laPiazza del Camposampierese Ovest - Ottobre2025

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Il primato di Cardiologia in vetta alla classifica dell’eccellenza sanitaria in Italia fra 1300 centri

del Camposampierese Ovest

Da Bui a Szumski passando per Damiano e l’incognita Da Re, chi sono gli sfidanti

Modello Veneto TeSeO, al Teatro Stabile cultura formazione e lavoro; Beltotto rimette l’incarico

L’impresa della bellezza tra arte e letteratura, capace di generare economia, nuovo festival firmato Strukul

Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza

DDopo un’estenuante attesa il centrodestra ha scelto il proprio candidato presidente della Regione. Sarà Alberto Stefani, segretario regionale della Lega e vice segretario nazionale di Salvini, a tentare di confermare il centrodestra in Regione. Il 77% conquistato da Luca Zaia alle elezioni del 2020 sembra essere molto lontano, ma nel centrodestra non sembra questa la principale preoccupazione. Le lungaggini nell’individuazione di Stefani, infatti, sono state determinate da un lunghissimo braccio di ferro a tre che ho visto coinvolti Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia. Gli alfieri veneti di Giorgia Meloni, infatti, non hanno mai fatto di mistero della loro volontà di poter indicare il candidato presidente del Veneto: il ragionamento alla base di questa aspettativa prendeva le mosse sia dalla necessità di “rotazione” dopo 1 5 anni di Presidente leghista e dalla differenza di peso elettorale. La stessa Forza Italia, con il suo leader regionale Flavio Tosi ha sperato, fino a un certo punto, di potersi accreditare come il proverbiale e gaudente terzo tra i due litigati.

La Lega, però, ha tenuto duro fino all’ultimo ritenendo la candidatura in Veneto come la propria “linea del Piave”. Per farlo, sembra, aver garantito agli alleati un ottimo indennizzo.

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Il Pnrr ha portato investimenti e occupazione, ma anche la consapevolezza che l’edilizia deve cambiare pelle

L’opera, del valore di 600mila euro, è stata cofinanziata dalla Provincia di Padova e completata nei tempi previsti TAGLIO DEL NASTRO A CAMPOSARSEGO PER LA NUOVA ROTATORIA

Al voto il 23 e 24 novembre, compatti il centrodestra e il centrosinistra, almeno tre i candidati outsider

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Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

S i avvicina inesorabilmente la scadenza europea fissata per il 30 giugno 2026, come termine ultimo per il completamento degli investimenti e il rispetto della tabella di marcia delle opere. Questo lasso di tempo, per quanto breve, è il punto focale di una sfida cruciale: mettere a terra il PNRR come strumento concreto per rigenerare il Veneto, ridurre i divari e rilanciare i territori.

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VENETO | 23-24 NOVEMBRE 2025

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Conclusa la Fiera di Villanova

Èterminata con successo l’edizione numero 345 della Fiera del Santo Sepolcro a Villanova. Malgrado una tradizione che dura da tre secoli e mezzo, anche quest’anno i quattro giorni di eventi e spettacoli, dal 5 al 9 settembre, hanno brillato con nuove idee e iniziative per rendere la sagra sempre attuale e attrattiva. “Quest’anno si punta all’evento di qualità che si ottiene attraverso l’UNPLI Nazionale (Unione Nazionale Pro Loco Italiane)” ha commentato la presidente della Pro Loco Luigina Zin. “Per l’occasione è stata realizzata la guida turistica di Villanova: un percorso culturale ed enogastronomico del comune che andrà distribuita nei punti informativi turistici”. Una novità che va ad aggiungersi ai tradizionali spettacoli, luna park e stand culinari. Ma il vero piatto forte della Fiera è stato la storia. Oltre alla rievocazione di sabato 6 settembre, all’interno dell’Oratorio S. Domenico Confessore è stata allestita una mostra fotografica d’eccezione. Il gruppo Alpini di Sant’Andrea di Campodarsego, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Villanova e Murelle, ha presentato un’esposizione sulla campagna di Russia con disegni realizzati dal reduce di Russia Giuseppe Bassi, sottotenente del 120° artiglieria durante la seconda guerra mondiale. Alla ragguardevole età di 106 anni, Bassi ha visitato la mostra, dimostrando ancora una volta tenacia e voglia di tramandare la memoria. “Questa edizione è davvero speciale e ci ricorda quanto siano forti le radici della nostra comunità” ha commentato la sindaca Sarah Gaiani. “Questa non è solo una festa, è un momento di incontro, di condivisione, di ricordi che si rinnovano e di emozioni che ci uniscono: un intreccio di storia, fede, cultura e convivialità che si tramanda di generazione in generazione”.

Andrea

Benato

Tre secoli e mezzo di tradizione rinnovata

Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Nel nostro Veneto i numeri parlano chiaro. Secondo dati di Ance Veneto, i progetti attivati sono più di 23.850 con una dotazione complessiva che supera i 14 miliardi. Tuttavia, non basta “attivare”: occorre realizzare, portare a termine. E già emergono segnali concreti di rallentamento. La lentezza non è solo un problema tecnico, ma è anche strutturale e amministrativo. La mole di vincoli, controlli, passaggi autorizzativi e procedure da rispettare, spesso differenziate tra ministeri, regioni, enti locali, diventa un ostacolo più che una garanzia. Le amministrazioni comunali, in particolare, lamentano difficoltà nel reperire risorse di cassa per anticipare lavori e interventi, nell’aspettare pagamenti centrali e nel districarsi tra moduli, rendicontazioni e controlli paralleli.

La tempistica è stringente: ogni ritardo mette a rischio l’erogazione delle rate e la possibilità che l’Italia, e il Veneto, perdano quote di fondi europei. Nel complesso nazionale, solo poco più del 40 % delle risorse PNRR sono state effettivamente spese a oggi. In questo scenario, si concentra una tensione: non solo applicare, ma farlo bene.

Anche la distribuzione delle risorse solleva interrogativi: non sempre il riparto risponde alle reali esigenze dei territori, perché i criteri, sovente nazionali e standardizzati, non tengono conto delle peculiarità locali. Si rischia così di vedere fondi correre verso aree già avvantaggiate, anziché dove c’è bisogno urgente di infrastrutture, servizi digitali ma anche alle persone più fragili, efficientamento energetico.

Non possiamo permetterci che il Veneto, regione virtuosa in termini di progetti attivi, resti vittima di lentezze burocratiche o disallineamenti centrali. Si invoca da più parti una semplificazione amministrativa drastica, un’autonomia decisionale rafforzata per le comunità locali, e soprattutto una cultura della responsabilità condivisa: Regione, Province, Comuni devono collaborare in sinergia, non gareggiare in scaricabarile.

La posta in gioco è troppo alta: non solo realizzare infrastrutture e investimenti, ma dare credibilità allo Stato, mantenere la fiducia dei cittadini e costruire un Veneto che non resti in ritardo rispetto alle sfide globali.

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Viabilità. Due opere chiave per una città che cambia volto

Dalla rotonda alla ciclabile, un territorio che sceglie il futuro

C’è chi l’ha attesa per vent’anni e chi, da oggi, potrà attraversarla in sicurezza. A settembre è stata inaugurata la nuova rotonda di Sant’Andrea, alla presenza del Sindaco, delle autorità civili e religiose e di numerosi cittadini. Un momento simbolico che segna la fine di un incrocio pericoloso e l’inizio di una viabilità più sicura e moderna. “Questa rotonda non è solo un’opera pubblica, ma il simbolo di ciò che si può realizzare con determinazione e collaborazione – ha affermato il Sindaco nel suo intervento –. È un’infrastruttura che migliora concretamente la qualità della vita dei cittadini”.

L’opera, dal valore complessivo di 600mila euro, è stata cofinanziata per 200mila dalla Provincia di Padova. Accanto alla nuova rotatoria, sono stati riqualificati i parcheggi esistenti e ne è stato creato uno nuovo sul lato sud, grazie a un accordo con un privato che ha sostenuto interamente i costi. I lavori, iniziati il 1 aprile, si sono conclusi entro i tempi previsti, con la promessa mantenuta di inaugurare entro settembre.

“Quando lo scorso marzo abbiamo presentato il progetto in Teatro, avevo promesso che a settembre avremmo tagliato il nastro. Oggi siamo qui, e questa è la prova che quando visione, competenza e fiducia si incontrano, ogni traguardo è possibile”, ha aggiunto il Sindaco. Ma la trasformazione della viabilità non si ferma qui. Proprio in questi giorni è partito un nuovo intervento strategico: la realizzazione della pista ciclopedonale di via Pioga,

nel tratto compreso tra via Caltana e via De Gasperi. Un progetto pensato per mettere in sicurezza pedoni e ciclisti lungo un’arteria ad alto traffico, migliorando i collegamenti con le aree residenziali e scolastiche. Con un investimento complessivo di 334mila euro, la nuova ciclabile nasce da una programmazione attenta e da una visione chiara: rendere più sicura la mobilità quotidiana. Il progetto prevede la creazione di un percorso ciclopedonale in sede propria, il rifacimento del marciapiede esistente sul lato est, un dosso di attraversamento pedonale, la sistemazione della canaletta consortile e la realizzazione di un nuovo parcheggio pubblico su un’area già acquisita dal Comune.

Dopo la gara d’appalto, i lavori sono stati affidati alla Brenta Lavori Group S.r.l. di Fontaniva, che ha già avviato il cantiere. Si partirà con la sistemazione dell’area parcheggio e la rimozione del verde, per poi proseguire con la pista vera e propria, la cui conclusione è prevista entro la

fine dell’anno.

“È un’opera nata dall’ascolto dei cittadini e dalla volontà di garantire sicurezza, soprattutto ai ragazzi che si muovono ogni giorno per andare a scuola – ha spiegato il Sindaco –. La nuova pista di via Pioga rappresenta un passo concreto verso una mobilità più sostenibile e vicina alle esigenze delle famiglie”. Sulla stessa linea l’assessore ai Lavori Pubblici, Mario Pistore, che ha sottolineato il valore strategico dell’intervento: “Dopo mesi di

progettazione, autorizzazioni e confronto con gli enti, siamo pronti a partire. È un’opera importante per la viabilità locale e siamo certi che porterà benefici concreti in termini di sicurezza e vivibilità”. Due cantieri, una sola direzione: rendere il territorio più sicuro, moderno e accogliente. Dalla rotonda di Sant’Andrea alla ciclabile di via Pioga, il futuro della mobilità si costruisce, passo dopo passo, con impegno e visione.

Unox City, la nuova frontiera dell’industria veneta

Campodarsego diventa il baricentro di una sfida che unisce industria, sostenibilità e occupazione. È qui, nella zona industriale condivisa con Cadoneghe, che Unox, azienda padovana leader mondiale nella produzione di forni professionali per la ristorazione, la panificazione e la pasticceria, ha inaugurato il nuovo polo Unox City: un investimento superiore ai 1 00 milioni di euro che occupa 130.000 metri quadri e che segna un passaggio decisivo nella storia dell’impresa fondata 35 anni fa da Enrico Franzolin. Il complesso, che si affaccia sul territorio campodarseghese, è una vera cittadella industriale. Qui trovano posto due stabilimenti produttivi “gemelli” già automatizzati, un ampio magazzino e un Innovation Hub di 20.000 metri quadri, con laboratori elettronici e meccanici, spazi di test e una camera semianecoica per la sicurezza elettromagnetica. Completano il quadro

un Logistic Hub e un Experience Hub, pensati per integrare ricerca, sviluppo e servizi. Per Campodarsego l’impatto è tangibile. Agli 800 dipendenti già presenti in Italia potrebbero aggiungersene fino a 1.000 nei prossimi anni, portando la forza lavoro complessiva a quota 1.800. Numeri che si traducono in opportunità occupazionali concrete per il territorio, insieme a una ricaduta sulla viabilità e sulle infrastrutture: il progetto ha pre-

visto parcheggi pubblici da 450 posti, nuovi collegamenti ciclabili e una rotatoria sulla SR 307, ridisegnando l’accessibilità della zona

industriale. Dal palco dell’inaugurazione, il fondatore Franzolin ha ricordato: “Fin dagli anni ’90, quando molte aziende sceglievano di delocalizzare, noi abbiamo fatto una scelta diversa: restare e investire nel nostro territorio, costruendo un sistema produttivo locale e integrato.” Una linea ribadita dall’amministratore delegato Nicola Michelon, che ha sottolineato come Unox City rappresenti “il punto di partenza per una nuova fase di internazionalizzazione”, con la produzione appena avviata nel nuovo stabilimento in North Carolina, il primo fuori dall’Italia. Il mondo imprenditoriale ha colto il valore di questa scelta. Leopoldo Destro, delegato di Confindustria Veneto Est, ha osservato: “Idee e prodotti innovativi non bastano: servono logistica e infrastrutture di livello internazionale. Lo stabilimento padovano è la prova di come il territorio possa collegarsi alle filiere globali”. (el.s.)

