RASSEGNA STAMPA DEL 9 APRILE 2019

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09-APR-2019

da pag. 13 Quotidiano nazionale

Direttore: Luciano Fontana

Lettori Audipress 10/2018: 274.840 63


09-APR-2019

da pag. 33 Quotidiano nazionale

Direttore: Alessandro Sallusti

Lettori Audipress 11/2018:

49.937 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 32 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 32 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 32 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 32 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 33 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 33 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019

da pag. 18 Quotidiano nazionale

Direttore: Maurizio Molinari

Lettori Audipress 10/2018: 146.872 63


09-APR-2019

da pag. 11 Quotidiano nazionale

Direttore: Franco Bechis

Lettori Audipress 12/2018:

14.970 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 13 3043

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09-APR-2019

da pag. 7 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Tarquinio

Lettori Audipress 11/2018: 118.042 63


09-APR-2019

da pag. 7 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Tarquinio

Lettori Audipress 11/2018: 118.042 63


09-APR-2019

da pag. 7 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Tarquinio

Lettori Audipress 11/2018: 118.042 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 15 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 15 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043

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09-APR-2019

da pag. 1 Quotidiano nazionale

Direttore: Luciano Fontana

Lettori Audipress 10/2018: 274.840 63


09-APR-2019

da pag. 1 Quotidiano nazionale

Direttore: Luciano Fontana

Lettori Audipress 10/2018: 274.840 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043

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09-APR-2019

da pag. 1 Quotidiano nazionale

Direttore: Claudio Cerasa

Lettori Audipress 04/2017:

25.000 63


09-APR-2019

da pag. 1 Quotidiano nazionale

Direttore: Claudio Cerasa

Lettori Audipress 04/2017:

25.000 63


09-APR-2019

da pag. 1 Quotidiano nazionale

Direttore: Claudio Cerasa

Lettori Audipress 04/2017:

25.000 63


09-APR-2019

da pag. 1 Quotidiano nazionale

Direttore: Claudio Cerasa

Lettori Audipress 04/2017:

25.000 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 7 3043

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09-APR-2019

da pag. 10 Quotidiano nazionale

Direttore: Alessandro Sallusti

Lettori Audipress 11/2018:

49.937 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

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09-APR-2019

da pag. 9 Quotidiano nazionale

Direttore: Maurizio Molinari

Lettori Audipress 10/2018: 146.872 63


09-APR-2019

da pag. 6 Quotidiano nazionale

Direttore: Maurizio Molinari

Lettori Audipress 10/2018: 146.872 63


09-APR-2019

da pag. 6 Quotidiano nazionale

Direttore: Maurizio Molinari

Lettori Audipress 10/2018: 146.872 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 7 3043

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09-APR-2019

da pag. 5 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Tarquinio

Lettori Audipress 11/2018: 118.042 63


09-APR-2019

da pag. 5 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Tarquinio

Lettori Audipress 11/2018: 118.042 63


09-APR-2019

da pag. 5 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Tarquinio

Lettori Audipress 11/2018: 118.042 63


09-APR-2019

da pag. 5 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Tarquinio

Lettori Audipress 11/2018: 118.042 63


09-APR-2019

da pag. 11 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Tarquinio

Lettori Audipress 11/2018: 118.042 63


09-APR-2019

da pag. 11 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Tarquinio

Lettori Audipress 11/2018: 118.042 63


09-APR-2019

da pag. 19 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Travaglio

Lettori Audipress 12/2018:

45.769 63


09-APR-2019

da pag. 19 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Travaglio

Lettori Audipress 12/2018:

45.769 63


09-APR-2019

da pag. 11 Quotidiano nazionale

Direttore: Pietro Senaldi

Lettori Audipress 12/2018:

27.063 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 34 3043

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09-APR-2019

da pag. 23 Quotidiano nazionale

Direttore: Fabio Tamburini

Lettori Audipress 11/2018: 168.555 63


09-APR-2019

da pag. 23 Quotidiano nazionale

Direttore: Fabio Tamburini

Lettori Audipress 11/2018: 168.555 63


09-APR-2019

da pag. 13 Quotidiano nazionale

Direttore: Maurizio Molinari

Lettori Audipress 10/2018: 146.872 63


09-APR-2019

da pag. 1 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Tarquinio

Lettori Audipress 11/2018: 118.042 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 18 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 18 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043

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09-APR-2019

da pag. 8 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Travaglio

Lettori Audipress 12/2018:

45.769 63


09-APR-2019

da pag. 8 Quotidiano nazionale

Direttore: Marco Travaglio

Lettori Audipress 12/2018:

45.769 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043

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09-APR-2019

da pag. 1 Quotidiano nazionale

Direttore: Norma Rangeri

Lettori Audipress 05/2017:

11.275 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 20 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 7 3043

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09-APR-2019

da pag. 4 Quotidiano Genova

Direttore: Carlo Verdelli

Lettori Audipress 12/2015:

7.604 63


09-APR-2019

da pag. 4 Quotidiano Genova

Direttore: Carlo Verdelli

Lettori Audipress 12/2015:

7.604 63


09-APR-2019

da pag. 4 Quotidiano Genova

Direttore: Carlo Verdelli

Lettori Audipress 12/2015:

7.604 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 35 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 25 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 15 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 15 3043

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09-APR-2019

da pag. 55 Quotidiano Torino

Direttore: Maurizio Molinari

Lettori Audipress 12/2015:

68.092 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 34 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043

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09-APR-2019

da pag. 5 Quotidiano nazionale

Direttore: Virman Cusenza

Lettori Audipress 11/2018:

95.451 63


09-APR-2019

da pag. 5 Quotidiano nazionale

Direttore: Virman Cusenza

Lettori Audipress 11/2018:

95.451 63


09-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043

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09-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


09-APR-2019

da pag. 35 Quotidiano nazionale

Direttore: Pierluigi Magnaschi

Lettori Audipress 12/2018:

25.037 63


09-APR-2019

da pag. 12 Quotidiano nazionale

Direttore: Luciano Fontana

Lettori Audipress 10/2018: 274.840 63


09-APR-2019

da pag. 12 Quotidiano nazionale

Direttore: Luciano Fontana

Lettori Audipress 10/2018: 274.840 63


Economia 9

L'ARENA

Martedì 9 Aprile 2019

FINANZIAMENTI. L’analisi diMaurizio Giglioli,ad diCredemleasing evicepresidente dell’Associazioneitaliana leasing

NelVeroneseilleasing cresce 5.000nuovi contrattinel 2018 Ilcontrovalore a 470milioni,+8,23%conaumento superiore allamediadelsistema Leimprese scaligere usano lo strumento in particolare per beni strumentali e immobili Alessandro Azzoni

Contratti di leasing ancora in crescita a nel Veronese. Agli anni della crisi che hanno visto una forte contrazione dello stipulato annuo, si sono succeduti cinque anni di ripresa ininterrotta fino a toccare nel 2018 al livello nazionale i 29,7 miliardi di contratti stipulati, in salita di oltre il 5% sul 2017. Una tendenza, questa, del tutto sovrapponibile alla realtà produttiva scaligera. Lo conferma Maurizio Giglioli, amministratore delegato di Credemleasing e vicepresidente dell’Associazione italiana leasing, che parla del Veneto come della seconda più importante regione italiana per i contratti di leasing. «Più in particolare, nel 2018 Verona si è distinta con circa 5mila nuove operazioni di leasing per un controvalore stipulato di 470 milioni di euro, crescendo più del sistema Italia con un incoraggiante +8,23% nei volumi stipulati». SETTORI. Tra i settori che più

tirano in termini di volumi stipulati a livello nazionale va ricordato soprattutto il noleggio automotive con 15,6

Contratti di leasing a Verona e provincia 2017 NUMERO

2018

VALORE*

NUMERO

VALORE*

10,2

7,5

STRUMENTALE

1.950 196,8 1.910 201,8

-2,0

2,5

22,3

8,4

20,9

-31,4

154,1

4.784 434,3 5.007 470,1

4,7

8,2

IMMOBILIARE

85

99,7

ALTRO**

86

8,2

TOTALE

104 108,1 59

(*) Dati in migliaia di euro - (**) Aeronavale, ferroviario, energy

miliardi di euro (52% del totale), con enfasi particolare sui veicoli commerciali ed industriali. Segue a ruota il leasing sui beni strumentali con 9,3 miliardi di euro (31% del totale); quest’ultimo settore ha beneficiato della ripresa degli investimenti, delle agevolazione “Sabatini” e del superammortamento ed iperammortamento. Non ultima la corsa all’investimento delle imprese sul fine anno a fronte delle preoccupazione relativa alla rimodulazione per il 2019 delle agevolazioni stesse da parte del governo.

Più contenuto, ma in buona ripresa con 4,1 miliardi di euro, il leasing immobiliare (14%). STRUMENTI E IMMOBILI. «A li-

vello provinciale Verona sembra enfatizzare la propria vocazione industriale e commerciale con una maggior incidenza di leasing strumentale e una significativa componente immobiliare, entrambi indicatori del fondamentale sostegno assicurato dal leasing allo sviluppo produttivo ed infrastrutturale delle imprese veronesi» aggiunge Gi-

Spagna:«Fondiprincipalmente apmiartigiane»

commentato il presidente del Veneto, Luca Zaia, «è riuscita a ridare tono a Veneto Sviluppo, facendola uscire dalla naftalina, oggi è player del mercato e ha dato vita a una società di gestione del risparmio diventata punto di riferimento». LE CIFRE. Fabrizio Spagna,

presidente di Veneto Sviluppo, ha ricordato i 40 anni della finanziaria, sottolineando che «quella odierna è risanata, rimodernata per rispondere alle esigenze delle imprese e molto competitiva in tutti gli ambiti operativi: finanza agevolata per pmi, partecipazioni societarie e minibond». Per quanto riguarda le cifre, nel 2018, sono state deliberate 9.403 operazioni, per quasi 600 milioni, con un aumento di oltre il 100% rispetto al

VALORE*

2.663 129,6 2.934 139,3

VenetoSviluppo,erogati 1,33miliardiin 3 anni

RILANCIO. «La Regione», ha

NUMERO

AUTOMOTIVE

CREDITO. Ilbilanciodell’attività dellaspafinanziaria della Regione

Nel triennio, 2016-2018, Veneto Sviluppo spa, finanziaria della Regione Veneto, ha erogato finanziamenti, contributi e garanzie per un controvalore di affidamenti alle imprese di quasi 1,33 miliardi di euro, deliberando oltre 20.700 operazione a favore quasi esclusivamente di pmi, per oltre la metà dell’artigianato veneto.

VAR. % 2017/2018

2017. La media degli interventi è 60mila euro, contro i 160mila del Fondo centrale di garanzia, confermando di essere adatti alle piccole e medie imprese. Da quando è partito l’apposito registro, nella seconda metà del 2017, gli aiuti alle imprese sono stati 12.655, che ne fanno la prima finanziaria regionale in Italia. Le misure anticrisi deliberate, dal 2012 al 2018, hanno registrato 2.157 operazioni agevolate per un valore complessivo di circa 312 milioni di euro; 106, per 7,3 milioni, i piani straordinari per il supporto alle imprese in eventi naturali calamitosi; 4.659, per 260 milioni, le operazioni agevolate in forma mista (finanziamento più contributo), come quelle a favore dell’imprenditoria femminile e giovanile. PROSPETTIVE. «Stiamo co-

munque lavorando - ha ripreso Spagna - guardando anche al futuro, per migliorare e innovare gli strumenti a nostra disposizione». Al riguardo, il presidente ha sottolineato, tra l’altro, che Veneto Sviluppo è ormai il terzo operatore italiano nei minibond «e siamo l’unica finanziaria regionale in Italia a fare questa attività». Inoltre, ha det-

FabrizioSpagna

to, «l’efficienza della nostra azione è testimoniata da alcuni indicatori, come la riduzione delle spese amministrative del 23% nel quinquennio 2013/17, con una struttura snella e specializzata di 26 unità, un tasso di utilizzo dei conferimenti pari al 90,6% e una continuità di utili, pari a 16,2 milioni di euro cumulati negli ultimi cinque anni». «Pensiamo - ha concluso Spagna - di aver fatto la nostra parte, ma non ci accontentiamo e vogliamo dare ancora meglio. La sfida a brevissimo è portare a termine un fondo dedicato per supportare le imprese in temporanea difficoltà finanziaria, raccogliendo fondi dal territorio». •

Fonte: Credemleasing

glioli. In provincia di Verona nel 2018 è proseguito l’incremento del leasing dell’auto, in crescita di oltre il 10% rispetto al 2017 (nuovi contratti per 140 milioni di euro). In salita anche il leasing immobiliare con nuove stipule contrattuali per circa 108 milioni (+22%). PREVISIONI. Diverse sono le

novità per il 2019. «L’anno non si preannuncia semplice» prosegue l’ad di Credemleasing. «Pesano le previsioni non positive sul fronte del Pil e la diminuita fiducia del-

le imprese: due elementi che risentono del contesto di incertezza sulle normative e sulle agevolazioni per lo sviluppo». Un segnale positivo arriva semmai dalla riapertura dello sportello Sabatini, ovvero la possibilità di presentare on line la domanda per accedere agli incentivi di legge per 480 milioni di euro. La misura è destinata alle micro, piccole e medie imprese che intendono investire in beni strumentali. Ad esclusione di terreni e fabbricati sono ammissibili gli investimenti per l’acquisto, anche in leasing, di impianti, macchinari, attrezzature industriali, attrezzature commerciali, hardware, software e tecnologie digitali. «Come Credemleasing stiamo assistendo, peraltro in controtendenza con il mercato, ad una positiva dinamica sul leasing auto e ad un buon avvio del noleggio a lungo termine» conclude Giglioli «con una formula nuova grazie alla quale mettiamo a disposizione dei clienti le migliori tariffe di noleggio di alcune fra le più importanti realtà internazionali di settore». • © RIPRODUZIONERISERVATA

MATERIEPRIME

Lostrumento

Contratto diaffitto conriscatto Illeasing èuno deiprodotti principeperla crescita delle imprese.Consente diottenere disponibilitàdi immobilie macchinarisenza immobilizzarecapitali, beneficiandodiunvantaggio fiscaledal prodotto grazie all’ammortamentoaccelerato; aciò vanno aggiunte agevolazionicomei contributi incontointeressidellalegge Sabatini.A talivantaggisi uniscelacomponentedi serviziofra impresaesocietà dileasing durante la costruzione,scelta, acquisto e gestionedel bene;èmolto apprezzatadallepmi che devonoaffrontare investimenticomplessieche cercanononsoloun finanziatorema unvero e propriopartnertecnico. Ilnoleggio alungo terminedi autoveicolihaportato il pay peruseanche nelmondo dell’auto;in questocasocon il pagamentodiun canonesi ottienela disponibilità di un’autocon la formuladel tutto compreso(ritirousato, assistenza,manutenzione, cambiogomme,assicurazione). Ilnoleggio alungo termineè apprezzatoperchéinunafase dievoluzionetecnologica dell’auto(conl’avvento dell’elettrico)consente di azzerareil rischio, tipicodella proprietàdell’auto, di obsolescenzatecnologicae di incertovaloreresiduo di rivendita. Al.Az.

ASanBonifacio seminario deimanager delleforniture Mercoledì a San Bonifacio i responsabili degli acquisti associati ad l’Adaci, Associazione italiana acquisti e supply management, Tre Venezie, si riunisco nella dede di Sinectra, azienda veronese del settore impiantistico e automazione industriale, e in collegamento streaming con Confindustria Emilia nella sede di Modena, per un’analisi della situazione e in prospettiva dei prezzi delle commodity. Dall’autunno scorso, si legge in una nota, gli scenari socio-economici mondiali sono cambiati con tendenze alla stagnazione se non alla recessione. L’Italia ha chiuso il 2018 con Pil inferiore alle stime e debito pubblico in aumento. Dai dati Istat diffusi a marzo emerge che la crescita è ridotta a +0,9% da +1,6% del 2017, con rallentamento nell’ultima parte dell’anno, netto ridimensionamento della domanda interna e frenata dell’export. L’incontro, sarà dedicato alla verifica del budget degli approvvigionamenti, per consentire a imprenditori e manager acquisti di scambiarsi dati e aggiornamenti, oltre che per confrontarsi con il “sentimento” del mercato e con i valori oggettivi rilevati nelle transazioni internazionali. Le aziende potranno conoscere disponibilità dei materiali, prezzi, tendenze e previsioni per un 2019 che si sta rivelando più critico di quanto temuto. •

AGENTIDI COMMERCIO. Peri prossimi tre anni OCCUPAZIONE. Martedì 30 aDossobuono

Azzolinipresidente EmiratesAirline diUsarciBrescia uncareerday Fusione con Verona in cerca di personale Conl’integrazionesarà costituita Candidatureperilteam dibordo unarealtà conduemila associati Nonèrichiesta laregistrazione Massimo Azzolini è il nuovo presidente di Usarci Brescia. Lo comunica Usarci (Unione sindacati agenti rappresentanti di commercio italiani) in una nota. Azzolini, è anche presidente di Usarci Verona, ed è stato eletto nel corso della prima riunione del nuovo direttivo, dell’associazione bresciana. La nomina di Azzolini, che negli ultimi due mandati aveva svolto il ruolo di segretario di Usarci bresciam, pone le basi per la fusione delle due consorelle di Brescia e Verona e segue l’intenzione, emersa alla recente assemblea bresciana , che aveva affidato l’incarico al Direttivo di approfondire i contatti con Verona per arrivare in tempi brevi a una fusione costituendo una realtà di circa 2 mila associati. «Con queste nuove operazioni», sottolinea Azzolini nella nota, «la nostra Associazione intende svolgere un ruolo di massima rappresentatività per l’intera categoria degli agenti di commercio, una delle professioni più richieste. Sia a Brescia sia a Verona sono circa 4 mila gli agenti in attività nei più svariati settori e alle nostre asso-

MassimoAzzolini

ciazioni aderiscono agenti residenti anche in province limitrofe». Quanto alla fusione quindi, «l’intendimento è andare a costituire un’organizzazione forte, capace di rappresentare in modo coeso non solo le nostre due province, ma anche una parte delle realtà limitrofe di Veneto e Lombardia», precisa Azzolin,i «Procedere uniti consentirà di offrire agli associati servizi di alto livello e un’elevata rappresentatività politico-sindacale anche a livello nazionale». Oltre al presidente Azzolini, nel Direttivo di Usarci Brescia è entrato anche un altro veronese, Pietro Albertelli. •

La compagnia aerea Emirates torna a Verona per cercare canditati italiani da inserire nel proprio team di bordo. Dopo l’appuntamento dell’ottobre scorso, la compagnia aerea, con base a Dubai, informa in una nota che terrà un Open day Verona martedì 30 aprile alle 9 all’Hotel West Point in via Staffali, 2/A, a Dossobuono. La compagnia sottolinea la nota cerca candidati appassionati, spigliati e service oriented, per garantire ai clienti l’esperienza di bordo di Emirates. I candidati che desiderano intraprendere la carriera di volo, possono presentarsi con un curriculum vitae aggiornato in inglese e una foto recente. Per partecipare all’open day, non è richiesta alcuna una registrazione online. Per informazioni sulle sedi e i requisiti del processo di selezione, incluso dress code per colloquio e video tutorial è possibile visitare il sito www.emiratesgroupcareers.com/cabin-crew. I candidati devono essere pronti a trascorrere l’intera giornata nella sede indicata. Coloro che saranno selezionati verranno informati sui tem-

pi per i colloqui futuri. La compagnia consiglia ai candidati di registrarsi al portale del Gruppo Emirates prima di partecipare all’open day. La compagnia di bandiera dell’emirato del Dubai attualmente vola verso 158 destinazioni, in 86 Paesi, operando con una flotta di 273 aeromobili wide-body (a fusoliera larga a doppio corridoio). La compagnia si legge ancora nella nota è il più grande operatore al mondo di Airbus 380 e Boeing 777. Al personale di bordo è offerto un pacchetto di occupazione che include benefit come il reddito esente da imposte, alloggio gratuito a Dubai, trasporto da e per l’aeroporto, copertura medica e dentistica e sconti su acquisti e attività per il tempo libero a Dubai. La compagnia, inoltre, concede al personale benefit, anche la famiglia e gli amici, ad esempio opportunità di viaggio in tutto il mondo. Emirates vola in Italia da 26 anni e al momento, offre 49 voli settimanali tra Dubai e quattro città italiane, tra cui Milano, Roma, Venezia e Bologna. •


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REGIONE ATTUALITÀ

Martedì 9 Aprile 2019 Corriere del Veneto

Il Vinitaly e la politica

Tav veneta, autonomia, flat tax per Di Maio sono «sì» condizionati A Verona il vice premier prova a cancellare l’immagine di «mister no». E Zaia lo ringrazia

Gli altri

Prima di Di Maio, domenica, al Vinitaly si erano visti il premier Giuseppe Conte e l’altro vice premier, Matteo Salvini Conte (foto in alto) ha garantito che «questo governo ha una sola parola: l’autonomia si farà, ci stiamo lavorando» e promesso che la flat tax sarà nella prossima manovra perché «è un pilastro». Salvini (foto sotto) ha detto che «sulla Tav BresciaVerona si parte», che l’autonomia arriverà «entro la primavera» e che «quota 100 non si tocca»

Dopo Giuseppe Conte e Matteo Salvini, a Verona arriva Luigi Di Maio a completare la trimurti del governo Lega-Cinque Stelle in visita al Vinitaly, ormai da qualche anno passerella prediletta per politici di ogni ordine, grado e colore, figuriamoci sotto elezioni (Europee, in questo caso). È accompagnato dalla nuova fidanzata Virginia, dal braccio destro Giorgio Sorial, dai sottosegretari Carlo Sibilia e Mattia Fantinati e sin dal primo minuto, nella conferenza stampa improvvisata all’ingresso della Fiera, si capisce che l’obiettivo principale della venuta in Veneto è smontare l’immagine di «uomo del no» cucitagli addosso dagli acerrimi amici della Lega (e pure da quelli del Pd: due minuti prima, passando di lì, il segretario dem Nicola Zingaretti l’aveva avvisato: «Tra gli imprenditori cresce il fastidio per questa “ossessione del no”»). Beninteso, però: per ogni «sì», c’è anche un «ma», che sposta il «sì» un po’ più in là. Prendiamo l’autonomia: «Si deve fare, assolutamente garantisce Di Maio - ma nel rispetto della coesione nazionale di cui noi siamo garanti». Sarà per questo che i ministri pentastellati alla Sanità, all’Ambiente, alle Infrastrutture e ai Beni culturali non rispondono alla collega agli Affari regionali Erika Stefani, che dal Consiglio dei ministri a trazione M5S non è ancora uscita la bozza dell’intesa a cui il Veneto ha dato l’occhei il 2 ottobre scorso, che il presidente a Cinque Stelle della Camera Roberto Fico non ha ancora individuato, dopo due mesi, l’iter più corretto da seguire per la discussione in parlamento. Tant’è, il governatore Luca Zaia, che gli ha re-

galato la bandiera del Veneto (ormai un must gli ospiti dello stand della Regione) e ha brindato con lui con una delle bottiglie donate per la tempesta Vaia, si dice comunque soddisfatto «Così come domenica il premier, anche Di Maio ha detto che i veneti avranno la loro autonomia e di questo impegno lo ringrazio. Mi è molto piaciuto il riferimento alla necessità di ri-

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spettare la volontà popolare espressa con il referendum. Una frase di cui gli sono grato, un impegno che mettiamo in cornice» (e pazienza se sempre domenica Salvini ha rispostato l’orizzonte un po’ più in là: «Il primo mattone lo poseremo entro questa benedetta primavera»). Oppure la Tav: «L’Alta Velocità Brescia-Verona, come altre opere, si deve fare, va por-

tata avanti assolutamente» sentenzia Di Maio ma «queste opere vanno fatte ottimizzando al massimo i costi ed evitando gli sprechi». Che però, almeno per la Tav Brescia-Verona, non si capisce dove stiano visto che l’analisi costi-benefici più volte annunciata non è mai stata pubblicata, i progetti sono approvati, l’opera è finanziata, i contratti sono firmati e insomma, sen-

Dopo lo scontro

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Stretta di mano a denti stretti con il sindaco VERONA La stretta di mano a lungo invocata (dai fotografi), alla fine c’è stata. Ma il sindaco di Verona Federico Sboarina, che aveva minacciato il Daspo urbano al vicepremier Luigi Di Maio dopo le sue dichiarazioni contro il Congresso della Famiglia tenutosi nella città dell’Arena («È il Medioevo, ci vanno gli sfigati»), non ha abiurato: «Ho trovato irrispettose quelle dichiarazioni, ma al Vinitaly ho fatto volentieri gli onori di casa. Niente di personale, ma da sindaco non posso accettare offese alla città». Stretta di mano frettolosa, per Di Maio, anche con il segretario del Pd Nicola Zingaretti, incrociato tra gli stand, mentre il governatore Luca Zaia ha incontrato la leader Fdi Giorgia Meloni e, più a lungo, con un confronto riservato, il collega ligure (ma.bo.) Giovanni Toti.

