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COMPORTAMENTO

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VITA A SEI ZAMPE

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Il gatto e le graffiature: vizio o necessità?

Sabrina Giussani

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Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale e in Interventi Assistiti con Animali (IAA) Diplomato Medico Veterinario Comportamentalista ENVF Master in Etologia applicata e Benessere animale Past President SISCA Mail: sabrinagiussani@yahoo.it

Sedie, divani, porte e vari oggetti di casa vengono spesso presi di mira dal gatto: ma qual è il significato delle graffiature? E come possiamo intervenire per salvaguardare l’arredamento domestico?

Il gatto si “orienta” nell’ambiente grazie alle informazioni raccolte con la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto e il gusto. Inoltre, odori e feromoni gli permettono di comunicare con i propri simili e con gli esseri umani.

L’importanza dei feromoni

I feromoni, in particolare, sono sostanze chimiche utilizzate dagli animali e dalle piante per trasmettere molteplici informazioni. Le ghiandole poste nella pelle

dell’intero corpo del felino e nelle mucose attorno agli orifizi naturali ne secernono

numerosi, ma ad oggi ne sono stati identificati e studiati solo alcuni. Per esempio, i feromoni di adozione sono disciolti nel liquido amniotico che avvolge i piccoli durante la gravidanza: alla nascita, la loro percezione favorisce le cure materne. Invece, quando il piccolo felino sfrega le guance sugli oggetti, come gli spigoli dei muri o le gambe dei mobili, lascia i feromoni facciali chiamati frazione 3: queste sostanze identificano gli oggetti che il gatto conosce e fanno parte dell’ambiente in cui vive.

Il gatto depone le graffiature anche quando è agitato, così da tornare a uno stato di calma.

L’agave sisaliana (chiamata sisal), secondo recenti studi, è il materiale che il gatto preferisce “grattare” rispetto ai tappeti, al cartone e al legno.

Comunicare con le graffiature

Le graffiature sono un messaggio composto da segnali visivi e feromonali: le linee parallele lasciate dalle unghie e i feromoni interdigitali secreti dalle ghiandole poste tra le dita del gatto “marcano” come quando noi usiamo un evidenziatore colorato per mettere in rilievo una frase importante. La mag-

gior parte dei gatti preferisce graffiare superfici e oggetti verticali, mentre altri anche quelle orizzontali, posti bene in vista all’interno delle stanze dell’abita-

zione; gli studi realizzati fino ad ora non hanno chiarito la differenza tra i due tipi di segnale.

I “tiragraffi” preferiti dai gatti

Le graffiature e i feromoni interdigitali, dunque, hanno la funzione di lasciare una traccia visiva e chimica. Gli ambienti preferiti sono le zone di passaggio o i supporti nei pressi dei luoghi di riposo: il bracciolo del divano che si trova nel crocevia salottoporta finestra che si affaccia sul balcone, la seduta di paglia delle sedie in cucina o lo zerbino davanti alla porta d’ingresso, ad esempio. Le tracce del pet indicano così ai gatti conviventi, reali o “virtuali”, la presenza di “luoghi strategici” di passaggio o di relax.

Soluzioni per “salvare” la casa

In commercio sono presenti appositi substrati verticali e orizzontali per preservare l’arredamento dell’abitazione dagli “attacchi felini”: il mio consiglio, comunque, è di scegliere sempre i graffiatoi secondo i gusti e le esigenze del gatto. I piccoli, ad esempio, iniziano a deporre le graffiature intorno ai quattrocinque mesi, dapprima durante il gioco e in seguito come segnale comunicativo vero e proprio. È oppor-

tuno, quindi, acquistare un supporto verticale a torret-

ta alto al massimo un metro, così da evitare incidenti poiché i gattini sono ancora poco esperti nei salti e nelle acrobazie.

Per i gatti più grandi

I gatti adulti, invece, hanno bisogno di almeno due strutture verticali all’interno dell’abitazione, a più pali alti anche fino al soffitto: la robustezza della struttura dev’essere proporzionale al peso del pet, pena la caduta del graffiatoio. Questi

“alberi moderni” non solo permettono al felino di arrampicarsi, ma anche di passare il tempo osservando ciò che accade nel mondo

esterno quando sono collocati vicino a una finestra.

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