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Focus Pnrr/1. Il conto alla rovescia preoccupa imprese e istituzioni

La corsa verso il 2026 tra cantieri e l’incognita sui possibili ritardi

I l conto alla rovescia per la conclusione dei cantieri legati al Pnrr (31 agosto 2026) è ormai avviato. Ma qual è la situazione nel territorio padovano? Ne parliamo con un rappresentante di Ance Padova.

Presidente Grosselle a che punto siamo con i lavori del Pnrr in provincia di Padova?

“Il nostro auspicio è che venga concessa una proroga. Il Parlamento europeo ha chiesto di estendere di diciotto mesi la scadenza, per permettere di completare gli interventi che non saranno pronti entro il 31 agosto 2026. Ora spetta ai decisori politici prendere atto della realtà. Detto questo, la provincia di Padova è al primo posto in Veneto per numero di progetti: 6.136 in totale, per un valore complessivo di 5,5 miliardi. In particolare, il tram rappresenta l’opera più significativa. La linea Sir2 vale complessivamente 485,83 milioni, di cui 308

milioni finanziati con fondi Pnrr: i pagamenti hanno già raggiunto il 20,1% per la quota Pnrr e il 30,5% sul totale. Per la linea Sir3, invece, il finanziamento complessivo è di 92,3 milioni, con 14,6 milioni provenienti dal Pnrr.. Certo, il disagio dei cantieri lo subiamo anche noi come imprese. Oltre a queste grandi opere, sono previsti numerosi interventi sugli asili nido e importanti lavori delle municipalizzate, soprattutto per la sistemazione delle reti idriche”.

Mi sembra di percepire che è favorevole al Pnrr

“Assolutamente. Lo dico sempre i fondi per finanziare le opere vanno spesi. Ma una buona notizia potrebbe arrivare per quei cantieri che non sono partiti per diverse motivazioni. Infatti potrebbe essere costituito un fondo destinato all’edilizia residenziale, quindi piano casa e su progetti legati ai problemi idrici. Una soluzione che va

incontro ad altre nuove esigenze delle città. Il Pnrr ha portato un segnale positivo sul fronte lavorativo. Le nostre casse edili hanno avuto un salto positivo del 20%, questo significa più manodopera”.

L’edilizia sta cambiando, ma è cambiata anche la mentalità

“La strada è segnata: serve un nuovo modo di costruire. Ce lo richiedono la legge sul consumo di suolo e, soprattutto, i cambiamenti climatici. Non conta solo cosa realizziamo, ma anche come lo facciamo. L’obiettivo è una città a 15 minuti, più vivibile sul piano sociale e più sostenibile dal punto di vista ambientale. Il Pnrr rappresenta un primo passo in questa direzione, ma al governo chiediamo una programmazione più ampia e continuativa, evitando di intervenire solo in situazioni di emergenza”.

Come immagina il futuro dei centri abitati?

“La parola chiave è rigenerazione. Non si tratta solo di un aspetto tecnico, ma soprattutto culturale. Rigenerare vuol dire intervenire sull’esistente senza cancellare la memoria del passato, ma guardando al futuro. È necessario riqualificare il territorio da un punto di vista ambientale e sociale. Gli edifici devono essere funzionali, belli e inclusivi. Gli spazi verdi, invece, sono fondamentali per dare respi-

Dal municipio al web: dentro la rivoluzione digitale di Villa del Conte

Villa del Conte fa un ulteriore e significativo passo in avanti verso la digitalizzazione dei suoi servizi, inaugurando un nuovo portale web che promette di semplificare notevolmente la vita di cittadini e imprese. Dalla prenotazione di un appuntamento alla possibilità di calcolare l’IMU direttamente da casa, l’obiettivo è rendere l’accesso alla Pubblica Amministrazione più veloce, efficiente e sempre disponibile. Il nuovo sito è l’ultimo tassello di un percorso avviato dall’Amministrazione co-

munale già nel 2019. L’iniziativa risponde alle esigenze di modernizzazione e si allinea agli standard di digitalizzazione previsti anche dal Pnrr. La vera novità è la possibilità di gestire numerose pratiche interamente online, eliminando la necessità di recarsi fisicamente in municipio. Il portale è stato concepito per essere un punto di riferimento completo per informazioni, dati e, soprattutto, servizi. Tra i servizi già attivi, i cittadini possono il calcolare l’IMU in autonomia; iscriversi al

servizio di preaccoglienza scolastica per l’anno 2025/26 e prenotare appuntamenti con gli uffici comunali tramite un sistema digitale. Tutte le operazioni possono essere effettuate in qualsiasi momento della giornata, persino di domenica, semplicemente utilizzando le proprie credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o la Carta d’Identità Elettronica (CIE). Il progetto è il frutto della collaborazione sinergica tra gli uffici comunali, il punto digitale facile “Officine

digitali” e il Gruppo Halley Veneto, l’azienda che ha curato lo sviluppo tecnico della piattaforma. Questa sinergia ha permes-

ro alle città e a chi le abita. L’obiettivo è creare centri urbani sempre più inclusivi e a misura di cittadino, con particolare attenzione ai giovani e al problema abitativo: esistono molti appartamenti vuoti, chiusi, che vanno ristrutturati e riportati a nuova vita. È essenziale utilizzare al meglio lo spazio già disponibile, anche attraverso servi”.

so di creare uno strumento non solo conforme alle normative, ma anche intuitivo e facile da usare. (s.b.)

IDRAULICI – CALDAIE – POMPE DI CALORE – CLIMA

Monica Grosselle

Focus Pnrr/2. Provincia di Padova, corsa a ostacoli per il Pnrr e rischi concreti per i contributi

Comuni sotto pressione per fondi e tempi

L a provincia di Padova guida la classifica regionale per numero di progetti Pnrr: 6.136 interventi per un valore complessivo di 5,5 miliardi di euro. Eppure, dietro questi numeri record, si nasconde un rischio concreto: diciassette milioni di euro destinati all’edilizia scolastica padovana potrebbero non essere spesi in tempo. Dagli uffici della Provincia emerge un quadro preoccupante. La macchina amministrativa locale ha cercato di fare la propria parte, ma si è spesso trovata impantanata tra procedure complesse, burocrazia e lentezze nelle autorizzazioni esterne. Tempi troppo stretti e norme europee rigide che mal si conciliano con la realtà degli enti locali. I piccoli Comuni sono i più penalizzati. Devono affrontare pratiche intricate, carenza di risorse e un sovraccarico dei professionisti coinvolti. Il risultato è un rallentamento diffuso: ottenere i pareri necessari, superare i vincoli urbanistici o reperire fondi aggiuntivi è diventato un percorso a ostacoli. Negli ultimi anni, la concentrazione di molte opere pubbliche attese da tempo ha aumentato esponenzialmente il carico di lavoro di tecnici e studi professionali, impegnati in progettazione, direzione lavori, rendicontazione e collaudi. A questo si somma la cronica mancanza di personale tecnico negli enti locali, frutto del

mancato ricambio generazionale e dei tagli imposti dalla spending review. In caso di sostituzione di imprese che abbandonano i cantieri, le procedure previste dal Codice sono lunghe e complesse, spesso accompagnate da contenziosi che incidono pesantemente sui tempi di realizzazione. Così, gli enti locali finiscono per pagare ritardi di cui non sono direttamente responsabili. Dal canto loro, le imprese lamentano margini di guadagno ormai ridotti al minimo a causa dell’inflazione e dell’aumento dei costi. “Il Pnrr è stata un’occasione importante – osserva Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova – ma non sempre le risorse sono state indirizzate verso progetti capaci di generare un impatto reale sull’economia locale. Manca una visione che colleghi gli investimenti alle vere priorità del territorio”. Tra queste, Dall’Aglio

cita energia e viabilità, due nodi ancora irrisolti. Sul fronte energetico, Confartigianato chiede misure mirate per potenziare il fotovoltaico sui tetti dei capannoni e sostenere le piccole e medie imprese. Sul piano infrastrutturale, molte aree del Padovano soffrono di criticità legate al traffico e di tratti stradali in attesa da anni di completamento o adeguamento. Infine, il presidente dell’associazione artigiana sottolinea come una parte delle risorse avrebbe potuto essere destinata a ricerca e sviluppo di tecnologie avanzate, settore in cui l’Italia continua a dipendere dall’estero. “Questa dipendenza – conclude – si traduce in un deficit di competitività che penalizza le piccole imprese. Senza una decisa accelerazione su tutti i fronti, Padova rischia di perdere una grande occasione di crescita”

Sara Busato

Scuole, famiglie e Comuni connessi: l’esperimento digitale che ha riscritto il Piano

Burocrazia, carenza di personale tecnico e procedure complesse rallentano i lavori, mettendo a rischio un’occasione storica per il territorio

Superati con largo anticipo gli obiettivi del PNRR: oltre 15.600 cittadini coinvolti e quasi 20.000 servizi erogati. Il Camposampierese, insieme ai Comuni di Vigonza e Vigodarzere, conquista il primato in Veneto per i risultati raggiunti con i Centri di Facilitazione Digitale, nell’ambito della Misura 1.7.2 del PNRR – Rete dei servizi di facilitazione digitale della Regione del Veneto. Un traguardo corale che premia la scelta di investire sulla cultura digitale come leva di inclusione, innovazione e sviluppo del territorio. I dati parlano chiaro. Gli obiettivi fissati per l’intero progetto – 9.600 cittadini unici e 14.000 servi-

zi erogati entro il 2025 – sono stati ampiamente superati già ad agosto 2025: 15.614 cittadini unici rendicontati (+162,65% del target) e 19.423 servizi erogati (+134,88% del target). Un risultato frutto del lavoro di rete tra enti, associazioni e facilitatori digitali che hanno accompagnato migliaia di persone in percorsi di alfabetizzazione e consapevolezza digitale. Tra le iniziative di maggiore successo spicca la “Patente di Smartphone”, un percorso di educazione civica digitale rivolto a studenti, genitori e docenti delle scuole secondarie di primo grado. L’iniziativa, accolta con entusiasmo, sarà rilanciata anche per

l’anno scolastico 2025/2026 e ampliata ad altri Istituti Comprensivi del territorio, compreso quello di Campodarsego. Il programma prevede incontri in classe, laboratori per genitori, formazione per insegnanti e la consegna delle “patenti digitali” agli studenti entro marzo 2026. Grazie ai risultati raggiunti con largo anticipo, il progetto – originariamente in scadenza a dicembre 2025 – potrà proseguire fino ad aprile 2026. Il Camposampierese rientra così tra gli hub più virtuosi del Veneto, potendo contare su ulteriori risorse regionali per consolidare le attività e ampliare il numero di cittadini coinvolti. (s.b.)

