laPiazza di Padova Est - Settembre 2025

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Istituto Oncologico Veneto, cambio al vertice, Benazzi nuovo Commissario

Fabrizio Boron:

“Svolta storica, daremo un solido futuro al Veneto”

IE’ quasi certo, al voto il 23 novembre

l tempo scorre e di convocazione di elezioni regionali non si vede neppure l’ombra. Tutto ormai lascia presagire che la consultazione che chiamerà al voto i veneti per eleggere il nuovo consiglio regionale e soprattutto il tanto atteso nuovo presidente si terrà il prossimo 23 novembre ovvero la data ultima possibile.

A fissare la data delle elezioni dovrà essere, così stabilisce la legge, l’attuale amministrazione, quindi il decreto di indizione porterà la firma del Presidente Zaia e, appunto, non potrà andare oltre il 23 novembre. Il fatto che si arrivi all’ultimo giorno utile, evidentemente, non nasconde le forti tensioni che si vivono nella maggioranza attualmente al governo della regione Veneto. La difficoltà, dunque, a trovare una sintesi tra riunioni sul territorio e vertici romani è palpabile e sta producendo questo continuo slittamento.

Nei giorni scorsi il Ministro e Segretario della Lega, Matteo Salvini ha provato a rompere gli indugi e a lanciare la candidatura di un suo fedelissimo, il giovane e brillante segretario veneto del partito, Alberto Stefani. Una proposta, questa, che ha trovato, immediatamente, il via libera del presidente Luca Zaia e del Sindaco di Treviso, Mario Conte.

a pag. 20

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Turismo e agricoltura, un anno positivo, ma preoccupano i tagli Ue al primario

A Saonara gli interventi fatti consegnano scuole all’avanguardia. Famiglie in difficoltà, a Vigonza pasti gratis per i meno abbienti. Troppi precari fra gli insegnanti di sostegno. Ghion (Anp): “Il modello di scuola del dopoguerra deve cambiare”

Valentina Martelli, visione creativa italo-americana nel mondo dei media

La scienziata padovana Elisabetta Boaretto guida il team di studio sulla diga di Siloe

Marciapiedi rifatti, attraversamenti rialzati, più verde e parcheggi: completato il maxi-intervento urbano

Intanto Agsm Aim ha messo a segno la maxi fornitura di gas per la Pubblica Amministrazione

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Scuola sotto pressione

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

I

l suono della prima campanella in classe quest’anno è arrivato in un contesto di speranze e di preoccupazioni per la scuola veneta. Da un lato ci sono le immissioni in ruolo disposte dall’Ufficio scolastico regionale: più di 4.000 docenti assunti, di cui 950 di sostegno, rappresentano un segnale positivo dopo anni di contenziosi e supplenze frequenti. È una boccata d’ossigeno che può dare maggiore stabilità alle classi e migliorare la continuità didattica.

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Oggetti e mobili ancora in buono stato come biciclette, divani, poltrone ecc. possono essere portati ai Centri del riuso, dei punti dove donare beni riutilizzabili per evitare che diventino rifiuti da smaltire. del riuso

Il piano antizanzare “promosso” dall’Ulss 6

AVigonza, dal controllo svolto a campione da parte dei tecnici dell’Ulss emerge che il trattamento di disinfestazione per la lotta alla proliferazione delle zanzare messo in campo dal Comune è efficace. L’analisi è stata svolta su caditoie e fossati dove il larvicida impiegato è il Pyriproxyfen. I campionamenti effettuati nei 40 tombini con acqua, hanno evidenziato evidenziano una positività del 12,5%, relativa alle 5 caditoie in cui è stata rilevata la presenza di larve di zanzare. Mentre il valore di positività rilevato nei tombini è stato del 7,5 %, dunque al di sotto della soglia del 10% prevista dalla “DGR n.421 del 22 Aprile 2025. Pertanto, come si legge nel report stilato dall’Ulss, “la situazione descritta dalla verifica, evidenziate le isolate criticità, risulta quindi sotto controllo, pertanto il trattamento larvicida in esame è da considerarsi efficace. Relativamente al campionamento dei fossati nell’area comunale non si evidenziano criticità poiché gli stessi erano privi di presenze larvali o di acqua”. “Siamo contenti e soddisfatti che vengano eseguite questo tipo di verifiche puntuali sui trattamenti pubblici che abbiamo approntato - commenta il sindaco Gianmaria Boscaro -, perché ci danno un riscontro oggettivo della bontà delle azioni intraprese. In particolare, i risultati delle analisi certificano che il piano che abbiamo messo in atto per contrastare la proliferazione e la diffusione delle zanzare, è valido ed efficace – commenta il sindaco Gianmaria Boscaro -, e mostra una riduzione significativa delle infestazioni rispetto agli anni precedenti. Questo è dovuto all’efficacia delle azioni di prevenzione e controllo approntate, che hanno compreso trattamenti larvicidi e interventi mirati nelle aree critiche. Come Comune, infatti, abbiamo infatti implementato un piano di lotta integrata che ha incluso trattamenti larvicidi periodici in tombini, caditoie e altre aree potenzialmente idonee alla proliferazione delle zanzare”.

Manuel Glauco Matetich

Le verifiche confermano l’efficacia dei trattamenti

Scuola sotto pressione

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Dall’altro, però, gli addetti ai lavori continuano a segnalare buchi importanti: nonostante le nuove assunzioni, all’appello dell’avvio d’anno mancano ancora alcune centinaia di insegnanti, con particolari difficoltà nelle primarie e in alcune discipline scientifiche. Il risultato pratico è che in molte scuole si prevedono ancora orari ridotti o ricorsi massicci alle supplenze, con tutto ciò che ne consegue in termini di qualità dell’apprendimento e organizzazione per le famiglie.

L’Ufficio scolastico regionale ha intensificato le comunicazioni e le operazioni di assegnazione delle cattedre in queste settimane: si sono susseguiti provvedimenti e incontri per coordinare le ultime nomine prima dell’inizio delle lezioni. Questo lavoro “dietro le quinte” è cruciale, ma non può sostituire una programmazione strutturale a medio termine e, soprattutto, continuare a lasciare nella precarietà centinaia di insegnanti che ogni autunno devono attendere le chiamate degli istituti per sapere dove e quanto lavoreranno.

Accanto alle difficoltà di organico pesa il capitolo del caroscuola. Le famiglie venete si trovano a fare i conti con spese sempre più consistenti: libri di testo che in alcuni casi superano i 300 euro a studente alle medie e arrivano a sfiorare i 500 euro nei licei, trasporto scolastico che incide sensibilmente nei bilanci di chi vive fuori dai centri urbani, rette delle mense che non fanno che crescere per effetto dell’inflazione.

Una parte di queste spese è alleggerita dai contributi regionali o comunali, buoni libro, agevolazioni per le tariffe, borse di studio, ma la coperta è corta e la disparità tra territori anche vicini resta evidente. Alcuni municipi riescono a garantire sostegni significativi, altri faticano a trovare le risorse, creando un mosaico di opportunità che non sempre assicura equità.

Il punto politico è chiaro: le soluzioni tampone non bastano più. Servono politiche che affrontino il problema alla radice, piani di reclutamento più stabili, formazione continua che risponda ai bisogni delle scuole locali, incentivi per trattenere i docenti nei territori più fragili e, parallelamente, interventi più strutturati a sostegno delle famiglie. La scuola non è solo organici e cattedre: è anche accessibilità economica, condizioni che permettano a ogni ragazzo di iniziare l’anno senza pesi eccessivi sulle spalle dei genitori.

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Viabilità. Il sindaco promette valutazioni entro settembre, in raccordo con la riqualificazione di piazza Liberazione

Via Giorato, chiesto il ritorno al doppio senso

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n consiglio comunale è arrivata l’interrogazione urgente del Gruppo Misto, presentata dai consiglieri Luca Boccon e Nila Hila, sul tema della viabilità in via Giorato. La modifica alla circolazione è stata adottata dal Comune in via sperimentale nei mesi scorsi per testare una soluzione in termini di sicurezza per uno dei punti neri della viabilità locale. Dal punto di vista pratico, la scelta ha obiettivamente portato a un calo significativo degli incidenti stradali all’altezza dell’incrocio di ingresso al capoluogo, in prossimità della rampa di accesso al ponte sul Bacchiglione. Più controverso è apparso da subito l’impatto sulle dinamiche sociali della zona, con conseguenze percepite da residenti e

commercianti. I due esponenti di minoranza hanno chiesto il ripristino del doppio senso di marcia nel breve tratto che collega via Roma a via Firenze, attualmente percorribile soltanto in direzione Camin. Boccon ha ricordato che la questione era già stata più volte sollevata in Terza Commissione e durante gli incontri pubblici organizzati proprio dal Comune. Alcuni residenti e titolari di attività commerciali della zona hanno segnalato le difficoltà causate dal senso unico, che avrebbe determinato un calo significativo della clientela nei negozi affacciati su via Giorato e in piazza Liberazione. “Il ripristino del doppio senso di marcia in tale tratto stradale” spiegano Boccon e Hila “darebbe la possibilità di

usufruire e parcheggiare anche a chi proviene da Camin nell’area antistante l’ex asilo, per poi accedere più agevolmente ai negozi della zona, proseguendo eventualmente verso via Sant’Urbano. È auspicabile un intervento rapido per sostenere i commercianti locali. Cinquanta metri di doppio senso non cambiano la vita, ma possono aiutare molto chi alla fine preferisce non venire più in quella piazza”. Il sindaco Gabriele De Boni ha accolto l’urgenza dell’interrogazione, votata all’unanimità, ricordando come il tema sia già all’attenzione degli uffici del municipio sannicolese. L’amministrazione si è impegnata a valutare entro settembre possibili modifiche alla viabilità, anche alla luce dei lavori di

Cimitero di Rio nel mirino: vasi e fiori rubati

A Rio si ripetono furti e atti di vandalismo al cimitero, episodi che colpiscono non solo i fiori lasciati sulle tombe, ma anche piante e oggetti collocati all’interno delle cappelle di famiglia, nonostante i cancelli chiusi. In consiglio comunale il tema è stato sollevato dal consigliere di minoranza Carlo Bermone, che ha denunciato la sottrazione di vasi e fiori, sottolineando come non sia tanto il valore economico a pesare, quanto il gesto in sé. “È un dolore ulteriore” spiega “passare in cimitero per fare visita ai propri cari e ritrovarsi la tomba vandalizzata”. Per il consigliere basterebbero poche telecamere, collegate al sistema già esistente, per prevenire furti e atti di vandalismo, compreso il rischio che torni l’assalto al rame, come è accaduto

riqualificazione in piazza Liberazione e delle criticità segnalate dalla cittadinanza. La riflessione dell’amministrazione intende coniugare sicurezza stradale e sostenibilità sociale, assicurando che le modifiche alla circolazione non penalizzino i residenti e le attività economiche locali, ma migliorano complessivamente la fruibilità della zona.

più volte in passato. Bermone ha ricordato come interventi mirati possano scoraggiare comportamenti illeciti senza richiedere grandi investimenti e allo stesso tempo rassicu-

Ripartono i corsi di attività motoria per adulti e anziani

Riparte l’attività motoria organizzata dal Comune con i corsi per adulti e per anziani. Le iscrizioni per il primo quadrimestre (ottobre-gennaio) si sono appena chiuse ma per il secondo quadrimestre (febbraio-maggio) la conferma dell’iscrizione è prevista dal 12 al 22 gennaio 2026, con scadenza per il saldo fissata al 23 gennaio. Le tariffe restano

invariate: 120 euro a quadrimestre per adulti residenti, 60 per anziani; per i non residenti 135 e 75 euro. I corsi si terranno nelle palestre di Roncaglia e Ponte San Nicolò, con turni serali per gli adulti e orari mattutini per gli anziani comunicati a fine settembre in base alla disponibilità che sarà comunicata dall’Istituto scolastico. (a.c.)

Alessandro Cesarato

rare i cittadini. Il sindaco Gabriele De Boni ha riconosciuto l’esistenza delle segnalazioni e la necessità di monitorare meglio l’area. “Stiamo valutando l’opportunità di utilizzare fototrappole” ha dichiarato in consiglio “strumenti utili soprattutto in caso di furti localizzati o abbandono di rifiuti. Al momento non c’è copertura di bilancio per l’operazione, ma la riflessione è seria perché è necessario dare risposte concrete alle criticità segnalate”. De Boni ha aggiunto che, a seguito di alcune segnalazioni, sono stati effettuati sopralluoghi e indagini da parte della Polizia locale, che hanno permesso di individuare alcuni responsabili. L’obiettivo è garantire sicurezza e rispetto per un luogo che rappresenta memoria e affetti per l’intera comunità. (a.c.)

