Dicembre 2016 - La Piazza Rimini

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Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

ANNO 20 N.12 Euro 1,50

Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini

REDAZIONE: PIAZZA GRAMSCI, 34 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it

RICCIONE - 18

RIMINI - 5

EDITORIALE

Che fare? Che fare di Gabriele Paci - Che fare? La questione scottante nel dopo Referendum, e dopo la straordinaria, stra-ordinaria, affermazione del rifiuto a modificare la Costituzione in questo modo abborracciato e arrogante, è quella del ‘Che fare?’. ‘Che fare’, in somma, per dare continuità prospettiva sviluppo ad una partecipazione civile assolutamente al di fuori del normale e dell’aspettato, una ‘piazza’, un”agorà’ greca riproposta nell’italica terra dell’ulivo che ha dimostrato come ci sia la voglia di costruire ‘un Paese normale’, ciò che dalle nostre parti sarebbe assolutamente al fuori e al di là di quanto comunemente avviene. E come ce ne siano, con motivi condizioni possibilità, anche forza e forze. Forse. E, dunque, che fare. Il fatto che questo esito si sia determinato a fronte della imponenti armate istituzionali economiche mediatiche e d’ogni altro genere a sostegno del Presidente del Consiglio pro tempore, lo rende appunto straordinario a partire dalla quantità di persone che sono andate a votare, il che dimostra che a fronte di occasioni ‘forti’ la passione politica ancora alberga in questo nostro disgraziato e magnifico Paese. In questo senso abbiamo vinto tutti e bisogna paradossalmente ringraziare proprio Matteo Renzi di averla con bizzarra eterogenesi dei fini causata. La vittoria, e di converso la sconfit

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www.lapiazzarimini.it

Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”

Spadono: “Pd, Parmeggiani ha fatto autogol”

Referendum provinciale: NO 24, SI' 2. Una valanga...

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Giuseppe Ricci, padre Costituente cattolichino

DICEMBRE 2016

Piazza Risorgimento, noente grattacielo MORCIANO - 59

CATTOLICA - 33

Economia: più produzione, più imprese Cresce il numero delle imprese, inversione di tendenza? Dal 2009, anno in cui la recessione ha colpito duramente l’economia, nel 2016 si prospetta come anno della ripresa. Bene manifattura e artigianato, commercio ancora in sofferenza

MADE IN ITALY

SPIRITUALITA'

Rimini, Riccione, Cattolica, Misano, Montefiore, Montecolombo...

Care italiane e cari italiani, grazie! Buone Feste dalla Vostra ‘vecchia’ e cara

Andar per presepi

di Domenico Chiericozzi - Mentre gli italiani (sia per il sì, sia per il no) speranzosi e in tensione civica hanno affollato le urne per l'evitabile ed inutile referendum dello scorso 4 dicembre (il problema non sono le regole costituzonali, bellissime e disattese, ma l'etica della responsabilità), gli indicatori economici provinciali dei primi nove mesi di quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente racPagina 2-3

Buone Feste

Però, la ha ciap un bel pipacul... Montefiore, presepe vivente con un centinaio di figuranti. Dietro almeno un mese di lavoro. Paese da ammirare

Cecco - 2016

Pagine interne

MISANO ADRIATICO

VALCONCA

Strada Santamonica

San Clemente Babbo Natale porta sorrisi Strade in cerca di asfalto San Giovanni Conca, animali nell'oasi Coriano Tutti a teatro Montegridolfo Fusione no, mala gestione Mondaino Chiaretti, Dante in missione estera Saludecio Armonda, 20 anni di teatro

E' impraticabile causa le buche. Ci vorrebbe un tappetino, ma... FOCUS

Condomini Da un appartamento farne due: è possibile? Pagina 19


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INCHIESTA

Dicembre 2016

La cassa integrazione nel periodo gennaio-settembre 2016, ha fatto registrare un -38,5% Produzione: 2,5 per cento -13,5

-4,5 1,5

+2,1 -2,4

-0,2

Numero imprese: 34.339

-2,1

33.792 (+0,2)

36.125 35.628* (+1) 35.781 (+0,4) 35.521 2011 2012

2009

2010

2011

2012 2013

2014

2015

2009

2010

2013

Cassa integrazione: ,4 milioni 5,4 ,4 milioni milioni

34.503

3,1 3,1

34.339

2014 2015

*Entra in provincia di Rimini la Valmarecchia Pesarese

4,7

2,7 milioni 2,7 2013 2011 2012 di ore 2010 2009

2014

2015

Economia provinciale: più produzione, più imprese L'INCHIESTA segue dalla prima pagina

contano che all'orizoznte si intravede un po' di luce Su la produzione (più 2,8 per cento) e più imprese. Meno cassa integrazione. La Camera di Commercio di Rimini il 3 dicembre scorso ha presentato i dati sull’andamento dei principali settori. L’indagine è relativa al terzo trimestre (dati al 30 settembre) ed è stata realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, Istituto “G. Tagliacarne”. Numeri tratti da un campione di imprese con dipendenti, integrato con i dati ottenuti da altre fonti (in particolare Inps e Istat). A livello regionale il campione ha prodotto circa 2.750 imprese rispondenti (le riminesi pesano per il 6,5%). Innanzi tutto, uno sguardo complessivo. Le imprese iscritte alla Camera di Commercio di Rimini al 30 settembre sono 34.569, un incremento di 49 unità (+0,1%) rispetto al periodo dello stesso anno (34.520 unità). Il comparto che ha in-

Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico Redazione Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364

Giornale in stampa il 14 dicembre

fluito maggiormente sull’incremento del numero di imprese attive rispetto al 3° trimestre 2015 si riferisce al macro settore dei servizi (+197), seguito dal terziario tradizionale (+13). In calo invece sia il secondario (manifattura, costruzioni) con meno 135 unità e quello primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca) con meno 23. In termini di distribuzione percentuale, il peso del numero di imprese riminesi è per il 44% nei servizi, il 26 nel commercio, il 22 nel secondario e l’8 nel primario. Rimini è l’unica provincia in regione a riportare un lieve aumento di imprese attive: tutte le altre registrano un calo: Forlì- Cesena (-1%), Ferrara e Piacenza (-0,9%) segnano la diminuzione maggiore. La variazione media regionale è di meno 0,5%, mentre a livello nazionale si assiste a un lieve aumento (+0,1%). Nei primi nove mesi dell’anno il saldo delle imprese iscritte e cessate a Rimini è +141 (2.024 iscritte e 1.883 cessate). Analizzando la distribuzione dei movimenti per forma giuridica (saldo nati-mortalità) sono in forte crescita le società di capitale (+189) e le altre forme (cooperative, associazioni, consorzi, +2). Gli incrementi compensano i cali delle imprese individuali (-33) e delle società di persone (17). Commercio - Crisi Tra le imprese individuali spicca, come dato, le 475 cessazioni del settore commerciale a fronte di 336 nuove iscrizioni (saldo – 139). Elevato il numero delle imprese ‘non classificate’: 706 nuove iscrizioni e 81 cessazioni (+625) che vanno a incidere notevolmente sul totale.

Ecco le rilevazioni, settore per settore. Quando non espressamente indicato tutte le variazioni percentuali sono riferite allo stesso periodo del 2015. Manifatturiero Le imprese attive sono 2.606 (- 0,8%). Nei primi nove mesi dell’anno, 134 cessazioni hanno superato 87 iscrizioni con un saldo negativo pari a 47unità. Sul versante occupazione gli addetti sono 21.549 (+2,9%). La cassa integrazione nel suo complesso, nei primi nove mesi dell’anno fa registrare un -39,6% (rispetto all’anno precedente, passa da 3.994.080 a 2.412.855 ore). Produzione su La produzione registra un aumento del 2,7% (terzo incremento più alto tra le province emiliano-romagnole), superiore a quello che si rileva in regione (+1,8%). Osservando la serie storica trimestrale degli ultimi due anni si rileva che, dopo la fine del 2014 caratterizzata da valori negativi il 2015 e il 2016 mostrano segnali di netta ripresa, ad eccezione del 3° trimestre 2015. Artigianato in ripresa L’artigianato appare finalmente in ripresa: la variazione annua della produzione si attesta a +1,3%, dopo l’incremento del secondo trimestre; valori positivi si riscontrano anche a livello regionale (+0,7%). Rispetto al trimestre precedente, come avviene per le imprese in generale, la maggior parte di quelle artigiane (59%) dichiara di aver avuto una produzione stabile, il 14,6% in aumento e il 26,4% in diminuzione. Variazione positiva del fatturato anche per le imprese artigiane: +0,6%, superiore al +0,3% che si riscontra a livello regionale.

L’andamento della parte estera per quest’ambito è fondamentale (+3,9%). I dati del 2016 sembrano comunque incoraggianti e indicativi di un possibile cambio di marcia. Rispetto al periodo aprile–giugno 2016, il 16,4% delle imprese artigiane dichiara un aumento del fatturato, il 26,3% una diminuzione e il 57,3% stabilità; in Emilia-Romagna si riscontrano invece i seguenti valori: 18,4% in aumento, 33,9% in calo, 47,7% stabilità. Il fatturato complessivo del settore registra un aumento dell’1,6% rispetto al terzo trimestre 2015, analogamente a ciò che accade in Emilia-Romagna (+1,4%); il fatturato estero a livello provinciale varia come il fatturato totale (+1,6%) mentre a livello regionale è in aumento più marcato (+2,1%). Ordini esteri: +1,1% Gli ordini mostrano un incremento dell’1,1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, con variazione analoga in Emilia-Romagna; a livello provinciale la variazione degli ordini esteri è uguale a quella degli ordini totali (+1,1%), mentre a livello regionale risulta maggiore (+1,6%). Analizzando la serie storica degli ordini degli ultimi due anni, si assiste a una decisa ripresa solo dall’ultimo trimestre del 2015. Gli ordini esteri mostrano invece un andamento positivo (ad eccezione del 3° trimestre 2014) a conferma dell’importanza della domanda estera. Le imprese artigiane riminesi presentano una variazione positiva degli ordini (+0,7%) superiore a quella regionale (+0,2%), come per il fatturato. Si registra ancora un’incidenza maggiore della componente estera (+2,6%) e dei dati stori-

ci trimestrali negativi in prevalenza negli ultimi due anni, con una ripresa nel 2016. Previsioni Per il trimestre seguente la metà delle imprese (49,4%) si attende stabilità dei livelli di produzione, il 28,2% prevede un aumento e il 22,4% una diminuzione. Per le imprese artigiane i valori sono più alti riguardo alla stabilità (68,9%) e più bassi con riferimento sia all’aumento (13,3%) che alla diminuzione (17,8%). La consistenza del portafoglio ordini assicurerà 9,3 settimane di produzione (5,7 alle imprese artigiane). Per quanto riguarda il fatturato, la situazione è simile alla produzione: con riferimento al fatturato totale il 49,4% delle imprese prevede stabilità, il 27,4% si attende un aumento e il 23,2% una diminuzione, mentre per le imprese artigiane, il 69,8% si attende stabilità, il 12,9% un aumento e il 17,3% una diminuzione. Anche per gli ordini, la maggior parte delle imprese prevede stabilità, con una percentuale leggermente inferiore (47,9%) rispetto a produzione e fatturato; il restante 52,1% è suddiviso quasi a metà tra quelli che si aspettano un aumento (27%) e quelli che invece prevedono una diminuzione (25,1%). Per ciò che riguarda le imprese artigiane, il 63,3% prevede stabilità, il 13,5% si attende un aumento e il 23,2% una diminuzione. L’edilizia

Il settore edile conta 4.989 imprese attive (-2,2%). Nei primi nove mesi dell’anno, 300 cessazioni hanno superato le 221 iscrizioni, il saldo è pertanto negativo di 79 unità. Sul versante occupazione al 30 settembre gli addetti sono 10.060 (-1,6%) mentre la cassa integrazione nel periodo gennaiosettembre 2016 registra un 54,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (da 817.276 a 373.310 ore). Il fatturato registra una diminuzione dello 0,3% rispetto al 3° trimestre 2015, inferiore a quanto registrato in EmiliaRomagna (-0,8%). La flessione riminese è la più bassa delle province regionali (6 su 9). Rispetto al 2° trimestre 2016, la quasi totalità delle imprese, il 96,7%, non ha subito variazioni in merito all’andamento del fatturato, mentre è circa identica la quota di chi ha riscontrato un aumento (1,8%) e chi una diminuzione (1,5%). In Emilia-Romagna i valori si attestano a 55,7% stabilità, 22,2% in aumento e 22,1% in diminuzione. Per le imprese edili artigiane i dati sono analoghi a quelli della totalità delle imprese edili: -0,4% rispetto al 3° trimestre 2015, inferiore al decremento regionale (1,1%). Rispetto al trimestre precedente, nessuna impresa artigiana dichiara un incremento del fatturato, solo l’1,6% registra una diminuzione mentre la quasi totalità (98,4%) dichiara stabilità. Confrontando questi valori con quelli regionali si ri-


INCHIESTA Dal 1911 sul territorio La banca per chi crede DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

1,4 primi 9 mesi

1,1 923 miliardi milioni

2009

1,904 1,89 miliardi 1,858 miliardi

2013 2014 2015

Esportazioni: Usa primo mercato 11,1% 156 milioni

9,1 129 milioni

6,8%

5,4%

96 milioni

75 milioni

2011

2010

Usa

Francia Germania Regno Unito

Previsioni. Per il quarto trimestre: il 39,2% delle imprese si attende stabilità dei livelli delle vendite, il 35,3% prevede una diminuzione e il 25,5% un incremento San Giovanni, zona industriale

mentre altissima la quota di quelle che dichiarano che non vi è stata alcuna variazione (95,9%). Per l’Emilia-Romagna i valori sono invece: 9,3% in aumento, 21% in diminuzione, 69,7% stabilità. Per le imprese artigiane, nessuna dichia-

Dal 1911 sul territorio La banca per chi crede DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

Turismo: meno presenze

Primi 9 mesi

2012

scontrano evidenti differenze: 23,8% in aumento, 24,7% in diminuzione, 51,5% stabilità. In confronto al 2° trimestre 2016, sono poche le imprese che hanno riscontrato un aumento della produzione (1,8%) o una diminuzione (2,3%),

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Gli ordini esteri mostrano un andamento positivo (ad eccezione del 3° trimestre 2014) a conferma dell’importanza

Esportazioni a 1,904 miliardi 1,853 12 mesi

Dicembre 2016

ra un aumento della produzione rispetto al trimestre precedente, l’1,6% registra una diminuzione e la quasi totalità (98,4%) dichiara stabilità. In Emilia-Romagna si riscontrano invece i seguenti valori: 11,3% in aumento, 22,7% in diminuzione e 66,1% stabilità. Previsioni. Per l’ultimo trimestre del 2016 la maggior parte delle imprese (95%) si

5,2% 73 milioni

Russia

attende stabilità dei livelli di fatturato, il 2,7% prevede un aumento, mentre il 2,3% una diminuzione; per le imprese artigiane, il 98,4% prevede stabilità e l’1,6% diminuzione, nessuna aumenti. Il commercio Al 30 novembre le imprese attive del commercio al dettaglio in provincia di Rimini sono 5.283 (-0,5%). Nei primi nove mesi dell’anno 322 cessazioni hanno superato le 222 iscrizioni, con un saldo negativo di 100 unità. Occupazione Sul versante occupazione, gli addetti risultano 12.341 (1,7%). La cassa integrazione nel periodo gennaio-settembre 2016, ha fatto registrare un 38,5% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente da 251.954 ore a 154.834 ore).

15,58 milioni presenze (2,97 milioni arrivi)

15,61 (3 )

16,2 (3,1)

2011 2010

15,9 (3,1)

15,5 (3,1)

2012 2013

15 (3,2)

15,3 (3,3)

2015

2014

2009

Le vendite mostrano una diminuzione del 2,3% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (solo Ferrara e Reggio Emilia segnano un calo maggiore); in Emilia-Romagna si riscontra una contrazione più contenuta (-1%). Analizzando la serie storica degli ultimi due anni si osserva come tutte le variazioni siano di segno negativo, con l’unica eccezione rappresentata dal 1° trimestre 2015; se si considerano gli ultimi dieci anni, gli unici incrementi ci sono stati solo nei primi trimestri 2007 e 2011. Rispetto al 2° trimestre 2016, la maggior parte delle imprese (47%) dichiara di non aver subito variazioni delle vendite, mentre coloro che hanno avuto incrementi (28,3%) superano quelli che hanno avuto un calo (24,7%). In EmiliaRomagna invece, pur preva-

lendo sempre la stabilità (40,6% dei casi), sono superiori le imprese che dichiarano una diminuzione (34,6%) rispetto a quelle che hanno comunicato un aumento (24,8%). Quarto trimestre Previsioni. Per il quarto trimestre: il 39,2% delle imprese si attende stabilità dei livelli delle vendite, il 35,3% prevede una diminuzione e il 25,5% un incremento. Simili le aspettative sugli ordini rivolti ai fornitori: 39,8% stabilità, 35,2% in calo, 25% in aumento. Per ciò che riguarda le previsioni in merito all’evoluzione dell’attività, il 2,5% delle imprese nei dodici mesi successivi pensa di ritirarsi dal mercato; la metà delle imprese (52%) si attende uno sviluppo, il 4,5% una diminuzione, mentre il 41% si aspetta che l’attività rimanga stabile.



RIMINI

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Col sì solo Novafeltria e Sant'Agata. Per il no, tutti gli altri territori provinciali

Referendum nei 26 comuni: 24 a 2 - Un Paese senza Governo e un Governo senza Paese. E il gran giorno arrivò: il 4 dicembre 2016. Rappresentato come il giorno del Giudizio universale dalla quasi totalità dei media nazionali, da potentoni, potenti e potentini, dalle corti e cortigiani, da nani e ballerine... “si deve votare SI' altrimenti sarà l'Apocalisse”. Febbrile l'attesa in quella domenica, code lunghe e inattese ai seggi... circa il 70% dei votanti. Storico! Vuoi scommettere, commentava il fronte del NO in quelle ore, che gli italiani hanno ascoltato i pifferai dell'apocalisse, si sono presi paura e sono andati a votare in massa per “la stabilità promessa” “incidendo“ una bella croce sul SI'? Invece no... il popolo ha manifestato tutta la sua indignazione contro la la casta, i potenti e i pifferai che hanno messo in scena, senza risparmio degli effetti speciali e “minacce”, un'Italia che non esiste, da rotocalco. Una valanga di NO, circa il 60%. Una risposta enorme, di massa che non ammette distinguo e repliche: bocciati! L'Emilia Romagna è tra le tre regioni dove a prevalso d'un soffio il SI' (50,40%). La provincia di Rimini è l'unica dove si è affermato

I NUMERI

LA RIFLESSIONE

di Enzo Cecchini il NO (53,29%), solo in 2 comuni ha prevalso il SI' (Novafeltria, Sant'Agata). Per il resto un boato di NO, dalle città (Rimini, 52,83% Riccione, 52,48% - Cattolica, 51,73%...) ai paesi dell'entroterra (Morciano, 61,32% - Montefiore, 62,22% - Santarcangelo, 50,61%...). La geografia del NO nella provincia di Rimini rispecchia quella nazionale: più il territorio soffre di problemi economici e sociali, più è alto il voto del NO. Anche nelle città la risposta è analoga: il centro più ammiccante col SI', le periferie rispondono con una valanga di NO. La geografia del voto ha visto il NO prevalere al Nord (56%), centro e zone ‘rosse’ (59%) e sud e isole (61%). Un NO senza respiro per il SI'... Sull'assetto politico del governo locale nulla cambia, ma il campanello d'allarme suona forte e chiaro e non potrà che riflettersi sulle prossime elezioni amministrative. Il Pd riminese è ormai accerchiato da nuove giunte di centrodestra, civiche e Pentastellate (Riccione, Bellaria, Cattolica, Coriano...), e col senno di poi, ovviamente senza

verifica, il M5S ha perso una grande possibile occasione di espugnare la capitale della provincia per scazzi interni non presentandosi alle elezioni comunali: Rimini. Ora il partito di governo, nazionale e locale, deve fare i conti con una massa enorme di cittadini stanchi e incazzati che non abbocca più alle lusinghe e non gli basta più il “tirare a campare”. La valanga di NO ha messo in evidenza il legame tra tematiche istituzionali/diritti e problematiche sociali ed economiche. Ancora: ha segnato una “rottura” generazionale. Solo tra i pensionati (55%) e gli oltre 65enni (54%) ha prevalso il SI'. Percentuali bulgare per il NO dai 18 ai 64 anni. Altrettanto bulgare le dimensioni del NO tra gli studenti, liberi professionisti, impiegati e tecnici, operai, disoccupati, casalinghe, lavoratori autonomi e imprenditori (dati elaborati da Demos & Pi). Insomma, anche quella base di ceto medio professionale e imprenditoriale ha detto NO sfaldando una millantata adesione al progetto renziano del Pd, smentendo i vertici di Confindustria, Coldiretti e al-

tre associazioni industriali, del commercio, ecc. che insistevano sul SI'. Un partito che nella battaglia referendaria è stato abbandonato da circa il 20% del suo elettorato. Viene da dire che per Renzi e il Pd i futuro sia senza “futuro”, ormai incarogniti nelle faide interne legate solo a problemi di potere, lontani dalle inquietudini dei cittadini e solo intenti a occupare poltrone e “assoldare” coppieri per una narrazione del Paese edulcorata e spaventare chi la pensa diversamente. Altro dato che la dice lunga sull'opportunità del Pd di insistere su Renzi: il 35% ha detto NO nel merito della riforma costituzionale, ma ben il 65% lo ha fatto per ostilità contro Renzi (elaborazione: Ipr). Il difetto principale del Pd, ancora una volta manifestato ampiamente, è l'autoreferenzialità che diventa insopportabile arroganza, portandolo a sovrapporre i propri problemi di partito, compreso diatribe e faide, ai problemi di governo e del Paese. Pensano che siano la stessa cosa (cosa loro?), invece il Paese è una miriade di cose, problemi e sentimenti diversi. Il 70% dei votanti e il 60% di no lo ha dimostrato.

COMUNE

SI'

Bellaria 44,67% Casteldelci 46,43% Cattolica 48,27% Coriano 48,47% Gemmano 33,59% Maiolo 44,16% Misano 45,92% Mondaino 47,59% Montefiore Conca 37,78% Montegridolfo 49,83% Montescudo Monte Colombo 35,75% Morciano 38,68% Novafeltria 51,70% Pennabilli 49,68% Poggio Torriana 45,09% Riccione 47,52% Rimini 47,17% Saludecio 42,16% San Clemente 40,04% San Giovanni 48,75% San Leo 42,79% Sant'Agata Feltria 52,52% Santargangelo 49,39% Talamello 46,24% Verucchio 46,15%

NO 55,33% 53,57% 51,73% 51,53% 66,41% 55,84% 54,08% 52,41% 62,22% 50,17% 64,25% 61,32% 48,30% 50,32% 54,91% 52,48% 52,83% 57,84% 59,96% 51,25% 57,21% 47,48% 50,61% 53,76% 53,85%



RIMINI

Dicembre 2016

7

Rimini (offerta libera, ricavato a Norcia), Bellaria e Santarcangelo (luminarie d'autore e poesia dialettale)

Presepi e piste di ghiaccio - Bellaria – Igea Marina E’ la vita bucolica e agreste il tema del Presepe di sabbia allestito quest’anno sulla spiaggia di Igea Marina (bagni 78 e 78bis) e realizzato da un team internazionale, composto dagli spagnoli Sergi Ramirez e Montserrat Cuesta, insieme all’ucraino Slawa Boreki e al russo Ilje Filimontsev, che per tre settimane hanno lavorano 1.000 tonnellate di sabbia. In centro appuntamento con la tradizione dei Presepi nei Tini, oltre 40 le rappresentazioni allestite, mentre l’Isola dei Platani si animerà con la pista di pattinaggio sul ghiaccio e quella da roller, il Villaggio di Babbo Natale e un vero e proprio parco divertimenti in Viale Paolo Guidi, con stand in legno, attrazioni e tante occasioni di divertimento per i più piccoli, come la struttura per cimentarsi nella scalata e un misterioso labirinto.

Presepi a Santarcangelo e Rimini

TRADIZIONI

Rimini Natale rivive sulla spiaggia di Rimini con i Presepi di sabbia giganti a Marina Centro, sulla spiaggia libera di Piazzale Boscovich, accanto alla pista di ghiaccio, e a Torre Pedrera, ai bagni 64 e 65. Afferma Gilberto Montebelli: “Il Presepe di quest’anno è forse il più bello che abbiamo mai realizzato finora, il titolo che abbiamo scelto è Dio nel mondo – Le 7 Meraviglie “’. Chi vorrà scivolare sul ghiaccio con i pattini avrà l’imbarazzo della scelta, tra l’Ice Village sulla spiaggia libera accanto al porto di Rimini, con i suoi 750 mq di piste per grandi e bambini e il Presepe di Sabbia e, in piazza Cavour, Rimini

Rimini, presepe di sabbia Christmas Square, con una pista di oltre 500 mq, un’area food con attività di intrattenimento e un’area relax con un tocco di stile balneare. Curioso il grande alberto di Natale che sorgerà a pochi passi dall’Arco d’Augusto, alto più di 7 metri e realizzato (dall’architetto riminese Roberto Semprini assieme a dodici studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna) assemblando e plasmando materiali di scarto e rifiuti industriali (plastica,

lampadine, vetri, scarti di metallo e altro). A cornice dei suggestivi Presepi, i tradizionali mercatini natalizi e una serie di eventi e manifestazioni che animano le giornate di festa, come Matrioska Lab Store. Il “ Presepe di Sabbia“ è una delle attrattive del Villaggio di Natale giunto alla 10° edizione sulla spiaggia di Rimini e come ogni anno si ripete la magia della rievocazione artistica della nascita di Gesù. Anche quest’anno artisti pro-

venienti da tutta Europa offrono il meglio di se stessi. Santarcangelo E' la cultura poetica dialettale la protagonista del Natale a Santarcangelo, grazie al progetto “Installazioni Luminose d’Artista” ideato da Manolo Benvenuti e Nikki Rodgerson, esperti nel riutilizzo artistico di materiali di scarto (Nikki Rodgerson fa parte del collettivo Mutoid Waste Company, che da anni ha scelto Santarcangelo come sua patria adot-

tiva). Il progetto affianca le suggestive ed originali luminarie natalizie realizzate, dal 2009, da artisti locali con materiali di recupero, anche la realizzazione di suggestive arcate luminose che riportano scritte augurali, solidali o comunque inerenti al periodo natalizio, tratte dalle poesie dei più amati poeti locali: Tonino Guerra, Raffaello Baldini, Nino Pedretti, Gianni Fucci, Giuliana Rocchi e Annalisa Teodorani.


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RIMINI

La degustazione potrebbe essere un gioco serio ma col sorriso sulle labbra. Fantasia e faccine

Vini, storie di assaggi figurativi - E’ ormai comune che trovandosi insieme per un aperitivo, a pranzo, a cena e in tante altre occasioni pubbliche e private, davanti a un buon vino, ci sia qualcuno che da esperto assaggiatore, o ritenuto tale, facendo roteare il bicchiere mezzo pieno, si lanci in descrizioni dettagliate sugli aromi, sulle componenti caratteristiche del prodotto che sta degustando, spesso utilizzando aggettivi descrittivi fantasiosi che , a volte, sono anche poco pertinenti al contenuto del bicchiere. A questo proposito è però opportuno sottolineare che il vino non è più un alimento utile per integrare la fonte di calorie, ma rappresenta, e lo sarà sempre più in futuro, sopratutto nelle giovani generazioni, momenti di convivialità e di piacere, nei quali anche gli aspetti della degustazione giocano un ruolo non secondario intorno al bicchiere. Probabilmente anche per questo, per i vini di qualità, come ci suggerisce un caro amico dal palato raffinato, verrà esaltata sempre più la naturalità del prodotto, ovvero, uve eccellenti accuratamente selezionate e sane ( intese anche come assenza di residui di antiparassitari ). Questo consentirà ai produttori di intervenire il meno possibile nella vinificazione e nelle eventuali correzioni prima dell’imbottigliamento con prodotti chimici e/o biologici specifici per

Faccine nel bicchiere

AGRICOLTURA

di Marcello Battarra l enologia ( chiarificanti, correttori di acidità, anidride solforosa ecc ) per produrre vini di sempre maggiore gradevolezza. Sono tante le produzioni esistenti frutto del grande patrimonio viticolo Italiano e delle diversità ambientali di una penisola lunga e stretta, che vanno dalle bollicine, ai rossi più o meno strutturati, alla grande variabilità dei bianchi, ai passiti . Numerose sono anche le referenze, offerte al consumatore, di nuovi paesi che hanno una viticoltura di buona qualità, dalla Nuova Zelanda, al Cile, alla California per citarne alcune al di fuori dall Europa. Di fronte ad una offerta così vasta, un approccio che aiuti a valutare , conoscere e interpretare il vino in con un pò più di preparazione senza fare corsi specifici e costosi, è sicuramente utile. Vi proponiamo allora una lettura semplice dell’assaggio, accompagnata da una valutazione, molto pratica e visiva, espressa con le “faccine” e non coi punteggi, utili a definire un

giudizio immediato sul grado o meno di piacevolezza e le caratteristiche del vino in degustazione. In questo modo i pregi e gli eventuali difetti, anche se questi ultimi non sono sempre facilmente riconoscibili, possono essere parte di un giudizio di merito complessivo.

Vediamo ora come: Cominciamo dall’analisi visiva: gli elementi di valutazione sono pochi, si va dalla limpidezza alla intensità della tonalità, anche perchè oggi è rarissimo trovare un vino torbido come erano i vini tradizionali di una volta. Come si vede nel

disegno sotto riportato la valutazione, per ogni prova, sarà espressa barrando una delle cinque facce secondo il proprio criterio di valutazione Segue l’analisi olfattiva la cui valutazione sarà la medesima. Ognuno potrà sentire aromi diver-

si, dallo speziato, al fruttato, all’erbaceo al fiorale e altro ancora. Le sensibilità sono diverse per ogni individuo ma con il giudizio di gradimento ognuno potrà esprimere con facilità la gradevolezza o poca piacevolezza olfattiva percepita senza entrare nei particolari Nella terza serie di « facce» si esprimerà un giudizio sulla degustazione. Il criterio è sempre lo stesso senza la necessità di dovere descrivere tecnicamente le diverse sensazioni gustative, dall’astringente ( corposa presenza di tannini ) all’asciutto ( assenza di zuccheri residui che lasciano la bocca pulita ), al corpo ( derivante da ricchezza di estratti ) oppure corto ( vino con una carente persistenza gustativa) o ancora sapido ( per la presenza di molti sali e altri ancora. Da ultimo una valutazione complessiva che altro non è che la somma delle precedenti indicazioni che ci danno un giudizio dell’insieme delle caratteristiche del vino che abbiamo esaminato. Quanto illustrato vale per tutti i vini, che siano rossi, bianchi, rosati, con le bollicine o passiti. Interessante sarà confrontare le diverse valutazioni se tutto quanto verrà fatto in compagnia e disquisire, bonariamente, quando le differenze sono agli opposti. Buona degustazione.


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Operazione di marketing a Bologna. Ora convincere i nostri ristoratori

Vini riminesi, capolavori dimenticati - Quando si dice che nessuno è profeta in patria, oppure che l'erba del vicino è sempre più verde. E' una breve massima di saggezza, o luogo comune, che ben racconta la realtà. I vini della provincia di Rimini sono delle opere d'arte dimenticate. Con 3 euro ti porti a casa un signor vino; mentre con 5 hai la possibilità di degustare un capolavoro. I circa 25 produttori che etichettano in provincia hanno dalla loro la bontà del prodotto. Manca, purtroppo, solo il blasone riconosciuto dagli altri, Spesso però il prestigio se non è decadenza, ne è l'anticamera. Ora una nuova generazione di vignaioli motivati, e insieme, cercano di far conoscere il prodotto e poi di venderlo al giusto rapporto qualità-prezzo. In questo progetto si inserisce la partecipazione di 11 vignaioli del Comitato

In provincia si fanno prodotti di ottima qualitàad un prezzo davvero conveniente, Con 5 euro ti porti in tavola un'opera d'arte

Vignaioli riminesi in fiera a Bologna lo scorso novembre

CULTURA

Rimini Dop (Denominazione origine protetta) a Enologica 2016; salone del vino e del prodotto tipico dell'Emilia Romagna tenutosi a Bologna, Palazzo Re Enzo, lo scorso 1921 novembre “Enologica - racconta il giovane Massimo Lorenzi, coordinatore del Comitato, nonché insieme al fratello ed ai due cugini erede della cantina Enio Ottaviani, vini e vigneti è l’evento più importante sul vino della nostra regione e questa volta siamo andati con 11 aziende a testimoniare una nuo-

va maturità del territorio che fa squadra e comunica la propria identità ragionando sulla propria vocazione al taglio bordolese e su una riorganizzazione dei territori in sottozone”. All'interno della kermesse

si è svolto un seminario dal titolo “Rimini Adriatico in rosso”. Sono state presentate le sottozone alla stampa; cioè ogni piccolo territorio della provincia produce vini con personalità uniche. Al giovane Comitato si

stanno aggiungendo nuove realtà. “Il segno del nostro dinamismo - aggiunge Lorenzi, presente in 27 nazioni - è che alla Fiera di Verona, una delle più importanti del mondo, saremo 10 produttori del Riminese; era-

vamo 6 lo scorso anno e 2 l'anno prima. Lo sforzo per farcela è portare quello che sappiano fare fuori dal nostro territorio. Vorrei ricordare che la competizione anche nel nostro settore è mondiale. Stanno arrivando i cinesi, i libanesi... Dunque, ci dobbiamo muovere”. “Un'altra debolezza provinciale - chiude la riflessione Lorenzi, che ara il mondo per cercare di vendere le sue bottiglie - è la ritrosia degli albergatori e ristoratori riminesi a tenere nella carta il nostro territorio. Che non significa altro che proporre la nostra cultura. Insomma, alla tagliatella, o al pesce, va abbinato un nostro vino”. E' famoso l'episodio che degli stranieri vanno in un famoso ristorante di Marina Centro, chiedono vini locali. Ma gli devono dire no.



VALMARECCHIA

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Poggio Torriana stato istituito il 1º gennaio 2014 dalla fusione dei Comuni di Poggio Berni e Torriana

Torriana, Giuditta, le farfalle... CULTURA E TERRITORIO

Torriana

di Gianloris Cresti - Giuditta: le farfalle non dormono mai. “Ancora qualche passo, e poi, finalmente a casa!”, pensò Giuditta, stanca per la salita e per la fame. La messa della domenica mattina giù a Saiano, era un rito ormai per la sua famiglia, soprattutto dopo che suo fratello Martino era divenuto parroco di quella piccola chiesa, sul promontorio che guarda dall’alto il fiume. Lei avrebbe pranzato volentieri con lui e con la famiglia del fattore, ma suo padre aveva deciso di tornare a casa, aveva faccende urgenti da sbrigare. La giornata era calda, di quelle che fanno apprezzare il ritorno della bella stagione, di quelle dove lei rimaneva volentieri nell’aia a giocare con la Dina e l’Alba, a rincorrere le farfalle o a giocare con le lucertole lungo il muro vicino all’orto. Entrata in casa, sua madre le disse di cambiarsi subito il vestito e di tornare al più presto a tavola, se voleva mangiare la zuppa calda, e di non addormentarsi come la domenica precedente. Sbuffò e sorrise fra sé e sé, salendo la scala di legno, non era facile alzarsi alle sei del mattino e andare alla messa, per di più camminando tanto. “In fin dei conti sono solo una bambina di otto anni” pensò. Giunta a tavola, venne accolta da un sorriso dolcissimo che le rivolse sua nonna Maria, mentre nonno Ligio, che chiamavano anche il “Lupo di Scorticata”, era intento a sistemarle la zuppa nella ciotola di legno, insieme a del pane annerito sulla brace. Suo padre stava già mangiando seduto sullo sgabello davanti al fuoco mentre sua madre era seduta davanti alla finestra, quella che guardava verso il Castello di Montebello, allattando la piccola Fausta, la sua sorellina che ancora non aveva neppure un anno. “Mi ha detto il fabbro del Castello che venerdì faranno il funerale alla piccola Adeline” disse sospirando la madre, ponendo la figlia nella cesta di vimini accanto alla finestra e andando a sedersi a fianco del marito. “Povera piccola” sospirò la nonna. Gli uomini della famiglia sembravano non avere gli stessi pensieri delle consorti. “Se non piove prima di domenica dovremo iniziare a mietere il grano nel campo sotto la serra” disse nonno Ligio, “dovremo chiamare anche le donne del fattore di Scorticata, per far prima, il campo è grande e quest’anno il grano abbonda” gli fece eco il genero. Giuditta, al solo pensiero di seguire i grandi durante la mietitura, era già tutta eccitata, l’anno passato avevano trovato un piccolo capriolo nascosto in mezzo al grano, e in mezzo ai papaveri e alle margherite, c’era sempre un mondo di farfalle coloratissime che si facevano rincorrere volentieri dai bambini, mentre i grandi lavoravano nel campo, spesso intonando canzoni e melodie. Poi

il pensiero le tornò sulla piccola Adeline, la figlia del Conte di Montebello, che si diceva morta dopo la caduta giù per una scala del Castello, rincorrendo una palla di pezza. Lei non la conosceva, non l’aveva mai incontrata, tutti dicevano fosse una bambina molto pallida, e dai capelli chiari chiari, aveva all’incirca la sua età. “Mamma, ma i bambini quando sono morti, poi dove vanno ?” chiese a sua madre. “I bambini sono come le farfalle, prima giocano e volano qui sui campi, poi volano sulle nuvole, e ci guardano da lassù” le rispose guardandola con quella dolcezza che solo una madre può trasmettere. “E

Saiano

Valmarecchia

io? Io quando posso andare sulle nuvole come le farfalle?” - “Senti farfalla, sbrigati a mangiare il tuo pane che devi andare con la nonna a casa della Jole, vi aspetta per barattare uova con farina e fate in modo di rientrare prima di notte questa volta” le disse, senza nemmeno guardarla, alzandosi dalla sedia, suo padre. Lui e sua madre uscirono insieme da casa, presero le due zappe che erano appoggiate sul moretto del pozzo davanti a

casa, e si diressero verso l’orto grande, dietro alla stalla dei maiali. “Adeline ora è sulle nuvole sopra al Castello che veglia sui suoi genitori, tu invece diventerai grande e sposerai un brav’uomo piccola mia!” le disse sua nonna stringendola a se “Dai che la Jole ci aspetta e dobbiamo rientrare prima di buio, hai sentito tuo padre....”. La piccola Giuditta, scese in

fretta dal suo sgabello, si lego il fazzoletto di lana in testa e con la nonna riprese la strada per Saiano, dove la moglie del fattore le aspettava con un mezzo sacco di farina. Nel frattempo suo nonno, messa la giubba di velluto, si diresse verso i boschi che guardavano il Poggio, forse intenzionato ad andare a caccia o chissà, forse solo per arrivare prima all’Osteria della Vedova, giù alle “Pozze”, dove si sarebbe ritrovato con gli amici di sempre a bere del vino e a parlare della vita. Il mese di luglio era ormai nel suo pieno splendore, le giornate si erano davvero allungate e la sera si iniziava rimanere nell’aia a chiacchierare e a giocare anche dopo cena, e proprio in una di queste serate, mentre i grandi chiacchieravano sotto il melo, vicino al pozzo davanti casa, e Giuditta giocava con la sua sorellina, facendole il solletico sul naso

LA STORIA - È stato istituito il 1º gennaio 2014 dalla fusione dei Comuni di Poggio Berni e Torriana, formato da un territorio vasto che si trova fra i fiumi Marecchia e Uso. Famoso per i prodotti enogastronomici, come Miele, Vino, e Ortaggi. Storicamente degni di nota i Castelli di Montebello, costruzione in muratura di epoca romana (III secolo), con una torre a pianta quadrata (ora inserita nella struttura del castello). L’insediamento altomedievale successivo portò in eredità il nome latino Mons belli (Monte della guer-

POGGIO TORRIANA ra), noto soprattutto per la storia del fantasma di “Azzurrina”, il Santuarioeremo Beata Vergine del Carmelo di Saiano del XIV secolo, con due affreschi del 1500 e una statua in gesso del XVI secolo, per la Rocca di Torriana e per la chiesina dei SS. Filippo e Giacomo nel vecchio borgo di Scorticata sopra la rocca, danneggiata durante il secondo conflitto, ne rimane però il vecchio campanile.

