Endocrinologia, l’Azienda Ulss5 punto di riferimento per il territorio
Il conto alla rovescia
Le elezioni regionali si avvicinano, ma non troppo. Se fino a poco fa sembrava ormai assodato che si sarebbe votato il prossimo autunno, a sparigliare le carte, con un colpo a sorpresa di fronte allo stesso Zaia, ci ha pensato il ministro dell’Interno che ha rotto il tabù delle elezioni nella primavera 2026. Al di là del vivace dibattito che ne è scaturito resta un dato di fatto, il conto alla rovescia, più o meno lungo, è iniziato.
Anche se i partiti e le coalizioni non appaino, almeno al momento, particolarmente lanciati nello sprint finale, nonostante manchino pochi mesi e di mezzo ci sia anche l’estate, periodo storicamente molto complicato per fare campagna elettorale.
Il centrodestra è alle prese con il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia.
Quando scriviamo queste righe non conosciamo ancora l’esito del pronunciamento della Consulta sulla possibilità per i Presidenti, in questo caso Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania, di essere eletti per un ulteriore mandato, ma i pronostici, in questo senso, non consentono loro di sperarci troppo.
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Vola il turismo in Veneto, superati i 73 milioni di presenze, Caner: “siamo la destinazione di riferimento”
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Sostenibilità, il Veneto fa scuola, Confindustria Veneto Est: “Le imprese green crescono più del doppio”
DISPERAZIONE ABITATIVA:
Rosolina supera nettamente la media provinciale, con un incremento significativo dei prezzi di vendita e affitto. Le località costiere continuano ad attirare investimenti, con un impatto evidente sulle quotazioni immobiliari
INAUGURATO
L’inaugurazione del primo lotto della ciclovia VenTo segna un passo fondamentale nella realizzazione del percorso ciclabile nazionale che collegherà Venezia a Torino
Il ministro dell’Interno ribadisce l’autonomia delle Regioni nella scelta della data, Zaia: “Cosi possiamo anche risparmiare”
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Diritto alla casa, questione sociale
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
elle ore in cui “la Piazza” era ormai pronta per andare in stampa, con l’approfondimento “Dentro la notizia” dedicato all’emergenza abitativa, a Roma si apriva la prima conferenza internazionale sulla casa “All we need is HOME”. Un titolo azzeccato, grazie ai Beatles ovviamente per l’ispirazione, che va subito al cuore del problema: la casa è un diritto, o almeno dovrebbe esserlo, perché senza casa viene meno anche la tenuta sociale, insieme alla dignità delle persone
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Porto Tolle: Al via i lavori per la rinaturazione del Po
Il grande progetto di Rinaturazione del Po, finanziato dal Pnrr-Next Generation Eu con un investimento totale di 357 milioni di euro, segna un passo decisivo verso il ripristino ambientale del principale corso d’acqua italiano. Il Programma d’Azione prevede 56 schede di interventi distribuiti nelle quattro regioni attraversate dal Po, con l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo) come soggetto attuatore. Gli interventi si propongono di ripristinare la morfologia naturale del fiume più lungo d’Italia, migliorare la biodiversità e garantire una gestione più sostenibile delle risorse idriche.
Tra le azioni principali figurano la riqualificazione e riattivazione di lanche e rami abbandonati, opere di protezione arginale mediante diaframmi, la riforestazione diffusa e il contrasto alle specie vegetali invasive. Un piano ambizioso che mira a riequilibrare l’ecosistema fluviale e a rafforzarne la resilienza ai cambiamenti climatici.
Tra le opere di rilievo si evidenziano le schede di interventi numero 50 e 53. La prima riguarda Volta Vaccari, un’isola fluviale situata tra la biforcazione del Po delle Tolle e il Po di Venezia, nel punto in cui quest’ultimo diventa Po della Pila. L’investimento di 1,4 milioni di euro interesserà un’area di 39 ettari, con lavori finalizzati alla riqualificazione ambientale.
L’Oasi di Ca’ Mello e il Bosco della Donzella, nel comune di Porto Tolle, sono al centro della scheda 53, con un finanziamento di 1,2 milioni di euro. Il progetto prevede la riattivazione di cinque ettari di zone umide e il controllo delle specie alloctone su circa ottantacinque ettari, favorendo la formazione di nuovi specchi d’acqua e la conservazione del patrimonio floristico ed ecosistemico dell’area.
Guendalina Ferro
Lavori a Volta Vaccari, Oasi di Ca’ Mello e Bosco della Donzella
Diritto alla casa, questione sociale
La conferenza di Roma, alla quale hanno partecipato anche alcuni amministratori delle città venete, è stata l’occasione per fare il punto con rappresentanti di città ed istituzioni europee sulle politiche abitative in Italia e in Europa e su alcuni temi urgenti come l’edilizia residenziale pubblica, le agenzie sociali per l’abitare, la carenza di affitti e l’energia verde e il consumo di suolo. L’intento è scambiare buone pratiche, cercare soluzioni, proporre politiche sulla casa. Nella speranza che qualcosa si muova anche a livello nazionale perché “è ora di mettere il diritto alla casa, la protezione delle famiglie vulnerabili e la transizione energetica in cima all’agenda”. L’incontro internazionale ha cercato di fornire uno strumento utile agli amministratori pubblici, locali e nazionali, che quotidianamente devono confrontarsi con il fenomeno della precarietà abitativa, per interpretare la realtà e selezionare le esperienze positive già esistenti. In questi anni, hanno sottolineato gli esperti, cambiamenti radicali si sono manifestati nella società, nella famiglia e nella condizione economica della popolazione. La domanda di alloggi a prezzi accessibili supera di gran lunga l’offerta, creando una situazione di crisi che colpisce persone di tutte le età e famiglie di tutte le dimensioni, in particolare nei contesti cittadini dove più grave è il deficit di patrimonio pubblico. È uno scenario purtroppo in crescita, aggravato dall’ampliamento delle diseguaglianze economiche e sociali e dall’impoverimento della classe media. Tante persone si vedono negato un diritto, quello all’abitare, che è un diritto essenziale per il pieno riconoscimento della dignità di ogni persona e, in seconda battuta, dei suoi diritti di cittadinanza. L’obiettivo si è ampliato rispetto al passato: occorre rispondere anche all’esigenza di nuove residenze ad affitti calmierati, rivolte a quelle fasce intermedie che non riescono a soddisfare il proprio bisogno sul mercato per ragioni economiche e per assenza di un’offerta adeguata, e che però non rientrano nei requisiti per l’assegnazione di alloggi popolari. Questa categoria comprende una varietà di tipologie come giovani coppie a basso reddito, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti, lavoratori fuori sede, immigrati. La conferenza ha approfondito le esperienze delle Agenzie sociali per l’Abitare, uno strumento pubblico già presente a Torino, Milano, Napoli, Firenze e Modena, per calmierare il mercato degli affitti residenziali. Lo scopo è reperire alloggi nel mercato privato tramite accordi con i proprietari, in modo da arrivare ad affitti a canone concordato. Una soluzione ancora poco praticata nelle nostre città.
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Mario Mantovan scalda i motori in vista delle prossime comunali
M ario Mantovan, primo a ufficializzare la candidatura a sindaco di Porto Viro è già nel pieno della campagna elettorale, in attesa delle mosse degli altri schieramenti. Attivissimo sui social e in piazza, il consigliere di minoranza osserva: “Porto Viro deve tornare ad
paura e aprono la porta solo al suono del campanello. Episodi di degrado, irregolarità e scarsa vigilanza hanno portato troppi cittadini a sentirsi in pericolo. La sicurezza non è un lusso, ma un diritto, la normalità: e sarà la nostra priorità assoluta”. Il piano per garantire ordine
essere una città sicura: la sicurezza è un tema a cui ho dedicato gran parte del mio lavoro, che mi è sempre stato a cuore e soprattutto ora merita priorità ed attenzione. Dialogando con i cittadini in questo periodo, è evidente come il senso di insicurezza e pericolo sia rilevante per famiglie, anziani, giovani e commercianti - che oramai si chiudono nei loro negozi per
e legalità, Mantovan, lo ha affidato ad un corposo elenco: raddoppio del numero degli agenti di polizia locale e controlli rigorosi su residenze, ospitalità e permessi di soggiorno; massima collaborazione e operazioni congiunte con Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato per intensificare la sorveglianza. Ed ancora controllo di vicinato, strumenti moderni come
bodycam e aumento delle telecamere. “La sicurezza si fa con la presenza sul territorio, non con le promesse o l’acquisto di telelaser che rimangono negli scatoloni” ha aggiunto Mantovan, che sui social ha lanciato il gioco “Se io fossi un amministratore” invitando i cittadini a scrivere alla mail mantovan. mario@comune.portoviro.ro.it “qualsiasi tipo di idea concreta per far ripartire la città: le idee verranno valutate, inserite nel programma elettorale e ci impegneremo per realizzarle. Le iniziative devono partire da tut-
ti noi: il mio obiettivo è creare una Porto Viro più inclusiva, dinamica, giovane e vivace”. Altra tematica a cuore al candidato la crisi dei mercati settimanali: “Il mercato comunale è una delle identità di un paese, è tradizione. Oltre ad essere un luogo di scambio commerciale è luogo di ritrovo, incontri, passeggiate, sostegno alle piccole attività. I nostri mercati stanno attraversando una crisi senza precedenti. Tuttavia mentre altrove, vedi Porto Tolle, si prendono provvedimenti e si riorganizzano gli spazi, a Porto Viro è
tutto fermo: è finito il tempo dei selfie e delle promesse, servono azioni concrete.”
E proprio al mercato di Contarina, Mantovan era presente con un banchetto/raccolta firme per una petizione per rimuovere i cassonetti da Piazza Repubblica: “Dopo otto mesi di battaglia, questa è una vittoria delle 300 persone che hanno firmato la petizione: quei cassonetti, oltre a generare brutti odori e non essere belli da vedere, erano anche poco sicuri in quanto limitavano la visibilità”. Fabio Pregnolato
Panizzo e Capanna in corsa per la fascia da primo cittadino
La data della consultazione elettorale è ufficiale e il conto alla rovescia cominciato. Il tempo stringe: le liste con i nomi dei candidati andranno depositate entro il 26 aprile e il 25 e 26 maggio Porto Viro andrà al voto anticipato dopo l’esperienza di Valeria Mantovan, eletta nel 2022 e decaduta a settembre scorso per occupare il posto di assessore regionale. L’ex sindaca non starà a guardare: in un recente congresso del suo partito, Fratelli d’Italia, è stato eletto coordinatore del circolo cittadino Stefano Permunian, attualmente a capo del consiglio comunale. “Buon lavoro a Stefano e a tutti i militanti che lo affiancheranno dentro e fuori il direttivo locale. Pronti per le prossime sfide” ha scritto Mantovan, lasciando intendere la sua preferenza per la prossima guida della città. Restando nel centrodestra anche la Lega
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ha già svelato il suo candidato alla corsa: Michele Capanna, cardiologo, assessore allo sport, ente parco e ambiente. Della squadra uscente, anche il vicesindaco Thomas Giacon ha fatto sapere di essere della partita: “Di sicuro non me ne starò a guardare, perché in mezzo al caos e alle difficoltà quotidiane, fino all’ultimo rispetterò l’impegno preso per Porto Viro” ha rivelato in un post. New entry quella di Armida Panizzo, dirigente del Comune di Porto Tolle, che propone
una campagna elettorale vecchio stile, anche lei nel solco di centrodestra con la squadra di ‘Porto Viro al centro’: “Il nostro programma elettorale non avrà obiettivi pretenziosi ma si articolerà attraverso dei punti volti a migliorare la qualità della vita dei portoviresi. Verranno coinvolti i servizi, le attività e, soprattutto, i cittadini che devono tornare protagonisti della vita cittadina. Sobrietà, dialogo e decoro: questi i tre punti fondamentali della campagna elettorale”. (f.p.)