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1 Il vicepremier Luigi Di Maio parla con i giornalisti all’ingresso della Fiera di Verona 2 La stretta di mano con il sindaco di Verona Federico Sboarina 3 L’abbraccio tra il segretario del Pd Nicola ZIngaretti e l’ex sindaco di Vicenza (ora candidato alle Europee) Achille Variati 4 Il governatore Luca Zaia regala a Di Maio la bandiera del Veneto (foto Sartori)

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Il segretario del Pd tra gli stand

Zingaretti abbraccia Variati «La nostra lista è bellissima Calenda aiuterà il Veneto» VERONA Anche il Partito democratico ha voluto avere una vetrina al Vinitaly. Così Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e neosegretario del Pd, si presenta a Veronafiere bruciando di poco il vicepremier Luigi Di Maio, che incontrerà più tardi in uno dei padiglioni. Stretta di mano cordiale fra i due politici protagonisti della seconda giornata del Vinitaly. Zingaretti chiarisce subito: «Possono farsi tutti i selfie che vogliono ma il Paese sta peggiorando per colpa loro», risponde a chi gli fa una domanda su Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Una decina i selfie proposti e accettati da Nicola Zingaretti, nulla a che vedere con la folla che domenica chiamava a gran voce

«Matteo» (Salvini) e che ieri diceva: «Ho fatto un selfie con Giggino». Il governatore visita per primo lo stand del Lazio, la sua regione. Lo aspetta Renato Brunetta, l’ex ministro, che per il secondo anno consecutivo presenta i vini della sua cantina laziale Capizucchi. «Presidente Zingaretti!», esclama il professore veneziano quando si accorge che il segretario del Pd ha saltato il suo banco d’assaggio. I due si abbracciano e si fermano a chiacchierare, ma non di politica. Il vignaiolo Brunetta spiega a Zingaretti le peculiarità dei suoi vini, già degustati il giorno prima dal premier Giuseppe Conte e dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Poi,

za arrivare al decreto basterebbe una telefonata dal ministro pentastellato Danilo Toninelli per far partire il cantiere. Una signora di San Bonifacio, dopo essere riuscita ad avvicinare Di Maio nel mezzo della tonnara di selfie e strette di mano, se ne va soddisfatta: «Gli ho ricordato i voti che è venuto a prendersi da noi No-Tav». «Ma signora, ha appena detto che si deve fare “assolutamente”...». «Ah». Ma a quel punto Di Maio è già oltre. E ancora, la flat-tax al 15%, argomento su cui c’è parecchia sensibilità a queste latitudini: «Sarò io il garante del flat-tax - spiega il vicepremier - entrerà nel prossimo Documento di economia e finanza». Ma «deve aiutare il ceto medio, che in ogni crisi ha pagato lo scotto più alto, non i ricchi». Di Maio, nella lettera al Corriere pubblicata ieri, ha chiesto che la tassa abbia «principi di proporzionalità». E qui è l’altro vicepremier a puntualizzare in tempo reale, da Milano: «La flat-tax è una tassa piatta per definizione, è unica e non prevede progres-

voltato l’angolo, ecco un altro abbraccio. Ma questa volta tutto all’interno del Pd. L’ex sindaco di Vicenza Achille Variati saluta il segretario nazionale con cui ha raggiunto un’intesa per la candidatura alle Europee dopo essersi prima candidato e dopo aver ritirato la candidatura in polemica con la scelta di schierare

Su Lega e Cinque Stelle Possono fare tutti i selfie del mondo ma il Paese sta peggiorando per colpa loro, paghiamo un prezzo altissimo

Carlo Calenda come capolista. Il nome di Variati alla fine ci sarà. A margine degli incontri con i produttori laziali di vino, Zingaretti parla anche delle elezioni europee e delle scelte che hanno creato non pochi malumori in Veneto. «Penso che quella del Pd sarà una lista bellissima e finalmente unitaria. Garantirà una fortis-

Sulle candidature del Pd I territori saranno rappresentati ma alle Europee va valorizzata la classe dirigente. Moretti? Ne riparliamo a lista presentata

sima rappresentanza anche del Veneto perché sarà arricchita da personalità per rilanciare le imprese in questo Paese». «Carlo Calenda — ha aggiunto Zingaretti — è una grande risorsa italiana. Visto che viviamo in un momento di crisi per colpa del centrodestra, che ha abbandonato le piccole e medie imprese, Carlo darà un valore aggiunto che aiuterà il Veneto a essere più forte». Quando gli fanno notare che dalle liste si è ritirato anche il capogruppo dem in Regione Stefano Fracasso aggiunge: «Nella lista saranno rappresentati i territori ma un grande Paese deve poter portare a Bruxelles un pezzo di classe dirigente». La Moretti? Zingaretti tronca; «Ne parliamo dopo la presentazione delle liste». Parlando di vino e di politica, il segretario dl Pd ha scherzato: «Il rosso è sempre di moda». Zingaretti in fiera era stato accolto dall’ex sottosegretario Luca Lotti, dal segretario del Pd Alessandro Bisato e dalla deputata veronese Alessia Rotta. Antonino Padovese © RIPRODUZIONE RISERVATA


REGIONE ATTUALITÀ

Corriere del Veneto Martedì 9 Aprile 2019

Il sondaggio del Sole 24 Ore

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sività». Poco lontano, nello stand della sua Mastrojanni, Riccardo Illy prova a capirci qualcosa e scuote la testa: «La flat-tax è un incentivo al nanismo, tende a mantenere “micro” le microimprese, non permette di aumentare la produttività e dunque la competitività. Non fa crescere». La patrimoniale, giura comunque Di Maio, «non si farà» mentre ci saranno gli «aiuti alle famiglie» che fanno esultare gli organizzatori del Congresso di Verona: «È la vittoria degli sfigati». Così li aveva apostrofati

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Zaia è il governatore più popolare d’Italia Balzo avanti dal 2015

Luigi Di Maio La patrimoniale non si farà, nella manovra ci saranno aiuti alle famiglie e la flat-tax. Quota 100? Funziona, non verrà bloccata

il leader dei Cinque Stelle. Sui rimborsi ai truffati il vicepremier si dice contrario all’arbitrato (ma proprio mentre è a Verona a Palazzo Chigi passa la linea del ministero dell’Economia sull’arbitrato), quindi rassicura Salvini: «Quota 100 non si tocca, sta andando bene e si va avanti, perché libera posti di lavoro per i più giovani. Far girare la voce che si blocca rischia di fermare le richieste». Ma secondo le cronache parlamentari sono proprio «ambienti a Cinque Stelle» a far girare

questa voce. Tant’è Di Maio invita a «mettersi a lavorare» a assicura: «Con la Lega ci siamo detti tutto quel che c’era da dirsi». Ma non proprio tutto-tutto: «I sovranisti in Europa vogliono l’austerity e non vogliono i migranti, bloccano i ricollocamenti. In vista delle elezioni e di una legge di bilancio che per noi si annuncia difficile, credo sia legittimo dire ai cittadini che c’è chi in Italia vuole allearsi con loro». Prosit. Marco Bonet © RIPRODUZIONE RISERVATA

VENEZIA Che sia il primo, ormai non fa quasi più notizia. Da anni, infatti, il governatore Luca Zaia si piazza in testa alle classifiche di popolarità dei presidenti di Regione e il 62% dei consensi tributategli dai suoi concittadini è tutto sommato in linea con le rilevazioni precedenti. Ciò che sorprende, del sondaggio pubblicato ieri dal Sole 24 Ore, è il balzo in avanti rispetto al consenso ottenuto alle Regionali del 2015: più 11,9%. Nessuno in Italia fa meglio e anzi, gli altri due governatori leghisti, Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia e Attilio Fontana della Lombardia, pur piazzandosi rispettivamente al secondo e al terzo posto, registrano cali rispetto al giorno dell’elezione del 6% e dello 0,6%. Una perfomance, quella di Zaia, che scoraggerà ancor di più gli aspiranti competitor in vista delle Regionali del prossimo anno: il leghista ha già fatto sapere di volersi ripresentare per la terza volta (per questo avrebbe

declinato l’offerta di venir candidato per un posto da commissario europeo) e certo ci vuole fegato per sfidarlo a viso aperto con questi livelli di popolarità. «Zaia è stato il primo sia quando il governo nazionale era di centrosinistra, sia ora che c’è l’alleanza Lega-Cinque Stelle. A dimostrare che la forza di un presidente può essere indipendente dal colore del governo nazionale - commenta Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing e Noto Sondaggi -. Era primo anche quando la Lega era al 6%: ha una sua forza personale». Lui si schermisce: «Un sondaggio resta un sondaggio, e un amministratore perderebbe la propulsione di governo se badasse solo a quelli. Se mi fossi preoccupato dei sondaggi certe scelte non le avrei mai fatte. Il riconoscimento che arriva oggi è alla squadra, giunta, consiglio, tecnici regionali. Possiamo dire che, in Veneto, il “contratto sociale” prende corpo». (ma.bo.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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REGIONE ATTUALITÀ

Corriere del Veneto Martedì 9 Aprile 2019

Ferrari della famiglia Lunelli al padiglione del Trentino. Se Allegrini ha scelto Carlo Cracco (vedi articolo qui sotto) sabato invece la cena di gala alle Gallerie Mercatali che ha di fatto inaugurato il Vinitaly è stata firmata da Enrico Bartolini. E ogni giorno negli stand e negli spazi di Veronafiere decine di chef cucinano per gli ospiti speciali delle cantine italiane. O si dilettano in esperimenti come il panificatore veneziano Mauro Pinel di Jesolo, che ha ricavato dalle vinacce di Glera, vendemmiata di notte con la luna piena, una farina con cui preparare focacce, cracker e altri preparati. Le vinacce sono quelle della cantina biologica («ma presto saremo anche biodinamici») di Sarah Dei Tos, artefice del progetto «La vigna di Sarah» a Vittorio Veneto. Oltre ai maestri panificatori e ai cuochi, protagonisti sono anche i pastry chef, coloro che preparano i dessert non per le pasticcerie ma per chiudere un menù degustazione al ristorante. Così la cantina trevigiana Mionetto, che al Vinitay presentava il

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1 Matteo Salvini assiste a una lezione su come si confezionano i sigari toscani 2 Il sindaco di Verona Federico Sboarina allo stand Coldiretti, con il cartello sui «vini sovranisti» 3 Una degustazione allo stand del Soave, grande vino bianco veronese 4 Il presidente del consiglio Giuseppe Conte che ha visitato Vinitaly domenica intrattenendosi a lungo tra gli stand 5 Lo chef Gianfranco Vissani allo stand dei vini Zenato

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nuovo «Rive di Collalto», ha chiamato il pastry chef Alessandro Servida, che è arrivato da Pantigliate (Milano) per proporre due creazioni che si sposavano col nuovo prodotto enoico. Un’altra cantina della Docg del Prosecco, Perlage, ha invece scelto il cioccolatiere Gianni Minuzzo della pasticceria Da Gianni di Treviso ha confezionato un cioccolatino a base del prodotto di punta dell’azienda, il Canah brut. Ma Vinitaly dà spazio anche per ragionamenti molto specifici come quello che la cantina Masi ha portato avanti nel trentunesimo seminario tecnico: «Vini spumanti: semplici bollicine o biotecnologia». Un tema interessante che abbraccia un mercato in espansione trattato da un’azienda che produce Prosecco (Canevel) e Trento Doc (Conte Federico) ma è famosa per i rossi. Non a caso al patron dell’azienda, Sandro Boscaini, è stato dedicato un libro che si intitola «Mister Amarone». Antonino Padovese © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE NUOVE FRONTIERE DEL BUSINESS

Ville venete: lo scrigno dell’enoturismo «Enorme potenziale ancora inespresso» Corazzari: la nuova legge traccerà le strategie. Caner: l’attrattività rurale va alimentata «Abbiamo oltre 3.900 Ville venete più le 400 in Friuli-Venezia Giulia. Fra Verona, Vicenza e Treviso sono ben 110 quelle legate alla produzione del vino. E quando censiremo il territorio di Padova, Venezia e Rovigo quel numero potrebbe salire anche a 180, se non 200. Sono luoghi bellissimi e, parlando di enoturismo, dal potenziale enorme ma ancora inespresso». Chi ne parla è Franco Sensini, direttore dell’Istituto regionale ville venete. L’idea: il Veneto non sta ancora sfruttando a pieno quelle bellezze e il loro lato enologico, il mix insomma tra «modello di sviluppo architettonico» e «turismo culturale». «Dall’Amarone al Pinot Nero, dal Merlot al Prosecco, le etichette legate a Ville Venete sono molteplici», ricordava Sensini a Vinitaly , ospite dello stand della Regione. La suggestione del potenziamento è forte. Un po’ perché «le Ville venete non hanno mura, sono votate all’apertura e 1 euro al loro proprietario ne produce fra i 3 e gli 8 per il territorio», parola di Alberto Passi, presidente dell’Associazione per le Ville venete. Un po’ perché «oggi non c’è cosa che funzioni di più del turismo enogastronomico», riflessione del professor Danilo Gasparini, docente di Storia dell’agricoltura e dell’alimentazione all’università di Padova. E un po’ perché, come rimarca l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner, «i dati del turismo in Veneto sono in crescita proprio grazie alla sua versione slow e rurale, che va alimentata, anche perché c’è fin troppa concentrazione sui centri città, vedi i casi di Venezia e Verona». Le Ville venete e il gancio del vino come via per potenziare il turismo, facendo sì che «i proVERONA

prietari possano aprire un nuovo percorso di fruibilità e i giovani, magari, trovino un nuovo mondo in cui proporsi come professionisti», dice Sensini. Certo, ammorbidire la pressione di afflusso sulle

città è pensiero arduo da mettere in pratica, ma rappresenta comunque un orizzonte. Per Sensini, serve «un portale internet specifico in cui aggiungere elementi sulle Ville Venete e la loro attività agrico-

L’evento a Fumane

Il patto

Serata speciale Marilisa Allegrini con lo chef Carlo Cracco durante la cena di gala a Villa della Torre

Cracco cucina a Villa Allegrini, Zoppas e Bauli tra gli ospiti FUMANE Serata speciale, quella di domenica, a Villa della Torre a Fumane per la prima delle cene di gala della cantina Allegrini di questo Vinitaly. È stato lo chef Carlo Cracco a preparare il menù con ravioli del plin e cappello del prete brasato, a cucinare nonché a servire personalmente gli ospiti al buffet degli antipasti, saldando così una collaborazione con i vini della storica cantina della Valpolicella (con appendici in Toscana, con le sue tenute di Montalcino e Bolgheri) serviti ad accompagnare il pasto. L’evento si è svolto in un’ambientazione in stile

la e vinicola». Per Passi, «dovrebbero esserci cartelli ad hoc in autostrada come succede in Toscana». Per Caner, «l’immagine delle Ville venete e il vino, potrebbe aiutare a far tornare i giovani all’agricoltu-

giapponese, per sottolineare l’attenzione di Allegrini ai mercati orientali. «Il vino è simbolo di incontro – ha spiegato Marilisa Allegrini, a capo dell’azienda -, un incontro che significa conoscenza, dialogo, reciprocità, condivisione, armonia». Numerosi gli ospiti di rilievo. Tra gli altri il presidente di Confindustria Veneto Matteo Zoppas e quello di Verona Michele Bauli, il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura David Ermini, l’ex ministro Luca Lotti, il rettore dell’Università di Verona Nicola Sartor. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Moda e vino Sandro Veronesi, patron di Calzedonia e della catena Signorvino, e Renzo Rosso, alla guida della Diesel

Le etichette di mister Diesel nei negozi Signorvino di Veronesi VERONA I vini di mister

Diesel saranno proposti nei 16 punti vendita di Signorvino, la catena di negozi di Sandro Veronesi. Vinitaly tiene così a battesimo il patto fra due colossi della moda: Renzo Rosso, il patron di Diesel, e Sandro Veronesi, a capo di Calzedonia. I due imprenditori, entrambi amanti del vino, si sono incontrati ieri pomeriggio a Veronafiere e hanno siglato l’intesa che coinvolgerà tutti e tre i vini prodotti dalla Diesel Farm, la tenuta di oltre 100 ettari che si estende sulle colline vicentine di Marostica. Le tre etichette rientreranno nelle 1.500 referenze

presenti nei negozi della catena nata nel 2012 che in Veneto ha quattro sedi, a Verona, Affi, in Valpolicella e a Vallese di Oppeano. I vini sono il Rosso di Rosso (Merlot e Cabernet Sauvignon), il Bianco di Rosso (Chardonnay in purezza) e il Nero di Rosso, prodotto col Pinot Nero. In occasione dell’intesa, Signorvino ha presentato i dati del tradizionale osservatorio che esce in occasione del Vinitaly, dove emerge una netta crescita per tutti i vini del Sud italia e, al nord, per le bollicine. Tra i vini con maggiori performance spicca, in Veneto, il boom del Lugana © RIPRODUZIONE RISERVATA

ra, magari aprendo nelle ville stesse delle fattorie didattiche». Di sicuro, come sottolinea l’assessore regionale alla cultura, Cristiano Corazzari, «la nuova legge regionale dovrà tracciare la strategia futura sulle ville: informazioni e promozione sono al centro dell’agenda». Intanto, sempre allo stand della Regione, l’altro focus di ieri era indirizzato alla tutela e valorizzazione dei vigneti autoctoni e delle loro varietà antiche. Ne esistono (almeno) una cinquantina: «Di alcune si parla già in documenti del 1600, ma in realtà sono tutte molto più antiche. Sono varietà dimenticate, un piccolo patrimonio sommerso. Furono abbandonate soprattutto per motivi tecnologici. Ma conservano una loro attualità. E l’obiettivo è promuovere quelle dotate dei requisiti per essere iscritte al Registro nazionale delle varietà di vite, cioè il passaggio che permette in seguito di coltivarle», così dicono Massimo Gardiman, ricercatore del Crea-Vit (Centro di ricerca per la viticoltura) e Stefano Soligo, responsabile del Centro di vinificazione di Veneto Agricoltura, pensando a quella sorta di «archivio» su cui si concentra la cura di tecnici e ricercatori veneti. Il luogo, in entrambi i casi, è Conegliano Veneto dove queste varietà sono studiate e protette, dalla Mattarella, recuperata nel Polesine, alla trevigiana Rugosa bianca. «Spesso — racconta Gardiman — sono gli agricoltori a segnalarci queste varietà. Noi andiamo sul posto, le identifichiamo tramite dna, portiamo 5/10 piante nel nostro vigneto, lì iniziamo gli studi morfologici e chimici e se ne esce un buon vino passiamo alle degustazioni». Matteo Sorio © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 9 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

VENETO ECONOMIA

La grande partita delle multiutility

Asco, ottanta milioni per gli ex soci È la somma totale da pagare a chi ha esercitato il diritto di recesso. Cda il 17 aprile, l’assemblea si terrà il 23 PIEVE DI SOLIGO. Ottanta milioni di euro. È la somma che Ascoholding, casa madre dell’utillity di Pieve di Soligo dovrà versare ai soci – pubblici e privati – che hanno esercitato il diritto di recesso su 28,279062 milioni di azioni. Il residuo è di 41,945221 milioni di azioni, pari al 29,96% del capitale sociale, acquistate dalla società a fronte del pagamento del valore di liquidazione ai soci recedenti e, quindi, annullate. Ben 50 milioni arriveranno da un finanziamento bancario che il cda della casa madre proporrà ai soci il 17 aprile in

un’assemblea straordinaria. E 30 dal dividendo straordinario che la quotata Ascopiave distribuirà il 23 aprile, sempre in assemblea. Ben 18 soci hanno esercitato il recesso parziale: 17 comuni e la cordata privata di Plavisgas, che scende dall’8,62 % allo 0,5%, ricevendo una liquidazione superiore ai 45 milioni. Fra i comuni, spiccano Spresiano e Trevignano, fra i comuni leader del fronte dei sindaci ribelli, che contestano la gestione della holding sia rispetto alla legge Madia sia rispetto alle strategie E sarà pioggia di soldi sui comuni che hanno scelto

di capitalizzare uscendo del tutto o in parte. Spresiano, come Mareno e Giavera, avrà una contropartita di 14,8 milioni, nel concambio con azioni Ascopiave (1,25:1 rispetto alla casa madre), e per il saldo da 3,75€, base delle liquidazione, a 4,07€ /azione , strappato con il il ricorso dA alcuni comuni soci. Cison e Follina ne avranno 7. Mentre 61 comuni non hanno esercitato alcun diritto (a meno di sorprese dalla posta, la scadenza era il 5 aprile)), escono del tutto 11 comuni, come i soci privati friulani di Bluenergy: Arcade, Borso,

Un’assemblea di Ascoholding

Il presidente Della Giustina risponde agli attacchi di Marchi su statuto, recesso e linee finanziarie E sulla scelta di cedere il ramo vendite rinvia ogni decisione alla chiusura della liquidazione

«Ora società pubblica al 99,5% Holding territoriale più coesa» L’INTERVISTA

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ella Giustina, lei è il presidente della holding che controlla Ascopiave. Marchi chiede a Zaia e ai sindaci di bloccare la vendita di Ascotrade e di creare una holding veneta, o triveneta. «Oggi siamo concentrati unicamente nel concludere il riassetto della Holding. Il resto lo valuteremo a tempo debito». Sempre Marchi parla di statuto monstre, invocando il ritorno al vecchio e bloccando il recesso. Sostiene che liquidare i privati vi indebolisce. «Il nuovo statuto consente maggiore coesione e stabilità della governance, dando più potere decisionale ai soci, come peraltro riconosciuto anche dal curatore del Giudice

nell’ultima causa da noi vinta. Dopo il riassetto e le modifiche statutarie Ascoholding tornerà a essere società pubblica per il 99,5% del capitale. Risultato importantissimo: la società ritrova unità di intenti e visione purtroppo venute meno negli ultimi anni. La nostra stella polare si chiama bene del territorio». Sta alludendo al lunghissimo scontro giudiziario con i privati e un fronte di una dozzina di comuni? «Abbiamo subito 40 cause. Paradossale ci accusino di aver speso denaro in consulenze legali per difenderci da chi quelle azioni legali le ha promosse» Sul prezzo c’è stato un ricorso. Ora liquidate a 4,047 €/azione, valore contestato da privati e comuni . «La perizia è chiara, inequivocabile: il 23 luglio è la data

Il presidente Giorgio della Giustina

parla FeltriN (assareDDo)

«Mobile, il Veneto leader per produzione ed export» PADOVA. Ben 219 aziende del solo Veneto e 294 a considerare l’intero Nord-Est sono sbarcate a Milano per allestire gli stand in vista del Salone del Mobile in programma a Rho (paesino nell’hinterland occidentale del capoluogo lombardo) da oggi fino a domenica 14. Il più importante evento al mondo del settore, con 2.350 espositori in tutto, ai quali si aggiungono 550 desi-

gner presenti solo per il SaloneSatellite, serie di appuntamenti in programma in vari quartieri della città, che si distinguono dalla manifestazione principale per la maggiore apertura ai consumatori finali. «Il Veneto è con la Lombardia la regione più importante sia sul fronte della produzione che dell’export», racconta Claudio Feltrin, presidente di Assarredo e titolare di Arper, azienda

trevigiana di sedute, tavoli e complementi di arredo. «Buona parte delle aziende venete ha saputo affrontare i cicli negativi reinventandosi e aprendosi sempre più ai mercati globali», sottolinea. «Il territorio esprime tutta la filiera, dai produttori di nicchia ai marchi di design, dalle grandi aziende a un fitto tessuto di artigiani, che si rivelano in molti casi decisivi per arrivare a dar vita a pro-

dotti distintivi». Il 2018 è stato un anno positivo per il settore con le vendite oltrefrontiera cresciute del 2,3% nel Triveneto contro il +1,5% messo a segno a livello nazionale. Lo spaccato per regioni indica che il maggiore progresso all’interno dell’area è stato messo a segno dal Friuli Venezia Giulia (+3,3%), seguito dal Veneto (+2,2%, la regione più importante del territorio con il 24,4% del totale Italia), mentre il Trentino Alto Adige ha registrato una contrazione nell’ordine dell’1,5%. Numeri frutto di un’elaborazione del Centro Studi Federlegno Arredo Eventi SpA/FederlegnoArredo su dati Istat. Complessivamen-

Caerano, Carbonera, Chions, Meolo, Pasiano, Povegliano, Riese, Roncade, San Zenone. Alla fine dell’operazione Ascoholding avrà il 51% della quotata in Borsa. Con 79 soci di capitale, di cui 78 comuni, per lo più trevigiani, ma anche bellunesi e friulani, e Plavisgas, la cordata di Marchetto, Malvestio & Co, unico privato rimasti con lo 0,5% appunto. La redistribuzione delle quote vedrà molti comuni oltre il 3%: Castelfranco e Conegliano a 3,80 % – stando ai primi conti ufficiosi - più giù Cimadolmo Crocetta, Farra di Soligo, Ponte di Piave, Refrontolo,

Valdobbiadene. A Pieve si fa notare come i privati, e sindaci ribelli detengano ora una quota di capitale inferiore al 5%, soglia minima che il codice civile impone per impugnare le delibere assembleare e presentare denunce. «Un elemento che darà certamente tranquillità, ci potremo l concentrare sulla gestione, invece che sulle cause», dicono i sostenitori di Della Giustina e del cda. Ovvero Lega, parte di centrodestra e mezzo Pd. Dopo due anni di guerra, c’è tanta voglia di “pace” interna . — Andrea Passerini

di riferimento. E’ scritto in ben 7 pagine della perizia: “il valore equo di liquidazione determinato alla data di riferimento del 23 luglio 2018 è pari a 4,047 €”. Per chi non ha fatto ricorso, si andrà col valore prestabilito, 3,75 €. Credo che Ascoholding debba rispettare il perito. Non potevamo fare diversamente senza incorrere in responsabilità verso la società e i soci rimasti, che avrebbero subito un ingiustificato depauperamento patrimoniale». Non teme un nuovo ricorso? Privati e comuni sostengono che la quotazione giusta sia 4,19 €/ azione. «Siamo determinati a proseguire nella strada tracciata, ma provvederemo intanto alla liquidazione con i valori indicati prima. Lo dobbiamo soprattutto a quei tanti comuni, che rappresentano di gran lunga la maggioranza del capitale societario, che richiedono solamente – con grande senso civico e educazione - la conclusione di questa vicenda e il pagamento di quanto richiesto». L’ultimo ricorso di 9 comuni soci che vi accusavano di mala gestio è stato respinto. «Sì, e siamo particolarmente soddisfatti perché il tribunale di Venezia ha riconosciuto la correttezza della condotta di cda e collegio Sindacale. Il curatore speciale ha stabilito che «le condotte degli ammini-

stratori non risultano integrare le gravi irregolarità di cui all’articolo 2409”, che “non sussiste alcun elemento tale da configurare un comportamento illegittimo del Cda”. E riconosce “corrette” le modalità delle convocazioni delle Assemblee e “le modifiche del nuovo statuto”, ispirate a “dotare la società di strumenti volti a garantire stabilità e gestione unitaria e a favorire la partecipazione di soci a decisioni di indirizzo”. Per noi è importante, siamo consapevoli di gestire la cosa pubblica, e di dover tutelare società e territorio». E l’adeguamento alla legge Madia? Le delibere dei comuni a vostro favore sono state bocciate da due Tar e dal Consiglio di Stato. «ll Consiglio di Stato ha fissato alcuni importanti principi che confermano la bontà dei passi ad oggi da noi intrapresi Ha riconosciuto che la fusione con AscoTlc è strada corretta ancorché necessiti di perfezionamenti. Ma per poter proseguire nella fusione o in altre direzioni, si dovrà procedere con strumenti idonei a coordinare l’azione dei soci pubblici. Ci stiamo lavorando, e le modifiche statutarie sono già in linea con i principi di governance contenuti nella sentenza del Consiglio di Stato». — A.P. (5/continua)

te le aziende trivenete del settore hanno registrato un valore dell’export di 5,4 miliardi di euro (corrispondente al 39,1% nazionale), mentre l’import si è attestato a 2,1 miliardi. Dunque la bilancia commerciale risulta positiva per 3,3 miliardi. «È il segnale che sul territorio arriva so-

nizzazione diventando poi prodotto finito che va a finire su tutti i mercati mondiali», chiarisce Feltrin. La principale destinazione dell’arredo nordestino è la Germania, con 842milioni di valore nel corso del 2018, un dato in leggero calo sul 2017 (-1,7%). Al contrario è cresciuto il secondo mercato, quello francese (+5,7%), e vi è stato un balzo di quello statunitense (+8,7%), quarta destinazione dopo la Gran Bretagna. «Il Salone è una vetrina per entrare in contatto con ulteriori potenziali clienti», conclude Feltrin, «oltre che per creare o consolidare relazioni con i vari attori della filiera». — Luigi dell’Olio

Da oggi a domenica torna a Milano il Salone. Numeri positivi per il Nordest prattutto materia prima o frutto di una prima lavorazione, che qui prende forma grazie alla combinazione tra know-how, creatività e orga-

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FOCUS

Martedì 9 aprile 2019

Una giornata dedicata alle soluzioni di previdenza, assistenza sanitaria e contrattazione aziendale

Le opportunità del Welfare complementare Giovedì 11 la Regione si mobilita sul territorio

C

risi economica e squilibrio demografico, rallentamento del Pil, aumento del debito pubblico e il profondo squilibrio geopolitico globale degli ultimi 30 anni. Queste alcune delle cause della crisi di un welfare state universale che aveva garantito “dalla culla alla tomba” una generazione di italiani. Un progressivo assottigliarsi delle tutele, della rete dei servizi e delle garanzie sociali e oc-

cupazionali che ha dato l'avvio ad una reazione di nome welfare integrato, un sistema di tipo privatistico che mira a mettere in sinergia l'azione dei singoli e della collettività, dei lavoratori e delle imprese, delle istituzioni e del mondo associativo. Un sistema che offre ad una società meno garantita l'opportunità di avvalersi di nuovi servizi negli ambiti diversi ma contigui della previdenza complementare, dell'assistenza

sanitaria integrativa e del welfare aziendale. Un sistema in evoluzione, presente in Veneto più che altrove in Italia, le cui potenzialità sono ancora parzialmente inespresse. Questo il senso del Veneto Welfare Day, un giornata, quella del prossimo giovedì 11 aprile, dedicata alla promozione degli strumenti, delle soluzioni e dei casi di eccellenza che fanno del Nordest, e del Veneto in particolare, una delle patrie nazionali

del welfare complementare. «Tutti ci interroghiamo sulla qualità della nostra vita» spiega l'assessore al Lavoro della Regione Veneto Elena Donnazzan «e immaginare strumenti di welfare non necessariamente a carico della cosa pubblica è oggi fondamentale. In Veneto c'è una tradizione ed una sensibilità su questi temi che è ormai pare della nostra storia ma riteniamo che non sia ancora sufficiente. Per questo abbiamo istitui-

Vuoi

L’assessore Donazzan «Una lunga tradizione non basta, ci servono nuove convinzioni»

saperne di più ?

to, in seno a Veneto Lavoro, l'unità operativa Welfare Veneto. Una struttura per promuovere e monitorare previdenza complementare e contrattazione aziendale, servizi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, diritto allo studio sanità integrativa ecc. Un campo vastissimo della cui importanza vogliamo informare cittadini ed imprese così da liberare nuove sinergie a tutela dei singoli, delle comunità e del territorio».