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San

Giorgio delle Pertiche

La polemica. Sul piede di guerra le associazioni degli utenti della strada

Dopo la bufera, riattivato l’autovelox

Prima l’installazione, poi Fleximan, poi la sospensione ministeriale, infine la decisione di spostare il rilevatore di velocità in un altro comune.

TNuovo sversamento nel Tergolino

anto tuonò che piovve. Dopo mesi di acceso dibattito sulla riattivazione e l’eventuale spostamento di uno dei due autovelox di Villa del Conte, è stata finalmente individuata una nuova ubicazione nel territorio di San Giorgio delle Pertiche, lungo la Sp 46. La notizia arriva a fine agosto e, a quanto si apprende, la riaccensione è imminente, previa autorizzazione tramite decreto della Prefettura di Padova dopo che gli enti locali avevano presentato istanza di spostamento il 10 gennaio 2025. La storia degli autovelox di Villa del Conte è controversa: installati nel 2021 con l’obiettivo di ridurre gli incidenti su via Piovego, hanno finito per esasperare gli automobilisti (uno è stato abbattuto da Fleximan nel 2024) e aprire una riflessione anche tra amministratori, prima tra tutti la sindaca di Villa del Conte Antonella Argenti. A rincarare la dose anche le associazioni di utenti della strada come Altvelox che segnalava come gli incidenti nel periodo di accensione degli autovelox non fossero affatto diminuiti mentre erano aumentati gli incassi derivanti da sanzioni per eccesso di velocità, quasi 5 milioni e mezzo di euro. Certo, nessuno aveva mai formalmente giustificato l’atto criminale di Fleximan, ma i distinguo avevano iniziato ad insinuarsi tra cittadini e amministratori che rilevavano il numero eccessivo di sanzioni elevate. La riattivazione dell’autovelox della discordia è stata cassata dal comune di Villa del Conte, passando la palla alla vicina San Giorgio delle Pertiche che pare aver indicato la nuova ubicazione sull’incrocio di via Piovego con via Fornace. La richiesta proviene degli operatori zona industriale e dei residenti poiché è un luogo dove, in passato, sono avvenuti diversi incidenti anche gravi. La decisione di spostare il rilevatore di velocità non è stata tuttavia unanime. Sebbene uno dei due autovelox di Villa del Conte sia stato ora spostato, restano aperte numerose questioni a partire proprio dalla riattivazione che suscita più di qualche dubbio. Argenti ha espresso forte contrarietà sul

tema, al punto da votare “no” al provvedimento: “Desidero avvisare tutti, cittadini, automobilisti ed avventori delle nostre strade, che da settembre prossimo verranno riattivati gli autovelox sulla Sp 46. Villa del Conte è contraria al provvedimento e, per questo, per le prossime multe valuteremo se costituirci parte civile in ogni ricorso contro le sanzioni presentato dai privati cittadini”.

Le motivazioni risiedono nella poca chiarezza sul reinvestimen-

to dei proventi delle multe in sicurezza stradale ma, soprattutto, nel quadro normativo non ancora definito, tra sentenze e decreti che hanno di fatto spento molti dei ri-

levatori di velocità in tutta la Penisola. Da settembre molti autovelox saranno riattivati ma il futuro è tutt’altro che chiaro. Andrea Benato

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Nuovo episodio di eco vandalismo a San Giorgio delle Pertiche. In seguito ad alcune segnalazioni di cittadini che lamentavano la presenza di sostanze non identificate e fanghi nel Tergolino, a inizio settembre si è reso necessario un intervento massiccio delle autorità competenti. A raccontare l’accaduto è l’assessore all’ambiente Andrea Carnio: “L’intervento ha visto la partecipazione e la perfetta sinergia tra più enti: la Polizia Locale, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Grazie a questa collaborazione è stato possibile posizionare tempestivamente delle panne antinquinamento per contenere lo sversamento e impedire la sua diffusione a valle. L’operazione

non si è limitata alla sola messa in sicurezza. Sul posto è intervenuta anche l’ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto), che ha eseguito i prelievi di campioni d’acqua” spiega l’assessore. “L’obiettivo è duplice: identificare la natura delle sostanze inquinanti per valutare i rischi ambientali e definire i successivi interventi di bonifica; perseguire i responsabili dell’inquinamento, qualora i risultati delle analisi portino a identificare una fonte illecita di sversamento. Ringrazio tutte le squadre intervenute per la professionalità e l’impegno dimostrati” ha concluso Carnio. Sul tema è intervenuto anche il sindaco Daniele Canella che ha commentato: “Non è tollerabile subire questi continui episodi che danneggiano molti agricoltori della zona. Il Tergolino non è una discarica, stiamo lavorando per reprimere definitivamente questa problematica che si ripresenta ad orologeria e quindi non è imputabile a casualità”. Il riferimento è all’episodio di tre anni fa, nello stesso periodo, quando si era verificato uno sversamento simile. (a.b.)

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Tempi rispettati per la nuova scuola di Arsego

S ono proseguiti anche durante l’estate i lavori presso la nuova scuola di Arsego, rispettando i tempi stabiliti dal programma. Lo hanno certificato il sindaco

Daniele Canella e il suo vice Alberto Corsini che a metà settembre hanno visitato i cantieri per constatare lo stato di avanzamento ed informare la cittadinanza. Entusiasta il sindaco Canella che ha fatto della nuova scuola uno dei punti cardine del programma della sua amministrazione. Nel corso della visita ha reso noto che “si sta ultimando l’atrio e a breve saranno posati gli impianti tecnologici mentre tra un anno vedremo finalmente scorrazzare i nostri bambini. Il cronoprogramma è regolare, anzi, i lavori sono addirittura in anticipo rispetto alla pianificazione quindi contiamo che questo cantiere si possa concludere entro i tempi prescritti dal Pnrr che ricordo essere marzo 2026”. “L’obiettivo - ha continuato Canella - è quello di poter consegnare la nuova struttura nell’estate e soprattutto poter vedere ritornare le classi a frequentare questo edificio già dal prossimo anno scolastico” ha concluso il primo cittadino. Al termine dei lavori bambini e bambine studieranno in un plesso moderno,

sicuro e accogliente che vanterà 10 nuove aule da 60 metri quadri, quattro laboratori, la mensa ed altro ancora. Costruito sulle ceneri della precedente scuola Pascoli, il nuovo edificio sarà una scuola energicamente sufficiente, con un impianto fotovoltatico di ultima generazione per il riscaldamento e la ventilazione dell’aria che renderà la struttura a consumo energetico quasi nullo. Una maxi opera - i cui lavori sono iniziati a marzo di quest’anno - dal costo di 9 milioni di euro, la metà dei quali coperti dal Pnrr.

anche il vicesindaco Alberto Corsini che ha aggiunto: “Non sarà solo un nuovo edificio scolastico ma sarà anche un complesso che includerà un centro sportivo, una palestra certificata Coni, e anche un auditorium”. Ambizioso dunque il piano dell’amministrazione, come ha puntualizzato Corsini: “Con questa opera vogliamo dare al centro di Arsego non solo un polo scolastico ma anche uno di aggregazione civico e sportivo” ha sottolineato in chiusura il vicesindaco.

Andrea Benato

Raccolti e devoluti oltre 151mila euro 151.500 euro. È la cifra raccolta dalla decima edizione di Aperyshow 2025, svoltasi ad Arsego tra fine aprile e inizio maggio. L’evento ha fin dalla sua fondazione la mission di devolvere il ricavato in beneficenza e così è stato anche quest’anno, con l’assegnazione del denaro ad alcune importanti realtà del terzo settore tra cui: Fondazione Giulia Cecchettin ETS, I Bambini delle

Fate, Braccio di Ferro, Fratelli Dimenticati. L’annuncio delle iniziative benefiche è stato dato dal sindaco Daniele Canella nel corso di una cerimonia presso la sala consiliare del comune di San Giorgio delle Pertiche. Il primo cittadino ha inoltre comunicato che, oltre alle associazioni, parte dell’incasso sarà destinata alla realizzazione di un parco giochi inclusivo e al sostegno della Parrocchia dei Santi Martino e Lamberto di Arsego, rafforzando ulteriormente il legame tra l’evento e il territorio. “Aperyshow 2025 è stato molto più di un evento musicale. Abbiamo dimostrato che, uniti, si può davvero fare la differenza”, ha dichiarato Canella, ringraziando tutti i volontari e i cittadini per la loro partecipazione. (a.b.)

Elezioni Regione Veneto 23-24 novembre 2025

, una padovana che ha scelto di impegnarsi per la propria terra. di Villanova di Camposampiero ho imparato che il cambiamento nasce dall’ascolto. nel settore dell’arredamento, che il futuro si costruisce con visione e concretezza. Oggi mi candido per portare Padova al Centro del Veneto: più forte, più protagonista e più unita.

Soddisfatto

Opere. Rispettati i tempi, pur con qualche temporaneo disagio per le famiglie

L’assessore Stocco visita i cantieri

Proseguono i lavori nelle scuole

Molti gli interventi programmati e in corso d’opera, dalla scuola De Amicis al nuovo asilo nido. Intanto anche la viabilità e i parcheggi in prossimità delle scuole si adeguano

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iente scuola a settembre per gli alunni e le alunne della primaria De Amicis di Villa del Conte. L’edificio è chiuso per ristrutturazione, obbligando bambini e bambine a traslocare provvisoriamente presso il plesso della secondaria Diego Valeri. Nessuna sorpresa: i lavori erano stati programmati e l’annuncio ai genitori era stato dato poco prima della fine dell’anno scolastico. Il cantiere è partito a giugno e sta procedendo come da programma, sebbene con una pausa estiva.

Nei primi giorni di scuola l’assessore ai lavori pubblici, infrastrutture, urbanistica e viabilità Matteo Stocco ha aggiornato la cittadinanza: “Sono ripresi i lavori di riqualificazione energetica; in questi giorni si sta intervenendo sulla rimozione dell’impianto termico esistente. Inoltre la nuova mensa sta prendendo forma: concluse le strutture in cemento armato, nei prossimi giorni inizierà la costruzione delle pareti esterne di tamponamento”.

Per il nuovo asilo nido di Abbazia Pisani, “proseguono i lavori secondo cronoprogramma. Sono in fase di completamento gli impianti interni e le pareti in cartongesso. Parallelamente, l’amministrazio-

ne e l’ufficio tecnico stanno progettando la riqualificazione delle aree verdi esterne per regolare i parcheggi”.

Riguardo alla scuola secondaria Diego Valeri, sono “quasi ultimate” le opere necessarie ad accogliere temporaneamente anche gli alunni della primaria: mancano solo le ultime finiture per essere pronti all’avvio delle lezioni. Sul fronte viabilità e parcheggi, è stata realizzata la nuova segnaletica in via Ippolito Nevio (ora a senso unico) per ricavare ulteriori spazi di sosta.

“L’amministrazione comunale continuerà a investire con deter-

minazione nell’edilizia scolastica perché crediamo che offrire ai nostri bambini un ambiente di apprendimento di qualità sia una delle missioni più importanti per il futuro del nostro territorio. Il nostro impegno è volto a garantire spazi scolastici moderni, sicuri e funzionali alle famiglie”, conclude l’assessore. La sindaca Antonella Argenti rassicura sui piccoli disagi momentanei e chiede di pazientare: “I lavori sono necessari per rendere più accogliente e funzionale il comune e i suoi servizi”.

