodere verso il doppio percorso verso lo svincolo di Chiesanuova per poi tornare indietro. Non è possibile costruire un sottopasso per la presenza di sottoservizi di notevole importanza: il gasdotto, di oltre un metro di diametro. Rispetta e migliora il sistema idraulico, evitando di costruire vasche di laminazione scoperte adoperando quelle interrate a suo tempo costruite per il mattatoio. La costruzione della rampa di accesso e il cavalcavia su Corso Australia miglioreranno la viabilità. L’elaborato di progetto del complesso Davanzo rispetta anche i vincoli paesaggistici. Verranno piantati alberi per la protezione dalla bolla d’aria estiva, in caso di soste prolungate, con produzione di ossigeno per il benessere dei cittadini. A mio parere l’opera è di notevole convenienza sia per la rigenerazione dell’area sia per le opere viarie che certamente risolveranno i tanti problemi di mobilità ora presenti. Michele Russi

Tutti occupati i 290 posti dell’Auditorium. Il giorno successivo la Rete cittadina contro il razzismo e per l’inclusione, inizialmente proposta dall’associazione Open your Borders, ha coinvolto 3000 persone sulle strade di Padova. La manifestazione in ricordo dei morti per mafia in Prato della Valle, organizzata da Libera, era percorsa da sentimenti di forte contrasto al razzismo. È opportuna una riflessione per capire sia le caratteristiche di questo diffuso fermento socio-politico, ma anche il suo limite. Coloro che hanno riempito strade, sale pubbliche e piazze erano una realtà variegata.

All’area giovanile progressista e di sinistra in varie forme (organizzate o spontanee) si è spesso mischiata la fascia di adulti di antico o recente impegno politico. Era il caso dei 300 dell’assemblea del 31 gennaio alla Sala Valeri. In precedenza altre iniziative avevano dissodato il terreno con l’emersione di fermenti prima circoscritti in ambito associativo o culturale. Ad esempio, il convegno internazionale “Solidarietà tra dovere e diritto, non un delitto” (27 ottobre). L’ampio associazionismo laico e religioso, gli enti locali (il Comune Padova in prima fila) hanno dispiegato tutto il loro potenziale

culturale e organizzativo. Ciò non significa, però, che l’impegnativo percorso per l’erosione dei disvalori delle forze xenofobe sia in discesa. Esiste un limite da superare perché le iniziative finora citate (e non solo quelle) hanno per lo più coinvolto persone già “orientate”. Ben più faticoso il lavoro per intaccare i pregiudizi, spesso inconsapevoli, che orientano il punto di vista della vicina di casa o del barista all’angolo. Non si tratta di metafore come quella storica della casalinga di Voghera, ma di persone in carne e ossa con cui veniamo quotidianamente in contatto. Allora la domanda è: abbiamo solide e

corrette informazioni sul fenomeno migratorio per sgonfiare le bufale di politici e media? abbiamo la capacità di dialogare civilmente senza pretendere di averla vinta al primo round? temo sia il rischio corso da giovani assai generosi, ma intrisi di forme di un antico, ornai desueto e quindi scostante linguaggio politichese. Credo siano domande interessanti non solo per un utile dibattito, ma anche per una verifica dell’adeguatezza della nostra personale e collettiva attrezzatura culturale su questi temi. *presidente Manifesto per Padova senza razzismo e discriminazioni

REGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA ESTRATTO ESITO DI AGGIUDICAZIONE CIG: 7712694C6C L’Azienda Ospedaliera di Padova, con deliberazione n. 307 de 19/03/2019, ha approvato l’aggiudicazione definitiva della procedura aperta per l’affidamento dei Lavori di manutenzione ordinaria – opere edili ed affini – dei fabbricati aziendali – commessa A381. Criterio di aggiudicazione: Minor prezzo, ai sensi dell'art. 95, del D.Lgs. n. 50/16. Numero di offerte ricevute: 251 Operatore economico aggiudicatario: Baraldo Costruzioni srl Informazioni sul valore dell’appalto: valore totale inizialmente stimato dell’appalto: € 1.990.000,00 IVA esclusa; valore finale totale dell’appalto: € 1.486.709,10 IVAesclusa. E’ possibile che l’appalto venga subappaltato: SI. Informazioni complementari: Responsabile Unico del Procedimento: Ing. Giovanni Spina. Organismo responsabile delle procedure di ricorso: T.A.R. Veneto. La copia integrale dell’Esito di Gara è scaricabile sul sito www.aopd.veneto.it. L’esito di aggiudicazione è stato pubblicato nella GURI n. 38 del 29/03/2019. Il Direttore ad Interim UOC Gestione Gare e Contratti Area Tecnica Ing. Giovanni Spina


