Dolo, dopo due anni di lavori inaugurata la nuova scuola
San Giovanni Bosco
Dolo, dopo due anni di lavori inaugurata la nuova scuola
San Giovanni Bosco
Pattinaggio, Valeria
De Gasperi si qualifica per mondiali, in cinque ai campioni europei
Ormai basta una mezza dichiarazione e i piani in vista delle regionali cambiano radicalmente. Partiamo da una delle poche certezze: la data ultima per tornare al voto per la Regione Veneto è il prossimo 23 novembre. Chi saranno i candidati?
Non è dato saperlo. Il centrodestra è, di fatto, imbrigliato su di un tema che sembrava superato ma che ancora tiene banco: il terzo (nel suo caso sarebbe il quarto) mandato per il Presidente Zaia. La Consulta ha bocciato il ricorso della Regione Campania che chiedeva la possibilità di far prevalere la norma regionale rispetto a quella statale per permettere al presidente Vincenzo De Luca di correre ancora come presidente della sua regione. Una sentenza, questa, che ovviamente vale anche per il Veneto e che sembrava aver chiuso definitivamente la questione.
E invece?
Invece da Venezia al Festival delle Regioni i presidenti, in modo trasversale, hanno scritto alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni per chiederle di cambiare la legge nazionale e consentire i terzi mandati. È evidente che se cambiasse la normativa statale di riferimento si supererebbero le contraddizioni che la Consulta ha riscontrato e che l’hanno portato ad emettere una sentenza di bocciatura. Cambiare la legge non è semplice e neppure veloce e alle elezioni manca poco.
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Commercio di quartiere da salvare. Confesercenti: “I nostri negozi protagonisti e anima delle città”
Vandalismi e movida molesta, a Dolo da anni ormai è allarme. Terrore per furti e truffe a Mira, è boom dei gruppi di controllo vicinato. Oltre 50 baby gang in azione fra Riviera e Miranese
Salone nautico Venezia, oltre trentamila visitatori tra eccellenze artigianali e innovazioni tecnologiche
L’ABBAZIA RIEMERGE: MIRA CHIEDE IL RITORNO DEI REPERTI
Il sindaco Dori rilancia il legame con le origini di Venezia e chiede il rientro dei reperti dell’abbazia oggi al Museo Archeologico
GESTIONE CONCESSIONI ENERGETICHE: ALLEANZA STRATEGICA PER IL TERRITORIO
Verso una proposta concreta di rilancio: “L’energia deve tornare a generare valore per le comunità che la producono”
Tra violenza concreta e insicurezza percepita
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
A ggressioni, baby-gang, danneggiamenti, furti, molestie, omicidi, rapine, risse, spaccio, truffe, vandalismi, violenze sessuali: ogni giorno le cronache, e di riflesso i social che ormai condizionano il nostro rapporto con la realtà, abbondano di questi vocaboli. Ogni territorio si confronta con un certo grado di insicurezza, reale o percepita che sia.
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E’ crisi profonda in questi mesi per il settore della moda del tessile e della calzatura e dal sindacato Filctem Cgil arriva un appello netto al Governo: servono aiuti importanti o chiuderanno nel giro di qualche mese decine e decine di calzaturifici della Riviera del Brenta. Le tensioni geopolitiche nelle aree chiave del mercato, soprattutto in Russia, Asia e Medio Oriente, hanno bloccato importanti flussi commerciali, senza che la domanda europea o extra-Ue riuscisse a compensare la flessione. “Il settore tessile, abbigliamento e calzaturiero - spiega per Filctem Cgil il segretario Metropolitano di Venezia Michele Pettenò - sta affrontando una crisi profonda. Ciò ha portato molte imprese locali a ricorrere agli ammortizzatori sociali per evitare licenziamenti e chiusure, ma le risorse disponibili restano limitate e la prospettiva di una ripresa appare ancora incerta.” Nei primi sei mesi del 2024 le esportazioni sono diminuite del 5,3%, la produzione ha registrato un calo del 10,8% tra gennaio e luglio. Il distretto della calzatura della Riviera del Brenta conta 500 aziende per un fatturato di quasi 2 miliardi di euro. “Per far fronte a questa situazione il Governo - spiega Pettenò - ha concesso otto settimane aggiuntive di cassa integrazione in deroga alle micro e piccole imprese con meno di 15 dipendenti, una misura utile, che che non basta”. La Riviera del Brenta sta registrando un calo significativo degli ordini, con molte imprese costrette a ridurre la produzione e a ricorrere alla cassa integrazione. La crisi ha colpito anche il comparto della pelletteria. “Nel distretto calzaturiero della Riviera - dice Pettenò - diverse aziende hanno chiuso negli ultimi anni a causa della crisi economica.” Secondo le stime, la crisi potrebbe mettere a rischio fino a 4.000 posti di lavoro nei prossimi mesi, con un impatto significativo sulla filiera della scarpa. “Sono necessarie - conclude Pettenò - misure come la sospensione dei versamenti tributari per le attività in crisi e l’introduzione di una moratoria sul rientro dei prestiti garantiti. Diventa fondamentale il rafforzamento degli incentivi previsti da Impresa 4.0, con procedure semplificate per l’accesso ai finanziamenti, così come un maggiore sostegno alla partecipazione alle fiere internazionali”.
Alessandro Abbadir
Le richieste della Filctem Cgil per salvare il distretto della
Tra violenza concreta e insicurezza percepita
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Le informazioni girano veloci, se poi riguardano fatti di cronaca nera ovviamente l’eco si moltiplica, così come le reazioni e le inevitabili prese di posizione polemiche. Guardando alle statistiche la nostra regione fa i conti soprattuto con i reati legati ai furti in abitazione, ai danni al patrimonio, alle truffe. Più contenuti, fortunatamente, i numeri delle rapine e degli omicidi, anche se purtroppo cresce la violenza di genere, in tutti i suoi aspetti, a partire dall’ambito familiare. Ecco dunque che la sicurezza non è solo un fatto pubblico ma anche una questione privata, che investe le nostre famiglie, i rapporti personali. Preoccupa anche il fenomeno del disagio minorile, in tutte le sue accezioni, dalla dispersione scolastica all’emarginazione, dal consumo di droga alla violenza che ha i minori per protagonisti. Ed è breve, perciò, il passo alla microcriminalità che serpeggia nelle città come nei centri minori. Non basta l’attività repressiva, l’intervento a posteriori, perché la parte più faticosa è la prevenzione, la capacità di intercettare le criticità prima che esplodano. Tutto si complica, poi, nelle comunità straniere, nelle quali accanto agli esempi di integrazione convivono situazioni di difficoltà e di emarginazione che possono far scivolare i giovani, in particolare, verso la criminalità. Concludendo con i numeri, se consideriamo il totale dei reati ovviamente sono le città e le provincie più popolose a spiccare, nel segno di un incremento nell’ultimo triennio. Guardando al tasso di delittuosità (nel dettaglio qui sotto) anche in questo caso assistiamo ad un lieve aumento dell’incidenza dei reati. Un fenomeno che ci auguriamo si possa invertire.
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Territorio. Illustrate le campagne di scavo dell’equipe di Ca’ Foscari
Il Comune di Mira è intenzionato a riportare tutti i reperti a Villa dei Leoni
L ’obiettivo è chiaro: riportare a Villa dei Leoni i reperti originali dell’abbazia alto medioevale di Sant’Ilario che si trovavano tra Malcontenta e Dogaletto e continuare a sostenere le campagne di scavo nel sito archeologico che rivela continue sorprese. A spiegarlo è stato il sindaco di Mira Marco Dori, in un incontro pubblico che si è tenuto nelle scorse settimane a Mira. Il sindaco ha anche chiesto il rifinanziamento della Legge Speciale per
ologi guidati dal professor Sauro Gelichi, medievalista di fama internazionale, e dell’equipe di ricerca condotta dalla ricercatrice Elisa Corrò, hanno spiegato i risultati anche inattesi emersi dal terreno. Finalmente dopo anni di ricerche (le campagne di scavo, dopo una prima a fine Ottocento, sono ripartite oltre un decennio fa) è stata ritrovata l’esatta posizione dell’antica abbazia e del monastero, ma le ricerche hanno anche fatto emergere preceden-
Venezia per rifinanziare gli scavi. Durante l’incontro pubblico gli esperti dell’Università di Ca’ Foscari di Venezia hanno illustrato i risultati della campagna di scavo condotta negli ultimi 2 anni nel sito dell’abbazia. Gli arche-
ti stratificazioni, anche diverse nel posizionamento, che fanno tornare indietro le lancette fino all’800 dopo cristo. Sono emerse così ampie zone dedicate alle sepolture e numerosi reperti di epoca romana, usati come recu-
peri per le edificazioni medievali. I ricercatori sono però in attesa di ulteriori informazioni derivanti dal carbonio 14 e dallo studio del Dna dei reperti organici (sono stati ritrovati scheletri ed ossa umane sparse), che potrebbero gettare ulteriore luce sui abitanti e sui loro usi e costumi. Il sindaco è chiaro nelle sue intenzioni. “I reperti ora - ha detto Dori - si trovano in seguito agli scavi di fine 1800 al museo archeologico di Venezia. Vogliamo valorizzarli e metterli a disposizione della comunità. Stiamo lavorando per riportarli a casa e abbiamo già for-
malizzato la richiesta al museo che li sta ospitando. Dopo le straordinarie scoperte delle campagne di scavo del 2023 e 2024, ora è chiaro a tutti che le origini di Venezia sono legate anche a Mira e noi vorremmo valorizzare questo legame storico dando nuova importanza ai reperti che provengono dal nostro territorio”. Infine un appello per avere finanziamenti ad hoc per continuare gli scavi che altrimenti rischiano di bloccarsi. “Se ci fosse il rifinanziamento della Legge Speciale di Venezia - ha detto Dori - si potrebbe con quei fondi continuare
a sostenere nuove campagne di scavo. Ad ogni modo il Comune intende continuare ad indagare la storia antica dell’abbazia di Sant’Ilario. Fondamentale però è l’aiuto delle istituzioni nazionali e regionali, ma anche che sull’area ora demaniale, sia posto un vincolo archeologico e che venga successivamente consegnata al Comune”. Insomma nell’area lagunare con il sito dell’età del bronzo che si trova invece a Giare, il territorio lagunare mirese continua ad offrire sorprese.