Poco è rimasto invece del Castello medievale di Poggio Berni, fortificato nel 1335 dai Malatesta. Svetta, invece, sapientemente restaurato il quattrocentesco Palazzo Marcosanti, un tempo fattoria fortificata, oggi sede di una lussuosa attività agrituristica. Con la “tomba” Palazzo Tosi offre agli occhi dei turisti due splendidi esempi, seppure di epoche diverse, di architettura del passato. Il Comune di Poggio Torriana e situato a ridosso dei Comuni di Verucchio, San Leo e Santarcangelo di Romagna.

con un filo d’erba, che arrivò Marino delle Colombaie a dire che l’indomani, si diceva, sarebbero passati i signori di Rimini, i Malatesti, e ogni uomo sano e forte, lo avrebbero preso e fatto entrare nel loro esercito, perché quelli di Urbino, raccontavano nelle osterie di Verucchio, presto avrebbero dichiarato guerra per riprendersi le terre lungo il fiume, fin sopra il Castello di Pietragudola, e fin su a San Leo e magari a Maioletto. Giuditta guardò suo padre, la sua faccia si fece subito scura, mentre quella di sua madre era visibilmente preoccupata, erano tutti molto agitati, anche il nonno Ligio, e ora anche la piccola Fausta ora si era messa a piangere. Ma come, pensò, sono i cavalieri che fanno la guerra e mio padre diventerebbe cavaliere, magari gli daranno anche un’armatura, perché tutti fossero così preoccupati di una cosa così bella, non capiva proprio. Dopo un po' li sentì dire che sarebbero dovuti andare giù a Saiano, e che Martino, in quanto prete, avrebbe trovato sicuramente un modo per nascondere suo padre e gli altri uomini, e non farli trovare l’indomani, e infatti, poco dopo arrivarono altri due uomini che si unirono a suo padre e a Marino, e di fretta presero la discesa che li avrebbe portati giù alla chiesa, dove suo fratello li avrebbe sicuramente nascosti. Quella notte non riuscì a dormire, si girava e si rigirava, e quando il sole sorse sopra le case di Scorticata, la trovò già sveglia, intenta a guardare dalla finestra verso il fiume, assorta in mille pensieri. Fece colazione, andò nella stalla con la nonna a raccogliere le uova e a dare da mangiare alle galline e ai maiali, e poi rientrò in casa dove sua madre le disse di aspettarla con la piccola Fausta e con la nonna, che lei doveva andare giù in paese a fare una commissione. Giuditta annuì, a lei piaceva giocare con la sua sorel-

lina, magari mentre la nonna gli raccontava una storia, di quando lei era bambina e andava a giocare giù al fiume con i figli della mugnaia. Mentre la nonna sbucciava delle carote, per preparare la zuppa per il pranzo, Giuditta decise di andare a prendere una farfalla per far giocare la sua sorellina, e in men che non si dica era già fuori dalla porta. Di li a poco, quattro uomini arrivarono a cavallo davanti alla casa, legarono i cavalli al pozzo e chiesero chi vi abitasse. la nonna di Giuditta disse, senza mostrar paura, che lei, suo marito, sua figlia e le sue due bambine erano gli unici abitanti di quella casa, e chiese loro anche il perché di quella domanda. Galeotto dei Malatesta, signore di Rimini, li aveva mandati a cercare uomini in salute da arruolare nel suo esercito, e ne servivano cento e cento, giovani e senza paura, e se lì non ve ne erano sarebbero andati a cercarli verso Pietragudola o più in su nella valle lungo il fiume. Così come era uscita di casa, ecco riapparire Giuditta. Si era messa proprio davanti ai quattro uomini, li guardava con uno strano sorriso, e uno di loro ricambiò quel sorriso, e le chiese cosa avesse di tanto prezioso fra le sue mani, che teneva come si tengono attorno ad una palla di neve. La bambina, per nulla intimorita gli rispose “Una farfalla!” e nel dirlo aprì le mani, e la farfalla volò via. Giuditta ci rimase male, guardò per un attimo l’uomo che ancora le stava di fronte, con il viso imbronciato, ma dopo pochi secondi era di nuovo nel prato a rincorrere la farfalla che poc’anzi aveva perduta. Il cavaliere si mise a ridere, e la nonna si affrettò a dire “...la perdoni, è solo una bambina molto vivace...”. Salendo sul suo cavallo, l’uomo le rispose “nessun problema mia cara signora, i bambini sono come le farfalle, sempre allegri e non dormono mai... arrivederci!” e con un cenno del capo la salutò e con i suoi compari si diresse lungo la strada che da Montebello scendeva verso il fiume e verso il Castello di Pietragudola. La nonna richiamò subito Giuditta, e sorridendo, per lo scampato pericolo e per le parole del cavaliere, le disse di scendere a Saiano e di andare a chiamare gli uomini, che il pericolo era ormai passato. Vedere quella bambina correre lungo il piccolo sentiero e di tanto in tanto fermarsi per raccogliere un fiore o fermarsi a giocare con una farfalla era davvero una gioia per il cuore. La vivacità di un bambino, era davvero un grande tesoro, e Giuditta, quella piccola grande farfalla, piena di vita, di curiosità e di allegria era sicuramente un grande tesoro per tutta la sua famiglia.


BANCAPOPOLARE VALCONCA AZIENDE INFORMANO di Silvio Di Giovanni - E’ il tardo pomeriggio di venerdì 2 dicembre, nella prestigiosa sala dei congressi del Grand Hotel di Rimini, ha luogo la presentazione del pregevole volume, (venticinquesimo della serie, nella collana editoriale della Banca Popolare Valconca) in occasione delle festività 2016-2017, dal titolo: Mosaici di Rimini Romana, delle due autrici Angela Fontemaggi e Orietta Piolanti. Dopo l’apertura del presidente della banca, l'avvocato Massimo Lazzarini e gli interventi di rito e la presentazione del professor Pier Giorgio Pasini, le due autrici hanno illustrato il volume con analitica disquisizione, utilizzando le immagini dei vari luoghi dei ritrovamenti dei mosaici che raccontano la vita dei nostri antenati nelle artistiche

Presentazione al Grand Hotel di Rimini fermate nei lavori. Anche le Maestre Pie dell’Addolorata, proprietarie e tenutarie di enormi quantità di vecchi fabbricati nel centro storico, sono certamente responsabili di aver fatto la stessa cosa. Infatti, stranamente, non risultano ritrovamenti in tutte le loro proprietà, così come riporta un grande riminese storico dell’arte; chissà quanto avrà a suo tempo

Il tavolo dei relatori

nostre due autrici che descrivono eleganza il senso della vita di quei tempi: “Riconvertite in giardini porticati con vasche, fontane e statue o più diffusamente, nel territorio romagnolo, in cortili, versione “locale” e più economica del peristylium e dell’atrium, le aree scoperte diventano il fulcro attorno al quale si distribuiscono i vani di rappresentanza. I triclinia, le

I mosaici della Rimini Romana nel libro strenna della Bpv pavimentazioni che sono delle vere e proprie opere d’arte nella loro tenue policromia e nel contrasto tra il prevalere del bianco con il disegno in nero, o scuro. Nel seguire il corso della storia, dall’apogeo della Romanità fino alla caduta dell’Impero, per altri dodici secoli, si assiste dapprima alla celebrazione della vita del potere e della sicurezza, fino al decadimento. Cosa che, peraltro, aveva abbondantemente anticipato e previsto il grande poeta latino Lucrezio nel suo “De Rerum Natura”, poema non solo della migliore letteratura, ma pieno di filosofia ed anticipatore di intuiti scientifici che oggi la scienza ci ha dimostrato quanto fossero attendibili. Nel giudizio filosofico che Lucrezio diede nei suoi eccellenti sei libri (poema di 7416 versi di una invidiabile bellezza, soffre la realtà profondamente tragica della storia dell’Urbe del tempo e scrisse, il suo poema, nell’ultimo secolo prima dell’età Cristiana. Infatti, le guerre sociali, i lutti, le decine di migliaia di morti di quelle sanguinose ecatombe cui fece seguito la guerra civile di Mario e Silla. Le vendette, i tradimenti, il sangue che colpì le più note casate romane, la congiura di Catilina, le repressioni, gli odii, il caos della capitale che inevitabilmente avrebbe portato a diffondersi nel resto d’Italia un senso di sfiducia e di abbandono ed isterilimento dei valori. Tutto ebbe a prevedere ed inutilmente a contrastare con i suoi versi che tendevano a manifestare bene l’aspirazione verso la pace, verso la comprensione dei sentimenti umani sganciati dal deismo, dalla superstizione, dal pregiudizio, dalla volontà continua di conquiste e sopraffazione. Tendeva verso l’aspirazione alla serenità dell’animo, confortata da una visione razionale della vita e della morte. Per tornare ai nostri mosaici riminesi che gli scavi hanno portato alla luce, è veramente ben descritta la sequenza delle oltre cento pagine di una minuziosa esposizio-

ne: della qualità, dei luoghi, dei tempi, con precisi riferimenti, arrricchiti da istantanee che raccontano i ritrovamenti ed anche ai momenti degli scavi. Le pregevoli forme geometriche, le figure umane e di animali, l’arte che possedevano quegli artigiani-lavoratori. Apprendiamo quanto sia stato vasto l’insediamento di quei tempi e quanto fortunatamente si sia ancora conservato e ben catalogato dagli scavi di Palazzo Gaia, agli scavi della domus a monte ed a mare dell’Arco di Augusto. Quelli che hanno portato alla luce la domus del Chirurgo, quelli del sito archeologico di Piazza Ferrari, il prezioso opus sectile della domus dell’ex Vescovado, nello scavo dell’ex Consorzio Agrario, nella domus di palazzo Diotiallevi con il mosaico delle barche e dei particolari di questo “tappeto” e con alcuni ingrandimenti veramente pregevoli, nella domus dell’ex Scuola Industriale e quella dell’ex Convento dei Gesuiti. E’ interessante il motivo geometrico “a stuoia” nel più antico mosaico ritrovato a via Castelfidardo come si ammira nella fotografia di pagina 26. Pure interessanti sono i pavimenti ritrovati nell’area di Palazzo Massani e del Mercato Coperto. Intrigante il motivo a meandro del pavimento cementizio nella domus di Via Sigismondo, nonché i fiori di loto a croce inseriti in uno schema geometrico. Non meno intrigante il resto del pavimento con tecnica mista ritrovato in Via Dante ( pagina 45). Molto bello e ben conservato il mosaico “di Anubi” da Via Fratelli Bandiera riportato, in un particolare, nella pagina 46. Pure non privo d’interesse è il mosaico con losanghe ritrovato dagli scavi della domus di Via Guerrieri e così pure il pavimento cementizio con inserti musivi dalla domus di Palazzo Arpesella. Bellissimo il ritrovamento della domus di via Cairoli con il calamaro, i mitili e i pesci egregiamente raffigurati in un insieme di figure geo-

CULTURA metriche. Stupore lascia il medaglione delle tessere in pasta vitrea ritrovato nello scavo dell’ex Hotel Commercio che ritrae il pavone nella vivace policromia nell’insieme geometrico che lo sottende (pagina 96). Dagli scavi nella domus di palazzo Palloni, si ammirano reperti dell’età tardoantica. Oltremodo di pregio i ritrovamenti del palatium di piazza Ferrari. In una fotografia del 1937 viene evidenziato un pavimento in mosaico allora rinvenuto in Via Michele Rosa e riportato a pagina 110.

Gli scavi al Museo della Città e quelli della domus del teatro Galli sono in sintonia con quanto sopra. I pochi ritrovamenti ed i timidi scavi che erano stati intrapresi fino a prima dell’ultimo conflitto mondiale hanno invece lasciato il posto ad una febbrile serie di scoperte di altri complessi museali, che sono stati portati avanti nel dopoguerra. Purtroppo molti di questi sono andati distrutti dai palazzinari e da una certa insesibilità collettiva, che, quando le loro maestranze li trovavano, li nascondevano e li distruggevano, e/o li coprivano con una colata di calcestruzzo per non avere

sofferto per quelle quelle azioni superficiali che, nella mente delle suore forse si potevano giustificare pienamente dal fatto che erano reperti pagani, lontani alla religione cristiana, così come tanti pontefici romani hanno, nel Rinascimento, distrutto numerosi monumenti dell’antica Roma per sottrarne il marmo, per abbellire le chiese. Ci ricordiamo il detto latino di allora: “Quod fecerunt barbari, fecerunt Barberini” (cosa non fecero i barbari lo fecero i Barberini); vedasi Papa Urbano VIII, al secolo Maffeo Barberini. Mi piace riportare, in ordine alla vita dei riminesi di quell’età imperiale, una breve prosa delle

LA CULTURA

Bpv, collana di 25 volumi con l'anima del territorio - Venticinque. Tanti sono i libri pubblicati dalla Banca Popolare Valconca. E tutti di storia locale: la memoria di una comunità. Il patrimonio visto dai titoli. 1) P.G. Pasini, Piero e i Malatesti. L’attività di Piero della Francesca per le corti romagnole (1992) 2) E. Grassi, Giustiniano Villa poeta dialettale, 1842-1919 (1993) 3) P.G. Pasini, Il crocifisso dell’Agina e la pittura riminese del Trecento in Valconca (1994) 4) A. Bernucci - P.G. Pasini, Francesco Rosaspina “incisor celebre” (1995) 5) P.G. Pasini, Arte in Valconca dal Medioevo al Rinascimento (1996) 6) P.G. Pasini, Arte in Valconca dal Barocco al Novecento (1997) 7) A. Fontemaggi - O. Piolanti, Archeologia in Valconca. Tracce del popolamento tra l’Età del Fer-

La copertina di quest'anno ro e la Romanità (1998.) 8) P.G. Pasini, Emilio Filippini pittore solitario 18701938 (1999) 9) E. Brigliadori - A. Pasquini, Religiosità in Valconca. Vicende e figure (2000) 10) P.G. Pasini (a cura), Arte ritrovata. Un anno di restauri in territorio riminese (2001) 11) Loris Bagli, Natura e paesaggio nella Valle del Conca

(2002) 12) A. Sistri, Cultura tradizionale nella Valle del Conca. Materiale e appunti etnografici tra Romagna e Montefeltro (2003) 13) O. Delucca, L’uomo e l’ambiente in Valconca (2004) 14) P. Meldini, La cultura del cibo tra Romagna e Marche (2005) 15) P.G. Pasini, Passeggiate incoerenti tra Romagna e Marche (2006) 16) C. Fanti, Pietre e terre malatestiane (2007) 17) P.G. Pasini, Atanasio da Coriano frate pittore (2008) 18) P.G. Pasini, Il Tesoro di Sigismondo e le medaglie di Matteo de’ Pasti (2009) 19) G. Mosconi, Valconca, 100 anni con la Banca Popolare (2010) 20) A.M. Guccini, Viaggio nella valle del Conca (2011) 21) L. Liuzzi, Volando fra Romagna e Marche (2012) 22) A. Sistri. Spiaggia, antropologia balneare riminese (2013). 23) A. Brilli. Viaggiatori stranieri tra Romagna e Marche. 24) A. Sistri. Imprese storiche.

grandi sale destinate ai banchetti, sono orientati ai piaceri che offrono il verde domestico, la luce naturale, gli scenografici giochi d’acqua di vasche e fontane, la raffinata eleganza delle sculture. Piaceri da condividere con gli ospiti, retaggio di quella concezione che, dall’Oriente ellenistico, aveva pervaso la cultura e i rituali del modo di vivere l’intimità della casa; e, insieme, un lusso da esibire a simbolo dell’affermazione economica e sociale del dominus.” Qui vorrei, giacché fu oggetto di uno studio del passato, rivolgere un’attenzione alla sala dei banchetti che chiamavano: “triclinio”. Era questo, nell’età dei Romani, l’insieme di tre letti, con tre posti ciascuno, che venivano sistemati su tre lati del tavolo nella sala da pranzo. La parola “triclinio” veniva solitamente rivolta sia ai letti e sia alla stanza che era in sostanza la sala da pranzo che, solitamente si trovava a lato del tablino, che a sua volta era tra l’atrio e il peristilio. A volte il triclinio e il tablino si fondevano in un unico locale, ove erano divisi da tendaggi. I letti erano in muratura con piana in marmo o in legno ed erano ricoperti da cuscini privi di testiera e di schienali ed i convitati si adagiavano abitualmente sul fianco sinistro, sostenendosi con il proprio gomito e mangiando con la mano destra, prevalentemente pezzi di carne cotta alla brace. L'uso di pranzare coricati era di origine orientale. Questi tre letti erano detti “lecti tricliniares”. Il tablino aveva una funzione di ambiente accogliente e signorile nella casa del domus e veniva usato spesso per intrattenere i rapporti sociali con gli estranei. Questo particolare locale della casa della Roma antica pare risalire a non oltre il II secolo a C. Chiudo questa mia recensione ad un bellissimo volume che arricchisce la conoscenza dell’arte antica riminese e premia la Banca Popolare Valconca per la continuazione della sua lodevole e prestigiosa collana.


l'OPINIONE

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Sulla Costituzione abbiamo vinto e bisogna proprio ringraziare Renzi. Straordinaria vittoria. Straordinaria e sconfitta PUNTO DI VISTA

Referendum, la vittoria di Pirro

EDITORIALE

MATTEO RENZI TROVA UNA VALANGA DI SI'

di Silvio Di Giovanni - E’ finalmente terminata questa snervante campagna elettorale che incautamente Renzi ha proposto all’Italia, ponendo in gioco la sua persona. I valori della proposta referendaria sono passati in secondo ordine. Solo alcuni soloni del diritto costituzionale sono scesi in campo per argomentare, in maniera anche pretestuosa ed apodittica, il presunto pregiudizio che la vittoria del Sì avrebbe portato alla nostra Costituzione. Alla variopinta schiera di tutti gli altri, poco importava il tenore del referendum. Assumeva invece per loro, una notevole importanza il solo scopo di sfruttare la formidabile occasione, che gli cadeva come una manna dal cielo, di distruggere Renzi. Per l’Italia, sarà stata come la vittoria del Re dell’Epiro ed i grandi costituzionalisti del NO! avranno l’opportunità di comporre una elegante elegia attorno all’odierna “Salamina”. Bontà loro! Invece, per quella parte di italiani che, aspirando ad una Italia migliore, ricadono in quella ultraframmentata ed ultra-variopinta sinistra italiana, saranno i grandi ex capi che gongolando per la rivincita su Renzi, assieme ad altri come loro: della politica, dei partiti, del sindacato, ecc. ecc…; che avranno il compito di trovare altri percorsi per sostituire il renzismo che, considerandolo incapace ed inadatto, lo hanno così violentemente combattuto. Ci dovranno infatti pensare i grandi intenditori seguaci dei

dalemiani, dei bersaniani, dei vendoliani, dei riccioniani, dei camussiani, dei smuragliani, ecc… ecc… a far sì che si vada a finire in meglio dopo l’annientamento di Renzi: voluto, cercato e perseguito fino in fondo. Fortuna loro che all’orizzonte abbiano in alternativa grandi personaggi, grandi uomini di cultura politica come quelli: nel campo del grillismo, del salvinismo, del brunettismo, del destrismo che strizza l’occhio al lepenismo d’Oltralpe ed alla stessa aria appena partorita dell’Oltreatlantico. Due uniche consolazioni di questa infausta giornata italiana del 4 dicembre 2016: una, è stata la confortevole notizia che il popolo austriaco si è espresso scegliendo felicemente e non il peggio. L’altra, è che il voto del SI’ in Italia, che è rimasto in difesa di Renzi dall’attacco di tutti, ha conquistato il 40%. E’ un risultato importante quello raggiunto da un solo italiano contro tutti. Gli altri, tutti gli altri assieme, in quel quasi 60% per il NO, sono tutto ed il contrario di tutto e se a qualcuno è uscito incautamente di bocca il termine di “accozzaglia” non è che era poi molto lontano dal vero, dal momento che questa parola è un sostantivo femminile che vuol dire un “insieme disordinato o disparato di persone”, ottenuto dall’unione del sostantivo maschile “accozzo” (che vuol dire “accostamento disordinato”), con il suffisso “aglia” che abitualmente ha valore collettivo (vedi ad esempio la parola “frattaglia”).

Che fare? Che fare

di Gabriele Paci Continua dalla prima ta, è straordinaria per il numero di persone che hanno scelto di dire ‘NO!’ alla (straordinaria) manipolazione della Costituzione, ed ancor di più all’arroganza coniugata a supponenza e superficialità da parte di chi avrebbe, ha, comunque non piccole doti non si lasciasse fregare dal carattere e da una vena autoritaria nascosta (ma neanche tanto, anzi ormai molto esplicita) sotto l’apparenza di «buon, sentimentale giovane romantico» quel che finge d’essere e non è (si ringrazia Guido Gozzano per la citazione). In questo modo la gente, i cittadini, gli italiani, ma ancor di più e fondamentalmente, e fondatamente, le singole persone, ad una ad una prese e ad una ad una con la propria testa decidendo, hanno detto No anche al consegnarsi ad un progetto quasi inesistente dal punto di vista dell’opera di Governo, inquietante per altri versi. Adesso che tutto questo è felicemente, straordinariamente avvenuto, occorre velocemente riflettere su quale seguito dare. E velocemente operare. Ché dopo aver fermato le ‘orde barbariche’ tosche, dare una prospettiva concreta di Governo e governo delle cose è compito primo dell’area cosiddetta

Avete detto NO... Allora devo andare a casa?!?...

SI' ‘democratica’ qualunque cosa questo termine voglia dire, e ‘di sinistra’, e ‘laica’, concetti certo almeno da ridefinire. Operativamente costruendo una vera e seria proposta di Riforma, co-

stituzionale ma non solo, e non solo. Un «Vaste programme» che è esigenza prioritaria immediata e assoluta. C’è stata, c’è, una straordinaria passione civile cui occorre dare seguito. Un gran-

L'AFFONDO

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l’affondo giunto alla fin della licenza....

Manuale dei termini ciclistici ad uso di colti ed incliti

‘La caduta’ di Gabriele Della Rovere

- Il ciclista che affronti il momento di impostazione tatticostrategica e le varie fasi della corsa, avvio routine bagarre fuga salita discesa volata, con superficialità arroganza supponenza violenza, rischia fortemente la caduta. E ben gli sta.

de, forse enorme, spazio per operare. Un piccolo, forse esiguo, spazio temporale in cui far rendere al meglio le energie esistenti presenti nate ridestate. Aperto a tutti, indipendentemente da come abbiano votato. Un ‘lavoro’ necessario. Ha dimostrato di esistere ed essere capace di esser protagonista un mondo variegato ed ampio di grandi personalità, di esimi giuristi, ma anche di giovani, meno giovani, persone di tutte le appartenenze, di realtà locali e associative. Appariva disperso. Non lo era, comunque non lo è più. Tutti hanno, abbiamo, davanti una straordinaria, ribadiamo: straordinaria, occasione. Se non ora, quando? Fermato lo scempio alla Costituzione occorre ‘costruire’ una vera Riforma. E una nuova politica. Dare continuità a quanto successo significa moltiplicarlo e renderlo possibile vero ‘punto di svolta’ per questo nostro Paese. Straordinario. Il Paese, e il momento che ci troviamo a vivere. E straordinaria la possibilità che ci si prospetta. Ecco che fare. Una ‘politica della piazza’ che è anche linea editoriale e politica, e proposta alle donne e agli uomini di buona volontà, da parte de ‘La Piazza’. ‘Che fare?’ di Vladimir Jl'ic Ul’janov, detto Lenin, sottotitolo ‘Problemi scottanti del nostro movimento’ (1902). Il titolo riprende il romanzo ‘Che fare?’ di Nikolaj Gavrilovic Cernysevskij (1863). E noi (2016)…


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l'OPINIONE

L’Intervista - 1.Alfiero Grandi, vice-presidente del Comitato del no. “Risultato al di là delle aspettative”

Vinto il Referendum, adesso costruiamo’ L'INTERVISTA

ARTE - LA MOSTRA

Glaser. grande grafica

Alfiero Grandi di Gabriele Paci - “Siamo impegnati ad affrontare le ‘incombenze’ di questa nuova avventura dopo la straordinaria, letteralmente stra-ordinaria, vittoria del NO! nel Referendum di domenica 4 dicembre. L’effetto del rigetto della propostaimposta di Matteo Renzi & Co. dimostra che esiste un’Italia che vuole, e può, essere positivamente protagonista. Le aspettative riposte e le giuste attese di cambiamento rappresentano una grande responsabilità. Da parte nostra proviamo ad esserne all’altezza” dice Alfiero Grandi, che del ‘Comitato per il NO nel referendum sulle modifiche della Costituzione’ presieduto dai Professori Alessandro Pace e Gustavo Zagrebelsky, è stato Vice Presidente e anima operativa. Dopo i giorni caldissimi che hanno portato al voto, Grandi, già Segretario confederale CGIL, parlamentare e dirigente DS durante la stagione dell’Ulivo prodiano, più volte membro del Governo, ne esamina l’esito. E, soprattutto, ragiona sulla cruciale necessità del ‘che fare’ ora, quale continuità dare a questa imponente vittoria. “Si è vinto con un risultato che va al di là delle aspettative, gli italiani hanno respinto l’arroganza. Ha vinto la Costituzione. E si è dimostrato che non è affatto lontana dalla sensibilità dei cittadini. E’ avvenuto un fatto politico di straordinario valore, e anzitutto va considerata l’importanza di questa eccezionale affluenza al voto, una partecipazione democratica che ha radici, e di cui chiunque abbia vera passione politica, e volontà di costruzione e ricostruzione, deve te-

nere conto. Radici importanti che hanno dimostrato di essere ancora vive e dare frutti”. E adesso? “Adesso si apre un enorme spazio di lavoro. Un ‘lavoro’ necessario. In questa impresa abbiamo coinvolto un mondo variegato e che appariva disperso, grandi personalità, illustri giuristi, ma anche giovani, meno giovani, ‘gente’ di tutte le appartenenze, realtà locali e associative. Adesso si tratta di dare continuità a quanto successo. Ciascuno deve essere messo nella condizione di avere un ruolo importante ed essere protagonista. C’è stato, ed è in atto, l’oscuramento mediatico di tanti soggetti realmente rilevanti. Una vera e propria discriminazione, contro cui pure continuiamo a batterci, non solo per noi ma per la stessa democrazia di questo nostro Paese. All’interno del quadro più ampio della continuità che stiamo sviluppando nel dopo Referendum. Adesso”. Come? “Nel tempo più prossimo abbiamo la questione della Legge elettorale, legata alla quasi imminente sentenza della Corte Costituzionale del 24 gennaio. Ma, più in generale, c’è la ‘questione’ di una Costituzione che ha dimostrato di essere viva, vivissima. Di sana e robusta

costituzione, appunto. Come abbiamo avuto modo di ribadire immediatamente dopo il voto, si tratta di ‘attivarla’ in pieno, pienamente passando dalla parte difensiva a quella propositiva. Nel campo del diritto alla salute garantendo la cura delle persone, e poi della previdenza, dell’istruzione ed educazione, di tutti i diritti di cittadinanza... Giusto per cominciare a dire. La ‘operatività’ della Costituzione già è forte, basta guardare cosa avvenuto nei casi del rientro in fabbrica degli operai licenziati. Bisogna implementarla e realizzarla compiutamente”. Legge elettorale, si diceva... “Occorre avviare una riflessione sulle effettive modalità di esercizio del voto. E sulla realtà di una classe dirigente di nominati screditata da tre legislature generate dal ‘Porcellum’. Ricostruire un reale rapporto eletto-elettori. Ragionare sui ‘modelli’, anche sulla fondatezza di quello tedesco che prevede la ‘fiducia costruttiva’, in un giusto equilibrio tra contrapposizione politica e proposta positiva. Intanto rispetto dei principi fondamentali della Costituzione, scelta degli eletti da parte degli elettori, voto uguale per tutti i cittadini”. E un ‘Progetto’ di più ampio respiro. Come e con chi?

“Lavorando senza isolazionismi e pretese di egemonia, che tra l’altro dopo tante sconfitte pregresse, elettorali e non solo, sarebbero infondate. Bisogna pur parlare e provare a lavorare assieme agli altri. Ci sono istanze importanti del Movimento Cinque Stelle, e poi se l’alternativa è l’accordo Partito Democratico-Forza Italia... Occorre dialogare seriamente, superando la logica del ‘Tanto peggio, tanto meglio’. Intanto serve dare presto un Governo serio al Paese. Stabilendo cosa si può effettivamente fare. Come lo si può effettivamente fare. Rapportandosi realisticamente con il tempo che rimane sino alla fine della legislatura”. Dal punto di vista pratico e organizzativo... “Stiamo già ragionando dialogando decidendo sul che fare. E come fare. Come realizzare effettivamente, e con modalità innovative, la necessaria continuità e sviluppo di quanto è appena avvenuto. Intanto noi ‘ripartiamo’ da un patrimonio di circa 750 Comitati territoriali. E stiamo già lavorando operativamente assieme al Comitato contro la Legge elettorale ‘Italicum’, anche per una prospettiva che vada oltre il contingente e le scadenze immediate. Rimaniamo in campo, rilanciando, da subito. Poi attorno a metà gennaio 2017 terremo l’Assemblea nazionale dei nostri Comitati. E troveremo anche forme nuove di organizzazione ed interlocuzione. Non serve ripetere il passato, intendiamo costruire e proporre qualcosa di nuovo ed adeguato alla situazione in cui ci si trova”.

- IL RACCONTO MANIFESTO - La grafica tra visione felice e nuova icona MILTON GLASER ARTE, DISSENSO, UTOPIA, ECOLOGIA SI MANIFESTANO Poster di artisti della contestazione desiderante e dei movimenti ecologisti dagli anni ’60 ad oggi in Europa, negli Usa, in Italia, nella collezione degli Archivi della Modernità - Venezia. Ideazioni e installazioni di Elia Barbiani e Giorgio Conti - 3 dicembre 2016 - 29 gennaio 2017. Si è inaugurata il 3 dicembre alla FAR (Fabbrica Arte Rimini, Galleria Comunale d’arte Moderna e Contemporanea) di Piazza Cavour, una mostra di manifesti di Milton Glaser, il graphic designer americano più importante della seconda metà del novecento. Le opere provengono dall’Accademia delle Belle arti di Bologna, che Glaser frequentò, grazie ad una borsa di studio, nei primi anni Cinquanta. Sarà presente in mostra anche il manifesto balneare che Glaser realizzò per Rimini nel 1995, quello con la M a bagno nell’acqua del mare. Ad integrare questa rassegna su Glaser e la grafica, e a completamento del trittico (già

Milton Glaser

iniziato nel recente Rimini Foto D’Autunno), al 1° piano della Far, aprirà una rassegna di manifesti dalla collezione degli Archivi della Modernità-Venezia di Elia Barbiani e Giorgio Conti e da loro stessi ideata. Un viaggio nella grafica d’autore in cui lo strumento del manifesto “scende in strada” e si fa soggetto portatore di un progetto sociale e politico nelle diverse aree del Mondo. La nostra terra deve essere orgogliosa di aver ospitato la sua formazione di giovane pittore e di aver ispirato anche solo una manciata dei suoi sogni. (Massimo Pulini) FAR | fabbrica arte rimini galleria comunale d'arte moderna e contemporanea. Piazza Cavour. Orario: tutti i giorni 10-13; 16-19 chiusi i lunedì non festivi. Ingresso libero. Info: 0541-704416 www.riminifar.it

Il servizio civile vecchio e nuovo - Mercoledì 9 novembre il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al primo decreto legislativo della legge delega di riforma del Terzo settore (legge 6 giugno 2016, n. 106): quello relativo al nuovo servizio civile universale. Copresc e Volontarimini promuovono un incontro il prossimo 29 novembre dalle 16.30 alle 19 dal titolo: “Il Servizio Civile vecchio e nuovo. Opportunità e responsabilità per le associazioni e gli altri enti del terzo settore”. Tante infatti le novità che coinvolgono il servizio civile: tra le più importanti l’introduzione del carattere di universalità del servizio, offrendo l’opportunità di candidarsi anche ai

Un incontro per le associaizoni e gli operatori del terzo settore

giovani stranieri regolarmente soggiornanti in Italia. Il Ministro del lavoro Poletti ha inoltre dichiarato l’intenzione di concentrare tutte le risorse previste nella legge di stabilità 2016 per la legge di riforma del Terzo Settore sul servizio civile, in modo da poter accrescere ulteriormente il numero dei giovani che potranno essere coinvolti in questa esperienza. Particolare attenzione è riservata alle problematiche dei

La locandina dell'evento

Italia, sarà offerta inoltre la possibilità di effettuare il servizio, per un periodo di tre mesi, in uno dei paesi dell’Unione europea, al fine di rafforzare il senso di appartenenza all’Unione nonché di facilitare lo sviluppo di un sistema europeo di servizio civile. Sono istituite infine la Consulta nazionale per giovani con minori opportunità che avranno maggiori occasioni di partecipazione agli interventi di servizio civile, anche in considerazione della previsione di meccanismi di premialità a favore degli enti che realizzeranno gli interventi con l’impiego di questi gio-

vani. Un’altra novità del decreto legislativo di attuazione riguarda la durata. Mentre prima il servizio civile volontario era di un anno, ora può essere modulato in base alle esigenze: dagli 8 ai 12 mesi. Agli operatori volontari impegnati in interventi da realizzarsi in

volontarimini@volontarimini.it

il servizio civile universale e la Rappresentanza degli operatori volontari, a livello nazionale e regionale, quali organismi di confronto in ordine alle questioni concernenti l’attuazione del servizio civile universale. All’incontro del prossimo 29 novembre interverranno Massimo Spaggiari, presidente Copresc; Chiara Canini, operatrice Copresc; Maurizio Maggioni, direttore Volontarimini. Il Seminario si svolgerà presso la Casa delle Associazioni (via Covignano 238 – Rimini) ed è gratuito e aperto alla cittadinanza, in particolare ai volontari e agli operatori degli enti del terzo settore.


ECONOMIA

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Il riccionese Ivan Fonti è tra i massimi artigiani degli spettacoli pirotecnici in Italia. Tutto nasce a 10 anni Ivan Fonti Alle sue spalle San Leo e Montefiore Conca

FARE IMPRESA - Siamo a Venezia 27 anni fa. Il piccolo Ivan Fonti ha 10 anni ed è in vacanza con i genitori. C'è uno spettacolo di fuochi d'artificio per la festa del Redentore. Ammirato, gli si accende la lampadina della vita: “Un giorno lì faro anch'io”. Oggi ha 37 anni, impiega una decina di persone (tre in Cina) ed è tra i maggiori progettisti e realizzatori di spettacoli pirotecnici in Europa. Da quando ha bottega, 14 anni, la sua azienda è cresciuta a cifra doppia tutti gli anni. Il 2016, si chiude con più 30 per cento.

