Padova ovest magg2014 n70

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di Padova Ovest

Periodico d’informazione locale. Anno XXI XX n. n. 154 70 - -Poste PosteItaliane Italianes.p.a. s.p.a.- -Spedizione SpedizioneininAbbonamento AbbonamentoPostale Postale- -D.L. D.L.353/2003 353/2003(convertito (convertitoininLegge Legge27/02/2004 27/02/2004n° n°46) 46)art. art.1, 1,comma comma1, 1,NE/PD NE/PD

Tasse Tasi, c’è chi paga e chi no

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Limena Tasse, entro il 16 giugno previsto l’acconto Tasi

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Mestrino Polizia locale, il sindaco pensa di uscire dal Consorzio

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L’INTERVENTO

Alluvione a Rubano: 27 milioni di euro in arrivo

Tasi e crisi fiscale Onorevole Diego Crivellari

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Un decreto approvato dal Consiglio dei Ministri che dichiara lo stato di calamità per i comuni veneti colpiti dall’alluvione del 3 febbraio scorso e che stanzia a favore delle sue vittime 27 milioni di euro, cifra che copre appena il 5% del danno totale, ammontante a mezzo miliardo. pag. 14

Elezioni a Limena, Villafranca e Rubano nel segno della continuità

DieciDieci summer tour

Confermato Costa a Limena e Salvò a Villafranca, a Rubano vince il consigliere di maggioranza Sabrina Doni

Rovigo, Padova e Venezia saranno protagoniste dell’evento dell’estate veneta: quattro serate all’insegna del divertimento e della musica dei migliori dj nazionali, delle guest star internazionali e delle migliori coreografie. Il tutto nelle più belle piazze del veneto. pag. 20 10%

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lezioni amministrative 2014, Limena conferma la propria fiducia al sindaco uscente Giuseppe Costa (sostenuto dalla lista omonima Costa Sindaco), chiamato a svolgere il suo secondo mandato grazie al voto di 2571 elettori, il 54,33 per cento del totale dei consensi. Un’investitura che il rpimo cittadino definisce “eclatante e in parte inaspettata”. Anche a Villafranca il verdetto è netto. Il sindaco uscente Luciano Salvò raccoglie un ampio consenso. Con un bottino di 2.903 voti, ottiene il 51,21 per cento delle pre-

ferenze, oltre il 20 per cento in più del suo più agguerrito avversario, Roberto Muraro (sostenuto dalla lista civica “Villafranca che vorrei”) che di voti ne porta a casa 1.747. A Rubano invece il sindaco è eletto al secondo turno, con il ballottaggio dell’8 giugno. Doni, già consigliera di maggioranza nella precedente legislatura, ottiene una buona affermazione già il 25 maggio. Sostenuta dalle liste Vivere Rubano e Rubano Futura, appoggiata dal Pd, dai So-

cialisti italiani, Assieme per il bene comune e Verdi, aveva raccolto il 40,65 per cento dei voti, prevalendo di gran lunga sul secondo, Renato Boldrini, candidato del Movimento 5 Stelle. Delusione per il centrodestra, che si presentava frammentato. Al ballottaggio Doni ottiene più del doppio del suo avversario, in una giornata elettorale che ha fatto registrare una scarsa affluenza alle urne.

Editoriale

Corruzione e mazzette, un peso sulla ripresa economica di Alessandro Abbadir

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angenti e grandi opere, uno scandalo che ha travolto i vertici politici ed imprenditoriali a Venezia e nell’interno Veneto. I nomi degli arrestati e degli indagati sono di primissimo piano: fra i più noti l’ex presidente Galan, l’assessore Renato Chisso, il sindaco di Venezia Giorgio Orson, un generale della Guardia di Finanza. continua a pag.

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a partita a scacchi che si sta giocando tra governo ed enti locali intorno alla Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e che, mentre scriviamo, ha portato ad una nuova proroga dei termini previsti per il pagamento della prima rata, da giugno a settembre, non è soltanto l’ennesima puntata di un rapporto mai facile tra il potere centrale e i territori, né può essere rappresentata come l’esito parziale di una trattativa sotterranea tra governo e Anci, ma è probabilmente (anche) il sintomo di qualcosa di più grave e pervasivo. L’impressione è che il nostro Paese si trovi ancora nel mezzo di quella “crisi fiscale” che già più di vent’anni fa lo storico Luciano Cafagna identificava come una delle cause strutturali che hanno prima determinato il crollo della cosiddetta Prima Repubblica e, poi, hanno condizionato l’interminabile transizione verso un ‘nuovo’ dai contorni sempre più sfuggenti. “La grande slavina”, questo il titolo del libro di Cafagna del 1993, per il quale la crisi dei nostri conti pubblici derivava dal modo del tutto peculiare con cui si era voluto edificare un welfare state all’italiana: puntando sul debito, sul consenso immediato, sulle tante corporazioni presenti nella nostra società ed evitando quelle scelte -– coraggiose, ma non sempre popolari – che potessero preludere ad una effettiva redistribuzione del reddito. continua a pag.

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L’INTERVENTO

segue da pag.

Tasi e crisi fiscale

Ponte ciclopedonale

nuova passerella su argine s. gregorio Inaugurata la nuova passerella ciclopedonale sul canale San Gregorio a Padova. Il ponte in acciaio - lungo 55 metri, provvisto di un piano calpestabile e ciclabile della larghezza di 6 metri al centro e di 2 metri e mezzo all’imbocco in corrispondenza degli appoggi laterali - unisce i lungargini Terranegra e Rovetta, collegando l’anello ciclopedonale urbano e i parchi La Fenice e Roncajette. Il progetto, del valore complessivo di quasi 1 milione di euro, è stato finanziato da AcegasAps nell’ambito delle opere di compensazione urbana e ambientale, previste dall’accordo tra Comune di Padova e AcegasAps, relative alla costruzione della terza linea di incenerimento del termovalorizzatore di San Lazzaro.

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Una serie di scorciatoie che, non da oggi, sono all’origine dell’esplosione del debito pubblico e della scarsa competitività del ‘sistema Italia’. La crisi fiscale, in sintesi, è ciò che mette in discussione le stesse fondamenta del nostro patto sociale. La tassazione media delle imprese è arrivata al 68%. Il rapporto tra tassazione e debito pubblico ha raggiunto nel 2013 la percentuale record del 44%. Il cuneo fiscale si attesta nello stesso periodo ad oltre il 47%, un dato che è sopra di dodici punti rispetto alla media europea. Pochi dati che rendono evidente come questo carico crescente, all’interno di un meccanismo complessivo che penalizza l’impresa, senza riuscire ad aggredire il grosso dell’evasione né sostanzialmente toccare le rendite, rischi di frenare ogni possibile ripresa. Ma non si tratta solo di cifre e di statistiche, pur eloquenti. Imu, Tares, Tasi, Tari, Iuc... Cittadini e imprese devono fronteggiare una gabbia di regole e di obblighi burocratici che sono spesso espressione di un sistema basato ancora sul primato di un sapere giuridico-formale, che fabbrica e implementa norme ambigue, stratificate, di difficile lettura e di ancor più difficile interpretazione, con il risultato di accrescere esponenzialmente il grado di discrezionalità (e di conseguenza il potere) delle amministrazioni ai diversi livelli. Emaniamo leggi, schemi, regolamenti, monumenti cartacei, ma non sappiamo semplificare e non sappiamo ‘delegificare’. E’ la politica tutta ad essere in questione. Allentare il patto di stabilità, liberando risorse per gli investimenti - come è stato annunciato dal governo - è soltanto il primo passo. La battaglia per una fiscalità più equa e per uno stato più vicino ai cittadini non potrà essere combattuta senza un profondo rinnovamento della macchina burocratica: un rinnovamento che richiede decisioni nette e implica il superamento di mentalità e di culture molto radicate negli apparati, un nuovo approccio alla gestione dei conti e della spesa pubblica, un modo di guardare ai problemi che non sia semplicemente il riflesso di un’ottica meramente contabile, ma capace di produrre previsioni, di elaborare scenari credibili e di confrontarsi in maniera dinamica con la complessità dell’economia reale. Forse è questa la sfida più difficile per Renzi e per chiunque voglia prepararsi a governare questo Paese, lasciando ad altri la scommessa su uno sfascio generalizzato. Onorevole Diego Crivellari

ALESSANDRO RAMPIN

Studi completati con regolarità

a padova la laurea e’ più giovane

Ci si laurea sempre più giovani e rimanendo regolari negli studi, aumentano gli stage e i tirocini con una percentuale di soddisfazione del proprio corso di studi per quasi 9 iscritti su 10. Sono alcuni dei dati raccolti dal Consorzio Almalaurea che “fotografano” le performance dell’Università di Padova; in particolare ciò è avvenuto confrontando i laureati del 2013 con quelli che hanno concluso il loro ciclo di studi prima della riforma, nel 2004. Padova si conferma dunque una sede universitaria d’eccellenza.

Padova Ovest Limena

Mestrino

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Aspiag Service, reintegrati 81 lavoratori

villafranca

Provincia economia locale

La scuola primaria Manzoni fa omaggio a Chagall pag.

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Casa Maran, l’ampliamento dei servizi sanitari pag. 10

Metalmeccanica con l’export batte la crisi pag.

ambiente

Il Comune di Padova ha finanziato con 100mila euro il “Fondo straordinario di solidarietà”, promosso dalla Fondazione CARIPARO, da destinarsi a beneficiari residenti nel Comune di Padova. Sarnno circa 400 le persone aiutate grazie al finanziamento e che, in cambio di 500 euro mensili per un semestre, forniranno lavoro come imbianchini, guardiani, stradini, etc. Per effetto della crisi economica, negli ultimi anni i servizi comunali hanno registrato un significativo incremento di richieste di aiuto da parte di famiglie e singoli in difficoltà.

biblioteca digitale alla portata di tutti

i colori di padova sui nuovi autobus

Hanno i colori della città, bianchi e rossi, i 22 nuovi autobus che vanno ad arricchire il parco bus di APS Holding. Si tratta di veicoli a bassissimo impatto ambientale, tutti alimentati a metano, e dotati di pedana retrattile per la salita a bordo di passeggeri disabili e carrozzine. Ogni mezzo è dotato di due telecamere antiscippo e anti “portoghesi”.

fondo solidarietà altri 100 mila euro

In rete il servizio di prestito

348 440 7804

Bianchi e rossi per Aps Holding

500 euro per lavori utili

Regione europee

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Energia dai rifiuti la Sesa apre le porte e combatte gli odori molesti pag. 17

cultura, la mostra

L’amore per Padova fissato da Umicini in decine di foto pag. 25

Dalle celebrazioni agli incontri

Il Veneto svolta a sinistra pagg.

Trasporti

giugno antoniano viaggio nella fede

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Treno: viaggiare costa di più

cultura Apre la Biennale Architettura

Da questo mese per gli utenti delle 88 biblioteche in rete del Sistema bibliotecario provinciale padovano sarà possibile avere a disposizione gratuitamente il servizio MLOL Media Library On Line. Una biblioteca digitale che consente, in biblioteca, da casa e ovunque si voglia, l’accesso ed il prestito di quotidiani italiani e stranieri, ebook, audiolibri e molto altro.

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Fino al 28 giugno si svolge l’ottava edizione del Giugno Antoniano, che quest’anno è dedicata al viaggio, al cammino come momento di preghiera e pausa di riflessione. Il programma si divide in momenti diversi che propongono le tradizionali cerimonie religiose ma anche spettacoli ed iniziative organizzate per celebrare la figura di Sant’Antonio. Le celebrazioni religiose e i momenti spirituali comprendono diversi momenti di incontro: dal pellegrinaggio notturno alla rievocazione storica del transito di Sant’Antonio all’Arcella alla processione del 13 giugno che chiama a raccolta migliaia di fedeli.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 15.079 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 maggio 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese LA NUOVA IMPOSTA Scadenza del 16 giugno confermata solo per il Comuni, nel Veneto 4 su 10, che hanno deliberato le aliquote prima del 23 maggio. Per tutti gli altri invece si pagherà in autunno, a settembre o più probabilmente ad ottobre. I dubbi dell’Anci sulle modalità di calcolo della nuova imposta, l’ira dei “sindaci virtuosi” che denunciano la nuova incongruenza

Paga e Tasi: quando i rit

di Nicola Stievano

Quasi tutte le giunte hanno confermato l’aliquota del 2,5 per mille con l’introduzione di numerose detrazioni

Massimiliano Barison: “Come con la mini Imu ancora una volta i cittadini dei comuni virtuosi sono penalizzati”

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hi paga a giugno, chi a luglio e chi a settembre o forse ottobre: calendario differenziato per la Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili introdotta fra le scadenze fiscali di quest’anno. I Comuni erano chiamati a deliberare le aliquote, da applicare sulla rendita catastale dell’abitazione o dell’immobile, entro il 23 maggio. Ma la concomitanza con le elezioni amministrative del 25 maggio ha spinto molti sindaci a rinviare il provvedimento di alcune settimane. Così, con il solito provvedimento dell’ultima ora che ha fissato uno spartiacque tra chi aveva già preso delle decisioni e chi no, come era accaduto lo scorso anno per la “mini Imu”, il Governo ha stabilito che nei Comuni dove si era riusciti a fissare le nuove aliquote entro il 23 maggio si pagherà al termine previsto del 16 giugno mentre i contribuenti residenti negli altri comuni pagheranno il 16 settembre, anche se con tutta probabilità questa scadenza verrà fatta slittare di un altro mese, il 16 ottobre. In Veneto sono 242 su 581, il 41 per cento, i Comuni che hanno già fissato l’aliquota, nei quali pertanto si dovrà pagare subito, il 16 giugno. Ci sono anche tre capoluoghi di provincia, Treviso, Venezia e Vicenza, così come molti Comuni in provincia di Treviso e di Padova. Anche in questa occasione non verranno spediti a casa dei bollettini ma saranno

imu peR seconde cAse e negozi

E’ tempo di versare il primo acconto per i proprietari

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’Imu è viva e vegeta. Non si paga per la prima casa ma per gli altri fabbricati e terreni le aliquote sono le stesse dell’anno scorso. E il 16 giugno scadono i termini per il pagamento della prima rata. Devono pagarla tutti i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale non di lusso o assimilati. Sono considerate case di lusso quelle di categoria catastale A/1, A/8 e A/9, sono assimilate alle abitazioni principali quelle degli appartenenti ai corpi militari e civili e al personale delle prefetture trasferiti che per motivi di servizio sono domiciliati in comuni diversi da quelli in cui hanno l’abitazione. Sono inoltre esentati, ma solo se il comune lo prevede nella sua delibera, le persone ricoverate in casa di cura, le abitazioni date in comodato a un figlio o a un genitore purché l’abitazione abbia rendita catastale inferiore a 500 euro e il comodatario un Isee inferiore a 15 mila euro, le case possedute da italiani residenti all’estero. La data del 16 giugno non è vincolante per il comune che può scegliere anche un’altra scadenza, anche se la stragrande maggioranza dei Comuni veneti ha confermato questa scadenza. I conti della prima rata vanno effettuati sulla base delle aliquote decise dalle singole amministrazioni per il 2013 anche se vi fosse già una delibera per quest’anno. Anche in questo caso gli uffici comunali sono a disposizione dei contribuenti per il calcolo dell’Imu. Nei prossimi mesi comunque i sindaci, e anche i cittadini, si aspettano indicazioni per uniformare e unire sotto un’unica voce la Tasi, l’Imu e la Tari, la tassa sui servizi ambientali. Un fatto è certo, i contribuenti dovranno continuare a mettere mano al portafoglio.

i contribuenti a dover calcolare la tariffa in base alle aliquote stabilite dalle singole amministrazioni. Ovviamente tutti i municipi hanno previsto uno sportello dedicato e aperture straordinarie proprio per andare incontro alle esigenze dei cittadini - contribuenti, chiamati ancora una volta a mettere mano al portafoglio e anche ad impiegare del tempo, per pagare quando dovuto. La maggioranza dei Comuni ha deciso di confermare l’aliquota del 2,5 per mille, anche se non sono mancate le eccezioni, come nel bellunese dove diversi sindaci hanno deciso di deliberare un’aliquota zero, per non far pagare nulla, almeno per questa prima rata. A complicare il quadro è il fatto che la procedura per la determinazione della tassa è estremamente complessa e anche per questo oltre la metà dei Comuni veneti ha preferito rimandare l’approvazione delle aliquote nelle prossime settimane, anche se dalla nuova tassa, comunque, non si scappa. “La coincidenza con le elezioni ha indotto molte giunte e consigli comunali a procrastinare la decisione sulle aliquote - spiega il presidente della consulta finanza locale di Anciveneto, Diego Marchioro - Viste le condizioni economiche di molte famiglie, per loro il rinvio è comunque una boccata di ossigeno. Per far fronte agli eventuali ammanchi nelle casse comunali, ci aspettiamo un

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anticipo di tesoreria da parte del Governo”. “La Tasi è di fatto una riedizione della vecchia Ici, cioè un pesante salasso su un bene primario come la casa –commenta sconsolato il presidente dell’Anci regionale Giorgio Dal Negro -. Se non altro è positivo che il Governo permetta di pagare la tassa non solo a giugno ma anche nei prossimi mesi. Quanto al ruolo dei Comuni, - aggiunge Dal Negro - mi auguro che la gente capisca che non siamo i gabellieri dello Stato. Gli amministratori comunali dovranno lavorare molto per far capire la situazione finanziaria degli enti locali ai cittadini”. . Molto critico nei confronti della questione Tasi è il sindaco di Albignasego, nel padovano, Massimiliano Barison, già a capo del movimento dei “sindaci virtuosi” che si era mobilitato dopo la beffa della “mini Imu”. “Anche in questa occasione i cittadini dei Comuni virtuosi, che hanno rispettato la legge, verranno penalizzati. Non capisco perché il rinvio non potesse riguardare tutti i Comuni invece di ripetere un copione ormai costante e applicando un trattamento che penalizza i Comuni virtuosi. Fra l’altro dove la Tasi non è stata ancora determinata, lo Stato dovrà anticipare i soldi perché altrimenti i Comuni non saranno nemmeno in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti. Insomma, siamo alle solite”.

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Argomento del mese 5 Scadenze

tardatari la fanno franca Semplificazione Da giugno sono partite le nuove regole

Pagamenti alle Pubbliche amministrazioni in forma elettronica

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ovità in arrivo per la pubblica amministrazione e i pagamenti per evitare che qualcuno evada il fisco e anche per semplificare le operazioni sempre contorte ed astruse come da tradizione della burocrazia italiana. Un passo in avanti è stato fatto nella direzione dei paesi più avanzati. E’ partito infatti lo scorso 6 giugno, l’obbligo di fattura elettronica per i pagamenti della P.A. D’ora in avanti, quindi, ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di assistenza e previdenza non potranno più accettare le tradizionali fatture emesse in forma cartacea. Dal 2015, inoltre, l’obbligo si estenderà alla totalità delle PA. D’ora in poi imprese, fornitori e professionisti dovranno tenere conto del fatto che, dal momento che la norma si applica ai ministeri, si dovrà intendere con essi anche tutti gli organi e gli enti che vi fanno riferimento come, per esempio, scuole, istituti di formazioni o centrali di polizia. E’ bene, inoltre, ricordare che è previsto un trimestre di transizione in cui le PA. potranno accettare fatture cartacee esclusivamente nel caso in cui siano state emesse prima della data del 6 giugno. Lo scambio tra partite Iva e l’ente pubblico, inoltre, sarà gestito dal “Sistema di interscambio” coordinato dall’Agenzia delle Entrate che, ricevuta la fattura da parte dei privati provvederà a inoltrarla all’ufficio specifico. Il Sistema, poi, ricevuta la fattura provvederà a rilasciare a chi l’ha emessa una ricevuta di consegna per certificare che, effettivamente, è stata ricevuta dall’ente pubblico. Dove, invece, il recapito non fosse andato a buon fine, il Sistema segnalerà l’esito negativo.

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La denuncia della Cgia di Mestre

“Un ingorgo fiscale estivo” T

asse in arrivo e non solo Tasi. Tra giugno e luglio infatti nelle casse dello stato sono previsti oltre 75 miliardi di euro. Il presidente della Cgil di Mestre lancia l’allarme, perché si tratta di un vero e proprio stress fiscale per famiglie ed imprese. Tra giugno e luglio, fa sapere la Cgia con il suo presidente Giuseppe Bortolussi, i cittadini e le imprese italiane saranno chiamati a onorare ben 29 scadenze fiscali. Al netto del gettito riconducibile ai contributi previdenziali, si stima che nelle casse dello stato entreranno oltre 75 miliardi di euro di tasse: 40 miliardi versati dalle famiglie e 35 dalle imprese. Come si è arrivati a stimare un gettito complessivo pari a oltre 75 miliardi di euro? L’Ufficio studi della Cgia di Mestre si è basato sui dati statistici del 2013: considerando le principali novità normative introdotte nel 2014, si può così affermare che tra il mese di giugno e quello di luglio entreranno nelle casse dello Stato oltre 75 miliardi di euro. Si arriva a questa cifra considerando il gettito realizzato negli anni scorsi delle seguenti imposte: Irpef, Ires, Iva e stimando il gettito dell’Imu e della Tasi. In questo importo rientrano anche i diritti camerali e il gettito atteso dalla rivalutazione dei beni di impresa, delle partecipazioni e dei terreni. Non si è considerato il gettito riconducibile ai contributi previdenziali. Bortolussi da questo punto di vista è chiaro. “Sfiancate dalla crisi e sempre più a corto di liquidità – dichiara – c’è il pericolo che molte famiglie e altrettante piccole imprese non riescano a superare questo vero e proprio stress test fiscale”. Ma andiamo nel dettaglio dell’analisi fatta dall’associazione artigiani di Mestre. Gli appuntamenti più importanti di giugno riguarderanno infatti il versamento delle imposte e dei contributi risultanti dal Modello Unico: ovvero Irpef, Ires, contributi previdenziali sia a saldo che in acconto. Inoltre, bisognerà pagare la prima rata dell’Imu, della Tasi e in molti Comuni anche la rata della Tari (la nuova tassa sull’asporto rifiuti). Per quest’ultimo tributo, saranno i sindaci a decidere il numero e le scadenze delle rate. A giugno, inoltre, dovranno essere onorati i versamenti mensili relativi alle ritenute Irpef, sia dei dipendenti sia dei lavoratori autonomi, il pagamento dei contributi previdenziali e dell’Iva riferita al mese precedente. Sarà possibile spostare a luglio il versamento degli importi risultanti dalla dichiarazione dei redditi con l’aggravio di uno 0,4%. Sempre a luglio i contribuenti dovranno eseguire il versamento Irpef dei lavoratori dipendenti e degli autonomi, i contributi previdenziali e il pagamento dell’Iva del mese precedente. “Oltre all’imponente sforzo economico che nel prossimo bimestre famiglie e imprese saranno chiamate a sostenere – prosegue Bortolussi – i contribuenti italiani dovranno sopportare anche un costo aggiuntivo legato alla burocrazia che attanaglia queste operazioni. Secondo una nostra elaborazione su dati della Banca mondiale, per pagare le tasse in Italia, e quindi in Veneto sono necessarie 269 ore all’anno, pari a 33 giorni lavorativi. Nell’area dell’euro solo il Portogallo registra una situazione peggiore della nostra”. Intanto le riforme vanno avanti a passi più o meno veloci anche d’estate. Il viceministro dell’Economia, Luigi Casero che, nel corso di un’audizione di fronte alle commissione Finanze e Camere del Senato, ha spiegato che il primo pacchetto contenente tre decreti attuativi della delega sarà pronto per fine giugno. I provvedimenti riguarderanno la semplificazione, il catasto e il 730 precompilato. In particolare, obiettivo fondamentale della riforma del catasto – che sarà completata entro fine anno – sarà garantire l’equità nella tassazione degli immobili. Per raggiungere lo scopo, sarà ridefinito il funzionamento delle commissioni censuarie. Alessandro Abbadir


