L'evoluzione del mercato del lavoro in Emilia Romagna

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Elaborazione flash Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna

19/06/2019

L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA In Sintesi In Emilia-Romagna sono 2 milioni e 16 mila gli occupati al I trimestre 2019, in crescita del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al primo trimestre dell’anno in corso il tasso di occupazione pari al 69,9% - il secondo più alto a livello nazionale - sale di 1,6 punti rispetto allo stesso periodo del 2018, e quello di disoccupazione pari al 6,1% - tra i più bassi a livello nazionale - scende di 0,4 punti. Esaminando la serie storica del tasso di occupazione nel lungo periodo 2008-2018 si osserva che la nostra regione figura tra le 10 che non hanno ancora recuperato il tasso di occupazione del livello pre-crisi, rimanendo sotto di 0,6 punti. Per il segmento del mercato del lavoro giovanile, maggiormente colpito dai duri colpi della passata crisi, la situazione resta critica: il tasso di occupazione registrato nel 2018, pari al 39,1%, risulta ancora sotto di 11,5 punti rispetto al 2008 mentre il tasso di disoccupazione, pari al 13,7%, risulta ancora sopra di 6,7 punti rispetto al periodo pre-crisi. I NEET (non occupati e non in istruzione e formazione) under 30 sono 93 mila e rappresentano il 15,4% della popolazione tra i 15 e i 29 anni, quota in calo rispetto al 2017 (-0,6 punti) ma ancora sopra di 5,7 punti rispetto al 2008. Per gli under 30 nel 2018 si registra una crescita più marcata delle assunzioni a tempo indeterminato (+18,7%) e in apprendistato (+10,9%). Al I trimestre del 2019 si conferma la dinamica positiva per le assunzioni di giovani con contratto a tempo indeterminato (+15,9%) mentre l'apprendistato registra una frenata (-2,8%). Per colmare il divario tra apprendimento scolastico e competenze richieste dalle imprese gioca un ruolo rilevante lo strumento dell'alternanza scuola-lavoro: il 13,7% delle imprese della nostra regione ha ospitato studenti in alternanza scuola-lavoro, quota in crescita rispetto al 2017. Tra le competenze richieste dalle imprese divengono sempre più centrali quelle per la gestione degli aspetti tecnologici e digitali insiti nell’attività produttiva. Il fabbisogno crescente di e-skilled è evidente anche nelle MPI dell’Emilia-Romagna che ricercano nel 53,6% dei casi competenze digitali, nel 50,3% dei casi capacità di utilizzo di linguaggi e metodi matematici e informatici e nel 35,2% dei casi capacità di applicare tecnologie 4.0. Di queste risultano difficili da reperire il 39,1% delle figure professionali con capacità di applicare tecnologie 4.0, il 35,7% di quelle capaci di utilizzare linguaggio matematico e informatico e il 35,3% delle figure professionali con competenze digitali. Sempre per rispondere alle esigenze delle imprese che scaturiscono dalla digitalizzazione diffusa nella nostra regione vengono ricercate 73.270 figure che dispongono di titoli di studio legati a Impresa 4.0, pari al 17,3% del totale delle assunzioni preventivate nel 2018. La quota di imprese che riscontrata difficoltà nel reperire queste figure si attesta al 47,0%, superiore di 17,2 punti rispetto alla difficoltà media (29,8%). La Digital tranformation in atto comporta rischi e opportunità per il mondo delle imprese. Uno dei rischi più temuti è la sostituzione dell'uomo con la macchina. La centralità del manifatturiero porta l’Emilia Romagna a occupare le prime posizioni della classifica nazionale per peso degli occupati coinvolti nei settori esposti al rischio automazione. Nel dettaglio si rileva che il 29,5% degli occupati del territorio opera in settori ad alto rischio automazione, quota che sale al 37,1% degli addetti di imprese artigiane, tuttavia l’alta presenza di anticorpi (ricerca, relazioni tra imprese, formazione, etc.) posiziona l’Emilia-Romagna tra le regioni più capaci di marginalizzare il fenomeno grazie ad un forte sistema immunitario. Tra i fattori identificati come fondamentali per vincere le sfide del futuro, in particolare quella giocata sul campo del digitale, figura l'apprendimento permanente: il 31% delle imprese con dipendenti dell’Emilia-Romagna ha svolto corsi di formazione per il personale (quota superiore di 5,2 punti alla media nazionale) per lo più finalizzati all’aggiornamento delle competenze. FOCUS REGGIO EMILIA – Nel 2018 sono 241 mila gli occupati, +1,4% rispetto al 2017. Il tasso di occupazione pari al 69,4% risulta ancora inferiore ai livelli pre-crisi, come per il livello regionale. Il tasso di occupazione degli under 30 (41,1%) risulta sopra di 2 punti rispetto a quello regionale ma è ancora lontano dai livelli pre-crisi (49,9%). Il 16,1% dei giovani 15-29 anni sono fuori sia dal circuito formativo che da quello lavorativo (Neet). La quota di imprese che hanno ospitato studenti in alternanza scuola lavoro si attesta al 15,5%, maggiore di 1,8 punti rispetto a quella regionale (13,7%). Reggio Emilia è la terza provincia in Italia per quota di ingressi con maggior difficoltà di reperimento (34,5%). La quota di occupati in settori esposti al rischio automazione si attesta al 36,3%, posizionando la provincia al terzo posto nella classifica nazionale, quota superiore di 1,9 punti nell’artigianato (38,2%). Il territorio presenta un livello di anticorpi medio che deve essere ulteriormente rafforzato per marginalizzare il rischio di sostituzione uomomacchina. Circa un’impresa su tre (29,5%) del territorio ha svolto corsi di formazione. Osservatorio MPI Confartigianato Imprese Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 / 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA IL MERCATO DEL LAVORO Dati al primo trimestre dell’anno in corso - il numero di occupati cresce di 49 mila unità al I trimestre 2019 rispetto al I trimestre dell’anno precedente (+2,5%). Dall'analisi dei principali indicatori del mercato del lavoro si evince che nei primi tre mesi dell'anno in corso il tasso di occupazione 15-64 anni, pari al 69,9%, sale di 1,6 punti rispetto allo stesso periodo del 2018 e posiziona l’Emilia-Romagna seconda in classifica nazionale per più alto tasso di occupazione dopo la Provincia Autonoma di Bolzano (74,1%), mentre il tasso di disoccupazione nella fascia di età 15 anni e più, pari al 6,1%, cala di 0,4 punti e quello di attività 15-64 anni, pari al 74,6% sale di 1,4 punti. Nel 2018 sono 2 milioni gli occupati 15 anni e più in Emilia-Romagna, 32 mila in più rispetto all’anno precedente (+1,6%) e 55 mila in più rispetto a 10 anni fa (+2,8%). Il tasso di occupazione nella fascia di età 15-64 anni – dato dal rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento – al 2018 si attesa al 69,6%, valore superiore di 11 punti rispetto alla media nazionale (58,5%), tuttavia il nostro territorio figura tra le 10 regioni italiane che non hanno ancora recuperato i livelli pre-crisi, difatti rispetto al massimo del 2007 risulta ancora sotto di -0,6 punti. Va però segnalato che dal 2013, anno in cui è stato raggiunto il livello minimo (66,2%), il tasso ha recuperato nel corso di 5 anni 3,4 punti. Nel 2018 nella provincia di Reggio Emilia si contano complessivamente 241 mila occupati, 3 mila in più rispetto all’anno precedente (+1,4%), recuperando il numero di occupati registrato 10 anni fa (2008). Il tasso di occupazione della provincia nella fascia di età 15-64 anni è pari al 69,4% nel 2018, rimanendo inferiore di 2,5 punti percentuali rispetto al livello massimo pre-crisi (71,9% nel 2008) ma superiore di 3,5 punti rispetto al minimo (65,8%) raggiunto nel 2014.

