2013 - 01 | La Piazza delle Province di Rimini e Pesaro

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Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

ANNO 17 N.1 Euro 1,50

Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini

REDAZIONE: VIA GARIBALDI, 30 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it

IL PUNTO DI VISTA

Politiche, questa volta il Cavaliere non ce la fa di Alessandro Roveri* - Non ne avevo mai dubitato, come dimostra tutto ciò che ho scritto sulla Piazza e sul Ponte. Mario Monti ha respinto l’invito di Berlusconi a capeggiare i cosiddetti “moderati”, in modo da consentire al Cavaliere di rinunciare alla sua candidatura a premier. Monti ha detto chiaro e tondo di avere salvato l’Italia dal disastro provocato da Berlusconi, precisando che è meglio varare «leggi ad nationem» piuttosto che «leggi ad personam» (a proposito di giustizia, che è un campo nel quale Monti vuole ripristinare il reato di falso in bilancio ecc.). Inoltre Monti ha aggiunto che certi festini non giovano al buon nome della nazione; ha previsto che il premier che dovesse abbattere l’Imu, come Berlusconi promette, un anno dopo dovrebbe raddoppiarla; ha precisato che lo spread e l’Europa sono realtà serie. Monti darà il suo avallo a coloro che si riconosceranno nel suo programma europeo di risanamento del bilancio e di incoraggiamento alla crescita. Il programma di Monti differisce da quello di Bersani. Ma nei confronti di Bersani egli ha avuto

Segue a pagina 8

Cecchini, bilancio di 18 mesi di amministrazione

RICCIONE - 15

RIMINI - 3

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GENNAIO 2013

Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”

PalaRiccione, 27 milioni di debiti

Rimini Fiera, 2012 conti in rosso

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Scuola, a Auschwitz per ricordare MORCIANO - 48

CATTOLICA - 43

Economia, ci si salva con l'export Nei primi sei mesi del 2012 più 6 per cento, per un fatturato di 914 milioni di euro. Focchi, presidente di Confindustria, chiede il tavolo con “autorità etiche e civili”. Ovvero, la politica

MADE IN ITALY

ECONOMIA

Queste elezioni saranno decisive... Per i furb o per j'unèst?... Il misanese Angelo Sartoni, da 9 anni a Mosca

Angelo Sartoni, commercialista a Mosca

di Francesco Toti

- Angelo Sartoni nove anni fa è ad un bivio. Lavora in una famosa banca d’affari internazionale a Milano. Vorrebbe fare un’esperienza all’estero di un annetto. Ha due strade davanti: Londra o Mosca. Sceglie la seconda. Ricorda il bocconiano uscito col massimo dei voti a 23 anni: “A Londra sarei stato uno dei tanti italiani.

- Si chiama Bicma. Ha sede a Mondaino e sfida colossi come 3M. Produce catarifrangenti, pannelli di sicurezza per veicoli commerciali ed industriali. E' leader in molti mercati dell'Europa dell'Est. In uno stabilimento di 6.500 metri quadrati, impiega più di 50 persone. E' una delle imprese che fanno intravePagine 2-3-4-5-7

Breve massima di saggezza Giovani. Pensate a quello che potete fare e non temete le difficoltà. Vanno attraversate senza paura

Rita Levi Montalcini (1909 - 2012)

Cecco-Picasso - 2013

MISANO ADRIATICO

VALCONCA

San Biagio

San Clemente Ponte, quando si farà? Arte, Mauro Pasini & C. San Giovanni Spiga d'Oro, 17 premiati Coriano La Valconca in un calendario Montescudo Valliano, Sant'Antonio con fiera Mondaino Black, londinese in Romagna Montecolombo Scolaresche in visita

Il patrono in cerca di identità RUBRICA

Condomini La rubrica ritorna in febbraio con la nuova legge in vigore da giugno 2013

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RISTORANTE LA COLLINA - SAN CLEMENTE


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INCHIESTA

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Il futuro è la Russia, il Brasile, la Turchia, l'Europa dell'Est, oltre agli storici Germania e Francia

Economia, ci si salva con l'export LA RIFLESSIONE

La finanza e le istituzioni L'INCHIESTA segue dalla prima pagina

dere una luce in fondo al tunnel della crisi scoppiata nel settembre del 2008, ma con avvisaglie già nella primavera dello stesso anno. E a leggere con la lente del buon senso prima ancora delle competenze, l'intreccio sociale italiano sorgeva spontanea una riflessione negli anni del boom, semplice quanto banale: non può durare. Non può durare una società solista, con un'organizzazione pubblica spesso inefficiente e con tangibili vizi di corruzione. Dove ogni città ha un aeroporto (ce ne sono una novantina) ed un'Università (sempre attorno alle 90). La sintesi economica e sociale scandita dalle asettiche statistiche è questa: l'Italia è la nazione più iniqua e corrotta dell'Occidente. Malessere sempre meno tollerati dagli italiani. Archiviata la riflessione del buon senso, il Paese, sempre quel Paese corrotto ed inefficiente, che mai diresti, fa cose meravigliose. Come la Bicma e le quasi 40mila aziende del tessuto produttivo del Riminese. Il riccionese Piero Manaresi acquista e vende aziende. I suoi clienti sono i fondi internazionali; l'80 per cento delle compravendite delle imprese è nelle loro mani. Già perito del Tribunale di Parma per venire a capo dei labirinti societari della Parmalat dopo il crack, Manaresi analizza i bilanci delle imprese e poi ne propone l'affare. A chi gli chiede come sono i bilanci delle aziende più grandi della provincia (le prime 500 per fat-

Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico Redazione Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364

Giornale in stampa il 9 gennaio

Da sinistra: Massimo Gottifredi (Legacoop), Renato Ioli (Cna), Toberto Brolli (Concooperative), Ulisse Pesaresi (Ance) (Foto Roberto Bronzetti)

Export turato), racconta: “Ho visto gli indicatori del 2011, pensavo peggio. Mi hanno meravigliato in positivo”. E questo positivo passa per i mercati esteri. Infatti, le principali fonti di previsione sugli andamenti economici affermano che il 2013, per l'Italia, sarà ancora un anno di recessione: meno 1,1% il Pil (Prodotto interno lordo), a fronte di un meno 2,1% del 2012. Solo nel 2014 ci dovrebbe essere una minima inversione di tendenza con un più 0,6%. In questo quadro di magre vacche interne, gli imprenditori del territorio cercano le vie dell'export. Gli indicatori evidenziano che la quota export è in netto aumento. Ma nuovi mercati significano tensione psichica, fatica e tempo. Investimenti. Il trend è confermato anche dai dati Istat (l'Istituto nazionale di statistica). Secondo i quali

914 Nel primo semestre del 2012 le imprese delle provincia di Rimini hanno esportato merci per 908 milioni di euro (862 l'anno precedente)

Maurizio Focchi, presidente di Confindustria

l’export della provincia di Rimini, nel primo semestre del 2012, si attesta ad oltre 914 milioni di euro, contro i circa 860 dell’anno precedente. Un incremento del 6 %, che porta Rimini ad essere la seconda provincia, assieme a Ferrara, per aumento percentuale in Emilia Romagna, precedute soltanto da Piacenza. La percentuale sale analizzando i numeri dell’indagine

congiunturale di Confindustria Rimini, dove si evidenzia che l’export nel primo semestre del 2012 ha registrato una crescita del 9,9%, rispetto allo stesso semestre del 2011. Per quanto riguarda le esportazioni, l’Europa Comunitaria continua ad essere la principale area di riferimento, per quanto in lieve decremento rispetto al 2011. Significativo è il trend positivo riguardante l’Europa dell’Est, quella non comunitaria. Francia e Germania si confermano i paesi verso cui sono

- Da tempo sono convinto che la sovrastruttura finanziarioborsistica, con le caratteristiche che presenta nei paesi capitalisticamente avanzati, favorisca non già il vigore competitivo, ma un gioco spregiudicato di tipo predatorio che opera sistematicamente a danno di categorie innumerevoli e sprovvedute di risparmiatori, in un quadro istituzionale che, di fatto, consente e legittima la ricorrente decurtazione o il pratico spossessamento dei loro peculi. Esiste una evidente incoerenza tra i condizionamenti di ogni genere – legislativi, sindacali, sociali – che vincolano l’attività produttiva “reale” nei vari settori agricolo, industriale, di intermediazione commerciale, e la concreta “licenza di espropriare l’altrui risparmio” che esiste nei mercati finanziari. Un rilievo del genere non trae motivo da fatti episodici o da insufficienze istituzionali attribuibili a carenze legislative. Si tratta di una constatazione originata dalla persistenza evidente, nell’ambito delle sovrastrutture finanziario-borsistiche, di un capitalismo aggressivo e violento, che non sembra aver nulla in comune con lo “spirito di responsabilità pubblica” rilevabile come componente di una moderna strategia oligopolistica nell’ambito dell’attività produttiva industriale.

Federico Caffè, da “Una Economia in ritardo”, 1978

prevalentemente destinati i prodotti delle imprese riminesi, rispettivamente il 54,3% e il 50,4%. Balza al terzo posto la Russia. In una indagine di Confindustria, le imprese puntano al mercato russo, segnalato dal 32 % del campione; seguono il Brasile (22,4% contro il 18,2% del 2011), la Cina (15,6% contro il 15% dello scorso anno), gli Stati Uniti (12,9% contro il 9,8% dello scorso anno), Arabia Saudita (11,6%), Germania (10,9%), India (9,5%), Francia (8,8%), Emirati Arabi Uniti (8,2%), Turchia (7,5%). Da rimarcare il forte calo di interesse per la Spagna che rispetto al 14,7% di preferenze dell’indagine 2011, nel 2012 registra soltanto il 4,1 dei consensi. Maurizio Focchi, titolare di un'azienda che fa facciate conti-

nue, con una robusta presenza in Gran Bretagna, chiama le istituzioni. Dice in qualità di presidente di Confindustria Rimini: “In questa situazione riteniamo necessaria un’azione di collaborazione e di solidarietà, con l’assunzione di responsabilità istituzionali, collettive e anche individuali. In concreto, proponiamo alle più importanti autorità etiche e civili di facilitare la costituzione di un ‘Gruppo di lavoro’ che abbia l’unico obiettivo di contribuire all’attraversamento di questo grave momento: tramite analisi accurate della situazione in atto, ma specialmente con proposte di sinergie ed azioni concrete per affrontare e risolvere problemi ed emergenze. Il fine è far sopravvivere le imprese, unico strumento per garantire il futuro e attutire gli squilibri sociali che stiamo vivendo”. Uomo fuori dai canoni, da sempre impegnato nel sociale, chiude la sua proposta con una citazione: “Augurando a tutti un buon 2013, concludo con una riflessione dello storico britannico Thomas Fuller 1650: E’ sempre più buio appena prima dell’alba”. Queste autorità etiche e civili, come le chiama Focchi, è la politica, sono le istituzioni pubbliche. Sorge di getto una domanda: ma se hanno fatto poco finora, perché dovrebbero cambiare nottetempo? Qualcuno ci infila dentro anche le banche ed il sistema finanziario internazionale, ma questi due attori sono più la conseguenza di una politica debole che le cause.


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3 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 - Crisi. E' la parola più utilizzata dal presidente Lorenzo Cagnoni, il giorno in cui ha presentato il bilancio 2012 di Rimini Fiera, uno dei gioielli imprenditoriali della provincia di Rimini. L'ha pronunciata ben 11 volte. Un record. Andiamoli a vedere i numeri dell'azienda pubblica che crea ricchezza per una ricaduta sul territorio per circa 700 milioni di euro, a fronte di 71,8 milioni di ricavi (71,3 nel 2011). La struttura è andata in rosso per un milione di euro prima delle imposte (460mila euro l'anno prima). L'Ebitda (il caro e vecchio Mol), cioè l'indicatore economico prima delle imposte e degli ammortamenti, è regredito a 7,9 milioni di euro (9,3 nel 2011). Il debito del gruppo continua a scendere: 19,7 milioni di euro (21,3 nel 2011 e 29,3 nel 2010). Meno espositori Altri numeri che danno il senso della situazione, sono gli espositori ed i visitatori. Gli standisti sono scesi: 7.854 (8.337 l'anno precedente). Soprattutto è diminuita la superficie venduta: da 1,195 milioni di metri quadrati a 969.392; quasi il 15% in meno. Insomma, gli impren-

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INCHIESTA

Rosso di due milioni per l'azienda pubblica gioiello della provincia di Rimini. La guida Lorenzo Cagnoni, un galantuomo

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Fiera, bilancio figlio della crisi Arriva il rosso (un milione di euro), calano il fatturato e il Mol, meno espositori, meno metri venduti, meno remuneratività

Lorenzo Cagnoni

FOCUS ditori cercano di tagliare i costi, acquistando meno spazio piuttosto che rinunciare alla vetrina. A tale emorragia, va aggiunta la remuneratività. In calo. Fiera di Rimini ha anche il polso della crisi. Cagnoni: “La recessione ancora non si è conclusa. Una ripresa probabile inizierà nel secondo semestre, seppur lenta. Di fronte a tale scenario il nostro obiettivo sarà quello di difendere i prodotti di punta, con processi di innovazione e politica degli investimenti. Noi, come gli imprenditori, stiamo

Cagnoni: “Ce la faranno i quartieri che hanno una leadership internazionale. Noi forti con Sigep, Ecomondo, Tecnoargilla e fitness”

vivendo un cambiamento radicale del mercato. In un settore con troppi quartieri fieristici, ce la farà chi è leader in alcuni settori. La leadership significa avere un alto tasso di internazionalità”. “Noi come Rimini Fiera rimarca Cagnoni, persona perbene e capace - abbiamo perduto pezzi importanti e dolorosi, ma non rilevanti ai fini di un giudizio sulla nostra attività. Abbiamo detto addio al settore delle discoteche, delle birre. Ci sono dei mercati che non riconoscono più nulla all'Italia. Dall'altra parte Rimini Fiera ha degli appuntamenti di livello assoluto. Come il Sigep, ad esempio. C'è stato il rischio che diventasse, il Sigep, biennale. Ai nastri del Sigep, ci presentiamo con il pane e l'arte bianca

della farina che abbiamo strappato a Milano”. “Altro ruolo di leader in Italia - continua Cagnoni - è Ecomondo. E siamo riusciti ad affermarne posizione e funzione. Ci abbiamo affiancati altri due settori, autoveicoli per rifiuti e eolico che fino a ieri stava a Roma. Abbiamo il problema che forse il quartiere è piccolo per l'edizione del prossimo anno. C'è Rimini Wellness che sta crescendo e che ha sbaragliato il campo dai competitori. Tecnoargilla, alla 33^ edizione, è la più importante del mondo. Ed è riuscita a prevalere su Monaco di Baviera”. Cagnoni ha alzato gli orizzonti sul 2013: “Tenteremo di tenere fede alle nostre indicazione strategiche: crescita e sviluppo possibile con acquisizioni, o per linee interne. In questa linea si inseriscono Rhex [accorpato Sia e Mia, ndr] e Airet, aeronautica civile”.


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INCHIESTA

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Esaurimento di un ciclo. Ci vorrebbero nuovi modelli d'impresa. E' la crisi del sistema capitalista. L'analisi dell'intellettuale Magatti

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Crisi economica. Ripartire con i valori condivisi - La presenza a Rimini del prof. Mauro Magatti, economista e sociologo tra i più influenti nel Paese - invitato il 9 novembre scorso dall’Associazionene Figli del Mondo - ha consentito di fare il punto sulla persistente crisi economica, entrata ormai nel suo quinto anno, che anche nella nostra provincia ha messo in ginocchio decine di piccole e medie imprese. L’analisi di Magatti è tra le più ricche e profonde ed ha il pregio di indagare l’origine della crisi e di fornire indicazioni concrete agli operatori economici, spesso smarriti in merito alle soluzioni da mettere in campo. La riflessione muove dall’assunto per cui versiamo in una crisi sistemica del capitalismo, che ha esaurito il ciclo economico ricompreso tra il 1970 ed il 2010; la forma capitalistica ha avuto indubbiamente il merito storico di saper “interpretare” le esigenze dei cittadini di allora, introducendo paradigmi d’impresa adeguati al loro soddisfacimento; in particolare, a partire dagli anni ’70 il mondo economico ha saputo cogliere il forte bisogno di libertà e di individualità espresso dalle nostre comunità occidentali, e cioè quell’esigenza di autorealizzazione di sé che ha

LA RIFLESSIONE

Da una fase di forte individualismo ad una fase di rinnovate esigenze sociali ed ambientali dei cittadini/consumatori, nell’ambito di una ridefinizione dell’idea di sviluppo

Figli del Mondo: la responsabilità sociale

LA RIFLESSIONE di Astorre Mancini* aperto la via all’“era dell’iperconsumo” (Lipovetsky, 2009) giunta fino ai nostri giorni. Per tutto quel periodo i sostenuti aumenti di produttività hanno reso possibile un’offerta crescente di prodotti e servizi a prezzi accessibili a numerose fasce sociali, offerta a cui corrispondeva una domanda aggregata in continua espansione, grazie all’aumento dei salari e della spesa pubblica. Oggi ci troviamo di fronte all’esaurimento di questo ciclo capitalistico che ha mostrato il suo limite - ciò si dica senza ideologismi o giudizi di valore rappresentato da un lato dal progressivo esaurimento delle risorse energetiche ed ambientali, che ha sancito l’insostenibilità di gran parte degli stili di vita affermatisi in Occidente, e dall’altro lato dal-

Astorre Mancini

la saturazione dei mercati, curiosamente non impedita ma agevolata dalla globalizzazione dei processi economici, nell’ambito di un mutato quadro di sensibilità sociali. Che detti elementi – esaurimento delle risorse e saturazione dei mercati - siano fattori di criticità del modello di sviluppo affermatosi negli ultimi trent’anni, lo cogliamo tutti noi in modo intuitivo: è ormai diffusa la convinzione che non torneremo più ai livelli di consumi del 2007, come pure è opinione comune che l’offerta di mercato di beni e servizi sia giunta a livelli tali da essere destinata ad un forte ridimensio-

- L'associaizone Figli del Mondo dal 2002 si occupa di approfondire e diffondere nel territorio riminese i temi della responsabilità sociale e della sostenibilità, dialogando con imprese, associazioni di categoria e istituzioni locali. Promuove la creazione di reti ed alleanze tra tutti gli operatori economici del territorio, dirette alla costruzione di un distretto responsabile. Grazie alla partnership con Camera di Commercio e Provincia di Rimini, nell’ambito del “Progetto PercoRSI”, da alcuni anni ha attivato numerosi tavoli di lavoro, workshop e laboratori con l’obbiettivo di mettere a fuoco e divulgare le varie esperienze di responsabilità sociale.

namento e ad una modifica qualitativa della stessa. Se così è, una nuova sfida attende il capitalismo: la crisi è destinata ad essere superata solo quando gli operatori d’impresa sapranno cogliere i nuovi bisogni e le nuove aspettative dei cittadini/consumatori di oggi, mettendo in campo modelli di business che rispondano in modo innovativo a tale mutato quadro di richieste sociali. Oggi le nuove sensibilità diffuse indicano la creazione di “valore condiviso” come possibile risposta alla crisi, nella convinzione che il nostro benessere, in-

dividuale e collettivo, non dipende più tanto dall’ampliamento degli spazi di autoaffermazione, già acquisiti a sufficienza, quanto dalla capacità di mettersi in relazione con le esigenze espresse dagli altri, dai collaboratori, dai consumatori e clienti, dai fornitori, dal contesto sociale e territoriale in cui ciascun soggetto economico opera. Del resto la forma capitalistica nel corso dei decenni ha mostrato indubbie capacità di adeguarsi al variare delle sensibilità culturali e delle istanze sociali, e non vi è motivo perché non accada nuovamente attraverso la nota

“sequenza del ciclo economico”: 1) mutamento delle sensibilità culturali, 2) internalizzazione da parte delle imprese delle richieste sociali che possono essere rese compatibili con la produzione e la creazione di nuovi business, 3) cambiamento dei modelli di business. Ora dunque le aziende si trovano di fronte al compito di innovare i modelli d’impresa prendendo atto del passaggio da una fase di forte individualismo ad una fase di rinnovate esigenze sociali ed ambientali dei cittadini/consumatori, nell’ambito di una ridefinizione dell’idea di sviluppo intesa come “valore di contesto”, che possa dare soddisfazione ai bisogni in precedenza dimenticati: qualità dell’ambiente e qualità delle relazioni umane, in prospettiva anche extrafinanziaria e con un orizzonte temporale che si sposta sul lungo periodo. La ripresa del “valore di contesto” entra così nel core business dell’impresa, riplasmandone le strategie e valorizzando le risorse umane, sociali e ambientali, e fa di tale valorizzazione un elemento non solo distintivo ma un business in sé capace di dare impulso ad un nuovo ciclo economico. *Avvocato, vicepresidente associazione Figli del Mondo)


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INCHIESTA

Massimo Colombo, neo-presidente dell'Api della provincia di Rimini. I suoi vice: Gianluca Celli e Quinto Protti

‘Le imprese si fanno con l'etica e il rispetto’ UOMINI

L'azienda di Viserba aveva 35 dipendenti, oggi sono una ventina. “La crisi colpa della politica e delle banche”

Nata nel 1994 - Api della provincia di Rimini nasce nel 1994. Conta circa 130 aziende associate (45% nella meccanica), per quasi 2000 addetti. Ecco l'organigramma. Presidente: Massimo Colombo Vice-presidenti: Gianluca Celli e Quinto Protti Consiglieri: Matteo Bianchi, Alberto Brighi, Angelo Forni, Stefano Santucci, Valentina Guidoni, Gianni Pari, Palmiro Pula, Roberto Fabbri, Luciano Vignoli

PERSONE

- “Buon senso e etica prima di tutto”. Sono le fondamenta del fare impresa di Massimo Colombo, neo-presidente di Api (associazione della piccola e media industria) della provincia di Rimini. Succede a Piero Bargellini, titolare di Top Automazioni. Resterà in carica tre anni. Quarantasette anni, sposato, un bimbo, arriva alla guida dell'associazione in un periodo di vacche magre. Racconta: “C'è una tendenza psicologica depresiva negli imprenditori. In molti sembra che non ci sia più voglia di rischiare e fare impresa. Invece, in questo momento bisognerebbe guardare oltre questa maledetta crisi. Bisognerebbe rischiare, investrire, riconvertirsi. Sono convinto che chi farà tutti questi passi, potrà tornare a crescere. Chi si lascia andare, sarà sopraffatto dagli eventi anche quando

la linea tornerà a salire. Il vittimismo non aiuta la ripresa”. “Nella nostra provincia - continua Colombo - abbiamo imprese che hanno sempre fatto impresa e sono sempre state lontane dagli immobiliaristi. Dagli affaristi. I cardini sono il buon senso, l'etica e l'innovazione”. “Ho accettato questo incarico - rimarca il presidente di origine lombarde, come denuncia il cognome - per uscire dal recinto del mio capannone. Per vedere meglio che cosa succede nelle aziende del mio territorio e anche fuori. Ad esempio, grazie al mio nuovo ruolo, sono stato ad Ecomondo, alla Fiera di Rimini, ho catturato l'idea di come risparmiare i costi energetici sulle mie macchine, sul mio prodotto. Soluzioni tecniche che signficano risparmio per me e meno rifiuti, meno impatto ambientale per la

Massimo Colombo, neo-presidente dell'Api della provincia di Rimini

collettività”. Colombo guida la Coser (iniziali di Colombo servizi), leader in Italia per le macchine sabbiatrici e granigliatrici rivisitate e reimmesse sul mercato. Venne fondata nell'81 dal babbo Piercarlo. Il quale era giunto in Romagna qualche anno prima per dirigere la Omer (Officine mec-

caniche verucchiese), aperta da un parente, sempre lombardo. La Coser ha una decina di addetti e vende tutto in Italia; ai tempi della lira, grazie alla convenienza del cambio, esportava il 30 per cento. In queste acque ancora increspate che cosa può fare l'Api per i suoi soci? Colombo: “Vo-

gliamo creare delle commissioni in ambiti diversi che hanno come fine idee di rilancio. Per questo motivo abbiamo messo in piedi una che si occupa del rapporto tra imprese e sistema bancario del territorio. Stiamo elaborando un progetto per il recupero energetcio dei vecchi edifici, per legare insieme imprese, banca,

consorzio fidi e comunità. Un altro progetto che potrebbe dare volano agli imprenditori è il credito alla vendita. Io lo applico dal 2011. Consiste in questo. Non ti vendo il manufatto, ma te lo affitto. E' dell'imprenditore fino a quando non lo finisci di pagare; questo per aiutare le imprese che hanno difficoltà nell'accedere al credito. Diciamo che è una specie di moderna cambiale. Le banche in questo cammino ci potrebbero accompagnare per vedere aumentare i flussi. Oggi, più che mai, si deve ragionare con le banche sui progetti di crescita”. Liberale in economia, socialista nei rapporti umani, Colombo è in azienda, a Torriana, alle 7 del mattino. Tre le sue passioni: l'economia, la politica e lo sport. Ha giocato a basket fino a 2 anni fa. Piuttosto che pensare al tabellino personale, preferiva far segnare i compagni. A scuola (laurea in Scienze politiche con indirizzo economico), nel lavoro, in famiglia, è per la soluzione più semplice. A chi gli chiede, che cosa può fare la politica per le imprese, risponde: “Dovrebbe essere neutrale. Meno si impiccia e meglio è. La politica italiana ha distrutto la società civile”.



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INCHIESTA

Dal 19 al 23 gennaio in Fiera. E' tra i massimi appuntamenti al mondo. Alla XXXIV edizione IL FATTO

Fugar, Mec3, Moca, Ifi

Riminese, terra di gelato

Sigep, Rimini capitale mondiale del gelato Eventi MERCATI

Giordano Emendatori e Mirco Morotti

- Rimini distretto italiano del gelato. Qui hanno sede alcuni dei marchi più noti della gelateria mondiale. Producono ingredienti. Sono: Mec3 (San Clemente), Fugar (Verucchio), Moca (Coriano). In questo lotto si potrebbe inserire anche Ifi, leader nella produzione di vetrine per il gelato. Tra le magnifiche tre, la più grande e la più internazionale è la Mec3 di San Clemente. Oltre 20 anni alle spalle, leadership mondiale, il suo core business è rappresentato dalla Germania e dall'Est europeo. Lo scorso anno è sbarcata in Brasile con una filiale, ma l'am-

bizione è iniziare a produrre in loco. La Mec3 è legata alla figura ed al dinamismo del morcianese Giordano Emendatori. Morcianese è anche la proprietà della Moca, anche se ha sede a Coriano. Qui c'è la figura innovativa e dinamica di Mirco Morotti. Il suo mercato di riferimento è quello italiano; ma alcuni anni fa è sbarcata in Cina, in partnership con i cinesi. Leader nella produzione di banchi bar, Ifi (Tavullia) da alcuni è anche vetrine gelato. Nel suo stile: tecnologia, design e funzionalità.

- Sigep (Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali) è uno dei grandi appuntamenti mondiali del settore; se non il più importante per il gelato. Questa vetrina ha fatto le fortune di tante aziende. E' da qui che Caffè Pascucci è partito alla conquista dell'Asia una decina di anni fa. Infatti, fu al Sigep che nacque il contatto con i coreani; con i quali c'è una partnership consolidata. Alla XXXIV edizione, Sigep quest´anno si presenta insieme ad A.B. Tech Expo, Salone Internazionale delle Tecnologie e Prodotti per la Panificazione Pasticceria e Dolciario. L´arte bianca si riunisce quindi a Rimini dal comparto artigianale a quello industriale per un evento unico in

Italia e di altissimo profilo internazionale. Sigep ed A.B. tech Expo insieme rappresentano un formidabile moltiplicatore di business. In rassegna tutte le novità quanto a materie prime e ingredienti, impianti e attrez-

zature, arredamento e servizi per gelateria, pasticceria e panificazione artigianali. Sigep è sezioni tematiche, concorsi internazionali e campionati, dimostrazioni, corsi e seminari di aggiornamento, esposizioni.

- Come tradizione, le giornate ospitano grandi eventi. Spiccano Sigep Gelato d´Oro (competizione fra i candidati a comporre la squadra italiana che parteciperà alla Coppa del Mondo della Gelateria di Sigep 2014), il Campionato Mondiale di Pasticceria Juniores (giovani pasticceri da cinque continenti), The Star of Sugar (concorso internazionale dedicato agli artisti dello zucchero), Golden Bread Cup (cinque nazioni proporranno un affascinante viaggio nella tradizione del pane in tutto il mondo). Inoltre i Campionati Italiani di Pasticceria Juniores e Seniores, il Campionato Italiano di Cioccolateria valevole per il World Chocolate Master, i Campionati Italiani Baristi, il Cake Design all´interno del Villaggio del Decoro, i Bakery Events (con il concorso Panino d´Oro dedicato ai panificatori italiani) ad A.B. TECH EXPO e tanti altri ancora.

