ULSS3-Salute-Serenissima_N°1

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Dottore, mi dia coperte e carezze mentre salva la mia dimora

La coperta allo sfollato e la carezza al malato non sono il lieto fine, perché la coperta non è una casa per il primo e la carezza non è la guarigione per il secondo. Eppure, né chi trema di freddo né chi si ammala si accorge facilmente dei prodigi tecnici dell’ingegnere o del medico che alla fine rimette a norma la sua dimora, di mattoni o di carne e sangue che sia. Non nelle meraviglie della scienza, ma tra lana sulle ginocchia e dita sul volto c’è il vero grazie. Non a caso la parola cura in filosofia ha un significato più ampio di quello medico terapeutico comunemente attribuito. Deriva dal latino e significa preoccupazione. E l’etica della cura diventa così lo studio della fragilità dei soggetti, non, o non solo, della loro salute in senso stretto. L’umanizzazione delle cure passa anche di lì. Dunque, cari medici, infermieri, psicologi, tecnici delle professioni sanitarie e operatori socio sanitari, se è confermato che grazie a voi la nostra azienda sanitaria veneziana si distin-

SaluteSerenissima

è una pubblicazione

dell'Ulss 3 Serenissima

Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 782/2025 del 17/02/2025

La parola cura ha un significato più ampio di quello medico terapeutico comunemente

attribuito: deriva dal latino e significa preoccupazione

gue nel mondo della medicina e della cronaca sanitaria per interventi chirurgici da primato, eccellenza nelle terapie, strumentazioni da milioni di euro, tassi di sopravvivenza e, poi, di longevità invidiabili a dispetto delle malattie croniche: quando torna a casa, cosa ricorda davvero colui che vi deve la vita? Vi hanno risposto tremila ricoverati. Lo hanno scritto nero su bianco una volta dimessi (la cronaca è a pagina 16 e 17): si portano via il vostro premurarvi, sorridere, confortare, ascoltare. Vale più di ciò che avete studiato, e praticato, una vita? No. È più memorabile della vostra tecnica e del vostro talento? Sì. Per lo stesso motivo per cui, della volta che piangevamo disperati, ricordiamo l’amico che ci abbracciava più di quello che, rimanendo lucido, ci ha aperto gli occhi e ci ha risolto il problema. E dalle risposte dei vostri pazienti, non pochi tra voi provano ad essere questo e quello. Quindi grazie, dottore: mi dia ancora coperte e carezze mentre salva la mia dimora.

Testi a cura dell'Ufficio Stampa

dell'Ulss 3 Serenissima

Direttore responsabile

Giulia Busetto

saluteserenissima@aulss3.veneto.it www.aulss3.veneto.it

Chiuso in redazione il 8 Aprile 2025

Supporto grafico ed editoriale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 redazione@givemotions.it

Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An)

L’Ulss 3 Serenissima, ente della Regione del Veneto, provvede all’attuazione del principio costituzionalmente garantito di tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività, realizzando le finalità del Servizio sanitario nazionale.

L’ambito territoriale di competenza comprende i 23 Comuni di Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Cavarzere, Chioggia, Cona, Dolo, Fiesso d'Artico, Fossò, Marcon, Martellago, Mira, Mirano, Noale, Pianiga, Quarto d'Altino, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè, Spinea, Stra, Venezia, Vigonovo.

L’Ulss 3 Serenissima eroga i servizi in un’area di 1.406,09 kmq, con una popolazione residente di 612.714 abitanti. Guida l’Ulss 3 Serenissima il direttore generale, Edgardo Contato, coadiuvato dal direttore amministrativo, Luigi Antoniol, dal direttore sanitario, Giovanni Carretta e dal direttore dei Servizi sociosanitari, Massimo Zuin.

SEDE

Ulss 3 Serenissima

Via Don Tosatto 147 - Mestre (VE)

Contatti: www.aulss3.veneto.it

direzione.generale@aulss3.veneto.it

www.aulss3.veneto.it

Edgardo Contato
Giovanni Carretta
Luigi Antoniol
Massimo Zuin

Otorinolaringoiatria, tre équipe specialistiche, complementari nelle eccellenze

Tre équipe specialistiche complementari nelle eccellenze, in grado di offrire alla popolazione una completa garanzia di cura: si compone così la rete ospedaliera dell'Otorinolaringoiatria dell'Ulss 3 Serenissima, che nel 2024 ha fatto registrare 2.154 ricoveri e 56.868 prestazioni ambulatoriali, con l'attività in continua crescita. A sua volta questa rete si integra con le strutture della sanità territoriale dei Distretti, in grado di aggiungere, nell'anno scorso, altre 6.716 prestazioni ambulatoriali.

I tre direttori di Orl sono il riferimento primo della rete, e l'Azienda sanitaria li affianca per la migliore organizzazione del loro lavoro. "Il Primario Doriano Politi negli ospedali di Mestre e a Venezia, il primario Nicola Malagutti per il presidio di Mirano-Dolo, e la professoressa Rosamaria Santarelli che opera al Santi Giovanni e Paolospiega il direttore generale, Edgardo Contato - incarnano e rappresentano i tra grandi ambiti in cui si articola la nostra rete di Otorinolaringoiatria. Con una semplificazione estrema, ma che va evidenziata per la sua funzionalità, questi tre professionisti con le loro équipe offrono oggi all'utenza dell'Ulss 3 le migliori prestazioni in tre ambiti fondamentali: il dottor Politi è il riferimento per la chirurgia oncologica e per la chirurgia maggiore di Orl; il dottor Malagutti è il riferimento per gli impianti cocleari, le protesi osteointegrate e il trattamento delle varie forme di sordità; infine all'Ospedale Civile di Venezia la dottoressa Santarelli, con la sua struttura iperspecialistica in convenzione con l'Università di Padova, è il riferimento, che non è esagerato definire nazionale, per la parte dell'audiologia e della otoneurologia".

Mestre e Venezia riferimento

per la chirurgia maggiore e oncologica

Il dottor Politi guida l'unità operativa di Orl degli Ospedali di Mestre e Venezia, ed è il riferimento per la chirurgia oncologica e per la chirurgia maggiore di Orl: la sua équipe è specializzata nell'affrontare, tra le altre patologie, i tumori del cavo orale e della faringe e tumori delle corde vocali. "Nel 2024 sono stati seguiti 130 pazienti solo per quanto riguarda i tumori di testa-collo - spiega il primario Politi -; e per svolgere la mole di lavoro di chirurgia oncologica maggiore, la strumentazione a disposizione è ovviamente di primissimo ordine: citiamo almeno il laser Co2, di nuova acquisizione, che è uno degli strumenti fondamentali della nostra chirurgia: permette di in-

tervenire con tagli di altissima precisione con minimi sanguinamenti. Ma alla chirurgia laser si aggiungono il complesso lavoro che si svolge quanto alla ricostruzione mandibolare, gli interventi con lembi rivascolarizzati, le frontiere di recentissima introduzione quali la chirurgia endoscopica dei seni paranasali e base cranica anteriore con la tecnologia in 3D. Fondamentale nel nostro lavoro - conclude il dottor Politi - è l'affiatamento della nostra équipe e la collaborazione con gli specialisti di chirurgia maxillo-facciale e di chirurgia plastica".

Mirano e Dolo:

le specialità

sono gli impianti cocleari

Nel presidio ospedaliero di Mirano-Dolo l'Otorinolaringoiatria è affidata dal gennaio 2025 al nuovo direttore, il dot-

Niente attese e niente code per chi scopre Ulss3facile

Si chiama Ulss3facile ed è lo strumento digitale dell’Ulss 3 Serenissima con cui si possono svolgere molte pratiche amministrative – dal cambio medico alle richieste per la protesica, dal duplicato della tessera sanitaria alle esenzioni e ai rimborsi – e che molti cittadini ormai hanno imparato ad usare.

Ulss3facile è il nuovo sportello amministrativo con cui si dialoga online, per via digitale: lo si può utilizzare da smartphone e da computer, e quindi da casa, dal parco, dalla montagna, di giorno e di notte, senza fare mai la coda. La Direzione

amministrativa del territorio ha realizzato un breve video che presenta i vantaggi di Ulss3facile: “L’utilizzo di questo sistema – spiega la direttrice, la dottoressa Giovanna Busso – è molto vantaggioso per gli utenti, e consideriamo importante che, magari con l’aiuto dei familiari più giovani, possano imparare ad utilizzarlo anche le persone anziane: sono le prime a trarre vantaggio dalla possibilità di non doversi recare fisicamente agli sportelli distrettuali e di non dover attendere in coda per adempimenti che possono essere risolti comodamente da casa”.

tor Nicola Malagutti. "Con i miei collaboratori in questa sede per me nuova - sottolinea il dottor Malagutti - abbiamo già intrapreso un impegnativo percorso: puntiamo ad introdurre tutte le migliori pratiche relative alla chirurgia dell'orecchio, in particolare con l'utilizzo degli impianti cocleari. La cura della sordità profonda, anche proprio grazie alle metodologie chirurgiche che costituiscono il mio bagaglio specifico, è uno dei nostri obiettivi principali per far crescere ulteriormente la qualità del lavoro svolto dalla nostra Otorinolaringoiatria al servizio della popolazione del territorio".

