

19 QdR
Didattica e letteratura
Manzoni a fumetti
Tra educazione letteraria e educazione linguistica
a cura di Giuseppe Noto e Manuela Roccia
QdR / Didattica e letteratura
diretta da Natascia Tonelli e Simone Giusti
Collana
La collana
La didattica della letteratura è una disciplina ancora giovane, che dagli anni Sessanta del secolo scorso ha accompagnato con riflessioni teoriche e proposte pratiche il cambiamento della società contemporanea. Oggi, di fronte agli sconvolgimenti legati alla rivoluzione digitale e alle profonde mutazioni del contesto socio-culturale, si rende necessario stipulare un nuovo patto tra scuola e università, tra insegnamento e ricerca, al fine di individuare metodi e strumenti idonei a valorizzare il ruolo degli studi letterari, della scrittura, della lettura, e dell’interpretazione delle opere letterarie.
La collana vuole essere un punto di riferimento per coloro che, nel mondo della scuola e dell’università, sono interessati ad approfondire i problemi dell’insegnamento letterario e degli apprendimenti correlati alla fruizione della letteratura.
Comitato scientifico
Paolo Giovannetti (IULM)
Pasquale Guaragnella (Università degli Studi di Bari)
Marielle Macé (CRAL Parigi)
Francisco Rico (Universitat Autònoma Barcelona)
Francesco Stella (Università degli Studi di Siena)
I volumi della collana sono sottoposti a un processo di peer review.
Volumi pubblicati
1. Jean-Marie Schaeffer, Piccola ecologia degli studi letterari. Come e perché studiare la letteratura?
2. Cinzia Ruozzi, Raccontare la scuola. Testi, autori e forme del secondo Novecento
3. Pasquale Guaragnella, Barocco e «nuova scienza». Proposte di ricerca didattica per il docente di italiano
4. Marielle Macé, La lettura nella vita. Modi di leggere, modi di essere
5. Le competenze dell’italiano, a cura di Natascia Tonelli
6. Per leggere i classici del Novecento, a cura di Francesca Latini e Simone Giusti
7. Letterature e letteratura delle origini: lo spazio culturale europeo. Prospettive didattiche per la Scuola secondaria e per l’Università, a cura di Giuseppe Noto
8. Simone Giusti, Tradurre le opere, leggere le traduzioni
9. Insegnare letteratura. Teorie e pratiche di una disciplina, a cura di Ambra Carta
10. Ariosto tra gli specchi del Novecento, a cura di Clara Allasia e Carla Sclarandis
11. Sulle spalle di Atlante. Un altro Novecento, a cura di Carlo Albarello e Simonetta Teucci
12. Simone Giusti, Natascia Tonelli, Comunità di pratiche letterarie. Il valore d’uso della letteratura e il suo insegnamento
13. La felice impresa. Letture e commenti delle opere di Gianni Rodari, a cura di Benedetta Aldinucci e Vanessa Roghi
14. Paolo Jedlowski, Nicola H. Cosentino, Fantascienza e modernità. Una breve guida alla fantascienza sociale
15. Nancie Atwell, Anne Atwell Merkel, La zona di lettura. Come aiutare i ragazzi e le ragazze a diventare lettori abili, appassionati, abituali, critici
16. Elisa Golinelli, Sabina Minuto, Meraviglia da sfogliare. Quando l’albo illustrato incontra il laboratorio di lettura e scrittura
17. Le risorse della letteratura per la scuola democratica, a cura di Simone Giusti e Natascia Tonelli
18. Simone Marsi, Il racconto del passato. La formazione del canone letterario italiano tra programmi ministeriali, manuali scolastici e storiografia letteraria (1861-1945)
Didattica e letteratura
Manzoni a fumetti
Tra educazione letteraria e educazione linguistica
a cura di Giuseppe Noto e Manuela Roccia
Sede operativa Via Vittorio Amedeo II, 18 - 10121 Torino www.loescher.it
Diritti riservati
I diritti di pubblicazione, riproduzione, comunicazione, distribuzione, trascrizione, traduzione, noleggio, prestito, esecuzione, elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale e di adattamento totale o parziale su supporti di qualsiasi tipo e con qualsiasi mezzo (comprese le copie digitali e fotostatiche), sono riservati per tutti i paesi. L’acquisto della presente copia dell’opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né li esaurisce.
