laPiazza dell'Altapadovana__Agosto25

Page 1


Un amore che salva due vite, l’incredibile storia del trapianto di rene a Padova

Marco Dolfin:

“Nessun vento elettorale può scalfire l’identità della Lega”

Un tavolo nazionale per il candidato di centrodestra

Quanto manca alle elezioni regionali? Non si sa. O meglio: le elezioni regionali si dovranno tenere entro il prossimo 23 novembre e da li non si scappa. Però la data precisa, che deve essere indicata dall’attuale amministrazione regionale, non si conosce.

Del resto ogni giorno l’agenda politica regionale è scandita dalle divisioni nel centrodestra. Il “dopo Zaia” evidentemente non è un passaggio per nulla natura e la difficoltà a indicare il prossimo candidato presidente appare chiara. Non è solo una questione di numeri, o meglio di proporzioni elettorali tra le forze politiche che compongono la coalizione: sembra esserci un problema di standing. Dopo un presidente così presente, mediatico e amato, infatti, non sembra esserci, in “casa” di nessuno una figura in grado di raccogliere il testimone con la stessa forza. Da qui le difficoltà a individuare il candidato successore.

Il segretario regionale della Lega, Alberto Stefani, quello di Fdi, Luca De Carlo, il senatore meloniano Raffaele Speranzon, l’assessore regionale leghista, Roberto Marcato sono certamente tutte figure importanti e stimate, ma evidentemente nessuna di loro rappresenta “l’asso pigliatutto” ovvero quella figura che, in una fase di difficoltà a decidere, metta tutti d’accordo.

segue a pag. 21

Veneto2

Verso il voto in Veneto scende in campo l’Udc, De Poli: “I cittadini al centro della politica”

In vent’anni le nascite a Fontaniva sono crollate, seguendo un trend che svuota non solo le aule degli asili, ma l’intero futuro del territorio

Novità per tutte le tasche, la mobilità urbana in Veneto a basse emissioni

Matteo Ribon e il mondo artigiano: “Se non comunichi oggi non esisti”

A CARMIGNANO INVESTIMENTI

Il Comune presenta un bilancio di previsione per il 2025 da oltre 8,6 milioni di euro, in pareggio e interamente autofinanziato

MANILDO LANCIA LA SFIDA PER IL VENETO: “CREARE FUTURO, ALTERNATIVA CONCRETA”

Il centrosinistra compatto apre la lunga campagna elettorale, “Serve una Regione che non lasci indietro nessuno”

CDalle culle vuote il monito per il futuro

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

’è una curva che scende in silenzio, lontano dai clamori della cronaca quotidiana, ma che racconta meglio di qualunque altra cifra il destino della nostra società: quella delle nascite. I dati diffusi da Istat e Regione Veneto parlano chiaro. Nel 2024, nella nostra regione, sono venuti alla luce appena 29.918 bambini, il minimo storico degli ultimi decenni, mentre i decessi sono stati oltre 50 mila.

Veneto2

Servizi alle pagg. 8 e 9
Servizio a pag. 14
Servizio a pag. 21
Servizio a pag. 5

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it

Gemellaggio fra Cittadella, Nova Prata (Brasile), Noblesville

(Usa)

Igemellaggi hanno lo scopo di sviluppare e consolidare amichevoli relazioni sulla base dell’uguaglianza dei diritti, sulla reciprocità e l’equilibrio tra le persone. Queste le parole che aprono la stipula del Gemellaggio trilaterale tra le città di Nova Prata (Brasile), Noblesville (Usa) e Cittadella, siglato già nel 2006 su iniziativa di Bruno Zoppè, da allora, le tre città gemellate hanno continuato a incontrarsi negli Usa, in Brasile e in Italia con il coinvolgimento di moltissimi studenti che hanno creduto fortemente nei valori della pace e dell’amicizia. Dopo lo stop forzato a causa della pandemia, quest’anno finalmente la Cittadella torna ad accogliere gli amici americani e brasiliani. Grazie ad un nutrito programma di visite culturali che li porterà in alcune delle principali città venete, i giovani coinvolti avranno l’occasione di vivere uno scambio culturale intenso, fatto di amicizie durature che arricchiranno il cammino di ognuno, sviluppando la loro autonomia e le loro competenze interculturali. I giovani studenti cittadellesi coinvolti quest’anno sono ragazzi del Liceo Tito Lucrezio Caro e dell’ Istituto professionale Enaip. Il prossimo anno, alcuni di loro andranno a Noblesville e nell’estate del 2025 altri andranno a Nova Prata. “L’esperienza comporta un’ottima opportunità di far viaggiare i propri figli - commenta il presidente del comitato Gemellaggio, Elena Busatto - consentendo loro di instaurare legami straordinari e guardare verso quella cittadinanza globale che li vedrà futuri cittadini del mondo”. “La parola d’ordine di ogni ragazzi che vuole partecipare al gemellaggio è di dare spazio innanzitutto ai partecipanti che hanno poche possibilità di viaggiare in altri modi, e che poi a sua volta, possono ospitare i ragazzi americani e brasiliani, mantenendo vivo negli anni e rendendolo parte integrante la storia di Cittadella”.

Endrius Salvalaggio

Un legame di amicizia che si spinge oltreoceano

Dalle culle vuote il monito per il futuro

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Rispetto al 2023 siamo scesi sotto la quota dei 30 mila nati in un calo che ormai prosegue da anni. Siamo a meno 1.300 nati nel 2023 e meno 500 nel 2024, che si traduce in un crollo del 35% se guardiamo al 2010. E se prendiamo in considerazione il saldo naturale – oltre 50 mila decessi contro meno di 30mila nascite – la realtà si fa impietosa: il Veneto sta morendo più in fretta di quanto riesca a rigenerarsi.

Siamo abituati a pensare alla natalità come a una statistica secondaria, un indicatore da relegare nelle ultime pagine dei rapporti demografici. Ma non è così. Questa non è una semplice flessione, non è un ciclo passeggero. È una crisi profonda, strutturale, che ci interroga come comunità e che dovrebbe scuotere le fondamenta delle nostre agende politiche e culturali.

Le cause? Numerose e intrecciate: meno donne in età fertile (–17% in poco più di dieci anni), meno figli per donna (da 1,50 a 1,21), età media della prima maternità salita a quasi 32 anni. E poi la precarietà del lavoro, la fragilità dei legami affettivi, l’assenza di servizi per l’infanzia e un crescente senso di insicurezza economica. I figli non sono più un diritto spontaneo, ma un lusso da calcolare con il bilancino. Eppure, se guardiamo con attenzione, questa crisi demografica è anche una crisi di fiducia. Di fiducia nel futuro, nelle istituzioni, nella possibilità di costruire un progetto di vita che duri più di una stagione. Si rimanda il momento della genitorialità nella speranza che “arrivino tempi migliori”, che spesso non arrivano mai oppure arrivano ormai fuori tempo massimo. Così, i margini biologici si restringono, aumentano i ricorsi alla procreazione assistita, si riduce la possibilità di avere più di un figlio. Il tempo delle famiglie si contrae ed è già un miracolo se di figli ne arriva un solo. In questa fotografia, le province del Veneto non fanno eccezione, anzi guidano il declino. Eppure si tratta di territori che offrono buoni standard di vita, servizi diffusi, qualità ambientale, occasioni di lavoro. È segno che il nodo non è solo economico, ma anche culturale. Occorre rimettere al centro la natalità non come un dovere, ma come possibilità concreta e desiderabile. Servono politiche coraggiose, investimenti strutturali, incentivi reali per chi decide di mettere al mondo un figlio. Servono sostegni concreti, e non semplici bonus a spot, alle famiglie, alle giovani coppie, affinché la scelta di crescere dei figli non venga rimandata a tempo indeterminato. Oggi più che mai, il Veneto ha bisogno di futuro. E il futuro, in ogni civiltà, passa sempre da una culla.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

Il nuovo progetto. Via libera dal Consiglio comunale, ma non senza polemiche

A Facca nascerà un nuovo centro per il supporto alle persone fragili

U

n nuovo presidio a forte valore sociale sorgerà a Facca, frazione di Cittadella, con l’obiettivo di offrire supporto e assistenza a persone con disabilità gravi e alle loro famiglie. Il progetto prevede la costruzione di un centro diurno e di una comunità alloggio su un terreno recentemente acquisito dal Comune attraverso un’operazione di perequazione urbanistica.

Il primo passo formale per l’avvio dell’intervento è stato compiuto nell’ultima seduta del Consiglio comunale prima della pausa estiva, con l’approvazione della variante urbanistica che ha cambiato la de-

stinazione dell’area da sportiva a sociale.

“Si tratta di una struttura fondamentale per il nostro territorio – ha dichiarato il vicesindaco e assessore al Sociale, Marina Beltrame – pensata per rispondere alle esigenze delle persone con disabilità gravi. L’obiettivo è realizzare un centro diurno e una comunità alloggio con una decina di posti. La variante approvata dà ufficialmente il via all’iter: nei prossimi mesi verranno definiti i dettagli progettuali. Questo sarà solo uno dei diversi passaggi previsti in Consiglio”.

Soddisfatto anche il sindaco Luca

Pierobon, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Con questa seduta si dà avvio a uno degli interventi più rilevanti degli ultimi anni. È da tempo che lavoriamo a questo progetto, che rappresenta una risposta concreta non solo per Cittadella, ma per l’intera area dell’Alta Padovana. La struttura è pensata per tutta la comunità e andrà incontro alle esigenze di molte famiglie. Inoltre, chi realizzerà il centro diurno e la comunità alloggio avrà anche l’obbligo di costruire un campo da calcetto”.

Durante il dibattito, non sono mancate le critiche da parte della

minoranza. Paola Lolato, consigliera del Partito Democratico assieme a Laura Frigo e Giovanni Paolo Parolin, ha spiegato i motivi dell’astensione al voto: “Avevamo chiesto che il progetto fosse allegato alla documentazione trasmessa ai consiglieri, ma non ci è stato fornito nulla.

Non abbiamo potuto discuterne né all’interno del nostro gruppo né con alcuni consiglieri di maggioranza. Siamo pienamente favorevoli alla realizzazione della struttura, ma in assenza di un confronto sul progetto di fattibilità abbiamo ritenuto opportuno astenerci”. A chiarire il senso della delibera è intervenuto anche il dirigente comunale, ingegner Emanuele Nichele, precisando che la votazione riguardava esclusivamente la variazione urbanistica dell’area, e non l’approvazione del progetto vero e proprio, che sarà definito e discusso in seguito.

Due associazioni che uniscono le forze per supportare le donne colpite da tumore al seno

Due associazioni con compiti complementari che operano principalmente all’ospedale di Cittadella. L’una si prende cura dell’ umanizzazioni delle cure, cercando di sdrammatizzare o alleggerire i pazienti da tutti quei pensieri che in quel momento coinvolgono la psiche del paziente, mentre l’altra associazione si prende cure di tutta la parte post operatoria nel re-

parto oncologico. Le due associazioni vivono di donazioni ed iniziative proprie per la raccolta fondi. “I laboratori che proponiamo all’interno del reparto oncologico - riporta Mariateresa Simioni, presidente dell’associazione

Per Altre Parole - sono diversi e spaziano dal laboratorio acquerello, laboratori creativi con creazioni di gioielli o lavori ad uncinetto, ovvero portiamo

all’interno del reparto lo psicologo a sostegno dei malati, come il farmacista di reparto che prende parte al team di cure di reparto, occupandosi da un lato della parte burocratica del paziente e del sostegno degli effetti collaterali dopo l’assunzione delle cure”. La seconda associazione, Insieme Per Mano segue tutta la parte che riguardano le cure post operato-

Il grande jazz italiano protagonista della quinta edizione

Dal 29 al 31 agosto il Cittadella Jazz arriva alla sua quinta edizione, con un programma che si conferma fedele alla sua vocazione: promuovere la grande musica jazz italiana, coinvolgere il pubblico giovane e rendere la cultura accessibile a tutti. A raccontarlo è il direttore artistico Valerio Galla, ospite di “Buongiorno Veneto”, che ha descritto lo spirito e le novità di quest’anno.

“Anche per questa edizione – spiega Galla – abbiamo scelto di puntare sul grande jazz italiano. Credo fermamente che in Italia ci siano eccellenze straordinarie anche in questo genere. Il nostro sogno è quello di riuscire a coinvolgere sempre di più i giovani, educarli all’arte e alla cultura, abituarli a un genere musicale che è magari un po’ distante dalla trap e dalle musiche

di consumo di oggi”. Un festival che vuole essere prima di tutto un evento culturale, ma con uno spirito di intrattenimento e condivisione. “La maggior parte dei concerti è gratuita – continua Galla – e per quelli serali con le guest star, abbiamo scelto un prezzo simbolico: 15 euro. È anche un modo per ricordare che la musica ha un valore. Prima compra-

rie compresa la radio-chemio ecc. “Le nostre di attività spaziano dall’attività della ginnastica in acqua per le persone che si gonfiano il braccio dopo l’operazione, mettiamo a disposizione un psicologo - oncologo, portiamo nei vari ospedali veneti i pazienti che necessitano di radioterapia tramite i nostri pulmini, diamo assistenza a chi pratica la chemio terapia. Da ultimo

facciamo corsi in acqua nella piscina comunale di Cittadella, per le persone post operate, in quel momento gli viene insegnato cosa fare e cosa non. Nell’arco degli ultimi 11 mesi abbiamo seguito circa 600 pazienti e, tra non poco prenderemo in carico anche le donne operate all’utero” Conclude Lina Pasqui Vielmo, vicepresidente Insieme per Mano. (e.s.)

vamo dischi; oggi è tutto liquido, ma la qualità e il rito dell’ascolto restano fondamentali”.

