Intervento innovativo all’Ospedale dell’Angelo: ricostruita la lingua di una trentenne
del Miranese Sud
Da Bui a Szumski passando per Damiano e l’incognita Da Re, chi sono gli sfidanti
Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza
DDopo un’estenuante attesa il centrodestra ha scelto il proprio candidato presidente della Regione. Sarà Alberto Stefani, segretario regionale della Lega e vice segretario nazionale di Salvini, a tentare di confermare il centrodestra in Regione. Il 77% conquistato da Luca Zaia alle elezioni del 2020 sembra essere molto lontano, ma nel centrodestra non sembra questa la principale preoccupazione. Le lungaggini nell’individuazione di Stefani, infatti, sono state determinate da un lunghissimo braccio di ferro a tre che ho visto coinvolti Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia. Gli alfieri veneti di Giorgia Meloni, infatti, non hanno mai fatto di mistero della loro volontà di poter indicare il candidato presidente del Veneto: il ragionamento alla base di questa aspettativa prendeva le mosse sia dalla necessità di “rotazione” dopo 1 5 anni di Presidente leghista e dalla differenza di peso elettorale. La stessa Forza Italia, con il suo leader regionale Flavio Tosi ha sperato, fino a un certo punto, di potersi accreditare come il proverbiale e gaudente terzo tra i due litigati.
La Lega, però, ha tenuto duro fino all’ultimo ritenendo la candidatura in Veneto come la propria “linea del Piave”. Per farlo, sembra, aver garantito agli alleati un ottimo indennizzo.
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Modello Veneto TeSeO, al Teatro Stabile cultura formazione e lavoro; Beltotto rimette l’incarico
A Mirano investimenti per 13 milioni di euro ma non tutto è finito. A Spinea attesa la messa in sicurezza dell’ex discarica di via Luneo
Al voto il 23 e 24 novembre, compatti il centrodestra e il centrosinistra, almeno tre i candidati outsider
Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
S i avvicina inesorabilmente la scadenza europea fissata per il 30 giugno 2026, come termine ultimo per il completamento degli investimenti e il rispetto della tabella di marcia delle opere. Questo lasso di tempo, per quanto breve, è il punto focale di una sfida cruciale: mettere a terra il PNRR come strumento concreto per rigenerare il Veneto, ridurre i divari e rilanciare i territori.
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura, capace di generare economia, nuovo festival firmato Strukul
Le due amministrazioni comunali istituiscono un tavolo tecnico permanente per coordinare interventi e investimenti lungo le strade di confine
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Le biblioteche si rinnovano
Quattordici biblioteche della Città Metropolitana di Venezia hanno attivato un nuovo servizio di biblioteca digitale sulla piattaforma MediaLibraryOnLine (MLOL), uno dei network più importanti in Italia per il prestito e la condivisione di contenuti digitali attraverso le biblioteche. La rete, di cui fanno parte anche Dolo, Marcon, Martellago, Mirano, Noale, Pianiga, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea, offrirà agli utenti il prestito digitale di migliaia di titoli che potranno essere scaricati e letti ovunque gratuitamente tramite una App sul rproprio smartphone o tablet oppure sul proprio pc o e-reader. Il nuovo servizio, che mette a disposizione gli ebook di tutti i maggiori editori e gruppi editoriali italiani, va ad affiancarsi alla precedente piattaforma Rete Indaco consultabile dal catalogo Bimetrove che resterà comunque attiva garantendo così ai lettori una scelta vastissima tra novità librarie, classici e titoli messi già a disposizione nel corso degli ultimi dieci anni.
Per accedere al nuovo servizio sarà necessario essere iscritti ad una delle biblioteche aderenti e accedere al portale apposito con le credenziali ricevute. Il prestito ha una durata di 14 giorni ed è consentito scaricare o prenotare due ebook al mese per utente.
A spiegare le novità, l’Assessore alla Cultura della Città di Noale
Claudio Manente: “Il nuovo servizio di Biblioteca Digitale va ad integrare quello di Edicola Digitale che conta già numerosissimi utenti delle Biblioteche del Veneziano. L’accessibilità dell’informazione e la promozione della lettura sono gli elementi caratterizzanti la mission del gruppo Biblioteche del Veneziano che hanno deciso in sinergia di aprire le proprie raccolte fornendo strumenti di condivisione delle risorse e sviluppando nuovi servizi”.
Migliaia di ebook gratuiti, prestito di 14 giorni via
Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Nel nostro Veneto i numeri parlano chiaro. Secondo dati di Ance Veneto, i progetti attivati sono più di 23.850 con una dotazione complessiva che supera i 14 miliardi. Tuttavia, non basta “attivare”: occorre realizzare, portare a termine. E già emergono segnali concreti di rallentamento. La lentezza non è solo un problema tecnico, ma è anche strutturale e amministrativo. La mole di vincoli, controlli, passaggi autorizzativi e procedure da rispettare, spesso differenziate tra ministeri, regioni, enti locali, diventa un ostacolo più che una garanzia. Le amministrazioni comunali, in particolare, lamentano difficoltà nel reperire risorse di cassa per anticipare lavori e interventi, nell’aspettare pagamenti centrali e nel districarsi tra moduli, rendicontazioni e controlli paralleli.
La tempistica è stringente: ogni ritardo mette a rischio l’erogazione delle rate e la possibilità che l’Italia, e il Veneto, perdano quote di fondi europei. Nel complesso nazionale, solo poco più del 40 % delle risorse PNRR sono state effettivamente spese a oggi. In questo scenario, si concentra una tensione: non solo applicare, ma farlo bene.
Anche la distribuzione delle risorse solleva interrogativi: non sempre il riparto risponde alle reali esigenze dei territori, perché i criteri, sovente nazionali e standardizzati, non tengono conto delle peculiarità locali. Si rischia così di vedere fondi correre verso aree già avvantaggiate, anziché dove c’è bisogno urgente di infrastrutture, servizi digitali ma anche alle persone più fragili, efficientamento energetico.
Non possiamo permetterci che il Veneto, regione virtuosa in termini di progetti attivi, resti vittima di lentezze burocratiche o disallineamenti centrali. Si invoca da più parti una semplificazione amministrativa drastica, un’autonomia decisionale rafforzata per le comunità locali, e soprattutto una cultura della responsabilità condivisa: Regione, Province, Comuni devono collaborare in sinergia, non gareggiare in scaricabarile.
La posta in gioco è troppo alta: non solo realizzare infrastrutture e investimenti, ma dare credibilità allo Stato, mantenere la fiducia dei cittadini e costruire un Veneto che non resti in ritardo rispetto alle sfide globali.
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ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni regionali del 23/24 novembre messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.
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(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).
Un tavolo di lavoro comune sulla gestione delle aree confinanti
Mirano e Santa Maria di Sala fanno fronte comune sulla viabilità di confine. Con l’incontro avvenuto nelle scorse settimane è stato istituito un tavolo tecnico permanente tra le due amministrazioni per gestire in modo coordinato criticità e investimenti lungo gli assi condivisi, a partire dal reticolo del Graticolato romano, dove carreggiate ridotte e incroci frequenti rendono la circolazione più complessa e, talvolta, rischiosa.
Al tavolo hanno preso parte i sindaci di Mirano, Tiziano Baggio, e di Santa Maria di Sala, Alessandro Arpi, insieme ai referenti della Polizia Locale, ai dirigenti delle aree tecniche, agli assessori ai Lavori pubblici e ai funzionari preposti. Sul tavolo, innanzitutto, gli interventi più recenti e le urgenze: l’asfaltatura di via Zinalbo Est, realizzata dal Comune di Santa Maria di Sala, e le problematiche di via Cavin di Sala, alla luce dei recenti tragici eventi che hanno scosso la comunità. Da qui la decisione di intervenire con una sperimentazione mirata sulla viabilità di confine tra Veternigo, Zianigo e via Cavin di Sala. Da lunedì 8 settembre 2025 scatterà dunque una nuova configurazione dei sensi di marcia che, nelle intenzioni, dovrà alleggerire il traffico di attraversamento e aumentare la sicurezza. L’ordinanza in scadenza su via Bollati che tanto aveva fatto discutere tra i residenti è stata rivista e ampliata, estendendo il perimetro alla rete locale che collega via Pianiga e via Rio. La nuova ordinanza – va-
lida fino al 4 gennaio 2026 – conferma il senso unico sud-nord in via Bollati nel tratto compreso tra via Varotara (tratto ciclopedonale) e via Desman; introduce inoltre un senso unico in uscita verso via Cavin di Sala per via Rio e via Pianiga, a partire dal rio di Veternigo e comunque dall’inizio del tratto di competenza del Comune di Mirano. Nel dettaglio, l’ordinanza n. 72/2025 del Comune di Mirano stabilisce: senso unico in direzione nordsud lungo la laterale di via Cavin di Sala identificata ai civici 354370, che oltreconfine diventa via Rio, nel tratto tra il ponte sul rio di Veternigo (confine comunale) e il civico 366 a1-2.
L’accesso da via Cavin di Sala è consentito solo per 150 metri. Senso unico, sempre in direzione nord-sud, anche nella laterale ai civici 390-392, che nel territorio di Santa Maria di Sala prosegue come via Pianiga, tra l’intersezione con via Aquileia e l’innesto su via Cavin di Sala.
Si ricorda che le denominazioni “via Rio” e “via Pianiga” valgono nel territorio salesese, mentre sul lato miranese si parla di “laterali di via Cavin di Sala”. “Siamo convinti che questo nuovo assetto viario possa da una parte smistare il traffico in maniera più consona tra le due municipalità e dall’altra migliorare la sicurezza stradale in tratti periferici già molto angusti e non ottimali per il doppio senso di marcia, limitando l’incidentalità.
Il carattere di sperimentalità del provvedimento darà l’occasione di ascoltare i cittadini”,
dichiarano i due sindaci. Con il tavolo tecnico permanente, Mirano e Santa Maria di Sala puntano a condividere scelte gestionali e priorità di spesa nelle zone di confine, per arrivare a valutazioni comuni e soluzioni più efficaci, nell’interesse di tutta la cittadinanza. La sperimentazione sarà monitorata dalla Polizia Locale e dai tecnici, con eventuali correttivi in corso d’opera sulla base dei riscontri sul campo.
“Non è buono l’umore che serpeggia a Ballò, frazione di Mirano, in queste ultime settimane. Alcuni residenti segnalano da tempo piccole grandi incurie”. Alberto Scantamburlo, ex capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale oggi tra le fila di Fratelli d’Italia, è andato a verificarle di persona. Il consigliere meloniano fa la lista delle cose che non vanno nella frazione miranese. In via Baluello il semaforo del passaggio pedonale è ormai inghiottito dal verde e le strisce sono scolorite, nel cuore del paese la staccionata lungo il canale tra chiesa e piazzetta appare marcia e in parte mancante, con un rischio evidente. Inoltre la stazione versa in condizioni di manutenzione precarie, soprattutto all’interno: il collegamento pedonale verso il binario 2 è poco illuminato, così come lo stallo delle biciclette, dissuadendo i meno temerari.
Rientra nelle competenze di RFI, è vero, ma “il sindaco dovrebbe farsene portavoce” - argomenta Scantamburlo. C’è poi la periferia sud, in via Ballò all’altezza di Unieuro: “Qui serve mettere
in sicurezza almeno un attraversamento, nelle ore di traffico gli anziani non riescono a passare”. E persino il parcheggio del cimitero, lamentano i residenti, è lasciato all’incuria del verde e di notte diventa ritrovo di “pre-
senze strane”. Il messaggio politico è netto: mentre la giunta brinda ai cantieri nel capoluogo, “le frazioni non sono di Serie B”. La replica del sindaco di Mirano, Tiziano Baggio, arriva punto su punto e rovescia la prospettiva: “In pochi mesi, d’intesa con la Città metropolitana, abbiamo realizzato la rotonda attesa da decenni, costruito un blocco cinerario in cimitero, un nuovo parco giochi, riasfaltato il marciapiede verso la stazione. La scuola elementare è stata rimodernata con efficientamento energetico e fotovoltaico, la trasformazione a LED della pubblica illuminazione è quasi completata. A breve partiranno l’asfaltatura di via Ballò e interventi di moderazione della velocità. Alcune criticità segnalate sono già risolte. Mai come ora sono state fatte tante opere a Ballò: questi sono i fatti, non chiacchiere”. (r.m.)
