Marca Aperta II 2016

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PERIODICO DI INFORMAZIONE, APPROFONDIMENTO E CULTURA

SETTEMBRE-OTTOBRE 2016

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Linda Borghesi

IL SAPORE DEI COLORI


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editoriale Periodico di informazione locale Anno XV - Numero 2 – Settembre/Ottobre 2016 Reg. Trib. di Treviso al numero 1162 il 05/07/2002 e al Tribunale di Bassano al numero 2/05 Reg. Periodici in data 19/01/2005 Iscrizione ROC n. 10005 Prot. U/06378/04/NA P.IVA: 04520460264

Editore: MF Soluzioni Aziendali di Mario Luigi Fontana www.mfsoluzioniaziendali.it Direttore Responsabile e Direttore di Redazione: Barbara Ricciuti Direttore commerciale: Mario Fontana mario.fontana@marcaaperta.it cell. 333.3700876 Responsabile sviluppo: Matteo Bacci Art Director e impaginazione: Loredana Cattabriga e Davide Lopopolo per Hanno collaborato: M. Fontana, M. Bacci, L. Troncon, C.Mandelli, D. Tanis, E. De Martin, C. Benvenuto, D. Lopopolo, C. Meneghel, G. Santolin, R. Romagnosi, M. Ghidini, Supersonic Music School Stampa: Stampatori della Marca 31033 Castefranco veneto (Tv) Direzione e Redazione: Via Leonardo da Vinci 30/B, Montebelluna (TV) infoweb@marcaaperta.it www.marcaaperta.it Salvo accordi scritti o contratto di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari. Del contenuto degli articoli sono responsabili i singoli autori. Nell’eventualità in cui immagini di proprietà di terzi siano state qui riprodotte, l’Editore ne risponde agli aventi diritto che si rendano reperibili. Porrà inoltre rimedio, su segnalazione, a eventuali involontari errori e/o omissioni nei riferimenti. Tutti i marchi registrati e gli elementi grafici a cui si fanno riferimento in questo sito, sono di proprietà dei legittimi registranti. Riferimenti a marchi registrati vengono effettuati soltanto a scopi informativi.

Donna protagonista na doppia copertina al femminile per questo numero, che ritrae due donne che hanno realizzato i loro sogni e che si sono messe in gioco, durante il servizio fotografico, con simpatia e professionalità. Vi racconteremo quindi di Linda Borghesi, chef che vive in uno splendido angolo d’Italia, il Lago d’Iseo, e di Donella Del Monaco, innamorata della musica e attratta dal rock. Non solo di donne parleremo, troverete, infatti, un’intervista a Helmut Satz, fisico tedesco candidato al Premio Nobel, in cui tratterà di clima, atomi big bang e molto altro. E questo mese “parleremo” anche in tedesco, quale segno di benvenuto ai tanti turisti stranieri che apprezzano il nostro territorio. A proposito di territorio, ci piace ricordare che siete sempre in più a leggerci e ci avete accolto con il consueto entusiasmo e Donella Del Monaco L’ANIMA ROCK calore, da Trieste a DELLA LIRICA Milano. Vi segnaliamo infine che siamo pronti con una serie di incontri, in cui a essere protagonista sarà un connubio di cultura, musica e cibo. Insieme a voi, come sempre. E quindi, buona lettura!

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PERIODICO DI INFORMAZIONE, APPROFONDIMENTO E CULTURA

SETTEMBRE-OTTOBRE 2016

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PERIODICO DI INFORMAZIONE, APPROFONDIMENTO E CULTURA

SETTEMBRE-OTTOBRE 2016

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Linda Borghesi

IL SAPORE DEI COLORI

Barbara Ricciuti @BRicciuti I www.marcaaperta.it I 3 I


sommario Helmut Saltz

IL BIG BANG?

12 22 L’inverno Noi Giovani È MODA... IN COPERTINA 6 Linda Borghesi

TALENTI 20 Davide Lopopolo MODA 22 Debby Bigarella DOLCI DAL MONDO 24 Ovocné knedlíky

CULTURA 9 Officine Creative 10 Dolores IN ESCLUSIVA 12 Helmut Satz STORIA 18 Venezia e...

Ovocné knedlíky GNOCCHI DI FRUTTA

Davide Lopopolo

FOTOGRAFIA E ARTE (PER CASO)

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La radio

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in copertina

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in copertina

Linda Borghesi Il sapore dei colori IL LAGO D'ISEO INSIEME AI SUOI COLORI RIEMPIE DI SAPORE LE RICETTE DELLA CHEF PIÙ ARTISTICA DEL SEBINO Di Claudia Benvenuto Foto di Roberto Romagnosi e Michela Ghidini

uando nasce la passione della cucina? La mia passione nasce in casa, da piccola, insieme alla mia mamma Rosina, preparavo delle tortine, dei dolcetti e dei biscotti e già l’ambiente della cucina mi piaceva. La mia preparazione deriva dalla scuola alberghiera e ai continui corsi di aggiornamento. Mi è sempre piaciuto il contatto con le persone, ma la cucina mi ha sempre affascinato e ora sto bene così.

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Dove arriva la fantasia per i piatti? Arriva dall’osservazione degli ingredienti e dai colori che hanno. Ad esempio guardo un ortaggio e dalle sue caratteristiche traggo l’ispirazione degli abbinamenti insieme ai gusti. Adoro i colori e su un piatto mi piace servire insieme ai gusti i colori che il cibo offre. Solitamente collaboro con altri Chef e traggo spunto da abbinamenti e gusti omogenei e non tradizionali. Una donna Chef: soddisfazioni e difficoltà

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in copertina

Chi è il cliente? Il cliente è un’ospite e cerchiamo di farlo sentire a suo agio e rendere la sua permanenza esclusiva e unica. Abbiamo un cocktail di sapori, paesaggi e profumi del microclima sebino che sono citati da illustri personaggi e noi nati in questo “gioiello” ne siamo orgogliosi. Cos’è per lei il Lago d’Iseo? Il lago è la mia casa. Non riesco a pensarmi lontana da qua. Ho tante soddisfazioni. Le difficoltà derivano dalla famiglia, nel senso che a volte è difficile accostare affetti e lavoro. Adoro i miei quattro figli, cui ho dato subito l’indipendenza, e mio marito che è la tradizione alla locanda e che mi ha voluto fortemente con lui. E poi essere una donna Chef non è nelle abitudini del cliente e a volte sono un po’ perplessi, ma anche qua le soddisfazioni di un buon lavoro sono maggiori. La storia della Locanda La Pernice La storia della locanda La Pernice nasce negli anni Settanta, partendo dall’intraprendenza di mio suocero e della signora Pina, mamma di mio marito Valter, pian piano lo abbiamo sviluppato a quello che è oggi: locanda vista lago, ristorante con questa stupenda terrazza panoramica, insieme al Giardino Marilago, dove si trovano una piscina panoramica e il bar per eventi e ricorrenze. I 8 I Marca Aperta I settembre/ottobre 2016

Cultura, arte e turismo: cosa ne pensa? E’ una bella ricetta. Perché scegliere la locanda La Pernice? La nostra filosofia è di usare i prodotti del territorio e stagionali senza eccessi. Crediamo nel servizio cordiale, mettendo a suo agio l’ospite perché si ricordi di noi e ritorni per stare bene. Linda Borghesi, geboren am Lago d´Iseo und Liebhaberin der feinen Küche, ist die Leiterin und die Chefkochin des Gasthofes „La Pernice“ in Sulzano (BS), der von einer einzigartigen Landschaft umgeben ist. Ihre Rezepte werden mit lokalen Produkten vorbereitet. Die Gäste sind für sie das Wichtigste!

Locanda La Pernice via Camontaro, 21 - Sulzano (BS) Tel. 030 985179 - 030 985174 Info e Prenotazioni locanda@la-pernice.it www.la-pernice.it


cultura

Pratiche Artistiche

OCC-Officina Creativa Chiari UNA BELLA REALTÀ CULTURALE IMMERSA NELLA STORIA DI UNA CITTÀ MEDIEVALE Di Caterina Mandelli

associazione Officina Creativa Chiari nasce con lo scopo di promuovere lo sviluppo e la diffusione di pratiche artistiche e creative contemporanee attraverso eventi, mostre, istallazioni a servizio di enti o di altre realtà, con un interesse particolare alla valorizzazione del territorio che le ospita. La nostra associazione opera principalmente nella città di Chiari (BS) ma non si ferma solo al territorio comunale, ma cerca di promuovere eventi artistici in tutta la Lombardia. I membri dell’associazione sono Daniela Lupatini

L’

- Presidente, Leonardo Cirimbelli, Andrea Lupatini, Miriam Danelli e Alberto Gobbi, da poco entrato nella nostra realtà. Le partecipazioni a eventi si sono susseguite nell’arco del tempo con in evidenza: AMA Festival, Microeditoria, L'altra faccia della quadra, Rock in arena, oltre a vari eventi per il centenario della Villa Mazzotti a Chiari (BS).

