ScriverEsistere Magazine n2-2023

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CI VUOLE FEDE per aiutare La Meridiana a realizzare il progetto geotermico!

La Meridiana non aspetta più: vuole cambiare sistema!

Come è nel suo DNA, La Meridiana di fronte al bisogno di cura non può stare a guardare, ma deve ricercare nuove soluzioni, anche se chi ha bisogno di cura è l’ambiente che ci circonda e potrebbe sembrare che occuparci di lui sia fatto solo per risparmiare.

Invece è prima di tutto per il suo bene e poi anche per ridurre la spesa in energia.

Proprio la crisi energetica fa capire che è ora di agire nella direzione della cura perché non diventi… incurabile.

Pensare che la terra è a nostra disposizione e se ci mettiamo insieme, ci amiamo, una può dare all’altro ciò che gli serve e viceversa. Ma, per ottenere questo, non ci si può certo sfruttare. Non solo, non ci si può impadronire di un Bene Comune.

Potremmo gridare “Giù le mani dal mio pianeta!” perché è mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro… Sì soprattutto loro, dei giovani.

È stato nostro ospite Fede Asso, amico di Alessandro, il giovane che si trova nella RSD dopo un gravissimo incidente di moto, che lo ha portato a contatto con il mondo della fragilità. Fede Asso compie 22 anni l’11 marzo ed è già un campione di simpatia e talento: è un tiktoker ironico, divertente, spigliato il suo vero nome è Federico Assini. Sogna di lavorare nel mondo dello spettacolo e ha trovato la sua strada in TikTok. È un trascinatore di giovani (due milioni e mezzo di fans!) che coinvolge con la sua semplicità e intelligenza su vari temi. Ora li vuole mobilitare attorno all’importanza della cura dell’ambiente insieme a noi!

La cura a qualsiasi costo!

Infatti, La Meridiana, insieme ai rappresentanti dell’Opera Diocesana Istituto San Vincenzo, che ospita la RSA San Pietro, ha messo a punto un progetto che sostituirà alcune caldaie a gas con pompe di calore geotermiche alimentate anche da pannelli fotovoltaici. Così luce e calore entreranno nella RSA e nella RSD in modo naturale e rispettoso dell’ambiente, infatti, si prevede un risaparmio di circa il 30% ed una significativa riduzione delle emissioni di CO2

È un progetto che costa tanto e che La Meridiana aff ronta come sempre con fiducia e coraggio, perché ci crede e soprattutto crede che bisogna scegliere sempre la cura, a qualsiasi costo.

Crede anche nella sensibilità sociale delle persone che la circondano da anni, che conoscono i suoi principi e la aiutano. Mancano ancora

cinquecentomila euro per coprire i costi e per questo La Meridiana si affida alla Comunità, ai cittadini, alle imprese, alle famiglie e anche ai giovani.

I giovani sono gli eredi non solo dei disastri procurati dall’uomo moderno, ma anche delle opere di ristrutturazione e risanamento che mettono in moto una sana controtendenza che restituisce speranza nel futuro. Partecipare all’opera di riequilibrio anche in modo minimale o addirittura simbolico, rende i giovani protagonisti del cambiamento, elementi attivi nella lotta per il benessere di tutti. A volte unirsi come un grande esercito portatore di bene, anche con un piccolissimo euro si può raggiungere un grandissimo risultato. L’unione fa la forza!

È partita la campagna raccolta fondi di un progetto dai molteplici obiettivi:

- sostenere la fragilità,

- operare per il bene dell’ambiente,

- promuovere esempi che potranno essere emulati anche da altri enti.

Scriveresitere mensile di informazione www.scriveresistere.it Reg. Trib. Monza nu. 24/2021 Dir. Editoriale: Roberto Mauri Dir. Resp.: Fabrizio Annaro Coord. Edit.: Luisa Sorrentino Redaz.: L. Picheca, P. Musso, Cl. Messa, L. Tangorra Prog. Grafico: C. Balestrini www.scriveresistere.it
Editore: La Meridiana SCS P.IVA 02322460961 Viale Cesare Battisti 86 20900, Monza (MB)
"il magazine di chi scrive con gli occhi"
ANNO 4 - N° 2 Febbraio 2023
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A cura della Redazione Fede Asso in visita nella RSD San Pietro per incontrare l'amico Alessandro Maffezzoni

spazio ai pensieri

La tua voce per me A

VOCI DAL SILENZIO

volte mi dicevano al telefono che avevo una bella voce e io ne ho approfittato per conoscere le donne che stavano all'altro capo del fi lo.

Non mi ricordo più il suono della mia voce, la Sla mi ha rubato anche quella.