Sigep 2012 Visitatori: 122.697 Espositori: 850


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l'OPINIONE

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Il 24 febbraio, gli italiani sono chiamati a scegliere il dopo Monti. Berlusconi abbandonato dal Vaticano

Inizia in prima pagina parole di riguardo. Berlusconi invade tutte le tv per dichiarare di essere vittima di una congiura, internazionale e italiana, e, dopo avere offerto a Monti la guida dei moderati, lo presenta come colui che ha precipitato l’Italia in una crisi recessiva interminabile. Il 24 febbraio 2013 gli elettori dovranno scegliere tra il centrosinistra di Bersani, quello del bravissimo magistrato Ingroia, il minaccioso Grillo e il programma di Monti, ossia con il Centro che avrà come protagonisti Casini e Fini, e che cercherà l’accordo con Bersani. E’ questo un giusto riconoscimento dei meriti di Casini, che è stato il primo a passare all’antiberlusconismo, e di Gianfranco Fini, che ha vibrato a Berlusconi la mazzata decisiva, facendosi espellere dal Pdl il 29 luglio 2010 per avere chiesto democrazia e libertà di dissenso all’interno del Pdl. Il disprezzo di Berlusconi per Fini è totale: lo ha messo, nel suo sogno, nelle fogne. Ma non siamo più nel 1994, quando Berlusconi e le sue televisioni ebbero facilmente ragione della «gioiosa macchina da guerra» dell’ingenuo Occhetto. Saranno gli italiani tanto rimbecilliti dalla tv da ridare fiducia a colui che li ha portati sull’orlo del disastro, come tutta Europa e gli Stati Uniti affermano? Certo Obama non ha dimenticato che a un vertice internazio-

Questa volta il Cavaliere non ce la fa nale Berlusconi gli si è avvicinato per dirgli di essere perseguitato dalla magistratura! E non siamo più nemmeno nel 2006, quando all’ultimo momento del confronto con Prodi il Cavaliere annunciò che avrebbe abolito l’Ici. Prodi non ebbe il tempo di rispondere, e vide calare sensibilmente i suoi voti, ottenendo una mezza vittoria che durò poco. Questa volta il Cavaliere l’ha sparata grossa troppo presto, proclamando che toglierà l’Imu aumentando il prezzo di sigarette e birra! Tutti i governanti europei sanno che di economia Monti la sa molto più lunga di Berlusconi, e sostengono il professore della Bocconi. Il Cavaliere Berlusconi, che un anno fa aveva spinto l’Italia alla rovina, sta ora cercando di risalire la china del Pdl, danneggiato anche dalla grande quantità di indagati di cui è ricco, dal Lazio alla Lombardia alla Campania e alla Liguria. Si presenta in tv dappertutto, ma a RadioAnch’io l’ha fatta grossa, perché ha intimato alla Chiesa di «ricordarsi tutto ciò che abbiamo fatto per la Chiesa cattolica e spero che abbia chiara la visione di ciò che farebbe la sinistra se andasse al governo». In Vaticano non l’hanno presa bene. Giova ricordare al riguardo

IL PUNTO DI VISTA

No: questa volta il Vaticano si è stancato di Berlusconi, della sua immoralità e delle sue promesse integraliste. Tutto sommato, qualcosa si può ottenere anche da Monti, anche se in un contesto ben diverso quanto accadde il 9 febbraio 2009, quando il presidente del Consiglio Berlusconi affrontò la prova suprema della sua perenne ricerca del voto cattolico e dello stravolgimento della Costituzione. Nel Senato della Repubblica vennero allora al pettine i nodi dell’integralismo filo–cattolico del capo del governo Berlusconi. E vennero al pettine anche i nodi della sottomissione “mussoliniana” ai suoi voleri, la sottomissione dei senatori da lui scelti per le elezioni del 2008, e della volontà napoleonica del premier di cambiare la Costituzione per poter governare con i decreti legge, come se la Repubblica potesse essere gestita al pari di un’azienda di sua proprietà. Accadde, cioè, che giunse ai senatori la notizia della morte di Eluana Englaro,

dopo 17 anni di coma vegetativo e in ottemperanza alle sentenze 16 ottobre 2007 della Corte di Cassazione e al decreto 9 luglio 2008 della Corte d’appello di Milano, che avevano autorizzato la sospensione dell’alimentazione forzata della figlia di Beppino Englaro. Due giorni prima il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, aveva fatto sapere che non avrebbe controfirmato il decreto–legge governativo inteso a prolungare l’alimentazione forzata, e Berlusconi riunì il Consiglio dei ministri ottenendo in dieci minuti, dai suoi lacchè, la conferma del decreto–legge e la convocazione straordinaria del Senato per lunedì 9 febbraio. Perché, secondo Berlusconi, «Eluana è una persona viva, che respira in modo auto-

nomo, le cui cellule cerebrali sono vive e mandano anche segnali elettrici. Una persona che potrebbe anche avere un figlio». «Senza la possibilità di ricorrere a decreti– legge, tornerei dal popolo a chiedere di cambiare la Costituzione e il governo», disse. Niente più Costituzione tra i piedi, insomma, ed elezioni anticipate. Gli esponenti del Pdl in Senato fecero a gara a chi sosteneva con maggior calore la tesi di Berlusconi. Si distinsero in questa azione di sostegno alla causa cattolica, lanciata in tutta Italia dal Vaticano, i senatori Quagliariello e Gasparri. Quagliariello, professore di Storia dei partiti politici alla Luiss di Roma e in gioventù segretario a Bari del Partito radicale, concluse il suo intervento con le parole «Eluana non è morta, è stata ammazzata»; Gasparri affermò «C’è stata eutanasia, non ho alcun dubbio», credendo così di confutare l’opinione di Beppino Englaro, che, pur essendosi sempre dichiarato contrario all’eutanasia, si era rivolto alla magistratura per ottenere l’approvazione alla sospensione dell’alimentazione forzata della figlia. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, già avviato sulla strada che di lì a un anno l’avrebbe fatto espellere dal clericale Berlusconi,

disapprovò le parole di Gasparri: «Gasparri è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere». Fallì in tal modo il tentativo di introdurre nella Repubblica italiana l’obbligo, di tipo sovietico, di sottoporre i soggetti, colpiti da coma vegetativo, all’alimentazione forzata subita da Eluana Englaro per diciassette anni. Ho scritto più sopra che in Vaticano non l’hanno presa bene. Certo, lo stile di Berlusconi è quello che è. Le sue parole, «ricordarsi di tutto ciò che abbiamo fatto per la Chiesa cattolica», sono offensive perché rivelatrici di un baratto: io ti do soldi alle scuole private, confermo l’assurda legge sulla fecondazione assistita (divieto del controllo degli embrioni), ribadisco la mia ostilità al riconoscimento delle coppie di fatto, e tu in cambio mi assicuri i voti degli elettori cattolici. No: questa volta il Vaticano, memore delle calunnie del Giornale al direttore dell’Avvenire, della bestemmia berlusconiana dell’Aquila dichiarata «contestuale» da monsignor Fisichella, del «bunga bunga» delle Olgettine ad Arcore, si è stancato di Berlusconi, della sua immoralità e delle sue promesse integraliste. Tutto sommato, qualcosa si può ottenere anche da Monti, anche se in un contesto ben diverso. *Libero docente all'Università di Roma


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Gennaio 2013

ECONOMIA

Arriva in una banca d'affari. Nella crisi post 2008, si mette in proprio. Sei dipendenti, tutte donne

Angelo Sartoni, commercialista a Mosca

13 mila A Mosca c'è una comunità con 13mila italiani. Fanno di tutto: dalla ristorazione, ad opere di ingegneria, al tessile-abbigliamento Angelo Sartoni

ECONOMIA & GIOVANI Continua dalla prima pagina

Optai per la Russia. Il mio capo milanese, fermacravatta d’oro e baffettini, mi dice che stavo facendo un errore; che sarebbe stato un fallimento. Mentre gli amici e il mio capo erano nel totale scetticismo, pensavo che se avessero avuto ragione, dopo un anno avrei rifatto armi e bagagli per un’altra sistemazione”. Nel 2008, causa la crisi economica che investe il mondo, la finanza ordina di vendere gli investimenti in rubli. Sartoni opera per una banca d’affari russa, piazza obbligazioni private e sovrane (il debito dello stato russo). E’ l’anno della sua svolta. Racconta: “Vendevo titoli russi per italiani, svizzeri, inglesi, sammarinesi, eccetera. Solo che nessuno più voleva investire; c’era ancora la paura del default, l’insolvenza, russa del ’98. La Banca centrale cerca di difendere il sistema, ma, come dice George Soros, non c’è nessun istituto centrale più forte

- Anche quest’anno torna Equamente la manifestazione culturale e sociale che coinvolge le associazioni del territorio impegnate in un ricco programma di incontri, proiezioni, mostre fotografiche, workshop ed eventi. All’insegna di “coltiviamo un’altra economia”, la fitta rete di associazioni di volontariato ed enti del Terzo settore, insieme alle istituzioni, si sono riuniti per riaffermare e promuovere un’alternativa solidale ed etica di intendere un altro commercio. Un approccio nella gestione delle relazioni finanziarie equo e solidale che parte quindi dall’uomo, per la difesa degli interessi dell’intera comunità e non di pochi. Nel nutrito calendario di eventi, promossi all’interno del progetto “Conoscere è cambiare” realizzato con il sostegno del Csv - Volontarimini, c’è così chi cerca di far sapere che anche dietro l’acquisto di un detersivo, di un pacco di caffè o di cioccolata si può nascondere un gesto di solidarietà verso popolazioni che vivono una situazione di disagio ed emarginazione. Mentre altri organizzano attività di aggregazione, informazione e raccolta fondi, a sostegno dei tanti

del mercato. In questa situazione mi chiedo: ‘E ora che faccio?’. Ho un momento di crisi personale, anche se nella mia natura c’è il piacere della sfida. Di lottare. Di fare.”. “Analizzo il mercato - continua Sartoni -. Mi chiedo quali sono le mie competenze. Le metto in fila: la conoscenza del mercato, i fondamenti legali, la lingua e tante relazioni. Mi si accende la lampadina: potrei offrire servizi alle aziende italiane che cercano di entrare nel mercato russo. Messa così, fila tutto liscio. Creato la mia azienda; la chiamo con un nome benaugurante, “Alba Consulting”, come l’inizio di un nuovo mattino”. Siamo nel 2010. Oggi, lo studio annovera sei dipendenti, tutte donne. E copre tutti i servizi che servono alle imprese straniere sul mercato russo. Sartoni: “Il primo ad essere sorpreso della crescita della mia società sono io stesso. Capisco che ci voleva un interlocutore

Segue gli interessi di una trentina di imprese italiane. Raddoppiate nei primi 4 mesi del 2012. “I russi stravedono per il made in Italy. “Mercato ricco di opportunità ma difficile”. Aziende locali che cura: Scavolini di Pesaro, Fom di Cattolica e Bicma di Mondaino professionale che conoscesse bene la realtà locale. Però. Il titolare di un’azienda bolognese, si complimenta così: “Non solo ho trovato uno che sa la mia lingua, ma capisce e parla anche il mio dialetto!”. Sartoni, con la sua Alba Consulting, è uno dei 5/6 studi

commerciali italiani che hanno uffici a Mosca e che seguono le piccole e le medie imprese del Belpaese; le grandi quando sbarcano, lo fanno in grande stile e con tutti i crismi. Ma il misanese è l’unico che ha vissuto a Mosca e che ne conosce i meandri e le abitudini. Gli altri sono piu’ che

altro emanazioni di strutturati studi commerciali che hanno sede in Italia. Alba Consulting aiuta ad aprire società, tiene la contabilità, offre supporto legale, sbroglia i permessi burocratici, si occupa di contenziosi. Sartoni: “E’ stato difficile ed impegnativo trovare i clienti. Mi sono dato da fare; ho portato il mio nominativo all’ambasciata, alla Camera di Commercio a Mosca, all’Ice (Istituto commercio estero). Poi c’è stato la forza del passaparola. La base di quanto costruito finora è la competenza, la correttezza professionale, l’onestà. E un po’ di fortuna, naturalmente, e molta tenacia. Ancora oggi, poiché sono il più piccolo, sono quello che deve correre di più: offrire un servizio migliore al prezzo più basso”. Sartoni cura gli interessi di imprese in ambiti diversi: dall’ingegneria nel settore energetico e petrolifero, al tessile-abbigliamento, all’arredamento, all’artigianato di qualità. Ha sostenuto il cammino di un’impresina

toscana che aveva vinto la gara d’appalto per restaurare le icone; di un’altra azienda toscana che ricopre con foglioline d’oro zecchino le bellissime cupole delle chiese. Tra i suoi clienti anche alcuni marchi delle nostre zone: Scavolini e Berloni di Pesaro, Fom di Cattolica, Bicma di Mondaino. In questa crisi economica, che per l’Italia è prima ancora crisi di valori, come afferma ad ogni pie’ sospinto il riminese Stefano Zamagni, tra i massimi economisti al mondo, gli imprenditori italiani in Russia cercano opportunità. Nei primi quattro mesi del 2012, le aziende curate da Angelo Sartoni sono raddoppiate. Ma come accolgono i russi il made in Italy? Sartoni: “I russi letteralmente adorano tutto ciò che è italiano. Vogliono mangiare italiano, vestirsi italiano, ed in generale vivere con lo stile italiano. I corsi di lingua italiana sono sempre affollatissimi. Magari a volte dentro di me penso che forse ci sopravvalutano un po’, pero’ in fondo fa piacere vedere tanta ammirazione per il nostro Belpaese, soprattutto in questo momento. Diciamo che il mercato russo è vicino (solo tre ore di volo), e molto ricettivo verso i nostri prodotti, ma non è facile comunque cogliere quanto sopra da un punto di vista imprenditoriale. Il cliente va seguito bene ed è molto esigente. Anzi, esigentissimo. Richiede serietà e tanta pereseveranza. Insomma, non è un mercato da disneyworld”.

Feste vissute... equamente Ritiornano dal 6 dicembre al 6 gennaio 2013, a Rimini e Riccione, una serie di incontri mostre ed eventi progetti avviati in Africa, Asia e America Latina. In programma una moltitudine di iniziative che promuovono una comunità sempre più ampia impegnata a diffondere uno stile di vita confortevole e responsabile. La manifestazione, che comprende una nutrita serie di appuntamenti anche a Riccione, si terrà al primo piano del Palazzo del Podestà a Rimini, in piazza Cavour, dal 6 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013 e sarà aperta al pubblico gratuita-

Presepe animato (dal 15 dicembre al 6 gennaio) 500 personaggi mobili, antichi mestieri ed effetti luminosi (a cura di Famija Arciunesa). Orari di visita: 10,30-12,30 / 15,30-19,30 Eventi per scuole e bambini Venerdì 7, 14 e 21 dicembre, alle 16, lo Spazio Pacha Mama ospita “Letture dal mondo”, fiabe per bambini dai 4 anni in su. A seguire laboratori creativi. Partecipazione gratuita (a cura dell’ass. Pacha Mama). Domenica 16 dicembre, dalle 16 alle 18, nello Spazio Planetario G. Galilei, si tiene “Il mondo non mente tutti i giorni. Quest’anno i luoghi della manifestazione si moltiplicano con eventi, laboratori e workshop che verranno realizzati presso lo Spazio Duomo, in corso Giovanni XXIII, 8 a Rimini e presso l’Arboreto Cicchetti in piazza G. La Masa 8, a Riccione. Questo il programma nella

Perla verde. Mostre permanenti (dal 6 dicembre al 6 gennaio) Mostra mercato del Commercio equo e solidale (a cura della coop. Sociale Pacha Mama). Mostra mercato e laboratorio di produzione stampe romagnole su tela (a cura della coop. sociale Artigianate).

finisce – Il calendario Maya”. Proiezione a tema, racconto e attività manuale. Per bimbi sino a 6 anni ingresso gratuito. Per gli altri il biglietto d’ingresso è di 4 euro. Per informazioni www.arboretocicchetti.it/ planetario.asp Venerdì 21 dicembre, alle 18, nel ristorante Sicomoro dell’Arboreto Cicchetti, la nuova gestione della coop. La Ratatuia organizza “Aperitivo con tapas” (cucina biologica). Per informazioni e prenotazioni: tel. 346 3280660 www.laratatuia.it Domenica 23 dicembre, dalle 16 alle 18, nello Spazio Planetario G. Galilei, si tiene “Babbo Natale nello spazio”. Proiezione a tema, racconto e attività manuale. Per bimbi sino a 6 anni ingresso gratuito. Per gli altri il biglietto d’ingresso è di 4 euro. Per informazioni www.arboretocicchetti.it/ planetario.asp

Il programma completo della manifestazione è consultabile su www.volontarimini.it volontarimini@volontarimini.it


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RIMINI

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Prodotto dalla tipografia La Pieve. Grafica di Jader Bonfiglioli IL FATTO

Milano Marittima, l'antiRiccione compie 100 anni Renato Lombardi

- “Milano Marittima compie cent’anni”. E' il titolo del libro, con molte immagini storiche, di Renato Lombardi, un grande storico, appassionato della sua città. Conosce Milano Marittima in ogni suo dettaglio e negli anni ha raccolto una enorme mole di materiale. Il volume costituisce un contributo importante per ricostruire la storia di Milano Marittima. Nella prima parte, 192 pagine di grande formato, stampate in quadricromia, un ampio saggio storico introduce in modo approfondito la storia: dalle origini nel primo '900, fino agli anni che il grande storico Roberto Balzani, nonché sindaco di Forlì, definisce della “grande trasformazione”, caratterizzata dal passaggio dall’antica “città del sale” alla moderna “città delle vacanze”. La data ufficiale del Centenario è legata alla firma della convenzione del 14 agosto 1912 tra il Comune di Cervia e la Società Anonima per lo Sviluppo della

Spiaggia di Cervia “Milano Marittima”, presieduta da Napoleone Tempini, che delineava la nascita di una “città giardino”, in base al piano regolatore disegnato dal grande artista milanese Giuseppe Palanti (1881–1946). La zona scelta per la costruzione della nuova città turistica è quella collocata a sinistra del porto canale, caratterizzata dalla millenaria pineta di Cervia. Una zona disabitata scelta, per dirla con le parole di Palanti, per unire “l’intraprendenza lombarda alla genialità romagnola” e per “sposare la poesia alla praticità del vivere”. Il libro è ampiamente illustrato con immagini (86) che riproducono foto, cartoline, manifesti e documenti d’epoca a corredo dei saggi storici. Una parte che suscita grande interesse è la riproduzione di ulteriori 100 immagini storiche a tutta pagina, che fanno rivivere ambienti, personaggi ed eventi, di una storia, che va dalla costruzione dei primi “villini liberty” alla Milano Marittima degli anni del “boom economico”. Pier Francesco Gasperi

Quando il calendario diventa opera d'arte da collezione IL FATTO

- “Bellissimo, se ne potrebbe avere uno”. “Mi fa un regalo, me lo rimedia”. “Bello 'sto calendario; lo pago”. La famiglia Bro....., quello del 2012 (argomento: burlesque), lo tiene appeso alla colonna della mansarda con vista mare mozzafiato. Il calendario della Pieve Poligrafica non passa affatto inosservato. Viene pubblicato da anni e strizza l'occhio in ogni centimetro quadrato. Dal gigantesco formato: cm 30 per cm 90. Dalla confezione: plastificato. Ma il pezzo forte è l'intelligenza che ci ha infilato dentro Jader Bonfiglioli, grafico e creativo di talento. Ogni anno affronta un tema. Quest'anno si è ispirato alla fine del mondo a parere della cultura Maya. Ed infatti, si intitola: “Maya quinto ciclo”. L'oggetto da collezione da appendere, e girare mese dopo mese come un quadro, è stato

I fratelli Pedrosi, Giuseppe e Filippo, titolari della tipografia La Pieve di Villa Verucchio Una pagina del calendraio

presentato lo scorso 21 dicembre nell'assiepato Hotel Duomo, un'altra delle eccellenze di Rimini (l'albergo arredato da Ron Arad è stato anche raccontato dal settimanale americano Time, 6 milioni di copie nel mondo). Fondata da quel finto burbero di Silvano Pedrosi, la Pieve Poligrafica, una delle tipografie storiche della provincia di Rimini, da anni delizia

clienti, e non, con la speciale opera d'arte. Considerato, a ragione, il Pirelli della cultura riminese, qualcuno suggerisce di conservarlo nelle biblioteche per i posteri. Ottima idea. Dopo la prematura scomparsa del babbo, a portare avanti l'idea i figli Filippo e Giuseppe. Insomma, quando la provincia produce idee e pensieri come una grande capitale.


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BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

IL PUNTO

Il gioco d'azzardo è una malattia Puoi chiedere aiuto - “Se il gioco diventa un problema puoi chiedere aiuto questo il messaggio contenuto nelle locandine che, a partire dal gennaio 2013, dovranno essere affisse nei luoghi in cui si può giocare d'azzardo per informare i frequentatori sui rischi connessi al gioco e sui servizi a cui ci si purivolgere per avere assistenza per s per familiari o amici con dipendenza da gioco d'azzardo, e dunque ammalati. L'bbligo di esporre materiali informativi sui rischi connessi al gioco e sui relativi servizi di cura infatti è stabilito dalla legge. I gestori di sale da gioco o di altri luoghi dove vi sia offerta di giochi potranno scaricare i file della locandina predisposta dalla Regione Emilia-Romagna insieme alle Aziende Usl (in due formati a seconda delle esigenze) dal portale del Servizio sanitario

regionale (www.saluter.it/ giocodazzardo ) e dai portali di tutte le Aziende Usl dell?milia-Romagna tra cui quella di Rimini (www.ausl.rn.it ). Il gioco d'azzardo patologico una malattia che si può curare viene esplicitato nella locandina che comunque si allega e che fornisce i riferimenti utili per chi ha bisogno di aiuto: il numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033, a cui ci si può rivolgere per avere indirizzi e orari dei servizi dedicati a questa patologia che offrono assistenza gratuita e, se richiesto, anche in anonimato, e l'associazione giocatori anonimi- telefono 3381271215 che opera anche in collaborazione con le Aziende Usl. Informazioni approfondite possono inoltre essere consultate su Saluter, alla pagina dedicata www.saluter.it/ giocodazzardo.

RIMINI - VALMARECCHIA Gli uffici della Provincia

- Il dato che caratterizza il bilancio 2013 della Provincia di Rimini è il taglio dei trasferimenti erariali. Dal 2012, le province non incassano più l’addizionale energia elettrica (passata allo Stato) e in cambio avrebbero dovuto ricevere un uguale trasferimento dallo Stato. Così non è stato in quanto il fondo sperimentale di riequilibrio che avrebbe dovuto

BILANCIO

Provincia, sempre meno trasferimenti compensare l’addizionale è stato ridotto con ripetuti tagli nel corso del 2012 arrivando a 4 milioni rispetto ai 9 e mezzo previsti. Nel 2013 sarà ulteriormente ridotto ad appena due milioni. Il confronto fra quanto ha incassato la provincia di Rimini nel 2011 e quanto incasserà nel 2013 è oltremodo significativo: nove milioni in meno!! Segno non positivo anche per le entrate tributarie rimaste all’Ente: Rc auto e Imposta provinciale di trascrizione. A causa della recessione economica che caratterizza anche il mercato dell’auto le previsioni per il 2013 delle due entrate sono formulate in riduzione rispetto al dato del 2012 (-

Partner ideale dei Tuoi Progetti

400 mila per l’rc auto e -200 mila per l’ipt) Per quanto riguarda i trasferimenti regionali segno negativo anche per quest’ultimi. -8,5 milioni nel confronto con la previsione assestata 2012 per i trasferimenti correnti e -6,6 milioni per quelli in conto capitale. Anche la previsione di accensione di nuovi mutui per opere pubbliche sconta una sostanziale riduzione rispetto agli ultimi anni anche se l’importo previsto consente di finanziare gli interventi previsti in materia di viabilità e edilizia scolastica. Sul versante delle spese correnti è stato necessario operare un taglio dei budget dei singoli

assessorati nell’ordine di un 50% rispetto alla previsione di spesa 2012. Riduzioni significative di spesa sono previste per: spesa personale – 430mila euro; spese per gestione patrimonio provincia/global service (sedi e edifici scolastici) – 650mila euro (da 2,940 milioni a 2,285); risparmi di spesa significativi si sono registrati rispetto alle spese di funzionamento degli uffici e del Consiglio Provinciale. Patto di stabilità I vincoli derivanti dal patto di stabilità restituiscono per il 2013 un quadro di ulteriore difficoltà nei pagamenti effettuabili per opere pubbliche. La pro-

gressione dell’obiettivo da rispettare evidenzia il passaggio da un saldo negativo (che significa possibilità di pagare più di quanto si incassa relativamente alle entrate/spese in conto capitale) ad un positivo (occorre incassare più di quanto si paga!!!) Il confronto fra il dato 2011 e 2013 senza considerare i “bonus” ricevuti dalla regione vede passare l’obiettivo da +3,7 a +8,5 che si traduce in 4,8 milioni in meno di pagamenti effettuabili. Investimenti Nonostante i tagli viene mantenuto un significativo livello di investimenti sia per la viabilità che per l’edilizia scolastica.


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RIMINI

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Evento organizzato da Banca Malatestiana al Palacongressi. Grande successo

Natale insieme: expo, convegni, mostre Expo, convegni, intrattenimenti e mostre. E' il Natale insieme organizzzato dalla Banca Malatestiana, coinvolgendo i propri soci e clienti e tutta la cittadinanza. Le porte del palcongressi erano aperte a tutti indistintamente per tutti coloro che volevano visitare l’expo dei soci. Un'iniziativa innovativa per far festa e promuovere le aziende ed imprese del nostro territorio. Questa felice intuizione è stata pensata per incontrare i propri soci e clienti per gli auguri di Natale e nello stesso tempo per dare visibilità alle aziende socie in una sorta di fiera mercato. Un Expo, dove proporre i loro prodotti e servizi, fare affari, allacciare rapporti e relazioni, secondo un spirito di rete e di vera cooperazione. In pratica sabato 15 e domenica 16 dicembre dalle 10 alle 19 presso il Palacongressi di Rimini si è svolta una fiera a tutti gli effetti, aperta a tutta la città, che comprendeva i settori merceologici più rappresentativi dell’economia riminese: enogastronomia e artigianato, casa e arredo, pianeta donna, tempo libero, trasporti e tecnologie. “Banca Malatestiana – ha detto il presidente della banca, Enrica Cavalli nel corso della presentazione del progetto – ha pensato quest’anno a qualcosa che potesse costituire un aiuto concreto alle

MUSICA

Valeria Deloria

imprese socie. In particolare alle piccole e medie imprese, che rappresentano il cuore del sistema economico del Riminese. Le imprese che hanno aderito all’iniziativa sono state circa 150.” Si sono svolte anche animazioni per bambini e recitazioni di poesie in dialetto. Interessante e ricco di contenuti la conferenza che si è svolta sul tema: “L’estero come opportunità in tempi di crisi”. Relatori oltre al presidente di Banca Malatestiana Enrica Cavalli, il direttore della Camera di Commercio, Maurizio Temeroli, il presidente di Api Rimini, Massimo

Colombo, il presidente degli albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis, l’imprenditrice Sabrina Vescovi (Eurocom Telecomunicazioni), Giuseppe Pelliccioni per la società Scouting Spa e il direttore del mensile Tre (TuttoRiminiEconomia) Primo Silvestri. Nel convegno sono stati forniti i dati occupazionali della nostra provincia, purtroppo in calo, e soprattutto sono stata indicate le nuove opportunità verso i mercati esteri: le aziende in tali direzioni producono fatturati in crescita. Il presidente Cavalli ha informato l’ampia platea che Banca

Malatestiana da tempo si è organizzata per dare una risposta alle imprese che intendono esportare i propri prodotti sul mercato internazionale, avendo già creato un ufficio che segue l’esportazione. Inoltre, opera in sinergia con Crea Banca Impresa, una Spa di olrte 400 BCC socie che fornisce la consulenza commerciale per tutte le operazioni più complesse e grandi iniziative imprenditoriali. Ha inoltre sottolineato che recentemente la Banca Malatestiana è divenuta socia attiva, attraverso acquisizione di quote sociali di “Scouting spa” che offre servizi di finanza straordinaria alle piccole e medie imprese anche per attività internazionali. Nei padiglioni spazi a diverse associazioni di volontariato e no profit, a molti pittori del territorio che hanno esposto le loro opere ed in contemporanea dipingevano. Veramente singolare la corposa mostra di “Arti e vecchi mestieri in bici” della collezione Urbinati, biciclette tutte attrezzate ed utilizzate per i vecchi mestieri ambulanti, dall’arrotino, al fotografo, allo spettacolo dei burattini, al barbiere, il calzolaio ecc. (pfg)

Alla riminese Deloria il premio della critica al Festival di Riva del Garda - Valeria Deloria ha vinto il premio della critica nella finale del circuito Grandi festival tenutasi a Riva del Garda lo scorso 31dicembre. Di origine meridionale, da sempre a Rimini, la sua canzone è un omaggio alle radici. Si intitola “Verso Sud”. Con questo brano, la cantante aveva trionfato al Festival Sotto le Stelle di San Giovanni in Marignano la scorsa estate. In giuria, a San Giovanni, c'erano anche Mogol e Vince Tempera. Ha ben figurato a Riva del Garda anche Denis Celli, riccionese, anch'egli uno dei vincitori marignanesi. I due giovani rappresentano anche la bontà della manifestazione romagnola, ideata ed organizzata da quel funambolo che è Paolo Marchini, cantante da giovane, titolare della Fonolux.


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Gennaio 2013

RIMINI

Mostra al Museo della Città di uno tra i massimi pittori del Seicento. Pesarese, fu allievo di Guido Reni

Rimini per Simone Cantarini Una delle opere in mostra (particolare)

LA CULTURA

- Accadde un decennio fa nelle campagne del Montefeltro. Un professore di storia dell'arte va a trovare un amico prete di campagna. Il parroco gli chiede se lo può accompagnare a governare i conigli. I due si avviano. Una conigliera è divisa in due da una tendina sporca che lascia trapelare qualcosa di simile ad una pennellata. Il professore apre la gabbia; con due dita scuote lo sporco. Chiede all'amico, se può prelevare quella che sembra essere una tela. “Fai pure, ci metterò qualcosa d'altro a dividere. Una volta a casa, il professore la ripulisce dello sporco e si rende conto che la mano di quel pittore non è proprio banale. Era un Simone Cantarini. Quel frammento con molta recava il cuore del dipinto: la testa di Sant'Antonio con una Madonna. Pochi anni dopo, a Bologna allestirono una personale sul Cantarini che assurse ad uno dei

massimi artisti italiani del Seicento. “Rimini per Cantarini, opere da raccolte private” è l'autarchica mostra allestita al Museo della Città per celebrare il pittore pesarese. Inaugurata il 15 di-

cembre, chiude il 17 febbraio Vuole essere un omaggio e riflessione su uno degli artisti più intensi e problematici del ‘600 italiano. Attivo tra Marche ed Emilia, Simone Cantarini fu tra gli allievi di maggior spicco

di Guido Reni e della sua celebre bottega bolognese. Nel quarto centenario della nascita di Simone Cantarini (Pesaro 1612 - Verona 1648) il Museo della Città di Rimini, che conserva il radioso San Giacomo in gloria, l’opera più aulica del ‘genio ribelle’, propone una esposizione di dipinti provenienti da importanti collezioni private. Opere inedite o mai esposte si affiancano a quadri già noti dell’artista pesarese e di altri autori della scuola di Guido Reni. Dalle pareti di palazzi privati e di collezioni particolari giungono a noi bellissime figure a mezzo busto che ci rivolgono uno sguardo enigmatico; scene mitologiche incompiute che sembrano dipinte due secoli dopo e temi sacri da cavalletto narrati con struggente sentimento. La mostra che prende avvio proprio dal celebre San Giacomo in gloria e dal suo disegno preparatorio si snoda attraverso

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le relazioni e i confronti con artisti coevi e seguaci del Cantarini. Tra gli artisti in mostra Lorenzo Pasinelli, Gian Giacomo Pandolfi, Giovan Francesco Guerrieri, Gian Domenico Cerrini, Guido Reni, Guido Cagnacci, Giovanni Giacomo Sermenti, Michele Desubleo, Pier Francesco Cittadini, Flaminio Torre, Cristoforo Savolini, Felice Torelli. “Abbiamo scelto di esporre - dice Massimo Pulini, curatore della mostra, nonché assessore alla cultura del Comune di Rimini - questi intensi frammenti di pensiero vicini a opere di artisti che lo hanno affiancato o seguito nella vita, con la consapevolezza di rendere un omaggio parziale ma sincero e rilanciando la promessa di una mostra dei mirabili disegni di Cantarini nella grande rassegna di grafica che la Città di Rimini ha in animo di promuovere nell’autunno del 2013”. Orario: da martedì a sabato 8.30-13/16/. Domenica e festivi 10-12.30/15/19. Lunedì chiuso. Info: 054179385 www.museicomunalirimini.it

IL FATTO

Pier Giorgio Pasini (Foto Polverelli)

Museo della Città, il più importante della Romagna - Il Museo della Città è il più importante della Romagna. Questo è l'autorevole parere di Pier Giorgio Pasini, lo storico dell'arte riminese. La mostra del Cantarini è anche l'occasione per ammirare sia le opere d'arte, sia il contenitore, un antico ed elegante convento dei gesuiti. Raccoglie dipinti, scultore, medaglioni (famosi quelli di Matteo de Pasti) che raccontano la storia di Rimini. Insomma, val bene una visita.



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Gennaio 2013

RICCIONE

Il Consiglio comunale scioglie la società di gestione. E' costato 60 milioni di euro

PalaRiccione, 27 milioni di debiti

CURIOSITA'

CURIOSITA'

PalaRiccione, i numeri

POLITICA E ECONOMIA - Quando venne presentato “il mostricciattolo” in viale dei Mille, sede della neonata PalaRiccione, una signora dipendente della società trotterellava sulla tastiere di un cellulare ingannando il tempo con un videogioco. Il sindaco, di fronte a tutti, con fermo garbo le intimo di spegnere il giochino adolescenziale. Forse in tale aneddoto sta il naufragio del PalaRiccione. Col senno di poi è facile dire con una frase saggia del vecchio campione di ciclismo: “E' tutto sbagliato, è tutto da rifare”. Costato 60 milioni di euro, 27 milioni di debiti sul groppone che stanno mettendo in ginocchio il Comune di Riccione, il sindaco Massimo Pironi ha preso coraggio e tirato una linea nel consiglio comunale dello scorso 13 dicembre: approvata la proposta di scioglimento anticipato della Palariccione Spa. A favore la maggioranza, astenuto il Pdl, contro la Lista civica.

Costo: 60 milioni di euro Soci: Comune di Riccione 98%, Camera di Commercio 8 Debiti: circa 27 milioni Ricavi 2012: 2 milioni Dipendenti: 11

PalaRiccione, lato ferrovia

“L´atto approvato - afferma il sindaco Massimo Pironi è sicuramente uno dei passaggi più importanti, forse il più importante, del nostro mandato amministrativo. Abbiamo messo in sicurezza un bene, il Palazzo dei Congressi, che è ora inserito nel patrimonio comunale. L´economicità dello sciogliemento della società è sotto gli occhi di tutti. Ora si tratta di tratta di darci un nuovo modello, un nuovo software di gestione turistica di questo bene. E sono sicuro che anche questo nuovo modello farà scuola. Siamo arrivati a questo

punto dopo un anno di lavoro, supportati da un importante parere della Corte dei Conti. Ora il Comune si ritira da un mestiere, quello della gestione, che non è il suo. E´ un assist importante per gli imprenditori della città. Il Palas è la nostra ammiraglia, e ora non ci sono più alibi. Con la nuova società si verificherà la reale volontà degli imprenditori di impegnarsi nella gestione. Accettando il rischio d´impresa, certo, ma nella consapevolezza di avere un´amministrazione comunale e una città alle spalle”. Di facciata anche le rifles-

sioni di Lucio berardi, presidente uscente: “Una bella pagina di amministrazione. Oggi il Palazzo dei Congressi è il perno del nostro sistema turistico. Avere una struttura come la nostra fa la differenza, quando ci si presenta sul mercato turistico. In termini sportivi, ci consente di giocare in una categoria superiore. Il fatturato nel 2012 è stato di due milioni di euro, e in questi anni è stato in costante crescita. E´ la dimostrazione che il Palas è un prodotto riuscito dal punto di vista commerciale ed è coerente con il tessuto economico riccionese”.

PalaRiccione, ingresso sul lato mare

Il Palazzo dei rimpianti - Destagionalizzare il turismo. Il proposito economico si è concretizzato nel nulla. E' stato il fallimento del Comune di Riccione e di una comunità. Investiti, almeno finora, al vento 60 milioni di euro (tanto il costo), che stanno precludendo il futuro della città. Al di là del segno estetico, su cui ognuno può dire la propria, il fallimento vero è quello economico. E' quello politico. E' quello di una provincia. Non andava costruito e se andava tentato una struttura simile doveva essere snella e a basso costo di gestione. Sulle cenere del cinema Turismo doveva nascere un tre piani: parcheggio interrato, negozi e sala polivalente, da 10 a mille posti. Invece, si è optato per il piramidale: costruzione elefantiaca (che durante i lavori ha dato una selva di grattacapi), costi di gestione altissimi. I fatti dicono che l'economia non si racconta, si fa. Purtroppo, chi ha gestito il Palas ha sempre raccontato il sol dell'avvenire. Ora, a sconfitta avvenuta, si pone il problema: che cosa fare col PalaRiccione? Insomma, non basta avere il contenitore per vincere lo scudetto. Ci vogliono gli uomini, il lavoro e la fortuna.

Photo Andrea Bianchi

100mila pagine visitate online Dallo scorso 1° marzo la Piazza online è anche quotidiano. I numeri. Visite: 43.581 Visite uniche: 30.938 Pagine sfogliate: 92.955 (su base annua, le pagine visitate superano abbondantemente le 100.000).