Ti aspettiamo:

in Piazzale Resistenza n. 8

a Belluno

Durante la giornata troverai • un’unità mobile per Visite Gratuite aperte a tutti, check up di tipo cardio-metabolico e senologico tramite strutture quali cate. Prenota il tuo appuntamento allo 0437-933273-1. • uno stand Sani.In.Veneto con supporto per i cittadini di psicologi iscritti all’Albo, per le calamità naturali dell’autunno scorso.

Alle 17.30 il Convegno

Welfare: quali opportunità? Interverranno: Michele Basso Direttore Confartigianato Belluno Claudia Scarzanella Presidente Confartigianato Belluno Paolo Feltrin Università di Trieste Oscar Miotti Vice presidente Ordine Psicologi del Veneto Paolo Stefan Direttore Solidarietà Veneto Greta D’Appollonio Sani In Veneto


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MARTEDÌ 9 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

L’emergenza nella sanità pubblica, sale l’età media dei camici bianchi tra blocco delle retribuzioni e sirene del privato

I medici del Veneto? Over 50 e sottopagati Cgil: tra 10 anni la metà lascerà gli ospedali CROMASIA

Filippo Tosatto

MEDICI VENETO , ADDETTI E FASCE D’ETÀ

VENEZIA. Giungono rapida-

mente al pettine i nodi aggrovigliati da una miope programmazione governativa della sanità, i cui effetti incidono in misura sempre più preoccupante sul circuito ospedaliero del Veneto. Il blocco pluridecennale della spesa e l’insufficiente formazione di specialisti da parte dell’università hanno sensibilmente alterato il turnover fisiologico dei medici, alimentando una crescita generalizzata dell’età che stride rispetto ai carichi di lavoro crescenti e all’estensione progressiva dell’arco d’impegno temporale in corsia. A riguardo, un’istantanea della congiuntura in atto arriva dall’indagine svolta dalla Cgil-Funzione pubblica che (elaborando fonti 2017) fissa in 50, 69 anni la media anagrafica degli 8400 camici bianchi in servizio.

TURNI ESTESI SULLE 24 ORE

Attenzione, per cogliere l’effettiva portata della rilevazione occorre analizzare la distribuzione aziendale dei numeri e valutarne i picchi. Scopriamo

AZIENDA

MENO DI 40 % N°

ADDETTI

441 75 1.268 237 1.068 169 340 55 430 54 1.001 158 540 127 858 157 792 178 6.738 1.210

1 DOLOMITI 2 MARCA TREVIGIANA 3 SERENISSIMA 4 VENETO ORIENTALE 5 POLESANA 6 EUGANEA 7 PEDEMONTANA 8 BERICA 9 SCALIGERA TOTALE REGIONALE

TRA 41 E 54 N° %

17,01% 157 18,69% 566 15,82% 446 16,18% 162 12,56% 173 15,78% 420 23,52% 208 18,30% 356 22,47% 294 17,96% 2.782

TRA 55 E 59 N° %

35,60% 97 44,64% 210 41,76% 229 47,65% 59 40,23% 106 41,96% 182 38,52% 108 41,49% 154 37,12% 126 41,29% 1.271

TRA 60 E 64 N° %

22,00% 98 16,56% 226 21,44% 185 17,35% 59 24,65% 89 18,18% 218 20,00% 87 17,95% 167 15,91% 174 18,86% 1.303

22,22% 17,82% 17,32% 17,35% 20,70% 21,78% 16,11% 19,46% 21,97% 19,34%

PIÙ DI 65 %

14 29 39 5 8 23 10 24 20 172

3,17% 2,29% 3,65% 1,47% 1,86% 2,30% 1,85% 2,80% 2,53% 2,55%

GLI STIPENDI A CONFRONTO

ADDETTI E RETRIBUZIONI AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA 2015

ADDETTI TOTALE Spese Medie

Daniele Giordano dirigente Cgil

così che ben quattro Ulss – Polesana, Dolomiti, Serenissima ed Euganea – superano la soglia indicativa, collocandosi nella fascia tra i 51 e i 52 anni. Ma non è questo l’aspetto più significativo: «Per quanto riguarda il personale ultrasessantenne, sono al lavoro 1475 medici per un totale, se consideriamo anche chi supera i 55

2016

2017

AZIENDA OSPEDALIERA DI TORINO

AZIENDA OSPEDALIERA DI BOLOGNA

A.O. SAN GIOVANNI ADDOLORATA DI ROMA

2015

2015

2015

2016

2017

2016

2017

564 575 574 1.326 1.316 1.333 612 609 618 79.735 79.531 79.184 87.915 87.520 86.859 87.075 85.534 85.562

2016

2017

486 480 487 81.512 82.712 81.813

Fonte Ragioneria Generale dello Stato - contoannuale.tesoro.it-elaborazione FP CGIL VENETO / www.fpcgilveneto.it

anni, di 2746 professionisti “over”, pari al 40, 75% dei quali 172 oltre i 65 anni», commentano sul versante sindacale Daniele Giordano e Pierangelo Rovere «risulta quindi evidente che quasi metà del personale in servizio svolge, pur avendo superato i 55 anni, lavori gravosi su una turnazione di 24 ore. Desta forte preoccu-

pazione anche il fatto che circa il 50% degli specialisti ospedalieri nei prossimi dieci anni raggiungerà i requisiti per il pensionamento e questo rischia, se non adeguatamente accompagnato, di creare grandi difficoltà sia nell’erogazione delle cure che in fase di passaggio delle competenze». Prospettiva tutt’altro che rosea che tut-

del governatore) qualora la scarsità d’offerta in talune specialità – pediatria, emergenza/urgenza, internisti, radiodiagnostici, ortopedici, anestesisti, psichiatri in primis – rischi di causare un’interruzione del pubblico servizio. Sul fronte opposto, i giovani medici “under 40” risultano 1210, appena il 17, 96%: «È un dato allarmante, che accentua i timori di un sistema vicino al collasso o alla capitolazione a vantaggio della medicina privata. E il richiamo del personale in quiescenza», punge la Cgil «altro non servirà che ad abbassare la qualità dell’assistenza».

tavia non sembra turbare l’amministrazione regionale. TRA UNDER 40 E PENSIONATI

Luca Zaia, anzi, ha autorizzato di recente i manager delle aziende sanitarie a reclutare i medici in pensione («Un patrimonio straordinario di conoscenze scientifiche e passione professionale», nelle parole

Ad acuire l’emergenza concorre anche l’insoddisfazione per il trattamento economico, penalizzato da dodici anni di blocco salariale accompagnato dalla negazione di benefit . tutele anti-usuranti e indennità adeguate: «Confrontando le retribuzioni dei medici dell’Azienda Ospedaliera di Padova con tre analoghe realtà prese a riferimento, si vede come la media annuale dello stipendio veneto, 79.184 euro, risulti inferiore sia rispetto alle Aziende di Torino (86. 859) e Bologna (85.562) che alla San Giovanni Addolorata di Roma (81.813). Tale divario», concludono Giordano e Rovere «non è determinata solo dalla politica nazionale, dipende anche dalla linea adottata dalla sanità veneta, che ha sempre scelto di non aumentare le risorse regionali destinate alla contrattazione». —– BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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BELLUNO

MARTEDÌ 9 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

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il vertice in prefettura

Vaia, urge un piano per il trasporto del legname Nei prossimi mesi sulle strade bellunesi transiteranno decine di migliaia di camion, si teme l’impatto su traffico e turismo Irene Aliprandi BELLUNO. Sessanta camion al

giorno, per diversi mesi, solo in Val Visdende. Con l’arrivo della bella stagione entrerà a pieno regime il trasferimento del legname prodotto dagli schianti avvenuti durante la tempesta Vaia e il rischio è che mezza provincia si ritrovi invasa da mezzi pesanti in piena estate e in contemporanea con alcuni cantieri stradali importanti lungo l’Alemagna e la ss 52. L’esigenza di programmare questa attività, che di fatto è già iniziata un po’ ovunque anche se in forma limitata, ha portato alla convocazione di una riunione operativa che si è tenuta ieri in Prefettura con la Regione, i 23 sindaci nominati soggetti attuatori, i 3 non attuatori e altri 4 interessati dal passaggio dei camion, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e l’Anas. La prima necessità emersa è quella di raccogliere tutte le informazioni disponibili e ai sindaci è stato chiesto di fornire delle schede riassuntive. Al momento infatti, si può fare solo una stima del

materiale da asportare e si parla di “decine di migliaia di camion per trasportare centinaia di migliaia di tonnellate di legname”, ma per organizzare un piano logistico servono più dettagli. Da parte sua, la Regione, presente con l’assessore Gianpaolo Bottacin, ha rassicurato i sindaci preoccupati per gli inevitabili danni che subiranno le strade attraversate da un tal numero di mezzi pesanti, oltre a chiedere alla Prefettura di garantire supporto ai Comuni tramite le forze dell’ordine. Al momento, l’unica soluzione per limitare i disagi, è quella di far transitare i camion di notte, come già fatto ad esempio a San Vito di Cadore: «Per quanto riguarda trasporti e conseguenti congestioni di traffico», spiega l’assessore regionale alla Protezione Civile, «non vogliamo lasciare nulla al caso. Proprio per questo ho proposto di verificare con puntualità il trasporto del legname, suggerendo che venga eseguito anche nelle ore notturne, ma con scelte puntuali, senza imposizioni che potrebbero pregiudicarne ulteriormente il valore

già decimato del materiale». Bottacin ha anche fatto sapere di aver promosso un’esercitazione regionale per la pulizia della sentieristica, «affinché si possa migliorare il paesaggio e rilanciare la ripresa del turismo». Ogni Comune danneggiato da Vaia presenta problematiche importanti, ma tra quelle emerse ieri la situazione più complessa è proprio quella della Val Visdende dove, oltre all’enorme quantità di lavoro da fare, si aggiunge una viabilità inadeguata al passaggio dei camion. Il sindaco di Santo Stefano di Cadore, Alessandra Buzzo, ha depositato una lettera delle Regole, proprietarie del legname da vendere: «Le problematiche sono tante e la mole di materiale da spostare impone una regolamentazione. Purtroppo sarà necessario anche evitare l’accesso ai turisti nelle aree di cantiere. L’idea è quella di creare un coordinamento generale, lasciando ai Comuni margini per scelte adeguate alle diverse realtà. Imporre il trasporto notturno ha diversi vantaggio, ma fa anche salire i costi». —

La riunione di ieri in Prefettura sul trasporto del legname schiantato da Vaia

centro studi bellunese

l’interrogazione

I soci hanno eletto Chiesura presidente

Bond sollecita Costa sul presidente del Parco e torna sui fondi Eusalp

BELLUNO. Il Centro studi bel-

lunese ha un nuovo presidente. Gennj Chiesura è stata eletta ieri dall’assemblea dei soci, cioè i Comuni, le 9 Unioni Montane, la Provincia ed il Consorzio Bim), senza alcun intoppo, visto che la scelta era già stata ampiamente condivisa. Il Centro studi bellunesi è stato guidato per 17 anni da Antonio Barattin, che qualche mese fa ha deciso di lasciare l’incarico ad altri. Inizialmente, per la scelta del nuovo presidente, si è mossa la politica, ipotizzan-

do di orientare i sindaci su nomi più o meno noti, ma alla fine si è capito che questa strada non avrebbe avuto un grande successo. Sei sindaci si sono riuniti in gruppo di lavoro per trovare una soluzione e alla fine si è optato per una successione che garantisse continuità operativa al Centro studi bellunese. Gennj Chiesura, infatti, è il presidente facente funzioni del Centro e ieri si è già parlato delle prossime iniziative, cioè dei corsi che verranno organizzati. —

BELLUNO. «Quando verrà no-

minato il prossimo presidente dell’ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi?». A tornare sul destino del Parco, lasciato per anni senza guida e, dopo le recenti dimissioni di Zaetta e di tutto il consiglio direttivo, totalmente paralizzato, è il deputato di Forza Italia Dario Bond. «Farò un’interrogazione urgente al ministro Costa per chiedergli quando ha intenzione di procedere. Il territorio è stato chiaro, esprimendo una rosa

oggi alle 18.15

“Aperitivi bibliotecari” si parla di Resistenza BELLUNO. Prosegue il ciclo

di “Aperitivi bibliotecari” dedicati al Novecento e organizzati dalla Biblioteca Civica di Belluno. Il sesto appuntamento, curato da Enrico Bacchetti e dedicato a “La scelta di resistere. Uomini e donne nella lotta partigiana bellunese”, è in calendario stasera alle 18.15 nella sede della Biblioteca civica di Belluno. Come si diventa partigiani? Certamente la storia fa-

miliare e i percorsi personali contribuiscono a determinare la decisione di chi prende la via dei monti per lottare contro il nazi-fascismo e il suo bagaglio ideologico. I percorsi che precedettero la scelta, ma anche l’attività svolta dentro le formazioni partigiane, sono al centro dell’incontro nel corso del quale si ricostruiranno i profili di alcune delle figure più significative della Resistenza bellunese. —

arpav

Controllo della qualità dell’aria a Cirvoi È iniziata venerdì la seconda campagna di monitoraggio dell’aria a Cirvoi. L’attività, che durerà due mesi, è svolta da Arpav con un mezzo mobile parcheggiato nella scuola di Badilet. Lo scopo è verificare la qualità dell’aria in una zona residenziale, a una quota più elevata rispetto alle stazioni fisse per confrontare i dati.

di tre nomi (Zaetta, Vigne e Bristot) e il Parco ha bisogno di nuova energia. Non voglio essere pesante, ma qui si stanno buttando via tempo e occasioni, mentre per risolvere la questione basterebbe davvero poco». Nel frattempo, però, nulla si muove. Come spiega il deputato del Movimento 5 Stelle, Federico D’Incà, il confronto con la Lega, che vorrebbe mettere alla presidenza un proprio esponente, è in stallo e il ministro non ha nominato nemmeno il commissario straordinario. I tempi, dunque, sono incerti e certamente non brevi, considerando anche le imminenti elezioni europee e amministrative che alzano il livello dello scontro politico. LO SBOCCO A NORD

Dario Bond

Bond torna anche sull’anno-

sa questione del prolungamento della A27, puntualizzando due elementi. «Innanzitutto una parte dei fondi è già stata spesa e attualmente restano 65 milioni di euro, non 100. In secondo luogo si devono esprimere sia il Veneto che il Trentino Alto Adige e quindi è necessario instaurare un dialogo tra i due territori per trovare la quadra. Politicamente i buoni rapporti non mancano e quindi non dovrebbe essere difficile far capire ai nostri vicini quanto sia importante lo sbocco a nord per il Veneto e la provincia di Belluno e arrivare ad una richiesta di finanziamenti condivisa. I soldi ci sono e possono essere destinati sia alla progettazione dell’autostrada che per il quella che prolungherebbe la ferrovia. Invito la Regione ad agire tempestivamente». —


X

Cadore

IL PIANO Anas prosegue con il programma di interventi sulla viabilità in vista dei Mondiali di sci 2021

Cortina

Martedì 9 Aprile 2019 www.gazzettino.it

belluno@gazzettino.it

Lavori sull’Alemagna: semafori e file Per spostare una grossa condotta che interferisce col cantiere sul ponte, traffico a senso unico alternato `

Un altro cantiere sempre lungo la statale 51 per la posa di paramassi costringe le auto su una sola corsia di marcia `

Sgombero della neve: dal Comune 50mila euro

VALLE DI CADORE Lavori in corso sulla statale di Alemagna in Valle del Boite e a Cortina d’Ampezzo. E così al semaforo che da qualche settimana crea code fra Peaio e Venas, per permettere i lavori di adeguamento del ponte, ora si aggiungono altri interventi con la previsione di ulteriori rallentamenti. Anas prosegue le attività che rientrano nel piano straordinario di potenziamento della viabilità per i Mondiali di sci a Cortina del 2021.

CORTINA

IL PROVVEDIMENTO Attivato già da ieri fino a venerdì è previsto un senso unico alternato in comune di Valle, il provvedimento è necessario per lo spostamento di una condotta di grosso diametro che interferisce con i lavori sul ponte del Rio Vallesina. Per consentire l’intervento è stato istituito il senso unico alternato nella fascia oraria 8-18. Si tratta del consolidamento del ponte sul Vallesina: im lavori sono stati aggiudicati all’impresa Foti di Bulgarograsso (Como). Ma nel cantiere è presente una tubazione di grosso diametro di proprietà della società EN Vallesina, una derivazione per fini idroelettrici realizzata qualche anno fa, che “disturba” l’esecuzione dei lavori. Oltre al senso unico è stato fissato il limite di velocità di 30 chilometri orari e il divieto di sorpasso in corrispondenza dell’area di cantiere. In caso di alta intensità di traffico il senso unico dovrà essere regolamentato esclusivamente da

GIORNI DI PASSIONE ATTENDONO GLI AUTOMOBILISTI: LE RESTRIZIONI SONO IN VIGORE DALLE 8 ALLE 18 DEI FERIALI

IN CODA Auto ferme lungo la statale Alemagna per un semaforo che regola il senso unico alternato: con la bella stagione riaprono i cantieri

movieri. Altri lavori sono quelli per il completamento dell’installazione dei pannelli a messaggio variabile destinati alla comunicazione tempestiva di informative sulla viabilità agli utenti in transito: fino al 17 maggio sarà istituito il senso unico alternato lungo alcune strade statali nella provincia di Belluno.

IN AZIONE Nel dettaglio, il senso unico alternato sarà attivo sulla statale 51 di Alemagna a Tai, nel comune di Pieve di Cadore, a Venas, nel comune di Valle di Cadore e a Castellavazzo, nel comune di Longarone. Limitazione sulla statale 52 “Carnica” a Padola, nel comune di Comelico Superiore, sulla statale 50 “del Grappa e del Passo Rolle” a Busche, nel comune di Cesio-

maggiore. Le limitazioni non saranno attive nei giorni festivi e prefestivi. Anas ha programmato lavori anche nel territorio di Cortina. Si tratta di interventi di protezione della sede stradale dalla caduta massi dal versante sul tratto di Alemagna che ricade nel Comune ampezzano: fino al 3 maggio sarà in vigore il senso unico alternato, attivato in tratti saltuari sulla base dell’avanzamento dei lavori. Le lavorazioni progettate dai tecnici di Anas prevedono l’installazione di nuove barriere paramassi e la posa di rete in aderenza su una porzione della pendice. Il cantiere sarà in vigore dalle 8 alle 18 esclusi i giorni festivi e prefestivi, durante i quali la statale sarà regolarmente percorribile lungo entrambe le corsie. Giuditta Bolzonello

Cortina

Calunnia dopo la lite: nei guai Tutto iniziò per una portiera aperta inavvertitamente di fronte all’hotel Villa Argentina a Pocol, poi la lite e il presunto investimento. La vicenda, dopo un processo di fronte al giudice di pace e l’Appello, è tornata in aula questa volta in Tribunale. Alla sbarra Andrea Fiorito, 47enne di Piacenza, che chiamò negli altri processi tra i suoi testi anche la sua ex, Laura Drzewicka, concorrente del Grande fratello 9. Questa volta è chiamato a rispondere di calunnia nei confronti del “nemico” di tutti gli altri

processi Maurizio Dessolis. Lo avrebbe incolpato, sapendolo innocente di averlo investito dopo la lite di fronte all’hotel Argentina, procurandogli lo schiacciamento del piede sinistro, con una manovra maldestra con l’auto. Ma ieri i testi chiamati dall’accusa hanno in parte confermato l’incidente. Certo quel giorno ci fu un parapiglia e non sarà facile fare chiarezza. «Zoppo fatti i cavoli tuoi, mi sei passato sul piede». O ancora «Questa te la farò pagare», avrebbe minacciato Fiorito.

Al Vinitaly sbarcano Dolomiti e Olimpiadi CORTINA Cortina 2021 a Vinitay: oggi sull’importante palco di Verona saliranno gli organizzatori dei Campionati del mondo di sci alpino, in tre appuntamenti per parlare di vino, sport e territorio, con preziosi riferimenti alle Dolomiti e al Bellunese. Il risalto internazionale della fiera scaligera offrirà anche l’occasione per parlare della candidatura olimpica Milano – Cortina 2026 ai Giochi olimpici e paralimpici invernali. Non si guarderà dunque soltanto alle gare iridate, in programma sulla Tofana e sul Col Druscié fra meno di due anni, ma ci sarà una più ampia visione sulle ricadute po-

sitive che l’evento potrà avere per l’economia e lo sviluppo dell’area bellunese in particolare e veneta più in generale.

LE ECCELLENZE I Mondiali dovranno servire infatti per valorizzare non solamente lo sport e il turismo, ma anche la conoscenza internazionale dei prodotti d’eccellenza del territorio. Il primo dei tre appuntamenti veronesi di oggi è in programma alle 11: in un incontro organizzato da Confagricoltura sul tema Cortina 2021 e le ricadute per l’economia del Veneto, interverranno Luca Zaia, presidente della giunta regionale, e Giangiacomo Bonaldi vicepresidente del Consorzio Prosecco Doc, che avviò la collaborazione con Cortina 2021 un an-

no fa, proprio a Vinitaly 2018, con l’obiettivo di fare dei prossimi Mondiali un veicolo efficace per far conoscere ovunque le bellezze e le eccellenze non solo di Cortina ma di un’area territoriale più ampia, che abbraccia tutto il Veneto, coinvolgendo il meglio del patrimonio umano, enogastronomico e paesaggistico. Per Fondazione Cortina 2021 saranno presenti Kristian Ghedina e Alessandro Broccolo, responsabile marketing ed eventi. Il governatore Zaia farà un riferimento alla candidatura ai Giochi olimpici 2026.