Riccardo Musacco Tiziano Baggio
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Investimenti per oltre 13 milioni di euro ma mancano ancora opere da completare
Portati a termine i lavori di ristrutturazione della scuola media “Da Vinci” per 2.205.000 euro
I l Comune di Mirano fa il punto sulle opere collegate al Pnrr. Attraverso la partecipazione ai bandi emessi dai ministeri, l’ente locale ha ottenuto contributi per 8.665.626 euro. In sede di progettazione, è stata rilevata la necessità di integrare questi fondi con risorse proprie del Comune per 3.564.373,44 euro, pari al 41% dei finanziamenti ottenuti per ottimizzare gli interventi e consegnare alla città zone completamente rigenerate. “Ciò consentirà - dice il sindaco Tiziano Baggio - di ottenere un output di valore pubblico ben superiore all’importo dell’investimento. Si pensi, ad esempio, all’area di Villa Bianchini a Zianigo dove troveranno sede spazi per i giovani e lo smart working e, nella barchessa annessa, un nuovo asilo nido
nel quale i bambini e le famiglie godranno di un ambiente unico. Un luogo speciale dove le persone potranno portare a scuola i figli, lavorare e rilassarsi nel parco oppure semplicemente godere della natura. Si pensi alla scuola “Leonardo da Vinci”, completamente rinnovata, compresa la palestra o alla pista di atletica in cui sarà possibile lo svolgimento di gare di qualsiasi livello”. Il Comune, mettendo a disposizione villa Dissegna, realizzerà anche un investimento Pnrr ottenuto dall’Ambito Territoriale Sociale di riferimento per la realizzazione di una struttura dedicata alle persone in condizioni di povertà, per un valore 1 milione e 90.000 euro. Il valore totale degli investimenti Pnrr realizzati dal Comune ammonterà quindi a 13 milio-
ni e 420.000 euro. Ma andando nel dettaglio gli interventi Pnrr hanno riguardato, la mensa della scuola primaria “Azzolini” che è stata completamente rinnovata per la sostenibilità ambientale e comfort per i bambini e le bambine. L’importo complessivo dell’investimento è stato di euro 550 mila, finanziato interamente con risorse del Pnrr. Sono stati completati anche i lavori di ristrutturazione della scuola secondaria di primo grado “Leonardo da Vinci”, per un importo complessivo dell’investimento pari ad euro 2.205.000 . E’ stato finanziato con risorse del Pnrr (1 milione e 50.000 euro) e con un cofinanziamento comunale (sempre di1 milione e 50.000) oltre a 105 mila euro provenienti dal Fondo Opere Indifferibili. E’ prevista anche la realizzazione del nuovo asilo nido a Zianigo, i cui lavori saranno conclusi però nel 2026. E’ stato inaugurato poi
Villa Bianchini a Zianigo sarà aperta il Primo maggio 2026
Nelle scorse settimane il Comune di Mirano ha presentato alla cittadinanza la fine dei lavori di restauro e adeguamento funzionale di Villa Marin Angeloni Bianchini di via Scortegara a Zianigo. Le opere, realizzate con un investimento di 2 milioni e 500 mila euro finanziati interamente con risorse del Pnrr, permetteranno alla Villa di avere una nuova vita a servizio della collettività: sarà uno spazio culturale e pubblico, simbolo di recupero e promozione del patrimonio. Sorta sulla riva destra del rio Veternigo, che la separa dal centro della frazione di Zianigo, è un esem-
pio di villa veneta, con una storia che si estende dal Seicento al Novecento. E’ stata acquistata nel 2008 dal Comune.
“Il restauro non è un punto di arrivo, ma il punto di partenza di un percorso di valorizzazione che riguarda non solo le mura, ma soprattutto la comunità. Una villa come questa ha senso se diventa un luogo vivo, abitato, attraversato da persone e attività. E in questo cammino sarà fondamentale il coinvolgimento della cittadinanza di Zianigo e di Mirano, di associazioni, gruppi formali e informali, che potranno contribuire a far sì che non resti un bellissimo
nel 2024 il “nuovo” Viale delle Rimembranze, si tratta di un’opera finanziata con i fondi del Pnrr assegnati ai progetti di rigenerazione urbana, per un complessivo di importo di 650 mila euro.
contenitore vuoto, ma diventi davvero generativa per la comunità - ha dichiarato il sindaco Tiziano Baggio. Sarà luogo dedicato ai giovani, alla storia e all’arte, occasione di incontro e di festa”. L’inaugurazione è per il 1° maggio 2026, concluse le pratiche necessarie. Il restauro ha restituito al suo splendore la sala al primo piano, dove sono emerse decorazioni a grottesca e tondi monocromi dedicati alle virtù. Opere che si affiancano all’affresco di Giandomenico Tiepolo al piano terra di fine ‘700. E’ stato sistemato il parco storico, che sarà aperto. (a.a.)
Importanti infine anche i lavori di efficentamento energetico impianto di illuminazione campo calcio Mirano, finanziati complessivamente per 130 mila euro. Alessandro Abbadir
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Focus PNRR/2. Il punto sulle criticità nel territorio spinetense, le risorse si sono rivelate insufficienti
“Fondi Pnrr da integrare, sono soldi sottratti a nuove progettualità”
ASpinea sono in corso e in parte già conclusi diversi interventi finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)I cantieri hanno interessato settori diversi, dalle scuole agli spazi pubblici, dagli impianti sportivi alla tutela ambientale, con l’obiettivo di migliorare servizi e strutture a disposizione della comunità. Uno dei cantieri principali riguarda le piazze Fermi e Marconi, al centro di un progetto di rigenerazione urbana dal valore di 2,81 milioni di euro, interamente coperti da fondi Pnrr. I lavori, iniziati nel novembre 2023, si sono conclusi nella primavera 2025. Sul fronte culturale, si è conclusa la riqualificazione del Cinema Bersaglieri, realizzata con un investimento di 1,58 milioni di euro, di cui 480 mila provenienti dal Pnrr. L’intervento ha avuto come obiettivo l’efficientamento energetico della struttura, con la riduzione dei consumi e sostenibilità. Sono attualmente in corso opere accessorie per la certificazione prevenzione incendi. Diversi gli interventi che hanno interessato le scuole. Alla scuola Anna Frank è stata ampliata la mensa, con un progetto da 467 mila euro, per garantire un servizio adeguato al tempo pieno. È in corso inoltre la costruzione della nuova scuola media, un investimento complessivo di 9,24 milioni
di euro, che prevede la consegna del nuovo edificio entro dicembre 2025 e la successiva demolizione del vecchio entro marzo 2026. A questi si aggiunge la realizzazione del nuovo asilo nido comunale di via Rossignago, un’opera da 1,6 milioni di euro. I lavori sono stati ultimati e sono un corso le opere accessorie. Un altro intervento di grande rilevanza riguarda la messa in sicurezza permanente dell’ex discarica di via Luneo, suddivisa in due lotti per un totale di 7,67 milioni di euro, finanziati in parte con fondi Pnrr e in parte con contributi regionali. I lavori, avviati a giugno 2025, si concluderanno entro marzo 2026. Accanto a queste opere, sono già stati portati a termine alcuni interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza. Tra questi la ristrutturazione della palestra Belfiore, gli adeguamenti in diverse scuole cittadine (Mar-
co Polo, Calvino, Vico) e sugli impianti sportivi, in particolare con il rinnovamento dell’illuminazione dello stadio. “Al momento dell’insediamento - spiega l’assessora ai Lavori Pubblici Sonia Martignon - dell’amministrazione Bevilacqua molti interventi erano nel pieno del loro svolgimento o in avvio. Purtroppo a volte le scadenze dei bandi Pnrr non hanno consentito, in fase di progettazione, valutazioni accurate circa le necessità dei fabbricati oggetto di intervento. Per questo motivo i fondi Pnrr si sono rivelati insufficienti a coprire tutti i fabbisogni (mensa Anna Frank, Cinema Bersaglieri, nuova scuola Ungaretti, nuovo asilo di via Rossignago) e il Comune ha dovuto integrare con risorse di bilancio, che sono state così sottratte a nuove progettualità che la giunta avrebbe voluto avviare”.
Alessandro Abbadir
Maria Trombetta Project Manager Pnrr: “In difficoltà sono andati spesso i piccoli Comuni”
“Il Pnrr? In difficoltà sono andati a volte i piccoli Comuni che non avevano le strutture e le competenze dal punto di vista tecnico, progettuale e gestionale per affrontare una sfida così importante per il loro territorio. Siamo stati però proprio a loro di supporto aiutandoli a superare via via le difficoltà ”. A dirlo è Maria Trobetta ingegnere edile del pool di lavoro “Progetto 1000 Esperti” come Project Manager Pnrr della Regione alla Città Metropolitana di Venezia. “Il Veneto - spiega l’ingegner Trombetta - in questa partita ha avuto una altissima percentuale di finanziamenti intercettati, il 90 % dei casi che si tradurranno in
nuove opere. Si tratta di una percentuale in linea con gli standard delle regioni europee. Lo staff di cui faccio parte è stato istituito oltre 4 anni fa con la nascita del Pnrr, in seguito all’emergenza della pandemia di Covid 19. In quel caso fu istituita una cabina di regia in Regione, guidata dalla dottoressa Vidotti con sede sia a Palazzo Balbi che in un’altra distaccata a Venezia. Io sono stata destinata con altri, all’area del Veneziano. Come esperti abbiamo affiancato quindi Comuni e la Città Metropolitana di Venezia per poter portare a termine i progetti dando indicazioni sotto diversi aspetti. Lo staff in questi anni ha lavorato comple-
tando via via le varie fasi previste. Da un lato si è concentrato sul fatto che bisognava aiutare i Comuni o le Province a reperire risorse anche attraverso la corretta adesione ai bandi. Si sono controllati i lavori e le progettazioni, la loro realizzazione. Ora la fase verso cui ci avviamo, dopo la conclusione delle opere (che è prevista per la primavera 2026) è quella della rendicontazione che deve concludersi a giugno 2026”. Una volta completate le opere infatti, per non perdere i finanziamenti sarà importante ed allegare tutto il lavoro fatto, certificando che le opere rientrano nel Pnrr e che sono stati seguiti tutti i passaggi previsti. (a.a.)I
Un intervento importante è la messa in sicurezza dell’ex discarica di via Luneo. Si concluderà nel 2026
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Convegno. Presenti vari rappresentanti della politica e dell’imprenditoria
”Cultura come volano per lo sviluppo del territorio”
In tempi di mutamenti rapidi e profondi, non basta adattarsi: serve ripensare i modelli socio-economici e culturali che hanno retto gli ultimi trent’anni. La cultura, più che un accessorio, può diventare una leva di sviluppo. Se n’è discusso nelle scorse settimane al Glamping Canonici di San Marco, a Mirano, durante un convegno organizzato dalla Fondazione di comunità Riviera del Brenta-Miranese e dalle Acli dal titolo “Oltre le mura di città e impresa, un mondo nuovo”. Un titolo simbolico, che richiama il celebre dipinto di Giandomenico Tiepolo sulla fine della Serenissima: una soglia tra timori e speranze, non distante dal presente.
Attorno al tavolo si sono confrontati Federica Rosin per la Fondazione, Alberto Sbrogiò per le Acli, il docente di Politiche Culturali a Ca’ Foscari Francesco Panozzo, Cristina Rossi, general manager del Museo della Scarpa e di Villa Foscarini Rossi a Stra, e Paolo Tonello, della Fondazione Riviera-Miranese e autore di “Paradigma Tiepolo”. In sala anche la consigliera regionale Francesca Scatto, presidente della commissione cultura. L’obiettivo, dichiarato e pratico, è trasformare la narrazione del territorio in valore aggiunto per industria e artigianato, partendo dalle eccellenze locali. Non un maquillage turistico, ma una piattaforma di sviluppo. Sbrogiò ha ricordato la crescita della rete dei luoghi del Tiepolo e l’ambizione di farne un itinerario del Consiglio d’Europa, unendo Mirano e Venezia a Würzburg, Parigi e Madrid: un’ossatura europea capace di portare flussi, relazioni e opportunità.
Dal versante economico, Tonello ha preso le mosse dalla crisi Speedline per sostenere che il modello delle produzioni d’élite nei Paesi più industrializzati non regge più. Occorre un nuovo paradigma di sviluppo territoriale, che intrecci saperi, filiere e identità, valorizzando ciò che non è delocalizzabile: competenze, storie, paesaggio. Sul piano operativo, Rossi ha richiamato l’urgenza di “raccontare” le filiere di eccellenza come fattore competitivo: musei, archivi d’impresa e luoghi di produzione possono diventare spazi vivi, in cui tecnica e cultura si incontrano. Dall’apertura dei laboratori alla formazione, dalla tracciabilità alla
sostenibilità, la narrazione ben costruita consolida la reputazione dei marchi e radica valore sul territorio. Panozzo ha messo in archivio l’idea di un Veneto “città unica”: oggi serve un mosaico di distretti che integri componenti culturali e imprenditoriali, costruendo politiche pubbliche basate su collaborazione, misurazione degli impatti e progettualità di area vasta. Cultura, in questo schema, è infrastruttura immateriale: abilita innovazione, produce coesione, genera nuova domanda. Nelle conclusioni, Scatto ha sottolineato come le politiche regionali si stiano muovendo in questa dire-
zione, coniugando cultura, lavoro e sociale e puntando forte su reti tra istituzioni, imprese e terzo settore. Superare le mura – del Comune come dell’azienda – è la condizione per fare massa critica. Sono intervenute anche vari rappresentanti politici del territorio come le assessore Marianna Duregon di Noale, Elena Spolaore di Mirano e la consigliera Gioia Basso di Santa Maria di Sala, le quali hanno convenuto sulle argomentazioni portate nel dibattito seppur sottolineando le difficoltà che ogni giorno devono affrontare per risolvere i problemi dei cittadini. Il messaggio che arriva da Mirano è
chiaro: la cultura non è un orpello, ma un motore. Se il territorio diventa un racconto condiviso, capace di unire memoria e industria, allora la transizione può trasformarsi da crisi in progetto. Dalle mura alle trame: è qui che può nascere un mondo nuovo.