Mario Mantovan
Armida Panizzo Michele Capanna
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Rosolina come Cortina: affitti da record, case da sogno, ma solo per chi può permettersele
Una panoramica dei prezzi di vendita e affitto nelle diverse località, con una crescita importante nelle zone più turistiche e ben servite
Il mercato immobiliare del Polesine mostra una notevole vivacità nei primi mesi del 2025, con variazioni significative nei prezzi di vendita e affitto tra i comuni di Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina. Quest’ultima si distingue per i valori più elevati, superando nettamente la media provinciale. A febbraio 2025, Rosolina ha registrato un prezzo medio di vendita di 2.787 euro al metro quadro, un valore che eclissa la media provinciale di 1.052 euro. Anche sul fronte degli affitti, Rosolina si posiziona in cima alla classifica con 18,88 euro al mese per metro quadro,
segnando un incremento del 73,85% rispetto a febbraio 2024. Questo dato supera di gran lunga la media provinciale di 8,06 euro. Porto Viro segue con prezzi di vendita di 981 euro al metro quadro, leggermente inferiori alla media provinciale. Tuttavia, il mercato degli affitti mostra una dinamica interessante, con un prezzo medio di 10,05 euro al mese per metro quadro, superiore alla media provinciale. Questo valore rappresenta un aumento del 54,38% rispetto a febbraio 2024. Porto Tolle si caratterizza per un mercato più stabile, con prezzi di vendita di 732 euro al
metro quadro, inferiori sia alla media provinciale che a quelli di Porto Viro e Rosolina. Anche gli affitti si attestano su valori più contenuti, con una media di 7,11 euro al mese per metro quadro, comunque in aumento rispetto all’anno precedente. Per la vendita Rosolina si conferma la località più esclusiva, con prezzi quasi tripli rispetto alla media provinciale. Porto Viro si colloca in una fascia intermedia, mentre Porto Tolle offre le soluzioni più economiche. Anche negli affitti, Rosolina primeggia con valori molto elevati, seguita da Porto Viro. Porto Tolle presenta i prezzi più accessibili. L’analisi del mercato evidenzia dunque un forte divario tra le diverse località del Polesine. Rosolina si conferma la meta più esclusiva,
con prezzi di vendita e affitto significativamente superiori alla media. Porto Viro si posiziona in una fascia intermedia, mostrando una crescita solida, mentre Porto Tolle rimane l’opzione più accessibile per chi cerca soluzioni più economiche. Questa eterogeneità riflette un crescente
Porto Tolle non grida allarme, ma la casa è un problema per chi vuole restare
Si può parlare di emergenza abitativa a Porto Tolle?
“Non parlerei di emergenza, ed è un aspetto positivo. Tuttavia, ci sono alcune criticità da affrontare, in particolare nella gestione degli immobili Ater. Da un lato, i tempi di attesa per le graduatorie sono troppo lunghi, dall’altro molti alloggi necessitano di interventi di manutenzione, il che rallenta ulteriormente le assegnazioni”.
La situazione è diversa per gli immobili di residenza pubblica?
“Per gli immobili di residenza pubblica la gestione è diretta, il che rende i procedimenti più
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agili. Come amministrazione, abbiamo attivato un progetto di housing sociale, per venire in-
contro a chi vive una situazione di difficoltà abitativa. Questa iniziativa sperimentale nasce con
l’intento di supportare i servizi sociali e favorire una rete di collaborazione tra i vari soggetti coinvolti nella gestione di situazioni di disagio. Crediamo fermamente che avere una casa rappresenti una condizione fondamentale per il benessere sociale ed economico di ogni persona o famiglia. Il nostro obiettivo è affiancare chi è in difficoltà nella ricerca di soluzioni concrete per migliorare le proprie condizioni di vita”.
Il tema della casa è rilevante per tutta la comunità.
“Assolutamente. Il nostro comune conta 8733 abitanti, di cui
interesse per le località costiere, con un impatto evidente sulle quotazioni immobiliari. L’andamento del mercato suggerisce che la domanda per immobili in aree turistiche e ben servite continuerà a sostenere i prezzi nei prossimi mesi.
Sara Busato
una buona parte è costituita da persone anziane. I giovani che decidono di rimanere a Porto Tolle per motivi di lavoro si trovano ad affrontare il problema degli affitti elevati e dei prezzi delle abitazioni, che non sono alla portata di tutti. Negli ultimi anni, molti giovani hanno scelto di trasferirsi in altre province del Veneto, contribuendo all’incremento della popolazione anziana. Sebbene non vi sia un’emergenza abitativa vera e propria, la nostra rete sociale è solida e ben radicata, e questo permette di affrontare al meglio le difficoltà”. (s.b.)
Massimo, anni 43 montatore di Tecno Crane da 34 anni.
Mercato immobiliare, due pesi due misure: case di pregio o case per disperati
Il mercato immobiliare continua a essere fortemente influenzato dalle dinamiche economiche e sociodemografiche. La disponibilità e i prezzi degli immobili variano significativamente a seconda della posizione: più ci si avvicina ai centri urbani o alle aree con maggiori servizi, più crescono i costi e le difficoltà nel reperire immobili. Lo conferma il Dott. Andrea Binello, Direttore Generale di Banca Annia, che sottolinea come l’andamento dei tassi di interesse abbia inciso sul numero di compravendite e mutui.
Dopo aver toccato il picco massimo tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, l’aumento dei tassi ha inizialmente ridotto le transazioni immobiliari. Tuttavia, a partire da settembre 2024, la diminuzione dei tassi e un lento recupero del potere d’acquisto delle famiglie hanno contribuito a una ripresa delle compravendite. Persistono, invece, difficoltà nel reperire appartamenti in affitto, a causa di una domanda in costante crescita per motivi di studio, lavoro e turismo, a fronte di un’offerta stabile.
Veneto, i nuovi mutui hanno registrato una flessione dell’11,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in attenuazione rispetto al calo del semestre precedente (-23,4%). Tale riduzione è stata in parte mitigata dal progressivo calo dei tassi di interesse: tra la fine del 2023 e il secondo trimestre del 2024, il tasso medio sui mutui a tasso fisso è sceso di 0,7 punti percentuali, mentre quello sui mutui indicizzati è diminuito di 0,4 punti. Alla fine del secondo trimestre 2024, la quota di nuovi mutui a tasso fisso ha raggiunto il 92,7%, rendendo il tasso fisso la scelta predominante. Tuttavia, tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, la tendenza si sta invertendo: il calo dei tassi (ormai ridotti di 1,5 punti) sta spingendo una crescente domanda verso il tasso variabile, ora più conveniente. Banca Annia, solo nel 2024, ha erogato oltre 700 mutui per la prima casa,
rappresenta una soluzione concreta. Dal 2013, questo strumento ha permesso l’erogazione di oltre 90.000 mutui ipotecari per un valore complessivo di oltre 10 miliardi di euro, con il 58% dei beneficiari compresi tra i 20 e i 35 anni.
Con il Decreto Sostegni bis del 2021 e le successive proroghe fino al 2024, i requisiti per accedere alle garanzie statali sono stati aggiornati: età inferiore a 36 anni, Isee non superiore a 40.000 euro e l’assenza di altri immobili di proprietà. Grazie a queste condizioni, le banche possono erogare mutui fino al 100% del valore dell’immobile, facilitando l’accesso alla prima casa per le giovani generazioni.
In conclusione, il mercato immobiliare sta attraversando una fase di trasformazione, caratterizzata da un progressivo riequilibrio tra domanda e offerta e da
I prezzi e la disponibilità degli immobili sono fortemente legati alla posizione, con una crescente difficoltà nel reperire abitazioni nei centri urbani. La flessione dei tassi di interesse ha incentivato una ripresa nelle compravendite, mentre persiste la scarsità di appartamenti in affitto
Negli ultimi anni, il mercato immobiliare si è polarizzato verso due estremi: da un lato, la domanda di immobili di ampia metratura e di pregio, caratterizzati da elevata classe energetica, ampi spazi e servizi; dall’altro, l’interesse per immobili a prezzo contenuto, destinati a residenza per categorie con minori possibilità economiche o per l’affitto. Questo trend ha influenzato l’andamento delle compravendite e le strategie di investimento. Nel primo semestre del 2024, in
per un valore complessivo di oltre 80 milioni di euro.
I giovani rappresentano una delle categorie più svantaggiate nell’accesso alla casa, a causa di redditi bassi e instabili e della difficoltà ad accumulare risparmi. Il
nuove opportunità per giovani e imprese. Il ruolo delle banche rimane cruciale nel sostenere l’accesso alla casa e nel supportare lo sviluppo del comparto edilizio.
Sara Busato
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Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa,
Prevenzione. L’evento
”Ocjo alla Sicurezza”: il teatro per educare al lavoro sicuro
U n pubblico attento, un messaggio forte e chiaro, e un gruppo di giovani spettatori che ha dimostrato di saper ascoltare e riflettere. L’evento teatrale itinerante “Ocjo alla Sicurezza”, che dal 2005 ha attraversato 11 regioni e superato le 200 repliche, ha fatto tappa all’Eracle di Porto Viro, portando sul palco un tema fondamentale: la sicurezza sul lavoro. Grazie alla collaborazione tra Delta Group Agroalimentare e Confindustria Veneto Est, la cultura della sicurezza è stata al centro della scena, coinvolgendo studenti e lavoratori in un’esperienza che ha superato la semplice informazione, lasciando un segno profondo sulla consapevolezza e la responsabilità individuale.
