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Alta formazione in epatologia, gli Ospedali Riuniti Padova Sud nella top 5 dei migliori centri

Il conto alla rovescia

Le elezioni regionali si avvicinano, ma non troppo. Se fino a poco fa sembrava ormai assodato che si sarebbe votato il prossimo autunno, a sparigliare le carte, con un colpo a sorpresa di fronte allo stesso Zaia, ci ha pensato il ministro dell’Interno che ha rotto il tabù delle elezioni nella primavera 2026. Al di là del vivace dibattito che ne è scaturito resta un dato di fatto, il conto alla rovescia, più o meno lungo, è iniziato.

Anche se i partiti e le coalizioni non appaino, almeno al momento, particolarmente lanciati nello sprint finale, nonostante manchino pochi mesi e di mezzo ci sia anche l’estate, periodo storicamente molto complicato per fare campagna elettorale.

Il centrodestra è alle prese con il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia.

Quando scriviamo queste righe non conosciamo ancora l’esito del pronunciamento della Consulta sulla possibilità per i Presidenti, in questo caso Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania, di essere eletti per un ulteriore mandato, ma i pronostici, in questo senso, non consentono loro di sperarci troppo.

del Camposampierese Est

Vola il turismo in Veneto, superati i 73 milioni di presenze, Caner: “siamo la destinazione di riferimento”

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Sostenibilità, il Veneto fa scuola, Confindustria Veneto Est: “Le imprese green crescono più del doppio”

Sboccia la primavera, idee e consigli per il garden perfetto anche in terrazza

Con pochi alloggi gestiti e un sistema di graduatoria provinciale, i Comuni cercano di rispondere alle esigenze locali collaborando con enti del terzo settore

LOREGGIA, IL PONTE COSTERÀ 2,5 MILIONI

E LA DEMOLIZIONE PREVISTA A GIUGNO

Un investimento cruciale per la sicurezza idraulica e la viabilità del comune, con un incontro pubblico per spiegare i dettagli del progetto.

Il ministro dell’Interno ribadisce l’autonomia delle Regioni nella scelta della data, Zaia: “Cosi possiamo anche risparmiare”

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Diritto alla casa, questione sociale

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

elle ore in cui “la Piazza” era ormai pronta per andare in stampa, con l’approfondimento “Dentro la notizia” dedicato all’emergenza abitativa, a Roma si apriva la prima conferenza internazionale sulla casa “All we need is HOME”. Un titolo azzeccato, grazie ai Beatles ovviamente per l’ispirazione, che va subito al cuore del problema: la casa è un diritto, o almeno dovrebbe esserlo, perché senza casa viene meno anche la tenuta sociale, insieme alla dignità delle persone

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Rinnovata la convenzione per il mercato agricolo, presente in Piazza Castello

L’Amministrazione comunale di Camposampiero ha rinnovato la convenzione con la Confederazione Italiana Agricoltori di Padova, rappresentata dall’associazione dalla terra alla tavola - La spesa in campagna – Padova. Torna quindi il mercato agricolo ogni venerdì mattina, dalle 8 alle 12.30, in Piazza Castello, con i suoi prodotti locali a km zero.

I prodotti a km zero si legano generalmente alla frutta, verdura, legumi, latte, uova, formaggio, vino, carne, cereali ma anche al miele e i suoi derivati, come la cera d’api. Tuttavia, col passare degli anni, si stanno ormai espandendo il proprio raggio d’azione fino a raggiungere i settori più diversi. Il Km zero è un tipo di commercio nel quale i prodotti vengono venduti nella stessa zona di produzione, infatti il numero di chilometri che il prodotto dovrebbe percorrere per raggiungere il consumatore è pari a zero.

Pertanto, si predilige l’alimento locale garantito dal produttore nella sua genuinità. Stiamo parlando di una filiera corta costituita dal produttore al consumatore. Inoltre, con questa scelta di consumo, si valorizza la produzione locale e si recupera il legame con il territorio, imparando a conoscere sapori tipici e tradizioni gastronomiche. Nato nel 2016, per iniziativa del comune si è voluto riservare un mercato alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli affidandosi alle Associazioni di categoria più rappresentative a livello provinciale.

“Il mercato agricolo è un appuntamento atteso e apprezzato da molti - spiega Moira Simeonato, Assessore alle attività produttive -. E’ un’iniziativa che ha ormai nove anni qui a Camposampiero e continua a favorire e promuovere la vendita diretta al consumatore dei prodotti dell’agricoltura locale. Viene incentivata la conoscenza ed il consumo dei prodotti locali nel rispetto della naturale stagionalità e della qualità. Siamo contenti di dare questa opportunità sia ai produttori che ai nostri cittadini che apprezzano le produzioni agroalimentari del territorio”. (e.s.)

Un’iniziativa che valorizza i prodotti locali e riscopre le tradizioni del territorio

Diritto alla casa, questione sociale

La conferenza di Roma, alla quale hanno partecipato anche alcuni amministratori delle città venete, è stata l’occasione per fare il punto con rappresentanti di città ed istituzioni europee sulle politiche abitative in Italia e in Europa e su alcuni temi urgenti come l’edilizia residenziale pubblica, le agenzie sociali per l’abitare, la carenza di affitti e l’energia verde e il consumo di suolo. L’intento è scambiare buone pratiche, cercare soluzioni, proporre politiche sulla casa. Nella speranza che qualcosa si muova anche a livello nazionale perché “è ora di mettere il diritto alla casa, la protezione delle famiglie vulnerabili e la transizione energetica in cima all’agenda”. L’incontro internazionale ha cercato di fornire uno strumento utile agli amministratori pubblici, locali e nazionali, che quotidianamente devono confrontarsi con il fenomeno della precarietà abitativa, per interpretare la realtà e selezionare le esperienze positive già esistenti. In questi anni, hanno sottolineato gli esperti, cambiamenti radicali si sono manifestati nella società, nella famiglia e nella condizione economica della popolazione. La domanda di alloggi a prezzi accessibili supera di gran lunga l’offerta, creando una situazione di crisi che colpisce persone di tutte le età e famiglie di tutte le dimensioni, in particolare nei contesti cittadini dove più grave è il deficit di patrimonio pubblico. È uno scenario purtroppo in crescita, aggravato dall’ampliamento delle diseguaglianze economiche e sociali e dall’impoverimento della classe media. Tante persone si vedono negato un diritto, quello all’abitare, che è un diritto essenziale per il pieno riconoscimento della dignità di ogni persona e, in seconda battuta, dei suoi diritti di cittadinanza. L’obiettivo si è ampliato rispetto al passato: occorre rispondere anche all’esigenza di nuove residenze ad affitti calmierati, rivolte a quelle fasce intermedie che non riescono a soddisfare il proprio bisogno sul mercato per ragioni economiche e per assenza di un’offerta adeguata, e che però non rientrano nei requisiti per l’assegnazione di alloggi popolari. Questa categoria comprende una varietà di tipologie come giovani coppie a basso reddito, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti, lavoratori fuori sede, immigrati. La conferenza ha approfondito le esperienze delle Agenzie sociali per l’Abitare, uno strumento pubblico già presente a Torino, Milano, Napoli, Firenze e Modena, per calmierare il mercato degli affitti residenziali. Lo scopo è reperire alloggi nel mercato privato tramite accordi con i proprietari, in modo da arrivare ad affitti a canone concordato. Una soluzione ancora poco praticata nelle nostre città.

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Riconoscimento e merito: in Consiglio celebrate le eccellenze scolastiche

N el Consiglio Comunale di fine febbraio, sono stati premiati, per eccellenza e impegno, 19 ragazzi che alla fine del loro percorso scolastico (scuola media, superiori e università) sono usciti con i voti più alti. Dal voto del 10, ottenuto dagli studenti delle scuole medie, per i 100 di coloro che hanno concluso le superiori, fino ad arrivare ai laureati con 110 e lode per i percorsi triennali e magistrali, l’amministrazione comunale ha riconosciuto da un minimo di 100 euro ad un massimo di 300 euro.

“Ci tengo a precisare - apre il Sindaco Gianluca Pedron - che, quando si tratta delle premiazioni per le eccellenze scolastiche, è sempre un momento particolare. Oltre a voi, che vi ringrazio per l’impegno, ringrazio anche le vostre famiglie, perché se oggi festeggiamo questi traguardi sicuramente è anche merito loro per avervi trasmesso ciò che siete oggi”.

“Sono tornato appositamente da Roma - sottolinea il consigliere Alberto Stefani - perché ci tenevo ad esserci ad una delle occasioni più importanti che un Consiglio Co-

munale possa trattare, celebrando il merito dello studio e l’importanza dello studio nella vita. Chi studia, chi approfondisce e chi ha la capacità di analizzare, ha la capacità di avere una propria opinio-

Avis, nuove nomine per gli anni 2025-2028

Al Teatro Aldo Rossi, si è svolta l’assemblea comunale di Avis Borgoricco, per il rinnovo delle cariche sociali, mandato 2025-2028. Un appuntamento fondamentale per la sezione comunale, che ha visto una straordinaria partecipazione e la nomina di ben 15 consiglieri, in gran parte nuovi membri. Dopo le votazioni, il consiglio si

è riunito per eleggere le nuove cariche sociali, con grande entusiasmo e spirito di collaborazione. Il nuovo presidente Avis Borgoricco è Matteo Maggiolo, che sarà affiancato dal vicepresidente Andrea Guion. A completare la squadra di vertice è Sofia Tonello addetta alla segreteria, Edoardo Gazzola con incarico di tesoriere e Giulio Barco come social

media manager. Nei prossimi incontri verranno assegnate ulteriori deleghe, grazie all’ampio numero di consiglieri e favorendo una gestione dinamica e partecipativa dell’associazione. L’obiettivo primario resta quello di promuovere la cultura della donazione di sangue sin dall’adolescenza. Durante l’assemblea, il presidente uscente Andrea Guion

Appena conclusa la 38esima mostra del libro

La 38esima mostra del libro si è conclusa da pochi giorni presso il centro culturale Aldo Rossi a Borgoricco. L’iniziativa ha offerto un orario continuato dalle 9 alle 21 e fino alle 22 il venerdì e il sabato. Tanti autori hanno partecipato al primo fine settimana, tra cui Alberto Toso Fei, Francesco Vidotto e Mario Giordano.

Successivamente, l’evento ha visto la partecipazione di Silvia Gorgi e Matteo Strukul con le loro ultime opere, così come Luigi Garlando, Marilù Oliva e Carlotta Berti che hanno concluso la rassegna dedicata alle presentazioni degli autori.

L’iniziativa ha dedicato momenti speciali anche ai giovanissimi, con attività per le scuole prima-

rie di primo grado grazie a ospiti come Guido Sgardoli e Luca Novelli, mentre ai bambini delle scuole dell’infanzia è stata riservata una piacevole visita con letture e laboratori. Durante i principali incontri, venerdì 4 aprile, si è tenuto un incontro con Alberto Toso Fei, che ha presentato il libro “I segreti di Canal Grande”. Sabato 5 aprile si sono

ne personale indipendente. Bravi ragazzi e bravi genitori”. “Meritate il riconoscimento da parte di tutti i cittadini di Borgoricco che qui noi rappresentiamo come Consiglieri e vogliamo augurarvi un buon

cammino ad ognuno di voi per il prossimo percorso che andrete ad affrontare. È un riconoscimento doveroso che vi fa onore per l’impegno e per le fatiche. I sacrifici che inevitabilmente avete affrontato impegnandovi nello studio, vi hanno insegnato ad essere tenaci e determinati. Il nostro augurio è che possiate fare la differenza, distinguendovi per onestà, per giustizia e per la vostra intelligenza per il bene comune e non solo quello individuale” conclude l’assessore alla cultura Gabriella Boesso. Endrius Salvalaggio

ha voluto ringraziare calorosamente tutte le associazioni che hanno collaborato con Avis Borgoricco, l’amministrazione comunale e, soprattutto, i soci donatori, i volontari e tutti coloro che, con il loro impegno, contribuiscono alla missione dell’associazione. “Un grosso in bocca al lupo va al nuovo consiglio direttivo, fresco di nomina - dichia-

ra il Sindaco Gianluca Pedron -, che per Avis Borgoricco, sta iniziando attraverso un nuovo percorso e, con spirito rinnovato”. “La volontà sarà quella di creare una nuova squadra dinamica e coesa - conclude Matteo Maggiolo -. Il nostro augurio per il periodo 2025-2028 è che i nostri progetti possano realizzarsi assieme a chi sarà a nostro fianco”. (e.s.)

svolte letture animate per bambini e successivamente l’incontro serale con l’autrice Erika Cassano, seguita da Francesco Vidotto. Domenica 6 aprile il programma ha incluso visite guidate e presentazioni da parte di Mario Giordano e Laura Giulian. Infine, lunedì 7 aprile, l’evento ha previsto incontri con Guido Sgardoli e Vania Malvestio.

“La mostra del libro di Borgoricco è da sempre un momento che unisce e crea relazioni. Pensata principalmente per le famiglie, ogni anno si arricchisce di novità dedicate a grandi e piccoli, con proposte per tutti. Perché i libri costruiscono ponti e mai muri”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Gabriella Boesso. (e.s.)

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Emergenza

Affitti introvabili, alloggi pubblici inagibili:

a Trebaseghe è una corsa ad ostacoli

L

a situazione abitativa nel comune di Trebaseleghe, come in molte altre realtà locali, è segnato da difficoltà e limiti strutturali, soprattutto nell’ambito dell’edilizia popolare. Sebbene siano presenti appartamenti di edilizia popolare gestiti dall’Ater, la gestione e l’assegnazione di questi alloggi non dipendono direttamente dall’amministrazione comunale, ma sono regolate da una graduatoria provinciale che restringe ulteriormente le possibilità di rispondere alle esigenze abitative locali. Sindaco, qual è la situazione nel suo comune in riferimento all’edilizia popolare?