TERRE ALTE “Viticoltura eroica nel Bellunese” è il tema che sarà presentato alle 12, con Federico Caner assessore al turismo della Re-

OSPITE e testimonial di Cortina al Vinitaly Kristian Ghedina

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gione Veneto, con Kristian Ghedina, ambasciatore della Fondazione Cortina 2021. I “vini eroici” sono quelli prodotti da vigne ubicate su terreni con pendenza superiore al 30%, oppure collocate a un’altitudine media superiore a 500 metri sul mare; vigneti spesso impervi, strappati alle rocce e alla montagna, caratterizzati da proprietà uniche e da una qualità straordinaria. Nel terzo appuntamento, alle 16, si parlerà di “Prosecco è sport”, con l’intervento di Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco Doc, che sostiene il progetto Cortina 2021. Kristian Ghedina rimarcherà la vicinanza della Fondazione al territorio e ai suoi prodotti d’eccellenza. Marco Dibona

(mdib) Lo sgombero della neve caduta lo scorso 1 febbraio è costato alle casse comunali di Cortina 45.456 euro, per la necessità di incaricare della pulizia delle strade anche imprese private, con uomini e mezzi. Si è andati pertanto ben al di là dei 10mila euro che erano stati previsti nei conti del comune per questa esigenza. Il recente consiglio comunale ha approvato di conseguenza il riconoscimento di un debito fuori bilancio di 35.456 euro; il voto è stato unanime, da parte di tutti i dodici consiglieri presenti, otto di maggioranza e quattro di minoranza, ma l’opposizione ha espresso un richiamo: «Anche se la norma consente di intervenire in qualsiasi momento con una manovra come questa, è assurdo che un’amministrazione comunale come quella di Cortina metta a bilancio solamente 10mila euro per un’attività così importante come lo sgombero della neve dalle strade e dai piazzali. Sarebbe più opportuno indicare subito un importo maggiore», ha dichiarato il capogruppo Giorgio Da Rin. Il sindaco Gianpietro Ghedina, che si occupa anche del bilancio e dei lavori pubblici, fra i suoi molteplici referati, ha spiegato che in questo caso il debito fuori bilancio è facilmente applicabile, vista l’urgenza della spesa, con la necessità di assicurare la percorribilità delle strade, in occasione della nevicata. Quella precipitazione nevosa, unica di una certa consistenza nel corso dell’intero inverno, con uno spessore per nulla eccezionale, sollevò numerose critiche, anche da parte del gruppo consiliare di minoranza, che recepì le lamentele di cittadini e ospiti. Ad essere messo sotto accusa fu in particolare il servizio dei mezzi Anas, così come l’opera di controllo e di blocco dei mezzi pesanti, in transito sulla statale 51 di Alemagna, talora senza la dotazione di gomme e catene necessaria per viaggiare in sicurezza.

UN CAMION fermo sotto la neve a Cortina in febbraio


II

Belluno

Martedì 9 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Uffici turistici in Camera di commercio: «Li ospiterà, stop» `L’ente replica al Pd:

«Nessuna competenza di tipo amministrativo» BOTTA E RISPOSTA BELLUNO La Camera di Commer-

cio Belluno-Trerviso è pronta ad accogliere i dipendenti della Regione: gli uffici turistici, d’ora in avanti, avranno sede in

piazza Santo Stefano, a Belluno. Ovvero nel grande palazzo che ospita l’ente camerale che non assumerà le competenze amministrative in materia di turismo ma semplicemente ospiterà nei propri uffici il personale regionale. A chiarire la situazione è il segretario generale dell’ente di Treviso-Belluno Romano Tiozzo, dopo le dichiarazioni del Partito Democratico diffuse dalla stampa la scorsa settimana, relativamente alla suppo-

sta perdita di nuove competenze sul territorio. «Le competenze restano in capo alla Regione – spiega -, non sono state trasferite alle Camere di Commercio. Abbiamo risposto positivamente, come le altre quattro Camere di Commercio del Veneto, alla richiesta di poter ospitare il personale regionale, che svolgerà la propria attività a fianco del personale camerale occupato con il Registro delle imprese, gli ambiti statistici economici e la promozione tu-

ristica». L’ospitalità è a titolo del tutto gratuito ed è finalizzata a favorire la sinergia e la semplificazione per le imprese. «È assurdo, infatti, che un imprenditore che, per esempio, voglia aprire un bed and breakfast acceda allo sportello unico delle attività produttive comunale, poi debba chiedere alla Regione del Veneto l’autorizzazione e la classificazione e poi debba venire in Camera di commercio per iscriversi al registro delle imprese – spiega

IL SEGRETARIO Romano Tiozzo

Tiozzo, sottolineando i vantaggi che derivano dalla novità -. Sarà possibile, con la soluzione individuata dalla Regione del Veneto, svolgere in un unico luogo, in un unico momento e telematicamente, tutta la procedura. La decisione della Regione è stata sostenuta da tutte le associazioni di categoria che hanno fortemente voluto questa modalità, per semplificare le attività burocratiche di chi desidera fare impresa». Alessia Trentin

“Welfare day”: tutto su sanità e previdenza `Giovedì campagna

della Confartigianato, anche con prevenzione L’INIZIATIVA BELLUNO Welfare day. O giorna-

PIAN DI VEDOIA Il rivisitato progetto della Venezia–Monaco partirebbe da Pian di Vedoia per arrivare a Lienz attraverso il Cavallino

Venezia-Monaco e fondi Ue «Necessario lo sprint finale» Sernagiotto plaude al dichiarato impegno della Regione, ma incalza `

MOBILITÀ BELLUNO «Bene la mobilitazione

del territorio e della Regione Veneto, ma serve uno sprint finale». A dirlo è Remo Sernagiortto, europarlamentare del gruppo Conservatori Riformista-Fratelli d’Italia, che aveva segnalato l’esistenza di un bando europeo da 100 milioni di euro a favore di studi di fattibilità in materia di mobilità transnazionale, esortando le istituzioni, in primis le Regioni, a fare presto. Il termine scade il 24 aprile prossimo. In questa partita Belluno, e più ampiamente la Regione Veneto, si gioca la progettazione della famoso prolungamento autostradale Venezia-Monaco, ovviamente rivisto secondo canoni tecnologici innovativi capaci non solo di armonizzarsi con l’ambiente, ma soprattutto di diventare un corridoio di transito per elettrodotti e reti informatiche.

L’EURODEPUTATO Sernagiotto ricorda, così come fatto sabato dal movimento di Vivaio Dolomiti di Belluno, che è necessario un colpo di reni per non perdere il treno. L’assessore regionale ai trasporti,

Elisa De Berti, ha assicurato che la Regione si sta muovendo, ma all’appello manca ancora un protocollo d’intesa con l’Austria, passaggio fondamentale per avere accesso al fondo. Anzi, il protocollo c’era, ed era datato anche agosto 2017, ma da allora è rimasto fermo a Venezia, forse ostaggio di una politica volta a mantenere l’egemonia transalpina del Brennero grazie al quale il Trentino Alto Adige incassa annualmente 350 milioni. Un Veneto con un valico alpino fa paura. La De Berti, tuttavia, sostiene che è stato già «chiesto ai partner austriaci la disponibilità a partecipare». Ma il tempo corre veloce.

POCO TEMPO «Le rassicurazioni arrivate dalla De Berti - prosegue Sernagiotto - sono importanti, significa che la Regione è sulla strada

IL BANDO PREVEDE 100 MILIONI DI EURO MA PER ACCEDERE AL BENEFICIO SERVE L’ACCORDO CON L’AUSTRIA

«Sono a disposizione per fare da ponte con Bruxelles, è un’occasione storica» `

giusta. Mi auguro che riesca a concretizzare entro il 24 aprile, data ultima per la presentazione dei progetti. Io mi metto fin da ora a disposizione per le fare da ponte tra Venezia e Bruxelles se necessario. L’occasione, torno a ripetere, di quelle storiche. Accolgo con favore le voci che si sono levate e favore dello studio di fattibilità, da destra a sinistra, passando per la società civile con Vivaio Dolomiti e compreso il presidente della Provincia, Roberto Padrin che, da sindaco di Longarone, ben

conosce i disagi dell’Alemagna. La visione di questa nuova autostrada che arriverebbe a Lienz attraverso il traforo del Cavallino, va oltre il semplice concetto di prolungamento: «Qui si tratta di un corridoio tecnologico a basso impatto dove incanalare infrastrutture idrauliche, energetiche, digitali - conclude Sernagiotto - Oggi più che mai possiamo progettare il futuro. Dobbiamo agire prima di essere travolti dalla via della Seta». Lauredana Marsiglia

Il bando

Diventare protagonisti con Cariverona Si è aperto il nuovo Bando Giovani Protagonisti, che sosterrà progetti strategici pluriennali – con soglia minima di progetto pari a 200.000 euro – diretti a migliorare competenze e a creare occasioni di occupazione per le giovani generazioni. La dotazione complessiva di risorse è pari a 3 milioni di euro e le domande di contributo potranno essere presentate entro il 15 luglio 2019. Obiettivo è sostenere programmi

strategici in rete, che siano diretti alla valorizzazione dei giovani (16 – 30 anni) e al rafforzamento delle loro competenze. Il Bando è rivolto a tutti i territori di operatività della Fondazione, compreso Belluno. Le domande di contributo possono essere presentate entro le ore 13 del 15 luglio 2019. La documentazione informativa sul sito web www.fondazionecariverona.org.

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ta del benessere. Così Confartigianato Belluno spalanca le porte all’informazione su previdenza e sanità complementari. E da piazzale Resistenza offrirà ai bellunesi una giornata di check up sanitario gratuito. L’appuntamento è per giovedì, quando gli uffici di Piazzale della Resistenza ospiteranno “Questo sì che è welfare”, declinazione bellunese della giornata regionale dedicata a tutto quello che ruota attorno al benessere della persona. Collaborano anche Sani in Veneto (la copertura che rimborsa le spese mediche dei dipendenti delle imprese artigiane), Solidarietà Veneto (il fondo di previdenza complementare numero 1 in Veneto) ed Ebav (l’ente bilaterale più importante d’Italia, con 42mila prestazioni per 15 milioni di euro l’anno, in favore di imprese e lavoratori artigiani).

IL CALENDARIO Confartigianato Belluno invita imprese e cittadini a partecipare agli eventi in calendario nell’arco del pomeriggio, per conoscere le opportunità offerte dalle forme pensionistiche e sanitarie complementari. Ci sarà anche un’unità mobile per visite gratuite aperte a chiunque (preferibile la prenotazione al numero 0437 933271-273); sarà possibile effettuare un check up gratuito di tipo cardiologico e senologico, tramite strutture convenzionate. Inoltre, sarà allestito uno stand a cura di Sani in Veneto per il supporto, da parte di psicologici iscritti all’albo, ai cittadini colpiti dalle calamità naturali dello scorso autunno. «Alla base dell’iniziativa sta la necessità di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla legge regionale 15/2017 che punta a diffondere una cultura previdenziale e a sensibilizzare i lavoratori, specie i più giovani, sull’importanza del proprio futuro pensionistico e dei fondi bilaterali che erogano prestazioni e servizi ai lavoratori e alle imprese» spiega il direttore di Confartigianato Belluno, Michele Basso.

I NUMERI Nel Bellunese del resto, la cultura del welfare è ben radicata. E non solo per la presenza di aziende importanti che negli ultimi decenni hanno puntato forte su servizi ai lavoratori, non necessariamente monetiz-

zabili. «In Veneto c’è un’esperienza ultra trentennale che ha aperto una strada in materia di bilateralità, facendone un modello: l’Ebav - continua Basso -. Per quanto riguarda gli artigiani, a Belluno solo nel 2018 Ebav, attraverso il nostro sportello, ha portato sul territorio risorse per 360mila euro tra rimborsi per calamità naturali, progetti speciali e altri interventi. E per l’assistenza sanitaria integrativa con il fondo regionale “Sani in Veneto” la nostra associazione ha gestito 1.500 pratiche nel 2018».

IL COMMENTO A ribadire il valore del welfare nell’organizzazione della società d’oggi è Claudia Scarzanella. «Sono convinta dell’opportunità di promuovere il tema del welfare con la finalità di dare tutele e sostegno ai lavoratori anche attraverso incentivazioni di varia natura - dice la presidente di Confartigianato Belluno -. È nostro obiettivo promuovere attività di informazione e assistenza qualificata, curare i rapporti con gli enti, realizzare progetti di tutela sociale e di welfare per le nostre imprese. Inoltre, ricordo come ogni anno la previdenza complementare attiri potenzialmente circa 5 miliardi di euro di risorse: una parte di queste potrebbero essere reinvestite sul territorio». Damiano Tormen

GLI ESPERTI RISPONDERANNO SULLE FORME PENSIONISTICHE, E CHECK UP GRATUITO CUORE E SENO Il convegno Il direttore spiegherà le opportunità Tutti attorno al tavolo. Il Welfare Day si concluderà domani alle 17.30 con un convegno. Eloquente il titolo, “Welfare: quali opportunità?”. Sui banchi dei relatori, voci esperte e autorevoli. Infatti, interverranno il direttore di Confartigianato Belluno, Michele Basso, e la presidente degli artigiani, Claudia Scarzanella. Tra i tecnici, Paolo Feltrin, docente dell’Università di Trieste, e Oscar Miotti, vicepresidente dell’ordine degli psicologi del Veneto. Inoltre, spazio anche a Paolo Stefan, direttore di Solidarietà Veneto, e a Greta Appolonio, referente di Sani in Veneto. (dt)


III

Rovigo

Martedì 9 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Verso le elezioni

Forza Italia senza accordo interno Una parte del partito spinge perché il commissario Piergiorgio Cortelazzo faccia l’intesa con la Lega `

CENTRODESTRA ROVIGO Forza Italia sembra ormai intenzionata a cospargersi il capo di cenere ed entrare nel polo di centrodestra a supporto di Monica Gambardella. Voci sempre più insistenti nell’ambiente politico indicano una situazione potenzialmente esplosiva all’interno del partito coordinato da Piergiorgio Cortelazzo, dal momento che una fronda degli azzurri pare intenzionata a non perdere ulteriore peso politico dopo la diaspora dell’ultimo mese, rimanendo addirittura fuori dall’emiciclo di Palazzo Nodari. La sensazione che alcuni forzisti hanno raggiunto nelle ultime ore è che la spaccatura del centrodestra possa mietere maggiori vittime proprio per quelle liste fuori dalla coalizione composta da Lega, Forza Rovigo, Obiettivo Rovigo e Fratelli d’Italia, per cui spingono perché Cortelazzo abbandoni la propria linea e scenda a compromessi con il Carroccio prima che sia troppo tardi.

CANTIERE APERTO Sembra così destinata a tramontare, entro le prossime ore o giorni, l’idea che Forza Italia indichi ufficialmente in Andrea Bimbatti o Cristina Folchini il candidato sindaco, mettendo così la parola fine al chiacchiericcio che dura da settimane su una crisi interna alla segreteria rodigina.

Nel poker, il bluff è del giocatore che rilancia senza avere in mano una combinazione vincente o di alto valore, allo scopo di far credere agli avversari di avere un punto alto e indurli a rinunciare al gioco. Dopo oltre un mese di gioco, il commissario comunale leghista Cristiano Corazzari ha già appoggiato sul tavolo una scala reale, usando come asso nella manica l’architetto Gambardella, mentre l’impressione è che gli azzurri non riescano neppure a capire quante carte abbiano realmente in mano. E potrebbe finire come nel 2015, quando alla fine gli azzurri sostennero il leghista Massimo Bergamin all’ultimo momento, provocando la candidatura autonoma di Andrea Bimbatti.

Potrebbe accadere come nel 2015 quando gli azzurri all’ultimo momento decisero di sostenere Bergamin `

ne definitiva sulla propria strategia elettorale, ora chiedono di tornare a parlare con la Lega e mettere fine a questa “lite tra innamorati”. Perché è dal 2001 che FI e Lega a Rovigo viaggiano a braccetto e ben tre volte su quattro hanno vinto insieme.

ALLEANZA TRADIZIONALE

COORDINATORE Piergiorgio Cortelazzo deve trovare la soluzione tra spinte diverse nel partito

SPINTE E SCONTRI Bimbatti e Folchini da tempo premono per essere il volto con il quale presentarsi agli elettori, ma nel frattempo in molti se ne sono andati sbattendo la porta: Renzo Marangon, Ezio Conchi, Paolo Avezzù, solo per citarne alcuni. L’invito di Luca Bellotti di riunire tutto il centrodestra sotto il suo nome, è caduto nel vuoto, tant’è che alcuni gli avevano domandato se fosse un pesce d’aprile visto il giorno in cui si era rivelato al pubblico. Di tutto questo alcuni azzurri si sono già accorti e di conseguenza, al termine di un weekend durante il quale sarebbe dovuta uscire un’indicazio-

Appuntamenti

Gaffeo si presenta, prima uscita da candidato Dopo Ezio Conchi, Monica Gambardella e Silvia Menon, tocca a Edoardo Gaffeo presentarsi in pubblico per la prima volta da candidato sindaco. Il professore universitario ed economista domani pomeriggio, alle 18,30, in piazza Matteotti si mostrerà all’elettorato sotto il simbolo del Forum Civico e del Partito Democratico. Classe 1967, oltre

a essere insegnante a Trento e Padova, Gaffeo in precedenza è stato anche assistente all’Università di Udine, economista presso il Centro Studi di Confindustria, professore per l’università ebraica di Gerusalemme e all’University of California negli Stati Uniti. Dal 2007 è nel comitato scientifico del Consorzio Universitario di

Il Forum dei cittadini sta completando la lista CENTROSINISTRA ROVIGO Quasi tutto pronto per la lista del Forum dei cittadini, il movimento politico ideato e seguito dall’ex presidente della Provincia Federico Saccardin. Il coordinatore spiega che «stasera (ieri per chi legge, ndr) definiamo la lista, mancano solo un paio di nomi che si riservano nelle prossime ore di fare la propria disponibilità. Chi ci sarà? L’architetto Guido Pietropoli, Claudio Garbato, l’oncologo Antoni Bononi, solo per citarne alcuni».

ANIME DIVERSE Il Forum, quindi, si conferma un raccoglitore di figure di diversa estrazione sociale e politica, pur sempre nell’orbita del centrosinistra. All’interno, infatti, si è formata una sorta di coalizione di ampio respiro che vede, se non tra i candidati in lista a sostegno di Edoardo Gaffeo, almeno il supporto esterno di Rifondazione comunista, Partito Socialista, gli ex Liberi e uguali. Agli incontri avvenuti sin qui c’erano Gianmario Scaramuzza (segretario provinciale Psi), Diego Foresti (segretario di Rc) e Sandro Quadrelli (Mdp). Chi non ci sarà nel futuro del Forum e di cui si è ormai ampiamente discusso nelle settimane scorse, è il gruppo politico Bachelet, che è invece confluito nella lista SiAmo Rovigo a sostegno di Silvia Menon, inserendovi tra i papabili consiglieri comunali anche Andrea Borgato. Questo passaggio all’alternativa civica di centrosinistra della commer-

cialista Menon è arrivato come un fulmine a ciel sereno, visto che inizialmente avevano aderito al Forum, salvo poi criticarne funzionamento e filosofia in questa improvvisa campagna elettorale scaturita dalla caduta anticipata dell’ex sindaco Massimo Bergamin.

PROGRAMMA ALLO STUDIO Tornando alla riunione svoltasi ieri sera, Saccardin spiega che «il programma è terminato, stiamo facendo gli ultimi ritocchi e accogliendo i contributi che vengono da una discussione più ampia, ma noi siamo pronti». Adottando uno schema di funzionamento interno che non è dissimile dal Pd, partito del quale Saccardin era una colonna portante, il Forum ha costruito la sua organizzazione interna su numerose riunioni già a par-

PROMOTORE Federico Saccardin ieri sera tirava le somme

tire dalla nascita lo scorso novembre. L’incontro di ieri, quindi, è solo uno dei tanti tasselli che hanno composto il quadro che l’elettorato giudicherà alle urne il prossimo 26 maggio.

SOSTEGNO AL CANDIDATO Una prima idea se la potranno fare con la presentazione pubblica di Gaffeo prevista per oggi alle 18. Nel frattempo anche il Pd, appartenente alla coalizione a sostegno del docente universitario, sta concludendo la sistemazione della propria lista elettorale. Sembra confermata la presenza dei nomi più emblematici della segreteria comunale guidata da Virna Riccardi, come Graziano Azzalin (vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici nell’amministrazione di Fausto Merchiori, oggi consigliere regionale) e Nadia Romeo (ex capogruppo in consiglio comunale nell’ultima amministrazione Bergamin, assessore con Merchiori, ma prima ancora con Paolo Avezzù). È dal 2006, anno del trionfo di Merchiori per una manciata di voti sul sindaco uscente Avezzù (oggi Obiettivo Rovigo), che il centrosinistra non tornava unito come in queste elezioni 2019. Prima nel 2011 (Federico Frigato candidato Pd perdente al ballottaggio contro il forzista Bruno Piva) e poi nel 2015 (con Romeo sconfitta al ballottaggio) i partiti di sinistra avevano optato per una separazione, così come il Pd stesso voleva correre da solo, ed è probabile che queste due disfatte elettorali abbiano consigliato di ricompattarsi, per di più scegliendo un esterno, accademico, come candidato sindaco. A.Luc.

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Rovigo, dal 2016 nel consiglio d’amministrazione dell’istituto bancario Intesa San Paolo. Venerdì 12 aprile, alle 19, verrà inaugurata la sede elettorale in piazza Vittorio Emanuele II, nell’ex negozio Lombardi sotto Palazzo Nodari. Domenica, invece, alle 10,30 la presentazione delle liste a suo sostegno.

A livello nazionale il segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini, è al governo con il Movimento 5 Stelle, ma nelle elezioni regionali di Abruzzo, Sardegna e Basilicata, i fedeli alleati sono sempre stati Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni di FdI. Il regionale forzista questa cosa la sa e perciò adesso spinge perché anche l’unico capoluogo veneto al voto questa primavera, veda un centrodestra unito, per motivi ovviamente elettorali e di dinamica politica nazionale. Se il gesto politico con cui Cortelazzo vorrà ribaltare la mano della Lega sarà la candidatura in autonomia dell’ex bancario, Bimbatti, o della presidente dell’azienda partecipata di gas e luce Asm Set, Folchini, è ancora tutto da vedere, perché alcuni hanno ormai maturato l’idea di chiedere con il cappello in mano al commissario comunale leghista Corazzari di poter tornare in quel polo del centrodestra che potrebbe mettere la parola fine alla Forza Italia rodigina fin qui conosciuta. Alberto Lucchin


VIII

Corbola Taglio di Po Loreo

Martedì 9 Aprile 2019 www.gazzettino.it

“Fai la spesa con il cuore”: raccolta riuscita `Successo della

iniziativa solidale del Lions Delta del Po TAGLIO DI PO Ancora una volta la generosità ha riempito di gratitudine i dirigenti del Lions Delta del Po, presenti con una loro postazione sia al centro commerciale dell’Alìper di Taglio di Po che all’Alì di Porto Viro, per il loro service: l’annuale raccolta alimentare. L’associazione si è pre-

sentata con lo slogan “Fai la spesa con il cuore” e così è stato per molte persone che all’entrata nei punti vendita sono stati avvicinati dai rappresentanti del Lions, hanno ascoltato le motivazioni dell’iniziativa ed hanno accettato un sacchetto dove, durante la spesa, passando per le corsie hanno posto, oltre che nel carrello, anche nella stessa sportina, generi alimentari e prodotti come pasta, riso, olio, pomodori pelati, tonno, legumi, carne in scatola, latte, biscotti, caffè, farina, zucchero, succhi di frutta, omogeneizzati, pannolini e diverso altro materiale per

l’igiene personale e della casa.

LA POSTAZIONE Al banchetto al centro commerciale Aliper di viale Kennedy a Taglio di Po, in una posta-

TAGLIO DI PO Il banchetto all’Aliper

zione scelta e preparata dal direttore Nicola Tandin, sempre molto attento a queste iniziative di solidarietà per sostenere e aiutare centinaia di famiglie in difficoltà, come lo è la sua azienda di Francesco Canella e fratelli di Padova, hanno prestato servizio i soci Lions, Nicola Franzoso, Marco Bonaldo, Renzo Navicella e Rossano Doati mentre all’Alì di Porto Viro di via XXV Aprile, località Contarina, vi sono stati Eugenio Pretto, responsabile del progetto per il distretto 108 Ta3, Lucia Tiozzo, Alessandro Paganin e Carlo Perazzolo. L’iniziativa si è svolta con la

direzione del presidente del Club, Orazio Bertaglia. Alla conclusione dell’impegnativa giornata sono stati raccolti oltre 50 cartoni a Taglio di Po ed oltre 40 a Porto Viro, per un totale di circa 10 quintali di generi che saranno ora distribuiti alle Caritas parrocchiali locali, ma anche al Centro aiuto alla vita ed alla Comunità dei Salesiani di Porto Viro. I dirigenti del Lions ringraziano di cuore sia i proprietari che i direttori dei punti vendita Alìper e le tante persone che hanno contribuito a rendere fruttuosa l’iniziativa. G. Dia.

Porto Viro Pensionati e studenti: sicurezza sui social (E. Cac.) Le opportunità e le insidie dei social network per i pensionati e gli studenti saranno al centro dell’incontro organizzato domani al centro Enaip dalle 10 alle 13. L’occasione di dibattito prende il nome di “Pensionati e studenti a confronto sul tema della sicurezza nell’uso dei social network”. Relatore dell’incontro incentrato sulla delicata tematica sarà il tenente colonnello Umberto Carpin, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Rovigo.

Dilettanti alla ribalta ritorno con pienone `Sala

Europa gremita per cantanti, imitatori e ballerini TAGLIO DI PO

CORBOLA A Villa Agopian giovedì mattina sarà presentato il nuovo centro per i malati d’Alzheimer

Un reparto dedicato ai malati di Alzheimer Giovedì l’inaugurazione del nuovo nucleo realizzato a Villa Agopian `

CORBOLA Giovedì mattina sarà inaugurato il nuovo reparto protetto di Villa Agopian dedicato agli utenti affetti da Alzheimer. Un intervento che rientra nella ristrutturazione completa del nucleo con sostituzione di pavimenti, serramenti, adeguamento refettorio, rinnovo arredi, rifacimento impiantistico, guardiola personale, una sala attività ludiche e di laboratorio nonchè una nuova palestra riabilitativa per un importo complessivo di 518mila euro, di cui una parte frutto di un contributo da parte della Fondazione cassa di risparmio di Padova e Rovigo. I lavori hanno previsto pertanto la ricollocazione al piano terra del nucleo per le demenze con

Decisivo il contributo della Fondazione Cariparo per il “luogo terapeutico” `

accesso diretto al giardino Alzheimer esterno oltre all’ampliamento e alla riorganizzazione degli spazi interni dedicati a questo tipo di patologia.

ra” che prenderà il via alle 9.30 con i saluti da parte del presidente e del direttore del Ciass, rispettivamente Gilberto Moretti e Daniele Panella.

