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Droghe furbe e quindi legali

“Droghe furbe” e quindi legali

Solo le droghe inserite nella “tabella delle sostanze stupefacenti e psicotrope” possono essere oggetto di sequestro. Perciò trovami dei chimici clandestini più o meno dilettanti chiamati in gergo cookers in grado di modificare molecolarmente droghe esistenti e il gioco è fatto. Così vengono create le cosiddette designers drugs o smart drugs (droghe furbe), che risultano perfettamente legali ma non per questo prive di pericolo per l’utilizzatore. Sono facilmente reperibili online stando comodamente a casa e promettono effetti simili alle droghe illegali: anch’esse possono essere iniettate, fumate, inalate o ingerite. Tra i consumatori più frequenti le statistiche elencano giovani studenti alla ricerca di stimolanti cerebrali per la preparazione degli esami, adulti dai 40 a 60 che cercano effetti simil-viagra e giovani tra i 14 ei 25 anni che le usano per effetti psichedelici. Il direttore del Sert di Vincenza dott. Vincenzo Balestra fa un’interessante affermazione dicendo che “è drogata la forma stessa di vita in cui siamo immersi”. In effetti se ci pensiamo un attimo, vediamo come la nostra società tenda a spingerci sempre più verso la prestazione a tutti i costi. Ciò significa che c’è sempre una sostanza pronta ad aiutarci ad alterare e potenziare le

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nostre performances per non scalfire la nostra immagine di vincenti. Non siamo più abituati a perseguire un obiettivo contando solamente sulle nostre forze e quindi fatichiamo anche a fare i conti con la frustrazione e la sofferenza in caso di fallimento. Anche in queste situazioni si fa uso delle droghe per “sedare” il dolore, un sentimento che vogliamo tenere lontano. Dunque l’equazione che legava il consumo di droghe al disagio giovanile non è più attuale e viene superata da un modello di società che a tutte le età può far uso di sostanze per fronteggiare situazioni critiche (pensiamo anche all’alcol o al gioco d’azzardo). Sempre Balestra afferma che molti non cercano più lo sballo in discoteca ma a casa propria in un contesto di ricerca interiore, nell’intimità e nella solitudine. In questi casi tramite allucinogeni le persone fanno delle esperienze che si sostituiscono ai normali percorsi di ricerca del sacro. Nel tentativo di superare la noia e di trovare il senso profondo del proprio agire si intraprendono viaggi pericolosissimi che possono sfociare nella patologia. M.A. Centro Studi

Fonte: settimanale online PROGETTO UOMO per il sociale 10-02-2014

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