Assistenza sanitaria non urgente, debutta il numero 116-117 ed è boom di chiamate
di Venezia e Mestre
Fabrizio Boron:
“Svolta storica, daremo un solido futuro al Veneto”
Turismo e agricoltura, un anno positivo, ma preoccupano i tagli Ue al primario
RITORNO IN CLASSE
IE’ quasi certo, al voto il 23 novembre
l tempo scorre e di convocazione di elezioni regionali non si vede neppure l’ombra. Tutto ormai lascia presagire che la consultazione che chiamerà al voto i veneti per eleggere il nuovo consiglio regionale e soprattutto il tanto atteso nuovo presidente si terrà il prossimo 23 novembre ovvero la data ultima possibile.
A fissare la data delle elezioni dovrà essere, così stabilisce la legge, l’attuale amministrazione, quindi il decreto di indizione porterà la firma del Presidente Zaia e, appunto, non potrà andare oltre il 23 novembre. Il fatto che si arrivi all’ultimo giorno utile, evidentemente, non nasconde le forti tensioni che si vivono nella maggioranza attualmente al governo della regione Veneto. La difficoltà, dunque, a trovare una sintesi tra riunioni sul territorio e vertici romani è palpabile e sta producendo questo continuo slittamento.
Nei giorni scorsi il Ministro e Segretario della Lega, Matteo Salvini ha provato a rompere gli indugi e a lanciare la candidatura di un suo fedelissimo, il giovane e brillante segretario veneto del partito, Alberto Stefani. Una proposta, questa, che ha trovato, immediatamente, il via libera del presidente Luca Zaia e del Sindaco di Treviso, Mario Conte.
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Divieto di smartphone nelle scuole superiori di Venezia per migliorare concentrazione e rendimento, con nuove regole e strumenti per gestire i dispositivi
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Valentina Martelli, visione creativa italo-americana nel mondo dei media
I consiglieri regionali PD chiedono alla regione di contribuire a risolvere la situazione di stallo
Intanto Agsm Aim ha messo a segno la maxi fornitura di gas per la Pubblica Amministrazione
Scuola sotto pressione
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
I l suono della prima campanella in classe quest’anno è arrivato in un contesto di speranze e di preoccupazioni per la scuola veneta. Da un lato ci sono le immissioni in ruolo disposte dall’Ufficio scolastico regionale: più di 4.000 docenti assunti, di cui 950 di sostegno, rappresentano un segnale positivo dopo anni di contenziosi e supplenze frequenti. È una boccata d’ossigeno che può dare maggiore stabilità alle classi e migliorare la continuità didattica.
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Asoli due mesi dall’inaugurazione della nuova stazione Olimpia, sulla tratta Venezia–Trieste, i residenti del quartiere attorno a via Olimpia sono già esasperati dal crescente degrado che ha invaso la zona. Quello che doveva essere un fiore all’occhiello per la città si è rapidamente trasformato in un punto di riferimento per attività illecite, come spaccio di droga, furti e bivacchi. La situazione sembra fuori controllo. I bagni della stazione sono in condizioni igieniche pessime, imbrattati dai writers, e i sottopassi della stazione sono teatro di atti vandalici e violenza, come testimoniano le tracce di sangue lasciate sui muri. Ma a preoccupare maggiormente i residenti sono i continui rischi per la sicurezza: numerosi giovani attraversano i binari anziché utilizzare i sottopassaggi, un comportamento che mette a serio rischio la loro incolumità. Alla cerimonia di apertura della stazione, il vicesindaco Tomaello aveva promesso vigilanza costante e il rafforzamento della sicurezza nell’area. Tuttavia, nonostante gli impegni presi, la percezione di insicurezza tra i cittadini cresce giorno dopo giorno. Le segnalazioni di crimini e disagi sono in aumento, con residenti che chiedono a gran voce maggiori controllida parte delle forze dell’ordine. Elemento simbolico, e se vogliamo tragicomico, è quello della recinzione. Nel parco dei Sabbioni ogni sera un addetto del Comune di Venezia manda via sbandati e vagabondi e chiude il cancello a chiave. Problema risolto? Neppure per idea. Basta passeggiare per una ventina di metri e in quel parco ci si rientra tranquillamente visto che la recinzione sul lato che lo collega a quello che era il cantiere alla nuova stazione non è stata mai completata. I residente, esasperati, continuano a denunciare furti, con annesse rotture di finestrini, nelle auto in sosta e un incremento significativo della prostituzione con scene decisamente hard di amplessi consumati proprio all’interno della nuova stazione che, per forza di cose, rimane sempre aperta. Frequenti poi i ritrovamenti di dosi di stupefacenti, anche in significativa quantità, proprio nell’area verde senza contare le siringhe, le bottiglie rotte e gli escrementi. Una situazione decisamente molto difficile e quasi paradossale: la nuova stazione, che ha anche un importante valore turistico, doveva essere un valono di rilancio per l’intera area e, invece, sembra aver peggiorato le cose.
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Dall’altro, però, gli addetti ai lavori continuano a segnalare buchi importanti: nonostante le nuove assunzioni, all’appello dell’avvio d’anno mancano ancora alcune centinaia di insegnanti, con particolari difficoltà nelle primarie e in alcune discipline scientifiche. Il risultato pratico è che in molte scuole si prevedono ancora orari ridotti o ricorsi massicci alle supplenze, con tutto ciò che ne consegue in termini di qualità dell’apprendimento e organizzazione per le famiglie.
Mestre, residenti esasperati per il degrado alla nuova stazione Olimpia
Quartiere in difficoltà: spaccio,
furti e insicurezza Facciamo
L’Ufficio scolastico regionale ha intensificato le comunicazioni e le operazioni di assegnazione delle cattedre in queste settimane: si sono susseguiti provvedimenti e incontri per coordinare le ultime nomine prima dell’inizio delle lezioni. Questo lavoro “dietro le quinte” è cruciale, ma non può sostituire una programmazione strutturale a medio termine e, soprattutto, continuare a lasciare nella precarietà centinaia di insegnanti che ogni autunno devono attendere le chiamate degli istituti per sapere dove e quanto lavoreranno.
Accanto alle difficoltà di organico pesa il capitolo del caroscuola. Le famiglie venete si trovano a fare i conti con spese sempre più consistenti: libri di testo che in alcuni casi superano i 300 euro a studente alle medie e arrivano a sfiorare i 500 euro nei licei, trasporto scolastico che incide sensibilmente nei bilanci di chi vive fuori dai centri urbani, rette delle mense che non fanno che crescere per effetto dell’inflazione.
Una parte di queste spese è alleggerita dai contributi regionali o comunali, buoni libro, agevolazioni per le tariffe, borse di studio, ma la coperta è corta e la disparità tra territori anche vicini resta evidente. Alcuni municipi riescono a garantire sostegni significativi, altri faticano a trovare le risorse, creando un mosaico di opportunità che non sempre assicura equità.
Il punto politico è chiaro: le soluzioni tampone non bastano più. Servono politiche che affrontino il problema alla radice, piani di reclutamento più stabili, formazione continua che risponda ai bisogni delle scuole locali, incentivi per trattenere i docenti nei territori più fragili e, parallelamente, interventi più strutturati a sostegno delle famiglie. La scuola non è solo organici e cattedre: è anche accessibilità economica, condizioni che permettano a ogni ragazzo di iniziare l’anno senza pesi eccessivi sulle spalle dei genitori.
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Green. Le due società lavoreranno insieme per promuovere l’economia circolare
Accordo Versalis - Veritas per promuovere il riciclo avanzato delle plastiche
La partnership Versalis-Veritas punta a trasformare rifiuti in risorse: dal riciclo meccanico dell’EPS alla produzione di r-GPPS e r-EPS, fino a 20.000 tonnellate annue, rafforzando l’economia circolare e lo sviluppo sostenibile di Porto Marghera
V
ersalis, società chimica di Eni, e Veritas, una delle maggiori multiutility d’Italia attiva nella Città metropolitana di Venezia e in parte della provincia di Treviso, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per promuovere l’economia circolare, in particolare per individuare lo sviluppo di iniziative congiunte per la valorizzazione delle plastiche post-consumo e post-industriali. L’intesa è stata siglata da Adriano Alfani, amministratore delegato di Versalis, e da Andrea Razzini, direttore generale di Veritas.
Le due società lavoreranno insieme per analizzare e selezionare i flussi di rifiuti e di materia prima seconda provenienti dagli impianti di Veritas, al fine di valutarne l’idoneità ai processi di riciclo di Versalis. A Fusina, nell’area industriale di Porto Marghera, Veritas (società detenuta al 50,93% dal Comune di Venezia) gestisce attraverso società controllate l’Ecodistretto dei rifiuti, esempio concreto di sinergia industriale tra impianti di trattamento situati a breve distanza l’uno dall’altro, così da contribuire a ridurre i consumi energetici e le relative emissioni in atmosfera.
L’obiettivo condiviso dell’accordo sottoscritto oggi è sviluppare una filiera industriale integrata, a km zero, per produrre plastiche riciclate di alta qualità, anche attraverso nuovi investimenti, a partire dalla valorizzazione dei rifiuti in
polistirene espanso (EPS), come le cassette utilizzate nel settore ittico, che saranno utilizzate nel nuovo impianto Versalis avviato a marzo 2025 a Porto Marghera, per la produzione di plastiche a partire da materie prime riciclate meccanicamente che a regime sarà in grado di produrre fino a 20.000 tonnellate all’anno di polistirene cristallo (r-GPPS) e polistirene espandibile (r-EPS), utilizzando materia prima seconda derivante da rifiuti di polistirene espanso post-consumo. L’impianto di Porto Marghera rappresenta il primo tassello della riconversione del petrolchimico veneziano e si inserisce nel piano di trasformazione e rilancio di Versalis sottoscritto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“Con questo accordo rafforziamo il nostro impegno a Porto Marghera per sviluppare ulteriormente la circolarità delle plastiche, mettendo a sistema le competenze industriali e tecnologiche di Versalis e di Veritas, che è per noi un partner strategico”, dichiara l’amministratore delegato di Versalis, Adriano Alfani.
“Per raggiungere l’obiettivo dell’effettivo riciclo dei rifiuti urbani occorrono sia un grande impegno da parte delle cittadine e dei cittadini per fare una buona raccolta differenziata, che impianti di selezione e valorizzazione che consentano ai rifiuti di tornare materia
prima. Questo accordo consentirà di concretizzare queste attività con positivi impatti ambientali, a cominciare dalla Città di Venezia e del territorio metropolitano”, dice il direttore generale di Veritas, Andrea Razzini.
“Dal 2015, anno in cui abbiamo assunto la guida della città, abbiamo indicato con chiarezza la direzione: Porto Marghera doveva diventare un simbolo della transizione green e della riconversione industriale sostenibile - commenta il sindaco Luigi Brugnaro - È stata una precisa scelta politica che ha guidato ogni nostra decisione. Oggi i risultati si vedono: progetti concreti, impianti innovativi, filiere produttive nuove che trasfor-
mano i rifiuti in risorse e aprono opportunità di lavoro qualificato. Puntare sull’economia circolare significa credere che la crescita economica e la tutela dell’ambiente possano camminare insieme. Con accordi come questo, il Comune di Venezia conferma la volontà di
Nuova intesa tra Venezia e Odessa
Un abbraccio simbolico tra due città di mare, unite dal desiderio di guardare oltre la guerra. A Ca’ Farsetti, il sindaco Luigi Brugnaro ha accolto il primo cittadino di Odessa, Gennadiy Trukhanov, per rinnovare il patto di collaborazione sottoscritto nel 2022, pochi mesi dopo la Festa della Sensa e il Gemellaggio Adriatico.
“Odessa è una città viva e non dimenticherà mai questo legame” ha dichiarato Trukhanov, mostrando un video che racconta le ferite e la forza della sua comunità. Brugnaro ha ribadito l’impegno veneziano: “Pensiamo già al futuro. La ricostruzione passerà dal porto di Odessa, strategico per l’economia ucraina. Venezia metterà a disposizione le sue competenze in infrastrutture e sviluppo”.
Il patto si concentra su cultura, turismo, educazione e crescita economica. L’Università Iuav è pronta a collaborare per la ricostruzione del centro storico della città ucraina, riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, mentre la Fenice e la Fondazione Musei Civici hanno già offerto sostegno per salvaguardare le opere d’arte.
Brugnaro ha ricordato che Venezia ha accolto oltre 1600 profughi dall’inizio del conflitto: “Non è solo un gesto formale. Vogliamo dare un futuro sereno ai bambini che oggi vivono l’incubo della guerra. Questo accordo è la conferma della nostra vicinanza”.
