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Le verdure di Pantarhei

strumenti e scenografie adatti agli spettacoli da strada. I primi incontri hanno avuto come tema centrale la costruzione di figure acrobatiche e lo sviluppo della gestualità fino al superamento dei propri limiti. I ragazzi hanno così potuto meglio comprendere la meccanica del proprio corpo, cimentandosi successivamente nell’uso dei trampoli e del rullo utilizzati all’interno dello spettacolo, contenitore di virtuosismi acrobatici, di giocoleria e coreografie di danza. Il progetto ha la finalità di strutturare una continuità lavorativa con i partecipanti a questa prima sperimentazione di teatro di strada e creare con questi una compagnia aperta con la quale poter partecipare agli svariati festival delle arti di strada presenti in tutta Italia ed all’estero, in particolare Spagna e Francia.

M.A. + Valentina Vizzi

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Giovani contadini nel mezzo della città

La comunità diurna Pantarhei partecipa assieme ad altri enti e soggetti del quartiere Oltrisarco ad un progetto di Orto Comunitario coordinato dall’associazione Donne Nissà di Bolzano. L’orto si trova in Via Volta e viene gestito appunto in modo comunitario. I vari partecipanti si riuniscono periodicamente per suddividersi i lavori e pianificare la gestione dell’orto: preparazione aiuole, semina, cura, irri

54 gazione, raccolto, ecc…) ...Un giardino che viene curato in comune da un gruppo di cittadine e cittadini di diverse culture è detto anche giardino interculturale. In anni recenti sono sorti sempre più giardini di questo tipo anche se ognuno ha caratteristiche proprie. Il requisito che li accomuna è quello di offrire a persone di diversa provenienza la possibilità di coltivare le verdure dei paesi di origine, una sorta di metafora del “mettere radici” in Europa. Al tempo stesso questi giardini sono

I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s un luogo di scambio e di conoscenza con le persone autoctone e con altri metodi di coltivazione. Questi giardini rappresentano un’opportunità, una sfi da e un terreno per fare pratica di convivenza tra culture diverse. L’ idea di un orto condiviso nasce dalla iniziale volontà di ‘far respirare’ nuovamente un terreno urbano abbandonato trasformandolo in uno spazio verde. Il primo orto comunitario a Bolzano

è stato aperto da “Donne Nissà” nel parco delle Semirurali all’angolo tra via Sassari e Via Bari nel 010 “Subito dopo la consegna nel 010 abbiamo capito come l’orto racchiudesse in sé le premesse di un’ esperienza collettiva e sociale unica: nell’ orto non si lavora, ma ‘ci si prende cura di’; i risultati non sono mai individuali ma sempre frutto di collaborazione e attenzione reciproca, di un è stato aperto da “Donne Nissà” nel effettivo impegno di squadra. Inoltre possiamo così godere di verdura fresca e biologica!” Lavorano nell’orto, oltre ad autoctoni di madrelingua tedesca e italiana, persone provenienti dal Bangladesh, Marocco, Inghilterra, Germania, Moldavia, Polonia e Lettonia. Siamo oltre 0 persone. L’età dei membri varia dallo studente alla pensionata. Ci aiutano inoltre  associazioni per disabili e una scuola materna, prendendosi rispettivamente cura delle due aiuole rialzate e dell’aiuola dei bambini.... (fonte: www.nissa.bz.it) dendosi rispettivamente cura delle due aiuole rialzate e dell’aiuola dei bambini.... (fonte: www.nissa.bz.it)

Dunque anche il giardino di Via Volta si avvia a svilupparsi in modo simile a quello delle Semirurali e dunque si tratta di un’ottima occasione per Pantarhei per integrarsi maggiormente nella vita del quartiere e dare la possibilità ai propri ragazzi di sperimentare il lavoro con la terra ma anche nuove relazioni interpersonali. Dunque anche il giardino di Via Volta si avvia a svilupparsi in modo simile a quello delle Semirurali e dunque si tratta di un’ottima occasione per Pantarhei

M.A.

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