6 Limena Elezioni amministrative I cittadini rinnovano la fiducia al sindaco uscente

Riconfermato Giuseppe Costa con il 54% delle preferenze Costa: “Un risultato eclatante e in parte inaspettato”. Tra le priorità la nuova piazza dietro le Barchesse e la casa di riposo di Nicol Veronica Stefani

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a cittadinanza di Limena chiamata al voto ha risposto con un’affluenza del 78,10%, ovvero 4.733 persone sul totale di 6059 si sono recate alle urne. Poca differenza nella votazione di genere, hanno votato 2407 donne e 2326 uomini. Limena riconferma la propria fiducia alla Lista Costa Sindaco, per il secondo mandato, con 2571 voti, in termini percentuali il 54,33%. Segue Limenattiva e Democratica con il 28,13%, ovvero 1331 voti e, chiude la fila, Limen - Oltre i confini, con 668 voti e il 14,12%. Giuseppe Costa, riconfermato sindaco di Limena, si dice largamente soddisfatto dell’esito delle amministrative: “Un risultato eclatante che non ci aspettavamo, quindi ringrazio la cittadinanza, che ha voluto accordarci ancora una volta la fiducia. L’impegno che abbiamo preso non verrà disatteso”. Per quanto riguarda la futura composizione della Giunta, Costa non si sbilancia e spiega che la scelta dei componenti si

NEWS Limen oltre i confini raccoglie il 14% del consenso

compierà sulla base delle competenze, delle professionalità, delle preferenze e della garanzia di poter dedicare alla vita amministrativa un ampio margine di tempo. “E’ mia intenzione chiudere al più presto, perché non voglio tempi morti,- afferma - ma l’ultimo decreto Delrio ci complica la vita, con la riduzione dei consiglieri da 6 a 4 perché qualche assessore dovrà rimanere fuori e non sarà facile”. Stando a quanto espresso dai cittadini, hanno raccolto più preferenze: Stefano Tonazzo, assessore uscente all’Istruzione, con 387 voti, Stefano Toubai, assessore al Commercio e Attività produttive, con 368 preferenze e Maurizio Martinello, vicesindaco uscente, con 325 adesioni. Per quanto riguarda il programma a breve termine, entro i primi tre mesi, le priorità sono la nuova piazza dietro le Barchesse e la casa di riposo per anziani. “Il procedimento per la casa di riposo è già avviato – spiega il sindaco - e subirà un’accelerazione, inoltre produrremo il pro-

Compagnin: “Orgogliosa di aver preso più della media delle civiche del padovano”

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getto preliminare per la nuova piazza. E’ nostra volontà portare l’ambulanza a Limena, che sia Croce Verde o Croce Rossa non ha importanza, sceglieremo chi garantirà il servizio migliore”.

ilvia Compagnin candidata Sindaco per la lista Limen – Oltre i Confini ha ricevuto 668 voti e , quindi, il 14,12% del consenso. L’avvocata entrerà in consiglio comunale e promette di svolgere un’azione di controllo del comportamento della maggioranza: “Non ci aspettavamo di vincere – spiega la Compagnin tramite una nota pubblicata sul profilo Facebook della pagina della Lista - Porteremo avanti i nostri valori nell’opposizione in una fattiva collaborazione di intenti e di azioni, rimanendo sempre attenti osservatori delle scelte dell’amministrazione comunale, soprattutto per evitare...vogliamo chiamarle prevaricazioni o sfumature di grigio?”. Una promessa che lascia presagire un clima di attenta analisi e osservazione all’interno del consiglio comunale e stando a quanto è avvenuto in fase di campagna elettorale i toni potrebbero accendersi facilmente. La Compagnin continua la nota con i ringraziamenti ai cittadini e ai collaboratori di Limen: “Mi hanno offerto l’occasione di vivere un’esperienza interessante e costruttiva”. La Compagnin motiva il risultato conseguito alle urne analizzando la penalizzazione subita dall’esser partita in ritardo rispetto a quanto sarebbe stato necessario per diffondere gli intenti del programma, anche se rileva un ritorno positivo: “La campagna elettorale mi ha insegnato molto ed è stata un’esperienza gratificate. L’aver conquistato parecchi voti, con una percentuale superiore alla media delle altre civiche del padovano mi ha reso orgogliosissima. Anche se abbiamo iniziato un po’ in ritardo, rispetto agli altri, abbiamo lavorato incessantemente e con assoluta coesione mettendocela tutta, sino alla fine”. N.V.S.

Riccardo Zanon (Limenattiva e Democratica)

“non abbiamo diffuso sufficientemente i nostri intenti di programma”

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imenattiva e Democratica, capitanata da Riccardo Zanon, il più giovane dei tre candidati a sindaco per Limena si è aggiudicata il 28%, ovvero 1331 voti. Un risultato inaspettato per i componenti del gruppo che fanno autocritica e fanno risalire lo sfavorevole risultato alla partenza tardiva e al non aver diffuso sufficientemente i valori del proprio programma tra la gente. “Sapevamo – commentano - che sarebbe stata una dura battaglia, ma non ci aspettavamo un divario così importante. Probabilmente ci siamo dedicati troppo alle dinamiche di coesione del gruppo, senza appurare se all’esterno potesse giungere il nostro messaggio, in maniera completa. Partire sei o sette mesi prima del voto ci ha penalizzati, anche perché un progetto ambizioso come il nostro necessitava di più tempo per essere spiegato e diffuso”. In Consiglio comunale siederà oltre a Riccardo Zanon, Nadia Celeghin, capogruppo di minoranza della precedente amministrazione, che ha ottenuto 217 preferenze e Natascia Marzoli, che ha preso 144 consensi. “Faremo una puntuale, precisa, costante e pressante opposizione, cercando di coinvolgere i cittadini, che rimane obiettivo focale e punto cardine del nostro programma e che vorremmo perseguire per attuare, a prescindere dal fatto che

saranno altri ad amministrare”, spiega Zanon. Sugli obiettivi a breve termine del programma di Costa, Zanon precisa che in sede di consiglio il suo gruppo punterà alle reali urgenze del territorio che Limenattiva e Democratica considera la messa in sicurezza degli edifici scolastici e gli investimenti nella cultura. “Per la piazza da un milione di euro – anticipa - voteremo contro ritenendo che le priorità per Limena siano ben altre. Lo stesso dicasi per la casa di riposo che rischia di diventare un investimento di privati stile Beverly Hills”. Zanon e la sua lista ritengono che la costituzione di una casa di riposo per anziani avrebbe come target solo una fetta di popolazione molto agiata e che risorse ed energie dovrebbero essere convogliate invece per le scuole e la messa in sicurezza della biblioteca. N.V.S.


Limena 7 Tasse Istruzioni per l’uso

Entro il 16 giugno previsto l’acconto Tasi Il Comune ha stabilito l’1 per mille come aliquota di base, per l’abitazione principale e per i fabbricati rurali ad uso strumentale di Nicol Veronica Stefani

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rriva la Tasi e ben 105 Comuni veneti salderanno a giugno una parte del tributo sui servizi indivisibili. Tra questi anche Limena. La giunta Costa, avendo approvato in anticipo il bilancio preventivo, di cui la scadenza prevista era fissata entro il 23 maggio, in concomitanza con le elezioni amministrative ed europee, è riuscita a non far slittare la data del pagamento a settembre. La Tasi, che insieme a Tari e Imu compone la Iuc, Imposta Unica Comunale, prevede

News

il pagamento dei servizi indivisibili, ovvero le attività dei Comuni che non vengono offerte a “domanda individuale” (asili nido, trasporto scolastico), ma a livello più ampio (illuminazione pubblica, sicurezza, anagrafe, manutenzione della strada). Saranno i Comuni a deciderne le aliquote, che non potranno sforare il tetto del 2,50 per mille e le detrazioni, anche per quanto riguarda le case affittate. Una parte dell’onere ricadrà sugli inquilini in affitto. A Limena il pagamento del 70% della quota

sarà effettuata dal possessore e il restante 30% dal detentore. La scadenza prevista per il pagamento della prima rata è il 16 giugno, mentre il saldo è fissato per dicembre. Il Comune di Limena ha stabilito l’uno per mille come aliquota base, per l’abitazione principale e per i fabbricati rurali ad uso strumentale. Per i fabbricati costruiti e destinati alla vendita, l’aliquota è fissata al 2,50 per mille, mentre l’imposta non è prevista per le rendite inferiori ai cinque euro annui.

E’ prevista una detrazione sulla prima casa e una maggiorazione della stessa per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni. Altra scadenza, ma per l’Amministrazione questa volta, è prevista per il 23 maggio. Limena, infatti, fa parte di quei 4.400 Comuni che avevano chiesto all’esecutivo di Renzi di poter svincolare dal Patto di Stabilità somme da destinare alla messa in sicurezza di edifici scolastici. Per Limena si parla di 180 mila euro per l’ampliamento della scuola elementare

Petrarca. Renzi dopo aver confermato il suo benestare ha chiesto la comunicazione dei progetti, ma Limena ha rilanciato, avendo trovato la disponibilità dei soldi per la Petrarca. Ora il sindaco Costa chiede di dirottare i 180 mila euro per la realizzazione di altre opere, come la messa in sicurezza della pista ciclabile, il completamento dell’illuminazione pubblica e la realizzazione dell’ascensore nella barchessa municipale.

Un omaggio a Marc Chagall per sognare con gli alunni della scuola primaria A.Manzoni

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iù di 100 opere, tra disegni e lavori artistici, hanno gremito le pareti dell’Oratorio della Beata Vergine del Rosario. Gli artisti che hanno esposto i loro lavori artistici, dal 22 al 25 maggio, sono stati gli alunni della scuola primaria A.Manzoni di Limena. Indagare il sogno, sotto la guida delle insegnanti Rosi Castiglione e Liliana Simion, seguendo il percorso creativo di Marc Chagall, pittore onirico vissuto tra il 1887 e il 1985 e, coronare il lavoro

dell’anno scolastico con la mostra: “Il viaggio è... l’emozione di un sogno”. Un’occasione strutturata dalle insegnanti per insegnare ai bimbi la ricchezza delle forme e la libertà della fantasia, mettendoli in contatto con i sogni ed emozioni, per scoprire e incoraggiare i desideri e superare le paure, attraverso l’ausilio dell’arte e della pittura. Arte a 360 gradi, perché il progetto si è concluso con uno spettacolo teatrale: “Sbocciano i sogni”, ispirato al racconto “La

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città dei fiori”, della scrittrice Eveline Hasler, realizzato dagli alunni delle classi seconde, insieme alle insegnanti Federica Bortolotto, M.Teresa Busellato, Rosa Gaudio, Marina Mogno e Lialiana Simion. Lo spettacolo ha avuto luogo venerdì 23 maggio al teatro Falcone Borsellino, coinvolgendo un centinaio di bimbi, che grazie al supporto di genitori e autorità locali, hanno potuto cimentare le proprie emozioni e la propria interiorità, attraverso il teatro. N.V.S.

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8 Mestrino Polizia locale La decisione del primo cittadino Marco Valerio Pedron

Mestrino valuta l’ipotesi di uscire dal Consorzio

Editoriale

Corruzione e mazzette, un peso sulla ripresa economica di Alessandro Abbadir

segue da pag.

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Il Sindaco è insoddisfatto del costo e della qualità del servizio, soprattutto perché la regionale 11 sarebbe scarsamente presidiata dalle forze di polizia locale

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opo l’uscita di Veggiano, anche il sindaco di Mestrino, Marco Valerio Pedron, avrebbe deciso di abbandonare il Consorzio di polizia locale Padova Ovest. Il primo cittadino, infatti, ha manifestato tutto il suo scetticismo in merito all’economicità del servizio e alla sua qualità, visto che, a suo avviso, la regionale 11 sarebbe scarsamente presidiata dalle forze di polizia locale. L’alto numero di sinistri che interessano l’arteria che attraversa Mestrino e Rubano, rappresenterebbe per Pedron un pretesto più che valido per gestire la sicurezza in proprio, all’interno del proprio comune. “Per farmi un’idea dei vantaggi rappresentati dall’adesione del comune di Mestrino al Consorzio, ho chiesto di fornirmi i dati relativi al servizio – spiega il primo cittadino – tuttavia mi sembrano del tutto inadeguati”. Da qui l’intenzione di uscire dalla convenzione di Nelle foto piccole il sindaco di Mestrino Marco Valerio Pedron comuni, della quale fanno parte Selvazzano, Rubae il presidente dimissionario del Consorzio Enoch Soranzo no e Cervarese, portando il tema in discussione nel prossimo Consiglio comunale, che probabilmente si ta autorizzata proprio per garantire una maggiore dando avanti”. Anche per quanto riguarda l’espetto terrà prima della fine di giugno. presenza degli agenti su l’asse economico del servizio, l’ex presidente ha riportaSecondo il presidente Risale all’estate viario della regionale 11. “In to dati che dimostrerebbero un effettivo risparmio dimissionario del Consorzio, scorsa l’attivazione merito alla posizione del sinda- dei comuni nella gestione partecipata del servizio Enoch Soranzo, invece, nelle di uno sportello co di Mestrino – ha spiegato di Polizia locale. “E’ ovvio che avere un’unica sede scorse settimane non sarebbe del Consorzio – cado dalle nuvole, in quanto già porta ad un risparmio – conclude Soranzo – i arrivata all’ente alcuna richie- proprio a Mestrino non ho avuto avvisaglia alcuna comuni soci pagano una retta di appena mille euro sta di dati ne’ tanto meno di intenzioni di questo tipo. annuali. Solo questo ha permesso ai Comuni di rilamentele in merito alla qualità del servizio. Il sin- Anzi – ha proseguito Soranzo – nell’ultima assem- sparmiare complessivamente 90 mila euro che in daco di Selvazzano ha ricordato che risale all’estate blea è stato deciso un piano di videosorveglianza parte sono serviti per l’abbattimento della quota di scorsa l’attivazione di uno sportello del Consorzio con l’istallazione di varchi e il comune e anche adesione al Consorzio”. proprio a Mestrino, e che tale attivazione era sta- Pedron era d’accordo, tant’è che il progetto sta an-

NEWS

Persone ai vertici delle istituzioni e di primo piano dell’imprenditoria che stando alle accuse della magistratura, corrompevano o intascavano mazzette legate alla realizzazione del Mose. Tangenti che servivano per finanziare le loro campagne elettorali o direttamente per arricchirsi personalmente. Gli scossoni non mancheranno a livello politico. Già si reclama a gran voce una veloce rottamazione della vecchia classe dirigente dei partiti. A Venezia il terremoto ha investito il Comune. E lo scandalo rischia di allargarsi ad altri grandi opere: il Passante e le bonifiche ambientali di porto Marghera. La corruzione solo nella nostra regione sarebbe costata dalle prime stime emerse dalle indagini, centinaia di milioni di euro. Soldi pubblici sottratti alla collettività, ai giovani ai disoccupati, agli anziani. Il Veneto e l’Italia sono ad un bivio : o cambiare radicalmente mentalità (anche con l’aiuto di normative più stringenti in termini di assegnazioni di appalti e trasparenza amministrativa) e considerare la corruzione una piaga che blocca la ripresa e toglie soldi dalle tasche di tutti, o continuare in questa maniera tra il discredito di tutti. Discredito che influenza soprattutto degli investitori esteri che in Italia ci metteranno piede sempre meno visto l’andazzo. Se le accuse verranno confermate con le condanne, chi ha rubato deve restituire il maltolto. Da qui si può ripartire, con la consapevolezza soprattutto dopo una recessione come quella degli ultimi 7 anni, che chi ruba, ruba dalle tasche di tutti. Non fa un danno ad una entità statale astratta e lontana, ma porta via soldi agli asili, agli ospedali (a cui magari come amministratori propongono tagli), alle forze dell’ordine, alle pensioni degli anziani. Forse, mutuando uno slogan politico, è la volta buona. E’ la volta buona che corruzione e malaffare diventano irreversibilmente intollerabili .

Occupazione

Aspiag Service, concluso lo sciopero, reintegrati 81 lavoratori

A

lla fine l’accordo è arrivato e il blocco che ha tenuto senza approvvigionamenti i supermercati Despar per diversi giorni è stato rimosso. Ma si è dovuti ricorrere al Prefetto. Tutto è iniziato lo scorso 30 aprile quando i 103 lavoratori-soci della cooperativa Mestieri e Mestieri, che lavorano nel settore della logistica per il gruppo Aspiag Service a Mestrino, temendo una mancata riassunzione nel cambio d’appalto che ha portato all’avvicendamento della cooperativa friulana con il vicentino Consorzio Sistema, hanno organizzato un presidio che ha impedito il carico

e lo scarico delle merci. Uno stato di tensione che nelle intenzioni del sindacato Filt-Cgil sarebbe dovuto rimanere acceso fintanto che non fossero andate a buon esito, per i lavoratori, le trattative con i dirigenti della cooperativa vicentina subentrante. Situazione che invece è stata sbloccata dalla Prefettura, chiamata in causa dall’amministratore delegato di Aspiag Service, Paul Klotz, che si era rivolto alle istituzioni per far rimuovere il blocco con l’uso della forza pubblica. Le parti sono state convocate in piazza Antenore dove sono state ricevute dal vice-prefetto vicario, Francesca

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Iacontini, e dal capo di gabinetto, Antonella Reina. Soddisfazione è stata espressa da entrambe le parti alla conclusione dell’incontro anche se il posto di lavoro non è stato riconfermato a tutti i 103 lavoratori. Solo 81, infatti, sono entrati a far parte del Sistema Consorzio, gli altri hanno deciso volontariamente di abbandonare l’occupazione in cambio di un indennizzo di 20 mila euro. Proprio l’entità della rifusione, piuttosto alta, era fatto dichiarare al sindacato che la trattativa si è conclusa con successo anche per coloro che non sono più rientrati al posto di lavoro.

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Il presidio all’Aspiag di Mestrino (fonte Twitter@dinozer)

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Villafranca 9 Amministrative Il vincitore: “Sono stato ritenuto meritevole del secondo mandato”

NEWS I numeri del voto

Salvò raccoglie 2900 voti, il 20 per cento in più del secondo

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mministrative del 25 maggio. Vince agevolmente Luciano Salvò che raccoglie un ampio consenso. Con un bottino di 2.903 voti, ottiene il 51,21 per cento delle preferenze, oltre il 20 per cento in più del suo avversario più agguerrito, Roberto Muraro (sostenuto dalla lista civica “Villafranca che vorrei”), che di voti ne porta a casa 1.747, pari al 30,82 per cento dei voti complessivi. Luciano Salvò, sostenuto dalla lista civica “Vivi Villafanca”, viene dunque confermato sindaco. Più distaccati gli altri due avversari in corsa. Guido Rebustello della lista civica Rebustello sindaco per Villa-Franca raccoglie 367 preferenze, pari al 6,47 per cento; Giorgio Pancotti, candidato del Movimento 5 stelle, ottiene 651 voti (l’11,48% delle preferenze). Ha votato il 74,61 per cento degli aventi diritto al voto, in tutto 5.832 elettori su 7.817, divisi quasi equamente tra maschi e femmine (2.911 i primi, 2.921 le seconde). Le schede bianche sono risultate 65, le nulle 99.

Salvò ancora sindaco, con il 51,21% dei voti Gli altri. Muraro: “C’è ancora timore verso il cambiamento”, Pancotti sostanzialmente soddisfatto, Rebustello deluso di Massimiliano Granato

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ittoria schiacciante della lista “Vivi Villafranca “: la lista, che fa capo al sindaco Luciano Salvò, ha guadagnato la maggioranza assoluta: 51,21 % con 8 consiglieri comunali: ha staccato la lista Lista civica “Villafranca che vorrei“ di Roberto Muraro di ben venti punti, visto che si è assestata al 30,82 % con tre consiglieri. All’ 11, 48 % il movimento Cinque Stelle di Giorgio Pancotti, che ottiene un consigliere comunale. Chiude Guido Rebustello con la lista civica “ Per Villafranca “ che ottiene il 6,47 %. Soddisfatto il sindaco Luciano Salvò, che con i suoi 2900 voti ottiene il secondo mandato. “Il risultato - commenta - è abbastanza netto ed inequivocabile che dà sicuramente una grande soddisfazione: non avevo fatto previsioni di percentuali ma percepivo una non ostilità da parte dei cittadini: non si ha mai un risultato acquisito prima e per me è stata una piacevole sorpresa. Soddisfacente andare oltre la metà degli elettori: questo dimostra che è stato recepito e compreso il programma. Il mio impegno quindi non è stato bocciato: sono stato ritenuto meritevole del secondo mandato e continuo come sempre”. Roberto Muraro, candidato per la lista “Villafranca che vorrei“ ha ottenuto 1.747 preferenze. “A noi sono mancati molti consensi che pensavamo di

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Luciano Salvò avere. Il nostro modo di fare politica è un metodo nuovo che in campagna elettorale ha mirato a coinvolgere la gente come fulcro del nostro programma: la gente stessa ne è stata parte attiva: La speranza era alta ma di certo non ci si aspettava uno scarto così netto: mi attendevo al massimo 2-300 voti di scarto. Abbiamo visto però che nei comuni limitrofi sono stati confermati molti sindaci. Abbiamo notato il timore a cambiare: ci aspettavamo che la gente fosse più pronta ma si avverte ancora il legame con la tradizione“. Commenta così Giorgio Pancotti, candidato per il Movimento Cinque Stelle, che ha ottenuto 651 preferenze: “Sostanzialmente siamo soddisfatti delle preferenze avute,

questo considerando anche che abbiamo iniziato tardi la nostra campagna elettorale. Voteremo ciò che è utile per il cittadino senza alcuna preclusione. Pensavamo a qualche punto in più ma comunque abbiamo superato la media nazionale. Ci aspettavamo una risposta buona e volevamo andare in Consiglio Comunale: ci siamo riusciti “. Poi prosegue: “La nostra campagna elettorale ha avuto una spesa irrisoria e la risposta dei cittadini ci ha premiato. Ora valuteremo ogni singolo provvedimento: se saranno utili per il cittadino daremo il nostro appoggio“. Il quarto candidato, Guido Rebustello, della lista civica “Per Villafranca“ ha ottenuto 367 preferenze. “Sono deluso. Evidentemente i cittadini si fermano alle apparenze - il suo commento - piuttosto che badare alla sostanza. Il nostro programma era uguale a quello degli altri ma puntava molto sull’ambiente, questione che vedo andare a rilento: il mio dispiacere sta anche nel fatto di non poter realizzare interventi di tipo idrico che sono urgenti. E’ necessario riaprire i fossi chiusi e ripulire quelli già aperti: c’è un forte rischio di essere sommersi dall’acqua. Sul discorso sanità e viabilità invece eravamo ben chiari: fare riferimento a Padova come gli altri comuni e non andare controcorrente”.

