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Excelsior, chiusa una stagione intensissima

Tempo di bilanci e ripartenze

Si è da poco conclusa la stagione sportiva del Gs Excelsior e mentre già ci stiamo preparando al prossimo campionato, troviamo il tempo per volgere lo sguardo verso il percorso appena concluso per trarne un bilancio. Come sempre nel caso di Excelsior ci confrontiamo con due tipi di resoconti ben diversi tra loro. Il primo è di natura pratica e pragmatica e risponde alla domanda: quali sono stati i risultati conseguiti in campo? Non possiamo non lasciar parlare i numeri, come al solito precisi, neutrali e aihmè impietosi. Il campionato si è concluso con 22 sconfitte su 22 partite giocate, 145 gol subiti e 13 gol fatti. Da sottolineare un bel pareggio ad inizio stagione nel torneo denominato Coppa Provincia (quello che per la seria A è la coppa Italia) ed alcuni risultati di tutto rispetto soprattutto nel girone di ritorno (0-2 con il Vipiteno, 0-3 con il Colle Isarco, 1-4 con il Fortezza, 1-3 con l’Atletico Bolzano, 1-4 con il Rencio e il colpaccio sfiorato con il Laghetti: 3-4, con il gol del pareggio fallito all’ultimo secondo di gioco). Il secondo resoconto ha una valenza più etica; non ci chiede di quantificare ma di descrivere il modo in cui abbiamo affrontato il percorso. La domanda è: come avete gestito il gruppo, come avete operato con i ragazzi della squadra e sul territorio per proporre un modello di sport attento al valore della persona? Il tema del valore della persona è un concetto chiave, un perno su cui si regge il progetto Excelsior. Valorizzare vuol dire dare il giusto valore alle persone, dunque l’interessato deve “accorgersi” che l’istituzione lo prende in considerazione, lo considera e quindi non lo ignora e se non lo ignora utilizza le sue potenzialità per il bene della squadra. Questo deve essere fatto con tutti i partecipanti della squadra dando ad ognuno la possibilità di esprimere il proprio potenziale. Poco importa allora se proprio nel potenziale tecnico-atletico dei vari ragazzi vi siano differenze abissali. Il senso non sta infatti nel fare un confronto tra le differenze per selezionare i migliori, ma nel monitorare il percorso dei singoli, in modo che ogni persona possa misurare su sé stessa eventuali progressi, battute d’arresto o peggioramenti. L’obiettivo dichiarato che tutti gli aderenti al progetto hanno ben chiaro non è dunque la vittoria ma la prestazione individuale e collettiva migliore possibile. In altre parole chiunque va in campo deve sentire la responsabilità di fare del proprio meglio per for

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I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s nire la migliore prestazione possibile, in un atto di riconoscenza e benevolenza nei confronti della squadra,. Tutto ciò che succederà di rifl esso a quest’atteggiamento, dunque vittoria o sconfi tta, sarà la pura conseguenza degli sforzi messi in atto. Ecco descritto un concetto fondamentale del nostro progetto: detronizzare il concetto di vittoria, togliergli il ruolo di obiettivo principale di ogni manifestazione sportiva e relegarlo al ruolo di semplice conseguenza. In gergo si dice: andiamo in campo per vincere e questo lo diciamo anche noi con Excelsior proprio per rimarcare il fatto che anche per noi l’agonismo è una parte fondamentale della pratica sportiva. Sarebbe più corretto dire: andiamo in campo per dare il meglio di noi stessi, tutto quello che succederà sarà una conseguenza del nostro comportamento. In questo modo si riesce a dare il giusto valore all’esito fi nale del match e a metabolizzare ed accettare eventuali sconfi tte (che nel nostro caso non mancano mai). Portare questo messaggio anche all’esterno della squadra non è semplice. Quest’anno abbiamo avuto alcune importanti occasioni per farlo: La presentazione del libro sul progetto Excelsior “Siamo Tutti Titolari”, l’incontro con l’emittente televisiva Euronews, la partecipazione al programma televisivo Passpartù sul canale regionale della Rai, varie apparizioni sulla stampa locale e soprattutto alcune conferenze tenute a Cassano Magnago in provincia di Varese, su invito dell’amministrazione comunale, dove assieme al campione del mondo Rino Gattuso siamo stati scelti come testimonial dei valori dello sport.

Un anno intenso, coronato dalla vittoria della coppa disciplina, maturata proprio nell’ultima partita di campionato: vincere per la nona volta in tredici anni la speciale classifi ca che premia la squadra più corretta in e fuori dal campo, oltre che a ed essere un record a livello nazionale + motivo di grande soddisfazione e la conferma che lo sport ha un forte potenziale educativo e dunque è uno strumento delicato ma anche prezioso nelle mani di chi lo amministra e lo propone ai giovani. M.A. Un anno intenso, coronato dalla vittoria della coppa disciplina, maturata proprio nell’ultima partita di campionato: vincere per la nona volta in tredici anni la speciale classifi ca che premia la squadra più corretta in e fuori dal campo, oltre che a ed essere un record a livello nazionale sportiva. Sarebbe più corretto dire: + motivo di grande soddisfazione e Rino Gattuso con la dirigenza Excelsior

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