“Nel comune di Trebaseleghe esistono circa una decina di appartamenti di edilizia popolare gestiti dall’Ater. Tuttavia, essendo sotto la gestione diretta di questo ente, il Comune non ha potere decisionale sull’assegnazione di questi alloggi. Al momento, alcuni di questi appartamenti risultano non agibili a causa della necessità di importanti lavori di ristrutturazione. Alcuni sono stati messi in vendita, ma quelli ancora disponibili sono già assegnati da molti anni a persone presenti nelle graduatorie. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dal fatto che la graduatoria di assegnazione è provinciale, il che limita ulteriormente la capacità del Comune di rispondere alle esi-

genze locali. Il Comune può segnalare ad Ater situazioni di particolare urgenza, ma una volta effettuata l’assegnazione, non ha più alcun margine di intervento”.

Quali misure sta adottando l’amministrazione per fronteggiare l’emergenza abitativa?

“L’Amministrazione comunale collabora attivamente con enti del Terzo Settore, come Caritas e altri, per segnalare e affrontare situazioni emergenziali cercando soluzioni abitative adeguate. Tuttavia, non esistono strumenti specifici che permettano al Comune di assegnare direttamente alloggi o di garantire una precedenza nella ricerca della casa. In casi di emergenza estrema, come minori rimasti senza casa, il Comune interviene temporaneamente coprendo le spese di accoglienza in comunità madre-bambino o fornendo fondi per sistemazioni temporanee come bed and breakfast. Tuttavia, queste soluzioni sono solo palliative e non risolvono il problema abitativo strutturale. Una difficoltà aggiuntiva riguarda anche le persone che, pur avendo un lavoro stabile e uno stipendio, non riescono a trovare casa a causa della scarsità di abitazioni in affitto a prezzi accessibili. I proprietari, infatti, non hanno convenienza economica ad affittare a canoni calmierati, così l’offerta si

riduce ulteriormente”.

Sono previsti investimenti per la costruzione di alloggi popolari?

“A quanto mi risulta, non sono previsti investimenti specifici per la costruzione di nuovi alloggi popolari a Trebaseleghe. In passato, esistevano fondi speciali che hanno permesso la realizzazione del quartiere Pep, costruito decen-

ni fa per l’edilizia popolare. Attualmente, però, non esistono leggi o finanziamenti specifici che permettano di replicare iniziative simili, e la normativa vigente sul consumo di suolo limita ulteriormente la possibilità di nuove costruzioni”.

Che ruolo ha la Regione nel supportare il Comune?

“Non mi risultano, al momento, forme di incentivazio-

ne o contributi regionali che possano facilitare interventi di recupero o di nuova costruzione per incrementare gli alloggi da affittare o per l’edilizia popolare”.

Esistono situazioni di cohousing, collaborando con il terzo settore o privati?

“Attualmente, a Trebaseleghe non esistono progetti strutturati di co-housing. Uno dei principali ostacoli è la mancanza di convenienza economica per i privati a ristrutturare e affittare immobili. Molti proprietari preferiscono vendere le case piuttosto che affrontare le spese di ristrutturazione o il rischio di inquilini morosi, considerando le difficoltà nel procedere con gli sfratti in tempi ragionevoli. Nonostante ciò, l’amministrazione comunale mantiene un dialogo costante con Caritas e altri enti del Terzo Settore per esplorare soluzioni alternative. In alcuni casi specifici, si è giunti ad accordi con proprietari privati per ristrutturare e garantire il pagamento dell’affitto attraverso il sostegno diretto degli enti coinvolti. Stiamo altresì valutando la possibilità di collaborare con enti terzi per affidare la responsabilità giuridica e gestionale di eventuali immobili da comprare e/o ristrutturare per poi destinarli all’affitto calmierato in situazioni sociali disagiate”.

Sara Busato

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Il sindaco di Trebaseleghe, Antonella Zoggia

Emergenza

abitativa/2. A Massanzago si cerca di superare il disagio sociale con il sostegno regionale

Fragilità sociale sotto osservazione, patto con le associazioni del territorio

Nel comune di Massanzago, la situazione dell’edilizia popolare si presenta come una sfida invisibile, ma non meno drammatica. Con i suoi circa 6mila abitanti, il paese non è alle prese con un’emergenza abitativa di grande portata, ma questo non significa che le difficoltà sociali non siano gravi. Qual è la situazione dell’edilizia popolare nel suo comune?

“A differenza di altri comuni, Massanzago – un paese di circa 6mila abitanti – non sta affrontando un’emergenza abitativa. Nel nostro territorio non sono presenti case di edilizia popolare, ma ciò non significa che non ci siano situazioni di fragilità. Quando si verificano casi di difficoltà, attiviamo una rete di supporto coinvolgendo le realtà locali. La solidarietà tra i cittadini è una nostra grande risorsa. Ad esempio, di recente ci siamo occupati di una famiglia con un minore a carico che stava attraversando un periodo difficile. Abbiamo collaborato anche con la Caritas per offrire il necessario sostegno”.

Quali misure sta adottando l’amministrazione per fronteggiare le difficoltà sociali?

“Grazie ai finanziamenti della Regione Veneto, il nostro comune può attuare interventi mirati a supportare le fasce più vulnerabili della popolazione, aiutandole a sostenere le spese legate all’abitare. Questi interventi rientrano in un progetto personalizzato di presa in carico, volto a garantire un aiuto concreto e duraturo. Uno degli strumenti chiave è il Sostegno all’Abitare (SoA), che ha una

duplice funzione: da un lato, affiancare le amministrazioni comunali che già destinano risorse proprie per fronteggiare difficoltà legate all’affitto, ai mutui e alle bollette; dall’altro, prevenire situazioni di disagio abitativo. L’obiettivo è quello di offrire un supporto tempestivo e strutturato, in un’ottica di prevenzione e solidarietà”. Esistono situazioni di cohousing nel comune?

“Al momento non ci sono progetti di co-housing attivi, ma è un’idea che abbiamo nel cassetto e che intendiamo sviluppare. Con l’aumento della popolazione anziana, riteniamo fondamentale pensare a soluzioni abitative innovative che favoriscano la socialità e il supporto reciproco. Il cohousing rappresenta un modello abitativo costruttivo e sostenibile, ma per realizzarlo è necessario il coinvolgimento di imprenditori lungimiranti, capaci di condividere questa visione e di investire in un progetto che possa davvero migliorare la qualità della vita della comunità”.

Sara Busato

Tra affitti alle stelle e liste d’attesa infinite per le case popolari

Nella provincia di Padova, trovare casa è diventato un vero e proprio rompicapo. La città, come molte altre in Italia, si trova a fronteggiare un’emergenza abitativa che mette a dura prova soprattutto studenti e giovani lavoratori. La disparità tra chi cerca un alloggio e le offerte disponibili è lampante, soprattutto nel mercato degli affitti, dove i prezzi sono spesso proibitivi.

Il comune non possiede case popolari, ma cerca di affrontare le difficoltà sociali attraverso una rete di solidarietà tra i cittadini e con il support della Caritas

Non va meglio sul fronte delle case popolari, gestite dall’Ater che in provincia sono 7400 alloggi. Se da un lato queste abitazioni rappresentano una risorsa fondamentale, con i loro canoni d’affitto contenuti, dall’altro la domanda supera di gran lunga l’offerta. Le lunghe liste d’attesa e i tempi biblici per ottenere un alloggio sono solo la punta dell’iceberg. A

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ciò si aggiunge il problema della manutenzione: molti degli alloggi necessitano di interventi urgenti, ma le risorse economiche a disposizione dell’Ater sono limitate. Un circolo vizioso che sembra difficile da spezzare. Tra le possibili soluzioni, si ipotizza un ampliamento del parco alloggi, che permetterebbe di ac-

cogliere anche persone con un Isee più alto, generando maggiori entrate per l’Ater. Queste risorse aggiuntive potrebbero essere reinvestite nella manutenzione, migliorando la qualità degli alloggi esistenti. Un altro nodo cruciale riguarda gli appartamenti sfitti: circa 800 abitazioni nella provincia di Padova sono attualmente inutilizzabili e richiederebbero un investimento di 50 milioni di euro per essere rimesse a norma. Una cifra considerevole, che evidenzia la necessità di un piano nazionale per l’edilizia popolare. L’emergenza abitativa è una sfida complessa, che richiede soluzioni a lungo termine e un impegno concreto da parte delle istituzioni. Senza un intervento deciso, il diritto alla casa rischia di diventare un miraggio per molti. (s.b.)

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Sabrina Schiavon, sindaco di Massanzago

Camposampiero

I lavori. L’area di proprietà dell’ Ulss 6 Euganea passa al Comune

Il nuovo parcheggio in zona San Marco sta prendendo forma

P roseguono i lavori di realizzazione del parcheggio in zona San Marco, a nord dell’ospedale di Camposampiero, nei pressi di Villa Maran. Un’area di oltre 4.400 mq dove saranno ricavati 132 parcheggi, con l’accordo che a lavori ultimati, l’intera area diventerà parcheggio pubblico del Comune di Camposampiero. Il programma risale al 2005 dove erano previsti interventi in area ospedaliera, tra cui l’abbattimento del vecchio cavalcaferrovia che passava in mezzo all’area ospedaliera, spostato più a sud, fu costruito il Distretto “De Rossignoli” e il grande parcheggio

Un servizio comunale per la prima infanzia, fra qualità e supporto alle famiglie

L’Asilo nido di Camposampiero è un servizio pubblico offerto dal Comune, rivolto ai bambini di prima infanzia e che risponde ai bisogni delle famiglie, in ordine soprattutto alle necessità lavorative dei genitori. Attivo da molti anni, con soddisfazione degli utenti alla qualità dell’offerta, si trova in Via Baden Powel, nelle vicinanze della scuola dell’infanzia. I 39 posti disponibili, colgono bambini dai tre mesi ai tre anni, distribuiti fra lattanti, semidivezzi e divezzi. Quest’anno oltre all’iscrizione mediante la compilazione e presentazione di modulo cartaceo, è resa disponibile la funzione di presentazione della domanda attraverso il portale comunale. L’iscrizione è aperta a residenti e non residenti e terminerà il 15 aprile. La giunta Comunale, ha

recentemente affidato ulteriore proroga per la gestione del servizio, a Impresa Sociale - Consorzio fra Cooperative Sociali - Società Cooperativa Sociale Onlus, come previsto da capitolato del 2022, dove riporta la facoltà da parte della stazione appaltante di avvalersi della possibilità di prosecuzione contrattuale di ulteriore anno. “La gestione dell’asilo nido comunale anche in questi ultimi tre anni, è stata molto buona e la collaborazione con la cooperativa che gestisce il servizio è stata sempre molto soddisfacente, compreso il rapporto con le famiglie e l’attività organizzativa ed educativa nei confronti dei bambini - si legge nella nota -. Il Comune per mantenere la sostenibilità delle rette contribuisce con l’equivalente di 1000 euro all’anno a bambino iscritto. Ricordiamo inoltre che a livello statale, presentando domanda all’Inps, si possono ottenere contributi con il bonus asili nido”. Il servizio si svolge dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 17.30, è previsto anche il servizio di part-time con orario dalle 7.30 alle 12.30. L’Asilo è aperto dal 1 settembre al 31 luglio. (e.s.)

a sud dell’Ospedale. “A nord invece era previsto un ambito A con della volumetria residenziale, in due lotti, acquisiti da privati, che però non fu mai realizzata. Rimasta inattuata - percorre il primo cittadino di Camposampiero, Katia Maccarrone - anche l’urbanizzazione di quell’area, tanto che era utilizzata a parcheggio, ma si presentava degradata e necessitava di controlli continui per la presenza di parcheggiatori abusivi. Dopo innumerevoli atti amministrativi, passaggi legali e incontri, nel 2023 il Comune era riuscito a sbloccare la situazione, accettando con le dovute garanzie l’adempimento tardivo dell’obbligo del privato ad eseguire l’urbanizzazione per tutto l’ambito A, con la viabilità e il parcheggio oggi in costruzione. La Giunta ha attribuito delle tempistiche stringenti ed è stata sottoscritta la convenzione tra Comune di Camposampiero e Immobiliare San Marco per la realizzazione delle opere. A conclusione dei lavori l’area di parcheggio, oggi ancora di proprietà dell’Ulss 6, sarà trasferita al Comune di Camposampiero”. Stabilite dall’amministrazione comunale i 18 mesi dall’inizio lavori (3 settembre 2024), l’opera in questione dovrà concludersi entro i primi giorni del mese di marzo 2026. Endrius Salvalaggio

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Consegnata ai neo diciottenni la Costituzione Italiana e la prima tessera elettorale

E’ stata consegnata la tessera elettorale e della Costituzione Italiana ai neo diciottenni residenti a Camposampiero, che hanno compiuto o compiranno la maggiore età tra il 10 giugno 2024 e il 30 giugno 2025. “Un incontro molto partecipato – evidenzia la consigliera delegata alle politiche giovanili Eleonora Visentin - che abbiamo fortemente voluto e che ha visto i giovani

riempire la sala consiliare di Palazzo Tiso. Dopo l’ufficialità alla cerimonia con l’inno di Mameli, abbiamo offerto testimonianze di cittadinanza attiva”. Per l’occasione, il Sindaco Katia Maccarrone ha ricordato quanto sia fondamentale esprimere il proprio voto per garantire la democrazia conquistata nei decenni precedenti. Un diritto quello del voto che ora sembra compromesso dal disinteresse per la politica. Hanno contribuito alla serata, con le loro testimonianze, alcune associazioni come la Protezione Civile di Camposampiero, Avis Camposampiero, Avis di Rustega e Libera Presidio Studentesco Newton Pertini. Tutti hanno sottolineato l’importanza, con il raggiungimento della maggiore età, del senso di responsabilità e della consapevolezza di effettuare scelte per il bene comune. “I veri protagonisti però sono stati loro, i neo - diciottenni, emozionati nel sentire il proprio nome e nel ricevere la Costituzione Italiana e la prima tessera elettorale. Si ringraziano gli uffici anagrafe, politiche giovanili e segreteria che si sono coordinati per la buona riuscita dell’incontro” ha concluso la consigliera Visentin insieme al consigliere Elia Zecchin delegato alle associazioni. (e.s.)

