Rassegna stampa settembre e ottobre 2020

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Rassegna stampa

Dal 1 settembre al 31 ottobre 2020


Durante il periodo preso a riferimento in questo resoconto - dal 1 settembre al 31 ottobre 2020 - la nostra associazione ha occupato le pagine di cronaca ed economia delle principali testate locali in piĂš occasioni. Riportiamo di seguito, la data e il titolo dei comunicati stampa pubblicati dai giornali.

1 settembre 2020 Gazzetta Modena


2 settembre 2020 Il Resto del Carlino Modena

2 settembre 2020 Il Resto del Carlino Reggio Emilia


2 settembre 2020 Il Resto del Carlino Reggio Emilia

10 settembre 2020 Gazzetta Modena

16 settembre 2020 Gazzetta Modena


10 settembre 2020 Gazzetta Modena

15 settembre 2020 Gazzetta Reggio Emilia


15 settembre 2020 Gazzetta Modena


15 settembre 2020 Gazzetta Modena

16 settembre 2020 Il Resto del Carlino Modena


16 settembre 2020 Il Resto del Carlino Modena

17 settembre 2020 Gazzetta Modena

18 settembre 2020 Gazzetta Modena


16 settembre 2020 Il Resto del Carlino Modena

18 settembre 2020 Il Resto del Carlino Modena


22 settembre 2020 Gazzetta Modena

21 settembre 2020 Gazzetta Modena


22 settembre 2020 Gazzetta Modena

22 settembre 2020 Gazzetta Modena

22 settembre 2020 Il Resto del Carlino Modena


23 settembre 2020 Gazzetta Modena

23 settembre 2020 Il Resto del Carlino Modena


24 settembre 2020 Gazzetta Reggio Emilia


24 settembre 2020 Il Resto del Carlino Modena

25 settembre 2020 Il Resto del Carlino Reggio Emilia


24 settembre 2020 Il Resto del Carlino Reggio Emilia


26 settembre 2020 Gazzetta Modena

PAVULLO - SERRAMAZZONI - APPENNINO

SABATO 26 SETTEMBRE 2020 GAZZETTA

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Inchiesta sul turismo luca biolchini (sestola)

lo studio licom

pierangelo guerri (pieve)

«Da luglio si è lavorato tanto e anche ora si vede gente»

«I costi sono aumentati Le squadre ci hanno aiutato»

SESTOLA

PIEVEPELAGO

«Siamo andati ben oltre le aspettative. La partenza è stata senza una gran fiducia, ma alla fine si è rivelata un’estate sopra alla media nella sua parte centrale». Lo conferma Luca Biolchini della Locanda Zita di Vesale, presidente del Consorzio Albergatori Cimone Holidays. «Da metà luglio in poi si è lavorato anche più dell’anno scorso. Sui sentieri si è assistito a boom di escursionisti, anche ora c’è molta

«Rispettare le norme anti-contagio è stato necessario ma duro: noi abbiamo perso 15 tavoli in sala, e i costi di gestione sono aumentati». Lo fa presente Pierangelo Guerri dell’omonima pensione di Sant’Annapelago, dirigente Licom Lapam. «Luglio è stato difficile recuperarlo: clienti diffidenti e timorosi. In agosto si è lavorato molto con il ristorante, non con l’albergo dove le permanenze sono sta-

gente per la stagione dei funghi e qualche albergo è rimasto aperto, invece di chiudere come al solito». —

enrica forti (palagano)

«Speriamo serva a dare fiducia Ma ci mancano gli stranieri» PALAGANO

«Gente in Appennino ce n’era: gli appartamenti erano tutti occupati e c’è anche chi ha comprato casa. Speriamo possa servire anche agli abitanti del posto per prendere fiducia, investire, ammodernare e rendere più appetibile il territorio». A dirlo è Enrica Forti della Locanda Cialamina di Palagano, anche dirigente Licom Lapam. «Come albergo abbiamo lavorato un po’ meno: abbiamo perso gli

Daniele Montanari

stranieri, i francesi in particolare. Il ristorante invece è andato bene, anche in questi weekend di settembre». —

matteo baisi (fanano)

«Il ristorante ha ripreso forza Investiamo sullo sport» FANANO

«A giugno si è fatto pochissimo, dalla seconda metà di luglio ai primi di settembre invece si è lavorato veramente tanto. Così come ristorante abbiamo recuperato tutto rispetto all'anno scorso, l’albergo invece è rimasto a un -30%». È il bilancio di Matteo Baisi dall’hotel Firenze di Fanano, dov’è anche presidente Lapam. «Servono investimenti sulle strutture sportive, per attrarre più squadre -

Un agosto d’oro limita i danni dell’Appennino

nota - Io ho dovuto dire di no alla Nazionale di calcio Under 20 a fine agosto perché i campi erano occupati». —

La fotografia perfetta la fa un albergatore: «Fino a inizio giugno pensavamo di tener chiuso. È vero che non abbiamo recuperato tutto, ma abbiamo limitato i danni. E quello che è arrivato, soprattutto ad agosto, è oro colato». Le parole sono confermate dai dati, ufficiali seppur relativi alla prima parte dell’anno: l’Appennino nei primi sette mesi del 2020 causa Covid ha perso a livello turistico il 36,04% di arrivi (32.567 contro i 50.923 del 2019) e praticamente altrettanto in termini di presenze: il 35,87% (97.545 contro 152.120). Territorio inteso da Zocca a Frassinoro passando per Pavullo, esclusi Serra e Prignano considerati collinari nei dati regionali sulle strutture ricettive. Li ha elaborati per Licom l’Ufficio Studi Lapam, evidenziando come in termini assoluti la montagna abbia perso 18.356 arrivi e 54.575 presenze. Picco negativo in particolare nel giugno horribilis, ancora segnato dai timori post lockdown: -45,8% di arrivi e -46,7% di presenze. Ma ha ridato subito ossigeno un lu-

glio andato molto meglio di quel che si temeva: -12,9% in quanto ad arrivi e -29% di presenze. Poi però c’è stato un agosto ritenuto da tutti eccezionale, ma ancora non certificato dai numeri. «Rispetto alle aspettative, le cose sono andate migliorando - analizza Daniele Casolari, segretario Licom - e siamo certi che i dati di agosto evidenzieranno un recupero ancor più robusto. La stagione, ci riferiscono gli operatori, si è un po’ allungata comprendendo i primi giorni di settembre e anche ora, grazie soprattutto all’ottima fase dei funghi, in montagna ci sono presenze, specie nei fine settimana. Si è visto soprattutto un turismo di prossimità, legato anche a tante persone che non avevano mai o quasi mai scelto il nostro Appennino. È un’occasione importante per rinnovare la proposta e le strutture, anche grazie ai contributi». I dati evidenziano un aspetto particolare: il recupero molto più celere delle strutture extra-alberghiere. A giugno hanno avuto più arrivi dell’alberghiero, e a luglio la loro flessione rispetto al 2019 è stata appena del -1%. —

te brevi. Per fortuna dopo il 20 agosto sono arrivati gruppi sportivi che si sono rivelati importantissimi». —

silvana lucchi (montese)

«All’inizio c’era molta paura Peccato per i “nostri” anziani» MONTESE

«Se pensiamo a com’eravamo messi a maggio, direi che sia andata oltre le più rosee aspettative». È il pensiero di Silvana Lucchi dell’albergo Belvedere di Montese. «L’albergo è rimasto un po’ fermo a luglio: abbiamo una clientela soprattutto anziana e c’era paura. Poi ad agosto si è recuperato qualcosa. Il ristorante invece è andato sempre bene nei fine settimana, e ad agosto tutti i giorni. La

gente aveva tanta voglia di spazi aperti e ha riscoperto l’Appennino. Anche ora se ne vede, nei weekend». —

marco vandelli (pavullo)