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10 Villafranca Amministrazione Il neo sindaco Luciano Salvò illustra il programma

Verrà data priorità al Piano sicurezza Videosorveglianza, Polizia locale e presenza sul territorio dei Carabinieri sono i tre temi fondamentali di Massimiliano Granato

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no dei primi punti del programma della nuova Giunta di Villafranca, insediatasi dopo le elezioni del 25 maggio, riguarda il piano sicurezza. I tre punti fondamentali riguardano: la videosorveglianza, l’ambito della Polizia Locale e la presenza costante di Carabinieri sul territorio. Nel 2008 l’unico comando di Polizia era sito a Piazzola sul Brenta ed era riferimento anche dei comuni limitrofi: era aperto in alcuni orari predefiniti e in alcuni giorni della settimana. L’ambito di Polizia Locale a Villafranca Padovana vide la luce invece nel 2010 e fu un vero e proprio balzo in avanti. All’epoca la struttura era in coabitazione con gli uffici dell’assistenza sociale, spostatasi proprio recentemente a Casa Maran, casa di riposo di Taggì di Sotto. “Nel 2013 abbiamo stipulato un accordo con gli altri comuni limitrofi affinché un terzo degli agenti della polizia locale abbia come riferimento il presidio di Villafranca Padovana: verranno inoltre coordinati da altri agenti della polizia locale - spiega il primo cittadino Luciano Salvò - questo anche per dare maggiore garanzia di una migliore copertura del territorio e dare la possibilità di concentrare la videosorveglianza dei comuni dell’unione Padova Nordovest comprendenti Campodoro, Villafranca, Piazzola sul Brenta, Curtarolo e Campo San Martino: le immagini confluiranno in questa centrale operativa di Piazza

Ordine pubblico, tema prioritario per il rieletto sindaco Marconi“. L’ambito di polizia locale si sta aggiornando: verranno infatti sostituite le telecamere e modernizzato il sistema di registrazione: le sei nuove telecamere garantiranno una migliore risoluzione delle immagini, un sistema di trasmissione più moderno ed efficiente. Le immagini poi saranno a disposizione degli ufficiali della polizia giudiziaria per eventuali indagini. L’iniziativa non si ferma qui: in programma ci sarà anche l’implementazione di ulteriori telecamere in altre zone sensibili del Comune: questa iniziativa sarà realizzata anche in collaborazione con altre realtà ed altre istituzioni come l’Etra

(Energia Territorio Risorse Ambientali ); questo per avere un maggiore controllo delle isole ecologiche ed evitare, ad esempio, un cattivo uso o errato dei cassonetti per la raccolta differenziata o abbandono dell’immondizia. La priorità è di avere maggiore presenza di forze dell’Ordine e di agenti sul territorio. Da cinque mesi infatti, grazie ai Carabinieri c’è una presenza costante nel territorio che garantisce anche una copertura notturna. I vigili sono anche numericamente più presenti. Questo risultato è stato anche riscontrato da un comitato provinciale per l’ordine pubblico, riunitosi proprio ad inizio anno.

RONCHI Servizio pubblico

Il sindaco sollecita la conclusione dell’iter per aprire la farmacia

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a Regione Veneto ha dato il benestare ad aprire una nuova Farmacia nella frazione di Ronchi di Villafranca un anno fa, ma il bando sembra avere dei tempi lunghi. Se la Legge sulle liberalizzazioni ha permesso di aprire più farmacie entro determinati parametri, il Comune in questione, avendo superato i 10mila abitanti, può averne una terza dopo le due esistenti: al momento però l’operazione risulta bloccata. La terza sede farmaceutica è stata resa necessaria per sopperire alle esigenze dei cittadini più lontani alle altre due sedi già esistenti, anche pensando ai cittadini anziani. A questo proposito la Regione ha appunto istituito un bando ma alcuni rallentamenti hanno procrastinato l’apertura del nuovo esercizio. Nell’attesa dell’assegnazione definitiva, si è deciso di domandare l’apertura di un dispensario farmaceutico in loco: una sorta di punto di riferimento come una vera e propria farmacia, che raccoglie ricette e consegna medicinali. Il bando unico per tutte le nuove farmacie della Regione è stato frenato dai vari ricorsi al Tar che stanno rallentando la procedura di assegnazione della Farmacia. Il centro provvisorio è attivo due volte la settimana e raccoglie gli ordini dei clienti, prima costretti a rivolgersi alle farmacie di altri Comuni come Mestrino, Campodoro: tutte a distanze non proprio agevoli. “Si sta aspettando il parere dell’Ordine dei Farmacisti assieme al benestare dell’Usl e della Regione - afferma il primo cittadino Luciano Salvò - questo è un servizio utile perché consente ai cittadini che abitano lontani dai due esercizi già esistenti di avere le medicine. L’apertura di una terza farmacia è stata resa necessaria soprattutto per questo motivo: se poi si considera che non ci sono mezzi pubblici che colleghino Ronchi ad altri comuni, questa è diventata un’esigenza impellente: auspichiamo quindi che le risposte che attendiamo siano piuttosto celeri:nel frattempo la struttura provvisoria ci permette di ovviare a queste esigenze”. Ma.Gr.

SALUTE E TERRITORIO Partiti i lavori alla casa delle suore Elisabettine

Casa Maran, polo sanitario e assistenziale

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ell’ampliamento dei servizi sanitari della casa di riposo “Don Luigi Maran”, se ne parlava da un bel po’. Da tempo, infatti, era sentita a Villafranca l’esigenza, soprattutto per la fascia di popolazione più anziana, di una struttura per i servizi ambulatoriali e sociali, soprattutto a causa delle distanze che separano il Comune dai presidi ospedalieri di Camposampiero e Cittadella o dal distretto sanitario di Piazzola sul Brenta. A questo proposito, era stata individuata proprio la struttura gestita dalle suore Elisabettine come il luogo deputato ad ospitare i nuovi servizi, visto che già da qualche anno, oltre alla casa di riposo, sono attivi ben due punti prelievi e gli ambulatori fisioterapici ai quali la popolazione ha sovente fatto ricorso. Da qualche settimana l’ampliamento non è più una mera aspirazione ma un progetto concreto che è andato via via definendosi. Sono recentemente partiti i nuovi lavori che interesseranno la casa “Don Luigi Maran” con l’abbattimento dell’edificio originario e la costruzione di un’ala in cui saranno ospitati, appunto, nuovi alloggi per anziani, ambulatori e servizi sociali. “I lavori di ampliamento verranno realizzati a spese dell’ordine delle Elisabettine - spiega il sindaco, Luciano Salvò – mentre per quanto riguarda gli ambulatori da qualche settimana è arrivato l’assenso dei medici di base del territorio per dare vita al servizio di medicina di gruppo”. In buona sostanza, verrà garantita la presenza di un medico condotto, della guardia medica nei giorni festivi, prefestivi e di notte. L’accordo con le suore Elisabettine e con l’Usl 15 prevede inoltre l’apertura di ambulatori di specialità come cardiologia, geriatria e pneumatologia. “Con l’aumento dei servizi sanitari nella struttura – ha concluso il primo cittadino – la nuova Casa Maran è diventata un vero polo sanitario e assistenziale”.

Morte di un agente penitenziario

Il sindacato si interroga

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a morte dell’agente penitenziario di Taggì di Sopra, che lo scorso 29 aprile ha deciso di farla finita con la vita, ha riaperto una serie di interrogativi all’interno del sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe). A parlare è stato Donato Capece, convinto che la morte dell’agente che prestava servizio al carcere di Due Palazzi di Padova, sia legato ad un generale stato di stress che colpisce l’intero settore della Polizia. “Cento casi dal Duemila ad oggi sono una enormità. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: l’istituzione di apposite convenzioni con centri specializzati di psicologi del lavoro in grado di fornire un buon supporto agli operatori di polizia - garantendo la massima privacy a coloro i quali intendono avvalersene - può essere un’occasione per aumentare l’autostima e la consapevolezza di possedere risorse e capacità spendibili in una professione davvero dura e difficile, all’interno di un ambiente particolare quale è il carcere, non disgiunti anche dai necessari interventi istituzionali intesi a privilegiare maggiormente l’aspetto umano ed il rispetto della persona nei rapporti gerarchici e funzionali che caratterizzano la polizia penitenziaria”. “Purtroppo l’elenco dei suicidi fra gli agenti della polizia penitenziaria s’allunga – spiega Giampietro Pegoraro, coordinatore veneto della Cgil-Polizia penitenziaria Come Cgil - abbiamo lanciato richieste di intervento al Governo e al Ministero della Giustizia, tutte rimaste inascoltate. Le condizioni di lavoro per gli agenti sono sempre più difficili: in carcere finiscono malati anche psichiatrici, tossicodipendenti in crisi, tantissimi stranieri. E gli agenti sono del tutto impreparati a gestire situazioni complesse e spesso al limite, costretti a turni pesanti con 40-50 ore di straordinari al mese, tante volte non pagati. Basta pensare che mancano circa 7 mila agenti nelle carceri italiane”.



12 Rubano Elezioni amministrative La candidata del centrosinistra vince al ballottaggio

Sabrina Doni è il nuovo sindaco

Ottiene più del doppio dei voti dell’avversario candidato del Movimento 5 Stelle, Renato Boldrini, in una giornata elettorale che ha fatto registrare una scarsa affluenza alle urne di Nicol Veronica Stefani

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abrina Doni è il nuovo sindaco di Rubano, con 3.859 voti - pari al 67,77%, - ottenuti al ballottaggio dello scorso 8 giugno ottiene una percentuale di consensi che è il doppio dell’avversario, Renato Boldrini, candidato sindaco sostenuto dal Movimento 5 stelle. Quest’ultimo infatti raccoglie al secondo turno 1.835 preferenze, il 32,23%, in una giornata elettorale che ha visto andare al voto soltanto il 46,89 per cento degli aventi diritto, in tutto 5.824 elettori. Il consiglio comunale risulterebbe così composto: per la maggioranza Francesca Dall’Aglio, Ermogene Gatto, Lorenzo Segato, Anna Cipolla, Riccardo Fantin, Alberto Rampado, Paola Giannachi, Lorenzo Rampazzo, Stefania Doneg, Pierluigi Vergati; la minoranza: Renato Boldrini, Samantha Dalla Libera, Donatella Banzato, Nicola Pedron, Fabio Targa e Michela Gottardo. Il voto del 25 maggio. Per le amministrative di Rubano si è registrata al primo turno del 25 maggio un’affluenza del 70,61%. Questo significa che hanno votato 8.770 persone su un totale di 12.420 degli aventi diritto. Un calo rispetto alla tornata elettorale del 2009, in cui si era ottenuta una percentuale pari a 75,7%. Equilibrio tra i votanti uomini e donne, la percentuale dei primi è stata del 69,51%, mentre per il

A sinistra il neo sindaco Sabrina Doni con la squadra che l’ha sostenuta, a fianco Renato Boldrini

gentil sesso si è constatato un 71.78%. Già nel primo turno aveva primeggiato Sabrina Doni, sostenuta dalle liste Vivere Rubano e Rubano Futura, appoggiata da Partito Democratico, Socialisti italiani, Assieme per il bene comune e Verdi, conquistando il 40,65% delle preferenze, seguita da Renato Boldrini del Movimento 5 Stelle che ha preso il 17,69% dei voti. Una differenza sufficientemente marcata, ma una percentuale non adeguata (serviva raggiungere il 50%) a far raggiungere a Doni la maggioranza necessaria ed evitare il ballottaggio. Lo scrutinio elettorale ha messo in evidenza un’altra battaglia nel voto del 25 maggio

scorso. Una corsa sul filo di lana, che ha visto rincorrersi sino all’ultimo momento, il pentastellato Boldrini e Donatella Banzato, supportata da Forza Rubano e Prima Rubano, il blocco principale del centodestra. La Banzato, però, non è riuscita a portare a casa i numeri sufficienti per contendere a Doni la fascia tricolore, con una percentuale di voto del 17,11. Stando ai dati del sito di Beppe Grillo, Boldrini è stato uno dei 12 candidati sindaci ad andare al ballottaggio, unico nel territorio del Veneto. Nella classifica della corsa al municipio di Rubano seguono: Fabio Targa con Difesa Civica, che si è accapar-

rato l’8,88% dei voti, Michela Gottardo con il 7,66%, sostenuta da Rubano al Centro e Nuovo Centro Destra di Alfano, Luigi Tarquini candidato sindaco della Lista Civica Rubano Sociale, con il 4,61% e, infine, Emanuele Scieri, con Rubano Città in Movimento, che ha registrato il 3,40% dei voti. Un risultato amaro da digerire per le liste di estrazione di centro-destra, che si apprestano a modificare la traiettoria della strategia in vista di un’offerta più incisiva per il territorio. Un’uscita di scena senza rimpianti o amarezza per il sindaco uscente Ottorino Gottardo, che si dichiara soddisfatto del responso delle urne. MESSAGGIO PUBBLICITARIO

ARGOS, 10 ANNI DI ENERGIA PER LA FAMIGLIA E PER L’IMPRESA Un interlocutore affidabile, una presenza capillare sul territorio, tariffe gas e luce trasparenti e competitive Gas ed elettricità, ovvero l’energia che ogni giorno accende la vita di famiglie e imprese. Per ciascuno di noi scegliere il fornitore più adatto alle proprie esigenze è un’operazione importante, ma spesso complicata. In questo settore il mercato è affollatissimo: offerte, opzioni, promesse di sconti e agevolazioni si rincorrono spesso in modo caotico. Ma come orientarsi in questa specie di giungla? Come valutare correttamente i vantaggi veri o presunti offerti da ciascun fornitore? Nel Nordest, e in particolare nel Veneto, Argos Energia Spa – azienda di Sarmeola di Rubano (Pd) – è una delle società leader nel settore della fornitura di gas naturale ed energia elettrica per famiglie e imprese. Quest’anno Argos festeggia i dieci anni di attività: un traguardo importante, frutto di una crescita costante nella presenza territoriale, ma soprattutto nella fiducia e nella percezione dei clienti.

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Rubano 13 Elezioni amministrative I commenti del nuovo sindaco Sabrina Doni

Gli sconfitti del 25 maggio

“Chi ci ha votato ha dimostrato di preferire chi fa proposte concrete”

I risultati delle civiche di Scieri, Tarquini e Targa. Gazzarra al seggio 7

Sabrina Doni

di Nicol Veronica Stefani

S

abrina Doni, eletta sindaco, sostenuta dalle liste Vivere Rubano (Pd, Psi, Verdi e Assieme per il bene comune) e Rubano Futura è soddisfatta dell’esito del primo turno e di quello del ballottaggio. Ringrazia tutti coloro che l’hanno scelta: “Ringrazio tutti gli elettori che hanno avuto fiducia in noi e nel nostro programma. A loro va il mio grazie per il sostegno alle nostre proposte su politiche giovanili e familiari, ambiente e mobilità sostenibile, partecipazione attiva, lavoro e nuove imprese”.

Il caso

Doni enfatizza l’ampiezza dell’offerta delle liste che la sostengono. Vivere Rubano propone elementi di esperienza e di continuità con la giunta passata, mentre Rubano Futura si compone di giovani alla prima esperienza politica, ma che derivano da contesti dell’associazionismo e di relazione con il territorio. “E’ importante capire - afferma - che chi ha composto la nostra squadra funge da tramite comunicativo tra i cittadini e l’amministrazione, per diminuire la distanza che separa le istituzioni dalla gente e poter rispondere

alle varie esigenze del territorio”. “Chi ci ha votato - conclude - ha dimostrato di preferire chi fa proposte concrete e sottolinea l’urgenza di attuarle. Questo è il tempo del coraggio e della responsabilità, per costruire opportunità di futuro e attuare progetti sfidanti. Amministrare è un impegno che merita passione, serietà e volontà di rimboccarsi le maniche. Noi siamo pronti a farlo mettendoci la faccia, per essere gli amministratori di tutti e lavorare per il bene di Rubano”.

Il centrodestra escluso dal ballottaggio donatella banzato: “puniti dalla frammentarietà”

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i ha punito la frammentarietà”. Secondo Donatella Banzato, candidata sindaco per Forza Rubano e Prima Rubano che il 25 maggio ha raccolto il 17,11%, ovvero 1.439 voti, il problema è sorto fin dall’inizio quando si è deciso di offrire più soluzioni della stessa area politica: “La velleità, da parte di alcuni, di correre da soli ha disperso i voti,

Home mettere un filetto

ma siamo soddisfatti del risultato portato a casa. In un solo mese e mezzo di campagna elettorale siamo quasi riusciti a portare via il trono al M5S, che ha iniziato il suo lavoro nel territorio un anno e mezzo in anticipo rispetto al nostro”. In consiglio comunale dovrebbe sedere, oltre alla Banzato, anche Nicola Pedron, 45 anni, consigliere comunale uscente e unico della lista di For-

za Rubano con alle spalle un’esperienza politica. “Sarà un’opposizione diversa rispetto a quella del passato, in cui la minoranza utilizzava toni forti, ma sterili, senza ottenere risultati”. Michela Gottardo, di Rubano al Centro e Nuovo Centro Destra di Alfano, che ha raccolto l’adesione del 7,66% fa un’analisi diversa, considerando il crollo del voto leghista che non è stato intercettato dalla Lista Prima Rubano. N.V.S.

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abio Targa con Difesa Civica ha ottenuto una percentuale di 8,88% nella corsa per la fascia tricolore. Rispetto alle logiche di alleanza si è detto disponibile a fornire appoggio a chi fosse intenzionato ad attuare i principi cardine del suo programma, ovvero l’abolizione dei dirigenti, l’abbassamento delle tasse, la creazione di un ufficio Lavoro e l’istituzione di un tutor tributario comunale. Per Luigi Tarquini di Rubano Sociale, che ha preso il 4,61% dei voti, appare: “Assurdo non rientrare nella compagine del Consiglio Comunale per chi ha ricevuto quasi 400 voti”. Per il futuro promette di “presiedere e vigilare dall’esterno del Consiglio e continuare a lavorare sul territorio per il bene comune di Rubano”. Emanuele Scieri è arrivato ultimo in questa tornata elettorale, aggiudicandosi con la Lista Rubano Città in Movimento il 3,40% dei voti. Probabilmente l’essere partiti più tardi, rispetto agli altri candidati, può aver giocato a sfavore della civica da lui capitanata. Nemmeno per Scieri si prospetta un posto all’interno del Consiglio Comunale. C’è da dire che le amministrative del 25 maggio a Rubano verranno ricordate anche per un fatto non troppo lusinghiero. Una serie di vicissitudini e di incomprensioni hanno creato non pochi disagi nello spoglio dei voti al seggio 7, provocando una vera e propria gazzarra, tanto che è servito l’intervento della Prefettura. I risultati degli scrutini non sono arrivati se non dopo la mezzanotte e, come se non bastasse, i dati sulle preferenze portati all’ufficio elettorale in municipio continuavano a non tornare. N.V.S.

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14 Rubano Alluvione in Veneto Alì di Tencarola raccoglie 12mila euro

Dal Governo in arrivo 27 milioni di euro

Approvato il decreto dal Consiglio dei Ministri che dichiara lo stato di calamità per i comuni veneti colpiti dall’alluvione dallo scorso febbraio di Nicol Veronica Stefani

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n decreto approvato dal Consiglio dei Ministri che dichiara lo stato di calamità per i comuni veneti colpiti dall’alluvione del 3 febbraio scorso e che stanzia a favore delle sue vittime 27 milioni di euro, cifra che copre appena il 5% del danno totale, ammontante a mezzo miliardo. Tante parole di conforto, seguite dalla mancanza di fatti e aiuti concreti. Inizialmente al Veneto, a differenza di Toscana ed Emilia Romagna, non erano destinate risorse, ma grazie alla reazione di sindaci e autorità locali interessate, tra cui anche Rubano, la situazione è un po’ migliorata. Il Governatore Luca Zaia, in una nota da Palazzo Balbi, ha paragonato a una beffa lo stanziamento deciso dal Consiglio dei Ministri: “Dei 218 milioni di danni arrecati alla rete idrica primaria ne verrebbero risarciti a malapena una decina; appena 3 milioni circa andrebbero alla rete idrica secondaria contro i 75 richiesti e documentati; forse nemmeno 13 milioni dovrebbero risarcire poi privati, imprese, commercianti, artigiani che hanno subito 259 milioni di danni”. Disposta la sospensione dei versamenti tributari sino al 31 ottobre 2014 per le famiglie e imprese alluvionate. Un riconoscimento insufficiente secondo il sindaco uscente di Rubano Ottorino Gottardo, che preme per un incontro con la Regione affinché vengano chiariti i parametri di distribuzione dei fondi e per chiedere uno stanziamento preciso di risorse che la Regione metta a disposizione ai comuni per la sicurezza idraulica “altrimenti si continueranno a fare grandi dichiarazioni e poco in termini di fatti”. Un aiuto concreto è arrivato dall’iniziativa promossa dal supermercato Alì di Tencarola, nel centro commerciale “Il Bacchiglione”, che ha raccolto, attraverso la clientela dei supermercati Alì, Alìper e delle profumerie Unix della provincia di Padova, un fondo da destinare agli alluvionati delle zone di Selvazzano, Rubano, Montegrotto e Battaglia. Consegnati quattro assegni da 3 mila euro ciascuno, per un totale di 12 mila euro. La raccolta è avvenuta attraverso i punti della carta fedeltà, con la donazione di 1 euro, ammontante a 100 punti della carta, che il Gruppo Alì ha raddoppiato. Un piccolo gesto che ha potuto smuovere una più grande somma e una maratona di solidarietà.

NEWS La protesta degli abitanti

Il panorama di Bosco di Rubano “guastato” dall’antenna di telefonia

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o chiamano il “suppostone” e a ben guardarlo, quando si arriva a Bosco di Rubano, è proprio un pugno nell’occhio. E’ l’antenna di telefonia di proprietà di Telecom, installata nel parcheggio di via Cavallotto, che oltre a mal adattarsi al contesto ambientale circostante, appare eccessivamente vicina alle abitazioni. Insorgono i residenti della zona che lamentano una grave incombenza del ripetitore e issano sull’antenna uno striscione di protesta, per sottolineare il patto disatteso dall’amministrazione comunale, che aveva assicurato il rispetto ambientale della costruzione. Il Movimento 5 Stelle cavalca la battaglia assieme ai cittadini, organizzando una serata di approfondimento sull’elettromagnetismo, con l’esperto Achille Sacchi e, tramite un comunicato spiega: “Non aspetteremo che i nostri bimbi si ammalino per metter in sicurezza questa torre base”, per denunciare le poche certezze dell’impatto della torre sulla salute ed enfatizzare l’estrema vicinanza della stessa alle scuole. L’amministrazione Gottardo risponde alle critiche, che non sono mancate anche da parte di Michela Gottardo del Ncd, spiegando che il decreto Gasparri stabilisce una via preferenziale per l’installazione di tali impianti e, laddove i parametri di emissione rispettino le norme, le autonomie locali non possono negare la richiesta di installazione. Viene precisato che l’Arpav ha dichiarato il proprio bene placido per l’installazione, non rilevando anomalia alcuna. N.V.S.