Occ Info: info.offcc@gmail.com Facebook: OCC – Officina Creativa Chiari

riele Gablonzo ective D’A trosp #in

www.facebook.com/introspectiveproget itunes.apple.com/it/artist/gabriele-dalonzo/id1091214080 gabrieledalonzomusic.bandcamp.com gabriele.dalonzo@libero.it

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cultura

La sconvolgente Dolores Mariano Cigliano e l'avida curiosità di scrivere IL FIATO SOSPESO IN UN LIBRO COLMO DI SUSPANCE, ARRIVA NELL'ANIMA DEI LETTORI Di Barbara Ricciuti

n alternarsi di flashback in cui il lettore si immerge con progressiva intensità in una narrazione che suscita avida curiosità. Stiamo parlando di “Dolores”, il romanzo scritto dall’avvocato Mariano Cigliano, un thriller intrigante che lascia con il fiato sospeso.

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La trama racconta della vita apparentemente piatta di un giornalista di cronaca nera di un importante giornale della capitale, Guido Calvani, che viene sconvolta dall’improvvisa e inaspettata ricomparsa di Dolores, una splendida ragazza sudamericana che ha profondamente inciso nella sua esistenza. Quando credeva di essere finalmente al sicuro, lontano da un crimine che gli ha sconvolto la giovinezza, Calvani si ritrova, alla soglia dei quarant’anni, a dover ancora affrontare questa donna fatale. Non è solo Dolores a rovinargli la quotidianità della vita, ma concorre anche un serial killer


cultura

sulle cui tracce Guido è portato dalla sua professione. In qualche modo, il cronista, Dolores e il serial killer sono intrecciati in un legame che li proietta, in rapida alternanza di luoghi e tempi,

DA

SINISTRA

tra passato e presente, da una festa su una spiaggia di Positano - attraverso un’esperienza sconvolgente ed insieme liberatoria - ad una villa fra i vigneti dei Castelli Romani, dove il protagonista Guido, in una drammatica notte, è chiamato a rispondere dei suoi misfatti passati. “Dolores” è una inconsueta miscela di tecnica, dove thriller e suspance avviluppano il lettore risucchiandolo in una storia dal progressivo crescendo, che si evolve sino a un finale sorprendente. Un dramma, dove tensione e i conflitti della personalità lasciano i protagonisti in una situazione di perenna incertezza, in cui l’unico vero trionfatore è l’amore, genesi di dolore e dell’incontenibile altruismo della Donna, che chiude l’ultima scena del romanzo. Una storia da leggere almeno due volte, per l’innegabile e inesauribile ambiguità della vita.

BARBARA RICCIUTI,

DIRETTORE MARCA APERTA MARIANO CIGLIANO, AVVOCATO E SCRITTORE BRUNELLA BOLLOLI GIORNALISTA DI LIBERO

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in esclusiva

Helmut Satz Il Big Bang: quando si riuscirà a spiegarlo completamente? LA CONOSCENZA DI SPIEGARE ELEMENTI FONDAMENTALI A OGNUNO DI NOI Di Mario Fontana

ino a una trentina d'anni fa il Big Bang era considerato l'inizio di tutto e quindi non “spiegabile”. Domande quali “com’è nato?” o “cosa c'era prima?” erano considerate prive di senso (come “cosa c'ė al nord del Polo Nord?”). Da trent'anni però ci s’immagina una specie di stato primitivo, come fosse una lava calda, nella quale qua e là, un po' si un po' no, si creano delle bolle che si espandono. Il nostro universo si ė creato da una di queste bolle (ed esistono tanti altri universi che sono nati e stanno ancora nascendo). Se questo fosse vero, il Big Bang

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sarebbe un “normale” processo fisico che si può dunque comprendere. Il problema è che il “prima” di questo stato non è raggiungibile per noi e quindi non possiamo verificare se tutto questo sia vero. Allora vi è una spiegazione, ma non ė chiaro se questo sia ancora fisica, perché essa si basa sulla verificabilità sperimentale. Secondo lei, l’aspettativa di vita umana crescerà ancora? Anche su questo punto un fisico può formulare solo ipotesi. Tuttavia ritengo di sì, perché la medicina non è certo ancora arrivata alla fine delle sue conquiste, soprattutto in campo genetico. Se il cancro fosse guaribile aumenterebbe la speranza di vita media. Vorrei però suggerire che, al di là dei progressi scientifici, anche un miglioramento delle risorse alimentari nel terzo mondo aumenterebbe l'aspettativa di vita media globale. E questo pertiene più l'ambito della politica, per non dire etica...


in esclusiva

Quale entità fisica è alla base del nostro mondo? La dimensione del nostro mondo, cioè il mondo che possiamo vedere, è definita a partire dal tempo trascorso dal Big Bang e dalla velocità della luce. Possiamo vedere solo la luce che è giunta a noi dal momento del Big Bang; quello che è troppo distante fino ad oggi non ha potuto raggiungerci ed è quindi fuori dalla nostra percepibilità. Ma oltre a ciò I 14 I Marca Aperta I settembre/ottobre 2016

che per noi è visibile vi è probabilmente altro. Però il nostro universo si sta continuamente espandendo e dunque le galassie lontane, che sono visibili oggi, in futuro spariranno dal nostro orizzonte degli eventi. L’atomo ha colore? No, perché colore significa luce di una determinata lunghezza d'onda. Un atomo è però molto più piccolo delle lunghezze d'onda


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in esclusiva

della luce per noi visibile. La luce irradiata da un atomo è di frequenze dell'area dei raggi X. Sarebbe come dire: “I raggi X hanno un colore?” Il clima sta cambiando veramente? Non è possibile rispondere a tale domanda perché vi sono sempre stati mutamenti climatici la cui ciclicità in passato non si è mostrata costante. Ma i ghiacciai e i ghiacci polari che oggi si stanno sciogliendo, sono il segno che vi è effettivamente un riscaldamento globale. Non è possibile prevedere I 16 I Marca Aperta I settembre/ottobre 2016

quando questa tendenza s’invertirà. Dove e quando ha trovato la passione per il suo lavoro? Nel periodo dei miei studi universitari. Sono sempre stato interessato alla natura, in particolare a quella vivente. Ho dunque iniziato con studi di veterinaria, ma non potendo sezionare le rane per un “eccesso” di sensibilità, sono passato allo studio della chimica e in seguito a quello della fisica. Oltre il lavoro, ha altri interessi?


in esclusiva In gioventù mi appassionava molto andare a cavallo e in America, infatti ho lavorato come cowboy. Da qualche decina anni ho la fortuna di possedere dei cavalli che cavalco un paio d'ore tutti i giorni. E' la mia forma di meditazione. Da quattro anni mi dedico alla scrittura di testi con il fine di rendere comprensibili alla collettività i complessi temi della fisica e cosmologia contemporanea. Cosa le piace dell’Italia? Apprezzo moltissimo l'Italia. Qui ho imparato che la cultura è una cosa quotidiana: vino, pasta e calamari così come Dante, Michelangelo e Verdi. Ho compreso che gli aspetti apparentemente marginali del vivere assumono grande importanza. La bellezza dell'Italia consiste nell'aver mantenuto un antico stile di vita Europeo - piccoli negozi per prodotti tipici al posto di supermercati globali – che nelle regioni nordiche sono in pratica scomparsi. Lasci un pensiero ai lettori di Marca Aperta… Il motore della scienza non è mai stato e mai sarà lo sviluppo della tecnologia. I Greci antichi si sono posti la questione dell'essenza della materia. Sant'Agostino si è domandato cosa facesse Dio prima della Creazione. Galilei e Copernico si sono interrogati sul moto dei pianeti. Einstein voleva comprendere perché la luce avesse la stessa velocità per tutti gli osservatori, indipendentemente dalla loro velocità. La domanda circa il perché il mondo sia come appare, è ciò che forse distingue l'uomo dall'animale. Il porsi stesso di tale questione è ciò che fa forse dell'uomo l'Uomo. Ci parli del suo ultimo libro, spiegando qual è l’obiettivo dell’opera. Stiamo, in questo periodo, vivendo una rivo-