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RICCIONE

La fotografia la grande passione dell'albergatrice. San Giovanni la città del cuore

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ALLEGRO MA NON TROPPO

Spigolature

degli Scrondi

Edilizia - Leggiamo: "Piscina e mattoni, indaga la procura. Edilizia ancora nel mirino". L'edilizia pare un soggetto tendenzialmente portato a delinquere... Il ladro - Leggiamo: "Ladro poco acrobata salvato dai carabinieri e vigili del fuoco. Aveva ripulito l'abitazione di una famiglia e per fuggire era rimasto intrappolato nel tetto". Lasciato una settimanella sul tetto avrebbe capito meglio la differenza tra il rigore del clima e il rigore della legge... Enel - Leggiamo: "Falsi dipendenti Enel bussano nelle case". E collegare i fili elettrici alla maniglia?... Strisce pedonali - Leggiamo: "Sicurezza, un miraggio le strisce pedonali". Più che ‘zebre’ sembrano bufali...

Sfregio - Leggiamo: "Villino anni Venti ‘sfregiato’ a martellate". Il gusto del bello non è fatto per gli idioti...

I temerari - Leggiamo: "I temerari di San Silvestro: una ventina per il bagno in mare del primo dell'anno". Poi Tachipirina per tutti... Crisi del commercio - Leggiamo: "Viale Dante, ‘cacciati’ gli ambulanti". Anche le boutique piangono... Innsbruck - Leggiamo: "Innsbruck, brilla la Perla verde. La casina di Riccione molto ammirata al mercatino di Natale". Arriveranno i Re Magi austriaci sulla nostra spiaggia?...

Turismo futuro - Leggiamo: "Riccione Turismo alla conquista di Russia e Brasile". Il futuro del turismo guarda a Est e in altri continenti... Il sermone - Leggiamo: "‘Basta egoismi e finitela di litigare’. Don Giorgio ai 3mila della Messa di Natale richiama su tre emergenze: i bambini, i giovani e i nonni". La Chiesa è maestra nel bacchettare le mancanze altrui...

Rosita Nicoletti Una delle sue fotografie

Rosita Nicoletti, cittadina onoraria di San Giovanni - Amava Riccione e San Giovanni in Marignano, Rosita Nicoletti. Delle due cittadine, l'albergatrice ne ha raccontato solo le bellezze con l'amato apparecchio fotografico al collo. E' scomparsa prima del tempo, Rosita; in chi l'ha conosciuta ha lasciato bei ricordi ed il piacere della conversazione garbata. Prima del tempo morì anche il marito, Italo, che ha legato il suo nome alla Polisportiva e all'Azienda di soggiorno. Le sue istantanee sono state raccolte in numerosi libri. Uno narra anche San Giovanni in Marignano. La città gli ha conferito la cittadinanza onoraria, e postuma, in una toccante ceri-

PERSONE

monia lo scorso 19 dicembre al teatro Massari. Recita la motivazione: “E’ conferita la cittadinanza onoraria a Rosita Nicoletti, con deliberazione di C.C. n. 61 del 17/ 12/2012, per manifestare la gratitudine dell’Amministrazione comunale, dell’Associazione Pro Loco e di tutta la cittadinanza marignanese verso l’opera culturale e turistica realizzata nell’intera vita da Rosita Nicoletti, che ha saputo con il

suo obiettivo catturare immagini e scorci inediti della Valconca ed in particolare di San Giovanni in Marignano restituendo alla collettività immagini evocative e suggestive del nostro Comune promuovendolo in diverse mostre e pubblicazioni”. La pergamena e il riconoscimento è stato ritirato dal figlio di Rosita, Luca Nicoletti. Che ha commosso, leggendo alcune poesie dedicate alla figura della madre. In platea anche la figlia

di Rosita, Mariagrazia. I fratelli hanno regalato al Comune di San Giovanni una gigantografia di San Giovanni che reca un angolo del borgo. Come per lo scrittore russo Dostojevski, anche per Rosita sarà la bellezza a salvare il mondo. Con la sua macchina al tracolla ha sempre fermato la sua attenzione sul bello della natura e sulla bellezza costruita dall'uomo. In un suo libro del 2008, “E nascundèin de tèmp”, scrive: “...avevo scritto, se non m'innamoro muoio. Oggi a distanza di dieci anni, mi sento di scrivere: io, se non ricordo muoio, perché i ricordi sono la vita stessa”.


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RICCIONE

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Teatro del Mare, le serate

- “Il piacere dell'arte” è il titolo della stagione teatrale del Teatro del Mare sotto la direzione artistica dei Fratelli di Taglia. 30 gennaio (ore 21,15) Ascanio Celestini in scena con la sua nuova creazione Discorsi alla Nazione. Studio per uno Spettacolo Presidenziale in cui alcuni aspiranti tiranni tentano di affascinare il popolo di cittadini/sudditi per strappargli consenso e legittimazione. 9 febbraio (ore 21,15) - Sergio Vespertino (Il Commissario Montalbano, Baaria, Viola di mare) con il suo Fiato di madre... e voglio

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La Farmacia dell'Amarissimo compie 100 anni. Invitato il prestigioso storico Guerri

CULTURA

Ascanio Celestini, in scena il 30 gennaio

Gennaio 2013

dire! 25 gennaio (ore 21,15) - L’elettrizzante Jam Jazz Soul Review del sestetto condotto dalla straordinaria vocalist Joyce Yuille e dal celebre sassofonista Michael Rosen. 2 febbraio (ore 21,15) - Doppio appuntamento di teatro danza con la compagnia riccionese NNChalance, che presenta Se nn ricordo male ed Episodio 7, e l’Assolo della danzatrice riminese Barbara Martinini. 12 gennaio (ore 21,15) - Un dittico dedicato a Francesco Gabellini, poeta e drammaturgo di origini riccionesi che scrive nel dialetto. La custode, riflessioni e speranze di un ex albergatrice affidate all’interpretazione di Francesca Airaudo in una produzione La Compagnia del Serraglio – Città Teatro. 20 gennaio (ore 16,30) Gabellini dedica alla città un suo testo inedito, Iper, che debutta al Teatro del Mare accompagnato dalle musiche originali di Stefano Bartolucci eseguite dal vivo dal Trio Aedòn. Per maggiori informazioni: 0541 690904. www.teatrodelmare.org

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Cent'anni di pillole Dietro c'è una famiglia di origine emiliana. Il nome fu “scelto” da Gabriele D'Annunzio, sua anche la parola “Rinascente”

La famiglia Mignani-Innocenti, titolari della Farmacia

PERSONE - Centinaia di migliaia di persone che solcano viale Ceccarini si saranno chieste le ragioni di quella strana denominazione “Farmacia dell'Amarissimo”. E' una delle creative pennellate del poeta Gabriele D'Annunzio; sua è anche la parola “Rinascente”, per indicare i famosi magazzini milanesi della famiglia Borltetti. Insomma, quando la cultura aiuta l'economia. La Farmacia dell’Amarissimo di viale Ceccarini compie 100 anni. Fu aperta nel 1912

quando viale Ceccarini, si chiama viale Viola ed era ancora una mulattiera. La sua storia è legata alla stessa famiglia: i Passerini, origine emiliana. Nel 1922 il dottor Arnaldo Passerini, figlio di Vittorio, farmacista di Finale Emilia, ne divenne proprietario con 58mila lire. Ne cambiò il nome in Farmacia dell’Amarissimo. In quegli anni infatti Gabriele D’Annunzio aveva definito l’Adriatico “mare amarissimo”, per il dominio austriaco in quelle acque, e fu così che il dottor Passerini, che condivideva la visione politica del

Vate, chiamò la sua farmacia, Farmacia dell’Amarissimo. A 100 anni dalla fondazione, la ricorrenza è stata celebrata con un incontro pubblico di valore svoltosi il 14 dicembre al Palazzo del Turismo, con il patrocinio del Comune di Riccione. Ospite Giordano Bruno Guerri, storico, giornalista, scrittore e presidente del Vittoriale degli Italiani. Ha parlato della questione adriatica e del rapporto del Vate con i farmacisti e le medicine. “Era il 1908 - ha ricordato il prof. Giordano Bruno Guerri

- e Gabriele D´Annunzio si trovava ad un´anteprima di una sua opera teatrale, `La Nave´. Fu allora che alzò il calice e proruppe in un brindisi destinato a fare storia, e a provocare quasi un incidente diplomatico tra l´Italia e l´Austria-Ungheria: `Brindo all´amarissimo Adriatico!´. Per il Vate, l´Adriatico non ancora completamente italiano era una ferita aperta e sanguinante. Era il “polmone sinistro ammalato dell´Italia”. In seguito, l´attuale titolare della farmacia, Anna Innocenti (nipote di Arnaldo), insieme ai figli Giulio e Federico Mignani, hanno ripercorso la storia dei 100 anni di attività di una famiglia che vanta cinque generazioni di farmacisti. “ Non è certo la volontà di apparire - racconta la signora Innocenti - che mi ha spinto a celebrare i cento anni della farmacia di famiglia, quanto un debito di riconoscenza che sentivo di avere verso mio nonno e verso mia padre”.


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Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell. 333.4814188

- Dove c'è Pico (al secolo Epimaco Zangheri), c'è un avvenimento che va a rimarcare la storia di Riccione. Da molti anni nella sua bottega della memoria c'è il figlio Gianni, ma in prima linea con lo spirito dell'appassionato arriva sempre Pico: armato delle sue macchine al collo, del suo giubotto smanicato da fotoreporter, gli occhiali spessi e una strettona di mano che ti fa star bene. Con i suoi nobili 83 anni, lo trovi in un angolo, con la paura di disturbare i protagonisti, a testimoniare i fatti della sua Riccione. E' così da decenni. Molto probabilmente, tra tanti anni, quando non ci sarà più, la comunità gli dedicherà una strada. Famija Arciunesa gli appunta sul petto una speciale medaglia: il classico librostrenna per Natale 2012. Titolo: “...e bufa! Riccione sotto la neve”. Le 64 pagine raccolgono le istantanee innevate di Pico e Gianni, dalla Riccione in bianco e nero fino ai colori dello scorso inverno. Si apre con un angolo di viale Gramsci. In primo piano l'albergo Venezia, che poi sta quasi di fronte alla bottega di Foto Riccione. Nella pagina accanto il lungomare bianco con un maggiolino che traina una slitta con sopra due ragazzotti sorridenti. Giuseppe Lo Magro, il presidente di Famija Arciunesa, con disincanto non meno che intelligenza con le storie di Pico e Gianni ci ha

- Cattolica, sabato 15 dicembre. Esame di graduazione per oltre 80 allievi delle società riminesi al palazzetto che ha ospitato nella stessa giornata anche il torneo amichevole di combattimento fra le società di Cattolica, Riccione, Rimini, Morciano, Santarcangelo, Ancona, Forlì, Milano , Ferrara e Mesagne (BR). Quest'ultima è stata chiamata dalla stampa nazionale la "korea italiana" dopo che Carlo Molfetta, allievo del maestro Baglivo Roberto, presente a Cattolica, ha conquistato il titolo olimpico a Londra. Il sindaco di Cattolica Piero Cecchini, ex praticante di arti marziali, è intervenuto alla manifestazione che ha riempito gli spalti . Tutti i partecipanti hanno proseguito la serata presso il ristorante disco music Roundhouse. Ozzano Emilia (BO), 22 dicembre. Il riccionese Simone Salvatori, vincitore del titolo di campione italiano rosse senior 63 kg lo scorso 28 ottobre a Rimini, ha conseguito con successo l'esame per il passaggio a cintura nera 1° dan davanti la commissione regionale presie-

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Gennaio 2013

RICCIONE

Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni

“...e bufa! Riccione sotto la neve”, libro-strenna 2012 della Famija Arciunesa. 64 pagine di istantanee

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PERSONE

Se c'è Pico, ci sono i fatti di Riccione: da quelli seri ai leggeri

Epimaco (Pico) Zangheri col figlio Gianni

Pico, il fotoreporter di Riccione costruito un piacevole romanzo andando a spasso per Riccione. Eccolo il viaggio: viale Ceccarini, la fontana di piazzale Roma, le magie del porto (anche di sera), il lungomare, la spiaggia, il parco della Resistenza, la “Perla e le farfalle”, il castello degli Agolanti, le strade, la fontana del nuotatore. L'ultima sezione viene intitolata “Scatti curiosi”. Alcune pennellate: biciclette appoggiate che sembrano statue, in sci nordico sul lungomare davanti alla prestigiosa gelateria Nuovo Fiore. Si chiude con un vecchio lampione innevato che sembra una maschera. Forse le istantanee più sug-

Pico in bianco e nero

COMITATO PROVINCIALE FEDERAZIONE ITALIANA TAEKWONDO duta dal maestro Vignudini, cintura nera 7° dan. Prossimi impegni. Il campionato italiano cinture nere junior (14-17 anni) a Genova il 2 e 3 febbraio. Per il taekwondo Olimpic Cattolica gareggeranno Alessandro De La Rua -59 kg e Ginevra Graf -49 kg, detentori del titolo italiano 2012. La riconferma per il 2013 darà la possibilità di partecipare ai raduni nazionali per la selezione azzurra in vista delle olimpiadi giovanili. Per info sui corsi www.tkdteam.com Davide Berti 5° dan maestro federale e presidente comitato Emilia Romagna federazione italiana taekwondo cell. 329/2286086 istruttore federale e delegato provinciale al Coni; Luigi Livi 4° dan cell 328/ 9540393 e Luciano Martelli all.fed. 3° dan federale cell. 3282848825; Mauro Merli all. fed. 2° dan 3358088916; Charles Cromwell 2° dan all. fed. e nazionale ghanese.

gestive sono i tigli di via Castrocaro, dove si affaccia il palazzo comunale. I rami innevati ti fanno volare con le trine dei merletti della nonna. Il professor Lo Magro per rendere le pagine più briose ci ha messo dei testi che esaltano il racconto fotografico. Apre con una serie di spassose parole dialettali con testo a fronte legate alla neve. Per rimarcare il cambiamento dei costumi e del benessere (dalla miseria all'opulenza di oggi) ci ha messo un racconto che risale al 1929; l'anno di un grande nevone e di un freddo da candelotti che scendevano dai coppi. Si intitola, “Poveri d'inverno”, di Rodolfo Ciotti. L'inizio è commovente. Recita: “Il lungo inverno del '29, con tutti i suoi problemi, fu ben più carogna con le famiglie dei poveri. Si può dire che d'inverno i poveri sono ancora più poveri (...)”. “...bufa!” non è il primo libro fotografico di Pico. Una ventina di anni fa uscì con “ Quella di Pico è una bella storia. Inizia come “bocia” del fotografo in viale Dante. Non aveva che . Vi resta fino a. Poi si mette in proprio. Ha immortalato tutto: vip, personaggi, luoghi,. Ha raccontato storie col suo click. Da anni, ha bottega in viale Gramsci, a pochi metri dal Grand Hotel. Oltre ad essere sempre in trincea, Pico è uomo generoso. Tutti i giornali della provincia attingono dai suoi scatti, codesta testata compresa.

SEDI Cattolica 1 - Via Del Porto 17 (zona comune) adulti lun mer h 20; bambini (4-7 anni) mar gio dalle h 16:15 alle 17:05 e dalle h 17 alle 18; (8-12 anni) sab dalle15 alle 18. Cattolica 2 - Via Comandini (scuola Repubblica) mer ven dalle 17:15 alle 18:15 (4-7anni) e dalle 18:15 alle 19:30 (8-12 anni). Taekwondo Riccione NUOVA SEDE segreteria cell. 3485687184 sopra palestra BEVERLY HILLS Via Cella Raibano, 43, zona industriale Riccione, mar-gio dalle 17:30 alle 18:30 (4-7 anni) dalle 18:30 alle 19:30 (8-12anni) e sabato dalle 16:30 bambini e dalle 17:30 adulti taekwondo music con Elisabetta (intensa attività aerobica a tempo di musica con tecniche di taekwondo) mar e gio dalle 13:15 alle 14, inoltre lezioni individuali, circuito funzionale di preparazione fisica cross fit. TRE LEZIONI DI PROVA GRATUITA PER I NUOVI ISCRITTI


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MISANO

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Sarebbe l'acqua del rubinetto. E' gratis. Dieci centesimi per la gassata. Inaugurata lo scorso dicembre

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ALLEGRO MA NON TROPPO

Parole da e ‘Fnil’ (Il vecchio nome di Misano Mare)

NATALE. Le frazioni di Misano si caratterizzano sempre di più con artistici Presepi. Quello del Belvedere si distingue particolarmente per la bellezza del sito (le Greppe) e per la lunghezza da Guinness. Per il momento, forse, il più lungo della provincia di Rimini!!! Complimenti ai comitati. LE ISTRUZIONI. Gli esperti, a volte F...utili, nei luoghi pubblici, lette per voi:- In caso d’incendio, abbandonare rapidamente i locali!!! In caso di rapina, mantenere la calma!!! In caso di terremoto, allontanarsi dai luoghi chiusi e aspettare che la scossa cessi!!! DOMANDA e RISPOSTA. Di fine anno:- Cosa si fa da politico quel che non si è fatto da Tecnico? Si promette!!! L’INTELLIGENZA. La politica. Non ci sono più finanziamenti, adesso si chiamano rimborsi. L’intelligenza la usano male, ma non sono certamente stupidi !!! CAPPUCCETTO ROSSO. Siamo tutti evasori e chi evade mette le mani nelle tasche degli altri. E’ vero! Però qualcuno ha le mani più grandi e più lunghe!!! CHIRURGIA PLASTICA. La politica tenta di recuperare credibilità con il sorriso. Dove sta la fregatura, nel sorriso? FINE ANNO. Non è vero che tutto aumenta. Per esempio quest’anno non c’è stata neppure la solita tregua di Natale!!! CHI L’HA DETTO. Il matrimonio e l’unione tra uomo e donna sono gli unici depositari del concepimento della vita. E gli altri??? I BOCCONIANI. Radio anch’io:- Non c’è più Destra, né sinistra. Né Democratici e neppure Repubblicani: eppure la Merkel e Hollande esistono, eccome. Obama e Bush non sono modelli della Preistoria politica. Lui si considera al di sopra delle parti. Non sta con i beceri estremismi, né con gli ipocriti moderatismi. Nel futuro, niente centro, ci saranno solo conservatori o progressisti, definendosi, naturalmente, come questi ultimi. Basta gli uni contro gli altri, perché siamo tutti Cittadini, che siano Padroni dell’Ilva o minatori sardi del Sulcis, Marchionne o esodati, i troppi Parlamentari o i troppi disoccupati, quelli che hanno Pensioni d’oro e chi non riesce a pagare le tasse più alte al mondo... ecc. ecc. Ha detto:- Ora avete la mia Agenda, fidatevi di me. Anche qualcun altro, prima di lui, aveva detto, Aiutatemi, vi farò tutti come me. E’ durata un ventennio e ci riprova.

MISANO ADRIATICO Via Puccini 27/F Tel. 0541.601758 - Fax 0541.602058

- Fabio è uno tra i misanesi migliori. E' primo della classe nella sua professione. Di livello mondiale. Tra le caratteristiche del micidiale dna che tutti vorrebbero avere (un amico gli “invidia” anche le fanciulle, moglie e figlia) c'è la curiosità, forse superiore solo al talento e alla professionalità. Il

Acqua, la fontanella meglio della casetta giorno dell'inaugurazione della casina dell'acqua in via don Milani, a ridosso del Rio Agina, ha approfondito l'argomento, formulando domande su domande. Gli hanno risposto che l'acqua naturale della casina (gratis), dotata di filtri di natura meccanica, di fatto è quella di Ridracoli, che esce dai ru-

binetti delle abitazioni. Mentre la gassata, 10 centesimi al litro, è sempre quella di Ridracoli con l'aggiunta delle bollicine. Fabio è giunto a questa conclusione: l'acqua della fontanella è come quella erogata dalla casina. Solo che ci sono dei costi aggiuntivi per la comunità: l'acquisto della casina, la

manutenzione. Alla fine per andare avanti, bisognerebbe tornare indietro, direbbe Roberto. Insomma, l'acqua della classica fontanella sarebbe come quella della casina. Ma perché gli italiani si ostinano a non utilizzare l'acqua dei rubinetto. Forse perché è dura, cioè ricca di calcio, che va bene per

l'osteoporosi, ma dannosa per chi soffre di calcoli. In Francia, l'acqua naturale quasi non esiste. Quella che ti fanno trovare nelle caraffe sulle tavole dei ristoranti è di rubinetto. Ogni popolo ha i suoi costumi. Gli italiani sono primi al mondo nel consumo di acque minerali. Glorioso primato?

Avis regala ai bambini delle elementari calendario e quadernoni VOLONTARIATO Da sinistra: Antonio Ceccaroli, Giuliano Cesaroni, Monticelli

- L'Avis di Misano ha regalato un calendario ed un quadernone ad ogni bambino delle elementari; in tutto 520, suddivisi tra tre scuole: Misano Monte (5 classi), Misano Cella (5) e Misano Adriatico (15 classi). A distribuire con la barba bianca di Babbo Natale Giuliano Cesaroni, aiutato da altri volontari. Racconta Claudio Baschetti, presidente dell'Avis della provincia di Rimini: “Il regalo lo facciamo da anni ed è un modo per sensibilizzare i piccoli e le loro famiglie. Invece, i ragazzi delle medie e delle superiori, San Pellegrino, li raggiungiamo a scuola con delle ‘lezioni’ tenute da un medico”. Fondata 31 anni fa, la sezione misanese (nella provincia sono 10) conta circa 330 donatori. Il nucleo forte che lavora e coordina è formato da una dozzina di persone. Sono in cerca di nuove forze. Una

volta la settimana dalla sede sul mare fanno il giro di telefonate per ricordare coloro i quali dovrebbero donare (3-4 volte l'anno gli uomini, 2 le donne). Per le necessità straordi-

narie i misanesi dimostrano grande civiltà. Ad esempio, per l'emergenza causata dall'incendio del treno di Viareggio nel luglio del 2011, da Misano ci furono 50 donazioni. Il più as-

siduo, socio della prima ora, è Antonio Ceccaroli; 130 le sue donazioni. Donare, salva vite umane e tiene controllata la salute del volontario; ad esempio per un trapianto di cuore occorrono 40 sacche da 400 grammi; ogni sacca è il frutto di un donatore. Il 17 febbraio, ore 21, al ristorante “Il Mulino” annuale cena sociale. Organigramma. Presidente: Samuele Savoretti. Vicepresidenti: Giuliano Cesaroni e Antonio Ceccaroli. Presidente provinciale: Claudio Baschetti.


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MISANO

Gennaio 2013

San Biagio, il 3 febbraio. Insieme a Sant'Erasmo è intitolata la chiesa di Misano Monte

Quel patrono sconosciuto

SPORT & COMUNITA'

Non si sa quando diventò a patrono

I magnifici sette

Misano Podismo, bella cena sociale alla “Vecia Osteria” - I premi in prodotti alimentari vengono distribuiti alle case famiglie ed ai bisognosi. Gli oggetti (vasi compresi) invece vengono messi in palio durante la cena sociale e sorteggiati (nessuno vuole i vasi, perché). Questo particolare potrebbe raccontare molto dello spirito di Misano Podismo, la società nata quattro anni fa e che si è affermata per il modo con cui fa le cose. Lo scorso dicembre a “l'Osteria Vecia” (si mangia benissimo e si è accolti anche meglio) di Misano Adriatico si è tenuta la cena sociale. Una festa durante la quale si è sorriso molto durante le premiazioni dei migliori, dei più simpatici, dei più presenti, dei più scanzonati... e dei più “in”.

COMUNITA' - Lo scorso gennaio, ad una giovane famiglia misanese originaria di Ca' Rastelli, è nato un bambino, il secondogenito. Hanno deciso di chiamarlo Biagio. Una rarità tale nome. Biagio è il patrono di Misano Adriatico. In quanti lo sanno? Si festeggia il 3 febbraio; di solito con un concerto in chiesa, a Misano Monte. La ricorrenza è sentita solo a Misano Monte; e quasi ignorata nel resto del territorio. Su San Biagio e Misano si sa poco. Ecco che cosa scrisse il compianto professor Vincen-

La chiesa dei santissimi Biagio ed Erasmo

zo Rossi nel secondo tomo su “La storia di Misano Adriatico” quando descrive il quadro sull'altare maggiore a Misano Monte: “Nostra interpretazione. Sant’Erasmo ha deposto umilmente la Mitria e il Pastorale, mentre San Biagio accet-

ta di collaborare con lui (o di sostituirlo, come sembrerebbe dal dipinto) nelle funzioni di protettore della comunità misanese. Non sappiamo con esattezza quando San Biagio fu assunto a compatrono della Par-

ARTE E TRADIZIONE

Portoverde, presepe d'artista

Il presepe di Portoverde realizzato dall'artista cattolichino Mauro Drudi

- Presepe rosso aranciato dell'artista cattolichino Mauro Drudi. Val bene una passeggiata invernale a Portoverde, piazzale Colombo. Resta fino al 20 di gennaio. Racconta Luca Lorenzi, presidente del Comitato cittadino: “Nasce da un'idea di Loris Casalboni, quando parlava di una riqualificazione dei quartieri attraverso l'arte. Abbiamo iniziato col moscone colorato sulla grande rotonda all'ingresso della nostra frazione. Il nostro obiettivo è di proseguire anche d'estate con altri tempi”. Sagome ad altezza d'uomo morbide, col Bambino sospeso, racconta Drudi: “Tutto è nato mentre tagliavo le sagome. Mi chiedevo come trasmettere i messaggi postivi. Di pace. Ma senza banalità. Sono solo cinque figure; con le pecore a simboleggiare il tutto. Il Bimbo è un misto di Munch e Haring” La chiesa Elegante illuminazione natalizia per la chiesa di Portoverde (foto di Alessandro Piredda). L’impianto è stato realizzato dal Comitato di Quartiere Portoverde.

rocchia, né quando gli fu attribuito il patrocinio del comune (probabilmente dopo il 1511, allorché Misano fu elevato a tale rango). Lo storico Adimari, già agli inizi del ‘600, cita la Pieve col solo titolo di «San Biagio», confermando la nostra ipotesi. Né si può tacere il fatto che, nei secoli successivi, il «Protettore della gola» è andato sempre più offuscando la figura di Sant’Erasmo, tant’è che oggi sono pochi coloro che riconoscono in lui il primo Patrono della nostra comunità cristiana. Bene ha fatto il Parroco Don Cenni a ripristinarne il culto, collocando sull’alzata superiore dall’Altare maggiore due belle statue in rame sbalzato e argentato del XV11 sec. (doni del Comm. Romani e del Prof. Rossi), riproducenti i Santi Patroni”. Il primo documento che parla della chiesa di Misano Monte è del 997; e viene citata come pieve di Sant'Erasmo. Poi, gli fu affiancato Biagio. Che, successivamente, divenne unico patrono. Ma la chiesa è detta dei Santissimi Biagio ed Erasmo.

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23 Via Romagna, 25 - Tel. 0541.610055 47843 MISANO ADRIATICO (Rn) - Michele è figlio di Egidio Serafini è già questo depone a suo favore. Egidio, come ben sanno i misanesi che lo conoscono, è persona perbene, con una buona dose di sanguigna ironia. Tipica di coloro i quali sono originari di Ca' Rastelli. Enologo, insieme a due amici, ha rilevato Ballardini Enologia, storica azienda di Lugo. La sua storia è finita sul quotidiano economico “Sole-24Ore”. Lo riportiamo quasi integralmente.

Gennaio 2013

MISANO

Michele Serafini insieme a due amici ha rilevato lo storico marchio Ballardini Enologia di Lugo. Risale al 1917

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La passione che diventa mestiere Da sinistra: Michele Serafini, Giampiero Guidetti e Leonardo Carrara

GIOVANI “Ha una lunga storia alle spalle Ballardini Enologia, società di Lugo (Ravenna) attiva nella commercializzazione di prodotti e materiali per la produzione vitivinicola. Una storia che non accenna a finire, ma che è invece destinata a proseguire per molti anni ancora. Questo grazie a tre neoimprenditori che hanno deciso di rilevare la società. Si tratta di Michele Serafini, Giampiero Guidetti e Leonardo Carrara, che dal gennaio 2011 hanno preso le redini dell’azienda. La loro è una vicenda particolare, che rappresenta un esempio di riuscito collegamento fra il mondo dell’università e quello del lavoro. I tre si sono conosciuti, infatti, qualche anno fa frequentando le lezioni del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia, a Cesena. Solo uno era ventenne, gli altri due avevano già maturato una significativa esperienza nel mondo del lavo-

BACCHINI ADRIANO

ro ma avevano deciso di tornare a studiare, intravedendo nel mondo dell’enologia nuove possibilità di crescita professionale. “Man mano che ci si avvicinava alla laurea spiega Leonardo Carrara - abbiamo cominciato a valutare l’idea di avviare una società che fornisse agli operatori tutti quei prodotti e servizi necessari a chi opera nella produzione vitivinicola. Al Simei di Milano, il salone Internazionale delle Macchine per Enologia e Imbottigliamento l’imprenditore veneto Carlo Vason, titolare dell’omonima azienda di prodotti per l’enologia, ci informò che Pallore proprietario della Ballardini era intenzionato a vendere e iniziammo una trattativa fino alla conclusione dell’affare”. Il succinto riassunto della vicenda non deve però trarre in inganno. Benché le due parti fossero animate dalle migliori intenzioni di concludere la trattativa nel minor

tempo possibile a rallentare le cose fu il mondo del credito. “Ad accordo preso - chiarisce Leonardo Carrara - incontrammo non poche difficoltà ad ottenere un mutuo da parte delle banche. Se da una parte è comprensibile una certa ritrosia da parte degli istituti a investire nei nuovi progetti imprenditoriali, dall’altro la situazione era comunque paradossale, visto che l’azienda che andavamo a rilevare era una realtà consolidata, con conti in ordine, e anche le banche che ne conoscevano la storia non appoggiarono il nostro progetto”. Quasi a dimostrare il detto che ‘nessuno è profeta in patria” fu una banca di Ancona a

credere nel progetto dei tre. E fece bene: in poco più di un anno la nuova gestione di Ballardini Enologia ha ottenuto risultati di gran lunga superiori alle attese, questo a fronte di un contesto economico a dir poco sfavorevole. “Anche in una fase di crisi come questa - sottolinea Giampiero Guidetti - abbiamo rilevato come gii operatori continuino a credere nel vino. Quest’anno abbiamo potuto rilevare una sostanziosa crescita del nostro giro d’affari sul 2011, arrivata al 30%”. Ballardini Enologia conta insieme ai tre soci altrettanti dipendenti. Anche se come in ogni pìccola azienda tutti sanno fare un po’ di tutto, i titolari hanno scelto di suddividersi i compiti. Mentre Leonardo Carraro si occupa degli aspetti commerciali esterni, promuovendo i prodotti e i servizi dell’azienda presso tutti gli operatori potenzialmente interessati, Giampiero Guidetti cura maggiormente i rapporti con la clientela che si reca direttamente nella sede di Lugo e Michele Serafini gestisce principalmente gli aspetti tecnici. “A noi - spiega quest’ultimo non si rivolge una precisa tipologia di cliente. Il vino, del resto è un prodotto molto ‘democratico’ e viene prodotto tanto dai piccoli agricoltori, quanto dai grandi gruppi. Non è pertanto rado che in una sola giornata ci si trovi a soddisfare le richieste di un contadino che ama produrre il vino per un semplice autoconsumo e quelle di importanti aziende che vendono i propri prodotti a livello nazionale, come Caviro e Cevico. Naturalmente non mancano quei produttori con aziende dalle dimensioni contenute, ma totalmente dedite alla produzione di vini d’alta gamma”. Ancora più vari dei clienti sono le loro richieste. La parte più importante è probabilmente quella costituita dai prodotti impiegati per la produzione, da quelli più ‘solidi’ come vasche, tini, tubi alimentari, damigiane, o semplici tappi di sughero, a quelle produzioni impiegate per in ambito enologico. “Il nostro è un catalogo vasto riprende Guidetti - che comprende enzimi di vario tipo, lieviti, attivanti o prodotti per la filtrazione. Vista la crescente richiesta da parte del mercato, abbiamo scelto di proporre ai nostri clienti anche sostanze allergene free, nei quali le compo-

nenti derivanti da proteine animali sono sostituiti da quelli contenenti quelle vegetali. In questo modo incontriamo le necessità di chi soffre di allergie a prodotti come uova e latticini”. Anche se meno rilevanti come fatturato, i servizi di analisi offerti sono destinati a ricoprire un ruolo sempre più strategico per il futuro di Ballardini Enologia. “Il know how della nostra azienda - conclude Michele Serafini - ci consente monitorare il vino in tutte le sue fasi di lavorazione e conservazione attraverso una serie di analisi di laboratorio. Forti dell’esperienza che stiamo maturando ci piacerebbe un giorno diventare un centro di riferimento per chi vuole monitorare e incrementare la qualità del proprio vino, magari sperimentando la possibilità di sviluppare nuovi modi di produrlo. Con la giusta dotazione potremmo affiancare, ad esempio, coloro che intendono investire le proprie energie nella valorizzazione di vitigni

ancora poco coltivati e conosciuti, come Fortana, Burson, Famoso e Centesimino“. La chimica offre a Ballardini Enologia la possibilità di ampliare sensibilmente il numero dei mercati di riferimento. Molti prodotti impiegati nelle produzioni vitivinicole sono infatti utilizzati in altri settori. Le soluzioni per sanitarizzare e sanificare possono essere utilizzati pressoché in ogni comparto dell’industria agroalimentare, Tra i nostri obiettivi - precisa Michele Serafini - figura anche quello di sviluppare a fianco di quello vitivinicolo, un giro d’affari legato alla produzione di succhi di frutta, conserve e frutta sciroppata. Del resto, una terra come la Romagna, con la forte presenza di aziende attive in questo settore, è l’ideale per una crescita di questo tipo”. Ulteriori possibilità di sviluppo sono invece quelle legate al comparto delle bombole contenenti gas alimentari, azoto, co2 che vengono impiegate anche in ambiti diversi da quello alimentare, o a quello delle piscine (nel secondo caso Ballardini Enologia mette a disposizione della clientela tutta la gamma di prodotti per il trattamento acque). Ma la crescita futura dell’azienda dipenderà non solo dalla diversificazione dei mercati, quanto dall’ampliamento dell’azione a livello territoriale.

