Febbraio 2012 | La Piazza Rimini

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Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

ANNO 16 N.2 Euro 1,50

Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini

REDAZIONE: VIA GARIBALDI, 30 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it

RICCIONE - 20-21

RIMINI - 3

IL PUNTO DI VISTA

Solo la giustizia porta il Paese nel futuro di Alessandro Roveri* - Finalmente sono usciti allo scoperto. Hanno reagito al blitz di Cortina con tutta la rabbia di chi ha sentito il morso della giustizia sulle proprie caviglie. Parliamo dei berlusconiani. L’on. Antonio Leone, vicepresidente vicario della Camera, si è affrettato a chiedere la proroga per tutto il 2011 del condono fiscale Tremonti. La Santanché, dal canto suo, ha ricordato tot miliardi di evasione scoperti dal governo Berlusconi (pochi, molto pochi, per la verità), e aggiunge che secondo lei gli evasori meritano la galera. Ma intanto i berlusconiani fremono di sdegno: Cortina? «Spettacolarizzazione», «scelta ideologica», «metodo inaccettabile», «inutile vessazione» e così via. Il loro “Giornale” se l’ è presa con Alessandro Rimassa, lo scrittore che dopo una notte in discoteca ha denunciato alla Finanza un forno milanese che non emetteva scontrino: «Che pena lo scrittore che fa l’ esattore fiscale». E’ più forte di loro: non governa più il loro uomo, che giustificava l’ evasore che si ribella a una tassazione troppo alta, l’ uomo che ogni tanto inventava i condoni, e che oggi freme per la Segue a pagina 12

FEBBRAIO 2012

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Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”

Commercio, Riccione Paese la rivincita

Piva:“La politica è diventata troppo gerarchica”

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Ferretti Craft, coi cinesi padroni concordato al 75 per cento

Mario Battelli: “Ghigi, si può e si deve fare meglio”

CATTOLICA - 15

MORCIANO - 52

Export: i primi tre trimestri portano alla pre-crisi Con un più 21,4 per cento sul 2010, per un valore di 1,4 miliardi di euro. Le previsioni 2012-2013 indicano un meno 0,5 per cento l'anno. Dalla Camera di commercio molte iniziative all'estero

TANGENTOPOLI COMPIE 20 ANNI

Brolli, una famiglia di 15 persone sulla Costa Concordia

Burdèl la bol sa du batèch...

Omar Brolli

...e la pèr ancora una burdèla...

di Francesco Toti

- “Eroi i filippini che ci hanno aiutato. Eroi chi cedeva il passo ed era davanti. Eroi gli abitanti dell'Isola del Giglio che ci hanno dato tutto”. A parlare così è Omar Brolli, 18 anni, un metro e ottantasette di altezza, che si è comportato semplicemente bene, da uomini, la sera di venerdì 13 gennaio alle 21,42. L'ora X in cui “Concordia”, la nave di Costa Crociere di quasi 396 metri di lunghezza e 36 di larghezza, ha urtato gli scogli a pochi metri

- Una delle più importanti aziende metalmeccaniche del Riminese in dicembre non ha pagato nessun fornitore. Che pi sarebbero i piccoli artigiani. A ricaduta, i padroncini non hanno onorato le tredicesime, nel migliore dei casi. Massimo, nome di fantasia, dice: “Le tredicesime le ho pagate ai primi di febbraio. Devo ringraPagine 2-3

Cecco - Degas - 2012

SERVIZIO

VALCONCA

Condomini

San Clemente Vescovelli vs Falcinelli? Il Caffè presenta Fellini San Giovanni Pd, lascia il capogruppo Coriano Dalla Spagna per SuperSic Montefiore Corsucci in copertina Mondaino Tombari, grande mondainese Montegridolfo Sulle maglie mezzo scudetto

Breve massima di saggezza

Casi & soluzioni

Abolire la miseria

MISANO

Barbara Spinelli

IL FATTO

Pagina 2-3

Addio a suor Fosca Padre Andrea Quarto Bronzetti

Segue a pagina 6-7


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INCHIESTA

Febbraio 2012

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La Camera di commercio spinge sull'estero. Aperte 5 rappresentanze: Russia, Emirati Arabi, Nord Africa, Brasile, India

Export: i primi tre trimestri portano alla pre-crisi Manlio Maggioli, presidente della Camera di commercio

L'INCHIESTA segue dalla prima pagina

ziare i ragazzi che hanno aspettato. Ma in cassa non c'era una lira. Il fatto che più mi delude è che l'azienda blasonata non ha fatto una telefonata per avvertire. Non ha saldato le fatture, punto”. “Per noi artigiani - continua Massimo - non è dura, è durissima. Io mi sto rivolgendo al Nord; cerco nuovi clienti, ma non è facile. Spesso, i nuovi pagano le prime ricevute bancarie e poi latitano. Vorrei anche ricordare che le aziendine sono una ricchezza per le grandi. Senza di noi sarebbero più povere e meno competitive”. Insomma, niente di nuovo sotto il sole, per rubare un'immagine biblica. Il pesce grosso che approfitta del piccolo non è una storia di oggi. Ancora lungo, dunque, il tunnel della crisi. Gli imprenditori cercano di reggere le difficoltà del mercato. E le voci sono davvero contraddittorie e difficili da leggere ed analizzare. I numeri della Camera di Commercio di Rimini indicano qualche segno positivo. La sintesi della fotografia è: “Export dai due volti: a fine 2011 ritorna ai livelli pre-crisi,

Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico Redazione Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364

Giornale in stampa l'8 febbraio

ma le previsioni 2012-2013 attestano un nuovo calo dello 0,5 per cento”. Insomma, c'è ancora da soffrire, da una parte, dall'altra all'imprenditore si cheide dinamismo, ordine, organizzazione. Coraggio ed innovazione.

Per quanto riguarda l’import e l’export gli ultimi dati freschi sono quelli del terzo trimestre 2011. A questa data, la bilancia commerciale vedeva, sul terzo trimestre dell’anno precedente, l’export aumentare del 21,4% e l’import

dell’11,8% e . I valori in euro sono i seguenti: l’export è passato da 1,15 miliardi a 1.4 miliardi di euro.; l’import è balzato da 465,5 milioni a 520,5 milioni. Con queste prestazioni, i livelli delle esportazioni sono

Una lunga serie di iniziative promozionali all'estero: India, America Latina, Russia, EmiratiArabi, Qatar, Balcani, e per l’Unione Europea, Spagna, Portogallo, Germania, Svezia e Regno Unito tornate a quelle della pre-crisi. A guardare al 2008, al terzo trimestre, l’export totalizzava 1.28 miliardi, crollati a 923.086.996 milioni l’anno successivo. Con una perdita percentuale del 28 per cento. La parte più consistente è ad appannaggio del settore manifatturiero, che esporta per un valore di 1,38 miliardi di euro. Seguono, anche se sono poca cosa da un punto di vista della capacità di creare ricchezza, i prodotti dell’agricoltura, della

IL FATTO - ALLEGRO MA NON TROPPO

Rimini-San MarinoRimini: girano solo le bolle di trasporto

silvicoltura e della pesca (6,39 milioni) e prodotti delle attività dì servizi di informazione e comunicazione (5,8 milioni). I continenti verso i quali maggiormente si declina l’export sono: l’Europa (966,5 milioni con un aumento di +8,8% sul terzo trimestre 2010); l’America (209 milioni con +117,9%); l’Asia (185.429.025, milioni con +40,2%). Previsioni 2012-2013 Se l’export a fine 2011 è riuscito a recuperare il terreno perduto nel 2008/2009, per i prossimi due anni le previsioni, con la speranza che possano essere ribaltate dai fatti, si attestano su un calo dello 0,5%, in controtendenza rispetto all’Emilia-Romagna e all’Italia, rispettivamente: più 3,5% e più 3,2%. Un buon segnale anche per il riminese.

San Marino

- Ma come avviene la girandola di fatture false tra Italia e San Marino? Che da una parte significa evasione, ma dall'altro anche irrobustimento delle aziende della provincia di Rimini. Perché, almeno sulla carta, sarebbero più competitive. Ecco, la giostra molto verosimile, anche se allegra ma neppure troppo. E’ un giro di fatture false su prestazioni in

conto lavoro fasulle. Un giro di bolle semplicissimo che dura da anni e che ci consente di avere in tasca qualche spicciolo in più (spiccioli perlome-

no!). Si manda un Ddt (Documento di trasporto) di materiale inesistente da lavorare a una azienda sammarinese consapevole che poi renderà la stes-

sa merce “lavorata”. A fine mese l’azienda sammarinese emetterà fattura. L'imprenditore titolare pagherà, l’azienda sammarinese tratterrà una percentuale variabile dal 15 al 20 % e renderà il resto del denaro in contanti all'imprenditore. Quel denaro sarà il nero.

Iniziative Export 2012 La Camera di commercio di Rimini ha messo insieme una lunga serie di iniziative promozionali all'estero: India, America Latina, Russia, Emirati Arabi, Qatar, Balcani, e per l’Unione Europea, Spagna, Portogallo, Germania, Svezia e Regno Unito. Andrà a promuovere le filiere del turismo, dell'innovazione, dell'abitare-costruire, della meccanica, dei beni di consumo, delle infrastrutture, dell'agro-alimentare, dell'ambiente e delle energie rinnovabili. A sostegno delle imprese riminesi, la Camera di commercio è presente con cinque rappresentanze all'estero: Russia, Emirati Arabi, Nord Africa, Brasile, India,


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RIMINI - VALMARECCHIA

Lo denuncia il consigliere regionale del Pd. “I partiti oggi rappresentano malamente elettori e base”

Piva: ‘La politica è diventata troppo gerarchica’ Oggi, gli investimenti si devono fare in spazi ampi. Solo così si crea un Paese moderno ed efficiente. Certo con questo discorso di efficienza bisogna partire dalla Camera e dal Senato, fino ad arrivare alle auspicabili unioni dei comuni

I NUMERI Roberto Piva, consigliere regionale Pd dal 2005

L'INTERVISTA

- “La politica non può diventare un affare personale. I partiti oggi rappresentano malamente gli elettori e la base. Sono diventati troppo gerarchici”. L'allarme lo lancia Roberto Piva, dal 2005 consigliere regionale del Pd. Professione medico, dice: “Per uno che viene dal mondo delle professioni e del lavoro fa un po' fatica a entrare nel linguaggio e nelle dinamiche della politica che conosciamo. Va sottolineato che anche in politica c'è da sceglie-

re, per fortuna. Dal mio punto di vista deve essere un servizio. Dopo un certo percorso, dopo un certo lasso di impegno, l'eletto deve tornare al suo lavoro. Quando la politica diventa uno strumento, sfocia in un affare personale. Credo che ci voglia un coraggioso scatto in avanti”.

“Noto - continua Piva - che nei partiti c'è un vuoto di quarantenni e cinquantenni; per fortuna ci sono tanti trentenni, che è una classe con grandi speranze e ancora più grandi energie. E' una generazione vicina alle persone e alla solidarietà. Per fortuna il Pd a livello pro-

Partner ideale dei Tuoi Progetti

vinciale ha una bella ramificazione rappresentata dai quasi 60 circoli. E sono proprio i circoli a mantenere vivo il rapporto tra il territorio e le istituzioni. In questo momento di difficoltà sia economiche sia sociali siamo al centro di una sfida coinvolgente, con le quali abbiamo l'obbligo di cogliere il nuovo”. “L'attuale crisi economica commenta Piva - deve farci riflettere sul valore dell'uomo. Se sto bene io, deve stare bene anche il mio vicino di casa. Insomma, deve essere bello anche l'orto di fianco. Questo vale a Rimini ed in tutti gli altri luoghi. Ed è proprio questo che negli anni la politica ha smarrito. In un periodo in cui la politica è sempre più dirigistica e questo è un errore, perché prevale la conservazione, la mia speranza è che alla politica si possano avvicinare persone normali e vere. Credo che sia il tempo di una politica delle persone, come dimostra l'esperienza governativa di Monti. Purtroppo, anche nel nostro territorio ho visto gli uomini soli al comando; quando ci vorrebbe un lavoro d'insieme sia in chi fa politica, sia in chi amministra. Spesso, gli amministratori sono

Emilia Romagna, una Regione con 13,5 miliardi di euro di bilancio - Nel 2012, la Regione Emilia Romagna presenta un bilancio di 13,525 miliardi di euro, pari ad un beneficio pro-capite di 3.381,25 euro. Era di 13,759 miliardi nel 2010 e di 14,090 miliardi nel 2010. Una riduzione dovuta ai tagli nazionali. - Oltre 8 miliardi se ne vanno per la Sanità (settore di competenza regionale). - Sono previsti investimenti per 1,910 miliardi, che diventeranno 2,157 miliardi nel triennio. - 51 milioni. La riduzione dei costi della macchina regionale tra il 2010 e il 2012. - 186,7 milioni. Le risorse per il territorio e l'ambiente - 53,32 milioni per la protezione civile (di cui 32,62 per gli investimenti). - 105 milioni. A Comuni e Province per rimodulare il Patto di stabilità nazionale per poter pagare i fornitori. - 40 milioni. Per l'innovazione e la ricerca - 13 milioni. Per l'accesso al credito - 20 milioni. Per stabilizzare i lavoratori atipici molto bravi quando devono governare ed organizzare il proprio territorio. Però si fermano al confine; quando per ovvie ragioni l'amministrazione deve essere condivisa in un'area più vasta. Invece, tutto si arresta e frena. Oggi, gli investimenti si devono fare in spazi ampi. Solo così si crea un Paese moderno ed efficiente. Certo con questo discorso di efficienza bisogna partire dalla Camera e dal Senato, fino ad arrivare alle auspicabili unioni dei comuni.

Dei territori. Dei cittadini. Stare insieme significa massimizzare le conoscenze. Conoscenze che ti permettono di andare al di là dei propri confini”. “Seppur lentamente - chiude la riflessione Piva - questo sta avvenendo. Un esempio forte sono gli ospedali nella provincia di Rimini. Vent'anni fa, c'erano due aziende pubbliche con sette ospedali. Oggi, c'è una sola azienda, con meno ospedali ed ognuno ha una sua specializzazione”.



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RIMINI

L'assemblea dei soci che lo scorso 29 gennaio ha votato l'aumento di capitale di 118 milioni dice sì. Però...

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Carim, resterà nelle mani riminesi? - Dopo un anno e mezzo di cielo basso e scuro iniziato il 29 settembre del 2010 con il commissariamento di Bankitalia, uno squarcio di sole: la Cassa di Risparmio di Rimini dovrebbe restare nelle mani riminesi. Sembra scongiurato il timore che qualche forestiero si potesse abbeverare nelle vasche dell'istituto di credito che vale il 30 per cento del credito nella provincia. I primi giochi sono stati fatti nell'assemblea straordinaria dei soci che si è tenuta lo scorso 29 gennaio al nuovo pala congressi. Dove c'è stata la volontà di sottocricere un aumento di capitale di 118,339 milioni di euro. Prezzo delle azioni: 5,35 euro (ne valevano 21 ai tempi d'oro). La Fondazione Cassa di Risparmio, da sempre padrona dell'istituto di credito, dovrebbe restare socio di riferimento con poco più del 50 per cento delle azioni (ne deteneva il 71 per cento). Il resto è nelle mani dei privati. Altre due quote importanti dovrebbero andare agli industriali riminesi ed ai

LE FORZE

Già al 70%, la Fondazione ha la maggioranza assoluta con poco più del 50. Pasquinelli, presidente Fondazione: “Con i nuovi soci criteri nuovi, ma nessun patto di sindacato” ECONOMIA

piccoli azionisti. Poi, ci sarebbero i forestieri. Ora però il pallino passa nelle mani della Consob, che deve decidere sulla bontà dei verbali dell'assemblea del 29 gennaio. Se tutto va bene, il pallino ritorna a Rimini e solo allora si vedrà quali forze tireranno fuori i soldi per l'aumento di capitale. Ad, oggi solo intenti.

Le paure per quel 2 per cento

Massimo Pasquinelli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio che detiene il 71% delle azioni (scenderà a 51%) A chi gli chiedeva se con i sottoscrittori privati ci sia un patto di sindacato per la gestione della banca, il presidente della Fondazione Massimo Pasquinelli, ha risposto: “Non è previsto un patto di sindacato. E' un patto tra gentiluomini. Non possiamo non condividere con i nuovi soci la gestione della banca. Di certo il rapporto tra la Fondazione ed i privati cambierà. Finora, non c'è stata una richie-

sta di governance, o di posti. Noi vogliamo voltare pagina con criteri nuovi. E' fondamentale che la banca faccia utili”. “Mai più - ha detto nell'assemblea Paolo Conti, presidente del Comitato dei piccoli azionisti . E' fondamentale la trasparenza, informazione e divulgazione dei dati perché la ricapitalizzazione non si faccia solo con una mera logica di investimento, con la testa, la gente che c’è qui e ci metterà altri soldi lo farà col cuore, basta dargli delusioni.” La caduta La crisi Carim, voce autorevole ai piani alti di piazza Ferrari la fa iniziare nel 2002, i primi passi dell'espansione. In quell'anno acquista da Capitalia 27 filiali, pagandole circa 100 milioni di euro. La banca romana fu costretta a vende-

- Fino allo scorso 29 gennaio, nessun socio privato poteva avere più del 2 per cento delle azioni. Oltre all'aumento di capitale, i soci hanno anche tolto il vincolo. La paura è che qualche forestiero-cavaliere bianco possa scendere a Rimini comprare e poi rivendere o fare altro. Perché la banca vale molto di più di 5,35 euro per azione. re uno sportello dove ne aveva due. Sempre da voci interne con una metafora: “Quando si vende uno dei due cavalli, si cede il brocco”. Altra svolta nel 2005, si acquista il Cis (Credito industriale sammarinese) per 100 milioni. Oggi, è svalutato e deve essere venduto. Al 30 di settembre 2011, il patrimonio netto della Banca, dopo la contabilizzazione di perdite pari a 229,56 milioni, ammontava a 168,12 milioni di euro, contro i 429,20 riferito al 30 settembre 2009. La crisi della Carim prima che tecnica è una crisi di uomini. Prima dell'era Alberto Martini, il ragio-

LE FORZE

Le tappe Fondata: 1840 2002 - Acquista 27 filiali da Capitalia. Costo: 100 milioni 2005 - Acquista il Credito industriale sammarinese. Costo: 100 milioni Azionisti: circa 7.600 Patrimonio pre-crisi: 400 milioni Patrimonio crisi: 185 milioni Filiali pre-crisi - 116 Filiali oggi - 104 50 clienti - I primi 50 avevano il 30% degli impieghi per la maggior parte nel settore immobiliare e delle costruzioni.

niere arrivato da Verona, la Carim significava avvedutezzza e piedi di piombo. Troppo piombo, forse. Concetti espressi con chiarezza dai due commissari Bankitalia durante l'assmblea straordinaria. E' commissariata per “le gravi irregolarità nell’amministrazione e violazioni normative, gravi perdite patrimoniali nonché per gravi inadempienze nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento del gruppo bancario, con particolare riferimento alla controllata Credito Industriale Sammarinese”. Deve passare la nottata, scrisse Edoardo De Filippo.


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RIMINI

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“Nella prima ora tutti ci dicevano di stare tranquilli. Dopo giunge un messaggio in codice. E' panico”

Brolli, una famiglia di 15 persone sulla Costa Concordia continua dalla prima pagina dalla costa dell'Isola del Giglio (Toscana), perché l'uomo ha smesso di rispettare la natura, preso troppa dimestichezza col mestiere, come recita un antico adagio lombardo. O semplicemente ha dimenticato il coraggio di Ulisse: prima l'accortezza, poi il resto. Ci sono dei momenti in cui gli uomini perdono la ragione senza ragionevoli perché. A bordo c'erano anche molti riminesi. Due morti, William e la figlioletta di 5 anni (in totale 17 morti e 16 dispersi). Tra loro anche 15 componenti della famiglia Brolli. Il regalo per festeggiare i cinquant'anni di matrimonio dei “vecchi”. Al momento dell'urto, una parte dei Brolli erano in teatro, terzo piano a prua. Stavano assistendo ad uno spettacolo di magia cominciato alle 21,30. Ricorda Omar: “Poco dopo l'inizio del numero, sentiamo un tonfo sordo; con la nave che si scuote leggermente. Abbiamo pensato ad un'onda anomala; anche perché era da un paio di sere che il mare all'ora di cena si faceva un po' sentire. Lì per lì si pensava a qualcosa di sempli-

C'era una ressa irracontabile, con persone che urlavano. Credo che il caos con una buona organizzazione potesse essere governato. C'era gente che si picchiava per salire sulle scialuppe. C'era gente che si aiutava l'un l'altra. C'era gente scalza. C'era gente in pigiama. Il tutto nel panico. Tanto panico IL FATTO

ce, anche se la marcia si blocca e le luci si spengono. Ma si accendono quelle di sicurezza. Parte un messaggio in più lingue; ci viene comunicato che c'è un problema tecnico e che in pochissimi minuti lo avrebbero sistemato. C'è un po' di paura, ma a guardare attorno, notiamo che il personale è tranquillo. Ci tranquilliziamo anche noi. Però, seppur lentamente, molto lentamente, la nave inizia a inclinarsi. Usciamo dal teatro e facendo una cinquantina di passi andiamo verso il grande spazio della reception per chiedere informazioni. C'è una sola ragazza. Le dico che capisco che non ci dobbiamo preoccupare, ma

che cosa consiglia di fare dato che abbbiamo la nonna Lilly in carrozzina? Mi risponde che tutto è a posto, che ci possiamo sedere e di portare la nonna a letto. E che non dobbiamo indossare i giubbotti salvagente”. La prima ora del naufragio della Costa Concordia è ben strana. In tanti intuiscono la gravità, ma il tran tran continua. C'è che resta la ristorante, chi continua a bere al bar, chi va fuori a fumare. Chi fa battute, tipo: “Te l'immagini se la nave dovesse affondare”. Sembrava a tutti impossibile che un mastodonte simile potesse piegarsi alla natura.

Omar: “I miei genitori vanno sul ponte del terzo piano a fumarsi una sigaretta. E lì ascoltano una battuta dei compagni di crociera: ‘Se ci dovesse succedere qualcosa, andiamo a nuoto a terra. Mi sorella piccola, Vanessa, dice, schezando, che ci sta succedendo come al Titanic. Mentre mio sorella grande, Federica, e mia cugina, Eleonora, escono fuori a braccia spiegate e rifanno l'angelo di Brad Pitt nel famoso film. Io intanto col mio telefonino scatto foto e faccio riprese. Per almeno mezz'ora respiriamo una tranquillità particolare. Noto che il personale è traquillo. Passa più o meno un quarto d'ora e le luci d'emergenza spariscono. Fa seguito il secondo messaggio, rinnova il primo: c'è un problema tecnica al quale si sta ponendo rimedio. Finito il messaggio, ritornano le luci d'emergenza”. “Passano pochi minuti - rimarca Omar - e dagli altoparlanti esce un messaggio in codice fatto di parole e numeri. Appena dopo, il personale inizia a corrrere, a essere frenetico, a indossare i giubbotti, come

Omar Brolli, 18 anni formiche di un alveare molestate. Capisco che è successo qualcosa di grosso. Siamo sempre al terzo piano. Fermo un dipendente e gli chiedo come mai se è un semplice black out la nave sia immobile. Mi risponde che non posso capire perché non conosco com'è fatta una nave. Capisco che mi sta prendendo in giro”. Mentre buona parte dei Brolli sono al terzo piano, zona hall, le sorelle Federica e Vanessa salgono al quarto piano. Chiedono ad un dipendente, Michele, col quale hanno familiarizzato i giorni preceden-

ti, che cosa sta succedendo. Consiglia loro di infilarsi i giubbotti di salvataggio. Lui e tutti i dipendenti lo avevano già addosso. Calzati i giubbotti, le due ragazze scendono al terzo piano e invitano i familiari a fare altrettanto. Omar: “Torno a chiedere delucidazioni alla ragazza dell'ufficio informazioni, che per l'ennesimo volta, mi raccomanda di stare tranquillo. Lei intanto si infila il giubbotto e i inizia a fermare il computer con del nastro adesivo. Mentre al nostro piano è ancora


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RIMINI

Le eterne ore della notte del 13 gennaio vissute minuto per minuto nel racconto di Omar, 18 anni PERSONE

Regalo dei 50 anni di matrimonio - Famiglia italo-tedesca, i Brolli erano presenti sulla “Concordia” con 15 persone. Era l'ultimo giorno di vacanza; la settimana di crociera era il regalo per i 50 anni di matrimonio del riminese Ugo e della tedesca Lilly (abitano a Altenberg, un paesino a 20 minuti d'auto da Dresda, dove gestiscono un ristorante). La coppia aveva invitato i quattro figli (tre femmine ed un maschio) con le rispettive famiglie. Avevano risposto all'appello in 14; più un amico tedesco Misha Stock. Due dei quattro figli abitano a Misano.

tutto tranquillo. Federica, mia sorella maggiore, 20 anni, ci informa che di sopra, quarto piano, tanti passeggeri hanno già il giubbotto. Vado al sesto piano, nella mia cabina, a prendere i giubbotti. Ce n'erano tre. Li do alla mamma, alla nonna in carrozzella e al nonno. Torno di sopra a cercare le mie sorelle. Fuori è buio pesto. Le trovo impaurite che piangono. Insieme, scendiamo al terzo piano. Siamo tutti riuniti. Continuano a giungere messaggi in codice, parole e numeri, dagli altoparlanti. Alcuni del personale piangono e si gettano per terra assaliti dalla paura. Ad una dico che non si piange davanti alle

persone, ai bambini, alle donne. Tutti capiamo che sta succedendo qualcosa di... Nessuno tra i crocieristi ancora urla”. Qui avviene la svolta. Omar: “Dall'alto parlante una voce dice che sta parlando a nome del comandante e che ci dobbiamo dirigere verso le scialuppe di salvataggio chiamate navette; possono accogliere fino a 150 persone. Poco prima, mio babbo era andato a prendere nella sua cabina altri giubbotti. Cerco di fermare il personale per un aiuto; dobbiamo portare la nonna in carrozzina al quarto piano, quello delle lance di salvataggio. Tutti mi dicono di aspettare e che sarebbero arrivati in un paio di minuti. Ma nessuno si rifà vivo. Fermo due del personale e intimo loro di darmi una mano a salire le due rampe di scale per il piano delle scialuppe. Al quarto piano, la nostra famiglia viene divisa; ad ogni cabina corrispondeva una navetta. Io, insieme ai nonni, e ai genitori sono sul ponte 4, zona A (lato della nave non adagiato sul mare). Mia

zia con le quattro figlie, mia sorella e mia cugina Eleonora sul lato mare, zona 4B. C'era una ressa irracontabile, con persone che urlavano. Credo che il caos con una buona organizzazione potesse essere governato. C'era gente che si picchiava per salire per prima sulle scialuppe. C'era gente che si aiutava l'un l'altra. C'era gente scalza. C'era gente in pigiama. Il tutto avvolto nel panico. Panico. Panico ovunque”. “Suggerisco - continua Omar - alla mamma, a mia sorella Veronica, 13 anni e al babbo di andare verso la loro navetta. Io dovevo andare verso un'altra con i nonni. Piano della nave inclinato scarpe lisce, faccio una fatica mostruosa a spingere la carrozzina con la nonna. Urlo ‘handica, handicap, handicap’, per passare. Mi do anche forza, urlando. Non so dove vado a prendere tanta energia. Penso che o ce la faccio, o resto sepolto qui. Aiuto i nonni a salire sulla navetta. Torno indietro, aiuto la signora tedesca con la figlia che ha

difficoltà a camminare. Do una mano a salire anche ad una giovane coppia sui trent'anni. Lei è in carrozzina; il marito è nella paura. Li faccio salire. Nella ressa per la salvezza, mi sento tirare; mi giro. E' una ragazza bionda in carrozzella. La prendo in braccio e la faccio salire. All'ingresso della navetta un addetto filippino mi prende per un braccio e mi tira dentro. Salgo ma non so nulla della mia famiglia. Mi chiedono di mettermi di fianco al timoniere della navetta. Da quella posizione ho cercato di dare coraggio. Siamo rimasti penzoloni agli argani per una quaratina di minuti. Un'eternità. Mentre eravamo in quella posizione, mi chiama sul cellulare la zia dalla Germania. Mi dice che tutt'e 15 i familiari sono in salvo, eccetto Federica e Eleonora. Piano, piano, veniamo calati in mare non senza difficoltà, dato che la parete della nave era inclinata. Per bilanciare la scialuppa che urtava contro il fianco, ci spostiamo sul lato dell navetta. Non lo pensavo, ma tranquillizzavo gli altri dicendo che tutto andva bene. Che eravamo in salvo. La discesa in acqua è lenta e infinita. Dopo pochi minuti siamo nel porticciolo dell'Isola del Giglio. Aiuto a far scendere. Metto al sicuro i nonni e mi metto alla ricerca degli altri familiari. Vedo la Federica, la mamma, gli altri... Manca il babbo. Manca Misha, l'amico tedesco”. “Mio padre - continua Omar nella narrazione - attraversa tutt la nava da prua a poppa per trovare le navette disponibile ad accogliere lui, mia madre e la mia sorellina. Giunge quasi alla fina, ma gli addetti alla scialuppa non vogliono far salire nessuno. Prende prima mia madre e poi mia sorella e la

scarventa abordo come fossero sacchi. Si fanno un po' di male. Mia sorella sviene, ma sono salve. Mio padre e Misha a bordo si chiedono che cosa fare. Le navette sul latto in alto sono finite. Si stacca dalla balaustra e si lascia scivolare sul lato della nave in acqua. Entra negli spazi chiusi e trova altre persone che urlano terrorizzate e che cercano la salvezza. Lo chiama sul cellulare, da Misano, l'amico Rudy Scandiffio per chiedere come sta. Aveva sentito che la Concordia stava per affondare. Mio padre risponde che è al bar che aspetta un caffè, ma il personale è un po' lungo. Subito dopo chiama una zia dalla Germania. Le dice che forse non ce la farà e di salutare i suoi, ai quali vuole un mondo di bene. La zia chiama subito dopo noi che eravamo al sicuro al portoe ci dice che il babbo è ancora sopra. Di Misha non abbiamo più notizie. Mio padre raggiunge il lato della nave in acqua e viene tratto in salvo da una scialuppa che fa avanti indietro, nave-porto, con i passeggeri. Quando vedo arrivare una barca con la testa di mio padre che svetta, per via della stazza, è bellissimo. Per sicurezza portaimo mia nonna in un ambulatorio pieno di feriti; ricordo un'animatrice bionda dal volto sfigurato. Mia nonna viene portata in elicottero in ospedale sulla terraferma. Noi siamo rimasti sull'isola del Giglio per 3-4 ore. Dopo abbiamo preso il traghetto per Santo Stefano. Da qui, dopo cinque ore di pulmino, raggiungiamo Savona. Dove incontriamo l'amico Misha”. “Al Giglio - ricorda Omar - la gente ci ha accolto con affetto. A braccia aperte. Un albergatore ci9 ha dato da magiare, da bere, ci ha

vestiti”. Omar incontra il comandante Francesco Schettino una volta sbarcato. Racconta: “Quando siamo scesi a terra, la maggior parte degli ufficiali, marinai, dipendenti, conosciuti sulla nave nei giorni di crociera era già tutta a terra. Un ragazzo francese mi ha detto di aver visto il comandante insieme ad altri ufficiali salire su una delle prime scialuppe. Dopo lo sbarco io ci ha parlato col comandante. Gli ho chiesto com'era stato possibile un fatto simile. Mi ha risposto che uno giovane come me non poteva giudicare l'operato di uno che va in mare da oltre trent'anni. Mia cugina lo ha insultato”.l A Omar gli chiediamo che cosa si porta con sé di questa nottata. Dice. “Ho consociuto meglio me stesso. Mi sono sempre chiesto dove potessi arrivare nel momento del pericolo. Lì, volevo che i miei familiari con tutte le persone si potessero salvare. Ho conosciuto belle persone. Ne ricordo una su tutte. Arnel 40 anni, era addetto alla mia cabina. Sempre sorridente, non appena uscivo dalla cabina, lui entrava e la rimetteva in ordine, spazzolino da denti compreso. La cabina tornava perfetta. E voglio dire anche qeusto. sono stati eroi gli abitanti del Giglio, eroi i componenti dell'equipaggio che ci hanno aiutato. eroi che ti faceva passare davanti per salire sulle lance di salvataggio. capisco la situazione, capisco la paura, ma ho visto molto casino, molta disorganizzazione fin dall'inizio”. Federica, la sorella di Omar, ha fatto passare davanti tutti. Pensava: “Alla peggio vado a riva a nuoto”. E' stata portata in porto da una zattera di salvataggio


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RIMINI

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Il 2011 si è chiuso con una crescita del 66 per cento. La Russia vale il 40 per cento

Fellini, vicino la barriera del milione di passeggeri Le nazioni sono diventate 32, per 70 destinazioni, 7 le capitali. 690mila i passeggeri da e per l'estero

Massimo Masini, presidente di Aeradria

Trentadue, complessivamente, i Paesi raggiunti grazie alle rotte attivate; 70 le destinazioni collegate, di cui 21 capitali: Mosca, Helsinki, Stoccolma, Copenhagen, Berlino, Amsterdam, Londra, Praga, Bruxelles, Lussemburgo, Bucarest, Roma, Tirana, Kiev, Parigi, Vienna, Vilnius, Sofia, Bratislava, Varsavia e Nairobi. Passeggeri internazionali, miglior dato dal 1958 Gli oltre 690mila passeggeri da e per l’estero rappresentano il miglior risultato dal 1958 ad oggi. Ma c’è dell’al-

ECONOMIA

- Sono stati 920.549 i passeggeri transitati attraverso lo scalo della Riviera di Rimini e della vicina Repubblica del Titano. In attesa di conoscere quali saranno le nuove opportunità di crescita e sviluppo favorite dall’accordo operativo Italia-Repubblica di San Marino delle scorse settimane, il focus è sui numeri realizzati nel 2011 appena concluso. In crescita del 66,5% sul 2010. 367.627 passeggeri in

più rispetto ai 552.922 contabilizzati in tutto il 2010. Nel dettaglio è possibile notare come i mesi a maggior crescita assoluta - rispetto ad uno scenario di fortissima positività anche per gennaio, febbraio, marzo, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre e novembre – risultino aprile (+203,3% sul 2010) e dicembre (+114,7% sul gemello 2010). 32 Paesi, 70 destinazioni

tro. Il “Fellini” nel 2011 si è consolidato al primo posto in Italia per arrivi dalla Russia (incoming turistico). I passeggeri totali da e per le destinazioni dell’ex Urss assommano quindi a 408.863, con un incremento del 54,72% sul 2010. Accanto a Mosca – che rimane la città di riferimento per chi vola dalle terre del grande freddo - a Rimini hanno fatto scalo passeggeri provenienti da San Pietroburgo, Samara, Novosibirsk, Niznhy Novgorod, Krasnodar, Kazan, Kaliningrad, Ekaterinburg, Chelyabinsk, Ufa. Rostov. Cargo

Buone notizie dal settore cargo (+94,74 sul 2010), ovvero la miglior percentuale di aumento degli aeroporti italiani. Il miglior risultato di sempre è connesso pure all’Aviazione generale (voli privati) con un +23,58% sul 2010. Carta geografica Carta geografica alla mano, degli 11 aeroporti del versante adriatico, il “Fellini” di Rimini-San Marino nel 2011 si attesta al 4° posto per passeggeri internazionali dietro a Venezia, Bari, Treviso e prima di Trieste, Forlì, Ancona, Perugia, Pescara, Foggia, Brindisi. Mentre è al 5° posto per passeggeri totali.

Aziende informano - “Rimini Assistance”. Nel disagio l'aiuto per tutte le esigenze. E' una Cooperativa Sociale di servizi alla persona che opera in tutta la provincia di Rimini. Nel corso dei suoi 15 anni di esperienza ha sviluppato un progetto fondato sui principi di mutualità e cooperazione. La filosofia è la promozione del benessere delle comunità in cui opera. La sua finalità è perseguire il miglioramento della qualità della vita delle persone in stato di disagio, attraverso la progettazione, organizzazione dei servizi socio-sanitari ed educativi. Con oltre 40 soci lavoratori, la cooperativa gestisce aiuti socio-assistenziali, sanitari ed educativi a domicilio e in struttura nella provincia di Rimini e Ravenna. Preparazione Tra le prerogative, in primo piano c’è la formazione dei soci lavoratori, perché solo con la giusta preparazione e motivazione delle risorse, si riescono ad attuare e gestire i progetti di lavoro per rispondere in maniera professionale e competente a lle complessità del lavoro socio – sanitario. Settori Rimini Assistance pera in diversi settori. Assistenziale. Attraverso l’attività di assistenza di base in strutture, assistenza domiciliare diurna e notturna, assistenza nei luoghi di ricovero e degenza, servizi di accompagnamento a persone anziane e/o disabili ,at-

Per tutte le esigenze assistenziali: dal socio-sanitario, al residenziale, al badantaggio, ai giovani Cooperativa nata 15 anni fa , opera nelle province di Rimini e Ravenna

Rimini Assistance, l'aiuto alle famiglie col disagio tività di animazione per anziani e disabili, servizi socio assistenziali personalizzati. Socio – Sanitario. Assistenza infermieristica professionale e sanitaria in struttura e sul territorio, attività psicomotorie e riabilitative a favore di anziani, disabili, portatori di handicap e minori. Servizi semi-residenziali. Interventi di carattere socioriabilitativo per portatori di handicap di diverso grado e disagio psichico e psico-sociale. Cura l’ospitalità e l’assistenza con interventi mirati e personalizzati, che favoriscano lo sviluppo delle capacità comportamentali, cognitive e affettivo relazionali degli utenti. Assistenza domiciliare.