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invictus-padova.it

Focus scuola/1. Cantieri conclusi, ne parla il sindaco Michela Lazzaro

Saonara investe milioni sulle scuole: innovazione o propaganda di facciata?

Alunni in classe e il Comune di Saonara ci tiene ancora una volta a ribadire l’impegno negli ultimi anni a rendere le strutture scolastiche più moderne ed efficienti. “Una recente indagine - spiega il sindaco Michela Lazzaro - indica l’istituto comprensivo di Saonara come uno dei più moderni di tutta la Provincia di Padova. E allora vale la pena elencare i maggiori interventi che il Comune ha eseguito negli ultimi anni e che tutt’oggi continua a mettere in atto nelle scuole. L’auditorium “Agostino Rigato” è stato completamente ristrutturato e riqualificato dal punto di vista energetico: è stato installato un nuovo sistema di climatizzazione, migliorato l’isolamento termico, installato pannelli fotovoltaici e corpi illuminanti a Led, sostituito il controsoffitto con pannelli fonoassorbenti e tinteggiato l’intero locale. L’ investimen-

to totale è stato di 155 mila euro. Alla scuola Marco Fanno di Saonara lo scorso anno, è stata realizzata un’aula per l’attività di musica. L’allestimento, a cura dall’istituto comprensivo, è stato realizzato con fondi del Pnrr. Alle scuole Borgato e Rigato sono state allestite delle aule digitali. Sono state realizzate quindi un’aula coding alla Borgato e un’aula coding e un’aula di scienze alla Rigato. Anche le mense scolastiche di Saonara e Villatora sono state completamente abbellite grazie alla ditta che gestisce il servizio di refezione”. Nell’estate del 2023, grazie ad un contributo di oltre 150 mila euro del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, erano stati sostituiti gli infissi della scuola Rigato di Villatora. Il Comune ha approvato il progetto di fattibilità tecnico economica per l’efficientamento energetico della scuola Galileo Galilei di Villatora,

per rendere l’edificio ad elevata efficienza energetica, con emissioni prossime a zero, riduzione degli inquinanti. Il progetto prevede l’installazione di pompe di calore più efficienti, il miglioramento dell’isolamento termico, l’installazione di infissi in Pvc, l’installazione di un impianto fotovoltaico e la sostituzione dei corpi illuminanti. L’investimento previsto è di 1 milione e 900.000 euro. A fine agosto sono iniziati i lavori di efficientamento energetico anche della Borgato di Saonara per un investimento di 120.000 euro. Alla Galilei è in fase di allestimento la nuova aula di informatica e alla scuola Rigato è stata realizzata una nuova aula dotata di arredi per accogliere una classe aggiuntiva. “Questi interventi - conclude la sindacainsieme progetti didattici avviati, sono la dimostrazione di quanto il Comune ritiene centrale la cultura

Flc Cgil Padova: “La precarietà degli insegnanti di sostegno è un danno alle famiglie”

“All’avvio del nuovo anno scolastico, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto celebra un “grande lavoro di stabilizzazione” esibendo numeri: 4.020 immissioni in ruolo complessive, di cui 950 sul sostegno, e oltre 2.000 docenti confermati rispetto allo scorso anno come garanzia di continuità. Una rappresentazione rassicurante, che però non trova riscontro nella realtà delle scuole. Dietro agli annunci, infatti, resta un dato: sono tantissimi i posti di sostegno in Veneto coperti da docen-

ti precari”.A denunciarlo è il comitato precari Flc Cgil Padova con il suo coordinatore Alessio Meloro. “Non si tratta di episodi isolati - dice Meloro - ma di una condizione cronica che si ripete ogni anno e che compromette il diritto allo studio e all’inclusione degli studenti e delle studentesse con disabilità. La situazione di Padova ne è una prova. Nella sola provincia ci sono 234 cattedre di sostegno a tempo determinato nella secondaria di secondo grado, 379 nella secondaria di primo gra-

do, 31 4 nella scuola primaria e 60 nella scuola dell’infanzia. In totale, 987 cattedre a tempo determinato, senza considerare gli spezzoni”. “Questo numero da solo - conclude - supera le 950 assunzioni sul sostegno che l’amministrazione rivendica come risultato per l’intero Veneto. La continuità non si ottiene con contratti a tempo determinato rinnovati annualmente. Spacciare la precarietà reiterata per continuità significa tradire le famiglie, gli alunni e i docenti”. (a.a.)

e l’istruzione e quanto sia importante la scuola nella società di oggi. Tra le attività proposte: gli incontri sul bullismo, sul cyberbullismo, la devastazione della droga e temi sensibili che toccano da vicino le

giovani generazioni. Ciò è possibile grazie ad un dialogo costante con il corpo docente e i dirigenti scolastici”.

Abbadir

Focus scuola/2. Interviene Enrico Ghion, presidente dell’Associazione

Nazionale Presidi di Padova

Il modello di scuola come è stato impostato nel dopoguerra deve cambiare

“Nel giro di un quinquennio, al massimo un decennio assisteremo ad un crollo della natalità che porterà a ripensare radicalmente al modello della scuola come è stata impostata dal dopoguerra in poi“. A dirlo è Enrico Ghion, presidente dell’Anp (Associazione Nazionale Presidi) del padovano e che è preside a Piove di Sacco dell’Istituto di Istruzione Superiore Albert Einstein. “Il crollo delle iscrizioni- spiega Ghion - è nettissimo alle scuole elementari e alle scuole primarie di secondo grado (le medie) mentre lo è ancora in maniera non del tutto evidente alle superiori”. Nel Piovese ad esempio, ma anche in tutto il padovano, il calo è mitigato da una parte da un tasso di scolarizzazione superiore rispetto ai decenni precedenti, dall’altro che di fatto dal 2015- 16 in poi il calo delle nascite in Italia si è fatto sempre più evidente e che quindi sarà visibile alle superiori solo nel giro di qualche anno. Per Ghion, ci si troverà perciò davanti soprattutto alle scuole elementari, al dilemma se creare delle pluriclassi e quindi lasciare aperti più edifici o concentrare in meno scuole gli alunni, dando loro un servizio didattico migliore. “Sono dell’idea - diceche sia preferibile di gran lunga

Investimenti

concentrare in meno scuole più alunni e mantenere classi diverse per ogni anno di età, che creare sistemi pluriclasse cioè classi uniche con bambini di diverse età. Una soluzione quest’ultima che è adatta a realtà montane ma che va evitata dove è possibile”. Per questo Ghion suggerisce, come già succede ad esempio per le polizie locali, istituti comprensivi consorziati che appartengono a diversi Comuni come in alcuni casi già comincia a succedere. “E’ sicuramente un vantaggio anche dal punto di vista economico – sottolinea. Tenere aperto un edificio per pochi alunni infatti necessita comunque di costi energetici e di personale che devono per forza esserci per far funzionare la struttura”. Ghion poi affronta il problema del divieto dei cellulari in classe per il quale il governo ha previsto quest’anno una stretta. “Ritengo che sia necessaria una limitazione - dice - ma va detto anche che il cellulare e il suo accesso a internet rappresenta

sempre più uno strumento importante in tema di ricerca a scuola se si considera che certe famiglie non hanno i soldi per comprare ad esempio un tablet ai figli. Quindi serve anche in questo da parte delle scuole della flessibilità, per una scuola che cambia”. Infine il problema dei bambini stranieri nelle scuole. “Se ci sono gli strumenti e i progetti di inclusione, accoglienza e integrazione - spiega Ghion - questi bambini e bambine, non sono un problema ma una risorsa. Ad esempio a Padova vicino al Centro Giotto, in un quartiere in cui le famiglie straniere sono numerose, la elementare Giovanni XXIII è diventata da tempo un esempio didattico da seguire”.

Alessandro Abbadir

La scelta sarà fra scuole con pluriclassi o meno plessi. Il divieto del cellulare in classe? Si ma senza esagerazioni

straordinari per

una popolazione scolastica sempre più ridotta

Al via le lezioni e scuole in ordine nel territorio vigotino dopo un investimento complessivo di 788.000 euro e la sostituzione di infissi per un totale di 805 metri quadrati. Le strutture comunali coinvolte nei lavori sono: 4 scuole primarie e 1 scuola dell’infanzia. Per primaria statale Anna Frank di Busa si sono spesi 246.607euro, per la primaria Marconi di Pionca 130.906; alla primaria Mantegna di Perarolo 155.376, alla scuola dell’infanzia di San Vito si è speso per i lavori 79.910 euro. “Siamo intervenuti poi in un anno - spiega il sindaco Gianmaria Boscaro - con interventi record per il rifacimento totale delle coperture della media di Vigonza, della materna di Codi-

verno, della elementare di Peraga, della elementare di Vigonza, ed è stato approvato il progetto per appaltare anche una manutenzione radicale della scuola di Busa”. Per quanto riguarda le iscrizioni è confermata una sezione per ogni scuola elementare con una doppia sezione a Peraga, anche se in generale i numeri sono in calo come la natalità. I servizi a domanda individuale come mensa, trasporto, retta asilo nido non hanno subito incrementi significativi e comunque ben al di sotto dell’inflazione degli ultimi anni.”In questo ultimo anno - sottolinea Boscaro - è stato fatto un lavoro molto profondo sull’edilizia scolastica e altri lavori partiranno entro fine

anno, in particolare è stata messa in sicurezza la parte delle coperture in quattro scuole ed è in partenza l’intervento sul quinto plesso. Questo si aggiunge anche il mantenimento dei costi dei servizi scolastici, per i quali il Comune ha assorbito la maggior parte dell’inflazione per garantire dei servizi di qualità a un prezzo accessibile per le famiglie. In particolare si è conclusa da poco la nuova gara per la gestione della mensa, improntata ad un servizio qualitativo alto, coniugando un costo che è aumentato di poco. Soprattutto sono stati garantiti pasti gratuiti agli studenti con famiglie a basso reddito per evitare che potessero andare in difficoltà”. (a.a.)

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Il caso. La giunta rivendica inclusione, chiarito il costo (500 euro), sicurezza e conformità

Arcobaleno davanti al municipio, il consiglio si divide

In consiglio comunale è stata discussa l’interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Marco Corazza in merito alle strisce con i colori dell’arcobaleno dipinte sul marciapiede di fronte al municipio in occasione dell’iniziativa “Un Passo Avanti”, tenutasi nelle scorse settimane. Corazza ha sottolineato come l’opera, pur non facendo parte della facciata del palazzo comunale, sia collocata in un’area fortemente riconducibile all’amministrazione e possa essere interpretata come una presa di posizione non neutrale. Tra i punti evidenziati anche il rischio di distrazione per automobilisti e pedoni in un tratto stradale caratterizzato da attraversamenti pedonali e la richiesta di chiarimenti su autorizzazioni, costi, sicurezza e futura fruibilità dell’area, oltre alla possibilità di prevedere iniziative simili per altre sensibilità presenti nel territorio. A rispondere è stata l’assessora ai Diritti del cittadino Katia Svaldi, che ha ricordato come la scelta rientri nelle linee programmatiche della maggioranza, orientate a promuovere una comunità inclusiva e rispettosa delle differenze. Le strisce, ha spiegato, vogliono essere un simbolo di accoglienza e di contrasto a ogni forma di discriminazione. Sul piano operativo, Svaldi ha precisato che il costo complessivo dell’intervento è stato di circa 500 euro, imputato al capitolo di bilancio per eventi culturali, con la tinteggiatura realizzata gratuitamente da due volontari. Le transenne, ha aggiunto, sono state rimosse la sera stessa dell’inaugurazione. Dal punto di vista normativo, la Polizia locale ha confermato la conformità al Codice della strada, evidenziando che l’intervento non costituisce segnaletica orizzontale. In merito alla richiesta di iniziative simili per altre comunità, l’assessora ha spiegato che il simbolo scelto rappresenta valori universali e ha ricordato le attività già svolte dal Comune in ambito sociale e interculturale, come progetti con l’associazione “Avvocato di Strada”, eventi legati alla Giornata contro l’Aids e

collaborazioni con “Ucraina Insieme”. Nella replica, Corazza ha preso atto delle precisazioni sulla sicurezza ma ha evidenziato due punti. La necessità di una formulazione diversa nella comunicazione dell’amministrazione e la considerazione che la bandiera arcobaleno, pur nel suo valore simbolico, nasca come emblema storico della comunità Lgbtq+ e non rappresenti altre realtà. Il consigliere ha quindi invitato l’amministrazione a valutare in futuro simboli diversificati per una maggiore rappresentatività.

