2014 - 05 | La Piazza della Provincia

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Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

ANNO 18 N.5 Euro 1,50

Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini

REDAZIONE: PIAZZA GRAMSCI, 34 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it

IL PUNTO DI VISTA

Marxismo e liberismo, due fallimenti italiani di Alessandro Roveri* - Siamo vicini alle elezioni europee, e ci tocca di vedere le cose incredibili della politica italiana. Cominciamo dal Berlusconi, il quale afferma che per il popolo tedesco non c’è mai stato lo sterminio degli ebrei. Bisogna proprio ignorare tutto della Germania di oggi per dire una cosa simile. La riflessione su Auschwitz riempie oggi il dibattito tedesco di storia e di responsabilità! La Merkel preferisce tacere, perché appartiene allo stesso partito europeo di Forza Italia, ma le parole di Berlusconi hanno fatto inorridire la Germania e l’Europa. Passiamo alla Lega, che attribuisce tutti i mali dell’Italia all’euro. C’è gente che ci crede, mentre basterebbe pensare ai non pochi anni nei quali la Lega governava e l’euro non provocava nessuna delle malattie di cui soffre l’Italia di oggi. La Lega, allora, parlava di federalismo, e l'euro era ben lontano dalla sua propaganda. Meglio allontanarsi da una campagna elettorale tanto deludente, e guardare a cose

MAGGIO 2014

Sindaco. Arduini, Battazza e Gennari in corsa MORCIANO - 53

CATTOLICA - 39

Turismo, previsto un buon giugno I presidenti delle associazioni di categoria lamentano la mancanza di una politica del settore. In coro: “Il turismo va tolto alle Regioni e riportato allo Stato”. La spina aeroporto

MADE IN ITALTY

SALUDECIO - RELIGIOSITA'

Adès, tut im vo' trumbè. Dop, quand an gni sarò più, i sarà tut ilè a piègn...

Cara Europa, adesso ti rapisco ti seduco!!!

Entro novembre la santificazione in piazza San Pietro?

di Francesco Toti - Mentre il turismo mondiale nel 2013 è cresciuto del 5 per cento negli arrivi (1.087 milioni) e il giro d'affari è salito del 4 per cento (pari a 837 miliardi di euro), l'Italia perde posizioni sullo scenario mondiale; nonostante che conserva il 60 per cento del patrimonio artistico mondiale. Quasi un mistero, come il troppo talento. Non si Pagine 2-3

Breve massima di saggezza Ci farà bene tornare a ripeterci l'un l'altro: “Peccatore sì, corrotto no”

Papa Francesco Segue a pagina 10

Pd: storia, retroscena e trame raccontate dall'interno

RICCIONE - 21

RIMINI - 11

www.lapiazzarimini.it

Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”

Sindaco, in cinque per il dopo Pironi

Edilizia: “Dalla crisi si esce con edifici sostenibili e piccoli interventi”

Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

Il beato Amato

Cecco-Botero - 2014

Maggio. Il mese del beato Amato Fede e cultura Pagina 60

MISANO ADRIATICO

VALCONCA

ELEZIONI Corsa a cinque Chi la spunterà?

San Clemente Quattro liste, record Nonna Rosa, 100 anni San Giovanni Sindaco, tre candidati Coriano Monumento per il Sic Montefiore Quattro liste Mondaino Corre solo Gnaccolini Saludecio Sindaco, Cialotti e Polidori

ECONOMIA

Smoki Ideato a Riccione, fatto a Cattolica, esportato nel mondo, premiato a Chicago Pagina 7


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INCHIESTA

Maggio 2014

Il sistema Rimini tiene. Le presenze 2013 si sono chiuse con un meno 2,9% sull'anno prima 2013- MOVIMENTO CLIENTI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI DELLA PROVINCIA DI RIMINI (Periodo gennaio - dicembre 2013. Valori assoluti e variazione percentuale sull'anno 2012 - Fonte: Camera di Commercio di Rimini) VAR. PRESENZE STRANIERI %

ARRIVI ITALIANI

VAR. %

ARRIVI STRANIERI

VAR. %

ARRIVI TOTALI

VAR. %

PRESENZE ITALIANI

BELLARIA IGEA MARINA

259.213

- 1,4

66.293

-1,2

325.506

-1,4

1.536.984

-2

432.743

1,5

1.969.727

--1,3

CATTOLICA

246.128

1,8

1

293.695

-3,8

-0,7 -6,4

638.423

85.919 487.250

-6,2 6,6

110.803 631.549

310.476 107.945

1,4

-0,9 -1,6 -4,7

1.417.291 530.478

1.727.767

93.429

1,7 -1,4 -2,3

1,8

MISANO ADRIATICO RICCIONE

47.567 17.376

512.372

-17,5

3.606

-20,8

1.569.824 17.755

-1,4 18,2

-7,9 3,2

-4 -17,6

-6,1 -2,9

3.822 711.831

-1,9

22.807

3,2

2.971.939

-5,4 -1,5

2.866.074 7.112.228 63.105 43.966

-3,1 -3,4

14.421.290

-2,9

RIMINI VALCONCA VALMARECCHIA TOTALE

545.630 1.082.574 14.149 18.985 2.260.108

-2,4 -2,4 -7,2

2.353.702 4.749.136 45.311 34.757

-19

2.363.092 17.794

-10,3

9.209

10.667.659

-4,1

3.753.631

VAR. PRESENZE VAR. TOTALI % %

-13,8 -0,9 0,6

-8,5

Turismo, salvagente anti-crisi? L'INCHIESTA

segue dalla prima pagina

salva neppure la provincia di Rimini: meno 2,9 per cento di presenze nel 2013. “Manca una politica seria per il turismo. Quando c'era, l'Italia era la prima mèta mondiale; ora siamo stati cacciati fuori dalle prime cinque nazioni”. Sono tutti d'accordo gli attori della provincia: presidenti delle associazioni e politici. E c'è un esempio che deve aiutare a riflettere. “Al mare in treno” è stata una piccola idea che sta funzionando. E' nata a Riccione, grazie ai risultati, è stata allargata a Rimini e da quest'anno è entrata nel giro anche Cattolica. In pratica avviene questo: gli hotel di Riccione, Rimini e Cattolica rimborsano parte del viaggio. L'operazione di marketing la sostiene la Provincia di Rimini, per il terzo anno, in collaborazione con Ferrovie. Ad aver approfittato della vantaggiosa offerta. Sono state le coppie (32%) e le famiglie (26%), ma anche giovani (23%) e anziani (19%), provenienti in gran parte da Lombardia e Pie-

Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico Redazione Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364

Giornale in stampa il 7 maggio

monte. Angelo Serra è il decano dei presidenti degli albergatori. Appassionato oste, guida l'associazione di Gabicce Mare. Racconta: “Dovremmo ripartire dalle cose buone fatte in passato, ma riviste in chiave moderna. Dovremmo iniziare riprendendo la valigetta nelle mani e andar fuori a vendere. Questa è la ragione principale per la quale il nostro turismo non avanza. Negli anni Settanta per attirare gli stranieri davamo loro buoni benzina, non facevamo pagare l'autostrada, davamo un contributo di 300 euro a pullman. Ora non facciamo nessuna promozione e vogliamo anche la tassa di soggiorno”. Il pullman di allora, sarebbero gli aeroplani di oggi. Ma L'Italia non ha una flotta aerea degna, con un sistema aeroportuale frammentato (sono una novantina, 4 in Emilia Romagna) e costoso. La provincia di Rimini in pratica ha chiuso l'aeroporto. Ed è difficile fare turismo senza aerei. Ora, bisogna ripartire da Bologna, collegando lo scalo a Rimini. Patrizia Rinaldis, presidente degli albergatori di Rimini: “Mi sento di averlo aiutato a farlo partire, l'aeroporto. Ci siamo fidati troppo di tutti, soprattutto della parte politica”. Insomma, per Serra ed i suoi colleghi il turismo avrebbe bisogno di una politica seria ed efficace. Serra, Baldelli (presidente a Misano Adriatico), Rinaldis e Bruno Bianchini (presidente a Riccione) sono del parere che la regia della promozione turistica deve tornare a Roma; oggi è stata delegata alle regioni. Rinaldis: “Ci vuole un'organizzazione unica, a livello centrale, abolendo la gestione delle regioni, Non può più essere che gli apparati siano più burocrazia che sostanza. Ai proclami siamo abituati da anni. Con il ministro Dario

Iliana Baldelli (presidente albergatori Misano)

Angelo Serra (presidente albergatori Gabicce Mare)

Bruno Bianchini (presidente degli albergatori di Riccione)

Patrizia Rinaldis (presidente degli albergatori di Rimini)

NUMERI

Turismo, 12% del Pil. Senza ministero. Doppiati dalla Francia - Dodici per cento del Pil (Prodotto interno lordo); dove ogni punto vale in soldoni una ricchezzza pari a 180 miliardi di euro. Tanto vale il comparto turistico italiano. Solo che questo beneamato Paese non ha un ministero del Turismo vero; ce l'ha ma è senza portafogli, cioè non ha a disposizone risorse per fare. Sembrerebbe una barzelletta ma è tutto vero. Un dato Unesco, l'Italia è al primo posto al mondo come patrimonio artistico; si parla del 60% del totale, ma è sol-

tanto la quinta meta mondiale (deteneva il secondo posto nei primi anni '70). Ecco la speciale classifica delle destinazioni degli arrivi. 1. Francia (79,5 milioni), 2. Usa (62,3) 3. Cina (57,6) 4. Spagna (56,7) 5. ITALIA (46,1) 6. Turchia (29,3) 7. Gran Bretagna (29,2) 8. Germania (28,4) 9. Malesia (24,7) 10. Messico (23,4)

Franceschini non si è visto niente di nuovo”. Italia-Francia L'Italia ha un bilancio complessivo, suddiviso nei meandri delle regioni (sono costoro deputate alla promozione) di 400 milioni di euro l'anno; contro i 200 della Francia, prima mèta turistica mondiale. Solo che i cugini d'Oltralpe gestiscono la cifra a livello centrale. I risultati, sentenziano che sono più bravi di noi. “Non so - afferma Iliana Baldelli - come sarà la stagione 2014. Pasqua non ha rispettato l'entusiasmo. C'è la tendenza a prenotare all'ultimo minuto. In questo momento come categoria abbiamo bisogno di aiuti; non è più come in passato. Il primo potrebbe essere di equiparare l'Iva a quella dei nostri competitori. Da noi è al 10 per cento, in Spagna e Francia meno”. Ma in questa mancanza di una politica turistica da medio e lungo periodo, le associazioni hanno delle responsabilità? Bianchini: “Il nostro aiuto l'abbiamo sempre offerto ma non è mai stato accolto. Il lavoro si misura con i risultati e se questi non ci sono, che cosa chiedere alla politica? Sono giunto anche alla conclusione che in Italia non c'è una progettazione perché non c'è l'interesse. Si è sempre pensato che il Paese potesse attrarre grazie al patrimonio culturale, paesaggistico. Solo che negli ultimi anni sono aumentati i competitori che comunicano più di noi e meglio”. Il presidente di Gabicce Mare, Serra sposta la riflessione: “Abbiamo burocratizzato ed ingessato tutto il turismo. Ad esempio, non possiamo assumere i minori; rischiamo anche di andare in galera. Quando hanno compiuto i 18 anni non li possiamo più inquadrare come apprendisti. Il dato forte della nostra crisi è che a Gabicce Mare

CURIOSITA'

Competere con Camaiore - Camaiore (Versilia). 350 euro per sette giorni e otto posti letto, in tre camere con due bagni, ampio giardino a otto km dalla costa. Le spese di pulizia sono obbligatorie e costano 50 euro. Le spese di gas e luce sono escluse. Siamo in quattro quindi fa tu i conti. Ecco la lettera scritta dal milanese Luca ad un amico del Riminese. La cifra si riferisce alle vacanze di Pasqua.

sono in vendita una trentina di alberghi su 92. E' possibile? Renzi vorrebbe chiudere anche le Camere di commercio, una delle poche istituzioni dalle quali attingere per gli eventi”. Serra è anche auto-critico: “Come categoria non siamo riusciti abbastanza a fare sistema; non abbiamo mai saputo fare una programmazione insieme. Ognuno ha pensato troppo al proprio giardino e non a quello comune. Basterebbe poco per smuovere”. Si prevede una buon giugno; con tanti tedeschi che dovrebbero arrivare per il lungo fine settimana della Pentecoste; quest'anno arriva tardi Un'incognita luglio. Agosto è il mese in cui si fanno la metà delle presenze. Settembre (e il resto della stagione) è legato al dio sole. Ci vorrebbe una politica seria per il turismo, che dovrebbe ritornare a Roma e non lasciarlo più nelle mani delle Regioni. Ci vorrebbe anche un sistema aeroportuale in grado di portare i turisti in Italia a costi ragionevoli. Su quanto sopra si è tutti d'accordo, ma per strani alchimie italiche le idee non si concretizzano.


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L'ultimo assessore provinciale al turismo racconta la propria idea di sare accoglienza

NUMERI

Mondo, cresce il turismo: più 5 per cento

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Galli: “Una regione come la nostra dovrebbe avere due aeroporti”

Riccione Fabio Galli, assessore provinciale al Turismo

L'INTERVISTA

- Turismo mondiale in salute anche nel 2013. Secondo i dati a consuntivo dell’Unwto-World Tourism Barometer, lo scorso anno si è raggiunta la cifra record di 1.087 milioni di arrivi, pari a un +5% rispetto al 2012. La domanda di turismo internazionale nel 2013 è risultata forte per le destinazioni della regione Asia-Pacifico e Africa (+6%), seguite dall’Europa (+5%). L’Europa ha fatto segnare un totale di 563 milioni di arrivi, 29 milioni in più rispetto al 2012, mantenendo così il ruolo di regione leader nell’industria dei viaggi, mentre l’Asia-Pacifico ha fatto registrare circa 248 milioni di arrivi, 25 milioni in più. Molto distanziate le Americhe con 169 milioni di arrivi, 6 milioni di arrivi in più rispetto al 2012, con un incremento significativo solo nella sub-regione del Nord e Centro America (+4%), mentre i Caraibi hanno chiuso con un aumento molto contenuto che non supera l’1%. Nel 2013 le entrate turistiche hanno raggiunto il nuovo primato pari a 837 miliardi di euro, il 4% in più. L'Italia è al quinto posto con entrate valutarie pari a 32 miliardi di euro). Un risultato soddisfacente, ma in flessione.

- Fabio Galli è l'ultimo assessore al Turismo della soppressa Provincia di Rimini. E' persona seria, lontana dalle uscite populistiche care ai politici di quart'ordine che trovano, però, terreno fertile nei cittadini. Come si prospetta il 2014? “Dopo il difficoltoso 2013, dove si è fatto sentire la crisi, non vedo i motivi di un cambio di tendenza. Il nostro mercato è fatto per il 75 per cento da presenze italiane. E l'economia italiana è in crisi. E' facile associare le idee. Anche se riusciamo ad offrire una vacanza dallo straordinario rapporto qualità/prezzo”. Il turismo, soffre la man-

canza di un progetto, lei amministra, perché? “Un progetto manca a livello nazionale. L'Italia non è come si pensa a Roma solo un turismo di città d'arte; è molto altro ancora. Solo che tale consapevolezza è sempre mancata. Gli operatori del turismo avrebbero bisogno di incentivi fiscali, di incentivi per la ristrutturazione. Noi come amministratori locali ce l'abbia-

mo messa tutta. Abbiamo fatto attività promozionale. Abbiamo creato l'Agenzia di marketing. Abbiamo aperto il mercato dei russi; cercato di valorizzare l'entroterra”. Lei è dentro il turismo, che idea si è fatta dell'Enit? (l'Ente nazionale per il turismo) “Così non serve. Gli mancano i soldi per funzionare. Non ha senso promuovere i

localismi, andrebbe promossa l'Italia. L'Enit è un carrozzone fatto di personale e sedie. E' inutile. Ora alla testa c'è il riminese Pierluigi Celli, una mente. Ha competenze, ha sensibilità, è di Rimini, ma conta poco. Conta poco la bandiera della provenienza se non hai i soldi per fare gli investimenti”. E l'aeroporto, che dire? “Credo che siano stati commessi degli errori. Sono stati fatti però investimenti importanti per raddoppiare i passeggeri. Sul come, sulla correttezza, non entro nel merito, sta indagando la magistratura. Purtroppo è mancata una politica regionale sugli aeroporti. Il risultato finale è che è sopravvissuto solo Bologna. Una regione come la nostra, con Rimini così importante da un punto di vista turistico dovrebbe avere due strutture”.



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- Saludecio ospita due tele del santarcangiolese Guido Cagnacci, tra i massimi pittori del Seicento. Montegridolfo, chiesa di San Pietro, ne accoglie uno di Cagnacci. Poi ci sono i castelli malatestiani da Santarcangelo, passando per Montescudo fino a Montegridolfo. E che cosa dire della Panoramica Gabicce Monte-Pesaro e di villa Imperiale (sulle prime colline di Pesaro lato Cattolica?). L'entroterra della provincia di Rimini potrebbe avere delle potenzialità turistiche, soprattutto nei mesi primaverili e a fine estate, ma non si riesce a ricaverne i frutti. Tuttavia molto è stato seminato negli anni addietro; ne sono dimostrazione il restuaro dei borghi malatestiani. Una delle tessere mancanti e la comunicazione. Per cercare di partire è stato messo in piedi un nuovo progetto. Si chiama “Valconca!”. L'ha presentato il 24 marzo l'Unione Valconca. il partner tecnico è la Gambarini & Muti di Rimini. L'idea si basa fondamentalmente sul coinvolgimento di cittadini, imprese e istituzioni, così da costruire una rinnovata consapevolezza del proprio patrimonio di valori tramite la loro approfondita conoscenza. “Siamo convinti - racconta Ruggero Gozzi, presidente Unione Valconca – che i grandi valori che racchiude la vallata debbano essere percepibili e credibili, dimostrabili in modo facile e diretto, diffusi presso gli stessi abi-

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Partire dall'autoconsapevolezza che il territorio è di valore e che è ‘possibile’ consigliarlo

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Turismo, Progetto Valconca Castelli malatestiani, opere d'arte (tre tele del Cagnacci di livello mondiale), paesaggio, eno-gastronomia e artigianato

Mondaino, piazza Maggiore

INTERVENTI tanti e organizzati in modo che siano fruibili. Solo dopo aver compiuto questo passaggio fondamentale la comunicazione diventa realmente efficace”. “Si parla spesso di debole promozione dei territori e quasi sempre il tono è di lamentela verso l’amministrazione pubblica o verso gli enti addetti alla promozione – dice il coordinatore del progetto Luigi Gambarini – ma ciò nasconde a volte la vera natura del problema che in realtà è più complesso. Ci siamo chiesti se, piuttosto che polemizzare spesso inutilmente, non fosse il caso di pensare a come affrontare il tema della promozione in modo differente e innovativo”. Il fatto nuovo è che il progetto riconosce l’efficacia rivestita

da una comunicazione che proviene direttamente dai cittadini e in generale dagli operatori direttamente interessati. Tutti possono ricordare il fatto che (in particolare all’estero o in qualche area italiana con attitudine storica alla diffusione dei valori) si ottengono a volte più informazioni in un negozio che in un depliant. E ciò che ci racconta il commesso di un negozio è certamente più suggestivo e credibile, in modo speciale se il commesso è consapevole del valore (come se fosse il proprio) e visibilmente orgoglioso di raccontarcelo. Territorio

Un territorio così ricco di valori come la Valconca non ha la visibilità che merita presso il pubblico locale (che spesso non conosce i propri valori), né tantomeno a livello nazionale e internazionale. E' solo un processo di autovalorizzazione che può far la differenza fra il successo e l’insuccesso di una località. Intendiamo dire che una località con meno valori, ma forte convinzione locale allargata, vince su una località che abbia grandi valori non abbastanza conosciuti e difesi dalla sua popolazione. Insomma, non basta essere la Sici-

lia per attirare visitatori, tanto per fare un esmepio forte. Obiettivi 1. Avviare nel territorio della Valconca un processo di autovalorizzazione, che passa attraverso una graduale, ampia presa di coscienza da parte di tutti gli operatori e i cittadini sui valori del territorio e sulle possibilità di favorirne lo sviluppo attraverso la loro diffusione all’esterno. Qui verranno utilizzate le tecniche del passa parola e in particolare dei social network 2. Allargare la conoscenza attiva dei valori della Valconca a tutti i potenziali fruitori, comin-

ciando da quelli che sono già nelle vicinanze come i turisti (vacanze, weekend, affari, fiere e congressi) e gli abitanti nelle aree confinanti o di attrazione verso la nostra riviera (social network e altre reti). 3. Approntare una strategia e una conseguente metodologia per incrementare le visite nella Valconca con azioni di comarketing con gli operatori della riviera (hotel e consorzi, Palacongressi di Rimini e Riccione, Rimini Fiera). 4. Approntare una strategia per azioni che abbiano l’obiettivo di incrementare visite di potenziali turisti, anche lontani dall’area ristretta della provincia di Rimini. Questi obiettivi, se raggiunti potrebbero consentire un futuro sviluppo della capacità ricettiva, oggi debole e quindi favorire lo sviluppo e l’organizzazione di un sistema di accoglienza della vallata, cominciando dai 7 comuni dell’Unione. E questo potrebbe favorire, in rapporto ai risultati ottenuti, l’allargamento dell’Unione ad altri Comuni della vallata. Il progetto Valconca! è promosso dall’Unione Valconca, con il contributo della Camera di Commercio di Rimini e con la collaborazione di Banca Popolare Valconca. Stesso ragionamento vale anche per la Valmarecchia. Perché non mettere insieme i due territori?

47842 SAN GIOVANNI IN MARIGNANO Via Patarino 154 - Tel. 0541.955128 Fax.0541.957949 www.tenutadelmonsignore.com



INCHIESTA

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Il “Kitchen innovations awards”. Smoki, la tecnologia che abbatte la fuliggine - Prestigioso riconoscimento per la Smoki di Cattolica, leader mondiale per l'abbattimento di fuliggine prodotta dalla combustione di legna e carbone (forni da pizza e non solo). Il 20 maggio si va a ritirare a Chicago il “Kitchen Innovations Awards” (Premio innovazione in cucina). Gli addetti affermano che è il Nobel del settore. Smoki è una bella storia. Siamo nella metà degli anni Ottanta. Orfeo Scarponi è il titolare del ristorante-pizzeria “Trampolines” di Riccione. Marco Muccioli è il proprietario di Elettromeccanica Muccioli di Misano Adriatico. Quest'ultimo è l'artigiano del famoso ristoratore. Scarponi si rivolge all'amico Muccioli: “Senti Marco, ho un grosso problema con i fumi del forno della pizzeria. Vanno in aria, poi la fuliggine ricade e si posa sui tavoli e anche sui clienti. Riesci a trovare un rimedio?”. “Ci si può pensare”, risponde Muccioli. L'artigiano, cioè colui che progetta e sa fare, tira fuori dal cilindro il rimedio: ingegnoso non meno che efficace. Muccioli escogita questa soluzione. Piazza una vasca (allora in eternit) di un metro cubo. La colloca sulla terrazza del locale, sopra la canna fumaria del forno. All'interno della vasca c'è un collettore di forma quadrata che raccoglie i fumi emessi; una pompa spara dell'acqua quando entrano, i fumi, nel collettore; la doccia semplicemente li lava. Le polveri vengono fermate nella vasca.

‘Ideata’ a Riccione, fatta a Cattolica, esportata nel mondo, premiata a Chicago “Richiesta” dal riccionese Orfeo Scarponi (Trampolines) negli anni '80; soluzione da Marco Muccioli. Esporta il 50%

I soci di Smoki. Da sinistra: Terenzio Pirani, Cinzia Pirani, Marco Muccioli e Davide Pirani

INNOVAZIONE

In pratica è il primo vagito di quello che diventerà Smoki. Risolto il problema a Orfeo Scarponi, la voce si sparge. Il secondo ordine arriva da una pizzeria di Misano, “la Cambusa”. Ogni tanto, per passaparola, arriva un nuovo cliente, ma non c'è ancora un'azienda, una struttura. Nel 1994, la rudimentale ma efficace soluzione svolta da un punto di vista tecnologico. Viene costruito e brevettato questo abbattitore di fuliggine che risolve i problemi dei forni di ristoranti e pizzerie alimentati a legna o a car-

La macchina

bone. L'involucro diventa di acciaio inox e così via. Si fa un catalogo, si trovano i venditori. Si va nelle fiere. Insomma, si parte. Non più solo il prodotto cucito addosso al cliente come fosse un vestito, ma un catalogo con macchine di diverse dimensioni per rispondere alle molteplici necessità. Ad ogni mo-

dello viene anche dato un nome. Il marketing. Oggi, Smoki impiega una dozzina di persone. Esporta più del 50 per cento (quello americano è il primo mercato). Con una serie di rivenditori è presente in tantissime nazioni: Canadà, Australia, Giappone, Messico, Russia, Turchia, Egitto, Scandinavia, Francia, Svizzera, Spagna, Inghilterra, Portogallo...

La richiesta che ha più gratificato Marco Muccioli fu quella giapponese, nei primi anni '90. “Quando ci commissionarono il primo impianto a Tokio - ricorda Muccioli - pensai che è bellissimo vendere forse alla nazione più avanzata del mondo. Il paese più tecnologico dove i treni viaggiano a 300 chilometri l'ora che acquista da Marco Muccioli, in via Grossi”. “L'azienda - continua Muccioli - è stata sviluppata anche grazie al lavoro e all'impegno dei soci, i fratelli Terenzio, Davide e Cinzia Pirani. Questo Premio è motivo di orgoglio per tutti noi”. Lo sbarco americano in grande stile avviene a Milano, in fiera, 5 anni fa. Peter De Jong incontra Smoki. Pensa che la tecnologia abbia le carte in regola per soddisfare l'esigenza dei clienti. Diventa il rivenditore americano. E' stato anche merito suo la crescita e il “Kitchen Innovations Awards”.



INCHIESTA

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E' il patrimonio di Acquario di Cattolica, Aquafàn, Oltremare e Italia in Miniatura

Parchi, un volano da 1,2 milioni di presenze Appartengono al gruppo genovese Costa Edutainment (educazione e intrattenimento). Investimento da 25 milioni di euro. Beppe Costa: “Quando prenderemo coscienza che il turismo è un tesoro, prenderemo le giuste decisioni”

Beppe Costa, nella Laguna di Riccione di Oltremare

TURISMO - Toccare l'l,2 milioni di presenze nel 2014 (1,1 milione nel 2013). E' questo l'obiettivo dei quattro parchi della provincia di Rimini: Aquafàn, Oltremare, Acquario di Cattolica e Italia in Miniatura. Da pochi mesi fanno parte di Costa Edutainment di Genova. Società guidata da Beppe Costa, erede della famosa dinastia di armatori genovese. Costa impiega circa 1.110 persone tra i cinque parchi (va aggiunto l'Acquario di Genova) e le biglietterie di un centinaio di musei, tra i quali il polo museale di Firenze, Pompei, e l'Accademia di Venezia. Cinquatasette anni, sposato, due figli, un nipote, laurea in Economia e commercio, 14 anni in Spagna, le passioni di Costa sono l'arte e lo sport (sia praticato, sia in televisione). Un paio d'anni fa, Marsilio ha pubblicato un libro che

racconta le gesta della stirpe; ottimo il successo (venduto) quasi 5mila copie. Lei appartiene ad una delle più blasonate schiatte italiane, qual è la vostra caratteristica? “Responsabilità. Una serena responsabilità. Il lavoro è la cosa fondamentale per nobilitare l'uomo. Lavoro per creare lavoro per la comunità e non per il proprio portafoglio”. Quanti dipendenti avete? “Con i 500 del Riminese, più l'Acquario di Genova, più gli addetti dei musei, sono circa 1.100”. Tremano i polsi? “Più che farci tremare o preoccupare, ci danno il senso della responsabilità. Ci motivano a fare qualcosa di bene. Abbiamo creato tutto questo da zero e questo per noi è importante”. Come sono nate le acquisizioni di Aquafàn, Oltremare e Italia

in Miniatura? “Quasi per caso, direi. Noi avevamo l'Acquario di Cattolica; era in vendita Oltremare e Aquafàn e siamo riusciti a portarli a casa. Quasi lo stesso ragionamento per Italia in Miniatura. In questo caso abbiamo sfruttato la grande amicizia che ci lega a Paolo Rambaldi [il proprietario, ndr]. Tuttavia il disegno completo non è casuale. Partendo da Cattolica, che è un parco che va bene, cercheremo di fare sistema. Insieme, riusciamo a fare concorrenza a Gardaland e Mirabilandia”. Quanto avete investito?

“L'investimento è in parte cash (5 milioni di euro) e una parte in debito (ci siamo accollati 20 milioni di euro)”. Che cosa portate nei nuovi parchi? “Ad Aquafàn non lo so. Lì c'è una filosofia un po' diversa. Su Oltremare abbiamo cambiato il rapporto col mercato; la presentazione dei delfini avviene in un contesto diverso. Cerchiamo di unire informazione e divertimento. Di raccontare la vita di questi straordinari mammiferi. Si intende anche uscire dal peso del clima. Ci vogliamo

rivolgere alle scuole, alle famiglie”. Come pensate di affrontare la gestione dei quattro parchi? “I collaboratori delle quattro realtà stanno lavorando insieme, scambiandosi esperienze, sensibilità, idee. Scambiadosi tutto, insomma. Intendiamo confrontarci e compiere insieme un percorso. Vorremmo la massima trasparenza e linearità, non semplice da tradurre. Vogliamo smettere di raccontarci delle storie con gli albergatori, ma dirci la verità. Che uno sappia che noi ci comportiamo in una certa maniera”. Qual è l'obiettivo visitatori per il 2014? “Toccare l'1,2 milioni. Partiamo da quasi 1,1 milioni. Non ci siamo dati un obiettivo alto, ma semplicemente fattibile”. Senza forse, le potenzialità forti del futuro dell'Italia risiedono nel turismo, quale riflessione le suggerisce? “Dobbiamo partire dalla nostra storia; le opere che i nostri avi ci hanno lasciato. Un patrimonio di valore assoluto e unico al mondo. Il nostro difetto è non considerare la cultura nel suo insieme, che sono due rami. Uno, la conservazione del patrimonio artistico e paesaggi-

stico. Due, utilizzare e sviluppare la cultura per fini turistici. Il sole e il mare li hanno in tanti e la concorrenza si fa sentire. Invece, Firenze, Roma, Venezia, Pompei... non li ha nessuno. In Italia il turismo non è mai stato visto come la risorsa. Ad esempio, oggi i genovesi credono nel turismo, quando fino a pochi anni fa lo vedevano come noia e fastidio. In questo ci devono credere anche gli italiani. Quando avremo compreso tutto questo, faremo le giuste azioni”. Questa svolta che lei chiama condivisione è lontana? “Il nuovo ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il giorno dell'insediamento disse che aveva in carico il più importante ministero economico dell'Italia. Se ci credessero anche i suoi collaboratori non sarebbe cosa da poco. Credo che non siamo distantissimi da questa presa di coscienza”. Quali aspettative per i 4 parchi sul medio periodo? “Vorremmo arrivare a 1,3-1,4 milioni di visitatori. Un risultato che si può raggiungere se facciamo squadra. Non per l'ordine con cui si sta in campo, bensì con il piacere di lavorare in team”. Come si raggiunge la mèta? “Olio di gomito e lavoro. Parlando e lavorando insieme. Come si dice in Romagna: hai voluto la bicicletta? Ora pedala”.



RIMINI -VALMARECCHIA Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Oltre 300 persone al Centro congressi Sgr al convegno dell'ordine degli ingegneri

CULTURA

Una statua per la Masina - Un palo da albero della cuccagna sul quale si arrampica con un volto sbarazzino Gelsomina (al secolo Giulietta Masina). Opera in rame, con il volto e le mani di terracotta. Gli scultori sono: Nicola Zamboni, per la parte in rame e la moglie Sara Bolzani per la parte in terracotta. L'opera è stata inaugurata lo scorso 30 marzo presso il centro commerciale Cabiria di San Giorgio di Piano (Bologna). La cerimonia è avvenuta alla presenza del sindaco, il vicedirettore del giornale “iI Resto del Carlino”, altre autorità, il nipote Attilio Masina e gli autori del monumento. Durante l’inaugurazione è stato anche presentato il libro “Giulietta Masina donna e attrice”, a cura di Tiziana Contri.

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E' stato allegato al “Carlino” ed edito a cura e con il patrocinio del Comune di S. Giorgio di Piano, il Comune di Rimini, il Rotary locale e altri enti. Chi ha preso la parola, ha sottolineato l’attaccamento al paese natio da parte della Masina, specie dal nipote Attilio; inoltre, hanno fatto notare che nonostante sia vissuta solamente sino al compimento del quarto anno di età, San Giorgio ha fatto parte della sua vita. “San Giorgio la mia terra, la gente così calda, così amante della vita e così positiva, fanno parte di me. Pur essendoci vissuta poco, ho ancora impressioni vivissime di quel luogo, di profumi, di rumori, di cose, di gente, di colori” (dal libro Giulietta Masina donna e attrice).

11 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

“Edilizia, dalla crisi si esce con edifici sostenibili e piccoli interventi” Barogi, coordinatore provinciale efficienza energetica: “La politica potrebbe muovere il settore con piccoli incentivi volumetrici”. Il 22 maggio altro seminario al Centro Sgr FOCUS - “Edifici a risparmio energetico e piccoli interventi. A muovere il comparto edile ci dovrebbero pensare le amministrazioni comunali con degli incentivi che possano stimolare i proprietari”. Sono alcune delle ricette dell'Ordine degli ingegneri della provincia di Rimini per uscire alla crisi che sta distrug-

Emanuele Barogi, responabile

gendo il comparto mattone del Riminese. Circa 300 tecnici si sono confrontati al Centro congressi dell'Sgr a Rimini alla fine dello scorso marzo. Ad organizzare, oltre all'Ordine la commissione impianti e il professor Costanzo Di Perna dell’università Politecnica delle Marche. Il convegno riminese introduceva gli aggiornamenti legislativi, alcune applicazioni, nonché strumenti di pianificazione energetica su scala territoriale, per la riduzione delle emissioni di CO2. Ma si è discusso anche che cosa fare per stimolare l'edilizia. Emanuele Barogi è il coordinatore provinciale della commissione impianti ed efficienza energetica (siede anche nella commissione regionale e al tavolo tecnico della Regione Emilia Romagna). Argomenta: “Il futuro dell'edilizia

della provincia di Rimini, sia la civile, sia la produttiva, non può che passare dal recupero dell'esistente, puntando sul risparmio energetico. Ad un'edilizia sostenibile. Oltre al 65 per cento di detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica sulle ristrutturazioni, per stimolare la proprietà ci vorrebbero degli incentivi volumetrici, piccoli ma diffusi. Se ogni comune della provincia adottasse questa linea, molti problemi del settore si risolverebbero”. “Il calcolo del contributo percentuale da fonte rinnovabile è la grande novità a partire dal primo gennaio 2014 - continua Barogi -. La nuova frontiera della progettazione si chiama Near Zero Energy Buildings (Edifici vicini al consumo zero) e significa avere edifici in grado di utilizzare pochissima energia per il loro funzionamento. Il

decreto legge del 4 giugno 2013, convertito in Legge 3 Agosto 2013 n. 90, di recepimento della direttiva europea 2010/31/UE, riporta la definizione di edificio ad energia quasi zero e introduce novità importanti sulle prestazioni energetiche degli edifici. Conferma, a partire dal 31 dicembre 2018, l’obbligo introdotto dalla direttiva 2010/31/EU, relativo agli edifici di nuova costruzione, occupati da pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste ultime, perché siano edifici a energia quasi zero. Infine, dal 1 gennaio 2021 lo stesso obbligo risulta esteso a tutti gli edifici di nuova costruzione”. Il ragionamento dell'ingegner Barogi su come rilanciare il settore delle costruzioni è condivisile, da una parte. Dall'altra, dovrebbe anche far riflettere politica e ordini professionali sugli ultimi 20 anni di falso boom edilizio che sta uccidendo l'economia produttiva vera: cioè fare manufatti ed andare in giro per il mondo a venderli. Purtroppo, l'edilizia è più legata a fattori speculativi che come strumenti di armonica gestione del territorio e di chi ci vive. Dagli errori ci si può riprendere: basta essere persone serie. Il 22 maggio, sempre al Centro Sgr, altro seminario su “Edifici a consumo energetico quasi zero”.