In particolare, il primario Malagutti si sta concentrato sugli impianti cocleari: "Ci sono sempre più pazienti a cui, dopo anni di sordità - spiega - permettiamo di tornare a soglie uditive pressoché normali; gli odierni impianti cocleari sono infatti una chirurgia sicura, non dolorosa, esteticamente poco rilevante, con prodotti fortissimamente collaudati, con altissima tecnologia e durata che può dirsi illimitata".

Audiologia e otoneurologia

al Civile di Venezia

Infine, la professoressa Rosamaria Santarelli, all'ospedale Civile di Venezia, guida l'unità di Audiologia e Otoneurologia. Si tratta di una struttura ad elevata specializzazione, che

opera in convenzione con l'Università di Padova, e la sua attività è orientata alla diagnosi e alla riabilitazione delle disfunzioni uditive che interessano il bambino, l'adulto e l'anziano. La strumentazione specialistica a disposizione presso l'ospedale di Venezia consente alla dottoressa Santarelli le più moderne attività di ricerca e di indagine radiologica, di elettrococleografia, e la valutazione di casi indicati alla terapia genetica per il ripristino dell'udito. L'Audiologia del Civile è una delle realtà dell'Ulss 3 Serenissima che esercita la più potente attrazione: delle 7.883 prestazioni dello scorso anno, il 69% ha riguardato pazienti provenienti da altre aziende sanitarie, e di questi la metà circa pro-

veniva da fuori regione, in particolare dalla Sicilia, dalla Campania, dall'Abruzzo, dal Lazio. "Almeno il 40% dei pazienti afferenti alla nostra struttura - spiega la professoressa - ha meno di 14 anni. La diagnosi in questi casi viene effettuata con la registrazione dei potenziali evocati uditivi nei più piccoli, e con tecniche di audiometria condizionata nei più grandi. Ai piccoli soggetti in cura vengono prescritti apparecchi acustici, mentre l'applicazione chirurgica all'impianto cocleare viene indicata nelle ipoacusie di grado severo-profondo. Importante è poi il lavoro di accompagnamento e di verifica della terapia: ad oggi sono in follow up ben 367 pazienti portatori di impianto cocleare".

Primario Nicola Malagutti Ospedali di Mirano-Dolo
Primario Doriano Politi Ospedali di Mestre e Venezia
Professoressa Rosamaria Santarelli Ospedale Santi Giovanni e Paolo

Per l'ospedale di Mirano una nuova Terapia intensiva

Lanzarin: "In questo territorio, la sanità cammina salda sulle due gambe di Mirano e Dolo. Il nuovo reparto è la risposta concreta del Servizio sanitario regionale ad un territorio vasto"

"Il nuovo reparto di Terapia intensiva realizzato all'ospedale di Mirano è la testimonianza di come l'Ulss 3 Serenissima e il Servizio sanitario della Regione Veneto operano concretamente per la migliore cura e per la migliore assistenza ai cittadini del territorio." È stata l'assessore regionale, Manuela Lanzarin, a tagliare il nastro del nuovo reparto: "La sanità della Riviera del Brenta cammina salda sulle due gambe degli ospedali di Mirano e Dolo - ha detto -. Qui si continua ad investire e a dare seguito agli impegni della programmazione sanitaria. E in quest'ottica l'ospedale di Mirano rimane e cresce come presidio cruciale a tutela della salute dei cittadini".

Realizzata con un investimento di quasi 3,5 milioni di euro, con i suoi 9 posti letto (di cui 8 attivi e 1 pronto ad attivarsi nelle emergenze) in un’area di 562 mq, dotati di tutti i più moderni presidi, la nuova terapia Intensiva è la

risposta strutturale all’aumento significativo della domanda connessa alla gestione delle fasi pandemiche. Allo stesso tempo si offre, dentro l’ospedale di Mirano, come luogo di cura e assistenza ad altissima intensità per il vasto bacino d'utenza che comprende i Comuni di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea, con una popolazione complessiva di circa 120 mila abitanti. Il nuovo reparto è collocato nell’edificio OM 19 al piano terra, ed è stato costruito ex novo sui locali che già in precedenza ospitavano il servizio di Rianimazione. Costituisce una del-

le concrete realizzazioni del Decreto Rilancio, che nel 2020 ha disposto il riordino della rete ospedaliera e l’adozione di piani regionali di riorganizzazione per fronteggiare le emergenze pandemiche, incrementando le attività in regime di ricovero di terapia intensiva e in aree di assistenza ad alta intensità di cure.

I lavori strutturali sono iniziati nel settembre 2022 e sono stati portati a termine l’1 luglio 2024. La nuova Terapia intensiva è dotata di 8 posti letto (più 1 ulteriore per le emergenze), con 6 box per l’isolamento dei pazienti, e garantisce i massimi standard di sicurezza.

Si prevede che il nuovo reparto potrà accogliere annualmente circa 280 pazienti, principalmente per :

trattamento dell’insufficienza respiratoria acuta e cronica riacutizzata

trattamento dell’insufficienza

cardio-circolatoria

trattamento degli stati di coma o di lesioni cerebrali e di pazienti post-neurochirurgici

trattamento dell’insufficienza

renale acuta

trattamento del politrauma

trattamento degli stati settici monitoraggio intensivo delle unzioni vitali nei Pazienti post-chirurgici.

La Terapia intensiva di Mirano opera in piena integrazione e collaborazione con la Centrale Suem118, la Rete delle Terapie intensive del Veneto, i Pronto soccorso di Mirano e Dolo, l’Util di Mirano, Le Unità operative chirurgiche

e internistiche degli ospedali di Mirano e Dolo. È sempre più stretta la collaborazione con la Rianimazione dell’ospedale hub di Mestre, con particolare riguardo ai pazienti neurolesi acuti e critici.

Durante il momento di inaugurazione, soddisfazione è stata espressa dal presidente della Conferenza dei sindaci, Andrea Martellato, che si è fatto portavoce del ringraziamento dei colleghi amministratori del territorio. Il

Sindaco di Mirano Tiziano Baggio, ha portato il saluto riconoscente della cittadinanza: "Faccio mie le parole di chi ha ricordato come questi spazi e a queste attrezzature - ha detto - sono uno strumento importantissimo, e però non possiamo mai dimenticare come luoghi e strumenti non potrebbero operare se non affidati alle mani sapienti dei professionisti della sanità, che qui danno il meglio per salvare vite, per assistere, per curare".

BENESSERE PER I DIPENDENTI

A Mirano anche la nuova mensa aziendale ospedaliera

All’ospedale di Mirano sono stati messi a disposizione dei dipendenti, e degli utenti dell'ospedale, anche i locali della nuova mensa e del nuovo bar. I nuovi servizi per la ristorazione dedicati in particolare agli operatori dell’ospedale sono l’esito della ristrutturazione degli spazi al piano terra, lato nord, monoblocco OM 19. I lavori per la ristrutturazione dei locali e la realizzazione della nuova mensa sono iniziati nel giugno 2022 e, con alcune proroghe tecniche, sono stati portati a termine nell'estate 2024.

L’intervento, che ha previsto un investimento di circa

650mila euro, ha permesso la realizzazione di una mensa con 78 posti a sedere, in un’area di 522 metri quadri (superficie mensa mq. 475 circa; superficie bar mq. 47 circa).

I lavori di ristrutturazione sono stati svolti con un avanzo economico di quasi 50mila euro rispetto 690mila euro destinati. La collocazione della mensa aziendale nella nuova sede, ha permesso di restituire uno degli edifici (OM 03) attualmente in regime di locazione, consentendo il rientro di oneri passivi che nel complesso si stimano in circa 82 mila euro annui.

Tumore del colon-retto: prevenirlo è facile con l'aiuto della farmacia sotto casa

Facile procurarsi il kit, facile fare il test: è un'occasione da non lasciar sfuggire per tutelare la salute

In campo al fianco dell'Azienda sanitaria, le farmacie del territorio si propongono ai cittadini come punto di riferimento contro il tumore del colon retto. È nella farmacia sotto casa, infatti, che si può ritirare e poi riconsegnare il kit gratuito per la ricerca del sangue occulto fecale: "Questo tumore, che è trattabile e curabile se individuato per tempo - sottolinea il direttore del Dipartimento di prevenzione, Vittorio Selle -, si può prevenire facendo l'apposito semplicissimo test. Con l'aiuto delle farmacie, mettiamo a disposizione dei cittadini un'occasione cruciale per tutelare la propria salute. Il tumore del colon retto è la seconda neoplasia più frequente nelle donne e la terza negli uomini; ma prevenirla non costa nulla, ed ora è ancora più facile aderire, grazie alla rete costruita e quasi cucita addosso

ai soggetti in età di screening perché possano aderire con il minimo sforzo".   In Veneto, lo screening per il tumore del colon-retto è offerto gratuitamente a tutti i cittadini tra i 50 e i 74 anni, uomini e donne, con cadenza biennale. Il cittadino riceve per posta dal Servizio screening dell’Ulss 3 la lettera di invito e, proprio a partire dal rinnovo dell’accordo con le farmacie per il prossimo biennio, può semplicemente recarsi, con la lettera di invito, presso una delle farmacie aderenti: qui ritirerà gratuitamente l’apposito kit, che riconsegnerà nella stessa farmacia una volta eseguito il test a casa; poi, grazie alle aziende della Distribuzione intermedia, il campione verrà inviato al Laboratorio di analisi dell'Ulss 3 Serenissima.