Tra le novità, l’accordo con il Liceo Musicale Giorgione per coinvolgere studenti in alternanza scuola-lavoro.

“Come ci insegna una nota fondazione giapponese, bisogna crescere da piccoli con la cultura della musica. È uno degli obiettivi che ci sta più a cuore”.

Il cartellone è ricco di nomi prestigiosi, con concerti nei luoghi più suggestivi di Cittadella. Ma il cuore del festival resta lo spirito di apertura: “Ci piace pensare al jazz come a un dialogo – conclude Galla – non come contaminazione, parola che i musicisti non amano, ma come incontro tra linguaggi e culture”. (r.p)

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

Autostazione - “round midnight” ORE 23:30 Ingresso Libero WOMEN IN BLUE

PARTNER

3B BIONDI, BONIVENTO, BLOISI

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Ascolta su www.veneto24.it

*In caso di maltempo il concerto si svolgerà presso la Chiesa del Torresino

**In caso di maltempo il concerto si svolgerà presso il Teatro Sociale

Manuela Marini (voce), Jessica Braescu (voce), Rebecca Curto (voce), Vittoria Vecchiato (voce), Giacinta Tolio (voce)
Stevie Biondi (voce, elettronica), Michele Bonivento (organo Hammond, tastiere), Carmine Bloisi (batteria)

Emergenza natalità.

Il Comune affronta la crisi demografica investendo su genitorialità, servizi e comunità

A Fontaniva si registra un calo del 38% delle nascite

N egli ultimi vent’anni anche il Comune di Fontaniva si trova ad affrontare una sfida demografica che coinvolge l’intero Paese: la denatalità. I dati raccolti dall’Amministrazione parlano chiaro: se nei primi anni Duemila i nuovi nati erano in media oltre 70 l’anno, oggi ci si attesta stabilmente sotto quota 50, con una tendenza al ribasso. Questa realtà locale riflette pienamente il trend regionale e provinciale: in Veneto le nascite sono scese da oltre 43.000 nel 2004 a poco più di 30.400 nel 2023, con un tasso di natalità del 6,3‰, tra i più bassi della storia recente. In provincia di Padova il quadro è simile: nascite in calo del 38% negli ultimi vent’anni, con un saldo naturale negativo sempre più marcato. “Il calo delle nascite è un fenomeno che interpella tutti: istituzioni, famiglie, scuola, mondo del lavoro. Come Amministrazione Comunale sentiamo la responsabilità di costruire le condizioni affinché chi desidera avere figli si senta sostenuto, accolto, accompagnato”, ha dichiarato il Sindaco

di Fontaniva Alberto Trento. Un territorio che investe nei servizi educativi Nonostante le difficoltà legate al quadro demografico, Fontaniva può contare su una rete educativa di qualità. Il Comune è proprietario di un asilo nido comunale, che negli anni ha saputo distinguersi per qualità, professionalità e capacità di accoglienza. A questo si aggiungono due scuole dell’infanzia parrocchiali, una nel capoluogo e una nella frazione di San Giorgio in Brenta, sostenute con contributi significativi da parte dell’Amministrazione Comunale, a garanzia della continuità e dell’accessibilità dei servizi. Le parole dell’Assessora al Sociale “L’Amministrazione comunale di Fontaniva ha a cuore il sostegno alle famiglie che si stanno formando e si pone l’obiettivo di creare spazi di incontro e di condivisione tra neo genitori”, spiega l’Assessora Elisa Monegato.

“Abbiamo raccolto le opportunità offerte dalla DGR ‘1000 giorni di noi’ della Regione Veneto e scelto di puntare sul tema della re-

lazione e dello sviluppo emotivo, con attività laboratoriali, pratiche, inclusive”.

Nel concreto, da settembre 2025 partirà un corso di yoga per mamme e bambini (in collaborazione con la Coop. Carovana), cui seguiranno momenti dedicati al gioco, all’educazione emotiva e, nella primavera 2026, uno spazio dedicato ai papà, a cura del Centro Veneto Progetti Donna. Politiche future: idee concrete per una comunità che cresce Conscia della complessità del fenomeno, l’Amministrazione comunale intende avviare nei prossimi mesi un percorso di approfondimento e ascolto sulle politiche più efficaci per accompagnare la genitorialità e favorire un contesto accogliente per le giovani famiglie. Tra le ipotesi allo studio, alcune iniziative potranno essere attuate anche grazie alla collaborazione con il tessuto imprenditoriale e sociale del territorio: Sportelli dedicati alla genitorialità e consulenze gratuite nei primi 1000 giorni; Momenti pubblici di incontro e festa per i nuovi nati, per

rinsaldare la comunità; Campagne informative sul valore della maternità e della paternità responsabile; Coinvolgimento di imprese e associazioni nella promozione di un “fondo natalità” a sostegno delle famiglie nei primi mesi di vita del bambino; Reti di famiglie volontarie che possano offrire ascolto e vicinanza ai neo-genitori, con il supporto del Comune; Promozione di accordi con aziende locali per fa-

Giovani in fuga, natalità in calo: chi investe davvero sulle nuove generazioni?

In un’epoca segnata dal calo delle nascite e dall’invecchiamento della popolazione, parlare di politiche giovanili non è solo un atto di attenzione verso le nuove generazioni, ma una scelta strategica per il futuro delle comunità locali. Per politiche giovanili si intendono tutte quelle iniziative che si occupano di iniziative che toccano gli argomenti in materia di occupazione, istruzione e formazione, politiche dirette a sostegno dei giovani, welfare, partecipazione democratica e cittadinanza attiva.

E ogni politica giovanile coinvolge ragazzi che va dai 14 a 35 anni.

A Cittadella, l’associazione che si occupa di politiche giovanili e che si interfaccia con l’amministrazione comunale è la Cooperativa Impronte direttamente con il vice sindaco Marina Beltrame. Il progetto che attualmente è attivo nella città murata si chiama “Giovani fuori classe”, che si dispiega in tre altre importanti attività. La prima tratta l’attività denominata “Esisto” ed è dedicata ai ragazzi che cercano un orientamento scolastico, piut-

tosto che di lavoro o addirittura per chi vuole intraprendere esperienze lavorative all’estero. La seconda attività del progetto giovani si chiama Let’s Talk e riguarda il tema del bene comune nella comunità locale. A differenza di altre attività, Let’s Talk dà la possibilità ai giovani di interfacciarsi direttamente con l’amministrazione comunale a proporre miglioramenti, ampliamenti ecc. su temi che toccano direttamente il benessere e lo svago. La terza ed ultima proposta da parte dell’Associazione

Impronte è il progetto Green Team e riguarda tutti i temi della sostenibilità ambientale che si svolgerà già a settembre trattando in primis la biodiversità. “Queste politiche giovanili si possono realizzare grazie ai fondi regionali e alla sensibilità dell’amministrazione di Cittadella, nella persona diretta del vice sindaco, Marina Beltrame, che è sempre una persona attenta e disponibile alle nostre richieste e alle richieste dei giovani. Riusciamo a mettere in atto tutte queste iniziative, coinvolgendo circa 2000

vorire la conciliazione vita-lavoro (es. banca ore, flessibilità per genitori). Il dato statistico legato al calo delle nascite ha l’urgenza di essere letto con una visione di futuro e di giustizia sociale. Il Comune di Fontaniva vuole rispondere con responsabilità, cura e concretezza, rafforzando ogni giorno il proprio impegno accanto a chi costruisce nuove famiglie.

Federico Franchin

giovani, grazie alla disponibilità e sensibilità di tutti gli attori coinvolti”. (e.s.)

L’attenzione ai bambini, figli della società, sia responsabilità condivisa e sostenibile

F ortunata Pizzoferro, già vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto, ora ora vicepresidente di Enpap, la cassa di previdenza degli psicologi, analizza il fenomeno generalizzato del calo della natalità che investe anche la nostra regione, soffermandosi in particolare sulle dinamiche di coppia e sui riflessi a livello sociale.

Dottoressa, da anni ormai assistiamo anche in Veneto ad un generalizzato calo della natalità, è solo una questione economica o lavorativa?

La denatalità, in Veneto come in tutti i Paesi del mondo con economie sviluppate, è un fenomeno complesso, che rimanda ad una serie di fattori: economici, culturali, sociali, psicologici.. che interagiscono tra di loro.

Certamente il fattore economico gioca un ruolo non banale nella presa di decisioni che impattano sul futuro: se mi sento precaria nel lavoro, se ho difficoltà ad accedere ad un mutuo, se aumenta il costo della vita, non posso pensare con serenità a un progetto di genitorialità. Tuttavia, non si tratta solo di economia. C’è anche un profondo cambiamento culturale e psicologico nella funzione identitaria e modo di intendere la genitorialità. Oggi molte persone e soprattutto sempre più donne cercano una realizzazione personale, professionale ed emotiva che può essere prioritaria o anche sostituire del tutto la maternità o la paternità. Inoltre le nuove relazioni di copia sono più instabili, perché il focus è la felicità dell’individuo, più che il progetto comune. E’ cambiato anche il modello di fecondità, ovvero il numero medio di figli per ciascuna donna. Anche questo è un segno dei tempi?

figlio è molto spostata in avanti rispetto al passato. La maternità e la paternità sono diventate esperienze sempre più ponderate e progettate, con una ridefinizione dei ruoli di genere, e una crescente attenzione alla qualità della relazione genitore-figlio.

I figli arrivano sempre più tardi nella coppia, perché si posticipa la genitorialità?

Anche in questo caso i fattori sono molteplici e compresenti. Da un lato, i giovani studiano più a lungo, entrano tardi nel mercato del lavoro e spesso faticano a raggiungere quella stabilità economica che oggi viene ritenuta necessaria. Inoltre, esiste nella nostra società un desiderio di vivere la coppia intesa in termini romantici che un tempo non esisteva: la famiglia tradizionale si basava sul patto economico e non sull’amore come a volte tendiamo a favoleggiare. Inoltre, la genitorialità oggi è vissuta come una responsabilità emotiva

gici della fertilità.

C’è infatti un maggior ricorso alla procreazione medicalmente assistita, ma non si rischia di essere fuori tempo massimo?

Sì, il desiderio di avere figli è ancora forte in molte persone, così come l’impronta culturale che ti fa sentire completo sono con una famiglia. È anche diventato sempre più naturale il pensiero di superare i limiti imposti dalla natura. I trapianti allungano la vita, la chirurgia plastica prolunga la giovinezza. Sempre più coppie cercano supporto medico quando la natura non li favorisce. Biologia e cultura si muovono a velocità diverse: la società indurrebbe di fare figli sempre più tardi, ma il corpo ha ancora i suoi ritmi.

È possibile mitigare l’inverno demografico?

C’è un profondo cambiamento nel modo di intendere la genitorialità, i figli arrivano sempre più tardi e aumenta il ricorso alla procreazione medicalmente assistita: “Occorre ripensare maternità e paternità ma anche sostenere le famiglie con un adeguato welfare”

Sì, il calo del numero medio di figli per donna è un chiaro riflesso dei cambiamenti sociali in atto. In passato, avere due o tre figli era la norma, ma era anche un valore come forza lavoro, grandi famiglie vivevano nella stessa corte, coltivavano lo stesso appezzamento di terra, mandavano avanti lo stesso commercio. Oggi si desidera dare ai figli le opportunità di realizzarsi secondo le proprie inclinazioni, e ciò richiede un notevole investimento economico. Ma anche un investimento di tempo e di cura, che è difficile moltiplicare per più figli. Tenendo anche in considerazione che l’età media in cui si fa il primo

enorme: si vuole essere “bravi genitori”, “maturi”, “adeguati”, si vorrebbe essere capaci di fare i genitori senza mai esserlo stati. Questo porta molti a rimandare, a non sentirsi mai pronti, fino a scontrarsi con i limiti biolo-

Invertire completamente la tendenza nel breve periodo credo sia difficile, dovrebbero accadere nuove rivoluzioni culturali. Sicuramente intervenire sul welfare, sulla conciliazione vita- lavoro può avere effetti, se si vuole andare in quella direzione. Servono politiche strutturate a sostegno della famiglia, come servizi per l’infanzia, congedi parentali equamente distribuiti, incentivi economici, ma anche una nuova cultura della genitorialità. Occorre ripensare maternità e paternità in una dimensione compatibile con la vita moderna, dove sia possibile conciliare progetti personali, senza dover sacrificare carriera o figli. Soprattutto bisogna prendersi cura dei bambini come figli della società, come responsabilità condivisa da ciascuno di noi.

4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

Nicola Stievano
Le nascite e i decessi in Veneto dal 2000 al 2023
La dottoressa Fortunata Pizzoferro, psicologa

Il campionato. Il sindaco Pierobon: “Un orgoglio per la città e per tutto lo sport italiano”

L’Italia Under 17 conquista l’oro europeo nell’Hockey Inline

Cittadella si è immersa nel mondo dell’Hockey, con il grande evento dei Campionati Europei di Hockey Inline, organizzati con il supporto della Federazione Italiana e Internazionale e con il patrocinio del Comune. La manifestazione ha coinvolto 15 nazioni e ha visto la partecipazione di oltre 1000 persone tra atleti e staff. A prendersi la scena è stata la Nazionale italiana Under 17 maschile, che ha scritto la storia in pista. É arrivata, infatti, la prima medaglia d’oro internazionale per gli azzurrini: sconfitta la Francia in finale per 3-2. Un risultato da

sogno ben riassunto dalle parole del giovane capitano Gabriel Oro: “Siamo felicissimi per questa medaglia che rappresenta un risultato storico. Tutto il gruppo e lo staff hanno dato il massimo per raggiungere questo obiettivo e in pista ci ha aiutato il sostegno del pubblico. Che emozione”, ha concluso Oro.

