Adria giu2014 n80

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8 Adria Arte Sacra Molte le opere preziose da esporre

Parte il percorso museale della cattedrale Se ne parla da anni ma adesso è quasi fatta. Inaugurati dal Vescovo i lavori in partenza di Edoardo Zambon

I

l Museo della Cattedrale di Adria, il primo della Diocesi Adria-Rovigo è ormai realtà. Dopo anni di restauri al patrimonio culturale della chiesa madre della Diocesi, partiranno a breve i lavori per la realizzazione del primo stralcio del percorso museale. Grazie all’operazione, che per la realizzazione vede anche un contributo di 200 mila euro stanziati dalla Fondazione Cariparo, sarà possibile rendere fruibile ai fedeli ed ai visitatori della città il prezioso patrimonio culturale formatosi lungo i secoli della sua millenaria storia cristiana. I lavori inaugurati simbolicamente dal Vescovo di Adria-Rovigo Monsignor Lucio Soravito de Franceschi lo scorso venerdì 27 giugno si concluderanno entro la fine del 2014. A parlare del progetto è l’Arciprete della Cattedrale, Monsignor Mario Furini che ha fortemente voluto la creazione del primo museo della diocesi: “Da molti anni c’era il proposito

di mettere in risalto il patrimonio storico della Cattedrale, intenzione cresciuta in seguito ad una mostra realizzata nel 2000 assieme ad una pubblicazione sui tesori della chiesa. Il progetto del museo ha un aspetto documentario di grande valore e sarà realizzato in tre stralci. Un altro tassello che dopo l’Archivio capitolare del Vescovado valorizzerà ancora le radici cristiane millenarie di Adria. I lavori – conclude Monsignor Furini – sono partiti con la benedizione del nostro Vescovo Monsignor Soravito presente in Cattedrale per la fiera dei santi Pietro e Paolo e per la ricorrenza del suo decimo anno qui in Polesine”. A contribuire al progetto assieme al Cavalier Francesco Doatti, è lo storico adriese Aldo Rondina che spiega il percorso espositivo e svela alcune delle opere che saranno esposte: “L’ingresso del museo sarà da piazzetta campanile,

precisamente dalla porta di entrata nella cattedrale di San Giovanni. Da qui subito a destra si trovano le prime due sale dalle quali tramite un ascensore e una scala di ferro, che si ricaverà su una colonna della Cattedrale maggiore, si accederà al primo piano trovando una fuga di 3 ambienti con travi a vista e la cantoria. In futuro il progetto prevede che da un ambiente vicino alla cantoria, con funzioni di magazzino e laboratorio restauro, si possa accedere ad una passerella che conduca da un lato dentro la canonica e da un lato in una sala sopra la sacrestia dei cappellani, dove si esporranno le stoffe e paramenti sacri appartenuti a vescovi come Giovanni Soffietti, Arnaldo Speroni degli Alvarotti e Federico Maria Molin”. Aggiunge Rondina: “Le centinaia di opere custodite dalla Cattedrale e databili in un arco cronologico compreso tra i secoli XI° e XX° sono tutte significative e pre-

La cattedrale di Adria ziose. Di sicuro sarà dato spazio ai frammenti in cotto degli altari realizzati nel 1440 da Michele di Firenze, all’argenteria, agli oggetti di culto come un tronetto per l’esposizione del SS.mo Sacramento. Oltre a pissidi ed opere in materiale lapideo – conclude Rondina -, sono

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da ricordare uno straordinario vaso battesimale ottagonale ad infusione (XI°sec.), il famoso crocefisso di Lepanto del 1649, suppellettili in vari materiali come oro, argento, rame ed avorio. E ancora candelieri, estensori e casseforti in legno per la raccolta delle offerte”.

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irca un anno fa, il giorno 7 luglio 2013, si spegneva la professoressa Annalena Scutari Mottaran. Insegnante e preside, più volte assessore, ha dedicato una vita all’insegnamento, alla politica e all’associazionismo. Prima di tre figli, Annalena Scutari nasce ad Adria il 6 gennaio 1928, il padre Attilio gestiva una libreria mentre la madre Antonietta Rosada era maestra. La Scutari conseguì il diploma di maturità classica al Liceo Bocchi e la laurea in lettere moderne presso l’Università di Padova ottenendo poi l’abilitazione per l’insegnamento. Da subito insegnante presso la scuola media e magistrale di Adria divenne negli anni ‘60 preside e lo rimase sino al pensionamento. Negli anni universitari entrò in contatto con i giovani cattolici per poi aderire alla Democrazia Cristiana. Nel partito ricoprì il ruolo di delegata provinciale del movimento femminile. Per due legislature fu consigliere provinciale dell’ospedale di Rovigo contribuendo alla riforma sanitaria del 1968. Per la sua preparazione culturale Annalena Scutari fu componente anche della giuria del premio letterario Campiello di Venezia. Ad Adria ricoprì più volte il ruolo di consigliere comunale e assessore all’urbanistica, fu presidente della casa di riposo cittadina. Attiva nel campo del volontariato fondò il Soroptimist Club di Rovigo, fu inoltre presidente del Cada Centro diurno per anziani e del Cif provinciale. Venne insignita del titolo di Commendatore al merito della Repubblica Italiana e fondò la sezione adriese dell’associazione nazionale insigniti cavallereschi Anioc. Fu la prima donna polesana ad ottenere il diploma superiore di sommelier. E.Z.


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