La voce, chissà quanto ci è voluto perché diventasse quel fantastico mezzo di comunicazione che è oggi, permettendo così di raccontare delle belle storie davanti al camino o intorno al tavolo imbandito: una abitudine che probabilmente risale ai nostri avi migliaia di anni fa, quando si accucciavano intorno al fuoco.

Il timbro della nostra voce è quasi inconfondibile e a volte così bella, chiara e armoniosa da fare del suo fortunato possessore un artista del canto.

C'è chi usa la propria voce stentorea per lavorare, attirando e imbonendo la gente nei mercati e nelle fiere di paese.

C'è poi chi ne ha fatto un mestiere, come i presentatori o addirittura i politici.

Se siete appassionati di cinema conoscerete sicuramente la differenza tra il cinema muto e quello parlato.

Insomma, parlare permette di raccontare le proprie esigenze, aspirazioni, idee, i propri desideri, i sogni, le speranze e le promesse fatte. Permette inoltre di presentarsi e di farsi conoscere. Di sentirsi integrati in una società che si basa sulla comunicazione, di sentirsi VIVI.

Per questo è importante per chi è escluso, o quasi, da una società così frenetica come la nostra, conquistarsi un piccolo, grande spazio per potersi rendere visibili.

Ecco da dove è nata questa iniziativa

DARE VOCE A CHI NON NE HA

Ma il silenzio esiste davvero?

Davvero esiste un luogo in cui anche i suoni della natura tacciono? Forse in cima a una montagna, soli in mezzo alla neve, in assenza di vento, potremmo credere che il nostro cervello goda di un silenzio totale, invece no. Io credo che se anche fossimo immersi nel silenzio assoluto, cominceremmo a percepire il battito del nostro cuore, il suono del respiro, incessante come la risacca sulla spiaggia.

Silenzio, è una parola molto poetica, che ha ispirato musica, titoli di fi lm, libri, canzoni. In realtà può essere tutt'altro che poesia. Vedo immagini stampate, fotografie (di per sé mute) che fanno invece un rumore agghiacciante. Bombe esplose sulle case, le orecchie che fischiano, fumo che accieca. E quegli occhi che gridano aiuto, paura... Sono silenzi che raccontano storie, vite. Silenzi stridenti che chiedono ascolto. Ma il silenzio è anche indifferenza, quella di chi non guarda, e non vede. Può essere vigliacco, omertoso, crudele, beffardo.

Khalil Gibran ha detto: “Dicono che il silenzio sia di chi s'accontenta; ma io vi dico che il rifiuto, la ribellione e il disprezzo si annidano nel silenzio.” Non è sempre un vuoto da riempire, al contrario è rilassante stare zitti e condividere il silenzio con qualcuno, senza aspettative, senza ansia. I pensieri hanno bisogno di silenzio per trovare il loro posto prima di essere espressi, soprattutto quelli a cui non si darà mai voce, perché a volte il silenzio è bugiardo.

Quando si esprime, il silenzio parla con gli occhi. Il mio, per esempio. Cosa farei senza i miei occhi, che mi permettono di parlare, di comunicare... Ricordo che all'esame di terza media, il commissario esterno della commissione, prof A. Nava, al termine del colloquio mi salutò dicendo: "Tu con quegli occhi farai molta strada." È stato così davvero, ma non nel senso che intendeva lui. Gli occhi mi hanno permesso di uscire dal silenzio, e mi stanno accompagnando lungo questo cammino, dandogli senso. La mia voce sono gli occhi. Loro hanno dato voce al mio silenzio.

di Laura Tangorra

2 Febbraio 2023 DARE...
ANCHE L'AMBIENTE CI PARLA ascoltiamo la sua voce!

FIDARSI... dell'amore

In attesa dell'ultimo giorno CHE TRAFFICO IN PARADISO!

Sono qui fermo alla fermata del capolinea della vita, pronto con la mia valigia ad aspettare che qualcuno dal cielo, mandato dal Signore, mi venga a pigliare. L'attesa è lunga e allora nel frattempo, mi fermo seduto su una panchina a meditare.

Sono in ritardo, alzo gli occhi al cielo sereno e non vedendo nessuno arrivare quasi quasi mi comincio a preoccupare, dicendomi “alla faccia della puntualità! Gli sarà mica successo qualcosa, visto che non sono ancora venuti a prendermi? Magari hanno trovato traffico nel cielo, con tutto questo via vai di anime che chiamate dal Signore vanno a risiedere in paradiso”.

Bene, vorrà dire che avrò modo di raccontare ancora qualcosa. Si sì, stavo giusto, finendo di raccontare il miglioramento sia fisico, che mentale di Alessandro il ragazzo, appena ventenne, che dopo aver fatto un grave incidente stradale in moto, ora risiede con tanti amici qua in struttura. E devo dire che con la nostra prestazione, io con la preghiera, Riccardo con la sua energetica terapia e quella della brava fisioterapista Elena, come per incanto, ha fatto e continua a fare notevoli progressi e miglioramenti da quel giorno. In pochi mesi dal via, forse dal permesso che gli Angeli ci hanno accordato, il nostro amico Alessandro è totalmente migliorato, sia fisicamente, che mentalmente. Addirittura ora mangia sia per via peg che per via orale.