Una panchina in ricordo di Giulio Regeni. Il Comune di Mira continua ad essere in prima fila nella battaglia per far avere giustizia alla famiglia di Giulio Regeni, il giovane ricercatore ucciso barbaramente in Egitto. Un omicidio su cui la magistratura italiana da anni cerca di far luce. Nelle scorse settimane, la staffetta “Io corro per Giulio Regeni” ha fatto tappa a Mira per proseguire la corsa in direzione Fiumicello, il paese friulano di cui era originario il ragazzo. Da anni sulle mura del municipio di Mira, c’è uno striscione con la scritta “Verità per Giulio Regeni”. Per questo, in suo ricordo, è stata inaugurata una panchina di color giallo. I ragazzi e le ragazze che siederanno su questa panchina potranno conoscere la storia di Giulio dal telefonino grazie ad un QR Code impresso
sulla vicina targa. “La panchina - spiega il sindaco Marco Dori - è ad Oriago, di fronte alla biblioteca. Abbiamo scelto questo posto perché molto simbolico. Giulio era uno studente, un giovane ricercatore barbaramente ucciso. Stiamo aspettando la verità su quanto accaduto”. All’evento hanno partecipato tante associazioni e volontari che hanno portato avanti per anni la battaglia per avere verità e giustizia per Giulio Regeni. (a.a)
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produrre energia nell'agosto di quest'anno. misti (comuni e famiglie).
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Sicurezza urbana/1. Gruppi di minori autori di vandalismi e reati
Teatro delle azioni dei gruppi di ragazzini dai 12 ai 17 anni, il centro del paese ma anche edifici pubblici e negozi. Rafforzati i controlli dei carabinieri e della Polizia locale
Recenti studi delle forze dell’ordine e le istituzioni per la giustizia minorile evidenziano come negli ultimi cinque anni nel territorio metropolitano veneziano, si registri un diffuso aumento del fenomeno della criminalità minorile. Sono diversi i fattori scatenanti: psicologici, famigliari, sociali ed economici. Si tratta di “baby gang” che a Dolo hanno dato modo di mettere in mostra nel corso degli anni, azioni davvero preoccupanti con atti vandalici, furti, risse e comportamenti molesti soprattutto nei fine settimana quando il centro si accende per “la movida” nell’area dell’Isola Bassa dove sono concentrati i maggiori locali della città. Carabinieri polizia locale hanno rafforzato i controlli,
con pattuglie dei vigili nelle aree pedonali anche il sabato sera a causa delle tante segnalazioni dei residenti. Nel corso del tempo alcuni di questi ragazzi sono finiti nelle maglie della giustizia minorile per i reati commessi, mentre altri autori di gesti da condannare, come quello di aver vandalizzato un garage di proprietà comunale provocando danni per migliaia di euro, sono stati impegnati in attività sociali di recupero. Il Comune per far fronte ad un fenomeno sempre più preoccupante oltre alla repressione ha messo un campo una azione di prevenzione. “L’efficacia della strategia preventiva - spiega il sindaco Gianluigi Naletto - richiede l’impegno di tutti gli attori pubblici, privati e del terzo
settore presenti nel territorio, capaci di interagire al fine di concepire iniziative sociali, culturali, sportive, didattiche, parrocchiali, nonché di educazione alla legalità e alla giustizia”. Naletto va nello specifico dell’azione. A Dolo infatti insieme ai servizi sociali, all’istituto comprensivo statale “Tina Anselmi” alla Polizia Locale e alla tenenza dei carabinieri, è la relazione tra il sindaco e il minore autore di reati ad emergere come buona pratica locale. “Un modello - spiega il sindaco dolese - che sta dando buoni risultati, tutti indirizzati ad un impegno diretto di responsabilità degli stessi minori verso la comunità locale”. La pratica vede il sindaco direttamente impegnato a ricercare e stabilire un patto di fiducia il giovane coinvolto in reati violenti come risse, percosse e lesioni, atti di disturbo alla quiete pubblica e vandalici. Azioni criminose compiute in gruppi di tre o più ragazzi, di età compresa tra i 12 e i 17 anni. “Nella maggior
“Conosco i ragazzi del paese che fanno parte delle gang giovanili. Emerge il bisogno di agire contro le regole perché annoiati, privi di stimoli, quasi incapaci di relazionarsi con l’ambiente nel quale vivono“. A dirlo il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto che punta ad una strategia di recupero dei giovani. “Ritengo – sottolinea - che l’utilizzo dei social network sia uno tra i principali
fattori scatenanti e influenzanti la nascita delle baby gang, sia ai fini comunicativi tra i componenti del gruppo, sia per la diffusione in rete degli atti compiuti come sfida e autoaffermazione”. “Il mancato controllo da parte dei genitori di questi strumenti - dice - crea dei processi emulativi tra i ragazzi che minano il valore della responsabilità e la percezione del rischio nel loro agire”. Come intervenire?
“Andando in strada - spiega il sindaco - e ricercando con loro un rapporto di conoscenza e dialogo. Con molti di loro si è creato una relazione di scambio fondata su percorsi individualizzati di partecipazione attiva. Attraverso un approccio diretto, recentemente, gli autori di atti di violenza verso per esempio il patrimonio pubblico, sono stati poi protagonisti di attività socialmente utili. Altri, hanno
parte dei casi - conclude Naletto - componenti delle gang sono sia italiani che stranieri, senza una nazionalità prevalente, con esperienze di marginalità, disagio sociale e economico, in un contesto di generale debolezza della famiglia. Sono attivi nelle ore pomeridiane e serali, durante il fine settimana e soprattutto in estate, quando meno impegnati nelle attività scolastiche. Agisco-
no quasi sempre per compensare l’assenza o la problematicità dei rapporti con le loro famiglie o con la scuola. Anche il ragazzo di buona famiglia spesso cade nella “banda” perché spinto a cercare nel gruppo di coetanei “particolari” modelli di riferimento. A preoccupare di più, è l’assenza di ambizioni personali e di obiettivi di vita di questi giovani”. Alessandro Abbaidr
accolto l’invito a raggiungere degli obiettivi in alcune discipline sportive, quali il calcio e il pugilato”. Nelle prossime settimane, grazie ad una associazione sportiva locale di boxe, partirà un progetto di avviamento a questo sport all’interno di una palestra scolastica. Punta alla gestione della rabbia e delle proprie forze, imparando il rispetto verso il prossimo ed il bene pubblico. (a.a.)