12 16

VIAGGIO IN

PROVINCIA PADOVA

Padova che produce I numeri di Confindustria invitano ad un cauto ottimismo

Metalmeccanica leader nell’export vince la crisi

E’ il settore portante del sistema locale, vi sono segnali di ripresa Ravagnan nuovo presidente

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inquantun’anni, laureato in biologia e consigliere delegato di Ravagnan Spa. Questo in sintesi estrema il profilo di Mauro Ravagnan eletto dall’assemblea dei soci Presidente della sezione Metalmeccanici di Confindustria Padova. Un ruolo strategico che dovrà guidare la maggiore sezione merceologica della compagine patavina di Confindustria che conta oltre 500 aziende associate e più di 26mila addetti ai lavori. Mario Ravagnan succede a Massimo Finco, il cui mandato è scaduto, e sarà affiancato nei ruoli di vice presidenti da Enrico Berto, della Berto’s di Tribano, e Mirco Maschio della Mascio Gaspardo di Campodarsego. Oltre ai vertici è stato rinnovato anche il Consiglio direttivo di sezione ai cui banchi ora sono seduti: Giorgia Barichello (Barichello Carlo, Vigonza), Francesco Blasi (Komatsu Italia, Este), Gianfranco Cattapan (Plastic Systems, Borgoricco), Amelia Fiorenzato (Piron, Cadoneghe), Luca Iovini (I.T.EL., Limena), Franco Masenello (B.M. Tecnologie Industriali, Limena), Maurizio Minozzi (Mita, Conselve), Vittorio Rubin (Officine Meccaniche Rubin, Campodarsego), Attilio Temporin (Agrimec Lami, Tribano), Marco Tono (Tonoimpianti, Padova), Antonio Vendraminelli (Vecom, Padova), Fabio Voltazza (Pressofusione Saccense, Piove di Sacco). “Il metalmeccanico, con 5.254 imprese, è il settore portante del sistema produttivo provinciale” ha sottolineato

Mario Ravagnan nella nuova veste di presidente “prima disagio. La questione centrale è la competitività. Da qui voce dell’export, investito sì, ma non piegato dalla crisi. la sollecitazione al governo a intervenire per stimolare gli Dal 2009 al 2013 le imprese del comparto hanno avuto un investimenti e per un contesto più competitivo”. Una richiecalo del -6,9%, più contenuto di quello nazionale (-8,3%) sta che dovrebbe tradursi in riduzione del carico fiscale, e regionale (-8,4%). Padova resta la seconda provincia semplificazione burocratica, energia meno cara, merito. metalmeccanica del Veneto, con il 21,3% delle imprese, Ma anche un mercato del lavoro più moderno e accessibilità del credito. la decima in Italia (2,4%)”. Spostandosi sul tema dell’interDati che lasciano ben sperare nel “Dati positivi nazionalizzazione Ravagnan sottolitrend positivo di settore che permet- ma da soli nea come questo sia un argomento ta una crescita costante e duratura non bastano fondamentale che deve portare alla e soprattutto ce riesca a coinvolgere per invertire creazione di una rete territoriale “Bisempre più giovani e professionisti la tendenza” sogna costruire un sistema sinergico, qualificati. Uno spiraglio è dato dai lievi segnali di ripresa del settore che ha aumentato la pro- tra ministero, Ice, Regioni e Camere di Commercio, con duzione del +0,8% nel 2013 arrivando ad una percentuale l’obiettivo di formare chi lavora con l’estero o lo approccia del +3,3% nell’ultimo triennio. Anche nel comparto export per la prima volta e concentrarsi sulle direttrici strategiche. l’aumento è lieve ma significativo con una percentuale del Dal canto nostro ci attiveremo subito per stare al fianco +3%, ad esclusione dei metalli preziosi. delle aziende, aiutarle a valorizzare i punti di forza e a Ottimistica è dunque la visione di Ravagnan “Le nostre superare le criticità. imprese hanno le carte in regola, prodotti, specializzazioni, Una per tutte, la scarsa attitudine a lavorare in filiemercati per tornare a crescere.” E analizzando i dati del ra. Bisogna superare il mero rapporto di subfornitura tra settore conferma “Segnali positivi ma ancora insufficien- grandi, medie e piccole imprese, creare reti integrate per ti a invertire la tendenza. Se una parte delle imprese più proporsi sui mercati in modo efficace.” Massimo Finco, prestrutturate e globalizzate continua a performare, la mag- sidente uscente, sarà ora alla guida della nuova sezione gioranza si sente ancora su un piano inclinato ed esprime Confindustria Veneto Metalmeccanici.

Mauro Ravagnan Sostegno alle famiglie

lA geneRosità AbbAtte le difficoltà

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n progetto ambizioso quanto caritatevole è quello intitolato “La generosità che batte la crisi” volto a dare sostegno alle famiglie padovane in difficoltà e promosso dal Comune di Padova in collaborazione con i beati costruttori di Pace, Acli, Caritas, Ucid e i sindacati CGIL, Cisl, Uil. Firmato nel maggio 2013 il protocollo d’intesa è stato rinnovato nelle scorse settimane e prevede la messa a disposizione di somme di varia entità per aiutare nelle spese correnti le famiglie in difficoltà. Il contributo iniziale di 100 mila euro, assicurato dal Comune, lo scorso anno ha avuto un’integrazione di 57 mila euro di Caritas e 50 mila euro di Ucid e cittadini e ha permesso di aiutare 504 famiglie pagando 1108 bollette con un contributo medio pari a 378 euro. I singoli cittadini possono fare donazioni spontane.

LARGO AL TURISMO APERTO L’UFFICIO INFORMATIVO IN STAZIONE A PADOVA

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a dato il via alle sue attività il mese scorso scorso il nuovo ufficio turistico che troverà spazio presso la stazione ferroviaria patavina e che sarà a disposizione dei turisti 7 giorni su 7 con orario continuato dalle 9 alle 19 da lunedì a sabato e dalle 10 alle 16 di domenica e nei giorni festivi. Con ‘apertura di questo ufficio arrivano a 2 gli IAT riconosciuti dalla Regione Veneto, come previsto dalla nuova normativa del settore, che permettono di reperire notizie e informazioni nonché acquistare biglietti di ingresso e prenotare visite in tutti i punti di interesse della Regione, senza tralasciare le minicrociere sul Brenta e i tour in autobus fra le vie cittadine. Una forte spinta al turismo che raddoppia l’offerta informativa in un punto strategico della città, senza limitarsi al centro torico, ma coinvolgendo i turisti fin dal loro arrivo

in città sia che avvenga in treno sia che avvenga in bus o con altri mezzi. Una forte crescita, quella del comparto del turismo, preannunciata dall’aumento dei dati di settore che registrano un ottimistico andamento positivo. L’ufficio situato in Piazzetta Pedrocchi nelle scorse settimane ha registrato fino a 500 visitatori giornalieri e dati positivi arrivano anche dalle emissioni delle Padovacard, la tessera pensata su misura per i turisti che consente ingressi agevolati ai punti di interesse della città, che nel mese di aprile hanno superato di più di 300 unità quelle dello scorso con un aumento del 23% (1671 contro le 1356 del 2013). Una stagione in crescita probabilmente dovuta alla proposta culturale della città e agli eventi che stanno crescendo attraendo visitatori anche a livello nazionale e internazionale.

Il nuovo ufficio turistico in stazione


Spazi Spazi Aperti aperti 17 13 Iniziartiva della Sesa di Ospedaletto L’azienda di servizi ambientali apre le porte agli amministratori del territorio

Obiettivo “rifiuto zero” e sostenibile Presentata la nuova tecnologia che permette di differenziare ulteriormente anche la parte di secco non riciclabile

Illustrato nel dettaglio il ciclo di lavorazione e differenziazione dei rifiuti urbani

di Emanuele Masiero

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ette megawatt di energia ad impatto ambientale nullo, prodotta senza combustione e un sistema di selezione dei rifiuti che permette di raggiungere il 95% di differenziazione. Sono questi i numeri impressionanti con cui Sesa Spa si presenta al pubblico. Ma nonostante tutto l’azienda che gestisce i rifiuti di gran parte della provincia di Padova è spesso nell’occhio del ciclone per i presunti odori molesti che arrivano a Ospedaletto ed Este. Per questo il Consorzio Padova Sud ha organizzato una visita guidata agli impianti di Este, accompagnando gli amministratori del territorio alla scoperta della tecnologia che permette di differenziare ulteriormente la parte di secco non riciclabile. L’obiettivo finale resta sempre quello dei “Rifiuti Zero”, grazie al raggiungimento di un valore finale di secco non riciclabile prossimo allo zero. Sindaci, assessori e consiglieri, hanno prima assistito ad una spiegazione sulle differenti tipologie di rifiuti e sui sistemi di trattamento e smaltimento. Successivamente, gli amministratori, sono stati accompagnati all’interno dell’impianto di selezione del rifiuto secco non riciclabile. L’impianto di selezione tratta la frazione secca dei

rifiuti derivante dalla raccolta differenziata e imballaggi riciclabili dalle attività produttive e industriali del territorio. Nell’impianto di selezione vengono conferite le frazioni dei rifiuti e vengono selezionate separatamente: i rifiuti riciclabili vengono avviati ai centri di recupero e solo il residuo delle selezioni non più riciclabile viene conferito nella discarica. I Comuni del Consorzio rientrano tutti nella speciale classifica dei “Comuni Ricloni” stilata da Legambiente, con una media di circa il 70% di raccolta differenziata. L’impianto di selezione permette di differenziare ulteriormente aumentando la percentuale di un altro 10-25%. Il valore medio generato dai riciclabili è pari a 13,76 euro/famiglia. Un dato che rappresenta il 60% circa dei costi afferenti alla raccolta e al trasporto. Gli amministratori dei Comuni del Consorzio Padova Sud hanno potuto osservare da vicino anche gli impianti utilizzati per alimentare la rete di teleriscaldamento che serve le utenze di Ospedaletto Euganeo ed Este. La rete di teleriscaldamento distribuisce, tramite condotti di acqua calda, il calore recuperato dai gruppi di cogenerazione. Con gli amministratori erano presenti Simone Borile

Un momento della visita agli impianti della Sesa ad Ospedaletto, dove viene prodotta energia per 7 megawatt senza combustione

(Presidente del Consorzio Padova Sud), Angelo Mandato (Amministratore Delegato di Sesa) e Natalino Furlan (Presidente di Sesa). “L’attenzione e la cura che mettiamo nella gestione del ciclo dei rifiuti sono apprezzate in tutto il territorio nazionale – ha commentato Boris Furlan, Presidente di Sesa – I nostri impianti sono spesso oggetto di visite per vedere in prima persona come vengono gestiti i processi del ciclo dei rifiuti. Registriamo presenze non solo dall’Italia, ma anche da altri stati europei, perché di fatto, i nostri impianti, sono eccellenze tecnologiche in grado di produrre energia verde. Dalla Sesa escono 7 MW di energia ad impatto ambientale nullo, prodotta senza combustione. La presenza degli

amministratori del territorio è un appuntamento importante perchè sindaci, assessori e consiglieri comunali, rappresentano i cittadini e sono una garanzia di controllo della qualità delle risorse pubbliche. Il progetto per cui lavoriamo ogni giorno è raggiungere l’obiettivo rifiuti zero e su questa strada continueremo a dare il massimo”. “Impianti come quello della Sesa sono di fondamentale importanza – ha spiegato Simone Borile, Presidente del Consorzio Padova Sud – Gli sforzi quotidiani dei cittadini con la raccolta differenziata vengono ulteriormente valorizzati grazie all’impianto di selezione del rifiuto secco”.

PIENE DEI FIUMI: COME PREVEDERLE?

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na collaborazione internazionale che parte da Padova per prevedere in tempo reale e con dati diffusi via web le piene dei fiumi. Si chiama Smart Water ed è un progetto europeo che vede la Provincia di Padova capofila in collaborazione con partner europei della Romania, Bulgaria e Grecia. Con le emergenze idrauliche che spesso interessano l’area del Camposampierese, si è evidenziata la necessità di prendere in considerazione come bacino pilota quello del torrente Muson dei Sassi. Ma di fatto si tratta di una innovazione tecnologica che potrebbe risultare fondamentale per tutta la provincia: non dobbiamo dimenticare le alluvioni che in questi mesi hanno interessato la bassa padovana e che hanno causato danni praticamente incalcolabili. Durante la presentazione del progetto hanno partecipato il vicepresidente della Provincia di Padova, i rappresentanti dei partner europei, la Regione Veneto sezione Protezione Civile, il dirigente del settore servizi informativi della Provincia di Padova e molti volontari. L’obiettivo è quello di prevedere in tempo reale, attraverso uno strumento accessibile via web, le piene dei fiumi in relazione alle precipitazioni previste e dei loro effetti in caso di esondazioni. Le emergenze idrogeologiche che hanno colpito in questi mesi la nostra provincia (bacino del Bacchiglione e del Fratta-Gorzone) evidenziano l’urgenza di applicazione di modelli a breve termine anche per altri importanti fiumi in modo di avere uno strumento di gestione dei rischi legati alle alluvioni che sia

DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA. La presentazione del progetto semplice, accessibile via web e replicabile in ogni zona d’Europa. Smart Water anche in Veneto potrebbe diventare uno standard nella consultazione dei modelli idraulici previsionali e trovare applicazione in altri corsi d’acqua che, per le loro caratteristiche, devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza. Si stima che l’architettura del progetto, tenuta costantemente aggiornata, potrebbe avere ulteriori margini di miglioramento: una diminuzione dell’incertezza previsionale e un aumento del dettaglio degli scenari di evento man mano che i Comuni adeguano i loro piani comunali di Protezione Civile alle nuove linee guida. Smart Water sarà un programma particolarmente apprezzato da amministratori, cittadini e utenti perché consentirà di rilevare con qualche ora di anticipo le situazioni di criticità in modo che possano essere gestite senza causare gravi E.M. conseguenze.

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10 18

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Il Veneto svolta a sinistra?

La vittoria del Pd è tutta farina di Renzi

Dagli artigiani agli industriali, un coro di consensi per il giovane premier. Ma gli elettori sono sempre più mutevoli nelle loro scelte, e la conquista del voto non passa più per l’ideologia. Contano solo i risultati concreti di Germana Urbani

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oger De Menech, segretario regionale quistare palazzo Balbi. Il Veneto già balena del Partito democratico, si lascia an- bianca, già terra promessa di Forza Italia, dare a caldo: “La nostra vittoria è un già roccaforte della Lega, si è dunque imterremoto politico, siamo il primo partito in provvisamente risvegliato di sinistra? Cosa Veneto ma soprattutto i risultati di queste è successo alle partite iva, agli artigiani, elezioni dimostrano come il sistema delle perfino agli operai che tenevano in tasca la destre e della Lega stia attraversando una tessera della Cgil e quella del Carroccio? Si profonda crisi; non sono più loro il punto di sono già spente le 5 stelle di Grillo, primo riferimento della politica veneta e naziona- partito con più del 25 per cento dei voti aple. Anche i cittadini Veneti sono stanchi di pena un anno fa? “Questo 2014 somiglia tanto al 1994 annunci e promesse mai realizzate; con il voto hanno dimostrato di essere disponibili – dice Paolo Feltrin, politologo tra i più a far cambiare verso anche alla nostra regio- consultati, coordinatore dell’osservatorio elettorale del consiglio ne, ed affrontare una regionale – perché c’è sfida che deve vedere Hanno votato la sensazione che stia la nostra comunità 64 veneti su 100 iniziando una nuova pronta al cambiamen- e il Pd è passato epoca”. Ed è da queto dopo troppi anni di in cinque anni sta osservazione, che immobilismo. Siamo dal 20,3 al 37,5% coglie un sentimento pronti a cogliere la largamente diffuso anche a prescindere sfida delle regionali del 2015!!”. Non capita spesso di vedere comuni- dai numeri, che è forse possibile partire per cati stampa che si chiudono con due punti spiegare il Veneto che avanza. Allora l’uoesclamativi, ma questa volta ci sono tutte mo nuovo era Silvio Berlusconi, vent’anni le ragioni per esultare. Va bene che hanno dopo si chiama Matteo Renzi. Renzi “ultima spiaggia per l’Italia”, votato solo 64 veneti su 100, ma in cinque anni il Pd è passato dal 20,3 al 37,5 per aveva dichiarato prima del voto il presidencento. E dopo aver inghiottito tanti rospi te degli industriali veneti Roberto Zuccato. amari, questa volta potrebbe davvero con- Renzi che ottiene il 34 per cento del voto

Matteo Renzi artigiano, secondo un sondaggio realizzato da Confartigianato Veneto a un mese dalle urne. Renzi che, dice il patron di Diesel Renzo Rosso, “è l’unico che può fare qualcosa di positivo ora in Italia”. Lo spostamento di voti è in gran parte dovuto alla lui, al credito personale che ha saputo riscuotere in un momento di estrema difficoltà per il paese e in una campagna elettorale che né Berlusconi né Grillo hanno saputo interpretare in maniera adeguata: tutto preso nei suoi problemi personali il primo, apocalittico e poco comprensibile il secondo. Non sembra essere, invece, quello di Renzi un successo frutto di uno spostamento ideologico dell’elettorato. Non solo gli esperti di flussi elettorali dell’Istituto Cattaneo hanno subito certificato la mancanza di ogni “sfondamento” nell’area di centrodestra, ma il voto per i sindaci ha mostrato

forti differenze da quello per le europee. In un caso come nell’altro, si vota sempre più la persona, si giudica la sua credibilità più che il nome del partito. Al punto – giusto per citare il caso più emblematico – che il trionfo veneto di Renzi è andato di pari passo a Padova, la principale città chiamata al voto, col sofferto risultato di Ivo Rossi, con un partito che sulle amministrative ha preso 16 punti percentuali in meno rispetto alle europee e col flop dei candidati renziani nelle preferenze per il consiglio comunale. Ecco perché, fatta una larga apertura di credito a Renzi, il Veneto ha spiegato subito a quali condizioni il sostegno al centrosinistra potrà durare nel tempo. “Il premier non sbagli indirizzo – ammonisce il presidente regionale di Confartigianato Giuseppe Sbalchiero – quando viene in Veneto è bene che faccia tappa alle nostre assemblee.

Deve ascoltare la piccola impresa, comprendere i suoi problemi e sostenere i suoi progetti, se intende mantenere il consenso che ha avuto”. E Andrea Tomat, già presidente di Confindustria, patron di Lotto e Stonefly, è ancora più esplicito nella sua analisi: “È stato un voto pragmatico, una richiesta di stabilità e riforme. L’ideologia non c’entra, anzi Renzi piace perché mostra di essere andato oltre gli schemi del passato e promette di cambiare davvero il suo partito”. Un fisco meno oppressivo, riforma della pubblica amministrazione, sostegno ai redditi per far ripartire i consumi, più attenzione al mondo della piccola impresa e meno sudditanza nei confronti degli interessi di grandi aziende e sindacati. Su questo, nei prossimi mesi, Renzi si gioca la fiducia ricevuta. E su questo, con ogni probabilità, il Pd si gioca anche le sue carte per conquistare la regione.


Il Veneto in primo piano 11 19 L’analisi del voto

Veneto diviso a metà, ora il centrosinistra punta alla Regione

di Germana Urbani

37,5

per cento, per un totale di 899 mila e 723 voti. Più che la percentuale, su cui influisce un’affluenza logicamente più bassa di quanto non avvenga alle politiche o alle regionali, è il numero assoluto di consensi quel che conta. Il Pd versione Renzi è il primo partito veneto, e dal suo bottino di voti si può iniziare a fare qualche calcolo per capire come è cambiato lo scenario e quali possibilità ci siano che, per la prima volta, il Veneto elegga il prossimo anno un presidente di sinistra. Lo scorso anno alle politiche Bersani di voti ne raggranellò 628.384: il balzo in avanti è clamoroso, 271 mila voti in più. Ma da dove sono arrivati? In attesa di studi più precisi, l’occhio degli analisti si è subito appuntato su tre dati eloquenti. Il centrodestra, innanzitutto, non ha pagato più di tanto dazio a Renzi. Non sono più i tempi della trionfale elezione di Zaia con quasi il 60 per cento dei voti, ma comunque Lega, Forza Italia, Nuovo centrodestra e Fratelli d’Italia han-

no messo insieme 880.627 voti, appena 25 mila in meno dello scorso anno. Certo, la frammentazione delle sigle, la divisione a Roma tra chi sta al governo e chi all’opposizione, le rivalità che sul territorio si trasformano spesso in guerre personali contano, nell’immagine da opporre a Renzi e nell’efficacia del lavoro politico. Ma considerando che l’elettorato di centrodestra è più incline all’astensionismo, ci sono tutti i margini per considerare la partita per la rielezione di Zaia apertissima, specialmente se la sua maggioranza ritroverà una sufficiente compattezza. A favore di Zaia potrà giocare anche il nuovo equilibrio tra i partiti, con la Lega che supera (anche se di poco, 15,2 contro 14,7 per cento) Forza Italia e con l’indubbio successo mediatico di Matteo Salvini, che ha saputo ridare al Carroccio quello smalto che pareva smarrito col tramonto di Bossi e gli scandali interni. Il dato più clamoroso, anche se atteso da tutti, è invece il crollo di Scelta Civica. Il movimento tenuto a battesimo da Mario Monti si è perso per strada, tra litigi e scissioni:

i volti

un anno fa aveva attirato il voto di quasi 300 mila veneti, pescando molto anche nel mondo cattolico in cerca di una diversa rappresentanza, questa volta è stato scelto da appena 20 mila elettori. E non sfugge a nessuno che il suo calo è quasi esattamente pari alla crescita del Pd, come se quel voto moderato che non aveva avuto fiducia in Bersani sia stato oggi sedotto e conquistato in grandissima parte dal messaggio di Renzi. C’è però un terzo aspetto da tenere nel dovuto conto, ed è il forte calo del Movimento 5 Stelle, che in dodici mesi ha perso anch’esso per strada 300 mila voti. In parte rifugiatisi di nuovo nell’astensionismo, in parte forse tornati nell’alveo del centrosinistra da cui provenivano. Il peso di Grillo rimane comunque significativo, con 476 mila voti che ne fanno di gran lunga il secondo partito regionale sfiorando il 20 per cento del totale. Di alleanze, c’è da scommetterci, i grillini non ne faranno nemmeno in Veneto. Ma visto che alle regionali si vota col turno unico, recuperare anche

una parte di quel mezzo milione di consensi in nome della “scelta utile” potrebbe fare la differenza tra due blocchi che oggi si fronteggiano ad armi pari, anche se con diverso spirito ed entusiasmo: con che strategie, con quali volti e con qualeiparole d’ordine, sono gli interrogativi che terranno ben impegnati gli “spin doctor” nei prossimi mesi. A destra come a sinistra.

ecco i veneti che volAno in euRopA

A

lessandra Moretti regina delle preferenze. Sernagiotto brucia per duemila voti Lia Sartori. Eletto David Borrelli, primo consigliere comunale nella storia dei 5 stelle Era vicesindaco di Vicenza quando Bersani la scelse come sua portavoce alle primarie del 2012 e, in una infelice dichiarazione a Radio 24, definiva Renzi “misogino, costruito e maschilista”. Acqua passata. Il partito adesso è tutto col suo segretario e lei ora è per tutti “miss preferenze”. Con 230 mila voti Alessandra Moretti è il volto nuovo (e bello) del Pd veneto, per metà proiettata a Strasburgo e per metà con la testa già alle regionali del prossimo anno, pronta a ripetere la stessa strada di andata e ritorno già percorsa da

Debora Serracchiani in Friuli. Con lei il Pd veneto porta in Europa l’ex sindaco di Padova ed ex ministro Zanonato, che sfiora quota 100 mila mettendosi tutti gli altri alle spalle. Due anche gli esponenti di Forza Italia: Elisabetta Gardini, riconfermata con quasi 68 mila preferenze, e l’assessore regionale Remo Sernagiotto che ha fatto piangere lacrime amare all’uscente Lia Sartori. Tra i 5 Stelle brilla David Borrelli, trevigiano, primo consigliere comunale nella storia del movimento nel 2008. Nella Lega Flavio Tosi arriva a 99 mila preferenze ma rimane a fare il sindaco: al suo posto subentra Mara Bizzotto. Tra i bocciati illustri, Sergio Berlato, Antonio Cancian e Clodovaldo Ruffato.

