Rassegna stampa del 16 gennaio 2019

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Inchiesta sui brogli nelle sospette elezioni del Congo a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


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Trump e Putin: cinque incontri pieni di mistero a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


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MERCOLEDÌ 16 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

CORTINA

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il sogno a cinque stelle

Olimpiadi, il governo conferma le garanzie mentre Stoccolma recluta Are e si rafforza Roma incaricherà una realtà istituzionale terza di fare un piano economico finanziario che vada a validare la candidatura Francesco Dal Mas CORTINA. È da venerdì sera che

il governatore Luca Zaia continua a dire: Stoccolma ci fa paura. «Anzi, ci spaventa», ha ripetuto ieri al vertice di palazzo Chigi col sottosegretario Giancarlo Giorgetti. E lo ha ammesso anche Giuseppe Sala, sindaco di Milano. «Se Stoccolma ci fa paura? Ci spaventano tutti: è come ne avessimo mille di avversari e non uno solo», dice il presidente del Veneto, «è sempre sbagliato sottovalutare la forza del competitor; ci fa piacere notare che Stoccolma sta scegliendo e ha scelto di chiamarsi Stoccolma-Are, come se fosse Milano-Cortina: vuol dire che siamo sulla strada giusta». Se Stoccolma sta a Milano, par di capire, Are sta a Cortina. Quindi “pancia a terra”, per dirla con Zaia. «La nostra candidatura è forte, ma la Svezia è pericolosa», ha ammesso Sala, confermando che «dall’incontro di Roma è emersa la preoccupazione del Coni sulla candidatura di Stoccolma. «Oggi di fatto loro sono in impasse perché non c’è il governo e il comune di Stoccolma è tiepido sulla candidatura. Ma, qualora trovassero una forma per mettersi d’accordo, diventerebbero molto forti: già lo sono all’interno del Cio, e a differenza di noi non hanno mai ospitato le Olimpiadi». Sulla candidatura della Svezia «la preoccupazione è cresciuta, dobbiamo fare molta attenzione; ma, per quello che sappiamo, capiremo tutto abbastanza a breve con un’eventuale formazione del nuovo governo», ha aggiunto il sindaco. La candidatura degli svedesi, come si sa,

non porta la firma del loro governo per la semplice ragione che l’esecutivo ancora non c’è. Ci sono però tre regioni a supporto della capitale che non ha mai avuto i Giochi. E, inoltre, c’è Are, un hub di tutto rispetto. All’incontro di ieri hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Giorgetti, il presidente del Veneto Zaia, il sindaco di Milano Sala e il presidente del Coni Malagò. «L’incontro, in ogni caso, è andato benissimo», specifica Zaia, «il governo darà un mandato a una realtà istituzionale per fare un piano economico finanziario che vada a validare l’affare Olimpiadi». Per quanto riguarda i prossimi passi della candidatura italiana, «ora continueremo con la relazione e aspettiamo la visita del Cio nei prossimi mesi», ha affermato dal canto suo Sala. «Al momento dobbiamo lavorare per essere sicuri che tutte le garanzie verranno date, e non parliamo di fideiussioni bancarie ma di lettere di intenti. Per firmarle servirà una valutazione economica di un ente terzo». È stata presa la decisione comune, infatti, di affidare a un’università una valutazione di tutti gli impatti in termini di costi e benefici dei Giochi. Nel caso di Expo era stato fatto fare alla Bocconi, e valutazioni che sembravano ottimistiche la realtà ha dimostrato poi che erano invece molto realistiche. «I grandi eventi possono essere un volano. Io ho offerto la possibilità che venga affidata alla Bocconi per facilità», ha detto Sala, «ma se c’è qualche altra università al limite la Bocconi passerà il modello econometrico». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

le reazioni

I sindaci uniti «Se paghiamo ci prendiamo i benefici» CORTINA. Il governo ha esclu-

so la possibilità di partecipare ai costi dei Giochi 2026, ma «a valle della valutazione costi-benefici, la nostra risposta è stata che ovviamente, se gli enti locali si prendono tutta la responsabilità dei costi, devono essere coinvolti nei benefici». Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al termine dell’incontro col sottosegretario Giorgetti. «Sono pienamente d’accordo», ha commentato Giampietro Ghedina, pure lui presente; anche se il primo cittadino di Cortina è ancora convinto che il governo, nei prossimi 6 anni, farà un passo avanti, caricandosi non solo dei costi indiretti ma anche di quelli diretti (leggi investimenti), o almeno di una parte. Anche il governatore Luca Zaia è fiducioso. «Garanzie economiche? Questa strada la facciamo assieme; il governo non ci ha mai abbandonato sulla partita dell’Olimpiade e penso che oggi sia ancora più chiaro che ci tiene quanto noi a vedere i Giochi a Milano e a Cortina. Comunque c’è da dire che, sul fronte delle garanzie, per ora ci sono le Regioni». — F.D.M.

Fontana, Sala, Ghedina e Zaia: continua il lavoro per portare in Italia le Olimpiadi bianche del 2026

cortina

Trampolino Italia, «non basta un recupero conservativo» L’annuncio del primo cittadino di un imminente intervento è stato accolto con favore Ma D’Incà Levis non è d’accordo sulla tipologia dei lavori previsti CORTINA. Partendo dal pre-

supposto che, di fronte ad eventi di estrema importanza e con rigide regole attuative come una Olimpiade o un Mondiale nulla è semplice o scontato, c’è chi da anni si

chiede che fine farà il trampolino Italia di Cortina. A parole, nel corso degli anni, sono stati in molti ad avere indicato la via per recuperare questo cimelio storico appartenente alle Olimpiadi invernali del 1956; ma, nei fatti, le proposte giunte in Comune sono sempre risultate asettiche e prive di lungimiranza, almeni secondo gli addetti ai lavori (altrimenti avremmo già un’opera bella

e rimessa a posto). Ieri il Comune di Cortina si è impegnato ancora una volta con i cittadini, promettendo la sistemazione di questa struttura abbandonata da anni. Ma cosa significa “ristrutturazione conservativa”, così come è stato definito dal sindaco Gianpietro Ghedina l’intervento da attuare sul trampolino? Secondo il primo cittadino la strada giusta sarebbe quel-

la di utilizzare il legname fornito dalle Regole (proprietarie del terreno) per sostituire il tavolato marcio della rampa e delle tribune. «La ristrutturazione conservativa non è però sufficiente», afferma Gianluca D’Incà Levis, curatore di “Dolomiti Contemporanee”, laboratorio che riqualifica e valorizza luoghi abbandonati attraverso varie metodologie, «il fatto che il Comune voglia intervenire sul trampolino è una notizia certamente positiva, ma questa struttura non deve diventare un’opera fine a sé stessa. Il restauro e il riuso sono due cose totalmente differenti: nel primo caso significa intervenire solo in parte, a costi bassi, ma rendendo l’opera inerte a qual-

siasi attività. Nel secondo caso si tratta di una riflessione molto più ampia, che mira a rigenerare un sito che potrebbe diventare un punto di riferimento per il paese in termini logistici. Secondo noi il trampolino doveva essere il tedoforo naturale dei Mondiali 2021, ma questo non ac-

E invita a basarsi su una tesi di laurea di due studenti IUAV e di un noto professore cadrà. Ripeto», dice ancora D’Incà Levis, «sono convinto che questa apertura del sindaco sia positiva per tutti, ma dal Comune devono interfac-

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ciarsi con le realtà territoriali per progettare qualcosa di veramente funzionale a tutti. Noi stiamo collaborando con il professor Paolo Faccio e due laureandi dello IUAV di Venezia, Mattia Menardi e Gabriele Bee; la loro tesi di laurea sul recupero del trampolino è un progetto serio e concreto, il Comune dovrebbe capire che sono sostenuti da professionisti del settore, che non è la proposta di due ragazzini sprovveduti. Abbiamo una grande occasione per rilanciare il patrimonio perduto del territorio dolomitico, non perdiamo questo treno che passa. Prima le idee concrete, poi tutto il resto». — Alessandro Michielli BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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Ponzano Paese Villorba

Mercoledì 16 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

Il Tar: «Niente contributo al Comune» I 65mila euro per le promozioni di prodotti tipici, promessi ` L’ente locale presentò ricorso contro l’inerzia di Roma nel 2010 dal Ministero, non sono mai stati erogati al municipio Poi il dicastero rigettò la richiesta, ma è giallo sulla lettera `

PONZANO Dopo il danno, anche la beffa. Non solo i soldi annunciati dal ministero delle Politiche Agricole non sono mai arrivati al Comune di Ponzano Veneto, ma il municipio ha pure visto cadere nel nulla il ricorso presentato al Tar del Lazio, sulla base di un atto di cui però non è stato provato l’avvenuto recapito nemmeno in giudizio. Dopo quasi dieci anni di carte bollate e polemiche politiche, è finita così la strana storia dei contributo statale per la valorizzazione della produzione di miele e ciliegie.

IL PROGETTO E I FONDI Secondo quanto riassunto dai giudici nella sentenza depositata lunedì, tutto era cominciato l’1 dicembre 2009, quando l’ente locale aveva chiesto di essere ammesso al finanziamento previsto da un decreto ministeriale del 2003, a sostegno delle manifestazioni storiche mirate alla promozione delle produzioni agricole tipiche e delle tradizioni enogastronomiche locali, per un importo di 66.420 euro. Con una nota del 16 gennaio 2010, il dicastero aveva

comunicato l’ammissione del progetto all’erogazione, per una somma di 65mila euro, con una precisazione: «Il perfezionamento amministrativo della predetta concessione avverrà ad emanazione del conseguente decreto ministeriale, in corso di predisposizione». Invece passarono gli anni, così come i sindaci (allora era Giorgio Granello, ora è Monia Bianchin) e pure i ministri (prima Luca Zaia, poi Giancarlo Galan, quindi Francesco Saverio Romano, solo per restare al periodo 2009-2011), ma quella liquidazione non arrivò mai. Nel frattempo l’amministrazione municipale aveva comunque impegnato i denari virtualmente assegnati, all’interno del cartellone di eventi “Ponzano che vive”, finendo però per doverli inserire in bilancio alla voce «crediti di dubbia esigibilità», in quanto rimasti sulla carta. Inevitabilmente il caso politico era scoppiato sui banchi del consiglio comunale, dove l’opposizione contestava l’affidabilità dell’asse di centrodestra fra Ponzano e Governo, accuse a cui la maggioranza aveva risposto assicurando la formalizzazione di solleciti legali.

IL SILENZIO-RIFIUTO Infatti il 10 giugno 2011 il Comune aveva presentato ricorso contro il ministero, per l’annullamento del silenzio-rifiuto sulla richiesta di contributo, sostenendo che la struttura statale non avesse alcun margine di discrezionalità nel decidere “se” e “quanto” elargire, poiché la nota dell’anno prima aveva annunciato l’emanazione del decreto perfezionativo come «conseguente» alla «predetta concessione». Nulla si era più saputo fino al 10 novembre 2018, quando il dicastero aveva depositato al Tribunale amministrativo regionale di Roma una memoria, in cui invece sosteneva che a suo tempo al municipio era stata comunicata solo «l’ammissibilità di massima», in attesa della valutazione da parte

SOLO DURANTE LA CAUSA NEL NOVEMBRE SCORSO SI È SAPUTO CHE LA COMMISSIONE AVEVA ESCLUSO L’EVENTO PERCHÉ TROPPO LOCALE

Ponzano

di una commissione, che però il 5 novembre 2010 aveva ritenuto la richiesta di Ponzano non conforme ai prescritti requisiti territoriali, in quanto le rassegne dedicate a miele e ciliegie non avevano «carattere internazionale, nazionale o interregionale», bensì una portata «molto più limitata».

IL MANCATO RECAPITO

Pochi medici di base avviata la petizione (m.f.) «Come potrei andare dal medico di famiglia a Santandrà a prendere i farmaci senza qualcuno che mi aiuti? Sarebbe impossibile. Ma siamo diventati matti?». L’esclamazione di una 90enne di Paderno mette in evidenza le difficoltà dei residenti a Ponzano per la carenza di medici di base. Lo Spi-Cgil ha avviato una raccolta firme per chiedere all’Usl due nuovi medici di base e di rivedere gli ambiti per la distribuzione degli ambulatori. La petizione potrà essere firmata fino al 26 gennaio, nei negozi e anche davanti alle chiese.

Sull’invio di questa comunicazione, però, tuttora permane il giallo. Gli uffici delle Politiche Agricole hanno sostenuto di averla scritta il 22 giugno 2011, ma non hanno esibito «alcuna “cartolina” o alcuna “relata”» per dimostrarne la consegna all’ente locale, che difatti ha ribattuto di non averla mai vista. Comunque sia, i giudici hanno rilevato che la difesa del Comune «ha contestato unicamente la ricezione di tale atto ma non la sua esistenza né il suo contenuto», mentre avrebbe dovuto impugnarlo. In merito al ricorso sul silenzio-rifiuto è stata così dichiarata «la sopravvenuta carenza di interesse». L’unica consolazione che rimane a Ponzano è che le spese di lite, pari a 1.500 euro, sono state addebitate al ministero, “bacchettato” dal Tar per essersi mosso in ritardo. Angela Pederiva

VILLORBA CASSONI IN FIAMME COLONNA DI FUMO SOPRA LE CASE Ha destato molta curiosità e preoccupazione la colonna di fumo sollevatasi ieri pomeriggio verso le 15 sopra Villorba: si trattava dei fumi di combustione dell’incendio divampato in un terreno privato in via Arcade, in località Venturali. A finire in fiamme due cassoni da camion dismessi, utilizzati come ricovero attrezzi, e una vettura posteggiata a pochi passi dai due container. Ad allarme scattato sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Treviso che hanno dovuto lavorare a lungo, per circa un paio d’ore, per domare le fiamme, soffocare gli ultimi focolai e mettere in sicurezza l’area. Oltre al materiale custodito nei due cassoni da camion è finita in pasto alle fiamme anche una Renault. Ora toccherà ai vigili del fuoco stabilire l’origine del rogo, la cui colonna di fumo è stata vista da chilometri di distanza.

PAESE VIOLA L’OBBLIGO DI DIMORA E NON SI PRESENTA A FIRMARE 26ENNE FINISCE IN CARCERE

LA RASSEGNA Durante l’edizione 2010 di “Ponzano che vive” era arrivato a sorpresa anche Luciano Benetton, qui ritratto mentre stringeva la mano al sindaco Giorgio Granello

I carabinieri di Paese hanno arrestato un 26enne gravato da pregiudizi per delitti contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. Nonostante fosse sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Paese e alla presentazione giornaliera in caserma, sia a dicembre che a gennaio ha puntualmente violato le prescrizioni che gli erano state imposte. Per questo i carabinieri hanno relazionato la situazione alla Procura che ha chiesto ed ottenuto dal Gip l’emissione di un provvedimento cautelare. Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato associato al carcere di Santa Bona.

L’auto “spaziale” che dà la caccia alle costruzioni abusive VILLORBA Un’automobile speciale, dotata di laser, scanner e fotocamere, capace di registrare tutto ciò che la circonda, metro dopo metro, creando una mappatura geospaziale delle strade di Villorba. Con una precisione incredibile: la tolleranza è inferiore ai dieci centimetri.

NUOVA FRONTIERA Il Comune ha superato una nuova frontiera nella lotta contro le costruzioni abusive e le insegne pubblicitarie esposte senza le necessarie autorizzazioni. Da ieri per le vie del paese gira un mezzo particolare. Geolander, si chiama. «È come un super Grande Fratello» dicono dal

municipio. Per capire di cosa si tratta, può essere fatto un paragone con le panoramiche consultabili su internet attraverso il servizio Street View di Google. L’auto dell’azienda padovana Gemmlab immortalerà ogni centimetro del territorio di Villorba. Ma c’è di più. Le immagini a 360 gradi registrate dal Geolander verranno collegate ai database del Comune. In questo modo il municipio potrà verificare praticamente in diretta se le cose sono in ordine. Fino all’ultimo dettaglio.

base alle richieste, il programma darà delle risposte specifiche – dice il sindaco Marco Serena – ma non solo. Le immagini ci permetteranno anche di controllare la distribuzione e le condizioni dei cartelli stradali, dei tombini, dei pali della luce e così via. Partendo da questi dati, si potrà migliorare la viabilità nei punti più critici».

CINQUE CIGA A CHILOMETRO

LA VERIFICA «Sarà possibile andare a verificare la presenza di immobili abusivi o andare a scovare i furbetti delle insegne pubblicitarie, se si vuole chiamarli così. In

DA IERI IN PAESE È iniziata la geolocalizzazione di quanto è posizionato vicino alle strade per verificare se tutto è in ordine

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Gli strumenti montati sulla carrozzeria consentono al Geolander di memorizzare cinque giga di dati per ogni chilometro percorso. In buona sostanza, verrà geolocalizzato ogni singolo manufatto presente nel territorio comunale: dagli immobili ai cartelloni pubblicitari, passando per le finestre degli edifi-

ci, i tombini, le siepi, i segnali stradali e così via. La vettura ha iniziato ieri i suoi giri di ricognizione per le strade di Villorba. Terminerà il proprio lavoro alla fine di febbraio. «Grazie alle immagini e alle scansioni rilevate centimetro dopo centimetro, trattate nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, verrà creata una nuova, grande banca dati – spiegano dal Comune – che ci aiuterà a capire dove intervenire in termini di sicurezza stradale, verificando il posizionamento degli impianti o della cartellonistica pubblicitaria, e che consentirà di comparare le informazioni presenti negli archivi comunali con quanto invece riscontrato da Geolander sul territorio». Mauro Favaro


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EsteMontagnana

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Scolo Peschiera, pesci morti sotto uno strato di ghiaccio scorsa alcuni cittadini men- alla settimana scorsa, quando la spesso strato di ghiaccio. Tutta`Potrebbero essere stati mana tre passeggiavano nella zona signora si è indignata di fronte al- via non è del tutto esclusa l’ipote-

asfissiati come pure avvelenati da inquinanti MERLARA Centinaia di carcasse di pesci intrappolate sotto uno strato di ghiaccio, nello scolo Peschiera, a Merlara: è lo scorcio preoccupante in cui sono incappati la setti-

compresa tra le vie Cabronziero, Aguzzan e Colombara. La canaletta attraversa infatti Merlara attingendo acqua dal fiume Fratta, uno dei più inquinati della zona. «Questo fosso è ricco di carpe, siluri, lucci – spiega Luisa Borin, la prima a lanciare l’allarme anche attraverso i social – nessuno li mangia per via dell’inquinamento, ma si può praticare lo stesso la pesca sportiva. Io l’ho sempre fatto con i miei nipoti». Almeno fino

le carcasse galleggianti. Le segnalazioni hanno raggiunto gli uffici comunali, che si sono attivati contattando sia il Consorzio di Bonifica Adige-Euganeo, sia i tecnici dell’Arpav, tuttora al lavoro per individuare le cause dell’ “ecatombe”. La prima ipotesi avanzata dal tecnici è quella dell’asfissia: gli esemplari potrebbero essere morti per insufficienza di ossigeno vista la poca acqua presente, su cui peraltro si era formato uno

si di sversamenti inquinanti: soltanto i risultati delle analisi, attese per i prossimi giorni, taglieranno la testa al toro. Anche l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie sta facendo accertamenti sui campioni di pesci, le cui carcasse sono state quasi del tutto rimosse da Sesa. «Lo scolo non rientra nella parte di territorio comunale inserito nell’Area rossa contaminata dai Pfas – precisa il sindaco Claudia Corradin – quindi non è com-

SCOLO Numerosi pesci morti, analisi dell’Arpav

preso nell’ordinanza che vieta il consumo di pescato emessa da Zaia». Nel frattempo la signora Borin, 66enne artista di professione, ha deciso di denunciare l’avvelenamento delle acque attraverso la propria arte: «Su una tela applicherò un tubo di plastica con dentro acqua prelevata dallo scolo – spiega – e da un rubinetto usciranno decine di teschi, simbolo della trasformazione di un elemento vitale come l’acqua in uno strumento di morte». M. E. P.