L’opera. Si è svolto un incontro con la cittadinanza per parlare del progetto

Aperto il cantiere per l’intervento di riqualificazione del Ponte delle Galle

A

l via i primi lavori di riqualificazione del Ponte delle Galle a Loreggia. Il progetto prevede la realizzazione di un’ opera, che garantirà la completa tenuta statica della struttura anche nei momenti di piena del fiume Muson dei Sassi. Il nuovo impalcato - descrive Veneto Strade con proprio comunicato - sarà realizzato a una quota maggiore e sarà dotato di nuove spalle e fondazioni su argini rinforzati, in conformità alle indicazioni fornite dal Genio Civile. Il nuovo ponte è finanziato con i fondi Pnrrr e costerà 2,5 milioni di euro.

“Le prime attività di cantiere riguarderanno i lavori sui sottoservizi presenti e la realizzazione dei pali di fondazione per le spalle del nuovo ponte, senza alcun impatto importante sulla viabilità”. Ad affermarlo è il Direttore Generale di Veneto Strade, Giuseppe Franco.

La demolizione vera e propria del ponte esistente è prevista per

il mese di giugno, in modo da garantire la continuità del servizio durante l’anno scolastico.

Per assicurare un collegamento fluido tra i comuni di Loreggia

e Camposampiero, sarà predisposto un piano di percorsi alternativi, in collaborazione con le amministrazioni locali, che includerà anche una segnaletica

adeguata alla deviazione del traffico, fa sapere con propria nota, l’Ente regionale.

Descritte le parti tecniche del nuovo ponte, rimane la gestione della viabilità, che il comune di Loreggia dovrà garantire, riducendo il più possibile i disagi agli automobilisti, motociclisti, ecc.

“Vista l’interruzione di un’arteria così importante, siamo consapevoli che per quanto ci impegneremo ci saranno delle difficoltà per tutta la cittadinanza. Stiamo per cui, esaminando molte possibili alternative per ridurre queste complicanze. Altra attenzione che manterremo, come amministrazione comunale – commenta il sindaco Manuela Marangon – sarà quella di far garantire i tempi di esecuzione.

Abbiamo chiesto ed ottenuto da Veneto Strade un incontro con tutta la cittadinanza, che si terrà il 9 aprile in Auditorium, presso la scuola Canova a Loreggia, via Palladio 36, dove gli addetti ai lavori spiegheranno l’intero in-

tervento e le tempistiche per la realizzazione”.

Stiamo parlando di un’opera pubblica assolutamente necessario e calendarizzata da tempo, considerato che il ponte così com’è costruito, in alcune occasioni di piena, crea un vero e proprio tappo al deflusso dell’acqua con rischi di allagamenti e di rottura degli argini.

“Dal progetto del nuovo ponte, abbiamo ottenuto che all’interno dell’opera venissero inseriti dei ganci e le strutture necessarie per una futura pista ciclabile - conclude il primo cittadino, Manuela Marangon -. Appena possibile e trovati i finanziamenti in collaborazione con l’Ente regionale, avvieremo anche questa opera importante, direi importantissima, che metterà in sicurezza sia i ciclisti sia i pedoni, che non si sarebbe mai potuto realizzare senza la costruzione preliminare del nuovo ponte”.

Endrius Salvalaggio

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Il sindaco Manuela Marangon

La

struttura. L’ambizioso progetto di riqualificazione per un futuro educativo all’avanguardia

Scuola media Canova: investiti in due anni oltre 230mila euro

S ono oltre 230 mila euro, la somma che l’amministrazione comunale ha investito per la scuola media Canova fra il 2022 e la fine del 2024. Denari che sono serviti a impedire il deterioramento dell’intera struttura.

“L’edificio scolastico è stato costruito alla fine degli anni settanta e non si era mai provveduto a nessun intervento di manutenzione prima d’ora, lasciandolo negli anni ad un lento ed inevitabile degrado – ha spiegato la sindaca Manuela Marangon –. Nel 2021 il comune avrebbe potuto chiedere i contributi del Pnrr per finanziare riqualificazioni o la costruzione di nuovi edifici, ma non lo ha fatto. Quindi, considerata la situazione del bilancio comunale, abbiamo deciso di evitare di accendere mutui per costruire un nuovo edificio, e di effettuare interventi di manutenzione straordinaria, mantenendo in salute l’edificio esistente. Dove è stato possibile abbiamo richiesto e ottenuto fondi statali e re-

gionali, ma in mancanza, abbiamo attinto al bilancio comunale, consapevoli dell’importanza che i ragazzi trascorrano le loro ore di lezione in un maggiore comfort”. I diversi lavori, fa sapere l’amministrazione comunale, sono stati realizzati ove possibile nel corso delle vacanze estive o natalizie, per

non arrecare problemi al normale svolgimento delle lezioni. “Nel 2022, appena insediati, abbiamo cominciato a raccogliere le istanze dal personale scolastico e avviato le progettazioni. Nello stesso anno siamo riusciti a sistemare il muro di cinta perimetrale – spiega l’assessore Stefano Pierobon, con

delega ai lavori pubblici, salvaguardia del patrimonio, manutenzioni e decoro urbano, ambiente e tutela del verde, associazioni e volontariato - del tutto fatiscente, mentre l’anno successivo abbiamo completamente rifatto la copertura della pensilina a protezione delle biciclette. Nel 2023 si è messo mano all’impianto termico e sono stati sostituiti 15 termoconvettori parzialmente rotti ed obsoleti, utilizzati sia per il raffrescamento che per il riscaldamento. Quindi, è stato rifatto il pavimento di due gruppi di servizi e docce e rifatto i bagni al primo piano, rendendoli più accessibili alle persone con ridotte capacità motorie. L’intervento sui servizi è continuato nell’estate nel 2024 sistemando rivestimenti e porte. Nello stesso anno sono stati acquistati banchi, altrettante sedie, cattedre e poltrone”. Sempre nel 2023, il comune ha partecipato a un bando del Ministero per la Transizione Ecologica che ha permesso di effettuare un intervento di efficientamento

energetico mediante la sostituzione di corpi illuminanti con lampade a led. Questo ha portato ad un risparmio nelle bollette successive di circa 7.000 euro l’anno.

“Tra dicembre 2024 e gennaio 2025 – continua Pierobon - è stata completamente rifatta la copertura degli spogliatoi, che presentava infiltrazioni pericolose. Nell’occasione sono stati sanificati e ritinteggiati le pareti e il soffitto in materiale smaltato lavabile”. Infine, il comune ha aderito al progetto Didattica all’Aperto proposto dall’Istituto scolastico, realizzando una vera e propria aula esterna sotto l’ombra dei pini, con una pavimentazione in ghiaia stabilizzata, un percorso pedonale, una fontanella e tutti i vari arredi per le attività.

“Considerato ciò che avevamo trovato, gli interventi non sono terminati - conclude la sindaca -. Per il 2025 prevediamo la sistemazione di ulteriori bagni oltre ad altri interventi”.

Endrius Salvalaggio

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Loreggia-Massanzago

Mobilità. Con il bando bando “Bici in Comune” richiesti 60mila euro al Ministro per lo Sport e i Giovani

Un progetto di riqualificazione delle piste ciclabili

Due progetti strategici per incentivare l’uso della bicicletta, migliorando i collegamenti tra la Sr 307 e i principali luoghi pubblici del comune

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I ncentivare la mobilità ciclabile attraverso due interventi irrinunciabili. Il primo riguarda la riqualificazione e messa in sicurezza della ciclabile lungo la Sr 307, direzione Resana. La seconda, attraverso la realizzazione di una nuova pista ciclabile di collegamento tra pezzi già realizzati, ma scollegati fra loro, che, una volta realizzati, permetterà di collegare le cicloturistiche Treviso - Ostiglia e Muson dei Sassi alla biblioteca di Loreggia alla sede comunale, al complesso di Villa Wollemborg, alla scuola secondaria di I° grado “Canova” e agli impianti sportivi. È questo l’obiettivo dell’amministrazione Marangon, che ha partecipato nei giorni scorsi al bando “Bici in Comune”, per richiedere un finanziamento di 60mila euro. Iniziativa promossa dal Ministro per lo Sport e i Giovani con il supporto del Dipartimento per lo Sport, per il tramite di Sport e Salute S.p.A e dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci). Il progetto è rivolto a tutti i Comuni italiani con l’obiettivo di finanziare la promozione della mobilità ciclistica come strumento per uno stile di vita sano e attivo, oltre a favorire lo sviluppo del cicloturismo.

“Due importanti interventi progettati dall’ufficio tecnico del comune – spiega il primo

cittadino Manuela Marangon –che permetterà di implementare la nostra rete ciclabile con percorsi che collegheranno molti edifici pubblici, luoghi di interesse e aree verdi, garantendo la sicurezza per chi percorre in bicicletta la Sr 307”. Per quanto riguarda il primo intervento, per la quale si è chiesto un finanziamento di 35mila euro, si prevede di realizzare su via Rana un tratto di collegamento di due tratti ciclabili già esistenti lungo 80 metri, migliorando il collegamento con la fermata dei mezzi pubblici sulla Sr 307, dove sarà realizzato un nuovo passaggio pedonale ad alta visibilità a servizio della fermata ed un piccolo parcheggio per le biciclette con l’installazione di pali per l’appoggio e la legatura. Il secondo intervento, per il quale si è previsto un contributo di 25mila euro, riguardano opere di manutenzione e risistemazione di una parte

della ciclabile che corre lungo la Sr 307. “Un progetto importante per lo sviluppo del bike to work - conclude -, in quanto in futuro andrà a collegarsi a nord con l’area produttiva del comune di Resana attraverso una ciclabile che il comune confinante sta già realizzando”. Per aumentare la sicurezza saranno sistemati la cordonatura e l’aiuola esistente di separazione tra la carreggiata stradale e la ciclabile, sarà realizzata anche una nuova segnaletica orizzontale con la separazione delle corsie e l’indicazione del senso di marcia. Saranno installati dei cartelli e piccoli archetti di protezione sulle uscite dei passi carrai, saranno sistemati i tratti del tappeto di usura sconnessi e le pendenze per lo scarico delle acque meteoriche e completamente rifatte le caditoie di scarico per risolvere i problemi di allagamenti.

Endrius Salvalaggio

Continuano i sabati mattina animati nella biblioteca

Continuano le attività che animano il sabato mattina della biblioteca di Massanzago. Dallo scorso gennaio infatti il progetto “Raccontami una storia 2025” ha sostituito il progetto “Nati per leggere (Npl)”, che sta animando da numerosi mesi la biblioteca di Massanzago ed è diretto proprio alle giovani generazioni di lettori. Ogni sabato mattina, infatti, a partire dalle 1 0, saranno organizzate una serie di attività e laboratori a tema autunnale per far scoprire a bambine e bambini il piacere della lettura e della fantasia. Come si legge infatti nelle pagine sociale del comune quella di sabato 15 marzo alle 10.30 è stata una

“Mattinata speciale! Oggi la Sala Consiliare si è trasformata in un mondo incantato fatto di storie, natura e tanta creatività. I piccoli esploratori, con i loro meravi-

gliosi travestimenti di carnevale, hanno ascoltato racconti che ci

insegnano quanto sia importante amare e rispettare la nostra Terra”. Sono stati i piccoli lettori e le piccole lettrici ad animare la sala consiliare con varie letture a tema, a cui è poi seguito un laboratorio interattivo a tema ecologico, dove i bambini dai 3 ai 6 anni, hanno potuto sperimentare e creare con materiali naturali e di riciclo. Un’esperienza coinvolgente, che ha reso ancora più vivo il messaggio di cura per l’ambiente. L’amministrazione comunale ha voluto ringraziare tutti i bimbi e bimbe e ai genitori che hanno partecipato con entusiasmo, rendendo questa mattina ancora più magica. (s.v.)

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Il confronto. Con l’obiettivo di rivitalizzare le attività locali si stanno progettando tante iniziative

L’amministrazione comunale ascolta i commercianti del territorio

U n impegno che continua quello dell’amministrazione comunale di Massanzago nei confronti delle realtà commerciali e imprenditoriali del territorio. Si è svolto infatti alcune settimane fa, nella sede comunale in via Roma 59, nella sala Consiliare situata al piano terra un incontro informativo con commercianti ed esercenti del comune di Massanzago.

L’incontro, a cui hanno partecipato circa una trentina di persone, ha avuto il seguente ordine del giorno: attività promozionali coordinate per lo sviluppo e la promozione del commercio locale di Massanzago e varie ed eventuali. L’assessora al commercio Rachele Furlan ha presenziato all’incontro con le realtà locali: questa prima riunione, osserva l’assessora: “È stata un incontro conoscitivo con le diverse categorie commerciali di Massanzago, abbiamo inoltre coinvolto nella serata il referente del nostro distretto del commercio il sig. Giacomo Pessa, che ha illustrato l’attività promossa fino ad ora dal distretto e le opportunità che si possono cogliere”.

