Loci Scriptorum - Profilo storico della letteratura latina

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4.1 L’età giulio-claudia. Storia e cultura da Tiberio a Nerone processo di umanizzazione, compaiono infatti anche figure umane (come lo stesso Esopo), personaggi storici (come Demetrio Falereo, Menandro, Augusto, Tiberio) o mitologici (quali Giove e Prometeo). Elementi strutturali e formali

Le favole hanno una struttura semplice, contraddistinta da brevità, personaggi stilizzati, scenario generico e poco caratterizzato. Per lo più vi è un vivace dialogo fra due figure, solitamente in contrasto fra loro, che costituisce il nucleo narrativo del racconto. La breve massima, che, riassumendo il contenuto, offre la chiave di lettura morale, può trovarsi all’inizio o alla fine della favola. Lo stile è medio, la sintassi regolare e lineare; la lingua è soprattutto il sermo cotidianus in uso fra le persone colte, in cui non compaiono né volgarismi né arcaismi.

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• Dopo la morte di Augusto (14 d.C.) gli successero, a capo dell’impero romano, Tiberio (14-37 d.C.), Caligola (37-41 d.C.), Claudio (41-54 d.C.) e Nerone (54-68 d.C.). Furono tutti legati da rapporti di parentela o con il ramo della gens Iulia, cui, per l’adozione da parte di Giulio Cesare, era appartenuto Ottaviano Augusto, o con il ramo della gens Claudia, cui apparteneva Tiberio, figlio del primo matrimonio di Livia Augusta con Tiberio Claudio Nerone: si parla perciò di dinastia giulio-claudia. • Pure nella diversità di linea politica, in quanto le idee orientalizzanti di Caligola e Nerone si allontanarono molto dal tradizionalismo di Tiberio e Claudio, la tendenza comune di questi imperatori fu quella di attuare una progressiva limitazione delle libertà di espressione, in ambito sia politico (svalutazione del ruolo del senato) sia culturale (persecuzione di intellettuali d’opposizione). • La vita culturale della cosiddetta epoca giulio-claudia non si caratterizzò dunque per una grande vivacità, con l’eccezione dell’età neroniana. Il princeps era, infatti, appassionato di arte, spettacolo e letteratura, e sotto di lui vissero – pur con alterne fortune – grandi letterati come Seneca, Petronio, Lucano.

• La storiografia di questo periodo vide scrittori allineati al potere imperiale, verso il quale furono prodighi di adulazioni Velleio Patercolo e Valerio Massimo (vissuti sotto Tiberio); di contro, altri espressero il punto di vista dell’opposizione senatoria (tra di essi spicca Cremuzio Cordo); Curzio Rufo, poi, scrisse un’opera storica di taglio avventuroso sulle imprese di Alessandro Magno. • Sono attestate in quest’epoca varie forme di erudizione, con Pomponio Mela, Celso, Columella, Apicio. Per quanto concerne la retorica, Seneca padre (o «il Retore») ci ha lasciato importanti esercitazioni scolastiche (suasoriae e controversiae). • La poesia di quegli anni si caratterizzò per un certo conformismo. Importanti furono le esperienze didascaliche d’argomento astronomico di Germanico e Manilio, mentre Calpurnio Siculo riprese la tradizione bucolica virgiliana. • Il poeta più originale fu però Fedro, autore di favole in senari giambici modellate su quelle del greco Esopo. I suoi componimenti, che hanno spesso come protagonisti gli animali, esprimono una mentalità pessimistica e sembrano interpretare in certi frangenti il punto di vista dei ceti subalterni.

Verifica Trattazione sintetica di argomenti (max 15 righe) 1. Delinea il quadro storico-politico nel quale avvenne la successione di Augusto e iniziò la dinastia giulio-claudia. 2. Individua le principali manifestazioni culturali di consenso e di opposizione al principato in età giulio-claudia. 3. Definisci le caratteristiche strutturali e ideologiche delle favole di Fedro e chiarisci il loro rapporto con quelle del greco Esopo.

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