Incidenti domestici: quando il pericolo sono le ustioni, cosa fare e cosa non fare La casa nasconde molti pericoli. Secondo l’ultima rilevazione dell’Istat pubblicata nell’aprile di quest’anno, nel 2014 quasi 700mila persone - l’11,3‰ della popolazione – sono rimaste coinvolte in un incidente domestico. Donne (soprattutto casalinghe), anziani e bambini sono le categorie maggiormente a rischio. Tra gli incidenti, le cadute (58,9%) e le ustioni (16,3%) riguardano soprattutto le donne. In caso di scottature prima di arrivare al pronto soccorso come ci deve comportare per evitare di peggiorare la situazione e limitare i danni? Ne abbiamo parlato con il dott. Giuseppe Marinaro Primario dell’Unità di Accettazione e Pronto Soccorso del presidio di Camposampiero Ulss 15 - Alta Padovana. Dott. Marinaro quali sono le principali cause delle ustioni? Le ustioni possono essere causate, oltre che dal fuoco, anche da liquidi come olio bollente o acqua calda, da sostanze chimiche, i caustici ad esempio che si possono trovare in alcuni detersivi e anche dal contatto con fonti elettriche che definiamo ustioni da folgorazione. Ma causa di ustione possono essere anche gli oggetti surriscaldati: pensiamo alle pentole usate dalle massaie o gli sportelli dei forni o delle stufe che attirano i bambini e che molte volte si ustionano le mani. Le zone dove le ustioni possono diventare pericolose, oltre al viso, sono le pieghe delle articolazioni, l’addome e la regione genitale. Come vengono classificate le ustioni? Le ustioni in base alla profondità vengono classificate in tre gradi. Il primo grado è caratterizzato dall’arrossamento (tipica l’ustione da esposizione al sole), non presenta vesciche e alla guarigione non rimangono cicatrici. Il secondo grado interessa strati più profondi, è caratterizzato da bolle contenenti siero. Nel terzo grado si ha oltre l’interessamento di tutti gli strati della cute, anche di altre strutture come tendini, nervi e vasi sanguigni, in questo caso gli esiti cicatriziali sono sicuri pertanto normalmente vengono inviati nei Centri specializzati come quello che abbiamo a Padova presso la Chirurgia Plastica. Il trattamento dipende dalla causa della ustione? Ognuna delle cause sopracitate determina ustioni diverse, sia per estensione che per grado, pertanto, conoscere cosa ha
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causato la lesione è importante sia dal punto di vista della gestione sia per prevedere una prognosi. L’acqua bollente, ad esempio, causa ustioni estese, ma raramente di 3° grado; l’olio bollente provoca ustioni meno estese ma che si approfondano nella cute e possono raggiungere il 3° grado. Ogni tipo di ustione ha il suo rimedio? Quello che bisogna fare subito è bagnare abbondantemente la zona interessata, rimuovere gli abiti tagliandoli, togliere anelli, collane, bracciali, coprire con garze sterili o con teli puliti e continuare a bagnare. Usare solo acqua, ricordo che anche il ghiaccio se tenuto per un tempo prolungato sulla pelle può causare ustioni. In caso di ustioni da sostanze chimiche è utile comunicare al medico il tipo di sostanza e l’eventuale nome commerciale. Quando sono gli occhi ad essere colpiti bagnare abbondantemente e applicare delle garze sterili continuando a bagnare. Riguardo le ustioni al viso ricordo che possono determinare anche edema delle mucose del naso e della bocca e pertanto si potrebbero avere delle difficoltà di respiro. Cosa non bisogna assolutamente fare? Le azioni le abbiamo già indicate, riguardo quello che non deve essere mai fatto non usare pomate o creme, evitare i rimedi popolari come patate, olio, uova, non usare acqua ossigenata o disinfettanti. È più temibile una ustione superficiale ed estesa o limitata ma profonda? Chiaramente l’estensione è un criterio per fare una diagnosi importante, noi ci affidiamo alla cosiddetta regola del 9 che ci permette di calcolare rapidamente la percentuale del corpo interessata, ma molto pericolose, anche se non molto estese, sono le ustioni da residui incandescenti di ghisa o da sostanze chimiche; queste sembrano superficiali ma in realtà si approfondano nel derma e possono essere facilmente sede di processi infettivi. Il pericolo di infezione aumenta proporzionalmente al grado, all’estensione, alla zona interessata all’età e alle eventuali patologie sofferte dall’infortunato. Ad esempio è meno grave un ustione di secondo grado alla mano rispetto a quella al viso, la prognosi è più grave nei bambini e negli anziani. a cura di:
Dott. Giuseppe Marinaro
Primario dell’Unità di Accettazione e Pronto Soccorso del presidio di Camposampiero Ulss 15 - Alta Padovana