LA LETTERA MISANO MONTE

Caro Luigino, grazie per la serata - Caro Luigino, voglio ringraziare te e la tua famiglia per la serata che hai organizzato a casa tua. Come al solito, sei un perfetto cuoco e tutto era eccellente. Quello che voglio dire però è questo: hai trovato la forza di organizzare una serata in compagnia anche con la situazione con cui ti trovi. Indimenticabile. Con la tua fede in Dio, con la tua pazienza, con la tua serenità forza, stai affrontando con coraggio la malattia familiare. A tutti noi, vecchi amici, col tuo gesto ci hai raccontato tante cose; che ognuno di noi si potrebbe trovare a convivere con le difficoltà della malattia. Con il pensiero e con l'amicizia, ti siamo sempre vicini, a te, a tua moglie e ai tuoi figli. Grazie ancora, Luigino e che la vita sia secondo il tuo cuore. Gli amici


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MISANO

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Il Comitato cittadino ha illuminato il Natale come non mai GASTRONOMIA

Al Brasile bellissime cose strane COMUNITA'

Il sindaco Stefano Giannini all'inaugurazione del locale

Wok, la cucina cinese a Misano

- La grande cultura cinese apre una finestra a Misano, sulla Statale 16. E lo fa con quella speciale ambasciatrice universale che è la cucina. La grandezza la si può leggere già giù all'ingresso. Fanno da guardia due leoni monumentali scolpiti nel granito (pesantissimi da essere posizionati da un muletto). Si sale e al primo piano si apre una sala caratterizzata dal legno rosso. In fondo, la cucina a vista. Poco prima, un grande frigo con le vivande cotte e da cuocere (carne, pesce e verdure). Queste

ultime possono essere scelte e poi vengono messe sui fornelli al momento. Inaugurato lo scorso 19 dicembre alla presenza del sindaco Stefano Giannini, il “Sushi Wok Restaurant” affianca alle specialità cinesi, le giapponesi e qualche piatto classico italiano ed internazionale, come insalata russa e roastbeef. Nei due angoli che si affacciano sulla Strada Nazionale due salette riservate che è un tuffo vero in Cina. Al centro un tavolo tondo da 8 che è un capolavoro di raffinato artigianato: sulla base di legno massello, due piane di granito rosso che lasciano senza parole. Il locale è aperto a mezzogiorno e sera. Prezzo fisso: 11,90 alle 12 e 16,90 la sera. E mangiare a volontà.

- Solo a Misano Brasile succedono cose strane: come d´incanto la casa di legno del gioco delle bocce al Parco del Sole di via Alberello si trasforma nella Casa di Dabbo Natale. Dietro c´è lo zampino del Comitato di Misano Brasile e soprattutto di alcune mamme che con grande impegno hanno allestito un ambiente meraviglioso e giorno dopo giorno hanno costruito un evento molto bello. E sentito. All´esterno non poteva mancare la cassetta della posta di Babbo Natale dove dal primo di dicembre i bambini potevano spedire la loro letterina. Poi cioccolata calda e vinbrulè, torte casalinghe, il "battesimo della sella": una bella passeggiata sul pony, tanta animazione e giochi per i bambini. Non poteva mancare naturalmente Babbo Natale che, accompagnato dal suo elfo, ha distribuito i doni dalla sua comoda poltrona. Tutto questo sabato 22 dicembre con una splendida giornata di sole davanti a 200 persone. Il 24 invece, don Marzio Carlini ha accolto i fedeli davanti al presepe per un momento di preghiera

Donne e uomini del comitato al lavoro

collettivo. Quest´anno grazie al Comitato di Misano Brasile nella frazione si è respirato un bel clima natalizio, oltre alla festa il "Natale dei Bambini" anche 125 stelle hanno illuminato le vie del paese.


Gli itinerari della buona tavola - Si potrebbe partire con: le migliori macchine, la migliore qualità, la miglior assistenza post-vendita. E arrivare al fatto che sanno spiegarti per filo e per segno come funziona e quali sono i vantaggi oltre che al momento dell'acquisto sulla durata. Cioè al risparmio di acqua, energia e tempo sul lungo periodo. E questo senza guardare al soldo come speculazione, ma come

divertimento. E dopo trent'anni, per dare un senso alla vita, si ricompera la casa colonica di famiglia a San Lorenzo in Correggiano. Si legge Gifar (acronimo di Grandi impianti forniture alberghieri Rimini) e si coniuga con lo stile del fondatore, Giuseppe (Pino) Di Ghionno. In pensione da alcuni anni, alle 7 del mattino è già in bottega a dare

Gifar: migliori macchine, migliore qualità, miglior post-vendita il meglio di sé. Nell'ambiente lo hanno pennellato così: “L'enciclopedia vivente della ristorazione grandi impianti”. A sentirlo parlare sa tutto. Ti porta per mano sulla cucina per induzione, una tecnica che sarà popolare, e a buon prezzo, tra vent'anni. Ed è stato lui ad aver portato in Italia la tostiera a nastro, il forno americano, la lavastoviglie asciugatrice per posate. Ha la curiosità di un ragazzo e la sagacia e l'umiltà di coloro i quali nascono dal commerciale. Vendere apparentemente è facile, sul campo invece la musica cambia. Va ancora per fiere, anche apparentemente lontane dal suo settore, come Macfrutta a Cesena, o Ricicla a Rimini. Lo fa per attingere e porta idee; per poi divulgarle ai clienti. Verso i quali ha un forte spirito di servizio. Racconta: “Il bravo venditore è colui che comprerebbe quello che vende. E' colui che sa e che ha un'esperienza e delle conoscenze da trasferire agli altri”. Di Ghionno quando faceva oltre 100.000 chilometri l'anno non ha mai comprato l'auto che costava meno, ma quella che gli dava più garanzie di qualità e maggior risparmio durante la vita dello strumento. Figlio di un abruzzese di Tollo che giunge a San Lorenzo in Correggiano nel 1955, dove inizia a produrre l'uva da tavola a pergolato, la sua avventura imprenditoriale inizia quasi per caso al ritorno dal militare. Siamo nel dicembre del '66. Moglie incinta che lavora alla Standa, una persona gli dice che Sirio Tonini (un distributore che ha fatto la storia dei detersivi per la ristorazione nella provincia di Rimini e non solo) sta cercando un giovane per il Sia (Salone industria alberghiera, oggi Rhex). Allora si teneva nel campo dei ferrovieri di via Roma, si faceva in dicembre e durava 10 giorni.

Giuseppe (Pino) Di Ghionno fondatore di un'azienda modello

Il giovane Di Ghionno inizia a lavorare alla Shell Chimica. Ha come zone mezza Cattolica e tutta la Valconca. Dopo sei mesi, gli danno anche Riccione. Raggiunge tutti gli incentivi legati al budget. Passa alla Diversey, sempre detersivi. Nel '69, è il miglior venditore europeo della multinazionale. Nel '70, entra nell'impiantistica alberghiera con l'Oma (lavastoviglie). Diventa ispettore per il Centro Sud. Nel '71 durante una fiera stringe la mano a Luciano Berti, un uomo fatidico nella sua vita, fondatore della Comenda, oggi un gruppo da 130 marchi e uno degli indiscussi leader mondiali del settore. Ma la stretta di mano si concretizzerà soltanto nel '73; diventa ispettore vendite per l'Italia. Si trasferisce a Milano con moglie e tre figli. Nel '77, lascia Comenda e Berti per la Hobart, una multinazionale che ha aperto in Italia con poca fortuna e che è alla ricerca dell'uomo giusto. L'anno dopo, durante una fiera a Bolzano, incontra Schoenhuber Franchi, porcellana di qualità per la ristorazione. Cercano un rivenditore per Rimini. Di Ghionno si mette in proprio. Insieme al tecnico comasco Eugenio Cappelli (anche lui in Hobart) fondano la Gifar. Oltre ai piatti, sono anche rivenditori Comenda e Hobart. L'azienda cresce; diventa leader di mercato, grazie ai marchi ed alla serietà. Tutte le volte che Di Ghionno ha proposto nuove aziende ai clienti, ne ha sempre prima visitato lo stabilimento. Nel '92, liquida il socio. Nel '93 iniziano a collaborare i tre figli, Andrea, Vincenzo, Angela. Nel 2005, con 4 milioni di euro di fatturato cede l'azienda col vento in poppa al signore della stretta di mano, Luciano Berti. Pino e familiari ne continuano la gestione e lo stile.


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Gianfranco Vanzini, già direttore generale di Aeffe, nel libro “La teologia del ragioniere”

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Economia, ripartire dai Dieci Comandamenti Don Ugo Borghello: “Le canzoni sono numerosissime, ma le note da cui sono composte sono sempre 7+5. Così si deve affermare che i 10 comandamenti sono le ‘note’ di ogni comportamento morale. Con ciò si può ritrovare fiducia nelle semplici e profonde luci della vita” PERSONE

- Il suo comandamento vero è questo: usare il buon senso. Tradotto: entrare al lavoro e fare il proprio dovere. Comportarsi come un buon padre di Famiglia. Fa agli altri, ciò che vuoi che venga fatto a te. Gianfranco Vanzini è stato direttore generale dell'Aeffe. Prima ancora che essere cattolico e polemista che si diverte come un ragazzino quando deve duellare con concetti e

penna, è persona credibile e controcorrente. Pierino, direbbe lui. Un esempio. Il suo pensiero sulla questione pensione: “Per tutti 1.500 euro al mese. Chi percepisce cifre spropositate ha già ricevuto nel periodo lavorativo”. Cosa che in Lussembrgo già avviene, Per caso ha raccolto le sue riflessioni (pubblicate su questo foglio nei mesi scorsi) in un libro. Titolo: “I Dieci Coman-

Gianfranco Vanzini La copertina del suo libro

damenti”. Sottotitolo: “La teologia del ragioniere”. Con la sua laurea in Economia e commercio, si è sempre cimentato coi numeri e gli esseri umani. Il libro reca la prefazione del teologo don Ugo Borghello. Uno stralcio che mette tutti

d'accordo credenti e non: “Gli uomini di tutti i tempi, di tutte le razze, colti o ignoranti, possono convivere grazie alla capacità congenita all’uomo di riconoscere elementi oggettivi comuni. Affermava Giovanni Paolo II nell’Enciclica Fides et ratio: “A prescindere dalle correnti di pensiero, esiste un insieme di conoscenze in cui è possibile ravvisare una sorta di patrimonio spirituale dell’umanità. E' come se ci trovassimo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascuno sente di possedere questi principi, anche se in forma generica e non

riflessa” (n. 4). Nonostante oggi ci sia chi vuole un relativismo assoluto, è facile constatare come nei cambi culturali qualcosa rimane immutato. Basti pensare che i figli nascono sempre da una donna e non dall’uomo, con tutto quello che da ciò consegue per il vivere sociale e per i cambi culturali. La cultura diversifica i costumi, ma rimane un sostrato comune. Ugualmente ci sono circa 6.000 lingue sulla terra, ma tutti hanno il linguaggio con alcune articolazioni comuni, come

verbi, sostantivi, aggettivi, ecc. L’evoluzione diversifica alcuni aspetti del mondo vitale, ma le leggi della dinamica, senza le quali non sarebbe possibile alcuna evoluzione, non cambiano mai! Le canzoni sono numerosissime, ma le note da cui sono composte sono sempre 7+5. Così si deve affermare che i 10 comandamenti sono le “note” di ogni comportamento morale. Con ciò si può ritrovare fiducia nelle semplici e profonde luci della vita”. Ritrovare fiducia nella vita. In questo momento economico di passaggio, in cui ci si sta perdendo e non si riesce a trovare il bandolo della matassa, la risposta dell'uomo potrebbe risiedere nei cari e vecchi Dieci Comandamenti. Che per i credenti sono le Tavole di Mosè; mentre per gli atei sono semplici precetti di altissima civiltà. Il grande affresco dei Vangeli è il fatto che tutti gli uomini siano uguali e che senza giustizia non c'è umanità. Non c'è libertà. Insomma, sui valori siamo tutti d'accordo, ma ci vorrebbero i fatti. Ma perché Egli, quello dei Comandamenti, non interviene?


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CATTOLICA

Cattolica

Il sindaco Piero Cecchini traccia un bilancio della sua amministrazione

Tagli e debiti, 18 mesi in ‘trincea’

L'INTERVENTO Il sindaco di Cattolica Piero Cecchini di Ecci

Piena compatibilità per il sindaco Diciotto mesi di giunta Piero Cecchini già alle spalle, nonostante i velleitari tentativi di alcuni esponenti dell'opposizione di invalidare l'esito elettorale con esposti che lo accusavano di presunta incompatibilità. Compatibilità, invece, già confermata in ben due gradi di giudizio. Ereditato montagna di debiti e un bilancio vicino al default Va ricordato che la nuova giunta si insediava sul “vulcano” di una valanga di debiti e su un bilancio ai limiti del default, sulla “bomba” degli Swap e su una pericolosa “mina vagante” di un gigantesco contenzioso. I debiti non sono scomparsi, ma ridotti sì e contabilmente tenuti sotto controllo. A questo si aggiungeva una macchina comunale “arrugginita” e una perdita di credibilità e autorevolezza nei rapporti istituzionali a livello provinciale e regionale e con colossi come Hera, partecipate, banche, ecc. Oggi il bilancio è messo in sicurezza L'avere messo in sicurezza il bilancio comunale è stata una delle maggiori conquiste della nuova amministrazione, sommato alla soluzione (o attaccato qualche pezza decente) alle decine di “beghe incancrenite” che quasi ogni giorno irrompevano con urgenza negli uffici di sindaco e assessori. Beghe che emergevano (ed emergono) da uno status poco trasparente e pressapochista lasciato in eredità dalle precedenti amministrazioni. Solo per questo operato la nuova amministrazione merita abbondantemente la sufficienza, anche perché la fase progettuale programmatica si sta già delineando. Il lavoro della giunta e dei consiglieri di maggioranza Oltre al sindaco va riconosciuto il lavoro assiduo e competente della squadra degli assessori (Alessandro Bondi, Leo Cibelli, Giampiero Galvani, Anna Sanchi, Giovanna Ubalducci) e il prezioso supporto del gruppo consigliare di maggioranza, che ha dimostrato competenza, autonomia di giudizio, compattezza. Spesso e volentieri i singoli consiglieri hanno integrato diligentemente il lavoro degli assessori. Si può affermare che oggi il livello di trasparenza e di partecipazione (che col bilancio partecipato potrà rafforzarsi) garantito dall'amministrazione è sicuramente più elevato. Così come è evidente la riduzione dei livelli di degrado e incuria ben visibili, invece, poco più di un anno fa in città. Le cose fatte bene non nascono dal caso Tutto questo però non nasce

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Ereditato una montagna di debiti, la ‘bomba’ degli Swap e la ‘mina vagante’ di un gigantesco contenzioso. Oggi il bilancio è stato messo in sicurezza e i livelli di trasparenza e partecipazione sono più elevati. “2013: scuola via Irma Bandiera, Piano spiaggia, Piano del traffico, Bus terminal...” dal caso, ma da scelte precise e condivise già prima e durante la campagna elettorale del 2011. Una coalizione di partiti e movimenti ispirati ai valori e tematiche di centrosinistra (unito!), le primarie (all'insegna della lealtà e unità) per il candidato a sindaco che hanno legittimato con un primo voto popolare il sindaco Piero Cecchini e il suo sfidante Alessandro Bondi, un programma costruito insieme e, per la prima volta a Cattolica, il riconoscimento di pari importanza, dignità e fiducia tra tutte le forze politiche della coalizione. Tutto questo ovviamente senza esaltazione e senza nascondere le fisiologiche frizioni che comportano le “famiglie numerose” quando si devono operare delle scelte; ma c'è sempre stata la volontà di tutti di rapportarsi al confronto democratico, senza fughe in avanti, sciocche visibilità personali o partitiche e sterili polemiche da rotocalco. Si spera che la campagna elettorale in corso non incrini l'equilibrio. Per giunta e maggioranza dopo 18 mesi di lavoro il bicchiere è da considerare sicuramente mezzo pieno, anche se ancora c'è molto da fare. Determinante sarà ancora il coinvolgimento e l'mpegno dei dipendenti comunali. Le opposizioni Poche parole sulle opposizioni: poco incisive e in difficoltà progettuale. Ogni tanto in cerca di visibilità giornalistica con qualsiasi argomento, anche se futile. Scontano l'appartenenza a partiti (Pdl e Lega Nord) che hanno perso credibilità nel Paese. Si distingue Officina civica, che diversamente è sempre stata sul pezzo delle tematiche e costruttiva, senza velleità e

ideologismi. Il sindaco Piero Cecchini, a nome di tutta l'amministrazione, traccia con soddisfazione i risultati ottenuti e gli obiettivi da raggiungere. Mantenimento qualitativo e quantitativo dei servizi “Abbiamo mirato al mantenimento di un elevato livello dei servizi rivolti ai cittadini - dice il sindaco”. Nessuna esternalizzazione, riduzione degli sprechi e ricerca di una maggiore efficienza. Pressione fiscale locale tra le più basse Il contenimento della pressione fiscale locale è il fiore all'occhiello della giunta. “Nonostante i tagli nei trasferimenti e le minori entrate - continua Cecchini -, l'amministrazione non ha voluto gravare ulteriormente sulle tasche delle famiglie cattolichine, già messe alla prova dalla crisi economica, esercitando probabilmente la pressione fiscale locale più bassa della provincia: addizionale Irpef allo 0.15%, Imu prima casa 0.4%”. Avviati diversi lavori di riqualificazione e manutenzione nella città “Nel 2012 abbiamo voluto investire nella città - continua il sindaco - rifacendo gli asfalti di via Francesca da Rimini, rinnovando gli arredi e l’illuminazione di via don Minzoni, via Pisacane e via Del Prete. Riqualificazione del campo da basket adiacente al Vgs. Abbiamo rilanciato il programma delle potature in diversi quartieri, completato i lavori per il prolungamento del molo di Levante, prolungato gli scarichi a mare oltre i 300 metri, garantendo la balneabilità sicura per tutta la stagione, esteso il programma di

“Il mantenimento della qualità e quantità dei servizi, una pressione fiscale locale tra le più basse, avviato diversi lavori di manutenzione e riqualificazione della città, evitato l'imposta di soggiorno. Sociale, cultura e sport sono servizi irrinunciabili. Successo degli eventi e iniziative turistiche”

gestione della raccolta differenziata ‘porta a porta’ puntando quest'anno ad arrivare anche nella zona rossa della città, eliminato le strisce blu in via Carducci rendendola più vivibile per turisti e cittadini”. Imposta di soggiorno evitata col contributo dei privati “Confronto costante con gli operatori economici per affrontare in maniera condivisa e partecipata le situazioni più delicate come, ad esempio, l’imposta di soggiorno. Un grande lavoro di concertazione, per evitare l’applicazione dell’imposta di soggiorno: grazie al contributo volontario ideato a Cattolica, siamo diventati un modello in Emilia Romagna e nel resto del Paese”. Cultura, sport, sociale: servizi irrinunciabili “Cultura, scuola, sport, sociale: sono servizi irrinunciabili per una comunità, grazie ai quali viene assicurata la coesione sociale. Per essere vicino ai cittadini in difficoltà, abbiamo raddoppiato, da 14 a 28, le unita abitative adibite a canone calmierato presenti nella palazzina di via Longo e fatto partire il servizio navetta a disposizione di anziani e cittadini diversamente abili con l’obiettivo di rendere la mobilità in città agevole per tutti”. Successo di pubblico per eventi e iniziative turistiche “Arricchimento del cartellone eventi e iniziative turistiche, come il prestigioso programma dell’Arena, il Word Ducati Week, il concerto del nostro Samuele Bersani per la Notte Rosa e quello dei Moka Club per Capodanno”. I progetti per il 2013 E per il 2013 le attività in agenda sono già tante. “Partiremo subito da gennaio con l’avvio del cantiere per la ristrutturazione della scuola di via Irma Bandiera, da eseguire in un’unica tranche dell’importo di oltre un milione di euro. E poi i prossimi dodici mesi saranno quelli del Piano di Spiaggia, strumento che permetterà ai nostri imprenditori balneari di rilanciarsi, del Bus Terminal, per cui la soluzione che consenta un’adeguata valorizzazione dell’immobile e di tutta l’area è ormai vicina, della rioganizzazione del piano del traffico puntando a creare una rete importante di piste ciclabili e di nuovi parcheggi. Il 2013 sarà l’anno decisivo per il rilancio della nuova società di promozione turistica gestita completamente dai privati: anche in questa avventura affiancheremo i nostri operatori fino all’avvio completo dell’attività della società. A tutto ciò si aggiunge l'obiettivo di continuare a riqualificare la città - conclude Piero Cecchini”.

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Palazzate

di Cecco

Capodanno col botto - Leggiamo: “Concerto di Capodanno col botto: in piazza 3mila persone”. Bèl bèl, basta c'an dura da Nadèl a san Stéfne...

Saraghina e sardon - Leggiamo: “Cattolica si promuove sulle piste di sci della Val di Non per fare assaggiare il mare ai monti”. Basta chi n'ava la buchina strèta... Ubriachi - Leggiamo: “Due ubriachi, picchiano barista che non li fa bere alcolici. Arrestati”. Du gin gin va c'ant va... Arredi malaticci - Leggiamo: “Centro storico senza investimenti. L'assessore Leo Cibelli: ‘Per il 2013 non ci sono soldi per gli arredi’”. L'è tosa e fridor, rusghin e scador... Imposta di soggiorno - Leggiamo: “Il sindaco Piero Cecchini: ‘Contributo volontario, tagli e risparmi per evitare l'Imposta di soggiorno”. O da réf o da raf toca armidiè chi bèi bajuchin... Swap ereditati - Leggiamo: “Il vicesindaco Alessandro Bondi: ‘Con i derivati ereditati rischiamo di perdere 1,7 milioni di euro. Il Comune ha dovuto accantonare la somma della potenziale perdita’”. L'ha capì che cavè e nu mèt, al vén al mèl dal sèch... Reperti di Cattolica - Leggiamo: “Statue preziose e reperti: pezzi di Cattolica esposti al Louvre e al British”. Al tira al cul, ma a pensèi bén j'è più sigur e uj véd al mond intér... Antenne - Leggiamo: “Sul fungo dell'acquedotto le antenne sono sempre di più, ma nessun controllo”. L'è dvént un fungh invlinèd... Giochi in spiaggia - Leggiamo: “Giochi per i bimbi e fitness in spiaggia: i bagnini chiedono di triplicare gli spazi”. J'ha ciap trop gambòn e adès i fa i sgulvanìd... 2012, grandi risultati - Leggiamo: “Il sindaco Piero Cecchini traccia il bilancio della sua giunta: ‘Un 2012 di grandi risultati’”. Adès uj mènca sno al gal c'ui chènta li orie... Terza corsia A14 - Leggiamo: “A14, la terza corsia aperta fino a Cattolica con 10 mesi di anticipo rispetto le previsioni”. J'è stè svélt cume la polvra... Tuoni e fulmini - Leggiamo: “Pierangelo Del Corso (Pdl) tuona contro l'amministrazione comunale: ‘Città immobile, favorire gli investimenti’”. Al dièvle al bréscla tla moj... Chiesa e crisi - Leggiamo: “Crisi, la chiesa diventa ‘ufficio di collocamento’”. J'è 'na fèma in gir chi magnaria la cisa e al pardon... Look - Leggiamo: “Il parrucchiere Gastone Benelli neo presidente di Confartigianato”. Ad sigur j'avrà tut la tèsta più radanèda... La resina - Leggiamo: “La resina del tunnel sotto la Manica per impermealizzare i parcheggi sotto piazza Mercato”. Sarà la volta bona? Perché l'acqua la fa infraidè i pèl... Snellimento - Leggiamo: “Officina civica vuole l'Urbanistica più veloce”. La dis cla fa trè pas s'una madunèla... Dirigenti comunali - Leggiamo: “Personale comunale, tagliati i dirigenti”. J'avrà fat tut tridèl e cinciang-le... Vgs - Leggiamo: “Vgs, il tribunale dichiara il fallimento”. L'éra mèj se i capuriòn i stèva da sintì ma chi burdèl dl'Arcobaleno. Adès chi ha fat la bughéda u la suga...

Cattolica - Via Risorgimento 17 - Tel. 0541 - 833253


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CATTOLICA

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Irene Franchi ricorda il “Trinchetto”, il locale del babbo (“Lino del Cursor”), un mito

Nostalgici e ‘mitici’ Sessanta LA LETTERA

I Franchi

Quelle feste per attirare clienti: “Miss Trinchetto”, “Miss Belle Gambe”, “Serata Romagnola” con pesce azzurro, Sangiovese e piadina, “La festa del mare”,“La festa dei pazzi”, “Serata indiana” - Queste poche righe che scrivo (premetto che è la mia passione scrivere) sono dedicate a mio padre “Lino del Cursor”. Lui era nato per stare con e in mezzo alla gente. Dopo la guerra che l’ha visto anche deportato in un campo di concentramento, ritornando a casa ha fatto il cameriere al “Sirenella Bar” e poi si è buttato nei locali da ballo “Esedra” e “Trinchetto”’. Sono e resterò sempre una cattolichina verace, anche se ora dopo che mio marito è andato in pensione abbiamo deciso di trasferirci a Saludecio dove regna la pace e la tran-

Irene Franchi con la madre negli anni '60 Lino Franchi in smoking con due clienti

quillità. Tutte le mattine prendo il bus (che fortuna passa sotto casa) per andare da mia mamma che abita a Cattolica, per

andarci passo dove c’era (ora vi hanno costruito una villa bellissima) il locale che mio padre Lino ha costruito quando tutto intorno era

campagna “Dancing Pizzeria Trinchetto Ristorante”. La strada è ancora deserta, sono le sette della mattina di lunedì 10 luglio, allora mi fermo e la mia mente vola nei ricordi. Lo vedo il mio locale come allora tutto illuminato da

lampioni fatti a timone che lo circondano. La fontana dove una sirena manda zampilli di acqua colorata. Il suono di quella orchestrina che suona un lento, il mormorio delle persone sedute nei tavoli del giardino sotto salici piangenti illuminati da neon verdi, i palloncini di carta intorno alla pista di mille colori dove ballano delle coppiette. E lui mio padre in smoking con il sorriso sulle labbra che

accompagna i clienti ai tavoli e con gentilezza allarga le poltroncine. Un vero e unico gestore che svolgeva il suo lavoro con entusiasmo e tanta creatività. Sì, perché non basta solo la musica e orchestre brave, ci sono feste da organizzare quali: “Miss Trinchetto”, “Miss Belle Gambe”, “Serata Romagnola” con pesce azzurro, Sangiovese e piadina, “La festa del mare”,“La festa dei pazzi”, “Serata indiana” dove il locale si trasformava in un campo di Pellirossa. Questo tutto per attirare clienti, tutto questo nei favolosi anni ’60. Mia madre bellissima alla cassa e io, allora ragazzina, che aiutavo al bar... quel barista che sarebbe diventato mio marito e padre dei nostri meravigliosi quattro ragazzi. Claxon maledetto! Mi ha rovinato tutto, mi sono rimessa in carreggiata avviandomi a casa di mia mamma”.


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CATTOLICA

Un binomio che evoca gli anni della gioventù e l'amore

La moglie e la vespa - Comprai la Vespa a rate da Macaluso e Gabellini, accompagnavo mia nonna, lassù alla chiesa in piazza Mazzini. A chiedermelo era stata lei stessa, aveva detto: “Voglio far bella figura. Con la Vespa vorrei andare a messa”. Così, visto che lei aveva piacere, con quella Vespa partimmo dal podere. Dopo via Saludecese finiva la costa; per fortuna la nonna era protetta dalla ruota di scorta, perché lei si buttava da una parte e io da quella opposta. Mi aveva abbracciato molto stretto perché era abituata col somaro, le redini e il carretto. Finalmente sono arrivato quella domenica giorno di mercato: ora eravamo lassù in piazza Mazzini, in mezzo ai possidenti, ai fattori, ai contadini. L’avevano vista anche le sue padrone: Luisa e Maria Bianchini. Quella domenica fu per lei una doppia festa poiché tanti avevano visto che lei era arrivata col primo nipote e con la Vespa. Con quella Vespa andavo al Grande Albergo a ballare, dalla cui finestra si vedevano le onde e si sentiva il rumor del mare. Non avevo ancora trent’anni quando l’ho incontrata, era la donna che a trentatre avrei sposata. Erano belli quei tempi perché di anni lei ne aveva appena venti.

Per me oggi è giorno di festa: dopo 60 anni rivedo quella vespa. Sapeste quanto mi consola, vedere sopra la mia prima nipote, Francesca, e non è sola!

Savio Bianchini in questo tenero racconto ricorda l'amore per la moglie scomparsa

AMARCORD

di Savio Bianchini

E mi rivedo oggi addirittura, l’avrete visto quel film, quell’avventura che dentro di me ancor rimane: parlo di Vacanze Romane! La Vespa era la stessa ma il film io l’avevo girato poco prima, era intitolato: “Quei bei giorni e la mia Regina”. Tante volte venivan via con la lambretta alcuni amici in nostra compagnia; aveva quel sistema che durò poco: si tirava una corda ed andava in moto. Andavamo tranquilli, non correvamo per arrivar prima, sopra c’erano il geometra Lorenzi (Pucio) e la sua Tina. Non giravamo a Roma, ma tutte le colline a noi vicino, come Gabicce Monte, la Vallugola, San Leo, Gradara e San Marino. In tanti altri posti abbiamo sparso il nostro amore, a Gemmano,

Saludecio, Montescudo, Montefiore. Una volta, lungo il Conca l’ho presa per mano, siamo saliti fino a Marazzano; tanti ricordi, quella vecchia capanna e noi nascosti tra le foglie di canna. Era maggio più o meno, perché ricordo quell’odor di fieno, cantavano la quaglia e l’usignolo quella sera, che meraviglia, che bella primavera! Quando eravamo insieme

era sempre festa, con la mia bianca sciarpa di seta mi ero montato un po’ la testa perché ora avevo qualche soldo, ma soprattutto avevo quella donna e quella Vespa. Nel 1958 siamo là, davanti a quel frate che ci fa una predica sul bene e sul male, ma è certo che il nostro matrimonio non è stato celebrato per il capitale! Mi piaceva tanto il suo modo di guardare, come sapeva stare

tra la gente, era una di quelle donne che tutto dava e non chiedeva in cambio niente. Ormai sono vent’anni che l’ho persa, che è morta, ma ancora la vedo lì a quella macchina da cucire, davanti alla finestra, dietro a quella porta. A questo punto ringrazio Maria, mia cognata, per l’aiuto dato a tirare avanti la covata. Ero rimasto con quel figlio e quella figlia e giudicate voi se

potevo chiamarla una famiglia! Adesso di strada ne abbiamo fatta tanta, anche l’amico Teo Tonti ha perso la moglie nel novanta, anche lui è rimasto solo, con quel figlio e quella figlia, non so cosa pensi lui ma per me per tanti anni è stata paralizzata la famiglia. Sono passati più di sessant’anni da quando andavo in giro con la Vespa, e ora mi sto rasando davanti allo specchio, parlo da solo e dico a Savio: “Cerca di calmarti, ormai sei solo un vecchio”. Però mi sembra di aver fatto sempre il mio dovere anche se tante volte son stato costretto a cambiare mestiere. Forse è un caso o destino: lei era figlia di un marinaio, io di un contadino. Ora quel ricordo mi martella, ho nella mente quei giorni belli, le sue parole al mio orecchio, sulle spalle i suoi folti capelli, senza quella pignatta (casco) sulla testa ci sentivamo sulle ali di una vespa. Adesso so che dopo l’inverno torna primavera, il nostro sentimento è molto diverso dall’amore di una sera. Mai potrò dimenticarlo, anzi non so come chiamarlo, un sogno, un miraggio, una chimera.