L’assistenza a domicilio consente alle persone anziane e disabili di rimanere il più a lungo possibile nella propria casa a contatto con il proprio ambiente, i propri cari, le abitudini di vita e le proprie amicizie. Servizi al cittadino. In qualsiasi momento, 24 ore su 24, si possono pianificare tutte le tipologie dei nostri servizi al numero 0541-56112 anche per commissioni a domicilio (come la spesa o l’acquisto di farmaci) o per contattare baby sitter e animatori. Per incidere sempre più efficacemente sulla qualità della vita dei suoi utenti, Rimini Assistance svolge un’intensa attività di ricerca e progettazione di servizi innovativi, per do-

tarsi di metodologie e strumenti aggiornati. Una ricerca che ha visto nascere numerosi progetti in ognuno dei settori di competenza. Incontro I progetti rivolti alle persone anziane e afferenti l’area della socializzazione sono orientati ad offrire momenti di incontro e attività di un certo rilievo dal punto culturale e sociale. Tali esperienze si avvalgono di un approccio di tipo terapeutico e puntano a valorizzare e stimolare le capacità e gli interessi degli stessi, in un ottica di prevenzione del deterioramento sociale e cognitivo. Tra le più innovative attività di progettazione realizzate da

Rimini Assistance vi sono quelle volte ad attenuare il malessere che accomuna le persone affette da demenza senile e i loro familiari. La memoria è da considerarsi un bene prezioso da preservare, una risorsa sia individuale che collettiva, tanto più per le persone anziane, in quanto permette loro di rintracciare in essa una parte di se stessi e di riuscire, così, a dialogare con gli altri. Infanzia e adolescenza L’infanzia e l’adolescenza sono due fasi dello sviluppo in cui un bambino ed un ragazzo si trova ad affrontare i cambiamenti sul piano fisico, cognitivo (del pensiero), affettivo e comportamentale. La Coopera-

tiva si propone di creare delle piccole comunità dove i bambini e ragazzi insieme ai loro educatori e psicologi, possano trovare un linguaggio comune: quello della crescita. In questi casi, crescita significa aumentare la loro serenità e quella dei loro cari. Efficaci sono gli interventi di supporto psicologico ai bambini ed agli adolescenti volti a potenziare l’autostima, le abilità sociali ed il riconoscimento delle proprie emozioni; questi, risultano molto efficaci non solo ai fini dello scopo specifico per cui sono attuati ma anche ai fini del rendimento scolastico. Badantaggio Rimini Assistance si è attivata inoltre per individuare percorsi e progetti volti a qualificare e valorizzare il lavoro svolto dalle assistenti familiari, nonché per trovare un linguaggio comune che possa essere la base di un’integrazione tecnica e culturale tra tutti gli attori che sono interessati dal così detto fenomeno del “badantaggio” (istituzioni, organizzazioni non profit, familiari degli assistiti, anziani, assistenti familiari, ecc.)


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RIMINI

Sabrina Foschini, riminese, si divide tra poesia, arte e critica militante Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453

L'alfabeto delle onde

Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453

SGUARDI D'ARTISTA

Sabrina Foschini

Colloquiando apertamente con temi e suggestioni della contemporaneità, si abbandona al piacere della pittura e alla riflessione della scrittura, non negandosi incursioni e contaminazioni multimediali di Annamaria Bernucci*

- La traccia biografica di ciascuno di noi, si sa, è il romanzo di un’esistenza. Quella di Sabrina Foschini si dipana in mille rivoli, in mille accenti, inseguendo idee narrative contenute negli oggetti, nei colori, nelle forme, percorrendo le ombre e le luci della scrittura. Sabrina Foschini da anni si divide tra poesia, arte e critica militante colloquiando apertamente con temi e suggestioni della contemporaneità, abbandonandosi al piacere della pittura e alla riflessione della scrittura, non negandosi incursioni e contaminazioni multimediali (nel 2007 ha inciso con il cantante John De Leo il brano poetico Foglie d’acqua inserito nel cd luoghipersonecose del solista dei Quintorigo). Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Ravenna ha partecipato a numerose mostre in Italia, ha collaborato per il mensile Arte Mondadori, scrive sulle pagine culturali di quo-

tidiani della provincia. Nel 2010 ha curato l’antologia poetica del volume Nelle mani di Salomè in occasione della mostra cesenate La croce, la testa e il piatto, dedicata all’iconografia di Giovanni Battista. Tra le sue ultime esposizioni si ricorda Biancospino e altri colori al parco tematico Artexplora di Cesena. Ha curato la presentazione critica degli artisti Gino Balena, Luca Zarattini, Andrea Guastavino, Franco Pozzi. Riminese di S. Giuliano, anzi – corregge- della Barafonda, dove è nata nel 1968, quartiere popoloso, prodigo di turismo a buon mercato negli anni ’60, oggi misurato al passo delle ‘virtù’ edilizie della nuova darsena, quel luogo fu celebrato e a lungo ricordato, anche da Federico Fellini, per via dello spiaggiamento di una gigantesca balena nel 1943. Da queste radici sul mare Sabrina Foschini non ha mai

distolto la memoria, malgrado gli anni vissuti in altre città, convergendovi un’attenzione puntigliosa, nutrendo di sensi e di mistero la sua scrittura, prosa che si fa poesia. Anticipa il titolo del suo prossimo volume che uscirà in giugno per l’editore Moretti e Vitali, Voci del Verbo, che segue Terramare, uscito per Raffaelli di Rimini nel 2011. Su quest’ultimo si sofferma, è prodiga anche di letture a voce alta, “E’ una gara infinita il limite tra mare e terra, il punto in cui l’uno s’arrende all’altra; quello in cui entrambi cedono”. Tutto il libro è pervaso da una forza antitetica, ombra-

luce, mare-terra e un doppio registro di scrittura, evidenziato anche tipograficamente, autobiografico e narrativo, il sommerso e l’emerso, la superficie e il sensibile si congiungono con la profondità e le zone d’ombra. La lingua della poesia permette una complementarità di energie; il mistero si dà per simboli e figure. Rendicontare il suo lavoro non è facile: sul tavolo tre grandi ‘libri d’artista’, fitti di figure, finemente acquerellate, sintesi di una modalità di espressione che non consente pentimenti, anche i titoli sono eloquenti: Botanica, Maroso, Scrapebook; attorno, la stan-

za, come la casa, respira di simboli e segni della sua attività, del suo esplorare e collezionare: “Amo – dice- i nidi, i libri pop-up, e le conchiglie”. Fatale predilezione questa, visto che il mare continua a cementare la sua speculazione ma anche la curiosità di coloro che vi accostano per la forza metaforica che addensa inesauribile tanti sentimenti, vaghezze e situazioni, elemento che sa travasare nella vita forze complesse e contraddittorie. Sabrina scuote la leggendaria chioma rossa, il sorriso luminoso, come il suo incarnato, circondata dai suoi gatti, creature d’affezione e di in-

venzione. Una sua storia illustrata del 2002 (Nove gatti, editore La Medusa di Milano) è un prezioso libro per bambini, leggero per ironia, fresco di immagini. L’incontro con la fiaba ha rappresentato un’occasione germinatrice di nuova linfa creativa per lei, non solo approccio a un genere letterario, ma terreno di quel mondo infinito e misterioso, legato agli archetipi, governato da leggi sottili e imponderabili. Cristina Campo, la poetessa e scrittrice ha costituito per Sabrina un’insostibuibile punto di riferimento. Ne parla, alludendo al gioco delle interpretazioni, alla capacità della scrittura (e della lingua) di compartecipare al destino e ‘dipingere’ la vita. Qui ci fermiamo. Sul “mistero in cui è intinto il mare”… Proprio come scrive Sabrina: “E’ la sua voce che mi manca, la cadenza ipnotica del risciacquo, il fruscio d’ala abbattuta dell’onda, sul punto della riva dove la sabbia salata si affratella ad una più fertile terra”. *Direttrice della Galleria comunale S. Croce di Cattolica



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RIMINI - SAN MARINO

Prima in Italia con una ventina di convogli. “Ordem Progress Sound”, Un servizio per i turisti e città meno inquinate ritmi afro-brasiliani MUSICA

- Musica afro brasiliana, è quella proposta dagli Ordem Progress Sound, gruppo riminese che dal 2004 offre performance live condite di ritmi tipici brasiliani e “groove” carichi di percussioni. Ordem e Progresso, come la scritta all’interno della bandiera brasiliana, unito al Sound Sambareggae tutto in stile Axè. Qual è il significato del vostro genere? “La parola Axè deriva da un saluto religioso usato nel candomblè e significa energia positiva. I ritmi che fanno parte della ricetta Axè sono: ritmi del nordest brasiliano, ritmi dei popoli caribe e ritmi africani con contaminazioni pop-rock. E’ un termine che non rappresenta un unico genere musicale, ma raggruppa tutti quegli stili musicali e ritmici provenienti dalla cultura di Salvador de Bahia e più in generale dal nord-est del Brasile, dove il sound ispirato dai tamburi inerenti ai canti delle religioni africane, i ritmi del samba e della musica afro brasiliana incontrano influenze pop, rock, reggae, funky”. Cosa ne pensate della musica italiana? “Siamo pienamente immersi in quella che è l’era dei reality show e questo mondo spesso pilota certe persone al successo, eclissandone altre magari con un talento dieci volte superiore. Purtroppo oramai al giorno d’oggi se non ‘vendi’ non sei nessuno e questo modo di vedere la musica, porta poi a quello che è: sfavorire la vera e propria arte e a favorire il commercio, con dei

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Trenini, la capitale è Rimini

risultati a volte orribili. La nostra generazione (sia di musicisti che non) è oramai a favore dell’utilizzo di piattaforme digitali per la vendita di album di artisti, come per esempio ‘Itunes’, ma allo stesso tempo è triste vedere sparire anche l’ultimo negozio di dischi dalla tua città. La bellezza di avere in mano e toccare fisicamente il vinile o il cd di un artista che ti piace...”. Avete un sito, Facebook... che rapporto avete con i social network? “Sono una grande invenzione. Viviamo in un era tecnologica dove internet è la più importante fonte di informazione. Una volta bisognava accendere la TV per seguire i vari programmi, oggi con un click si può accedere a tutte le informazioni di un gruppo musicale”. Qualche anticipazione? “I prossimi impegni sono finalizzati al rinnovamento del repertorio. Stiamo lavorando su tante altre cover famose di artisti brasiliani. Cosa ancora più importante è che stiamo lavorando sul nostro disco... Abbiamo deciso di provare a buttarci nel mondo della discografia, incidendo quelli che sono i nostri sentimenti. L’album sarà solo di brani inediti e sarà suonato tutto, o quasi, in stile AXE”.

Veronica Lisotti

Nasce il consorzio all'interno della Cna. Lo presiede Giancarlo Frisoni. Dice: “Emozioniamo i turisti, ai quali facciamo scoprire le bellezze delle nostre città”

TURISMO

- La provincia di Rimini è la capitale dei trenini d'Italia. Ci sono una ventina di convogli e vengono affittati in mezz'Italia. Dall'appuntamento col cioccolato a Perugia, alla fiera di Bologna (6 mezzi che fanno servizio tra i padiglioni), a Teramo, alla fiera di Modena. Piccolo primato di intraprendenza di cui essere orgogliosi. Dalla provincia di Rimini, grazie all'impegno dei parlamentari Giampaolo Bettamio e Terzo Pierani, si è riusciti ad avere una normativa chiara che potesse metterli al sicuro da un punto delle omologazioni e del codice della strada. Sulle strade provinciali, comprendendo i tre di Gabicce Mare, scorrazzano una ventina di convogli, capaci di trasportare tra le 36 e le 60 persone, alla velocità massima di 25 km l'ora, con l'obbligo di

Da destra: Giancarlo Frisoni (presidente del neonato Consorzio provinciale), “re” dei trenini a Rimini e Antonio Capriotti “re” dei trenini a Riccione

dare la precedenza ai pedoni e alle biciclette. La distribuzione: 3 a Bellaria (proprietaria Alessandra Antolini), tre a Gabicce Mare (Paolo Curzi), 7 a Cattolica (Maurizio Martucci), 1 a Misano (Giancarlo Frisoni), 2 a Riccione (Antonio Capriotti), 3 a Rimini (Giancarlo Frisoni). Sotto l'egida della Cna è appena nato un consorzio che raggruppa le sei realtà, compresa Gabicce Mare. Presiede il consorzio Giancarlo Frisoni (Martucci è il vice). Afferma Frisoni: “Di noi si è sempre e solo parlato quando suc-

cedeva qualcosa di negativo. Invece, siamo dei protagonisti importanti della qualità dell'offerta turistica della nostra provincia. Non siamo soltanto un semplice mezzo di trasporto, ma caratterizziamo le città. Ad esempio, a Rimini offriamo percorsi storico-culturali con tanto di hostess che raccontano in tre lingue. C'è anche un percorso che va sulle tracce di Fellini. Lo stesso appeal avviene a Riccione, o a Gabicce Mare. Ad esempio, da Cattolica e Gabicce salgono fino a Gradara. I turisti vanno in brodo di giuggiole. Siamo molto gettonati

dai russi che dal mare vanno a fare la spesa in centro”. “La nostra associazione - continua Frisoni - vuole lavorare su più obiettivi. Insieme, possiamo avere della scontistica sugli acquisti, sulle riparazioni, sulle assicurazioni. Chiediamo che ci siano dei bandi chiari e con regole certe. Insomma, fare squadra è il futuro in ogni settore. Inoltre, dato che i mezzi sono a Gpl non inquiniamo. E offriamo servizi agli alberghi che ci chiamano di livello alto. Posso dire che noi siamo in grado di emozionare i nostri ospiti”.


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OPINIONE

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Monti: “Sono gli evasori coloro che mettono le loro mani nelle tasche dei contribuenti onesti”. L'INTERVISTA Inizia in prima pagina perdita di Palazzo Chigi. Ha appena detto che lo spread resta alto, e lo spread si è messo a scendere. Monti, il professore che tiene una lezione in inglese nella più prestigiosa Università britannica, e che può dare lezioni di economia politica alla Merkel e a Sarkozy, fa sul serio. La stretta cortinese sui controlli fiscali? Nell’intervista a Radio Vaticana Monti lo ha detto chiaro e tondo: «Chi evade offre ai propri figli un pane avvelenato, consegnerà loro qualche euro in più, ma li renderà cittadini di un paese non vivibile. In quest’anno 2012 verrà dimostrato, con risultati certi, che alcuni, molti cosiddetti “soliti ignoti” diventeranno presto “soggetti noti” dal punto di vista fiscale». Certo: quella del governo Monti è stata una scelta ideologica, a favore di chi paga le tasse e contro chi non le paga. Il presidente Monti, con la sua fine ironia, l’ha dichiarato: non ama il detto berlusconiano del «non mettere le mani nelle tasche degli italiani», perché incompleta: sono gli evasori «coloro che mettono le loro

Solo la giustizia porta il Paese nel futuro mani nelle tasche dei contribuenti onesti». Sì, c’è una nuova lotta di classe in Italia: la classe di chi paga le tasse contro la classe di chi evade. La giustizia fiscale è parte importante della giustizia sociale, come è ben noto in tutta Europa. Si tratta di togliere ai ricchi per dare ai ceti meno abbienti. La cosa non piace nemme-

ma dell’assistenza sanitaria. In Germania, il paese non a caso economicamente più forte in Europa, si pratica da un pezzo la lotta all’evasione fiscale. Là l’amministratore delegato della potente Deutsche Post, ha subito per ore nella sua villa la visita della Steuerfahndung (la Guardia di Finanza tedesca), che l’ha arrestato. Negli Stati Uniti

Monti lo ha detto chiaro e tondo: “Chi evade offre ai propri figli un pane avvelenato, consegnerà loro qualche euro in più, ma li renderà cittadini di un paese non vivibile” no all’agenzia Standard & Poor’s, di cui è proprietario il gruppo McGraw–Hill. Quell’agenzia non ha declassato soltanto l’Europa e l’Italia, ma nell’ agosto 2011 lo aveva fatto anche sul debito pubblico americano, indebolendo il detestato Obama e la sua rifor-

le pene per gli evasori fiscali sono durissime. Al Capone fu scoperto e arrestato per questo. In Italia no. Oggi la Guardia di Finanza scopre che, tra trasferimenti delle residenze di persone e società nei paradisi fiscali e spostamento di capitali all’estero, nel 2011 ben

7.500 evasori totali con redditi di 21 miliardi, non hanno pagato un euro di tasse. Ecco perché in Italia si viaggia in Suv, ma si dichiara al fisco un’entrata dai 30 ai 50 mila euro lordi all’anno! Questo è emerso nel blitz di Cortina. Altri seguiranno. Attente Rimini, Riccione e Cattolica all’estate 2012… A Luigi Magistro, direttore centrale dell’ accertamento all’Agenzia delle Entrate, non interessano le tante microimprese familiari, che non potrebbero stare sul mercato se non ricorressero a un certo livello di evasione. Gli interessano le 3500 grandi imprese con oltre 100 milioni di euro di fatturato, e le 60.000 medie imprese con fatturato da 5 a 100 milioni. E dal primo gennaio 2012 Magistro non si occuperà degli estratti conti mensili che riceverà dalle banche, ma del dare e dell’avere dell’intero anno. In Italia non era mai accaduto.

Durerà? Berlusconi, che aveva regalato a Mediaset e Rai le frequenze mentre conduceva l’Italia sull’orlo del baratro, non vede l’ora di far cadere il governo Monti, che lo fa scendere nei sondaggi e pare non voglia regalare a nessuno le frequenze. Ma l’ex presidente del Consiglio farà fatica a far cadere il governo di Monti, che in Europa, dove ha combattuto vittoriosamente la potente Microsoft, è stimato da tutti i capi di Stato e di governo. Essi hanno capito che Monti sta salvando l’Italia, ed è il curatore fallimentare del’Italia rovinata da Berlusconi. Oggi in Europa lo si ascolta come si fa dinanzi a un maestro di economia politica e lo si ammira come e più di prima. Sembra un sogno. Non più corna europee, non più ruoli di kapò offerti a Martin Schultz, non più voci gridate che scandalizzino la regina Elisabetta, non più rivelazioni ad Obama di (inesi-

stenti) persecuzioni giudiziarie, non più barzellette. Anche tra le “olgettine” spuntano costituzioni di parte civile contro la Minetti! Se Monti cadrà, vorrà dire che in Italia le cose non cambieranno mai. Ma se durerà, tutto sarà diverso. Una ventata di quelI’etica protestante, studiata da Max Weber, entrerebbe nel nostro paese, abituato a peccare e farsi perdonare i peccati in confessionale. I partiti dell’ancien régime dovranno riposizionarsi, con i loro uomini e le loro clientele. Non ci sarà più posto per le cricche, per le P2 e le P3, per i Bertolaso. Comincerà un nuovo regime, perché attorno a Monti e alle sue liberalizzazioni andrà formandosi una nuova maggioranza. Partito democratico, Italia dei Valori, Sinistra e Libertà faranno bene a tenerne conto. Per qualcun altro il posto non c’è. Non c’è per i maggiordomi di Berlusconi, non c’è per la goffaggine della Lega Nord, che maschera sotto gli slogan padani la propria resa al berlusconismo, e se si salverà lo dovrà a Maroni, in lotta contro il “cerchio magico” stretto attorno a un Bossi sempre più debole e contestato. *Libero docente all'Università di Roma


LA POESIA -

Wislawa Szymborska LA POESIA - Wislawa Szymborska - LA POESIA - Wislawa Szymborska

Un amore felice

Amore a prima vista

Un amore felice. E’ normale? E’ serio? E’ utile? Che se ne fa il mondo di due esseri che non vedono il mondo?

Sono entrambi convinti che un sentimento improvviso li unì. È bella una tale certezza ma l’incertezza è più bella.

Innalzati l’uno verso l’altro senza alcun merito, i primi qualunque tra un milione, ma convinti che doveva andare così – in premio di che? Di nulla; la luce giunge da nessun luogo – perché proprio su questi, e non su altri? Ciò offende la giustizia? Sì. Ciò infrange i princìpi accumulati con cura? Butta giù la morale dal piedistallo? Sì, infrange e butta giù.

Non conoscendosi prima, credono che non sia mai successo nulla fra loro. Ma che pensano le strade, le scale, i corridoi dove da tempo potevano incrociarsi?

Guardate i due felici: se almeno dissimulassero un po’, si fingessero depressi, confortando così gli amici! Sentite come ridono – è un insulto. In che lingua parlano – comprensibile all’apparenza. E tutte quelle loro cerimonie, smancerie, quei bizzarri doveri reciproci che s’inventano – sembra un complotto contro dell’umanità! E’ difficile immaginare dove si finirebbe se il loro esempio fosse imitabile. Suvignetta cosa potrebbero contare religioni, poesie, La di queste di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe, pagina è di Michele Ghironzi chi vorrebbe restare più nel cerchio? Un amore felice. Ma è necessario? Il tatto e la ragione impongono di tacerne come d’uno scandalo nelle alte sfere della Vita. Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto. Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra, capita, in fondo, di rado. Chi non conosce l’amore felice dica pure che in nessun luogo esiste l’amore felice.

Vorrei chiedere loro Se non ricordano – una volta un faccia a faccia forse in una porta girevole? uno “scusi” nella ressa? un “ha sbagliato numero” nella cornetta? - ma conosco la risposta. No, non ricordiamo. Li stupirebbe molto sapere Che già da parecchio il caso stava giocando con loro.

Vi furono maniglie e campanelli su cui anzitempo un tocco si posava sopra un tocco. Valigie accostate nel deposito bagagli. Una notte, forse, lo stesso sogno, subito confuso al risveglio.

San Valentino, pensieri in cerca di cuori

ripercorrendo i passi di Paolo e Francesca accompagnati da una romantica colonna sonora, l’importante è non farla spegnere assolutamente!

Gradara d'amare. ‘Sentimenti con Paolo e Francesca’

- Wislawa è con tutti noi. Gradara, luogo di grande romanticismo

- A causa del maltempo, la X edizione di “Gradara d’Amare” è stata rinviata al week end successivo: 14, 18 e 19 febbraio. Lo spettacolo “Amleto a pranzo e a cena”, presso il teatro di Gradara, 22 febbraio, alle ore 21,15. Novità 2012: Concorso “La Coppia Ideale”. In palio una cena romantica a lume di candela.

Il destino di Gradara ormai è segnato da quando, per la prima volta, gli sguardi di Francesca da Rimini e Paolo Malatesta si incrociarono e i loro cuori palpitarono all’unisono. Dalla loro passione così impetuosa da travolgere le convenzioni e la loro stessa vita e dal loro sangue che rimarrà per sempre intriso nelle pietre della Rocca è nata la Tragedia, elevata, poi, a Mito

ABBIGLIAMENTO

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Vi furono segni, segnali, che importa se indecifrabili. Forse tre anni fa o il martedì scorso una fogliolina volò via da una spalla a un’altra? Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto. Chissà, era forse la palla tra i cespugli dell’infanzia?

Ogni inizio infatti è solo un seguito e il libro degli eventi è sempre aperto a metà.

Con tale fede sarà più lieve vivere e morire.

Anche se da due giorni non si odono più i suoi passi, rimarrà imperitura la sua poesia. Nel mio primo libro di poesie ho affidato la dedica ad un suo verso tratto dalla poesia "un amore felice" : “Chi non conosce l'amore felice dica pura che in nessun luogo esiste l'amore felice. Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire” Wislawa Szymborska è nata il 2 Luglio 1923 in Polonia, Premio Nobel per la Letteratuta nel 1996, l'unica insieme a Pablo Neruda che negli Stati Uniti ha venduto oltre un milione di copie di un solo libro, tradotta e letta in tutto il mondo. Concordo nell'affermare che è stata considerata, il più Grande Poeta esistente. (Giuliano Cardellini)

Non ancora del tutto pronto a mutarsi per loro in destino, li avvicinava, li allontanava, gli tagliava la strada e soffocando un risolino si scansava con un salto.

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d’Amore eterno da Dante nel V canto dell’Inferno. 14 e sabato 18 febbraio, alle 18 si spegne l’illuminazione del centro storico di Gradara. Si accendono 1000 candele e i fari led tingeranno di rosso, ad intermittenza, tutta la cinta muraria del borgo medioevale, facendo diventare Gradara un grande cuore pulsante! Tutti coloro che entreranno nel centro storico potranno accendere una candela dell’amore direttamente da un Grande Braciere, il cuore ardente di Gradara. E' possibile portare la candela in uno dei ristoranti di Gradara e assaporare i fantasiosi menù a tema, preparati per l’occasione, illuminati dalla sua luce o passeggiare per il borgo

La grande novità del 2012 è:“La Coppia Ideale”, il primo concorso di bellezza… dei sentimenti! A determinare i vincitori non saranno gambe, muscoli o “lati B” ma, per una volta, il cuore, i sentimenti e la poesia che ogni partecipante sarà in grado di instillare nelle dediche o frasi d’amore che dovrà scrivere e gettare nel Pozzo dell’Amore Le iniziative di “Gradara d’Amare” non finiscono qui… animazioni, visite guidate a tema sull’Amor Cortese, un Cupido in carne e ossa al vostro servizio, degustazioni e dolci tentazioni per accontentare anche i golosi vi aspettano appena varcherete l’ingresso del borgo di Gradara.



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Febbraio 2012

ECONOMIA

Il prestigioso gruppo nautico è finito nella mani degli asiatici per 350 milioni di euro. Norberto Ferretti e lo staff resta al timone

Ferretti Craft, con i cinesi padroni ai fornitori concordato al 75 per cento

NUMERI

Duemila addetti e ordini per 511 milioni - In cifre il Gruppo Ferretti Craft. Impiega direttamente 2000 persone; con l'indotto si arriva a 78.000 addetti. Una delle aziende di punta del made in Italy ha un portfolio ordini pari a 511 milioni di euro. E debiti per 600 milioni. Alcuni dei suoi marchi: Pershing, Bertram, Riva, Apreamare, Mochi Craft, Crn, Ferretti Yacht.

IL FATTO

- Bandiera cinese su uno dei gruppi industriali più prestigiosi del Riminese e del mondo: il Ferretti Craft. Leader mondiale, in bacheca i marchi che hanno fatto la storia della nautica da diporto, è passato nell'orbita di Pechino lo scorso gennaio. Se l'è accaparrato la Shandong Heavy Industry, azienda statale. Con i fornitori previsto un concordato al 75 per cento. Nel portfolio ordini per oltre 500 milioni di euro. Stanno lavorando al 90 per cento della capacità produttiva. Norberto Ferretti, fondatore e regista, e il suo staff resteranno al timone del gruppo. Ora, dicono voci vicine al

colosso dei motor yacht, è importante non sbagliare strada. Ma questa volta a tracciarla saranno i cinesi. I passaggi di proprietà sono il complesso gioco di chi fa impresa, della vita, delle fortune. Il gruppo cattolichino da anni era in affanno finanziario; i debiti ammontavano a circa 700 milioni, con oneri troppo pesanti per poter fare impresa. Avevano i prodotti, la storia, il posizionamento del mercato, ma l'esposizione con le banche era totale. Il debito sarà rimborsato al 32 per cento. I cinesi hanno messo sul piatto circa 350 milioni di euro. In corsa per questa istitu-

Noberto Ferretti

zione industriale dell'Italia c'era anche un fondo americano, ma Norberto Ferretti, affermano sempre le voci vicine alla direzione, per tutelare i fornitori, ha optato per i cinesi. Gli americani offrivano un concordato con i fornitori al 20 per cento;

cioè su ogni 100 euro di crediti (lavoro fatto) ne avrebbero pagati soltanto 20. Il gruppo è la creatura del bolognese Norberto Ferretti, Norberto. Nasce per gioco. Siamo nel 1968, si costruisce una barca a vela; la porta al salone

di Genova. E' subito successo. Ha bisogno di maestranze, spazi e mare. Da Bologna scendono nel Riminese: Cattolica, Misano, San Giovanni. Capta i cambiamenti dei costumi; dunque piano piano abbandona la vela (ci vogljono troppe conoscenze) per le barche a motore. Le costruisce belle, potenti, inaffondabili. Le chiamano le Ferrari dei mari. Si fanno largo rispetto a marchi vecchi e blasonati. Passione per il tennis e le auto d’epoca, Norberto Ferretti

nel ’94 è stato anche campione del mondo di offshore. Negli anni Novanta inizia una rampante acquisizione di marchi: Pershing, Bertram, Riva, Apreamare, Mochi Craft, Crn. Shopping sostenuto dal debito, arrivato a 1,1 miliardi di euro. Il gruppo alla fine degli anni '90 salta sull'ottovolante della finanza, dove si sale e si scende alla velocità della luce. Passa nelle mani di alcuni fondi (Permira, Candover), con valutazioni che vanno dai 400 milioni di euro del 2000, all'1,7 miliardi di euro nella transazione del 2007 (pacchetto acquistato da Candover). La crisi economica degli ultimi anni ha accelerato il passaggio nelle mani asiatiche. Nel periodo delle acquisizioni e del fatturato che quadruplicò in tre anni, i finanziatori guadagnarono più di 50 volte l'investimento iniziale. Oggi L'impero Ferretti, da un punto di vista produttivo, se l'è cavata anche in questi tre anni di crisi. Nel 2008 fu boom; nel 2009 un disastro. Nel 2011, la produzione ritorna ai livelli del 2008. Nel 2012, si dovrebbe riconfermare il fatturato 2011. Golf Club Riviera Noberto Ferretti è l'ideatore del Golf Club Riviera a San Giovanni in Marignano. Investimento: 26 milioni di euro.



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Febbraio 2012

ECONOMIA

Appuntamento dal 25 al 28 febbraio. Per gli appassionati è l'occasione per curiosare tra gli stand regionali

Sapore, le eccellenze eno-gastronomiche in Fiera le aziende) e i buyer esteri provenienti da diverse aree geografiche. Sei i settori merceologici più importanti: - Food (cibo) - Mse (Mediterrean sea food) - Oro giallo (olio d'oliva) - Divino Lounge (vino) - Cooking pasta Mille aziende

- La cultura dei sapori è l'appuntamento da non perdere al Sapore 2012. Sarebbe la vecchia e cara Mia (Mostra Internazionale dell´Alimentazione), in cartellone alla Fiera di Rimini dal 25 al 28 febbraio. Sia per gli addetti ai lavori, sia per gli appassionati di eno-gastronomia e molto altro ancora. Ce n'è per ogni gusto, un rilievo a parte meritano gli stand re-

- Una lunga e preziosa collaborazione è stata coronata, lo scorso 6 ottobre, dalla nascita del C.O.Rim – Consorzio Oleicolo Riminese. Fortemente voluto dall’Oleificio Pasquinoni e dalla Cooperativa Olivicoltori dei Colli Riminesi che, con i suoi oltre 200 associati, rappresenta una delle realtà cooperative più interessanti e dinamiche della nostra regione. Una fusione perfetta e un obiettivo comune: permettere a tutti i consumatori di scoprire e apprezzare la qualità e la tipicità del nostro olio extra vergine d’oliva locale che, in meno di 48 ore, passa dal campo alla tavola dei palati più raffinati. L’olio extra vergine di oliva nasce in campo dalle cure degli olivicoltori e diventa adulto in frantoio dove, nelle sapienti mani della famiglia Pasquinoni, viene estratto a

gionali, con le loro specialità: dall'Emilia Romagna passando per la Sicilia e l'Alto Adige. Mia E' la sezione dedicata ai prodotti per il catering, alle specialità alimentari italiane ed estere, ai prodotti biologici e senza glutine che stanno attirando sempre più l´attenzione sia della ristorazione collettiva che di quella

commerciale. Un´area specifica è dedicata alla pizza con concorsi, dimostrazioni e lezioni sulle farine alternative e sui prodotti per celiaci. Oltre agli operatori del canale Ho.Re.Ca., l´evento coinvolge la grande distribuzione (attraverso il GDO Buyers´ Day, giunto alla quarta edizione, organizzato nella giornata di martedì con tavole rotonde e incontri con

- La carta di identità dell'edizione 2010: - 85.000 mq di esposizione; - 1.000 aziende espositrici; - 76.123 visitatori professionali certificati (25% dall'estero); - 4.000 business meeting tra aziende espositrici e buyer internazionali provenienti da 38 paesi; accre-- 612 giornalisti Si chiama ditati. Mediterranean Seafood Exhibition (Mse), ma si declina come mare nostrum. Un appuntamento business to business dell´area mediterranea. Incorpora tutta la filiera ittica: dal prodotto fresco al surgelato, dai piatti pronti alle specialità

CULTURE

Pianeta birre

- Selezione birra. E' l´area dedicata alle birre speciali, ai prodotti di nicchia, alle birre artigianali italiane ed estere. Ancora una volta Rimini fa tendenza ed anticipa le mode che stanno contagiando tutti i mercati internazionali. Si potrà partecipare a tavole rotonde, degustazioni guidate, concorsi, entrare in contatto con il trade, con il mondo dei locali serali e con la ristorazione. BEVERAGE & CO è l´area dedicata al mondo del beverage a tutto tondo, dove osservare novità, captare mode o format di locali, entrare in contatto con i gestori dei locali pubblici ed i propri clienti del canale Ho.Re.Ca. in particolar modo con i grossisti di bevande, che da sempre scelgono Rimini come punto di incontro privilegiato.

Mare nostrum in tavola conservate, senza dimenticare tecnologie, attrezzature e processi di trasformazione. Un contesto altamente professionale e con un eleva-

Oleificio Pasquinoni e Cooperativa Olivicoltori dei Colli Riminesi: insieme per un grande olio Silvano Pasquinoni e il logo del Consorzio

freddo e in modo naturale e conservato alle giuste temperature, in attesa del confezionamento. Un olio simile è un vero e proprio NUTRACEUTICO: nutre e al tempo stesso protegge il nostro organismo. Solo grazie alla presenza della cultivar “correggiolo”, tra le migliori a livello mondiale e molto diffusa sulle nostre colline, è possibile ottenere un olio dal gusto e dai profumi davvero eccellenti: bassa acidità, aromi delicati, fragranze morbide ed equilibrate. Il consumatore può, inoltre, gustare

l’olio della provincia di Rimini a un prezzo equo, solo 7/8 euro al litro, che premia gli sforzi fatti dagli olivicoltori e dall’oleificio per garantire la mas-

Una fusione perfetta e un obiettivo comune: permettere a tutti i consumatori di scoprire e apprezzare la qualità e la tipicità del nostro olio extra vergine d’oliva

sima qualità e salubrità di questa preziosa produzione agricola locale. Da oltre 40 anni l’Oleificio Pasquinoni di Coriano è sinonimo di qualità e serietà ed i titolari Silvano e Renzo portano avanti la gestione dell’azienda con la passione e l’interesse per i frutti della nostra terra che hanno ereditato dai loro padri. Oggi il frantoio impiega una ventina di addetti; la preziosa collaborazione con i soci della cooperativa ha permesso di far conoscere e apprezzare l’olio locale anche al di fuori dei confini riminesi. Tutti sanno che l’unione fa la forza e così, negli ultimi 10 anni, la produzione è raddoppiata e la distribuzione anche fuori provincia ha visto

to tasso di internazionalità, che coinvolge le principali associazioni di categoria europee e le istituzioni in un corollario di eventi dal taglio tecnico-scientifico e politico-istituzionale, volti alla valorizzazione di tutto il comparto della pesca.

crescere notevolmente il numero e il target dei consumatori. I ristoratori più sensibili e attenti hanno già proposto l’olio riminese “Arimolio” alla loro clientela, consapevoli che l’olio di qualità, con i dovuti abbinamenti, può esaltare oltremodo ogni loro pietanza. Solo l’olio extra vergine d’oliva ottenuto con le necessarie attenzioni, in campo e in frantoio, può costituire un valido alleato per il benessere dell’organismo. E’ quindi importante far conoscere al consumatore le particolari virtù nutrizionali dell’olio di qualità, affinché possa farne un consumo più consapevole: sarebbe bello che soprattutto i giovani crescessero con la consapevolezza dell’importanza di questo alimento, anche grazie a programmi più generali di educazione alimentare nelle scuole.


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90 anni Comune di Riccione

Aperto nel 2001, il locale di viale Fratelli Cervi è stato rinnovato lo scorso 21 gennaio

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Villa, fornai dal 1924 PERSONE

Piazza Matteotti, il cuore di Riccione Paese

Riccione Paese, rinascimento commerciale - Rinascimento commerciale per Riccione Paese. Ovvero Viale Fratelli Cervi e dintorni. Non c'è più mezz'angolo chiuso o sfitto. Le vecchie e care abitazioni di due piani, le une addossate alle altre, si stanno prendendo una grande rivincita. E' un'autentica arteria mercato. Con decine di negozi tutti da fare a piedi. E per ogni gusto e anche per ogni tasca. Le professionalità sono altissime e la cortesia la si respira in ogni cantone. Da almeno un decennio c'è fermento e dinamismo da far invidia e da prendere a modello. Presto aprirà anche il Caffè del Porto, dall'Abissinia sale la pasta fresca. Mentre molte attività stanno investendo su se stesse con nuove arredi. Qualche anno fa ci fu molta sorpresa e ammirazione quando tirarono su la serranda anche Baleani Gioiellerie, facendo il paio con il blasonato punto vendita di viale Ceccarini. Ed è proprio Lucia, una delle sorelle Baleani, a presiedere il comitato commerciale d'area. Vengono su forti le attività, stimolate anche da una serie di eventi intelligenti e vincenti. Due su tutte: la festa del cioccolato e le proiezioni cinematografiche estive all'aperto. Poi c'è il mercato del venerdì. Ed è bel caos commerciale. Che non si arresta per tutta la settimana.