«Meglio di quanto pensassi grazie ai soggiorni da lavoro» PAVULLO

«Abbiamo limitato i danni: questo mi sembra il pensiero giusto. E alla fine direi che siamo andati anche un po’ meglio di quel che si pensava». È la fotografia di Marco Vandelli dell’hotel Vandelli di Pavullo, che fa una sottolineatura: «Per noi più che il turismo, su cui Pavullo può ancora crescere, è importante il discorso commerciale, il soggiorno per lavoro. E a sorpresa lo abbiamo

visto significativo soprattutto ad agosto, rispetto agli altri anni: si vede che meno gente è andata in ferie». —


26 settembre 2020 Il Resto del Carlino Modena


30 settembre 2020 Gazzetta Reggio Emilia

2 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena

30 settembre 2020 Gazzetta Modena


2 ottobre 2020 Gazzetta Modena

2 ottobre 2020 Gazzetta Reggio Emilia


2 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena

4 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena


4 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena Viabilità

Creiamo l’App della mobilità sostenibile

— 8 OTTOBRE 2020 – IL RESTO DEL CARLINO

oche Roberto di Ferrari* la nti ssi ’ da tempo che elparliamo di città coSmart e di mobilità ra, E’ il nostro testimonial, ha dato slancio al turismo» usalternativa all’auto e diverse alcose sono state fatte, ma forse coNon è arrivato il momento di fare uninsegna, ma li fa sempre dioni vertire è a suo agio». salto in avanti. Il centro storico A proposito di insegnamento, le è ora servito dai monopattini Magnani rivela come Tomba sia ne elettrici: peccato però chediventato le maestro di sci: «Assieiame a Muzzarelli, allora assessoaziende che li noleggiano siano mire regionale, abbiamo cambiato almeno quattro e che, oc la normativa emiliano-romagnoiaovviamente, abbiano quattro la, garantendogli la qualifica di romaestro per i suoi successi sporApp diverse. Per cui delle due artivi, senza sostenere l’esame. l’una: o una persona si registra Era il 2003. Pensate che in Lomosi a quattro siti diversi, comunica bardia, ad esempio, alla Compaeci dati della sua carta di credito gnoni non è stato affatto riservataa quattro fornitori, versa to lo stesso trattamento». Campani racconta un almeno 5 euro in ogni App,Infine o ghi pezzo di serata: «Davvero increne battezza una sola, ma a dibile quel il successo che Alberto riomba e altri ospiti ci della serata a Milano scuote ovunque vada, un sucpunto sarà l’inevitabile conseguenza che, per una cesso che trascende i suoi tre ori olimpici, i due mondiali, la strana legge dele destino, do dello sci, nazionale non soCoppa generale. lo». accadrà che il monopattino di simbolo di sport e dopo tanÈ un Anche Campani ha un ricordo cui ha scaricato la App è ti anni è bello percepire l’affetto nitido del Tomba appenninico: che tutti hanno per lui, anche il sempre il più lontano da dove «Quello che mi stupisce sempre presidente del CONI Malagò o il Proponiamo di fareMinistro dello Sport Spadafora di luisi è trova. la sua capacità di far diuno sforzo– per far diventare vertire i bambini racconta il dihanno riso di gusto ai suoi racrigente Fisi –. Spesso ci viene a diconti sul palco. veramente smart la città E poi è un cavaliere: ha ringraziatrovare e trascorre tempo di coimettere Modena, chiediamo to Thoeni, arrivato dietro di lui piccoli delle nostre scuole sci. in sinergia tutti gli attori della nella classifica di atleta del secomobilità. Si potrebbe fare lo, che è stato il suo allenatore PROTAGONISTA ASSOLUTO tanti successi. Ammettendo un’unica App o una ‘Super in App’ Campani: «Spesso anche, tra le risate del pubblico, che raccolga tutte le altre, di non aver vinto perché i suoi tifosi ci viene a trovare solo pensando ai monopattini, sono più giovani e ci sono ancoe intrattiene i bimbi ra tutti». ma inserendo in questo servizio delle scuole sci» i parcheggi, Alessandro Trebbi anche gli autobus, i taxi, ecc... Creare una App della mobilità sostenibile darebbe modo a chiunque, che sia un cittadino o un turista, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo di Modena di ne trovare e pagare il parcheggio; sapereTim quando passa un Frassinoro, promette to. Su questo è stata presentata autobus, salire a bordo e un’interrogazione del senatore interventi. Intanto il senatore il biglietto; trovare Stefano e Corti (Lega) rivolta al MiCortipagare (Lega) interroga il ministro sbloccare il monopattino; nistro dello sviluppo economisui ritardi tecnologici co che denuncia il ritardo tecnochiamare e pagare un taxi;logico montano. Sono state PIEVEPELAGO trovare e sbloccare una chieste quali iniziative il Ministro intenda adottare per garanbicicletta; trovare una vettura, tire la copertura di rete telefoniTelefoni muti? Colpa deied roditomagari elettrica, utilizzarla e ca fissa, mobile, internet ADSL ri. Lo spiega Tim relativamente in car sharing. Chiediamo che e fibra, nel territorio dell’Appeniai disservizi nella zona di Frassino. «L’intollerabile situazione di le modalità i noro tutte «che sono dovuti aialternative danni ritardo tecnologico – spiega siano messe in cavo sinergia causati dai ghiri ad un in fi- fra loro Corti – sta penalizzando le attiviL’Azienda,veramente «per risola bra ottica». per diventare tà presenti, tra alberghi, rifugi, vere definitivamente il problecompetitive rispetto all’utilizzo ristoranti e bar. In molte occama che si è più volte verificato, sioni i clienti si sono trovati cogit dell’automobile privata. ha già programmato un interstretti a saldare tramite bonifico della mobilità ventoUna per App la sostituzione di cirbancario mentre i titolari dei loca 2 chilometri di cavo speciale sostenibile che raggruppi tutte cali per trasmettere la contabilianti roditori. complesso eche one-metta tà sono costretti a portare a caquesteIlpossibilità, roso intervento di bonifica sarà sa la cassa; una situazione inacveramente nelle condizioni di concluso a metà novembre». cettabile». A Tagliole intanto sosapere cosa utilizzare e come Ma il problema è molto più esteno state scattate foto dei cavi teso e coinvolge soprattutto la zolefonici obsoleti caduti a terra. possiamo muoverci, sarebbe na turistica Tagliole-Lago g.p. certamente utile. San*Presidente Lapam Zona di Modena

o’, orgoglio Cimone mpio E per i giovani»

«Telefoni muti, cavi mangiati dai ghiri»

8 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena Week-end da gustare, a Sestola torna la festa del cioccolato