luzione copernicana. Né la terra né il sole né la Via Lattea e nemmeno il nostro cosmo sono la fine di tutte le cose. Oltre a questi esistono tanti altri mondi come il nostro oppure diversi. Questo libro descrive la genesi del nostro universo - uno dei tanti possibili - a partire da uno stato primordiale. Che cosa è stato prima? Che cosa verrà dopo? Come sono nati spazio e tempo? In che cosa consiste la materia? Oggi cerco di dare risposta a queste domande in un modo comprensibile a tutti perché le nuove idee che si sono sviluppate negli ultimi decenni nell'ambito della cosmologia sono sicuramente d'interesse per il pubblico e possono anche influenzare ambiti diversi del nostro pensiero. Wir erleben zur Zeit eine zweite kopernikanische Revolution. Weder die Erde noch die Sonne noch die Milchstrasse, nicht einmal unser Kosmos sind das Ende aller Dinge. Es gibt darüber hinaus noch viele andere Welten, wie unsere oder auch anders. Dieses Buch beschreibt, wie unser Universum als eines von vielen aus einer Urwelt entstanden ist und sich entwickelt hat. Was war vorher? Was kommt danach? Wie sind Raum und Zeit entstanden? Woraus besteht Materie? Ich versuche, diese Fragen allgemeinverständlich zu beantworten, denn die neuen Vorstellungen, die sich in den letzten Jahrzehnten in der Kosmologie entwickelt haben, sind sicherlich für die Öffentlichkeit von Interesse und können auch in anderen Bereichen unseres Denkens weitgehende Auswirkungen haben. • Kosmische Dämmerung: Die Welt vor dem Urknall, C.H.Beck Verlag 2016 Before Time began: • The Big Bang and the Emergent Universe - Oxford University Press. Das Buch erscheint demnächst auch auf Englisch, unter dem Titel Before Time began: The Big Bang and the Emergent Universe bei Oxford University Press. I www.marcaaperta.it I 17 I


storia

La storia di due città lagunari

La vera madre di Venezia LE ORIGINI DI VENEZIA SONO NOTE AI PIÙ, MA CHI FOSSE LA MADRE DI VENEZIA È NOTA SOLO AGLI STORICI. NE PARLIAMO Di Cristiano Meneghel Foto: Nico Gaddi - Grado

rado è posta all’estremo nord del Mar Adriatico e a sud dell’attuale regione Friuli Venezia Giulia. Per tradizione si definisce Madre di Venezia, in quanto la leggenda ci informana della fuga degli abitanti di Aquileia di fronte ad Attila nel 452 d.C., i quali, prima stabilitisi a Grado, si sarebbero poi dedicati al popolamento delle isole lagunari dalla cui unione sarebbe poi nata la città veneziana. Se oggi i dati, in particolar modo archeologici, smentiscono in parte tali leggende, confermandoci che a popolare Venezia furono, accanto ad aquileiesi

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passati da Grado, anche gli atichi abitanti di Altino e delle città romane del Veneto, Grado però può ben dirsi genitrice di Venezia dal punto di vista religioso. La tradizione, infatti, racconta dell’approdo dell’evangelista Marco presso una pineta che si affaccia sulla laguna gradese e da qui, dopo aver raggiunto Aquileia avrebbe predicato il cristianesimo nel nord d’Italia. La chiesa patriarcale aquileiese si riconobbe da subito nell’opera predicatrice marciana e per traslazione anche quella del patriarcato gradese, resosi indipendente da quello aquileiese nel 607 col patriarca Candidiano da Rimini, filo bizantino e filo romano, in contrapposizione a quello filo longobardo di Aquileia, Giovanni. Il patriarcato gradese estendeva il suo controllo sulla Venetia et Istria bizantina. Nel IX secolo, al declinare del controllo bizantino sull’alto Adriatico e lo stretto legame religioso tra Grado e Venezia ed il ricordo della tradizione marciana spinsero Venezia ad abbandonare il culto di San Teodoro e a rimpiazzarlo con quello di San Marco le cui spoglie vennero traslate in città da Alessandria d’Egitto nel 828 d.C.. Da quel momento si cominciò a guardare a Venezia come centro religioso anche seppur sottoposto al controllo del patriarcato gradese. Dal XII secolo i patriarchi di Grado si trasferirono in pianta stabile a Venezia, dove ricevuto in eredità un appezzamento di terreno vi costruirono un palazzo, tornando a Grado solo in occasione di diverse ricorrenze religiose. Nel 1451, constatando che oramai la residenza ufficiale dei patriarchi gradesi era posta in Venezia, il papa Niccolò V emanò la bolla Regis aeterni, che traslava definitivamente la sede patriarcale da Grado alla figlia, facendo di Lorenzo Giustiniani il primo patriarca veneziano.


redazionale

Il mare Adriatico

Alla Darsena trovi tutto per star bene S

iamo sulla riva, insieme a un luogo sereno, dove la vista del mare è magnifica. I nostri spazi interni ed esterni accolgono il cliente in piena serenità, spazi aperti e grandi per tutto il tempo che si passa presso di noi. La terrazza estiva e la veranda aprono la vista a un paesaggio unico. Lo spazio a disposizione è ideale per banchetti, cerimonie e gruppi. Interessante è anche poter usufruire di una

Ristorante Pizzeria La Darsena Loc. Testata Mosconi Grado (GO) Tel.:0431.876257 Facebook: Ristorante Pizzeria "La Darsena" Grado ristoranteladarsenagrado@gmail.com www.ristoranteladarsenagrado.it

sala con trenta posti riservata per ospiti che hanno bisogno di monitor per trasmissioni audio video. Cucina di pesce e proposta di menù speciali per ricorrenze e gite a prezzi contenuti: la pizzeria è servita dal forno a legna per ottime pizze. Aria condizionata. Parcheggio privato.

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talenti

Davide Lopopolo Quando la fotografia incontra l’arte (per caso) MEGLIO TARDI CHE MAI. QUANDO L’ARTE CHIAMA, SI È COSTRETTI A RISPONDERE, A QUALUNQUE ETÀ Di Matteo Bacci

e il cinema è unanimemente riconosciuto come la settima arte, la fotografia lo tallona da molto tempo. E, a quanto pare, anche il mercato italiano - sempre in ritardo rispetto al mondo si è accorto che investire in fotografia è il modo per possedere un’opera d’arte senza spendere cifre da capogiro. Escludendo naturalmente i grandi nomi come Diane Arbus, Richard Avedon o il nostro Gabriele Basilico, quotati da 20mila a 400mila dollari e più. Esiste però un mercato - che viaggia fuori dallo schema artista-galleria-collezionista - nel quale

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scommettere su talenti giovani e meno giovani, e che consente di portare a casa un’opera che, come diceva Picasso: “...scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”. Nessuno garantisce che l’investimento si rivaluterà, ma ciò che conta è possedere qualcosa che trasmetterà un’emozione, uno sguardo diverso su un mondo che non siamo più abituati a osservare con attenzione. L’autore di cui parliamo, non è certamente un “giovane talento”. Semmai un talento tardivo o, come dice lui, un talento dormiente che ha deciso che è giunta l’ora di mostrare le sue opere. Davide Lopopolo, come mai solo adesso? In realtà ho sempre vissuto da creativo - illustratore, art director - ma la mancanza di tempo, mi ha costretto a relegare in un angolo del cuore la voglia, anzi, il bisogno di esprimermi liberamente.


talenti E ora? Ora, la necessità di esprimere il mio pensiero ha preso il sopravvento. O forse sono le idee che hanno deciso che è arrivato il momento giusto. E anch’io sento che ciò che faccio ha raggiunto una maturità e un’originalità degne di essere presentate. Mostre, recensioni, critiche? Non amo quel mondo. Non mi piace scendere a compromessi. Preferisco essere un artista a chilometro zero, saltare gli intermediari, parlare direttamente a chi guarda. Ti va di parlarci dei tuoi lavori, di come sei arrivato a produrre serie ben distinte, ma articolate secondo una logica ben precisa? Sono convinto che un’opera non debba essere spiegata o mediata dall’occhio altrui. Se trasmette emozioni (positive o negative), o ci trascina per un attimo in un altrove al quale non avevamo mai pensato, ecco che ha raggiunto il suo scopo. Riguardo alla serie Unexpected Urban Art, tutto è nato per caso. Mi sono accorto che spesso la segnaletica stradale presenta - se vista in un certo modo - molte attinenze con i lavori di artisti contemporanei e non; Pollock, Burri, Mondrian. Come se qualcuno si fosse divertito a riprodurre una

galleria d’arte su asfalto. Altre serie, come Street Photography Against Privacy Policy, sono invece una protesta contro una legge sulla privacy terribilmente severa con il singolo, ma incredibilmente permissiva nei confronti di quelle multinazionali che conoscono ogni piega della nostra personalità e dei nostri gusti. Ecco il perché di quelle pecette sui volti. Quotazioni e vendite? Essendo convinto che l’arte non debba essere privilegio di pochi, metto in vendita le mie fotografie - stampate in Fine Art - intorno ai 300 euro. Privilegiando anche quel rapporto tra chi crea e chi compra, che in galleria è impossibile trovare. Quindi come trovarti o contattarti? Ho una pagina su facebook fresca fresca, una su Behance e una mail alla quale fare riferimento per qualsiasi informazione. A breve andrà online un sito in cui, oltre alle fotografie, ci sarà anche qualcosa di diverso. Ma di questo magari ne parleremo la prossima volta. Davide Lopopolo davide.lopopolo@gmail.com www.behance.net/Davide-Lopopolo www.facebook.com/davidelopopoloarte

