Quaderno della ricerca #79

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I Quaderni della Ricerca

Quid est tempus?

Romanae Disputationes 2023-24

a cura di Gian Paolo Terravecchia e Marco Ferrari

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I Quaderni della Ricerca 79

Quid est tempus?

Romanae Disputationes 2023-24

a cura di Gian Paolo Terravecchia e Marco Ferrari

© Loescher Editore - 2024

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Ristampe 6 5 4 3 2 1 N 2030 2029 2028 2027 2026 2025 2024

ISBN 9788820139155

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3 Introduzione 5 di Gian Paolo Terravecchia, Marco Ferrari Saluto del Ministro 9 Parte Prima. Sul concorso 11 Il tempo nella filosofia alla prova delle Romanae Disputationes 13 di Marco Ferrari Sul torneo Age contra e sulla categoria Monologhi 21 di Gian Paolo Terravecchia Parte seconda. Riflessioni sul tempo 27 Quid est tempus? 29 di Adriano Fabris Il tempo è il messaggio 39 di Bruno Mastroianni Sintesi dei lavori 49 di Marco Ferrari Scuola e didattica 53 Orientarsi con filosofia. Un percorso di orientamento curricolare 55 di Gabriele Laffranchi Indice

L’irrealtà

di Viviana Vurro, Mariangela Antonacci, Mariagrazia Disalvo, Mariateresa Seccia, Anna Cilli

Incisioni

di Erica Carioli, Mattia Nicoli, Vanessa Ninarello, Sofia Prezioso, Thomas Terletti L’umanità

di Jasmine Hausmann, Beatrice Mezzetti, Martina Piergallini, Antonio Macrì

di Lorenzo Placentile, Francesca Scannella, Francesca Canta, Elisabetta Marcucci, Karol Cigliano

di Rachele Batocco, Maria Rebecca Bianchini, Anna Cicarilli, Ludovica Cianconi, Alice Pennesi

di Lorenzo Bersellini, Luca Bertinelli, Chiara Fragni

4 QUID EST TEMPUS? Parte terza. I vincitori 67 Vincitori del Concorso 2024 69
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delle contrapposizioni temporali
del tempo 89
del tempo 101
Ricomporre
di tempo 113
Il tempo è morto 125
La ripetizione: un discernimento del tempo nel tempo 139
Gaia Guerzoni, Oscar Mambriani Appendice 153 Il manifesto per la Filosofia 154 Autori e curatori 155
i frammenti
,

Introduzione

Siamo giunti, con quella del 2024, alla undicesima edizione del Concorso Nazionale Romanae Disputationes (rd). Esso cerca di promuovere in Italia l’eccellenza nello studio della filosofia a livello di scuola secondaria superiore. In questi anni il Concorso ha offerto a migliaia di studenti del triennio superiore di tutta Italia percorsi di ricerca e confronto aperti a tutti gli orientamenti culturali, svolti in collaborazione con il mondo universitario, ponendo a tema le grandi domande che la filosofia offre. Il Concorso si radica nel lavoro quotidiano dei docenti di filosofia della scuola secondaria superiore che condividono fra loro la propria esperienza di insegnamento per riscoprire, in quella comunità di lavoro che è la Bottega dell’insegnare – Filosofia di Diesse, i contenuti e i testi della filosofia, andando al di là del già saputo e sedimentato 1 .

Nelle rd gli studenti, raccolti in team, vengono sfidati a lavorare sui più affascinanti temi di cui si occupa la filosofia, come la ragione umana, la libertà, la giustizia, la tecnologia, il bello, il desiderio, il potere della parola, gli affetti e i legami, il corpo e la realtà. Tali questioni costituiscono la trama quotidiana delle lezioni di filosofia a scuola e sono proposte proprio perché possano rioccupare con maggiore centralità e ampiezza il ruolo che spetta loro nella formazione delle giovani generazioni e nella riflessione matura degli adulti.

Il presente testo nasce dal Concorso 2024 sul tema: “Quid est tempus?”, svoltosi nella fase finale il 20 e 21 marzo in presenza presso il teatro Duse di Bologna e in diretta streaming. Si sono tenuti alcuni interventi di grande spessore, la presentazione dei monologhi filosofici finalisti, l’evento musicale

1. Cfr. Prefazione, in M. Ferrari e G.P. Terravecchia (a cura di), Soggetto e realtà nella filosofia contemporanea. Cinque lezioni, Itaca, Castelbolognese 2014, p. 3, in http://diesse.org/lebotteghedellinsegnare/filosofia. Le lezioni della Bottega sono pubblicate anche sul portale http://webtv.loescher.it. La Bottega di Filosofia è coordinata da Marco Ferrari e fa parte del progetto Le Botteghe dell’insegnare a cura dell’associazione Diesse. Tutti i siti Internet qui citati sono stati consultati l’ultima volta nell’aprile 2024.

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serale e il torneo di disputa filosofica Age contra, oltre alla sintesi dei lavori e, naturalmente, le premiazioni finali. Anche quest’anno il Concorso ha ricevuto l’attenzione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, infatti il Ministro Giuseppe Valditara ha inviato il suo saluto di cui, grati, riportiamo più oltre parte del testo.