Trukhanov ha voluto ringraziare la città lagunare consegnando a Brugnaro un’onorificenza speciale, sottolineando le radici italiane
accompagnare la trasformazione di Porto Marghera in un distretto europeo della sostenibilità, a beneficio delle imprese, dei cittadini e soprattutto delle future generazioni. I numeri di nuove aziende e di occupati, in crescita, testimoniano la validità di questa scelta”.
di Odessa: “Molti dei nostri palazzi portano la firma di architetti italiani, e persino ‘O Sole Mio è nata nella nostra città. Il legame con Venezia viene da lontano”.
A suggellare la giornata, l’Associazione Gondolieri ha consegnato al sindaco ucraino la tradizionale maglia a righe bianche e blu, dopo che la scorsa Regata Storica aveva visto sfilare sul Canal Grande l’imbarcazione “Invincibile Odessa”, condotta dai veterani di guerra.
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è protagonista nella realizzazione di opere strategiche come la Pedemontana, la Via del Mare e la SR 308, insieme al potenziamento del trasporto pubblico e delle reti ciclabili
Un Veneto più sicuro, moderno e accessibile.
Il 2024 ha segnato un record storico per il turismo con 73 milioni di presenze. È stato promosso un modello identitario, sostenibile e inclusivo, capace di valorizzare cultura, territorio e comunità. L’innovazione è stata centrale per rispondere alle nuove esigenze dei visitatori.
Il Veneto è anche un esempio virtuoso di buona amministrazione: spesa pubblica tra le più basse e utilizzo del 103% dei fondi europei. Fratelli d’Italia ha sostenuto il percorso per conseguire l’autonomia differenziata fino all’approvazione della Legge 86/2024, rafforzando il ruolo e l’efficienza della Regione. Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 rappresentano un’opportunità straordinaria per economia, turismo e infrastrutture.
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G lucaspavanetto e lucaspavanetto
Componente della V Commissione Politiche Socio Sanitarie e della VI Commissione politiche per l’istruzione, la formazione ed il lavoro, politiche per la ricerca, politiche per la cultura, il turismo e lo sport.
Focus scuola/1. Un progetto che rafforza il legame tra istruzione superiore, cultura e sviluppo territoriale
Besio contro la scuola “di plastica”: “Senza ostacoli i ragazzi non crescono”
L’assessore Laura Besio punta su educazione consapevole, innovazione e nuove discipline STEM, integrando intelligenza artificiale e sicurezza online, con progetti di volontariato e collaborazioni con università e fondazioni
N el suo primo giorno di scuola da mamma e assessore, Laura Besio ha visto concretizzarsi una piccola grande vittoria della comunità: la partenza della classe prima alla scuola di San Giovanni Bosco a Ca’ Sabbioni, salvata grazie all’impegno di tutti. Un traguardo reso possibile da scuola, famiglie e istituzioni insieme, che per lei rappresenta la vera forza dell’educazione.
Qual è la sua priorità assoluta oggi in tema di educazione e scuole?
“Continuo a credere nella scuola come quello spazio dove si entra bambini e si esce cittadini. Ecco perché è importante accendere la luce sul contenuto più che sulla forma. Serve recuperare il suo vero ruolo: a scuola si vive un percorso che contempla anche cadute, errori, rallentamenti, che fanno parte della crescita. Sono contraria alla smania di voler sempre tutelare tutto e tutti, ripulendo dagli ostacoli: promuovere con un voto che non rispecchia la reale condotta per non turbare gli animi, oppure evitare i voti per non creare pressioni. Se sterilizziamo ogni difficoltà, costruendo un ambiente senza spigoli, non permettiamo ai ragazzi di imparare ad affrontare la vita: sbagliare, cadere, ri-
alzarsi. In sintesi, crescere. Nonostante un disorientamento generale, sono convinta che la scuola rimanga il luogo privilegiato in cui si istruisce e si forma la persona, si valorizzano i talenti, si trasmettono valori fondamentali per la comunità. È il posto in cui si educa, si impara, si scopre e si costruisce insieme il futuro. Questa è la vera sfida. E sono felice che la mia delega sia alle politiche educative e non solo all’istruzione, perché l’educazione è responsabilità di molti, non solo della scuola”.
Tecnologia e futuro del lavoro: quali innovazioni didattiche state sperimentando?
“Quest’anno abbiamo introdotto due nuove tematiche: l’intelligenza artificiale e le discipline Stem (scienza, tecnologia, ingegneria, matematica). Come tutte le novità, vanno conosciute e accompagnate: saranno un’opportunità o un rischio a seconda di come sapremo gestirle. Ho insistito molto sull’uso consapevole del web: tecnologia e social sono strumenti affascinanti ma anche pericolosi, se affrontati senza preparazione. Per la prima volta abbiamo portato nelle scuole l’esperienza del papà di Carolina Picchio, la prima vittima riconosciuta di cyberbulli-
smo”.
Ci sono progetti specifici promossi dal Comune che portano la sua firma?
“Sì, e ne sono fiera: per la prima volta abbiamo portato a scuola, in modo strutturato attraverso gli Itinerari Educativi, il tema del volontariato inteso come servizio gratuito. Un Paese senza solidarietà è sterile. I ragazzi hanno risposto con entusiasmo: è un segnale che mi dà fiducia”.
Collaborazioni: quali sono i rapporti con università, fondazioni e associazioni?
“Con il protocollo d’intesa firmato nel 2023 tra Regione Veneto, Comune di Venezia, Ca’ Foscari, Iuav, Accademia di Belle Arti, Fondazione Venezia Capitale della Sostenibilità e Conservatorio Benedetto Marcello è nato il progetto Venezia Città Campus. Mira a potenziare l’offerta formativa, attrarre talenti da tut-
to il mondo, rafforzare i legami tra atenei, imprese e territorio, sostenere programmi di residenzialità agevolata e realizzare nuovi posti letto”.
Dispersione scolastica: qual è la situazione a Venezia e come intervenite?
“È un fenomeno da monitorare, ma guardando ai dati dell’Ufficio Inadempienza Scolastica non vedo una reale emergenza nel Comune di Venezia. Più della metà degli studenti segnalati come “dispersi” durante l’anno poi rientra a scuola, grazie a un lavoro silenzioso ma prezioso. Agiamo con sensibilizzazione, chiedendo alle scuole di segnalare subito le assenze critiche. Offriamo colloqui psico-educativi ai genitori, attiviamo percorsi individualizzati per il minore e la famiglia, laboratori di motivazione allo studio e riorientamento, e ci avvaliamo di mediatori lin-
guistici. L’obiettivo non è punire, ma recuperare: riportare i ragazzi nel circuito scolastico, farli rientrare e trovare la loro strada. La maggior parte lo fa”.
Un assessore deve anche sognare: come immagina Venezia città educativa tra dieci anni?
“Sogno una narrazione diversa delle nuove generazioni, troppo spesso descritte come svogliate. Esiste invece una maggioranza silenziosa di ragazzi che studiano, lavorano, fanno volontariato. È questa la gioventù che dobbiamo raccontare e valorizzare, anche con riconoscimenti come il Premio San Marco. E sogno che venga recuperata la cultura del lavoro: oggi qualcuno illude i giovani che si possa ottenere senza fatica, con le scorciatoie dei social. Ma il lavoro è impegno, responsabilità, crescita e partecipazione: è il motore del Paese”. Guendalina Ferro
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Laura Besio
Focus scuola/2. Le scuole superiori della vietano l’uso dei telefoni anche durante gli intervalli
Archiviata l’era dei cellulari fra i banchi, saranno spenti anche durante l’intervallo
Con l’inizio del nuovo anno scolastico gli istituti superiori si preparano a dire addio all’uso libero dei telefoni cellulari in classe, allineandosi alle regole già in vigore nelle scuole elementari e medie. La circolare ministeriale dello scorso giugno ha evidenziato gli effetti negativi di un uso eccessivo dello smartphone su salute, benessere e rendimento scolastico degli studenti, lasciando agli istituti ampia autonomia nella gestione delle modalità di applicazione.
“Il ministero prevede il divieto del cellulare durante l’orario scolastico – commentano alcuni dirigenti scolastici – sia durante le lezioni che negli intervalli. Nell’ambito della loro autonomia, gli istituti possono decidere le modalità di applicazione e le eventuali sanzioni”. Presidi e docenti sono al lavoro per aggiornare i regolamenti interni e recepire le indicazioni ministeriali. La circolare del 16 giugno ha esteso il divieto anche alle scuole superiori, lasciando però libertà a ciascun istituto di definire le modalità operative.
Alcune scuole hanno deciso di adottare un approccio graduale, puntando sulla fiducia nei ragazzi e sulla responsabilizzazione indivi-
duale. Fino allo scorso anno, l’uso dello smartphone era consentito anche per fini didattici, con app e strumenti digitali impiegati per ricerche, quiz e attività collaborative. Ora, invece, entrerà in vigore un divieto più rigido e generalizzato.
Per gestire concretamente la nuova normativa, alcuni istituti si stanno attrezzando con armadietti personali o collettivi dove gli studenti dovranno depositare i dispositivi all’ingresso in aula; altri prevedono porta-cellulari da parete in ogni classe, sotto la supervisione degli insegnanti.
Il contesto nazionale conferma l’urgenza di misure simili: i dati delle prove Invalsi mostrano un
aumento della quota di studenti delle superiori con scarse competenze in italiano e matematica, fenomeno che alcuni esperti collegano anche alla distrazione causata dall’uso continuo dei dispositivi mobili. In questo quadro, il divieto vuole essere non solo una norma disciplinare, ma anche un’opportunità educativa per ristabilire attenzione, concentrazione e qualità dell’apprendimento.
Molti dirigenti scolastici sottolineano che il provvedimento dovrà essere accompagnato da un lavoro educativo più ampio, in cui si insegni agli studenti un uso consapevole della tecnologia, sia a scuola che nella vita quotidiana.
Sara Busato
Venezia fa un passo indietro: ripristinati ventuno operatori nelle scuole dell’infanzia
Il divieto assoluto dello smartphone in classe cancella anche l’uso didattico degli strumenti digitali. È la fine della didattica innovativa?
Un’inchiesta sul rischio che la lotta alla distrazione diventi una regressione tecnologica, in un sistema scolastico già in difficoltà
Buone notizie per le famiglie e per i più piccoli: in Prefettura si è concluso un incontro decisivo tra Fp Cgil, Comune di Venezia e AMES, che ha portato al ripristino di 21 operatori nei servizi educativi della città. Il tavolo, richiesto dalla Cgil a seguito dello stato di agitazione del personale ausiliario e di cucina dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali, ha avuto esiti concreti: 18 operatori saranno dedicati alla tutela dei bambini con bisogni speciali, mentre 3 saranno destinati alle sostituzioni del personale, assicurando continuità e qualità del servizio.”Quando si ripristinano i diritti dei bambini, non c’è nessuno che vince o perde – commenta Paolo D’Agostino, Segretario della Fp Cgil Venezia –. I genitori potranno essere soddisfat-
ti assieme a noi di questo risultato straordinario”.
Nel corso dell’incontro, le parti hanno concordato anche la sospensione pratica di alcune parti del contratto integrativo contestate dal sindacato e respinte dal referendum dei lavoratori a luglio. Inoltre, è stata decisa la riapertura del tavolo che aveva portato all’accordo di giugno, con l’impegno dell’azienda a non emanare nuo-
vi ordini di servizio sulle questioni ancora in discussione. Un altro punto chiave riguarda la riorganizzazione del personale: verrà convocato a breve un nuovo incontro per affrontare le posizioni di chi non ha condiviso il trasferimento, rispettando l’accordo siglato nel 2018. Un passo importante reso possibile proprio dall’assunzione dei nuovi operatori.
“Saranno tavoli complessi e avremo bisogno del supporto di tutti i lavoratori di Ames – conclude D’Agostino –. Il sindacato esiste per rappresentare i bisogni reali, e oggi abbiamo dimostrato di saperlo fare. Rimane però fondamentale mantenere alta l’attenzione sui prossimi confronti per ottenere risultati concreti e non solo dichiarazioni di intenti”. (r.v.)
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Mobilità. Via libera dalla Giunta a due nuovi tratti
Continua l’ampliamento della rete ciclabile, per renderla sempre più sicura e interconnessa
L
a Giunta comunale ha licenziato su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, la delibera di Consiglio “Permeabilità ciclabile su due tratti mancanti della rete ciclabile: via Buozzi e via Capodistria”, che ratifica la determinazione motivata di conclusione positiva della Conferenza di servizi per l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, con contestuale approvazione della variante al Piano degli Interventi n. 115, di presa d’atto di non pervenute osservazioni, apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e dichiarazione di pubblica utilità dell’opera. La proposta di delibera sarà esaminata nelle prossime settimane dalle commissioni competenti, per poi approdare in Consiglio comunale.