- L’attività agonistica del 2012 parte nei migliore dei modi per la società OLIMPIC CATTOLICA; ha iscritto lo scorso l 8 gennaio due atleti al fortissimo campionato open organizzato dalla federazione di Puglia, la regione con il più alto numero di atleti in nazionale. A Terlizzi (Lecce), Alessandro De La Rua, 15 anni cintura rossa -59 kg, ha conquistato il gradino più alto del podio. Ginevra Graf, 14 anni, cintura nera, 49 kg, si deve “accontentare” del bronzo, perdendo la semifinale con Camilla Pagliara (Olimpico Lecce), che a Verona (3-4 marzo camp italiani Junior ) rappresenterà per lei uno degli ostacoli più duri da superare per ottenere il titolo Italiano e di conseguenza un posto per il Mondiale Junior in programma ai primi di aprile a Sharm El Sheikh (Egitto). 21-22 gennaio - Importante trasferta a Tubingen (Germania) per gli atleti delle società riminesi, alla 31° edizione dell’OPEN INTERNAZIONALE CRETI CUP con oltre 500 atleti provenienti da: Germania, Austria, Ungheria, Italia, Svizzera, Israele,

- Tre generazioni di fornai appassionati. Dal 1924. Sono i Villa. Una famiglia riccio-misanese. Lo scorso 21 gennaio hanno rinnovato il forno di via Fratelli Cervi, una delle perle artigianali di Riccione. Hanno tagliato il nastro portando alla clientela un nuovo prodotto. Si tratta della pizza romana, un rettangolo lungo, sottile e croccante. E' bianca e si presenta con una moltitudine di farciture. L'ultima generazione dei Villa, è Daniele, figlio di Ermes e nipote di Virginia (detta Gina de Forne, la capostipite). Racconta Daniele, 30 anni: “Ho sempre voluto fare questo mestiere. E' un lavoro affascinante che mi realizza. Quando hai infornato si è felici come un bambino. Dall'altra parte è anche un lavoro creativo, come tutti i mestieri artigianali. Ogni giorno è diverso. Ed innovi continuamente. Un esempio forte è il pane all'orzo. Un altro è la pizza romana, che nella capitale è un autentico successo. Da noi si trovano tutti i tipi di pane: dal tradizionale di pasta dura, fino a quelli molto particolari. Negli abbiamo offerto una larga gamma di bastoncini sbizzarrendoci: al formaggio, alla mortadella, alle olive. Insomma, con la farina la creatività viaggia”. Il giovane Villa ha ricevuto il testimone dal babbo Ermes, uno degli imprenditori più importanti di Misano e di Rimini Sud. Negli ultimi anni, la famiglia, partendo da Misano Adriatico, ha aperto altre tre forni: Riccione (2001), Ri-

Da sinistra: Ermes Villa, Luca Corcione e Daniele Villa

Virginia Salvatori, la capostipite

mini, centralissima via Garibaldi (2005) e Cattolica (2011). Oltre che per il pane, a Misano, i Villa sono conosciuti anche per i bomboloni (da assaggiare), il classico maritozzo e la classicissima ciambella. Questa è ancora la ricetta della Gina.

Virginia Salvatori (famiglia soprannominata “Tuntein”) nasce a Riccione (allora frazione di Rimini). Sposa Guglielmo (Lampo), misanese di Ca' Rastelli. Tantissimi riccionesi sono originari del piccolo ghetto; uno su tutti è Vincenzo Leardini. La giovane Virginia inizia a lavorare a Misano Mare nel forno dei Migani (altra famiglia che ha fatto la storia del turismo e dell'imprenditoria di Misano e della provincia di Rimini) giovanissima. Mentre il marito impaglia le sedie e lavora il cuoio. Era Guglielmo che a fine stagione andava al Savioli a rinnovare le sedute. La signora Gina acquisisce il forno dei Migani ubicato di fronte alla chiesa nel dopoguerra. Tutti i figli, Otello, Fausto,

COMITATO PROVINCIALE FEDERAZIONE ITALIANA TAEKWONDO

Lituania, Turchia , Repubblica Ceca e Grecia. Selezionati dal team Cattolica Riccione e Rimini sono stati: il riccionese Alessandro Scarano (10 anni), il gabiccese Alex Semprini (10 anni), il riminese Cristopher Mondaini e il ghanese Charles Cromwell. Mentre la misanese Gi-

nevra Graf (14 anni), il cattolichino Alessandro De La Rua (15 anni) hanno partecipato con la selezione regionale Emilia Romagna. Esemplare la prestazione di Ginevra che ha conquistato il primo posto sbarazzandosi delle tedesche Vanesse Geilf e Anne Schwabe. I piccoli Alessandro e

Alex sono stati penalizzati dal fatto che in Italia nella loro categoria sono proibiti i calci al viso; pertanto hanno avuto poco tempo per preparasi a questo combattere. Ma hanno dato filo da torcere ai propri avversari, il tedesco Jan Schuh e lo svizzero Salzmann, tanto che entrambi erano in vantaggio alla fine del primo round, per poi cedere sul finale. Cristopher ha affrontato l’austriaco Sarnet Agust perdendo 10 a 4. Bravo Alessandro a tenere testa al titolato tedesco Tugay Ingun, pareggiando 5 a 5 alla fine del terzo round, perdendo durante il 4° round aggiuntivo che decreta la vittoria al primo. Esageratamente di parte la conduzione arbitrale dell’incontro di Charles (che ha deciso di prendere parte alla gara dopo avere tolto il gesso alla gamba a causa di un incidente stradale che non gli ha permesso di partecipare alle selezioni olimpiche africane). Ha affrontato il tedesco Odin Schwarzer.

Per ben due volte al nostro non vengono conteggiati dei colpi portati al viso dell’avversario che gli avrebbero ampiamente permesso di vincere il match deciso con il golden point dopo la fine del terzo round per 6 a 6. Nella squdra regionale, rappresenta dal dirigente federale Davide Berti, oro della bolognese Licia Martignani. Argento dalla forlivese Claudia Bondi e dal reggiano Dan Arama. Medaglia di bronzo per i reggiani Lorenzo Ghirardi e Giuseppe Regolo. Per info sui corsi www.tkdteam.com Davide Davide 5° dan maestro federale e presidente comitato Emilia Romagna federazione italiana taekwondo cell. 329/2286086 istruttore federale e delegato provinciale al Coni; Luigi Livi 4° dan cell 328/9540393 e Luciano Martelli all.fed. 3° dan federale cell. 3282848825; Mauro Merli all. fed. 2° dan 3358088916; Charles Cromwell 2° dan all. fed. e nazionale ghanese; Michele

Vittorina, Gianni e Ermes, iniziano a fare i fornai. Il locale misanese viene rinnovato nell'88. Oggi, la vecchia famiglia di fornai è composta da Ermes e Bruna con i figli Daniele e Emanuele. Radici ben salde nella tradizione familiare, ma sguardo nel futuro. I Villa hanno innovato la tradizione del pane. La preparazione viene fatta nel moderno laboratorio di Santamonica. Da qui parte il pane già fatto ma ancora da cuocere. L'infornata avviene nei quattro forni distaccati direttamente davanti al cliente. Il pane di Villa non viene venduto solo nei forni, ma raggiunge una marea di alberghi della riviera. Il loro motto è: “Fare il pane: un esercizio di fiducia”.

Bertuccioli all. fed. Graf Ginevra campionessa italiana e bronzo agli europei con la nazionale italia-

na. SEDI CATTOLICA. Segreteria sabato dalle 14:30 alle 18, via Del Porto 17 (zona Comune), adulti lun mer h 20, bambini mar gio dalle h 16:15 alle 17:05 e dalle h 17 alle 18 sab dalle15 alle 18; Cattolica 2 via Comandini (scuola Repubblica) mer ven dalle 17:15 alle 18:15 e dalle 18:15 alle 19:30. RICCIONE - Nuova sede sopra palestra Beverly Hills, via Cella Raibano, 43, zona industriale, mart giov e sabato corsi per: bambini/e dai 4 anni, adulti, amatori, ragazzi/e, taekwondo music (attività aerobica a tempo di musica con tecniche di taekwondo) dalle 12,50, lezioni individuali, circuito funzionale di preparazione fisica. RIMINI - Via Oberdan (zona stazione) mar ven h 17. PRESENTANDOTI CON UNA COPIA AVRAI DIRITTO AD UNO SCONTO DEL 20% SUL CORSO DI TAEKWONDO MUSIC.


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Febbraio 1922>2012 2012 90 anni Comune di Riccione

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Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni

A piedi. Il regalo per i 20 anni di matrimonio verso la città che accoglie le spoglie di San Giacomo

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COMUNITA'

- Mario e Maria Laura hanno percorso a piedi il tratto di 300 chilometri LeonSantiago (la città che accoglie le spoglie di San Giacomo), dal 25 giugno al 14 luglio. Ecco il diario (parte VI). 11 luglio 2011 - Finisterra – Santiago de Compostela. “Incontreremo un cammino; altrimenti lo creeremo”, Annibale. Lunedì mattina, ormai l’orario è quello: 5:30, anche se abbiamo fissato la sveglia alle 7. Contribuiscono anche i gabbiani, con i loro urli striduli e rumorosi. Piove e decidiamo di anticipare l’autobus alle 8:20 per rientrare a Santiago. Il paesaggio che scorre davanti al nostro sguardo è veramente molto bello, anche se il cielo è molto nuvoloso. Alle 11 scendiamo in stazione a Santiago dove Angelo e Carla prenotano il treno per il rientro. Un taxi ci porta in pensione, un po’ di riposo e pranziamo sulla terrazza della nostra camera. Il pomeriggio, dopo il riposo, è previsto shopping. Come può essere faticoso fare shopping! Infatti, dopo vari e vari negozi di ricordini e souvenir, si rende necessario un po’ di descanso (riposo) e una caña (birra alla spina). Mentre siamo lì, in panciolle, la Laura chi vede passare?!? Sandra, la ginecologa che ha fatto nascere i nostri figli. Lì a Santiago! Ha fatto il Cammino da O Cebreiro con l’Associazione Pedivella di Rimini. Esperienza forte e faticosa, anche perché hanno fatto tappe sopra i 30 km, circa! Chiacchieriamo un po’, poi ci salutiamo. Rientriamo in cattedrale perché Angelo e Carla salutano San Giacomo. Noi assistiamo alla Mes-

Leon-Santiago, diario del viaggio di Mario e M. Laura sa delle 19:30. Che emozione quando scopriamo che un signore ha reso possibile la cerimonia del Botafumero... Un attacco maestoso dell’organo ci fa saltare sulla panca e, gli addetti all’incensiere, con pochi e mirati gesti, lo lanciano fino al soffitto dei transetti laterali. Le lacrime prendono la via delle guance senza che si possa far altro che... raccoglierle! Ad ogni Santa Messa vengono ricordati i paesi da cui provengono i pellegrini di questa giornata. Un popolo in cammino, verso una meta sicura. Ceniamo in città e sorseggiamo l’ultimo Pacharan (liquore di anice e prugne che, insieme all’Orujo, un amaro giallo fatto con le erbe della Galizia, rappresentano liquori tipici) e giriamo per la città sostando in Piazza do Obradoiro, dove un complesso di musica popolare spagnola intrattiene pellegrini e turisti; anche noi abbiamo acquistato il cd. La cattedrale si illumina mentre il cielo comincia a scurirsi. Qui fa

buio tardi. Rientriamo in pensione – Ospedaje Mere – e ci infiliamo nel nostro piccolo, stretto, corto, in discesa letto ad una piazza e mezzo che, dopo oltre due settimane, ci ospiterà per ben 2 notti. 12 luglio - Santiago Il codice dei pellegrini è questo: raccogliersi sotto il tetto altrui, sentire sete della patria, passar via in pace. Attribuita a San Francesco da San Bonaventura da Bagnoregio Alle 8 abbracciamo Angelo e Carla che ripartono verso casa. Oggi sarà una giornata da turisti. Dopo una colazione abbondante (troppooooo!!!) giriamo per Santiago con la guida nelle mani. Pranzo, riposino, Messa alle 19:30, cena, passeggiata e rientriamo in pensione, c’è vento e fa freddo. 13 luglio - Santiago de Compostela – Orio Al Serio (Bergamo). A che serve viaggiare se tu porti te stesso con te? Bisogna cambiare di anima, non di aria. Sallustio, Lettere a Lucilio

Il 13 è la giornata del rientro. Dopo una notte quasi insonne, ci muoviamo in centro e partecipiamo alla funzione delle 12 concelebrata da molti sacerdoti arrivati da tante parti del mondo (Indonesia, Usa, Italia, un missionario in Senegal), così come i pellegrini. Ci guardiamo intorno e vediamo asciugare diverse lacrime quando si sente citare la propria nazione. La suora che anima i canti ha una voce che avvicina a Dio e coinvolge l’assemblea con semplicità. Ormai tutto è compiuto, aspettiamo l’orario per prendere il pullman che ci accompagnerà in aeroporto. Ritroviamo Juanita e Fabrizio, una coppia di Trento con la quale, condividendo una caña fresca, ci partecipiamo racconti, esperienze ed emozioni del viaggio. In aeroporto incrociamo parecchi pellegrini conosciuti in Cammino compreso Eugenio, un ragazzo di Bari che ha compiuto 18 anni lungo il percorso. Anche per lui, come Ilaria, rap-

Cercasi volontari - La ricerca di nuovi volontari, da inserire nelle centinaia di associazioni presenti nel territorio, continua anche dall’Adriatico alla Valconca. Il riferimento principale è lo sportello di orientamento, attivo nella sede del Centro di Servizio per il Volontariato Volontarimini, in via IV novembre 21, a Rimini (tel. 0541 709888). Chi fosse interessato può chiedere informazioni sulle organizzazioni operanti nella provincia. Si tratta di un’azione rivolta a diverse generazioni, anche a quelle meno attente al mondo solidale, forse perché non lo conoscono nelle sue sfumature e potenzialità. Molte sono infatti le iniziative, i servizi e le attività promosse da un piccolo esercito di persone che ogni giorno lavora nell’ombra contribuendo a migliorare la società e l’ambiente in cui si vive con interventi nei più svariati ambiti: dalla sanità, alla solidarietà internaziona-

le, all’immigrazione sino alla promozione della cultura e del rispetto della natura. La maggior parte offre la propria opera, sempre gratuita, nell’anonimato. Ma anche in una condizione di invisibilità dovuta a un’informazione mediatica troppo spesso disattenta a queste tematiche. E con la consapevolezza di portare avanti una missione di civiltà. È questo il messaggio che cerca di invogliare i giovani, ma che si estende a un pubblico più ampio, per presentare un mondo fatto di persone attive nelle dinamiche che condizionano il vivere civile. Perché fare del volontariato significa non solo far sentire la propria voce, ma anche operare concretamente là dove è necessario un intervento, costruendo la propria identità di singolo all’interno del contesto sociale. Diverse sono le opportunità di azione nel volontariato. C’è chi partecipa all’animazione di laboratori teatrali e ricreativi, o all’organizzazione di gite ed

I volontari della Protezione civile riminese in Liguria, a Borghetto di Vara, al lavoro dopo l’alluvione

Il Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Rimini ha sviluppato un servizio di consulenza per favorire l’impegno sociale e assistere le associazioni in cerca di nuovi operatori

Mario e Luisa (a sinistra) davanti alla cattedrale di Santiago presenta il regalo per il compleanno. Incontriamo un signore di Verona che 5 anni fa aveva fatto tutto il percorso francese e si era ripromesso di non tornare più: in realtà, questa volta ha percorso tutto il portoghese! “Finché la memoria cellulare si ricorderà della fatica, non ci penserò più!” ci ha dichiarato. Vale la pena citare don Lucio, il cui riferimento abbiamo trovato su internet, che appassionato del Cammino, offre accoglienza ai pellegrini. Così alle 23:30, insieme a Eugenio ed a una ragazza di Torre Pelice (To), ci aspetta con il suo pulmino per accompagnarci alla

escursioni, rivolti a bambini, ragazzi, anziani, disabili e non, per il semplice gusto di passare del tempo insieme a chi ha avuto esperienze di vita diverse. Chi si interessa ad iniziative per la promozione e difesa dei diritti di malati, immigrati o popolazioni in situazioni di emergenza. Chi vuole agire per la tutela dell’ambiente con censimenti arborei, pulizie ambientali, azioni di monitoraggio e di sensibilizzazione. Chi si occupa di sostenere persone che vivono in situazioni di disagio ed emarginazione. E ognuno può portare il proprio personale contributo, senza distinzioni, semplicemente essendo se stesso con i propri limiti, difetti, qualità e attitudini. Fare volontariato è anche questo… Per informazioni: Volontarimini. tel. 0541 709888 upandgo@volontarimini.it

Città del Fanciullo di Bergamo. Accoglienza stile Cammino, stanza con letti a castello, costo: donativo (offerta) e una preghiera. Il Cammino è anche questo. 14 luglio. Bergamo – Riccione. Non è mai lungo il cammino che porta a casa di un amico, Giovenale. Alle 6 sveglia e, dopo una colazione self service presso la struttura, andiamo nella vicina stazione per prendere il treno delle 7, la Freccia (si fa per dire) Orobica. Dopo essersi fermata ovunque e passando per Ravenna, alle 13 arriviamo in stazione a Riccione dove Matteo e Chiara ci aspettano... Che emozione!!! Ormai, senza i nostri km quotidiani a piedi non stiamo bene. Così, con il fratello zaino in spalla, volgiamo prima verso l’Abissinia a casa dei nonni Gualandi e poi alla volta di Colle dei Pini dove, con l’ultima ripida salita percorsa sotto una bollura tremenda, termina il Cammino. Restare in cammino “Il pellegrinaggio non è un qualsiasi cammino da escursionisti. Non è l’esperienza di un fine settimana di primavera o di un frammento d’estate. Date il tempo alla strada di “assorbirvi”. Solo un lungo cammino, solo una prolungata permanenza sulla via vi darà questa possibilità. La pienezza di questa dimensione sarà percepibile zaino in spalla e poveri solo di voi stessi. Sappiate camminare a lungo. Offrite il tempo che Dio vi ha regalato (perché ogni minuto della nostra vita è regalato) per restare a lungo sulla sua strada. E marciate fino alla meta. Abbiate una meta chiara e sacra davanti a voi.” “Il Signore protegge il cammino dei giusti, la via del malvagi finisce nel nulla” (Sal. 1,6). Ultreia, Suseia, Santiago. Forza, che più avanti, più in alto c’è Santiago. (Fine)

Nuova sede dl Csv a Cattolica - Cambia sede lo sportello del Centro di Servizio per il Volontariato Volontarimini a Cattolica spostandosi nel Centro Giovani in via Del Prete, 119 e lasciando il vecchio ufficio in piazza della Repubblica. Restano invariati gli orari di apertura (dalle 15 alle 18) l’ultimo mercoledì di ogni mese escluso agosto, mentre a dicembre l’apertura è per il mercoledì prima delle vacanze natalizie. Dopo anni di collaborazione con il Centro per l’Impiego, lo sportello del Csv trova nuova linfa a partire dal contatto con i giovani del territorio che frequentano la struttura.

volontarimini@volontarimini.it


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RICCIONE

2012

90 anni Comune di Riccione

Allora contava già su una settantina di alberghi

ALLEGRO MA NON TROPPO

Spigolature

1922>2012 Febbraio

degli Scrondi

Il pontile - Leggiamo: “I conti non tornano, pontile a rischio - La controversa opera di piazzale Roma potrebbe trovarsi al palo ancor prima di partire”. Fare i ponti è già un’impresa. Fare i pontili diventa una tragedia che scantona nella farsa...

Attenzione - Leggiamo: “Censimento, attenti ai falsi rilevatori Istat - Il Comune mette in guardia gli anziani: non dovete fare entrare nessuno in casa”. Driiin! - Chi è? Tua mamma - Vada via che non posso aprire a nessuno... Super Imu - Leggiamo: “La super Imu scaccia l’imposta di soggiorno - La scure si abbatterebbe su alberghi banche, seconde case sfitte”. Dai e dai va a finire che l’imposta di soggiorno non la applica nessun comune... Mondiali di nuoto - Leggiamo: “Mondiali Master di nuoto - Il sindaco: ‘Chi rema contro non danneggia l’amministrazione ma tutta la città’”. Non si nuota contro corrente...

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1439, il numero che porta Riccione nella storia LA STORIA

Tagli - Leggiamo: “Il Comune costretto a tagliare in due anni 4 milioni e 400mila euro”. Quello che spesso non riesce alle persone diventa realtà per i bilanci pubblici: la dieta...

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- 1439. E’ un numero vincente sulla ruota della storia di Riccione. Dopo molti anni di paziente impegno, di aspettative, di vigile attesa, è uscito il Regio Decreto 19 ottobre 1922 n° l439 col quale Riccione si distacca da Rimini per diventare Comune Autonomo. Inverando un sogno coltivato con amore ed impegno di opere da generazioni di riccionesi ricchi di fantasia, di idee e di talenti da mettere a frutto. Saldando nel comune destino una comunità attiva e ben avviata sulle vie

- Quest'anno si celebrano i 90 anni del Comune di Riccione. Fu frazione di Rimini fino al 1922. Ecco come il compianto Dante Tosi traccia la nascita dell'autonomia nel libro “Riccione, una rotta nel vento”.

dello sviluppo di una economia che trova nel sole, nelle acque del mare e nelle sabbie del lido la sua linfa vitale. L’gile battello ha comincia-

to a navigare con le vele piene del vento delle volontà e dei buoni propositi dei buoni riccionesi. La nascita del Comune quale entità amministrativa autarchica, fu un parto piuttosto laborioso e travagliato. La gravidanza (si passi la non proprio elegante metafora) durò 410 giorni e ad essa posero mano il dott. Felice Pullè, quale Delegato del Commissario del Comune di Rimini, per 86 giorni; poi, il rag. Luigi Righi, incaricato dal Prefetto, per 131 giorni; an-

Pass disabili - Leggiamo: “Pass per disabili raddoppiati in 5 anni. Il Comune indaga”. Si vede che a Riccione c’è stato un’evento catastrofico (a nostra insaputa)...

Il mattone - Leggiamo: “La Corte dei conti approva il bilancio ma richiama il Comune: ‘Attenti a fare cassa col mattone’”. Il mattone è un’arma a doppio taglio... Panchine - Leggiamo: “Viale Ceccarini, quaranta nuove panchine per il Salotto”. Sedute griffate cercasi per culi vip... Vietare le ‘bionde’ - Leggiamo: “Il Comune: vietare le sigarette ai minori - Al vaglio un’ordinanza per proibire in città la vendita di ‘bionde’ ai ragazzini”. Lodevole! Macchinette automatiche e il ‘tutti a Misano’ permettendo...

Poveri - Leggiamo: “Alla Caritas la fila si allunga. Pacchi viveri a 100 famiglie e la mensa resta sempre aperta”. E fino a poco tempo fa c’era chi diceva che in Italia siamo tutti benestanti...

Telecamere -

Leggiamo: “Spaccata in gioielleria con un furgone - Il colpo in viale Ceccarini - I ladri ripresi dalle telecamere”. Che cosa non si farebbe per una ripresa televisiva...

Scandinavia - Leggiamo: “Turismo, parte la promozione in Scandinavia - Tappa in Svezia e Finlandia”. Torneranno le mitiche wikinghe degli anni Sessanta?...

VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ' DELLA NAZIONE RE D’ITALIA Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per gli Affari dell’interno Presidente del Consiglio dei Ministri: Visto il precedente decreto 19 ottobre 1922, col quale la frazione di Riccione venne distaccata dal Comune di Rimini e costituita in Comune autonomo: Visto il progetto di delimitazione territoriale, redatto dall’Ufficio del Genio Civile di Forlì e corredato della prescritta relazione motivata, portante la data del 14 dicembre 1922, nonché la re-

Il Regio decreto di Vittorio Emanuele III lativa pianta topografica in data 13 detto mese ed anno, vidimata dal Ingegnere Capo del predetto ufficio Visti i certificati di eseguita e regolare pubblicazione del progetto e della pianta suindicata: Viste le deliberazioni 18 gennaio 1922 della Commissione Reale per l'Amministrazione Provinciale di Forlì e 30 gennaio 1923 della G.P.A. con le quali ambedue i Consessi esprimono parere favorevole in merito al progetto stesso: Visti la legge Comunale e provinciale e l’articolo del re-

lativo regolamento: Udito in parere del Consiglio di Stato in adunanza del 21 gennaio 1923, le cui considerazioni s’intendono nel presente Decreto integralmente riportate: ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO La delimitazione territoriale tra i due Comuni di Rimini e Riccione e stabilita in conformità della pianta topografica redatta in data 13 dicembre dall’Ingegnere dell’ufficio del Genio Civile di Forlì, Alberto Rantoli, e vistata dall’Ingegnere Capo.

Detta pianta vidimata, d’ordine Nostro dal Ministro proponente, farà parte integrante del presente Decreto. Con successivo Decreto sarà provveduta al riparto patrimoniale tra i due Comuni. Ordiniamo che il presente Decreto munito del sigillo dello Stato sia inserito nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Datato a Roma addì 1° marzo 1923 Vittorio Emanuele III Benito Mussolini


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1922>2012

Febbraio 2012

90 anni Comune di Riccione

RICCIONE

Frazione di Rimini, dopo una lunga lotta Riccione diventa Comune autonomo nel 1922 Villa Riccione, il nucleo centrale dell'attuale palazzo comunale (cartolina tratta dal libro “Viale Ceccarini Riccione” di Gilberto Monaco)

I NUMERI

Frazione di 5mila abitanti - Nel 1921 la frazione di Riccione contava 5.569 abitanti. Nel 1923 annovera dieci alberghi. In due anni, gli alberghi, diventano 63. Il primo albergo riccionese risale al 1901 ed era l'hotel “Amati”. E' partito il turismo riccionese. Un miracolo di imprenditorialità.

cora, il rag. Righi in veste di Commissario Prefettizio, per 49 giorni; infine il sig. Augusto Marani, Commissario Prefettizio per 144 giorni, prima di avere eletto Sindaco il rag. Silvio Lombardini. Dopo i tumulti dell’estate e prima del lungamente atteso Decreto Ministeriale di separazione, il Commissario del Comune di Rimini, in data 19 settembre, nomina suo Delegato il

Dr. Felice Pullè per la gestione degli affari urgenti. Il distacco viene sancito con Decreto Ministeriale 1439 del 19 ottobre 1922. Il Dr. Pullè, avvalendosi della collaborazione di una commissione locale, provvede, nelle ristrettezze del momento, ai lavori urgenti, mettendoli in conto al nuovo Comune che verrà. Il 14 dicembre egli passa la consegna al rag. Luigi Righi, ex

Praticamente c’è tutto da fare: dal reperimento di una Sede Municipale provvisoria, alla costituzione degli uffici amministrativi, alla gestione in via precaria dei servizi o degli uffici pubblici; egli si avvale di personale avventizio che gli viene proposto dal Fascio lo-

Praticamente c’è tutto da fare: dal reperimento di una Sede Municipale provvisoria, alla costituzione degli uffici amministrativi, alla gestione in via precaria dei servizi o degli uffici pubblici. L'acqua potabile il primo problema ragioniere capo del Comune di Cesena in pensione, comandato dal Prefetto di Forlì, con Decreto 17790 del 14 dicembre 1922, “di recarsi a Riccione per procedere agli studi preparatori necessari al prossimo funzionamento del Comune di Riccione”.

cale. Entrato il Comune in possesso delle prerogative di amministrazione autonoma, il Prefetto, con Decreto 5366 del 23 aprile 1923, muta la funzione di Comando al rag. Righi in quella di Commissario Prefettizio, Capo dell’amministrazione di Riccione, con

l’incarico di provvedere a tutti i servizi municipali sino alla costituzione della normale amministrazione. La messa in moto di un meccanismo complesso, in una situazione diffìcile e movimentata dal rivolgimento politico, dalle aspettative della popolazione, dall’incombere di problemi urgenti da risolvere e la probabile non perfetta sintonia con le impazienze e le ragioni dei dirigenti locali, mette il Commissario non a completo agio. Il problema del rifornimento di acqua potabile è il primo scoglio che gli si para davanti. Nell’apposita commissione vengono presentate due proposte non conciliabili: una, presentata dal dottor Felice Pullè prevede una soluzione organica di lungo periodo, ma non di rapida realizzazione; l’altra, presentata dal dott. F. Riccioni, più limitata e probabilmente meno affidabile ha però il pregio di poter essere realizzata in tempi brevi, consentendo l’immissione nella rete di una quantità di acqua sin dalla prossima stagione estiva. La commissione si divide e prevale la proposta Riccioni. Il Commissario che si era schierato per l’altra viene a trovarsi in una situazione difficile da gestire anche per il fatto che, viste le lungag-

gini burocratiche, già si pensa di eseguire i lavori a tambur battente, agendo al dì fuori della potestà comunale. La situazione diventa insostenibile e il rag. Righi si dimette e viene sostituito, con Decreto Prefettizio 485 del 7 giugno ’23, dal Sig. Augusto Marani. Il clima in Comune si fa caldo e corrono accuse di inadempienze, ritardi e illegalità nella gestione della cosa pubblica. Si creano fazioni interne che sembrano irrisolvibili. Per fortuna si va verso le Elezioni Comunali del 12 ottobre 1923. La campagna elettorale si fa tutta sulla lista del Fascio che gioca da sola avendo agito per escludere ogni altro concorrente. Si va al voto con la parola d’ordine che il giorno delle votazioni viene lanciata da “Il Popolo di Romagna’; La lista del Fascio non va discussa ma votata.... chi non vota è un nemico nostro e del paese”. I risultati sono scontati (gli eletti sono riportati in elenco a parte). L’insediamento avviene il 4 novembre 1923. Resteranno fuori i dimissionari Mancini Roberto, “per il modo oltremodo spiacevole in cui si svolsero le elezioni”; e Della Rosa Pio, “non approvo il modo con cui venne impostata e diretta la lotta elettorale amministrativa”. Come dicono le motivazioni scritte mandate al capo dell’amministrazione.



23 Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453

Febbraio 2012

RICCIONE

L'associazione impegnata su molti fronti: dall'Unità d'Italia, dal saluto a Manzo all'Africa

LA CULTURA

Teatro del Mare I Fratelli di Taglia

- “La cultura dà spettacolo al Teatro del Mare”. E' il titolo della stagione teatrale 2011-2012 assegnato dai Fratelli di Taglia, i quattro alfieri della direzione artistica. Sipario su il 12 novembre, si chiude il 2 giugno. Andiamolo a vedere questo cartellone che ha nell'“emozione” la parola d'ordine e nella qualità il leit motiv. PROSA 18 febbraio, 21,15 - Teatro Stabile d’Innovazione “La Piccionaia”. “Sogno di una notte di mezza estate”di Shakespeare DIALETTO 11 febbraio, 21,15 - De Bosch “E bel e ven adess” - “Andem a let c’le ora” 25 febbraio, 21,15 - Teatro del Gallo: “Sla devi di’…dilla grossa!...” 2 marzo, ore 21,15 - I Volontari di turno: “Maza maza agli è tòtie dla stèsa ràza”. RICCIONE INN JAZZ 24 febbraio, 21,15 - Ray Mantilla Latin Tinge Featuring Edy Martinez (Ray Mantilla, percussione, Edy Martinez, piano, Alex Hernandez, basso, Gaspare Pasini, sax) 3 marzo, 21,15 - Franco D’Andrea Quartet (Franco D’Andrea, piano, Andrea Ayassot, sax alto, Aldo Mella, contrabbasso, Zeno de Rossi, batteria) COMICO D'AUTORE 3 marzo, 21,15 - Locomix un passaggio per il successo Anteprima delle selezioni della 12a edizione. Bruce Ketta & Enrico Zambianchi. LINGUA MADRE poeti e musica dal vivo, sorseggiando un thè nel foyer… 4 marzo, ore 17 - Gianni Fucci: “Rumanz” 8 marzo, ore 21 - Annalisa Teodorani: “Sòta la guaza”

Nuvole, un anno di cultura e sociale Quelli delle Nuvole

PERSONE - Il 17 febbraio si tiene l’assemblea annuale dell’Associazione politico culturale “Le Nuvole”. Si pone all’approvazione degli associati il bilancio 2011, il consuntivo delle attività svolte e le linee di indirizzo per il 2012. Il 2011 ha visto l’Associazione impegnata in numerose iniziative tra le quali, in occasione del 150° della nascita dello Stato Italiano, la presentazione del libro di Giancarlo Parma “I Riminesi nel Risorgimento” (Panozzo Editore); interessante ricerca storica incentrata sul contributo, che la gente di questo territorio ha dato all’Unificazione Italiana. In contemporanea, è stata allestita presso la sede del municipio di Riccione una bellissima mostra, prodotta da Pasquale Schinaia, poi migrata col nome “1861: nasce una Nazione”, a Rimini nella sede della Cgil, a Verucchio nel palazzo comunale, a Riccione nella galleria del Centro della

Assemblea sociale con intervento del sindaco Massimo Pironi il 17 febbraio al Centro di buon vicinato di via Sicilia Pesa. L’iniziativa “Le donne vogliono sapere” ha affrontato il tema del tumore al seno - prevenzione, diagnosi, cure, intervento - e l’impatto della malattia sulla psicologia femminile. La serata condotta dal dottor Antonio Manzo insieme ai suoi collaboratori, è stata organizzata con l’associazione “Il Punto Rosa”. Nell’ambito della campagna referendaria del giugno scorso,

è stato trattato il problema dell’acqua con la presenza del prof. Alberto Lucarelli, ordinario di diritto pubblico presso l’Università Federico II di Napoli. L’autunno ha visto l’associazione collaborare all’organizzazione della festa evento dedicata al dottor Manzo in occasione del suo pensionamento: grande serata medico-politico-benefica durante la quale sono stati rivissuti i fatti che lo ha visto interprete di primo piano negli

ultimi quarant’anni. Il 2011 è stato chiuso con l’adesione all’iniziativa benefica “Una goccia per Kananga” che si è concretizzata nella tombola natalizia presso l’Hotel Corallo. Al termine dell’assemblea, alla quale ha portato i saluti il sindaco di Riccione Massimo Pironi, tutti con i piedi sotto i tavoli per gustare l’ottima cena preparata dal personale del Centro di Buon Vicinato di via Sicilia. La serata è stata conclusa con una lotteria pro “Una goccia per Kananga”. Per quello che riguarda il 2012, invece, tra le prime iniziative in programma ci sono l’organizzazione di un incontro informativo sulla legge elettorale, tema tornato di stringente attualità, ed una serata sul tema della bi-genitorialità con le implicazioni che comporta l’affido condiviso dei minori nel rapporto genitori/figli/servizi sociali, in collaborazione con l’Associazione “Genitori Sottratti”.


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San Giovanni Via Pianventena 681

Gli itinerari della buona tavola

Saludecio Via Dei Poggi 2064 Tel. 0541 - 857190 955195

San Giovanni Via Pianventena 681

L'elogio del gobbo di San Vito Il bellissimo fiore del cardo

Morciano di Romagna Via Roma 73 - Tel. 0541 - 988137

- Il Gobbo di San Vito. Quando l’ho visto non ho avuto dubbi, ma una incrollabile certezza: è lui! Bello, bianco-avorio, diritto, dalle costole larghe e chiuse, invernale quanto basta, riservato ed anche un tantino timoroso, alto e slanciato, cresciuto con amore nelle terre alluvionali e sabbiose del Marecchia simile al sedano, ma appartenente alla famiglia dei carciofi, è lo splendido Gobbo di San Vito, in italiano Cardo. In Romagna, la varietà è detta Spadone, (nomen omen), e nell’area a nord di Rimini trova la sua dimensione migliore. Solo il cardo di Nizza Monferrato in Piemonte, può competere con il nostro. Loro, i Piemontesi, lo usano per la bagna

Anfora?

càuda, una salsa a base di aglio, olio extravergine e acciughe, dove intingono vari tipi di verdure di stagione. Noi, sanguigni figli del garbino lo mettiamo in padella con la salsiccia possibilmente di mora romagnola. Il cardo ha pochissime calorie ed un indice di sazietà piuttosto elevato; contiene una molecola importante, la silimarina, con eccellenti proprietà stimolanti e protettive per il fegato. Dopo il cappone erotico che è stato graditissimo, è tempo di gobbi! Pretendete il migliore: quello di San Vito. Enrico Santini


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Febbraio 2012

CONDOMINI

Risponde la dottoressa Valeria Totti, docente di Legislazione Ambientale presso l’Università di Urbino

Condomini: le cosiddette immissioni rumorose - Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna, Valeria Totti è dottoranda di ricerca presso l’Università di Madrid in Diritto Internazionale. A seguito di una significativa esperienza nell’Ufficio di Normativa Ambientale di una Holding che si occupa della erogazione del servizio pubblico di Energia Acqua e Ambiente, offre diverse consulenze a Società ed Enti ed è Giurista Ambientale. E’ iscritta al Foro di Rimini come praticante abilitata al Patrocinio per la professione legale ed è docente di Legislazione Ambientale presso l’Università di Urbino, Facoltà di Scienze e Tecnologie. Pubblica articoli su diverse riviste e siti specializzati nel settore ambientale. (Riferimenti: valeria@studiolegaletotti.it; geom.pupolizio@libero.it)

Sentenza n. 939 del 17/1/ 2011 della Cassazione civile, Sezione II Di grande rilevanza in materia di immissioni rumorose è la sentenza n. 939 del 17/1/2011 della Cassazione civile, Sezione II, relativa alla risarcibilità delle stesse: in questa i giudici togati accolgono il ricorso dell’Avvocato che lamentava il danno prodotto dal ventilatore di grandi dimensioni posto dal negozio attiguo al confine con l’immobile di sua proprietà utilizzato da quest’ultimo come studio professionale e abitazione. Viene riconosciuto come il limite civilistico alla tollerabilità delle immissioni sonore, costituito dalle soglie indicate da leggi e dai regolamenti, non abbia infatti un valore assoluto ed oggettivo, dovendosi formulare il giudizio di tollerabilità ex articolo 844 del Codice Civile, e, nel caso di specie, viene riconosciuto che il negozio e lo studio professionale sono entrambi luoghi ove si svolge un’attività produttiva ma dalla comparazione delle due attività si evidenzia come il secondo svolga un’opera di ricerca e di studio che impone particolare condizione di tranquillità; inoltre, nei motivi della decisione infatti si specifica che “nel conflitto tra le esigenze della produzione, pur contemplate dall’art. 844 c.c., ed il diritto alla salute, un’interpretazione costituzionalmente orientata della norma civilistica deve attribuire necessaria prevalenza al secondo, dovendo il limite della relativa tutela ritenersi intrinseco all’attività pro-

L'ESPERTO RISPONDE

duttiva (v. in particolare, Cass. nn. 5564/10, 8420/06)”. La sentenza chiarisce poi a seguire come, ancorché le emissioni non superino i limiti tabellari fissati da leggi o regolamenti, le stesse non siano da ritenersi tout court, “tollerabili” poiché l’art. 844 del Codice Civile prevede infatti che il proprietario di un fondo non possa impedire le immissioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la “normale tollerabilità” e tali parole presuppongono un’indagine che valuti, con riguardo anche alla condizione dei luoghi, se le immissioni, benché non superanti i limiti di legge, possano comunque risultare intollerabili. La sentenza impone importanti valutazioni sia sotto il profilo civilistico, legate alla tutela degli interessi correlati con il diritto di proprietà, che penalistico ossia relativo al disturbo della quiete delle persone ed al superamento delle emissioni nell’esercizio di un mestiere o attività rumorose.Soffermandosi su un analisi civilistica di tale dettato, una siffatta lettura del principio contenuto nell’articolo 844, C.c., si sposa anche con il dettato della sentenza della Cassazione del 12 febbraio 2010, n. 3438 che ribadisce come “ non aven-

L'ESPERTO RISPONDE

Condomini, diritti e doveri - Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, di problemi tecnico-legali (per anni perito del Tribunale di Rimini), nonché consulente immobiliare, risponde alle domande dei lettori.

