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Spazio Neutro
Gli Stati parti rispettano il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno di essi di intrattenere regolarmente rapporti personali e contatti diretti con entrambi i genitori, a meno che ciò non sia contrario all’interesse preminente del fanciullo. (art.9 § 3, La convenzione sui Diritti dell’Infanzia)
“Spazio Neutro”, Incontri protetti”, o diciture simili, sono sempre più presenti nei decreti del Tribunale per i Minorenni d’Italia e di Bolzano. Con ciò il giudice prescrive a uno e ad entrambi i genitori di incontrare il proprio figlio alla presenza di un operatore sociale. A Bolzano il servizio Spazio Neutro, gestito dall’Azienda Servizi Sociali, è nato a maggio 2006; e attualmente sono presenti un’assistente sociale, che si occupa del lavoro di rete e un’educatrice che si occupa degli incontri protetti tra il genitore e il minore, garantendo il diritto di visita del figlio. Le motivazioni per cui le persone giungono allo Spazio Neutro sono svariate e molto differenti l’una dall’altra: vanno da una separazione conflittuale a causa della quale il genitore affidatario impedisce all’altro genitore di incontrare il figlio, a minori che sono inseriti in strutture extrafamiliari. Gli incontri si svolgono in una stanza dove ci sono un tavolo, dei divani, dei tappeti …e molti giochi per ogni età e interesse. Durante l’incontro è sempre
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I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s presente l’educatrice che è un’osservatrice attiva: osservatrice in quanto, periodicamente, scriverà una relazione osservativa sull’andamento degli incontri, attiva perché gioca insieme ai bambini e ai genitori o partecipa alla loro chiacchiere. Si possono distinguere principalmente due tipi di incontri: quelli “neutrali”, come nel caso delle separazioni conflittuali: il bambino e il genitore non affidatario hanno “solo “ bisogno di uno spazio non giudicante, esclusivo per loro, dove ricostruire o mantenere la relazione. Oppure vi sono gli incontri “protetti”, durante i quali la presenza dell’educatrice garantisce al bambino un ambiente privo di violenza fisica, verbale o psicologica. Dopo un anno di incontri protetti, in media 10 – 12 alla settimana, quello che vorrei sottolineare è il fatto che allo Spazio Neutro non giungono dei decreti da attuare, ma storie di vita molto sofferte. Anche dietro ad un’apparente “banale” separazione conflittuale, si nasconde molto di più: giungono persone fragili, con delle insicurezze pregresse, persone che hanno bisogno di essere accolte ed ascoltate a partire dal bambino stesso. Inizialmente mi spaventava l’idea di dover spiegare a un bambino, anche di solo 4 -5 anni, chi fosse un giudice e cosa fosse un decreto, perché i bambini vanno sempre protetti! Ma poi ho capito che un bambino che oggettivamente non vive con entrambi o con nessuno dei suoi genitori è già cosciente di molte cose, e quando un bambino ha assistito o subito violenza, non ha bisogno che qualcuno gli taccia la definizione di decreto, ma ha bisogno di qualcuno che gli dia risposte reali. Ciò che ho imparato in quest’ultimo anno è l’importanza di una comunicazione trasparente con tutte le figure coinvolte nell’intervento: è sempre molto semplice dire a una persona che il suo progetto sta proseguendo in modo positivo. Diverso è quando ci si siede allo stesso tavolo e guardandosi negli occhi si deve dire a una madre o a un padre, che ci sono ancora delle difficoltà a causa delle quali, non può vedere il proprio figlio da solo. Ma ciò che ho scoperto è che, anche se inizialmente il genitore protesta (incolpano tutti i servizi di avercela con loro senza motivo…), questa trasparenza dà dignità alla persona che si ha di fronte e quel genitore mantiene comunque una relazione di fiducia con te, perché sa che lo stai realmente coinvolgendo nel SUO progetto.
Laura Marchesan Area Donna operatrice Spazio Neutro