Fotocopie e permessi di riproduzione
Le fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale, con esclusione quindi di strumenti di uso collettivo) possono essere effettuate, nei limiti del 15% di ciascun volume, dietro pagamento alla S.I.A.E. del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Tali fotocopie possono essere effettuate negli esercizi commerciali convenzionati S.I.A.E. o con altre modalità indicate da S.I.A.E.
Per le riproduzioni ad uso non personale (ad esempio: professionale, economico, commerciale, strumenti di studio collettivi, come dispense e simili) l’editore potrà concedere a pagamento l’autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al 15% delle pagine del presente volume. Le richieste vanno inoltrate a
Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali (CLEARedi)
Corso di Porta Romana, n. 108 - 20122 Milano e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org
L’editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori del proprio catalogo editoriale. La loro fotocopia per i soli esemplari esistenti nelle biblioteche è consentita, anche oltre il limite del 15%, non essendo concorrenziale all’opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell’editore, una successiva edizione, né le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche. Nei contratti di cessione è esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei e archivi, la facoltà di cui all’art. 71 - ter legge diritto d’autore. Per permessi di riproduzione diversi dalle fotocopie rivolgersi a diritti@loescher.it
Licenze per riassunto, citazione e riproduzione parziale a uso didattico con mezzi digitali La citazione, la riproduzione e il riassunto, se fatti con mezzi digitali, sono consentiti (art. 70 bis legge sul diritto d’autore), limitatamente a brani o parti di opera, a) esclusivamente per finalità illustrative a uso didattico, nei limiti di quanto giustificato dallo scopo non commerciale perseguito. (La finalità illustrativa si consegue con esempi, chiarimenti, commenti, spiegazioni, domande, nel corso di una lezione); b) sotto la responsabilità di un istituto di istruzione, nei suoi locali o in altro luogo o in un ambiente elettronico sicuro, accessibili solo al personale docente di tale istituto e agli alunni o studenti iscritti al corso di studi in cui le parti di opere sono utilizzate; c) a condizione che, per i materiali educativi, non siano disponibili sul mercato licenze volontarie che autorizzano tali usi.
Loescher offre al mercato due tipi di licenze di durata limitata all’anno scolastico in cui le licenze sono concesse: A) licenze gratuite per la riproduzione, citazione o riassunto di una parte di opera non superiore al 5%. Non è consentito superare tale limite del 5% attraverso una pluralità di licenze gratuite, B) licenze a pagamento per la riproduzione, citazione, riassunto parziale ma superiore al 5% e comunque inferiore al 40% dell’opera.
Per usufruire di tali licenze occorre seguire le istruzioni su www.loescher.it/licenzeeducative L’autorizzazione è strettamente riservata all’istituto educativo licenziatario e non è trasferibile in alcun modo e a qualsiasi titolo.
Ristampe 6 5 4 3 2 1 N 2031 2030 2029 2028 2027 2026 2025
ISBN 9788820139360
In alcune immagini di questo volume potrebbero essere visibili i nomi di prodotti commerciali e dei relativi marchi delle case produttrici. La presenza di tali illustrazioni risponde a un’esigenza didattica e non è, in nessun caso, da interpretarsi come una scelta di merito della Casa editrice né, tantomeno, come un invito al consumo di determinati prodotti. I marchi registrati in copertina sono segni distintivi registrati, anche quando non sono seguiti dal simbolo ® Nonostante la passione e la competenza delle persone coinvolte nella realizzazione di quest’opera, è possibile che in essa siano riscontrabili errori o imprecisioni. Ce ne scusiamo fin d’ora con i lettori e ringraziamo coloro che, contribuendo al miglioramento dell’opera stessa, vorranno segnalarceli all’indirizzo clienti@loescher.it
Loescher Editore Divisione di Zanichelli editore S.p.A. opera con Sistema Qualità certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001. Per i riferimenti consultare www.loescher.it