Il progetto riguarda il completamento di due tratti ciclopedonali mancanti nella rete esistente. In via Buozzi, l’intervento consiste nel raccordo di circa 20 metri tra il percorso proveniente dal Parco Albanese e la piattaforma di attraversamento pedonale di via Buozzi, passando per l’area verde adiacente a via Vallenari. In via Capodistria, il nuovo tratto collegherà il percorso esistente da via Istria alle aree verdi che conducono al Forte Gazzera, fino a via Capodistria in prossimità dell’accesso al Forte, intersecando la strada bianca che unisce l’ingresso al parcheggio. È prevista anche la predisposizione degli impianti di illuminazione pubblica.
prosegue con costanza, consapevoli che ogni segmento in più rappresenta un passo avanti verso una città più vivibile e accessibile.”
“Sempre più persone scelgono la bicicletta come mezzo di trasporto e per attività ricreative - spiega il sindaco Luigi Brugnaro - Per questo continua l’impegno per rendere l’intera città accessibile attraverso una rete ciclabile continua e interconnessa, che colleghi i centri delle ‘città di Venezia’ con le aree più periferiche, garantendo sicurezza e comodità”.
“Questo intervento – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto – si inserisce in un impegno più ampio dell’Amministrazione sul fronte della ciclabilità, con investimenti mirati a creare una rete sempre più continua, sicura e fruibile. Completare tratti mancanti significa facilitare gli spostamenti quotidiani di chi usa la bici, valorizzare le connessioni con aree verdi e luoghi di interesse come il Forte Gazzera e incentivare una mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale. La nostra azione
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Approvati due progetti per la manutenzione dell’edilizia comunale e sportiva
La Giunta comunale ha approvato due delibere riguardanti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sull’edilizia comunale e sportiva della Terraferma, per un investimento complessivo di 2 milioni di euro.
La prima delibera approva il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la manutenzione ordinaria, con interventi di adeguamento normativo e manutenzione diffusa a guasto su circa 215 immobili di proprietà o in gestione all’Amministrazione comunale. La spesa prevista è di 1.100.000 euro, finanziata interamente con entrate correnti dell’annualità 2025.
La seconda delibera riguarda il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la manutenzione straordinaria, che prevede una serie di interventi mirati. Tra questi: la manutenzione delle coperture all’Autorimessa Municipale di via Spalti, al Centro Civico San Marco e al Centro Culturale Candiani (dove è prevista anche l’installazione di un parapetto autoportante), la sostituzione di serramenti al Municipio di Mestre, la riorganizzazione degli spazi e l’adeguamento dei bagni disabili all’Ex Carbonifera, il rifacimento della copertura delle palestrine riabilitative alla piscina e palestra Terraglio, la sostituzione della linea acqua per l’irrigazione dei campi al Calcio Favaro, la verifica e la sostituzione di tubazioni e fosse biologiche al Calcio Malcontenta, la realizzazione di un ascensore alla piscina di Chirignago, l’adeguamento sismico della copertura alla palestra Rodari, l’inserimento di inferriate al Bocciodromo Bissuola e una manutenzione generale delle componenti edili e impiantistiche negli altri impianti sportivi comunali. L’importo complessivo dell’intervento è di 900.000 euro, finanziati con avanzo di amministrazione non vincolato.
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Economia. Aumentano la liquidità e gli investimenti sul territorio
Bilancio consolidato Gruppo Città di Venezia: continua a diminuire il debito
L a Giunta comunale ha approvato il Bilancio Consolidato 2024 del Gruppo Città di Venezia, che sarà ora sottoposto al Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Il documento si chiude con un utile netto di Gruppo pari a 43.496.858 euro, frutto sia dell’andamento positivo del Comune di Venezia (45,1 milioni) sia degli utili consolidati delle società ed enti partecipati (32,3 milioni), a cui vengono sottratte le “cosiddette” operazioni reciproche (33,9 milioni), che portano, appunto, al risultato di Gruppo consolidato di 43,5 milioni sopracitato.
“Anche nel 2024 prosegue il trend di riduzione del debito del Gruppo Città di Venezia - sottolinea l’assessore al Bilancio Michele Zuin - una risposta concreta a chi sosteneva che la nostra Amministrazione avrebbe aumentato l’indebitamento. Al contrario,
stiamo dimostrando che si possono ridurre i debiti e, allo stesso tempo, realizzare importanti investimenti per sviluppare la città e il suo territorio. Ciò è testimoniato anche dall’aumento del patrimonio netto del Gruppo che passa dal 1.150.293.397 euro del 2014 al 1.994.325.666 euro del 2024. Un aumento di ben il 73%, pari a 844 milioni in dieci anni. Il risultato è un Gruppo solido, in crescita e con un utile di esercizio significativo”.
L’indebitamento complessivo, rapportato alla quota di possesso del Gruppo, scende a 642.459.017 euro, con una diminuzione di 49,2 milioni rispetto al 2023 e di circa 157 milioni rispetto al 2014, quando dalla gestione commissariale si erano ereditati praticamente 800 milioni di debito. Le disponibilità liquide complessive al 31 dicembre 2024 ammontano a 542.147.737 euro, di cui 354,9
milioni relativi al Comune di Venezia e oltre 103 milioni a Gruppo Veritas Spa.
“Si conferma - precisa Zuin - il percorso avviato dal 2015: dal risanamento delle casse comunali e delle società partecipate, allora in condizioni critiche, a una fase di crescita e sviluppo fondata su investimenti strategici, efficienza gestionale e bilanci in ordine. Un ringraziamento va agli Uffici di Ragioneria del Comune, che redigono direttamente il Bilancio Consolidato, un lavoro che altri grandi Comuni affidano a società esterne”.
“Con questo bilancio dimostriamo, ancora una volta, la coerenza e la solidità dell’operato di questa Amministrazione. I numeri, tutti certificati, confermano chiaramente che gli impegni presi con i cittadini nel 2015 li stiamo portando a termine, uno dopo l’altro - conclude il sindaco
Luigi Brugnaro - Non solo: stiamo lasciando una situazione di liquidità e di prospettive concrete per la prossima Amministrazione. Non abbiamo sprecato risorse, anzi: abbiamo fatto economia, avviato investimenti pubblici, at-
Torna il ponte votivo di San Michele: a inizio ottobre il via ai lavori
“Torna, in occasione della Commemorazione dei Defunti, il ponte votivo che collegherà le Fondamente Nove con l’ingresso monumentale del cimitero di San Michele in Isola. Un’opera temporanea che consentirà, come nella tradizione veneziana, di raggiungere a piedi il cimitero durante il periodo delle celebrazioni”. Così il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha annunciato l’avvio dei lavori a inizio ottobre, per permettere l’apertura del passaggio pedonale da giovedì 30 ottobre a giovedì 6 novembre 2025.
Il ponte, lungo oltre 400 metri e lar-
go 15, sarà costituito da moduli galleggianti analoghi a quelli utilizzati per il ponte votivo del Redentore, per la Festa della Salute e per la VeniceMarathon. Sarà dotato di un varco navigabile alto 3,5 metri e largo 10, per garantire il passaggio delle imbarcazioni.
“Ripristinare il ponte votivo di San Michele - aggiunge Brugnaro - è un gesto di sensibilità verso i nostri defunti e le loro famiglie. Nel 2019 abbiamo recuperato una tradizione abbandonata negli anni ‘50. Quest’anno lo riproponiamo in occasione del Giubileo 2025 ‘Pelle-
grini di speranza’. Offriamo così a cittadini e visitatori la possibilità di raggiungere il cimitero a piedi, recuperando un legame con il passato e creando un momento di comunità e raccoglimento. È un modo per dire che Venezia ricorda e onora sempre chi l’ha preceduta”.
Il ponte votivo di San Michele rappresenta un servizio concreto e simbolico, che accompagna il programma delle celebrazioni per la ricorrenza dei Defunti e riafferma l’attenzione dell’Amministrazione comunale per il decoro e l’accessibilità dei luoghi di sepoltura.
traendo quelli privati, costruendo basi solide perché Venezia sia tra le città meglio amministrate d’Italia. La nostra priorità resta una: continuare a lavorare per il bene della Città, con umiltà, coraggio e determinazione”.
Innovazione. Spazi museali, sale studio e terrazza per eventi al servizio della comunità
Gazzera: 2 milioni di euro per la riqualificazione dell’ex centrale idrica di Veritas
A l via la riqualificazione dell’edificio ex centrale Veritas alla Gazzera. L’intervento, che prevede un investimento di 2 milioni di euro, prevede il recupero dell’ex centrale idrica dell’Acquedotto di Gazzera, situata tra via Brendole e via Istria, vincolata come Bene culturale dal 2020. L’obiettivo è restituire l’edificio alla fruizione della cittadinanza, con particolare attenzione ai giovani, trasformandolo in un polo multifunzionale per studio, eventi e socialità.
Il progetto, improntato a un approccio conservativo, prevede interventi di consolidamento, restauro e valorizzazione delle componenti edilizie storiche, integrando nell’esperienza di visita i macchinari, le pompe e i pannelli di controllo originari, a testimonianza dell’archeologia industriale locale. Al piano terra sono previsti: un piccolo spazio museale dedicato alla storia dell’edificio e dell’acquedotto e delle sale studio. Al piano primo una sala per piccoli eventi, una sala espositiva-museale, una terrazza piana per eventi all’aperto.
“Questo intervento - sottolinea l’assessore Zaccariotto - ci permette di salvaguardare un edificio di grande valore storico e identitario per la Gazzera, trasformandolo in un luogo vivo e accessibile, in particolare
per i giovani. Sarà uno spazio di incontro, di studio e di cultura, capace di unire memoria e contemporaneità. La nostra volontà è recuperare e rifunzionalizzare i beni del territorio, mantenendone la storicità e, al tempo stesso, offrendo nuove opportunità di utilizzo alla comunità”.
“Non è solo un intervento di restauro, ma un investimento sul futuro del quartiere, che unisce memoria e innovazione, cultura e socialità. Con questo progetto, dimostriamo ancora una volta che la rigenerazione urbana passa anche dalla capacità di ridare vita e funzioni ai nostri beni storici - spiega il sindaco Luigi Brugnaro - La riqualificazione, che avviene nell’area centrale di Gazzera, a fianco della chiesa, comprenderà anche il miglioramento dell’accessibilità e l’efficientamento energetico, ma sarà anche occasione per spiegare la complessità della gestione delle acque nel nostro territorio”.
Il Comune di Venezia aderisce al protocollo di legalità con la Prefettura per il settore turistico-alberghiero
Il 3 settembre 1982, nell’attentato di via Isidoro Carini a Palermo, la mafia assassinava il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro, ferendo gravemente l’agente Domenico Russo, che morì pochi giorni dopo. A quarantatré anni di distanza, la memoria di quel vile agguato è, per l’intero Paese, un costante monito alla responsabilità e al comune impegno nella lotta alla mafia.
E’ in questa data simbolica che la Giunta comunale ha approvato la delibera “Approvazione dello schema di protocollo tra Prefettura – U.T.G. di Venezia e Comune di Venezia avente ad oggetto iniziative di prevenzione amministrativa antimafia nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione”.
Il provvedimento sancisce l’adesione del Comune di Venezia al Protocollo di legalità che sarà sottoscritto con la Prefettura, che introduce misure rafforzate di prevenzione del rischio di infiltrazioni mafiose, con particolare attenzione a settori strategici come il turismo, la ricettività alberghiera e la ristorazione. L’obiettivo è potenziare i controlli su nuove aperture, subingressi e variazioni, imponendo l’obbligo di acquisizione della comunicazione antimafia e favorendo un’azione di contrasto più efficace contro fenomeni di illegalità.