SESTOLA Ritorna la festa del cioccolato in questo fine settimana a Sestola. Nella ‘perla’ dell’Appennino le giornate di sabato e di domenica saranno dedicate al cioccolato di qualità, declinato nei più svariati gusti e abbinamenti. All’iniziativa, giunta alla 20ª edizione, parteciperanno una decina di pasticcieri e cioccolatieri che arriveranno da tutta Italia e alcuni artigiani del Veneto e Friuli Venezia Giulia che hanno aderito a questa kermesse per la prima volta. La Pasticceria Turchi, tra le proprie specialità, proporrà le originali praline all’aceto balsamico o quelle al Parmigiano Reggiano. Gli stand dei maestri cioccolatieri saranno aperti per l’intera giornata a partire dalle 10, collocati lungo le vie del centro dove sono in programma anche eventi musicali, giochi per bambini, artisti di strada e una novità rappresentata dall’attrazione ’Extreme slack line show’, un percorso funambolico a quindici metri d’altezza tra le torri del campanile e del municipio, in programma nel pomeriggio di domenica. Sono previste anche degustazioni al castello e all’Hotel Roma, mentre i ristoranti proporranno menu dedicati al cioccolato. «Eventi come questo consentono di prolungare la stagione turistica, nel rispetto delle regole sulla sicurezza sanitaria», ha sottolineato Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena mentre Marisa Tognarelli della Pasticceria Turchi di Sestola, ideatrice e organizzatrice dell’evento, ha affermato che sono «pronti per accogliere i turisti che intendono assaporare le prelibatezze proposte da maestri cioccolatieri, in tutta sicurezza a partire dall’allestimento degli stand». Alla presentazione dell’evento hanno partecipato anche Valentina Rizzari, responsabile dell’Ufficio turistico del Comune di Sestola, e Francesco Bernardi della società ’Feed n food di Ben’ che ha collaborato all’organizzazione, insieme al Comune, l’associazione Cioccolatieri artigiani italiani e con il sostegno della Distilleria Maschio Buonaventura, insieme alle associazioni di categoria Cna, Lapam, Ascom e Montana group. w.b.

9 ottobre 2020 Gazzetta Modena


6 ottobre 2020 Gazzetta Modena

10 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena


10 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena

11 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena


13 ottobre 2020 Gazzetta Modena

13 ottobre 2020 Gazzetta Modena


CRONACA

VENERDÌ 16 OTTOBRE 2020 GAZZETTA

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La tradizione dei piccoli commercianti La Regione promuove eventi per l’occasione Lapam: «Il territorio vanta grandi eccellenze»

nadia Boukantar (serramazzoni)

oriano lollini (pavullo)

«Il lavoro è calato con il Covid»

«Abbiamo avuto un crollo del 70%»

A Serramazzoni lavora Nadia Boukantar, titolare del “Forno di Nadia”. Nadia è associata Lapam e, oltre al pane, fa pasticceria e pasta fresca: «Il lavoro è calato un po’, il Covid incide molto purtroppo. Come clientela abbiamo molte persone anziane che escono meno in questo periodo. Magari vengono una volta alla settimana, prendono tanto prodotto e poi non tornano per giorni. In questo modo è anche difficile fare i conti su quanto pane serva di giorno in giorno. E poi – confida Nadia – la realtà è che si spende meno: molti hanno difficoltà lavorative e dunque è più difficile per tutti». La peculiarità del Forno di Nadia è il pane arabo, anche se naturalmente va molto anche il pane comune: «Facciamo anche pane di semola, oltre al pane arabo sia integrale che con l’orzo, così come le piadine arabe e normali». Il finale è amaro: «Prima del Covid avrei voluto prendere una persona in più per darci una mano, purtroppo adesso è una scelta che non possiamo fare».

Concorrenza della grande distribuzione, pressione fiscale, riduzione dei consumi. Sono tante le spine nel fianco per il forno Lollini di Pavullo. E quest’anno, nella lista delle criticità, si è aggiunto anche il Covid-19: «Essendo il pane un genere di prima necessità, noi non abbiamo mai interrotto l’attività – spiega il titolare Oriano Lollini –, ma tutte le aziende del territorio sì e inevitabilmente la domanda è crollata nei tre mesi di chiusura. Una stima? Direi un 70 per cento in meno». La pandemia ha colpito duro, in un contesto già difficile: «È cambiato lo stile di consumo, le persone preferiscono comprare al supermercato, dove trovano tutto, anche il pane, ma dove spesso prevale il risparmio sulla qualità. Nonostante le difficoltà, - precisa il titolare del forno di piazza Toscanini – noi non rinunciamo a tenere un livello alto di qualità, un pane fatto con lievito madre, senza additivi né conservanti. Una scelta che, siamo convinti, alla lunga paga».

giuseppe tagliani (modena)

«La liberalizzazione crea problemi» Giuseppe Tagliani è al Forno San Lorenzo, a Modena in via Jacopo Barozzi. Un forno caffetteria che soffre particolarmente per lo smart working che ha portato a un calo del lavoro: «È proprio così – conferma Tagliani -. Dopo il lockdown abbiamo lavorato abbastanza, ma ora il giro è calato. Ne risentiamo per la caffetteria ma per il pane, in generale, il calo è molto accentuato e va oltre la crisi del Covid. Si cambia il modo di mangiare, e chi consuma il pane è una percentuale inferiore della popolazione: molti preferiscono un altro tipo di alimentazione». Tagliani, però, va oltre: «L’apertura di tante panetterie e la liberalizzazione totale crea problemi, molti aprono e molti chiudono...». Infine una battuta sul tipo di pane che la gente cerca: «Oggi vanno molto i pani di semi, ma ci sono anche tante richieste particolari. È però difficile accontentare tutti».

martina calanca (modena)

«Il pane comune resta il più venduto» «Noi non possiamo lamentarci, in questo periodo, nonostante la crisi dovuta al Coronavirus, stiamo lavorando bene, abbiamo anche aumentato le vendita rispetto a prima». Martina Calanca (nella foto a destra), alla Panetteria del Bottegone di Modena in via Formigina, parla quando la mattinata è ormai finita e con quella anche gran parte del pane in vendita: «Durante il periodo del lockdown abbiamo acquisito nuovi clienti e abbiamo lavorato parecchio, con il passare del tempo ne stiamo mantenendo una parte – ammette la giovane fornaia – diciamo che siamo contenti». Il pane comune, quello più classico e tradizionale, resta in testa alla classifica dei consumi: «Le persone anziane consumano principalmente il pane comune – sottolinea Martina Calanca - mentre i più giovani ci chiedono quelli di semi o più vari. Ma quello che vendiamo di più resta quello comune».

È il giorno del pane Ma la crisi colpisce anche i fornai: perse 143 imprese Luca Beltrami

Oggi sarà la Giornata del Pane, e la Regione Emilia-Romagna promuove iniziative allo scopo di diffondere tra i cittadini, specialmente tra bambini e giovani, la consapevolezza della qualità del pane e dei prodotti da forno artigianali. L’ufficio studi Lapam Confartigianato ha realizzato una ricerca sui fornai artigianali. Nel primo trimestre del 2020 le imprese attive in regione che producono prodotti di panetteria freschi sono 1.576, di cui l’88,8%, pari a 1.400 unità, sono imprese artigiane con una occupazione di oltre 8mila addetti. Le famiglie emiliano-romagnole spendono ogni mese circa 23 euro per il pane fresco. La spesa annua sostenuta da tutte le famiglie del territorio per l’acquisto di pane ammonta a 555 milioni di euro. Il comparto, però, negli ultimi dieci anni ha sofferto sia la crisi sia una contrazione del mercato. Oggi, rispetto al 2010, in Emilia-Romagna si contano 143 imprese in meno (-9,3%). Daniele Casolari, responsabile sindacale della categoria Alimentazione di Lapam Confartigianato spiega: «Il settore del-

la panificazione artigiana è molto importante per l’economia del territorio, specie se si tiene conto che il pane fresco per ovvi motivi non può contare sull’export. È importante ricordare che il nostro territorio conta grandi eccellenze nella produzione di paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria. In regione sono 173 i prodotti agroalimentari tradizionali del settore registrati, il 43,5% del totale prodotti della tradizione locale». L’associazione oggi alle 10 promuove un webinar con la biologa e nutrizionista Paola Bongiovanni che sfata alcuni luoghi comuni: «Spesso i consumatori tendono a non mangiare il pane perché pensano di ingrassare in quanto lo considerano, a torto, una fonte energetica calorica. Se il pane è di buona qualità queste calorie tendono ad annullarsi, perché il pane è ricco non solo di una componente amidacea e quindi zuccherina, ma anche di fibre utili perché assorbono i grassi e aiutano soprattutto a migliorare la nostra flora batterica. Il pane è anche ricco di sali minerali». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

alfredo e paola ferrari (san felice)