Sua La Notte Rosa, l'Assedio al Castello. I complimenti di Elio Fiorucci: “Tra i più bravi al mondo. Che ammirazione per coloro quali lavorano con passione” La sua vita è in funzione dei fuochi. Si iscrive a perito elettronico pensando di utilizzare l'elettronica per dipingere nel cielo. La sua avventura artigianale ed imprenditoriale inizia a 23 anni; nel 2002. Scruta le aziende pirotecniche della provincia di Rimini. Ne incrocia due-tre. Ricorda: “Mi sembra che quella di Meleto (Saludecio), alle spalle una storia centenaria, sia più adatta e completa per quello che avevo in testa io. La contatto e ne rilevo una parte. Finalmente inizio a fare gli spettacoli; poi arriva anche la vendita al dettaglio”. Nello stesso anno, il giova-

“Emozionaredipingendo nel mistero del cielo” ne fa l'esame di abilitazione per l'accensione. Negli anni fa pratica sulle diverse tipologie a livello europeo. Va all'estero a vedere gare e spettacoli pirotecnici: Spagna, Germania, Cina. L'anno della sua svolta è il 2006. Inizia a progettare gli spettacoli sul computer al ritmo della musica”. Se la progettazione è fatta in Romagna, la produzione avviene in Cina, dove operano tre suoi collaboratori: due italiani

ed uno spagnolo. Fonti: “Spedisco la mia richiesta ai collaboratori a Shangai che selezionano le fabbriche per la produzione. Quando il lotto è pronto prendo l'aereo e parto per il controllo della qualità. Li testo, sparando. Poi un ente certifica che il prodotto segue le direttive dell'Unione Europea. A questo punto viene spedito in Italia e stoccato a Meleto”. A Meleto sono già nei bunker i fuochi della Notte Rosa: 11

postazioni per lo spettacolo lungo i 40 chilometri di costa. E tutte in sincronia tra loro. Forse, il punto assoluto per abbracciare lo spettacolo è il poggio di Gradara, con lo sguardo che abbraccia il golfo di Rimini. Lo spettacolo piro-tecnico della Notte Rosa è uno dei più grandi d'Europa. Invece, l'Assalto al Castello di Gradara (appuntamento biennale) è il più grande spettacolo al mondo nei borghi fortificati. Vengono accesi 1.500 chili di esplosivo in 18 minuti; dietro ci sono 7 giorni di lavoro. Dopo Gradara per grandezza viene la cittadina francese di Carcassonne. Nella nostra provincia gli altri spettacoli da non perdere targati Ivan Fonti: San Leo, Montefiore, Mondaino, Ferra-

Notte Rosa Il golfo di Rimini da Gradara

Gradara. Il più grande spettacolo pirotecnico nel mondo tra i borghi fortificati

gosto a Cattolica e Gabicce Mare. Sono tantissime in un anno le aziende private che lo chiamano per festeggiare qualche anniversario. A chi gli chiede che cosa siano per lui gli spettacoli, risponde: “Sono un divertimento per chi li fa e ancor più per chi li riceve come un dono. Fai sognare i bambini di un anno fino ai nonni di cento... Sono dosi di gioia, stupore, magia. Fai volare i pensieri colorati per 10-15 minuti. Alla fine, se davvero piacciono, ti ripagano con un applauso che vale più di milioni di parole”. Futuro Il futuro in casa Fonti è un calendario di iniziative e di progetti da concretizzare. Uno di breve periodo, il prossimo marzo, è di orizzonti mondiali. Col-

labora con un'azienda cinese all'inaugurazione di un albergocasinò cinque stelle lusso negli Stati Uniti che appartiene ad una catena cinese. Quando si dice che il mondo è un villaggio globale per rubare l'immagine all'intellettuale canadese McLuhan. Invece, il progettone di lungo periodo non si può ancora raccontare. Ce l'ha tutto in testa e va realizzato con partner pesanti. Dovesse concretizzarsi sarà un capolavoro, tale da portarlo come ingegnosità italiana nel mondo. A chi gli chiede quali sono i complimenti che più gli sono rimasti dentro, ricorda: “Quelli semplici che riescono a sintetizzare dicono che uno spettacolo così non l'hanno mai visto. E' piacere autentico sentirselo dire”. Forse però il complimento per antonomasia è di Elio Fiorucci, uomo di riservata intelligenza tra i costruttori del fascino del made in Italy. Dopo aver visto l'Assedio al Castello a Gradara nel 2007, disse in un'intervista: “E' un maestro dei fuochi d'artificio. Mi hanno commosso e ammiro moltissimo coloro i quali fanno qualcosa con passione. Sembra che sia uno tra i più bravi al mondo”. L'appuntamento biennale gradarese nasce nel 2004 grazie al sindaco Gian Franco Micucci. L'uomo che aveva contrassegnato la vita politica di Cattolica negli anni Novanta e non solo aveva visto uno spettacolo a Carcassonne, una città francese fortificata non meno blasonata di Gradara. Micucci contatta varie aziende, alla fine sceglie Ivan Fonti. Fine anno Progettato in base ai luoghi, ogni spettacolo è unico. Gli spettacoli Fonti per fine anno: Riccione, San Marino, Lugo, Imola, San Leo.



RICCIONE

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Le opere parigine (Rêves parisiens) in mostra a Villa Mussolini dall'8 dicembre all'8 gennaio - Abbiamo conosciuto Augusto, come artista, poche volte tramite le sue mostre: nel 1993 a Riccione con i Ritratti riccionesi, nel 2000 a Rimini con Il tremolio del tempo e ancora a Rimini nel 2007 con Formelle. Nel catalogo di quest’ultima sono però riportate anche le esposizioni collettive alle quali aveva partecipato e che sono ben quindici: da Parigi, a Dusseldorf, da Venezia, a Capri, e poi Roma. La piena conoscenza di un artista avviene tramite le mostre personali e lui stesso aveva scritto, a giustificazione del fatto che queste fossero state poche, che ciò gli derivava “da un immotivato senso del pudore, se non di vergogna nell’esporre in pubblico le opere”. Moltissime invece, a prova del suo incessante lavorio come pittore o scultore o mosaicista, ristagnavano nelle due camerette del suo atelier, appoggiate o appese ai pochi muri o sullo sgabuzzino, in alto, dentro o dietro scatoloni accatastati l’uno sull’altro.. E’ certamente un brivido, eccitante come sorprendere al risveglio l’amata, vedere il proprio lavoro intelaiato e incorniciato. Poche volte Augusto ha rabbrividito per questo, quando improvvisamente i dipinti assumono un altro carattere, più pieno, più ricco. Accuratamente vestiti, sono pronti; pronti ad essere visti ed essere letti. Già, perchè i disegni o i dipinti di un artista vanno prima guardati da lontano, poi pian piano si inizia il percorso che ci avvicina ad ognuno di essi e si legge quello che vi è raffigurato. Come leggere un libro, una

Delbianco, ritrovare il filo del discorso In vita, per pudore, è sempre stato restio a mostre personali. Pittore, scultore, mosaicista. In esposizione opere mai viste ritrovate nel suo studio ARTE

di Rodolfo Francesconi poesia! Del resto lui stesso in un catalogo aveva scritto che “nell’opera d’arte vi sono percorsi preparati per l’occhio dello spettatore che sta per esplorare: come un animale che pascola in un prato”. Queste opere, e fra quelle di Augusto quasi tutte, ti invitano prima a entrare e ti fanno loro prigioniero; all’inizio, già da lontano, alcune ti catturano per il disegno, da ciò che proprio l’artista aveva definito “la sorgente” aggiungendo che “senza sorgente non c’è fiume”, mentre da altre vieni catturato dal loro colore, o meglio dal colore compreso ed esteso oltre il disegno. A questo punto inizia la lettura, che alcune volte sembra essere facilitata dal titolo dato dal suo autore (come “Il domatore di leo-

Augusto Del Bianco (31.12.1942 - 7.11.2014)

ni” o “L’ingresso dell’atelier a Parigi” o “L’artista e la sua ombra”). Sembra, ma non lo è, perchè nella prima vieni catturato dallo sforzo del domatore, nella seconda dall’immagine dell’artista stesso appeso ad un gancio come fosse

stato abbandonato, passivo, mentre nella terza si è in dubbio se l’ombra protegga o voglia nascondere. Altre volte la lettura delle tele o delle carte è più complessa, quando sono rappresentate in ognuna diverse scene e diversi personaggi, oppure quando queste sono correlate da predelle, da quelle fasce dipinte in più riquadri la cui funzione, nelle pitture antiche, era sia quella di coprire lo zoccolo inferiore della cornice sia di corredare di scene accessorie la pittura principale. Quelle dipinte da Augusto non sono solo corredi, ma agiscono come fossero

i sogni del nostro risveglio, quando piccole immagini si accavallano rapidamente nella nostra mente cambiando soggetti (e complementi oggetto). Il lettore-spettatore non sempre riesce a vedere ciò che ha “visto” l’artista, ma è costretto a capire, a immaginare e a confrontare ciò che sta leggendo con ciò che sta pensando. Moltissime volte ancora viene catturato dai corpi, in alcuni casi carichi di intensità, in altri deformati come a volerne cancellare lo stato fisico e in altri ancora riscritti entro formelle di legno, come fosseri oggetti di devozione. Ogni tanto troviamo l’artista stesso come un corpo disteso su

una sedia o uno sdraio o su un letto, in uno spazio in cui dimorare fisicamente, come se da noi lettori volesse la conferma di essere nel posto giusto. In contrasto con questa visione del corpo troviamo alcune volte la semplicità o essenzialità di un paesaggio. Lo scrittore Henry Miller nel suo libro “Dipingere è amare di nuovo”, ove è illustrata la sua opera pittorica, scrive che “non si deve solo amare ciò che si fa, si deve anche sapere come fare l’amore. In amore si cancella se stessi. Sia esso un soggetto qualsiasi e, prima che si possa trasformare esteticamente un oggetto, lo si deve divorare e assorbire.” Anche Augusto divorava e assorbiva i suoi soggetti anche quando questi erano nelle mani del suo subcosciente, proprio come i sogni del mattino e sapeva “fare l’amore” con le sue opere, disegni, pitture, sculture, mosaici. “Quando lavoro” scrisse “mi metto completamente nelle mani del mio subcoscientee la prova ne è così flagrante che se mi si disturba durante questa operazione non mi è più possibile trovare il filo del discorso” Il filo l’abbiamo ritrovato oggi! Noi! Augusto Del Bianco, “Rêve parisiens” (Sogni parigini). 8 dicembre-8 gennaio 2017. Aperta dal giovedì alla domenica, dalle 16 alle 19.

PERSONE

Rossetti, il buon maestro di una generazione in un libro La copertina - “Orio Rossetti. intellettuale e operatore culturale in Riccione” (Edizioni Il Ponte Vecchio, 232 pagine, 20 euro). E' il titolo del libro che racconta il riccionese che ha tirato su culturalmente decine se non centinaia di di riccionesi. Viene presentato sabato 17 dicembre - ore 16 - presso la Sala Conferenze del Centro della Pesa di Viale Lazio 10 (Biblioteca Comunale di Riccione) Intervengono: Gualtiero De Santi (docente di Letterature comparate Università degli Studi di Urbino), Alfredo Camozzi (ex insegnante di Filosofia e Storia nei licei). Letture di Roberto Rossini (attore teatrale). Orio Rossetti (Riccione 5 marzo 1945-5 luglio 2014), è stato poeta, scrittore, saggista editore e in-tellettuale riccionese. Nel 1969 si laurea in Giuri-sprudenza all’Università degli Studi di Bologna con una tesi sul diritto amministra-

Anselmo Giardini con alcune allieve ed una sua ceramica

tivo. Nel 1973 sposa Angela Zivieri e nel 1975 diventa padre di Francesca. Dal 1972 al 2004 è stato dipendente del Comune di Riccione, anche in qualità di capo Ufficio Cultura e con tale qualifica promuove e organizza manifestazioni, incontri, seminari, conferenze a cui partecipano i più noti nomi della letteratura, della filosofia, della scienza e dell’arte italiana e con molti dei quali intrattiene rapporti epistolari, privati e pubblici, di grande interesse intellettuale e morale.

È socio fondatore e principale animatore di una moltitudine di associazioni culturali in campo educativo, delle arti, della politica, della filosofia, della lirica e della promozione della cultura di base nonché ideatore di due edizioni del Premio Nazionale “La scrittura dei Ragazzi”, di tre edizioni del Premio Nazionale “Donna e scrittura” e di tre edizioni del Premio Gianni Quondamatteo. Nella sua vita ha pubblicato nove testi (di poesia, di racconti e romanzi, di meditazioni filosofiche), il primo dei quali, “Il ritorno di Alice”, è stato finalista al Premio Viareggio Poesia del 1978, e curato una miriade di libri editi sia dalla Casa editrice “La Sfera celeste” (da lui fondata nel 1984, con 130 testi all’attivo), sia da altri editori.

Scultura, a scuola di creta col grande Anselmo Giardini - Il grande artista riccionese Anselmo Giardini tiene una serie di lezioni sulla modellazione della creta con l'obiettivo di: - insegnare a sviluppare la manualità con le tecniche di modellazione dell’argilla; - imparare a plasmare la materia, percepirne il potenziale e le caratteristiche; - sviluppare la creatività individuale; - insegnare l’uso di strumenti e attrezzi appropriati per modellatura e le tecniche di svuotamento per cottura finale. Il primo corso, iniziato il 10 dicembre, ha una cadenza bisettimanale e terminerà a fine

ARTE

gennaio. I successivi proseguiranno per tutto il 2017. Si tengono presso la sua bottega d’arte, in via dell’Artigianato 23. Anselmo Giardini è artista raffinato. A Riccione si possono ammirare almeno quattro sue opere all'aperto: due monumenti e due ceramiche. La prima è quell'elegante statua di bronzo alla Punta dell'Est; un buontempone gli ha staccato un braccio. A Spontricciolo, in mezzo ad una rotonda, ci sono le cartoline di Riccione. In via Diaz c'è la famosa farmacia con la

facciata ricoperta da ceramiche blu. Infine, tra il Centro della Pesa e l'ospedale (in viale Lazio), su un muro di un'abitazione privata (ospita uno studio di commercialisti) si ammira una ceramica degna di un grande museo. Se per puro caso ci si passa davanti e si ha la curiosità di vedere, si capisce che lì dentro c'è il fuoco della vita. Un suo amico, scherzando ma neppure troppo, gli dice che le sue opere pubbliche, poiché un giorno avranno valore economico, non sarebbe male rubarle. Per maggiori informazioni: Anselmo Giardini cellulare: 340.4185043 www.anselmogiardini.it


18 www.avvocatomarziopecci.com avvocatomarziopecci.wordpress.com

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RICCIONE

Teresio Spadoni uno dei cacciati da Parmeggiani porta il proprio punto di vista

ALLEGRO MA NON TROPPO

Spigolature

degli Scrondi

OSPEDALE-CASINO'-YETI-RUE-PD-OLTRE... Ospedale (1) - Leggiamo: “Non si può depontenziare l'ospedale”. Anche Riccione nel mirino dei tagli? La sanità scotta... Ospedale (2) - “La politica si mobilita per l'ospedale”. Anche sanità sulle barricate... Casinò - Leggiamo: “Il Pci rispolvera il progetto del casinò”. Forse qualcuno si aspettava qualche idea più comunista... Oltre - Leggiamo: “Troppo Oltre: pensiamo al Natale 2017. Il gruppo consigliare: quello di quest'anno viaggia nel più totale caos”. Oltre è una costola che si è staccata dal Pd. Loro vanno veramente oltre. Dove non si sa... Turisti giovani - Leggiamo: “Dopo l'appello dell'ex sindaco Daniele Imola - ‘I turisti giovani a Riccione non si divertono più’”. Che ‘gioventù bruciata’... Raccolta differenziata - Leggiamo: “I vigili scoprono un accumulatore seriale: in casa con la madre sommerso dai rifiuti”. Andrebbero premiati come ‘ricicloni’... Yeti - Leggiamo: “A Natale spunta lo yeti bianco. Il peluche alto 5 metri in piazzale Roma”. E' il misterioso uomo delle nevi che non esiste più. La Tosi si è ispirata al Pd?... Comici - Leggiamo: “Il Pd sul bilancio: ‘Il Comune non investa in spese ridicole’”. Un meeting di comici, mai?... Variantina - Leggiamo: “Il nuovo Rue, per il Pd e Oltre è una ‘variantina’”. Come dire una ‘sveltina’... Bilancioni - Leggiamo: “I conti dell'assessore al Bilancio Giovanni Bilancioni: ‘Spesa per eventi, 1 milione e 800mila euro sono troppi. Via ai tagli alla spesa corrente’”. L'assessore al Bilancio è Bilancioni... lui sa cosa fare... Piante - Leggiamo: “Arcangeli (Pd): ‘A Riccione mancano centinaia di alberi: il Comune non li pianta’”. Pare che dall'amministrazione qualcuno abbia risposto: ma piantatela!...

SANITA'

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Pd, cacciati dei 26 e morale politica “Il segretario Parmeggiani ha emarginato la minoranza interna” classificata come cercatrice di sedie”

I fatti

Marco Parmeggiani e Fabio Ubaldi, rispettivamante segretario e capo-gruppo del Pd

L'INTERVENTO di Teresio Spadoni - A chi ha seguito le vicende politiche riccionesi in questi giorni non sarà certamente sfuggita la presa di posizione che alcuni (ex?) iscritti al Partito democratico hanno assunto (vedi documento a lato) in difesa del diritto costituzionale di riconoscersi e svolgere attività politica in un partito, interdetto dalla decisione assunta dalla dirigenza del Pd riccionese – per altro supportata dal segretario della federazione di Rimini – di cancellare dall’Albo alcuni iscritti rei di aver firmato un documento col quale denunciavano la mancanza di confronto politico e, conseguentemente, decidevano di autosospendersi dalle cariche del partito. Lo scrivente è tra i colpiti dal provvedimento. Pertanto, spero

voglia perdonarmi il lettore se la riflessione che mi accingo a fare mi coinvolge in prima persona. Questo fatto mi impone, prima di iniziare qualunque ragionamento di sgomberare il campo da qualsiasi difesa di posizione riconducibile al mio ruolo nel partito. Il congresso del 2015 ha eletto Marco Parmeggiani segretario del Pd. Per acclamazione, riconosciuto dallo sfidante Maurizio Pruccoli e dai suoi sostenitori me compreso, e al quale, a tutela dell’unità del partito, è stata offerta piena collaborazione. Ciò che è accaduto dal giorno successivo, invece, contravvenendo a quanto enunciato nel Codice Etico, è stata una progressiva e sistematica emarginazione del gruppo di minoranza, motivata dal fatto che “bisogna anche stare attenti a non cadere nel più classico dei ragionamenti, ovvero, divisione delle sedie.” (Parmeggiani, la Piazza Ottobre 2015). “Sedie” che non sono mai state chieste. Il contributo alla partecipazione e all’elaborazione della politica del partito, è sempre stato da me vissuto con puro spirito di servizio e offerto con gratuità assoluta; pertanto, non ho ruoli o cariche da difendere. Ogni altra lettura, oltre che strumentale, è semplicemente falsa e disonorevole. Ciò detto, vorrei tentare una riflessione sulla crescente disaffezione dei cittadini nei confronti di quei partiti originati da quelli che contribuirono all’affermazione della democrazia nel nostro Paese. A oggi il problema investe solo marginalmente i partiti che compongono il lato destro dell’arco parlamentare perché, Lega a parte, già da tempo hanno abban-

donato l’idea di rappresentare un punto di aggregazione intorno a un progetto di società di lungo periodo e sono diventati per lo più sorte di comitati elettorali che elaborano proposte che non vanno oltre la durata di una legislatura. Diverso, in parte, è per quelli del lato sinistro e segnatamente per il Partito democratico: strutturato, con un’ampia diffusione a livello territoriale, ma con le iscrizioni in calo vertiginoso e sballottato da venti di tempesta che ne mettono a rischio la tenuta. Continue turbolenze e scelte verticistiche tendono a relegare a un ruolo sempre più marginale l’impegno del simpatizzate e/o dell’iscritto i quali, faticando a capire, sono sempre più pervasi dalla tentazione di mollare. Il problema è che con ragionamenti del tipo è “inutile battersi perché tanto non ne vale la pena”, si finisce per far prevalere il Re sul Regno. Ordunque, è il regno che è sbagliato o è il re? È sbagliato il partito, o sbaglia chi lo dirige? Il progetto di società compreso nei documenti costitutivi del Partito Democratico, è valido? Se la risposta è sì, allora è il re che bisogna puntare a cambiare. Pertanto, mollare significa lasciare campo libero a dirigenti ritenuti opportunisti e/o incapaci. Giova ricordare che se durante il Risorgimento fosse prevalso un tale ragionamento, con tutta probabilità avremmo ancora gli austriaci in casa; con buona pace per l’idea di Nazione che sarebbe rimasta nel calderone del vorrei ma non posso. Il Partito democratico, per i principi e i valori che incorpora, certamente non merita una classe dirigente che sembra abbia per scopo la sua dissoluzione. Dal locale al nazionale pare per lo più governato da gente che, anziché spendersi nella ricerca di condivisione, preferisce impegnare tempo e denaro per l’esatto opposto; il più delle volte, tra l’altro, sfacciatamente contravvenendo all’uso corretto delle regole. Viviamo un tempo in cui il rispetto delle regole pare proprio sia diventato talmente relativo che chiunque si sente in diritto di adattarle alle proprie esigenze e/o di usarle per fini utilitaristici. È così

Il Partito democratico, per i principi e i valori che incorpora, certamente non merita una classe dirigente che sembra abbia per scopo la sua dissoluzione

- 17 aprile. La minoranza del Pd presenta un documento non proprio benevolo sulla segreteria Parmeggiani; viene acccuata di immobilismo e assoluta mancanza di progettualità. 26 aprile - Il documento viene mandato alla Commissione provinciale di garanzia. - In agosto, Parmeggiani chiede che i 26 firmatari vengano sottoposti a spiegazioni davanti ad garante. - Il primo ottobre vengono, la direzione riccionese li cancella dall'albo degli iscritti - Tre degli espulsi, Teresio Spadoni, Omar Venerandi e William Casadei ricorrono a Bologna. - Si aspettano sviluppi

che un gruppo dirigente di periferia decide cancellazioni dall’albo degli iscritti a propria discrezione o, per allargare l’orizzonte, viste le conseguenze che ha avuto la recente bocciatura della Legge di Riforma Costituzionale, la modifica della Costituzione imposta dalla sola maggioranza, in barba a quanto solennemente dichiarato nel Manifesto del Partito democratico, ovviamente sottoscritto da quel Matteo Renzi che ne è il segretario. Sono atti che, travalicando un corretto agire troppo sbrigativamente, puntano al fine senza curarsi del mezzo. Nella sostanza si finisce per adottare comportamenti moralmente ed eticamente censurabili. Quando per supponenza e presunzione ci si eleva a giudici del buono e del cattivo arroccandosi sul concetto del “chi non è con me è contro di me”, la politica muore. Parlando del relativismo pratico, scrive Papa Francesco: “Quando l’essere umano pone se stesso al centro, finisce per dare priorità assoluta ai suoi interessi contingenti, e tutto il resto diventa relativo. Perciò non dovrebbe meravigliare il fatto che, insieme all’onnipresenza del paradigma tecnocratico e all’adozione del potere umano senza limiti, si sviluppi nei soggetti questo relativismo, in cui tutto diventa irrilevante se non serve ai propri interessi immediati.” E ancora “[...] quando è la cultura che si corrompe e non si riconosce più alcuna verità oggettiva o principi universalmente validi, le leggi verranno intese solo come imposizioni arbitrarie e come ostacoli da evitare.” (Laudato si’; 122, 123). Matteo Renzi si era presentato come il nuovo; il “rottamatore” aveva deciso che coloro che lo avevano preceduto erano degli incapaci inconcludenti. Alla fine, però, supponenza e presunzione hanno rottamato lui. Quando il cambiamento lo imponi calpestando idee e sensibilità diverse dalle tue, quando prediligi accordi al di fuori del tuo partito minandone l’unità, il prezzo che paghi diventa salatissimo. E con te, se sei presidente del Consiglio, il tuo Paese.


RICCIONE

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Cuore, la prevenzione - Con questo numero il cardiologo Claudio Orlandi di Carpi, la riviera come seconda casa, parla di prevenzione. Come i buoni comportamenti aiutino il cuore.

La passione per la vigna da 600 anni Bacchini vignaioli dal 1400. A San Giovanni in Marignano dal 1500. “Con solo la poesia, il vino diventa aceto. Vanno affiancate tecnica e saperi. Ma il buon vino si inizia a produrre sulle viti, con una potatura corta, naturalmente. E la passione. La Tenuta del Monsignore è una delle eccellenze viti-vinicole della provincia di Rimini. La cantina è pulita come una sala operatoria. Sempre all’avanguardia nei decenni. Nel 1938, come regalo di nozze, una macchina per sterilizzare le botti. Il primo enologo giunge nel dopoguerra. L'imbottigliamento arriva negli anni Cinquanta. Oltre 100 ettari di terra, 85 dei quali a vigneti; col resto olio extravergine di oliva, miele. L’azienda è un balcone sul mare, sopra Santa Maria in Pietrafitta, a pochi metri dall’elegante chiesolina restaurata da don Piero. In mezzo ad un parco ben tenuto di circa tre ettari, c’è la casa padronale. Accanto una sala da cerimonie porticata che ti fa abbracciare il mare e la cantina; con otto metri sottoterra. Nome in memoria di un avo vescovo, i Bacchini sono vignaioli da circa 600 anni. Prima in Toscana, attorno al 1400 si trasferirono a San Clemente. Un secolo e mezzo dopo si trovano a San Giovanni. Sono alla XVIII generazione di viticoltori. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO - Via Patarino 154 - Tel. 0541.955128 - Fax 0541.95787949 www.tenutadelmonsignore.it

- Un cordiale saluto a tutti i Lettori de “ La Piazza”: sono un cardiologo ospedaliero in pensione ed amante del vostro territorio dove trascorro da anni i periodi di vacanza estivi ed in prossimita’ del quale ho anche prestato servizio militare come Ufficiale Medico a Falconara. Mi e’ stata offerta l’occasione di mettere per iscritto alcune considerazioni riguardanti le malattie cardiovascolari alla luce della lunga esperienza ed anche della saggezza dell’eta’ matura, per cui cerchero’ di parlare dell’argomento con semplicita’, focalizzando l’ attenzione soprattutto sugli aspetti piu’ attuali e pratici. Vorrei pero’ iniziare oggi con alcune considerazioni storiche: si da’ per scontato sapere che l’ apparato cardiocircolatorio e’ costituito da una pompa centrale, il cuore, e da una serie di vasi che portano il sangue dal ventricolo sinistro (circolazione sistemica) ai tessuti periferici per nutrirli e lo riportano poi al cuore, al ventricolo destro, per ossigenarsi infine nei polmoni (circolazione polmonare). Il cuore infatti e’ costituito da 2 pompe appaiate che lavorano in serie, una pompa destra, ossia il ventricolo destro, che invia il sangue ai polmoni per ossigenarsi ed una pompa sinistra, ossia il ventricolo sinistro, che invia invece il sangue verso gli organi periferici per portare nutrimento ed ossigenazione. Un dato

SANITA'

importante : il primo lavora con pressioni basse di 20-40 mm Hg, il secondo con pressioni piu’ elevate, normalmente 120-130. Ma per arrivare a queste certezze ci sono voluti secoli, grazie all’intervento e all’ intuizione di geniali medici e scienziati. Bisogna arrivare al 1600 e al medico Inglese William Harvey (1578 – 1657) che, sulla base di osservazioni fatte da precedenti studiosi, ma soprattutto tramite un suo approccio scientifico basato secondo il metodo Galileiano della osservazione , ipotesi e sperimentazione, riusci’ ad inquadrare correttamente il funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio. Per questo William Harvey viene anche considerato uno dei pionieri della rivoluzione scientifica di questo periodo e la sua scoperta e’ stata paragonata alla rivoluzione Copernicana in campo astrofisico, proprio per il capovolgimento di tutto quello che

nei secoli precedenti si era detto. Non va dimenticato anche che Harvey studio’ Medicina in Italia a Padova, per cui queste sue scoperte un po’ ci appartengono . Mancava pero’ ancora un importante anello della catena: non si sapeva come avvenisse il passaggio del sangue dalle arterie alle vene nei tessuti periferici. La cosa venne chiarita da un altro grande della Medicina l’ italiano Marcello Malpighi (1628 – 1698), fondatore della moderna Anatomia Microscopica, il quale utilizzando appunto il Microscopio ottico, di recente invenzione, dimostro’ l’ esistenza delle arteriole, dei capillari e delle venule che costituiscono il trait d’union fra arterie e vene e dove il sangue svolge la sua funzioni. Stabilito quanto sopra, rimane ora da valutare un parametro importante per tutti i circuiti e cioe’ la pressione che vi vige all’interno e che deve essere adatta e sostenibile dal circuito nel suo insieme e cio’ vale anche per il nostro sistema circolatorio. E’ interessante sapere come alcuni medici riuscirono a mettere a punto un metodo che permette di misurare la pressione arteriosa del sangue (sistemica) in maniera incruenta, cioe’ senza introduzione di cateteri direttamente nelle arterie, un metodo preciso, facile da usare e ripetibile , aprendo la strada al controllo sistemico della pressione arteriosa nelle popolazioni con i relativi studi epidemiologici, ma di questo ne parlero’ la prossima volta. Claudio Orlandi



RICCIONE

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Dicembre 2016

Dopo la “chiusura” di quello di Veterani all'Arboreto Cicchetti, è l'unico rimasto

Ail, donazione di 2500 euro

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Benzi, anni di appassionato lavoro

COMUNITA'

- Buonumore e generosità hanno caratterizzato la cena benefica del 25 Novembre al Ristorante Cavalluccio Marino, sul Porto Canale di Riccione. Cento gli intervenuti per raccogliere fondi a favore dell’A.I.L. (Ass.Ital. Lotta alle Leucemie) sezione di Pesaro e gustarsi l’ottimo pesce sfornato da una cucina sempre attenta a rispettare

SOLIDARIETA'

la tradizione romagnola, con le prelibatezze locali e servito in tavola dagli inappuntabili camerieri del noto ristorante guidato da Michela e Stefano. Da rimarcare che era la 19.ma edizione di questo ritrovarsi consapevoli di dare un ottimo contributo per

combattere le malattie del sangue. Soddisfatta la promotrice dell’iniziativa Liliana Galli che con l’aiuto dei volontari di Famija Arciunesa si impegna anno dopo anno. Anche perché c’è un traguardo da tagliare... 50.000 euro di donazioni che si spera di raggiungere nel 2017 con la già “sognata” 20ª edizione.

- Sono decisamente bellissimi, artistici, i Presepi che Bertino, classe 1955, impiegato di banca, ha costruito con un paziente lavoro di anni in un garage della sua casa di Via Lavello a Riccione. Quest’anno, dice “i presepi sono diventati due; meccanici, tradizionali, in stile popolare, ambientati nei borghi del nostro Appennino.” “Faccio il Presepe – prosegue - dall’età di cinque anni; le prime statuine, di gesso, i miei genitori me le comprava-

no da Bandilèin (cartoleria di Maioli). Col tempo sono diventato io stesso autore e costruttore delle figure e delle costruzioni che li compongono. Il primo, aggiungi, aggiungi, il garage l’ha occupato tutto e, non potendo impegnare altri spazi, ho cominciato a modificare le parti esistenti e a curarne i particolari; tutti gli anni cambio qualcosa. Molte statuine le ho dotate di movimento e riproducono gli antichi mestieri (falegname, fab-

bro, ciabattino, fornaio…). Ho perfezionato la rappresentazione del giorno e della notte e ho inserito l’arrivo della cometa e la colonna sonora con il racconto della natività.” Sono presepi costruiti su più livelli, idea che gli è venuta visitando alcuni presepi napoletani. È possibile visitarli tutti i giorni dalle 16 alle 21, fino a tutto febbraio; sabato e festivi anche al mattino, dalle 9 alle 13. Teresio Spadoni


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RICCIONE

Le sue istantanee dagli anni '60. Poi la pittura e le commedie dialettali ispirate dal carattere dela città - La magia di un’epoca unica ed irripetibile. Sale da ballo gremite e spiagge di sabbia dorata. Notti al chiaror di luna di estati che sembrano non finire mai. Una Riccione dal sapore di Dolce Vita felliniana, quando ogni cosa sembra possibile. E che ha in Luciano Luzzi uno dei fotografi ufficiali. Straordinario e poliedrico artista delle immagini (pittura e ritrattistica fra le passioni), nasce a Morciano nel 1933. Inizia a frequentare la scuola d’arte di Urbino nel dopoguerra. É' un periodo difficile in cui i soldi scarseggiano. Per potersi pagare vitto ed alloggio fa da aiutante ad un fotografo. Ed è qui che impara le basi del mestiere. “ Quando dissi a mio padre che volevo fare l’istituto d’arte, lui mi disse che aveva messo al mondo un altro morto di fame - ricorda molti anni dopo -. Perché fare l’artista in quegli anni non era certo facile”. Aiutato da una forte determinazione nel dimostrare di potercela fare e da un grande talento, apre due negozi: uno a Morciano ed uno a Riccione. Siamo nel ’58, ed è un periodo particolarmente florido per la movida vip che affolla il litorale. Da Mina a Claudio Villa, da Charles Aznavour ad un giovanissimo Renato Zero. Non si conta il numero di personaggi famosi a cui fa ritratti. “ Mi ricordo che allora c’era il famoso Premio Riccione, dove gli artisti più famosi, come Totò e Vittorio De Sica venivano invitati al Savioli, e dove tutti i parrucchieri facevano a gara a chi faceva le acconciature piu strane e piu belle.

Riccione, gli umori raccontati da Luzzi - Ha immortalato nei suoi scatti la “Dolce Vita” riccionese. Nel suo rinomato studio realizzava splendidi ritratti di gente comune. Ora è uno straordinario attore di commedie dialettali

Luciano Luzzi

PERSONE

di Emanuele Foschi Le modelle che dovevano presenziare al locale me le portavano prima in studio perché pensavano che là si potessero guastare. Queste foto, che hanno 50 anni, e che ancora ho, sembrano fatte ieri”. Contemporaneamente si dedica anche alla pittura. Una decina di anni fa, quando decide di chiudere l’attività di fotografo, sceglie di voler omaggiare questa sua passione, aprendo una propria galleria a Rimini, dove espone con orgoglio i dipinti. Tra le sue opere piu significative ce n’è una che lega indissolubilmente Urbino, la sua città di formazione, alla sua Riccione. Il quadro fotografa (è proprio il caso di dirlo) un momento di gioia e svago di giovani frati e suorine mentre giocano su una piazza innevata ai piedi di un convento della città rinascimentale. Malgrado l’inverno pungente e il senso di

desolazione, si avverte un’atmosfera di armonia e rassicurazione. Pochi anni fa il dipinto verrà da lui stesso donato al comune di Riccione, come importante lascito artistico di una vita consacrata ad una sensibile capacità di trasmettere emozioni. Sarà invitato ad esporre anche in prestigiose mostre: Roma e Bologna, Milazzo e Vienna. D’altronde nella sua famiglia, l’arte ha sempre rivestito un ruolo tutt’altro che marginale. Tra i suoi cugini si possono infatti annoverare artisi illustri: i fratelli Arnaldo e Giorgio Pomodoro ed Emilio Cavalli, pittore e scrittore di numerosi libri sulla Valconca. Oltre alla professione di fotografo e alla pittura, Luzzi ha anche

altre passioni. “Ogni tanto mi capita che mi portino vasi di porcellana o ceramica da restaurare. Una volta venne da me una signora con dei frammenti proprio piccoli piccoli... era un cane di razza bobtail di porcellana. Attaccai pezzo per pezzo fino a cancellare ogni segno. Quando la signora venne a ritirarlo si mise a piangere. Quella porcellana era il ricordo del suo caro amico a quattro zampe morto”. Fotografo, pittore, ma anche attore. La sua inesauribile verve lo porta a cimentarsi come autore e attore di commedie in dialetto, spesso musicali; scrive i testi in collaborazione con il maestro pianista Franco Morri. Un sacro fuoco che ha sempre

covato dentro di sé sin dai tempi dell’asilo, per poi proseguire con varie compagnie teatrali, dall’adolescenza ad oggi. “Io cerco sempre di prendere ispirazione dai personaggi riccionesi che conosco: bagnini, albergatori, perché chi viene a vedere le commedie dialettali si vuole riconoscere”. Tra i suoi cavalli di battaglia “Vasco, il milionario”, quello del vecchio bagnino, molto tirchio, che si ritira dopo aver venduto la spiaggia. Sposato con una donnetta a cui daà intendere che la vita non particolarmente agiata condotta dai due sia il risultato unicamente del suo lavoro di bagnino, rivela invece che nascondeva un patrimonio immenso, frutto della sua “particolarità” caratteriale. Vizi e virtu di personaggi ancora attuali, ieri come oggi. Vero improvvisatore sul palco, si inventa le parole sul momento, quando non gli vengono in mente, pur potendo contare su una memoria tenace tenuta in costante allenamento grazie ad una grande fantasia creativa. Investita per un giusto proposito fra l’altro. Infatti, tutto il devoluto degli

spettacoli va in beneficenza, ad associazioni come la Uilt (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare), Croce rossa italiana, Parrocchia SS Angeli Custodi di Riccione e Centro 21 (Associazione Onlus Persone Down Rimini Riccione). La storia di Luciano Luzzi si intreccia mirabilmente con quella di Riccione, lasciando una forte impronta nella storia e nella cultura della città, verso cui tuttavia evidenzia che qualche cambiamento rispetto ad allora c’è stato. “Credo che la differenza fra gli anni d’oro di Riccione ed oggi sia enorme. Un volta, appena staccato dal lavoro, anche verso le 23, ti facevi una passeggiata su viale Ceccarini tranquillamente. Oggi bisogna stare piu attenti a chi trovi in giro” Artista poliedrico dotato di grande verve, memoria storica di un nostalgico mondo che purtroppo non tornerà piu, Luzi è sempre felice di poter mostrare, a chi glielo chiede, il suo tesoro: un archivio riposto in diverse scatole, al cui interno fanno capolino decine di affascinanti ritratti in bianco e nero di gente comune e vip. E non è raro che qualcuno oggi, casualmente, abbia riconosciuto in quei visi i propri, realizzati dall’artista in quegli anni meravigliosi e poi, complici gli imprevisti della vita, rimossi. Segno non comune che la sua arte è riuscita a preservare la memoria, tale da resistere all’inesorabile scorrere del tempo. Segno, questo, solo dei piu grandi.