Il decoro architettonico dei condomini Valeria Totti

do il limite di tollerabilità delle immissioni rumorose carattere assoluto, ma essendo esso relativo alla situazione ambientale, variabile da luogo a luogo, secondo le caratteristiche della zona e le abitudini degli abitanti, spetta al giudice del merito sia accertare in concreto il superamento della normale tollerabilità e l’individuazione degli accorgimenti idonei a ricondurre le immissioni nell’ambito della normale tollerabilità”. Il principio è lo stesso, peraltro affermato in giurisprudenza (Cass. civ. nn. 1151/03; 1418/ 06; 5564/10)ossia che il rispetto della legislazione speciale in materia di inquinamento acustico non pregiudica la questione della tollerabilità delle immissioni nei rapporti tra privati. La normativa settoriale dedicata, infatti, opera nel capo degli interessi pubblici ed è destinata a regolare i rapporti tra privato e pubblica amministrazione, non già ai rapporti tra privati, alla cui disciplina è invece destinato l’art. 844 c.c. Pertanto, anche se le immissioni non superano i limiti fissati dalle norme di interesse generale, ciò non esclude che esse possano andare oltre la “normale tollerabilità” e risultare dunque illecite dal punto di vista civilistico. In tal caso, il soggetto interessato potrà agire per ottenere ogni cessazione dell’abuso o misure idonee per ridurre le immissioni e, sussistendone i presupposti, ottenere il risarcimento dei danni subiti. Pubblicato nel sito “Giuristi Ambientali”

Egr. Geom. Pupolizio, ho avuto una piccola discussione amichevole con alcuni condomini del mio fabbricato circa l’esatta interpretazione del “decoro architettonico del condominio”. Gradirei tanto una sua illustrazione. Grazie e cordiali saluti. Rimini – Antonio Risposta. Il decoro architettonico è certamente uno degli argomenti più discussi in condominio. Intanto è opportuno definire cos’è il “decoro architettonico”. La Cassazione Civile con sentenza n°851 del 2007 ha così statuito : “per decoro architettonico deve intendersi l’estetica del fabbricato data dall’insieme delle linee e delle strutture che connotano lo stabile stesso e gli imprimono una determinata, armonica fisionomia ed una specifica identità.” Il decoro architettonico, pertanto, deve essere considerato un bene comune e questo vale sia per l’edificio signorile che per una costruzione popolare in quanto tutti gli edifici possono avere un proprio decoro architettonico allorchè si può individuare nel fabbricato una linea armonica anche estremamente semplice che ne caratterizza la fisionomia (Cassazione Civile sentenza n°8830 del 04.04.2008). Pertanto il decoro architettonico è un bene suscettibile di valutazione economica e la sua alterazione può determinare un deprezzamento dell’intero fabbricato (Cassazione Civile sentenza n°12343 del 22.08.2003). Comunque oggi il concet-

to di decoro architettonico è stato aggiornato ed adeguato ai cambiamenti in atto in ogni campo. Oggi è cambiato anche il comune senso dell’estetica e del decoro. Un altro elemento utile a definire ed attualizzare il concetto di decoro è quello fornito dal Giudice di Pace di Grosseto nella sua sentenza n°1038 del 19.08.2011. Secondo il magistrato toscano, infatti, ciò che è stato considerato lesivo ieri può non esserlo oggi. Motivo? Cambiano i gusti ossia il senso estetico comune. Questo concetto applicato all’affissione di un condizionatore sulla facciata condominiale ha fatto dire al Giudice adito che “nuove invenzioni, quali la televisione, il cellulare, ormai di uso comune, hanno modificato il comune senso del-

l’estetica e del decoro : le antenne televisive installate sui tetti, le parabole satellitari, sporgenti dai muri, gli stessi impianti di climatizzazione, sempre più numerosi, non vengono più percepiti come causa di deturpazione dell’estetica delle abitazioni e più in generale dell’ambiente; in considerazione di ciò, afferma il magistrato, concludendo la sentenza non sussiste quindi un danno dell’immobile condominiale non più di quanto possa arrecare fastidio la vista dei panni tesi alle finestre delle singole abitazioni o ai muri condominiali”. Per concludere, al di là di vecchie e nuove interpretazioni del decoro architettonico, quello che vale è il regolamento condominiale che può approvare oppure no interventi che possono modificare le parti comuni. Geometra Vincenzo Pupolizio

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Alla fine di gennaio durante una giornata di nebbia. Tutto nella norma o di frodo? ALLEGRO MA NON TROPPO

Parole da e ‘Fnil’

Parco Conca, abbattuti pioppi e salici

(Il vecchio nome di Misano Mare)

...Strisce pedonali - La strada parallela al Rio Agina, via Maroncelli, è pericolosa. Poco trafficata, nonostante che è pieno centro urbano, si è portati a viaggiare un po' veloci. Centiniaia di studenti, da soli o con i genitori, la devono attraversare per andare al polo scolastico. Nel passaggio da via Gramsci a via don Milani non c'è mezza striscia pedonale...

I culi a ricordo degli alberi segati

...Vieni dalla mamma... - Siamo il 27 gennaio, mattinata assolata e fredda. Un albergatore sta facendo dei lavoretti alla struttura su un terrazzo. Sente con un crescendo preoccupato: “Vieni dalla mamma, vieni dalla mammina, vieni dalla mammaaa. Non andare lì a sporcarti. Vieni qua”. L'albergatore, incuriosito e non solo, abbandona il lavoro, si sporge e vede una signora alle prese col suo cagnolino... “Ma va te casen”. Misanesità vera.

...Neve - Un esempio di come la città e i cittadini reagiscono agli eventi straordinari, anche se va ricordato che ai primi di febbraio siamo nel bel mezzo dell'inverno e quindi non c'è niente di eroico nell'essere preparati al peggio. Questa volta bravo al Comune di Misano. Ha svolto un buon lavoro di pulizia strade.

...Erosione - Le mareggiate quest'anno non hanno risparmiato neppure il demanio misanese... Per fortuna, le concessioni dei bagnini sono al sicuro sul demanio comunale. Viva l'Europa!!!

...Presepi - Sono tornati ad illuminare anche E Fnil, dopo il convento. Un bel ritorno alle nostre tradizioni più vere. Quest'anno oltre al quasi secolare “Plè” (Armando del “Turismo”, us magna anche ben, oltre tot) c'era qualche luce in più.

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- Pioppi e salici non sono piante nobili come le querce, i lecci, i tigli, gli ulivi... Le specie arboree che crescono lentamente e che, micragnose, resistono alle malattie. Pioppi e salici caratterizzano ben il paesaggio della Valconca e dei contadini. I salici erano (e lo sono ancora) utilizzati spaghi elastici e resistenti; mentre i

IL VERDE bastoni dei pioppi fuingevano da tutori delle viti. Erano piantati lungo i corsi d'acqua. Nel Parco del Conca se ne possono ammirare tantissimi: grandi e belli. Alla fine dello scorso gennaio, in una giornata di nebbia, sono stati abbattuti una

decina di pioppi “monumentali” e molti salici nel Parco del Conca, all'altezza di via Canale, la stradina di fianco alla chiesolina della Cella Simbeni che porta in uno dei tratti più autentici del fiume. A testimonianza del motosega facile e allegrotto

sono rimasti i grossi culi dei pioppi. La soluzione porta alcune domande: è stato un taglio di frodo o autorizzato? Poiché le piante abbattute erano sotto i fili dell'alta tensione, lo si è fatto per non far toccare i fili? Ma non era meglio, per salvare capre e cavoli, semplicemente abbassare le piante?

Quarto, ciao a un ‘giovane’ di 84 anni AMARCORD - Domenico (per tutti Quarto) Bronzetti è morto lo scorso 6 febbraio. In una mattinata innevata e dal silenzio di pace, la moglia Oliana non lo vede alzarsi come al solito. La sera prima aveva cenato e visto la tv normalmente con la famiglia. Lascia due figlie, Mara e Graziella. I funerali, con rito civile, si sono tenuti nel cimitero di Misano Mare il 9 febbraio. Delle mitiche Casacce, presidente dell'Anpi (l'associazione dei partigiani), aveva 84 anni ed è stato uno degli uomini che ha caratterizzato la vita sindacale, politica ed economica di Misano, Riccione e Cattolica. E' stato sindacalista della Cgil a Riccione, Misano e Coriano, uomo di punta e consigliere comunale comunista Misano (consigliere dal 1951 al 1960; assessore al Bilancio e Personale dal 1956 al 1960), a Riccione (dal 1960 al 1965) e fondatore delle cooperative bagnini a Riccione, Misano e Cattolica. Era ancora il presidente della cooperativa anziani che da anni gestisce i

Quarto Bronzetti (prima da destra), con Alberto Ravaioli, Amedeo Montemaggi e Andrea Gnassi durante una delle tante commemorazioni della Resistenza. E nel suo ufficio di segretario della Cgil a Riccione

parcheggi a Misano Adriatico. Un suo compagno di partito lo ricorda così: “Fino allo scorso Natale non si è mai dimenticato di spedirmi gli auguri; che ricambiavo con una telefonata. Io provenivo da una famiglia di liberali e spesso contestavo la linea del Pci, Quarto in pubblico difendeva la linea, che a tu per tu criticava. Ma i tempi erano quelli; c'era molta ideologia e una forte contrapposizione tra Pci e Dc. Nonostante le ferme posi-

zioni di partito, era sempre aperto al dialogo. Come sindacalista della generazione di Luciano Lama, nei comizi la voce era convincente e tonante”. Domenico si chiamava così per onorare la memoria del nonno che aveva partecipato alla presa di Roma nel 1870. Le sue medaglie, con l'attestato di benemerenza, pendevano nello studiolo foderato di libri e ricordi dell'abitazione, alle Casacce. A chi scrive disse: “Con molta

onestà, le notizie su mio nonno alle campagne del Risorgimento sono poche. Non so se mi chiamo Quarto perché quarto figlio, o in onore della spedizione dei Mille garibaldini”. Ragazzotto, la Resistenza lo aveva solo sfiorato. Ricordava con molta semplicità: “Posso dire di averli incontrati i partigiani nella zona di Casinina, ma non abbiamo partecipato a nessuna azione”. Che la terra gli sia lieve.


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Suora comboniana, nel 2003 le fu assegnato il premio ‘Cuore amico’ (Nobel missionario). Scomparsa il 6 gennaio

Addio a Fosca, grande e sconosciuta misanese Fu più che mai convinta che la scuola fosse un potente mezzo per creare un dialogo interreligioso e di crescita sociale. Fondatrice dell'Università di Asmara. Nei paesi arabi ha lasciato un segno come fondatrice di scuole cattoliche; è stata insegnante e preside. Nel 2003 le fu assegnato il prestigioso Premio Cuore Amico (un Nobel)

Fosca Berardi (2.6.1925 6.1.2012), con papa Wojtyla (1920 - 2005)

PERSONE - Fosca Berardi, nata il 2 giugno del 1925 a Misano Adriatico. Da piccola la colpì in modo crudele la poliomelite e per circa 6 mesi rimase paralizzata. Con la sua ferma fede mamma Maria la consegnò alla Vergine e ricominciò a camminare dopo sette mesi. Fu il miracolo della Madonna. A 20 anni,dopo la perdita della madre, divenne più forte nella fede. Fiorì così la sua vocazione missionaria. Non sapeva come si sarebbe realizzata, né dove. Le venne incontro un sogno – quasi visione. Vide in via Santa Maria in Organo a Verona (sede della Congregazione che poi fece parte Sr. Fosca), un certo portone ed una scritta. Facendo eccezione alla sua solita dipendenza dal papà venne a Verona. Con la particolare indicazione di qualche passante trovò la via e riconobbe la scritta sul portone. Era proprio quella indicata dalla visione e trovò la Casa Madre delle Pie Madri della Nigrizia. Venne così il giorno dell’entrata in Congregazione, fu il 3 gennaio del 1947. Compiuta la dovuta formazione fece i voti di Povertà, Castità ed Obbedienza il 17 luglio del 1949, lo fu con la condizione che sarebbe sempre rimasta in Italia a causa dei po-

stumi della malattia subita e superata. Sennonché Dio aveva ben chiaro il Suo piano su di lei e fece in modo che salpass con la nave per l’Eritrea – Asmara il 1° Aprile del 1952 dopo aver conseguito in Roma la laurea in lettere. Li trovò subito il pane per i suoi denti. Tanti giovani di ambo i sessi avevano bisogno dell’istruzione come del pane. Unì i sogni e le aspirazioni con Suor Marianora che condivideva totalmente le sue intuizioni e aspirazioni. Insieme e con l’instancabile collaborazione di altre sorelle fondò l’Università di Asmara, che ha dato cultura e cibo a tanti giovani e non più giovani come pure a tante nostre sorelle. In un lavoro di mente e di cuore che solo Dio conosce. Fu una fatica anche fisica che solo i posteri capiranno. Nel 1971 rientrò in Italia e dopo studi fatti in Inghilterra fu trasferita in Medio Oriente nel 1973 tra la miseria di tanti operai venuti dall’estremo oriente per trovare di che vivere a servizio dei re del petrolio. Quindi la grande ricchezza che fa schiava la povertà. Bahrein, Dubai e Fujera le sue nuove missioni. La Chiesa attraverso i vescovi locali, domandava aiuto per

salvaguardare e donare la fede cristiana a chi poteva accoglierla. Nei paesi arabi ha lasciato un segno come fondatrice d’istituzioni cattoliche; è stata insegnante e preside. Suor Fosca fu più che mai convinta che la scuola sia un potente mezzo per creare un dialogo interreligioso. Migliaia e migliaia di persone furono accolte ed assistite, con l’istruzione e quando occorreva anche il pane quotidiano nelle scuole che Sr. Fosca ha presieduto Lasciamo il Signore Iddio di valutare quanto fatto e l’amore con cui è stato fatto. Poi venne l’incidente stradale a Fujera a bloccarla e la caduta spontanea per renderti difficoltoso il camminare. Il Maligno aveva di che vendicarsi su di lei. Non doveva provarla come ha fatto con Giobbe, permettendolo Iddio? Fu ridotta al minimo delle forze fisiche e rimpatriata per ulteriori cure il 26 giugno del

2007. Da allora fu missionaria in Italia aiutando tante sorelle e laici. Si diede al lavoro di pensiero e di scrittura lasciando così a molte di noi memorie preziose dell’Università di Asmara, delle varie missioni, unite a saggi sull’educazione sul dialogo interreligioso (Notes on Christianity and Islam) ed al rapporto fra padri e figli nella letteratura etiopica. Hi avuto nel cuore fino all’ultimo l’Eritrea ed ha sempre aiutato le postulanti che sono in quella terra per far fiorire speranza e spirito missionario. Fra le centinaia di scritti ricevuti dai suoi studenti ed insegnanti eccone alcuni che ci indicano i segni indelebili che ha lasciato. Mohammed Ali Vakil (studente mussulmano). Dio benedica Sr Fosca. Ha insegnato a varie centinaia di studenti a St Mary. La ricordo molto bene, la donna più forte e piena di volontà che io abbia mai incontrato.

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Ricordo che durante le festività musulmane suggeriva agli studenti musulmani di seguire i valori sacri universali ed i tanti punti comuni fra l’Islam ed il Cristianesimo. Prema Pradeep. E’ stata un faro per tutti noi e ci ha insegnato ad essere forti e combattere nelle avversità. Fu la persona che mi incoraggiò durante il mio primo anno di insegnamento a scuola a continuare nonostante le difficoltà con una classe estremamente difficile. Che la sua anima riposi in pace, mi mancherà. Marissa Bennet Palamittam. Per Sr. Fosca, St. Mary’s era la sua casa, la sua ancora! E’ stato lo strumento che Dio le ha dato per realizzare il suo sogno Missionario. Ha sempre pregato per i suoi studenti ed i suoi insegnanti. Il suo coraggio, la sua determinazione e la sua completa dedizione siano l’eredità che ci lascia. Ajoy Vase. Sr. Fosca ha saputo portare i sogni, le speranze e le sfide di molti studenti ed

insegnanti ad un livello impensabile. L’influenza che ha avuto su di noi non è misurabile. Le sono grata per la scuola che ha diretto e le motivazioni che ha trasmesso a tutti gli insegnanti, tanto da cambiare il corso della mia vita. Siamo stati benedetti dal suo lavoro instancabile e dalla sua dedizione. Nadia Fernandes. La sua luce si è spenta, ma ogni anima che ha guidato ora ha una luce più brillante come testamento di una vita dimentica di se e dedicata agli altri. Migliaia di giovani, indigenti o non, grazie alla sua opera, hanno usufruito di un'istruzione che in paesi come l’Africa e l’Asia sono dei veri “salva vita”. Coltivare la pace e la tolleranza nel mondo arabo è stata la sua scommessa per la vita. Vinse il premio Cuore Amico nell’anno 2003 (il “Nobel Missionario”), premio che viene assegnato a sacerdoti e religiosi, suore e laici che vivono la loro vocazione a fianco di sofferenti e bisognosi. Nel 2004 fu insignita dell’onorificenza della solidarietà Italiana dal presidente della Repubblica Italiana Ciampi. Ha terminato il percorso terreno svolgendo la sua opera evangelizzatrice e missionaria per un mondo più giusto, nel riconoscimento dei valori dei singoli popoli e della tolleranza. E’ morta il 6 gennaio del 2012 a Verona, dove riposa. Suor Natalizia Garollo e Pier Augusto Berardi


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Appuntamento il 26 febbraio allo stadio Santamonica. Premi bellissimi

Podismo nella bella campagna misanese Correre o camminare nella propria città e rendersi conto di quanto è unica: via Castellaro, via Cà Francioni, via Cà Rastelli e via Cà Raffaelli sono solo alcune delle vie interessate dal passaggio dei podisti ANIMA DEI LUOGHI (GENIUS LOCI) - Il 1° Gran Premio Città di Misano del 26 febbraio non sarà solo una corsa podistica organizzata da Misano Podismo. Molto di più. Sarà un evento di tutto il paese, di tutti i misanesi e dei vari enti, comitati e associazioni che operano sul territorio e che hanno accettato l’invito e la richiesta di collaborazione dei ragazzi di Misano Podismo. L’Amministrazione Comunale, i volontari dell’Avis, i Comitati di quartiere e l’A.S.D. Valle del Conca Nordic Walking oltre naturalmente la società organizzatrice sono al lavoro da tempo per creare un evento unico nel suo genere. Un contrattempo dell’ultimo momento dovuto a causa di forza maggiore non ha demoralizzato gli organizzatori che hanno disegna-

to un nuovo percorso collinare panoramico che farà scoprire ai partecipanti il bellissimo entroterra misanese. Il ritrovo sarà lo Stadio Comunale Santamonica con la partenza e l’arrivo dalla pista di atletica. La gara competitiva di quasi 13 chilometri sarà omologata Fidal regionale ed è valevole per il campionato individuale Uisp provinciale. La corsa competitiva sarà affiancata da una non competitiva sempre di 13 chilometri e da un percorso intermedio di 6 chilometri. Via Castellaro, Via Cà Francioni, Via Cà Rastelli e Via Cà Raffaelli saranno solo alcune delle vie interessate dal passaggio dei podisti. Stessi percorsi anche per i ragazzi del Nordic Walking che con i loro bastoncini porteranno tanta sim-

(Foto Alberto Gerini)

patia. Per iscriversi alla gara competitiva occorre essere tesserati per una società podistica ed essere in regola con il certificato medico agonistico mentre con l’iscrizione alla corsa non competitiva si considera tacita l’idoneità fisica del partecipante il quale dichiara di essere in regola con gli ordinamenti previsti per sostenere attività non competitiva. Saranno premiati i primi cinque uomini e le prime tre donne oltre ai 120 premi di categoria e al primo uomo e alla prima donna che transiteranno al traguardo volante situato al quinto chilometro al culmine della salita. Verranno consegnati riconoscimenti alle prime trenta società sportive con un minimo di 10 iscritti. All’arrivo ricco ristoro e bel premio di partecipazione per tutti i partecipanti sia competitivi che non. Siete tutti invitati, anche per una semplice camminata. Correre o camminare nella propria città e rendersi conto di quanto è bella... Ritrovo alle 8 del mattino e partenza alle 9,30 allo stadio Santamonica. Buona strada. (A. S. D. Misano Podismo)


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In conferenza: Sini, Galimberti, Mari, Guzzi, Cacciari, Principe. Dal due marzo al 14 aprile

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Sei grandi intellettuali, per sei grandi ritratti: da Marx a Goethe. Inizia Platone SEI SERATE

Apre Sini LA CULTURA - Carlo Sini (Marx). Umberto Galimberti (Platone), Michele Mari (Melville), Marco Guzzi (Rimbaud). Massimo Cacciari (Sofocle). Quirino Principe (Goethe). Sei grandi intellettuali raccontano il pensiero di grandissimi pensatori del passato e in ambiti diversi. Il cartellone primaverile degli appuntamenti misanesi si intitola: “Ritratti d'autore: letture e commenti ad alta voce”. Rassegna promossa dalla Biblioteca Comunale sotto la sapiente e disincantata regia del direttore Gustavo Cecchini, il sipario si alza il 2 marzo con il filosofo Carlo Sini. Serata dedicata a quel discusso “Capitale” di Karl Marx: il profeta, l'economista, il filosofo della prassi. Il grande “padre” del comunismo. Che cosa resta, in questo primo scorcio del terzo millennio, del pensatore forse più discusso, temuto e influente degli ultimi centocinquant’anni? Oggi, negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Europa, è cominciato un sempre più diffuso ripensamento, sollecitato anche dalla profonda crisi mondiale che si sta attraversando. Forse il vecchio Marx non aveva tutti i torti e in certi casi aveva visto più a fondo dei detrattorii e persino dei seguaci. Forse il nostro tempo ci consente di donare alla pagina marxiana una nuova verginità e di trarne nuove possibilità interpretative. Facendosi guidare da queste domande, ci si sforza di

Cacciari (a sinistra) con Cecchini

Le serate coi filosofi dello scorso autunno

restituire Marx a se stesso, ricordandoci di ciò che egli ebbe a dire una volta: “Compagni, io sono Marx, non sono marxista!”. Il venerdì successivo 9 marzo, sale in cattedra il filosofo Umberto Galimberti con il Simposio di Platone. E' la grande “lezione d’amore” del pensiero occidentale. Nella polifonia di voci riunite nella gaia e giocosa atmosfera di un banchetto, Platone presenta, l’una dopo l’altra, le dottrine dell’eros esposte nell’orizzonte del mito, nella filosofia presocratica, nella scienza medica, nel sentire comune e in quello dei poeti. A questa vera e propria “summa enciclopedica” del sapere erotico dell’antichità, la possente parola di Socrate contrappone una nuova visione dell’amore, che libera la forza demoniaca dell’eros al di là del vincolo dei corpi e degli individui, in una autentica ascesa conoscitiva verso l’idea del bene e

del bello. Il 16 marzo lo scrittore Michele Mari (figlio del grandissimo designer Enzo) è alle prese con Moby Dick di Melville. Romanzo pubblicato nel 1851, è considerato il suo capolavoro. E' uno dei più noti libri della letteratura americana e mondiale. Vi narra in prima persona la sua avventura Ismaele, che si imbarca come marinaio assieme a un ramponiere indiano sulla baleniera Pequod. Il capitano della nave, Achab, un personaggio cupo che incute rispetto e timore nei suoi uomini, ha perso una gamba per colpa della balena bianca Moby Dick e ora vuole vendicarsene, a qualunque costo. Inizia così una lunga caccia. La snervante attesa dell’incontro con il cetaceo che sfugge al capitano offre al narratore l’occasione di meditazioni scientifiche, religiose, filosofiche e artistiche, all’interno della struttura del romanzo d’avventura per

mare. Intanto l’immenso Oceano, con i suoi mostri e le sue profondità, si erge in tutta la propria potenza e imperscrutabilità dinanzi all’uomo, che gli può contrapporre solo una fragile esistenza, oscillante tra il bene e il male. Fino a che sopraggiunge la catastrofe finale, fatalmente presentita, quando Moby Dick distruggerà la baleniera e tutto l’equipaggio trascinando con sé Achab e il suo arpione. Solo Ismaele si salverà e potrà così raccontare la loro folle, ambiziosa quanto disperata, impresa. Il 23 marzo, Marco Guzzi fa il ritratto di Arthur Rimbaud attraverso uno dei suoi capolavori: una stagione all’inferno (Une saison en enfer). L’opera è una biografia allucinata del percorso di Rimbaud. La scrittura caotica è attraversata senza posa da una molteplicità di voci interiori. Rimbaud vi grida la sua sofferenza, il suo dolore, la sua

- Il cartellone di “Ritratti d'autore”, al cinema-teatro Astra, dalle 21. 2 marzo - Carlo Sini: “Capitale”. 9 marzo - Umberto Galimberti: “Simposio”. 16 marzo - Michele Mari: “Moby Dick”. 23 marzo - Marco Guzzi: “Rimbaud“. 30 marzo - Massimo Cacciari: “Antigone” 14 aprile - Quirino Principe:“Faust“

esperienza intima: ha compreso che non può “rubare il fuoco” solo per sé. Tutto il mondo, infatti, ha attraversato lungo il XX secolo la propria “Stagione all'inferno”, tutto l'Occidente ormai planetario sta soffrendo le fasi alchemiche di una spaventosa ed insieme entusiasmante trasformazione antropologica.In questo clima contemporaneo, così spiritualmente pesante, la voce di Rimbaud torna a ricordarci dove ci stiamo dirigendo: verso una forma di umanità sempre più illuminata dalla potenza del proprio Genio interiore. Venerdì 30 marzo è la volta di Massimo Cacciari con l’Antigone di Sofocle. Il dramma ruota attorno al decreto di Creonte che vieta la sepoltura di

Polinice, e si sviluppa dal contrasto tra le leggi scritte della polis e le leggi non scritte, da sempre esistenti nell’animo umano. E' proprio a queste che si appella Antigone per giustificare il gesto di sepoltura del corpo del fratello. In tale contrapposizione la critica ha visto, di volta in volta, l’alternativa tra i valori dello Stato e quelli della famiglia, tra la politica e la religione, tra il mondo degli uomini e quello guidato e ordinato dagli dei, tra la ragione di Stato e la coscienza individuale. Sipario giù il 14 aprile con Quirino Principe che si misura con il “Faust” di Goethe. Per universale consenso, è il simbolo dell’anima umana lacerata dall’eterno conflitto tra il bene e il male, la salvezza e la dannazione. Ma chi è Faust, oggi, per noi? La sua insoddisfazione devastante il suo attivismo smanioso e autodistruttivo, la sua angoscia nevrotica tipicamente moderna possono servire ancora come chiave interpretativa del presente? E' lui il vero portatore attuale del “male oscuro”? Parlare di Faust significa parlare delle cose ultime, del senso e del non-senso della storia, del progresso dell’umanità. o del suo fallimento, della salvezza o della dannazione dell’uomo e della storia. Gli incontri si tengono presso il cinema-teatro Astra di Misano Adriatico, via d’Annunzio, 20 con inizio alle ore 21. Ingresso libero. Info: 0541.618424, www.biblioteca.misano.org



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Felicità coinvolgente sugli spalti. Nasce anche la sezione femminile. Walter Magnifico testimonial

Basket Pirates, lo sport che produce gioia Dall’inizio dei campionati i ragazzi misanesi scendono in campo con le simpatiche canotte dei “Misano Pirates”, un logo accattivante e divertente creato dalla matita del cattolichino Francesco Morosini

I giovani del Misano Basket (Foto Roberto Bronzetti)

LO SPORT di Alessia Del Bianco - Al giro di boa di metà campionato il Basket Misano incassa già un primo grande e meritato successo: l’entusiasmo del suo pubblico. Siamo alla fase di ritorno dei campionati regionali e provinciali cui sono impegnate tutte le 11 squadre Under e Minibasket e, oltre a portarsi a casa tanti ottimi risultati come il secondo posto degli Under17, ci si guadagna anche un successo di pubblico e una partecipazione davvero straordinaria. E’ un’atmosfera bella e frizzante quella che alla domenica gremisce gli spalti del palazzetto Rossini e durante la settimana la tensostruttura, perché a tifare per

il Basket Misano non ci sono solo i genitori, le famiglie e gli amici ma anche i bambini e i ragazzi delle altre categorie che fanno festa intorno a quello che non solo è un momento di sport ma soprattutto di aggregazione. Al di là di qualsiasi risultato sul tabellone, a Misano vince lo sport e quello spirito di partecipazione entusiasta che anche le squadre ospiti riconoscono a questa bella realtà misanese. Proprio sull’onda trascinante di quest’entusiasmo il Basket Misano ha sviluppato quest’anno interessanti progetti a incominciare dalla nascita di un logo nuovo, il Pirata Joe accompagna-

to dalla mascotte, il Pappagallo Paco. Dall’inizio dei campionati infatti i ragazzi misanesi scendono in campo con le canotte dei “Misano Pirates”, un logo accattivante e divertente creato dalla matita del cattolichino Francesco Morosini. Ma il Basket Misano 2012 si tinge anche di rosa. E’ nata infatti la prima squadra fem-

minile sotto canestro da un gruppetto di agguerrite ragazze dai 10 ai 13 anni. Uno dei progetti più sentiti è anche la creazione di un gruppo giovane e capace di allievi assistenti che oggi stanno già affiancando i coach in palestra. L’aggregazione e la partecipazione, per il Basket Misano, passano anche attraverso quelle emo-

zioni che i ragazzi vivono durante i numerosi tornei nazionali e internazionali cui partecipano nel corso dell’anno. In questa prima parte della stagione, la bandiera dei Misano Pirates è sventolata al Torneo in Toscana degli Esordienti 2000 e al Torneo di Pesaro U19, al Torneo di Castrocaro U13 e al famoso Tor-

neo della Marineria di Cesenatico dove i nostri U12 hanno incontrato squadre di Roma, Bologna, Reggio Emilia e compagini toscane e venete, aggiudicandosi un meritato quinto posto. Che il basket a Misano stesse diventando una delle realtà più promettenti e potenzialmente trainanti del panorama sportivo locale, ce ne si era accorti da tempo. E oggi non parliamo solo di iscritti che in pochi anni sono aumentati tanto da arrivare oggi a 150 ragazzi, dai 5 ai 17 anni, oltre alla prima squadra UISP. Parliamo anche di quell’entusiasmo e quella partecipazione di genitori e famiglie che la passione e la dedizione dei coach Giorgio Vagnini, Walter Magnifico e Francesco Zuppardo, insieme ai loro collaboratori, sanno creare intorno al basket e allo sport. alessiadelbianco@libero.it



33 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 - Padre Andrea Acquaroli dell'ordine dei Servi di Maria è morto il 13 gennaio nella chiesa del Sacro Cuore di Ancona, proprio mentre si apprestava a celebrare la Santa Messa. Giunto a Misano Adriatico all'inizio degli anni '70, assieme a Padre Adelmo Mascagni fondò il liceo linguistico San Pellegrino, per allora un progetto assai lungimirante, in quanto era uno dei rari licei linguistici presenti nel territorio nazionale. Fino all'88 fu contemporaneamente direttore dell'Istituto e, laureato in storia e filosofia, docente del Liceo. Fin da subito fu chiara nella mente di padre Andrea la finalità dell'Istituto: formare i giovani attraverso una cultura umanistica scientifica in cui le lingue avessero un ruolo preponderante senza dimenticare i valori cristiani e le finalità educative proprie dell'ordine. Accanto al liceo linguistico padre Andrea diede vita ad un polo scolastico importante: la scuola elementare e media per un totale di circa 500 alunni. Erano tempi difficili, i soldi erano pochi, ma padre Andrea riuscì a costruire una struttura prestigiosa, avvalendosi delle proprie capacità, della collaborazione fattiva di altri confratelli fra cui padre Cesare Antonelli, attualmente padre provinciale dei Servi di Maria, delle risorse dell'Ordine e degli aiuti che la gen-

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MISANO

Uno dei primi licei linguistici in Italia. Padre Andrea arriva a Misano nei primi anni '70. Se ne va nell'88

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Addio al fondatore del San Pellegrino il frate che cercava la fiammella dell'uomo PERSONE te gli dava con cuore, proprio per la sua contagiosa capacità di coinvolgere chiunque gli stesse innanzi nel suo fattivo ottimismo. Ottimismo che lo ha accompagnato fino alla morte: attualmente ad Ancona stava realizzando un centro parrocchiale di grandi dimensioni. Aveva creato al San Pellegrino una catalizzazione di energie e di alunni che venivano da Senigallia a Cesenatico, da San Sepolcro ad Arezzo per poter frequentare un liceo così prestigioso. Padre Andrea raggiunto un risultato, ne perseguiva già un altro: a metà degli anni '80 diede vita anche alla Scuola Superiore per interpreti e traduttori per allargare l'offerta formativa. Con padre Andrea al San Pellegrino spesso avvenivano incontri straordinari con grandi personaggi della cultura: con Padre Turoldo poeta dei Servi di Maria, con Ezio Raimondi docente di letteratura italiana

Padre Andrea Acquaroli

Gli amici prefessori: “Ci ha insegnato cosa significa amare una classe, cercare l'eccellenza in ciascun alunno, andare a recuperare chi si era perduto o chi non sapeva più bene quale fosse la sua strada. Padre Andrea è morto, ma non è morto ciò che ha creato” dell'Università di Bologna, con Gian Carlo Oli, autore del dizionario di italiano, con Carlo Bo magnifico rettore dell'Università di Urbino, con Giulietta Masina attrice in diversi film di Federico Fellini e zio di Fran-

cesca Fabbri Fellini alunna dell'Istituto. Dopo il pellegrinaggio a Medjugorie nel marzo 1987 padre Andrea percepì che un nuovo corso si stava preparando per lui.

1987. Padre Andrea celebra messa a Medjugorie. Inizia per lui un nuovo corso

Infatti nel 1988, dopo tanto lavoro al San Pellegrino, accettò la volontà delle Costituzioni Servitore sottoponendo il suo animo battagliero e forte alla regola dell'obbedienza che lo portò lontano da tutto quello che aveva creato, proprio per imparare che ciò che costruiamo qui, non ci appartiene. Mandato a reggere la parrocchia dei Servi ad Ancona si rimboccò le maniche come era solito fare e lavorò intensamen-

PERSONE

Messa a ricordo - Per passare qualche minuto insieme a padre Andrea, nella bella cappella (irracontabili le icone di padre Bruno) del San Pellegrino, sabato 18 febbraio, 10,30, si celebra la messa nel suo ricordo.

te anche là per i giovani a cui da sempre si sentiva legato. Il San Pellegrino però non era mai uscito dal suo cuore: aveva infatti mantenuto alcune ore di lezione alla Scuola Interpreti. Gli insegnanti, che si considerano suoi discepoli e che ebbero il privilegio di collaborare con lui, lo ricordano così: “Ci ha insegnato cosa significa amare una classe, cercare l'eccellenza in ciascun alunno, andare a recuperare chi si era perduto o chi non sapeva più bene quale fosse la sua strada. Padre Andrea è morto, ma non è morto ciò che ha creato”. A chi gli domandava scherzosamente: “Quanto durerà ancora il San Pellegrino?”, soleva rispondere deciso: “Finché ci sarà anche un solo alunno a cui poter insegnare qualcosa, ci sarà il San Pellegrino”.

