Lanx Satura 2021 - seconda uscita

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L’INSOSTENIBILE PESANTEZZA DELL’ESSERE ADOLESCENTI

T

ra il corpo che cambia e le conseguenti insicurezze, tra i primi amori e le prime delusioni, tra le aspettative degli altri e il futuro che incombe, essere adolescenti non è di certo una passeggiata. Tramite un circuito di silenziose ed implicite pressioni (solitamente provenienti dai genitori ma non solo), ci viene chiesto di essere i più bravi della classe, i più socievoli della comitiva, i più talentuosi in tutto ciò che facciamo perché oramai la vita sembra essere una continua gara e se non arrivi primo, non hai una seconda possibilità. Una seconda possibilità… credo tutti gli esseri umani ne meritino una, a maggior ragione gli adolescenti ai quali ancora sconvolti da crisi esistenziali e idee nascenti viene imposto di diventare subito un qualcosa di più unitario, di conformarsi, di crescere. Credo infatti che una popolare problematica della società odierna sia il rifiuto di qualsivoglia tipo di fallimento e incertezza: non puoi prendere un brutto voto nel compito, non puoi cambiare indirizzo scolastico, non puoi essere fragile o indeciso, non puoi permetterti deviazioni, non c’è tempo per crescere, devi vincere, sempre. Da adolescente, credo che sia frequente nei miei coetanei il pensiero: “A nessuno importa veramente di me, nessuno mi vuole bene per quello che realmente sono ma solo per i successi ed i traguardi che raggiungo e appena mostro le mie debolezze divento un problema”, tale pensiero per fortuna non rappresenta quasi mai la realtà, ma esso esprime la triste e frustrante condizione di noi ragazzi che oltre ad avere un lato intellettivo da spremere ed incoraggiare, ne abbiamo uno psicologico da non dimenticare.

Uno studio pubblicato su The Lancet, che si basa sui dati della Global School-based Student Health Survey (GSHS), svela che 1 adolescente su 6 (campione di 275.057 adolescenti, età media14,6 anni) ha pensato al suicidio nell’ultimo anno. Il 9% ha vissuto uno stato di ansia molto forte. La maggiore incidenza per le tendenze suicide riguarda i paesi a reddito medio alto, mentre l’ansia colpisce maggiormente i paesi più poveri e questo sicuramente non è un caso. La quarantena poi, in particolare la chiusura delle scuole, ha sicuramente aggravato la già problematica condizione degli adolescenti. La scuola ha sempre rappresentato un importante elemento di organizzazione mentale per i ragazzi, in quanto tende a scandire le giornate con orari stabili e implica senza dubbio l’interazione tra coetanei. La scuola con tutti i suoi pro e contro, rappresenta senza dubbio un punto cardine della vita di un ragazzo ed è normale che perso questo punto il ragazzo si senta disorientato. Sono tanti i ragazzi che reclusi in casa ciondolano da una stanza all’altra, passando dal telefono al tablet o al pc, svegliandosi faticosamente per l’ora di pranzo, seguendo con fatica le lezioni online, rimandando i compiti e apparendo più annoiati e demotivati che mai. La presenza dei genitori poi, anche nelle famiglie più stabili, può diventare spesso intollerante ai ragazzi, che chiudendo a chiave la porta della loro stanza cercano disperatamente quel distacco e quella privacy dal nido familiare che in quest’età è fondamentale per prepararsi a spiccare il volo con le proprie ali.

Vittoria Gueli

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