“Venezia è una città che punta sul lavoro - sottolinea il sindaco Luigi Brugnaro - ed è nostro dovere proteggerne l’economia sana e le imprese oneste. Con questo protocollo rafforziamo la collaborazione con la Prefettura e le forze dell’ordine per prevenire ogni possibile tentativo di infiltrazione criminale, garantendo regole chiare e trasparenza anche nei settori strategici dell’alberghiero e della ristorazione. La legalità è un valore che difendiamo con determinazione, perché è la base per la crescita, l’occupazione, l’attrattività dei capitali e il futuro della nostra comunità”. “E’ sempre più importante - aggiunge l’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga - potenziare le misure di prevenzione del rischio di infiltrazioni mafiose nei territori, specie in quelli caratterizzati da un tessuto economico rilevante per numero di attività e articolazione dei settori. Comparti strategici come il turismo, la ricettività e la ristorazione, particolarmente esposti nelle fasi di avvio delle attività, richiedono la massima collaborazione tra i diversi enti preposti ai controlli amministrativi. L’adesione al protocollo proposto dalla Prefettura ci consentirà di accrescere l’efficacia delle attività di prevenzione amministrativa antimafia e di individuare e contrastare tempestivamente eventuali fenomeni di condizionamento criminale. La tutela della legalità è il presupposto essenziale per una concorrenza leale, per qualificare l’offerta turistica e per salvaguardare l’immagine e l’economia del Paese”.
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Emergenza. Richiesta di confronto istituzionale per decisioni coerenti con il territorio
Dibattito regionale sul Mose: il PD chiede chiarezza su gestione e manutenzione
Consiglieri regionali Pd sollecitano la Seconda Commissione su gestione e manutenzione del Mose. La richiesta mira a garantire chiarezza tecnica e finanziaria, tutela ambientale e sicurezza per la Laguna di Venezia e le attività economiche correlate
Il futuro del Mose torna al centro del dibattito politico veneto. I consiglieri regionali del Partito Democratico, Jonatan Montanariello e Francesca Zottis, hanno presentato un’interrogazione e chiesto che la Seconda Commis-
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possibile aumento dei costi. «Vogliamo chiarezza – spiega Montanariello, vicepresidente della Commissione Infrastrutture – su come si intende procedere con la manutenzione ordinaria e straordinaria. Non è solo una questione
risorsa strategica per l’economia locale, dal turismo alle attività portuali. Per questo, i due consiglieri chiedono maggiore trasparenza da parte della Regione, che siede negli organi dell’Autorità per la Laguna.
sione consiliare convochi con urgenza un’audizione dedicata al tema della gestione e della manutenzione del sistema di dighe mobili, indispensabile per la protezione della Laguna di Venezia. La richiesta arriva dopo le recenti notizie di stampa che parlano di un quadro ancora incerto e di un
ambientale, ma anche economica: molte aziende venete hanno investito nel Mose e hanno diritto a sapere come sarà organizzata la fase gestionale».
Il Pd sottolinea che la salvaguardia della Laguna non riguarda soltanto la difesa dal rischio acqua alta, ma rappresenta anche una
«Le informazioni oggi disponibili – aggiunge Zottis – non danno sufficienti garanzie, né dal punto di vista tecnico né da quello finanziario. È indispensabile un confronto aperto e tempestivo nelle sedi istituzionali, per assicurare decisioni coerenti con le esigenze del territorio».
Vigili del fuoco sotto organico a Venezia: volantinaggio per denunciare le criticità
Un volantinaggio per informare la cittadinanza sulle gravi difficoltà operative che i vigili del fuoco affrontano quotidianamente. È quanto organizzato dalla Fns Cisl Venezia, davanti alla caserma dei Vigili del Fuoco di Ca’ Foscari.
«I cittadini devono sapere in quali condizioni lavora chi li soccorre ogni giorno», sottolinea segretario generale Christian Cornello.
«La carenza cronica di personale operativo e capisquadra mette a rischio l’efficienza degli interventi. Le squadre sono ridotte all’osso e costrette a operare con mezzi datati e riparati alla buona. A tutto ciò si aggiunge lo stato precario delle strutture operative, che necessitano urgentemente di interventi di manutenzione».
Cornello ha ricordato inoltre il
recente sforzo straordinario dei vigili del fuoco durante gli eventi meteorologici estremi del 21 agosto, tra Mestre e Cavallino-Treporti: «In pochi giorni sono stati portati a termine oltre 600 interventi, ma
l’impegno costante e la professionalità del personale non possono più compensare l’assenza di investimenti adeguati. La situazione è ormai insostenibile e serve un cambio di rotta immediato».
Salvaguardia
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Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .
tire, con il suo nuovo centro di PMA, i più alti standard di qualità, sicurezza e trasparenza con una struttura all’avanguardia, realizzata tà personalizzato, con un approccio umano, empatico e rispettoso, potendo avvalersi di una équipe multidisciplinare di professionisti e specialisti di provata esperienza dedicati e che potranno avvalersi di tutti gli altri servizi pletare il percorso come il Laboratorio Analisi, siologica e all’utilizzo delle sale operatorie per Nell’ambito della PMA saranno offerti i servizi più avanzati di diagnostica e di procreazione
(Fecondazione In Vitro e Embryo (IntraCytoplasmatic Sperm come gli guire l’embrione in ogni sua fase di sviluppo gliorare e implementare i criteri di selezione
mento della ristrutturazione del Blocco Nord dell’Ospedale di Chioggia, è stato previsto un investimento di 1.200.000 euro; nel febbraio 2021 è stata approvata la variante per l’inserimento nell’area del Gruppo Parto dei locali destinati alla PMA, con un ulteriore intervento di 658.000 euro, per complessivi 1.858.000 euro.
A questi finanziamenti vanno aggiunti gli investimenti in attrezzature e arredi sanitari autorizzati all’Ulss 3 Serenissima, che ammontano a 1.813.286 euro, di cui 449.570 euro per il Gruppo Parto e 1.363.716 euro per la PMA. L’im-
messe a conoscenza che promuoviamo una nascita rispettata e centrata sulla persona, in linea con le buone pratiche assistenziali e le linee guida nazionali ed internazionali”.
Si è inteso realizzare due sale parto all’avanguardia capaci di rispettare la fisiologia della nascita ma allo stesso tempo di assicurare tutte le dotazioni strumentali e gli spazi per intervenire nei casi in cui la fisiologia si trasformi in patologia.
Tutte le attrezzature e le soluzioni ambientali acquistate per arredare le nuove sale parto sono finalizzate alla creazione di uno spa-
l’allattamento e la stabilizzazione termica e cardiocircolatoria del neonato.
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2. Centro per la PMA, alcune informazioni specifiche Dal punto di vista strutturale, il Centro per la Procreazione Medicalmente Assistita è costituito da tre ambulatori, un locale di accettazione e tre stanze per la accoglienza/ preparazione e osservazione postprocedure, un ambulatorio chirurgico per l’esecuzione procedure di PMA di II livello e l’area del laboratorio di PMA con annessa sala di criocon-
nell’esecuzione delle stimonianza” – che supporta il personale in tificazione e l’associazione con i pazienti, che traccia tutto il percorso dall’inizio fino alla fase di crioconservazione e che evita errori di assegnazione durante tutte le fasi del processo.
-test diagnostici di ultima generazione come la Diagnosi Preimpianto o PGT grazie alla quale è possibile identificare eventuali anomalie genetiche o cromosomiche; -supporto psicologico e consulenza continua che accompagnano la coppia in ogni fase del trattamento, dalla diagnosi alla gravidanza e oltre.
L’auspicio è quello che il ciclo si concluda nel nuovo Blocco Parto adiacente, nell’Ospedale di Chioggia.
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Razionalità ed energia I binari di una logistica sostenibile
Furgone full electric di Cityporto
è utilizzato
Mestre tornerà ad accendersi di musica grazie alla nuova edizione di BLIVE 2025
S abato 4 ottobre sarà la volta delle percussioni travolgenti di Tullio De Piscopo; venerdì 7 novembre toccherà a I Musici di Guccini, accompagnati dalla presenza speciale di Lodo Guenzi, e, infine, a salire sul palco sabato 20 dicembre sarà il cantautore romano Luca Barbarossa.
“La cultura, in tutte le sue diverse forme, è diventata il cuore pulsante del Parco Albanese-Bissuola, una realtà ormai consolidata grazie all’impegno costante di questa Amministrazione nel corso degli anni e che sta proseguendo con nuovi investimenti, che coinvolgono anche la Biennale. Abbiamo restituito alla città spazi che un tempo erano abbandonati, trasformandoli in luoghi vivi, animati e dedicati alle passioni dei nostri cittadini – spiega il sindaco Luigi Brugnaro – Il restauro del teatro, della Biblioteca e delle aree verdi circostanti ha reso questo luogo un punto di riferimento per eventi e incontri, aperto a tutta la comunità e ai visitatori”.
BLIVE 2025 è promosso dal Settore Cultura del Comune di Venezia,
in collaborazione con Arteven – Circuito Multidisciplinare Regionale, e sostenuto dal Ministero della Cultura nell’ambito dei progetti dedicati allo spettacolo dal vivo. Il Teatro del Parco, recentemente restaurato insieme alla Biblioteca e alle aree verdi circostanti, è diventato un vero e proprio polo culturale nel cuore del Parco della Bissuola, simbolo di una rinascita urbana e sociale.
Ad aprire il cartellone dei concerti il 26 settembre sarà Nina Zilli, un tornado, un vulcano, un’innamorata della musica che ti inchioda con le sue passioni e fantasie prima ancora che tu abbia il tempo di ascoltare una sola delle sue canzoni. Nina, che viene da un paesino della Val Trebbia che ha lasciato presto per l’Irlanda, gli Stati Uniti, dovunque la spingevano i sogni e le fantasie. Nina che è partita dalla musica anni 70 “per arrivare piano piano alla mia musica perfetta: la Motown, l’R&B della Stax, il soul, il pop rock dei primi 60”, incrociato con amori italiani di Mina e Celentano e con la Giamaica che le fa battere forte il cuore. Reggae, rock-
steady, ska: quando parla di Alton Ellis, di Phyllis Dillon, degli Ska-talites la sua voce cambia intonazione, è tenera e smaniosa allo stesso tempo. Ha studiato da soprano (“ma preferivo di gran lunga il rock”), ha diviso il tempo fra l’università e piccoli gruppi live, ha fatto la vee jay, è entrata e uscita da una porticina laterale della discografia con un 45 giri che ha rimosso (“non ne ho neanche una copia d’archivio, giuro che l’ho rotto”). Il 4 ottobre è la volta di Tullio De Piscopo che farà tappa al Teatro del Parco con il suo tour 2025 dal titolo “I colori della Musica”, un viaggio emozionante che ripercorre la sua carriera e celebra la straordinaria ricchezza sonora che ha contraddistinto l’arte di Tullio. Sul palco non mancheranno tributi a Pino Daniele, gli assoli storici di batteria e una strabiliante interpretazione dell’opera d’arte Libertango, frutto della collaborazione con Astor Piazzolla, con il quale nel tempo ha registrato ben 10 LP, assieme ai brani che hanno portato Tullio De Piscopo al successo popolare (Namina, Pummarola Blues, Andamento
Lento).
Tullio continua imperterrito a trasmettere la sua passione per la musica e l’insegnamento unendo generazioni e culture in questo straordinario viaggio sonoro. “I Colori della Musica” è molto più di un concerto: è un viaggio tra generi, emozioni e storie di vita. Leggenda della musica italiana e internazionale, Tullio De Piscopo ha tracciato un segno indelebile con il suo stile, il suo ritmo e i suoi colori e tutti i dettagli che provengono direttamente dalle sue origini.
Il 7 novembre saliranno sul palco I Musici di Guccini con “Fra la vie Emilia e il West”, concerto live e spettacolo teatrale con Flaco Biondini, Vince Tempera, Ellade Bandini, Antonio Marangolo e la partecipazione straordinaria di Lodo Guenzi, regia e drammaturgia di Fabio Zulli.
A quarant’anni dallo storico concerto di Piazza Maggiore a Bologna del 21 giugno 1984, i Musici di Guccini ci faranno rivivere le emozioni di “Fra la via Emilia e il West”, uno degli album dal vivo più iconici della musica d’autore italiana, scritto da France-
sco Guccini.
Chiude la rassegna il 20 dicembre Luca Barbarossa con il tour teatrale tratto dal suo fortunato libro “Centro storie per cento canzoni”, uno spettacolo tra concerto e racconto, con suggestioni visive inedite. Con lo spirito del cantastorie, Luca canta e suona dal vivo le canzoni protagoniste della sua opera letteraria e ne racconta i retroscena, le curiosità che si nascondono dietro ognuna di esse, ma anche il contesto storico, legato a doppio filo con il nostro vissuto, quello che proviamo e ricordiamo attraverso ogni singola canzone.