-0,1 Sicilia -4,3

-4,0 Calabria

-3,6 Campania

Umbria

ITALIA

-1,5

Puglia

Veneto

Mezzogiorno

-0,8

-1,0

Abruzzo

0,2

-0,7 Liguria

Nord-est

-0,7 Molise

0,5

-0,6 Emilia-Romagna

Centro

-0,3 Valle d'Aosta

0,6

-0,2 Basilicata

Nord-ovest

-0,1 Marche

-2,3

0,0 Sardegna

0,7 Lazio

0,2

0,7 Piemonte

1,1 Friuli-Venezia Giulia

0,8

1,3 Toscana

Lombardia

1,5 P.A.Trento

P.A.Bolzano .

4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 -1,0 -2,0 -3,0 -4,0 -5,0 -6,0

3,1

Il divario tra tasso occupazione del 2018 e quello dell’anno pre-crisi per regione Punti percentuali; per Bolzano differenza con tasso del 2008, anno del massimo Italia

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Serie storica tasso occupazione dal picco massimo pre-crisi al 2018 in Emilia-Romagna Anni 2007 (anno di picco per l’Emilia-Romagna) – 2018; tasso occ. 15-64 anni

73,0

70,8

71,0 69,0

69,6

70,2

69,4

67,0 65,0 63,0 61,0

58,6

59,0

58,5

57,0

Reggio nell'Emilia

Emilia-Romagna

2018

2017

2016

2015

2014

2013

2012

2011

2010

2009

2008

2007

55,0

Italia

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat

GLI OCCUPATI UNDER 30 Per quanto riguarda il segmento dei giovani tra i 15 e i 29 anni si registra un ritardo nella fase di ripresa rispetto ai livelli pre-crisi. Nel 2018 nella nostra regione il tasso di occupazione dei giovani della classe d’età 15-29 anni, pari al 39,1%, risulta ancora sotto di 11,5 punti rispetto al tasso registrato nel periodo pre-crisi (2008) del 50,6%, mentre il tasso di disoccupazione – dato dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro (occupati + disoccupati) – che si attesta al 13,7% nel 2018, risulta ancora sopra di 6,7 punti rispetto a quello pre-crisi, pari al 7,0%. Per valore del tasso di occupazione under 30 l’Emilia Romagna si posiziona al 6° posto della classifica nazionale, dopo Bolzano, Trento, Veneto, Lombardia e Valle d’Aosta. Nel 2018 il tasso di occupazione under 30 a Reggio Emilia raggiunge quota 41,1%, superiore di 2 punti al 39,1% regionale ma ancora sotto di 8,8 punti rispetto a quello del 2008 (49,9%). Mentre il tasso di disoccupazione giovanile pari al 9,9% risulta ancora sopra di 2,9 punti rispetto al valore del 2008 (6,9%).

58,5 Italia 15-64 anni

21,0

30,8 ITALIA

Mezzogiorno

31,6

38,4 Nord-Ovest

Centro

40,4

18,3 Sicilia

Nord-Est

21,1

18,5

Calabria

21,8 Molise

Campania

23,6

23,4

29,3 Lazio

Puglia

30,7 Abruzzo

Basilicata

31,3 Liguria

25,9

32,0 Umbria

Sardegna

35,3

33,8

Marche

Toscana

37,1

36,6

Piemonte

Friuli-Venezia Giulia

39,1 Emilia-Romagna

Lombardia

39,3

39,9

Veneto

Valle d'Aosta

41,5

40,9

Prov. Aut.Trento

Prov. Aut. Bolzano

60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0

50,5

Tasso di occupazione under 30 per regione Anno 2018. Tassi percentuali

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Tasso di occupazione under 30 dal picco massimo pre-crisi al 2018 in Emilia-Romagna Anni 2007 (anno di picco per l’Emilia-Romagna) – 2018. Tassi percentuali 60,0

54,7

55,0 50,0

51,1

45,0

41,1

39,5

40,0

39,1

35,0

30,8

30,0

Reggio nell'Emilia

Emilia-Romagna

2018

2017

2016

2015

2014

2013

2012

2011

2010

2009

2007

2008

25,0

Italia

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat

Nel 2018 in Emilia-Romagna si contano 93 mila Neet tra i 15 e i 29 anni, giovani non più inseriti in un percorso scolastico/formativo ma neppure impegnati in un’attività lavorativa. In questo gruppo di giovani un prolungato allontanamento dal mercato del lavoro e dal sistema formativo può comportare il rischio di una maggiore difficoltà di reinserimento. Questi ragazzi fuori dal circuito formativo e lavorativo rappresentano il 15,4% degli under 30 in Emilia-Romagna, quota inferiore di 0,6 punti rispetto a quella regista nel 2017 (16,1%) e di 7,9 punti rispetto alla quota media nazionale (23,4%). Esaminandone la dinamica si osserva come nella nostra regione rispetto a 10 anni fa i Neet sono 38 mila in più (pari a +5,7 punti), mentre rispetto all'anno di massimo (2014) si osserva una contrazione (-27 mila Neet) di -5,1 punti. I Neet rappresentano il 16,1% dei giovani under 30 di Reggio Emilia (ultimo dato disponibile al 2016), incidenza in calo rispetto all’anno 2014 quando tale quota si attestava al 20,4% ma più alta rispetto a 10 anni prima di 7,1 punti (9% nel 2006).

23,4

24,1

24,3

25,7

16,1 15,7

16,1

15,4

2016

2017

2018

20,2 19,1

26,2

20,4 20,6

17,7 18,9

23,8 16,0 15,7

16,6 15,0 2011

22,5

15,6 15,3 2010

20,5 15,9

9,7 2008

12,4

13,1

8,0 9,7 2007

9,0 10,1

15,0 10,0

19,3

18,8

20,0

19,2

25,0

22,0

30,0

26,0

Peso % dei Neet 15-29 anni dal 2006 al 2018 in Emilia-Romagna Incidenza% su totale popolazione 15-29 anni – a livello provinciale non si dispongono di dati successivi al 2016

5,0

Reggio nell'Emilia

EMILIA ROMAGNA

2015

2014

2013

2012

2009

2006

0,0 Italia

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Tipologie di assunzioni under 30 Il totale assunzioni riferite alla categoria di giovani fino ai 29 anni nel 2018 ammontano a 274.268, e pesano per il 39,2% sul totale assunzioni, in crescita del +4,5% sul 2017. La tipologia di contratto più proposta a questa categoria di lavoratori è il contratto a tempo determinato (89.926 nuovi avviamenti) e in somministrazione (61.254), in crescita però solo del +1,4% e 1,8% rispettivamente sullo scorso anno, mentre per gli under 30 è più marcato l’aumento di assunzioni a tempo indeterminato (+18,7%) e in apprendistato (+10,9%). I dati riferiti al I trimestre del 2019 vedono 54.353 nuove assunzioni di under 30, in calo del -12,8% rispetto al numero di assunzioni registrate nel I trimestre 2018. Crescono in ottica tendenziale il numero di assunzioni di giovani a tempo indeterminato (+15,9%) e con contratti intermittenti (+4%) mentre cala l’apprendistato (-2,8%) e tutte le restanti forme contrattuali. Avviamenti per tipologia di contratto in Emilia-Romagna Anni 2014-2018 - Giovani fino a 29 anni - consistenza e var. % 2014

2015

Numero avviamenti Assunzioni a tempo indeterminato 14.245 32.754 Assunzioni a termine 59.124 57.072 Assunzioni in apprendistato 23.078 19.004 Assunzioni stagionali 24.362 24.144 Assunzioni in somministrazione 33.586 37.200 Assunzioni con contratto intermittente 17.319 14.109 TOTALE 171.714 184.283 Var.% su anno precedente Assunzioni a tempo indeterminato 129,9 Assunzioni a termine -3,5 Assunzioni in apprendistato -17,7 Assunzioni stagionali -0,9 Assunzioni in somministrazione 10,8 Assunzioni con contratto intermittente -18,5 TOTALE 7,3 Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Inps