Cesarato

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Dopo tre decenni al fianco delle famiglie, la pediatra Paola Falconi va in pensione

Dopo tre decenni di attività, la dott. ssa Paola Falconi ha concluso il proprio percorso professionale. Pediatra stimata e punto di riferimento per centinaia di famiglie, ha seguito con dedizione e professionalità la crescita di generazioni di bambini nel suo ambulatorio di via Don Scapin, a Roncaglia. Da agosto, Falconi è ufficialmente in pensione, lasciando un vuoto importante nel servizio sanitario locale. Nel corso degli anni, il suo lavoro ha rappresentato

non solo un fondamentale supporto medico, ma anche un sostegno umano per tanti genitori, spesso alle prese con dubbi e difficoltà nella gestione della quotidianità con i più piccoli. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale, con l’assessora al sociale Katia Svaldi, ha voluto renderle omaggio con un saluto caloroso e un ringraziamento per l’impegno e la professionalità sempre dimostrati. “Il lavoro della dottoressa Falconi” dichiara il sindaco De Boni sottolineando il valore della sua presenza nel territorio “come quello di tutti i medici di base, è stato essenziale per tante famiglie. La sua competenza e la sua disponibilità hanno rappresentato un punto di riferimento prezioso, un supporto che ha saputo andare oltre l’aspetto strettamente sanitario, diventando un accompagnamento alla genitorialità”. I piccoli pazienti sono già stati affidati alle colleghe del gruppo associato, in attesa che il servizio sanitario indichi un sostituto definitivo. Con la conclusione di questo lungo percorso, la comunità sannicolese saluta una professionista che ha lasciato un segno profondo e le augura di dedicarsi con serenità ai nuovi progetti personali che l’attendono. (a.c.)

Al via i lavori per la mobilità dolce

S ono prossimi a partire i lavori per il completamento della pista ciclabile di via Trevisan. I lavori saranno affidati anche i lavori per il rifacimento dei tracciati di via Arrigoni e di via Padova. Si tratta di importanti interventi, voluti e programmati dall’amministrazione comunale, che rientrano nel piano generale delle piste ciclabili che ha l’obiettivo di collegare le diverse aree del territorio e favorire l’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani. Tutti gli interventi sono cofinanziati da fondi comunali e contributi esterni ottenuti da specifici bandi ai quali il Comune ha partecipato nei mesi scorsi. “L’intervento previsto su via Trevisan rappresenta il giusto completamento di un’opera ciclabile importante – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Massimiliano Cacco -. Nel 2023 abbiamo partecipato al bando della Provincia di Padova, per l’assegnazione di investimenti a favore della messa in sicurezza stradale. La spesa complessiva dell’intervento è pari a 312.993 euro, finanziati in quota parte dalla Provincia di Padova per euro 123.684 euro. Con questo lavoro completiamo e mettiamo in sicurezza l’intero collegamento che va dalla nuova rotonda di via Manara/Trevisan fino al confine con il Comune di Cadoneghe. Inoltre, la realizzazione di questo ultimo tratto si colloca di fronte, ed è dunque funzionale, all’area verde posta tra Via Brenta e via Trevisan, dove stiamo definendo con la Provincia un in-

tervento di riqualificazione che porterà alla realizzazione di nuovi parcheggi e un’area di sosta e ristoro a vocazione cicloturistica. Il tutto si inserisce nello sviluppo ciclistico della zona con il collegamento all’attuale percorso sul Brenta e lo sviluppo del futuro tratto ciclabile, previsto anche nel Biciplan, che permetterà di realizzare il collegamento con la fermata del treno e quelle del tram a Busa”. Per quanto riguarda la riqualificazione dei tratti ciclabili di via Arrigoni e via Padova, entrambi saranno realizzati con i contributi FESR assegnati all’area metropolitana di Padova per sostenere lo sviluppo

urbano sostenibile. “Siamo soddisfatti di poter finalmente dare il via a questo ulteriore ampliamento della rete ciclabile del Comune – ha commentato il sindaco Gianmaria Boscaro -, che conferma la nostra attenzione sull’importanza e dell’amministrazione di investire sulla mobilità sostenibile e sulla sicurezza per i cittadini, realizzando collegamenti sicuri e funzionali. Grazie al lavoro dei tecnici dei nostri uffici che hanno intercettato i finanziamenti per la creazione di questi nuovi percorsi ciclabili”.

Manuel Glauco Matetich

Record alla “Cena sotto le stelle”

Un record di presenze per la “Cena sotto le stelle” a sostegno dei Medici con l’Africa Cuamm e del progetto per la costruzione di una scuola per ostetriche e infermieri a Bossangoa, in Repubblica Centrafricana. Sono stati 750 i partecipanti all’iniziativa benefica che si è svolta giovedì sera nel parco dell’area verde alle spalle di Piazza Zanella, e che hanno contribuito a superare il traguardo delle donazioni.

L’evento, infatti, ha raggiunto i 25.000 euro di donazioni, testimoniando così il forte sostegno della comunità locale alle attività dell’associazione. Organizzata da Marchioro Catering con il patrocinio del Comune di Vigonza e il sostegno di numerosi sponsor locali, la serata è stata uno straordinario connubio di emozioni e impegno sociale, ma anche di gastronomia di qualità, musica e solidarietà. La cena è iniziata con un aperitivo di benvenuto ed è stata aperta da un saluto di don Dante Carraro, direttore del Cuamm, che ha portato una testimonianza diretta sul valore dell’intervento in Africa. “Abbiamo condiviso un’emozione fortissima - ha detto il sindaco Boscaro -. 750 persone si sono ritrovate in una cornice inedita per sostenere i progetti di Medici con l’Africa Cuamm una realtà incredibile diretta da Don Dante Carraro. Un ringraziamento speciale a Marchioro Catering che ha organizzato un evento mozzafiato e a tutti gli sponsor che hanno sostenuto la serata. Un ringraziamento alle istituzioni nazionali e regionali che hanno voluto esserci per testimoniare la vicinanza a questa realtà e a questa iniziativa”. (m.g.m.)

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Furti, scatta il piano sicurezza

Servizi straordinari dell’arma dei carabinieri sul territorio di Vigonza: intensificati i pattugliamenti ed i controlli delle forze dell’ordine. I carabinieri hanno assicurato di aver intensificato i pattugliamenti serali nelle zone interessate dalle recenti effrazioni, estendendoli ad altre aree giudicate critiche sotto il profilo della microcriminalità. “Un grazie all’Arma dei carabinieri per questo servizio straordinario in un momento delicato per il nostro territorio – ha dichiarato il sindaco Gianmaria Boscaro -. I furti in abitazione sono un reato odioso che ci tocca nell’intimo della nostra sfera privata e personale. In questi anni la nostra amministrazione ha investito molto per recuperare un vero e proprio deficit che il Comune di Vigonza aveva. C’erano, infatti, poche telecamere e spesso non funzionanti, non c’era una centrale operativa della Polizia locale e veniva svolti pochi pattugliamenti serali. Oggi la musica è cambiata: abbiamo rifatto e ampliato il sistema di videosorveglianza, creato una sala di controllo a cui hanno accesso in tempo reale sia la Questura che i Comandi dei Carabinieri”. Gli esponenti dell’Arma hanno rinnovato l’invito per i residenti a segnalare sempre alla centrale operativa del 112 qualunque situazione anomala venga notata ed è stata raccomandata, inoltre, l’adozione di piccole ma fondamentali cautele e consigli come mantenere illuminati gli accessi a porte e finestre, chiudere sempre a chiave la porta di casa anche in caso di brevi uscite, prestando sempre attenzione a non dimenticare aperti gli scuri degli infissi e ricordarsi di attivare sempre l’impianto di allarme. “La sicurezza non è mai un tema da affrontare con leggerezza – sottolinea l’assessore alla Sicurezza Marco Polato – e lo è ancor meno nei mesi in cui le famiglie dovrebbero potersi allontanare da casa con serenità per poter godersi le meritate vacanze estive. Insieme alle forze dell’ordine abbiamo così predisposto un piano di intervento che garantisca più controlli e un monitoraggio attento del territorio”. Il Capitano Zarrillo ed il Maresciallo Rampin hanno infatti annunciato che in questi giorni e per le prossime settimane, saranno aumentanti ed estesi incrementati e rafforzati i pattugliamenti,

soprattutto serali, contro i furti. “I turni serali della polizia locale sono stati aumentati in coordinamento con i carabinieri – ha aggiunto il primo cittadino -. Inoltre abbiamo promosso, come in questo caso, un dialogo costante tra le forze dell’ordine ed il Comune per intensificare i servizi nei momenti più delicati. Tutto questo, però, non basta ed è per questo che stiamo lavorando per migliorare ancora e già nei mesi scorsi affidato l’incarico per ampliare ulteriormente la rete di videosorveglianza comunale. Recuperare in poco tempo tanti anni di stasi è difficile, ma ce la stiamo mettendo tutta”.

Illuminazione, investiti 1,5 milioni

Una rete di pubblica illuminazione più efficiente nelle frazioni. Grazie ad un investimento complessivo di 1.500.000 euro, proveniente da fondi propri del Comune e da contributi Pnrr, sono stati realizzati importanti interventi di efficientamento della pubblica illuminazione. E sono in programma ulteriori interventi. “Quando nel 2022 siamo stati eletti alla guida del Comune di Vigonza – ha detto il sindaco -, abbiamo trovato una rete di illuminazione che “bruciava” milioni di euro all’anno dovuto al caro bollette e al mancato efficientamento che aveva portato il Comune a spendere più di un milione di euro all’anno in costi energetici senza aver e un servizio adeguato. Abbiamo così iniziato un percorso a tappe forzate con investimenti da fondi Pnrr e fondi propri dell’ente”. Per prima cosa

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team, guidato da Erion “Gianni”. Oltre ai gelati, deliziamo con semifreddi, granite siciliane, crepes e molto altro, rendendo ogni momento speciale.

l’amministrazione ha avviato uno studio per fotografare la situazione dell’illuminazione pubblica e successivamente è stato redatto, e poi approvato, il piano sull’efficientamento energetico. Sono stati così programmati interventi mirati che hanno portato a sostituire i corpi illuminanti in modo massivo nella frazione di Perarolo, Vigonza capoluogo, ed una parte di Busa. L’ultimo intervento in ordine di tempo è stato fatto a Pionca. «Puntiamo ad arrivare entro il 2027 ad efficientare almeno il 70% della rete – prosegue il sindaco Boscaro -. Avere quartieri meglio illuminati ed efficientati, significa migliorare la sicurezza, ridurre l’inquinamento luminoso e avere anche una qualità di vita migliore”. I lavori hanno interessato anche un parte della frazione di Peraga e di recente è stato firmato il contratto e consegnati i lavori per proseguire l’azione di efficientamento totale di Codiverno e San Vito. (m.g.m.)

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Popolazione in crescita grazie a servizi innovativi

Il Comune investe in servizi sanitari, scolastici, sportivi e ambientali per sostenere questa crescita.