E non è tutto. Risponde agli operatori con un sì o con un no oscillando la testa, oppure saluta con una alzata del pollice sia destro che sinistro, arrivando anche al punto di stringere forte la mano. E non si chiamano forse emozioni queste? Oppure vi aspettavate forse che con le mie preghiere arrivassimo direttamente al miracolo?

Beh, amici miei cari, devo dire che fino a farmi avere dal Signore una grazia… ci sono arrivato, ma un miracolo… beh questo ve lo farò sapere, l'ultimo giorno!

Ma cosa succede su questo cielo sereno? Ma… quelli… sì sì sì sono proprio loro! Ma certo, ne sono sicuro quelli sono proprio i miei genitori… Papà, mamma! Ma come siete belli e persino ringiovaniti vestiti con queste vestaglie così sgargianti e colorate! Pensate che è da stamattina qui seduto su questa panchina che sto aspettando che qualcuno dal cielo mi venisse a prendere. Però, ce ne avete messo di tempo per arrivare, cos’è.... avete forse trovato traffico nel venire?

Ah ah! Dài figliolo, lo sai che su queste cose non mi piace scherzare… Ma dài papà, era solo un modo per rompere il ghiaccio, visto che sono più di quindici anni che non ci vediamo.

A proposito, come si sta lassù in paradiso? Guarda figliolo, che non ci sono parole per definire le bellezze del Paradiso, ti dico solo che si sta… da Dio.

A proposito figliolo, abbiamo qui per te una missiva direttamente da parte del Signore.

Ma dite sul serio?

Certamente che diciamo sul serio! Non è forse vero sorella Maria? Certamente che è così fratello Salvatore!

Ma come parlate? Vi dite sorella Maria e fratello Salvatore, quando siete marito e moglie. Siete andati fuori di testa stando lassù in paradiso...?

Vedi se fossimo ancora terreni saremmo sempre marito e moglie… ma una volta arrivati qua si è tutti fratelli e sorelle per essere pronti per un’altra esperienza terrena, perché se non fosse così, caro figliolo, chissà quante mogli mariti figli e nipoti ci sarebbero qui in paradiso!

di Pippo Musso

C’è una medicina che non si compra in farmacia

Sorridi che la vita ti sorride!

Pippo mi ha ricordato una frase attribuita a Jim Morrison: “Sorridi che la vita ti sorride!”

Il suo sorriso è qualcosa di difficile da descrivere. Trasmette una serenità e una pace al di fuori del comune. Lo sarebbe anche senza tener presente che ha la SLA, se fosse dunque una persona nel pieno della sua salute. Quando poi invece pensi che quel sorriso proviene da un corpo costretto a letto 365 giorni all’anno… la razionalità va in cortocircuito!

Un po’ tutti ci chiediamo il perché di questa serenità; forse la sua fede, il suo rapporto con gli angeli o qualche altro fattore misterioso che solo lui conosce. Mi vergogno ad ammetterlo ma da quando lo conosco, penso di essere entrato nella sua stanza spesso con stati d’animo meno positivi dei suoi. E la vergogna non si placa quando penso che faccio parte dei “professionisti della cura”. Anche in questo caso devo ammettere che dopo i nostri incontri non so chi abbia curato chi e se i nostri ruoli siano stati rispettati veramente.

Oggi però non mi limiterò a parlare del solo sorriso fisico. Mi interessa descrivere qualcosa che si può cogliere solo dopo molta osservazione, qualcosa di profondo e che forse ci può aiutare a capire il perché di tanta positività.

Il vero segreto di Pippo, non è dunque il solo suo sorriso ma il fatto che prenda tutta la vita col sorriso! Persino le cose più scomode e fastidiose. È un atteggiamento generale e può averlo solo chi il sorriso l’ha inciso prima sul cuore che sul volto.

Farò un piccolo esempio per cercare di spiegarmi meglio.

Sarà capitato a tutti di andare dal dentista e di avere un aspiratore meccanico in bocca per la rimozione della saliva in eccesso. I malati di SLA necessitano frequentemente di questo intervento un po’ invasivo e fastidioso. Mi capita spesso di svolgere questa semplice manovra anche con Pippo e fino a poco tempo fa mi chiedevo perché mai sorridesse sempre quando lo aspiravo. Poi mi sono reso conto che il sorriso rendeva più facile l’operazione perché la muscolatura si rilassava e si creava più spazio per poter effettuare l’intervento.