MARTEDÌ 2 APRILE 2019 LA TRIBUNA

TREVISO

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il provvedimento

Niente giostre per la Pasqua stop al luna park sulle Mura Dopo la cancellazione di Natale, il Comune rigetta la domanda dei giostrai Bocciati ruota panoramica, scivolo gonfiabile, seggiolini e tappeti elastici Il luna park a bastione San Marco l’anno scorso

Durante le feste “comandate” bene i pattini in piazza Borsa e la giostra coi cavalli, ma non le attrazioni sulle Mura. La giunta ha ribadito il suo indirizzo – criticato da parecchie famiglie – anche per la Pasqua rigettando la richiesta di quattro attrazionisti che avevano domandato la concessione del Bastione San Marco così come avvenuto in passato per allestire il luna park di Pasqua. Sette le attrazioni previste dal piano: ruota pano-

ramica, tappeti elastici, scivolo gonfiabile, rotonda e altre minori. I titolari tra gennaio e marzo avevano chiesto l’autorizzazione ma la giunta, una settimana fa, ha deciso di rigettarle tutte. La ragione? Non è spiegata, ma per capire il motivo basta scorrere a ritroso il calendario e andare al Carnevale 2019, quando la stessa amministrazione autorizzò le domande dei giostrai (alcuni sono gli stessi bocciati oggi) allestendo il villaggio di

l’incontro con conte

Alcuni consiglieri di maggioranza

Il bilancio di 9 mesi in un vertice con i consiglieri Sul tavolo l’attività della giunta Il sindaco ha voluto sentire le posizioni degli esponenti di maggioranza con riferimento ai quartieri

Fare un bilancio dei primi 9 mesi di mandato, dando voce prima di tutto agli “uomini dei quartieri”, cioè i consiglieri comunali. Questo lo scopo dell’incontro che ieri sera, a Ca’Sugana, il sindaco Mario Conte ha avuto con

quasi tutti i 20 (erano una quindicina i presenti) consiglieri di maggioranza delle liste Lega, Mario Conte Sindaco, Zaia-Gentilini e Forza Italia. Di fatto il “braccio” di Ca’Sugana in mezzo alla gente. Assenti gli assessori, per fare in modo – parola dello stesso primo cittadino – «che si facesse sintesi direttamente con loro, partendo dalle loro proposte e idee, cosa non sempre facile quando le riunioni vertono prima di tutto

Carnevale. E andando ancor più a ritroso si arriva alle feste di Natale e a Capodanno, quando il Comune diede “parere contrario sia concessione suolo pubblico sia patrocinio” alle nove domande dei giostrai (tra cui sempre gli stessi nomi) che volevano fare il “Villaggio di Natale”. Spiegazioni? Anche qui, nell’atto, nessuna. Ma in passato il Comune aveva fatto capire di voler rivedere i vari luna park approvati

sui progetti degli assessorati». Nessuna parola, a quanto trapela, sugli “imbarazzi” delle ultime settimane legate all’assessore Silvia Nizzetto, né sulla mozione Zanini. Il vertice sindaco-consiglieri era comunque programmato da tempo e non è correlato alle ultime vicende («sulle quali comunque non mi è stato chiesto nulla» precisa il sindaco). Non sono mancati gli elogi per la gestione della macchina culturale in mano all’assessore Lavinia Colonna Preti (sino ad ora, a quanto trapela dai corridoi di Ca’Sugana, uno degli assessorati più apprezzato dai consiglieri di maggioranza) e le riflessioni sulla gestione della maratona di domenica (compresi alcuni malumori arrivati dai commercianti). Il clima, a detta dei protagonisti, è comunque stato positivo ed in sintonia. «La nostra è una squadra forte ed unita: ci siamo confrontati su vari temi ma ci ho tenuto a ringraziare tutti consiglieri per il grande impegno messo in quasi un anno di lavoro assieme» il commento del sindaco, «considero il loro lavoro fondamentale, non solo per portare alla luce le problematiche più sentite ma anche per portare soluzioni ed idee. Il clima è sereno». — A. B. V.

dalla passata amministrazione. La svolta, e la selezione degli eventi, pare sia stata guidata dalla concomitanza con le feste religiose. Il tutto per buona pace delle tante famiglie che avevano trovato nel piccolo luna park sulle Mura un’occasione di svago all’aperto con i loro bambini ed avevano accolto mugugnando anche la decisione di trasferire in piazza Borsa la pista di pattinaggio sul ghiaccio fino all’anno scorso allestito

sos nella marca

C’è carenza di dirigenti scolastici nella Marca

Concorso di presidi in pochi passano la prova scritta Concorso presidi, in 250 dei 1.361 candidati aspiranti dirigenti scolastici che hanno partecipato in Veneto alla prima fase del concorso superano la prova scritta e si preparano ora ad affrontare gli orali entro fine maggio. È stato pubblicato il 27 marzo sul sito del Miur il decreto con l’elenco degli ammessi alla prova orale del concorso nazionale per dirigenti scolastici che ha aperto le danze in tutta Italia lo scorso 26 lu-

san pelajo

«Troppe belle donne, Maria non vuole»