2016

2017

2018

Inc. % 2018

18.384 65.991 23.451 22.963 45.899 14.410 191.098

14.862 88.679 28.828 28.710 60.151 41.181 262.411

17.643 89.926 31.982 30.293 61.254 43.170 274.268

6,4 32,8 11,7 11,0 22,3 15,7 100,0

-43,9 15,6 23,4 -4,9 23,4 2,1 3,7

-19,2 34,4 22,9 25,0 31,1 185,8 37,3

18,7 1,4 10,9 5,5 1,8 4,8 4,5

20.000

19.004

25.000

23.078

30.000

23.451

28.828

35.000

31.982

Serie storica assunzioni under 30 in apprendistato in Emilia-Romagna Anni 2014-2018 – assunzioni under 30 in apprendistato

15.000

2018

2017

2016

2015

2014

10.000

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Inps

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Alternanza scuola-lavoro. La criticità della bassa interazione tra scuola e mercato del lavoro è stata affrontata con la riforma “La Buona Scuola” (legge 107/2015) che ha introdotto l’alternanza scuola-lavoro come percorso obbligatorio dell’ultimo triennio delle scuole superiori; uno strumento per colmare il divario tra percorsi di apprendimento e competenze richieste dalle imprese e per facilitare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Attraverso i dati dell'indagine Excelsior di Unioncamere e del Ministero del Lavoro è possibile cogliere che in Emilia-Romagna la quota di imprese con dipendenti che nel 2017 hanno ospitato studenti in alternanza scuola-lavoro si attesta al 12,3%, superiore alla media nazionale del 10,8%, che la posiziona al settimo posto tra le 10 regioni che hanno maggiormente ricorso allo strumento dell’alternanza scuola-lavoro. Per l’anno 2018 le imprese della regione propense ad attivare percorsi di alternanza scuola-lavoro sono il 13,7% delle imprese, superiore di 1,4 punti rispetto alla quota rilevata al 2017. A Reggio Emilia nel 2017 sono il 14,1% le imprese che hanno ospitato studenti in alternanza scuola-lavoro, quota che sale al 15,5% nel 2018 e che è superiore di 1,6 punti rispetto alla quota media regionale.

9,2 10,3 6,6 7,5 3,6 4,5

6,0

10,8 11,8

13,8 14,6 14,2 15,6

10,8

8,0

10,6 9,4 10,4 9,2 10,1 8,5 9,4 8,4 9,4 8,2 8,6 7,5 9,1 7,2 8,4 6,8 7,9

10,0

9,4

9,9

12,0

11,2

14,0

9,6

16,0

12,5 13,2 12,3 13,7 12,2 13,0

18,0

15,5

20,0

17,2 15,4 16,6 14,7 17,3 14,6 15,1 14,3 15,1

Propensione delle imprese ad ospitare studenti in "alternanza scuola lavoro" per regione Anni 2017-2018. % delle imprese con dipendenti

4,0 2,0

Totale Italia

Sud e Isole

Centro

Nord Est

Nord Ovest

Campania

Sicilia

Lazio

Calabria

Puglia

Abruzzo

Sardegna

Valle D'Aosta

Molise

Liguria

Basilicata

Toscana

Marche

Emilia Romagna

Umbria

Lombardia

Piemonte

Friuli Venezia Giulia

Veneto

Trentino Alto Adige

0,0

Imprese che hanno ospitato nel 2017 studenti in "alternanza scuola-lavoro" Imprese che hanno previsto di ospitare nel 2018 studenti in "alternanza scuola-lavoro"

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Unioncamere-Anpal Propensione delle imprese ad ospitare studenti in "alternanza scuola lavoro" nelle province dell'Emilia-Romagna Anno 2017 e 2018. % delle imprese con dipendenti Imprese che hanno ospitato nel 2017 studenti in "alternanza scuola-lavoro"

PIACENZA 12,1 PARMA 12,2 REGGIO EMILIA 14,1 MODENA 12,1 BOLOGNA 10,4 FERRARA 11,4 RAVENNA 14,7 FORLI'-CESENA 14,7 RIMINI 11,4 EMILIA ROMAGNA 12,3 Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Unioncamere-Anpal

Imprese che hanno previsto di ospitare nel 2018 studenti in "alternanza scuola-lavoro"

13,1 14,2 15,5 13,4 12,1 13,4 16,4 15,5 11,6 13,7

Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA LE SFIDE DEL MERCATO DEL LAVORO La connettività diffusa, la digitalizzazione che avanza e le nuove tecnologie pervadono l’intera economia con impatti su tutte le strutture funzionali aziendali e sul modello di business dell’impresa. La Digital transformation crea una discontinuità rispetto al passato, poiché introduce un nuovo paradigma produttivo e nuovi modelli organizzativi, con ricadute in termini del personale, nonché sulla domanda di competenze e di nuove professionalità. I dati Unioncamere - ANPAL, Sistema Informativo Excelsior 2018 danno evidente conferma della transizione di tutte le imprese, anche le più piccole, verso una matrice produttiva maggiormente tecnologica. In Emilia Romagna, tra il 2014 e il 2018, il 49,9% delle imprese con 1-49 dipendenti1 hanno investito in Sicurezza informatica, il 48,2% ha investito in Internet alta velocità, cloud, mobile e big data analytics, il 35,2% in Strumenti software per l’acquisizione e la gestione di dati, il 22,1% ha investito in IoT (Internet delle cose) e tecnologie di comunicazione machine-tomachine, il 18,7% in Realtà aumentata e virtuale a supporto dei processi produttivi e l’11,8% in Robotica avanzata (stampa 3D, robot interconnessi e programmabili). Imprese che tra il 2014 e il 2018 hanno investito in aspetti tecnologici della trasformazione digitale in Emilia-Romagna Anno 2018. % delle imprese con dipendenti 60,0 54,4 52,1 49,9 48,2 50,0

40,0

39,9 35,2

30,0 22,1

25,6 18,7

20,0

21,6 11,8

14,0

10,0 0,0

Sicurezza informatica Internet alta velocità, Software per IoT, tecnologie di cloud, mobile, big data acquisizione e gestione comunicazione analytics dati machine-to-machine

MPI (1-49 dipendenti)

Realtà aumentata e virtuale

Robotica avanzata

Totale imprese

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Unioncamere-Anpal, Sistema Informativo Excelsior, 2018

1

Media ponderata con il numero di imprese nelle due classi di dimensione considerate per le quote di imprese che hanno effettuato investimenti tecnologici delle classi corrispondenti presentate nel documento Unioncamere-Anpal (2018). Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA LA RICERCA DI E-SKILL E TITOLI DI STUDIO LEGATI A IMPRESA 4.0 A fronte di quanto appena descritto l’aspetto centrale, all’interno del processo di cambiamento, diventa il capitale umano. Per tale motivo risulta rilevante comprendere con quale grado di importanza vengono richieste figure professionali con alcune competenze chiave per affrontare le sfide della digitalizzazione: - capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative; - possesso di competenze digitali, come l’uso di tecnologie internet, e capacità di gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale; - capacità di gestire soluzioni innovative applicando tecnologie (digitali) robotiche, big data analytics, internet of things, ecc. ai processi aziendali, anche in linea con quanto previsto nel Pacchetto Impresa 4.0. Esaminando il fabbisogno delle imprese di professioni e-skilled e l’annessa difficoltà di reperimento di alcune figure professionali, che dipende non solo dal fatto che questi profili scarseggiano ma anche, secondo le imprese, dalla inadeguata preparazione dei candidati, osserviamo che le MPI dell’Emilia-Romagna con dipendenti ricercano nel 53,6% dei casi personale con competenze digitali, nel 50,3% dei casi personale con capacità di utilizzo di linguaggi e metodi matematici e informatici e nel 35,2% dei casi personale con capacità di applicare tecnologie 4.0. In media circa un’impresa su tre (il 29,8%) riscontra difficoltà nel reperire figure professionali, complessità che sale all’aumentare del livello di competenze digitali ricercate. Nel dettaglio risultano di difficile reperimento per le MPI il 39,1% delle figure professionali con capacità di applicare tecnologie 4.0, il 35,7% di quelle capaci di utilizzare linguaggio matematico e informatico e il 35,3% delle figure professionali con competenze digitali. E-skill richieste dalle imprese dell'Emilia-Romagna e difficoltà di reperimento Anno 2018 - totale entrate previste - imprese con dipendenti competenze digitali