Spettacolo. Dal 15 novembre torna il cartellone di risate con artisti affermati e nuovi talenti
Teatro Toniolo: la Stagione de I Comici
“È Sempre Una Bella Stagione” porta sul palco del Toniolo Luca Bizzarri, Ruffini, Ale e Franz e nuovi comici come Yoko Yamada. Dodici spettacoli tra novembre e aprile, con ironia, musica e comicità che coinvolge tutti i generi
Un mix irresistibile di comici affermati e nuovi talenti torna a infiammare di risate e buonumore il Teatro Toniolo di Mestre con È Sempre Una Bella Stagione - I Comici 2025-26, il cartellone proposto dal Settore Cultura del Comune di Venezia in collaborazione con DalVivo Eventi.
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12 spettacoli per un totale di 16 repliche dal 15 novembre al 12 aprile con grandi protagonisti nazionali dell’arte della “risata”, unico, vero antidoto per trasformare miserie, tic e frustrazioni della vita quotidiana in sorrisi e leggerezza.
minimo il confronto con il passato e la paura per il futuro.
comica napoletana, in grado di far ridere e riflettere allo stesso tempo. Giuseppe Giacobazzi inaugura il 2026, martedì 20 gennaio, invitandoci all’Osteria Giacobazzi, lo spettacolo che trasforma il teatro in una vera e propria osteria: tavoli imbanditi, vino e vettovaglie serviti durante lo show dallo stesso Giacobazzi ad alcuni ospiti che sono seduti sul palco. Ospiti a sorpresa che cambiano ogni sera e, tra un boccone e un bicchiere di vino, si esibiscono per il pubblico del teatro. Se si è in vena di ridere, mangiare, bere e sentire un pizzico di musica, l’Osteria Giacobazzi è il posto giusto.
Gli ospiti della stagione sono: Luca Bizzarri, Ale e Franz, Marco e Pippo, Paolo Ruffini, Giuseppe Giacobazzi, Antonio Ornano, Nuzzo e Di Biase, Ubaldo Pantani, Marta e Gianluca, le padovana Annagaia Marchioro e la veneziana d’adozione Yoko Yamada, Giovanni Esposito con la commedia di denuncia Benvenuti in casa Esposito. Tutti in scena con le loro nuove produzioni ad eccezione degli spettacoli di Giacobazzi e Marta e Gianluca.
Apre la programmazione il 15 novembre Luca Bizzarri con Non hanno un (amico) dubbio, il nuovo, atteso appuntamento ispirato al podcast e al suo libro di grande successo. Un progetto nato per raccontare una campagna elettorale che è diventata rapidamente un fenomeno di costume ed è passata dalla pagina scritta al mondo virtuale, fino all’incontro con il pubblico dal vivo. Uno specchio dei tempi impietoso e mai banale, condotto con l’irriverente intelligenza di un grande interprete.
Venerdì 28 novembre la veneziana d’adozione Yoko Yamada, stand-up comedian in grande ascesa nel panorama nazionale, riporta in scena tutta la sua ironia con lo spettacolo Stellina Scintillina, che la riconferma come una voce fresca e originale che sta ridefinendo i confini della stand-up comedy italiana, portando una ventata di novità e multiculturalismo.
Il 19 dicembre Giovanni Esposito presenta Benvenuti in casa Esposito, per la regia di Alessandro Siani. Un modo nuovo di raccontare e denunciare la malavita, perfettamente in linea con i contenuti dell’omonimo romanzo, che narra le avventure tragicomiche del camorrista Tonino Esposito e della sua famiglia. Ne deriva una commedia che è un insieme di dialoghi irresistibili, colpi di scena e messaggi di grande valore etico e che rispolvera la grande tradizione
Il 31 gennaio Antonio Ornano diventa (In)grato. In un’epoca di “ricette per la felicità” in cui tutti pare facciano a gara nel mostrare quanto siano grati alla vita per i doni ricevuti, c’è anche chi resta un po’ perplesso e in bilico e magari decide di praticare una genuina ingratitudine, giusto per fare un bagno nella realtà, per guardare con ironia, leggerezza e misericordia la splendida fallibilità di tutti gli esseri umani; perché sbagliano anche i migliori, e quando capita ne siamo felici.
Doppia replica il 13 e 14 febbraio per un duo comico tra i più amati e sempre sulla cresta dell’onda, Ale e Franz, in scena con Capitol’ho, un nuovo inizio, un passo nuovo sul sentiero tracciato 31 anni fa, sempre con la stessa voglia di ripartire, di rimettersi in gioco e di portare in scena nuovi scontri incontri, con cui ridere, innanzitutto di noi, e poi di tutto quello che vediamo, a modo nostro, intorno a noi.
Sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo altro duo, ma che in realtà è un trio: largo all’irresistibile comicità di Marco e Pippo, al Toniolo con il loro nuovo spettacolo, un lavoro ritmato e sorprendente, a riconferma della piena maturazione del trio comico. Sul palco una serie di sketch esilaranti, sempre attualizzati, con personaggi vecchi e nuovi e alcune trovate sceniche che sbalordiranno il pubblico.
Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, il 7 e 8 marzo in doppia replica, si riveleranno invece… Totalmente incompatibili. Sì, perché per loro non valgono né il detto “chi si somiglia si piglia” e neppure “gli opposti si attraggono”; nulla li accomuna e tutto li allontana. Eppure continuano a stare insieme nella vita e in scena: perché? La risposta la cercheranno assieme al pubblico, provando a codificare il presente e riducendo al
Sabato 14 marzo tutta la simpatia di Ubaldo Pantani in Inimitabile, uno spettacolo con cui il mattatore della comicità televisiva porta sul palco il suo mondo di personaggi, dalle celebrità imitate (da Lapo Elkann a Gianluigi Buffon a Massimo Giletti) fino alle persone comuni, per un pieno di risate e dubbi esistenziali tragicomici, in cui il pubblico si ritrova a riconoscere tic, manie e piccole ossessioni che fanno parte del nostro vivere quotidiano. Io e Gianlu. Ma chi sono se non Marta e Gianluca? L’irresistibile coppia comica il 17 marzo si trova costretta ad affrontare provini sbagliati, speed date fra squilibrati, brainstorming distratti e guru invasati. Vedremo due attori, diverse personalità e mille modi di ridere delle stranezze della vita. Uno spettacolo che avrebbe voluto portare in teatro le celebri vicende di Io e Annie e invece ha portato le meno celebri, ma altrettanto strambe vicende di Io e Gianlu.
Teresa Mannino firma la regia di Fulminata, il nuovo spettacolo con protagonista la stand-up comedian veneta Annagaia Marchioro, in scena martedì 31 marzo; una storia intima, scanzonata, caotica e divertente per raccontare la vita complicata di una donna entusiasta e piena di desideri. Amare, disperarsi, perdere tutto e restare folgorati sulla via di Damasco, questo è Fulminata. Una preghiera comica per restare vivi.
Chiude la stagione in doppia replica, sabato 11 e domenica 12 aprile, Paolo Ruffini con Il babysitter, il suo primo one man show (e mezzo), scandito da comicità e improvvisazione, che riporta il pubblico ad essere bambino per una sera, ricordando quanto sia importante non smettere mai di giocare. Le poltrone del teatro diventano così i sedili di una macchina del tempo, per viaggiare tra passato e futuro e reimparare le cose che solo i “piccoli” sanno.
Pallacanestro. Dalla Misericordia
Basket Reyer e il legame indissolubile con Dražen Dalipagic
L o scorso 25 gennaio Dražen Dalipagi , 73 anni, leggenda reyerina e della pallacanestro mondiale ha lasciato la vita terrena al termine di una malattia. “Praja” ha vestito la maglia della Reyer per la prima volta nella stagione 1980-1981, registrando una media di oltre 30 punti a partita e contribuendo in modo determinante alla conquista della finale di Coppa Korac. È poi tornato alla Reyer nel 1985, giocandoci fino al 1988 e regalando prestazioni epiche, da fuoriclasse assoluto. Nella stagione 1986-87 segna 36.5 punti a gara, registrando diversi cinquantelli e proprio il 25 gennaio 1987 entra ancora di più nella storia con una prestazione da 70 punti contro la Virtus Bologna. L’impresa fu talmente grande che i tifosi reyerini affissero una lapide marmorea all’ingresso del
palasport per tramandare il ricordo di quella giornata alle future generazioni: 4/4 da sotto, 14/19 da fuori, 5/9 da 3punti, 19/19 ai liberi. Ai primi di agosto la moglie di Dražen, Sonja, i figli Sanja e Davorin e i nipoti Jana e Luka hanno ripercorso le tappe di una storia d’amore indelebile con la pallacanestro orogranata. Un viaggio nei luoghi simbolo della leggenda di “Praja”, che ha toccato corde profonde e ha rivelato coincidenze che solo il destino sa scrivere. Un primo tuffo al cuore alla Scuola Grande della Misericordia, un luogo speciale per la pallacanestro veneziana, e anche per il figlio Davorin, che proprio in quella palestra ha mosso i suoi primi passi nelle giovanili della Reyer (87/88). Il pellegrinaggio è poi proseguito verso il mitico PalaGianquinto all’Arsenale, il tem-
pio dove Dražen “Praja” Dalipagi ha tessuto la sua leggenda. Membro della Naismith Memorial Basketball Hall of Fame e della FIBA Hall of Fame, Praja è un’icona immortale del basket mondiale, la cui eredità è legata a doppio filo a date e luoghi che il destino ha reso eterni. Scomparso lo scorso
Un nuovo corso per il settore giovanile del Venezia
Roberto Colacone, ex responsabile del settore giovanile del Monza e Cesena, è il nuovo responsabile del settore giovanile del Venezia. Colacone, 51 anni, ex attaccante con 370 presenze in serie B, a giugno è stato insignito del prestigioso Premio “Daniel Guerini” per “l’eccellente lavoro svolto durante la stagione 2023/2024, nel corso della quale si è distinto per competenza, passione e capacità nella valorizzazione dei giovani talenti del vivaio del Cesena”. Prende il posto dello spagnolo Isaac Guerrero, pronto a mettere a disposizione la sua decennale esperienza con la società arancioverde, fortemente voluto dal direttore sportivo Filippo Antonelli, con il quale aveva collaborato proprio a Monza. “Abbiamo deciso di intraprendere
un nuovo percorso con la nomina di Roberto Colacone a responsabile del settore giovanile, una persona a cui sono particolarmente legato. Oltre ad aver condiviso il campo con lui da compagno di squadra, abbiamo anche collaborato a Monza. Sono felice che sia proprio Roberto, insieme al suo team, a guidare questa fase di rinnovamento per il nostro settore giovanile. La nostra missione è chiara: vogliamo rafforzare il legame con il territorio, valorizzando un’area che storicamente ha saputo esprimere grandi talenti. Puntiamo a costruire una connessione solida con le realtà dilettantistiche locali, promuovendo fin da subito un forte senso di appartenenza ai nostri colori.” Una bella sfida per Colacone. “È per me un vero
25 gennaio, è impossibile non ricordare come, proprio in quella stessa data, il 25 gennaio 1987, Praja scrisse una delle pagine più incredibili della storia del basket italiano, realizzando 70 punti contro la Virtus Bologna proprio sul parquet dell’Arsenale. E proprio lì, nel “loro posto”, si è raggiun-
onore entrare a far parte di una società in costante evoluzione e in forte crescita. Far parte di questo progetto rappresenta una grande soddisfazione personale e professionale. Da oltre dieci anni svolgo il ruolo di responsabile del settore giovanile, e tutta l’esperienza accumulata in questo periodo sarà messa al servizio del Venezia FC con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di un progetto solido, ambizioso e duraturo. Chiederemo ai ragazzi impegno e professionalità, mentre da parte nostra ci sarà il massimo sforzo quotidiano per aiutarli a sviluppare personalità e autostima. Oggi, più che mai, nel calcio arriva prima l’uomo del calciatore: senza valori solidi, è difficile raggiungere i massimi livelli.” (c.a.)
to l’apice emotivo, un susseguirsi di abbracci sinceri e sorrisi luminosi, condivisi con tanti amici e volti familiari che hanno celebrato questo legame indissolubile, dove il tifo e la gioia per le gesta dell’indimenticabile Praja risuonano ancora potenti.
Cristiano Aggio
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Ormai appare quasi certo: le elezioni regionali saranno il 23 novembre
Fratelli d’Italia, che si appresta a diventare anche in Veneto, l’azionista di maggioranza della coalizione non ha respinto l’ipotesi ma ha gettato, con il segretario regionale dei meloniani, Luca De Carlo, molta acqua sugli entusiasmi leghisti sostenendo che nulla sarebbe ancora deciso e che le “fughe in avanti” non fanno bene al rapporto tra alleati. A gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato, soltanto una decina di giorni prima, Flavio Tosi segretario regionale di Forza Italia che aveva dichiarato come fosse giusto e naturale che il candidato presidente del Veneto per il centrodestra fosse scelto da Fratelli d’Italia in quanto partito traino dell’intera coalizione.