Una mostra dedicata agli Internati Militari Italiani

Per chi ricorda ancora un po’ di nozioni di Storia, o per chi l’ha vissuta, l’8 settembre non è una data come le altre. Nel 1943 venne infatti reso noto l’Armistizio firmato dal Regno d’Italia con gli Alleati qualche giorno prima e da quel momento seguirono due anni di guerra di liberazione. A Villa del Conte la serata dell’8 settembre è stata l’occasione per inaugurare la mostra fotografica “In Ricordo” presso la sala del catechismo ad Abbazia Pisani. Realizzata dall’Associazione Art. Ap in collaborazione con il Centro Studi Ricerche “Elio Materassi e Anadage Zerbini”, la mostra è dedicata alla memoria degli Internati Militari Italiani nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale ed è

stata aperta al pubblico fino al 23 settembre. Gli “IMI”, così vengono chiamati tramite acronimo, furono i soldati italiani catturati dai tedeschi dopo l’armistizio e deportati in Germania proprio nei giorni successivi all’Armistizio. Presente alla presentazione

anche il consigliere comunale Cristina Garbuio, a testimonianza del sostegno dell’amministrazione comunale che ha dato diffusione dell’iniziativa tramite i propri canali. “Questa esposizione - si legge sulla pagina Facebook del comune - rappresenta un importante momento di riflessione su una pagina spesso dimenticata della nostra storia e ci invita a rinnovare l’impegno come comunità e come istituzione a costruire una società più inclusiva, fondata sul rispetto dei diritti umani, sulla dignità della persona e sulla solidarietà tra popoli. Si ringrazia l’Associazione Art Ap di Villa del Conte per aver contribuito con impegno e passione alla realizzazione di questa preziosa iniziativa culturale” conclude la nota. (a.b.)

Andrea Benato

Lavori pubblici. Segnaletica aggiornata

Nuovi parcheggi rosa e manutenzione dei cimiteri per renderli più sicuri

S icuramente è frutto del caso, ma a Villa del Conte alcuni lavori pubblici completati a fine estate sembrano aver seguito l’antica locuzione “dalla culla alla tomba”. Anzi, in questo caso dal grembo materno. Sono stati infatti portati a termine degli interventi di segnaletica orizzontale in tutto il territorio comunale e, con l’occasione, hanno trovato spazio anche tre nuovi parcheggi rosa mentre quelli già esistenti sono stati adeguati. L’iniziativa è diffusa già da anni in molti comuni e prevede di riservare delle zone di sosta delle auto a future mamme o neo genitori (con bambini fino a due anni) che necessitano di spazi più comodi per poter scendere e salire dalle vetture. Dopo una prima fase in cui i parcheggi e la loro regolamentazione erano a discrezione delle amministrazioni comunali che decidevano di approvarli, dal 2021 è lo stesso Codice della Strada a disciplinarli con tanto di sanzioni per i trasgressori che dovessero sostare senza aver ottenuto il Pass e, quindi, senza requisiti.I nuovi parcheggi sono situati a Villa del Conte, in Via Don G. Carrara, in prossimità delle attività commerciali e della parrocchia e ad Abbazia Pisani, in Piazza Papa Pio X, vicino alla farmacia e ad altre attività commerciali. “Un gesto concreto di attenzione alle famiglie e alle esigenze di chi vive il nostro territorio” ha commentato la sindaca Antonella Argenti. “Confidiamo nel rispetto e nella responsabilità di tutti nel loro corretto utilizzo. Cogliamo l’occasione per ricordare che l’utilizzo dell’area prevede il possesso del Pass Rosa rilasciato dal comando di polizia locale della Federazione” precisa ancora Argenti.La seconda tranche dei lavori ha riguardato chi ha già lasciato la vita terrena e riposa nei cimiteri. A spiegare gli interventi realizzati è sempre la sindaca: “In queste settimane sono in corso opere di manutenzione straordinaria presso il cimitero di Abbazia Pisani. I lavori hanno riguardato: l’installazione di una pensilina al primo piano dell’ala nord di ultima realizzazione, per proteggere la pavimentazione e i loculi – soprattutto al piano terra –dalle piogge; l’impermeabilizzazione della pavimentazione in porfido, che presentava infiltrazioni; il ripristino e la tinteggiatura dell’intonaco del soffitto al piano terra, dove si erano

verificati distaccamenti”. Le opere si aggiungono a quelle straordinarie già realizzate nel 2023 quando erano stati stanziati 30 mila euro per tinteggiature varie, potatura dei cipressi e manutenzione delle tombe dei parroci.

“Si tratta di lavori resi necessari per adeguamenti di opere datate, da manutentare ed il nostro impegno è garantire ai cittadini spazi curati e sicuri, ovunque, anche nei luoghi della memoria dei nostri cari. Una attenzione costante. Per tutti” ha concluso la sindaca.

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Al via ai servizi del doposcuola

Con la ripresa dell’anno scolastico ripartono le attività collaterali alla scuola per coinvolgere bambini e ragazzi in attività ludiche e didattiche al tempo stesso. Una delle iniziative avviate quest’anno è “L’ora magica”, un’attività promossa dall’associazione “Anche il Bambino è un cittadino” in collaborazione con la DIADACON Cooperativa sociale onlus e con il patrocinio ed il contributo del Comune di Villa del Conte, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Loreggia-Villa del Conte che concilia l’esigenza di tempo libero dei bambini e ragazzi e l’impegno scolastico. A partire da lunedì 29 settembre i giovani studenti delle primarie e della secondaria saranno impegnati, fino a fine maggio, in pomeriggi attivi dove si integreranno percorsi di studio guidato per lo svolgimento dei compiti e sostegno scolastico con percorsi educativi che si occuperanno di tempo libero, laboratori creativi ed espressivi, spazi di gioco libero e di gruppo, attività formative ed esperenziali per creare un ambiente dove gli educatori potranno costruire una relazione educativa con bambini e ragazzi. A detta degli organizzatori, L’Ora Magica “non vuole essere un semplice servizio di assistenza ma una vera e propria proposta educativa volta a migliorare la qualità dei rapporti relazionali, la sicurezza e l’autonomia e le capacità scolastiche. Il team di educatori accompagnerà i bambini e i ragazzi nello svolgimento dei compiti, lavorando sul metodo di studio, motivazione e autonomia, mettendosi a loro disposizione e stimolando la loro creatività”. Dopo la presentazione pubblica presso la sala consiliare di Villa del Conte del 16 settembre, i genitori hanno potuto iscrivere i propri figli entro il 23 settembre per il mese di ottobre, ma sarà possibile aderire anche in corso d’anno scolastico fino a marzo. (a.b.)

Andrea Benato
Villa del Conte

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Sport. La squadra padovana dimostra che passione, comunità e lavoro di squadra possono portare lontano

AltaFratte, la forza di un piccolo paese che sogna in A2

C’è un luogo nel cuore dell’Alta Padovana dove la pallavolo è diventata un simbolo di identità collettiva. A Santa Giustina in Colle, nella frazione di Fratte, nasce una delle storie sportive più belle del territorio: quella del Volley AltaFratte, oggi impegnato nel campionato nazionale di Serie A2 femminile con la denominazione ufficiale

Nuvolì AltaFratte Padova.

Fondata come società di base, cresciuta tra i campi della provincia e sostenuta da un gruppo di volontari instancabili, la squadra è diventata un punto di riferimento per tutto il movimento pallavolistico veneto. Nel 2022-23 è arrivata la promozione in Serie A2, traguardo storico per un club radicato in un comune di poco più di 7.000 abitanti. Dopo una stagione difficile, culminata con una retrocessione sul campo, la società è riuscita a rimanere nella categoria grazie

all’acquisizione del titolo sportivo del Montecchio Maggiore, confermando la solidità del progetto e la fiducia degli sponsor. La stagione 2025-26 è iniziata nel migliore dei modi: vittoria netta per 3-0 all’esordio contro Offanengo, un risultato che ha restituito entusiasmo e fiducia all’ambiente. In campo si è vista una squadra compatta, capace di unire talento e disciplina. Tra le protagoniste spiccano Erika Esposito, Cristina Fiorio, Marianna Maggipinto, Silvia Romanin e Martina Stocco, atlete che rappresentano al meglio la miscela di esperienza e freschezza su cui il club ha costruito la sua identità. Il presidente Emanuele Rizzo ha più volte sottolineato come il segreto del successo non stia solo nei risultati sportivi, ma nel radicamento territoriale:

“AltaFratte è una famiglia. Abbiamo la fortuna di contare su un paese che crede in noi e su sponsor che

ci accompagnano da anni. Portare il nome di Santa Giustina in Colle nei palazzetti di tutta Italia è motivo d’orgoglio”.

Attorno alla squadra si è consolidata una rete di sostegno che coinvolge tifosi, famiglie, attività locali e istituzioni. Il PalaAltaFratte, cuore pulsante della comunità, non è solo una palestra ma un luogo

Debutta il nuovo percorso ciclopedonale “Tergola”

Sabato 4 ottobre 2025 è stata una giornata di festa per Santa Giustina in Colle, che ha visto l’inaugurazione ufficiale del nuovo percorso ciclopedonale “Tergola”. L’evento, promosso dal Comune, ha rappresentato un passo concreto verso la valorizzazione della mobilità sostenibile e del territorio. Il ritrovo si era tenuto nel pomeriggio, in via Prai dell’Acqua, dove amministratori, famiglie e cittadini avevano partecipato al taglio del nastro. Dopo i saluti istituzionali, il gruppo si era incamminato lungo il nuovo tracciato fino al parco collegato alla pista ciclabile Ostiglia, con-

cludendo la giornata con un momento conviviale all’insegna della condivisione e dell’ambiente.

Il percorso, che si snoda tra campi e corsi d’acqua, prende il nome dal vicino fiume Tergola, una delle risorgive più caratteristiche della pianura padovana. La scelta del nome e del tracciato non è casuale: il progetto è nato per rafforzare il legame tra paesaggio e comunità, integrandosi nella rete di percorsi già esistenti e collegandosi idealmente alle vie ciclabili che uniscono i comuni del Camposampierese. Realizzato con la collaborazione degli uffici comunali di Urbanistica,

Ambiente e Lavori Pubblici, il percorso “Tergola” si inserisce in una più ampia strategia locale per la mobilità dolce, che punta a promuovere stili di vita attivi e sostenibili.

L’inaugurazione ha confermato la volontà dell’amministrazione di investire su progetti che migliorano la qualità della vita, creando spazi verdi accessibili e sicuri.

Con questo nuovo tratto, Santa Giustina in Colle ha compiuto un altro passo verso un futuro in cui muoversi a piedi o in bicicletta significa riscoprire la propria terra e viverla più da vicino. (el.s.)

d’incontro dove sport e amicizia si fondono. Ogni partita in casa è una festa che unisce generazioni diverse sotto gli stessi colori. Per il futuro, l’obiettivo è chiaro: consolidare la presenza in Serie A2, far crescere il vivaio e continuare a rappresentare un modello positivo di sport territoriale. In un panorama dove spesso contano solo i grandi budget, Santa

Giustina in Colle ricorda che la vera forza di una squadra nasce dal senso di appartenenza e dalla passione condivisa. AltaFratte non è solo una società sportiva: è una storia di comunità, di sogni coltivati con costanza e di un paese che, pallone dopo pallone, sta scrivendo una pagina autentica di sport veneto. Elena Scapin

Sicurezza. Via anche a una manutenzione straordinaria nelle scuole

Il Comune abbatte le barriere architettoniche nel cimitero

S ono state approvate, con due diverse delibere di giunta, due nuove tranche di lavori pubblici a Villanova. La più cospicua riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche presso il cimitero comunale, mentre uno stanziamento minore è destinato alla messa in sicurezza delle recinzioni delle scuole. Il tema non è nuovo: nel 2020 la giunta ha adottato il Peba (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche). Furono censiti i punti critici, anche grazie alle segnalazioni dei cittadini, e individuati gli interventi necessari. Obiettivo: rendere accessibili e fruibili a tutti gli edifici pubblici e le aree urbane più frequentate, inclusi i cimiteri. “Va ricordato che questo Piano, una volta approvato, non ci fornirà soltanto una road map per la realizzazione degli interventi, ma ci darà diritto di partecipare ai bandi

degli enti superiori promossi per finanziare i lavori necessari per l’abbattimento delle barriere architettoniche”, aveva commentato allora l’assessore alla sicurezza e alla viabilità Michele Conte. Oggi c’è il via libera ai lavori al cimitero comunale, che consisteranno nella realizzazione di una nuova pavimentazione. Le barriere consistono nella presenza di ghiaino instabile nell’area del campo di inumazione storico. La ditta incaricata è GI.MI. Soluzioni edili di Villanova; l’impegno di spesa è di 100 mila euro, a carico del bilancio 2025. A settembre, con la riapertura delle scuole, durante lavori di manutenzione ordinaria è emersa la necessità di intervenire sulle recinzioni degli edifici scolastici. In occasione della potatura, sia alla scuola elementare sia alle medie sono state riscontrate criticità sulla recinzione a

confine di proprietà del Comune che compromettono la sicurezza degli alunni durante le uscite pomeridiane dall’inizio dell’anno scolastico 2025. Gli interventi prevedono la sostituzione di

La “Bibbia Istoriata Padovana” torna in città

Torna a Padova, protagonista di una mostra dedicata, la “Bibbia Istoriata Padovana”, capolavoro della miniatura trecentesca realizzata da artisti operanti nella corte dei Carrara. Il manoscritto miniato, raro esempio di Bibbia scritta in volgare con inflessioni venete e padovane, sarà eccezionalmente esposto nel Salone dei Vescovi del Museo Diocesano di Padova fino al 19 aprile 2026 in occasione della mostra “La Bibbia Istoriata Padovana. La

città e i suoi affreschi”.