Truffe, furti e movimenti sospetti. E’ grande a Mira la preoccupazione per le razzie dei ladri in casa che si verificano soprattutto nel periodo che va dal tardo autunno al quello natalizio. Anche se le forze dell’ordine e la polizia locale continuano a ripetere da anni che il fenomeno è sotto controllo, non la pensano così i cittadini che danno la loro adesione in massa ai Gruppi di Controllo del Vicinato. L’associazione, sempre supportata dal Comune di Mira, ha visto aumentare negli ultimi anni i suoi associati. Se nel 2019 c’erano 892 famiglie iscritte alla rete del controllo, ora, ultimo dato di maggio 2025, le famiglie associate sono diventate 1113 e i coordinatori sono diventati ben 48. I dati sono emersi dalla riunione periodica di coordinamento, che si è tenuta nella sala del Consiglio Comunale a Mira, alla presenza del sindaco Marco Dori, del consigliere delegato Giuseppe Ardolino e del comandante dei carabinieri, il tenente Marco Occhipinti. A presentare tutte le ultime novità e le azioni dei Gruppi di Controllo è stato il coordinatore comunale, Alessandro Mazzucco. “Questi incontri sono utili per raccogliere segnalazioni e per coordinarsi al meglio - spiega il sindaco Marco Dori - e devo dire che il coordina-
tore Mazzucco, insieme ai suoi collaboratori, sta facendo un grande lavoro sul territorio. In questi mesi sono stati fatti anche degli incontri in zone non coperte dal controllo del vicinato che poi hanno portato alla creazione di nuovi gruppi. Come amministrazione non possiamo che essere contenti di questa partecipazione”. Gli incontri sono poi utili anche per informare i vari coordinatori territoriali sullo stato dell’arte delle politiche di sicurezza e sugli investimenti fatti dal Comune sul territorio. “Abbiamo spiegato che il progetto videosorveglianza va avanti - aggiunge il sindaco - con l’installazione di sistemi di controllo ormai in tutte le frazioni. Stiamo completando il sistema dei varchi, che raccolgono informazioni sulle auto in transito, strumento molto utile anche per
fornire alle forze dell’ordine dati per le loro indagini. Abbiamo completato anche l’installazione di sistemi di controllo contro l’abbandono rifiuti e nei maggiori parchi pubblici, mentre la prossima sfida per noi è la videosorveglianza nei cimiteri, dove purtroppo in questi mesi non sono mancati episodi molto spiacevoli, comprese le truffe dell’abbraccio nei confronti di alcuni anziani”. Nel frattempo sempre a Mira è stata completata l’installazione di telecamere nelle scuole medie per il controllo degli spazi esterni. “Questi strumentispiega il sindaco Dori - sono stati installati in accordo con le scuole e con le forze dell’ordine, e hanno uno scopo deterrente soprattutto contro gli atti vandalici che a Mira sono frequenti.
Alessandro Abbadir
Il fenomeno delle baby gang?
Se nel 2019 c’erano 892 famiglie iscritte alla rete del controllo, ora, ultimo dato di maggio 2025, le famiglie associate sono diventate 1113
In Riviera e Miranese nel corso degli anni si è diffuso sempre più capillarmente. Sono infatti oltre 50 di gruppi di minorenni in Riviera del Brenta e Miranese che sono assimilabili a baby gang, o comunque si è di fronte a gruppi ben identificati di giovani che creano problemi per danneggiamenti o vandalismi continui. Si tratta di un fenomeno in aumento del 25% negli ultimi tre anni. Per monitorare la situazione però si stanno definendo convenzioni ad hoc con cooperative locali e e si punta al coinvolgimento di scuole e servizi sociali. A fare il punto della situazione per il comprensorio dei 17 Comuni di Riviera e Miranese è Andrea Martellato, presidente della Conferenza dei
sindaci dell’Usl 3. Si calcola così che in ogni Comune medio piccolo dell’area, fino a 10 mila abitan-
ti, in media si formano uno o due gruppi di questo tipo, composti sia da maschi che da femmine. In realtà più popolose, si segnalano anche 3- 4 gruppi. “Purtroppo da qualche anno, con una cadenza settimanale o mensile - dice Martellato - assistiamo a danneggiamenti, bravate, risse e schiamazzi
da parte di gruppi di giovani, per la maggior parte minorenni. Ragazzi che dalle medie ai 18 anni non trovano di meglio che trovarsi per danneggiare qualcosa”. Ma ci sono aspetti diversi da analizzare alla base. Se prima, era l’uso della droga e le cattive compagnie a favorire i fenomeni di devianza, ora invece è la completa assenza di un modello educativo.“Con gli operatori di strada stiamo monitorando il fenomeno - dice - cercando di intercettare il disagio, ma non basta. Lavoreremo anche con cooperative sociali dell’area attraverso convenzioni per riuscire a prevenire i fenomeni già dai primi segnali”. “Poi c’è una novità e va detta - conclude Martellato. Si affaccia anche il fenomeno delle baby gang femminili”.(a.a.)
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C rollano gli sversamenti di rifiuti abusivi a Mira grazie anche alle telecamere in funzione dalla fine dello scorso anno. Da una cinquantina di sversamenti segnalati nei precedenti 12 mesi sull’Idrovia, si è arrivati a quasi zero se si comincia a contare dall’inizio del 2025. Le telecamere lungo l’idrovia hanno drasticamente ridotto gli abbandoni selvaggi. Che però continuano nei posti non presidiati. Per questo il Comune di Mira pensa di attivare ulteriori foto trappole mobili, per trovare i responsabili con le mani nel sacco. Gli abbandoni purtroppo continuano, anche in posti impensabili, come di fronte alle scuole.
tori hanno studiato le loro mosse con premeditazione”. Insomma la lotta contro chi inquina non è certo conclusa e chi sversa materiali chimici o eternit ad esempio, che contiene amianto, rischia anche una denuncia penale. I controlli contro chi sversa rifiuti sono fatti da ispettori Veritas ma anche da agenti della polizia locale e spesso intervengono su segnalazione anche dei residenti che notano come sul territorio spesso a scaricare rifiuti sono persone che arrivano da territori al di fuori del Comune di Mira.
Alessandro Abbadir
Il teatro Villa dei Leoni conquista il tutto esaurito
“Il sistema installato lungo l’idrovia - spiega il sindaco Marco Dori - sta dimostrando di essere un deterrente molto forte. Dove sono posizionate le telecamere, quindi nel lato idrovia che da Porto Menai arriva al cavalcavia della Romea, di fatto sono quasi scomparsi gli abbandoni. Questo è positivo. Purtroppo però gli abbandoni continuano dove le telecamere fisse non sono presenti, e questo dimostra quanto questi inquinatori siano dei professionisti dell’abbandono illegale. Studiano dove lasciare i loro rifiuti, la cui pulizia è a carico di tutti”. Il Comune pensa a questo punto di dotarsi di nuove telecamere. “Vogliamo rafforzare l’attività di controllo ambientale - spiega il sindaco Dori - con nuove fototrappole che metteremo in zone non coperte, ma dove abbiamo censito diversi abbandoni. Con l’ufficio ambiente abbiamo geolocalizzato i vari abbandoni. Abbiamo una vera e propria mappa, che useremo per andare a colpo sicuro”. Tuttavia non mancano i colpi di scena da parte degli inquinatori, che ora si spingono all’abbandono anche in zone centrali. A Malcontenta, di fronte alla scuola media “Gino Strada”, nelle scorse settimane alcuni ignoti hanno abbandonato dei fusti di oli esausti (in foto) . “Stiamo cercando immagini utili per rintracciare i responsabili - continua il sindaco Dori - dato che abbiamo telecamere sia nel perimetro della scuola che lungo alcune vie di accesso. Se non troviamo nulla vuol dire che anche in questo caso gli inquina-
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Il teatro Villa dei Leoni di Mira fa boom e a dimostrarlo sono i numeri da record di “Mira il Teatro fa Centro” la rassegna mirese, progetto culturale promosso ed organizzato dal Comune in collaborazione con Arteven. La rassegna con 2693 spettatori totali in 9 appuntamenti, ha fatto registrare il sold out in tutte le repliche; nomi di rilievo del panorama teatrale nazionale, mescolando i generi e gli stili, un mix che ha saputo conquistare un variegato pubblico. Ma non solo. È stata poi una edizione da record anche per gli abbonamenti: sold out 270 su 300 posti disponibili, e la richiesta di abbonarsi sarebbe stata anche più ampia. “Il Comunespiega in una nota il sindaco Marco Dori - ha deciso di dare la possibilità di accedere anche a singoli spettacoli, stoppando la disponibilità di abbonamenti”. Si conferma anche la rassegna domenicale dedicata a famiglie e bambini che vede la collaborazione tra il Comune di Mira e il Comune di Mirano. “Millemondi”, seconda edizione fortemente voluta dagli assessorati alla Cultura dei due Comuni. Ci sono stati più di 120 abbonamenti a “Millemondi”, particolarmente apprezzati sono stati i percorsi completi da 8 spettacoli e i carnet, formule che rimarcano la trasversalità del progetto tra i due teatri. Le presenze totali della rassegna sono state 2070, di cui 905 nei cinque appuntamenti miresi, compreso lo spettacolo natalizio. Anche quest’anno grandi risultati per la rassegna Teatro Scuola del Teatro Villa dei Leoni di Mira, sia a livello di pubblico che a livello di gradimento degli spettacoli. La rassegna prevedeva 20 appuntamenti per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria da novembre 2024 ad aprile 2025. In totale gli spettacoli hanno raccolto 4.733 presenze tra studenti e docenti; 3.063 spettatori degli istituti del Comune di Mira (il 65% del pubblico) e i restanti 1.670 provenienti dalla provincia di Venezia e Padova. (a.a.)