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RIMINI

Conferenza con il prestigioso medico riminese Antonello Bonci che lavora a Baltimora LA LETTERA - NOVAFELTRIA

Il sorriso che guarisce

Einstein, la cultura america a Rimini

Novafeltria

- Giornata grigia ed un po' paurosa la mia, oggi... mi aspetta un incontro con il dentista, all’Ospedale di Novafeltria… Convinta frequentatrice dell A.U.S.L, poiché è solo la frequentazione che ne migliora i servizi, mi accingo a conoscere questa realtà che non conosco… Arrivando sulla soglia della struttura, dopo avere goduto di un ameno paesaggio lungo la statale per arrivarvi, vengo accolta da due signore che volontariamente prestano il loro tempo per aiutare gli utenti nella districata burocrazia ospedaliera… Ecco cosi che vengo accompagnata dalle due sorridenti amiche che mi indicano la porta dell’ambulatorio prescelto, occupandosi, peraltro delle funzioni di accettazione... Altra sorpresa il medico dentista, che con un.. ciao, come va, mi aveva gia

empaticamente... fatta sua… Finisce con dispiacere anche la mia avventura, con l a collaboratrice del medico che si occupa di fissarmi un altro gradito appuntamento… Ma perchè i miei denti sono cosi sani, penso... A parte gli scherzi il messaggio è questo: 63 posti letto, day hospital oncologico, cardiologia, geriatria, ecc… Sono queste le realtà che non devono morire, sotto i colpi di ciechi burocrati, intenti ad ottimizzare i conti, a discapito della vera empatia ed umanità... E la dice lunga lo stupore della responsabile di Direzione, dottoressa Giovagnoli, quando, imbarazzata dai miei complimenti, mi dice che questa è ancora la mentalità di una piccola realtà… Ma se tutto ciò si traducesse anche nelle megastrutture… che sogno.. Monica Sandri

Quel “ragazzo” al centro con la cravatta è il professor Antonello Bonci GIOVANI E FUTURO - Antonello Bonci è un giovane medico di prestigio assoluto. Originario di Casteldelci, è il direttore scientifico del National institut on drug abuse di Baltimora. Maniche rimboccate e cravatta, ha deliziato i ragazzi dell'Einstein. Ha portato la cultura americana a Rimini: lavoro e praticità, rigore e umiltà. E' stato ospite, all'inizio di aprile, nell’ambito delle attività seminariali del dipartimento di scienze del Liceo Einstein. Tema: “Presente e futuro delle neuroscienze”. Il meeting, rivolto ai ragazzi delle classi quarte. Il prestigioso neuro-scienziato riminese ha interagito a

di Luca Pizzagalli 360 gradi per due ore con gli studenti, rimarcando l’importanza della interdisciplinarità che caratterizza lo studio della fisiologia e delle patologie del sistema nervoso. Nell’istituto diretto da Bonci lavorano circa 650 scienziati provenienti da tutto il mondo e con diversa estrazione professionale: medici, ma anche biologi, fisici, matematici, psicologi e filosofi che continuamente interagiscono per approfondire le ricerche scientifiche. Oltre all’aspetto più propriamente didattico, la finalità dell’incontro è stata anche di forni-

re preziosi elementi per la scelta universitaria. Nel periodo estivo, gli studenti delle scuole superiori statunitensi ,ad esempio, hanno la possibilità di accedere come volontari ad esercitazioni pratiche presso i laboratori di istituti scientifici a partire già da 16 anni. Non si tratta di “semplice presenza”, ma di “attiva partecipazione” a riunioni tecniche con i rispettivi tutor e a prove pratiche finalizzate all’apprendimento delle discipline scientifiche. E’ così possibile, già durante le scuole superiori, approfondire e verificare la proprie atti-

tudini. In questo contesto, recependo l’urgente necessità di una dimensione internazionale dopo il diploma, il liceo riminese da diversi anni promuove e partecipa a progetti formativi interculturali finanziati dall’Unione europea favorendo la mobilità in Europa degli studenti delle terze e quarte, ospiti per brevi periodi presso istituti scolastici partner. Dal prossimo anno scolastico in tre sezioni delle prime verrà avviato l’insegnamento delle materie scientifiche, sia in italiano che in inglese e potenziata l’offerta della lingua inglese nell’ottica di ampliare l’offerta in lingua straniera anche alla fisica nel corso del triennio.


RIMINI

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E' quella dell'artista faentino Domenico Baccarini. I suoi disegni sono esposti alla Biennale del Disegno di Rimini fino all'8 giugno

Una parabola eccelsa Domenico Baccarini visse una parabola artistica tanto breve quanto intensa, la sua scia intellettuale lasciò un segno tangibile nella cultura faentina. Indimenticabili i suoi autoritratti con i quali ci consegna il volto di un giovane dallo sguardo intenso e malinconico che via via assume atteggiamenti più spavaldi o intimi sino a toccare un apice nei tratti crudi del suo viso emaciato ripreso poco prima di morire

DOMENICO BACCARINI (1882-1907) Disegni dalla Pinacoteca Comunale di Faenza Biennale del Disegno 12 aprile-8 giugno 2014 - Rimini, Palazzo del Podestà

SGUARDI D'ARTISTA di Annamaria Bernucci - Indimenticabili i suoi autoritratti con i quali ci consegna il volto di un giovane dallo sguardo intenso e malinconico che via via assume atteggiamenti più spavaldi o intimi sino a toccare un apice nei tratti crudi del suo viso emaciato ripreso poco prima di morire. Domenico Baccarini visse di corsa per tutta la sua breve vita, contro le difficoltà e le sfide dell’arte. Sfide che lo condussero nel primo decennio del XX secolo a rinnovare con rara sensibilità le tecniche del disegno e ad uscire dalle secche del tardo verismo, a declinare il suo credo artistico verso una più autentica dimensione simbolista, realizzando “il miracolo di un’arte che riesce a rendere

universale un’esperienza umana profondamente radicata in un piccolo angolo di mondo e di storia che è il suo luogo d’origine, Faenza e la Romagna...”. Domenico Baccarini visse una parabola artistica tanto breve quanto intensa, la sua scia intellettuale lasciò un segno tangibile nella cultura faentina, in quello che è chiamato ‘cenacolo baccariniano’ e reverberi e relazioni sulla scena nazionale. Pittore, plastificatore, scultore, incisore fu protagonista di una stagione irripetibile che lo vide all’inizio del secolo autore di una produzione eccezionale concentrata nel gorgo di pochi intensi anni (oggi conservata in Pinacoteca e al Museo Inter-

nazionale delle Ceramiche di Faenza). Il mondo della cultura non lo trascurò nemmeno in vita, attraverso il sostegno di critici come Vittorio Pica e Francesco Sapori e di scrittori come Antonio Beltramelli con cui strinse una fertile collaborazione. La testimonianza del riconosciuto talento del giovane Baccarini sin dai suoi esordi ha trovato nel corso degli anni un continuo approfondimento di studi e un’inesausta attenzione verso il suo mondo poetico e artistico che si situa nel pas-

saggio tra Ottocento e Novecento, prima dell’avventura futurista. E ricordiamo che il simbolismo è stato in Europa l’impronta più forte tra lo scadere del secolo, ultima propaggine di un romanticismo pienamente indirizzato verso una trasfigurazione di tipo intellettuale. Una connotazione simbolista molto particolare, la duttilità nell’assorbirne le novità espressive e tematiche, capace di trasfigurazioni e trasporti intellettuali, vicino al mondo

di Segantini quanto a quello del belga Khnopff, l’esemplarità di una vita struggente, combattuta tra malattia e indigenza, la sua stessa scomparsa prematura, fanno di Domenico Baccarini una delle figure più seguite e amate dalla storiografia artistica del primo ‘900. Sono quarantatre i disegni in mostra che la Pinacoteca Comunale di Faenza, grazie alla sensibilità del suo direttore Claudio Casadio, ha concesso in prestito per la Biennale del Disegno di Rimini dal

corpus di opere di Domenico Baccarini (1882-1907). Costituiscono un nucleo grafico importante e rappresentativo che racconta l’eccellenza del giovane artista nella pratica del disegno, dote coltivata al pari di altre attitudini espressive, quali scultura, pittura e incisione, ma che svela, per la rara sensibilità (specialmente nelle figure, nei ritratti e negli autoritratti), qualità e sintassi autonome e originali. Testimonianza dei suoi pensieri e sentimenti, i disegni rivelano il mondo degli affetti, l’amata Bitta, volto-icona della stagione simbolista, la figlioletta Maria Teresa, gli amici, e i compagni di strada, a partire dalla Scuola del Nudo di Firenze agli atelier faentini che lo videro indiscusso protagonista e al centro di profondi legami d’amicizia e di ricerca artistica con Nonni, Guerrini, Ugonia e Ferenzona, Rambelli, Dal Pozzo e tanti altri attratti dalla sua forza e capacità.

Zeus per rapire e sedurre la principessa Europa prese le sembianze di un toro bianco, ma inutilmente. Il tentativo riuscì quando prese le sembianze di un'aquila. Portata a Creta, Europa ne divenne la regina Dalla mitologia greca il significato di Europa sta per “ampio sguardo” o “ben irrigata”

Europa e quel seduttore di Zeus Tiziano, Il ratto di Europa (1562 circa)

MITOLOGIA

- Europa è una figura della mitologia greca. Il nome Europa proviene dal greco antico, ma l'origine è incerta: può derivare da europe, “ben irrigata”; oppure dall'unione di eurus, “ampio” e o-p “occhio”, con significato di “ampio sguardo”. Questa interpretazione era anche un appellativo della luna piena, associata presso diversi popoli antichi alla divinità primordiale nota come Grande Madre. Europa era figlia di Agenore, re di Tiro, antica città fenicia. Zeus se ne innamorò, vedendola insieme ad altre coetanee raccogliere dei fiori nei pressi della spiaggia. Zeus allora inventò uno dei suoi molteplici travestimenti: ordinò a Ermes di guidare i buoi del padre di Europa verso quella spiaggia. Zeus quindi prese

le sembianze di un toro bianco, le si avvicinò e si stese ai suoi piedi. Europa salì sul dorso del toro, e questi la portò attraverso il mare fino all'isola di Creta.

Zeus rivelò quindi la sua vera identità e tentò di usarle violenza, ma Europa resistette. Zeus si trasformò quindi in aquila e riuscì a sopraffare Europa in un boschetto di salici o,

secondo altri, sotto un platano sempre verde. Questa narrazione è riprodotta sulle monete di conio greco da 2 euro. Agenore mandò i suoi figli in cerca della sorella. Il fratello

Fenice, dopo varie peregrinazioni, divenne il capostipite dei fenici. Un altro fratello, Cilice, si instaurò in un'area sulla costa sudorientale dell'Asia Minore a nord di Cipro e divenne il capostipite dei cilici. Cadmo, il fratello più famoso, arrivò fino in Grecia dove fondò la città di Tebe. Europa divenne la prima regina di Creta. Ebbe da Zeus tre figli: Minosse, Radamanto, Sarpedonte e forse Carno, che vennero in seguito adottati da suo marito Asterione re di Creta. Zeus fece a Europa tre doni: Talo, l'uomo di bronzo che sorvegliava le coste cretesi, Laelaps, un cane molto addestrato e un giavellotto che non sbagliava mai il bersaglio. Il padre degli dei successivamente ricreò la forma del toro bianco nelle stelle che compongo-

no la Costellazione del Toro. Dopo la morte di Asterione, Minosse diventa re di Creta. In onore di Asterione e di sua madre, i Greci diedero il nome “Europa” al continente che si trova a nord di Creta. Tutto ciò accadde cinque generazioni prima che nascesse in Grecia Eracle. La raffigurazione di Europa su di un toro si trova in diversi dipinti preellenici, che probabilmente raccontano della Dea Luna trionfante in groppa al toro solare, sua vittima. Il mito pare raccontare di un'invasione di Creta da parte di stirpi elleniche. E Zeus che si trasforma in aquila per violentare Europa ricorda la storia di Zeus trasformato in cuculo per sedurre Era. Ma può anche darsi che il mito racconti di scorrerie compiute dagli elleni di Creta in Fenicia. Secondo recenti ipotesi astrologiche il toro indica l'era del toro, una delle ere astrologiche che dovrebbero scandire il tempo dell'uomo. (Tratto da Wikipedia)



RIMINI - SAN MARINO BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

La Camera di commercio replica allo studioso riminese

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LA STORIA

I 70 anni del passaggio della Seconda guerrra mondiale

Linea gotica, archivio Montemaggi: Temeroli: “Caro Martinese, col rapporto patrimonio del Riminese

siamo andati oltre la statistica” LA LETTERA

- Con sorpresa e un certo disappunto, abbiamo letto gli articoli apparsi sul mensile La Piazza della Provincia di aprile, con particolare riferimento al commento e alle critiche mosse da Walter Martinese, dedicati al “Rapporto sull’economia della provincia di Rimini” che ha avuto luogo lo scorso 31 marzo 2014. Con un certo disappunto, perchè è stata dedicata una pagina intera all’intervento che il dott. Guido Caselli, Dirigente dell’Ufficio Studi di UnionCamere Regionale, ha sì tenuto, ma nel 2013, un anno fa, perché quest’anno non era ne’ in scaletta, ne’ presente in sala, ma che secondo l’articolista sarebbe stato addirittura applaudito più volte (!); e con sorpresa, perché il dott. Martinese nel suo intervento propone di “ripensare” il modo di presentare eventi come il “Rapporto” proprio nell’anno in cui la formula è stata completamente rinnovata. Forse Potrebbero bastare queste precisazioni per bollare l’approfondimento de La Piazza e del dott. Martinese, a fronte dei fatti, come poco documentati e accomodati con una certa superficialità; ma

Maurizio Teneroli approfittiamo volentieri dello spazio che ci viene concesso per diritto di replica da La Piazza di Rimini, per rendere ragione di tutte le scelte fatte quest’anno dalla Camera di commercio e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, che promuovono insieme l’iniziativa. L’edizione 2013-2014 del “Rapporto sull’economia della provincia di Rimini” ha avuto per la prima volta nella sua storia un titolo particolare: “Testimoniare la ripresa”. In sala infatti sono intervenuti 12 imprenditori (3 dei quali in una video intervista) a comporre tre tavoli specifici su temi di particolare interesse per la nostra economia,

quali innovazione, internazionalizzazione, valorizzazione delle risorse umane. Rispetto agli anni precedenti, nei quali durante la giornata il dibattito faceva perno prettamente sui dati statistici, alternando sul palco diversi economisti e studiosi e affidando le conclusioni ad una personalità ‘esterna’ al territorio, ma di grande esperienza, quest’anno proprio per andare oltre la statistica che dal 2008 ci presenta un’economia in crisi, abbiamo scelto di mostrare ‘dal vivo’ ciò che i dati non riescono a mettere in evidenza. Per questo sono intervenute 12 vivaci realtà imprenditoriali, a testimoniare come, al di là del difficile e lungo momento di crisi dettagliato così chiaramente dai dati, esista un’economia che sopravvive, che innova, che esporta, che valorizza le proprie risorse umane, traendo da tutto questo linfa vitale per avere successo sul mercato. Abbiamo sentito tante storie e ne siamo stati, sinceramente, rinfrancati: la nostra provincia, come l’Italia, ha in se’ uomini e donne di talento imprenditoriale che stanno portando avanti con grandi risultati il made in Italy, anche in tempi ‘bui’, e che quindi possono essere

di esempio, di stimolo, di incoraggiamento. Questo era l’obiettivo di questa ‘speciale’ edizione 20132014 che, come ogni ‘numero zero’, ha sicuramente mostrato dei limiti, per esempio dal punto di vista della tempistica, ma che ha colpito nel segno, per via delle numerose attestazioni di stima - assieme alle critiche costruttive - che abbiamo ricevuto. Pensiamo che tutto questo si sia potuto cogliere e chi c’è stato ha sicuramente portato a casa qualcosa di più di “un’opera imponente che nessun umanoide (!) potrà mai leggere”, come ha scritto Walter Martinese che forse si è un po’ distratto, perchè impegnato di più a “pesare” il volume del Rapporto, contarne le pagine, gli schemi, i grafici, a controllare quante persone erano sedute in sala, piuttosto che ascoltare le vive testimonianze degli imprenditori presenti al “Rapporto sull’economia della provincia di Rimini”, rendendo evidente nella superficialità e nel tono del suo intervento un desiderio neppure velato di protagonismo che non si addice ad una persona della sua esperienza. Maurizio Temeroli Segretario Generale Camera di commercio di Rimini

Amedeo Montemaggi

- Amedeo Montemaggi è stato un grande storico. Ha raccontato il passaggio della Seconda guerra mondiale (estate del '44) nella provincia di Rimini. Era anche una persona perbene. A Rimini c'è il Centro internazuionale di documentazione Linea gotica “Amedeo Montemaggi”. In occasione del prossimo 70° anniversario della liberazione di Rimini, ed a quasi tre anni dalla scomparsa del suo fondatore e presidente prof. Amedeo Montemaggi, intende riproporsi come protagonista per riaffermare il ruolo storico e politico della “più grande battaglia di mezzi mai combattuta in Italia”.

Per tale motivo è stato nominato quale nuovo presidente del Centro il professor Andrea Montemaggi; Edda Tonini è confermata segretario responsabile. Il Centro è attualmente in possesso di tutto l’archivio di Amedeo Montemaggi, dei documenti da lui raccolti nel corso delle ricerche effettuate per oltre 60 anni, nonché di circa 7.000 opere tematiche sulla Seconda Guerra Mondiale. Le numerose pubblicazioni di Amedeo Montemaggi hanno definitivamente ricostruito con esattezza e precisione gli eventi militari, mentre il dibattito, talvolta superficiale, sulle tesi politiche da lui sostenute fa temere una sottovalutazione dell’importanza della battaglia avvenuta. Il Centro, pertanto, con rinnovato vigore, vuole contribuire alle celebrazioni del 70° anniversario dell’Offensiva della Linea Gotica, stimolando con energia ogni iniziativa tesa a ricordare tale evento e l’opera di Amedeo Montemaggi.



l'OPINIONE

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Sembra che in questo Paese non funzioni nulla. Come mai? Le riforme poggiano sul sentire comune e...

Marxismo e liberismo, due fallimenti italiani Inizia in prima pagina

più serie. Guardare, insomma, all’Italia nella quale viviamo, che sta celebrando il fallimento del liberismo, una dottrina che non va confusa con il liberalismo, perché il liberalismo può servirsi di politiche economiche liberiste o non liberiste, ma è una scelta politica, mentre il liberismo è una scelta economica. Tra l’altro, Berlusconi è accusato dai tanti suoi delusi di avere tradito la sua parola d’ordine del 1994, fondata sul trionfo del liberalismo. Il fallimento del liberismo è stato preceduto in Italia da un altro fallimento, quello del marxismo. Il marxismo, nella storia italiana postfascista, è stato interpretato scolasticamente. E’ stato cioè fondato sulla distinzione tra struttura economica, fondamentale, e sovrastrutture (diritto, religione, etica, arte, ecc.): tutte cose secondarie rispetto alle trasformazioni della struttura economica. Togliatti, nonostante la sua raffinata cultura, aveva abituato la classe operaia italiana a credere che l’Unione sovietica fosse un

Togliatti, nonostante la sua raffinata cultura, aveva abituato la classe operaia italiana a credere che l’Unione sovietica fosse un paradiso, nonostante la dittatura del partito comunista, la fame e i gulag. La coraggiosa politica di Renzi

IL PUNTO DI VISTA

paradiso, nonostante la dittatura del partito comunista, la fame e i gulag. Coloro che la visitavano e vedevano la realtà sovietica, al loro ritorno in Italia venivano considerati dal Pci anticomunisti se raccontavano ciò che avevano visto. Contavano solo Stalingrado e la vittoria dell’Armata rossa sul nazionalsocialismo. L’URSS era sulla via della realizzazione del socialismo!

Il professor Alessandro Roveri

Bisogna riflettere sull’opposizione di Togliatti a quella particolare sovrastruttura è, figlia della dottrina liberale, l’indipendenza della magistratura. Lo attesta la posizione che Togliatti assunse nell’Assemblea costituente nel 1947: no al pieno autogoverno della magistratura. Per fortuna fu invece creato il Consiglio Superiore della Magistratura: vinse Calamandrei. E si spiega l’indifferenza dei vecchi comunisti, oggi entrati nel Pd, che non hanno capito l’importanza del conflitto di inte-

ressi: nessuna legge su di esso. Si spiega così anche l’abbandono della difesa dell’indipendenza della magistratura, che andava ben altrimenti protetta contro il berlusconismo. Ma veniamo ora al liberismo. Ci hanno raccontato che le teorie liberiste, fondate sui tagli alle spese dello Stato (che tanto piacciono a Berlusconi), in modo da colpire l’istruzione scolastica e l’assistenza sanitaria, ci avrebbero resi più ricchi, a partire dai ceti medi. Avremmo cioè avuto una poderosa crescita e le future ge-

nerazioni sarebbero vissute nella prosperità. E’ accaduto esattamente il contrario. I ceti medi si sono impoveriti, e alle nuove generazioni stiamo garantendo niente lavoro e niente pensioni. I teorici del liberismo accusano lo Stato di non avere applicato come doveva, ossia meglio, le loro dottrine. Come la dottrina marxista, male applicata, così quella liberista è fallita. Questa è stata la sorte della cosiddetta morte delle ideologie, che sono invece ben vive. La tesi liberista sostiene che i nostri giovani devono essere ancora più flessibili e precari. La verità è un’altra. Quel che occorre è invece un assai maggiore intervento pubblico dello Stato e dell’Unione europea. L’economia dell’ambiente, il turismo e la cultura impiegano la metà di addetti della Francia e poco più di un terzo rispetto alla Germania,

e i nostri giovani, grazie ai tagli alla scuola, non sono preparati a compiere i nuovi lavori che lo sviluppo tecnologico mette a loro disposizione. Sarebbe sufficiente destinare all’investimento in posti di lavoro la metà dei duemila miliardi che l’Europa ha messo a disposizione delle banche negli ultimi anni. Non possiamo ammettere che l’Europa destini alle banche il denaro di cui certi paesi, e prima di tutti l’Italia, hanno urgente bisogno. La coraggiosa politica di Renzi, che ha già scombussolato lo scenario politico italiano e punta ad una revisione delle norme europee, potrà forse cominciare a procedere su questa strada. E’ un ottimo segno quello che Berlusconi sta dando: Renzi gli piace sempre di meno, ed ora Forza Italia, già abbandonata da Bonaiuti e da altri ex servi del berlusconismo, fa sempre più fatica a camminare. *Libero docente all'Università di Roma



ECONOMIA

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Lo dicono i pensionati a Riccione durante i lavori del congresso dello Spi-Cgil Emilia Romagna (18-20 marzo)

‘Non siamo ladri di futuro dei giovani’ SINDACATO

Walter Guglielmo Martinese

di Walter Guglielmo Martinese* - Si è concluso a Riccione il Congresso dello SPI CGIL dell’Emilia Romagna nelle sale dell’Hotel Des Bains nei giorni 18, 19 e 20 Marzo 2014. Erano 294 i delegati a confronto in rappresentanza di 460mila iscritti allo SPI (Sindacato Pensionati Italiani) dell’Emilia Romagna, il 38% di tutti i pensionati dell’intera regione. Lo SPI-CGIL dell’Emilia Romagna è la più grande organizzazione territoriale sindacale dei pensionati dell’Europa. Il totale degli iscritti al Sindacato Italiano dei Pensionati della CGIL ha raggiunto i 2.988.198 (oltre il 50% del totale degli iscritti alla CGIL). La relazione del Segretario Generale emiliano - romagnolo Maurizio Fabbri, ha sottolineato che la crisi dell’Europa, che ormai dura da oltre sei anni, ha causato gravissimi danni sia al mondo del lavoro attivo che ai pensionati. I dati italiani sono allarmanti: nel 2013 circa 6 milioni tra disoccupati e “lavoratori scoraggiati” (quelli che non si iscrivono neppure nelle liste di collocamento perché sanno che il lavoro non c’è); 10 milioni sono le persone che vivono in

una situazione di povertà economica e sociale, il 25% della produzione industriale persa negli anni della crisi; miliardi di ore di cassa integrazione a livello nazionale ed un sistema di welfare sociale che viene continuamente tagliato. I pensionati in Emilia Romagna sono oltre 1,3 milioni (il 32% del’intera popolazione regionale). Quattro sono state le proposte del Segretario dello SPI per superare la crisi: 1 – il piano per il lavoro elaborato dalla CGIL; 2 – una nuova idea per un diverso sviluppo di qualità della vita con al centro il welfare sociale ed il Sistema Sanitario Nazionale e Regionale; 3 – restituire spazio alla democrazia sia nel sindacato che nelle Istituzioni dello Stato; 4 – rafforzare la contrattazione nel territorio con gli Enti Locali: Regioni, Province (per quello che rimarrà) e Comuni. Il Congresso è stato concluso dal Segretario Generale Nazionale Carla Cantone che ha insistito molto sul concetto della contrattazione, che è ben diverso da quello della negoziazione.

“Contrattare vuol dire presentarsi ad un tavolo di confronto (col Governo e/o con le Istituzioni Locali) con una no-

stra proposta e quindi non solo per modificare le proposte che gli altri ci sottopongono”. Ha sottolineato che “i pensionati non sono i ladri del futuro dei giovani, come molti vogliono far credere. Anzi, il nostro obiettivo dovrà essere

I pensionati in Emilia Romagna sono oltre 1,3 milioni (32% dell'intera popolazione). Le proposte dello Spi-Cgil per uscire dalla crisi I DATI INPS IN EMILIA ROMAGNA - Elaborazione di Walter Guglielmo Martinese 4 – trasporti: 1.562,00 euro; I dati dell’INPS in Emilia 3 – da 1.000,00 a 1.499,99 5 – lavoratori dipendenti: Romagna (elaborati da euro mensili n° 216.000 (14,1% 1.058,00 euro; Walter Guglielmo Martinese) del totale); Al 01/01/2012 le pensioni 4 – da 1.500,00 a 1.999,99 6 – artigiani: 957,00 euro; vigenti, comprese quelle per euro mensili n° 88.000 (5,7% 7 – commercianti: 851,00 invalidità civile e per presta- del totale); euro; zioni assistenziali erano 5 – da 2.000,00 a 2.999,99 8 – coltivatori diretti: 1.533.468 così suddivise: Ma- euro mensili n° 60.000 (3,9% 650,00 euro; schi = 617.883 (40,3%), fem- del totale); 9 – invalidi civili: 462,00 mine = 915.585 (59,7%). 6 – oltre i 3.000,00 euro men- euro; L’importo mensile lordo sili n° 20.500 (1,3% del totale). 10 – assegni sociali: 363,00 delle pensioni erogate ai maIn totale, il 75% delle pen- euro. schi è stato di euro 1.089,92; sioni lorde mensili erogate in Una valutazione personaquello alle femmine di euro Emilia Romagna è al di sotto di le. L’ex ministro del Lavoro 601,34. 1.000,00 euro al mese. Fornero (che aveva pianto in La suddivisione per classi La suddivisione per cate- diretta TV illustrando i sacrifidi importi lordi mensili: gorie professionali sempre ri- ci chiesti ai pensionati ed ai 1 – fino a 500,00 euro men- ferita all’importo lordo mensi- lavoratori), aveva dichiarato sili n° 663.000 (43,2% del to- le medio è la seguente: per il 2011 un reddito annuo tale); 1 – dirigenti d’azienda: lordo di 400.000 euro. 2 – da 501,00 a 999,99 3.770,00 euro; euro mensili n° 487.000 2 – elettrici: 1.757,00 euro; (31,8% del totale); 3 – telefonici: 1.620,00 euro;

quello di una lotta per dare lavoro ai nostri figli ed ai nostri nipoti, con una profonda modifica della Riforma del lavoro e del sistema pensionistico legato alla Legge in vigore definita dall’ex ministro Fornero. Occorre inoltre ridistribuire la ricchezza prodotta perché ci sono molti ricchi con troppi poveri. In ultimo rafforzare il welfare pubblico con al centro un Sistema Sanitario più efficiente: basta con la lista di attesa di sei mesi per una Tac!”. Notevole la sua critica a come viene gestita l’INPS: “l’INPS non è roba dei dirigenti, ma è roba nostra” (chiaro il riferimento alle ultime vicende del presidente dell’INPS Mastropasqua). Ha concluso affermando che i pensionati dello SPI CGIL sono leali, appassionati e rappresentano la memoria della storia, e che i loro ideali non invecchiano mai. La sua relazione si è conclusa al suono di “Bella Ciao” con tutti i delegati in piedi ad applaudire, ed è spuntata anche qualche lacrimuccia. In un clima più disteso, il nuovo Comitato Direttivo dello SPI CGIL dell’Emilia Romagna eletto dai Delegati presenti, ha nominato Bruno Pizzica nuovo Segretario dello SPI regionale. * Consulente socio-economico

Con una firma aiuta il nostro volontariato Nome e codice fiscale per destinare il “5 per mille” a un'associazione della provincia - Firma e codice fiscale per dare una mano concreta al volontariato di piccole e grandi associazioni del nostro territorio. Troppo spesso si dimentica lÕopera di persone e organizzazioni locali verso i bisogni degli altri. Il 5 per mille a favore del volontariato permette di dare una lavata di spugna a questo vuoto di memoria. Nella provincia di Rimini, sono molte le associazioni iscritte ai registri provinciali che hanno sviluppato lÕiter di partecipazione ai benefici previsti dal decreto. E che quindi possono rientrare tra le organizzazioni che utilizzano questa opportunitˆ. Prima di tut-

to si deve identificare la casella nella denuncia dei redditi dedicata al volontariato. Sarˆ necessario conoscere il codice fiscale dellÕassociazione prescelta: quindi • bene, se si vuole premiare una realtˆ della nostra quotidianitˆ, informarsi prima della compilazione del documento. Per facilitare tale compito si pu˜ telefonare allo 0541 709888, numero del Csv Ð Volontarimini, dove un operatore fornirˆ i contatti relativi allÕassociazione scelta nella provincia riminese. Il 5 per mille • un dono gratuito che non costa niente ma rende un po’ tutti partecipi a una missione di umanitˆ per gli altri. Un aiuto per un’opera di persone il cui atto civile

si sviluppa tramite le associazioni che possono sfruttare per altre azioni questo importante strumento di democrazia fiscale. Il volontariato si può considerare come un Òpiccolo grandeÓ esercito di operatori che progetta azioni per rispondere in prevalenza ai bisogni della gente del territorio. Spesso lavorando nell’ombra in ambiti come il settore socio-assistenziale, la

sanitˆ, l’immigrazione, la solidarietˆ internazionale, la protezione civile, l’ambiente, sino alla tutela dei diritti e alla promozione della cultura e dell’educazione. Ma anche con interventi a favore di soggetti deboli di mondi lontani e difficili. Le associazioni di volontariato sono state tra le primi a mobilitarsi dopo terremoti, emergenze umanitarie, crisi militari e politi-

che. é lÕesempio sempre attuale della Protezione Civile, il cui ruolo nellÕassistenza alle popolazioni • sempre determinante. E poi cÕ• chi pensa agli ultimi degli ultimi o alle famiglie di societˆ abbruttite da guerra e violenze. Nella nostra realtˆ le organizzazioni sono in prima linea per aiutare persone in difficoltˆ o ai margini della societˆ. Ma il mondo solidale non • solo questo. é anche impegnato a diffondere la cultura ambientale, a progettare modelli ecocompatibili,

volontarimini@volontarimini.it

a alleviare la vita delle persone dimenticate, degli anziani, di chi si trova improvvisamente rovinato, di chi non arriva a fine mese, di chi • solo in ogni senso. é importante sapere che il 5 per mille, nella denuncia dei redditi, non comporta alcun ulteriore, maggiore imposta da versare. Firmando nellÕapposito spazio dedicato al volontariato nella propria dichiarazione, si potrˆ contribuire allÕattivitˆ di associazioni del territorio che si impegnano tutti i giorni per assistere, partecipare, aiutare e informare. Resta solo da scegliere lÕorganizzazione da sostenere: da quella pi• bisognosa, alla pi• vicina, dalla pi• attiva a quella pi• apprezzata, sino a quella meglio conosciuta o pi• meritevole.


Aziende informano

Ricavi 2014 a 67,9 milioni di euro. Ogni euro della fiera ha una ricaduta di 10 euro sul territorio

- Nel 2016 si azzera l'investimento di 300 milioni di euro servito per la costruzione di Rimi Fiera. I ricavi consolidati 2014 sono 67,9 milioni di euro; nel 2016 saranno 85.7 milioni. In termini di redditività l’Ebitda (il Mol, Margine operativo lordo), cioè l'utile prima delle tasse e degli ammortamenti, del Gruppo salirà nel 2014 a 11.563.013 euro, nel 2015 a 12.987.913 e nel 2016 a 17.569.955 euro. Questi sono i grandi numeri del Piano triennale di Rimini Fiera, uno dei cardini economici della provincia di Rimini. Va sottolineato che ogni euro di giro d'affari del quartiere fieristico significano una ricaduta sul territorio di 10 euro. Il presidente Lorenzo Cagnoni lo commenta così: “Il nostro business plan triennale per qualcuno potrebbe sembrare un libro dei sogni ma non lo è. Abbiamo deciso di contenere le nostre previsioni di crescita nel triennio 20142016. I nostri indicatori sono motivate dai prodotti che formano i nostri calendari, investimenti, proiezioni e simulazioni. Abbiamo molti progetti, ma li abbiamo evitati di inserire nelle nostre previsioni. Siamo a metà anno economico e i risultati ci dicono che sono in linea con le nostre previsioni di budget”. “Al nostro interno - continua nella sua riflessione Cagnoni - c'è una sicura tendenza nello sviluppare i prodotti storici, che si sono rafforzati sui mercati, con una tendenza alla crescita”.

Il quartiere fieristico

Rimini Fiera, nel 2016 si finisce di pagare un investimento da 300 milioni di euro “Crescita importante delle manifestazioni leader in portafoglio, in particolare Sigep, Ecomondo, Ttg, RiminiWellness, Enada, Tecnargilla ”

Consolidamento “Il consolidamento spiega il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni - sarà perseguito tramite la crescita importante delle manifestazioni leader in portafoglio - in particolare Sigep, Ecomondo, Ttg, RiminiWellness, Enada, Tecnargilla - implementando e mixando attività di ricerca & sviluppo e internazionalizzazione in forma massiccia e strutturata, quest’ultima molto ampia e riguardante, con specificità

Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera

per ogni singola manifestazione, Europa Continentale, Paesi dell’Est, Nord Africa e Brics”. Nuovi prodotti Lo sviluppo di Rimini fiera troverà impulso anche dal lancio di nuove manifestazioni per gemmazione dai prodotti storici,

segmentando opportunamente le fiere e dando risalto ai settori industriali che esprimono un potenziale di mercato. Si parte nel 2014 con White Evolution sull’efficienza energetica. Ma attraverso la marcata attività Ricerca & sviluppo nasceranno anche prodotti autonomi

(nel 2015 arriva Beer Attraction sul mondo birrario artigianale). Nuovi prodotti arriveranno poi perseguendo la strada delle acquisizioni. Il potenziamento e la diversificazione del business delle società controllate porterà significative evoluzioni nel campo degli allestimenti e della ristorazione. E ancora, la ristrutturazione del Gruppo con l’integrazione in Rimini Fiera Spa di TTG Italia e Convention Bureau della Riviera di Rimini avrà sulla totalità del business un effetto positivo in termini di contenimento dei costi, efficienza dei processi organizzativi, maggiore velocità di adesione alle richieste del mercato e dei clienti”. “Sono idee e dati sfidanti - ha aggiunto Cagnoni ma studiati strategicamente

dal nostro management che si distingue per competenza e presenza sui mercati. Dati che, per redditività, non hanno confronti in campo fieristico in Italia; richiederanno uno straordinario impegno del Gruppo ma sono propriamente contestualizzati nel nuovo scenario economico. Questo piano industriale rappresenta uno strumento forte per il nostro Gruppo, mostra risorse per lo sviluppo dei programmi di alleanze nazionali ed internazionali con ricadute preziose per l’intero territorio”. Fine del debito Nel 2016 ci sarà azzeramento del debito di Rimini Fiera Spa. A fine 2013, a fronte di un investimento di 300 milioni di euro per la costruzione del quartiere fieristico inaugurato nel 2001, c'era una posizione finanziaria netta negativa per 14,8 milioni di euro. Nel 2016 il debito sarà azzerato e si avrà una posizione finanziaria netta positiva per 4,7 milioni. Un contesto che permetterà di dare il via alla distribuzione dei dividendi, a partire dal 2017, con 3 milioni di euro”. Rimini Fiera ha ricevuto un contributo di 40 milioni; il resto degli investimenti è stato effettuato con l'auto-finanziamento.


RICCIONE

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Francesco Anemoni, Vincenzo Cicchetti, Franca Mulazzani, Renata Tosi e Fabio Ubaldi

Sindaco, competizione a cinque di Teresio Spadoni

Il grande quesito è: si andrà o no al ballottaggio? E con quali alleanze dell'ultimo minuto?