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CATTOLICA

Giovane società del 2006, conta una cinquantina di iscritti. La presiede Daniele Arduini

Skateboard, lo sport con le ruote ad una tavola da surf cerca uno spazio al coperto contro il freddo Prima ‘Casa Clima ARCHITETTURA

di Classe A’ del Riminese

Il tempio estivo nel Parco della Pace, dove i bambini dai 6 ai 13 anni, con gli istruttori Daniele Arduini, nonché presidente della società stessa e, Giacomo Lisotti, si esibiscono in prodezze “di strada” e “spericolate” evoluzioni Alcuni ragazzi cattolichini

LO SPORT

di Daniela Ruggeri - “Nato ai bordi di periferia...”, come diceva Eros Ramazzotti in una ormai datata canzone, si adatta benissimo a quello sport fuori dagli schemi e così poco convenzionale, che è lo skateboard. Riconosciuto dal Coni, affiliato al pattinaggio, importato dalla California, in Italia è in auge dagli anni ’70 e l’Asd Team Regina, è l’associazione sportiva che a Cattolica, dall’anno 2006 raccoglie attorno a sè una cinquantina di tesserati con la stessa passione per questo hobby. Lo skateboard di Cattolica ha il suo ‘’tempio’’ estivo nel

Parco della Pace, dove i bambini dai 6 ai 13 anni, con gli istruttori Daniele Arduini, nonché presidente della società stessa e Giacomo Lisotti, si esibiscono in prodezze ‘di strada’ e spericolate evoluzioni. Ciò che manca è una sorta di palazzetto invernale per poter dare continuità. Marciapiedi, scalinate e rampe rappresentano gli attrezzi per la pratica dello skateboard, ma il progetto a cui mira la società ed il suo presidente Arduini, è potersi allenare senza correre rischi inutili, quindi eliminando la strada e portando i ragazzi al coperto, con rampe, sicuramente più sicure delle panchine. “Oltre ad offrire spettacolarità - dice il presidente - offriamo aggregazione e

questa è la cosa più importante. Lo skateboard rappresenta un modo di vivere, di essere, ha fatto molta strada dalla sua nascita: quando dei surfisti hanno avuto l’idea di mettere le ruote ad una tavola da surf, ad oggi e, proprio grazie alla sua diffusione, possiamo contare su un personaggio di spicco che ogni tanto è nostro gradito ospite: il campione italiano Marco Lambertucci di Montefiore. Inoltre vorrei ricordare il nostro atleta Michele Ballarini, 17 anni, che ha ottenuto diversi

importanti piazzamenti ed è la nostra promessa”. Ha parlato di accomunamento di interessi, in una fascia di gioventù che, forse senza lo skateboard... “E' difficilissimo - continua Daniele Arduini - stabilire se con o senza lo skateboard un ragazzo sarebbe ’sbandato’, o no. Le devianze sono tante e non è nostro compito sostituirci a chi ha il potere ed il ruolo per poterle prevenire. Noi offriamo un’alternativa e cerchiamo di incanalare l’energia di questi ragazzi in un ambiente sano. Abbiamo rivitalizzato delle aree, ad esempio, mal frequentate, perché degradate; ci siamo impegnati con la municipalità a tenere puliti gli skatepark, datici in uso, quindi pensiamo di avere fatto, anche un buon lavoro nel sociale”. Questo è il motivo che spinge il presidente a non mollare e a far sì che lo skateboard diventi tradizione, e che lo skatepark al coperto, diventi realtà.

L'ingegner Francesco Pritelli

- A Cattolica la prima “Casa Clima Classe A” della provincia di Rimini. E' il risultato di un'inmtelligente ristrutturazione. E' stata affissa una targhetta di fianco al portone d’ingresso. Tale obiettivo è stato ottenuto dall’ingegner Francesco Pritelli in qualità di Consulente Energetico CasaClima del progetto. “Casaclima - racconta l'ingegnere - è una certificazione energetica di qualità, tramite la quale non viene garantito solo un consumo energetico contenuto ma anche uno standard abitativo elevato ed un comfort ottimale sia nei mesi invernali che in quelli estivi. La certificazione dà una particolare importanza all’involucro esterno che deve essere esente da difetti, eliminando tutti i ponti termici (zone a rischio formazione di muffa) per garantire sempre ed in ogni condizione ambientale, l’impossibilità di presen-

PERSONE

Libro Masi, ricavato a Ageop e Caritas Durante la presentazione del libro, premiati i marinai con più di 90 anni

- Paolo Masi è un sub raffinatissimo ed un appassionato della storia della marineria di Cattolica e Gabicce Mare. Ha raccolto una lunga serie di testimonianze sulle due marinerie e raccontate nel libro “L'Elefante di mare” (354 pagine e decine di fotografie), al quale ha collaborato anche quella bella persona di Dorigo Vanzolini. Autopagato, presentato lo scorso dicembre, il volume voleva essere un atto d'amore verso la comunità. Per caso è saltata fuori anche l'idea di venderlo per donare il ricavato alla Caritas di Cattolica e all'Ageop (l'associazione che aiuta i genitori con figli ammalati di tumore fondata da un altro gigante cattolichino, Guido Paolucci). Alla prima, finora, sono stati devoluti 300 euro; 510 euro alla seconda. Per chi volesse il volume: 0541.954878.

za di fenomeni di condensa”. Che differenza c’è tra la certificazione energetica “CasaClima” e la già collaudata certificazione energetica regionale? “CasaClima è di natura volontaria. La differenza principale, rispetto a quella regionale, è che, poiché viene effettuato un controllo su tutto l’iter progettuale e non solo sul risultato finale, risulta dare la migliore garanzia al committente, che finalmente vede scritto nero su bianco da un ente terzo, prestigioso e riconosciuto a livello mondiale (Agenzia CasaClima di Bolzano), il risultato ottenuto e quindi in sostanza viene riconosciuta la serietà anche di chi ha diretto ed eseguito i lavori (tecnici, imprese edili, installatori, posatori cappotti/imbianchini ecc). Quali lavori “particolari” sono stati eseguiti sull’edificio certificato “CasaClima” ? Pritelli: “L’importanza principale è stata data ai dettagli costruttivi e quindi alla posa in opera dei diversi materiali con controlli e verifiche strumentali in cantiere: solo esperti in materia (consulenti energetici) possono infatti correttamente consigliare e seguire i lavori in cantiere; in determinate situazioni infatti sono state utilizzate tecniche e materiali innovativi (es. aerogel). Altri interventi diciamo ‘particolari’ hanno riguardato invece il benessere interno che in case molto isolate diventa fondamentale; pertanto si è installato un impianto di ventilazione meccanica per garantire sempre una qualità dell’aria “ottimale” ed esente da umidità eccessiva, odori sgradevoli, allergeni, CO2 ecc. E’ stato inoltre installato un impianto fotovoltaico tale da rendere l’edificio “ad emissioni di CO2 quasi zero”. Con tutti questi interventi, quanto si va a risparmiare sulla bolletta del gas? “Si parla di una riduzione dei consumi intorno al 65-70%”. Sono state eseguite verifiche a lavori finiti ? “Nel capitolato dei lavori era stato espressamente riportato l’obbligo di effettuare prove di corretta posa dei materiali a lavori finiti; pertanto è stata eseguita un’ispezione termografica agli infrarossi per verificare la corretta posa del cappotto e degli infissi con ottimi risultati”.


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I Red Roosters si ritrovano con la precisione di un metronomo dall'88. Fondata da Davide Agostini

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Cara vecchia band di amici

AMARCORD - LA LETTERA

Gian Franco Micucci

I Red Roosters

LA MUSICA

Caro Gian Franco, ci manchi - Caro Gian Franco [Micucci, ndr], ci manchi. Te ne andasti senza salutare il 26 febbraio del 2006. Sono passati sei anni e questa ferita è sempre aperta. La tua assenza per chi ha memoria e un minimo di rispetto si sente sempre più. Le tante maldicenze, dimenticano facilmente di come hai trasformato la città nel bene come nel male. Nel male, perché tutti coloro i quali ti circondavano non hanno saputo trarre dai tuoi insegnamenti che un silenzio assordante. Non ti hanno mai nominato. Non hanno mai speso una parola per il tuo lascito. Nel bene, invece, hai trasformato un borgo paesano in una città invidiata da molti confinanti. Amministrare, come ben si sa, non è facile, ma lo diventa quando ci sono idee e una grande lungimiranza. E tutto diventava più facile con la gente quando il sorriso non mancava e le battute neppure. Ora, assistiamo a mattonate tali che nessun vetro potrebbe resistere. Chissà come da lassù ti stai divertendo; ti immagino come quando ti venivo a trovare nel tuo ufficio tappezzato coi giornali: scanzonato e pungente. E' un peccato che si è utili solo quando si è in vita; assenti, tutti dimenticano. E' un mondo in cui faccio fatica a ritrovarmi. Lele Montanari

- Lavoro. Famiglia. E musica. Tutte le settimane per i quattro amici è una festa. Quando vengono chiamati per le serate è un gran galà. Sono i “ragazzi” della Red Roosters, una band fondata sui banchi di scuola dell'alberghiero di Cattolica nel lontano 1988. Ad avere l'idea fu Davide Agostini (chitarra-cantante), che coinvolse nella passione il fratello Samuele (cantante), Marco Bordoni, Marzio Mattioli e Valerio Polverelli. I giovani sono intraprendenti; eseguono pezzi propri e cover (rock e blues). Producono musica di buona qualità. In tanti ricordano quando al “Moxie” di Riccione si faceva musica dal vivo importante. Una delle band ad animare le serate era proprio la cattolichina. La stanchezza, un po' di noia, la perdita del fuoco iniziale, portano il gruppo a quattro elementi, con due nuove figure. Ai fratelli Agostini, si affiancano due amici marchigiani: Roberto Magi (basso) e Roberto Lisi (batteria). Poiché Davide da alcuni anni abita ad Acqualagna, per le prove del dopo cena si vedono in un punto centrale, a Monteguiduccio, a casa di Roberto. Nei loro momenti d'oro aveva-

ERRATA CORRIGE

Mancini, un grande cattolichino - Nel numero scorso della Piazza, nell'articolo di Silvio Di Giovanni, “Un grande cattolichino ad un secolo dalla morte”, c'è stato un refuso. Ecco il passaggio corretto. ”[...] Noi ovviamente non lo abbiamo conosciuto e nemmeno i nostri genitori. Qualche cosa mi aveva raccontato la mia nonna Maddalena (madre di mia mamma), ma se è vero, com’è vero, che i personaggi della nostra storia del passato si scoprono dalle loro opere, dai loro scritti, io, oltre a ciò che avevo letto e saputo su di lui, nella scarna pubblicistica esistente e poi, dalle pagine del volume della nostra scrittrice concittadina Lucia De Nicolò dal titolo “Cattolica di Romagna - Nascita di un Comune” ediz. 1996, voglio avvalermi, per questo mio articolo, onde cogliere tutta la personalità e l’importanza di questo nostro eminente cattolichino, del suo Decalogo, che compose, due anni dopo la sua elezione a Sindaco e distribuì agli alunni delle scuole di Cattolica il giorno del Primo Maggio 1909” [...].

no il piacere di esibirsi una ventina di serate l'anno. Oggi, con la crisi dei locali della musica dal vivo (ce n'è per caso rimasto qualcuno in giro?), i concerti sono scesi ad una decina. Dice Samuele: “Nella provincia di Rimini, l'ultimo luogo a proporre musica dal vivo di una certa qualità e ricerca fu il ‘Moxie’ di Riccione. Poi il nulla. Le band hanno attraversato una crisi fortissima a cavallo tra gli anni '90-2000. Noi però non abbiamo tenuto duro”. I Red Roosters sono usciti con due demo; l'ultimo due anni fa. Tenaci, non hanno proprio voglia di arrendersi. Poi hanno dei fans unici: i figli e le mogli. Quando il piccolo Pietro Paolo va al concerto del papà si fa delle grandi risate, sbatte i piedi per terra e urla a squarciagola: “Bravo, babbo!!!”. Samuele: “La nostre mogli hanno sempre sostenuto i nostri slanci adolescenziali. Per noi è un bel veicolo per socializzare e stare bene”. L'asse portante della band è Davide; sono suoi i testi e la musica. La band ha attraversato la storia musicale di Cattolica, ma nella loro città si sono esibiti pochissimi. Samuele è stato anche il disc-jockey della mitica Radio Talpa, faceva coppia con Luca Tombari. Tra i loro ricordi più belli, è l'aver suonato nel 2007-2008 nella Notte Rosa.


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Cartolibreria Binda

CATTOLICA

Cattolica

5.000 praticanti. Oltre 3.000 tesserati. 26 società sportive riconosciute dalla Consulta

Cattolica è sport di massa L'INTERVENTO: SPORT

Gli atleti dell'Aldebaran nuoto che recentemente hanno vinto a Rimini il 15° Trofeo Pesaresi

Oltre alla statistica che vede una città ricca di impianti e una diffusa pratica sportiva, va esaltato e riconosciuto il valore aggregativo, sociale e culturale dello sport

Atletica 75

di Enrico Del Prete* - Per tentare di fare un quadro generale di cosa significhi oggi lo sport a Cattolica e per Cattolica, è necessario suddividere la parte statistica, fatta di dati e numeri, da quella più intrinseca, che parla del valore sociale e culturale dello sport stesso. Partendo dai numeri possiamo constatare che, nonostante le difficoltà di investire sullo sport da parte di un po’ tutte le amministrazioni comunali, Cattolica vanta ben undici strutture-spazi in cui si può effettuare l’attività sportiva. Tali strutture comunali spaziano e danno risposte ad un ampia fascia di specialità sportive quali il tennis con il Circolo tennis Cerri, il Circolo Nautico Cattolica per le attività in mare, lo stadio G. Calbi, il Centro calcistico D’Acquisto, e lo stadio Torconca per il calcio, la Palestra A. Ercolessi per la ginnastica e la pista di atletica leggera, il Palazzetto dello sport per il basket e la pallavolo, nonché il karate e altre discipline marziali, la Palestra su due piani di Via del Porto dove trovano spazio altre discipline di arti marziali dal Taekwondo allo Judo, nonché lo spazio per il Cattolica Basket al piano rialzato, la piscina comunale per il nuoto, la bocciofila comunale, il Velo club Cattolica che gode di un piccolo ma significativo spazio ciclabile in zona Macanno. A questi spazi se ne affiancano poi altri in cui poter effettuare l’arte della danza con due strutture situate in Via Caboto e in Piazza Repubblica, infine la palestra privata Universum nella zona artigianale dove si può praticare l’arte della boxe ed altre attività fisiche. Le associazioni sportive presenti sul territorio e riconosciute dalla Consulta sportiva oggi sono 26. In pratica le discipline sportive sono quasi tutte rappresentate sul territorio. Il movimento dei tesserati alle varie federazioni supera le tremila unità, senza considerare il resto della cittadinanza che usufruisce dell’impiantistica esistente per puro diletto. Tanto per aggiungere un ulteriore dato, alla festa dello sport che il Comune organizza in collaborazione con le associazioni sportive, in una sola giornata di evento si raggiungono le quattromila presenze. La nostra città e le diverse società sportive annoverano tra le loro fila diversi campioni provinciali e regionali. Ciò dimostra il livello di serietà, professionalità e passione che i dirigenti delle società, allena-

tori e atleti mettono nell'affrontare le varie discipline sportive. Questi i numeri e i dati di rilievo, ma cosa c’è dietro tutto questo? C’è e c’è stata innanzi tutto la voglia di investire e di realizzare qualcosa di importante per la nostra città da parte sia delle amministrazioni che dei soggetti privati che hanno creduto e credono nello sport. C’è la competenza, la voglia, il sacrificio, la tenacia, delle nostre associazioni sportive, che pur tra mille difficoltà, in modo particolare oggi che le disponibilità economiche degli enti locali sono ridotte al lumicino, continuano nel loro lavoro di insegnamento e pratica dello sport senza mai perdere d’oc-

chio la nostra piccola ma vivace realtà, che necessita di una particolare attenzione sul piano educativo e formativo dello sport. Dietro ai numeri c’è l’attenzione dei genitori alla sana crescita dei loro figli in ambienti sicuri, dove la pratica sportiva è accompagnata da percorsi di aggregazione e formazione, da una cultura di convivenza e tolleranza, di recupero degli adolescenti che percorrono strade complicate nelle loro fasi di vita, e di vivere l’agonismo come parte dello sport ma con l’accettazione della sconfitta. Sicuramente dopo la scuola la pratica sportiva è il luogo dove i nostri ragazzi passano più tempo e dedicano buona parte del loro impegno, per l’amore allo sport praticato, per seguire un sogno, per crescere insieme ad altri coetanei, per confrontarsi, e anche, perché no, per il puro gusto di stare tra amici. Ecco quindi che diventa im-

portante per una amministrazione, non solo avere l’impiantistica ove praticare, ma fornire impulsi e progetti per far sì che il lato educativo dello sport rimanga sempre al centro del lavoro di formazione e insegnamento svolto dalle associazioni. Su questo versante, Cattolica, da anni ha seguito il progetto provinciale Fair-Play, facendolo proprio e coinvolgendo scuola, sport e genitori. Purtroppo le poche risorse non hanno permesso lo svolgimento dello stesso nel 2011, ma rimane di estrema importanza ripercorrere quel sentiero che ha dato risultati lusinghieri dal punto di vista dell’educazione e della conoscenza. La nuova amministrazione si sta impegnando nel tentativo di proporre un nuovo progetto educativo che veda ancora di più coinvolte le associazioni sportive nella parte di loro competenza. Chiaramente si confida nello spirito e nella disponibilità che da sempre le nostre società hanno dimostrato, nonché al senso di responsabilità ed al ruolo sociale che viene loro riconosciuto. I tempi che stiamo vivendo impongono ad ognuno di noi di fare uno sforzo superiore oggi per vivere meglio domani. Soprattutto pensando ai giovani. Il mondo dello sport ed in modo particolare le nostre società sportive, sicuramente non si tireranno indietro di fronte a questa nuova sfida. * Capogruppo in Consiglio comunale di ArcobalenoSinistra-Libertà

S. Giovanni M.

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Palazzate

di Cecco

Biblioteca - Leggiamo: “Utenti biblioteca, il 27% sono di Gabicce e il 15% di San Giovanni - L'assessore: ‘Questi comuni diano contributi’”. I s'amazarà... Uj fés-cia sno li urèc... Assalto al treno - Leggiamo: “La promozione turistica serve a poco se mancano i trasporti: la Regina promette battaglia”. I dis da ciapè al treno ma pu toca ‘tachès mal tram’... Yacht - Leggiamo: “Darsena, la rivolta della Marina srl: ‘Non pagheremo la Tarsu arretrata’”. S'in la pèga lor an la paghèn gnènca nun che ad bajoch a n'avin 'na masa ad mènch. Caz!...

Furto con stranezza - Leggiamo: “Furto in Comune, bottino circa 5mila euro”. Si penseva da truvè i dolara j'ha sbajè post. Però i dèbte i j'ha las tut i lé... Miracolo - Leggiamo: “Fondo, la Consulta economica ci sta - Soldi dalle associazioni (1.200.000 euro) per evitare l'imposta di soggiorno”. Al pèr un mirècle, ma ancora an gni créd... Cavalli e somari - Leggiamo: “Il blocco dei camionisti lascia a casa 40 cavalli”. Però i sumar j'è ancora tut in giròn...

Scuola privata - Leggiamo: “Maestre Pie, il Comune tira dritto sui tagli: stessi parametri per i contributi alla scuola privata e pubblica”. Ardai, an è più témp da fè i sgulvanìd... Pannolini - Leggiamo: “Il Comune taglia i pannolini all'asilo nido - L'assessore: ‘Eravamo rimasti solo noi a fornire questo servizio. E' una spesa alta che si aggira fra i 7 e i 9mila euro l'anno’”. Ma quant i chèga sti burdlén?!?... Circolo nautico -

Leggiamo: “Il sindaco risponde al Circolo nautico: ‘Prima pagate gli arretrati poi trattiamo’”. L'è cume dì: burdèl dèv 'na radanèda che a so già chèrgh cume Brasola...

Bilancio - Leggiamo: “Imposta di soggiorno, regolamento ‘congelato’. Il Comune punta sull'Imu o sul contributo diretto delle categorie economiche”. Toca truvèi, o da réf o da raf...

Obiettivi 2012 - Leggiamo: “Bilancio, gli obiettivi 2012: scuola materna via Irma Bandiera, manutenzione strade, piazze, parchi, illuminazione, fogne...”. E la madona! L'è arvat Babbo Natale?... Piazza Repubblica - Leggiamo: “L'assessore: ‘Piazza Repubblica, pavimentazine nuova entro la prossima estate’”. Giust in temp pri fèla spachè ancora dai camion di cuncért... Case sfitte - Leggiamo: “Imu, case sfitte nel mirino. Il Comune ipotizza un rialzo dell'imposta per 1.200 immobili”. Chissà che ma qualchidun un gni vènga la cunvenienza d'afité. Oscia!... Volontari - Leggiamo: “Largo ai volontari del verde - I cittadini poteranno gli alberi, puliranno i parchi e le strade”. Va a fnì che quij dal cumun i n'avrà più un caz da fè... Lungomare - Leggiamo: “La Regione non dà soldi per il lungomare - L'assessore: ‘La riqualificazione andrà avanti. Pensiamo a un project financing’”. Cus cl'è? An sarà 'na parulacia?...

Valentino e il chiodo - Leggiamo: “Operazione al Cervesi per Valentino: tolto il chiodo al ginocchio”. Purtroppo niente da fare per il chiodo fisso in testa: vincere ancora una gara di moto Gp. Os-cia!...

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CATTOLICA

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CATTOLICA

CATTOLICA

Architetto, è scomparso a 87 anni. Persona sensibile, colta e discreta Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163 Via Cabral 24/A - Tel. 0541.968017

Dialogo con Luigi Filippini

“Non ero mai soddisfatto delle mie cose, anche quelle realizzate e che gli altri hanno ammirato, io ne conoscevo i segreti che altri non conoscono, le cose non dette... Il mio rientro a Cattolica da Roma in pieno boom edilizio non è stato molto felice, l’impatto con la realtà è stato scioccante”

IN RICORDO - Luigi Filippini è morto il 12 gennaio scorso. E' stato il primo architetto a Cattolica nel dopoguerra. Tanti i suoi progetti importanti, tra cui il lungomare da piazza Primo Maggio al Porto. di Patrizia Mascarucci - Mentre scrivevo nè mortale né immortale, intervista a più voci (nel 2002) a Vincenzo Cecchini, dato che lui non si ricordava “i fatti suoi” mi disse: - Ho un amico, l’architetto Luigi Filippini (19242011), chiediamo a lui, si ricorda tutto, è una persona molto sensibile e colta, discreta e ironica, amante della musica, della pittura, è sensibilissimo. Conoscitore della storia di Cattolica, è una miniera di ricordi, contestualizza gli avvenimenti, è un affabulatore. Andiamo a casa dell’architetto. Saliamo le scale: mi è apparso sul piccolo ingresso dietro una porta a vetri che io non ho visto - ho sbattuto la testa, la porta era chiusa - presa com’ero nell’osservarlo. Alto, dritto come un albero maestro, sorridente, mi ha accolto con un piglio festoso. È stato colto da ictus: i movimenti a sinistra sono più lenti e quando parla sembra che rifletta su quello che dice. Si è scusato per la difficoltà lieve - di parola che padroneggia da persona che è abituata all’autodisciplina. La mano sinistra si è forse arresa ma lui no! Vive in una casa inondata di

Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163 Via Cabral 24/A - Tel. 0541.968017

Cena offerta dal Circolo del Cinema di Cattolica al regista Roberto Rosellini e la sua troupe seduto al centro Luigi Filippini (con gli occhiali) accanto all’amico Vincenzo Cecchini, Giuseppe Ubalducci, Luigi Morosini, Aldo Giunta, Franco Montanari. Di fronte a Luigi Filippini (di spalle nella fotografia) il regista Roberto Rosellini. Gabicce Monte, Ristorante Posillipo, dicembre 1961 luci naturali, dirette e soffuse, che porge l’intima e discreta natura dell’architetto: dal salotto-studiolo una finestra interna apre lo sguardo sulla camera da letto, e guarda sui tetti di via Mazzini e a destra sulla via Saffi, dove tiene d’occhio la Rocca Malatestiana, con cui certamente discorre rispettosamente dal conseguimento della maggiore età, e a est l’altra ala del corridoio fa volare lo sguardo su altri tetti, altri spazi... sembra la casa di un aviatore. Finestre che si inseguono nella luce che circola liberamente in ogni angolino che vela di toni caldi i quadri e i libri che avvolgono tutte le pareti. C’è una neviera nascosta nella sua casa: non la può più vedere nessuno: è una presenza enorme

fatta costruire da suo nonno; adesso è stata tagliata: ne hanno troncato la cima: sembra un po’ la storia della malattia dell’architetto: non pensate anche voi che le cose che ci appartengono ci rappresentano? La neviera che immagino dipinta di bianco paglierino, è il cuore di un segreto, un segreto nel cuore, un uovo gigante che può contenere il candore della neve, delle anime che vi abitano, ci si può immaginare di poterlo guardare, entrandovi dentro, dal basso verso l’alto e nel suo guscio vuoto sentirsi immensamente grandi e protetti e sopra... il nido. “Un inverno io ero depresso e molto stanco fisicamente e quel pomeriggio andavo lentamente verso casa sua (di Vincenzo Cecchini)

perché lui mi rendeva la giornata più accettabile. Aveva fatto lo studio all’ultimo piano grezzo dell’Hotel Sole. Non c’era l’ascensore. Facevo una fatica matta, tremenda per andare su. Quando sono arrivato lui era completamente al buio in questo cantiere enorme, con le finestre tutte chiuse: era una camera oscura per sviluppare, c’era solo una lampadina rossa, dava l’acido con uno scopettone su una tela, un foglio grande come una stanza, era un ingrandimento enorme di un pezzettino di foto perché lui cercava ‘la grana ingrandita’ per fare il quadro. Capirà, per me che dovevo essere concreto, veder lui con grande entusiasmo a spalmare questo acido con lo scopettone...! Ho sempre sofferto di depres-

sione, non mi sentivo un vincente, i progetti per me, una volta fatti... le cose fatte erano concluse, da voltare pagina. Non ero mai soddisfatto delle mie cose, anche quelle realizzate e che gli altri hanno ammirato, io ne conoscevo i segreti che altri non conoscono, le cose non dette...”. - I difetti o i segreti? “I difetti, il progetto di esecuzione, si sente un’amarezza dentro”. - Amarezza? “È un mestiere, il piano regolatore, il permesso, la tua idea, l’idea del committente, l’impresario, l’esecuzione, alla fine se hai sbagliato non puoi più cambiare, rimane l’amarezza. Il dopoguerra per me significò l’emigrazione a Roma per conseguire la laurea, che fu lunga e difficile: dovetti perfino dimenticare quello che avevo imparato al liceo artistico per disegnare. La mia formazione rispecchia l’incertezza dei miei insegnanti: tormentati alla ricerca di un linguaggio architettoni-

co italiano dopo la parentesi fascista. Il mio rientro a Cattolica in pieno boom edilizio non è stato molto felice, l’impatto con la realtà è stato scioccante. Tutto quello che potevo fare all’inizio era la creazione di nuove ringhiere per i balconi e l’uso di colori diversi dal solito, la sopraelevazione di moderne casette per ricavarne delle pensioni. L’Architettura oggi è ancora troppo legata ai finanziatori, all’impresa, al progetto, al cliente, al Comune, al permesso... ai compromessi... Ho vissuto il mio lavoro con amarezza: per questo mi sono innamorato di Vincenzo: lui spaziava come voleva e non accettava condizionamenti. Per me lui era un rifugio per cambiare ambiente, era il diverso, era quello libero di fare quello che voleva. Ho studiato al liceo artistico di Ravenna, lì mi sono innamorato di questa cosa perché c’era un professore che ci faceva progettare le tombe, era un geometra che faceva tombe e monumenti ai caduti... era uno spremere il cervello per fare delle cose nuove, non era copiare la mela o il vaso, era immaginare una cosa diversa, tua, stimolava la fantasia!”. Ci mettiamo tutti e tre a ridere e Cecchini dice: - Stimolava di più la fantasia immaginare una tomba nuova che una mela! Tanti i viaggi che fece insieme a Vincenzo e Mara: Roma, Macerata, Ascoli Piceno, fino in Svezia e in Olanda, a Milano quando erano stati Consiglieri comunali, a Istanbul e in Grecia. L’amicizia che lo legava a Vincenzo era la sua cura contro gli affanni della vita quotidiana.


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CATTOLICA

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Aperitivo letterario, l'incontro con Gina Codovilli e Claudio Roncarati

La sofferenza per conoscersi CULTURA Copertina del libro di Gina Codovilli (a sinistra) e di Claudio Roncarati

Codovilli, insegnante, madre di tre figli. Andrea è il suo principe bellissimo come tutti gli autistici. Gina fa sembrare facile ciò che non lo è, è una madre coraggio che tutto ha superato per amore. Roncarati pratica la psicopoesia: un modo singolare di rimettere in circolo competenze preziose che nascono dalla saldatura della professionalità di psichiatra con la pietas di Patrizia Mascarucci - 10 dicembre 2011: terzo appuntamento di “Aperitivo letterario” presso il Centro Culturale Polivalente. Per il progetto Promozione alla lettura si sono confrontati Claudio Roncarati, psichiatra e psicoterapeuta con letture scelte dalla sua raccolta poetica La fata fatua e lo psichiatra e Gina Codovilli con il racconto autobiografico dal titolo Il mio principe, soffrire, crescere, sorridere con un figlio autistico. Il progetto illustrato da Anna Maria Sanchi presenta una serie di iniziative che l’Assessorato alla Cultura di Cattolica intende promuovere per fornire ai cittadini ma non solo a questi - uno spazio ed un tempo dove ritagliarsi un momento di riflessione, di confronto e di arricchimento culturale a vari livelli. Claudio Roncarati pratica la psicopoesia: un modo singolare di rimettere in circolo competenze preziose che nascono dalla saldatura della professionalità con la pietas, la nobile propensione degli antichi al compimento del proprio dovere

nei confronti della società i cui perni fondanti erano lo Stato, le divinità e la famiglia, concezione ben distante dall’accezione odierna del termine. Roncarati onora lo Stato dimostrando alta consapevolezza civica, coscienza e consapevolezza della responsabilità di cui si deve far carico qualsiasi “lavoratore” cui sia affidata la cura e la sicurezza delle persone. Ha senso “religioso” del dovere che trasforma la sua professione in una mission ed accudisce come fossero familiari i pazienti che gli sono affidati. Il dott. Roncarati approfondisce la conoscenza dell’ambiente in cui opera e si addentra fin nei meandri più nascosti e in quei sotterranei - i luoghi usuali della psichiatria - descrive la quarta dimensione (la prima è l’anamnesi, la seconda l’analisi, la terza la terapia) presentandola al pubblico nella sua veste umana: la dimensione poetica. Attraverso l’empatia, raggiungibile da chi non si perde nei ritmi imposti dalla quotidianità e dalle burocrazie, arriva a conoscere nell’intimo i

suoi pazienti come i suoi colleghi e le persone che incontra sul lavoro. Di tutto ci regala, con una scrittura ironica ma non pungente, il ritratto di personaggi, situazioni, passioni e sofferenze, a volte caricature disincantate ed affettuose, divertenti e irriverenti. Tratta tutti i temi - anche quelli che sollecitano la pruderie - senza nascondimenti, a volte con crudezza, ma sempre in velocità per non lasciarsi coinvolgere, per non valicare la “soglia” della pazzia. Ha uno sguardo amorevole anche per le professioni dimenticate come quella della Polizia Penitenziaria che ha incontrato in una delle sue tante performance. La poesia permette a Roncarati di vivere la professione senza snaturarsi, con la poesia lascia scorgere uno sguardo divertito anche su di sé: così curando gli altri cura anche se stesso. Psichiatri Altri dispiegano carte e mappe tracciano rotte per le loro flotte che

salperanno con i venti in poppa, verso nuove scoperte, alla conquista! Noi siamo quelli dentro le scialuppe incerte, zuppi, navighiamo a vista. Altri procedono con schiene dritte tra le scienze esatte. Noi, invece, ci incurvano i ricatti di chi ci vuole guardiani dei matti. Gina Codovilli, insegnante e madre di tre figli. Il terzo, Andrea, il suo principe bellissimo come tutti gli autistici, è un figlio speciale che, a 23 anni, non parla e non sa attraversare la strada ma percorre chilometri in bicicletta, nuota coi delfini, pattina ed è un perfetto compagno di viaggi. Gina fa sembrare facile ciò che non lo è, è una madre coraggio che tutto ha superato per amore, che si è scrollata di dosso anche l’etichetta di “madre frigorifero” - secondo la definizione di Bruno Bettelheim, lo psicoanalista che individuò nel rapporto inadeguato con la madre la causa dell’autismo. Resto per ore a cercare di tirarlo fuori dal suo mondo, egli è

prigioniero di un folletto nella torre dove è andato a rifugiarsi. Gina ha inseguito medici e terapeuti come in un pellegrinaggio, per portare giovamento al suo amato Andrea. Ha trascorso lunghissimi anni tra letture e rimedi per conoscere la malattia. Idroterapia, ippoterapia, musicoterapia, delfinoterapia, anche andare a mangiare un gelato era diventata una terapia. Poi le passeggiate, la bicicletta, la piscina, tutto e di tutto per agganciare il piccolo samurai ammattito. Gina ha insegnato a Cattolica e qui ha ancora amici e parenti. Gli anni trascorsi qui sono stati bellissimi, racconta Gina al suo pubblico attento e partecipe, a quaranta anni è nato il terzo figlio, all’età di dieci mesi gli è stato diagnosticato l’autismo. La diagnosi decretò che Andrea aveva già dato tutto quello che poteva dare. Dopo il dolore e la disperazione Gina ha reagito: la vita cambia, è una strada in salita e venti anni fa non c’era quasi nulla, ci siamo inventati metodi e modi per poter avvicinare Andrea. Lentamente ha acquisito capacità e competenze. Ha fatto anche le scuole superiori con grandi lotte con i presidi ed i dirigenti scolastici. Ho deciso di scrivere la nostra esperienza la prima volta che An-

drea mi ha guardato negli occhi, la maestra fu così brava che riuscì a scattare una foto (la copertina del libro) di quel momento preziosissimo e raro perché l’autismo è un problema di comunicazione e riuscire ad attrarre il suo sguardo è una cosa difficilissima. Era amato soprattutto dalle sue amiche dalle quali si lasciava pettinare e coccolare come fosse un bambolotto. L’esperienza di vita narrata dalla Codovilli non è una semplice, seppur importante testimonianza, è un dono, la condivisione di un’esperienza unica: il confronto con la diversità. La diversità è quell’aspetto del genere umano che ci permette di vedere sentimenti che non conosceremmo mai se non vi entrassimo in contatto. Così come donare è la possibilità di esercitare la caritas - l’amore gratuito che nulla chiede in cambio -, avvicinarsi alla diversità è ricevere in dono una umanità nascosta ricca di sentimenti, di movimenti, di suoni, gesti e sorrisi, di sguardi luminosi e sognanti, di caparbia volontà di riuscire laddove sembra impossibile. Quando l’esecuzione di gesti elementari rappresenta un’impresa ciclopica per “questi piccoli diversi”, lì appare un mondo da rivelare, lì ci sono vite che ci ricordano quanto siamo fortunati ad averli incontrati. Ricevere un sorriso da loro è davvero un grande dono.


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Febbraio 2012

CATTOLICA

IL PERSONAGGIO di Sebastiano Mascilongo

Giuseppe Marchetti “Pipòn d’Marchèt” (6/1/1906 - 22/8/ 1966)

- Giuseppe Marchetti “Pipòn d’Marchèt” nato il 6 gennaio 1906 (morto il 22 agosto 1966) di forte e robusta costituzione, era marinaio dalla tempra straordinaria e mitico personaggio. Uomo di alta statura, con una forza fuori dal comune, quando entrava nella cucina di casa abbassava la testa per non batterla contro lo stipite. Marinaio e cuoco di bordo, per la sua forza eccezionale si adoperò anche in altri mestieri quali lo spaccalegna, il trasporto di merci col carretto ippotrainato per rimediare qualche lira in più, per spen-

rasca che lo colse a bordo del motopeschereccio “Cattolica” l’8 giugno del 1964, rinunciò al mestiere di marinaio. In quel frangente tutto l’equipaggio fu veramente colpito dalla paura, le onde erano diventate altissime, la barca rollava paurosamente, tanto che temettero di non farcela a rientrare in porto. Molti sono gli episodi che i familiari ricordano di lui per la sua forza erculea. Durante la guerra ad esempio eravamo sfollati da Cattolica, lui riempì il carretto con le masserizie e vi caricò anche la moglie e le cinque figlie, lo trainò a mano

derla magari all’osteria. Infatti se il mare era la sua prima passione, il vino era la seconda. Era così legato al mare che nemmeno dopo la terribile bur-

CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI

da solo fino alla Vallugola. Mentre tirava questo carretto in una stradina stretta, un’auto “Topolino” che era dietro voleva passare nonostante non ci fosse lo spazio, così il conducente dell’auto cominciò a suonare ripetutamente il clacson e non la smetteva di suonare. Ad un certo punto “Pipòn” si stancò, fermò il suo carretto, andò di fianco all’auto, la prese da sotto con le mani nude e la spinse fino a spostarla nel fosso, poi guardò il tipo che era alla guida e disse “Sona adès pataca”. Questa era la figura dello straordinario pescatore e il cenno biografico ce ne dà la rara forza espressiva e noi vogliamo ricordarlo così.