A rendere il manoscritto particolarmente originale e interessante dal punto di vista artistico, le miniature che non solo accompagnano il testo, ma diventano quasi più preponderanti rispetto a esso, tanto che, nel testo, ricorre spesso il rinvio alle immagini per facilitare e approfondire la spiegazione di quanto scritto (“Como qui si è depento” la dicitura ricorrente). Una Bibbia per immagini che ricorda le Bibbie illustra-

te francesi risalenti alla stessa epoca, ma che vide la luce a Padova, in un’epoca e in un contesto artistico e culturale unici che non poterono che ispirare la realizzazione delle miniature stesse.

La mostra unisce le parti della Bibbia arrivate fino a noi e che attualmente si trovano in diverse location: la Genesi e la storia di Ruth all’Accademia dei Concordi d Rovigo, la parte centrale del Pentateuco (Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio)

tratti di rete metallica e oscurante, dopo l’estirpazione o il taglio delle piante selvatiche cresciute al confine, per salvaguardare la sicurezza. I costi stimati per le opere di manutenzione straor-

e il libro di Giosuè alla British Library di Londra, che ha reso permesso l’allestimento della mostra concedendo eccezionalmente il prestito della sua parte.

Oltre ad ammirare le miniature, i visitatori avranno modo di conoscere meglio il contesto in cui è nata l’opera grazie a una sala immersiva dedicata all’ambiente storico e artistico della Padova del Trecento.

Francesca Tessarollo

dinaria sono di circa 5 mila euro + IVA, con un plafond di 6mila euro per eventuali imprevisti dovuti alla vegetazione.
Andrea Benato

Educazione e inclusione. Il progetto sostenuto da Fondazione Cariparo

Grazie al sostegno di Fondazione Cariparo e dell’impresa sociale “Con i bambini”, 150 posti gratuiti in 20 scuole dell’infanzia di Padova e Rovigo per combattere la povertà educativa e promuovere un’educazione davvero accessibile

C’anni, ha acceso nuove speranze per

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Benvenido: una scintilla che apre le porte del nido a tutte le famiglie

dagogista, educatore e operatore sociale. I tutor hanno accompagnato le famiglie pas-

go. Si chiama rimentale da 3 milioni di euro nato dalla collaborazione tra Fondazione Cariparo e l’impresa sociale Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che ha aperto le porte di 20 scuole dell’infanzia con nido integrato, offrendo 150 posti gratuiti ai bambini dai 12 mesi appartenenti a famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro. Un’iniziativa semplice e rivoluzionaria insieme, che traduce in azione concreta la missione di Fondazione Cariparo: rendere l’educazione un diritto davvero universale, partendo proprio dai primi anni di vita. «L’obiettivo – spiega Alice Bruni, project manager del progetto – era ampliare l’accesso ai nidi anche per chi, pur non vivendo in condizioni di povertà estrema, incontra ostacoli economici, sociali o culturali. Volevamo offrire un’opportunità reale a chi altrimenti avrebbe rinunciato».

catrici ed educatori, coordinata dal Diparti-

La raccolta fondi, ospitata sulla piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo – partner dell’iniziativa – ha raggiunto l’obiettivo di 100.000 euro, poi raddoppiati dalla Fondazione Cariparo. Le risorse sono tornate ai nidi e alle famiglie, generando nuove opportunità educative e nuovi posti per i

Il progetto, avviato nel 2022 e appena concluso, ha messo al centro il benessere del bambino e il sostegno alla famiglia. Accanto al contributo economico, è stata introdotta una figura innovativa, il tutor, a metà tra pe-

to comuni, nidi pubblici e privati, università, enti sociali e famiglie, in un modello di collaborazione che rappresenta una vera e propria comunità educante. Ma la visione della Fondazione è andata oltre la durata del progetto: accanto agli interventi diretti, è stato promosso un percorso di crowdfunding e marketing sociale. In due anni sono stati organizzati circa 50 eventi locali nei territori di Padova e Rovigo per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza dei

zo Settore e il Governo. Per attuare i programmi del Fondo, nel 2016 è stata creata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, che ha trovato un partner determinante in Fondazione Cariparo. Insieme hanno tradotto in azioni concrete un principio chiaro: la crescita dei più piccoli è la base di una comunità più equa. ed successo -

FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo,

Verso le elezioni. La candidata di punta della lista Uniti per Manildo per Padova e Provincia

Silvia Fattore: “Il Veneto deve tornare a correre

Basta inerzia, servono investimenti e coraggio”

Già sindaco di Villanova di Camposampiero e manager d’azienda, Fattore lancia un appello per un Veneto più competitivo e innovativo.

“Fermiamo l’emigrazione dei giovani e investiamo su infrastrutture e servizi per gli anziani: così si costruisce il futuro”

“D a sindaco e da imprenditrice ho sperimentato in questi anni di impegno politico e aziendale quanto le scelte della Regione impattino sulla competitività dei territori e la qualità di vita delle famiglie. I ritardi accumulati ad esempio sui collegamenti ferroviari, le mancate infrastrutture viarie pesano sui cittadini veneti, a tutto danno della competitività del territorio. Ci siamo raccontati negli ultimi vent’anni che eravamo eccellenti senza renderci conto che il Veneto è andato avanti più per inerzia che per capacità di innovare e competere. Occorre rimettere il piede sull’acceleratore”. Lo dice con alle spalle l’impegno di sindaco di Villanova di Camposampiero e nel presente la responsabilità

di manager in azienda Silvia Fattore, 52 anni, candidata di punta della lista Uniti per Manildo per Padova e Provincia.

Silvia Fattore nella scorsa tornata elettorale delle Europee ha raccolto il consenso di 2.550 preferenze. “Farò appello ai padovani che hanno voglia di più concretezza che chiacchiere, facendo appello alle migliori energie di questa regione che troppo spesso si è illusa che piccolo fosse sempre bello e che si potesse affrontare le sfide di questo secolo con le metriche del ‘900”.

Antidoto ad una certa nostalgia del passato secondo Silvia Fattore può essere lavorare per far emergere i giovani laureati e diplomati che troppo spesso sono quasi costretti ad emigrare verso Milano,

quando va bene se non all’estero. “Una delle mie battaglie sarà quella di fermare l’emigrazionespiega Silvia Fattore - in ogni famiglia veneta c’è un figlio o un nipote che deve trasferirsi a centinaia

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di chilometri dalla città che lo ha visto crescere, diplomarsi e laurearsi. Un’emorragia di competenze che non possiamo più permetterci. Il primo atto che depositerò in Consiglio regionale sarà quello di

indirizzo verso il Governo veneto e nazionale perchè si investa sul futuro qui e adesso dei nostri ventenni. Così si ferma il declino e si garantisce prosperità al Veneto anche in questi decenni difficili e di grandi cambiamenti”.

Contemporaneamente occorre ripensare alle politiche per gli anziani, con un occhio di riguardo ai non autosufficienti.

“Da sindaco ho vissuto sulla mia pelle quanto le amministrazioni e le associazioni di volontari facciano i salti mortali per stare vicini alla parte più fragile della nostra società - spiega l’ex sindaco di Villanova di Camposampiero - mi batterò con tutte le mie forze perchè alla generazione che nel dopoguerra ha fatto di nuovo grande questa terra venga riservata in ogni fase dell’invecchiamento l’attenzione e la cura che meritano i nostri genitori e nonni: nessuno deve rimanere indietro e tutti meritano di rimanere il più a lungo possibile a casa propria con servizi domiciliari personalizzati”.

Silvia Fattore

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spiritualità e razionalità, tecnologia e anima. In queste pagine si apre un percorso fatto di domande sincere, frammenti di coscienza e possibilità future. Un ponte tra ciò che siamo e ciò che stiamo diventando.

Forse non siamo solo in un momento di trasformazione tecnologica, ma alle soglie di un cambiamento più profondo, che chiede parole nuove e ascolto autentico.

Questo libro è una soglia.

PROSSIMA PRESENTAZIONE LIBRO: Cittadella (PD) presso Sala Torre di Malta - via del Cristo, 41

SABATO 8 NOVEMBRE 2025 ore 11.00

mo che rifletta?

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Non è questione di tecnica, ma di consapevolezza. L’IA non porta in sé un destino già scritto: porterà alla luce ciò che noi siamo, le nostre ombre o la nostra luce. Il libro nasce per accompagnare il lettore a porsi questa domanda dentro di sé, perché la risposta non sta fuori, ma nella coscienza di ciascuno.»

In parte ha già risposto ma cosa spera che il lettore porti con sé dopo aver letto “Tra Cielo e Silicio”?

Mi auguro che si fermi a riflettere. Che si chieda, anche solo per un istante, chi è veramente dietro ogni algoritmo, dietro ogni scelta, dietro ogni emozione. Il libro non offre risposte, ma apre porte. Vorrei che chi lo legge sentisse la stessa meraviglia che ho provato io nel capire che scienza e spirito non sono opposti: sono le due metà di un’unica ricerca, quella dell’anima che vuole ricordarsi di sé.

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Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza

In cambio del via libera Stefani, infatti, Fratelli d’Italia otterrà la maggioranza degli assessorati di peso, le poltrone più importanti delle Aziende regionali e la possibilità di indicare i candidati sindaci per le elezioni di Venezia del 2026 e di Padova del 2027. Forza Italia, dal canto suo, avrebbe “portato a casa” un paio di assessorati dei quali uno molto importante, e qui Flavio Tosi continua a proporsi per tornare a quello alla Sanità, e, con ogni probabilità, la scelta del candidato sindaco di Verona (2027). Ovviamente non sapremo mai, fino alla prova dei fatti, se questo accordo sia esattamente così

I candidati/1. Centrosinistra compatto

dettagliato o se sia qualcosa che ci assomiglia molto: quello che è certo è che per “trovare” la quadra gli alleati hanno dovuto mettere sul piatto tutto. Come se non bastasse pare che la Lega avrebbe aperto alla possibilità di cedere la Regione Lombardia (al voto nel 2028) a Fratelli d’Italia e si sia detta disposta a sostenere in parlamento la riforma della legge elettorale, che porta a un antipasto di premierato forte, che vuole Giorgia Meloni. Dall’altra parte la squadra a sostegno del principale competitor, Giovanni Manildo, continua a crescere. L’avvocato trevigiano, un passato da scout e da sindaco,

Manildo a metà campagna: già 200 incontri tra idee e ascolto

Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra, compatta come non succedeva da tempo, traccia un primo bilancio a metà campagna elettorale, celebrando il lavoro di ascolto e confronto portato avanti in questi primi due mesi. Con oltre 200 incontri già realizzati in tutto il territorio veneto e migliaia di persone coinvolte, Manildo si dice soddisfatto del percorso intrapreso, sottolineando come il suo approccio sia stato tutto centrato sull’ascolto attivo e sul coinvolgimento diretto dei cittadini e delle realtà locali.