il territorio di Rovigo di Confindustria Veneto Est e presidente di Delta Group Agroalimentare Srl -. Garantire sicurezza significa in-
vestire nel futuro. Il diritto di partire per il lavoro e tornare a casa sani e salvi è imprescindibile”. L’incontro ha dimostrato che
la sicurezza può essere raccontata in modi diversi, toccando le corde giuste per far breccia nelle nuove generazioni. “Proveniamo da esperienze di stage nel settore metalmeccanico e questa rappresentazione ci ha fatto capire che non bisogna mai dare per scontate le norme di sicurezza”, hanno affermato gli studenti dell’Enaip, riconoscendo il valore di un evento capace di parlare loro in modo diretto e coinvolgente. Il messaggio è arrivato forte e chiaro: la sicurezza non è solo un obbligo, ma un dovere collettivo. Guendalina Ferro
La città celebra i 30 anni
Un sole primaverile ha incorniciato i festeggiamenti per i 30 anni dalla rinascita di Porto Viro. Dopo essere state unite dal 1928 al 1937 per iniziativa dell’ammiraglio Luigi Arcangeli, Contarina e Donada nel 1995 si sono nuovamente fuse per una scelta coraggiosa dei suoi cittadini alle urne l’anno prima, che le ha portate ad essere il terzo comune della provincia di Rovigo per popolazione e il secondo per estensione. Fitto il programma della giornata: il ritrovo in piazza Caduti Triestini ha dato modo di svelare una targa sul monumento del Bersagliere a ricordo dei 50 anni della sezione di ‘Porto Viro Delta del Po’. Correva infatti il 1975
Tra il pubblico, oltre a imprenditori e autorità locali, erano presenti gli studenti dell’Enaip di Porto Viro e dell’Ipsia di Rovigo, ai quali si è rivolto Flavio Frigè, socio Anmil, vittima di un grave incidente sul lavoro e interprete di sé stesso. Con un racconto toccante e intenso, Frigè ha riportato la platea a quel 6 aprile 1981 a Reana del Rojale, il giorno che cambiò per sempre la sua vita: da giovane apprendista di 17 anni e mezzo a grande invalido del lavoro. Un errore fatale, un attimo di disattenzione, e la tragedia: toccando con una sbarra di ferro i fili dell’alta tensione, fu colpito da una scarica elettrica di 20mila volt mentre si trovava su una tettoia di una fabbrica. Sopravvivere è stato un miracolo, ma il prezzo da pagare è stato altissimo: l’amputazione di tre arti e profonde ferite psicologiche. “Non accettavo più di vivere” ha raccontato, ma col tempo ha trasformato il dolore in testimonianza per salvare altre vite. “Usate il cervello e tenetelo sempre acceso - ha detto Frigè agli studenti -, perché basta un attimo per perdere tutto”. Il suo racconto è diventato un simbolo di ciò che non deve più accadere, un monito contro la logica del “si è sempre fatto così” e un invito a rispettare ogni norma di sicurezza con la massima serietà. “La cultura del lavoro è un valore fondamentale - ha dichiarato Carlo Scabin, vicepresidente per
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quando Marcello Bernusso, vigile dell’allora comune di Contarina, diede vita alle sezioni locali dei fanti piumati. Diverse fanfare del corpo cremisi si sono esibite nella parata fino a Piazza Repubblica, seguite dagli esponenti delle pro loco cittadine. Nel suo saluto il vescovo di Chioggia Giampaolo Dianin ha riflettuto su come i giovani si sentano già parte della realtà portovirese, mentre chi ha qualche anno in più non ha ancora superato qualche campanilismo. Tra i saluti quelli del vicesindaco facente funzione Thomas Giacon che ha riportato i complimenti del governatore Luca Zaia per il cammino che la città ha percorso da allora: “Oltre l’80% dei cittadini di votarono in modo favorevole: ora siamo diventati ‘adulti’ e in questi anni siamo riusciti a interloquire con tutto il territorio”. “Doppiamente orgogliosa di rappresentare la regione Veneto e il mio comune” sono state invece le parole di Valeria Mantovan, ultimo sindaco ed ora assessore regionale. Dopo l’intervento degli ultimi due primi cittadini di Contarina e Donada, rispettivamente Gianni Franchi ed Alessandro Tessarin, lo scoprimento di un’opera del bersagliere Giacinto Passarella. (f.p.)
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Il personaggio. Alla rassegna ‘Incontri con l’autore’
ha ripercorso la sua carriera
Sigfrido Ranucci: tra aneddoti e inchieste del giornalismo
S igfrido Ranucci, il celebre volto televisivo di Report, è stato ospite a Porto Viro per presentare il suo libro ‘La Scelta’ nell’ambito della XIX edizione di ‘Incontri con l’autore’. Dei centinaia di incontri fatti per presentare le varie inchieste presenti nel libro, due in particolare hanno condensato l’importanza del lavoro del giornalista, figlio di un finanziere che lo ha “catechizzato” sul bene comune e la legalità e di una insegnante “a cui devo il dono della memoria”. Il primo con una mamma di Modena, che gli ha consegnato una lettera della figlia mancata a vent’anni che aveva passato i suoi ultimi tempi guardando le puntate di Report, “un gesto che mi ha fatto capire quanto importante sia avere come punto di riferimento il bene comune” ha specificato. L’altro riguarda l’airone origami che compare in quarta di copertina, preparato da una signora con il menù del treno, mentre ascoltava lo scrittore nelle sue telefonate con la dedica ‘Lei deve volare alto, chi vola vede dal cielo ciò che nessuno ha mai visto’. Ranucci ha così snocciolato aneddoti sugli scandali degli ultimi ventitre anni, i primi dei quali passati sotto l’ala di Rober-
to Morrione, fondatore di RaiNews24: l’inchiesta sull’uso del fosforo bianco a Falluja portò l’emittente tra le migliori del mondo sul giornalismo d’inchiesta.
“Entrai a Falluja non embedded – ha raccontato Ranucci – e riuscii a mettere le mani sui filmati dei bombardamenti: le vittime avevano la pelle staccata, i corpi liquefatti ma i vestiti intatti, RaiNews aveva svelato il vero volto della guerra: fui elogiato da Biagi e deriso dal Corriere”.
Per restare in terra americana, una citazione del Washington Post, ‘La democrazia muore nell’oscurità’ ha reso ine-
vitabile un ricordo sugli eventi di quegli anni, a immagini che fanno venire in mente odori a cui seguono le storie: “Il 13 settembre 2001 arrivai a Ground Zero e mi colpì una gioielleria con gli ori coperti di polvere; attorno alla palazzina, sul cornicione, dei resti umani. Attorno al cratere gli odori di carne e plastica bruciate. Un odore simile, di decomposizione e salsedine sentito col maremoto del 2004, indimenticabile come quello di scarpe bruciate a Sarajevo, dove i bambini erano costretti a nutrirsi di scarpe di cuoio”.
Fabio Pregnolato
Addio alle maestre Carla e Marta
Due maestre in pensione, due punti di riferimento per molti portoviresi, sono state accomunate dalla scomparsa avvenuta a pochi giorni di distanza l’una dall’altra. Carla Strozzi, insegnante per anni alle elementari Aldo Moro di Contarina è stata ricordata così da una collega: “Un addio difficile: con il carattere solare e la sua risata contagiosa ha contribuito a portare amicizia nella nostra scuola, facendola
diventare una seconda famiglia”. Solo otto giorni dopo l’ha seguita la maestra Marta Casazza, che ha insegnato per buona parte della sua carriera al plesso T.C. Capato di Taglio. “A piangere la sua scomparsa siamo davvero in tanti, tutte le persone che la stimavano e le hanno voluto bene – ha scritto il Gsr di Taglio - Ti ricorderemo come una maestra forte che ci ha sempre incoraggiato a non mollare mai specialmente per il bene della nostra frazione”. (f.p.)
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Maestre Carla e Marta
Lavori Pubblici. L’infrastruttura viaria presenta criticità sulla sicurezza e sulla viabilità
Polemiche in Consiglio sul tratto della ciclovia Adriatica in Via Buozzi
S
i è acceso il dibattito nel Consiglio comunale di marzo sulla pista ciclabile di Via Buozzi, in località Ca’ Mello. Al centro della discussione, l’interrogazione dei consiglieri della lista Civica Rinnovare – Cosetta Nicolasi, Silvia Siviero, Claudio Bellan e Serena Negri – che hanno sollevato il problema della viabilità lungo il tratto della Ciclovia Adriatica, infrastruttura che, una volta completata, collegherà Trieste con Santa Maria di Leuca (Puglia). L’installazione del guardrail, che delimita la pista ciclabile dalla strada esistente, anziché migliorare la sicurezza, ha reso impossibile il transito simultaneo di due mezzi pesanti, mettendo a rischio la circolazione e compromettendo la viabilità. Notevoli le difficoltà di transito anche per i mezzi agricoli di un’azienda che risiede lungo via Buozzi. L’errore consiste nel fatto che il tratto della Ciclovia Adriatica non conclude l’ultimo stralcio di pista già esistente sulla via, ma si tratta di un progetto che non ha tenuto conto
di quello già depositato presso l’ufficio tecnico del Comune di Porto Tolle. Una problematica emersa solo dopo il completamento dell’infrastruttura, che ha portato alla raccolta di 250 firme per una petizione consegnata al Comune e inviata al Prefetto di Rovigo. Per fare chiarezza sulla vicenda, i consiglieri di minoranza si sono recati presso gli uffici comunali per visionare il progetto, ma senza successo: la documentazione non risultava presente all’ufficio tecnico. A quel punto, il gruppo si è rivolto a Veneto Strade, società incaricata della realizzazione dell’opera, che ha chiarito come, prima dell’approvazione del progetto, i Comuni interessati fossero stati convocati per presentare eventuali osservazioni. Porto Tolle, tuttavia, non ha partecipato alla riunione, consentendo l’approvazione automatica per silenzio-assenso. Il tutto è avvenuto in un periodo particolarmente delicato, a cavallo delle ultime elezioni comunali e con un cambio di organico nell’ufficio tec-
nico del Comune. Il sindaco, durante la seduta pubblica, ha ricostruito l’iter burocratico e illustrato gli stanziamenti del Pnrr destinati alla Ciclovia Adriatica. Il tratto portotollese, finanziato con circa 3 milioni di euro, si inserisce in un percorso che collega il Veneto al Gargano e attraversa i Comuni di Rosolina, Porto Viro, Porto Tolle, Taglio di Po e Ariano nel Polesine. A Porto Tolle, l’intervento ha riguardato: 775mila
euro per la ciclabile di Via Buozzi e la passerella di Ca’ Mello;1,3 milioni di euro per il secondo lotto, che comprende l’allargamento della pista, il tratto sul ponte verso Ca’ Venier e l’ampliamento sulla SP 37;298mila euro per il terzo lotto, con il rialzo del parapetto sul Po di Venezia e il raccordo con il cimitero di Ca’ Tiepolo;100.677,99 euro per l’intervento a lato del cimitero di Ca’ Tiepolo;220.666,56 euro per il tratto lungo la SP 38, sul Po della
Donzella.
“Qualora l’azienda non si facesse carico della questione, dovremo attendere i tempi necessari affinché la ciclovia venga data in consegna al Comune, cosa che avverrà tra circa un anno - ha spiegato il sindaco Pizzoli -. Con l’ufficio tecnico stiamo però valutando più soluzioni per poter intervenire sulla carreggiata anche prima che ci venga consegnata la ciclabile. Intendiamo comunque insistere con Veneto Strade per una risoluzione in tempi rapidi del problema”. Alla richiesta della minoranza di redigere un documento congiunto per sollecitare la risoluzione della problematica, il sindaco ha risposto con un lungo intervento, respingendo di fatto la proposta. Significativo il silenzio del resto della Giunta, compreso l’assessore ai lavori pubblici, lo stesso che, nel settembre 2023, aveva presentato in Consiglio comunale il progetto della Ciclovia Adriatica.
Guendalina Ferro
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La chiusura. Da settembre il plesso scolastico chiuderà per insufficienza di iscritti
La scuola di Boccasette non riaprirà
Dal prossimo anno scolastico il plesso scolastico di Boccasette non riaprirà. La decisione, presa in seguito alla drastica riduzione del numero di iscritti, conferma una tendenza ormai consolidata: la flessione demografica sta incidendo sempre più sulle scuole delle frazioni. Ad annunciare la chiusura, esprimendo rammarico ma anche comprensione per le scelte delle famiglie, il sindaco Roberto Pizzoli, l’assessore all’istruzione Silvia Boscolo, il dirigente scolastico Silvio Junior Antonio Balta e la vicaria Gianna Mantovani, alla presenza dell’assessore Tania Bertaggia e del presidente del Consiglio comunale Alberto Bergantin. “La chiusura di una scuola è sempre una sconfitta per una comunità – ha dichiarato il sindaco Pizzoli – ma il plesso di Boccasette da tempo registrava un numero di iscritti insufficiente per garantire una didattica ottimale. Abbiamo più volte incontrato le famiglie per cercare soluzioni, ma comprendiamo la loro scelta di iscrivere i figli in plessi più grandi, dove possono crescere in un ambiente più stimolante e con un maggior numero di coetanei”.