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CATTOLICA

Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163

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CATTOLICA

Cena sociale con premiazioni per il Circolo tennis di Cattolica

Cerri, regno di allegria e divertimento LO SPORT

di Giuseppe Del Bianco

- Nella splendida cornice natalizia del ristorante Protti di Cattolica, si è svolta la cena sociale del Circolo tennis Cerri di Cattolica. Durante la serata sono stati premiati i vincitori e finalisti del classico torneo “Strabazariot” che si svolge da tanti anni sui campi di via Donizetti. A fare gli onori di casa e gli auguri il presidente del prestigioso club Pierangelo Cerri con la figlia Francesca. Sono stati premiati nel singolare maschile Marco Semprucci che ha vinto il ta-

Cena sociale con fotografia. Al centro, con la cravatta, Pierangelo Cerri

bellone A contro Stefano Stramigioli. Nel tabellone B, Stefano Gaudenzi ha battuto Luca Capellini. Nel C primo classificato Franco Ubalducci, secondo Mirco Raimondi. Nel singolare femminile Patrizia Pritelli ha prevalso su Grazia Lenti e ancora nel doppio femminile si è imposta

Patrizia Pritelli in coppia con Clara, seconde Grazia Lenti/ Miriam. Nel doppio maschile, nel tabellone A, Roberto Mariani/William Ricci hanno battuto Diego Olivieri/Romano Del Bianco; nel tabellone B Claudio e Alessandro Marcantoni (padre e figlio) hanno vinto contro Gino

Bruscaglia/Giancarlo Marzi. Nel doppio misto Marco Semprucci/Francesca Cerri hanno superato Marina Tenti/Claudio Marcantoni. Nel doppio misto giallo premiati Dennis Matteoni e Lilia Ouzounova; mentre negli under 12, tabellone A, ha vinto Alessio Casoli su Agnese Arduini; nel tabellone B, Jessica Pozzi si è imposta su Alessia Cervellieri. Erano presenti alla cena anche i ragazzi e ragazze con il maestro Massimo Tonti, famiglie e amici del CT Tennis Cerri: angolo fiorito di allegria e divertimento.

CATTOLICA

Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163 LE EMOZIONI RACCONTATE DA DANILO

Cattolichino ad Honolulu - Maratona di Honolulu: the best (la migliore). Anche meglio di New York, merito del posto e dei tantissimi runners, circa 30.000, la maggior parte giapponesi, moltissimi travestiti non solo con degli straccetti ma con dei veri vestiti. Partire alle 5 con i fuochi d’artificio è unico; non pensavo facesse così caldo a quell’ora, ed invece lo era, umido e senza vento. Mentre poi con l’alzarsi del sole è diminuito, merito di una leggera brezza. Con tutta questa gente è stato un piacere correre; il tifo lungo le strade non mancava di certo: un casino infernale lo facevano i giapponesi per incitare gli amici. Il panorama sia a destra che sinistra era questo: montagne e Oceano Pacifico. Correre in un’ambiente simile è solo un piacere; io, come al solito, ho la macchina fotografica, al dio crono non ci penso proprio. Corro e nello stesso tempo mi guardo attorno. Oltre a fermarmi tantissime volte per la foto, le scatto anche correndo. Quello che mi è rimasto più impresso è che al giro di boa, mentre si ritorna verso il traguardo, si incrocia ancora tantissima gente. Non finiva più questa fiumana umana. Vedere i loro volti felici e contenti è bello: questo è il vero sport. Fantastico l’arrivo. Dopo tanta fatica, una bella fanciulla si congratula con te e ti

Danilo Biagiotti mette al collo una corona di conchiglie: il massimo. Ripreso fiato e ritirato la medaglia da finisher, assieme alla mogliettina, si va in hotel per cambiarsi. Se il richiamo della spiaggia e del mare è forte: dopo una maratona è fantastico. Partire alle 5 è ottimo anche per questo motivo; hai tutta la mattinata a disposizione. Riposarsi al sole dopo essere entrato in acqua, è quello che le gambe chiedono. E ringraziano. La consiglio vivamente questa maratona, se poi ci abbinate 2 giorni a New York, come ho fatto io, è meraviglioso: correre al Central Park e aspettare l’alba vale il viaggio. Ora dopo questa bellissima esperienza si ritorna a correre su per i sentieri, è quello che mi piace di più. Il 2013 è pieno di appuntamenti, sempre più importanti. Danilo Biagiotti, alias MiticoJane

SPORT


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CATTOLICA Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Gennaio 2013

Diego Olivieri presenta un portale in cui le due province sono un unico territorio

32 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Turismo, visit RiminiPesaro-Urbino ARTE - CULTURA - ECONOMIA

- Si chiama “Visit RiminiPesaro-Urbino ...un territorio gioioso e seducente, senza confine tra Romagna e Marche”. E' il nuovo portale del territorio di Diego Olivieri; è online dallo scorso dicembre. Il creativo cattolichino da anni è il sostenitore un progetto turistico fatto di tradizione e tipicità, che ha chiamato “sparkling” (effervescenza). Racconta Olivieri: “Credo che la nostra proposta debba ripartire dalla parte più bella del passato che è l'effervescenza tipica delle nostre zone, sia nei rapporti con gli ospiti, sia come territorio”. Per Olivieri il territorio è quello delle province di Rimini e Pesaro. Di mettere insieme Malatesta e Montefeltro Il sito raccoglie le proposte di 89 comuni; 27 del Riminese.

Con sulla linea orizzontale del sito una serie di argomenti che uniscono: territorio-arte e cultura -movimento e ralax-divertimento-eventi-blog. Il portale è corredato da immagini che strizzano l'occhio e fanno danzare la fantasia. Queste istantanee sono commentate dal riminese Paolo Fabbri, tra i maggiori intellettuali italiani. “Credo che Diego - scrive il prestigioso semiologo - abbia la capacità di ritrarre bellissimi dettagli grazie a piaceri sensibili e gusti intellettuali che gli consentono di ‘vedere’ il territorio e saperlo raccontare proprio secondo il concetto ‘SlowSparkling’, esprimendone ‘lentezza e brillantezza’ nel contempo (...)”. “Trovo interessante foca-

Diego Olivieri

Un trabaccolo di nome Andrea Modellino di trabaccolo denominato “Andrea”

MARINERIA

di Sebastiano Mascilongo

- Il modellino che appare nella fotografia è un motoveliero costruito in grezzo dall’amatore Fernando Menghi con la collaborazione di Franco Denicolò “Franco dla Palona” e donato poi all’attuale proprietario Giuseppe Tonini detto “Lino Paparèn” per la sua passione

sin da piccolo nel realizzare modellini in argilla similari alle così dette paranze in gergo marinaro chiamate “Papere”. Successivamente lo stesso modellino di motoveliero come appare nell’immagine è stato “armato” con perfezione e dovizia di particolari da Italo Rossi e si trova attualmente esposto presso il negozio di articoli nautici della cooperativa Casa del Pescatore. A tale proposito vanno ricordati anche alcuni cenni storici: il suddetto motoveliero de-

nominato “Andrea” fu costruito nel 1922 nel cantiere navale del noto maestro d’ascia Aldo Donati a Pesaro ed era di proprietà della gabiccese Amalia Tonini e Marino Tonini “Marén d’Andriòn”. Lunghezza fuori tutto di metri 16,50 per metri 5,00 di larghezza massima e metri 1,85 di larghezza minima in prossimità del mascone di prora e del giardinetto di poppa. Trabaccolo destinato ad attività promiscua pesca d’inverno e trasporto durante la stagione estiva, “Paròn” Marino Tonini detto anche il “Mulèr” perché il padre Andrea possedeva un mulino ad acqua a Gabicce sul greto del torrente Taviolo. Nel 1941 circa fu installato un motore svedese di 23 cavalli “Ellwe”.

lizzare l’attenzione su alcuni aspetti - continua Fabbri -. Le sue luminose fotografie sono molto di più di una raccolta di sguardi, colpi d’occhio separati ed istantanei sul suo spazio di predilezione: il territorio a cavallo tra la Romagna e le Marche, tra Pesaro-Urbino e Rimini. Sono il risultato felice di una curiosità e di una cura. Curiosità per una territorio ricco di ‘differenze’ naturali e umane, coltivate e costruite nel tempo della storia e della me-

moria, ma anche di importanti ed attuali motivi di “unione”. Cura per una popolazione che possiede ancora l’impagabile risorsa di un nome proprio: i suoi caratteri molteplici e i connotati singolari (...)”. Per mettere a fuoco meglio il suo lavoro, nelle vacanze dello scorso agosto Diego Olivieri ha tirato fuori la cara vecchia vespa e ha girovagato sulle strade delle due province-un solo territorio. Alla fine aveva messo in cascina 2.500 chilometri di emozioni. “Il portale ‘RiminiPesaroUrbino – the slow Sparkling way’ - scrive Carlo Bulletti, vice-presidente della Provincia di Rimini - rappresenta lo sforzo – illuminato – di un imprenditore, Diego Olivieri, per la presentazione della identità di un territorio gioioso e seducente. Esso esprime valori e risorse che traspirano da un territorio capace di trasmettere gioia e di sedurre i visitatori. La tensione del portale per le bellezze paesaggistiche dei territori di Rimini, Pesaro ed Urbino, senza confini alcuno, per la sua enogastronomia e per il suo patrimonio culturale ed artistico fanno della iniziativa di Diego uno strumento di grande utilità per tutti noi e per chi ci vuole conoscere”.

TEATRO DELLA REGINA

Stagione teatrale 2013 - Il programma PROSA Giovedì 17 gennaio 2013 TROIANE di Euripide Regia Marco Bernardi con Patrizia Milani, Carlo Simoni, Sara Bertelà, Corrado d’Elia. Teatro Stabile di Bolzano. Lunedì 28 gennaio 2013 BALLATA DI UOMINI E CANI dedicato a Jack London di e con Marco Paolini. Musiche originali composte ed eseguite da Lorenzo Monguzzi e con Angelo Baselli e Gianluca Casadei. Animazione video Simone Massi. Jolefilm con il sostegno di Trentino spa – I suoni delle Dolomiti. Martedì 5 febbraio 2013 L’ARCA Ideazione e direzione artistica Ettore Reggi, Lorena Corradi. Consulenza artistica e ideazione costumi Pascal Jacob. Musica Denis Gougeon. Regia Julie Lachance. Ideazione e realizzazione multimedia Pier Chartrand, Bernard Duguay. Illustrazioni Pier Chartrand. Assistente alla composizione elettronica e improvvisazioni

Merlin Ettore, aiuto costumista Michel Vaudrin. L’Arsenal à musique. Martedì 19 febbraio 2013 OSCURA IMMENSITÀ tratto dal romanzo L’oscura immensità della morte di Massimo Carlotto. Regia Alessandro Gassmann. Con Giulio Scarpati, Claudio Casadio. Accademia Perduta Romagna Teatri, Teatro Stabile del Veneto. Mercoledì 27 febbraio 2013 UN AMORE DI SWANN di Marcel Proust Regia di Federico Tiezzi. Drammaturgia di Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi. Con Sandro Lombardi, Elena Ghiaurov, Iaia Forte. Compagnia Sandro Lombardi. COMICO Mercoledì 23 gennaio 2013 L’AMORE E’ UN CANE BLU e la rivoluzione pure. Di e con Paolo Rossi musiche composte ed eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila e I Virtuosi del Carso. La Corte Ospitale. Venerdì 22 marzo 2013 IL SOSIA DI LUI di e con Paolo Cevoli. Regia

Daniele Sala. Ridens. DANZA Sabato 12 gennaio 2013 TANGO MACHO Los Hermanos Macana Enrique e Guillermo De Fazio. Compañia Nacional Argentina de Tango. Martedì 5 marzo 2013 OPEN uno show di Daniel Ezralow con la D.E. Constructions Dance Company. Bags Entertainment. DIALETTALE presso il Salone Snaporaz Giovedì 24 gennaio 2013 LA VITA L’È TOTT UNA CUMEDIA tre atti di Guido Lucchini. Compagnia dialettale E Teatre rimnes. Venerdì 8 e sabato 9 febbraio 2013 ‘NA MASTELLA D’BUGI due atti di Paolo Cioppi. Compagnia teatrale del Gallo. Giovedì 21 marzo 2013 GIALL IN FAMEJA commedia in due atti di Franco Andruccioli. Teatro Accademia. Info: 0541-966778


33 AGENZIA VIAGGI CATTOLICA Via Del Prete 6 www.adriaexpress.it TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 - 963334 e-mail: adria@express.it

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Gennaio 2013

CATTOLICA

Presentati un libro giallo e canzoni in lingua dialettale

Da ‘Fellini’ alle ‘Cantèdi’

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CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI

Il programma di Gennaio LA CULTURA

- Sabato 12 ore 15: conferenza su “La salute al naturale Come eliminare il colesterolo in eccesso, il sovrappeso e prevenire l'osteoporosi”. Relatore: Danila Callarelli. Seguirà un piccolo rinfresco. - Sabato 19 ore 15: conferenza su “Futuro dei servizi sanitari nella provincia di Rimini”. Saranno presenti: Romeo Giannei, Vittorio Durante, Piero Cecchini, Giampiero Galvani. Seguirà un piccolo rinfresco. - Domenica 27 ore 12,30: Pranzo del baccalà. Contributo 15 euro. - Dal 29/1 al 31/1 gita ad Aosta: Fiera di sant'Orso e santuario D'Oropa. Con Agenzia viaggi “I racconti di Catia”, via Ferrara 35 - Cattolica. Telefono: 0541-951535. Informazioni e prenotazioni: 347-9752583 339-4995417

di Patrizia Mascarucci

- Sabato 17 novembre l’assessore alla Cultura Anna Sanchi ha inaugurato la terza edizione di Aperitivo letterario, il ciclo di incontri all’insegna della letteratura e della poesia che vede a confronto con successo e con l’apprezzamento di un pubblico ormai consolidato - coppie di autori e poeti presso il Centro culturale polivalente di Cattolica, presentando i due protagonisti del giorno: Enzo Lavagnini e Gianfranco Miro Gori. Enzo Lavagnini Lavagnini, romano, esperto di cinema che opera nel settore della comunicazione ambientale, si descrive mutuando una frase dallo scrittore francese Daniel Pennac: «L’uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire». L’autore de Il giovane Fellini, sebbene non l’abbia conosciuto di persona ha impiantato un romanzo giallo a partire dalla biografia del grande artista riminese, ovvero nel 1939, quando il giovane Federico si trasferisce a Roma perché vuole fare il vignettista ed il caricaturista per Marc’Aurelio, bisettimanale umoristico al quale collaboravano illustri firme del tempo. La scena del giallo è ambientata nella Roma fascista in cui imperava il MINCULPOP, il Ministero della Cultura - noto per le “veline” (le circolari) con le quali diramava direttive su quanto e cosa si potesse, dovesse o non si potesse pubblicare o rappresentare nell’Italia fascista - laddove la “cultura” doveva servire esclusivamente ad orientare il pensiero degli italiani: la finalità era quella d'indottrinare al culto del Duce ed eliminare ogni forma di coscienza e riflessione critica. La scena si apre sull’enigma della morte di una ballerina appena ventenne nello splendente fulgore della vita, trovata riversa sulle tavole polverose di un palcoscenico... La trama è il canovaccio che ha reso possibile all’autore la vicinanza con Fellini, quasi “un modo affettuoso di averlo

Da sinistra: Gianfranco Miro Gori, Anna Sanchi, Enzo Lavagnini

Terza edizione di Aperitivo letterario. A presentare i lor libri Enzo Lavagnini (Il givane Fellini) e Gianfranco Miro Gori (Cantèdi) accanto” durante la stesura del libro - dice l’autore. Il protagonista è Fellini stesso che ci conduce per le strade tra i suoni e musiche descrivendo, come in un film, la Roma del tempo, essendosi ritrovato nel romanzo a dover scrivere di cronaca nera e non a disegnare vignette, per di più non potendo superare le “sacramentali 30 righe” stabilite dal Minculpop per mettere in opera «l’offuscamento e la rimozione di fatti delittuosi, comunque efferati, la cui conoscenza poteva risultare dannosa per la buona disposizione d’animo e la serenità degli operosi italiani, impegnati nella quotidiana costruzione del loro radioso futuro». La formula del romanzo noir cesellato sulla reale biografia del giovane Fellini costituisce una novità letteraria. L’autore ha mescolato vita e romanzo in modo convincente

accendendo “le luci della ribalta” contemporaneamente sul grande regista e - indirettamente - su un’Italia fascista in cui soprusi ed eventi tragici segneranno duramente il destino degli italiani. Un romanzo avvincente ma anche un importante spunto di riflessione su temi ancora attuali, il tutto nel contesto di scorci storici suggestivi. Gianfranco Miro Gori Gori, storico del cinema e sindaco di San Mauro Pascoli, ha presentato “Cantèdi” - con la prefazione di Gualtiero De Santi - canzoni in lingua dialettale che descrivono quattro anti-eroi: il falói, il fallito; il bandói Stefano Pelloni detto Il Passatore; il ciclista, paradigma de partói, del partire; infine colui che commemora i morti, quéi ch’i è andè. II primo anti-eroe, nella Cantèda de falòi si interroga

ed interroga il lettore sul significato di falòi. Cosa significa “fallito”? che non sei riuscito ad andare a scuola, a fare l’operaio alla catena di montaggio, che non sei andato in guerra o che non sei riuscito ad amare e “nemmeno a scopare una puttana”? che non sei riuscito a capire se è meglio stare a rimuginare stando seduto per ore su di una panchina disturbato dai passanti che ti chiedono dov’è Villa Pascoli o stare in piedi d’inverno al freddo davanti alla porta del bar? Sei fallito perché non ti sei suicidato come tanti nel paese e non sei nemmeno riuscito a morire d’inedia o di noia? Non dovresti sentirti fallito perché sei riuscito a nascere di parto podalico... oppure sei già nato fallito perché ti hanno fatto nascere? Il dilemma è introdotto dunque dalla parola falòi giocata sia sul verbo, il participio passato fallito che sul sostantivo fallimento. Il ritornello della prima canzone E’ va e’ palòun, / bum, a

volte in crescendo E’ va e’ palòun, / bum. // E’ va e’ palòun, / bum bum, tal’altre in diminuendo E’ va, / e’ va ... , sembra dar l’avvio anche alle altre canzoni del libro come farebbe il suono di un tamburo che andasse per le vie ad annunciare la banda. Il suono del pallone che rimbalza ci riporta ai giochi dell’infanzia, alla stagione delle promesse, quando tutto è ancora possibile e l’incertezza del domani si veste di sogni brumosi, indecifrabili: quando la parola falòi ancora non esiste. Chi non ha fatto rimbalzare un pallone? chi non ha mai sognato di vincere quella partita o di far canestro, chi non ha cercato nella forza del palmo della mano quella schiacciata “a punto” o nelle gambe quella pallonata a rete, quella pallonata che non perdona che fa di ognuno - anche per un attimo - un vincente? Stefano Pelloni, e’ bandói, narra nella sua ballata - altra valenza della parola Cantèda la sua storia e il sogno che l’ha determinata. Il personaggio è descritto da Gori in tutte le sue

sfaccettature e contraddizioni, nei comportamenti efferati come in quelli divenuti leggendari, nelle sue gesta e nelle vicende familiari, ove l’uso del dialetto arricchisce la comprensione del complesso personaggio storico con pennellate sapienti che rinverdiscono una vicenda ormai scolorita dai luoghi comuni. Il ciclista, il terzo anti-eroe, ragiona sul fatto che ci si attenta a vivere in gruppo (Cantèda de partòi) ma si è soli: si nasce, si cresce e si muore soli. Solo nei luoghi, nel luogo dove ci siamo attentati a vivere ci ritroveremo tutti insieme, come conclude il quarto anti-eroe nella “canta” dei morti: [...] tót insén / i leutarà par sémpra / t’un pòst ch’u s céma / Sa’ Mèvar: / quéi ch’i è andè, / quéi ch’i è què, / quéi ch’i avnirà (tutti insieme / dureranno per sempre / in un posto che si chiama / San Mauro: / quelli che sono andati, / quelli che sono qui, / quelli che verranno). I quattro anti-eroi si esprimono nel monologo - espressione poetico-letteraria consacrata da Raffaello Baldini e giungono alla stessa conclusione: ci vuole più coraggio per vivere che per morire; nascere è un inciampo per l’antieroe che non cerca nemmeno di capire se già dalla nascita la difficoltà del parto possa aver condizionato il destino della creatura inerme, trovatasi di botto in un ambiente non più protetto dal grembo materno. I luoghi e i loro idiomi, le loro lingue, danno il senso al mistero del vivere, danno senso di appartenenza agli esseri abbracciandoli tutti, falliti e non, in un unico mondo dove tutti, non solo i vincenti, hanno diritto di cittadinanza, dove ognuno ha la propria dignità e ragion d’essere perché è la ricchezza della diversità che arricchisce l’umanità.


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Amarcord

Gennaio 2013

di Dorigo Vanzolini

34 - Copisteria - Plottaggio - Timbri - Rilegature Tesi CATTOLICA - Via Dottor Ferri 23 Tel. 0541 - 953300 Fax 953742

Cattolica, 1941. Da sinistra: Maria Paolucci, Diana Montanari, Alba Torriani, Ines Ottaviani, Maria Bartoli. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Pubblicato un libro ricco di racconti e immagini dei protagonisti, curato da Anna Cecchini

Velo Club, 60 anni giallorossi LO SPORT

- Il Velo Club Cattolica in occasione del 60° anniversario della nascita ha pubblicato il libro “La maglia Giallorossa era di lana - Voci di ieri e di oggi sul filo della storia” curato da Anna Cecchini (Esperta in formazione autobiografica e pratiche biografiche territoriali - L.U.A Anghiari). In queste pagine vive la memoria storica di un sessantennio del ciclismo locale con l'intento di tramandare quello che la passione e l’amore di tanti volontari per la bicicletta hanno trasmesso a tanti ragazzini portandoli a vivere il ciclismo come una tappa importante, ma non decisiva della gara che è la vita. Racconti lontani legati alle prime esperienze con la bicicletta da corsa, ai valori, ai miti, agli allenamenti. Storie di traguardi volanti, di vittorie, di sfide, di sconfitte, di sudore, di avventura e sacrifici... Sono le memorie raccontate dai protagonisti di questa storia collettiva: Antonio Tonti, Giorgio Alessandri, Antonio Del Maestro, Andrea Molari, Pierino Primavera (l'unico approdato al professionismo della covata del Velo

La copertina del libro Settembre 2011, Festa sello Sport presso Le Navi. Gruppo di giovanissimi con Giorgio Gobbi e Cristian Celli

Club), Luigi Gessaroli, Guido Della Chiara, Domenico Russo, Massimo Cecchini, Christian Coli, Ivan Palazzi, Loris Gobbi, Alberto Tamanti, Galliano Timiani, Ivan Cecchini, Cristian Celli, Giorgio Gobbi (l'attuale presidente del Velo Club Cattolica). Si raccontano e si presentano anche le attuali giovanissime promesse: Lorenzo Di Paoli, Eleonora Giachetti, Riccardo Guglielmi, Diego Zampolini, Daniele Giachetti, Alex Maroni, Asia Casadei, Matteo Magnani, Giacomo Galli, Aurora Galli.

Pierino Primavera, 1969. 52° Giro d'Italia

Non poteva mancare il ricordo di protagonisti e sostenitori scomparsi: Ivo Perazzini, Elio Clementi, Antonio Bucci, Benito Villani, Volturno Boga. Il libro vuole regalare queste storie alle generazioni future attraverso il colore di una maglia che ha reso simili tutti quelli che l’hanno indossata, integrate con i pensieri dei piccoli atleti di oggi, arricchite dai loro disegni e dalle loro emozioni sulla bicicletta. Un bel collage d’immagini, ma soprattutto di parole racchiuse in un libro che racconta una bella storia di casa nostra. i n f o : veloclub.cattolica@email.it Telefono: 3397035220

IN RICORDO

Deceduto a 82 anni

Luciano D'Apollonio, passione Cattolica calcio - Sì Luciano, tu che in vita tutto facevi, tutto sbrigavi, ma senza metterti fretta. Così nello svolgere il tuo lavoro, così pure nei giorni di festa, specie dopo certe partite di calcio importanti terminate col trionfo dei giallo rossi di casa nostra. La gioia, l'ottimismo, la voglia di commentare il match da poco terminato, te la si leggeva sul viso. Anzi, già preparavi le frasi piuttosto pepate per arringare quelli che non credevano nel Cattolica calcio al cento per cento. Tu Luciano, tanti anni spesi come supporter di tutto l'ambiente sportivo. Penso alle annate felici gestite dal grande Giorgio Calbi e poi il progressivo periodo buio. Le varie cordate: un fallimento. Adesso il buon umore è tornato: grande Promozione e quest'anno la risalita in Eccellenza, con un mister come Carta, con calibri da novanta, come i Sabattini, gli Ordonselli, i Casolla, i Bernabucci, così per citarne qualcuno. Costoro spronati dall'ottimo presidente Mancini si ha la sensazione che i ragazzi possano arrivare

Luciano D'Apollonio (1930 - 2012)

molto in alto. Lo constatiamo, eccome! Luciano, sei stato un ottimo padre (quanti elogi hai avuto per i tuoi figli), tu hai trovato tempo per il lavoro e di sfogare il tifo sportivo nei giorni di festa. Chiudo pensando al poeta tedesco R. M. Rilke che affermava: “Là dove hai vissuto, dove hai gioito e sofferto, una traccia resta”. Sarà lo stadio che virtualmente ci dirà d'aver dato per tanti anni ospitalità ad un uomo dal cuore gentile. Luciano D'Apollonio, ciao. (Rambo)


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AMBIENTE

di Alessandro Fiocca

- Anche Cattolica, come la maggior parte dei comuni della provincia di Rimini, ha ormai imboccato con convinzione la strada della raccolta differenziata. Una pratica a cui sono chiamati tutti i cittadini sia attraverso il sistema “porta a porta”, realizzato nella zona centrale della città, sia attraverso i caratteristici bidoni gialli, azzurri, verdi e marroni dislocati nelle isole ecologiche presenti negli altri quartieri. Una strada portata nero su bianco dai dati del rapporto dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti di Rimini che conferma la costante crescita della raccolta differenziata in provincia. Nel 2011 la percentuale di raccolta differenziata sul rifiuto prodotto ha superato la soglia del 50%, attestandosi al 53,08% (leggermente sotto la media provinciale del 57,91%). Un buon risultato, anche se ancora lontano dai risultati di altri Comuni della provincia di Rimini come

Gennaio 2013

CATTOLICA

Puntare sulla raccolta differenziata col porta a porta. Necessaria una grande campagna di sensibilizzazione. Sanzioni per i maleducati

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Obiettivo: riduzione rifiuti Legambiente premia i risultati del Comune di Cattolica per la migliore raccolta differenziata dell'organico. Cibelli: “In primavera il porta a porta verrà esteso in altre zone”

Coriano, arrivata al 66,31% o Santarcangelo di Romagna, addirittura al 74,46%. Ma sicuramente i dati del 2012 saranno migliori. Tra l’altro è interessante sapere che rispetto al 2010, Cattolica ha prodotto meno rifiuti, registrando al contempo un buon incremento della raccolta differenziata. Un riconoscimento per quanto sta facendo la Regina è arrivato dalla quinta edizione

Leo Cibelli, assessore all'Ambiente

della competizione sulle buone pratiche per la riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata in Emilia Romagna, organizzata da Legambiente, i cui risultati sono stati presentati lo scorso 13 dicembre a Carpi. L’iniziativa, che premia i migliori risultati, riferiti ai dati del 2011, delle amministrazioni comunali in tema di gestione dei rifiuti urbani, ha visto assegnare

a Cattolica, nella categoria dei Comuni tra 5000 e 25000 abitanti, il riconoscimento per la migliore raccolta differenziata dell’organico, che altro non sono che tutte quelle sostanze di origine vegetale o animale che giornalmente occupano circa un terzo dei rifiuti solidi urbani (residui di cucina, scarti di potatura, ecc.). Un risultato molto apprez-

RILASCIO BOLLINO BLU - PLAKETTE PER LA GERMANIA

zato dall’Amministrazione comunale, che dovrebbe lusingare anche quei tanti cittadini che differenziano correttamente nelle proprie case i rifiuti prodotti. Tra l’altro l’organico o umido, è un rifiuto costoso se non conferito in maniera corretta. Infatti, una cattiva differenziazione, comporterebbe lo smaltimento attraverso l’incenerimento che per distruggerlo necessita di molta energia. Secondo Legambiente uno dei passi fondamentali per raggiungere alte quote di raccolta differenziata è introdurre in maniera capillare il “porta a porta”. Un obiettivo non ancora perseguibile in tutta la città di Cattolica, anche se l’assessore all’Ambiente Leo Cibelli ha dichiarato che in primavera verrà esteso in altre vie del centro cittadino. Il servizio dovrebbe

in particolare estendersi nelle vie Emilia Romagna, Gobetti, Donizetti e Petrarca. Lo scopo dell’indagine promossa da Legambiente è quella di suscitare tra i Comuni una sana competizione, premiando le situazioni di eccellenza e, proponendole come modello da emulare, con “l’obiettivo finale di rendere sempre più marginale il ricorso a discariche e inceneritori attraverso l’incremento delle attività di riciclo dei materiali di scarto e grazie a politiche di riduzione dei rifiuti”. Un obiettivo che si può raggiungere solo se le amministrazioni locali, come Cattolica, sapranno fare sistema e portare avanti con fermezza le soluzioni per migliorare la raccolta differenziata. Ne è convinto Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente Onlus, che afferma la necessità di un “ritorno del primato della politica nella gestione dei rifiuti. Gli enti locali, a partire dalle amministrazioni comunali, non devono più delegare le decisioni strategiche alle aziende multiutilities, che privilegiano nel loro legittimo interesse un sistema fondato sui grandi impianti di smaltimento finale”.


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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA BANCA MARCHE - CULTURA

Il Romanico nelle Marche a ‘volo d'uccello’ - Il concetto romanica indica l'arte dell'Europa occidentale dalla fine del sec. X al XII specialmente per quanto riguarda l'architettura e scultura e, con limiti cronologici più larghi, la pittura. Il termine romanico venne usato per la prima volta nel 1818 da M. De Gerville per definire il carattere romanzo dell'architettura di quei secoli in opposizione a quello germanico che allora si attribuiva all'arte gotica. La strenna natalizia di Banca Marche “Il Romanico nelle Marche” dedica un prestigioso volume che documenta la cospicua presenza di architettura romanica nella regione: cattedrali, pievi, abbazie, parrocchie urbane, battisteri, ecc. Il volume è stato curato dai professori Paolo Piva e Cristiano Cerioni, due grandi studiosi ed esperti di arte medievale. La presentazione del presidente di Banca Marche, Lauro Costa, riesce a rendere l'idea dell'ottimo lavoro prodotto ampliandone l'interpretazione. “La tradizione del libro strenna natalizio - scrive Costa - si arricchisce di un volume antico e, al tempo stesso, nuovo. Antico perché l'arte e l'architettura romanica rappresentano quella che gli storici definiscono come il primo esempio di cultura comune europea, diffusa in tutto il continente centro-occidentale dopo l'anno Mille, pur con tante sfumature diverse a seconda delle varie regioni. E' stato un po' il primo abbozzo di un'idea di Europa co-

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Alunni degli anni '50

La copertina del volume mune, quasi mille anni prima delle pulsioni federaliste del Novecento. Celebrare il romanico con questo volume significa, al di là della valenza culturale dell'opera, ricordare la nostra storia, soprattutto in un momento in cui l'Europa attraversa un momento difficile. Ma il romanico, quello marchigiano è anche la celebrazione del territorio delle Marche dopo l'anno Mille e ci aiuta a ricordare chi erano e che cosa sono stati capaci di costruire i nostri antenati. Per scoprirlo, il volume ci fornisce una prospettiva diversa, che è la novità dell'opera. Il servizio fotografico che la correda, infatti, contiene una serie di immagini delle chiese romaniche marchigiane riprese dall'alto, grazie a una campagna fotografica effettuata dall'elicottero ad hoc. Questa visione a ‘volo d'uccello’ ci ha restituito una prospettiva della nostra regione di assoluto fascino, così come non l'avevano mai vista né immaginata”.

- Metà anni '50. La classe è una seconda o una terza elementare. La foto appartiene a Enzo Piermaria, un gabiccese che con passione raccoglie materiale storico, cimeli e tutto quello che riguarda la storia dei gabiccesi e di Gabicce Mare. Dall'alto, da sinistra: Franco Franchini, Patrizio Girolomoni, Marcello Pezzolesi, Edo Mariani, Domencio Del Cuccco, Francesco Andruccioli, Renzo Zanni, Enzo Piermaria, Ugo Boghi. Al centro, da sinistra: Cesarino Del Chierico, Enrico Schillaci, Ada Cerri, Nazzarena Gaudenzi, Nelly Massari (l'insegnante), Giuseppina Della Costanza, Franca Della Santina, Fabio Badioli, Pierluigi Vanzolini. In basso, da sinistra: Mirella Galli, Renata Tamagnini, Patrizia Marsili, Giacomina Michelini, Marzia Gaudenzi, Clara Vanzolini, Agostina Arduini, Maria Morini, Liviana Arduini, Annalisa Guidi, Anna Maria Michelotti.