Organizzato in collaborazione tra l’Istituto Comprensivo Luigi Nono e l’associazione “Oltre il Muro”, il progetto ha consentito ai ragazzi di realizzare elaborati sul tema della disabilità e dell’inclusione.
S i sono svolte nelle scorse settimane a Mira nella palestra della scuola Giacomo Leopardi di via Oberdan, parte dell’Istituto comprensivo Luigi Nono, le premiazioni del progetto “A braccia aperte”, che ha visto coinvolte 19 classi 4a e 5a delle scuole primarie e le prime delle medie per un totale di circa 400 alunni. Il progetto ha l’obiettivo di sensibilizzare bambini e ragazzi sulle tematiche dell’inclusione, mettendo al centro la persona con tutte le sue abilità. Per il Comune erano presenti il sindaco Marco Dori e l’assessore Albino Pesce, con delega all’Istruzione. Il progetto “A Braccia Aperte”
promuove la campagna di sensibilizzazione “L’altro potresti essere tu!” ed è stato promosso dall’Istituto Comprensivo Luigi Nono in collaborazione con il Comune e a cura dell’associazione “Oltre il Muro” e del suo fondatore Pietro Martire, persona con disabilità motoria, con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sui temi della disabilità e dell’inclusione. Alla manifestazione ha partecipato l’atleta paralimpica Giulia Ruffato. “È un esempio - commenta Pietro Martireconcreto di come si possa fare rete fra istituzioni e associazioni. Un ringraziamento particolare all’atleta Giulia Ruffato,
che con la sua testimonianza di oggi ha dato un valore aggiunto a questo bellissimo progetto”. I ragazzi hanno realizzato degli elaborati in formato A3, un disegno adatto ad un cartello stradale sulle tematiche dell’abuso del parcheggio per persone con disabilità, con la produzione e installazione di cartelli segnaletici stradali da parte del Comune. Affrontare il tema delle barriere architettoniche, fisiche e psicologiche, ha aiutato i ragazzi a comprendere sia le difficoltà collegate al muoversi in città che quelle relazionali, con particolare attenzione all’accettazione nei confronti di chi ha una disabilità fisica. “Siamo estremamente orgogliosi del progetto realizzato dalle classi quarte e quinte della scuola primariacommenta il dirigente dell’Istituto Comprensivo Luigi Nono, Paolo Parolini - e dalle prime
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della secondaria di I° grado del nostro istituto. Lo slogan “L’Altro puoi essere tu” racchiude perfettamente l’essenza del progetto, ricordandoci che il rispetto verso la diversità si im-
para prima di tutto tra i banchi di scuola, dove si formano i cittadini di domani. La giornata conclusiva di premiazione, per la quale abbiamo avuto l’onore della presenza dell’atleta paralimpica Giulia Ruffato insieme a Pietro Martire, che ha coordinato tutto il progetto, ha rappresentato un momento di grande valore educativo. Vedere i cartelli realizzati dai nostri studenti esposti nel territorio comunale è motivo di grande soddisfazione e testimonia l’importanza di un’educazione che promuova inclusione e rispetto. Aiutare i ragazzi a vivere la diversità non come una “minaccia” ma come realtà presente che fa parte della società e che va conosciuta e rispettata, contribuendo così alla realizzazione di una società solidale e inclusiva.
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S
i è svolto nelle scorse settimane a Villa dei Leoni a Mira un momento di confronto sull’importanza del volontariato dal titolo “Volontario al Centro”, tra Comune e i Centri Anziani presenti nel territorio, alla presenza di oltre cento volontari. Erano presenti il sindaco Marco Dori e gli assessori comunali Albino Pesce e Chiara Poppi. Per l’Usl3 c’era anche il dottor Massimo Zuin, direttore dei servizi Socio-Sanitari. Nel territorio mirese sono presenti 3 centri anziani che fanno parte dell’Associazione Ancescao: Centro Anch’io di Oriago, Centro Andrea Palladio di Mira Vecchia e Centro La Bella Età di Piazza Vecchia, per un totale di circa 100 volontari, altri ne stanno arrivando grazie alla nuova campagna che è stata promossa dal Comune dai centri anziani. L’amministrazione ha espresso un forte ringraziamento a tutti i volontari presenti per le centinaia di interventi che vengono eseguiti ogni anno sempre concordati con gli uffici dei Servizi Sociali del Comune, servizi che vanno dai trasporti per visite mediche, consegna pasti ma anche tanti laboratori, alcuni in collaborazione con l’Usl3. “L’e-
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vento è stato denominato “Volontario al centro” - comunicano l’assessora Chiara Poppi (delega al Sociale) e l’assessore Albino Pesce (delega ai Centri Civici/Anziani) - perché i volontari sono la chiave di volta per migliorare la qualità della vita dei nostri anziani, quello che a noi sembra poco, per chi riceve quel poco ha un valore immenso. È importante creare un punto di riferimento oltre la famiglia, questo vuol dire fare comunità, vuol dire non lasciare indietro nessuno, non c’è peggior cosa che sentirsi soli in mezzo alla gente. Essere volontario vuol dire far star bene gli altri ma anche star bene noi stessi, dopo diversi interventi il pomeriggio si è concluso con la consegna di un attestato e una spilla come riconoscimento personale ad ogni volontario.” La campagna per diventare volontario nei tre Centri è ancora aperta, per chi è interessato anche solo per avere informazioni può scrivere a: servizisociali@comune.mira.ve.it o chiamare il 041/4266744 - dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30 e il martedì e giovedì anche dalle 14.30.
Alessandro Abbadir
I cavanisti miresi in laguna raccolgono 4 tonnellate di rifiuti
L’Associazione Sportiva Cavanisti di Mira, in collaborazione con l’associazione Pianeta Rurale Aps, l’associazione Idrovia e le associazioni venatorie, con il patrocinio del Comune di Mira e del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, di Veneto Agricoltura ed Agricola Sant’Ilario, ha organizzato nelle scorse settimane, la 15a “Giornata per la Laguna”, una raccolta dei rifiuti abbandonati nella laguna sud e sugli argini di conterminazione lagunare del Comune di Mira.
“La somma di queste associazioni conta oltre 1300 soci - spiega Gianni Marchiori presidente dell’associazione Cavanisti di Mira, che ne conta 1100 - si è adoperata, con un centinaio di natanti e 350 persone a prelevare tutti quei rifiuti che sono abbandonati nelle barene della laguna sud. Altri soci a piedi hanno percorso gli argini e le strade adiacenti, per procedere a ripristinare, con una pulizia dai rifiuti, un ambiente unico nel suo genere. Lo scopo dell’iniziativa è stato, oltre che ripulire una parte di Laguna, sensibilizzare i partecipanti ed i cittadini tutti ad un maggior rispetto ambientale e ad un’attenzione maggiore con un’informativa per una riduzione dei rifiuti prodotti attraverso l’utilizzo della differenziazione o del riutilizzo”. Il tutto, 4 tonnellate di rifiuti è stato depositato su 4 contenitori scarrabili forniti da Veritas. ( a.a.)
L’opera. Dopo due anni di lavori, Arino accoglie una struttura sicura e sostenibile
Dopo due anni di lavori, Arino accoglie una scuola sicura, sostenibile e tecnologicamente avanzata grazie a fondi Pnrr e investimenti comunali
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d Arino si sono conclusi i lavori di adeguamento sismico, energetico e di efficientamento di tutti gli impianti tecnologici della scuola primaria San Giovanni Bosco che si trova all’incrocio fra le vie Arino e Cazzaghetto, una struttura di 800 mq di superficie complessiva. Nelle scorse settimane si è svolta la cerimonia inaugurale del nuovo istituto completamente ristrutturato ed alla quale, assieme al sindaco di Dolo Gianluigi Naletto, al dirigente scolastico Luca Michielon, al parroco don Sergio Tosetto D’Adam, era presente anche la velocista pluricampionessa italiana ed europea Manuela Levorato, originaria e frequentante la scuola elementare della frazione dolese. “Un investimento importante su un luogo identitario e capace di futuro - hanno sottolineato il sindaco Naletto e l’assessore alla pubblica istruzione Valentina Bergo -, non solo per la comunità arinese, ma anche per la Riviera del Brenta. La scuola primaria san Giovanni Bosco è stata rinnovata per essere il laboratorio del Rinascimento metropolitano, non solo per la diffusione culturale e
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della conoscenza rivierasca, ma anche per quella economica e sociale. Una struttura formativa che contribuirà a generare e guidare lo sviluppo dei prossimi nuovi investimenti sul territorio”.
