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Moritzino in alta quota forever i 50 anni dal rifugio dei Vip Il locale della Val Badia, che oggi è anche un apprezzato ristorante, ha avuto il merito di portare la movida a oltre 2000 metri. Nei giorni scorsi ha festeggiato il suo mezzo secolo di attività
di Renato Malaman F iorello e Stefano Meloccaro di “Edicola Fiore” gli auguri glieli hanno inviati, a sorpresa, in diretta. E nel loro stile, tra il serio e il goliardico. Moritz Craffonara, il fondatore e animatore mondano del mitico rifugio Moritzino in Val Badia, sta camminando ancora sulle nuvole per le tante coccole ricevute durante i festeggiamenti per i 50 di attività del locale in alta quota più famoso delle Dolomiti. Forse dell’intero arco alpino (per la cronaca, premiato per questo motivo nel 1999 a Graz). Tante coccole perché la festa è durata quattro giorni, mica uno solo. Con contorno di vip, di musica, di prelibatezze di cucina e di fuochi d’artificio sulla neve. Un’atmosfera allegra e mondana, da cinepanettone. Difficile spiegare il segreto del successo di questo locale d’alta quota, che sorge sul Piz La Ila di La Villa, vicino alla stazione a monte dell’omonima funivia, sosta gettonatissima dell’après – ski “fighetto” ed esclusivo. Sosta che vanta frequentazioni vip di primordine ed eventi glamour fissati nelle cronache turistiche della Val Badia. A guardar bene sembra proprio Moritz Craffonara il primo a stupirsi di questo successo. Lui si è sempre limitato a essere sé stesso, un po’ istrione e un po’ gigione. Glamour proprio perché ama non esserlo. Alla festa dei 50 anni aveva l’aria meravigliata di uno spettatore, non del protagonista. I colleghi della Val Badia gli riconoscono dei meriti nel recente sviluppo turistico della valle e nella tessitura di relazioni importanti. Una volta si permise di far aspettare l’Aga Khan perché in rifugio non c’erano tavoli liberi. “Accettò di buon grado – ricorda Moritz – anzi, si complimentò per il locale pieno. Per scusarmi lo portai in giro in slitta e così siamo diventati amici”. Viveur come pochi, Moritz Craffonara, in realtà ama esibire di più il suo spirito audace e spericolato. Le mille ore di volo, con tanto di atterraggio di fortuna; le maratone ciclistiche del tipo Lisbona – Pistoia e Pistoia – Istanbul, oppure Corvara – Sicilia. Così grande la sua passione per la bici che nella sua collezione spiccano due Bianchi di Gimondi e una di
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Il patron Moritz Craffonara ha accolto personaggi famosi di tutto il mondo, una volta s’è permesso il lusso di far aspettare l’Aga Khan per locale pieno. La sua vera passione sono il volo, le motoslitte e le maratone in bicicletta Pantani. Ma anche le corse sulle motoslitte e i rally esercitano in lui un grande fascino. Il Moritzino e Moritz, un binomio inscindibile insomma. Questione di identità. Per mezzo secolo l’uno legato all’altro: il rifugio e il suo fondatore. Il club Moritzino in cima al Piz La Ila è stato aperto il 9 settembre 1966 e da allora è diventato un ritrovo vip e un ristorantino niente male, oggi affidato al talento dello chef Marco Spinelli. E’ stato Moritz ha portare la movida urbana e modaiola a oltre 2.000 metri. Alla festa del mezzo secolo, il 17 dicembre scorso, c’erano molti nomi noti della televisione tedesca, che al pubblico italiano dicono poco ma che Oltralpe contano molto: Anja e Gerit Kling, Anja Kruse, Hannes Jaenicke,
Bruno Eyron, Max Tidof, Janina Hartwig e Harold Faltermeyer. La musica era un prodotto “di casa”: il duo Slimash composto da David Lucas Craffonara (figlio di Moritz e della moglie Silvana) ed Elisa Metus, con il dj Luca Noale alla consolle per le danze sfrenate fino a notte fonda. Nel 1966 al Moritzino lavorava tutta la famiglia di Moritz Craffonara: la madre faceva la cuoca, il padre il lavapiatti e la sorella la cassiera. Gli inizi, come spiega Moritz Craffonara, non sono stati facili: “All’inizio non c’era acqua in rifugio e quindi la si doveva portare su. Talvolta arrivava ghiacciata”. Il rifugio ha cambiato faccia più volte, adattandosi ai miglioramenti dell’impianto di risalita ed è stato uno dei primi dell’Alto Adige a dotarsi
di servizio self service. In questi 50 anni il rifugio ha ospitato tanti vip: da Nino Benvenuti ai Pooh, a Massimo Lopez, Marta Marzotto, Ezio Zermiani, Dieter Krebs, Bubi Scholz, il principe Alberto di Monaco, Alberto Tomba, Manuela Arcuri, vari piloti di Formula 1 e diversi uomini politici. Il rifugio club Moritzino si chiama così dal 1986, nei primi vent’anni era semplicemente rifugio Piz La Ila. Le prime motoslitte per trasportare i turisti sono state acquistate nel 1975, il primo “gatto” da 15 posti nel 1980 e poco dopo è stato preso quello grande da 40 posti. La discesa a valle a bordo del gatto delle nevi è un’esperienza da vivere. La gestione del rifugio ora è in mano al figlio di Moritz, Alexander Craffonara, che con entusiasmo sta portando avanti molti progetti di miglioramento della struttura. C’è da giurare che per un altro mezzo secolo ancora il Moritzino riuscirà a stare al passo con le nuove tendenze e a offrire relax e divertimento ai suoi ospiti. Moritz per primo ci crede.