Riccardo
Musacco
Zianigo, il cimitero si dota di un nuovo cinerario
Nel cimitero di Zianigo, frazione di Mirano, si è concluso l’intervento che ridisegna uno degli spazi più sensibili della comunità: un nuovo cinerario con area per la dispersione delle ceneri e una cappellina per la commemorazione. Il manufatto, a pianta semicircolare, ospita 204 nicchie cinerarie; al centro si apre il luogo deputato alla dispersione, pensato per garantire raccoglimento e decoro, mentre una piccola cappella con altare votivo offre un punto dedicato alla preghiera e al ricordo. Il progetto ha anche riorganizzato i percorsi interni: nuove pavimentazioni in porfido definiscono le aree destinate alla realizzazione di future cappelline di famiglia e tombe “alla romana”, migliorando accessibilità e ordine del
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complesso. L’importo complessivo dei lavori ammonta a 210mila euro. Lo spazio è già stato impreziosito da ciotole floreali; in autunno è prevista la sistemazione del verde perimetrale, con la semina del prato e la piantumazione di alcuni cipressi, intervento che completerà l’insieme dal punto di vista paesaggistico e simbolico. “Si tratta di un intervento molto atteso dalla popolazione, condiviso con la Parrocchia e capace di mettere a disposizione nuove nicchie, perché gli spazi per questa tipologia di sepoltura erano in esaurimento”, dichiara il sindaco Tiziano Baggio. “Dopo Mirano capoluogo, Vetrego, Ballò e Scaltenigo, continuiamo a prenderci cura di questi luoghi di memoria, con manutenzioni, sistemazioni e ampliamenti. Gli investimenti proseguiranno anche negli altri cimiteri, non appena i fondi di bilancio lo consentiranno”. Il nuovo cinerario risponde alla crescente domanda di sepoltura cremata e offre un ambiente sobrio, curato e accessibile. Un tassello in più nella cura degli spazi pubblici che custodiscono la memoria collettiva. (r.m.)
Nel pattinaggio brillano le stelle Daniel Niero e le atlete del GS Scaltenigo
D aniel Niero e il GS Scaltenigo sono entrati ancora una volta nei cuori degli appassionati di pattinaggio corsa con i loro straordinari successi. L’Amministrazione comunale di Mirano ha espresso una calorosa gratitudine nei confronti del campione Daniel Niero, reduce da un’avventura trionfale ai Campionati Europei di Pattinaggio Corsa, tenutisi a Gross Gerau, Germania,in piena estate. Tesserato con l’Aeronautica Militare, Niero ha rappresentato con onore l’Italia, aggiudicandosi quattro medaglie, tra cui due ori. Il primo oro, e titolo di Campione Europeo, lo ha conquistato nella 10.000 metri punti su strada, una delle gare più sfidanti del torneo. Non da meno, l’argento nella 10.000 metri eliminazione su pista e il bronzo nella 5.000 metri punti su pista hanno certificato la sua versatilità e tenacia. Il secondo oro è arrivato nella staffetta americana a squadre, che ha visto Niero unire le forze con Duccio Marsili, Giuseppe Bramante e Vincenzo Maiorca, dimostrando un perfetto gioco di
squadra. Niero, classe 1996, ha trovato il suo trampolino di lancio nel GS Scaltenigo sotto la guida del tecnico miranese Francesco Dal Corso, ex atleta azzurro. Dopo una parentesi nel pattinaggio su ghiaccio, nel 2024 Niero è tornato alle sue radici, risalendo rapidamente al vertice delle classifiche internazionali. Anche le atlete del GS Scaltenigo non sono state da meno, brillando al recente Campionato Italiano di Pattinag-
gio Corsa su Pista a Trapani. Yineth Rodrigues ha conquistato il bronzo nella 5.000 metri punti. Insieme a Veronica Luciani e Ilaria Ronzai, Rodrigues ha nuovamente centrato il bronzo nella staffetta americana a squadre. Determinazione e passione sono le chiavi del successo di questi atleti, che hanno contribuito a posizionare il GS Scaltenigo tra le prime 10 società su 100 partecipanti.
Riccardo Musacco
Italia Nostra organizza incontri per parlare dei Pfas
La sezione di Venezia di Italia Nostra, Gruppo Soci di Mirano, ha promosso un ciclo di incontri per portare all’attenzione della cittadinanza un tema che, negli ultimi anni, era emerso con crescente forza nel dibattito pubblico: la questione delle sostanze perfluoroalchiliche, meglio conosciute come PFAS. Due appuntamenti come occasione di approfondimento, grazie al contributo diretto di docenti universitari, medici ed esperti del settore. Al centro degli interventi era stata posta la necessità di comprendere non solo la natura di queste sostanze chimiche, ma anche gli effetti della loro diffusione silenziosa nell’ambiente e nel corpo umano. Negli ultimi anni numerosi studi avevano infatti documentato come l’esposizione ai PFAS fosse collegata a conseguenze rilevanti sulla salute: disturbi dello sviluppo nei bambini, alterazioni del sistema endocrino, patologie epatiche, disfunzioni immunitarie e persino potenziali rischi cancerogeni. La persistenza di tali composti, difficilmente degradabili, aveva reso ancora più urgente un confronto serio e informato. L’iniziativa di Italia Nostra è stata accolta con interesse e aveva dato voce alla preoccupazione di una comunità consapevole di trovarsi di fronte a una sfida non più rinviabile. L’obiettivo era offrire strumenti conoscitivi fondati sul rigore scientifico, sottraendo il tema alle semplificazioni e restituendolo alla riflessione critica dei cittadini. In questo modo Mirano, anche grazie al quasi concomitante Festival dell’acqua, si è confermata luogo di confronto e di sensibilizzazione, capace di aprire spazi di discussione su un problema che coinvolgeva non solo la scienza, ma l’intera società civile. (r.m.)
Un musicista salese incanta il Giappone
D a Caltana di Santa Maria di Sala ai palchi del Giappone: il percorso di Mattia Groppello, pianista classe 1999, è un costante crescendo. Diplomato con lode al Conservatorio di Castelfranco Veneto, formatosi all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola e fresco di master di secondo livello al Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste, il giovane musicista ha appena chiuso una tournée nipponica al centro di un progetto unico. A Osaka, nelle scorse settimane, infatti, Groppello ha suonato al Padiglione Italia in uno spettacolo che intreccia musica dal vivo e marionette ottocentesche realizzate a mano. Protagonisti i leggendari “Piccoli di Podrecca”, che nel 2024 festeggiano 110 anni: marionette a filo ideate dal cividalese Vittorio Podrecca per un teatro di figura che fa della musica il suo motore drammaturgico. La Regione Friuli Venezia Giulia, protagonista all’Expo 2025 di Osaka, ha presentato
al pubblico giapponese una versione speciale dello storico allestimento, con la collaborazione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “Il Rossetti”. In scena un trio di violino, violoncello e pianoforte, con Groppello alla tastiera, nato grazie a una borsa di studio della Fondazione Luigi Bon di Udine. Le loro melodie hanno dato vita ai personaggi di legno e stoffa, mentre una soprano incarnava la capricciosa diva dell’opera, la cantante Sinforosa Strangoloni, impegnata in un irresistibile duetto con il pianista Piccolovsky: un gioco di rimandi tra gesto musicale e gesto teatrale che ha conquistato gli spettatori. Lo spettacolo ha registrato ottimi riscontri e potrebbe non restare un episodio isolato: si lavora a un ritorno a Tokoshima il prossimo anno, in un dialogo tra marionettisti e musicisti giapponesi e italiani destinato a proseguire poi nel nostro Paese. Per Groppello, un ulteriore tassello in un curriculum già fitto e un
trampolino verso nuovi palcoscenici, dove tradizione e talento si incontrano. “L’Expo di Osaka - ci dice Mattia - è stata un’ottima occasione per poter esprimere la passione per la musica che mi accompagna fin da quando ero un bambino. Ringrazio il padiglione Italia e la regione Friuli Venezia Giulia, in particolar modo il teatro Rossetti di Trieste per questa meravigliosa esperienza e i miei compagni musicisti per aver collaborato con me, cercando di fare al meglio ciò che più amiamo, fare musica”. Riccardo Musacco
Campello Motors svela nella sua sede la nuova Jeep Compass
Tra tradizione e innovazione, la nuova Jeep Compass è andata in scena con una spettacolare presentazione nella sede mestrina di Campello Motors, svelata davanti a un pubblico numeroso. Presente all’evento anche Novella Varzi, alla guida del mercato Jeep Italia, che ha ricordato la doppia anima del marchio: americano per nascita, profondamente italiano per visione industriale. Dopo il caso Avenger, disegnata a Torino e incoronata Car of the Year, anche la nuova Compass nasce al Centro Stile di Torino e sarà prodotta a Melfi: una scelta che valorizza una filiera da oltre 5.000 addetti e una cura del dettaglio tutta italiana. Per Campello Motors la serata è anche l’occasione per ribadire il radicamento sul territorio: sei sedi operative tra Mestre (due), Mirano, Padova, Vigonza e Monselice, 14 marchi rappresentati e un’estensione nel mondo delle due ruote. Un modello d’impresa che, sottolineano dall’azienda, punta su serietà, affidabilità e solidità, ingredienti che fanno da cornice al debutto di un modello definito “inizio di un nuovo capitolo”, non un semplice restyling. La nuova Compass riprende un linguaggio stilistico più pulito, in continuità con Avenger, e lo traduce in proporzioni più razionali: più spazio a bordo, finiture curate, assistenza alla guida di ultima generazione. In gamma, già ordinabili in anteprima, il Mild Hybrid da 145 CV e la versione Full Electric con autonomia dichiarata fino a 500 km; sono in arrivo il plug-in e il ritorno della trazione integrale, da sempre fiore all’occhiello del marchio. “Sul fronte mercato - spiega Luca Dal Mas, responsabile commerciale della sede Campello Motors di Mestre Terraglio - il posizionamento annunciato “da 39.900 euro” apre la porta a un pubblico più ampio: dal nucleo familiare al cliente giovane, con l’aspirazione a diventare prima e unica auto di casa. I primi esemplari sono attesi tra novembre e l’inizio del nuovo anno, ma gli ordini non mancano già in questa fase di preview”. In uno scenario competitivo reso più duro dall’avanzata dei marchi cinesi, Compass sceglie la via dell’identità: un SUV che unisce tradizione e innovazione, prestazioni e sostenibilità, con radici italiane e ambizione globale.
Mattia Groppello
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La città riabbraccia le spoglie del soldato Vittorio Rigo, internato in Germania
Dopo oltre otto decenni, Vittorio Rigo, giovane contadino e bersagliere salese morto in prigionia nel 1944, ha ritrovato la pace nella sua terra. A Campocroce, tra il silenzio e la commozione, la comunità lo ha accolto come un figlio tornato da un lungo viaggio
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ttantun anni dopo, il ritorno a casa del soldato salese Vittorio Rigo: a Campocroce l’ultimo saluto con tutti gli onori. Il silenzio del cimitero di Campocroce di Mirano ha accolto, nelle scorse settimane, il ritorno di un giovane che la guerra aveva strappato alla sua terra e alla sua famiglia: Vittorio Rigo, internato militare italiano, morto a soli vent’anni in un lager tedesco per stenti e malattia. Le esequie con gli onori militari hanno chiuso una ferita rimasta aperta per generazioni, riportando a casa i resti di un ragazzo che scelse la coerenza alla sopravvivenza. A riannodare i fili della sua storia è stato Carlo Cacco, presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci di Mirano.
Vittorio era nato a Santa Maria di Sala il 2 aprile 1924. Cresciuto in una grande famiglia, nel 1938 si trasferì a Campocroce. Contadino, fu chiamato alle armi il 25 maggio 1943 e arruolato nei Bersaglieri. L’armistizio dell’8 settembre lo sorprese al Nord. Il giorno dopo venne catturato a Verona dall’esercito tedesco e deportato a Lamsdorf, allora Germania, oggi Polonia. Come migliaia di internati militari italiani rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana, lo Stato fantoccio guidato da Musso-
lini. Scrisse ai genitori parole di coraggio, ma la tubercolosi e la fame lo piegarono: morì il 31 luglio 1944. Nel 2024, dal sito dell’ex campo, sono emersi i resti di sessanta caduti italiani, tra cui anche i suoi. La sepoltura è stata accompagnata da una messa solenne, alla presenza dei familiari e dei sindaci di Mirano e Santa Maria di Sala. “Non è stata solo una sepoltura, ma un gesto di memoria, un richiamo profondo al valore della pace e della dignità umana”, ha dichiarato il sindaco salese Alessandro Arpi. “Questa commemorazione ricorda quanto sia costato ai nostri nonni e bisnonni, alle nostre nonne e bisnonne, il cammino verso la libertà. Bentornato in patria, Vittorio”. Un momento condiviso da
tutta la comunità, maggioranza e opposizione insieme. Il consigliere comunale salese di Forza Italia, Gianpietro Spolladore, ha scritto: “Ottantun anni dopo, Vittorio è finalmente tornato a casa, accolto dall’affetto dei familiari, della comunità di Campocroce e di chi ha voluto rendere omaggio al suo sacrificio. Scelse di non collaborare con il regime nazifascista, pagando con la vita quella scelta di libertà e coerenza”. E ancora: “Anagraficamente Vittorio avrebbe potuto essere mio nonno, ma avendo vissuto solo vent’anni avrebbe potuto essere mio figlio”. A quella generazione, e a Vittorio, il paese ha espresso quindi un silenzioso e riconoscente grazie.