LUOGO TERAPEUTICO

L’APPUNTAMENTO

Partendo dal concetto di alcuni studi che riconoscono l’ambiente fisico come “luogo terapeutico” a Corbola si è adottato pertanto un approccio non più farmacologico, ma basato su un sistema integrato e globale di cura che comprende aspetti architettonici, organizzativi, psicologici, sociali, finalizzato a mantenere l’autonomia di queste persone in un ambiente dignitoso, familiare, sicuro e appositamente pensato. Le novità della struttura saranno presentate durante il convegno “Alzheimer: l’ambiente che cu-

Il responsabile tecnico del consorzio, Alessio Mantovani descriverà gli interventi di riorganizzazione del centro servizi Villa Agopian dopo di che a metà mattinata ci sarà l’inaugurazione vera e propria. A seguire ci saranno gli interventi degli assessori regionali Manuela Lanzarin e Cristiano Corazzari, il direttore generale della Ulss5 Polesana Fernando Antonio Compostella, il presidente della Cariparo Gilberto Muraro e del sindaco di Corbola Michele Domeneghetti. A chiudere la mattinata saranno infine la psicologa del Ciass Anna Cascone che approfondirà l’importanza dell’ambiente nella cura dei pazienti Alzheimer e di Lucia Partegnani, rappresentante del Gruppo Alzheimer Tolentino. Anna Nani

Dopo dieci anni di “vacanza” è tornato riscuotendo successo “Dilettanti alla ribalta” con cantanti, comici, ballerini e ospiti d’onore, organizzata dall’associazione “Taglio di Po nel cuore”. Sala Europa gremita e apertura con il saluto del presidente Marco Ferro, poi la vice Layla Marangoni con una videata sul grande schermo, con i loro visi e nomi, ha ricordato quattro amici scomparsi: Armando Parenti, Mario Mantovani, Luciano Moretto e Betty Casalini. A questo punto sono entrati in azione i due conduttori Gessica “Geki” Vidali e Fiorigi Grandi rendendo onori e meriti agli ideatori e registi dello spettacolo Layla Marangoni, Fulvio Pregnolato e Doriano Rosestolato. A riscaldare l’ambiente ecco Fulvio, in arte “Richal Toni”. Poi ha cantato Mara Magangon con un ritorno sul palco dopo 10 anni. Quindi il video-spot per il film in realizzazione “Nutriaman” con appuntamento alle 8 di domenica 28 aprile a “La fornace” di Porto Viro, per realizzare una scena del film.

I PROTAGONISTI Si è fatto quindi applaudire il duo Thomas Tessarin di 15 anni e Cristian Campanella di 16 anni, studenti del “C. Colombo” di Porto Viro, autori del brano “Ze-

ro”. Molto applaudite pure Giada Maccapani e Simona Crozzoletto, che hanno cantato “Hallelujah” di Cohen. L’esibizione del barzelettista Romeo Moro ha divertito. É poi salito sul palco Daniel Penso di 12 anni che, accompagnatosi con la chitarra, ha cantato “I tuoi particolari” di Ultimo e poi, raggiunto dalla sorellina Emma di 7 anni, insieme hanno cantato “Caramelle”. Maurizio Zagato, tagliolese doc “rubato” dai contarinanti ha cantato “Io che non vivo senza te”; Silvana Duò ha letto il suo racconto “I lavoratori d’na volta”; Marika Da Re ha cantato “Grazie perchè” di Gianni Morandi ed Amy Stuart; Anna Marangon, ha cantato “Re Win” di Vasco Rossi; Mina, una napoletana che da 45 anni vive in Polesine, ha cantato”Comme facette mammeta” di Salvatore Gambardella e Giuseppe Papaldo. Molto piaciuta l’esibizione con un mix di ritmi della palestra “Body and mind”. Adamo Fabbri ha poi cantato “Io vagabondo” dei Nomadi; Luciano Sangiorgi “Musica proibita” di Stanislao Gastaldon; Fabiano “Bano” Cazzanti “Rocky robot” di Alberto Camerini; Alessia Concon ha cantato “L’anima vola” di Elisa e Loredano Bonato, in arte Gimmy ha cantato “Ave Maria No Morro” di Marino Bareto Junior. Un ringraziamento è andato ad Amministrazione comunale, Protezione civile e a coloro che hanno lavorato per l’evento. Ad Emma e Daniele è stata consegnata una coppa come “vincitori virtuali” dello spettacolo. A tutti gli “attori” è stata consegnata una preziosa targa ricordo. Giannino Dian

Dopo la posa della banda larga, si asfaltano le strade LOREO

LOREO Asfaltature in corso

Sono cominciati ieri gli interventi per l’asfaltatura di numerose strade del centro. I lavori hanno preso il via da Riviera Nuova nell’ambito di un progetto di 180mila euro che è il primo di due stralci di lavori a favore della viabilità previsti con la bella stagione. La prima fase è stata avviata in concomitanza con il completamento delle opere di posa della fibra per la banda larga, che negli ultimi mesi hanno previsto il taglio delle strade consentendo l’inserimento dei cavi che per-

metteranno in maniera capillare la navigazione veloce alle utenze private e alle attività interessate.

BANDA LARGA POSATA Dal momento che questo genere di intervento si avvia verso la conclusione è stato così possibile partire con gli asfalti che da un lato saranno a carico della ditta che ha dovuto tagliare il manto stradale per gli interventi in programma e dall’altro, saranno a carico del Comune per l’importo dei lavori di 180mila euro. Le strade che saranno riqualificate con il primo stralcio dei lavori in capo all’amministrazione sono

Riviera Nuova, Vicolo Brandolese, Passo Vecchio, Riviera Marconi nella zona del passaggio a livello e poi ancora Calle Castello e Calle Baston per terminare l’opera in via Duse e via Rosalba Carriera. «Chiediamo scusa per gli eventuali disagi che si verranno a creare durante gli asfalti - dice il sindaco Moreno Gasparini – ma si tratta di interventi necessari per andare a riqualificare numerose strade del centro per avere un complessivo miglioramento del decoro pubblico». Per il secondo lotto di strade asfaltate saranno spesi 620mila euro. E. Cac.

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TAGLIO DI PO Sala Europa gremita per “Dilettanti alla ribalta”


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Jesolo Musile

Martedì 9 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Lo sfiora con l’auto e poi lo picchia. Far West in strada `Botte ad un pedone

al passaggio pedonale di piazza Brescia JESOLO Preso a pugni dopo un litigio con un automobilista. È successo nella tarda serata di domenica, verso mezzanotte in piazza Brescia. La scena è di quelle che ormai si ripetono quasi quotidianamente: un pedone che cerca

di attraversare sulle strisce pedonali, l’automobilista che non si ferma o che fatica a farlo dopo avere rischiato di investire il malcapitato cittadino. Con il pedone che poi reagisce con un rimbrotto o un “vaffa”. Solo che questa volta la scena ha avuto un seguito più violento, con una reazione che forse nessuno si aspettava, di sicuro non i due ragazzi che stavano attraversando la strada, a cominciare da quello che si è preso il pugno in pieno volto. Dopo le imprecazioni nei confronti di quell’automobilista che

gli è sfrecciato davanti a tutta velocità, l’auto (una Audi di colore scuro) ha frenato poco dopo ed il conducente è sceso. Era su tutte le furie; di sicuro non aveva accettato quel rimprovero. Si è diretto, feroce, verso i due pedoni, in particolare verso colui che gli aveva rivolto quel “vaffa”. Un “faccia a faccia” per rivendicare le rispettive ragioni, con il pedone che faceva osservare come abbia rischiato grosso, con l’auto che gli è sfrecciata a pochi centimetri. I toni si sono fatti sempre più accesi, finché l’automobilista sarebbe passato ai fat-

ti, colpendo il giovane con un pugno in pieno volto, che lo ha fatto cadere a terra. Evidentemente soddisfatto di avere avuto la meglio in questa contesa, è risalito nella sua Audi e si è dileguato. L’altro pedone ha chiamato immediatamente i carabinieri, che hanno inviato una pattuglia sul posto, anche se auto e conducente erano ormai spariti e si dovrà attendere l’eventuale denuncia della vittima per poter procedere. Il malcapitato avrebbe riportato qualche escoriazione nella caduta a terra, ma soprattutto un occhio nero per il pugno rice-

ZONA A RISCHIO I passaggi pedonali all’incrocio di piazza Brescia

Commercio, assessore “sparito” `La decisione di rinviare tutto presa in una riunione Dopo il congelamento del nuovo regolamento Perazzolo non risponde né si fa vedere in Comune in cui lui era assente. Zoggia: «Ha la mia fiducia» `

JESOLO Blackout totale. Telefonino spento e nessuna visita in municipio, dove non risultava avere appuntamenti in programma. Lui è l’assessore al Commercio Alessandro Perazzolo, finito al centro delle polemiche sul nuovo regolamento per il commercio, prima approvato e poi sospeso tra le proteste di maggioranza e commercianti. Per questo dai banchi di opposizione la Lega ora ha chiesto le sue dimissioni.

NEL MIRINO

Nel mirino è finita la riunione di maggioranza di giovedì scorso, alla quale lo stesso Perazzolo non ha partecipato (a quanto pare perché in vacanza) nella quale era stato deciso di “congelare” fino a settembre il nuovo regolamento. Per le opposizioni si tratta di una sconfessione di tutto il lavoro fatto, soprattutto dallo stesso assessore che per il momento non ha ancora spiegato la propria posizione. E soprattutto che appare sempre più politicamente isolato, anche perché i suoi consiglieri eletti nella lista civica “Tutti per Jesolo”, dallo scorso febbraio sono entrati nel gruppo “Forza Italia-Veneto”. «La presa di posizione dei consiglieri di maggioranza sconfessa le parole del sindaco in aula e soprattutto l’ostinata rigidità di Perazzolo che a questo punto dovrebbe rimettere il mandato – attacca Alberto Carli, capogruppo della Lega -. L’unico contentino che gli è stato lasciato è il regolamento sui risciò, con i noleggiatori sacrificati a stagione ormai imminente». Critica anche la posizione di Jesolo Bene Comune, con il capogruppo Christofer De Zotti e Lucas Pavanetto: «Di positivo - dicono - c’è solo la nostra azione che ha fatto emergere le indubbie difficoltà e problematiche causate da alcune parti del regolamento ai commercianti, soprattutto a quelli che stanno vivendo con maggiore difficoltà il momento economico attuale».

«SERVE CHIAREZZA»

Favorevole alla sospensione del regolamento il presidente dei commercianti, Angelo Fa-

FALOPPA, PRESIDENTE DEGLI ESERCENTI: «GIUSTA LA SCELTA DI BLOCCARE TUTTO». LA LEGA CHIEDE LE DIMISSIONI

RINVIO A SETTEMBRE Bloccato il regolamento sul commercio a Jesolo. Nel tondo, Alessandro Perazzolo

Danni pesantissimi per la mareggiata `Primi interventi a Jesolo

Stima di mezzo milione per Porto S. Margherita EROSIONE JESOLO/CAORLE Erosione della spiaggia, inizieranno oggi, meteo permettendo, i primi lavori di ripascimento a Jesolo, mentre a Porto Santa Margherita si stimano danni fino a mezzo milione di euro dopo la mareggiata dei giorni scorsi.

JESOLO La comunicazione è arrivata ieri dalla Regione a Federconsorzi. «La Regione ha messo a disposizione 42mila metri cubi di sabbia – spiega il presidente della Federconsorzi, Renato Cattai – che daranno una prima risposta alle necessità di ripristino. Parallelamente scatteranno le verifiche per accertare i danni provocati nell’ultima mareggiata, per i quali però è necessario attendere qualche giorno affinché la situazione si stabilizzi». Non è infatti escluso

Millepertiche Stop alla pista ciclabile contestata MUSILE

loppa: «Apprendiamo con piacere il congelamento del regolamento – commenta –, soprattutto per le perplessità legate all’altezza delle vetrine e delle scafalature. Ora serve chiarezza per capire in che termini verrà sospeso, se in blocco o in maniera parziale. L’unica perplessità è legata a quei commercianti che già si erano adeguati alle nuove norme senza sapere di avere più tempo a disposizione». A rispondere ad ogni critica è il sindaco Valerio Zoggia, che difende prima di tutto l’operato del proprio assessore. «La maggioranza, compreso l’assessore Perazzolo – ribatte il sindaco – ha dimostrato buon senso, accogliendo le istanze degli operatori. Avevamo già detto che a fine stagione ci sarebbero state delle valutazioni sul regolamento: anziché farle a settembre le faremo da subito. La richiesta di dimissioni di Perazzolo non ha alcuna logica, è un assessore che lavora per il bene della città. In maggioranza, non abbiamo alcun problema». Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA

vuto. L’episodio richiama nuovamente l’attenzione su un problema mai risolto, ovvero quello dell’attraversamento pedonale di via Aquileia, tra lo Jat-Ufficio informazioni e il centro di piazza Brescia. In più occasioni si è sfiorato l’incidente grave, con pedoni che rischiano costantemente quando attraversano, ma anche incidenti tra auto. C’è chi invoca una rotatoria, così da costringere le auto a rallentare e permettere l’attraversamento senza pericoli. E magari senza pedoni presi a pugni. Fabrizio Cibin

EROSIONE La zona della pineta a Jesolo dopo la mareggiata

che il mare riversi sulla zona centrale dell’arenile parte della sabbia erosa. «In questo caso – aggiunge Cattai – abbiamo già a disposizione un’autorizzazione ci consente il recupero fino a 5mila metri cubi di sabbia per comparto». Il ripascimento riguarderà solo l’area della Pineta, mentre nelle altre zone, soprattutto quelle centrali, gli stabilimenti apriranno tra il 18 e il 20 aprile. Il 25 aprile lo stabili-

mento Manzoni inaugurerà le novità dell’estate, ovvero ombrelloni con apertura automatizzata, bagni autopulenti, cassette di sicurezza e la novità assoluta per la città, un parco acquatico realizzato nello specchio d’acqua antistante lo stabilimento.

PORTO SANTA MARGHERITA A Porto Santa Margherita l’eccezionale ondata di maltem-

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po ha cancellato tutto il tratto di spiaggia posto a valle rispetto alla difesa a mare costituita dai gradoni in cemento, vanificando il precedente intervento di ripascimento che il Consorzio Psm Spiaggia aveva eseguito, con proprie risorse, dopo le mareggiate di fine ottobre 2018. Secondo il presidente del consorzio, Stefano Zia, il danno è stimabile tra i 300mila ed i 500mila euro. «Il problema principale è rappresentato dalla difficoltà di reperire sabbia – spiega Zia –. Cercheremo di rimboccarci le maniche per fare il possibile per garantire l’apertura degli stabilimenti all’inizio della stagione turistica». La “forbice” nella conta dei danni dipende proprio dalla difficoltà di reperimento della sabbia: più si dovrà andare lontano e più aumenteranno i costi. Nel fine settimana appena trascorso il presidente del Consorzio Psm Spiaggia aveva invocato l’intervento non solo di Comune di Caorle e Regione Veneto, ma anche del Governo per aiutare a salvare le spiagge della frazione di Caorle. G.Bab.-R.Cop. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marcia indietro sul sondaggio per la pista ciclabile ricavata con il restringimento della strada a Millepertiche, proposto nel marzo scorso dall’amministrazione comunale ai residenti nella frazione che peraltro avevano sollevato numerose perplessità. Altre soluzioni si prospettano, anche per l’arrivo di finanziamenti dal Ministero delle Infrastrutture, che consentiranno di modificare il progetto. «In maniera corretta e rara per le pubbliche amministrazioni- esordisce il sindaco Silvia Susanna - prima di prendere una decisione avevo pensato di consultare i cittadini proprio per renderli partecipi delle scelte. Nel frattempo però è giunta una comunicazione del Ministero delle Infrastrutture su importanti fondi per il nostro Comune fino al 2024, stanziamenti che valorizzano l’area lagunare e che potrebbero determinare decisioni diverse, senza creare disagi alla cittadinanza. Il sondaggio, quindi, non si farà, visto che realizzare un senso unico e creare la pista ciclabile metterebbe in difficoltà i mezzi agricoli che normalmente utilizzano via Millepertiche e via Pietra, oltre al fatto che tracciare la pista ciclabile solo con la segnaletica sulla strada potrebbe indurre i veicoli ad aumentare la velocità, mettendo ancor più in pericolo i ciclisti». Dopo le diverse obiezioni, evidenziate anche dai residenti, sono ora allo studio delle ipotesi differenti, affrontate anche in un primo confronto con i tecnici del Consorzio di bonifica, per realizzare nella località una pista ciclabile senza utilizzare la strada, mantenendo il doppio senso di marcia. «Ora il nostro impegno - sottolinea Susanna - è trovare delle soluzioni alternative, che magari possano coinvolgere altre zone del territorio, senza un aggravio dei problemi per una parte dei cittadini. L’obiettivo è puntare comunque sulla mobilità lenta e i percorsi ciclabili in sicurezza, valorizzando l’ambiente e il territorio». Emanuela Furlan © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL SINDACO SUSANNA: «IN ARRIVO FONDI DAL GOVERNO, STUDIEREMO ALTERNATIVE AL PERCORSO»


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Primo Piano

Martedì 9 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Governatori a confronto

Zaia ancora il più amato Il podio è tutto leghista

LA CLASSIFICA VENEZIA Come nel 2011, quando celebrò il primo anno da governatore del Veneto. Come nel 2012. E poi negli anni seguenti, fino al 2018. Non c’è storia: Luca Zaia continua a restare il governatore più amato d’Italia. L’ultima classifica sul gradimento degli amministratori stilata dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore e pubblicata ieri dal quotidiano economico, vede il governatore del Veneto in testa con il 62% di consensi, con un incremento dell’11,9% rispetto al giorno delle elezioni, nel 2015, quando fu (ri)eletto con il 50,1% dei voti. Ed è tutto leghista anche il podio: secondo si è piazzato il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga con il 51,1%, terzo il lombardo Attilio Fontana (49,2%). Occorre invece arrivare alla sesta posizione nella classifica di quest’anno per trovare un presidente targato centrosinistra, l’emiliano dem Stefano Bonaccini con il 44,2%, anche se cala del 4,8% rispetto alla sua elezione. Segue Enrico Rossi della Toscana che si stabilizza al 42,6% (-5,4%). Oltre a Zaia, ci sono due soli altri governatori a crescere nei consensi rispetto all’elezione: uno è il presidente della Liguria, l’azzurro Giovanni Toti, che si è piazzato ottavo, subito dopo Rossi, con il 39,2% (+4,8%); l’altro è il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, da poco anche segretario nazionale del Pd, che ha sì conquistato il 38,8%, ma con un incremento del 5,9%. Gli intervistati per il sondaggio del Sole 24 Ore dovevano rispondere alla seguente domanda: «Le chiedo un giudizio complessivo sull’operato del presidente della Regione. Se domani ci fossero le elezioni regionali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale presidente?».

LE REAZIONI

Il presidente veneto aumenta di 12 punti rispetto all’elezione

Fedriga secondo, Fontana terzo Crescono Zingaretti (Pd) e Toti (FI)

`

`

Il gradimento dei governatori LEGENDA Consenso dei presidenti di Regione centrodestra centrosinistra e differenza rispetto al giorno dell’elezione Governatore regione percentuale punti percentuali (anno elezione) -10 0 10 0 20 40 L. Zaia (2015)

62,0 +11,9

Veneto

M. Fedriga (2018)

Friuli V.G.

51,1

-6,0

A. Fontana (2018)

Lombardia

49,2

-0,6

M. Marsilio (2019)

Abruzzo

48,0

=

Sardegna

47,8

=

C. Solinas (2019) S. Bonaccini (2014) E. Rossi (2015)

E. Romagna Toscana

-4,8

44,2

-5,4

42,6

Liguria

39,2

+4,8

N. Zingaretti (2018)

Lazio

38,8

+5,9

M. Emiliano (2015)

Puglia

38,2

-8,9

Calabria

38,1

-23,3

Molise

37,2

-6,2

Campania

35,7

-5,4

G. Toti (2015)

M. G. Oliverio (2014) D. Toma (2018) V. De Luca (2015) C. Marini (2015)

Umbria

33,4

-9,4

L. Ceriscioli (2015)

Marche

32,5

-8,6

Sicilia

32,5

-7,3

S. Musumeci (2017)

GRADIMENTO Il governatore del Veneto Luca Zaia con il collega leghista del FVG Massimiliano Fedriga. A lato Nicola Zingaretti, Lazio

Fonte: Il Sole 24 Ore

Vinitaly Zaia dona le “bollicine solidali” al vicepremier e strappa un impegno

Come già nelle precedenti rilevazioni, anche stavolta Zaia ha attribuito il successo alla squadra di governo. «È un risultato importante perché premia il lavoro di una squadra», aveva detto nel 2011. Concetto ribadito ieri: «Il riconoscimento che arriva oggi è alla squadra, Giunta, Consiglio, tecnici regionali. Immagino che il gradimento della gente derivi da questo, dalla percezione del lavoro di noi tutti per loro e i loro

Di Maio riceve la bandiera con il Leone e promette: «L’autonomia si deve fare» VERONA Una bottiglia «bollicine solidali» in edizione limitata e una bandiera con il Leone di San Marco sono state donate dal governatore del Veneto, Luca Zaia, al vicepremier Luigi Di Maio (M5s), in visita allo stand della Regione al Vinitaly. «Ha 1100 anni di storia ed è l’unica bandiera al mondo che riporta la parola pax, che significa pace», ha ricordato Zaia, e ha precisato: «Non è fatta in Cina!». Di Maio ha garantito che l’autonomia si farà: «L’autonomia si deve fare e noi saremo garanti in questo processo della coesione nazionale che credo vogliano anche i veneti, i lombardi e tutte le altre regioni che la stanno chiedendo».

SOLO IN TRE NEL SONDAGGIO COMMISSIONATO DAL SOLE 24 ORE NON PERDONO CONSENSI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Salvini-Di Maio, scontro su rom e Roma LA GIORNATA MILANO Si inizia con il debito del Campidoglio, si finisce con i rom e Casapound. In mezzo c’è la Capitale. Ai bordi del ring Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Ed è proprio il leader della Lega, nella sua Milano, appena spicciata la conferenza stampa sovranista, ad annunciare: «Non pagheremo debiti fatti da altri, a differenza dei governi del passato». E ancora: «Stiamo ragionando su come aiutare i cittadini senza ripianare i debiti. Cercheremo di aiutare i cittadini perché non possono andarci di mezzo loro per la pessima amministrazione del Comune di Roma, non tanto quella attuale ma passata». Salvini ce l’ha con la fine della gestione commissariale del debito storico del

Campidoglio (12 miliardi di euro) prevista per il 2021 con tanto di annuncio della diminuzione dell’Irpef per i romani, notizia lanciata in pompa magna la settimana scorsa dal viceministro all’economia Laura Castelli e dalla sindaca Virginia Raggi. Il provvedimento è contenuto nel decreto crescita e, se questo è il mood, se ne vedranno delle belle in sede di conversazione. Ma la giornata gira anche sull’ennesimo caso che vede coinvolti i rom, questa volta cacciati da una casa popolare per la quale avevano i requisiti dopo le proteste di Casapound. Ancora un’altra tensione, che cade a pochi giorni dalle proteste di Torre Maura. Questa volta siamo sempre in periferia, a Casal Bruciato, appendice est della Capitale. La storia è differente e scende in

campo Di Maio. Per la prima volta in maniera netta e definitiva. «Quel che sta accadendo a Roma - si sfoga il leader M5S con i suoi durante la visita al Vinitaly - è paradossale. Qui bisogna ricordare le cose. Chi è che apri i campi rom nella Capitale? Fu la Lega con i finanziamenti di Maroni da ministro degli Interni ad Alemanno. Stanziarono decine e decine di milioni di euro di soldi pubblici. Poi è scoppiata Mafia Capitale

I DEBITI DELLA CAPITALE INFIAMMANO IL DUELLO TRA IL CAPO M5S E QUELLO DELLA LEGA : «NON VOGLIAMO PAGARE I BUCHI FATTI DA ALTRI»

ed è venuto tutto fuori. E ora chi è che li sta chiudendo? Noi, il M5S. La sindaca Raggi ha chiuso lo scorso anno Camping River». Pur di entrare in conflitto con Salvini, la copertura dei vertici del M5S è totale: «Il superamento dei campi rom è doveroso. La legge vale per tutti. Superiamo i campi rom, subito. E sgomberiamo CasaPound - continua ancora Di Maio - così come chiunque occupi in modo illegittimo un’abitazione o uno stabile già assegnato a chi ne ha realmente bisogno». Nei campi ci sono famiglie che si dichiarano nulla tenenti e poi girano in auto lussuose? «Gli mandiamo la Guardia di Finanza! Ci sono altri stabili occupati da chi non ne ha diritto? Vanno sgomberati anche quelli». Simone Canettieri © RIPRODUZIONE RISERVATA

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problemi. Possiamo dire che, in Veneto, il contratto sociale prende corpo. Lo dico sempre che da soli magari si va più forte, ma in squadra si fa più strada. Il favore degli elettori fa piacere ma deve prima di tutto essere lo stimolo a fare di più, a lavorare pancia a terra». E ha citato la «madre di tutte le battaglia: l’autonomia».

MEDAGLIA D’ARGENTO Il presidente del Friuli Venezia Giulia ha perso sei punti rispetto alle elezioni di un anno fa, ma è riuscito comunque a essere il secondo governatore più amato d’Italia, dopo l’inarrivabile collega leghista Zaia. Fedriga ha ottenuto il 51,1% delle preferenze, mentre il 29 aprile 2018 era stato eletto con il 57,1. «Non è facile dopo il primo anno avere la medaglia d’argento – ha commentato Fedriga -. Ringrazio i cittadini della mia Regione e spero di continuare a meritarmela» la fiducia. «Sono particolarmente contento e orgoglioso», ha aggiunto, osservando che si tratta della prima rilevazione da quando è governatore. L’anno scorso al suo posto c’era Debora Serracchiani e il paragone forse non è ad armi pari, dato che la valutazione sulla presidentessa avveniva a legislatura praticamente finita, mentre per Fedriga quest’anno si è quasi ancora allo sprint iniziale. Tuttavia, nel 2018 Serracchiani si era fermata al 16° posto tra i governatori, con un 33% di consensi. Resta da capire cosa possa significare la flessione di Fedriga rispetto a un anno fa. Se cioè sia una flessione fisiologica o il principio di un disinnamoramento. Tant’è, il governatore non ha approfittato della popolarità per porre veti al dirimpettaio presidente del Consiglio regionale, Pier Mauro Zanin (FI), che l’altro giorno si è detto disposto a lasciare il ruolo se glielo avesse chiesto il presidente della Regione, dopo essere stato attaccato da destra e sinistra per essere sceso in piazza con gli agricoltori colpiti dall’inchiesta sulla moria delle api e aver posto interrogativi pressanti sulla modalità d’azione della magistratura. «Non mi sogno di andare a chiedere la testa di nessuno – ha detto Fedriga -. Zanin fa e continuerà a fare il presidente del Consiglio regionale». Antonella Lanfrit Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA


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IL COMMENTO SUL GAZZETTINO.IT

Ikea dice addio a Verona: niente polo, troppi ritardi e rinvii Il responsabile Sviluppo di Ikea Italia, Paolo Del Mastro Calvetti, ha comunicato ufficialmente al Comune di Verona di voler abbandonare il progetto di insediarsi in città.