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moda

L'inverno Noi Giovani È moda... I COLORI E I DISEGNI DI UN INVERNO FREDDO, PRONTI A VESTIRE LA MODA PIÙ ATTUALE Di Claudia Benvenuto Foto di Gianni Santolin

n’estate all’insegna dei colori e dei suoni, porta un autunno inverno ricco di novità. Abbiamo chiesto alla modella Debby Bigarella di scegliere i capi che rispecchiano i giovani pronti per questo autunno inverno speciale. Iniziamo con la moda donna, con maglie importanti come Guess, Amelie Reveur, Saint Andrè che sono presenti nelle libee moda attuali e

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abiti lunghi nelle varie fantasie, abiti al ginocchio in tessuto e pizzo abbinato o con sfondo svasato tipo anni ’70. Ancora abiti a tubino in tinta unita, a quadri arricchiti con cinture, spille, collane con strasse e brillanti. Non mancano le decine di proposte jeans: quasi tutti molto morbidi e in stretch, nei modelli leggins,


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skinny e superskinny, anche corti, arrotolati in tutti i nuovi lavaggi o con rotture e colorati, specialmente sul grigio slavato e nero. I pantaloni informali con tasca alla francese, a soffietto, con laccio in vita, in unito nei colori nero, beige, blu, grigio e biscotto e altri colori moda, con piccoli disegni geometrici, righe e quadri. Per le più giovani anche pantaloni con tasconi con cerniere o polsi fine gamba. Le giacche corte o lunghe proposte in tinta unita righe e piccoli polsi. La felperia non manca mai: piccoli disegni geometrici, piccoli fiori, pois, righe, stampe e in tinta unita. Le maglie importanti di Guess e Amelie Reveur con veli, pizzi e ricami e tante pailettes. I giacconi e i giubbotti si trovano in ecopelle, anche con pelo davanti nei colori: nero, beige o tortora. I cappotti anche con tessuti particolari tipo muflon. I piumini corti e lunghi e sempre per le più giovani, bomberini e chiodi. I parka anche con pelo interno in beige e militare. La moda uomo si veste sobria con giacche in gabardina, in unito, tessuti particolari con piccoli disegni geometrici, o in lana cotta, e per i più giovani giacche in felpa o tessuti vintage. Tanti sono i jeans anche con vestibilità vita bassa, skinny e superskinny, con rotture e lavaggi invecchiati. Il pantalone chino in unito

o come le giacche sempre a piccoli disegni geometrici. I tasconi nei pantaloni primeggiano o normali su gamba o con cerniere e polsini sotto. I giubbotti sono all’insegna del parka, bomber sia con cappuccio e senza, ecopelle e chiodo. Die italienische Mode ist die erste in der Welt. Im Boutique „Noi Giovani“ präsentieren die italienische Modell Debby Bigarella zusammen mit dem Freund und Schriftsteller Luigino Troncon die neue Trends für den nächsten Winter. Hier erwärmen Jacken, Daunenjacken und Leder die winterliche Atmosphäre.

coffee bar Via Roma 70, 31040 Trevignano (Tv) (Distributore Galoil Trevignano)

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dolci dal mondo

Ovocné knedlíky

o “gnocchi di frutta” dalla Repubblica Ceca! di Damla Tanis Laureata in Scienze e tecnoLogie aLiMentari e paSticciera quaLificata. www.turchia-itaLya.coM

molto curioso scoprire come paesi diversi realizzino in maniera differente lo stesso prodotto o prodotti apparentemente simili. Questo è uno di quei casi. Anche i cechi fanno gli gnocchi, ma non come quelli italiani. Non contengono le patate ma soprattutto, sono dolci! Anche se ci viene naturale pensare che si tratti di un dessert, sembra invece che questa specialità venisse servita come portata principale durante le cene o le occasioni speciali. Secondo la tradizione ceca, infatti, questi gnocchi sono ripieni di frutta (in genere prugne,

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susine, albicocche, pesche, mirtilli, fragole). In alcune zone però, si possono trovare anche con altri ripieni o senza nulla all’interno, ma serviti per esempio con la frutta sopra. Proprio come gli gnocchi italiani, si cuociono in acqua bollente mentre, per esempio, in Slovacchia vengono cotti anche al vapore. Esistono due versioni per preparare questi gnocchi di frutta. Nel primo caso, tra gli ingredienti troviamo la ricotta. Mentre nel secondo caso la ricotta viene sostituita completamente dal latte e si usa il lievito fresco. Non vi resta che provare!

Ovocné knedlíky Ingredienti per le basi

Per condire

1 200 g

burro fuso, cannella, zucchero a velo, cacao

250 g 40g 50g 1 1

uovo farina (potete usare anche farina e semolino) ricotta burro morbido zucchero cucchiaino di lievito a piacere pizzico di sale scorza di limone grattugiata frutta a piacere per il ripieno

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Procedimento • Miscelate il burro con la ricotta, aggiungete lo zucchero, l’uovo, la scorza di limone ed il pizzico di sale continuando a mescolare, aggiungete quindi la farina ed il lievito ed impastate. • Lasciate riposare per circa mezz’ora. • Stendete l’impasto e ricavate dei


dolci dal mondo

dischetti di circa 5 mm in cui andrete a mettere il frutto tagliato a pezzetti o intero (ovviamente snocciolato). nel ns caso, considerata la stagione, abbiamo messo le pere. • avvolgete il frutto con l’impasto in modo da ottenere una sfera. • Lasciate riposare per qualche minuto mentre mettete a bollire dell’acqua leggermente salata. • cuocete i “knedlìky” nell’acqua bollente per circa 8 - 10 minuti. • Scolateli e serviteli con del burro fuso,

zucchero a velo, cannella o cacao oppure con ricotta, salsa alla vaniglia o del gelato. Se volete provare la seconda versione, eliminate la ricotta, sciogliete 12 gr di lievito fresco in 200 ml di latte tiepido e 50 gr di zucchero. Lasciate fermentare 10 minuti. aggiungete la miscela alla farina insieme all’uovo e, se volete, al burro. impastate e lasciate riposare per circa un’ora e procedete come nella ricetta precedente. Dobrou chuť! Buon appetito!

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PERIODICO DI INFORMAZIONE, APPROFONDIMENTO E CULTURA

SETTEMBRE-OTTOBRE 2016

GRATIS

Donella Del Monaco

L’ANIMA ROCK DELLA LIRICA


sommario

10

Jens e Gaia

LUMIDARTE LA CASA DELLA LUCE

Hover ELECTRO ROCK CHE INFIAMMA IN COPERTINA 4 Donella Del Monaco

FOTOGRAFIA 20 Roberto e Michela

CINEMA 9 Remember

CULTURA 25 Johnny Cester 22 Nico Gaddi

SALA PROVE 11 Proposte in musica

Jhonny Cester

A VITA VERA 16 Lago de Iseo

Luigino Troncon

A PASEREA DE CHRISTO

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22

LA TOPONOMASTICA D’AUTORE

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Donella Del Monaco L’anima rock della lirica IL SALOTTO CULTURALE "CHEZ DONELLA" DIVENTA L'OCCASIONE DI ELEGANTI CONDIVISIONI MUSICALI Di Mario Fontana Foto di Eleonora De Martin

na vita per la musica: soddisfazioni e delusioni. Solo soddisfazioni! La mia vita dedicata alla musica, è stata un mondo magico che non finisce mai di commuovermi e stupirmi. Certo ci sono stati momenti un po' bui, dove tutto sembra fermarsi… ma sono solo pause che diventano riflessione e promuovono innovazione e cambiamento. Non ho avuto delusioni dalla musica, sola energia, gioia, fantasia e apertura.