Riccardo Musacco
Nasce la sezione locale dell’Associazione Carabinieri
Nelle scorse settimane, in Giunta comunale a Santa Maria di Sala, è stato presentato il 136esimo Gruppo di Volontariato dell’Associazione Nazionale Carabinieri, sezione locale. Davanti al sindaco Alessandro Arpi, il presidente Cosimo Piccione ha illustrato la nuova realtà, formalmente costituita il 14 luglio 2025, alla presenza del delegato regionale per il Volontariato di Protezione Civile, Antonello Lorenzon. Voluto dalla presidenza della sezione Anc, il gruppo conta oggi 25 volontari e un direttivo formato, oltre che da Piccione, dal vicepresidente Ivo Martignon e dai consiglieri Marino Callegaro, Roberto Vecchiato, Silvano Ruffato e Fortunato Benfatto. Una struttura apolitica e senza fini di lucro, nata per rispondere a bisogni civili, so-
ciali e culturali, promuovendo il bene comune e l’aiuto reciproco. Il programma operativo prevede incontri formativi, attività di sostegno alle famiglie e ai giovani, progetti in collaborazione con le istituzioni locali e il monitoraggio del territorio in occasione di eventi pubblici e manifestazioni: appuntamenti sportivi, sagre paesane, cerimonie religiose. In caso di calamità o criticità, i volontari assicureranno osservazione, primo supporto e segnalazione all’Arma dei Carabinieri in servizio e alle autorità competenti, in stretto raccordo con la Protezione Civile presente sul territorio. Per Santa Maria di Sala, l’Anc e il nuovo Gruppo Odv rappresentano un presidio di prossimità che sostiene l’amministrazione e rafforza il tes-
suto sociale, rendendolo più attento, partecipe e consapevole. È un investimento in sicurezza condivisa e cittadinanza attiva, dove la presenza sul territorio si traduce in relazioni quotidiane e responsabilità diffusa. “Il volontariato è un atto di altruismo che dona tempo e talento alla comunità”, ricorda Piccione. Una frase-manifesto che indica la rotta: mettere competenze a disposizione, fare squadra e costruire, insieme, una comunità più unita e sicura. (r.m.)
Maria di Sala
L’incontro. Il sindaco: “Abbiamo messo sul piatto 40mila euro che si sommano ai 29mila del Consorzio”
Il Comune accelera sulla sicurezza idraulica
Nelle scorse settimane Santa Maria di Sala ha rimesso l’acqua al centro dell’agenda. In municipio infatti si è tenuto il secondo incontro del tavolo tecnico con il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, un passaggio che l’amministrazione ha voluto considerare prioritario: non una riunione simbolica, ma il luogo in cui trasformare segnalazioni e criticità in un calendario operativo di lavori. Il primo blocco di interventi riguarda gli scavi dei fossi. La pulizia e la risagomatura delle canalette scolmanti sono la base di un sistema di drenaggio che deve tornare a funzionare con efficienza, specie dopo i recenti eventi meteo che hanno messo in stress il reticolo idraulico locale. Per queste attività il Comune ha già impegnato oltre 29.000 euro, avviando una programmazione che punta a prevenire anziché inseguire l’emergenza. In parallelo si è svolta una Conferenza dei Servizi dedicata alla manutenzione straordinaria di caditoie e tombini. È un capitolo spesso invisibile, ma decisivo: grate intasate e condotte parzialmente ostruite sono tra le prime cause di allagamenti urbani. Da qui la scelta di accompagnare le decisioni con una serie di analisi per individuare dove e come intervenire nelle aree più critiche, così da concentrare uomini e mezzi dove servono davvero e con la giusta priorità. “È stato molto interessante – spiega il sindaco Alessandro Arpi – perché abbiamo avuto l’opportunità di formulare una serie di controdeduzioni e, comunque, di investire nel miglioramento dell’assetto idrico del nostro territorio salese. Bene anche il rispolvero della convenzione e subito cominceremo a scavare i fossi. Come amministrazione abbiamo abbinato altri 40.000 euro per le pulizie straordinarie e le tombinature, così da riportare a regime quanto più possibile lavori che da tempo non si facevano”.
Il quadro, dunque, è quello di un impegno economico che sfiora i 69.000 euro tra scavi, pulizie e sistemazioni puntuali. Ma soprattutto è l’impostazione a segnare un cambio di passo: l’alleanza operativa con il Consorzio, il ritorno a una manutenzione caden-
zata, la definizione di una mappa delle priorità, con cantieri che verranno aperti in progressione, partendo dai punti più sensibili. In un contesto climatico che moltiplica gli episodi di piogge intense in poche ore, la prevenzione è la migliore assicurazione per il territorio. Fossi liberati, caditoie efficienti e tombinature in ordine sono la condizione per ridurre i tempi di smaltimento delle acque e limitare i disagi a residenti e attività economiche. La sfida non si esaurisce in un sopralluogo o in un cantiere: richiede continuità, controllo, responsabilità condivisa. Da Palazzo
municipale filtra la volontà di proseguire su questa linea, mettendo a sistema le risorse e consolidando la collaborazione con gli attori tecnici. L’obiettivo è chiaro: riportare
l’assetto idrico di Santa Maria di Sala a standard affidabili e duraturi, perché la sicurezza non sia un evento, ma una prassi.
Riccardo Musacco
Soluzioni condivise per la viabilità stradale
Santa Maria di Sala mette la sicurezza stradale in cima all’agenda. Nelle scorse settimane l’amministrazione comunale ha incontrato i vertici di Veneto Strade per fare il punto sui tre nodi più critici della viabilità, teatro di incidenti gravi e, purtroppo, anche mortali. Al tavolo, oltre al sindaco Alessandro Arpi e al vice Daniel Basso, anche la sindaca Sarah Gaiani di Villanova di Camposampiero. “Con Gaiani – spiega Basso – abbiamo discusso della pericolosità dell’incrocio di via Cognaro dove qualche settimana fa ha perso la vita il piccolo Vladyslav”. Su quel punto è stata avviata un’analisi dei flussi per individuare la misura più efficace e rapida: attraversamenti più sicuri verso le fermate
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Per il rifacimento dei vostri divani abbiamo predisposto il divano di cortesia per il tempo della lavorazione
Ascoltaci in tutto il Veneto in
dell’autobus, nuova segnaletica e un possibile riassetto dell’intersezione. “Abbiamo dato il via a un’analisi del traffico per via Cognaro – aggiunge il sindaco –per capire quale può essere la soluzione più percorribile, più veloce e anche finanziariamente sostenibile, salvaguardando i pedoni e migliorando l’assetto viario”. Il confronto ha toccato anche il tratto tra il Centro Nico e il centro di Caselle, altro corridoio ad alta incidentalità, su cui i tecnici stanno valutando interventi di moderazione della velocità e maggiore evidenza degli attraversamenti. Capitolo Stigliano, incrocio tra via Noalese e via Rugoletto: qui si parte subito. Accordo fatto per mettere in risalto l’intersezione con pannelli luminosi e semafori lampeggianti. “Già da subito arriveranno quattro cartelli stradali luminosi, verticali, per far rallentare i conducenti e sensibilizzare alle intersezioni sia venendo da Sala che da Noale”, annuncia Arpi. Veneto Strade investirà circa 30mila euro, con lavori “a stretto giro, entro fine anno”, in attesa di una futura modifica strutturale dell’incrocio che lo renda definitivamente sicuro. (r.m.)
S.
Protezione Civile in azione: due giorni di esercitazioni nel Miranese
S ette gruppi comunali, 120 volontari impegnati e oltre trenta mezzi operativi. Sono i numeri dell’esercitazione che ha coinvolto, il 27 e 28 settembre, l’intero Distretto del Miranese della Protezione Civile. Due giornate di simulazioni, addestramenti e momenti di formazione per rafforzare la capacità di risposta dei volontari, chiamati spesso a intervenire in situazioni critiche come quelle degli allagamenti.
Il Distretto del Miranese riunisce i gruppi di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea, tutti partecipanti all’iniziativa congiunta. Quest’anno il punto nevralgico dell’esercitazione è stato nel Comune di Scorzè, in Piazza Donatori di Sangue, dove è stato allestito il campo base. Qui, nella mattinata di sabato, si sono ritrovati tutti i volontari per la formazione delle squadre operative, poi distribuite sui vari scenari di emergenza simulati. Gli organizzatori hanno spiegato che le squadre sono state composte da membri appartenenti a gruppi diversi, in modo da favorire la conoscenza reciproca e lo scambio di competenze. Nonostante la pioggia,
gli interventi sono partiti regolarmente, concentrandosi sui principali rischi del territorio, in particolare quelli di tipo idraulico. Le simulazioni hanno previsto un’ampia gamma di attività: taglio alberi a Noale, monitoraggio argini a Mirano, utilizzo di idrovore a Scorzè e Martellago, pompe idrauliche in azione a Salzano, mentre al campo base i volontari si sono esercitati nel montaggio e smontaggio delle tende pneumatiche. Nel corso della mattinata si è svolto anche un modulo formativo dedicato a Gps, cartografia e topografia, organizzato in collaborazione con tre gruppi cinofili della provincia di Venezia. Le squadre sono poi rientrate al campo base, dove erano state predisposte le tende per la notte, la sala radio, la segreteria operativa e la cucina da campo. Dopo la cena, per chi ha deciso di trattenersi anche durante la notte, è stato proposto un corso di primo soccorso a cura della Croce Gialla di Spinea.
“È importante formare i volontari, addestrarli alle varie procedure di emergenza, ed è importante farlo tutti assieme, per uniformare le unità operative e sperimentare le attrezzature
dei vari gruppi – ha detto Paolo Michieletto, coordinatore del Distretto – Ringrazio il Comune di Scorzè che ha messo a disposizione gli spazi, tutte le amministrazioni del Distretto, che hanno contribuito anche finanziariamente, senza il loro contributo sarebbe stato impossibile”.
Domenica, sono proseguite le esercitazioni con nuovi scenari d’emergenza fino all’ora di pranzo, seguiti dai saluti conclusivi dalle operazioni di smontaggio del campo, a chiusura di due giornate intense che hanno confermato lo spirito di collaborazione e la professionalità dei volontari del Miranese.
Davide Grosoli
Cattedre vuote nel miranese, l’appello della Cisl
Inizio scuola - come purtroppo appare ormai consuetudine - per i Miranese, con cattedre vuote e richieste che superano il numero di docenti disponibili. Accanto ai numeri delle nomine a tempo indeterminato, che in effetti sono in crescita, si devono infatti considerare anche i posti che ogni anno vengono messi a supplenza, circa il 20% del totale e che in parte risultano non coperti. “Anche quest’anno - spiega Sandra Biolo, della Cisl Scuola Veneto - quei posti sono legati ai due settori in grossa difficoltà della scuola: le elementari e il sostegno, posti che per ora non sono coperti e che verranno chiamati dalle graduatorie. Se sul fronte delle nomine a tempo indeterminato ci sono sicuramente risultati positivi, dai conti mancano tutti quelli che un tempo chiamavamo supplenti annuali. Oltre a tutti i trasferimenti e le rinunce”. La carenza di insegnanti alla scuola primaria mette a rischio molte attività, a partire dal tempo pieno. Nel Miranese sono sei le scuole nelle quali si è deciso di ritardare l’inizio delle attività pomeridiane. Caso limite alla Furlan di Spinea, dove a inizio anno mancavano ben 10 maestri e 14 insegnanti di sostegno. E proprio la carenza di insegnanti di sostegno sta per diventare il problema principale, dato che dai dati dell’anno passato le richieste di docenti di sostegno si aggirava intorno alle 8.000 unità in tutta la provincia di Venezia. “Si continua nella direzione sbagliata, precarizzando ciò che invece dovrebbe essere reso continuativo - prosegue Biolo - mentre per i ragazzini con disabilità il punto di riferimento dell’insegnante è fondamentale. Se non aumentiamo i posti a disposizione per le abilitazioni questo dato è destinato a salire ancora e a diventare un vero problema sia per le scuole che per le famiglie coinvolte”. (m.t.)