Durante la serata si ha avuto modo di illustrare i progetti che l’amministrazione ha in mente per le realtà commerciali, in particolare l’obiettivo è quello di rinnovare il distretto del commercio anche per quest’anno, ma come osserva l’assessora “Attualmente siamo in attesa che la regione emani il nuovo bando che con molta probabilità uscirà nell’autunno 2025, nel frattempo continueremo a lavorare per ampliare la nostra proposta e far conoscere le opportunità di questo distretto”.

il commercio locale, l’amministrazione è infatti sempre aperta a spunti e proposte. Il nostro obiettivo inoltre è quello di rendere attrattive le attività commerciali di Massanzago per la cittadinanza, creando un circolo virtuoso all’interno del nostro territorio, attivando ad esempio delle scontistiche incrociate per creare rete nel territorio”, osserva infine l’assessora al commercio Furlan.

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Nuove strutture e giochi per l’asilo nido “Il Giardino dei colori”

Un luogo per l’infanzia e per far crescere il futuro di Massanzago, inaugurato ufficialmente il 5 giugno 2016, il nuovo Asilo Nido la cui attività era già iniziata a settembre 2015, ha potuto godere, grazie a un contributo di 12.100,00 (spesa complessiva di 15.371,00) di alcune nuove straordinarie giostre per i piccolini.

L’asilo Nido “Il giardino dei colori” è stato realizzato nell’area a nord-est della scuola dell’infanzia Savardo, raggiungibile però da via

Durante la riunione con i commercianti si ha avuto modo di informare anche circa il riconoscimento dei luoghi storici commerciali per le attività commerciali storiche nel territorio, accendendo anche in questo caso ad uno specifico bando. La serata ha pertanto avuto l’obiettivo di “Ragionare assieme su come rivitalizzare

Cavinazzo. Può ospitare 32 bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi, è di forma planimetrica quadrata ed è articolato su un unico livello, con un piano terra con una superficie lorda di circa 600 mq.

Questa nuova struttura per le future generazioni di Massanzago e del territorio ha potuto godere del contributo ottenuto dalla Fondazione Caripro in relazione al bando: “Prima Infanzia 2024” organizzato dalla stessa Fondazione. Il finanziamento si poneva l’obiettivo di finanziare iniziative legate al miglioramento della qualità degli spazi e dell’ambiente educativo e formativo nelle strutture che accolgono bambini da 0 a 6 anni. In questo senso l’amministrazione Comunale, nell’ottica di prestare particolare attenzione al dare servizi ai bambini più deboli e in situazioni di difficoltà, coinvolgendo tutti i bambini nel loro utilizzo, ha previsto l’installazione, nell’area verde esterna alla struttura in proprietà, sede del nido integrato: “Il giardino dei Colori”, di quattro giochi di tipo inclusivo. (s.v.)

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La disabilità al centro dell’incontro Un’occasione di riflessione e inclusione

APiombino Dese, nel mese di marzo, si è svolto un evento significativo organizzato dalla Fondazione Lucia Guderzo in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro, un’associazione di lunga tradizione che si dedica a supportare le persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale. Questo incontro ha rappresentato un’importante occasione di sensibilizzazione sulla disabilità e sull’inclusione sociale.

Il tema centrale dell’evento è stato “La disabilità come risorsa e non come peso”, un argomento di grande rilevanza che ha trattato le difficoltà quotidiane delle persone con disabilità e il modo in cui la società può favorire la loro integrazione. Il relatore, il Dr. Tiziano Gomiero, direttore scientifico della Lega del Filo d’Oro, ha guidato i partecipanti in una riflessione profonda sulla disabilità, mettendo in evidenza l’importanza di considerare le persone con disabilità non solo come soggetti fragili, ma come risorse vitali per la comunità. L’incontro si è svolto presso la sala San Tommaso Moro e ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e professionisti del settore. Durante l’evento, sono stati esplorati temi legati alla riabilitazione, all’assistenza e alla formazione per le persone con disabilità, con particolare attenzione agli approcci innovativi utilizzati dalla Lega del Filo d’Oro nel loro lavoro quotidiano. Il Dr. Gomiero ha sottolineato l’importanza di unire le forze tra le istituzioni e le organizzazioni locali per creare un ambiente inclusivo e solidale, in grado di rispondere ai bisogni delle persone con disabilità.

pegna a sensibilizzare il pubblico riguardo alle tematiche della disabilità. La collaborazione con la Lega del Filo d’Oro ha permesso di offrire un contributo importante al dibattito sulla disabilità e sull’inclusione, portando un messaggio positivo e costruttivo.

In conclusione, l’evento di Piombino Dese ha rappresentato un momento di riflessione e di crescita per la comunità, con l’obiettivo di sensibilizzare tutti alla necessità di creare una società più inclusiva e attenta ai diritti e alle esigenze delle persone con disabilità. La Lega del Filo d’Oro, con il

suo impegno decennale, continua a essere una guida fondamentale per migliorare la vita delle persone sordocieche e con disabilità psicosensoriale, ispirando anche le

altre realtà locali a intraprendere iniziative simili per una maggiore inclusione sociale.

Festa di San Giuseppe un’occasione di festa e comunità

La Festa di San Giuseppe a Piombino Dese è un appuntamento annuale che unisce tradizione, cultura e divertimento, attirando residenti e visitatori da tutta la regione. La recente edizione ha confermato l’importanza di questa manifestazione nel calendario culturale locale, offrendo momenti di aggregazione e celebrazione della comunità. Uno degli elementi distintivi della festa è il tradizionale Luna Park, allestito in Piazzale Andrea Palladio. Le giostre e le attrazioni

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hanno intrattenuto grandi e piccini, creando un’atmosfera festosa che ha caratterizzato le serate dell’evento. Le aperture del Luna Park si sono alternate nei vari giorni della festa, offrendo intrattenimento per tutta la famiglia.

L’aspetto spirituale della festa è stato enfatizzato dalla celebrazione della Santa Messa in onore di San Giuseppe, a cui hanno partecipato numerosi fedeli. Questo momento di riflessione ha sottolineato l’importanza della figura del santo patrono nella vita comunitaria, rafforzando i legami tra i membri della comunità.

L’incontro ha rappresentato anche un’opportunità per discutere delle politiche pubbliche in materia di disabilità e delle sfide che ancora oggi le persone con disabilità devono affrontare. La comunità locale ha avuto modo di comprendere meglio le esigenze di queste persone e di come, attraverso azioni concrete, si possa migliorare la loro qualità della vita.

Questo evento si inserisce in un ciclo di attività culturali e informative promosse dalla Fondazione Lucia Guderzo, che da anni si im-

La festa ha rappresentato un’opportunità di aggregazione, con attività pensate per tutte le età e momenti di condivisione che hanno rafforzato il senso di comunità. Per garantire la sicurezza e la buona riuscita dell’evento, sono state adottate misure come la sospensione temporanea della circolazione veicolare in alcune piazze e strade del centro, assicurando un’esperienza piacevole e sicura per tutti i partecipanti. In conclusione, la Festa di San Giuseppe ha ancora una volta dimostrato la capacità di Piombino Dese di unire tradizione, cultura e divertimento, offrendo a tutti i partecipanti momenti indimenticabili e rafforzando il legame tra passato e presente nella comunità locale. (e.s.)

Sociale. Il Comune e Anteas insieme per garantire mobilità e accesso ai servizi alle fasce più fragili

Servizio di accompagnamento per gli anziani, firmata la convenzione con l’associazione

F irmata la convenzione per il servizio di accompagnamento sociale con l’associazione Anteas. Il Comune di Trebaseleghe ha ufficializzato l’accordo per garantire il trasporto di anziani, disabili e minori che, trovandosi in condizioni di fragilità, non sono in grado di spostarsi autonomamente per raggiungere strutture sanitarie e ambulatoriali. Il servizio, sarà attivo fino al 31 dicembre 2026. “L’obiettivo - sottolinea l’Assessore alle Politiche Sociali, Rosanna Trevisan - è garantire il diritto alla salute e alla mobilità anche a chi, per età avanzata, disabilità o difficoltà socio - economiche, non ha la possibilità di spostarsi autono-

mamente. Ringrazio la presidente di Anteas Zelia Stocco per la pronta disponibilità”.

Questo servizio rappresenta un sostegno concreto per molte famiglie che ogni giorno affrontano situazioni di fragilità, offrendo un aiuto pratico e riducendo il rischio di isolamento sociale. La collaborazione con Anteas, associazione con esperienza e radicamento nel territorio permette di offrire un servizio efficiente e vicino ai bisogni reali dei cittadini. L’assessore Rosanna Trevisan fa appello a nuovi autisti volontari, che si possano rendere disponibili per questo importante servizio. L’attività di accompagnamento sociale è finalizzata a

garantire pari opportunità di accesso ai servizi pubblici o privati promuovendo azioni dirette alla rimozione di ostacoli di ordine economico, sanitario, sociale e culturale che impediscono l’effettivo accesso alle strutture e ai servizi sociali, socio-sanitari, sanitari e socio educativi.

E’ molto spesso la chiave di accesso a diritti fondamentali e strumento efficacie per il superamento delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi e per la prevenzione al rischio di isolamento, di emarginazione, di solitudine. L’accompagnamento, solitamente prevede, il prelievo a domicilio, ovvero da luogo concordato, dell’utente, il raggiungimento del

Tre serate dedicate a storiche figure di coraggio e ispirazione

Don Umberto Basso, Antonio Locatelli e il Beato Giuseppe Toniolo, sono questi i personaggi storici che la Pro Loco di Trebaseleghe ha proposto in tre serate.

“La storia del nostro territorio è stata arricchita da figure emblematiche di spicco - spiega la neo presidente della Pro Loco Cristina Franceschicome quelle che stiamo proponendo in questi giorni. Questi tre uomini

esempi di coraggio, dedizione e impegno che continuano a ispirare le generazioni odierne”.

Don Umberto Basso, 1907-1988, nato a Trebaseleghe e morto a Maser (Tv) è stato un fine intellettuale e autore della monumentale opera “Trebaseleghe e la sua antica Pieve”. Con il suo impegno pastorale e sociale, ha contribuito a rafforzare i valori della solidarietà e fede, offrendo supporto

Grande successo per il Bookweek

Per il terzo anno consecutivo presso l’auditorium di Trebaseleghe, si svolto il Bookweek. Un vero e proprio festival del libro con un ciclo di presentazioni di libri che hanno coinvolto autori di primo piano della narrativa italiana e saggistica, a promozione della lettura e diffusione della cultura. Un evento che ha registrato oltre un migliaio di

presenze dal 7 al 9 marzo, scorso, dove sono intervenuti autori, imprenditori e professionisti di vario genere come Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico, Nicolò Targhetta, videomaker e scrittore, Tonino Lamborghini, imprenditore, Sergio Novello, presidente e amministratore delegato Sonepar Italia, Ferdinando De Giorgi,

luogo previsto, l’eventuale trasferimento assistito dell’utente dal luogo di arrivo al servizio in struttura ed il

alle fasce più deboli del suo tempo, promuovendo iniziative di crescita comunitaria con una visione aperta e progressista. Antonio Locatelli, il cosi detto eroe scomodo, 1895 -1936, al quale erano state intitolate le ”ex scuole Locatelli”, fu un aviatore di grande valore, incarnando coraggio e dedizione al servizio per il proprio Paese. Infine, il Beato Giuseppe Toniolo, 1845 - 1918, è stato un economista e

ritorno a domicilio o al luogo concordato.

allenatore nazionale italiana pallavolo maschile, Vito Mancuso, teologo laico e filosofo e Carlotta Berti, content creator e influencer.

A conclusione della manifestazione, è stata espresso dal sindaco Antonella Zoggia e dall’assessore alla cultura Rosa Chiara Casarin, grande soddisfazione per i tanti partecipanti,

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ma anche per gli autori che vi hanno partecipato, capaci di affrontare temi di interesse trasversale, evidenziando, come manifestazioni di questa portata, rappresentino un elemento di aggregazione e crescita per il paese.

“Con ospiti di spicco la Bookweek ha affrontato temi di grande attualità, dal cambiamento climatico all’econo-

sociologo italiano, tra i protagonisti del movimento cattolico italiano.

“L’eredità di queste tre figure va oltre i confini locali - conclude Franceschi -, rappresentando un esempio di come l’impegno personale possa influenzare positivamente la società. La loro memoria ci spinge a coltivare valori di coraggio, solidarietà e giustizia, fondamentali per costruire un futuro migliore”. (e.s.)

mia, dalla spiritualità allo sport - spiega Filibero Zovico, tra gli organizzatori dell’evento -. La manifestazione ha visto anche una forte partecipazione di giovani autori come Nicolò Targhetta e Carlotta Berti, che rappresentano una nuova generazione di comunicatori in grado di intercettare le dinamiche culturali contemporanee”. (e.s.)

Endrius Salvalaggio
Zelia Stocco presidente Anteas  e Assessore alle Politiche Sociali Rosanna Trevisan
Presidente Pro Loco Cristina Franceschialle Politiche Sociali Rosanna Trevisan

Il conto alla rovescia

Se Zaia non sarà della partita, come appare molto probabile, gli scenari nella nostra regione muteranno in modo estremamente significativo perché il buon Luca in questi quindici anni, oltre ad essere alla guida di una delle più importanti regioni italiane, si è, nella sostanza e ancora di più nel percepito, immedesimato con il suo territorio e viceversa.

In buona sostanza il volto, il modo di pensare e quello di sentirsi parte del Veneto in questi anni è stato Luca Zaia come ha dimostrato la percentuale record con la quale

è stato rieletto nel 2020: un 77% che indica come al di là dell’orientamento politico e persino del giudizio amministrativi i Veneti, in modo trasversale, si sono riconosciuti nel Presidente.

