Abitare minimo nelle Alpi

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2010-2011 Luca Gentilcore e Stefano Testa, nuova capanna Giusto Gervasutti alle Grandes Jorasses (2835 m). Photo © Francesco Mattuzzi.

quattro anelli modulari prefabbricati, poggiata su «zampe» e proiettata con uno sbalzo pari alla metà della lunghezza verso il paesaggio attraverso una vetrata a cannocchiale che chiude la sezione ellittica del guscio. In copertura, 24 moduli fotovoltaici con celle cristalline ad alta efficienza alimentano l’impianto d’illuminazione, le prese elettriche, la piastra da cucina e un computer connesso al web: dotazioni decisamente inusuali per un bivacco. I moduli, in composito di vetroresina infusa, con isolamento termoriflettente e rivestimento interno in sandwich di semilavorati di legno, sono completamente rifiniti a valle per essere poi assemblati in loco su una trave metallica di basamento tramite elitrasporto. Nessun tentativo di mimesi, bensì una voluta estraneità rispetto al contesto per un progetto che ambisce a porsi come modello replicabile7. 1. 2. 3.

4. 5. 6.

7.

Per un resoconto dettagliato cfr. Silvio Saglio, Rifugi e bivacchi, in Coll., 1863-1963. I cento anni del Club Alpino Italiano, Milano 1964. Per un resoconto dettagliato cfr. Silvio Saglio, Rifugi e bivacchi, in Coll., 1863-1963. I cento anni del Club Alpino Italiano, Milano 1964. Cortina d’Ampezzo 1896 - Trento 1981. Membro della Sat (di cui è presidente nel 1942-44 e nel 1949-50, oltre che consigliere del Cai), dedica l’intera carriera professionale alle costruzioni in quota, dimostrando particolare competenza tecnica. Firma numerosi progetti di costruzione ex novo, di ricostruzione, di trasformazione o ampliamento di rifugi distribuiti sull’intero arco alpino italiano. È responsabile del «Piano quadriennale dei lavori nelle Alpi Occidentali» (1937-41): un’iniziativa di ampio respiro, varata dai ministeri della Guerra e della Cultura popolare in accordo con il Genio militare e il Cai, finalizzata a migliorare l’offerta ricettiva dei rifugi, giudicata carente rispetto al settore orientale delle Alpi e, in particolare, rispetto all’estero. 2,29 metri di altezza interna al centro, 2,10 di larghezza interna e 2,63 di profondità, per un volume esterno totale di 15,15 metri cubi. Pietro Falchetti, I bivacchi fissi delle Alpi Occidentali¸ in «Scàndere» (annuario del Cai di Torino), 1952. A scopo dimostrativo, nel 2010 l’associazione Art Contemporain Thônes et vallées de Thônes Expositions ne costruisce un esemplare a Alex (Alta Savoia). Nel febbraio 2011, una trentina di studenti di design smontano il tonneau e lo trasportano a piedi ad Annecy (17 chilometri), rimontandolo davanti alla Scuola d’Arte. Nella primavera-estate 2011, il tonneau segnala l’ingresso della mostra su Perriand designer e fotografa, allestita al Petit Palais di Parigi. Con l’obiettivo di far conoscere il progetto, è stata costituita l’associazione «Le refuge tonneau Perriand-Jeanneret», con sede a Alex. www.leapfactory.it.

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