Il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci è semplice, richiede pochi minuti e si esegue comodamente a casa: "Permette di conoscere per tempo una eventuale positività - spiega il dottor Selle - e consente di individuare lesioni pretumorali, prima cioè che si trasformino in tumori, ed eventuali lesioni tumorali in fase iniziale, su cui intervenire tempesti-

vamente con maggiori probabilità di guarigione".

Le farmacie territoriali ribadiscono il senso del loro impegno e della loro piena collaborazione: è anche grazie alla loro collaborazione che in Veneto l’adesione della popolazione target ha toccato il 64,2%, mentre la media italiana, secondo i dati dell'Osservatorio nazionale screening, è ferma al 34,9%: nello scorso anno, dal monitoraggio al 30 novembre scorso, si evince che in Veneto i kit consegnati agli utenti dalle farmacie aderenti sono stati 424.517, e che i campioni riconsegnati dagli utenti alle farmacie sono stati 401.788.

Per qualsiasi informazione o se non si è ancora ricevuta la lettera di invito è possibile contattare il Servizio screening al numero verde 800 185 030 dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 o all’indirizzo mail screening. prev@aulss3.veneto.it. Le farmacie collaborano anche nella sensibilizzazione sulla patologia e le modalità di prevenzione: si può rivolgere al farmacista, per informazioni su questi temi, anche chi non è in possesso della lettera di invito allo screening.

Al Civile tecnologia d'eccellenza con la risonanza Vantage Orian

All’ospedale Civile di Venezia è operativa la nuova risonanza magnetica, strumentazione d'avanguardia - si tratta di una Vantage Orian 1.5T, di Canon Medical - collocata e messa in funzione superando le difficoltà particolari che propone un contesto delicato e complesso come la città lagunare. "Portare e installare un’apparecchiatura di alta complessità tecnologica nel centro storico veneziano - spiega il direttore dell'ospedale, Fabio Graceffa - non è mai un’operazione ordinaria. Sia il trasporto che la posa della nuova risonanza si sono svolti con l'impiego di soluzioni logistiche particolari e con il supporto di personale altamente specializzato". Con questa risonanza, l’ospedale Civile di Venezia compie un passo ulteriore, e garantisce all'utenza una diagnostica per immagini sempre più accurata, accessibile e orientata al paziente. Il comfort è garantito da un ampio bore,

che riduce la sensazione di claustrofobia e facilita l’esecuzione dell’esame anche in pazienti fragili o poco collaboranti. La tecnologia Pianissimo™ contribuisce a creare un ambiente più silenzioso e sereno, favorendo una maggiore collaborazione del paziente e, di conseguenza, una migliore qualità delle immagini acquisite.

Dal punto di vista clinico, la nuova strumentazione consente di ottenere immagini ad alta risoluzione in tempi contenuti, contribuendo a ottimizzare i flussi di lavoro e a ridurre i tempi di attesa. I protocolli avanzati, abbinati all’intelligenza artificiale integrata in Altivity™, semplificano la gestione anche degli esami più complessi, supportando il processo di refertazione e la personalizzazione dei percorsi diagnostici.

“Con questa nuova risonanza - spiega il primario di Radiologia, Roberto Sartoripossiamo offrire esami più rapidi, meno

invasivi e più accurati. Un beneficio reale per i pazienti e per i professionisti sanitari”.

L’acquisizione della nuova strumentazione è avvenuta nell’ambito della convenzione Consip per la diagnostica per immagini, il percorso che consente alle strutture pubbliche di accedere a tecnologie avanzate attraverso processi trasparenti e semplificati, e costituisce così un’opportunità concreta per ammodernare le dotazioni sanitarie anche in contesti logisticamente complessi come quello veneziano.

"In un luogo dove ogni intervento tecnico rappresenta anche una sfida culturale e logistica, l’installazione della nuova risonanza magnetica dimostra l’impegno della sanità pubblica nel rinnovarsi con visione e concretezza: - conclude Graceffa - la tecnologia si mette al servizio delle persone, nel rispetto della bellezza e della complessità di Venezia."

Piazza San Marco, cuore lituano riparte grazie alle Fiamme gialle

Guidati dal Suem 118, con il defibrillatore di Palazzo Ducale i finanzieri risolvono l’arresto cardiaco di un turista 77enne Il primario di Cardiologia: “Deve la vita alle Forze dell’ordine e a Venezia, città cardioprotetta dai 60 defibrillatori”

Passeggiava verso Palazzo Ducale, godendosi le ferie al culmine del carnevale veneziano. Ma arrivato a destinazione il turista lituano 77enne si è improvvisamente accasciato sui masegni, senza dare segni di vita. La fortuna ha voluto che il suo arresto cardiaco incrociasse una pattuglia di finanzieri appartenenti alla Compagnia pronto impiego di Venezia, addestrata alle manovre di primo intervento grazie alla formazione continua assicurata dal Corpo. Era il primo pomeriggio dello scorso 27 febbraio quando il cuore del viaggiatore si è fermato e poi è tornato a battere. I finanzieri erano in servizio di ordine pubblico, disposto dalla Questura di Venezia, e si trovavano proprio lì, a pochi metri di distanza. Hanno sentito le grida di chi segnalava l’uomo a terra e si sono precipitati su di lui, praticando le prime manovre di soccorso. Guidati dalle indicazioni telefoniche del Suem 118, che li ha raggiunti in pochi minuti, hanno afferrato il più vicino defibrillatore in piazza San Marco, proprio quello di Palazzo Ducale, che ha subito ridato ritmo vitale al turista. All’arrivo del personale del Suem 118, infatti, c’era già polso. I medici hanno provveduto così a intubare il paziente e a trasportarlo d’urgenza con l’idroambulanza all’ospedale Civile di Venezia. Qui, in Cardiologia, è stato stabilizzato, lentamente estubato e sottoposto a impianto di defibril-

latore sottocutaneo.

“I finanzieri non hanno solo salvato la vita al paziente - spiega il primario di Cardiologia Giuseppe Grassi -, ma il loro intervento immediato con il defibrillatore gli ha anche evitato danni cardiologici e neurologici. Arrivato nel mio reparto, infatti, i parametri vitali erano talmente buoni che abbiamo voluto visionare anche il tracciato del defibrillatore, per capire se avesse realmente avuto un arresto cardiaco. E il tracciato ci ha dato conferma che l’arresto cardiaco c’era stato e che i

finanzieri avevano agito prontamente e correttamente“.

“Grazie a loro, al Suem 118, al reparto di Cardiologia e alla nostra Venezia, città cardioprotetta, con una sessantina di defibrillatori dell’Ulss 3 Serenissima disseminati nella sola porzione insulare - ricorda il direttore sanitario Giovanni Carretta -. Scelta che ancora una volta si dimostra lungimirante, così come lo è la sinergia crescente con le forze dell’ordine”.

Nei giorni successivi il turista è stato dimesso ed è rientrato in Lituania.

Ione, intervento all’omero a 103 anni grazie all’Ortopedia del Civile

Intervento senza complicanze per un'ex maestra veneziana

Sono tredici i centenari operati dal primario Vigo nell’ultimo anno all’ospedale di Venezia

La frattura dell’omero all’ospizio del Lido, la corsa in ambulanza al Civile, i quaranta minuti in sala operatoria, il giorno e mezzo in terapia intensiva e il lieto fine. Ma soprattutto i 103 anni dell’infortunata. Si chiama Ione Grassi ed è una storica maestra elementare veneziana. Adesso, ritornata in casa di riposo, può raccontare la sua impresa: accadeva tutto una sera del dicembre scorso, con l’arrivo al Pronto soccorso veneziano della paziente ultracentenaria dopo un infortunio nel pensionato che la ospita. “L’arto appariva deformato e abbiamo capito subito che si trattava di una frattura di omero altamente scomposta. Così l’abbiamo ricoverata” racconta il primario di Ortopedia dell’ospedale Civile di Venezia, Marco Vigo. Il mattino seguente, con il supporto dell’orto geriatra Michele Benvegnù, Vigo ha operato d’urgenza la paziente guidando la sua équipe assieme all’ortopedico Domenico Caminiti e all’anestesista Ezio Scattolin. “Non potevamo lasciarla così, perché la frattura non si sarebbe mai assestata autonomamente - spiega Vigo -, e soprattutto l’avremmo condannata per il resto dei suoi giorni a dolori atroci al braccio per ogni minimo movimento”. Gli specialisti hanno eseguito, in accordo con la famiglia della paziente, un intervento mini invasivo, utilizzando una particolare strumentazione per pazienti ad alta complessità: “A 103 anni il corpo umano è fragile come il cristallo, quindi durante l’operazione, durata una quarantina di minuti senza nessuna complicanza, abbiamo pesato ogni minimo gesto, perché

Da sinistra, Ione Grassi, l'ortopedico Domenico Caminiti e il primario Marco Vigo

movimenti grossolani, al posto di calma e prudenza, potevano creare ulteriori danni all’omero, comprese fratture aggiuntive alla frattura tronca che abbiamo curato. Ci siamo occupati con ulteriore attenzione anche della sutura: pure la pelle, a questa età, è una tela delicatissima”.