- Mentre nel Paese ci sono comuni che non avranno il sindaco (non sono riusciti ad esprimere un candidato e pertanto saranno commissariati) a Riccione ne abbiamo rimediati ben cinque. Ma l’attenzione è ovviamente focalizzata sui tre che hanno la possibilità concreta di occupare l’ufficio di via Vittorio Emanuele: Fabio Ubaldi

Dall'alto, da sinistra: Francesco Anemoni (Noi per la Romagna), Vincenzo Cicchetti (M5S), Franca Mulazzani (Ncd), Renata Tosi (centro-destra) e Fabio Ubaldi (centro-sinistra)

IL PUNTO

(centrosinistra), Renata Tosi (centrodestra), Vincenzo Cicchetti (M5S). Franca Mulazzani (Ncd) e Francesco Anemoni (Noi per la Romagna), le loro liste si presentano per la prima volta, non avranno altra possibilità che quantificarne il consenso e, in base a quello, contrattare apparentamenti al ballottaggio, se mai ci si dovesse arrivare. Già, il ballottaggio! A Riccione è l’incognita che condiziona questa tornata elettorale, che vede per la prima volta, da quando è entrata in vigore la cosiddetta legge per l’elezione dei sindaci, centrosinistra non più certo della vittoria al primo turno; e non solo, perché esiste anche la concreta possibilità che per la prima volta dopoguerra il partito al quale da qualche anno è stato affidato il testimone del centrosinistra, il Pd, potrebbe non risultare più il partito di maggioranza relativa. Il 25 maggio e l’8 giugno 2014 potrebbero rappresentare due date storiche negli annali del comune di Riccione; c'è chi si azzarda anche a dire che, se il centrosinistra va al ballottaggio, preso nella tenaglia centrodestra/cinque stelle, perderà il Comune. L’incertezza regna sovrana e già questa la dice lunga sulle preoccupazioni che serpeggiano nello schieramento di centrosinistra, perché, come sempre accade in politica, gli errori si pagano; e di errori nel recente passato ne sono stati commessi parecchi sia dal punto di vista amministrativo che da quello politico. Il fatto è che, per il dettato biblico secondo il quale “le colpe dei padri ricadono sui figli”, a pagare quegli errori sarà una classe dirigente che con fatica e tanto coraggio è

riuscita ad affermarsi e a darci l’opportunità di liberarci di un modo di fare politica (e di conseguenza di amministrare la città) oggi non più sostenibile e non in grado di intercettare il cambiamento che la crisi che

attanaglia il Paese sta imponendo. C’è chi arriva a sostenere che è proprio per il rinnovamento che stanno portando avanti che il Pd corre il rischio

di perdere; ovviamente, perché liberarsi di quella parte di politica che non va, significa liberarsi di coloro che la perseguono e di conseguenza privarsi di quell’elettorato che li sostiene. Ma la politica non è una scienza esatta e non è la prima

Partner ideale dei Tuoi Progetti

volta che una sottrazione si trasforma in addizione; la forza insita nel cambiamento, cioè, può attivare risorse inaspettate, dormienti, che attendevano solo qualcuno che le risvegliasse dal torpore. Perché ciò si verifichi, però, è necessario che l’obiettivo sia dichiarato apertamente e senza infingimenti; che nella conduzione della campagna elettorale si abbia il coraggio di non avvilupparsi nei tatticismi; che la proposta politica risulti chiara e realizzabile, non utopica o banale, e che sia perseguita con determinazione. È necessario farsi carico di quanto già avviato (anche di quello che non si sarebbe voluto) e lavorare per portare a compimento al meglio soprattutto quelle cose delle quali non ci si può liberare o che, perlomeno, sarebbe troppo oneroso abbandonare. Non esistono vergini in politica; e anche quando la primogenitura di certi progetti non ci appartiene, nel momento in cui ci si candida a ricoprire la massima carica amministrativa della città, anche se adottiva, è necessario assumerne la paternità; il non riconoscerli non depone a favore dell’onestà morale e intellettuale (già merce rara di questi tempi, che la gente però cerca). Chi si candida ad amministrare una città deve sentirsi come un inquilino che affitta una casa: la struttura la deve accettare così com’è. Certo, se fosse stato lui a progettarla, magari, certe scelte non le avrebbe fatte, ma sa che operare interventi troppo radicali, potrebbe essere molto, molto oneroso. Ciò che invece può (deve) fare è “personalizzarla” facendola corrispondere il più possibile alla idea sua e a quella di coloro che dovranno abitarla; questo per dire che il progetto che intende proporre alla città deve essere fatto per la città e non per fargli vincere le elezioni; questo per dire che il programma che ha elaborato è

UOMINI

Tutti i sindaci dal 1946 1946-1951 Giovanni Quondamatteo (Pci) 1951-1956 Nicola Casali (Pci) 1956-1960 Tommaso Della Rosa (Pci) 1960-1964 Giovanni Petrucciani (Psi) 1964-1970 Biagio Cenni (Pci) 1970-1975 Biagio Cenni (Pci) 1975-1980 Terzo Pierani (Pci) 1980-1985 Terzo Pierani 1985-1990 Terzo Pierani (Pci) 1990 – 1995 Terzo Pierani (nel ’91 Pierani dimissionario; sindaco Massimo Masini) 1995-1999 Massimo Masini (Pds) 1999-2004 Daniele Imola (Ds) 2004-2009 Daniele Imola (Ds-Pd) 2009-2014 Massimo Pironi (Pd)

realizzabile e che le sue proposte di innovazione non mirano al sensazionalismo. Naturalmente non so come si dichiareranno i riccionesi nelle urne, ma da riccionese dico che chi mira al rinnovamento politico/amministrativo in questa tornata elettorale deve saper cogliere la differenza tra le proposte e premiare quella più organica e concretamente realizzabile, cosicché possa di nuovo essere verificata la tesi secondo la quale la politica non è una scienza esatta. Per farlo, però, è necessario imbavagliare le sirene del qualunquismo che, soprattutto in coloro che si definiscono delusi dalla politica, sono sempre in canto con il loro “tanto le cose non cambiano; promettono, promettono, ma quando sono lì sono tutti uguali, pensano solo ai propri interessi…” ed andare a votare, perché è da stolti avere la possibilità di esprimere la propria preferenza e non sfruttarla; ricordino coloro che danno credito alla loro voce adulatrice che le urne decreteranno comunque un vincitore e potrebbe essere proprio quello meno amato. Liste I riccionesi possono scegliere tra cinque candidati; sostenuti da 12 liste (ogni lista può avere, al massimo, 24 candidati). Insomma, ci sono circa 300 riccionesi sulla ribalta e questo è un fatto positivo.


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Maggio 2014

RICCIONE

Scomparve misteriosamente nel gennaio del 1987. Chiese un po' di carità al Nuovo Fiore

L'ANGOLO DELLA MOSTRA

Mostra. Biciclette in poesia

- Federico Caffè è stato tra i massimi economisti italiani del secolo scorso. Diffuse le idee di Keynes in Italia. Insegnava all'Università di Roma. Ebbe allievi importanti; uno, Tarantelli, venne ucciso dalle Brigate rosse. Una mattina del 1987 esce di casa e di Federico Caffè si perde ogni traccia. Per mesi i giornali raccontarono questo uomo riservato.

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Mente raffinatissima, aveva tre principi forti di coesione sociale: il lavoro, il welfare, la politica economica

Federico Caffè

dossava un cappotto spinato di buon taglio anche se un po' consumato. I pochi capelli all'indietro ed una barba trascurata. Resta perplesso, lo scriba. Un po' lento, troppo lento, ad associare le idee. Poi, la mente va alla scomparsa di Federico Caffè, il gigante del pensiero economico. Lo scriba si alza, va verso viale Ceccarini, quel signore si era già perso nella

LA STORIA

- “BC… in fotografia”- Biciclette sorprese in vari momenti e in varie parti del mondo. Fotografie di Loredana Cecchini, Carla Lunedei e Vanna Murgia. Inaugurata lo scorso 3 maggio alle ore 17.30 in Biblioteca comunale “O. Berni”, Galleria Centro della Pesa, via Lazio 10. E' stata proposta dall’Istituzione Riccione per la Cultura e la Biblioteca comunale “Osvaldo Berni”, in collaborazione con Rimini Autismo propongono. Biciclette. Diversamente espresse. Tante. Quelle in attesa, quelle devote. Quelle ferme. Una, a guardare il tamerice marino piegato al vento e dietro un muro rosa, su cui il sole disegna forte e chiara l’ombra dell’arbusto, oltre le sagome delle cabine, la sabbia che porta al mare. L’altra “spiaggiata”, lasciata lì in fretta dal suo padrone, forse a correre dietro ad occhi appena intravisti. La mostra propone una rassegna di scatti fotografici che hanno come protagonista la bicicletta, sorpresa in vari momenti e in varie parti del mondo. Informazioni: Biblioteca comunale Osvaldo Berni, via Lazio n. 10 Riccione, tel 0541 600504

Il grande economista Federico Caffè passo da Riccione? Chi scrive, allora studente, faceva la stagione alla gelateria Nuovo Fiore. Siamo un sabato pomeriggio del maggio del 1987. Allora, quando c'era poco da fare, i camerieri davano un piccolo aiuto, infilando l'imbottitura di gommapiuma dei cuscini nei foderi (da decenni al Nuovo Fiore recano i disegni del designer inglese

della seconda metà dell'Ottocento William Morris, che per resistere all'industrializzazione di massa ed ai colori artificiali, seguendo il pensiero dei pre-raffaelliti, propendeva per un ritorno all'armonia della natura, colori compresi). Seduto ad un tavolo interno (e non sotto la veranda), usato come punto di appoggio per sistemare i cuscini, schiena al mare, uno via l'altro la pila dei cuscini era sempre più bassa. Quel lavoro pieno di noia

(ma andava fatto), viene squarciato da una voce bellissima e fiera: “Signora, mi potrebbe fare un po' di carità, per cortesia?”. “Mi spiace, no”, con una voce non meno nobile rispose Maria, moglie di Adriano Laghi, il titolare. “Grazie”, fu la replica. E lascia il locale per addentrarsi in viale Ceccarini. Colpito da quell'italiano pulito e da una dignità difficile da raccontare, chi scrive si gira. Incrocia due occhi bellissimi, fieri, di un signore che dimostrava una settantina d'anni. In-

moltitudine. Manca tempo e il coraggio per urlare: “Professore, professore”. Quanto sopra è soltanto un'ipotesi. Sono soltanto associazioni di idee che frullano da quella lontanissima primavera del 1997. Per gli economisti tre le idee ancora attuali di Caffè: il lavoro come emancipazione sociale (il ritardato ingresso dei giovani è uno spreco), la protezione sociale (per le fasce più deboli) ed una intelligente politica economica”.

I Fratelli di Taglia

Preg. mo Sig. Cioria, Grazie per l’invito a raccontare quella - “Ri storia; debbo tuttavia dirle che è molto lunga e difficoltosa oltre chè, tutt’ora la stò scrivendo per un mio futuro libro. Ciò non toglie che alcuni brani possa, se fà piacere, e appena aggiustati inviarglieli. E’ moltissimo tempo che non ritorno a Riccione, ma, spero sempre di tornarvi presto, e non mancherò di ossequiarla. Il viale Cesare Battisti, N° 4, la famosa villetta giapponese, ahimè, ora non c’è più... è

sempre nei miei sogni giovanili. Cristina d Svezia che è dentro al mio sito www.stifelius.it; “gessetto su cartone” perchè? Perchè, un vecchio amico Cleto Sarti (persona strordinaria), amico anche di Lucio Savognan, purtroppo andato via... presto a soli 33/35 anni scrisse un dramma teatrale e rappresentato all’allora Teatro Dante (sparito anche questo) nel 1945/46, c’erano ancora gli alleati. Il soggetto era appunto imperniato sulla Regina di Svezia, di passaggio al Castello degli Agolanti nel XVII secolo, il titolo era “Tormento”; da

qualche parte a Riccione dovrebbe trovarsi ,ci lavorò anche una mia cugina,ed io come disegnatore di alcune scene, Cleto era il mio Maestro di pittura. Luigi Dondi


RICCIONE

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Edmo Vandi rivive il passaggio del fronte all'altezza della residenza per anziani “Felice Pullè”

COMUNITA'

Maddalena Piccari, presidente associaizone ex-dipendenti comunali - L’Associazione ex dipendenti enti pubblici di Riccione ha rinnovato il suo consiglio direttivo. Alla scadenza del regolamentare doppio mandato il presidente uscente, Gianetto Salvatori, ha svolto la relazione conclusiva sulla recente attività che ha visto l’associazione, nell’ambito dei suoi compiti statutari, organizzare serate dedicate, tra l’altro, alla Medicina preventiva per un ciclo coordinato dal dottor Andrea Grossi, direttore della Medicina Interna-angiologia dell’Ospedale Ceccarini di Riccione, che ha avuto temi di grande interesse generale tra cui: Tiroide-MenopausaEsami di laboratorio, sovra e sotto utilizzo (tre conferenze) (relatrice Dott.ssa Raffaella De Giovanni); - Disturbi del comportamento alimentare - anoressia - bulimia (relatrici Dott.sse Francesca Tiraferri - Barbara Grazioli); - Ictus cerebrale - prevenzione e cura (relatore Dott. Andrea Grossi) Per il ciclo “A m’arcòrd Riccione e la sua storia” a cura e con filmati d’epoca di Edmo Vandi e Secondo Casadei: La promozione turistica all’estero negli anni d’oro; Personaggi che hanno frequentato Riccione (da Alberto Sordi a Giorgio Napolitano); Parliamo di Tonino Guerra; Il proble-

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ma delle erosioni a Riccione (relatore Ezio Venturi). E inoltre: ‘Vado a fare la spesa, cosa compro?” (relatrice Manuela Guerra - Dietista-Psicologa Psicoterapeuta); “La funzione degli organi secondo la medicina cinese (a cura di Claudio Rossi)”. E ancora. Nell’ambito del ciclo “Donne che scrivono” della biblioteca, è stato presentato in pubblica conferenza presso la sede di Viale Lazio, l’ultimo libro di Maddalena Piccari: “Nata in Viale Ceccarini”. Nella stessa giornata il nuovo consiglio direttivo ha provveduto al rinnovo delle cariche per il prossimo mandato. Questo il nuovo organigramma: - Maddalena Piccari (presidente), Secondo Casadei (vicepresidente), Emilio Caravaggi (segretario-tesoriere), Edmo Vandi (addetto stampa). Consiglieri: Gianetto Salvatori, Maria Giovanna De Cristano, Guido Fabbri, Adriano Paci, Giuliana Rossi Rinaldi. Al termine la neo-presidente, Maddalena Piccari, dopo aver ringraziato anche a nome degli 80 tesserati, Gianetto Salvatori per l’intensa e significativa attività, ha rinnovato l’invito a seguire il programma delle future conferenze che verranno quanto prima annunciate e che, ha ricordato, sono aperte a tutta la cittadinanza.

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“Estate 1944. Bombardiere abbattuto: io c'ero” L'INTERVENTO

1944. Riccione vista Eric Manning, illustratore di guerra americano

di Edmo Vandi

dove però potemmo vedere un grappolo di paracadute irradiarsi nell’aria sotto il bombardiere, il quale virò verso il mare lasciando una leggera scia di fumo per poi, scendendo lentamente, compiere un semicerchio e tornare verso l’entroterra e sparire dietro le colline della Valconca. Vedemmo poi i caccia tedeschi volteggiare attorno ai paracadutisti che scendevano lentamente sulle campagne, senza tuttavvia sentire nessun sparo (almeno così mi ricordo). Posso dire comunque di aver assistito ad altri episodi del genere, con aerei alleati tornare dal nord “feriti”, uno dei quali, dopo un attacco consimile, si inabissò nel mare prospiciente Misano. Quindi non posso giurare che l’aereo del racconto di Castelvetro fosse quello visto da noi. Tuttavvia questo è tutto quanto posso raccontare a distanza di così tanti anni. evandi@libero.it

- Ho letto sul recente numero della “Piazza” l’interessante servizio di Maurizio Castelvetro sull’abbattimento del Bombardiere alleato nel territorio della Valconca avvenuto il 25 aprile del 1944. Penso di avere molte ragioni per credere di aver assistito personalmente all’evento. All’epoca ero un bambino e mi trovavo “sfollato” presso i nonni materni che conducevano un podere nell’immediato entroterra di Riccione, esattamente sulla collina che nel dopoguerra ha visto sorgere nei pressi la Residenza per Anziani “FelicePullè”. Mi trovavo con un cugino sull’aia del casolare, che esiste ancora oggi, quando veniamo attratti dal tipico rumore che annunciava l’arrivo delle cosiddette “Fortezze Volanti”. Guardiamo in alto e vediamo, proveniente dal nord nel cielo fra Rimini e Riccione, un quadrimotore chiaramente non

tedesco che volava lentamente a velocità e altezza inusuali in quanto le formazioni di aerei americani volavano sempre altissime e quasi sempre sul mare, (erano visibili soltanto dal luccichìo infinitesimale che il sole provocava sui vetri delle carlinghe). Trascorre qualche secondo quando, col naso all’insù, vediamo due caccia tedeschi,

sicuramente decollati dall’aeroporto militare di Miramare, affiancarsi al quadrimotore e dar seguito ad un intenso crepitìo di mitragliatrici. Mi fece pensare a degli squali velocissimi e feroci che finivano una balena morente. I nonni ci chiamarono subito trascinandoci al riparo del portico (e porghe), decisione provvidenziale in quanto sentimmo dei proiettili rimbalzare sul tetto, da



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RICCIONE

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Nel libro di Daniele Rossi, le fondamenta del boom economico del dopoguera ad oggi

ALLEGRO MA NON TROPPO

Spigolature

degli Scrondi

ELEZIONI-ELEZIONI - “Stupefacente” 54 milioni - Leggiamo: “Renata Tosi: ‘Stop al Trc a costo di pagare 54 milioni di penale. Se sarò eletta sindaco verrà messa a bilancio’”. Facile coi soldi di “Pantalone”...

Solidarietà renziana - Leggiamo: “Elezioni, la Serracchiani ‘benedice’ i candidati Pd”. Come sono solidali questi renziani (tra di loro)... Riccione del 2030 - Leggiamo: “Fabio Ubaldi, candidato sindaco del Pd: ‘Lavoriamo per la Riccione del 2030’”. Forse i cittadini si accontenterebbero di trovare risolti i problemi di ieri e di oggi. In campagna elettorale fa meno effetto, ma sarebbe più serio... Hotel “stupefacente” - Leggiamo: “Nell’hotel abbandonato trovata una piantagione di marijuana”. Proprio un hotel “stupefacente”. Quasi un 5 stelle...

Pironi e i cinesi - Leggiamo: “Il sindaco Pironi ai cinesi: ‘Investite da noi, ci serve più qualità’”. Risposta: Calo Piloni, voi volele solo nostli quattlini pelché voi dile semple che noi cinesi fale schifo”...

Il Pd è di sinistra? - Leggiamo: “Elezioni, il Pd punta su 16 volti nuovi. Venerandi: ‘Nella stesura del programma coinvolti commercianti, albergatori e bagnini’”. Scusate, e i lavoratori? Domanda: il Pd ha ancora qualche sfumatura di sinistra?... L’arbitro - Leggiamo: “Ubaldi (Pd): ‘Chi sta agendo con seconde mire per me è fuori gioco’”. Lo dice al Pd stesso. Fabio Ubaldi, non vuole fare solo il sindaco, ma anche l’arbitro. Dategli il kit (fischietto, cartellino rosso e giallo)... Maleducazione - Leggiamo: “Lanfranco Francolini (lista Per Riccione bene comune): ‘Il Pd ci ha chiuso la porta in faccia’”. Che maleducati! E poi sostengono di essere un partito “aperto”... Pini ed elezioni - Leggiamo: “Protesta in Comune contro l’abbattimento dei pini per i lavori del Trc”. Risposta? I pini saranno abbattuti, ma dopo le elezioni. Allora i pini sognano elezioni almeno ogni 4 mesi...

LA CULTURA - “La Romagna contadina” è il fondamento del boom economico di una regione che conta un milione di abitanti e che nel dopoguerra aveva il Pil (Prodotto interno lordo) della Calabria. Oggi, dopo poco più di mezzo secolo l'Emilia Romagna è una delle dieci regioni più ricche d'Europa. Sono passati solo pochi anni e in pochi sanno che cos'è la “suora” e il “prete”. Il primo era un contenitore di terracotta dove veniva messa la brace. Lo stesso recipiente di argilla veniva poi adagiato in una struttura di legno, una specie di culla. Serviva, il “prete”, a riscaldare il letto di case fredde, ma ben fatte. La casa colonica romagnola era perfetta; rappresentava centinaia di secoli di migliorie in armonia con la natura, cercandone di sfruttarne i frutti. Ad esempio, a nord veniva collocata la cantina ed a sud la

Daniele Rossi e il libro

stalla. Sopra la stalla, al primo piano, c'erano le camere da letto. Sono soltanto alcune delle centinaia di informazioni che si possono leggere nel libro “Romagna contadina” (Editrice il Ponte Vecchio, 160 pagine). Ne è autore Daniele Rossi, un giovane riccionese. Figlio di agricoltori, nipote di mezzadri, il trentunenne ha la passione per la civiltà rurale fin da piccolo. La passione è

diventato studio (è perito agrario) prima e professione poi. E' esperto di olivocoltura e viticoltura. “Come tecnico viticolo, è responsabile della zona di Faenza, Casola Valsenio, Savignano sul Rubicone e Rimini per la Cantina dei Colli Romagnoli. Il libro è un percorso che entra nei piccoli grandi dettagli di una civiltà estinta. Una microstoria che prima ancora di raccontare relazioni sociali ed economiche è uno spaccato non della giornata ma dell'anno, scandito dal passare delle stagioni e delle relative colture.

Rossi apre con una cornice. Titolo del primo capitolo: “Civiltà e sviluppo sociale”. Poi passa al sistema agricolo e famiglia contadina: la mezzadria (risale al Medioevo, fu istituita dagli ordini religiosi), il proprietario, il fattore, i, bracciantato, il rapporto con il cibo, gli anziani, il vestiario dei contadini. Se l'ultimo capitolo è “L'agricoltura emiliano romagnola oggi”, il penultimo racconta “Le donne in agricoltura”. E quelle fantastiche “azdore” (un misto di padrona di casa che governava una famiglia di una trentina di unità con forza, carattere e anche umanità), che così fantastiche spesso poi non erano. Un libro da leggere. La pubblicazione è stata possibile grazie al contributo di Cantina Colli Romagnoli, Pasquinoni, La Graziosa Agriturismo, Il Capannino.

Gas, in Valmarecchia per prodotti bio Gita il 25 magggio

TreV, Allievi campioni interprovinciali mini, Ravenna). I Riccione hanno portato a casa il trofeo con lo scarto minimo: 10. Una gara degna di una finale: combattuta sino alla fine. E' stata vinta grazie a un rigore realizzato da Niccolò Alberigi e dal rigore parato dal portiere riccione-

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C'era una volta la “Romagna contadina”

LO SPORT

- Gli Allievi della TreV hanno conquistato il campionato interprovinciale di calcio. In finale hanno battuto gli amici della Virtus Ravenna a Gatteo Mare. Entrambe vincitrici dei due campionati Allievi interprovinciali (Forlì, Cesena, Ri-

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se Thomas Gallerini; assegnato dall’arbitro a tempo scaduto! Il trofeo: una gioia per la società riccionese e dei tanti e sempre numerosi appassionati e genitori al seguito dei fantastici ragazzi!!

- Il Gruppo di Acquisto Solidale (Gas) di Riccione, Misano, Cattolica e Valconca, nell’ambito delle iniziative per conoscere “da vicino” i produttori del circuito territoriale, organizza per domenica 25 maggio, un’escursione cultural/gastronomica in Valmarecchia, aperta a tutti i soci, loro familiari e amici che vogliono partecipare e conoscere le realtà locali. In questa splendida vallata, due aziende a conduzione familiare residenti sulla collina di Uffogliano a Secchiano (Novafeltria) e confinanti tra di loro: Igilium di Paolo e Lucia Benaglia e I Fondi di Lucio Zavatta. Producono da anni, rispettivamente, formaggi e derivati di capra e salumi di mora romagnola nel massimo rispetto dell’ambiente e del benessere degli animali. A loro sarà dedicata la giornata tra visita degli allevamenti, chiacchierate, assaggi e degustazioni con pranzo, buon vino ed escursione della vallata. I Fondi E' una piccola società composta da Lucio Zavatta e Piergiorgio Zavatta (padre). Alleva suini di Mora Romagnola nei propri pascoli allo stato brado. La loro attività

protegge e salvaguarda una razza tipica del territorio e la propria cultura contadina fatta di biodiversità e antiche tradizioni. L’azienda fa parte dell’associazione la “Mora del Presidio” e tutti i prodotti lavorati e trasformati in azienda; sono presidio Slow Food. Igilium Condotta da Paolo e Lucia Benaglia, lavora rigorosamente in regime di agricoltura biologica le colture cerealicolo-foraggere che vengono reimpiegate nell’allevamento di capre per la produzione di formaggi freschi e stagionati anch’essi secondo una disciplinare biologica e certificata (I.M.C.). Nel loro Agriturismo ristrutturato da antichi casolari e parte integrante dei 23 ettari del podere sul monte Uffogliano, sarà allestito il pranzo che comprenderà gustosissimi assaggi dei prodotti delle due aziende a soli 15 euro.

Queste iniziative proposte dal GAS di Riccione-Misano volte a conoscere, approfondire e visitare i produttori, sono mirate non solo alla conoscenza fisica delle aziende e dei produttori, ma vogliono dimostrare anche il sostegno e la solidarietà per il loro impegno quotidiano. La sfida di queste realta è di creare una economia diversa e di riuscire a far fronte alle mille difficoltà di questi tempi per dimostrare che con i prodotti di qualità, può valer la pena di percorrere la strada di una agricoltura e di allevamenti sostenibili, rispettosi dell’ambiente, degli animali e della salute dell’uomo, sempre rispettando criteri di equità e solidarietà tra i produttori stessi e i gasisti. Chi vuole prenotarsi potrà farlo entro il 22 maggio dal listino dei prodotti andando su W La Gita, o può contattare Cristina: 347 1465894.


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MISANO

E' un piccolo classico per la frazione. Pause con panini alla mortadella, dolci e bevande. Battute

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ALLEGRO MA NON TROPPO

Parole da e ‘Fnil’ (Il vecchio nome di Misano Mare)

Due momenti della mattinata

FACEBOOK 1 - Foto del candidato sindaco con il presidente del consiglio Renzi. Mi piace-non mi piace-commenta. FACEBOOK 2 - Foto di Stefano con lo scultore del monumento a Sic e con il papà di Sic. Mi piace- non mi piace-commenta. FACEBOOK 3 - Foto di Giannini con la presidente della Regione Friuli Serracchiani. Mi piace-non mi piace-commenta. INSISTO - Le fioriere e le panchine, di cemento martellinato Rosa dell’arredo urbano, sono ancora in buono stato. Sono soltanto schifosamente sporche. Perchè i frontisti sono sordi a questi appelli. In fondo sono davanti casa nostra. Puliamole noi, dai ! PRIMARIE - Acqua passata non macina più. Le norme e le regole delle primarie e i risultati vanno rispettati. Anche se le regole sono puttanate? INTERVISTE - Molti giovani, ai quali si chiedeva il significato della festa della liberazione, erano tremendamente imbarazzati e qualche volta anche visivamente annoiati. Come dargli torto! Cari ragazzi, Il 25 Aprile, non è la remissione dei peccati e neppure la liberazione da essi, ma ricorda il sacrificio di tanti giovani per liberare l’Italia dall’occupazione nazifascista. Non è una festa, non è retorica e non è neppure colpa vostra, ignorarne il valore. Senza un’adeguato insegnamento educativo e crescita del senso civico, la festa della liberazione, non produrrà una società migliore. PALLONI GONFIATI - Sono tanti, anche me Fnil, che volano alto. I maliziosi dicono, per vedere da vicino... cosa c’è nel mondo DELL’ORSA MAGGIORE (*****). POLITICA - Chi calunnia è un becero personaggio, che ascolta, interpreta e riferisce a modo suo. Alla fine costui è solo un servizievole lacchè. Se questa l’è la nova puletica dal ciacare... arcmanzem ben!!! TRASPORTI 1 - A che punto siamo con i voli? Dopo il fallimento di Aeradria le cose possono solo migliorare. Ades, da la Scandinavia, us fa soltent 2 schel per arvì a Remne, pardon a Bulogna. TRASPORTI 2 -Tanto per essere positivi, con il Metrò di Costa, si farà prima, da Riccione ad arrivare a Rimini. Us va fort quasi cum’ un treno. TRASPORTI 3 - Da Misano voliamo basso. A noi basta e avanza il 125. Uc costa anche mench. IL VILLAGGIO ARGENTINA -E’ sempre stato indispensabile per la sinistra misanese. Oggi, i suoi rappresentanti, messi da parte, non lo sono più. Ora vige una regola non scritta, il potere di veto. Più che elt, a giria, è diviet per quei ch’ià qualche idea diversa tla testa. ELEZIONI - Tra un po’ andremo a votare per un auspicabile rinnovamento. Avremo aria fresca rinnovata, o altra carne giovane da macello? A vidrem anche questa.

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Brasile, comitato in “festa” ripulisce il Parco del Sole COMUNITA' - Sospinti dall'indecifrabile dna del sacro fuoco dell'impegno, il Comitato cittadino di Misano Brasile ha dedicato la mattinata di sabato 12 aprile a ripulire ogni centimetro quadrato del Parco del Sole. Un lavoro in festa, il loro. In tanti a ramazzare, potare, pulire e ancor di più nelle pause con i panini con mortadella, i dolci ed il bere, dalle bibite, al vino. Da Misano Mare è arrivata anche Katia; ha origini brasiliane. Non mancano le battute e gli sfottò. Come si conviene ad una comunità unita e che si conosce da sempre. Misano Brasile è una delle frazioni più dinamiche del comune. Fanno una caterva di cose e bene. I componenti del

Comitato (presidente Andrea Bagli, vice-presidente Nicola Schivardi) sono giovani; ma la gioventù è sì vigore e forza, ma qualche volta difetta di voglia. Quelli del Comitato brasiliano saranno giovani di testa e in tensione anche da novantenni. Insomma, non basta essere giovani per possedere intelligenza e curiosità. Il saper fare è disgiunto dall'età, checché se ne dica oggi con uno slogan di panna montata che a qualcuno però giova: “Ci vogliono i giovani”. Con ammirazione, ed anche un frammento di affettuosa

LA LETTERA

invidia, tutto quello che è brasiliano funziona. Il quartiere è tutto un'isola pedonale; piace ai turisti ma ancora di più a chi ci abita tutto l'anno. Nei 12 mesi, fanno, e si inventano molteplici attività: Natale, il fuocone di San Giuseppe, il carro della Segavecchia... Sono i competitori acerrimi di Misano Monte per il Palio del Capitano. E poi sorridono, sorridono sempre, e cercano con il fascino delle buone maniere di spostare gli eventi comunali nella loro frazione. Argomentano a chi afferma che forse sarebbe me-

glio in piazza della Repubblica a Misano Mare: “Noi abbiamo un parco bellissimo, con tanti giochi per i bambini. Da noi fare il pic nic è l'ideale”. A Misano Brasile è nato Misano Podismo; in pochi anni è esploso a livello provinciale. Il Brasile ha dato a Misano Mare tre sindaci (Tomaso Mulazzani, Antonio Semprini, Sandro Tiraferri) e numerosi amministratori (uno su tutti, Walter Ghinelli, quello del sistema fognario). Da anni, sempre loro, i brasiliani, hanno un ruolo forte nell'associazione albergatori; non senza polemiche. Eleggono presidenza e vice-presidenza. Al vertice Iliana Baldelli.

ATTIVITA'

Belvedere e Misano, Famiglia Pivi: ‘Cari amici grazie’ un anno di eventi - Desidero ringraziare le persone che costituiscono il Comitato di Belvedere, che nel corso degli anni, hanno attivamente partecipato a riunioni, incontri in Comune, iniziative e feste per la frazione. Nonostante le difficoltà di una vita frenetica, ognuno ha cercato di dedicare tempo e con passione, fatica e divertimento, ha dato negli anni un apporto considerevole alla realizzazione dei vari progetti. Un ringraziamento particolare alle due donne che con me hanno attivato il comitato di Belvedere nel Marzo 2007: Nerina, che con la sua disponibilità e abilità è sempre stata e lo è tutt’ora il riferimento per tutti. Monica, grande amica, che con precisione e capacità, rappresenta la segreteria ed i contatti per il

comitato. Un sentito ringraziamento per Eriberto, Gianni, Nicola, Ivan, Simona, Cesare, Gianluca, Adolfo, Dino, Daniele e Massimo e tutti quelli che periodicamente aiutano nelle iniziative. Grazie anche ai vicini di casa, le famiglie Gerini, Pontellini, Novaga, famiglie speciali e ai numerosi amici un riconoscimento perché i rapporti amicali veri, cresciuti negli anni, sicuramente proseguiranno e accresceranno nonostante le distanze. A tutti, porgiamo, io e la mia famiglia un sentito ringraziamento, perchè grazie anche a voi abbiamo trascorso 20 anni sereni e felici a Misano. Mirta e famiglia Pivi.

- “Finisci un evento e devi subito iniziare a lavorare per quello dopo”. Così commenta uno del comitato rispettto a quello che fanno le varie frazioni misanesi. Si ricordano le iniziative che il comitato di Belvedere svolge durante l’anno: - Allestimento presepe e Santa messa, la Vigilia di Natale; - Festa della Segavecchia (partecipazione con il carro); - Partecipazione al Palio del Capitano; - Feste Estive con cocomerate, mangiate, divertimento, biciclettate tra le frazioni, racconti di favole nel parco per i bambini; - La Notte Rosa (partecipazione con il carro); - Riunioni periodiche tra i rappresentati del comitato e incontri con i rappresentanti del Comune per concordare i progetti migliorativi per la frazione di Belvedere.


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Gentilini (M5S), Giannini (Pd), Mignani (Fi), Pizzagalli (Sinistra anticapitalistica), Zangari (Prima Misano)

Al via cinque liste: un record Alla fine nessuna scissione in casa Pd. Sarà una tornata elettorale nel segno del centro-sinistra, oppure la storia misanese svolterà? La prima volta dei grillini

Tutti i sindaci dal 1946

Da sinistra: Luca Gentlini (M5S), Stefano Giannini (Pd), Antonio Mignani (FI)

Cinzia Pecci, Vincenzo Facciani, Lucia Giommi, Daniele Donofrio, Corrado Filippini, Filippo Renzi.

Da sinistra: Sandro Pizzagalli () e Rosario Zangari (Prima Misano)

FOCUS - La competizione politica misanese, il 25 maggio, conquista un record per la storia della città: il numero delle liste alle elezioni comunali. Ben cinque. Si ventilava anche una scissione in casa Pd, poi ha prevalso la ragione del buon senso. Altrimenti a forza di dividersi quando si perde, si smantella il mondo. Chi vince è chiamato alla responsabilità del governo, chi perde a vigilare ed aspettare che lo scenario possa cambiare. Anzi fare qualcosa affinché cambi. Misano ha anche un altro record. Corre l'unica lista di Sinistra Anticapitalista. La guida Sandro Pizzagalli, già Rifondazione comunista, già Sinistra critica. Pizzagalli, misanese doc, ha sempre opttenuto una caterva di voti. Vedremo in questa tornata. E' anche la prima volta del M5S a livello comunale; lo scorso anno, alle politiche di febbraio, fu la prima lista misanese. Invece, un altro vecchio

UOMINI

volto della politica misanese è Rosario Zangari, già An, già Pdl, questa volta è il candidato sindaco di una lista civica eterogena; al suo interno anche anche candidati di sinistra. Nel manifesto reca un pensiero di Martin Luther King. Cosa di cui essere contenti. Antonio Mignani è il candidato a sindaco di Forza Italia; era già consigliere comunale per il Pdl. Lista Centrosinistra Candidato sindaco Stefano Giannini Candidati consiglieri Roberto Angelini, Alex Belpassi, Raffaella Berardi,

Valerio Bertuccioli, Massimiliano Cecchini, Luca Dominici, Sheila Falocco, Giuseppina Ferri, Lorenzo Galeazzi, Paolo Ghinelli, Maria Elena Malpassi, Manila Santini, Eleonora Scarpellini, Davide Siliquini, Manuela Tonini, Filippo Valentini.

Mirko Andreini, Maria Grazia Migani, Alessandro Di Buò, Cosima Brancone, Ubaldo (Baldo) Baldini, Piera Rosa (Paola) Piazza. Lista M5S Candidato sindaco Luca Gentilini Candidati Consiglieri Fabio Gennari, Emanuele Villa, Matteo Piccioni, Giovanna Giorgini, Sara Papini , Daniele Rastelli , Silvestro Ugolini, Erica Concordia, Michela Giorgetti, Giorgio Brici , Nicola Battistella, Giandomenico Palomba, Francesca Gennari, Elisabetta Paci

Lista civica Prima Misano Candidato s indaco Rosario Zangari. Candidati consiglieri Alessandro Fabbri, Fabrizio D'Ambra, Simone Cesaroni, Lorena Venturi, Simone Sebastiani, Pasquale Carotenuto, Donatello Tonini, Simona Danese, Marco Limarzi, Gabriella Corno,

Lista Sinistra Anticapitalista (la ex Sinistra Critica), Candidato sindaco Sandro Pizzzagalli Candidati consiglieri Lucilla Ketti Ronchi, Wilma Delbianco, Giacomo Mancini, Tiziana Mulazzani, Gianluca Bullini, Stefania Guanti, Dino Arcangeli,

Lista Per Misano (FI-Fratelli d'Italia) Candidato sindaco Antonio Mignani Candidati consiglieri Luigi Padula, Maurizio Ruggero Nicosia, Andrea Muccioli, Filippo Giorgi , Gianluca Ricci, Francesca Dipasquale, Emma Ricci, Lidia Pennimpede, Giorgio Avanzolini, Emanuela Tonini , Denny Diluca, Maria Pellegrino, Maurizio Molinari, Rosita Silvia Laganà.

