TracySmithAutobiography

Autoritratto in Forma di Perché da Tracy K. Smith

1.

I waved a gun last night In a city like some ancient Los Angeles.

It was dusk. There were two girls I wanted to make apologize, But the gun was useless.

They looked sideways at each other And tried to flatter me. I was angry.

I wanted to cry. I wanted to bury the pistol, But I would’ve had to walk miles.

I would’ve had to learn to run.

2.

I have finally become that girl In the photo you keep among your things, Steadying myself at the prow of a small boat.

It is always summer here, and I am Always staring into the lens of your camera, Which has not yet been stolen. Always With this same expression. Meaning I see your eye behind the camera’s eye.

Meaning that in the time it takes For the tiny guillotine To open and fall shut, I will have decided I am just about ready to love you.

1.

Ho agitato in aria una pistola notte scorsa in una città simile a una Los Angeles atavica.

Era il tramonto. C’erano due ragazze che volevo costringere a scusarsi, ma la pistola fu d’intralcio.

Si guardavano di soppiatto cercando di compiacermi. Ero furiosa.

Volevo piangere. Volevo seppellire l’arma, ma avrei dovuto camminare miglia.

Avrei dovuto imparare a correre.

2.

Sono finalmente diventata la ragazza della foto che tieni in mezzo alle tue cose, si fa forza alla prua di una barchetta. È perennemente estate, e io fisso sempre nella lente della macchina, che ancora non ti è stata rubata. Sempre con un’espressione identica. Significa che ti scopro dietro l’occhio della macchina.

Significa che nel tempo che occorre alla piccola ghigliottina per aprirsi e chiudersi di scatto, avrò deciso che sono quasi pronta a amarti.

3.

Sun cuts sharp angles Across the airshaft adjacent.

They kiss. They kiss again.

Faint clouds pass, disband.

Someone left a mirror At the foot of the fire escape.

They look down. They kiss.

She will never be free Because she is afraid. He Will never be free Because he has always Been free.

4.

Was kind of a rebel then.

Took two cars. Took Bad advice. Watched people’s Asses. Sniffed their heads.

Just left, so it looked Like those half-sad cookouts, Meats never meant to be Flayed, meant nothing.

Made promises. Kept going.

Prayed for signs. Stooped For coins. Needed them.

Had two definitions of family.

Had two families. Snooped.

Forgot easily. Well, didn’t Forget, but knew when it was safe To remember. Woke some nights Against a wet pillow, other nights With the lights on, whispering The truest things Into the receiver.

3.

Il sole ritaglia angoli appuntiti sulla vicina presa d’aria.

Si baciano. Si baciano di nuovo.

Nuvole tenui passano e disperdono.

Qualcuno ha lasciato uno specchio ai piedi della scala di servizio.

Guardano in basso. Si baciano.

Lei non sarà mai libera, perché è impaurita. Lui non sarà mai libero, perché lo è sempre stato.

4.

Un ragazzaccio allora. Prese due auto “in prestito”. Prese ogni pessimo consiglio. Spiava il culo della gente. Ne annusava le teste. Partì, facile, sembrò uno di quei picnic depressi, la carne involontariamente dedita a spellarsi, priva di significato. Fece promesse.

Continuò andare. Pregò per un segno, spiccioli. Ne aveva bisogno. Aveva due definizioni di famiglia. Aveva due famiglie.

Spiava. Dimenticò facile. Beh, non proprio dimenticò, ma seppe i momenti buoni a ricordare.

Certe notti si svegliava su un cuscino umido, altre colle luci accese, sussurrando le verità più profonde dentro a una cornetta.

5.

A dog scuttles past, like a wig Drawn by an invisible cord. It is spring.

The pirates out selling fakes are finally Able to draw a crowd. College girls Show bare skin in good faith. They crouch Over heaps of bright purses, smiling, Willing to pay. Their arms Swing forward as they walk away, balancing That new weight on naked shoulders.

The pirates smile, too, watching Pair after pair of thighs carved in shadow As girl after girl glides into the sun.

6.

You are pure appetite. I am pure Appetite. You are a phantom In that far-off city where daylight Climbs cathedral walls, stone by stolen stone.

I am invisible here, like I like it.

The language you taught me rolls From your mouth into mine The way kids will pass smoke Between them. You feed it to me Until my heart grows fat. I feed you Tiny black eggs. I feed you My very own soft truth. We believe.

We stay up talking all kinds of shit.

5.

Un cane schizza via, una parrucca trascinata da un invisibile cordino. È primavera.

I pirati impegnati a vendere sciocchezze finalmente attirano una folla. Le ragazze del liceo mettono in buona fede la propria pelle in mostra.

Si accucciano sopra montagnole di borsette sgargianti, sorridono, si decidono a spendere.

Le braccia si slanciano in avanti mentre vanno bilanciando sopra le spalle nude il nuovo peso.

Anche i pirati sorridono occhieggiando paio a paio i fianchi scolpirsi dentro l’ombra quando una ragazza dopo l’altra scivola nel sole.

6.

Sei puro appetito. Io sono pura fame. Sei un fantasma di quella città lontana dove la luce del sole scala le mura della cattedrale, pietra dopo pietra rubata.

Qui sono invisibile, mi piace.

La lingua che mi hai insegnato scivola dalla tua alla mia bocca come i ragazzi si passeranno il fumo.

Me ne hai sfamata finché il cuore non è ingrassato. Ti ho nutrito di piccole uova nere. Ti ho sfamato della mia verità leggera. Abbiamo fede.

Stiamo svegli la notte intera a dire cazzate.