Ione, che ha superato brillantemente l’Intervento, ha passato un giorno e mezzo in terapia intensiva per un attento monitoraggio post operatorio, per poi tornare nel reparto di Ortopedia sorridendo, parlando e mangiando in autonomia. Qualche giorno dopo, le dimissioni.

“Si tratta della paziente più anziana che mi sia mai capitato di operare” dice il primario. Non che sia mancata l’occasione di operare altri centenari, in precedenza: solo quest’anno, al Civile, sono “passati sotto

ai suoi ferri” altri dodici pazienti oltre i novantacinque anni. La metà di loro ha già raggiunto il secolo di vita. Sette tra questi sono stati operati all’anca o al femore, due all’omero e gli altri quattro sono stati sottoposti all’impianto di protesi.

Ione i 103 li aveva già contati qualche mese prima dell'infortunio e dell'intervento. Mamma, nonna, bisnonna e maestra elementare, ha insegnato in tutte le scuole di Venezia, anche quella di Malamocco. Per i familiari è “vitale e vivace”, con un segreto di longevità che non sta solo nell’alimentazione sana e piena di verdure, ma anche nel suo carattere un po’ ansioso, “uno stress positivo che l’ha, forse, sempre mantenuta dinamica: davanti alle tante difficoltà della vita non ha mai e poi mai mollato”.

Angioplastica a 104 anni: è la paziente più longeva mai operata al cuore a Venezia

Malore alla Vigilia di Natale, immediato l'intervento all'ospedale Civile, poi l’abbraccio alla figlia

Era pronta per festeggiare il suo 104esimo Natale e, dopo pochi giorni, il suo 104esimo compleanno, ma il pomeriggio della Vigilia, nella sua casa

del sestiere veneziano di Dorsoduro, è stata colpita da un infarto. È così che il 24 dicembre scorso una signora ultra centenaria ha vissuto il suo miracolo natalizio grazie alle mani del primario di Cardiologia dell’ospedale Civile Giuseppe Grassi: un’angioplastica coronarica d’urgenza le ha regalato il suo Natale numero 104, le ha fatto riabbracciare la figlia - che di anni a sua volta ne ha poco meno di ottanta - e le ha permesso di compiere 104 anni alla fine dello scorso gennaio.

“Si tratta, a nostra memoria, della donna più anziana che abbia mai subìto un intervento al cuore nell’ospedale veneziano - spiega il primario Grassi -. Abbiamo dovuto decidere in pochi minuti se intervenire, data l’età della paziente, e abbiamo proceduto ad eseguire un intervento rapidissimo di angioplastica, usando tutte le cautele possibili. Ed è andato tutto bene. Questo risultato dimostra il livello di preparazione e dedizione del nostro team. In giornate speciali come queste sapere di aver contribuito a restituire un momento di gioia e serenità a una famiglia ci ricorda il valore del no-

Alla Breast unit il primo elettrobisturi in Veneto un dono firmato Pink Lioness, Avapo e Bucintoro

Regalo da oltre 23 mila euro firmato Pink Lioness, Avapo e Bucintoro ai chirurghi senologi dell’Ulss 3 Serenissima. È il primo elettrobisturi al plasma mai utilizzato in un presidio ospedaliero del Veneto. Lo strumento è capace di ridurre l'invasività degli interventi al seno delle donne con tumore, diminuendo danni termici, tempi operatori, dolore post intervento e cicatrici. L'elettrobisturi al plasma, inoltre, è impiegato per alcuni interventi di Neurochirurgia: si conferma così la versatilità della strumentazione, che può essere utilizzata

da altre specialità. “Si tratta di uno strumento davvero innovativo - ha ringraziato il primario della Breast unit, Guido Papaccio, che è uno dei professionisti ad usare più frequentemente lo strumento -. Invece del calore, l’elettrobisturi eroga impulsi ad alta frequenza e molto brevi, e riesce a vaporizzare e tagliare i tessuti, rompendo direttamente i legami molecolari. Il risultato è quindi un minor danno termico unito a una migliore guarigione e a un migliore risultato estetico”. Pink Lioness in Venice, Avapo Venezia e

stro lavoro. Siamo grati e consapevoli dell’importanza di ogni vita salvata e di ogni famiglia riunita”.

La signora 104enne operata dal primario Grassi è stata maestra elementare a Venezia, la stessa professione svolta dalla paziente quasi coetanea - di anni quest'altra signora ne aveva solo 103 - operata con successo all’omero, e nello stesso ospedale, dal primario di Ortopedia, il dottor Marco Vigo.

“Questi delicati interventi sono il segno concreto dell’attenzione che la nostra sanità pubblica dà ai grandi anziani. Certificano i progressi della medicina verso questo target di assistiti, progressi importanti in un contesto di invecchiamento continuo della popolazione, che nel centro storico veneziano è ancora più marcato - dice il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -. Ci prendiamo cura ogni giorno della sanità di Venezia, città fragile, garantendo strumentazioni, personale qualificato, specialisti di grande spessore. E in questo modo ci prendiamo cura della salute dei cittadini di Venezia, perché sia possibile per loro vivere a lungo e vivere bene”.

Reale società canottieri Bucintoro rinnovano la loro collaborazione fattiva con l'Ulss 3 Serenissima: "Questo impegno - ha sottolineato la capogruppo e coordinatrice della raccolta Francesca Baldi - ha dietro la costanza di decine e decine di donne nel sostegno fattivo di altre donne che, in questo momento, affrontano il percorso di cura del tumore al seno”.

Giuseppe Grassi, primario di Cardiologia

Ventiquattro zampe tra i piedi di ragazzi, medici e infermieri della Neuropsichiatria infantile dolese. Maciste, Mirtilla, Chanel, Calipso, Titù ed Elsa, dallo scorso marzo, integrano la terapia dei giovani pazienti affidati alle cure dell’ospedale della Riviera del Brenta. Ed è la prima volta della pet therapy in un reparto a così alta complessità nella gestione del disagio neuropsichiatrico di adolescenti. I sei cani arrivano tutte le settimane a turno, puntuali, nella stanza adibita a salotto tv del reparto. Qui si dedicano per circa un’ora ai giovani degenti. Guidati dai loro coadiutori, dagli operatori dell’associazione Cani per caso e con l’aiuto di attrezzature e materiali, gli animali si immergono con i ragazzi in attività interattive guidate e ludico ricreative, invitando i minori alla lettura della comunicazione non verbale, alla sperimentazione di sé, alla capacità di autogestirsi in presenza dell’animale, ma anche all’attività di cura, come il dargli da mangiare o lo spazzolarlo, o alla semplice osservazione dei suoi movimenti per suggerire processi di problem solving. L’attività induce il benessere non solo degli adolescenti coinvolti, ma anche degli operatori del reparto che assistono. “Sono attività che incrementano la collaborazione del paziente alle attività terapeutiche - dice la primaria di Neuropsichiatria Ambra Cappellari -: aiutano la gestione dello stato d’ansia e dello stress, migliorano l’umore e il benessere genera-

OSPEDALE DI DOLO

Cani terapeutici tra i ragazzi in Neuropsichiatria

le, potenziano l’autostima, incrementano il prendersi cura di sé e dell’altro, migliorano le competenze sociali e relazionali, di ascolto e di comunicazione, le capacità di raccontare il proprio vissuto e di rispettare i tempi dell’altro. È scientificamente provato che l'animale è un ‘facilitatore di relazione’. Questo vale ancor di più per i cani che, scelti per le loro attitudini e caratteristiche individuali, vengono introdotti in reparto. Qui, ancor più che altrove, è possibile per i giovani pazienti sperimentare e sperimentarsi con l'animale, con tutte le possibili ricadute sulla gestione delle emozioni, sul momento intenso di contatto con il cane, in un contesto non giudicante”.

La prima volta degli animali in un reparto ad alta complessità nella gestione del disagio adolescenziale

Maciste, Mirtilla, Chanel, Calipso, Titù ed Elsa incontrano i giovani degenti nell’ospedale della Riviera

“I protocolli di igiene, di preparazione, di monitoraggio quotidiano del benessere psicofisico e le attitudini per le quali i cani sono stati individuati e con cui vengono introdotti nell’ambito di cura sono particolarmente stringenti - sottolinea il primario di Veterinaria Carmine Guadagno -. Ma ora che hanno saputo conquistare la fiducia di operatori e pazienti, Maciste e Mirtilla, i primi due cani del gruppo che hanno interagito con i ragazzi, sono diventati grandi amici di tutto il reparto. Bravissime anche le accompagnatrici Veruska, Silvia e Nicole dell'associazione Cani per caso, che mediano l'interazione tra i cani e i ragazzi, monitorandone ogni passaggio” “Durante la fase di progettazione – sottolinea l’educatore del reparto Fabio Tammiso

-, è stato individuato l’obiettivo principale di questa attività, ovvero il miglioramento del benessere e dello stato emotivo dei pazienti in cura e ora, a percorso intrapreso, si sta realizzando questo obiettivo e noi ne siamo felici e orgogliosi, assieme agli adolescenti e alle loro famiglie. Come équipe di reparto ringraziamo questi nuovi compagni di viaggio, l'associazione ‘Cani per Caso’, i medici veterinari coinvolti e tutti coloro che, a partire dalla Direzione dei Servizi socio sanitari, la Direzione dell’ospedale di Dolo e la Direzione sanitaria della nostra Ulss 3, hanno costruito la possibilità di questa sperimentazione che produce gioia in un contesto di sofferenza".