1946-1951 Nicola Sebastiani (Pci) 1951-1956 Nicola Sebastiani (Pci) 1956-1960 Nicola Sebastiani (Pci) 1960-1964 Tomaso Mulazzani (Psi) 1964-1970 Nicola Sebastiani (Pci) 1970-1975 Antonio Semprini (Pci) 1975-1980 Antonio Semprini (Pci) 1980-1985 Antonio Semprini (dimissionario nell’82 a favore di Sergio Morotti) 1985-1990 Sergio Morotti (Pci) 1990 – 1995 Sergio Morotti (dimissionario nel ’92; Sandro Tiraferri, sindaco) 1995-1999 Sandro Tiraferri (Pds) 1999-2004 Sandro Tiraferri (Ds) 2004-2009 Antonio Magnani (Ds-Pd) 2009-2014 Stefano Giannini (Pd)

LA LETTERA

I Ragazzi d'Oro Un giorno è venuta dall’onda con batteria basso e chitarra una squadra di ragazzi gioconda dentro il bar vicino le sbarre. Roby e Giancarlo, Lollo e il fratello con altri due che fanno baccano; voglion provare qualcosa di bello. Hanno svegliato tutto Misano. Noi siamo i Ragazzi d’oro di musica appassionati non lo facciamo per lavoro giammai noi siamo comandati. Cantiamo per divertirci alzare un po’ il morale, suoniamo per divertirci e dimenticare il male. Cantiamo per far godere la gente che è ad ascoltare, suoniam lo shake per vedere gli scalmanati ballare.

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Così. Se non vi sta bene ragazzi, lo debbo dire passate le vostre pene andando ora a dormire. Speriamo che il successo non dia alla testa poiché altrimenti ben poco gli resta, soltanto ricordi e strumenti usati a dei ragazzi già tanto affiatati. E già col repertorio più vasto del mare e gran voglia così di andare a suonare per cui io dirò, unendomi al coro gridando evviva ‘I Ragazzi d’oro’ Franco Bugli


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- Loretta, da sempre, appassionata di piante e fiori. Alessandra, anche lei da sempre, coltiva il mondo fantasy. Ama soprattutto le fatine. Si incontrano e creano “La Magia dei Fiori”, il nuovo negozio di piante, fiori, fatine e tazze “magiche” sotto la Galleria Gardenia a Misano Mare (inaugurato lo scorso 12 aprile). Si entra in uno spazio colorato dalla magia della natura e si respira aria positiva che profuma di poesia. “Ogni pianta, ogni fiore raccontano Loretta ed Alessandra - ha una

sua qualità che oseremmo definire di una misteriosa magia. Non ti porti a casa una pianta ma un essere vivente che emette onde positive e contagiose, assorbite dalla casa e da chi ci abita. Non è un caso che alle fate piacciono piante e fiori. Qui da noi è vietato calpestare i sogni. Noi ci abbiamo messo l'amore, la passione e quello che è la conoscenza del mondo incantato”. Dunque, nella “Magia dei Fiori”, oltre alla presenza delle essenze arboree, le composizioni floreali vengono armonizzate attraverso tecniche moderne e sempre

innovative. L'oggettistica floreale (fiori finti, vasi in ventro, ceramiche, eccetera) è la massima espressione di questo luogo magico e onirico. “Chi viene da noi - dicono Loretta e Alessandra - entra in un luogo per trovare un po' di pace con se stessi”. Il negozio non si può raccontare. E' semplicemente nato dalla passione, dalle conoscenze e creatività di Katia, la signora di “Incantesimo Studio”. Una che di “magia” se ne intende: il sorriso che danza con la vita.


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Lo scorso 4 maggio nel campionato italiano vintage endurance. In testa per metà gara

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Mugello 200 Miglia, Damiani-Rossi Serata per sul secondo gradino del podio operare Maria - Maria ha 13 mesi. E' cardiopatica. Deve essere operata prima possibile in un ospedale di Bucarest (Romania). Mauro, il promotore e il coordinatore del “Progetto Sofia”, è stato contattato da Mara, un'amica: “Riusciamo a fare qualcosa per la piccina?”. “Certo”. Il misanese, che finora ha raccolto per l'Africa centinaia di migliaia di euro, è partito, come carattere e cuore gli dicono, lancia in resta. Ha coinvolto i suoi amici-fornitori, gli amici che lo seguono da anni. In un battito di ali ha organizzato una cena tipica romagnola per raccogliere fondi per la piccola (20 euro la quota). L'appuntamento è il 16 maggio, ore 20, al Centro Sociale Del Bianco di Misano Adriatico. Un grazie particolare va a: Legacoop, Banca Malatestiana, Macelleria Torsani, Panificio Villa, Ciaroni Vini, Misano

LO SPORT

Maria, 13 mesi Podismo, Ristorante Mina, Misano Frutta, Comitati cittadini di Misano Adriatico, Comitato cittadino di solidarietà Misano Adriatico, Pista go-kart Riviera Verde, I Love Piadina, Pirates Basket. 24 maggio Aperitivo di beneficenza al Bar Mina di Misano Adriatico (Casacce) il 24 maggio, dalle 17,30.

- La coppia Damiani-Rossi: in testa per metà gara nella 200 miglia all'autodromo del Mugello, prova valida come campionato italiano endurance, lo scorso 4 maggio. Alla fine, su una Ducati TT1, un ottimo secondo posto a 45 secondi (giri 62 per un totale di 2 ore 24 minuti e 38 secondi); alle spalle di in equipaggio formato da ex piloti come Luca Foti Luca e Davide Longhi su Bimota, con motore Kawasaki 1200cc. In velocità pura sul lungo rettilineo, davano 20 km alla Ducati di Damiani/Rossi; nonostante la differenza di potenza, i misanesi partivano in pole position. Nella stessa gara, per la classe 750 TT, partiva un altro equipaggio formato dal misanese Fiorenzo Marconi e dal romano Orlando Fusco su Ducati. Sesti, alla fine. Alla seconda ora di gara Marconi ha avuto un problema meccanico ed ha perso tre giri, altrimenti sarebbe arrivato al podio.

Damiani (a sinistra) e Rossi



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La corrente guidata da Luigi Guagneli non presenta una lista contrapposta a quella di Giannini

CULTURA

Atanasio Cecchini, premio ‘Il Molinello’

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Pd, partito in tristi frantumi e ancor più tristi rancori personali Stefano Giannini (Pd) e Luigi Guagneli (Pd)

STRETTAMENTE PERSONALE

Atanasio Cecchini

- Atanasio Cecchini ha vinto il concorso letterario internazionale “II Molinello”. Per il libro “La magia dell'arte” (Guaraldi editore), gli è stato assegnato il “Diploma d’onore per la saggistica”. La cerimonia si è tenuta lo scorso 22 marzo a Rapolano Terme (una delle perle del Senese). Il misanese è in prestigiosa compagnia. Presidente onorario il grande poeta Mario Luzi (oggi in suo memoria), negli anni il riconoscimento è andato a personaggi del calibro di: Indro Montanelli, Luca Goldoni, Enzo Biagi. Laureato in scienze dei Beni Culturali all’università di Urbino, imprenditore, storico, esperto e consulente d’arte, Atanasio Cecchini è anche autore del libro Piano Dream e ha scritto diversi saggi e articoli sull’arte. “Ogni giorno - racconta di sé - devo respirare arte, devo assumere una dose di cultura per elevare l’animo, devastato dalla misera quotidianità, ad un livello di accettabile sopportazione”. Con questo libro, attingendo al proprio livello culturale, con un po' di calma e attenzione, ognuno può leggere i dipinti. E il libro di Cecchini aiuta. “Con questo libro - continua Cecchini - è mia intenzione porre l’accento sugli aspetti commerciali, storici e interpretativi legati ai dipinti del Rinascimento al Romanticismo. Saper comprendere e valutare l’arte permette al collezionista di non subirla passivamente, ma di essere attore e interprete della stessa. Per identificare i messaggi culturali e sociali espressi nei qua-

dri, non è sufficiente essere storici dell’arte, ma è indispensabile vestire i panni dell’attribuzionista, il quale attraverso l’iconografia e l’iconologia, rivela i valori e i principi contenuti nei dipinti, fondamento e base culturale della nostra civiltà occidentale. Non dobbiamo mai dimenticare che noi vediamo ciò che conosciamo: di conseguenza maggiore sarà la nostra conoscenza, maggiore sarà la nostra indipendenza intellettiva, unica qualità in grado di creare sviluppo economico e artistico”. Attento e profondo conoscitore d’arte, Cecchini passa in rassegna i disegni di Raffaello, tele di Jacques Louis David, del Caravaggio, Giovanni Bellini, Vincent Van Gogh, Tiziano Vecelio, Francisco Goya, Eduard Manet, Giovanni Fattori e numerosissimi altri famosi artisti. “Il suo è un piacevole viaggio nel tempo, tra pittori, commercianti e collezionisti d’arte. Parla della magia dei colori ad olio, dei simboli in pittura, di Umanesimo e Rinascimento. Di forma e stile. Stupende tra le pagine le tavole a colori, magia nella magia. Bellezza nella bellezza dell’arte. Un volume prezioso per tutti, uno strumento indispensabile di conoscenza per amanti di dipinti antichi, collezionisti, restauratori, studiosi e commercianti, perché non bisogna dimenticare mai che “maggiore sarà la nostra conoscenza, maggiore sarà la nostra indipendenza intellettiva, unica qualità in grado di creare sviluppo economico e artistico”.

- Pd diviso in casa. La corrente guidata da Luigi Guagneli dopo mesi di tribolazioni fa la scelta giusta. Non presenta la propria lista in contrapposizione a quella vincente di Stefano Giannini, sindaco uscente. Tra l'etica della responsabilità e quella della convinzione, come ha scritto il prestigioso pensatore tedesco Max Weber (sempre loro 'sti tedeschi seri a dar lezioni), la corrente Guagneli ha optato per la responsabilità. Per il raffinato intellettuale dell'inizio del '900 la convinzione è l'ideale, la scelta perfetta; mentre l'etica della responsabilità è la migliore delle possibili. E' la capacità di sapersi assumere responsabilità per il bene comune, dato gli uomini, dato i tempi, dato i costumi. Chi scrive pensa che chi perde, sia all'interno del partito, sia all'esterno, ha il dovere di svolgere al meglio il ruolo. E collaborare: i problemi della comunità, lontano dalle facilonerie populiste da paese arretrato, sono quelli e si possono risolvere se ognuno porta il meglio di sé. Anche: di avere un'idea diversa di partito e di comunità; se ci sono la leggerezza delle idee forti e le giuste argomentazioni. Il gruppo Guagneli accusa il gruppo Giannini di scorrettezze e supponenza, sia nella corsa per il segretario del Pd (lo scorso autunno, quando vinse Davide Siliquini su Emanuele Barogi), sia per le primarie con le quali è stato scelto il candidato a sindaco per il centrosinistra lo scorso febbraio. Sull'altra faccia della medaglia, i gianniniani fanno la stessa accusa.

Scelta saggia. Si resta dentro e si attua una collaborazione costruttiva e critica. La spietatezza della politica Loro, i guagneliani, sono scorretti e vetero-comunisti (solo che i comunisti Sandro Tiraferri e Davide Siliquini stanno con lui, Giannini; saranno meno antiquati e meno ancora comunisti?). Ora Guagneli & C. hanno il compito di fare un'accorta minoranza all'interno degli organi del Pd. Di collaborare, controllare, raccontare alla pubblica opinione (e denunciare). Hanno la responsabilità di andare nelle frazioni, in mezzo ai cittadini e approfondire gli atti amministrativi della loro maggioranza. Ci dovesse essere qualche tristezza, oltre agli organi interni di controllo, c'è sempre la magistratura con i suoi fascicoli alla quale rivolgersi. Le illegalità sociali sono quasi sempre politiche e quasi mai di rilevanza penale, come afferma netto il magistrato Piergiorgio Morosini. La magistraura ne ferma una di malefatte, la politica mille. Le mosse politiche di Giannini & C. sono semplici e chiare: vogliono tutto il potere per il proprio

gruppo (60 per cento contro il 40 per cento). Più che unire il partito, lo vogliono dividere netto e con chiarezza. Al tavolo delle trattative a Guagneli concedeva gli avanzi: due persone in lista ed un assessorato. Questo per avere mani libere nelle scelte. Non farsi “ricattare”, sintetizzano quelli di Giannini. Ricattare da cosa? Insomma, questa è la politica mio caro, direbbe Gaetano Pregheffi, già professore di Statistica a Pavia. Il potere per il potere. Punto, il resto sono barzellette o favole. Ci sarebbe un terribile bisogno di voli alti, armonia e buone maniere. La riflessione sul potere, porta ad affermare che Giannini ha tagliato la corrente del Pd critica nei suoi confronti perché sicuro di vincere. Nell'incertezza, l'avrebbe ricoperta d'oro. Le urne diranno se la scelta è stata saggia. Sarebbe stato meglio condividere che dividere, ma questa è, ahinoi, lontana dall'attuale cultura italica.

Tra i due gruppi i rapporti umani sono un falò di buone intenzioni. Accantonato l'evitabile braccio di ferro interno al Pd (e alla cruda politica), Giannini, almeno potenzialmente, potrebbe guidare bene la città. E' lui lo snodo, più ancora che il proprio cerchio magico. Potrebbe farla svoltare. Ha tante qualità: l'intelligenza, sa approfondire, l'eleganza. E' un sontuoso combattente. I difetti, se ben governasse diventerebbero civetterie. Una persona a lui molto cara (ed anche a chi scrive), un giorno gli ha detto che se avesse il suo stesso atteggiamento con i propri dipendenti, dopo tre giorni resterebbe da solo. Stare in mezzo agli altri, perseguire gli obiettivi, richiedono doti di umano rispetto e condivisione. Ora Giannini è attteso dai fatti: ridare slancio all'economia, il piacere delle cose ben fatte e il Psc (il caro vecchio Piano regolatore). Se quest'ultimo dovesse seguire lo schema della variantona del 2002 (inno e numeri di ingiustizia sociale), molto a pochi (ai soliti noti, direbbe Adriano Torsani) e pochissimo ai misanesi... Se Giannini disegna un Psc equo, in grado di aiutare a risolvere i bisogni delle famiglie e degli imprenditori misanesi, allora la sua idea di politica “solista”, e chi vince si prende tutto, attiene al suo atteggiamento e non alle alchimie di bassi orizzonti. Chi scrive spera in quest'ultima chiave di lettura. Il tempo è galantuomo. Con il Paese in ginocchio, ed una disoccupazione giovanile al 40 per cento, siamo ancora ad autopunirci, direbbe Freud, con la speculazione edilizia. (g. c.)

LO SPORT

Villaggio, primo memorial Pietro Muccioli - I suoi ragazzi oggi padri di famiglia gli hanno organizzato il primo Memorial Pietro Muccioli. Si tiene al Villaggio Argentina il 24 maggio. Sipario su alle 16, col triangolare Tre Villaggi, Real Misano e San Lorenzo. Alle 18, il torneo giovani, meno giovani e vecchie glorie della Vis Argentina in esibizione. Alle 20, tutti a tavola con la “Birra Paolino”. Gli organizzatori fanno sapere: “Passate parola!!! Vi vogliamo numerosi!”. Muccioli Pietro, noto a tutti come Piero, ha fondato agli inizi del 1970 la squadra di calcio della Vis Argentina ed è stato dirigente, presidente ma soprattutto cuore pulsante della Società del Vil-

La tessera calcio di Pietro Muccioli

laggio Argentina. Circa un mese fa alcuni di quei ragazzi che agli inizi degli anni '80

avevano un’età compresa dai 1213-14, ma che ora sono ormai quarantenni, hanno pensato di ono-

rarne la sua memoria, a distanza di circa un anno dal suo decesso, organizzando un evento che sotto le spoglie sportive di ritrovarsi a fare un partita di calcio in ricordo di una persona così significativa nella loro crescita di sportivi e di uomini era anche possibilità di ritrovarsi attorno ad un campo di calcio per ricordare i bei tempi da ragazzini. Il ritrovarsi insieme con la certezza che questo sarebbe sicuramente il pensiero più bello per ricordare “Piero”. Per la sua disponibilità ed impegno nel mondo sportivo la Figc gli ha conferito la medaglia d’oro per meriti sportivi.


CARTOLERIA EDICOLA

Carla e Franca

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ARTICOLI DA REGALO

Maggio 2014

CATTOLICA

Presso il Palazzo del Turismo sono esposti 28 manifesti che vanno dal 1908 al 1958. Un omaggio alla città da parte di Franco Del Fattore

Cattolica - Piazza Mercato 11 Tel. 0541 - 967792

Aperto nuovo laboratorio in via Saffi

‘Nero di seppia’, tattoo e galleria d'arte

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Cattolica balneare nei manifesti LA MOSTRA

di Enzo Cecchini

Lorenzo Anzini

TENDENZE

di Enzo Cecchini - Da poco tempo in via Pascoli angolo via Saffi, è stato aperto il laboratorio “Nero di seppia - Tattoo&Gallewry”. Lo gestisce Lorenzo Anzini (Loreprod), un ragazzo di 29 anni che vive a Gradara (originario di San Giovanni in Marignano) con Cattolica nel cuore. Il progetto di Anzini è ambizioso, perché non vuole essere solo un luogo, uno dei tanti ormai, che fanno tatuaggi. Ce lo facciamo spiegare direttamente da lui. Presentaci il progetto “Nero di seppia - Tattoo & Gallery” “Dopo due meravigliosi anni di bottega e vero praticantato in Friuli, da colui che definisco il mio maestro, Alex de Pase, ho deciso di tornare alla mia amata Cattolica per poter iniziare la mia carriera da solista. Nero di Seppia, nasce da un progetto personalmente coltivato in non meno di 20 anni di passione per l’arte e tutte le sue derivazioni, con uno sguardo rivolto alle nuove generazioni di artisti che

vi possono esporre le proprie opere all’interno del concept store. L’obiettivo è quello di poter avvicinare chiunque al mondo dell’arte e parallelamente iniziare a conoscere l’arte che ruota attorno al mondo del tatuaggio”. Perché da alcuni anni si è imposto il tatuaggio? Ci sono spiegazioni “esistenziali” (bisogno d’identità, ecc.) dei giovani, oppure è solo un fatto di moda “pompata” dai media? “Credo che il termine moda sia oramai sdoganato. Come dicevo, l’arte è subentrata nel tatuaggio rendendolo un vero e proprio prodotto artistico ma soprattutto di qualità. Credo che sia giunto il momento (culturalmente parlando) di iniziare a non vedere più il tatuaggio filtrato dai soliti pregiudizi, ma piuttosto iniziare a viverlo ed apprezzarlo per la qualità che merita. E qui subentra il ruolo del tatuatore come figura guida del progetto al quale affidarsi. Se ti dovessi dare il mio personale parere sui media, che a prescindere non seguo (almeno quelli televisivi), non li prenderei molto in considerazione. I

- Il cattolichino Franco Del Fattore è un collezionista che per anni ha raccolto quasi di tutto; in pratica ha materiale che può raccontare una parte significativa della storia di Cattolica attraverso cartoline e manifesti d'epoca, depliant e giornali, ecc. Del Fattore, della sua passione, non ne fa un uso “privatistico” e speculativo, anzi. Quando può mette a disposizione il suo materiale per riprodurlo su pubblicazioni o per arricchire l'Archivio fotografico della città. Ha recentemente donato 724 depliant originali degli alberghi (anche i più vecchi scritti a mano) e 420 cartoline d'epoca al Centro culturale. Fedele a questa linea, ha messo a disposizione della città e dei turisti qualche decina di manifesti pubblicitari sul turismo a Cattolica, che risalgono ai primi decenni del secolo scorso. Il tutto è composto in una mostra (Cattolica balneare immaginaria) presso il Palazzo del Turismo che si protrarrà per tutta l'estate (poi par-

te delle opere resteranno in esposizione in maniera permanente). La mostra comprende 28 manifesti (riproduzioni su tela) che spaziano dal 1908 al 1958. Non bastasse questo, il generoso Del Fattore ha regalato al Comune (cioè alla città) tutti questi manifesti già bellamente incorniciati. La storia dell'iconografia pubblicitaria attraverso il manifesto ha origini lontane. Senza arrivare a Henri De Toulouse-Lautrec (ultimi decenni del 1800), il manifesto pubblicitario divenne strumento di promozione di prodotti industriali, locali pubblici... e

In alto da sinistra: - A. M. Nardi - Emilio Filippini Franco Del Fattore

in particolar modo di eventi e località balneari, montane e termali. Non solo in Italia. Questo genere vide cimen-

tarsi grandi professionisti e anche veri artisti. Due i periodi più fertili legati ad altrettante correnti artistiche: il Liberty Art Nouveau (a cavallo tra il 1800 e 1900) e il Futurismo (anni Dieci-Quaranta; grande protagonista Fortunato Depero). Due dei numerosi manifesti balneari su Cattolica, videro la firma del pittore cattolichino Emilio Filippini.

CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI tatuatori sono gli esperti del tatuaggio, spetta a loro guidare il cliente sulla scelta corretta. I media lo sappiamo, fanno solo casino”. Spesso si leggono articoli di esperti sanitari che mettono in guardia verso un uso disinvolto del tatuaggio. Cosa c’è di vero? Cosa puoi dire

per rassicurare gli amanti del tatuaggio che vengono nel tuo laboratorio? “Ho letto recentemente qualcosa in merito, ma tendo sempre ad aspettare prima di sparare una sentenza. L’unica cosa di cui sono certo è garantire professionalità e pulizia al cliente, mi gioco la mano sinistra”.

Il programma di maggio - Giovedì 1 ore 15,30: Festa del Lavoro - Ballo con la musica di Oscar e Luciano. - Domenica 4 ore 15,30: Presentazione del libro ‘Catulghine, donne a Cattolica di Romagna. Incontro con l'autrice Giuliana Tomassoli. L'autrice introdurrà anche il volume “Pesaro nel cuore”. - Domenica 11 ore 12,30: Pranzo di pesce. Contributo 17 euro. Informazioni e prenotazioni Centro sociale: 347-9752583 339-4995417


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Dopo la ‘cacciata’ di Alessandro Bondi e di Arcobaleno-Sel-Federazione della sinistra...

Bilancio, ‘tasse in aumento’

Cartolibreria Binda Cattolica

S. Giovanni M.

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Palazzate

L'INTERVENTO di Enrico Del Prete* - La gestione delle imposte a Cattolica. Anche nella nostra città, come nel resto d’Italia, da quest’anno si pagherà la famigerata IUC (acronimo di Imposta unica comunale). Che la scelta della sigla non sia delle migliori è dato dal fatto che di ‘unico’ questa imposta non ha nulla. Di fatto è composta dalla TASI (nuova imposta che prevede il pagamento dei cosiddetti servizi indivisibili, ovvero illuminazione pubblica, manutenzione di strade e marciapiedi, manutenzione verde, ecc.), dalla TARI (la vecchia tassa sui rifiuti), e dall’IMU. Cosa cambia nello scenario delle imposte? Tantissimo visto che è stata data ampia scelta ai comuni sull’applicazione delle aliquote di IMU e TASI. Cosa ha deciso la giunta comunale di Cattolica? Di aumentare tutte le aliquote IMU sotto alla soglia massima del 10,6 per mille, che erano state così decise finché Arcobaleno-Sel-Federazione della sinistra sono state in maggioranza. E soprattutto grazie alla politica di ‘contenimento delle imposte’ voluta dall’ex assessore al Bilancio Alessandro Bondi, nonostante i ‘mal di pancia’ del sindaco e di qualche altro assessore. Di fatto le precedenti aliquote IMU (escluso la prima casa, che l’anno scorso è stata esentata dallo Stato), prevedevano l’aliquota massima applicabile solo sulle seconde case sfitte, mentre per le altre situazioni (ad esempio le seconde case date in comodato gratuito per linea parentale genitori figli o viceversa), l’imposta si aggirava sullo 0,89 per mille. Oggi, senza più la presenza della nostra coalizione in maggioranza e in giunta, queste aliquote sono state aumentate dell’uno per mille. Ma la cosa meno digeribile o più fastidiosa per una politica di centro-sinistra, è la scelta che questa amministrazione ha fatto sulla TASI. Premessa: l’imposta ha una aliquota minima dell’uno per mille (ma il comune può ridurla fino all’azzeramento). Il comune può comunque determinare con propria deliberazione una percentuale pari al 2,5 per mille massima. Con decreto legge n. 16 del 2014 lo Stato dà la facoltà ai comuni, solo per l’anno 2014, di superare tali limiti per un ammontare non superiore allo 0,8 per mille e purché siano finanziate detrazioni di imposta o altre misure a favore delle abitazioni principali e delle unità immobiliari ad esse equiparate (es. le case non abitate da anziani residenti in case di cura o RSA).

Maggio 2014

di Cecco

La Tasi penalizza i deboli - Leggiamo: “Le opposizioni protestano: ‘Con la Tasi penalizzati i più deboli’”. Applicato il famoso detto: ‘I purèt bsogna amazèi da znén’. Caz!... Palazzo comunale -

Leggiamo: “Restauro palazzo comunale, spuntano 200mila euro”. Ennesimo annuncio dell'assesore Leo Cibelli. Prima o dop u s'invruciarà anche lu a forza da fè i'anunc... Albergatori - Leggiamo: “Alberto Monetti (presidente Aia) accusa gli albergatori: ‘Troppi assenti, persi 200mila euro’”. L'è al presidént? L'avù la su galéna. Os-cia!...

Incuria - Leggiamo: “Nei parchi pubblici regna l'incuria”. Erba èlta, raganac, bissie... l'è cume arturnè burdèl... Bilancio - Leggiamo: “Luca Ercolessi (Pd): ‘Nel bilancio nessun aumento’”. Quelli dell'opposizione affermano il contrario. Qualchidun l'ha lèt al bilènc all'arvérsa...

Dopo anni difficili, nel momento in cui il bilancio trovava una sua definizione strutturale, assieme ad una nuova impostazione delle esigenze dei settori comunali basata sul risparmio e revisione delle spese, nonché sulle scelte prioritarie di ogni singolo assessore... bisognava abbassare doverosamente il carico fiscale sulle famiglie e sulle imprese. Invece... Tali situazioni sono tra l’altro previste dall’art. 1 della legge 147 del 2013, che cita espressamente: la disciplina delle riduzioni, che tengano conto della capacità contributiva della famiglia, anche attraverso l’applicazione dell’ISEE. Bene, anzi male, l’amministrazione cattolichina nella presentazione al Consiglio comunale dell’imposta, attraverso propria deliberazione nulla aveva previsto delle possibili detrazioni, salvo una, inversamente proporzionale al valore

catastale dell’immobile, pur applicando l’aliquota al 3 per mille, ovvero il 2,5 più un aumento dello 0,5 sullo 0,8 possibile. Solo dopo una accesa discussione in commissione nella quale chiedevo conto di queste scelte a mio avviso indecenti, la maggioranza presentava in Consiglio un emendamento che ridava dignità agli anziani residenti in case di cura o in RSA, dove peraltro i costi da sostenere spesso “mangiano” tutta la pensione degli stessi, riportando l’aliquota all’uno per mille.

Mentre null’altro veniva preso in considerazione nonostante le mie richieste di tutelare anche le famiglie con basso reddito e figli minori a carico. Mi si conceda una breve riflessione politica. Fare gli amministratori con un “ticket” di centro-sinistra, impone che alla base delle scelte economiche e di bilancio si faccia ogni sforzo per diminuire le imposte, specie per i meno fortunati che sono i più colpiti dalla crisi che attraversa il Paese, e non il contrario. Se è vero, come è vero, che quest’anno il nostro comune avrà una maggiore entrata data dall’applicazione della Imposta di soggiorno prevedibile per difetto in circa un milione di euro (prima il contributo volontario delle categorie economiche era molto inferiore)... Se è vero, come è vero, che il debito complessivo del nostro comune è diminuito di circa 4 milioni, permettendo così un risparmio sulle spese per interessi... proprio non si comprende come a fronte di risorse che si liberano non ci sia stata la sensibilità politica di andare incontro a chi è in difficoltà e di tentare una riduzione generale delle imposte. Questo era ed è rimasto il programma politico di Arcobaleno-Sel-Federazione della sinistra. Dopo anni difficili, nel momento in cui il bilancio trovava una sua definizione strutturale, assieme ad una nuova impostazione delle esigenze dei settori comunali basata sul risparmio e revisione delle spese, nonché sulle scelte prioritarie di ogni singolo assessore... bisognava abbassare doverosamente il carico fiscale sulle famiglie e sulle imprese. Invece... *Consigliere comunale Arcobaleno- Sel-Federazione della sinistra

Il brodo - Leggiamo: “Albo avvocati. Enrico Del Prete (Arcobaleno-Sinistra-Libertà): ‘Scelte da fare prima di rescindere la convenzione. Ora stanno cuocendo nel loro brodo’”. L'è 'na brudaja margiosa fata si chèvle e la cvola... Madonnina - Leggiamo: “Leo Cibelli: ‘Al porto rifaremo il piazzale e la base per la Madonnina’”. Dop j'anunc al fa anche gli'anunciaziòn. Per la Madòna! 'Na, per la Madunéna... Per i poveri - Leggiamo: “Raccolta fondi per il centro d'accoglienza. Giovanna Ubalducci (Pd): ‘Stiamo lavorando per una sottoscrizione popolare’. La comunità si fa carico delle fasce più deboli”. Tra i citadén purèt ui sarà anche qualche asesòr e cunsigliér. Guardand li denuncie di redditi j'avria bsogn d'una scudèla ad mnèstra dal Cumùn. Os-cia! e pù ancora os-cia!!!... Il moltiplicatore di alloggi - Leggiamo: “Giampiero Galvani (assessore Servizi sociali): ‘Moltiplichiamo gli alloggi popolari dividendo a metà quelli grandi’”. L'è già 6-7 volt che a ligìn sta nutizia. Ormai tucarà andè ciamè i purèt da fora Catolga per riempì tut chi alog. Os-cia!... Giovani e alcol - Leggiamo: “Inchiesta. I giovani della Valconca alzano il gomito. La prima ubriacatura arriva già a 14 anni”. Burdèl, avì 'na masa ad rasòn da incazèv. Però nu' fè i pataca sa l'alcol, sinò a dè rasòn ma quij chi dis che a sì sno di ragazac viziéd. Stè da sintì ma la mà... Politica e partecipazione - Leggiamo: “Sala del Consiglio vuota. Ercolessi (Pd): ‘Così i cattolichini si disinteressano della cosa pubblica’”. Il piddino dimentica che hanno fatto e fanno di tutto per rendere la politica antipatica, cattiva e poco credibile. O no? Caz! E po' ancora caz!!!...



CATTOLICA

Maggio 2014

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“I ragazzi di oggi hanno più difficoltà ma anche più opportunità e occasioni”

Alternoteca, ‘sogni alternativi’ Ilaria Conti (presidente) e Fabio Borra (vicepresidente) raccontano di Alternoteca, l’associazione di promozione sociale di cui si occupano con slancio e passione. “L’idea di fondo, che continua a permeare la nostra attività, era ed è rappresentare un’alternativa per i giovani che vivono nel nostro territorio. Vogliamo permettere loro di cimentarsi in attività gratuite, ludiche, educative. Alternoteca nasce per essere condivisione ed aggregazione, opportunità, contaminazione, abbattimento delle barriere, dei pregiudizi e delle differenze culturali tra gli individui”

Fabio Borra e Ilaria Conti

ASSOCIAZIONISMO di Gaia Trunfio - Un pomeriggio di primavera che parla di autunno, in questi giorni in cui l’estate sembra non voler arrivare, mi ritrovo al Parco dei Tigli a San Giovanni in Marignano. Mi aspettano Ilaria Conti e Fabio Borra a cui ho chiesto di raccontarmi di Alternoteca, l’associazione di promozione sociale di cui si occupano con slancio e passione. Sorrisi, battute, sguardi divertiti ma anche un po’ imbarazzati, un’agenda blu ed una pen-

na. Tutto quello che serve per questa intervista c’è. Passo una parte del pomeriggio con loro. Giovani e pieni di entusiasmo. Puliti. Semplici. Seri senza essere pesanti come solo ragazzi della “meglio gioventù” sanno essere. Mi fermo dapprima a parlare con Ilaria, espressione elegante e riccioli rossi. Ha 29 anni, nella vita è commerciale in un’azienda e si illumina quando mi racconta della sua esperien-

za come presidente dell’associazione. Quando e come nasce Alternoteca? “L’associazione è nata 10 anni fa dalla volontà di alcuni giovani di impegnarsi concretamente. L’idea di fondo, che continua a permeare la nostra attività, era ed è rappresentare un’alternativa per i giovani che vivono nel nostro territorio. Vogliamo permettere loro di cimentarsi in attività gratuite, ludiche, educative. Alternoteca nasce per essere condivisione ed aggregazione. Per essere opportunità,

Da sinistra, in piedi: Alessandro Casati (capitano), Alberto Bacchiani, Alessio Matteucci (Cislenko), Andrea Baldassarri, Nicolas Diotallevi, Manuel Carrè, Giacomo Piva (mister), Federico Berniesi, Michele Marcucci, Andrea Pretelli. Accosciati, da sinistra: Marco e Luca Gabellini, Edoardo Semprucci (vice-capitano), Gabriele Cristiano, Lorenzo Dominici, Francesco Parma, Leonardo Pintor, Francesco Ballarò, Simone Corsucci (sdraiato) (Foto Roberto Marcucci, Cattolica)

Esordienti, in bacheca la Misano Cup - Seppur fisicamente gracilini, i giovani leoni giallorossi senza timori, con classe, determinazione e cuore hanno conquistato meritatamente il torneo esordienti (nati nel 2002) “Misano Cup”, magistralmente organizzato dal Misano Calcio con 10 società. Hanno lasciato dietro, squadre prestanti, come il Rivazzurra, i Tre Villaggi, lo Junior Coriano e Delfini Fano. A completare l'impresa, in una assolata giornata di primo maggio, Michele Marcucci è stato premiato come miglior portiere. Il merito indiscusso, l'artefice è il mister Giacomo Piva che insieme

LO SPORT di Luciano Vagnini al suo staff, con maestria e sapienza, hanno saputo tirar fuori il meglio dai ragazzi. Prima ancora di essere un buon allenatore, ha mostrato di essere un educatore, trasmettendo ai leoncini giallorossi la sua filosofia: lealtà e rispetto per gli altri. Non da ultimo, ha trasmesso lo spirito di gruppo e sacrificio per la squadra; e contemporaneamente la fiducia in loro stessi. I risultati non si sono fatti

attendere. Bravo Jack!. La giornata di festa si è conclusa alla pizzeria-ristorante “Il Dollaro” di Cattolica. Ragazzi e mister sono stati premiati con pizza, Coca Cola, birra (solo per i mister), gelati. Il tutto offerto da “nonno Luciano”. Che commenta, con commozione: “L'è i piò bei sòld ca ò spes da quand a sò in pensiòn... L'è valù proprie la pena... Per i nost meraviglios burdèl dlà Catolga” (Sono i più bei soldi che ho speso da quando sono in pensione... Ne è è valsa la pena... per i nostri meravigliosi ragazzi di Cattolica).

contaminazione, abbattimento delle barriere, dei pregiudizi e delle differenze culturali tra gli individui”. Tu come ci sei arrivata? “Io sono arrivata in associazione nel 2012. Mi interessava l’idea di partecipare ai laboratori teatrali. Poi ho avuto modo di conoscere tutte le altre attività e di farmene coinvolgere, fino a decidere di non andare più via, anzi, di investire in questo progetto tempo, impegno e tutta la mia passione”. Quali sono le attività che mettete in campo? “Ci muoviamo su diversi fronti, tutti legati dal fil rouge della creatività, dell’arte, dell’educazione e dell’espressività. Organizziamo laboratori espressivi, musicali, artistici per giovani dai 18 ai 35 anni. Abbiamo organizzato rassegne musicali, tra cui Rockattolica e Rockteen e seminari di musica rock. E poi teatro, tanto teatro! Diverse le opere portate in scena sino ad oggi e tutte a sfondo comico: Il pifferaio magico, La parodia dell’odissea, In to the musical e Delitto a villa roung”. Qual è il vostro sogno nel cassetto? “Poter contare sempre su più persone che vogliano mettersi in gioco. C’è bisogno di forze e idee, di giovani che vogliano impegnarsi, di ragazzi che decidano di spendersi per questo progetto. In questo modo anche l’idea di piccole tournè in zona sarebbe più fattibile”. Nel frattempo si unisce a noi anche Fabio, uno dei fondatori e attuale vice presidente. Poliedrico e ironico, attivo e partecipe, ho avuto già modo in passato di conoscere e apprezzare le sue qualità di fotografo e animatore giovanile. Da questo momento in poi la nostra diventerà, in alcuni momenti, una chiacchierata a 3 voci. Qual è stata la cosa più bella che vi è successa da quando avete cominciato questa avventura? “Ci sono tanti ricordi. Ogni laboratorio, ogni spettacolo che facciamo ci lascia tanto. Forse,

tra tutte, una cosa che mi porto dentro è l’emozione di un gruppo affiatato prima di salire sul palco. Per me è l’amicizia- le fa eco Fabio - essere riusciti a sviluppare rapporti veri e profondi che vanno oltre il mero rapporto tra associati”. Cosa vuol dire far parte dell’associazione? “Stare dalla parte dei giovani” Che differenze ci sono tra i ragazzi con cui lavorate e la vostra generazione alla loro età? “Quando noi avevamo la loro età il territorio non ci offriva molti riferimenti. Non c’era nulla oltre la Parrocchia e gli scout”. E cosa pensi dei “giovani d’oggi”? “Sono una risorsa preziosa. Possono cambiare le cose. C’è bisogno che però ne abbiano consapevolezza e che abbiano il giusto spazio. I ragazzi di oggi, aggiunge Fabio, hanno più difficoltà ma anche più opportunità e occasioni. Sono diversi da come ero io. Oggi i giovani vanno più veloci”. Cosa vuol dire per voi far parte di Alternoteca? “Passione nelle cose che facciamo, divertimento, creare occasioni di incontro e conoscenza, con se stessi e gli altri”. La difficoltà più grande

con cui vi misurate? “Ritagliare del tempo per fare tutto, gestire i laboratori, organizzare gli eventi, vivere e far vivere l’associazione. Perciò è importante essere un gruppo affiatato e anche poter contare sull’aiuto di professionisti e figure di riferimento come il regista Marco Cestonaro e i responsabili del laboratorio musicale Simone Teodorani e Stefano Cristofanelli”. Come è la risposta della comunità? “Positiva, per fortuna. Il riscontro è buono e si rinnova di anno in anno con la partecipazione alle diverse attività. E’ un po’ come essere una famiglia che diventa sempre un po’ più grande”. Come si può partecipare alle vostre iniziative? “Basta contattarci! Chi fosse interessato ci trova su Facebook digitando Alternoteca Aps, può scriverci una mail all’indirizzo alternoteca@libero.it, o può chiamare, Ilaria al 3281144500 o Fabio al 3334772527”. I prossimi impegni? “La conclusione del laboratorio teatrale con le tre repliche dello spettacolo La Pazza storia del mondo testo e regia di Marco Cestonaro. Il 16 maggio alle 21 saremo a San Giovanni in Marignano presso la Palestra delle Scuole Pie; il 17 maggio alle 21 a Rimini, al Teatro del Seminario Vescovile e domenica 18 maggio alle 21.30 al Teatro Comunale di Gradara”. Qual è il valore aggiunto della vostra organizzazione, cosa avete di diverso? Fabio ci pensa non poco e poi. Sorridendo mi dice: “Ti rispondo con una metafora musicale: loro fanno musica..noi ci divertiamo!”.