Il dirigente dell’Istituto Comprensivo Statale Michielon, ha espresso soddisfazione per il complesso intervento durato due anni scolastici, mentre il parroco Tosetto D’Adam, ha sottolineato come la scuola rinnovata di Arino rappresenti un luogo anche d’incontro tra culture e civiltà diverse Il plesso di Arino è il più piccolo delle otto sedi dell’Istituto comprensivo, un investimento cospicuo nella frazione meno popolata, importante per sostenere e rilanciare un servizio fondamentale per la comunità arinese e non solo. L’intervento eseguito
ha portato ad una ristrutturazione radicale, con un adeguamento sismico e un isolamento termico importanti, che hanno portato l’edificio al livello energetico Nzeb corrispondente a una classe energetica A4.
I lavori hanno comportato una spesa di 3.220.000 euro, di cui 1.570.000 provenienti da Pnrr e 1.650.000 dagli investimenti delle casse comunali, la scuola è stata rinnovata in tutta la sua impiantistica, con un impianto fotovoltaico di 24 kWp oltre a illuminazione, isolamento termoacustico e domotica nuovi, così da diventare il primo edificio scolastico del comune di Dolo dotato anche di impianto di raffrescamento. L’assessora alla Pubblica Istruzione, l’arinese Valentina Bergo ha aggiunto: “Il calo demografico avrebbe potuto metterla a rischio, ma la nostra amministrazione, con questo intervento, ha deciso di renderla attrattiva anche per chi non vive ad Arino, nella profonda consapevolezza che una scuola attiva e popolata tiene vivo il paese stesso”.
Lino Perini
La nuova raccolta dei rifiuti, entrata in vigore dallo scorso 1 aprile, sta creando problematiche e critiche, in particolari fra gli utenti non domestici, ed anche l’amministrazione comunale si è impegnata con vari incontri pubblici e numerosi sopralluoghi per cercare delle soluzioni che possano ridurre i disagi. La nuova calendarizzazione della raccolta che prevede in particolare il ritiro della plastica il lunedì mattina, dopo una giornata di chiusura delle attività commerciali con necessità di lasciare esposti i bidoni dal sabato sera con il rischio di atti di vandalismo, purtroppo frequenti negli ultimi tempi nel centro cittadino nel fine settimana, oltre ad altri servizi che saranno svolti solo a richiesta, hanno creato del malumore al quale la Veritas ha cercato di ovviare attraverso l’applicazione ‘Veritas Rifiuti Smart’ con la quale è possibile prenotare,
per le utenze domestiche, il ritiro della frazione di rifiuto verde e ramaglie e, per le utenze non domestiche, anche quelle delle frazioni di rifiuto secco e carta/ cartone. Per attivare la registrazione, l’utente deve accedere al portale Sol di Veritas (in alto a destra nella pagina principale del sito di Veritas) e registrarsi, indicando i propri dati personali ed il codice contratto, reperibile sulla bolletta di Veritas ‘Igiene Ambientale’. Una volta inserito
il codice e scaricata l’applicazione il sistema riconosce l’utente e permette le prenotazioni di cui sopra. Un’applicazione che il sindaco Gianluigi Naletto e l’assessora all’Ambiente Giorgia Maschera così commentano: “Ora la prenotazione degli asporti può essere fatta con un semplice click sul telefono, così da renderla più semplice e veloce. Rimane, comunque, invariata la possibilità di farla tramite telefonata al numero dedicato di Veritas”. (l.p.)
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progetto. Un’esperienza innovativa che rafforza empatia, autostima e benessere emotivo nei giovani
C ani terapeutici tra i ragazzi in Neuropsichiatria, per la prima volta la pet therapy in un reparto ad alta complessità nella gestione del disagio adolescenziale. Sono Maciste, Mirtilla, Chanel, Calipso, Titù ed Elsa che incontrano i giovani pazienti ospiti dell’ospedale dolese. Dallo scorso marzo ventiquattro zampe camminano tra i piedi di ragazzi, medici e infermieri della Neuropsichiatria infantile dolese ad integrare la terapia dei giovani pazienti affidati alle cure dell’ospedale rivierasco. I sei cani arrivano tutte le settimane a turno, puntuali, nella stanza adibita a salotto tv del reparto. Qui si dedicano per circa un’ora ai giovani degenti. Guidati dai loro coadiutori, dagli operatori dell’associazione ‘Cani per caso’ e con l’aiuto di attrezzature e materiali, gli animali si immergono con i ragazzi in attività interattive guidate e ludico ricreative, invitando i minori alla lettura della comunicazione non verbale, alla sperimentazione di sé, alla capacità di autogestirsi in presenza dell’animale, ma anche all’attività di cura, come il dargli da mangiare, o alla semplice osservazione dei suoi movimenti per suggerire processi di problem solving. L’attività induce il benessere non solo degli adolescenti coinvolti, ma anche degli operatori del reparto che assistono. “Sono attività che incrementano la collaborazione del paziente alle attività terapeutiche - dice la primaria di Neuropsichiatria Ambra
Cappellari - aiutano la gestione dello stato d’ansia e dello stress, migliorano l’umore e il benessere generale, potenziano l’autostima, incrementano il prendersi cura di sé e dell’altro, migliorano le competenze sociali e relazionali, di ascolto e di comunicazione, le capacità di raccontare il proprio vissuto e di rispettare i tempi dell’altro. È scientificamente provato che l’animale è un ‘facilitatore di relazione’. Questo vale ancor di più per i cani che, scelti per le loro attitudini e caratteristiche individuali, vengono introdotti in reparto. Qui, ancor più che altrove, è possibile per i giovani pazienti sperimentare e sperimentarsi con l’animale, con tutte le possibili ricadute sulla gestione delle emozioni, sul momento intenso di contatto con il cane, in un contesto non giudicante”.
“La Neuropsichiatria infantile di Dolo è un fiore all’occhiello della nostra azienda, attivata da alcuni mesi e affidata ad un’équipe specialistica di primo livello - osserva il direttore sanitario Giovanni Carretta -. Qui vengono accolti, in un contesto protetto, minori che vivono un momento di grande difficoltà nel loro percorso di crescita. E alle terapie e ai percorsi di assistenza specialistici, stiamo affiancando questa esperienza sicuramente innovativa di interazione con gli animali, in grado di alleviare il loro disagio”.
Lino Perini
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Il dolese Emanuele Marchiori, sviluppatore esperto in tecnologia e intelligenza artificiale, ha ideato per la sua società tecnologica Copilots di Noventa Padovana una web app innovativa progettata per rivoluzionare l’inclusione scolastica grazie all’intelligenza artificiale. Si chiama “Stefano” ed è stata pensata per supportare bambini e ragazzi stranieri, con Adhd, dislessia, disprassia o difficoltà linguistiche. Il sistema è alimentato dal potente motore PaidelA, un engine. AI proprietario capace di adattare i contenuti scolastici in tempo reale in base all’età, al livello scolastico e alla cultura di origine dello studente. “Stefano”, non si limita a tradurre, ma interpreta, riformula e rende ogni lezione comprensibile, interattiva e stampabile. E’ già adottato in diversi comuni ed è un supporto concreto nelle scuole primarie e secondarie, ne usufruiscono l’Istituto Comprensivo di Dolo e l’Istituto Comprensivo di Stra in Riviera oltre all’istituto comprensivo di Bassano del Grappa. Emanuele Marchiori ne spiega le funzioni. “Serve per la trascrizione e riformulazione in tempo reale, in particolare la spiegazione del docente viene trascritta (senza registrare audio) e riformulata, eliminando rumori o distrazioni. Serve anche per la traduzione culturale adattata e la lezione viene tradotta nella lingua madre dello studente, rispettando i riferimenti culturali. Inoltre l’applicativo integra il linguaggio aumentativo e alternativo con pittogrammi, rendendo ogni parola cliccabile per scoprirne significato e traduzione”. Perchè si chiama Stefano? “E’ una dedica speciale. Il progetto porta il nome di Stefano Pasqualin scomparso prematuramente nel 2024 ed è un omaggio alla sua visione di una scuola inclusiva, .dove ogni barriera può essere superata grazie all’innovazione”. (l.p.)
Opere pubbliche. In arrivo due nuovi bacini da 200mila metri cubi
Interventi idraulici significativi hanno consentito negli ultimi tempi di evitare qualsiasi criticità al territorio dolese nonostante le copiose precipitazioni che sono cadute nei mesi scorsi e che in altre zone della provincia hanno causato, invece, dei gravi problemi. Merito del buon equilibrio idraulico migliorato grazie al completamento di interventi significativi che l’Amministrazione comunale ha contribuito a realizzare, in collaborazione con i Consorzi di Bonifica, la Regione Veneto e alcuni soggetti privati. In primis è stato eseguito il potenziamento e la costante manutenzione delle elettropompe nel canale pensile Serraglio e la periodica sistemazione dello scolo Comunetto nelle vicinanze delle scuole secondarie di secondo grado, interventi fondamentali per la messa in sicurezza di una importante parte del paese. Soddisfatto il sindaco Gianluigi Naletto che anti-
cipa altri interventi per garantire la sicurezza del territorio.
