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Ted Talk, il valore delle risorse umane

TIRITIENI SODDISFATTODELLE INFORMAZIONI TECNICHE SULLE LENTICHERICEVI? OTTICI OCULISTI

NO 13%

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NON IN MODO ESAUSTIVO 39% SÌ48%

NON IN MODO ESAUSTIVO 43%

NO 19% SÌ 38%

Sondaggio effettuato su 641 ottici e 656 medici oculisti nel mese di settembre 2021 attraverso la piattaforma B2eyes

L’OTTICO INVIA PAZIENTI ALL’OCULISTA EL’OCULISTA INVIA CLIENTI ALL’OTTICO. QUAL È LA FREQUENZA?

«ti capita di ricevere clienti inviati dall’oculista»?

«ti capita di ricevere pazienti inviti dall’ottico»?

MAI 13%

SPESSO 29%

MAI 7%

SPESSO 38% SPORADICAMENTE 55%

SPORADICAMENTE 58%

Sondaggio effettuato su 641 ottici e 656 medici oculisti nel mese di settembre 2021 attraverso la piattaforma B2eyes

HAI AVUTO ESPERIENZE NEGATIVE CON PAZIENTI/CLIENTI CHE

HANNO ADOTTATO OCCHIALI CON LENTI PROGRESSIVE? OTTICI

NO, mai 32% SÌ, spesso 5%

SÌ, spesso 27% OCULISTI

SÌ, in passato 65%

NO, mai 8%

SÌ, in passato 63%

Sondaggio effettuato su 641 ottici e 656 medici oculisti nel mese di settembre 2021 attraverso la piattaforma B2eyes

RITIENIUTILE UN PROTOCOLLO DI INTESA TRA OCULISTA E OTTICO PER LA GESTIONE DELPRESBITE? OTTICI

SÌ 81%

SÌ87% OCULISTI

ALTRO3% NO16%

ALTRO 4% NO9% COME GIUDICHI LECAMPAGNE PUBBLICITARIE DELLE AZIENDE PRODUTTRICI SULLE LENTI PROGRESSIVE? OTTICI

EFFICACI32% OCULISTI

EFFICACI 42%

SPESSO SEMPLICISTICHE52%

INEFFICACI 6%

SPESSO SEMPLICISTICHE53%

INEFFICACI 15%

Sondaggio effettuato su 641 ottici e 656 medici oculisti nel mese di settembre 2021 attraverso la piattaforma B2eyes

AI PAZIENTIPRESBITI CONSIGLILE LENTI PROGRESSIVE? OTTICI

OCULISTI

SÌ 68%

SOLO QUANDO NECESSARIE 31%

SOLO QUANDO NECESSARIE 48%

NO, ritengo non siano funzionali 1% SÌ 51%

MAI 0,16%

NO, ritengo non siano funzionali 1%

Sondaggio effettuato su 641 ottici e 656 medici oculisti nel mese di settembre 2021 attraverso la piattaforma B2eyes

ABBIAMOCHIESTO AGLI OTTICI:

COME CONSIDERI LA CONOSCENZA DELLE LENTI PROGRESSIVE DA PARTE DEGLI OCULISTI?

SCARSA81% ABBIAMOCHIESTO AGLI OCULISTI:

COME CONSIDERI LAPREPARAZIONE DEGLI OTTICI NELLA REALIZZAZIONEDELLE LENTI PROGRESSIVE?

ADEGUATA 80% OTTIMA 10%

ADEGUATA 19%

SCARSA 10%

OTTIMA 0,33%

Sondaggio effettuato su 641 ottici e 656 medici oculisti nel mese di settembre 2021 attraverso la piattaforma B2eyes

il paio con un altro aspetto evidenziato dal sondaggio: il 50% degli ottici e degli oculisti interpellati valuta in via di miglioramento i rapporti tra le due categorie. Su questo punto, tuttavia, c’è ancora strada da fare, perché il 41% dei primi e il 34% dei secondi non ritiene superate le incomprensioni. Ma, secondo i promotori del sondaggio, forse proprio il tema della gestione del paziente-cliente presbite può rappresentare lo strumento adatto per venirne a capo.

Sondaggio effettuato su 641 ottici e 656 medici oculisti nel mese di settembre 2021 attraverso la piattaforma B2eyes

Progressive e paziente, i segreti per una soluzione di successo

Tre oculisti di chiara fama si sono confrontati all’Allianz Cloud di Milano su potenzialità ed eventuali difficoltà di una prescrizione adatta al soggetto presbite

di Angelo Magri

Sintonia è una delle parole chiave per Francesco Loperfido, responsabile del servizio di Oftalmologia generale al San Raffaele di Milano. E non soltanto tra le diverse categorie professionali coinvolte. «Per una buona prescrizione di una progressiva è fondamentale che venga fatta un’anamnesi corretta del paziente, l’oculista deve essere adeguatamente informato sulle nuove tecnologie oftalmiche, grazie a una maggiore collaborazione con le aziende: una brochure che dia indicazioni al portatore su come ci si adatta a un progressivo, quali sono i suoi vantaggi e i suoi limiti potrebbe, inoltre, risultare molto utile, perché avere un occhiale performante in tutte le situazioni di vita è diventato ormai una necessità - ha ricordato Loperfido - Il passaparola negativo sulle progressive è superato, ma occorre una maggiore sintonia tra la prescrizione della lente e la scelta del tipo di montatura. Anche così, infatti, si esprime la collaborazione con l’ottico: il paziente viene già educato da noi alle progressive, il centro ottico deve trovargli la soluzione migliore a seconda delle sue specifiche esigenze, quindi l’occhiale giusto, con la montatura adatta, ponendo attenzione soprattutto alla distanza interpupillare e al canale di progressione». Non usa la parola sintonia, bensì simbiosi Fabio Mazzolani, direttore sanitario del Centro Oculistico Bergamasco, per sintetizzare quello che dev’essere l’approccio della classe medica nei confronti sia dell’ottico sia del paziente, che oggi «è molto informato, vuole subito risultati e ha esigenze diverse rispetto al passato: basti pensare che persino gli over 80 ormai utilizzano i social, per cui occorrono soluzioni che tengano conto di tutte le loro problematiche visive», ha detto Mazzolani. Una risposta personalizzata diventa sempre più necessaria anche in ambito chirurgico, alla luce delle rinnovate esigenze visive e dei nuovi stili di vita. «Oggi a 50 anni una persona è giovane, attiva e vuole fare tutto, ma spesso vede l’occhiale come un impedimento, soprattutto psicologico: ho molti pazienti tra i 45 e i 50 anni di età che vengono a chiedere la correzione chirurgica della presbiopia anche se non hanno altri problemi visivi. Questa è la più grande sfida che abbiamo nell’ambito della chirurgia refrattiva, perché è più difficile da correggere, tuttavia le soluzioni non mancano - ha affermato Lucio Buratto, direttore di Camo a Milano - Sono contrario per mille ragioni ai premontati, ma ottico e oculista devono affrontare bene il problema della presbiopia, offrendo una buona correzione visiva e soprattutto personalizzandola, perché oggi il paziente vuole sentirsi unico».

Da sinistra, Fabio Mazzolani, Francesco Loperfido e Lucio Buratto con Nicola Di Lernia