La vittoria degli azzurrini rappresenta un traguardo importante per il movimento dell’hockey inline italiano, da anni in crescita, ma mai salito sul gradino più alto del podio a livello internazionale con una rappresentativa giovanile maschile. Enorme la soddisfazione di Gianluca Tomasello, responsabile delle squadre nazionali Skate Italia:”Ci abbiamo provato dal 1995 prima come giocatori, poi come staff azzurro, senza mai riuscirci. Oggi questi ragazzi hanno scritto la storia dell’hockey italiano, siamo fieri di loro e siamo felici che l’Italia possa festeggiare questo risultato unico”. Si sono ben distinte

anche le altre selezioni italiane: è arrivata la medaglia di bronzo per le Senior donne, il quarto posto per i Senior uomini e il quinto per la squadra Junior maschile. Resta l’amaro in bocca in particolare per la Nazionale Senior maschile, beffata ai rigori dalla Francia in semifinale e domata dalla Svizzera nella finale per il bronzo.

In ogni caso, la città murata ha vissuto un’edizione che rimarrà negli annali non solo per le imprese sul campo, ma anche per la straordinaria partecipazione e

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

gli ottimi risultati dell’organizzazione dell’evento. Alla rassegna continentale hanno preso parte 15 Nazioni, tra cui una rappresentanza africana, per un totale di 40 squadre e 120 partite giocate. Gli atleti hanno vissuto e gareggiato a Cittadella, trasformando il centro veneto in un’autentica capitale dello sport europeo.

C’è grande soddisfazione nelle parole del sindaco della città Luca Pierobon, che ha così commentato: “E’ stato un onore e motivo di orgoglio ospitare questi Campionati Europei. Con la felicità per la prima e storica medaglia d’oro della Nazionale italiana, Cittadella si conferma una volta di più un punto di riferimento dello sport a livello internazionale”. La città murata chiude così con l’oro al collo, ma soprattutto con la consapevolezza di essere stata, ancora una volta, casa dello sport internazionale.

Stefano Parpajola

Mensa scolastica, da settembre pasti prenotati automaticamente, ma attenzione alle disdette

Con l’avvio del nuovo anno scolastico 2025/2026, per le famiglie che utilizzano il servizio mensa cambia una regola fondamentale: non sarà più necessario prenotare i pasti. A farlo sarà direttamente il sistema informatico. Ma attenzione: in caso di assenza dell’alunno, sarà compito dei genitori annullare il pasto in tempo, altrimenti verrà comunque addebitato. Una novità che riguarda tutte le famiglie con figli iscritti alle scuole cittadellesi che usufruiscono della refezione scolastica. A comunicarlo è il Comune, che spiega come da settembre cambierà la modalità di gestione dei pasti, mantenendo l’utilizzo della piattaforma digitale School.Net (di Etica Soluzioni), accessibile tramite l’app “ComunicApp”. La novità principale è che i pasti saranno automaticamente prenotati nei giorni in cui, da calendario scolastico, è previsto il rientro pomeridiano. Una semplificazione che riduce i passaggi a carico delle famiglie, ma che ne introduce uno nuovo e importante: la disdetta in caso di assenza. Se il bambino, per qualsiasi motivo (malattia, uscita didattica, sciopero o altro), non potrà usufruire della mensa, il pasto dovrà essere disdetto entro le ore 9:30 del giorno stesso. (r.p.)

L’intervista. Il consigliere regionale (Liga Veneta) traccia un bilancio di fine legislatura

Pan: “Agricoltura, eccellenza veneta da non penalizzare con folli politiche green”

In questa legislatura in fase di conclusione, Giuseppe Pan, capogruppo di Liga Veneta per Salvini Premier in Consiglio Regionale, parla anche del settore primario e di ambiente. Due temi molto importanti e correlati, su cui porta l’esperienza sia da assessore regionale all’Agricoltura che da docente di agronomia.

Consigliere, l’agricoltura è uno dei fiori all’occhiello del Veneto e del Padovano. Cosa la rende un comparto di eccellenza?

“Il comparto agricolo del Veneto è molto importante ed è rappresentato da 85.000 imprese e 65.000 addetti, con un PIL intorno agli 8 miliardi. Ne fanno parte filiere di punta come il settore vitivinicolo, i cereali, l’ortofrutta e gli ortaggi. Abbiamo colture specializzate, in particolare il settore vitivinicolo con le nostre importanti Doc e Docg: dall’Amarone al Valpolicella, dal Soave al Prosecco fino al Pinot Grigio. Se ci focalizziamo sulla provincia di Padova, soprattutto sull’Alta Padovana, spicca l’allevamento, in primis delle vacche da latte; attività, quest’ultima, favorita dalla presenza di prati-pascoli e di un’agricoltura specializzata, a partire dai territori di Gazzo, San Pietro in Gu e Cittadella, rientrati nelle produzioni dell’Asiago. Aggiungiamo la zona dei Colli Euganei, dove

si producono vini d’eccellenza, dai rossi bordolesi allo spumante Doc e ai Moscati; come pure un olio d’oliva considerato tra i migliori in Italia e all’estero per qualità”.

Proprio di recente, tuttavia, la Commissione Europea ha proposto di ridurre i fondi per la Politica Agricola Comune (Pac). Quali sono i maggiori fattori di rischio e cosa propone per contrastarla?

“Questa è un’altra scelta scellerata dell’Unione Europea, che negli anni ha già ridotto gli investimenti nel primario, spostando l’attenzione soprattutto sulle politiche ecologiche più rigide e radicali. Ricordo però che gli agricoltori fanno “green” da sempre:

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

non sono certo loro a inquinare, bensì altri settori come quello industriale. Eppure, proprio in questo ambito si gioca direttamente e indirettamente il futuro del primario, non solo veneto ma nazionale. Molti prodotti coltivati in Veneto non sono competitivi rispetto a quelli importati da Stati esteri, in particolare le commodities e i cereali, dove i costi di produzione sono più bassi e le regole meno stringenti. Se non sosteniamo questo comparto, anche con la Pac - che non è la soluzione ma un aiuto fondamentale - andremo incontro a un futuro molto difficile. La cosa migliore che può fare l’Ue è tornare sui propri passi. Invece di spendere 800 miliardi per un esercito europeo, si possono usare parte di quelle risorse per sostenere il settore primario, che dà da mangiare alla popolazione”.

Di recente ha fatto approvare una legge sulla caccia. Perché la definisce “di buon senso”?

“Abbiamo modificato la precedente legge regionale sulla caccia, in particolare quella da appostamento con richiami vivi. Ci sono state troppe multe e contenziosi nati da controlli poco chiari sugli anelli identificativi degli uccelli. Ho voluto fare chiarezza, introducendo un registro elettronico, un sistema

di autocertificazione e un anello regionale inamovibile con codice univoco, come una targa. Chi controlla e chi è controllato potrà verificare con un’app la regolarità del possesso. È un modo per contrastare il bracconaggio e i traffici illegali. Ma anche per tutelare chi segue le regole”.

L’ambiente è una priorità ma esistono però delle criticità. Da una parte, le norme Ue che lei accusa di essere pura ideologia. Dall’altra, le esigenze di un territorio che presenta un tessuto artigianale e industriale come pochi altri al mondo..

“L’imposizione di regimi energetici troppo rigidi rischia di danneggiare famiglie e imprese. I campi fotovoltaici occupano aree agricole in modo incontrollato. E il divieto di motori termici penalizza chi non può permettersi il passaggio a nuove tecnologie. Per non parlare del fatto che portare ogni casa a una classe energetica alta è costosissimo, specie per giovani e famiglie. Servono incentivi intelligenti, non speculazioni come quelle viste col Superbonus 110%. L’Europa impone, ma poi ti lascia solo. E nel nostro territorio, con il suo patrimonio edilizio storico, adeguarsi è molto più complesso che altrove. Non si possono applicare ovunque le stesse regole”

L’accordo. Approvate all’unanimità un aumento delle risorse per il Rifugio San Francesco

Rinnovata la convenzione tra Ulss 6 e il canile di Presina per la gestione dei cani randagi

Èstato ufficialmente rinnovato l’accordo tra l’Azienda Ulss 6 Euganea e il canile di Presina – Rifugio San Francesco, per la gestione dei cani randagi e vaganti nel territorio del Distretto n.4 dell’Alta Padovana. Alla conferenza stampa svoltasi nella Sala Consiliare del Municipio di Carmignano di Brenta, erano presenti il presidente del Comitato dei Sindaci Eric Pasqualon, i rappresentanti del Servizio Veterinario dell’Aulss S 6 Euganea, e il responsabile del rifugio, professor Giovanni Tonelotto.

Cuore dell’intesa è una convenzione quinquennale che coinvolge ben 28 Comuni, con l’obiettivo di garantire il ricovero, la cura e l’affidamento dei cani recuperati sul territorio. La struttura, gestita dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Alta Padovana Aps, ha accolto in vent’anni quasi 6.000 cani, con una percentuale di adozioni del 90%. Attualmente ospita 120 animali in un’area verde di 18.000 metri quadrati, dove operano volontari qualificati e persone coinvolte in percorsi alternativi al carcere. Il Rifugio si distingue per essere anche un luogo di rinascita per persone in difficoltà, che qui ritrovano motivazione e dignità accanto agli animali.

Il rinnovo della convenzione prevede che ogni Comune del Distretto versi 0,75 euro per

abitante, quota aumentata rispetto ai precedenti 0,64 euro, con il contributo destinato a sostenere le attività dell’Aulss 6 e del Rifugio.

“Ringrazio i sindaci per aver approvato all’unanimità questo impegno economico – ha dichiarato Pasqualon – che consente di offrire un servizio fondamentale per affrontare il fenomeno dell’abbandono e favorire l’inserimento degli animali in nuove famiglie”.

A sottolineare il valore del progetto è anche il dottor Anselmo Ferronato, responsabile del Servizio Sanità Animale dell’Ulss 6 Euganea: “Il Rifugio San Francesco è un esempio virtuoso di collaborazione tra enti. Grazie a questa sinergia, il 90% dei cani accolti trova una

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

nuova casa”. Secondo il dottor Aldo Costa, responsabile dell’Igiene Urbana Veterinaria, ogni anno vengono recuperati circa 1.500 cani nel territorio dell’Ulss 6, di cui un terzo solo nell’Alta Padovana. “La sfida attuale – ha aggiunto – riguarda la gestione dei gatti, con oltre 170.000 esemplari nella sola area padovana”. Il professor Tonelotto ha infine ricordato l’importanza della Legge quadro 281/91, che ha posto le basi per la tutela degli animali d’affezione. “Oggi ci troviamo di fronte a nuove emergenze, come l’abbandono di cani di grossa taglia o sociali. Il nostro compito è accoglierli, curarli e ridare loro una possibilità”. Redazione Padova

Estate Carmignanese 2025: oltre 100mila presenze e un agosto ricco di eventi

L’estate a Carmignano di Brenta vive una stagione da record: sono oltre 100.000 le presenze stimate nella prima parte di Estate Carmignanese 2025, evento che sta animando piazza Marconi e le aree limitrofe con una miriade di iniziative e momenti di incontro. Fino al 31 agosto, cittadini e visitatori potranno godere di un programma fitto di appuntamenti dedicati a tutte le età e ai più diversi interessi. Il giovedì sarà invece dedicato al teatro, con commedie brillanti e spettacoli leggeri. Non mancheranno le performance musicali del sabato sera, con tribute band che omaggiano i grandi successi italiani e internazionali. Il sindaco Eric Pasqualon commenta con entusiasmo: “Siamo orgogliosi della straordinaria partecipazione registrata finora. Estate Carmignanese è diventata un punto di riferimento, capace di coinvolgere non solo la nostra comunità ma anche tanti visitatori. Vi aspettiamo numerosi per vivere insieme un agosto pieno di eventi e concludere in grande stile il 31 con lo spettacolo piromusicale che lascerà tutti senza fiato”. (r.p.)

Comune di

CARMIGNANO DI BRENTA

padovana con più

Record a Carmignano di Brenta: il comune dell’alta

iscritti al progetto “ci sto? Affare Fatica”.

volontariato e allo stesso tempo sostiene le attività commerciali locali.

Il Sindaco Eric Pasqualon commenta: “Nelle scorse edizioni, tanto è stato l’interesse da parte dei ragazzi carmignanesi che hanno partecipato con entusiasmo e dedizione al progetto” afferma il Sindaco di Carmignano di Brenta Eric Pasqualon “ed è per questo che anche quest’anno abbiamo deciso di riproporre l’iniziativa con un fi nanziamento pari a 8.800 euro dal bilancio comunale”.

Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale di Carmignano di Brenta ha riproposto il progetto “Ci sto? Affare fatica” suscitando tanto interesse da parte dei ragazzi dai 14 ai 19 anni confermandosi il Comune dell’Alta Padovana con più iscritti. Infatti sono state raccolte quasi 90 richieste di partecipazione per un’iniziativa che stimola le nuove generazioni a mettersi in gioco in una esperienza di cittadinanza attiva e di

Gli 86 ragazzi fruitori del progetto, affiancati da 6 tutor e da 4 “adulti esperti”, hanno dedicato il loro tempo durante il periodo estivo nelle settimane dal 30 giugno al 4 luglio e dal 7 al 11 luglio dalle 8.30 alle 12.30 prendendosi cura del territorio attraverso lavori di manutenzione, riqualifi cazione e sistemazione degli spazi pubblici del Comune. In particolare, si sono impegnati a sistemare alcuni balconi di uno stabile comunale, di tinteggiare il sottopasso del quartiere Ospitale, di riqualifi care la recinzione dell’Ex Scuola Mantegna, di pulire piazza Marconi, di tinteggiare il corridoio della Scuola Primaria e di riqualifi care gli spalti dello stadio Carmenta tinteggiando le scalinate e il parapetto.