Il programma di febbraio - Sabato 11 ore 14,30: “Seconda gara di briscola”. Premi in prodotti alimentari fino alla quarta coppia classificata. - 16 giovedì grasso ore 20,30: “Festa di Carnevale con ballo Suona e canta Paolo Casadei Siparietto di Marisa Balestrieri con le sue barzellette”. Dolci di Carnevale per tutti. 5 euro. - 21 martedì grasso ore 15:

“Festa di Carnevale con il Trio Nostalgia - Nunzio con la chitarra, Fiero e Sergio con la fisarmonica. E con Puccio e le sue zirudelle”. Piadine fritte e castagnole per tutti. Offerta libera. - Domenica 26 ore 12,30: “Pranzo sociale”. Contributo 15 euro. Informazioni e prenotazioni: 347-9752583, 339-4995417

S. Giovanni M.

Cattolica

Personaggi cattolichini dell'amarcord

Pipòn: ‘Sona adès pataca’

Il Trio Nostalgia

Cartolibreria Binda Soluzioni per l'Ufficio - Libri tecnici Regalistica - Penne di prestigio CATTOLICA - Via XXIV Maggio 7 Tel. 0541 - 967829 Fax 962386 e-mail: cartolibreriabinda@libero.it

OPINIONI

Confucio, intellettuali e i giovani

Confucio

- Diceva Confucio, il grande: “Se conosci le cose giuste perché non le metti in pratica?”. Se hai in animo di aiutare qualcuno perché questi tentennamenti? Perché non dici tutto di quello che pensi? Restando chiuso tra le quattro mura di casa, pensi di migliorare la trasgressiva nonché incostante società? No, così non va! E allora ‘amici intellettuali’, voi che godete la massima stima delle genti d'Italia, voi che di saggezza ne vantate di più dell'onorevole più ‘ferrato’... e allora venite in tv, sì, partecipate a dibattiti socio-culturali trattando argomenti di stretta attualità e di grandi temi sociali e politici. Mettete da parte gli

insipidi argomenti salottieri dai bassi contenuti. Non credo che proviate gioia nel constatare le detestabili scelte di questi politici. Già abbiamo nel Parlamento onorevoli che parlano di ‘par condicio’, mentre tutti sappiamo che il vero fine è solo quello di tutelare le proprie aziende. E allora coraggio uomini di vera cultura, prendete, come affermava il grande Confucio, il coraggio a due mani e scagliate le vostre frecce culturali su chi ostacola l'avvenire dei giovani! Eccovi alcuni esempi: il tentativo di privatizzare l'insegnamento scolastico, oppure l'odioso metodo di spalmare lo sport tutti i giorni e a tutte le ore. E che dire delle discoteche a mezzo chilometro l'una dall'altra... Ebbene cari giovani lo volete sapere, detto tout court: qua si va allo sfacelo totale. E la cultura popolare? Sì, c'è la cultura della stupida patetica alterigia. Rambo


I vostri negozianti di fiducia vi aspettano con

TRADIZIONE TERRA TIPICITA'


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CATTOLICA

Amarcord

di Dorigo Vanzolini IN RICORDO - (Cecco)

Ciao amico Marco Marco Bacchini 1-8-1960 26-1-2012 Per sempre me ne andrò per questi lidi, tra la sabbia e la schiuma di mare. L'alta marea cancellerà le mie impronte, e il vento disperderà la schiuma. Ma il mare e la spiaggia dureranno in eterno.

- Mercoledì 25 gennaio, poco dopo l'entrata sul lavoro, Marco si accascia al suolo. Una corsa verso l'ospedale di Rimini. L'attesa è spasmodica. Il giorno dopo il suo cuore cede. Tra i colleghi di lavoro del Comune c'è sgomento, tra gli amici c'è incredulità, nei famigliari c'è il dolore per la ferocia assurdità di una morte prematura. Sabato 28 la chiesa di S. Pio non riesce a conte-

nere la folla di amici, parenti e conoscenti. Quante belle relazioni hai ceato Marco! Si è spenta la schiettezza e il calore che emanavi. Poi il tempo (anche atmosferico) si è fatto gelo. La famiglia ha dato l'assenso per l'espianto di quattro organi. Un bel gesto! Così oltre a continuare a vivere nel nostro ricordo, continuerà a vivere nella vita di altre persone. Ciao Marco.

‘Il Pronto intervento di Cattolica è un'ottima realtà’ LA LETTERA - Gentile redazione, ci sentiamo in dovere, da cittadini, di encomiare l'Unità operativa di Primo soccorso dell'Ospedale Cervesi di Cattolica. Lo facciamo perché ci sembra doveroso, nei confronti di chi giorno e notte, si prende cura delle persone bisognose. Certo, verrebbe da dire che ogni struttura di emergenza fornisce tale servizio. E' vero, ma senza togliere nulla agli altri Pronto intervento, l'unità di Cattolica ci ha dimostrato sempre, nel momento del bisogno, un'ottima e professionale acco-

Cattolica, primi anni 50. In alto da sinistra: Maria Fontemaggi, Michele Morosini, Sergio Cerri, Leda Fontemaggi, Bruno Del Bianco, Iolanda Barulli. In basso da sinistra: Franco Montanari, Eugenio Francolini, Federico Rifelli, Marina Magi, Anna Cervesi. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica) TEATRO DELLA REGINA

Cartellone di febbraio - 11 ore 21,15: Giuseppe Giacobazzi “Apocalypse” (comico) di e con Andrea Sasdelli. - 15 ore 21,15: “CanCan” (operetta) - di Cole Porter - Compagnia Corrado Abbati. - 16-17 ore 21,15: “Scene da un matrimonio” (prosa) - di Ingmar Bergman. Regia di Alessandro D'Alatri con Daniele Pecci, Federica Di Martino. Teatro Stabile d'Abruzzo. - 19 ore 16: “Italia, la

Giuseppe Giacobazzi

mia Africa - La danza del nuovo millennio” (danza) - cregrafie di Mvula Sungani, con Emanuela Bianchini. Esecuzione brani dal vivo con il Gruppo della Paranza di Nando Citarella.

- 21-22 ore 21,15: “I Masnadieri” (prosa) - di Friedrich Schiller, regia di Gabriele Lavia - 25 ore 21,15: “El bar d'la Pepèna” (dialettale) di Franca Mercantini. Compagnia teatrale ‘Il Faro’. - 3 marzo ore 21,15: I Mancio e Stigma “La nostra coppia è un trio!!!” (comico) - di Marco Mancin con la partecipazione di Rocco il gigolò e Andrea Sambucca. Informazioni: Tel. 0541-966634. teatro@cattolica.net

glienza, sempre con tanta gentilezza, umanità, in un ambiente quasi famigliare. E questo è importante, è il principio di una buona riuscita al fine di porgere al malato quello che è scritto fuori della struttura: “La gentilezza è l'anima della cura”. Non c'è frase più vera, e qui si ritrova sempre. Grazie a tutti i medici, ottimamente preparati e esaudienti e a tutto il personale infermieristico. Continuate così... donate sempre quella cura dell'anima di cui un po' tutti noi abbiamo bisogno. Lettera firmata


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Titolo della canzone “Il pallone”. Il cantautore: “Canto quest'Italia sgonfia ma lo farò con allegria”

Samuele Bersani a Sanremo Samuele Bersani

COMUNITA'

Serata di beneficenza per le Maestre Pie in Zimbabwe

LA MUSICA - Samuele Bersani approda di nuovo al Festival di Sanremo. Il suo esordio nel mondo della canzone inizia nel 1991 introdotto da Lucio Dalla. Tutto nasce non per caso, ma per una certa audacia. Il dinamico e giovane cattolichino su una cassettina (qualcuno le ricorda?), con molta fortuna, riesce a far ascoltare al famoso cantautore bolognese “Chicco e Spillo” (il brano con cui solitamente chiude i concerti). Da allora una costante e lunga serie di canzoni di qualità, che sanno raccontare storie vere, con un linguaggio semplice, ricco di immagini lontane dallo scontato che danno il senso di personaggi e sentimenti, non meno che elegante. Il suo è un talento puro, che cammina su solide basi: lavoro duro e scrupolo. Figlio di Raffaele (un grande professore di musica) e Gloria Bellini, i ge-

- Di tutte le religioni che si sono succedute sulla terra, fin dalla notte dei tempi ai giorni nostri, osserviamo che le ultime tre in ordine cronologico, sono monoteiste ed hanno avuto origine e sviluppo in uno spazio molto ristretto dell’intero globo terrestre. Infatti nascono e si sviluppano nella Palestina e nei deserti dell’Arabia e nell’ordine sono: la Giudaica, la Cristiana e la Maomettana. Da notare che ciascuna di esse si è poi suddivisa, specialmente la Cristiana, in tante sette e versioni diverse, spesso in lotta tra loro e si sono poi propagate in quasi tutto il mondo, con la pretesa, ciascuna di avere Dio dalla propria parte e di essere quindi depositarie della sola ed unica verità, con un atteggiamento di continua intolleranza verso le altre, il che ha determinato, come naturale conseguenza, continue lotte e destabilizzazioni, con guerre ed eccidi, così come la storia del passato ci ricorda e ci riporta. Personalmente io sono fermamente convinto, con tutto il rispetto per le persone credenti, che non esistano affatto gli Dei, né divinità alcune, ma che il tutto sia frutto dell’invenzione dell’uomo fin dalle migliaia di secoli del passato, da quan-

nitori ancora in pancia iniziarono e fargli ascoltare musica di qualità. Da bambino prende lezioni di pianoforte dal maestro Speranza, un grande. Il suo primo disco è del 1995 (Freak), un esordio con oltre 150mila copie vendute. Seguiranno altri sei dischi, l’ultimo del 2009 titola “Manifesto abusivo”. Il primo debutto a Sanremo risale al 2000, dove arriva quin-

to col brano “Replay”. L’anno dopo vince il prestigioso Premio Tenco. La canzone che Bersani presenta al Teatro Ariston quest'anno s’intitola “Il pallone”. In una recente intervista a Repubblica la definisce così: “Canto quest’Italia sgonfia ma lo farò con allegria”. Insomma, un brano scanzonato ma nello stesso tempo feroce metafora dei nostri giorni. E’ l’impronta artistica di

Samuele Bersani: impegno e ironia. Concreto e riservato. Oltre la sua canzone in concorso, Bersani duetterà con Goran Bregovic con Romagna mia. Versione in inglese: My sweet Romagna. L’interesse e la curiosità aumenta... Il suo stile di scrittura inconfondibile gli è valso l’apprezzamento di molti colleghi che hanno chiesto la sua collaborazione: Fiorella Mannoia (ha scritto il testo della canzone “Crazy Boy”), Lucio Dalla (“Canzone”), scrive il testo di “Isola” (cover di R. Sakamoto) singolo di lancio dell’album live “Adesso” di Ornella Vanoni, scrive il testo di “In Percentuale” inserito nell’album “Veleno” di Mina. Molto attiva la collaborazione con Sergio Cammariere. Soprattutto, Samuele è una bella persona, come i genitori Raffaele e Gloria.

- Serata comica di beneficenza al teatro della Regina. Il 7 marzo andrà in scena il musical “Il caffè dei sogni”, scritto dalle ragazze della onlus “Orizzonte” e interpretato dalla compagnia teatrale “Il palco degli sgranati”. Un cast sui generis, formato dai genitori degli alunni delle scuole elementari e medie delle Maestre pie e della scuola statale di Cattolica. Il ricavato sarà destinato per metà a finanziare l’orfanotrofio gestito dalle Maestre pie in Zimbabwe. L’altra metà sarà invece devoluta a progetti di beneficenza che riguardano i bambini, individuati attraverso il Comune di Cattolica. “Il Caffè dei sogni”, musical: mercoledì 7 marzo ore 21 - al Teatro della Regina – Cattolica. Costo del biglietto: 10 euro. Per la prevendita: 339.8015093 (Sondra)

Sulle religioni e sulla necessità di convivenza di Silvio Di Giovanni do le prime religioni erano di contenuto molto più approssimato e più ingenuo e poi nel loro sviluppo con aggiustamenti ed adeguamenti ai tempi e non è per niente difficile intuirne e capirne i motivi per cui sono sorte. Più complesso è lo studio del loro attuale potere sulle popolazioni che vi aderiscono e ciò tanto più considerando il propagarsi di esse in parti del mondo di così tanto diverso sviluppo con diverse conquiste sociali civili e diversi gradi di cultura e modi di vita. Oggi, con la globalizzazione, con la divulgazione delle notizie in tempo reale, frutto della conquista tecnologica dell’uomo, con la più agevole possibilità di spostamento di intere popolazioni che determinano ingenti flussi migratori, si ha come risultato la necessità di vivere a stretto contatto di gomito tra persone di diverse origini, di diverse culture e di diverse credenze religiose, comprese quel-

Silvio Di Giovanni

le dell’estremo oriente quali il confucianesimo, il taoismo, lo shintoismo, il mazdeismo, il buddismo, l’induismo, ecc. Pertanto nella vita di relazione dei tempi nostri, sarà sempre più necessario convivere tra diverse opinioni e diversi aspetti culturali con diversi orientamenti del pensiero. Penso si possa, anzi si debba, avere tra persone virtuose e prive di fanatismo, un comportamento ed una visione dell’etica pubblica nel seno di una società libera da costrizioni, i cui membri siano convinti della esistenza di un Dio o di un altro Dio diverso o senza alcun Dio. E molto probabilmente sarà

questa la scommessa del futuro. Sarà necessario infatti, a profitto della convivenza che, se la società degli uomini sia aperta all’esistenza di un Dio, lo debba essere anche all’esistenza di più Dei, dato che le chiese sono più d’una ed anche all’esistenza di nessun Dio e la società degli uomini potrà dirsi libera e restare libera dal momento che nessuno possa influire sugli altri con azioni e danni, né condanne per atteggiamenti che si vogliano definire “blasfemi”. Attraverso i secoli precedenti i “devoti” sono passati direttamente alla violenza contro chi non era, anche solo verbalmente, più che rispettoso della loro religione e dei loro dogmi. Il devoto zelante avrà da solo la capacità di rispondere intelligentemente, con giudizio critico, ai cosiddetti discorsi blasfemi, ma non potrà mai pretendere che le leggi dello Stato reprimano per lui una libertà di pensiero e di espressione, altri-

menti ritorniamo agli anni bui di un tempo che è bene non si ripetano più. E questa esortazione vale tanto più per le popolazioni del mondo che non hanno avuto l’opportunità e direi la fortuna, di avere nel loro percorso storico del recente passato, la stagione dell’”Illuminismo”. In Italia, dalla metà del XIV secolo, si sviluppò un movimento letterario e filosofico che venne detto “Umanesimo” che si diffuse poi anche nei paesi del Nord Europa e durò più di un secolo e fu l’opera di uomini più aperti ed illuminati che iniziarono a prendere coscienza e conoscenza della loro individualità e rendersi conto del valore della propria personalità così come lo era stato negli ultimi periodi della Grecia e di Roma e così il mondo circostante cominciò ad uscire pian piano dalle nebbie del medioevale lungo “sonno della ragione”. Verrà poi la stagione del “Rinascimento” i cui pensatori, con

le loro opere, getteranno le basi di ciò che sarà poi il pensiero illuminista di un altro secolo dopo. Questa “età dei lumi”, che si può situare tra la seconda rivoluzione inglese del 1688 e la rivoluzione francese del 1789, fiorisce e si afferma in Europa, ma influenzerà anche le colonie inglesi d’America. “L’Illuminismo” sarà la forza propulsiva e l’esigenza spirituale di illuminazione delle coscienze capaci di aprire all’umanità la via del progresso verso la conoscenza ed il riordino razionale delle cose in ogni campo della vita e del sapere, in quello del pensiero e del linguaggio, con l’assunzione del concetto di “Razionalità”. Questo periodo storico, che verrà detto “Età della Ragione” sarà caratterizzato dal fatto che l’uomo inventa per la prima volta la pretesa di un nuovo mondo di persone capaci di eguali diritti a prescindere dalle loro origini e dalle credenze religiose ed un nuovo modo di valersi delle proprie capacità razionali che incideranno sulle leggi degli Stati, tanto che assurgeranno, questi uomini, alla qualifica non più di sudditi, ma di cittadini.


Riflessioni 45 IMPEGNO CIVILE bibliche Che cosa è rimasto dell'incontro di Todi? Febbraio 2012

“Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce

LA RIFLESSIONE di Rosario Giuè*

- Chi si ricorda più dell’incontro delle associazioni cattoliche a Todi nello scorso ottobre? Il settimanale Famiglia Cristiana aveva dedicato una copertina, i telegiornali facevano a gara per spiegare se a Todi si sarebbe materializzata la nascita di un nuovo partito cattolico, se i vertici ecclesiali italiani avrebbero benedetto una formazione elettorale composta da personalità o gruppi cattolici. Niente di tutto questo si è visto. Si è visto soltanto che nel governo presieduto da Monti vi sono due cattolici (Ornaghi e Riccardi) e uno dei relatori (Passera) presenti a Todi. Ma niente di più, niente partito cattolico. Come mai? Nella Chiesa e nella società italiane vi sono, certo, dei nostal-

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Sembrava dovesse nascere il nuovo partito dei cattolici

Riflessioni bibliche “Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa

Cattolici e politica: abbandonare l'ideologia, riscoprire la mediazione e secolarizzata, liberata dalla necessità di vincoli di appartenenza, l’essere cristiani è un’esperienza che si vive gioiosamente nella società senza il bisogno di nominare ogni momento (pur avendone il diritto) il nome di Dio. Senza il bisogno di sottolineare ogni momento di essere cattolici. Chi ancora si attarda a riferire pubblicamente in politica l’appartenenza comune alla Chiesa rischia di perdere di vista l’essenziale: l’umano, che i cristiani sono chiamati a servire (diaconia). Ciò che occorre per essere cristiani non è una neo-ideologia cattolica, non è un serrare le fila confessionali o Giuseppe Dossetti e Giuseppe Lazzati, belle figure politiche cattoliche

Si dimentica che la Democrazia Cristiana era essa stessa un soggetto variegato, che aveva al suo interno personalità molto diverse. Personalità con la sensibilità di Giuseppe Dossetti o di Giuseppe Lazzati stavano nello stesso partito di Antonio Segni o di Giulio Andreotti gici della Democrazia Cristiana. Ma si dimentica che la Democrazia Cristiana era essa stessa un soggetto variegato, che aveva al suo interno personalità molto diverse. Personalità con la sensibilità di Giuseppe Dossetti o di Giuseppe Lazzati stavano nello stesso partito di Antonio Segni o di Giulio Andreotti. Questo era potuto accadere all’interno di un mondo diviso in due blocchi contrapposti, dove si era “costretti a stare insieme”. Era potuto accadere in presenza di una Chiesa che non aveva ancora vissuto l’esperienza liberante del Concilio Vaticano II (1962-1965). Di una Chiesa che non era ancora abbastanza sensibile al messaggio evangelico dell’attenzione ai “segni dei tempi”, come l’aveva scolpito Giovanni XXIII nella Pacem in terris. Il partito cattolico era stato possibile come costola di un cristianesimo sostanzialmente uniforme e autoritario (con Pio XII), che non aveva assaporato abbastanza il pluralismo teologico e delle forme di essere Chiesa, come frutto degli studi biblici e teologici del post Concilio. Ma ora, nel XXI secolo, in una società pienamente pluralista

LA TEOLOGIA DEL RAGIONIERE - PRIMA PARTE

Giustizia, prima via di verità

Benedetto XVI

di Gianfranco Vanzini - Il papa inizia la sua enciclica con una definizione: “L’amore - caritas – è una forza straordinaria che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace”. E’ una forza che trae origine, che nasce, direttamente da Dio in quanto: Amore eterno e Verità assoluta. Tutti gli uomini avvertono un impulso interiore che li spinge ad amare in modo autentico. Amore e verità, infatti, non abbandonano mai completamente gli uomini, perché sono la vocazione (il progetto, l’obiettivo, il fine) che Dio ha posto nel cuore e nella mente di ogni uomo. La carità, è l’amore che si manifesta, è l’amore attivo, operoso, al lavoro, che cerca il bene comune e che rende veri e profondi i rapporti e le relazioni, siano esse micro-relazioni: familiari, amicali, di piccolo gruppo, o anche macro-relazioni: rapporti sociali, economici, politici. La carità non va ridotta né confusa con l’elemosina (anche se questa è in qualche modo una forma spicciola di carità). E’ qualcosa di molto più grande: è amare totalmente i propri fratelli. “Non c’è amore più grande di chi dona la propria vita per gli altri” ci ricorda Gesù. “La Verità a sua volta è la luce che dà senso e valore alla

carità”. Ci ricorda con forza Benedetto XVI. Questa luce è, contemporaneamente, quella della ragione e della fede che, operando concordi, consentono alla intelligenza umana, di pervenire alla verità naturale e soprannaturale del destino dell’uo-

Riflessioni sull'enciclica di papa Benedetto XVI mo. E cioè: che siamo tutti figli di Dio perché da Lui siamo stati creati. Per amarlo e servirlo in questa terra per poi goderlo in Paradiso (come ci insegna il catechismo) . Solo nella verità, e cioè nella consapevolezza di essere frutto di un atto d’amore da parte di Dio, che come unico Padre ci rende tutti fratelli, la carità risplende e può essere autenticamente vissuta. “Senza la Verità, la carità scivola nel sentimentalismo. L’amore diventa un guscio vuoto da riempire arbitrariamente... preda delle emozioni e delle opinioni contingenti... E’ il fatale rischio dell’amore in una cultura senza Verità”. La Verità, invece, fa uscire gli uomini dalle sensazioni soggettive e consente loro di portarsi al di sopra delle determinazioni culturali e storiche del momento e di avere elementi certi e condivisi per la

corretta valutazione del valore e della sostanza delle cose.. Senza Verità, senza amore per il vero, non ci sono punti di riferimento, non c’è coscienza e responsabilità individuale e l’agire sociale cade facilmente preda di interessi particolari e logiche di puro potere. Purtroppo la carità, (l’amore autentico, l’amore ricevuto e donato), ha subito e subisce sviamenti e svuotamento di senso al punto che essa viene sempre più considerata irrilevante per interpretare le responsabilità morali dei comportamenti in ambito sociale, economico e politico. Di qui allora il bisogno di coniugare, di tenere unite, Carità e Verità - Caritas in veritate -, perché la carità va compresa, avvalorata e praticata alla luce della Verità. Cosa questa non di poco conto in un contesto culturale e sociale, come quello odierno, che relativizza la verità, non se ne cura o addirittura la ignora o le nega valore. Fatte queste doverose e preliminari osservazioni, il Papa passa alla individuazione di due criteri operativi, secondo lui particolarmente importanti in questo momento: la giustizia e il bene comune.

La giustizia è la prima via della carità, “è la misura minima di essa” come disse Paolo VI. Come posso dire di amare qualcuno, se a questi non do tutto quello che gli spetta di diritto e quindi è già suo? La carità eccede la giustizia, perché amare è donare del “mio” all’altro e io non posso dire di amare qualcuno se, prima di dargli del “mio”, non gli ho dato interamente ciò che è già suo. Amare qualcuno allora significa volere il suo bene e adoperarsi efficacemente perché questo avvenga. Accanto al bene individuale, però, esiste quello legato a tutte le persone che vivono nella società il bene di tutti oppure per intenderci il bene comune. Volere il bene comune e adoperarsi per ottenerlo è una manifestazione primaria della carità e della giustizia. Significa infatti ricercare il bene non solo di se stessi o del proprio gruppo di appartenenza, ma di tutti, cioè di tutte le persone facenti parte della comunità, in cui esse vivono. Il bene comune non è mai una somma (se vogliamo usare un esempio matematico) dove se anche uno degli addendi è negativo la somma può comunque avere un valore positivo; è invece paragonabile ad una moltiplicazione dove anche un solo componente negativo rende negativo il risultato finale. E questo significa che non potrò mai dire di avere lavorato e ottenuto il bene comune se, per ottenerlo, ho dovuto misconoscere, o ledere, o sopraffare i diritti di qualcun altro. (continua)

clerico-moderate di fronte ad un nuovo nemico, bensì trovare le mediazioni comuni, per servire al meglio l’umanità delle persone dentro la storia, laicamente. Se non si parte dai problemi – come chiede anche la Gaudium et spes –, se non si parte dalle situazioni che vivono le persone nel mondo, le ideologie (anche religiose) e le etichette di appartenenza non aiutano a nulla. Creano muri e dolore, creano violenze istituzionalizzate e ipocrisie. Occorre dunque partire dalla realtà e dai mutamenti della società e imparare dagli altri e dalle altre. È così che si può essere cristiani nel nostro tempo. Non a partire da principi o norme elaborate astrattamente dall’alto o da un’idea di verità ingessata, da usare come una clava contro chi è diverso. L’essere cristiani si gioca nella fatica di cercare e trovare con persone di diverso orientamento etico o religioso un consenso minimo su valori, norme e comportamenti per stare insieme, per costruire insieme la città. L’essere cristiani si mostra nell’essere credibili per la costruzione di una convivenza pluralista, a partire dai più poveri e dagli esclusi, non nell’imporsi. L’esse-

Nel XXI secolo, in una società pienamente pluralista e secolarizzata, l’essere cristiani è un’esperienza che si vive gioiosamente nella società senza il bisogno di nominare ogni momento (pur avendone il diritto) il nome di Dio. Senza il bisogno di sottolineare ogni momento di essere cattolici re cristiani in politica oggi si gioca nel trovare la strada comune in compagnia di altri uomini e donne che tenga conto dello sviluppo storico nelle istanze etiche e sociali. Oggi, in una società pluralista e laica, se si vuole contribuire a testimoniare e affermare i valori cristiani, lo si può e lo si deve fare solo nel contesto dei valori umani comuni, orientati dalla Costituzione. Ma allora, si potrebbe domandare: cosa unisce i cattolici? Ciò che li unisce è la fiducia nel Vangelo. Il Vangelo (e l’eucaristia) basta! Tutto il resto è secondario. Il modo di servire le persone, nella fedeltà al Vangelo, nella politica è affidato alla libertà responsabile di ciascuno e di ciascuna. *Teologo (Palermo). (Fonte Adista n.5/ 2012)


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Aziende informano

Cerimonia lo scorso 28 gennaio. Caldari: “E' il progetto che riguarda il territorio”

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BCCG - COMUNITA'

Cinque apparecchiature - Per la prevenzione, la Banca di Credito Cooperativi di Gradara negli ultimi due anni e mezzo ha donato al territroio cinque apparecchiature di livello assoluto per un valore di oltre un milione e mezzo di euro. 2008 - Il mammografo digitale 2009- L’ecocardiografo 2010 - La Tac 2011 - L’ecotomografo 2012 - La risonanza magnetica

BCCG - COMUNITA' - La Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha donato all'ospedale “Cervesi” di Cattolica una risonanza magnetica nucleare: un gioiello di tecnologia. Col classico taglio del nastro, la cerimonia si è tenuta lo scorso 28 gennaio. Tante le autorità e gli addetti presenti. Qualche nome: i sindaci di Cattolica (Piero Cecchini), Gabicce Mare (Corrado Curti) e Gradara (Franca Foronchi), il consigliere regionale Roberto Piva, il direttore generale dell’Ausl di Rimini, Marcello Tonini, il direttore del presidio ospedaliero di Riccione e Cattolica Romeo Giannei. “Oggi è una giornata molto

Cerimonia di consegna. Da sinistra: Franca Foronchi, Roberto Piva, Romeo Giannei, Piero Cecchini, Marcello Tonini, Fausto Caldari, Corrado Curti

Ospedale Cervesi, la BCC di Gradara dona risonanza magnetica nucleare importante per la Banca di Credito Cooperativo di Gradara. Una giornata importante per tutti noi, per i nostri soci, per i nostri collaboratori, per la nostra comunità. Oggi finalmente si concretizza un grande progetto, intrapreso da qualche tempo, e che ha tra i suoi protagonisti: la direzione generale dell’Azienda usl di Rimini da una parte, ed il consiglio e la direzione della BCC di Gradara dall’altra. Un progetto che riguarda un territorio, un’intera comunità e che ha come obiettivo, la prevenzione e cura della salute di tanti uomini e di tante donne,

che operano, lavorano, vivono, si impegnano ogni giorno per la promozione e la crescita di questa società. Noi puntiamo molto sulla salute. Chi sta bene ha

voglia di fare, di impegnarsi di essere utile agli altri. La risonanza magnetica, che oggi inauguriamo, rappresenta per noi un impegno rilevante e

BCCG - PERSONE

BCCG - PERSONE

Firenze, ultimi posti Mostra a Rimini

Con la BCC a Londra

- “Londra è indimenticabile. E' una città vivibile nonostante le dimensioni; il centro è molto concentrato e di un fascino unico. La BCC di Gradara organizza queste uscite che sono un bel modo di stare insieme, conoscendosi e andando per arte, cultura e paesi. Giornate che ti lasciano

significativo”. Con queste parole Fausto Caldari, presidente della BCC di Gradara, racconta le ragioni per le quali l'istituto di credito che guida ha donato la risonanza magnetica all'ospedale cattolichino. La risonanza è solo l'ultima, di una lunga e importante lista di donazioni nel campo della prevenzione: negli ultimi due anni e mezzo, solo in apparecchiature, sono stati investiti più di un milione e mezzo di euro. Grande attenzione anche verso la salute dei soci, che hanno il diritto a visite specialistiche gratuite con gli ospedali convenzionati con la BCC di Gra-

dara. Nella sua riflessione, il presidente Caldari, ha alzato gli orizzonti: “In questo sistema, dove resta poco spazio per la comprensione, per la solidarietà, per la condivisione, per ascoltare le ragioni altrui, per coltivare anche i buoni sentimenti, queste nostre iniziative di mutualità e di solidarietà, questa propensione al sociale, questo comprendere i problemi della gente, costituiscono una priorità, un’esigenza. Siamo orgogliosi di essere protagonisti di iniziative a valenza sociale così importanti! Vorremmo diventassero un esempio da seguire anche da altre aziende, a vantaggio della collettività”.

addosso un bel sapore”. La capitale inglese è stata l'ultima uscita della BCC all'estero. L'ufficio comunicazione e relazione esterne, diretto da Andrea De Crescentini, ha coordinato un programma che è riuscito ad entrare nei risvolti più veri di una delle città più belle del mondo.

- Ancora 16 camere doppie per la gita in programma a Firenze dal 23 al 25 marzo all'interno del progetto socioculturale “Conosci il territorio”. Rimini Sempre nel filone “Conosci il territorio”, la BCC di Gradara, organizza, per sabato 10 marzo - in esclusiva per la clientela primaria - una gita

culturale a Rimini, a Castel Sismondo, dove si tiene la mostra “da Vermeer a Kandinsky”. Partenza con pullman dal piazzale Aldo Moro di Gabicce Mare ore 15. Ingresso alla mostra con guida alle 16,30 e 16,45. Rientro a Gabicce Mare ore 19. Quota per ogni partecipante Euro 22. Le adesioni devono essere prese entro il 29 febbraio.


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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA

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CULTURA

Amarcord Gabicce di Dorigo Vanzolini

Domenico Pritelli

Bar Sorelle Scola, conferenze - In pochi lo sanno, il dottor Domenico Pritelli è un attento studioso dei testi biblici e delle religioni. Approfondisce da decenni. Tiene una conferenza al Bar Sorelle Scola l'11 febbraio, ore 17. Titolo: “Religione/i, proviamo a darne una definizione”. Altre due date da non perdere sempre dalle Scola sono domenica 19 e 26 febbraio alle 16,30 dedicate alla storia gabiccese: “Radici. Gabicce: un sorso di storia insieme”. Relatore : Simona Bastianelli che coinvolgerà storici testimoni. Invece, sabato 18 febbraio, “Il ballo di Carnevale”: festa danzante che richiede almeno u accenno di maschera, altrimenti non si entra!

Casteldimezzo, lunedì di Pasqua, metà anni 40. In piedi da sinistra: Umberto Galeazzi, Teresa Filippini, Sebastiano Palazzi, Nino Galeazzi, Rosa Galeazzi, Guerrina Mariani. Seduti da sinistra: sorella della maestra Sara ?, Adriana Pizzagalli, Franco Palazzi, Pina Galeazzi, Armando Galeazzi. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

EMIGRANTI

Passi da Straniero Quante volte sono passato davanti a quella Casa nella strada Beethoven 37 da dove si scorgeva il verde profondo della Foresta Nera... e non solo a piedi!! Ancor oggi mi soffermo a scrutare come un passero ferito all’ala, quella dei ricordi, siano stati belli, che gli ultimi offuscati dal tempo. Inseguo i passi che muovevo dopo esserci salutati al buio, nel freddo pungente del mattino, mentre rientrando dalle lunghe notti di attesa e di lavoro, sotto nel “Georgs Klause”, non finivan mai! Giorgio Terenzi

Giorgio Terenzi - Germania, 1957


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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA

Un'idea urbanistica bella, civile a misura d'uomo: abitazioni di due piani in ampi spazi, a basso consumo energetico e esposte al sole di mezzogiorno

Gradara Nuova, case immerse nel verde Un'area di 18 ettari, 11 di parco urbano, più due ampie aree a verde pubblico attrezzate per il gioco e il tempo libero. Marciapiedi e ciclabili per il movimento in sicurezza. Case esposte a sud-sud-ovest con sontuoso panorama su Gradara e il mare AMBIENTE

- Case di due piani immerse nel verde. Tutte esposte a mezzogiorno. A basso impatto ambientale e ad alto risparmio energetico. Tantissima natura e grandi spazi. Tre parchi attrezzati. Marciapiedi. Piste cicalbili. E' un progetto urbanistico rivoluzionario, lontano dagli esempi delle province di Rimini e Pesaro degli ultimi anni, quello del mattone sparso un po' così: senza troppa intelligenza. E' talmente innovativo che la nuova soluzione urbanistica, che non è altro che un ritorno al passato, è stato denominata Gradara Nuova. Il progetto Andiamo a vedere di che cosa si tratta nelle pieghe. Si sviluppa su un'area di circa 180.000 metri quadrati (18 ettari), lungo il fianco di una gradevole collina a pochi centinaia di metri del centro storico di Gradara: di sicuro, uno dei più belli del mondo. All’area si accede dalla stra-

da provinciale che da Gabicce Mare porta a Gradara e dalla Strada provinciale che porta a Tavullia. All’ingresso del nuovo complesso residenziale sarà realizzata una rotatoria per facilitare l’ingresso alle nuove abitazioni. Ai margini dell’area è presente l’attuale complesso scolastico costituito da una scuola materna ed elementare, una palestra. Alla quale si aggiungerà la nuova scuola media che sarà realizzata insieme alle nuove costruzioni abitative. ll progetto prevede anche un grande parco urbano di circa 110.000 metri quadrati (11 ettari) che diventerà il più grande spazio verde di Gradara e dintorni. Le abitazioni A “Gradara Nuova” saranno realizzate 116 nuove unità abitative indipendenti distribuite su 29 lotti con bassissima percen-

Due rendering di “Gradara Nuova”

tuale di edificabilità, servite da una nuova e moderna urbanizzazione completa di strade di servizio adeguate, marciapiedi e parcheggi pubblici.

Oltre al grande parco urbano saranno realizzate due ampie aree a verde pubblico adiacenti le nuove abitazioni dove saranno collocate attrezzature per il gioco e il

tempo libero. Abitazioni col sole ll nuovo villaggio sarà dotato di tutte le infrastrutture di rete e dei servizi necessari alle nuove abitazioni. Gli alloggi e gli spazi aperti saranno realizzati con i criteri della bioarchitettura e bioedilizia. Nella fase di progettazione di “Gradara Nuova” si è prestato particolare attenzione ai fattori bioclimatici dell’interven-

to, consentendo a ciascuna unità abitativa un ottimo soleggiamento e una giusta ventilazione naturale. Le zone giorno, esposte a sud-sud/ovest, unite alle ampie vetrate, consentiranno al sole e alla luce una illuminazione naturale alta durante tutto il periodo dell’anno, favorendo allo stesso tempo il risparmio energetico. Ogni fabbricato sarà dotato di sistemi di recupero delle acque piovane per l’irrigazione dei giardini privati. La qualità dei materiali, le soluzioni tecnologiche d’avanguardia, gli ampi spazi privati destinati a giardino e a parcheggi privati e pubblici, la vicinanza al grande parco urbano, la facilità nel raggiungere il centro residenziale, lo splendido panorama in cui si inseriscono le nuove abitazioni, con vista sul Castello di Gradara e sulle splendide colline dell’entroterra marchigianoromagnolo, fanno di “Gradara Nuova” una realizzazione unica. Le costruzioni sono realizzate da maestranze affidabili, altamente specializzate, che da decenni operano nel settore (Cooperativa edile Vela, Cbr, Cooperativa edile Misanese, Cooperativa edile Viserbese). “Gradara Nuova” coniuga l’antica arte del costruire con le più moderne e attente tecnologie nel realizzare abitazioni per l'uomo. (www.gradaranuova.com).


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SAN GIOVANNI

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Resterà come semplice consigliere comunale. Qualcuno le diceva: “Tu non ce la fai a stare zitta” NATURA

Cartoline dal Conca - Questa cartolina si può ammirare appena si oltrepassa il passaggio sul Conca all'altezza de frantoio Asmara, Pianventena, imboccando il sentiero che prosegue in direzione Morciano.

“Mi hanno tolto tutto l'entusiasmo” - Guardandosi indietro, ripensando a chi le diceva, appena tre anni fa “non è per te, tu non ce la fai a stare zitta”, sembrano parole profetiche. O semplicemente chi le parlava la conosce bene. E infatti, pochi giorni fa, Susy Serafini ha rassegnato le sue dimissioni, irrevocabili, da capogruppo della maggioranza in Consiglio comunale. Non è proprio un divorzio, visto che rimane consigliere del Partito democratico, quanto un segnale: serve più trasparenza. Sia all’interno delle componenti politiche e amministrative sia nei confronti dei cittadini. Una decisione meditata a

L'INTERVISTA

di Matteo Marini lungo, almeno quanto è durata la consapevolezza di ricoprire un ruolo di facciata, chiamata solo a ratificare decisioni prese da altri senza un reale confronto. E, quel che è peggio, essendo anche tra gli ultimi a sapere le cose. Bypassata, mentre la sua dovrebbe essere una posizione che fa “da collante” tra consiglio e partito. Cominciamo dall’inizio: la goccia che ha fatto traboccare il

vaso. Quella è stata una cosa diciamo non eclatante ma che mi ha fatto decidere. Accorgermi di una riunione tra Giunta e segreteria di partito senza che io, capogruppo in Consiglio, che dovrei fare da tramite tra i due, ne fossi informata. Mi sono ritrovata a ricoprire un ruolo di facciata, senza possibilità di discussione. Mi dicevano “passa, telefona”, ero sempre io a dovermi muovere e mi ritrovavo che ogni cosa era decisa senza un minimo confronto. Un pacchetto preconfezionato, chiuso. Episodio che è stato un po’ il

Imprese nella crisi: “Tutto pur di salvaguardare amicizie e conoscenze” - Primo non smembrare il valore degli uomini e dell'amicizia. Secondo, non pesare sul sistema-Paese. Per portare avanti questi obiettivi nella crisi una delle imprese più importanti della zona industriale di San Giovanni in Marignano ha percorso la sua strada: un intreccio di cuore non meno che di intelligenza. Da buon padre di famiglia, fanno sapere i vertici. Ha alle spalle quarant'anni di storia ed un gruppo composto da 25 addetti. Per affrontare le difficoltà del loro settore, prima, tutti, si sono ridotti lo stipendio del 20 per cento. Esaurite, il piano A, ora sono al B. Sono in cassa integrazione alternata: un giorno si lavora e quello dopo si usufruisce della rete sociale, cioè sono in cassa integrazione. Dice il direttore: “Quando ci siamo riuniti per vedere che cosa fare insieme uno disse: ‘sarà che ce la facciamo’. Invece, ce la stiamo facendo. Quando la crisi sarà passata, avremo salvaguardato i rapporti umani e le nostre conoscenze tecniche”.