Emergenza Pfas, raccolta di firme delle mamme `Il sindaco di Borgo

Veneto ha inviato una lettera all’Ulss 6 MONTAGNANA

FURTO Al “Leo Station wine bar” sventrata la centralina dell’allarme. Pesanti i danni dopo l’irruzione dei ladri nel locale

A colpi di mazza nel bar, rubano sigarette e soldi `La titolare: «Secondo furto in due anni I ladri da “Leo Station wine”: tra bottino e danni colpo da 30 mila euro Avevo messo le inferriate, non è bastato» `

MONTAGNANA Vetrate in frantumi, inferriate tagliate a metà, slot machine sfasciate e ripulite dall’incasso: dopo la scorribanda notturna dei ladri il locale “Leo Station wine bar” di via Spalato, a Montagnana, assomigliava a un campo di battaglia. La stima esatta dei danni del colpo messo a segno la notte della Befana è ancora in corso, ma la cifra si aggira sui 30mila euro tra la refurtiva vera e propria e le riparazioni necessarie a rimettere a nuovo il locale, su cui i predoni si sono riversati con una furia che ha lasciato senza parole la titolare. «La mattina del 7 gennaio ho aperto il bar alle 5, come sempre – racconta – da fuori sembrava tutto a posto, ma quando sono entrata mi sono resa conto che i ladri erano stati lì». Impossibile non accorgersene, visti i danni che i predoni si erano lasciati alle spalle: le vetrate sul retro erano state fatte a pezzi a colpi di mazza, delle inferriate che le proteggevano restavano soltanto pochi monconi, una porta blindata era stata divelta e i cavi della centralina dell’allarme ciondolavano accanto al muro. «Ho avuto paura – prosegue la donna – perché ho pensato che i ladri potessero es-

sere ancora lì. Così ho richiuso la porta e sono scappata in macchina».

CLIENTI Una decina di minuti dopo la titolare si è fatta coraggio ed è ritornata nel suo locale, a pochi passi dalla stazione dei treni, accompagnata dai primi clienti della giornata, a cui nonostante tutto ha servito il caffè. «Non ho chiuso il bar, anzi ho chiesto ai miei familiari e alla mia dipendente di venire a darmi una mano per risistemare le stanze – spiega – la più danneggiata era quella delle slot machine». I malviventi, entrati in azione con tutta probabilità tra le 2 e le 3 di notte, si sono aperti una breccia a colpi di mazza contro le vetrate per poi mettere fuori uso allarme e telecamere. Una volta sicuri di poter agire indisturbati, hanno iniziato la razzia sventrando le slot machine per riusci-

IN UN’ABITAZIONE DEL QUARTIERE SAN ZENO I LADRI HANNO PORTATO VIA CONTANTI E GIOIELLI PER CIRCA 10 MILA EURO

re a rubare l’incasso. Non soddisfatti, hanno allungato le mani sul bancone, dove hanno fatto incetta di sigarette rubando anche il fondo cassa. «E’ il secondo furto in due anni – osserva amareggiata la titolare – l’anno scorso erano venuti nello stesso periodo, tanto che poi avevo rinforzato le vetrate sul retro mettendo le inferriate ma non è bastato. Adesso mi attrezzerò con un circuito di videosorveglianza a cui posso accedere anche da casa. Ma dovrebbero esserci più con-

trolli, non è possibile essere in balìa di bande di malviventi senza scrupoli. Episodi del genere non sono tollerabili». La signora ha sporto denuncia ai carabinieri, che ora stanno indagando per smascherare i malviventi. Non è escluso si tratti della stessa banda che nei giorni scorsi ha colpito anche alcune abitazioni del quartiere San Zeno, fuori dalle mura. Da una di queste sono spariti contanti e gioielli per un bottino di circa 10mila euro. Maria Elena Pattaro

«Adesso più che mai è importante che gli abitanti dell’Area rossa diano mandato difensivo all’avvocato Matteo Ceruti – prosegue la referente – in modo tale da legittimarlo a vigilare sull’operato dei magistrati e a difendere le parti civili durante il processo». Finora le Mamme No Pfas hanno raccolto 150 firme durante l’incontro informativo delle scorse settimane a Lonigo (Vicenza). Il 5 febbraio sarà la volta di Montagnana, dove i genitori del comitato sperano di raggiungere la stessa quota. Nel frattempo il sindaco di Borgo Veneto Michele Sigolotto ha inviato una lettera all’Ulss 6 Euganea chiedendo di «dare informazioni precise sulle azioni preventive che l’azienda intende mettere in atto nei confronti della popolazione», relativamente alla filiera della produzione alimentare che attinge acqua dalla zona rossa. Una richiesta avanzata dal primo cittadino vista la preoccupazione degli abitanti, anche alla luce della recente ordinanza con cui il governatore Luca Zaia ha vietato (fino al 30 giugno) il consumo di pesce pescato nei comuni dell’area più contaminata. M. E. P.

«Siamo soddisfatte della chiusura delle indagini sulla Miteni, ma sappiamo anche che siamo solo all’inizio di un lungo iter giudiziario». E’ il commento di Patrizia Zuccato, portavoce del gruppo Mamme No Pfas di Montagnana, all’indomani della formulazione delle accuse, da parte della Procura di Vicenza, a carico di Miteni. Avvelenamento delle acque e disastro innominato sono i due reati contestati all’azienda chimica di Trissino, ritenuta responsabile dell’inquinamento delle falde acquifere del Basso Veneto, per una popolazione complessiva di oltre 300mila abitanti. Tredici le persone indagate (manager delle aziende che si sono succedute alla proprietà: Mitsubishi, Icig e infine Miteni). Agli indagati si contesta il reato in forma dolosa dal momento che, pur essendo al corrente del rischio di inquinamento, non avrebbero fatto nulla per impedirlo, almeno fino a luglio del 2013. «Speravamo che venisse contestato il disastro ambientale, per cui sono previste pene maggiori – dichiara Zuccato – ma questa fattispecie di reato è stata introdotta soltanto nel 2015, dunque dopo i fatti su cui ha indagato la Procura. Ci auguriamo che il secondo filone di indagine, relativo allo sversamento di Pfas e Gen X avvenuto quando l’emergenza Pfas era già in atto, si concluda con la contestazione del disastro ambientale. E speriamo venga valutata anche la responsabilità di chi doveva vigilare e invece non lo ha fatto». MAMME Continua la battaglia

Este

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La nazionale di calcio nelle figurine

Il cicloturismo in sala Nassiriya

La storia della Nazionale azzurra raccontata attraverso le figurine: per tre settimane Este ospiterà in Pescheria Vecchia una raccolta di oltre 60 album Panini originali e completi, dedicati agli ultimi 50 anni della Nazionale di calcio. Sabato il taglio del nastro alle 17.30: all’inaugurazione saranno presenti, oltre al collezionista Gianni Bellini e al sindaco Roberta Gallana anche l’ex calciatore Nevio Scala. La

Si è parlato di cicloturismo ieri sera in sala Nassiriya durante il primo di una serie di incontri di sensibilizzazione organizzati dal circolo atestino del Pd. A fare il punto della situazione è stato Gianni Sandon, referente del coordinamento delle associazioni ambientaliste del Parco dei Colli e convinto che tanto l’anello ciclabile dei Colli Euganei quanto quello delle Città Murate siano due risorse da valorizzare attraverso

mostra rimarrà aperta fino al 3 febbraio, tutti i giorni dalle 15.30 alle 20 e la domenica anche dalle 10 alle 12. Il curatore è Gianni Bellini, 56enne della provincia di Modena che colleziona figurine da quando era bambino. Una passione che lo ha portato a raggiungere quota 4mila raccolte completate, tanto da diventare un punto di riferimento tra i collezionisti del settore. M. E. P.

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manutenzioni e investimenti. «Puntare sugli itinerari ciclabili – afferma il segretario del Pd Andrea Dalla Valle, che ha introdotto la serata – permette non solo di contribuire alla diffusione di una cultura rispettosa dell’ambiente, ma anche di dare nuovo slancio al turismo. È importante fare rete con i comuni limitrofi ampliando l’offerta di percorsi adatti alle biciclette». M. E. P.


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Mestre

IN VIA CARDINAL MASSAIA Gli scavi in strada ieri mattina sono continuati per appurare la presenza di altre perdite. Cantieri predisposti per garantire traffico veicolare e pedonale

Mercoledì 16 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

Rete gas colabrodo, subito altri lavori `Disagi per molte famiglie dei sei condomini inizialmente Dopo l’intervento dei vigili del fuoco per le fuoriuscite di metano di lunedì sera riscontrate nuove falle nella zona coinvolti, “scortati” dai pompieri al momento di rientrare in casa `

CANTIERE APERTO MESTRE Li hanno fatti uscire durante il giorno e poi li hanno fatti rientrare in serata, scortati dai vigili del fuoco. La questione, però, in via Cardinal Massaia non è ancora chiusa: in mattinata, infatti, i pompieri, insieme ai tecnici di Italgas, hanno appurato la presenza di altre perdite. Gli scavi in strada, quindi, sono proseguiti per permettere al personale del gestore di mettere in sicurezza la rete di zona. Chiaro, però, che metterci una pezza, a questo punto, non basta. E così Italgas ha deciso di sostituire l’intero tratto della tubatura, lungo 120 metri. I cantieri sono partiti ieri, e proseguiranno almeno per una settimana.

L’INTERVENTO L’allarme era scattato lunedì pomeriggio, per un forte odore di gas avvertito dai residenti della via. I vigili del fuoco non hanno esitato ad applicare il protocollo di sicurezza: cittadini evacuati e allontanati dalla zona fino a contrordine. Un bel viavai di mezzi degli operatori che ha attirato l’attenzione di mezzo rione, da via Cappuccina in poi: tre squadre dei vigili del fuoco, tra cui il Nucleo Nbcr (Nucleare, batteriologico, chimico e radiologico) a testimonianza che la fuga di gas era reale e anche piuttosto complessa. In supporto, anche la polizia locale con più pattuglie per presidiare gli accessi e deviare il traffico su itinerari alternativi. In via cautelativa infatti si è deciso di vietare il transito e di evacuare i condomini, sei in totale, con circa cinquanta le persone invitate a uscire. Anche perché localizzare il punto esatto della fuoriuscita di metano non era affatto semplice: si è capito quasi subito che doveva trovarsi all’altezza dei civici 24 e 25, ma trattandosi di una tubatura a una discreta profondità, i rilevatori fatica-

vano a lavorare con precisione. Solo dopo alcune ore si è potuto dire con certezza che le crepe erano almeno tre. In serata, riparata la falla, è stato permesso ai residenti di tornare a casa. Scortati, però, dai pompieri, che fino a ieri mattina hanno continuato a gestire i movimenti all’interno e all’esterno delle abitazioni, e con l’avvertenza di tenere ben chiuse porte e finestre. La questione, però, è proseguita anche questa mattina: dopo aver individuato una prima perdita, infatti, ne sono state appurate delle altre lungo tutto il tratto. A quel punto si è deciso di proseguire con le operazioni di scavo lungo la strada.

Contratto scaduto Protesta dei medici LA PROTESTA

LAVORI IN CORSO Un portavoce di Italgas fa sapere che «il tratto di rete del gas che attraversa via Cardinal Massaia è in sicurezza. La società ha comunque disposto continua - la sostituzione dei circa 120 metri di condotta presenti nella strada. I lavori prenderanno il via immediatamente e i cantieri saranno predisposti in modo da consentire il transito veicolare e pedonale. Per tutta la durata dell’intervento è garantita la continuità del servizio a tutte le utenze coinvolte». Servizio che, aggiunge la società, è stato comunque garantito per tutta la durata dei lavori, anche lunedì sera. Probabile che, per non interrompere il traffico, in quella via a senso unico, si vada a sacrificare (almeno temporaneamente) una delle file laterali di parcheggi. Davide Tamiello © RIPRODUZIONE RISERVATA

CI VORRA’ ALMENO UNA SETTIMANA PER SOSTITUIRE L’INTERO TRATTO DELLA TUBATURA, LUNGO 120 METRI

LAVORI IN CORSO Cantiere aperto in via Cardinal Massaia per scongiurare altre fughe di gas

I precedenti

Condotte obsolete, otto anni di emergenze MESTRE L’annus horribilis è stato il 2011, con una serie interminabile di episodi culminata con un’esplosione in casa in via Grassi, provocata da una fuga di gas partita da una tubatura esterna all’abitazione, che aveva ferito gravemente una 61enne. Casi così gravi non se ne sono visti più, ma gli interventi di vigili del fuoco e tecnici di Italgas hanno mantenuto una frequenza decisamente elevata. Non è un segreto che la rete della città sia

decisamente obsoleta: Italgas, un po’ alla volta, sta cercando di ricostruirla (sono state rinnovate diverse zone) ma il lavoro è ancora lungo. Nell’ultimo anno, si sono verificati un paio di casi in via Millosevich, in via Piranesi, viale San Marco, via Castellana e via Miranese che hanno provocato disagi ai cittadini, residenti e pendolari. Nel 2011, invece, a settembre, fu via Einaudi a dover chiudere gli accessi ovunque per una grossa fuga di gas, che

aveva impegnato per giorni tecnici e pompieri. Poi, un filotto di quattro episodi in un mese, uno più complesso, fino alla tragedia sfiorata in via Grassi, che aveva spinto la procura ad aprire un fascicolo e a indagare otto persone tra Italgas e Veneziana Gas. Il gas, in quel caso, era passato attraverso le condotte fognarie ed era risalito fino all’abitazione e per poi propagarsi nella cucina e fuoriuscire dal sifone del lavandino. (d.tam.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Determina riveduta, verso il “sì” alla piscina IL CASO MESTRE La piscina si farà. È finalmente ufficiale, non ci sono più dubbi. Da ieri mattina l’impianto natatorio che darà ai residenti di Marghera la possibilità di andarsi ad allenare e a divertire facendo uno sport sano è passato dall’ambito del possibile a quello del concreto. Ieri mattina, infatti, la Giunta comunale ha approvato la delibera che incarica il sindaco Luigi Brugnaro di firmare digitalmente l’accordo con il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale (Adspmas) Pino Musolino. E l’accordo contiene quel che avevamo anticipato ieri, il testo con le integrazioni alla determina pubblicata il 4 gennaio scorso e ripubbli-

cata pari pari l’altro ieri. Ora è solo questione di pochi giorni, il tempo che Brugnaro e Musolino firmino l’accordo e che la prima determina venga definitivamente revocata per essere sostituita con quella nuova che terrà conto delle posizioni del Porto. Dopodiché la famiglia Mevorach, attraverso il Fondo Lucrezio, potrà ritirare dal Comune il permesso a costruire e avviare i lavori per costruire, con 3,6 milioni di euro, due vasche pubbliche in via delle Macchine accanto al Mercato ortofrutticolo: una di 25 metri di lunghezza e profonda da un metro e 80 a due metri, e una piccola di sei metri di lunghezza e di una profondità variabile da 80 centimetri a un metro e 20. Rispetto al progetto originario, che prevedeva una piscina sola lunga

33 metri, l’impianto verrà spostato nella porzione ovest del lotto per ridurre la commistione tra traffico pesante e traffico urbano in prossimità dell’incrocio di via delle Macchine con via del Commercio, dato che quella è una zona cerniera tra porto e città. Comune e Adspmas sono d’accordo da tempo sulla necessità di realizzare la piscina per Marghera ma il Porto sostiene che, per

APPROVATA LA DELIBERA PER L’ACCORDO FRA COMUNE E PORTO SU MARGHERA

PISCINA Un rendering del progetto per la nuova piscina

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evitare di costruire un abuso edilizio, serve una Variante al Piano regolatore portuale che permetta, in via delle Macchine, la realizzazione di altre attività oltre a quelle già previste, ossia industriali o commerciali. Nella nuova determina che verrà pubblicata a giorni, dunque, Comune e Porto riconosceranno che il terreno interessato alla costruzione della piscina ricade all’interno dell’Ambito portuale e che sarà inserito nel nuovo Documento di pianificazione strategica di sistema (Dpss) che il Porto sta redigendo e nel quale verranno definite anche le aree di interazione porto-città; “nelle more dell’adozione del Dpss”, il Porto prenderà “favorevolmente atto dell’erigenda opera pubblica”. (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

MESTRE Camici bianchi ancora in agitazione. In attesa dello sciopero nazionale annunciato per il 25 gennaio prossimo, domani medici, veterinari e dirigenti sanitari terranno un sit-in a Roma per protestare contro la manovra del Governo. Anche da Venezia partirà una delegazione di medici aderenti alla Cgil Funzione pubblica per protestare contro la manovra che, a detta del sindacato, «ha di fatto dato il colpo definitivo alle speranze di un rinnovo contrattuale atteso da dieci anni». La Cgil, che aveva già promosso lo sciopero del 23 novembre scorso, con un’elevata partecipazione dei lavoratori, ricorda che le condizioni di lavoro negli nostri ospedali e nel territorio «peggiorano senza sosta. Una burocrazia asfissiante, turni massacranti e ogni anno centinaia di ore di lavoro eccedenti il dovuto contrattuale, non riconosciute e non pagate, per coprire i turni, le reperibilità e i turni di guardia. Questo sta provocando, anche nel nostro territorio, un esodo di massa verso settori più remunerativi che consentono anche una migliore qualità della vita». Contro questo trend i medici chiedono assunzioni per far fronte alla carenza dei medici e correggere la rotta della programmazione della formazione specialistica, aumentando il numero dei contratti di formazione per sopperire alla mancanza di specialisti. Ma nel mirino dei sindacati c’è anche la Regione Veneto. Dopo questa protesta sarà la volta dello sciopero generale di 24 ore del 25 gennaio. Per spiegare le motivazioni della protesta e condividere le azioni da attivare in Ulss 3 Serenissima saranno convocate oggi le assemblee dei medici veterinari e dirigenti sanitari che si ritroveranno dalle 8 alle 10 all’Ospedale dell’Angelo e dalle 12 alle 14 all’Ospedale Civile a Venezia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOMANI A ROMA IL SIT-IN CONTRO LA MANOVRA DEL GOVERNO IL 25 GENNAIO NUOVO SCIOPERO


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Jesolo Eraclea Fossalta

Mercoledì 16 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

Il presepe di sabbia a Venezia Sand Nativity potrebbe sbarcare il prossimo anno `Il sindaco: «Se dovessero sorgere dei problemi in piazza San Marco dopo il successo avuto a Roma l’alternativa è portarlo a Monaco di Baviera» `

JESOLO Dopo il Vaticano le piazze di tutto il mondo. Diventa un presepe itinerante lo Jesolo Sand Nativity. E’ l’effetto del successo registrato in piazza San Pietro, dove centinaia di migliaia di persone hanno ammirato l’imponente presepe di sabbia donato dalla città a Papa Francesco. Un’opera unica, realizzata con 700 tonnellate di sabbia trasportate da Jesolo direttamente a Roma con 21 tir e il cui abbattimento inizierà nella giornata di oggi con la natività che ritornerà ad essere sabbia. Per Jesolo si è trattato di un’esperienza straordinaria, un punto di svolta, che ha consentito di mostrare le qualità di un contenuto nato e sviluppato a Jesolo e divenuto, grazie a questa opportunità, straordinario veicolo di promozione della città e delle sue potenzialità. Per questo il Comune ha deciso di far diventare la realizzazione di Sand Nativity un evento itinerante per consegnare al mondo ogni anno un presepe unico nel suo genere. Addirittura due le ipotesi per il prossimo anno, a partire alla suggestiva ipotesi di realizzare un presepe di sabbia a Venezia, in piazza San Marco, con lo sfondo della basilica e uno scenario davvero unico. In questo senso il Comune di Jesolo ha già incassato l’appoggio del Comune di Venezia e della Curia mentre sarà fondamentale il parere della Sopritendenza che dovrà esprimere un parere vincolante.