Il Sindaco Lazzaro sottolinea l’importanza della programmazione e dei progetti realizzati

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Saonara la popolazione residente negli anni continua a crescere registrando un lieve ma costante incremento in un contesto nazionale ed europeo nel quale si segnala un inverno demografico e le previsioni future sottolineano un’accentuata decrescita. In Italia si prevede che la popolazione residente da 58,93 milioni al 1° gennaio 2024 passerà a 58,1 milioni nel 2030, fino ad una previsione di 54,4 milioni nel 2050. Nel nostro Comune i residenti, a fine 2024, erano 10.672, con 58 nuovi nati e 83 decessi, con un saldo migratorio positivo di 147 con 336 emigrati e 483 nuovi residenti. I residenti stranieri sono 1.342. La popolazione per fasce d’età risulta eterogenea: il 7,42% dei residenti ha un’età compresa dagli 0 ai 9 anni, il 10,56% dai 10 ai 19, il 20,92% dai 20 ai 39, il 31,69% dai 40

ai 59, il 22,85% dai 60-79, il 6,56% dagli 80 in su. Michela Lazzaro, Sindaco di Saonara, ha commentato: “Questo monitoraggio rappresenta uno strumento essenziale nell’attività di programmazione dell’amministrazione comunale e offre un’interessante fotografia della nostra comunità con una popolazione in crescita a dimostrazione che Saonara continua ad essere un paese attrattivo. Tanti sono i progetti che abbiamo realizzato e stiamo realizzando per sostenere questo trend di crescita demografica garantendo una sempre più ampia varietà di servizi di qualità, pensando alle esigenze di tutte le età. La realizzazione della nuova Casa di Comunità, che aumenta i servizi già presenti nel territorio portando una serie di benefici; servizi socio assistenziali e progetti specifici rivolti al mondo

dell’adolescenza, alle famiglie ed alla terza età; iniziative ed eventi di ogni genere per favorire momenti di condivisione in comunità; la nuova palestra comunale, l’area sportiva adiacente e il costante sostegno alle associazioni del territorio del mondo dello sport; diversi interventi di riqualificazione energetica delle scuole e degli edifici pubblici; la realizzazione del bosco urbano di pianura; le nuove piste ciclabili in via Vittorio Emanuele, via Morosini e via Vigonovese e la costante manutenzione del manto stradale”. Manuel Glauco Matetich

Il Comune aderisce ad “Alberi in Pianura”

I l Comune di Saonara ha aderito all’iniziativa “Alberi in Pianura”, promossa dall’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, Veneto Agricoltura. Questa campagna, prevista per i mesi di settembre e ottobre, mira a promuovere la tutela ambientale e ampliare le azioni già in atto per migliorare l’ecosistema nel territorio regionale. L’obiettivo principale dell’iniziativa è fornire ai Comuni della pianura veneta giovani alberelli e arbusti autoctoni, che potranno essere utilizzati per piani di forestazione urbana o distribuiti ai cittadini. In questo modo, si intende promuovere la conservazione della biodiversità e favorire la riqualificazione ambientale. La campagna “Alberi in

Pianura” rappresenta un’occasione importante per coinvolgere attivamente cittadini e amministrazioni locali nella cura e nella valorizzazione dell’ambiente. Veneto Agricoltura si occuperà di distribuire le piante e di promuovere l’iniziativa attraverso i canali web istituzionali, garantendo così una vasta diffusione e partecipazione. La consegna delle piante sarà accompagnata da attività di sensibilizzazione e informazione per incentivare la cura e il rispetto del patrimonio naturale, con incontri e materiali divulgativi che aiuteranno i cittadini a conoscere meglio le specie vegetali disponibili e le corrette pratiche di piantumazione. In questo modo, il progetto non si limiterà alla sem-

plice distribuzione degli alberi, ma diventerà anche un percorso educativo e formativo, utile per accrescere la consapevolezza ambientale e favorire comportamenti virtuosi a lungo termine. L’amministrazione comunale di Saonara conferma il suo impegno a favore di un territorio più verde, sostenibile e resiliente, coinvolgendo tutta la comunità in un progetto di grande valore ambientale e sociale. Le prenotazioni si effettuano esclusivamente attraverso la piattaforma dedicata: www.alberinpianura.it di Veneto Agricoltura. Ogni nucleo familiare può richiedere gratuitamente fino a 10 piantine di specie autoctone. La scadenza delle prenotazioni è martedì 30 settembre 2025. (m.g.m.)

West Nile, il piano tra sfalci e cura degli scoli

Il Consorzio Bacchiglione ha avviato, anche quest’anno, il piano di intervento lungo la rete consortile per limitare la proliferazione della West Nile, anche nel territorio del comune di Saonara. Al consueto piano di sfalcio, che prevede due tagli lungo gli scoli consortili, uno a maggio e uno a settembre, si affianca uno sfalcio intermedio aggiuntivo, realizzato nelle zone individuate attraverso un’apposita planimetria, secondo le indicazioni date dalle ULSS di competenza. Le operazioni, iniziate già in piena estate, si inseriscono nella normale programma-

zione di manutenzione, integrandola per garantire un maggior livello di sicurezza per la popolazione e limitare il rischio di trasmissione del virus. Risulta sempre fondamentale la pulizia e la manutenzione degli scoli privati da parte dei singoli cittadini per evitare che si formino ristagni di acqua, soprattutto nei centri abitati dove il rischio di contagio è più elevato. È importante sottolineare come la collaborazione dei cittadini rappresenti un elemento imprescindibile nella lotta contro la diffusione del virus, poiché la manutenzione regolare degli scoli privati riduce

significativamente la presenza di zone di ristagno, principali luoghi di riproduzione delle zanzare. Oltre agli sfalci, il Consorzio promuove campagne informative e consigli pratici per prevenire la proliferazione degli insetti e tutelare la salute pubblica, soprattutto nelle aree più densamente popolate. Inoltre, viene incoraggiato l’uso di sistemi di drenaggio e coperture adeguate per raccolti e vasche, mentre le autorità locali monitorano costantemente la situazione per intervenire tempestivamente in caso di emergenze sanitarie. (m.g.m.)

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Territorio.

Noventana, il nuovo centro prende forma

Il rifacimento del marciapiede su via Viotti cui seguirà la completa riasfaltatura della strada; l’attraversamento rialzato al livello del marciapiede per la messa in sicurezza di pedoni e ciclisti che percorreranno via Noventana, dando continuità alla pista ciclabile appena riqualificata nel centro della frazione e separandola dalla carreggiata con una cordonata di mezzo metro in ciotolo di fiume al posto dei precedenti paletti. Sono questi i principali lavori che avviano ormai al completamento l’articolato intervento voluto dalla Amministrazione Comunale per Noventana.

“La presenza del nuovo polo scolastico, che l’1 settembre ha visto l’ingresso dei bimbi della scuola dell’asilo nido e l’8 settembre di quelli della scuola dell’infanzia – spiega il sindaco Marcello Bano – ci ha portati a ripensare a tutta la viabilità della zona. Via Viotti diverrà quindi a senso unico, con ingresso da via Noventana: la carreggiata sarà ristretta per realizzare, sulla destra, i nuovi parcheggi a disco orario al servizio della scuola. La sbarra in fondo alla via sarà rimossa per consentire la svolta a destra e il successivo rientro su via Noventana attraverso via Cellini, percorrendo il tratto di strada bianca che costeggia gli impianti sportivi. Questo tratto sarà a sua volta riqualificato con la posa di stabilizzato e, se la sovrintendenza ce lo consentirà, successivamente asfaltato”.

chiesa e del polo scolastico sono stati invece piantati nuovi alberi e sostituita l’illuminazione pubblica con nuovi sistemi a led. Rifatti anche gli attraversamenti pedonali, rialzandoli e rendendoli più visibili. Da ultimo, sono in fase di posizionamento 11 nuove telecamere per la videosorveglianza non solo della scuola, ma di tutto il centro di Noventana. “Noventana è il luogo della vita e degli affetti per un’attiva e numerosa comunità – afferma il sindaco – nonostante questo mancava di un vero centro, almeno urbanisticamente, perché

ingiustamente trattata come un luogo di passaggio. Una disparità andata avanti per troppo tempo. Con questo importante intervento vogliamo restituire ai

cittadini di Noventana la centralità e l’importanza che meritano, ossia esattamente la stessa di chi abita in centro a Noventa”.

Nadia Zorzan

Nuovo capolinea: stop ai ritardi, più servizi e sicurezza

Al via la realizzazione del nuovo arrivo del bus a Oltrebrenta. Verrà realizzata un’area di sosta in grado di ospitare fino a tre autobus, un’ampia banchina pedonale per l’attesa, pannelli informativi digitali e una pensilina coperta di 10 metri quadrati.

La giunta comunale ha approvato il progetto del nuovo capolinea per la linea E073 Padova-Noventa Padovana-Stra in via Tazzoli a Oltrebrenta.

“Un intervento nato dal confronto con Busitalia – spiega il sindaco Marcello Bano – durante una serie di incontri richiesti dalla nostra amministrazione per affrontare i problemi del trasporto pubblico verso Padova, che hanno portato alla decisione di spostare il capolinea da Stra a Oltrebrenta

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per evitare i ritardi che affliggono i viaggiatori nei giorni di traffico intenso, fatto inoltre che succede puntualmente nei giorni di mercato”.

I lavori su via Viotti vanno a integrare e completare il più ampio progetto di riqualificazione del centro di Noventana, il cui cantiere è durato tutta l’estate. Dopo la sistemazione della condotta delle acque piovane, della linea elettrica e di quella del gas, nonché la posa della fibra ottica, è stato spostato l’asse della strada avvicinandolo alla chiesa, per ricavare un maggiore spazio sull’altro lato della carreggiata, di fronte alle attività commerciali. Qui sono stati realizzati nuovi parcheggi, nuove aiuole e un nuovo marciapiede in porfido posato a mano. Sul lato della

Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi

(Padova Centro, Sacra Famiglia, Mandria) via Riello, 4 | 35122 Padova spi.padova1@cgilpadova.it

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Lega Cadoneghe via G. Franco, 2 | 35010 Cadoneghe (PD) spi.cadoneghe@cgilpadova.it

Il progetto mantiene invariato l’attuale numero di parcheggi gratuiti al servizio dei residenti: l’opera verrà realizzata sfruttando una piccola parte dell’area verde tra via Tazzoli e via Monte Grappa, riqualificando la zona con l’arrivo di nuovi alberi ad alto fusto e la sistemazione di tutti i marciapiedi. La larghezza della corsia di sosta sarà di 3,55 metri, la sicurezza garantita da una nuova illuminazione e distanze di almeno 2 metri fra la corsia di transito e gli oggetti fissi sulla banchina. Sono inoltre previste rastrelliere per la sosta delle biciclette. La pensilina, chiusa su tre lati e dotata di posti a sedere, offrirà riparo da vento e pioggia. L’informazione sarà garantita da un pannello digitale a messaggio variabile che fornirà aggiornamenti in tempo reale. Gli attraversamenti pedonali e gli accessi alla banchina saranno provvisti di rampe di raccordo al servizio delle persone disabili. Prevista inoltre la realizzazione di percorsi con fondo a rilievo (L.O.G.E.S.) per i non vedenti. (n.z.)

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L’esposizione. A Palazzo Zabarella dal 15 ottobre 65 capolavori di 30 artisti europei

Modigliani, Picasso e le voci delle modernità dal Museo LaM: le avanguardie protagoniste

Curata da Jeanne-Bathilde Lacourt, curatrice per l’arte moderna al LaM, e realizzata da Fondazione Bano in collaborazione con il Comune di Padova e Manifesto Expo, la mostra può contare su numerosi capolavori divisi in sei aree tematiche.

U no degli eventi artistici più attesi dell’autunno padovano, la mostra si inserisce nel solco del dialogo già avviato dalla Fondazione Bano con importanti istituzioni museali a livello internazionale. Le opere esposte provengono infatti da uno dei più significativi musei d’arte moderna e contemporanea europei, il LaM, il Lille Métropole Musée d’art moderne, contemporaine et d’art brut, creato a Villenuve d’Ascq nel 1983 in seguito al lascito di Geneviève e Jean Masurel, membri di una nota famiglia di produttori tessili: una collezione rappresentativa dei maggiori movimenti artistici sviluppatisi nella prima metà del Novecento a cui si è aggiunta, nel 1999, un’ulteriore donazione di oltre 3.500 opere d’art brut da parte dell’associazione L’Aracine, che ha confermato il museo francese come punto di riferimento nella scena culturale europea. Parte di questa collezione è ora visibile a Padova: 65 le opere esposte, realizzate da 30 diversi artisti. Curata da Jeanne-Bathilde Lacourt, curatrice per l’arte moderna al LaM, e realizzata da Fondazione Bano in collaborazione con il Comune di Padova e Manifesto Expo, la mostra può contare su numerosi capolavori divisi in sei aree tematiche. Ampio spazio viene dato all’avanguardia cubista, con opere di Picasso (cinque le opere dell’artista spagnolo, fra cui Pesci e bottiglie del 1909 e Donna con cappello del 1942) e Georges Braque (incluse le opere La RocheGuyon del 1909 e Il Sacro Cuore di Montmartre del 1910), senza dimenticare il Tubismo di Femand Léger - di cui si potranno ammirare 6 dipinti - e ulteriori variazioni sul tema del cubismo ad opera di Léopold Survage, Eugène Nestor de Kermadec, Francisco Borès e Henri Laurens. In primo piano anche le opere di Modigliani: dell’artista livornese saranno esposte, fra le altre, Moïse Kisling, Ragazzo dai capelli rossi, Nudo seduto con ca-

micia e Maternità, opere realizzate in epoche diverse e quindi capaci di presentare la varietà e l’evoluzione dell’espressione artistica di Modigliani. Se Modigliani e Picasso, che danno il nome alla mostra, occupano un posto di spicco all’interno del percorso espositivo, spazio viene dato a numerosi altre impor-

tanti figure del Novecento, da Joan Mirò a Youla Chapoval, da André Lanskoy ad Alexander Calder e Bernard Buffet. Non solo: la mostra si pone come un’occasione preziosa per approfondire le opere degli artisti autodidatti “naïfs” (Gertrude O’Brady e Camille Bombois), l’influenza spiritualista evidente nelle opere di Auguste Lesage e Victor Simon e, ultimo ma non meno importante, la poesia e la spiritualità che caratterizzano le opere di Art Brut, grazie alla presenza di due sculture in granito di Antoine Rabany.