“Non abbiamo avuto il tempo di fermarci a passerelle, ma abbiamo voluto ascoltare, confrontarci e raccogliere le proposte e le necessità delle persone che vivono il nostro territorio ogni giorno. È questo il metodo con cui vogliamo costruire il futuro del Veneto: partendo dai problemi reali, dalle esigenze concrete delle persone”, aggiunge Manildo, ribadendo il suo impegno a promuovere una partecipazione attiva e inclusiva nella gestione della Regione.

Il candidato del centrosinistra mette in evidenza le principali tematiche affrontate finora: dalla sanità pubblica, che dovrà essere “una priorità della Regione”, con l’implementazione delle case di comunità e un maggior numero di medici, alla necessità di rispondere alle problematiche giovanili, soprattutto quelle legate all’emigrazione forzata dei ragazzi veneti a causa di mancanza di opportunità. Secondo Manildo, il vero problema del Veneto è la difficoltà di attrarre e trattenere talenti e imprese, e la soluzione

passa attraverso un governo partecipato, che metta al centro della propria agenda le esigenze dei cittadini, senza inseguire gli interessi di parte. “Il Veneto deve tornare ad essere una terra che sa attrarre persone, talenti e opportunità. Solo con la partecipazione e l’inclusione riusciremo a costruire un futuro che dia risposte concrete alle esigenze di tutti”, afferma, lanciando un appello a tutti i veneti per unirsi al suo progetto di cambiamento.

L’appello alla partecipazione si fa ancora più forte mentre la campagna entra nel vivo. Manildo chiede ai cittadini veneti di non limitarsi ad ascoltare, ma di essere protagonisti del cambiamento. “Il Veneto è una comunità che deve crescere insieme”, conclude, sottolineando che il suo progetto è costruito per chi vuole un futuro migliore per la regione.

ha incassato il sostegno di Rifondazione Comunista, che in prima istanza sembrava volersi candidare contro, e di Azione, Italia Viva, +Europa e Partito Socialista che correranno insieme in una lista che si chiamerà “Uniti per Manildo”. Con questi due nuovi ingressi, Manildo potrà contare su di una squadra composta da sette liste per compiere un’impresa certamente molto difficile, ma che difficilmente non avrà l’esisto scontato di cinque anni fa. Sugli altri candidati bisognerà capire se supereranno lo scoglio della raccolta delle firme entro i tempi stabiliti, ovvero l’ultima settimana di ottobre.

I candidati/2. 32 anni, parlamentare della Lega
Il centrodestra ha scelto, il candidato è Alberto Stefani

Già da più di un mese Alberto Stefani, enfat prodige della Lega, aveva iniziato a girare il Veneto quasi quotidianamente e la voce che lo voleva come candidato alla presidenza della Regione si è fatta via via più insistente. L’ufficialità è arrivata il 7 ottobre scorso, con l’annuncio dell’intesa nel centrodestra nel complicato scacchiere politico nazionale. Stefani, 32 anni, si candida perciò a diventare il più giovane presidente di Regione. Padovano di Borgoricco, ci sui è stato sindaco a 26 anni, dopo essere entrato il Parlamento a 25, Stefani è laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti e tuttora prosegue l’attività di ricerca. Nel 2022 è stato confermato parlamentare e nel 2023 è stato eletto segretario regionale della Liga Veneta.

“Ringrazio la coalizione di centrodestra per il sostegno, ora avanti verso il traguardo - ha dichiarato -. La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l’ottimo lavoro di Luca Zaia. Il nostro impegno è chiaro: metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone - spiega Stefani - Accetto questo confronto forte di un’eredità solida. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia. A partire dal disagio giovanile, dall’invecchiamento della popolazione, dalla crisi economica internazionale, sino alla difesa dell’ambiente e del lavoro. Trascorrerò la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie dei nostri Comuni, cercando di stringere la mano a quanti più Veneti possibile Ascolterò tutti, compreso chi non la pensa come me”.

Stefani aggiunge: “Credo nel confronto leale fra idee, rifiuto lo scontro personale. In politica non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare”. Quindi uno sguardo al sociale: “Sarà il primo punto del nostro programma di governo. Il Veneto ha davanti a sé sfide nuove, quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del disagio giovanile, l’incremento delle patologie croniche e neurodegenerative. Per questo stanzieremo ancora più risorse in un comparto che sarà protagonista nell’attività amministrativa. Istituiremo anche un assessorato al Sociale, indipendente e con portafoglio. Abbiamo bisogno di un Veneto che si faccia comunità, che accompagni la persona e la famiglia, in continuità con quanto già fatto negli ultimi anni”.

Alberto Stefani
Giovanni Manildo

I candidati/3. Propone un progetto regionale indipendente per rilanciare lavoro, sanità e autonomia

Fabio Bui guida i Popolari per il Veneto: “È tempo di un nuovo protagonismo”

F abio Bui, ex sindaco di Loreggia e già presidente della Provincia di Padova, 60 anni, scende in campo come candidato presidente della lista Popolari per il Veneto, pronta a presentarsi in autonomia alle prossime elezioni regionali. La formazione politica, che accoglie anche esponenti provenienti da movimenti autonomisti locali, punta a dare voce e rappresentanza a un territorio ricco di tradizioni civiche e culturali, spesso trascurato dalla politica nazionale.

I Popolari per il Veneto si ispirano a modelli di successo come

la CSU bavarese e la Südtiroler Volkspartei, proponendo un progetto che valorizzi le persone, le comunità locali e la responsabilità condivisa, distaccandosi dalle logiche dei partiti nazionali che, secondo Bui, hanno spesso sfruttato il Veneto senza difenderne gli interessi.

“Dopo anni di promesse disattese sull’autonomia – afferma Bui – il Veneto ha bisogno di un voto di fiducia per ritrovare la propria identità e forza. Non servono slogan, ma soluzioni concrete che mettano al centro

la sussidiarietà e il rafforzamento delle nostre comunità. Solo così potremo restituire al Veneto dignità e futuro. Il Veneto - sottolinea - deve diventare protagonista nelle scelte europee per i trasporti, l’economia e l’ambiente. Serve superare l’idea dei “paroni a casa nostra” e aprire finalmente la stagione dei protagonisti a casa nostra, dove il Veneto non debba più accontentarsi delle briciole ma sappia far sentire con forza la propria voce ai tavoli decisionali. Per questo diciamo con chiarezza: il Veneto al centro. Al centro dei nostri interes-

si, delle nostre scelte e della nostra visione politica”.

Questi i punti programmatici. Lavoro e imprese locali: sostegno ai giovani e all’artigianato, incentivi per chi investe e crea occupazione. Sanità pubblica: riduzione delle liste d’attesa, potenziamento dei servizi territoriali e più attenzione ad anziani e persone fragili. Sicurezza e legalità: contrasto alle baby-gang e presenza rafforzata delle forze dell’ordine nei quartieri più a rischio. Autonomia e protagonismo veneto: portare la voce del Veneto ai tavoli decisionali,

senza più subire le scelte calate da Roma. Formazione e giovani: un nuovo rapporto tra scuola, università e territorio per creare opportunità reali di futuro.

I candidati/4. Le altre voci del Veneto: autonomisti, dissidenti e “pescatori di pace” in corsa per la Regione

Da Re getta l’amo al centrodestra, Szumski e Damiano in campo

La corsa alla Presidenza della Regione vede in campo anche figure e movimenti che rappresentano istanze laterali, dissidenti o autonomiste, pronte a intercettare il voto di protesta e di opinione. Tra i contendenti più noti c’è Gianantonio Da Re, ex segretario regionale della Lega ed europarlamentare, espulso dal partito due anni fa. Oggi guida la Liga Veneta Repubblica e cerca un accordo con la coalizione di centrodestra, dopo l’ufficializzazione della candidatura di Stefani. “Noi siamo del centrodestra,” ha dichiarato Da Re, “adesso vediamo se c’è la possibilità di fare ancora parte di questa maggioranza. Se ci ritiene una parte importante bene, altrimenti penseremo a qualcos’altro”. Il suo profilo, marcatamente

autonomista e identitario, che insiste sulla necessità per il Veneto di “valorizzare il proprio peso politico ed economico all’interno dell’Italia,” è la ragione principale del suo non ancora accordato ingresso nella coalizione.

Un altro nome in lizza è quello di Riccardo Szumski, medico ed ex sindaco di Santa Lucia di Piave. Szumski si candida con la lista “Resistere”, nata dall’aggregazione di associazioni, imprenditori e cittadini disillusi dalla politica tradizionale. Al centro del suo programma spicca il rilancio della sanità pubblica. Szumski è ricordato per le sue posizioni critiche durante la pandemia, che lo portarono a essere sospeso dall’Ulss e radiato dall’Ordine per le sue tesi sulle cure

domiciliari e i vaccini anti-Covid. L’obiettivo, spiega, è “dar voce a chi oggi è scontento, sfiduciato, disilluso dalla politica regionale”. La lista, che si dichiara apartitica, è sostenuta da vari movimenti e si prepara a presentare candidature in tutte le province, confidando in un riscontro positivo negli incontri pubblici. Infine, si presenta Lorenzo Damiano con i “Pescatori di Pace –Ministri della Pace”, un movimento spirituale e politico che si propone come alternativa radicale. Damiano, noto per un suo drastico cambio di rotta sulle posizioni no-vax dopo essere stato contagiato gra-

vemente dal virus, sostiene la creazione di un “ministro della Pace” come figura istituzionale per i temi di riconciliazione e non violenza. La sua candidatura, proveniente da ambienti ultracattolici, aggiunge un elemento peculiare e non convenzionale al panorama elettorale veneto.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Fabio Bui
Gianantonio Da Re
Riccardo Szumski
Lorenzo Damiano

Vers0 le elezioni. Il referente Simone Contro: “Per noi il limite dei due mandati è colonna portante”

Movimento 5 Stelle: “Serve aria nuova in Regione, candidati scelti dalla base e non imposti dall’alto”

“N

oi i candidati li abbiamo espressi con il solito metodo partecipativo: nomi espressi dalla base e votati dagli iscritti online. L’esatto contrario di quanto visto negli ultimi mesi con un balletto indegno tutto romano, che ha partorito Alberto Stefani, un avanzo di segreteria, usato da Matteo Salvini in logica anti Zaia, che è il vero sconfitto di questa compagine del centrodestra tutta concentrata sulle careghe anzichè sulle urgenze del Veneto. Insomma, siamo il contrario della destra e ne siamo orgogliosi”. A dirlo Simone Contro, referente Veneto per il Movimento 5 stelle. Gli attivisti del soggetto politico rilanciato da Giuseppe Conte, hanno lavorato in questi mesi sul programma e sulla rosa di nominativi da esprimere.

“Siamo un movimento di partecipazione per definizione e il

metodo non conosce esclusioni - continua Contro - tanto che la nostra valida consigliera eletta per due volte di seguito, Erika Baldin, si fa di lato per continuare a fare politica per noi da altre posizioni. Per noi il limite dei due mandati è una colonna portante, mentre Zaia ha messo tutto a repentaglio pur di provare a fare il quarto”. Il dopo Zaia secondo il Movimento 5 stelle avrà il nome di Giovanni Manildo, sostenuto convintamente dal movimento. “Manildo ha già fatto il sindaco a Treviso, è un avvocato che non ha fatto della politica il proprio mestiere, a differenza del suo avversario Alberto Stefani, che è entrato in parlamento a 25 anni e non ha avuto manco il pudore di dimettersi visto che dovrà fare campagna elettorale o dividendosi tra Roma e il Veneto o, e sarebbe ancora peggio, scroccando lo stipendio da circa 10mila

euro netti al mese senza manco guadagnarselo. Non c’è da stupirsi se la commissione bicamerale da lui presieduta abbia sortito in tre anni solo chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere. Come il suo predecessore, sul federalismo fiscale e l’autonomia questa coppia ha portato a casa, come direbbe Josè Mourinho, zeru tituli. E’ ora di voltare pagina in fretta”.