Questo cambio epocale ovviamente si incrocia con l’incremento esponenziale del consenso politico di Fratelli d’Italia che, non a caso, chiede per uno dei suoi la presidenza del Veneto. E qui volano gli stracci: per la Lega il Veneto rappresenta la linea del Piave che non può essere valicata e ancora meno sfondata a forza. Le armi sono affilate e le prossime settimane ci diranno chi la spunterà. Sul versante opposto il centrosinistra dallo scorso luglio

ha definito il perimetro della propria coalizione, anche questo caso una bella novità visto che nelle tornate precedenti il campo non era poi così largo – questa volta va, per semplificare, da Italia Viva al Movimento 5Stelle – e soprattutto non era stato definito con così tanto anticipo. Basterà per essere maggiormente competitivi rispetto allo striminzito 15,7% incassato cinque anni fa da Arturo Lorenzoni? Difficile dirlo. Molto dipenderà dal candidato Presidente che saranno in grado di mettere in campo e che, ancora, non si vede all’orizzonte proprio come accade nel centrodestra anche se per ragioni diametralmente opposte.

Il caso. Zaia coglie subito la palla al balzo e sottolinea anche il risparmio economico

Elezioni a primavera 2026, arriva l’assist di Piantedosi: “Le Regioni hanno autonomia”

Elezioni regionali, si riaffaccia l’ipotesi di elezioni nella primavera 2026, anziché alla scadenza autunnale di quest’anno come ormai sembrava ormai assodato. A sparigliare le carte è stato nientemeno che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, da Venezia, con Zaia a fianco. “Le Regioni hanno

tiva regionale preveda una “finestra” per le elezioni in primavera. “Adesso è necessario verificare se questa norma regionale sia in linea con la legislazione nazionale”, ha aggiunto Piantedosi, specificando che, nel caso di divergenze, sarà la normativa nazionale a prevalere. In ogni caso, la possibilità di tenere

piena autonomia sulla data delle elezioni”, ha dichiarato il ministro confermando che la normativa regionale può stabilire il periodo del voto, anche se è necessario un allineamento con la legislazione nazionale. Ma na anche sottolineato che tutte le Regioni godono di piena autonomia nella determinazione della data delle proprie elezioni. E infatti lo stesso Zaia aveva recentemente messo in evidenza come la norma-

elezioni primaverili rimane un’opzione valida, purché vi sia un allineamento tra le disposizioni regionali e quelle nazionali.

Dal canto suo Zaia ha ribadito che sarebbe preferibile svolgere le prossime elezioni regionali nella primavera del 2026 anziché in autunno. Secondo il governatore veneto la scelta della primavera comporterebbe un notevole risparmio economico, considerato le elezioni

per gli altri enti locali, come il Comune di Venezia, sono già in calendario per maggio 2026.

“La primavera sarebbe la soluzione migliore, visto che consentirebbe di risparmiare molti milioni di euro”, ha sottolineato il presidente del Veneto, evidenziando la differenza tra la legge regionale del Veneto, che prevede una sola convo-

cazione elettorale primaverile, e la prassi consolidata che indica l’autunno come termine naturale per il voto, coincidente con la scadenza quinquennale.

Zaia ha aggiunto che l’amministrazione sta attualmente compiendo le verifiche giuridiche necessarie per chiarire quale sia la normativa prevalente e determinare la data

definitiva delle elezioni. “Fino a tre mesi prima, possiamo ancora decidere. Se la convocazione sarà autunnale, il termine ultimo per il voto è tra il 25 e il 23 novembre”, ha concluso il presidente. Considerazioni che ora potrebbero fare breccia e rafforzare il “partito” che vuole andare al voto non prima del 2026.

Il caso. Il Pd insorge, Camani: “Basta giocare con la democrazia”
Sulla data del voto è già battaglia politica, Martella attacca: “Il Veneto non è vostro”

“Le elezioni regionali si tengono ogni cinque anni. Punto. Non lo dice il PD, lo dice la legge”, afferma il senatore Andrea Martella. Il segretario regionale del Partito Democratico critica duramente Piantedosi e Zaia, accusandoli di voler piegare le regole per posticipare il voto. “È clamoroso che si voglia riaprire una discussione che dovrebbe essere chiusa da tempo. E subito Zaia coglie la palla al balzo per rilanciare l’idea di uno slittamento delle elezioni al prossimo anno, con il solito ‘approfondimento giuridico’ utile solo a guadagnare altri mesi di potere”.

Il riferimento è alla proposta, già avanzata in passato, di posticipare il voto oltre la scadenza naturale della legislatura, sulla base di un’interpretazione normativa controversa. Una strategia che per il Partito Democratico avrebbe il solo scopo di

prolungare artificialmente il mandato della giunta uscente.

Martella respinge con forza anche il richiamo alla consuetudine del voto in primavera. “Nel 2020 si votò in autunno solo per l’emergenza Covid, un fatto eccezionale. Oggi non c’è alcuna emergenza, né sanitaria né giuridica, che giustifichi uno slittamento. Solo l’ostinazione di una classe dirigente che, dopo trent’anni di governo ininterrotto, non vuole lasciare il potere. Ma prorogare artificialmente una legislatura di sette-otto mesi, senza alcuna base normativa, è uno schiaffo alla democrazia”.

Il senatore dem sottolinea come la vera priorità dovrebbe essere un cambio di guida per affrontare i problemi concreti della Regione. “Zaia pensa solo a restare in carica qualche mese in più, mentre il Veneto affronta emergenze gravi: la crisi della

sanità pubblica, il caro vita, la fuga dei giovani, i dazi che minacciano le imprese, l’emergenza abitativa. Serve un nuovo governo regionale, con una visione nuova, energie nuove e una classe dirigente all’altezza delle sfide del presente. Il Veneto non è una proprietà privata”.

Per Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, “sarebbe illegittimo se Zaia, sulla base di una presunta autonomia decisionale, e senza alcuna buona ragione, non dovesse sciogliere il Consiglio regionale nei tempi previsti dalla legge. Basta giocare con la democrazia”.

“Qui si gioca con i diritti dei cittadini”, aggiunge il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: “Il centrodestra spinge per un rinvio delle consultazioni per provare a sistemare i conflitti interni, sempre più evidenti”.

Il governatore Luca Zaia e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi

Il Veneto supera i 73 milioni di presenze

“I l 2024 segna un altro anno di crescita, consolidando il primato della nostra regione nel panorama turistico italiano con un incremento del 3,3 per cento negli arrivi e del 2,2 per cento nelle presenze, che superano i 73 milioni. Di fatto, siamo la destinazione di riferimento per i viaggiatori internazionali, con un aumento significativo della quota straniera. Ma siamo anche una regione che cresce e innova per offrire un’esperienza capace di soddisfare sia il mercato consolidato sia la domanda di viaggiatori più sensibili al mondo legato alla sostenibilità”.

Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, ha presentato i numeri della statistica regionale, legati al comparto turistico dello scorso anno, che certificano la piena ripresa e il superamento dell’attrattività pre-pandemica, con numeri superiori a quelli del 2019 in tutte le principali tipologie di destinazione.

Le diverse aree turistiche del Veneto registrano un aumento di arrivi, con numeri in

Venturini: “Un tavolo regionale per la sicurezza degli operatori sanitari”

“È una buona notizia l’organizzazione del Tavolo regionale permanente per la prevenzione e la protezione dagli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, un passo fondamentale per garantire maggiore sicurezza ai professionisti della sanità.” – così Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, annuncia la decisione della Regione Veneto di istituire questo organismo, che sarà composto da rappresentanti delle aziende sanitarie, delle associazioni di categoria e delle istituzioni regionali, con il compito di monitorare il fenomeno delle aggressioni e proporre soluzioni concrete. Tra le sue funzioni principali vi è anche la redazione del Piano regionale per la prevenzione degli atti di violenza.

Il Piano definirà interventi concreti per ridurre i rischi nelle strutture sanitarie, mi-

gliorare la gestione degli episodi di violenza, rafforzare la formazione del personale e promuovere una cultura di prevenzione e accoglienza nei contesti ospedalieri.

Venturini ha inoltre evidenziato l’importanza di intervenire sulle criticità nei Pronto Soccorso, proponendo l’introduzione di procedure specifiche per la gestione di pazienti in stato di alterazione, spesso coinvolti in episodi di violenza. “Serve un sistema strutturato di valutazione delle condizioni psichiche dei pazienti, al pari della classificazione delle emergenze cliniche, per proteggere sia gli operatori che i cittadini” – sottolinea Venturini.

Con questa iniziativa, la Regione Veneto conferma il proprio impegno nella tutela degli operatori sanitari, mettendo in atto misure concrete per affrontare un problema sempre più urgente.

crescita per mare, città d’arte, lago e montagna. L’interesse internazionale è in continua espansione, con un incremento del 5,9 per cento negli arrivi di turisti stranieri e del 4 per cento nelle loro presenze. Al contrario, il turismo italiano segna un lieve calo (-1,5 per cento negli arrivi, -1,8 per cento nelle presenze).

Le località termali registrano un lieve rallentamento, con una diminuzione degli arrivi complessivi dello 0,1 per cento, dovuta a una flessione della domanda italiana (-1,1 per cento), non completamente compensata dall’aumento della clientela straniera (+2,9 per cento).

Tra i mercati esteri, la Germania si conferma il principale bacino turistico per il Veneto, con un incremento del 2,3 per cento negli arrivi e del 2 per cento nelle presenze, raggiungendo numeri mai così elevati. In ripresa anche il turismo cinese, che sebbene sia ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, continua a registrare segnali positivi

“L’impegno della Regione continua a esse-

re orientato alla valorizzazione del territorio e alla promozione di un turismo sostenibile e di qualità, grazie anche al grande lavoro degli operatori del settore – prosegue Caner -. Le strutture alberghiere si confermano stabili, mentre il settore extralberghiero registra un incremento del 3,8 per cento delle presenze grazie anche all’importante lavoro di coordinamento che ci ha permesso di tracciare e regolarizzare le strutture già presenti”.

“Quello che emerge è un Veneto che non è solo mare e città d’arte, ma una regione capace di offrire esperienze autentiche in ogni stagione. La crescita delle Colline del Prosecco e dei Colli Euganei dimostra che i turisti cercano sempre più un contatto diretto con la natura, la cultura e le eccellenze enogastronomiche locali – conclude l’assessore -. Questi risultati sono il frutto di una strategia regionale che mette al centro la valorizzazione del territorio e la promozione di un turismo sostenibile e di qualità, capace di generare valore per cittadini e imprese”. (r.r.)

Eventi sportivi, contributi per associazioni e società

Ammontano a 300 mila euro i contributi per l’organizzazione e realizzazione di eventi sportivi previsti dal piano annuale per lo sport 2025 messo a punto dalla regione per sostenere la pratica sportiva in Veneto. Il bando è aperto alle associazioni e società sportive venete regolarmente iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento nazionale per lo sport. Ogni società o associazione sportiva può presentare una sola domanda per un unico evento da realizzare nel 2025, il contributo coprirà fino al 70 per cento delle spese ritenute ammissibili.

“Siamo in linea con la precedente programmazione regionale in ambito sportivo, - spiega l’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari - un lavoro che sta dando i suoi frutti in termini di sostegno

al movimento sportivo e di attrattività per i grandi eventi dello sport, primo tra tutti l’appuntamento con i Giochi di Milano-Cortina 2026. La convinzione è che lo sport sia uno strumento privilegiato per trasmettere uno stile di vita sano oltre a validi principi educativi capaci di formare i buoni cittadini del domani. Quest’anno lo stanziamento complessivo regionale per il mondo sportivo è di 17,5 milioni di euro, di cui 930 mila per la pratica sportiva e la parte rimanente verrà spesa per l’impiantistica sportiva”.

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L’evento.

Confindustria Veneto Est ha proposto 59 incontri, patto con i sindaci

Sostenibilità, il Veneto fa ancora scuola: le imprese green crescono più del doppio

I

n un’epoca di cambiamenti climatici e incertezze economiche, la sostenibilità non è più un optional, ma una necessità. E il Veneto, con le sue 470 società benefit, si conferma un modello virtuoso. I dati presentati da Confindustria Veneto Est alla settimana della sostenibilità sono inequivocabili: nel triennio 2021-2023, queste aziende hanno registrato un aumento medio del fatturato del 26%, contro il 15,4% delle imprese tradizionali.

Il Move Hotel di Mogliano Veneto ha ospitato 59 incontri dedicati alle sfide e alle opportunità della transizione sostenibile per imprese, territori e comunità. L’evento ha messo al centro tematiche cruciali come ambiente, governance, sociale ed energia, con l’obiettivo di tracciare strategie concrete per un futuro più sostenibile. Giunto alla sua quarta edizione, è stato un’importante occasione di riflessione e confronto sulle sfide globali legate a clima, tecnologia ed energia,

coinvolgendo istituzioni, aziende e cittadini in un ampio dibattito sui temi ambientali e sociali.

“La sostenibilità è una leva di crescita”, ha ricordato Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est. “Un’opportunità per innovare, essere più efficienti e resilienti”. Parole che trovano conferma nei numeri: le Società Benefit non solo crescono di più, ma sono anche più produttive, redistribuiscono più valore ai dipendenti e sono più propense all’innovazione e all’internazionalizzazione.

Tuttavia, il percorso verso una transizione sostenibile è ancora in salita, soprattutto per le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia locale. Il nostro è un approccio pragmatico alla sostenibilità quale opportunità di innovazione, efficienza e resilienza. Una forza trasformativa che se anche nel breve può comportare costi o investimenti aggiuntivi per le imprese, ha la capacità di ridisegnare modelli di business e set-

tori produttivi per creare il valore di domani. Va approcciata senza ideologismi ma con uno sguardo saggio di lungo termine. La sfida è coniugare competitività e sostenibilità, nei modi e tempi giusti, con semplificazione normativa, adeguati stimoli agli investimenti, alleanze di filiera”.