Il contenuto di questo libro non è stato approvato dalle Nazioni Unite e quindi potrebbe non riflettere la posizione ufficiale di questa organizzazione. © Loescher Editore - 2025
Diritto di TDM
L’estrazione di dati da questa opera o da parti di essa e le attività connesse non sono consentite, salvi i casi di utilizzazioni libere ammessi dalla legge. L’editore può concedere una licenza. La richiesta va indirizzata a tdm@loescher.it
Direzione della collana: Natascia Tonelli e Simone Giusti
Coordinamento editoriale: Alessandra Nesti - Php srl - Grosseto
Realizzazione editoriale e tecnica: Franco Cesati Editore - Firenze
Progetto grafico: Fregi e Majuscole - Torino; Leftloft – Milano/New York
Copertina: Leftloft – Milano/New York; Visualgrafika - Torino
Stampa: Gravinese Industrie Grafiche S.r.l., via Lombardore 276/F – 10040 Leinì (TO)
Indice
Prefazione. Per una didattica della letteratura e della lingua italiana attraverso il fumetto 9 di Nicodemo Cannavò
1. A mo’ di introduzione. I Promessi Sposi a scuola: dalla letteratura al fumetto e ritorno 15 di Giuseppe Noto
2. La lingua e l’educazione linguistica tra letteratura e fumetti: I Promessi Sposi da Manzoni a Nizzi 23 di Manuela Roccia
3. Alessandro Manzoni a fumetti: quando è la scuola a metterci le mani 67 di Mariano Somà
4. Ogni Promessi è debito. Insegnare i Promessi Sposi tramite il fumetto, tra lavoro d’aula e sviluppo di corsi specifici 111 di Lorenzo Barberis, Alessandro Giordanetto
5. Ricreare I Promessi Sposi a scuola: l’edizione rivisitata e illustrata da una studentessa di scuola secondaria di primo grado 147 di Chiara Cannistraro Il fumetto: glossario ragionato essenziale 155 di Matteo Pollone
Note biografiche 171
Prefazione
Per una didattica della letteratura e della lingua italiana attraverso il fumetto
di Nicodemo Cannavò
Questo volume rappresenta una riflessione su come usare il fumetto per avvicinare alla lettura dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni le studentesse e gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado e per permettere loro di riflettere sulla lingua, sia quella manzoniana – uno scoglio non indifferente per le nostre e i nostri giovani, come facilmente constatabile da chiunque insegni – sia quella per così dire di arrivo, cioè la rielaborazione in forma di fumetto.
Il lettore potrà leggere contributi dal taglio molto diverso ma tutti di grande spessore: dalla necessaria premessa volta a indagare le possibili relazioni tra letteratura (non solo dell’opera manzoniana ma anche, per esempio, della Commedia dantesca) e fumetto, con un’impostazione dunque più teorica, fino a un esempio concreto di una studentessa che ha realizzato una trasposizione dei Promessi Sposi in fumetto, passando per le riflessioni didattiche e linguistiche e i possibili percorsi sperimentati in alcuni istituti del Piemonte.
Come è ben noto, Manzoni stesso aveva voluto corredare il suo capolavoro di immagini: «le due scelte salienti della Quarantana – da un lato il controcanto illustrativo, dall’altro la Colonna infame in appendice – sembrano condividere un’intima propensione della scrittura manzoniana verso l’immagine: propensione che, certo, era già in origine immanente a essa»1. Ciononostante, sono rare le edizioni scolastiche e per il grande pubblico che siano commentate e allo stesso tempo fedeli alla volontà dell’autore. Ancora recentemente Salvatore Silvano Nigro su «Il Sole 24 Ore»2 ha ricordato che fu Manzoni a decidere di essere «coautore delle vignette» e che Gonin “scrisse” «le illustrazioni sotto
1. F. de Cristofaro, Il romanzo sul tavolo da gioco, in A. Manzoni, I Promessi Sposi, Milano, Rizzoli, 2014, pp. 5-46, a p. 26. In questa edizione l’editore ripropone non solo il testo ma anche le illustrazioni originali di Gonin presenti nella Quarantana, pur facendo scorrere il commento sotto il testo.
2. S. S. Nigro, Come leggere (oggi) i Promessi Sposi, in «Il Sole 24 ore», 22 ottobre 2023, p. VII.
dettatura del Manzoni. Le vignette del romanzo sono (iconicamente) brani di “prosa” dell’autore. Contribuiscono al senso della narrazione». Da anni ormai ho adottato nelle mie classi l’edizione citata in nota, in nome non solo di un rigore filologico, ma anche perché sono convinto che diffondere l’opera manzoniana senza immagini è in qualche modo un tradimento3.