CONDOMINI-EDILIZIA 23 SUCCESSIONI - AGEVOLAZIONI Dicembre 2016

Esperti rispondono Domanda

Per motivi familiari ho necessità di suddividere un mio appartamento in due distinte unità. Possono i condomini opporsi adducendo come motivazione del diniego che la suddivisione in, caso di futura vendita, potrebbe comportare l’insediamento nel condominio di un ulteriore nucleo famigliare e quindi un’utilizzazione dei beni e dei servizi comuni da parte di un numero maggiore di soggetti? Gradirei da Lei una chiara ed esaustiva risposta. Risposta Provo a darLe una chiara risposta alla Sua domanda. Evidentemente i Suoi condomini, se ho ben capito, fondano il loro diniego sulle eventuali conseguenze negative dell’utilizzo delle parti comuni. Se il vostro regolamento condominiale non contiene prescrizioni vincolanti o tassativi divieti di suddivisio-

Un appartamento da suddividere in due Edificio rurale e permesso di ristrutturazione FOCUS

ne delle unità immobiliari Lei può procedere alla suddivisione del suo appartamento poichè non si può ritenere illegittima la suddivisione dell’appartamento solo perché l’aumento del numero dei residenti può incrementare la pressione su spazi e servizi comuni. Quanto sopra è confermato da una recentissima sentenza di Cassazione n° 13186 del 24 giugno 2016. In particolare il nuovo articolo 69 disposizioni attuazione del codice civile nella parte in cui consente di la revisione delle tabelle millesimali in conseguenza di sopraelevazione, incremento di superficie o di incremento delle unità immobiliari permette di ritenere

legittima la suddivisione a patto che avvenga nel rispetto del diritto degl’altri condomini. Le consiglio, prima di intraprendere qualunque azione verso i condomini, di interpellare il Suo avvocato per una più chiara, precisa ed esaustiva risposta. Vincenzo Pupolizio, geometra

Domanda Sono proprietario di un edificio rurale semidiroccato e vincolato. Mi è stato detto che posso ristrutturarlo con una semplice SCIA senza richiedere il Permesso di Costruire. E’ vero? Risposta Se Lei è in possesso di documentazione verificabile atta ad accerta-

re la precedente consistenza può intervenire con una semplice SCIA. A confermare questo principio è la Corte di Cassazione con la sentenza n° 44921/2016. La Corte ha ricordato che nel caso di un edificio vincolato la possibilità di considerare un intervento edilizio come ristrutturazione per il quale non necessita il permesso di costruire richiede che esista un organismo edilizio dotato di muri perimetrali, strutture orizzontali e copertura. In alternativa è necessario l’accertamento della preesistente consistenza dell’immobile intesa come il complesso di tutte le caratteristiche essenziali del rudere, quali volumetria, altezza, struttura complessiva in base ai riscontri documentali, alla verifica dimensionale del sito o di altri

AL SERVIZIO DEI LETTORI

Condominio - Certificazione energetica Successioni - Consulenza tecnica-legale Esperti rispondono - Avete problemi con i diritti e i doveri nella gestione del vostro condominio? Oppure semplicemente delle curiosità. La Piazza, gratuitamente, apre una rubrica sulle colonne del giornale; potete rivolgervi ai geometri Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, esperto di problemi tecnico-legali, già consulente del Tribunale di Rimini e al libero professionista Marco Secchi. Siete pregati di inviare le vostre domande, brevi e chiare, ai seguenti numeri e indirizzi: 348-3621675. E-mail: lapiazzarimini@libero.it geom.pupolizio@outlook.it secchi.marco92@gmail.com

elementi certi e verificabili rispettando sempre la sagoma della precedente struttura. Secondo i Giudici di Cassazione la mancanza di uno solo di tali elementi, necessari per la dovuta attività esplorativa, impedisce

di ritenere sussistente il requisito di cui all’articolo 30 del D.L. n° 69/2016 e di conseguenza, configurandosi come intervento di nuova costruzione è assoggettato al permesso di costruire. Marco Secchi, geometra


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Dicembre 2016

MISANO

1. Lavori partiti la scorsa estate. Termineranno la prossima primavera. Costo: 700 mila euro. Progetto tarpato

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ALLEGRO MA NON TROPPO

‘Fnil‘, parole da...

(Il vecchio nome di Misano Mare)

FOCUS

I COMITATI - Da tempo hanno in parte sostituito i partiti ma, dopo l’iniziale entusiasmo, anche qui la partecipazione sta calando sensibilmente. Come mai? L’impegno di questi volontari è spesso gravoso e poco gratificante, a meno che non siano quelli d’onore pre-elettorali. I l’é i còr.... IL CENTRO MUORE? - Dopo il tramonto, una sera di novembre, nel mezzo del camin di questa via, mi ritrovai in una selva oscura, che la diritta via era smarrita, all’improvviso, proprio in centro, nel mezzo, una luce... Orca bòiiia! È gìva nà vòlta Luciano ad Bòsca, toh !Armando de Plè. COME I GAMBERI - Il centro di Misano, a parte i mesi estivi, è raro vederlo affollato fuori stagione, anche se in qualche occasione succede. Un male antico. Possibile che non ci sia altro che la Ségavecia o la Filosofia di Gustavo a fare il pieno? Spirema ch’in sì stòfa anche lòr! GRAZIE - Per fortuna a Natale, ci sono anche i tradizionali presepi allestiti, gratis, con grande passione e lodevole impegno da alcuni volontari misanesi che rendono vivibile con la loro arte e fantasia, questo luogo, e Fnil, che non decolla.Non è facile,ma un gnè propia gnint da fè? DENTRO LA NOTIZIA - Il Comitato di quartiere del Belvedere ha dichiarato che il tradizionale Carro per il Carnevale quest’anno non si farà. Le forze sono poche, il lavoro da fare tanto... è le fadiga a ciapè un grazie. QUELLA BUONA - Per fortuna il Grande Presepe sulla Greppa invece, sarà allestito ed illuminato come sempre anche quest’anno dall’ 8 di Dicembre al 6 di Gennaio. Prighema! 4 DICEMBRE - Data che ricorderemo a lungo. Non se ne poteva più! Chissà se, dopo il referendum ci sarà in futuro il tempo di occuparsi con lo stesso “accanimento” dei problemi della gente o tornerà l’apatia? La stancheza l’è propia una bròta bes-cia”. LA FALESIA - Il Parco della Greppa aspetta sempre le 5.000 piante promesse, anzi no! Forse erano 10.000 da mettere in essere lungo la Statale Adriatica. Visto il periodo si poteva intanto posare qualche abete, tent per cmanzè ! o l’hanno sparata troppo grossa? Dico questo, giusto per non dimenticare la Greppa voluta da Antonio Semprini il quale, dato che non era ambizioso us sarìa magari cuntantè anche snò ad méla piénte.

MISANO ADRIATICO Via Puccini 27/F Tel. 0541.601758 - Fax 0541.602058

Scacciano. Chiesa e campanile incappucciati

Scacciano, in restauro la chiesa che conserva capolavori Don Claudio Signorini, 76 anni, il parroco di Scacciano, fondatore della scuola di musica di Misano nel 1980

COMUNITA'

- Don Claudio Signorini passerà alla piccola grande storia di Misano per almeno due ragioni. La prima, è stato il fondatore della scuola di musica di Misano, nel 1980. Racconta compiaciuto: “Proprio io che sono stonatissimo”. Originario di San Giovanni, don Claudio è il nipote di don Dino Gabellini, il prestigioso e “sconosciuto” compositore che per scelta di vita da sempre è parroco nella piccola chiesa di Trebbio, a Montegridolfo. La seconda ragione non è meno profonda della prima. Sta restaurando la sua bella chiesa intitolata a Maria Assunta (la vecchia era dedicata a San Rocco e si trovava di fronte al cimitero). Ha dato l'incarico a Marino Bonizzato, decano degli architetti della provincia di Rimini, nonché testa e fare raffinati, che nel 1963 giunse secondo ad un concorso sull'apertura delle chiese ai fedeli legato al Concilio Vaticano II. Lavori partiti lo scorso agosto, dovrebbero finire tra la primavera e l'estate del prossimo anno. Costo: 700 mila euro (la metà arriva dalla curia, il resto dalla parrocchia). “L'idea forte che sta sotto -

racconta Bonizzato, riminese con la passione della vela - è realizzare una chiesa sulla base dei principi del Concilio Vaticano II, che rivoluzionò gli interni delle chiese; l'officiante che si rivolge ai fedeli e non dà più loro le spalle. Ci doveva essere anche una rottura urbana. Cioè via le barriere tra le chiese ed il paese, o la città. La chiesa e lo spazio circostante che diventano un luogo di racconto tra le due architetture. La chiesa che si proietta verso l'esterno con uno spazio unico collettivo”. “Nel progetto iniziale, bocciato dalla Sovrintendenza, erano previsti due sagrati: uno davanti ed uno sul parco. Bocciata anche una fontana esterna che entrava in chiesa fino ad essere il fonte battesimale. Nonostante l'appoggio convinto di don Claudio e della comunità parrocchiale, la Sovrintendenza ha detto

no. Stanchi, dopo 7 anni di ping pong con l'istituzione pubblica, che ha tarpato le ali a questi desiderata che avrebbero reso l'intervento unico ed interessante, abbiamo seguito un percorso conservativo che va ad esaltare le caratteristiche progettuali originali”. “Costruito negli anni Trenta del secolo scorso - il progettista, l'ingegner Sicca, dopo il terremoto del 1916, introdusse un fattore tecnico innovativo: utilizzò delle travi in cemento armato di buona qualità per sostenere il soffitto a capriate e rafforzare il perimetro; capriate e travi nascosti dal carton gesso negli anni successivi. Abbiamo anche ridotto l'idea originaria perché premuti da problemi di carattere strutturali, aggravati dal terremoto dello scorso 24 agosto ed in quello successivo”. Dice don Claudio: “Nella scossa del 24

agosto, il campanile ha subito danni gravi. Così stiamo cercando di rendere chiesa e campanile il più possibile sicuri”. Con questa robusto restauro si fanno operazioni che riportano allo splendore degli anni Trenta l'elegante complesso: via il carton gesso che è anche un peso mortale, nuovi colori, anzi riportare gli originali, per dare più luminosità all'interno; l'attuale grigio la rabbuia”. Bonizzato: “Andiamo a riscoprire tutta la sua semplicità francescana di Sicca, per conservarne la testimonianza. Insomma, nell'interno ci sono opere d'arte bellissime che andiamo ad esaltare attraverso i valori propri della chiesa, la memoria. Lo andiamo a fare con le risorse economiche contenute. Ci sarà un nuovo impianto per il riscaldamento; il vecchio era dispersivo e costoso. All'altezza dell'altare, verso il parco, apriremo una terza porta”. Attorno al complesso, oltre ai muratori, stanno operando anche i restauratori; gli affreschi non sono di pregevole fattura artistica ma recano un profondo messaggio spirituale. Altro articolo nel numero di gennaio


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Gli imprenditori della zona artigianale chiedono un tappetino a gran voce. Si risparmiano chilometri. Questione complessa. Si farà nel 2017?

Santamonica, quella strada tutta buche da decenni

VOLONTARIATO

La zona di Santamonica Il rosso indica la strada bucherellata

IL FATTO

Mauro Ciaroni

Mauro Ciaroni, ennesima magia - Mauro porta il contagio di umanità vera. Autentica. Lo scorso 21-28 novembre ha consegnato direttamente aiuti a Gerusalemme e Betlemme: in tutto 3.800 euro, più 200 euro, frutto di una donazione personale. Ne hanno beneficiato strutture che accolgono bambini disabili abbandonati dai genitori, scuole e ospedali. Lì, da alcuni anni, lavora, insieme alla famiglia, Luis, un amico di Mauro. I due sono stati i protagonisti di altri progetti umanitari in Africa. A Gerico il misanese ha tenuto

un mini corso di taglio (è uno dei parrucchieri più blasonati di Pesaro) a ragazze dai 16 ai 19 anni. Dopo una iniziale diffidenza, è riuscito a creare una bell'atmosfera di scambio culturale ed emotivo. E' anche andato sulle orme dei luoghi di Gesù. Racconta: “Rifare quei passi, ti fa restare senza parole. Sono sensazioni uniche, difficili da raccontare con le parole”. Dice: “Ringrazio tutti coloro che da anni sostengono il Progetto Sofia. Grazie, grazie e grazie”.

COSTUME

Byblòs, il ritorno dei Gennari

centinaia di persone sono costrette a mulinare alcuni chilometri in più al giorno per spostamenti verso Cattolica e che vuol dire: perdita di tempo e inquinamento. La strada da anni è al centro del dibattito. Per convenzione, dall'autodromo, doveva essere asfaltata e consegnata al Comune di Misano da alcuni decenni. Invece, c'è sempre un rinvio più o meno ragionevole. L'ultimo è ragionevole. Si dovrebbe fare la strada parallela all'autostrada; dunque, perché buttare via i soldi?. Secondo, la recinzione dell'autodromo dovrebbe essere arretrata perché troppo stretta. Terza, la rotonda col monumento a Simoncelli andrebbe rivista. Dunque, un lavoro ben fatto è molto più che pochi migliaia di euro di asfalto. Qualcuno obietta: aspettando il grande intervento, con un tappetino almeno le automobili potrebbero passare. Sembra che si metta mano nel 2017.

- “Voglio vedere se hai il coraggio di fare un articolo tu che stai con loro. E' una vergogna”. A ragione, l'imprenditore è incavolatissimo e esagera nelle attribuzioni e nello sparare appartenenze culturali che poi non sono proprio una colpa. “Bene, mi lasci un'intervista...”. “Non posso, ho delle questioni aperte con il Comune, non vorrei che...”. Se lui teme, ed è cosa triste, chi scrive si dà un po' di coraggio che costa davvero poco. Ha ragione questo signore ed hanno ragione gli imprenditori che operano nella zona artigianale della Santamonica che da decenni aspettano un tappetino su questa benedetta strada che circonda l'autodromo e che con poche migliaia di euro sarebbe funzionale a centinaia di persone. Ma la questione non è semplice come appare. Con ordine. La strada è tutta una buca nelle quali le auto sprofonderebbero e si sfascerebbero. Così

L'ANGOLO DELLA POESIA

Sirio Selva: il bove e l'aratore Divino bove, dolce mansueto paziente, dalla forza bruta, non solo sei la vittima del dovere, sottomesso a dura fatica, alla servitù dell’uomo e del padrone, da chi vuole imporre la propria volontà, inesorabile, spietato. O bove, testa china, con il giogo sulla groppa, occhi grossi, stanchi e sporgenti, fili di bava cadenti, per sedare Tira, l’egoismo del padrone, non bastava tirare l’aratro con possente, poderosa forza, immerso nelle stoppie, tracciando il solco dritto e profondo. Ti seguiva l’aratore, arcuato di tanto i n tanto scrutando il vomere, con voce insolente, affievolita, siglando mozze parole, schioccando frustate. Davanti il giovane bifolco guidava la vetta, stanco, insonnolito. Era notte: solo la luna li vegliava. Qualche grillo, cicale, cuculi e altri canti piacevoli, gioiosi li accompagnavano. Tra tanta, tanta terra amara, avara, ingrata, rare volte, si vedeva il vomere affiorare, luccicare al chiarore lunare.

Il Byblòs

- La famiglia Gennari, storica proprietari del Byblòs, è tornata a gestire direttamente il locale. Dopo un travaglio in affitto, la scorsa estate è stato chiuso; così hanno deciso di riaprirlo e occuparsene direttamente, a differenza degli ultimi anni. L'apertura è per il fine anno; cenone di pesce a euro 70 compresa la serata disco che comincerà alle 24 in concomitanza con il brindisi di mezzanotte e poi ingresso gratuito per chi sarà invitato dalla direzione e in una apposita lista. Sano divertimento per questo Capodanno; poi saranno svelate le novità in serbo per il ritorno del locale ai fasti del passato e con diverse novità.

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Il solco emanava il profumo gradevole, inconfondibile della terra dissodata. Allo spuntar dell’alba ecco il re del pollaio: puntuale, annunciava il nuovo giorno, SPERandò se fosse meno umiliante, meno faticoso, poi s’alzava il sole splendente, fulgente e costante. Era l’ora del rientro, stanchi, distrutti dall’immane fatica. Prima era doveroso accompagnare il bove alla greppia, scarsa di fieno, con molta paglia, erba e ramaglie. L’indomani l’aratore diceva: solo tu, dolce bove, hai vinto! Solo tu ti sei liberato dal peso del giogo. Tu, umile eroe, mito della forza invincibile, sei stato sostituito dagli assordanti mostri d’acciaio; mentre noi, mesti, vinti, abbattuti, abbandoniamo l’ingrata terra, le case, le poche cose, dimenticando i miseri, ma bei ricordi di fanciullezza, meditando nuovi orizzonti per non patire più angherie, umiliazioni, vessazioni secolari...



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Inserito nella bibliografia del catalogo della ceramica italiana del Metropolitan Museum, Stati Uniti

Gresta, un misanese a New York

Via Romagna, 25 - Tel. 0541.610055 47843 MISANO ADRIATICO (Rn) MOTORI

Cecchini, campione figlio di campione

Tra i pezzi più preziosi conservati in America quelli del gabiccese Girolamo Lanfranco dalle Gabicce

Francesco Cecchini, tre volte vincitore della Coppa del mondo di flat track

CULTURA - Riccardo Gresta è tra i maggiori storici di ceramiche istoriate del Rinacimento. L'ultimo riconoscimento di prestigio arriva dal Metropolitan di New York. Il Museo ha pubblicato la raccolta di ceramica italiana in un catalogo. Il misanese è stato inserito tre volte bella bibliografia. Autore del volume: Timothy Wilson, direttore del Dipartimento di Arte Occidentale dell'Ashmolean Museum di Oxford e docente di Storia dell' arte del Rinascimento italiano all'Università di Oxford. Il Catalogo delle ceramiche italiane conservate al Metropolitan Museum di New York, comprendente una collezione di 118 pezzi provenienti dai principali centri italiani, come Urbino, Casteldurante, Faenza, Cafaggiolo e altri. Tra questi pezzi, tutti di straordinaria qualità artistica, viene dato particolare risalto a

Lo studioso Riccardo Gresta e i tre pezzi dell'artista gabiccese Girolamo Lanfranco dalle Gabicce conservati a New York tre contenitori farmaceutici con la raffigurazione della Fortuna Marina, inserita in un ampio paesaggio marino da un verso, mentre dall'altro è visibile una ricca raffigurazione “a trofei ocracei”. L'attribuzione di questo corredo apotecario è databile con sicurezza tra il 1579 e il 1580 ed è composto attualmente di 64 contenitori superstiti, conservati nelle principali collezioni private e nei più importanti musei del mondo: il Louvre (Parigi), il Museo dell' Ermitage (San Pietroburgo), il Bargello (Firenze) e tanti altri. L' esecuzione di queste forme è stata oggetto di molti interrogativi circa la loro prove-

nienza; per esse si è sempre pensato ad una lavorazione a Casteldurante (l'antica Urbania), qualche volta Urbino e persino Fano. Nel 1999, lo studioso Riccardo Gresta ha rinvenuto un inequivocabile documento che certificava la loro provenienza da Pesaro, quasi sicuramente dalla bottega di Girolamo Lanfranco Dalle Gabicce, e appartenevano alla farmacia di Marco Pauli, ubicata nella casa di Ventura dei Fedeli, nel quartiere di San Nicola, dove il grande ceramista gabiccese teneva una delle sue botteghe. La notizia del ritrovamento di questo importante docu-

mento, che ha permesso di far luce sulla produzione di uno dei corredi da farmacia più raffinati del Rinascimento italiano, venne pubblicata per la prima volta dal nostro giornale e, in seguito, accolta da gran parte della ceramologia. A distanza di anni, dunque, fa piacere constatare che per i tre pezzi conservati al Metropolitan, lo studioso Timothy Wilson, accolga definitivamente la tesi di Riccardo Gresta. Il misanese è stato tra gli allievi prediletti di Pietro Zampetti, un gigante di intellettuale non meno che riservatissimo. Si accorsero della sua grandezza solo poco prima della scomparsa.

- Il campione Francesco Cecchini è figlio di un campione. Il giovane lo è sulla moto, il babbo Fabrizio nei box. Da anni è capomeccanico del Team Gresini. Il giovane partecipa al Superprestigio di Barcellona in programma il 17 dicembre al Palau Sant Jordi di Barcellona. La sua è stata una stagione esaltante: ha conquistato per la terza volta consecutiva la Coppa del Mondo di Flat Track. Il diciannovenne incrocia le ruote del campione del mondo della MotoGP Marc Marquez e i big del “traverso” Made in USA nello spettacolare Superprestigio Dirt Track. Un evento spettacolare con al via oltre 40 piloti, tra cui Marquez, altri campioni della velocità assieme a vere e proprie star del Flat Track americano, come Brad Baker e Jared Mees. Francesco è uno dei tre piloti italiani al via su un ovale di 200 metri: assieme a lui ci saranno anche Fabio Di

Giannantonio, diciottenne grande rivelazione del Campionato del Mondo Moto3, e un altro Flat Tracker protagonista della scena italiana ed europea, Emanuele Marzotto. Cecchini è in sella come sempre alla sua TM 450Fi, equipaggiata per l’occasione con cerchi da 17”, come da regolamento. Racconta: “Il Superprestigio Dirt Track di Barcellona è una gara emozionante e senza dubbio molto difficile e competitiva: basta scorrere l’elenco degli iscritti per capire quanto sia alto il livello. Non vedo l’ora di atterrare a Barcellona per iniziare ad allenarmi e arrivare così al giorno della gara con la migliore preparazione possibile. Molti piloti possono vantare una grandissima esperienza, quindi non sarà affatto facile, ma noi ci proveremo. Sarà importante mantenere la concentrazione, perché si tratta di gare sprint dove è fondamentale una buona partenza, che tra l’altro viene effettuata con il cancelletto, a differenza delle gare a cui sono abituato, altrimenti risulta molto difficile recuperare. Daremo il massimo e cercheremo di gustarci l’atmosfera di un evento unico, dove c’è sempre tantissimo pubblico”. Marzio Bondi


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- Una navigazione lungo le coste della crisi italiana degli ultimi anni, scandita dalla gestione inappropriata degli affari economici della Commissione europea e della Banca centrale europea – con la complicità del governo tedesco. E' la sintesi della conferenza del giornalista di cose economiche tenutasi lo scorso 11 novembre al teatro Astra; quinto appuntamento della rassegna ”Idolatria. I miti del nostro tempo”. “Denaro e potere”, il tema della serata. Ma chi è Clericetti? Estraneo a quel giornalismo prezzolato da rotocalco patinato che della crisi non ha come noto capito granché, Clericetti vanta una carriera assoluta: prima al Messaggero, poi a Repubblica alle redini dell’inserto Affari&Finanza. Da “feticista della carta stampata”, come ama definirsi, è tra i primi a intuire il valore della “carta digitale” attraverso Kataweb. I commenti di Clericetti sulla contemporaneità italiana ed europea sono oro che cola tra le semplificazioni di una stampa nazionale cresciuta a pane e Europa. Cura un blog – “blogging in the wind” – con l’intento di contribuire all’emancipazione del pensiero italiano, notoriamente influenzato dal monsone liberista che da anni sferza il Paese con la promessa di un futuro migliore. Clericetti esamina la condizione italiana con l’acume che solitamente s’intravede negli accademici veri e la spigliatezza di chi ha poco tempo per scrivere tanto, chia-

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MISANO

Lo racconta il prestigioso giornalista economico Clericetti ospite degli incontri misanesi sui miti

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“Economia, quando l'Europa non aiuta” L'economista Carlo Clericetti e il direttore della biblioteca Gustavo Cecchini

FOCUS

di Daniele Morritti rendo fin dal principio che l’Italia si muove e si riforma secondo i termini paradigmatici imposti dall’establishment internazionale. Cartello, quest’ultimo, dietro il quale si nascondono gli esponenti “della politica e delle banche d’affari”. Le esigenze dell’establishment internazionale trovano conforto e legittimazione nella normativa europea estesa al substrato nazionale sotto forma di “diktat”. Interrogato sull’euro, Clericetti ha espresso tutto il suo scetticismo per un processo d’integrazione incompiuto e dalla dubbia necessità, vista l’assenza di un degno meccanismo di “trasferimento”, semplice ragion d’essere di un sistema politico che voglia esistere in senso federale: “Non c’è nessuna federazione di stati. Ma se fai una moneta unica è come se lo fossi. Non c’è nessuna unione di stati che non abbia un bilancio comune”, dice. A Misano si è occupato di “denaro e potere” e dell’economia di mercato come idolo. “Denaro e potere”, costruzioni sociali valutabili solamente nella loro in-

terazione, come fossero una diade inestricabile. All’apparenza un tema semplice, non foss’altro perché – complice un sistema mediatico monotematico – associamo, sic et simpliciter, “denaro e potere” alla corruzione politica, resa la sola e autentica variabile esplicativa del disastro italiano. L’argomentazione di Clericetti sull’anemia che affligge il Paese è più sofisticata e inclusiva; egli mobilita due ulteriori variabili esplicative della crisi: il sistema economico entro il quale gli Stati europei agiscono e l’Europa di Maastricht, dove il progetto europeo ha ricevuto quello che potremmo definire un battesimo neoliberale. Dapprima, Clericetti chiarisce che quello della Commissione europea per i conti pubblici è assimilabile ad un feticismo di

matrice “metafisica”. Singolare l’appunto sul “Pil potenziale”, voce macroeconomica tra le più sfuggenti, seppur continuamente al centro della narrativa economica made in Bruxelles. Non risparmia critiche al governo italiano nel gioco delle parti con Bruxelles; è senz’altro responsabilità di Palazzo Chigi capire dove e come destinare i danari, evitando così che sprechi e nefandezze minino la coesione sociale. Ma è qui che sta l’intoppo. E a Clericetti va senz’altro il merito di averlo evidenziato. Non vi è argomentazione sulla attuale crisi europea che possa prescindere dall’architettura economica sortita dalla decisione storica di Nixon di svincolare il dollaro dall’oro nell’agosto del 1971, sancendo di conseguenza la morte celebrale del cosiddetto trentennio keynesiano e aprendo la stagione della finanziarizzazione dell’economia, fino a quel momento sottoposta al controllo e alla partecipazione dello stato. È di questo periodo, anni ’70 e ’80, l’adesione dei governi

europei al mantra dell’indipendenza (dal tesoro) degli istituti centrali di credito. Ancora, terminano, o si avviano al termine, istituti quali “l’indicizzazione dei salari” o la “monetizzazione del debito”, principali sospettati dell’aumento della massa monetaria in circolazione. Per Clericetti nessuna evidenza empirica è rintracciabile nel nesso tra aumento della massa monetaria e inflazione. E in questo clima di massima interconnesione tra finanza di matrice atlantica e politica che avviene la gestazione di Maastricht sul finire degli anni ’80. La forma mentis europeista s’intrise di liberismo hayekiano, col risultato che la Banca centrale europea e l’euro assursero a strumenti pratici e liturgici di controllo del credo tedesco. Si obietterà: ma come è possibile che tutto ciò rappresenti, o abbia rappresentato, una minaccia per l’economia italiana e quindi per le classi sociali? E' nel rispondere ad una domanda che Clericetti fornisce il più originale dei contribuiti. Posto di fronte al fatto che in Italia nulla sia cambiato – volendo addurre ad un sistema marcio, storicamente immutabile – afferma che, in realtà, a partire dalla firma del Trattato di Maastricht il cambiamento in Italia è stato palese, a tratti deleterio. Si pensi alla dismissione – parziale – della grande impresa di stato che così tanto

fece per lo sviluppo del Paese a partire dal secondo dopoguerra, sostituita da un sedicente capitalismo virtuoso per azione. Che dire, ancora, di Tangentopoli e del crollo della Prima Repubblica? Non è ascrivibile, anche questo, alla lista dei cambiamenti che hanno interessato l’Italia? “Come se ne esce?”. Clericetti, umano, non ha un pallottoliere. Si limita a raccontare delle difficoltà che attendono l’Europa qualora questa, nella personalità giuridica degli Stati membri, decidesse di tagliare bruscamente il cordone ombelicale col passato. L’euro, e “questa Europa”, sono per Clericetti camicie di forza dalle quali liberarsi è assai complesso. La parsimonia è d’obbligo. Quello europeo e quello italiano sono sistemi dipendenti dalla morale dei mercati finanziari: strappi violenti significherebbero guai seri. Clericetti parla di un'Italia fuori anzitempo dall’euro come della novella “Calabria d’Europa”. Va detto, tuttavia, che un sistema monetario del genere annesso ad una governance europea filo-tedesca e dal midollo neoliberale tradisce i valori del cambiamento politico in senso progressista. Di questo Clericetti ne è convinto. Conclude l’intervento citando Guido Carli, il “tecnico” che a Maastricht, in qualità di ministro del Tesoro, appose la firma sul Trattato. Clericetti lascia che siano le parole di Carli, lodato come l’artefice del cambiamento “buono” dell’Italia, a stabilire, una volta per tutte, che nell’Unione europea non vi è spazio per il settore pubblico. Del resto Carli è anche l’uomo che apostrofò quelli italiani come “istinti animali” da sottoporre alla tutela di un vincolo. Guarda caso, quello europeo.



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Natale Misano

Ferdinando Righetti davanti al suo capolavoro - Con i suoi 300 capolavori Misano Adriatico si può ben definire la città dei presepi della provincia di Rimini. In gran parte sono il lavoro coordinato dalle sorelle Tacchi, le mitiche Anna ed Ivana. Entrambe insegnanti, li hanno realizzati negli anni insieme agli allievi delle scuole materne e delle elementari. Sono state sempre loro ad allestirtli, coinvolgendo familiari ed amici. Sono dislocati a Misano Mare nelle vetrine di negozi ed alberghi della centralissima via Repubblica e strade adiacenti. Capolavori, con un ventaglio di gusti e fantasie che ti riconciliano con te stesso, come dovrebbe essere il significato più autentico del Natale. Sono costruiti con i materiali più disparati: gusci di uova, tutoli (il torsolo delle pannocchie), legnetti di mare, scarti di fruttta secca, cortecce dui alberi... I presepi, inoltre, si possono ammirare in quasi tutte

le frazioni. Ferdinando Righetti Ferdinando Righetti e la moglie Anna Paoli in 25 anni sono passati da un metro quadrato di presepe tra le mura domestiche a 20 metri quadrati nel giardino di casa con affaccio su via Boito. Il primo passo esterno fu sempre quel metro quadrato sotto l'ulivo una ventina di anni fa. Mano mano che la nobile pianta cresceva, si pari passo, si ampliava ed arricchiva anche il presepe. L'opera d'arte da alcuni anni è al riparo in un gazebo nel giardino di casa; richiede almeno un mese di allestimento. Altre trenta centimetri, le statue sono circa 130; molti hanno meccanismi che le rendono affascinanti. Via Boito, si trova di fronte al parcheggio della scuola materna di Misano Mare. Assolutamente da visitare. Il 16, ore 16,30, Teatro Astra, spettacolo per famiglie e bambini.

Il 6 gennaio, ore 11, piazzzale Roma, bagno in mare. Alle 14,30, piazza della Repubblica, festa con al Befana. Io Centro

L’Associazione Io Centro organizza: “Cena di Natale”, Venerdì 16 Dicembre alle ore 20.30 presso il Centro Sociale Del Bianco. Il ricavato della serata contribuirà a sostenere le attività promosse dall’Associazione. Misano Brasile Come sempre bellissime e partecipate le cose che fa il Comitato. Luminarie familiari accese, nel Parco del Sole si trova la cassettina con le lettere da inviare a Babbo Natale. Sempre nel Parco si trova la magica casa di Babbo Natale. Il 17, Festa con Babbo Natale. Il 24, consegna dei panettoni ai nonni. Belvedere

Presepi in via Repubblica

Insieme per un San Silvestro e primo dell'anno secondo il tuo cuore


Natale Misano Adriatico Santamonica, il presepe

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Misano Mare, via Repubblica, uno dei tanti presepi in mostra

Belvedere, il presepe

Grand tour misanese. La città dei 300 presepi Speciale presepio nel giardino di piazza Guido Reni. Decine di statue ad altezza uomo, con i vestiti cuciti dalle signore della frazione. Una forte mano nell’allestimento è opera del Comitato cittadino. Come sempre la vigilia di Natale, inizio alle 21.30, don Marzio celebra la messa denominata “Festa della Natività”: anche in caso di acqua, neve, sotto le stelle o la luna, oppure un cielo di

nero piombo. Dopo il rito religioso, il Comitato offre ciambella, vin brulè e bibite con cioccolatini per i più piccoli. Scacciano Caratteristico e continuamente rinnovato il presepe meccanico animato realizzato a Scacciano. Lavoro estremamente accurato e certosino, su un ampia superficie coperta, con effetti scenici e sonori davvero speciali. Un invito a

scoprire luoghi e mestieri del tempo di Gesù sperimentando cose oggi ormai sconosciute e scomparse. Dalla domenica prima di Natale al 6 gennaio si potrà visitare il Presepe in Movimento situato nella ex Scuola Elementare Materna della Parrocchia: quaranta metri quadrati da non perdere. Giorni festivi. Orari: 10 – 12,30 e 15 – 19. Giorni feriali. Orari: 15 – 19,30.

Villaggio Argentina Natale con ricco calendario, come sempre, grazie al lavoro del Comitato. Tombola dall'8 dicembre al 5 gennaio escluso 25 e 31 dicembre. Bevande e “luverie” gratis per tuttti. Gara dei presepi. Il 17, dalle 15, tombola gratuita per i bambini. Il 23, ore 14, consegna dei panettoni ai nonni. Il 24, ore 16, consegna dei regali ai bambini.

Le luminarie con i bancali di Walter, il barbiere

Misano Monte Gara dei presepi a cura del Comitato cittadino. Il 24, ore 14, Festa con Babbo Natale Santamonicca Presepe nella grande rotonda con gli ulivi. Il 17, consegna dei panettoni ai nonni. Il 24, ore 15, Festa con Babbo Natale.

Misano Cella Tombola dal 19 al 24 dicembre presso la sala parrocchiale, con inizio dalle 21. Il 17, consegna dei panettoni ai nonni. Da ammirare le luminarie del Walter, il Barbiere, Tre guiorni di lavoro, usando le asse dei pallet



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REFERENDUM

di Cecco

Cementificazione - Leggiamo: “Consumo del territorio, la ‘fame’ non si placa: Cattolica e Riccione al top”. Ac sin magnè anche l'ultme ciuf d'erba. Caz!... Cemento - Leggiamo: “Addio al legno, arriva il cemento. Nuovo look per la passeggiata a mare”. Alora an ci sin capì. Ancora cimént? Caz! e ancora caz!... Valanga di NO - Leggiamo: “La valanga di NO travolge anche la provincia di Rimini”. I citadén italièn j'ha interpretè al quesito isé: ‘Volete che continuiamo a prendervi per il culo?’. Bsugnèva es propria di pataca per di SI'...

di Enzo Cecchini - Il risultato del Referendum costituzionale a livello nazionale e a Cattolica che ha visto la schiacciante vittoria del NO (allo stravolgimento della Carta Costituzionale), penso debba considerarsi un onore alla memoria di tanti padri Costituenti. Tra questi il grande cattolichino Giuseppe Ricci. Un Padre Costituente difeso dagli italiani (61% il NO) e dalla sua Cattolica (52% il NO), ma sostanzialmente ‘tradito’ dal ‘suo’ partito (nell'evoluzione della denominazione della ditta: Pci-Pds-Ds-Pd). L'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) tra i paladini intransigenti del NO ha così definito la Riforma: “...che divide il Paese, appesantisce l'iter legislativo, complica il bicameralismo anziché correggerlo, rafforza il Governo a danno del Parlamento, svilisce la rappresentanza dei cittadini e la sovranità popolare. E non fa risparmiare”. Insomma, una difesa decisa del primo bene comune dell'Italia: la Costituzione. Questa non può essere usata come capro espiatorio da una classe politica troppo spesso incapace e corrotta che cerca scorciatoie per mantenere il potere a spese dei cittadini e della democrazia. Raccontiamo brevemente ai deboli di memoria chi era Giuseppe Ricci. Nato Montelabbate (PU) il 4 luglio 1890, deceduto a Cattolica il 18 aprile 1972, è stato un politico e partigiano italiano. Sin dalla prima adolescenza vicino alle idee socialiste, nel periodo tra le due guerre mondiali emigrò negli U.S.A. ove continuò a condurre attività politica. Con l’avvento del regime fascista aderisce al Partito Comunista d’Italia. Nei giorni che vanno dalla caduta del fascismo (25 luglio 1943) all’armistizio venne costituita la “Federazione clandestina circondariale del Partito comunista”, organizzata capillarmente sul territorio, con il contributo di Ricci in rappresentanza di Cattolica e San Giovanni in Marignano. Con l’avvio della lotta di Resistenza, assieme a Ezio Galluzzi e Giuseppe Ubalducci, divenne un fondamentale punto di riferimento per la rete cospirativa, per l’attività di propaganda, per il sup-

Lavori della Costituente in Parlamento. Prima fila, Giuseppe Ricci è il secondo da sinistra

Partigiano, comunista, deputato all'Assemblea Costituente (1948) e nel 1953. Costituzione primo bene comune porto alla 8ª Brigata Garibaldi Romagna sull’Appennino. Si distinse, in particolare, in alcune azioni in collegamento con il British Directorate of Giuseppe Ricci (1890-1972)

PORTATORI DI SFIGA ?!?...

ALLEGRO MA NON TROPPO di Cecco Da sinistra: Alessandro Montanari, Sergio Gambini e Matteo Renzi (aggiunto per tenere unita la bella compagnia). Il primo. E' il segretario del Pd di Cattolica. Tra i suoi grandi successi: avere perso il Comune di Cattolica dopo 70 anni di sostanziale governo monocolore del Pci-Pds-Ds-Pd, e avere spaccato il partito cattolichino. Il secondo. Presentatosi come il candidato sindaco super favorito perché arrivava come il deputato-senatore ricco di aderenze, conoscenze ed esperienze, è stato battuto da un gruppetto di giovani Pentastellati e da un candidato ‘normale’, tutti con scarsa esperienza politica e senza ‘santi in Paradiso’. Fino al 4 dicembre ripeteva infarciva i suoi discorsi con “sono un renziano convinto”. Il terzo. E' reduce dalla grande impresa di essere stato seppellito da una valanga di NO (in difesa della Costituzione), col bel risultato di avere rottamato se stesso e il suo partito dopo averne fatto uno spezzatino indigesto. Gli italiani hanno interpretato il quesito referendario grosso modo così: “Volete continuare ad essere presi per il culo?”. Ovviamente NOOOO!!! Morale: o sono loro che portano sfiga, oppure sono sempre loro, con tutto il loro ‘partitone’ di potere che sono fuori dalla realtà e non comprendono più i cittadini e i loro veri bisogni. Burdèl an la vèg cèra... iché la boll sa du batèch...