PROGETTO “Nei giorni scorsi in una riunione in Municipio con i tecnici della Sopritendenza – spiega il sindaco Valerio Zoggia – ho annunciato che sarà necessario affrontare nel dettaglio questo progetto”. Dovranno essere valutate nel dettaglio le varie criticità, su tutte quelle legate al peso della sabbia che verrà utilizzata per comporre l’opera. “Se ci dovessero essere dei problemi come alternativa abbiamo in mente Monaco di Baviera – aggiunge il sindaco – puntando a realizzare il presepe direttamente a Marienplatz, si tratterebbe di una

DIVENTA ITINERANTE L’OPERA CHE HA RISCOSSO UN GRANDE SUCCESSO ANCHE IN VATICANO

Villaggio di Natale, chiusura con un boom di visitatori ma far discutere sono i costi a carico del Comune. Dai banchi dell’opposizione a sollevare la questione è il capogruppo della Lega Alberto Carli, che ha passato al settaccio le delibere approvate nelle scorse settimane dall’Amministrazione comunale. A partire da quella dello scorso 15 novembre con l’assegnazione di 158mila euro alla società organizzatrice, la Adv Srl che si è aggiudicata per due anni l’organizzazione dell’evento. Sempre a carico del Comune la spesa per la posa delle linee elettriche necessarie per svolgere l’evento, circa 18 mila euro destinati alla partecipata Jesolo Pa-

Presentazione del libro “La mafia del Brenta. La storia di Felice Maniero e del Veneto che si credeva innocente”, giovedì 17 gennaio alle 20.45 al cento culturale Da Vinci. All’evento saranno presenti l’autrice Arianna Zottarel, ricercatrice dell’osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano e Francesco Saverio Pavone, già giudice istruttore del processo alla Mala del Brenta. L’appuntamento è promosso da Comune e “Avviso Pubblico” in collaborazione con l’associazione Libera. Il libro, nel 2016 vincitore del riconoscimento “Pio La Torre – Piersanti Mattarella” per la migliore tesi di laurea magistrale sulle mafie e la criminalità organizzata, ha ottenuto nel 2018 il premio “I quaderni di Trame”. (d.deb)

JESOLO “GLI STATI UNITI D’EUROPA” “Gli Stati Uniti d’Europa. Un sogno nelle nostre mani?”. E’ il convegno in programma venerdì (18 gennaio), alle ore 20.45 al centro congressi del Kursaal. Interverranno tre donne europarlamentari: Mara Bizzotto della Lega Nord, Isabella De Monte del Partito Democratico e Elisabetta Gardini di Forza Italia. L’appuntamento è proposto all’interno della mostra “Unione europea, storia di un’amicizia. Adenauer, De Gasperi, Schuman”, promossa dall’associazione culturale “Mons. Giovanni Marcato”, allestita sempre al Kursaal e che si concluderà domenica. (g.bab.)

SAND NATIVITY Il famoso presepe di sabbia diventa itinerante: il prossimo anno potrebbe sbarcare a Venezia

grande opportunità promozionale, oltretutto nel cuore di uno dei nostri principali mercati turistici”. In ogni caso a favorire un allestimento internazionale di Sand Nativity sono i riscontri positivi ottenuti in piazza San Pietro. “Questa esperienza è stata un successo eccezionale – conclude il sindaco - . In un mese di permanenza nel luogo simbolo della cristianità, Sand Nativity è stato in grado di stupire il mondo intero, le immagini di questo presepe, frutto di un’idea tutta jesolana, hanno raggiunto milioni di persone, dimostrando ciò che siamo in grado di fare. L’apprezzamento testimoniato dal Santo Padre, dalle centinaia di migliaia di turisti e dai nostri stessi concittadini che hanno potuto ammirare la scultura, è la migliore ricompensa per questa scommessa fatta e voluta due anni fa dalla nostra amministrazione e che ha trovato il supporto del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia”. Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono già due le aiuole “adottate” grazie al progetto del Comune FOSSALTA Sono già due le aiuole adottate dai fossaltini: una in via delle Industrie sarà curata da un’impresa, un’altra in via don Angelo Gianni da un privato. La Giunta Sensini, infatti, ha approvato il progetto “adotta un’aiuola comune”. L’iniziativa prevede la cura da parte di società o privati (anche riuniti in gruppo o associazioni) di aiuole, del verde davanti alla propria casa o di altri piccoli spazi di terreno di proprietà comunale. «L’obiettivo – spiega il sindaco Massimo Sensini - è recuperarle dall’eventuale degrado, mantenerle in ordine o abbellirle l’adozione dell’aiuola riguar-

da un periodo di tre anni». Coloro che vogliono partecipare all’iniziativa si impegnano a: tagliare l’erba, ove presente, ogni qualvolta si renda necessario; raccogliere e smaltire l’erba come previsto dal servizio di raccolta differenziata; pulire l’aiuola da carte, bottiglie, mozziconi di sigarette, fazzoletti ed altri rifiuti, da smaltirei in appositi cassonetti. È necessario compiete potature stagionali o di contenimento dei soli arbusti presenti sull’aiuola, ma è possibile anche abbellirla con qualsiasi tipo di pianta ornamentale o fiorita. In base al regolamento non sono ammessi gli arredi verdi con l’impiego di piante secche, sintetiche o fiori finti di alcun genere.

In genere, considerata la limitata grandezza delle aree, non sono ammesse piantumazioni di piante arboree. Quest’ultima in ogni caso sulle aree pubbliche deve essere autorizzata dal servizio tecnico del Comune. Nel regolamento si precisa che i fini dell’iniziativa sono valorizzare il legame tra la comunità e il territorio e migliorare, con azioni semplici, il decoro urbano. Eventuali costi relativi al progetto “adotta un’aiuola comune”, sono totalmente a carico dei partecipanti Per qualsiasi informazioni tel. 0421.679644 o via e-mail: protocollo@comunefossaltadipiave.it. D.Deb. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mercatino di Natale, è scontro aperto sui costi JESOLO

SAN DONÀ “LA MAFIA DEL BRENTA”

trimonio che ha effettuato l’intervento. “Sempre dalle casse comunali – dice Carli – provengono i 3mila e 200 mila euro utilizzati per il pagamento delle utenze elettriche collegate alle 72 casette, mentre a carico del Comune sono finiti altri 20 mila euro per il Paese di Cioccolato a Jesolo Paese e poco più di 14 mila euro per la spesa di vigilanza al villaggio di Natale e le casette allestite a Jesolo Paese”. Secondo il leader del Carroccio si tratta di cifre importanti, sulle quali vanno avviate delle riflessioni. “Il mercatino ha registrato una grande affluenza di visitatori e questo non è in discussione – aggiunge Carli – tuttavia la cifra messa a disposizione dal Comune ci sembra importante, chiediamo che venga valutata con attenzione l’opportunità

di continuare a mettere a disposizione simili risorse valutando costi, benefici ed eventuali alternative. Comprendiamo il rischio di impresa che deve essere riconosciuto, le casette però sono state date in gestione dagli organizzatori agli espositori con canoni di 2.200 euro per chi faceva somministrazione, 1.650 euro per chi vendeva prodotti alimentari e 1.100 euro per la vendita dell’og-

LA LEGA: «GRANDE AFFLUENZA MA LE RISORSE MESSE A DISPOSIZIONE DAL COMUNE SONO TROPPE» 58360b0c-cbf0-45a7-bb2e-b611ac20fb03

gettistica. A questo punto, visto che la volontà è quella di consolidare il mercatino nel corso degli anni, il Comune farebbe bene ad acquistare le casette e ad occuparsi dei successivi affitti, sicuramente potrebbe attuare dei canoni calmierati, ottenendo anche dei benefici per i contributi concessi agli organizzatori”. Nel mirino anche l’opportunità di registrare il marchio legato al mercatino. “E’ diventato identificativo della nostra città – conclude l’esponente della Lega – non ci risulta che il Comune si sia adoperato in questo senso. Visto che altre città balneari si sono attivate organizzando dei mercatini di Natale, sarebbe opportuno che i nostri amministratori si attivassero senza perdere ulteriore tempo”. (g.bab.)

JESOLO RACCOLTA RIFIUTI POSSIBILI DISAGI Possibili disagi per la raccolta rifiuti. Il sindaco della Fiadel ha indetto per domani (giovedì 17), un’assemblea del personale dell’igiene urbana che opera in città. Di conseguenza alcuni servizi, come la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento stradale, potrebbero subire ritardi o non essere eseguiti. Veritas invita i cittadini a non abbandonare rifiuti nel giorno dell’assemblea. (g.bab.)

ERACLEA DONATI SETTEMILA EURO ALLA COMUNITA’ BELLUNESE Oltre settemila euro di donazioni. E’ la cifra raccolta sabato scorso a Stretti durante la cena benefica organizzata dai comitati e associazioni del territorio per sostenere le comunità del bellunese dopo il maltempo dello scorso novembre. La cifra è stata donata al comune di San Tomaso Agordino, visto il legame storico con il Comune di Eraclea. Alla serata hanno partecipato circa 400 persone, tra i quali il vicegovernatore del Veneto Gianluca Forcolin, gli amministratori locali e quelli dello stesso Comune Agordino. “Come Amministrazione abbiamo da subito appoggiato l’iniziativa – ha detto il sindaco Mirco Mestre – . La riuscita dell’evento va data agli iscritti dei comitati che si sono attivati in prima persone per tutta l’organizzazione e la raccolta fondi. Alla comunità del Bellunese abbiamo consegnato una cifra importante e soprattutto dimostrato come le nostre popolazioni abbiano un cuore grande per chi è in difficoltà”. Il sindaco Mirco Mestre ha inoltre sottolineato come il Comune abbia stanziato un contributo 2.256 sempre a favore dei comuni bellunesi. (g.bab.)


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del NordEst

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VENEZIA MESTRE

Mercoledì 16 Gennaio 2019

Mira I veleni M5S: quattro mesi all’ex presidente del Consiglio

La storia Dai mobili alla musica Emma Thompson e il piano Fazioli

Amadori a pagina XV

Marzo Magno a pagina 20

www.gazzettino.it

Supercoppa Juventus-Milan, triplete o rivincita E Allegri ordina ai suoi: «Niente supplementari» Repetto a pagina 23

Zaia: autonomia, per il M5s questione di vita o morte `La Lega accusa i grillini ostruzionismo pacifico. Secon-

di frenare l’intesa. Altolà del governatore veneto Alda Vanzan on ce n’è che uno che dica: l’autonomia al Veneto, alla Lombardia, all’Emilia Romagna non la daremo. Peccato che il clima politico nella compagine governativa gialloverde si stia facendo sempre più pesante, con i leghisti ad accusare i grillini di fare

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do il Carroccio, i ministeri retti dal M5s non agevolano il processo e, anzi, paiono divertirsi a rallentarlo pur sostenendo l’esatto contrario. È così che il solitamente cauto governatore del Veneto avvisa: «Stiamo lavorando - dice Luca Zaia - Certo è che se per i veneti l’autonomia è la madre di tutte le battaglie, a questo punto per i pentastellati diventa una questione di vita o di morte». Perché sull’autonomia l’alleanza può rompersi. A pagina 7

Il voto

Brexit, il tonfo della May: bocciata l’intesa con la Ue. Ora Theresa rischia La partita della Brexit si riapre, Theresa May in bilico. L’accordo sul divorzio dalla Ue raggiunto a novembre dalla premier britannica con Bruxelles è stato affondato dalla Camera dei Comuni con 432 “no” contro “202” sì: uno scarto di 239 voti, molto pesante per il governo. Nonostante la

bocciatura, May ha annunciato che non si dimetterà. Ma una mozione di sfiducia è stata presentata dal leader laburista Corbyn. «Sale il rischio “no deal” (nessun accordo), Londra chiarisca», è il monito di Juncker. Marconi e Ventura alle pagine 2 e 3

GOVERNATORE Luca Zaia

Tav, non farla costa 3,4 miliardi L’avvocatura lancia l’allarme sulle penali: in caso di blocco dell’opera, un conto stratosferico per lo Stato

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Osservatorio

Nordest, per il 42% gli immigrati sono sempre più una minaccia Natascia Porcellato Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, indaga intorno ai timori legati al fenomeno migratorio. Il 42% degli intervistati pensa che «gli immigrati sono un pericolo per la nostra cultura, la nostra identità e la nostra religione», mentre è il 32% a ritenere che «gli immigrati costituiscono una minaccia per l’occupazione». Ed entrambe queste opinioni sembrano essersi rafforzate nel corso del tempo. A pagina 15

L’

Il rapporto dell’Avvocatura dello Stato sulla Tav sarebbe da tempo sul tavolo del ministero dei Trasporti e, probabilmente, anche su quello di Palazzo Chigi. Tant’è che lunedì, proprio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha fatto capire in maniera esplicita, che il rischio penali, in caso di stop all’opera, è altissimo. Gli effetti sul bilancio pubblico che l’Avvocatura avrebbe quantificato, tra lavori e studi già avviati, rimborsi, rescissioni dei contratti, ripristino degli scavi, ammontano a circa 3,4 miliardi. Palazzo Chigi , del resto, ha lasciato intendere che non basta infatti il “no”, per altro scontato, della commissione tecnica sui costi benefici a rimettere in discussione la tratta ferroviaria, ma che si dovrà tenere conto delle valutazioni legali, delle ripercussioni appunto sul bilancio pubblico di un eventuale blocco. Mancini a pagina 6

Il caso. Progetto da 450 milioni di dollari a Punta del Este

Cipriani, megahotel da sogno in Uruguay RESORT Il progetto del nuovo hotel sull’antico edificio in riva all’Atlantico. Scalzotto a pagina 11

Il tardivo pentimento dei signori dell’austerity Giulio Sapelli ristotele, nella sua Poetica, definisce la tragedia greca come «l’imitazione di un’azione seria e conclusa, dotata di grandezza»; una imitazione che, «attraverso compassione e paura» conduce in definitiva alla catarsi, ossia al superamento delle passioni medesime. È a questa definizione che ho pensato quando di recente ho letto il discorso della cancelliera Angela Merkel e, ieri, quello del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, sulle vicende greche. Discorsi dai toni diversi ma sempre armonicamente sulla stessa tonalità. Sicché ci si era sbagliati a essere così fanaticamente rigidi nel fare pagare alla Grecia tutti i costi dell’austerità tecnocratica. Essa l’ha di fatto dissanguata lasciandola spoglia e impoverita delle sue risorse più preziose, svendute a prezzi di saldo alle potenze creditrici che non si sono fatte remore di far la parte dell’acquirente non benevolo, dell’acquirente minaccioso che, mentre fissa le regole, fa sì che esse siano le più favorevoli al dominatore. Bene, alla buon’ora, potremmo dire, finalmente l’hanno riconosciuto anche loro. E ci si potrebbe esaltare nell’aver avuto ragione, ci si potrebbe compiacere per aver detto il contrario del pensiero dominante, in tempi difficili, quando tutti esaltavano l’ordo-liberismo e una politica tanto sbagliata teoricamente quanto dannosa praticamente. Continua a pagina 27

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Padova

Il caso

L’ultimo messaggio dei ragazzi spariti: «Vendiamo l’auto»

Olimpiadi 2026 Stoccolma spaventa il Coni Olimpiadi 2026, sarà effettuato uno studio per dimostrare gli impatti positivi sul territorio. Ma ora a preoccupare tutti, in primis il Coni, è la candidatura di Stoccolma: il timore è che, una volta superata l’impasse governativa, la capitale possa recuperare e battere, nonostante l’attrattività di Milano e delle Dolomiti, l’asse del Nord Italia. Vanzan a pagina 13

L’analisi

È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Non somministrare al di sotto di 12 anni. Autorizzazione del 17/04/2018.

«Invece che andare direttamente dal Burkina al Togo, andiamo a prendere un visto. Potremmo andare in Costa D’Avorio. Poi potremmo tornare in Burkina e andare in Benin. Sarà lunga». Sono le prime parole di un messaggio vocale che dura 46 secondi. La voce è quella di Luca Tacchetto. Ad un mese dalla scomparsa dell’architetto padovano, spunta ora un interessante audio inviato ad amici una settimana prima di essere inghiottito da un mistero che sta coinvolgendo tre continenti. Pipia a pagina 10

REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ “Ritratti Veneziani” Vol. 2 € 6,90* ∆ “Il Ponte di Rialto” € 12,90 (solo edizione Venezia)* ∆ “Calendario Barbanera 2019” € 2,90* - *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE

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Primo Piano

Mercoledì 16 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

La riforma per le regioni LA TRATTATIVA VENEZIA Non ce n’è che uno che dica: l’autonomia al Veneto, alla Lombardia, all’Emilia Romagna non la daremo. Tutti, giù nella capitale, a spiegare di darsi da fare, studiare, approfondire, confrontarsi. Peccato che il clima politico nella compagine governativa gialloverde si stia facendo sempre più pesante, con i leghisti ad accusare i grillini di fare ostruzionismo pacifico. Come quando alle assemblee i manifestanti si buttano per terra e la polizia li deve trascinar via di peso. Con l’autonomia, a sentire gli esponenti del Carroccio, starebbe andando allo stesso modo. Perché i ministeri retti dal M5s non agevolano il processo e, anzi, paiono divertirsi a rallentarlo pur sostenendo l’esatto contrario. È così che il solitamente cauto governatore del Veneto avvisa: «Stiamo lavorando - dice Luca Zaia - Certo è che se per i veneti l’autonomia è la madre di tutte le battaglie, a questo punto per i pentastellati diventa una questione di vita o di morte». Perché sull’autonomia l’alleanza può rompersi. E da Venezia è la capogruppo degli zaiani in consiglio regionale, Silvia Rizzotto, a lanciare un ulteriore monito: «È giunto il momento che i colleghi del Movimento impegnati qui a palazzo Ferro Fini prendano contatti con i ministri pentastellati che si divertono a giocare con la tela di Penelope per informarli che a tirarla troppo, la corda si rompe».