«Clima di incertezza, è difficile» La pandemia ha cambiato il modo di fare acquisti delle persone: meno uscite, più accumulo e riduzione del superfluo. Questa è la fotografia scattata da Alfredo e Paola Ferrari, titolari del forno Ferrari di San Felice sul Panaro, associato a Lapam. «Rispetto a prima dell’epidemia si lavora peggio, molto peggio, programmare è diventato quasi impossibile. – spiegano i due titolari – Il ritorno del virus preoccupa, tutti noi piccoli commercianti siamo in grossa difficoltà, perché i consumi continuano a scendere e gli aiuti non sono sufficienti. Nel lockdown le nostre vendite sono crollate del 50 per cento, siamo riusciti a limitare i danni col servizio di consegna a domicilio, molto apprezzato dai clienti. Ora che si avvicinano le festività natalizie è il momento di prendere delle decisioni, ma in questo clima di incertezza - concludono - è davvero molto complicato».

luciano maranò (modena)

«La vendita a domicilio ci ha salvato» «È un anno complicato per tutti e il nostro settore non fa eccezione, tanto più per noi che lavoriamo anche con le mense aziendali. La nostra salvezza è stata la vendita a domicilio e la clientela abituale, che anche nei mesi di chiusura ci ha permesso di continuare a lavorare». Luciano Maranò del forno Giuliano di viale Gramsci commenta così l’andamento della sua attività condizionato dal virus. «In generale, per quanto riguarda il pane, da anni si vendono pezzature sempre più piccole, per evitare sprechi vanno per la maggiore i panini da 50 grammi. Un’altra differenza è che mentre prima si riusciva a prevedere le vendite, oggi è quasi impossibile, vista la tendenza dei clienti a ridurre le uscite e comprare grosse quantità in una volta sola. Nel nostro forno proponiamo anche prodotti nuovi, che all’inizio riscuotono successo, ma alla lunga le persone scelgono la tradizione, dal bensone al tortello al forno».


14 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena

17 ottobre 2020 Gazzetta Modena


17 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Reggio Emilia

18 ottobre 2020 Gazzetta Modena


19 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena


14

MARTEDÌ — 20 OTTOBRE 2020

Cronache

Dalle Regioni

L’Inchiesta

I giovani e il lavoro Emilia Romagna

«Il mio futuro? Faccio un sacco di legna» Venticinque ragazzi si sono iscritti al corso per diventare boscaioli nel Modenese. «Valorizziamo la natura nella massima sicurezza» di Walter Bellisi FRASSINORO (Modena) É iniziato il riscatto del taglialegna, un mestiere antico quanto l’uomo, finito per decenni sottotraccia, poco remunerativo, che richiedeva un enorme impegno fisico e spesso si svolgeva in condizioni ambientali difficili. Un tempo erano gli agricoltori, i braccianti a trasformarsi temporaneamente in boscaioli che migravano al taglio dei boschi in territori lontani per arrotondare il magro bilancio familiare. Andavano in Maremma Toscana, come racconta Carlo Cassola nel suo romanzo ‘Il taglio del bosco’, in Sardegna, in Corsica. Piandelagotti di Frassinoro, nell’Alto Appennino modenese, terra di confine con la Toscana, di tradizione boschiva e di boscaioli, proprio in questi giorni, per iniziativa di Lapam, ospita un corso abilitante e di manteni-

mento di questa antica e affascinante professione, riservato ad addetti di aziende del settore, artigiane o agricole. Le domande di iscrizione sono state superiori ai posti disponibili. Ed ora, 25 giovani (età media circa 30 anni), di 23 aziende, superate le 20 ore di parte teorica, le 40 di pratica e l’esame finale avranno l’iscrizione all’Albo regionale delle imprese forestali, necessaria per svolgere quest’attività. Le aspettative non mancano in questi giovani, arrivati a Piandelagotti da più comuni dell’Appennino. Le riassume Michel Rovina della ditta Boschi-

L’ISTRUTTORE

«Questo mestiere è meno faticoso di un tempo, ma serve ancora mano d’opera»

va Rovina William di Serpiano nel Frignano: «Con questo corso voglio integrare le conoscenze di cui già dispongo e avere una formazione completa per poter portare avanti la nostra attività nel miglior dei modi e nella massima sicurezza». E altri: «Partecipo al corso per ottenere l’iscrizione all’Albo e poter lavorare», oppure: «Anche se da anni opero nel settore, questo corso mi arricchirà dal punto di vista professionale e anche della sicurezza mia e di chi lavora con me». Sì, perché un ruolo importante, oltre al rispetto delle regole per il taglio c’è la sicurezza. «Nell’attività forestale –spiega il formatore Marco Cassaniga – gran parte dei problemi derivano da infortuni causati quasi sempre da imprudenza e imperizia o non conoscenza delle norme». In Appennino, il lavoro non manca per il taglialegna, alcuni anni fa sono arrivate anche squadre

2 AVVISO RETTIFICA BANDO DI GARA In relazione al Bando di gara per l’affidamento di servizi finalizzati alla Direzione Lavori e al Coordinamento della Sicurezza in fase di Esecuzione per l’intervento denominato “Passante di Bologna”, relativo al potenziamento in sede del sistema autostradale / tangenziale dal km 8+750 al km 22+100 dell’Autostrada A14 Bologna - Taranto, CIG 83904534DA si comunica che Autostrade per l’Italia S.p.A. ha disposto la proroga dei tempi di cui al predetto bando, in considerazione delle istanze pervenute. In particolare, le nuove date sono: • presentazione dell’offerta: 23 ottobre 2020 ore 16:00 (anziché 9 ottobre 2020); • termine ultimo di presentazione dei chiarimenti da parte degli Operatori Economici e per richiedere la documentazione alla Stazione Appaltante, comunicando anche l’email da associare alla cartella di sharepoint: 13 ottobre 2020 (anziché 29 settembre 2020); • termine ultimo per la pubblicazione delle risposte da parte della Committente: 17 ottobre 2020 (anziché 3 ottobre 2020); • prima seduta pubblica: 2 novembre 2020 (anziché 19 ottobre 2020). Resta invariato quant’altro contenuto nel bando sopra citato. La presente variazione è pubblicata sulla Gazzetta dell’Unione Europea n. 2020/S 197-477643 del 9/10/2020 e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 5a Serie Speciale n. 118 del 9/10/2020. DIREZIONE ACQUISTI E APPALTI Sourcing & Procurement Concetta Testa Autostrade per l’Italia S.p.A. Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Atlantia S.p.A. • Sede Legale in Roma Via A. Bergamini, 50 • Capitale Sociale € 622.027.000,00 i.v. • Codice Fiscale, P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma 07516911000 • C.C.I.A.A. Roma n. 1037417

di boscaioli dall’Est Europa, molti boschi necessitano di intervento, di pulizia. «Ma manca la mano d’opera – dice Luca Bulgarelli, boscaiolo –. Oggi fare il taglialegna è meno faticoso di un tempo, si utilizzano le macchine, gli escavatori, le seghe elettriche, mentre allora si faceva tutto a mano e i pericoli erano tanti». L’attività di formazione del corso è affidata al centro Vittorio Tadini di Piacenza: «Portiamo tecniche e servizi – spiega il direttore Massimiliano Gobbi –. Dare un reddito al territorio, valorizzare il bosco e le risorse dell’Appennino è la strada da percorrere per mantenere redditività alle aziende e alle popolazioni. Noi non abbiamo accademici a tenere i corsi, ma persone che lavorano concretamente il bosco con esperienza pluriennale, mentre per la parte teorica coinvolgiamo gli agronomi forestali». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Settore forestale: oltre 3mila aziende

Superficie boschiva: 611mila ettari

In Emilia Romagna, nel settore forestale e nelle attività connesse, secondo un’elaborazione Coldiretti su dati Unioncamere, operano a vario titolo 3.250 aziende con circa 6.000 occupati. La regione è una delle più alberate d’Italia: 1.815 alberi per ettaro.