Il volume cerca soprattutto di offrire del materiale che consenta, a diversi livelli di approfondimento e da molteplici angolature, di rimeditare il tema del tempo a partire da quanto avvenuto durante le varie fasi del Concorso. La prima parte del presente testo raccoglie alcune riflessioni del Direttore del Concorso per l’edizione 2024 e racconta le diverse fasi del lavoro svolto durante l’anno e il suo articolarsi. Seguono una notizia e alcune riflessioni critiche sui monologhi filosofici e sul torneo Age contra da parte del Presidente del Comitato didattico del Concorso. La seconda parte del volume raccoglie, in primo luogo, il testo di Adriano Fabris che costituisce l’intervento di apertura del Concorso, in secondo luogo il testo dell’intervento di Bruno Mastroianni, in terzo luogo la sintesi dei lavori del Direttore del Concorso sul tema dell’anno. Tutte le videolezioni degli accademici e le conferenze di Marcello Giroletti, Giuseppe Nifosì, Roberto Mordacci e Maria Laura Lanzillo sono fruibili online2 . In una sezione dedicata a Scuola e didattica, è presentato il contributo di Gabriele Laffranchi sul percorso di orientamento Il tempo vola, le competenze restano, realizzato da Romanae Disputationes e Lavoropiù S.p.a. La terza parte del testo offre le informazioni sui vincitori delle varie categorie e raccoglie i materiali presentati dai vincitori del Concorso. Il volume si chiude riproponendo il Manifesto per la filosofia che sentiamo quanto mai attuale. In particolare, in un contesto sociale segnato da numerosi conflitti verbali, fake news e crisi della fiducia nella scienza, l’insegnamento della filosofia, e quindi della disposizione a ragionare insieme in vista del bene comune, ci sembra sempre più decisivo.

Quanto alla scelta sulle modalità di pubblicazione delle tesine, è opportuno chiarire le ragioni che, anche quest’anno come in precedenza, ci hanno guidati. Quello che in un autore esperto, magari affermato, è motivo di pudore, in un giovane alle prime armi è traccia di un percorso di crescita e perciò può essere a pieno titolo motivo di orgoglio e vanto. La logica di questa parte è di presentare i testi giudicati come migliori, secondo la valutazione delle giurie didattica e scientifica. Ci siamo limitati a correggere i refusi e le mancanze formali a livello tipografico, emendando in qualche raro caso il testo per riportarlo alle intenzioni espressive originarie, con l’autorizza-

2. Tutte le lezioni di rd 2024 sono visibili su canale YouTube di Romanae Disputationes, https://www. youtube.com/channel/UCxmQzzh47V4dvJPFYt2t5XQ.

6 QUID EST TEMPUS?

zione di chi lo firma. Abbiamo inoltre sollecitato gli studenti a inserire i riferimenti bibliografici che non di rado mancavano in qualche misura nel testo consegnato al Concorso. Abbiamo però conservato tutto il resto, comprese le carenze a livello espressivo, concettuale e culturale. Gli studenti che li hanno scritti vi troveranno il loro lavoro proprio così come l’hanno presentato e non una sua versione finta e abbellita per l’occasione. Gli insegnanti potranno constatare tra le righe il grande lavoro che è stato svolto dai colleghi e quello ancora più vasto che si sarebbe potuto fare, traendo spunto dall’uno e dall’altro. Gli studenti delle prossime edizioni del Concorso si faranno un’idea di quello che in passato è stato uno standard vincente e potranno cercare di alzare l’asticella. Ci piace pensare che un giorno qualcuno prenderà in mano questo testo delle rd e, leggendo le tesine degli studenti, sorriderà di quanto è stato scritto dai team in questa edizione. Ebbene, anche in questo caso, tutti gli autori, con noi, potranno essere orgogliosi di aver compiuto un passo verso quel miglioramento. In un percorso di ricerca è normale che alcune cose non riescano al meglio, soprattutto all’inizio: se si vuole imparare a camminare, non si deve temere di cadere e anzi bisogna essere orgogliosi di quanto intrapreso, pur di non restare fermi. Il lettore dovrà comunque riconoscere che, con tutti i loro limiti, le tesine che raccogliamo presentano, ciascuna, degli elementi di merito e di interesse che noi curatori siamo lieti di pubblicare, anche a motivo della capacità che hanno avuto gli studenti di entrare con tutti se stessi dentro alle questioni, mostrandone molteplici sfaccettature e, soprattutto, il riverbero sincero che la domanda sul tempo ha suscitato in loro.

A fronte del tanto lavoro svolto per l’organizzazione delle rd, ci pare doveroso ringraziare, insieme agli studenti partecipanti, anche tutti i docenti e i presidi che hanno sostenuto e favorito il lavoro dei team, in virtù del grande impegno che le rd richiedono in termini di tempo, di studio e di organizzazione. Allo stesso modo vanno ringraziati gli illustri relatori, gli organizzatori e i collaboratori dell’associazione Amore per il Sapere – ApiS e di tutti gli enti, le associazioni e le università che hanno contribuito all’iniziativa. In particolare, ringraziamo le università di Bari, di Bologna, di Padova, di Venezia, la Cattolica di Milano, l’Istituto Toniolo, Cimea, l’associazione Incontri esistenziali di Bologna, la casa editrice Laterza, le residenze universitarie della Fondazione Rui, la Cineteca di Bologna, la Fondazione De Gasperi, l’associazione Diesse, l’associazione Filò, l’associazione Jonas, il Museo nazionale del cinema di Torino. Tutti loro, compartecipando alla realizzazione del Concorso, hanno reso possibile la costruzione di un nuovo luminoso tassello del grande mosaico della buona scuola italiana.