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20 Il Veneto in primo piano 12 Musica e divertimento per i giovani

DieciDieci Summer Tour al via! Partito a Rovigo con oltre 6.000 presenze, il Tour toccherà le più belle piazze del Veneto, prossima tappa il 28 giugno a Sottomarina

N

elle province di Rovigo, Padova e Venezia è ai blocchi di partenza il più importante tour di eventi di questa stagione estiva 2014. Dalla collaborazione infatti di Notte Bianca al Quadrato e DieciDieci il 7 giugno a Rovigo ha preso il via il DieciDieci Summer Tour con oltre 6.000 spettatori. Quattro serate all’insegna del divertimento, della musica dei migliori dj nazionali, delle guest star internazionali e delle migliori coreografie. Il tutto nelle più belle piazze del Veneto. Dopo Piazza Vittorio Emanuele a Rovigo, sarà la volta di Piazza Italia a Sottomarina il 28 giugno, mentre il 18 luglio il Tour arriverà a Piove di Sacco, in Piazza Vittorio Emanuele. Il DieciDieci Summer Tour chiuderà infine in bellezza il 2 agosto a Cavarzere, in Piazza del Municipio, con la Notte Bianca al Quadrato che da alcuni anni sta attirando migliaia di spettatori da tutto il Veneto. Ogni serata avrà lo scopo di coinvolgere il pubblico giovane residente e proveniente da tutto il Veneto, con oltre cinque ore di per-

formance sul palco, musica dei migliori dj di fama internazionale, ballerini, esplosioni di luci ed effetti speciali. Imponente l’animazione, grazie alle performance dell’artista Thorn, che alzerà i toni

Imponente l’animazione grazie al famoso performer Thorn

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della piazza con la sua voce e la sua presenza tà Give Emotions, nella persona di Giuseppe sul palco. Le coreografie della serata inoltre Bergantin, esperto del settore ed organizzatosaranno curate da Etienne Jean Marie, che re a sua volta di importanti eventi di pubblico. con la sua Summer Crew darà vita ad uno La voce ha iniziato a spargersi già nel spettacolo danzante e con effetti speciali a mese di maggio, complici i numerosi sopralsorpresa. luoghi nelle piazze, le riunioni organizzative Imponente l’organizzazione del Dieci- ed i numerosissimi contatti per la formazione Dieci Summer Tour, a cura di Rubens Pizzo della migliore line up possibile. “Ora che fie Mattia Astolfi, esperti del settore e organiz- nalmente tutto è pronto – conferma Mattia zatori di numerose serate di grande successo Astolfi – possiamo pensare solo ad accogliedi pubblico. re al meglio le migliaia di persone che già “Quest’anno abbiamo voluto organizza- hanno dato la loro adesione agli eventi ed alle re il divertimento dei giovani veneti in molte moltissime che in queste ore ci stanno chiepiazze della nostra regione, - racconta Ru- dendo informazioni per arrivare nelle quattro bens Pizzo – per dar loro modo di ritrovarsi piazze dove si terranno le tappe del DieciDieci sempre sotto il comune Summer Tour” denominatore della Etienne Jean Marie Il DieciDieci Summusica di tendenza darà vita a uno mer Tour è cresciuto con molte guest star spettacolo quest’anno grazie alla internazionali, come danzante disponibilità ed alla voi Delayers a Rovigo, con effetti speciali lontà di divertire i giovadello spettacolo a cura ni cittadini delle amminidel famoso performer Thorn e del corpo di strazioni comunali di Rovigo, Chioggia, Piove ballo più ricercato, quello di Ethienne e della di Sacco e Cavarzere, alle quali va il principale sua Summer Crew, che daranno vita ad uno ringraziamento degli organizzatori. spettacolo danzante e con effetti speciali a Fondamentale inoltre la presenza degli sorpresa”. sponsor, quali l’assessorato all’Economia e Fondamentali anche le pubbliche relazio- Sviluppo della Regione Veneto, Wind, Argos ni che, soprattutto attraverso i social network, Energia e Beck’s, che durante le serate creestanno promuovendo le serate, del tutto gra- ranno momenti di aggregazione ed informatuite, soprattutto grazie all’intervento degli zione. sponsor, nazionali e locali, a cura della socie-


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Il Veneto in primo piano 13 23 Trasporto locale

Viaggiare in treno adesso costa di più Aumenti che sfiorano il 15 per cento per i biglietti singoli. Abbonamenti risparmiati, almeno per ora, ma le risorse stanziate dalla regione non bastano a sostenere l’impegno per il nuovo orario cadenzato. E i pendolari protestano

A Cortina in treno, come una volta

di Germana Urbani

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allo scorso 14 maggio viaggiare in treno in Veneto con un biglietto singolo o di andata e ritorno costa di più. Qualche lettore smaliziato potrebbe domandarsi: ma dov’è la novità? Gli ultimi anni, infatti, sono stati scanditi da periodici aumenti dei biglietti e da un altrettanto periodico braccio di ferro tra Regione e Trenitalia fatto di multe per la scarsa qualità del servizio, polemiche sui fondi messi a bilancio dalla giunta Zaia, disdette di contratti e annunci di gare europee per la gestione del servizio che però – almeno fino a ora – non hanno sortito alcun risultato concreto. Questa volta, però, una differenza c’è. L’ennesimo aumento, che questa volta arriva anche al 15 per cento del costo dei biglietti, arriva infatti a pochi mesi dal battesimo dell’orario cadenzato, la grande rivoluzione annunciata dalla Regione ed entrata in funzione tra disagi, disservizi e proteste d’ogni sorta. Si poteva quindi immaginare che, in attesa di mettere perfettamente a punto i meccanismi del nuovo orario, non ci sarebbero state ulteriori novità. E invece così non è stato, anzi proprio i costi dell’orario cadenzato sarebbero la causa del nuovo aumento che non tocca (e questa è l’unico aspetto positivo) gli abbonamenti di studenti e pendolari. “Si tratta di un aumento contenuto e limitato ai biglietti di corsa semplice – spiega l’assessore Renato Chisso – che ci permetterà di raccogliere nel corso dell’anno circa 10 milioni di euro, quanto ci serve a coprire le spese legate all’incremento del numero di treni in circolazione. Con l’orario cadenzato, infatti, siamo passati da 600 a 850 corse al giorno. La scelta di aumentare i biglietti singoli è stata presa proprio per tutelare gli abbonamenti, che non sono stati toccati e che rimangono in Veneto mediamente meno costosi che nelle altre regioni del Nord Italia”. Ma quanto peseranno, in termini concreti, i rincari sui portafogli degli utenti? I biglietti chilometrici per la fascia fino a 20 chilometri sono saliti a 2 euro e mezzo, mentre per le distanze fino ai 30 chilometri si sale da 2,85 a 3,30 euro. Anche per chi vuole spostarsi fuori provincia il costo aumenta non poco: da Padova a Treviso si spendono oggi 9 euro e mezzo rispetto agli 8,20 precedenti. Durissimo il giudizio di Antonino Pipitone, il consigliere regionale dell’Italia dei Valori che per primo aveva acceso i riflettori sulla vicenda ancora lo scorso gennaio, anticipando di fatto quanto è poi puntualmente

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L’assessore Chisso: “Servono 10 milioni di euro per garantire le 850 corse giornaliere che oggi eroghiamo. Ma gli abbonamenti restano tra i più bassi del Nord Italia” avvenuto: “L’orario cadenzato non è stata la panacea dei mali del trasporto ferroviario veneto. Le carenze, soprattutto in alcune linee, rimangono, le soppressioni continuano quotidianamente e adesso scopriamo che la Regione lo fa pagare agli utenti, con un aumento dei biglietti molto elevato, assolutamente inaccettabile. E poco conta che al momento gli abbonamenti non vengano toccati: lascia allibiti la distinzione tra viaggiatori occasionali e abbonati. Se uno fa 5 viaggi al mese non gli conviene farsi l’abbonamento, ma è pur sempre un utente costante, pendolare anch’esso. E quest’aumento sarà una mazzata”. Fortemente critico anche il sindacato, che per bocca del segretario regionale della Filt Cgil Ilario Simonaggio stigmatizza anche il percorso scelto dalla Regione: nessun coinvolgimento dei sindacati di categoria, nonostante le ripetute richieste di un tavolo tecnico per verificare l’andamento dell’orario cadenzato. Quanto al costo dei biglietti, “l’aumento medio sulle corse

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semplici è particolarmente pesante, sino ai limiti della stangata, nelle prime fasce di percorrenza dove è stabilmente superiore a due cifre e in taluni casi sopra il 15 per cento. Si tratta in definitiva delle maggiori fasce di addensamento del trasporto ferroviario pendolare della nostra regione”. E proprio dal Tavolo dei pendolari, che raggruppa numerosi comitati di utenti nati in tutta la regione negli ultimi anni, arriva la stoccata finale: in Lombardia, ricordano in un comunicato di commento agli aumenti, l’orario cadenzato è stato sostenuto con uno stanziamento aggiuntivo della regione. “In Veneto invece – denunciano – si è prima voluto farlo a costo zero e si sono poi scaricati i costi sugli utenti. Ancora una volta la Regione smentisce se stessa: l’aumento dei biglietti non incentiva di certo l’uso del treno e non corrisponde ad alcun miglioramento del servizio”. Dopo l’estate, quando riapriranno scuole e uffici, c’è da scommettere che la polemica riprenderà. In attesa del prossimo aumento.

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iapre ad agosto la linea Belluno-Calalzo, vero gioiello di ingegneria inaugurato nel 1914. Cento anni dopo, la vera scommessa è sulla possibile valorizzazione anche in campo turistico. Almeno una buona notizia, sul fronte del trasporto ferroviario, arriva dal Bellunese. Ed è tanto più significativa perché coinvolge una delle linee storiche del Veneto, tra le poche ferrovie d’alta quota ad essersi salvata dalla progressiva dismissione che ha colpito, ad esempio, il treno per Asiago. La linea Belluno-Calalzo, ferma da mesi dopo i danni dovuti al maltempo dello scorso inverno che ha determinato la caduta di un ingente numero di alberi sulle rotaie, riaprirà il prossimo 1° agosto, giusto in tempo dunque per celebrare degnamente i cento anni dalla sua inaugurazione. “Saluto i 100 anni della ferrovia per Calalzo – sottolinea l’assessore Renato Chisso – È stato un grande esempio d’ingegneria e di progresso, per il quale il mio impegno è di garantire un futuro di almeno altri 100 anni. Ad agosto la linea riaprirà e il treno tornerà a correre, come previsto, facendo da navetta tra Calalzo e Ponte nelle Alpi. Nel frattempo opereremo perché il sistema ferroviario e turistico si riappropri di una stazione che per decenni è stato il terminal ferrovario di Cortina d’Ampezzo e del cuore del Cadore”. I nodi da risolvere sono sostanzialmente due. Da un lato i problemi strutturali e la necessità di una continua manutenzione lungo il percorso, che non può essere lasciata solo all’intervento dei comuni. Dall’altro lato, la grande questione delle risorse economiche necessarie a garantire un servizio fondamentale per i residenti e in prospettiva ricco di attrattiva turistica, ma che non può certo basarsi solo sui biglietti venduti. “La questione “ferrovie del bellunese” – sottolinea ancora l’assessore – va tratta con lucidità e solidarietà, sapendo bene che questi collegamenti ferroviari hanno fatto la storia e creato benessere e devono tornare a farlo, senza illusioni però sul fatto che i costi e i ricavi possano compensarsi e pareggiare. In montagna tutto costa di più che in pianura, anche far viaggiare il treno. Cento anni di binari per Calalzo e della sua bella stazione devono dirci proprio questo ed essere uno stimolo non per recriminare ma per percorrere assieme quel percorso che le genti e il territorio delle Dolomiti meritano”.

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14 Cultura veneta 24 Mostre Una panoramica globale degli elementi architettonici

La Biennale Architettura apre a Giugno “Fudamentals” comprende tre manifestazioni che spaziano sul passato, sul presente e sul futuro del mondo dell’Architettura di Alain Chivilò

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a 14° Mostra Internazionale di Architettura, organizzata dalla Biennale di Venezia, per la prima volta inaugura nel mese di giugno, assumendo la stesa connotazione temporale di quella più conosciuta e frequentata delle arti. Di conseguenza tutti gli eventi collaterali o meno che animeranno la città di Venezia hanno dovuto creare nuove sistemazioni spalmando inaugurazioni e chiusure fino al 23 novembre, giorno di chiusura della manifestazione. Il titolo di quest’anno, Fundamentals, è stato ideato dal curatore Rem Koolhaas, mentre la partecipazione complessiva è aumentata di 10 nuovi paesi presenti per la prima volta: Kenya, Marocco, Mozambico, Costa d’Avorio, Repubblica Dominicana, Emirati Arabi Uniti, Costa Rica, Indonesia, Nuova Zelanda e Turchia. Come ricorda il presidente Baratta “oltre all’Arte e all’Architettura la Biennale opera in diversi settori, in particolare Danza, Musica, Teatro e Cinema. Qui Koolhaas non si è lasciato scappare nulla. La Mostra vedrà al suo interno la presenza delle attività di questi nostri diversi settori. E con attività non semplicemente affiancate e giustapposte alla Mostra d’Architettura, ma integrate nella Mostra di Architettura. Mai come quest’anno tutta la Biennale è nella Biennale”. Infatti “Fudamentals” comprende tre manifestazioni

che spaziano sul passato, sul presente e sul futuro del mondo dell’Architettura. In sintesi la storia diventa elemento conduttore di un tris di tematiche denominate in: “Absorbing Modernity 1914-2014”, “Elements of Architecture” e “Monditalia”. Il primo contenitore include nel titolo un centenario, che al di la dello scoppio della I guerra mondiale, vuole essere un invito ai singoli padiglioni nazionali di mostrare, in modo personale, il processo di annullamento del concetto di nazione per un’adozione di un singolo linguaggio moderno e di tipologie quasi universali. Dunque una panoramica globale dell’evoluzione dell’architettura verso un’unica estetica moderna, svelando all’interno della globalizzazione la sopravvivenza di caratteristiche e mentalità nazionali uniche. “Elements of Architecture” invece è il Padiglione Centrale dei Giardini che analizza, come indica il curatore, “gli elementi fondamentali degli edifici utilizzati da ogni architetto, in ogni tempo e in ogni luogo: pavimenti, pareti, soffitti, tetti, porte, finestre, facciate,

IL MUSEO BASSANO RIAPRE

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ARt night veneziA 2014

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utto in una notte potrebbe essere il motto delle edizioni estive di Art Night a Venezia. Infatti il solstizio d’estate del 21 giugno, precisamente dalle ore 18, è testimone di circa 400 eventi gratuiti che hanno come tematica principale l’Arte. Nata 4 anni fa, la manifestazione è arrivata a coinvolgere più di 100 istituzioni, divise tra privato e pubblico, attraverso aperture speciali, musica, visite guidate, incontri letterari e performance. Tutto ruota intorno alla sede storica dell’Università Cà Foscari, vero fulcro ideativo, in collaborazione con il Comune di Venezia. Proprio dal cortile centrale dell’ateneo inizia le danze con “Family Dress” un progetto performance di arte relazionale ideato da Do-Knit-Yourself in collaborazione con la Naba di Milano. Un caleidoscopio fatto di 30 abiti che come un mosaico crea un’opera corale tessuta da differenti realtà presenti nei luoghi del mondo. Gli abiti, due dei quali realizzati con ricami e tessuti della storia dell’azienda Malìparmi sponsor di questa edizione, sono collegati tra loro con lunghi strascichi. Dall’università gli abiti, indossati dagli studenti di tutti gli atenei veneziani, andranno a danzare e a muoversi tra il pubblico presente, grazie all’accompagnamento di musicisti per spostarsi unitamente nelle calli. Alle 22.30 sempre nella sede di Cà Foscari, l’artista visivo Nico Vascellari, con il suo gruppo musicale Ninos du Brasil, assieme al video artista Carlos Casas presenteranno in anteprima il nuovo album “Novos Misterios”. In sintesi un ricco programma che, con le ultimissime notizie, è visionabile sul sito www.artnight.it

In mostra i lavori dei grandi architetti

Esposti alcuni disegni di Michelangelo

l Museo Civico di Basano del Grappa si presenta alla cittadinanza bassanese, nazionale e internazionale con un’immagine rinnovata all’interno di una sede più confortevole e fruibile ai visitatori. Per l’occasione, fino al 31 agosto, due mostre inaugurano questo nuovo corso trattando da un lato la tematica del paesaggio all’interno di “Paesaggio urbano nella mappa dei Bassano” e dall’altro celebrando i 450 anni dalla scomparsa di Michelangelo con “Michelangelo, capolavori grafici”. Entrando nel merito delle migliorie della struttura museale si nota subito un ingresso ridisegnato, nel quale l’entrata principale al Museo da piazza Garibaldi non passa più per il chiostro trecentesco, ma s’immette in una sala di prima accoglienza dove il visitatore ha modo di cogliere l’articolata composizione dell’istituto. Continuando: il bookshop è stato rinnovato, con annesso guardaroba, in un’area dotata di apparati informativi interattivi pronti a fornire informazioni sulla storia e sul patrimonio dell’istituto stesso, l’attività didattica trova una spe-

balconi, corridoi, camini, servizi, scale, scale mobili, ascensori, rampe… Attraverso una panoramica globale dell’evoluzione degli elementi architettonici condivisi da tutte le culture, la Mostra estenderà il discorso all’architettura al di là dei suoi parametri tradizionali, e coinvolgerà ampiamente il pubblico nell’esplorazione di una dimensione familiare, perduta e visionaria dell’architettura”. Concludendo “Monditalia” all’Arsenale parla in un tema unico dedicato all’Italia, coinvolgendo teatro, danza, musica e cinema della Biennale al fine di creare un ritratto collettivo del paese.

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cifica accoglienza in una spaziosa area per le classi, un laboratorio archeologico nasce con la simulazione di un campo di scavo e infine il Gabinetto Disegni e Stampe diventa uno spazio dotato di tutti i dispositivi idonei a garantire condizioni ottimali alla conservazione dei materiali. In riferimento alle mostre in corso, nel “Paesaggio urbano nella mappa dei Bassano” si ammira, tra le opere esposte, una delle più belle mappe del Cinquecento italiano raramente presentata per ragioni di conservazione: la mappa dalpontiana uscita dalla bottega dei Dal Ponte. Al ritratto urbano tipico del Rinascimento, si passa nella seconda mostra in programma all’opera del genio della Cappella Sistina. Per l’occasione l’Associazione Culturale MetaMorfosi presenta diciotto disegni realizzati da Michelangelo provenienti dalla collezione grafica di proprietà della Fondazione Casa Buonarroti di Firenze. Tra questi si possono ammirare il “Volto virile” per la Cappella Sistina, il “Sacrificio di Isacco” e il capolavoro assoluto di “Cleopatra”. Al.Ch.

Fondazione Querini nel segno di Carlo Scarpa

F

ino al 29 settembre la Fondazione Querini Stampalia di Venezia allestisce una mostra, nell’ambito degli eventi della 14. Biennale Architettura, che ripercorre un’anima contemporanea della sua secolare storia. “nel segno di Carlo Scarpa” è il titolo dell’esposizione, ma nello stesso tempo diventa filo rosso per una narrazione che vide lo stesso architetto partecipe negli spazi della Querini, ridisegnandoli in una chiave moderna e attuale. Infatti nel 1961 il direttore della Fondazione stessa Giuseppe Mazzariol ricordava la dialettica con Scarpa stesso al riguardo del progetto all’interno della sede: “quando gli chiedevo che l’acqua alta restasse fuori dal palazzo … lui, guardandomi negli occhi dopo una pausa di attesa: dentro, dentro l’acqua alta, dentro come in tutta la città. Solo si tratta di contenerla, di governarla, di usarla come materiale luminoso e riflettente. Vedrai i giochi della luce sugli stucchi gialli e viola dei soffitti, una meraviglia!”. Infatti proprio questi capricci reali di forme, uniti alla presenza dell’acqua, fanno degli spazi Stampalia un’unicità difficilmente riscontrabile nel suo genere. In questo contesto l’allestimento espositivo crea delle relazioni tra architetti, artisti contemporanei e il Maestro, diventando tutti assieme soggetti facenti parte di una passata interpretazione dello spazio della Fondazione.

Diverse sono le opere di personalità che dialogano con i disegni e gli schizzi, appartenenti all’Archivio della Fondazione, che documentano la fase ideativa e progettuale degli ambienti di Scarpa. Lavori, all’interno di una collettiva, suddivisi tra gli artisti quali Haris Epaminonda, Michelangelo Pistoletto, Candida Höfer, Ivana Franke, Remo Salvadori, Margarita Andreu, Giulio Paolini, la fotografa Alessandra Chemollo, il violoncellista Mario Brunello, il regista Riccardo De Cal, la coreografa Sasha Waltz e il compositore Atsuhiko Gondai, fanno da ponte per approfondire il tema della Biennale Fundamentals. Quindi riprendere il passato di un repertorio universale, che diventa utile strumento su cui orientare il presente e il futuro. Al.Ch.


Cultura provinciale 17 25 Il concorso A Ponte di Brenta il concorso nazionale dedicato alle sculture con materiali naturali

“Land Art” vive a Villa Breda

grandi concerti

La preziosa dimora, uno dei luoghi della città da riscoprire, apre alle originali installazioni “green” L’esposizione all’interno

di Laura Organte

C

on l’arrivo della bella stagione torna la voglia di vivere gli spazi aperti della città, con qualche occasione per scoprire o riscoprire luoghi dimenticati o poco conosciuti, anche dai padovani doc. Uno di questi è sicuramente Villa Breda, a Ponte di Brenta, da qualche anno teatro delle iniziative raccolte nel cartellone di “ParcoScenico”, e per il secondo sede del concorso nazionale “Land Art”, un’originale manifestazione dedicata alle sculture e installazioni interamente realizzate con materiali naturali. La giuria dell’evento ha il compito di segnalare, tra i bozzetti proposti, le 12 sculture realizzate il 7 e 8 giugno, sotto gli occhi di chi ha voluto assistere al processo. Da allora, il parco della villa si trasformerà in spazio espositivo en plain air, ma sarà il 29 giugno che il concorso entrerà nel vivo, con l’apertura della mostra dedicata ai bozzetti inviati dagli artisti e la proclamazione dei tre artisti che avranno la possibilità di esporre le loro opere in una personale. La manifestazione si chiuderà, con le premia-

eventi e mostRe

zioni ufficiali, il 5 ottobre, nel frattempo, si susseguiranno spettacoli teatrali, concerti e iniziative pensate perché i cittadini possano vivere questa dimora storica e l’oasi di verde che la circonda. L’iniziativa è dell’associazione “Viviamo villa Breda”, assieme alla storica associazione “Benvenuto Cellini”, che si battono per salvare dal progressivo decadimento un patrimonio artistico e naturalistico di grande valore, ma anche un pezzo importante della storia cittadina. Nata come dimora di villeggiatura della famiglia Contarini nel Seicento, la villa fu acquistata nel 1859 da un padovano illustre, Vincenzo Stefano Breda, imprenditore, uomo politico, ma soprattutto filantropo. Alla sua morte, divenne sede dell’omonima fondazione, nota purtroppo per il dissesto finanziario che la vide protagonista nel 2008. Oggi, grazie ad una convenzione, le due associazioni hanno ottenuto la possibilità di restituire la villa ai cittadini grazie a questa ed altre iniziative. Per chi non a cura di Laura Organte

PREMIO CAMPIELLO, ECCO LA CINQUINA È stata definita la cinquina finalista del Premio Campiello 2014. In ordine di preferenze, le opere che si giocheranno il prestigioso riconoscimento sono Roderick Duddle (Einaudi) di Michele Mari, La voce degli uomini freddi (Mondadori) di Mauro Corona, Morte di un uomo felice (Sellerio) di Giorgio Fontana, Le vite di Monsù Desiderio (Bompiani) di Fausta Garavini e, infine, La gemella H (Einaudi) di Giorgio Falco. Stefano Valenti con La fabbrica del panico (Feltrinelli) è il vincitore del Premio Campiello 2014 “Opera Prima”. Lo ha proclamato a Padova la giuria presieduta da Monica Guerritore. Si attende ora il verdetto dei Trecento Lettori, che arriverà a settembre.