Convenzione
La città si affida alla polizia di Venezia
S pinea approva la convenzione con Venezia per la Polizia Locale. Il Consiglio Comunale di Spinea ha approvato lo schema di convenzione con il Comune di Venezia per la gestione associata dei servizi di Polizia Locale e sicurezza urbana, con decorrenza dal 1° gennaio 2026 e durata quinquennale fino al 31 dicembre 2030, rinnovabile dai rispettivi organi competenti. La decisione segue l’uscita del Comune di Spinea dall’Unione dei Comuni del Miranese (dal 1° gennaio 2026), che comporterà il ritorno delle funzioni di Polizia Locale e Protezione Civile tra le competenze comuna-
li, incluse dotazioni e personale trasferiti nel 2015. Il sindaco Franco Bevilacqua ha riferito: “All’unanimità la giunta dell’Unione ha votato una delibera con i criteri di trasferimento del personale della polizia locale dall’Unione al Comune di Spinea. Verranno privilegiati gli ex dipendenti in forza al comune di Spinea prima dell’unione, i dipendenti assunti in sostituzione di personale che ha lasciato l’ente e volontari, aventi i requisiti”. In tutto si parla di 12 unità, di cui 9 operativi e 1 amministrativo, che costituiranno il nucleo centrale del nuovo corpo di polizia locale del Comune di Spi-
nea. I restanti 2 verranno assunti tramite concorso direttamente dall’ente. “Nel frattempo abbiamo avviato le procedure d’acquisto di alcuni automezzi da aggiungere a quelli che ci verranno consegnati dall’Unione e le attrezzature per la sede. Stiamo anche avviando un programma manutentivo degli impianti di videosorveglianza, che sono stati trascurati da anni. Allo stato attuale funziona meno del 20% degli apparati, che sono importantissimi per il controllo del territorio. Resta da definire il quadro economico relativo all’uscita dall’Unione, in questo confidiamo nel buon senso di tutti i
Via al cantiere per la nuova rotatoria sulla SP 81
È stato finalmente avviato il cantiere per la realizzazione della nuova rotatoria sulla SP 81 all’incrocio con le vie Crea e Fornase nel Comune di Spinea. Dopo i primi tracciamenti dei sottoservizi e il picchettamento delle aree private interessate dai lavori eseguiti a fine settembre, l’impresa ha avviato gli scavi sulle proprietà private. “La rotatoria, co-finanziata da Città Metropolitana e dal Comune di Spinea per un importo complessivo di euro 780.000, risponde a un’esigenza del territorio legata alle criticità sia in termini di sicurezza sia di traffico sulla Strada Provinciale, resa
ancor più congestionata dalla presenza di uno degli ultimi semafori rimasti sul territorio comunale di Spinea” – afferma l’assessora ai Lavori pubblici Sonia Martignon. “I rami della rotatoria verranno realizzati con l’allargamento della carreggiata per favorire l’inserimento delle auto e una maggiore separazione dei flussi in ingresso e uscita dall’anello rotatorio, con la realizzazione di aiuole spartitraffico. L’opera prevede la realizzazione di un percorso ciclopedonale che collegherà via Fornase con via Crea tramite un attraversamento posto in prossimità dell’innesto in rota-
sindaci, per una soluzione politica che soddisfi l’Unione e il Comune di Spinea. Situazioni conflittuali non fanno mai bene a nessuno”. Il vicesindaco Emanuele Ditadi ha aggiunto: “Con la Convenzione rafforzeremo il servizio con il Comune di Venezia, che è dotato di strumentazione e di mezzi
toria, reso più sicuro dalla zona di sosta all’interno dell’aiuola spartitraffico”. L’impresa esecutrice sarà TECHASFALTI Srl con sede a Fontaniva (PD); la direzione lavori e il coordinamento sicurezza sono stati affidati all’ing. Antonio Martini dello Studio Martini Ingegneria di Mogliano Veneto (TV). “Nei mesi scorsi ci sono stati parecchi incontri con Città Metropolitana e con i privati per risolvere le criticità dell’iter burocratico” – ricorda il sindaco Franco Bevilacqua. “È possibile che nelle prossime settimane vi sia qualche disagio legato alla presenza del cantiere; chiedia-
Il progetto Recreate trasforma i rifiuti in arredi urbani
È stato finalmente avviato il cantiere per Si è ufficialmente concluso il progetto Recreate, co-finanziato dal Programma Interreg VI-A Italia–Slovenia, che ha visto tra i partner il Comune di Spinea. Il termine è stata l’inaugurazione degli arredi urbani posizionati nelle scuole Nievo e Anna Frank: nuovi cestini per i rifiuti, realizzati grazie al riciclo dei materiali raccolti in città per un’iniziativa che rappre-
senta un esempio concreto e innovativo di economia circolare applicata al territorio. Grazie alla collaborazione con Veritas Spa, per la prima volta in Italia è stato possibile raccogliere e avviare a riciclo i rifiuti compositi fibro-rinforzati (CFR), materiali difficili da trattare. La sperimentazione ha visto il coinvolgimento diretto della cittadinanza: nei mesi scorsi i cittadini di Spinea hanno infatti conferito 669 kg di
all’avanguardia e di personale adeguato. I benefici che otterremo sono: centrale operativa H24; sistema di videosorveglianza H24; formazione del personale; gestione amministrativa delle violazioni del Codice della Strada; vigilanza e supporto per le manifestazioni; servizi congiunti con l’unità cinofila per la prevenzione del consumo di sostanze stupefacenti; servizio di pulizia e di ripristino stradale post-incidente”. Il tutto avrà una durata di cinque anni e non andrà a gravare in alcun modo sulle casse del Comune di Spinea.
mo ai cittadini un po’ di pazienza nella consapevolezza che a fine lavori anche questo snodo viario sarà reso più sicuro e maggiormente fruibile da parte di tutti”. Per consentire l’esecuzione dei lavori in sicurezza, Città Metropolitana ha disposto una modifica temporanea alla viabilità lungo la SP 81 “Spinea – Marghera”, nel tratto compreso tra il km 2+600 e il km 2+700 fino a mercoledì 10 dicembre. (m.t.)
rifiuti, di cui 180 kg di CFR — tra caschi da moto e da bici, piatti doccia, racchette da tennis, sci, bob e altri oggetti — avviati a un processo innovativo di recupero. Il materiale raccolto è stato quindi trasformato in nuovi cestini per i rifiuti destinati alle aree pubbliche, restituendo così alla comunità risorse che, diversamente, sarebbero finite in discarica. “Il progetto Recreate del programma Interreg Italia–
Slovenia rappresenta per il Comune di Spinea una possibilità di approfondimento di natura sperimentale nel campo della raccolta di rifiuti e soprattutto nel campo dell’economia circolare. Con questo progetto è stata tracciata una linea primaria di quello che è possibile fare per realizzare l’economia circolare nell’ambito degli enti pubblici” ha dichiarato il Sindaco Franco Bevilacqua. (m.t.)
Massimo Tonizzo
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Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza
In cambio del via libera Stefani, infatti, Fratelli d’Italia otterrà la maggioranza degli assessorati di peso, le poltrone più importanti delle Aziende regionali e la possibilità di indicare i candidati sindaci per le elezioni di Venezia del 2026 e di Padova del 2027. Forza Italia, dal canto suo, avrebbe “portato a casa” un paio di assessorati dei quali uno molto importante, e qui Flavio Tosi continua a proporsi per tornare a quello alla Sanità, e, con ogni probabilità, la scelta del candidato sindaco di Verona (2027). Ovviamente non sapremo mai, fino alla prova dei fatti, se questo accordo sia esattamente così
I candidati/1. Centrosinistra compatto
dettagliato o se sia qualcosa che ci assomiglia molto: quello che è certo è che per “trovare” la quadra gli alleati hanno dovuto mettere sul piatto tutto. Come se non bastasse pare che la Lega avrebbe aperto alla possibilità di cedere la Regione Lombardia (al voto nel 2028) a Fratelli d’Italia e si sia detta disposta a sostenere in parlamento la riforma della legge elettorale, che porta a un antipasto di premierato forte, che vuole Giorgia Meloni. Dall’altra parte la squadra a sostegno del principale competitor, Giovanni Manildo, continua a crescere. L’avvocato trevigiano, un passato da scout e da sindaco,
Manildo a metà campagna: già 200 incontri tra idee e ascolto
Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra, compatta come non succedeva da tempo, traccia un primo bilancio a metà campagna elettorale, celebrando il lavoro di ascolto e confronto portato avanti in questi primi due mesi. Con oltre 200 incontri già realizzati in tutto il territorio veneto e migliaia di persone coinvolte, Manildo si dice soddisfatto del percorso intrapreso, sottolineando come il suo approccio sia stato tutto centrato sull’ascolto attivo e sul coinvolgimento diretto dei cittadini e delle realtà locali.
“Non abbiamo avuto il tempo di fermarci a passerelle, ma abbiamo voluto ascoltare, confrontarci e raccogliere le proposte e le necessità delle persone che vivono il nostro territorio ogni giorno. È questo il metodo con cui vogliamo costruire il futuro del Veneto: partendo dai problemi reali, dalle esigenze concrete delle persone”, aggiunge Manildo, ribadendo il suo impegno a promuovere una partecipazione attiva e inclusiva nella gestione della Regione.
Il candidato del centrosinistra mette in evidenza le principali tematiche affrontate finora: dalla sanità pubblica, che dovrà essere “una priorità della Regione”, con l’implementazione delle case di comunità e un maggior numero di medici, alla necessità di rispondere alle problematiche giovanili, soprattutto quelle legate all’emigrazione forzata dei ragazzi veneti a causa di mancanza di opportunità. Secondo Manildo, il vero problema del Veneto è la difficoltà di attrarre e trattenere talenti e imprese, e la soluzione
passa attraverso un governo partecipato, che metta al centro della propria agenda le esigenze dei cittadini, senza inseguire gli interessi di parte. “Il Veneto deve tornare ad essere una terra che sa attrarre persone, talenti e opportunità. Solo con la partecipazione e l’inclusione riusciremo a costruire un futuro che dia risposte concrete alle esigenze di tutti”, afferma, lanciando un appello a tutti i veneti per unirsi al suo progetto di cambiamento.
L’appello alla partecipazione si fa ancora più forte mentre la campagna entra nel vivo. Manildo chiede ai cittadini veneti di non limitarsi ad ascoltare, ma di essere protagonisti del cambiamento. “Il Veneto è una comunità che deve crescere insieme”, conclude, sottolineando che il suo progetto è costruito per chi vuole un futuro migliore per la regione.
ha incassato il sostegno di Rifondazione Comunista, che in prima istanza sembrava volersi candidare contro, e di Azione, Italia Viva, +Europa e Partito Socialista che correranno insieme in una lista che si chiamerà “Uniti per Manildo”. Con questi due nuovi ingressi, Manildo potrà contare su di una squadra composta da sette liste per compiere un’impresa certamente molto difficile, ma che difficilmente non avrà l’esisto scontato di cinque anni fa. Sugli altri candidati bisognerà capire se supereranno lo scoglio della raccolta delle firme entro i tempi stabiliti, ovvero l’ultima settimana di ottobre.
I candidati/2. 32 anni, parlamentare della Lega
Il centrodestra ha scelto, il candidato è Alberto Stefani
Già da più di un mese Alberto Stefani, enfat prodige della Lega, aveva iniziato a girare il Veneto quasi quotidianamente e la voce che lo voleva come candidato alla presidenza della Regione si è fatta via via più insistente. L’ufficialità è arrivata il 7 ottobre scorso, con l’annuncio dell’intesa nel centrodestra nel complicato scacchiere politico nazionale. Stefani, 32 anni, si candida perciò a diventare il più giovane presidente di Regione. Padovano di Borgoricco, ci sui è stato sindaco a 26 anni, dopo essere entrato il Parlamento a 25, Stefani è laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti e tuttora prosegue l’attività di ricerca. Nel 2022 è stato confermato parlamentare e nel 2023 è stato eletto segretario regionale della Liga Veneta.
“Ringrazio la coalizione di centrodestra per il sostegno, ora avanti verso il traguardo - ha dichiarato -. La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l’ottimo lavoro di Luca Zaia. Il nostro impegno è chiaro: metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone - spiega Stefani - Accetto questo confronto forte di un’eredità solida. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia. A partire dal disagio giovanile, dall’invecchiamento della popolazione, dalla crisi economica internazionale, sino alla difesa dell’ambiente e del lavoro. Trascorrerò la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie dei nostri Comuni, cercando di stringere la mano a quanti più Veneti possibile Ascolterò tutti, compreso chi non la pensa come me”.
Stefani aggiunge: “Credo nel confronto leale fra idee, rifiuto lo scontro personale. In politica non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare”. Quindi uno sguardo al sociale: “Sarà il primo punto del nostro programma di governo. Il Veneto ha davanti a sé sfide nuove, quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del disagio giovanile, l’incremento delle patologie croniche e neurodegenerative. Per questo stanzieremo ancora più risorse in un comparto che sarà protagonista nell’attività amministrativa. Istituiremo anche un assessorato al Sociale, indipendente e con portafoglio. Abbiamo bisogno di un Veneto che si faccia comunità, che accompagni la persona e la famiglia, in continuità con quanto già fatto negli ultimi anni”.
Alberto Stefani
Giovanni Manildo
Fabio Bui guida i Popolari per il Veneto: “È tempo di un nuovo protagonismo”
F abio Bui, ex sindaco di Loreggia e già presidente della Provincia di Padova, 60 anni, scende in campo come candidato presidente della lista Popolari per il Veneto, pronta a presentarsi in autonomia alle prossime elezioni regionali. La formazione politica, che accoglie anche esponenti provenienti da movimenti autonomisti locali, punta a dare voce e rappresentanza a un territorio ricco di tradizioni civiche e culturali, spesso trascurato dalla politica nazionale.
I Popolari per il Veneto si ispirano a modelli di successo come
la CSU bavarese e la Südtiroler Volkspartei, proponendo un progetto che valorizzi le persone, le comunità locali e la responsabilità condivisa, distaccandosi dalle logiche dei partiti nazionali che, secondo Bui, hanno spesso sfruttato il Veneto senza difenderne gli interessi.
“Dopo anni di promesse disattese sull’autonomia – afferma Bui – il Veneto ha bisogno di un voto di fiducia per ritrovare la propria identità e forza. Non servono slogan, ma soluzioni concrete che mettano al centro
la sussidiarietà e il rafforzamento delle nostre comunità. Solo così potremo restituire al Veneto dignità e futuro. Il Veneto - sottolinea - deve diventare protagonista nelle scelte europee per i trasporti, l’economia e l’ambiente. Serve superare l’idea dei “paroni a casa nostra” e aprire finalmente la stagione dei protagonisti a casa nostra, dove il Veneto non debba più accontentarsi delle briciole ma sappia far sentire con forza la propria voce ai tavoli decisionali. Per questo diciamo con chiarezza: il Veneto al centro. Al centro dei nostri interes-
si, delle nostre scelte e della nostra visione politica”.
