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Abrogata la legge Fini - Giovanardi

Dopo quasi 8 anni è stato sentenziato che “unire le droghe agli sci” fu un atto anticostituzionale. La recente abolizione della legge Fini - Giovanardi ad opera della corte costituzionale ha come conseguenza il ritorno all’applicazione della legge precedente, la Iervolino - Vassalli. La Fini - Giovanardi, abrogata per “estraneità di argomento” in quanto inserita con un emendamento nella legge di fi nanziamento delle Olimpiadi Invernali di Torino 006, aveva inasprito sensibilmente le sanzioni nei confronti dei tossicodipendenti fondamentalmente tramite due misure: la cancellazione della modica quantità e l’equiparazione delle pene indipendentemente dal fatto se si trattasse di marijuana o cocaina. Dunque anche per lo spaccio di uno spinello la pena partiva da 6 anni di reclusione. Ora invece, se si tratta di modica quantità o droga leggera, la condanna parte da 1 fi no ad un massimo di 6 anni. Inoltre non c’è più punibilità per chi detiene una quantità ad uso personale. mente le sanzioni nei confronti dei

Questa vicenda ha riattualizzato il dibattito intorno al tema della legalizzazione delle droghe leggere. I nemici del proibizionismo sostengono che l’aumento della severità della legge non sia funzionale ad una riduzione del consumo, altrimenti ad esempio negli stati Uniti, il paese occidentale con la legge sulla droga più severa in assoluto, dovrebbe circolare pochissima droga, ma evidentemente non è così. Dall’altra i contrari alla legalizzazione temono un aumento incontrollato del consumo con danni per la popolazione molto maggiori di quelli attuali. Due posizioni diametralmente opposte che da anni si fronteggiano senza trovare apparenti punti d’incontro, i quali potrebbero essere ricercati in un confronto condiviso su politiche di prevenzione, su pratiche accorte e lungimiranti di riduzione del danno e su interventi massicci sul piano educativo e informativo a tutela della salute. vrebbe circolare pochissima droga, ma evidentemente non è così. Dall’altra i contrari alla legalizzazione temono un aumento incontrollato del consumo con danni per la popolazione molto maggiori di quelli

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M.A. Centro Studi

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