“Servono semplificazioni normative, incentivi fiscali e maggiori facilitazioni al credito”, ha sottolineato Carlo Cici, Partner, Head of Sustainability The European House - Ambrosetti. “Dobbiamo trovare un equilibrio tra regolamentazioni e incentivi, per evitare che il costo della transizione ricada sui soggetti più vulnerabili. Solo in Europa rischiano di passare dagli attuali 50 miliardi a più di un trilione l’anno a fine secolo. Siamo oltre il km 22 della maratona per la transizione e abbiamo già ottenuto risultati significativi, ma ora ci attendono nuove sfide e il contesto odierno sempre più richiede alle aziende lucidità, visione e chiarezza

di idee per stabilire non tanto la direzione da prendere, quanto la velocità e l’approccio da dare alla transizione”.

La transizione verso un’economia sostenibile è irreversibile”, ha ribadito Lara Ponti, Vice Presidente di Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG. “Dobbiamo costruire un futuro solido, equo e duraturo per le generazioni future”.

E’ stato è stato tracciato anche il percorso per la realizzazione della “Città Sostenibile”, con la firma del Patto per la qualità dell’aria e il miglioramento de-

gli ecosistemi urbani. I sindaci di Milano, Giuseppe Sala, Torino, Stefano Lo Russo e Treviso, Mario Conte, hanno discusso delle azioni comuni e delle sfide urgenti per migliorare l’ambiente urbano e contrastare l’inquinamento, in linea con l’appello del Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.

I quattro Comuni capoluogo, Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, hanno presentato le loro iniziative di sostenibilità, con interventi di esponenti istituzionali locali, come gli assessori all’ambiente dei vari Comuni.

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L’esposizione. A XNL Piacenza, centro per le arti contemporanee, fino al 29 giugno

Giovanni Fattori, il genio

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dei Macchiaioli protagonista del naturalismo europeo

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La grande arte

L’esposizione. A XNL Piacenza, centro per le arti contemporanee, fino al 29 giugno

Giovanni Fattori, il genio dei Macchiaioli protagonista del naturalismo europeo

Organizzata in occasione del bicentenario della nascita, la mostra presenta 170 opere, di cui 100 dipinti e 70 tra disegni e incisioni

APiacenza un’esposizione di richiamo internazionale celebra il bicentenario della nascita di Giovanni Fattori, uno dei protagonisti del grande naturalismo europeo della seconda metà dell’Ottocento. A lui XNL

Piacenza, centro per le arti contemporanee della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dedica, dal 29 marzo al 29 giugno 2025, la mostra “Giovanni Fattori 18251908. Il genio dei Macchiaioli” a cura di Fernando Mazzocca, Elisabetta Matteucci e Giorgio Marini, realizzata in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi.

Giovanni Fattori (Livorno 1825 – Firenze 1908), protagonista indiscusso del movimento dei Macchiaioli, è stato uno degli artisti più significativi del panorama figurativo europeo dell’Ottocento che ha saputo dominare tutti

i generi pittorici. Dalle prime ricerche sulla macchia, agli intensi ritratti, dai paesaggi en plein air ai soggetti di vita rurale e alle scene che esaltano la Maremma, simbolo di quel mondo contadino che Fattori amava e che contrapponeva alla disorientante modernità urbana. Su questi campeggia la straordinaria interpretazione dei soggetti militari, indagati sia nelle manifestazioni più solenni ed epiche delle grandi campagne delle Guerre d’Indipendenza, sia nei momenti più intimi della vita di guarnigione. Di fronte al crollo di tutte le aspirazioni e gli ideali riposti nell’Unità, la sua produzione, mai scontata e sempre distante da una retorica celebrativa, è stata accompagnata da una personale riflessione etica, al punto da rappresentare una delle testimonianze più autentiche e coerenti del nostro Risorgimento.

La mostra – organizzata in occasione del bicentenario della nascita e della prossima uscita del catalogo ragionato, a cura di Giuliano Matteucci – con 170 opere (di cui 100 dipinti e 70 tra disegni e incisioni) si propone di rinnovare la memoria di Fattori offrendo una nuova interpretazione della sua figura e della sua opera, concentrandosi sulle peculiarità e l’unicità dell’artista e dell’uomo in rapporto al panorama dell’arte italiana del XIX secolo.

Una particolare attenzione viene dedicata alla produzione grafica dell’artista, composta da acqueforti di straordinaria bellezza, che rivelano la sua capacità di rinnovare il linguaggio attraverso una tecnica nuova, complementare alla pittura.

L’arte di Fattori ha lasciato un’impronta indelebile anche sulla cultura del XX secolo, come documentano saggi critici e opere di artisti contemporanei come Ugo Ojetti, Emilio Cecchi e Giorgio de Chirico. Le sue opere

hanno ispirato anche importanti registi italiani tra cui Luchino Visconti, che ha utilizzato le atmosfere fattoriane nei suoi film sul Risorgimento, come Senso (1954) e Il Gattopardo (1963).

“L’esposizione - afferma Roberto Reggi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevanotrova la sua sede naturale in XNL Piacenza, uno spazio che in poco tempo ha saputo integrarsi nel sistema della cultura a Piacenza, svolgendo fin da subito una funzione di crocevia fra i diversi linguaggi artistici della contemporaneità, le epoche e le istituzioni culturali. La mostra è un progetto di respiro nazionale frutto del lavoro di squadra fra istituzioni che, ancora una volta, insieme, promuovono la valorizzazione turistica e culturale del territorio, guardando a un pubblico ampio, oltre i confini di Piacenza. Una esposizione importante, che presenta una ricchissima selezione di capolavori e che, è il nostro augurio, sorprenderà i visitatori”.

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Giovanni Fattori, La strada bianca, circa 1887, olio su tela, 95 × 73 cm, collezione privata, © Istituto Matteucci, Viareggio

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Reati tributari, tra false dichiarazioni, fatture inesistenti e imposte non pagate

Il decreto legislativo 10 marzo 2000 n.74, dal significativo titolo “Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto”, si occupa di tutti i principali reati tributari. Su tale provvedimento vi sono stati vari interventi successivi, ad esempio sulle soglie di punibilità, sulle attenuanti, sulla prescrizione: anche per ragioni di spazio, ci occupiamo solo delle norme attualmente in vigore, relative a reati conseguenti a dichiarazioni dei redditi (od omissioni) rinviando al prossimo articolo la trattazione degli altri reati.

Seguiamo l’esposizione del succitato decreto legislativo: ARTICOLO 2-“dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”. Il reato si realizza quando si presenta una dichiarazione utilizzando documentazione falsa, non basta la mera detenzione. La pena é da quattro ad otto anni. Se l’ammontare degli elementi fittizi é inferiore a euro centomila la pena è da un anno e sei mesi a sei anni. ARTICOLO 3: “Dichiarazione fraudolenta mediante altri raggiri”. Tale reato sussiste quando si ricorre a documentazione fraudolenta diversa da quella di cui all’articolo 2, per tentare di sottrarsi in tutto o in parte al pagamento delle imposte. La pena é da tre a otto anni, debbono però sussistere congiuntamente i seguenti presupposti: a) l’imposta evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte , a 30.000 euro;

b) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti alla tassazione deve essere superiore al 5% indicato nella dichiarazione o, comunque, deve essere superiore a 1.500.000 euro ovvero l’ammontare complessivo degli elementi attivi deve essere superiore al 5% dell’importo dell’imposta medesima o comunque a 30.000 euro.

ARTICOLO 4) “Fuori dei casi previsti dagli articoli 2 e 3 é punito con la reclusione da due a quattro anni e sei mesi chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti, quando congiuntamente: 1) l’imposta evasa é superiore con riferimento a taluna delle singole imposte a euro centomila ; 2) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all’imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, é superiore al dieci per cento dell’ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione o, comunque, é superiore a euro due milioni”.

ARTICOLO 5) Omessa dichiarazione. 1 ) “E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta

evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro cinquantamila. 1) bis . E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque non presenta, essendovi obbligato, la dichiarazione di sostituto d’imposta, quando l’ammontare delle ritenute non versate é superiore e euro cinquantamila. Ai fini della disposizione prevista dai commi 1 e 1bis non si considera omessa la dichiarazione presentata entro novanta giorni dalla scadenza del termine o non sottoscritta o non redatta su uno stampato conforme al modello prescritto”.

Per tutti questi reati é prevista una causa di non punibilità qualora i debiti tributari siano integralmente estinti a seguito di ravvedimento operoso o della presentazione della dichiarazione omessa entro il termine di presentazione dell’imposta relativa al periodo successivo solo però se non vi sia stata da parte dell’autorità competente anche un solo inizio di attività ispettiva. Diversamente tale eventuale integrale pagamento comporta la riduzione della pena fino alla metà. I reati in questione si considerano consumati alla data di presentazione della dichiarazione relativa alle imposte o, in caso di omissione alla scadenza del termine prorogato. Oltre alle interruzioni delle prescrizioni d’ordine generale, ne é aggiunta una specifica e cioè la notifica dal verbale di constatazione o d’accertamento.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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Le esperienze raccontate da Patrizia Tolot

housing della cooperativa Vite Vere Down Dadi rappresenta un modello innovativo di shøi è un esempio di come la cultura possa

continua a dar voce a progetti e

tà un luogo più inclusivo, vivace e ricco di opportunità per tutti, grazie a Fondazione Cariparo. La rubrica proseguirà con nuovi racconti e nuove storie di chi, con il proprio impegno, contribuisce a costruire un futuro migliore per il territorio di Padova e Rovigo.

noi” e costruire percorsi di autonomia graduali, con il supporto di psicologi e operatori formati. Tolot sottolinea l’importanza dell’integrazione abitativa: “Non possiamo pensare di isolare queste persone. Devono vivere in un contesto sociale, in quartieri che favoriscano le relazioni”. Il progetto, che prevede tre anni di accompagnamento, ha già coinvolto numerose famiglie e punta a rispondere alla crescente domanda di so-

Bolpagni

La Fondazione Cariparo investe da anni nella promozione della cultura, sostenendo grandi mostre a Rovigo, in particolare a Palazzo Roverella. L’ultima iniziativa in ordine di tempo, curata da Paolo Bolpagni, è la prima mostra italiana dedicata a Vilhelm Hammershøi, il più grande pittore danese della sua

do come il linguaggio visivo dell’artista danese sia ancora attuale”, spiega Bolpagni. Le mostre di Palazzo Roverella hanno raggiunto in passato numeri importanti, come gli 88mila visitatori per Kandinskij e i 73mila per Renoir. L’obiettivo è che anche Hammershøi possa attrarre un pubblico vasto, grazie alla coerenza della proposta culturale della Fondazione Cariparo, che punta a coniugare qualità e valorizzazione del territorio.

Il Garden perfetto: idee e consigli per giardini, terrazze e poggioli

Progettare giardini, terrazze e poggioli

Per un giardino ben organizzato, è fondamentale suddividere gli spazi in modo funzionale: un’area relax con sedute e tavolini, una zona verde con aiuole fiorite o arbusti ornamentali, e magari uno spazio dedicato all’orto domestico. Un’idea vincente è quella di creare percorsi in pietra o legno per dare movimento all’ambiente e facilitare la manutenzione. Se lo spazio lo consente, una fontana o un laghetto possono aggiungere un tocco di eleganza e favorire un’atmosfera rilassante. Per chi ha una terrazza, le possibilità sono molteplici. Le piante in vaso permettono di creare una piccola oasi verde, mentre l’uso di grigliati e pergole con rampicanti come glicine o vite americana garantisce privacy e ombreggiatura. Anche nei poggioli più piccoli si può dare spazio alla creatività: fioriere sospese, pareti verticali con piante aromatiche e vasi colorati possono trasformare anche il più modesto balcone in un angolo accogliente. Un aspetto importante è la scelta delle schermature per garantire un po’ di intimità. Teli ombreggianti, siepi artificiali o naturali e strutture in legno sono ottime soluzioni per proteggersi dagli sguardi esterni e creare un ambiente

più raccolto. Inoltre, l’uso di materiali naturali come il legno e il ferro battuto può rendere gli spazi ancora più armoniosi e in sintonia con l’ambiente circostante. Un buon progetto prevede anche l’inserimento di elementi che favoriscano la biodiversità, come casette per uccelli, mangiatoie per insetti utili e piante mellifere che attirano api e farfalle.

L’organizzazione dello spazio deve anche considerare l’uso pratico degli ambienti: inserire una zona barbecue, un angolo dedicato allo smart working all’aperto o una piccola area per lo yoga può rendere il giardino o la terrazza ancora più funzionali. L’inserimento di mobili pieghevoli, panche contenitore e tavoli allungabili permette di adattare lo spazio in base alle esigenze, trasformandolo all’occorrenza per ospitare cene con amici o momenti di relax in solitudine.

UCome creare un piccolo orto in terrazza

n orto in terrazza è un’ottima soluzione per coltivare erbe aromatiche, ortaggi e piccoli frutti anche senza un giardino. Per iniziare, è importante scegliere contenitori adeguati: cassette in legno, vasi in terracotta o orti verticali modulari permettono di ottimizzare lo spazio. Il drenaggio è essenziale, quindi i vasi devono avere fori sul fondo e uno strato di argilla espansa per evitare ristagni d’acqua.

Le piante più adatte sono basilico, rosmarino, timo, insalate, pomodori ciliegino e fragole, tutte varietà che si sviluppano bene in contenitori. È fondamentale garantire almeno 4-6 ore di luce solare al giorno e proteggere le piante dai venti forti con barriere o grigliati. L’irrigazione deve essere costante, ma senza eccessi: un impianto a goccia può essere una soluzione pratica per mantenere il giusto grado di umidità.