Amedeo Modigliani, Nudo seduto con camicia (1917; olio su tella, 92 x 67,5 cm; Lille, LaM – Lille Métropole Musée d’art moderne, d’art contemporain et d’art brut. Villeneuve d’Ascq © Nicolas Dewitte / LaM

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Il “Pensare con le mani” di Danilo Andreose, maestro della scultura veneta

Per Danilo Andreose, maestro della scultura veneta del Novecento, ogni opera nasceva dal contatto fisico con la materia e dalla capacità di trasformare la materia stessa in pensiero visibile. È da questa filosofia che prende il nome “Pensare con le mani” mostra antologica dedicata all’artista, nato ad Agna nel 1922 e scomparso a Bassano del Grappa nel 1987, ospitata dal 13 settembre al 26 ottobre alla Galleria Civica Cavour. Curata da Barbara Codogno e organizzata con il sostegno del Comune di Padova, la mostra si pone come un viaggio attraverso la ricerca plastica operata da Andreose in oltre 50 anni. Ad accompagnarci in questo viaggio, circa trenta opere in grado di mostrare la sapienza tecnica dell’artista e la sua evoluzione. La mostra comprende grandi sculture in marmo e pietra come Amazzone (1974, legno), Evoluzione (1983, porfido rosso), Vajont (1964, pietra bianca), Incontro (1973, marmo grigio carnico), caratterizzate da una personale combinazione di forza monumentale e leggerezza compositiva. Presente anche una sezione dedicata alle opere in bronzo, nelle quali il metallo si fa movimento e armonia. Fra queste, in particolare, spiccano Paolo e Francesca (1972), Guerrieri (1971), Tulipano (1980) e Germinazione (1983). Completano il percorso le opere realizzate in terracotta e gesso, come I Marinai (1957) e Miracolo di Sant’Antonio (1956), oltre a bozzetti e piccole figure, e una sezione dedicata alle ceramiche e ai bronzetti, piccoli formati capaci di trasmettere una grande raffinatezza formale. (f.t.)

Francesca Tessarollo
Una scultura di Andreose

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L’allarme. Gli ordini professionali invocano soluzioni concrete e coraggio nelle scelte politiche

Padova fa i conti con l’emergenza abitativa “Entro il 2030 serviranno 7.500 nuovi alloggi”

N e avevamo parlato su queste pagine qualche mese fa nel nostro “Dentro la notizia”, ora l’argomento torna prepotente. Padova, infatti, rischia una vera emergenza abitativa: entro il 2030 serviranno almeno 7.500 nuovi alloggi per famiglie, giovani coppie e studenti. Non è un numero astratto, ma il fabbisogno stimato da architetti, ingegneri e costruttori per far fronte a una domanda crescente che riguarda anche un’altra fascia sempre più fragile: gli anziani soli. L’allarme lanciato in questi giorni da Ordini professionali e associazioni di categoria fotografa una realtà già sotto pressione: nella nostra provincia oggi affittare o acquistare una casa è diventato proibitivo per ampie fasce di popolazione.

Secondo gli ultimi dati, una famiglia padovana con meno di 18.500 euro annui spende oltre il 35% del proprio reddito per il mutuo o per l’affitto. Il 56% delle famiglie denuncia spese eccessive per

il mantenimento dell’abitazione.

Il risultato è che il diritto alla casa, pilastro della vita civile, si trasforma in un privilegio riservato a chi dispone di redditi medio-alti.

Gli esperti indicano più cause: una legge urbanistica ormai datata, iter burocratici lunghi e incerti, scarsa disponibilità di edilizia popolare, prezzi alimentati da speculazioni immobiliari e un patrimonio abitativo obsoleto – il 55% degli immobili residenziali di Padova è stato costruito prima del 1980. A ciò si aggiunge la crescita della popolazione universitaria e l’arrivo di lavoratori stranieri, che rendono la pressione sul mercato ancora più forte.

Il confronto con altre province venete è eloquente: a Venezia e Treviso la quota di reddito necessaria per un mutuo o un affitto resta altissima, ma a Padova i dati peggiorano rapidamente, con un indice di accessibilità abitativa che scivola sotto il 30%. Questo significa che sempre meno giovani

riescono a rimanere in città dopo gli studi e sempre più famiglie si spostano verso comuni limitrofi, con conseguenze sul tessuto sociale e sull’economia locale.

Il nodo casa, infatti, non riguarda solo la sfera privata ma tocca direttamente lo sviluppo economico: senza alloggi accessibili, le imprese faticano ad attrarre e trattenere lavoratori qualificati; l’università rischia di perdere studenti a favore di atenei più competitivi; gli anziani soli finiscono per gravare di più sul sistema di welfare. La mancanza di case, in altre parole, non è un problema di settore ma un fattore che incide sulla competitività dell’intero territorio.

Di fronte a questo scenario, le proposte non mancano. Si parla di semplificazione normativa, costruzioni in altezza, recupero e riconversione di edifici esistenti, sviluppo di modelli di co-living, fino alla creazione di un’Agenzia per l’Abitare che coordini le realtà

locali e favorisca politiche integrate. È un cambio di passo che molti invocano, perché l’alternativa è una città che rischia di diventare socialmente selettiva, “soltanto per i ricchi”, come ha ammonito la presidente di Ance, Monica Grosselle.

La questione abitativa, infatti, non è solo un tema tecnico o di mercato: è un nodo politico e culturale. Decidere di investire in nuove case, rigenerare quartieri, offrire soluzioni accessibili agli

Il credito alle imprese padovane è in caduta libera, in un anno finanziamenti giù

Il quadro che emerge dai dati di Confartigianato Imprese Veneto è allarmante: Padova è la provincia più colpita della regione nella contrazione del credito alle piccole imprese. In un solo anno i finanziamenti sono calati del –7,6%, mentre negli ultimi dodici anni il crollo supera addirittura il –64%. Numeri che raccontano la fragilità di un tessuto economico composto in gran parte da aziende artigiane, familiari e individuali, oggi costrette a sopravvivere con margini sempre più ridotti e senza strumenti adeguati.

La stretta creditizia colpisce soprattutto chi avrebbe più bisogno di investire: i giovani imprenditori, le realtà innovative, le imprese che puntano su sostenibilità e nuova occupazione. Padova rischia così di trasformarsi in una “gabbia del credito”: progetti che restano sulla carta, investimenti

congelati, assunzioni rinviate.

In Veneto lo scenario non è molto diverso: nel 2024 lo stock totale dei prestiti alle imprese è calato di oltre 5,5 miliardi di euro (–8,1%), un dato peggiore della media nazionale. Ma Padova spicca in negativo, con il peggior saldo della regione. Le conseguenze sono evidenti: meno competitività, più vulnerabilità agli shock esterni, perdita progressiva di identità produttiva. Il rischio è che il nostro territorio, da sempre laboratorio di eccellenze artigiane, venga spinto in una stagnazione strutturale.

Che fare? Servono misure immediate. Potenziare i fondi di garanzia pubblica per le microimprese, creare incentivi fiscali e finanziari per le banche che tornano a investire sul territorio, semplificare l’accesso ai fondi. E soprattutto: dare

studenti e sostenibili per gli anziani significa ridisegnare il futuro di Padova. Significa scegliere se vogliamo una città inclusiva, capace di attrarre talenti e trattenere le famiglie, o una città che allontana chi non riesce a sostenere i costi. Oggi il rischio è chiaro: senza un piano straordinario la domanda crescerà e l’offerta rimarrà insufficiente, acuendo le diseguaglianze. Servono visione e coraggio politico per cambiare rotta.

Vincenzo Gottardo

del 7,6%

regole stabili e tempi certi, per non scoraggiare chi vuole rischiare e innovare. Le imprese padovane non chiedono assistenzialismo, ma fiducia e possibilità di lavorare. Senza credito, non c’è futuro. (v.g.)

Monica Grosselle, Ance Padova

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Ormai appare quasi certo: le elezioni regionali saranno il 23 novembre

Fratelli d’Italia, che si appresta a diventare anche in Veneto, l’azionista di maggioranza della coalizione non ha respinto l’ipotesi ma ha gettato, con il segretario regionale dei meloniani, Luca De Carlo, molta acqua sugli entusiasmi leghisti sostenendo che nulla sarebbe ancora deciso e che le “fughe in avanti” non fanno bene al rapporto tra alleati. A gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato, soltanto una decina di giorni prima, Flavio Tosi segretario regionale di Forza Italia che aveva dichiarato come fosse giusto e naturale che il candidato presidente del Veneto per il centrodestra fosse scelto da Fratelli d’Italia in quanto partito traino dell’intera coalizione.

L’ennesimo vertice romano dello scorso 10 settembre non ha prodotto alcuna fumata bianca: il dossier candidature delle regionali resta ancora chiuso e nessuna

decisione è stata presa. Nel mentre il tempo stringe e il nervosismo e tangibile. Le associazioni di categoria venete, cosa mai accaduta con questa forza, hanno protestato in modo vibrante contro queste eterne trattative che, di fanno, stanno paralizzando da mesi la regione in un momento nel quale l’economia sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo locale il quale, viceversa, avrebbe bisogno di risposte e sostegni urgenti e tangibili.

L’altro fatto inedito per il Veneto è quanto accade nel centrosinistra. Per la prima volta gli sfidanti hanno individuato ormai da tempo in Giovanni Manildo il candidato presidente, non sono attraversati dalle tipiche polemiche, ma anzi stanno conducendo una campagna elettorale molto puntuale per tutto il Veneto. Anche

la coalizione, per la prima volta, è al completo e molte delle forze politiche che la compongono hanno, addirittura, già presentato, in ogni provincia, i candidati consiglieri provinciali.

A questo punto appare difficilissimo fare pronostici: il Veneto, storicamente, ha sempre premiato il centrodestra e il giudizio sull’amministrazione uscente è più che positivo, ma la confusione e le tensioni che si respirano, il ritardo con il quale si stanno scegliendo candidato presidente e liste e l’uscita di scena di Zaia stanno stancando fette, anche importanti di elettorato, che potrebbero trovare “consolazione” nel moderato Manildo che, dal canto suo, continua il suo tour per il Veneto e, evidentemente, non ha nessuna fretta di scoprire chi sarà il suo principale competior.

Autonomia energetica. Agsm Aim conquista sei lotti Consip da 577 milioni standard metri cubi

Pubbliche amministrazioni, maxi-fornitura di gas

Il fatturato previsto supera i 600 milioni di euro

Intanto sul fronte del “federalismo energetico” continua il pressing sul Governo sul rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali

Un passo concreto verso l’autonomia energetica che molti invocano. Il gruppo veronese Agsm Aim Energia ha messo a segno un’importante operazione a livello nazionale, aggiudicandosi sei lotti della gara Consip GN17 per la fornitura di gas naturale alle Pubbliche Amministrazioni nel biennio 2025-2026. L’assegnazione consentirà alla società di fornire oltre 577 milioni di standard metri cubi (Smc) di gas, con un fatturato stimato attorno ai 620 milioni di euro.