37 CATTOLICA Vilmo Piccioni, partigiano comunista a Cattolica Maggio 2014

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

- Questa intervista è stata fatta un anno prima della scomparsa di Vilmo, figura ben nota a Cattolica per la sua pluriennale direzione della Casa del Pescatore e a livello nazionale come dirigente nel settore della Cooperazione. Egli durante la Resistenza fu un attivo membro delle S.A.P. [Squadre di Azione patriottica] di Cattolica, inquadrate nella 29ª Brigata Garibaldi “Gastone Sozzi”. Questo vuole essere un tributo alla sua memoria attraverso una trascrizione del lungo colloquio, effettuato alla presenza della vivace moglie Maria Luisa Leonardi “Lina”: il testo appare frammentato perché anche l’esposizione era tale, con improvvise amnesie inframmezzate da dettagliatissimi ricordi, spesso con lunghe pause. Le frasi selezionate sono esattamente le sue, in qualche caso mutate nell’ordine. Sono nato a Cattolica il 24 giugno 1921... no, oddio, veramente sono nato a Riccione, all’età di 3 anni sono venuto a Cattolica: mio padre era un dipendente dell’Energia elettrica. GLI STUDI DI RAGIONERIA Ho sempre studiato a Cattolica. Dopo, siccome c’era l’avviamento che come lingua straniera aveva il francese, sono passato a Pesaro, dove c’era l’inglese. Un ambiente difficile, i figli degli ufficiali italiani di stanza lì a Pesaro facevano pesare questa posizione di privilegio... è lì che è nata la decisione di andare a Fano. A Fano mi sono trovato molto bene, là c’era una prevalenza di pescatori, quindi mi sono trovato nel mio ambiente: più modesti, a Pesaro erano più aristocratici. IL P.C.I. Mio padre è sempre stato antifascista, non si è mai iscritto al partito fascista. Mi sono avvicinato al Partito Comunista attraverso Ricci [Giuseppe, n.d.r.]: lui era antifascista, comunista, però la mentalità era anarchica, comunista puro, senza alleanze e senza compromessi. Allora invece c’era il “partito nuovo”: “partito nuovo” significava che non bisognava rimanere più isolati, come una setta, ma bisognava allearsi con altre forze. Mi sono avvicinato al Partito comunista perché non ci era mai stato posto un altro partito. L'1 settembre 1943 ho fatto la tessera. Tutta la famiglia Ricci era il ritrovo degli antifascisti, prima e dopo la Liberazione.

L'ultima intervista del 16 aprile 2010 a 89 anni

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Vilmo Piccioni

1944-2014 LA RESISTENZA RACCONTA di Maurizio Castelvetro* Io dopo sono riuscito a portare con me Pino Ubalducci. Poi c’erano dei vecchi, e c’erano Spartaco Gabellini, Cervella, Pinèn [Giuseppe Filippini, n.d.r.]. A Cattolica il PCI non era organizzato, non c’era la sezione: più che altro erano comunisti a parole... LA RESISTENZA Con Ricci mi sono avvicinato alla Resistenza. Operavamo nel segreto più assoluto. Non portavamo armi. Eravamo a contatto con Rimini, più che altro. A Rimini c’era Decio Mercanti [responsabile del PCI per la Valconca e poi del Comitato di Liberazione Nazionale riminese, n.d.r.], Randi e qualche altro. Una volta venivano loro e una volta noi. Ci incontravamo in luoghi segreti: uno era la casa di Ricci. Si, c’era il rischio (RIDE), si facevano delle cose pazzesche allora: facevamo incontri a San Giovanni, Morciano, appiccavamo manifesti contro i fascisti, annunciavamo la ribellione, la resistenza, l’insurrezione: il programma era quello di insorgere. LA STAMPA CLANDESTINA Io ero andato a Morciano da Gasperi a prendere il clichè per gli stampati, e Gasperi m’ha chiesto: ma per che serve questo clichè? Il clichè era un foglio di cera dove tu battevi a

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APPELLO

Chiunque sia in grado di fornire ulteriori particolari dell’episodio o dei personaggi è pregato di mettersi in contatto con la redazione de la Piazza o scrivere a castelvetro@email.it Grazie! macchina, e veniva fuori riprodotto [una specie di ciclostile, n.d.r.]. Li stampavamo noi, venivano portati anche a Morciano. Avevo fatto fare un rullo al cantiere navale Rondolini, un rullo in ferro: stampavamo da Marcello Pritelli. Era un rullo pesante, di acciaio, pieno, con un manico di qua e di la... I FINANZIAMENTI Io a Cattolica andavo a raccogliere soldi per la Resistenza da Bulèn (Pritelli) – lui me li dava sempre – poi da un

Grandicelli che aveva l’abitazione in via del Porto vicino ad un istruttore fascista (che dopo il fronte mi ha detto: - Io ti vedevo di là dal cortile da Grandicelli, che prendevi i soldi... e stavo zitto! -). Mi viene in mente un fatto doloroso: c’era un anarchico, che me l’avevano indicato come uno che poteva contribuire: quando sono andato lì m’ha detto: Mi dispiace, ma oggi il coltello per il manico ce l’hanno ancora loro, e io non ti do neanche un centesimo! - e così sono venuto via. LE RICEVUTE No no no, os-cia ricevute! i soldi io li portavo da Decio Mercanti che veniva una volta alla settimana a Cattolica, e li consegnavo a lui. Non c’era nessun controllo, io consegnavo il denaro, d’altra parte era anche giusto fare così, non lasciare traccia da nessuna parte: tant’è vero che il padre di Spartaco Gabellini, anche lui era partigiano, voleva le ricevute, l’elenco di quelli contribuenti perché lui voleva figurare che aveva dato qualcosa: s’è fatta una risata, e così s’è chiuso. I GENERALI INGLESI Durante la Resistenza i marinai hanno portato giù i generali inglesi, li hanno imbarcati e li hanno portati di sotto [a Sud, n.d.r.]. Io l’ho saputo

dopo, subito dopo. Credo che Ricci avesse qualche contatto, perché fuori di Cattolica chi teneva i contatti era solo Ricci, sia con quelli di Pesaro che con quelli di Rimini. I marinai sono stati anche pagati, ‘sti generali hanno messo fuori dei soldi. Normale: pensavamo che i marinai avessero diritto, perdevano la giornata di lavoro per andare di sotto. RASI E SPINELLI [Nel giugno 1944 i partigiani di Cattolica organizzano la fuga con le armi di due bersaglieri repubblichini, n.d.r.] Castagna e Pilotti sono andati a Gabicce, lì dove c’è il comando, con un ordine fasullo: dateci le armi, questo è il comando, e hanno dato un foglio dove c’era l’ordine di consegnare le armi, e gli hanno consegnato le armi. Al furgone gli avevano tirato giù, per non farlo riconoscere, gli sportelli [le sponde, n.d.r.] a destra e a sinistra: hanno caricato le armi lì sopra. Cristoforo Galli “Palìn” era nella Resistenza, ma non attiva, ha prestato il furgone in quel momento... ha fatto una cosa eccezionale, eccezionale. Fino a destinazione, dove avevano detto i partigiani, è andato su a portarli, col furgone. Io ero alle sbarre [del passaggio a livello, n.d.r.], a una sbarra c’era Ricci e all’altra sbarra c’ero io. Una operazione organizzata, ‘ca madòna! nei puntini, eh! Noi, tutti assieme, ognuno aveva il suo compito. Alle curve, col braccio, così (FA UN GESTO) ad indicare al furgone. Le armi erano state nascoste in un fosso lì vicino, dopo i partigiani della collina sono venuti giù, le han prese e le han portate via. Questa fuga è stato un pretesto per poter arrestare Rasi e Spinelli, ma non erano coinvolti. LE MAPPE DELLA LINEA GOTICA Con Pino Ubalducci abbiamo avuto un contatto proprio nel pieno della Resistenza: l’ho trovato subito entusiasta, s’è buttato dentro in pieno. Era un ragazzo, lavorava nella Benelli di Pesaro. Lui andò anche a lavorare nella Linea gotica e lì è diventato praticamente a conoscenza di tutte le fortificazioni. I documenti con i rilievi della Linea gotica li portavano tutti da me, dov’ero sfollato. Pensa cosa succede: io li ho sistemati dentro il rifugio, dove io e tanti sfollati eravamo

ricoverati, il pagliaio nella casa di Serafén, così lo chiamavano, al Macanno. Cosa vuoi, che quel giorno, arrivano le truppe tedesche in ritirata. Sono entrati nell’aia, con tutti questi carri armati, un baccano, noi eravamo dentro... perché allora erano vuoti, dentro, i pagliai, noi eravamo dentro lì. I tedeschi arrivano al punto che cominciano a tagliare una parte di pagliai per inserire i mezzi, eravamo dentro noi, tutti, sfollati e io con tutti i documenti... tutta in una volta arriva un ordine: ei fei wei wei ei! in tedesco. È arrivato l’ordine di trasferirsi. Attaccano i motori, rummm, un baccano, un baccano! un rumore infernale! me lo ricorderò per tutta la vita... infernale infernale. E tutta in una volta... piano piano, piano piano, via tutti, un silenzio spettrale è subentrato... proprio un silenzio totale, totale. Io ho preso tutti i documenti, sono corso giù, allora c’erano i filari delle viti, e ho sepolto i documenti sotto una vite: mi ricordo, la terza vite, ho messo i documenti lì sotto. Rolando [Sergio Rimondi, il partigiano pesarese inviato a prelevare i documenti, n.d.r.] è capitato nell’aia dove c’ero io e mi ha detto: mi hanno trasportato via mare, sono venuto qua perché ho bisogno questo questo e questo, allora io l’ho preso, a ’sto Rolando e l’ho portato giù da Carabén, un contadino, là l’hanno fatto ricoverare in un rifugio sotterraneo, fatto a mano, fatto molto bene da questo Mario Prioli, era un’opera d’arte, e l’hanno messo lì dentro, perché ancora c’erano i tedeschi... E lì Rolando e Pino s’incontrano, e sono venuti da me a prendere i documenti. Io sono andato a prenderli, e Pino li ha messi nelle tasche: la mamma di Ubalducci gli aveva fatto delle tasche interne, nei calzoni, e allora lui i documenti li ha messi nell’interno, erano delle cartelle ripiegate, e da lì sono partiti per la Vallugola, per passare di là [oltre la Linea gotica, n.d.r.] IL PERICOLO Io sono andato in una riunione tra Cattolica e Riccione, c’era un bar, io sono andato lì e ho conosciuto Decio Mercanti. È una riunione così, io non so come mai è stata convocata. Quando mi ha visto che avevo addosso un emblema del partito: (URLA) sei pazzo? u’m’ha mess una paura! era la prima volta... eh! ecco, da lì ho avuto la sensazione cosa fosse la Resistenza, i pericoli, li ho conosciuti lì, nel clamore che ha fatto lui - capito? *Presidente ANPI Cattolica-Valconca


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L'artista di nuovo al lavoro. Una poetica dolce e femminile - Bentornata Stella: una nostra artista di nuovo al lavoro. Nel panorama artistico e culturale del nostro territorio provinciale, è certamente da segnalare il ritorno al lavoro dopo un lungo periodo di forzata inattività, dell’interessante pittrice Stella Dina, o più semplicemente Stella, come da sempre firma le proprie opere. Nata a Cattolica nel 1962, ha frequentato l’Istituto d’Arte di Pesaro dove si è diplomata maestra d’arte, specializzandosi poi in architettura ed interior design. Ha lavorato per alcuni anni in diversi studi tecnici a Cattolica e Riccione, poi si è interessata per un breve periodo di moda e quindi di grafica pubblicitaria. Ma è nella pittura che Stella trova il mezzo espressivo più adatto e completo per dare forma e sostanza ai suoi ideali di ricerca estetica e comunicazione intellettuale. Un cromatismo intenso, che convive l’uso di un’ampia varietà di materiali diversi che ora accompagnano ora interrompono l’intersecarsi delle linee sottostanti, che lasciano emergere all’improvviso il soggetto della composizione pittorica; il suo universo creativo è segnato da una poetica tanto dolce e femminile che ad esempio la guida a creare composizioni geometriche di misurato equilibrio lineare come alcune Madonne con Bambino. Il lavoro di Stella si sviluppa prevalentemente per cicli tematici

Arte, bentornata Stella Tanti generi: dai diritti umani, ai paesaggi di casa nostra, ai temi religiosi ARTE

di Astorre Mancini Stella Dina e una delle sue opere che spaziano ampiamente fra sensibilità molto diverse fra loro. Così l’impegno sociale e l’attenzione per temi importanti, come i diritti umani e la difesa dei più deboli con particolare riguardo ai diritti della donna che fanno da sfondo alle collezioni “El crimen” “Nì Dios te salva!” e “Sirens: il riposo delle Sirene”, convivono con serie di lavori divertenti e disimpegnati come le marine ed i paesaggi di casa nostra, il porto di Riccione, il lungomare di Cattolica, la torre di San Giovanni in Marignano (paese che la ospita attualmente), le vele di Portoverde ed altri raccolti nelle

collezioni “Geometrie marine” e “Terre dell’Adriatico”, o con le eleganti figure enigmatiche e fascinose di “Characters: i miei Personaggi”, per finire con i bellissimi fiori materici e stilizzati di “Flowers of Barcelona”. E’ davvero un continuo alter-

narsi di sentimenti e sensazioni, frutto evidente di uno stato d’animo alle volte spensierato ma spesso inquieto e tormentato, certamente influenzato dagli alti e bassi di una salute incerta che le ha imposto più di una pausa forzata, la più recente delle quali lunga oltre 5 anni.

Forse per esorcizzare in qualche modo la sua condizione di perenne convalescenza, si è divertita a creare la serie delle “Bloody Mary: radiografie contaminate”, dipingendo beffardamente in acrilico le proprie decine di lastre radiografiche e poi ancora iTarocchi, raccolti nelle fantasiose mini-serie delle “Carte della Fortuna”, dalla quale per molte ragioni si considera ampiamente creditrice. Nel corso degli anni e senza troppo clamore, Stella è riuscita a svolgere anche una interessante at-

tività indipendente di divulgazione del proprio lavoro, tessendo numerosi contatti con critici, curatori e gallerie d’arte in particolare fuori dal circuito commerciale tradizionale. Nel nostro territorio sono certo da ricordare le belle esposizioni personali nella sala grande della Rocca Malatestiana di Montefiore Conca, al Castello degli Agolanti di Riccione per le celebrazioni giubilari di fine millennio, al Museo Arca dell’Arte di Sassocorvaro ospitata nella splendida Rocca Ubaldinesca in concomitanza con una importante mostra di libri miniati, provenienti direttamente dalla Santa Sede. Naturalmente anche all’estero il lavoro di Stella ha avuto occasione di essere riconosciuto e considerato. Un bel premio vinto a Manhattan nel cuore di New York, poi mostre a Los Angeles, Philadelphia, Atlanta, Albuquerque e Fort Worth. Anche in Europa, Stella ha fatto conoscere il suo lavoro. Forse la mostra più importante è la personale in Inghilterra a New Hall (ora Murray Edward College), il collegio femminile dell’Università di Cambridge che ospita la più grande collezione europea d’arte contemporanea creata da artiste donna. Per info: estrella62@alice.it, www.webalice.it/estrella62


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Franco Tura e Luigi Colombari tesserati del Pd lo raccontano dall'interno

Pd: storia, retroscena, trame... A Cattolica il Pd nasce già tra schieramenti contrapposti. Il ruolo di Giuseppe Prioli, Alessandro Belluzzi, Antonio Gabellini, Maurizio Piva, Piero Cecchini, Leo Cibelli, Giovanna Ubalducci... “Marco Tamanti tradito da molti del suo partito... Piero Cecchini un candidato costruito da Maurizio Piva... Montanari in soggezione col sindaco...”. E ancora: “Grande ostilità nella maggioranza dei dirigenti contro Alessandro Bondi e l'Arcobaleno... Piero Cecchini vinse le primarie, ma se le avesse perse il Pd, a nostro avviso, non avrebbe accettato la candidatura di Alessandro Bondi a sindaco della città”...

NEL PD NON CI SI ANNOIA MAI...

L'INTERVISTA di Enzo Cecchini - Di un partito rivolto a conquistare il consenso di un elettorato sempre più diverso, ci si chiede oggi più che mai se riuscirà a tener assieme le tante anime che lo compongono. Matteo Renzi è davvero l’uomo che saprà unire questi e quelli? C’è davvero un cambiamento reale in atto? La sinistra più critica confluirà per contribuire ad una sterzata decisiva, o non vorrà confondersi con un centrismo sempre più invadente? I problemi sono noti, il confronto è “vivace”. Questi interrogativi si sommano alla conflittualità che si consuma nei circoli Pd sul territorio. A Cattolica come sta il Pd? Lo chiediamo a Franco Tura e Luigi Colombari, due storici iscritti del circolo cittadino che spesso hanno assunto posizioni critiche su diverse scelte. La raccontiamo, in modo sintetico, la storia del Pd di Cattolica e dei personaggi che lo hanno caratterizzato? “Siamo alla fine del 2007. Il primo segretario del Pd di Cattolica è stato Alessandro Belluzzi che non aveva nessuna esperienza politica, ma fu messo lì da un gruppo formato da ex Margherita come Piero Cecchini, Leo Cibelli e altri. E poi Gianfranco Tonti, Giovanna Ubalducci, ecc., questi dopo varie battaglie interne, decisero che il candidato sindaco sarebbe stato Leo Cibelli per la successione a Pietro Pazzaglini”. Ma le cose non andarono proprio così... “Infatti furono fatte le primarie per il candidato sindaco e a sorpresa vinse Marco Tamanti. Era sostenuto da un gruppo di giovani guidati da Antonio Gabellni, ma contribuì molto anche la sottovalutazione dell'avversario che fece il gruppo di Cibelli. Forse determinante fu anche l'appoggio di molti dell’Arcobaleno che andarono a votare Tamanti”. Il colpo di scena cosa provocò? “Dopo la sconfitta, Alessandro Belluzzi che aveva appoggiato Cibelli, si dimise e il partito fu commissariato nelle mani di Lino Gobbi della Federazione di Rimini”. Poi nel giugno 2009 ci furono le elezioni comunali... “Fu una campagna elettorale molto strana dove Tamanti mostrò molti limiti, e con atteggiamenti inspiegabili di Alessandro Bondi (che ottenne quasi il 20% dei voti Ndr). Comunque alla fine vinse Tamanti grazie anche ai voti dell’Arcobaleno nel ballottaggio con-

tro Cono Cimino (centrodestra), nonostante che molti del Pd non lo votarono. Anzi, in prima battuta contro Tamanti il sindaco uscente Pazzaglini si candidò sostenuto da quattro liste civiche. Molte infarcite e sostenute da esponenti dichiaratamente Pd, a partire da Maurizio Piva”. Per Tamanti sindaco iniziarono subito i problemi... “Fu formata, sotto la direzione di Antonio Gabellini, una giunta di giovani senza nessuna esperienza amministrativa e non fu mantenuta la promessa fatta ad Antonio Ruggeri e a Giuseppe Prioli di ricoprire un incarico in giunta, come ringraziamento del loro impegno in campagna elettorale. Da quel momento, mentre Ruggeri fu accontentato con la presidenza del Consiglio comunale, Prioli, rimasto estromesso, mostrò tutto il suo risentimento con gravi conseguenze future sia per la giunta che per il Pd”. Cosa succedeva di conseguenza nel Pd cattolichino? “Dopo il commissariamento del partito con Gobbi e dopo una consultazione, i nomi che emersero per condurre il Pd fino al congresso, furono quelli di Andrea Venturi e di Franco Tura. Ma all’ultimo momento, a nostro avviso per ordine di Gabellini, i giovani preferirono Venturi. La segreteria Venturi, della quale faceva parte anche Tura, si trovò sempre più in difficoltà nel cercare di indirizzare la giunta Tamanti, la quale era continuamente attaccata sulla stampa e da chi all’interno del Pd già lavorava per farla cadere. Venturi, dopo aver allargato la segreteria con l’ingresso di Prioli, andò sempre più in contrasto con Antonio Gabellini e si dimise. Pertanto si andò al congresso per l’elezione del nuovo segretario. In questa prima fase del Pd cattolichino, gravi a nostro avviso, sono state le responsabilità politiche di Antonio Gabellini, che non fece nulla per amalgamare i due gruppi contrapposti”. Arriviamo così al congresso per l'elezione del nuovo segretario cittadino... “La preparazione del congresso, dato lo scarso numero di iscritti al Pd, si prestò a manipolazioni e in questa fase emerse un personaggio a cui nessuno avrebbe dato molto peso e che invece ha inciso pesantemente nella storia del partito. Si tratta di Maurizio Piva. Egli riuscì a concentrare il malcontento da parte di molti nei confronti della giunta Tamanti e a ‘controllare’ un

Cecco - George Bellows - 2014

numero di tessere importante, registrate pochi giorni prima del congresso (con il consenso anche della federazione). Queste configurarono alla fine una vera e propria OPA (scalata-conquista del partito)”. Una maledizione quella delle tessere... “Già! Forte del numero di tessere a disposizione, Piva cercò un segretario che potesse vincere il congresso, e dopo aver provato con Roberto Guerra e con Andrea Parma, lo trovò in Giuseppe Prioli, che doveva naturalmente togliersi diversi sassolini dalle scarpe”. Ovviamente vinse Prioli... “Infatti, Prioli vinse il congresso con il 70 % di voti contro il 30% che ebbe Franco Tura. All’ultimo momento Gabellini, dopo aver verificato che si sarebbe sicuramente perso, chiese a Tura di candidarsi al posto di Mirko Ferrara”. Cominciava a tirare brutta aria nel partito contro la giunta Tamanti? “Infatti fu costituita la segreteria con una maggioranza contraria alla giunta Tamanti, e io (risponde Tura, Ndr) che ne facevo parte avevo intuito come sarebbe andata a finire. Nonostante le sollecitazioni nessuno mi ascoltò. Così la giunta Tamanti andò gradatamente in crisi e già prima che fosse stato costretto a dimettersi da sindaco, Maurizio Piva faceva circolare il nome di Piero Cecchini come possibile candidato sindaco. Gravi in questo frangente furono le responsabilità di Giuseppe Prioli che doveva subire i continui diktat di Piva perché lo aveva fatto eleggere segretario. Rimangono poi ancora poco chiare le motivazioni che hanno portato alcuni consiglieri della maggioranza a tradire bellamente il mandato avuto dagli elettori”. Tamanti venne sfiduciato e mandato a casa con i voti determinati di alcuni consiglieri del Pd. Cosa successe dopo? “Dopo la caduta della giunta Tamanti e il commissariamento del comune di Cattolica, Piva, aiutato da Giuseppe Beretta e da Belluzzi, cominciò a lavorare per preparare il terreno alla candidatura a sindaco di Piero Cecchini e anche alla formazione delle liste elettorali”. Insomma l'attuale sindaco Piero Cecchini è stato ‘costruito’

da Maurizio Piva... “Questi sono i fatti. Poi all’interno del partito si iniziò a lavorare affinché si arrivasse alla formazione di un programma che unisse tutte le forze del centro sinistra della città. Gli unici che credevano all’inizio in questo progetto (unire i Socialisti, l’Italia dei valori, Sel, Federazione della Sinistra, Verdi e Arcobaleno) eravamo solo noi (Franco Tura e Luigi Colombari, che stiamo intervistando - Ndr), Roberto Guerra e Francesco Gabellini. Il resto del partito compreso il segretario Prioli, non erano assolutamente d’accordo che l’Arcobaleno facesse parte dell’unione delle forze di centro sinistra”. Una visione politicamente miope, perché dopo il commissariamento del Comune con un centrosinistra diviso, avrebbe vinto il centrodestra... “Infatti, e non a caso in un secondo tempo anche il segretario Prioli si unì a noi. Alla fine, anche se molto a malincuore e dopo che Lino Gobbi (della Federazione di Rimini) diede assicurazione a Piva di accettare la candidatura di Piero Cecchini a sindaco, il direttivo del partito votò per l’unione comprendendo anche l’Arcobaleno”. Iniziò così la campagna elettorale per le primarie tra Piero Cecchini e Alessandro Bondi... “Cecchini Piero vinse le primarie, ma se le avesse perse il Pd, a nostro avviso, non avrebbe accettato la candidatura di Alessandro Bondi a sindaco della città”. Addirittura sleali fino a questo punto? “Sì, perché tanta è sempre stata l’acredine nel partito nei suoi confronti. E' bene ricordare che tantissimi dell’Arcobaleno erano ex elettori Pds che non avevano e non hanno mai digerito la trasformazione del Pds/Ds/Pd in un partito degli affari”. Comunque nel 2011 alle comunali vinse Piero Cecchini grazie all'apporto di tutta la coalizione di centrosinistra. Mi permetto di precisare che Cecchini candidato a sindaco in prima battuta ottenne quasi il 5% in meno dei voti raccolti dalla sua coalizione. Insomma, non era proprio un ‘bomber’... “E' quello che è successo. Cecchini diventò sindaco e Piva

rafforzò sempre più la sua forza all’interno del partito, anche se molte di quelle tessere che gli permisero di vincere il congresso mettendo segretario Prioli, non furono più rinnovate. Già da subito dopo il risultato elettorale, molte furono le difficoltà all’interno del partito affinché Bondi fosse nominato vice sindaco. Sembrava una cosa ovvia, un patto politico da rispettare con chi rappresentava la forza elettorale più consistente dopo il Pd, oltre ad avere fatto le primarie era l'unico tra gli assessori ad essere stato eletto, e addirittura col maggior numero di preferenze”. Allora la giunta Cecchini inizia subito tra malumori e furbizie? “Dopo l’insediamento della giunta il partito si caratterizzò subito per la mancanza di qualsiasi iniziativa politica, fino a quando Tura, che faceva parte della segreteria, convinse il segretario Prioli a formare delle commissioni, una delle quali presieduta dallo stesso Tura (economia e turismo). Questa fece un documento, che votato dal direttivo, indicava gli interventi da fare per rilanciare il turismo nella nostra città”. Quali furono gli esiti? “In un primo momento il sindaco accolse favorevolmente quel documento, ma alle sollecitazioni affinché diventasse operativo, reagì in malo modo. Sulla stampa Cecchini fu accusato di non avere fatto alcun intervento di cambiamento dopo oltre due anni di legislatura. Allora Cecchini chiese a Prioli l’allontanamento dalla segreteria di Franco Tura. Prioli dichiarò, dopo la sua estromissione voluta dallo stesso sindaco, che uno dei motivi decisivi fu proprio l'aver rifiutato di allontanare Tura dalla segreteria”. Insomma, Franco Tura il ‘rompiscatole’ del partito. Ma come funzionano gli organi dirigenti del Pd a Cattolica? “Il direttivo che è composto di circa 36 persone, ma viene tenuto in piedi dalla partecipazione attiva di diversi iscritti (che non sono membri del direttivo, ma possono partecipare agli incontri). Spesso nelle riunioni i membri del direttivo non superano le dieci unità”. Da diversi mesi il Pd ha un nuovo segretario...

“Sì, dopo le forzate dimissioni di Prioli la segreteria fu affidata ad Alessandro Montanari che vinse le elezioni contro Piva. Anche qui sono stati fondamentali i voti dell'Arcobaleno credendo, con l'elezione di Montanari, di rafforzare il patto unitario di centrosinistra”. Alla cacciata dalla giunta di Bondi e di conseguenza delle forze politiche da lui rappresentate, tra i dirigenti del Pd pare che non ci sia stata grande resistenza. Perché? “La segreteria Montanari, sempre più in soggezione nei confronti del sindaco (che ha minacciato le dimissioni), ha dovuto accettare la rottura delle forze di centrosinistra con l’allontanamento di Bondi dalla carica di vice sindaco e le sue conseguenti dimissioni”. Ma al di là delle vicende nazionali, che ruolo e autonomia ha il partito a Cattolica? “Attualmente non si riesce a comprendere quale funzione abbia il partito nella vita cittadina. La nostra impressione è che ormai sia iniziata la volata per le prossime elezioni amministrative. E' un partito che nel 2013 ha raggiunto 180 iscritti e sono sempre più in calando. Il malcontento all’interno della segreteria nei confronti dell’operato della giunta è notevole, ma nessuno prende una iniziativa politica nel timore di non provocare la fine anticipata della legislatura”. Si vive alla giornata? E' una brutta immagine per la politica... “E così. Si tira a campare e chi ne risente è la città che si appresta alla quarta stagione estiva senza che nessun segnale di cambiamento verso l’economia turistica sia stato dato, mentre nella città aumenta il malcontento nei confronti dell’attuale amministrazione. Siamo nell’immobilismo, sia economico operativo, che politico”. Sono già iniziati i giochi per le candidature delle prossime comunali? “Da una parte vi sono i componenti della giunta con parte del gruppo consigliare, che dicono ‘come siamo bravi’ e si aspettano la candidatura per la prossima legislatura (Piero Cecchini, Leo Cibelli, Giovanna Ubalducci, Luca Ercolessi), dall’altra la segreteria del Pd che sta cercando un candidato proprio (Paolo Russomanno, Giuseppe Prioli, Sergio Gambini, Antonio Gabellini). Una cosa è certa: tutti sono stati contenti dell’allontanamento di Alessandro Bondi. Quest'ultima affermazione indigna chi crede che la politica abbia bisogno di lealtà per essere credibile. Comunque che cosa state facendo per smuovere un po' queste acque stagnanti? “Noi crediamo nella partecipazione attiva dei cittadini nelle scelte che li riguardano. Già in occasione della discussione sul Piano della viabilità (tra l’altro promossa dal sindaco a decisioni avvenute), numerosi sono stati gli interventi indirizzati alla nostra mail rilanciamocattolica@gmail.com. Vogliamo proseguire su questa strada per ascoltare i cittadini e a giorni sarà a disposizione il sito internet www.rilanciamocattolica.com per dialogare meglio con chi ha a cuore il futuro della nostra città”.



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Cattolica anni 20'. In piedi da sinistra: Lina Cervesi, Assunta Donzelli, Rosa Gessi. I due bambini da sinistra: Cesare Donzelli e Maria Donzelli. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Cecchini, fumetti e ‘Miti sulla riviera’ Mostra dell'artista cattolichino Vincenzo Cecchini Inaugurazione sabato 17 maggio ore 20,30 - salone Snaporaz: proiezione del videofumetto “Il tesoro di Valbruna” - un videofumetto sulla nostra riviera - Galleria Comunale Santa Croce ore 21: “Miti sulla riviera” - dipinti. - Scrive Giancarlo Messina nella presentazione del catalogo: “... Vincenzo Cecchini è un eone, un fiume carsico che riemerge, dagli anni Sessanta ad oggi, nelle sue opere, lungo un percorso così poco lineare da renderlo un artista difficilmente classificabile. Una ricerca che nel quadro astratto era affidata al gesto, spesso informale, ed alla materia, nella convinzione che non sia possibile circoscrivere la pittura ad un puro fatto mentale e programmatico, ma nemmeno al solo gesto casuale; l’aspirazione è la sintesi che nasce dalla continua compenetrazione di

gestualità e ragione, Caos e Logos. “I miti sulla Riviera” è un titolo gravido di significati, pericolosamente facili da banalizzare. Dipinti che si distinguono per una immediatamente percettibile liricità compositiva, cromatica e formale, sulla quale e dentro la quale emerge prepotente una vera felicità del colore, la gioia dell’armonia e del mistero, celato e rivelato, dell’accostamento cromatico. Quanto di figurativo c’è in

questi quadri non nasce infatti dal disegno, bensì dal gioco ambiguo delle forme che si incastrano, trova la sua radice in divisioni spaziali del colore che certo ricordano la pittura americana astratta, più invidiata che abbracciata, ma certamente assimilata ed oggi trasformata in figurazioni. ... Ironia e mito. Sono queste le chiavi di lettura con cui interpretare, sviscerare, in una parola sola capire, questi dipinti di Vincenzo Cecchini, e forse, chissà, l’intera sua opera...”.

Fino al 31 maggio a Montelabbate (PU) nello ‘Spazio Nobili’

Gennari, in mostra opere dal 1966 al 2010 LA MOSTRA RIFLESSIONI DI IERI E DI OGI

Il padre, il figlio e il ‘vecchio biroccio’ di Savio Bianchini - Guardando questa foto, la mia mente torna a quel dialogo tra un padre ed un figlio; erano gli anni ’40 quando il Padre contadino, con la carriola era tornato dal mulino di Staccoli. Egli disse al Figlio: “Guarda che io non ce la faccio più ad andare al mulino. Stamattina sulla salita ho dovuto fermarmi a quella quercia, poi ho chiamato un passante che mi ha spinto fino alla via Saludecese”. La risposta del figlio fu: “Guarda babbo, sotto il nostro portico abbiamo due birocci, uno vecchio e uno nuovo: per i lavori più duri come quello del trasporto del letame lungo i filari delle viti, cerchiamo sempre di risparmiare quello nuovo e adoperiamo quello vecchio. Tu questo lo sai, quindi smetti di brontolare che tanto tocca a te andare al mulino!”.

Via S.Allende già Saludecese, il mulino Staccoli e all’ingresso una quercia centenaria

Io quel figlio l’ho sempre conosciuto e trent'anni dopo, come dice quel proverbio antico: “Il pettine rimane sopra la cappa del camino”, anche lui dai suoi figli era trattato come un vecchio biroccio.

- Dal 4 al 31 maggio è possibile ammirare le opere dell'artista Augusto Gennari recentemente scomparso. La mostra si svolge a Montelabbate (PU) nello “Spazio Nobili” (via Roma, 6 - Info: 0721-4731). L'allestimento propone diverse opere eseguite dal 1966 al 2010. La mostra presentata dal critico d'arte Mario Cancelli, è curata da Gian Piero Gabellini e da Leonardo Nobili. Augusto Gennari nasce a Misano Adriatico nel 1943. Autodidatta, si avvicina alla pittura dai primi anni '60. Si reca a Parigi nel '66 per oltre sei mesi, dove conosce il pittore Riccardo Licata. Nel 1969 frequenta l'Accademia di Venezia sotto la guida del maestro Luigi Tito. In questi anni ha occasione di conoscere e frequentare Carmelo Zotti e Emilio Vedova. Nel 1972 si reca due volte a Stoccolma per delle esposizioni personali. Nel '73 a Venezia espone alla Bevilacqua La Masa. Nel 1975

Augusto Gennari

è alla Quadriennale Romana selezionato per la Regione Marche dalla giuria composta da Giulio Carlo Argan, Enrico Crispolti, Renato Guttuso e Palma Bucarelli.