L’assessore Silvia Boscolo ha assicurato che il Comune sta già lavorando per garantire un servizio di trasporto scolastico adeguato
alle famiglie della frazione, così da ridurre al minimo i disagi. “Stiamo predisponendo un piano che consenta agli studenti di raggiungere senza difficoltà gli altri plessi del territorio, senza che la distanza diventi un problema. Lo stesso vale per il servizio di refezione scolastica e per altre iniziative che stiamo sviluppando con la dirigenza”. Anche il dirigente scolastico Silvio Junior Antonio Balta, in carica da novembre scorso, ha sottolineato gli sforzi fatti per cercare di mantenere aperta la scuola: “Abbiamo valutato ogni possibilità per garantire la continuità didattica, ma il numero esiguo di alunni e le esigenze delle famiglie hanno portato a questa inevitabile decisione. Dispiace, ma era ormai impossibile proseguire diversamente”. L’edificio scolastico di Boccasette verrà comunque utilizzato nei mesi estivi per attività dedicate ai bam-
bini, sfruttando la sua vicinanza al mare. Nel frattempo, il dirigente Balta ha annunciato che dal prossimo anno scolastico nei plessi dell’istituto comprensivo verrà introdotta la settimana corta, con lezioni dal lunedì al venerdì, oltre a nuove iniziative pensate per rispondere alle richieste delle famiglie di Porto Tolle. Nonostante la chiusura del plesso di Boccasette, il numero complessivo di studenti iscritti all’istituto per il prossimo anno sarà di 565, con un lieve incremento rispetto all’anno scolastico in corso, per i bambini provenienti dalla chiusura della scuola di Oca. Tuttavia, il fenomeno della denatalità resta una sfida che l’amministrazione e la dirigenza scolastica devono affrontare per il futuro dell’intero sistema scolastico locale.
L’opposizione. Nicolasi: ”Pizzoli, il Sindaco che chiude le scuole”
Le autorità hanno spiegato le motivazioni della scelta e hanno assicurato che collaboreranno insieme alla scuola per garantire continuità didattica e servizi adeguati
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L’annuncio ufficiale della mancata riapertura, a settembre, della scuola primaria di Boccasette – comunicato dalla maggioranza nel corso di una conferenza stampa – ha riacceso le tensioni politiche a Porto Tolle. “Dopo la chiusura dell’Ipsia di Porto Tolle e della scuola dell’infanzia S. Caterina da Siena di Donzella, eventi passati totalmente in sordina da parte della nostra amministrazione, ora apprendiamo della chiusura della primaria di Boccasette” – scrivono in una nota i consiglieri di minoranza Cosetta Nicolasi, Claudio Bellan, Serena Negri e Silvia Siviero. “A questo punto potremmo coniare lo slogan: ‘Pizzoli, il Sindaco che chiude le scuole!’. Il quartetto capitanato da Nicolasi sottolinea: “Abbiamo già chiesto le motivazioni della chiusura dell’Ipsia, unico istitu-
to superiore del territorio, e cosa avesse fatto per evitarla, ma la risposta, oltre che offensiva e totalmente priva di contenuto da parte dell’assessore Silvia Boscolo, non ha dato le sufficienti e sperate risposte in merito. È doveroso soffermarci un attimo sulla chiusura della scuola paritaria di Donzella, dato che il sindaco pare delegare tutta la responsabilità alla scuola “colpevole” di aver alzato troppo la retta per riuscire a gestire tutte le spese”. Arrivano poi dei quesiti dell’opposizione: “Ma l’amministrazione ha fatto tutto il possibile per tenerla aperta? Quali soluzioni sono state proposte per evitarne la chiusura? Ad oggi questa scuola vanta il maggior numero di bambini iscritti tra le tre paritarie, da 70 anni propone ai suoi bambini un’eccellente offerta formativa, oltre a svariate
attività e laboratori, senza tralasciare il fatto che grazie alla sua presenza, da sempre ha evitato un sovraffollamento della scuola dell’infanzia statale. Una chiusura che si poteva evitare a nostro avviso con un aiuto maggiore da parte del Comune”. Dai banchi di opposizione terminano: “La Giunta continua a promettere un imminente trasformazione che permetterà al nostro paese di assumere una vocazione turistica. Ci chiediamo a questo punto quali siano le azioni che trasformeranno la nostra zona in sito turistico per eccellenza, che creerà posti di lavoro e farà girare la nostra economia? Queste e altre domande saranno oggetto di discussione quando presenteremo una interrogazione in merito. Nel frattempo speriamo non chiuda un’altra scuola!”. (g.f)
e LEGNA
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PELLET
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Guendalina Ferro
Autorità locali
Porto Tolle
Rosolina
VenTo, primo lotto:la ciclovia strategica prende forma
L a grande infrastruttura ciclabile VenTo, uno dei dieci percorsi strategici a livello nazionale, compie un altro passo avanti con l’inaugurazione del primo lotto tra Loreo e Cavanella d’Adige, un tracciato di 14,4 chilometri che attraversa il cuore del Delta del Po, toccando anche il territorio di Rosolina. Un’opera di rilievo che si inserisce nel progetto di mobilità sostenibile della Regione Veneto e che contribuirà a valorizzare il patrimonio naturalistico e turistico dell’area. La Vicepresidente della Regione del Veneto e Assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo durante la cerimonia inaugurale: “Con la conclusione di questo primo lotto, aggiungiamo un tassello fondamentale alla realizzazione di una rete ciclabile che permetterà di scoprire le bellezze del Parco del Delta del Po con un turismo lento e sostenibile. Ringrazio Veneto Strade per la celerità con cui ha portato a termine un intervento del valore di 2,2 milioni di euro. Questa ciclovia rappresenta un’opportunità straordinaria per il territorio e per l’intermodalità, un segmento di sviluppo su cui la Regione sta investendo con determinazione”.
nel territorio di Adria, sono già in corso di realizzazione, mentre il quarto, che collegherà Adria a Polesella, è in fase progettuale. Anche il sindaco di Rosolina ha evidenziato l’importanza strategica dell’opera per il territorio: “Con questa inaugurazione aggiungiamo un nuovo tassello a un modello turistico sempre più orientato al bike-turismo e al turismo all’aria aperta. Le ciclovie possono essere percorse tutto l’anno, permettendo di destagionalizzare i flussi turistici e di generare nuove opportunità economiche per il territorio”.
Presente all’inaugurazione anche il sindaco di Loreo Moreno Gasparini. “Come Regione Veneto puntiamo con forza sulla mobilità sostenibile, convinti che la rete cicloturistica rappresenti un volano di sviluppo per il turismo e l’economia locale. Il Delta del Po, con il suo straordinario valore ambientale, offre percorsi immersi nella natura dove l’acqua è la protagonista assoluta. Nelle prossime settimane inaugureremo altri lotti di ciclabili, sia della Vento che dell’ Adriatica”_ha concluso l’Assessore De Berti. Guendalina Ferro
Il Delta protagonista delle Giornate Fai
Il Polesine è stato protagonista delle Giornate FAI di Primavera, l’evento nazionale del Fondo per l’Ambiente Italiano Ets, che nell’ultimo weekend di marzo ha permesso al pubblico visitatore di riscoprire gioielli architettonici e naturalistici solitamente inaccessibili. Un’occasione unica in cui il pubblico ha potuto ammirare e vivere il patrimonio storico e paesaggistico del territorio, grazie all’instancabile impegno dei volontari Fai. Ad Adria, i visitatori hanno potuto esplorare Villa Salvagnini, l’Archivio Diocesano – Sezione di Adria e la Fondazione Bocchi, tre scrigni di cultura e memoria che raccontano la
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Il progetto della VenTo, che collegherà Venezia a Torino lungo un percorso di circa 703 chilometri, di cui 102 attraversano il Veneto, rappresenta una delle dorsali principali del sistema cicloturistico nazionale. Nel complesso, la Regione è attraversata da 415 chilometri di ciclovie che fanno parte della rete nazionale, tra cui l’Adriatica, il Sole, la Garda e la Trieste-Venezia, oltre alla Treviso-Ostiglia. L’80% dei tracciati è già stato finanziato, con tratte completate, altre in fase di realizzazione e alcune pronte all’avvio dei lavori, per un investimento complessivo di circa 150 milioni di euro. La Vicepresidente ha annunciato che i lavori sugli altri lotti della VenTo proseguono senza sosta: il secondo, che interessa i Comuni di Porto Viro, Chioggia, l’isola di Pellestrina e il Lido di Venezia, e il terzo,
storia della città attraverso documenti preziosi e ambienti d’epoca. A Rosolina, invece, i partecipanti si sono immersi nella suggestiva Valle Morosina, un angolo di natura incontaminata che conserva intatta l’essenza del paesaggio Polesano. L’iniziativa ha visto una straordinaria affluenza di pubblico, attirando visitatori e appassionati da tutta la regione. L’Archivio Diocesano e la Fondazione Bocchi sono stati aperti a tutti, con un accesso privilegiato per gli iscritti al Fai. Per sostenere il restauro e la manutenzione dei beni tutelati in tutta Italia, è stato richiesto un contributo minimo di 3 euro, un piccolo gesto per una grande causa: la salvaguardia del nostro patrimonio. Le Giornate Fai di Primavera non sono state solo un’opportunità per ammirare luoghi di rara bellezza, ma anche un momento per riscoprire l’identità e la memoria storica del territorio. Un weekend che ha unito cultura e natura, offrendo un’esperienza immersiva tra arte, storia e paesaggio. Ancora una volta, il Polesine si è confermato un territorio ricco di tesori da valorizzare e tramandare. Per chi ha partecipato, è stata un’occasione per diventare custodi del passato e protagonisti della sua salvaguardia. I buoni riscontri da parte dei partecipanti all’evento hanno dimostrato che l’interesse per il nostro patrimonio è vivo e forte: un segnale importante per il futuro della cultura e della tutela ambientale in Italia. (g.f.)
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Valle Morosina
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La novità. Nicola Fusetti subentra in Consiglio, mentre Rudy Casellato assume il ruolo di capogruppo
Cambia la maggioranza: Spinello lascia, entra Fusetti
L’Assessore Renato Pregnolato evidenzia le competenze di Nicola Fusetti in ambito urbanistico e il suo ruolo di rappresentanza per la Zona Marina. Libero professionista 48enne, Fusetti entra in Consiglio con l’intento di fare da tramite tra le frazioni e l’amministrazione
I l Consiglio Comunale ha segnato un nuovo riassetto nella maggioranza di Taglio di Po. Le dimissioni del capogruppo Andrea Spinello hanno portato alla surroga del primo dei non eletti, Nicola Fusetti, che entra ufficialmente in Consiglio con il sostegno della maggioranza. “A Fusetti riconosciamo competenze nel settore urbanistico e la capacità di rappresentare al meglio le istanze dei cittadini della Zona Marina” – ha dichiarato l’Assessore ai Servizi Generali e al Bilancio, Renato Pregnolato. Il ruolo di capogruppo di maggioranza passa ora al consigliere Rudy Casellato. Tuttavia, l’opposizione non ha mancato di sottolineare le criticità di tale sostituzione, leggendovi un segnale di malessere interno alla giunta. Il capogruppo di minoranza, Davide Marangoni, ha infatti evidenziato come le dimissioni di Spinello siano il sintomo di una crisi più profonda: “Dopo le dimissioni di
Silvia Chiereghin, avvenute il giorno stesso dell’insediamento della sindaca Laila Marangoni, un altro esponente di rilievo della maggioranza decide di abbandonare una nave che continua a imbarcare acqua”.