È da record la superficie boschiva coperta in Emilia Romagna: 611mila ettari. Dal 1950 a oggi, la superficie coperta da boschi e foreste in regione è aumentata del 37 per cento. Settanta anni fa, infatti, il corpo forestale aveva censito la presenza di 446mila ettari.

1 In Italia all’opera 10mila boscaioli Sono poco più di 10mila i boscaioli al lavoro su tutto il territorio nazionale. Un’opera particolarmente importante – sottolinea la Coldiretti – in un Paese come l’Italia dove più di 1/3 della superficie nazionale è coperta da boschi per un totale di 10,9 milioni di ettari. Fermati a causa dell’emergenza Covid, i boscaioli hanno potuto riprendere la loro attività a metà dello scorso aprile.

4 Legno: boom di importazioni Sono ancora molto alti i numeri dell’import di legno in Italia. Lo scorso anno la crescita è stata del 6,9% con quasi 12,5 milioni di tonnellate. Il nostro Paese importa dall’estero più dell’80% del necessario per l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento.


21 ottobre 2020 Gazzetta Modena 22 ottobre 2020 Gazzetta Modena

23 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena


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fetta di prosciutto hanno in comune sicuramente una cosa. Un sistema di pesatura, magari prodotto proprio a Campogalliano, alla Società Cooperativa Bilanciai. Ieri mattina l’azienda presieduta da Enrico Messori ha inaugurato il completamento del suo Polo tecnologico, uno spazio costato 1,5 milioni di euro e completamente rinnovato su un’area di

1989, che utilizza macchine costruite internamente per il controllo delle forze: a fianco ecco il reparto dedicato alla fabbricazione delle celle di carico – vero “cervello” dei sistemi di pesatura più avanzati, dove temperatura, pressione e umidità sono sempre controllate – e poi la divisione dedicata all’assemblaggio dei terminali elettronici, ormai indispensabili per i siste-

23 ottobre 2020 Gazzetta Modena

rea AWI, dove si fabbricano strumenti automatici che misurano la massa di un prodotto senza l’intervento di un operatore. Operai con i guanti, celle di carico che sembrano pesi da palestra (sono in acciaio, quelle che pesano 3 chili sopportano 20 tonnellate; la Bilanciai ne produce circa 25mila l’anno), sensori e circuiti elettronici applicati per renderle digitali.

l’esito delle rilevaZioni di lapam

Commercio e ristorazione: fatturati a picco nel semestre L’INDAGINE

L’associazione Lapam ha realizzato un’indagine su commercio, turismo e pubblici esercizi, un lavoro da cui emerge che nel settore il fatturato è andato a picco nei primi sei mesi del 2020 «I numeri di questa indagine sono molto preoccupanti dice Cinzia Ligabue, presidente Licom (i commercianti

aderenti a Lapam) - e mi sento di fare un appello è alla responsabilità e al mantenere comportamenti corretti. Solo così potremo convivere con il virus e non privarci della qualità della vita. Non possiamo permetterci un nuovo lockdown, né economicamente e nemmeno psicologicamente: le persone hanno bisogno anche di uscire, ma per farlo dobbiamo essere tutti molto attenti e seguire

23 ottobre 2020 Gazzetta Reggio Emilia

scrupolosamente le regole come fanno esercizi commerciali, ristoranti e pubblici esercizi. Non dimentichiamo che tutto il settore ha sostenuto grandi sacrifici, anche economici, per mettersi in regola». Un monito che deriva dall’esito dell’indagine realizzata dall’Ufficio studi Lapam sul fatturato nel primo semestre di quest’anno nei settori del commercio al dettaglio, all’ingrosso, su turismo, risto-

pese a ponte stradali o ferroviarie ai sistemi di pesatura per il controllo dei processi produttivi, dagli impianti integrati nei sistemi gestionali alle linee automatiche di pesatura e prezzatura degli alimentari da 170 pezzi al minuto. Coop Bilanciai tiene molto a sottolineare di non essere solo una realtà produttiva e commerciale in espansione, attenta all’innovazione

una spiccata attenzione alla valorizzazione delle risorse umane, alla responsabilità sociale d’impresa e alla solidarietà. In un video proiettato ieri mattina nel corso dell’inaugurazione del nuovo Polo tecnologico tutti questi temi sono stati ripresi e i dipendenti e collaboratori più anziani hanno sottolineato che la Bilanciai è come una famiglia e

simo Bottura, dove giovani e adulti nello spettro autistico a Modena imparano a produrre e a vendere tortellini freschi fatti a mano. Il fatturato del gruppo internazionale Bilanciai Group, presente oltre che in Italia in altri sette Paesi europei e negli Usa, ha raggiunto nel 2019 i 70 milioni e 845 mila euro, con un utile netto di 5 milioni e 575 mila euro. —

razione e pubblici esercizi. I numeri, come diceva Ligabue, sono effettivamente molto preoccupanti e dicono di una crisi severa. Partiamo dal commercio: per quello all’ingrosso (il dato emerge da una rilevazione su 316 aziende del settore) il calo nel semestre gennaio-giugno è del 27,2 per cento, la situazione è migliore nel commercio al dettaglio (su 519 imprese) con un -10,6 per cento. Ma sono i comparti alloggio e ristorazione a far segnare i cali più profondi. Nell’alloggio, comprendente alberghi e altre strutture ricettive per un totale di 36 realtà, i primi sei mesi del 2020 (comprendenti i due mesi circa di lockdown) fanno registrare

MODENA IN BORSA %VARIAZIONE PREZZO UFFICIALE FERRARI +0,75% 161,00 BPER -2,51% 1,19 DOXEE -2,34% 3,34 ENERGICA MOTOR -1,01% 1,48 ESAUTOMOTION -0,28% 1,76 EXPERT SYSTEM +2,95% 2,10 FERVI inv. 10,00 MARR -2,96% 12,44 PANARIA GROUP -2,30% 0,81 PRISMI inv. 1,43 SITI B&T 1,86 inv.

un crollo di oltre metà del fatturato (-53%), mentre nella ristorazione, con 370 tra ristoranti, bar, pizzerie e altri locali, c’è da registrare un -40,4%. Il presidente Licom Ligabue riprende: «È evidente - afferma - che, al di là della ripresa che c’è stata soprattutto tra luglio e settembre, stiamo parlando di una situazione molto seria. Ma non dobbiamo perdere la speranza ed è importante far sì che gli aiuti arrivino dove serve. Non è il momento di bonus a pioggia, ma di far rimanere in vita le aziende sane, che evidentemente non possono reggere a un altro periodo difficile. Evitare chiusure generalizzate e proseguire sulla strada della responsabilità è decisivo». —

diventa gi guid in grad ni e so di rad della s lanciai

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27 ottobre 2020 Gazzetta Modena

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27 ottobre 2020 Gazzetta Reggio Emilia

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MERCOLEDÌ 28 OTTOBRE 2020 GAZZETTA

PRIMO PIANO

L’allarme globale

le foto

Mascherine e cartelli ironici contro Conte Armati di cartelli, su cui sono stati scritti diversi slogan, ristoratori, baristi, pasticceri e gelatai reggiani – appoggiati dalle associazioni di categoria Confcommercio, Cna, Confesercenti e Lapam – ieri pomeriggio hanno protestato per più di due ore in piazza Prampolini, davanti al municipio, contro l’ultimo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Più di duecento ristoratori reggiani scendono in piazza contro il decreto Toni decisi ma pacifici per gridare l’immediato stop alla chiusura anticipata alle ore 18, che mette in ginocchio le attività Nicole Nasi / REGGIO EMILIA

Oltre 200 persone tra ristoratori, baristi, pasticceri e gelatai, con il supporto delle associazioni di categoria territoriali – Confcommercio, Lapam Confartigianato, Cna e Confesercenti –, si sono riuniti ieri pomeriggio in piazza Prampolini, cuore della città e della vita politica e sociale reggiana, per protestare contro le nuove restrizioni previste dall’ultimo decreto. La protesta si è svolta con toni pacifici ma decisi: no alla chiusura alle 18 ma rispetto delle norme anti-Covid. «Siamo qui per dar voce al disagio di questa categoria – ha spiegato Dario Domenichini, presidente della Confesercenti di Reggio – I ristoratori hanno sempre fatto il loro dovere, rispettando e facendo rispettare le regole a ogni cliente. L’aumento dei contagi non ritengono che dipenda dalla loro attività ma piuttosto dalla gestione dei trasporti e delle scuole. Se al bar la distanza viene rispettata e quindi non si creano assembramenti, non si può dire la stessa cosa per gli autobus o per gli ingressi negli istituti. Non capiamo questo accanimen-

to. Sono stati fatti investimenti. Si tratta di un momento di schizofrenia, come dimostra la beffa che hanno subìto palestre e piscine. Questi lavoratori hanno bisogno di aiuti concreti sennò sarà la fine». Le parole di Domenichini sono state condivise da tutti i presenti che, cartelli in pugno, sono rimasti in piedi davanti al municipio chiedendo un sostegno da parte del sindaco Luca Vecchi. «Non è scontato muoversi in maniera unitaria, ma in questo caso è necessario – incalza Giorgio Lugli, presidente della Cna di Reggio – Siamo consapevoli dell’emergenza e delle conseguenze che porta e potrebbe portare. Stiamo parlando, però, di una categoria che ha già pagato pesantemente la prima ondata e che per adeguarsi e poter ripartire ha dovuto sostenere ingenti spese. Adesso chiediamo al sindaco e alla Regione di non lasciare soli questi lavoratori, attraverso ad esempio il prolungamento delle concessioni per le distese e bandi per ottenere fondi. Al Governo, invece, in mancanza di provvedimenti differenti, richiediamo una rapida e adeguata ristorazione per le attività colpite».

Proprio contro il Governo si sono scagliati alcuni manifestanti ritenendo che «peggio del Covid ci possa essere solamente un Governo che assassina e affama i piccoli imprenditori». C’è stato anche chi è riuscito a fare ironia, esibendo cartelli con scritto “Ci vediamo da Mario? Ah no è chiuso” alludendo alla famosa frase del cantautore reggiano Ligabue. «Il settore ha preso un’ultima mazzata – spiega Ivo Bia-

Confcommercio, Cna Confesercenti e Lapam al fianco di baristi pasticceri e gelatai gini, presidente di Lapam Confartigianato di Reggio – È un peso troppo grande da sopportare. Si dovrebbe rivolgere l’attenzione da un’altra parte. Ognuno ha fatto del proprio meglio per adeguare le proprie attività alle normative e consentire ai clienti un ambiente sicuro. È una cosa molto ingiusta! Si sta chiedendo loro un grande sforzo e la possibilità di fare reddito è assai ridotta. Questi lavoratori

devono ricevere gli aiuti per colmare il fatturato perso. La chiusura è reale, oggi più che mai». Davide Massarini, presidente della Confcommercio di Reggio Emilia, usa parole ancora più dure: «Siamo totalmente contrari a questo decreto. È palese che si tratti di un lockdown mascherato. Così facendo si arriverà alla morte di questo settore e delle attività a esso connesse. In molti hanno già dichiarato la cessazione». Incitati dai manifestanti, i quattro presidenti sono poi stati ricevuti dal sindaco Vecchi e dall’assessora al commercio Mariafrancesca Sidoli, nella Sala Rossa del municipio, in cerca di un compromesso che riguardi un reale sostegno e l’apertura al dialogo. Durante l’assemblea i manifestanti non hanno mai smesso di fischiare, applaudire, urlare le proprie ragioni e chiedere l’uscita in piazza del primo cittadino. La riunione si è conclusa con non poche polemiche da parte dei lavoratori che, nonostante abbiano ottenuto l’appoggio delle istituzioni locali, continuano a volere risposte concrete. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

domeniChini (ConfeserCenti)

«Il sindaco Vecchi si è dimostrato molto comprensivo» REGGIO EMILIA

I presidenti delle quattro associazioni di categoria, scesi in campo a sostegno dei lavoratori del settore della ristorazione, hanno avviato un dialogo con il sindaco Luca Vecchi, chiedendo il suo sostegno. L’incontro, a porte chiuse, è durato meno di un’ora ed è stato “disturbato” dai manifestanti presenti in piazza Prampolini. L’obiettivo era quello di portare la voce dei tanti ristoratori reggiani che, dopo l’ultimo decreto ministeriale, si sono trovati costretti a rispettare nuove restrizioni. «Abbiamo lasciato al sindaco una lettera dove sono elencate, punto per punto, tutte le richieste per permettere ai lavoratori di poter continuare a svolgere in sicurezza la pro-

pria attività – ha spiegato Dario Domenichini, presidente della Confesercenti di Reggio, subito dopo l’incontro – Si è dimostrato comprensivo e ragionevole. Ha capito il disagio e ha assicurato il suo impegno. Siamo consapevoli che questo è solo un piccolo passo e che solamente raggiungendo la Regione e ancor più il Governo potremo avere risposte concrete. A livello locale verrà aperto un tavolo per la risoluzione, per quanto possibile, delle questioni relative al settore. Siamo soddisfatti, soprattutto perché c’è una condivisione delle preoccupazioni. Il timore comune infatti è che questi provvedimenti non siano risolutivi di una situazione sanitaria già molto seria». — © RIPRODUZIONE RISERVATA


MERCOLEDÌ 28 OTTOBRE 2020 GAZZETTA

PRIMO PIANO

3

L’allarme globale

le ricHieste

«Chiusura posticipata e rimborsi garantiti» Nella lettera degli esercenti consegnata al sindaco Vecchi si chiede anche una proroga sui mutui e l’abolizione dell’Imu

I rappresentanti delle associazioni di categoria davanti al municipio REGGIO EMILIA

La situazione sanitaria è preoccupante. Tutti i lavoratori del settore della ristorazione sono concordi con il fatto che il contenimento della diffusione del Coronavirus debba essere la priorità, ma allo stesso tempo vogliono essere tutelati. Il malcontento è diffuso, lo si evince dalla delusione che ognuno di loro ha, a

fronte anche degli sforzi e degli investimenti fatti per poter mettere in sicurezza bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie. Secondo le previsioni effettuate dalle associazioni di categoria, le misure di restrizione previste dall’ultimo decreto avranno un impatto grave su migliaia di attività (quasi 25mila in Emilia-Romagna), già logorate dalla prima ondata pandemica,

che potrebbero incentivare l’incremento di fenomeni sociali negativi quali l’usura e l’abusivismo. Per questo, ieri pomeriggio, durante l’incontro nella Sala rossa del municipio tra i presidenti locali delle associazioni di categoria, il sindaco di Reggio Luca Vecchi e l’assessora al Commercio Mariafrancesca Sidoli, è stata ribadita la necessità che gli enti locali e la Regione continuino a svolgere un ruolo importante sulle decisioni del Governo, sollecitando misure indispensabili a garantire la sopravvivenza delle imprese. In primis si chiede di posticipare la chiusura delle attività di somministrazione di alimenti e bevante e garantire liquidità alle attività attraverso il ristoro per mancato incasso rapportato a tutto il 2020 e tutto il periodo di emergenza sanitaria, vigilando anche sull’utilizzo dei quattro miliardi annunciati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per le imprese. Nello specifico i ristoratori vorrebbero: un’ulteriore

proroga sui mutui, l’estensione annuale del credito d’imposta per gli affitti e il blocco degli sfratti, l’abolizione delle rate Imu e una riduzione dei costi delle utenze. A livello regionale si auspicano, invece, l’apertura di un bando ad hoc finalizzato alla concessione di credito a tasso zero a 6 anni, con 2 anni di pre-ammortamento garantiti dai consorzi, il sostegno agli enti locali con la costituzione di un apposito fondo per l’abbattimento in maniera consistente della Tari, rimodulandola in base ai periodi di apertura e di mancata fatturazione. Tra le richieste non mancano: l’esonero del pagamento della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche — le cosiddette “distese” —, l’eliminazio-

Fra le richieste eliminare la tassa per l’occupazione degli spazi pubblici

la replica Del comUne

Il sindaco Luca Vecchi con la lettera consegnata ieri

«Comprendiamo bene le vostre difficoltà e le preoccupazioni» REGGIO EMILIA

ne e la semplificazione di tutti i vincoli amministrativi che impediscono l’installazione di strutture amovibili funzionali allo svolgimento dell’attività lavorativa, la predisposizione di una campagna di sensibilizzazione rivolta alla clientela per “educarla” al rispetto delle norme sanitarie, un fondo comunale per sostenere i costi relativi agli addetti per il controllo del divieto di assembramenti e una tregua fiscale in accordo con l’Agenzia delle entrate. — N.N. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sindaco Luca Vecchi e l’assessora al Commercio Mariafrancesca Sidoli hanno dichiarato il loro pieno sostegno ai ristoratori: «Apprezziamo l’unitarietà della vostra azione. Comprendiamo la grave preoccupazione e la difficoltà degli operatori economici e le ragioni della protesta, in particolare degli esercizi pubblici e delle piccole imprese. Il Paese è nuovamente in una fase critica sul piano sanitario e nel prossimo mese dobbiamo impegnarci tutti, cittadini e istituzioni, affinché un nuovo lockdown sia scongiurato. Dobbiamo sforzarci di evitare

che fra un mese le restrizioni diventino maggiori. D’altra parte, è chiara la vostra difficoltà ad accettare le nuove misure». «La strada maestra è quella di un ristoro intelligente, mirato, motivato e per questo realmente praticabile ed efficace – hanno concluso – L’importante è che il Governo faccia presto. In questo senso come Amministrazione faremo quanto nelle nostre possibilità, per costruire un dialogo efficace e per rappresentare le caratteriste di urgenza di queste misure. Il dialogo con il Comune è sempre aperto e ci rivedremo senz’altro anche nei prossimi giorni». — © RIPRODUZIONE RISERVATA


28 ottobre 2020 Il Resto del Carlino Modena

30 ottobre 2020 Gazzetta Modena


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MERCOLEDÌ — 28 OTTOBRE 2020 – IL RESTO DEL CARLINO

Emergenza Covid-19: il commercio

Reggio

Lorena Zanzanelli

Tazio Musi

Enzo Cadoppi

Daniele De Bene

Roberta Notari

«Quello succede anche nei centri commerciali o sui mezzi pubblici, ma figurati se li toccano. Per i protocolli serve un dispendio di tempo ed energie continuo e anche chi tiene aperto, col terrore che c’è in giro, lavora molto meno»

«In tutto questo l’amministrazione è completamente assente. Un anno fa venivano a fare l’aperitivo e prendersi il caffé per i voti elettorali, adesso solo dichiarazioni in tv. Noi siamo in pista tutti i giorni»

«Anche se non appartengo alla categoria dei ristoranti e dei bar sono qui per sostenere le attività del commercio e della cultura – spiega –. Se chiudono loro è la rovina per tutto l’indotto con il rischio anche che aumenti la malavita in centro storico».

«La cassa integrazione non è mai arrivata, sarebbe comunque stata al 50%. Ce la farei, sì e no, a pagare la rata del mutuo». «Non possiamo prendere le colpe noi – dice Marimma Golia del wine bar Civico 160 a Roteglia –. Ci trattano come untori»

«In sei mesi non è stato fatto nulla se non seminare il panico, nessun potenziamento dei presidi medici – attacca –. Sono qui per sostenere tutti, questa è la politica del terrore, la gente arriva a morire di paura»

Bar tabaccheria in via Emilia S. Pietro

Bar Pietranera

Negozio Manhattan

Dipendente di un ristorante

Restauratrice

Il sit-in dei ristoratori. «E’ un accanimento» Protesta civile in piazza Prampolini. Rappresentanti delle associazioni di categoria dialogano col Comune e chiedono sostegno di Giulia Beneventi «La cassa integrazione non è mai arrivata, sarebbe comunque stata al 50%. Ce la farei, sì e no, a pagare la rata del mutuo». Oltre a essere dipendente in un ristorante, Daniele De Bene è un padre di famiglia che ieri, insieme a un centinaio di persone, ha partecipato al sit-in organizzato in piazza Prampolini da Rete Imprese Italia - Reggio Emilia. Cna, Lapam Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio stanno incontrando l’amministrazione e l’atmosfera in piazza, sebbene statica, è elettrica. Basta un cenno e la tensione emerge all’istante. «Non possiamo prendere le colpe noi – dice Marimma Golia del wine bar Civico 160 a Roteglia –. Abbiamo speso per essere in linea coi protocolli e adesso sembriamo noi gli untori. Io lo faccio anche per i miei figli, che di questo passo non avranno un futuro». «In sei mesi non è stato fatto nulla se non seminare il panico, nessun potenziamento dei presidi medici – afferma Roberta Notari, restauratrice –. Sono qui per sostenere tutti, questa è la politica del terrore, la gente arriva a morire di paura». Anche Enzo Cadoppi, titolare del negozio Manhattan, è qui «per sostenere le attività del commercio e della cultura – spiega –. Se chiudono loro è la rovina per tutto l’indotto con il rischio anche che auNON SOLO CIBO E BEVANDE

In piazza anche chi ha semplici negozi, perché sarebbe privato dell’indotto

contagio». «Quello succede anche nei centri commerciali o sui mezzi pubblici, ma figurati se li toccano – incalza Lorena Zanzanelli, titolare del bar tabaccheria in via Emilia San Pietro 21/D –. Per i protocolli serve un dispendio di tempo ed energie continuo e anche chi tiene aperto, col terrore che c’è in giro, lavora molto meno». «In tutto questo l’amministrazione è completamente assente – aggiunge Tazio Musi, titolare menti la malavita in centro storico». «Il popolo è come una macchina – commenta Brunazzi Giovanni, titolare dell’omonima palestra –. Serve un ingegnere ma

bisogna anche ascoltare il pilota, che saremmo noi. Io ho speso una follia per essere in regola e adesso devo chiudere, coi supermercati aperti dove si vedono scene ben più a rischio di

RACCOMANDAZIONE

«L’importante è che arrivino ristori veloci e quantitativamente adeguati»

del bar Pietranera –. Un anno fa venivano a fare l’aperitivo e prendersi il caffé per i voti elettorali, adesso solo dichiarazioni in tv. Noi siamo in pista tutti i giorni, non vogliamo soldi vogliamo solo poter lavorare». Il sindaco ha ricevuto dai vertici delle associazioni il documento che riporta il disappunto per l’ultimo dpcm e idee di aiuti alle imprese. «Non capiamo questo accanimento – commenta Dario Domenichini (Confesercenti) – né la schizofrenia di richiedere adeguamenti ai protocolli, per poi chiudere tutto. Oltre al danno la beffa». «Questo dpcm è un lockdown mascherato – considera Davide Massarini (Confcommercio) – che potrebbe portare alla morte di un intero settore, molte imprese senza aiuti concreti vanno incontro alla chiusura». Tra le proposte, oltre a sgravi su affitti, tasse e utenze, c’è in primis il ristorno in liquidità per il mancato incasso su tutto il 2020. «Può essere valutato in base alla perdita del fatturato rispetto all’anno scorso – considera Biagini Ivo (Lapam) –. La chiusura alle 18 resta una penalizzazione troppo forte, tra l’altro dopo aver già richiesto sforzi enormi». «Siamo consapevoli della stato di emergenza in cui ci troviamo e l’amministrazione ha condiviso la nostra posizione – premette Giorgio Lugli (Cna) –. Il sindaco rimane l’interlocutore ‘naturale’ ma il messaggio di oggi si rivolge a un livello più alto. Il Comune ha confermato di essere convocato costantemente dalla Regione per cui dovrebbero esserci dei margini di cambiamento. L’importante è che alle imprese arrivino ristori veloci e quantitativamente adeguati».


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Modena

MARTEDÌ 13 ottobre 2020

cronaca.modena@ilcarlino.net

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Redazione: via Carlo Zucchi 31, Modena Tel. 059 823911 - Fax 059 820329 Pubblicità: Speed, Via Carlo Zucchi 31/A, Modena - Tel. 059 821113 - Fax 059 821115

spe.modena@speweb.it

L’emergenza sanitaria

Fiorano

Covid, altri 56 positivi Nelle scuole già 80 contagiati

Tamponi, ’drive’ vicino alla pista della Ferrari

Servizio a pagina 2

Servizio a pagina 2

«Virus, in tre giorni ricoveri raddoppiati» Pazienti in aumento negli ospedali. Giovanni Pinelli, direttore reparto area critica: «Il trend preoccupa»

Servizio a pagina 3

Economia

Cartelle esattoriali: uno tsunami Gilberto Luppi* reoccupa la mancata proroga della moratoria sulle riscossioni delle cartelle esattoriali. Siamo in attesa di una vera e propria ondata che aumenterà sicuramente le difficoltà delle aziende che in questi giorni stanno cercando di rialzarsi. Quello che chiediamo non è un poco credibile annullamento delle tasse per l’anno in corso, situazione che toglierebbe ossigeno anche alla spesa pubblica di solidarietà sociale, ma di valutare con attenzione i tempi che stiamo vivendo e di diluire la ripresa delle notifiche, prediligendo il dialogo e l’ascolto dei contribuenti. Lo stesso Ministro ha raccomandato all’Agenzia delle Entrate di procedere con gradualità: noi vigileremo.

DEA BENDATA

P

Gratta e vince un milione di euro alla tabaccheria dei Portali Servizio a pagina 6

PRECEDENZA AD ANZIANI E MALATI CRONICI. DOSI INTROVABILI IN FARMACIA

INFLUENZA, CORSA AL VACCINO Servizi in Qn e a pagina 5

Sicurezza

Tentano furto all’Obi, arrestati tre nomadi Servizio a pagina 8

*Presidente Lapam

Appennino

Castelnuovo

Cimone imbiancato Attivi gli spartineve

Niente pre-scuola, genitori in rivolta

Servizio a pagina 16

Servizio a pagina 15


MERCOLEDÌ 28 OTTOBRE 2020

QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE FONDATO NEL 1860 € 1,40 ANNO 160-N¡ 294

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RCF: DAL SOGNO DELLA BORSA ALLA CASSA INTEGRAZIONE

bando comunale

cadelbosco sopra

Rilancio dei quartieri Selezionate nove idee

Decaduto il progetto sull’area della Kis

TIDONA / PAGINA 19

/ PAGINA 21

PINOTTI / PAGINA 27

l’emergenza virus

da venerdÌ

Il popolo che chiude tutto alle 18 «In gioco la nostra esistenza» Manifestazione in piazza di baristi, ristoratori, pasticceri: gli imprenditori fermati dal decreto Erano in duecento, in rappresentanza delle associazioni di categoria: ristoratori, baristi, gelatai, pasticceri, gli imprenditori e artigiani che l’ultimo decreto del governo obbliga a

chiudere tutto alle 18. Dalla loro protesta in piazza emerge la paura di mettere in gioco la loro stessa esistenza, si chiedono aiuti adeguati e immediati. NASI / PAGINE 2 E 3

LE RICHIESTE

IL SINDACO

AIUTI CHE COLMINO IL FATTURATO PERSO

«IL GOVERNO DEVE FARE PRESTO»

L’aula bunker durante Aemilia

/ PAGINA 3

/ PAGINA 3

L’aula bunker da Aemilia al processo Angeli e Demoni Dopo aver ospitato Aemilia, l’aula bunker del tribunale accoglierà da venerdì le udienze di Angeli e Demoni sugli affidi. SORESINA / PAG. 23

processo grimilde

’Ndrangheta Condannati a risarcire 5 milioni di euro A buona parte dei condannati nel processo Grimilde toccherà pagare risarcimenti che arrivano a un totale di 5 milioni. / PAGINA 23

Una delle partecipanti alla manifestazione di ieri in piazza Prampolini, il cartello che espone è eloquente FOTO ENRICO ROSSI

gli istituti reggiani

«Il nostro liceo è pronto ma speriamo torni la normalità» Lezioni in classe a rotazione al liceo Ariosto Spallanzani. La preside Crisafi: «Siamo tristi, speriamo torni la normalità». RICCÒ / PAGINA 4

L’INTERVENTO MARCO COSENTINA

A CHE PUNTO SI TROVA LA SCUOLA? a insegnante è molto tempo che ragiono sul senso da attribuire nella nostra epoca alla funzione della scuola. / PAGINA 4

D

deceduto un anziano di rubiera

Nuova vittima reggiana I morti arrivano a seicento Siamo arrivati a quota 600. Tanti sono i morti in provincia di Reggio Emilia da quando il Covid ha fatto la propria comparsa. L’ultimo deceduto è un anziano di 85 anni che abitava a Rubiera. / PAGINA 9

L’ASSESSORE CURIONI

SESENA / PAGINA 6

«MONDO SPORTIVO PENALIZZATO»

sant’ilario

carpineti

A petto nudo urla offese davanti alla caserma dei carabinieri

Australiano resta ustionato mente accende una stufa

Un ragazzo di vent’anni è stato il protagonista di una sceneggiata davanti alla caserma dei carabinieri di Sant’Ilario. In stato di agitazione, dopo essersi denudato il petto ha iniziato a urlare offese e minacce verso i militari. È stato denunciato. / PAGINA 28

Sono serie le condizioni di un australiano, ospite di una carpinetana, rimasto ustionato mentre tentava di accendere una stufa in casa. L’incidente è accaduto per un ritorno di fiamma, causato da un prodotto alcolico usato per attizzare il fuoco. ARATI / PAGINA 31


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