Jovanotti in concerto sul Plan de Corones e il “no” di Messner Plan de Corones è già una Jesolo per sciatori, hanno fatto posto a piste da sci e cabinovie. Non manca neanche il museo di Messner. Fare un concerto lì è come farlo in uno stadio qualsiasi. (Italogi)

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Il commento

L’analisi

La strategia che manca per avere peso in Libia Giovanni Diamanti arebbe ingeneroso attribuire tutte le colpe del disastro libico perché di disastro si tratta all’attuale governo italiano. Quelli precedenti, ad esempio, si sono affidati troppo ciecamente, sulla spinta dell’amministrazione Obama, ad al-Serraj, che fin da subito appariva molto debole. Così come, quando è stato eletto Macron, è parso che gli esecutivi precedenti non hanno fatto argine al protagonismo francese. E’ certo però che l’attuale ha sottovalutato la situazione. E ora ci troviamo con il rischio concreto che possa imporsi il generale Haftar, che certamente non farebbe partire tutti gli immigrati verso le nostre coste, ma condizionerebbe, sulla base di un nuovo accordo, la gestione dei campi e soprattutto ci imporrebbe la sua politica energetica - che poi sarebbe quella più gradita a Parigi. L’Italia si è trovata spiazzata davanti all’appoggio di Egitto ed Emirati Arabi ad Haftar: eppure si tratta di due paesi con cui il nuovo esecutivo aveva ricucito, e non poco. Gli Stati Uniti di Trump, tra l’altro, avevano fornito molto credito a Conte, anche sulla Libia. La Conferenza di Palermo è stata in questo senso un’occasione: che però è stata sprecata. Lo scontro con Macron e con la Francia

S

ha riguardato poi anche la Libia: ma quando ci si batte o si va fino in fondo, oppure non ci si impegna neppure. E per andare fino in fondo occorreva rinsaldare o quantomeno non indebolire il rapporto con gli Usa. Ora è innegabile che questa relazione speciale degli Usa di Trump con noi si sia usurata. E su questo ha certamente pesato il memorandum sulla Cina, e forse, più che il memorandum in sé, il modo in cui è stato gestito. Gli Usa non hanno ritirato uomini e risorse dalla Libia per fare un dispetto a noi, sarebbe ridicolo solo pensarlo. Semmai Trump non ha mai dimostrato molto interesse al fronte libico e, più in generale, la politica della presidenza Usa si vuole lasciare alle spalle l’interventismo teo-con, praticato anche da Obama. Ma se questo è vero, è vero anche che gli Stati Uniti ci avevano assicurato un supporto politico importante. Ma ora Washington ha preferito aiutare Egitto ed Emirati Arabi, invece che Roma. Qui non si tratta di sviste. Gli errori strategici sono frutto di una visione in politica estera offuscata da due fattori: la prima è la divergenza, anche su questo piano profonda, tra Lega e 5 stelle. La seconda è l’assenza di una strategia. Riguardo al primo fattore, la Lega è stata la forza decisamente più

spostata verso gli Stati Uniti della coalizione: ma su molti dossier, dalla Libia al Venezuela alla Cina, ha dovuto per forza di cose mediare con i 5 stelle, la cui linea in politica estera è imprevedibile e ambigua. Pro-russa sul Venezuela, pro cinese sulla Cina, pacifista a oltranza e contraria alle spese militari sulla questione F-35, non pervenuta sulla Libia. Ora è vero che la politica estera non può essere affrontata con chiavi ideologiche: ma al tempo stesso essa è la politica nella essenza più pura, in cui alla fine si deve decidere, si deve agire, non si può mediare infinitamente. E qui veniamo all’assenza di una strategia a lunga gittata da parte italiana. C’è il rischio concreto di un isolamento, a causa della mancanza di sponde internazionali. Non a caso, sulla Cina, è dovuto intervenire il presidente della Repubblica per rassicurare gli alleati americani, che comunque si sono fatti egualmente sentire, addossando maggiore responsabilità dello strappo su Di Maio che non su Salvini. Vedremo quel che succederà in Libia. Ma per il futuro sarà bene che il governo riprenda la nostra tradizione nazionale in politica estera: stringere alleanze solide ma poi interpretarle in maniera libera e creativa, per perseguire l’interesse nazionale senza schiaffeggiare o umiliare gli alleati. Abbiamo fatto così nell’Italia liberale, persino nell’Italia fascista e soprattuto nell’Italia della guerra fredda. I leader del passato sono morti e non torneranno più, ma le loro lezioni dovrebbero sempre ispirare le azioni dei loro successori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Governo e le piazze, la sfida dei due vicepremier Giovanni Diamanti

segue dalla prima pagina

(...) da Zingaretti aveva acquisito un peso eccessivo nel dibattito pubblico, e il Presidente del Lazio rischiava di porsi come l’alternativa a Salvini. Per questo, Di Maio ha iniziato a ignorarlo, concentrandosi sull’amico/nemico Salvini. Tuttavia, non è detto che questa dialettica più aggressiva porti al crollo del governo Conte, anzi. In primo luogo, perché si tratta evidentemente di una strategia elettorale. Non avendo funzionato la riproposizione dell’”operazione due punte”, con il ritorno di Di Battista a rianimare la base e Di Maio a rassicurare il nuovo elettorato più moderato e a trazione meridionale, si è passati quindi a un piano più aggressivo con Di Maio a svolgere funzioni da leader assoluto. In secondo luogo, saranno le europee il momento di svolta che porterà a riscrivere i rapporti di forza interni, e un MoVimento 5 Stelle in recupero potrebbe uscire dal voto ridimensionato ma non troppo. Una Lega meno egemone di quanto oggi sembri nei sondaggi, e un

MoVimento in ripresa potrebbero far poggiare il governo su un equilibrio più stabile di quello di oggi, lasciando soddisfatto Salvini, che sarà sempre più leader, e Di Maio, che avrà salvato la dignità e invertito la rotta. Un’altra sfida chiave tra i partner di governo sarà poi quella sull’autonomia. I 5 Stelle avranno gioco facile nel richiamare, in contrapposizione alle richieste dei Governatori del Nord, un frame che ha sempre fatto breccia nell’opinione pubblica italiana: l’unità nazionale. Consapevoli che Salvini da un lato non può scontentare la propria base elettorale storica nel Lombardo-Veneto, ma dall’altra non può permettersi una battaglia mediatica nazionale sul tema, visto che un terzo del proprio elettorato oggi viene dal Sud Italia. È un duello tra il governo e le piazze, quello che contrappone i due Vicepremier. Con l’evidente obiettivo, da parte di Di Maio, di lasciare il Partito Democratico ai margini di questa discussione polarizzante, per evitare che torni competitivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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L’INCONTRO

Portogruaro

I 10 primi cittadini della costa veneta presieduti da Pasqualino Codognotto a confronto a Caorle con l’ammiraglio Piero Pellizzari

Martedì 9 Aprile 2019 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

Stesse regole per un mare sicuro `Finora ogni località ha usato criteri e modalità Sindaci del litorale veneto e Capitaneria puntano a uniformare ordinanze e segnalazioni di balneazione differenti. «Iniziamo quest’anno, a regime nel 2020» `

Il centrodestra lancia Luvison, presidente dell’Annonese ANNONE VENETO

SPIAGGE CAORLE Balneazione sul litorale veneto, in arrivo le stesse regole per tutte le località. In un continente in cui si punta ad uniformare leggi e regolamenti, sembrerà strano ma in Veneto da una località balneare all’altra i vacanzieri si ritrovano ancora ad osservare codici di balneazione diversi. Da qui è partita la Conferenza dei sindaci della costa veneta che si è ritrovata a Caorle per fare il punto ed avviare l’iter per dettare regole univoche.

IL VERTICE Al fianco dei primi cittadini un esperto del settore, l’ammiraglio Piero Pellizzari, direttore Marittimo del Veneto e Comandante della Capitaneria di porto di Venezia, che ha discusso il piano della sicurezza della balneazione con i rappresentanti di tutte le dieci località balneari del litorale Veneto, dal Tagliamento al Po. Tra gli obiettivi da verificare l’armonizzazione delle ordinanze di balneazione prevedendo, in particolare, un’uniformità di criteri sia per quanto attiene i limiti delle acque riservate ai bagnanti che le caratteristiche delle boe utilizzate per delimitare i limiti delle acque sicure nonché delle bandiere utilizzate per segnalare ai bagnanti la presenza o meno del servizio di salvataggio. «Con la stagione ormai alle porte saranno compiuti i primi passi - spiega Pasqualino Codognotto, coordinatore della conferenza del sindaci della costa e primo cittadino di San Michele -. Non sarà un processo immediato, ma contiamo con il prossimo anno di presentare ai

LIMITE DELLE ACQUE PER LA BALNEAZIONE FISSATO A 500 METRI DALLA COSTA, PROFONDITÁ DI 1,5 METRI PER LE “ACQUE SICURE”

nostri ospiti un regolamento omogeneo. Di fatto la nostra iniziativa ha proprio lo scopo di rendere più omogeneo e maggiormente comprensibile per il turista il sistema di sicurezza messo in atto nelle località balneari venete».

culturale e scolastico, potenziare la pianificazione urbanistica, perseguire una costante promozione territoriale dalle bellezze ambientali e artistiche, favorire gli investimenti pubblici e privati, dare ulteriore impulso ai lavori pubblici”. «Attuare il programma – aggiunge - sarà un impegno quotidiano, perché il programma sta alla base del patto tra cittadini e istituzione. E programma significa realizzare cose concrete, azioni utili per Fossalta, basando l’azione amministrativa sull’attenzione alla persona e alla comunità». (t.inf.)

Victor Luvison, presidente dell’associazione calcio Annonese, il candidato sindaco del centrodestra. Sarà alle testa della lista civica “Luvison sindaco” che conterrà i simboli dei quattro partiti di centrodestra: Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Udc. Nella scheda elettorale non ci sarà più quindi il simbolo “Uniti per Il Paese”, la lista civica di centrodestra senza simboli di partito, che 5 anni fa candidò a sindaco il forzista Elio Verona. Anche questa volta l’area di riferimento del candidato sindaco è Forza Italia e non la Lega, che ad Annone Veneto è il partito di maggioranza relativa. Durante la trattative era emersa la candidatura di Nicoletta Bondi, leghista e attuale capogruppo consiliare d’opposizione di “Uniti per il paese”, “sacrificata” in nome dell’unità del centrodestra. «Per la riconquista del Comune – dice Luca Tollon, segretario della Lega del Veneto Orientale – è importante che ad Annone Veneto si sia compattato il centrodestra candidando all’interno di una lista civica, che comprende comunque tutti i quattro simboli del centrodestra, una personaggio civico come Victor Luvison, senza tessera e che non ha mai avuto cariche politiche, pur essendo uomo di centrodestra». 64 anni, diploma di ragioniere, sposato con due figli, Luvison è alla sua prima importante esperienza politica. Dal 1976 ragioniere presso una ditta privata, poi dal 1979 dipendente e funzionario Bcc di Pramaggiore (poi Banca del Veneziano) sino al 2001, quindi consulente finanziario libero professionista per alcuni istituti di credito. Dal 2011 è presidente dell’Asd Annonese Fc e promotore della fusione dei settori del calcio giovanile tra l’Annonese ed il Pramaggiore con la nascita del Asd Calcio Veneto Orientale (Cvo). Maurizio Marcon

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LE NOVITÁ Si tratta complessivamente di circa 30 milioni di presenze turistiche, che dovranno poi essere informate sulle nuove regole. Da quest’anno pertanto in tutta la regione il limite delle acque riservate alla balneazione sarà di 500 metri dalla costa e le acque sicure saranno definite sulla batimetrica (cioé la profondità) di 1,50 metri. Inoltre tutte le postazioni di salvataggio a terra dei bagnini utilizzeranno lo stesso codice che prevede l’innalzamento a riva della bandiera rossa in caso di pericolo e della bandiera gialla quando il servizio è ridotto perché, ad esempio, il bagnino è impegnato in attività di soccorso. «Per il prossimo anno puntiamo ad uniformare le date di apertura della stagione balneare e del servizio di salvataggio» ribadisce Codognotto.

REGOLE OMOGENEE Saranno uniformate anche le bandiere sulla presenza del servizio di salvataggio

«TUTELARE I BAGNANTI» Tutti i sindaci hanno apprezzato e condiviso le iniziative che l’ammiraglio Pellizzari ha presentato al tavolo di lavoro, assicurando l’impegno della stessa Guardia costiera. «L’occasione è importante al fine di creare le migliori tutele in vista della stagione estiva per l’utenza balneare lungo le nostre coste in modo uniforme e ben regolato» ha spiegato Pellizzari. A chiusura dei lavori il presidente della Conferenza dei sindaci, Pasqualino Codognotto ed il sindaco di Caorle Luciano Striuli, città ospitante il meeting, hanno sottolineato l’importanza della collaborazione istituzionale sul fronte della sicurezza nella balneazione: «Ciò potrà diventare una buona pratica capace di influenzare positivamente tutto il sistema balneare veneto e non solo». Marco Corazza © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fossalta

Elezioni comunali, Sidran punta a fare il bis Sidran si ricandida “per dar seguito al cambiamento”. Il sindaco di Fossalta di Portogruaro Noël Sidran (nella foto) ha confermato la sua candidatura a sindaco alle elezioni amministrative di maggio. «Ho deciso di ricandidarmi – spiega - per continuare un’esperienza che è stata positiva e proficua. Quelli appena trascorsi sono stati cinque anni di intenso lavoro, gli obiettivi sono stati ambiziosi al fine di ottenere i risultati migliori per la comunità. Il rinnovamento, ad un certo punto, si è scontrato con un vecchio modo di far politica, ma ha prevalso la continuità di governo della

cosa pubblica e il senso di responsabilità istituzionale». Sidran, che verrà sostenuto da una lista civica, ha annunciato che lavorerà “per rafforzare le iniziative nell’ambito sociale,

«La Lega tiene il piede in due staffe» Incrocio sulla Triestina PORTOGRUARO «Chi pensa di attaccare il centrosinistra cercando di far dimenticare il proprio operato durante tutti questi 39 mesi di consiliatura, sappia che ci troverà pronti con argomentazioni e atti. La Lega dovrà assumersi le proprie responsabilità sull’operato dell’amministrazione». Così il capogruppo del Centrosinistra più avanti insieme, Marco Terenzi, sui recenti screzi in casa Lega ed in particolare sulle dichiarazioni del segretario provinciale Luca Tollon in merito alle recenti votazioni del consiglio comunale. Tollon, nel criticare il sindaco, aveva messo in evidenza il voto favorevole del centrosinistra a due delibere, una sui contributi europei per un progetto culturale interco-

CAPOGRUPPO Terenzi di “Centro sinistra più avanti insieme”

munale, l’altra per la conferma del Consorzio del Parco dei Fiumi Reghena, Lemene e dei Laghi di Cinto. «Queste misure – ha detto Terenzi - sono finalizzate all’attrazione turistica ed orientate allo sviluppo del Veneto Orientale. La Lega, che ora si smarca dalla

sua stessa maggioranza, è responsabile in solido con l’amministrazione delle scelte portate avanti finora. Tra queste, l’abbandono dell’Agenda strategica del centro storico, la rotonda di San Giovanni, il Palazzetto dello sport a Pradipozzo, l’incompiuta del Polo Sportivo di San Nicolò e l’incomprensibile dilatazione dei tempi per la ristrutturazione della piscina comunale». «Troppo comodo per la Lega sconfessare il sindaco ma non sfiduciarla ufficialmente. Troppo comodo – ha aggiunto il segretario di Circolo del Pd, Roberto Zanin - criticare solo adesso, ad un anno dalle elezioni amministrative, alcune scelte della maggioranza, di cui però continua a far parte. Non si può stare in maggioranza e giocare a fare l’opposizione». T.Inf.

Venerdì summit in Regione PORTOGRUARO Potrebbero emergere dall’incontro fissato per venerdì, a Venezia, le soluzioni per la messa in sicurezza dell’incrocio sulla Triestina a Lison e per il miglioramento della viabilità su viale Pordenone. L’incontro, convocato dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Elisa De Berti, avrà infatti per oggetto la valutazione di possibili soluzioni progettuali per risolvere le criticità correlate agli incroci della Statale 14 “Variante di Portogruaro” e di via Orazio Antinori. Nel primo caso si tratta di un intervento di messa in sicurezza dell’uscita di via Attigliana e via Caduti per la Patria sulla

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Triestina a Lison, nel secondo l’eliminazione della piccola rotatoria “bloccatraffico” tra via Antinori e viale Pordenone, ai piedi del cavalcavia autostradale. «Nella convocazione - ha detto il sindaco Senatore - si leggono i nomi di tutti i più importanti attori nel campo delle infrastrutture e trasporti : commissario delegato per l’emergenza della mobilità dell’A4, Anas, Città metropolitana e Autovie Venete. Questo è un segno importante e concreto dell’interesse da parte della Regione, ma anche una volontà precisa di voler giungere ad una soluzione comune. Ci auguriamo di arrivare ad una soluzione di massima, concordata assieme a tutti gli enti coinvolti». (t.inf.)

CONSULENTE FINANZIARIO Victor Luvison ha 64 anni

LISTA UNICA CON I SIMBOLI DI LEGA, FORZA ITALIA, FRATELLI D’ITALIA E UDC A SOSTEGNO DEL CANDIDATO


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Nordest

Martedì 9 Aprile 2019 www.gazzettino.it

I medici in Veneto Età media 2017

MENO DI 40

UOMINI

DONNE

TOTALE

441

54,32

47,77

51,57

75

17,01

ULSS 1 DOLOMITI

2017

%

Addetti

TRA 41 E 54 %

2017

157

35,60

TRA 55 E 59 2017

97

%

TRA 60 E 64 2017

%

22,00

98

22,22

PIU’ DI 65 2017

14

TOT CON PIU’ DI 55 %

2017

3,17

209

%

47,39

ULSS 2 MARCA TREVIGIANA

1.268

52,91

46,47

49,92

237

18,69

566

44,64

210

16,56

226

17,82

29

2,29

465

36,67

ULSS 3 SERENISSIMA

1.068

53,86

48,05

51,30

169

15,82

446

41,76

229

21,44

185

17,32

39

3,65

453

42,42

ULSS 4 VENETO ORIENTALE

340

52,50

47,68

50,19

55

16,18

162

47,65

59

17,35

59

17,35

5

1,47

123

36,18

ULSS 5 POLESANA

430

54,02

49,22

51,81

54

12,56

173

40,23

106

24,65

89

20,70

8

1,86

203

47,21

1.001

53,30

48,89

51,25

158

15,78

420

41,96

182

18,18

218

21,78

23

2,30

423

42,26

ULSS 6 EUGANEA ULSS 7 PEDEMONTANA

540

52,75

45,23

49,44

127

23,52

208

38,52

108

20,00

87

16,11

10

1,85

205

37,96

ULSS 8 BERICA

858

53,47

47,17

50,52

157

18,30

356

41,49

154

17,95

167

19,46

24

2,80

345

40,21

792

53,64

46,67

50,23

178

22,47

294

37,12

126

15,91

174

21,97

20

2,53

320

40,40

6.738

53,42

47,46

50,69

1.210

17,96

2.782

41,29

1.271

18,86

1.303

19,34

172

2,55

2.746

40,75

ULSS 9 SCALIGERA TOTALE REGIONALE

Fonte: Ragioneria Generale dello Stato - contoannuale.tesoro.it

«Veneto, pochi medici e poco pagati» `Giordano e Rovere: «La Regione deve investire di più» La Cgil ha confrontato i salari dell’ospedale di Padova con quelli di Torino, Bologna, Roma: «Da noi 7mila euro in meno» L’assessore Lanzarin: «Ho chiesto agli uffici tutti i dati» `

L’INDAGINE VENEZIA Non abbiamo più medici. E come se non bastasse, li paghiamo pure male. O, comunque, meno delle altre Regioni. Il che contribuisce a far calare l’attrattività del Veneto. Tradotto: c’è un posto disponibile all’Azienda ospedaliera di Padova e uno all’Azienda ospedaliera di Torino? Meglio andare in Piemonte, visto che lì la retribuzione media lorda annua è di quasi ottomila euro in più. A mettere in fila i numeri - dati aggiornati del conto annuale della Ragioneria dello Stato - è stata la Cgil. Che accusa Palazzo Balbi di non aver investito sul personale ospedaliero. Un quadro che l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin - vuole verificare, tanto da aver chiesto agli uffici proprio in questi giorni un rapporto dettagliato sulle remunerazioni dei medici che lavorano negli ospedali: «E soprattutto - ha detto Lanzarin - voglio vedere il confronto con le altre Regioni».

rispetto alle altre Aziende prese a riferimento, con 79,184 euro contro i 86.859 di Torino, 85.562 di Bologna e 81.813 dell’Azienda romana». I dati citati da Giordano e Rovere sono quelli delle retribuzioni medie lorde annue. Una

media perché si deve tener conto che ci sono gli stipendi dei primari e quelli degli ultimi assunti. Ma perché queste differenze di stipendi? «Questa situazione non è determinata solo da scelte nazionali - dicono Giordano e Rove-

re - ma anche regionali in quanto il Veneto ha sempre scelto di non aumentare le risorse regionali alla contrattazione quando poteva farlo. Per questo è necessario il rinnovo del contratto nazionale della dirigenza medica fermo da

12 anni. E la Regione Veneto deve necessariamente investire maggiori risorse sul suo personale che altrimenti continuerà ad andarsene verso quelle realtà che riconoscono maggiormente la professionalità dei lavoratori».

L’APPROFONDIMENTO L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, riferisce al riguardo di aver già chiesto agli uffici com’è la situazione. «Ho chiesto dati e raffronti - dice Lanzarin ma faccio presente che nel nuovo Piano socio sanitario abbiamo già previsto fondi integrativi, e quindi incentivi, per chi va a lavorare in aree disagiate.

IL RICHIAMO Lo studio della Cgil ha affrontato anche il tema della carenza e dell’invecchiamento dei medici. L’età media dei medici veneti nel 2017 era di 50,69 anni, con punte nell’Ulss 5 Polesana (51,81), Ulss 1 Dolomiti (51,57) e Ulss 3 Serenissima (51,30). Ma correlata all’età c’è la questione dei carichi di lavoro: «Per quanto riguarda il personale medico con più di 60 anni di età - dice la Cgil - sono al lavoro 1.475 unità (21.89%). Ma se consideriamo chi supera i 55 anni si arriva al 40.75%, dato che comprende i 172 medici over 65 anni. I medici sotto i 40 anni, invece, sono solo 1.210 (17,96%)». Secondo la Cgil richiamare in servizio il personale in pensione «non risolve in alcun modo la carenza di medici, determinando solo l’abbassamento della qualità dell’assistenza mandando in corsia personale sempre più anziano». Dunque? «Bisogna investire - dicono Giordano e Rovere Servono a tutti i livelli interventi urgenti per costruire un vero progetto socio sanitario che prenda in carico i cittadini e sia in grado di rispondere ai bisogni sempre crescenti della popolazione che, come tutti sappiamo, però sta rinunciando con numeri sempre più alti alle cure. Investire sui lavoratori, sui professionisti della sanità vuole dire investire sulla qualità della vita di tutti i cittadini». Al.Va.

GLI STIPENDI In attesa dei dati di Palazzo Balbi, ci sono quelli della Ragioneria dello Stato elaborati dal sindacato. «Andando a paragonare le retribuzioni di alcune aziende ospedaliere - hanno detto Daniele Giordano, segretario generale Fp Cgil Veneto e Pierangelo Rovere, segretario Fp Cgil Medici possiamo notare come vi sia una penalizzazione dei medici veneti rispetto a quelli di altre regioni. Confrontando i dati delle retribuzioni dei medici dell’Azienda Ospedaliera di Padova con quelle di altre tre Aziende Ospedaliere (Torino, Bologna e la San Giovanni Addolorata di Roma) si vede come lo stipendio del personale di Padova sia di molto inferiore

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Retribuzioni medie L’analisi Cgil sugli stipendi lordi medi (nel 2017) in alcune aziende ospedaliere: dati (euro) della Ragioneria generale dello Stato

79.184 Padova

81.813 ALLARME Mancano medici e aumenta l’età anagrafica

Roma (San Giovanni)

85.562

PREOCCUPA L’INVECCHIAMENTO DEL PERSONALE SANITARIO: I DOTTORI UNDER 40 SONO SOLO IL 18 PER CENTO

Bologna

86.859 Torino a8acd30b-32c7-4d26-adbc-deb5f7039f9e


Regione 13

IL GIORNALE DI VICENZA Martedì 9 Aprile 2019

VERONA.Ikeanonarriva:troppeincertezze

«Purtroppol’incertezzarispettoallapossibilitàdiprocedereconilprogetto originariodinegozioIkeaecentrocommercialenonhacreatolecondizioniper poterprocedere».IkeahacomunicatoalprogettoareaMarangonaaVerona.

TREVISO.CasoTbc,esamiancheaexallievi

SarannosottopostialtestMantouxancheiragazzidellamedia“usciti”dall’elementarediMottadiLivenza(eancheilpersonale)dovesisonoverificatiuna decinadicasiditubercolosiacausadiunamaestraportatriceignaradeibacilli

CORTINA.Mondiali,Anasprosegueilavori

L’AnasprosegueleattivitàperilPianostraordinariodipotenziamentodella viabilitàperiMondialidisciaCortinadel2021:posadiunagrossacondottaa VallediCadore,sistemazionestradeeposadicartelliinformativielettronici.