I lotti conquistati da Agsm Aim coprono una vasta area geografica che va dalla Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria con il Lotto 1 per pro proseguire con Milano (lotto 2), il resto della Lombardia (lotto 3), Toscana, Umbria e Marche (lotto 6), Puglia e Basilicata (lotto 10) e l’intero territorio nazionale (lotto 12).

Una delle principali novità di questa convenzione è la possibi-

lità, per le Pubbliche Amministrazioni aderenti, di stipulare contratti di durata biennale (oltre alla classica annualità), mantenendo una struttura di prezzo variabile, elemento cruciale in un mercato energetico ancora volatile.

Agsm Aim ha inoltre ottenuto un secondo successo strategico con l’aggiudicazione del Lotto 1 della gara bandita dal consorzio Viveracqua, realtà che riunisce dodici gestori idrici pubblici del Veneto. In questo caso, la fornitura riguarda energia elettrica in bassa tensione per un volume complessivo di circa 150 GWh annui nel triennio 2026-2028, con un valore stimato di 151,5 milioni di euro.

Il contratto prevede la possibilità, per i consorziati, di scegliere energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più centrali nella gestione pubblica.

A completare il quadro, Agsm Aim ha vinto anche ulteriori forniture per 20 GWh di energia elettrica destinate ad altre utility del Nord Italia, attraverso gare competitive recenti. Le recenti aggiudicazioni confermano il ruolo di Agsm Aim come player di primo piano nel mercato energetico nazionale, capace di competere in contesti ad alta complessità e con elevati volumi, sia sul fronte del gas naturale che dell’energia elettrica, con una crescente attenzione ai principi di efficienza e sostenibilità.

Intanto resta aperta più che mai la questione del “federalismo energetico”, invocato da più parti, che ha portato alla mobilitazione di un fronte compatto – composto da amministratori pubblici, imprese locali e rappresentanti istituzionali – impegnato a chiedere al Governo una svolta che metta il territorio al centro delle politiche industriali del settore. Alla base delle preoccupazioni c’è il rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali.

Ancora la scorsa primavera Federico Testa, presidente di AIM

- AGSM, ha lanciato una sfida a tutte le società di servizi e alla politica del nord Italia: preparare un importante piano industriale per concorrere alle gare nazionali di concessioni della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Un vero e proprio federalismo energetico, perché che una gestione della rete direttamente sul territorio comporterebbe efficienza, investimenti e calo delle bollette per famiglie e aziende. Invece nell’ultima legge di bilancio è stato inserito un articolo che proroga automaticamente la concessioni, in scadenza nel 2029 e 2030, a Enel per i prossimi vent’anni su tutto il territorio nazionale quindi senza previsioni di gare. Intanto la

politica ha colto appieno il senso della proposta del manager scaligero: in Conferenza Stato - Regioni, infatti, i governatori stanno chiedendo di cancellare quanto lo Stato Centrale ha inserito in Legge di Bilancio e di consentire lo svolgimento delle gare senza proroghe automatiche a Enel.

“Su questo fronte la Regione può giocare un ruolo importante - ribadisce Testa - perché quella sull’energia e l’idroelettrico è una partita che solo in Veneto vale 6-700 milioni all’anno, somma che ora viene sottratta alla Regione. Noi siamo prontissimi a fare a nostra parte e a continuare il pressing su enti e istituzioni per arrivare al risultato”.

Federico Testa, presidente Agsm Aim

L’intervista. Il consigliere regionale del Gruppo Misto è componente della Commissione Sanità

Fabrizio Boron: “Siamo ad una svolta storica, il centrodestra unito per il futuro del Veneto”

“Per la nostra sanità lavoriamo su personale, organizzazione e liste d’attesa. Pubblico e privato devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche”

L a politica veneta si prepara a una svolta storica con il nuovo governo che uscirà dalle elezioni regionali. A parlare di questa fase cruciale e delle sfide che attendono la Regione è Fabrizio Boron, consigliere regionale del Gruppo Misto e componente della Commissione Sanità, che guarda con attenzione ai prossimi mesi elettorali e ai nodi ancora irrisolti in ambito sanitario.

Consigliere Boron, dopo quindici anni di governo Zaia il Veneto si prepara a un cambio di rotta. Sarà davvero una svolta storica?

Sì, siamo davanti a un passaggio epocale. L’epoca di Luca Zaia, durata quindici anni, si conclude perché la legge nazionale prevede il limite dei due mandati consecu-

tivi. Avremo un nuovo presidente e anche un nuovo consiglio regionale. Non è solo un fatto politico, ma anche istituzionale: i cittadini vedranno cambiare un punto di riferimento che è stato stabile per molto tempo. Alcuni lo vivranno con incertezza, altri con curiosità. Io credo che sia l’occasione per rigenerare energie nuove e per ribadire il valore di un Veneto governato con responsabilità e competenza. Il centrodestra si presenterà unito, offrendo un candidato autorevole, capace di garantire continuità ma anche di introdurre elementi di rinnovamento. È un momento che va affrontato con coraggio e con serietà”.

Non abbiamo ancora né la data

delle elezioni né il nome del candidato del centrodestra. Quanto dovremo attendere per avere certezze?

Sulla data la responsabilità è del presidente uscente. La scadenza per la convocazione è il 23 settembre, e si potrà votare fino al 23 novembre. Quindi non ci sono dubbi: entro l’autunno i veneti sceglieranno il nuovo presidente. Per quanto riguarda il candidato, comprendo la curiosità e anche la pressione del centrosinistra, che insiste molto su questo punto. Io sono convinto che il tavolo nazionale deciderà in tempi brevi. Non è una scelta banale, perché serve una persona che sappia unire e che abbia esperienza amministrativa e sensibilità politica. Non basta il carisma: bisogna conoscere bene la macchina regionale. Sono convinto che il nome arriverà a breve e che sarà quello giusto per portare avanti il lavoro fatto in questi anni. La sanità è il tema più sentito

Regione verso l’esercizio provvisorio, ma è polemica

Calzavara: “Atto di responsabilità”, il Pd: “Conseguenza del rinvio del voto”

La Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera agli inizi di settembre al disegno di legge sull’esercizio provvisorio del bilancio 2026, un passo necessario per assicurare la continuità dei servizi pubblici durante il periodo elettorale e fino all’insediamento della nuova Giunta. Il ddl sarà esaminato con urgenza dal Consiglio regionale ma intanto si infiamma il dibattito politico. L’esercizio provvisorio permette di garantire il funzionamento della Regione dal 1° gennaio 2026 fino all’approvazione del nuovo bilancio, comunque non oltre il 30 aprile, assicurando tutte le spese obbligatorie e quelle relative a sanità, fondi europei, PNRR, emergenze e interventi urgenti sul territorio veneto.

“Con questo provvedimento tuteliamo servizi essenziali

dai veneti. Lei è stato presidente della Commissione Sanità e ora ne è componente: quali sono le priorità?

La prima riguarda il personale. Oggi viviamo una carenza di medici e infermieri che rischia di compromettere la qualità dei servizi. Non basta formarne di più: bisogna trattenere quelli che già abbiamo. E per farlo servono condizioni di lavoro migliori, stipendi adeguati e possibilità di crescita professionale. Troppi nostri professionisti scelgono il privato o addirittura l’estero. È una perdita che non possiamo permetterci. La seconda criticità riguarda le liste d’attesa. I cittadini lamentano tempi troppo lunghi per visite ed esami, e questo crea frustrazione e, a volte, rinuncia alle cure. Io sono convinto che il problema sia in gran parte organizzativo: la macchina va riorganizzata, sfruttando meglio le potenzialità di pubblico e privato convenzionato. Abbia-

mo una struttura pubblica forte eccellente e abbiamo un sistema privato convenzionato accreditato altrettanto forte e altrettanto eccellente. Queste due gambe del sistema sanitario veneto devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche. Se pubblico e privato remano in direzioni diverse, a rimetterci è solo il cittadino. È qui che dobbiamo intervenire con decisione. (r.r.)

e investimenti strategici per il Veneto, evitando rischi legati a una gestione provvisoria limitata”, ha spiegato l’assessore al Bilancio, Francesco Calzavara. “Si tratta di un segno di responsabilità e buon governo che ci permette di affrontare serenamente la fase di transizione istituzionale.” Calzavara ha sottolineato come, a differenza di altre regioni in procinto di votare, il Veneto abbia scelto la strada della programmazione, rafforzando così le garanzie per cittadini e servizi pubblici. “Finalmente la Giunta sembra essersi decisa – commenta invece capogruppo del Pd Vanessa Camani –. Lo chiedevamo da giorni, per evitare, almeno, di trascinare il Veneto nella gestione bloccata del bilancio per i primi mesi della nuova legislatura. Certo rimane il vincolo della gestione del bilancio limitata dell’esercizio provvisorio per un tempo lungo, causato dalla scelta scellerata di spostare il voto a fine novembre”. Secondo l’esponente del Partito Democratico il provvedimento è la diretta conseguenza della decisione di rinviare la data delle elezioni regionali. “Zaia venga in aula e se ne assuma la responsabilità politica davanti al Consiglio”.

Frabrizio Boron

Facciamo

il punto. L’assessore regionale traccia un bilancio positivo della stagione estiva

Turismo e agricoltura, Federico Caner: “Un Veneto che cresce tutto l’anno”

T

urismo e agricoltura, due settori chiave per il Veneto, anche dal punto di vista economico. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’agricoltura e turismo Federico Caner.

Assessore, possiamo tracciare un bilancio della stagione estiva 2025?

Direi che è stata una stagione molto positiva, sia in generale per tutta la regione, sia per il settore balneare che, alla vigilia dell’estate, era considerato un po’ a rischio per le polemiche sui rincari dei prezzi. In realtà la stagione è andata molto bene anche al mare. Oggi il turismo in Veneto non si concentra più solo in pochi mesi, ma continua durante tutto l’anno. Questo è possibile grazie alla varietà delle mete: non ci sono soltanto mare, montagna o lago – che già da soli hanno stagioni lunghe – ma anche città d’arte che forse è meglio visitare proprio nei mesi meno caldi, come ottobre e novembre, periodi perfetti per apprezzarle con più calma.

Quindi un Veneto che si può vivere 365 giorni l’anno?

Esattamente. Anche perché oltre alle città d’arte ci sono mostre di altissimo livello che arricchiscono l’offerta culturale e turistica. E poi c’è un settore che sta crescendo in modo significativo: il cicloturismo.

Lei va in bicicletta?

Sì, vado in bicicletta sia per sport che per turismo. E c’è una buona notizia che riguarda Padova: siamo riusciti a portare qui la fiera internazionale del cicloturismo, dal 2026 e per tre anni consecutivi. Non è stato facile perché c’erano altri concorrenti, ma ci siamo riusciti. È un evento importante perché proprio sul cicloturismo stiamo investendo molto: in Veneto abbiamo quasi 2.000 chilometri di piste ciclabili attrezzate.

Qualche esempio concreto?

La Treviso-Ostiglia, sulla quale stiamo facendo grandi investimenti, ma non solo: ci sono tante altre direttrici sul territorio. Il cicloturismo è una forma di vacanza sostenibile, con valori economici rilevanti: il ciclo-turista medio ha circa quarant’anni, viaggia spesso

con la famiglia e spende più di un turista tradizionale. Inoltre in Veneto abbiamo un indotto legato alla bicicletta molto forte, con aziende che producono componentistica apprezzata a livello internazionale.

Veniamo all’altro ambito di sua competenza: come sta il settore agricolo veneto?

Il settore primario è fondamentale e strettamente collegato al turismo. Non si fa turismo in una regione dove si mangia male o si beve male. Il Veneto può contare su tantissimi prodotti tipici e a denominazione, soprattutto nel lattiero-caseario. La montagna, in particolare, ci regala prodotti di qualità che vanno tutelati. E preservare pascoli e prati non è solo una questione agricola: serve anche a difendere il territorio da frane e dissesti idrogeologici.

A fine mese torna “Caseus” a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Esatto. Caseus era nato come rassegna dei formaggi veneti, poi si è allargato a livello nazionale e oggi ha un carattere internazionale. Noi abbiamo una varietà di formaggi

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che pochi Paesi al mondo possono vantare: dai prodotti di malga ai freschi, dagli stagionati al Grana Padano. Anche i francesi, che pure hanno il loro Camembert, non possono competere con la nostra varietà.