"La Neuropsichiatria infantile di Dolo è un fiore all'occhiello della nostra azienda, attivato da alcuni mesi e affidato ad un'équipe specialistica di primo livello - spiega il direttore sanitario Giovanni Carretta -. Qui vengono accolti, in un contesto protetto, minori che vivono un momento di grande difficoltà nel loro percorso di crescita. E alle terapie e ai percorsi di assistenza specialistici, stiamo affiancando questa esperienza sicuramente innovativa di interazione con gli animali, in grado di alleviare il loro disagio".

Nelle foto la primaria Cappellari con Mirtilla (seconda foto in alto) e Maciste (in basso a destra)

Tremila ricoverati votano i reparti più gentili, l’Ulss 3 li premia

Nella foto da sinistra in alto:

Giorgia Furlanetto, coordinatrice fisioterapista di Medicina fisica e riabilitativa di Dolo; Alessandra Pozzi, coordinatrice ostetrica di Ostetricia e ginecologia di Venezia; Margherita Fabian, coordinatrice infermieristica di Ostetricia e ginecologia di Venezia; Luisa Rodolfo, coordinatrice infermieristica di Urologia di Mestre; Elisabetta Boscolo Gnolo, coordinatrice ostetrica di Ostetricia e ginecologia di Chioggia; Matteo Temporin, coordinatore infermieristico di Otorinolaringoiatria di Mirano

Tremila ricoverati votano le équipe più gentili e l’Ulss 3 le premia. Vincono le Ginecologie di Venezia e Chioggia, l’Urologia di Mestre, l’Otorinolaringoiatria di Mirano e la Medicina riabilitativa di Dolo. In queste cinque unità operative, secondo i pazienti, si coltivano le degenze più cortesi e attente di tutti gli ospedali dell’azienda sanitaria veneziana.

Per la prima volta i pazienti chiamati a giudicare non l’eccellenza delle cure, ma la cortesia ricevuta durante la degenza

Per la prima volta non sono gli interventi chirurgici da primato, la quantità di prestazioni, le strumentazioni da milioni di euro o le classifiche ame-

ricane a premiare: a giudicare invece i reparti delle cinque realtà ospedaliere, questa volta, ci hanno pensato i pazienti, chiamati ad esprimersi non sull’eccellenza delle cure ricevute, ma sulla gentilezza e sulle attenzioni con cui sono stati trattati durante il loro intero ricovero. Hanno valutato l’accoglienza in ospedale, il trattamento ricevuto dal personale ospedaliero e il comfort del reparto, la comunicazione delle informazioni, il rispetto, la tempestività nell’esaudire le richieste di cura. Ma hanno anche potuto segnalare

Ginecologia

Otorinolaringoiatria

Il progetto promuove l’umanizzazione delle cure e celebra anche i secondi e i terzi classificati di ciascuno dei cinque ospedali dell’azienda sanitaria veneziana

operatori sanitari specifici che si sono distinti durante il ricovero per i modi garbati.

“Abbiamo deciso di chiamarlo Premio cortesia, che ha celebrato anche i secondi e i terzi reparti classificati per ogni presidio ospedaliero - dice il direttore sanitario dell’Ulss 3 Serenissima Giovanni Carretta -. È il suggello di un progetto che guarda all’umanizzazione delle cure come ad uno dei princìpi cardine che medici, infermieri e personale sanitario tutto non dovrebbero mai perdere di vista. Ci concentriamo costantemente sull’assicurare prestazioni d’eccellenza in tutte le specialità, e questo deve sempre rimanere e crescere, ma non dobbiamo mai dimenticarci della persona che stiamo curando, nella sua interezza. Il ricordo che il degente spesso porta a casa dopo un ricovero, infatti, non è l’intervento subìto o la terapia corretta individuata per lui, ma i sorrisi e il conforto ricevuto in quei giorni lunghi e difficili”.

Il punto di partenza è il questionario a domande chiuse e aperte sviluppato dall’Osservatorio permanente PREMs assieme alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, che l’Ufficio qualità dell’Ulss 3, su indicazione della Regione Veneto, è riuscito a sottoporre, nel 2024, a oltre tremila degenti una volta dimessi. Il passo ulteriore fatto dall’azienda sanitaria veneziana è stato quello di sviluppare, a partire dalla quantità di risposte positive, una competizione inedita tra una settantina di reparti di degenza degli ospedali che la abitano. Ne è nata la prima edizione del Premio cortesia, celebrato all'auditorium del padiglione Rama dell’ospedale dell’Angelo assieme a tutti i primari, ai coordinatori infermieristici, ostetrici e fisioterapisti dell’Ulss 3.

CLASSIFICA

Ospedale di Mestre

1^ Urologia guidata da Claudio Valotto

2^ Ostetricia e ginecologia guidata da Raffaele Battista

3^ Chirurgia guidata da Umberto Montin

Ospedale di Venezia

1^ Ostetricia e ginecologia guidata da Gianluca Cerri

2^ Malattie infettive guidata da Sandro Panese

3^ Urologia guidata da Tommaso Prayer Galetti

Ospedale di Chioggia

1^ Ostetricia e ginecologia guidata da Luca Bergamini

2^ Medicina interna guidata da Giorgio Cavallarin

3^ Pediatria guidata da Andrea Cattarozzi

Ospedale di Mirano

1^ Otorinolaringoiatria guidata dal 2025 da Nicola Malagutti, precedentemente da Maurizio Amadori (sono stati premiati insieme)

2^ Ostetricia e ginecologia guidata da Jacopo Wabersich

3^ Cardiologia guidata da Salvatore Saccà

Ospedale di Dolo

1^ Medicina fisica e riabilitativa guidata da Stefano Bargellesi

2^ Ortopedia guidata da Silvia Pini

3^ Geriatria guidata da Flavio Busonera

Urologia - Mestre
Fisiatria - Dolo
- Chioggia
Ginecologia - Venezia
- Mirano

Casa della comunità pronta in un anno

Due piani, sei ambulatori di cure primarie, otto di diagnostica e cinque di prossimità grazie a un investimento di oltre 3 milioni di euro

Le chiavi del cantiere dalle mani dell’Ulss 3 alle mani di chi metterà in piedi la Casa della comunità di Chioggia entro un anno. La consegna simbolica alla ditta fornitrice è avvenuta a metà febbraio, dopo aver ottenuto l'approvazione del progetto esecutivo. Con il via ai lavori, alle spalle dell’ospedale cittadino si farà largo un edificio di 1.153 metri quadri. Due i piani fuori terra che ospiteranno sei ambulatori per le cure primarie, otto per la diagnostica e cinque per l’assistenza di prossimità. L’investimento previsto è di 3 milioni e 179 mila euro, di cui due terzi provenienti dal Pnrr e un terzo da fondi della Regione Veneto.

“Non solo l’ospedale a Chioggia: in questo territorio, che ci è da sempre così caro, questo cantiere è l’ennesima certificazione di un impegno costante e duraturo per garantire cure di prossimità a tutti i livelli e per tutti

i cittadini, potenziando la sanità territoriale - dice il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -. Si è già chiuso il cantiere per la costruzione del nuovissimo reparto per la Procreazione medicalmente assistita, che sarà un altro fiore all’occhiello clodiense. Ma porteremo a casa presto anche l’hospice e nuovi spazi per la dialisi. Per dare sempre più dignità, presenza, cura, e pure decoro negli spazi, anche ai malati cronici o terminali”.

“La Casa della comunità è un passo fondamentale verso una sanità sempre più vicina alle persone - ha ricordato anche il sindaco di Chioggia Mauro Armelao -. Se qualcosa ci ha insegnato la tragedia della pandemia è proprio che avere presìdi sanitari territoriali può arginare le situazioni più difficili e drammatiche. Ringrazio l’Ulss 3 Serenissima, in particolare il direttore generale Edgardo Contato con il quale condividiamo una stretta e fattiva collaborazione, per credere nell’ospedale di Chioggia, struttura d’eccellenza del nostro territorio e non solo. Dopo gli importati investimenti in macchinari diagnostici all’avanguardia, la realizzazione della Casa della Comunità significa confermare Chioggia quale punta di diamante della Sanità veneziana”.