Zaia: per il M5s l’autonomia è questione di vita o di morte Grillini accusati di ostruzionismo pacifico: `L’avvertimento del governatore del Veneto, nessuna chiusura, però l’accordo non decolla non rispettata anche la scadenza del 15 gennaio `

HANNO DETTO

introdotte dal centrosinistra nel 2001». Un’apertura? Un dire qualcosa per non dire niente? O, come ha azzardato qualcuno, una excusatio non petita? L’aspetto singolare è che, agli incontri ministeriali fin qui tenutisi (oggi toccherà all’Ambiente, la settimana prossima di nuovo le Infrastrutture, senza contare la Salute), il più preparato e puntuale è parso il vicepremier Luigi Di Maio. Che, peraltro, nelle sue visite venete ha sempre assicurato che l’autonomia ci sarà. Paradossalmente, proprio Di Maio rischia di trovarsi in difficoltà a causa del tergiversare dei suoi ministri. Il fatto che anche la scadenza del 15 gennaio non sia stata rispettata - ieri dovevano terminare i confronti tecnici e si invece si andrà avanti anche per tutta la prossima settimana contribuisce a far innervosire i leghisti.

Un confronto così importante deve evitare i disastri del passato e conflitti tra livelli di governo DANILO TONINELLI, ministro

LA BOZZA

competenze da trasferire alla Regione, un percorso su cui il governo è ancora in alto mare ha detto Caon - Nel frattempo, tra un rinvio e l’altro, dal dibattito sono scomparsi i due capisaldi della legge regionale uscita dal referendum del 22 ottobre 2017: i 9/10 delle tasse da trattenere sul territorio e i costi standard. E anche sulle 23 competenze sono evidenti le resistenze dei ministeri a guida 5 Stelle».

C’è il rischio che alla fine il presidente del Consiglio dei ministri presenti una bozza di intesa “annacquata”? In agenda c’è un nuovo passaggio tra il ministro Erika Stefani e il premier Giuseppe Conte, ma la data dell’incontro non risulta ancora fissata. «Durante la scorsa e questa settimana - ha dichiarato Stefani - sono in corso gli incontri con i ministeri che avevano richiesto maggiori chiarimenti. La trattativa è serrata e dalla scorsa settimana gli incontri sono quotidiani. Sono incontri sia politici che tecnici. La mia intenzione è quella di dare voce alle regioni e alle loro richieste senza accettare compromessi al ribasso». Quanto alla polemica sui costi, Stefani dice che è «infondata»: «Nulla verrà tolto alle altre regioni - ha detto il ministro leghista e i governatori delle regioni che ne hanno fatto richiesta sono consapevoli che saranno investiti di un’enorme responsabilità. L’autonomia è una sfida per tutti. Una strada nuova che percorriamo per migliorare il sistema Paese e per avvicinare finalmente la gestione della cosa pubblica ai cittadini». Alda Vanzan

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L’INCONTRO Quanto a ieri, la foto della giornata è quella che il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Danilo Toninelli, ha postato su Facebook. C’è lui accanto al ministro leghista agli Affari regionali Erika Stefani. Poi ce n’è un’altra che riprende l’intero salone dove ci sono le delegazioni trattanti, quelle del ministero e quelle delle Regioni, a partire dal giurista padovano Mario Bertolissi che la settimana scorsa, al primo incontro con Toninelli, si era sentito dire che c’erano “vizi di costituzionalità” nella richiesta di autonomia. Tesi facilmente smontata, ma indicativa dell’approccio ministeriale. Ieri mattina c’è stato il bis: per un po’ si sono fermati i due ministri, poi il confronto è stato tra i tecnici, nel merito delle questioni.

INCONTRI TECNICI UN NUOVO RINVIO: IERI INFRASTRUTTURE OGGI L’AMBIENTE MA LA SALUTE SOLO FRA UNA SETTIMANA

La mia intenzione è quella di dare voce alle Regioni senza compromessi al ribasso ERIKA STEFANI, ministro

I colleghi del M5s in Regione contattino i loro ministri che si divertono a giocare con la tela di Penelope SILVIA RIZZOTTO, consigliera veneta

LA TRATTATIVA I ministri Danilo Toninelli e Erika Stefani

Com’è andata? Il commento di Toninelli su Facebook è stato variamente interpretato. «Questa mattina - ha scritto l ministro pentastellato - incontro importante al mio ministero con la collega responsabile degli Affari regionali, Erika Stefani. In piena sinergia, stiamo mettendo in piedi il percorso più adatto per giungere al passaggio di nuove funzioni alle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Un processo che deve essere portato avanti nel migliore dei modi: un intervento così importante di natura costituzionale, svolto senza toccare la Carta, deve evitare i disastri del passato e i conflitti paralizzanti tra livelli di Governo, derivati dalle modifiche al Titolo V

Forza Italia

Caon: un segnale e marciamo su Roma VENEZIA «Il presidente Luca Zaia non può più restare in silenzio: si metta alla testa di noi veneti, che da tempo aspettiamo un segnale per marciare compatti alla volta di Roma, a pretendere nelle strade e nelle piazze la libertà che ci spetta». A dichiararlo è il deputato padovano di Forza Italia, Roberto Caon, che lamenta le lungaggini della trattativa sull’autonomia. «Ieri doveva terminare il confronto tecnico con i ministeri sulle

Teatri in rivolta contro i fondi divisi su base regionale LA POLEMICA VENEZIA E ora si apre un altro fronte. Quello del teatro perchè all’orizzonte il rischio potrebbe essere quello di una severa penalizzazione per il mondo culturale. A dare il via alle preoccupazioni, se non proprio alla rabbia, è stato un comunicato dell’Agis (Associazione generale italiana dello spettacolo) al quale si è poi associata anche Federvivo, la Federazione degli spettacoli dal vivo, che in una nota ha espresso netta contrarietà all’ipotesi ventilata dal Ministero per i beni culturali di puntare ad una “regionalizzazione” del Fondo unico per lo spettacolo (Fus), il tesoretto che lo Stato distribuisce secondo un equo riparto al mondo

dei teatri di prosa, agli enti lirici e ai cinema. Un’ipotesi di “regionalizzazione” che è, ovviamente, vista come fumo negli occhi perchè la ripartizione dei fondi non terrebbe conto delle singole peculiarità riconosciute a livello italiano, bensì limiterebbe alla divisione per regione con il rischio reale di favorire alcuni territori e di penalizzarne degli altri.

della geografia e dei territori. Così, a farsi interprete ancor più di questo malumore ci ha pensato il presidente del Teatro Stabile del Veneto, Gianpiero Beltotto, reduce da un incontro a Trieste per discutere la convocazione degli Stati generali del Teatro a Nordest. «Mi stupisco che su una questione come questa non vi sia stato alcun dibattito e che tutto emerga solo perchè l’Agi

MANCA TRASPARENZA «Lo spettacolo italiano - dice l’Agis - non può essere oggetto di valutazione sulla base di regole e criteri differenti da regione a regione”. Proprio per questo l’associazione ha fatto appello all’articolo 9 della Costituzione che stabilisce il valore nazionale e globale dello spettacolo al di là

BELTOTTO (STABILE DEL VENETO) «UN GRAVE DANNO CI APPELLIAMO ALL’ARTICOLO 9 DELLA COSTITUZIONE»

PRESIDENTE Giampiero Beltotto

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ne ha bocciato solo l’ipotesi - sottolinea il numero uno dello Stabile del Veneto che l’anno scorso ha subito un inaspettato “declassamento” ministeriale da teatro nazionale a teatro di rilevante interesse culturale con conseguenze proprio nei sostegni finanziari nazionali - Inoltre non si possono prendere queste decisioni nel chiuso di una stanza ministeriale, soprattutto da gente che magari non è neanche mai stata a teatro... Qui, come nella vicenda che ha riguardato il declassamento dello Stabile del Veneto, viene a mancate completamente la trasparenza. Faccio mio anche il ricorso all’articolo 9 della Costituzione che garantisce tutti allo stesso livello. Veneto e Friuli Venezia Giulia sono sempre state

all’avanguardia nell’esperienza teatrale, ma non hanno mai ottenuto grandi riconoscimenti. Anzi». Beltotto non nasconde neanche che l’ipotesi di “sgambetto” sia figlia di scontri a ben altri livelli relativi all’iter sull’autonomia richiesta dal Veneto. «Se i nostri teatri li governassero ancor di più di oggi i veneti e i friulani e le amministrazioni che li rappresentano, quale vantaggio in più ci sarebbe per i nostri cittadini? E aggiungo: stiamo per caso “picconando” il teatro del Veneto oppure quello del Friuli Venezia Giulia perchè si vuol fare intendere che non si è d’accordo con le richieste politiche di autonomia regionale? Che ce lo dicano forte e chiaro». Paolo Navarro Dina © RIPRODUZIONE RISERVATA


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IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 16 Gennaio 2019 CM_07679

VENETO

TREVISO.Asiloespelle4bambininonvaccinati

Telefono 0444.396.311 | E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it

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Quattrobambinisonostatiesclusidaunascuoladell’infanziaparificatadiCisondi Valmarinoperchénonvaccinati.Unaraccomandatadimons.AdrianoSant,legale rappresentantedell’istitutoBrandolini,ègiuntaallefamiglie:“Novaccini,noentry”.

L’INCHIESTA. Laprocura contestaa 13persone ildisastro e l’avvelenamentodelleacque

Mitenisapevadei Pfas «Leprovefin dal 2009»

Attaccoe replica

«LaRegione ècostituita parteoffesa»

Nellacompravendita fra giapponesie tedeschii pmsonoconvinti chevi siano elementi che attestanola consapevolezzadeiproblemi Diego Neri

Miteni sapeva dei Pfas e dell’inquinamento del terreno e della falda almeno dal 2009, e per quattro anni non ha fatto nulla per contenerlo o farvi fronte. È la convinzione della procura, che per questa ragione ha contestato ai 13 indagati il disastro innominato e l’avvelenamento delle acque: reati dolosi, cioè compiuti con volontà, nell’ipotesi omissiva, della mancata attivazione per evitarlo. Reati pesantissimi, che prevedono tempi di prescrizione più lunghi del disastro ambientale, la fattispecie introdotta nel

Conireati ipotizzatisfuma peròlapossibilità dichiedere ilprocessoanche perlasocietà

2015 che non è stata presa in considerazione dai detective del procuratore Antonino Cappelleri perchè questo primo filone d’indagine si è fermato al 27 luglio 2013, quando Miteni si autodenunciò. Come noto, ne è stato aperto un secondo, che comprende anche l’inquinamento da GenX e che riguarda i fatti dal 2013 in avanti, in cui è indagato anche l’ultimo amministratore delegato della ditta di Trissino - fallita il 18 novembre scorso - Antonio Nardone. La posizione di quest’ultimo, come quella del manager Francesco Cenci, è stata stralciata dal primo troncone. I reati contestati nel troncone ora chiuso escludono la responsabilità amministrativa delle aziende. CONSAPEVOLEZZA. Per i pub-

blici ministeri Hans Roderich Blattner e Barbara De Munari, che hanno coordinato l’attività dei carabinieri del Noe e dell’Arpav, in Miteni sapevano della “bomba ecolo-

gica” sulla quale erano seduti. Nel febbraio 2009 si perfezionò l’acquisizione della società dai giapponesi di Mitsubishi (hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari Maki Hosoda, 53 anni, di Milano, difeso dagli avv. Giovanni Lageard e Francesco Puntillo, Kenij Ito, 61, Naoyuki Kimura, 59, e Yuji Suetsune, 57, tutelati dall’avv. Gianpietro Paolo Gastaldello) ai tedesco-lussemburghesi di Icig (indagati Patrick Hendrik Schnitzer, 61, Achim Georg Hannes Riemann, 65, Alexander Nicolaas Smit, 75, assistito dall’avv. Salvatore Scuto, l’irlandese Brian Anthony Mc Glynn, 62, di Milano, con i manager Luigi Guarracino, 62 anni, di Alessandria, Mario Fabris, 56, di Fontaniva, Davide Drusian, 44, di Marano, Mauro Cognolato, 46, di Stra, e Mario Mistrorigo, 67, di Arzignano, tutti difesi dall’avv. Novelio Furin, con il quale si faranno interrogare per chiedere l’archiviazione

della loro posizione). La procura, attraverso perquisizioni a Milano, Trissino e Cavenago, ha sequestrato documenti che proverebbero che la società valeva 10-15 milioni, ma fu venduta ad un euro soltanto proprio per i guai all’ambiente che andavano avanti dagli anni Sessanta. Lo testimonierebbero le consulenze affidate da Miteni, nel tempo, a Ecodeco, Ingeo e Erm Italia, da cui emergevano «la significativa presenza nelle matrici suolo e acque dei composti Btf, alluminio, ferro, manganese, Pfas e altri», «l’alterazione anche visiva del sottosuolo», «lo sforamento dei valori tollerati dalla norma» e «uno stato di contaminazione di tutta l’area industriale e la progressiva propagazione dei contaminanti anche delle acque sotterranee e superficiali». Di fatto, a Trissino si sapeva, ma nessun indagato si attivò come era sua responsabilità fare. E, di fatto, Miteni continuò a inquinare.

VENEZIA

Unoscorciodegliimpianti dellostabilimento Miteni aTrissino PROBLEMI SANITARI. I magi-

strati si sono affidati, per comprendere se Pfas e Pfoa abbiano creato danni alla salute, alla superconsulenza del prof. Tony Fletcher. L’esperto ha evidenziato come vi siano prove certe che l’acqua inquinata da Pfas provochi un aumento del colesterolo; e come sia possibile, ma al momento non è scientificamente provato dirlo, che quelle sostanze causino anche problemi più gravi, come colite ulcerosa, ipertensione, disturbi alla tiroide, preeclampsia e financo forme tumorali. La procura, sul punto, atten-

de gli esiti dell’analisi epidemiologica della Regione su diversi campioni della popolazione (150 mila persone fra le province di Vicenza, Padova e Verona) interessata dall’acqua della falda. È evidente, con queste imputazioni, che i singoli cittadini potrebbero non riuscire a partecipare all’eventuale processo come parti civili; lo potranno certamente fare la Regione Veneto, il ministero dell’ambiente ed eventualmente province e Comuni interessati, oltre ad associazioni ambientali. Ma lo deciderà il giudice. • © RIPRODUZIONERISERVATA

«Giàdue annifa Giunta veneta hadispostola costituzionedi parteoffesa nell’ambitodelle indaginicon già laprevisione, al terminedelleindagini,di costituirsipartecivilenella successivafase dibattimentale»con l’avv. Dario Bolognesi. CosìlaRegionereplica alla notadeiconsiglieri Cristina GuardaeAndrea Zanoni(Pd) chechiedevanodimuoversi dopolachiusura delleindagini e lavicinarichiesta dirinvio a giudizio.«Dal 2013Arpavreplicala Giunta -hatrasmesso sistematicamenteallaProcura diVicenzatuttele informazioni relativeall’inquinamento rilevatonell’ambitodel monitoraggiochestava già eseguendodall’estatedi quell’annoedelleattivitàdi prevenzioneche aveva postoin essereper ridurrel’inquinamentoeper prevenirne l’espansione.Ela Giunta ha seguitoinvia continuativa e sistematicalosvolgimento delleindaginicondotte dalla Procura»supportandolacon l’assistenzadiArpav ele indaginiepidemiologiche dell’areaSanità.

CONSIGLIOREGIONALE. Votatelecostituzioni di solotre enti(altridue rinviano). Intantoilleghista Corsisurrogail sottosegretarioColetto

FusionidiComuni,la Regione provaa forzare Bocciatounreferendumsu due:FincoeGiuntamiranoa unaleggecheresponsabilizzi glientianchesullespese Cristina Giacomuzzo INVIATA A VENEZIA

«Fusione dei Comuni, la legge va rivista». È già pronta una bozza della Giunta che da oggi verrà esaminata dalla sub-commissione presieduta dal veronese Alessandro Montagnoli (Lega): «Serve modificare e aggiornare la legge anche alla luce dei risul-

tati dei referendum del 16 dicembre. Su dieci proposte, solo cinque hanno ottenuto il voto favorevole dei cittadini». Ieri il Consiglio regionale è stato chiamato ad approvare i risultati di quei referendum, sancendo di fatto la nascita dei nuovi Comuni. Nel Vicentino, i nuovi enti si chiamano Valbrenta (Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario e Campolongo sul Brenta), e poi sia Colceresa (Mason e Molvena) sia Lusiana-Conco che però hanno chiesto di far slittare a febbraio, per loro adempimenti am-

ministrativi, il voto in aula e quindi la costituzione. Sono state approvate anche le unioni di Borgo Valbelluna (Mel, Lentiai e Trichiana) nel Bellunese, e Pieve del Grappa (Crespano del Grappa e Paderno) nel Trevigiano. FUSIONI. La revisione della

legge sulle fusioni la chiede da mesi il vicentino Nicola Finco, capogruppo della Lega: «Il procedimento da una parte va snellito e reso meno farraginoso e dall’altra va migliorato su altri aspetti. Su dieci proposte, e 26 Comuni

coinvolti, alla fine la metà è stata bocciata dagli stessi cittadini. Questo risultato fa capire come servano delle modifiche per responsabilizzare maggiormente Comuni ed elettori. Per esempio, la compartecipazione alla spesa per il referendum (che è un passaggio obbligatorio per la costituzione del nuovo Comune) andrà divisa: anche gli enti locali dovranno metterci soldi, non solo la Regione». Ieri in aula la discussione si è concentrata sull’analisi delle bocciature come quella di Colbregonza (Carré e Chiup-

pano) e di Pieve dei Berici, sempre per restare nel Vicentino. Ma ancora di più ha fatto discutere il caso Valbrenta: la fusione cioè tra i Comuni di Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta e Solagna. Quest’ultimo è stato escluso a seguito dall’esito referendario: gli elettori hanno bocciato la proposta di fusione. Stefano Fracasso (Pd) denuncia: «Con la revisione della norma sulle fusione, va anche fatta una riflessione per capire quale ruolo dare alla Regione. Se, cioè, di mero en-

te che ratifica l’esito di un risultato, come fatto anche ora, o di ente che ha la facoltà di indicare la strada della fusione, nonostante l’esito negativo del referendum». SURROGA E VAJONT. A inizio

EnricoCorsineoconsigliereLega

seduta la surroga del consigliere e assessore alla sanità Luca Coletto, Lega, ora sottosegretario alla salute. Al suo posto è entrato al Ferro Fini un altro leghista, il veronese Enrico Corsi, classe 1962, presidente dell’Ater scaligera. A giorni i governatore Zaia dovrebbe scegliere anche il nuovo assessore: tra i papabili la vicentina Manuela Lanzarin, assessore al sociale, e il veronese Montagnoli. • © RIPRODUZIONERISERVATA

IlPd:«Linea Tave soldidi Cav Tuttofermo:è drammatico» DALL’INVIATA A VENEZIA

«La situazione è drammatica. Le infrastrutture venete Tav, Cav e Regionale 10 - sono bloccate da mesi. Zaia batta un colpo». Stefano Fracasso, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, traccia un bilancio preoccupante. «Sulla Tav non serve un referendum: bisogna concretizzare. Il governo gialloverde sta provocando danni incalcolabili con la sua incapacità o mancata volontà di decidere». Accanto a lui la vicentina Alessandra Moretti, il vice-

presidente del Consiglio, Bruno Pigozzo, Claudio Sinigaglia, Graziano Azzalin e Orietta Salemi. Sulla Tav non si può più aspettare, spiega Fracasso. «È un investimento imprescindibile per il Veneto. E a rimetterci sarà tutta l’economica veneta e i pendolari, costretti a subire i ritardi dei Freccia Rossa perché nella tratta Brescia-Padova ci sono solo due binari. Non solo. Il Comune di Vicenza ha scelto la soluzione progettuale meno costosa: l’affiancamento invece del tunnel. Sono passati due anni e ancora nulla. Non ci sono

Iconsiglieri delgruppoPd

più alibi». Moretti attacca: «La voce del governatore Zaia è debole, ma serve che batta un colpo per dar voce al mondo economico veneto che chiede questa struttura a gran voce. E deve farlo in fretta visto che rischiamo di perdere 800 milioni dall’Ue».

