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L’eremo di San Giorgio

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Spazio Neutro

Spazio Neutro

L‘eremo di San Giorgio giugno 2010

Esperienza all’eremo di S. Giorgio Ore 6.00 Letture Ore 7.30 Laudi Ore 9.00 Lectio divina Ore 12.40 Ora media Ore 16.00 Lectio Ore 18.30 Vespri (ev. S. Messa) • • • • • •

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Dal lunedì al sabato. Pare monotono, vero? Proviamo ad aggiungere altri elementi al quadro. Al profondo silenzio delle volte aggiungiamo il lontano canto dei grilli, l’occasionale abbaiare dei cani, il canto del gallo alle 4.00, il suono delle campane alle 5.30, la prima luce, la brezza mattutina e poi i raggi del sole sempre più caldo. Ed ecco che il paesaggio acquista contorni nitidi in tutta la sua meraviglia: la baia di Garda a Nord-Ovest, Gardone di fronte, Bardolino a Sud-Est e più oltre il promontorio di Sirmione. Col caldo sale di intensità il frinire delle cicale: costante nel giorno, mentre nelle pause si percorrono i vialetti all’ombra dei cipressi “osservando tra fondi il palpitare lontano di scaglie di mare”. Ma anche gli interni hanno il loro fascino, coi monaci riuniti nel presbiterio, al ritmo lento e cadenzato delle letture e dei canti del salterio: i raggi mattutini dall’ingresso, quelli del tramonto dietro l’altare. Che dire delle “lezioni” di padre Mosconi? Il ruolo ermeneutico della Chiesa,

l’Alleanza, il mistero del servo, l’esegesi del Padre Nostro, quasi a tessere nel contrappunto delle Scritture un nastro che porta necessariamente alla Storia della Salvezza. E poi la supplenza di fratel Lorenzo col raffronto fra la lavanda dei piedi a Betania e quella a Gerusalemme. Interessanti anche le considerazioni del priore fratel Gianni emergenti da una ricerca sull’atteggiamento dei giovani nei confronti della religione. Tanti spunti da introitare e far sedimentare e crescere nella nostra storia individuale. Poi c’è il nostro gruppo: un po’ incostante e alternato nella composizione, ma alla fine un gruppo sentito comunque come coeso. Nel contempo si sviluppa un sentimento di gratitudine e di amicizia coi monaci, anche condiviso. E’ giunta l’ora di ritornare “nel mondo”. Dopo il digiuno delle notizie si può chiedersi se è cambiato qualcosa “fuori”, dentro sicuramente.

Paolo Spolaore Presidente Associazione “La Strada - Der Weg”

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