Military Intelligence Section 9 (MI9), contribuendo attivamente alla fase finale della fuga via mare di ufficiali inglesi al di là della linea del fronte, ed in particolare a quella del gruppo formato dal generale di corpo d’armata Philip Neame, dal generale Richard O’Connor e dal maresciallo dell’aria Owen Tudor Boyd. Presidente del C.L.N. per la zona di Cattolica e Valconca durante la Resistenza, fu poi comandante del locale Distaccamento della 29ª Brigata GAP “Gastone Sozzi”. A seguito dello sfondamento della Linea Gotica venne nominato dalla Giunta del C.N.L. sindaco del Comune di Cattolica, dal 7 al 22 settembre 1944, successivamente revocato - in quanto comunista - su ordine dell’A.M.G.O.T., il governo militare alleato provvisorio, ed infine reinsediato dal 20 ottobre 1946 all’11 giugno 1951 a seguito nelle prime libere elezioni dell’Italia repubblicana. Candidato nella prima metà del 1946 dalla Federazione riminese del Partito Comunista Italiano quale suo rappresentante ed eletto Deputato all’Assemblea Costituente, manterrà la carica fino al 1948 per essere poi nuovamente confermato parlamentare, esaurendo il suo mandato nel 1953. Presidente della Azienda di Soggiorno di Cattolica nei primi anni del dopoguerra, fu tra i principali promotori del prestigioso Premio Nazionale di Poesia “Città di Cattolica”, tenutosi nei primi anni ’50, dedicato alla poesia popolare dialettale.

Rivalità - Leggiamo: “Il sindaco accende il Natale: ‘C'è voglia di rivalsa rispetto alle altre località’”. Sa fusa in té ai dichiararia guéra. Isé a la s-ciantèn subte... In Futuro - Leggiamo: “Giovanna Ubalducci di nuovo in campo. L'ex Pd fonda il gruppo politico ‘In Futuro’”. Gvana, a sin un po' anzianot... in futuro (tra poch) a sarìn tal ricovre sl'artèrio... Forza nuova - Leggiamo: “Il sindaco Gennari: Forza nuova può manifestare. ‘E' una forza politica legittima’”. T'zé sigur? Um sa che cal cumunésta dal tu pora non Corlaita u s'arvolta tla tomba. Os-cia!... Caccia al tesoro - Leggiamo: “Consiglio comunale, è scontro da Pd e M5S sul ‘tesoro’ da mezzo milione”. Burdèl, asì grandén per giughé ancora ma la cacia al tesor... Ospedale - Leggiamo: “I vertici dell'Ausl cercano di rassicurare il Consiglio comunale e i cittadini sul futuro dell'ospedale”. Cal psarés al dgiva: bèl bèl, però ma mé im mè chiapa più. Zét zét intènt j'ha dét che i ciud do servizie: Fisioterapia della riproduzione e ginecologia. Caz!... Ancora tu... - Leggiamo: “Anche Sergio Gambini tra i candidati al nuovo Consiglio provinciale”. Um pèr da santì cla canzon ad Lucio Battisti: ‘Ancora tu?... ma non dovevamo vederci più?!?’. Va pu là... Scongelamento - Leggiamo: “Edilizia, il sindaco Gennari promette di scongelare cinquanta cantieri”. Qualchidun i j'avéva mès tal frigo?... Il tunnel - Leggiamo: “L'amministrazione comunale annuncia il progetto: ‘Faremo un tunnel sotto il lungomare’”. Questa l'ha i calzét! Anche Caparezza al cantèva ‘Fuori dal tunnel’... Il risveglio - Leggiamo: “Il Pd ‘scopre’ i casi Cervesi e Vgs”. I si svégia dopo avè fat i dan. Os-cia!... Estinzione - Leggiamo: “Compagni del Pd in via d'estinzione: Tesserati provincia di Rimini 2013 (3.500), 2015 (1.500), 2016 (1.200)”. U j'è sempre al WWF per salvaguardè li razie in via d'estinzion. Pataca nona!... Vigili - Leggiamo: “Rifiuti, degrado, strade pericolose: dieci vigili per controllare i quartieri”. Vigili?!? Burdèl, a sin propria sigùr?


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Bilancio positivo. Squadra in C. Settore con 240 ragazze. Cena conviviale il 19 dicembre

CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it

LO SPORT - Bilancio positivo quello che si profila al termine di questa prima parte di stagione per il Cattolica Volley ASD, la società cattolichina vanta un totale di ben 240 tesserati, distribuiti attraverso categorie che vanno dal minivolley, amatori e la neo promossa compagine di serie C, costituita da atlete con un’età media di vent’anni, provenienti dal vivaio gialloblu, affiancate a giocatrici in prestito che hanno deciso di sposare questo progetto. Al Cattolica volley ogni ragazza è libera di scegliere quale casacca indossare al di là del cartellino. Una scelta coraggiosa e in controtendenza, per questa Scuola Federale di Pallavolo, certificazione ottenuta da diversi anni, a sottolineare la qualità del lavoro, risultati, progetti e comunicazione. Da più di 35 anni è una realtà fiorente, attiva sul territorio con l’obbiettivo di promuovere socializzazione e aggregazione. “Il Cattolica Volley devo dire che è in primis una grande famiglia - dice il presidente Matilde Imperatori -. E' fondata sullo sviluppo del senso di sacrificio, responsabilità, impegno, conoscenza di se stessi e degli altri. Cerchiamo di costruire i mattoncini per la vita futura, affiancando l’aspetto morale a quello agonistico, una cogestione che vede

I dirigenti ed una formazione del mini-volley

Volley, sport e aggregazione protagoniste i nostri atleti”. Cio è possibile attraverso collaborazioni, come quelle attuali con lo Snoopy Pesaro e la Polisportiva Misano, ma sopratutto grazie a figure di rilievo, dirigenti e poi i tecnici qualificati, che ogni giorno si allenano nelle palestra di riferimento: Palasport, Palestra Scuola Media “Filippini” e quella in Via del Porto, accanto a pilastri come Vittorio Cardone, Barbara Bronzetti

e Cristina Zangheri, i più “giovani” Cristian Sardella, Corrado Passamonti, Katia Piccioni e Francesca Fanelli. La grande ricchezza di questa società però sono i familiari delle giocatrici, grazie ai quali sono possibili le trasferte, attenti alle necessità, con i quali vengono affrontati riunioni, perché la condivisione e il confronto risultano essere fondamentali. Poi loro, le pallavoliste,

l’essenza del Cattolica Volley, capaci di regalare grandi emozioni. “Veniamo dalla promozione in C dichiara il patron Imperatori -. Vogliamo puntare sul nostro vivaio, coltivare i nostri tesori. Accanto alle piccoline, abbiamo l’Under 14/ 16/18 1° e 2°, quest’ultima costituita assieme al Misano volley denominata Mika volley, che si muovono tra i primi posti in classifica. Poi Under 11 con ben quattro squadre

e U12, capace di ottenere il primo posto nella prima tappa del Torneo Young volley (3° posto per l’Under 14) al quale partecipano realtà blasonate dell’ambiente pallavolistico”. Sul fronte scolastico è attivo da ben 5 anni il progetto “Pallavolando con la cartella S3” che vede coinvolte quest’anno ben 23 classi di Scuola Primaria. Attività ludico motoria attraverso la pallavolo, di cui si occupa Cristina Zangheri, con lezioni propedeutiche e un torneo finale 4vs4 presso il PalaSport di Cattolica, per far conoscere e vivere in un ambiente consono questo sport. Altra tappa importante il Torneo Mini Volley di Natale il 18 dicembre, un pomeriggio che coin-

volge cinque società della zona, affiancate alle squadre del Cattolica Volley e poi la consueta cena conviviale il 19 dicembre presso la Parrocchia di Torconca con Tombola e giochi. “Un momento di incontro, per sentirci vicini e ringraziare anche coloro che ci aiutano e ci sostengono in questo cammino, anche sponsor e famiglie. Il mio augurio alle ragazze del Cattolica Volley ASD è che possano

continuare il lavoro intrapreso a testa alta, consapevoli che possono divenire grandi atlete, stanno già lavorando per essere grandi persone, la voglia e la determinazione cardini del loro percorso”. Veronica Lisotti


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Via Verdi 2 - Tel. 0541.960772

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Galleria comunale Santa Croce fino all'8 gennaio. Venerdì-sabato-domenica ore 16-19

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Via Verdi 2 - Tel. 0541.960772

Narrazioni fotografiche d'autore Fausto Caldari, presidente della BCC Gradara

FOTOGRAFIA Una delle foto esposte

Snaporaz gremito - “Vicende, disagi, avventure, fatiche di singoli uomini che hanno passato la loro vita solcando il nostro ‘amarissimo’ mare. Ho fatto assegnamento non solo sulla mia memoria, ma mi sono affidato alla collaborazione dei nostri vecchi marinai, mi sento onorato della loro fiducia e confidenza. Entrare nelle loro case, rallegrarmi della loro cordiale ospitalità, seguire i loro racconti, vedere i loro occhi inumidirsi e brillare nell’aprire una vecchia scatola di cartone per mostrarmi pezzi di giornale e vecchie ingiallite fotografie, ascoltare le loro appassionate storie e godere del loro colorito dialetto è stata una grande emozione; ore indimenticabili piene di nostalgiche rievocazioni che hanno lasciato in me una profonda stima per questo mondo ormai scomparso, pieno di umanità e saggezza. Storie personali, di una comunità semplice e schietta, che

Pagnini, le memorie dei pescatori di Cattolica in un libro ha permesso alla nostra marineria di diventare nei primi decenni del secolo scorso, una delle prime dell’Adriatico”. Questi sono solo alcuni passaggi dell’introduzione del libro “Musena e rumgaia” di Paolo Pagnini. Il libro è stato presentato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara, lo scorso novembre, in uno straripante Teatro Snaporaz che, per l’occasione, ha accolto oltre 300 persone. Dopo la presentazione è stato proiettato un filmato inedito sui marinai, a cura di Ferdinando Montanari, che ha fatto venire la pelle d’oca e rievocato tanti piacevoli ricordi nei presenti.

“Dopo aver edito un importante volume sulla storia della marineria di Cattolica, a cura di Maria Lucia De Nicolò - racconta il presidente della BCC di Gradara, Fausto Caldari - abbiamo accettato con piacere la pubblicazione di questo libro, perché si tratta di un lavoro complementare a quello già scritto, che va ad arricchire quel patrimonio di ricordi e memorie della città di Cattolica e Gabicce Mare, che è doveroso non disperdere. Questo vuole essere un ulteriore omaggio che la Banca di Gradara fa ai suoi soci, clienti, a tutti gli abitanti e rappresenta un ulteriore tassello per ricomporre e rafforzare l’identità storica del nostro territorio”.

- NARRAZIONI ERIBERTO GUIDI Fotografie e racconti A cura di Giocondo Rongoni e Marcello Sparaventi La mostra è stata naugurata il 3 dicembre e resterà aperta fino l'8 gennaio. Galleria comunale Santa Croce (aperta venerdì-sabato-domenica ore 16-19). Ingresso libero. Eriberto Guidi è nato nel 1930 a Fermo, ed è scomparso il 4 gennaio del 2016 sempre a Fermo. Si è dedicato alla fotografia dall’inizio degli anni Cinquanta, privilegiando l’uso dell’immagine come vera e propria scrittura, svolgendo la sua attività nel campo del reportage e del racconto fotografico, avendo come esempio Luigi Crocenzi un grande personaggio della cultura fotografica del Novecento. Da queste basi realistiche è approdato ad una visione più onirica identificabile nei suoi lavori sul paesaggio, nei quali si riconosce anche il suo amore per la musica e la pittura. Immagini di questa ricerca sono arrivate alle pagine di Life. Ha pubblicato libri fotografici, esposto in numerose mostre

personali, in Italia e all’estero. Sue opere sono conservate in musei e fototeche. Bibliografia: Gubbio, l’immortalità della pietra - Andrea Livi editore, 1996; Campi quadrati - Edizioni Metonimia, 1998; Il Romanico Nella Marca Fermana. Fotografie di Eriberto Guidi Motta Editore, 2002; Eriberto

Guidi, Viaggi fotografici nelle Marche - Gribaudo, 2004; Testo d’immagini - Fermo, 2007 - Con un testo del regista Mario Monicelli, Venezia; La nitidezza dei sogni - Quattroventi, 2014. Info: www.cattolica.net www.centralefotografia.com Comune di Cattolica - 0541966603.


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Amarcord

di Dorigo Vanzolini

Cattolica Via Marconi. Alunni della II media statale Emilio Filippini sezione B. Anno scolastico 1959/60. In quegli anni la scuola media divenne statale e il nuovo preside fu il prof. Luigi Zurlo il quale prese il posto del prof. Guido Mancini, (fratello del celebre sindaco Cino e della maestra Bice). Nell’estate 1959 proseguirono i lavoro di demolizione del Teatro Zacconi e del fabbricato dell’Azienda Autonoma di Soggiorno che ospitava la scuola media parificata Emilio Filippini. Con l’avvento della scuola statale la sede dell’Istituto scolastico fu trasferita in una villetta in via Marconi (ora Hotel Marconi) e nei locali della villa Majani (ancora non demolita). 1) Prof.ssa Pinza (lettere), 2) Viviana Montanari, 3) Magda Pratelli, 4) Silvana Druda, 5) Irma Del Baldo, 6) Anna Maria Moretti, 7) Enrica Del Bianco, 8) Ombretta Berardi, 9) Giuliana Casali, 10) Maria Michelini, 11) Floriana Solleciti, 12) Rosanna Andreatini, 13) Dolores Clementi, 14) Agnese Signoretti, 15) Piera Brigi, 16) Paola Michelacci, 17) Alberta Molari, 18) Marisa Tomasetti, 19) Rita Orecchini, 20) Mara Usuardi, 21) Maria Teresa Codovilli, 22) Prof.ssa Fabiani (matematica), 23) Orlando Leardini, 24) Enzo Marcolini, 25) Daniele Moretti, 26) De Nicolò Gian Maria, 27) Franco Marcolini, 28) Luigi Signorini, 29) Alberto Signorini, 30) Emilio Filippini. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Cattolica Via Marconi Alunni della classe III media sezione B. Anno scolastico 1960/61. Foto ricordo nell’aula allestita dagli alunni in occasione del centenario dell’Unità d’Italia. Sullo sfondo il tricolore con appeso il cappello piumato del bersagliere e sciabole incrociate. 1) Alberta Molari, 2) Piera Brigi, 3) Silvana Druda, 4) Dolores Clementi, 5) Giuliana Casali, 6) Rosanna Andreatini, 7) Enrica del Bianco, 8) Magda Pratelli, 9) Alberto Signorini, 10) Irma Del Baldo, 11) Prof. Luigi Zurlo (preside), 12) Enzo Marcolini, 13) Gian Maria De Nicolò, 14) Emilio Filippini, 15) Agnese Signoretti, 16) Maria Teresa Codovilli, 17) Ombretta Berardi, 18) Orlando Leardini, 19) Rita Orecchini, 20) Viviana Montanari, 21) Prof.ssa Pinza (italiano/ latino/storia/geografia), 22) Luigi Signorini, 23) Mara Usuardi, 24) Paola Michelacci. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Presentazione del libro domenica 18 dicembre ore 16,30 SPAZIO°Z di Radio Talpa, via Del Prete 7 - Cattolica

Storia di Cattolica, foto d'epoca 1900-1960 AMARCORD CATTOLICA

TEATRO DELLA REGINA

Il programma di dicembre-gennaio Franco Branciaroli

Mercoledì 15 ore 21,15: “Performance” (comico) - con Virginia Raffaele - regia di Giampiero Solari - Martedì 20 ore 21,15: “Macbeth” (prosa) - di William Shakespeare, di e con Franco Branciaroli e Valentina Violo. - Venerdì 20 gennaio ore 21,15: “Schiaccianoci” (danza) - Balletto di Siena. Informazioni: 0541-966778

CENTRO GIOVANNINI - VICI - via Umbria, 23

Il programma di dicembre - Sabato 10 ore 20: Apericena e Ballo con Paolo Casadei. Contributo 10 euro. - Domenica 11 ore 15: In-Canto di Natale 2016 - Concerto natalizio - Gruppo corale ‘Laura Benizzi’ - Maestro Pietro Ceccarelli. - Venerdì 16 ore 20: Tombola di beneficenza a favore dell'A.G.E.O.P. - Da sabato 17 a sabato 24 ore 20: Tombola natalizia. - Sabato 31 ore 20,30: Cenone di San Silvestro e Ballo col Trio Amarcord. Contributo 30 euro. Informazioni e prenotazioni Centro sociale: 333-9447390 348-5309730

Presentazione di Alda Ugolini Filippini. Vincenzo Cecchini legge le sue poesie dialettali. Diretta radio su www.radiotalpa.it - Storia di Cattolica nelle fotografie d'epoca (1900-1960) - Collezione di Franco Del Fattore). Questo libro, frutto di appassionate ricerche fotografiche, si propone di presentare, sia pure in modo frammentario, una pagina significativa della storia della nostra città. Le fotografie, i disegni, le cartoline sono stati cercati con pazienza e curiosità per illustrare luoghi e mode nei loro cambiamenti durante il corso degli anni, fin dai primordi dell’industria del turismo. Presentando le immagini delle ville che a partire dalla fine dell’800 costituirono le abitazioni delle famiglie signorili che frequentavano la città per giovarsi delle cure balneari e della vita di svago e riposo nelle vacanze estive, si è voluto fornire una panoramica della Cattolica che oltre alla vocazione marinara abbracciava sempre di più quella turistica. Le inquadrature ci propongono ricordi in bianco e nero: chiaro-scuri che definiscono le

La copertina del libro

architetture sullo sfondo di cieli che parlano di caldo sole sulla spiaggia frequentata come luogo di incontro e di socializzazione, durante la stagione dei bagni. Il luogo dove vedere e farsi vedere. La fotografia è certamente lo strumento migliore per realizzare il reportage della vita balneare che si ripete e nel contempo cambia col passare degli anni. Infatti Cattolica si anima, soprattutto in estate, di un sempre maggior numero di forestieri sulla scia della ormai consolidata moda della villeggiatura al mare agevolata notevolmente dal nuovo mezzo di comunicazione: il treno. Accanto alle immagini delle ville e alberghi destinati all’accoglienza dei turisti, vengono proposte anche foto di altri edifici importanti nel contesto ur-

banistico della città quali il Palazzo comunale, la stazione ferroviaria, le colonie marine oltre a scorci del centro storico. I personaggi e i luoghi sono reali e i riferimenti a fatti e persone sono assolutamente autentici e sono citati con la precisa intenzione di non perderne il ricordo. Alcuni sono ancora presenti nella memoria collettiva, altri completamenti persi nel tempo, ma vengono recuperati per perpetuarne la memoria fondante la consapevolezza della nostra identità. L’iniziativa vuole contribuire a rendere nell’insieme l’atmosfera di un tempo ormai lontano, ma ancora presente in ciò che rimane di quello che fu, consapevoli che la riflessione sul nostro passato riempie di sapore il nostro presente e pone le basi del nostro futuro.


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CARTOLERIA EDICOLA

Carla e Franca ARTICOLI DA REGALO Cattolica - Piazza Mercato 11 Tel. 0541 - 967792

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Primo incontro lo scorso ottobre. Amor patrio e rispetto delle istituzioni i principi ispiratori

LA LETTERA

Cattolica-Morciano Croce Rossa, un anno di volontariato - Sempre fondamentale il servizio della Croce Rossa Italiana di Cattolica-Morciano. Grazie a chi opera al suo interno in maniera volontaristica, porta soccorso e conforto a chi si trova in stato precario e ha bisogno di aiuto. Molti concittadini potrebbero essere testimoni dell'importanza del suo ruolo. La gratifica più grande è quel sorriso e quella stretta di mano delle persone alle quali ogni giorno si presta aiuto. Inoltre, la Croce Rossa Cattolica-Morciano svolge costantemente corsi di primo soccorso e di BLS a persone, associazioni ed aziende. “In particolare - dicono i volontari - si desidera ringraziare quanti in questo anno hanno ritenuto aiutarci con donazioni quali supporto al nostro, operato; in particolare un vivo ringraziamento va alla BCC di Gradara per la donazione di una nuova ambulanza adibita al Soccorso pediatrico; alla General Fruit Srl, alla FABI sindacato di Rimini e Ada Onlus-Leo Club Valle del Conca. Grazie ancora a quanti vorranno a sostenerci in qualsiasi maniera al fine di rendere il nostro operato più qualificato ed efficente ricordando che anche una sola goccia nel mare non è perduta”. La presidente Gabriella Zangheri ed i volontari della Croce Rossa Italiana Cattolica-Morciano

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Piccioni, presidente Anioc PERSONE

- Giuliano Piccioni è appena stato eletto presidente dell’A.N.I.O.C. (Associazione Nazionale Insigniti di Onorificenze Cavalleresche) della provincia di Rimini. Senza fini di lucro, nata nel 1949, si propone di riunuire in una sola grande famiglia tutti i decorati cavallereschi d’Italia per creare una forza morale che si prefigge di tutelare i valori fondamentali quali l’amor di patria e il rispetto delle istituzioni, e che sia in grado di operare con efficacia nei settori umanitario, sociale e culturale per il perseguimento del bene comune. L’associazione si è diffusa in tutta Italia e opera efficacemente, ma a Rimini da qualche anno è rimasta purtroppo inattiva; tale inattività è però finalmente terminata. La sua riattivazione è avvenuta venerdì 14 ottobre in occasione della festività del patrono di Rimini, San Gaudenzo. Il delegato riminese Giuliano Piccioni ha, infatti, convocato, nel-

Giuliano Piccioni (sesto da sinistra), persidente dei Cavalieri d'Italia provincia di Rimini l’occasione, una ventina di insigniti della provincia. Il gruppo, dopo aver assistito alla funzione solenne celebrata dal vescovo Francesco Lambiasi, si è riunito in convivio per decretare la ripresa dell’attività istituzionale. Hanno presenziato il delegato

regionale Mario Mattei, in rappresentanza del segretario generale dell’associazione conte Maurizio Monzani e il delegato della provincia di Forlì-Cesena, Alfredo Landi. Dopo il saluto del delgato regionale, Mario Mattei, Piccioni ha espresso l’auspicio che tutti gli in-

signiti di onorificenze cavalleresche residenti nella provinia di Rimini (e sono molti), aderiscano all’Associazione e ha tracciato un primo programma di attività. Tutti gli intervenuti hanno espresso l’impegno ad operare per il pieno rilancio.


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I lavori degli alunni sono esposti nello SPAZIO°Z di Radio Talpa via Del Prete 7 - Cattolica dal 14 al 27 dicembre

Guardiamoci negli occhi! SOLIDARIETA' - Il 2 dicembre il Teatro della Regina (mattina e sera) ha visto ancora il pienone, in occasione della V edizione della Giornata della Diversabilità organizzata dall'associazione culturale Rimbalzi fuori campo in collaborazione con l'associazione Puravida. Il titolo dell'edizione 2016: Guardami negli occhi. Nella mattinata, gli studenti hanno incontrato i campioni dello sport paralimpico: Meme Pagnini, Gianni Sasso e altri. La serata, emozionante come sempre presentata dal giornalista Claudio Arrigoni che ha intervistato gli atleti paralimpici Eleonora Sarti e Emanuele Lambertini, oltre la premiazione delle classi vincitrici per i migliori elaborati e lavori sul tema della diversabilità, ha visto nello spettacolo di Simona Atzori il momenro più alto. Durante la serata è stato anche assegnato il “Premio Etico Giorgio Gabellini”, segnalati direttamente dalla varie scuole. I VINCITORI DEI CONCORSI Premio Etico “Giorgio Gabellini”: Chiara Leonardi (classe V scuola Maestre Pie di Cattolica), Daniele Bianchi (classe V scuola Lunedei di

Gli alunni vincitori del Premio Etico “Giorgio Gabellini”

La IV D Istituto Comprensivo di San Giovanni in Marignano vincitrice del primo Premio per i lavori sul tema della diversabilità

Morciano), Vittoria Trasatti (V B istituto comprensivo di San Giovanni in Marignano), Sonia Vannucci, VB scuola Dolce Colle di Gabicce. Premio per i lavori sul

tema della diversabilità delle classi 4^ Primi classificata: IV D Istituto Comprensivo di San Giovanni in Marignano con il lavoro “Se non sai dove guardare,

guardami negli occhi”; Seconde classificate: classi IV A e B del plesso Dolce Colle di Gabicce con il lavoro “Occhi del Cuore”; Terza classificata: classe IV

di Case Badioli dell’Istituto Comprensivo di Gabicce Mare, con il lavoro “Oltre l’orizzonte”; Quarta classificata: classe IV A della scuola di Piazza della

Repubblica di Cattolica con il lavoro “Mettiti a fuoco”; Quinte classificate: classi IV A e C dell’Istituto Comprensivo Valle del Conca di Morciano.

DANZA

- Gruppo degli allievi della scuola di danza, classica e moderna, La Nuova Accademia di Marinella Capuano, al centro della foto insieme al ballerino della trasmissione tv Amici, Andreas Muller, in occasione dello stage di danza moderna del 20 ottobre 2016. (W.G.)

ESPERTI RISPONDONO - La legge di stabilità 2017, ad oggi ancora in fase di approvazione definitiva, dovrebbe prorogare anche per il 2017 le detrazioni sulle ristrutturazioni; confermato fino al 31 dicembre è ammessa la detrazione Irpef pari al 50% con il limite massimo di spesa di 96.000• per ogni unità immobiliare. È possibile detrarre dall’Irpef una parte degli oneri sostenuti per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali. La detrazione può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno secondo il criterio di cassa (data di pagamento delle spese) e va suddivisa tra tutti i soggetti che hanno sostenuto la spesa e che hanno diritto alla detrazione. Se gli interventi sono iniziati in anni precedenti per stabilire il limite massimo si deve tener conto di quelle sostenute nei medesimi anni. Per le detrazioni che vengono fatte sulle parti comuni dell’edificio, il beneficio compete con l’anno di riferimento all’anno di effettuazione del bonifico; la detrazione spetta al singolo condominio nel limite della quota a lui imputabile, a patto che questa venga versata al condomino entro i termini di presentazio-

Fisco. Tasse. Famiglia. Impresa ne della dichiarazione dei redditi. La detrazione viene ripartita in 10 anni in quote costanti di pari importo. I beneficiari sono: - proprietari o nudi proprietari; - imprenditori individuali per gli immobili non beni strumentali; - familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto di intervento. Lavori per cui spetta la detrazione: 1) manutenzione ordinaria (solo se riguardano parti comuni di edifici residenziali) e straordinaria (installazione ascensori e scale di sicurezza, miglioramento servizi igienici, sostituzione infissi esterni, rifacimento scale e rampe, risparmio energetico, recinzione area privata, costruzione scale interne) per le opere di restauro e risanamento conservativo (eliminazione prevenzione situazioni di degrado, adeguamento altezze dei solai, aperture finestre per esigenze di areazione dei locali), ristrutturazione edilizia (demolizione edilizia fedele all’immobile, modifica della facciata, realizzazione mansarda o

2. Agevolazioni fiscali per la seconda casa balcone, apertura porte e finestre, costruzione servizi igienici in ampliamento degli spazi esistenti) effettuati su tutte le parti comuni degli edifici di residenza. Per le spese di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione è ammessa l’applicazione dell’iva al 10%; 2) interventi necessari alla ricostruzione o ripristino di danneggiamenti dovuti a calamità naturali; 3) interventi relativi alla creazione di autorimesse, o posti auto pertinenziali (condizione essenziale per usufruire della detrazione sussistenza del vincolo di appartenenza tra abitazione e box); 4) lavori finalizzati all’eliminazione di barriere architettoniche, ascensori, montacarichi, elevatori esterni; 5) realizzazione di ogni strumento che grazie alla robotica e tecnologie di avanguardia possa

favorire la mobilità all’interno e all’esterno dell’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi. (Non rientrano però computer, tastiere espanse schermi a tocco, telefoni a viva voce che rientrano però nelle detrazioni del 19%); 6) Interventi relativi alle misure finalizzate ad evitare il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (furto, aggressione, sequestro di persona...). Non rientrano i contratti con istituti di vigilanza ma rientrano invece: - rafforzamento sostituzione installazione di cancellate recinzioni murarie di edifici - grate sulle finestre o sostituzione di quelle esistenti - porte blindate - installazione di serrature lucchetti spioncini - saracinesche, tapparelle

metalliche con bloccaggi - vetri antisfondamento - casseforti a muro - fotocamere e cineprese collegate con centri di vigilanza - apparecchi antifurto e centraline 8)interventi finalizzati alla cablatura e contenimento acustico. 9) interventi finalizzati al risparmio energetico, installazione di impianti basati su fonti rinnovabili come ad esempio installazione di impianti fotovoltaici. 10) interventi per adozione di misure antisismiche ed opera per la messa in sicurezza statica nella misura del 65% per le spese effettuate fino al 31/12/2016. 11) Bonifica amianto ed esecuzione di opere per evitare incidenti domestici, riguardanti quest’ultima voce sono ammesse anche le sostituzioni di tubi del gas o riparazione presa mal funzio-

nante) - installazione rilevazione presenza gas -montaggio vetri anti infortunio - installazione corrimano. Per usufruire delle detrazioni è necessario che i pagamenti vengano effettuati a mezzo bonifico bancario e postale da cui si desumano causale di versamento con riferimento alla norma, (articolo 16-bis del Dpr 917/1986), codice fiscale del beneficiario della detrazione , codice fiscale e partita iva del beneficiario del pagamento; se vi sono più persone che sostengono la spesa e tutti hanno i requisiti per usufruire della detrazione , il bonifico deve riportare il codice fiscale di tutti. Sul bonifico verrà applicata una ritenuta pari all’8%. Vanno conservate tutte le copie dei bonifici, fatture e ricevute fiscali inerenti la richiesta di detrazione. La terza parte nel prossimo numero tratterà la detrazione del 65% per gli interventi di risparmio energetico. info@baldassarri.com www.baldassarri.com 0541953419


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Aperto a Cattolica un negozio natalizio in via Matteotti. Vendita dei prodotti in beneficenza all'associazione CULTURA

I filosofi fanno ancora il pieno I primi 5 incontri di ottobre e novembre sono stati all'insegna del successo di pubblico. Avanti con i giovani pensatori.

- CHE COSA FANNO OGGI I FILOSOFI? Nuova serie II – 2016/17 n.2 Questa seconda edizione della storica rassegna, ideata da Marcello Di Bella, ritornata a Cattolica dopo quindici anni di interruzione, lo fa proponendo temi che costituiscono il nucleo profondo della indagine filosofica di ieri e di oggi. Il titolo è infatti eloquente: Cognizione [di causa] allude proprio al modo in cui si può dare la spiegazione di qualcosa, pur nella consapevolezza della varietà dei modi in cui ciò può avvenire e può essere compreso. Si è puntato intelligentemente sui giovani, tralasciando i nomi più blasonati che solitamente troviamo in questi cicli di conferenze. Il programma di gennaio. Le conferenze iniziano alle ore 17 al Centro culturale poli-

Alessandro Bondi, ospite il 22 gennaio

valente (Cattolica, Piazza della Repubblica, 28). - Domenica 8 gennaio. MAURO DORATO, Professore di Filosofia della Scienza, Università di Roma Tre - Dopo Einstein - Domenica 15 gennaio. PAOLO ERCOLANI, Professore di Filosofia dei Media, Università di Urbino - Donna: causa e cognizione dell’umano. - Domenica 22 gennaio ALESSANDRO BONDI, Professore di Diritto Penale, Università di Urbino - Cognizione di causa. - Domenica 29 gennaio. IVANO DIONIGI, Professore di Letteratura Latina, Università di Bologna - La conoscenza della parola.

SOLIDARIETA' di Wilma Galluzzi - L’idea è nata quando, nel maggio scorso a Gabicce Mare, partecipai a una conferenza stampa dove le due onlus a favore dell’autismo, Omphalos (Marche) e I Bambini delle Fate (Castelfranco Treviso), si erano incontrate per dar vita a una summer school che si sarebbe tenuta in luglio a Gradara. Erano presenti tanti genitori, “le fate e i maghi”, di bambini e ragazzi autistici con i loro figli, il presidente Gianfilippo Dibenedetto e il vice presidente di Omphalos Massimiliano Fiorelli e Franco Antonello con il figlio Andrea che, insieme, due anni fa, hanno percorso Stati Uniti e America Latina a bordo di una Harley Davison. Fulvio Ervas ha raccontato la loro storia nel libro “Se ti abbraccio non aver paura” tradotto in 9 lingue e il regista Gabriele Salvatores ne sta preparando un film. Franco Antonello ha fondato nel 2005 “I Bambini delle Fate”, una onlus che finanzia progetti sociali rivolti a bambini e ragazzi con autismo e disabilità gestiti da associazioni di genitori, enti o strutture ospedaliere per servizi rivolti a bambini e ragazzi affetti dalla suddetta sindrome. L’associazione individua sul territorio del progetto un gruppo di aziende o privati, disposti a versare con costanza e continuità una piccola somma mensile che vada a sostenere il progetto. Ogni mese i sostenitori sono informati dello stato del progetto e dei fondi raccolti, con i loro nomi pubblicati, su quotidiani nazionali

Un aiuto all'autismo Da sinistra: Valeria Leonessa (dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Gabicce e Gradara), Vera Stoppioni (neuropsichiatra del centro diagnostico e riabilitativo per bambini colpiti da autismo), Massimiliano Fiorelli (vicepresidente della onlus Omphalos - Autismo & Famiglie delle Marche), Samuele Marzolin (rappresentante della onlus "I bambini delle Fate" di Treviso) Negozio per vendita benef i c a Omphalos Autismo & Famiglie

come Il sole 24 ore, Il Corriere della Sera, Il Resto del Carlino, ecc. Sempre in evidenza le aziende sostenitrici per le quali si sottolinea il ruolo di responsabilità sociali dei loro imprenditori. E’ una connotazione etica di grande valenza umana. A Gabicce Mare si decideva di per una prima summer school sull’autismo, finanziata da “I Bambini delle Fate”. Su questa esperienza che ha entusiasmato gli utenti e i referenti politici e istituzionali del territorio, si è tenuto un report un mese fa a Gradara nel centro delle associazioni. Erano relatori la Dr.ssa

Vera Stoppioni che dirige il centro di Neuropsichiatria Infantile presso l’ospedale Santa Croce di Fano, all’avanguardia in Italia sul metodo ABA, il vicepresidente di Omphalos Massimiliano Fiorelli e il rappresentante de I bambini delle Fate Samuele Marzolin. Il resoconto dell’esperienza ha rafforzato in me e in un gruppo di amiche già associate ad Omphalos come Paola Venanzoni Mataloni, Stefania Gatti, Luciana Del Fattore, Elena Montanari, Anna Villani, l’intenzione di aiutare concretamente le iniziative di sostegno alla realtà dell’autismo. Nell’im-

mediato siamo presenti con un negozio natalizio dove vendiamo oggettistica e squisiti panettoni artigianali preparati per Omphalos che invitiamo ad acquistare per sostenere questo progetto di solidarietà che intendiamo estendere al nostro territorio. Siamo in via Matteotti angolo via Cesare Battisti nel negozio che Giuliana Tomassoli ci ha gentilmente concesso in uso temporaneo per questa finalità a cui lei contribuisce anche con i suoi libri. A tale scopo ringraziamo calorosamente i nostri donatori di oggetti e prodotti in vendita nel negozio: Giuliana Tomassoli, Elena Montanari, Graziella Ottaviani, F.lli Bacchini Tenuta del Monsignore, Tiziana Bacchiani, Barbara Maioli, Panificio Buresta e Pasticceria Cioccolateria Staccoli, Cereria Terenzi. A tutti auguriamo Buone Feste con un Natale speciale di bontà!





CATTOLICA

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Il sindaco Gennari ha assicurato che l'opera sarà recuperata contattando l'artista. Si spera di “salvare” quelle date per “disperse”...