Per tutti i partecipanti è previsto un “buono fatica” dal valore di 50 euro spendibile presso le 21 Attività Commerciali di Carmignano di Brenta che hanno aderito al progetto andando cosi a sostenere il commercio locale di prossimità. La consegna dei “buoni fatica” e dell’attestato di partecipazione è avvenuta in Sala Consiliare giovedi 17 luglio e con l’occasione l’Amministrazione Comunale ha offerto una pizza a tutti i ragazzi partecipanti presso gli stand di “Estate Carmignenese 2025”. Il Sindaco Eric Pasqualon sottolinea: “È un progetto rivolto ai giovani che non solo li impegna nel periodo estivo ma li rende consapevoli del valore dell’impegno civico e allo stesso tempo li avvicina al mondo

lavorativo e del volontariato. Siamo con orgoglio il Comune che ha fi nanziato più risorse proprio per permettere la massima partecipazione a tutti i ragazzi. Ringrazio i tutor e gli Handymen per il supporto e la gestione delle squadre di attività”.

Sindaco Eric Pasqualon

Carmignano di Brenta

Bilancio. Confermati investimenti e servizi senza ricorrere a nuovi mutui

Nessun aumento di tasse nel 2025

Il Sindaco Pasqualon conferma una gestione oculata: investimenti per oltre 8,6 milioni di euro, opere pubbliche e servizi finanziati con fondi propri e contributi esterni

ISintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

n un contesto economico reso complesso dagli aumenti dei costi e dai minori trasferimenti statali previsti dall’ultima manovra finanziaria, il Comune di Carmignano di Brenta conferma la sua linea: nessun aumento delle imposte locali. Resteranno invariate le aliquote Imu e, soprattutto, non verrà applicata l’addizionale Irpef comunale, una decisione che distingue Carmignano come uno dei pochi comuni in provincia di Padova – solo cinque in tutto – a non aver mai introdotto questa tassa. Il Sindaco Eric Pasqualon commenta: “A Carmignano di Brenta non abbiamo mai applicato l’addizionale Irpef comunale: una scelta forte per non gravare su lavoratori e pensionati. Rinunciamo a circa 900mila euro l’anno, ma continuiamo a garantire servizi ed investimenti grazie a una gestione attenta e responsabile delle risorse pubbliche”. Durante il Consiglio Comunale del 25 luglio è stato approvato un piano triennale di investimenti 2025–2027, che prevede importanti interventi senza ricorrere a nuovi mutui, mantenendo così l’indebitamento dell’ente a 2,1 su 10, ben al di sotto dei limiti con-

sentiti. I risultati parlano chiaro: nei primi tre anni di mandato, l’Amministrazione ha ottenuto oltre 7,5 milioni di euro da fondi esterni, utilizzati per finanziare opere pubbliche, progetti sociali e interventi sul territorio. Nel 2025 prenderà il via la riqualificazione di Piazza Marconi, con un primo stralcio del valore di 1 milione di euro, il cui progetto sarà presentato alla cittadinanza nei prossimi mesi. Altri interventi rilevanti riguardano la mobilità sostenibile, come il prolungamento della pista ciclo-pedonale nella frazione di Camazzole verso San Giovanni: il primo stralcio, già appaltato (600mila euro), vedrà l’inizio dei lavori a

settembre, mentre il secondo, da 630mila euro, è inserito nel bilancio 2025. A questi si aggiungono manutenzioni straordinarie alla rete stradale, interventi di sicurezza idraulica, e investimenti nei servizi scolastici, sociali, sportivi, culturali e di sostegno al commercio locale. Il Sindaco conclude: “Il nostro è un bilancio trasparente e virtuoso, con un pareggio previsto a 8.687.425,04 euro per il 2025. Tutti gli investimenti sono finanziati con fondi propri, senza aumentare il debito né pesare sulle tasche dei cittadini. Continuiamo a costruire sviluppo, senza sacrificare equità e responsabilità”.

Redazione Padova

Festa di Sant’Anna: il quartiere celebra la sua tradizione tra fede e festa

Grande partecipazione nel Quartiere Spessa per la tradizionale Festa di Sant’Anna – Sagra Spessa, che si è svolta dal 25 al 29 luglio con un ricco programma tra musica, cucina tipica e momenti di spiritualità. Ad aprire le celebrazioni, giovedì 24 luglio, il Gran Galà del Pesce, seguito da cinque serate animate da ballo liscio, dj set per i più giovani e una variegata proposta gastronomica, che ha saputo attirare numerosi visitatori. Sabato 26 luglio si è svolta la Santa Messa con la processione per le vie del quartiere, in onore di Sant’Anna, patrona della comunità. Un momento intenso e sentito, che ha rafforzato il legame tra fede e tradizione. Durante la sagra si è tenuta anche una commemorazione in ricordo di Ostilio Moro, figura storica del quartiere, alla presenza del Sindaco

Eric Pasqualon, dell’amministrazione comunale e del Senatore Antonio De Poli. A concludere l’evento, l’atteso spettacolo pirotecnico, che ha salutato in bellezza una festa all’insegna della convivialità. Il Sindaco Eric Pasqualon ha voluto esprimere parole di gratitudine: “Un ringraziamento doveroso va all’Associazione Culturale Sant’Anna,

in particolare al presidente Mirco Peretto, e a tutti i volontari che con impegno e passione hanno reso possibile l’ottima riuscita di questa manifestazione. La Festa di Sant’Anna è un appuntamento che tiene vive le nostre radici, rafforza i legami tra le persone e valorizza l’identità del quartiere e dell’intera comunità”. (r.p.)

Wastereduce, dieci Comuni uniti per proteggere il Brenta dai rifiuti

U na vera e propria alleanza per l’ambiente. Dieci Comuni della provincia di Padova hanno sottoscritto oggi a Carmignano di Brenta un importante accordo nell’ambito del progetto europeo Wastereduce, volto a contrastare in modo strutturato l’abbandono dei rifiuti lungo il fiume Brenta e nei siti di interesse naturalistico. L’iniziativa, finanziata dal programma Interreg Italia-Croazia, punta a unire le forze a livello locale per la salvaguardia di una delle aree più delicate e frequentate del territorio. I Comuni firmatari – Campo San Martino, Carmignano di Brenta, Cittadella, Curtarolo, Fontaniva, Grantorto, Limena, Piazzola sul Brenta, San Giorgio in Bosco e Vigodarzere – insieme a ETRA S.p.A. e con il coordinamento del Consiglio di Bacino Brenta, hanno sancito un patto di collaborazione della durata di un anno per mettere in campo interventi concreti, tra cui: giornate ecologiche, attività didattiche, mappature delle aree critiche, coinvolgimento delle associazioni locali e workshop tecnici. “Questa firma rappresenta un passo importante verso un modello di gestione ambientale più integrato – ha dichiarato Gianmaria Boscaro, sindaco di Vigonza e presidente del Consiglio di Bacino Brenta –. Il nostro impegno riguarda sia la tutela del sito Natura 2000 “Grave e zone umide del Brenta” che la valorizzazione dei servizi ecosistemici legati al fiume. È un cambio di paradigma nella gestione dei rifiuti, in un’ottica di sinergia tra territorio, istituzioni e cittadini”.

e del Piano Regionale Rifiuti, come evidenziato da Stefania Tesser di ARPAV: “Le buone pratiche fluviali sono anche uno strumento di difesa per gli ecosistemi marini, dato che l’inquinamento viaggia lungo le acque. Il nostro contributo è quello di fornire dati, supporto scientifico e strumenti per rafforzare le sinergie locali”. Anche Etifor, tramite Linda Barci, ha evidenziato il valore strategico dell’iniziativa: “Questo accordo rappresenta la prosecuzione del lavoro svolto con LIFE Brenta 2030. Abbiamo costruito una strategia che mette al centro prevenzione, mo-

nitoraggio e incentivazione. Il dialogo con le amministrazioni è stato fondamentale per tradurre le idee in azioni concrete”. In chiusura, il presidente di ETRA Flavio Frasson ha sottolineato l’importanza della visione sovralocale: “Wastereduce è il simbolo di una nuova consa-

pevolezza. Il problema dei rifiuti non conosce confini, per questo è essenziale lavorare in rete, anche con realtà internazionali come i partner croati. Ringrazio i Comuni per la fiducia e la determinazione dimostrata nel sostenere questa sfida ambientale”

Contributi fino al 40% per unirsi alla comunità energetica sostenibile

Il Comune di Fontaniva rilancia il progetto della Comunità Energetica Rinnovabile Fenix invitando cittadini, famiglie, attività economiche e associazioni ad aderire a questa importante iniziativa per la transizione ecologica e il risparmio energetico condiviso. Grazie agli incentivi attualmente disponibili, chi intende realizzare un nuovo impianto fotovoltaico — o ampliare uno esistente — può ricevere fino al 40% di contributo sui costi sostenuti, con la possibilità di ottenere un anticipo del 30% ancora prima di iniziare i lavori. Un esempio pratico? Su un impianto fotovoltaico da 6 kWp, con un costo complessivo di 10.000 , è possibile ottenere un incentivo

Il progetto Wastereduce si basa su un approccio partecipativo e transfrontaliero, che vede tra i partner italiani anche ARPAV, Etifor e Università di Trieste. Centrale il coinvolgimento dei territori, come sottolineato dagli stessi sindaci: “Il turismo fluviale è aumentato in maniera esponenziale – hanno commentato – e con esso anche i problemi legati ai rifiuti. Solo una risposta corale e condivisa può arginare questo fenomeno. La firma di oggi è un chiaro esempio di come, facendo rete, si possano costruire soluzioni durature”. Dal punto di vista operativo, l’accordo punta anche a sostenere l’attuazione della Legge Salvamare

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

fino a 4.000 , di cui 1.200 erogabili in anticipo. Un sostegno concreto per abbattere i costi iniziali e accelerare il ritorno dell’investimento. Ma aderire alla comunità energetica non è riservato solo a chi produce energia. Anche chi non intende installare un impianto può diventare consumatore all’interno della CER FENIX, contribuendo in modo essenziale all’equilibrio e al buon funzionamento del sistema. Una comunità energetica è infatti un meccanismo collettivo che funziona al meglio quando si bilancia tra chi produce e chi consuma: solo così si ottiene il massimo beneficio, in termini economici e ambientali, per tutti gli aderenti. Ricordiamo che il termine per accedere agli incentivi è fissato al 30 novembre. Tutte le informazioni, la guida agli incentivi e il modulo di iscrizione alla CER FENIX sono disponibili sul sito del Comune: www. comune.fontaniva.pd.it. Per assistenza è possibile scrivere a: cer.fenix@comune.fontaniva.pd.it Oppure contattare il numero 0444 193 3824. Martedì 08:00 – 13:00. Giovedì 14:00 – 17:00. FENIX è la comunità di tutti: chi produce, chi consuma, chi crede in un futuro più verde e sostenibile. (f.f.)

L’iniziativa. Percorsi di crescita personale e cittadinanza attiva per i giovani

Successo dell’edizione 2025 di “Ci sto? Affare fatica!”

S

ì è da poco conclusa l’edizione 2025 del “Ci sto? Affare fatica!” a Fontaniva, esperienza che ha visto impegnati in azioni concrete per la comunità trenta ragazzi dai 14 ai 19 anni, suddivisi in tre squadre operative. Il Sindaco Alberto Trento: “In questi giorni, le ragazze e i ragazzi di “Ci Sto? Affare Fatica!” Hanno vissuto una duplice esperienza. Da un lato hanno lavorato per il bene comune, dall’altro hanno potuto costruire relazioni importanti e genuine. Queste relazioni hanno avuto modo di costruirsi attraverso il coordinamento reciproco, la condivisione della fatica, le idee e anche il sano divertimento. Attraverso il lavoro da loro svolto, le ragazze e i ragazzi hanno saputo raccontarsi alla comunità. Il modo in cui si sono presi cura dei luoghi, degli oggetti, delle situazioni, ha parlato di loro. Ogni gesto compiuto, ogni attenzione rivolta al bene comune, ogni dettaglio curato meticolosamente hanno comunicato la loro presenza e il valore del fare bene e

con rispetto. Attraverso il loro impegno, questi giovani hanno trasmesso alla propria comunità il valore del prendersi cura degli spazi comuni, di chi ci sta accanto, di sé stessi. Hanno costruito legami e ci ricordano che ogni gesto fatto con attenzione è anche un gesto che educa, che crea relazione, che genera fiducia. A nome dell’Amministrazione e dei cittadini Fontaniva, rivolgo a loro un ringraziamento sincero per il segno che hanno lasciato nella nostra comunità.” Le parole di Elisa Monegato, Assessora al Sociale: “Nel programmare questa edizione ci siamo posti l’obiettivo di dilatare quanto più possibile gli effetti di questa settimana di servizio per la comunità, mettendo all’opera i ragazzi proprio accanto ad alcune delle realtà e delle persone che più direttamente beneficeranno dei lavori svolti. Questo perché abbiamo voluto rendere concretamente tangibile per i ragazzi l’utilità delle loro azioni positive e perché crediamo

sia sempre importante fare di ciascun progetto un’occasione per innescare incontri, conoscenza, rete”. Una squadra di ragazzi ha lavorato presso il Centro Nicolini, portando a nuovo splendore con pennelli, pittura e spugne le sale dell’ambulatorio e della segreteria di Anteas, oltre che gli ambienti di accoglienza utilizzati degli anziani che fruiscono dei servizi messi a disposizione dall’associazione. Una seconda squadra è stata invece accolta dalla Fratres di Fontaniva e ha lavorato con minuzia alla pulizia dei numerosi automezzi quotidianamente utilizzati dalla Cooperativa e a svariate attività di giardinaggio negli spazi esterni.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Altri ragazzi hanno invece lavorato presso Villa Borromeo, accanto al centro estivo gestito dai Ragazzi del Sole, tenendo in ordine il giardino utilizzato dai bambini e restaurando i cavalletti espositivi che potranno essere utilizzati per i prossimi eventi culturali. Tutte e tre le squadre sono state coinvolte in un momento di convivialità dalle realtà dove hanno operato, potendo così festeggiare insieme e conoscere alcune delle attività sociali che vengono quotidianamente portate avanti a Fontaniva. Spiega Gabriella Artuso, Consigliera per le Pari Opportunità: “Dobbiamo ringraziare di tutto cuore la Cooperativa Fratres di Fontaniva e le associazioni Anteas e i Ragazzi del Sole perché hanno appoggiato con entusiasmo la nuova formula di condivisione e incontro che abbiamo voluto dare al progetto; gli handymen e i tutor che con professionalità e pazienza hanno diretto i lavori e sono stati esempio concreto di servizio per la comunità”.