Credo però che, come emerge dai contributi raccolti in questo volume, non si tratti solo di ragionare sullo stretto rapporto tra le illustrazioni e il romanzo storico di Manzoni, anche se quello dei Promessi Sposi è un caso emblematico per i motivi sopra esposti. L’uso del fumetto in generale nella didattica rappresenta un’innovativa e stimolante modalità di approccio all’apprendimento nella scuola secondaria, perché fornisce opportunità uniche per coinvolgere ragazze e ragazzi in esperienze di lettura, scrittura e riflessione linguistica. Nel contesto formativo ed educativo contemporaneo, e più in generale in una società in cui la multimodalità è fondamentale e in cui la diversità dei linguaggi è sempre più riconosciuta e valorizzata, il fumetto si può porre come uno strumento efficace per favorire la comprensione e l’analisi dei testi letterari, nonché per promuovere una consapevolezza critica sulla lingua in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue possibili variazioni (diatopica, diastratica, diafasica e, non da ultimo, visto il tema di cui ci stiamo occupando, diamesica).
I saggi raccolti offrono un’ampia panoramica delle pratiche didattiche legate al fumetto ed esplorano le molteplici possibilità offerte da questa forma artistica nell’ambito dell’insegnamento della letteratura e della riflessione linguistica. Attraverso approcci innovativi e studi di caso, gli autori illustrano come il fumetto possa essere integrato in modo efficace nel curriculum, arricchendo l’esperienza di apprendimento delle studentesse e degli studenti e stimolando il loro interesse per la lettura e la scrittura.
Uno degli aspetti più interessanti della didattica del fumetto è la sua capacità di favorire la comprensione dei testi letterari. Purtroppo attorno alle immagini in generale, come si è visto, e ancora più attorno al fumetto, da sempre campeggia l’idea che si tratti di una forma di subcultura, di semplice divertimento per bambini, di qualcosa che non possa dunque trovare posto nella scuola, luogo per eccellenza in cui si affronta solo ciò che è ritenuto serio. Nulla di più sbagliato in tutto ciò: il fumetto è tutt’altro che facile (per cui, come si potrà leggere nei vari contributi, è necessaria un’adeguata prepa-
3. Un discorso simile, anche se non relativo alle illustrazioni, potrebbe valere per altre opere che vengono comunemente lette in classe. Si pensi al Decameron, spesso brutalmente antologizzato senza rubriche o senza la reazione della brigata, collocata nell’incipit della novella seguente. Da qui la decisione di adottare l’ottima edizione G. Boccaccio, Decameron, a cura di A. Quondam, M. Fiorilla, G. Alfano, Milano, Rizzoli, 2013.
razione, degli insegnanti prima e delle allieve e degli allievi poi) e il suo impiego a scuola non è affatto volto alla banalizzazione.
Il connubio tra immagini e parole non è ovvio: è proprio del fumetto, ed è ciò che lo distingue tanto dalla scrittura quanto dal cinema. Il fumetto è un media a sé stante grazie alla sua complessità, che purtroppo spesso viene data ‹per› scontata e associata a un banale intrattenimento per i più piccoli4.
Chi scrive, d’accordo con quanto sostenuto da tutti gli autori del presente volume, non vuole infatti ingenuamente proporre la sostituzione della lettura dei grandi classici con quella delle trasposizioni fumettistiche, perché la letteratura non può essere ridotta alla sola trama. Non possiamo accontentarci di una riduzione dei Promessi Sposi, che sia sotto forma di fumetto o di rivisitazione cinematografica: anche la forma è messaggio! Le riduzioni in comics possono però fungere da preparazione, da chiave d’accesso ai testi originali. Si deve inoltre considerare che il fumetto è un’altra opera, a sé stante, un altro prodotto artistico su cui riflettere. E non è poco! Il Literary Framework European Teachers, sviluppato per i sei paesi che hanno partecipato a un progetto volto a riflettere sulla didattica della letteratura (Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Germania, Finlandia, Portogallo e Romania), mette al centro «il paradigma della crescita personale e i relativi approcci didattici»5. La lettura dei testi letterari è vista a più livelli che si succedono: si parte da una lettura esperienziale (livello 1), verso una lettura impegnata (livello 2), per raggiungerne una esplorativa (3), poi focalizzata (4), interpretativa contestualizzata (5), fino a una lettura pre-accademica (6). Due considerazioni emergono chiaramente e ben si sposano con quanto osservato in relazione all’uso didattico del fumetto: da un lato la gradualità dell’avvicinamento alla grande letteratura, dall’altro la necessità di creare un curriculum . Ma c’è di più. Chiedere alle studentesse e agli studenti di riadattare un testo letterario rendendolo un fumetto significa mobilitare quelle competenze di cui tanto si parla nella scuola moderna: è una strategia didattica che chiede ai discenti di scomporre il testo di partenza, dopo un’attenta lettura e una comprensione profonda, di destrutturarlo e di ristrutturarlo, per poi ri-
4. L. Botturi, S. Petralia, Il fumetto in classe. Un percorso per raccontare con le immagini, Locarno, Quaderni didattici del Dipartimento formazione e apprendimento, SUPSI, 2020. Disponibile anche on-line all’indirizzo: www.supsi.ch/documents/d/dfa/dfa_quadernodidattico_fumettoinclasse. Si tratta di un quaderno che non affronta il tema della lettura, ma illustra una proposta didattica concreta su creare fumetti in classe: “un’avventura dentro il testo” con l’ausilio anche delle nuove tecnologie della comunicazione (come supporto soprattutto delle parti illustrative).