U

per me sperimentare oggi significa collegare nuovo e tradizione, guardare al nuovo ma con la conoscenza della grande eredità che abbiamo. Infatti, mai ci verrebbe in mente di demolire la chiesa di San Marco perché “è vecchia”, e così nella musica, per me, andare avanti significa anche riallacciarsi alla musica classica ma collegandola alle forme attuali. Che cosa pensa dei talent show? Non bene, servono più ai conduttori per mantenersi sulla cresta dell'onda che a chi si presenta. Danno una visione irrealistica cioè che vincendo

Perché è appassionata della sperimentazione in musica? Perché la sperimentazione apre la testa, in tutte le cose, dalla scienza all’arte, senza sperimentare nuove vie vivremmo ancora nelle caverne e non avremmo trovato il fuoco e la ruota. Anche l'arte, che poi è l'espressione della società, deve muoversi in sintonia con i tempi, altrimenti saremmo ancora al minuetto. Il ‘900 però è stato un secolo piuttosto complicato perché la tecnologia, le comunicazioni e la società in generale si sono trasformate a velocità supersonica, con la conseguenza di sviluppare più linguaggi, più realtà espressive e musicali parallele: la canzone, il jazz, il rock, l’improvvisazione, l'elettronica, la contemporanea. In più rimaneva la grande eredità della musica classica, che è stata la voce dominante della cultura europea dal Medioevo al Novecento: potevamo forse buttarla alle ortiche in nome della modernità? Direi di no… ecco perché I www.marcaaperta.it I 5 I


in copertina

uno sia arrivato o pronto; ma non è così. L’artista si crea un po' alla volta, con tanto lavoro ed esperienza e soprattutto con una solida base professionale alle spalle, per cui è in grado di riciclarsi anche nei periodi difficili, che ci sono in tutte le carriere lunghe. I talent vanno presi al massimo come mezzo pubblicitario per aiutarti a farti conoscere, ma devi avere già l'idea chiara che è la preparazione e il professionismo che ti farà durare. Altrimenti sei solo usato dai conduttori per i loro scopi, diventi un “usa e getta!” Quanto valgono i rapporti umani nella professione artistica? I 6 I Marca Aperta I settembre/ottobre 2016

Moltissimo!!! Direi che un gruppo musicale è un po' come la tua famiglia e i rapporti possono durare per anni. Questo anche nel concertismo classico, quando si crea una formazione da camera, ad esempio, ci si sente molto legati, in sintonia. Ma è bello anche avere rapporti con artisti che fanno cose diverse dalle proprie, perché spesso ci si stima, ci si capisce, ci si segue. Credo che il mondo dei musicisti sia un ambiente tra i più umani e affettuosi, dove ciò che più conta è il rispetto per la qualità. Qual è il suo rapporto con il pubblico?


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Bello, ho sempre avuto un rapporto facile, comunicativo col pubblico, le persone poi ti trasmettono le emozioni che provano e viene a crearsi una specie di “circuito elettrico” carico di energia positiva. Cosa ne pensa dell’Oscar a Ennio Morricone? E' meritatissimo! Morricone ha saputo scrivere musica per tutti ma ha sempre mantenuto un profilo di livello elevato, la sua musica è adatta anche al concertismo classico, è un compositore a 360 gradi, che sa esprimersi tramite la musica da film, la canzone, la sinfonia orchestrale.

La cultura in Italia: come promuoverla? La cultura e le arti sono il vero patrimonio dell’Italia. Bisogna prenderne coscienza con chiarezza e averne cura, come si conserva qualcosa di grande valore. Promuoverla è necessario per far fruttare le nostre meraviglie sul piano di un ritorno sia di immagine sia economico sia turistico. I mezzi possono essere moltissimi, tutti quelli usati dal marketing: promuovere filmati, documentari illustrativi, percorsi turistici culturali, pubblicazioni, insomma tutto ciò che possa mettere in luce l'enorme eredità artistica sia architettonica, che pittorica che musicale che abbiamo. L’Italia è un mito monI www.marcaaperta.it I 7 I


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diale per la cultura: siamo noi che non ce ne rendiamo conto appieno e facciamo poco per tenere vivo questo primato. Faccio un esempio: qual è il quadro più famoso del Louvre? Beh… la Gioconda! E noi che siamo la terra di Leonardo da Vinci che marketing siamo riusciti a sviluppare su di lui? Quali sono i suoi progetti futuri? Scrivere un libro, una specie di biografia, non tanto centrata su di me, ma su tutti i mondi musicali che ho avuto il privilegio di incontrare: grandi artisti dell'Opera e grandi direttori, il mondo dell'avanguardia musicale con compositori ormai entrati nella storia, il mondo della musica progressive con tutta la vivacità creativa dei gruppi storici del Prog, ma anche il mondo del teatro sperimentale. Insomma l'affresco di anni “ruggenti” che vanno dagli anni 70 agli anni 90 soprattutto. Qual è il suo colore preferito e perché? Le tonalità dall'azzurro turchese al verde acI 8 I Marca Aperta I settembre/ottobre 2016

qua, al verde smeraldo, vale a dire colori che mi ricordano il mare, il cielo, gli alberi, insomma la vita. Lasci un pensiero al pubblico di Marca Aperta. Ho letto Marca Aperta e l'ho apprezzata perché ho visto articoli intelligenti, interviste a belle persone che meritano di essere conosciute, ad artisti eccellenti che meritano di essere messi in luce. Ho apprezzato poi la frase che lei mi ha scritto come indicazione “la linea editoriale è seguire la cultura senza inquinamenti di gossip e politica”, complimenti! Questo è il massimo che può dare una rivista, ed è anche piuttosto raro, purtroppo! Donella Del Monaco ist die Neffe des großen italienischen Tenor Mario del Monaco. Ihre Leidenschaften, die Oper und die "Prog Rock" Musik, begleiten die Konzerte der Musikgruppe „Opus Avantra“ rund um die Welt. Sie mag die Musik erleben und neue Gefühle durch Musik zu finden.


cinema

Remember

La storia fa i conti con la memoria UN REGOLAMENTO DI CONTI OLTRE I CONFINI DEL TEMPO E DELLA MEMORIA Di Davide Lopopolo

ra il frastuono di esplosioni, effetti speciali, divi e divette ai quali ci ha abituato il cinema americano di questi ultimi anni, può capitare di smarrire un gioiello che (per fortuna) ogni tanto si ha la fortuna di ritrovare. Sto parlando di un film uscito l’anno scorso e diretto da Atom Egoyan, regista di origini armene, nato al Cairo e naturalizzato canadese. Anche in questo caso, Egoyan sviluppa uno dei temi a lui più cari, e cioè la questione dell’identità, le radici familiari e la memoria. Non per niente, il titolo del film è Remember e racconta la vicenda di un anziano ebreo di nome Zev (che nella lingua ebraica significa

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lupo, un particolare da ricordare) affetto da demenza senile e ricoverato da tempo in un ospizio con l’amico Max, un ebreo che ha dedicato la vita alla caccia di ex criminali nazisti in collaborazione con Simon Wiesenthal. In mezzo alla confusione mentale che lo porta a non ricordare nulla di quanto accaduto nel passato prossimo, Zev affronta, teleguidato da una dettagliata lettera di istruzioni consegnatagli da Max, un viaggio alla ricerca del responsabile dello sterminio della sua famiglia durante la prigionia nel campo di concentramento di Aushwitz, nascosto da qualche parte degli Stati Uniti sotto falso nome. Dapprima incerto ed esitante, costretto a rileggere la lettera ogni qualvolta il sonno lo scaraventa nell’oblio della demenza senile, poco per volta Zev acquista sicurezza e determinazione, senza scoraggiarsi nella ricerca dei quattro uomini dietro uno dei quali si cela il mostro nazista. Il finale è quanto di più inaspettato, e sarà proprio Max (inchiodato a una sedia a rotelle) a portare a termine ciò che si era prefisso, attraverso l’utilizzo dello smemorato Zev. Un film curioso, in cui i protagonisti non sono - finalmente! - giovani ragazzini che giocano a fare i grandi, ma vecchi, anzi, decrepiti, sia nel fisico che nella mente, ma con una volontà e un senso del dovere e della giustizia che raramente ritroviamo nella vita di tutti i giorni.

Remember Produzione: Canada, Germania, 2015 Regia: Atom Egoyan Con: Christopher Plummer (Zev Gutman), Martin Landau (Max Rosenbaum) Presentato in concorso alla 72° Mostra del Internazionale del Cinema di Venezia e al Toronto Film Festival 2015.

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redazionale

Jens e Gaia

Lumidarte la casa della luce L'AMORE PER LA LUCE VIVE ETERNAMENTE IN CASA NOSTRA. LA SCOPRIAMO Di Claudia Benvenuto

i passeggia nella centralissima Via Marina a Grado e lo sguardo piano piano rimane attratto da una veduta del tutto diversa dal resto dell’architettura: due luci che accolgono l’ospite dentro un ambiente leggero e preciso. Tutto quello che emette luce, lo troviamo dentro questo piccolo angolo di Germania che riflette l’armonia di sentirsi liberi e tranquilli. Incontriamo Jens un uomo dolce e cortese che, con Gaia, continua la passione che l’ha portato nell’isola di Grado qualche anno fa insieme al suo compagno canadese, Michel de Montigny. Da soli, dopo essere stati accolti da tutta la comunità gradese,

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hanno aperto il cuore alla loro felicità portando la luce in ogni ambiente. La tradizione tedesca rende una cena al ristorante un momento di condivisione del tutto naturale accompagnata dalla luce emessa da una candela al centro dei tavoli. In Italia invece, fino a poco tempo fa, quest’abitudine non era ben vista ma Jens e una sua amica sono riusciti a far cambiare la visione distorta di tale immagine e i ristoranti di Grado, ora “si accendono” insieme ai loro tavoli. Non è stato semplice, ma la caparbietà di Jens l’ha reso un punto di riferimento per l’arredo di case e attività a livello nazionale tanto da riscuotere riconoscimeti e stima dai più blasonati professionisti del settore. Rimaniamo a osservare ciò che è bello, e nello showroom Lumidarte la bellezza è l’essenza che traspare.