CHIOGGIA

Da Andos un dono al Day hospital oncologico, nel ricordo di Giulia

Il ricordo di Giulia si fa dono nel Day hospital dell'Oncologia di Chioggia. Le volontarie dell'Andos, infatti, hanno consegnato al primario, il dottor Francesco Rosetti, una preziosa strumentazione, un elettrocardiografo portatile, su cui hanno voluto collocare una piccola targa che fa memoria della giovane deceduta dopo lunga malattia. "Grazie a questo dono - spiega il primario - un paziente che, qui in Day hospital, necessitasse di un elettrocardiogramma urgente, potrà essere sottoposto all'esame, o al monitoraggio, senza doversi trasferire. Allo stesso modo saremo in grado di effettuare un controllo elettrocardiografico durante l’infusione del trattamento antiblastico".

"Abbiamo potuto fare questo donazione - spiega Silvia Pagan, di Andos - grazie all’iniziativa 'Andemo a Torsio': una camminata lungo le strade di Chioggia e Sottomarina e una vogata attraverso i canali e la laguna, organizzata da molteplici soggetti e associazioni sportive e amici, in memoria di Giulia, una giovane donna, mancata per un tumore al seno".

CASA DELLA COMUNITÀ DI NOALE

In cento a scuola d’amministrazione di sostegno

Guidano quattro avvocate e tre esperti, con testimonianze e visita al Tribunale di Venezia

Ascuola d’amministrazione di sostegno, nella Casa della comunità di Noale, con cento iscrizioni e quattro sabati di lezioni gratuite: “Come Ulss 3 Serenissima abbiamo organizzato e proposto un corso – spiega il direttore dei Servizi sociosanitari Massimo Zuin –articolato in tre sabati di lezioni gratuite, dedicato a chi vuole diventare amministratore di sostegno di una persona cara o comunque bisognosa di supporto. La proposta seguitissima, è risultata utile anche a molte persone che si preparavano ad attivare un’amministrazione di sostegno per un proprio congiunto, e ancora ai volontari del Terzo settore che operano con soggetti fragili e non autosufficienti e agli operatori dei servizi sociali e sanitari”.

Compiti, doveri, responsabilità, obblighi di legge, esperienze e relazione con la persona beneficiaria dell’amministrazione di sostegno sono alcuni dei temi affrontati con gli avvocati Anna Gnata, Barbara Schiavon, Claudia Morosin, Emmanuela Padovan, e con gli esperti Giovanna Busso, Michele Maglio, Piergiorgio Penzo. Il percorso, apertosi alla fine di marzo, si conclude anche una visita esplorativa al Tribunale di Venezia e agli uffici della Cancelleria della volontaria giurisdizione. L’attestato di partecipazione all’intero iter formativo permette l’inserimento nell’elenco degli amministratori di sostegno volontari.

L’amministratore di sostegno, ricorda anche il Ministero della giustizia, è quel-

la figura rivolta a chi è impossibilitato a provvedere ai propri interessi, anche parzialmente o temporaneamente, per effetto di un’infermità o di una menomazione fisica o psichica. Quindi anziani o disabili, ma anche di alcolisti, persone vittime di dipendenze, detenuti, malati terminali possono ottenere che il giudice tutelare nomini qualcuno che abbia cura della loro persona e del loro patrimonio, anche in previsione di un’eventuale futura incapacità.

“La popolazione invecchia e sono sempre più numerosi i casi in cui diventa utile individuare un amministratore di sostegno - ricorda Giovanna Busso, a capo della Direzione amministrativa del ter-

ritorio dell’azienda sanitaria veneziana -. Per questo l’Ulss 3 Serenissima, con la sua Direzione dei Servizi sociosanitari, in collaborazione con la Cooperativa Gap, l'associazione Red carpet e i Comitati dei sindaci dei quattro Distretti 1, 2, 3 e 4, ha deciso di organizzare questa esperienza formativa, per offrire alle famiglie, alle persone interessate e agli stessi operatori gli elementi di base dell'istituto dell'amministrazione di sostegno, figura di protezione prevista dalla legge. Anche la scelta del luogo in cui si svolge il corso è ponderata: la Casa della comunità, infatti, è punto di incontro tra servizi e cittadini, il luogo in cui trovare adeguate risposte alle esigenze sanitarie e sociosanitarie”.

Riuniti insieme i classe '64 dell'Ulss 3:
"Uno sguardo al passato e uno al futuro"

Sono 263 i dipendenti dell'Azienda sanitaria che hanno compiuto sessant'anni nello scorso anno, e molti di loro hanno trascorso un pomeriggio insieme al Padiglione Rama. "Abbiamo pensato di riunirci - spiega il direttore dei Servizi sociosanitari Massimo Zuin, promotore dell'evento e anche lui classe '64 - per celebrare i nostri sessant'anni, ma non solo: con il pretesto di ripercorrere ' i migliori anni della nostra vita', abbiamo col-

to l'occasione per ragionare insieme sul futuro della nostra società, e del servizio sanitario dentro il vivere civile di oggi e di domani. Non un revival in chiave nostalgica, ma un contributo di riflessione, per capire e governare i cambiamenti in corso". Il direttore del Controllo di gestione Domenico Bagnara, ha proposto un'ampia analisi tra demografia ed evoluzione dei servizi sanitari, ed ha provato ad allargare lo sguardo, utilizzando previsioni statistiche ed intelligenza artificiale, anche a come cambierà la società italiana a seguito delle trasformazioni sociali già avviate; al suo contributo si sono aggiunti quello di alcuni ospiti, tra cui i primari (tutti rigorosamente classe '64) Domenico Mangino, cardiochirurgo all'Angelo, e Roberto Valle, cardiologo all'Ospedale di Chioggia.

Massimo Zuin, direttore dei Servizi sociosanitari

PADIGLIONE RAMA DI MESTRE

Contrasto alla violenza di genere: con l'Ulss 3 Serenissima tutti i protagonisti del territorio

Contato: "Un impegno quotidiano e silenzioso, che si alimenta anche di questi fondamentali momenti di condivisione e confronto"

“V

iolenza di genere: nuove acquisizioni di scienza e diritto”: è questo il titolo del convegno promosso dall’Ulss 3 Serenissima che alla fine di marzo, in due intere giornate, al Padiglione Rama, ha coinvolto trasversalmente decine di istituzioni locali e regionali, impegnate a fare fronte comune contro la discriminazione e i soprusi nei confronti della donna, dei minori e delle persone vulnerabili.

"Come azienda sanitaria - spiega Edgardo Contato, il direttore generale - sappiamo che il nostro compito è l'azione quotidiana di contrasto alla violenza di genere, nei Pronto soccorso, negli ospedali, nei distretti, e attraverso la rete delle iniziative di presa in carico attivate in collaborazione con le istituzioni del territorio. E però riteniamo necessario un continuo aggiornamento, perché questa azione sia sempre più

efficace e coordinata: per questo, qui al Rama, abbiamo radunato le esperienze, i protocolli, le conoscenze, le realtà, le istituzioni e le persone. Non tralasciamo nulla di quanto possiamo imparare, e condividere, a protezione delle donne, a tutela delle famiglie e dei minori".

Nel quadro della due giorni al Padiglione Rama si è discusso del ruolo cruciale svolto dalle forze dell’ordine nella prevenzione della violenza, e del compito che può svolgere la stampa nella creazione di una nuova consapevolezza.

Tra i temi affrontati nella prima giornata, ci sono la rete preventiva territoriale, gli esiti processuali, i protocolli in uso, le ricadute della violenza di genere sui minori e le esperienze cliniche nei loro confronti. Ancora, si è fatto il punto sull'evoluzione normativa, sul vademecum operativo per i professionisti sanitari, sulla rete antiviolenza, sul tavolo di coordinamento regionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne; si è parlato di dipendenze e violenza di genere, screening tossicologico neonatale, costi sociali, educazione e formazione degli insegnanti sull’affettività, ruolo del Comitato unico di garanzia della Regione Veneto. Tra gli interventi della

prima giornata, quello dell'assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin: "Il nostro obiettivo - ha spiegato - è rafforzare e consolidare la rete territoriale antiviolenza per contribuire al contrasto di un fenomeno che scuote le coscienze per i numeri in continua crescita: i contatti ricevuti dai centri antiviolenza nel 2023 sono stati quasi 7200 (nel 2022 erano 6.009), mentre le donne prese in carico complessivamente nel corso del 2023 sono state 3.628 in aumento rispetto al 2022 (3.325). Contiamo ancora 1500 gli interventi attraverso le cure del pronto soccorso. Diventa quindi fondamentale tenere alta l’attenzione: è importante che nella Rete antiviolenza della Regione del Veneto, costituita da 25 centri antiviolenza, 32 sportelli e 37 case rifugio, siano coinvolti tutti i soggetti interessati dal fenomeno, dalle Aziende sanitarie alle istituzioni, alle Forze dell’ordine, alla Magistratura, alle associazioni”.

Nella seconda giornata, i quattrocento operatori iscritti al convegno hanno potuto aggiornare le loro conoscenze in tema di neuroanatomia della violenza agita e subita, strumenti preventivi, shaken baby syndrome, protocolli operativi diagnostici sui minori vittime di violenza, segnalazioni di violenza domestica.