Nel corso degli anni personalizza la sua attività plastica e scultorea, ritorna al disegno figurativo con figure e volti dai tratti arcaici e un paesaggio simbolico-onirico


Aziende informano

I titolari, Mari e Italo

Gli straccetti tolica. Dietro ci sono Mari e Italo, due appassionati della ristorazione. Lei è la signora della cucina; lui in sala ad accogliere e consigliare i clienti. Racconta Mari: “Quando avevo vent'anni il mio pensiero fisso era: - Una sera arriva un tavolo di signore su con gli anni; vicino ai settanta. Cinque di loro, professione cuoche (ma questo lo si saprà soltanto dopo) ordinano i cappelletti in brodo fatti in casa. La caratteristica, dei cappelletti, è che sono piccolissimi. Minisculture. Chiedono della cuoca. Dicono alla signora Mari: “I suoi cappelletti sono più buoni dei nostri”. Tanti complimenti anche scritti nel libro in pelle degli ospiti (fatto dalla signora Mari), che si trova in un angolo della sala. Si legge: “Si mangia da Dio”, “Molto, molto buono. Grazie. Da Mosca una famiglia bellissima”, “Fantastico. Divino!” (scritto in cirillico). E ancora: “Il migliore ristorante. Viva gli gnocchi ripieni e il vino, e il resto”; “Ai gestori delle

I secondi rappresentano la tradizione: coniglio disossato al forno, castrato alla griglia, tagliata alla griglia. Il vessillo dei secondi, su prenotazione, è l'oca nostrana ripiena al forno. Sempre su richiesta il maialino. Due preli-

Si trova quasi allo svalico della Siligata, sulla destra, direzione Pesaro-Cattolica. I piatti sono fatti rigorosamente in casa. Da appuntarsi i tortellini, l'oca ripiena, il coniglio disossato al forno, la tagliata alla griglia, il maialino. Contorni marchigiani, dalle erbe di campo alle patate al forno. Che commenti negl libro degli ospiti

Ravioli piccolissimi

Il maialino al forno, una delle prelibatezze

Pantere, simpatici, celeri, cordiali, ospitali. Cibo squisito. Ottima qualità/ prezzo. Firmato Legrottaglie. Il commento di Mari e Italo: “C'è qualcuno che mi dice che quelle cose le abbiamo scritte noi”. Il Ristorante Pizzeria “Le Pantere” si trova sullo svalico della Siligata in una tipica casa di due piani, direzione Pesaro-Cat-

un giorno aprirò un ristorante, altrimenti non me andrò in pace”. Il sogno è stato realizzato 5 anni fa. Presentano, Mari e Italo, la cucina della tradizione, con un tocco molto personale. I primi sono tutti fatti in casa. I cappelletti piccolissimi rappresentano la bandiera del locale. Altre paste: gnocchi ripieni, ravioli, tagliatelle con i porcini, strozzapreti della casa. Con quest'ultimi c'è un gioco, chi indovina i 12 ingredienti riceve un premio. Una signora ne ha scovati 10.

batezze. I contorni sono quelli marchigiani. Con i dolci si va sulla tradizione: crostate, ciambelle. Vini. Sangiovese e Trebbiano e poi assaggi dalle Alpi alla Sicilia. C'è un piccolo particolare che racconta la passione per le cose ben fatte: il pavimento di marmo antico è uno specchio. Le Pantere Ristorante Pizzeria - Strada Romagna 80 - 61100 PESARO - Cellulare 333.3911199


Riflessioni bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce

IMPEGNO CIVILE

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Il testo di San Francesco è tra i maggiori scritti del genere umano. Inno alla natura (e al mistero?)

Riflessioni bibliche “Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa

LA RIFLESSIONE di Silvio Di Giovanni - L’ultimo incontro della serie filosofica “Ritratti d’Autore” nel Cinema Teatro Astra di Misano Adriatico, curato dalla maestria di Gustavo Cecchini, ha chiuso la serie la sera di venerdì 18 aprile con il prestigioso professor, teologo Vito Mancuso. Non occorre descrivere il curriculum del relatore della serata in quanto Mancuso è un intellettuale ampiamente conosciuto e noto anche al pubblico locale per le sue abituali presenze nell’attività della pregiatissima biblioteca misanese ben supportata dall’Amministrazione Comunale. L’argomento scelto, “Il Cantico delle Creature” o “Cantico di Frate Sole”, di Francesco d'Assisi, è l’espressione più antica della nostra letteratura italiana. Sono i primi albori del nostro volgare, ancor prima della grande scuola siciliana di Federico II di Svevia, l’imperatore intellettuale, mecenate, poeta, scrittore e campione di tolleranza religiosa e, pure prima dei suoi figli Enzo, Manfredi, Federico e di Pier della Vigna ed ovviamente prima ancora del nostro Dante e del poeta Cecco d’Ascoli (al secolo Francesco Stabili), che la Chiesa processò per eresia e lo fece ardere vivo nel 1227. Il Cantico del poverello

E' l'espressione più antica della letteratura italiana risale al 1224 d’Assisi, di colui che aveva sposato la povertà, che aveva abbandonato anche le vesti di suo padre: il ricco mercante Pietro di Bernardone, in segno di sprezzo e rifiuto di tutte le ricchezze, E' un inno alla bellezza della natura, che per Lui è il parto del divino. Lo compose nel 1224 e lo terminò alla fine della sua breve vita fatta di sofferenze fisiche, di perdurante malattia agli occhi e di ulteriore dolore procuratogli anche dalla presenza dei topi che gli rosicchiavano le stuoie sotto la schiena. Infestavano infatti la cella di stuoine nella capannuccia di rami intessuti per lui, all’esterno del convento di San Damiano, fatto preparare appositamente da Chiara, il cui amore profondo lo aiutò nella conclusione della sua vita, il 3 ottobre 1226, in quell’epilogo permeato da una purezza di fondo che si esprimeva nel canto della lode. Il Cantico è costituito da nove lasse di cui le prime sette rappresentano un sentimento di grata letizia per la bellezza e la sensorialità delle cose del mondo: ...”Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messer lo frate sole, lo qual’è iorno, et allumini noi per lui, ... E cosi fino alla settima lassa, precedute tutte da: ...”Laudato si’, mi’ Signore” ... ... per sora luna e le stelle ...

Il filosofo Vito Mancuso a Misano lo scorso aprile

buttato via. Ha evidenziato infatti l'irrazionalità dei comportamenti dell’umanità del nostro tempo sia nel campo civile, che politico ed economico e sia in quello delle religioni. L’uomo che ha in mano il trionfo della scienza, non ha tuttavia la razionalità della sua applicazione. Oggi siamo malati nel cuore e nella mente e anche il Cristianesimo non è sulla giusta strada ma dovrà assu-

Cantico delle creature ... per frate vento ... ... per sor’ acqua ... ... per frate focu ... ... per sora nostra matre terra ... ... per quelli che perdonano per lo tuo amore ... Poi, si osserva quanto siano dissimili nella concezione sentimentale, le ultime due lasse con la risoluzione poetica del problema della sofferenza e della morte, attraverso la dottrina dell’amore e della penitenza. Nell’ultima .... per sora nostra morte corporale ... sapendo che l’appellativo sora sta per sorella, ci evidenzia il professor Mancuso, che quivi si ravvisa aria di eresia rispetto alla visione del Cristianesimo tradizionale.

Infatti la morte, per la dottrina cattolica, è parto del demonio e frutto del peccato originale. Per Francesco invece è la condizione naturale della vita e la chiama ... sorella nostra morte ... Quivi, il professor Mancuso, mette in luce la evidente diversa visione del concetto di morte dell’uomo come è visto dall’articolo 1008 del catechismo cattolico: quale conseguenza del peccato ed insegna quindi che la morte è contraria ai disegni di Dio creatore (vedi San Paolo). Quindi vede la morte quale ultimo nemico che viene dal peccato. Per Francesco invece la morte è una sorella che viene da Dio quindi è un evento naturale. A differenza della preghiera cattolica del Padre Nostro ove vengono esternate un’insieme di

richieste .... “dacci oggi il nostro pane quotidiano ... ecc...” osserviamo i versi di Francesco che sono legati al contatto profondo con la natura, con il cielo, la terra, il mare, le piante e gli animali che Lui riconosce e ringrazia per la spiritualità che soffondono. Non manca, l’illustre nostro relatore, di porre attenzione al paragone tra la sofferenza e la malattia di Francesco e la profonda generale malattia del nostro tempo. L’aria delle nostre città, i mari inquinati, l’esplosione demografica della popolazione mondiale che da sette miliardi di persone potrà arrivare a dieci miliardi alla metà di questo secolo con gli attuali ventiquattromila morti al giorno per fame nel mondo e con quasi un terzo del cibo prodotto che viene

mere un diverso aspetto nel suo relazionarsi verso la religione degli uomini. Mancuso sente dentro di sé il peso di questa sofferenza, si sente incapace, o meglio, impotente di fronte al potere ed alla società di oggi. Sente il pericolo strisciante che fra alcuni decenni si possa profilare il “Bellum omnium contra omnes” già strisciante nella interpretazione sbagliata del concetto di lotta per la selezione naturale che scaturisce dal darwinismo. In natura i corpi dei viventi si formano secondo il principio di aggregazione come insegna la biologia. La formazione molecolare ha origine per la composizione delle proteine con gli zuccheri, i grassi e gli acidi nucleici e questo è il naturale fenomeno della aggrega-

Gioco d'azzardo, una legge. La legge si sta rovinando di Gianfranco Vanzini

Michelangelo. Cappella Sistina (particolare)

- La sezione di Rimini dell’Ucid-Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti - ha preso in esame la situazione del gioco d’azzardo, nella nostra provincia e in Italia, e ha deciso di redigere il seguente comunicato/proposta. Situazione attuale. L’esigenza di una regolamentazione e di un freno al gioco d’azzardo è oggi fortemente sentita e si sta già fortunatamente assistendo al sorgere di varie iniziative in questa direzione. Degna di nota e di approvazione è la raccolta di firme per una “Proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d’azzardo” promossa dalla “Scuola delle buone pratiche –Amministratori locali per la sostenibilità- “. I danni che il proliferare delle forme di gioco sta provocando sono sotto gli occhi di tutti. La gente si sta rovinando e lo Stato è costretto a stanziare fondi per curare i suoi cittadini. Quegli stessi che lui spinge ad ammalarsi, autorizzando lo sviluppo e la pubblicità di una varietà infinita di giochi d’azzardo. Tutto questo solo ed esclusivamente per fare cassa. Ma ne vale la pena?

Secondo noi NO!! Non solo, Stato e concessionari ci prendono anche in giro. Che cosa significa, infatti, la frase : Giocate con moderazione? Assolutamente niente ! E’ pura ipocrisia! A nostro avviso è arrivato il momento di prendere provvedimenti seri e radicali. Pertanto, mentre invitiamo tutti a firmare la proposta succitata, che si cura in modo particolare della salute dei giocatori, vogliamo anche andare oltre ed invitare tutti, compresi gli organizzatori della attuale raccolta di firme, a rendersi partecipi e promotori anche di un’altra proposta, più radicale e definitiva. L’esempio del successo della legge che ha vietato di fumare nei luoghi pubblici ci deve essere da esempio e sprone. Volere è, a volte, potere. Proposta operativa Approvare urgentemente una legge che dica:

Definizione GIOCO D’AZZARDO. Si intende qualsiasi tipo di gioco: dove si punta denaro e si riceve denaro in caso di vincita, sotto qualsiasi tipo e forma: cartaceo, meccanico, informatico, web, on line, slot machine, ecc. Sono escluse da questa definizione solo il Totocalcio e le scommesse ippiche che hanno già una loro regolamentazione. In pratica qualsiasi tipo di gioco dove si punta denaro e si riceve denaro E’ VIETATO. Salvo che non sia ESPRESSAMENTE REGOLAMENTATO E AUTORIZZATO dalle Autorità preposte. Regolamentazione Il gioco d’azzardo si può praticare esclusivamente nei: casinò ufficiali, elle sale gioco appositamente autorizzate. L’autorizzazione può essere rilasciata solo dai Monopoli di Stato, previo accordo, inderogabile, con il Sindaco del Comune di rife-

rimento. Registro dei giocatori In entrambi questi luoghi deve essere scrupolosamente osservato l’obbligo della registrazione, all’ingresso dei giocatori del documento di identità, in apposito registro. E’ rigorosamente vietato l’ingresso ai minori di anni 18. Slot machine Le macchinette mangiasoldi (macchine dove si pagano euro e si ricevono euro – slot-machine è un eufemismo- ) possono essere installate solo nei locali suddetti. E’ vietata la loro installazione in qualsiasi altro locale aperto al pubblico. (Solo a titolo indicativo: bar, tabaccherie, ristoranti, pizzerie, cinema, teatro, ecc.). I concessionari/gestori degli apparecchi già installati nei locali di cui sopra, hanno sei mesi di tempo per rimuovere gli apparecchi che sono diventati fuorilegge. Pubblicità E’ vietata la pubblicità per qualsiasi gioco d’azzardo e in qualsiasi modo: manifesti, radio, tv, web. ecc. (Nota: volendo fare presto, si potrebbe anche approvare velocemente una norma, parziale ma drastica, che vieti da subito la pubblicità. Sarebbe già un bel primo passo e neppure troppo complicato da realizzare)

zione. Poi, la disgregazione, avviene alla fine del ciclo biologico della vita e comparirà con la morte del corpo. Ma nel corso dell’esistenza occorre porre in atto una filosofia di vita che attenga ad una relazione armoniosa, al concetto di collaborazione, ad una logica relazionale dello stile di vita. Se sappiamo che la vita sul nostro pianeta è tale grazie all’aggregazione di materiale inerte non si deve poi dimenticare che l’aggregazione è cooperazione. Occorre quindi cambiare la mentalità di vita, por un limite al consumismo sfrenato e assumere una diversa visione del problema religioso e specialmente per il cristianesimo e le altre dottrine monoteiste che non sono state in grado di fronteggiare gli aspetti caratterizzanti del mondo nel suo sviluppo, ma anzi, hanno contribuito a produrre il danno. La concezione di vedere l’uomo come signore e padrone della terra e delle piante come investitura divina non regge più. Dovrà mutare non solo la nostra visione filosofica dei rapporti tra l’uomo e la natura, ma anche il

il professor Mancuso mette in luce la evidente diversa visione del concetto di morte dell’uomo come è visto dall’articolo 1008 del catechismo cattolico Cristianesimo dovrà mutare. Scartato il superato concetto del creazionismo, occorre assumere la logica del mondo di relazione armoniosa tra gli uomini che è e deve essere il dato del concetto di evoluzione, come insieme di relazioni successive del mondo di natura. Nel linguaggio, o meglio nel discorso di Vito Mancuso si coglie la sofferenza di un onesto credente di fronte alle tante forme di potere connesse all’attività spirituale che invece, per la sua stessa definizione, dovrebbe esserne del tutto scevra. Ciò ancora nel presente purtroppo, e tanto di più quanto lo fu nel passato, se ci si rivolge con la mente e con il profondo del pensiero a quel tempo in cui, quasi otto secoli fa, Francesco, negli ultimi suoi anni di vita, doveva convenire che il modello vincente del Cristianesimo non era quello da lui predicato, ma era tutt’altro purtroppo. E lui fu uno strumento nelle mani di chi aveva il potere. Deluso diede infatti le dimissioni nel 1221 da quell’Ordine da lui fondato e tanto amato e per la qual cosa era vissuto ed aveva creduto. Si ritirò da quella lotta intestina che aveva preso corpo nel francescanesimo. Oggi, con la grande novità ecclesiale, in auge dallo scorso anno, nel più alto scranno della Chiesa di Roma, con l’assunzione non casuale dello stesso nome del poverello di Assisi, si potrà nutrire la speranza di una nuova e rivoluzionaria indicazione all’indirizzo sia dei potenti che delle grandi masse che fanno capo al Cristianesino e non solo?



Aziende informano Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

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Alla Fiera di Pesaro il 10 e 11 maggio. Ingresso libero. Stand, tavole rotonde economiche, culturali e sportive

Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

“InsiemeSì.Primo Expo' di Primavera” Con la Banca di Gradara 250 imprese del territorio Tanti stand espositivi e a corollario eventi sportivi e di intrattenimetno. La banca che crede nelle persone del suo territorio. Il presidente Caldari: “InsiemeSì per crescere, per cambiare, per produrre idee e valori. E' nostra idea di proporlo ogni anno” - “Con quest'iniziativa vogliamo rilanciare lo spirito dell'imprenditore un po' demoralizzato e fare incontrare le comunità delle province di Pesaro-Urbino e di Rimini. E' rivolta a coloro che vogliono continuare a crescere, alle famiglie ai giovani che hanno l'occasione di mostrare il proprio talento”. Con questo pensiero Fausto Caldari, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara racconta com'è nato quest'ambizioso progetto economico, sociale, culturale, sportivo. Si chiama non a caso “InsiemeSì, primo Expo' di Primavera”. Si tiene alla fiera Campanara di Pesaro il 10 e 11 maggio. Porte aperte dal mattino alle 9,30 fino al tardo pomeriggio, alle 19. L'ingresso è gratuito. “Con queste due giornate continua il presidente Caldari restituiamo al territorio, quello che il territorio ci dà. InsiemeSì per crescere, per cambiare, per produrre idee e valori. La nostra idea è di proporlo ogni anno”. I numeri affermano che è già stato un grande successo. Hanno aderito circa 250 imprese, in rappresentanza dei due territori dove opera l'istituto di credito, fondato in una sagrestia per porre rimedio all'usura e aiutare la comunità nel sostenere il lavoro. Racconta Andrea De Crescentini, il responsabile della comunicazione e delle relazioni esterne della BCC di Gradara: “Con l'idea siamo partiti circa quattro mesi fa; avevamo molti timori, ma c'è stata un'accelerazione delle richieste straordinaria”. “La nostra proposta - continua De Crescentini - è andata alle nostre aziende socie, ai nostri clienti e alle imprese del territorio. Durante la costruzione del progetto abbiamo fatto una serie di incontri con le categorie economiche. Avremo anche loro negli stand”. “InsiemeSì” è imprese che vogliono farsi conoscere ed incontrare il mercato, ma anche un punto di incontro sociale. Nel cartellone tavole roton-

Il manifesto dell'evento è del prestigioso pittore cattolichino Vincenzo Cecchini

BCC - COMUNITA'

Da sinistra: Andrea De Crescentini (responsabile comunicazione e relazioni esterne della Banca di Gradara), Alberto Drudi (presidente della Camera di Commercio Pesaro-Urbino), Fausto Caldari (presidente della Banca di Gradara)

Forza degli imprenditori

250 La Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha coinvolto circa 250 espositori di ogni settore merceologico. Molte richieste inevase.

de sull'economia, momenti culturali, eventi sportivi e momenti di puro intrattenimento. Vuole essere lo specchio della società in tutte le sue facce. Previste oltre 10mila presenze. Durante la presentazione è intervenuto anche Alberto Drudi, presidente della Camera di Commercio di PesaroUrbino. Il suo commento: “La

BCC GRADARA

Assemblea dei soci - L'assemblea dei soci della Banca di Credito Cooperativo di Gradara quest'anno è speciale. Il mattino c'è il momento istituzionale con l'approvazione del bilancio nella sala conferenze (una delle più belle della provincia di Pesaro e non solo) nella vecchia direzione generale. Si inizia alle 8,30. Il classico pranzo sociale è previsto alla Fiera Campanara di Pesaro, con inizio alle 13 (Padiglione C).

manifestazione è innovativa ed intelligente. Oggi, si lavora con le email e internet, magari ignoriamo che sotto casa ci possa essere un fornitore adatto ai nostri bisogni. Le imprese hanno la necessità del contatto umano e l'iniziativa della Banca di Gradara va in questa direzione: intrecciare i rapporti del suo territorio”. Sostegno alle imprese Dunque: un expo per sostenere imprenditori, artigiani, commercianti, esercenti e tutto il mondo produttivo locale. Un expo per riaccendere il territorio. La Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha messo a disposizione gratuitamente gli spazi dei padiglioni fieristici di Campanara, con uno sforzo economico importante. Il presidente Caldari: “La BCC di Gradara ha sempre operato in stretta connessione col territorio, fedele al proprio statuto sottoscritto più di un secolo fa e crede fermamente nel principio di scambio e sussidiarietà che rendono forte e coesa una comunità. Ciò che vorremmo è che la parola ‘territorio’ non rimanga solo un termine astratto, convenzionale e vuoto ma che si trasformi sempre più in uno spazio concreto, assumendo il significato di sviluppo che noi per primi siamo soliti attribuirgli”. La programmazione dell’evento è ricca. L’ingresso alla Fiera e la partecipazione agli eventi sono gratuiti.


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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA COMUNITA' - GRADARA

Protezione civile, attestato a Gradara

Un anno fa muore Pierino Balducci, protagonista della storia gabiccese

La vita: curiosità e impegno Franco Gabrielli consegna l'attestato - Sabato 29 marzo, il prefetto Franco Gabrielli, Capo Dipartimento della Protezione civile italiana è stato a Cingoli per la consegna degli attestati di partecipazione delle organizzazioni di volontariato, che hanno collaborato nella gestione delle emergenze che hanno colpito il territorio dell’Emilia Romagna, della Toscana e delle Filippine nel corso degli anni 2012 e 2013. Oltre 300 i volontari presenti da tutte le Marche. Alla Protezione civile del comune di Gradara è stato conferito attestato di ringraziamento per le attività di collaborazione sul campo, eseguite durante l’emergenza sisma dell’Emilia Romagna. Per la protezione civile di Gradara erano presenti il coordinatore Nazzzareno Balducci e il vice coordinatore Luca Tamburini, i quali in tale emergenza, hanno svolto il loro ruolo di supporto alle popolazioni colpite dal sisma, presso il Campo 5 di Finale Emilia.

Quest’anno il gruppo di Protezione civile ha anche partecipato con successo ad una attività formativa sul campo, rivolta alla ricerca delle persone disperse (Search And Rescue), svoltasi tra dicembre 2013 e marzo 2014 a Cagli e Fiuminata, promossa dal dipartimento regionale di protezione civile e dai soccorritori del gruppo alpino e speleologico delle Marche. La protezione civile di Gradara, si conferma come un gruppo di volontariato attivo, sempre presente e pronto a schierarsi in prima linea nell’ambito del sistema di protezione civile a tutela dei cittadini. Questa attestazione conferita dal capo della Protezione Civile Italiana, ci onora e ci motiva a fare sempre meglio e di piu’ con il fine ultimo che è quello della solidarietà e aiuto tra i popoli e le persone. Luca Tamburini, vice coordinatore

Preside a Gabicce Mare, Cattolica e Rimini. Impegno in politica: assessore nei primi anni '90; tra i fondatori di Rinnova Gabicce e Rifondazione comunista. Tre lauree

Pierino Balducci

IN RICORDO - Pierino Balducci muore il 5 maggio dello scorso anno; prima del tempo, dopo una lunga malattia. Non ha che 64 anni. Lascia la moglie Mariella ed un figlio. Dal 1979 è uno dei protagonisti della vita gabiccese. Originario di Montefelcino, giovanissimo, va ad insegnare a Milano; nella scuola incontra una giovane professoressa di lettere. Mariella Pantucci diventerà sua moglie; è una milanese che ama Milano, con origini forlivesi. Nel 1976, Pierino diventa dirigente. Stanchi della frenesia

e dello smog, anche se abitano nel centralissimo corso Sempione, la giovane coppia decide di trasferirsi in un luogo più salubre. Tra le sedi libere per la presidenza, c'è anche Gabicce Mare. La pallina della roulette della vita dei Balducci si ferma nel primo comune marchigiano scendendo verso sud. Siamo nel 1979. Sarà dirigente per 11 anni. Poi va a Cattolica, sempre come preside. Nel 1999, diventa preside dell'istituto turistico di Rimini. E' molto felice. L'uomo Balducci ama sperimentare, gli piacciono le nuove “avventure”. E' a Rimini che si svela la malattia. E' una mattina di incontro con i suoi insegnanti. Si parla di gite. Improvvisamente si accascia. Viene portato all'ospedale di Rimini. La cosa è seria, via a

Cesena. Gli diagnosticano un tumore al cervello. Sottoposto ad un delicato intervento, dopo una lunga degenza riprende la vita normale: il lavoro, lo studio e l'impegno politico. Balducci ha sempre militato a sinistra, senza troppi ma. Negli anni Novanta è assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione con la giunta Donati. Fa cose sperimentali e fuori dai canoni per i tempi: porta il tempo pieno a scuola, crea un concorso pianistico, si attiva per acquistare attrezzature didattiche per i non vedenti. Mette in piedi una serie di iniziative per l'ambiente. A metà anni Novanta è tra i fondatori di Rinnova Gabicce. Nel '99, anno in cui Domenico Pritelli vince le elezioni con Rinnova Gabicce, per non tradire le

sue idee, Balducci si candida a sindaco con Rifondazione comunista. Ottiene un meritato successo personale; era sempre riuscito a farsi voler bene dagli allievi, dai suoi insegnanti, dai genitori. Dopo la malattia continua a partecipare alla politica cittadina, sempre con Rifondazione, ma più come testimone e consigliere che con ruoli operativi. Tre lauree (pedagogia 1972, filosofia 1977, giurisprudenza 2002), lo studio è sempre stata la passione, ancor prima dell'impegno politico. “Non per avere una testa ben piena, ma piuttosto una testa ben fatta”. Aveva l'entusiasmo dei ragazzini e il dono della leggerezza. Tappezzava il suo ufficio con massime di saggezza rivedute che strizzavano l'occhio ai suoi ragazzi. Tipo: “Tutto ciò che non è espressamente vietato è consentito” o “Nessuno è tenuto a fare cose impossibili” (in latino). Tra i pensatori più cari: il filosofo tedesco Schopenauer. Tra i politici: Enrico Berlinguer e Pietro Ingrao. Nonostante la malattia, guardava al futuro con lo spirito della tenacia. Segue un corso di specializzazione per le professioni legali. Commentava: “Magari, quando vado in pensione, faccio il giudice di pace”. Fino al 2012, Pierino Balducci continua una vita normale; una vita fatta di impegno e studio. Si spegne il 4 maggio dello scorso anno. Che la terra gli sia lieve.

Olimpiadi della danza: un figurone!

- La scuola primaria di Case Badioli (Istituto comprensivo Gabicce Mare) ha partecipato anche quest’anno con tre classi (III, IV, V) alla II edizione della Olimpiade della Danza città di Pesaro, svoltasi domenica 30 marzo presso il Palazzetto di viale dei Partigiani. La classe

La scuola primaria di Case Badioli ha partecipato con tre classi (III, IV, V) V con un’applauditissima esibizione si è aggiudicata l’ambita finale. Già lo scorso anno il plesso si era distinto quale precursore di tutte le scuole primarie del pesarese. Il progetto coreogra-

fico è stato ideato e realizzato dalla maestra di danza Marinella Capuano con la collaborazione degli insegnanti: G. Bacchiani, C. Fusaro, R. Goffi, M. Coniglio, C. Vanzolini, F. Cherubini. Inutile dire che la manifestazione è stata un successo e l’entusiasmo contagioso.


GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA

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Domenico Pascuzzi (centrosinistra ), Sabrina Branzato (M5S), Amarcord Gabicce di Dorigo(sinistra) Vanzolini Dara Castegnaro (Centrodestra) e Giuseppe Cucchiani COMUNITA' - GRADARA

“Gradara Moonlight Run” per aiutare Alessandro Guidi

Sindaco, in corsa quattro liste LA POLITICA

“A Thomas Toccafondo Aurora Vescera

di Gian Franco Traina

Il logo dell'evento che vuole raccogliere fondi per il piccolo Alessandro

- Dopo un anno sabbatico il prossimo 31 maggio tornerà l’evento sportivo organizzato allo scopo di raccogliere fondi per le cure del piccolo Alessandro Guidi. La formula sarà quella già collaudata con successo nel 2011 con la “Gradara Moonlight Run” e nel 2012 con la “Gradara Country Run”; i partecipanti potranno infatti decidere se iscriversi alla Corsa Podistica Non Competitiva di 10,450 Km (verranno premiati i primi 3 uomini e le prime 3 donne), alla Mountain Bike di circa 25 Km, alla Nordic Walk di circa 8 Km o alla Camminata per famiglie di 5 Km, percorribile anche con i passeggini. Quest’anno è stata inserita anche una Camminata Sportiva di circa 7 Km per coloro che volessero cimentarsi in un percorso intermedio per distanza e impegno. Ci sarà quindi solo l’imbarazzo della scelta. Zona ritrovo/partenza/arrivo presso il Parco adiacente il Circolo AUSER di Gradara Frazione Fanano/Massignano, via Leonardo Da Vinci. Lo Start per tutti sarà dato alle ore 18:30. Per l’iscrizione è

previsto un contributo di 10 euro con il quale si riceverà l’esclusiva maglietta dell’evento, che quest’anno prende il nome di “Gradara ha un cuore grande e insieme vALE di più”. Sempre con l’iscrizione si avrà inoltre diritto ad uno sconto di 3 euro (7 euro anziché 10) sul costo della cena organizzata grazie alla sinergia Circolo AUSER - AVIS Gradara, anch’essa per finanziare le cure di Alessandro. La serata quest’anno sarà anche impreziosita dal concerto, gratuito, della “BalconBand” preceduta dall’intrattenimento offerto dai “Bianch’ottoni” Micro Band. Insomma, ci sono veramente tutti gli ingredienti per una bella serata primaverile all’insegna dello sport, musica, amicizia e solidarietà. Fin d’ora un ringraziamento a tutti coloro che partecipando daranno un prezioso aiuto ad Alessandro e alla sua famiglia per proseguire il cammino che con grande impegno e speranza stanno affrontando. Per informazioni: Marco Magi – 338.5428386 o Facebook “Insieme vALE di più”.

- Domenico Pascuzzi (centrosinistra), Sabrina Banzato (M5S), Dara Castegnaro (Centrodestra) e Giuseppe Cucchiani (sinistra). Sono i quattro candidati che il 25 maggio si presentano davanti ai gabiccesi per la successione dei 10 anni di Corrado Curti. La costruzione delle liste hanno portato scompiglio, come tradizione vuole. Prima un via vai di liste che dovevano presentarsi, poi un certo numero di nominativi di candidati sindaci e consiglieri, poi tutto da rivedere ed infine la situazione chiarita. La prima riflessione che colpisce è l'equilibrio di genere: due donne e due uomini. E che la città è divisa in quattro liste: una classica di centro-sinistra, un'altra classica di centro-destra. I nuovi del M5S e la sinistra che si riconosce in Giuseppe Cucchiarini. Centrosinistra Lista civica Insieme per cambiare Gabicce Mare Candidato a sindaco Domenico Pascuzzi Candidati consiglieri Fabio Arduini Sabrina Bastianelli Rossana Biagioni

Sabrina Banzato

Giuseppe Cucchiarini

Paolo Cagnoli Carmelo Caico Marila Girolomoni Cristian Lisotti Josè Shamir Milano Simona Spadoni Mirko Silvestri Aroldo Tagliabracci Massimo Tombari Sinistra Lista civica Gabicce del Popolo

Dara Castegnaro

Domenico Pascuzzi

Candidato a sindaco Giuseppe Cucchiarini Candidati consiglieri Carlo Baratti Luca Carrubba Roberto Cecchini Roberta Coppetti Alessandra Gaudenzi Chiara Mariani Giulia Morelli Antonino Rapisarda Giuseppina Severi Luigi Tagliolini

Amarcord Gabicce

M5S Lista M5S Candidato a sindaco Sabrina Paola Banzato Candidato conisglieri Adriano Lepri Valentina Solito Gianluca Rizzo Cristian Franca Matteo Guidi Dennis Matteoni Ivano Terenzi Fulvio Curzi Evaristo Mandrelli Monica Melchiorri Morena Morini d Roberta Rosini Centrodestra Lista Civica Per Gabicce Mare Candidato sindaco Dara Castegnaro Candidati consiglieri Matteo Castellucci Maria Antonietta Russo Paolo Michelini Michele Figà Stefano Bigagli Marilena Pedini Giuseppe Bertuccioli Luciano Scola Davide Bastianelli Marina Grasso Cristina Salami

di Dorigo Vanzolini

1940 circa. Gabiccesi in gita a Saludecio con la diligenza di “Giugela”. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)


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SAN GIOVANNI

Nove ambienti di Palazzo Corbucci. Inaugurato il 27 aprile. Al piano nobile, il Museo del Risorgimento?

“Come eravamo”: museo della civiltà contadina CULTURA

Elisa Tonelli

Elisa, vincitrice delPremioFratteRosa - Elisa Tonelli ha vinto il premio di ceramica “Un Museo che cresce”, indetto dal museo di ceramica di Fratte Rosa; uno dei borghi più belli della provincia di Pesaro-Urbino. La premiazione si è tenuta lo scorso 26 aprile, alle 10,30, nel convento di Santa Vittoria (sede del museo). La giovane marignanese ha vinto la sezione riservata alle scuole. Prima ancora che al piacere dei 500 euro con i quali contribuire alle prossime spese, è stata la gioia di essere stata la prescelta tra tanti coetanei; numerosi anche gli stranieri. Elisa ha presentato un set di due tipi di piatti ed un tegame di terracotta con manico di legno “estraibile”. Così si è evita la conduzione di calore trasmessa dalla ceramica. Elisa frequenta la VB del

liceo artistico Mengaroni di Pesaro, indirizzo Design industriale. Il suo sogno è frequentare il corso di design che si tiene a San Marino per diventare progettista. Premio alla migliore terracotta, “Un museo che cresce” è rivolto a giovani artigiani ceramisti marchigiani, o domiciliati nelle Marche, con lo scopo di dare continuità alla ricca collezione presente al convento. Tre le categorie: ceramisti, decorazione e scuole. Vuole coniugare valore d’uso, sostenibilità e innovazione, attraverso l’apporto artistico dei giovani che operano in questo settore. Nella mattinata delle premiazioni è stata inaugurata la mostra “Di Terra e Di Fuoco”, un percorso espositivo dei manufatti in terracotta più significativi utilizzati nella cucina locale.

L'inaugurazione del museo “Come eravamo” (Cum asermie) ha suscitato gioia ed entusiasmo in tantissimi marignanesi. Ha acceso il senso di appartenenza. E' stato inaugurato dall'assessore Nicola Gabellini lo scorso 27 aprile. La sede è sontuosa: Palazzo Corbucci, una delle dimore storiche più blasonate della provincia di Rimini. Oltre 3mila pezzi in mostra, il Museo è al piano terra della raffinata abitazione; in quelli che un tempo erano gli spazi di servizio della facoltosa famiglia. E' un percorso di nove ambienti originali; ogni ambiente accoglie i fondamenti della civiltà contadina.

Uno dei pezzi dono della signora Ciambrelli con Mimmo Landi, presidente della Pro loco

Palazzo Corbucci


SAN GIOVANNI Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

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Daniele Morelli (centro-sinistra), Graziano Gambuti (M5S), Luciano Bordoni (centro-destra) Da sinistra: Luciano Bordoni (centro-destra), Graziano Gambuti (M5S) e Daniele Morelli (centro-sinistra)

LA LETTERA

Aratari: “Lascio dopo 22 anni” Guerrino Aratari, già socialista

- Dopo 22 anni di attività in consiglio comunale, apparentemente confusa agli occhi altrui, penso sia giunto il momento di lasciar il passo ed il passaggio politico a chi è degno di sostituirmi. In questi anni, con netta caparbietà, mi sono battuto per far valere i diritti del cittadino, soprattutto i meno fortunati. Questo ho fatto per due decenni in consiglio comunale. Saluto il sindaco uscente Domenico Bianchi che ha svolto un buon lavoro, sicuramente faticoso, per il nostro Comune. Tutto sommato, fra dubbi ed incertezze, mi sentirei di dire che ha lasciato una traccia positiva. Tanto altro dovrà essere fatto. Grazie a tutti. Guerrino Aratari, Insieme per San Giovanni

- Tre liste e anche “classiche” a contendersi il dopo Domenico Bianchi. In corsa: Luciano Bordoni (centrodestra), Graziano Gambuti (M5S) e Daniele Morelli (centro-sinistra). Prima della deposizione delle candidature sembrava che ai nastri ci dovessero essere almeno altri due candidati: Laura Pirolli (poi confluita nella lista di Morelli) e Guerrino Aratari, in consiglio comunale da decenni; iniziò quando il sindaco era Gianfranco Cenci. Quella marignanese si preannuncia una campagna elettorale tranquilla, nel segno del fair play. Questo afferma la storia dei tre candidati. Un fatto curioso è la presenza dei fratelli Morelli in due schieramenti. Daniele è il candidato a sindaco per il centrosinistra; mente il fratello Marco corre come consigliere comunale per il M5S. Lista Insieme si può (centro-sinistra) Candidato sindaco Daniele Morelli Candidati consiglieri Francesca Pieraccini,

CIVILTA' DEL VINO

Dalla Sicilia a “scroprire” la tenuta del Monsignore

UOMINI

Tutti i sindaci dal 1946

Sindaco, al via con tre liste LA POLITICA

Marica Vico, Carlotta Ruggeri, Susy Serafini, Laura Pirolli, Michela Bertuccioli, Gianmarco Della Biancia, Simone Gamboni, Giovanni Lanzetti, Nicola Gabellini, Diego Nobili, Lorenzo Della Chiara. Lista “Popolo marignanese” (centrodestra)

Candidato sindaco Luciano Bordoni Candidati consiglieri Simone Petrosino, Valentina Concordia, Luca Segantini, Luca Centanni Masini, Carlotta Gudenzoni, Alessandro Cristiani, Ivana Masini, Lucia Pascarella, Claudio Lucchetti, Catia Donati, Ermanno Monsussò, Alessandro Del Nero.