5. S. Giusti, Didattica della letteratura italiana. La storia, la ricerca, le pratiche, Roma, Carocci, 2023, p. 170 sgg.
scriverlo rielaborandolo. Le studentesse e gli studenti, così facendo, mettono “le mani in pasta” e sono attivi nei processi di apprendimento.
L’operazione di transcodifica richiede un’ottima padronanza del testo di partenza, ma necessita pure di una buona conoscenza del medium di arrivo: scrivere un fumetto presuppone innanzitutto il fatto di saperlo leggere.
Inoltre, ridurre vuol dire scegliere, operazione simile a quella del riassunto: che cosa illustro? Sia per motivi di tempo (si sa che sempre, ma soprattutto a scuola, il tempo è tiranno) sia per motivi legati alle particolarità dei comics, le allieve e gli allievi devono sintetizzare il testo di partenza. Può essere in questo caso interessante confrontarsi con i fumetti esistenti, per osservare come anche altri autori e illustratori abbiano incontrato gli stessi problemi e abbiano trovato soluzioni differenti.
Per quanto si è detto sopra e come ben illustrato da Mariano Somà nel suo contributo, non si può pensare a un’attività improvvisata: “Bene, oggi proviamo a creare un fumetto a partire dal primo capitolo dei Promessi Sposi”. Come per ogni attività didattica, il docente deve svolgere quella che nella mia realtà scolastica si chiama “analisi del compito”: quali sono i traguardi disciplinari e trasversali a cui miro? Quali sono le conoscenze e gli strumenti di cui devono disporre i discenti per svolgere l’attività proposta? Quali processi vengono messi in gioco? Quali le sequenze didattiche?
Un’altra prospettiva didattica può essere quella del confronto: si può lavorare sul confronto tra l’opera letteraria e gli adattamenti sotto forma di comics. Anche in questo caso l’operazione è tutt’altro che semplice e banale, perché presuppone che le studentesse e gli studenti posseggano (o acquisiscano), oltre alle competenze legate all’analisi di un testo letterario, tutti quegli strumenti che permettano loro di operare un’analisi fumettistica sensata e fondata su basi scientifiche. Predisporre attività che mobilitino le competenze legate al processo “confrontare” ci permette di osservare l’effettiva comprensione del testo da parte dei discenti-lettori6.
Il contributo di Lorenzo Barberis e Alessandro Giordanetto rende conto dell’esperienza che loro, tra lavoro d’aula e sviluppo di corsi specifici, hanno maturato nell’insegnamento attraverso il fumetto. I due autori hanno analizzato tre adattamenti dei Promessi Sposi in fumetto, seguendo i principi di Scott McCloud relativi all’analisi fumettistica. Nell’articolo vengono presentate esperienze didattiche realizzate sia in corsi pomeridiani specifici sia in aula durante l’attività ordinaria.
6. Cfr. L.W. Anderson, D.R. Krathwohl, A taxonomy for learning, teaching, and assessing. A revision of Bloom’s taxonomy of educational objectives, New York, Longman 2001: gli autori, rielaborando la tassonomia di Bloom, suddividono i diciannove processi di pensiero in sei categorie: ricordare, comprendere, applicare, analizzare, valutare, creare. Il processo “confrontare” fa riferimento al comprendere.