SCULTURE A CIELO APERTO PER L’ESTATE Una mostra a cielo aperto, con sculture di artisti del calibro di Elio Armano, Alberto Biasi, Antonio Ievolella, Angelo Rinaldi, Mauro Staccioli e Thon, in esposizione fino al 14 settembre per festeggiare la fine dei lavori in piazza Eremitani, divenuta davvero piazza, e non più parcheggio, grazie alla pedonalizzazione dell’area che ora farà da spazio di connessione tra la città moderna e il centro storico. La valorizzazione della zona prosegue con i lavori in atto presso i Musei Civici, il completamento del sito archeologico presso l’Arena romana, la nuova protezione della Cappella degli Scrovegni e dell’area circostante con il ridisegno del giardino romantico.

CRISTINA COCCO ALLA GRAN GUARDIA In esposizione fino al 27 luglio 2014 presso la Sala della Gran Guardia la personale di Cristina Cocco. Il titolo della mostra, “Riti di passaggio”, allude alla ricerca dell’artista sui cicli dell’esistenza, osservati attraverso la natura: «L’incontro, avvenuto nell’Orto Botanico patavino con le Victoria cruziana e Euriale ferox, ninfee stupefacenti per la capacità di rigenerarsi dalla materia della loro decomposizione, ha avviato un’osservazione durata dieci anni – racconta l’artista – su questa ho innestato la mia ricerca pittorica, ammirando e osservando la costante metamorfosi e concentrandomi sul mistero dell’acqua immota che contiene una moltitudine di indizi di vita e morte».

Hydrogen Festival tutto è pronto a Piazzola sul Brenta

È

Un’installazione di “Land Art”, Villa Breda ospita il concorso avesse mai avuto occasione di visitare il mentre la terza ospita il museo e l’archivio complesso, “Viviamo villa Breda” guidati storico della Fondazione Breda. La sezione al bel parco all’italiana e all’interno della accoglie la pinacoteca, i bronzetti e i mobili villa, che ospita un museo articolato in tre di Villa Breda, la ricca biblioteca del senatosezioni: la prima è dedicata alle aziende re, il suo consistente archivio con i carteggi municipalizzate dell’acqua e del gas di storici. Tutte le informazioni e il programma Padova, la seconda al museo dell’ippica, degli eventi sul sito dell’associazione.

già iniziata la corsa ai biglietti per i concerti dell’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta, l’ormai tradizionale appuntamento con la musica dell’estate padovana. Quest’anno a dare lustro al cartellone sarà l’esclusiva italiana degli Scorpions, storica rock band tedesca (18 luglio), assieme a nomi internazionali di primo piano come Massive Attack (9 luglio) , James Blunt (15 luglio) e Paolo Nutini (17 luglio). Tra le voci nostrane le due star Emma (19 luglio) ed Elisa (25 luglio), ed i Negramaro, che daranno inizio alla kermesse il 6 luglio. Per gli estimatori una chicca da non perdere: il 14 luglio fa tappa all’Hydrogen Robert Plant, leggendario cantante dei Led Zeppelin, insieme a The Sensational Space Shifters, in giro per l’Europa per promuovere il nuovo album. L.O.

Centro Altinate Inaugurata la mostra permanente con gli scatti donati alla città

L’amore per Padova in foto l’omaggio di Umicini È

un amore ricambiato quello tra la città di Padova e Giovanni Umicini, il fotografo fiorentino di nascita ma padovano di adozione che per sessant’anni ha immortalato la vita cittadina nelle sue pellicole, svelando la poesia nella quotidianità delle strade e delle piazze. Il 16 maggio scorso è stata inaugurata nel nuovo spazio al terzo piano del Cento Altinate San Gaetano una mostra permanente dedicata al suo lavoro, generosamente donato al Comune: “Amo follemente Padova e se fosse una donna sarebbe un disatro”, ha affermato il maestro nel corso della vernice, e non si fatica a crederlo, scorrendo con gli occhi i suoi scatti. Le sue foto, in un ricchissimo bianco e nero realizzate con la sapiente tecnica analogica, ci consegnano strade, portici, piazze, monumenti, negozi e padovani di ogni giorno, tutti soggetti che costituiscono le sfaccettature di un ritratto multiplo e insostituibile per comprendere la “patavinitas” del nostro tempo. Un ritratto di città dove l’efficacia della rappresentazione , caratterizzata da un’intensità cromatica chiaroscurale di singolare effetto, deriva direttamente dalla conoscenza e dall’amore dei luoghi. Il lavoro fotografico di Umicini rientra nel filone definito Street photography, o “poesia della vita”: attraverso l’obiettivo

Due delle foto di Umicini esposte alla mostra permanente fotografico, l’autore entra in sintonia con la vita dei suoi soggetti e li indaga cogliendo gli aspetti più intimi dell’animo umano. Nell’opera di Umicini c’è una capacità straordinaria di leggere le situazioni quotidiane e di coglierne l’essenza vitale, unita alla forza dell’intensità emotiva ed espressiva con cui rappresenta la città di Padova e i suoi simboli, la Basilica del Santo, Prato della Valle, il Caffè Pedrocchi e la zona centrale delle piazze, con i vicoli e il ghetto. Un racconto unico ed emozionante sulla storia di Padova, attraverso gli sguardi esemplificativi dei suoi protagonisti: i cittadini, di ieri e di oggi. Laura Organte


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Foto: Archivio LTO Kranjska Gora

Kranjska Gora, dalla parte divertente delle Alpi!

Kranjska Gora si trova vicino al confine con Italia, distante a 10 km da Tarvisio, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione e intrattenimento di tutte le Alpi Giulie. Durante tutto l´anno la località ospita ospiti desiderosi di relax e di rigenerarsi per essere sempre pronti per nuove avventurose sfide. I nostri ospiti sono escursionisti, atleti professionisti, giovani famiglie e tutti coloro che si lasciano coccolare presso i nostri centri wellness. Alcuni decidono di sfidare la dea bendata ai centri del gioco ed intrattenimento. Grazie al clima mite e fresco, Kranjska Gora in estate diventa una piacevole valle verde, dove agli ospiti vengono offerte innumerevoli possibilità di svago con ottimi punti di partenza per le diverse attività sportive, sport estremi o anche soltanto per un tranquillo break in compagnia. È un ottimo punto di partenza per escursioni in un ambiente naturale di rara bellezza e per trascorrere del tempo in mezzo alla natura ancora incontaminata. Negli hotel Hit holidays Kranjska Gora hanno preparato

Foto: archivio LTO Kranjska Gora

Quest’anno, non le andrebbe di fare qualcosa per la propria salute, e recarsi in vacanza in un luogo noto come centro climatico? Passeggiare a lungo nella natura, stare seduti sulla terrazza dell’hotel con una vista straordinaria sulle cime delle Alpi Giulie, visitare delle bellezze culturali e naturali della Valle Superiore della Sava, nuotare e rilassarsi nelle piscine. un’offerta speciale per le famiglie con bambini è pronto il pacchetto “Le vicende di Kekec” che include tanto divertimento – da varie officine creative per i bambini, slitino estivo Besna Pehta, visite ai musei, incontro con Kekec (personaggio delle fiabe locali) e tante altre cose da vivere. Anche per gli appassionati dell wellness hanno preparato un offerta speciale che include già massaggio, saune, piscine e uso del wellness Alpino. E dopo tutta la giornata al aperto, puo godere dei centri benessere degli Hotel Hit Holidays Kranjska Gora, dove provvederano al totale relax del vostro corpo. Il centro Aqua Larix comprende piscine, il mondo delle saune e nel centro Vita, potete concedervi trattamenti di bellezza e massaggi. Il centro relax dell’Hotel Kompas di piscina e massaggi in un’atmosfera un po’ più intima. Il mondo dei piaceri acquatici Špik con le sue piscine si estende su una superficie di 250 m2 con una piscina per rilassarvi, piscina con

controcorrente e piscina per bambini. Il mondo delle saune dispone della sauna finlandese, sauna alle erbe e il bagno turco, di grotta ghiacciata e piscina rinfrescante in cui si svolgono quotidianamente diversi programmi. Nel Centro benessere Alpino Špik si nasconde l’inimitabile offerta del nostro centro benessere. L’ambiente alpino e il mondo di colori, aromi e suoni nelle cinque stanze a tema vi aiuteranno a dimenticare le preoccupazioni della vita quotidiana e a dedicarvi a voi stessi. Il Centro estetico Špik vi offre una gamma di massaggi e servizi estetici. Tutti i servizi hanno un forte legame con l’ambiente alpino.

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LO S PORT in PRIMO PIANO RIMO PIANO

ste vede sfumare all’ultimo lailstorica promozione ciclismo veRonese zAnoni

Volley Il Redentore Este vede sfumare all’ultimo la storica promozione

soffio dalla serie D Ad un soffio dalla serie D

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traordinaria impresa del veronese Alberto Zanoni (Cage-Capes vc Silvana) che si è imposto in perfetta solitudine, dopo 58,800 km percorsi in 1h 21’47” alla media di 43,138, sul traguardo della 18. Gp citta’ di Conselve, perfettamente allestita dal Gs cicloamatori di Conselve del neo presidente Zanoni taglia il traguardo a Conselve Simone Mazzucco. L’atleta di Cologna Veneta bissa così il successo dello scorso anno e lo fa da dominatore uscendo, una ventina diEste chilometri dal traguardo,di dagare un drappello di sei concorGli atleti del aRedentore protatonisti entusiasmanti renti, tra cui il padovano Emanuele Barison ( Asd Monselice) che avevano infiammato vinciale dai solamente nella finalissima contro tagonista il Sant’Elena la gara.dell’anno Mentre lasportivo: reazione del gruppo,di trascinata veneziani dell’Uc Mirano, che il Nell’Under Silver, invece, le coach Mattiaportare Tamiazzo infatti conquistato volevano allo ha sprint Leonardo Marchori,Basketlandia. recente vincitore del Gp19 della liberazione squadre della nostra zonadella hanno man la apromozione battendoTincani nel doppio Cadonegheine Prima del memorial a Monselice, riassorbiva i reduci fugafatto Zanoni premi portando in fiVerdi, nale BcaggiudiSolesino turno di semifiinnale Gunners. aTrabraccia le bassa continuava belloi Brenta stile e trionfava alzatedisul traguardo di via Redentore Este. prime quattro c’è alla anche il e di candosi anchedella campionato medaglia d’oro memoria Pietro Pavin. A trionfare, alla fine, stati proprio Showtime formazione A 7”Pernumia, il veneziano Marchiorimonseli( Uc Mirano) bruciava il gruppo e sisono aggiudicava il gli atletidiatestini guidatiterzo da Fabio Baù. Il Socense postogiovane d’onoremae carica la medaglia di entusiasmo. d’argento in memoria Luigi Pavin, Luca Mozzato si è rifatto nella categoria Under compagno Appena prima di colori deidel campionati vincitore.seniores, Per gli atletilesino padovani 8. posto di Emanuele Barison17 Silver, dove i ragazziAntonio di Gigi Brunizzo nell’Under biancorosso 19 dellAsd Gold, ciMonselice. hanno pensato Premiazioni i ra- operate dal sindaco Ruzzon ehanno dal asfaltato i pari etàmoglie dell’Olimpia Camposamgazzi suo vice del Montagnana Matteo Lazzarin di Ascani coadiuvati Scapini da aAntonietta Bolzonaro di Maffeo Martin tenere l’onore dellalocali Bassa: i rossoneri scomparso. piero conquistando il titolo di campioni prosocio alto dei cicloamatori recentemente Walter Lotto della città murata hanno perso il titolo pro- vinciali. LA PPOMOZIONE. Arriva all’apice un percorso iniziato 4 anni fa

ARRe volleY conquistA lA seRie c

D

ella serie quando i sogni diventano realta’: l’Arre Volley Zr impianti è promossa in serie C, questo il responso dei play off dopo la vittoria (3-0) nel derby patavino contro la Juvenilia, decisiva la classifica avulsa e il quoziente set a favore del team del presidente Matteo D’Anna. E’ l’apice fantastico di un percorso iniziato quattro anni fa dalla terza divisione, tre campionati vinti consecutivamente, quest’anno la serie D iniziata con l’obiettivo della salvezza, poi vittoria dopo vittoria e arrivata la consapevolezza di essere molto competitivi, da qui l’aspirazione di puntare in alto, è arrivato il secondo posto in campionato, i conseguenti play off e ora la serie C. “Un successone- ha detto Matteo D’Anna- che sa di sacrificio, che profuma

di grandi risultati e che premia il al massimo l’impegno dei giocatori e società, con serietà e dedizione abbiamo dimostrato che nello sport tutto è possibile e abbiamo portato in un piccolo paese la grande pallavolo, un encomio pubblico a tutte le persone che hanno contribuito all’impresa”. LA SOCIETA’: Presidente Matteo D’Anna; vice Roberto Banzato; consiglieri Anna Barbierato, Gloria Barbierato, Eleonora Bianzale, Monia Sguotti, Elia Ruzzarin, Davide Gomiero. LA ROSA: Nicola Brunoro, Davide Bottaro, Davide Caldon, Mattia Pistore,Diego Gallocchio, Nicola Ventiroli, Mauro Manfrin, Sandro Schiavon, Alberto Rossi, Francesco Scalfari, Nicola Siviero, Alessandro Meneghin, Franco Bortoletto, Andrea Bordin. Allenatore Maurizio Ferro; vice Alessandro Meneghin. W.L.

B

asket della Bassa protagonista a livello provinciale: da Montagnana a Sant’Elena, la palla a spicchi nostrana ha raccolto importanti successi nei massimi campionati provinciali, pur mancando d’un soffio la conquista del titolo nei rispettivi campionati. Il Redentore Este di coach Silvio Limena è arrivato ad un soffio dalla storica promozione in serie D. Il quintetto biancorosso è arrivato sino alla semifinale del campionato di Promozione: dopo aver eliminato nel turno precedente la Nuova Pallacanestro Dese, la squadra atestina si è arresa al Thermal Olympia, formazione che poi ha vinto il campionato. Scendendo di una serie, è sfumato di un soffio pure il sogno dei Boars Baone di Nicola Cesaro: in Prima Divisione la promozione è saltata proprio all’ultimo atto, nella semifinale giocata contro il Selvazzano. Dopo una stagione regolare emozionante, i “cinghiali” di Baone avevano eliminato nei quarti l’Arzergrande arrivando a giocarsi il pass per il salto di categoria. In Seconda Divisone è un’altra squadra della Bassa la pro-

Gli atleti del Redentore Este protatonisti di gare entusiasmanti tagonista dell’anno sportivo: il Sant’Elena di coach Mattia Tamiazzo ha infatti conquistato la promozione in Prima battendo nel doppio turno di semifinale i Brenta Gunners. Tra le prime quattro del campionato c’è anche il Showtime Pernumia, formazione monselicense giovane ma carica di entusiasmo. Appena prima dei campionati seniores, nell’Under 19 Gold, ci hanno pensato i ragazzi del Montagnana di Ascani Scapini a tenere alto l’onore della Bassa: i rossoneri della città murata hanno perso il titolo pro-

vinciale solamente nella finalissima contro il Basketlandia. Nell’Under 19 Silver, invece, le squadre della nostra zona hanno fatto man bassa di premi portando in finale Bc Solesino e Redentore Este. A trionfare, alla fine, sono stati proprio gli atleti atestini guidati da Fabio Baù. Il Solesino si è rifatto nella categoria Under 17 Silver, dove i ragazzi di Gigi Brunizzo hanno asfaltato i pari età dell’Olimpia Camposampiero conquistando il titolo di campioni provinciali.

LA PPOMOZIONE. Arriva all’apice un percorso iniziato 4 anni fa

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ella serie quando i sogni diventano realta’: l’Arre Volley Zr impianti è promossa in serie C, questo il responso dei play off dopo la vittoria (3-0) nel derby patavino contro la Juvenilia, decisiva la classifica avulsa e il quoziente set a favore del team del presidente Matteo D’Anna. E’ l’apice fantastico di un percorso iniziato quattro anni fa dalla terza divisione, tre campionati vinti consecutivamente, quest’anno la serie D iniziata con l’obiettivo della salvezza, poi vittoria dopo vittoria e arrivata la consapevolezza di essere molto competitivi, da qui l’aspirazione di puntare in alto, è arrivato il secondo posto in campionato, i conseguenti play off e ora la serie C. “Un successone- ha detto Matteo D’Anna- che sa di sacrificio, che profuma

di grandi risultati e che premia il al massimo l’impegno dei giocatori e società, con serietà e dedizione abbiamo dimostrato che nello sport tutto è possibile e abbiamo portato in un piccolo paese la grande pallavolo, un encomio pubblico a tutte le persone che hanno contribuito all’impresa”. LA SOCIETA’: Presidente Matteo D’Anna; vice Roberto Banzato; consiglieri Anna Barbierato, Gloria Barbierato, Eleonora Bianzale, Monia Sguotti, Elia Ruzzarin, Davide Gomiero. LA ROSA: Nicola Brunoro, Davide Bottaro, Davide Caldon, Mattia Pistore,Diego Gallocchio, Nicola Ventiroli, Mauro Manfrin, Sandro Schiavon, Alberto Rossi, Francesco Scalfari, Nicola Siviero, Alessandro Meneghin, Franco Bortoletto, Andrea Bordin. Allenatore Maurizio Ferro; vice Alessandro Meneghin. W.L.


Sì,viaggiare viaggiare 12 Sì, 28 VENETO

HA DATO IL NOME ALL’ADRIATICO E S’È APERTA AI COMMERCI CON GRECI ED ETRUSCHI LA LUNGA STORIA DELLA CITTÀ È RACCONTATA MIRABILMENTE AL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE ATTRAVERSO I CORREDI FUNERARI RINVENUTI NELLE TANTE NECROPOLI SCOPERTE NELLA ZONA ORA È LA PORTA DEL DELTA DEL PO E GUARDA AL TURISMO AMBIENTALE L’ESEMPIO DELL’EX IDROVORA AMOLARA ORA OSTELLO, RISTORANTE E MUSEO E PER I PATITI DEI MOTORI C’È L’AUTODROMO INTERNAZIONALE

Sette mari, sette vite

È la nobile Adria R

iscoprire Adria, la città che diede il nome all’Adriatico. Centro di primaria importanza per i traffici commerciali prima con i Greci (VI secolo a.C.) e poi anche con gli Etruschi. Città dalle sette vite, dunque, che ha saputo conservare nel tempo quel suo accento di nobiltà, come testimoniano i bei palazzi del suo elegante centro storico, tutto stretto intorno alle rive del Canal Bianco. Città piacevolmente decadente e per questo affascinante e talvolta malinconica. Per qualcuno inguaribilmente romantica. Con le stagioni cambiano le atmosfere che sa suscitare, talvolte raccolte, talvolta languide. Non muta invece il suo tratto aristocratico. Oggi Adria guarda al turismo con rinnovato interesse e accanto alle sue proposte d’arte e di storia, concentrate soprattutto sul Museo Archeologico Nazionale, offre anche spunti di turismo ambientale. La trasformazione di una vecchia idrovora in un ostello-ristorante ha dato vita all’Amolara, un complesso che può essere considerato la porta del delta del Po. Una struttura ricettiva molto frequentata dai giovani, dove si possono organizzare escursioni in bicicletta, barca o canoa nella parte più orientale del Polesine, quella che sfuma in mare fra i canneti del grande fiume diviso in più rami. Giusto citare l’esperienza dell’Amolara anche per il sapiente recupero di un complesso di archeologia industriale, al cui interno è stato ricavato il Museo dei Sette Mari (Septem Mària, secondo la definizione che Plinio il Vecchio diede al Polesine e ai sette rami del delta del Po nel I secolo d.C.), museo dove sono esposti macchinari e foto d’epoca e dove è documentata la straordinaria epopea della bonifica, quella che un secolo fa rese coltivabili molte zone paludose del Polesine. Paolo Bordin, il titolare dell’ostello che è anche proprietario dell’accogliente Hotel Leon Bianco in centro storico a Adria, all’Amolara ha puntato molto anche sul recupero della cucina tradizionale polesana. Una cucina semplice fatta di cose buone, a partire dal riso del delta del Po che

oggi ha assunto rinomanza nazionale grazie alla certificazione Igp. Valorizzate in cucina anche le anguille, tipica presenza nelle acque del delta. E’ emozionante pranzare nella grande sala dell’idrovora abbellita da un affresco a tutta parete di Elvio Mainardi che documenta la civiltà del lavoro nel Polesine. Ma torniamo ad Adria città, alla sua storia ben raccontata dal Museo Archeologico attraverso le tante collezioni che lo arricchiscono. In esposizione i pregevoli reperti rinvenuti nelle necropoli scoperte nella zona, corredi funerari variegati che testimoniano le usanze degli adriesi di allora ma anche la loro ricchezza. Il principale richiamo è costituito dalla Tomba della biga con i resti di quattro cavalli e di un carro: resta misteriosa l’identità del defunto a cui venne dedicata. Probabilmente un giovinetto. Il nucleo storico del Museo è rappresentato dalla collezione Bocchi, frutto dell’appassionata raccolta di reperti archeologici restituiti dal sottosuolo di Adria svolta da diversi membri dell’omonima famiglia durante i secoli XVIII e XIX. La collezione comprende migliaia di oggetti appartenenti a diverse categorie, risalenti sia all’età preromana che a quella romana. Con l’inizio del XX secolo la collezione fu acquisita dal Comune di Adria ai fini della costituzione del Museo Civico. Nel corso del Novecento i numerosi scavi condotti ad Adria e nei dintorni dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto incrementarono progressivamente le raccolte, tanto che per ben due volte la sede dovette essere cambiata per dare spazio alle nuove acquisizioni. Quella attuale è stata inaugurata nel 1971 e recentemente è stata ristrutturata, rendendo ancora più agevole la visita. Dai secoli cupi del Medio Evo Adria risorse grazie alla sua sede vescovile. La cattedrale, più volte riedificata, presenta al suo interno numerosi pezzi d’arte come gli affreschi ottocenteschi di Se-

I SAPORI ANTICHI DEL POLESINE

A

d Adria sono molte le possibilità per vivere un’esperienza gastronomica piacevole, alla ricerca degli antichi sapori del Polesine. Oltre all’Ostello Amolara, che propone una cucina semplice di territorio e anche dei menu low cost che attraggono i giovani (18 euro), va ricordato il ristorante Zoccoletto, con le sue specialità di carne e di pesce. Poi il ristorante Molteni, dell’hotel omonimo, che propone una cucina ricercata ma con solidi fondamenti sulla tradizione. Tra le avanguardie va citato il ristorante Ofizial di recente apertura: un bel locale in stile vintage dove lo chef Claudio Stoppa (nella foto) propone piatti moderatamente creativi, fra cui spicca la fondina del doge, dedicata all’astice e ai molluschi. Viene cotta su una pentola di pietra ollare. Sul delta del Po, nell’avamposto di Santa Giulia, dove è ancora attivo un ponte di barche, consigliata la sosta all’Osteria Arcadia: piatti tipici del delta, comprese cozze e vongole coltivate in proprio. Il marito della titolare Pamela Veronese organizza escursioni di pescaturismo nelle valli. bastiano Santi, gli armadi seicenteschi della sagrestia opera dello scultore Giacomo Piazzetta. Vicino alla cattedrale sorge il palazzo del Vescovado e poco lontano c’è Villa Mecenati, bell’esempio di architettura degli anni ‘30, oggi sede del Conservatorio Musicale. In Riviera Matteotti sorge il Teatro Comunale, realizzato dall’architetto Scarpari nel 1935, e nella zona retrostante c’è il colorito quartiere Cannaregio, un tempo abitato da pescatori e raccoglitori di canna palustre. Pregevole anche Palazzo Tassoni, sede municipale. Merita una visita anche la chiesa di Santa Maria Assunta, detta della Tomba per la presenza di un antico tumulo forse di origine romana. Un capitolo a parte merita l’autodromo internazionale che ha portato ad Adria un notevole volume di attività, comprese alcune competizioni internazionali. L’omaggio a una terra che ha dato grandi piloti: da Arnaldo Cavallari, imprenditore del pane (creò la famosa Ciabatta Polesana), al suo allievo Sandro Munari, una leggenda “mondiale” dei rally, nato nella vicina Cavarzere. Un certo richiamo ha anche l’outlet di una nota azienda di abbigliamento. Il delta del Po costuisce la naturale estensione del territorio di Adria. Il modo ideale per conoscerlo e scoprire i segreti dell’ambiente naturalistico che custodisce è un’escursione in barca. Partendo dalla visita dei rami principali per poi entrare nei corsi d’acqua più piccoli, facendosi largo fra i canneti per approdare negli scani, le isolette create dal grande fiume mediante il continuo deposito di sedimenti. E’ l’occasione per vedere da vicino aironi e garzette, cavalieri d’Italia e alzavole: un’avifauna rara che qui ha trovato il suo habitat ideale. La compagnia di navigazione con maggiore esperienza è la Marino Cacciatori, attiva fin dagli anni Settanta. Propone un ampio ventaglio di escursioni per entrare nel magico mondo del delta e per vivere le sue suggestioni.