L’ennesimo vertice romano dello scorso 10 settembre non ha prodotto alcuna fumata bianca: il dossier candidature delle regionali resta ancora chiuso e nessuna
decisione è stata presa. Nel mentre il tempo stringe e il nervosismo e tangibile. Le associazioni di categoria venete, cosa mai accaduta con questa forza, hanno protestato in modo vibrante contro queste eterne trattative che, di fanno, stanno paralizzando da mesi la regione in un momento nel quale l’economia sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo locale il quale, viceversa, avrebbe bisogno di risposte e sostegni urgenti e tangibili.
L’altro fatto inedito per il Veneto è quanto accade nel centrosinistra. Per la prima volta gli sfidanti hanno individuato ormai da tempo in Giovanni Manildo il candidato presidente, non sono attraversati dalle tipiche polemiche, ma anzi stanno conducendo una campagna elettorale molto puntuale per tutto il Veneto. Anche
la coalizione, per la prima volta, è al completo e molte delle forze politiche che la compongono hanno, addirittura, già presentato, in ogni provincia, i candidati consiglieri provinciali.
A questo punto appare difficilissimo fare pronostici: il Veneto, storicamente, ha sempre premiato il centrodestra e il giudizio sull’amministrazione uscente è più che positivo, ma la confusione e le tensioni che si respirano, il ritardo con il quale si stanno scegliendo candidato presidente e liste e l’uscita di scena di Zaia stanno stancando fette, anche importanti di elettorato, che potrebbero trovare “consolazione” nel moderato Manildo che, dal canto suo, continua il suo tour per il Veneto e, evidentemente, non ha nessuna fretta di scoprire chi sarà il suo principale competior.
Autonomia energetica. Agsm Aim conquista sei lotti Consip da 577 milioni standard metri cubi
Pubbliche amministrazioni, maxi-fornitura di gas
Il fatturato previsto supera i 600 milioni di euro
Intanto sul fronte del “federalismo energetico” continua il pressing sul Governo sul rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali
Un passo concreto verso l’autonomia energetica che molti invocano. Il gruppo veronese Agsm Aim Energia ha messo a segno un’importante operazione a livello nazionale, aggiudicandosi sei lotti della gara Consip GN17 per la fornitura di gas naturale alle Pubbliche Amministrazioni nel biennio 2025-2026. L’assegnazione consentirà alla società di fornire oltre 577 milioni di standard metri cubi (Smc) di gas, con un fatturato stimato attorno ai 620 milioni di euro.
I lotti conquistati da Agsm Aim coprono una vasta area geografica che va dalla Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria con il Lotto 1 per pro proseguire con Milano (lotto 2), il resto della Lombardia (lotto 3), Toscana, Umbria e Marche (lotto 6), Puglia e Basilicata (lotto 10) e l’intero territorio nazionale (lotto 12).
Una delle principali novità di questa convenzione è la possibi-
lità, per le Pubbliche Amministrazioni aderenti, di stipulare contratti di durata biennale (oltre alla classica annualità), mantenendo una struttura di prezzo variabile, elemento cruciale in un mercato energetico ancora volatile.
Agsm Aim ha inoltre ottenuto un secondo successo strategico con l’aggiudicazione del Lotto 1 della gara bandita dal consorzio Viveracqua, realtà che riunisce dodici gestori idrici pubblici del Veneto. In questo caso, la fornitura riguarda energia elettrica in bassa tensione per un volume complessivo di circa 150 GWh annui nel triennio 2026-2028, con un valore stimato di 151,5 milioni di euro.
Il contratto prevede la possibilità, per i consorziati, di scegliere energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più centrali nella gestione pubblica.
A completare il quadro, Agsm Aim ha vinto anche ulteriori forniture per 20 GWh di energia elettrica destinate ad altre utility del Nord Italia, attraverso gare competitive recenti. Le recenti aggiudicazioni confermano il ruolo di Agsm Aim come player di primo piano nel mercato energetico nazionale, capace di competere in contesti ad alta complessità e con elevati volumi, sia sul fronte del gas naturale che dell’energia elettrica, con una crescente attenzione ai principi di efficienza e sostenibilità.
Intanto resta aperta più che mai la questione del “federalismo energetico”, invocato da più parti, che ha portato alla mobilitazione di un fronte compatto – composto da amministratori pubblici, imprese locali e rappresentanti istituzionali – impegnato a chiedere al Governo una svolta che metta il territorio al centro delle politiche industriali del settore. Alla base delle preoccupazioni c’è il rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali.
Ancora la scorsa primavera Federico Testa, presidente di AIM
- AGSM, ha lanciato una sfida a tutte le società di servizi e alla politica del nord Italia: preparare un importante piano industriale per concorrere alle gare nazionali di concessioni della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Un vero e proprio federalismo energetico, perché che una gestione della rete direttamente sul territorio comporterebbe efficienza, investimenti e calo delle bollette per famiglie e aziende. Invece nell’ultima legge di bilancio è stato inserito un articolo che proroga automaticamente la concessioni, in scadenza nel 2029 e 2030, a Enel per i prossimi vent’anni su tutto il territorio nazionale quindi senza previsioni di gare. Intanto la
politica ha colto appieno il senso della proposta del manager scaligero: in Conferenza Stato - Regioni, infatti, i governatori stanno chiedendo di cancellare quanto lo Stato Centrale ha inserito in Legge di Bilancio e di consentire lo svolgimento delle gare senza proroghe automatiche a Enel.
“Su questo fronte la Regione può giocare un ruolo importante - ribadisce Testa - perché quella sull’energia e l’idroelettrico è una partita che solo in Veneto vale 6-700 milioni all’anno, somma che ora viene sottratta alla Regione. Noi siamo prontissimi a fare a nostra parte e a continuare il pressing su enti e istituzioni per arrivare al risultato”.
Federico Testa, presidente Agsm Aim
L’intervista. Il consigliere regionale del Gruppo Misto è componente della Commissione Sanità
Fabrizio Boron: “Siamo ad una svolta storica,
il centrodestra unito per il futuro del Veneto”
“Per la nostra sanità lavoriamo su personale, organizzazione e liste d’attesa. Pubblico e privato devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche”
L a politica veneta si prepara a una svolta storica con il nuovo governo che uscirà dalle elezioni regionali. A parlare di questa fase cruciale e delle sfide che attendono la Regione è Fabrizio Boron, consigliere regionale del Gruppo Misto e componente della Commissione Sanità, che guarda con attenzione ai prossimi mesi elettorali e ai nodi ancora irrisolti in ambito sanitario.
Consigliere Boron, dopo quindici anni di governo Zaia il Veneto si prepara a un cambio di rotta. Sarà davvero una svolta storica?
Sì, siamo davanti a un passaggio epocale. L’epoca di Luca Zaia, durata quindici anni, si conclude perché la legge nazionale prevede il limite dei due mandati consecu-
tivi. Avremo un nuovo presidente e anche un nuovo consiglio regionale. Non è solo un fatto politico, ma anche istituzionale: i cittadini vedranno cambiare un punto di riferimento che è stato stabile per molto tempo. Alcuni lo vivranno con incertezza, altri con curiosità. Io credo che sia l’occasione per rigenerare energie nuove e per ribadire il valore di un Veneto governato con responsabilità e competenza. Il centrodestra si presenterà unito, offrendo un candidato autorevole, capace di garantire continuità ma anche di introdurre elementi di rinnovamento. È un momento che va affrontato con coraggio e con serietà”.
Non abbiamo ancora né la data
delle elezioni né il nome del candidato del centrodestra. Quanto dovremo attendere per avere certezze?
Sulla data la responsabilità è del presidente uscente. La scadenza per la convocazione è il 23 settembre, e si potrà votare fino al 23 novembre. Quindi non ci sono dubbi: entro l’autunno i veneti sceglieranno il nuovo presidente. Per quanto riguarda il candidato, comprendo la curiosità e anche la pressione del centrosinistra, che insiste molto su questo punto. Io sono convinto che il tavolo nazionale deciderà in tempi brevi. Non è una scelta banale, perché serve una persona che sappia unire e che abbia esperienza amministrativa e sensibilità politica. Non basta il carisma: bisogna conoscere bene la macchina regionale. Sono convinto che il nome arriverà a breve e che sarà quello giusto per portare avanti il lavoro fatto in questi anni. La sanità è il tema più sentito
Regione verso l’esercizio provvisorio, ma è polemica
Calzavara: “Atto di responsabilità”, il Pd: “Conseguenza del rinvio del voto”
La Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera agli inizi di settembre al disegno di legge sull’esercizio provvisorio del bilancio 2026, un passo necessario per assicurare la continuità dei servizi pubblici durante il periodo elettorale e fino all’insediamento della nuova Giunta. Il ddl sarà esaminato con urgenza dal Consiglio regionale ma intanto si infiamma il dibattito politico. L’esercizio provvisorio permette di garantire il funzionamento della Regione dal 1° gennaio 2026 fino all’approvazione del nuovo bilancio, comunque non oltre il 30 aprile, assicurando tutte le spese obbligatorie e quelle relative a sanità, fondi europei, PNRR, emergenze e interventi urgenti sul territorio veneto.
“Con questo provvedimento tuteliamo servizi essenziali
dai veneti. Lei è stato presidente della Commissione Sanità e ora ne è componente: quali sono le priorità?
La prima riguarda il personale. Oggi viviamo una carenza di medici e infermieri che rischia di compromettere la qualità dei servizi. Non basta formarne di più: bisogna trattenere quelli che già abbiamo. E per farlo servono condizioni di lavoro migliori, stipendi adeguati e possibilità di crescita professionale. Troppi nostri professionisti scelgono il privato o addirittura l’estero. È una perdita che non possiamo permetterci.
La seconda criticità riguarda le liste d’attesa. I cittadini lamentano tempi troppo lunghi per visite ed esami, e questo crea frustrazione e, a volte, rinuncia alle cure. Io sono convinto che il problema sia in gran parte organizzativo: la macchina va riorganizzata, sfruttando meglio le potenzialità di pubblico e privato convenzionato. Abbia-
mo una struttura pubblica forte eccellente e abbiamo un sistema privato convenzionato accreditato altrettanto forte e altrettanto eccellente. Queste due gambe del sistema sanitario veneto devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche. Se pubblico e privato remano in direzioni diverse, a rimetterci è solo il cittadino. È qui che dobbiamo intervenire con decisione. (r.r.)
e investimenti strategici per il Veneto, evitando rischi legati a una gestione provvisoria limitata”, ha spiegato l’assessore al Bilancio, Francesco Calzavara. “Si tratta di un segno di responsabilità e buon governo che ci permette di affrontare serenamente la fase di transizione istituzionale.” Calzavara ha sottolineato come, a differenza di altre regioni in procinto di votare, il Veneto abbia scelto la strada della programmazione, rafforzando così le garanzie per cittadini e servizi pubblici. “Finalmente la Giunta sembra essersi decisa – commenta invece capogruppo del Pd Vanessa Camani –. Lo chiedevamo da giorni, per evitare, almeno, di trascinare il Veneto nella gestione bloccata del bilancio per i primi mesi della nuova legislatura. Certo rimane il vincolo della gestione del bilancio limitata dell’esercizio provvisorio per un tempo lungo, causato dalla scelta scellerata di spostare il voto a fine novembre”. Secondo l’esponente del Partito Democratico il provvedimento è la diretta conseguenza della decisione di rinviare la data delle elezioni regionali. “Zaia venga in aula e se ne assuma la responsabilità politica davanti al Consiglio”.
Frabrizio Boron
Facciamo
il punto. L’assessore regionale traccia un bilancio positivo della stagione estiva
Turismo e agricoltura, Federico Caner: “Un Veneto che cresce tutto l’anno”
T
urismo e agricoltura, due settori chiave per il Veneto, anche dal punto di vista economico. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’agricoltura e turismo Federico Caner.
Assessore, possiamo tracciare un bilancio della stagione estiva 2025?
Direi che è stata una stagione molto positiva, sia in generale per tutta la regione, sia per il settore balneare che, alla vigilia dell’estate, era considerato un po’ a rischio per le polemiche sui rincari dei prezzi. In realtà la stagione è andata molto bene anche al mare. Oggi il turismo in Veneto non si concentra più solo in pochi mesi, ma continua durante tutto l’anno. Questo è possibile grazie alla varietà delle mete: non ci sono soltanto mare, montagna o lago – che già da soli hanno stagioni lunghe – ma anche città d’arte che forse è meglio visitare proprio nei mesi meno caldi, come ottobre e novembre, periodi perfetti per apprezzarle con più calma.