Altro capitolo: quale futuro per la Cav? «Dal prossimo anno il prestito ad Anas verrà estinto quindi i 300 milioni l’anno che andavano per quello scopo potranno essere investiti in Veneto. Ma l’accordo Regione e Anas è bloccato. Peggio, rischia di saltare. Il Cda non si riunisce da molti mesi. Perché questa paralisi?». Infine, il completamento della Regionale 10, da Carceri a Legnago. «Il primo stralcio è in fase di progettazione definitiva da parte di Veneto Strade. Ma chi dovrebbe realizzarla? Anas? Non c’è ancora uno straccio d’intesa. E gli altri due stralci progettuali? Se il traffico non trova sblocchi efficienti, verranno favoriti altri flussi a scapito del Veneto finora nodo strategico». • CRI.GIA. © RIPRODUZIONERISERVATA

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INFRASTRUTTURE. AttaccoalgovernatoreZaia:«BattauncolpoaRoma»


MERCOLEDÌ 16 GENNAIO 2019 IL MATTINO

CITTADELLA - CAMPOSAMPIERO

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Scomparsi da un mese in Burkina Faso

«Questo silenzio significa che sono vivi» Il padre di Luca Tacchetto: «Istituzioni, Ong e religiosi sono attivi nelle ricerche su tutti i fronti, abbiamo ancora speranze» Giusy Andreoli VIGONZA. Fra le tante ipotesi

che sono state fatte sulla sparizione del figlio Luca e della compagna di viaggio canadese, Edith Blais, Nunzio Tacchetto dà maggior credito a quella del rapimento. Per lo meno, se rapimento è stato, c’è La speranza che Luca e Edith siano ancora in vita. Se davvero fossero stati rapiti, chi li tiene sequestrati lo fa con lo scopo di ottenere un cospicuo riscatto. C’è tutta una casistica al riguardo. Sul rapimento puntano anche i media canadesi, che scrivono: «Il governo canadese sta trattando la sparizione di una donna del Quebec e del suo amico italiano in Burkina Faso come un rapimento. I due giovani dovevano andare in Togo per un progetto umanitario». «Che siano ancora vivi nessuno ce lo ha mai detto» ha dichiarato ieri Nunzio Tacchetto. Una puntualizzazione dalla quale traspare il fatto che l’ex sindaco di Vigonza non

esclude la più atroce delle ipotesi. A Vigonza, peraltro, sono in molti a temere il peggio. Perché 30 giorni di silenzio sono troppi. «Se avessero avuto un incidente, lo sapremmo», aveva confidato Tacchetto, «se avessero commesso qualche reato e fossero stati arrestati lo sapremmo, se fossero stati rapiti lo sapremmo, se fossero morti pure. Sono semplicemente scomparsi e questo è

La pista del rapimento è la più accreditata anche dalla famiglia dell’ex sindaco drammatico perché non sappiamo assolutamente cosa sia successo». Trenta giorni senza che emerga un qualsiasi indizio sulla sparizione di Luca e Edith sono davvero tanti. Lo sa bene Nunzio Tacchetto. «Ma forse la speranza è proprio questa» è stata la sua considerazione. «Non ci sono notizie e chi segue professionalmente queste cose dice se c’è

silenzio vuol dire che sono vivi». Tacchetto e la moglie Rosanna si aggrappano a questa speranza nella certezza che c’è chi lavora nell’ombra e senza clamori in uno Stato, il Burkina Faso, dilaniato dalla guerriglia e dal terrorismo. «Il contatto con la Farnesina è costante, questa è la nostra serenità» ha aggiunto il papà di Luca, «tutte le persone che dovevano interessarsi del caso sono attive tutti i giorni, sia dalla parte dello Stato che delle organizzazioni non governative che dei religiosi. C’è un esercito di persone che si sta impegnando, senza dimenticare i frati e le suore di clausura che pregano continuamente». A pregare c’è pure la comunità vigontina, che nei giorni scorsi ha promosso una fiaccolata a San Vito e un momento di preghiera nella chiesa di Santa Margherita di Vigonza, la parrocchia della famiglia Tacchetto. E c'è la presenza dei figli e la vicinanza della gente. «Anche la più lontana è sempre vicina, è una cosa che dà una forza incredibile» ha

ammesso. Resta il fatto che l’ultimo contatto è stato la notte del 15 dicembre, quel breve messaggino di 12 secondi inviato dal cellulare di Luca che riprende anche Robert, il francese che ha ospitato Luca e Edith nella sua casa di Bobo Dioulasso dopo averli incontrati alla frontiera fra Mauritania e Mali. Una persona appena conosciuta, il francese, che si è messo a disposizione dei due giovani accompagnandoli e fornendo loro indicazioni, perfino ospitandoli. Tanta disponibilità dimostrata nei confronti di Luca e Edith non ha mancato di insinuare sin da subito in Nunzio Tacchetto qualche dubbio. È stato solo il francese ad affermare che i due giovani avrebbero lasciato la sua abitazione il 16 dicembre alle 10.30. Sarà proprio così? Sono passati 30 giorni dalla sparizione di Luca e Edith e 60 da quando sono partiti da Vigonza facendo l’ultima tappa al panificio di Barbariga. Si erano fermati a comperare il pane e avevano incontrato la titolare Rosanna. —

trebaseleghe

villanova di camposampiero

Niente alloggio Ater per due famiglie con gravissimi disagi

Litiga con un collega e lo sfregia con il coltello Denunciato per lesioni

TREBASELEGHE. Attendono l’assegnazione di un alloggio di edilizia popolare dal 2016, anno in cui è stata approntata la graduatoria definitiva, ma a tutt’oggi i due fratelli marocchini con cittadinanza italiana vivono ancora in situazione precaria, nonostante gravi problemi familiari. Sono primo e terzo in gradutoria, ma in paese non c’è ancora stata l’assegnazione di tre alloggi sfitti: «Abbiamo bussato a tutte le porte», raccontano i due fratelli, «ma la risposta è sempre la stessa: gli alloggi rimangono chiusi». Uno dei due, il 45enne El Anber Nourredine, sistemato provvisoriamente a Piombino in via Marco Polo, commerciante ambulante, ha scritto all’assessorato regionale ai servizi sociali, raccontando la sua storia. «Avevo partecipato a quel bando, all’epoca ero residente a Trebaseleghe. Ho 4 figli minori, di cui una di 13 anni con handicap che frequenta il centro disabili gravissimi di Torreselle. Ero molto precario a Trebaseleghe, specie per mia figlia disabile, e quindi ho cercato in tutti i modi una sistemazione alternativa. Provvisoriamente sono alloggiato a

Levada, ma devo andarmene quanto prima e non so dove sbattere la testa. Ho avuto colloqui con il sindaco, ma dice di non poter procedere all’assegnazione degli alloggi vuoti perché l’Ater di Padova non ne ha ancora comunicato la disponibilità. Ho inviato inoltre quattro richieste di chiarimenti all’Ater, oltre ad aver parlato con qualche funzionario, ma una sola volta mi hanno risposto, scrivendodi rivolgermi al sindaco». Ancor più triste è la situazione di El Hakik Cherki, 55 anni, da 28 in Italia, diabetico, separato con 2 figli: abita in via Roma con la mamma in sedia a rotelle e il fratello con problemi psichici, in un alloggio senza luce, gas e infissi: «Per ripararci dal freddo, al posto dei balconi abbiamo appeso delle coperte. Arriva un altro inverno e noi da anni siamo in queste condizioni». L’assessore Otello Mason segue da vicino la problematica: «Sono anni che l’Ater non assegna più alloggi. Abbiamo tutta la documentazione agli atti, ma la situazione attualmente è in stallo, anche se avevamo dato la nostra disponibilità. — Dario Guerra

Il coltello impiegato nell’aggressione e sequestrato dai carabinieri

santa giustina in colle

Contributo regionale per il distaccamento dei pompieri volontari SANTA GIUSTINA IN COLLE. La

Regione Veneto, riconoscendo l’importante opera che svolgono i vigili del fuoco volontari, ha assegnato ai Comuni sede di distaccamento un contributo di 150 mila euro per potenziarne l’efficacia attraverso la fornitura di adeguate dotazioni tecniche. «Si tratta di un ulteriore segnale concreto di vicinanza

Il distaccamento di S. Giustina

Edith Blais e Luca Tacchetto, scomparsi da un mese in Africa

VILLANOVA. Litiga con un collega e lo accoltella al volto. Il grave episodio è accaduto lunedì mattina, nei campi dell’azienda agricola Carraro, dove aggressore e aggredito stavano lavorando. A un certo punto, per motivi che non si conoscono e che sono oggetto di indagine da parte dei carabinieri, che comunque li ritengono piuttosto futili, i due operatori hanno cominciato a discutere animatamente tra loro. La discussione in breve è degenerata in un violento litigio e i due sono venuti alle mani. Ma quel che è grave è che K.V., un ventiseienne africano della Sierra Leone, residente a Padova, ha tirato fuori un coltello e ha colpito al volto, sfregiandolo, il collega, un ventiduenne romeno. I due litiganti sono stati prontamente separati dai colleghi. Ferito e sanguinante, il gio-

vane dell’Est è stata trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale di Camposampiero, dove gli sono stati dati i punti di sutura per rimarginare la ferita. Il rumeno è stato poi dimesso con 21 giorni di prognosi. È così scattata la segnalazione del ferimento da arma impropria ai carabinieri della stazione di Pionca di Vigonza, competente per territorio. I militari hanno raggiunto l’azienda agricola per l'acquisizione dei dati. L’aggressore, che nel frattempo si era allontanato, è stato rintracciato e denunciato per lesioni aggravate; il coltello usato per lo sfregio è stato messo sotto sequestro. Il ventiseienne dovrà spiegare i motivi del suo gesto e sarà chiamato a risponderne in un processo a suo carico. — G.A.

al territorio con il quale vogliamo anche esprimere il nostro grazie ai tanti volontari che vi operano e ne garantiscono la sicurezza», ha spiegato l’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin. «I distaccamenti con personale volontario appartenente al corpo nazionale dei vigili del fuoco rappresentano uno presidio fondamentale per il soccorso tecnico urgente soprattutto nelle piccole realtà, come ad esempio i paesi montani, dove la fragilità del territorio rende indispensabile una distribuzione capillare di questi presidi». In Veneto sono presenti 30 distaccamenti di personale volontario dei vigili del fuoco: 21 in provincia di Bel-

luno; 2 a Treviso, Venezia, Verona e Vicenza e uno a Padova, nel comune di Santa Giustina in Colle. In tutto oltre cinquecento operatori che vanno ad aggiungersi alle forze permanenti. «Anche nel corso della recente emergenza maltempo, insieme ai preziosissimi volontari di Protezione civile, pure i volontari dei vigili del fuoco hanno operato per molti giorni e si sono dimostrati, nell'immediatezza dell'evento, uno dei principali strumenti per il soccorso nelle vallate alpine isolate. Per questo ho ritenuto di proporre dei contributi al fine di continuare a garantire un’adeguata efficacia della loro capacità operativa». — G.A.


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REGIONE

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La sfida delle Regioni

Stefani e Zaia, tregua con Toninelli e M5S Autonomia: incontro decisivo con il ministro delle Infrastrutture, il Veneto punta a gestire le autostrade. Il ruolo di Bertolissi Albino Salmaso ROMA. Il ministro Erika Stefani e il governatore Luca Zaia hanno abbattuto il muro dei “no” del M5S e avviato il dialogo con Di Maio e Toninelli. I veti dei grillini sono caduti, resta lo scoglio della sanità che verrà affrontato con Giulia Grillo la prossima settimana, ma si procede con la trattativa non-stop. Certo, non potrà mai essere l’autonomia dei 9 decimi di tasse modello Bolzano e del residuo fiscale che torna in Veneto, ma il colloquio ha gettato le basi per trasferire la gestione delle infrastrutture da Roma a Venezia, con Anas in cabina di regia dopo l’ingresso in Veneto Strade. L’obiettivo di Zaia è molto concreto e ambizioso: far decollare la holding delle autostrade del Nordest, con Friuli e Trentino grazie al patto con i presidenti Fedriga e Fugatti. Il ministro Toninelli dopo il disastro del ponte Morandi di Genova ha lanciato invece l’idea di nazionalizzare le autostrade, tesi che non convince Zaia che vuole dare voce ai territori con la fusione di Cav, Autovie Venete e Autobrennero. Il vero ostacolo si chiama Padova-Brescia del gruppo Abertis-Benetton, i cui manager rispondono al mercato e non alla Lega e agli enti locali. Questi sogni, che valgono miliardi di pedaggi, diventeranno mai realtà? Il ministro Danilo Tonelli, sotto assedio per i ritardi sulla Tav Lione-Torino e Brescia-Padova, ha sollevato obiezioni di natura giuridica ma ha cambiato idea dopo il confronto con il professor Mario Bertolissi, che ha guidato la delegazione veneta dei “ saggi” con Gasparin e Fasiol, “ufficiali di collegamento” con Roma. Il docente di diritto costituzionale all’università di Padova ha tracciato la strada per trasferire la gestione delle competenze a Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Si può fare? Sembra di sì. Perché al termine del colloquio, Toninelli ha postato il suo pensiero su Facebook, con

due foto eloquenti: «Incontro importante con la collega responsabile degli Affari regionali, Erika Stefani. In piena sinergia, stiamo mettendo in piedi il percorso più adatto per giungere al passaggio di nuove funzioni alle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Un processo che deve essere portato avanti nel migliore dei modi: un intervento così importante di natura costiFasiol e Bertolissi ieri a Roma

Il grillino su Facebook «Vogliano superare i conflitti del titolo V dopo la riforma 2001» tuzionale, svolto senza toccare la Carta, deve evitare i disastri del passato e i conflitti paralizzanti tra livelli di Governo, derivati dalle modifiche al Titolo V introdotte dal centrosinistra nel 2001». Tutto a posto? Il M5S intendere procedere sulla strada dell’autonomia differenziata e anche il vicepremier Di Maio ha dato via libera per quanto riguarda le deleghe sul lavoro e lo sviluppo economico. Che si tratti di un grande passo avanti, lo dimostra l’ottimismo con cui la delegazione veneta è tornata a Palazzo Balbi, mentre Zaia si è fermato a Roma per parlare con il sottosegretario Giorgetti delle Olimpiadi di Cortina: nel vertice con Toninelli si è discusso di ponti, ferrovie e autostrade ma non del porto di Venezia e di grandi navi in laguna, con i canali da scavare per arrivare a Marghera. E le preoccupazioni di Confindustria? A fianco di Zaia ieri sera è sceso in campo Attilio Fontana ha fatto votare all’unanimità dal consiglio regionale della Lombardia una mozione in cui si chiede al governo di chiudere il negoziato il 15 febbraio, come promesso dal premier Conte. Tutti d’accordo. Anche il Pd. A Milano non si litiga come a Venezia. In ballo c’è il congresso che Martina vuole vincere. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli con Erika Stefani, che ha la delega agli Affari regionali De Poli con Capacchione

botta e risposta tra l’esponente di goVerno e le opposiZioni

«Non farò accordi al ribasso» Pd, Fi e Udc: basta con i rinvii ROMA. Tour de force per il ministro Erika Stefani, impegnata nei vertici con le delegazioni di Veneto e Lombardia. Il traguardo è vicino, anche se il 15 gennaio indicato dal premier Conte non è stato rispettato. Questione di giorni, ma i veti dei ministri grillini sono stati superati e si va avanti. «Durante la scorsa e questa settimana sono in corso gli incontri con i ministeri che avevano richiesto maggiori chiarimenti. La trattativa è serrata e i vertici, sia politici che tecnici, sono quotidiani. La mia intenzione è quella di dare voce alle regioni e alle loro richieste senza accettare compromessi al ribasso. Ogni polemica sollevata sui costi è infondata», dichiara Erika Stefa-

i rumors sulla successione di adiletta

Cav e la nomina del nuovo ad Dibbenardo (Anas) il favorito VENEZIA. È Ugo Dibbenardo,

top manager di Anas, il candidato favorito alla carica di amministratore delegato di Cav, la società Concessioni Autostradali Venete: indicato da fonti governative quale probabile successore di Michele Adiletta, che sta operando in fase di prorogatio, la sua nomina porrebbe fine al prolungato stallo al vertice della spa, partecipata al 50% dalla Regione e presieduta dalla leghista Luisa

Michele Adiletta ad di Cav e Ugo Dibbenardo, favorito alla successione

ni. «Nulla verrà tolto alle altre regioni e i governatori che ne hanno fatto richiesta sono consapevoli che saranno investiti di un’enorme responsabilità. L’autonomia è una sfida per tutti. Una strada nuova che percorriamo per migliorare il sistema Paese e per avvicinare finalmente la gestione della cosa pubblica ai cittadini», conclude Stefani. I DUBBI DI DE POLI

Chi resta perplesso sui tempi del negoziato è invece Antonio De Poli, senatore Udc, eletto a Padova. «Il governo è al lavoro per evitare conflitti e ciò che ci preoccupa è il confronto politico tra i due azioni della maggioranza: sulle autonomie Lega e Movimento Cin-

Serato, confermata di recente nel secondo mandato. Un cambio della guardia, peraltro, non privo di retroscena politici. Il candidato in questione è stato il braccio destro di Gianni Vittorio Armani: reo di perseguire il processo di fusione a con le Ferrovie (osteggiato dal Governo) il 7 novembre scorso l’ad di Anas è stato “sfiduciato” dal ministro per le Infrastrutture a 5 Stelle Danilo Toninelli, ed ha rassegnato le dimissioni al pari di altri consiglieri d’amministrazione. Nell’occasione rumors insistenti ipotizzavano la promozione al vertice del colosso dello stesso Dibbenardo, sostenuto addirittura da una petizione on line del personale: l’altolà, a quanto sembra, è giunto una volta ancora dal M5S che

que stelle sono come due rette parallele che non si incontreranno mai. Al presidente del consiglio Giuseppe Conte chiediamo: quali sono gli esiti del confronto tecnico? Il premier riferisca in Parlamento su una questione che riguarda tutto il Paese e non solo il Nord, come vogliono raccontare portando avanti la narrativa Nord contro Sud per spaccare il Paese. Basta con i rinvii e gli alibi». IL PD ALL’ATTACCO

Stefano Fracasso, capogruppo Pd in consiglio regionale, rincara la dose. «22 ottobre, 21 dicembre, 15 gennaio... Continua la pantomima del nulla di fatto. Zaia apra il confronto pubblico in Veneto sui

lo giudica “contiguo” all’avverso gruppo uscente di Anas. Di segno opposto i rapporti tra Dibbenardo e l’amministrazione regionale leghista: in questi anni il manager sicilia-