Zona industriale di San Giovanni


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Susy Serafini si è dimessa da capogruppo consiliare del Pd

Spiega il motivo delle sue dimissioni dalla carica. Poca trasparenza, comunicazione zero sia nei suoi confronti che in quelli dei cittadini

Susy Serafini, si è dimessa da capogruppo consiliare

paradigma di questa esperienza Non ho mai sentito la fiducia nei miei confronti. Non c’è mai stata comunicazione, mi sono sentita sempre ostacolata e ho perso tutto l’entusiasmo. Quando sono stata eletta mi sentivo di voler fare qualcosa di utile per il mio paese e per la mia frazione, Santa Maria, dove sono nata e cresciuta e che in qualche modo rappresento. E sento un senso di dovere nei loro confronti. E invece? E invece mi è capitato di incontrare qualcuno che mi chiedeva di alcune questioni importanti per Santa Maria in Pietrafitta e io non sapevo come rispondere. Anche

SAN GIOVANNI

verso di loro, i cittadini, non c’è mai stata informazione. Anche per questo mi dimetto, perché ci ho messo la faccia. Riguardo a Santa Maria di cosa parliamo? Due sono gli argomenti in particolare: la Sp58 (la nuova provinciale che dovrebbe escludere la frazione dal transito dei camion verso Tavullia, tracciata solo sulla carta da ormai dieci anni ndr) e la destinazione del lascito Bacchini. Dove dovrebbe sorgere un centro di aggregazione, uno spazio comune pubblico che a Santa Maria manca. Questioni che si trascinano da anni. Le risposte dell’amministrazione non ci sono mai state. E nel palazzo invece cosa non andava? A parte le questioni più grosse, per le quali un confronto non può essere negato, come il piano regolatore, per esempio, su tutto il resto ogni decisione arrivava confezionata. Un esempio stupido può essere quello del calendario di fine anno, decisioni già prese senza possibili-

tà, non dico di contestarle, ma di discuterne. Per la maggior parte degli argomenti arriva tutto già preparato in preconsiglio, a volte anche il giorno prima del Consiglio comunale stesso. Io volevo dare il mio apporto, ecco tutto, senza alzare meccanicamente la manina a comando. Perché non sono fatta così. Siccome non ne ho avuto modo, ho lasciato. Decisione irrevocabile? Sì, ho consegnato le mie dimissioni già protocollate. E la reazione quale è stata? Sembrava di stupore. Anche se i rapporti sono sempre stati difficili soprattutto con alcuni membri della giunta, e qualcuno di loro, dopo che ho presentato le dimissioni (con parole anche più dure di quelle che sto usando qui) mi ha abbracciato, mi hanno detto “ti vogliamo bene”. Ma mi domando, bisogna fare tutto questo casino per avere la giusta considerazione? E qualcuno della giunta alla fine mi ha addirittura illustrato tutto il piano di sua competenza. Ma solo dopo che ho presentato le dimissioni. E’ stata una decisione sofferta? Ci pensavo da diversi mesi perché c’è sempre stato questo clima. Da quando sono stata nominata capogruppo. Io ero stata scelta dal partito, quando ancora era segretario Daniele Morelli, ma so che non tutti erano contenti e non ho mai sentito fiducia nei miei confronti. Dimissioni da capogruppo ma non da consigliere. Cosa cambierà d’ora in avanti? In realtà non lo so. D’ora in poi di preconfezionato accetterò poco. Perché se prima dovevo abbozzare, ora le cose le voglio sapere e discutere prima.

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IL FATTO

PERSONE

Antenne, nuovo regolamento - Il Comune di San Giovanni costituirà una specie di “task force” contro le radiazioni. Obiettivo: arrivare a un nuovo regolamento per disciplinare, in maniera stringente, il posizionamento delle antenne delle compagnie telefoniche. Dopo le proteste del mese scorso contro il nuovo megaripetitore di Pianventena, quel palo che a tutti sembrava un lampione della luce, si prova dunque a mettere una pezza. L’idea era stata lanciata dall’assessore Daniele Morelli sulle pagine del numero di gennaio della Piazza: “Portiamo una delibera in Consiglio comunale per limitare il più possibile l’inquinamento elettromagnetico”. La cosa sembra in realtà più complicata, non si tratta solo di buttar giù due righe abbassando le soglie di emissione. Consulente dell’Amministrazione sarà Fausto Bersani Greggio, che ha già ricoperto incarichi analoghi per molte altre amministrazioni come Riccione, Cesenatico, Civitanova Marche: “Non si può intervenire sulla potenza delle antenne – spiega Bersani – perché c’è una legge dello Stato e spetta al gestore valutare la copertura della sua rete. Ricordo che si tratta di un servizio di pubblica utilità, un po’ come la gestione delle rete idrica”. Insomma, anche le maglie sono strette. Quello che si può fare è invece aumentare le

Daniele Morelli

distanze e i dislivelli: “Bisogna individuare le zone cosiddette sensibili, dove ci sono scuole, centri di assistenza e ospedali, e analizzare il valore di fondo delle radiazioni elettromagnetiche. La legge regionale prevede che le nuove antenne aumentino il meno possibile quel valore che già esiste”. Ma questo si può fare solo in due modi: “Il primo criterio è la distanza della fonte di radiazioni – continua Bersani – questo fa si che la soglia di voltmetro venga rispettata, oppure aumentando il dislivello, cioè l’altezza del palo. Già giovedì 9 febbraio ho il primo incontro con l’amministrazione comunale. Consulterò tutta la documentazione a disposizione e faremo un punto con il sindaco”. La legge in qualche modo favorisce le compagnie telefoniche, dunque, anche Bersani lo ammette: “Diciamo che se la legge fosse dipesa da me, avrei fatto in altro modo”. E anche Morelli ne è consapevole: “Sappiamo di avere le mani legate dalla legge ma faremo tutto il possibile per creare un regolamento che tuteli tutti i cittadini di San Giovanni”.

Gruppo Volontariato Pacassoni, distribuiti 15mila euro - Il gruppo di volontariato per handicap “Davide Pacassoni” ha distribuito quasi 15 mila euro nel 2011. La somma è stata così ripartita: 4.670 euro per sostenere il basket per disabili; 9.138 euro per aiutare le famiglie in difficoltà. Mentre 907 euro è stata la spesa per l'assicurazione. Le entrate, più il fondo cassa 2011, era di 19.193 euro. Si va ad iniziare l'attività 2012 con 4.477 euro. Il 2011 dell'associazione marignanese si archivia anche per un riconoscimento del quale si è fieri. La Regione Emilia Romagna in occasione dell'anno europeo del volontariato gli ha conferito un attestato di merito. La motivazione: “Per l'insostituibile attività svolta al servizio della società regionale”. Grande soddisafzione per il presidente Lino Pacassoni. Chi volesse sostenere il lavoro dell'associazione, può farlo attraverso un contributo. Iban: IT16R0857868000000020173095.


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Disagio e opposizione dei morcianesi al nuovo progetto. Lo vogliono condividere

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Pru Ghigi, si può e Foro Boario si deve migliorare ALLEGRO MA NON TROPPO

Morcianese a Londra... - Umberto

Giovannini è un raffinato incisore, un raffinato suonatore di organetto. Ha fatto anche l'attore. E' uno xilografo di livello assoluto, con alle spalle 20 anni di lavori (molti incisioni e tanti libri). Lavora nel solco di Duerer, Munch, Cezanne. Ai primi di febbraio ha tenuto un corso a Londra all'accademia d'arte.

Umberto Giovannini

Gli strani numeri di Emilio... Emilio Cavalli è un morcianese di talento puro talento. Ha visto il mondo (adolescente era già in Svizzera in cerca di opportunità) e parla con disinvoltura tedesco (svizzero compreso), inglese, olandese, un po' di francese. Sa dipingere e sa anche emozionare con i suoi libri, che sono racconti della Morciano e Valconca che furono. Lo scorso gennaio, con un ristretto gruppo di amici, è stato ad una fiera di Pesaro. C'era anche la “sua” esclusiva Rolls Royce, pezzo unico al mondo, personalizzata anche con la targa. Le prime due lettere EC potrebbero stare per Emilio Cavalli, la numerazione 428 per il mese di nascita (il 4 aprile), il 28 il giorno. Mentre, le due lettere finali SB, per la sua residenza: Serbadone. I numeri contengono qualce segnale segreto? (Pier Francesco Gasperi).

- In una recente lettera aperta ai consiglieri comunali mi ero reso interprete del disagio e della diffusa opposizione dei morcianesi verso il progetto ex Ghigi presentato su Forum [giornale comunale, ndr]. Mettevo anche in luce i problemi (non solo urbanistici) che quel progetto solleva ma non risolve come quello del rispetto del contesto urbano, della memoria storica della fabbrica, delle “regole” urbanistiche (viabilità, parcheggi, verde pubblico) e della tutela delle attività economiche esistenti. Avevo anche suggerito alcune indicazioni progettuali, come lo spostamento del Conad a monte (con l’accesso al magazzino direttamente da sud evitando così il transito dei camion nel centro cittadino), no monetizzazione ma effettiva realizzazione dei parcheggi pubblici occorrenti all’interno dell’area Ghigi (magari sfruttando meglio le potenzialità della “piastra” che, con una razionale ridistribuzione dei volumi superiori e dell’auditorium, potrebbe for-

LA LETTERA

di Mario Battelli*

nire circa 5000 mq. di aree pubbliche per parcheggi e verde), capaci di risolvere molti problemi anche senza significative riduzioni delle superfici e e dei volumi e senza aggravio di costi. Concludevo con l’auspicio che quel progetto non fosse “blindato” e ci si potesse dunque “sedere attorno ad un tavolo” per ricercare una giusta sintesi fra l’interesse della proprietà e quello generale. Nella risposta il capogruppo Cesarotti mi garantisce, anche a nome della Giunta, che il progetto non è blindato e mi invita assieme al Sindaco a sedere attorno a quel tavolo. Anche gli altri capigruppo mi hanno risposto apprezzando il mio contributo.Ciò è incoraggiante e mi stimola ad un maggiore approfondimento dei temi che in quella

lettera avevo appena sfiorato e del ruolo dei cittadini nell’elaborazione del progetto. Il fatto di condividere con tante persone le stesse critiche (...è brutto, fuori tempo e fuori contesto, è dannoso per la nostra economia...) ti fa sentire quasi “automaticamente” dalla parte giusta, tuttavia questa rassicurazione non può bastare, soprattutto per chi ha concrete responsabilità nella trasformazione fisica della propria città (e non mi riferisco soltanto ai tecnici privati e pubblici e agli imprenditori, ma anche ai politici e a quelle categorie sociali che concorrono alla formazione e all’approvazione dei piani urbanistici e dei progetti).

Da costoro occorre pretendere rigore e onestà intellettuale; si potrebbe infatti eccepire che i progetti non si fanno “a maggioranza”, che le buone idee spesso sono troppo avanti e non vengono capite dalla gente o sono addirittura ostacolate perchè vanno contro interessi corporativi o conservatori.

Potremmo al limite aver preso tutti un abbaglio criticando ciò che invece dovrebbe essere apprezzato. Quante volte la storia ha smentito giudizi positivi o negativi ritenuti tali dalla stragrande maggioranza dei cittadini? La torre Eiffel, simbolo del progresso tecnologico dell’800, era considerata bruttissima e inutile dai parigini che l’accettarono soltanto perchè avrebbe dovuto restare in piedi giusto il tempo dell’Esposizione universale; che dire dei primi grattacieli americani, resi possibili e convenienti dall’energia elettrica e dall’invenzio-

Ridere col dialetto è più bello...

Emilio Cavalli mostra la sua fatidica targa Foto di gruppo della compagnia

- Come ogni anno l'Associazione Culturale Noi ci Proviamo... mette in scena una commedia dialettale, con la speranza di divertire gli spettatori con due ore di sane risate. Il testo di quest'anno porta il titolo “E sendich de ghet”, la più pazza e incredibile storia (ma non tanto) di politica spicciola. Un breve accenno alla trama della commedia. Erasmo vive tranquillo la sua vita di piccolo agricoltore finché arriva la politica. Il candidato sindaco con l'appoggio di un viscido segretario, conta sui voti dell'agricoltore e con varie promesse riesce a metterlo in lista... Non possiamo svelare il seguito, ma il pubblico può andare a vedere l'esilarante finale esilerante sabato 18 febbraio, ore 21, al Centro parrocchiale.


Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

53 BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Febbraio 2012

MORCIANO

Genius loci e cultura del progetto. Intervento dell'architetto Mario Battelli NUMERI

Operazione da 16mila metri quadrati

Ecco la proposta urbanistica della giunta Battazza

ne dell’ascensore, con le facciate “mascherate” con fregi che richiamavano i tre ordini classici dorico, ionico e corinzio, tanto erano ritenuti brutti? Ebbene oggi la torre Eiffel è il simbolo di Parigi e i grattacieli sono un modello vincente che caratterizza tutte le metropoli in cui si concentra ormai il sessanta per cento della popolazione mondiale. Lo sviluppo verticale della città infatti consente un grande risparmio energetico e di territorio; con i suoi sistemi integrati di trasporto (ferrovie, metropolitane, ascensori) rende possibile la vita di miliardi di persone limitando sempre più l’uso dell’automobile, grande

inquinatrice e divoratrice di spazio ed energia. In futuro lo sviluppo della città sarà sempre più dettato da ragioni economiche ed “energetiche” ma dovrà essere compatibile anche con il benessere dei suoi abitanti, salvaguardando il loro patrimonio più prezioso: la casa, l’ambiente, la cultura. E’ la Cultura, in ultima analisi, a determinare il destino del territorio e della città. Tutto scorre, tutto si trasforma e anche l’uomo modifica l’ambiente per ricercare sempre migliori condizioni di vita. In questa incessante attività egli si deve misurare con la Natura e

- Il Pru (Piano di riqualificazione urbano) della Ghigi prevede circa 16 mila metri quadrati di edifici su un'area complessiva di 14mila metri quadrati. Così distribuiti: Appartamenti: 6.800 mq Commerciale: 7.800 mq Auditorium: 600 mq (alto 12 metri)

recuperare, per crescere) deve prima interrogarsi sulla sua identità. Deve conoscere le sue virtù per conservarle, i suoi punti di forza per potenziarli, la sua storia per non ripetere gli errori del passato; deve operare nell’interesse dei suoi cittadini senza però compromettere quello delle future generazioni. Recentemente sulla “Piazza” l’architetto riminese Marino Bonizzato è intervenuto con sensibilità nel dibattito sul progetto Ghigi sottolineandone la completa estraneità al “genius loci”, stupito e amareggiato per una operazione progettuale che va avanti quasi

Il nuovo progetto solleva ma non risolve i problemi del contesto urbano, della memoria storica della fabbrica, delle “regole” urbanistiche (viabilità, parcheggi, verde pubblico) e della tutela delle attività economiche esistenti con la Storia utilizzando il suo sapere e la sua cultura. Alla fine la città è sempre il risultato di un’opera collettiva. Tutte le sue componenti, le strade, le costruzioni pubbliche e private, belle e brutte, antiche e recenti, formano un organismo che materializza la memoria storica delle generazioni presenti e passate. E come ognuno di noi è conscio della propria identità ed unicità e cerca di conservare e valorizzare le proprie qualità così la Città ha una sua personalità e specificità. E quando è ora di cambiare qualcosa nel suo organismo (per demolire, per

avulsa dal necessario legame storico, culturale e umano con la città. In realtà il “genius loci” da lui evocato un po’ alla volta sta emergendo esprimendosi non solo con la “pancia” dei commercianti o con la “testa” di intelletuali e addetti ai lavori, ma anche con lo spirito e la saggezza di tante persone che semplicemente amano il loro paese. Esse vorrebbero che un progetto così importante fosse più condiviso e più in linea con la loro cultura della città, da sempre caratterizzata da dinamismo e lungimiranza (ne è esempio il Piano Regolatore disegnato da Diomede Forlani più di cento anni fa). San Francisco, Los Angeles, San Diego, per vari motivi (rischio di terremoti, culto dell’automobile, immensi spazi disponibili) si sono sviluppate orizzontalmente e soltanto negli ultimi anni hanno costruito il loro cuore commerciale e amministrativo in verticale, con torri di vetro moderne e bellissime. Fatte le debite proporzioni penso che anche noi morcianesi, come le metropoli californiane, non dovremmo aver fretta di sviluppare il nostro centro cittadino in verticale e, specie per la residenza, dovremmo continuare a privilegiare la qualità della vita con tipologie edilizie più consone alle nostre esigenze abita-

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tive e ben inserite nell’ambiente urbano e nel verde. Tuttavia se fossimo proprio convinti che il progetto Ghigi è una occasione di sviluppo da non perdere, allora non ci dovremmo accontentare delle ricette già pronte con le quali quel progetto sembra confezionato. Rammentando quanto ogni edificio sia legato alla memoria e alla storia e quanto sia scorretto e superficiale negarne ogni utilità che non sia puramente commerciale e materiale, sono possibili vari approcci progettuali (che non escludono sane valutazioni economiche). In ogni caso il vantaggio o il danno per la nostra comunità andrà verificato concretamente tenendo prioritariamente conto di due punti inderogabili: rispetto delle leggi e delle normative e prevalenza dell’interesse pubblico su quello privato. Tutti gli altri aspetti sono conseguenti: dalle caratteristiche tecniche e funzionali a quelle commerciali, dagli aspetti estetici e culturali a quelli econimici. Nella mia lettera avevo suggerito agli Amministratori un approccio progettuale più rispettoso del “genius loci” e della cultura della città proponendo con spirito costruttivo un possibile schema utile a correggere errori che in questa fase potrebbero essere fatali. La prospettiva di un centro commerciale che non dovesse funzionare perchè carente di dotazioni urbanistiche è concreta e va scongiurata; che dire poi della previsione di concentrare nelle due “palazzine” 120/140 appartamenti poco o nulla serviti da parcheggi pubblici e della scelta “sbrigativa” di demolire tutto rinunciando a conservare, almeno in parte, la memoria storica del Pastificio? Secondo alcuni colleghi sarebbe preferibile fare un progetto Ghigi nuovo piuttosto che “correggere” quello attuale in discussione. Anche io avrei il mio progetto ideale, ma sono convinto che oggi un buon compromesso che recepisca le indicazioni dettate da quella cultura collettiva che è patrimonio della nostra città, sia più utile di un intervento, magari prestigioso, calato dall’esterno. Mi piace tuttavia immaginare un futuro (diciamo fra 50 anni) in cui Morciano, centro naturale della

Valconca, ormai dotato di una adeguata rete di trasporti e di infrastrutture, con una popolazione più che triplicata potrà con fiducia potenziare e sviluppare in verticale il suo cuore commerciale e direzionale... allora, sotto la superficie vari piani di parcheggi pubblici e privati, la stazione degli autobus (o della metropolitana), il tutto collegato con bretelle sotterranee alla viabilità esterna... in superficie piazza Risorgimento e piazza Ghigi fra loro collegate e pedonalizzate, finalmente libere dalle automobili... e il complesso ex Ghigi, efficiente, ormai perfettamente integrato e ancora protagonista della nostra storia, coi suoi prospetti e volumi testimoni dell’antica fabbrica... Al contrario non oso neppure pensare che sulla Ghigi si possa ripetere lo stesso errore di cinquant’anni fa... ma le analogie preoccupano! Le conseguenze di quella scelta, cioè di consentire l’ampliamento della fabbrica ormai nel centro di Morciano, sacrificando parte di via Colombari e mezza piazza Risorgimento, si sono rivelate disastrose per la città e per la Ghigi stessa. Dieci anni fa il Pru e il progetto Preger sembravano l’occasione per rimediare a quell’errore fatale, ma le ambiguità della politica e le inadempienze della Con.Sv.Agri. hanno fatto sfumare quella opportunità. Oggi le condizioni dell’economia sono purtroppo peggiori di allora ed anche l’entusiasmo iniziale è calato. Nonostante le “generose” modifiche all’Accordo di Programma fatte dall’attuale Amministrazione, nessuno si illude che sul mercato, oltre a Coop e Conad, si trovi facilmente qualcun altro disposto a ripianare gli ingenti debiti fin qui accumulati e ad investire sulla Ghigi. Tutto ciò significa,come ha affermato anche il nostro Sindaco, rinunciare ad un ideale progetto equilibrato e sostenibile e accettare un compromesso. Dovremo allora (uso il plurale perché la responsabilità oggi come cinquanta anni fa non può che essere collettiva) porre non dei semplici... paletti, ma dei robusti pilastri, condizioni precise e irrinunciabili affinché non possa ripetersi quel disastro. *Architetto in Morciano



MORCIANO DI ROMAGNA

Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)

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MORCIANO

Una bella annata. Prodotte 771 sacche totali; 55 in più. Commedia dialettale il 14 aprile

Avis 2011, a quota 541 donatori Secondo D'Andrea, presidente Avis Morciano

PERSONE

- I donatori dell'Avis Valconca hanno superato il bel muro dei 500. Sono aumentati di 81 unità, arrivando a 541. Sono state prodotte 55 sacche di sangue in più; in tutto sono 771. Racconta il dinamico presidente Secondo D'Andrea: “A scrutare i numeri non possiamo che gioire. Un risultato di cui

MORCIANO DI ROMAGNA

essere orgogliosi. Che va condiviso con i miei collaboratori, gli infermieri, i volontari”. La sezione MorcianoValconca tiene l'assemblea

annuale il 23 febbraio alla clinica Montanari, con inizio alle 9 del mattino. Invece, si può essere orgogliosi per il fatto che Morciano accoglie l'assemblea provinciale. L'appuntamento è per il 24 marzo, ore 9, nella bella Sala del Lavatoio (non metteteci più la disturbante parolina ex davanti). Commedia Rappresentazione dialettale il 14 aprile nella sala polivalente di Sant'Andrea. Sipario su alle 21. Risate intelligenti assicurate.

Ultimo, ma non il meno importante, l'Avis insieme al Comune sta lavorando ad un monumento per rciordare il valore dei donatori. L'Avis sta cercando sponsor per poter realizzzare l'ambizioso progetto. Informa La sezione Avis di Morciano, sede presso la Casa di Cura Montanari è aperta tutti i sbati mattina dalle 9 alle 11,30. Per maggiori informazioni, per contributi, o semplicemente per avvicinarsi: 0541.980074 3357301928.

Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica) LA STORIA

Tre conferenze sulla storia di Morciano e Valconca - Il Circolo cittadino presieduto da Ezio Angelini ha messo in piedi un piccolo cartellone di conferenze sulla storia di Morciano e della Valconca. Si parte il 23 febbraio, ore 21, presso il Circolo nel Palazzo Mofa (primo piano, lato Morciano). Intervengono Franca Sinatti e Mario Garattoni. La prima racconta Morciano nel Medio Evo; mentre Garattoni parla dei nomi di origine bizantina e longobarda depositati in Valconca.

Ezio Angelini, presidente del Circolo

Con Maria Luisa Stoppioni si mette a fuoco Morciano nella Romanità. Sempre al Circolo cittadino, sempre alle 21. L'ultimo appuntamento è il 9 marzo. Il tema è l'abbazia di San Gregorio. Relatori due giganti: Pier Giorgio Pasini e Oreste Delucca.


MORCIANO Via Cà Bacchino 2 San Clemente

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Due settimane di festa al Palafiera. Ogni sera tra le 350-500 persone. Donati 2.000 euro all'amministrazione per i bisognosi

Calcio, Morciano in tombola: la bella solidarietà per il settore giovanile - Una trentina di genitori che si impegnano per oltre 150 bambini. Donate 300 calze per la Befana. Allestimenti Andreini che regala sedie e tavoli. Quasi una magia da prendere a modello a osservare la fotografia da fuori. E lo hanno fatto dal 21 dicembre all'otto gennaio. Hanno ricevuto il sostegno dell'amministrazione comunale e l'apprezzamento di Morciano e della Valconca. Hanno risposto alla bella chiamata anche da molto lontano: Pesaro, Pieve di Cagna, Gabicce Mare...

Consegna delle calze

SPORT E COMUNITA'

E' stato concretizzato un intreccio di solidarietà e divertimento, senso di appartenenza e spirito d'altri tempi. Afferma Massimo Raffaelli, uno dei neo-diri-

genti: “Visto e considerate le casse pubbliche, per non pesare sulle famiglie, tutto nasce lo scorso ottobre. Abbiamo pensato ad una tombola per raccogliere fon-

di durante il periodo natalizio. Con molta onestà i primi ad essere stati sorpresi del successo, anzi stra-successo, siamo stati noi genitori”. “Voglio rimarcare - continua Raffaelli - che quanto è stato fatto è il frutto di un gruppo insieme alla sensibilità dell'amministrazione comunale. Grazie al la disponibilità del sindaco Claudio Battazza e degli assessori Evi Giannei e Filippo Ghigi abbiamo avuto la possibilità di disporre del padi-

glione fieristico. Un grazie particolare va ai genitori dei bambini. E che cosa dire della disponibilità di Andreini che ci ha regalato tavoli e sedie? Non si trovano le parole sufficienti per ringraziarlo. Non possiamo non citare tutti i nostri sponsor. Insomma, è stata una

bella festa da riproporre anche negli anni a venire”. Il clou Il clou delle due settimane trascorse al Palafiera è il 6 gennaio. I dirigenti della scuola calcio morcianese, di fronte alle oltre 520 persone, hanno consegnato nelle mani del sindaco Battazza,


57 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

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MORCIANO

Dietro il lavoro dei genitori-dirigenti dell'Asd Junior Del Conca, che accoglie 160 bambini

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Consegna dell'assegno al sindaco Battazza

Sala piena

e degli assessori, un assegno di 2.000 euro che servirà a sostenere l´acquisto di buoni pasto per bambini e persone in difficoltà, individuate dall´assessorato alle Politiche sociali. “Grazie alla grande partecipazione è stato possibile triplicare la somma che avevamo previsto all´inizio della nostra avventura chiude i ringraziamenti Massimo Raffaelli a nome dello staff dello Junior Del Conca -. Siamo riusciti a

coinvolgere moltissimi commercianti che hanno offerto centinaia di bellissimi premi, dai Tv color ai telefonini di ultima generazione, ma anche prosciutti, piumini e console per videogiochi. Siamo soddisfatti del lavoro svolto e della collaborazione instaurata”. Oltre alla beneficenza, il ricavato di Morciano in Tombola servirà a sostenere un progetto ludico-sportivo che coinvolge i 160

bambini iscritti alla Juniors Del Conca. Ogni annata avrà l´opportunità di frequentare tornei e campus fuori Morciano: da Gardaland per i più piccoli sino ad esperienze internazionali per i ragazzi dai 10 anni in su, visitando città come Barcellona e Valencia, simbolo della lega calcistica spagnola. Panettone per tutti Morciano in Tombola si è svolta ogni sera dal 21 dicembre al 6 gennaio dalle

GLI UOMINI

Presiede Pecci - I neo-dirigenti dell'Asd Del Conca Junior è formato da un gruppo di giovani e appassionati babbi. Ecco lo staff al completo. Presidente: Marcello Pecci Consiglieri: Massimo Rafffaelli, Roberto Barbieri, Roberto Banci, Franco Cardellini, Mirco Bernabè e Fabrizio

ore 21 alle 24.30 a cura dei 7 dirigenti calcistici con la collaborazione di una 30 di genitori. Mediamente ogni sera hanno giocato 350 persone con picchi record di 520; tanti i giovani e le famiglie provenienti da tutta la Valconca, da Rimini, Riccione, Casinina, Montecchio e Mercatale. Agli ospiti sono stati servizi oltre 100 panettoni e 30 sacchi tra noccioline e sementine; mentre ai bambini una Befana coi tacchetti da calcio ha consegnato oltre 300 calze a sorpresa. Il

pubblico adulto si è divertito con l’esilarante esibizione del comico pesarese Agostino. L'amministrazione “I genitori - ha commentato il sindaco Battazza hanno messo in atto una lodevole iniziativa che ha offerto un momento ricreativo e sociale attraverso i quali è stato possibile anche fare beneficenza nei confronti dei concittadini più bisognosi. Mi auguro che questa sia la prima di una lunga serie di positive collaborazioni. Si crea apparteneza”.



Saludecio

Vini

Via Dei Poggi 2064 Tel. 0541 - 857190 955195

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MORCIANO

Scomparso lo scorso 24 gennaio a Verucchio in casa della figlia Vittoria. Lascia la moglie e quattro figli

San Giovanni Via Pianventena 681

Primo Ghigi, Morciano e la Banca Popolare Valconca nel cuore

INCONTRI CON LA NEVE Le pensiline sui parcheggi fatte con pannelli fotovoltaici crollate sotto il peso della neve il 3 febbraio (Foto Marzio Bondi)

Definiva il suo paese il posto più bello del mondo. A 15 anni entra in banca. Sarà prima dirigente e poi, in pensione, siederà nel consiglio di amministrazione. Sarà anche vice-presidente

Padiglione, crollano i pannelli fotovoltaici L'opposizione attacca

PERSONE - Primo Ghigi se n'è andato lo scorso 24 gennaio, dopo una breve e dolorosa malattia. Aveva 88 anni. Si è spento a Verucchio in casa della primogenita, medico. Lascia la moglie e quattro figli (Vittoria, Luigi, Alberto e Filippo). La sua vita è legata alla Banca Popolare Valconca. Vi entra a 15 anni. Percorre una bella carriera. Prima diventa dirigente. In pensione, nel 1974, viene eletto nel consiglio di amministrazione (sarà anche vice-presidente), dove siederà fino al '94. Due le passioni: Morciano e la Banca. Ghigi significa farina, pane e pasta. Il babbo Osvaldo aveva il forno nella Piazza Vecchia; attività portata poi avanti dal fratello di Primo, Giovanni. - L'uomo nel ricordo del filglio Filippo. Il suo legame con Morciano era fortissimo: per via del lavoro, anche se aveva girato in zona, andando ad aprire diverse filiali della Banca Popolare qui in Valconca e lavorando poi per diverso tempo a Cattolica. Dove per qualche anno si era trasferito con noi tutti. Definiva Morciano con si-

curezza ‘e paes più bel de mond” (il paese più bello del mondo). E ne era fermamente convinto. Attraverso la banca ha cercato di aiutare l’economia locale. Diverse sono le persone che in questi giorni mi e ci hanno detto che senza nostro padre, forse, quello che hanno realizzato non l’avrebbero fatto: se ci non ci fosse stata la sua

Primo Ghigi (1924 - 2012)

fiducia e l’appoggio della banca. Credeva nelle persone che avevano voglia di fare. Lui però era rimasto sempre con i piedi per terra, legato alle radici. Ha difeso la banca dalle acquisizioni esterne con una certa lungimiranza, anche se questo sembrava al momento una perdita in termini di guadagni immediati. A noi figli ci ha dato tutto, pur privandoci

del superfluo, che in alcuni momenti non mi sembrava neanche giusto. Anzi, quando ero giovane, mi faceva un po’ incazzare. Mia madre morì che lui aveva 48 anni. Si è risposato quando eravamo tutti abbastanza grandi. Io ne avevo 22, chiedendoci la nostra opinione. Credo che abbia avuto una bella vita. Piena. Grazie alla banca ed a noi figli.

- Come panna montata, le pensiline-pannelli fotovoltaici del padiglione di Morciano si sono tristemente afflosciate sotto il peso di un po' di neve lo scorso 3 febbraio. L'opposizione attacca il governo Battazza. Questo è il ruolo di una sana opposizione. E' vero che Battazza non ha colpe tecniche, ma ha responsabilità politiche. E' stato lui a gestire tutta la partita dell'ampliamento e restyling del padiglione. Tuonano Enzo Montani-Filippo Gennari-Danilo Ottaviani: “A meno di uno anno dall’inaugurazione, la cittadinanza non solo si è svegliata sotto una coltre di neve, ma ha visto con i propri occhi l’incapacità di un'amministrazione e lo sperpero di denaro pubblico. L’ampliamento era avvenuto tramite un Bando di Concessione, costruzione e gestione di un Impianto Fotovoltaico, sbandierato da parte del Sindaco Battazza come un'operazione a costo zero per la collettività, finanziando l’opera con la produzione dell’energia fotovoltaica. Cosa non vera perché la collettività su questa operazione ha messo la bellezza di euro 800mila e si ritrova sulla testa una concessione trentennale da parte di una società privata. Non osiamo pensare se 20 cm di neve hanno causato quello che a tutti è visibile, cosa possa succedere sui pannelli fotovoltaici del tetto non tanto per la parte nuova, ma sulla parte vecchia, non dimensionata per portare il peso dei pannelli fotovoltaici”. Battazza ha ragione a dire che nessuno protestava col governo Ciotti, ma questa è la politica bellezza. Dovrebbe essere contento: lo considerano più vicino. Adesso, ci vorrebbero un po' di scuse e qualche indagine sulle responsabilità.


Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Schòenbein, 1799-1868) cioè una miscela di acido nitrico e acido solforico e lo fa reagire con della glicerina. Ottiene un nuovo, potentissimo esplosivo, la nitroglicerina. Questo ha solo un difetto: esplode al minimo urto. A trasformarla in una sostanza più stabile sarà Nobel con l’invenzione della dinamite. Sobrero, che è anche medico, studia la nitroglicerina anche da quest’ultimo punto di vista poiché si accorge che gli operai che lavorano alla fabbricazione dell’esplosivo presentano arrossamenti alle mani La Città ideale (particolare) attribuita a Leon Batista Alberti. Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale

Le scoperte che hanno fatto crescere l'uomo 1844 - Vulcanizzazione gomma Il fabbricante e venditore inglese di ferramenta Charles Goodyear (1800-1860) ha vent’anni quando osserva che i prodotti di gomma che arrivano nel suo negozio si irrigidiscono col freddo, spaccandosi, e si sciolgono col caldo, diventando impraticabili. Col padre, si dedica così a trovare un modo per rendere la gomma resistente alla temperatura. Impiega in questo tentativo oltre vent’anni, collezionando un insuccesso dietro l’altro (tra cui la fabbricazione per il governo americano di 150 borse da postino che però d’estate si squagliavano). Dopo aver venduto la casa e tutti i suoi averi e aver escogitato i più inverosimili espedienti per proseguire le ricerche, nel 1841 fa cadere accidentalmente sul fuoco una miscela di gomma e zolfo, e osserva che il materiale prende a indurirsi. Sperimenta allora la miscela a diverse temperature (da cui il termine vulcanizzazione) e finalmente trova la formula per «rendere la gomma resistente come il cuoio». Nonostante il brevetto, deve fronteggiare una spietata concorrenza di altri presunti inventori della vulcanizzazione, tra cui il chimico scozzese Charles Macintosh (17661843) inventore dell’impermeabile, e soltanto nel 1852 la paternità dell’invenzione gli viene riconosciuta. La gomma vulcanizzata aprirà l'era dei prodotti fatti con questo materiale e soprattutto consentirà la

produzione di pneumatici per i veicoli a motore. 1845 - Fotografato sil sole Sono passati soltanto sei anni dall’invenzione del dagherrotipo, la prima forma di fotografia (da Daguerre) quando l’astronomo francese (1819-1896) realizza la prima

fotografia del Sole, lavorando in collaborazione con Leon Foucault. 1846 - La nitroglicerina Il chimico e medico piemontese Ascanio Squero (1812-1888) prende del fulmicotone (inventato dal chimico tedesco Christian Friedrich

e al collo, facendo pensare a un potere vasodilatatore della sostanza. Il tedesco Mur-rel e il russo Zinin propongono così di utilizzare la nitrogli- cerina per curare r« angina pectoris», ruolo che ha ancora oggi (seppure con alcune modifiche nella composizione).


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MORCIANO

Intervistano Lech Walesa, l'eroe della rivoluzione polacca di Solidarnosc

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

I coniugi Bruno e Jola Baffoni incontrano la storia PERSONE - I Baffoni sono una famiglia geniale. Bruno è un grande fotografo ed è sposato con la polacca Jola Grebowiec, una grafologa che insegna all'Università. Hanno intervistato Lech Walesa, il leader del sindacato Solidarnosc che portò la Polonia dalla dittatura nel nome di comunismo, come direbbe lo scrittore tedesco Heinrich Boell, alla democrazia. Oggi, la Polonia è una delle nazioni più dinamiche d'Europa. Il suo diario giovanile e l'intervista sono diventati il capitolo di un libro.