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Concimare regolarmente con fertilizzanti naturali come compost o humus di lombrico aiuta a migliorare la qualità del terreno. Per rendere l’orto ancora più produttivo, si possono combinare piante con esigenze simili e sfruttare la rotazione delle colture per mantenere il terreno fertile. Infine, l’inserimento di piante fiorite come calendule o nasturzi aiuta a tenere lontani gli insetti nocivi in modo naturale.

La progettazione. Le tendenze sono all’insegna del comfort per uno spazio dedicato al riposo e al benessere

Arredamento per esterni 2025: comodità e raffinatezza

La progettazione dell’arredamento per spazi esterni deve combinare praticità e resistenza e per il 2025 le tendenze per gli spazi esterni sono all’insegna del comfort, che diventa la nuova frontiera del lusso e che porta a trasformare terrazze, giardini e balconi in estensioni della propria casa, dedicati al riposo e al benessere, soprattutto se sostenibile, offrendo una pausa rigenerante dalla vita frenetica. Grande attenzione viene data alla progettazione di oasi verdi per migliorare la qualità dell’aria e rigenerarsi, prediligendo un arredamento ecologico. Lo spazio sui balconi viene arricchito da vasi rigogliosi di essenze aromatiche e, per chi dispone di ampie terrazze, sono privilegiati giardini verticali o fioriere spaziose contenenti piante da frutto. Nel 2025 dunque l’arredamento, estensione dell’ambiente interno, si trasforma. La plastica viene sostituita da materiali moderni e naturali come legno, bambù, laminato, acciaio e semplice PVC, materiali duraturi e resistenti. Materiali come teak, rattan

sintetico e alluminio sono ideali per assicurare durata e leggerezza. Gli arredi per giardini solitamente sono più robusti e capienti, mentre per terrazze e balconi si preferiscono soluzioni modulari e salvaspazio. Panche con spazio contenitivo, tavolini pieghevoli e sedute multifunzionali consentono di ottimizzare ogni centimetro senza compromessi sullo stile.

Sostenibilità resta la parola d’ordine per la progettazione, alternando uno stile funzionale e minimalista con il colorato e bohémien, ispirato da palettes e textures monocromatiche con colori naturali. Verde scuro, arancione, sabbia, blu cobalto e terracotta sono colori chiave. I colori svolgono un ruolo cruciale nell’arredamento esterno: tonalità neutre quali beige e grigio conferiscono eleganza, mentre tinte vivaci come verde salvia e terracotta aggiungono carattere.

I materiali prediletti sono morbidi: velluto, canapa, cotone e bouclé esaltano il senso di comfort. Elementi decorativi come tappeti per outdoor, tende leggere e specchi contribuiscono a dare profondità agli spazi, rendendoli accoglienti e sofisticati.

Anche nell’outdoor tecnologia e funzionalità restano al centro, per massimizzare il benessere: illuminazione naturale, calda e soffusa, pannelli solari, verande high-tech, cucine outdoor e barbecue a emissioni zero, insieme a pavimentazioni ecologiche. L’illuminazione infatti riveste un’importanza fondamentale: l’uso di faretti a LED, lanterne solari e ghirlande luminose può trasformare un ambiente esterno in un luogo suggestivo anche nelle ore serali.

L’esterno diventa una continuazione dello spazio interno, un secondo salotto dove godere di aria fresca e della brezza generata dalle piante, dal pavimento al tetto. L’arredo, tanto in casa quanto fuori, segue linee guida sostenibili, eco-compatibili e innovative, ma al contempo lussuose, di alta qualità e rapide da assemblare. Gli stili per terrazze e balconi oscillano tra il minimalismo e un ritorno allo stile bohémien, gloriosamente tornato in auge con colori, textures e stili che evocano terre lontane e atmosfere orientali. Amache, sedute sospese e divisori murali dominano, creando ambienti di comfort e relax. Con le scelte giuste, ogni spazio esterno può trasformarsi in un rifugio personale di comfort e bellezza.

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In mezzo al verde. Esistono soluzioni intelligenti per sfruttare al meglio lo spazio

“Rendi unico il tuo spazio esterno: giardini, terrazze e balconi per un angolo di relax e benessere”

Risveglia il tuo spazio all’aperto con piante e fiori che migliorano l’estetica e la qualità dell’aria. Giardini, terrazzi o balconi possono diventare angoli di relax con soluzioni sostenibili, piante idonee e arredi comodi

Passato il grigiore invernale, è tempo di ridare vita ai nostri spazi all’aperto. Che si tratti di un ampio giardino, di una terrazza o di un piccolo poggiolo, ogni angolo verde può diventare un rifugio rilassante e accogliente. La presenza di piante e fiori non solo migliora l’estetica, ma ha effetti benefici sul nostro umore e sulla qualità dell’aria. Studi dimostrano che il contatto con la natura riduce lo stress e favorisce il benessere psicofisico. Un giardino ben curato può trasformarsi in un vero e proprio angolo di paradiso, dove rilassarsi dopo una giornata di lavoro o trascorrere del tempo con la famiglia. Per chi dispone solo di una terrazza o di un poggiolo, esistono soluzioni intelligenti per sfruttare lo spazio al meglio, creando piccoli angoli verdi che regalano relax e armonia. La scelta delle piante deve tenere conto dell’esposizione solare e delle

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riducendo lo stress e favorendo il benessere psicologico. Prendersi cura delle piante e dedicarsi alla coltivazione di fiori e ortaggi è anche un’attività educativa per i più piccoli, che imparano il rispetto per la natura e il valore del cibo coltivato in casa.

Chi desidera sfruttare al meglio il proprio spazio verde può anche considerare la coltivazione idroponica o in vaso rialzato, tecniche moderne che permettono di gestire la crescita delle piante in modo efficiente e con meno spreco di acqua. La scelta di vasi e contenitori in materiali sostenibili, come la terracotta o il legno riciclato, può dare un tocco estetico più naturale e armonioso. Aggiungere elementi come pareti verticali e supporti modulari permette di sfruttare anche gli spazi più ristretti, trasformando un piccolo balcone in un’oasi di verde e colore.

condizioni climatiche: piante che necessitano di molta luce vanno collocate in punti soleggiati, mentre per angoli più ombreggiati si può optare per felci o edera.

Oltre all’estetica, il verde porta benefici concreti. Le piante migliorano la qualità dell’aria assorbendo anidride carbonica e rilasciando ossigeno, contribuendo a creare un microclima più salubre. Inoltre, il giardinaggio è un’attività fisica che aiuta a mantenersi in forma,

Le piante ideali per ogni spazio

L’illuminazione è un aspetto spesso sottovalutato ma essenziale per valorizzare gli spazi esterni. L’uso di luci solari da giardino, lanterne e candele crea un’atmosfera intima e rilassante, perfetta per serate all’aperto. Anche la scelta di complementi d’arredo gioca un ruolo importante: tappeti outdoor, tende leggere e cuscini impermeabili contribuiscono a creare un ambiente accogliente e confortevole, dove trascorrere momenti piacevoli in ogni stagione.

Per un giardino rigoglioso, le scelte più comuni includono rose, lavanda e ortensie, che garantiscono fioriture scenografiche. Sui terrazzi, piante come il ficus, l’oleandro e le erbe aromatiche come rosmarino e salvia sono perfette per la loro resistenza. Per i poggioli, le soluzioni migliori sono gerani, petunie e piante pendenti come il pothos. Chi ha poco tempo per la cura delle piante può optare per varietà a bassa manutenzione come la sansevieria o il bambù.

L’aggiunta di piante tropicali, come il banano o il filodendro, permette di dare un aspetto esotico agli spazi esterni, mentre alberi da frutto in vaso, come il limone o il mandarino, offrono una doppia funzione decorativa e produttiva. Per chi vive in zone dal clima rigido, le conifere nane e gli arbusti sempreverdi assicurano un giardino verde anche in inverno.

Il banano

Ama il sole e necessita di almeno sei ore di luce diretta al giorno. Il terreno deve essere ben drenato e ricco di sostanze nutritive. Va annaffiato regolarmente, mantenendo il suolo umido ma senza ristagni. In inverno, se coltivato in vaso, meglio proteggerlo dal freddo.

Il filodendro

Perfetto per spazi ombreggiati, cresce bene in vaso con terriccio leggero e drenante. Ha bisogno di annaffiature moderate e tollera bene gli ambienti interni. Può essere coltivato come pianta rampicante o ricadente.

Il filodendro

La lavanda è una delle piante più apprezzate per il suo profumo e la sua resistenza. Ideale per bordure e aiuole, necessita di molta luce e terreno ben drenato. Inoltre, tiene lontani gli insetti e dona un tocco rustico e provenzale al giardino.

Il ficus

Il ficus è perfetto per terrazze e spazi semi-ombreggiati. Facile da coltivare, richiede poche cure e resiste bene alle temperature miti. È una scelta eccellente per chi cerca una pianta ornamentale sempreverde.

Il pothos

Il pothos è una pianta ricadente ideale per poggioli e piccoli balconi. Si adatta bene agli interni e agli esterni protetti, cresce velocemente e necessita di poche attenzioni, rendendola una soluzione perfetta per decorare gli spazi verticali.

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LSanità: 4 milioni per fermare le aggressioni, il piano high-tech del Veneto

a Regione Veneto lancia un piano innovativo contro le aggressioni ai medici e infermieri, con un investimento da 4 milioni di euro e l’introduzione di tecnologie avanzate per garantire maggiore sicurezza nei reparti.

Il governatore Luca Zaia ha presentato la strategia “antiviolenza”, che prevede l’uso di braccialetti con allarme per il personale e microcamere sperimentate nell’Ulss 4 Veneto Orientale, in grado di registrare immagini e audio in tempo reale.

“La situazione è grave – ha dichiarato Zaia –. Nel 2024 si sono verificati 2.595 episodi di violenza in Veneto, un numero in crescita. Non possiamo tollerare che chi lavora per salvare vite sia esposto a questi rischi. Servono strumenti efficaci per individuare e punire i responsabili”.

Il piano non si limita all’acquisto dei dispositivi, ma punta a integrarli con l’intel-

ligenza artificiale per analizzare comportamenti e prevenire episodi di violenza prima che accadano.

L’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha evidenziato l’urgenza di interventi concreti: “La paura di aggressioni è tra i principali motivi di dimissioni nella sanità pubblica. Dal 2022 abbiamo formato 5.000 operatori, ma ora servono misure immediate”.

Secondo i dati regionali, il problema è diffuso in tutta Italia: ogni anno si registrano oltre 25.000 aggressioni, ma nel 69% dei casi non viene sporta denuncia. Con questa iniziativa, il Veneto si conferma tra le Regioni più avanzate nella tutela del personale sanitario, adottando soluzioni tecnologiche per rendere gli ospedali più sicuri.

Aumentano i centri per i disturbi alimentari: un passo avanti nella salute pubblica

Secondo l’Istituto Superiore della Sanità il numero dei centri dedicati ai disturbi alimentari è salito a 214, un incremento notevole rispetto ai 180 registrati nell’ottobre 2024. Questo aumento non è solo una questione di numeri, ma rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro un problema che colpisce sempre più persone, soprattutto giovani.

Un aspetto particolarmente rilevante di questa crescita è l’attenzione rivolta ai pazienti più giovani. Un centro su cinque è attrezzato per fornire assistenza anche ai minori di sei anni, un dato che sottolinea l’importanza di intervenire precocemente. Inoltre, il 51% dei centri è in grado di accogliere ragazzi e ragazze tra i 7 e i 12 anni. Questa capacità di adattamento alle esigenze dei più piccoli è cruciale, poiché i disturbi alimentari possono manifestarsi già in tenera età, con conseguenze che si protraggono nel tempo se non affrontate adeguatamente.

L’espansione della rete di centri per i disturbi alimentari in Italia non è uniforme, ma presenta delle peculiarità territoriali. Al Nord si contano 79 centri, mentre il Centro Italia ne ospita 34. Al Sud e nelle isole, invece, sono presenti 51 strutture. Questa distribuzione riflette in parte le differenze socio-economiche e culturali tra le diverse aree del Paese, ma anche la crescente consapevolezza della necessità di affrontare i disturbi alimentari in modo capillare e accessibile.

In Veneto nel biennio 2022-2023 sono state registrate 1.350 prime visite, 3.000 pazienti seguiti, 1.000 ricoveri e 350 accessi al Pronto Soccorso, numeri rilevanti. E il Veneto è ben strutturato su questo fronte, con due Centri di Riferimento regionali (le Azienda Ospedaliere di Padova e Verona) tre provinciali (le Ullss 2 Marca Trevigiana, 4 Veneto Orientale e 8 Berica) e ambulatori specifici in tutte le Ullss. Sono 14 attualmente le strutture venete specializzate secondo l’Istituto Superiore di Sanità.

La crescita dei centri per i disturbi alimentari è anche un riflesso di una maggiore consapevolezza sociale. Sempre più persone riconoscono l’importanza di affrontare questi problemi con serietà e competenza, ma è essenziale promuovere campagne di sensibilizzazione e prevenzione che coinvolgano scuole, famiglie e comunità, per creare un ambiente che favorisca il benessere psicofisico e riduca lo stigma associato ai disturbi alimentari.

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Il riconoscimento. Conquistata la prima posizione nazionale insieme a Roma, Napoli, Bologna e Palermo

Gli Ospedali Riuniti Padova Sud tra i migliori centri della Scuola italiana di alta formazione in epatologia

Gli Ospedali Riuniti Padova Sud rientrano nella “Top 5” della Scuola di alta formazione in Epatologia, selezionata dalla Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI). Oltre a Schiavonia, ne fanno parte Roma, Napoli, Bologna e Palermo. La Scuola, strutturata su due anni, ha raggiunto la metà del percorso: dopo la fase teorica, è iniziata la pratica, con un ruolo di primo piano per il presidio veneto.