Federico Franchin

Al via i lavori di sistemazione dei fossati in via Barina Sono iniziati i lavori di pulizia e risezionamento dei fossati di scolo lungo via Barina, un intervento tanto atteso quanto necessario, promosso dall’Amministrazione comunale per far fronte ai frequenti episodi di allagamento che, negli ultimi tempi, hanno compromesso la sicurezza della viabilità locale. L’intervento, finanziato con uno stanziamento di 20.000 euro a bilancio comunale, ha l’obiettivo di mettere in sicurezza la sede stradale e prevenire ulteriori criticità, come le recenti uscite di strada causate da carreggiate allagate. “I fossati a margine della via risultavano ostruiti da anni di mancata manutenzione – spiega l’Amministrazione –. Questo intervento rappresenta un primo, fondamentale passo non solo per la sicurezza stradale ma anche in vista della futura asfaltatura del tratto”. I lavori prevedono lo scavo per il rintraccio dei tubi carrai, la pulizia delle condotte con canal jet e la sistemazione del fondo e delle sponde dei fossati, con particolare attenzione al raccordo con i terreni agricoli adiacenti. Durante un recente sopralluogo con i tecnici del Consorzio di Bonifica, è emersa la volontà di avviare una collaborazione più stretta per la sicurezza idraulica del territorio e per il monitoraggio dell’utilizzo dell’acqua irrigua. (f.f.)

Dopo una lunga pausa forzata, Fontaniva è pronta a riabbracciare la Marcia dei Bartandi, storica manifestazione podistica che torna per la sua 37ª edizione domenica 28 settembre 2025. L’evento, molto atteso dai cittadini e dalle associazioni del territorio, segna un ritorno alla condivisione, all’attività all’aria aperta e alla scoperta del paesaggio locale.

Interrotta nel 2019 dopo la 36ª edizione a causa della pandemia, la Marcia dei Bartandi viene rilanciata con forza grazie alla determinazione dell’Amministrazione Comunale, che ha voluto restituire ai cittadini un momento identitario, capace di unire generazioni, promuovere la salute e rafforzare il legame con l’ambiente.

“La Marcia dei Bartandi rappresenta un’esperienza che va oltre la semplice attività sportiva,” dichiara il Sindaco Alberto Trento. “È un

LA MARCIA DEI BARTANDI RIPARTE: insieme per il territorio e la comunità

Domenica 28 settembre 2025 Fontaniva vi aspetta per la 37ª edizione: camminiamo insieme tra natura, salute e comunità

simbolo di comunità e partecipazione, un invito a camminare insieme, passo dopo passo, per riscoprire chi siamo e dove viviamo. Rimetterla in moto significa credere in un territorio vivo, accogliente e capace di costruire il futuro con entusiasmo e collaborazione.”

Per progettare questa edizione, l’Amministrazione ha promosso un tavolo organizzativo aperto alle associazioni locali, che hanno risposto con entusiasmo e disponibilità. Il lavoro condiviso tra realtà culturali, sportive e solidali ha dato forma a una marcia rinnovata nello spirito, attenta ai valori che hanno reso l’evento così sentito negli anni.

Elisa Monegato, Assessora al Sociale, sottolinea: “La ripartenza della Marcia dei Bartandi è una sfida bella e concreta, perché permette di mettere attorno allo stesso tavolo realtà diverse ma complementari. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il volontariato e creare terreni comuni di dialogo e condivisione per costruire una comunità più coesa ed attiva.”

Jessica Marchetti, Consigliera con delega allo Sport, aggiunge: “Lo sport è salute, è prevenzione, è benessere. Questa manifestazione promuove uno stile di vita attivo, accessibile a tutti, in un contesto sicuro e inclusivo.”

TRE PERCORSI, UN SOLO SPIRITO: CAMMINARE INSIEME

La manifestazione sarà ospitata nell’area BrentaViva, con partenza libera dalle ore 8:00 alle 9:00 e presidio del percorso fino alle 13:00. Sono previsti tre itinerari pianeggianti e segnalati, da 6, 11 e 21 km, adatti a tutte le età e livelli di preparazione. I percorsi attraverseranno zone urbane e aree naturali, toccando scorci suggestivi lungo il Brenta, tra ponti, sentieri alberati e campagna aperta.

L’invito è a partecipare in famiglia, in compagnia o da soli, con l’obiettivo di vivere una giornata di benessere e comunità. La manifestazione accoglierà con piacere anche i più piccoli e gli amici a quattro zampe.

SOSTENIBILITÀ E VALORI IN PRIMO PIANO

La Marcia dei Bartandi si distingue quest’anno per l’attenzione all’ambiente e alla salute: lungo il percorso saranno presenti

boccioni d’acqua per il riempimento delle borracce personali, evitando l’uso di bottiglie di plastica. I ristori, distribuiti lungo il tragitto, proporranno alimenti sani, scelti in linea con uno stile di vita consapevole e serviti con materiali sostenibili.

Saranno inoltre collocati contenitori per la raccolta differenziata, per agevolare ogni partecipante nel mantenere pulito il territorio che accoglie l’evento.

Nell’area BrentaViva, al termine della marcia, si terranno anche attività informative e di promozione sui temi della salute, dello sport e della tutela ambientale, in coerenza con i valori che animano la manifestazione.

UN

INVITO ALLA PARTECIPAZIONE

La Marcia dei Bartandi rappresenta un’occasione preziosa per vivere il territorio, rafforzare il senso di appartenenza e costruire relazioni autentiche. È un momento in cui lo sport incontra la natura, e il passo di ciascuno si unisce a quello della comunità intera. L’Amministrazione ringrazia con gratitudine tutte le associazioni, i volontari, i cittadini e i gruppi che stanno contribuendo alla riuscita dell’iniziativa.

Vi aspettiamo numerosi domenica 28 settembre per un’esperienza di movimento, natura e amicizia.

Alberto Trento Sindaco di Fontaniva

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it

L’intervista. L’atleta padovana, vicecampionessa paralimpica di ParaTriathlon, si racconta

Francesca Tarantello: “Ecco la mia vita dopo le Olimpiadi, sognando Los Angeles”

C

ambia davvero qualcosa quando si torna da un’Olimpiade con una medaglia al collo? È la domanda che apre la chiacchierata con Francesca Tarantello, classe 2002, studentessa dell’Università di Padova e talento del ParaTriathlon italiano. A Parigi 2024 ha conquistato l’argento nella categoria PTVI, quella riservata agli atleti ipovedenti, in coppia con la guida Silvia Visaggi. Un successo prestigioso, che arriva dopo il titolo mondiale del 2023.

Ma nonostante i traguardi rag-

giunti, Francesca resta umile: “La mia vita non è cambiata troppo: studio, mi alleno, seguo la mia routine. Certo, dal punto di vista sportivo è arrivata più visibilità. L’Olimpiade ha una risonanza diversa, anche rispetto al Mondiale che avevo vinto l’anno prima”.

Nel frattempo, Francesca non si è fermata. Dopo Parigi, è tornata a competere in Giappone per una tappa di Coppa del Mondo (vittoria), poi a Taranto (secondo posto) e infine agli Europei in Francia (un altro argento). Prossima fermata: i Mondiali di otto-

bre in Australia. Nel mirino? Los Angeles 2028. “È lontano, ma è lì che voglio arrivare. Intanto penso a ottobre. Ogni gara è un mattoncino in più per raggiungere l’obiettivo”.

Oltre alle fatiche del triathlon, ci sono quelle accademiche. Francesca, infatti, è studentessa di biologia molecolare all’Università di Padova: “Sto finendo la sessione d’esami e a settembre mi dovrei laureare. Poi farò la magistrale. L’equilibrio con l’attività sportiva non è semplice, ma lo sto gestendo bene”. Tarantello, con i suoi successi, ha lasciato il segno nei cuori delle persone. “Vado spesso nelle scuole a raccontare il mio percorso. È un qualcosa che mi emoziona molto. Una volta mi hanno persino fermato al supermercato: ‘Sei tu quella della tv?’. Fa un certo effetto, ma fa anche piacere”. Nel suo viaggio, Silvia Visaggi, guida e compagna di fatica, è molto più di una semplice alleata. “Siamo sempre insieme. Senza di lei alcune gare non le avrei nemmeno

Sta nascendo il nuovo Cittadella: 4-2-3-1 e Iori al timone

Il Cittadella continua a preparare la nuova stagione, ormai alle porte. Il Ds Marchetti, smaltita la delusione della retrocessione in Serie C, si è rimboccato le maniche ed è ripartito dalle fondamenta: un ritorno romantico in panchina, quello della bandiera granata Manuel Iori, e da una campagna acquisti pronta a portare aria nuova nell’ambiente. La base di tutto il progetto

sarà orchestrata proprio da mister Manuel Iori, tornato a casa dopo le oltre 300 presenze da giocatore in maglia Citta: “Ho voglia di iniziare questo percorso. L’idea di tornare c’è sempre stata, entrambi siamo felici di cominciare. Sento tanta fiducia e sono grato di tutto questo”, ha raccontato nella sala stampa del Tombolato. Oltre alla guida tecnica, Marchetti è poi passa-

to alle cose formali con i colpi di calciomercato. Tra i profili più interessanti acquistati dal club spicca quello di Andrea Barberis, centrocampista classe 1993 con un bagaglio d’esperienza notevole e diverse presenze in Serie A con la maglia del Crotone. Ha sposato la causa granata anche Carlo Criarese, terzino sinistro reduce da una carriera da vero e proprio “talismano”: nelle ul-

finite. Come l’Europeo di Madrid 2023: arrivammo quarte, è stata la mia prestazione peggiore, ma anche la più significativa. Lei mi ha spinto a concluderla nonostante le difficoltà”.

Tra un evento sportivo e l’altro, dall’aula e dall’altra parte del mondo, per Tarantello c’è un piccolo spazio per lo svago: “Adoro provare i cibi locali, ogni trasferta diventa anche un piccolo tour gastronomico. Io e Silvia ci organizziamo sempre: dove andiamo a mangiare? Cosa non possiamo perderci?”.

Per ora, però, nessuna pausa in

vista. Solamente, forse, una settimana di stacco. “Potrei permettermela, è l’estate post-Olimpiade. Ma sono molto determinata nell’allenamento: la testa è già in Australia”.

Francesca Tarantello è già una delle figure più promettenti del panorama paralimpico italiano. A colpire, però, è il suo modo di vivere la vita e lo sport: un grande talento, accompagnato da umiltà e lavoro. Così la padovana sta costruendo una storia di successi che non vuole saperne di fermarsi.

Stefano Parpajola

time stagioni ha centrato tre promozioni, con Pescara, Virtus Entella e Perugia. In difesa il solido Redolfi, insieme a Gatti. A completare le corsie offensive, la dirigenza granata ha puntato su tre ali: Egharevba dal Renate, Gaddini dall’Arezzo e Anastasia dal Trento, pedine scelte per portare talento e imprevedibilità al 4-2-3-1 disegnato da Iori. Ad agire da punta il prescelto sarà

Davide Diaw, chiamato al rilancio dopo una stagione a dir poco complicata. Sta nascendo un nuovo Cittadella, che ha gettato le basi nel ritiro di Lavarone: una squadra propositiva e coraggiosa che grazie al “ritorno a casa” di Iori, respira nuovi entusiasmi e motivazioni. La corsa al Girone A di Serie C è già cominciata e i granata si candidano a essere tra i grandi protagonisti. (s.p.)

Sintoniz zati sul

segue da pag. 1

Un tavolo nazionale per il candidato di centrodestra

E allora continuano a rincorrersi i rumor che vorrebbero il candidato alla Lega e questi tutta la Giunta a Fratelli d’Italia. E in tutto questo c’è l’incognita Forza Italia con il suo segretario Flavio Tosi che non manca di sparare a palle incatenate contro l’amministrazione regionale.

Situazione complessa che si dovrebbe sciogliere, così pare, su di un tavolo nazionale dove Meloni, Tajani, Lupi e Salvini prenderanno in mano il dossier delle regionali e indicheranno i candidati per tutte le regioni

al voto.