IN COPERTINA L’ARISTOCRATICO CENTRO STORICO DI ADRIA CHE SI RISPECCHIA LANGUIDO NELLE ACQUE DEL CANAL BIANCO. SOTTO: L’IDROVORA DELL’AMOLARA (ORA OSTELLO-RISTORANTE E MUSEO). SOPRA: LA CATTEDRALE E IL CENTRO STORICO AL CREPUSCOLO. IN BASSO, DA SINISTRA: LE VECCHIE IDROVORE DELL’AMOLARA, ESCURSIONI NEL DELTA DEL PO CON LE IMBARCAZIONI DI MARINO CACCIATORI, L’AUTODROMO INTERNAZIONALE E TRE IMMAGINI DI REPERTI CUSTODITI AL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE


38 Concerti e non solo

Concerti 29

mille e ancora mille...

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pagina a cura di graziano edi corazza

in veneto Piazzola sul Brenta

hYdRogen festivAl 2014

eventi

italiana del loro Farewell Tour saranno gli Scorpions, band che ha scritto pagine indimenticabili dell’hard rock mondiale. Sabato 19 spazio alla musica italiana con il talento di Emma, che torna in scena per poche data estive. A chiudere il programma, il 25 luglio, Elisa, il cui tour sta conquistando il pubblico di tutta Italia. L’area live sarà dotata di wifi gratuito, area relax e area giochi. 19 luglio 2014 – Castello Scaligero di Villafranca

fioRellA mAnnoiA “fioRellA mAnnoiA live 2014”

Hydrogen Festival: a Piazzola sul Brenta (PD) tornano le grandi stelle della musica internazionale. Nella bellissima Company Area arrivano Robert Plant and The Mississippi All Stars, James Blunt, Paolo Nutini, Massive Attack, Negramaro, Emma, Elisa e l’unica data italiana del tour di addio degli Scorpions. Un calendario straordinario, dal rock al pop, dall’elettronica alla musica italiana. Superati i 300.000 spettatori nelle 3 precedenti edizioni. Hydrogen Festival Negramaro, 6 luglio Massive Attack, 9 luglio Robert Plant and North Mississippi All Stars, 14 luglio James Blunt, 15 luglio Paolo Nutini, 17 luglio Scorpions, 18 luglio Emma, 19 luglio Elisa, 25 luglio Company Arena, Piazzola sul Brenta, Padova. Torna la grande musica live del Hydrogen Festival, a Piazzola sul Brenta (PD). La kermesse, giunta alla settima edizione, porterà sul mega palco il meglio della musica italiana e straniera, a partire dal 6 luglio 2014. Forte di oltre 300.000 presenze nelle precedenti sei edizioni, l’Hydrogen Festival si conferma uno degli eventi musicali e culturali più interessanti in Italia, unendo al valore degli artisti la bellezza della location, che gode di una impareggiabile quinta naturale data dalla facciata di Villa Contarini e dal grande porticato. In 19 giorni andranno in scena 8 artisti, selezionati, come nelle scorse edizioni, in base all’unico criterio della qualità, cercando di andare incontro ai gusti più diversi: in calendario quindi la storia del rock di Robert Plant e degli Scorpions, l’elettronica dei Massive Attack, il rock degli Scorpions, il pop di Blunt e Nutini, per chiudere con la grande musica italiana dei Negramaro, Elisa e Emma; tutti i colori dello spettacolo dal vivo. Il programma apre il 6 luglio con il rock dei Negramaro, tornati quest’anno veri e propri re dei palchi italiani. Il 9 luglio tornano, dopo il memorabile live di 4 anni fa, i Massive Attack, vera leggenda della musica elettronica britannica, padri di quel trip hop che ha influenzato tutta la musica degli anni ‘90 del secolo scorso. Il 14 luglio arriva il mito immortale di Robert Plant, anima dei Led Zeppelin, accompagnato sul palco da una band interessante, i North Mississippi Allstars. James Blunt e le sue melodie pop saranno invece protagonisti il 15, mentre il 17 il pubblico dell’Hydrogen Festival avrà modo di conoscere il talento puro di Paolo Nutini. Venerdì 18 un concerto imperdibile per gli amanti del grande rock: a dare infatti l’addio ai fans italiani con la loro unica data

La Signora della canzone d’autore italiana, ripercorrerà quasi trent’anni di carriera il 19 luglio presso il Castello Scaligero di Villafranca, nell’ambito del Villafranca Festival 2014. FIORELLA MANNOIA, grazie alla sua voce plasma le canzoni, inedite o covers, aggiungendovi tanta intensità e originalità interpretativa. Fiorella Mannoia sarà accompagnata dalla sua band, composta da Carlo Di Francesco (percussioni e direzione musicale), Diego Corradin (batteria), Luca Visigalli (basso), Davide Aru (chitarre), Fabio Valdemarin (pianoforte). Padova

sheRWood festivAl 2014 pRogRAmmA conceRti

11 giugno: Espana Circo Este + F.A.S.K. (apertura festival) 13 giugno: The Zen Circus 15 giugno: Sherwood in collaborazione con Radar: The Pains Of Being Pure At Heart 18 giugno: 99 Posse 22 giugno: Die Antwoord 25 giugno: Dub Fx 27 giugno: Caparezza – presentazione nuovo album 02 luglio: Brunori Sas 05 luglio: Perturbazione 06 luglio: New York Ska Jazz Ensemble 11 luglio: Afterhours 16 luglio: Radar Festival Day One con SLOWDIVE live – prima data italiana reunion tour 18 luglio: Estra SGUARDO A NORDEST Manu Chao “La ventura” venerdi’ 27 giugno 2014 Trieste – Borgo Grotta Gigante Guca sul Carso 2014 il piu’ importante Festival Balkan in Italia venerdi’ 18 luglio 2014 sabato 19 luglio 2014 Trieste – Borgo Grotta Gigante Dubioza kolektiv (Bosnia) Koza Mostra (Grecia) Dzambo Agusevi Orkestar (Macedonia) Radio Zastava (Italia – Friuli Venezia Giulia)

tutte le info: www.ecoveneto.it - www.tuttoeventitalia.it

nuovo disco e touR peR i RumAteRA RumAteRA: la band dialettale veneta con un nuovo album “AWAnti coi Ammicci”

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due anni da “Xente Molesta”, i RUMATERA, dopo un tour che li ha visti impegnati per 116 live in tutt’Italia, i Tosi de Campagna hanno presentato dal vivo, in anteprima assoluta, il nuovo doppio album “AWANTI COI AMMICCI” il 24 aprile 2014 nel tempio dei rock clubs: il New Age di Roncade, Treviso. “AWANTI COI AMMICCI”, pubblicato da La Grande V e distribuito da Audioglobe, è in vendita dal 4 maggio 2014. “AWANTI COI AMMICCI” è un doppio Ep che contiene nel primo cd con i brani dal sound classico targato Rumatera e in un secondo con tre brani dall’impronta più elettronica, tra cui il primo singolo “Kilometro 01” prodotto da Cristian Milani e il brano “Venenglish” prodotto da un maestro della dance come Gigi Barocco (Ultra Records). La band per festeggiare l’evento ha regalato ai primi 200 fans un gadget particolare e pensato per l’occasione. LA BAND. I Rumatera nascono nell’estate del 2007 dall’idea di Daniele Russo, Giorgio Gozzo, Luca Perin e Giovanni Gatto per creare una band che portasse in musica la vita dei “tosi de campagna” intesi come i ragazzi che hanno mantenuto una mentalità ed uno stile sinceri non condizionati dallo stile dominante. Da allora sono passati più di 300 live (con oltre 20mila spettatori all’Home Festival di Treviso nel 2013) e cinque albums “Rumatera” (2008), “My Crew” (2009), “71 Gradi” (2010), “La Grande V” (2011) e “Xente Molesta” (2012).

intervista a el bullo, daniele Russo, chitarra e voce dei Rumatera Ci spieghi il titolo... ““Awanti coi ammicci” è una di quelle cose che si dicono al bar quando uno chiede “beviamo na biira?”. “Awanti coi ammicci” per noi è diventato un vero e proprio tormentone e come tutti i tormentoni che ci prendono ciclicamente, anche questo è andato a finire in un disco... è comunque anche un modo positivo di affrontare le avversità, è un motto propositivo”. Come vanno i concerti... “Molto bene, grazie! L’atmosfera è sempre più festosa e il pubblico (che dal nostro punto di vista è lo spettacolo) è sempre più molesto”. I prossimi live... “Tutti i live si trovano su www.rumatera.com, diciamo che copriremo tutto il Veneto e faremo qualcosa in Lombardia e Piemonte... le date si aggiungeranno strada facendo, il booking deve ancora essere chiuso. Per noi una data importantissima è fissata il 17 agosto, saremo allo Sziget festival a Budapest sul palco Europa!!! Yeeeeee!!!” Come siete nati, di dove siete esattamente, e le line up succedutesi... “Io e Giò proveniamo dai Catarrhal Noise, storica band veneta, Sciukka e Gosso dai Budregassi, altra band che si è data molto da fare all’epoca. Ci siamo incontrati suonando nei bar delle nostre zone e alle feste della birra. A me è venuto in mente di mettere in piedi la band. Siamo partiti accomunati dalla passione per il punk rock californiano e poi abbiamo costruito il nostro stile. Sciukka e Goso sono di Cazzago di Pianiga, io di Scaltenigo e Giò di Mirano. La line up è sempre la stessa dal 2007, anno in cui abbiamo cominciato a suonare”. Esprimervi in veneto... solo un motivo musicale od anche culturale od anche politico... “Soprattutto culturale, nel senso che siamo figli della cultura in cui siamo cresciuti. Quindi un pò per prendere in giro certi atteggiamenti, pensieri o modi di dire, un po perché al bar siamo abituati a parlare in dialetto, la canzoni nascono in questa lingua. Il fatto di metterla giù in modo musicale nelle canzoni è una conseguenza della questione culturale. Di politico non c’è proprio nulla nella nostra scelta di esprimerci in dialetto”. Il disco nuovo cosa dice in più rispetto ai precedenti... “Beh, rispetto ai precedenti approfondiamo molto di più la tematica del riscoprire e godere delle cose semplici ma quello che salta di più all’orecchio è la presenza di tre canzoni con base elettronica. Esperimento che avevamo già fatto ne “La Grande V” ma che in “Awanti coi ammicci” prende un altro peso!”. Le fonti di ispirazione musicale... “Da Gianni Dego ai Bloody Beetroots, tutto quello che ci sta in mezzo passando per Blink 182 e Ac/Dc”. Dal vivo avete due figuranti... vuoi parlarne... “Eheheh. Una è la “dolgissima” Lady Poison che spruzza Rhum e Pera direttamente negli occhi delle prime file! In teoria dovrebbe spruzzarglielo in bocca ma è famosa per la sua mira! L’altro è Giovannino PDM molestissimo presentatore e lanciatore di cori! Non dimentichiamoci delle TEALS che sono delle cheerleaders che ci seguono praticamente in tutti i concerti ormai”.


Benessere 10 30 Benessere >> Obesità: un’epidemia più pericolosa del fumo

Veneti sempre più grassi: si corre ai ripari Il 40% degli adulti tra i 18 e i 69 anni supera il proprio peso forma. Ma se un 31% è in sovrappeso un buon 9% è già obeso di Germana Urbani

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chili di troppo ammalano il corpo più di hanno così lanciato l’ipotesi di una vera e promolti altri fattori. Ma l’obesità non è più pria ‘Convenzione Globale’ contro il cibo poco un problema che riguarda il popolo ame- salutare, sul modello di quella contro il tabacco ricano, come eravamo abituati a pensare, approvata nel 2003 e legalmente vincolante oggi anche l’Italia conta numeri importanti per i paesi che l’hanno ratificata. L’obiettivo è e preoccupanti. ottenere una serie di misure più rigide contro l’inE il Veneto non è da meno. Secondo i dati dustria alimentare, che spesso, recita la bozza rilevati al 2012, si stima che circa il 40% degli di convenzione, ‘’si tira indietro rispetto a camadulti tra i 18 e i 69 anni superi il proprio peso biamenti positivi, con i governi che si sentono forma. Ma se un 31% è in sovrappeso un buon impossibilitati a intervenire’’. Tra le misure sug9% è già obeso. Per non parlare dei bambini gerite ci sono la rimozione dei grassi artificiali da che sempre più vengono messi a dieta sin dalla cibo e bevande entro cinque anni, la proibizione tenera età. di spot degli alimenti Rimozione dei Proprio per questo poco salutari, ma anConsumer International che l’adozione di un grassi artificiali e World Obesity Federametodo di tassazione da cibo e bevande tion, due delle principali che scoraggi i consumi entro cinque anni associazioni mondiali di ‘cibo spazzatura’, e che si occupano di persino il cambiamenquesti temi, in occasione dell’assemblea gene- to delle autorizzazioni al commercio. In questo rale dell’Organizza-zione mondiale della sanità contesto, spiega Luke Upchurch di Consumer hanno proposto una ricetta per la pre-venzione International, anche l’adozione di etichette con dei chili di troppo. Più educazione, stop agli spot messaggi che avvisino del pericolo per la salute soprattutto quando potrebbero essere esposti i o addirittura con immagini shock degli effetti bambini, maggiori tasse per scoraggiare i consu- dell’obesità potrebbero essere efficaci. ‘’Sono mi e persino etichette shock che mostrino i dan- necessarie misure più stringenti di queste – spieni alla salute. Le stesse ricette messe a punto in gano le as-sociazioni - ma se qualche governo questi anni per diminuire il consumo di sigarette dovesse decidere che anche questo tipo di etipotrebbero ‘tornare buone’ anche per contra- chette possono essere utili noi supporteremmo stare l’epidemia di obesità, che ormai è anche la scelta’’. Proprio dieci anni fa, ricordano le due più perico-losa del fumo. Le due associazioni Ong, l’Organizzazione Mondiale della Sanità

pubblicava la sua Global Strategy on Diet and Physical Activity and Health, il primo documento in cui si riconosceva il potenziale pericolo per la salute rappresentato dall’alimentazione non corretta. Nonostante il riconoscimento però il numero di morti causate dall’obesità è continuato ad aumentare, passando da 2,5 milioni nel 2005 a 3,8 nel 2010, e le persone in sovrappeso o obese sono ormai più di mezzo miliardo nel mondo, il 10% degli uomini e il 14% delle donne, con la maggioranza concentrata nei paesi in via di sviluppo. Per contrastare con efficacia l’obesità nel mondo, spiega il docu-mento elaborato dalle associazioni, è necessaria una convenzione vincolante dall’alto, e non una serie di regole lasciate alla buona vo-lontà dei singoli paesi. ‘’Siamo nella stessa situazione degli anni ‘60, quando l’industria del tabacco affermava che non c’era niente di sbagliato nelle sigarette e nel giro di 30-40 anni sono morte milioni di persone - sottolinea Upchurch -. Se non si agisce ora rischiamo di avere la stessa intransigenza da parte delle industrie alimentari’’. Alcuni stati si stanno muovendo la California potrebbe adottare a breve delle etichette per le bevande gassate con dei messaggi di allarme simili a quelli delle sigarette. Una legge in questo senso, affermano i media locali tra cui il Los Angeles Times, ha passato l’esame di una commissione e sarà in discussione al Senato californiano nei prossimi giorni.

La scritta proposta avvertirebbe i consumatori che “consumare bevande con zuccheri aggiunti contribuisce a causare obesità, diabete e carie dentali”. La commissione ha approvato il provvedimento con cinque favorevoli e due contrari, trasmettendola all’assemblea generale. Le principali associazioni di produttori si

sono dette fortemente contrarie alla legge, che sarebbe inutile dal momento che le bibite non sono la maggior fonte di calorie della popolazione. A favore invece ci sono diverse associazioni scientifiche, tra cui la California Medical Association.

pReoccupAti i pRoduttoRi di bibite zuccheRAte

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egli Stati Uniti, dove il problema obesità è certamente più importante e di lunga data che in Italia, i provvedimenti contro gli zuccheri aggiunti preoccupano non poco. Una tassa sulle bibite zuccherate proporzionale alle calorie contenute potrebbe far scendere i consumi quasi del 10%, un effetto maggiore rispetto a una tassazione basata sulla quantità della bevanda acquistata. Lo afferma uno studio del centro ricerche Usa Research Triangle Institute di New York pubblicata dall’American Journal of Agricultural Economics. I ricercatori hanno sviluppato un modello matematico per prevedere le reazioni del mercato a diversi tipi di tassazione, da cui è emerso che con una tassa di 0,04 centesimi a caloria si otterrebbe un minore consumo, sempre in termini di calorie, del 9,6%. “Tassando le quantità di bevanda invece - spiega Chen Zhen, l’autore principale – al massimo si otterrebbe un minore consumo dell’8,6%. Ma una tassa sulle calorie spingerebbe le compagnie a riformulare i prodotti per diminuire il contenuto di zucchero - continua l’esperto - oltre a spingere i consumatori a consumare bibite meno caloriche. Una tassa sulla quantità invece farebbe costare di più sia una lattina di una bevanda da 150 calorie che una da 50’’.


Giardinaggio Giardinaggio 31 23 >> Eleganti e robusti, spiccano sugli altri fiori come gli amori più grandi, quelli eterni

Agapanto, il fiore dell’amore

Esuberante come l’estate, blu o azzurro come il mare delle coste africane. La pianta giusta per creare ricche bordure nel vostro giardino o angoli incantati

S

di Germana Urbani

i chiama Agapanto ed è un fiore meraviglioso che regala gioia al cuore e freschezza agli occhi. I suoi colori sono tipici dei fiori che amano l’ombra ma l’agapanto è una pianta del sole, della luce, del calore. La sua regione d’origine non per nulla è l’Africa, un continente misterioso e ricco di vitalità e luce. Qui è considerato quasi come una pianta sacra, molto usata nelle cerimonie e nei festeggiamenti. Si ritiene che porti fortuna, prosperità e amore. D’altronde lo dice anche il suo nome: Agapanto viene dal greco e significa fiore dell’amore. Certo è più conosciuto come giglio africano, coltivato in colonie che formano macchie di colore blu-viola. Fino a pochi anni fa era diffuso quasi esclusivamente nei giardini della riviera ligure e nelle zone costiere più a Sud della nostra penisola. Ultimamente, però, l’Agapanto sta godendo di un discreto fervore, sia da parte dei privati che dei cultori professionali. Per questa ragione sono aumentate a dismisura anche le varietà, che adesso arrivano a toccare le 625 specie, con tonalità delle fioriture, che vanno dal blu al viola, fino al bianco e all’azzurro. Si tratta di una pianta davvero facile da coltivare. E’ una bulbosa perenne che non necessita di molta acqua. Le foglie, lunghe e carnose, si alzano verdeggianti a primavera mentre i fiore sboccia d’estate su di un lungo stelo che può arrivare ad un metro d’altezza. Si tratta di un fiore composto:

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una sfera di fiori, in realtà, sempre ricca di insetti laboriosi. Normalmente ogni pianta riesce a produrre due o tre fioriture per stagione vegetativa. Essendo una piante di origina africana, l’agapanto predilige climi caldi ed esposizioni in pieno sole con poche ore di ombra, giusto nelle ore più calde della giornata. In inverno, quando la pianta è in riposo vegetativo, può sopportare temperature di poco inferiori allo zero, per questo spesso, si ricorre alla coltivazione in vaso, in modo da proteggerla in serre fredde durante i mesi più rigidi. Ma chi pianta i bulbi a terra può coprirli con una spessa pacciamatura, oppure dissotterrarli prima delle gelate. Se si decide di coltivare questi fiori in vaso, i vasi devono essere capienti, soprattutto quando si tratta di varietà non nane, che possono allargarsi molto, riempiendo tutto lo spazio che trovano a disposizione. Usate del un buon terriccio fertile, soffice e molto ben drenato, per evitare che ristagni idrici vadano a favorire lo svilupparsi di muffe e marciumi delle radici. Trattandosi di una pianta africana, resiste bene al caldo, e non ha bisogno di annaffiature frequenti. Va innaffiata soltanto ai primi segni di sofferenza che arrivano dopo periodi molto siccitosi. Sono assolutamente da evitare i ristagni d’acqua, per cui è consigliabile far asciugare perfettamente il terreno prima di innaffiare nuovamente.

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concime, come e quAnto?

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e da una pianta volete farne altre in autunno o tra marzo e aprile dovete dividere i cespi di foglie. Poi con un coltello pulito ed affilato si procede a tagliare i rizomi facendo attenzione che tutte le porzioni preparate contengano una buona quantità di radici, in modo da garantire un corretto attecchimento alle future piante. Agli agapanti non piace molto venire spostati e maneggiati, quindi capita spesso che un rinvaso, o la divisione dei rizomi, causino la mancata fioritura per l’anno successivo.