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Cataclismi, attentati, stragi: sanità veneziana, triestina e slovena fanno fronte comune

Software di realtà aumentata, simulazioni in loco, corsi, protocolli condivisi con il progetto AidMIRE Ulss 3, Asugi di Trieste, Ospedali e Case della salute di Isola e Sežana da dieci anni si preparano contro le maxi emergenze transfrontaliere

Si allenano da quasi dieci anni al soccorso di feriti in possibili catastrofi naturali, attentati terroristici, epidemie, deragliamento di mezzi, disastri automobilistici, industriali, chimici, immaginati tutti al confine tra Italia e Slovenia, anche quello marittimo. I mega incidenti, negli anni, li hanno anche simulati. Ora hanno formazione, esperienza e protocolli comuni per superare barriere linguistiche, logistiche e organizzative durante la gestione delle future maxi emergenze transfrontaliere.

Tutto è cominciato quando L’Ulss 3 Serenissima, l’azienda sanitaria universitaria giuliano isontina di Trieste (Asugi), l’ospedale generale di Isola, la casa della sanità di Isola e la casa della salute di Sežana si sono chieste se si potesse agire subito e insieme nel caso di una crisi improvvisa e dai risvolti sanitari a cavallo tra le due nazioni. E si sono risposte di sì. L’hanno fatto con l’attivazione del progetto europeo AidMIRE (Aid to major incident response evolvement).

Al suo attivo, il piano, ha già due ‘prove generali’ avvenute in Slovenia, a Nova Gorica, e in Italia, a Marghera, con uno scontro simulato tra una ferrocisterna con del liquido tossico e un bus di linea con 28 passeggeri. E attende una terza prova, di nuovo in Slovenia, a maggio di quest’anno: “Simulazioni necessarie - spiega il responsabile scientifico del progetto, e primario del Pronto soccorso di Mirano, Biagio Epifani - perché consentono di verificare la prontezza dei sistemi sanitari e di individuare eventuali margini di miglioramento

nelle procedure e nelle tecnologie utilizzate nel caso di una maxi emergenza sanitaria, soprattutto nel trattamento di pazienti con politrauma in un’area transfrontaliera, dove i sistemi sanitari sono diversi per organizzazione e articolazione territoriale”.

“Per questo formazione omogenea per tutti i partner del progetto ed esercitazioni con simulazione possono ridurre significativamente i rischi e mitigare l'impatto di eventuali crisi future in zone di confine” aggiunge la direttrice della Formazione dell’Ulss 3 Elisabetta Spigolon.

Il progetto AdMIRE sta continuando così a formare almeno un centinaio di operatori sanitari delle cinque realtà, attivando 65 corsi, di cui 28 svolti a Trieste, altri 28 a Venezia, 9 a Isola e Sezana. AidMIRE ha consentito l’acquisto di strumenti tecnologici avanzati da utilizzare negli eventi di emergenza urgenza, come il software di realtà aumentata con quattro visori, che permetterà a medici e infermieri di vivere cinque diverse esperienze immersive di emergenza intraospedaliera ed extraospedaliera, attivandosi nella cura virtuale dei pazienti politraumatizzati, nella gestione di casi clinici personalizzabili e, in più, di interagire con i familiari dei pazienti grazie a dialoghi in real time attivati dall’intelligenza artificiale.

I protagonisti dell'intesa transfrontaliera posano con il direttore Contato

VENEZIA

La citytax solo una volta l'anno per gli operatori sanitari

Accordo raggiunto tra Ulss 3 e Comune: dopo gli alloggi, gli ambulatori, i parcheggi, le corse ad hoc e il contributo economico a fine anno, si aggiunge un altro tassello alle agevolazioni introdotte dall'azienda sanitaria per gli operatori in servizio nella città insulare

Ancora un tassello nel mosaico delle agevolazioni agli operatori sanitari che lavorano a Venezia: lo pongono insieme l'azienda sanitaria e il Comune di Venezia, impegnati ad alleviare il peso della citytax su questa specifica categoria di lavoratori. "Sono numerosi i medici, gli infermieri, i tecnici sanitari e gli operatori sociosanitarispiega il direttore dell'Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato - che lavorano a Venezia e però non sono formalmente residenti. Si tratta di professionisti preziosissimi, e l'Azienda sanitaria ha ritenuto di chiedere che sia loro alleviato il gravame della citytax, l'imposta di soggiorno per chi pernotta a Venezia, che d'ora in poi pagheranno solo una volta nell'anno solare".

"Grazie alla collaborazione dell'Amministrazione civica, e grazie anche alla determinazione con cui insieme abbiamo voluto trovare una soluzione al

problema - continua Contato - aggiungiamo un altro bonus a quelli che questa Direzione sta offrendo a chi viene a lavorare all'Ospedale Civile, o comunque nei servizi sanitari della città d'acqua. La Foresteria, gli appartamenti riservati, le agevolazioni per i medici di famiglia, i parcheggi al Tronchetto, la somma assegnata a fine anno... e ora la citytax ridotta al minimo: sono tutte agevolazioni che non c'erano, e ora ci sono. E sono la vera risposta per minimizzare le difficoltà di chi viene a lavorare nelle strutture sanitarie di una città complicata, che però si può rendere più accogliente nei fatti, e non solo nei proclami".

La citytax è il contributo che viene versato da chi soggiorna a Venezia, ammonta a 3/5 euro giornalieri a seconda della tipologia della struttura ricettiva, viene pagato da chi soggiorna in città per i primi cinque giorni di pernotta-

mento, ogni volta che arriva a Venezia: “La modifica che introduciamo al regolamento comunale sull’imposta di soggiorno - spiega l'assessore comunale al Bilancio e Tributi, Michele Zuin - consente, per i lavoratori del comparto sanità che si rechino a Venezia per lavoro, di limitare il pagamento dell’imposta stessa ai primi cinque giorni”. Il nuovo regolamento è in vigore dal mese di aprile. L'agevolazione sul pagamento della tassa di soggiorno si applica su tutti gli operatori dell'ambito sanitario che, per svolgere il proprio lavoro in una struttura della città insulare, soggiorneranno nell'intero territorio comunale: tutti questi operatori pagheranno la citytax una sola volta nell'anno solare, al massimo per 5 giorni; saranno poi esentati dal pagamento in tutti i successivi soggiorni di lavoro.

Sono molti gli operatori sanitari che lavorano al Civile o in altre strutture dell'Ulss 3 pur risiedendo fuori dal Comune di Venezia, magari perché nuovi arrivati o in attesa di stabilizzazione; e per una parte non indifferente di questi professionisti i tributi versati più volte hanno a lungo costituito un peso economico non indifferente, che ora si riduce al solo primo versamento.

L'Università di Medicina sbarca al Civile: "Un corso di laurea che è nuova linfa per Venezia"

Il sogno di una facoltà universitaria di Medicina nella città Serenissima è diventato realtà. Sarà proprio l’Ospedale dei santi Giovanni e Paolo ad ospitare, già dall’anno accademico che si aprirà dopo l’estate, il corso di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova.

Il protocollo d’intesa tra la Regione Veneto e l’Ateneo Patavino  è stato ufficialmente firmato a Palazzo Balbi dal presidente Luca Zaia, affiancato dall’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, dalla rettrice dell’Università di Padova, Daniela Mapelli, e dal direttore dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato.

Il corso di laurea in inglese, il Medicine & Surgery School, ora insediato

nella città lagunare, è un obiettivo al quale Ulss 3, ateneo padovano e Regione Veneto stanno lavorando da anni – lo ha ricordato in occasione della firma dell’intesa Paolo Dei Tos, presidente della Scuola di Medicina dell’Università – ed è significativo che venga finalmente ospitato nel complesso storico dell’ospedale di Venezia: “Mettiamo a disposizione non solo gli spazi per le lezioni – sottolinea il direttore generale Edgardo Contato –ma un ospedale fatto di eccellenze,

Il corso di laurea in inglese, il Medicine & Surgery School, ora insediato nella città lagunare, è un obiettivo al quale Ulss 3, Ateneo padovano e Regione Veneto stanno lavorando da anni

di laboratori e di ad altissima tecnologia. E tutto questo sarà a disposizione degli studenti del corso per il loro tirocinio e per le loro esperienze sul campo”.

Gli studenti del Corso di laurea saranno un centinaio già dal primo anno, destinati ad arrivare, entro il completamento del primo ciclo, previsto nel 2030, a 600 unità. “Anche per questo è importantissimo – sottolinea Contato – aver portato a Venezia questa nuova università: significa anche regalare alla città nuovi abi-

tanti, nuovi veneziani giovani, preparati, linfa per la città insulare oltre che per la classe medica del futuro. Da parte sua, Venezia risponde mettendo a disposizione il suo grande appeal internazionale e la sua grande capacità di attrazione: il corso infatti sarà esclusivamente in lingua inglese e si prevede che degli studenti che arriveranno al santi Giovanni e Paolo il 75% saranno italiani e comunitari e il 25% giungeranno invece da Paesi extra europei. Il corso, che si aprirà nel cuore di Venezia, rappresenta allora una strada che guarda alle generazioni future. E Venezia affronta questa avventura con la prospettiva di dislocare anche ad altre sedi nella città d’acqua –già presente nel Protocollo d’intesa il vasto compendio dell’ex Ospedale Giustinian - i luoghi di studio e ricerca: non si dimentichi che contemporaneamente vengono avviati al Santi Giovanni e Paolo i nuovi corsi in Osteopatia e in Riabilitazione psichiatrica, che si aggiungono a quelli di Fisioterapia e di Tecniche audiometriche, già attivi da alcuni anni.

inFormazione

La rubrica sugli appuntamenti formativi del personale Ulss 3

Ai professionisti sanitari: il 31 dicembre scade il triennio formativo Ecm (Educazione continua in medicina) 2023-2025. I crediti formativi previsti sono 150, salvo esenzioni o riduzioni. È opportuno verificare la propria situazione formativa visitando il sito www.cogeaps.it e pianificare eventuali attività per adempiere agli obblighi previsti.