Sul fronte opposto il candidato del centrosinistra, che ha già incassato l’appoggio di Italia Viva di Renzi ed è in attesa di quello, certo, di Azione di Calenda, Giovanni Manildo continua la sua campagna elettorale. Dopo l’esordio di fine luglio al Parco degli Alberi Parlanti nella sua Treviso, Manildo, nonostante il periodo normalmente dedicato alle ferie estive, sta girando il Veneto per farsi conoscere e mettere a fuoco quelli che saranno gli assi portanti del suo programma. Nel frattempo,

con la stessa accelerazione che i partiti regionali del centrosinistra hanno prodotto per mettere in campo il candidato presidente, i livelli provinciali hanno iniziato già da tempo a ufficializzare le liste dei candidati consiglieri regionali. Nel Partito Democratico ci segnalano le ricandidature degli uscenti Camani, Bigon, Montanariello e Luisetto. Tra le new entry c’è molta curiosità per il vicesindaco di Padova, Andrea Micalizzi, per la segretaria veneziana, Monica Sambo e per l’ex sindaco di Preganziol, Paolo Galeano.

Verso le elezioni. L’ex sindaco di Treviso è sostenuto dall’ampia alleanza di centrosinistra

Manildo lancia la sfida per il Veneto

“Contenuti anziché nomi calati dall’alto”

“Se fossi un cittadino qualunque, oggi, vorrei politici che meritino fiducia. Serve ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni. Fare politica, nel 2025, è una missione. Non può più essere uno slogan: è una responsabilità”

Da Padova a Treviso, dalla mensa universitaria al parco degli alberi parlanti: è subito entrata nel vivo la lunga marcia di Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali in Veneto. Mentre il centrodestra si misura con il dopo Zaia e le aspettative degli alleati, su tutti Fratelli d’Italia, gli avversari giocano d’anticipo e muovono i primi passi di una campagna elettorale già ben avviata, all’insegna della concretezza, sottolinea lo stesso Manildo. Al centro, non gli avversari, ma i cittadini: giovani, anziani, imprese e diritti da ricostruire. Mentre dall’altra parte si assiste a un “balletto” che somiglia più a un “rito di successione” – così lo definisce – da Roma verso Venezia, il candidato del centrosinistra, pur consapevole della sfida che lo attende, rivendica con orgoglio il percorso della propria coalizione.

“Possiamo contare su un’alleanza ampia e trasversale, nata dal basso, fatta di contenuti e non di nomi calati dall’alto. Finalmente si torna a parlare di politica che costruisce, non solo che conserva”, ha sottolineato

nel suo intervento ai microfoni di Veneto24.

Il punto di partenza della sua campagna è stato emblematico: non un palco, ma una mensa universitaria, a Padova. Un simbolo, scelto non a caso, per affrontare uno dei nodi più urgenti del Veneto contemporaneo: l’esodo dei giovani talenti. “Le imprese mi raccontano di una difficoltà crescente nel trattenere ragazzi preparati. Il capitale umano formato qui, troppo spesso parte e non torna. Questo è un tema economico, non solo demografico”, spiega. A suo avviso, le piccole e medie imprese venete sono state lasciate da sole. “Hanno resistito con le loro forze, ma oggi c’è bisogno di reti, digitalizzazione, intelligenza artificiale. La Regione deve fare da regista, creando un patto per lo sviluppo, con università, categorie, associazioni”. Ma se l’attenzione ai giovani è centrale, lo è altrettanto quella agli anziani. “Siamo davanti a un’emergenza silenziosa: oltre 10.000 persone in lista d’attesa per entrare in Rsa. Famiglie allo stremo, servizi insufficienti. Non possiamo continuare a ignorare chi ha costruito questa regio-

ne”. Sul fronte sanità, la denuncia è altrettanto chiara: “Le liste d’attesa sono uno scandalo. Ho ascoltato storie drammatiche di persone che non riescono ad accedere alle cure, se non pagando. Questo va contro un principio basilare: il diritto alla salute deve essere universale. È un pilastro di civiltà, non una voce di bilancio”. A Treviso l’ex sindaco si è proposto come volto di una politica che “supera i vecchi rituali e guarda al futuro con concretezza e visione”. Il candidato del centrosinistra ha poi sottolineato come il progetto nasca dal basso, frutto delle “primarie delle idee” e di un percorso collettivo

volto a dare voce ai territori e alle persone: “Dal Veneto di uno al Veneto di tutti: questo dev’essere il nostro metodo. Il cambiamento non lo fa una persona sola, ma un gruppo unito”. Così ha ringraziato chi, da mesi, lavora alla costruzione di una coalizione larga e inclusiva, capace di valorizzare le differenze come ricchezza. Nel suo intervento, Manildo ha citato Paolo Rumiz e ha invocato uno spirito garibaldino: forza, determinazione e volontà di affrontare con coraggio ciò che non funziona. “Io ci metto tutto: energia, passione e competenza. Ma non posso farcela da solo. Ho bisogno delle competenze di tutti. Questa sfida è una responsabilità collettiva”.

Guardando al percorso che lo attende, Manildo riflette sul senso profondo del suo impegno: “Se fossi un cittadino qualunque, oggi, vorrei politici che meritino fiducia. Serve ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni. Fare politica, nel 2025, è una missione. Non può più essere uno slogan: è una responsabilità”. E l’augurio finale è per tutti, ma con lo sguardo ben piantato sul lavoro da fare: “Sto vivendo un’estate intensa, ma ne vale la pena. Perché il Veneto ha bisogno di futuro, e io voglio aiutare a costruirlo”. (n.s.)

Giovanni Manildo

Centrosinistra. Vanessa Camani, capogruppo Pd Consiglio regionale

“E’ il governo degli opossum, 15 anni di continuo declino”

Un bilancio di fine mandato che lascia più ombre che luci, secondo Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, all’indomani dell’approvazione dell’assestamento di bilancio. La consigliera descrive l’assestamento di bilancio come il simbolo di quindici anni di “governo degli opossum”, una gestione lenta e priva di visione che ha portato la regione a un declino progressivo sotto molti punti di vista.

Secondo Camani, l’assestamento non fa che confermare una distribuzione “a pioggia” di risorse, per un totale di 38 milioni di euro spalmati su vari assessorati senza una chiara strategia per risolvere i problemi più urgenti del territorio. Un segnale evidente, ha spiegato, è stato l’incasso inatteso di 26 milioni in più derivanti dall’Irap, frutto esclusivo delle imprese venete e non certo di una gestione oculata della Regione.

Preoccupano poi i 129 milioni di nuovo indebitamento, che portano il totale dei debiti regionali a circa 300 milioni. In particolare, per la prima volta dal 2017, si contraggono nuovi mutui per la Pedemontana non per opere straordinarie ma per gestire l’ordinario, una situazione che Camani definisce inaccettabile e che riflette la “tecnica dell’opossum” di un esecutivo che preferisce non agire, facendo finta di essere morto per evitare scelte difficili.

Nel mirino anche l’assenza di politiche abitative a favore della classe media e la carenza di investimenti per la riqualificazione delle case popolari Ater. Sulla transizione ecologica, l’attuale amministrazione viene accusata di negare i cambiamenti climatici e di non tutelare chi, senza mezzi, ha dovuto comunque affrontare la trasformazione ambientale.

In tema di sanità, Camani sottolinea come la gestione dell’era Zaia abbia portato al progressivo smantellamento di un sistema che un tempo era un modello di

integrazione sociosanitaria all’avanguardia, con un calo dei servizi e un aumento dei bisogni sociali. Un quadro aggravato da politiche inadeguate nei confronti di giovani, donne e categorie fragili, spesso lasciate indietro.

Dal punto di vista economico, il Veneto ha perso terreno rispetto al passato. Il Pil regionale è cresciuto solo dello 0,5% nel 2024, sotto la media nazionale, e la produzione industriale registra 26 mesi consecutivi di flessione. Nonostante questo, le risorse stanziate sono irrisorie, con soli 400 mila euro destinati ai distretti commerciali. Anche le infrastrutture soffrono ritardi pesanti, con la Tav accumulando un gap di trent’anni e disattenzioni evidenti soprattutto in provincia di Padova.

Camani chiude con un appello forte: “Questa manovra segna la fine di un’epoca. Serve un cambio radicale nel modo di governare, capace di coniugare sviluppo e riduzione delle disuguaglianze per il bene del Veneto e dei suoi cittadini”.

Centrodestra. Marco Dolfin, consigliere regionale leghista

“Serve

unità, ma la Lega ha una identità spiccata”

Mentre nel centrodestra veneto il confronto, ufficiale e ufficioso, è più intenso che mai, Marco Dolfin, consigliere regionale della Liga Veneta per Salvini Premier, fa il punto della situazione ai microfoni Veneto 24. Tra trattative febbrili, il nodo della candidatura e dei posti in giunta e la discussa “lista Zaia”, Dolfin non nasconde il momento delicato, ma rilancia con decisione: “La Lega ha un’identità forte e un radicamento territoriale che nessun vento elettorale può scalfire”.

Sulla definizione del candidato del centrodestra, Dolfin ammette che anche per gli addetti ai lavori “la situazione è in divenire”, almeno nella prima parte di agosto. Le decisioni, infatti, si stanno giocando “nei tavoli romani”, e ai livelli regionali non resta che attendere. “C’è fiducia – dice – che la Lega possa esprimere nuovamente la guida della Regione, ma serve coesione. E soprattutto, serve chiarezza in tempi brevi”.

A chi gli chiede conto delle tensioni con Fratelli d’Italia, Dolfin risponde con una lettura realistica. “La Lega ha costruito nel tempo una classe dirigente amministrativa esperta, fatta di sindaci, assessori, amministratori locali. Fratelli d’Italia ha numeri importanti, ma sul piano territoriale non ha lo stesso radicamento. Questo può creare frizioni, ma anche spazi di collaborazione, se c’è volontà politica”.

Uno dei nodi più dibattuti è la possibile lista Zaia, che secondo alcuni osservatori potrebbe indebolire la Lega. Dolfin la pensa diversamente: “Molti degli eletti nella lista Zaia vengono proprio dalla Lega. Non si tratta di corpi estranei, ma di persone che hanno scelto di sostenere un leader fortemente riconosciuto”. Tuttavia, riconosce che tutto dipenderà dalla decisione finale del presidente Zaia: “Se sarà in campo, si potrà costruire una coalizione coesa. Se deciderà di non esserci,

potrebbe essere più difficile”.

Dolfin, militante della prima ora, rivendica una lunga appartenenza al movimento: “Ho vissuto tutte le fasi: la Lega Nord, la Liga Veneta, l’idea della Padania... ma ho sempre creduto che i leader passano, mentre l’identità e i valori del partito restano. È questo che mi tiene qui dopo tanti anni”. E non manca il riconoscimento al ruolo di Luca Zaia: “Ha guidato il Veneto fuori dai momenti più difficili, come la pandemia, e ha fatto crescere la Regione anche sul piano internazionale. Le Olimpiadi 2026 sono anche merito suo”.

Infine, Dolfin guarda al futuro del Carroccio. Il segretario regionale Alberto Stefani rappresenta la nuova generazione. “Mi piace l’impostazione che sta dando – commenta –. Porta freschezza, ma ha anche rispetto per chi ha fatto la storia del movimento. È questo il mix giusto: innovazione e memoria, entusiasmo e competenza”.

SCARICA
Vanessa Camani
Marco Dolfin

Alle prossime regionali scende in campo l’Udc “La persona al centro, il Veneto nel cuore”

“Le nostre priorità: sanità, politiche sociali, infrastrutture, lavoro e imprese. Il nostro linguaggio: lavorare in rete, in sinergia con il mondo civico nei territori. E’ lo schema vincente per dare risposte concrete ai cittadini”

Oltre 600 persone a Cervarese Santa Croce (Padova), lo scorso luglio, hanno partecipato all’iniziativa “Regione Veneto: si vota, costruiamo insieme l’agenda del futuro. Proponi le tue idee”, promossa dal Senatore Antonio De Poli, che ha assunto di recente la carica di Segretario nazionale dell’UDC. “E’ il segnale che c’è un certo fermento per l’area politica di Centro, a cui noi facciamo riferimento. I cittadini e le comunità ci chiedono risposte e l’entusiasmo che abbiamo registrato ci dimostra che siamo sulla strada giusta. C’è bisogno di ascolto, dialogo, confronto con i territori. Quando la politica fa questo, la risposta c’è ed è positiva”, afferma De Poli in un colloquio con La Piazza in vista delle prossime elezioni regionali in Veneto.

Senatore De Poli, l’Udc ci sarà alle prossime Regionali?

Sì, l’UDC è parte integrante del Centrodestra e sarà presente con le proprie liste in tutte le province. Una scelta chiara, che testimonia la volontà di essere protagonisti di una stagione, in cui al centro della politica ci sono i cittadini. Non possiamo concentrarci solo sui nomi ma anche sui contenuti per dare risposte concrete ai veneti.

Che ruolo ha l’Udc nella coalizione di Centrodestra?

condivisa per il Veneto. Come si risolverà il nodo sul candidato-presidente? E soprattutto quando?

Serve equilibrio, non personalismi. Prima i programmi, poi nomi. Abbiamo sempre detto che per noi la priorità non è il nome, ma il progetto. Siamo pronti a sederci al tavolo, a individuare insieme la figura mi-

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Siamo il Centro che tiene insieme la coalizione. In questo momento c’è bisogno di esperienza e di buon senso. Siamo una forza che costruisce e non divide. Il nostro compito è far dialogare le anime della coalizione, portando competenze, programmi, non slogan. Nella mia e nella nostra storia politica abbiamo sempre messo la persona al Centro. Questo è il bagaglio valoriale più importante ed intendiamo metterlo a disposizione dei Veneti, consapevoli che lavorare in rete, in sinergia con il mondo civico nei territori, è la strada migliore per costruire insieme l’Agenda

con il Sistema Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi

Lega Vigonza via S.Antonio, 67 | 35010 Vigonza spi.vigonza@cgilpadova.it via della Roggia, 5/1 | 35016 Piazzola sul Brenta (PD) spi.piazzola@cgilpadova.it

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it

Lega Padova Nord (Limena, Vigodarzere) via Beato Arnaldo, 26 | 35010 Limena (PD) spi.limena@cgilpadova.it

gliore che possa rappresentare tutta la coalizione e che sia in grado di dare le risposte migliori ai cittadini veneti. Dobbiamo farlo al più presto e con grande senso di responsabilità: solo così potremo inaugurare una nuova stagione politica in grado di affrontare le sfide future del nostro Veneto”.