% su totale entrate previste MPI con < 50 addetti MPI con 50 addetti o più Totale % entrate ritenute dalle imprese di difficile reperimento* MPI con < 50 addetti MPI con 50 addetti o più Totale

capacità di applicare tecnologie 4.0

capacità matematiche e informatiche

53,6 59,6 56,0

35,2 36,4 35,7

50,3 52,0 51,0

35,3 26,9 31,8

39,1 29,9 35,4

35,7 27,6 32,4

* Inc. % assunzioni ritenute di difficile reperimento con e-skill/totale assunzioni previste con e-skill

TOTALE

33,6 23,9 29,8

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Unioncamere-Anpal, Sistema Informativo Excelsior, 2018

La crescente domanda di beni di investimento, trainata dagli incentivi previsti da Impresa 4.0, e la conseguente crescente richiesta di installazione di impianti e macchinari nelle imprese rende maggiormente ricercate alcune specifiche professionalità. In ordine decrescente troviamo tra i diplomi a 5 anni la domanda di diplomati in Indirizzo meccanica, meccatronica ed energia con 24.680 entrate previste e la domanda di diplomati in Indirizzo elettronica ed elettrotecnica con 8.080 entrate previste. A seguire per la qualifica o diploma professionale a 4 anni per l'Indirizzo meccanico si osservano 25.220 entrate, mentre per il livello universitario si sommano 3.800 ingegneri elettronici e 4.710 ingegneri industriali. Considerando il totale dei titoli di studio legati a Impresa 4.0 si contano 73.270 entrate previste, pari al 17,3% del totale. La quota media di imprese dell’Emilia-Romagna che segnala di riscontrare difficoltà nel reperire queste figure professionali è pari al 47%, in particolare riscontrano difficoltà maggiori nella ricerca di ingegneri

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA elettronici (70,0%) e industriali (61,4%), diplomati in indirizzo meccanica, meccatronica ed energia (45,8%) e persone con qualifica o diploma professionale in indirizzo meccanico (43,6%). Titoli di studio legati a Impresa 4.0 con le maggiori entrate previste per livello di istruzione in Emilia-Romagna 2018. % sul livello di istruzione e sul totale delle entrate previste Entrate previste

Titolo di studio

% su livello di istruzione

LIVELLO UNIVERSITARIO 44.360 Indirizzo ingegneria elettronica e dell'informazione 3.800 Indirizzo ingegneria industriale 4.710 Altri indirizzi 35.850 LIVELLO SECONDARIO E POST-SECONDARIO 150.870 Indirizzo meccanica, meccatronica ed energia 24.680 Indirizzo elettronica ed elettrotecnica 8.080 Indirizzo informatica e telecomunicazioni 4.250 Altri indirizzi 113.860 QUALIFICA DI FORMAZIONE O DIPLOMA PROFESSIONALE 135.200 Indirizzo meccanico 25.220 Indirizzo impianti termoidraulici 2.530 Altri indirizzi 107.450 Nessuna Formazione Specifica 94.020 Domanda connessa con INDUSTRIA 4.0 73.270 TOTALE 424.450 Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Unioncamere-Anpal

% su totale

100,0 8,6 10,6 80,8 100,0 16,4 5,4 2,8 75,5 100,0 18,7 1,9 79,5

difficoltà di reperimento

10,5 0,9 1,1 8,4 35,5 5,8 1,9 1,0 26,8 31,9 5,9 0,6 25,3 22,2 17,3 100

70,0 61,4

45,8 45,3 44,8

43,6 40,5

47,0 29,8

PROFESSIONI MAGGIORMENTE RICERCATE E DIFFICILI DA TROVARE Tra le regioni italiane che registrano la quota di ingressi con maggiore difficoltà di reperimento, evidenziando un più ampio divario tra domanda e offerta di lavoro, troviamo anche la nostra con il 29,8% che la posiziona quarta nella classifica nazionale, dopo il Friuli-Venezia Giulia con 31,6% e il Trentino-Alto Adige a pari livello con il Veneto con 31,2%.

26,3

21,8

27,6

24,6

30,7

20,6

20,9

20,7

21,3

21,3

21,4

23,2

23,1

24,9

26,1

27,9

28,2

29,8

31,2

28,2

25,9

23,6

25

29,1

30

31,2

35

31,6

Difficoltà di reperimento del personale per regione Anno 2018. % entrate di difficile reperimento

20 15 10 5

Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole Totale

Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige Veneto Emilia Romagna Umbria Piemonte Toscana Lombardia Abruzzo Marche Liguria Calabria Molise Sardegna Valle d’Aosta Lazio Puglia Basilicata Sicilia Campania

0

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Unioncamere-Anpal Sistema informativo Excelsior Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Tra le venti province con la quota più elevata di mismatch del mercato del lavoro figura anche Reggio Emilia, che con quota del 34,5% occupa il terzo posto della classifica nazionale preceduta da Bolzano con 36,6% e Vicenza con 35,0%.

28,8

28,7

28,6

28,6

28,4

Novara

Parma

L'Aquila

Pavia

29,1 Pisa

Bergamo

29,3

29,1 Como

29,4 Arezzo

30,0

Ferrara

30,5

29,5 Verona

30,5 Monza e Brianza

Perugia

30,8

30,5

Gorizia

30,8 Cuneo

Brescia

31,0

30,9 Varese

31,6 Modena

Alessandria

32,1

31,7

Padova

Mantova

32,4

32,6

32,5

32,8

33,2

32,8

34,4

35,0

35,0

34,5

40,0

36,6

Le prime trenta province per difficoltà di reperimento del personale Anno 2018. % entrate di difficile reperimento

media nazionale: 26,3

25,0 20,0

15,0 10,0 5,0 Firenze

Belluno

Bologna

Udine

Lecco

Pordenone

Treviso

Vicenza

Reggio Emilia

Bolzano

0,0

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Unioncamere-Anpal Sistema informativo Excelsior

Nello specifico in Emilia-Romagna le assunzioni previste dalle imprese2 sono 309.440, di cui 90.660 sono di difficile reperimento (il 29,3%), quota superiore di 4,1 punti alla media nazionale del 25,2%. Nel dettaglio sono ricercate 6.620 assunzioni per professioni legate al Digitale e all’Ict, il 2,1% del totale, di cui 4.000 di difficile reperimento che rappresentano il 60,4% di questa tipologia di professioni, valore superiore di 11,3 punti percentuali rispetto alla media nazionale Digitale e Ict. Le professioni più difficili da reperire in Emilia-Romagna sono Operai macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali con una difficoltà di reperimento del 58,0% delle assunzioni, seguita da Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate con il 54,1%, da Meccanici artigianali, riparatori automobili e professioni assimilate con il 52,8%, da Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici con il 48,9%, da Meccanici e montatori di macchinari industriali e assim. con il 47,7%, da Conduttori di mezzi pesanti e camion con il 45,7%, da Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas con il 45,6%, da Tecnici della vendita e della distribuzione con il 39,9%, da Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali con il 34,4%, da Elettricisti nelle costruzioni civili e profess. assim. con il 32,6%, da Muratori in pietra, mattoni, refrattari con il 31,7% e da Acconciatori con il 31,3%. In particolare in Emilia-Romagna si registra una maggiore accentuazione rispetto alla media nazionale per: Muratori in pietra, mattoni, refrattari con il 31,7%, 12,3 punti percentuali sopra la media nazionale (19,4%), Conduttori di mezzi pesanti e camion con il 45,7%, 11,2 punti percentuali sopra la media nazionale (34,5%) e Professioni Digitale e Ict 60,4%, 11,3 punti percentuali sopra la media nazionale (49,1%).

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Questi dati differiscono da quelli riportati precedentemente che alle assunzioni dei soli lavoratori dipendenti sommano i flussi di collaboratori, interinali e altri lavoratori non alle dipendenze. Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA

Prof. Digitale e Ict

di cui: % Rank difficili difficile 30 da rep. prof. reperire

Prof. di rifer. dell'artigian.