Da sinistra: Bruno Baffoni, Lech Walesa e Jola Baffoni

non significa che si rinunci. A Stettino, lo stato di guerra, quella intestina, quella civile, viene dichiarato, niente resta come prima. Si può scegliere di arrendersi o di lottare. Si può optare per le armi o la non violenza, si può scegliere di chiudersi in sé o di aprirsi agli altri. Si può scegliere e si può decidere. Sempre. Quel periodo rivive anche in un’intervista con il leader indiscusso di Solidarnosc, Lech Walesa. Lo ha incontrato e raccolto i fatti Jolanta Grebowiec Baffoni. Le vicende e le sofferenze del sindacato di Solidarnosc, dedicate alla Giornata della Memoria, sono il chiaro messaggio di speranza e

gogico, il libro è il testo di studio obbligatorio presso le facoltà di Scienze della formazione delle Università di Urbino e di Foggia. L’obiettivo pedagogico e civile è quello di offrire materiale perché ciascun lettore elabori, in sé, il senso che può avere la guerra, senza dimenticare la forza della nonviolenza, di aver fiducia nella pace, di credere nella resistenza che, quando civile, critica, consapevole, non è un diritto, ma un dovere verso se stessi, verso gli altri. Nel libro hanno contribuito inoltre: Franca Pinto Minerva con la prefazione e Giuseppe

- Jolanta U. Grebowiec Baffoni nel 1981 ha 19 anni. Vive a Stettino (Polonia). Si è nei primi momenti di vita del sindacato Solidarnosc guidato da Lech Walesa, l'uomo che porta la Polonia dalla dittatura comunista alla democrazia. Jolanta (Jola) ricorda quei giorni di tensioni, paura, “guerra”, in un diario. Testimonia i giorni drammatici del suo popolo, il quale dopo anni di lotte è riuscito a liberarsi dall'oppressione del comunismo, accendendo la speranza della libertà in tutta Europa con la successiva caduta del muro di Berlino. Nei suoi rciordi di guerra, le speranze, i progetti, i sogni, che non sono più gli stessi, ma ai quali

- È possibile un leale confronto tra i cittadini e l’amministrazione Battazza sul Pru Ghigi? Il sindaco Battazza sull’organo del Comune, “Morciano Forum”, del dicembre scorso, invitava i cittadini di buona volontà al confronto sulla Ghigi. L'architetto Mario Battelli, probabilmente uno dei primi morcianesi a laurearsi nella prestigiosa Facoltà di Architettura di Firenze, interviene nel dibattito prima con una lettera aperta ai capi gruppo consigliari. Ovviamente, sono d’accordo con la sua analisi, dove afferma che a Morciano: “Le due principali posizioni che in questo momento si contrappongono: da una parte la volontà dell’Amministrazione comunale di portare sostanzialmente avanti il progetto della proprietà, presentato sull’ultimo numero di Forum, dall’altra la richiesta, da parte credo di gran parte della popolazione, di sostanziali modifiche al Progetto e all’Accordo di Programma”. E concordo con lui quando scrive: “In ogni caso il vantaggio o il danno per la nostra

che si può lottare anche senza le armi: con l’amore nel cuore. Titolo: “Senza carro armato né fucile. Libertà, resistenza, formazione. Diario di Jolanta U. Grebowiec Baffoni” (Progedit, 2011, http://www.progedit.com/libro-277.html), a cura di Giuseppe

Annacontini, ricercatore e docente presso il dipartimento di Scienze dell’uomo dell’Università di Urbino, è stato presentato dalla casa editrice Progedit di Bari, in occasione della Giornata della Memoria in Puglia. Per il suo valore morale e peda-

Ghigi, è possibile un leale confronto tra città e amministrazione Battazza? L'OPINIONE

di Hossei Fayaz comunità andrà verificato concretamente tenendo prioritariamente conto di due punti inderogabili: rispetto delle leggi e delle normative e prevalenza dell’interesse pubblico su quello privato.”. All’amico Battelli ricordo che l’invito del sindaco nelle interviste ai mas media è puramente propagandistico e non ha niente di reale. Del resto da un sindaco e da una maggioranza che prima (18 febbraio 2010) firmano l’accordo integrativo del PRU Ghigi dove hanno concordato le quantità, la qualità e le destinazioni e poi a settembre organizzano la cosiddetta “Urbanistica Partecipata”, dove i conduttori dal primo incontro ci

parlano del “Castello di Morciano” e dello sviluppo verticale e delle “torri” non ci si può aspettare niente di costruttivo. Noi dei comitati cittadini abbiamo elaborato per mesi e protocollato in Comune ,22 ottobre 2010, dodici proposte fattibili e concrete. Rimaste inascoltate.

L'architetto Battelli solleva altri aspetti pratici di questo progetto, come la questione della viabilità e l’accesso dei camion, all’area di carico e scarico dell’ipermercato, la posizione del Conad che lo propone a monte e parcheggi pubblici e privati all’interno dell’area come sono obbligatori dalle norme di leggi. Io aggiungo la questione vitale dell’aumento vertiginoso dell’inquinamento acustico e atmosferico causato da questa mega-struttura commerciale e abitativa nel centro. E la questione delle questioni: è la demolizione e lo smaltimento della struttura gigantesca del mangimificio e del pastificio, contenenti materiali inquinanti per la salute pubblica. Accertati dall’Arpa e dall’Ausl di Rimini su richiesta dei cittadini e non dell’amministrazione, che gli esponenti della giunta comuna-

le cercano di minimizzare. Su tutti questi argomenti si può e si deve confrontarsi con l’amministrazione comunale. Basandomi sull’esperienza personale e del nostro “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino”, è difficile. Durante l’incontro al circolo cittadino del 13 ottobre 2011, quando si ricordava il diritto di “recesso” per la parte pubblica prevista nell’accordo 2003, l'amministrazione chiedeva ai cittadini proponenti sette milioni di euro di fideiussione bancaria. O durante il consiglio comunale aperto del 27 ottobre 2011. Si chiede l’approvazione del regolamento proposto diciotto mesi prima, per lo svolgimento dei referendum comunali abrogativi e propositivi, previsti già dal 2006 nello Statuto comunale, trova tanta irritazione e immobilità negli esponenti

Annacontini, Daniela Dato, Antonia Chiara Scardicchio, Barbara de Serio e Anna Grazia Lopez con i saggi. Fotografie Scattate da Bruno Baffoni durante l’intervista a Lech Walesa, le fotografie sono diventate una mostra itinerante per le città europee. Titolo, “Solidarnosc, risurezione dell’Europa”, verrà inaugurata in occasione di San Gregorio 2012 a Morciano. Verrà anche presentato il libro della consorte all’interno della rassegna culturale degli incontri con l’autore, organizzata da Giuliano Cardellini. La mostra continuerà poi a Urbino e in altre città italiane ed europee. Si chiuderà in dicembre a Stettino, il luogo del dramma raccontato nel libro. Jola Jolanta U. Grebowiec Baffoni è consulente in grafologia, pedagogia, ed esperta in indagine criminalistica sul documento. Consulente familiare e dell´età evolutiva. È titolare del centro internazionale di studi sulla scrittura. Dirige il laboratorio La penna magica per la rieducazione della scrittura. È docente di grafologia moderna presso l´Università di Wroclaw (Polonia). È membro del consiglio scientifico in La Rivista Romena di Psicocriminalistica "Revista Romànà de psihocriminalisticà" (www.psihocriminalistica.ro). Ha pubblicato numerosi articoli scientifici in diverse lingue. È autrice del volume “Studi sulla scrittura in Polonia. Dalla grafologia alle recenti ricerche sui documenti. Analisi delle scritture in criminalistica”.

della maggioranza e delle minoranze. In realtà, credo che non ci sia alcuna possibilità per noi cittadini di poter incidere sul Progetto Ghigi al di fuori di presentare le nostre regolari osservazioni e nel caso che non sono adeguatamente presi in considerazione, di ricorrere al Tar (Tribunale amministrativo regionale). Per fermare lo scempio del nostro territorio e salvaguardare la vivibilità del nostro paese, bisogna sviluppare la democrazia diretta dei cittadini con la riforma dello Statuto comunale. Questo sarà possibile, se ci rendiamo conto che ad essere sovrano è il popolo. E che si possono organizzare, in proprio. le primarie per eleggere il nostro candidato sindaco, elaborare un programma elettorale sulle questioni principali e formare la squadra definitiva per le elezioni comunali del 2014. Non si possono aspettare le indicazioni dei partiti e dei movimenti, che in questi anni sono stati completamente assenti nella vita del paese, e sono diventati in realtà altro.


S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE

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La chiesa abbadonata LA POLITICA

CHE TEMPI, CHE COSTUMI!

Obiettivo San Clemente: Vescovelli vs Falcinelli?

- La chiesa di Cevolabbate si trova su uno dei poggi più belli della provincia di Rimini. Mai terminata da progetto, la costruzione è abbandonata a se stessa e alle intemperie da anni. E' crollato il tetto; il “rosone” sul portone incornicia il cielo. L'edificio sacro fu iniziato nel 1953 su idea di don Luigi Ripa e terminato alcuni anni dopo; la vecchia chiesolina era stata pesantemente danneggiata nella Seconda guerra mondiale. Non passarono che pochi anni che le fondamenta iniziarono a cedere. Che cosa fare con il luogo?

- Tanta neve non la si ricordava negli ultimi venti anni. E' scesa decisa e a più riprese. La neve è bianca e pura come vorremmo il mondo che ci circonda e poi i silenzi che lascia sono straordinari. Si riesce a sentire tutto, si riesce a sentire anche una politica che fa di tutto perché tu possa occuparti d’altro e non della cosa pubblica. Ma sotto la neve la politica continua a lavorare nel bene e nel male. Ci sono veline che girano fuori e dentro il palazzo. Sembra che ci sia crisi nel gruppo obbiettivo San Clemente Oggi. A sentir le voci di corridoio pare che i rapporti tra i due componenti Pierino Falcinelli e Marco Vescovelli ultimamente si siano raffreddati. Qualora la notizia fosse vera, ma i dubbi sono più delle certezze, diciamo subito che la responsabile principale non sarebbe la neve. Vescovelli è la spina nel fianco più dolorosa che ha l’amministrazione D’Andrea. Preciso, pignolo, metodico, informato, tecnicamente preparato, mai sopra le righe, è lo spauracchio di molti in consiglio comunale. Per togliersi questo fastidio ma anche per sfruttare le ottime capacità sembra

Marco Vescovelli e Pierino Falcinelli

La neve, bella bestia Come la politica Vescovelli nel Pd? che il Pd sia partito all’attacco per cooptarlo nella futura lista elettorale. E’ il vecchio sistema che usavano i romani nelle loro conquiste, nulla di male se non riuscendo a conquistare un popolo lo si rendeva partecipe dell’impero facendoselo alleato. E nulla di male se un giovane che vuol fare politica accetti offerte da chi ha combattuto fino a quel momento pur di vedere realizzate le proprie idee. Però, al momento sembra, siano solo chiacchiere. Sotto la neve scorre una notizia gelata. Intanto una certezza: l’iniziale del nome del prossimo sindaco di San Clemente sarà M. Almeno nelle intenzioni del Pd locale ed alleati. Si sta discutendo tra una grande ritorno o una certezza che però ha perso ultimamente molto appeal tra la gente. L’assordante silenzio della seconda forza politica del paese si amplifica sotto la neve e le elezioni, almeno per i comuni mortali, sono ancora lontane.

Le ultime scelte gli elettori di quella lista le devono ancora digerire tutte. Ad esempio nel bar raccontano che di solito una squadra prende uno straniero per migliorare. Sembra che stavolta qualcuno abbia sbagliato la scelta,dicono, come dimostra la neve di questi giorni! Per chi dalle parti del Pd spera nel serriano nuovo che avanza non c’è nulla da temere: qualche bella faccia giovane da bruciare e da tenere sul seggio da consigliere a fare lo yes-man si rimedia e poi, con tutta sta neve, qualcosa da bruciare serve perché qua sotto il freddo è davvero intenso! Ecco: il freddo! E’ la condizione climatica che il tam tam sotto la neve segnala in casa Popolo della Libertà! Il primo partito di San Clemente (questo è quello che hanno detto le ultime elezioni) sembra essersi arenato in una piccola lotta interna che Curreli e i suoi riescono a non far emergere, ma che si racconta ci sia.

Troppi protagonismi, troppi ego indefiniti, troppe piccoli scavalcamenti avrebbero alimentato una tensione che potrebbe nuocere al gruppo. Curreli è un ragazzo in gamba, su questo non si discute! A volte troppo inesperto per una politica che ha fatto di Macchiavelli il principale ispiratore. Sembra che il suo entourage non sempre lo sostenga come meriterebbe e che le cose siano difficilmente sanabili. Sarà vero? Non sarà vero? Non si sa. Si vive di veline e di ipotesi laddove la neve copre tutto e verità e menzogne non sono mai smentite perché smentire non è importante. In fondo, in realtà, sotto la neve si sta caldi e i semi germogliano. “Sotto la neve pane, sotto l’acqua fame”, recita un vecchio proverbio contadino. Ma questa neve abbondante e eccessiva che continua a cadere sarà solo un ricordo fra qualche giorno. Che sarà invece dell’altra neve? Quella più forte del sole e della luce che sparirà incredibilmente solo fra quasi due anni ed in prossimità delle prossime elezioni? E’ delegata ai posteri la scontata sentenza! Claudio Casadei

- Anche l’opposizione perde i pezzi? Obiettivo San Clemente sta smarrendo la mira? Spesso le manifestazioni politiche più significative si rivelano, più che con tante parole, anche con gli atteggiamenti assunti nel corso del Consiglio comunale. Pierino Falcinelli, indomito e prode consigliere che percorre i sentieri politici sanclementesi da circa un ventennio, è risultato assente agli ultimi due consigli comunali, facendo sollevare molti dubbi. L’assenza giustificata, notificata al consiglio secondo il giusto rituale, ha però destato nei più un significativo interrogativo: non è che Pierino Falcinelli non condivida più l’azione politica di Vescovelli? A suffragare il dubbio è stato il fatto che la doppia assenza dell’ultra attivo Falcinelli è stata registrata – guarda caso – proprio quando all’ordine del giorno era stata messa al voto la variante Mec 3. La sensazione del calo di affinità tra i due consiglieri di minoranza era già stata da tempo percepita e l’assenza di Falcinelli non ha fatto altro che confermare questa sensazione. Come atteso, negli ultimi consigli di fine dicembre Vescovelli ha dato sfoggio alla sua conoscenza in ambito amministrativo – visto il contenu-

to delle istanze sarebbe più opportuno dirsi in ambito “burocratico” – finendo per far rinviare l’approvazione della variante che avrebbe consentito l’ampliamento dell’area produttiva della nota industria del gelato. Dopo lo slittamento della delibera per l’integrazione dei documenti mancanti, il colpo finale assestato da Vescovelli è sembrato però poco coerente e di dubbia efficacia: il travaglio del rinvio del piano d’espansione si è concluso con un voto di astensione da parte dello stesso capogruppo di Obiettivo San Clemente. In questo articolato contesto, la doppia assenza di Falcinelli, che per cultura e coerenza con la propria storia politica avrebbe sicuramente gestito in modo diverso l’affaire Mec3, non è quindi da considerarsi priva di significato. L’assolo di Vescovelli, per altro conclusosi con la stonatura del voto di astensione, ha forse messo in luce che il più efficace gruppo all’opposizione di San Clemente non sta suonando più la stessa musica. Probabilmente, uno dei componenti dell’assortito duo di Obiettivo San Clemente ha già pensato di cambiare partitura o, addirittura, anche genere musicale.


San Clemente Via Trado 876 - Tel. 0541.989578

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CENTRO ABBRONZATURA

S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE Organizzano i ragazzi del “Caffè”. Al Centro polivalente Del Bianco a partire dal 10 febbraio

Quattro speciali serate nel segno di Federico Fellini Quattro proiezioni e il commento di tre importanti esperti e studiosi del tema felliniano: il prof. Paolo Biagini, direttore del conservatorio di Ferrara, il professor Marco Bertozzi, regista e storico del cinema ed il professor Marco Bertozzi

Il cartellone del cineforum

SAN CLEMENTE di Claudio Casadei - I ragazzi del gruppo culturale “Il Caffè” regalano agli appassionati, ai cittadini di San Clemente ed a tutti quelli della Valconca quattro serate speciali dedicate al cinema del grande Federico Fellini. Al Teatro polivalente del Centro del Bianco a partire dal 10 Febbraio e fino al 2 marzo ogni venerdì cineforum Fellini. Del grande maestro del cinema italiano, nato a Rimini nel 1920 e morto a Roma nell’83, i

Da sinistra: Cristian D'Andrea, Mirco Curreli, Marco Vescovelli

ragazzi del “Caffè” intendono rinverdire la carriera, con l’intenzione di rendergli un meritato tributo ma, soprattutto, nel tentativo di riproporre alcune delle sue opere all’ampia platea di giovani che ne conoscono la fama ma non hanno mai avuto occasione di vederne le opere. C’è da rimarcare che quando questi ragazzi fanno qualcosa la fanno sempre bene; ed anche stavolta stupiscono per la qualità della proposta. Per tutti coloro che vorranno approfondire la comprensione delle pellicole che saranno proiettate ci saranno le presentazioni di tre importanti esperti e studiosi del tema felliniano: il prof. Paolo Biagini, direttore del conservatorio di Ferrara, il professor Marco Bertozzi, regista e storico del

cinema ed il professor Marco Bertozzi, semiologo e docente universitario. Saranno proiettati quattro capolavori di Fellini, “Prova d’Orchestra”, un'opera erroneamente giudicata minore dalla critica di quegli anni (1978) accompagnata dalla musica di Nino Rota molto rivalutata negli anni successivi; “La nave va” film del 1983, storia di una nave con un triste incarico sulla quale incombono ed irrompono le vicende della prima guerra mondiale; “Roma”, splendido ritratto della capitale, ultima apparizione nei film di Anna Magnani con musiche di Nino Rota e “Amarcord”, di certo il più autobiografico dei film di Fellini. Narra di una Rimini del 1933, anzi, d’è Borg, il Borgo San Giuliano ricostruito a Cinecittà come Fellini se lo ricordava. Raccontava i suoi particolari abitanti: le feste paesane, le adunate del “Sabato fascista”, la scuola, il suonatore cieco, la donna procace ma un po’ attempata alla ricerca di un marito, il venditore ambulante, il matto, quella che va con tutti, la

tabaccaia dalle forme abbondanti, i fascisti, gli antifascisti il conte di Lovignano, ma soprattutto i giovani del quartiere; adolescenti con una particolare fissa per il sesso. Tra questi in particolare risalta il personaggio di Titta Biondi, pseudonimo per Luigi “Titta” Benzi, amico d’infanzia del maestro. Dell’amico Titta Fellini racconta tutta la famiglia: il padre, la madre, il nonno, il fratello e gli zii, di cui uno matto e chiuso in un manicomio. Coautore della sceneggiatura è il grandissimo Tonino Guerra; le musiche, straordinarie, di Nino Rota. Amarcord è un film che ogni romagnolo ed ogni “riminese” in particolare dovrebbe portare nel cuore, ricordarne un frammento, un'immagine. Come quella nevicata descritta così bene e così simile a quella di questi giorni, o la Gradisca non così diversa dalle attuali escort; raccontata con una poesia che la rende simpatica. Ultima cosa. Il tutto è gratis e alla fine ci sarà anche un piccolo rinfresco che questi splendidi ragazzi offriranno. L’unico regalo che la cittadinanza può fare a questi giovani è garantire una cospicua presenza: mancare sarebbe un'offesa al proprio futuro!

Lo scultore Corsucci sulla copertina elenco telefonico

RILASCIO BOLLINO BLU - PLAKETTE PER LA GERMANIA

La copertina dell'elenco telefonico

- Lo scultore montefiorese Umberto Corsucci sulla copertina dell'elenco telefonico della provincia di Rimini 2011/2012. Sua è la scultura-immagine; si trova sul molo del porto di Rimini. Rappresenta la famiglia che scorge al largo il peschereccio con i familiari. L'opera è stata fatta con la tecnica della cera persa, quella dei greci e dei romani.


SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO Uno dei massimi scrittori italiani del secolo scorso scelse Mondaino come il suo buon ritiro. Era grande amico di Angelo Chiaretti

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64 F.LLI DEL MAGNO FRATTE - Piazza Garibaldi - Tel. 0541.974135 Apertura 7.30-13 15.30-19.30 Giovedì pomeriggio aperto - Aperto la domenica dalle 8,30 alle 12,30

Omaggio a FabioTombari. Il paese dei ghiottoni e l'illuminante penna girovaga di Marziani Lo scrittore riminese Michele Marziani

LIBRI

di Marco Valeriani - Quando si riceve un libro in regalo, l’emozione della conoscenza e la curiosità per il contenuto inducono a sfogliarlo rapidamente; a leggiucchiarlo qua e là con il desiderio di scoprirne l’intelaiatura, il percorso suggerito dall’autore, la novità delle esperienze non proprie. E’ recentissimo il volume “Il paese dei Ghiottoni” (Guido Tommasi Editore) pubblicato dal riminese Michele Marziani, vissuto a lungo sul lago d’Orta e a Milano. Marziani è prolifico scrittore. Ha doti non comuni e capacità oratorie semplici ed efficaci. Grande esperto di enogastronomia – alcuni suoi lavori sono assolutamente necessari sullo scaffale ampio di casa – dona al pubblico quest’operetta (accattivante nella grafica) che nel sottotitolo recita: “Il Montefeltro, Frusaglia, il Mare sulle orme

di Fabio Tombari”. Ma chi è Tombari al quale Marziani rende omaggio? Fabio Tombari da Fano, è un maestro elementare che nel 1927 sale alla ribalta per il suo primo libro “Le cronache di Frusaglia”, ovvero di un posto che c’è e non c’è e che geograficamente, pur essendo paesotto immaginario, può essere rintracciato “non tanto tra Fano e Pesaro, quanto nelle campagne tra i fiumi Metauro e Marecchia, dal mare al Montefeltro”. Tombari ha però stuzzicato il talento di Marziani per altre incursioni evocative, ad iniziare da “I ghiottoni” (il libro più appetitoso e giocondo) nel quale l’infaticabile e geniale maestro va alla ricerca delle tradizioni gastronomiche e delle tipicità delle varie regione italiane, con particolare riferimento alle Marche.

Fabio Tombari, Michele Marziani, la copertina del libro

Nelle ultime pagine del volume, Marziani scrive: “Cucinare, leggere e passeggiare: i tre segreti per vivere meglio”. Verità sacrosanta, specie se a queste occupazioni ci si avvicina Fabio Tombari (), mondainese di adozione

senza imbarazzi, con l’obiettivo di goderne fino in fondo. Perché è nell’essenza delle cose che troviamo spesso e volentieri la ragione del nostro esistere. Ma se dovessimo dire quanto di imprevisto e sconosciuto Marziani aggiunge con “Il paese dei Ghiottoni”, probabilmente dovremmo limitarci a qualche paragrafo e a qualche ricetta. Marziani infatti, da bravo tessitore quale è, negli anni ha fatto tesoro di una tale mole d’appunti, fotografie, articoli, racconti, testimonianze da mettere in crisi il più scrupoloso archivista. La sua dispensa, oltre a contenere prodotti

eccellenti a lui molto familiari, è un contenitore sterminato d’informazioni. Conoscendolo un po’ – nel 1962 entrambi abbiamo fatto ingresso nell’Italia del baby boom - è quindi naturale trovare ne “Il paese dei Ghiottoni” tante cose già messe in ordine in altre fatiche e declinate con sapienza tra i succulenti capitoli. Il risultato è comunque convincente. E Marziani – illuminante penna girovaga – lo sa benissimo... Fabio Tombari, insieme alla moglie, scelse Mondaino come il buon ritiro. Era molto amico di Angelo Chiaretti.


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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO BOCCE

F.LLI DEL MAGNO

Al Comune di Montegridoflo 4mila euro l'anno. L'affitto al capannone di Staccoli

MORCIANO - Piazza Boccioni - Tel. 0541.988104 Orario continuato tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30 Aperto la domenica dalle 8.30 alle 12.30

Impianto fotovoltaico privato con benefici pubblici ENERGIE RINNOVABILI

Montegridolfo, campioned'inverno - Montegridolfo campione d'inverno nel campionato italiano di bocce. La squadra costruita da Italino Mulazzani ha superato (2-0) i campioni mondiali del Monastier e si è cucita sulle maglie mezzo scudetto in compartecipazione a Virtus e La Pinetina. Sicuramente un bel modo per iniziare il torneo nel 2012, per la Mulazzani Montegridolfo. La netta vittoria sugli eterni rivali e campioni mondiali per club del Monastier Treviso dà fiducia. Per il classico incontro con gli storici a acerrimi rivali le tribunette sulle corsie di via Trebbio erano gremite di pubblico; anche con buona presenza ospite. Nella prima parte, due vittorie per parte hanno di fatto chiuso in parità (0-0). Nella seconda non hanno retto all’ottima prestazione dei ragazzi del presidente Mulazzani che hanno vinto per 8-2; il primo punto. Nella corsia affianco, parte male Signorini contro D’Alterio, ma il capitano punto dopo punto è riuscito alla fine ad imporsi per 8-7 nel primo e dilagando nel secondo set per 8-1, chiudendo l’incontro così sul 2-0.

- Al Comune di Montegridolfo vanno 4 mila euro l'anno. A Ferdinando Staccoli, leader in Valconca per la vendita di prodotti e macchine per l'agricoltura, per aver concesso il tetto del capannone al privato che ha installato l'impianto fotovoltaico. E' un rapporto a tre, che potrebbe essere preso a modello anche in altri territori. Gli amministratori hanno le idee chiare su come spendere i soldi dell'impianto. “Quest’anno finalmente avremo la possibilità di investire delle somme che derivano dalle fonti rinnovabili - dice il consigliere con delega all’Ambiente Lorenzo Grilli - e siamo tutti d’accordo nel reinvestire tali proventi in riqualificazione energetica come ad esempio la sostituzione di vecchi lampioni con nuovi cor-

pi illuminanti a led, oppure migliorando l’isolamento termico dei vecchi edifici comunali”. L'impianto è stato collegato alla rete elettrica lo scorso 23 dicembre. Il fatto nuovo e rivoluzionario è che l'impianto nasce da un accordo fra pubblico e privato che consente al Comune di Montegridolfo di sfruttare la

copertura dell’edificio industriale. E' stato progettato e realizzato dalla Marano Solar con sede a Cerasolo di Coriano che per l’utilizzo del tetto corrisponderà a Ferdinando Staccoli e figli un affitto annuale. Il Comune di Montegridolfo dall’accordo avrà un beneficio di ben 4mila euro all’anno per vent’anni. In

un territorio di poco più di mille abitanti non sono da scartare. Ricorda Grilli: “Non è stato facile mettere tutti d’accordo e, purtroppo, i tempi sono sempre troppo lunghi ma alla fine quel che conta è essere riusciti nell’obiettivo, che consentirà di fare ulteriori interventi di risparmio energetico ed economico”.


CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO

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Rientrano nell'ambito dei lavori socialmente utili. Montecolombo e frazioni pulite ogni giorno con le ranmazze

Lele Lippi, volontario multifunzione Non si vede un mozzicone di sigaretta o carte o lattine in terra e ciò stimola anche i cittadini residenti ad avere maggiore rispetto per l’ambiente

Lele Lippi con le sue ramazze

PERSONE di Pier Francesco Gasperi - Chi ha avuto occasione di transitare per le strade all’interno del territorio del Comune di Monte Colombo che comprende le frazioni di Osteria Nuova, Taverna, Croce e San Savino, dalle otto alle tredici di ogni giornata lavorativa avrà notato la presenza per ogni frazione di un addetto alla pulizia e decoro del paese, quello che era chiamato fino a ventanni fa operatore ecologico. Sono volontari che rientrano nel programma istituito da tempo dal Comune di Monte

Colombo nell’ambito dei lavori socialmente utili. Questi dotati di scopa (la classica ramazza di saggina), badile, guanti, giubbino stradale e del classico carrello a ruote con il contenitore per la raccolta di fogliame e di oggetti gettati al suolo da maleducati automobilisti. Dotati di cartellino di riconoscimento, sono dediti tutte le mattine alla pulizia delle varie frazioni, e sono flessibili nell’aiuto dei cantonieri e per piccoli lavori di manutenzione. Ma offrono anche acco-

glienza ai viandanti fornendo informazioni utili a tutti coloro che si fermano per chiedere indicazioni sui percorsi da seguire o nella ricerca di della residenza di persone o ditte da visitare. Ma forniscono informazioni su eventi ed iniziative locali, sono informati su tutto e cono-

scono tutti, anche dei nuovi residenti che negli ultimi anni sono notevoli. In barba ai moderni navigatori satellitari. Sembra veramente di essere tornati indietro nel tempo ove la comunicazione trova la sua dimensione umana e non viaggia solo via sms, ove si può sapere l’orario di apertura dell’ambulatorio medico, delle funzioni religiose ed il luogo ove si trovano. Poi ci si accorge subito di trovarsi in paesi accoglienti e puliti, sembra di essere a Bolzano o in Svizzera. Non si vede un mozzicone di sigaretta o carte o lattine in terra e ciò stimola anche i cittadini residenti ad avere maggiore rispetto per l’ambiente, tant’è che Monte Colombo è tra i primi nella hit parade della raccolta differenziata. Tra questi operatori abbia-

mo incontrato Emanuele Lippi, per tutti Lele; abita ed opera a Croce, un ultraquarantenne molto volenteroso che puntuale ogni mattina alle 7,30 si trova sulla strada di fronte le scuole elementari di Croce (unico plesso per tutto il Comune) a dare una mano alla Polizia Locale nel fare arrivare, parcheggiare e defluire tutto il traffico di pulmini ed auto che accompagnano gli studenti, garantendo movimenti ordinati e facendo evitare collisioni ed incidenti di sorta. Finito tale servizio si dedica alla pulizia delle strade raccogliendo tutto ciò che trova, pulendo i muretti dalle erbacce e collabora con i cantonieri e provvede al regolamento del traffico, al bisogno con la classica paletta rossa da cantiere. Nello stesso tempo offre assistenza ai passanti

e soprattutto ad anziani che sentono il bisogno di scambiare due parole per scacciare la solitudine. Lele è un ragazzo simpatico, sta alla battuta, anche se a volte è un po’ permaloso, ma fondamentalmente è un tipo allegro e solare, disponibile con tutti. Oltre a tali attività svolge volontariato attivo alla parrocchia, infatti ogni sera dà una mano a tenere aperto il circolo parrocchiale autogestito (unico locale di aggregazione presente a Croce) e dalle sei di sera fino alla chiusura di mezzanotte è presente, fa un ottimo caffè ed ha per tutti una parola di conforto. Poi in occasione di feste e sagre è sempre in prima fila nell’attività organizzativa, è tifoso del Milan e di tanto in tanto gli amici del club rossonero lo portano allo stadio a Milano, Cesena o Bologna. In pratica, non avendo altri impegni familiari, e vivendo solo con un fratello, si dedica totalmente al sociale e c’è da dire che è contraccambiato da molti cittadini ma soprattutto dalla signora Marisa e dal marito Adriano che lo seguono come un figlio adottivo e collaborano a tempo pieno alle attività parrocchiali.

TEATRO Teatro Corte di Coriano

- Arrivano le commedie dialettali nel teatro Corte di Coriano. 24 febbraio, ore21 Prima nazionale. “La fèma”, commedia di Francesco Gabellini. Con Francesca Airaudo, Marco Bianchini, Giorgia Penzo, Lorenzo Scarponi, Francesco Tonti, Mauro Vannucci, con il contributo dei partecipanti a La Butèga, Cura dei costumi Paul Mochrie, cura tecnica Nevio Cavina. regia di Davide Schinaia. Il testo di Francesco Gabellini racconta, con la forza poetica, comica e a tratti surreale che contraddistingue la sua scrittura, i retroscena di un banchetto di nozze andato in fumo, con tanto di sposa fuggita, camerieri in subbuglio, tartine smozzicate

Coriano, dialetto a Corte e baci rapiti, per riempire una fame che non è solo d’amore... 2 marzo, ore 21 Quei dla zirudela: “La fnì al nuse ma Bacoch”, tre atti brillanti di Giannino Betti È un modo di dire che in Romagna si usava specialmen-

te rivolto a certe famiglie, o a carte situazioni. Nelle ristrettezze di quei tempi nessuno poteva permettersi una vita agiata. C’era chi aspettava il momento giusto, per poter dare sfogo alle proprie ambizioni e, quando arrivava qualche soldo, si capiva subito perché l’atteggiamento ed il tenore di vita cambiava letteralmente. Allora un certo mormorio si manifestava per invidia, perché le linguacce sono sempre esistite, e si sentiva vociferare nelle contrade o nei ghetti, quando le cose cambiavano: “Alò giva mè, la fnì al nese ma Bacoch che ni naveva set suler e un sularein e un magneva ona al dì!”


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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO

Una ragazza, Marina Pardos, da sola, è arrivata da Barcellona. Al compianto campione è stato intitolato il palazzetto di Coriano

Marco Simoncelli, compleanno con migliaia di abbracci CORIANO

- Migliaia di abbracci per non dimenticare Marco Simoncelli, il campionissimo di Coriano scomparso in corsa lo scorso anno. Il 20 gennaio era il suo compleanno. Si sono ritrovati per una serata da non dimenticare al palasport di Rimini lo scorso 20 gennaio. La giovane Marina Pardos, da sola, è arrivata da Barcellona. Tra i tantissimi nomi come non sottolineare la presenza del dottore del moto-mondiale Claudio Costa, di Guido Meda (la voce della MotoGp in tv), Carlo Fiorani, l'umile ed intelligente responsabile di Hrc Honda Europa. Una festa vera e autentica. Nella mattinata dello stesso giorno, il Comune di Coriano ha intitolato il palazzetto di via delle Piane a Marco. Era presente la sua famiglia, centinaia di persone e di tanti ospiti (fra

Il palazzetto gremitissimo Il palazzetto di Coriano intitolato a Marco Simoncelli. Il babbo del campione Paolo con il commissario Maria Virginia Rizzo

di

Rimini

Mirco Acquarelli e Marina Pardos, la ragazza tifosa del Sic arrivata da Barcellona Guido Meda (la voce della MotoGp di Italia1) con Carlo Florenzano (responsabile Honda Italia) (Foto Marzio Bondi)

cui i sindaci di Rimini e Riccione, la delegazione della Federazione Motociclistica e del Moto Club

murales sulla parete dell'impianto. Il Comune di Coriano ha donato a Paolo Simoncelli un volume contenente la rassegna stampa da ottobre a dicembre inerente la scomparsa di Marco, realizzato dalla Biblioteca Comunale “Battarra”, con la sponsorizzazione di Valleverde e Petroltecnica.

Pasolini). All’inaugurazione doveva partecipare anche l’artista “Eron”, che realizzerà nei prossimi mesi un grande

Coriano, i poeti di “Dialettica”

Montescudo, bella stagione dialettale e non solo

Gianni Fucci, apre la rassegna

- “I poeti di dialettica” è il titolo di ciclo di incontri con autori che raccontano in dialetto. Gli incontri si tengono nella sala Isotta del teatro Corte di Coriano. Appuntamenti con tre autori: Gianni Fucci, Francesco Gabellini e Lidiana Fabbri, rispettivamente 16, 23 febbraio e 7 marzo, con inizio alle 21. febbraio Gianni FucciI: “Rumanz”, un’epica familiare in dialetto santarcangiolese (Il Vicolo, 2011). Introduce Gianfranco Lauretano, direttore della rivista di poesia “clanDestino” Fucci è nato a Montbeliard (Francia) nel 1928, ma vive a Santarcangelo di Romagna fin dall’infanzia. Ha fatto parte del gruppo di intellettuali santarcangiolesi noto come “E’ cìrcal de giudeizi”, fra cui Tonino Guerra, Nino Pedretti, Raffaello Baldini, Flavio Nicolini. Po-

eta, saggista, aiuto regista, bibliotecario, perito edile. Ha esercitato tanti mestieri, chiudendo la sua vita lavorativa come impiegato alla Biblioteca Comunale di Santarcangelo sino alla pensione il 3 ottobre 1993. Ha scritto una decina di volumi ed è presente in tantissime antologie. 23 febbraio Francesco Gabellini: “A la mnuda” (Ladolfi, 2010). Introduce Piero Meldini, scrittore. Gabellini è nato a Riccione nel 1962, ma da anni vive a Monte Colombo. Ha scritto cinque raccolte di poesie nel dialetto di Riccione. Con il monologo in dialetto romagnolo “L’ultimo sarto” è

stato finalista nel 2005 alla 48° edizione del Premio Riccione per il teatro, messo poi in scena dalla Compagnia riminese “Banyan Teatro”. Negli ultimi anni si è dedicato soprattutto alla scrittura teatrale in dialetto: “Azzurro polvere” e “Detector” nel 2008, “La custode” nel 2011. 7 marzo Lidiana Fabbri: “Artaj” (Il Ponte Vecchio 2011). Introduce Paolo Borghi, del periodico “La Ludla” . La Fabbri è nata a Cerasolo di Coriano nel 1951, ma all’età di 11 anni si è trasferita a Rimini con la famiglia. Oggi vive a Gaiofana di Rimini. Ha recitato più volte nelle commedie dialettali di Guido Lucchini e ha esordito con la sua prima raccolta di versi nel 2007. Quest’ultimo libro è la sua terza prova poetica, dedicata – seppur non esplicitamente dichiarato – alle donne.

- Nel cartellone del teatro Rosaspina di Montescudo bella stagione dialettale (un classico della Valconca) e non solo. Il calendario 11 febbraio, ore 21 - “Quei dla Rivabela”: “La rufianeda”. 12 febbraio, ore 21 - Fanny & Alexander: “West”. 18 febbraio, ore 21 “Jarmidied” di Rimini: “E dievli ui fa e pu u i'acumpagna” 19 febbraio, ore 21 - Compagnia I Quattro Guitti: “La strana coppia”. 25 febbraio, ore 21 - “La Burla”: “A so dvènt miliarderi”. 26 febbraio, ore 18 Socìetas Raffaello Sanzio: “Il regno profondo”. 3 marzo, ore 21 - “Mej ch’ne Gnint” di Bellariva: “Piutost che gnint... l'è mej piutost”. 4 marzo, ore 18 - Il Castello

Montescudo, il teatro Rosaspina

di Sancio Panza:“ Due passi sono”. 8 marzo, ore 21,15 - Festa della Donna: premiazione. A seguire (ore 21,30) spettacolo “Rosa munduna”.

Alla 19^ edizione, il dialetto rappresneta la più vecchia e importante rassegna della provincia di Rimini. Invece, “Oltremisura” giunge quest’anno all'11^ edizione.


DALLO SCORSO GENNAIO ADRIALEGNO SI E' TRASFERITA A SAN CLEMENTE (ZONA INDUSTRIALE CASAROLA) VIA GALVANI 7/A (invariati i numeri di telefono)


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