Secondo l’opposizione, la giunta starebbe imponendo decisioni senza la minima condivisione e dando priorità al ritorno d’immagine elettorale piuttosto che al bene della collettività. Accuse che la maggioranza ha prontamente respinto: “Nessuna crisi strisciante è in atto, tutt’altro. Il tentativo della minoranza di strumentalizzare queste dimissioni fa parte di un teatrino politico che respingiamo con forza”, ha dichiarato l’Assessore Pregnolato, per poi elencare le opere in programma per il 2025, tra cui quasi due milioni di euro di investimenti per il rifacimento di tre importanti strade, la messa a norma della Palestra Zanella, la realizzazione di una
rotatoria in Via San Basilio e interventi nel settore ambientale. “L’impegno quotidiano del sindaco Laila Marangoni e della giunta non può essere banalizzato da chi ha gravi responsabilità sullo stato di degrado in cui abbiamo trovato il territorio al nostro insediamento”, ha aggiunto Pregnolato, criticando la minoranza per aver votato contro la spesa destinata all’arredo dell’asilo nido. Nicola Fusetti, libero professionista 48enne, entra dunque in consiglio con la volontà di porsi come riferimento tra le frazioni e l’amministrazione: “Sono a disposizione di tutti e mi farò carico delle segnalazioni per portarle all’attenzione della giunta” ha dichiarato.
Guendalina Ferro
Presentato il progetto della nuova rotonda Anas sulla SS 309
Il progetto della nuova rotonda sulla SS 309 Romea, in corrispondenza dello svincolo con Via del Lavoro, compie un passo decisivo verso la realizzazione. A darne notizia è il Vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici Matteo Sacchetto, a seguito dell’incontro con i tecnici di Anas presso gli uffici regionali. Insieme al Comandante della Polizia Locale Maurizio Finessi e al rappresentante delle attività produttive della zona artigianale, Luca Modena, la delegazione ha visionato il progetto definitivo e discusso le soluzioni adottate per migliorare la viabilità e la sicurezza del tratto interessato.
Uno dei punti chiave della discussione è stato il crono programma dei lavori. Con i finanziamenti statali finalmente acquisiti e la quasi completa definizione delle procedure di esproprio, Anas ha confermato che la bonifica bellica prenderà il via a giugno 2025. Questa fase, necessaria per garantire la sicurezza dell’area prima dell’avvio del cantiere, precederà l’inizio vero e proprio dei lavori previsto per luglio 2025. Il cantiere durerà circa un anno e restituirà un’infrastruttura moderna, con standard assimilabili a quelli autostradali, soprattutto in termini di sicurezza. La delegazione ha espresso soddisfazione per la progettazione e per le soluzioni adottate, ribadendo l’urgenza di accelerare i tempi di realizzazione. Il miglioramento della viabilità su un tratto così critico della SS 309 Romea non è più rimandabile: il territorio attende da tempo un intervento risolutivo che possa garantire maggiore sicurezza a cittadini, lavoratori e imprese. (g.f.)
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Nicola Fusetti
Ambiente.
Gasparini ribadisce il coinvolgimento dell’Ulss 5 Polesana e dell’Iss per
Il Consiglio Comunale approva l’accordo per l’impianto di recupero fanghi
I l Consiglio Comunale di Loreo ha approvato all’unanimità l’accordo di programma con la ditta Green Sludge Solution srl di Saronno(Va) per la realizzazione di un impianto di recupero dei fanghi di depurazione, che dovrebbe sorgere in zona Aia (nelle vicinanze dell’autodromo).
L’intesa prevede un aumento della compensazione economica per il Comune, che passa da 1,2 a 3,5 milioni di euro nel caso in cui l’impianto venga effettivamente costruito. Queste risorse verrebbero destinate alla riqualificazione dell’edificio scolastico dell’Istituto Comprensivo di Loreo, che accoglierebbe sia le scuole medie che le elementari, mentre l’attuale plesso delle elementari diventerebbe la sede delle associazioni locali. L’impianto, che verrebbe gestito da Acquevenete – società pubblica che serve 108 comuni tra le province di
Padova, Rovigo, Vicenza, Venezia e Verona – avrebbe una capacità di trattamento di 60.000 tonnellate annue di fanghi. Si inserirebbe nel contesto regionale che prevede già strutture simili in fase di autorizzazione (Via) Regionale a Marghera (190.000 tonnellate/anno) e nel veronese, a Ca’ del Bue (110.000 tonnellate/anno), per un totale di 360.000 tonnellate annue incene-
rite in Veneto, a fronte di una produzione regionale di circa 410.000 tonnellate annue di fanghi dal trattamento delle acque reflue urbane, sia nel 2020 che nel 2021,secondo i dati Ispra, contenuti nel Rapporto Rifiuti Speciali 2023. Nel corso della seduta consiliare, il sindaco Moreno Gasparini ha ricordato che la decisione finale spetta alla Regione Veneto, che
valuterà il progetto attraverso la commissione tecnica nell’ambito del Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (Paur). Gasparini ha inoltre dichiarato di aver avviato un confronto con la direzione dell’Ulss 5 Polesana per ottenere un parere dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sulle eventuali implicazioni sanitarie dell’impianto.
“Spetta alla scienza e non alla politica valutare l’impatto dell’impianto sulla salute pubblica”, ha ribadito il primo cittadino.
Tuttavia, le parole del Sindaco non hanno placato le critiche dei presenti, che hanno contestato la mancata organizzazione di un’assemblea pubblica con esperti per spiegare le conseguenze dell’impianto, sia dal punto di vista ambientale che sanitario. Uno dei timori principali riguarda la possibile presenza di Pfas nei fanghi trattati, sostanze notoriamente
Isi Coppola: “Non si può vendere a 3 milioni la salute dei cittadini”
Il progetto dell’impianto a Loreo ha suscitato una forte opposizione da parte della comunità locale, preoccupata per le implicazioni ambientali e sanitarie che potrebbe comportare. Tra i temi più scottanti, l’eventuale trattamento di fanghi contenenti Pfas, sostanze chimiche pericolose, già al centro di scandali ambientali. Isi Coppola, ex assessore regionale e attivista, è attualmente impegnata in prima linea per la difesa del territorio.
Quali sono, secondo lei, gli aspetti più controversi di questo impianto?
“La situazione è davvero preoccupante. Siamo in un territorio riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’Unesco, un’area di straordinaria biodiversità che viene, purtroppo, messa a rischio da questa proposta. Il sindaco di Loreo, che è anche presidente del Parco del Delta del Po, difende con forza questo impianto, cercando di minimizzarne i rischi. Lo descrivono come un investimento vantaggioso, ma in realtà parliamo di un inceneritore che tratterebbe fanghi civili, provenienti dai depuratori delle acque reflue delle città”.
Qual è il rischio maggiore?
“E’ che vengano smaltiti anche fanghi contenenti Pfas, sostanze altamente inquinanti e dannose per la salute. Purtroppo, la questione dei Pfas è diventata molto attuale negli ultimi anni, con danni devastanti già visibili in altre aree
come il vicentino e il veronese. Nonostante questo, c’è chi cerca di rassicurare i cittadini, presentando l’impianto come una soluzione priva di rischi. Noi, invece, abbiamo deciso di mobilitarci, chiedendo ai comuni di presentare osservazioni in regione, e oggi siamo riusciti a formare un comitato a cui aderiscono migliaia di persone”. Cosa pensa della discussione emersa durante il Consiglio Comunale?
“La scienza non dà garanzie su come smaltirli in sicurezza. L’Istituto Superiore di Sanità, ad esempio, ha già dichiarato che impian-
pericolose per la salute umana e difficilmente smaltibili.
L’accusa principale rivolta all’amministrazione loredana è quella di aver messo in secondo piano la tutela della salute pubblica in cambio di un accordo economico da 3,5 milioni di euro. Un’accusa che pesa e che alimenta il malcontento di chi ritiene che su questioni ambientali e sanitarie non si possa negoziare. La serata si è conclusa con la promessa del sindaco di organizzare una serata pubblica informativa sull’impianto in questione, alla presenza di tecnici. Già fissato a Rosolina, per il 20 marzo al palazzetto dello sport, un incontro pubblico in cui relazioneranno esperti ed esponenti di comitati di cittadini per parlare dei rischi dei Pfas e l’impossibilità tecnologica attuale di distruggerli.
ti simili, come quello proposto a Marghera, non sono compatibili con l’ambiente e la salute umana. Abbiamo appreso che l’azienda che propone l’impianto avrebbe già offerto tre milioni e mezzo di euro al comune di Loreo, una somma che, a detta del sindaco, potrebbe servire per rifare le scuole medie. Ma la domanda che ci poniamo è: si può davvero mettere un prezzo sulla salute di tutta la comunità? La salute non ha prezzo, e questa somma non giustifica un rischio così grande per l’ambiente e per i cittadini”.
Madeleine Palpella
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Guendalina Ferro
Sociale.
Le due realtà offrono aiuto concreto alle famiglie in difficoltà e accoglienza ai minori
Emporio della Solidarietà e Casa di Nena
La solidarietà è un valore che trova radici profonde nel cuore del Delta del Po, un territorio che, purtroppo, non è immune da fenomeni di povertà e disagio sociale. In questo contesto di crescente difficoltà emerge “Delta Solidale”. Fondata nel comune di Porto Tolle, questa cooperativa ha ereditato la gestione e la titolarità della comunità terapeutica Solidarietà Delta dall’omonima associazione. Quest’ultima ha creato l’Emporio della Solidarietà, mentre la cooperativa Delta Solidale ha dato vita alla Casa di Nena.
L’Emporio rappresenta un vero e proprio supermercato sociale, dove le persone in difficoltà possono accedere gratuitamente a beni di prima necessità, grazie a una tessera punti rilasciata dall’Associazione Solidarietà Delta, dopo che i Servizi Sociali del Comune hanno indirizzato le persone in difficoltà al Centro di Ascolto.
In questo modo, l’Emporio non solo fornisce un sostegno alimentare, ma diventa anche un’opportunità di inclusione sociale per le famiglie vulnerabili. La solidarietà che anima questo spazio si estende ben oltre la distribuzione di generi alimentari: accanto agli articoli di prima necessità, l’Emporio offre anche libri, riviste donate e uno spazio dedicato agli indumenti.
Un altro progetto significativo è la Casa di Nena, una comunità
educativa inserita nei piani di zona dell’Ulss 5 Polesana. Il nome della comunità si ispira a una leggenda locale che racconta di Nena, una traghettatrice che aiutava i bambini ad attraversare il fiume Po durante la guerra. Questa metafora racchiude la missione della cooperativa: “accompagnare i minori in difficoltà verso un futuro migliore”.
La Casa di Nena è un luogo dove i minori trovano accoglienza, supporto e una possibilità di riscatto.