Professione più richiesta in regione

Totale assunzioni

Alta specializzaz.*

Rank tot. assunz.

Prime 30 professioni più richieste dalle imprese con dipendenti e loro difficoltà di reperimento: Emilia-Romagna Previsioni per il 2018, professioni decrescenti per percentuale di difficoltà di reperimento

21 11 26 25 9 5 30 8 16 20 13 28 4 27 23 19 24 16 1 15 6 22 18 2 14 29 7 3 12 10

7211 - Operai macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 3.860 SI 2.240 58,0 1 SI 6223 - Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 5.190 SI 2.810 54,1 2 SI 6231 - Meccanici artigianali, riparatori automobili e profess. assimilate 3.410 SI 1.800 52,8 3 SI 6241 - Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 3.480 1.700 48,9 4 SI 6233 - Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 6.670 SI 3.180 47,7 5 SI 7423 - Conduttori di mezzi pesanti e camion 11.760 5.380 45,7 6 SI 6136 - Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 2.480 1.130 45,6 7 SI 3334 - Tecnici della vendita e della distribuzione 6.720 2.680 39,9 8 SI 5311 - Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali 4.180 SI 1.440 34,4 9 6137 - Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 3.870 1.260 32,6 10 SI 6121 - Muratori in pietra, mattoni, refrattari 4.920 1.560 31,7 11 SI 5431 - Acconciatori 3.070 960 31,3 12 SI 5221 - Cuochi in alberghi e ristoranti 13.840 4.170 30,1 13 SI 4221 - Addetti accoglienza e informaz. nelle imprese e negli enti pubblici 3.310 950 28,7 14 SI 5443 - Addetti all'assistenza personale 3.730 990 26,5 15 SI 8431 - Personale non qualificato attività industriali e profess. assimilate 3.990 1.020 25,6 16 SI 3312 - Contabili e professioni assimilate 3.590 880 24,5 17 SI 7421 - Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 4.180 1.000 23,9 18 SI 5223 - Camerieri e professioni assimilate 22.730 5.080 22,3 19 SI 5222 - Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 4.560 SI 950 20,8 20 SI 5224 - Baristi e professioni assimilate 10.610 2.190 20,6 21 SI 7281 - Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 3.790 SI 750 19,8 22 SI 7444 - Conduttori di carrelli elevatori 4.040 SI 770 19,1 23 SI 5122 - Commessi delle vendite al minuto 21.400 3.760 17,6 24 SI 4312 - Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 4.700 780 16,6 25 SI 4111 - Addetti a funzioni di segreteria 2.730 410 15,0 26 SI 4112 - Addetti agli affari generali 7.690 1.120 14,6 27 SI 8143 - Personale non qualif. servizi pulizia uffici ed esercizi commerciali 17.570 2.500 14,2 28 SI 8132 - Personale non qualificato addetto all'imballaggio e al magazzino 5.070 SI 450 8,9 29 SI 8131 - Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 5.290 370 7,0 30 SI TOTALE 309.440 90.660 29,3 128 professioni di riferimento dell'artigianato 268.010 78.080 29,1 Professioni Digitale e Ict 6.620 4.000 60,4 Incidenza % su totale 128 professioni di riferimento dell’artigianato 86,6 Professioni Digitale e Ict 2,1 NB: dati arrotondati alle decine per cui possono esserci lievi differenze con dati di altre pubblicazioni. Professioni di riferimento dell’artigianato: le più richieste dal comparto nel 2015. Prof. Digitale e Ict: individuate con parole chiave informatica, software, sistemi, telecomunicaz., comunicazione, applicazioni, web, dati, programmatori e reti e informazioni * Superiore a 120 l'indice di specializzazione della professione

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Unioncamere-Anpal Sistema informativo Excelsior

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Il rischio di automazione e il “sistema immunitario” Tra le conseguenze dell'adozione delle tecnologie digitali nelle imprese c'è l'automazione del lavoro e in questo paragrafo proponiamo alcune valutazioni del rischio di automazione sul sistema produttivo e sugli occupati delle imprese. La combinazione e lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, del machine learning e degli algoritmi applicati alla grande mole di informazioni generate nella Rete dai macchinari dotati di sensori e dalle relazioni digitali di mercato, mette in discussione il futuro del lavoro, non solo quello basato su attività di routine e/o manuali ma anche professioni attualmente ad alto valore aggiunto, che svolgono attività cognitive complesse; si moltiplicano gli esempi di scomparsa di lavori apparentemente qualificati che si consideravano protetti contro la meccanizzazione (Laurent A., 2018). Il medico svilupperà le diagnosi e l’avvocato redigerà un parere giuridico partendo da risultati elaborati da un algoritmo che esamina i dati di centinaia di migliaia di casi medici o giuridici (Ross A., 2017). L'utilizzo di questi strumenti è ampio: si potranno salvare vite, ottimizzare processi burocratici, rendere più efficienti i modelli organizzativi e creare nuovi modelli di business, generando nel sistema delle imprese un guadagno di efficienza e un incremento della produttività che garantisce una maggiore competitività nello scenario nazionale e internazionale. Numerose evidenze confermano che il cambiamento digitale guida la domanda di competenze, con quelle digitali - le eskill - maggiormente richieste dalle imprese: su 424.450 assunzioni previste nel 2018 in EmiliaRomagna, nel 56,0% dei casi gli assunti devono possedere competenze digitali e conoscenza degli strumenti di comunicazione visiva e multimediale, nel 51,0% devono avere capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici e nel 35,7% dei casi la capacità di gestire soluzioni innovative applicando tecnologie 4.0 (Unioncamere, Anpal, 2018). Entrate previste in Emilia-Romagna nel 2018 in cui le imprese richiedono competenze digitali, capacità di applicare tecnologie 4.0 e competenze matematiche e informatiche Anno 2018 - % su totale entrate

60,0

58,7 56,0

55,0

51,0

51,4

50,0 45,0 40,0 35,7

36,3

35,0 30,0 competenze digitali

competenze matematiche e capacità di applicare tecnologie informatiche 4.0 Emilia-Romagna Italia

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Unioncamere - ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2018

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Persone di 16-74 anni con alti livelli di competenza digitale (a) per regione Anno 2016 - % su totale entrate

19,5 13,3

23,0

20,8

20,4

21,2

22,1

22,0

22,4

22,4

22,9

22,8

23,0

22,2

11,8

11,9

17,2

16,1

15,6

13,0

12,2

15,0

18,1

20,0

24,2

25,0

23,0

30,0

10,0 5,0

(a)

Nord Centro Mezzogiorno Italia

Lombardia Piemonte Trentino-Alto Adige Lazio Veneto Valle d'Aosta Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Marche Sardegna Umbria Liguria Abruzzo Basilicata Molise Puglia Calabria Sicilia Campania

0,0

Persone di 16-74 anni che hanno competenze elevate per tutti e quattro i domini individuati dal "Digital Competence Framework”: informazione, comunicazione, creazione di contenuti e problem solving.