CORSI IN EVIDENZA

Aggressioni e atti di violenza a danno del personale delle aziende sanitarie. Valutazione del rischio e strategie di prevenzione

Risponde all’obiettivo regionale per la prevenzione e la gestione delle aggressioni e degli atti di violenza a danno dei professionisti. Elabora programmi omogenei dedicati alla riduzione del rischio. Si rivolge a tutti i dipendenti che possono iscriversi tramite il gestionale Tom, a seguito di approvazione dei loro diretti superiori. Possono scegliere tra diverse date disponibili.

La Rete regionale di terapia del dolore e cure palliative pediatriche

Garantisce la formazione continua degli operatori e si basa sul modello del lavoro in équipe multidisciplinare, in stretta collaborazione con il Centro regionale veneto di terapia del dolore e cure palliative pediatriche, per favorire una presa in carico globale e continuativa del bambino e della sua famiglia. Si rivolge a tutti i professionisti che assistono i piccoli pazienti che hanno necessità di cure palliative e ai pediatri di libera scelta. Le iscrizioni sono aperte tramite il gestionale Tom. Le prime edizioni partono il 7 aprile e l’8 maggio.

CORSI DA COMPLETARE

Formazione in infezioni ospedaliere

Avviato lo scorso anno, fa parte della Missione 6 del Ministero della Salute. Assicura che i professionisti sanitari siano regolarmente aggiornati e formati per garantire l'efficacia, l'adeguatezza, la sicurezza e l'efficienza dell'assistenza fornita. I dipendenti sono già stati selezionati in base ai requisiti indicati dal target regionale e a questi si raccomanda caldamente la frequenza.

Scuola Grande di San Marco, è nata la Fondazione

Ha il compito di custodire e valorizzare un patrimonio inestimabile di beni artistici, culturali e storici rilanciando la lezione della Serenissima fatta di cura e di bellezza

Afianco dell’ospedale di Venezia opera un polo culturale tra i più attivi della Città Serenissima: è nato all’interno della Scuola Grande di San Marco, e mette al centro della propria attività divulgativa i temi della salute, dell’assistenza e della cura nel passato e nel presente della città lagunare. Questo polo culturale, che da alcuni anni contribuisce a ravvivare il panorama veneziano con convegni, mostre, concerti, eventi e pubblicazioni di argomento sanitario, si è costituito in Fondazione, garantendo così a sé e alla città una continuità operativa.

La Fondazione Museo della Scuola Grande di San Marco e della Sanità, costituita grazie all’iniziativa della Regione Veneto e dell’Azienda sanitaria veneziana, si dà un compito peculiare: esprimere pienamente la concezione già presente alle origini della storia ospedaliera veneziana; cioè che la cura non è dissociabile dall’arte, dalla

cultura, dalla bellezza. Dal suo presidio dentro l’ospedale lagunare, la Fondazione guarda alla storia della Serenissima, e intende riproporne i valori etici e culturali alla Venezia del terzo millennio e al mondo attraverso la conservazione, la tutela, la promozione e la valorizzazione dell’inestimabile patrimonio monumentale-culturale-artistico, e attraverso l’organizzazione di attività di ricerca, formazione, divulgazione e presentazione in materia di storia della medicina, ma anche su tematiche di attualità e di rilevanza artistica, sociale, morale e civica. La Fondazione Museo della Scuola Grande di San Marco e della Sanità, che è stata costituita ai sensi della Legge Regionale 18/2007 e delle conseguenti deliberazioni, opera a tutela dei beni storico artistici dell’ospedale veneziano: riceve in comodato dall’azienda sanitaria, affinché sia ben conservato e valorizzato, un vasto patrimonio storico-monumentale pari a una superficie di oltre 30 mila metri quadri. Cuore pulsante del patrimonio e della Fondazione, è la Scuola Grande di San Marco con le sue sale e la facciata, considerata da Leonardo uno degli edifici più rappresentativi del Rinascimento; l’attività propria della Fondazione ha inizio proprio da questa facciata: si avvia infatti

un intervento di restauro sostenuto finanziariamente dal Comitato svizzero pro-Venezia, che ha deciso di operare sugli altorilievi più preziosi che da oltre cinque secoli arricchiscono la facciata della Scuola, opera di Tullio Lombardo, grande artista ticinese

La Fondazione è guidata da un consiglio di amministrazione in cui siedono

Renata Codello, Fabio Graceffa, Lorenza Lain e Giovanna Zabotti (nelle foto piccole), presieduto da Edgardo Contato. Il ruolo di direttore è affidato a Mario Po’, il revisore dei conti è Andrea Parol. Riceve in comodato dall’Ulss 3 anche il patrimonio artistico e culturale inestimabile contenuto nel vasto complesso: è costituito da più di duecento opere, migliaia di libri antichi, centinaia di documenti archivistici millenari, preziosi beni sacri, arredi storici, apparati decorativi, migliaia di strumenti medico-chirurgici storici, rari reperti biologici di paleopatologia, la completa dotazione di una farmacia ottocentesca.

Questi beni, così rilevanti e diversificati, rappresentano nel loro insieme un unicum italiano e, in ambito europeo, l’offerta più organica di storia della clinica medica e di storia del welfare: di anno in anno i visitatori aumentano, fino a superare la quota di ottantamila presenti annui.

SANTA MARIA MAGGIORE

A Venezia nasce il Cup in carcere e assume sei detenuti

Laureati o con elevate competenze informatiche, potranno puntare all’indeterminato

Rispondono ai pazienti e fissano visite ed esami in tutti gli ospedali e in tutto il territorio dell’azienda sanitaria veneziana. Ma lo fanno dal carcere. Sono sei detenuti dell’istituto penitenziario maschile di Venezia, assunti a pieno titolo nella squadra del Cup dell’Ulss 3. Sono stati selezionati tra i circa 270 ospiti della struttura. Sono tutti italiani, tra i 25 e i 45 anni. Alcuni di loro sono laureati, altri hanno elevate competenze informatiche.

Prima la Casa circondariale di Santa Maria Maggiore ha individuato un locale al suo interno, poi l’Ulss 3 Serenissima, assieme al consorzio che ha in gestione il servizio di prenotazione, lo ha attrezzato e reso operativo, trasformandolo in una vera piccola

sede distaccata del Cup: rete interna aziendale, linea, macchinari, computer, software e agende per gli appuntamenti.

Le postazioni sono quattro: tre per i detenuti in turno (tre al mattino e poi tre al pomeriggio) e una per un operatore esperto che affianca e guida i neoassunti. I contratti sono part time e avranno la possibilità di virare dal tempo determinato a quello indeterminato. Nella prima fase di sperimentazione i nuovi centralinisti sono partiti con le prenotazioni degli esami di laboratorio, “e hanno superato brillantemente questo periodo di provaha detto il direttore generale Edgardo Contato in occasione della presentazione ufficiale del servizio, all’interno dell’istituto di detenzione -. Ora interagiscono con l’intera agenda delle prenotazioni, che conta ogni giorno una media di 6mila nuovi appuntamenti. Come Cup assegniamo prenotazioni per l’attività specialistica, ma qui offriamo anche un’opportunità di salu-

te, di tipo sociale, al nuovo personale detenuto, facendogli svolgere questo servizio. Quindi curiamo le persone a casa, dandogli possibilità di accedere alla specialistica, e curiamo dal punto di vista sociale i detenuti, che lavorando in queste modalità hanno una finestra aperta verso il mondo”. Mentre il direttore del carcere Enrico Farina si dice orgoglioso di questo “potenziamento dell’attività rieducativa dei nostri detenuti”, la responsabile della Sanità penitenziaria Marina Paties condivide e sottolinea quanto “il nostro compito all’interno del carcere non sia solo quello di prestare attenzione alla salute fisica degli ospiti e alle condizioni igienico sanitarie che possano mantenerla, ma anche di lavorare sul buon stare, sull’impegno verso qualcosa che ricordi loro che fanno ancora parte del mondo e che continueranno a farlo. Ricordiamoci che questo compito che vanno a svolgere non è un lavoro manuale, ma un vero lavoro di responsabilità”.

041.8694692

Da febbraio 2025, l'Ufficio relazioni con il pubblico dell'Ulss 3 Serenissima ha un nuovo numero, unico per tutte le sedi, lo 041.8694692.

Il nuovo numero permette di contattare l'Urp dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 12:30. Una volta avviata la chiamata al nuovo numero unico è comunque possibile parlare con l'Urp della sede desiderata, premendo il tasto corrispondente dal tastierino numerico.

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