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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA

Progetto pilota Argg (Apprendere in rete a Gabicce Mare e Gradara)

Gli ‘Artigianbimbi’

I bambini delle classi III e IV della Scuola Primaria di Case Badioli

- E' un innovativo progetto pilota realizzato in collaborazione con l’Istituto Scolastico Comprensivo di Gabicce Mare e Gradara, l’Università di Urbino e la Polizia di Stato, Dipartimento Postale e delle Telecomunicazioni. Il sostegno economico è della Banca di Credito Cooperativo di Gradara. I tablet sono stati consegnati il 15 dicembre agli studenti della scuola secondaria di primo grado di Gradara che prenderanno parte alla sperimentazione prevista dal progetto ARGG! (Apprendere in Rete a Gradara e Gabicce Mare). “L’obiettivo principale del progetto ARGG! - spiega il sin-

Bcc Gradara, tablet per gli studenti daco di Gradara, Franca Foronchi – è quello di introdurre nella didattica scolastica il tablet, sfruttando tutte le potenzialità che l’utilizzo di questo dispositivo estremamente portatile e interattivo può offrire a studenti e insegnati. Per questo il ruolo dell’Università di Urbino è così importante, grazie all’esperienza acquisita nell’ambito della didattica a distanza e dell’insegnamento “aumentato”, infatti, i ricercatori di Urbino forniranno le indicazioni utili

per il migliore utilizzo di questo strumenti. Inoltre, grazie alle solide fondamenta scientifiche e al forte carattere sperimentale del progetto, diverse case editrici che operano nell’editoria scolastica digitale hanno offerto la loro collaborazione fornendo applicativi e contenuti didattici da utilizzare su tablet e LIM. Grazie a questa sperimentazione gli editori potranno ricevere feedback utili per migliorare i loro prodotti, informazioni pre-

ziose per un settore che ha cominciato da poco a muovere i primi passi”. I tablet sono stati acquistati dal Comune di Gradara con il contributo determinante della Banca di Credito Cooperativo di Gradara e sono stati dati in comodato gratuito alle famiglie degli studenti, che potranno utilizzarli anche a casa. “La Banca di Credito Cooperativo di Gradara - afferma il presidente Fausto Caldari - essendo una banca del territorio, non poteva non appoggiare questo importante progetto, soprattutto quando si parla di temi come quelli dei giovani e dell’istruzione, temi molto cari al nostro Istituto!”.

Amarcord Gabicce di Dorigo Vanzolini

- I bambini e le insegnanti delle classi III e IV della Scuola Primaria a tempo pieno di Case Badioli - Istituto Comprensivo Gabicce Mare, nell’ambito del Progetto formativo “Crescere nella cooperazione” il 18 dicembre 2012 hanno costituito l’Associazione Cooperativa Scolastica denominata “Artigianbimbi”. All’evento hanno partecipato: il capo dell’Istituto Dott.ssa Nadia Vandi, la Vicaria Paola Giuliani, l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Gabicce Mare Giuseppe Cucchiarini, un rappresentante della BBC di Gradara, uno della cooperativa “Nel blu” di Cattolica e i familiari degli alunni. Scopo del progetto è la sperimentazione dei valori della “cooperazione” (quali l’impegno sociale, la partecipazio-

Il logo di ‘Artigianbimbi’

ne democratica e la solidarietà) e la promozione della cultura cooperativa nel mondo scolastico. Molte le iniziative programmate: 1) realizzazione di oggettistica che prevede l’utilizzo di materiale povero e di riciclo; 2) incontro-visita presso il laboratorio protetto “I delfini” di Cattolica; 3) vendita dei prodotti realizzati; 4) iniziative di solidarietà. E adesso... tutti al lavoro!!! R. Goffi insegnante di Case Badioli

CIVICA UNIVERSITA' CATTOLICA-GABICCE-GRADARA

Conferenze al Creobicce 15-2-2013 ore 20,30: “Il software libero” - Relatore: Rimini LUG (Linux User Group). In collaborazione con Legambiente. 22-2-2013 ore 20,30: “L'acqua: la risorsa più prezisa. Il ciclo dell'acqua: buone pratiche nel suo uso” - Relatori: Ing. Maurizio

Ferri e Sen. Giorgio Tornati. 1-3-2013 ore 20,30: “La raccolta differenziata dei rifiuti: il riciclo, il risparmio energetico” - Relatori: Enzo Frulla e Sara Muratori. Le conferenze si tengono al Centro civico Creobicce, via XXV Aprile, Gabicce Mare.

ANEDDOTI RACCONTATI DAI PESCATORI

A t'ho ciap, ma ades at dom mé di Enzo Gaudenzi

Gabicce Mare 1946/47. Seduti da sinistra: Rosina Buosi, Rosina Bertozzi, Giacomo Bertozzi, Nubia Terenzi, Severino Tonnini, Carlo Scola. In piedi al centro: Marino Balestrieri. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

- Più si avvicina l’inverno e più i grossi topi acquatici visitano la barca del mio amico Nino, lui dal canto suo escogita qualche trappola per porre termine a questo andirivieni. Incomincia così a mettere del vischio (una colla molto appiccicosa che incolla il topo che le passa sopra), ma la cosa non dà risultati soddisfacenti. Così un conoscente gli suggerisce di usare le normali trappole per topi. Carica la trappola che per notevoli dimensioni assomiglia più ad una nassa, mette all’interno dei pesci e del formaggio e

aspetta il mattino che però non produce risultati, mentre i topi hanno ben banchettato. Diversa è la mattina seguente, la trappola é scattata e all’interno si dimena impaurito un grosso topo. Nino orgoglioso della cattura urla a gran voce: “A t’ho ciap, stamatèna te magnè anche i Pavesini ch’aveva sot prova ma adès at dom mé”. Così con un braccio penzoloni fuori bordo tiene la gabbia immersa nell’acqua aspettando di vedere le bolle che assicurano la morte del ratto per annegamento.


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- “Il sapere, le idee e la conoscenza, sono sempre le armi migliori per superare i momenti di difficoltà; vorrei condividere con voi e consegnarvi questa riflessione, che mi appare particolarmente significativa: ‘Quando due persone si incontrano e si scambiano un soldo, ognuno va a casa con un soldo; ma se si scambiano un’idea, ognuno va a casa con due idee’. Il prossimo sarà un anno ancora diffici-

Gennaio 2013

Aziende informano

I valori dei fondatori rimarcati dal presidente Fausto Caldari nella cena natalizia coi dipendenti

Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

Caldari: “Ho già avuto modo di affermare che non può esistere uno sviluppo economico, senza uno sviluppo sociale” BCCG - COMUNITA'

BCC Gradara, continuare con lo spirito delle origini le. Per quanto riguarda la nostra attività bancaria, sono certo che insieme sapremo superare le difficoltà, confermare e migliorare le posizioni raggiunte, accrescere il nostro legame col territorio, tenendo ben presente che il passato, non può garantire il futuro. Vorrei ricordarvi che senza entusiasmo e senza passione, nessuno, è mai riuscito a fare cose importanti. Sono orgoglioso di voi”. E' il passaggio fondamentale del presidente della Banca di Credito Cooperativo, Fausto Caldari, durante il saluto per gli auguri natalizi ai dipendenti dell'istituto di credito che guida. “Dobbiamo essere tutti orgogliosi di lavorare - ha rimarcato il presidente Caldari - di rappresentare, di essere fra i protagonisti della BCC di Gradara, la vera unica banca di questo territorio.

Fausto Caldari, presidente della BCCG

In questo delicato momento economico di passaggio diventa necessario difendere e rafforzare i valori della mutualità e della cooperazione, mantenendo immutata la caratteristica di vicinanza alla gente e di servizio alla clientela. Quello che conta maggiormente in questo momento, è la nostra progettualità, la nostra conoscenza, il nostro modo di affrontare il futuro. Un futuro da guardare con fiducia, ma anche con tanta attenzione, consapevoli che i nostri principi da soli, non saranno più sufficienti a mantenerci concorrenziali. “Insieme - ha continuato l'architetto Caldari - rappresentiamo i punti di riferimento della Bcc di Gradara, che prosegue, con determinazione, la

sua marcia, iniziata da oltre un secolo, a sostegno della crescita economica e sociale della comunità. In una situazione, come quella attuale, contano i principi, i valori che ognuno possiede, i nostri sentimenti, la capacità di ascoltare e di comprendere i problemi della gente.

Contano soprattutto le idee, il coraggio di innovarsi, di investire su se stessi e sugli altri. Le varie iniziative portate avanti dal nostro Istituto, nel rispetto dei principi cooperativi, vanno bene, ma devono servire per ottenere risultati concreti, per ricavare più posti di lavoro, per creare benessere, per contribuire allo sviluppo

BCCG - CULTURA

- Il percorso del futuro passa per le testimonianze, la vita, la storia del passato. Forte di questo valore la Banca di Credito Cooperativo di Gradara da anni si sta facendo promotrice della pubblicazione di libri su vicende e fatti locali. L’ultimo è dedicato a Cattolica. Lavoro colossale di Maria Lucia De Nicolò, “Cattolica. Storia per luoghi I”, presentato al Teatro della Regina lo scorso dicembre. Nell'occasione proiettato un dvd che ricostruisce lo sviluppo urbanistico di Cattolica dagli inizi al '700. Un’opera inedita realizzata dal regista Carlo Cestra, già collaboratore di Piero e Alberto Angela, con la consulenza scientifica della stessa De Nicolò. La BCC di Gradara – afferma il presidente Fausto Caldari – che conta molteplici iniziative volte alla salvaguardia delle tradizioni, del patrimonio monumentale ed

BCCG - COMUNITA'

Cattolica in un libro e un dvd

Tre momenti della presenatzione artistico, e al recupero della storia locale, con questo primo volume promuove una collana editoriale di ampio respiro, ‘Storia per luoghi’, rivolta alla comunità dei territori, in cui l’istituto di credito opera”. “Un’idea - continua Caldari accolta con attenzione e condivisa

del paese. Ho già avuto modo di affermare che non può esistere uno sviluppo economico, senza uno sviluppo sociale; occorre allora maggior impegno, essere più esigenti con se stessi e con gli altri, operare anche in situazioni difficili per migliorare la nostra competitività ed il nostro apporto con le comunità locali. I parametri di congruità del patrimonio della BCC di Gradara, ci classificano ancora tra le banche più affidabili a livello regionale a dimostrazione del buon stato di salute della nostra banca.

Una condizione che abbiamo voluto, che abbiamo creato nel tempo con i nostri comportamenti, e che dobbiamo mantenere e migliorare con una sempre crescente professionalità”. “Occorre grande solidarietà e spirito di gruppo - ha concluso il presidente Caldari ma anche voglia di esserci, di partecipare e di crescere. Dobbiamo difenderla, e farla crescere ancora questa banca! La BCC di Gradara è differente; ecco questo è il momento di dimostrarlo con fatti concreti. Questo è il momento di rimboccarsi le maniche, di impegnarsi col massimo entusiasmo. Occorre lavorare per noi e per gli altri, dobbiamo difendere le nostre conquiste, assicurare ai soci i vantaggi raggiunti, continuare la nostra azione di sostegno al territorio”.

dalla nostra banca, per far capire come la scoperta delle identità locali, possa fornire un’importante occasione non solo per la tutela e valorizzazione dei beni culturali, ma anche per la progettazione di nuove forme di turismo e di sviluppo economico”.

Bcc, Befana per i bambini

- La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte… La Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha regalato, lo scorso 6 gennaio, alla comunità un pomeriggio con la Befana, al Teatro della Regina di Cattolica, a partire dalle 15,30: per tutti i figli dei soci, dei clienti e dei dipendenti, ma anche per tutti i bambini cattolichini e dei paesi limitrofi. Si è cominciato con uno spettacolo teatrale, “Oh Cenerentola” a cura della compagnia pesarese Il Carro dei Comici; poi la festa è proseguita con la consegna di un regalo, da parte della Befana, a tutti i bambini presenti, fino ad esaurimento. “L'iniziativa – afferma il presidente Fausto Caldari - è un’idea della BCC di Gradara, in particolare del nostro ufficio di Comunicazione, Eventi e Relazioni Esterne, ed è un ulteriore modo per esprimere la nostra vicinanza al mondo giovanile e al nostro territorio; un momento anche di spensieratezza in questo periodo di crisi e soprattutto un modo per stare uniti”.


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Riflessioni bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce

IMPEGNO CIVILE

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Dicendo la verità si può mentire. E' la peggiore delle menzogne

Riflessioni bibliche “Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa

L'inganno delle mezze verità - “Un giorno ho capito che si poteva mentire dicendo la verità, la peggiore fra le menzogne”, scrive lapidariamente Jean Sulivan, cui fa eco la confessione spiazzante di Ennio Flaiano che nel suo Diario degli errori scrive: «Una volta credevo che il contrario di una verità fosse l’errore e il contrario di un errore fosse la verità. Oggi una verità può avere per contrario un’altra verità, altrettanto valida, e l’errore un altro errore». Questa tossica miscela di “verità” che in effetti, poi, risultano essere delle “mezze verità”, accompagna quale diabolico viatico la critica di Silvio Berlusconi al governo di Mario Monti a giustificazione della sua ennesima riridiscesa in campo: «Il suo è il governo delle banche»; oppure: «Tutti gli indici sono negativi»!. Sacrosante verità che in bocca a Berlusconi diventano perfide mezze verità.

Flaiano: «Una volta credevo che il contrario di una verità fosse l’errore e il contrario di un errore fosse la verità. Oggi una verità può avere per contrario un’altra verità, altrettanto valida, e l’errore un altro errore» Non abbiamo nessun debole per il governo Monti, cui tuttavia riconosciamo un comportamento da statista rispettabile, serio e in aperto stridore con i balletti clownisti del suo predecessore. Ma abbiamo l’impressione che se la politica di Monti, che nelle intenzioni originali voleva coniugare severità ed equità, si è trovata poi di fatto a dover modulare solo il termine dell’austerità sulla pelle viva dei soliti noti, ciò si debba anche al “no” tassativo che il PdL ha sempre opposto ad ogni tentativo di tassazione delle rendite e/o dei capitali. Questa è una prima mezza verità che il mentitore nasconde financo a se stesso. L’altra mezza verità è questo contraddittorio sfiduciare Monti e nel contempo invitarlo a guidare la sua “coalizione dei moderati”, promettendo, nel caso, di

Dipinto di Henry Matisse

LA RIFLESSIONE di Aldo Antonelli* ririfare (anche qui…) un passo indietro! Non si capisce il gioco e non si conosce cosa si nasconda dietro. Ma c’è, ancora, una terza mezza verità “indicibile”: è il tipo di crisi che stiamo attraversando e alla cui origine la politica di destra di Berlusconi ha contribuito a dare linfa e al cui avanzamento ha sempre spalancato le porte. In altre parole, ci chiediamo: perché, quando si parla di crisi, non si

menziona mai il lungo processo che ha permesso all’economia di farla da padrona senza regole alcune, di aprirsi impunemente alla speculazione finanziaria e al profitto immediato (di pochissimi) a tutti i costi? E chi ha reso la politica “impotente” all’intervento? Questo processo di emancipa-

zione dell’economia da ogni controllo politico e sociale ha avuto inizio negli anni ‘80 ad opera della crociata reazionaria di Reagan e Thatcher, una specie di controffensiva conservatrice cui Berlusconi e i suoi governi hanno fatto da bordone. Lui gridava nelle piazze e negli studi televisivi, a

voce e tramite giornali-sicari: «Più mercato e meno Stato!». E, ancora: «Privato è bello!». Siamo ormai dentro questa trappola; ma si tratta di una trappola preparata da decenni di fede assoluta nel denaro e nel mercato. È chiaro: il governo Monti si muove all’interno di questa trappola e le stesse

LA TEOLOGIA DEL RAGIONIERE

Ricominciare con l'anno delle fede Kirkegaard - Dopo le citazioni di frasi celebri dei mesi scorsi oggi concludiamo la nostra rassegna con le ultime tre che riguardano la Chiesa e che ci introducono al tema di oggi: l’anno della fede. “Cristo non vuole ammiratori, ma discepoli. Non sa che farsene di chi lo loda, vuole che lo si segua!”. (Soren Kirkegaard). (1) E Gilbert K. Chesterton (2) aggiunge: “La Chiesa cattolica è la sola capace di salvare l’uomo dalla schiavitù in cui si troverebbe se fosse soltanto figlio del suo tempo”. A questo proposito Roman Amerio (3) afferma convinto: “La Chiesa non può esibire, nella sua storia, un’irreprensibile sequela di azioni conformi alla legge evangelica, ma può allegare una ininterrotta predicazione della verità”. E ancora: “La santità della Chiesa è da ricercare nella purezza della sua dottrina, nella conformità di questa all’insegnamento del Cristo, prima che nella coerenza pratica di alcuni dei suoi uomini con quel messaggio”. Papa Bendetto XVI ha indetto l’Anno della fede proprio per dare a tutti la possibilità di approfondire le verità centrali della fede: su Dio, sull’uomo, sulla Chiesa, su tutta la realtà sociale e cosmica, meditando e riflettendo sulle verità ultime riportate nel Vangelo. Questo perché cono-

di Gianfranco Vanzini

“Cristo non vuole ammiratori, ma discepoli. Non sa che farsene di chi lo loda, vuole che lo si segua!”. (Soren Kirkegaard)

scere Dio, incontrarlo, approfondire i tratti del suo volto, meditare i suoi insegnamenti, mette in gioco tutta la nostra vita. Dove troviamo le verità che ci sono state fedelmente trasmesse e che costituiscono la luce per la nostra vita quotidiana? E’ il Papa stesso che risponde: “Nel Credo, nelle professione di fede o Simbolo della fede, noi ci riallacciamo all’evento originario della Persona e della storia di Gesù di Nazaret”. Nel credo noi affermiamo: “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili”. Questo primo articolo esprime

tutta la fede della Chiesa e nostra nell’esistenza di un Dio personale, che crea e conserva tutte le cose, che governa l’intero universo con la sua provvidenza. E’ la roccia salda su cui si basano la fede e la condotta cristiana. Come ha ricordato ancora Benedetto XVI, alla vigilia dell’apertura dell’anno della fede, dobbiamo imparare la lezione più semplice e più importante del Concilio Vaticano II e cioè che il cristianesimo, nella sua essenza, consiste nella fede in Dio che è Amore e nell’incontro personale e comunitario con Cristo, che orienta e guida la vita; tutto il resto è una diretta conseguenza. E’ la fede in quella Parola che, accolta nel nostro cuore e messa in pratica nelle nostre opere, contiene in sé la ricetta per la nostra salvezza e beatitudine eterna. E’ quindi necessario approfondire sempre di più questo primo

articolo e tutto il Credo che ci parla di Dio. Vivere il Credo, incorporandolo in tutta la nostra esistenza, ci fa comprendere meglio la nostra figliolanza da Dio e la gioia che ne consegue. Il Catechismo della Chiesa cattolica, la cui conoscenza è vivamente raccomandata dal Papa, ci spiega e ci ricorda che riconoscerci figli di Dio comporta anche scoprire la grande dignità di tutti gli uomini e donne che, senza alcuna esclusione, in quanto creati a immagine e somiglianza di Dio, sono meritevoli e degni di rispetto e di venerazione, indipendentemente da razza, lingua, religione e ceto sociale. Come diceva San Josemarìa Escrivà (4): “Esiste una sola razza: la razza dei figli di Dio”. (1) Soren Kirkegaard (1813/ 1855 – Filosofo, scrittore, teologo). (2) Gilbert K. Chesterton (1874/1936 – Giornalista, scrittore). (3) Romano Amerio (1905.1997 - Filosofo). (4) San Josemaria Escrivà de Balaguer (Sacerdote, Fondatore dell’Opus Dei).

sinistre sembrano agitarsi dentro questo mondo senza osare ribaltarlo. Ci rendiamo conto delle difficoltà, considerata anche la complessità della situazione, che non è solo e non più politica o economica o sociale, ma culturale. Le voci che con lucidità hanno studiato i totalitarismi del Novecento, scrive il filosofo Roberto Mancini, (da Horkheimer e Adorno a Foucault, da Arendt a Girard) ci hanno avvertito: «Il sistema organizzativo che più minaccia la libertà umana e la vita comune, quello più pericoloso per forza, capacità di sovranità e di ricatto, è il sistema economico». Ma proprio perché questo sistema fa un tutt’uno con il sapere e il sentire di un popolo,

...la politica di Monti, nelle intenzioni originali voleva coniugare severità ed equità, si è trovata poi di fatto a dover modulare solo il termine dell’austerità sulla pelle viva dei soliti noti proprio perché lo stesso immaginario del popolo è stato colonizzato e clonato sui parametri della produzione e del possesso, dell’acquisto e del consumo, «gli ostacoli che si frappongono alla liberazione, alla sicurezza sociale, alla giustizia, a una società più umana e al rispetto della natura sono in primo luogo ostacoli di ordine culturale, che riguardano la mentalità collettiva, la credulità, la malafede di alcuni e l’ottusa “buonafede” di moltissimi». Ma, soprattutto, quella cultura dell’amnesia o della memoria corta di cui, il Caimano, come un virus, ha infettato questo Paese con le sue televisioni e le sue televendite trasmesse urbi et orbi. In diafana opalescenza, così come nella trasmissione “Domenica Live” del 16 dicembre scorso. «Le bugie più pericolose secondo un aforisma di Georg Christof Lichtenberg - sono le verità leggermente deformate»! *Parroco ad Antrosano (L’Aquila) - Fonte Adista n.47/2012


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Gennaio 2013

SAN GIOVANNI

Palmetti, Centro ippico marignano, lancia: “Ma ora collaboriamo per il territorio”

di Matteo Marini - “E adesso, finalmente, collaboriamo”. L’appello da tenere bene in considerazione, viene da Sandro Palmetti, titolare e direttore del Centro ippico Marignano. I destinatari sono i nuovi gestori del Horses riviera resort, dopo l’annuncio del cambio al timone della cattedrale dell’ippica marignanese, chiuso a settembre, affondato dalla mancanza di presenze alle manifestazioni e per una gestione inadeguata. Una richiesta rivolta anche all’Amministrazione comunale, che molto può e deve chiedere ai Ferretti: “Sono ormai sei mesi che chiedo al sindaco di organizzare un incontro. La verità è che il resort volevo prenderlo io in gestione – ammette Palmetti - ma hanno preferito chiamare gente da fuori. Allora voglio chiedere: collaboriamo, non facciamoci la guerra”. Sandro Palmetti conosce bene le potenzialità e le caratteristiche del Riviera resort, diretto da lui nei primi due anni. Il suo curriculum e quello del suo circolo sono lunghissimi. Tra i diversi riconoscimenti, è stato premiato per due volte come istruttore dell’anno dalla Anie

Riviera Horses, nuova gestione Riviera Horses

IL FATTO

(l’associazione nazionale di istruttori d’equitazione) nel 2004 e nel 2011 per gli eccellenti risultati raggiunti assieme ai suoi allievi nel settore giovanile; è responsabile del dipartimento per la disciplina olimpica di salto ostacoli della Fise (Federazione italiana sport equestri). Solo nel 2011 i suoi ragazzi hanno ottenuto 19 medaglie in manifestazioni regionali e nazionali, 26 nel 2012 nelle tre discipline olimpiche, come il salto ostacoli, dressage e il completo. E per il 2013 quattro allievi sono stati selezionati per gli Internazionali. Dopo aver inanellato una serie di successi crescente, nei 25 anni di vita del Centro ippico Marignano, Sandro Palmetti ha

chiesto, più volte, di poter guidare la struttura dei Ferretti, che dopo il suo abbandono a causa di divergenze sulla gestione, ha conosciuto il suo annus horribilis nel 2012. Il calendario pubblicato sul sito riportava l’elenco delle manifestazioni annullate, sono state più o meno la metà del totale. A causa soprattutto della mancanza di iscritti, sulla cui responsabilità non si può solo tirare in ballo la crisi economica: “La struttura è stata gestita molto male. Al centro Italia è diverso ci sono meno strutture rispetto al resto della penisola. Se non c’è cordialità, disponibilità e professionalitò dal nord si fermano a Bologna e non scendono fino a qui. Una

bella struttura non basta, bisogna sapere come farla lavorare. E i risultati della passata gestione, quella di Alessandro Calleri, si sono visti”. Tradotto: un disastro. Horses riviera resort ricomincia allora con un nuovo staff, diretto dal cavaliere Massimiliano Baroni. I Ferretti hanno lasciato la gestione, mantenendo la proprietà della struttura. Sono già in calendario con i primi appuntamenti fissati già alla fine di gennaio e febbraio. La società sportiva che ne ha preso le redini ha mantenuto il nome del centro. Il presidente è l’allevatore Massimo Ferilli, fratello dell’attrice di Fiano Romano. Insomma i Ferretti hanno

preferito di nuovo guardare più lontano mentre, secondo Palmetti, è utile cercare a casa nostra quello che serve: “Durante la mia gestione tutto funzionava, ho dimostrato di saper lavorare bene e i miei risultati mi hanno dato ragione. Comunque sono disposto ad aiutarli, perché serve anche collaborare con chi è del posto, conosce il lavoro e la situazione locale. I nostri due centri devono saper convivere e non farsi del male”. Il centro ippico Marignano infatti va a gonfie vele. Conta un centinaio di iscritti, ma da qui passano più di 300 bambini durante il centro estivo da giugno a settembre. Le richieste di Sandro

Palmetti sono per ora cadute nel vuoto, nonostante la disponibilità del sindaco di San Giovanni Domenico Bianchi, a organizzare un incontro. Il pericolo è quello di incappare negli stessi errori di gestione già responsabili del fallimento appena alle spalle. A cominciare dalla scuola: “Nella gestione passata – conclude Palmetti – non è stato dato quello che cercava chi veniva da fuori. Non sapevano come trattare gli ospiti, le strutture non erano sempre disponibili nonostante avessero alzato i prezzi. Inoltre si era deciso di aprire la scuola di equitazione con personale inesperto. Per questo me ne sono andato. Quello non è un centro per fare scuola, piuttosto una cattedrale per manifestazioni ed eventi. Deve lavorare per quello. Chi porta il proprio cavallo lì e lo deve lasciare chiuso ogni weekend perché ci sono i campionati, non ci resta tanto a lungo. E lo dico anche come cittadino di San Giovanni, mi dispiacerebbe che non funzionasse perché è una struttura importante per il nostro territorio, io quel centro l’ho visto nascere e l’ho gestito”.


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SAN GIOVANNI

Gennaio 2013

Idea nata per caso. Al sindaco Bianchi chiedevano di premiare gli agricoltori che avevano aiutato a domare l'incendio di agosto EVENTI Il Massari

Massari, il cartellone - Torna Intermittenze, la rassegna curata dal Teatro dei Cinquequattrini, che animerà anche nei prossimi mesi il Massari 12 Gennaio, ore 21 - Compagnia teatrale dialettale Il Castello dei Sogni (Marche) in “I Mirecle dla Madunena” 18 gennaio, ore 21 - Incontro con Umberto Piersanti “Cupo tempo gentile”, aperitivo letterario col professore di Sociologia della letteratura. 25 gennaio (giornata della Memoria) (matinée per le classi medie di San Giovanni in Marignano) in “Un'infanzia perduta”. 29 gennaio, ore 21 - “Il meglio di!” “Quelle della tv” 31 gennaio, ore 21 - 3° appuntamento col cinema “Quijote” (replica) di Mimmo Paladino, Docufiction-Storico Italia, 2006, 75' Proiezione a cura di Carlo Masini e del Circolo Cinema Cattolica “Toby Dammit”.

Spiga d'Oro, premiati 17 marignanesi COMUNITA' - Ivo Quadrelli, Mario Marcaccini, Giancarlo Semprini e Fabio Ceccaroli hanno aiutato a spegnere l'incendio sul Conca dello scorso agosto con l'aratro e le pompe per le viti. Don Leonardo Gabellini è un musicista di livello mondiale più vicino ai 90 che per tutta la vita è stato geniale parroco di campagna a Montegridolfo. La scrittrice Elena Perazzini ha avuto la fortuna e l'onore/onere di essere stata la segretaria della capricciosa ed immensa giornalista-scrittrice Oriana Fallaci. Fabio Talamelli entomologo di vaglia. Mirco Giovannini stilista che arriva sulla copertina di Vogue America. Francesco Arduini mondiale di salto

in alto master. Sono soltanto alcune delle pennellate che raccontano marignanesi di talento. Insieme ad altri concittadini, in tutto 17, hanno ricevuto la Spiga d'Oro. Premio riservato ai marignanesi che lasciano un segno in quello che fanno. Il premio vuole essere la festa di una comunità che senza paura affronta le tensioni e gli ostacoli della vita. E' nato da un'idea del sindaco Domenico Bianchi. E la lampadina l'hanno accesa gli agricoltori che aiutarono a estinguere l'incendio agostano. A qualcuno venne in mente di

dare loro una stretta di mano ufficiale ed un encomio. Ricorda il sindaco Bianchi: “Penso che sia un'ottima idea. Poi, non chiedetemi come, mi si accende la lampadina di un premio con cui dare un riconoscimento alle intelligenze ed alle tensioni civili della comunità. Portiamo tutto in consiglio comunale, che approva. Voglio rimarcare che è il riconoscimento dell'istituzione consiglio, né mia, né della giunta. Sarebbe bello continuasse negli anni a venire”. Veloce, piacevole, educativa, la serata del 19 dicembre in un teatro Massari pieno. Tutti i premiati hanno raccontato la propria storia: gli inizi, le difficoltà, gli ostacoli da superare.

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Gennaio 2013

SAN GIOVANNI

Una festa della comunità lo scorso 19 dicembre al Massari. Le avvolgenti lacrime di don Dino

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

GLI UOMINI

Tutte belle storie - Diciassette premiati, altrettante belle storie. Ecco i vincitori della prima edizione della Spiga d'Oro. Sezione arte e cultura: Angelo Bonazzoli, Leonardo (Dino) Gabellini, Elena Perazzini, Luca Sartori, Michela Tintoni, Milena Renzi. Sezione ingegno: Emilio Cioppi, Fabio Talamelli. Sezione lavoro: Mirco Giovannini, Marco Nuzzo. Sezione sport: Jury Bianchi, Marignanese Calcio, Melissa Masini, Sandro Palmetti, Francesco Arduini. Sezione responsabilità e impegno civico: Volontari incendio. Sezione sociale: classi IV e V istituto comprensivo. Don Dino Gabellini con Giuseppe Barilari

Alcuni dei premiati sul palco del Massari

La passione. Il ruolo della fortuna. Ed i sogni nel cosiddetto cassetto. Forse per l'età (più 90 che 80), forse perché è un musicista di livello mondiale, forse perché è sempre stato un esuberante parroco di campagna, don Leonardo (per tutti

Dino) Gabellini ha emozionato per la sua vita e le sue lacrime, quando ne rimarcava aneddoti e successi. E che cosa dire di Mirco Giovannini che da commesso di sala giochi d'estate nelle sue vacanze scolastiche è giunto con i suoi capi sulla copertina di Vogue America, che è un po' come vincere la Champions League nel calcio. Il premio nelle sue parole con i familiari in platea: “Per me questo riconoscimento vale almeno quanto le copertine di Vogue”. A premiare i protagonisti, il sindaco Domenico Bianchi, il vice-sindaco Claudia Mon-

tanari, il consigliere comunale di maggioranza Giuseppe Barilari, l'assessore Daniele Morelli e il consigliere di minoranza Luciano Bordoni. L'atmosfera è stata avvolta anche dalla magia delle note del sax di Doria, allieva di Mondelci. Dall'iniziativa si è astenuto il consigliere comunale di minoranza Luca Vannoni di Mentelocale. Peccato. C'è anche chi si è lamentato della Spiga d'Oro; sono i tanti non marignanesi che hanno a San Giovanni il luogo del loro lavoro. Del loro sforzo. Aprire un'altra sezione l'anno prossimo?

Coro e solisti diretti da Paola Saso

Belcanto, San Giovanni da grande centro - Il tenore Gian Luca Pasolini a cavallo tra novembre e dicembre aveva cantato il Sigfrido di Wagner alla Fenice di Venezia, forse il teatro più bello del mondo. Il 15 dicembre, ha cantato l'Oratorio de Noel di Camille Saint Saens nel duomo di Pisa. Il 13 dicembre, Santa Lucia, ha cantato nella chiesa della beata Vergine della Scuola (la chiesa che si affaccia su

piazza Silvagni) il canto natalizio del musicista francese. La cappella marignanese era piena, con gente in piedi lungo il perimetro. Insieme a Pasolini, vanta anche quattro rappresentazioni alla Scala, il soprano Martina Sehylova, il mezzosoprano Valentina Tontini, l'alto Elisa Gentile, il baritono Daniele Girometti. E ancora: l'arpista

Margherita Scafidi, gli organisti Mattia Guerra e Andrea Zepponi; con la Schola Cantorum Santa Lucia e gli archi ensemble Santa Lucia. Alla concertazione Paola Saso Leone. Il concerto di livello assoluto, cosa di cui essere fieri per una piccola comunità come San Giovanni, rientra all'interno della quinta edizione del minifesrtival cameristico coordinato da Paola Saso.


Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Pozzo petrolifero, accumulatore elettrico, Darwin

La Città ideale (particolare), di autore ignoto, viene attribuita a Piero della Francesca, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Batista Alberti... Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale

Le scoperte che hanno fatto crescere l'uomo 1859 - Pozzo petrolifero A Titusville, in Pennsylvania, viene scavato il primo pozzo petrolifero della storia. Artefici dell’impresa sono un ex colonnello ed ex bigliettaio di battelli a vapore, Edwin Laurentine Drake (1819-1880), e un ex ferroviere, William Smith, soprannominato «zio Billy». Nei mesi precedenti, il proprietario di una miniera di sale a Titusville, Samuel Kier, aveva notato che insieme al sale risaliva alla superficie anche del petrolio e ne aveva parlato con preoccupazione a Drake, al quale invece non era sfuggita l’importanza che avrebbe avuto come combustibile quel liquidò nero e oleoso, sia pure soltanto per alimentare le lampade a cherosene. Drake convince Kier a cedergli la miniera inquinata, manda al diavolo il sale e assolda «zio Billy» per continuare lo scavo. Nel maggio 1858 i due iniziano il lavoro e il 27 agosto dell’anno successivo «zio Billy» comunica a Drake che il pozzo comincia a gettare. «Sono dollari, dollari, quelli che vengono in superfìcie», urla euforico l’ex colonnello. Il mondo entra così in possesso di una fonte di energia destinata a trasformare la storia e la civiltà. 1859 - Accumulatore Il fisico francese Gustave Planté (1834-1889) inventa il primo accumulatore elettrico,

del tipo a piombo, con anodo di ossido di piombo e catodo di piombo ed elettrolita di acido solforico, ancora in uso con alcune modifiche, ai giorni nostri. Nel 1914 Edison (v.) svilupperà il primo accumulatore di tipo alcalino, cioè con elettrolita basico anziché aci-

do (anodo di ossido di nichel e catodo di ferro ed elettrolita di idrossido di potassio). 1859 - Darwin Esce il libro-scandalo del naturalista inglese Charles Darwin, che propone la teoria della selezione naturale delle

specie (uomo compreso), con cui implicitamente viene sconfessata la teoria biblica della creazione simultanea di rutti gli esseri viventi. La prima tiratura del libro di 1.250 copie viene esaurita il primo giorno e da allora sarà sempre ristampato fino ai giorni nostri. La teoria evoluzionistica incontra subito l’accesa opposizione di gran parte della comunità scientifica e del mondo religioso e avrà la prima vittoria un anno dopo grazie a Huxley.


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Gennaio 2013

MORCIANO

All'associazione “Mercurio” i 150mila euro del bilancio partecipato

Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836

Comune, debiti per 13,7 milioni di euro Morciano, palazzo comunale

In gran parte sono un lascito dell'amministrazione Ciotti. Ancora oggi i bilanci si fanno con gli oneri edilizi BILANCIO di Hossein Fayaz - Il Comune di Morciano dovrebbe avere 13,7 milio di euro di debiti. Ancora oggi, non sono stati onorati almeno 7 milioni di euro di debiti lasciati dalla decennale amministrazione Ciotti (Montaldosso, nuova Scuola media, piazza del Monumento, anticipi del Rinnovamento Ghigi e l’impegno per il nuovo ponte Conca). A questa cifra va aggiunto il debito di 780.000 euro per il raddoppio del Padiglione Fieristico e 500.000 euro anticipati dal Rinnovamento Ghigi negli anni 2011 e 2012 all’amministrazione Battazza, raggiungendo la cifra di 8,27 milioni. Poi ci sono i circa 5 milioni di mutui lasciati da Ciotti che ora sono aumentati a circa 5,5 milioni. Risultato, si hanno circa 13,77 milioni di euro ed oltre di debiti, circa il doppio del bilancio annuale del Comune.

Come pagherà il Comune i suoi debiti? Unicamente tramite la pressione fiscale che già ha raggiunto dei livelli insopportabili per molte famiglie. Bilancio partecipato Quest’anno i 150mila euro del bilancio partecipato va a favore degli anziani dell'associazione “Mercurio”. La maggioranza ha concesso la palestra dell'ex scuola media all’Associazione “Mercurio”, con il voto contrario dei tre gruppi di opposizioni nel consiglio comunale del 27 novembre 2012. Per rendere agibile la palestra dell’ex Scuola Media da destinare al tempo libero degli anziani della, il Comune dovrà prima spendere 52mila euro per le relazioni tecniche e le progettazioni e poi 150mila euro per la messa in sicurezza di quell’ala della vecchia costruzione. “Mercurio” occupa gratuitamente già da tre anni l’ex pesche-

ria e all’occorrenza ha a disposizione la sala del Lavatoio. Ovviamente, una sede più grande (più di 200 metri quadrati) sarebbe opportuno, ma bisogna pensare al bene comune ed essere certi che le casse comunali possono sostenere questa spesa. Le previsioni del totale della spesa per tutto l’edificio dell'ex scuola media è di circa 2 milioni di euro (la superficie è di 1.420 metri quadrati). Questa operazione potrebbe essere un esempio di come si crea un buco nel bilancio comunale. Si spende il danaro che in cassa non c’è. Infatti, nel 2013, è prevista una spesa di 1,2 milioni euro

(ricavabile dalle entrate previste dagli oneri di urbanizzazione), per il pagamento di una rata dell’acquisto dell’ex Scuola Media, per un costo totale di 2.817.734,98 euro (delibera del Consiglio comunale del 25 giugno 2012). I 150 mila euro del bilancio partecipato è una scelta dei cittadini nell’assemblea tenutasi il 13 dicembre alle 21 nella sala del Lavatoio. L’associazione preseduta da Aldo Conti è riuscita a mobilitare 56 persone e votare per la loro proposta. Nel 2009 il bilancio partecipato era andato alla Scuola Elementare, nel 2010 all’asilo nido,

nel 2011 alla pallacanestro. Le proposte che non hanno dietro di sé una organizzazione, anche se sono valide e necessarie, non vengono prese in considerazione. Anche questa è democrazia. Le proposte di intervento Il voto di quest'anno per il bilancio partecipato: 56 voti sono andati al trasferimento della sede di Mercurio alla palestra dell’ex Scuola Media, 9 voti al restauro del Monumenti ai caduti e sistemazione dei marciapiedi di via XXV Luglio, 2 al riprestino dei marciapiedi delle vie XXV Luglio, Roma, Forlì e Mariotti, 1 alla realizzazione della pista di pattinaggio presso il Parco Conca. Infine, un voto alla realizzazione di un campetto polivalente nella zona verde del viale Europa (ex area G Montaldosso). Cemento e programmi Sempre più i programmi dei comuni sono legati agli o9neri di urbanizzaione. Le entrate morcianesi degli oneri di urbanizzazione, estratti dalla Relazione Illustrativa della Giunta Battazza al

Rendiconto del 2011 (pagine 25 e 26), nel 2010 erano di 644.698. Nel 2011 sono passati dai 750.000 • previsti ai fattivi 628.557 (328.557 • per le concessioni edilizie + 300.000 • riscossi da Rinnovamento Ghigi Srl per parte corrente). Nel 2012 sono stati previsti 750mila e fino al 15 novembre, secondo le affermazioni dei consiglieri nell’ultimo Consiglio, sono stati incassati solamente 488.000 euro (288.000 • per le concessioni edilizie + 200.000 • riscossi da Rinnovamento Ghigi Srl per parte corrente.) Ora, tenendo conto della crisi del settore edilizio e delle difficoltà oggettive per le autorizzazioni incontrate dal progetto faraonico del PRU Ghigi, sembra improbabile l’incasso dell’ingente somma di 1,35 milioni di euro nel 2013 per gli Oneri di Urbanizzazione e quindi ambedue deliberazioni sono prive di una sicura copertura finanziaria. Se avanzassero dei fondi dai 150.000 euro del “Bilancio Partecipato 2013”, si potrebbe sistemare la pavimentazione della parte pedonale di Piazza Risorgimento e i marciapiedi delle vie adiacenti che sono in condizioni pietose. Il Comune di Morciano ha urgente bisogno di rivedere tutte le sue spese.


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MORCIANO

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Tagliatella, strozzapreti, cappelletti, passatelli, ravioli, gnocchi. Quasi 3 ore di ragù a fuoco lento

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Il tempio della pasta fatta in casa Foro Boario ALLEGRO MA NON TROPPO

Bpv, libro in vetrina - La Banca Popolare Valconca presenta il libro strenna ai morcianesi. L'appuntamento è il 17 gennaio, ore 21, nella sala conferenze della banca sopra la filiale, angolo via Buccivia Fratti (l'ingresso è in via Fratti). Sono presenti il vertice dell'istituto di credito, l'autore Luciano Liuzzi e il curatore della collana editoriale della banca, Pier Giorgio Pasini. Quest'anno, il libro racconta le province di Rimini e Pesaro scrutate dall'alto.

Riceci, osti appassionati da mezzo secolo. “Osteria al Ristoro” in piazza Risorgimento GASTRONOMIA

- A fuoco lento per quasi tre ore prima di andare a condire le tagliatelle fatte in casa col mattarello. E' il ragù della tradizione romagnola di Rosina Merli, cuoca e titolare dell'“Osteria al Ristoro” di Morciano insieme al figlio Mauro. Il locale si caratterizza per i primi fatti a mano, come una volta: gli strozzapreti, i cappelletti, i ravioli, gli gnocchi, i passatelli (in brodo o asciutti). A volte le lasagne. Il ragù viene affiancato dai sughi di stagione, ma sempre nel solco della tradizione: pesto, piselli; una piccola variante è la boscaiola, o i quattro formaggi. Questi ultimi, buoni per ogni stagione. Terra, tipicità, tradizione anche per i secondi: la tipica grigliata. Nella loro stagione: fagioli con cotiche, baccalà e

trippa. Su ordinazione, anche il coniglio in porchetta. Come contorni: erbe di campo, gratè, verdure e patate al forno. La Romagna in tavola all'“Osteria al Ristoro”, è così dalla metà degli anni Settanta. Fino al '94 l'Osteria veniva aperta solo per la settimana di San Gregorio. Da quasi vent'anni è diventata la carta d'identità della filosofia eno-gastronomica dei Riceci, una delle famiglie più note della ristorazione di Morciano e non solo. Dire Riceci, per i morcianesi significa andare ad una foto color seppia che tutti hanno man-

IL RACCONTO

Rico, l'uomo nato coi guantoni - Quanti sapranno che all’anagrafe è Riccardo Maestri? Il bello è che in tutta la Valconca ed anche un po’ più in la lo conoscono tutti per Rico, un nome e un una garanzia. Nasce nel 1956 e a vederlo, grazie alla sua grande passione per la fatica, sembra un trentenne. La nobile arte, la boxe, la incontra a tredici anni e la pratica con discreti risultati a livello nazionale. Poi, i casi della vita lo allontanano dall’agonismo e lo indirizzano all’insegnamento. Rico diventa così insegnante di Pugilato Federale F.P.I., e, soprattutto, promotore e punto di riferimento per lo sparuto gruppo di giovani refrattari a rincorrere una palla ma determinati a praticare uno sport duro, difficile e maledettamente affascinante. Nel 1989 nasce a Monte Colombo l’Accademia Pugilistica Valconca su idea di Rico e per la determinante collaborazione di don Tonino (Antonio Fabbri) parroco della Chiesa di San Martino. L’ idea è quella classica e nobile di non lasciare i ragazzi per strada, di educarli alla vita preparandoli attraverso lo sport ad affrontare le difficoltà

Rico e i suoi ragazzi

e i rovesci che essa regala. I risultati sono stati fantastici fin da subito. Nel 1991 Alessandro Bertuccioli diventa Campione Italiano pesi Piuma, e Daniele Amato diventa campione nazionale Pesi medi Novizi B. Nel 1992 per i Supermassimi Primi Pugni arriva il titolo italiano di Omar Monticelli. Ma è lunghissima la serie di campioncini sfornata da Rico e i suoi ragazzi Davide Di Matteo, Fabio Bergonzoni, Marco Urbinati, Maurizio Ceccaroli, Alessandro Palma, Erion Sopi fino ad arrivare a Mirko Larghetti, campione pesi massimi passato recentemente al professionismo e ci scusiamo se dimentichiamo qualcuno. Nel frattempo alla boxe viene

affiancata la Kick Boxing ed anche li piovono successi con le vittorie nel campionato italiano di Davide Di Matteo, Davide Ceccaroni e Massimo Licenziato. Da qualche anno invece la sofferenza di Rico e dei suoi boys era la tranquillità di un posto dove potere allenarsi in tranquillità. Ma come nelle fiabe più belle è arrivato un lieto fine. Quello stramaledetto 2012 che sembrava aver messo a tappeto la Pugilistica alla fine si fa perdonare e “regala” alla Pugilistica una sede stabile ed adeguata dove potersi allenare. Il Comune di Morciano infatti mette a disposizione uno spazio presso la Palestra Andrea Pedriali. Addirittura palpabile la soddisfazione di Rico, grato sen-

za riserve al sindaco Claudio Battazza. Rico sottolinea come grande sia stato il contributo dei suoi ragazzi, degli amici, dei soci della Pugilistica che hanno fisicamente lavorato per realizzare tutte le strutture, dai pavimenti agli impianti idrici, dalla tinteggiatura all’illuminazione. Dalla seconda settimana del 2013 la sede della Pugilistica sarà operativa, e gli atleti che vi si recheranno saranno ogni volta accompagnati all’uscio della palestra da questa frase ”Amo la scienza del pugilato: la strategia di attaccare e indietreggiare allo stesso tempo. La boxe significa uguaglianza. Sul ring il colore, l’età e la ricchezza non contano nulla. Ma più che il combattimento, a me piace l’allenamento regolare e costante, l’esercizio fisico che la mattina dopo ti fa sentire fresco e rinvigorito” . E’ una frase di uno che nella vita di botte ne ha prese ma poi, come Rico e la sua pugilistica ha lottato e vinto: Nelson Mandela. Il Consiglio Direttivo è composto dal Presidente Alberto Tasini, da Enrico Rogazzo Enrico, da Fabrizio Sulpizi, da Ivan Falcinelli e da Giuseppe Volpe. Claudio Casadei

Mauro Riceci con la madre Rosina Merli Giorgio, scomparso nel 2010 a 83 anni (Foto Polverelli)

dato a memoria e che è diventata un piccolo classico. Reca un banco di fichi a San Gregorio, con dietro Antonio e la moglie Giacomina Rossi. Accanto a loro, il vecchio Celeste, il babbo di Antonio. Il capostipite dell'accoglienza è Giorgio. Giovanissimo, nel '55 inizia a gestire gli alberghi a Riccione. Il primo fu l'“Adlon”, appena costruito dai Montanari, una famiglia di impresari edili che successivamente caratterizzeranno il turismo riccionese. Luigino sarà presidente dell'associazione per decenni. Dopo l'“Adlon”, Giorgio e la consorte Rosina avviano il “Mimosa”. Vi resteranno tre anni. Poi, per 27 anni, fino al 1991, gestiranno il “Mulazzani”. Cercano un nuovo albergo, ma non si trova una struttura secondo i

canoni dei Riceci. A fine anni Quaranta, il giovane Giorgio acquista un'abitazione in piazza Risorgimento. Sarà rasa al suolo e rifatta negli anni Ottanta. Dato che non si trovava un hotel ben messo, a Giorgio viene l'idea di aprire un localino al piano terra dell'abitazione comprata nel primo dopoguerra. Nasce l'“Osteria al Ristoro”; in tavola solo specialità romagnole. “Siamo stati contenti - racconta la signora Rosina - e uniti col mio caro Giorgio. D'amore, d'accordo, con passione, abbiamo creato questo locale. La ristorazione era la sua passione”. Ed è anche quella della signora Rosina. Sta ai fornelli con piacere. Ha alle spalle numerosi corsi di cucina, anche se si tratta di tradizione. Cucina che lei aveva imparato dalla madre. E' sempre lei a curare il locale con l'attenzione degna di un tedesco. Non meno piacere ci mette Mauro; anche se si divertiva di più con l'albergo.

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MORCIANO

Per protesta col sindaco Battazza non si presentano in consiglio comunale il 21 dicembre

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Le opposizioni sull'“Aventino” Qui, il nuovo distributore di benzina

Mega distribuore di benzina all'ingresso di Morciano POLITICA di Hossein Fayaz Le minoranze sull'“Aventino” lo scorso 21 dicembre. In segno di protesta sulla gestione del Consiglio comunale da parte del sindacopresidente del consiglio Claudio Battazza, i tre gruppi consiliari delle opposizioni non partecipano alla seduta. Hanno abbandonato in segno di protesta: Giuseppe Lopalco, Enzo Montani, Filippo Gennari, Danilo Ottaviani e Matteo Staccoli. Mario Garattoni era presente, con l’incarico di leggere il loro comunicato in Consiglio, con le ragioni della loro assenza. Il comunicato esprimeva la contrarietà dei consiglieri sui tempi che stabiliscono le date del Consiglio comunale in sessione straordinaria, senza concordarsi nella riunione dei capi

gruppi consiliari. In particolare, quando il consiglio è convocato per l’approvazione di una raffica di lottizzazioni, che di solito vanno a peggiorare l’assetto urbanistico e paesaggistico di Morciano. Per la straordinarietà della seduta, i consiglieri sono stati caricati dai fardelli di documenti da studiare su molti argomenti (questa volta 12), avendo a disposizione soltanto 5 giorni lavorativi. Per chi lavora, in un tempo cosi breve, è impossibile studiare gli atti riguardanti argomenti cosi complessi. E avere l’occasione per confrontarsi (informarsi) con gli elettori, per esprimere un voto ben ponderato. Per un consigliere comunale che non ha anche il tempo

sufficiente per studiare, è una vera mortificazione. Anche i pochi cittadini che assistono alle sedute del Consiglio comunale, per seguire e capire appieno gli argomenti trattati, sono nelle stesse condizioni. Anzi, più penalizzati, perché non si ha l’accesso agli ordini del giorno. Sarebbe interessante, vedere la registrazione di questa seduta e delle altre sul sito del Comune (www.morciano.org/ videomorciano/) e www.morcianoincomune.it

che vengono riprese gratuitamente (fatto più che raro) da più di tre anni da Daniele Arduini, Fabio Bartolini e talvolta con ausilio dello scrivente. I sei consiglieri delle opposizioni rappresentano circa il 60% del corpo elettorale di Morciano. Cemento Si assiste con estrema preoccupazione e rammarico al costante e crescente consumo delle aree d’interesse paesaggistico (via Panoramica C1/m9 e C1/m5), verde agricolo (ap-

provato la previsione di un distributore di carburanti con tutte le attività connesse, ignorando che quell’area agricola è protetta e che dal giugno 2011 è stata inserita all’interno del “Paesaggio naturale e semi naturale protetto del torrente Conca” dalla Provincia. L'area è situata all'ingresso di Morciano, direzione San Giovanni-collina, sulla destra, nei due lati della bretella del nuovo ponte, Variante Cartografica e Normativa 2012 al PRG) e il territorio comunale (C1/m16). Del gruppo della maggio-

ranza erano assenti i consiglieri Evi Giannei e, come accade da diverse sedute, Michela Bordoni. Hanno votato “sì” ai 12 punti, i nove consiglieri della maggioranza, Claudio Battazza, Stefano Dradi, Corrado Bernabei, Corrado Montanari, Ivan Tagliaferri, Filippo Ghigi, Cesare Maria Cesarotti, Stefania Gostoli, e Vincenzo Di Marzio. Nel corso delle votazioni, per conflitto di interesse, il vicesindaco Stefano Dradi è uscito dall’aula in quanto la nuova lottizzazione C1 (M9) su 12.094 mq di terreno agricolo situato sul crinale della collina di via Panoramica, versante Ventena, appartiene alla famiglia della consorte (del vicesindaco Stefano Dradi, ndr) e nel 2008, durante l’amministrazione Ciotti, fu prevista la sua urbanizzazione.


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MORCIANO

Via Cà Bacchino 2 San Clemente

Negli occhi ancora le testimonianze del lager, nel cuore il dolore e l’orrore di quello che qualcuno ha definito “la banalità del male”, davanti a noi l’impegno e il dovere di raccontare e ricordare

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La scuola media visita il campo di sterminio. Il 27 gennaio, giorno della memoria

Ad Auschwitz per ricordare

LA MEMORIA

- Certe volte succede che ciò che leggiamo o studiamo con interesse e passione non basti a spiegare e dare risposte a quegli orrori del passato che ora ci appaiono inconcepibili, ma che pure sono accaduti e dei quali dobbiamo conservare il ricordo. E’ questo che ha spinto un gruppo di insegnanti dell’Istituto comprensivo “Valle del Conca” di Morciano di Romagna a intraprendere un “viaggio nella memoria” nei luoghi in cui quell’orrore si è consumato ormai 70 anni fa: Auschwitz. Lo scorso 13 novembre, partenza da Bologna per Cracovia, antica capitale polacca prima di Varsavia, dove il Castello, le

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Il gruppo dell'Istituto comprensivo e l'ingresso di Auschwitz (Polonia): arbeit macht frei (il lavoro rende liberi)

chiese, la grande piazza, la torre, parlano ancora di antiche leggende legate ai Tartari e si sente ancora tra la gente il ricordo vivo di Papa Woytila. «Il giorno dopo lasciamo Cracovia bagnata dalla sua ma-

estosa Vistola e ci dirigiamo al luogo che è la vera mèta del nostro viaggio. L’ingresso del lager sormontato dall’inquietante motto scolpito nel ferro “Arbeit macht frei” (il lavooro redne liberi) ci scaraventa subi-

to in questo luogo in cui il dolore si respira nell’aria, nelle garitte che si ergono ancora sinistre, nelle forche, nelle baracche di mattoni e soprattutto in quell’agghiacciante filo spinato che ci accompagna ovunque passiamo, a ricordarci l’isolamento, la separazione dal mondo, l’umanità negata. E dentro alcune baracche divenute ora museo troviamo le testimonianze di quegli uomini, donne, bambini che qui hanno perso tutto quello che avevano e tutto quello che erano: monta-

gne di scarpe, montagne di valigie, montagne di vestiti, montagne di capelli, montagne di occhiali, montagne di foto... L’emozione è fortissima e quasi incomunicabile tra noi, le parole non si trovano, meglio il silenzio. La visita prosegue il pomeriggio al lager di Birkenau, a 3 Km da Auschwitz: dall’alto della torre di guardia il nostro sguardo si perde tra le centinaia di baracche che si stendono a perdita d’occhio, allineate in una spietata geometria e cinte in lontananza da boschi di betulle. Al centro, quasi come una ferita che lacera la carne, i binari gelidi ed arrugginiti che squarciano il campo, su cui arrivavano i vagoni con il loro carico di morte. Più avanti le macerie dei forni crematori fatti saltare poco prima della liberazione, le fosse scavate dai prigionieri destinate a contenere i loro corpi bruciati all’aperto quando i forni non bastavano più. La giornata è grigia e piovosa, ci stringiamo nei nostri cappotti caldi camminando sopra strade fangose e cosparse di sassi, là dove un tempo si trascinavano corpi scalzi e stremati. Solo verso la fine della giornata lasciamo il campo, quando in

lontananza un tramonto su un cielo rosso come il fuoco sembra prometterci una giornata migliore. Qualcuno lo interpreta come un segno di speranza, ma ora il nostro compito è di non far tramontare la memoria di quel che è stato, ricordando l’attualità delle parole di Bertold Brecht: “E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare. Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo”. Il giorno seguente ci aspetta la visita alla miniera di sale di Wieliczka, patrimonio dell’Unesco: scendiamo a 135 metri di profondità in un labirinto di cunicoli scavati nel salgemma, dove imponenti architravi di legno sostengono le volte delle sale. Dentro ritroviamo gli antichi strumenti e attrezzi usati dai minatori per estrarre i blocchi di sale, statue, riproduzioni e infine una splendida cattedrale con bassorilievi, pavimenti, statue, altari e perfino lampadari tutti rigorosamente scolpiti nel sale. Nel pomeriggio l’aereo ci riporta in Italia, negli occhi ancora le testimonianze del lager, nel cuore il dolore e l’orrore di quello che qualcuno ha definito “la banalità del male”, davanti a noi l’impegno e il dovere di raccontare e ricordare». Alessandra Zaghi (a nome di tutti i colleghi)

In forma col ballo

- Amedeo e Teresa sono campioni di ballo, anche se fanno altro. Lei è professoressa alle superiori, mentre il marito è raffinato fotografo. Al Centro parrocchiale insegnano ad una quarantina di allievi con un'età media sui 45 anni. Si divertono e divertono. Corsi iniziati ad ottobre, l'appuntamento con i balli degli anni

trenta e i classici della tradizione romagnola si tengono ogni lunedì. Terminano, i corsi, a maggio. Afferma Amedeo: “Ballare significa stare insieme agli altri, significa un equilibrio psico-fisico eccellente, significa divertirsi fino a 90 anni”. Nonostante che Amedeo e

signora siano grandi campioni e raffinati divulgatori, continuano a prendere lezioni di ballo, come cantanti lirici. Il Circolo Anspi, presieduto da Giorgio Staccoli, attorno al ballo organizza una serie di eventi durante l'anno, come “Ballando sotto le stelle”, o la Festa per l'ultimo dell'anno al Centro parrocchiale.


MORCIANO DI ROMAGNA

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Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)

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Gennaio 2013

MORCIANO

Stefano Ciotti, 49 anni, da quando ne aveva 13 è ai livelli medio-alti del podismo italiano

COME L'ARABA FENICE

“Correre: libertà e ascoltare il vento” Stefano Ciotti, classe '63

LO SPORT

Boxe, rinasce l'Accademia Valconca - Rinasce l'Accademia pugilistica Valconca nel giorno di santo Stefano. Sebbene la giornata sia stata piovosa la partecipazione è stata davvero numerosissima e calorosissima. E’ stato il primo passo per la storica società dopo un anno di interruzione della attività sportiva ed era un momento molto sentito. L’assessore allo Sport, Filippo Ghigi, ha ufficializzato l'inaugurazione con il taglio del nastro. Il comitato direttivo e il maestro Rico Maestri si ritengono soddisfatti. Ringraziano di cuore tutti coloro che vi han preso parte, rendendo la giornata alla voce indimenticabile. Primo appuntamento importante sarà San Gregorio 2013. L'assessore Stefania Gostoli, responsabile della fiera, ha ufficializzato la serata “La Notte del Ring” con il ritorno di Francesco Basile Francesco, “Frens”, professionista pesi medi e Mirko Del Tito. E nuovi atleti in fase di crescita.

- Siamo nel 1976. Il tredicenne di belle speranze Stefano Ciotti veste le mitiche casacche del Morciano Calcio. Fa il terzino. Instancabile, mulina metri dal primo all'ultimo secondo. A lui si interessa il Bologna per un provino. Tra i dirigenti della società c'è Carlo Brigo. Si mette in testa che i suoi ragazzi per fare il fondo debbano “sgranchirsi” con l'atletica. Porta i 3-4 pedalatori più dotati per una gara a Riccione. Stefano, inaspettatamente, vince. Dopo sei mesi, opta per il podismo. A 49 anni, ha messo in cascina un migliaio di gare; arrivando sempre tra i trenta. Si è anche issato a livelli medio-alti. Forse, con un pizzico di fortuna avrebbe raggiunto il vertice. Anche se la sua è stata un'eccellente carriera. E continua ad esserlo. L'ultima prestazione impor-

tante risale allo scorso anno. Nella maratona di Carpi, che è anche titolo italiano, sale fino al 33° posto assoluto; quarto di categoria. Il tempo: 2 ore, 46 minuti e 11 secondi. Venticinque anni fa, nel '93, a 30 anni, sempre a Carpi, alla sua seconda maratona, fissò un tempone: 2 ore 28 minuti e 43 secondi. Con ritmi simili oggi sarebbe tranquillamente tra i primi cinque in ogni maratona. Il 2012 dell'atleta morcianese è stato da grande annata. Nella 100 Km, la classica FirenzeFaenza, giunge 15° assoluto, in 7 ore, 57 minuti e 14 secondi. La competizione, insieme alla ma-

ratona di Russi e la 50 Km di Castelbolognese, valeva per il Trittico della Romagna. Stefano è salito sul terzo gradino; era il campione uscente. Sulla copertina del libro dal titolo “io c'ero! 1979-2012”, a celebrare la competizione, c'è anche Stefano. Una soddisfazione ulteriore. Stefano non ha rimpianti su quanto poteva e non ha fatto. Racconta: “Forse da giovane dovevo entrare in un gruppo sportivo militare; avevo il tempo, ma non l'ho fatto. E non sono pentito”. Non ha rammarichi neppure per gli otto anni sabbatici; agli

inizi degli anni migliori per un maratoneta, 31 anni, muore prima del tempo il babbo. Gli passa il piacere dell'allenamento e la gioia della corsa. A 39 anni, come d'incanto, riallaccia lo scarpino. Arrivano le soddisfazioni. Nel 2009, corre i mondiali master in Finlandia, a Lathi: 23° assoluto e 3° a squadre. Per lui la vittoria più bella, nell'albo d'oro c'è anche il campione Venanzio Ortis (Stefano in quella gara fu terzo), è la vittoria nella Rimini-San Marino del 2010. In media una ventina di competizioni l'anno (tra cui anche un paio di maratone), Stefano si allena tutti i giorni. Ha due percorsi che giudica bellissimi. Il primo di 36 chilometri in preparazione delle maratone: Morciano-Santa Maria MaddalenaGemmano-Onferno-FratteMontescudo-MontecolomboSan Clemente-Morciano. Il secondo lungo le meraviglie del Conca: Parco di MorcianoDiga-Morciano. Dice: “Il Conca è rilassante. Ci si culla nella musica della natura”. A chi gli chiede che cos'è per lui la corsa, racconta: “E' libertà. Mi assento da tutto e sto con me stesso. Ascolto il mio passo. Il vento. Percorrere posti meravigliosi, tuttavia abbandonati dalla frenesia. Poi, ci sono le gare”. Gli obiettivi di Stefano Ciotti per il 2013 sono due: essere ai nastri per la quinta volta della Firenze-Faenza e correre la maratona di New York in novembre; il personale gli consente di partire con i primi cento. Buona strada, direbbero gli scout.


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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE

Che baracca, quei del ponte

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MORCIANO DI ROMAGNA

Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)

Ponte, noi lo avevamo detto nel 2004

di Fausto Nottiberti

Ohiii mio caro direttore sa, non son di buonumore che quest’anno, or ora nato parte già col piè sbagliato! Nel silenzio clementino, mal celante un gran casino, mettono il silenziatore alla nova di 'ste ore! San Clemente, coi suoi ponti non fa mai tornare i conti… Le promesse non mantiene fa figure assai barbine! Dopo l’esperienza amara là, del ponte dell’Asmara in cui sol per codardia sol promesse a tirar via, salvan l’anima legalmente con divieto impertinente che il traffico consente solo a chi lì è residente. Ma l’asfalto appena fatto pago anch’io o sono matto? Quindi mi dovran spiegare perché lì non ho da passare? E sul Rio Acqua Viola c’è quel ponte ch’è ‘na sola, sa com’è… è nato storto e il collaudo non va in porto! Sa, lui porta in zone nuove e sappiate, ne ho le prove, di parcheggi son carenti auto in strada pei residenti. In comun sarà per questo che a sbloccarlo non fan presto? E anche lì è ormai accertato che il mio obolo ho già dato!

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Il rendering del ponte Ma la gran telenovela, a puntate… è una sequela, la godiam con quel sul Conca che l’ilarità qui monta! Dopo più generazioni, di promesse e di sfondoni, dopo l’inaugurazione i pasticcini e il figurone, Dopo le bombe della guerra, dopo il gas, l’effetto serra, dopo aver quantificato quanto tutto sarebbe costato con i sindaci contenti dei risparmi conseguenti quei che preso hanno il lavoro nel progetto trovan dolo!!! Ma che sfiga, che disdetta non sarà per troppa fretta con cui l’hanno progettato due o tre lustri c’han badato! Nonostante sta frenesia è progetto da buttar via? Chi saran ‘sti gran quisquani che al progetto han messo mani? C’ha ‘na sfiga 'sto gran ponte che le carte non ha mai pronte! Poi se partono i lavori i problemi saltan fuori!

Ma ripenso alla sfilata coi politici in parata e le loro assicurazioni, e le promesse di dimissioni! Ci siam sentiti raccontare che le ciclabili non s’han da fare perché i rischi son feroci passan “macchine veloci”… E proprio ora che alla fine han piantato le bandierine… che le ruspe han già sbancato tanti guai hanno trovato? ...la di “macchine Veloci” garantisce non son croci che chi ha saputo errare il suo danno andrà a pagare! Geologico imprevisto Ma io dico e prego Cristo Rimettiamo in discussione tutto quanto il carrozzone? Io lo immagino com’ha finire il can-can faran zittire poi con quel di Pantalone pagheranno sto svarione! E sì caro direttore, io mi chiedo in queste ore: sotto al ponte…a 'sta Baracca quel Pierin farà mai cacca?

- in merito al nuovo Ponte sul Conca e relativa strada corrisponde al vero potremmo semplicemente sintetizzare che per noi di Obiettivo San Clemente è “come sparare sulla Croce Rossa”. Chiunque, infatti, può verificare le nostre Osservazioni Tecniche presentate nel 2004 in merito a quest’opera e fra le altre rilevavamo: - in corrispondenza del ponte l’insufficiente larghezza delle corsie per il transito dei mezzi eccezionali; la soluzione adottata fu quella di cassare le ciclopedonali laterali protette con relativa proposta (indecente !) di realizzare appesi sotto il ponte due tunnel/gabbia per rimediare a tale superficialità. Due anni fà abbiamo ribadito la richiesta all’Ass. Soldati delle ciclopedonali sul Ponte. Tramite stampa l’assessore asseriva che queste sul Ponte sono pericolose perché i veicoli transitano a velocità elevata, allora sarebbe dire che i ponti con le ciclabili realizzati sull’Autostrada sono tutti pericolosi!? Forse l’Assessore non è minimamente competente e fuori ruolo!