Questi i punti programmatici. Lavoro e imprese locali: sostegno ai giovani e all’artigianato, incentivi per chi investe e crea occupazione. Sanità pubblica: riduzione delle liste d’attesa, potenziamento dei servizi territoriali e più attenzione ad anziani e persone fragili. Sicurezza e legalità: contrasto alle baby-gang e presenza rafforzata delle forze dell’ordine nei quartieri più a rischio. Autonomia e protagonismo veneto: portare la voce del Veneto ai tavoli decisionali,
senza più subire le scelte calate da Roma. Formazione e giovani: un nuovo rapporto tra scuola, università e territorio per creare opportunità reali di futuro.
I candidati/4. Le altre voci del Veneto: autonomisti, dissidenti e “pescatori di pace” in corsa per la Regione
Da Re getta l’amo al centrodestra, Szumski e Damiano in campo
La corsa alla Presidenza della Regione vede in campo anche figure e movimenti che rappresentano istanze laterali, dissidenti o autonomiste, pronte a intercettare il voto di protesta e di opinione. Tra i contendenti più noti c’è Gianantonio Da Re, ex segretario regionale della Lega ed europarlamentare, espulso dal partito due anni fa. Oggi guida la Liga Veneta Repubblica e cerca un accordo con la coalizione di centrodestra, dopo l’ufficializzazione della candidatura di Stefani.
“Noi siamo del centrodestra,” ha dichiarato Da Re, “adesso vediamo se c’è la possibilità di fare ancora parte di questa maggioranza. Se ci ritiene una parte importante bene, altrimenti penseremo a qualcos’altro”. Il suo profilo, marcatamente
autonomista e identitario, che insiste sulla necessità per il Veneto di “valorizzare il proprio peso politico ed economico all’interno dell’Italia,” è la ragione principale del suo non ancora accordato ingresso nella coalizione.
Un altro nome in lizza è quello di Riccardo Szumski, medico ed ex sindaco di Santa Lucia di Piave. Szumski si candida con la lista “Resistere”, nata dall’aggregazione di associazioni, imprenditori e cittadini disillusi dalla politica tradizionale. Al centro del suo programma spicca il rilancio della sanità pubblica. Szumski è ricordato per le sue posizioni critiche durante la pandemia, che lo portarono a essere sospeso dall’Ulss e radiato dall’Ordine per le sue tesi sulle cure
domiciliari e i vaccini anti-Covid. L’obiettivo, spiega, è “dar voce a chi oggi è scontento, sfiduciato, disilluso dalla politica regionale”. La lista, che si dichiara apartitica, è sostenuta da vari movimenti e si prepara a presentare candidature in tutte le province, confidando in un riscontro positivo negli incontri pubblici.
Infine, si presenta Lorenzo Damiano con i “Pescatori di Pace –Ministri della Pace”, un movimento spirituale e politico che si propone come alternativa radicale. Damiano, noto per un suo drastico cambio di rotta sulle posizioni no-vax dopo essere stato contagiato gra-
vemente dal virus, sostiene la creazione di un “ministro della Pace” come figura istituzionale per i temi di riconciliazione e non violenza. La sua candidatura, proveniente da ambienti ultracattolici, aggiunge un elemento peculiare e non convenzionale al panorama elettorale veneto.
Fabio Bui
Gianantonio Da Re
Riccardo Szumski
Lorenzo Damiano
Vers0 le elezioni. Il referente Simone Contro: “Per noi il limite dei due mandati è colonna portante”
Movimento 5 Stelle: “Serve aria nuova in Regione, candidati scelti dalla base e non imposti dall’alto”
“N
oi i candidati li abbiamo espressi con il solito metodo partecipativo: nomi espressi dalla base e votati dagli iscritti online. L’esatto contrario di quanto visto negli ultimi mesi con un balletto indegno tutto romano, che ha partorito Alberto Stefani, un avanzo di segreteria, usato da Matteo Salvini in logica anti Zaia, che è il vero sconfitto di questa compagine del centrodestra tutta concentrata sulle careghe anzichè sulle urgenze del Veneto. Insomma, siamo il contrario della destra e ne siamo orgogliosi”. A dirlo Simone Contro, referente Veneto per il Movimento 5 stelle. Gli attivisti del soggetto politico rilanciato da Giuseppe Conte, hanno lavorato in questi mesi sul programma e sulla rosa di nominativi da esprimere.
“Siamo un movimento di partecipazione per definizione e il
metodo non conosce esclusioni - continua Contro - tanto che la nostra valida consigliera eletta per due volte di seguito, Erika Baldin, si fa di lato per continuare a fare politica per noi da altre posizioni. Per noi il limite dei due mandati è una colonna portante, mentre Zaia ha messo tutto a repentaglio pur di provare a fare il quarto”. Il dopo Zaia secondo il Movimento 5 stelle avrà il nome di Giovanni Manildo, sostenuto convintamente dal movimento. “Manildo ha già fatto il sindaco a Treviso, è un avvocato che non ha fatto della politica il proprio mestiere, a differenza del suo avversario Alberto Stefani, che è entrato in parlamento a 25 anni e non ha avuto manco il pudore di dimettersi visto che dovrà fare campagna elettorale o dividendosi tra Roma e il Veneto o, e sarebbe ancora peggio, scroccando lo stipendio da circa 10mila
euro netti al mese senza manco guadagnarselo. Non c’è da stupirsi se la commissione bicamerale da lui presieduta abbia sortito in tre anni solo chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere. Come il suo predecessore, sul federalismo fiscale e l’autonomia questa coppia ha portato a casa, come direbbe Josè Mourinho, zeru tituli. E’ ora di voltare pagina in fretta”.
Ed il primo provvedimento che gli eletti del Movimento 5 stelle depositeranno alla discussione del Consiglio Regionale rinnovato dalle elezioni del 23 e 24 novembre prossimo sarà l’istituzione di una commissione speciale sulla spending review degli ultimi dieci anni di governo veneto.
“Apriremo tutti i cassetti e faremo circolare un’aria nuova nelle stanze di palazzo Ferro Fini e palazzo Balbi - garantisce Simone Contro - il nostro modello di ge-
stione garantirà milioni di euro di risparmi sulla spesa corrente tagliando senza indugi gli sprechi.
Va passata al setaccio la convenzione dei project financing voluti ancora da Giancarlo Galan sugli ospedali e quella della Pedemontana fortemente imposta da Zaia. L’unico project al mondo in cui se guadagna, guadagna il privato, ma se perde, ripiana il buco il pubblico. Rivolteremo queste logiche dannose per il Veneto, per un Veneto a 5 stelle”.
L’iniziativa. Terza edizione di Modello Veneto TeSeO, finora coinvolti oltre 3 mila giovani
Teatro, scuola, occupazione, terza edizione al via: formazione, cultura e lavoro vanno a braccetto
Il presidente Giampiero Beltotto mette a disposizione il proprio mandato: “Lascio una realtà solida, con bilanci in equilibrio e una programmazione triennale condivisa”
Dalla scoperta della vocazione teatrale al debutto sul palcoscenico, il Modello Veneto TeSeO (Teatro Scuola e Occupazione) si conferma come un modello formativo unico in Italia. Con la firma del nuovo accordo di collaborazione tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), prende il via la terza edizione triennale 2025-2028 di un progetto che unisce formazione, cultura e lavoro.
Nato nel 2018, TeSeO ha formato oltre 3mila giovani e raggiunto un tasso di occupazione superiore al 70% tra gli ex allievi, ponendo il Tsv ai vertici nazionali per ricaduta occupazionale. Il percorso accompagna i partecipanti dai provini d’ammissione all’Accademia Te-
atrale Carlo Goldoni fino alle prime esperienze professionali, con residenze artistiche, produzioni e contratti di lavoro già durante il percorso accademico.
“Con TeSeO confermiamo una scommessa vinta: trasformare la passione per il teatro in una concreta opportunità professionale - dichiara Valeria Mantovan, assessore regionale al lavoro -. È il primo progetto in Italia che mette a sistema l’intero ciclo formativo dell’attore, unendo qualità artistica, occupabilità e crescita culturale”.
“Un Teatro Nazionale deve credere nei giovani non solo formandoli, ma portandoli in scena – aggiunge Giampiero Beltotto, presidente del Tsv -. Dal 2018 abbiamo trasformato le parole in fat-
ti, scritturando centinaia di giovani attori usciti dall’Accademia. La Regione Veneto è stata determinante: insieme stiamo costruendo una nuova generazione di interpreti per i teatri italiani”.
Dal 2018 il Modello TeSeO ha coinvolto 3.279 giovani, offrendo una formazione d’eccellenza tra il Teatro Goldoni di Venezia e il Teatro Verdi di Padova. Il progetto prevede anche programmi di mobilità Erasmus+ con prestigiose accademie europee e la Compagnia Giovani, che ha già coinvolto oltre 100 artisti in più di 20 produzioni. Il nuovo accordo 2025–2028 consolida la formazione con un percorso centrato sulla figura dell’attore-autore, capace di coniugare interpretazione, scrittura e creazione scenica. Sono previste tre aree di intervento principali: “Prima Prova”, per l’avvio professionale dei neodiplomati; “Compagnia Giovani”, per valorizzare i migliori talenti; e “MaturAzione”, per sostenere la creazione di com-
pagnie indipendenti. Sono inoltre introdotti due percorsi di specializzazione.
Durante la cerimonia al Teatro Verdi sono stati anche consegnati i diplomi ai nuovi attori dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni. “Con questa edizione del Premio abbiamo voluto offrire ai giovani un’opportunità di crescita umana e professionale - afferma Tomaso Carraro, Vice Chairman del Gruppo Carraro -. È un investimento nella cultura e nei territori, convinti del suo valore sociale e formativo”. Nel frattempo, durante la riunione del Consiglio Generale di fine settembre, Giampiero Beltot-
to ha comunicato la decisione di mettere a disposizione il proprio mandato, rendendosi disponibile a guidare la Fondazione in una fase di transizione fino all’estate 2026. “Considero concluso il ciclo di ricostruzione che ha portato il Teatro Stabile del Veneto a diventare Fondazione e a essere confermato per la seconda volta come Teatro Nazionale - ha dichiarato Beltotto -. Lascio una realtà solida, con bilanci in equilibrio e una programmazione triennale condivisa. È tempo di aprire un nuovo ciclo, libero e ambizioso, per il futuro del nostro teatro”.
Madeleine Palpella
Simone Contro, referente M5S in Veneto
L’iniziativa. Il nuovo festival con la direzione artistica di Matteo Strukul e Silvia Gorgi
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura capace di generare economia e identità
Vigonza ha ospitato la manifestazione che celebra la bellezza della nostra regione (e non solo): “Non è un concetto astratto ma una forza concreta”
L etteratura, arte e impresa. Tre mondi che spesso vengono raccontati separatamente, ma che nella storia italiana hanno sempre convissuto in un intreccio fertile, creativo e straordinario. Dalla genialità di Palladio alla visione di Canaletto, dal teatro di Goldoni all’audacia di Casanova, la cultura italiana ha saputo trasformare la bellezza in un motore di identità e sviluppo. È proprio a partire da questa consapevolezza che è nata L’IMPRESA DELLA BELLEZZA, una manifestazione ideata e diretta da Matteo Strukul e Silvia Gorgi, organizzata da Sugarpulp in collaborazione con il Comune di Vigonza. Ho fatto una chiacchierata con Matteo Strukul per farmi raccontare la genesi, i contenuti e le ambizioni di un evento che, già alla sua prima edizione, ha saputo imporsi come punto di riferimento nel dibattito culturale regionale
Matteo, come è nata l’idea de L’IMPRESA DELLA BELLEZZA e quale visione volevate portare avanti con questo progetto?
L’idea è nata dal desiderio di raccontare il legame profondo che unisce letteratura, arte e impresa al Made in Italy. Con Silvia Gorgi abbiamo immaginato un appuntamento che fosse al tempo stesso celebrazione e riflessione, capace di portare in scena autori, artisti e artigiani che rappresentano l’essenza stessa del nostro saper fare. Abbiamo scelto la Riviera del Brenta, a Vigonza, perché è un territorio che da sempre vive questa vocazione: qui il bello non è mai stato disgiunto dal lavoro, dalla manualità,
dall’ingegno. Volevamo che la manifestazione fosse un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro del nostro Paese, partendo proprio dalla consapevolezza che la bellezza non è un concetto astratto, ma una forza concreta, capace di generare economia, identità e condivisione sociale.
A proposito di “saper fare”, avete coinvolto figure molto diverse fra loro. Ce ne parli?
Abbiamo voluto dare voce a protagonisti che, ciascuno nel proprio ambito, incarnano questa idea di saper fare legato al bello. Red Canzian, ad esempio, ha condotto una riflessione sul suo percorso di artista, compositore e ambasciatore della canzone italiana nel mondo. Non solo musicista, ma anche imprenditore e produttore musicale, capace di trasformare l’esperienza artistica in impresa.
Poi c’è stato Fulvio Marino, che ha raccontato la sua storia di artigiano del pane, nata in una famiglia di mugnai. La sua è una testimonianza preziosa di come un mestiere antico possa diventare oggi non soltanto professione, ma anche narrazione, comunicazione, divulgazione attraverso la televisione.
Francesco Vidotto ci ha portato invece nel cuore della Natura e dell’Ambiente. Per lui non sono soltanto sfondi delle storie che scrive, ma vere e proprie condizioni di vita e grandi temi di riflessione.
Io stesso ho voluto sottolineare come l’arte e la bellezza italiane siano brand potenti del Made in Italy e come possano essere l’asse portante della nostra letteratura.