“Qui si lavora non solo con i bambini, ma anche con le loro famiglie, per favorire il recupero della genitorialità e garantire un futuro più sereno ai ragazzi” – dichiara la psicoterapeuta Francesca Finotti, presidente della cooperativa Delta Solidale e responsabile della Casa di Nena. In un’epoca in cui la povertà e l’emarginazione
continuano a colpire molte persone, l’Emporio della Solidarietà e la Casa di Nena rappresentano due risposte importanti e complementari per sostenere chi vive ai margini della società. L’Emporio, attraverso la distribuzione gratuita di beni di prima necessità, si fa strumento di supporto concreto per le famiglie e gli individui in difficoltà, alleviando il peso della quotidianità. Dall’altro lato, la Casa di Nena si concentra sul recupero e il sostegno dei minori, creando un ambiente sicuro in cui i più giovani possano ricevere l’accoglienza e l’educazione necessarie per un futuro migliore. Entrambi i progetti rispondono a bisogni differenti, ma altrettanto importanti, nella lotta contro la povertà e l’esclusione sociale.
Guendalina Ferro
Un momento di condivisione tra donne di diverse origini, nel segno del dialogo e dell’integrazione
L’Emporio fornisce beni di prima necessità gratuitamente alle famiglie vulnerabili, mentre la Casa di Nena offre un rifugio educativo ai minori in difficoltà, favorendo il recupero della genitorialità e il miglioramento delle loro condizioni di vita
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta. w w w ven eto 2 4.i t
Si è svolto a Loreo il Tè dell’Amicizia, un evento nato per favorire l’integrazione tra donne di diverse origini, promosso dall’Acr e dal Circolo Noi, con il supporto dell’Amministrazione Comunale. Un’esperienza che ha dimostrato come il dialogo possa essere un ponte verso una convivenza armoniosa e che merita di essere ripetuta. Un incontro speciale ha segnato un passo significativo verso l’integrazione e il dialogo interculturale a Loreo. Nella sala parrocchiale, donne di diverse culture e religioni si sono riunite per condividere il Tè dell’Amicizia. L’iniziativa, ideata dalla presidente dell’Acr Luisella Siviero e dalla presidente del Circolo Noi Daniela Spigolon, è stata resa possibile grazie
alla collaborazione con l’Amministrazione Comunale, rappresentata dall’assessore ai Servizi Sociali Letizia Tosin e dalla consigliera alla Cultura Marilena Berto. Già dallo scorso novembre, le promotrici avevano riflettuto su come avvicinare le due principali comunità religiose presenti a Loreo: la cattolica e la musulmana. La risposta è stata chiara: nessuno meglio delle donne può diventare ambasciatrice di valori condivisi all’interno della famiglia e della società civile. Nessuno meglio delle donne può favorire l’integrazione e il dialogo interculturale. Le 32 partecipanti, di età compresa tra i 26 e i 55 anni, sono state invitate a condividere due ore di convivialità, sorseggiando tè e assaporando
dolci tradizionali portati dalle presenti, sia italiane che arabe. Un gesto semplice, ma potente, capace di creare connessioni autentiche. Il successo del primo appuntamento ha già posto le basi per un nuovo evento.
La consigliera alla Cultura Marilena Berto ha sottolineato come l’esperienza abbia evidenziato il valore del dialogo interculturale: “Vedere donne di culture diverse raccontarsi e scoprire le rispettive tradizioni ha reso evidente quanto il dialogo possa essere un potente strumento di pace. Se vogliamo costruire un mondo più pacifico, dobbiamo iniziare proprio da qui: dal cuore delle comunità, dalle donne, vere protagoniste dell’integrazione e della convivenza civile”. (g.f.)
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Trasporti Frigoriferi Portoviresi: innovazione
grando nuovi partner e sbarcando in territori con maggiori opportunità di crescita. La soddisfazione dei clienti è
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servizi», dichiara con orgoglio Cattin. L’azienda si distingue per la capacità tendo consegne puntuali e un servizio bilità a creare nuove linee su richiesta dei clienti e la rapidità nella gestione monianze concrete del suo impegno. mento ottimista: «Siamo convinti che
da». Questa filosofia si traduce in una strategia di implementazione annuale che mira a non rimanere mai fermi, ma a crescere costantemente. Trasporti
mente un’azienda di trasporti, ma un partner logistico che sa trasformare le pre al centro l’efficienza, l’innovazione
Il conto alla rovescia
Se Zaia non sarà della partita, come appare molto probabile, gli scenari nella nostra regione muteranno in modo estremamente significativo perché il buon Luca in questi quindici anni, oltre ad essere alla guida di una delle più importanti regioni italiane, si è, nella sostanza e ancora di più nel percepito, immedesimato con il suo territorio e viceversa.
In buona sostanza il volto, il modo di pensare e quello di sentirsi parte del Veneto in questi anni è stato Luca Zaia come ha dimostrato la percentuale record con la quale
è stato rieletto nel 2020: un 77% che indica come al di là dell’orientamento politico e persino del giudizio amministrativi i Veneti, in modo trasversale, si sono riconosciuti nel Presidente.
Questo cambio epocale ovviamente si incrocia con l’incremento esponenziale del consenso politico di Fratelli d’Italia che, non a caso, chiede per uno dei suoi la presidenza del Veneto. E qui volano gli stracci: per la Lega il Veneto rappresenta la linea del Piave che non può essere valicata e ancora meno sfondata a forza. Le armi sono affilate e le prossime settimane ci diranno chi la spunterà. Sul versante opposto il centrosinistra dallo scorso luglio
ha definito il perimetro della propria coalizione, anche questo caso una bella novità visto che nelle tornate precedenti il campo non era poi così largo – questa volta va, per semplificare, da Italia Viva al Movimento 5Stelle – e soprattutto non era stato definito con così tanto anticipo. Basterà per essere maggiormente competitivi rispetto allo striminzito 15,7% incassato cinque anni fa da Arturo Lorenzoni? Difficile dirlo. Molto dipenderà dal candidato Presidente che saranno in grado di mettere in campo e che, ancora, non si vede all’orizzonte proprio come accade nel centrodestra anche se per ragioni diametralmente opposte.
Il caso. Zaia coglie subito la palla al balzo e sottolinea anche il risparmio economico
Elezioni a primavera 2026, arriva l’assist di Piantedosi: “Le Regioni hanno autonomia”
Elezioni regionali, si riaffaccia l’ipotesi di elezioni nella primavera 2026, anziché alla scadenza autunnale di quest’anno come ormai sembrava ormai assodato. A sparigliare le carte è stato nientemeno che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, da Venezia, con Zaia a fianco. “Le Regioni hanno
tiva regionale preveda una “finestra” per le elezioni in primavera. “Adesso è necessario verificare se questa norma regionale sia in linea con la legislazione nazionale”, ha aggiunto Piantedosi, specificando che, nel caso di divergenze, sarà la normativa nazionale a prevalere. In ogni caso, la possibilità di tenere
piena autonomia sulla data delle elezioni”, ha dichiarato il ministro confermando che la normativa regionale può stabilire il periodo del voto, anche se è necessario un allineamento con la legislazione nazionale. Ma na anche sottolineato che tutte le Regioni godono di piena autonomia nella determinazione della data delle proprie elezioni. E infatti lo stesso Zaia aveva recentemente messo in evidenza come la norma-
elezioni primaverili rimane un’opzione valida, purché vi sia un allineamento tra le disposizioni regionali e quelle nazionali.
Dal canto suo Zaia ha ribadito che sarebbe preferibile svolgere le prossime elezioni regionali nella primavera del 2026 anziché in autunno. Secondo il governatore veneto la scelta della primavera comporterebbe un notevole risparmio economico, considerato le elezioni
per gli altri enti locali, come il Comune di Venezia, sono già in calendario per maggio 2026.
“La primavera sarebbe la soluzione migliore, visto che consentirebbe di risparmiare molti milioni di euro”, ha sottolineato il presidente del Veneto, evidenziando la differenza tra la legge regionale del Veneto, che prevede una sola convo-
cazione elettorale primaverile, e la prassi consolidata che indica l’autunno come termine naturale per il voto, coincidente con la scadenza quinquennale.
Zaia ha aggiunto che l’amministrazione sta attualmente compiendo le verifiche giuridiche necessarie per chiarire quale sia la normativa prevalente e determinare la data
definitiva delle elezioni. “Fino a tre mesi prima, possiamo ancora decidere. Se la convocazione sarà autunnale, il termine ultimo per il voto è tra il 25 e il 23 novembre”, ha concluso il presidente. Considerazioni che ora potrebbero fare breccia e rafforzare il “partito” che vuole andare al voto non prima del 2026.
Il caso. Il Pd insorge, Camani: “Basta giocare con la democrazia”
Sulla data del voto è già battaglia politica, Martella attacca: “Il Veneto non è vostro”
“Le elezioni regionali si tengono ogni cinque anni. Punto. Non lo dice il PD, lo dice la legge”, afferma il senatore Andrea Martella. Il segretario regionale del Partito Democratico critica duramente Piantedosi e Zaia, accusandoli di voler piegare le regole per posticipare il voto. “È clamoroso che si voglia riaprire una discussione che dovrebbe essere chiusa da tempo. E subito Zaia coglie la palla al balzo per rilanciare l’idea di uno slittamento delle elezioni al prossimo anno, con il solito ‘approfondimento giuridico’ utile solo a guadagnare altri mesi di potere”.
Il riferimento è alla proposta, già avanzata in passato, di posticipare il voto oltre la scadenza naturale della legislatura, sulla base di un’interpretazione normativa controversa. Una strategia che per il Partito Democratico avrebbe il solo scopo di
prolungare artificialmente il mandato della giunta uscente.
Martella respinge con forza anche il richiamo alla consuetudine del voto in primavera. “Nel 2020 si votò in autunno solo per l’emergenza Covid, un fatto eccezionale. Oggi non c’è alcuna emergenza, né sanitaria né giuridica, che giustifichi uno slittamento. Solo l’ostinazione di una classe dirigente che, dopo trent’anni di governo ininterrotto, non vuole lasciare il potere. Ma prorogare artificialmente una legislatura di sette-otto mesi, senza alcuna base normativa, è uno schiaffo alla democrazia”.
Il senatore dem sottolinea come la vera priorità dovrebbe essere un cambio di guida per affrontare i problemi concreti della Regione. “Zaia pensa solo a restare in carica qualche mese in più, mentre il Veneto affronta emergenze gravi: la crisi della
sanità pubblica, il caro vita, la fuga dei giovani, i dazi che minacciano le imprese, l’emergenza abitativa. Serve un nuovo governo regionale, con una visione nuova, energie nuove e una classe dirigente all’altezza delle sfide del presente. Il Veneto non è una proprietà privata”.
Per Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, “sarebbe illegittimo se Zaia, sulla base di una presunta autonomia decisionale, e senza alcuna buona ragione, non dovesse sciogliere il Consiglio regionale nei tempi previsti dalla legge. Basta giocare con la democrazia”.
“Qui si gioca con i diritti dei cittadini”, aggiunge il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: “Il centrodestra spinge per un rinvio delle consultazioni per provare a sistemare i conflitti interni, sempre più evidenti”.