Il manager candidato al vertice (sgradito ai 5 Stelle) è molto apprezzato dai leghisti no (che ha casa nel Veneziano e vi fa capolino di frequente) è stato de facto il plenipotenziario del colosso delle strade in ambito veneto e ha collaborato ai tavoli istituzionali in materia di opere pubbliche, guadagnandosi l’apprezzamento del governatore Luca Zaia e la

contenuti, basta segreti. Si riprendano le 5 materie della preintesa con Gentiloni. Il Pd è pronto a votarla in parlamento. La favola del residuo fiscale è un boomerang e l'autonomia del Veneto la sua vittima. Zaia deve sgombrare il campo dalle ambiguità del residuo fiscale». MARIN (FI): BASTA RINVII

«La decisione del governo M5S-Lega sembra non arrivare mai. Mi chiedo se i gialloverdi hanno capito che l’autonomia del Veneto non è una loro concessione, ma un diritto che ci siamo conquistati con il referendum del 17 ottobre 2017. Votarono 2.400.000 veneti pari al 67%. E i sì furono il 98%. Lo ricordo perché in questi giorni arriva alla Camera la riforma costituzionale dei gialloverdi che inserisce il referendum propositivo con un quorum del 20%. Basta con i rinvi e no ad un’ autonomia annacquata, come vuole servirci il governo», dice Marco Marin, deputato di Forza Italia. —

“stima professionale” di Elisa De Berti (l’assessore alle Infrastrutture); entrambi, c’è da giurarci, ne accoglierebbero con grande favore l’arrivo. Viceversa, il mandato di Adiletta è stato caratterizzato da ripetuti dissensi e frizioni con il socio regionale, culminando (correva il giugno 2017) nella plateale polemica tra l’ad e Serato; il primo, fautore dei bandi d’assunzione di quattro dirigenti esterni: la presidente fermamente contraria all’iniziativa e spalleggiata nell’occasione dal gruppo consiliare leghista. Un riflesso della tensione che caratterizza la coesistenza in Cav tra Anas e Regione, specchio fedele delle fibrillazioni costanti nell’alleanza gialloverde. – Filippo Tosatto


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PADOVA

Il dibattito sui trasporti la scelta

Aggiunto un no-stop da Milano per la capitale

Un Frecciarossa in stazione: con l’introduzione dell’orario invernale, Trenitalia ha cancellato il diretto no-stop da Venezia e Padova che arrivava a Roma in meno di tre ore

Treno per Roma cancellato «Incontro con Trenitalia» Il presidente di Unioncamere Veneto, Pozza: «Nessuna mediazione possibile Il Frecciarossa diretto va ripristinato, non ci muoveremo da questa posizione» Un treno in grado di portare da Venezia e Padova a Roma in meno di tre ore, che viaggiava con un riempimento medio superiore al 60% dei posti disponibili, cancellato di punto in bianco da Trenitalia. Il tutto senza un perché. Nascono su queste basi la mobilitazione e il dibattito animato dal nostro giornale sulla soppressione del Frecciarossa no-stop che consentiva di raggiungere la capitale per le 9,30. Una decisione, quella di Trenitalia, diventata il simbolo della disattenzione alle necessità del territorio e che ha coagulato la protesta di politici, imprenditori, professionisti, docenti universitari ma anche sindacati contro questa decisione. Una mobilitazione che ha visto schierarsi anche la Regione che è scesa in campo per la reintroduzione del treno in questione. “Se restiamo pulvi-

scolari non pesiamo nulla, viceversa se sappiamo fare massa critica il nostro peso specifico pretende di essere considerato. Anche da Trenitalia. Ma anche da governo e parlamento” ha scritto il direttore Paolo Possamai chiamando in causo il presidente di Unioncamere Veneto. E proprio il numero uno della Camere di commercio venete interviene nel dibattito annunciando un prossimo incontro con i vertici di Ferrovie.

MARIO POZZA aro direttore, ho letto con grande soddisfazione i numerosissimi interventi a sostegno della dura presa di posizione dell’economia e della società venete affinché Ferrovie dello Stato ripristini il Frecciarossa di col-

C

il sottosegretario massimo bitonci

«Questo non è uno sfizio ma un servizio basilare» Si muove anche un esponente dell’esecutivo per il Frecciarossa diretto tra il Veneto e Roma. Il sottosegretario alle Finanze Massimo Bitonci, ex sindaco di Padova, non è rimasto insensibile alle proteste di imprenditori e alti dirigenti: «Ho visto che i parlamentari hanno fatto un’interrogazione al ministro Toninelli. Io da sottosegretario mi adopererò in modo diverso – ha dichiarato davanti alle telecamere di Tv7 – Andrò

Il sottosegretario Bitonci

legamento per Roma inopinatamente soppresso. Quando il Veneto si unisce non ce n’è per nessuno. Dal governatore Zaia ai parlamentari, dai presidenti di tutte le categorie economiche ai sindaci delle città, il coro mi sembra unanime: Ferrovie ha fatto una schifezza. Anche grazie alla tenacia con cui i suoi giornali sono andati a interrogare uno a uno i maggiori protagonisti della vita del nostro territorio, quando nei prossimi giorni riceverò i massimi esponenti di Ferrovie io stesso non avrò scampo: la mediazione non sarà possibile, e la risposta alla nostra unica richiesta non potrà che essere il ripristino di quel treno. Se qualcuno pensa che dopo questa levata di scudi saremo disponibili a mettercela via, ha proprio sbagliato i

a sentire direttamente Trenitalia per capire perché è stato cancellato quello che è un servizio e non uno sfizio». L’esponente leghista ha utilizzato per molto tempo il Frecciarossa nel periodo in cui era parlamentare, tra il 2008 e il 2014. E anche negli ultimi mesi lo utilizzava per spostarsi tra la sua Cittadella e la Capitale, alternandolo con il volo da Tessera a Fiumicino. «È un servizio fatto alla collettività e a tanta gente che va a Roma a lavorare e ha la necessità di arrivare entro un determinato orario», ha proseguito poi Bitonci promettendo dunque il suo impegno per ripristinare il treno non-stop, allineandosi così alle dichiarazione del governatore Luca Zaia. —

MARIO POZZA IL PRESIDENTE DI UNIONCAMERE DEL VENETO INCONTRERÀ FERROVIE

«Quando il Veneto si unisce non ce n’è per nessuno Dietro a questa battaglia c’è quella per l’autonomia»

suoi conti. Incassato però questo bellissimo successo di metodo, che racconta ancora una volta un territorio vivo e combattivo, mi permetto di rispondere a un interrogativo intelligente che più volte in questi giorni mi è stato posto: state esagerando? A tutti personalmente, a lei e ai suoi lettori in modo particolare, voglio specificare che dietro la battaglia per un treno c’è quella, assai più ampia, per l’autonomia dei territori. Innanzitutto, ovviamente, il Veneto. Sono convinto infatti che ogni ragione giuridica che il professor Mario Bertolissi può indicare, che ogni convenienza politica che le anime nobili dei partiti possono inventare, dietro il bisogno di autonomia c’è un treno che deve arrivare e deve partire, c’è una tassa che si può abbattere o addirittura eliminare, c’è un disoccupato che si può assumere, c’è una famiglia che si può sostenere. E che noi, in Veneto, si sia capaci di fare tutto questo meglio di quanto lo facciano per noi da un centro lontano e indifferente, nessuna vicenda come quella del Frecciarossa che ci deve essere restituito, sa e potrà mai raccontare. presidente Unioncamere Veneto

il sindacato: filt cgil

«Va subito ripristinato faremo pressione» «Il treno no-stop per Roma deve essere ripristinato prima possibile. Era sempre pieno e, quindi, faceva incamerare tanti soldi alle Ferrovie. Assicurava un servizio di alta qualità. Sia durante il viaggio, che durava meno di tre ore e sia perché era l’unico treno da Padova, dove salivano anche passeggeri di Vicenza, Treviso e Belluno, che arrivava nella capitale mezz’ora prima delle 10». A parlare così è Renzo Va-

ragnolo, segretario regionale della Filt-Cgil. Varagnolo precisa i motivi della sua rivendicazione. «Sempre la stessa musica. Anche nei trasporti pubblici, in particolare in quelli ferroviari, la Lombardia viene privilegiata al Veneto. Tra Milano e Roma i no-stop sono numerosi. La Freccia delle 6.32 da Padova era l’unico treno del Veneto che non fermava né a Bologna e né a Firenze, con un notevole risparmio di

Fonti ben informate di Trenitalia danno anche una spiegazione tecnica dell’eliminazione del Frecciarossa no-stop, che partiva da Padova alle 6.32 (da Venezia Santa Lucia 6. 06) e arrivava nella capitale alle 9.30. Tempo di viaggio: 2.58. Il Veneto, infatti, sarebbe stato “sacrificato” per inserire nella tratta Milano Centrale– Roma Termini la nuova Frecciarossa che parte dal capoluogo lombardo alle 6.15 e arriva a Termini alle 9.55, dopo tre ore e 40. Il Frecciarossa no-stop in partenza dal Veneto avrebbe quindi intralciato il viaggio del nuovo treno, proveniente da Milano, perché, per motivi di sicurezza, due treni ad alta velocità non possono circolare sotto la nuova galleria per Firenze uno dietro l’altro. Non dimentichiamo, infatti, che il Frecciarossa no-stop dal Veneto passava da Bologna proprio intorno alle 7.30. Ossia nello stesso orario, in cui oggi transita la Freccia che parte da Milano alle 6.15. Da Milano per Roma, però, c’è anche la Freccia no-stop delle 6.08 che arriva nella città eterna alle 9. 10. Un treno, però, che non avrebbe intralciato per niente il no-stop di Padova perché passa da Bologna alle 7.10. Altro discorso da fare è l’abbondanza di treni veloci sull’asse Milano-Roma. Molti sono no-stop, come ad esempio, la Freccia che parte da Milano alle 8 ed arriva alle 10.55, con un tempo di percorso di 2.55 minuti. Anche gli Italo no-stop sono numerosi. «Se le Ferrovie dello Stato continuano a ignorare le nostre proteste, è giusto rivolgersi a Ntv» dice Lugi Tarzia, il primo promotore della protesta. — Felice Paduano BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

tempo. Ebbene come valore economico il Veneto non è da meno della Lombardia. Dopodomani (venerdì), nel Veneto, i sindacati confederali scioperano per otto ore, dalle 9 alle 17. Ebbene, arrivati a questo punto, tra i motivi della mobilitazione, con presidi a Mestre ed a Verona, ci saranno non solo le problematiche collegate al trasporto regionale, ma anche quelle specifiche del trasporto a lunga percorrenza, tra cui, in primo piano, c’è proprio il ripristino della Freccia no stop. Un argomento importante che i sindacati nazionali di categoria metteranno all’ordine del giorno nel prossimo incontro con Trenitalia». — F. PAD.


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Mercoledì 16 Gennaio 2019 Il Sole 24 Ore

Politica

Salvini avvia la campagna, obiettivo Lega prima nella Ue TENSIONI NEL GOVERNO

Il leader del Carroccio attacca la Bce sulle banche e evita lo scontro con il M5S Test suppletive di Cagliari, con un occhio alle regionali di Abruzzo e Sardegna Barbara Fiammeri Nonostante le tensioni, le difficoltà e le «provocazioni» dell’alleato - dalla Tav al reddito di cittadinanza senza dimenticare le poltrone ancora vacanti - Matteo Salvini non ha alcuna intenzione di rompere con il M5s. L’obiettivo del leader della Lega in questo momento è solo uno: conquistare il primato non solo in Italia ma anche in Europa; portare a Strasburgo il maggior numero di deputati, anche più della Cdu, per essere incoronato leader del futuro gruppo sovranista e interlocutore privilegiato del nuovo governo della Ue. Un doppio traguardo che però trova il suo principale avversario nel M5s, che rischia di uscire da questa campagna elettorale ridimensionato rispetto ai

consensi ottenuti alle politiche del 4 marzo scorso e, in prospettiva, negli equilibridigoverno.Salvinilosabene.E per questo evita il corpo a corpo con l’alleato, tranne quando questo invade il suorecinto(vediloscontrosuglisbarchi della Sea Watch). Perfino sulla Tav il vicepremier leghista si è mostrato conciliante, sostenendo che si troverà un accordoeincasocontrariosiandràalreferendum.L’unicoverotemachepotrebbe imporgli la linea dura è la resistenza del M5s sull’autonomia regionale. Anche perchésiaAttilioFontanache,soprattutto, Luca Zaia hanno già fatto capire che non reggerebbero a ulteriori proroghe (la data ultima ora è il 15 febbraio). Si vedrà. Nel frattempo spara sulla Bce, colpevole a suo dire di mettere in pericolo le banche italiane, aprendo un nuovo filone di questa lunga campagna elettorale. Per la stessa ragione si guarda bene dal replicare alla «provocazione» di Alessandro Di Battista, che lo stuzzica sulla cena di ieri sera organizzata dall’associazione «Fino a prova contraria» alla quale partecipano anche esponenti Pd :«Ma Salvini che ci va a fare a una cena da ancien regime insieme alle Boschi, i Letta e i Carrai? Torna in te!»,lo ha attaccato il pentastellato. Oggi Salvini sarà in Sardegna per incontri istituzionali ma anche per lancia-

ANSA

Vicepremier. Matteo Salvini

re la campagna di Christian Solinas, il candidato governatore della Lega e di tutto il centrodestra alle regionali del 24 febbraio, a due settimane da quelle che si terranno in Abruzzo. In entrambe la Legacontadisbancareribaltandoildato delle politiche. In Abruzzo e Sardegna il 4marzolaLegaottennerispettivamente il13,8e10,7%controil39,8e42,4delpartito di Luigi Di Maio. Un testa a testa in cuisimarcherannostretti.Losièvistoin occasione dell’arrivo di Cesare Battisti e lo rivedremo venerdì in occasione dell’anniversario della tragedia di Rigopiano dove arriveranno sia Salvini che Di Maio. Ma se quanto raccontano oggi i sondaggi sarà confermato nelle urne, la tensione tra i due soci di governo aumenterà. E un primo assaggio potrebbe già esserci questa domenica con le elezioni suppletive per il collegio di Cagliari, vinto un anno fa dal M5s ma tornato vacante dopo le dimissioni del velista Andrea Mura. Salvini però non si preoccupa. «Qualunque alternativa a quella attuale sarebbe peggiore per Di Maio e lui lo sa bene», è il ragionamento tra i suoi più vicini collaboratori. Ma c’è anche chi invece, sempre in casa Lega, si mostraassaipiùprudente:«AncheRenzi aveva ottenuto il primato in Europa e poi abbiamo visto che fine ha fatto...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

VERSO L’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO

Giustizia cruciale per la competitività Boccia sull’Anticorruzione: «I processi non diventino dogmi che imballano il Paese» Giovanni Negri Della cena di ieri, organizzata dall’associazione «Fino a prova contraria», con commensali trasversali, quanto a estrazione, imprenditori e politici soprattutto, ma anche professionisti, e appartenenza, da esponenti Pd come Maria Elena Boschi al vicepremier Matteo Salvini, è stata la giustizia civile a costituire il piatto forte. Tema a suo modo ciclico, se non tradizionale, perché è (anche) dalla giustizia civile che si misura la competitività del Paese. Che sul punto non sembra svettare:

secondo l’ultimo rapporto Doing business, il documento della Banca Mondiale che stila una classifica sulla base di una serie di indici dedicati alla «facilità di fare impresa», l’Italia si colloca in 46esima posizione (migliorando di 4 rispetto alla precedente edizione del 2017), tuttavia ancora lontana dalla Germania, peggiorata ma pur sempre 20esima o Francia (31esima) e Spagna (al 28esimo posto). Passi avanti ne sono stati fatti, certo, ma come ricordato ancora ieri dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, intervenuto in particolare sul tema anticorruzione: «Il problema è se i processi diventano dei dogmi che imballano il Paese. Non bastano i titoli - ha aggiunto Boccia - per fare delle leggi». La prossima sarà una settimana co-

stellata dai vari appuntamenti per l’inagurazione dell’anno giudiziario e si farà il punto con dati un po’ più aggiornati. Che, quanto a giudizi pendenti, non saranno molto distanti però dal numero di 3.628.936, fotografato all’altezza del 1° ottobre 2018. Mentre, quanto a durata, il riferimento è al 2017 e a quei 981 giorni per la definizione del contenzioso in primo grado e a 360 giorni dell’intero settore civile in tribunale (tenendo conto per esempio anche della volontaria giurisdizione e dei decreti ingiuntivi). Il governo gialloverde ha appena approvato la riforma della crisi d’impresa (peraltro in larga parte messa a punto nello scorcio finale della passata legislatura, ma non è certo una colpa) che ha però perso per strada una più accentuata specializzazione dei

giudici. Tasto sul quale, ancora ieri sera ha battuto l’ex ministro della Giustizia Paola Severino, sottolineando da una parte la buona prova del tribunale delle imprese e, dall’altra, la necessità di mettere mano, anche con l’intervento di un gruppo di lavoro di tecnici, a una disciplina dell’economia digitale. Nel futuro almeno immediato, se ormai pare in dirittura d’arrivo la class action targata 5 Stelle, in una direzione che lascia assai perplesse le imprese, in lista d’attesa rimangono le modifiche al Codice di procedura civile che, delineate da una bozza sinora circolata in maniera informale, puntano in maniera decisa su un unico rito semplificato e su un’espansione della negoziazione assistita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lega-M5S: no a mozione pro-Tav Pd-Fi GRANDI OPERE

Slitta al 22 il Dl semplificazioni, probabile fiducia. Ponti: su Tav serviva più tempo Alessandro Arona Manuela Perrone ROMA

L’Aula del Senato è ferma, perché l’approdo del decreto semplificazioni slitta a martedì 22 gennaio, complici i 970 emendamenti piovuti nelle commissioni (400 dalla maggioranza). E già si parla di fiducia. Ma nonostante il “vuoto”, cui fa da contraltare l’ingorgo alla Camera, le mozioni pro Tav presentate dal Pd , da Fi e da Fdi non arriveranno all’esame dell’assemblea: ieri la conferenza dei capigruppo ha bocciato la richiesta di calendarizzazione. Salta, dunque, il piano delle opposizioni per costringere i gialloverdi alla resa dei conti sull’Alta velocità Torino-Lione, con dem e azzurri che partono all’attacco del Carroccio: «Si schiera con il No». «È giusto aspettare che arrivi ufficialmente l’analisi costibenefici e solo dopo saremo pronti a venire in Aula e discutere», replica il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo. «Non voteremo la mozione presentata dalla minoranza ma, come avvenuto in passato, ne presenteremo una nostra come maggioranza». L’impasse è evidente: il M5S preme per uno stop, i leghisti per una revisione, il premier Conte media. Un vertice è atteso a breve. La decisione finale, come per il Terzo Valico, si baserà sull’analisi economica costi-benefici (negativa) e su quella giuridica sui “costi di uscita”, affidata a un’altra

task force coordinata da Pasquale Pucciariello, sempre nell’ambito della Struttura tecnica di missione del Mit. «Per l’analisi costi-benefici servivano più tempo e più risorse», ha ammesso Marco Ponti, coordinatore degli esperti incaricati da Toninelli e coautore con Francesco Ramella, altro membro del gruppo di lavoro, del libro “Trasporti. Conoscere per partecipare” presentato ieri in Senato anche da Carlo Cottarelli. L’ipotesi di mediazione politica passa proprio dalla base di calcolo dell’analisi costi-benefici. Ponti e Ramella hanno confermato che nei loro calcoli si considera come costo la tratta internazionale più la tratta italiana (Susa-Torino). È quest’ultima che potrebbe essere rinviata e rivista. «Non considerare i costi delle tratte di adduzione è quanto è stato fatto per Terzo Valico e Brennero, dunque mi sembrerebbe giusto anche per la Tav», osserva Paolo Foietta, presidente dell’Osservatorio TorinoLione, che oggi sarà in audizione alla Camera. «Il progetto per la tratta Susa-Torino è già stato ridotto negli ultimi anni da 4,3 a 1,7 miliardi di costo. La linea attuale non potrebbe reggere il nuovo traffico stimato, e nell’accesso a Torino bisogna trovare una soluzione per connettere l’interporto di Orbassano e dare spazio ai treni locali, ma certo si può approfondire l’analisi tecnica per valutare se esistono soluzioni ancora meno costose». Tenendo presente il trend: «Sui valichi ItaliaFrancia –spiega il commissario di governo per la Tav - viaggiano oggi 44,1 milioni di tonnellate di merci, di cui solo 3,4 su ferro. Abbiamo stimato che nel 2050 diventeranno 63 milioni, in uno scenario intermedio di crescita economica, di cui 19 su ferro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

