riviera del brenta nov2019 n168

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Sport p.18

NOVEMBRE 2019

Periodico d’informazione locale - Anno XXVI n.168

Cultura p.17

p.27

p.37

della Riviera del Brenta

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Motori

MIRA

Un numero verde per segnalare i dissesti stradali

on-line: Al voto, senza autonomia Germana Urbani >direttore@givemotions.it<

Mettiamoci poi il disastro dell’Umbria, persa www.servizilucarda.com con un umiliante ORIAGO distacco ·diMIRA venti· punti, metMESTRE CARPENEDO · FAVARO tiamoci la fatica quotidiana del governo con i 5 stelle, e il cammino annunciato dal segretario PAOLO 335 7082317 regionale dem Bisato, fatto di cantieri progettuali CHRISTIAN 333 2320219 e apertura ai movimenti civici, non si annuncia certo facile. E tuttavia sulle prossime regionali pesa quantomeno un fallimento conclamato di Zaia e della Lega, che le colline del Prosecco diventate patrimonio Unesco non bastano a cancellare. A due anni abbondanti dal trionfale referendum, infatti, dell’annunciata autonomia non vi è traccia. E almeno di questo non si può dare la colpa alla sinistra, che l’intera partita la ha vissuta da spettatore in panchina. Se il dossier tanto caro al governatore non ha fatto alcun sostanziale passo in avanti, le responsabilità sono tutte del govera pag 11 no Conte 1, quello di cui la Lega era servizio componente fondamentale. Un immobilismo dettato dai 5 stelle, certo, ma che perfino il politologo Paolo Feltrin ha in parte addossato nelle sue analisi alla Lega. Perché impegnarsi in un braccio di ferro per dare il “via libera” alle regioni del Nord avrebbe finito per incrinare la luna di miele di Salvini col Meridione, affossando il sogno di trasformare il Carroccio in partito nazionale capace di sfondare il muro del 40 per cento e governare da solo. Sia come sia, il sogno è rimasto tale. E oggi che la Lega sta all’opposizione, è facile prevedere che altrettanto succederà nel prossimo futuro. Basterà a far cambiare idea ai veneti? Difficile da dirsi, ma forse proprio da un ragionamento sull’identità della regione e sul rapporto tra Venezia e Roma il centrosinistra dovrebbe far partire la sua riflessione. Magari ricordandosi, come l’Umbria insegna, che anche la migliore candidatura non ha speranze se manca un lungo lavoro di semina. I cantieri, in Italia, per essere conclusi hanno sempre bisogno di anni, mai di mesi.

Elezioni a Dolo, Alberto Polo si ricandida a sindaco Il centrosinistra rompe gli indugi e ripropone per le comunali del prossimo anno il primo cittadino in carica. La sfida principale nel centrodestra arriverà dalla Lega

MIRA

Stagione teatrale, spettacoli per tutti i gusti MIRA

Presenza di nitrati e batteri sul Naviglio e sul Brenta DOLO

Don Luciano nuovo parrocco a Sambruson DOLO

Il “Ponte dei Cavai” sarà pronto entro l’anno

Al voto, senza autonomia Germana Urbani >direttore@givemotions.it<

S

ulla carta non c’è storia, e in fondo non ce n’è mai stata. Basti pensare che il divario minore il centrosinistra lo ottenne quando candidò nel 1995 Ettore Bentsik contro il “primo” Galan (38 a 32), ma stiamo parlando di un’altra era geologica, e il risultato percentualmente migliore lo raggiunse Massimo Carraro dieci anni dopo issandosi fino al 42 per cento. Da allora è stata una impietosa discesa, fino ai minimi raggiunti con segue a pag 3 Alessandra Moretti cinque anni fa.

In questo numero il nuovo inserto

a tutti i clienti in omaggio una

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