Sculture di La Pietra, quale futuro? MONUMENTI ALLA BALNEARITA' - Ugo La Pietra, quale futuro per quel che rimane di un progetto artistico? Quando ho scritto ad Ugo La Pietra spiegandogli che l’Amministrazione comunale di Cattolica aveva tutta l’intenzione di abbattere l’ultima delle sculture realizzate oltre vent’anni fa su viale Bovio, mi ha risposto, per bocca del figlio Lucio «che il Comune di Cattolica aveva già abbattuto diverse opere progettate e realizzate per la città» e di non sapere «che di quest’ultima opera fosse rimasta in piedi». Quest’ultima testimonianza di una via Bovio strappata per qualche manciata di anni all’esclusiva funzione commerciale e turistica, grazie all’inserimento di autentiche opere d’arte che creavano comunque una continuità con la vocazione del luogo, si trova ai margini di piazza Nettuno ed è intitolato “Il volo del gabbiano”. I cattolichini più giovani avranno forse guardato con una certa curiosità quella colonna rivestita in mosaico e le due mani stilizzate sulla sommità che sembrano ali di un gabbiano intento a prendere il volo. Non sapendo che si trattava di uno dei quattro “monumenti alla balnearità” realizzati da La Pietra, si saranno domandati cosa ci facesse lì e quale significato avesse. Una perdita di significato spiegata anche dall’artista «questo frammento - commenta infatti - non ha neanche più ragione di rimanere

Inaugurate il 24 luglio 1991. Ugo La Pietra è considerato tra i massimi sculturi e designer italiani. Dal 1985 ha curato per il Centro culturale un ciclo di mostre di design e cultura balneare. Cattolica era considerata un osservatorio internazionale. La scultura in piazza Nettuno è stata rimossa il 6 dicembre di Alessandro Fiocca isolato, dato che faceva parte di un progetto più ampio». A partire dal 1985 Ugo La Pietra curò, presso il Centro Culturale Polivalente un ciclo di mostre sul design e la cultura balneare di cui la Regina era considerata un “osservatorio” internazionale. Quel rapporto tra Cattolica e il designer milanese lasciò la sua impronta anche nella realizzazione del nuovo viale Bovio con le sculture che, recita un volantino dell’epoca “ Si sono ormai fuse – curiose, fresche, inusuali, scherzose nel percorso del nuovo arredo urbano cittadino”. Di quelle opere, ormai perse nella memoria di poche e in qualche fotografia resta, come accennavo, solo “Il volo di gabbiano” e, se non fosse stato per l’intervento di un cattolichino probabilmente più sensibile di tanti altri alla storia e al valore di quella scultura, forse non sarebbe rimasta più nemmeno quella a ricordare il passaggio di La

Le sculture di Ugo La Pietra. Dall'alto a sinistra: Ali di gabbiano, Bellezza al bagno, Costume, Quattro passi di danza

Pietra a Cattolica. La vicenda è raccontata nei quotidiani locali: gli operai mandati dal Comune che cominciano a far saltare il mosaico, da sotto le ali, a colpi di trapano. Enzo Cecchini che, caso vuole, passa da quelle parti e vede lo scempio. Se un uomo

il valore dell’arte la tiene nel cuore, non può restare indifferente ad azioni che la offendono, così lui chiede prima agli operai di fermarsi, spiegando il valore della scultura che stanno demolendo, poi si precipita a Palazzo Mancini per far rinsavire chi ha preso quella decisione. Ora, solo dopo le proteste e gli articoli di giornale, l’Amministrazione si è affrettata a spiegare che sì, l’opera verrà demolita, ma solo per essere ricostruita in un altro luogo. Questo, di cui ancora non si

ha notizia, dovrebbe rappresentare il primo pezzo di Cattolica sottratta al degrado e riqualificato dalla nuova gestione a 5 Stelle. Cattolica ha tristi esempi quando si tratta di sculture. Lo dimostra il fatto che quelle di La Pietra sono state demolite e non si sa se sia

rimasto qualcosa di loro in qualche magazzino comunale (qualcuno ricorderà le quattro gambe in marmo della fontana “Quattro passi di danza”, il busto in marmo della bagnante del monumento “Bellezza al bagno” e “Costume”). Il monumento ai caduti è finito invece relegato in un parcheggio al margine del parco della Pace. Il sindaco Mariano Gennari ha assicurato che l’opera di Ugo La Pietra sarà recuperata. Non solo, verrà anche ricontattato l’artista e designer perché consigli come farlo al meglio e come mantenerla negli anni. Al momento in cui scrivo, “Il volo del gabbiano” è ancora in piazza Nettuno, poco lontano dal grande albero di Natale inaugurato lo scorso 3 dicembre. Ad Ugo La Pietra, a cui rivolgo gli auguri di un sereno Natale, nel frattempo, da Cattolica non è arriva ancora alcuna “buona nuova”.


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I quattro autori, autentici geni. Da sinistra: Giancarlo Vampa, Renzo Sarti, Gemino Vampa e Bruno Ceccolini

Torconca

Torconca, il quartiere dei presepi - Che peccato. Quest'anno unodei presepi più belli della provincia di Rimini non si farà. Si trovava a Torconca e ne erano artefici quattro amici: Bruno Ceccolini (tornitore in pensione), Renzo Sarti e i fratelli Vampa, Giancarlo e Gemino (muratori, bravissimi, raccontano le cronache del set-

tore, in pensione). Fino a pochi anni fa, erano loro ad andare a zonzo per presepi in tutta la provincia di Rimini. Quest'anno si passa perché Bruno Ceccolini ha qualche problema di salute. Così, per rispetto, si è optato per il no. Senza esagerare, si potrebbe dire che era uno tra i più

ingegnosi del Riminese. Qui, in concentrato, si racchiude la genialità della cultura italica. Il presepe era completamente meccanizzato artigianalmente dai quattro amici; dietro: mesi e mesi di preparazione. L’inaugurazione avveniva il primo sabato di dicembre, con tanto di sbicchierate a suon

di vin brulè. Si trovava in via Savio 8, nel giardino di Giancarlo Vampa. Restava aperto agli appassionati fino dopo la Befana, dalle 16 alle 24. Anno dopo anno, avevano migliorato e movimentato la loro opera; iniziavano a lavorare da ottobre con grande attenzione ai particolari: il muschio del Conca, il ghiaino, la sabbia, il ponticello, le case. I gioielli erano la miriade di statuine dal movimento meccanico: l'oste, il taglialegna, lo scultore, il vasaio, la fontanella (un omaggio a quella delle Sirene di Cattolica), il mulino (con tanto di macina fatta al tornio), l'incantatore di serpenti, il gregge di pecore, il pescatore. Chi aveva la sensibilità di osservare uno per uno le statue viaggiava con la fantasia e pensa a quanta intelligenza, costanza e lavoro ci sia dietro. Caro Bruno, le si augura una pronta guarigione.

Natale Cattolica: eventi

Effetti speciali sulla facciata del palazzo comunale - Mercoledì 14 dicembre, ore 21.15 Teatro della Regina PERFORMANCE con Virginia Raffaele. - Martedì 20 dicembre, ore 21.15 Teatro della Regina MACBETH con Franco Branciaroli e Valentina Violo. - Da domenica 20 novembre, tutto il giorno Piazza Primo Mag-

gio LA CITTA’ DEI BALOCCHI. Ruota panoramica, giostrina, opportunità ludiche per i più piccoli e spettacolo delle Fontane danzanti. - 14, 28 dicembre; 4,11,18, 25 gennaio; 1, 8 febbraio; dalle ore 21:30 presso The Pirate Pub JaZzFeelings. - Dal 3 dicembre Piazza Nettuno GRANDE ALBERO IL-


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L'Inno alla Gioia eseguito dagli alunni

LUMINATO. - Dal 20 dicembre all’8 gennaio. Tutte le sere dalle ore 20.30 alle ore 24 – Festivi ore 16 Hotel Kursaal TOMBOLA DI NATALE a premi a cura dell’Associazione sportiva “Io mi fido di te”. - Dal’8 dicembre all’8 gennaio MERCATINO DI NATALE in Piazzale Roosevelt. - 17,18 - 24,25,26 dicembre 1 e 6 gennaio, spettacoli, ore 17.30, 18.30 e 19.30 VIDEO MAPPING PROJECTION. Fantasiose proiezioni sul Palazzo Comunale. - Nelle domeniche 13, 20 e 27 dicembre e il 6 gennaio, dalle ore 16.30 - SPETTACOLI E INTRAT-

TENIMENTO CON ARTISTI DI STRADA NELLE VIE DEL CENTRO 17,18,24,25,26 dicembre 1,5,6 gennaio. - Domenica 18 dicembre, dalle ore 14 Piazza Mercato LA MAGIA DI UN SORRISO. Evento di beneficenza in favore dei terremotati. Organizzato dalla ONLUS “Cattolica per la Tanzania”. - Domenica 18 dicembre, dalle ore 14 Piazza Po (Torconca) NATALE SOTTO L’ALBERO. Mercatino dei bambini, visita al presepe gigante in legno, cioccolata calda e vin brulè e spettacoli di strada e laboratori creativi. - 24 dicembre, ore 16.30 al

Palazzo del Turismo CONCERTO DEL CORO LIRICO DELLA REGINA. - La vigilia di Natale in Piazza Nettuno appuntamento notturno da mezzanotte all’una per i tradizionali AUGURI SOTTO L’ALBERO. - Lunedì 26 dicembre, ore 16 in Piazza Nettuno (sotto l’albero) LA CANTA. La tradizione del mare e della terra nelle canzoni popolari. - Sabato 31 dicembre, dalle ore 18 Via Fiume e Curiel L’ULTIMO APERITIVO DELL’ANNO DJ Set ai “4 BAR”. - Sabato 31 dicembre, dalle ore 21.00 in Piazza Roosevelt BEN-

VENUTO 2017 - CAPODANNO DEL LAMPARINO. Il meglio della musica italiana e straniera dagli anni '70 ad oggi. Concerto dalle ore 22.30 DINO GNASSI CORPORATION BAND. A seguire Dj set con Duba e Gale “Rock a 360°”. - Domenica 1° gennaio, ore 11 in Piazza Primo Maggio BAGNO DI CAPODANNO “UN TUFFO NEL 2017” Società Sportiva Atletica 75 Ritrovo podistica, ore 10 Tuffo in mare, ore 11. - Giovedì 5 gennaio, ore 20.30 Teatro della Regina LE AVVENTURE DI PINOCCHIO. Spettacolo per bambini in occasione della

festa della Befana organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara. - Venerdì 6 gennaio, ore 14.30 Porto Canale. LA BEFANA AL PORTO su moto d’acqua, flyboard e altri giochi acquatici. La Befana volante arriverà in flyboard, lancerà caramelle a tutti i bambini e offrirà vin brulè ai più grandi. - All’ACQUARIO DI CATTOLICA - Parco Le Navi IL NATALE ECOSOSTENIBILE RICICLALBERO DI NATALE Realizzato dai bambini delle scuole dell’Infanzia di Cattolica, con la collaborazione di insegnanti e genitori, il Riciclalbero racconta la

ISTITUZIONI

- Gli alunni delle classi quinte della scuola primaria mentre eseguono al flauto l'Inno alla Gioia di Beethoven in occasione delle celebrazioni del 4 Novembre scorso, sulla scalinata del palazzo comunale di Cattolica. (W.G.)

fantastica storia del riuso creativo. PRESEPI SPIAGGIATI I progetti “Presepi spiaggiati” e “Riciclalbero di Natale”, nascono dalla collaborazione con il Laboratorio di Educazione all’ Immagine del Comune di Cattolica, che si occupa di attività didattiche e creative nelle scuole legate ai linguaggi plastico, pittorico e grafico. PRESEPI SOTT’ACQUA che coinvolgono artisti e artigiani italiani nella produzione ed esposizione di originali. Nel mese di dicembre l’Acquario di Cattolica apre al pubblico la domenica, nei giorni 8-9-10-11 dicembre e tutti i giorni dal 26 dicembre al 8 gennaio 2017.Cattolica: Natale 2016, Capodanno e Befana 2017



Aziende informano Dal 1911 sul territorio La banca per chi crede DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

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Grande successo al Teatro della Regina. In XI edizioni distribuiti 300mila euro ai giovani

Dal 1911 sul territorio La banca per chi crede DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

BCC di Gradara, premiati i migliori studenti del territorio

- La BCC di Gradara premia il merito e il talento. Il modo migliore per ricordare il compianto Guido Paolucci. Sabato 12 novembre presso il Teatro della Regina di Cattolica si è tenuta l’undicesima edizione della Borsa di Studio “G. Paolucci” e la decima edizione del premio “Giovani Talenti”. L’appuntamento, rivolto ai giovani più meritevoli delle province di Pesaro Urbino e di Rimini, è organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara. Dal momento della sua istituzione la banca ha premiato 703 studenti: 351 delle scuole medie inferiori, 329 delle scuole superiori e 23 laureati. Sono state 42 le tesi di laurea pubblicate. Complessivamente sono stati erogati a sostegno degli studenti più meritevoli e talentuosi del territorio circa 300.000 euro. <<La ricchezza del territorio va impiegata a favore delle famiglie e delle piccole e medie imprese affinché ritorni ad essere energia per lo sviluppo e innovazione dell’economia locale – ha spiegato il presidente della BCC di Gradara Fausto Caldari -. Il nostro istituto continuerà ad operare, a lottare e a credere, affiancandosi a chi sta ora iniziando il proprio cammino e a chi dovrà trovare le condizioni ideali per crescere e rappresentare il futuro>>. Novità di questa edizione è stata la partecipazione all’iniziativa di Uni.Rimini, nata nel 1992 con l’obiettivo di sostenere i corsi di laurea dell’Università di Bologna Campus di Rimini. <<Sono felice di essere qui perché in questa giornata ho percepito tanta passione ed entusiasmo – ha detto la vicepresidente di Uni.Rimini

Due momenti della cerimonia GIOVANI

Barbara Bonfiglioli –. Noi crediamo che la crescita di una comunità possa concretizzarsi se c’è un forte collegamento tra realtà universitaria e territorio. Ed in giornate come queste vedo i risultati di questo importante e prezioso lavoro>>. Nel corso della cerimonia Maria Lucia De Nicolò, docente dell’Università di Bologna e curatrice del Premio “Giovani Talenti”, ha presen-

tato i laureati più meritevoli: Nicola Fuzzi, Pietro Maria Lombardi (area scientifico-tecnologica) e Luca Orciani (area

umanistica), oltre a vedere pubblicata la loro tesi nella collana “Talenti”, sono stati i vincitori di una borsa di studio di 1.000

euro ciascuno. Il responsabile Comunicazione e Relazioni esterne della BCC di Gradara Andrea De Crescentini ha in-

COMUNITA'

BCC dona ambulanza Cri Cattolica-Morciano “Per noi la salute è una priorità”. Con queste parole il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara Fausto Caldari commenta la donazione di un’ambulanza alla Croce Rossa di Cattolica e Morciano. Un mezzo di ultima generazione, attrezzato anche per il trasporto dei bambini, che servirà l’intero territorio della Valconca. Un contributo indispensabile per migliorare le prestazioni sanitarie alla comunità locale in particolare per quanto riguarda i servizi relativi all’emergenza/urgenza. “Dopo Pesaro e Padova ora anche Cattolica è attrezzata con un’ambulanza così specifica - afferma la coordinatrice della CRI di Cattolica e Morciano Gabriella Zangheri - adibita per il trasporto anche dei più giovani. Un progetto al quale abbiamo subito aderito e che ha trovato nella sensibilità e nel sostegno della BCC di Gradara un ottimo e fondamentale partner”. “La Banca di Gradara è un partner fantastico per il Comune

Il presidente Fausto Caldari dona a'lutoambualnza

di Cattolica: sempre attento alle esigenze del territorio – premette il sindaco di Cattolica Mariano Gennari –. Ringrazio l’istituto di credito che spesso con le sue donazioni consente di andare a soddisfare alcune necessità della comunità a cui il Comune, sempre più provato dai tagli del Governo e dalla crisi economica, non riesce a rispondere in maniera puntuale. In particolare in materia di Sanità, Sociale e Cultura la BCC

di Gradara è diventata nel corso degli anni un pilastro insostituibile della società cattolichina”. “La Banca di Credito Cooperativo di Gradara - sostiene il presidente Fausto Caldari - è una vera banca locale che affianca alla tradizionale azione bancaria un’attività molto intesa su Sociale, Cultura, prevenzione e cura della Salute e valorizzazione del Territorio. Negli ultimi anni abbiamo donato importanti apparecchiature per la pre-

venzione e cura della salute nei territori di Rimini e Pesaro. Riteniamo la salute una priorità essenziale perché significa benessere, fonte di energia e entusiasmo, volontà di operare per il futuro proprio e quello degli altri. Continueremo questa attività con grande impegno perché “le donazioni arrivano al cuore della gente”. E noi con la gente abbiamo un rapporto speciale che vogliamo continuare a coltivare”.

vece curato la premiazione della Borsa di Studio rivolta ai migliori studenti delle scuole secondarie di I° e II° grado delle province di Rimini e di Pesaro-Urbino. I 32 studenti delle scuole di primo grado vincitori di una borsa di studio da 250 euro ciascuno sono: Martina Angelini, Ioannes Blasi, Valentina Candiotti, Chiara Cardoni, Valentina Carlini, Chiara Catenacci, Eleonora Cedrini, Elia Conti, Giulia Cucchetti, Francesco D’Intinosante, Cesare Donati, Andrea Farini, Giulia Fattori, Eleonora Ferri, Olga Fregni, Aurora Galvani, Mirco Gili, Tomas Guidi, Grazia Iorillo, Simone Ippoliti, Martina Marchini, Elisa Maria Montebelli, Elia Oliva, Gemma Pari, Lorenzo Parrucci, Margherita Pascucci, Francesco Ridolfi, Sofia Grace Rossini, Matteo Sanchioni, Giada Selva, Matteo Tardini e Matteo Vergari. I 30 studenti delle scuole di secondo grado vincitori di una borsa di studio da 500 euro ciascuno sono: Matteo Andrenacci, Raoul Andriulli, Ramon Angelini, Elefteria Balamos, Beatrice Borbiconi, Benedetta Candoli, Michael Casoli, Noemi Corsini, Maria Chiara Corucci, Luca Diotalevi, Caterina Faragona, Francesca Farina, Marco Fattori, Sara Franchini, Giacomo Gambuti, Giovanna Genovino, Chiara Giardi, Laura Girometti, Andrea Lavista, Ilaria Livi, Matteo Maestri, Samuele Manenti, Thomas Marini, Rjile Noures, Manuel Tamagnini, Federica Trippitelli, Gianluca Verni, Filippo Vernocchi, Elena Vicentini, Katia Zavatta.



GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA

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Presenti Gradara, Gabicce Mare, Tavullia, San Giovanni Amarcord e Cattolica. Gradara primo museo delle Marche

Gabicce

di

“A Granarola il Patto sul turismo”” Dorigo Vanzolini

- Il borgo di Gradara spot in 180 nazioni attraverso un cartone animato di portata mondiale che racconta di fate ed arti magiche. E quella magia del castello ne fa il primo museo delle Marche. E continua ad incrementare visitatori e numeri, anno dopo anno. L'anno prossimo dal 2 al 4 giugno, ad esempio, evento di richiamo: una tre giorni all'insegna delle Winx, la famose fatine italiane (anzi marchigiane) che hanno conquistato le ragazzine di tutto il mondo. Per rendere Gradara ed il suo territorio più attraente il sindaco Filippo Gasperi cerca di fare e progettare insieme alle città confinanti. Lo scorso 26 novembre c'è stato il Patto di Granarola. Si sono incontrate Cattolica, Gabicce Mare, San Giovanni, Tavullia e Gradara per cercare di coordinarsi sugli eventi legati al turismo. Argomenta il giovane sindaco gradarese: “Dobbiamo assolutamente metterci in rete; abbiamo delle eccellenze di li-

Il sindaco Filippo Gasperi ha idee precise per la sua cittadina. Il borgo in 180 nazioni attraverso un cartone animato che parla di fate e magia

Il sindaco di Gradara Filippo Gasperi con le fotografie dei fratelli Micucci. Gian Franco Micucci (a sinistra) è stato sindaco di Cattolica e Gradara; mentre Oscar è stato assessore alla Cultura a Cattolica e dirigente di Diego Della Valle, il patron della marchio Tods era il cugino

L'INTERVISTA

vello assoluto che possiamo esaltare solo se facciamo le cose insieme. Un esempio forte, potrebbe essere di non accavallare gli eventi e possibilmente di comunicarli in tutt'e cinque le cittadine”. “Abbiamo in progetto continua Gasperi, due figli, uno appena nato - tante cose per incrementare il turismo. Partiamo da numeri più che soddisfacenti. Quest'anno i paganti, al 15 agosto, erano più 30 per

cento rispetto all'anno precedente. Il totale ha raggiunto le 58.907 unità. Il Palazzo Ducale di Urbino, con più 23%, ha toccato i 48.564 biglietti. Ma un numero più interessante della visita al castello, è l'indicatore dei parcheggi. Nel 2006

erano 140mila; nel 2015 sono stati 240mila. Un balzo in avanti straordinario”. Sulla strada del fare le cose insieme, dice Gasperi. Un primo segnale è l'unificazione delle polizie municipali di Gradara-Gabicce Mare. “Un co-

Atletica 75, Trofeo Città di Gabicce

mando unico - afferma Gasperi - ci rafforza. Ora abbiamo un corpo con una ventina di uomini, con i quali riusciremo a dare alle due comunità un buon servizio. Con il sindaco di Gabicce Mare, Domenico Pascuzzi, prima ancora che legami dicia-

mo professionali e tecnici, c'è un sentire comune come persone. I prossimi passi saranno nei settori del turismo, urbanistica, lavori pubblici”. Laurea in Storia contemporanea, Gasperi ha una caterva di passioni. Le maggiori: pesca subacquea senza bombole e la scherma storica. E' stato tra i fondatori dell'associazione “Corpo di Guardia”. Ha conosciuto la moglie russa, Olga, proprio durante un corso su quest'antica arte. In casa è privo di televisione, ma ancora per poco, osserva. Per studio, buon conoscitore dei fondi comunitari, sta mettendo in piedi un progetto per attingere sul turismo e sul sociale.

FOCUS

Palazzo comunale trasferito al Creobicce

LO SPORT - E’ alle prime luci dell’alba che il piazzale del Centro Sportivo Comunale di Gabicce Mare inizia ad animarsi lo scorso 13 novembre. I ragazzi della Sezione Podismo dell’Atletica 75 Cattolica sono al completo, chi prepara i ristori, chi raggiunge le postazioni per presidiare gli incroci sui vari percorsi proposti, chi si appresta a raccogliere le iscrizioni, ognuno col suo impegno, ognuno determinato nella riuscita di questo 15° Trofeo della città di Gabicce Mare. Un sole insperato, vista la pioggia battente dei giorni precedenti, accoglie i primi atleti intorno alle 8 che, divisi tra le varie discipline, daranno vita a questa grande giornata di sport. Sono circa 540 i podisti partecipanti alla competizione tradizionale, che li vedrà transitare dalle vie del centro paese, salire a Gabicce Monte per poi scendere fino al porticciolo di Baia Vallugola e ritorno su di un percorso collinare tanto impegnativo quanto suggestivo e panoramico. Crescente il numero dei trail runners, che risulteranno essere circa 80, guidati dai

Domenico Pascuzzi, sindaco di Gabicce Mare

I protagonisti

nostri specialisti della disciplina Danilo Biagiotti, Alessandro Galeazzi e Roberto Bertuccioli, i quali li accompagneranno attraverso un nuovo percorso tra le bellezze dei sentieri del Parco San Bartolo fino a Casteldimezzo e ritorno attraverso le ginestre di Baia Vallugola e lo splendido scenario di Gabicce Monte. Ottantacinque invece gli iscritti nella Categoria “Le Migliori Giovani Promesse”, mentre oltre 100 gli iscritti alle discipline Mountain Bike e Nordic Walking su percorsi autogestiti. Ottima partecipazione, circa 200 presenze, anche al “Trofeo

delle Scuole”, grande novità di quest’anno, che ha visto protagonisti bimbi, genitori ed insegnanti in una passeggiata ludicomotoria per le vie di Gabicce e che ha consentito a 5 scuole del circondario col maggior numero di iscritti di ricevere, come premio, buoni spendibili in materiale scolastico in alcune cartolerie convenzionate. Verso le 10,30 i primi arrivi, gli atleti sono provati ma euforici, le giovani promesse indosseranno le loro medaglie ed i bambini al ritorno dalla passeggiata scolastica avranno la loro borsina di frutta e palloncini a volontà regalati dal-

l’organizzazione. I ristori dispensano acqua, thè caldo, dolci ma soprattutto bruschetta e pasta con fagioli, il campo da basket è adibito per l’occasione a percorsi di atletica e ginnastica artistica dove ognuno può liberamente mettersi alla prova. Sullo sfondo le premiazioni delle varie categorie, e a far da cornice, i sorrisi della gente (oltre 1000 complessivamente gli iscritti), i volti radiosi dei bambini e un’atmosfera unica resa possibile da chi oggi ha voluto esserci per condividere la medesima passione e la voglia di stare insieme. Emanuele Morosini

- Dopo il terremoto, per precauzione, gli uffici comunali hanno lasciato il vecchio palazzo e si sono trasferiti a Creobicce. Il trasloco è avvvenuto in soli quattro giorni, grazie alla collaborazione di tutti i dipendenti e sono pienamente operativi. “In seguito agli eventi sismici del 26 e del 30 Ottobre si sono evidenziate delle crepe in alcuni punti delle colonne esterne dell’edificio di Via Battisti - dice il Sindaco Domenico Pascuzzi - che hanno reso necessaria una prima verifica parziale dell’immobile, il cui esito è stato quello di dichiarare l’inutilizzabilità dell’edificio comunale fino all’esecuzione di indagini più approfondite. E’ esclusa qualsiasi ipotesi di collasso strutturale e di imminente pericolo da cause dipendenti dalle attuali condizioni dello stabile. La situazione è compatibile con l’anno di costruzione del fabbricato, che risale agli anni ’50”. “Le lesioni che si sono evidenziate con gli ultimi eventi sismici continua il sibdaco - sembrano non avere una causalità diretta collegata al terremoto, ma probabilmente sono determinate dai naturali processi di degrado della struttura, in particolare di quelle in cemento armato a ridosso del mare, facilmente aggredibili dagli agenti atmosferici. Le analisi che sono in corso, affidate a un docente universitario esperto di ingegneria sismica, dureranno almeno due mesi, al termine dei quali si deciderà il tipo di intervento”.



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Lo storico locale gabiccese ha lasciato un vuoto nell'anima delle persone. Ricevuto telefonate

NATALE

Mazzini, apertura l'8 dicembre Paolo e Franco, rispettivamente appassionato proprietario (insieme alla sorella Maria Pia) e Franco, unico gestore del Caffè Mazzini. Vi è entrato da ragazzo come cameriere

IL FATTO

Gabicce Monte, presepe vivente - Più di cento figuranti faranno rivivere la Natività per le piazze e viuzze di Gabicce Monte. La rappresentazione: il 26 dicembre (dalle ore 16). Il primo gennaio(sempre dalle 16). trezo sipario su il 6 gennaio (dalle 16), in collaborazione con l’Avis di Gabicce Mare, ci sarà l’arrivo della Befana... Gli eventi sono possibili grazie alla partecipazione dei cittadini: la Consulta di quartiere e l'Auser Insieme di Gabicce Monte, in collaborazione con il Comune di Gabicce Mare, l’Associazione Culturale per il Recupero delle Tradizioni e le Consulte dei Quartieri di Gabicce Mare - Tavollo e Case Badioli. Dal 15 dicembre, in contemporanea, è allestito il Borgo Presepe, con un centinaio di sagome raffiguranti personaggi della Natività e dei vari mestieri, visitabile tutti i giorni fino alla fine delle Festività. FINESTRA GABICCESE di Dorigo Vanzolini

Fermo, Istituto Tecnico Industriale "G.Montani". Anno scolastico 1963/64 IV chimici sez.B - Da sinistra: Adolfo Michelini, Fosco Gasperi, Gian Franco Micucci.

- Nessuna paura: il mitico Caffè Mazzini riapre l'8 dicembre. E lo fa con sobrio e scintillante stile. Ne è artefice Franco, grande passione per fare l'oste ed attaccatissimo allo storico locale che ha caratterizzato Gabicce Mare e la Riviera dal lontano 1937. Franco Stramigioli, con il sostegno di Paolo (insieme alla sorella Maria Pia il proprietario) stanno apportando alcuni ritocchi a quello che è già un luminoso ed accogliente ambiente. Sul numero di novembre di questo giornale si è scritto che il “Mazzini” era stato chiuso fino a data da destinarsi. Racconta Paolo (la madre, la mitica Clara, sempre nelle mani uno straccio per pulire, quando era in fasce lo teneva in una cassa di legno della San Pellegrino sotto il banco bar): “Non credevo neppure io. Quando incontravo i gabiccesi e mi chiedevano come mai si chiudeva. Vedere quale passione e preoccupazione c'era nella

mo messo nel testamento che il locale non si dovrà mai essere venduto. Franco è affezionato e motivato: farà delle belle cose”. Franco arriva al “Mazzini” a 15 anni; con alcuni interruzioni vi ha lavorato per 20 anni. Da una decina ne è uno dei volti.

loro voce a volte mi faceva piacere, a volte no. Mi chiedevano che cosa era successo; che senza il Mazzini veniva a mancare una tessera della città. Pensavo che fosse una bufala, che mi prendessero in giro. Dovete pensare che io e mia sorella abbia-

Amarcord Gabicce

Il “Mazzini” viene fondato da Umberto Fabbri nella primavera del 1937; e si trovava tra il mare e piazza Matteotti. Il passaggio dove si trova oggi è il 1958. POESIA DI NATALE di Giorgio Terenzi E’ Natale Sono lontano ma penso alla mia casa, / anzi la vedo e sembra essere l’unica / ancora aperta, tutto il paese va verso / la chiesa, la mamma c’è già stata e ora sicuramente sta preparando il ragù. Fumo e odore si mescolano nell’aria / la tavola è quasi pronta, imbandita / di frutti e dolci ma io sono lontano / ed è come se fossi con voi. Il piccolo presepe si distende sulla piana / semioscura del vecchio mobile, mentre dove sono io l’albero addobbato occupa un grande spazio nella parete; è arrivato il momento di sedersi a tavola / ma prima si prega insieme / ed è come se pregassi con voi. Giorgio Terenzi, Mannheim 1966 -50° della prima poesia-

di Dorigo Vanzolini

(Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Gabicce Mare, primi anni '60. In piedi da sinistra: Lino Leardini, Dino Michelini, Enzo Gaudenzi, Luigina Vanzolini, Mario Leardini, Emilio Gaudenzi, Romolo Michelini "Rino", Quarto Michelini. Seduti da sinistra: Maria Vanzolini, Giuseppe Londra 1963. Alvaro (a sinistra) Michelini, Amedea Michelini, Luisa Michelini, Caterina Benelli. Giorgio Terenzi (a destra) (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Lista M5S guidata da Luis Miguel Guerrini


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I frequentatori del bar ristorante “Di Paoli”. Ora si ritroveranno l'annno prossimo

Rimpatriata dopo venti anni

CULTURA

Poesia, presentato libro della Pedone

PERSONE

- Alcuni giorni fa, lo scriba con l'amico Fabrizio Cecconi (il merito è soprattutto suo) abbiamo organizzato una cena al “Ritrovo” di Montefiore Conca con gli amici frequentatori del Bar Di Paoli di San Giovanni in Marignano (si trova fra Morciano e San Giovanni in Marignano vicino a Pianventena). L'idea è partita dai coniugi Di Paoli (Dino e Angelina) e Fabrizio Cecconi con il mio aiuto ha telefonato a oltre 40 persone che oggi vivono anche a Rimini, ecc. e che frequentavano il Bar Di Paoli anche fino a circa 40 anni fa. L'ultima “radunata” era stata fatta venti anni fa e adesso ci si è ritrovati dopo tanto tempo con la promessa di non aspettare altri 20 anni ma addirittura

Ottavio Magnanelli, classe 1913 La copertina del libro

di farlo l'anno prossimo. Naturalmente c'è stata la classica foto di gruppo scattata a fine serata; erano presenti anche alcune consorti dei partecipanti maschili. Elenco dei partecipanti e frequentatori del Bar Di Paoli: Alvaro Bordoni, Serafino (Luigi) Tenti, Carmelo Marrale, Antonio Monaldini, Giuseppe

Del Bianco, Adriano Garavalli, Angelina e Dino Di Paoli (proprietari del Bar Ristorante Di Paoli), Luigi e Efrem Taini, Fabrizio, Cecconi, Veniero Bianchi, Mauro Pontellini, Sergio Torsani, Antonio Gambuti, Paolo Emendatori, Enzo Pirani, Paolo Montanari, Luigi Vescovelli, Carlo e Claudio Casadei, Franco Longhi,

Marsiero (Maurizio) e Marcello Di Paoli, Silvano Bartolini, Mario Bianchi, Ivo Quadrelli, Colombo Cavalli, Elio Cevoli, Giuseppe Menghini, Angelo Generali, Giacomo Gennari, Giorgio Pritelli, Valerio Palazzi, Roberto Guidi. Giuseppe Del Bianco

- “La poesia è lo scalino prima di giungere a Dio”. Lo scrive quella bella mente di Igor Man, l'indimenticato gioernalista della Stampa. Lo scorso 13 dicembre, alle 21, sala consiliare, a San Giovanni, è stato presentato il volume con le elegie di Fiorinda Pedone. Titolo: “La Poesia in testa”. Oltre all'autrice, sono intervenuti con letture, dialoghi, confronti ed emozioni in musica: Diana Saponara, Diego Ciandrini, Edoardo Fantini, Laura Mancini, Laura Pontellini, Loredana Borri, Manuela Biancospini, Tiziano Muzzioli, Tomas Morazzini.


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Sinonimo di vitalità culturale e civile che coinvolge centinaia di marignanesi EVENTI

La città delle associazioni e dei 200 eventi annuali Piazza Silvagni, il cuore degli eventi marignanesi

COMUNITA'

La chiesolina di Isola di Brescia

Musica, festival cameristico - Mini festival cameristico a San Giovanni. Venerdì 16 Dicembre 2016 Ore 21. Chiesa di San Giovanni Battista Isola di Brescia. Natale in coro, canti di Natale di tutte le genti Schola Cantorum Santa Lucia (ingresso libero). Venerdì 24 Febbraio - ore 21. Le Stagioni Concerto d’archi Piazzolla, Vivaldi, Mozart Teatro Massari. Venerdì 7 Aprile - ore 21. La Madre STABAT MATER di

G.B.Pergolesi Teatro dei Cinque Quattini – Schola Cantorum S. Lucia Musica e letture sceniche. Teatro Massari Giovedì 8 Giugno - ore 21. Gli Occhiali Opera in tre quadri tratta da un racconto di E.A.Poe per Soli, Coro e ensemble musicale Musica e Libretto di DANILO COMITINI. Teatro Massari. Tutti i concerti sono ad ingresso libero. Organizza l'Associazione InConTraMusica Paola Saso - Giovanni Leone www.incontramusica.it.

- Le associazioni di volontariato di San Giovanni sono il fiore all'occhiello della comunità. Coinvolgono centinaia di cittadini che costruiscono circa 200 eventi durante l'anno. Un vero e proprio record. Da quelle sportive, sociali, culturali. Le associazioni sono un segno di vitalità, civiltà e di crescita economica. Da decenni vengono sorrette dall'amministrazione comunale in ogni modo. Il Comune, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, si è inventata un'altra giornata: quella del Dono. La prima edizione si è tenuta lo scorso ottobre. Era presente anche Emma Petitti, l'assessore regionale al Bilancio. “Il dono costruisce comunità, contrasta l’odio, semina serenità e pace. Donare può suscitare una speranza, può ricostruire legami, può diffondere quella fiducia che poi ritorna a beneficio di tutti”. E' il pensiero del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e fatto proprio a San Giovanni. “Il valore del volontariato e dell’associazionismo per la comunità marignanese - afferma il sindaco Daniele Morelli - è inestimabile: centinaia di volontari sono ogni giorno impegnati in attività

aggregative, ricreative, sportive, ambientali, culturali... e contribuiscono a rendere il nostro borgo accogliente, ospitale e ricco di eventi e di proposte significative. Non possiamo che ringraziarli per l’inestimabile ricchezza che rappresentano per la Comunità e per l’impegno ed entusiasmo che mettono in ogni iniziativa”. Ecco le associazioni: Ai piedi dell’Arcobaleno

Alternoteca Avis Avventure in Natura Caritas Centro Ippico Marignano Teatro Cinquequattrini Col Sorriso Comitato Cittadino Frazione Pianventena Corpo Bandistico di San Giovanni in Marignano Davide Pacassoni

Il Cafè di Artemisia Incontramusica La CasaMatta/Auser Luigi Pagniello Marignanese Nel Giardino Segreto Nuova Consolini Pro Loco Riviera Sport Scuolinfesta Volontari della Biblioteca Comunale

6. Fiume Conca, martin pescatore: il giocoliere - Acque limpide. Queste devono essere le caratteristiche fondamentali dll'habitat dove si ferma a vivere il martin pescatopre: il giocoliere degli ucccelli. Acque chiare, così individua le prede che individua con la vista. Inoltre, ha bisogno di di una viva vegetazione: “possibilmente con rami sporgenti sopra l'acqua da usare come trampolino con cui effettuare i suoi aggguati di sopravvivenza. Insomma, grazie a queste necessità, si potrebbe dire che dove c'è il martin pescatore c'è una buona qualità ambientale. Scavano il nido in arfini argillosi. Animale diurno e solitario, passa la maggior parte del tempo in cerca del nutrimento. Ha bisogno, ogni giorno, di una quantità di cibo pari al 60 per cento del peso corporeo. Si diverte a scagliare le prede in alto per poi afferrarle al volo nel lungo becco. Vola rasente l'acqua: veloce e tratti brevi. Il suo territorio va da uno a 3,5 chilometri quadrati. Da noi staziona anche nei mesi invernali. L'autore di questa bellla istantanea (e della rubrica mensile) è Giuseppe Bucci. Va a cacia di scatti il mattino prestissimo: oltre all'arrivo degli animali, aspetta anche la spiritualità del cielo. Esce di casa attorno alle quattro del mattino, quando è ancora buio, altrimenti gli animali non si farebbero fotografare neppure ad una distanza di 30 metri. Giunto nella postazione, crea un “capanno” buono per appena lo spazio di una persona e si apposta su una seduta di fortuna; spesso una pietra. Sosta un paio d'ore; con le gambe che si inligniscono La foto in alto è stata scattata ai primi dello scorso ottobre.



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San Giovanni Buone Feste

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Piazza Silvagni a Natale

Un mese di eventi ELFI, TEATRO, ANIMAZIONI, MUSICA, CULTURA...

- L’amministrazione comunale continua la proficua e creativa collaborazione con l’Associazionismo ed i Commercianti nella creazione di eventi, scenografie ed animazioni in occasione del Natale. Quest’anno le proposte sono davvero variegate: dalla cultura alla lettura, dalla musica al teatro, dal concorso del FantaNatale e la riconferma del concorso per le scuole dell’Istituto Comprensivo, alle animazioni per i più piccoli, al mercato, agli hobbysti, con un rilevante richiamo alla tradizione ed alla cultura.