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Sala prove La miglior musica proposta dai migliori artisti VALORIZZARE CHI FA MUSICA IN UN CONTENITORE DEDICATO, UNA VETRINA ESCLUSIVA, QUANDO LA CULTURA ARRIVA DOVUNQUE MUSIK IST FÃœR ALLE: WIR STELLEN IHNEN JUNGE MUSIKER VOR, DIE DIE MUSIK IHR LEBEN MACHEN WOLLEN. MAN BRAUCHT DAZU EINSATZ, GEDULD UND VIEL EINFALLSREICHTUM I www.marcaaperta.it I 11 I


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Musique Boutique

Il raffinato Lounge-Chillout ati nel 2008 da un’idea del tastierista e produttore “Franz” Contadini e della cantante Ariella Perentin, sono una band che propone dal vivo un raffinato repertorio Lounge-Chillout rivisitanto in questi stili famose canzoni vecchie e nuove del mondo poprock & dance ideali per aperitivi, pre-discoteca, cene di gala e convention. Una band ben affiatata di musicisti dove le esperienze singole a livello internazionale si fondono in un unico sound privilegiato. Realizzano cover a loro piacimento e vengono apprezzati da qualsiasi genere di pubblico. La maggior parte del lavoro è quello di affinare e sperimentare arrangiamenti e musiche nuove: nel 2011 registrano al Supersonic Studio (www.supersonicstudio.com) vari brani tratti dal repertorio live tra cui la canzone “Gypsy Woman” della can-

N

tante Crystal Waters che ricanta per loro in esclusiva il brano autorizzandone il featuring. Nel 2012 esce il primo CD dal titolo “C'est Chic” che contiene in esclusiva sia il brano con Crystal Waters che il remix di Jovanotti “Tutto l'amore che ho”. Per Jovanotti in questi anni hanno realizzato vari remix. Nel 2013 remixano anche il singolo di Zucchero “Quale Senso Abbiamo Noi”, e vengono ospitati da Nick The Nightfly a Montacarlo Night su RadioMonteCarlo.

Chi sono i Musique Boutique La Band propone dal vivo un raffinato repertorio Lounge-Chillout. La carriera è ricca di eventi: sono ospitati e intervistati da Nick The Nightfly nella trasmissione Monte Carlo Nights, e pubblicano in tutto il mondo, il loro primo singolo inedito Come Closer, un brano di sapore Electroswing. Realizzano il remix “Smooth Funk” del singolo “Sabato” di Jovanotti che è inserito nel cofanetto “Sabatomania” ed è uno dei 30 migliori remix realizzati. (Universal Music Italia) Suonano sulla Terrazza Aperol per l’inaugurazione del “Mercato del Duomo” in piazza Duomo a Milano, nuovo locale della catena Autogrill, a si esibiscono all’Alcatraz di Milano e suonano alla

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convention nazionale delle Ass. Generali. Stanno lavorando al nuovo CD con cover rivisitate e inediti. Oltre all’attività live registrano presso il Supersonic Studio di Franz Contadini (www.supersonicstudio.com) brani di repertorio che vengono pubblicati dall'etichetta M.O.D.A. Music Fashion di Milano e inseriti in prestigiose compilation Lounge italiane ed estere. La band è composta da: Ariella Perentin: Voce Franz Contadini: Tastiere Luca Capizzi: Sax Francesco Cainero: Contrabbasso Marco Vattovani: Batteria Andrea Fontana: Percussioni (special guest) www.musiqueboutique.it Contact : email: info@musiqueboutique.it Cellulare: +39 392.2837733


rock

Minus One

Oltre il rock Minus One partecipano all’evento “glam” dell’Eurovision nel 2016 e corrono il rischio di essere etichettati dal rock come traditori, e dal non-rock come degli alieni. I Minus One sono una rock band di Cipro, una nazione molto vicina alla musica: Cipro è il paese di origine di Cat Stevens e George Michael, i cui padri erano entrambi ciprioti. Il brano “Alter Ego” è stato scritto in dicembre, registrata e mixata a Skara, in Svezia, dal 14 al 17 gennaio. I video sono stati registrati i primi giorni di febbario, canzone e video pubblicati il 22 febbraio. Ad aprile, sono partiti i concerti pre-Eurovision di Mosca, Amsterdam e Londra. Dopo otto anni di concerti dal vivo, la band in scena è la più esplosiva. Francois una delle migliori voci presenti oggi sul mercato in Europa; come tante rock band, sono abituati alla gavetta, ed ai sacrifici. Dopo l’Eurovision,

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la band è esplosa in ventidue nazioni come download su Itunes e nelle settimane successive erano ai primi posti per streamings a downloads in tutta Europa, e al primo posto in Svezia, Germania, Olanda e Cipro.

Chi sono i Minus One La band é molto nota per alcune interpretazioni di cover: “99 problems”, “I don’t care (I love it)”, “Tainted love” che risultano essere di gran lunga migliori delle canzoni originali. Chiediamo al manager se intendono ancora proseguire il cammino di cover band. “Direi di no. Ma é vero che moltissimi, per non dire tutti, ci hanno detto le nostre versioni sono straordinarie. Ecco perché abbiamo fatto il video ricordo di Eurovision con la canzone Photograph di Ed Sheeran, che é in

continua richiesta agli eventi live.” La band é stata prenotata per due eventi in Svizzera di alto profilo, il 4 Novembre ad Olten ed il 5 Novembre a Zurigo. Registra a Bologna i nuovi brani, che saranno pubblicati prima di Natale insieme a concerti in Russia dove sono popolarissimi. Alter Ego Live https://www.youtube.com/watch?v=bLO -Yf6TS-8 MINUS ONE YouTube Channel https://www.youtube.com/channel/UCjB a11S5C42I4i5f5sA1xhQ

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inediti

Hover

Electro Rock che infiamma li Hover sono una band giovane, uscita vincitrice dal concorso “Premio Casa della Musica di Cervignano”, organizzato dal famoso musicista e produttore Francesco Contadini con la direzione artistica del chitarrista Andrea Rigonat. La band propone un rock elettronico di forte energia e coinvolgimento. Abbiamo chiesto a Massimo Codiglia (voce) quale sia il loro pensiero in musica: “Suoniamo perché proviamo soddisfazione nel creare qualcosa dal nulla. Vogliamo essere quella parte di popolazione che dedica il proprio lavoro per conservare e creare arte. La musica è comunicazione e la libertà di comunicare ti permette di esprimerti e lasciare un po' del meglio di se stessi”. La città natale della band è Trieste e la loro musica arriva in tutta Europa: Berlino, Praga, Vienna e altre capitali dove il sound è più che apprezzato.

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Il brano prodotto da Francesco Contadini e Andrea Rigonat ha per titolo “Feel the Fire”, narra l’atmosfera di pura amicizia che si vive dopo una serata in discoteca: vivere, stare bene, non soffrire e amicizia. Gli artisti che compongono la band sono: Massimo Codiglia - voce Alessandro Aruffo - batteria Matteo Michelutti - chitarre Matteo Crisma - basso Francesco Pignataro - tastiere

Chi sono gli Hover Gli Hover sono una Pop Band Triestina nata nel 2012 e subito trovano il favore del pubblico conquistando il primo premio alla G.A.S.P. 2012, dove presentano le prime canzoni inedite. Nel corso del 2013, la band entra in studio e lavora per nuove tracce che diventeranno brani del prossimo album. Il 2014 è l’anno del tour indipendente e auto organizzato in Europa, suonando in diverse città, tra le quali Berlino, Vienna e Praga nelle piazze più importanti. Nel 2015 aprono il concerto al gruppo inglese "Will and the People" al circolo Etnoblog. Vincono il primo premio "Casa della

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Musica di Cervignano" organizzato da Francesco Contadini (remixer, produttore e arrangiatore) aggiudicandosi la produzione del loro primo singolo ufficiale “Feel the Fire” e un videoclip sotto la direzione artistica di Andrea Rigonat (chitarrista di Elisa e produttore). La sperimentazione è la radice degli Hover e oltre ai concerti lavoro in modo continuativo alla ricerca di note nuove e scritture originali. Si dedicano alla scrittura di brani inediti, per trovare un proprio spazio nel panorama musicale italiano e internazionale.


inediti

Igor Longhi

L’amico pianoforte o strumento musicale diventa un amico confidente, quando si nasce con la passione nel sangue e nutre ogni parte di noi. Igor Longhi, triestino, studia al conservatorio e fa parlare di sé insieme al suo amico del cuore, il pianoforte. Pubblica quattro album e vive l’esperienza internazionale dal vivo con il gruppo raggae, Makako Jump, e compone la musica capitalizzando le influenze musicali derivanti da grandi maestri quali Einaudi, Yiruma, Tiersen, Philip Glass, Mike Oldfield e altri, facendo del classicismo e del minimalismo la sua bandiera. Nel 2014 succede qualcosa d’importante: Igor scrive la musica per un video a carattere sociale in occasione di una campagna di Crowfounding, e il video ottiene oltre 10.000 visualizzazioni su Youtube e otre 15.000 sul social network più famoso del mondo.