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat

L’istruzione e la formazione, tramite le quali si aggiornano e consolidano le competenze, oggi più che mai giocano un ruolo centrale, fornendo gli strumenti necessari ai lavoratori per gestire processi a maggiore intensità digitale e orientandoli ad attività creative in grado di sostituire quelle di routine e manuali che sono maggiormente esposte al rischio di automazione. L'apprendimento permanente quindi diventa di necessaria importanza per la riqualificazione degli occupati. In particolare l'adeguatezza delle competenze è di maggiore rilevanza per la trasformazione digitale delle micro e piccole imprese che non sono native digitali. È necessaria una maggiore interazione tra sistema delle imprese, istruzione e formazione, con una accentuazione all’aumentare dell’intensità delle conoscenze nella produzione. Vanno progettati sistemi efficaci sia per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, sia per la formazione sul posto di lavoro (Ocse, 2017). Nonostante i processi di digitalizzazione dell’economia determineranno forti spostamenti della domanda di lavoro, l’uomo continua, e continuerà anche in futuro, a distinguersi dalle macchine grazie all'intelligenza cognitiva, all’intelligenza sociale e alla capacità percettiva e di manipolazione. Dalla fiorente letteratura sulla trasformazione digitale è possibile estrapolare numerosi spunti sui segni distintivi dell’essere umano che lo renderà non (o meno) sostituibile da una macchina nell’attività di impresa. L’uomo vince sul robot grazie alla sua capacità di sviluppare relazioni complesse con le persone in un contesto in cui aumenta lo spettro dei bisogni umani. Nelle città ridisegnate dalle nuove tecnologie, imprese caratterizzate da mix produttivi ad alta intensità di lavoro come le officine artigiane diventano paradigmi delle relazioni sociali: nel caso studiato dal sociologo Sennet – autore di "L’uomo artigiano" – “la panetteria oggi invia un segnale di tipo filosofico: illustra il modo di funzionamento della società” (Sennet R., 2018, pag. 286). Un’ulteriore caratteristica che rende la prestazione dell’uomo vincente sulla macchina è la multisensorialità e la capacità di offrire una prestazione dopo aver combinato le informazioni dei differenti canali percettivi (Brynjolfsson E., Mcafee E., 2015). Queste caratteristiche relazionali sono dominanti nelle attività di servizio alla persona (De Masi, 2017). Nei settori del benessere, del turismo e delle attività sportive cresceranno la domanda e le relazioni di mercato, a seguito del

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA notevole incremento del tempo libero della popolazione determinato dall’automazione3 (De Masi D., 2018). Un tratto distintivo delle attività economiche che risentiranno meno dei processi di automazione è la scarsa prevedibilità, a fronte del quale la minore flessibilità delle macchine manterrà elevata la domanda di lavoro (Tegmark M., 2018). Rimarranno attività relativamente labour intensive, quelle caratterizzate da una elevata creatività4 e quelle culturali in cui sono necessarie costanti – e non programmabili - connessioni tra saperi diversi, l’ideazione e i processi di conoscenza che comprendono l’analisi evoluta di dati. Analisi di lungo periodo (2011-2016) sulla dinamica dell’occupazione indicano che le professioni caratterizzate da una maggiore intensità di mansioni ad elevato contenuto non-routinario mostrano una crescita occupazionale relativamente superiore alle altre professioni considerate e, tra le professioni che segnano un maggiore calo di addetti, si registra una correlazione negativa tra la dinamica occupazionale e l’intensità dell’indicatore di routinarietà manuale (Quaranta R., Gualtieri V., Guarascio D., 2017).

Rimarranno più protetti – a parità di matrice tecnologica – i lavoratori delle imprese learning intensive dove la formazione degli addetti guida l’adattamento dell’impresa al cambiamento e l’orientamento all’innovazione. In questo paragrafo illustriamo i risultati di un lavoro che si basa su un recente studio pubblicato dall’Ocse (Nedelkoska L. E Quintini G., 2018) che identifica i settori di attività in base al livello alto, medio e basso - del rischio di automazione, elaborando dati sull’importanza e la frequenza delle attività (task) per professione rilevati dall’indagine specifica sulle competenze.5

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Nel 2030 un ventenne avrà davanti a sé 580 mila ore di vita di cui 58 mila di lavoro, 200 mila per cura del corpo, 120 mila di formazione e 200 mila (23 anni) di tempo libero (De Masi D., 2018). 4 Sempre in De Masi D. (2018) si indica che le professioni creative nel 2030 rappresenteranno il 50% dell'occupazione nei Paesi avanzati. 5 PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), programma dell’OCSE finalizzato ad indagare le abilità fondamentali e le competenze ritenute indispensabili per partecipare attivamente alla vita sociale ed economica della popolazione adulta compresa tra i 16 e i 65 anni (Inapp, 2018). Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Rischio di automazione: 20 settori ad elevato rischio e 20 settori a basso rischio probabilità di rischio automazione 0,000 1-Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e… 14-Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in… 53-Servizi postali e attività di corriere 3-Pesca e acquacoltura 56-Attività dei servizi di ristorazione 8-Altre attività di estrazione di minerali da cave e miniere 10-Industrie alimentari 16-Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i… 49-Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte 13-Industrie tessili 18-Stampa e riproduzione di supporti registrati 38-Attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero… 81-Attività di servizi per edifici e paesaggio 12-Industria del tabacco 17-Fabbric azione di carta e di prodotti di carta 23-Fabbric azione di altri prodotti della lavorazione di minerali non… 25-Fabbric azione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e… 2-Silv icoltura ed utilizzo di aree forestali 27-Fabbric azione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature… 29-Fabbric azione di autoveic oli, rimorchi e semirimorchi 6-Estrazione di petrolio greggio e di gas naturale 68-Attività immobiliari 71-Attività degli studi di architettura e d'ingegneria; collaudi ed… 78-Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale 87-Servizi di assistenza sociale residenziale 9-Attività dei servizi di supporto all'estrazione 51-Trasporto aereo 61-Telecomunicazioni 73-Pubblicità e ricerche di mercato 84-Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale… 86-Assistenza sanitaria 62-Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse 69-Attività legali e contabilità 79-Attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e… 60-Attività di programmazione e trasmissione 63-Attività dei servizi d'informazione e altri servizi informatici 88-Assistenza sociale non residenziale 39-Attività di risanamento e altri serviz i di gestione dei rifiuti 70-Attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale 85-Istruzione

0,100

0,200

0,300

0,400

0,500

0,600

0,570 0,560 0,560 0,550 0,550 0,540 0,540 0,540 0,540 0,530 0,530 0,530 0,530 0,520 0,520 0,520 0,520 0,510 0,510 0,510 0,430 0,430 0,430 0,430 0,430 0,420 0,420 0,420 0,420 0,420 0,420 0,410 0,410 0,410 0,400 0,400 0,400 0,380 0,340 0,330

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati OCSE

Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA La nostra regione figura tra quelle che presentano un maggiore addensamento di occupati in settori esposti all'automazione con una quota di occupati nei settori ad alto rischio automazione che si attesta al 29,5%, valore che posiziona l’Emilia Romagna 4^ nella classifica nazionale dopo Abruzzo con il 31,4%, Basilicata con il 30,6% e Piemonte con il 29,8%.

26,6

26,4

26,6

Centro-Nord

Italia

Isole

Nord-est

Liguria

Toscana

Sardegna

Campania

Marche

Friuli-Venezia Giulia

Umbria

Emilia-Romagna

Piemonte

Abruzzo

20,0

Basilicata

22,0

Nord-ovest

21,5

24,3

Valle d'Aosta

24,0

Mezzogiorno

27,3 Sud

28,3

26,9 Centro

23,6

Sicilia

25,2

24,1

24,0

Lombardia

24,2 Calabria

25,4

26,0

25,1

26,0

27,3

27,5

Veneto

26,7

27,6

27,6

Lazio

Trentino Alto Adige

27,9 Puglia

28,8

27,9

28,0

Molise

29,5

30,6

30,0

29,8

32,0

31,4

Quota occupati nel totale imprese in settori ad alto rischio automazione nelle regioni italiane Anno 2015. % totale addetti imprese attive

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat – OCSE

Tra le prime 10 province italiane per maggior peso sul totale occupazione degli addetti in settori ad elevato rischio automazione troviamo al terzo posto Reggio Emilia (36,3%), dietro a Prato (44,9%) e Chieti (38,2%).