A marzo gli Ospedali Riuniti Padova Sud hanno ospitato la sessione pratica, coinvolgendo otto dei 32 specialisti in Medicina Interna provenienti da tutta Italia, in stretta collaborazione con i presidi di Schiavonia e Piove di Sacco. Le esercitazioni sulle patologie epatiche si svolgono nell’Unità di Epatologia guidata dal dr. Alessandro Vario, sotto la supervisione della dott.ssa Lucia Leone, direttrice della UOC Medicina. La regia dell’evento è affidata al dr. Giancarlo Parisi, direttore della UOC Medicina Interna, responsabile del Dipartimento di Area Medica dell’ospedale “Immacolata Concezione” di Piove di Sacco e coordinatore della Scuola italiana di alta formazione in Epatologia.

“I dati ISTAT a livello nazionale mostrano che ogni anno si registrano oltre 11.000

decessi per cirrosi o tumore epatico –spiega il dr. Parisi –. In Italia si contano più di 2,5 milioni di persone con infezione epatica da virus B e C, senza contare le epatopatie alcoliche, autoimmuni e metaboliche, queste ultime in forte aumento”.

“L’impatto delle patologie epatiche sull’assistenza ospedaliera è elevato, e il loro trattamento ricade spesso su Gastroenterologia, Malattie Infettive e soprattutto Medicina Interna, per la capacità di gestire pazienti complessi e la

disponibilità di posti letto. Dai dati SDO emerge che il 46% delle dimissioni ospedaliere con diagnosi principale di cirrosi epatica avviene proprio dai reparti di Medicina Interna, dove sono collocati molti centri epatologici” continua il dr. Parisi. Alla luce di questi numeri, FADOI ha deciso di investire nella formazione avanzata dei propri specialisti, e la Scuola di alta formazione rappresenta un’opportunità qualificata per perfezionare le competenze in epatologia.

Redazione Salute

Padova: droni a idrogeno per il trasporto dei medicinali

Rivoluzione tecnologica per consegne rapide di medicinali e materiali biologici

Un passo avanti nel trasporto sanitario grazie alla mobilità aerea avanzata. Il gruppo Save ha presentato oggi il progetto “Sandbox”, che prevede l’uso di droni a idrogeno per il trasferimento rapido di merci sanitarie. L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con la Regione Veneto e Enac, punta a migliorare la logistica ospedaliera attraverso soluzioni innovative ed ecologiche. Il progetto nasce dall’accordo per la Advanced Air Mobility firmato da Enac, Regione Veneto e Gruppo Save nel maggio 2024, in occasione dell’evento Space Meetings Veneto. Coinvolge anche H2C, specializzata in infrastrutture energetiche, e Heron Air, che gestisce l’aeroporto di Padova. La città

è stata scelta per la presenza di importanti centri medici internazionali, dove la rapidità delle consegne di farmaci e campioni biologici è cruciale. I droni a idrogeno offrono vantaggi ambientali e operativi: possono coprire fino a 100 chilometri, trasportando un carico massimo di 5 kg. Il rifornimento richiede solo due minuti, e il consumo di idrogeno verde è di appena 340 grammi per volo a pieno carico. Con una velocità massima di 55 km/h, rappresentano una svolta nella logistica sanitaria, garantendo consegne rapide e sostenibili. L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di sviluppo della mobilità aerea avanzata, con l’obiettivo di rendere più efficienti e sostenibili i trasporti urbani e sanitari. (r. s.)

Chirurgia d’urgenza a Padova: un’eccellenza operativa H24

Gli interventi urgenti, ovvero non programmati, rappresentano il 20% dell’attività chirurgica dell’Azienda e richiedono un impegno straordinario. Le patologie trattate spaziano da emergenze addominali a problematiche del tratto gastrointestinale. L’approccio più efficace per la gestione specialistica di questi casi è la creazione di un’équipe dedicata con una sala operatoria operativa 24 ore su 24. Padova è stata tra le prime realtà sanitarie italiane a istituire un reparto specializzato di chirurgia d’urgenza. La UOSD Chirurgia d’Urgenza, diretta dal dott. Gianfranco Da Dalt, gestisce interventi emergenti in collaborazione con la UOC Accettazione e Pronto Soccorso, le Chirurgie Specialistiche e la UOC Anestesia e Rianimazione. Ogni anno si registrano circa 1200 ricoveri e 800 interventi chirurgici urgenti. Nel 2024, sono stati trattati 101 politraumi e realizzate 61 procedure di radiologia interventistica. Il 30% degli interventi si svolge in orario notturno, mentre il 52% avviene con chirurgia tradizionale e il 48% in laparoscopia. La Chirurgia d’Urgenza si distingue per la gestione multidisciplinare del paziente politraumatizzato e per il trattamento tempestivo di emergenze oncologiche addominali e patologie acute benigne, tra cui diverticoliti complicate, appendiciti, colecistiti acute, ernie incarcerate, occlusioni intestinali ed emorragie gastrointestinali. Oltre all’attività operativa, l’équipe della UOSD segue i pazienti stabilizzati che necessitano successivamente di interventi chirurgici elettivi. Inoltre, il reparto è sede formativa per la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale e per gli studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova.

Un modello di eccellenza che coniuga prontezza operativa, innovazione e alta formazione. (p. b.)

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Innovazione. Un intervento pionieristico rivoluziona il trattamento dell’endocardite in pazienti non operabili

Primo intervento mondiale per l’endocardite infettiva

Innovazione in cardiochirurgia: primo intervento al mondo per l’endocardite infettiva in pazienti non operabili. Un progresso straordinario nel campo della cardiochirurgia si è realizzato con il primo intervento globale di rimozione di una vegetazione endocarditica dall’aorta ascendente su un cuore battente, senza l’utilizzo di circolazione extracorporea e attraverso un’incisione di soli 4 cm. La procedura è stata eseguita in una sala ibrida, segnando un’importante svolta nel trattamento di una condizione complessa. L’équipe medica dell’Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedale Università Padova , sotto la guida del professor Gino Gerosa, ha condotto questo intervento innovativo su un paziente di 81 anni, già sottoposto a sostituzione valvolare aortica nel 2018. Il paziente presentava diversi fattori di rischio cardiovascolare, tra cui ipertensione, diabete mellito di tipo 2, fibrillazione atriale e una pregressa arteriopatia trattata chirurgicamente. A causa del precedente intervento a torace aperto, il tradizionale approccio cardiochirurgico comportava un altissimo rischio di sanguinamento e gravi complicazioni neurologiche legate a emorragie cerebrali. L’innovativa tecnica microinvasiva ha invece consentito un accesso ridotto, mantenendo il cuore in attività e utilizzando un supporto emodinamico in “ECMO like configuration” con un basso dosaggio di eparina. Il decorso post-operatorio del paziente è stato positivo: è stato estubato il giorno seguente all’intervento e ha trascorso cinque giorni in terapia intensiva, ottenendo un completo recupero neurologico. Attualmente, sta seguendo un programma di riabilitazione che ne favorisce il pieno ritorno alla salute.

Padova: nasce il progetto ALT, arresto cardiaco limitato nel tempo

A Padova prende il via il progetto ALT (Arresto cardiaco Limitato nel Tempo), un’innovativa iniziativa che amplia le possibilità di trattamento dell’arresto cardiaco, grazie alla collaborazione tra SUEM 118, Cardiochirurgia e Servizio Perfusionisti dell’Azienda Ospedaliera. Il cuore del progetto è l’impiego in emergenza dell’ECMO, una macchina cuorepolmone miniaturizzata che permette di supportare la funzione cardiaca e polmonare, garantendo una perfusione adeguata anche nei momenti critici. Nell’iniziativa viene utilizzato il CARL, il più avanzato sistema ECMO attualmente disponibile. Questo strumento permette di mantenere ossigenati gli organi vitali, riducendo il rischio di danni cerebrali e aumentando la possibilità di ripresa del paziente. L’utilizzo del CARL direttamente in ambulanza rappresenta una prima assoluta in Italia e potrebbe rivoluzionare l’approccio ai casi di arresto cardiaco. Ogni anno, solo nella città di Padova, si verificano circa 200 arresti car-

diaci, mentre in tutta la provincia il numero sale a 700. Grazie all’introduzione di questa tecnologia, sarà possibile intervenire su circa 70 pazienti all’anno, selezionati tra coloro che si trovano in arresto cardiaco da non più di 30 minuti e con un’età compresa tra i 15 e i 70 anni. Il protocollo prevede l’intervento di due ambulanze: la prima arriva sul posto per effettuare la diagnosi e avviare il massaggiatore cardiaco meccanico, garantendo le manovre rianimatorie iniziali. La seconda ambulanza, dotata di ECMO, arriva subito dopo e i medici procedono con l’impianto direttamente sul posto. Questa procedura richiede circa 15 minuti, al termine dei quali il cuore del paziente viene completamente supportato dalla macchina. Questo nuovo approccio si inserisce all’interno del programma ECMO già attivo presso la Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera, con l’obiettivo di migliorare i tempi di intervento, aumentare le probabilità di sopravvivenza e preservare la qualità della vita dei

pazienti. La sperimentazione durerà tre mesi e coinvolgerà le équipe del prof. Gino Gerosa, direttore della Cardiochirurgia, del dott. Andrea Paoli, direttore SUEM 118, e del dott. Fabio Zanella, coordinatore del Servizio Perfusionisti. Se i risultati saranno positivi, il servizio diventerà operativo in modo definitivo a partire dall’estate, offrendo così un’importante innovazione nella gestione dell’arresto cardiaco sul territorio.

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A tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose

TORTINI DI AGRETTI

Sono dei rustici semplici e sfiziosi, perfetti per la stagione primaverile. Sono semplicissimi da realizzare e molto veloci.

Ingredienti: Per la pasta brisée: farina di tipo 2 200 gr; olio extravergine di oliva 80 gr; acqua fredda 70 gr; sale. Per il ripieno: robiola 200 gr; 2 uova medie; agretti 300 gr; latte 80 gr; parmigiano grattugiato 60 gr; 1 cipollotto; sale e pepe

Preparazione: Per la pasta brisé mescolare la farina con l’olio in un mixer fino a ottenere un composto sabbioso. Aggiungere acqua e sale, poi impastare fino a ottenere un panetto omogeneo. Lavorarlo a mano per qualche minuto, avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare.Tritare il cipollotto e soffriggerlo con un filo d’olio. Aggiungere gli agretti e cuocere a fuoco medio per 15 minuti, mescolando e aggiungendo un po’ d’acqua se necessario. Salare e pepare, poi lasciar intiepidire. Mescolare la robiola con le uova, un pizzico di sale e pepe. Aggiungere il latte e amalgamare bene. Incorporare 40 g di parmigiano grattugiato. Stendere la pasta brisée a 2-3 mm di spessore e ritagliare 4 dischi. Foderare gli stampini e bucherellare il fondo con una forchetta. Distribuire gli agretti e versare sopra la crema di formaggio. Spolverare con il parmigiano rimanente. Cuocere in forno a 180°C per 20 minuti, finché i tortini saranno dorati.

VELLUTATA

DI ASPARAGI E PATATE

Un piatto leggero ma gustoso e di grande effetto. Servita tiepida e in piccole porzioni, la vellutata può essere un antipasto per una cena, oppure come primo piatto dal sapore morbido e delicato. Ingredienti: : 500 g di asparagi; 300 g di patate; 1 cipolla; 750 ml di brodo vegetale2 cucchiai di olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.

Preparazione: Lavare gli asparagi, privarli della parte dura del gambo e tagliarli a pezzi. Tritare la cipolla e soffriggerla in una pentola con l’olio extravergine d’oliva.Aggiungere le patate sbucciate e tagliate a cubetti, seguite dagli asparagi. Coprire il tutto con il brodo vegetale e lasciare cuocere per circa 25 minuti. Quando le verdure sono morbide, frullare il composto con un mixer a immersione fino a ottenere una crema liscia.Servire la vellutata calda, con un filo d’olio e pepe nero macinato.

FUGASSA VENETA

Un dolce tipico del periodo pasquale. Ideale da portare come merenda per le prime scampagnate all’aria aperta. È una preparazione molto complessa, perché comprende diversi impasti che richiedono ben tre lievitazioni..

Ingredienti: 250 g di farina 00; 250 g di farina manitoba; 70 ml di latte tiepido; 4 uova; 20 g di lievito di birra fresco; 150 g di zucchero; 100 g di burro a temperatura ambiente; q.b. di sale; 1 buccia di arancia e di limone grattugiata

Preparazione: Sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido, aggiungendo 20 gr di zucchero e 100 gr di un mix delle due farine. Mescolare per ottenere un impasto morbido: avvolgere con un panno leggermente umido e lasciare riposare per circa un’ora. Primo impasto: unire i 200 gr. di farina, le due uova e gli 80 gr. di zucchero. Aggiungere il lievitino e iniziare a lavorare il tutto finché l’impasto non sarà elastico. Successivamente unire i 50 gr. di burro morbido a piccoli, lavorare il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e morbido. Lasciare riposare circa per tre ore. Secondo impasto: aggiungere i restanti ingredienti e unire al primo impasto, che nel frattempo sarà lievitato. A lievitazione avvenuta, disporre la pasta su una teglia rotonda, con i bordi alti, rivestita da carta da forno, cospargerla con le mandorle pelate e tagliate a metà nel senso della lunghezza, la granella di zucchero e un po’ di zucchero a velo. Infornare in forno statico a 180° per circa 30 minuti affinché la focaccia pasquale mantenga la sua morbidezza e leggerezza.

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Rubrica a cura di Sara Busato
Piatti gustosi per festeggiare con golosità la Pasqua
La fugassa di Nonno Colussi

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