Quindi un Veneto che si può vivere 365 giorni l’anno?
Esattamente. Anche perché oltre alle città d’arte ci sono mostre di altissimo livello che arricchiscono l’offerta culturale e turistica. E poi c’è un settore che sta crescendo in modo significativo: il cicloturismo.
Lei va in bicicletta?
Sì, vado in bicicletta sia per sport che per turismo. E c’è una buona notizia che riguarda Padova: siamo riusciti a portare qui la fiera internazionale del cicloturismo, dal 2026 e per tre anni consecutivi. Non è stato facile perché c’erano altri concorrenti, ma ci siamo riusciti. È un evento importante perché proprio sul cicloturismo stiamo investendo molto: in Veneto abbiamo quasi 2.000 chilometri di piste ciclabili attrezzate.
Qualche esempio concreto?
La Treviso-Ostiglia, sulla quale stiamo facendo grandi investimenti, ma non solo: ci sono tante altre direttrici sul territorio. Il cicloturismo è una forma di vacanza sostenibile, con valori economici rilevanti: il ciclo-turista medio ha circa quarant’anni, viaggia spesso
con la famiglia e spende più di un turista tradizionale. Inoltre in Veneto abbiamo un indotto legato alla bicicletta molto forte, con aziende che producono componentistica apprezzata a livello internazionale.
Veniamo all’altro ambito di sua competenza: come sta il settore agricolo veneto?
Il settore primario è fondamentale e strettamente collegato al turismo. Non si fa turismo in una regione dove si mangia male o si beve male. Il Veneto può contare su tantissimi prodotti tipici e a denominazione, soprattutto nel lattiero-caseario. La montagna, in particolare, ci regala prodotti di qualità che vanno tutelati. E preservare pascoli e prati non è solo una questione agricola: serve anche a difendere il territorio da frane e dissesti idrogeologici.
A fine mese torna “Caseus” a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Esatto. Caseus era nato come rassegna dei formaggi veneti, poi si è allargato a livello nazionale e oggi ha un carattere internazionale. Noi abbiamo una varietà di formaggi
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che pochi Paesi al mondo possono vantare: dai prodotti di malga ai freschi, dagli stagionati al Grana Padano. Anche i francesi, che pure hanno il loro Camembert, non possono competere con la nostra varietà.
Quindi agricoltura e turismo viaggiano insieme?
Assolutamente. In un periodo in cui a livello internazionale è sempre più difficile produrre cibo, è fondamentale essere autosufficienti. Investire in agricoltura non significa solo sostenere l’economia, ma anche salvaguardare la nostra identità.
Arriviamo al tema dei tagli europei alla PAC. Come si sta muovendo la Regione Veneto?
Noi sosteniamo le aziende agricole, in particolare quelle montane: pur rappresentando il 18% del totale, ricevono quasi il 40% degli investimenti regionali, proprio per le ragioni di cui parlavamo. Ma sosteniamo anche i giovani agricoltori. Il problema è che a livello europeo stiamo passando da 360 miliardi a meno di 300: una riduzione pesantissima. E invece servirebbe il con-
trario.
Perché?
Perché produrre in modo sostenibile, con attenzione all’ambiente e al biologico, costa di più e non sempre il mercato riconosce questo valore. L’Europa dovrebbe investire di più, non meno. Negli Stati Uniti investono circa 1.000 miliardi, noi scendiamo a 300. È una differenza enorme.
C’è spazio anche per le donne in agricoltura?
Sempre di più, e questa è una notizia positiva. Le donne sono il motore della nostra società, oltre che delle famiglie. Donne e giovani sono il futuro dell’agricoltura veneta.
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Federico Caner
Comunicare dal Veneto a Hollywood: la visione creativa di Valentina Martelli
V alentina Martelli, giornalista, conduttrice e ideatrice di progetti internazionali, nel 2005 ha lasciato una carriera solida in Italia per trasferirsi a Los Angeles. Lì ha fondato ITTV International Forum, TechInEntertainment e Showrunner Lab. Martelli lavora per costruire ponti tra mondi lontani, dall’Italia agli USA, passando per il Medio Oriente, sempre con un obiettivo chiaro: mettere in contatto persone, idee e talenti per creare progetti che abbiano un impatto reale. Ho incontrato Valentina a Venezia in occasione dell’82a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e ne ho approfittato per fare con lei una chiacchierata.
Allora Valentina, nel 2005 ti sei trasferita a Los Angeles: com’è cambiata la tua vita?
La Los Angeles di vent’anni fa, quando sono arrivata io, non è certo la Los Angeles di oggi. Mi sono trasferita per una scelta d’amore, in un momento molto forte della mia carriera, quando ero conduttrice di telegiornali e inviata all’estero. Ho lasciato tutto per affrontare una nuova sfida: raccontare all’Italia un’America che non fosse solo quella delle celebrità e dell’intrattenimento, ma anche delle storie, delle idee, delle contraddizioni, degli Italiani che come me si erano trasferiti. Los Angeles è una megalopoli che però ha la dimensione di un quartiere. Mi piace dire che Milano sta a New York come Los Angeles sta a Roma. Io ho vissuto in entrambe, Milano e Roma, e avevo giurato di smettere di guidare, sognando una città con mezzi pubblici funzionali… invece eccomi qui, in mezzo al traffico cali-
forniano! Voglio però essere critica: fino a qualche anno fa, ti svegliavi con l’energia di inventare qualcosa di nuovo. Dopo il Covid e gli scioperi che hanno colpito l’industria dell’intrattenimento, oggi si respira un’aria diversa, con un’economia difficile e molta incertezza. Ma Los Angeles rimane un luogo in cui l’innovazione è sempre dietro l’angolo. Devi imparare a conoscerla. E poi o la ami follemente o la detesti. A prescindere però ti entra sottopelle.
Una delle tue creature più interessanti è ITTV International Forum. Ce ne vuoi parlare?
ITTV nasce proprio da Los Angeles, nel 2018. È frutto di un’osservazione, quella del contesto. In un’epoca in cui Netflix e Amazon stavano rivoluzionando il modo di fruire i contenuti, mancava un luogo dove parlare di coproduzioni, distribuzione, storytelling globale. E così è nata l’idea di creare un forum che fosse un ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti. Oggi ITTV è cresciuto: è diventato internazionale, con partecipanti da Canada, Israele, America Latina, Emirati e naturalmente Europa. Accanto a ITTV è nato anche TechInEntertainment, che esplora il rapporto tra tecnologia e contenuto: intelligenza artificiale, blockchain, immersive media. Il nostro obiettivo è quello di connettere, raccontare, costruire visioni condivise.
ITTV ha siglato una partnership con Dubai International Content Market (DICM). Cosa significa per te questa espansione in Medio Oriente?
È una partnership bidirezionale. Da un lato, per noi significa aprire una finestra su un mercato in grande
fermento, come quello degli Emirati Arabi, sempre più interessati alla cultura, alla tecnologia, all’intrattenimento. Dall’altro, per DICM, collaborare con ITTV è un modo per affacciarsi sul mercato americano, in un contesto strategico e selezionato. In un momento in cui il settore audiovisivo è ancora in fase di ricostruzione post-pandemia, creare sinergie tra ecosistemi diversi è fondamentale. ITTV diventa così una piattaforma che unisce mondi, genera progetti, costruisce relazioni. Tra i tuoi progetti c’è anche lo Showrunner Lab. Come prepari i nuovi talenti alle sfide del racconto televisivo e cinematografico internazionale?
Lo Showrunner Lab, che insieme a Cristina Scognamillo ho fondato con Fondazione Sistema Toscana, nasce dall’esigenza di formare una figura che in Italia ancora non esiste in modo strutturato: lo showrunner. È il punto di riferimento di una serie, come un regista lo è per un film. Deve conoscere tutti gli aspetti di una produzione, non solo quelli creativi. Credo fortemente che la nuova generazione debba essere preparata
a lavorare in contesti globali, senza dimenticare la propria identità. Peccato che negli ultimi due anni non siamo riuscite ad organizzarlo. Gli stiamo cercando una nuova “casa”. Vivi tra California e Italia. Che sfide e ispirazioni trovi nel conciliare un’identità globale?
È un equilibrio continuo, spesso difficile, ma anche straordinariamente ricco. La California è sempre stata un laboratorio del futuro. Oggi, con l’impulso dell’intelligenza artificiale, si sta reinventando di nuovo, anche se vive una crisi profonda, specie a Los Angeles. Vedremo come la città saprà rilanciarsi in vista delle Olimpiadi del 2028. Dall’altra parte, l’Italia mi dà profondità, bellezza, visione. Dopo ventidue anni qui, mi sento ancora profondamente italiana, ma dentro di me vive anche un’anima americana. Sono parte di una comunità globale che cerca di ridisegnare il futuro, non solo dell’intrattenimento, ma della nostra società. Un futuro “challenging”, come dicono qui, ma anche pieno di possibilità.
Com’è il Veneto visto dagli USA? Come ci vedono gli americani?
Il Veneto è associato, ovviamente, a Venezia — che resta uno dei luoghi più iconici al mondo — ma oggi è anche sinonimo di prosecco! Non esiste ristorante qui che non abbia almeno una bottiglia in carta. Ma oltre a questo c’è molto di più: il nostro spirito imprenditoriale, la qualità del lavoro, l’attenzione alla cultura e alla bellezza. Gli americani ci guardano con ammirazione e curiosità, anche se spesso attraverso un filtro un po’ romantico. Sta a noi raccontare un’Italia e un Veneto contempora-
nei, capaci di innovare, di stupire, di essere competitivi nel mondo. Prima di salutarci, puoi anticiparci qualcosa sull’edizione 2025 di ITTV International Forum?
Il 2025 è l’anno del cambiamento. ITTV e TechInEntertainment si rinnovano trasformandosi in esperienze più selettive, più curate, più strategiche. Meno eventi generalisti, più momenti riservati: executive labs, private salons, attivazioni culturali internazionali. Continueremo a essere presenti a Venezia, come abbiamo fatto anche in queste settimane, durante la Mostra, con panel dedicati, e a Los Angeles in autunno, ma con un taglio ancora più visionario. Parleremo di distribuzione globale, produzioni glocal, immersive media, e nuove opportunità di business alla luce delle sfide dell’AI. Ma soprattutto, continueremo a dare spazio a chi ha qualcosa di autentico da dire: talenti capaci di unire creatività e impatto, con la voglia di costruire — insieme — il futuro dell’intrattenimento.
Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!
Premiata Erboristeria Ceccato nasce dall’esigenza di far conoscere a più persone possibili l’e�ficacia dei rimedi naturali. L’esperienza ventennale, la conoscenza e la professionalità o�frono la possibilità di rendere popolare l’uso di prodotti naturali
Valentina Martelli
Gioco e Scuola. Figurine, animali e misteri: completa l’album e sostieni la tua scuola
Dal 15 settembre al via la nuova edizione della raccolta di figurine dedicata ai più piccoli e abbinata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene
UDespar Nord lancia Stickermania: un’avventura dai mille colori nel cuore dell’India
Sintoniz zati sul
boccanti di colori: torna Stickermania, la raccolta di figurine firmata Despar Nord che, per l’edizione 2025, accompagna i bambini in un emozionante viaggio alla scoperta dell’India. Un Paese ricco di meraviglie naturali, tradizioni millenarie e storie affascinanti, dove ogni tappa diventa un’occasione per parlare di amicizia, diversità e rispetto. L’iniziativa, attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Lombardia, è legata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene concretamente il mondo della scuola.