Infine, Alessia Gazzola ha raccontato le sue eroine, da Costanza a Miss Bee, e l’avventura delle serie tv tratte dai suoi romanzi. Ha parlato anche della comunità di lettrici e lettori che la segue con grande affetto. Come ha reagito il pubblico a questa proposta?
La risposta è stata straordinaria. Nei giorni di sabato 11 e domenica 12 ottobre il Teatro Quirino de Giorgio di Vigonza era gremito in ogni ordine di posti. È stata un’emozione fortissima vedere così tanta partecipazione e soprattutto percepire l’interesse autentico delle persone. Già dalla prima edizione la manifestazione si è confermata come un momento imprescindibile per l’intera Riviera del Brenta, una vera occasione di riflessione collettiva. Abbiamo dimostrato che il connubio fra letteratura, arte e impresa non è soltanto possibile, ma è anche capace di aprire prospettive nuove per il territorio e per il tessuto creativo che lo anima.
Nel tuo intervento hai citato figure come Canaletto, Tiepolo, Palladio, Goldoni e Casanova. Che cosa rappresentano per te?
Per me rappresentano la prova concreta che la bellezza, in Italia, è sempre stata un’impresa. Canaletto, ad esempio, fu scenografo prima ancora che pittore, e lo stesso Tiepolo. Palladio non era soltanto architetto,
ma anche lapicida e direttore di cantiere, un uomo capace di unire visione e concretezza. Goldoni, oltre a essere un geniale commediografo, fu anche impresario teatrale. Casanova, dal canto suo, riuscì a imporre il proprio nome come un vero e proprio brand ante litteram. Tutti loro hanno avuto la capacità di circondarsi di agenti, promotori, committenti e mecenati, costruendo attorno alla propria arte un vero e proprio sistema imprenditoriale. È questa, a mio avviso, l’essenza dell’impresa della bellezza. Quindi la bellezza è anche una strategia di comunicazione?
Assolutamente sì. L’IMPRESA DELLA BELLEZZA non vuole essere solo un festival, ma anche un pensatoio. È un laboratorio di idee per costruire nuove strategie di racconto e di comunicazione. Vogliamo riflettere su come la sinergia fra bellezza, cultura, arte e impresa possa diventare uno strumento narrativo-attrattivo. Spesso questo tipo di riflessione manca fra operatori e stakeholder. Eppure credo che proprio qui ci sia una delle chiavi per dare al territorio una nuova consapevolezza, per pensare allo sviluppo e alla condivisione sociale in modo diverso, più profondo e più autentico. Da questo punto di vista devo sottolineare come l’amministrazione comunale di Vigonza non solo ci ha dato piena fiducia, ma ci ha sup-
portato in pieno affinché tutto fosse perfetto.
In che modo pensi che questa manifestazione possa incidere sul futuro della Riviera del Brenta e del Veneto in generale?
La Riviera del Brenta è un luogo che ha sempre vissuto di intrecci fra arte, impresa e bellezza. Pensiamo alle ville venete, simboli straordinari di un’epoca in cui architettura, mecenatismo e manifattura si alimentavano a vicenda. Oggi credo che ci sia bisogno di riscoprire quello spirito, di riportarlo al centro del dibattito pubblico. Con L’Impresa della Bellezza vogliamo mostrare come il territorio possa tornare a essere laboratorio di innovazione culturale e imprenditoriale. Vogliamo stimolare nuove sinergie, nuove opportunità di collaborazione fra chi produce arte, chi la racconta e chi investe nel futuro.
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.
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La crescita. Un ecosistema virtuoso che accompagna gli imprenditori verso nuove sfide
L’affiliazione al marchio dell’Abete si conferma motore di crescita per l’azienda, che oggi conta oltre
DCon l’Accademia Affiliati Despar Nord investe sugli imprenditori locali
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ne per gli imprenditori come leva strategica di sviluppo e sostegno al territorio. La rete di imprenditori affiliati al marchio dell’Abete rappresenta una parte importante del tessuto aziendale: un patrimonio imprenditoriale diffuso in tutte le regioni in cui è presente Despar Nord, che esprime ogni giorno i valori del marchio all’interno di punti vendita gestiti con passione, competenza e spirito imprenditoriale. Attualmente sono più di 300 i negozi affiliati che compongono la rete di Despar Nord gestiti direttamente dagli imprenditori sui territori. Per l’azienda sostenere l’affiliazione significa perciò andare oltre il semplice rapporto commerciale, creando un ecosistema virtuoso in cui ogni affiliato possa crescere, evolversi e affrontare le sfide del mercato con strumenti solidi e visione strategica. È per questo che dal 2022 Despar Nord propone l’Accademia Affiliati, un percorso formativo dedicato ai titolari e responsabili dei punti vendita in franchising, concepito per raf-
forzare le competenze manageriali e far emergere un nuovo modello di imprenditore: non solo operativo, ma capace di gestire con leadership e lungimiranza il punto vendita. l percorso è pensato come un viaggio formativo su misura, che alterna momenti teorici, sperimentazioni sul campo, visite in punti vendita italiani ed europei e approfondimenti individuali. Un cammino annuale strutturato in cicli continui di apprendimento, in cui ogni tematica viene affrontata da diverse angolazioni: dalla gestione strategica alla marginalità, dalla leadership alla pianificazione delle attività commerciali. gni edizione coinvolge decine di partecipanti in un’esperienza ad alto impatto: grazie al supporto di tutor, referenti e capi area, gli imprenditori sono accompagnati passo dopo passo, fino al project work finale, occasione per mettere in pratica le competenze acquisite e condividere i risultati con il gruppo. La formazione è concreta e orientata ai risultati: si lavora su casi reali, si confrontano le esperienze, si simula la gestione di sce-
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in Austria, casa madre di Despar
entre gli imprenditori coinvolti nell’Accademia Affiliati 2024/2025 si avviano a concludere il percorso, Despar Nord guarda già al futuro:
il percorso con l’Accademia degli Affiliati Despar? Quali erano le sue aspettative iniziali e in che modo questo percorso ha arricchito la sua crescita professionale? commercianti che gestiscono il punto vendita dal 1874 e sono convinto che oggi l’imprenditore debba essere un professionista in grado di affrontare la complessità delle questioni peculiari di ogni attività: commerciali, amministrative, finanziarie, sociali, tecnologiche. La volontà di partecipare all’Accademia degli Affiliati Despar è nata da una mia duplice esigenza, maturata nel momento in cui ho deciso di dedicarmi alla gestione del supermercato di famiglia. Da una parte, questo percorso rispondeva alla mia propensione ad apprendere competenze tecniche e professionali per l’esercizio dell’attività che mi accingevo ad affrontare, in un settore che ha conosciuto evoluzioni importanti e veloci, in relazione alle quali non è più possibile affidarsi solamente all’esperienza o alle capacità commerciali. Dall’altra, sono stato attratto da quello ritengo sia il valore aggiunto
di questo percorso formativo, ovvero dalla possibilità di ricevere insegnamenti e di confrontarsi con esperti del settore e con altri colleghi imprenditori, dai quali apprendere non solo nozioni teoriche, ma metodi creti e immediatamente utilizzabili.
Quali competenze o strumenti ha acquisito durante la formazione e che ha potuto applicare nella gestione del suo punto vendita?
Devo riconoscere che la formazione praticata è stata completa ed ha fornito ai partecipanti competenze specifiche e trasversali utili ad ogni aspetto dell’attività di gestione di un punto vendita. Dalla formazione sui reparti alla gestione del personale, dagli aspetti finanziari e commerciali alla programmazione degli eventi ed alla visita ai centri logistici. Ognuno di questi temi è stato fondamentale per acquisire la capacità per affrontare le complessità che questo settore pone ogni giorno.
decina di nuovi imprenditori, con l’obiettivo di sostenere la crescita
cità di adattamento in uno scenario
Intervista all’imprenditore affiliato a Despar Nord Marco Baccini
Se dovesse consigliare l’Accademia Affiliati Despar a un collega imprenditore, quale sarebbe, secondo lei, il principale valore aggiunto di questa esperienza?
Ritengo che il valore aggiunto sia rappresentato da una serie di fattori. In primo luogo, l’essere costruito per questo settore specifico, requisito essenziale affinché la formazione possa essere puntuale, e soprattutto concreta. Inoltre, altrettanto importanti sono la possibilità di rapportarsi e
confrontarsi con colleghi dello stesso settore, di stringere conoscenze ed amicizie che vanno oltre il rapporto lavorativo e, infine, l’organizzazione ottimale di ogni sessione, che rende le trasferte piacevoli. Per questo ringrazio Despar Nord per la lodevole iniziativa, rendendomi orgoglioso di farne parte.
Punto vendita affiliato a Despar di San Piero in Bagno (FC)
Futuro Sostenibile: Giovani protagonisti al Summit del Mare
“Dalla parte dei giovani: 17 obiettivi per un mondo sostenibile. Giovani protagonisti del futuro –Educazione, Innovazione, Partecipazione”
Summit del Mare che quest’anno sarà
Con circa 25 milioni di presenze turisti-
i giovani e metterli al centro delle politiche locali», sindaco di Cavallino-Treporti e presidente della Conferenza dei sindaci
con scelte condivise in ambito ambientale, sociale ed economico. Il Summit del Mare – Costa Veneta Green Lab riafferma la volontà dei dieci Comuni di fare della costa veneta il litorale più sostenibile d’Italia, il cui atto nale si terrà nella prima spiaggia veneta, con l’obiettivo di mettere al centro le nuove generazioni considerate le vere protagoniste del cambiamento, portatrici di idee innovative e promotrici di una cultura della sostenibilità, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. «Il turismo deve essere una risorsa per tutti e siamo molto eri di questo progetto di Costa, arrivato alla quarta annualità con 450 stakeholders coinvolti, 80 Awards consegnati, e tanti progetti locali sviluppati nel litorale. Anche quest’anno l’obiettivo che ci siamo pre ssati è importante per la nostra comunità: coinvolgere sempre più
«In un momento storico così complesso, in cui la presenza giovanile nei nostri territori si fa sempre più rara a causa delle dinamiche demogra che e occupazionali, i sindaci, soprattutto quelli dei Comuni turistici come i nostri, hanno la responsabilità di immaginare e costruire soluzioni concrete per trattenere e valorizzare i giovani». In vista dell’evento nale a CavallinoTreporti, ciascun Comune ha sviluppato uno speci co progetto nel proprio
«I progetti che abbiamo avuto modo di portare avanti negli ultimi anni dimostrano quanto sia possibile, attraverso la collaborazione tra pubblico, privato e comunità locali, generare valore, stimolare idee, creare opportunità», aggiunge Alberto Ballarin, assessore del Comune con delega al turismo. «Coinvolgere attivamente le nuove generazioni, offrendo loro possibilità di crescita personale e professionale, è una s da che non possiamo rimandare. Rendere i nostri territori non solo più accoglienti per i visitatori, ma soprattutto più vivibili e stimolanti per chi li abita tutto l’anno, è la chiave per invertire la rotta. Continuiamo ad impegnarci af nché le future generazioni rimangano nei territori e non siano costrette a cercare altrove quello che qui non riescono a trovare: prospettive, ducia, futuro».
per la comunità di Cavallino-Treporti, rappresenterà anche il primo degli eventi aperti alla cittadinanza dell’11ª edizione del Primo progetto in Italia di corsi e attività formative gratuite realizzate da un’Amministrazione comunale, l’iniziativa di formazione permanente è anche un’occasione di valorizzazione e conoscenza del territorio, delle peculiarità, e di partecipazione attiva della comunità. La progettualità è stata riconosciuta come esempio di buona pratica dalla Regione Veneto, che l’ha inserita nel piano triennale del turismo, e poi dallo stesso Ministero del Turismo. Premiato nel 2019 durante il summit del G20spiagge a Castiglione della Pescaia come “best practice”, lo scorso anno il “Patentino dell’Ospitalità” si è distinto anche durante il Summit del Mare.
«Attraverso il progetto virtuoso del “Patentino” abbiamo formato oltre tremila cittadini di tutte le età, costruendo un modello di formazione che ha saputo unire competenza e identità locale», continua l’Amministrazione comunale di Cavallino-Treporti. «Con oltre 45 appuntamenti tra corsi e seminari che prenderanno avvio con il mese di novembre, quest’anno abbiamo voluto dare l’opportunità a tutti di avvicinarsi alle progettualità della Costa veneta con il Summit del Mare».
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All’Angelo ricostruita la lingua di un’infermiera trentenne con tessuti del suo stesso braccio
La medicina moderna ha un nuovo, straordinario successo: all’ospedale dell’Angelo di Mestre una giovane infermiera, Sara Trocani, ha visto ricostruita la sua lingua con un lembo del proprio braccio in un intervento durato sette ore e mezza, restituendole la possibilità di parlare, gustare e muovere la lingua come prima.