Le loro riflessioni sono interessanti non solo perché illustrano un’esperienza diretta, ma anche per l’attenta analisi delle peculiarità dei tre comics, molto differenti tra loro: i Promessi Paperi della Disney, la prima importante trasposizione disneyana, realizzata nel 1976 (uscita su Topolino e in seguito più volte pubblicata in volume a sé), caratterizzata dal fatto di essere un rovesciamento parodistico del testo originale; I Promessi Sposi di Claudio Nizzi e Paolo Piffarerio, la riduzione più aderente al testo manzoniano, anche se ricca di scelte originali; e infine il graphic novel dal titolo Renzo & Lucia. I Promessi Sposi a fumetti di Marcello Toninelli, dal taglio più moderno e che si presenta come comic strip. Confrontare il testo di Manzoni con il fumetto di Nizzi e Piffarerio permette, fin dal primo capitolo, di misurare le differenze e di ragionare sui motivi (spesso dettati anche dal medium) che, ad esempio, hanno portato i due autori a ridurre il celeberrimo incipit descrittivo a una vignetta e a iniziare il fumetto con la prima vera sequenza narrativa, cioè l’incontro tra don Abbondio e i bravi, ma con un’ulteriore variazione: l’episodio è raccontato con un’analessi da don Abbondio a Perpetua, una volta ritornato a casa dopo l’incontro con i due.
Ma il fumetto non è soltanto uno strumento per l’insegnamento della letteratura: esso si presta anche in modo eccellente per riflettere sulla lingua, sia quella di Manzoni sia quella della riduzione fumettistica. Come ricorda Tullio De Mauro, l’attenzione per la lingua in tutte le sue manifestazioni è conditio sine qua non per creare lettori e scrittori competenti: «Se vogliamo portare bambine e bambini, ragazze e ragazzi a saper scrivere, occorrono strategie complessive, plurisemiotiche e culturali, in parte indirette. Occorre motivare la scrittura facendone vivere la sua utilità ed efficacia sperimentate e reali e, quindi, in larga misura aprendo dinanzi a chi apprende gli orizzonti della lettura in tutte le sue stratificazioni, senza puzze sotto il naso per letture ‘basse’ e curando molto la lettura di gruppo»7.
Le riflessioni contenute in questo volume firmate da Manuela Roccia mettono in luce come il fumetto possa essere utilizzato per esplorare aspetti linguistici e comunicativi, stimolando la consapevolezza critica rispetto alla struttura della lingua, all’uso dei registri linguistici e alle dinamiche della comunicazione visiva e verbale. Attraverso attività di produzione di fumetti, è possibile sperimentare la creazione di testi originali, esplorando le potenzialità espressive del linguaggio e sviluppando competenze di narrazione e di scrittura creativa, il tutto anche a vantaggio della lettura e della comprensione delle opere originali.
7. T. De Mauro, L’educazione linguistica democratica, a cura di S. Loiero, M. A. Marchese, Roma-Bari, Laterza, 2018, p. 264.
Il confronto tra testo originale e riadattamento offre infatti opportunità didattiche interessanti anche per quanto attiene ai fenomeni linguistici. La studiosa ha nello specifico operato un confronto tra l’opera manzoniana e I Promessi Sposi di Nizzi, offrendo a studentesse e studenti la possibilità di mettere in luce elementi linguistici vicini alla loro esperienza di parlanti e scriventi che altrimenti rimarrebbero a loro nascosti. Di nuovo, l’idea del confronto richiede un lavoro attivo finalizzato alla scoperta dei diversi fenomeni di variazione linguistica, in vista di un loro riuso in un medium diverso e con una lingua necessariamente diversa.
L’esperienza descritta nel contributo di Chiara Cannistraro mostra concretamente quanto sopra discusso, teorizzato e ipotizzato, mentre il glossario di Matteo Pollone, in conclusione del volume, si propone come un agile e utile strumento per coloro che si avvicinano alla didattica del fumetto.
Inoltre, il fumetto si rivela un efficace strumento per promuovere la riflessione su tematiche sociali, culturali e storiche, dando la possibilità di esplorare in modo critico e contestualizzato questioni complesse e attuali. Attraverso la lettura e l’analisi di fumetti che affrontano temi come l’identità, la diversità, la giustizia sociale e l’ambiente, le e i docenti possono favorire lo sviluppo di competenze civiche e la consapevolezza dei diritti umani, incoraggiando studentesse e studenti a riflettere sul mondo che li circonda e a interrogarsi sul loro ruolo nella società.