Quindi agricoltura e turismo viaggiano insieme?

Assolutamente. In un periodo in cui a livello internazionale è sempre più difficile produrre cibo, è fondamentale essere autosufficienti. Investire in agricoltura non significa solo sostenere l’economia, ma anche salvaguardare la nostra identità.

Arriviamo al tema dei tagli europei alla PAC. Come si sta muovendo la Regione Veneto?

Noi sosteniamo le aziende agricole, in particolare quelle montane: pur rappresentando il 18% del totale, ricevono quasi il 40% degli investimenti regionali, proprio per le ragioni di cui parlavamo. Ma sosteniamo anche i giovani agricoltori. Il problema è che a livello europeo stiamo passando da 360 miliardi a meno di 300: una riduzione pesantissima. E invece servirebbe il con-

trario.

Perché?

Perché produrre in modo sostenibile, con attenzione all’ambiente e al biologico, costa di più e non sempre il mercato riconosce questo valore. L’Europa dovrebbe investire di più, non meno. Negli Stati Uniti investono circa 1.000 miliardi, noi scendiamo a 300. È una differenza enorme.

C’è spazio anche per le donne in agricoltura?

Sempre di più, e questa è una notizia positiva. Le donne sono il motore della nostra società, oltre che delle famiglie. Donne e giovani sono il futuro dell’agricoltura veneta.

Federico Caner

Archeologia. Ricostruita a Gerusalemme la storia del capolavoro idraulico

di 2800 anni fa

La scienziata padovana Elisabetta Boaretto guida il team di studio sulla diga di Siloe

La docente di Scienze Archeologiche al prestigioso

Weizmann Institute of Science in Israele è stata tra le protagoniste dello studio pubblicato sulla rivista internazionale PNAS che ha rivoluzionato la conoscenza dell’antica Gerusalemme

Una padovana al centro di una scoperta che ha fatto il giro del mondo. Elisabetta Boaretto, docente di Scienze Archeologiche al prestigioso Weizmann Institute of Science in Israele, è stata tra le protagoniste dello studio pubblicato sulla rivista internazionale PNAS che ha rivoluzionato la conoscenza dell’antica Gerusalemme. Grazie a raffinate analisi al radiocarbonio, il team internazionale guidato da Elisabetta Boaretto e Johanna Regev, con il contributo dell’Autorità israeliana per le Antichità e di altri studiosi, ha stabilito che la monumentale diga della Piscina di Siloe fu costruita intorno all’800 a.C., in piena età del Ferro, in risposta a una crisi climatica segnata da siccità e piogge torrenziali.

La diga, lunga almeno 19 metri e alta 11, era parte di un sistema idrico integrato che comprendeva la sorgente fortificata del Ghihon e i canali di convogliamento. Un’opera imponente, nata dall’urgenza di garantire alla città una riserva stabile d’acqua, capace di resistere alle inondazioni improvvise e di conservare le piogge per i mesi più aridi. «Siamo riusciti a datare queste grandi costruzioni con una precisione di dieci anni, tra l’809 e il 792 a.C., associandole al regno di Ioas o di suo figlio Amazia»,

ha spiegato Boaretto ai microfoni di Radio Veneto24. «Allora Gerusalemme stava crescendo rapidamente e senza infrastrutture adeguate le acque piovane sarebbero state disperse verso il Mar Morto. La diga fu una vera mossa urbanistica, pensata per raccogliere e conservare l’acqua nei periodi più secchi».

Il contesto climatico di quel periodo, noto come “minimo solare omerico”, era segnato da siccità durature alternate a violente “bombe d’acqua”, simili a quelle che oggi colpiscono anche l’Italia. «Se non pioveva, non c’era acqua. Oggi abbiamo desalinizzazione e acquedotti, ma tremila anni fa la sopravvivenza dipendeva da opere come questa», ha sottolineato la scienziata. La sua testimonianza mette in luce come le società del passato abbiano saputo affrontare i cambiamenti climatici con soluzioni ingegnose e di straordinaria lungimiranza.

Elisabetta Boaretto vive e lavora in Israele da quasi vent’anni, ma resta profondamente legata all’Italia. «Proprio la settimana scorsa ero con i colleghi di Firenze per studiare l’architettura romana di Ashkelon e programmare nuovi scavi. Ho molte collaborazioni con le università italiane», ha raccontato nell’intervista. Una carriera internazionale che

unisce ricerca scientifica, resilienza personale e radici venete ben salde.

Il Weizmann Institute, dove insegna e conduce i suoi studi, è una realtà di fama mondiale, che ha scelto l’inglese come lingua ufficiale per attrarre scienziati da ogni parte del globo. Una scelta che ne ha fatto un polo d’eccellenza in biologia, chimica, fisica e archeologia. Nonostante le difficoltà legate al contesto in cui opera, Boaretto continua a portare avanti la sua ricerca con determinazione. «Durante la guerra con l’Iran due missili hanno colpito l’istituto, distruggendo cinque edifici e anni di studi. La prima mossa fu recuperare i campioni biologici dai freezer: un gesto corale che racconta la forza della comunità scientifica». Il suo percorso testimonia come dalla scienza possano nascere ponti tra culture e risposte a sfide globali. La diga di Siloe,

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costruita 2800 anni fa per garantire acqua a una città in crescita e fronteggiare gli effetti di un clima sempre più imprevedibile, oggi torna a parlarci grazie a una scienziata padovana che con il suo lavoro ha saputo dare voce al passato per illuminare il futuro.

La scoperta in breve

La diga di Siloe a Gerusalemme

• Datazione: costruita tra l’809 e il 792 a.C. grazie a nuove analisi al radiocarbonio.

• Dimensioni: circa 19 metri di lunghezza, 11 di altezza e 10 di larghezza.

• Funzione: raccogliere e conservare l’acqua della sorgente del Ghihon e delle piogge torrenziali, evitando che andasse dispersa nel Mar Morto.

• Contesto climatico: periodo segnato da siccità durature alternate a inondazioni improvvise, durante il cosiddetto “minimo solare omerico”.

• Significato storico: parte di un sistema idrico integrato che includeva sorgente fortificata, canali e tunnel, testimoniando la capacità delle società antiche di affrontare le sfide ambientali con opere ingegneristiche d’avanguardia.

• Pubblicazione: studio internazionale guidato da Johanna Regev ed Elisabetta Boaretto del Weizmann Institute of Science, uscito sulla rivista PNAS.

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Un dettaglio dello studio pubblicato dalla rivista PNAS
La ricercatrice Elisabetta Boaretto

Gioco e Scuola. Figurine, animali e misteri: completa l’album e sostieni la tua scuola

Dal 15 settembre al via la nuova edizione della raccolta di figurine dedicata ai più piccoli e abbinata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene

UDespar Nord lancia Stickermania: un’avventura dai mille colori nel cuore dell’India

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boccanti di colori: torna Stickermania, la raccolta di figurine firmata Despar Nord che, per l’edizione 2025, accompagna i bambini in un emozionante viaggio alla scoperta dell’India. Un Paese ricco di meraviglie naturali, tradizioni millenarie e storie affascinanti, dove ogni tappa diventa un’occasione per parlare di amicizia, diversità e rispetto. L’iniziativa, attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Lombardia, è legata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene concretamente il mondo della scuola.

L N dal titolo “L’India dai mille colori” tornano Oskar e Bo, già protagonisti della collection 2024, che nella nuova avventura insieme alla loro amica Nilaya, fanno un viaggio emozionante attraverso l’India. Tutto ha inizio quando Bo, sentendosi diverso e fuori posto, riceve un misterioso consiglio dal nonno di Nilaya: colorare tre mandala. Da lì si apre un mondo sorprendente, fatto di indizi nascosti e messaggi segreti che conducono i protagonisti fino al maestoso Taj Mahal. Ha così inizio una straordinaria caccia ai mandala, tra paesaggi mozzafiato, animali affascinanti e antiche

tradizioni, sulle tracce del misterioso Custode dei Colori. Durante questo percorso, Bo scoprirà quanto sia prezioso essere sé stessi.

tickermania è attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar delle cinque regioni in cui l’azienda è presente: dal 15 settembre al 19 ottobre 2025 ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine con all’interno un “Buono Scuolafacendo” che potranno scegliere di destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. Per completare più rapidamente la raccolta, che comprende 200 sticker, le figurine saranno anche in vendita, con un pacchetto di colore blu, al prezzo di euro 0,50. Nel corso delle settimane di raccolta saranno inoltre organizzati in alcuni punti vendita Interspar selezionati, momenti di svago e divertimento durante i quali i bambini potranno scambiarsi le figurine e completare più velocemente la raccoln’avventura che educa e unisce, tickermania non è solo un album da completare, ma un progetto pensato per trasmettere aspetti importanti come il rispetto, l’inclusione e la valorizzazione delle differenze. Temi fondamentali per costruire una società più solidale e consapevole, che trovano concretezza anche nel legame con Scuolafacendo, l’iniziativa di Despar a supporto delle scuole del territorio.

Stickermania Tour: gli appuntamenti

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Nel corso delle settimane di raccolta, Despar Nord organizza presso alcuni punti vendita Interspar selezionati degli appuntamenti per lo scambio di figurine.

Di seguito il calendario per la provincia di Padova:

• 4 ottobre presso Interspar Rovigo Porta Po

• 5 ottobre presso Interspar Castelfranco Veneto

• 5 ottobre presso Interspar Bassano del Grappa

1 ottobre presso Interspar di Albignasego

1 ottobre presso Interspar di Sarmeola di Rubano

Per maggiori informazioni scansiona il QR Code o visita il sito www.stickermania.despar.it

Scuolafacendo torna in classe: sostegno concreto all’istruzione e spazio alla creatività con il contest

“Gli Eroi del Buon Cibo”

Dal 15/9 al 19/10 ogni 10 euro di spesa nei punti vendita Despar Nord si ricevono buoni scuola da destinare agli istituti: oltre 60 premi didattici e un contest creativo sul cibo sano

Dopo il successo dello scorso anno, con oltre 11.400 premi donati a più di 2.300 scuole, Despar Nord rinnova il suo impegno con Scuolafacendo 2025/2026, il progetto nazionale a sostegno dell’istruzione. Dal 15 settembre al 19 ottobre 2025, nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar, ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine Stickermania contenente un “Buono Scuola” che potranno destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. I buoni potranno essere consegnati direttamente alle scuole o caricati sul sito del progetto www.scuolafacendo.com e sull’app dedicata. In più, tramite l’App Despar Tribù sarà possibile convertire i propri Punti Cuore in ulteriori buoni fino al 16 novembre.

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Per ogni Punto Cuore che i clienti convertiranno tramite l’App Despar Tribù, Despar Nord ne regalerà uno aggiuntivo.

Quest’anno Scuolafacendo si arricchisce inoltre di un’iniziativa speciale: il contest creativo “Gli Eroi del Buon Cibo”, realizza-

to in collaborazione con Le Buone Abitudini, il progetto educativo gratuito di Despar pensato per le scuole primarie e dedicato ai corretti stili di vita e alla sana alimentazione. Il concorso invita le classi a realizzare un disegno e/o un racconto il cui protagonista sia un supereroe che combatte la cattiva alimentazione, promuovendo l’importanza di una dieta sana ed equilibrata. Le scuole, attraverso la raccolta dei buoni, avranno la possibilità di scegliere strumenti e materiali didattici da uno speciale catalogo che include oltre 60 articoli per arricchire gli ambienti scolastici e la didattica. Il progetto è rivolto alle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, pubbliche e paritarie.

Con Stickermania, Scuolafacendo e Le Buone Abitudini, Despar Nord conferma il proprio impegno per scuola, territorio e comunità, valorizzando educazione, sostenibilità e attenzione alle persone.

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Direttore Sanitario: Dott. Stefano Puggina

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Sanità veneta, cambio al vertice

Cambio ai vertici dello IOV, l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS. Dal 1° settembre Francesco Benazzi, attuale direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, assumerà l’incarico di Commissario dell’istituto, succedendo a Maria Giuseppina Bonavina, in uscita per pensionamento. L’annuncio arriva direttamente dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha firmato oggi il decreto di nomina. Una decisione all’insegna della continuità e dell’esperienza. “È una staffetta tra due punte di diamante della sanità veneta”, ha sottolineato Zaia, ringraziando pubblicamente Bonavina per una carriera iniziata nel 1987 e sviluppatasi tra incarichi dirigenziali di primo piano in diverse aziende sanitarie del Veneto, compreso lo stesso IOV. “Con lei – ha aggiunto il Governatore – abbiamo avuto una guida autorevole, capace di affrontare sfide complesse con

lucidità, fermezza e visione”.