LA GIUSTIZIA IN DIFFICOLTÀ. Serve dialogo col Ministero per aumentare i concorsi di selezione

IlCsmelaCorted’appello «PiùaddettiaVenezia» Il vicepresidente Ermini convinto dai numeri “pre boom economico” «Qui vi servono più giudici in pianta organica, ma anche altre figure» Alberto Minazzi VENEZIA

Venezia, la terza Corte d’appello più grande d’Italia (dopo quelle di Milano e Roma), ha il diritto di avere un organico adeguato. Contengono un messaggio di speranza le rassicurazioni del vicepresidente del Csm-Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, in visita ieri negli uffici giudiziari di Venezia. «Il Csm si attiverà presso il Ministero della Giustizia perché giungano qui nuovi magistrati tra i vincitori dell’ultimo concorso», ha dichiarato Ermini al termine della lunga riunione avvenuta a Palazzo Cavalli. Presenti all’incontro i presidenti e i rappresentanti di tutti i tribunali del Veneto e delle magistrature collegate. Parlare di speranza non è fuori luogo, se si guarda all’attuale situazione della Corte d’appello. Nel corso del vertice veneziano, è stato infatti sottolineato (come avevano denunciato a

inizio anno la presidente Marini e il governatore Zaia) che la dotazione degli uffici giudiziari è ancora quella precedente al boom economico che ha trasformato il Nordest nella “locomotiva d’Italia”. E non si parla solo di magistrati. Ermini lo sa bene e, dopo aver sottolineato che «sulla scorta della relazione della presidente della Corte d’appello di Venezia, Ines Maria Luisa Marini, si può dire che tutti i parametri per vedere incrementato l’organico sono congrui», si è soffermato anche sul personale. AUMENTARELEPIANTEORGANICHE. «Oltre ai magistrati –

ha proseguito Ermini - devono arrivare in questo distretto anche le altre figure professionali, altrimenti tutto è vano. Prima di tutto, dobbiamo aumentare la base delle piante organiche in tutti i settori, adeguandole alla nuova realtà economico- sociale. Poi, vanno colmati i nuovi vuoti che si sono venuti a creare, le-

Ilsummit traistituzioni: adestra DavidErmini e InesMarini

gati non solo ai trasferimenti, ma anche ai pensionamenti. Senza dimenticare che, adesso, c’è anche l’incognita legata alla cosiddetta “quota 100”». La questione veneziana va comunque inserita in un contesto nazionale che va esso stesso ripensato. “Su tutto questo - ha rimarcato Ermini - grava anche il discorso legato ai tempi. È necessario

fare i concorsi e questa è una competenza del Ministero. E, sempre che sia fatto, uno all’anno è troppo poco: ne servirebbero almeno il doppio o, per lo meno, prevedere la possibilità di bandire anche alcuni concorsi speciali». POSTI VACANTI. Sulle tempi-

stiche, il vicepresidente del Csm ha intanto assicurato la

PASSALA LEGGE5STELLE. OkdellaConsulta massima attenzione a rendere più rapide le nomine delle figure direttive quando restano vacanti. L’intervento di Ermini è stato accolto positivamente dai vertici degli uffici giudiziari veneziani e dai rappresentanti degli enti locali presenti.

«Mafie,nei processi laRegionedovrà esserepartecivile»

EMERGENZE. «Lo spirito di

Berti:«Definitivamentein vigorelanormachepone l’obbligo e apre alle richieste didanniperchi faicrimini»

collaborazione tra il Csm e il Ministero è sicuramente positivo per il bene dell’amministrazione. Mi piace l’idea di una collaborazione basata su un approccio avanzato di tipo sinergico ai problemi degli uffici», ha detto il Procuratore generale Antonio Mura. Ha però ammesso che, alla base della nuova presa di coscienza da parte del Csm, ci sono anche episodi a cui il Veneto avrebbe volentieri rinunciato: «Una grande spinta l’hanno data i casi delle banche venete e la presenza ormai conclamata delle mafie nella nostra regione». «Dal canto nostro – sottolinea il vicepresidente della Regione, Gianluca Forcolin – pur non rientrando tra le nostre competenze abbiamo fornito 35 persone per affrontare la carenza di organico e alcune attrezzature informatiche per agevolare lo svolgimento delle attività operative. Oltre alle promesse fatte oggi dal Csm, ben venga, adesso, la promessa del Governo di attivare una serie di bandi per assumere circa 600 persone in più rispetto all’attuale organico nazionale». • © RIPRODUZIONERISERVATA

VENEZIA

La Corte costituzionale ha dato il via libera alla legge del Consiglio regionale, approvata un anno fa su proposta di Jacopo Berti del Movimento 5 Stelle, che obbliga la Regione a costituirsi parte civile nei processi penali riguardanti delitti di stampo mafioso commessi nel territorio. La Consulta - segnalano i 5Stelle - ha respinto, dichiarandolo non fondato, il ricorso che era stato deciso dal precedente governo Gentiloni. «Dopo le numerose notizie di estorsioni e rifiuti tossici interrati o nascosti nei capannoni, ad opera delle mafie in Veneto - esulta Berti in una nota - sono particolarmente orgoglioso di annunciarvi che può partire la mia legge in Regione per contrastare le mafie. Rende obbligatorio che la Regione Vento si costituisca parte civile nei processi penali celebrati per delitti di criminalità organizzata di

ErikaBaldine Jacopo Berti

stampo mafioso commessi nel territorio regionale. Grazie a questo - continua Berti potremo chiedere i danni ai criminali ed avere i soldi indietro da chi inquina, corrompe e danneggia con metodi mafiosi il nostro territorio e la nostra società». Berti attacca: «Purtroppo la storia ci ha insegnato che alla politica serve l’obbligo di chiedere i danni ai malfattori, altrimenti il rischio è che se lo “dimentichino”. Se gli altri hanno balbettato davanti ai disastri che hanno colpito il Veneto, noi al contrario chiederemo ai responsabili fino all’ultimo centesimo, nell’interesse dei cittadini veneti, della loro salute e dei loro soldi». Intanto la nuova capogruppo a rotazione dei 5Stelle è la consigliera Erika Baldin. •

DOPO “VAIA”. Risorse assegnate al Veneto: «Confermate le cifre per il ripristino edifici e impianti» OFFERTE A MAGGIO. I commissari straordinari

Danni ai privati, arrivano i soldi Pianoperportareviaglialberi ABelluno si studiaun modo pergestiredecine di migliaiadicamion senza intralciareiltraffico auto

Fotonotizia

VENEZIA

La Regione segnala che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto del premier Conte che assegna le risorse finanziarie per il maltempo (dopo l’uragano Vaia). «Questo - sottolinea il presidente Luca Zaia in veste di commissario - si traduce nel fatto che, formalmente, 232 milioni stanno per entrare nelle casse regionali. Il primo 30% è atteso a giorni». Le risorse riguardano anche privati e imprese danneggiati: «Dopo i vari passaggi nei diversi uffici ministeriali, la registrazione alla Corte dei Conti e la discussione in Conferenza Stato Regioni, da questo momento le strutture commissariali potranno predisporre i provvedimenti contenenti le indicazioni per la raccolta delle domande e le relative istruttorie. Seguirà, quindi, il provvedimento di approvazione dell’elenco dei beneficiari con l’indicazione dei contributi assegnati per spese di investimento». «Abbiamo lavorato intensamente per portare a casa questo risultato - sottolinea l’assesso-

Cittadinanza onoraria al Veneto POST-TERREMOTO. Montemonaco, piccolo Comune delle Marche(600abitanti, 23frazioni)conuna semplicecerimoniahaassegnatolacittadinanzaonorariaallaRegioneVenetopergliaiutiricevutiel’amicizianata.Aritirarlal’assessoreGianpaoloBottacin(Protezionecivile): «Orgoglioso diriceverla anome ditutto il Veneto».

re regionale GianPaolo Bottacin (Protezione civile - non era una partita semplice, ma ora abbiamo la certezza che la disponibilità finanziaria c’è ed è cospicua. Per l’abitazione principale, infatti, si potrà ricevere l’80% dell’importo ammesso con un massimale di 150 mila euro, mentre per le abitazioni diverse della principale fino al 50%, sempre nell’ambito dello stesso massimale. In relazione alle attività produttive, invece,

per la ristrutturazione o la delocalizzazione delle strutture fino al 50% con un massimale di 450 mila euro. Stessa cifra che (con rimborso massimo all’80%) si potrà raggiungere anche per il ripristino o sostituzione degli impianti danneggiati o distrutti dall’evento». Le domande dovranno essere corredate di specifica perizia asseverata e saranno ammesse a contributo anche le spese tecniche connesse. «Le strutture di supporto

al commissario – conclude l’assessore - hanno già informato della pubblicazione i Comuni interessati per metterli a conoscenza del percorso che verrà compiuto. Naturalmente, per ogni necessità, restiamo a fianco non solo degli enti locali ma anche di tutti i cittadini» (info in Regione: 041.2794737 e email postemergenzeeventicalamitosi@regione.veneto.it). Intanto la Regione ha promosso in Prefettura a Belluno una riunione con le autorità e i Comuni «per organizzare nel miglior modo possibile il trasferimento del materiale legnoso da esboscare» dopo la tempesta Vaia. Va fatto un piano logistico «che prevede l’impiego di decine di migliaia di camion per trasportare centinaia di migliaia di tonnellate di legname». «Anche per quanto riguarda trasporti e conseguenti possibili congestioni di traffico - spiega Bottacin - non vogliamo lasciare nulla al caso. Proprio per questo ho proposto di verificare con puntualità il trasporto del legname, suggerendo ad esempio che sia eseguito anche nelle ore notturne, ma con scelte puntuali, senza imposizioni. Ho promosso anche un’esercitazione di rilievo regionale per la pulizia della sentieristica: si svolgerà entro l’estate» • . © RIPRODUZIONERISERVATA

Tavveneta, invendita lequotedi Condotte Sono in vendita le quote che l’impresa “Condotte d’Acqua Spa” (che come noto è in amministrazione straordinaria) detiene nei tre consorzi che stanno realizzando tratte dell’Alta velocità ferroviaria e del Terzo Valico (da Genova a Milano). Iil quotidiano «Edilizia e Territorio» ha pubblicato l’avviso dei commissari per le manifestazioni di interesse. Le offerte, dovranno pervenire entro le 14 del 10 maggio allo studio del notaio Roberta Mori a Roma. La vendita

UnrenderingdellaTavin Veneto

riguarda le quote che l’impresa romana detiene nel consorzio Iricav2 che riguarda l’alta velocità Verona-Padova nella tratta Milano-Venezia «nonché delle relative infra-

strutture e interconnessioni»: nel consorzio risultano esserci Astaldi (37.49%), Salini Impregilo (34.1%: da notare che Salini sta valutando se acquistare e salvare Astaldi), Ansaldo Sts (17.1%) e appunto Condotte (11.35%). Si vende anche il 12% del consorzio Cepav2 (tratta ad alta velocità Milano-Verona nella Torino-Venezia «nonché le relative infrastrutture e interconnessioni»): lì Pizzarotti è socio al 27,27%, Saipem al 59,09% e il vicentino Gruppo Icm Maltauro al 13,64%. Infine è in vendita la quota di Cociv che è incaricato per la «tratta ferroviaria alta velocità Genova-Milano e sue diramazioni». • © RIPRODUZIONERISERVATA

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ATTUALITÀ

MARTEDÌ 9 APRILE 2019 IL MATTINO

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Il processo a una svolta

«Cucchi fu preso a calci Poi venni minacciato io» In aula la verità del vicebrigadiere dei carabinieri: «Dire che ebbi paura è poco» La sorella del giovane: «È stato devastante, ma ora nessuno potrà più negare» Francesco Grignetti ROMA. Lo vide preso a sberle e

spintonate. Poi partirono i calci. Uno fortissimo da dietro, e all’autopsia risultò che aveva rotto il coccige. Un altro in faccia. Per la prima volta in un’aula di tribunale ha parlato uno dei carabinieri che arrestò Stefano Cucchi, il vicebrigadiere Francesco Tedesco. Ed è un racconto drammatico di quel che accadde il 15 ottobre 2009, di notte, nella caserma della Compagnia Casilina dove erano finiti per formalizzare l’arresto, pur dipendendo dalla Compagnia Appia. Tedesco ha impiegato quasi dieci anni per decidersi a parlare. «Sono stato in silenzio in tutti questi anni perché ho avuto paura». Alla fine ha trovato il coraggio. E per la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, è comunque il coronamento di una lot-

Il vicebrigadiere Francesco Tedesco durante l’udienza

ta lunghissima. È commossa: «Sentivo il carabiniere Tedesco descrivere come è stato ucciso mio fratello e il mio sguardo cercava quello dei miei genitori. È stato devastante, ma a questo punto quanto accaduto a Stefano non si potrà mai più negare». Tutto inizia quando Cucchi si è rifiutato di farsi prendere le impronte. In quel momento sono in tre i carabinieri presenti: Tedesco, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro. Tutti e tre imputati di omicidio preterintenzionale. «Siamo usciti dalla stanza e il battibecco con Di Bernardo è proseguito. Cucchi gli ha dato uno schiaffo, ma figurativo, ridicolo. A quel punto D’Alessandro ha avvisato il maresciallo Roberto Mandolini (il loro comandante, imputato a sua volta di falso e calunnia, OES) che l’arrestato non voleva fare il fotosegnalamento. Di Bernardo

e Cucchi hanno continuato a battibeccare e il primo gli ha dato uno schiaffo abbastanza violento, poi una spinta e il giovane è caduto. D’Alessandro gli ha dato un calcio con la punta del piede all’altezza dell’ano». Cadendo, Cucchi batte la testa, Tedesco ne sente il rumore. «È a quel punto che l’arrestato riceve un altro calcio, stavolta in faccia». Il momento diventò drammatico. Tedesco si mise in mezzo: «Basta, finitela, che c... fate, non vi permettete – racconta di aver detto ai colleghi –. Aiutai Cucchi ad alzarsi, gli chiesi come stesse, mi rispose che stava bene. “Io sono un pugile”, mi disse. Ma si vedeva che era intontito». Tornati alla stazione Appia, dopo il pestaggio, Di Bernardo e D’Alessandro, apparentemente tranquilli, andarono a colloquio col maresciallo «al quale per telefono avevo detto cosa fosse successo poco prima. Ero rimasto nella saletta d’attesa con Cucchi, sotto choc per l’accaduto. Lui era stordito, mi aveva chiesto del metadone e un altro farmaco. Poi fummo chiamati da Mandolini nel suo ufficio, il maresciallo mi fece firmare un verbale che non ebbi modo di leggere perché di lì a poco sarei dovuto andare in tribunale a testimoniare sull’arresto di Cucchi». Tedesco racconta di essere stato intimidito. «Dire che ebbi paura è poco. Sono andato nel panico quando mi so-

no reso conto che era stata fatta sparire la mia annotazione di servizio». I due colleghi lo minacciano al telefono perché stia zitto. Anche Mandolini gli avrebbe detto: «Devi seguire la linea dell’Arma se vuoi continuare a fare il carabiniere». Si è sentito stretto in una morsa. «Se avessi parlato all’epoca sarei stato solo contro il mondo. Poi si sono succeduti vari eventi, ho saputo che il carabiniere Casamassima aveva iniziato a parlare e ho cominciato a non sentirmi più solo». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

l’annuncio di conte

«Il ministero della Difesa sarà parte civile» «Il ministero della Difesa è favorevole a costituirsi parte civile nel processo per la morte di Stefano Cucchi». Lo ha detto il premier Conte, parlando «a nome del governo». Un annuncio che arriva dopo che il comandante dell’Arma, Giovanni Nistri in una lettera consegnata ai familiari di Cucchi, chiede che sia accertata la verità e «ogni singola responsabilità nella tragica fine di una giovane vita sia chiarita nella sede opportuna, un’aula giudiziaria». L’Arma, in sostanza, si costituirà parte lesa nel processo agli ufficiali.

il caso nel veronese: il giocatore candreva (inter) si offre di versare la retta

in edicola giovedì con il giornale

La famiglia non paga la mensa a bimba tonno in scatola e cracker

Seno in salute, dossier sul nuovo numero di Live PADOVA. Mantenere il seno in

VERONA. Una scatoletta di ton-

no e un pacchetto di cracker alla mensa scolastica, mentre i suoi compagni consumavano il pasto normale. Il tutto perché la sua famiglia non era stata in grado di pagare regolarmente i buoni pasto. È accaduto nei giorni scorsi in una scuola elementare a Minerbe, paese della provincia di Verona, a un’alunna figlia di genitori stranieri. Un fatto che avrebbe anche turbato la piccola, che ha pianto quando si è vista servire il pasto ri-

dotto davanti ai suoi amici. Un «atto dovuto» per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco leghista Andrea Girardi, deciso in accordo con la ditta che gestisce la mensa per «correttezza» verso chi paga regolarmente. Un atto «discriminatorio» invece, per di più nei confronti di una bambina «anello debole» della vicenda, secondo la segreteria provinciale del Partito democratico. L’episodio non sarebbe comunque il primo avvenuto

nella scuola della località della Bassa veronese. Casi del genere si sarebbero infatti verificati già alla fine del 2018. Qualche volta le insegnanti hanno addirittura rinunciato al proprio pasto per darlo ai bambini indigenti. Sulla vicenda è intervenuto Massimo Momi, vicesindaco con delega alle politiche famigliari, per il quale «umanamente siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto», e giustifica l’episodio come «un caso limite, ma dobbiamo essere

covepa contro regione: «costi insostenibili»

Tutti i pedaggi di Pedemontana tariffe da 0,16 a 0,42 euro al km VENEZIA. In vista della sospira-

ta inaugurazione del primo segmento della Superstrada Pedemontana Veneta – in ballo i 5, 7 chilometri compresi tra lo svincolo con la Valdastico A31 e il casello di Breganze – l’amministrazione presieduta da Luca Zaia vara una modifica dell’accordo integrativo con il concessionario. A fronte di un’apertura anticipata al traffico (l’ultimazione dell’opera è previ-

sta il 30 settembre 2020), il costruttore Sis-Dogliani sarà remunerato secondo le tariffe pattuite al netto dell’Iva, impegnandosi a curare la gestione e la manutenzione straordinaria dei 95 km d’asfalto che correranno tra Spresiano e Montecchio Maggiore; la sostenibilità finanziaria dell’impresa graverà invece sulla Regione, subentrata nella riscossione dei pedaggi, ora ridefiniti secondo

cinque classi di veicoli. Il quadro dei costi aggiornati? 0,16420 euro al km per i mezzi leggeri in classe A (auto, piccoli van, fuoristrada, moto e solo scooter di cilindrata superiore ai 150 cc); 0,18350 in classe B (tutti i veicoli di altezza superiore a 1, 3 metri compresi furgoni, suv, camper, pullman leggeri con 2 assi, camion fino a 75 quintali); e poi 0,22550 in 3 che diventano 0,35730 nella

corretti anche nei confronti di tutte le famiglie che pagano regolarmente la mensa». Il Comune ha precisato inoltre che segue 36 bambini con problemi economici, che godono della riduzione del buono mensa dal 40 al 50%, stanziando per questo 9. 000 euro in bilancio. Una motivazione che per la segreteria provinciale del Partito democratico è invece «indecente». Il giocatore dell’Inter Antonio Candreva si è offerto di pagare la retta della bimba.

categoria 4 e 0,42755 nella 5 (queste ultime tre classi includono rimorchi e articolati compresi autotreni, camion pesanti e pullman a grande capacità nonché le categorie speciali dei “colossi” destinati al trasporto merci). Così il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa che, nel segnalare l’iniziativa regionale, non lesina toni pungenti: «Spv si attesta come l’infrastruttura con la tariffa di gran lunga più alta del panorama infrastrutturale italiano, in particolare rispetto alla concorrente A4 sulla direzione ovest-est, che presenta tariffe inferiori del 50%. Costi insostenibili», sentenzia il trio di portavoce Matilde Cortese, Massimo M. Follesa ed Elvio Gatto. —

salute. A ogni età. È possibile. Perché la medicina ha scoperto come prevenire le malattie e come diagnosticarle così bene e in tempo da poter sconfiggere nell’85% dei casi anche il cancro. Proprio alla salute del seno, dall’infanzia alla terza età, è dedicato un dossier su Live, il mensile in edicola con il nostro giornale giovedì 11 aprile. Su Live troverete la risposta a molte delle domande che ogni donna si pone: dal primo sviluppo della ghiandola nelle bambine all’autopalpazione per

scoprire in anticipo un tumore, da cosa fare in caso di dolore, cisti e fibromi a come evitare le ragadi in gravidanza. Troverete il decalogo scritto per voi da Pierfranco Conte, uno dei più famosi esperti di tumore di seno nel mondo e professore a Padova. Con un ampio spazio dedicato alla prevenzione e alla cura del nemico numero uno delle donne, il cancro al seno, in cui sono riportati gli indirizzi e i riferimenti di chirurghi e oncologi dei principali Centri di Senologia e oncologia a cui rivolgersi.

comunicato sindacale

Lettera intimidatoria la solidarietà a Ferro Ancora un giornalista nel mirino. Dopo giorni di insulti e attacchi via social e sulla rete, in un crescendo di toni, lunedì pomeriggio è giunta alla redazione de Il mattino di Padova, una lettera intimidatoria indirizzata al collega Enrico Ferro, cronista di nera. Ha fatto il suo lavoro di testimone della città, a fine marzo, documentando il corteo di Forza Nuova e il contemporaneo controcorteo delle forze an-

tifasciste e che ha avuto come esito il fermo di un’insegnante. È compito nostro, assoluto e indifferibile, difendere sempre e comunque il diritto di cronaca, fondamento e perno della democrazia. Il Cdr dunque esprime la propria solidarietà al collega Ferro, condannando in maniera decisa qualsiasi tentativo di mettere il bavaglio ai giornalisti. Il Cdr


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VENEZIA

E mail cronaca.ve@nuovavenezia.it Venezia Castello, 5653 Centralino 041/24.03.111 Fax 041/52.11.07 Abbonamenti 800.420.330 Pubblicità 041/396.981

politica e autonomia amministrativa

«Fermiamo questa colata di cemento A Mestre alveari, in laguna l’invasione» Gian Angelo Bellati torna in campo. Alla testa dei movimenti civici e con un obiettivo: l’alternativa alla giunta Brugnaro Alberto Vitucci

ridurrà le locazioni

«Una colata di cemento che fa male a Venezia e fa male anche a Mestre. Un disastro di cui è responsabile questa amministrazione». Riecco Gian Angelo Bellati. Ex dirigente di Unioncamere, candidato per la Lega e le civiche alla corsa di sindaco nella primavera del 2015. Battuto da Luigi Brugnaro, con lui aveva fatto un accordo elettorale. Adesso torna in campo come presidente del Movimento Venezia autonoma. «Sono a disposizione», dice, «per costruire un’alternativa a questa amministrazione». Nata con il sostegno anche delle sue liste. «Ma quel patto è stato tradito da Brugnaro. Non ha rispettato gli accordi». Parole pesanti. «Pochi punti dimostrano che quello che si era concordato non è stato portato avanti da questa giunta: la riduzione delle tasse alle imprese, l’appoggio al referendum per l’autonomia amministrativa, la divisione del budget tra le Municipalità». Dunque? «Bisogna cambiare». La città sta meglio o peggio di quattro anni fa? «Peggio! Hanno ragione le associazioni e i rappresentanti dell’opposizione, tra cui l’ex assessore del Pd Andrea Ferrazzi a protestare contro questi disastri, a cominciare dai nuovi alberghi a Mestre». Molti erano già previsti dalle amministrazioni precedenti». «Ma adesso ne sono arrivati altri. Si continuano ad auto-

Scarpa (Ava) «Sì all’obbligo di fosse settiche»

ne non ci sono rappresentanti veri della Lega. Si sono fatti bidonare. Non hanno avuto quello che chiedevano. Nè il vicesindaco né i due assessori». E il resto della politica? «Tutto tace. Risultato è che non abbiamo più un rappresentante veneziano in Consiglio regionale, e la Regione declassa il nostro Ospedale civile di Venezia. Ci sono pochi veneziani anche in giunta. E si vede da come i nostri problemi si sono aggravati. Il moto ondoso, i plateatici, i take away. Adesso basta: bisogna cambiare rotta». —

«Il 30-40 per cento degli appartamenti destinati ai turisti tornerà sul mercato della residenza». Ne è sicuro il presidente dell’Associazione veneziana albergatori Claudio Scarpa. Che plaude alla norma annunciata dal sindaco Luigi Brugnaro di introdurre «l’obbligo delle fosse turistiche per le attività ricettive». «Così», dice, «Ava stima l'uscita dal mercato di molti degli attuali appartamenti. Il 30-40 per cento non ha questo tipo di requisito». «Sarà pressoché impossibile adeguarsi, per le spese ingenti e dell'opposizione dei condomini ai lavori». «Il provvedimento di Brugnaro», conclude Scarpa, «individuerà, tra gli alloggi in affitto ai turisti, chi garantisce un'offerta di qualità. Gli alberghi di Venezia devono avere le fosse settiche. Con questa norma si stabiliscono le stesse condizioni per tutti, rendendole obbligatorie anche per gli appartamenti turistici». L’obbligo delle fosse settiche trova anche molte critiche. «Si cementifica il fragile sottosuolo veneziano», dicono gli oppositori. — A.V.

ti e una parte dell’ex partito veneziano dello Scudocrociato che punta, dice Bergamo, «a tre consiglieri». Con lui anche l’esponente liberale Michele Scibelli. Roberto Panciera, suo «allievo» nell’Udc e anch’egli assessore nella giunta di centrosinistra di Orsoni, ha invece fatto una scelta opposta. La sua lista civica, presentata domenica all’hotel Sagredo, si chiama «Le Città». Tra i suoi compagni di strada, l’avvocato Fabio Sportelli, l’ex atleta Piero Ragazzi, il docente Giuseppe Gurnari, l’imprenditrice Guenda Ongaro. Una lista che si schiererà a fianco di Luigi Brugnaro, deciso a ricandidarsi sindaco nella primavera del 2020. Fino a questo momen-

to una candidatura che non ha avversari, con il centrosinistra che ancora non ha cominciato seriamente a valutare programmi comuni e nomi. C’è un anno di tempo e si aspettano le Europee. E c’è da sciogliere l’incognita Lega. Correrà da sola o appoggerà il sindaco imprenditore? Anche l’altro esponente di di spicco dell’Udc, il trentenne Simone Venturini, è passato con Brugnaro quattro anni fa. Capolista della sua cordata, eletto con il maggior numero di preferenze tra gli aspiranti candidati. E premiato con la carica di «superassessore», responsabile della Coesione sociale e Infrastrutture. — A.V.