La diagnosi era spietata: carcinoma squamoso alla lingua, una neoplasia da asportare con urgenza. Ma Sara, trent’anni, infermiera e testimone di interventi simili durante il suo percorso di studi, si è trovata dall’altra parte, quella del paziente. “Mi sono disperata – racconta – perché temevo di non tornare più a parlare”. E invece, grazie a una chirurgia di altissima specializzazione guidata dal primario di Otorinolaringoiatria Doriano Politi e dal chirurgo plastico Eugenio Fraccalanza, la metà anteriore della sua lingua è stata rimossa e sostituita con un lembo libero rivascolarizzato prelevato dall’avambraccio sinistro. Questa tecnica microchirurgica, che consiste nel collegare arterie, vene e nervi del lembo al collo per garantire vitalità e sensibilità al nuovo tessuto, ha permesso di ottenere risultati sorprendenti: a distanza di pochi mesi dall’intervento, Sara ha riacquistato gusto, movimento e capacità di eloquio. “Sembra un miracolo, ma è il frutto della scienza e della collaborazione multidisciplinare”, spiegano i medici. Il percorso è stato arduo anche dal punto di vista psicologico, spiega Politi: “Ho imparato, grazie a Sara, che la comunicazione della diagnosi deve essere più attenta e umana. Per questo sto frequentando un corso specifico per migliorare il modo di annunciare cattive notizie”. Una riflessione nata da trent’anni di esperienza in oncologia e dalla forza di una giovane donna che ha saputo trasformare
la paura in coraggio. Originaria della Sardegna e laureata all’Università di Padova, Sara lavora al pronto soccorso tra Mestre e Treviso. “Ho affrontato radioterapia, chemioterapia e riabilitazione. È stato difficile diventare paziente dopo essere stata infermiera. Ora però guardo avanti: voglio tornare a fare sport, studiare lingue, viaggiare e vivere pienamente il mio lavoro”.
La sua storia è un messaggio di speranza per chi affronta la malattia: “La forza la si trova anche nei momenti più bui. Io ho scoperto una resilienza che non conoscevo, e voglio condividerla”.
Dolo, raddoppia la chirurgia robotica con il nuovo Da Vinci
Inaugurato da pochi giorni ma già a pieno regime, il secondo sistema di chirurgia robotica Da Vinci della ULSS 3 Serenissima rappresenta un nuovo capitolo nella sanità pubblica del Veneto. Dopo l’esperienza consolidata all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, la tecnologia robotica approda anche all’Ospedale di Dolo, dove medici e operatori sanitari stanno già eseguendo interventi complessi con il supporto di braccia meccaniche di ultima generazione. Il robot è stato installato il 9 settembre e già dal 10 settembre sono iniziati gli interventi. Gli orari di utilizzo sono intensi: dalle 8 alle 20, per interventi “in elezione”, cioè programmati. A guidare le operazioni è l’équipe della Chirurgia generale diretta dal dottor Mario Godina, affiancata da quella di Urologia guidata dal dottor Agostino Meneghini, con il supporto della squadra di Anestesia e Rianimazione diretta da Lorella Altafini e dagli infermieri di sala operatoria coordinati da Alberto Natin. Il sistema Da Vinci consente di affrontare operazioni complesse in ambiti come urologia, ginecologia e chirurgia oncologica (pancreas, fegato, stomaco, intestino), garantendo un livello di precisione irraggiungibile dalla mano umana. Il nuovo robot sarà utilizzato non solo da Dolo, ma anche da Chioggia e Mirano, mentre Mestre e Venezia continueranno a fare riferimento al Da Vinci dell’Ospedale dell’Angelo. Si rafforza così una programmazione multicentrica che valorizza le sinergie e rende la tecnologia realmente al servizio di tutti.
Tecnologia. Realtà virtuale e manichini iperrealistici per formare in sicurezza medici e operatori sanitari
Mestre, inaugurato il nuovo centro per la simulazione in emergenza-urgenza dell’Ulss 3
Un ambiente che riproduce fedelmente le situazioni più critiche dell’emergenza sanitaria, con manichini in grado di reagire come persone reali, una regia separata da vetri e sistemi di registrazione per analizzare ogni gesto, e persino la possibilità di entrare nella scena attraverso visori di realtà virtuale. È la nuova sala per la simulazione in emergenza-urgenza inaugurata dall’Ulss 3 Serenissima al Padiglione Rama di Mestre: un centro all’avanguardia destinato alla formazione di medici, infermieri e operatori sanitari, ma anche di professionisti esterni, enti e associazioni che operano nel settore. “Con questa struttura – spiega la direttrice Elisabetta Spigolon – potenziamo ulteriormente l’attività dell’Area Formazione Risorse Umane, in particolare nel campo dell’emergenza-urgenza. Qui gli operatori possono mettersi alla prova, in sicurezza, in scenari che riproducono le situazioni reali di soccorso, imparando a reagire prontamente e a lavorare in team”.
Nel centro, ogni esercitazione viene videoregistrata e analizzata nel debriefing finale: un momento di confronto che consente ai partecipanti di rivedere insieme le proprie azioni, migliorando sia le competenze tecniche (come intubazioni o rianimazioni) sia le cosiddette non technical skills, cioè comunicazione, gestione dello stress e capacità decisionali. “È un po’ come il simulatore di volo per i piloti – spiegano i dottori Gianluca Vianello e Giulia-
no Iadicicco –: un addestramento sicuro, ripetibile e di altissima efficacia, che aumenta la preparazione dei professionisti e la sicurezza dei pazienti”.
Tra le aree di specializzazione più innovative c’è quella dedicata alla simulazione neonatale: manichini iperrealistici capaci di piangere, muoversi, cambiare colorito e reagire come un neonato vero, per esercitazioni che coinvolgono il personale in scenari complessi da sala parto o pronto soccorso pediatrico.
La nuova sala è stata progettata come spazio polivalente e modulare, per adattarsi a diversi tipi di corsi e metodologie di simulazione. “Abbiamo curato la massima flessibilità – spiega la geometra Patrizia Tammone, responsabile tecnica del progetto – per rispondere a tutte le esigenze formative dell’Azienda sanitaria”.
Durante la presentazione al direttore generale Edgardo Contato, la dottoressa Spigolon
ha illustrato l’attività dell’Area EmergenzaUrgenza della UOSD Formazione Risorse Umane SFeRiS: ogni anno vengono realizzate quasi 200 edizioni di corsi base e retraining, 30 corsi intermedi per operatori dell’emergenza e 15 corsi avanzati rivolti a personale del Suem 118, dei Pronto Soccorso e delle Sale parto. A questi si aggiunge il corso METAL, riconosciuto a livello nazionale, dedicato a chi lavora in reparti non intensivi per riconoscere precocemente il paziente critico, oltre a corsi su guida sicura, sicurezza in acqua e uso di autorespiratori, spesso in collaborazione con i Vigili del Fuoco.
Il nuovo centro, operativo anche con aule dislocate a Chioggia, Dolo, Mirano e Venezia, rappresenta oggi uno dei poli formativi più avanzati del Veneto.
Tra le novità più recenti c’è l’introduzione di visori di realtà virtuale e sistemi di intelligenza artificiale, impiegati per la formazione immersiva nell’ambito del Progetto transfrontaliero AidMire, coordinato scientificamente dal primario Biagio Epifani. Grazie alla piattaforma Involve XR by Lumeto e ai visori Metaquest 3, gli operatori possono trovarsi nel cuore di scenari complessi di maxi-emergenza, controllati in tempo reale dagli istruttori in regia.
“Con la realtà virtuale – conclude la direttrice Spigolon – il nostro centro raggiunge il livello più alto di formazione: un passo decisivo verso un sistema sanitario sempre più preparato, innovativo e sicuro”
Al via la campagna vaccinale in Veneto contro i virus stagionali
Con l’arrivo dei mesi più freddi, il Veneto si prepara a fronteggiare la stagione dei virus respiratori, che ogni anno colpiscono migliaia di persone. Influenza, COVID-19, rinovirus e virus respiratorio sinciziale richiedono precauzioni semplici ma efficaci, soprattutto per chi è più vulnerabile. Gli esperti consigliano di lavarsi spesso le mani, usare soluzioni disinfettanti quando acqua e sapone non sono disponibili, evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, starnutire nel gomito e non riutilizzare fazzoletti sporchi. Fondamentale anche mantenere almeno un metro di distanza da chi manifesta sintomi come febbre, tosse o raffreddore, e prestare attenzione ai più piccoli evitando luoghi affollati. Mascherine e isolamento volontario in caso di sintomi respiratori restano strumenti preziosi per limitare la diffusione dei virus.
La vaccinazione rimane la difesa più efficace contro complicanze gravi, non solo respiratorie ma anche cardiovascolari. In Veneto, è possibile vaccinarsi contro l’influenza e il COVID-19 a partire dal 1° ottobre. Per i bambini più piccoli, invece, prosegue la campagna per proteggere i neonati e i bimbi nel primo anno di vita dal virus respiratorio sinciziale. Per chi desidera un appuntamento rapido, le ULSS regionali hanno organizzato due giornate speciali di vaccinazione: sabato 25 ottobre e sabato 29 novembre 2025. Durante questi “Vax Day” sarà possibile ricevere contemporaneamente i vaccini contro influenza e COVID-19, una pratica sicura che garantisce una protezione tempestiva.
Vaccinazioni e informazioni sono disponibili dal proprio medico di base, in farmacia o presso i servizi vaccinali delle ULSS. Per i più piccoli, i vaccini sono somministrati dal pediatra o nei servizi vaccinali territoriali; i neonati nati da ottobre possono ricevere la protezione direttamente in ospedale.
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Ottobre
Con ottobre arrivano i primi freddi, le cotture al forno e i dolci da gustare il pomeriggio, davanti a una tazza di tè caldo. La voglia di scaldarsi ci porta a cercare nuove ricette semplici e genuine
FRITTELLE DI CAVOLFIORE AL FORNO
Una ricetta semplice e sfiziosa in padella o al forno. Le frittelle di cavolfiore sono buone calde, tiepide e anche fredde. Da servirle, quindi, anche come antipasto.
Ingredienti: 600 gr cavolfiore; 2 uova medie; 1 cucchiaio farina 00; 50 g caciocavallo grattugiato (o altro formaggio stagionato; aglio tritato; olio extravergine d’oliva: q.b. prezzemolo tritato; q.b. paprika affumicata (o curcuma o curry a piacere); q.b. sale e pepe
Preparazione: Pulire il cavolfiore, togliendo tutte le foglie esterne e il torsolo. Tagliarlo in quattro o più pezzi e grattugiarlo con una grattugia a fori larghi dentro una ciotola. Salate il cavolfiore e lasciarlo riposare per una decina di minuti. Unire poi le uova, l’aglio, il prezzemolo tritato, la farina e il formaggio grattugiato. Aggiungere infine un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva e un pizzico di pepe. Impastare e amalgamare il tutto. Quando il composto è pronto, creare delle piccole frittelle. Sistemare i rosti di cavolfiore nella teglia, informare a 200 °C per circa 20 minuti, rigirando a metà cottura. Lasciare riposare le frittelle per cinque minuti prima di servirle. È possibile cuocere le frittelle anche in una padella antiaderente leggermente unta d’olio extravergine d’oliva
PASTA CON CREMA DI BROCCOLI
Ingredienti: :180–200 g di pasta (penne, rigatoni o fusilli); 1 broccolo medio (circa 400 g); 1 spicchio d’aglio; 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva; 30 g di parmigiano grattugiato (facoltativo); 2 cucchiai di formaggio fresco spalmabile o ricotta (facoltativo per più cremosità); Sale q.b.; Pepe nero q.b.; (opzionale) Scorza di limone o peperoncino per aromatizzare
TORTA DI MELE E RICOTTA
Una ricetta facile per una torta di mele classica, semplice e genuina, che ci riporta con la mente ai sapori e ai ricordi dell’infanzia. Perfetta a colazione e a merenda Ingredienti: 2 uova; 75 gr zucchero; 25 ml latte; 30 gr burro; 150 gr farina 00; 8 gr lievito per dolci; 2 mele grande; 250gr ricotta
Preparazione: Per preparare l’impasto frullare le uova e aggiungere lo zucchero, il latte e il burro sciolto. Poi la farina e infine del lievito per dolci. Impastare tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto omogeneo e senza grumi. Tagliare a pezzetti mezza mela sbucciata e mescolarla all’impasto. Il resto servirà per la decorazione. Dopo aver versato e livellato l’impasto all’interno di una tortiera decorare la torta con le fettine di mele distribuite su tutta la superficie. Infornare la torta in un forno preriscaldato a 180 °C per 45 minuti.
Preparazione: Preparare i broccoli. Lavare e tagliare il broccolo in cimette. Portare a ebollizione una pentola d’acqua salata e cuocere i broccoli per 8–10 minuti, finché risultare teneri. Scolare i broccoli con una schiumarola e conservare l’acqua di cottura (servirà per la pasta). Cuocere la pasta. Nella stessa acqua in cui cuocere i broccoli, cuocere la pasta al dente. Preparare la crema di broccoli. In una padella, scaldare l’olio e aggiungere lo spicchio d’aglio (eventualmente anche un pizzico di peperoncino). Aggiungere i broccoli lessati e farli insaporire per 2–3 minuti. Trasferire tutto nel frullatore (o utilizzare un mixer a immersione) insieme a un mestolo di acqua di cottura della pasta, al formaggio fresco o alla ricotta (se utilizzati) e al parmigiano. Frullare fino a ottenere una crema liscia e vellutata. Se la consistenza risultare troppo densa, aggiungere un po’ di acqua di cottura. Mantecare la pasta. Scolare la pasta, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura. Rimettere in padella e aggiungere la crema di broccoli. Mescolare a fuoco basso per un paio di minuti, aggiungendo poca acqua se necessario per rendere il tutto cremoso. Impiattare e completare. Servire la pasta con una spolverata di parmigiano, un filo d’olio e una macinata di pepe nero. Per un tocco fresco, aggiungere un po’ di scorza di limone grattugiata
Rubrica a cura di Sara Busato
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