Il governatore Luca Zaia e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi
Il Veneto supera i 73 milioni di presenze
“I l 2024 segna un altro anno di crescita, consolidando il primato della nostra regione nel panorama turistico italiano con un incremento del 3,3 per cento negli arrivi e del 2,2 per cento nelle presenze, che superano i 73 milioni. Di fatto, siamo la destinazione di riferimento per i viaggiatori internazionali, con un aumento significativo della quota straniera. Ma siamo anche una regione che cresce e innova per offrire un’esperienza capace di soddisfare sia il mercato consolidato sia la domanda di viaggiatori più sensibili al mondo legato alla sostenibilità”.
Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, ha presentato i numeri della statistica regionale, legati al comparto turistico dello scorso anno, che certificano la piena ripresa e il superamento dell’attrattività pre-pandemica, con numeri superiori a quelli del 2019 in tutte le principali tipologie di destinazione.
Le diverse aree turistiche del Veneto registrano un aumento di arrivi, con numeri in
Venturini: “Un tavolo regionale per la sicurezza degli operatori sanitari”
“È una buona notizia l’organizzazione del Tavolo regionale permanente per la prevenzione e la protezione dagli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, un passo fondamentale per garantire maggiore sicurezza ai professionisti della sanità.” – così Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, annuncia la decisione della Regione Veneto di istituire questo organismo, che sarà composto da rappresentanti delle aziende sanitarie, delle associazioni di categoria e delle istituzioni regionali, con il compito di monitorare il fenomeno delle aggressioni e proporre soluzioni concrete. Tra le sue funzioni principali vi è anche la redazione del Piano regionale per la prevenzione degli atti di violenza.
Il Piano definirà interventi concreti per ridurre i rischi nelle strutture sanitarie, mi-
gliorare la gestione degli episodi di violenza, rafforzare la formazione del personale e promuovere una cultura di prevenzione e accoglienza nei contesti ospedalieri.
Venturini ha inoltre evidenziato l’importanza di intervenire sulle criticità nei Pronto Soccorso, proponendo l’introduzione di procedure specifiche per la gestione di pazienti in stato di alterazione, spesso coinvolti in episodi di violenza. “Serve un sistema strutturato di valutazione delle condizioni psichiche dei pazienti, al pari della classificazione delle emergenze cliniche, per proteggere sia gli operatori che i cittadini” – sottolinea Venturini.
Con questa iniziativa, la Regione Veneto conferma il proprio impegno nella tutela degli operatori sanitari, mettendo in atto misure concrete per affrontare un problema sempre più urgente.
crescita per mare, città d’arte, lago e montagna. L’interesse internazionale è in continua espansione, con un incremento del 5,9 per cento negli arrivi di turisti stranieri e del 4 per cento nelle loro presenze. Al contrario, il turismo italiano segna un lieve calo (-1,5 per cento negli arrivi, -1,8 per cento nelle presenze).
Le località termali registrano un lieve rallentamento, con una diminuzione degli arrivi complessivi dello 0,1 per cento, dovuta a una flessione della domanda italiana (-1,1 per cento), non completamente compensata dall’aumento della clientela straniera (+2,9 per cento).
Tra i mercati esteri, la Germania si conferma il principale bacino turistico per il Veneto, con un incremento del 2,3 per cento negli arrivi e del 2 per cento nelle presenze, raggiungendo numeri mai così elevati. In ripresa anche il turismo cinese, che sebbene sia ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, continua a registrare segnali positivi
“L’impegno della Regione continua a esse-
re orientato alla valorizzazione del territorio e alla promozione di un turismo sostenibile e di qualità, grazie anche al grande lavoro degli operatori del settore – prosegue Caner -. Le strutture alberghiere si confermano stabili, mentre il settore extralberghiero registra un incremento del 3,8 per cento delle presenze grazie anche all’importante lavoro di coordinamento che ci ha permesso di tracciare e regolarizzare le strutture già presenti”.
“Quello che emerge è un Veneto che non è solo mare e città d’arte, ma una regione capace di offrire esperienze autentiche in ogni stagione. La crescita delle Colline del Prosecco e dei Colli Euganei dimostra che i turisti cercano sempre più un contatto diretto con la natura, la cultura e le eccellenze enogastronomiche locali – conclude l’assessore -. Questi risultati sono il frutto di una strategia regionale che mette al centro la valorizzazione del territorio e la promozione di un turismo sostenibile e di qualità, capace di generare valore per cittadini e imprese”. (r.r.)
Eventi sportivi, contributi per associazioni e società
Ammontano a 300 mila euro i contributi per l’organizzazione e realizzazione di eventi sportivi previsti dal piano annuale per lo sport 2025 messo a punto dalla regione per sostenere la pratica sportiva in Veneto. Il bando è aperto alle associazioni e società sportive venete regolarmente iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento nazionale per lo sport. Ogni società o associazione sportiva può presentare una sola domanda per un unico evento da realizzare nel 2025, il contributo coprirà fino al 70 per cento delle spese ritenute ammissibili.
“Siamo in linea con la precedente programmazione regionale in ambito sportivo, - spiega l’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari - un lavoro che sta dando i suoi frutti in termini di sostegno
al movimento sportivo e di attrattività per i grandi eventi dello sport, primo tra tutti l’appuntamento con i Giochi di Milano-Cortina 2026. La convinzione è che lo sport sia uno strumento privilegiato per trasmettere uno stile di vita sano oltre a validi principi educativi capaci di formare i buoni cittadini del domani. Quest’anno lo stanziamento complessivo regionale per il mondo sportivo è di 17,5 milioni di euro, di cui 930 mila per la pratica sportiva e la parte rimanente verrà spesa per l’impiantistica sportiva”.
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L’evento. Confindustria Veneto Est ha proposto 59 incontri, patto con i sindaci
Sostenibilità, il Veneto fa ancora scuola:
le imprese green crescono più del doppio
In un’epoca di cambiamenti climatici e incertezze economiche, la sostenibilità non è più un optional, ma una necessità. E il Veneto, con le sue 470 società benefit, si conferma un modello virtuoso. I dati presentati da Confindustria Veneto Est alla settimana della sostenibilità sono inequivocabili: nel triennio 2021-2023, queste aziende hanno registrato un aumento medio del fatturato del 26%, contro il 15,4% delle imprese tradizionali.
Il Move Hotel di Mogliano Veneto ha ospitato 59 incontri dedicati alle sfide e alle opportunità della transizione sostenibile per imprese, territori e comunità. L’evento ha messo al centro tematiche cruciali come ambiente, governance, sociale ed energia, con l’obiettivo di tracciare strategie concrete per un futuro più sostenibile. Giunto alla sua quarta edizione, è stato un’importante occasione di riflessione e confronto sulle sfide globali legate a clima, tecnologia ed energia,
coinvolgendo istituzioni, aziende e cittadini in un ampio dibattito sui temi ambientali e sociali.
“La sostenibilità è una leva di crescita”, ha ricordato Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est. “Un’opportunità per innovare, essere più efficienti e resilienti”. Parole che trovano conferma nei numeri: le Società Benefit non solo crescono di più, ma sono anche più produttive, redistribuiscono più valore ai dipendenti e sono più propense all’innovazione e all’internazionalizzazione.
Tuttavia, il percorso verso una transizione sostenibile è ancora in salita, soprattutto per le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia locale. Il nostro è un approccio pragmatico alla sostenibilità quale opportunità di innovazione, efficienza e resilienza. Una forza trasformativa che se anche nel breve può comportare costi o investimenti aggiuntivi per le imprese, ha la capacità di ridisegnare modelli di business e set-
tori produttivi per creare il valore di domani. Va approcciata senza ideologismi ma con uno sguardo saggio di lungo termine. La sfida è coniugare competitività e sostenibilità, nei modi e tempi giusti, con semplificazione normativa, adeguati stimoli agli investimenti, alleanze di filiera”.
“Servono semplificazioni normative, incentivi fiscali e maggiori facilitazioni al credito”, ha sottolineato Carlo Cici, Partner, Head of Sustainability The European House - Ambrosetti. “Dobbiamo trovare un equilibrio tra regolamentazioni e incentivi, per evitare che il costo della transizione ricada sui soggetti più vulnerabili. Solo in Europa rischiano di passare dagli attuali 50 miliardi a più di un trilione l’anno a fine secolo. Siamo oltre il km 22 della maratona per la transizione e abbiamo già ottenuto risultati significativi, ma ora ci attendono nuove sfide e il contesto odierno sempre più richiede alle aziende lucidità, visione e chiarezza
di idee per stabilire non tanto la direzione da prendere, quanto la velocità e l’approccio da dare alla transizione”.
La transizione verso un’economia sostenibile è irreversibile”, ha ribadito Lara Ponti, Vice Presidente di Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG. “Dobbiamo costruire un futuro solido, equo e duraturo per le generazioni future”.
E’ stato è stato tracciato anche il percorso per la realizzazione della “Città Sostenibile”, con la firma del Patto per la qualità dell’aria e il miglioramento de-
gli ecosistemi urbani. I sindaci di Milano, Giuseppe Sala, Torino, Stefano Lo Russo e Treviso, Mario Conte, hanno discusso delle azioni comuni e delle sfide urgenti per migliorare l’ambiente urbano e contrastare l’inquinamento, in linea con l’appello del Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.
I quattro Comuni capoluogo, Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, hanno presentato le loro iniziative di sostenibilità, con interventi di esponenti istituzionali locali, come gli assessori all’ambiente dei vari Comuni.
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Le esperienze raccontate da Patrizia Tolot
housing della cooperativa Vite Vere Down Dadi rappresenta un modello innovativo di shøi è un esempio di come la cultura possa
continua a dar voce a progetti e
tà un luogo più inclusivo, vivace e ricco di opportunità per tutti, grazie a Fondazione Cariparo. La rubrica proseguirà con nuovi racconti e nuove storie di chi, con il proprio impegno, contribuisce a costruire un futuro migliore per il territorio di Padova e Rovigo.
vivere in un contesto sociale, in quartieri che favoriscano le relazioni”. Il progetto, che prevede tre anni di accompagnamento, ha già coinvolto numerose famiglie e punta a rispondere alla crescente domanda di so-
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di mostre a Rovigo, in particolare a Palazzo Roverella. L’ultima iniziativa in ordine di tempo, curata da Paolo Bolpagni, è la prima mostra italiana dedicata a Vilhelm Hammershøi, il più grande pittore danese della sua
per Renoir. L’obiettivo è che anche Hammershøi possa attrarre un pubblico vasto, grazie alla coerenza della proposta culturale della Fondazione Cariparo, che punta a coniugare qualità e valorizzazione del territorio.
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LRovigo, l’Endocrinologia dell’Ulss5 un punto di riferimento per il territorio
’Endocrinologia dell’Azienda Ulss5 Polesana si conferma un punto di riferimento per il territorio, rispondendo a una domanda sempre più crescente di prestazioni specialistiche. Recentemente, un convegno ha approfondito questa branca della Medicina Interna, evidenziandone il ruolo cruciale nella gestione di patologie complesse e nel supporto ai professionisti della salute.
L’Endocrinologia dell’Ulss5 è operativa in quattro sedi – Rovigo, Adria, Trecenta e Occhiobello – con attività distribuite su cinque giorni alla settimana. Il team è composto da otto specialisti: il dr. Catalano, il dr. Santoro, la dr.ssa Rizzati e la dr.ssa Selmin a Rovigo; la dr.ssa Frigato e la dr.ssa Novo ad Adria; la dr.ssa Zanca a Trecenta; e la dr.ssa Zanata, attiva nei poli di Rovigo, Trecenta e Occhiobello. Oltre all’attività ambulatoriale, gli specialisti sono impegnati anche nei reparti ospedalieri e nelle guardie interdivisionali. Nel 2024 il volume di prestazioni fornite è significativo: 300 prime visite e 650 controlli per patologie tiroidee, ipofisarie, surrenaliche e del metabolismo calcio-fosforo solo presso l’ambulatorio divisionale, 200 consulenze nei reparti di degenza e pronto soccorso, oltre a visite pre e post ricovero per i pazienti delle varie unità operative.