Si scaldano i motori della campagna elettorale: quali sono le priorità a livello programmatico per l’Udc?

Il nostro è un programma che vuole mettere al centro la persona. Puntiamo sulla sanità territoriale, per avvicinare i servizi ai bisogni dei cittadini, sulle politiche sociali a sostegno di anziani, persone non autosufficienti e con disabilità; sui giovani per contrastare la fuga dei nostri talenti all’estero per un Veneto più competitivo e innovativo, sul sostegno alle imprese (agricoltura, artigianato, commercio, industria e turismo), sul rilancio del ceto medio oggi sempre più impoverito; su infrastrutture, mondo del volontariato e terzo settore.

Perché a livello nazionale è così importante la sfida elettorale in Veneto?

Il Veneto è un laboratorio politico e sociale. Le Regionali saranno un banco di prova per il Centrodestra e per il ruolo del Centro e di chi condivide il nostro Dna politico-culturale. L’Udc vuole dimostrare che una politica seria, concreta, che mette la persona al centro, è possibile e vincente.

Il personaggio

L’intervista. Matteo Ribon, segretario regionale di Cna Veneto, fa il punto del settore

“Oggi se non comunichi non esisti, protagoniste le storie degli artigiani”

“Dobbiamo rimettere il Veneto al centro del sistema produttivo nazionale e europeo. E’ in corso un passaggio generazionale importante che ha coinvolto tutto il mondo artigiano”

D a oltre quindici anni Matteo Ribon è uno dei protagonisti del sistema CNA in Veneto, un punto di riferimento per il mondo dell’artigianato e della piccola impresa. Dopo una formazione in Scienze Politiche all’Università di Padova e un percorso professionale che lo ha visto impegnato nel terzo settore, Ribon ha messo le sue competenze al servizio dell’impresa diffusa, maturando una profonda conoscenza dei mestieri, delle dinamiche economiche del territorio e delle sfide legate all’innovazione. Nel 2019 è diventato Segretario regionale di CNA Veneto, guidando una delle realtà associative più importanti del Nordest con uno stile personale e aprendo le porte a un nuovo modo di comunicare le realtà artigiane della nostra regione. Visto che nelle ultime settimane CNA Veneto ha lanciato il nuovo podcast “Artigiani: Ritorno al Futuro” ho voluto fare una chiacchierata con Ribon per il fare il punto sulla situazione del mondo artigiano veneto, un settore da sempre al centro dell’economia e dello sviluppo del nostro territorio. Ciao Matteo, sei segretario regionale di CNA Veneto dal 201 9, vuoi provare a fare un bilancio di questi anni?

Sono stati anni molto impegnativi ma sfidanti. Abbiamo avuto come unico obiettivo quello di essere utili e vicini alle imprese cer-

cando di coniugare il supporto alla loro transizione in una situazione economica delicata, all’innovazione e alla spinta verso nuovi mercati. Per fare questo abbiamo anche rinnovato la squadra rinforzando il ruolo del regionale in un rapporto sempre più forte con le istituzioni e il territorio.

Com’è cambiato e come sta cambiando il mondo degli artigiani in questi anni?

È cambiato moltissimo perché è in corso un passaggio generazionale importante che ha coinvolto tutto il mondo artigiano. È un passaggio complicato che riguarda moltissima imprese: negli ultimi anni abbiamo assistito alla perdita di numerose imprese che hanno chiuso o che si sono trasformate, e che inoltre stanno cambiando le loro modalità di lavoro e di operatività.

Quest’estate avete lanciato il podcast “Artigiani: Ritorno al Futuro”: ce ne vuoi parlare?

Il podcast è una nuova avventura che cerca di raccontare in maniera diversa il mondo dell’artigiano: 10 storie di imprenditori e imprenditrici che hanno deciso di cambiare la loro vita e si sono avvicinati al mondo artigiano, o hanno accettato la sfida di portare avanti un’azienda di famiglia cercando di coniugare la tradizione con l’innovazione, con la tecnologia e con le sfide a cui il mercato ci obbliga, ma

sempre con l’ottica del “guardare avanti”.

A settembre ci sarà la vostra assemblea regionale: quali saranno i temi caldi?

Anche quest’anno a fine settembre ci sarà la nostra assemblea che quest’anno si intitola “Radici nell’Acqua: il Veneto che guarda al futuro”. Il filo di conduttore di questa edizione è l’acqua vista a 360°, sia per quanto riguarda il territorio, il Veneto e tutte le persone e le imprese che ci abitano, sia per quanto riguarda le minacce, del cambiamento climatico, della difficoltà di gestione ma anche dal punto di vista economico perché è un elemento fondamentale per il trasporto delle merci e persone, ma anche un elemento che consente le attività produttivi dell’artigianato. Ci confronteremo con le istituzioni e la politica, cercando di coniugare alcuni elementi tipici del mondo dell’artigiano con le evoluzioni future del nostro territorio.

Come CNA Veneto siete molto attivi dal punto di vista della comunicazione, in questi ultimi anni c’è stato un vero e proprio cambio di rotta da questo punto di vista. Quanto è diventato importante (e quanto è difficile) comunicare alla vostra base in una società ultra connessa come la nostra?

Abbiamo continuato a ripetere a tutti gli artigiani che se non si comunica il proprio lavoro e la propria attività alla fine in questo mercato non si esiste. Noi abbiamo cercato di spingere molto da questo punto di vista dando l’esempio, utilizzando tutti gli strumenti comunicativi sia quelli tradizionali

che quelli evoluti nel mondo digitale. C’è ancora moltissimo da fare: dobbiamo cambiare il linguaggio, dobbiamo avvicinarci alle nuove generazioni e questo è un obiettivo che stiamo cercando di portare avanti con molto impegno e con molta determinazione ed è una caratteristica che ci contraddistingue rispetto ai nostri competitor. Quali saranno le sfide più importanti per il nostro territorio nei i prossimi anni?

Ci avviciniamo a un passaggio importante, quello del cambio della Giunta Regionale, che noi accogliamo con la richiesta che è stata portata avanti anche con il rinnovo della Presidenza della CNA del Veneto con il nostro Presidente Moreno del Colle, quella del “Patto per lo Sviluppo”: vogliamo collaborare per stendere insieme un patto di politica industriale ed economica del nostro territorio e vogliamo farlo insieme alle istituzioni. In questi anni ci siamo caratterizzati per essere sempre puntuali e attenti nelle richieste che riguardano le nostre imprese e le necessità del comparto economico. La sfida centrale è

quella di rendere il Veneto sempre più attrattivo, di supportare le transizioni che accompagnano imprese e territorio. Dobbiamo lavorare per far sì che il Veneto torni a essere la locomotiva del Nord Italia e di tutta Italia perché in questo momento i nostri competitor, che sono le regioni europee, ci vede un po’ in difficoltà. Dobbiamo rilanciare questa sfida cercando di rendere sempre più vicine alle nuove generazione le nostre imprese, il nostro territorio e tutto quello che ci circonda. Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

Sintoniz zati sul

PRIMI CITTADINI

A cura di Vincenzo Gottardo

le interviste ai sindaci del Veneto dal lunedì al venerdì alle 11:35 - 13:35 - 16:35 - 20:35

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Matteo Ribon

sede di Generali Cittadella, avviando un percorso di espansione capillare culminato nel 2018 con la fusione operativa tra le due realtà. Un’unione che non ha comportato tagli o chiusure, ma anzi ha rafforzato

iniziative culturali, educative e sportive. Dopo 190 anni, la nostra promessa resta la stessa: esserci. Con competenza, passione e uno stile che mette sempre le persone al centro.

Auto, novità per tutte le tasche: ecco i nuovi modelli

Grande Panda, 500 Hybrid, Corsa-e: la mobilità urbana si rinnova.

Il Veneto punta su citycar sostenibili e incentivi regionali per auto a basse emissioni

Il mercato dell’auto è in piena evoluzione, e a guidare la ripartenza sono soprattutto le citycar e i modelli accessibili, pensati per chi vive e si muove ogni giorno nelle aree urbane. Le esigenze sono cambiate: oggi si cercano vetture pratiche, compatte, economiche e sostenibili, ma anche con dotazioni tecnologiche di buon livello. E il Veneto non fa eccezione: tra fiere, concessionarie e promozioni locali, sono già numerose le novità approdate o in arrivo nei prossimi mesi. Una delle più attese è la Fiat Grande Panda, presentata ufficialmente a luglio e destinata a diventare protagonista nelle nostre strade. Lunga quattro metri esatti, con un look squadrato e moderno, porta con sé un’eredità storica ma tutta nuova nei contenuti. Sarà disponibile sia in versione mild hybrid che completamente elettrica, con batteria da 44 kWh e autonomia fino a 320 km nel ciclo WLTP. La versione elettrica promette zero emissioni e grande comfort, mentre la mild hybrid garantisce prezzi più bassi e versatilità. Secondo le prime stime, i prezzi partiranno da circa 20.000 euro per la versione ibrida e da 22.000 euro per quella elettrica, con possibilità di sconti e incentivi regionali. Restando in casa Fiat, fa il suo ritorno la 500 Hybrid, un modello che

ACQUISTO AUTO USATE

Sintoniz zati sul

coniuga lo stile iconico della piccola torinese con una motorizzazione efficiente e parsimoniosa. A fianco della versione 100% elettrica, la nuova 500 ibrida si rivolge a chi cerca una citycar dal prezzo contenuto, ma con il fascino delle forme retrò e l’affidabilità del marchio. Anche in questo caso, la proposta è pensata per l’ambiente urbano, con dimensioni compatte, cambio manuale e consumi ridotti.

Guardando ad altre proposte elettriche già presenti nei saloni veneti, spicca la Opel Corsa-e, una delle compatte elettriche più vendute del 2024 in Italia. Con una batteria da 50 kWh, offre un’autonomia di circa 337 km e una guida agile, perfetta per chi si muove quotidianamente in città ma non rinuncia a qualche uscita extraurbana. Il prezzo si aggira intorno ai 25.000 euro, con buona dotazione tecnologica già nelle versioni base.

Tra i marchi che puntano forte sul rapporto qualità-prezzo c’è anche MG, che ha rilanciato con successo in Europa la MG ZS. Si tratta di un SUV compatto, lungo 4,32 metri, con linee moderne e interni spaziosi. Nella versione benzina, con cambio manuale, parte da appena 16.990 euro: una cifra sorprendente per un modello che si propone come alternativa alle berline cittadine. È disponibile anche in variante elettrica, con un’autonomia che supera i 300 km.

Per chi cerca una soluzione low-cost nel mondo delle EV, resta valida la scelta della Dacia Spring, citycar elettrica dal design semplice ma funzionale. Con una batteria da 27,4 kWh e autonomia fino a 230 km, è pensata per chi usa l’auto quasi esclusivamente in ambito urbano. I prezzi, grazie agli incentivi, possono scendere anche sotto i 13.000 euro, rendendola una delle elettriche più economiche d’Europa. Infine, tra le novità che coniugano anima urbana e spirito avventuroso,

segnaliamo la Jeep Avenger, disponibile sia in versione a benzina che full electric. Con un’estetica da SUV e un’anima cittadina, è lunga poco più di 4 metri ed è adatta sia a chi vive in centro che a chi percorre strade extraurbane. I prezzi partono da circa 24.300 euro, rendendola competitiva nel suo segmento.

Da segnalare, per chi risiede in Veneto, l’attuale disponibilità di contributi regionali per l’acquisto di veicoli a basse emissioni. Il bando 2024–2026 prevede incentivi fino a 8.000 euro per la sostituzione di mezzi vecchi con modelli elettrici o ibridi di ultima generazione. Un’opportunità concreta per rinnovare la propria mobilità risparmiando e riducendo l’impatto ambientale.

Che si scelga un’auto elettrica, ibrida o a benzina, le proposte disponibili oggi in Veneto permettono di trovare la soluzione più adatta per ogni esigenza e per ogni portafoglio.

FURGONI, FUORISTRADA

SUV, EX TAXI E NCC

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

anche di grossa cilindrata con tanti chilometri e/o incidentati e con fermo amministrativo

SCARICA L’APP

RITIRO TRATTORI AGRICOLI E MINI ESCAVATORI

Citycar economiche. Hyundai i10, Kia Picanto e altre auto perfette per la città

Auto sotto i 20.000 euro: Uno sguardo alle scelte intelligenti già disponibili in Veneto

In un mercato dove i prezzi delle auto nuove sembrano aumentare ogni mese, trovare un modello valido sotto i 20.000 euro può sembrare un’impresa. Eppure, anche in Veneto, esistono ancora ottime soluzioni per chi cerca una vettura economica, affidabile e adatta all’uso quotidiano. Alcuni marchi hanno puntato forte su questo segmento, proponendo modelli che uniscono praticità e risparmio, senza rinunciare a comfort e sicurezza.

Partiamo dalla MG ZS, il SUV compatto che sta sorprendendo per prezzo e dotazioni. Disponibile con motore benzina da 106 cavalli e cambio manuale, offre spazio per la famiglia, bagagliaio capiente e uno stile moderno. Il tutto a partire da 16.990 euro chiavi in mano. In Veneto è già presente in diversi saloni, grazie alla rete dei concessionari MG in espansione. Per chi cerca una vera citycar, la Hyundai i10 è una delle scelte più razionali. Tre cilindri benzina, consumi contenuti e buona tenuta su strada: è l’ideale per chi si muove prevalentemente in città. Prezzo base: poco sopra i 15.000 euro, ma le promozioni in corso possono abbattere ulteriormente il costo.