DICEMBRE eventi Dal 4 al 30 dicembre, palazzo comunale (negli orari di apertura). Tracce di Fantasia, mostra personale di pittura di Maurizio Baldisserri. Giovedì 15 Biblioteca comunale dalle 17. Favola di Natale e laboratorio con le SuperMamme (prenotazione obbligatoria). Sala del Consiglio, ore 21. San Giovanni, centro commerciale naturale: Passato, presente e prospettive future a cura dell’Assessorato alle Attività Economiche (nel-

l’ambito della LR 41) Venerdì 16 Chiesa di Isola di Brescia, ore 21. Concerto natalizio a cura di Ass. InConTraMusica Domenica 18 Piazza Silvagni/via XX Settembre/via Roma. Mercatino prodotto tipico, dolciumi ed artigianato. Piazza Silvagni Dalle 14.30 alle 18. Villaggio degli Elfi di Natale Dalle 15.30 Aspettando il Natale, ballate con noi! A cura di Studio Danza Il Castello Casa Residenza Anziani. Ore

PRODUZIONE ED INSTALLAZIONE DI CANALIZZAZIONI E COMPONENTI PER IMPIANTI DI ASPIRAZIONE CONDIZIONAMENTO E CANNE FUMARIE

16. Concerto natalizio a cura di Ass. InConTraMusica Teatro A. Massari Ore 11. Visita guidata del Teatro A. Massari in collaborazione con Ass. Pro Loco Ore 17. Circo Ricco, mi ci ficco! Poetico e divertente. Spettacolo del gruppo Teatro delle Diverse Abilità a cura di Ass. Luigi Pagniello, in collaborazione con Ass. Pacassoni, con la regia di Virginia Spadoni Teatro dei Cinquequattrini e la consulenza della dott.ssa Lucia Giammattei A seguire proiezione video dal

progetto La Valle dei Teatri e rinfresco Dal 21 al 29. Ex Dancing Tombolissima a cura di Nuova Polisportiva Consolini Mercoledì 21 Dalle 19. Presepe vivente itinerante per le vie del centro storico a cura di Istituto Comprensivo “Maestre Pie dell’Addolorata” Ore 19. Storie di Sport: incontro del Gruppo Lettura della Biblioteca Giovedì 22 Teatro Massari ore 21.15 Edith Edith: letture e musica a cura di Teatro dei Cinquequattrini

presso i 27 negozi che fanno parte dell’Associazione Commerciale “Il Granaio dei Malatesta” si riceve una cartolina della Fantalotteria, che permette di partecipare all’estrazione del 6 gennaio prossimo. Tombolissima Tutte le sere, dal 18 al 26 dicembre, presso il Centro Sociale Autogestito si gioca con la Tombolissima promossa dalla Polisportiva Consolini. Il 19 dicembre continuail ciclo di incontri le “Conversazioni Rubate”, con l’incontro dal titolo “L’Amo

Casina Asmara ore 21. Passeggiata sotto le Stelle con Auguri di Natale davanti al fuoco a cura di Avventure in Natura Sabato 24 Arriva Babbo Natale!!! Babbo Natale a bordo di un colorato trenino consegna i doni ai bimbi di San Giovanni in Marignano. Ultima fermata alla casa di Babbo Natale in Piazza Silvagni intorno alle ore 17.30. Nell’attesa potrai gustare pop corn e zucchero filato. Per organizzare la consegna: Nuova Polisportiva Consolini tel. 0541.955313 e Settimio Palmetti 335.5759746 Natività nella Chiesa di Santa Lucia Lunedì 26 Via Veneto dalle 9. Il Vecchio e l’Antico e Mercatino delle Pulci a cura di Promo D Piazza Silvagni dalle 14.30 alle 18. Villaggio degli Elfi di Natale Chiesa di San Pietro ore 17.00 Concerto di Natale a cura del Chorus Marignanensis GENNAIO 2017 Venerdì 6 La Festa della Befana Piazza Silvagni/via XX Settembre/via Roma: Mercatino prodotto tipico, dolciumi ed artigianato Piazza Silvagni dalle 14.30 alle 18. Villaggio degli Elfi di Natale. Dei simpatici Elfi in compagnia della Befana consegnano la calza ai bimbi marignanesi. Dalle 16. Estrazione dei biglietti del FantaNatale Premiazione dei vincitori del concorso scolastico a cura di Ass. Comm Il Granaio dei Malatesta Centro giovani dalle 17. AlternoBEFANA, Teatro e tessuto aereo a cura di Ass. Alternoteca. Gli AlternoAttori metteranno in scena la favola vincitrice del concorso scolastico



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Previsto un'edificio di quasi 20 metri. Serviva ad una cittadina caratterizzata da case di due piani?

Piazza Risorgimento, niente “grattacielo” - Variante specifica 2016 al Prg: passo indietro dell'amministrazione comunale. Niente mini “grattacielo” in piazza Risorgimento, caratterizzata come quasi tutta Morciano da caratteristiche (e bellissime) case di due piani. Martedì 22 novembre, alle 18,30, si è tenuto il Consiglio Comunale. Al punto 6 dell’ordine del giorno, erano inserite le controdeduzioni e l’approvazione del Variante Cartografica e Normativa al Piano Regolatore Generale denominata. In seguito alle osservazioni regolarmente presentate dallo scrivente e dall’ex amministratore e consigliere comunale di Morciano Mario Garattoni, gli uffici delle politiche territoriali della Regione e della Provincia sono intervenuti e una variante è stata stoppata in quanto ne hanno chiesto lo stralcio (modifica n. 10 in Via Serrata) ed hanno portato al rinvio dell’esame del progetto di Piazza del Risorgimento (la torre di 18,5 metri, di fatto 22-23 metri).

Gli edifici che avrebbero cambiato il paesaggio urbano della capitale della Valconca

Battazza stoppato da Regione e Provincia FOCUS di Hossein Fayaz Variazioni proposte dall’amministrazione Battazza, che rendevano realizzabili due enormi costruzioni nel centro di Morciano già sovraccaricato dalle cementificazioni della Ghigi. La “Variante specifica 2016” è stata approvata lo scorso 30 giugno, in una seduta lampo del Consiglio Comunale. La seduta vedeva una partecipazione a ranghi ridotti, per le assenze di tre consiglieri della maggioranza (l’assessore all’Urbanistica Stefano Dradi, il capo gruppo della maggioranza Corrado Bernabei ed Evi Giannei) e della minoranza (Filippo Gennari e Marzia Ghigi). Era presente alla seduta il capo gruppo di minoranza “Vivere Morciano” Matteo Staccoli (astenuto a tutte le proposte).

Pier Francesco Gasperi

Invece, l’altro capo gruppo di minoranza, “Movimento 5 Stelle” Daniele Arduini:13 astenuti e un condizionato “contrario” sulla torre di 18,5 metri in Piazza del Risorgimento. Questa Variante, contenente 14 modifiche (progetti immobiliari), imponeva scelte urbanistiche discutibili nella grandezza e non condivisibili che non solo incidevano in modo sensibile e pregiudizievole sull’attuale assetto urbanistico, ma si

discostavano dalle scelte urbanistiche assunte con il Piano Regolatore Generale 2000. Ecco perché sono state presentate le osservazioni. Il responsabile del Servizio Pianificazione Territoriale e Urbanistica, dei Trasporti e del Paesaggio della Regione Emilia Romagna Roberto Gabrielli, nella sua risposta alle nostre osservazioni scrive: “Il Comune, nell’esercitare tale prerogativa (potestà comunale), deve agire in coerenza con la griglia delle condizioni e dei limiti di sostenibilità ambientale e territoriale fissata dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale ed in conformità agli strumenti di

pianificazione sovraordinati e alla normativa vigente, nazionale e regionale.” Inoltre, la dirigente del Servizio Politiche territoriali, Lavori Pubblici e Mobilità di sistema della Provincia di Rimini, Isabella Magnani, nelle sue Osservazioni inviate al Comune di Morciano, condivide alcune nostre Osservazioni in merito alla costruzione di un enorme fabbricato sulla ripa fluviale del Conca con una pendenza media di circa il 40%, in Via Serrata, di fronte alla seconda torre del centro commerciale e abitativo Ghigi in fase di costruzione, sui terreni maggiormente classificati nel “Sistema forestale boschivo” (modifi-

ca n. 10). Anche per quando riguarda la variazione del PRG per la costruzione della terza torre alta 18,5 metri in centro, in aggiunta alle due torri del PUA Ghigi, nei lotti situati tra la Piazza del Risorgimento e la Piazza Ghigi (modifica n. 11), la Responsabile dell’Ufficio di Edilizia Privata del Comune di Morciano di Romagna Monica Galli accoglie parzialmente le nostre osservazioni: “Qualsiasi edificazione deve avvenire sempre nel rispetto delle norme urbanistico-edilizie. I progetti, quando e se verranno presentati, dovranno soddisfare quanto prescritto dalle norme vigenti”. Il Consiglio Comunale ha approvato tutte le proposte, comprese le modifiche dovute all’accoglimento delle nostre osservazioni, dell’Ufficio di Edilizia Privata, con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dei consiglieri delle minoranze - Daniele Arduini, Matteo Staccoli, Filippo Gennari e Marzia Ghigie del neo consigliere Cesare Cesarotti, rientrato al posto della dimissionaria Claudia Corsini. L’astensione, di fatto, è un avvallo alle partite immobiliari.


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Scomparve nel dicembre di 20 anni fa. Messa a ricordo il 21 dicembre, alle 18, chiesa di don Masi SOCIETA'

Per Tommaso, una cena dai ragazzi e insegnanti

- Io sono sicuro che nel cuore di chi legge c’è spazio per l’appello di Tommaso. Tommaso è un bimbo di quattro anni al quale la vita ha presentato un conto troppo alto ed ha bisogno anche di te. Una malattia crudele e una famiglia che gli si oppone con tutte le proprie forze. Purtroppo quando questo non basta, quando la malattia resiste, quando le cure costano e la famiglia ha dato tutto l’unica possibilità che ci lascia questo mondo di costruttori di bombe è la solidarietà. Fantastica quella dell’IPSSEOA “S. Savioli”, l’Istituto Alberghiero di Riccione, e dell’ISISS “P. Gobetti –A. De Gasperi“ di Morciano. I ragazzi e i loro insegnanti hanno organizzato per il 16 dicembre una speciale cena di solidarietà il cui ricavato,

detratte le spese, andrà ad aiutare Tommaso per il suo prossimo costoso ciclo di cure. Una serata che potrà essere vissuta come le altre, una cena in cui saranno serviti piatti preparati a regola d’arte, un'occasione in cui senza sforzo si potrà fare del bene! Siete invitati tutti il 16 dicembre all’istituto Savioli di Riccione: tu, la tua famiglia, i tuoi amici, i tuoi vicini di casa. Per i bambini ci saranno spazi dedicati e persone qualificate per i loro giochi e i loro sorrisi. Non puoi mancare, Tommaso ne ha bisogno e gli studenti faranno di tutto per farti sentire a casa. Dà a loro e a Tommaso una chance, fa che sia un po’ Natale in anticipo per chi del Natale ha bisogno! Claudio Casadei

Giorgio (Dondolo), quell'indimenticato morcianese Amante dello sport: sci, tennis, nuoto. il circolo tennis porta il suo nome. Grande generosità. Grande intelligenza nel lavoro. Commercianteimprenditore di vestiti taglie forti

Giorgio (Dondolo) Gennari (-1996

AMARCORD - Una messa per ricordare quella bella persona di Giorgio (Dondolo, per gli amici) Gennari. Si celebra il 21 dicembre, alle 18, nella chiesolina di don Masi. Hanno organizzato due dei tanti amici del cuore: Sergio Falconi e Danilo Ottaviani. La cerimonia è accompagnata dal Coro Città di Morciano, diretto da Oreste Pecci. Quando il signore delle onoranze funebri ha saputo del gesto degli amici non ha voluto alcun compenso. Bel gesto. Ecco come chi scrive raccontò la sua scomparsa 20 anni fa. E’ morto bene “Dondolo” (un soprannome coniato da Fiorenzo Mancini molti anni fa, per

via di una andatura da ballerino). Giorgio Gennari, 55 anni, se n’è andato il 21 dicembre, alle quattro del pomeriggio, sulla Marmolada. Due sci ai piedi e un ostacolo di troppo. Forte. Sano. Come desiderava. Non c’era nulla che lo atterrisse più della malattia (si vantava di avere avuto un leggero mal di testa nel ’62 e un principio di raffreddore nel '71 ). Ma quando aveva un lieve malore in qualche angolo marginale del corpo,

appesantiva gli amici: “E’ successo anche a te. Passa, non è vero?”. E i malori come erano venuti, se ne andavano. In città era un personaggio vicino e distante ad un tempo. Pacca sulle spalle. Battuta sempre pronta. Rompeva la discussione seria con una “patacata”. Ma possedeva la virtù di non disturbare. Dietro la banalità delle uscite leggere, buone letture sempre dissimulate. Perennemente in tuta, amava gli sport solitari, nei quali eccelleva: nuotatore, cavaliere, sciatore, tennista, camminatore. I suoi scontri con la racchetta con Luigi Vanni sono passati alla storia di Morciano. Si vantava di praticare il cosiddetto tennischampagne. E nello sci aveva “brevettato” la “Dondolite”, una specie di giravolta alla fine di una discesa. Poi si era messo a farlo in piena velocità: tanto per ridere con gli amici. Memorabili le sue cadute. E non solo. La storia della famiglia è molto morcianese. I genitori andavano, am-

bulanti, per mercati. Poi, la madre che disegna vestiti e lui che segue la produzione e la vendita alle boutique. Le sue intromissioni sono una serie infinita di aneddoti. Una sera anni '70, Vallechiara discoteca, Riccione. Un gruppo di amici, Alessandro Del Magno, Franco Berardi, Giuseppe Bordoni, Mino Cervellieri, in cerca di avventure estive. Era una serata magra. Si avvicina Giorgio: “Ragazzi sapete dove sono le tedesche’?”. Coro: “No!”. “In Germania”. “Ma il capolavoro della sua vita - raccontano gli amici - fu accudire il padre. Lo curò con tale affetto e dedizione, i frutti si videro dopo molti anni, che neppure Madre Teresa di Calcutta avrebbe potuto fare meglio”. Sandro Del Magno: “Giorgio stava bene con sé. Due anni fa aveva iniziato a suonare il piano, perché la musica aiuta a mantenere giovani. E aveva raggiunto, lui così metodico, preciso, ordinato, un buon livello. Che possa praticare le sue passioni con leggerezza.

CULTURA

Organizza Castrum Conke di Morciano

Appuntamenti con la storia Mario Garattoni

- L'Associazione culturale Castrum Conke Morciano di Romagna Circolo cittadino Morciano di Romagna organizza “Appuntamenti con la storia”. Una serie di conferenze dibattito a Morciano di Romagna (iniziate il 24 no-

vembre: Maria Luisa Stoppioni Romanità Riminese) l'1-7-15 dicembre in via Ca' Fabbro 15 - Palazzo MO.FA. Ore 21 - 1 dicembre Giovanni Rimondini Marcello Cartoceti Terra di confine e il caso dei

ponti di S.Vito - 7 dicembre Loris Bagli Quando nella Valconca c'erano i mammut il bacino Pleistocenico del Conca - 15 dicembre ore 21 Mario Garattoni La Città di Conca forse fondata dagli Ateniesi, forse ubicata a S. Giovanni in Marignano Info Mario Garattoni 338 5496422 Giancarlo Rossi 393 5134675


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L'assessore lascia la giunta ed il consiglio comunale. E' la prima volta di un rappresentante di Rimini Sud COMUNITA' - Claudia Corsini è stata nominata vice-presidente dell'Acer lo scorso novembre; per tale ruolo lascia la giunta guidata dal sindaco Claudio Battazza ed il consiglio comunale. Il suo posto in consiglio viene rilevato da Cesare Cesarotti. Guidato da Riccardo Fabbri, l'Acer (Azienda casa Emilia Romagna) è uno dei pochi enti pubblici con un'elevata disponibilità finanziaria. Si parla di decine di milioni di euro nei cassetti. E' la prima volta che entra nel consiglio di amministrazione un esponente del sud della provincia di Rimini. Andiamo a vedere chi è Claudia Corsini. nasce a Cattolica l’8 agosto del 1985; cresce a Misano Adriatico. Durante gli anni scolastici ha fatto una caterva di lavori: da barman a piadinara, passando per baby sytter e cameriera, sino a fare la cassiera. Non sono mancate le svariate attività di volontariato a favore dei più fragili ed una moltitudine di viaggi all’estero. A 19 anni, da sempre con la passione per lo studio delle mafie e delle carceri, decide di partire alla volta dell’ateneo bolognese: sociologia criminologica che concluderà nel 2009. Per guadagnarsi gli studi: in discoteca a creare cocktail ed a battere scontrini ; poi arriva la voglia di arruolarsi in polizia…. ma un magnifico tirocinio all’interno del C.I.E di Bologna le fa completamente cambiare idea, portandola ad intraprendere una laurea magistrale in gestione ed organizzazione delle politiche e dei servizi sociali in Urbino. Cambio di rotta, quindi, si procederà verso l’obiettivo: “Voglio fare l’assistente sociale”. Un anno e mezzo per finire gli

Acer, Corsini vice-presidente esami con tre mesi di osservazione all’interno delle carceri di Belo Horizonte (Brasile) al fine di sostenere la tesi del “diritto penale minimo” a supporto del principio di rieducazione e di residualità della carcerazione, con l’obiettivo di compararlo al sistema italiano, purtroppo ad oggi non ancora efficiente. Si laurea con 107/110 e pubblicazione della tesi su Prison Fellowship International; poco dopo intraprende il primo tirocinio all’interno dell’USSM di Ancona per poi continuare all’AUSL di

Claudia Corsini

Rimini nel servizio di Tutela Minori. Passa l’esame di stato nell’autunno 2012 e supera il primo concorso nel 2014 per un posto non di ruolo. Nello stesso anno approda nella sua prima campagna elettorale per il consiglio comunale di Morciano; viene eletta e subito le vengono affidate le deleghe alle Politiche giovanili ed agli Eventi. Vince la borsa di studio per il master ANCI (l'associazione dei comuni italiani) in amministrazione pubblica che la porterà a contatto con 36 amministratori di tutta Italia e con i quali ad oggi mantiene vivi i rapporti per tantissime inizia-

Stefano Pecci, tournée a San Pietroburgo e New York

Stefano Pecci alla Scala

- Bella tournée musicale per il giovane sassofonista morcianese Stefano Pecci, figlio di Oreste, il mitico direttore del coro. Il 31 dicembre è a San Pietroburgo con l'Italian Saxophone Orchestra. In gennaio, con il suo quartetto di sax, vola negli Stati Uniti per una serie di esibizioni. Il 6 è a Washington per il Saxophone Symposium organizzato dalla banda della marina americana. L'8 è a New York, ospiti dell'associazione italiana. L'11 gennaio si va a Boston. Allievo del prestigioso sassofonista Mondelci, il morcianese sta percorrendo una carriera musicale con soddisfazioni. Quest'anno si diploma in direzione d'orchestra al conservatorio Rossini di Pesaro. Poi lo aspettano i 2 anni della specializzazione. Ha appena fondato l'orchestra da camera della provincia di Rimini, che il 18 dicembre, ore 21, si esibisce al Teatro Malatesta di Montefiore Conca.

tive in rete. Nell’autunno 2014, la prima delibera con l’obiettivo di attivare il primo polo giovani provinciale mettendo in rete tutte le associazioni del territorio (Creativalcona) connotandolo dell’integrazione di educatori di diverse etnie e soprattutto non ghettizzando le attività dei gruppi educativi territoriali per disabili, ma inserendo gli stessi nelle attività gratuite del polo stesso, dove chiunque ha potuto partecipare a corsi di musica, teatro, dj’s set, writing e tanto altro. Nel 2015 si inventa il Valconca Summer festival mettendo in rete le attività commerciali di tutta la Valle del Conca e creando tavole di confronto su passione e legalità, di concerto con le associazioni come Libera e passi di legalità, che si concludono con una discoteca a cielo aperto, in stile LGBT nel parco cittadino. Nell’autunno 2015 promuove la Valconca culturale ed enogastronomica nella trasmissione GEO & GEO di Rai2 assieme al suo “Dante”, il prof Angelo Chiaretti; in dicembre viene istituito il primo party rock a favore delle donne (Donne Rock) in collaborazione con la Hall of Music, preludio di due anni a quello che sarà un progetto condiviso e partecipato tra associazioni e scuola con il quale ci si aggiudica il primo bando contro la violenza sulle donne. Nel febbraio 2016 inizia il suo lavoro come assistente sociale all’interno dell’AUSL Romagna nell’unità operativa del Centro di salute mentale di Ravenna; contestualmente parte il progetto “futurismo Morcianese”, serie di eventi che finiscono il 31 dicembre volti al ricordo del concittadino Umberto Boccioni nel centenario della morte.



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Buone

Feste

Trofeo a Ripa-Semprini. Cena tipica romagnola con degustazione-gara-sfottò lo scorso 25 novembre dall'Adriana

Oscar del Vino, cultura e goliardia Foro Boario ALLEGRO MA NON TROPPO

Commercio - Per cercare di organizzare gli eventi e le luminarie natalizie, il governo della città organizza una serata con i commercianti. Alla prima riunione sono presenti in quattro. Alcune chiavi di lettura: ammnistrazione sentita lontana, poco interesse degli operatori economici e una certa noia... Quarta ipotesi, alla rinfusa: un po' di tutto cio?

Commercio1 -

Agli inizi di dicembre, le

luminarie ancora non erano state montate. Qualcuno avanzava molteplici ipotesi: quest'anno niente festoni luminosi? Poi sono arrivate...

Vandali -

La madre degli sciocchi è sempre

incinta afferma un vecchio adagio. Qualche annoiato per rendere le ore elettrizzanti ha imbrattato quella che fu piazza Angelo e Bruno Ghigi (si trova davanti a quelle colonne-spuntoni alzate sulle ceneri del pastificio Ghigi pe run nuovo edificio; cantiere fermo perché la ditta costruttrice è fallita. Inaugurata dalla cantante Rita Pavone sotto l'amministrazione del sindaco Giorgio Ciotti, è stata “smarrita” la targa della piazza che reca il nome dei due fratelli industriali. Si racconta che le telecamere dissuasive a guardia dell'opera pubblica siano finte. LA RIFLESSIONE

Evoluzione vera: guardarsi dentro - Essere. In una realtà cangiante. Essere un suono, un’incognita, una sirena impazzita nel cuore della notte. Guardare fuori come se “il fuori” fosse diverso, guardarsi dentro in un impeto di generosità. Immagino i primi uomini, quelli della preistoria, vivere, agire, lottare, solo per l’esterno, senza mai riflettere sull’interno. Accendere il primo fuoco, uccidere la preda e divorarla, la nascita dei loro figli. L’evoluzione, lenta ma implacabile, fino a giungere all’uomo col panciotto e il cipollone d’oro nel taschino, le prime rudimentali poesie, le prime mirabolanti scoperte. Quello che siamo oggi lo dobbiamo ai nostri avi. Chi nasce oggi, possiede già nel suo DNA un numero di informazioni stupefacente, un bambino di tre anni non si stupisce per niente nel maneggiare un tablet come se fosse la cosa più naturale del mondo. Dove andremo a finire? Il nostro pianeta è veramente diventato troppo piccolo per ospitare tutti? Cosa ne sarà del-

l’uomo? Si estinguerà come i dinosauri? Non c’è niente di più affascinante che immaginare come sarà il futuro... città come formicai umani, inquinamento alle stelle, desertificazione, esodi... chi lo sa. Ma più di tutto guardarsi dentro, questa è l’evoluzione. Cercare qualcosa dentro di noi, nuove strade, sinfonie, il passato e il futuro della nostra specie. Se mi concentro sull’interno, ogni singola cellula del mio corpo si apre a mostrare il suo vero volto. Sono tutte le persone che ho conosciuto, i libri che ho letto e le invenzioni che ho toccato; una lunga catena fino ad arrivare lontano, certo io sono tutto questo e anche altro, un anello di congiunzione e per questo responsabile. L’universo mi ha generato in una sinergia di dare e avere, la beatitudine è anche comprensione, donare un granello del proprio spazio all’eterno scorrere della nostra evoluzione. Cuccumeo

Il manipolo di appassionati lo scorso anno

Alla decima edizione, nel mirino c'è sempre il grande baffo di Leo Bartolini I vincitori Mauro Ripa e Sauro Semprini (con il l'Oscar) e gli ultimi, Geo Fraternali e Franco Allegrini ( con il cucchiaio di legno)

- “...credo che molte felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni...”. La bella riflessione è di Leonardo da Vinci, forse l'uomo più geniale della storia. Era la citazione dell'invito 2016 scovata da Massimo Tonini per la decima edizione dell'Oscar del Vino, gara a coppie tra 9 amici che è un inno alla cultura dissimulata e alla goliardia. Come sempre e da copione non scrittto il baffo sornione di Leo Bartolini è il vincitore

morale della competizione tra 18 inossidabili amici. Si è tenuta dall'“Adriana” lo scorso 25 novembre. Ogni coppia porta una bottiglia, etichetta coperta, si assaggia e si vota. Racconta con quella risatona da film Ennio Tagliaferri: “Quest'anno l'ha comprata il suo compagno Fronzoni, che come si sa è meno braccino di Leo. Purtroppo il bastone di legno che premia l'ultimo non è andato a Bartolini che pur ci teneva. Tutti ci siamo impegnati

nell'individuare il suo vino, ma, ahimé, non ci siamo riusciti”. L'Oscar del Vino 2016 in salsa morcianese è andato alla coppia Mauro Ripa-Semprini con un Sangiovese del Podere Vecciano. Sul secondo gradino, alla storia come primo degli sconfitti, il duo ToniniBartolini (Burson). Al terzo posto Tagliaferri-Bonetti (Sangiovese). Quasi quasi si potrebbe dire che i magnifici 18, con passione e certosino rigore, sanno convergere nella sensibilità. Infatti, agli ultimi due posti c'è la stessa cantina con lo stesso vino. Quest'anno la combriccola ha optato per la regionalità e non si poteva che andare ad incominciare dall'Emilia Romagna. Vi hanno

abbinato i piatti romagnoli. Dall'“Adriana” hannno degustato: tagliatella, ravioli, grigliata di carne, patate al forno e erbe di campagna. Il vino è la scusa per ritrovarsi con un certo intrigo di battute e sfottò. E cultura. Sono un cerchio di sessantenni, con qualche giovinastro (Ronci-Pettinari). Si canzonano con classe ed eleganza, direbbe Totò. Dopo tutto la vita è una questione di stile e signori si nasce. La speciale classifica 2016: 1 Mauro Ripa-Sauro Semprini, 2 Massimo Tonini-Gianni Bartolini, 3 Ennio TagliaferriMarco Bonetti, 4 Virginio DelucaFiorenzo Maioli, 5 Leonardo Bartolini-Massimo Franzoni, 6 Marco Mancini-Roberto Ottaviani, 7 Davide BianchiniMauro Barbatosta, 8 Stefano Ronci-Alessandro Pettinari, 9 Franco Allegrini-Geo Fraternali.

Azzinari, un morcianese con Fidel Castro

CULTURA

- La forza ed il valore di Morciano vanno al di là dello slogan: capitale della Valconca. Un ultimo esempio è la morte dell'eroe-dittatore cubano Fidel Castro. Controverso politico dal fascino mondiale, sia nel bene, sia nel male, alcuni anni fa invitò a cena un morcianese d'adozione: il famoso pittore Franco Azzinari. L'artista gli fece un ritratto e raccontò la natura e le genti di Cuba sulla tela. Venne poi fatta una mostra all'Avana con catalogo Electa. Uno si chiede ma quante cittadine di poco più di 5mila abitanti hanno banchettato col mito di Fidel Castro? Morciano vanta altre eccellenze mondiali sia nell'economia, sia nella cultura. Nomi alla rinfusa: Umberto Boccioni, Arnaldo Pomodoro, Mec3, Piciesse, Moca... Insomma, cose di cui essere, giustamente, orgogliosi.

Da sinistra: lo scrittore cubano Miguel Barnet (è stato anche a Morciano ospite di Azzinari), Fidel Castro e il pittore Franco Azzinari



Buone

Feste

Buone Feste Morciano

Buone

Shopping natalizio nelle colorate atmosfere del centro commerciale all'aperto

Feste


F.LLI DEL MAGNO

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Dicembre 2016

MORCIANO - Piazza Boccioni - Tel. 0541.988104 Orario continuato tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30 Aperto la domenica dalle 8.30 alle 12.30

Morciano Buone Feste

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

L'ANGOLO DELLA POESIA

Nadèl (Natale) di Germano Bacchini Un è pèr tòtt uguèl ogg un è piò e temp dal vachie grasie a sèmie abitued a spènd un sac ad sold per al ganasie. Adès a guardèm tòtt chè bèn di Dio in mostra tàl vidrènie a dèm un ucèda mè “scarslèn” e a mitèm menca roba tè cistèn. Avèm sprichè??!! al putemie evitè!! avèm paura dlà miseria?! ho sa sèm pin ad tòtt a vuntèn, gnint u ciamenca curag... lè Nadèl e Signurèn lè nèd pèr tòtt un ha dmand gnint lè vnù in pèsa. Lò e Rè, lè ned tlà paia tè mèz dna mangiatoia snò i purètt ià cantè la sù gloria un gnera nè i merchent, nè i

putent nisun ad lòr quand la busè ià vert l'era tòtt pin... pèr lò snò una stela e pèr scaldes un bè e nà sumara. E Rè lè nèd in povertà. Nùn invece san cumprem un è Nadèl uivò e panètobn e pandòr e ogni quèll mo san cumprem un è un sènt dè calenderie via... nù pènsema snò mi rigal, fèma Nadèl com chè và fat. Com chè dis Lò “Ludema e Ciel” Pènsèma chè stè Bùrdèll lè nèd pèr nùn dumela e piò an fà e... sà guardèm ma Lò Nadèl piò bèl sarà

P.S: auguri... auguri ad còr ma tòtt

La Befana lo scosro anno

Cartellone eventi natalizi - “Natale a Morciano”. Ecco il programma delle festività natalizie che termina il 5 gennaio. Due i momenti clou. Winx Il primo è domenica 18 dicembre. Piazza del Popolo diventa il palcoscenico delle Winx, le famose fatine inventate in Italia e conosciute in tutto il mondo, fino a diventare

un fenomeno di costume. Coro Città di Morciano Il secondo appuntamento forte è un classico. E' il concerto natalizio del Coro Città di Morciano. L'appuntamento è nella chiesa di San Michele il 26 dicembre, ore 21. In quasi un'ora e mezza i classici natalizi da tutto il mondo.

L'istituzione morcianese, che nel 2017 festeggia i 40 anni dalla nascita, porta alto il nome della città con altri tre concerti legati alla Natività: il 17, ore 21, a Viserba; il 23, sempre alle 21, a Carpegna. Chiude il ciclo festaiolo l'8 gennaio nella magia del Santuario di Valliano; dalle 15. Ecco il cartellone

17 dicembre, ore 16 Consegna Pigotte - Sala conisglio comunale 18 dicembre - Ore 15-19 Piazza del Popolo - Winx Magic Xmas. Laborartori creativi, show e tutta la magia di Natale 22 dicembre, ore 16,30


Morciano Buone Feste

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Uno spettacolo di luminarie CittĂ -commercio con piĂš di 100 negozi. In un raggio di 200 metri offerte straordinarie per ogni esigenza e gusto: dalla boutique esclusiva, al magazzino all'ingrosso, all'artigianato vero, al negozio caratteristico, fino a quelli di servizio. Le colorate atmosfere dei bar

Biblioteca. Letture animate, aspettando il Natale 24 dicembre Trenino di Natale animato dagli scout 5 gennaio 2017, ore 16,30 Biblioteca. Tombola con i libri. Le sorprese della Befana.

Morciano di Romagna Via Roma 73 - Tel. 0541 - 988137



Morciano Buone Feste

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Primi del '900. il primo a sinistra è Fino, il nonno di Alfredo Gambini

Nuovo negozio invia XXV Luglio. Da calzolai a commercianti Il nuovo negozio

mondo delle scarpe si potrebbe dire da sempre, come testimonia l'istantanea dei primi del '900. Mentre quella di Daniela è sempre stata una stirpe di commercianti di tessuti e abbigliamento.

Gambini, eccellenza made in Rimini - “Qui c'è armonia. C'è la vostra accoglienza. E' sempre il mio negozio di scarpe dal giusto rapporto tra la qualità ed il prezzo”. Con queste parole un'abituale cliente della famiglia Gambini racconta il nuovo punto vendita dello storico marchio che per bellezza, proposte e ricerca valica i confini della Valconca. E' una delle eccellenze che attrae clienti da fuori e fa del paese la capitale ecoI Gambini il giorno dell'inaugurazione

nomica della Valconca. Si trova a Morciano, ma si farebbe notare anche nelle grandi città della moda italiane, compresa la blasonata Milano. Insomma, quando la periferia diventa centro attraverso professionalità e creatività. Il nuovo Gambini si colloca a pieno diritto tra i più belli d'Italia. Gli oltre cento metri quadrati di sobria ed piacevole bellezza propone, come sempre, moda

femminile e maschile. Lo ha progettato l'architetto Thomas Gambini, figlio di Alfredo e Daniela; la coppia, insieme alla figlia Diletta, gestisce i due punti vendita. Il nuovo si trova in via XXV Luglio (a monte di piazza Risorgimento); mentre Alfredo con l'outlet è rimasto vicino al vecchio negozio di via Roma (lato fiume di piazza Risorgimento). La famiglia Gambini è nel

A Morciano aprono per la prima volta nel 1983, in via Roma. Successivamente propongono un outlet in via Bucci, che qualche anno fa trasloca di fianco al Gambini Calzature di via Roma. Lo scorso 4 settembre altro passaggio importante con l'inaugurazione del nuovo. La famiglia propone la qualità ma con orgoglio e semplicità sono Gambini Calzature. E non boutique.



Morciano Buone Feste Cavalli, canzone preghiera natalizia - Caro Emilio, con grande piacere ho ascoltato la tua canzone, la cui musica mi riporta agli anni 70-80, quindi all’epoca della mia infanzia; è molto bella, dolcissima e “cade” direttamente nell’orecchio e dall’orecchio nel cuore. Credo che tu abbia fatto qualcosa di unico e straordinario: hai reso l’omaggio al dialetto romagnolo e l’hai reso immortale. Il testo della tua canzone è un messaggio universale e supera i confini romagnoli, italiani ed europei e arriva ad ogni cuore che con trepidazione attende il Natale. Chi non conosce questo dialetto, soprattutto gli stranieri, potrà scoprire l’esistenza di questa lingua finora misteriosa e sconosciuta. Chi dei vecchi romagnoli lontani da casa ascolterà queste dolci note, si asciugherà qualche lacrima, per la nostalgia alla lingua dell’infanzia, all’infanzia e al Natale dell’infanzia. Ascolto questa canzone per l'ennesima volta e mi sento avvolta dal caldo e ricco mondo dei ricordi e mi viene voglia di ascoltarla e riascoltarla e ricordare i momenti più belli con le persone più care al mondo. Credo che sia il primo Inno

La copertina del cd di Emilio Cavalli

Romagnolo vero e proprio, non solo perché scritto e cantato per intero nel dialetto romagnolo ma anche perché trasmette le emozioni di una vita, sprigionate dai ricordi di un anziano romagnolo. È vero che la “Romagna mia” di Secondo Casadei è il canto che muove i cuori degli emigrati, ma manca di quell’omaggio al dialetto che traspare fra le righe del tuo testo e di quella vera identità romagnola che si riconosce nel tuo anziano protagonista. Le parole di Casadei in italiano, incisive e chiare racchiudono le sofferenze e la nostalgia degli emigranti romagnoli e italiani, i sentimenti di una volta che all’epoca di oggi, nell’epoca di skype, internet e voli economici, sono meno incisivi per noi, sono

diversi e più lontani, quasi non sono nostri. Il tuo canto inoltre supera i limiti dello spazio e giunge a ognuno di noi, riguarda e riguarderà sempre ogni persona, a prescindere dalla sua provenienza geografica: romagnola, italiana, tedesca o polacca e susciterà sempre gli stessi sentimenti, nei grandi e nei piccoli, perché sotto la nostalgia di Natale intende la nostalgia di questa terra, di casa di una volta, di una vera famiglia di una volta e delle tradizioni, povere ma autentiche, quando il Natale era povero ma gioioso; al contrario dei tempi nostri, ricchi ma sempre più tristi. Più ci allontaneremo nel tempo, più questo canto revocherà questa nostalgia e sarà sempre più attuale, e né skype, né internet e nemmeno i voli economici potranno riportarci a quei tempi. È l’Inno alla Vostra Terra e alle Vostre e alle nostre tradizioni, a quel calore romagnolo di cui mi sono innamorata e che mi ha fatto restare qua e diventare una di voi, appunto una romagnola, o quasi. È un autentico Inno alla Famiglia, rivelato dalle parole di un vecchio che racconta la sua infanzia con i Natali felici. Hai reso l’onore anche ai senti-

menti familiari che sono sempre più sconosciuti, hai revocato la nostalgia a quello che è la famiglia vera e i momenti più autentici. Hai reso immortale la nostra religione e

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Natale in piazza del Popolo

le nostre radici cristiane. Hai avuto il coraggio di parlare della tua fede e delle tue radici in modo semplice, dolce e innocente, ma con la forza della fede e rafforza la fede, la

memoria e la testimonianza sulle nostre radici cristiane. Da credente confido che il Signore sia contento per questo omaggio, da convinta patriota dell’Europa ti sono grata che hai reso omaggio alle nostre radici, non solo italiane, ma di tutta l’Europa e ti sono grata per avermi ricordato il vero Natale, oggi cosi difficile da sperimentare. Hai difeso le nostre tradizioni, sempre più trascurate a favore del consumo e delle “nuove mode”. Ci hai ricordato di avere il diritto alla nostra fede che noi stessi spesso dimentichiamo in presenza di tante altre religioni venute da lontano, con le quali talvolta confondiamo la nostra autenticità. I nostri crocifissi strappati, i nostri presepi vietati e le nostre bocche mute, cucite dal “rispetto” preteso, compreso in modo anomalo… fortunatamente ci sono ancora le voci come la tua che hanno il coraggio di cantare il Natale, con il pieno rispetto per tutte le altre religioni. Quando nei luoghi pubblici non c’è più lo spazio per noi stessi, per i nostri sentimenti, per la nostra fede e le nostre tradizioni, c’è il rischio che presto mancherà spazio per essi anche nei nostri cuori. La tua canzone è una testimonianza che con semplicità e dolcezza ci fa ricordare chi siamo veramente. Per tutto questo, grazie. Jolanta Baffoni



S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE

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Piccola grande stagione al Villa di San Clemente. Dialetto, ragazzi, adulti. Cartellone raffinato e divertente ALLEGRO MA NON TROPPO

San Clemente, il borgo

Buon Natale per quel che vale Anche st’anno, bene o male, siamo qui ch’è già Natale c’è che un anno è già passato da quell’ultimo ch’è stato! Tutti buoni e sorridenti bocche larghe a cento denti, il buon cuor rispolveriamo e il gran pranzo prepariamo! Sotto l’albero il Presepe Fate pure, se credete, e se un don vi dovran fare non vi resta che aspettare. E non dico quei di casa, quella è ormai tradizion lisa, è dai nostri governanti che abbiam d’averne tanti! Dopo il Natal passato, e promesse che ho ascoltato, da por vecchio assai contento non ho più fatto un lamento. Io, pensate, da minchione m’aspettav rivoluzione con i tren sempre in orario ed i ladri sul Calvario. Ed invece, e lor lo sanno, qui stan sol facendo danno sian lontani o sian vicini noi vediam solo casini! Ai politici di Roma incollati alla poltrona io gli auguri non li faccio e per l’ombrello piego il braccio. Non le sto più a sentire le cazzate che han da dire, fan promesse a profusione ma ci dan sempre il bidone! “quell’Articolo diciotto stai tranquillo non lo tocco” Poi st’immenso uomo sola si rimangia la parola! E massacra i suoi elettori fa regali ai gran signori Io lo manderei in pensione a ‘sto grande boccalone! In provincia qui da noi ognun fa gli affari suoi “non esiste più quest’ente!” Ma ci costa immensamente. Quindi a questi che vuoi fare? Un regalo vuoi portare? Se lo prendon tutto l’anno, il regalo già ce l’hanno! Oh! poi ecco San Clemente, il mio posto, la mia gente, Vedi qui Babbo Natale c’avrai proprio un bel da fare!