La mappa delle misure chiave I principali provvedimenti all’esame del Parlamento LAVORI BLOCCATI AL SENATO Decreto semplificazioni approdo in aula rinviato alla prossima settimana Ddl taglio parlamentari fermo dopo il sì in commissione in attesa di una leggina sui collegi Ddl class action riaperti i termini per gli emendamenti in commissione (seconda lettura)

MAXI-INGORGO ALLA CAMERA Ddl referendum propositivo all’esame dell’Aula Dl Carige in commissione Finanze Ddl legittima difesa in commissione Giustizia (seconda lettura) Ddl concretezza in commissione alla Camera (seconda lettura) Ddl commissione banche in commissione Finanze (seconda lettura) Ddl acqua pubblica in commissione Ambiente Ddl chiusure domenicali negozi in commissione Attività produttive

ANALIS I

POLITICA 2.0 E C ONOMI A & SOC I ETÀ

SULLA DEMOCRAZIA IL M5S COME NERONE

di Lina Palmerini

LEGA-5STELLE: PROGRAMMI DIVERSI, NEMICI COMUNI

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a campagna elettorale tra Lega e 5 Stelle è cominciata come se fosse il gioco “trova le differenze”. E non è nemmeno difficile trovarle visto che dopo mesi passati a “coprire” le rispettive posizioni, da qualche settimana la strategia è quella di accentuare la diversità, non dissimularle ma anzi ricostruirci sopra il profilo identitario di ciascuno. È la logica della corsa alle urne ma dura fino a un certo punto. Nel senso che entrambi gli alleati di Governo dovranno invece rispondere a problemi comuni e non di poco peso. Le banche, la recessione/stagnazione – definizione che varia a seconda dell'interlocutore – l’occupazione, sono gli scogli della primavera e anche le prove su cui si misurerà l’Esecutivo, proprio come fu per i governi di prima. Ieri si è visto come nella campagna elettorale si marcia divisi per poi ritrovarsi a “colpire” gli stessi nemici perché i problemi sono condivisi. «Salvini torna in te, che vai a fare a una cena con Boschi, Lotti, Amato e Tronchetti Provera e vai a brindare con chi ha distrutto il Paese?», chiedeva Di Battista al ministro dell’Interno per la partecipazione a una cena organizzata dall’associazione “Fino a prova contraria”. È chiaro che al leader leghista serve per smarcarsi dai toni giustizialisti dei grillini, a Di Battista serve ricordare la distanza con quei mondi. Ma poi quasi nelle stesse ore Salvini e Di Maio si sono ritrovati a puntare il dito contro l’Europa, da Francoforte a Bruxelles. Con il ministro dell’Interno che ha attaccato la Bce di Mario Draghi sulle banche che restano una mina vagante. Prima di lui, era stato Giancarlo Giorgetti, parlando qualche giorno fa a Milano, a dire: «Abbiamo un problema Carige e tra qualche settimana lo avremo su Monte dei Paschi». Il sottosegretario leghista aveva messo sul tavolo il problema, il suo leader e vicepremier ieri ha trovato la traduzione popolare-elettorale: quella di individuare il responsabile, il possibile nemico dell’Italia mettendo all’indice «l’atteggiamento prevaricatore della Bce». E probabilmente molto simile sarà lo schema se davvero nei prossimi mesi ci sarà la conferma della frenata del Pil che ci porterà lontani da quell’1% di crescita scritto nell’ultima legge di bilancio. In quella direzione andava la dichiarazione di Luigi Di Maio di ieri contro Juncker che ha fatto un mea culpa sulla «austerità avventata» degli anni passati. Il vicepremier grillino ha parlato di «lacrime di coccodrillo che non mi commuovono. Juncker e tutti i suoi accoliti hanno devastato la vita di migliaia di famiglie con tagli folli mentre buttavano 1 miliardo di euro l’anno in sprechi come il doppio Parlamento di Strasburgo». È vero che Juncker ha servito un assist al vicepremier ma quelle parole di ieri potrebbero tornare utili per spiegare la stagnazione italiana visto che la trattativa con Bruxelles ha costretto il Governo a ridurre il deficit e la spesa su reddito e quota 100. Il fatto è che oltre i nemici comuni serviranno poi soluzioni da condividere e già quella trovata su Carige ha creato non pochi contraccolpi all’immagine dei due partiti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ONLINE «Politica 2.0 Economia & Società» di Lina Palmerini

su ilsole24ore .com

R

di Paolo Armaroli

icordate Nerone magi- dato imperativo prescritto dalla stralmente interpretato da nostra Costituzione. PreferirebEttore Petrolini? Dopo bero il vincolo di mandato per teaverla incendiata, gli fa di- nere al guinzaglio i propri parlare: «Roma rinascerà più bella e più mentari. Tant’è che per i membri superba che pria». E il popolo, che delle due Camere espulsi è previ«quando sente delle parole diffici- sta una penale (illegale) di centoli si affeziona», applaude: «Bra- mila euro. In compenso i grillini considevo!». Ecco, gli alti papaveri dei Cinque stelle sono anche loro in rano la democrazia merce d’esporcontraddizione con se stessi. E tazione. Denunciano i limiti della nessuno lo è più di Riccardo Frac- democrazia rappresentativa e vorcaro, ministro dell’ossimoro a det- rebbero farla più bella e più superta di quell’impertinente di Michele ba che pria grazie a un innesto di Ainis. Gravato com’è di una dop- democrazia diretta. Proposito lopia responsabilità. Ministro per i devole, in teoria. Se la via dell’inRapporti con il Parlamento, e fin ferno non fosse lastricata di buone qui nulla da obiettare. Ma al tempo intenzioni. Oggi l’assemblea di stesso ministro “per la democra- Montecitorio inizierà l’esame della zia diretta”. Due cose che fanno a proposta di legge costituzionale in pugni. O l’una o l’altra destinata a materia di iniziativa legislativa popolare sottoscritta soccombere. dai capigruppo dei Nerone incendia Cinque stelle e della Roma e i grillini, per Difficile farla Lega. Occorreranno non essere da meno, rinascere «più quattro letture. Di hanno fatto della bella e superba Maio confida che sia democrazia al loro che pria» a colpi approvata in via defiinterno un bel falò. nitiva prima delCome un po’ tutti i di referendum l’estate. Ma è una pia movimenti rivoludalle ceneri illusione. Anche perzionari, sono partiti del sistema ché non sono pochi i sbandierando l’asrappresentativo punti controversi. semblearismo. Per Se le Camere non poi arrivare a una approvano entro dimonarchia assoluta. Tant’è che il capo politico del Mo- ciotto mesi una proposta di legge vimento potrebbe rivolgersi agli presentata da 500mila elettori, è iscritti con le stesse parole pro- indetto un referendum. Che è apnunciate dal marchese del Grillo ai provato se i sì, grazie a un provvisuoi servitori. Basti dire che è il ca- denziale emendamento del solito po politico, cioè Luigi Di Maio, a Ceccanti, superano un quarto denominare i capigruppo a Monteci- gli aventi diritto al voto. Ma se le torio e a Palazzo Madama. Mentre Camere modificano la proposta le assemblee dei gruppi hanno il popolare, il referendum è indetto solo diritto di dire di sì. Così come sui due corni del dilemma. Come la rimozione dei capigruppo è de- dire una sfida all’Ok Corral tra decisa insindacabilmente dal leader. mocrazia diretta e democrazia rappresentativa. Addirittura saE tutti gli altri zitti e mosca. È evidente la macroscopica vio- rebbero ammissibili leggi di spesa lazione dei regolamenti di Palazzo e tributarie. Un trionfo della deMadama e di Montecitorio, che af- magogia. Il bello è che nessuno – fidano all’assemblea del gruppo chissà perché – ha pensato all’uol’elezione del capogruppo. E a nul- vo di Colombo. Per rilanciare la la sono valse le contestazioni fioc- democrazia rappresentativa non cate in entrambi i rami del Parla- c’è nulla di meglio di leggi elettomento. Perché i presidenti delle rali grazie alle quali deputati e seCamere, e in special modo il nu- natori non siano più i cocchi delle mero uno di Montecitorio, hanno segreterie di partito ma per davfatto orecchie da mercante. Quasi vero i rappresentanti del popolo che la questione non li riguardas- sovrano. paoloarmaroli@alice.it se. Per di più i grillini non hanno in grande simpatia il divieto di man© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autonomie, ok politico Restano i nodi tecnici REGIONI

Via libera di Di Maio, apre anche Toninelli. Oggi via alle trattative Gianni Trovati ROMA

L’indicazione ad andare avanti sul dossier dell’Autonomia differenziata per le Regioni del Nord è arrivata direttamente dal leader M5S Di Maio nelle riunioni politiche degli ultimi giorni. Ma il lavoro tecnico sui dossier deve compiere i passi decisivi in questa settimana. Oggi è stato il turno del ministero delle Infrastrutture, che nel primo round aveva opposto un no secco a quasi tutte le opzioni di trasferimento delle competenze (si veda Il Sole 24 Ore del 22 dicembre) mentre ieri è stato più aperturista. E oggi toccherà ai ministeri di Ambiente, e di Sviluppo economico e Lavoro, cioè proprio quelli del leader M5S. Il termine indicato a dicembre da Salvini per chiudere il lavoro tecnico sui dossier è scaduto ieri senza che si arrivasse al traguardo. Ma la data chiave è quella del 15 febbraio, quando il testo della proposta da sottoporre a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna è attesa in consiglio dei ministri per il via libera alla firma dell’intesa. Ma la strada è ancora complicata, perché anche gli apparati dei ministeri a guida leghista hanno dovuto smussare le ambizioni un po’ troppo alate portate avanti soprattutto da

Lombardia e Veneto. Anche nelle stanze del Viminale del leader leghista Salvini, in particolare, le richieste delle due Regioni del Carroccio hanno dovuto faticare e abbandonare le ipotesi di regionalizzazione spinta di settori come i Vigili del Fuoco o la Protezione civile. Ma anche sulla scuola, che rappresenta di gran lunga la funzione più costosa fra quelle da trasferire, si discute ancora su confini e modalità delle competenze e del personale da assegnare alle Regioni. Sul terreno politico il tema continua ad agitare. Sia a Nord, dove per esempio ieri il governatore lombardo Attilio Fontana (Lega) ha annunciato a Radio24 la mozione votata nel pomeriggio dal Pirellone per accelerare ed è arrivato ad «auspicare» la caduta del governo se la scadenza del 15 febbraio dovesse arrivare invano. Sia a Sud, dove ieri il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, dall’assemblea di Unindustria Calabria, è tornato a invocare «clausole di supremazia» per lo Stato su temi come «infrastrutture ed energia» (in linea con la riforma del Titolo V sostenuta da tempo dagli industriali) e a sostenere l’opportunità di «un confronto con tutte le Regioni». Che cosa succederà ora? La chiusura dei testi prevista per il 15 febbraio è solo il primo passo, perché poi l’intesa che Conte deve concordare con i governatori deve tradursi in una legge da approvare a Camera e Senato a maggioranza assoluta dei componenti, e in una serie di decreti attuativi. Ma i giorni decisivi sono questi. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA


10 Economia

L'ARENA

Mercoledì 16 Gennaio 2019

LAPIDEO. Verona Stone District rappresenta tutto il settore per accedere ai finanziamenti regionali che arrivano dalla Ue SCUOLA. Legge regionaleperl’accesso aiPsr

Inprimaveraunprogramma diincomingconbuyer esteri Semenzin:«Accordo strategico perrafforzareil nostrobrand» Valeria Zanetti

Il lapideo veronese si è lasciato alle spalle un 2018 all’insegna del rallentamento. Anno nel quale, tuttavia, sono state poste le basi per recuperare il terreno perduto. Il primo Bur (bollettino regionale ufficiale) 2019 pubblica, infatti, la delibera con la quale la Giunta ha riconosciuto la società Verona Stone District, come soggetto giuridico che rappresenterà il distretto del «Marmo e pietra del Veronese» nei confronti di Regione e pubblica amministrazione. La direttiva regionale (n.1951/2018) apre la possibilità al cluster scaligero di accedere ai cofinanziamenti Por Fesr

2014-20, a sostegno delle politiche industriali, presentando progetti di ricerca ed innovazione. La Scarl, società cooperativa a responsabilità limitata, nata nel settembre scorso, sta inoltre lavorando con Veronafiere all’articolato programma di incoming che porterà in primavera un gruppo di buyer esteri a visitare le imprese del territorio. Obiettivo, internazionalizzare il settore ed identificare nuovi mercati di sbocco. «La delibera arriva in un momento in cui le imprese del distretto sono in pausa di riflessione: l’anno scorso non è stato semplice e il nuovo si apre all’insegna delle incognite che caratterizzano lo scenario internazionale», ammette Filiberto Semenzin, presi-

Lasfida riguardalacapacità dimigliorare incompetitività einnovazione FILIBERTOSEMENZIN presidenteVerona StoneDistrict

teriali e delle lavorazioni. Per capacità di formare giovani e personale già impiegato all’innovazione di processo e di prodotto», sottolinea. Verona Stone District cercherà cofinanziamenti per il rilancio. E rafforzerà la collaborazione con le imprese che costruiscono macchinari per la lavorazione della pietra, per sperimentare forme di trasformazione capaci di dare valore». «LA PARTNERSHIP con Vero-

Ilmarmo veroneseè leader delsettorein Italia

dente della società, partecipata per il 40% da AsMaVe Consorzio marmisti veronesi, per una quota identica da Marmisti della Valpantena e per il rimanente 20% da Apindustria Verona. I PRIMI TRE TRIMESTRI del

2018 certificano una netta frenata dell’export (-13,8%) che si ferma a 273,4 milioni contro i 317 milioni del gennaio-settembre 2017. La domanda è in calo da due clienti storici: Gran Bretagna e Usa. Urge quindi trovare nuove destinazioni. L’affanno delle imprese scaligere è un segnale per tutta la filiera

nazionale, che conta 3.300 aziende (1.200 delle quali venete e 540 veronesi, ndr) per oltre 34mila addetti. Adesso bisogna reagire. «Le sfide riguardano la capacità di migliorare in competitività ed innovazione. Dobbiamo puntare su competenze, formazione, consulenza e sui servizi, elementi che faranno la differenza rispetto a competitor sempre più aggressivi sulla dinamica prezzo. Su queste leve deve concentrarsi l’attività del distretto», afferma Semenzin. «Sotto l’ombrello del nostro brand le aderenti al cluster devono distinguersi per conoscenza dei ma-

BorsaItalianadel 15gennaio2019 Azioni

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

valoria52sett. min max

A A.S.Roma ................................. A2A ............................................. Acea ........................................... AcotelGroup ........................... Acsm-Agam .............................. Aedes ......................................... Aedes18-20warr .................. Aeffe .......................................... AeroportodiBologna ............ Alba ............................................ Alerion ....................................... Ambienthesis ........................... Amplifon ................................... AnimaHolding .......................... AnsaldoSts ............................... Aquafil ....................................... Aquafilwarr ............................. Ascopiave .................................. Astaldi ....................................... ASTM ......................................... Atlantia ..................................... AutMerid .................................. Autogrill .................................... Avio ............................................ Azimut ....................................... B

0,5200 1,583 12,830 3,260 1,700 1,300 0,0110 2,610 12,080 N.R. 2,870 0,3280 16,010 3,434 12,700 9,200 1,0000 3,180 0,5540 19,120 19,320 28,00 7,705 11,800 10,020

-0,76 0,22 2,23 -2,69 0,29 — -8,33 0,97 -0,82 — -2,05 -2,09 0,63 -2,83 — 1,10 — — 3,17 -0,42 0,94 0,72 3,56 -0,17 -2,72

-10,4 3,19 -18,6 -23,1 -28,3 — — 11,78 -24,3 — -15,8 -18,0 14,77 -44,5 4,10 -25,8 -61,6 -13,6 -80,8 -23,1 -26,3 -10,8 -31,3 -16,2 -46,8

0.433 0.632 1.400 1.687 11.187 16.350 2.644 4.995 1.663 2.493 1.082 1.514 0. 0. 2.081 3.398 10.791 16.142 2.711 0.324 12.837 3.197 11.663 8.840 0. 2.830 0.428 15.389 17.398 22.641 7.139 10.531 9.393

3.489 0.400 20.418 6.557 12.931 13.145 3. 3.669 2.907 24.834 28.427 34.165 11.511 15.912 18.990

BCarige ..................................... BCariger .................................. BDesio-Br ................................ BDesio-Brr ............................... BFinnat ..................................... BIntermobil ............................. BProfilo .................................... BSardegnar ............................ B&CSpeakers ......................... B.F. ............................................. BancaFarmafactoring .......... BancaGenerali ......................... BancaIfis .................................. BancaMediolanum ................. BancaSistema ......................... BancoBPM .............................. Basicnet .................................... Bastogi ...................................... BBBiotech ............................... BE ................................................ Beghelli ..................................... BialettiIndustrie ..................... Biancamano .............................. Biesse ........................................ Bioera ........................................ BorgosRisp ............................. Borgosesia ............................... BPERBanca .............................. Brembo ..................................... Brioschi ..................................... BrunelloCucinelli .................... BuzziUnic r ................................ BuzziUnicem ............................ C

0,0015 50,50 1,700 1,700 0,3400 0,1760 0,1694 7,900 11,480 2,480 4,768 19,500 15,910 5,170 1,450 1,847 4,350 0,8360 60,30 0,8720 0,2820 0,3230 0,1780 20,000 0,0590 1,250 0,5700 2,995 9,790 0,0600 27,90 10,220 16,080

— — -5,03 -1,73 -0,29 -0,56 -1,85 1,54 -1,54 -0,40 0,76 -2,11 -3,98 -1,05 -2,95 -4,13 -1,81 — 1,01 -2,13 -2,08 -0,15 0,28 -0,10 -1,01 — — -4,74 0,20 0,33 1,82 0,79 0,94

-83,0 -37,3 -26,4 -22,7 -16,5 -60,2 -35,1 14,83 2,14 0,40 -26,4 -34,3 -59,7 -31,0 -40,0 -36,7 11,25 -28,2 3,97 -17,3 -35,5 -38,5 -42,8 -57,5 -66,5 290,6 -3,39 -34,7 -26,8 -24,2 3,33 -24,7 -32,5

0.001 33.540 1.689 1.673 0.279 0.162 0.159 5.819 10.244 2.082 4.336 17.065 13.744 4.854 1.370 1.546 3.504 0.800 49.467 0.811 0.235 0.286 0.170 16.707 0.056 0.320 0.480 2.997 8.893 0.054 25.181 9.288 14.895

0.010 93.167 2.386 2.352 0.478 0.464 0.270 7.796 13.431 2.785 6.615 30.717 39.667 8.002 2.458 3.170 4.849 1.185 64.907 1.060 0.449 0.602 0.369 52.753 0.235 1.850 0.844 5.138 13.568 0.083 39.850 13.886 24.510

CairoCommunicat ..................