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Sono passati tanti anni da quando quel bambino di Trieste a cinque anni si avvicinava al pianoforte, e il fatto che ancora non abbia smesso di trasmetterci le sue emozioni attraverso le armonie della sua musica, lascia intendere che è un artista vero, sincero e passionale. Per Igor la musica è adrenalina, emozioni, tranquillità, svago, introspezione e relax, soprattutto gli da la possibilità di parlare alle persone nel linguaggio più antico e universale.

Chi è Igor Longhi La musica è il suo rifugio, un luogo in cui poter essere a contatto suo “io” più profondo; cerca di raccontare le storie che ha vissuto in maniera diretta, o attraverso le persone vicine. Se vogliamo, possiamo considerarla una specie di “terapia”, di autoanalisi, grazie la quale riesce a tradurre in musica le sue emozioni. Ci racconta Igor: “In tutti questi anni, il pianoforte è stato per me un confidente cui raccontavo le mie emozioni, e con il quale cercavo di tradurle in musica… qualcosa di molto introspettivo.”

Ora ha deciso di raccogliere le sue storie in un EP: entro la fine del 2016 esce con un album completo. “The Flow” è il flusso attraverso il quale le esperienze e le emozioni sono trasformate in note musicali; una traccia, una storia. Tel: 3923719932 Mail: info@igorlonghi.com Web: www.igorlonghi.com Facebook: www.facebook.com/igorlonghipiano Twitter: www.twitter.com/igor_longhi Spotify: http://sptfy.com/2BSL

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a vita vera

Luigino Troncon A Paserea de Christo sul Lago de Iseo DE DOMENEGA SEMO STAI, MI E ME MOIER CLAUDIA, A VEDER STA PASEREA INVITAI DA ME COMPARI E DA LONTAN LA GO VEDUA Di Luigino Troncon*

omenega 26 giugno 2016 semo stai, mi e me moier Claudia, invitai da me compari Gianni Marconato e so moier Mina, e da tuta a nostra compagnia de amisi de Istrana, a far na gita organisaa daea siora Nadia Baldissera, parona del supermercato visin aea cesa de Istrana. Semo rivai a casa de Gianni e a Mina

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verso e sete de domenega matina e za là gavemo trovà anca a sorea dea Claudia, a Nerina e me cognà Adelchi, che par stà ocasion el ga asà e vide de proseco da pomparghe el solfato pur de vegna anca lu. Co tuta a compagnia se semo incaminai a piè sirca un chilometro, par arivar al posto de partensa dove ne spetaa altre persone de Istrana e da Trevignan. Intanto che i ne spetaa par partir i organizatori i ga riempio i bagagliai dee coriere de ogni ben di dio da magnar e da bea al saco. Ore sete e meda se parte, destinasion Lago de Iseo in Lombardia del omonimo paese de Iseo, par vedaa paserea de Christo, incuriosii da tuto el parlar che gera sta fato so sto evento. Par strada normae semo rivai fin a Vicensa e


a vita vera là gavemo ciapà l’Autostrada. Dopo sirca tre ore e meza e na breve pausa so un autogril a bea un cafè semo rivai nei paragi del Lago. E coriere che rivaa là vegnea tute fate parchegiar su un parchegio aposito. Sto posto el gera fora del paese de Iseo de un per de chilometri. I ne gavea dito che par arivar aea paserea da là varesimo ciapà dei bus naveta: gnente de tuto questo, gera tuto blocà par e decine de migliaia de persone che gera rivà. Dopo aver deciso de far merenda col magnar che gera stà porta via e na consultasion co na guida che i gavea caricà in un paese la visin, ze stà deciso de incaminarse a piè per poder arivar al lago. Visto che aea paserea no se podea rivar, a guida ne portaa a piè a visitar Iseo e dopo sora aea montagna così podeimo vederla dal’alto. Ritrovarse al punto de partensa verso l’una e meza del dopo mezodì; quasi tuti gavemo deciso de seguirla. Tuti in fia drio de ea, e cusì gavemo fato sete-oto chilometri fin sora a montagna. Par andar su gavemo pasà un beisimo borgo, Monteisola, pi su n’altro bel paese, Pintone, anca questo sora el lago. Gavemo proseguio fin a rivar sora e veda sta paserea almanco da l’alto. Secondo mi el bisnes là i lo gà fato soeo i proprietari dei chioschi che ghe gera drio a strada vendendo fruta, fete de anguria e bibite. Qualche proprietario dei chioschi cinese ghe metea anca qualche bacinea de acqua parchè i cani se disetase. Rivai sora a montagna, da

chilometri de distansa, gavemo poduo fotografar coi teefonini e vedarla però no gerimo andai là par veda el panorama, ma par sairghe sua paserea de Christo. Verso mezodì gavemo deciso de far ritorno ae coriere, n’altra bea caminaa a piè par fortuna che deso gerimo in disesa. Semo arivai a Iseo sul lago dopo l’una, semo saii sue coriere par partir però ze suceso un imprevisto, mancava una desina de persone quasi tute da Trevignan. I gavea deciso de far de testa soa e rivar sua paserea e percorerla; dopo na consultasion i ga deciso de partir sensa de lori anca parchè no i gavea numeri de telefono par rintraciarli. Prosima meta, Rodengo Saiano, par visitar un beisimo monastero. Rivai e coriere ze stae parchegiae su un parchegio fato aposta, su un giardin di fronte al monastero ghe gera anca na fontana co l’acqua fresca e dee panchine. Ze stà tira zo i tavoli e impenii de ogni sorta de roba de magnar, tante botiglie de vin ancora fresche e cusi gavemo pransà. Dopo bevuo el cafè chi voea podea visitar el monastero: el gera imenso. Un posto stupendo e indescrivibile, tuto un afresco, na miriade de altari ogni uno dedicà a un santo, dei frati ne gà fato de guida. Me ricordo in particocoear de uno de coeor, molto zoane, altisimo el superava i do metri. Me compare Giani Marconato el ga schersà domandandoghe se el gera un vatuso: “Secondo mi no lo ga gnanca badà!” Però i me ga spiegà de ogni roba che ghe gera là in monastero ai piè de un altar so na teca ghe gera anca a veste talare del beato Papa Paolo IV, regaeaa al monastero un pochi de dì prima. Finio de visitarlo ancora tuti in coriera, se riparte: ze in programma de visitar na cantina de Franciacorta, el vin par eceensa dea zona. Verso le sinque de dopo mezodì semo rivai a Ome. I autisti gà parchegià e coriere davanti aea cantina ghe ne gera anca altre. Semo stai ricevui dai titoeari dea cantina in pompa magna con tanto entusiasmo e tanti sorrisi, segno di educasione e rispeto per i I www.marcaaperta.it I 17 I


a vita vera

ospiti. I ne a gà fato visitar dei enormi stansoni al buio pieni di botiglie de vin, dove che i fasea i vari pasagi de lavorasion levandoghe anca el fondo che se depositaa sul col dea botiglia piegà verso el zò e dandoghe a stagionatura e a gradasion giusta. Al paron ghe ze sta stato fato desine de domande e al ga risposto a tute, no el se gà scomposto e al ga risposto a ogni domanda sapientemente. Aea fine el ne gà oferto a tuti un brindisi e el gera veramente bon. Intanto che gerimo là ghe ze rivà ai organi-

zatori dea gita na teefonaa dai dispersi sulla paserea e l’autista dea coriera pi cea, anca se arabiĂ , ga deciso de tornar indrio a torli. Co i ze rivai in cantina i gĂ vosuo magnar anca eori: e ora zo da novo el magnar par eori dae coriere! Finio, se riparte verso casa e in autostrada altra tapa su un parchegio de un autogril par finir el resto del magnar. Par fortuna de fame no saresimo morti! Finio tuto rimontemo sue coriere e via e semo rivai a Istrana verso le diesi de sera, finii come calse. Quasi sensa parlar tuti ga ciapĂ a so machina par tornar soe so case e l’aventura gera finia. Riva casa me son butĂ sul leto e gò suito ciapĂ sono, go rivisto in sogno sti bei posti, a paserea de Christo e tuto queo che gaveimo magnĂ e bevuo‌ Grasie a tuti i amisi, ai autisti dee coriere, aea organizatrice Nadia Baldissera. E ripensandoghe aea fine a zè sta ana bea esperiensa! Marca Aperta ist eine Zeitschrift von Drei Venetien. Die neueste Ausgabe handelt von europäischen Kultur, die sich auch in unserem Gebiet befindet. Hier kann man die einzigartigen und besonderen Landschaften wie der Iseosee, die Adria, die Alpen und die Po-Ebene bewundern. *Luigino Troncon IMPRENDITORE E AUTORE DEL LIBRO A VITA VERA

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I 18 I Marca Aperta I settembre/ottobre 2016


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Dall’Armellina Cinzia Via Fratelli Baracca, 86 (vic. rotonda) 31036 Sala di Istriana (TV) Contatti 349 3178366 - 349 1616495

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cultura

Johnny Cester

La Toponomastica d’autore UN'OPERA D'ARTE SPARSA IN TUTTA LA CITTÀ. TU PASSI, MA LEI NON PASSA E RIMANE ETERNA Di Gianni Fellisent

ieci anni sono serviti per ammirare un’opera unica nel suo genere: usare l’estro e la magia di una grafica di precisione unita alla tecnica ceramica e creare la toponomastica di una città eterna. Grado e la sua città vecchia, si colora e diventa ancora più storica, quando l’artista Johnny Cester crea nella sua bottega “L’Anzolo” la serie di formelle che resteranno eterne sulle calli e vie della città. La tecnica di realizzazione delle formelle parte dai materiali, sono infatti composte in maiolica e trattate con un bagno di smalto e in seguito dipinte a mano e cotte in forno a quasi mille gradi. Il genio dell’artista è riprodurre la via reale nell’opera toponomastica e dipingere colori con la luce dei momenti migliori del giorno. Passeggiamo nella città bella e se vogliamo conoscere e imparare basta passare da Johnny

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Cester e tutto diventa più preciso e chiaro. Grado ist reich an Geschichte, die viele nicht kennen: im Lapidarium von Grado befinden sich zahlreiche Fragmente von Inschrif- und Sculpturstücken, die Straßen, die auf der Insel ankommen, sind Unterwasserstraßen. Grado ist die „Mutter“ von Venedig, alle Bräuche und Legenden haben Spuren in der Stadt von Marco Polo hinterlassen.

Longhi Daniel Libreria Piazza F.lli Calvi, 14 24058 Romano di Lombardia (BG)


redazionale

Professioni affermate

Sandro Tognon, propone il nuovo "Ego"

l cocktail più esclusivo per ricetta e gusto, che “regala” al palato un gusto lagunare, si trova certamente da Sandro Tognon. “Ego”, questo il nome del cocktail, nasce da un’idea del noto barman che ha mischiato sapori più tradizionali con il Santonego, essenza che si estrae da un’erba che cresce solo nella laguna di Grado. Il segreto non è svelato, ma l’ingrediente principe si trova nel suo locale, il Bar Hemingway, e il cocktail che nasce entra nell’“Ego” dei più bei momenti di vita sull’isola. Sandro inizia la sua carriera di barman nel bar di famiglia, dove trova la passione per questo mestiere. La dedizione e la passione sono fondamentali, insieme all’amore nel miscelare gli ingredienti per una buona riuscita della ricetta. Sandro conosce tutti i tipi di cocktail e quando il cliente ordina i soliti nomi, si prepara il tutto, ma manca quella sensazione di originalità e invenzione che è nella sua anima. Con la ricetta “Corsaro Nero” a Tirrenia (PI) si è clas-

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sificato al primo e secondo posto al campionato nazionale. La sua carriera è iniziata a Grado per poi proseguire nei migliori locali notturni del Friuli Venezia Giulia e non solo, e grazie all’aiuto della moglie Patrizia è riuscito a raggiungere traguardi eccezionali. A caratterizzare il Bar Hemingway è certamente la cortesia. Il locale in centro a Grado, attraverso queste pagine, vuole ringraziare tutti i clienti che da anni ne apprezzano e seguono la professionalità, avendolo fatto diventare un punto di riferimento per la gioia dei gusti.

Bar Hemingway Galleria Excelsior Angolo Via Marina, 22 Tel. 3421280453 Grado (GO) 34073 I www.marcaaperta.it I 21 I


fotografia

Roberto e Michela La costruzione delle emozioni UN'ESPERIENZA INCREDIBILE IMMERSI IN UN MONDO EMOZIONALE Di Matteo Bacci

oberto e Michela sono una coppia di fotografi nonché una coppia nella vita in quanto sposati, che si definiscono amatoriali e che si sono avvicinati alla fotografia sette anni fa, frequentando un corso base organizzato dal Gruppo Fotografico Rutiliano a Rudiano (Bs). Roberto Romagnosi predilige partire dall’analisi del particolare per ricostruire e dare più significato a quello che lo circonda. E’ titolare di numerosi i progetti fotografici realizzati negli ultimi anni tra cui: “La Paura”, “Portrais” e “Femme Fatale “ presentati nelle varie edizioni di A.M.A ed in altre mostre. Seguono “Il Barbiere” in collaborazione con la moglie Michela Ghidini, “Marionnettes” (progetto vincitore di concorsi dedicati al bianco e nero), “Food” e “La società delle maschere”. In quest’ultimo concorso Roberto si è classificato al secondo

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posto a livello nazionale. Michela Ghidini affronta il bianco e nero, e i ritratti ambientati. Ha realizzato in questi ultimi anni vari progetti fotografici tra i quali spiccano: “L’armadio”, “The Angel” e il “Mondo in testa”, “L’anima”, “L’Assenza” e


fotografia

“Omaggio a Charlie Chaplin” con il quale l’autore vince il secondo premio a livello nazionale. L’attività artistica, anche se amatoriale, arriva nelle sale di molti musei e le mostre sia collettive che personali si moltiplicano; entrambi gli autori, oltre a prediligere il bianco e nero lavorano ad un tipo di fotografia che richiede la costruzione di uno scenario, o di un’ambientazione ricostruita. Il lavoro sostanzialmente si colloca nell’ambito della staged photografy, a volte gli autori si lasciano attrarre da suggestioni visive che rimandano in qualche misura alla optical art. Con i progetti realizzati in questi anni, gli autori vogliono rappresentare il percorso di ricerca visiva ed emotiva nel corso del tempo e

degli eventi, cercando di trasmettere al pubblico espressioni e situazioni che si rispecchiano anche nella quotidianità. Le immagini immortalate in determinate circostanze, possono fare riflettere chi guarda su ciò che lo circonda rendendolo consapevole che ogni singolo elemento sia naturale sia artificiale, può trasmettere un senso di armonia, di forma e completezza, tutte cose che normalmente non vengono considerate. Roberto und Michael, zwei Amateurfotografen, die durch Figuren Gefühle erschaffen. Die Farben sind dunkel, aber die Figuren bestechen durch ihre leuchtende Ausdruckskraft. Sie stellen ihre Werke in dem ganzen Italien aus. In Zukunft wurden sie gerne ihre Werke auch im Ausland ausstellen.

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cultura

Nico Gaddi

La tecnica della “Luna Storta” UN UOMO CHE CONOSCE L'ACQUA, IL CRISTALLO DI SALE E IL GRANELLO DI SABBIA Di Gianni Fellisent

ico Gaddi è un uomo “difficile” che si autodefinisce lunatico, generoso e padre geloso. Conosce l’acqua, il cristallo di sale e il granello di sabbia, fanno parte di lui, e quindi non può stupirsi del rosso del tramonto dietro la scogliera o del “dosso” che compare da un giorno all’altro tra Morgo e Ravajerina, lasciando attoniti turisti, fanciulli e i vecchi innamorati. Nico Gaddi trova nell’amico Giorgio Tortora parole semplici e reali che raccontano di un uomo definito il quarto elemento, quello visuale che serve alla natura per dichiarare il continuo movimento e modificazione. Del resto, nessuno può vedere le modificazioni che il tempo provoca nei propri lineamenti, se non una terza persona. Nico ha la qualità di non si stupirsi se la natura

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cambia e se da un momento all’altro nasce o muore qualcosa. La sua opera ha trovato casa a Boston, nella dimora del famoso violinista Stefan Milenkovich, a Racalmuro nello studio-museo di Leonardo Sciascia e ancora nella casa dello scrittore Boris Pahor. Gli ideali non mutano, ma cambia l’armonizzazione delle forme.


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