Alberghi in costruzione in via Ca’ Marcello. nella foto piccola, Gian Angelo Bellati

rizzare nuovi alberghi, nuovi ostelli, nuovi edifici e nuova cementificazione. Si dimostra una capacità di fare impresa dannosa. Mestre e Venezia non hanno bisogno di sviluppare ancora il turismo, ma di attività alternative, che permettano ai residenti di restare, che offrano posti di lavoro in settori diversi. Guai dipendere da un solo settore economico avvantaggiando pochi e danneggiando la gran parte della popolazione! Ecco questo ci saremmo aspettati da un sindaco imprenditore». Sta parlando di Mestre

«Ma questa colata di cemento che ha trasformato i dintorni della stazione di Mestre in un alveare di tipo sovietico farà male anche a Venezia. Pensiamo alle masse di visitatori che ora potranno alloggiare in questi alveari a pochi euro e invaderanno la città antica». C’è la tassa di sbarco. «C’è ma non si vede. Quella tassa verrà utilizzata per far cassa e alimentare lo spreco di danaro pubblico, non per fermare l’invasione che sta facendo scappare i residenti». Qual è la soluzione?

«Il Comune autonomo. Non una legge Speciale, ma il riconoscimento della Specialità di Venezia, che vuole essere una città normale. Rimane il nostro obiettivo. Adesso speriamo che il Consiglio di Stato accolga il nostro ricorso». Se doveste perdere ancora? «Venezia diventerà sempre più Disneyland, Mestre un dormitorio senza futuro. Continueremo la battaglia». La Lega sosterrà le istanze separatiste? Con il referendum non è stato così». «In questa amministrazio-

verso le elezioni

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Ex-Udc un contro l’altro Panciera con Brugnaro Ugo Bergamo contro Udc scomparsa. Frantumata in mille rivoli. In cerca di qualche «aggancio» per non sparire dalla scena politica. Il partito di centro che fu di Buttiglione e Casini, da sempre rappresentato in laguna dall’ex sindaco Ugo Bergamo, ha un buon seguito di moderati, che fanno capo al partito di centro ex Dc. Adesso i fondatori sono su schieramenti opposti. Berga-

mo, già senatore e membro laico del Csm, assessore alla Mobilità nella giunta di centrosinistra guidata da Giorgio Orsoni, ha annunciato la sua «discesa in campo» in polemica con l’attuale sindaco Brugnaro. Una lista civica di centro che si chiama «Venezia è tua», con il simbolo del ponte di Rialto e della torre di piazza Ferretto. Alleanza civica con ex liberali, comita-


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VENEZIA

salvaguardia

Mose, il terzo commissario per sbloccare l’opera I nomi caldeggiati al ministero: Riva e Rapisarda, Linetti e il sindaco Brugnaro Ma il governo gialloverde non decide e i cantieri, intanto, sono ancora bloccati no quelli di Fabio Riva, ex responsabile dell’Ufficio Salvaguardia del Magistrato alle Acque fino al 2014. E anche Vittorio Rapisarda Federico , Provveditore alle Opere pubbliche di Lazio , Abruzzo e Sardegna. Il problema è che il governo dovrà decidere se il «terzo commissario» dovrà essere di nomina governati-

Alberto Vitucci Due ingegneri del ministero in corsa per il posto di commissario. Nuove voci sul futuro del Mose. Tra incertezze, ritardi e rinvii. La grande opera è ferma, i problemi aumentano. Il ministro non decide, i soldi per la manutenzione sono bloccati a Roma in attesa di un Comitatone che non arriva mai. «Nulla, non sappiamo nulla», dicono in Comune. Il sindaco Luigi Brugnaro ha attaccato in pubblico pochi giorni fa il ministro alle Infrastrutture, il Cinquestelle Danilo Toninelli, «Ci aveva promesso soluzioni, non lo abbiamo più sentito», dice. Intanto i progetti sono fermi, i cantieri non partono. E a Roma circolano ipotesi sul nuovo commissario. «Necessario», hanno detto i parlamentari Cinquestelle in visita ai cantieri del Mose in laguna, «per portare a termine l’opera». Tra i nomi che circola-

Diversità di vedute tra gli amministratori straordinari e il Provveditorato va, rientrando nel decreto «Sblocca cantieri». Oppure con la procedura degli amministratori straordinari dell’Anticorruzione. Cioè nominato dal prefetto di Roma su indicazione del presidente Anac Raffaele Cantone. Altra soluzione, ancora sul tappeto, quella «istituzionale». Il «terzo commissario po-

Lavori per la posa delle paratoie a Malamocco

trebbe essere il Provveditore alle Opere pubbliche, oggi l’ingegnere Roberto Linetti, esperto del settore che andrà però in pensione il 31 agosto. Infine, il sindaco metropolitano. Luigi Brugnaro ha richiesto più volte al governo i «poteri» sulle acque e sulla gestione del Mose. Gode dell’appoggio del governatore del Veneto Luca Zaia, non dei Cinquestelle. Ultima soluzione, l’Agenzia per la gestione del Mose . Il Consiglio dei ministri potrebbe varare nei prossimi giorni un provvedimento con la nuova «Agenzia» di cui dovranno far parte il ministero e gli enti locali, a cominciare dalla Regione e dal Comune. Ma segnali da Roma non ne arrivano. In laguna restano la conflittualità e le diversità di vedute tra il commissario Giuseppe Fiengo, Avvocato, che ha come mandato il garantire la legalità dopo lo scandalo del Mose. E il suo collega Francesco Ossola, ingnere torinese che si occupa della gestione, dei progetti, delle consulenze per l’opera. Ultimo diverbio l’altro giorno sul progetto per le bonifiche al Forte San Felice di Chioggia, affidato alla ditta Planeta di Chivasso. Critico sui ritardi e sulla gestione Fiengo-Ossola è anche Linetti. «I soldi ci sono, mancano i progetti», ripete. Istanze recepite anche dalla commissione Ambiente della Camera. Ma il Mose è fermo. E le decisioni non arrivano. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

sanità

«Ho il diabete e i dolori Ma non mi curano» Diabetica e affetta da neuropatia, in lista d’attesa da sei mesi per le terapie. La signora Flavia Nardelli lo definisce «un caso di malasanità», e denuncia la burorazia che le impedisce «di essere curata». «Sono diabetica», scrive, «ho bisogno di ultrasuoni in acqua che purtroppo mi danno la possibilità di fare solo per una volta all’anno». «Sono in lista di attesa da ottobre», continua, «per fare la mesoterapia per cervicali, ed essendo ancora in malattia la fisioterapista mi ha consigliato nel mentre di fare laser terapia per dolori alle braccia e alle dita. Ho richiesto di fare gli ultrasuoni in acqua ma mi è stato risposto che la terapia non mi viene concessa se non a pagamento. Ho interessato il dottor Dal Ben, ad dell’Asl 3 che a sua volta ha passato l’incarico al dottor Tessarin che mi ha confermato il diniego alla terapia da me richiesta in quanto possibile solo una volta all’anno e avendo già usufruito nel 2019 della laser terapia . Ho il diritto di essere curata!». —

il dibattito dopo l’acqua alta di venerdì

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Macroinsulae contro la marea ecco il progetto Dalla Costa Acque alte sempre più frequenti. Eventi meteo imprevedibili, venti fortissimi. E fenomeni «strani». Come quello che si è verificato la settimana scorsa, con l’acqua alta fori stagione di aprile più alta del secolo, seconda solo a quella del 1936. Il livello della marea era più alto in laguna che in mare. Una conseguenza, secondo gli ambientalisti, degli scavi che sono stati fatti alle bocche di porto per costruire il Mose. Nuovi canali approfonditi in senso «perpendicolare» rispetto ai moli foranei. Così una grande massa d’acqua entra in laguna. La velocità delle correnti aumenta. Fenomeni che svolgono il già precario equilibrio lagunare. La costruzione del Mose, giunta quasi al termine, ha provocato colate di cemento sui fondali della laguna, scavi e modifiche dell’equilibrio. Le acque medio-alte sono in aumento. E la perdita dei sedimenti in mare, dovuta all’erosione e al moto ondoso, non fa che aggravare la situazione e diminuire le «difese» di Venezia. Denuncia ribadita dal professor Luigi D’Alpaos, idraulico dell’Università di Padova tra i massimi esperti di laguna nel mondo. Che fare allora per salvare Venezia dall’inevitabile aumento del livello del ma-

Acqua alta eccezionale a Rialto

re? «La difesa per macroinsulae», dice D’Alpaos. Una tesi condivisa e rilanciata dal professor Mario Dalla Costa, già ordinario di restauro architettonico al Politecnico di Torino e all’Iuav. Fu lui, alla metà degli anni Novanta, a presentare al Comune il progetto «Siva», poi illustrato all’Ateneo veneto nel 1997. Progetto firmato dagli ingegneri Walter Gobbetto, Ioseph Lecis, Nino Marzetti, Giorgio Romaro, Giorgio Rossi, Fausto Frezza,. Oltre a Dalla Costa e agli architetti Gianluca Bevilacqua e Giovanni Dalla Costa. prevede di suddividere la città in 18 macroinsulae. Che potrebbero essere difese e isolate dall’acqua fino a una quota di 140 centimetri. «In questo modo», dicono gli ingegneri, «il Mose si potrebbe eventualmente

usare solo per le acque alte eccezionali». «Strada obbligata», spiega oggi Dalla Costa, « perché con le previsioni attuali del rialzo del livello dei mari, le chiusure mobili dovrebbe essere azionate almeno 200 volte l’anno, un giorno sì e un giorno no. Questo a prescindere dalla sua incerta efficienza». Gravi le conseguenze sia per l’attività portuale – delle merci e anche delle crociere – e per che per la salute dell’ambiente lagunare. «Con le macroinsulae», continua Dalla Costa, «si potrebbe anche facilmente isolare la risalita capillare delle maree medio alte. Un grande progetto cestinato senza nemmeno studiarlo negli anni del monopolio. Oggi val la pena di riturarlo fuori». — A.V.


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REGIONE

la kermesse di politici al vinitaly di verona

Di Maio brinda e rassicura Zaia «Il Veneto avrà l’autonomia» Il vicepremier: rispetteremo il referendum ma va salvata la coesione nazionale Zingaretti: questo è il governo della paralisi. Brunetta: hanno i giorni contati... Zingaretti e Brunetta

Albino Salmaso VERONA. La bandiera con il leo-

ne di San Marco nasconde la bottiglia di Prosecco, pronta per il brindisi. Luca Zaia con il microfono in mano è maestro di cerimonie nella Grande Osteria Veneta al Vinitaly, dove va di scena la seconda puntata della serie: “dateci l’autonomia”. Tranquilli, prima o poi arriverà. «Nel pieno rispetto della coesione nazionale e delle prerogative del Parlamento, il Veneto ne ha diritto perché l’ha chiesta con il referendum» assicura il vicepremier del M5s. Resta solo da capire quante bollicine dovranno essere stappate da qui al prosit finale. Ma in cantina c’è uno stock di 40 mila bottiglie “solidali”. Dopo il premier Conte, ieri ha alzato il calice Luigi Di Maio con la fidanzata Virginia Saba, il sottosegretario Mattia Fantinati e Jacopo Berti, il leader “local” dei grillini, acerri-

il sondaggio

Da sinistra Maurizio Danese, Federico Sboarina, Luca Zaia e Luigi Di Maio, brindano al Vinitaly a Verona

mo nemico della Lega su Pedemontana e Tav Brescia-Padova ma convinto sostenitore del federalismo. Il copione non cambia, il tono è di assoluta cortesia: Zaia elenca con orgoglio i primati della sua terra, dice che il Veneto è la vera Cina con 94 mila et-

tari di vigneto e un export che vale 1,6 miliardi. Poi torna a parlare del disastro Vaia e della velocità con cui il governo ha stanziato 900 milioni in tre anni per risarcire i danni e far risorgere i boschi nelle valli bellunesi. Di Maio ascolta e sorride. Al

le analisi del trend del mercato

Gradimento governatori Zaia resta primo in Italia

le iniziative di oggi

Rapporto economico sul Prosecco Convegno dei sommelier Ais

VENEZIA. È il presidente del

Veneto Luca Zaia il vincitore del Governance Poll 2019, la classifica sul gradimento degli amministratori stilata dall’Istituto Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore. Zaia realizza il 62%, con un incremento dell’11, 9% rispetto al giorno delle elezioni e raggiunge livelli inaccessibili per gli altri presidenti di regione. Al secondo e terzo posto altri due governatori della Lega: il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, argento con il 51, 1%, e bronzo al lombardo Attilio Fontana (49, 2%). Per Zaia non è la prima volta che è incoronato dal Governance Poll come il Presidente con il maggiore consenso. Il primo presidente di centrosinistra è Stefano Bonaccini, della Emilia-Romagna, con il 44, 2%, anche se cala del 4, 8% rispetto alla sua elezione; segue Enrico Rossi della Toscana che si stabilizza al 42, 6% (-5, 4%). Il presidente della Liguria Toti si piazza ottavo, subito dopo con il 39, 2% (+4, 8%), seguito immediatamente dal governatore del Lazio Zingaretti che conquista il 38, 8% ma con un incremento del 5, 9%. Sono solo tre i Presidenti che aumentano consenso: Zaia, Toti e Zingaretti. –

suo fianco c’è Federico Sboarina, il sindaco di Verona che gli ha firmato un “daspo” dopo le polemiche sul ritorno al Medioevo con il meeting della “famiglia naturale e sovranista” che ha diviso Lega e M5s: alle 10,30 un calice di Prosecco e una stretta di mano cancella-

no i rancori. «La parola magica si chiama export e voi siete un modello per l’Italia”, dice Di Maio che assicura: «I veneti possono stare tranquilli, l’autonomia arriverà nel rispetto della coesione nazionale. Qui c’è stato un referendum e la volontà popolare va sempre ascoltata». Con quali tempi? La sceneggiatura non prevede l’indicazione delle procedure parlamentari, la cerimonia è finita. Zaia tocca il cielo con un dito, srotola la bandiera di san Marco, stappa il Prosecco per il cin cin e posa per la foto di gruppo. «A Di Maio ho ricordato che la richiesta di autonomia non è un semplice fatto identitario, ma qualcosa di più profondo che ha portato a votare 2 milioni 328 mila veneti: per noi è la madre di tutte le battaglie. Il vicepremier intende rispettare la volontà popolare del referendum, un impegno che mettiamo in cornice, gli sono grato per quella frase». E se il vino apre i cuori, il se-

Lo stand della Coldiretti a Verona con i vini e gli oli biologici

Terzo e penultimo giorno di Vinitaly a Verona Fiere. Tanti gli appuntamenti in calendario, a partire dalle 9.30, quando al primo piano del Palaexpo, sala Respighi, si parla di “Economie del vino dei vignaioli. Dalla crescita infinita alla tutela del valore sociale e ambientale” organizzato dall’associazione Vi.Te Vignaioli e Territori. Al piano terra dello stand della Regione Veneto, alle 10, si presenta il 53esimo con-

Boom del vino biologico Lombardia e Piemonte leader nella riconversione Lodovico Giustiniani di Confagricoltura Veneto è ottimista sul percorso avviato Convegno della Coldiretti Cala la superficie coltivata VERONA. Boom del vino so-

stenibile ma il Veneto ha ancora molto da fare rispetto ad altre regioni d’Italia. Questo quanto emerso nel convegno organizzato a Vinitaly da Confagricoltura, dove so-

no state presentate le analisi sull’innovazione e sostenibilità nel mondo enologico. Il settore sta vivendo una vera e propria crescita esponenziale e le vendite nella penisola, per quanto riguarda la grande distribuzione, sono passate dai 7,2 milioni di euro del 2014 ai 32,3 milioni del 2018. Quadruplicate in cinque anni, mentre fra il 2009 e il 2017, nel nostro paese le superfici vitate a bio-

logiche sono aumentate del 147 per cento. Però il Veneto non primeggia, seppur sia la prima regione italiana produttrice. Infatti le regioni che hanno aumentato il bio sono, nell’ordine, Lombardia (più 290 per cento), Piemonte (più 219 per cento), Toscana (più 129 per cento) e Friulia Venezia Giulia (più 128 per cento). Dopo Sicilia e Calabria troviamo il Veneto (più 100 per

gresso nazionale dell’Associazione italiana sommelier Ais che si terrà in novembre, mentre mezz’ora più tardi, padiglione 4 stand D4/E4, tocca a “Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg: presentazione del rapporto economico, i numeri del successo nel cinquantesimo anniversario della denominazione” proposto proprio dal Consorzio tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg.

cento), con una percentuale di crescita superiore alla media nazionale, ossia dell’84 per cento. Per l ’assessore allo Sviluppo economico, Roberto Marcato, il Veneto cerca di recuperare il gap puntanto su innovazione e ricerca, lavorando con le università. «Le aziende vitivinicole» spiega il presidente di Confagricoltura Lodovico Giustiniani «hanno intrapreso un percorso virtuoso negli ultimi anni, che punta a migliorare il processo di coltivazione, con una viticoltura sempre più rispettosa dell’ambiente. Per me la parola sostenibilità significa fare un’agricoltura in grado di durare nel tempo e molte aziende hanno investito in nuove tecnologie per ridurre l’impatto ambientale». In generale,

condo tempo si gioca nello stand della Campania, con il sottosegretario all’Agricoltura Alessandra Pesce che convince Di Maio e Zaia a brindare con Vincenzo De Luca, che guida la rivolta contro la “secessione del ricco Nord”. Con un calice di Falanghina gli animi di sciolgono e la Campania cala l’asso: Sannio Falanghina è la città europea del vino 2019, mentre Zaia scalpita ancora per ottenere il marchio Unesco al Prosecco. Con le elezioni europee alle porte, il Vinitaly è preso d’assalto dai big e ieri anche Nicola Zingaretti ha visitato lo stand della sua Lazio, prima di annunciare la candidatura al Sud di Franco Roberti ex procuratore nazionale antimafia. «Basta con le bugie: l’unica cosa vera è che questo governo ha fatto 2 miliardi di euro di tagli perché i conti vanno male. Tutte le promesse si sono bloccate, a partire dai cantieri delle grandi opere. Siamo passati dal governo del cambiamento al governo dell'incertezza e della paralisi», ha concluso il segretario del Pd. Mezz’ora dopo ha incontrato Renato Brunetta: l’ex ministro di Forza Italia produce un bianco e un rosso dal nome sacro, Mater Divini Amoris, dalla Doc Roma. In alto i calici, Conte è avvisato: «Spero che questo governo abbia i giorni contati: l’economia va male, l’Italia va male e non la considera nessuno a livello internazionale... cosa dobbiamo aspettare di più?». E l’autonomia? «Non si farà mai», taglia corto Brunetta. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

nel 2018, le esportazioni valgono 6 miliardi di euro in crescita del 3,2 per cento rispetto al 2017. Davanti a noi ci sono ancora i francesi, con un export di 9,4 miliardi di euro ma stanno facendo bene, e sono in crescita, Australia e Cile. Va molto bene il Prosecco, cresciuto nell’export del 15 per cento rispetto al 2017. «Adesso il consumatore» spiega il responsabile di Wine Monitor Denis Pantini «guarda anche ad altri aspetti quando ha shopping: tra questi ci sono la tutela dell’ambiente e la ricerca di vini sostenibili». E che ci sia un rinnovamento delle vigne, lo dimostra pure un’indagine di Coldiretti; nell’ultimo decennio, una su dieci è sparita, con la scomparsa di quasi 80 mila ettari di vecchie vigne, pari all'11 per cento della superficie totale coltivate. In questo lasso di tempo, la superficie coltivata è passata da 731 mila ettari a 651 mila ettari del 2018, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. Il risultato è una contrazione del Vigneto Italia, dalla quale si è ripartiti per un profondo intervento di rigenerazione che ha puntato soprattutto su varietà autoctone e “green”. Lo testimonia il boom di domande presentate alle Regioni per l'autorizzazione all'impianto di nuove uve nel 2019. Una mole di richieste che ha superato il “tetto” delle superfici disponibili pari a 6600 ettari, secondo quanto previsto dal regolamento dell'Ocm Vino, l’Organizzazione comune di mercato che regola il settore a livello europeo. — Alessandro Ragazzo BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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L’EVENTO. Aperturaasorpresadel vicepremier suiduetemi che hannodiviso glialleati. Tra glistandconla fidanzataVirginia

DiMaioalVinitaly:«SìaTaveautonomia» Strettadi manoconSboarina dopole polemiche.EZaia lo accoglie conla bandiera veneta:«Roma ciascolti» Poste Italiane S.p.A. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Verona

venerdì 12 aprile

ANNO 154. NUMERO 98. www.larena.it

Tagliareletasse serveunpiano di ANTONIO TROISE

L’

ultimo braccio di ferro è sulla flat tax. Fra la Lega che spinge per inserirla subito nel Def, il provvedimento che fissa i paletti della manovra. E il ministro dell’Economia, Giovanni Tria che vuole evitare provvedimenti senza adeguate coperture. Probabilmente, alla fine, prevarrà una posizione di compromesso: sì alla «tassa piatta» ma solo come impegno programmatico, da inserire nel piano delle riforme, senza indicare né tempi, né modi, né costi. Tradotto in un linguaggio ancora più esplicito: poco più di una promessa. Del resto, con un’economia ad un passo dalla recessione, un debito che ha raggiunto livelli record e un deficit che si avvicina pericolosamente al 2,4%, c’è poco da fare: risorse per finanziare la flat tax, così come è prevista nel contratto di governo, non ce ne sono. E allora, ecco il piano B: aliquota al 15% ma solo per i redditi familiari fino a 50mila euro. Costo dell’operazione, 12 miliardi. Sempre meglio di niente, si dirà. Ma, in realtà, c’è poco da stare allegri. Perché sulle tasse non si scherza. E, soprattutto, è sbagliato procedere senza un’indicazione chiara delle prossime mosse. Già nell’ultima Finanziaria la flat tax non ha una sola aliquota, ma si è sdoppiata. E, per di più, solo per professionisti e partite Iva. Ora, il sistema diventerebbe ancora più articolato, perché si introdurrebbe un altro parametro, i redditi familiari. L’effetto sarebbe di un’ulteriore segmentazione del nostro fisco, con l’introduzione di tre sistemi paralleli e contrastanti: la flat tax per le partite Iva, quella per le famiglie e, infine, le aliquote Irpef con gli attuali scaglioni di reddito. Un caos. Il problema, insomma, non è di «annunciare» nel Def i buoni propositi sul fronte della riduzione delle tasse. Occorrerebbe, invece, fare chiarezza sulla «flat tax», mettendo a punto un vero e proprio piano di azione, con tempi, modalità e risorse vere. Perché la crescita non si fa per decreto ma ricreando fiducia e investimenti.

Luigi Di Maio arriva al Vinitaly, stringe la mano al sindaco Sboarina dopo le polemiche della settimana scorsa e apre a sorpresa sia sulla Tav che sull’autonomia del Veneto, due temi che finora avevano diviso gli esponenti del Movimento 5 Stelle dagli alleati della Lega. Il vicepremier, che ha visitato gli stand insieme alla fidanzata Virginia, ha di fatto sbloccato la linea dell’Alta velocità ferroviaria e le altre opere pubbliche in discussione: «Di-

co sì alla Tav Verona-Brescia ma vogliamo evitare gli sprechi ed è necessario ottimizzare i costi», ha avvertito. E sull’autonomia ha chiarito senza mezzi termini: «Si deve fare e noi saremo garanti della coesione nazionale». Una priorità, questa, per il governatore Luca Zaia che, accogliendo Di Maio, gli ha regalato la bandiera del Veneto. Chiaro il messaggio: «Roma ci ascolti». E sulla Tav ha detto: «È irrinunciabile». > GIARDINI PAG11

Icommercianti: traristoranti alberghieacquisti l’indottodellafiera nelVeronese vale300milioni

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CALCIO. Il Verona resta in corsa per i play off. Il Chievo crolla a Bologna

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ILCASO. Scambio diaccuse, il Comuneall’attacco

NienteIkeaaVerona sfumaunprogetto damilleassunzioni Tramonta il progetto Ikea a Verona: il colosso svedese del mobile a basso prezzo ha rinunciato a creare un nuovo punto vendita, ipotizzato alla Marangona, per il quale erano previste mille assunzioni. «Troppi rinvii», la motivazione. Un addio contestato dal Comune. L’assessore Segala: «L’ennesima fandonia raccontata ai veronesi». > PAG21

Hellas,laserieAsiallontana DOPPIASCONFITTA.Una seratada dimenticareper icolori gialloblù:ilChievo è statosconfitto3-0 dalBologna, conduerigori concessi aipadronidi casanel girodi treminuti, ed è aun passodalla retrocessione matematica, mentrel’Hellas ha persodi misurain trasfertacon un avversariotemibile come ilPalermo,e vedeallontanarsila possibilitàdellapromozionediretta inserie A, mentre resta incorsaper iplay off. Lasquadra (nellafoto il«testaa testa»fraEmpereure Bellusci)ha offertouna buona prova,manon è riuscitaatrovare laviadel gol.L’allenatore FabioGrossoè arrabbiato:«Dovevamoimporre ilnostrogioco.Manienteè perduto». > PAG50-56

di CANGRANDE

SCALIGERO

Ilgovernatore LucaZaia, con LuigiDiMaio eilsindaco diVerona Federico Sboarina, mostra labandiera delVeneto cheha poi regalato alvicepremier dei5 Stelle

IPRIMINUMERI

C’era una volta il partito dei sindaci. Erano di area centrosinistra, a metà anni Novanta. C’era Vitali a Bologna, Cacciari a Venezia, Rutelli a Roma, Bassolino a Napoli. Poteva diventare un movimento politico, rimase invece una esperienza amministrativa. Adesso si profila il partito dei governatori e questa volta l’appartenenza

politica è chiara: tutti della Lega. È quanto emerge dal sondaggio commissionato dal Sole24Ore sulla popolarità dei presidenti delle Regioni. I governatori del Carroccio conquistano tutto il podio: primo Luca Zaia per la Regione Veneto, secondo il friulano Massimiliano Fedriga e terzo il lombardo Attilio Fonta-

SICUREZZA

PALLONED’ORO

ASantaLucia alviaicontrolli controlerisse > VACCARI PAG26

LEGNAGO

Dalpartitodeisindaci aquellodeigovernatori na. Zaia però è l’unico che incrementa i consensi rispetto al voto ottenuto alle elezioni. Ma il dato che emerge è che la Lega, al di là delle sparate politiche e degli slogan nazionali, a livello territoriale viene ritenuto un affidabile partito di amministratori. E questa, se lo ricordino sia gli avversari che i leader nazionali, è la vera forza.

Mancanoattivisti ICinqueStelle nonsipresentano alleelezioni

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