L’incarico affidato a Benazzi sarà svolto a titolo gratuito e si inserisce in un percorso già avviato: il manager trevigiano segue infatti da tempo la sede IOV di Castelfranco Veneto, operando in sinergia con l’istituto oncologico. “Non è solo un profilo tecnico di altissimo livello – ha sottolineato ancora Zaia – ma anche la persona giusta per garantire una visione complessiva e integrata dell’istituto. Lo ringrazio per la disponibilità e gli auguro buon lavoro”.

Apprezzamento per entrambi i manager è stato espresso anche dall’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin: “Un sincero grazie alla dottoressa Bonavina per l’impegno straordinario, e i migliori auguri a Benazzi per questo nuovo importante incarico”. Redazione Salute

L’ospedale di Padova pioniere della lotta all’epilessia

L’operazione è stata guidata dal professor Andrea Landi, insieme alle dottoresse Valentina Baro e Giulia Furlanis, mentre il paziente era seguito dal dottor Filippo Dainese. L’intervento è stato coordinato dalla squadra di Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale diretta dal professor Luca Denaro. Il trattamento ha previsto l’impianto di uno stimolatore speciale, posizionato sotto la pelle e fissato al cranio, che invia piccoli impulsi elettrici al cervello per ridurre le crisi epilettiche. L’intervento è rapido, poco invasivo e richiede una degenza di appena due giorni. Già nelle settimane successive si può notare una diminuzione delle crisi di oltre la metà.

Il sistema utilizzato, chiamato EASEE, era già usato in Germania, Austria e Svizzera. Ora Padova è il primo centro italiano a sperimentarlo, rafforzando il ruolo della città come punto di riferimento per la ricerca medica e per la cura di malattie complesse.

Elisa Cavinato, consigliere regionale della Lega – Liga Veneta, ha commentato: “Un intervento eccezionale che restituisce speranza ai pazienti e mette Padova ancora una volta all’avanguardia della medicina. Orgoglio veneto: la competenza e la professionalità dei nostri chirurghi hanno fatto la differenza”.

Sicurezza. Esperti Ulss 6 Euganea invitano a prevenire incidenti in abitazioni e giardini

Tornati dalle vacanze estive, attenzione agli incidenti in casa: consigli pratici per proteggere tutta la famiglia

Con il ritorno dalle vacanze, molti cittadini del Veneto si ritrovano a dover fare i conti con un pericolo spesso sottovalutato: gli incidenti domestici. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, solo 7 persone su 100 considerano alto il rischio di infortunarsi in casa, mentre l’indagine PASSI stima che siano circa 26.000 gli adulti tra i 18 e i 69 anni residenti nel territorio dell’Ulss 6 Euganea che, nell’ultimo anno, hanno dovuto rivolgersi al medico di base o al Pronto Soccorso dopo un incidente domestico.

L’estate porta con sé fattori che aumentano il rischio: più tempo libero, uso intensivo di apparecchi elettrici e dispositivi portatili, disattenzione dovuta al caldo, e bambini più liberi grazie alle vacanze scolastiche. Tra i pericoli più frequenti ci sono le cadute da finestre e balconi, soprattutto quando rimangono aperti per arieggiare la casa. Gli esperti raccomandano di installare blocchi di sicurezza e di evitare di posizionare mobili sotto le finestre.

Ustioni da ferri da stiro, piastre per capelli, barbecue o pentole calde rappresentano un altro rischio tipico dei mesi caldi: mai lasciare

incustoditi questi oggetti quando sono in uso e mantenerli lontani dai bambini. Anche l’elettricità può diventare pericolosa con l’uso intenso di ventilatori, climatizzatori e dispositivi portatili; è bene evitare prese multiple e non utilizzare apparecchi elettrici con mani bagnate o vicino a piscine. Avvelenamenti e intossicazioni, spesso causati da prodotti per la pulizia o repellenti per insetti, richiedono attenzione: i lavori in giardino andrebbero fatti evitando le ore più calde, utilizzando crema solare e repellenti. Il caldo accelera inoltre il deterioramento degli alimenti: frigorifero e scadenze vanno

monitorati con cura.

Negli ultimi tre anni, gli accessi per incidenti domestici nei Pronto Soccorso di Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco, Schiavonia e Montagnana hanno rappresentato circa l’8% del totale, pari a circa 15.000 all’anno, con 1.000 casi che hanno richiesto il ricovero. Traumi, ustioni e intossicazioni restano le cause principali.

“Si tratta di incidenti ‘della porta accanto’, spesso sottovalutati, ma che possono avere un forte impatto sul benessere di tutta la famiglia”, avverte il dr. Luca Sbrogio, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea.

Emergenze in corsia, l’Usl 6 investe 4,2 milioni per rinforzare i Pronto soccorso

Per fronteggiare la cronica carenza di personale e garantire la continuità dei servizi nelle strutture di emergenza, l’Usl 6 Euganea ha stanziato oltre 4,2 milioni di euro. Una cifra destinata a coprire più di 60 mila ore di attività medica e infermieristica nei Pronto soccorso di Camposampiero, Cittadella, Piove di Sacco e nel Punto di Primo Intervento di Montagnana, nonché nel reparto di Anestesia e Rianimazione. L’azienda sanitaria ha appena pubblicato un bando pubblico rivolto a cooperative sanitarie per affidare questi servizi fondamentali. Dieci realtà del settore hanno risposto alla chiamata, confermando la necessità ormai strutturale di far ricorso all’esterno per colmare le lacune del sistema. Mariotto: “Serve ogni sforzo per garantire qualità e sicurezza”

Il direttore generale dell’Usl 6, Paolo Mariotto, ha spiegato che l’azienda sta mettendo in campo tutti gli strumenti disponibili per assicurare un’assistenza efficace e tempestiva, soprattutto nei presidi periferici, dove la difficoltà nel reperire professionisti è ancora più marcata.Mariotto ha evidenziato che, nonostante le criticità diffuse nel sistema sanitario nazionale, l’Usl 6 intende preservare la qualità dei servizi, anche affidandosi –temporaneamente – al supporto delle cooperative. L’obiettivo resta quello di coprire i turni essenziali nei reparti d’urgenza e nelle aree critiche, come l’anestesia e la rianimazione. Lavoro in appalto: una soluzione tampone o la nuova normalità?

L’affidamento esterno del personale medico e infermieristico, seppur efficace nell’immediato, solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine. Si tratta infatti di un modello che integra ma non sostituisce le assunzioni dirette, sempre più difficili a causa della penuria di candidati disponibili, in particolare nei Pronto soccorso, dove i ritmi e le condizioni lavorative restano tra le più stressanti.

La spesa prevista, pari a 4,2 milioni di euro, rappresenta un investimento ingente per un servizio che è però vitale per la sicurezza dei cittadini. Le cooperative selezionate avranno il compito di garantire non solo la presenza fisica di personale qualificato, ma anche la continuità e qualità delle prestazioni sanitarie, in un contesto in cui il sistema pubblico fatica a stare al passo con la domanda.

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Venerdì 26 Settembre

18:30 visita guidata a Y-40 The Deep Joy.

19:30 ingresso all’area termale con piscine e Spa.

20:30 proiezione delle animazioni più sorprendenti di Lago Film Fest tra commedia, fantascienza, sperimentale ed erotico.

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20:00 intervento musicale a tema cinema del Duo Orvieto. 20:30 proiezione de Il Barbiere Complottista di Valerio Ferrara e C’è da ridere: selezione di corti comedy italiani da LFF. Nel pomeriggio visita guidata a Y-40. Realizzazione di un micrometraggio in acqua col regista Valerio Ferrara e live podcast. www.CINETERME.com € 39 a persona

Sabato 27 Settembre - Giornata intera o solo serata Dalle 9:00 ingresso all’area termale con piscine e Spa.

18:30 DJ set a bordo piscina.

Settembre regala molte materie prime interessanti. Prodotti estivi e autunnali, per una combinazione in grado di dare vita a ricetta molto sfiziose.

TAGLIATELLE AI FUNGHI

Un gran primo piatto facile da preparare. Con i funghi porcini o con un delizioso misto bosco, sono una ricetta classica e imperdibile della cucina d’autunno.

Ingredienti: 320 gr di tagliatelle fresche o pappardelle; 450 gr di funghi porcini; 200 ml circa di brodo vegetale; 2 spicchi d’aglio; olio extravergine; prezzemolo fresco; sale; pepe nero

Preparazione: In una padella trifolare i funghi, dopo averli puliti, con gli spicchi d’aglio sbucciati e leggermente schiacciati per tre massimo cinque minuti. Il tempo varia a seconda della dimensione o tipologia. I funghi devono risultare carnosi e intatti. Prendere metà dei funghi e frullarli insieme al brodo vegetale fino ad ottenere una crema vellutata. Dopo aver cucinato le tagliatelle, posatele direttamente in una padella con la crema di funghi e spadellare la pasta insieme ai funghi interi e una manciata di prezzemolo tritato.

POLPETTE DI PANE PISELLI E FORMAGGI

Un’ alternativa alle classiche polpette di carne. Un piatto tipico del recupero e della cucina contadina, con un gusto molto invitante. Perfette come secondo piatto o antipasto

Ingredienti: :600gr passata di pomodoro; 300gr patate; 200gr latte; 150gr piselli freschi; 100 g pane secco; 70gr Pecorino Dop; 70 gr Asiago Dop; 70 gr Montasio Dop; 2 uova; pangrattato; timo limone; aglio; zucchero; sale; olio extravergine di olive

Preparazione:Lessare le patate e scottare i piselli in acqua bollente salata. Rosolare in una padella uno spicchio di aglio con un filo di olio. Aggiungere la passata di pomodoro, un pizzico di sale e di zucchero e cuocere il sugo a fuoco basso. Tagliare a dadini i formaggi. Scaldare il latte, fino quasi a bollore, con uno spicchio di aglio e di timo. Dopo averlo intiepidito versare il latte sul pane raffermo precedentemente tagliato a cubetti. Schiacciare le patate e mescolatele con i formaggi, i piselli e il pane; unite le uova sbattute. Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo con cui formare piccole polpettine. Cucinare al forno per 10 minuti a 200° gradi. Servire con il sugo, tiepido

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TORTA AI FICHI

La torta di fichi è il modo migliore per salutare la bella stagione. Questo dolce è facilissimo da preparare e buonissimo da mangiare.

Ingredienti: 250 g farina 00; 2 uova; 70 ml olio di semi; 400 g fichi freschi; 130 g zucchero di canna; 150 ml latte; 16 g lievito per dolci; 1 limone

Preparazione: In una ciotola mettere le uova e lo zucchero e montare con le fruste elettriche fino ad avere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere il latte e l’olio di semi e mescolare nuovamente senza creare grumi. Aggiungere la scorza di limone grattate. Incorporare la farina, un po’ per volta, e amalgamare con una spatola mescolando dal basso verso l’alto. Aggiungere il lievito. Unire i fichi sbucciati e tagliati a pezzi e amalgamarli all’impasto. Versare l’impasto in una tortiera imburrata e infarinata di 24 cm di diametro. Infornare la torta in un forno preriscaldato a 180 °C per 30-35 minuti.

Rubrica a cura di Sara Busato

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– sottolinea il sindaco Negli ultimi anni ci ha sostenuto ciali, contribuendo a rendere più forte la

È qui che il concetto di “scintilla” diventa

fetti concreti e duraturi. Una scintilla che accende non solo le strutture, ma anche il senso di appartenenza, creando servizi

si sono aggiunti 7.500 euro da parte del Comune, è stato possibile concretizzare un intervento che non si limita a ristrutturare ma innova. Per una realtà come Galzignano non si tratta solo di un progetto educativo: è una scelta strategica che rafforza l’attrattività del territorio e la coesione sociale. «Fondazione Cariparo dimostra una sensibilità particolare verso

pio di come Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo interpreti il proprio

cia alle amministrazioni locali, sostenere chi sceglie di investire nel capitale umano Con gesti che possono talvolta sembrare piccoli, ma che

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