Lista Movimento 5 Stelle Candidato a sindaco Graziano Gambuti Candidati consiglieri Arianna Adanti, Fabio Veltri, Gilberto Pedini, Giulia Placuzzi, Marco Morelli, Mariella Verdolini, Mario Morelli, Massimo Galli, Matteo Abbondanza, Sara Pasini, Simone Rinaldi, Tiziana Arcangeli.

1946-1951 Secondo Andruccioli (Pci) 1951-1956 Aldo Rossetti (Pci) 1956-1960 Aldo Rossetti (Pci) 1960-1964 Diulio Migani (Psi) 1964-1970 Guido Donati (Pci) 1970-1975 Guido Donati (Pci) 1975-1980 Bruno Bigucci (Pci) 1980-1985 Bruno Bigucci 1985-1990 Gianfranco Cenci (Pci) 1990 – 1995 Gianfrnco Cenci (Pci) 1995-1999 Sergio Funelli (Pds) 1999-2004 Sergio Funelli (Ds) 2004-2009 Domenico Bianchi (Ds-Pd) 2009-2014 Domenico Bianchi (Pd)

Vanni, moto ed autoraduno d'epoca Piazza Silvagni, motoraduno 2013

ciazione di appassionati. E' la scusa per ritrovarsi. C'è il piacere di stare insieme. Di fare comunità. Organizzano - Prima sono arrivati per uno stage di dieci giorni gli studenti di agraria di Siracusa. Poi un centinaio di allievi della scuola alberghiera di Foggia. Sono stati ospiti della Tenuta del Monsignore; la famiglia Bacchini è vignaiola dal 1300; nei secoli, prima in Toscana, poi a San Clemente, infine a San Giovanni in Marignano. I ragazzi di Siracusa sono venuti in Romagna ad osservare come si fa il vino e magari se c'è qualcosa da imparare. Invece, i giovani dell'alberghiero sono si sono più interessati alla sistemazione agrituristica; mentre il vino è stato osservato più come bevanda che come fattore tecnico. Sandro Bacchini, uno dei titolari della Tenuta del Monsignore (l'altro è il fratello), oltre a far visitare la sua cantina, accompagna i ragazzi anche nel borgo di San Giovanni; li porta perfino al Museo degli insetti curato da quel genio di Fabio Talamelli, uno tra i massimi studiosi italiani. Racconta il signor Bacchini: “Cerco di trasmettere il mio particolare concetto di vino. E' bevanda ed alimento, ma è anche fonte di emozioni. Si entra nella sfera dell'apparire, nella visione dell'etichetta, la forma della bottiglia; elementi che aggiungono qualcosa agli appassionati. Il vino si beve anche con gli occhi”.

Sede sala consiliare

- Il moto ed auto raduno d'epoca di San Giovanni in Marignano è un evento. Quest'anno si tiene il 1 giugno (era programmato il 25 maggio, ma le elezioni lo hanno fatto scivolare). Il sipario si alza alle 8,30 del mattino nella centralissima piazza Silvagni. Diventa una vetrina dove ammirare non mezzi a motori ma opere d'arte che si muovo grazie ai propulsori. Tutto frutto dell'ingegno umano, sia nella prima realizzazione, sia nel restauro successivo. La mattinata è ricca. Dopo il vernissage e il sostare per permettere agli

appassionati di domandare e toccare, la carovana parte per il classico giro per l'entroterra; una trentina di chilometri. Il tour si interrompe per la classica merenda. Lo scorso anno si fermarono, nello sconosciuto quanto bello, Meleto (Saludecio), uno dei balconi sul mare più irraccontabili d'Italia. Ritorno in piazza Silvagni, per una seconda passerella. Infine, pranzo indimenticabile al Centro sociale. A tavola i piatti della tradizione preparati dalle mogli dei soci del Moto Club Enzo Vanni. Il Vanni è molto più di un'asso-

gite per ogni dove, culturali e non. L'ultima, pochi giorni fa al Museo Ferrari a Maranello. Gli alfieri del piacere di stare insieme. Pasquale, Emilio, Pier Rodolfo... e tanti amici.


Gli itinerari della buona tavola Gifar: “Idee e soluzioni per i nostri clienti” - Conoscere le esigenze della clientela, dalla piccola pensione fino al grande hotel, per progettare e creare su misura la cucina ideale e funzionale. Con circa 1.500 clienti da Gabicce a Milano Marittima, Gifar si manifesta come una delle realtà leader del mercato di cucine ed elettrodomestici per ristorazione, grazie alla professionalità di commerciali e progettisti che seguono da zero, passo passo, la progettazione della cucina di hotel e ristoranti. La storia di Gifar parte da lontano. Il suo fondatore, Giuseppe Di Ghionno, classe 1945, è originario di Tollo, in provincia di Chieti, figlio di un viticoltore che nel 1955 decise di trasferirsi a Rimini. Una scelta decisiva anche per il futuro del figlio. All’età di 20 anni Giuseppe lavorava infatti come cameriere in un hotel della riviera e fu qui che scoccò la scintilla: “Vedevo arrivare ogni giorno i rappresentanti, ben vestiti in giacca e cravatta, decisi lì che quello era il lavoro che volevo fare”. E così fu. Iniziò con Shell a commercializzare detersivi per lavastoviglie, primo cliente l’hotel Queen Mary di Cattolica. Poi altre commesse, sempre più numerose in tutto il Riminese, dove lavorò per altre aziende del settore dei detergenti e delle lavastoviglie, fino al 1973, quando cominciò la parentesi milanese come di-

Giuseppe Di Ghionno, fondatore di Gifar nel 1978

La storia della Gifar inizia nel 1978 a conduzione familiare. Oggi, è leader nelle grandi cucine e complementi di arredo per la ristorazione rettore vendite per Comenda prima e Hobart poi, allargando la sua esperienza alla vendita di intere cucine per ristorazione professionale. Il richiamo della Riviera, forse il mercato più ricco d’Italia, era però irresistibile, così come la voglia di mettersi in gioco in prima persona. Gifar nasce a Rimini il nel novembre del 1978, un’azienda all’inizio a conduzione famigliare assieme alla moglie Giuseppina e poi i figli Vincenzo, Andrea e Angela: “Colleghi, ma soprattutto concorrenti mi dicevano “chi te l’ha fatto fare?” - racconta Di Ghionno con un sorriso – per-

ché di aziende del settore già ce n’erano parecchie. Alcuni di quelli ora hanno chiuso o fallito, mentre io sono ancora qui”. L’esperienza e l’attenzione alla clientela alla lunga hanno fatto la differenza. In 20 anni la Gifar conquista il mercato nella provincia di Rimini e nel 2000 si sdoppia in Gifargroup srl e Di Ghionno, per due settori diversi e complementari: quello delle grandi cucine e i complementi d’arredo. Nel 2005 una nuova svolta. Gifargroup viene ceduta ad Ali, il più grande gruppo multinazionale del settore, con sede a

Milano. Nella gestione nulla cambia, perché Giuseppe e la sua famiglia conoscono ormai benissimo i clienti e le loro esigenze e grazie a uno staff preparato e in continuo aggiornamento riesce a soddisfare ogni tipo di richiesta sia prima dopo che la vendita. Il vantaggio sta invece nella qualità e concorrenzialità dei prodotti, acquistati direttamente dalla Gifar dai produttori dello stesso gruppo, senza ulteriori mediazioni, oltre al knowhow disponibile grazie alla molteplice varietà di aziende specializzate. Quello delle grandi cucine per la ristorazione è infatti un settore che ha subito meno la concorrenza asiatica, proprio perché è la qualità a garantire il risparmio a lungo termine. La decennale esperienza di Gifar ne fa una delle realtà leader in Italia nel settore della ristorazione, tanto da essere un interlocutore privilegiato per strutture importanti come la prestigiosa catena di alberghi Holiday Inn, Aquafan e Oltremare. Ma non solo. Impianti progettati e realizzati da Gifar si trovano nelle scuole alberghiere di Manila e Montevideo, un grosso complesso turistico a 5 stelle sul lago di Como e ovunque c'è una cucina... di qualità.


BANCAPOPOLARE VALCONCA AZIENDE INFORMANO LIBRI

Banca Popolare Valconca: Morciano, il terzo libro del millenario

Iter partito nel 2002

La copertina del libro

- L'Abbazia di San Gregorio in Conca, fondata a Morciano nel 1061 da San Pier Damiani, è stata il vero volano della rinascita economica, politica e culturale della Valconca all'indomani della paura millenaristica dell'XI secolo (Apocalisse e fine del mondo). Infatti i suoi monaci, in nome dell'Ora et Labora benedettino, provvidero a bonificare i terreni paludosi della pianura e a disboscare le fitte selve delle colline lungo l'intero asse fluviale, dal mare fino al monte Carpegna. Ne nacque un cenobio celebre e potente per studio e lavoro, che assicurò alla Chiesa Cattolica opere teologiche di primissimo piano (qui Pier Damiani, oltre ad epistole e libri, compose l'Inno e la Messa a San Gregorio), ma anche

- Crocifissione con Santi Stefano, Biagio, Agata, Caterina. E' la preziosa pala d'altare della chiesa di San Biagio di Laureto. Restaurata grazie alla sensibilità della Banca Popolare Valconca sarà presentata il 6 giugno, ore 21, nella Chiesa Parrocchiale San Michele di Mondaino. Sarà presente anche il vescovo Francesco Lambiasi. Nell'occasione si celebrano anche l'ultimazione dei lavori della chiesa di Mondaino, una delle più importanti della provincia. Costi: circa 240mila euro. “La pala - racconta Piergiorgio Pasini, uno storico d'arte raffinato è bella. E' di valore. Risale ai primi del '600. Il presunto autore è Antonio Cimatori (15501623), detto il Visacci, della scuola del Barocci di Urbino. Insomma, è da visitare”.

ventù.

fermenti economico-politici preziosi, il più importante dei quali fu certamente la Fiera diSan Gregorio, che originariamente ( e fino al 1797) si teneva all'Abbazia ed é giunta ai nostri giorni, dedicata a quel grande pontefice (appartenente, come San Benedetto da Norcia, alla celebre famiglia degli Anìci), e rinomata come la Fiera dei fichi secchi, poiché questo era il cibo (assieme ai lupini) preferito da San Gregorio Magno fin dalla gio-

Dunque il libro di Angelo Chiaretti, facendo leva su precisi testi documentali ed un ricco apparato iconografico, prende innanzitutto in esame la genesi, lo sviluppo dell'Abbazia e la figura del suo fondatore (San Pier Damiani), magistralmente celebrato da Dante Alighieri (1265-1321) nel canto XXI del Paradiso della Divina Commedia. Successivamente l'Autore passa a dimostrare che il grande poeta fiorentino (a sua volta discendente dagli Anìci !) si ispirò spesso al pensiero damianeo nella composizione delle sue opere e nel suo stile di vita, al punto di mettersi sulle tracce del Santo (a due secoli di distanza) per imitarne la vita attiva e contemplativa. Approdò così

Autore Angelo Chiaretti presenta il libro il 22 maggio, ore 20,30, sala Valconca. Titolo: “San Pier Damiani, Dante Alighieri e l’abbazia di San Gregorio in Conca” in Romagna e nelle nostre terre, che citò non casualmente nella Commedia (Cattolica, Focara, Carpegna, Rimini, Verucchio, San Leo) e lasciando profonde tracce di sé nei diversi castelli conservate gelosamente dalla tradizione (Saludecio, Montecerignone, Onferno di Gemmano, Gradara, Montefiore). Infine il libro trova la quadratura del cerchio del rapporto che lega San Pier Damiani, Dante Alighieri e l'Abbazia di Morciano nella figura di Santa Vittoria Anìcia,

vergine e martire cristiana del II secolo, le cui reliquie sono presenti fedelmente in tutte le abbazie benedettine (in quanto antenata di San Benedetto) e (guarda un po') anche a Morciano si custodisce nella Chiesa di San Michele Arcangelo una parte considerevole del suo corpo! Dunque, ancora una volta, la collana editoriale, generosamente dedicata dalla Banca Popolare Valconca ai mille anni del Forum Murciani, aggiunge una preziosa tessera a quell'incredibile mosaico che é la Valle del fiume Conca.

Banca Popolare Valconca, restaurata la bella pala del 1600 della chiesa di Laureto Viene presentata alla comunità il 6 giugno, ore 21. Interverrà il vescovo Lambiasi e lo storico Pasini “Il dipinto - riflette don Tarcisio Giungi, parroco di Mondaino, Montegridolfo e Valle Avellana da pochi mesi - testimonia anche l'importanza della parrocchia di Laureto. L'opera è anche circa un secolo e mezzo più vecchia dell'attuale chiesa di Laureto. Il dipinto tornerà al suo posto. Sia alla canonica, sia alla chiesa abbiamo fatto piccoli interventi”. Bella ma anche imponente la pala: cm 190 per cm 140,

La pala

le dimensioni. Pasini: “Il soggetto è il tipico di quel periodo della Controriforma. Risponde a quell'esigenze: tanti santi e in atteggiamento estatico”. Ecco come era prima del restauro: “Attraverso un’analisi macroscopica si rileva che la tela montata su telaio fisso è allentata, questo è dovuto probabilmente al telaio danneggiato e dalle lacerazioni nella parte inferiore del dipinto. Apparentemente in buono stato di conservazione sul dipinto è possibile, nella parte inferiore, notare la costruzione del supporto realizzato, visti i segni orizzontali, probabilmente dalla giunzione di tre teli.

- Il 2014 è il millenario di Morciano; se ne celebra il primo documento. Sono in programma numerosi libri che ne raccontano la storia. Quattro dei quali vengono pubblicati col sostegno della Banca Popolare Valconca. Editi da Panozzo, il primo porta la firma del segugio degli archivi, Oreste Delucca, neo-vincitore del premio Sigismondo d'oro. “Mille anni di mercato a Morciano”, il suo tema. “Il municipio romano del Conca e il castello medioevale di Conca” è l'argomento delle pagine vergate da Vittorio Lombardi. Terzo titolo con Angelo Chiaretti. “Dante e San Pier Damiani: l’abbazia di San Gregorio in Conca” il suo argomento. Enrico Cirelli invece racconta “Gli scavi di San Pietro in Cotto e il territorio di Morciano dall’età romana al medioevo”.

La superficie pittorica è offuscata da sudicio (polvere, fumi etc.), il colore si presenta quindi opaco e scialbo. La cornice lignea, anch’essa in buono stato a parte qualche ammaccatura, presenta a zone, alcune ridipinture a porporina o falso oro”. L'intervento Consolidamento. Smontato il telaio dalla cornice, prima di ogni altro tipo di intervento, sarà necessario effettuare un preconsolidamento della pellicola pittorica velinando l’intera superficie per evitare la perdita delle eventuali parti sollevate o distaccate. Rimossa la tela dal vecchio telaio si provvederà, se necessario (per dare più consistenza alle vecchie imprimiture, a foderare il dipinto su di una nuova tela con tecnica a caldo con pasta di colla.


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MORCIANO

Il settimo. Dono dello scultore Zurab Tsereteli, presidente dell'Accademia russa delle arti

Altro capolavoro in piazza Foro Boario ALLEGRO MA NON TROPPO

Acqua nelle fontane - La vasca che accoglie “Colpo d'Ala” di Arnaldo Pomodoro era senz'acqua da anni; troppe alte le spese per la depurazione? Come non convenire sulla speciale riduzione della spesa (spending review) in salsa morcianese. Qualche creativo, forse giovinastro, per rompere i cerchi della noia, ha imbrattato i muri interni della grande piscina, senza dimenticare gli esterni ed anche il bronzo (che non è un metallo ma un'opera d'arte): chissà che fremiti al cervellino forte di mezzo neurone. I messaggi, oltre alla città, erano rivolti anche alle fanciulle. Poesia, non proprio riservata. L'amministrazione comunale, dopo anni di abbandono, lo scorso 12 aprile, il giorno prima dell'inaugurazione di un'altra statua in piazza Angelo e Emilio Ghigi, ha presentato una piazza Boccioni senza le “opere d'arte” dei graffitari e con una vasca ricolma d'acqua. L'occasione è stata l'inaugurazione de “I clowns: omaggio a Boccioni”, la nuova statua in bronzo che va ad arricchire il prestigioso patrimonio artistico morcianese.

Firme - Difficile raccogliere le firme per presentare le liste elettorali. Il M5S ne ha raccolte un centinaio in un mese e mezzo (ne erano sufficienti 60). Ad autenticarle i consiglieri comunali uscenti Mario Garattoni (Lega nord) e Giuseppe Lopalco (già Pd). Un notaio chiede tra i 10 ed i 15 euro a firma.

- Un altorilievo di Guerrino Bardeggia. Un monumento di Arnaldo Pomodoro. Uno di Umberto Boccioni. Due di Umberto Corsucci. La copia del Mercurio del Giambologna. E l'ultimo, quello di Zurab Tseteli. Sono le sette opere d'arte disseminate nelle piazze e spazi di Morciano. Forse poche cittadine così piccole possono vantare tale patrimonio; sei sono in bronzo a cera persa; una, quella di Bardeggia, è un bassorilievo in “calcestruzzo”. Mercurio La prima opera ad essere arrivata a Morciano fu il Mercurio, copia di quel fenomeno del Giambologna. Bardeggia Poi è la volta del gabiccese Bardeggia. Si trova, in un angolo dimenticato, sulla sinistra dell'ingresso di Morciano Fiere. Avrebbe bisogno di un veloce restauro e di una collocazione più degna. Nel caso contrario, andrà in briciole. Pomodoro Il terzo bronzo di valore è quello del “morcianese” Arnaldo Pomodoro, uno dei

LA CULTURA

- Una scanzonata famiglia di clown come metafora della vita. La madre-matrona con in mano la colomba della pace. Accanto, seduto sulla sedia, il marito che con il suo archetto si appresta a suonare il violino. Alle loro spalle, il figlio a testa in giù che gioca e si diverte. E' il bellissimo monumento di bronzo di uno dei massimi artisti russi: Zurab Tsereteli, architetto, pittore e scultore, nonché presidente dell'Accademia russa delle arti. Titolo: “Clowns: omaggio a Boccioni”. Il prestigioso artista l'ha donata a Morciano grazie ai suoi legami con Morciano; erano morcianesi i genitori. Installata in piazza Angelo e Emilio Ghigi, è stata inaugurata lo scorso 12 aprile. E' il settimo monumento importante di Morciano. Quasi da crearci un tour turistico; bisognerebbe partire con la comunicazione, però. Il monumento è stato raccontato anche sul sito del consolato russo di Ancona; a corredo del testo anche una cinquantina di fotografie. Si legge sul sito: “Una giornata davvero speciale quella che ha caratterizzato a Morciano di Romagna, l’inaugurazione, in una bellissima piazza pubblica ancora da sviluppare come giardino pubblico, di

Zurab Tsereteli davanti al suo monumento di bronzo (Foto Bruno Baffoni)

Un Boccioni, un Pomodoro, un Bardeggia, due Corsucci e il Mercurio

Da sinistra: Boccioni, Corsucci, Monumento ai Caduti (in abbandono da anni) e Bardeggia (si sta sbriciolando)

massimi artisti viventi al mondo. “Colpo d'ala, si trova in piazza Boccioni. Piazza definita, da un arrabbiato Pomodoro, uno slargo. Ma questa è un'altra storia. Boccioni La quarta opera ad essere collocata, nel 1999, sotto l'am-

ministrazione guidata dal sindaco Stefano Dradi, fu la riproduzione di un monumento di Umberto Boccioni, il grande artista nato a Reggio Calabria da genitori morcianesi. Titolo: “Sviluppo della bottiglia nello spazio” (copia dall’originale boccioniano in gesso del 1913). A fare la fusione a cera persa Umberto Corsucci. Corsucci

una scultura monumentale del famoso artista Zurab Tsereteli (...). L’iniziativa è stata promossa dall’Amministrazione Comunale e resa possibile grazie alla collaborazione del Consolato Onorario della Federazione Russa di Ancona che l’ha anche patrocinata ufficialmente”. “Alla presenza di un pubblico numeroso - continua l'articolo -, delle autorità civili e militari cittadine, nonché di una folta rappresentanza russa, tra cui ovviamente l’autore, la cerimonia si è svolta con solennità ma anche con la semplicità delle cose autentiche che riguardano l’arte, soprattutto quando quest’ultima è destinata alla fruizione popolare. L’opera di Tsereteli è la sua terza installata in piazze italiane: Roma. Bari e, ora, Morciano di Romagna”. Molto probabilmente, il monumento è il segno migliore lasciato dall'amministrazione guidata da Battazza. Non è costata che 10mila euro; le spese di trasporto dalla Russia. Opera e fusione sono un regalo di Tsereteli. Racconta Filippo Ghigi, l'assessore alla Cultura: “Come amministrazione, nel segno di Boccioni, volevamo per Morciano un altro monumento importante. Contattiamo Rossano Guerra, già sindaco di Morciano, già professore all'Accademia di Urbino. Guerra ci porta dal professor Ginesi di Ancona, che viene a Morciano a vedere il paese, nota il luogo giusto e nasce la pista russa”. “Ora, grazie alla sponsorizzazione della Bcc di Gradara - continua Ghigi, sue le idee dei concerti pomeridiani e degli incontri con l'autore - restaureremo il monumento di Guerrino Bardeggia; verrà collocato in posizione più centrale. Inoltre, daremo nobiltà anche alle colonne di pietra d'Istria del Mercurio. Saranno collocate in un luogo degno, come memoria della nostra comunità”. “Inoltre - continua l'assessore c'è un'idea forte per celebrare al meglio, nel 2016, i 100 anni della morte di Umberto Boccioni. L'idea di fondo è di continuare a crescere anche attraverso la cultura”.

Pochi mesi fa, invece, è stata collocata davanti alla clinica Montanari, il monumento dell'Avis. La scultura è di Umberto Corsucci. Qualche anno prima, in cima al Parco Bigi, sempre di Corsucci, fu posizionata una statua che reca padre Pio. Tsereteli Lo scorso 12 aprile è stato inaugurato il monumento dell'architetto, scultore e pittore russo Zurab Tsereteli. Monumento ai Caduti Da anni il monumento ai Caduti aspetta di essere restaurato.


MORCIANO Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836

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Daniele Arduini (M5S). Claudio Battazza (centrosinistra) e Filippo Gennari (centro-destra)

Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836

Sindaco, una poltrona per tre

Il palazzo comunale

Lista Battazza LA POLITICA

Corrado Montanari, Filippo Ghigi, Luciano Capelluzzo, Claudia Corsini, Michela Morganti, Stefano Dradi, Evi Giannei, Matteo Gobbi, Cesare Cesarotti.

- Tre liste si contenderanno il bel palazzo di Piazza del Popolo il 25 maggio. A scrutare i numeri e gli umori dei morcianesi sarà una sfida avvincente. Con molta probabilità saranno pochi suffragi a stabilire il vincitore.

Lista Arduini Paolo Della Marchina, Marzia Ghigi, Giordano Leardini, Antonella Magnani, Tommaso Mazzuca, Danilo Ottaviani, Rita Paci, Matteo Staccoli,

Tutti i sindaci dal 1946

Lista Gennari

E' una delle sfide più avvincenti del Riminese. In tinta con la storia di Morciano. Probabilmente le sorti saranno decise da una manciata di suffragi

Lista civica “Vivere Morciano (centro-destra). Candidato a sindaco Filippo Gennari Candidati consiglieri Andrea Azzaroni, Elena Castiello, Patrizia Ciuffoli,

UOMINI

Laura Talamelli. Lista civica Morciano Futura (centro-sinistra).

Candidato a sindaco Claudio Battazza. Candidati consiglieri Stefania Gostoli, Corrado Bernabei, Ivan Tagliaferri,

Lista Movimento 5 Stelle Candidato a sindaco Daniele Arduini. Candidati consiglieri: Mirco Ripa, Simona Benedetti, Giuliano Cardellini, Fabio Avanzolini, Hossein Fayaz, Carmelo Noto, Selene Grechi, Guido Ripa, Leonardo Mariani, Patrizia De Masi, Eleonoara Santorio, Mattia Sanchini

1946-1951 Luigi Cavalli (Pci) 1951-1956 Arrigo Broccoli (Dc) 1956-1960 Luigi Cavalli (Pci) 1960-1964 Luigi Cavalli (Pci) 1964-1970 Luigi Cavalli (Pci) 1970-1975 Marzio Belloni (Dc) 1975-1980 Luciano Montanari (Psi) 1980-1985 Rossano Guerra (Psi) 1985-1990 Atos Berardi (Pci) 1990 – 1995 Alberto Montanari (Psi) 1995-1999 Stefano Dradi (Pds) 1999-2004 Giorgio Ciotti (Ppi?) 2004-2009 Giorgio Ciotti (Pdl?) 2009-2014 Claudio Battazza (Pd)


“Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi, è come se fermasse l'orologio per risparmiare tempo”

Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Macchina per scrivere, freni ad aria compressa per treni

Henry Ford

La di autore ignoto, vieneSiattribuita Piero della Francesca, La Città Città ideale ideale (particolare), (particolare) attribuita al Laurana. trova ad aUrbino, Palazzo Ducale Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Batista Alberti... Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale

Le scoperte che hanno fatto ‘crescere’ l'uomo 1868 - Macchina per scrivere La macchina per scrivere diventa realtà. Sviluppando la geniale e sfortunata esperienza di Ravizza, il giornalista, editore, postino ed esattore delle tasse americano Christopher Latham Sholes (1819-1890) brevetta l’apparecchio «definitivo». La macchina di Sholes, dall’aspetto che resterà immutato fino a oggi, utilizza il nastro inchiostrato, un rullo portacarta che avanza con un meccanismo a scappamento e, soprattutto, sfoggia la tastiera che resterà inalterata anche nei computer. Si tratta della tastiera così detta «Qwerty» dalle lettere dei primi sei tasti della fila superiore. Sholes ha l’idea di raggruppare le lettere in modo che ai lati si trovino quelle più frequenti e le dispone in modo che (almeno nella lingua inglese) risultino distanziate quelle che si trovano affiancate nelle parole di uso più comune, in modo da poter essere battute alternativamente con le dita delle due mani. Vivendo in un Paese in cui le buone idee riescono a trovare quasi sempre anche dei buoni finanziatori, Sholes vende il brevetto per 120 mila dollari dell’epoca a una fabbrica di fucili, la Remington Fire Arms Co., che dà inizio alla produzione di massa della macchina. Il primo scrittore che utilizza il rivoluzionario strumento è Mark Twain, che il 19 marzo 1875 le dedica un racconto umoristico, il primo composto con una

macchina per scrivere. 1869 - Freni per treni ad aria compressa Dopo aver assistito a un incidente ferroviario e aver sentito un ferroviere che diceva «questo si sarebbe potuto evitare se i treni avessero freni su tutte le ruote», l’inventore

autodidatta americano George Westinghouse (1846-1914) prende a studiare un metodo per trasferire energia dalla locomotiva ai vagoni in maniera da installare freni anche su di essi. Leggendo un articolo che parla dell’impiego dell’aria compressa per il traforo del Frejus, Westinghouse intuisce

che questo è il sistema che cercava e tra la fine del 1868 e l’inizio del 1869 realizza il primo sistema di frenatura ad aria compressa, che può essere trasmessa attraverso tubi da un vagone all’altro. A soli 23 anni dimostra il sistema con successo e dà inizio a una industria che ancora oggi è tra le più importanti degli Stati Uniti (anche se nel 1900 Westinghouse ne sarà estromesso dal finanziere John Pierpont Morgan, 1837-1913). Westinghouse inventerà innumerevoli altri congegni, tra cui un sistema automatico di segnalazione ferroviaria, il contatore del gas, le valvole di sicurezza per l’uso domestico del gas e infine si adopererà per l’adozione della corrente alternata nella distribuzione dell’energia elettrica, a fianco di Tesla e in opposizione a Edison.


MORCIANO

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Fu lui a gettare le basi della città di oggi ai primi del Novecento. Pensava ad una piccola Torino - Diomede Forlani è il padre della Morciano di oggi. Quello che ne disegnò le linee ortogonali pulite agli inizi del '900. Pensava alla sua città come ad una piccola Torino, dove aveva lavorato. Ecco chi era. Ecco il suo ritratto uscito sull'Ape del Conca dopo la sua morte. Diomede Forlani nasce il 19 marzo 1846 a San Marino dove la famiglia si era recata per pochi mesi. Egli trascorre l'infanzia a Morciano e più tardi, per proseguire gli studi, si trasferisce con la madre a Forlì dove consegue il diploma di perito agrimensore. Allevato e cresciuto nel clima ardente del Risorgimento, si arruola volontario nella terza guerra d'indipendenza, partecipando con valore alla sanguinosa battaglia di Bezzecca dl 1866 dove le truppe di Garibaldi riescono, con molte perdite, a ricacciare gli austriaci. Ritornato a Morciano, assume il posto di Geometra del Comune ed a tale attività dedica il suo entusiasmo e la sua intelligenza. E' gentile e buono con tutti, specie con i più umili; non rifiuta ad alcuno il suo aiuto ed il suo consiglio; quando in alcune famiglie sorgono divergenze per divisioni di piccole e grandi eredità, viene chiamato Diomede Forlani ed egli porta la sua parola di saggezza, raccomanda pazienza e buon senso, cercando sempre di eliminare quegli egoismi ed incomprensioni che molto spesso avvelenano l'esistenza degli uomini. Frequentando i paesi vicini, si convince che Morciano può e deve essere il centro naturale di attrazione della valle del Conca: ma il paese ha bisogno di spazio, di vita, di strade. Nasce così nella sua mente moderna il piano regolatore di Morciano, un progetto che sarebbe ardito persino ai nostri giorni. Ot-

Diomede Forlani: l'uomo che “inventò” Morciano

UOMINI

tanta anni fa, quando le strade servivano solo al passaggio di qualche lento carro di buoi, ideare un progetto così grandioso e così “illuminato”, significava mettersi contro l'opinione pubblica, perché non tutte le menti dell'epoca erano all'altezza di comprendere un disegno totalmente proiettato nel futuro. Per fortuna, dopo infinite di-

scussioni, contrasti e pareri discordi, il progetto viene approvato. Diomede Forlani non dimentica nulla: disegna, oltre le strade, anche lo stadio, i giardini, la stazione ferroviaria, l'ampliamento del cimitero, una fontana in piazza Risorgimento (che ancora l'aspetta) ed i portici in via XXV luglio (che non sono stati costruiti e non lo

COMMERCIO

Gambini, vetrina bellissima

saranno mai più). Purtroppo la vita di Forlani è breve; se fosse vissuto ancora più a lungo, probabilmente il nostro paese e noi tutti avremmo beneficiato di altre idee che potevano scaturire dal suo pensiero chiaroveggente. Muore infatti ad Auditore (Pesaro) il 27 novembre 1902 a soli 56 anni. Sua figlia, la signora Ede, con gli occhi lucidi di pianto per le dolorose reminiscenze, ci dice che suo padre è morto d'angina pectoris perché fumava troppo: “Io gli na-

scondevo la pipa” singhiozza “ma mio padre era più bravo di me e la trovava sempre”. I giornali di quei tempi riportarono con ampi particolari i funerali dell'uomo che era amato e stimato da tutti. La morte improvvisa produsse la più viva costernazione in quanti lo conobbero ed i suoi funerali riuscirono un solenne plebiscito di onore che tutta la Romagna tributò all'uomo integerrimo, scomparso dopo una vita esemplare vissuta per la sua fede e per il suo paese.

Il trasporto funebre partì da Auditore accompagnato da tutte le rappresentanze dei comuni vicini e da decine di bandiere: a Tavoleto la banda musicale si unì per lungo tratto al mesto corteo. Lungo il percorso, centinaia di agricoltori, di contadini, di operai, che avevano conosciuto in vita Diomede Forlani, scesero dalle colline, assiepandosi lungo la strada per rendere l'ultimo omaggio all'uomo che per loro era stato un amico ed un consigliere disinteressato. Il feretro giunge a Montefiore, atteso da tutta la cittadinanza e dal corpo bandistico, mentre nell'aria si innalzavano le note gravi della marcia funebre. A Morciano il corteo funebre diventò una processione imponente che attraversò il paese in mezzo al lutto generale di due ali di folla piangente. Abbiamo voluto ricordare i funerali di Diomede Forlani perché anche i giovani sappiano gli onori e gli affetti che accompagnarono il nostro concittadino; egli è stato uno dei nostri nonni: il primo nonno che vide Morciano con gli occhi del futuro e la vide grande, operosa, vitale. Alla signora Ede Forlani, figlia del generoso morcianese, vada tutto il nostro affetto ed il nostro augurio più fervido. Sia certa, cara signora Ede, che la memoria di Suo padre sarà sempre viva in noi per darci quel coraggio, quella fede, quella generosità di cui abbiamo bisogno per operare bene nella vita e di ci Suo padre ci fu grande maestro.

LA LETTERA

“E' più pulito il bastone del pollaio

- Gambini è sinonimo di calzature di qualità, competenza e passione per il lavoro. Famiglia di calzolai, sono nel settore da sempre. Cura dei particolari, oltre ad offrire il meglio del Made in Italy e non solo, presentano la mercanzia con creatività. Per la Fiera di San Gregorio hanno presentato vetrine che hanno attirato gli amanti del bello: grandi mazzi di fiori finti, di carta. Talmente belli, che sembravano veri. A farli la signora Gambini. Un commento: “Da fuori fai fatica a credere che siano di carta”.

- La storia umana è un succedersi inesorabile di guerre. All’interno di una Nazione questa competizione assume la forma di lotta politica in cui non scorre il sangue, ma le regole sono comunque più simili a quelle della guerra che non a quelle della competizione sportiva ed economica. Nello sport non puoi barare, non puoi mentire, e neppure denigrare l’avversario. Nella concorrenza sui prodotti ci sono norme igieniche e di scadenza da rispettare. Nella competizione politica invece, salvo l’attacco fisico, tutto è permesso. Infatti, manca poco per le elezioni del consiglio comunale di Morciano e del relativo sindaco. Il nostro primo cittadino si è ricandidato perché

non gli sono bastati i cinque anni di danni che ha fatto; infatti su tutti i quotidiani locali compresi Forum (Giornalino del Comune, ci può scrivere solo lui), Ape del Conca e la Piazza, stanno elogiando sperticatamente quello che ha fatto (? sic), denigrando quello che ha fatto la fazione opposta, mettendo in risalto che mentre Lui e la sua giunta sono onesti e sinceri, gli avversari sono incapaci, stupidi, mentitori e... In questo dibattito ognuno è il pubblico ministero di un processo all’avversario, al quale imputa solo colpe, mentre si trasforma in difensore di se stesso, esaltandone solo i meriti. Per correttezza verso la cittadinanza caso mai la notizia fosse passata inosservata, occorre tener presente che è la prima volta nella storia di Morciano che una

intera giunta viene indagata: questa umiliazione i morcianesi doc non la meritavano. Molta gente perciò non riesce più a capire cosa sia vero e cosa falso: e comincia a non credere più a nessuno e decide così di non andare a votare (come ho sentito da molti girando per il paese), spero vivamente che a questa tornata elettorale i miei concittadini vadano tutti a votare ma prima di farlo vadano a vedere come è stato ridotto il nostro paese in questi ultimi cinque anni. Giordano Leardini Caro Giordano, il passaggio che riguarda la Piazza non corrisponde al vero. Il tuo (ed i tuoi) intervento ne è la prova. Con affetto. (g. c.)



MORCIANO Via Cà Bacchino 2 San Clemente

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Angelo Andreini dona a Elio delle Storie Tese il ritratto per la Fiera di San Gregorio

CULTURA

‘Le straordinarie avventure di Kazem’

Vetro artistico, la luce diventa poesia Angelo Andreini con il ritratto di Elio delle Storie Tese

- MIntrecciare le culture significa mischiare i colori del cuore e della mente. Signfica passeggiare per orizzonti oltre che diversi, straordinari. Alessandro Viggiani ha sette anni. Il nonno Hossein, origini iraniane, da sempre, gli racconta storie. Il piccolo si è appassionato anche grazie al fatto che i genitori sono amanti della scrittura. Il nonno Hossein gli narra di Kazem, suo padre. Il piccolo Alessandro, non si sa bene come, uno dei misteri della vita, inizia a tessere le sue storie. Kazem diventa un ragazzino di 12 anni che sogna tutti i tramonti e le labe del mondo: “Il cielo è colmo di stelle e lui come sempre si interroga su come è grande l'Universo e su come è piccolo lui. Vorrebbe volare lontano e conoscere nuovi mondi ma poi si accorge che le stelle hanno lasciato il posto al sole e i suoi amici

ARTE

La copertina del libro

hanno iniziato a cinguettare”. Kazem inizia a volare. Ha un grande desiderio: aiutare il mondo. Alla fine anche i supereroi si innamorano e vanno in ferie. Il volumetto è impreziosito dai disegni di Mariangela Zapatino, un'illustratrice che ha lavorato per prestigiose case editrici per bambini. Il ricavato del libro è stato devoluto agli “Amici Colores de Calcutta Italia”. Sostiene, l'associazione, molti progetti per i bambini più poveri di Calcutta.