L N dal titolo “L’India dai mille colori” tornano Oskar e Bo, già protagonisti della collection 2024, che nella nuova avventura insieme alla loro amica Nilaya, fanno un viaggio emozionante attraverso l’India. Tutto ha inizio quando Bo, sentendosi diverso e fuori posto, riceve un misterioso consiglio dal nonno di Nilaya: colorare tre mandala. Da lì si apre un mondo sorprendente, fatto di indizi nascosti e messaggi segreti che conducono i protagonisti fino al maestoso Taj Mahal. Ha così inizio una straordinaria caccia ai mandala, tra paesaggi mozzafiato, animali affascinanti e antiche
tradizioni, sulle tracce del misterioso Custode dei Colori. Durante questo percorso, Bo scoprirà quanto sia prezioso essere sé stessi.
tickermania è attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar delle cinque regioni in cui l’azienda è presente: dal 15 settembre al 19 ottobre 2025 ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine con all’interno un “Buono Scuolafacendo” che potranno scegliere di destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. Per completare più rapidamente la raccolta, che comprende 200 sticker, le figurine saranno anche in vendita, con un pacchetto di colore blu, al prezzo di euro 0,50. Nel corso delle settimane di raccolta saranno inoltre organizzati in alcuni punti vendita Interspar selezionati, momenti di svago e divertimento durante i quali i bambini potranno scambiarsi le figurine e completare più velocemente la raccoln’avventura che educa e unisce, tickermania non è solo un album da completare, ma un progetto pensato per trasmettere aspetti importanti come il rispetto, l’inclusione e la valorizzazione delle differenze. Temi fondamentali per costruire una società più solidale e consapevole, che trovano concretezza anche nel legame con Scuolafacendo, l’iniziativa di Despar a supporto delle scuole del territorio.
Stickermania Tour: gli appuntamenti
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Nel corso delle settimane di raccolta, Despar Nord organizza presso alcuni punti vendita Interspar selezionati degli appuntamenti per lo scambio di figurine.
Di seguito il calendario per la provincia di Venezia:
• 4 ottobre presso Interspar Rovigo Porta Po
• 5 ottobre presso Interspar Castelfranco Veneto
• 5 ottobre presso Interspar Bassano del Grappa
1 ottobre presso Interspar di Albignasego
1 ottobre presso Interspar di Sarmeola di Rubano
Per maggiori informazioni scansiona il QR Code o visita il sito www.stickermania.despar.it
Scuolafacendo torna in classe: sostegno concreto all’istruzione e spazio alla creatività con il contest
“Gli Eroi del Buon Cibo”
Dal 15/9 al 19/10 ogni 10 euro di spesa nei punti vendita Despar Nord si ricevono buoni scuola da destinare agli istituti: oltre 60 premi didattici e un contest creativo sul cibo sano
Dopo il successo dello scorso anno, con oltre 11.400 premi donati a più di 2.300 scuole, Despar Nord rinnova il suo impegno con Scuolafacendo 2025/2026, il progetto nazionale a sostegno dell’istruzione. Dal 15 settembre al 19 ottobre 2025, nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar, ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine Stickermania contenente un “Buono Scuola” che potranno destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. I buoni potranno essere consegnati direttamente alle scuole o caricati sul sito del progetto www.scuolafacendo.com e sull’app dedicata. In più, tramite l’App Despar Tribù sarà possibile convertire i propri Punti Cuore in ulteriori buoni fino al 16 novembre.
Ascoltaci in tutto il Veneto in SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Per ogni Punto Cuore che i clienti convertiranno tramite l’App Despar Tribù, Despar Nord ne regalerà uno aggiuntivo.
Quest’anno Scuolafacendo si arricchisce inoltre di un’iniziativa speciale: il contest creativo “Gli Eroi del Buon Cibo”, realizza-
to in collaborazione con Le Buone Abitudini, il progetto educativo gratuito di Despar pensato per le scuole primarie e dedicato ai corretti stili di vita e alla sana alimentazione. Il concorso invita le classi a realizzare un disegno e/o un racconto il cui protagonista sia un supereroe che combatte la cattiva alimentazione, promuovendo l’importanza di una dieta sana ed equilibrata. Le scuole, attraverso la raccolta dei buoni, avranno la possibilità di scegliere strumenti e materiali didattici da uno speciale catalogo che include oltre 60 articoli per arricchire gli ambienti scolastici e la didattica. Il progetto è rivolto alle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, pubbliche e paritarie.
Con Stickermania, Scuolafacendo e Le Buone Abitudini, Despar Nord conferma il proprio impegno per scuola, territorio e comunità, valorizzando educazione, sostenibilità e attenzione alle persone.
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Venerdì 26 Settembre
18:30 visita guidata a Y-40 The Deep Joy.
19:30 ingresso all’area termale con piscine e Spa.
20:30 proiezione delle animazioni più sorprendenti di Lago Film Fest tra commedia, fantascienza, sperimentale ed erotico.
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Sabato 27 Settembre - Giornata intera o solo serata Dalle 9:00 ingresso all’area termale con piscine e Spa.
18:30 DJ set a bordo piscina.
20:00 intervento musicale a tema cinema del Duo Orvieto. 20:30 proiezione de Il Barbiere Complottista di Valerio Ferrara e C’è da ridere: selezione di corti comedy italiani da LFF. Nel pomeriggio visita guidata a Y-40. Realizzazione di un micrometraggio in acqua col regista Valerio Ferrara e live podcast. www.CINETERME.com € 39 a persona
Il nuovo numero 116-117 decolla: oltre 2.000 chiamate nei primi giorni
Il nuovo servizio di assistenza sanitaria non urgente attivato in Veneto con il numero unico europeo 116-117 ha già mostrato numeri incoraggianti nei primi giorni di operatività. Dal 24 luglio, data di partenza dell’iniziativa gestita dall’Ulss 3 Serenissima presso la centrale di Mestre, sono state registrate oltre 2.000 chiamate, a dimostrazione di un bisogno reale e diffuso di un supporto medico tempestivo, ma non emergenziale. L’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha commentato positivamente l’avvio della nuova linea: “Il 116-117 risponde con rapidità e competenza alle richieste di assistenza, informazioni e supporto socio-sanitario, confermandosi un punto di riferimento per la popolazione. L’87% delle chiamate riguarda questioni sanitarie, mentre il resto è suddiviso tra richieste informative e necessità sociali. I tempi medi di
attesa, nonostante l’elevato volume di contatti, rimangono contenuti, segno di un servizio efficiente e ben organizzato.” Il progetto, nato dalla sperimentazione avviata nel distretto di Bassano del Grappa, punta ora a una progressiva estensione a tutto il Veneto, con l’attivazione di una seconda centrale a Vicenza entro giugno 2026. Secondo Lanzarin, si tratta di un vero salto di qualità per la medicina territoriale, che integra medici, operatori e servizi sociali in un unico canale coordinato, facilitando l’accesso alle cure e percorsi personalizzati per utenti fragili e non autosufficienti.
Il numero 116-117 si propone così non solo come un mezzo di risposta immediata, ma come un tassello fondamentale per rafforzare la rete di assistenza sanitaria e sociale nella regione.
Bronchiolite, in Veneto torna la campagna di prevenzione
A partire da ottobre 2025, la Regione Veneto rilancia la campagna di profilassi contro il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), responsabile della bronchiolite nei bambini sotto l’anno di età. Dopo l’ottimo risultato della prima edizione, l’iniziativa si estenderà anche quest’anno a tutti i neonati nati durante la stagione virale (ottobremarzo) e a quelli più vulnerabili fino ai 24 mesi. «Si tratta di un intervento preventivo fondamentale – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin – che ha già dimostrato un impatto significativo sulla salute dei bambini e sulla riduzione dei ricoveri ospedalieri». I numeri del successo: -70% di ricoveri e -79% di accessi in terapia intensiva Introdotta nel 2024 grazie all’utilizzo di un anticorpo monoclonale specifico contro il VRS, la campagna ha segnato una vera svolta. Nei mesi invernali 2024/25 i ricoveri nei bambini sotto l’anno di vita si sono ridotti da 1.154 a 345, con un calo del 73% delle giornate di degenza e una diminuzione del 79% dei passaggi in terapia intensiva neonatale. Un’adesione ampia e condivisa Nel primo anno di attivazione, sono state somministrate oltre 28.000 dosi: il 70,5% ai nati fuori stagione e l’83,5% a quelli nati nel periodo di maggiore esposizione. Un risultato reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra ospedali, pediatri di famiglia, servizi territoriali e famiglie. «La risposta dei cittadini è stata eccezionale – aggiunge Francesca Russo, Direttrice della Prevenzione regionale – segno che le famiglie riconoscono il valore della prevenzione ben strutturata». Obiettivo 2025: proteggere ancora più bambini La campagna sarà gratuita e su base volontaria, rivolta sia ai neonati che nasceranno tra ottobre 2025 e marzo 2026, sia ai bambini già nati ma considerati fragili fino ai due anni di età. La protezione offerta dall’anticorpo coprirà l’intera stagione virale, riducendo sensibilmente il rischio di complicazioni. «Siamo di fronte a un esempio virtuoso di sanità pubblica – conclude Lanzarin – che con un investimento mirato riesce a proteggere i più piccoli, ridurre la pressione sugli ospedali e offrire maggiore serenità alle famiglie».
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Sanità efficente. Tempi medi di attesa cataratta in calo grazie al Piano Straordinario 2025
Chirurgia della cataratta in ripresa: liste d’attesa in calo netto
La strategia della Regione Veneto per ridurre le liste d’attesa nel settore sanitario sta dando risultati tangibili, in particolare per quanto riguarda gli interventi di cataratta, una delle patologie più diffuse tra la popolazione anziana.
Secondo i dati presentati oggi in conferenza stampa dal Presidente della Regione Luca Zaia, affiancato dall’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin e dal Direttore Generale Massimo Annicchiarico, il Piano Straordinario 2025, operativo da marzo e finanziato con 1,7 milioni di euro, ha generato un incremento del 34% nel numero di operazioni
rispetto all’anno precedente.
A fine 2024, i tempi medi di attesa per un intervento alla cataratta si aggiravano intorno ai 12,5 mesi, ma l’accelerazione impressa dal nuovo piano ha già prodotto segnali positivi: a fine agosto risultavano 42.966 pazienti in lista con prescrizione ancora valida e 7.627 con prestazione scaduta. Quest’ultimo dato è in costante calo: –3,7% a giugno, –4% a luglio, –7,9% ad agosto.
“Abbiamo scelto di dare una risposta forte a una patologia che colpisce soprattutto gli anziani – ha dichiarato Zaia –. In Veneto eseguiamo circa 50 mila interventi di cataratta all’anno, ovvero
Sanità veneta in crisi, Manildo
Il candidato presidente del centrosinistra denuncia l’aumento delle aggressioni al personale sanitario e propone un piano straordinario per rilanciare il sistema pubblico.
La sanità pubblica veneta è sotto pressione, tra aggressioni in aumento e carenza di personale. Giovanni Manildo, candidato presidente del centrosinistra per la Regione Veneto, lancia un forte allarme e presenta un pacchetto di proposte per affrontare la crisi. «Nel 2024, solo in Veneto, si sono registrate oltre 2.500 aggressioni ai danni di me-
quasi il 10% del totale nazionale. Il nostro obiettivo è azzerare le prestazioni scadute entro la fine del 2025”.
Zaia ha sottolineato anche i progressi tecnici raggiunti dagli specialisti oftalmologi: in alcune strutture, si riesce ormai a operare entrambi gli occhi in un’unica seduta, riducendo tempi e disagi per i pazienti.
L’Assessore Lanzarin ha evidenziato come l’efficienza organizzativa sia stata decisiva nel successo del piano: “Abbiamo scelto di concentrare le risorse nei modelli operativi più efficaci, evitando dispersioni. Con un investimento relativamente contenuto, siamo riusciti ad
aumentare sensibilmente l’attività chirurgica, ottenendo un rapporto costibenefici estremamente favorevole”.
Se il trend positivo verrà confermato, la
Regione potrebbe stabilizzare i tempi di attesa sotto l’anno, con effetti importanti sulla qualità della vita di migliaia di cittadini, in particolare i più anziani.
lancia il suo piano: “Più sicurezza, più personale, più investimenti”
dici e infermieri, quasi otto ogni giorno», denuncia Manildo, sottolineando come queste violenze non siano più casi isolati ma la spia di un sistema che vacilla. La carenza di oltre 3.000 operatori sanitari, stipendi bassi e turni massacranti aggravano una situazione già difficile, spingendo molti a lasciare il servizio pubblico. Manildo propone un “piano straordinario di assunzioni” e un aumento strutturale dei fondi regionali per la sanità, equiparando il Veneto alle regioni più virtuose d’Italia. Sul fronte sicurezza, propone presidi fissi nei pronto soccorso,
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controlli agli accessi, tecnologie di sorveglianza e risarcimenti immediati per le vittime di aggressioni, oltre a un patto nazionale tra Regioni e Ministero dell’Interno.
«Proteggere chi cura è fondamentale per ricostruire un rapporto di fiducia con la comunità», afferma Manildo, che auspica anche la valorizzazione dei percorsi di carriera, incentivi per lavorare nei territori più fragili, e un rilancio della medicina territoriale. «La salute è un diritto e il Veneto deve garantire questo diritto a tutti».
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La prevenzione senologica e ginecologica
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