28,8

29,3 Salerno

Cuneo

29,3

Udine

28,8

29,3

Trevis o

Bologna

29,5 Barletta-Andria-Trani

28,9

29,7 Perugia

Bari

30,1

Brescia

29,1

30,2

Rovigo

28,9

30,4 Ancona

Varese

30,4 Como

30,0

Avellino

31,0

30,9

Pordenone

Verbano-Cusio-Ossola

33,0 Parma

31,1

33,1 Vicenza

Cremona

34,0 Potenza

31,2

34,2

Biella

Torino

34,3 Caltanissetta

31,6

34,4 Teramo

Modena

34,7

35,8

Mantova

35,0

Lecco

36,3

40,0

Reggio nell'Emilia

45,0

38,2

50,0

44,9

Prime 30 province italiane per quota occupati nel totale imprese in settori ad alto rischio automazione Anno 2015. % totale addetti imprese attive

25,0

Prato

Chieti

20,0

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat e OCSE

Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Nell’artigianato, per cui è prevedibile un impatto dell’automazione più forte, tra le regioni con il maggiore addensamento di occupati in settori esposti all'automazione troviamo al 4° posto l’Emilia-Romagna con il 37,1%, quota superiore di 7,6 punti rispetto a quella rilevata per il totale imprese (29,5%). Quota occupati delle imprese artigiane in settori ad alto rischio automazione nelle regioni italiane Anno 2015- % totale addetti imprese attive

36,4

35,6

Italia

35,4

Mezzogiorno

38,3 35,4

36,3

27,1

30,0

34,4

Lazio

35,3

31,7

31,6

Trentino Alto Adige

33,6

32,3

Liguria

Friuli-Venezia Giulia

33,8

33,8

Abruzzo

Piemonte

35,1

35,0

34,0

35,4

35,3

35,6

35,5

36,1

35,8

37,1

36,4

Emilia-Romagna

39,4

37,4

Umbria

Veneto

39,6

40,0

Sicilia

45,0

Centro-Nord

Isole

Sud

Centro

Nord-est

Nord-ovest

Valle d'Aosta

Marche

Toscana

Calabria

Sardegna

Campania

Puglia

Molise

Lombardia

20,0

Basilicata

25,0

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat – OCSE

Reggio Emilia figura invece tra le prime 30 province italiane per maggior peso sul totale occupazione degli addetti in settori ad elevato rischio automazione nell’artigianato (38,2%), quota anche in tal caso superiore di 1,9 punti a quella registrata per il totale imprese (36,3%).

70,0 65,0

64,1

Prime 30 province italiane per quota occupati in imprese artigiane in settori ad alto rischio automazione Anno 2015- % totale addetti imprese attive

60,0

37,4

37,3

37,3

Messina

Matera

Enna

37,6

37,5

Napoli

Taranto

Trevis o

38,0

37,7

Milano

Pordenone

38,2

38,1

Reggio nell'Emilia

38,2

Palermo

38,2

Sud Sardegna

Pesaro e Urbino

38,6

38,5

Padova

Reggio di Calabria

38,9

38,9

Bologna

39,8

39,2

Ancona

40,0

39,9

Vicenza

Crotone

40,0

Mantova

40,5

40,2

Lecco

Brescia

40,8

40,5

Catania

Modena

42,3

41,3

Rovigo

43,4

42,6

Trapani

Agrigento

45,0

Perugia

45,4

43,8 Caltanissetta

50,0

Barletta-Andria-Trani

55,0

35,0 30,0 25,0

Prato

20,0

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat e OCSE

Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA ADDETTI imprese totali e artigiane per livello di rischio automazione nelle province dell’Emilia-Romagna Anno 2015. Addetti in imprese attive, incidenze % e ranghi Totale imprese MEDIO

BASSO Provincia Addetti

Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia-Romagna ITALIA

69.539 13.221 21.776 39.288 24.863 11.096 18.426 27.585 20.961

% su tot.

17,7 16,8 16,1 15,1 15,9 14,1 16,3 13,6 18,7

209.920 45.076 79.272 139.244 79.739 45.188 65.542 101.818 66.034

% su tot.

53,5 57,2 58,5 53,4 51,1 57,6 58,1 50,1 59,0

Addetti

113.001 20.477 34.378 82.418 51.549 22.146 28.811 73.762 24.970

BASSO Rank % % su Naz. Addetti su tot tot.

28,8 26,0 25,4 31,6 33,0 28,2 25,5 36,3 22,3

29 56 64 12 11 35 62 3 97

1.898 486 1.039 1.122 724 315 865 1.009 598

3,2 2,6 3,4 2,1 2,8 1,8 3,8 2,6 2,6

Imprese artigiane MEDIO ALTO Addetti

33.940 11.299 19.401 30.578 16.382 11.175 13.572 23.207 14.375

% su tot.

57,8 61,2 63,6 57,4 62,5 63,0 60,3 59,3 63,4

Addetti

22.853 6.677 10.084 21.561 9.112 6.246 8.073 14.940 7.711

Rank % su Naz. tot

38,9 36,2 33,0 40,5 34,8 35,2 35,9 38,2 34,0

16 37 72 9 55 50 40 22 66

831.833 54,4 451.512 29,5

4 8.056 2,8 173.928 60,1 107.256 37,1

4

18,6 8.929.901 54,8 4.328.750 26,6

47.441 1,8 1.685.956 62,6 959.849 35,6

246.755 16,1 3.031.223

Addetti

ALTO

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat e OCSE

Il “sistema immunitario” dei territori La trasformazione digitale dei sistemi produttivi in corso vedrà in numerose imprese la sostituzione di lavoratori con macchine ma, come abbiamo indagato in precedenza, l’uomo vincerà sul robot in attività caratterizzate da relazioni interpersonali, tra i quali il turismo, da creatività e cultura, da una elevata diffusione, qualità ed efficacia del sistema formativo e dall’orientamento all’innovazione. Al fine di misurare la presenza di “anticorpi6” – e quindi il grado di immunità al rischio automazione – abbiamo elaborato un indice sintetico di dodici variabili a livello regionale, di cui sette disponibili anche a livello provinciale, legate ad aspetti dell’innovazione, formazione, creatività e relazione, e di seguito abbiamo messo in relazione per ciascun territorio il livello del rischio automazione con la forza del sistema immunitario. Le sette variabili con dati disponibili a livello provinciale sono: 1) tasso turisticità, calcolato come rapporto tra le presenze di turisti nel totale esercizi recettivi e la popolazione residente, anno 2016; 2) attività brevettuale dato dai brevetti depositati presso l'EPO per milioni di abitanti, anno 2012; 3) capacità di esportare in settori a domanda mondiale dinamica dato dalla percentuale di export settori a domanda mondiale dinamica7 sul totale export, anno 2016; 4) presenza di startup, dato dal numero di startup registrate fino a maggio 2018 ogni 10.000 imprese; 5) propensione delle imprese a fare rete dato dalle imprese registrate coinvolte in contratti di rete ogni 10.000 imprese, maggio 2018; 6) quota di dipendenti delle imprese dell’Industria e dei Servizi che nel 2016 hanno frequentato corsi di formazione; 7) laureati e altri titoli terziari 25-39 anni, quota % anno 2016.

6

Anticorpo: sostanza di natura proteica (immunoglobulina) che si sviluppa nel corso di una risposta immunitaria provocata da una molecola estranea (antigene) a cui si lega specificamente (→immunità) da Enciclopedia in Treccani.it. 7 I settori dinamici sono: CE-Sostanze e prodotti chimici; CF - Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici; CIComputer, apparecchi elettronici e ottici; CJ - Apparecchi elettrici; CL-Mezzi di trasporto; M - Attività professionali, scientifiche e tecniche; R - Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento; S - Altre attività di servizi. Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Le altre cinque variabili con dati disponibili solo a livello regionale sono: 8) successo formativo (totale) dei percorsi di istruzione tecnici e professionale (numero di diplomati (totale) presso i percorsi di istruzione tecnica e professionale sul totale dei diplomati, anno 2013); 9) copertura banda ultra larga (copertura BUL- % unità immobiliari raggiunte, anno 2018); 10) condizione occupazionale dei laureati dopo 1-3 anni dal conseguimento del titolo (tasso di occupazione dei 20-34enni non più in istruzione/formazione con un titolo di studio terziario conseguito da 1 a 3 anni prima in Italia, anno 2014); 11) imprese con attività innovative (percentuale sul totale imprese, anno 2014); 12) occupazione del sistema produttivo culturale e creativo (% su totale economia, anno 2016). L’indice viene calcolato come media di 12 indicatori standardizzati, i 7 esaminati a livello provinciale a cui si aggiungono ulteriori 5 indicatori – non disponibili a livello provinciale – per i quali viene associato il valore della regione a cui appartiene la provincia. L’indice del livello di ‘anticorpi’ oscilla tra 1.000 nel caso in cui il territorio dispone di un maggior numero di ‘anticorpi’ all’automazione e 100 nel caso in cui il livello di anticorpi disponibili risulta essere basso; abbiamo successivamente individuato un livello alto e basso in relazione al primo e quarto quartile. Mettendo poi in relazione le due variabili attraverso il grafico a dispersione si osservano differenti situazioni in relazione al posizionamento delle regioni nello spazio rischio automazione-livello degli anticorpi. L’Emilia-Romagna si posiziona nel primo raggruppamento – che troviamo nel quadrante in alto a destra del grafico successivo – insieme a Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Lazio, Umbria e Piemonte, tutte regioni dove si registra un livello alto del rischio automazione e degli anticorpi. Per la nostra regione con un alto livello di rischio coesiste un elevato livello delle difese. Addetti per profilo di rischio automazione e presenza di anticorpi per regione Anno 2015. Addetti imprese attive Profilo rischio-anticorpi