Ed il primo provvedimento che gli eletti del Movimento 5 stelle depositeranno alla discussione del Consiglio Regionale rinnovato dalle elezioni del 23 e 24 novembre prossimo sarà l’istituzione di una commissione speciale sulla spending review degli ultimi dieci anni di governo veneto.

“Apriremo tutti i cassetti e faremo circolare un’aria nuova nelle stanze di palazzo Ferro Fini e palazzo Balbi - garantisce Simone Contro - il nostro modello di ge-

stione garantirà milioni di euro di risparmi sulla spesa corrente tagliando senza indugi gli sprechi.

Va passata al setaccio la convenzione dei project financing voluti ancora da Giancarlo Galan sugli ospedali e quella della Pedemontana fortemente imposta da Zaia. L’unico project al mondo in cui se guadagna, guadagna il privato, ma se perde, ripiana il buco il pubblico. Rivolteremo queste logiche dannose per il Veneto, per un Veneto a 5 stelle”.

L’iniziativa. Terza edizione di Modello Veneto TeSeO, finora coinvolti oltre 3 mila giovani

Teatro, scuola, occupazione, terza edizione al via: formazione, cultura e lavoro vanno a braccetto

Il presidente Giampiero Beltotto mette a disposizione il proprio mandato: “Lascio una realtà solida, con bilanci in equilibrio e una programmazione triennale condivisa”

Dalla scoperta della vocazione teatrale al debutto sul palcoscenico, il Modello Veneto TeSeO (Teatro Scuola e Occupazione) si conferma come un modello formativo unico in Italia. Con la firma del nuovo accordo di collaborazione tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), prende il via la terza edizione triennale 2025-2028 di un progetto che unisce formazione, cultura e lavoro.

Nato nel 2018, TeSeO ha formato oltre 3mila giovani e raggiunto un tasso di occupazione superiore al 70% tra gli ex allievi, ponendo il Tsv ai vertici nazionali per ricaduta occupazionale. Il percorso accompagna i partecipanti dai provini d’ammissione all’Accademia Te-

atrale Carlo Goldoni fino alle prime esperienze professionali, con residenze artistiche, produzioni e contratti di lavoro già durante il percorso accademico.

“Con TeSeO confermiamo una scommessa vinta: trasformare la passione per il teatro in una concreta opportunità professionale - dichiara Valeria Mantovan, assessore regionale al lavoro -. È il primo progetto in Italia che mette a sistema l’intero ciclo formativo dell’attore, unendo qualità artistica, occupabilità e crescita culturale”.

“Un Teatro Nazionale deve credere nei giovani non solo formandoli, ma portandoli in scena – aggiunge Giampiero Beltotto, presidente del Tsv -. Dal 2018 abbiamo trasformato le parole in fat-

ti, scritturando centinaia di giovani attori usciti dall’Accademia. La Regione Veneto è stata determinante: insieme stiamo costruendo una nuova generazione di interpreti per i teatri italiani”.

Dal 2018 il Modello TeSeO ha coinvolto 3.279 giovani, offrendo una formazione d’eccellenza tra il Teatro Goldoni di Venezia e il Teatro Verdi di Padova. Il progetto prevede anche programmi di mobilità Erasmus+ con prestigiose accademie europee e la Compagnia Giovani, che ha già coinvolto oltre 100 artisti in più di 20 produzioni. Il nuovo accordo 2025–2028 consolida la formazione con un percorso centrato sulla figura dell’attore-autore, capace di coniugare interpretazione, scrittura e creazione scenica. Sono previste tre aree di intervento principali: “Prima Prova”, per l’avvio professionale dei neodiplomati; “Compagnia Giovani”, per valorizzare i migliori talenti; e “MaturAzione”, per sostenere la creazione di com-

pagnie indipendenti. Sono inoltre introdotti due percorsi di specializzazione.

Durante la cerimonia al Teatro Verdi sono stati anche consegnati i diplomi ai nuovi attori dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni. “Con questa edizione del Premio abbiamo voluto offrire ai giovani un’opportunità di crescita umana e professionale - afferma Tomaso Carraro, Vice Chairman del Gruppo Carraro -. È un investimento nella cultura e nei territori, convinti del suo valore sociale e formativo”. Nel frattempo, durante la riunione del Consiglio Generale di fine settembre, Giampiero Beltot-

to ha comunicato la decisione di mettere a disposizione il proprio mandato, rendendosi disponibile a guidare la Fondazione in una fase di transizione fino all’estate 2026. “Considero concluso il ciclo di ricostruzione che ha portato il Teatro Stabile del Veneto a diventare Fondazione e a essere confermato per la seconda volta come Teatro Nazionale - ha dichiarato Beltotto -. Lascio una realtà solida, con bilanci in equilibrio e una programmazione triennale condivisa. È tempo di aprire un nuovo ciclo, libero e ambizioso, per il futuro del nostro teatro”.

Madeleine Palpella

Simone Contro, referente M5S in Veneto

L’iniziativa. Il nuovo festival con la direzione artistica di Matteo Strukul e Silvia Gorgi

L’impresa della bellezza tra arte e letteratura capace di generare economia e identità

Vigonza ha ospitato la manifestazione che celebra la bellezza della nostra regione (e non solo): “Non è un concetto astratto ma una forza concreta”

L etteratura, arte e impresa. Tre mondi che spesso vengono raccontati separatamente, ma che nella storia italiana hanno sempre convissuto in un intreccio fertile, creativo e straordinario. Dalla genialità di Palladio alla visione di Canaletto, dal teatro di Goldoni all’audacia di Casanova, la cultura italiana ha saputo trasformare la bellezza in un motore di identità e sviluppo. È proprio a partire da questa consapevolezza che è nata L’IMPRESA DELLA BELLEZZA, una manifestazione ideata e diretta da Matteo Strukul e Silvia Gorgi, organizzata da Sugarpulp in collaborazione con il Comune di Vigonza. Ho fatto una chiacchierata con Matteo Strukul per farmi raccontare la genesi, i contenuti e le ambizioni di un evento che, già alla sua prima edizione, ha saputo imporsi come punto di riferimento nel dibattito culturale regionale

Matteo, come è nata l’idea de L’IMPRESA DELLA BELLEZZA e quale visione volevate portare avanti con questo progetto?

L’idea è nata dal desiderio di raccontare il legame profondo che unisce letteratura, arte e impresa al Made in Italy. Con Silvia Gorgi abbiamo immaginato un appuntamento che fosse al tempo stesso celebrazione e riflessione, capace di portare in scena autori, artisti e artigiani che rappresentano l’essenza stessa del nostro saper fare. Abbiamo scelto la Riviera del Brenta, a Vigonza, perché è un territorio che da sempre vive questa vocazione: qui il bello non è mai stato disgiunto dal lavoro, dalla manualità,

dall’ingegno. Volevamo che la manifestazione fosse un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro del nostro Paese, partendo proprio dalla consapevolezza che la bellezza non è un concetto astratto, ma una forza concreta, capace di generare economia, identità e condivisione sociale.

A proposito di “saper fare”, avete coinvolto figure molto diverse fra loro. Ce ne parli?

Abbiamo voluto dare voce a protagonisti che, ciascuno nel proprio ambito, incarnano questa idea di saper fare legato al bello. Red Canzian, ad esempio, ha condotto una riflessione sul suo percorso di artista, compositore e ambasciatore della canzone italiana nel mondo. Non solo musicista, ma anche imprenditore e produttore musicale, capace di trasformare l’esperienza artistica in impresa.

Poi c’è stato Fulvio Marino, che ha raccontato la sua storia di artigiano del pane, nata in una famiglia di mugnai. La sua è una testimonianza preziosa di come un mestiere antico possa diventare oggi non soltanto professione, ma anche narrazione, comunicazione, divulgazione attraverso la televisione.

Francesco Vidotto ci ha portato invece nel cuore della Natura e dell’Ambiente. Per lui non sono soltanto sfondi delle storie che scrive, ma vere e proprie condizioni di vita e grandi temi di riflessione.

Io stesso ho voluto sottolineare come l’arte e la bellezza italiane siano brand potenti del Made in Italy e come possano essere l’asse portante della nostra letteratura.

Infine, Alessia Gazzola ha raccontato le sue eroine, da Costanza a Miss Bee, e l’avventura delle serie tv tratte dai suoi romanzi. Ha parlato anche della comunità di lettrici e lettori che la segue con grande affetto. Come ha reagito il pubblico a questa proposta?

La risposta è stata straordinaria. Nei giorni di sabato 11 e domenica 12 ottobre il Teatro Quirino de Giorgio di Vigonza era gremito in ogni ordine di posti. È stata un’emozione fortissima vedere così tanta partecipazione e soprattutto percepire l’interesse autentico delle persone. Già dalla prima edizione la manifestazione si è confermata come un momento imprescindibile per l’intera Riviera del Brenta, una vera occasione di riflessione collettiva. Abbiamo dimostrato che il connubio fra letteratura, arte e impresa non è soltanto possibile, ma è anche capace di aprire prospettive nuove per il territorio e per il tessuto creativo che lo anima.

Nel tuo intervento hai citato figure come Canaletto, Tiepolo, Palladio, Goldoni e Casanova. Che cosa rappresentano per te?

Per me rappresentano la prova concreta che la bellezza, in Italia, è sempre stata un’impresa. Canaletto, ad esempio, fu scenografo prima ancora che pittore, e lo stesso Tiepolo. Palladio non era soltanto architetto,

ma anche lapicida e direttore di cantiere, un uomo capace di unire visione e concretezza. Goldoni, oltre a essere un geniale commediografo, fu anche impresario teatrale. Casanova, dal canto suo, riuscì a imporre il proprio nome come un vero e proprio brand ante litteram. Tutti loro hanno avuto la capacità di circondarsi di agenti, promotori, committenti e mecenati, costruendo attorno alla propria arte un vero e proprio sistema imprenditoriale. È questa, a mio avviso, l’essenza dell’impresa della bellezza. Quindi la bellezza è anche una strategia di comunicazione?

Assolutamente sì. L’IMPRESA DELLA BELLEZZA non vuole essere solo un festival, ma anche un pensatoio. È un laboratorio di idee per costruire nuove strategie di racconto e di comunicazione. Vogliamo riflettere su come la sinergia fra bellezza, cultura, arte e impresa possa diventare uno strumento narrativo-attrattivo. Spesso questo tipo di riflessione manca fra operatori e stakeholder. Eppure credo che proprio qui ci sia una delle chiavi per dare al territorio una nuova consapevolezza, per pensare allo sviluppo e alla condivisione sociale in modo diverso, più profondo e più autentico. Da questo punto di vista devo sottolineare come l’amministrazione comunale di Vigonza non solo ci ha dato piena fiducia, ma ci ha sup-

portato in pieno affinché tutto fosse perfetto.

In che modo pensi che questa manifestazione possa incidere sul futuro della Riviera del Brenta e del Veneto in generale?

La Riviera del Brenta è un luogo che ha sempre vissuto di intrecci fra arte, impresa e bellezza. Pensiamo alle ville venete, simboli straordinari di un’epoca in cui architettura, mecenatismo e manifattura si alimentavano a vicenda. Oggi credo che ci sia bisogno di riscoprire quello spirito, di riportarlo al centro del dibattito pubblico. Con L’Impresa della Bellezza vogliamo mostrare come il territorio possa tornare a essere laboratorio di innovazione culturale e imprenditoriale. Vogliamo stimolare nuove sinergie, nuove opportunità di collaborazione fra chi produce arte, chi la racconta e chi investe nel futuro.

