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Donne e competenze digitali per il lavoro
Tanta attenzione verso il Gender Empowerment: dalle scuole superiori alle donne già inserite nel mondo del lavoro
Durante lo scorso Summer Camp del movimento Donne Impresa Confartigianato Emilia Romagna (27 e 28 settembre 2020), è stata posta grande attenzione all’utilizzo di strumenti digitali per promuovere la propria attività. Recentemente Lapam ha promosso e appoggiato il corso “Efficacia ed efficienza con il digitale” organizzato da FORMart e facente parte del progetto “Donne Digitali: donne e competenze digitali per il lavoro”, finanziato e voluto dalla Regione Emilia Romagna. Perché tutta questa attenzione verso il digitale al femminile? Perché finalmente c’è consapevolezza che il digitale sia di vitale importanza per la competitività delle imprese del territorio e per lo sviluppo delle competenze delle donne, visto che la digitalizzazione dei processi lavorativi, produttivi o di servizio, è sempre più pervasivo nella nostra realtà lavorativa. Questi due recenti esempi di formazione possono spronare le donne a valorizzare i risultati raggiunti, in un’ottica di Gender Empowerment, per renderli maggiormente spendibili nei contesti lavorativi, e possono accompagnarle nell’integrare le proprie conoscenze con i nuovi “saperi digitali” richiesti dal mercato del lavoro. La sensibilizzazione su questi temi da parte del nostro territorio è alta rispetto ad altre zone d’Italia ma la strada è ancora lunga, non dobbiamo fermarci ma continuare a lavorare sulla parità di genere. In Emilia Romagna le competenze digitali avanzate elle donne, secondo la ricerca ISTAT “Aspetti della vita quotidiana”, si attestano al 22% e sono superiori alla media italiana che si ferma al 19%. A livello europeo la media arriva al 29%, c’è quindi ancora molto da lavorare. Lo studio viene fatto tenendo in considerazione questi quattro parametri: informazione, comunicazione, creazione di contenuti e problemi solving. In questo contesto quantomai fertile si inserisce un altro progetto molto interessante “Ragazze digitali” presente in Regione dal 2017, che organizza un Summer Camp rivolto a studentesse delle scuole superiori. Questo perché la figura professionale dell’informatico e dell’ingegnere informatico sono sempre più richieste e insufficienti a rispondere alle esigenze del mondo del lavoro e, anche senza entrare nello specifico di figure altamente specializzate, è ormai fondamentale per tutti saper usare computer, smartphone e servizi informatici, in modo consapevole. Se si guardano i laureati alla facoltà di Ingegneria Informatica di Unimore, abbiamo un 87% di maschi e un 13% di femmine mentre nella facoltà di elettronica arriviamo addirittura ad un 97% di laureati maschi e solo un 3% di laureate femmine. Dalle statistiche si può quindi notare come il mondo del genere femminile sia rimasto escluso dalla strada dell’informatica: i percorsi di studio e le specializzazioni nel settore informatico sono intrapresi a larga maggioranza da uomini. Gli effetti negativi di questa situazione sono duplici: a livello di genere, c’è la certezza di una certa disparità nelle opportunità lavorative per le ragazze; a livello di intera società, vi è il rischio di un rallentamento dello sviluppo del settore informatico per la scarsità di risorse umane e di pluralità di approcci. Vi sono molteplici motivazioni per la scarsa presenza femminile in questi settori tra cui stereotipi, condizionamenti sociali e familiari, ma anche una mancata conoscenza su cosa sia l’informatica moderna e come possa essere applicata a tutte le discipline in modo creativo e divertente. Progetti come “Donne Digitali” o come “Ragazze digitali” nascono proprio per offrire pari opportunità di genere e per far beneficiare l’intera società dei risultati ottenuti.