“Dolo si conferma comune pioniere di un modello pubblico-privato nella prevenzione e gestione del rischio idraulico - evidenzia il sindaco -. In stretta sinergia con Veritas, l’azione manutentiva verrà ora intensificata anche in alcuni particolari aree del centro e del sud del paese, che necessitano di un adeguamento infrastrutturale delle acque bianche e soprattutto nere. E si registrano già i positivi e vasti effetti di un importante nuova opera idraulica di mitigazione d’iniziativa privata nella frazione di Arino, che coinvolge oltre 130.000 mila metri quadrati di terreno. Un intervento di laminazione, capace di contenere oltre 100.000 mila metri cubi, pari a 100 milioni di litri d’acqua. Si tratta di una infrastruttura naturale in fase di approvazione dall’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali”.
Esperienza emozionante per gli ospiti dell’associazione Il Portico che hanno partecipato all’incontro tenutosi nella sede dell’associazione con i protagonisti dell’iniziativa @strademaestre_official , il progetto educativo che propone a studenti degli ultimi tre anni delle superiori di vivere un anno scolastico in cammino, percorrendo oltre mille chilometri attraverso l’Italia. I giovani camminatori hanno fatto tappa a Dolo e raccontato l’esperienza che li vede effettuare a piedi un percorso di oltre mille chilometri attraverso la penisola.
La sala riunioni dell’associazione dolese si è trasformata in un crocevia di storie, domande e riflessioni profonde. I ragazzi e i loro professori hanno condiviso con gli ospiti della struttura frammenti del loro straordinario viaggio. Le loro parole hanno toccato profondamente tutti i presenti: educatori, genitori, insegnanti e rappresentanti dei servizi e delle istituzioni locali. I ragazzi hanno spiegato come funziona la didattica in movimento: lezioni all’aperto, progetti interdisciplinari legati ai territori attraversati, e una costante riflessione sul rapporto tra
Il bacino si trova accanto al cavalcavia sovrastante la linea ferroviaria che da Arino porta a Pianiga, a ridosso dell’ex area di Veneto City. Naletto, riferisce anche di un’altra opera in divenire. “Oltre a quella di Arino ci sarà anche l’estensione di un’area umida già presente nel sedime dell’ex idrovia Padova-Venezia, al confine con Camponogara. Si tratta di un invaso di altri nuovi 100.000 mila metri cubi, su un’area di circa 10 ettari. Un intervento a cui sta lavorando il Consorzio di bonifica Bacchiglione e finanziato dalla Regione Veneto per circa 3,8 milioni di euro. L’opera rappresenta uno tra i più importanti parchi d’acqua e della biodiversità veneti, dove sarà raccolta l’acqua piovana urbana quando piove per poi metterla a disposizione dei fondi agricoli nei periodi di siccità”.
essere umano e ambiente. Il tutto senza rinunciare ai programmi ministeriali, ma reinterpretandoli in chiave esperienziale. “Siamo grati a questi giovani e ai loro accompagnatori per aver fatto tappa da noi. - ha sottolineato il presidente del Portico Michele Zanetti -. Ci hanno lasciato non solo il racconto di un’esperienza educativa innovativa, ma anche una domanda fondamentale: quanto siamo disposti ad uscire dai sentieri battuti dell’educazione tradizionale per riscoprire il valore formativo dell’esperienza diretta?”. (l.p.)
per auto elettriche che saranno posizionate nei prossimi mesi nei parcheggi pubblici di Dolo, Arino e Sambruson.
Nella stessa ottica la sostituzione dei mezzi in dotazione agli uffi ci comunali quali il furgone per gli operai e la macchina per i servizi sociali con vetture elettriche o non inquinanti. Ecco che i passaggi pedonali
da decine di migliaia di persone e questo è un dato decisamente importante sotto molti punti di vista, ma la vera sfi da di questi e dei prossimi anni dovrà essere quella di renderla migliore dal punto di vista ambientale, dei servizi, del decoro e del vivere bene.” Così hanno commentato l’avvio dei lavori il sindaco, Gianluigi Naletto e il vicesindaco Matteo Bellomo.
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S i chiamano Beatrice Schiatello, Anna Furian, Veronica Grigolo, Alice Vegro e Valeria De Gasperi e sono cinque talentuose atlete dolesi che gareggiano per la società Roll Club di Maserà di Padova e al PalaGeorge di Montichiari hanno recentemente conquistato il titolo di pattinaggio. Ragazze dotatissime che, grazie alle loro bravura espressa nelle coreografie, hanno sbaragliato il campo al Campionato italiano di Pattinaggio Gruppi Spettacolo e Sincronizzato Fisr e si sono imposte tra le circa 2.200 società sportive in gara. Beatrice Schiatello, Anna Furian, Veronica Grigolo, Alice Vegro e Valeria De Gasperi hanno scritto una pagina memorabile per il pattinaggio artistico veneto, conquistando con la loro squadra la prestigiosa qualificazione al campionato europeo nella specialità grande gruppo che si
terrà io in Spagna. L’esibizione del grande gruppo ha incantato la giuria e il pubblico presente, dimostrando la perfetta sintonia, la tecnica impeccabile e la passione che anima queste giovani atlete. Un risultato che premia il duro lavoro, la dedizione e la sinergia tra le ragazze e i loro allenatori del Roll Club Maserà, una società che sta diventando sempre più protagonista nel panorama nazionale del pattinaggio a rotelle. Ma le buone notizie non finiscono qua perché la talentuosissima Valeria De Gasperi ha compiuto un’impresa ancora più eccezionale, staccando il pass anche per il campionato del mondo nella specialità piccolo gruppo che si svolgerà in settembre in Cina. Un doppio successo che sottolinea la sua versatilità e il suo talento cristallino, portando l’orgoglio della sua comunità e della sua
società ai massimi livelli internazionali. Grande gioia per il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto che ha sottolineato. “Questi risultati non sono frutto del caso, ma la meritata ricompensa di anni di
C’è uno sport che piano piano sta conquistando tanti appassionati, il padel. Dai più giovani alle donne, molti coloro che hanno iniziato a praticarlo assieme a tanti uomini, in particolare quelli non più giovanissimi che hanno magari messo da parte la racchetta da tennis ed ora preferiscono cimentarsi in una disciplina apparentemente meno faticosa e più abbordabile. A Mira vi è una sorta di Academy che prepara chi vuole affrontare questa disciplina, Il Village Net Riviera che ha in Matteo Viola, Massimo Pietrogrande e Ni-
cola Tonon i principali istruttori. Nell’Academy, peraltro, è un grande centro sportivo dove si può fare sport a tutti i livelli. Questo anche grazie a numerosi campi da tennis, ad una piscina estiva e ad una club house che propone piatti tipici della cucina nostrana. Gli istruttori stanno portando avanti a livello di tennis alcuni ragazzi interessanti come Edoardo Raffaele, Elena Apollonio, Yuri Comoglio, Selin Kobal, Mattia Chinello, Orazio Maragno, Noah Graber e Leonardo Carniato. Gli ultimi tre hanno gareggiato e ottenuto risul-
tati interessanti nelle prime uscite stagionali che hanno fatto seguito alla preparazione invernale. Ma-
sacrifici, allenamenti intensi e una profonda passione per questa affascinante disciplina. Il pattinaggio artistico a rotelle italiano continua a dimostrare la sua eccellenza a livello globale, e le
qualificazioni di Beatrice, Anna, Veronica, Alice e soprattutto di Valeria ne sono una splendida conferma, in primis per il nostro territorio”. Alle sue parole si aggiungono quelle dell’assessore allo sport di Dolo Cristina Nardo: “Ora non resta che fare un grande in bocca al lupo a queste fantastiche atlete per le loro prossime sfide internazionali. Tutta Dolo e l’intero Veneto saranno con il fiato sospeso a tifare per i loro successi in Europa e in Cina”. Risultati che testimoniano la grande tradizione del pattinaggio artistico dolese che da ha sempre sfornato atlete di dotate di grande qualità, peccato che per affermarsi molte abbiano dovuto trasferirsi in altre società ma il talento va coltivato sempre, ovunque venga espresso.
ragno ha ben figurato nella terza categoria di Altivole al pari di Carniato. Noah ha disputato due otti-
mi tornei a Chioggia e all’Open del Park di Villorba. Ma per gli appassionati che non hanno obiettivi di diventare dei campioni ma solo di divertirsi resta sempre valida la possibilità di farlo a padel con Nicola e Riccardo, due istruttori che possono fornire i primi rudimenti di questa nuova ed affascinante disciplina. Ed a Pasquetta si è anche svolto un simpatico torneo con i partecipanti che dopo essersi sfidati con le racchette hanno vissuto un momento simpatico, festeggiando insieme nella house. (l.p.)