3,590

1,27

-5,40

2.687

3.916

Azioni

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

nafiere sarà invece essenziale per trovare nuovi sbocchi e «strategica nel rafforzare la nostra identità di marchio e di territorio», insiste Semenzin. Oltre ad accompagnare le imprese locali all’estero, la fiera sosterrà le iniziative b2b nel campo del lapideo con un'importante appendice di incoming sul territorio, che sarà varata tra maggio e giugno 2019. L’operazione sarà sostenuta con una parte dei finanziamenti che Marmomac ha ricevuto dal Piano di promozione straordinaria del made in Italy, finanziato per l’anno scorso con 1,4 milioni di euro. Le visite di buyer, architetti e progettisti alle aziende locali, sperimentate l’anno scorso, consentiranno di far conoscere le produzioni scaligere e di avviare nuove attività commerciali. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Sono17dicui duenelVeronese conattivitàdi produzione agricola Bandi del Programma di sviluppo rurale (Psr) aperti anche agli istituti agrari del Veneto. Lo prevede un articolo contenuto nel disegno di legge numero 390, presentato dalla Giunta e approvato all’unanimità dalla commissione Attività produttive del consiglio regionale, che introduce una serie di adeguamenti al settore primario. In settimana è previsto il via libera da parte della commissione Affari istituzionali, a breve il passaggio in aula. Queste scuole per ragioni didattiche hanno al loro interno delle vere e proprie aziende agricole con capacità produttiva. Attraverso l’equiparazione allo status di imprese agricole, disposto dal testo, potranno in prospettiva avere quindi accesso alle risorse del Prs, finanziato con fondi comunitari, statali e regionali. «Il passaggio», commenta l’assessore all’Agricoltura, Giuseppe Pan, «consentirà di agganciare fondi per l’ammodernamento delle strutture e dei macchinari a disposizione dell’impresa agricola, di strumentazioni didattiche o destinate a migliorare la produttività dei laboratori». Il provvedimento interessa 17 istituti superiori e professionali agrari del Veneto, fre-

FONDI COMUNI: I fondi comuni di investimento sono on line all’indirizzo www.larena.it valoria52sett. min max

Caleffi ......................................... Caleffi20warr ........................ Caltagirone ............................... CaltagironeEd. ........................ Campari .................................... CarelIndustries ....................... Carraro ....................................... CattolicaAs .............................. Cembre ..................................... CementirHold ......................... CentraledelLatted'Ital ......... Ceram.Ricchetti ..................... CervedGroup ........................... CHL ............................................ CIA ............................................... Cir ............................................... ClassEditori ............................ CNHIndustrial ......................... Cofide ......................................... CoimaRes ................................ Conafi ........................................ Covivio ...................................... CrValtellinese ......................... Credem ..................................... CSP ............................................. D

1,450 0,3848 2,160 1,170 7,720 9,000 1,950 7,505 21,95 5,500 2,730 0,2150 7,460 0,0040 0,1200 0,9470 0,1980 8,534 0,4665 7,080 0,2560 84,15 0,0664 5,080 0,7940

-1,02 -8,36 -2,26 — 0,19 0,56 -1,42 -0,07 -1,13 0,92 — 0,47 3,76 -9,09 0,42 1,28 0,76 1,84 -0,43 -0,28 -1,16 -1,58 -4,46 0,99 3,66

-0,68 1.333 1.515 2,67 0. 0. -36,5 2.132 3.367 -10,7 1.012 1.467 21,00 5.765 7.773 — 8.089 10.188 -54,4 1.686 4.355 -26,1 6.806 10.601 -5,18 19.427 27.115 -32,0 4.646 8.037 -24,4 2.618 3.582 -22,7 0.202 0.313 -32,3 6.415 11.664 -80,5 0.004 0.021 -35,0 0.103 0.196 -21,6 0.890 1.231 -49,1 0.177 0.410 -29,9 7.786 12.338 -20,5 0.424 0.600 -21,0 6.827 9.022 17,90 0.186 0.372 — 81.411 85.568 -58,4 0.067 0.172 -34,8 4.876 7.849 -25,4 0.720 1.090

D'Amico .................................... D'Amico22 warr ..................... Damiani ...................................... Danieli ....................................... Danielirnc ................................. Datalogic .................................. De'Longhi ................................. DeaCapital .............................. Delclima ..................................... Diasorin ...................................... DigitalBros ............................... Dobank ....................................... DUESERI18/19 warr ............ E

0,1450 N.R. 0,8520 16,000 13,440 24,00 24,56 1,296 N.R. 75,70 4,950 11,600 0,1500

-1,76 — -0,23 — 1,36 2,13 2,68 1,25 — 1,61 -2,94 0,09 —

-44,2 — -18,1 -29,8 -20,8 -25,2 -8,08 -9,12 — -2,54 -55,4 -9,80 —

Edisonr ..................................... EEMS .......................................... El.En. .......................................... Elica ............................................ Emak ........................................... Enav ........................................... Enel ............................................ Enervit ........................................ Eni ................................................ ePRICE ...................................... EquitaGroup ........................... Erg .............................................. Esprinet .................................... Eukedos ..................................... Eurotech .................................... Exor ............................................. Exprivia ...................................... F

0,9700 0,0500 14,250 1,478 1,370 4,334 5,220 3,280 14,250 1,606 3,215 17,430 3,860 0,9140 3,555 52,50 0,9440

— -3,10 -1,52 1,23 0,59 -0,51 0,19 0,61 0,92 -0,25 -0,31 0,98 0,52 2,47 -2,20 0,96 -1,87

-3,96 -42,9 -45,0 -38,7 -14,4 0,60 -1,51 -6,02 -4,49 -38,1 — 17,58 -16,3 -11,3 162,9 -14,6 -44,1

FalckRenewables .................. 2,495 FCA-FiatChryslerAut. ........... 14,438 Ferragamo ............................... 17,750

-1,96 2,12 0,57

21,41 1.725 2.547 -26,1 12.400 19.896 -20,1 17.209 25.228

0.092

0.275

0.810 14.452 11.324 20.073 21.121 1.207

1.052 23.860 16.918 34.150 28.348 1.557

64.452 95.568 4.020 11.217 8.771 13.234 0. 0. 0.883 0.046 12.261 1.238 1.163 3.923 4.245 2.968 13.331 1.270 3.196 14.352 3.526 0.860 1.311 46.312 0.819

1.013 0.099 34.355 2.541 1.617 4.556 5.383 3.577 16.768 2.993 3.551 19.817 4.643 1.092 4.331 65.425 1.713

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

Azioni

valoria52sett. min max

Ferrari ....................................... Fidia ........................................... FieraMilano ............................. Fila ............................................... Fincantieri ................................. FinecoBank .............................. FNM ............................................ Fullsix ......................................... G

98,28 4,940 3,580 14,200 0,9520 9,452 0,5410 0,9000

1,99 -2,37 -2,32 0,42 -1,55 1,37 -2,17 —

1,42 85.297 128.128 -40,3 3.401 10.163 81,36 1.994 5.841 -26,4 13.040 20.080 -33,6 0.921 1.520 -1,70 7.979 11.961 -32,0 0.447 0.814 -26,2 0.870 1.204

Gabetti ....................................... Gamenet ................................... GarofaloHealthCare ............. GasPlus ..................................... GediGruppoEditoriale .......... Gefran ........................................ Generali .................................... Geox .......................................... Gequity ..................................... Gequity19warr ....................... GiglioGroup ............................. GimaTT ..................................... Gpi .............................................. Gpiwarr .................................... Gr.WasteItalia ........................ GrandiViaggi ........................... GualaClosures ........................ GualaClosureswarr .............. H

0,3240 7,210 3,950 2,290 0,3875 7,200 14,980 1,220 0,0372 0,0005 2,530 7,264 8,460 0,5501 0,0772 2,070 5,840 N.R.

-1,22 -1,37 -1,24 0,44 0,52 -0,41 0,20 -3,10 -7,46 -44,44 0,40 -3,20 — -1,06 — 0,73 0,69 —

-21,4 0.204 0.433 -10,1 6.700 9.685 — 3.534 4.006 -12,6 2.112 2.657 -43,5 0.312 0.687 -34,4 5.582 11.133 -4,46 13.813 16.995 -57,5 1.073 2.968 -23,6 0.029 0.052 -91,5 0. 0. — 2.011 6.630 -60,6 6.355 19.121 — 8.065 8.647 — 0. 0. -44,9 0.040 0.143 3,92 1.597 2.332 -39,9 5.468 9.827 —

Hera ........................................... I

2,854

0,35

-4,74

2.404

3.094

IGD ............................................. Ima ............................................. Immsi .......................................... IndelB ........................................ IntekGroup .............................. IntekGrouprnc ....................... Interpump ................................. IntesaSPaolo .......................... IntesaSPaolo r ......................... Inwit ............................................ Irce ............................................. Iren ............................................. Isagro ......................................... IsagroAzioniSviluppo .......... ITWAY ....................................... Italgas ........................................ Italiaonline ................................ Italiaonlinernc .......................... Italmobil .................................... IVSGroup ................................. J

5,752 57,20 0,4635 19,800 0,2990 0,3420 27,62 1,957 N.R. 6,370 1,990 2,170 1,442 1,280 0,3610 5,210 2,415 440,00 19,000 11,240

-1,02 -0,52 -1,17 -2,94 -1,81 -0,29 1,54 -1,25 — 1,43 5,85 0,74 0,56 0,39 -5,50 0,81 -3,59 — -0,11 -1,06

-36,5 -20,8 -43,4 -46,0 -5,08 -24,7 -6,63 -35,6 — 5,38 -26,8 -16,1 -34,0 -6,91 -73,8 6,89 -24,4 50,68 -23,4 -15,5

5.364 51.407 0.386 20.105 0.277 0.328 24.487 1.893 2.496 5.404 1.743 1.871 1.339 1.135 0.337 4.300 1.919 292.000 17.337 9.866

9.034 84.572 0.819 37.127 0.398 0.462 30.831 3.189 3.317 7.237 3.121 2.708 2.158 1.389 1.367 5.346 3.261 440.000 24.908 13.248

JuventusFC ..............................

1,387

7,19

65,22

0.598

1.712

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Azioni

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

valoria52sett. min max

L LaDoria ...................................... 8,850 LandiRenzo ............................. 1,146 Lazio ........................................... 1,278 Leonardo .................................. 7,470 Luve ............................................ 9,900 Luxottica .................................. 51,76 LventureGroup ....................... 0,6000 M

-0,90 -0,52 -0,31 -3,76 1,23 — -0,33

-46,1 7.966 -29,1 0.939 -17,3 1.150 -32,1 7.567 -11,6 9.297 1,99 48.411 -10,2 0.555

16.452 1.644 1.955 11.323 11.584 59.110 0.697

M&C .......................................... M.ZanettiBeverage .............. MaireTecnimont ..................... MARR ........................................ Mediacontech .......................... Mediaset .................................. Mediobanca .............................. Mittel ......................................... MolMed ..................................... Moncler ..................................... Mondadori ................................. MondoTv .................................. Monrif ........................................ MontePaschi ........................... Moviemax ................................ Mutuionline ............................... N

0,0420 6,420 3,414 21,14 0,5080 2,961 7,660 1,670 0,2665 29,64 1,734 1,540 0,1520 1,250 N.R. 15,920

14,13 0,78 0,53 -0,28 1,60 2,17 -0,13 -3,19 -2,38 -0,10 2,00 -1,66 1,67 -7,65 — -1,49

-65,0 0.026 0.183 -15,6 5.457 7.810 -23,7 3.064 4.608 -4,00 19.261 26.628 -17,5 0.481 0.690 -9,17 2.453 3.378 -21,6 7.233 10.426 -0,91 1.601 1.863 -45,2 0.264 0.587 16,51 25.371 42.202 -23,9 1.209 2.447 -75,2 0.915 6.263 -22,6 0.136 0.295 -68,8 1.273 4.015 — 5,85 12.602 17.758

NBAurora .................................. 9,450 Netweek ................................... 0,2545 Nice ............................................. 3,480 NovaRESIIQ ........................... 4,090 O

0,48 2,21 — -0,24

— 8,99 -4,92 -33,2

7.933 10.060 0.199 0.586 2.301 3.721 3.878 6.207

Olidata ........................................ 0,1540 Openjobmetis ......................... 8,670 OVS ............................................ 1,240 P

— -0,57 -6,13

— -34,8 -78,9

0.155 0.155 7.221 13.901 0.745 6.145

Panariagroup ............................ 1,542 Parmalat ................................... 2,845 Piaggio ....................................... 1,927 Pierrel ........................................ 0,1470 Pininfarina ................................. 2,490 Piovan ......................................... 7,900 Piquadro ................................... 1,725 Pirelli&C .................................. 6,062 Piteco ......................................... 4,100 PLC ............................................. 1,900 PoligrafSF ................................ 6,100 PoligraficiEditoriale ............... 0,2180 PopSondrio ............................. 2,540 PosteItaliane .......................... 7,220 PrimaIndustrie ....................... 21,65 Prysmian .................................... 17,850 R

-2,77 — 0,36 2,80 4,18 — 0,29 0,26 — -1,55 -0,33 -0,91 -0,86 -0,44 9,01 -1,33

-75,0 1.458 6.210 -9,39 2.585 3.142 -26,2 1.733 2.630 -33,5 0.137 0.237 9,21 2.006 3.455 — 7.775 9.047 -12,9 1.635 2.020 -23,0 5.438 7.934 — 3.561 4.887 -29,6 1.565 2.712 -11,8 5.691 7.105 9,82 0.178 0.344 -22,8 2.521 4.005 10,40 6.081 8.239 -44,6 16.536 42.800 -38,0 14.939 29.386

RDeMedici ................................ 0,6940 RaiWay ..................................... 4,285 Ratti ........................................... 3,030 RCSMediagroup ..................... 1,220 Recordati ................................... 29,92 Reply .......................................... 48,66 Restart ...................................... 0,2952 Restart20warr ...................... 0,0100

-0,72 0,12 1,68 0,33 0,98 8,81 -2,89 6,38

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Azioni

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

valoria52sett. min max

Retelit ........................................ 1,445 Risanamento ............................ 0,0222 Rosss ......................................... 0,7600 S

0,35 2,30 -2,31

-15,5 -36,4 -36,7

1.271 0.018 0.666

2.027 0.035 1.215

Sabaf ......................................... SaesGettrnc ........................... SaesGetters ............................ SafiloGroup ............................. Saipem ...................................... Saipemris ................................ SaliniImpregilo ....................... SaliniImpregilor ..................... Saras .......................................... SeriIndustrial .......................... ServiziItalia .............................. Sesa ........................................... SIAS ........................................... Sit ............................................... Sitwarr ..................................... Snam ........................................... Sogefi ........................................ Sol ............................................... Sole24Ore ............................... Stefanel .................................... Stefanelrisp ............................. STMicroel ................................. T

15,760 16,380 18,840 0,7540 3,770 40,00 1,630 4,440 1,838 2,040 3,580 24,20 12,770 7,880 0,6100 4,130 1,540 11,260 0,3540 0,1690 72,50 12,315

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13.027 14.553 16.947 0.699 3.098 40.000 1.258 3.910 1.587 1.891 2.908 22.191 11.051 7.770 0. 3.458 1.361 10.008 0.358 0.060 72.500 10.842

20.404 18.077 27.124 3.354 5.432 41.800 3.427 6.822 2.240 4.558 6.823 31.075 18.381 8.261 0. 4.135 4.356 12.142 0.881 0.190 145.000 22.639

Tamburi ...................................... Tamburi20warr ..................... TAS ............................................. Techedge ................................... Technogym ............................... Telecomit ................................. Telecomitr ............................... Tenaris ...................................... TERNA ...................................... TerniEnergia ............................. Tesmec ..................................... Tinexta ...................................... Tiscali ........................................ TitanMet .................................... Tod's .......................................... ToscanaAeroporti ................. TreviFin.Ind. ............................. Triboo ........................................ TXT ............................................. U

6,030 0,9399 1,736 4,300 9,845 0,5024 0,4316 10,215 5,346 0,4295 0,4350 6,380 0,0159 0,0565 42,62 14,150 0,2920 1,640 9,170

1,86 2,72 -0,57 -0,01 0,46 0,16 -0,02 -0,73 0,68 -6,53 0,23 — -1,24 -0,88 -1,02 2,17 -3,31 -1,20 -0,11

-1,63 5.304 6.655 -37,7 0. 1. -14,9 1.292 2.104 — 4.269 4.545 8,90 8.037 10.939 -32,0 0.483 0.877 -30,4 0.417 0.761 -28,5 9.187 17.071 9,15 4.444 5.326 -33,4 0.313 0.669 -15,4 0.403 0.561 -6,73 5.377 7.251 -59,0 0.009 0.039 -47,7 0.040 0.111 -29,7 37.577 64.231 -9,58 13.193 15.806 -27,6 0.240 0.489 — 1.473 2.194 -1,17 7.728 12.985

UBIBanca .................................. 2,335 UniCredit ................................... 10,062 Unieuro ..................................... 11,050 Unipol ........................................ 3,754 UnipolSai ................................... 2,114 UNOSERI 17-22warr ........... 0,0058 V

-4,97 -3,16 3,95 -4,45 -2,04 3,57

-42,5 -42,5 -23,7 -13,2 3,53 —

Valsoia ...................................... 12,400 Vianini ......................................... 1,165 Z

— —

ZignagoVetro .......................... 9,030 Zucchi ......................................... 0,0199 Zucchirnc .................................. 0,1880

1,69 -1,97 —

San Bonifacio (VR) Loc. Villabella - Strada Statale 11, 24/E Tel. 045 6104930 - Fax 045 6105431 www.cvrcentrostampa.it - cvr@cvrcentrostampa.it

2.312 4.380 9.683 18.158 9.653 15.109 3.283 4.512 1.851 2.251 0. 0.

-23,9 10.776 16.750 -11,1 1.065 1.346 8,80 -24,6 -5,86

7.618 0.019 0.153

9.020 0.027 0.297

GiuseppePan

quentati da oltre 8.500 studenti. Nel Veronese, l’istituto «Stefani Bentegodi» con sedi ad Isola della Scala, Villafranca, Buttapietra, San Pietro in Cariano e Caldiero, e il polo di istruzione «Giuseppe Medici» di Legnago. Secondo Pan è «lungimirante far rientrare queste scuole, altamente professionalizzanti, nella platea dei soggetti che possono aggiudicarsi i fondi comunitari. Il Psr 2014-2020, che per il Veneto vale 1.169 milioni di euro, è lo strumento per portare l’innovazione e non poteva continuare a ignorare gli istituti agrari, parte integrante della “filiera” agroalimentare», conclude. • Va.Za.

Euribor PERIODO

TASSO360

TASSO365

1 sett.

-0,377

-0,382

1 mese

-0,369

-0,374

-0,308

-0,312

-0,236

-0,239

-0,117

-0,119

2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi

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