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.

Francesco Vidotto
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Alessia Gazzola

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DUn ecosistema virtuoso che accompagna gli imprenditori verso nuove sfide

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motore di crescita per l’azienda, che oggi conta oltre

Con l’Accademia Affiliati Despar Nord investe sugli imprenditori locali

strategica di sviluppo e sostegno al territorio. La rete di imprenditori affiliati al marchio dell’Abete rappresenta una parte importante del tessuto aziendale: un patrimonio imprenditoriale diffuso in tutte le regioni in cui è presente Despar Nord, che esprime ogni giorno i valori del marchio all’interno di punti vendita gestiti con passione, competenza e spirito imprenditoriale. Attualmente sono più di 300 i negozi affiliati che compongono la rete di Despar Nord gestiti direttamente dagli imprenditori sui territori. Per l’azienda sostenere l’affiliazione significa perciò andare oltre il semplice rapporto commerciale, creando un ecosistema virtuoso in cui ogni affiliato possa crescere, evolversi e affrontare le sfide del mercato con strumenti solidi e visione strategica. È per questo che dal 2022 Despar Nord propone l’Accademia Affiliati, un percorso formativo dedicato ai titolari e responsabili dei punti vendita in franchising, concepito per raf-

forzare le competenze manageriali e far emergere un nuovo modello di imprenditore: non solo operativo, ma capace di gestire con leadership e lungimiranza il punto vendita. l percorso è pensato come un viaggio formativo su misura, che alterna momenti teorici, sperimentazioni sul campo, visite in punti vendita italiani ed europei e approfondimenti individuali. Un cammino annuale strutturato in cicli continui di apprendimento, in cui ogni tematica viene affrontata da diverse angolazioni: dalla gestione strategica alla marginalità, dalla leadership alla pianificazione delle gni edizione coinvolge decine di partecipanti in un’esperienza ad alto impatto: grazie al supporto di tutor, referenti e capi area, gli imprenditori sono accompagnati passo dopo passo, fino al project work finale, occasione per mettere in pratica le competenze acqui- in Austria, casa madre di Despar

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

a febbraio 2026 infatti prenderà il via la nuova edizione del percorso formativo e che includerà una decina di nuovi imprenditori, con l’obiettivo di sostenere la crescita dell’imprenditore offrendogli competenze, visione d’insieme e capacità di adattamento in uno scenario in continua evoluzione.

Intervista all’imprenditore affiliato a Despar Nord Marco Baccini

il percorso con l’Accademia degli Affiliati Despar? Quali erano le sue aspettative iniziali e in che modo questo percorso ha arricchito la sua crescita professionale? commercianti che gestiscono il punto vendita dal 1 prenditore debba essere un professionista in grado di affrontare la complessità delle questioni peculiari di ogni attività: commerciali, amministrative, finanziarie, sociali, tecnologiche. La volontà di partecipare all’Accademia degli Affiliati Despar è nata da una mia duplice esigenza, maturata nel momento in cui ho deciso di dedicarmi alla gestione del supermercato di famiglia. Da una parte, questo percorso rispondeva alla mia propensione ad apprendere competenze tecniche e professionali per l’esercizio dell’attività che mi accingevo ad affrontare, in un settore che ha conosciuto evoluzioni importanti e veloci, in relazione alle quali non è più possibile affidarsi solamente all’esperienza o alle capacità commerciali. Dall’altra, sono stato attratto da quello ritengo sia il valore aggiunto

dita?

Devo riconoscere che la formazione praticata è stata completa ed ha fornito ai partecipanti competenze specifiche e trasversali utili ad ogni aspetto dell’attività di gestione di un punto vendita. Dalla formazione sui reparti alla gestione del personale, dagli aspetti finanziari e commerciali alla programmazione degli eventi ed alla visita ai centri logistici. Ognuno di questi temi è stato fondamentale per acquisire la capacità per affrontare le complessità che questo settore pone ogni giorno. Se dovesse consigliare l’Accademia Affiliati Despar a un collega imprenditore, quale sarebbe, secondo lei, il principale valore aggiunto di questa esperienza?

Ritengo che il valore aggiunto sia rappresentato da una serie di fattori. In primo luogo, l’essere costruito per questo settore specifico, requisito essenziale affinché la formazione possa essere puntuale, e soprattutto concreta. Inoltre, altrettanto importanti sono la possibilità di rapportarsi e

confrontarsi con colleghi dello stesso settore, di stringere conoscenze ed amicizie che vanno oltre il rapporto lavorativo e, infine, l’organizzazione ottimale di ogni sessione, che rende le trasferte piacevoli. Per questo ringrazio Despar Nord per la lodevole iniziativa, rendendomi orgoglioso di farne parte.

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Cardiologia di Padova: prima in Italia nei Best Italian Hospitals Awards 2025

La Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova si conferma al vertice dell’eccellenza sanitaria italiana, conquistando il primo posto nella classifica dei Best Italian Hospitals Awards 2025 tra le strutture non IRCCS e al secondo posto assoluto nella classifica generale. Un riconoscimento prestigioso che premia non solo la qualità delle cure offerte ma anche la capacità di coniugare assistenza, ricerca e formazione.

A guidare questo reparto d’eccellenza è il professor Domenico Corrado, che con la sua equipe ha saputo portare l’ospedale padovano a superare oltre 1.300 centri cardiologici in tutta Italia. Seguono nella graduatoria il Policlinico Universitario Agostino Gemelli, l’IRCCS Ospedale San Raffaele e il Centro Cardiologico Monzino.

La valutazione, curata da NExT Health, si basa su un sistema multiparametrico che integra dati clinici, attività scientifica, formazione, reputazione e

feedback degli operatori sanitari, utilizzando fonti ufficiali come il Ministero della Salute, PubMed e Agenas.

Il risultato ottenuto rappresenta una testimonianza della solidità e dell’innovazione del sistema sanitario pubblico veneto. La Cardiologia di Padova è considerata un modello di eccellenza riconosciuto a livello internazionale, frutto di un impegno quotidiano e di un lavoro di squadra straordinario. Un ringraziamento va al professor Corrado, al personale medico e infermieristico e alla Direzione dell’Azienda Ospedaliera, che guidano questa realtà con professionalità e visione. l riconoscimento sottolinea la qualità delle prestazioni assistenziali, l’intensa attività scientifica e formativa, elementi che fanno della Cardiologia padovana un punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale delle malattie cardiovascolari.

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Padova: al via la campagna vaccinale contro la bronchiolite nei neonati

È partita nei giorni scorsi la campagna di prevenzione contro la bronchiolite nei neonati nei tre punti nascita dell’Ulss 6 Euganea: Cittadella, Camposampiero e Schiavonia. Ai primi piccoli pazienti della stagione 2025/2026 è stato somministrato l’anticorpo che, dopo anni di studi, si è rivelato capace di ridurre fino al 90% i ricoveri causati dal virus respiratorio sinciziale (VRS). Si tratta di un’infezione che colpisce soprattutto nei mesi freddi, da ottobre ad aprile, e che nei bambini molto piccoli può trasformarsi in polmonite o bronchiolite, con sintomi che partono da raffreddore e tosse e possono evolvere in difficoltà respiratorie. Nel Veneto, lo scorso inverno, oltre 28 mila neonati e lattanti sono stati protetti grazie a questo trattamento, con risultati definiti “storici” dagli specialisti: nell’Ulss 6 i ricoveri per bronchiolite sotto l’anno di vita sono calati del 65%.

La campagna proseguirà nei prossimi mesi: l’anticorpo viene somministrato sia ai neonati che affrontano la prima stagione fredda, direttamente nei reparti di maternità, sia ai bambini nati in primavera ed estate, tramite i pediatri di base. L’obiettivo, spiegano dall’azienda sanitaria, è quello di estendere la protezione a tutti i nuovi nati, riducendo così la pressione sugli ospedali e soprattutto i rischi per i più piccoli.

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Oculistica. L’equipe

Impiantata a Schiavonia la prima lente telescopica intraoculare del Veneto

Un passo importante per l’oculistica veneta arriva dagli Ospedali Riuniti Padova Sud, dove è stato impiantato per la prima volta nel Veneto un dispositivo telescopico intraoculare su un paziente con grave maculopatia degenerativa. L’intervento, eseguito dall’équipe dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica diretta dal dottor Giuseppe Lo Giudice, segna un traguardo di rilievo nell’offerta di cure avanzate per le persone con disturbi visivi invalidanti.

La lente telescopica SING IMT™ (Implantable Miniature Telescope) funziona come un minuscolo sistema ottico impiantato all’interno dell’occhio. Attraverso un meccanismo di ingrandimento, consente di spostare le immagini su porzioni di retina ancora sane, migliorando la visione centrale e restituendo al paziente la possibilità di leggere, guardare la televisione o riconoscere i volti dei propri cari. “Si tratta di un dispositivo rivoluzionario, sia dal punto di vista fisico che tecnologico – spiega il dottor Lo Giudice –. In pratica è come avere un piccolo cannocchiale dentro l’occhio. Permette di sfruttare le aree retiniche non danneggiate, offrendo ai pazienti una chance concreta di recupero visivo”.

Non tutti però possono sottoporsi a

questo tipo di impianto. “È necessario un percorso di valutazione e di allenamento preliminare – aggiunge Lo Giudice – per verificare che il paziente riesca a utilizzare efficacemente la lente e che questa apporti un reale beneficio senza compromettere l’occhio”. Dopo l’intervento, il paziente segue un programma di riabilitazione visiva presso il centro regionale di Ipovisione, mirato a imparare a sfruttare al meglio il nuovo schema ottico. Un secondo intervento analogo è già in programma.

La maculopatia degenerativa è una delle principali cause di perdita della vista negli anziani: in Italia colpisce circa un milione di persone, e in Veneto si stima che siano decine di migliaia i cittadini affetti da forme più o meno gravi. Fino a oggi le terapie si concentravano su farmaci e programmi riabilitativi capaci di rallentare il decorso, ma raramente in grado di restituire una visione utile. L’innovazione introdotta a Schiavonia testimonia anche la capacità della sanità veneta di restare al passo con le tecnologie più avanzate. “Credo che il Veneto non abbia nulla da invidiare nemmeno a molti Paesi esteri – sottolinea il direttore –. La qualità della gestione dei pazienti, unita alla possibilità di accedere a tecnologie d’avanguardia, pone la nostra sanità tra le migliori in assoluto”.

NEGOZIO STORICO

Durante l’intervista a Radio Veneto24, Lo Giudice ha anche parlato dei problemi legati alla vista nell’era digitale. “L’uso prolungato di smartphone e computer può provocare secchezza oculare e affaticamento visivo. Consiglio sempre ai pazienti la regola del 20-20: ogni 20 minuti davanti a uno schermo, fare al-

… dal 1965 produttori di lenti e montature

Accurati esami della vista eseguiti da personale laureato

Certi cati di rifrazione lenti per patente e caccia

Amplifon Point controllo dell’udito e prove GRATUITI

meno 20 secondi di pausa per rilassare l’occhio”.

Infine, un messaggio di prevenzione: “Mai sottovalutare i segnali di allarme, come l’offuscamento della vista o le linee che appaiono ondulate su una pagina – ricorda Lo Giudice –. Basta una semplice prova: chiudere un occhio e verificare se le righe restano dritte. Se

non lo sono, è bene rivolgersi subito a uno specialista”. Gli Ospedali Riuniti Padova Sud confermano così la loro vocazione all’innovazione in campo oftalmologico, offrendo ai cittadini veneti la possibilità di migliorare autonomia e qualità della vita grazie a tecnologie finora riservate a pochi centri internazionali.

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