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Ciononostante il tema non viene archiviato anche perché più di qualche esponente, anche di Fratelli d’Italia, lascia la porta aperta a una discussione sul tema.
Ma fino a quando non si chiarirà se il presidente uscente Zaia potrà o meno ricandidarsi tutto rimane bloccato. Nelle scorse settimane si sarebbe dovuto tenere un vertice nazionale a Roma tra i leader dei partiti del centrodestra proprio per parlare delle regioni al voto. L’incontro è stato annullato per impegni istituzionali e, al momento, non è stata comunicata nessuna nuova data.
Il segretario della Lega in Veneto, Alberto Stefani, forse il più probabile candidato presidente, ha commentato con un laconico “si decida presto” l’ipotesi di un ulte-
riore mandato per Zaia. Una battuta, rilasciata ai cronisti, considerata come un po’ fredda forse non tanto nei confronti del presidente uscente quanto sulla possibilità che, effettivamente, ci possa essere il tempo e la convinzione a Roma di cambiare la legge per consentire la ricandidatura del Governatore Veneto.
Dal canto suo Fratelli d’Italia non sta certo a guardare e porterà al tavolo della coalizione il nome del senatore veneziano, vicinissimo a Giorgia Meloni, Raffaele Speranzon: sembra essere questo il nome forte di FDI per contendere alla Lega la presidenza del Veneto. Da non sottovalutare la carta Forza Italia: nel tavolo nazionale, che dovrà occuparsi anche di Puglia, Campania, Toscana e Marche, Tajani chiederà una presidenza anche per gli azzurri. Se la scelta dovesse cadere sul Veneto è pronto a scattare il segretario regionale Flavio Tosi che, nel frat-
tempo, non risparmia bordate alla gestione Zaia della Regione.
Sul fronte centrosinistra a guidare una coalizione molto ampia sembra sia stato scelto Giovanni Manildo, avvocato e già sindaco di Treviso. Un moderato che nel 2013 riuscì nell’impresa di battere lo sceriffo Giancarlo Gentilini. Il nome, nel momento in cui scriviamo, non è ancora stato ufficialmente lanciato, ma tutto lascia intendere che non ci dovrebbero essere sorprese. Al fianco di Manildo potrebbero schierarsi anche Italia Viva e Azione che, formalmente, non partecipano al tavolo regionale del centrosinistra ma che hanno sempre mantenuto un canale di comunicazione con il segretario regionale Pd, Andrea Martella al quale avrebbero espresso ampie aperture visto le qualità del candidato presidente scelto.
Il caso. Amministratori, rappresentanti delle categorie e società servizi idrici uniti
Sono stati oltre 120 i partecipanti, tra amministratori, rappresentanti dei territori e delle categorie, oltre che delle società che gestiscono i servizi idrici in Veneto, alla conferenza online dello scorso 3 giugno sulla gestione dell’energia. L’iniziativa, promossa da AGSM AIM, Ascopiave, ANCI Veneto e BIM Comunità del Piave, per presentare una proposta concreta di rilancio dei territori attraverso una nuova gestione delle concessioni per impianti idroelettrici, gas e distribuzione elettrica pone al centro dell’iniziativa, un principio chiaro: l’energia deve tornare a generare valore per le comunità che la producono.
Ad aprire i lavori Federico Testa, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Verona e Presidente di AGSM AIM, che ha sottolineato la natura unitaria e trasversale dell’iniziativa.
“Le nostre riflessioni non nascono da logiche di parte, ma da un’esigenza comune che riguarda tutto il Veneto – da Verona a Vicenza, dall’Alto Trevigiano a Belluno – e che mette al centro il territorio. Da qui il titolo ‘Energia: dal territorio per il territorio’. Non è un’azione contro qualcuno, ma per qualcosa: per le persone, le imprese e le comunità locali.” Il Presidente Testa ha evidenziato come le attuali con-
cessioni per la distribuzione di gas, energia elettrica e impianti idroelettrici non restituiscano adeguato valore ai territori:
“La ricchezza generata da questi asset prende altre strade. Non resta qui, dove potrebbe invece contribuire ad abbassare le tariffe per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, o a sostenere servizi fondamentali come la sanità e l’assistenza agli anziani.” Nel suo intervento, Testa ha lanciato una chiamata all’azione concreta:
“Gli spazi giuridici e tecnici per agire esistono: dalla Conferenza Stato-Regioni chiamata a esprimersi sulle proroghe ventennali delle concessioni, recentemente criticate dall’Autorità Garante per la Concorrenza, alla necessità di una maggiore partecipazione dei territori nella partita delle concessioni idroelettriche.” Proprio la Conferenza è stata l’occasione per avviare un percorso condiviso e partecipato. Al tavolo sono stati invitati gli assessori regionali competenti, le amministrazioni comunali, le imprese dei servizi pubblici locali, le Associazioni Datoriali dell’industria, degli Artigiani, dei Commercianti, delle Cooperative e tutti i soggetti economici interessati dal caro energia.”
I lavori sono proseguiti con l’intervento del presidente di ANCI Veneto, il sindaco Mario Conte, che
ha voluto rimarcare l’importanza dell’iniziativa dal punto di vista delle amministrazioni locali: “Ringrazio il Dottor Testa per l’opportunità di aprire una riflessione territoriale su un tema, quello energetico, che negli ultimi tempi ha colpito duramente i bilanci comunali, mettendo a rischio la tenuta dei servizi essenziali per le nostre comunità.”
Conte ha ribadito lo spirito costruttivo e non conflittuale dell’iniziativa: “Non è un’azione contro qualcuno, ma a favore delle nostre comunità, che rappresentiamo e serviamo ogni giorno. Chiediamo non contributi straordinari dal Governo, ma un minimo di autonomia nella gestione del patrimonio naturale del nostro territorio.”
Anche secondo Conte, una maggiore responsabilità e capacità di gestione locale delle concessioni e delle risorse energetiche potrebbe tradursi in vantaggi concreti per cittadini, imprese e associazioni: “Questa autonomia consentirebbe un maggiore efficientamento dei servizi e un beneficio economico sulle tariffe per famiglie, aziende, partite IVA. Chiediamo solo di essere ascoltati.” Nel suo intervento ha lanciato un monito sulla sostenibilità finanziaria futura dei Comuni: “Oggi tutti i 560 Comuni veneti hanno i conti in ordine. Ma l’aumento incontrollato dei
costi energetici rischia di compromettere questa virtuosità, non per incapacità amministrativa, ma per fattori esterni fuori dal nostro controllo.” Ha concluso sottolineando il valore del confronto e della condivisione:“Questo tavolo di lavoro rappresenta un’occasione unica: le opportunità superano le preoccupazioni. Serve energia, sì, ma anche energia positiva, che possa sostenere davvero il sistema veneto.” Per approfondire i contenuti dell’iniziativa, è possibile rivedere la conferenza stampa, comprese le domande dei giornalisti, sul sito uf-
ficiale: www.energiaperilterritorio. it.
Sul sito sono inoltre disponibili: il manifesto dell’iniziativa, già sottoscritto dagli enti promotori AGSM AIM, Ascopiave, ANCI Veneto e BIM Comunità del Piave; la possibilità di chiedere ulteriori informazioni, aderire e sostenere il progetto; materiali in costante aggiornamento di approfondimento utili a cittadini, imprese e amministratori locali. Perché l’energia non è solo una questione tecnica: è una scelta di comunità, di visione e di responsabilità condivisa.
Economia. L’analisi di Flavio Zanonato, direttore generale di Confesercenti Veneto Centrale
F lavio Zanonato, direttore generale di Confesercenti Veneto Centrale, ospite di “Buongiorno Veneto”, dai microfoni di Veneto24 ha messo in evidenza le necessità del commercio nella nostra regione, in un momento particolarmente delicato. “E’ un frangente assai importante per Confesercentispiega Zanonato - di confronto e dialettica in occasione della fase congressuale in cui gli imprenditori sono chiamati a scegliere i propri rappresentanti di categoria. La prima grande questione sulla quale siamo impegnati è la volontà di tutelare il commercio diffuso, il commercio di quartiere. Non basta concepire l’attività commerciale come se si trattasse soltanto di un’attività economica. È un’attività che ha una fortissima valenza sociale. Pensiamo ai negozi di vicinato, l’alimentari, il bar dell’edicola, la tabaccheria, il negozio di frutta e verdura del negozio di merceria. E l’elenco potrebbe continuare: que-
sta vivacità, che dura dalla mattina alla sera, consente ai cittadini di circolare tranquillamente, di avere dei servizi immediatamente a disposizione. Consente ai più deboli, ad esempio gli anziani e le donne con bambini piccoli, di trovare immediatamente un prodotto di cui hanno bisogno e contemporaneamente di muoversi in un ambiente sicuro”.