Non dobbiamo dimenticarci che spesso il primo accesso alla lettura per molte e molti giovani avviene attraverso il fumetto: seguendo le proposte contenute in questo volume, i comics trovano finalmente la dignità che meritano anche all’interno della scuola, diminuendo così quello scarto ancora troppo marcato che esiste tra ciò che avviene tra le mura scolastiche e la “vita reale”.
1. A mo’ di introduzione I Promessi Sposi a scuola: dalla letteratura al fumetto e ritorno*
di Giuseppe Noto
La storia ufficiale dell’ingombrante presenza dei Promessi Sposi nella scuola italiana, e dunque nella vita delle e degli adolescenti italiani, inizia con un fascicoletto recante Istruzioni e programmi per l’insegnamento nei Licei e nei Ginnasi in esecuzione del Regio decreto 16 giugno 1881. Più precisamente, le Istruzioni per l’insegnamento della lingua italiana nel Ginnasio prescrivono agli insegnanti di proporre ai ragazzi il romanzo (di «pregio singolarissimo»), perché la sua lettura ‒ «tra le cose dei moderni» ‒ è «la più utile» in ragione della «sincerità del pensiero», della «naturalezza delle immagini» e della «piana collocazione delle parole». Addì, 16 giugno 1881: Manzoni era morto il 22 maggio del 1873, ovvero da poco più di otto anni, ed era già un classico, anzi in realtà era divenuto un classico ancor prima di morire.
Quella della ricezione e della fortuna scolastica del romanzo manzoniano è una storia lunga e intricata, che ovviamente non possiamo qui ripercorrere minutamente1: è però indiscutibile che da quel 1881 e fino a oggi i Promessi Sposi sono stati ‒ nella storia della scuola del nostro Paese ‒ una delle due opere della letteratura italiana (l’altra è, ovviamente, la Commedia dantesca) più citate dai docenti e, nel contempo, meno lette dagli studenti. Perché in fondo, pur con alcune differenze non da poco cui accennerò a breve (legate al passaggio nella scuola dall’era dei “programmi ministeriali” all’era delle Indi-
* Questo saggio sviluppa una precedente versione (di molto ridotta) contenuta come postfazione (Leggere l’adattamento a fumetti in classe) in A. Manzoni, I Promessi Sposi, adattamento a fumetti di [Claudio] Nizzi e [Paolo] Piffarerio, Torino, Allagalla, 2018, pp. 103-111.
1. Sull’argomento di veda almeno il fondamentale intervento di M. Lando, La ricezione scolastica manzoniana tra Otto e Novecento all’interno della possibilità di un canone della letteratura europea, in I cantieri dell’italianistica. Ricerca, didattica e organizzazione agli inizi del XXI secolo. Atti del XVIII Congresso dell’ADI – Associazione degli Italianisti (Padova, 10-13 settembre 2014), a cura di G. Baldassarri, V. Di Iasio, G. Ferroni, E. Pietrobon, Roma, Adi, 2016, www.italianisti.it/pubblicazioni/atti-di-congresso/ i-cantieri-dellitalianistica-ricerca-didattica-e-organizzazione-agli-inizi-del-xxi-secolo-2016/ LANDO.pdf.
QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DI TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO, FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI: ART. 17, L.D.A.). ESCLUSO DA I.V.A. (DPR 26-10-1972, N.633, ART. 2, 3° COMMA, LETT. D.). ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO.
QdR / Didattica e letteratura
Manzoni a fumetti
Manzoni a fumetti presenta un’analisi innovativa e approfondita di uno dei capolavori più celebri della letteratura italiana, I Promessi Sposi, utilizzando una prospettiva multidisciplinare che integra letteratura, linguistica e fumetto.
Il volume esplora nuove metodologie di insegnamento e interpretazione dell’opera manzoniana attraverso contributi teorici rigorosi e applicazioni didattiche sperimentali. Gli autori e le autrici esaminano come i linguaggi verbali e visuali interagiscono per arricchire la comprensione dei Promessi Sposi.
Il testo include, inoltre, esempi concreti di attività didattiche svolte in aula e documenta gli esiti ottenuti dagli e dalle studenti, che attestano l’efficacia di un approccio integrato e interdisciplinare, così da rappresentare una risorsa utile approfondire e arricchire la conoscenza dell’opera manzoniana attraverso un prisma innovativo e stimolante.

Giuseppe Noto è professore ordinario di Filologia e linguistica romanza presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino; Manuela Roccia è insegnante di scuola primaria e dottoranda presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino.