Elaborazione flash Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna
19/06/2019
L’evoluzione del mercato del lavoro in Emilia-Romagna FOCUS REGGIO EMILIA In Sintesi In Emilia-Romagna sono 2 milioni e 16 mila gli occupati al I trimestre 2019, in crescita del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al primo trimestre dell’anno in corso il tasso di occupazione pari al 69,9% - il secondo più alto a livello nazionale - sale di 1,6 punti rispetto allo stesso periodo del 2018, e quello di disoccupazione pari al 6,1% - tra i più bassi a livello nazionale - scende di 0,4 punti. Esaminando la serie storica del tasso di occupazione nel lungo periodo 2008-2018 si osserva che la nostra regione figura tra le 10 che non hanno ancora recuperato il tasso di occupazione del livello pre-crisi, rimanendo sotto di 0,6 punti. Per il segmento del mercato del lavoro giovanile, maggiormente colpito dai duri colpi della passata crisi, la situazione resta critica: il tasso di occupazione registrato nel 2018, pari al 39,1%, risulta ancora sotto di 11,5 punti rispetto al 2008 mentre il tasso di disoccupazione, pari al 13,7%, risulta ancora sopra di 6,7 punti rispetto al periodo pre-crisi. I NEET (non occupati e non in istruzione e formazione) under 30 sono 93 mila e rappresentano il 15,4% della popolazione tra i 15 e i 29 anni, quota in calo rispetto al 2017 (-0,6 punti) ma ancora sopra di 5,7 punti rispetto al 2008. Per gli under 30 nel 2018 si registra una crescita più marcata delle assunzioni a tempo indeterminato (+18,7%) e in apprendistato (+10,9%). Al I trimestre del 2019 si conferma la dinamica positiva per le assunzioni di giovani con contratto a tempo indeterminato (+15,9%) mentre l'apprendistato registra una frenata (-2,8%). Per colmare il divario tra apprendimento scolastico e competenze richieste dalle imprese gioca un ruolo rilevante lo strumento dell'alternanza scuola-lavoro: il 13,7% delle imprese della nostra regione ha ospitato studenti in alternanza scuola-lavoro, quota in crescita rispetto al 2017. Tra le competenze richieste dalle imprese divengono sempre più centrali quelle per la gestione degli aspetti tecnologici e digitali insiti nell’attività produttiva. Il fabbisogno crescente di e-skilled è evidente anche nelle MPI dell’Emilia-Romagna che ricercano nel 53,6% dei casi competenze digitali, nel 50,3% dei casi capacità di utilizzo di linguaggi e metodi matematici e informatici e nel 35,2% dei casi capacità di applicare tecnologie 4.0. Di queste risultano difficili da reperire il 39,1% delle figure professionali con capacità di applicare tecnologie 4.0, il 35,7% di quelle capaci di utilizzare linguaggio matematico e informatico e il 35,3% delle figure professionali con competenze digitali. Sempre per rispondere alle esigenze delle imprese che scaturiscono dalla digitalizzazione diffusa nella nostra regione vengono ricercate 73.270 figure che dispongono di titoli di studio legati a Impresa 4.0, pari al 17,3% del totale delle assunzioni preventivate nel 2018. La quota di imprese che riscontrata difficoltà nel reperire queste figure si attesta al 47,0%, superiore di 17,2 punti rispetto alla difficoltà media (29,8%). La Digital tranformation in atto comporta rischi e opportunità per il mondo delle imprese. Uno dei rischi più temuti è la sostituzione dell'uomo con la macchina. La centralità del manifatturiero porta l’Emilia Romagna a occupare le prime posizioni della classifica nazionale per peso degli occupati coinvolti nei settori esposti al rischio automazione. Nel dettaglio si rileva che il 29,5% degli occupati del territorio opera in settori ad alto rischio automazione, quota che sale al 37,1% degli addetti di imprese artigiane, tuttavia l’alta presenza di anticorpi (ricerca, relazioni tra imprese, formazione, etc.) posiziona l’Emilia-Romagna tra le regioni più capaci di marginalizzare il fenomeno grazie ad un forte sistema immunitario. Tra i fattori identificati come fondamentali per vincere le sfide del futuro, in particolare quella giocata sul campo del digitale, figura l'apprendimento permanente: il 31% delle imprese con dipendenti dell’Emilia-Romagna ha svolto corsi di formazione per il personale (quota superiore di 5,2 punti alla media nazionale) per lo più finalizzati all’aggiornamento delle competenze. FOCUS REGGIO EMILIA – Nel 2018 sono 241 mila gli occupati, +1,4% rispetto al 2017. Il tasso di occupazione pari al 69,4% risulta ancora inferiore ai livelli pre-crisi, come per il livello regionale. Il tasso di occupazione degli under 30 (41,1%) risulta sopra di 2 punti rispetto a quello regionale ma è ancora lontano dai livelli pre-crisi (49,9%). Il 16,1% dei giovani 15-29 anni sono fuori sia dal circuito formativo che da quello lavorativo (Neet). La quota di imprese che hanno ospitato studenti in alternanza scuola lavoro si attesta al 15,5%, maggiore di 1,8 punti rispetto a quella regionale (13,7%). Reggio Emilia è la terza provincia in Italia per quota di ingressi con maggior difficoltà di reperimento (34,5%). La quota di occupati in settori esposti al rischio automazione si attesta al 36,3%, posizionando la provincia al terzo posto nella classifica nazionale, quota superiore di 1,9 punti nell’artigianato (38,2%). Il territorio presenta un livello di anticorpi medio che deve essere ulteriormente rafforzato per marginalizzare il rischio di sostituzione uomomacchina. Circa un’impresa su tre (29,5%) del territorio ha svolto corsi di formazione. Osservatorio MPI Confartigianato Imprese Emilia-Romagna Via Ludovico Berti, 7 - 40131 Bologna - Tel. 051.522049 / 051.522106 - Fax 051.524387 E-mail: segreteria@confartigianato-er.it
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