Regioni

A A Alto rischio-alti anticorpi Emilia-Romagna A B Alto rischio-bassi anticorpi A M Alto rischio-medi anticorpi Piemonte, Umbria, Abruzzo e Basilicata B A Basso rischio-alti anticorpi Lombardia B B Basso rischio-bassi anticorpi Calabria e Sicilia B M Basso rischio-medi anticorpi Valle d'Aosta e Liguria M A Medio rischio-alti anticorpi Trentino-A.A., Veneto e Friuli V.G. M M Medio rischio-medio anticorpi Toscana, Marche, Lazio e Molise M B Medio rischio-bassi anticorpi Campania, Puglia e Sardegna Totale Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat e OCSE

Addetti tot

%

Addetti % artigianato artigianato

1.530.101 9,4 289.240 1.912.486 11,7 360.584 3.783.789 23,2 509.920 951.558 5,8 182.700 439.337 2,7 81.782 2.322.969 14,3 471.688 3.387.055 20,8 496.037 1.962.580 12,0 301.294 16.289.875 100,0 2.693.246

Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

18,9 18,9 13,5 19,2 18,6 20,3 14,6 15,4 16,5

19


19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Correlazione tra l’esposizione al rischio di automazione e la presenza di anticorpi nelle regioni Italiane Anno 2015. Addetti totale imprese attive 800

Friuli- Venezia Giulia Lombardia

700

Emilia-Romagna

Veneto

Trentino A.A.

indice livello anticorpi

600

Toscana

Marche

Lazio

Umbria Piemonte

500

Basilicata

Valle d'Aosta

Liguria

400

Calabria

Abruzzo

Molise Sardegna Puglia

300

Campania Sicilia

200 100 0 20,0

22,0

24,0

26,0 addetti a rischio alto automazione

28,0

30,0

32,0

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat e OCSE

L’analisi per provincia A livello provinciale su 3 province con livello di rischio automazione elevato, 2 hanno un livello di anticorpi alto (Parma, Modena) e 1 ha un livello di anticorpi medio (Reggio Emilia). Delle 5 con livello di rischio automazione medio 3 hanno un livello alto di anticorpi (Bologna, Ferrara e Ravenna) e 2 hanno un livello di anticorpi medio (Piacenza e Forlì-Cesena). Una sola ha livello di rischio automazione basso e un alto livello di anticorpi (Rimini).

Alto Medio

Rimini

Bologna, Ferrara e Ravenna

Parma e Modena

Piacenza e Forlì-Cesena,

Reggio Emilia

Basso

PRESENZA DI ANTICORPI

Distribuzione province italiane per profilo di rischio automazione e presenza di anticorpi per ridurne l'impatto Anno 2015. Livelli calcolati secondo la quota % di addetti del totale imprese attive. In grassetto quelle del Mezzogiorno RISCHIO AUTOMAZIONE Basso Medio Alto

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat e OCSE

Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

20


19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA La formazione continua del lavoratore L’elevata dinamicità richiesta ai modelli di sviluppo del business per mantenere competitiva l’impresa richiede, oltre ad investimenti infrastrutturali e dotazioni tecnologiche, un elevato livello di competenza del fattore umano. Sempre più importante diviene quindi la pianificazione di momenti di formazione durante l’intero periodo di collaborazione con il dipendente, dalla sua formazione iniziale all’aggiornamento continuo delle competenze, in un’ottica di apprendimento permanente del soggetto. La nostra regione, è terza per quota di partecipazione a percorsi di formazione continua, pari al 10,9% della popolazione in età lavorativa, dopo il Friuli-Venezia Giulia con l’11,3% e il TrentinoAlto Adige con l’11% di persone coinvolte, con un trend in crescita di +4,2 punti in 10 anni. La quota di imprese del territorio che nel 2017 hanno effettuato corsi di formazione per il personale, internamente o esternamente, è pari al 31% (superiore alla media nazionale che si attesta al 25,8%). Di queste, il 68,5% lo ha finalizzato ad aggiornare il personale sulle mansioni già svolte, il 18,5% per formare i neo-assunti e il 13,0% per riqualificare il personale a svolgere nuove mansioni/lavori. A Reggio Emilia nel 2018 l’8,6% della popolazione di 25-64 anni ha partecipato a percorsi di formazione continua (dato di 2,3 punti inferiore al dato regionale); mentre la quota di imprese che hanno svolto corsi di formazione è pari al 29,5%, inferiore di 1,5 punti rispetto al dato dell’EmiliaRomagna.

9,5

8,1

8,7 7,8

7,9

8,1

8,5

8,4

9,0

9,1

9,8

9,3

5,9 5,2

5,4

5,2

5,7

6,0

6,7

7,0

7,9

8,0

8,5

9,0

10,0

10,0

11,0

11,0

10,9

11,3

Partecipazione alla formazione continua nelle regioni Italiane Anno 2018. % persone di 25-64 anni che hanno partecipato ad attività di istruzione e formazione nelle 4 settimane precedenti l’intervista sul totale delle persone della corrispondente fascia di età 12,0

5,0 Nord Centro Mezzogiorno Italia

Friuli-Venezia Giulia Trentino-Alto Adige Emilia-Romagna Toscana Veneto Umbria Liguria Lombardia Valle D'Aosta Sardegna Piemonte Lazio Marche Basilicata Molise Abruzzo Campania Puglia Calabria Sicilia

4,0

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat

Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

21


19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Serie storica del tasso di partecipazione alla formazione continua in Emilia-Romagna Anni 2004-2018. % persone di 25-64 anni che hanno partecipato ad attività di istruzione e formazione nelle 4 settimane precedenti l’intervista sul totale delle persone della corrispondente fascia di età 12,0 10,9 11,0

10,0 8,6

9,0 8,0

7,0 6,0

6,7

8,1 6,5

6,3

5,0

Reggio Emilia

Emilia-Romagna

2018

2017

2016

2015

2014

2013

2012

2011

2010

2009

2008

2007

2006

2005

2004

4,0

Italia

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Istat Imprese che hanno svolto formazione nelle province dell’Emilia-Romagna Anno 2017. % imprese con dipendenti

38,0 32,8

32,2

31,9

30,2

29,5

31,0

29,2 26,3

Emilia-Romagna

Rimini

Piacenza

Ravenna

Reggio Emilia

Ferrara

Modena

Forli'-Cesena

Bologna

24,3

Parma

40,0 38,0 36,0 34,0 32,0 30,0 28,0 26,0 24,0 22,0 20,0

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Unioncamere-Anpal

Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it

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19/06/2019 L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA Riferimenti CONFARTIGIANATO (2018), Il rischio automazione nelle imprese italiane e il “sistema immunitario” dei territori CONFARTIGIANATO (2019), Lavoro – Resilienza dei territori, giovani e apprendistato, domanda di lavoro per professione e difficoltà di reperimento UNIONCAMERE - ANPAL Sistema Informativo Excelsior (2018), I fabbisogni occupazionali e formativi delle imprese dell’industria e dei servizi Regione Emilia Romagna, allegato statistico UNIONCAMERE - ANPAL Sistema Informativo Excelsior (2018), La domanda di professioni e formazione delle imprese italiane nel 2018, allegato statistico

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