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er avere delle belle piante si consiglia di usare ogni 15-20 giorni un concime per piante da fiore, ma a metà dose rispetto a quella consigliata, in quanto grandi quantità di fertilizzante spingono le foglie a scapito dei fiori che restano più piccoli del normale. Ricordate di togliere periodicamente le foglie rovinate, o ingiallite, in modo da eliminare eventuali funghi o batteri.


Crucilibro 22 32 Crucilibro

Ciò che non dici ti definisce forse anche meglio di ciò che fai Almeno una volta nella vita occorre perdersi. Forse è solo questo che ci riporta davvero alla vita vera

Maggie O’Farrell

Steve Tesich

Domenico Dara

Fabio Geda

Greta, casalinga irlandese

Saul Karoo, script doctor

Un postino

Andrea Luna, insegnante precario

Alter Ego

Robert Riordan, marito di Greta, pensionato

Billy, il figlio adottivo

La gente del paese

La famiglia Patterson

Location

Londra

Hollywood

Girifalco in Calabria

New York

Il grande caldo

La vera madre di Billy

Il Caso e le coincidenze

La moglie sterile

Eroe - Eroina

Co-Protagonisti

Saul è il dottore dei film. aggiusta le sceneggiature degli altri. La sua Il postino di Girifalco, uomo schivo e vita è quella di un intellettuale ma solitario, dedito a registrare, in forma la sua vita privata è un disastro. di coincidenze, le epifanie del Caso, Bugiardo, smodato nel bere e nel apre, legge e copia le lettere prima di fumo, si è separato dalla moglie consegnarle e respinge le richieste d’affetto di Billy La scomparsa del padre riporta Un giorno arriva, però, una strana Un giorno tagliando la pellicola di a casa i tre figli, ormai lontani, missiva. Il postino si prepara un grande regista vede sulla scena ognuno alle prese con i suoi alla sua missione: svelare una la vera madre di suo figlio adottivo, problemi. Mentre si susseguono le sciagurata passione e salvare Billy e decide di cercarla. da quel ipotesi su dove sia andato Robert, Girifalco dai traffici loschi del momento in poi tutto cambierà i tre figli non sanno che la madre sindaco, che vuole vendere il e per qualcuno sarà una vera nasconde un segreto che potrebbe lussureggiante monte Covello per tragedia spiegare tutto farne una discarica

Andrea ha una vita senza emozioni. Decide, un pò per scappare dalla moglie inaridita dal suo sterile ventre, parte per un viaggio a New York che si trasforma in una peregrinazione che lo trascina ai margini della società e che gli regala incontri memorabili L’incontro che dà una svolta è quello con la famiglia Patterson: Ary, la madre, e i suoi due figli gemelli di tredici anni, Benjamin e Allison. All’improvviso, Andrea decide di tornare a casa dalla moglie, ma quello che ha lasciato non esiste piú. E allora capisce che «casa» è altrove

Cosa dire del libro

Un romanzo magistrale in cui l’autrice dimostra la sua eccellenza nel saper sondare tutto quello che il genere umano tiene celato nel proprio animo

Un grande libro fatto di una materia molto densa che procura in parti uguali riso, lacrime e notti insonni proprio come il cinema

Lo scrittore compone un inno alla scrittura e al suo segreto potere di entrare nei percorsi del destino grazie anche all’abilità di fondere insieme lingua e dialetto

Il racconto di un’umanità fragile, una galleria di anime trasportate da un vento nefasto e che solo la volontà può fermare

Leggere… Leggere

Maggie O’Farrell Istruzioni per un’ondata di caldo Guanda, pp. 350 € 18.50

Steve Tesich Karoo Adelphi, pp.459 € 20.00

Domenico Dara Breve trattato sulle coincidenze Nutrimenti, pp. 365 € 19.00

Fabio Geda Se la vita che salvi è la tua Einaudi, pp.231 € 17.50

Intrigo

Finale

In un giorno particolarmente caldo Robert esce da casa per non farne più ritorno. Solo dopo la sua scomparsa sua moglie Greta scopre che il marito ha portato via il passaporto e ha ritirato il conto in banca

di Germana Urbani · www.guanda.it>www.adelphi.it< >www.nutrimenti.net< >www.einaudi.it<


responsabilità genitoriale a seguito di separazione, scioglimento, cessazione degli effetti civili, annullamento, nullità del matrimonio o all’esito di procedimenti relativi i figli nati fuori dal matrimonio. ma che cos’è l’affidamento dei figli? L’affido dei figli definisce la ripartizione della responsabilità genitoriale sui figli minorenni in situazioni di non convivenza, causata dalla separazione dei genitori o da cessazione di convivenza more uxorio. Peraltro, a partire dal mese di febbraio 2014, non si parla più di potestà genitoriale ma di responsabilità genitoriale. Come ho già avito modo di dirvi in qualche rubrica “fa”, il nostro ordinamento, con la riforma del 2006, predilige l’affidamento condiviso che prevede, in

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di “conflittualità insanabili” tra i genitori, ovvero il permanere di un’ “armonia” tra gli stessi. Il giudice, quando dispone l’affidamento condiviso, provvede anche sulla residenza dei figli (c.d. collocamento prevalente) e sulle modalità e tempi con cui l’altro genitore può e deve stare con loro. Il genitore cui sono affidati i figli, salva disposizione del tribunale, esercita la responsabilità genitoriale attendendosi alle condizioni determinate dal Tribunale in sede di separazione o nella successiva modifica delle condizioni di separazione, o con la sentenza di divorzio o nel provvedimento ottenuto ex. 337 bis c.c. Salvo non sia stabilito diversamente, le decisioni di maggiore interesse per i figli (Es. istruzione, educazione, salute, tenendo

Il giudice, se accoglie la domanda, dispone l’affidamento esclusivo al genitore richiedente, facendo salvi, per quanto possibile, i diritti del minore nei confronti del genitore non affidatario. Attenzione, però, che se la domanda risulta essere manifestamente infondata, il giudice può considerare il comportamento del genitore che ne ha fatto richiesta ai fini della determinazione dei provvedimenti da adottare nell’interesse dei figli. Non sono considerati validi motivi per l’affidamento ad un solo genitore: 1) il conflitto tra i genitori, se questi singolarmente non si comportano in modo contrario all’interesse del minore; 2) la lontananza fisica dei due genitori;

essere rimesso ad accordi liberamente concordati e sottoscritti dai coniugi) e consiste nel versamento di una somma di denaro, suscettibile di revisione nel tempo, in favore del coniuge economicamente debole o dei figli nati dal matrimonio o fuori dal matrimonio. Il d.lgs. 154/2013 ha riformato alcune disposizioni in tema di assegno di mantenimento a favore dei figli di cui tratterò più ampiamente nella prossima rubrica.

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i nostri Esperti Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

AFFARI DI PER FAMIGLIA IL DIRITTO IL CITTADINO

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Nuove garanzie per chi compra casa e aziende: il prezzo va depositato dal Notaio

Affidamento dei figli, responsabilita’ genitoriale e accenni sull’assegno di mantenimento a pochi mesi dalla riforma della filiazione (d. lgs. 28.12.2013 n. 154)

Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei affrontare, caso di cessazione della convivenza dei coniugi o dei conto delle inclinazioni e delle aspirazioni dei figli stessi) così come da alcuni di Voi richiestomi, l’affidamento conviventi more uxorio, l’attribuzione stabile ad entrambi devono essere concordate da entrambi i genitori. dei gli Notaio con particolare Dott.fiAvv. Matteo Ceolinattenzione all’assegno di i genitori dell’esercizio della responsabilità genitoriale in quali gli spazi per l’affidamento esclusivo? mantenimento anche a seguito delle modifiche apportate regime di comune accordo. Con la L. n. 54/2006 il modello dell’affido esclusivo a seguito dell’entrata in vigore a febbraio 2014 della Nonostante il favore legislativo per l’affidamento sembrava essere superato e ormai eccezionale, tuttavia La legge 143 del 2013 eliazione un (D. Fino ad oggi il controllo sull’esistenza danno contro il riforma venditore riforma del diritto di famiglia e della fi Lgs. condiviso, il giudice che pronunciadel la separazione la recente attuata dal d.lgs. 154/2013: 28.12.2013 n. 154). ed i consequenziali provvedimenti relativi ai figli deve ha previsto all’art. 337-quater c.c.: successivo decreto attuativo di vincoli sui beni ceduti veniva fatto truffaldino, ma con tutte le diffi coltà Questa riforma ha, tra le altre cose, abrogato gli artt. valutare, prima di ogni altra, la soluzione che tutela al 1. La possibilità per il giudice di disporre l’affidamento – 155 dovrebbe sexies del Codice Civile, che disciplinavano megliostipulazione l’interesse del minore, ragion per disporre didei ad uno solo dei genitori qualora ritenga, con –155che arrivare tra prima della dell’atto. e cui le può lunghezze unfigli processo. i provvedimento nei confronti dei figli in caso di l’affidamento esclusivo ad uno solo dei genitori solo ove provvedimento motivato, che l’affidamento all’altro sia pochi mesi – prevedono che Dopo il rogito però occorre di solito Ora invece cosa succederà: separazione dei genitori, ed equiparato i figli naturali ciò risponda al superiore interesse del minore. contrario all’interesse del minore; ai figli legittimi. quali sono i presupposti per l’affidamento 2. La possibilità per ciascuno dei genitori di chiedere, ilIn sostanza prezzooggidelle compravendite procedere ad altri adempimenti di succederà che il prezzo non verrà sono gli artt. 337 bis – 337 octies condiviso? in qualsiasi momento, l’affidamento esclusivo quando del Codice Civile disciplinano della (generalmente Il presupposto per registrazione tale forma di affidamento l’assenza dal sussistano le condizioni di immobili e che delle cessionil’esercizio di legge dato è subito compratore alindicate al punto 1). responsabilità genitoriale a seguito di separazione, di “conflittualità insanabili” tra i genitori, ovvero il Il giudice, se accoglie la domanda, dispone l’affidamento aziende venga obbligatoriamente e trascrizione) che richiedono venditore, bensì al Notaio, il quale scioglimento, cessazione degli effetti civili, annullamento, permanere di un’ “armonia” tra gli stessi. esclusivo al genitore richiedente, facendo salvi, per nullità del matrimonio o all’esito di procedimenti relativi i Il giorno; giudice, quando dispone l’affidamento condiviso, quanto possibile,conto i diritti del minore nei confronti del depositato presso il Notaio e qualche in questo breve lo dovrà versare in un proprio figli nati fuori dal matrimonio. provvede anche sulla residenza dei figli (c.d. genitore non affidatario. ma che l’affi damentomomento dei figli? prevalente) e sulle modalità e tempi Solo con dopo Attenzione, che solocos’è in un secondo periodo collocamento un venditore truffaldino, vincolato. che però, l’atto che sia se la domanda risulta essere L’affido dei figli definisce la ripartizione della cui l’altro genitore può e deve stare con loro. Il genitore manifestamente infondata, il giudice può considerare il venga corrisposto al venditore. che avesse già incassato il prezzo, stato registrato e trascritto e siano responsabilità genitoriale sui figli minorenni in situazioni cui sono affidati i figli, salva disposizione del tribunale, comportamento del genitore che ne ha fatto richiesta ai di non convivenza, causata dalla dei esercita responsabilità genitoriale fini della controlli, determinazione In particolare il Notaio potràseparazione – e avrebbe potuto larivendere lo stesso stati attendendosi fatti gli ulteriori il dei provvedimenti da adottare genitori o da cessazione di convivenza more uxorio. alle condizioni determinate dal Tribunale in sede di nell’interesse dei figli. dovrà sotto pena di gravissime bene ad una seconda persona, che Notaio procederà con la consegna Peraltro, a partire dal mese di febbraio 2014, non si separazione o nella successiva modifica delle condizioni Non sono considerati validi motivi per l’affidamento ad parla più di potestà genitoriale ma di responsabilità di separazione, o con la sentenza di divorzio o nel un solo genitore: responsabilità civili, penali e poteva ben riuscire a registrare e della somma al venditore. È chiaro genitoriale. Come ho già avito modo di dirvi in qualche provvedimento ottenuto ex. 337 bis c.c. Salvo non sia 1) il conflitto tra i genitori, se questi singolarmente non si il nostro ordinamento, con laariforma del stabilito le decisioni di maggiore interessecontrolli comportano in modo contrario all’interesse del minore; firubrica scali “fa”, – svincolare le somme trascrivere per diversamente, prima. Il compratore che se questi successivi non 2006, predilige l’affidamento condiviso che prevede, in per i figli (Es. istruzione, educazione, salute, tenendo 2) la lontananza fisica dei due genitori;

favore del venditore soltanto dopo avrebbe avuto così un doppio avessero buon esito il compratore aver eseguito la registrazione e danno: 1) avrebbe il prezzo, potrà riottenere facilmente la IL DIRITTO PER perso IL CITTADINO la trascrizione dell’atto ed aver ormai incassato dal venditore; 2) somma direttamente dal Notaio, verificato, soprattutto, l’assenza di avrebbe perso pure la proprietà senza dover “rincorrere” il venditore ipoteche o di ulteriori vincoli. del bene; restava il risarcimento che l’ha truffato. Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

3) la tenera età del minore. Vi segnalo, inoltre, di come il Giudice, nell’adottare i provvedimenti inerenti i minori possa decidere di assumere qualsiasi mezzo di prova che ritenga necessario, anche d’ufficio (ovvero di sua iniziativa). Peraltro, con il d.lgs. 154/2013 è diventato obbligatorio l’ascolto del minore – salvo il caso in cui sia manifestamente superfluo o dannoso per lui – in tutti gli atti in cui devono essere prese decisioni che lo riguardano (per esempio anche nei procedimenti in cui si omologa o si prende atto di un accordo dei genitori). L’assegno di mantenimento: che cos’è? L’assegno di mantenimento è un provvedimento economico che viene assunto dal giudice (ma può anche essere rimesso ad accordi liberamente concordati e sottoscritti dai coniugi) e consiste nel versamento di una somma di denaro, suscettibile di revisione nel tempo, in favore del coniuge economicamente debole o dei figli nati dal matrimonio o fuori dal matrimonio. Il d.lgs. 154/2013 ha riformato alcune disposizioni in tema di assegno di mantenimento a favore dei figli di cui tratterò più ampiamente nella prossima rubrica. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

Nuove garanzie per chi compra casa e aziende: il prezzo va depositato dal Notaio

La legge 143 del 2013 e un successivo decreto attuativo – che dovrebbe arrivare tra pochi mesi – prevedono che il prezzo delle compravendite di immobili e delle cessioni di aziende venga obbligatoriamente depositato presso il Notaio e che solo in un secondo momento venga corrisposto al venditore. In particolare il Notaio potrà – e dovrà sotto pena di gravissime responsabilità civili, penali e fiscali – svincolare le somme a favore del venditore soltanto dopo aver eseguito la registrazione e la trascrizione dell’atto ed aver verificato, soprattutto, l’assenza di ipoteche o di ulteriori vincoli.

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it

Fino ad oggi il controllo sull’esistenza di vincoli sui beni ceduti veniva fatto prima della stipulazione dell’atto. Dopo il rogito però occorre di solito procedere ad altri adempimenti di legge (generalmente registrazione e trascrizione) che richiedono qualche giorno; in questo breve periodo un venditore truffaldino, che avesse già incassato il prezzo, avrebbe potuto rivendere lo stesso bene ad una seconda persona, che poteva ben riuscire a registrare e trascrivere per prima. Il compratore avrebbe avuto così un doppio danno: 1) avrebbe perso il prezzo, ormai incassato dal venditore; 2) avrebbe perso pure la proprietà del bene; restava il risarcimento

del danno contro il venditore truffaldino, ma con tutte le difficoltà e le lunghezze di un processo. Ora invece cosa succederà: succederà che il prezzo non verrà dato subito dal compratore al venditore, bensì al Notaio, il quale lo dovrà versare in un proprio conto vincolato. Solo dopo che l’atto sia stato registrato e trascritto e siano stati fatti gli ulteriori controlli, il Notaio procederà con la consegna della somma al venditore. È chiaro che se questi controlli successivi non avessero buon esito il compratore potrà riottenere facilmente la somma direttamente dal Notaio, senza dover “rincorrere” il venditore che l’ha truffato. DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it


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DOTT.SSA BIASIOLI SOFIA –Podologo e Tecnico ortopedico- Tel. 377/9982047- Chioggia (fronte ospedale)

Il significato della sessualità alla luce dell’antropologia biblica LO SPAZIO DELL’ETICA

Il significato della sessualità umana può essere colto da due punti di vista diversi e tra loro complementari: dal punto di vista della persona considerata come individualità e dal punto di vista dell’amore coniugale nel quale la sessualità e implicata con i significati suoi propri. I significati propri sono la COMUNIONE (sempre possibile e sempre da ambire) e la PROCREAZIONE (ridotta ai pochi giorni fecondi nell’arco del ciclo mestruale e limitata dall’età della donna). Dal punto di vista della persona in se stessa considerata, la sessualità rivela tre fondamentali significati. Essa è principio di identificazione della propria individualità di maschio e femmina. Il sesso indica la personalità maschile o femminile. La sessualità rimanda sempre ad altro da sé. Nella sua incompiutezza (il desiderio sessuale è sempre desiderio dell’altro) essa indica il bisogno

di trovare l’oggetto adeguato alla sua realizzazione. Biologicamente il maschile richiama il femminile e viceversa. A un livello più profondo la sessualità rivela una struttura trascendente della persona (io trascendo me stesso per venirti incontro). Termine ultimo della trascendenza della persona è Dio, che ha creato l’uomo maschio e femmina e ha voluto porre nella relazione della mascolinità e della femminilità il luogo per la comprensione che Dio è Amore e origine di ogni vita. Nell’ottica cristiana quindi il sesso, la corporeità sono cose molto buone anzi divine, perché rispecchiano la realtà dell’Amore di Dio. Infine la sessualità indica non un semplice bisogno fisiologico di sesso, ma rivela la VOCAZIONE della persona umana a realizzarsi nell’amore. La sessualità umana non è semplice meccanismo istintivo di riproduzione della specie, ma il luogo

di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)

della relazione, di comunicazione, di amore. La conoscenza ed accoglienza di questi valori da parte degli adolescenti, i quali stanno impostando la loro vita, il rispetto del corpo proprio ed altrui sono come una casa costruita sulla roccia. Essa non vacilla al sopraggiungere delle tempeste. Poi, secondo la visione cristiana l’amore che è proporzionale all’uso della sessualità non è qualsiasi amore, ma quello specifico che viene definito “amore coniugale”. Le fondamentali caratteristiche dell’amore coniugale sono descritte nell’enciclica Humanae Vitae. La lettera è frutto di un ampio studio commissionato prima da Giovanni XXIII e poi di Paolo VI. In essa è contenuta una risposta adeguata al problema etico sollevato da vari mezzi tecnici per una regolazione razionale della fecondità. La fecondità può essere affrontata con due modalità razionali differenti,

le quali aprono specialmente i nostri adolescenti a due tipologie di vita: La modalità razionale tecnica: contraccezione coi mezzi di origine vegetale, contraccezione chimica e meccanica, aborto, sterilizzazione, fecondazioni eterologhe, uteri in affitto, eutanasia infantile… La modalità razionale umanistica: regolazione naturale dei concepimenti attraverso i concreti metodi naturali per es. il metodo sinto – termico Roetzer, educazione all’affettività ed alla relazione, educazione al perdono ( non condanna) ed i percorsi di recupero delle persone sofferenti per i traumi riportati a causa dell’uso improprio del corpo proprio od altrui, scoprire di essere amati da Gesù nonostante tutto, ridestare il coraggio di amare = sperare e di lasciarsi amare nella verità…


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Dalla Pria Group compie 60 anni di vita L’ha fondato Riccardo Dalla Pria nel 1954. Prima con i calciobalilla, Jukebox, flipper, biliardi poi sono subentrati videogames e slot machine Sessant’anni impegnato a far divertire la gente. Iniziando con i calciobalilla, per poi passare ai juke box, ai flipper, ai biliardi per finire agli attuali giochi elettronici. E’ la storia di DALLA PRIA GROUP, azienda piovese da sempre sul settore dell’intrattenimento. A fondare l’azienda ci ha pensato Riccardo Dalla Pria, scomparso sette anni or sono. Nel 1954 Riccardo faceva l’autista di taxi. Ed è stato proprio durante un viaggio con un cliente che ha intravvisto la possibilità di entrare nel business del gioco. Ha piazzato calciobalilla (che andava ad acquistare nelle carceri di Alessandria), flipper (importati usati dagli Usa), biliardi “Fabo” che fabbricava lui stesso, in molti bar del Piovese per poi allargare il suo giro in tutto il Triveneto e in Friuli. Attualmente DALLA PRIA GROUP, con sedi a Piove di Sacco in via Alessio Valerio e in via Dell’Industria nella Z.I. piovese, annovera oltre 110 dipendenti e fattura circa una trentina di milioni all’anno, ma ne versa allo stato ben 36, considerato che nei video games tutto è controllato e tassato praticamente on line. A dar una mano al papà Riccardo nel ’67 è entrato nel gruppo Dalla Pria il figlio Paolo, 64 anni sposato con due figli che riveste la carica di Presidente del gruppo. E proprio il figlio Claudio 43 anni sposato con tre figli nel ’91 ha seguito le orme del padre assumendo la carica di Amministratore Delegato e socio. Quindi è stata la sorella Barbara, sposata con due figli, laureata in economia e commercio alla Ca’ Foscari, nella veste di legale rappresentante della ditta ad entrare nell’azienda fondata dal nonno Riccardo. Attualmente DALLA PRIA GROUP è articolato su tre ditte: la Highlight of the Games che importa, produce e vende i prodotti, la Lunamatic che si occupa del

noleggio degli apparecchi installati nelle sale giochi, e la D.P. Service e Magic Games che prendono in considerazione le slot machine. Attualmente DALLA PRIA GROUP gestisce 3.500 slot machine nei bar e tabacchi del triveneto e del Friuli e 1.500 video giochi nei bowling e sale gioco. Sette di queste solamente a Jesolo sono di proprietà del gruppo. “Dobbiamo tutto a nostro padre – precisa Paolo Dalla Pria - è stato lui a vederci chiaro nel lontano 1954 e mettere su la nostra azienda, ora con i miei figli cerchiamo di gestirla al meglio, anche perché abbiamo la responsabilità delle oltre 110 famiglie che vivono grazie allo stipendio dei nostri dipendenti. Ma è sempre più difficile causa il clima di caccia alle streghe che il mondo del gioco ha subìto negli ultimi due anni e che non accenna a diminuire. Eppure siamo stati noi e le nostre organizzazioni di categoria a suggerire le iniziative per regolamentare il gioco. Non sono certamente le nostre macchinette che funzionano ad un euro e che non erogano più di cento euro ad incrementare la dipendenza da gioco. La chimera del cambiamento di vita grazie ad una vincita è figlia di altri prodotti immessi nel mercato”. Dal 2007 la famiglia Dalla Pria è entrata nel mondo del calcio locale prendendo a gestire la Piovese che milita nel campionato di Eccellenza con Claudio a far da Presidente. “In questi anni – spiega - abbiamo sempre cercato di allestire una squadra competitiva per rimanere nella categoria e ci siamo riusciti. Il nostro impegno però è sempre rivolto alle squadre minori a far sì che i giovani crescano in un ambiente sano dove misurarsi lealmente e non prendano strade diverse e pericolose”.

Il gruppo fattura una trentina di milioni e dà lavoro a oltre 110 dipendenti. Da dieci anni la famiglia dalla Pria gestisce anche la Piovese Calcio in eccellenza Sotto un’immagine del fondatore, Riccardo Dalla Pria


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