L’altra grande questione riguarda l’aspetto economico, la crisi che ha investito il settore e portato a numerose chiusure. Come affrontarla e risolverla? “La prima causa è stata l’arrivo di grandi sistemi di vendita, - aggiunge Zanonato - i centri commerciali sono attrattivi, anche perché dotati di parcheggi efficienti e maggiori comodità. Su questo fronte dobbiamo ottenere dei risultati dalle amministrazioni locali. Poi c’è l’e-commerce che si sta portando via una fetta di commercio importante. E anche qui abbiamo l’esigenza di fornire ai
nostri associati la capacità di utilizzarlo questo strumento perché non si può certo eliminare, sarebbe illusorio. Non da ultimo il costo degli affitti, che spesso uccide il commercio. Praticamente un negozio lavora a metà del tempo per pagare l’affitto, poi deve pagare tutto il resto nel negli altri quindici giorni del mese”. Qui entra il gioco anche il rapporto con le istituzioni e la necessità di concertare e pianificare interventi e iniziative che salvaguardino le attività commerciali come presidio sociale nei quartieri. “Ci sono già dei tavoli di concertazione, di concertazione in ogni provincia e nei centri più importanti. Si discute di mobilità, di qualità della vita nei quartieri, perché le attività commerciali vanno inserite nelle politiche sociali della città. Pensiamo ad un anziano che non si muove più in automobile e non trova i negozi sotto casa: deve appoggiarsi ai figli per qualsiasi necessità, ma
se questo non è possibile rischia di finire in casa di riposo e il costo sociale è enormemente più alto. Poi c’è la questione della mobilitò, dei parcheggi, della qualità del verde delle nostre città. E ovviamente riuscire a rendere più moderati gli affitti è una partita molto importante. Purtroppo ci sono proprietari di immobili che preferiscono tenere chiuso piuttosto che affittare un prezzo congruo”. Una volta completata la fase congressuale
Confesercenti si dedicherà al nuovo programma di lavoro che coinvolge tutte le categorie. “Intanto vogliamo sottoporre questa riflessione a tutti. - conclude ZanonatoIl commercio non è solo un’attività strettamente economica, è un’attività con una forte valenza sociale e ricordo che dal commercio è nata la società moderna come la conosciamo oggi. Abbiamo perciò un grande patrimonio da tutelare e difendere per il bene di tutti”.
Convento (Cescot): “La formazione indispensabile per le nostre imprese, dai distretti del commercio impulso
Flavio Convento è presidente di Cescot, l’ente di formazione di Confesercenti Veneto Centrale che si occupa della formazione, una necessità sempre più sentita dagli imprenditori commerciali. “Le nostre imprese hanno bisogno di formazione perché si trovano a combattere con grandi player molto strutturati, - sottolinea Convento i quali oltretutto beneficiano di agevolazioni fiscali molto elevate, soprattutto quelle internazionali. E su questo noi combattiamo da anni per dare la possibilità ai piccoli commercianti di affrontare questa sfida. Il
fatto che un ente di formazione come Cescot collabori insieme con Confesercenti aiuta a far crescere gli imprenditori, a unirli, così da avere la possibilità di dialogare con le amministrazioni per riuscire a risolvere alcuni problemi legati alle attività commerciali. Il nostro lavoro, l’esercizio di vicinato, contribuisce a garantire città vive e sicure”.
L’attuale congiuntura continua ad essere sfavorevole per l’economia in genere e in particolare per il commercio, i cui operatori reagiscono rafforzando il legame con il territorio. Per esempio con i distretti del com-
mercio, ormai diffusi in tutto il Veneto. “Da molti anni stiamo lavorando con la Regione - aggiunge il presidente di Cescot - e i distretti del commercio sono parte fondamentale delle città, servono per far crescere il territorio. Sono un importante investimento che permette sinergie con le istituzioni per creare eventi e iniziative che possano dare vita alle città. Confesercenti ci crede da molti anni, ci sta lavorando. Rappresentiamo più di qualche distretto a livello regionale e abbiamo riscontrato che i risultati ci sono, si crea una sinergia tra attività commerciali e
amministrazioni locali”.
Tra le iniziative Convento ricorda il progetto messo a punto da Confesercenti per Padova, “Il cammino sotto i portici”, che unisce una trentina di attività commerciali. “Padova è la seconda città italiana per lunghezza dei portici, circa 25 chilometri: è un patrimonio da valorizzare e da promuovere come veicolo per il commercio. Il progetto è già partito, stiamo organizzando degli eventi sotto i portici, tra cultura, arte e commercio, sul nostro sito ci sono tutte le informazioni utili”. (n.s.)
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L’esposizione. Brugnaro: “Una sfida aperta nel 2019 e che deve proseguire anche senza di me”
C on un rombo che ha fatto vibrare i cuori e colorato il cielo di Venezia, le Frecce Tricolori hanno aperto la sesta edizione del Salone Nautico, trasformando ancora una volta l’Arsenale in un palcoscenico di eccellenza per la nautica italiana e internazionale. La cerimonia inaugurale si è svolta in una cornice suggestiva, dove tradizione e futuro si sono incontrati, testimoniando il valore strategico di questa manifestazione per l’intero comparto marittimo.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro, assieme al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, Matteo Zoppas, presidente di ICE, l’Istituto per il Commercio Estero, l’Ammiraglio Enrico Credendino e il Presidente del Senato Ignazio La Russa, la cui partecipazione ha conferito ulteriore rilievo all’evento. A rendere ancora più spettacolare l’apertura è stato l’ammaraggio degli incursori della Marina Militare nella Darsena.
“È una scommessa iniziata nel
2019 e oggi siamo qui, alla sesta edizione. È la dimostrazione che quando si crede in un progetto e si lavora in squadra, i risultati arrivano. Questo è il mio ultimo Salone da sindaco ma la manifestazione deve continuare, è finanziata anche per le prossime due”, ha dichiarato il sindaco Brugnaro. “Il nostro sguardo è già rivolto al futuro: la settima edizione si terrà dal 27 al 31 maggio 2026, con la promessa di un evento più ricco e internazionale, già finanziato per le prossime due edizioni”, ha aggiunto il sindaco.
Il Salone, ospitato in uno spazio espositivo di 55.000 metri quadrati su bacino acqueo, ha accolto oltre 270 espositori e circa 300 imbarcazioni, offrendo a ben 30 mila visitatori una panoramica ampia e articolata sulla nautica contemporanea, tra eccellenze artigianali e innovazioni tecnologiche, con particolare attenzione alle propulsioni sostenibili. Il prestigioso riconoscimento della gestione sostenibile, conferito per il sesto
anno consecutivo da TÜV Italia, ha ulteriormente consolidato il posizionamento del Salone come evento di riferimento nel panorama europeo.
Fabrizio D’Oria, direttore operativo di Vela Spa, ha evidenziato come la sostenibilità rappresenti un pilastro del progetto fin dal principio: “Anche quest’anno abbiamo confermato il nostro impegno. Venezia è candidata a diventare capitale mondiale della sostenibilità, e il Salone è una delle sue punte di diamante”.
Durante la cerimonia, La Russa ha voluto rendere omaggio a Vene-
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zia come “ città dell’acqua per eccellenza” e ha sottolineato il valore culturale ed economico del legame tra la città e il mare. L’Arsenale, cuore storico dell’industria navale veneziana, è tornato a pulsare grazie a questa manifestazione, come ricordato da Brugnaro: “Ogni anno investiamo oltre 2,4 milioni di euro nel Salone. È fondamentale che chiunque guiderà Comune e Regione in futuro continui a sostenere questo progetto”.
Il governatore Zaia ha rimarcato come non si tratti di un settore elitario ma grazie alle varie professionalità impiegate, l’economia
del mare e della nautica abbia un impatto notevole sull’intero territorio, mentre Zoppas ha ribadito come la cantieristica italiana rappresenti un’eccellenza del Made in Italy da valorizzare e promuovere all’estero. Anche la Marina Militare ha avuto un ruolo di primo piano, con la presenza delle navi Alpino, Viareggio e del sommergibile Todaro, ormeggiate in Riva Sette Martiri. L’Ammiraglio Dattola ha ricordato che proprio all’interno dell’Arsenale ha sede l’Istituto di Studi Militari Marittimi, polo culturale e formativo delle forze armate.
Oltre alla mostra espositiva, il Salone ha proposto un ricco programma di oltre cinquanta eventi tra convegni e incontri, ospitati in luoghi simbolici come la Torre di Porta Nuova. Tra le iniziative di punta anche la “Wood Village”, dedicata alla cantieristica tradizionale veneziana, e competizioni sportive come la storica Pavia-Venezia e la silenziosa E-Regatta.
Riccardo Musacco
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