Di Pinocchio il naso lungo, donerai, senza disturbo all’ esimio imprenditore di quel gran cogeneratore. E per rimaner in zona, va a premiar ‘n’ altra persona al fantasma senza indizi Direttor a Sant’Andrea Servizi! Eh, mio car Babbo Natale, guarda che ce n’hai da fare se davvero i tuoi regali non dovranno avere uguali. Allo sport di San Clemente dona l’identità assente e dovrai un po’ faticare se davver lo vorrai trovare. Occhio all’associazionismo fatto di protagonismo il carbone hai da portare a chi non lo sa usare. Ai politici che dire? Falli in fretta rinsavire non vogliam servi alle feste ma pensanti tante teste. Non ci occorron generali ma migliori tra gli eguali un regalo a lor ci sta: che dican sempre la verità! Agli eterni insoddisfatti che il qui critican da matti fagli un regalo bello il ritorno al paesello! E a tutti porta salute che abbian sempre ampie vedute e fa che chi arriva ora a chi c’è non faccia paura! E per me, se son in lista, spero tu abbia un po’ di vista il denaro io non bramo ma serenità a chi amo! Tu regala a San Clemente, anche a me, alla sua gente, di salvarsi da fauci pronte degli squali all’orizzonte! Buon Natale San Clemente Buon Natale veramente Dicon che tu sia un po’ morto Tu dimostragli che han torto! Ed infine direttore glielo auguro dal cuore ogni bene ha da trovare sia per lei che per le sue care!

Fausto Nottiberti

Teatro, stagione per tutti i gusti - Stagione rivolta ad un pubblico vasto quella appena aperta dall’associazione Città Teatro dal Comune di San Clemente con il contributo della Regione Emilia Romagna e il gradevole tocco rinfrescante della Birra Amarcord. Novità, graditi ritorni, residenze creative, spettacoli per famiglie e un nuovo progetto di Teatro Comico. Al Giustiniano Villa imprescindibile attenzione al Dialetto d’autore, fiore all’occhiello della compagnia residente. Ci sono i numerosi nuovi progetti formativi di Villa Spazio Aperto che da ottobre ha iniziato a forgiare nuovi attori. Varia e di qualità la linea della programmazione curata Mirco Gennari, Giorgia Penzo e Francesca Airaudo, pensata e assemblata per gli amanti del teatro di tutta la Valconca, per la gente di tutte le età ed in particolare con la speranza di coinvolgere un po’ di più degli anni precedenti gli abitanti di San Clemente. Dopo un novembre intenso il 9 dicembre di nuovo protagonista Alessandro Ciacci, giovane penna della satira riminese che con le sue Officine Melampus porta al debutto la commedia The gag is on the table, frutto del lavoro della residenza creativa del Teatro

Città Teatro, la compagnia che coordina la rassegna sanclementese

Villa. Il 16 dicembre, il dialetto d’autore dedicato al “gemellaggio” virtuale fra i due popolari poeti vicini di casa, Giustiniano Villa e Odoardo Giansanti: Storie ad Vèlla e Pasqualòn, a cura di Mirco Gennari e Fabio Masini. Ospite d’eccezione della serata, il poeta pesarese Carlo Pagnini. Per il periodo natalizio intermezzo festoso con le iniziative de il Natale al Villa. Sotto l’albero narrazioni e clownerie e altro per i bimbi e le loro famiglie. Venerdì 6 gennaio, alle 17, Compagnia del Serraglio e Città

Teatro raccontano Mirtillo, Pizzico e la Crostata della Befana. Successivamente si riprende con la Giornata nazionale del dialetto 2017, che al Villa vedrà protagonisti i burdel e al burdeli, delle scuole di San Clemente e Sant’Andrea nella giornata di domenica 15 gennaio. Venerdì 20 gennaio anniversario della nascita dell’amato Maestro Federico Fellini. Mirco Gennari, Giorgia Penzo, e Francesca Airaudo ne interpretano le molteplici sfumature linguistiche in Le lingue di Federico, drammaturgia di Loris Pellegrini e la

LA LETTERA FIRMATA

“Le strade avrebbero bisogno di cure”

Maurizio, Haida e Enna

Via Monte Casale - Gentile direttore, nell’ultimo numero del suo giornale il Sindaco del mio comune racconta di lavori in corso e di grandi progetti futuri. Al di là del fatto che oltre ai bambini in età scolastica questo comune è abitato anche da persone più adulte che comunque pagano le tasse, un tocco di tristezza l’ho provato quando ho letto che si stava intervenendo sulle strade. So che il suo giornale è un mensile e magari quando e se

pubblicherà questa foto tutto sarà in perfetto ordine, ma colgo l’occasione per segnalare il degrado di tutta la viabilità sanclementese, e lo scarso impiego ad avviso di molti dell’ abbondante personale disponibile sulle strade. La foto con cui corredo questa mia immortala una vera e propria buca sulla via Monte Casale pericolosa per chi proceda in direzione Sant’Andrea in Casale in motorino o bicicletta. Certo le di-

ranno che non è mai successo niente, ma io non credo che si possa attendere che una importante via di collegamento tra i due centri più importanti del comune si possa ridurre in quello stato. Inoltre è incomprensibile come una via come quella debba essere percorsa impunemente da grossi Tir nonostante il divieto. Faccio comunque i miei complimenti al sindaco del paese per i tanti successi ottenuti. Buon Natale!

partecipazione di Davide Pioggia. Conclusione il 10 febbraio col grande affabulatore Roberto Mercadini e le sue Rapsodie romagnole. “Dopo teatro” tra musica, chiacchiere con l’artista e un buon bicchiere di Birra Amarcord al termine di tutti gli appuntamenti serali. Da Febbraio ad Aprile si va a teatro con mamma e papà, teatro per bambini e adulti insieme, con tante novità a partire dal circo russo come non l’avete mai visto del teatro di Kalinka (domenica 19 febbraio) col formidabile duo Nando e Maila. Poi i riminesi Korekanè e il loro Riccardo III raccontato fra musica e parodia comica; domenica 5 marzo i nuovi Spizzichi di Pizzico il tenero clown inventato da Mirco Gennari e conclusione coi meravigliosi Moztri! La storia di Tobia un bimbo difficile e dei suoi genitori, un inno all’infanzia portato in scena dai bergamaschi Luna e Gnac, dedicato a tutti bambini difficili e per questo speciali. Tante le proposte dei matinèe di “Con la classe al Villa” per le scuole medie, primarie e materne. Consigliato il delicatissimo SeMino della nota compagnia La Luna nel Letto di Bari il 10 aprile. Ma al Teatro Villa è in piena esecuzione il progetto Villa spazio aperto, dedicato ai laboratori per adulti e bambini, che si arricchisce quest’anno di un’importantissima iniziativa: spazio alla formazione permanente per attori e allievi attori con Thymele lab il centro della scena, condotto dal regista Davide Schinaia, a frequenza gratuita e su selezione partito da Ottobre 2016 a Marzo 2017. E dopo un “lungo e gelido” inverno di lezioni, naturalmente tutti in scena con i Saggi finali dei laboratori di Villa spazio aperto, rispettivamente il 23 e il 30 Aprile. Infine, dopo aver celebrato la primavera il 26 Marzo con il bel concerto dedicato al Brasile dei Rua Diaz. I ragazzi di Città Teatro, i loro allievi e amici celebreranno la fine della stagione con i Bilìn (i giochi) di una volta, tutti assieme, sul prato del Teatro Villa, Domenica 7 Maggio, salutando il pubblico e salutandosi affettuosamente per ricordare con una frase di Dario Fo che recita: “C’è una regola antica nel teatro. Quando hai concluso non c’è bisogno che tu dica altra parola. Saluta e pensa che quella gente, se tu l’hai accontentata nei sentimenti e nel pensiero ti sarà riconoscente”. San Clemente è già riconoscente all’Associazione Città Teatro per il lavoro fatto e lo sarà ancora di più per la qualità crescente delle iniziative realizzate nel piccolo splendido Teatro Villa. Claudio Casadei



S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE Montefiore, il Presepe vivente e il capolavoro di Bonora

La Natività di Montefiore (Foto Polverelli)

- Due presepi da non perdere a Montefiore Conca: il vivente e lo stabile. Vivente Forse è il più bello della provincia e tra i più blasonati d'Italia. Con i suoi cento figuranti, si afferma che lo preceda per bellezza soltanto quello abruzzese di Rivisondoli (a pochi chilometri da Rocccaraso). Ha dalla sua la storia (iniziato nei primi anni '90), l'ambientazione (il borgo malatestiano), la passione di chi lo anima e la ricchezza dei quadri. Due gli appuntamenti: il 26 dicembre, dalle 17,30 alle 19,30 e il primo gennaio, stesso orario. Organizza la Pro Loco, presieduta da Francesco Rossetti. Stabile Il santuario della Madonna di Bonora ospita in una delle sue nicchie, nella navata di sinistra, di fronte all'ingresso, un raffinato presepe stabile. Risale al 1930; le statue lignee sono opera dello scultore Martinez. Viene detto di Ortisei per lo stile; perché in quel paese della Valgardena c'è una raffinata scuola di artigianato artistico.

Il presepe nel santuario di Bonora

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Passa il 23 e 24 dicembre. Grande Comitato

Trenino porta sorrisi non solo ai piccoli

Foto di gruppo con Babbi Natale - Anche quest’anno è già al lavoro il Comitato del Trenino di Babbo Natale che, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, il giorno 24 dicembre percorrerà le vie del Comune e porterà i doni ai tanti bambini in attesa. Ma il 23 e 24 dicembre, Babbo Natale non dimenticherà Nonne e ai Nonni Sanclementesi ottantacinquenni e ultra che visiterà per consegnare loro un sorriso, un abbraccio e un piccolo dono natalizio offerto dall’amministrazione comunale. Anche quest’anno il viaggio del trenino avrà la prima fermata presso il Centro

Socio-Sanitario alla Villa Del Bianco, nella speranza di portare un momento di gioia a Ospiti e Operatori assieme a qualche regalino offerto dall’Amministrazione e dal Comitato stesso. Agli interessati ad usufruire del servizio basterà attenersi a queste piccole facili regole e informazioni : - I pacchi–dono vanno consegnati il giorno 23 dicembre dalle ore 11 alle 22, con nome ed indirizzo già scritto sul pacco presso la Sala Polivalente Del Bianco (via Tavoleto- vicino Scuole S.

Andrea) - Per la spese di organizzazione è necessaria una “offerta libera”. - In caso di maltempo Babbo Natale consegnerà i doni presso la sala Polivalente nel pomeriggio del 24 dicembre dalle 14,oo alle 20,oo. - L’organizzazione non risponde di eventuali danni agli oggetti o cose contenute nei pacchi. Regalate ai vostri bimbi un sorriso con Babbo Natale, sarà per loro un ricordo indelebile e per voi una delle emozioni più belle! Claudio Casadei



SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

- Buon Compleanno Armonda!! Venti anni di teatro e non solo. Sabato 3 Dicembre ha festeggiato i quattro lustri d’attività con una bella e allegra cena conviviale alla quale hanno partecipato con entusiasmo almeno 70 amici fra i tanti attori, sostenitori e collaboratori che hanno permesso in questi decenni l’affermazione dell’Associazione Culturale Saludecese. E' nata nel 1996, istituzionalizzando quel nucleo che per anni aveva lavorato nel teatro dialettale, e poi in lingua, e successivamente nelle animazioni e nelle parate di 800 Festival: la Compagnia Teatrale L’Armonda, un gruppo di amici, saludecesi e non, che dal 1990 si era avvicinata con entusiasmo al teatro con la voglia di rinnovarsi, migliorando. Il nome della Compagnia teatrale ha preso spunto proprio dalla tradizione popolare: “La biscia l’à fatt l’armonda” dicono ancora oggi gli anziani entrando nella primavera, “il rettile ha fatto la muta”, cioè si

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Armonda, 20 anni di teatro e non solo

è spogliato, dopo il letargo invernale, della sua vecchia pelle opaca per “rinascere” con una nuova pelle dai brillanti colori: un’idea di trasformazione e di “cambio di pelle” che ben si addice al teatro e agli attori. L’Associazione, ufficializzando la sua fattiva presenza nella realtà territoriale, si è proposta nel suo statuto una serie di fondamentali obiettivi: la diffusione e la conoscenza della cultura nei suoi aspetti storici ed attuali; la promozione e la conoscenza del teatro, della danza, della musica e dello spettacolo in generale; la promozione e la valorizzazione delle tradizioni popolari, degli usi e costumi del territorio comunale e di vallata; lo studio e la ricerca, in particolare, della storia e della cultura dell’800. Proprio per questo particolare riferimento alla cultura dell’800, e forte dell’esperienza fatta di anno in anno in 800 Festival, l’Associazione, ere-

ditando il nome originale della Compagnia, ha aggiunto una denominazione tipica del XIX secolo: Societa’ delle Meraviglie Ottocentesche . Dal 1996, anno della sua fondazione, si è affiancata con entusiasmo al Festival collaborando con la stessa amministrazione comunale, portando avanti di anno in anno l’800 e la sua cultura e creando eventi, mostre e spettacoli ospitati spesso con successo anche in altre manifestazioni italiane che rievocano il XIX secolo. La SOCIETÀ DELLE MER A V I G L I E OTTOCENTESCHE ha così promosso e fatto conoscere Saludecio attraverso l’800, il suo periodo storico più prestigioso, ed il Festival estivo, che dal 1983 identifica Saludecio, la sua cultura, la sua arte e la sua storia come un vero e proprio marchio di qualità. L’Associazione ha continuato e continua a credere a questa grossa potenzialità ormai storicizzata che contraddistingue Saludecio e il suo Fe-

Foto di gruppo con torta

stival, convinta che questa impronta sia ancora “viva” e spendibile in tutto il corso dell’anno; di qui il lancio nel 2016 di un nuovo Progetto, con un suo appropriato logo: UN 800 PER TUTTE LE STAGIONI.

Dopo la “Primavera” nel Castello di Cerreto con 800. Festa Al Castello e l’”Estate” nel Castello di Meleto con 800.NNT NeroNotteTeatro, si è da poco concluso l’”Autunno” con 800. OLTRE

Halloween. Ma già l’Associazione sta lavorando al nuovo capitolo 800. Inverno DI VEGLIA IN VEGLIA: tanti appuntamenti ricchi di sorprese che prenderanno il via da metà gennaio 2017.

LA RISPOSTA

Fusione, fallita per gestione e contenuti In senso orario: Dilvo Polidori (sindaco di Saludecio), Matteo Gnaccolini (Mondaino) e Lorenzo Grilli (Montegridolfo)

L'INTERVENTO di Carlo De Filippis* - Nella bella cittadina di Saludecio è accaduto qualcosa di veramente straordinario, di cui forse non v’è ancora piena consapevolezza. Di fronte a un progetto di fusione sentito come estraneo, in riferimento alla sua gestione e ai suoi contenuti, cosa hanno fatto i cittadini saludecesi? Hanno discusso appassionatamente e approfonditamente, utilizzando il taxi per la democrazia messo a disposizione dal Comitato per il “NO”. Sulla base di un confronto caratterizzato da preziosi elementi diagnostico-progettuali e da livelli di partecipazione elevati e inconsueti, si sono espressi infine a maggioranza contro l’ipotesi della fusione. Nonostante lo spiegamento di forze e istituzioni a favore della stessa. Il Sindaco Dilvo Polidori ha preso atto del risultato del referendum, nonché del clima sereno nel quale si è svolto, e ha proposto al Consiglio Comunale di ritirare l’adesione iniziale all’operazione di fusione. Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la proposta del Sindaco, cogliendone pure il notevole signifi-

cato in termini di lealtà democratica. Chi ha vinto? La democrazia! Come? Attraverso la discussione e la partecipazione diretta dei cittadini! Risultato? Una cittadina con le idee più chiare, voglia di andare avanti e, soprattutto, unita attorno al proprio Comune. In un certo senso, Saludecio, il suo territorio e il suo sistema socio-culturale hanno acqui-

stato maggior valore. Significato? La democrazia rappresentativa funziona quando è corroborata da elementi forti di partecipazione diretta, è radicata su un territorio ed è alimentata da una comunità. Occorrono non entità amministrative astratte costruite sulla base di ragionamenti e convenienze contabili ma unità di governo legate a territorio, storia, cultura e valori comunitari. Quest’unità di governo è il Comune. Prospettiva? Fare di Saludecio un’esperienza pilota di difesa e arricchimento della democrazia e della funzione del Comune, valorizzando e sviluppando la progettualità dimostrata e mettendola a disposizione di altri Comuni. A questo fine, occor-

re collegarsi - almeno a livello europeo - ad altre esperienze di democrazia partecipativa. Occorre, in particolare, convincere il Presidente e l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dell’importanza del percorso compiuto e della prospettiva delineata perché diventino fattori di apprendimento strategico condiviso, in considerazione anche della circostanza che recuperano e attualizzano le migliori prassi del non più esistente modello amministrativo emiliano-romagnolo. Insomma, il messaggio è: Saludecio non si ferma, non si adagia sugli allori, ma incassa un primo risultato e rilancia.

*E' un dirigente nei settori dell’organizzazione e delle risorse umane all’interno di grandi aziende industriali. Consulente di imprese private e di pubbliche amministrazioni in materia di organizzazione e strategia. Inoltre, è autore di libri e articoli sull’innovazione all’interno delle organizzazioni complesse.)

Replica al sindaco di Montegridolfo Lorenzo Grilli - In riferimento all’intervento del sindaco di Montegridolfo Lorenzo Grilli dal titolo “Fayaz sbaglia”, pubblicato sul numero di ottobre 2016 de “La Piazza”, in primo luogo correggo l’elenco dei consiglieri del gruppo della maggioranza (PD) presenti al Consiglio dell’Unione Valconca del 30 luglio 2016 che, insieme ai gruppi consiliari del M5S e centro destra (PDL), hanno eletto, con 17 voti favorevoli ed una scheda bianca. il sindaco di San Clemente Mirna Cecchini (PD) presidente dell’Unione Valconca. Erano presenti alla seduta 14 su 17 consiglieri del gruppo della maggioranza: Riziero Santi, Matteo Gnaccolini, Luigino Casadei, Enrico Chiaretti, Lorenzo Grilli, Alessandro Renzi, Roberto Ciuffoli, Elena Castellari, Maurizio Casadei, Stefano Dradi, Ivan Tagliaferri, Mirna Cecchini, Dilvo Polidori e Marco Alessandro Casagrande. Il consigliere della minoranza (PDL) di Saludecio Roberto Cialotti, era assente. Invece, il consigliere della lista unica di Mondaino (PD) Enrico Chiaretti era presente. In conformità all’articolo ventuno della Costituzione, il mio obiettivo è fare informazione, in una situazione nella quale, spesso, al di fuori dei comunicati stampa degli Enti Locali e delle segreterie di partiti e movimenti politici, non c’è nessun’altra fonte di notizia. Insomma, si tenta di

fornire un servizio pubblico disinteressato e gratuito. Al mio report sul Consiglio dell’Unione Valconca, pubblicato nel numero di settembre 2016 de “La Piazza” per quanto riguarda l’intervento del signor Lorenzo Grilli Sindaco della lista unica di Montegridolfo (PD), potrei aggiungere la versione che il segretario dell’Unione, essendo seduto vicino a lui, ha scritto nel verbale della seduta: “Prende la parola il Consigliere Grilli il quale si associa agli auguri di buon lavoro ed auspica che sia la Cecchini il nuovo Presidente. Riguardo al programma, chiede in particolare di non disattendere il punto sull’adeguamento dello Statuto, al fine di evitare che alcuni Comuni possano fare da palla al piede.”. Io dai posti riservati al pubblico, riguardo all’intervento del consigliere Grilli, ho preso la seguente nota. “Io mi associo ad altri consiglieri per fare gli auguri a Mirna Cecchini. Per il programma (d’informatica per l’Unione? o della Presidenza dell’Unione Valconca? n.d.r.) bisogna aspettare fino al 16 ottobre 2016, per vedere i risultati dei referendum sulla fusione dei nostri tre Comuni di Montegridolfo, Mondaino e Saludecio.” Queste sono le precisazioni che ritenevo di doverle fare. Hossein Fayaz, Comitato per la difesa dei diritti del cittadino


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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO

Chiaretti vola in Austria e Polonia -Angelo Chiaretti porta Dante e la Romagna in Polonia e in Slovacchia. Grande studioso dell'intellettuale fiorentino, da anni porta a Mondaino circa 10mila eprsone l'anno. Gli fa visitare il borgo, con tappa finale nella sua bottega, dove gli racconta del formaggio di fossa e delle altre eccellenze eno-gastronomiche della nostra terra. Ora vola all'estero per raccontare Dante e la Valconca.

Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Angelo Chiaretti vestito da Dante con una fanciulla agghindata da Beatrice durante un tour per Mondaino

di Angelo Chiaretti

- Una maniera interessantissima di studiare (e capire!) vita e opere di Dante Alighieri è seguire il gran tour che egli ha percorso nei cinquantasei anni di vita fra il 1265, quando nacque a Firenze sotto il segno dei Gemelli, e il settembre 1321, anno della sua morte avvenuta a Ravenna, dove riposa a dispetto di quei fiorentini di dentro (VIII Epistola) che lo costrinsero a lasciare da esule la città del Battista sull’Arno. In effetti, Dante è stato un vero e proprio homo viator, fin dalla giovinezza, quando assieme alla sua compagnia godereccia e spendereccia (di cui facevano parte Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Francesco da Barberino, Cino da Pistoia, Forese Donati e molti altri) si diede alla bella vita in Romagna, frequentandone assiduamente le città: Forlì, Ravenna, Cesena, Faenza, Rimini, Castrocaro, Verucchio, S.Leo, Cattolica, Bagnacavallo, Verucchio, Cervia e tante altre, tutte fedelmente citate nei diversi canti della sua Commedia. Poi, giunta la maturità e divenuto padrone del patrimonio familiare, gli studi e le vicende politiche (da aristocratico non si iscrisse al partito ghibellino filo imperiale ma a quello dei Guelfi Bianchi filo papale)

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO

lo portarono a Verona, Brescia, Milano, Treviso, Roma, Venezia, Napoli, Genova, Trento, Ancona, Ascoli, Ferrara, Bologna,

Perugia, Assisi, all’abbazia benedettina di Fonte Avellana sul Monte Catria, Parigi, forse Oxford e addirittura l’Islanda, ovunque la

L'ANGOLO DELLA POESIA

1956: e Nadel di burdel - Carlo Cervellieri nel 1956 ha 7 anni. In questa poesia racconta il difficile periodo. Bambini in pantolincini cortissimi anche d'inverno per le ristrettezze economiche. E' una raffinata fotografia di come eravamo. I calzùn curt i znotch viola è capot li mandghie durie i mùc' le un bus zal tè biench dla nev anche st'an l'è arved e' Nadèl I pantaloni corti le genocchia viola il cappotto le maniche inamidate i muchi un buco giallo nel bianco della neve anche quest'anno è arrrivato Natale 1956. Da sinistra: Carlo Cervellieri, Renata Pazzaglini, Carla Lapi, Maria Giorgi e Vanda Bartolini (Foto Quinto Candiotti)

TREBBIO DI MONTEGRIDOLFO - Via Botteghino 61 - Tel. e Fax 0541/855134

fame di conoscenza e la sete di scienza potessero fornirgli occasioni per cercare di costruire una società migliore, fondata su una profonda

fede cristiana, ed un sistema politico (monarchia universale) scevro da corruzione e fondato su una profonda coscienza civile. Ne sono scaturite un’esistenza ricchissima di occasioni ed una cultura enciclopedica, che vanno considerate come il vero fondamento della sua sterminata opera poetica, letteraria, scientifica e politica. E, come ho dimostrato nei libri che ho scritto su tutto ciò, non mancarono le cose di cui egli era veramente ghiotto: amore e cibo ! Elencare e presentare le donne da lui amate, corteggiate, vezzeggiate, celebrate come Angeli del Paradiso (la celebre Donna

Angelicata cantata dai poeti del Dolce Stil Novo) è impresa titanica: Beatrice, Violetta, Lisetta, Piccarda, Gentucca, Pierina, Pietra, Bellaccoglienza, Gemma, Francesca da Polenta, Pia de’ Tolomei e mille altre. Altrettanto impegnativa risulta l’attività di divulgazione (come vado facendo ormai da trent’anni) delle vivande citate nella Commedia e nelle altre, oltre che nella ricchissima aneddotica che nel corso di sette secoli si è sedimentata su di lui. Dunque, Dante Alighieri è diventata per me una palpitatio perennis, che mi porta qua e là a presentare il suo verbo: Verona, Noto, Trento, Brescia, Bergamo, Roma, Firenze, Ravenna, Bologna, Sasso Marconi, Ascoli, Ancona, tutte le città della Romagna, L’Aquila, Perugia ed ovunque ci sia una traccia del suo passaggio od un’ansia di conoscenza del suo genio. Ora, grazie alla Società Dante Alighieri di Roma e ad un Tour Operator ravennate, è venuto anche per me il momento di varcare i confini e di superare l’arco alpino: dopo Londra e Salisburgo, volando sulle ali di un moderno Gerione (Inferno, canto XVI) mi attendono nei prossimi giorni Varsavia e Breslavia, in Polonia, dove potrò parlare a Italiani e figli di Italiani, che (come accade a chiunque lasci la Patria amata) custodiscono nel cuore e nella mente il nome di Dante Alighieri, autodefinitosi florentinus natione non moribus (fiorentino di nascita ma non di costumi) e cittadino del mondo, ut pisces in maribus (come i pesci lo sono nei mari)!! *Presidente del Centro Dantesco San Gregorio in Conca



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CORIANO - MONTECOLOMBO - MONTESCUDO CORIANO - TEATRO

I Fratelli di Taglia hanno la direzione artistica

Che ne è stato del brutto anatroccolo? Trent’anni dopo il piccoletto è diventato grande, ce l’ha fatta a sopravvivere, e con la forza di volontà è arrivato a essere un valente Capitano di Marina. 22 dicembre – ore 21,15. Concerto Gospel. DANTON WHITLEY & MOSAIC SOUND. Immancabile appuntamento natalizio con l’autentico gospel americano.

Coriano teatro, 36 spettacoli di qualità - Sipario su sulla nuova Stagione del Teatro CorTe di Coriano. In cartellone: prosa, comico, cabaret, concerti, dialettale. In tutto, 36 spettacoli (compresi i 10 per le scuole e le famiglie in collaborazione con Arcipelago Ragazzi) che interrogano il presente attraverso produzioni di qualità, nuova drammaturgia, giovani autori, presentando al pubblico protagonisti autorevoli e offrendo un trampolino di lancio agli artisti emergenti e alle realtà culturali più interessanti del territorio. Nel foyer la mostra curata da Spazio Fotografico Coriano con le immagini degli artisti ospiti di CorTe colti durante le loro performance. Favole a CorTe 18 dicembre – ore 16,30. PROSCENIO TEATRO. Il brutto brutto anatroccolo.

22 dicembre (21,15). Immancabile appuntamento natalizio con il gospel. Fa tappa a Coriano il primo tour italiano di Danton Whitley & Mosaic Sound. Mercoledì 28 – ore 21,15. COMPAGNIA FRATELLI DI TAGLIA. Orlando Furioso. Prima Nazionale L’Orlando Furioso dell’Ariosto raccontato da Italo Calvino diventa una narrazione multimediale per i ragazzi delle medie e superiori. 11 gennaio (ore 21,15). Laura Benvenuti Quartet presenta il progetto discografico “Un’idea”, armonie jazz, latine e pop. Serata Club Teatro con tavoli in platea e degustazione a Km Zero. Info e prenotazioni: CorTe tel 329/9461660 - 0541/658667 corianoteatro@gmail.com

Coriano. E sorprese. Pizzeria-ristorante nascosto ma da andare a scovare

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Mister G, un tesoro di sapori Michele Noviello, chef e titolare di “MisterG”

CULTURA di Marcello Bartolini - Quando si dice che la soluzione a volte stA dietro l’angolo... Mi trovo a Coriano, sulla strada maestra che porta al centro storico del paese. Vedo un'insegna girevole luminosa che indica la marca di una buon caffè, ABC, mi incuriosisce la ricerca del relativo ristorante, quando girato l’angolo, proprio sulla via Zaghini, mi trovo questa singolare insegna “MISTER G”, ristorante, pizzeria-pesce. Siccome mi appassiona da sempre la ricerca di posti “anche non facili da trovare”, mi fermo scortato dalla mia famiglia, visto in particolare la passione del figliolo per la buona pizza. Entriamo, un locale ampio sui colori del giallo, arredamento moderno,un bel forno a le-

gna, con ottime e curate tovaglie e tovaglioli, rigorosamente di stoffa e di buon tessuto, che fanno sempre la differenza di un locale. Mi accoglie un giovane ed “aitante” cameriere, divisa nera con logo in oro del ristorante, ci propone le varie pietanze, in particolare stigmatizzando le specialità di pesce e carne e l’ottima pizza in tutte le varianti, così si va per una frutti di mare ed un calzone, mentre io opto per la carne: filetto ai funghi porcini. Incominciamo bene! Vini: mi propone preliminarmente prodotti locali e trovo (solo qui) la tipica Rebola dop dei Colli di Rimini –podere Bianchi in Passano-Coriano di Rimini, l’assaggio è uno spettacolo! Trovarla non è facile: profumo floreale, fresco, colore giallo oro, giusta gradazione 12,5 vol. , e, dopo averla commisurata e accostata al buon filetto, ben

prepararo ovviamente al sangue e guarnito di abbondanti funghi porcini, mi ispira all’accostamento anche di un insolita pietanza da trovare nei comuni ristoranti, ossia, il baccalà in umido con le patate e cipolline. E’ periodo di baccalà e vi dico che la scelta è stata azzeccata: l’interpretazione dello chef è innovativa e audace, colorito di quanto basta di pomodoro e “minato” da qualche cappero e piccole olive nere. Riesce un piatto sì della tradizione ma “rivisitato nei sapori”, direi di cultura e matrice della cucina del sud, dati questi poi confermati dallo chef e gestore, Michele Noviello. Naturalmente il vino scelto è all’unisono sulla nota dolce del piatto, caratteristica questa tipica della Rebola nel retrogusto leggermente abboccato, simile ad un buon bianco friulano. La fornarina sostituisce il pane egre-

giamente, aggiungo un pò di pepe appena macinato, un filo d’olio “Corazza”, con la complicità della nebbia d’autunno il momento “culinario” è perfetto!! Passo cosi all’esame “de relato” dei miei commensali: il calzone scelto dal figliolo Federico e la variopinta pizza di mia moglie Raffaella. Entrambe le specialità sono basate su di una fine e croccante pasta a lunga lievitazione e già lo si vede dalla stessa fornarina già servità, sottilissima e fragrante. Sia la pizza che il calzone sono ben ricchi l’uno di funghi freschi, mozzarella e pomodoro, ben farcito, cosi come abbondano i molluschi e gamberi, ovviamente sulla frutti di mare. Siamo al momento dei dolci e digestivo e anche qui “Mister G”, non scherza!! Biscottini fatti in casa, di fine pasta, che associati ad una (introvabile) grappa barricata di Merlot Cabernet marca Bottega-Il Roggio (trevigiana) completano l’ottima cena; rendo poi il plauso al buon caffè, quell’insegna luminosa che mi ha fatto girare “l’angolo” del “Mister G” di Coriano. Principio e fine di una ottima esperienza a tavola, i famigliari confermano!

APIRITUALITA'

Valliano, presepe da visitare

Valliano, chiesa e il presepe

- Prendere al volo il presepe di Valliano (bellissimo) per visitare una delle chiese più importanti della provincia di Rimini. L’edificio esisteva già nel 1200. Ampliato tra il 1465-’74, quando venne modificata l’originaria

pianta a croce greca (tutti e quattro i bracci uguali), è stato duramente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale. Subito dopo il conflitto il Genio civile ricostruì la copertura, nel ‘99 venne iniziato il restauro, terminato nell’estate 2003 con il cam-

panile. La canonica, dal novembre 2003, ospita il museo della civiltà contadina. Il santuario di Valliano è un capolavoro: l’interno conserva gli affreschi di uno degli allievi prediletti da Raffaello: Pellegrino


CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

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La Cooperativa produce vini di qualità esportati in 67 nazioni. . Associa 470 vignaioli che coltivano 800 ettari.

MONTESCUDO - MONTECOLOMBO

Montescudo, presepe vivente

Rocche, la provincia in bottiglia Produce vino, olio, farine antiche, biscotti, piadine, marmellate, liquori. Un autentico paradiso con vista mare

TIPICITA'

di Walter Mich

Montescudo, presepe vivente (Foto P. F. Gasperi) - Il presepe vivente di Montescudo è alla decima edizione. La rappresentazione si tiene il 17 dicembre nella piazza del Municipio e Torrione di Montescudo, dalle ore 20,30. Il centro storico si anima con decine di figuranti. Vengono rappresentati alcuni dei più significativi momenti della Natività. Organizzano le parrocchie, la Pro Loco e il sostegno del Comune. Grazie al contributo di 32 attività economiche, a Montescudo, Monte Colombo si sono programmati numerosi eventi nelle festività. Monte Colombo. Domenica 18, Mercatino di Natale. Montescudo. 18 dicembre, ore 16, teatro Rosaspina, spettacolo per ragazzi “Il sogno di Kiril”. Il 23, ore 21,30, spettacolo musicale con la band Pepper Blondes. Sabato 24, arrivo di Babbo Natale in tutte le frazioni. Nel borgo di Montescudo, castagne e vin brulè. Alle 18, al Rosaspina, Canti natalizi con la compagnia di Carlo Tedeschi. Il 26, Rosaspina, Tombola di Santo Stefano. Il 5 gennaio, ore 21, Rosaspina, concerto dei “Carry On”. 6 gennaio, ore 16, Rosaspina, spettacolo bambini e estrazione della 18.ma lotteria. 7 gennaio, ore 21, Rosaspina, commedia dialettale, “La fameja ad Zampon”. 8 gennaio, ore 15, santuario di Valliano, concerto con il Coro Città di Morciano”

- Le Rocche Malatestiane sono l'ammiraglia della cultura vitivinicola della provincia di Rimini. Associa 470 produttori, che coltivano 800 ettari. Vengono fatte 700mila bottiglie che sono esportate in 67 nazioni, in gran parte nella ristorazione. Il cavallo di battaglia del marchio è il Sangiovese, che, da solo, vale il 75 per cento della produzione. Sede a Pian della Pieve (Coriano), la cooperativa punta alla qualità e cercare di valorizzare le varie vocazioni e caratteristiche proprie del territorio provinciale. Infatti, esce con tre Sangiovesi: I Diavoli (Onferno), Sigismondo (Coriano) e Tre Miracoli (Verucchio-Torriana). Racconta Elena Piva, responsabile commerciale : “I tre territori danno origine a vini diversissimi; il vitigno è plastico, in grado di leggere la bontà del suolo, dell'esposizione, dell'aria. In questo modo si va a valorizzare un patrimonio di vigneti unico. Inoltre, i nostri vini sono esaltati dalla professionalità dei nostri tecnici”.

Il vagone trasformato cucina. In basso la stalla trasformata in laboratorio

Vignaioli delle Rocche Malatestiane

Simone

Oltre ai vitigni autoctoni, Rocche Malatestiane significa anche innovazione. Sono stati impiantati: Cabernet, Sauvignon, Merlot, Chardonnay. I prodotti si possono trovare anche nei due punti vendita a Rimini, nella centralissima Castelfidardo e in via Emilia (poco lontano dalla Fiera). Il terzo punto delle Rocche Malatestiane è Santarcangelo; qui, in una storica grotta, è messo ad affinare il vino in barrique.

Grazie al far parte di una grossa struttura cooperativa (Cevico, Centro vinicolo cooperativo con sede a Lugo), Rocche Malatestiane ha in programma progetti oltre che in vigna, nella rete commerciale, pure nel centro di raccolta e vinificazione di Pian della Pieve. Si vuole mettere mano alla cantina degli anni '60 per costruire un luogo di rappresentanza che possa ben raccontare la filosofia che sta dietro il prodotto. Piva: “Con l'obiettivo di far

crescere il nostro territorio, il nostro futuro passa da molte strade. Dal buon prodotto, dal fare squadra con gli altri viticoltori della provincia, dalla sensibilità dei nostri ristoratori ed albergatori. Insomma, è importante, come si suol dire, fare sistema. Ad esempio, c'è una nuova generazione di ristoratori che crede che si possa fare ospitalità vera consigliando con i nostri piatti, i prodotti di queste terre. Solo così il turista si porta con sé la tipicità del Riminese”.



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