Addio a Bruno Merotto storico imprenditore

Genty all’Isola dei Famosi ma è un pesce d’aprile

Tutta San Pelajo e tanti volti noti di Treviso si sono stretti in queste ore attorno alla famiglia di Bruno Merotto, storico imprenditore del settore trasporti spentosi al Ca’Foncello di Treviso domenica dopo la malattia. Merotto era una persona molto attiva e nota in quartiere e così a Treviso dove in tanti lo ricordano come persona integerrima e imprenditore attento. Come lui era nota la sua ampia famiglia,

la moglie Gilberta, i figli Laura, Gianni e Mara. Famiglia che era cresciuta nel tempo e che lui guardava con orgoglio. I funerali si terranno nella sua chiesa di riferimento, San Pelajo, con l’affetto di tutta a comunità. Dopo il funerale, che sarà celebrato domani alle 10.30 con partenza dal Ca’ Foncello, la salma verrà tumulata nel cimitero di Ponzano Veneto. —

LA BUFALA

iancarlo, ti hanno chiamato all’Isola dei Famosi?». «Cossa ditu Maria? Me mancaria sol che questa...Ahahah». È lo scambio di battute fatte ieri mattina in casa Gentilini, tra lo “sceriffo” e la sua consorte. Sì perché qualche buontempone, per celebrare il primo aprile,

«G

a Bastione San Marco. «Non c’era nulla di male nel luna park, non dava fastidio né creava problemi, anzi. Era un bel punto di ritrovo». Tant’è che per Carnevale... A far pensare a un potenziale carattere religioso della decisione dell’amministrazione cittadina – oltre all’alternanza tra sì e no – anche il fatto che l’amministrazione non abbia cancellato di fatto la possibilità dell’«installazione dei cir-

ha fatto girare sul web, e qualcuno c’è pure cascato, la notizia di una chiamata fatta dalla Marcuzzi a Genty per rilanciare gli ascolti del programma. E la signora Maria, leggendo la bufala sul web, è rimasta a bocca aperta. «Figuriamoci», dice Gentilini, «Se avessi il permesso da Maria, sarebbe un pericolo, andare all’isola, con tutta quella fauna femminile. Comunque per me è un bell’omaggio, questo pesce d’aprile». —

glio con la prova di preselezione. A livello nazionale la prova scritta è stata superata ad oggi da 3.795 candidati. E sono 2.900 i posti a disposizione. Intanto i 104 istituti scolastici della Marca, di cui un terzo abbondante, ben 37 scuole, hanno a capo un preside reggente - vale a dire “a scavalco” e da dividere tra due diverse scuole - tirano le somme alla luce degli ultimi risultati del concorso. Che pur con la “chiamata alle ar-

Giancarlo Gentilini

chi e delle attività di spettacolo viaggiante» sul Bastione. Il provvedimento che individuava le varie aree cittadine papabili per simili eventi (evidenziando il Bastione) è del 2010, amministrazione Gobbo-Gentilini, e non è stato cambiato dall’attuale giunta, che si è riservata la possibilità di concedere o negare alla necessità. — F.D.W. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

mi” dei nuovi dirigenti vincitori non riuscirà ad assicurare a settembre un preside “in esclusiva” a ciascuna scuola. Tanto che in Veneto il numero delle reggenze anno dopo anno lievita: nell’anno scolastico 2018/19 in corso ben 300 dei 602 istituti scolastici della regione, dunque la metà, sono retti da un preside “supplente”. Ritornando alla Marca, appena un anno fa, nell’anno scolastico 2017/18 di reggenze se ne contavano 34. Se quest’ano sono salite a 37 il prossimo anno la lista è destinata ad allungarsi con altri sette nuovi pensionamenti. E il rimedio della “toppa” delle reggenze in mancanza di candidati ad oggi da reclutare sembra destinato a restare: «Anche se tutti i 250 docenti aspiranti dirigenti scolastici in Veneto riuscissero a superare l’orale del concorso non avremo comunque la copertura per tutte le reggenze – spiega Marco Moretti di Cgil scuola, Treviso – Essendo il concorso su base nazionale e non regionale è matematico che i vincitori non andranno a coprire tutti i posti che servono a una singola regione, ma verranno ripartiti tra tutte. La coperta dunque resta ancora troppo corta». — Alessandra Vendrame


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