Una proposta ormai collaudata è la Kia Picanto, sorella della i10 ma con un’estetica leggermente più grintosa. La versione base, sempre a benzina, parte da 14.800 euro circa. È perfetta anche per i neopatentati, grazie alla sua maneggevolezza e ai bassi costi di gestione.

Anche Citroën ha un modello che rientra nel budget: si tratta della C3 You, versione essenziale ma completa della popolare berlina francese. Il prezzo di listino parte da 13.750 euro, con motore benzina 1.2 da 83 cavalli. Non mancano ABS, ESP e sistema anticollisione.

Una menzione speciale va alla Dacia Sandero, tra le best seller in Italia per chi cerca il miglior rapporto qualità/prezzo. La versione Streetway parte da 11.900 euro, la Stepway (più alta e dall’aspetto crossover) da circa

13.800 euro. Motori benzina e bifuel, anche a GPL, che aiutano a risparmiare ulteriormente sul carburante. Per chi invece vuole puntare subito all’elettrico, sotto i 20.000 euro resta quasi solo una scelta: la Dacia Spring, disponibile in Veneto con prezzo di listino da 17.900 euro, ma facilmente abbattibile con incentivi statali o regionali. Certo, l’autonomia non è da record (circa 230 km), ma è sufficiente per l’uso urbano.

In un’epoca in cui risparmiare è diventato fondamentale, queste auto rappresentano un’opzione concreta per tornare a muoversi con mezzi nuovi, sicuri ed efficienti, senza dover spendere cifre da capogiro. E anche in Veneto le occasioni non mancano: basta cercare bene, approfittare delle promo e – se possibile – rottamare il vecchio per ottenere sconti ancora più interessanti.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA

Sintoniz zati sul

Un amore che salva due vite: l’incredibile

storia di un trapianto di rene a Padova

Da Bergamo a Padova per un trapianto di rene: non si tratterebbe di una novità, se non fosse per l’incredibile storia che si cela dietro questa operazione. Antonio Tomasoni, 54 anni, e Silvia Poletti, 53, sono una coppia bergamasca felicemente sposata dal 2008. Nel ‘90, dopo che i suoi reni avevano improvvisamente smesso di funzionare senza apparente motivo, Antonio aveva subito un trapianto che lo aveva rapidamente fatto tornare alla vita di sempre, quella di un segretario scolastico che ha sempre dedicato impegno e passione al proprio lavoro. Ma, come gli addetti ai lavori sanno bene, quello renale non è un trapianto che dura in eterno, e dopo oltre trent’anni, sono ricominciati i problemi per Tomasoni. Sua moglie Silvia si offre subito volontaria come donatrice e, nonostante le preoccupazioni di Antonio, terrorizzato all’idea di mettere la moglie in pericolo, decidono di rivolgersi all’Azienda Ospedaliera Università di Padova, una delle poche strutture che permettono di fare gli esami preliminari anche se il paziente non è ancora in dialisi, a differenza di strutture come quella di Bergamo.

La dialisi, infatti, è una salvezza, ma anche una mezza condanna, in questi casi, perché dopo anni di terapia cuore e polmoni rischiano di diventare troppo affaticati e di non reggere più la pressione di un trapianto.

In un primo momento sembra andare tutto bene, ma durante gli esami di compati-

bilità i medici fanno due scoperte, una estremamente positiva e l’altra drammatica. Se, da un lato, i due coniugi hanno l’incredibile fortuna di essere compatibili, dall’altro i reni di Silvia non sono così sani come si pensava. Oltre a due calcoli, l’équipe guidata dai professori Dal Moro (primario di Urologia) e Furian (direttrice della Chirurgia dei trapianti di rene e pancreas) scopre una piccola neoformazione. Per dirla in termini semplici: Silvia ha un tumore.

In circostanze normali, questo avrebbe interrotto immediatamente il percorso pretrapianto, ma Furian decide di procedere comunque, riponendo massima fiducia nelle capacità della sua squadra e nelle tecnologie dell’ospedale di Padova. Il team della dottoressa Furian riesce a rimuovere la massa tumorale con un intervento mini-invasivo reso possibile da un robot all’avanguardia in dotazione al dipartimento, al quale fa seguito la delicata fase di asportazione del rene e rimozione dei due calcoli, affidata alle esperte mani del professor Dal Moro, che riesce a gestire la problematica senza intaccare in alcun modo l’organo, un vero e proprio miracolo della medicina moderna. L’intervento si è poi svolto senza intoppi e oggi, a distanza di alcuni mesi, Silvia Poletti è guarita completamente e anche il marito Antonio dice di stare benissimo, pronto a tornare al lavoro che ha sempre amato.

Nicola Canella

La rivoluzione nella cura delle ferite complesse l’alleanza tra Padova e la pelle di merluzzo islandese

Negli ultimi anni la cura delle ferite complesse ha fatto un vero salto di qualità. Con quasi 3.500 interventi chirurgici eseguiti nel solo 2024 e un’équipe in costante espansione, l’unità di chirurgia plastica dell’Azienda Ospedale Università di Padova si conferma all’avanguardia in Italia nella sperimentazione per la ricostruzione dei tessuti. Fondamentale il supporto della Banca dei Tessuti di Treviso – la più grande del Paese – ma oggi lo sguardo si allarga anche all’Islanda. Da lì arriva un alleato sorprendente: la pelle di merluzzo, che sta dando risultati eccezionali nei trattamenti rigenerativi.

“Il vantaggio è quello di controllare il fondo della lesione - commenta il dottor Franco Bassetto, direttore Chirurgia Plastica - non dare una guarigione cicatriziale, ma rigenerativa e con caratteristiche della pelle simili a quelle dell’incidente”

Grazie alla pelle artificiale, ai bio-tessuti, ai tessuti ingegnerizzati e – soprattutto – a tecniche chirurgiche sempre più innovative, si è superato l’approccio tradizionale delle semplici medicazioni. Oggi si punta a una rigenerazione attiva dei tessuti, utilizzando matrici dermiche capaci di stimolare la guarigione in modo profondo ed efficace.

La Divisione di Chirurgia Plastica dell’Unità Operativa Complessa (UOC) ha registrato dati di attività di grande rilevanza. Annualmente, si contano mediamente 3.500 ricoveri, dei quali 1.700 avvengono in regime di day hospital. Nell’ultimo anno, sono stati presi in carico 173 bambini. Inoltre, le consulenze multidisciplinari effettuate nel corso dei dodici mesi ammontano a circa mille, mentre le prestazioni ambulatoriali superano le 25.000 unità. All’interno del reparto di Chirurgia Plastica operano 7 medici, coadiuvati da 38 medici specializzandi, 64 infermieri e 30 operatori socio-sanitari. (s.b.)

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Università di Padova. Nuovo polo a Cittadella per formare 50 futuri infermieri ogni anno

A Cittadella nasce il nuovo canale di Infermieristica

Cittadella rafforza il suo ruolo nella formazione sanitaria con l’attivazione, a partire dall’anno accademico 2025/2026, di un nuovo canale del Corso di Laurea in Infermieristica promosso dall’Università degli Studi di Padova. Il nuovo polo formativo, che potrà accogliere fino a 50 studenti, sarà ospitato all’interno di Palazzo Pretorio grazie alla collaborazione tra Ateneo, Ulss 6 Euganea e Comune di Cittadella. Un’iniziativa che mira a rispondere alla crescente domanda di infermieri e che si inserisce nel più ampio disegno di potenziamento dell’of-

degli studenti e dei professionisti sono intervenuti Carlos Meconcelli, iscritto al secondo anno, e Marioara Mary Starovici, infermiera in servizio presso il reparto di Neurologia. “La nuova sede di Cittadella è un investimento concreto sul futuro della nostra sanità – ha dichiarato il direttore Fortuna – e dimostra quanto sia strategica la collaborazione tra istituzioni pubbliche e accademiche. Grazie all’Università per aver accolto con entusiasmo la proposta e al Comune per aver messo a disposizione gli spazi necessari.” Il corso di laurea in Infermieristica della sede di Monselice,

ferta universitaria nelle aree decentrate. Il nuovo canale rappresenta un’estensione della sede di Monselice, già attiva dal 2012, e permetterà di portare a 151 i posti disponibili complessivamente per il corso. La sede di Cittadella, in particolare, offrirà un’opportunità formativa agli studenti dell’Alta Padovana e delle aree limitrofe, garantendo una formazione di qualità integrata con le esigenze del territorio. Gli studenti potranno svolgere i tirocini non solo nelle strutture ospedaliere dell’Ulss 6 Euganea, ma anche in undici strutture convenzionate della provincia di Padova, tra case di riposo, fondazioni, cooperative e case di cura. Il progetto è stato presentato ufficialmente all’Ospedale di Cittadella alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, del Direttore Generale dell’Ulss 6 Paolo Fortuna, del Prorettore dell’Università di Padova Paolo Sambo, del Presidente del Corso di Laurea Vincenzo Baldo e del Sindaco Luca Pierobon. A dare voce alla prospettiva

a cui afferisce il canale di Cittadella, conta oggi 263 iscritti, con una forte prevalenza femminile (80%), ma con un trend crescente di studenti uomini. Pur in un contesto nazionale di calo delle iscrizioni, la sede mantiene numeri solidi grazie anche alla possibilità di effettuare i tirocini vicino alla propria residenza, rendendo il percorso più sostenibile e compatibile con le esigenze personali. Dal 2012 a oggi sono circa 700 gli infermieri laureati a Monselice. La sede si è distinta inoltre per l’accoglienza di studenti stranieri nell’ambito del programma Erasmus e per la promozione di esperienze formative internazionali. Per conoscere meglio il percorso e ricevere informazioni sulle iscrizioni, sono previsti due Open Day a Cittadella il 28 e il 30 luglio, occasione utile per visitare gli spazi, incontrare docenti e studenti e scoprire le opportunità professionali offerte da una delle figure più richieste nel mondo del lavoro.

L’intelligenza artificiale cambia la sanità: Il convegno che ridisegna il futuro delle cure ospedaliere

La sfida dell’intelligenza artificiale in sanità: un nuovo approccio sistemico per migliorare qualità, sicurezza e continuità delle cure. La sanità contemporanea è alle prese con sfide sempre più complesse: dalla carenza di personale medico e infermieristico all’incremento della domanda di cure specialistiche, fino alla necessità di garantire continuità assistenziale anche in situazioni critiche. In questo scenario, l’Intelligenza Artificiale si profila come uno strumento potenzialmente rivoluzionario, in grado di ridefinire l’organizzazione e l’erogazione delle cure. Nasce da questa consapevolezza il convegno “La rete ospedaliera tra presente e futuro: come prepararsi all’implementazione dell’AI”, promosso dall’Azienda Ulss 6 Euganea, con la direzione scientifica del dottor Paolo Fortuna, Direttore Generale della stessa Ulss. «L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale in sanità non può essere improvvisata – sottolinea il dottor Fortuna –. È necessario un approccio sistemico che consideri tutti gli aspetti: infrastrutture, tecnologie, organizzazione, normative e soprattutto l’etica. Solo così sarà possibile affrontare davvero la trasformazione in atto». L’evento, realizzato in collaborazione con la Fondazione Scuola di Sanità Pubblica e inserito nel calendario del World Health Forum Veneto, si avvale del sostegno di numerosi partner istituzionali, tra cui la Camera di Commercio, VenicePromex, Università di Padova, Fondazione Cariparo, Comune di Padova e Agenda Digitale del Veneto. L’agenda prevede una giornata di lavori intensa, con tavole rotonde, interventi e testimonianze di esperti provenienti dai mondi della sanità, della ricerca, del diritto e dell’impresa. Il “sold out” registrato conferma l’alta attenzione su un tema sempre più cruciale. «Abbiamo voluto fortemente questo appuntamento – aggiunge Fortuna –per offrire una piattaforma di confronto interdisciplinare. Professionisti di ambiti diversi, dall’informatica alla bioingegneria, dalla medicina al diritto, potranno condividere idee e soluzioni per un’implementazione concreta dell’AI negli ospedali. L’obiettivo è ambizioso: migliorare la qualità e la sicurezza delle cure, ridurre i contenziosi, velocizzare diagnosi e trattamenti, ottimizzare le risorse e valorizzare l’aspetto riabilitativo, mantenendo sempre al centro i valori della medicina e la persona». Il dibattito si inserisce in un contesto normativo in evoluzione. Il 25 giugno scorso, il Disegno di Legge 1146 – che definirà il quadro normativo nazionale sull’Intelligenza Artificiale – ha superato un importante passaggio parlamentare, approvato con modifiche e ora in attesa del via libera definitivo dal Senato. Una volta concluso l’iter, il DDL 1146 diventerà la nuova legge italiana sull’AI. (s.b.)

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

• Risonanza magnetica

• MOC

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Ascolta su www.veneto24.it

• Test di screening: Pap Test, Thin Prep, HPV DNA, Colposcopia e Tampone vaginale

Scopri il centro Affidea più vicino

Direttore Sanitario: Dott. Stefano Puggina

Scarica l’App
Affidea Connect Italy

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta . SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it

via dei Salici, 18 - 45014 Porto Viro (RO) 0426 1880400 | info@welaser.it www.welaser.it

profili lavorabili fino a 610 mm

• peso barra fino a 300 kg/m

• lunghezza di carico fino a 14 m

• lunghezza di scarico fino a 12,5 m

• acciaio al carbonio

• acciaio inossidabile

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.