SAN CLEMENTE LA LETTERA

- Avevamo evidenziato la pericolosità dell’elemento “arco centrale” proponendo a suo tempo di illuminare quel tratto: “non accolta”! Oggi, tardivamente, torna il problema ed in maniera molto seria. Non stA né in cielo né in terra sentire il sindaco di Morciano (che parla anche a nome di D’Andrea) dire che loro non sono dei tecnici e aspettano l’evolversi della situazione (per di più uno di loro, in un altro Comune, è capo dei Vigili e dell’area tecnica a cui spesso vengono chiesti pareri e progetti sulle viabilità!!!). Non c’è e non c’era bisogno di avere tanti titoli per capire la pericolosità di quel manufatto centrale, ci si stupisce dell’esatto contrario di politici e tecnici che in dieci anni hanno avvallato e approvato quanto oggi si sta discutendo. Si legge che forse ci sarà da

rifare il progetto, o due arcate, o altro ancora, ecc. Ci permettiamo osservare che quale male minore, in merito al Ponte, sarebbe sufficiente continuare la separazione delle due corsie, oltre all’arco, con appositi manufatti da rotatoria Morciano alla prima rotatoria di San Clemente al fine di evitare i sorpassi in quel tratto. Meglio ancora, se si parlerà di riprogettazione e nuovo bando, eliminare l’arco superiore, qualche pilone in più, realizzare le ciclabili e forse risparmiare qualcosa. Ora si scopre il terreno più fragile rispetto a dieci anni fà.. Ci viene da pensare, ironicamente, che saranno state le arature di questi anni, altrimenti non ci diamo spiegazioni, a meno che non le abbiano il presidente Vitali e il suo assessore!!! Un’opera che doveva essere finita già nel 2008. L’ultima uscita della Soldati che dice che il Ponte e la strada restano la priorità della Provincia, è proprio il colmo! Pierino Falcinelli, Obiettivo San Clemente

SAN CLEMENTE - UOMINI

Angelini, “grande cuoco italiano a due passi da Hollywood” - “Non è un uomo, è un pezzo di storia; non è un cuoco, è un emblema, una bandiera. Le sue mani non cucinano: tramandano tradizioni, poesia del passato e fascino della Terra e del nostro Tricolore. Per me è anche un ricordo di giovinezza, di adolescenza. Gino Angelini sta arrivando ai 60 anni, ma era un cuochino emergente quando lo conobbi, mettendo alla prova, in incognito, i suoi fornelli al Brini di Ravenna, dove si era trasferito lasciando la natia Rimini. Lo avevo portato poi a RAI2, al «Che fai, mangi?», sovrinteso da un implume Giovanni Minoli. Poi volò al Des Bains di Riccione e, 18 anni fa, tentò con Gianfranco Vissani l’avventura americana, approdando, in California, al celeberrimo Rex di Mauro Vincenti. Salito al paradiso dei grandi ristoratori il patron del Rex, rientrato in Italia Gianfranco Vissani, Angelini ha continuato a fare il cuoco, prima ancora che il ristoratore. Un simbolo non dimentica la gavetta; quando si sale sul piedistallo non ci si dimentica

Gino Angelini

- Edoardo Raspelli è tra i più famosi esperti di eno-gastronomia italiani. Ha dedicato un ampio articolo sulla Stampa al sanclementese Gino Angelini. Qui, riportato quasi integralmente.-

di quando si era a «ground zero» e, rossa bandana stretta attorno alla fronte, lo trovate pimpante, cordiale e professionale come sempre nel suo localino a un numero neppure il più alto di quell’infinito Beverly Boulevard che dalla deludente Hollywood porta alla bellezza delle ville di Beverly Hills. Una casetta accanto a un ristorante cinese, un ingresso raccolto e poi, dentro, un antro di buona cucina italiana illustrata da un sito tutto in inglese (a parte qualche parola di benvenuto e l’immagine dell’Arco romano, sìmbolo della città sa-

cra ai Malatesta e a Federico Fellini). La folla riempie festante i ristoranti di successo: in questa Osteria sarete accolti fuori dal «valletto» che a pagamento si occuperà della vostra eventuale auto e poi, all’interno, ecco il chiarore di un’unica sala dai muri spatolati di bianco, su cui si incuneano decorazioni in mattoni, applique e mensole per qualche buona bottiglia di vino. Per terra, chiaro parquet e sui tavolini vicini vicini le tovagliette all’americana in carta da macelleria. Porzioni generose che potrete bagnare di olio extra vergine della valle Verucchio e carta dei vini amante del Tricolore (molte le grandi bottiglie della californiana Napa Valley (...). Cucina classica di casa nostra: gentile offerta di schiaccia e zuppetta di pesce, poi il carpaccio, le lasagne come a Bologna, la trippa impreziosita da una seppia (niente male!), la coda alla vaccinara che, quasi, nemmeno a Roma...”.


F.LLI DEL MAGNO

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Gennaio 2013

MORCIANO - Piazza Boccioni - Tel. 0541.988104 Orario continuato tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30 Aperto la domenica dalle 8.30 alle 12.30

S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE

L'idea è del sanclementese Mauro Pasini, una delle menti più brillanti del Riminese

La nuova bottega degli artisti:Artionline - Il 9 dicembre 2012 nel Teatro “Giustiniano Villa” di Sant’Andrea in Casale, è nata ufficialmente Arti on line. Da molto tempo l’idea frullava nella fervida mente di Mauro Pasini, artista, imprenditore e filosofo di vita, che al di la del negozio virtuale, ha sempre pensato ad un luogo d’incontro e di discussione con l’arte come pretesto e filo conduttore. Come ogni vero imprenditore Mauro, in arte “Cichet”, ha pensato a tutto. Ha contagiato amici ed altri artisti, ha condiviso con tutte le persone coinvolte problemi e progetti, si è caricato sulle sue forti spalle il progetto e lo ha fatto partire. I primi passi di Arti on line sono mossi da cinque artisti di diversa estrazione e vocazione. Mauro Pasini, Cichet, nasce nel 1957 a San Clemente (RN) e qui ancora risiede. Grande lavoratore e artista nell'anima sin da giovanissimo, si confronta con l’arte. Dipinge, scolpisce, modella e trasforma. Con lui assurgono a nuova vita pietre, conchiglie, metalli, fili d’ottone, legni marini ed ogni altro materiale che possa suscitare ispirazione. Rifinisce le sue opere con colori da lui stesso preparati utilizzando spezie, terre, ossidi, scorze di alberi, alcool puro, zucchero, aceto, rosso d’uovo, cera d’api, gomma lacca, oli cotti, ecc., opportunamente miscelati e diluiti. La sua produzione pittorica ha ormai raggiunto un

Da sinistra: Bernucci, Rocco Giangreco, Mauro Pasini, Stefano Aguzzoni e Piras

Mauro Pasini ha contagiato atri artisti e amici in questa avventura artistica SAN CLEMENTE

di Claudio Casadei notevole interesse e gli anni futuri lo vedranno impegnato nella realizzazione di dipinti con altri suoi personalissimi materiali e tecniche da lui a sperimentate e perfezionate. Di Stefano Aguzzoni si è già scritto sulle pagine della Piazza. Artista scenografo conosciuto anche all’estero, Stefano nasce a Cesena ( FC ) nel 1954. Dopo la maturità conseguita al Liceo Artistico di Firenze si diploma in scenografia all’ Accademia di Belle Arti di Bologna: ne seguono stage, corsi, la partecipazione a mostre, la creazione di scenografie per discoteche, negozi, bar, pub in tutta Italia, la collaborazione internazionale in opere di arredamento, con set

cinematografici e televisivi. Il suo gusto per la composizione e la conoscenza dei principi dell’architettura hanno fatto in modo che Stefano si legasse particolarmente al teatro per ragazzi e alle feste paesane. Artista eclettico, specializzato in scultura, continua tuttora la cooperazione con importanti architetti e maestri d’arte, proponendo oggettistica a tiratura limitata, progetti scenografici pubblici e privati (interni ed esterni) di ogni genere e realizzando plastici

minuziosamente curati. Paolo Bernucci è nato a Beirut nel maggio del 1958 dove la madre aveva seguito, dall’Italia, il padre orchestrale in tournée. Fin dall’infanzia matura una forte inclinazione per il disegno e si narra che la prima parola da lui pronunciata sia stata “Caran d’Ache” una marca di colori e materiali da disegno. Nei primi anni settanta, studente di liceo scientifico, oltre la forma allergica alla matematica, incontra la pittura ad olio grazie all’iperrealista reggiano Michele Taricco amico di famiglia. Prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Vanta una copiosa mole di (bellissime) illustrazioni riconoscibili grazie ad una mano particolarmente felice spessissimo guidata da una vena di irresistibile ironia. Musicista dilettante attinge dalla musica “idee in forma” dalle quali nascono straordinari frutti ed in particolare una importante serie di ritratti di musicisti e di strumenti musicali. Da tre decenni è un apprezzato illustratore e grafico pubblicitario e trova il tempo per dedicarsi alla ricerca artistica. Rocco Luca Giangreco, clas-

se 1974, vive in Romagna da una decina d’anni e ha portato con se il suo stile particolare. Leccese d’origine, diplomato al Liceo Artistico Statale, ha acquisito negli anni della formazione scolastica grande manualità plasmando la pietra leccese e modellando argilla. Grazie all’approfondito studio dell’anatomia umana, si distingue nella creazione di disegni antropomorfi di forte impatto visivo. Realizza su commissione oggetti e complementi d’arredo in pietra leccese finemente intagliata o in gesso. Varia la sua produzione di opere in gesso ottenute ideando matrici in silicone dalle quali riproporre in serie i vari oggetti (importante la sua serie “Miti”) e ampia la creazione di disegni in acrilico su carta paglia che rappresentano l’ultima fase della sua evoluzione continuamente in fermento e ansiosa di sperimentare tecniche e stili sempre nuovi. Alessandro Piras dimostra, fin dall’infanzia, una grande passione per la pittura. Dopo il liceo linguistico frequenta un corso di design industriale a Milano, lavora come grafico in un paio di agenzie per poi realizzare il suo sogno diventando

Morciano di Romagna Via Roma 73 - Tel. 0541 - 988137

illustratore freelance. Da illustratore grafico fonda l’agenzia pubblicitaria dove lavora attualmente. Le sue realizzazioni sono le più disparate: mappe, parchi a tema, figure iperrealistiche, meccaniche, concettuali, riproduzioni di marchi famosi, ricercando in ogni opera un tema personale e caratteristico. In passato ha appreso tutte le tecniche per una pittura non commissionata sperimentando, da autodidatta, varie tecniche pittoriche partendo dalle conoscenze apprese al corso di design e nella professione. Amante del movimento, lo ripropone in molte delle sue stupende opere senza disdegnare la staticità. Pareri e critica sono affidate a Francesca Ottaviani che nasce a Riccione. Periodo formativo iniziato frequentando oreficeria all’Istituto Statale d’Arte Ferruccio Mengaroni di Pesaro e si laurea nel 2007 in Lettere Moderne con indirizzo storico-artistico all’Università degli Studi di Urbino. Francesca, con le sue competenze, descrive obiettivamente ciò che vede, considera con chiarezza lo scopo stesso della rappresentazione attraverso un dialogo chiarificatore con l’artista e cerca di classificare approssimativamente le opere dei contemporanei. Ritiene che l’arte contemporanea abbia diverse interpretazioni e sia alquanto criptica: da qui il bisogno del dialogo con l’autore per comprendere, attraverso le parole dell’artista, il significato insito in ogni opera. L’esperienza con Artionline le sta permettendo di conoscere diverse tipologie di artisti: pittori, scultori, scenografi, grafici. Grazie a loro sta rivalutando la grande potenzialità dell’arte d’avanguardia dei primi decenni del 1900, arte che ha la sua matrice principale nella vita quotidiana, che agisce sia eticamente che esteticamente tralasciando di copiare ed enfatizzare la realtà ma imprimendole i significati più disparati… Sono sue molte delle informazioni utilizzate in questo articolo. Il 2013 comincia così, con il regalo di Artionline, raggiungibile all’indirizzo www.artionline.it dove si possono trovare e vedere le opere di ciascun artista, le informazione si ciascuno di essi e un Blog su cui discutere d’arte e d’altro, chiedere, provocare, fornire idee e partecipare a questo progetto che vuole essere anche un luogo d’incontro e di cultura a tutti i livelli. Arti on line è attualmente un contenitore da riempire a cui si possono rivolgere anche altri artisti interessati a partecipare, un contenitore da cui i partecipanti, nel rispetto delle rispettive sensibilità, sapranno mettersi in gioco e al servizio delle istituzioni per far capire l’arte e fare in maniera che chi, senza saperlo, ha l’arte nel cuore possa trovare un motivo per farla sbocciare.


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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO Phelan Black: “I miei orizzonti da 30 anni sono quelli della Romagna”. La prima scelta fu la Toscana

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MORCIANO DI ROMAGNA

Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)

L'arte e la terra, da Londra a Mondaino - L’arte non vuole tanti compromessi, la felicità forse funziona allo stesso modo. C’è chi impara a scendere a patti e chi invece se la va a cercare, vale per l’ispirazione ma anche per una vita sana. C’è posto migliore di Londra per un artista, nel turbine culturare ricco di stimoli di una capitale europea? Phelan Black, pittore inglese nato a Braintree, Essex, 65 anni fa, il suo posto l’ha trovato a Mondaino. Quasi 30 anni fa lui e la moglie Susan, mosaicista, non hanno resistito al richiamo della terra. Hanno lasciato le sponde del Tamigi e il London bridge per ritagliarsi un pezzo di paradiso in Italia e dare nuovo ossigeno alla loro ispirazione: “Per sei settimane abbiamo girato in autobus e in autostop la Toscana – racconta Black col suo accento british, mentre accarezza la sua Guapa, uno splendido levriero spagnolo, di fronte alle fiamme del grande camino – e poi siamo arrivati qui in Romagna”. All’inizio la scelta era caduta su Certaldo, in provincia di Firenze. Il paese natale del Boccaccio in cui volevano trasferirsi assieme ad altri amici. Già gli stranieri avevano scelto la Toscana come buen retiro, per fuggure dal caos delle città. Poi il gruppo si è disperso, non se ne è fatto più nulla. E loro sono arrivati qui, sul crinale

LA STORIA

di Matteo Marini tra Marche ed Emilia Romagna: “Ci chiamò Ferruccio Marchetti, pittore amico mio, scomparso qualche anno fa, assieme al quale avevo esposto delle opere”. Black è nato scultore, poi passato alla pittura. Ha alle spalle numerose esposizioni nazionali e internazionali a Londra e in Italia. Le ultime a Gabicce Monte per il Garage contemporary. Il vecchio casolare dove vivono Phelan e Susan è divisa ora in due appartamenti indipendenti. Vecchi muri in mattoni, compatti, che suonano sordo a colpirli con le nocche, e un terrazzamento sul dirupo che guarda la rocca di Mondaino. Proprio sotto il Mulino dell’amico Angelo Chiaretti. La grande bocca del focolare, assieme alla

Phelan e Susan Black

stufa, scalda la cucina e il soggiorno dove l’odore di legna arsa attizza e stuzzica i pensieri. Non c’è televisione, nello studio il pc accanto alle tele accatastate e ai libri è l’unica testa di ponte col mondo. Anche le pareti della casa riflettono il loro estro artistico grazie ai quadri appesi e le decorazioni a rullo con motivi floreali che ricordano carte da parati vintage. E poi i pannelli in terzo stile pompeiano nel corridoio, con le sottili figure stilizzate in oro su sfondo rosso. Phelan e Susan lavorano anche come decoratori, per hotel, risto-

ranti o case private. Tutto un altro modo di vivere rispetto alla frenesia londinese. “A Londra non stavamo male ma è molto diversa. Lì c’è un ambiente ricco di cultura nel quale ero inserito. Ma io e Susan volevamo altro. Siamo voluti venire a vivere qui perché ci mancava il contatto con la terra. Eravamo giovani, con due figli da crescere e da educare. A Mondaino abbiamo trovato quello che cercavamo. A cominciare dall’asilo per i bambini. Un posto fantastico in cui il cibo era ottimo”. Racconta volentieri la loro storia, mentre lavora a una scultura in fil di ferro, un grosso ravanello con le sembianze del globo terrestre. Con l’aiuto dei nuovi compaesani, Black e Susan sono diventati coltivatori e allevatori. Una piccola fattoria con 12 ettari di terreno diviso tra orto, vigne, ulivi alberi da frutto e bosco per la legna. Quando sono arrivati qui non sapevano ancora nulla della vita agreste, hanno imparato, col tempo e con la pazienza e grazie all’aiuto dei mondainesi: “Pintus ci regalò un agnello che tenevamo in casa come animale domestico,

poi abbiamo imparato che non era quello il suo posto... Ci hanno dato una mano i contadini della zona, i nostri vicini. Anche a ristrutturare casa. Bruno Galeazzi, scomparso un anno fa, è stato il nostro maestro. Ci ha insegnato tutto lui, dall’orto a come coltivare gli alberi da frutto”. La loro giornata è divisa tra la cura dei campi per l’autosussistenza, capre e pecore, pollame, un grosso e simpatico maiale francese. E poi le tele, immagini oniriche che riflettono tutto questo: “Un pittore usa quello che ha e che vede. Prende le cose che servono da quello che ha intorno – spiega Phelan – e così faccio anche io con i profili di queste colline e con la nebbia che sale a spirale”. Tra le nuove ispirazioni la terra di Diana e il suo tempio. Suggestioni condivise con un altro amante della letteratura classica e delle terre romagnole come il professor Chiaretti. Per i quadri di Phelan e per i mosaici di Susan, che li compone sminuzzando pietre nello studio di fronte alla casa. Iris e Basil, i loro figli, sono

cresciuti in mezzo a queste colline. Negli occhi di Phelan e della moglie si legge la soddisfazione per aver dato loro una educazione e una vita a contatto con la natura. Iris, 26 anni, ora è in Spagna, a Granada, a studiare lingua e cultura araba. Mentre Basil, il primogenito, ne ha 28 ed è rimasto tra i boschi. Lavora come cartografo per tracciare le mappe dei sentieri per alpinisti. Gli amici dei loro genitori ora sono quelli del paese, che li hanno aiutati all’inizio della loro avventura. Sul versante della collina di fronte c’è un’altra casa, “E’ di un’altra coppia di inglesi che vengono d’estate. Ma d’inverno stanno fuori”. Anche loro hanno preferito questi luoghi alla Toscana. La indica Phelan mentre mostra i pascoli e le piantumazioni immerse nella nebbia di dicembre. E mentre la fedele Guapa sfreccia sul morbido piancito di foglie. La vecchia dimora contadina è diventata anche una meta per tanti giovani stranieri. Da quattro anni casa Black fa parte infatti del circuito Woof Italia, una rete internazionale di piccole aziende agricole che ospitano ragazzi e volontari da tutto il mondo che arrivano per passare un periodo ‘bucolico’ a contatto con il verde e la terra. “Qui abbiamo poche comodità – racconta Susan con un sorriso, mentre taglia pietruzze colorate e le sistema sul disegno – e non tutti riescono ad abituarsi. Però noi ci troviamo bene, ci piace accogliere giovani volontari che ospitiamo nell’appartamento, quando non è affittato”. Altrimenti c’è una sistemazione all’esterno, un vecchio furgone Volskswagen dotato di tutto l’essenziale, per chi si sa accontentare”. Non c’è nostalgia nelle parole di Phelan per la vita passata a Londra. Nemmeno quando racconta i episodi gustosi dei suoi trascorsi artistici: “Un paio di volte sono anche stato anche a cena con Andy Warhol... una volta mi arrestarono perché cercai di avvicinare Bob Dylan... Ma a Londra l’orizzonte non si vedeva”.


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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO Il paese come sfondo nei dipinti. Studio di Angelo Chiaretti. La Madonna del Latte

Anche Mondaino ha il suo balcone rinascimentale

di Angelo Chiaretti

- Il clamore suscitato dai recentissimi studi di Rosetta Borchia e Olivia Nesci circa i paesaggi montefeltrani inseriti nelle più celebri opere di Piero della Francesca (Ritratto di Battista SforzaTrionfi-San Gerolamo) e di Leonardo da Vinci (La Gioconda) mi hanno spinto a ricercare anche nel patrimonio pittorico medioevale e rinascimentale mondainese qualche opera d’arte che contenesse il profilo delle nostre colline e montagne, dei corsi d’acqua, delle strade e delle campagne fra Romagna e Marche, Rimini ed Urbino, Malatesta e Montefeltro. L’indagine non è stata difficile, innanzitutto perché Mondaino in quei secoli visse una stagione fiorente per economia e cultura (si veda il caso del celebre poeta mantovano Giovanni Muzzarellisec.XVI), essendo celebre per il suo sale minerale, i pesci fossili e le preziose maioliche prodotte nelle sue botteghe. Ecco perché numerosi furono gli artisti che ci hanno tramandato testimonianze iconografiche così chiare del paesaggio, come se fossero fotografie scattate oltre cinque secoli or sono. Era infatti consuetudine (quasi un obbligo richiesto dai committenti al pittore) collocare all’interno dell’opera particolari facilmente riferibili alle caratteristiche peculiari del territorio in cui essa andava ammirata. Qualche volta (come nel caso della tavola di Giovanni Santi a Gradara) la

LA STORIA La Madonna del Latte, dipinto conservato nella Rocca Malatestiana di Mondaino

di Angelo Chiaretti

necessità di sottolineare questo rapporto fantasia-realtà era così impellente che nei distici compariva l’esplicita formula Hic est spectanda (“ Proprio in questo luogo l’opera dev’essere ammirata”). La più lampante delle prove, a

Mondaino, è certamente costituita dall’affresco La Madonna del latte, realizzato attorno al 1480 da Bernardino Dolci di Urbania: BERNARDINUS DE CASTRO DURANTINO si legge nella fascia che chiude verso il basso l’idillica scena di Maria che allatta al

seno il Cristo in un trionfo di angeli musicanti e di frutti dal chiaro significato simbolico (mele, pere, melegrane), benedetto da Dio in un cielo bianco-rosso-verde. L’affresco venne realizzato per conto del Convento di S.Bernardino e S.Chiara (più conosciuto come Convento delle Suore Chiuse o Clarisse), ma attualmente si trova nel Salone del Durantino all’interno della possente Rocca Malatestiana. Innanzitutto mi piacere sottolineare come la sorte abbia riservato all’opera una collocazione più che mai felice, poiché è stata sistemata proprio di fianco ad uno dei finestroni gotici quattrocenteschi che si aprono al piano nobile (per questo motivo le Autorità Comunali che l’hanno in custodia dovrebbero fare maggiore attenzione ai danni che la luce solare può causare ai colori): con un solo sguardo è possibile confrontare il paesaggio dipinto dalla mano del-

l’uomo e quello creato dalla natura nel corso di secoli e millenni. Ebbene, l’osservatore resterà sbalordito nel constatare che fra le due scene si registra una perfetta identità, poiché colline, passi montani, morfologia dei terreni raffigurati sull’affresco sono gli stessi che si distendono lungo l’orizzonte marchignolo ! Facilmente identificabili sono il Monte Nerone, il Passo del Furlo ed una per una tutte le altre cime del territorio montefeltrano; appena camuffata (per i motivi che vedremo) fra il verde si distingue anche la magnifica Città di Urbino ! Naturalmente un paesaggio più ameno rispetto alla realtà di quel tempo (i nostri castelli erano geograficamente classificati con la formula poco rassicurante in montibus) serviva anche come incitamento a proseguire il cammino intrapreso dai numerosi viaggiatori (si badi che il Convento fu fondato nel 1624, mentre precedentemente l’edificio era adibito ad Hospitale per pellegrini) che da Rimini transitavano per Mondaino e puntavano su Urbino per giungere a Roma, attraversando l’antichissima galleria del Furlo: nessuna selva oscura infestata da briganti o bestie feroci, nessuna strada tortuosa (polvee in estate e fango durante l’inverno), nessun ostacolo o minaccia, se non la paurosa testa di uno scimmionediavolo che, sul far della sera, a bocca aperta e con la lingua allun-

gata fuori dalla bocca, minaccia da vicino Maria ed il Salvatore, che stringe delicatamente una rondinella fra le dita della mano sinistra e mostra in modo patente coralli apotropaici al collo ed al polso destro. Appare curioso (ma anche in tal caso si tratta di una precisa moda esoterica del tempo) come questa testa sia stata abilmente nascosta dal pittore fra gli arabeschi di un tappeto orientale usato a mo’ di arazzo alle spalle della Madonna, mentre quel che sembra il corpo del mostro si sovrappone alla linea delle colline per arrivare a toccare la città notoriamente ghibellina ed antiecclesiastica, con un suggerimento ideologico fra i più chiari: Il male proviene da Urbino ! Infine, son voluto risalire anche al luogo preciso in cui Bernardino Dolci fissò il suo punto di osservazione e tracciò lo schizzo dell’opera: all’estremità meridionale del centro storico, proprio in faccia al Mulino delle fosse (sec.XVI) è sufficiente affacciarsi, come ad un balcone, al Muraglione della Porta di sotto (Porta Montanara, così chiamata per distinguerla dalla Porta di sopra o Porta Marina), dove appunto si trova il convento delle Clarisse: il colpo d’occhio è meraviglioso ed in solo istante (lungo la linea Monte Catria, Monte Petrano, Monte Nerone, Sasso Simone e Simoncello, Monte Carpegna) appare il Rinascimento in tutto il suo splendore!


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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO GIOVANI

- Tutti dicono che ai giovani serve un futuro fatto di speranza, legalità, convivenza civile: un futuro migliore, in poche parole. Ma il futuro si crea attraverso la conoscenza del passato e si costruisce giorno per giorno: la storia della civiltà ci rende cittadini consapevoli degli errori (e degli orrori) fatti e da non ripetere; il presente, che i ragazzi esperiscono soprattutto nella dimensione scolastica, insegna ai nostri giovani ad affrontare i primi ostacoli della vita, la tolleranza e i valori importanti per ciascuno di loro. A volte, in alcune rare occasioni, è possibile conciliare l’approfondimento storico con esperienze didattiche al di fuori dell’aula scolastica, con dinamiche di socializzazione diverse da quella che si instaurano nel gruppo-classe vissuto di norma, piacevoli e nello stesso tempo educative e molto significative. Proprio questo è ciò che è accaduto mercoledì 19 dicembre con la classe IIIB dell’ITC “Piero Gobetti” di Morciano di Romagna che ha organizzato, con l’aiuto delle professoresse Laura Gambartolomei e Paola Casadei, un laboratorio di

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Il Gobetti in uscita didatica all'agriturismo “I Muretti”. La cucina nell'Alto Medio Evo

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Giovani verso un futuro migliore: speranza, legalità, convivenza civile

Apparecchiatura come allora, solo con bicchieri e cucchiai. Musica d'epoca grazie a Sonia Lancetti, con brano in spagnolo, la seconda lingua delle classi

Due momenti dell'uscita medievale: pranzo, cultura del cibo, apparecchiatura, musica

cucina medievale con pranzo filologico e momento conviviale presso l’agriturismo “I Muretti” di Montecolombo. La bravissima Viviana Varo ha introdotto con una breve lezione teorica il tipo di alimentazione in uso nell’alto medioevo (prima del Mille) e poi ha fatto vedere, toccare e annusare la maggior parte degli ortaggi e della frutta conosciuta e usata nel periodo preso in esame. Per la maggior parte degli studenti stata è stata un’esperienza completamente nuova sorprendersi a pensare una cucina senza pomodori, patate, melanzane, peperoni, mais e cacao! Ogni studente ha quindi scelto una verdura da mettere nella zuppa, piatto onnipresente nelle tavole medievali.

Con un’oratoria e una passione che la contraddistinguono da sempre, la signora Varo ha poi dato inizio al laboratorio vero e proprio: in una stanza erano preparati matterelli e tavole per la preparazione di pietanze per un pranzo di livello alto-nobile in puro stile medievale. I ragazzi hanno prima preparato con le loro mani la “mensa”, cioè una focaccia a base di farina e acqua che fungeva da piatto in cui ciascun commensale poneva la sua porzione di carne (e che solitamente i ricchi, a fine pasto, gettavano ai poveri in attesa di poter avere qualcosa da mangiare); poi hanno creato dei vermicelli (pasta lunga molto somigliante a degli strozzapreti) che sono stati poi conditi con un ragù bianco di cacciagione; infine hanno sbucciato e pestato (con pestello e mortaio) delle mandorle dolci per il sorbetto da servire come dessert.

Intanto il cuoco (o “cocum” come si chiamava al tempo) dell’agriturismo lavorava a pieno ritmo per cuocere le mense, la zuppa di verdure scelte e il secondo di carne (a sorpresa). Il tutto “condito” con la narrazione di curiosità, aneddoti e notizie curiose sul Medioevo e sui protagonisti del tempo, sui libri di scuola come a tavola. Tutti i partecipanti sono stati condotti al piano nobile dove era stata imbandita una lunga tavola, apparecchiata con solo bicchieri e cucchiai come da regola medievale, senza tovaglioli né forchette o men che meno coltelli; e mentre la nostra preziosa guida ci illustrava usi e costumi del mangiare medievale, veniva attizzato un piacevolissimo fuoco nel grande camino della sala. Prima che iniziasse il pranzo c’è stato un momento di intrattenimento musicale filologico eseguito da un’alunna particolarmente dotata (Sonia Lancetti) che studia canto: tre brani medievali, due dei quali in spagnolo antico (dal momento che metà classe ha questa come seconda lingua nel proprio corso di studi). Poi tutti a gustarsi il frutto di tanto lavoro: un mangiare ottimo e abbondante, con in più la soddisfazione di averlo fatto con le proprie mani, con accanto i compagni ed i professori (una volta tanto senza registro e penna in mano!), con l’immancabile brindisi natalizio. Un ringraziamento particolare va alla pazienza, disponibilità e giovialità di tutto lo staff dell’agriturismo “I Muretti” e in modo a Viviana Varo. Per una volta un affascinante passato e uno spensierato presente, condivisi con amici e compagni nello spirito attivo del lavoro e dell’apprendimento, hanno creato l’ambiente adatto per porre le basi di un nuovo futuro, un futuro migliore.

CULTURA

Teatro Corte, dialettale e non solo 18 gennaio, ore 21:15 Corte in Concert - “Noi duri”, Omaggio a Fred Buscaglione, con Roberto Bartolini (voce), Franco Mongiusti (contrabbasso e cori), Stefano Pagliarani (piano), Davide de Angelis (batteria), Marco Leardini (chitarra e cori), Roberto Tirro (sax e cori), Fabbri Davide (tromba e cori). Intero • 10 ridotto • 8. 19 gennaio, ore 21,15 Teatro dialettale. E teatre Rimnes: “La vita l’e’ tota na

cummedia”. Ingresso unico • 10. 26 gennaio, ore 21,15 Prosa. Davdie Enia: “Così in terra”. Reading con musica dal vivo, accompagnamento alla chitarra da Giulio Barrocchieri. Tratto dal libro “Così in terra” di Davide Enia, finalista Premio Strega 2012. Santo Rocco e Garrincha. Intero • 17, ridotto • 15. 2 febbraio, ore 21:15 - Teatro dialettale La carovana: “I tre cir-c”. Ingresso unico • 10


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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

A Valliano per Sant'Antonio e la Candelora Valliano, l'elegante facciata del santuario

- 20 gennaio: Festa di S. Antonio Abate. Alle 14 funzione religiosa con la benedizione degli animali. A Valliano questa festa è molto sentita e la partecipazione da tutto il circondario è molto forte con presenza di moltissimi animali. Un vero e proprio zoo con: mucche, pecore, cavalli, asini, galletti, galline, conigli, cani, gatti, uccelli. Dopo la benedizione verrà offerto vin brulè e ciambella. Per info: 0541.984078. 2 febbraio. La chiesa cattolica celebra la presentazione al Tempio di Gesù , popolarmente chiamata Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato

dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi Una ricorrenza oramai dimenticata dai cattolici e dalla chiesa la cui tradizione continua ad essere viva a Valliano ed ogni hanno viene celebrata, probabilmente l’unica in tutta la Vallata del Conca, con grande partecipazione di fedeli. Evento di grande spiritualità e raccoglimento e suggestione con l’accensione di centinaia di candele. A fine cerimonia, come tradizione il Comitato Parrocchiale di Valliano, offre a tutti un piccolo rinfresco. Per info Tel.0541.984078 Proverbio Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora. (Pier Francesco Gasperi)

La Valconca in un calendario - Pier Francesco Gasperi, reporter navigato, collaboratore su queste colonne, ha realizzato per l’anno 2013 un bellissimo calendario fotografico con tredici stupende immagini, in grande formato, di tutti i paesi della Vallata del Conca da San Giovanni in Marigna-

no, fino a Montegridolfo, passando per Coriano e Morciano. La fotografia è una delle grandi passioni dell'architetto Gasperi; per il quale vale il detto che è meglio dire di che cosa non è curioso. Ha sempre l'apparecchio al collo. E tutti i

momenti sono buoni per immortale qualche frammento di vita, sia dei paesaggi, sia degli amici. Poi inserisce le sue istantanee nei cd e ne fa regalo ai soggetti interessati. Originario di Croce di Montecolombo, questa volta la sua sensibilità la rivolge a chi

ama questo territorio. Il suo è un calendario da conservare e magari rivedere tra alcuni decenni con tutti i cambiamenti; tutti i borghi e paesi sono rappresentati. E’ possibile acquistarlo presso tutte le edicole della Valconca ad un prezzo accessibile.


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L’AUGURIO DI UN 2013 MIGLIORE


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