4.1 L’età giulio-claudia. Storia e cultura da Tiberio a Nerone
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L’età giulio-claudia. Storia e cultura da Tiberio a Nerone
Le coordinate storiche Una difficile successione Il problema della successione
Ad Augusto, nel 14 d.C., succedette Tiberio figlio di prime nozze della moglie Livia e di Tiberio Claudio Nerone. Già in vita Ottaviano si era posto il problema della successione sapendo quanto eccezionale fosse la figura del princeps sia per l’autorità morale detenuta sia per il cumulo di cariche e di poteri che gli erano stati attribuiti. Augusto, inoltre, era consapevole che sarebbe stato improponibile un ritorno alle istituzioni repubblicane per governare un’entità così vasta come l’impero romano e aveva perciò preparato la successione, dapprima associando al potere il genero Agrippa, che gli premorì, poi nominando cesari i nipoti Gaio e Lucio, anch’essi morti in giovane età.
Tiberio, erede designato
Pertanto, a causa di queste morti precoci, la scelta di designare come erede Tiberio, già adottato da Augusto nel 4 d.C., fu quasi obbligata. L’adoptio di Tiberio, appartenente alla gens Claudia, nella famiglia di Augusto, che apparteneva alla gens Iulia, diede origine alla dinastia giulio-claudia che vide l’avvicendarsi di quattro imperatori (Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone), i quali, legati tra loro da rapporti di parentela, detennero il potere dal 14 al 68 d.C.
La dinastia giulio-claudia Impossibile continuità con la politica augustea
Tutti e quattro gli imperatori dovettero sostenere l’impegnativo confronto con l’auctoritas e il prestigio militare
La cosiddetta Gemma Augustea, cammeo in onice del 10-20 d.C.; nel registro superiore, al centro, è raffigurato Augusto in trono, a sinistra, Tiberio che, con la veste trionfale, scende dal carro (Vienna, Kunsthistorisches Museum).
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