Desideriamo poi ringraziare alcune persone il cui contributo per la realizzazione del volume è stato per noi prezioso, anzi fondamentale: Dona-

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tella Agnolucci, Elvira Baturi e Gabriele Laffranchi. Un particolare ringraziamento va poi a Elisabetta Bulla, per il prezioso supporto in molte attività, editoriali e organizzative, e per essere stata un eccellente collegamento con le scuole. Infine, ma certo non per ultimo, ci teniamo a esprimere uno speciale ringraziamento a Loescher, che continua con generosità a sostenere il Concorso e la pubblicazione dei testi che esso ogni anno produce.

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Saluto del Ministro

La Direzione del Concorso Romanae Disputationes ringrazia il Ministro dell’Istruzione e del Merito, onorata del gesto di attenzione ricevuto. Di seguito pubblichiamo un estratto dalla lettera di saluto che il Ministro ha gentilmente inviato.

Il mio Dicastero è, naturalmente, in prima linea riguardo alla valorizzazione delle eccellenze e vorrei dunque esprimere il mio più vivo apprezzamento per l’attenzione che l’associazione ApiS dedica anche a questa tematica attraverso la promozione dello sviluppo delle capacità critiche e dialettiche dei nostri giovani, risvegliandone l’interesse verso la filosofia.

Nel ringraziare i docenti che hanno accompagnato gli studenti in questa notevole esperienza formativa, desidero inviare alle giovani e ai giovani presenti al teatro Duse di Bologna il mio incoraggiamento e le mie congratulazioni per l’impegno profuso nello studio e nell’applicazione nel corso di questo torneo dedicato alla nozione del “tempo”.

Nell’auspicio della migliore riuscita dell’evento, porgo i miei più cordiali saluti augurando a tutti un ottimo lavoro.

Giuseppe Valditara

Ministro dell’Istruzione e del Merito

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Parte prima Sul Concorso

Il tempo nella filosofia alla prova delle Romanae Disputationes

1. Il tema del Concorso

Il Concorso nazionale di filosofia Romanae Disputationes ha sfidato quest’anno migliaia di studenti e docenti delle superiori a riflettere sul tema del tempo. In un momento della storia segnato dalla guerra, dai fenomeni migratori e dal crescere delle ingiustizie sociali, abbiamo deciso di interrogarci sulla natura del “tempo”, allo scopo di portare alla luce e riscoprire la misura autentica della vita degli uomini.

Più di 5000 studenti hanno ascoltato il filosofo Adriano Fabris il 29 settembre 2023 in occasione della lezione inaugurale del Concorso. Circa 600 studenti hanno partecipato in presenza presso l’aula Gemelli dell’Università Cattolica di Milano in cui si svolgeva la lezione, mentre tantissimi altri l’hanno seguita in diretta streaming dalle proprie scuole. Tutti sono stati comunque mossi dal desiderio di comprendere di più, dal bisogno di ascoltare la voce di un maestro capace di introdurci alla domanda così complessa e ardua, “Quid est tempus? ”, che è stata posta come tema del Concorso. Il termine “tempo”, infatti, evoca tutto ciò che accade dentro e fuori di noi e, insieme, la consistenza e il senso della nostra storia, personale e comunitaria.

Mettere a tema la questione del tempo è una grande sfida, quanto mai attuale, in un momento in cui c’è tanta distrazione e confusione circa il suo valore e il suo significato. La recente pandemia, l’aggravarsi dello stato di salute del pianeta, le guerre in Ucraina e in Medio Oriente e le diverse tragedie umanitarie a cui assistiamo di continuo destano molte domande su cosa sia il tempo, spingendo ancora una volta la nostra ragione a interrogarci sul significato delle cose.

Ecco le domande da cui siamo partiti e a cui abbiamo cercato di rispondere grazie ai contributi dei docenti universitari e attraverso il lavoro tra compagni di classe e docenti a scuola: se tutto incessantemente muta, cosa rimane nel tempo? Esiste un tempo fuori dal tempo? Noi abbiamo una storia, o siamo la nostra storia? Che valore ha l’istante? Il fluire del futuro nel presente e del presente nel passato ha a che fare con il nostro modo di conoscere

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le cose? Anche il nostro linguaggio è temporale? In cosa differiscono i tempi della vita: il tempo dell’infanzia, della giovinezza, della maturità della vecchiaia? Come giocano tra loro l’attesa del futuro, l’attenzione nel presente e la memoria del passato nella costituzione della nostra esperienza della realtà? Cosa faceva Dio prima di creare il tempo? Cosa accadrà nel futuro? Quale destino ci attende?

E ancora: che cos’è il tempo? Il contenitore dei nostri atti e di tutti gli eventi del mondo? Una dimensione misurabile dell’esperienza? La misura del movimento? Un fenomeno unicamente umano e soggettivo? Una realtà fisica oggettiva? Una realtà reversibile? Un procedere degli eventi ciclico, lineare o senza direzione? Il procedere di istanti non numerabili, inattingibili e persi nel passato? Una straordinaria opportunità che ci consente di gettarci nel futuro? L’esperienza della nostalgia per un non più che ci ha toccato? L’attesa impaziente di un non ancora? Un inesistente tra due inesistenti: cioè il passato che è stato e il futuro che è solo una promessa? Oppure niente di tutto questo? Insieme al grande Agostino d’Ippona, se nessuno ce lo chiede ben sappiamo cos’è il tempo, ma se ci viene chiesto siamo in difficoltà. Si tratta della crisi in cui ci spingono i più grandi tra i problemi filosofici, quelli che lasciano inquieti. Proprio per questo non possiamo gettare la spugna, non possiamo rinunciare a raccogliere la sfida.

Indagare la natura del “tempo” ci ha costretti a scavare andando al di là dell’ovvio, ci ha portati a sorprendere la nostra vita, quello che noi stessi siamo più intimamente. Abbiamo fatto i conti con il desiderio che si proietta in avanti, con la nostalgia che ci trattiene nel passato e con l’amore per la realtà che ci radica nel presente, nel qui e ora. Insomma, riflettere sul tempo ha significato riflettere su cosa siamo, su cos’è la nostra esistenza, sul senso del nostro cammino e sui bisogni più profondi che danno forma alla nostra esistenza: un’opportunità preziosa, un kairòs, che chi non ha tempo da perdere non può lasciarsi sfuggire.

2. Le rd nel mondo della scuola

Mettere a tema il tempo, filosoficamente, è anche un’opportunità per riconquistare il senso stesso della scuola come luogo della ricerca del senso della realtà. La scuola vive però oggi in un mondo che sembra aver perso il rapporto con la realtà e la capacità di comprenderla. Sembra che gli strumenti digitali e il mondo di Internet siano più forti nel rubare l’attenzione dei giovani rispetto a ciò che la scuola offre loro. Il tempo del digitale sembra sottrarre attenzione al tempo dello studio, della ricerca e delle relazioni personali. Come può, dunque, la scuola riuscire nel suo scopo?

14 QUID EST TEMPUS?

Se lo scopo della scuola è introdurre alla ricerca del significato della totalità della realtà, attraverso i diversi metodi e linguaggi delle discipline, la possibilità del suo successo è tutta nei suoi docenti. Grazie al rapporto con i docenti gli studenti possono scoprire l’amore per il sapere e il gusto per la conoscenza del senso del reale, accettando la fatica della ricerca. La scuola deve poter essere il luogo «dell’incontro che trasporta, muove, anima, risveglia il desiderio»1. La pensavano così anche Socrate, Platone e i suoi colleghi all’Accademia. Così hanno vissuto la ricerca e l’insegnamento i grandi filosofi della nostra storia, da Aristotele a Galilei, fino alle migliaia di docenti e studenti che vivono con speranza nella scuola di oggi. Persone, queste ultime, che hanno il coraggio e l’intelligenza di mettere a tema la realtà, dentro e fuori le aule, nell’ora di lezione e nel tempo libero, restituendo e ritrovando la propria dignità di esseri liberi e razionali aperti all’altro da sé. Aperti a un mistero certamente invisibile, ma che tuttavia continuamente chiede di noi, chiede la nostra attesa e abita nel nostro misterioso potere di parlare.

Nello studio della filosofia, a scuola, si apre questa occasione affascinante: penetrare con coraggio nella verità profonda delle esperienze più semplici e apparentemente banali e scoprire la ricchezza del nostro essere vivi, ora. Per intraprendere la strada della filosofia è necessaria un’unica condizione: il coraggio di stare sulla soglia di uno stupore carico di spavento, insieme all’umile accettazione della nostra strutturale povertà. È Platone, nel Simposio, ad avvertirci che non siamo né dèi né animali, ma una strana creatura che vive nella terra di mezzo, dove l’ignoranza confina con la sapienza: «Nessuno degli dèi fa filosofia, né desidera diventare sapiente, dal momento che lo è già. E chiunque altro sia sapiente, non filosofa. Ma neppure gli ignoranti fanno filosofia, né desiderano diventare sapienti. Infatti, l’ignoranza ha proprio questo di penoso: chi non è né bello né buono né saggio ritiene invece di esserlo in modo conveniente. E, in effetti, colui che non ritiene di essere bisognoso, non desidera ciò di cui non ritiene di aver bisogno»2 . Il sentimento avvertito del nostro bisogno ci apre, per Platone, al desiderio di ciò che sentiamo mancare.

La filosofia, a scuola e nella vita adulta, ci aiuta a sfondare con l’interrogazione razionale la superficie cieca e ottusa dei bisogni immediati e ci spinge sempre più in là in vista di un orizzonte in-finito. Discutere del senso del tempo, strappandolo alle ovvietà del senso comune, è un’occasione per poter tornare a guardare il mistero da cui proveniamo e riguadagnare, all’interno dell’epoca del digitale e dell’informazione, una postura ancora umana, ovvero libera e razionale, per affrontare il presente dentro e fuori la scuola.

1. M. Recalcati, L’ora di lezione, Einaudi, Torino 2014, p. 93.

2. Platone, Simposio, a cura di G. Reale, Bompiani, Milano 2000, 204a.

15 IL TEMPO NELLA FILOSOFIA ALLA PROVA DELLE ROMANAE DISPUTATIONES

Già da questi pochi e sintetici spunti sul tema del tempo appare chiaro che sfidare i giovani sulle parole fondamentali della nostra storia è un lavoro educativo essenziale. Per il lavoro che è stato svolto dagli studenti, possiamo dire che esso ha aperto risposte sorprendenti che attestano l’importanza dell’interrogare filosofico. I ragazzi, infatti, desiderano conoscere se stessi e comprendere l’esperienza che fanno; attendono degli adulti che non siano né cinici né disillusi e che li accompagnino dentro le “segrete cose” attraverso parole adeguate, vere, profonde, coraggiose.

3. Lo svolgimento del Concorso

Vediamo dunque come si sono svolti gli eventi del Concorso del 2024. L’undicesima edizione delle Romanae Disputationes (rd) si è confermata come una proposta innovativa per la didattica della filosofia nel panorama della scuola italiana. Essa è stata capace di coinvolgere ed entusiasmare migliaia di studenti e docenti della secondaria superiore, insieme ai professori universitari intervenuti come valutatori e relatori. L’iniziativa, come le precedenti, si è svolta in tre tappe successive.

In primo luogo, come anticipato nell’Introduzione, abbiamo proposto la lezione d’apertura tenuta nel settembre 2023. Si è trattato di un momento, svoltosi presso l’aula Gemelli dell’Università Cattolica di Milano, che ha visto come protagonista Adriano Fabris. Questa lezione è stata seguita in presenza e in diretta streaming complessivamente da 5000 studenti e docenti di più di 150 scuole italiane. Fabris ha introdotto il tema delle rd 2024 con una lezione sul tema: “Quid est tempus? ”3. Fabris ha stimolato gli studenti e i docenti ad aprire l’orizzonte della propria riflessione alle problematiche dell’indagine filosofica e personale sul tempo, facendo tesoro della tradizione di pensiero che va da Aristotele ad Agostino, fino all’analisi filosofica dell’esperienza del tempo resa possibile dalle tecnologie digitali più recenti. Inoltre, le 10 videolezioni con esperti e docenti universitari diffuse sul sito web delle rd 4, insieme alle altre lezioni proposte, hanno permesso a studenti e docenti di approfondire il tema del tempo facendo tesoro di alcuni stimoli originali, oltre che del punto di vista dei principali protagonisti della storia del pensiero. La seconda tappa è consistita nel lavoro di ricerca individuale e collettivo dei team che hanno deciso di partecipare al Concorso, accompagnati dai loro

3. Tutte le videolezioni realizzate per le rd 2024 sono visibili sul sito web di rd alla pagina romanaedisputationes.com/videolezioni/ e sul canale YouTube di rd, www.youtube.com/channel/ UCxmQzzh47V4dvJPFYt2t5XQ.

4. Ibidem.

16 QUID EST TEMPUS?

docenti referenti. I docenti del comitato didattico hanno proceduto poi a valutare gli elaborati scritti e multimediali secondo un sistema a blind referee. Essi cioè hanno valutato i testi senza conoscere chi ne fosse l’autore. Le valutazioni dei docenti universitari del comitato scientifico, sempre con un sistema a blind referee, hanno determinato la graduatoria finale. Per quanto riguarda la categoria degli elaborati multimediali, la valutazione è stata compartecipata nella prima fase anche da una speciale giuria tecnica, composta da docenti ed esperti dell’associazione ApiS – Amore per il sapere in collaborazione con esperti della Cineteca di Bologna e definita nella graduatoria finale dal Comitato scientifico del Concorso. In questa seconda fase delle rd ha realizzato in collaborazione con Lavoropiù S.p.a. e proposto alle scuole il percorso di orientamento Il tempo vola, le competenze restano, raccontato nel contributo di Gabriele Laffranchi (cfr. pp. 55-65).

La terza e ultima fase si è svolta il 20 e 21 marzo 2024 in presenza presso il teatro Duse di Bologna e in collegamento streaming. Per due giornate si sono susseguite le lezioni di Carmine Di Martino, la presentazione dei monologhi filosofici, l’intervento di Bruno Mastroianni e la serata musicale con Matteo Scelsa realizzata in collaborazione con l’associazione Incontri Esistenziali di Bologna dal titolo Si muove la città, incentrata sulla storia e la musica di Lucio Dalla. Infine si sono svolte le finali del torneo di disputa filosofica Age contra guidato da Adelino Cattani, docente di Teoria dell’argomentazione dell’Università di Padova.

La due giorni si è conclusa con le molto attese premiazioni finali dei team vincitori. I numeri confermano il successo di questa decima edizione del Concorso: 980 studenti iscritti, accompagnati da 118 docenti referenti di 71 scuole di tutta Italia, per un totale, nelle categorie Junior (iii e iv anno della secondaria superiore) e Senior (v anno), di 123 elaborati scritti, 67 elaborati video e 74 monologhi partecipanti al Concorso.

Tutta questa ricchezza è fonte di grande soddisfazione per gli organizzatori. Le rd sono state realizzate dall’associazione Amore per il Sapere – ApiS in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Istituto Toniolo, Incontri Esistenziali, Cimea, Lavoropiù S.p.a., gli editori Loescher e Laterza, Edulia Treccani Scuola, Fondazione De Gasperi, Fondazione rui, Etic s.r.l., Diesse, Cineteca di Bologna, Museo nazionale del cinema di Torino, Pandora Rivista, Jonas onlus, “Dire, fare, insegnare”, Parole O_Stili, Filò, con il patrocinio di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Università degli Studi di Padova, Università Ca’ Foscari di Venezia, Università degli studi di Bari Aldo Moro, e anche grazie al sostegno della Banca di Bologna.

Ciò che più di tutto ci rende orgogliosi nel promuovere le rd è la constatazione della novità di metodo che esse rappresentano per il lavoro quotidiano di molti docenti e studenti e, potenzialmente, per tutta la scuola italiana.

17 IL TEMPO NELLA FILOSOFIA ALLA PROVA DELLE ROMANAE DISPUTATIONES

Tale novità consiste innanzitutto nell’aver scelto di sfidare allievi e docenti sui grandi temi e sulle domande fondamentali della filosofia, domande che, nella didattica ordinaria e in proposte formative apparentemente affini alle rd, rischiano di perdersi in questioni più specialistiche e di dettaglio, talvolta di corto respiro. Per questo ci pare che sia tanto essenziale quanto coraggioso proporre temi come quello della natura e delle possibilità conoscitive della ragione umana (rd 2014), quello della natura e dell’esperienza della libertà (rd 2015), quello delle radici, delle condizioni e delle espressioni della giustizia (rd 2016), quello del rapporto tra filosofia, tecnica e tecnologia (rd 2017), quello della natura della bellezza (rd 2018), quello della natura e delle possibilità del desiderio (rd 2019), quello del rapporto tra linguaggio e mondo (rd 2020), quello degli affetti e dei legami (rd 2021), quello del corpo (rd 2022), quello della realtà (rd 2023), quello del tempo (rd 2024). Il lavoro nei team per la produzione degli elaborati scritti e multimediali ha favorito, in molti studenti e docenti, la percezione che la scuola può essere davvero il trampolino di lancio per conseguire una conoscenza appassionata del mondo e di sé e non soltanto un luogo ripiegato su se stesso che la società obbliga a frequentare in vista dell’università o del mondo del lavoro. Infine la novità della decima edizione, riproposta anche quest’anno, ovvero la categoria Monologo filosofico, ha permesso agli studenti di lavorare singolarmente sugli argomenti e sulla loro esposizione orale efficace e persuasiva. Si tratta della discussione originale e personale di una questione filosofica inerente al tema del Concorso, formulata con stile piano, ma non piatto, ovvero una conferenza svolta in piedi e senza slide.

Un altro aspetto caratterizzante il lavoro delle rd è la scelta di offrire occasioni di confronto con alcuni tra i più competenti e appassionati studiosi del mondo accademico. Essa trova la sua prima ragion d’essere nella convinzione che il gusto per la ricerca può smuovere energie spesso sopite e dormienti, sia tra gli allievi che tra i docenti. Guardare e ascoltare persone in ricerca è un potente antidoto all’autoreferenzialità e alla rassegnazione e permette di fatto la costruzione di nuovi e aggiornati percorsi di lavoro dentro e fuori la scuola. Il fatto stesso che i nostri allievi abbiamo potuto fruire dei video realizzati con il sostegno dell’Università Cattolica di Milano sul tema del tempo, svolti da angolature diverse, e insieme fruire in presenza e in differita streaming delle lezioni di approfondimento – fruibili sul canale YouTube di rd e tenute da Marcello Giroletti in collaborazione con l’Istituto per gli Studi filosofici di Napoli, da Giuseppe Nifosì in collaborazione con l’editore Laterza, da Roberto Mordacci e Maria Laura Lanzillo in collaborazione con Pandora Rivista, da Nicoletta Cusano e Anna Severino in collaborazione con Casa Severino, e da Roberto Fanciullacci, Alessandra Modugno e Annalisa Caputo in collaborazione con Lavoropiù S.p.a. – ha reso visibile quella con-

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tinuità tra scuola e università spesso auspicata a parole e raramente realizzata di fatto. Le videolezioni di Andrea Bellantone, Carla Canullo, Riccardo Chiaradonna, Mauro Dorato, Costantino Esposito, Carlo Gentili, Paola Muller, Paolo Ponzio e Giuliano Torrengo hanno offerto la possibilità di realizzare la didattica capovolta a centinaia di classi, permettendo un lavoro approfondito e critico su un tema ampio e complesso come quello del tempo.

Infine, anche in questa undicesima edizione delle rd abbiamo voluto dare agli studenti partecipanti l’occasione di mettere alla prova le loro competenze dialettiche e argomentative attraverso il torneo di disputa filosofica regolamentata Age contra 5 .

5. Su questo cfr. infra, pp. 21-25.

19 IL TEMPO NELLA FILOSOFIA ALLA PROVA DELLE ROMANAE DISPUTATIONES

Sul torneo Age contra e sulla categoria Monologhi

1. Il torneo Age contra

Anche l’Age contra dell’edizione 2023-24, come l’anno precedente, si è svolto in forma mista, con le semifinali a distanza e le finali in presenza. La formula del torneo ha dunque coinvolto un totale di 8 squadre per i due tornei, Junior e Senior. Le squadre sono state estratte a sorte il 19 febbraio, tra quelle iscritte alle varie sezioni del Concorso (Scritti, Video, Monologo) che avevano dato la loro disponibilità anche all’Age contra . In tal modo gli studenti hanno avuto abbastanza tempo per prepararsi adeguatamente. Sono state disputate in tutto sei gare (quattro semifinali e due finali), che hanno portato alla proclamazione delle due squadre vincitrici, una per categoria. Nel pomeriggio del 13 marzo si sono svolte online le due semifinali Junior. Il topico discusso è stato: “Il tempo è nostro alleato vs. nemico” e si sono confrontati, da un lato, l’iis “Leonardo da Vinci” di Civitanova Marche (mc) con il liceo “Properzio” di Assisi (pg); dall’altro lato due altre squadre dell’iis “Leonardo da Vinci” di Civitanova Marche (mc), estremamente fortunato nei sorteggi. I vincitori, cioè il liceo “Properzio” e la terza squadra dell’iis “Leonardo da Vinci” si sono poi sfidati, questa volta in presenza, a Bologna nella bella cornice del teatro Duse, il 21 marzo, sul topico: “Il tempo ha un procedere lineare vs. un procedere ciclico”.

I Senior hanno invece svolto la semifinale nel pomeriggio del 14 marzo, anche loro online. Il topico era: “Vi è un inizio del tempo”. Un confronto si è svolto tra il liceo “Roiti” di Ferrara (fe) e il liceo “Carducci” di Nola (na). Parallelamente si è svolto l’incontro tra il liceo “Zucchi” di Monza (mb) e il liceo “Corso” di Correggio (re). Anche in questo caso, la finale si è svolta al teatro Duse. Il topico proposto, questa volta, è stato: “Il tempo è una costruzione soggettiva vs. una realtà fisica oggettiva”. A sfidarsi nella finale, in presenza, sono state le squadre del liceo “Roiti” e del liceo “Corso”. Il torneo, come ormai da tradizione, è stato diretto e guidato dal professor Adelino Cattani, che ha seguito i lavori del torneo Senior, mentre chi scrive

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ha coordinato i lavori del torneo Junior. I dibattiti filosofici si sono svolti seguendo il protocollo di dibattito Age contra Plus1 .

Il torneo si è svolto regolarmente. Il protocollo Age contra Plus chiama i disputandi a mettere in campo le proprie capacità logiche, retoriche e dialettiche, dando un peso ampio alle capacità argomentative. Bisogna saper argomentare validamente, bisogna saper formulare un discorso bello e persuasivo e si deve saper evidenziare i punti deboli nell’argomentazione dell’altra squadra. Formarsi a tutti e tre questi ambiti comporta un percorso di anni di studio e di esercizio che, normalmente, non viene offerto dalla scuola. Già però attirare l’attenzione sui momenti del dire, presentare le principali fallacie e imparare a neutralizzarle, mostrare almeno alcune strategie retoriche nella costruzione di un discorso e studiare gli stili di conduzione del momento dialettico sono passi avanti rispetto all’ordinario che la scuola offre: si tratta di importanti opportunità di crescita per gli studenti e di maturazione professionale per i docenti. Come di prassi in questo genere di attività, alle squadre è stata assegnata d’ufficio la posizione da sostenere, così che gli studenti hanno dovuto argomentare a prescindere dalle proprie convinzioni personali più profonde. Nella parte finale del confronto, però, alle squadre è stato chiesto, da protocollo, di riconoscere quanto di buono e vero era emerso da parte dell’altra squadra, uscendo dal ruolo che avevano svolto fin lì.

2. La categoria Monologhi

La categoria Monologhi è stata inserita tra le categorie concorsuali l’anno scorso e ha incontrato un notevole successo. In primis agli studenti è richiesto di elaborare un breve discorso (5 minuti), riprendendosi mentre lo si espone, senza operare alcun montaggio o, più in generale, alcuna altra attività di post-produzione. Una volta inviato il video ed effettuate le valutazioni da parte della giuria, i finalisti hanno presentato il loro monologo davanti a centinaia di compagni, al teatro “Duse” durante la due giorni finale a Bologna, mostrando in atto di cosa sono capaci.

In questo secondo anno i monologhi hanno visto un significativo incremento di partecipazione: si è passati da 51 elaborati dell’edizione 2022-23 a 73 elaborati della presente edizione. A crescere è stata soprattutto la categoria

1. Il protocollo Age contra Plus è stato ideato dal comitato scientifico del torneo nazionale di disputa Age contra (https://www.agecontra.it) e si rifà nelle sue linee essenziali al protocollo Patavina Libertas dell’associazione Palestra di Botta e Risposta dell’Università di Padova.

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Senior, che è passata da 14 a 35 elaborati, segno che molti di quelli che si erano cimentati l’anno scorso da Junior hanno voluto partecipare nuovamente.

I monologhi sono un’occasione per lavorare sulle proprie capacità di parlare in pubblico e sono pensati sul modello dei celebri ted Talks (però con un formato breve, 5 minuti). Gli studenti sono valutati per la loro padronanza del linguaggio, la conoscenza dell’argomento, l’efficacia nella strutturazione del discorso, la coerenza argomentativa, la capacità di dominare la comunicazione verbale, non verbale e paraverbale, il rigore e la pertinenza dei riferimenti culturali, l’originalità e, ovviamente, la pertinenza e la rilevanza filosofica dell’elaborato rispetto al tema proposto. Non si tratta, insomma, solo di aver studiato la materia, ma anche e soprattutto di saper esporre idee personali, sapendosi presentare di fronte a un pubblico, così da sostenerle in un breve, ma intenso e coinvolgente discorso che fonde pensiero e retorica, logica e capacità comunicativa.

23 SUL TORNEO AGE CONTRA E SULLA CATEGORIA MONOLOGHI

PROTOCOLLO AGE CONTRA PLUS

Romanae Disputationes 2023

Fasi

• Prologo pro 2 minuti

• Prologo contro 2 minuti

• Argomentazione pro 4 minuti

• d ialogo socratico (condotto da contro) 3 minuti

• Argomentazione contro 4 minuti

• d ialogo socratico (condotto da pro) 3 minuti

• Pausa 15 minuti

• e same critico pro 3 minuti

• d ifesa contro (a più voci) 3 minuti

• e same critico contro 3 minuti

• d ifesa pro (a più voci) 3 minuti

• epilogo pro 2 minuti

• epilogo contro 2 minuti

• Pausa a discrezione della giuria

• d ichiarazione di riconoscimento pro 2 minuti

• d ichiarazione di riconoscimento contro 2 minuti

• restituzione della giuria e (eventualmente) verdetto

• Pro: squadra che difende il topico

• Contro: squadra che non accetta il topico

Fasi del dibattito

Prologo

Presentazione del problema e della sua rilevanza, definizione dei termini chiave, dichiarazione di intenti con anticipazione delle argomentazioni che la squadra svilupperà nella fase successiva.

Argomentazione

Presentazione delle prove (ragioni, cause, motivi; dati ed esempi) a sostegno della propria posizione.

Dialogo socratico e same della posizione dell’interlocutore volta a impegnarlo a fare concessioni utili alla propria posizione e a farlo cadere in contraddizione ponendo domande “alla Socrate”.

Pausa di 15 minuti, destinata a preparare le repliche alle argomentazioni, selezionando le obiezioni che si ritengono più forti e a predisporre la difesa dalle obiezioni (possibili o già avanzate) avverse.

Esame critico

Presentazione delle considerazioni critiche rivolte agli argomenti esposti dall’altra squadra finalizzata a: individuare e contestare eventuali vizi, fallacie, contraddizioni, premesse non dimostrate, conclusioni non conseguenti, interpretazioni discutibili; fornire definizioni alternative; mostrare conseguenze in -

24 QUID EST TEMPUS?

desiderate di quanto sostenuto dagli altri, con particolare attenzione a verità delle premesse, rilevanza e pertinenza dell’argomento, completezza dei dati.

Difesa (collettiva)

r isposta alle obiezioni avanzate dalla controparte, cercando di ripristinare la validità e la consistenza delle proprie argomentazioni contestate, difendendo i propri argomenti e/o contestando i presupposti su cui si basa la critica. Il focus però è sul consolidamento della propria posizione.

Epilogo

r iesame dei punti salienti del dibattito, mostrando che la propria posizione è preferibile a quella avversa. Conclusione logica e chiusura retorica.

La giuria si ritira per deliberare, le squadre preparano la fase successiva. Il punteggio fin qui raggiunto viene fissato dai giudici, condiviso tra di loro, e non potrà cambiare per nessun motivo.

Dichiarazione di riconoscimento

La squadra coralmente riconosce i punti di forza, nei contenuti messi in campo e nel modo di presentarli, della squadra con cui si è misurata, e riconosce gli elementi di verità che, durante la disputa, ha riscontrato nella tesi dell’altra squadra.

I giudici, tenendo conto anche di quest’ultima fase, stabiliscono il vincitore.

25 SUL TORNEO AGE CONTRA E SULLA CATEGORIA MONOLOGHI

TEMPUS?ESTQUID79RICERQUAD

QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DI TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO, FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI: ART. 21, L.D.A.). ESCLUSO DA I.V.A. (DPR 26-10-1972, N.633, ART. 2, 3° COMMA, LETT. D.). ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO.

Quid est tempus?

Siamo giunti alla undicesima edizione del Concorso Nazionale Romanae Disputationes

L’edizione ha avuto a tema la domanda agostiniana “Quid est tempus?”. Il Concorso cerca di promuovere in Italia l’eccellenza nello studio della filosofia a livello di scuola secondaria superiore. In questi anni esso ha offerto a migliaia di studenti del triennio superiore di tutta Italia percorsi di ricerca e confronto aperti a tutti gli orientamenti culturali, svolti in collaborazione con il mondo universitario, ponendo a tema le grandi domande filosofiche. Il volume di quest’anno, oltre alla consueta raccolta delle migliori tesine e al Manifesto per la filosofia, presenta un contributo teorico sul tempo (di Adriano Fabris), una riflessione sul tempo nell’età del digitale (di Bruno Mastroianni) e racconta di un’esperienza di orientamento accompagnata da opportuni riferimenti alla recente normativa (di Gabriele Laffranchi).

Marco Ferrari insegna filosofia e storia al Liceo Malpighi di Bologna, di cui è preside. È ideatore e direttore del Concorso nazionale di filosofia per le superiori Romanae Disputationes, di Age Contra Plus e di Opera Prima e dei webinar di storia e arte contemporanea dell’associazione Amore per il Sapere - ApiS, di cui è socio fondatore e presidente. È direttore della Bottega dell’insegnare filosofia di Diesse.

Gian Paolo Terravecchia, coautore di manuali di filosofia, insegna filosofia e storia nei licei. È cultore della materia in Filosofia morale all’Università degli Studi di Padova. È presidente del comitato didattico del Concorso Romanae Disputationes e del comitato scientifico del torneo di disputa Age Contra Plus.

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