Dal 2016 l’Endocrinologia della Medicina di Rovigo è stata riconosciuta come Centro di II Livello all’interno della Rete Endocrinologica Veneta, diventando un punto di riferimento per gli specialisti dell’Ulss5. “Negli anni abbiamo sviluppato percorsi per la gestione del paziente endocrinologico complesso, che richiede un approccio multidisciplinare e il coordinamento con diverse specialità dell’Azienda,” spiega il Direttore della Medicina, Stefano Cuppini.
L’Endocrinologia dell’Ulss5 ha consolidato collaborazioni con altre unità operative per offrire percorsi di cura sempre più mirati. Dal 2019, è attivo
un ambulatorio di Endocrinologia oncologica e Osteoncologia presso l’UOC di Oncologia di Rovigo, che nel 2024 ha registrato già 180 visite. Dal 2023, in sinergia con la divisione di Otorinolaringoiatria, è stato istituito un ambulatorio per la presa in carico dei tumori tiroidei, con 100 visite effettuate solo quest’anno e il costante contatto con i centri di riferimento regionale. Inoltre, l’azienda partecipa ai gruppi multidisciplinari regionali per i tumori tiroidei nell’ambito della Rete Endocrinologica Veneta, garantendo così ai pazienti l’accesso a cure sempre più avanzate e personalizzate.
Negli ultimi anni, gli endocrinologi dell’Ulss5 hanno promosso eventi formativi locali e regionali, contribuendo attivamente all’aggiornamento continuo della categoria. “Grazie alla collaborazione con il reparto di Anatomia Patologica, nel 2024 è stata sviluppata una tesi di specializzazione in Medicina Interna a indirizzo endocrinologico,” continua il dr. Cuppini. Il recente convegno ha avuto l’obiettivo di ribadire le indicazioni delle nuove linee guida e rafforzare i legami con la medicina del territorio, per migliorare l’appropriatezza delle prestazioni erogate.
Nel corso del convegno svoltosi a marzo presso l’Aula Magna della Cittadella Socio-Sanitaria, il Direttore Sanitario ha elogiato il lavoro svolto dagli specialisti dell’Ulss5. “L’Endocrinologia è una branca molto variegata della Medicina Interna, caratterizzata da una richiesta sempre più elevata da parte della popolazione. La Regione sta ponendo grande attenzione a questo settore, che negli anni ha visto un aumento delle problematiche gestite localmente o riprese in carico.”
Grazie a un approccio multidisciplinare, alla formazione continua e a una rete di collaborazioni sempre più solida, l’Endocrinologia dell’Ulss5 si conferma una realtà di eccellenza nel panorama sanitario veneto. Anna Bergantin
La tiroide al centro dell’attenzione, in aumento a Rovigo l’ipotiroidismo
Le malattie della tiroide sono piuttosto comuni e possono colpire persone di tutte le età. Le principali patologie tiroidee includono:
Ipotiroidismo
È una condizione in cui la tiroide produce una quantità insufficiente di ormoni tiroidei. I sintomi più frequenti sono: stanchezza, aumento di peso, pelle secca, intolleranza al freddo, rallentamento del metabolismo, depressione. Ipertiroidismo
Si verifica quando la tiroide produce troppi ormoni tiroidei. I sintomi: perdita di peso, tachicardia, ansia, sudorazione eccessiva, tremori, insonnia, intolleranza al caldo. Noduli tiroidei
Sono escrescenze anomale all’interno della tiroide e possono essere benigni (nella maggior parte dei casi) o maligni (rari, ma necessitano di approfondimenti diagnostici). Sono spesso asintomatici, ma se di grandi dimensioni possono causare difficoltà nella deglutizione o senso di compressione al collo.
Tumori della tiroide
I tumori tiroidei sono relativamente rari e, nella maggior parte dei casi, hanno una buona prognosi. I sintomi più comuni sono nodulo al collo, voce rauca, difficoltà respiratorie o nella deglutizione.
Tiroiditi
Sono infiammazioni della tiroide che possono essere temporanee o croniche e i sintomi variano in base al tipo, ma possono includere dolore al collo, febbre, sbalzi ormonali.
Le malattie della tiroide vengono diagnosticate con esami del sangue (TSH, FT3, FT4, anticorpi anti-tiroide), ecografia e, se necessario, agoaspirato dei noduli. I trattamenti variano da terapie farmacologiche (levotiroxina per l’ipotiroidismo, antitiroidei per l’ipertiroidismo) alla chirurgia nei casi più gravi.
L’ipotiroidismo è una delle patologie più frequenti nella popolazione di tutte le età e il numero di casi a Rovigo ed in Veneto è aumentato ulteriormente a causa di effetti avversi di nuovi farmaci oncologici e non. “La funzione tiroidea influenza la salute di tutti gli organi e tessuti –sottolinea il Direttore Generale Pietro Girardi –. Per questo, l’azienda ha investito nella specializzazione di questo ambito, garantendo ai cittadini un servizio di alto livello.” Un aspetto cruciale è la gestione farmacologica, che richiede la stretta collaborazione tra specialisti e medici di medicina generale. “Una terapia ben condotta porta a risultati eccellenti, ma è fondamentale una valutazione iniziale accurata,” aggiunge il Direttore Sanitario Carla Destro. (A.B.)
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Innovazione.
Un aiuto concreto per le pazienti oncologiche, un sistema già presente in oltre 50 paesi
Un nuovo alleato contro la caduta dei capelli: Paxman arriva negli ospedali di Rovigo e Adria
La lotta contro il cancro passa anche attraverso piccoli gesti che possono fare una grande differenza per chi affronta la chemioterapia. Tra gli effetti collaterali più temuti dai pazienti oncologici, e in particolare dalle donne, vi è la perdita dei capelli, un simbolo di identità, fascino e femminilità. Oggi, grazie a una sinergia tra istituzioni e privati, arriva negli ospedali di Rovigo e, a breve, anche in quello di Adria, un prezioso strumento per combattere questo effetto indesiderato: il sistema Paxman.
Grazie all’impegno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), con il supporto di Federfarma e dell’associazione Bandiera Gialla, oltre al contributo dell’azienda privata Bozzoni Srl, l’ospedale di Rovigo ha ricevuto il nuovo macchinario, che sarà presto installato anche presso l’oncologia di Adria, non appena gli spazi saranno adeguati.
Il Paxman consiste in un casco refrigerante che il paziente indossa comodamente durante la seduta di terapia infusionale. Il sistema funziona abbassando gradualmente la temperatura del cuoio capelluto, riducendo il flusso sanguigno ai follicoli piliferi e minimizzando così l’impatto dei farmaci chemioterapici sui capelli. In questo modo si preserva la chioma e, in caso di diradamento, si favorisce una più rapida ricrescita. Si tratta di un’importante innovazione che si affianca al macchinario già attivo dal 2019 presso l’oncologia di Rovigo. Ora, con l’arrivo del secondo dispositivo, anche i pazienti di Adria potranno beneficiare di questa tecnologia avanzata. “La caduta dei capelli indotta dalla chemioterapia è ampiamente riconosciuta come uno degli effetti collaterali più traumatici per pazienti oncologici, in particolare per le donne,” spiega il Direttore dell’Oncologia dell’Ulss 5, Domenico Cristiano Corsi. “La refrigerazione del cuoio capelluto è un trattamento semplice ed efficace che può prevenire la perdita dei capelli causata da alcuni farmaci chemioterapici. Numerosi studi clinici hanno dimostrato che il sistema Paxman è in grado di ridurre la caduta dei capelli fino al 90%, permettendo di
conservare in molti casi un’ampia parte della propria capigliatura”. La refrigerazione del cuoio capelluto è una pratica ormai consolidata a livello internazionale. “Il sistema Paxman è leader mondiale nel settore ed è attualmente presente in oltre 50 paesi, con più di 100 dispositivi installati solo in Italia,” conferma la Direttrice Sanitaria dell’Ulss 5, Carla Destro. “Uno dei punti di forza di questo macchinario è la sua automazione, che riduce al minimo l’intervento infermieristico e permette ai pazienti di affrontare le cure con maggiore serenità.” Il successo di questa iniziativa è frutto della collaborazione tra enti pubblici e soggetti privati, che hanno unito le forze per offrire un servizio di alta qualità ai pazienti oncologici del territorio. “In questo momento mi viene in mente solo una parola: grazie,” dichiara il Direttore Generale dell’Ulss 5, Pietro Girardi. “Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto. È la dimostrazione di quanto siano importanti le collaborazioni tra il settore pubblico e il privato per raggiungere obiettivi concreti e migliorare la qualità della vita dei pazienti.” L’arrivo del Paxman rappresenta un passo avanti fondamentale nel percorso di umanizzazione delle cure oncologiche, offrendo ai pazienti non solo trattamenti sempre più efficaci, ma anche strumenti per affrontare con maggiore dignità e serenità il difficile percorso della malattia.
Anna Bergantin
Giornata mondiale dell’obesità: l’Ulss 5 in prima linea per la prevenzione e la cura
Il 4 marzo si è celebrata la Giornata mondiale dell’obesità, un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica su una patologia cronica, recidivante e progressiva che rappresenta una delle principali sfide sanitarie del nostro tempo. Secondo le stime della World Obesity Federation entro il 2035 una persona su quattro nel mondo sarà affetta da obesità, pari a 1,9 miliardi di individui. Numeri allarmanti, che rendono necessaria un’azione concreta per prevenire e trattare questa condizione in modo efficace. L’Azienda Ulss 5 Polesana si impegna a supportare i cittadini che desiderano intraprendere un percorso di salute attraverso un approccio multidisciplinare che coniuga prevenzione, cura e ricerca scientifica. A tal fine, sono attivi diversi servizi specializzati:
- Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN): focalizzato sulla prevenzione del sovrappeso e dell’obesità attraverso l’educazione alimentare e una corretta nutrizione.
- U.O.S. Dietetica e Nutrizione Clinica: offre un ambulatorio di primo livello per la gestione dietetica personalizzata dei pazienti con problemi di peso.
- Ambulatorio Internistico per l’Obesità: percorso di terzo livello che prevede la prescrizione di terapie specifiche e la gestione delle complicanze cliniche dell’obesità, in collaborazione con la U.O.C. Medicina Generale e la U.O.S.D. Malattie Endocrine, del Metabolismo e della Nutrizione.
- Centro di Eccellenza SICOB: punto di riferimento per la chirurgia bariatrica presso gli ospedali di Rovigo, Trecenta e Adria.
L’obesità è una condizione che richiede un impegno condiviso tra istituzioni sanitarie, professionisti della salute e cittadini. Attraverso la prevenzione, un’adeguata informazione e l’accesso a cure specialistiche, è possibile migliorare la qualità della vita e ridurre l’impatto di questa patologia sulla salute pubblica. L’Ulss 5 ribadisce il proprio impegno: la salute è una priorità e insieme possiamo fare la differenza
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