- Capolavori di vetro quelli del giovane Angelo Andreini. Non ha che 32 anni ed ha già collocato le sue vetrate artistiche in luoghi di prestigio: un rosone (2 metri di diametro) raffigurante un Buon Pastore, 20 vetrate (cm40x70) con i I misteri di Gesù, nella Chiesa di San Lorenzo in Strada di Riccione; cinque vetrate di (cm 50x200) con immagini sacre nella chiesa di Spontricciolo di Riccione; una vetrata di (cm35x240) con alcuni monumenti di Morciano nella sede del Pd di Morciano; stampe digitali, su tela cotone, a tiratura limitata (cm 35x240) esposte nel Comune e nella Banca Popolare Valconca di Morciano; dipinto dal titolo “La Notte delle Streghe” (cm 33x66) realizzato in tecnica mista, esposta nel Comune di San Giovanni in Marignano; vetrata artistica (cm 40x100) raffigurante stemmi araldici sita nella sede “Società Rionale Prato” di Città di Castello Per la Fiera di San Gregorio, lo scorso marzo, ha donato a Elio delle Storie Tese il suo ritratto. Angelo è nella magia delle vetrate artistioche fin da bambino;

una specie di Mozart del vetro. La madre, Paola Piccari, opera nello studio di Vetrate Artistiche di Antonio Artioli, a Morciano. Ha poi tramandato passione e competenze artigianali al figlio Angelo. In questo humus scatta in Angelo la passione per il disegno a l’arte, più in generale. E subito si diverte, anche con le sfide. A 13 anni partecipa alla mostra “sculture navali” indetta dall’associazione “Navy Adriatic Sea”,con il sostegno del professore Filippo Manfron. Nel 1996, si iscrive all’Istituto Statale d’Arte Federico Fellini di Riccione, dove partecipa a concorsi statali e realizzazioni di opere

pubbliche. Nel 2000 frequenta uno stage presso la Vetreria Moderna di Salvatore Mordini; entra nei segreti del vetro. Nel 2001 si diploma in Arte applicata, Arte grafica pubblicitaria e Fotografia. Nello stesso anno, apre uno studio di vetrate artistiche a Morciano. Con l’aiuto della madre, incomincia un'intensa produzione per privati e chiese: unisce il disegno e la pittura all’arte del vetro artistico. In questi anni alterna, al lavoro, corsi di specializzazione: Sorano (Grosseto) “Corso di decorazione vetro”, docente Sante Pizzol; Bobbio (Piacenza), “Corso di lavorazione artistica del vetro, “tecnica Grisaglia”, docente Sante Pizzol; San Marino, “Corso di disegno artistico”, docente Rosolino Martelli; Bobbio (Piacenza), “Corso di lavorazione artistica del vetro. Tecniche: grisaglia e smalto avanzato, Dalles de Verre”, docente Sante Pizzol. Quest'ultimo, artista di fama mondiale, segnerà il suo percosso. Il maestro e l'allievo nell’ottobre 2004 si trasferiscono in Perù; trascorrono 43 giorni a lavorare ed insegnare a 15 allievi entusiasti,

nell’ambito dell’Operazione Mato Grosso. Realizzano, in Perù, due imponenti rosoni policromi (ognuno di 3 metri di diametro) con immagini sacre destinate ad una chiesa di Baltimora (Stati Uniti). Inoltre, realizzarono una vetrata (di 7x5 metri), la Pentecoste, ed un ulteriore progetto di una vetrata dedicata alla Vergine Maria (di 15x15 metri) destinati alla Cattedrale di Pucallpa (Perù). Nel giugno 2007, Angelo firma il manifesto per “La Notte delle Streghe”, di San Giovanni in Marignano. Nell’agosto dello stesso anno, a Mondaino, partecipa ad un’Estemporanea di pittura in notturna dal titolo “Dipingiamo la Notte”; si aggiudica il primo premio come Migliore opera. Nel 2009 restaura la vetratainsegna dell'800 del “Caffè Grand’Italia” di Novafeltria. Nel 2011 lavora al restauro delle vetrate nella chiesa “Sacro cuore di Gesù” di Macarone, Cesena. Nel 2012 lavora al restauro delle vetrate nella chiesa di Villamarina a Gatteo a Mare. Angelo Andreini ha lo studio, “Vetrate d’Arte Andreini”, a Morciano R. in via Panoramica, 36/c. Molte sue opere appartengono a collezioni private. (349.6045847).


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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE SAN CLEMENTE

Rosa Allegrini in Gennari: 100 anni

Celeste Mei è scomparso lo scorso primo maggio. Sindaco per 13 anni

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Addio sindaco galantuomo Celeste Mei (2.7.1924 - 1.5.2014)

SAN CLEMENTE di Claudio Casadei Rosa Allegrini festeggiata dai familiari

- Rosa (per tutti Rosina) Allegrini in Gennari ha compiuto 100 anni lo scorso 23 aprile. Auguri, di cuore. San Clemente, sabato 26, è stata allietata dalla splendida festa organizzata nella piazzetta di via Roma, deliziosa terrazza che guarda la sempre bella Valconca. Alla presenza graditissima di un centinaio di persone, allietate dalla musica di Giorgio Battarra e Dante Crescentini, validi interpreti di alcune canzoni dialettali, alle quali ha prestato la sua voce anche nonna Rosina suscitando commozione. Tutto il paese ha voluto manifestare il proprio affetto. Molte le magliaie che avevano appreso il mestiere da Rosina,

presenti le autorità politiche, il parroco don Luca, molti consiglieri comunali. Tutti a festeggiare, come tradizione romagnola comanda, a base di piadina, porchetta, gratinati e formaggi misti. Sulla parete esterna della chiesa parrocchiale Rita, figlia di Rosa, aveva allestito una mostra fotografica intitolata “Rosa, la sua storia è la nostra storia”: immagini di una vita paesana in cui in tanti hanno potuto rinverdire ricordi di Rosina, stralci di vita del paese e soprattutto pezzi della propria storia. Auguri Nonna Rosa, San Clemente ti abbraccia forte e ti ringrazia per quello che hai saputo dargli.

- Celeste Mei se n'è andato lo scorso maggio. Aveva anni 89. Era stato sindaco di San Clemente dal 1964 al 1977. Professione agricoltore, apparteneva alla categoria dei galantuomini; di persone che mantengono la parola data. Un uomo serio. E' la serietà, la schiena dritta, il sapersi assumere le resposnabilità, che manca all'Italia di oggi. Ricordava con affetto di quando, incontra il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, lui un agricoltore figlio di mezzadri, seppur sindaco di una comunità. Nella sua emozione il rispetto per le istituzioni. Successivamente Celeste Mei abbraccia Rifondazione comunista. Persona di buon senso, ma sempre pronto a difendere le idee nelle quali credeva. Si rìcorda nel 2007, una visione diversa della politica con un ex compagno di partito più giovane. Scriveva su queste pagine “Caro amico, mi

costringi a risponderti definendomi uno che ‘razzola male’ e puntualizzando pubblicamente quelle che sono le mie richieste, se ti riferisci alle tante voci che

girano, ti chiedo: hai per caso tu qualcosa da nascondere? Se ti riferisci alle mie richieste, o sei male informato o non conosci la mia vicenda nei particolari, oppure stai facendo demagogia dan-

do retta acriticamente solo alle voci che girano… (...)”. “Da pubblico amministratore - continuava Mei - posso dire di essere stato al servizio del popolo, prestando la mia opera senza pretese di rimborsi assurdi, che venivano concessi solo per trasferte fuori dalla provincia di Rimini. E posso anche dire di avere svolto egregiamente il mio lavoro, visto che i consensi aumentavano ad ogni tornata elettorale. Mi paragoni a Berlusconi per la critica sulle tasse pagate al Consorzio di Bonifica, ma io non ho invitato a non pagare le tasse, ho solo proposto un loro più sicuro impiego. Visto che tu ti definisci un rappresentante eletto dal popolo, avresti dovuto impegnarti per spiegare alla gente come vengono impiegati i tributi riscossi dalle loro tasche. Sono felice che ti sia piaciuta la collaborazione coi cittadini a proposito della alluvione del 1997, perché, mettendo da parte molti personalismi, non proviamo a ripeterla quando se ne presenta l’occasione?”. Che la terra ti sia lieve.


S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE

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I grillini presentano Sabrina Casamenti. Il Pd Mirna Cecchini. Saranno le donne a contendersi la poltrona?

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San Clemente, una poltrona per quattro SAN CLEMENTE - 25 maggio, elezioni amministrative. Si vota per chi dovrà sostituire il sindaco uscente Christian D’Andrea. Tra ribaltoni e sorprese, non si può dire che la prima parte della campagna elettorale sia passata all’ insegna della monotonia. Quattro le liste ai nastri di partenza, due liste totalmente civiche, una legata ai partiti del centro sinistra e una chiara espressione del Movimento Cinque Stelle. Lista 1 Insieme per San Clemente Candidato sindaco Corrado Gaia Candidati consiglieri BALDISSERRA ALBERTO CASADEI FABIO, DI NUNZIO RAFFAELE, GHIGI MONICA, MENNINI JESSICA, PAOLINI STEFANO, PICCIONI GIACOMO, SERAFINI SONIA, TACCHI CARLA, ZERBINATI MATTEO. Intende riportare la politica tra le tutte le persone del Comune sempre e non solo durante la campagna elettorale. “Lavorare tra la gente e per la gente” è lo slogan che caratterizza tutta l’impostazione della lista nella speranza di riaccendere la passione di tanti cittadini per la

Tra ribaltoni e sorprese, non si può dire che la prima parte della campagna elettorale sia passata all’ insegna della monotonia.

Da sinistra: Mirna Cecchini (centro-sinistra), Sabrina Casamenti (M5S), Alfonso Scala (centro-destra) e Corrado Gaia (Sinistra)

FOCUS

Lista 4 Lista civica 6 stelle Candidato sindaco ALFONSO SCALA Candidati consiglieri SANDRO RICCI,SANDRO FACONDINI,LARA GIULIETTI, ERICA DE SILVESTRI, SANDRO UBALDI, SALVATORE CALTAGIRONE, LETIZIA L U C C H E T T I , PIETRANGELO D’APICE, MATTEO CAMPEDELLI, C A T E R I N A CALTAGIRONE, ANDREA BERZANTI, ALISON ANDREINI. E' una lista al di fuori delle tradizionali correnti politiche e non agganciate a nessun partito. Quindici punti per un programma proposto ai cittadini per scardinare vent’anni di amministrazioni fatte dalle stesse persone e dare un’occasione ai cit-

do i dettami del blog del movimento 5 stelle” Ad ogni candidato è stata richiesta preventiva certificazione penale che attesti l’assenza di carichi pendenti. Il M5S propone per San Clemente una vera rivoluzione.

di Claudio Casadei politica. Lista 2 Noi per San Clemente Candidato sindaco Mirna Cecchini Candidati consiglieri BEDETTI MARTINA, BONETTI MATTEO, D’ERASMO FABIO, FLACCO LUCA, GADOTTI LETIZIA, GUIDUCCI M A R I A N O , MONTERUBBIANESI DANIELA, PERILLI LAURA, SZTUR MARTA, TORDI STEFANIA, VESCOVELLI

MARCO, VILLA RAFFAELE. E' la lista che nasce direttamente dalla maggioranza che ha governato il comune di San Clemente e riprende, vuoi per continuità vuoi per rimediare il mancato compimento di alcuni punti, il suo programma. Il programma: otto capitoli che partono da trasparenza e partecipazione. Lista 3 M5S Candidato sindaco SABRINA CASAMENTI Candidati consiglieri FULVIA ROSELLI,

CRISTIAN PRATELLI, GIUSEPPE SPAGNUOLO, ORAZIO ANTONELLI, TAMARA VILLANI, GERARDO MANZO, BRUNO CIANCIO, ALESSANDRO MORETTI, SIMONETTA ANGELI, SABATINO MARTINO, MONICA MACCAGLI, ANTONELLA LEO. Nella costituzione della lista del Movimento 5 Stelle la Signora Casamenti ha inteso ricercare una lista “che rispecchi i crismi dell’intransigenza morale e dell’alto profilo etico dei suoi componenti interni seguen-

POLITICA

MONTEFIORE

Montefiore sindaco, corsa a tre

Tutti i sindaci dal 1946

Vallì Cipriani

Mauro Macrelli

Marcello Palmerini

- Tre liste concorrono per il governo di Montefiore il prossimo 25 maggio Lista Civica Vallì Cipriani Sindaco Candidato sindaco: Vallì Cipriani Candidati consiglieri: Manuela Benvenuti, Augusto Ciotti, Sante Nazzareno Ciuffoli, Massimiliano Forlani, Loredana Giannei, Sante Grechi, Giovanni Martelli, Marco Merli, Silvia Urnibati, Vito Vaselli.

Lista M5S Candidato sindaco: Mauro Macrelli Candidati consiglieri Umberto Corsucci, Giulia Fornaciari, Monica Ciotti, Paul Gordon Manner, Alessandro De Simone, Domenico Germani, Tiziana Formica, Michele Sanchi, Stefano Morganti, Roberto Antonioli.

Lista civica Ripensiamo Montefiore Candidato a sindaco: Marcello Palmerini Candidati consiglieri: Luca Amati, Felicina Cassano, Franco Cassano, Nicolaa Giuliani, Livia Guagneli, Luciano Minarini, Leonardo Rovelli, Ester Sabetta, Lorenzo Silvagni, Francesco Paini.

1946-1951 Secondo Silvagni (Pri) 1951-1956 (si dimise nel ’53; sindaco Ferdinando Trovatelli, Pri) 1956-1960 Giovanni Turrini (Pci) 1960-1964 Cristoforo Palmerini (Dc) 1964-1970 Francesco Cipriani (Pri) 1970-1975 Bonaventura Amadori (Dc) 1975-1980 Giovanni Cipriani (Psi) 1980-1985 Giovanni Martelli (Ind.) (si dimise nell’ottobre dell’81; sindaco Antonio Valentino Ciuffoli, Pri) 1985-1990 Euclide Scaranello (Pci) (si dimise nell’87; sindaco Mauro Monti, ind.) 1990 – 1995 Claudio Battazza (Pci) 1995-1999 Claudio Battazza (Pds) 1999-2004 Claudio Battazza (Ds) 2004-2009 Filippo Berselli (An) 2009-2014 Vallì Cipriani (Pdl)

Tutti i sindaci dal 1946 1946-1951 Leo Binotti (Psi) 1951-1956 Cesare Crescentini (Pci) 1956-1960 Cesare Crescentini (Pci) 1960-1964 Clemente Morri (Psi) 1964-1970 Celeste Mei (Pci) 1970-1975 Celeste Mei (Pci) 1975-1980 (nel ’77 Mei si dimise, sindaco Liviana Cannini) 1980-1985 Liviana Cannini (Pci) 1985-1990 Gianni Fanelli (Pci) 1990-1995 Antonio Semprini (Pci) (si dimise nel ’93; sindaco Liviana Cannini) 1995-1999 Mariano Guiducci (Ind. Pds) 1999-2004 Mariano Guiducci (Ind. Ds) 2004-2009 Christian D'Andrea (Ds-Pd) 2009-2014 Christian D'Andrea (Pd)

tadini di avvicinarsi al proprio comune senza utilizzare come strumento i partiti. Al primo punto pongono una sensibile, progressiva e precisamente quantificata Riduzione percentuale progressiva dello stipendio lordo della giunta.

COMUNITA'

San Clemente e dialetto, binomio di cultura - Concorso dialettale nel nome di Giustiniano Villa (1842 - 1919), uno tra i massimi poeti dialattali della Romagna. Da più di vent’anni nel suo comune di nascita si organizza un concorso di poesia dialettale e zirudela di valore assoluto. La giuria, ad esempio, è presieduta da Piero Meldini, tra i massimi scrittori italiani. Chi lavora all’organizzazione del premio ha già fissato le due date. I poeti e comunque chiunque voglia partecipare dovranno fare pervenire in Comune le proprie opere nelle modalità richieste entro e non oltre il 21 aprile. Due le sezioni come sempre: poesia e zirudela romagnola. La serata della premiazione si tiene il 7 giugno al teatro Villa di Sant'Andrea di San

Giustiniano Villa

Clemente. Ai vincitori andranno 250 euro e una statuetta riproduzione del monumento a Giustiniano Villa posto a San Clemente ed opera del noto maestro Umberto Corsucci. Per partecipare, gli interessati possono rivolgersi al 339 4858903 dopo le 19, oppure possono scivere alla mail: premiovilla.casadei@libero.it. Tutti l’assistenza possibile sarà fornita il prima possibile. Scaldé la péna, l’è ora ad scriv! Claudio Casadei


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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO

Tanti appuntamenti per il saludecese che entro novembre sarà santificato in piazza San Pietro - “Il Pellegrino delle Stelle” è il beato Amato Ronconi di Saludecio che entro l'anno sarà consacrato santo in piazza San Pietro. E' anche la quinta edizione di un programma culturale che ne ricorda la bella figura. Lo scorso 15 aprile papa Francesco ha firmato l'autorizzazione per la promulgazione del decreto di santificazione. Ora, manca il passaggio nel concistoro dei cardinali. Entro novembre, la santificazione in piazza San Pietro. Il Beato sarà il secondo santo nato nel Riminese. Il primo fu Santa Innocenza di Monte Tauro (Coriano). Tradizione vuole che maggio) muore l'8 maggio del 1292 a 66 anni) sia il suo mese. Nel suo anno, Saludecio lo ricorda con una serie di incontri di pura intelligenza, grazie all'assessore alla Cultura Gigliola Fronzoni e a Giuliano Chelotti, tra i massimi “registi” di eventi culturali della provincia di Rimini. Hanno preparato, in collaborazione con la parrocchia di san Biagio, delle conversazioni di storia di arte e di fede, con tappe in tutte le chiese del terri-

Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Maggio. Il mese del beato Amato Fede e cultura Mostra nella chiesa dei Girolomini. A corredo un libro di Chelotti col contributo della Bpv

Il beato Amato nel bel bronzo di Umberto Corsucci con alle spalle campanili e torri del borgo di Saludecio

SALUDECIO torio di Saludecio dal 3 al 18 maggio. Ecco le date mancanti. 12 Maggio - Ore 20.30 Chiesa Castello di Cereto. Prof. Adolfo Morganti: “Sant’Amato, il pellegrinaggio e l’Europa”. 14 Maggio. Ore 20.30 Chiesa S. Maria del Monte Saludecio. Professoressa

Silvia Bernardi Pellegrini: “In Valconca: i sentieri mariani”. 16 Maggio. Ore 20.30 Chiesa Sant’Ansovino. Professoressa Elisabetta Frèjaville: “San Francesco e i laici”. Gli altri incontri già fatti. 6 Maggio. Ore 20.30 Chiesa Castello di Meleto – Saludecio. Prof. Tommaso di Carpegna Falconieri: “Il pellegrinaggio a Roma nel medioevo”. 8 Maggio. Ore 18

Chiesa Parrocchiale San Biagio – Centro storico. Prof. Paolo Caucci von Saucken: “Santiago e la via francescana“. 9 Maggio. Ore 20.30 Chiesa dei Gerolomini – Centro storico. Prof. Piergiorgio Pasini: “San Rocco o Beato Amato? Riflessioni su un bel dipinto ottocentesco”. Quest'anno, per la quinta edizione de “Il Pellegrino delle stelle” (Amato fece 4 viaggi a Santiago de Compostela, cam-

LA POLITICA

Mondaino, lista unica con Gnaccolini Matteo Gnaccolini, unico candidato a sindaco

- Peccato, perché avrebbero corso due persone per bene come candidati a sindaco a Mondaino: Matteo Gnaccolini e Massimo Giorgi. Leggerezza e zelo lo hanno depennato dalla competizione. Il rapporto tra i due era ottimo. Un giorno si incontrano mentre vanno in piazza Maggiore e Giorgi dice, scherzando: “Allora, siamo noi i candidati”. Risponde Gnaccolini, sempre scherzando: “Vedremo quale dei due

farà dei danni”. Giorgi è stato tolto dalla competizione per due ragioni. La prima è stato lui a raccogliere le firme e non è possibile che lo faccia il candidato a sindaco. La seconda, sembra che alcune firme non avessero l'autentica di un consigliere comunale. Lista civica Noi per Mondaino. Candidato a sindaco Matteo Gnaccolini Candidati consiglieri Fabio Arduini, Roberto Bacchini, Luigino Casadei, Enrico Chiaretti, Irene Merli, Mauro Pintus, Valentina Bruscoli, Jessica Calesini, Valeria Morri.

po di stelle, Galizia, Spagna) è stata allestita nella seicentesca Chiesa dei Gerolomini, la mostra “Il Beato Amato Ronconi, Santo di Saludecio”. Realizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Saludecio nel 2013 ed esposta a Rimini a Castel Sismondo in occasione del Festival Francescano. Il libro A supporto della mostra, è stato stampato grazie al contributo della Banca Popolare Valconca un volumetto didascalico, dallo stesso titolo, che riassume in diversi capitoli la vita e la figura del Beato: Il pellegrino, La vita e le opere, La morte e la devozione popolare, Beatificazione e santificazione, Feste e ricorrenze, I luoghi, Il museo, La città’ natale, Il patrono. Il libretto è opera di Giuliano Chelotti, curatore della stessa mostra, per quanto riguarda ideazione, ricerca e testi, e di Tito Intoppa per quanto riguarda il progetto grafico e le fotografie. MONDAINO

Tutti i sindaci dal 1946 1946-1951 Antonio Benedetti (Pci) 1951-1956 Domenico Alessandroni (Psi) 1956-1960 Pio Serafini (Pci) 1960-1964 Terzo Guidi (Dc) 1964-1970 Terzo Guidi (Dc) 1970-1975 Paolino Sani (Pci) 1975-1980 Nazario Gabellini (Pci) 1980-1985 Nazario Gabellini (Psi) 1985-1990 Giorgio De Carolis (Psi) 1990-1995 Rosanna Mastrogiuseppe (Dc) 1995-1999 Rosanna Mastrogiuseppe (Ccd) 1999-2004 Luigino Casadei (Ds) 2004-2009 Luigino Casadei (Ds-Pd) 2009-2014 Fabio Forlani (Pd)


SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Il primo assessore uscente. Il secondo per 10 anni sindaco

Tutti i sindaci dal 1946

Da sinistra: Roberto Cialotti e Dilvo Polidori

LA POLITICA Franco Federici, Michela Giampaoli, Marcello Mainardi, Paolo Maltoni, Anna Maria Muccini, Simone Piermaria, Giuseppe Sanchini, Roberto Pretina Sant'Agostino, Maria Grazia Screpis.

Lista civica Risveglio saludecese Candidato sindaco Roberto Cialotti Candidati consiglieri Fabio Baldi, Rosario Cremona, Tiziano Del Baldo,

MONTEGRIDOLFO

MONTEGRIDOLFO

Tutti i sindaci dal 1946

Sindaco, in corsa solo Lorenzo Grilli

1946-1951 Secondo Bertuccioli (Pci) 1951-1956 Secondo Bertuccioli (Pci) 1956-1960 Secondo Bertuccioli (Pci) 1960-1964 Secondo Bertuccioli (Pci) 1964-1970 Elio Bartolini (Pci) 1970-1975 Idillio Mulazzani (Dc) 1975-1980 Ferdinando Staccoli (Pci) 1980-1985 Ferdinando Staccoli (Pci) 1985-1990 Fabrizio Bernardi (Dc) 1990 – 1995 Mario Fonti (Indipendente) 1995-1999 Guerrino Renzi (Ppi) 1999-2004 Guerrino Renzi (Ppi) 2004-2009 Nadia Fraternali 209-20014 Nadia Fraternali

Lista civica Ripartiamo da Saludecio Candidato sindaco Dilvo Polidori Candidati consiglieri Marco Bazani Giuliani, Katia Belligotti, Sabina Casa, Carlo Casadei, Marco Alessandro Casagrande, Giuseppe Lamponi, Alessandro Lappi, Elena Monica Lazzarini, Franco Leardini, Chiara Ripa, Andrea Tenti, Marco Vagnini.

Lorenzo Grilli

- Una sola lista nel comune più piccolo di Rimini Sud. La guida Lorenzo Grilli. Come leggere questa situazione in un paese da sempre vivo da un punto di vista politico ed economico? Og Lista Civica Unitaria Montegridolfo Sindaco: Lorenzo Grilli Candidati consiglieri: Roberto Ciuffoli, Alex Del Baldo, Davide Di Paoli, Sonia Gattoni, Maurizio Ligi, Sara Mattioli, Silvano Morotti, Alessandro Renzi, Chiara Signorotti.

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SALUDECIO

Saludecio, sfida Cialotti-Polidori - Due liste davanti ai saludecesi che il 25 maggio sono chiamati a votare per il dopo Giuseppe (Pino) Sanchini. Da una parte Roberto Cialotti, per 10 anni assessore della giunta Sanchini. Dall'altra, Dilvo Polidori, sindaco dal 1995 al 2004. Questa sfida ha in sé tanti risvolti: il giovane e il meno giovane. Entrambi hanno un'anima di sinistra, ma sono su sponde opposte per una “sciocchezza”, o le fantasie della politica, del lontano 2004. Quando Sanchini doveva essere il leader del centro-sinistra ma da Rimini giunsero altre indicazioni e fu così che Sanchini si presentò con una sua lista. Se nel 2004, Sanchini vinse con un lieve margine; nel 2009 fu una valanga.

Maggio 2014

1946-1951 Rosolino Fronzoni (Pci) 1951-1956 Domenico Bordoni (Psi) 1956-1960 Alessandro Avanzolini (Psi) 1960-1964 Giovanni Cecchini (Pci) 1964-1970 Luigi Calesini (Dc) 1970-1975 Luigi Calesini (Dc) 1975-1980 Giocacchino Di Pasqua (Pci) 1980-1985 Gioacchino Di Pasqua (Pci) 1985-1990 Massimo Maioli (Psi) 1990 – 1995 Massimo Maioli (Psi) 1995-1999 Dilvo Polidori (Pds) 1999-2004 Dilvo Polidori (Ds) 2004-2009 Giuseppe Sanchini (?) 2009-2014 Giuseppe Sanchini (?)

Liste uniche: disattenzione, il caso, paure? LA RIFLESSIONE - Il perché delle liste uniche in quattro Comuni del Riminese? - Quello che prevede l’attuale legge elettorale italiana, per i Comuni con meno di 15.000 abitanti, non è per nulla “democratica”. Infatti, in nome della governabilità e della stabilità, una lista che ottiene un voto in più, spesso con il consenso di solo il 25-30% degli aventi il diritto di voto, ottiene il 75% dei seggi nel Consiglio, per un periodo esagerato di cinque anni e con poteri quasi illimitati. Risultato di questa situazione è il monopolio del potere e di tutti gli spazi pubblici da parte di un gruppo di persone spesso al di fuori del controllo democratico esercitato dai cittadini, dai partiti e dai movimenti politici. Si creano così situazioni evidenti di conflitto d’interesse e un regime di dittatura della maggioranza relativa nel territorio comunale. In questa situazione, forse è comprensibile che qualche cittadino abbia timore di esporsi a favore di una lista d’opposizione al potere costituito, prendendo parte alla squadra o firmando per la presentazione ufficiale nella competizione elettorale. Ma è proprio così? I Consiglieri di minoranza eletti nelle comunali del giugno 2009 nel Comune di Montescudo (Rimi-

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A Mondaino, Montegridolfo, Montescudo e Sant'Agata Feltria. Si creano così situazioni evidenti di conflitto d’interesse e un regime di dittatura della maggioranza relativa nel territorio comunale ni), per l’impossibilità di svolgere il loro compito d’opposizione nel Consiglio, si sono dimessi e non hanno rispettato l’impegno che avevano assunto con i loro elettori. L’amministrazione Ruggero Gozzi, di cui l’attuale unica candidata alle elezioni comunali Elena Castellari era un assessore, ha continuato a governare in totale assenza delle opposizioni. L’anomala situazione si prolungherà per altri cinque anni, se andrà a votare il cinquanta per cento più uno degli aventi il diritto di voto. A Montescudo, nelle politiche del 27 e 28 febbraio 2013, il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il 38% dei consensi, risultando la prima forza politica. Non è strano che nello stesso Comune, dove Stefano Francesco Piva e altri aderenti e simpatizzanti del Movimento e altri cittadini della lista “Movimento comune”, dopo anni di attività sul territorio, non riescano a raccoglie-

re le trenta firme autenticate per la presentazione della loro lista? La dice lunga il fatto che quindici residenti di quel Comune, su ventuno firme raccolte, hanno preferito recarsi da un notaio, pagando per autenticarle, piuttosto che rivolgersi all’ufficio elettorale del loro Municipio per l’autenticazione gratuita. Inoltre, sembra che diversi residenti che prima abbiano dichiarato la loro disponibilità a firmare per la lista di Piva, poi hanno cambiato idea. Ma è proprio così? La stessa anomala situazione è accaduta in altre tre Comuni, due della Valconca, Mondaino, Montegridolfo e Sant’Agata Feltria (Valmarecchia). Ora sorge la domanda: di questa situazione non si sentono responsabili i partiti politici da lungo tempo al potere in questi Comuni, a cominciare dallo stesso Partito Democratico?

Per un normale svolgimento della competizione elettorale non era opportuno che questi partiti aiutassero le opposizioni a raccogliere e autenticare le firme necessarie per la presentazione delle loro liste? Gli elettori di questi Comuni, che nelle ultime elezioni politiche, in segno di equa distanza dal Pd e dal Pdl votarono con una media del 35-40% i candidati del M5S, dovrebbero porsi questa domanda: come ci si può aspettare miglioramenti nell’amministrazione del loro Comune senza una loro attiva partecipazione? Tenendo conto dei circa 35% degli astenuti e altri circa 35% degli elettori del Movimento 5 Stelle in questa vallata, è molto probabile che le liste uniche del Partito democratico non attirino più del 30% dell’elettorato alle urne, e si ritorni a votare in questi Comuni dopo un anno di commissariamento, affinché tutte le forze politiche abbiano le pari opportunità di partecipare alle elezioni comunali. La lista unica è l’esatto contrario della democrazia. E se fosse soltanto un po' di disattenzione e italica leggerezza? In Gran Bretagna è luogo comune che la democrazia si difenda ogni giorno. Non è per sempre. H. F.


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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO MONTESCUDO

MONTEGRIDOLFO

Sindaco, una sola “squadra” in campo

Tutti i sindaci dal 1946

Elena Castellari, unica candidato a sindaco a Montescudo

- La comunità di Montescudo presenta una solo candidato in corsa per il dopo Ruggero Gozzi. E' all'interno della lista civica che aveva (e che ha) sempre in Gozzi uno degli uomini di riferimento tra i candidati. La sola lista riuscita a portare le 30 firme autenticate in Comune ha creato discussioni forti in tutta la comunità. Tante le chiavi di lettura. La prima, mancanza di democrazia. La seconda, la gente ha paura di esporsi. Paura di che cosa? Nelle politiche di febbraio del

2013, il M5S risultò il primo partito. La terza, c'è qualcuno che fa il doppio o triplo gioco e si chiede: “Possibile che i 12 candidati tra amici e parenti non siano riusciti a raccogliere 30 firme? La quarta, la lista con Gozzi dentro vince facile. Ognuno, poi, può interpretare quest'unica lista. Lista civica Candidato a sindaco Elena Castellari Candidati consiglieri Gilberto Arcangeli Antonio Bertozzi Alice Bucci Enrico Conti Mirco Fiorani Matteo Giannini Ruggero Gozzi Carlo Guiducci Mattia Annibale Scozia Gilberto Tonini Simona Torriani

- Montescudo è sempre stata la roccaforte democristiana della Valconca. Il sindaco lo hanno sempre espresso i cattolici. 1946-1951 Giuseppe Magnanelli (Dc), Lino Bucci (Dc), Alfredo Vigorosi (Dc) 1951-1956 Alfredo Vigorosi (Dc) 1956-1960 vincenzo Tordi (Dc) 1960-1964 Vincenzo Tordi (Dc) 1964-1970 Vincenzo Tordi (Dc) 1970-1975 Vincenzo Tordi (Dc) 1975-1980 Vincenzo Tordi (Dc) 1980-1985 Gian Marco Casadei (Dc) 1985-1990 Gian Marco Casadei (Dc) 1990 – 1995 Ruggero Gozzi (Dc) 1995-1999 Ruggero Gozzi (Ind.) 1999-2004 Ruggero Gozzi (Ind.) 2004-2009 Andrea Pula 2009-2014 Ruggero Gozzi

In tutto sono una decina e reggono

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I fratelli Giugni, i cugini Pasquini. Grazie al lavoro di don Michele, ipotizza don Tarcisio

Don Michele Bertozzi sulle impalcature mentre tira su la chiesa di Coriano

CORIANO

Un paese di sacerdoti - Serafino e Agostino Pasquini (cugini), Sergio Matteini, Natale Imola (in pensione), Tonino Fabbri (pensione), Agostino Giungi (San Lorenzo), Tarcisio Tamburini (Villaggio Primo Maggio), Tarcisio Giungi (Valle Avellana, Montegridolfo e Mondaino), Alberto Pronti (Tavoleto), Pierpaolo Conti

(Villa Verucchio). Agostino e Tarcisio sono due fratelli. A chi gli chiede come mai a Coriano c'è tutta questa vocazione clericale, risponde, con voce sorridente al telefono Tarcisio: “A Coriano c'è aria buona e si beve e mangia bene. Scherzi a parte, potrei ipotizzare che don Miche-

le Bertozzi (1917 - 1999, ndr), un vecchio parroco di Coriano, ha lavorato bene; ha saputo far sorgere le vocazioni. Forse a Coriano c'è stato un terreno abbastanza fertile perché nelle famiglie ci sono valori solidi”. Si potrebbe anche aggiungere alle riflessioni di don Tarcisio: “E forse perché è un mistero, la vocazione”.

COMUNITA'

L'ultima domenica di maggio

Borgo di Albereto, festa della Vergine - Albereto: una chiesa di campagna bellissima (dedicata a San Felice) in un posto non meno affascinante. Tradizione vuole, che l’ultima domenica di maggio si celebra la festa della Beata Vergine della Consolazione. Un appuntamento che viene da lontanissimo e che gli abitanti della frazioncina (un tempo 700

abitanti, oggi un centinaio) cercano di onorare al meglio. Organizza il Comitato parrocchiale. La giornata. Al mattino si celebra messa alle 11. Nel pomeriggio alle 4 c’è la processione. L’immagine della Vergine (un quadro copia dell’originale conservato in chiesa) viene portata nel borgo malatestiano di Albere-

to per essere poi riportata nella chiesa. Dietro l’edificio religioso, nel campo sportivo, c’è la festa, con l’orchestra, la banda. L’appuntamento è anche l’occasione per visitare la chiesa ed il borgo malatestiano di Albereto. Si ammira un sontuoso panorama: con il mare “vicino”, San Marino e la montagna.


CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO

Aprile 2014

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Un grande abbraccio lo scorso 27 aprile

Simoncelli, monumento a Misano - Un abbraccio l'inaugurazione del monumento nel nome di Marco Simoncelli lo scorso 27 aprile a Misano Adriatico all'interno del terzo Sic Day. Un sabato mattino assolato, con tifosi, appassionati (un migliaio) attorno alla stele che ricorda lo sfortunato campione corianese. E' stata collocata nella rotonda prima dell'arrivo all'autodromo, direzione maremonte. Alta 4 metro, di marmo, l'ha realizzata Fernando Caciorgna di Castelraimondo di Lanciano (Macerata). Al taglio del nastro Paolo e Rossella Simoncelli, il sindaco di Coriano, Mimma Spinelli, il proprietario dell'autodromo Santamonica Paolo Colaiacovo. Piccolo fuoriprogramma: il vento che scopre la scultura con il volto di Marco Simoncelli. Scherza il sindaco di Misano Stefano Giannini: “Marco non voleva aspettare o in paradiso sono avanti di un minuto”. Appena dopo l'inaugurazione è partito il rombo dei

Ockay, tutte le sere, attorno alle 10, accende la moto di Simoncelli in esposizione. “Marco - ha affermato il giorno dell'inaugurazione continua a regalarci delle emozioni e unisce tutti. Ringrazio per questo la famiglia di Marco, Paolo e Rossella, perché condividono con noi ancora queste emozioni. Il ringraziamento più grande va dato anche al collega Stefano Giannini, che ha unito ancora di più Coriano a Misano per promuovere due giorni di grandi iniziative, dedicate al Sic”.

motori di tutte le moto, guidate dalla Honda San Carlo replica di Marco Simoncelli, di proprietà del famoso ristoratore misanese Paolo Torsani. Un momento di ‘casino’ per salutare a tutto gas. Paolo Torsani, a Misano Adriatico (via Platani) nel suo locale, pizzeria-ristorante

Terzo Sic Day queste giornate di grandi iniziative sono state il 26 e 27 aprile, Si è iniziato al pomeriggio 26 aprile dalle ore 16 in centro a Coriano: musica, spettacoli, expo di moto racing, di moto Special e Custom uniche al mondo... La domenica giornata top dell’evento: all’autodromo Misano World Circuit- Marco Simoncelli che mette a disposizione per tutti i partecipanti la mitica pista del MotoGP: tutte le moto sulla pista per 2/3 giri del circuito in parata.

La cerimonia. In alto, da sinistra: i genitori di Marco Simoncelli e il sindaco di Misano Stefano Giannini

Raibano, l'inceneritore



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