Solo di recente ho realizzato che ciò che facevo e vedevo era senza dubbio anche un insegnamento di vita. “Sorridi che la vita ti sorride” è una frase davvero sincera e Pippo me lo ha fatto capire molto bene!

Se ci si pensa, ciò vale per qualsiasi aspetto della vita. Se si affrontano i problemi con positività è più facile la loro risoluzione. La tensione, l’ansia, la paura e tutte le emozioni negative conducono invece al peggioramento delle difficoltà. Ciò vale anche per la nostra salute. Si ammalano molto meno le persone che vivono stati d’animo positivi perché ciò potenzia il loro sistema immunitario.

3 Febbraio 2023

PARTECIPARE... dietro le quinte

LE GIURIE POPOLARI SPECIALI

Intorno a Premio

SLAncio ruotano tanti amici

Premio SLAncio vuole dare voce anche a chi non partecipa come concorrente in gara, ma è dietro le quinte e vuole esprimere il proprio gradimento sulle opere.

Vogliamo ringraziare di cuore gli Enti sociali, sanitari e culturali che aiuteranno la Giuria esprimendo il loro gradimento sulle opere in gara. Li presentiamo brevemente qui e ci scusiamo se non li citiamo tutti subito in queste pagine.

IL CENTRO DIURNO STELLAPOLARE

Struttura specializzata nella riabilitazione sociale di persone con una storia di disagio psichico, finalizzata al raggiungimento del reinserimento sociale attraverso la lotta allo stigma interno ed esterno. Nasce dalle riflessioni sul tema della salute mentale, condotte dalla Caritas Ambrosiana, dall’Unità Operativa di Psichiatria di Monza e da ASVAP, associazione di familiari e volontari per persone con disagio psichico. Risponde alla normativa nazionale DPR 07/04/94 ed è accreditato presso il sistema Sanitario Nazionale dalla Regione Lombardia con delibera n. VII/5121 del 06/2001. Partecipa al protocollo formativo tra Casa della Carità, Caritas Ambrosiana e Consorzio Farsi Prossimo ed è, inoltre, inserita nel coordinamento delle strutture psichiatriche che operano all’interno del “Consorzio Farsi Prossimo” di Milano.

COESA COOPERATIVA SOCIALE

COESA è una cooperativa sociale che opera sul territorio del Pinerolese, dell’Orbassanese, delle Valli di Lanzo, del Chierese e delle Valli di Susa e Sangone e della provincia sud-ovest di Torino. La cooperativa COESA aderisce a Federsolidarietà e ne adotta il codice Etico, i cui punti fondamentali sono: la Piccola Dimensione, elemento strutturale di qualità che consente alle imprese di sviluppare tra i soci relazioni di conoscenza, confronto e collaborazione; la Territorialità, il legame organico con la comunità locale, volto a valorizzarne in chiave solidaristica ed imprenditoriale le potenzialità di sviluppo; la Specializzazione, la capacità di operare in modo efficace ed efficiente nel proprio settore, mantenendo un ruolo attivo nei confronti delle politiche sociali e del lavoro; la Gestione Democratica e Partecipata, la possibilità per i dirigenti, così come per i singoli soci, di governare questo piccolo sistema economico, imprenditoriale e sociale; la Trasparenza Gestionale, Le cooperative sono tenute ad adottare forme di rendiconto sociale e di controllo di gestione; la Collaborazione e Integrazione, attraverso processi di cooperazione consortile e di moltiplicazione cooperativa si risponde alla naturale esigenza di sviluppo, mantenendo la piccola dimensione delle singole consorziate senza perdere tenuta sul mercato.

IL CENTRO DIURNO LA GABBIANELLA

l Centro Diurno “La Gabbianella” di Orbassano (TO) è un servizio semi-residenziale del Consorzio Intercomunale di Servizi (C.I. di S.) gestito in regime d'appalto dalla Cooperativa COESA. C.I. di S. e Cooperativa Coesa lavorano da molti anni in modo sinergico, condividendo convinzioni e principi come eguaglianza, imparzialità e operando nell'interesse generale della comunità. Il Centro Diurno "La Gabbianella" ospita persone con disabilità intellettiva e fisica. Punto fermo del Cidis, della Cooperativa e quindi del Centro Diurno è quello di progettare e attivare processi di inclusione sociale e di spiccata apertura verso le risorse del contesto territoriale.

IL CENTRO TAU nasce nel 1988 grazie alla libera iniziativa di volontari e all’impegno di alcuni giovani francescani della Parrocchia S. Maria della Pace di Palermo. L’obiettivo è quello di migliorare la vita dei ragazzi del territorio Cipressi, Ingastone e Danisinni grazie ad attività di accoglienza e di sostegno per le famiglie.

Nel 2014 il Centro Tau diventa Punto Luce di Save The Children per combattere la povertà educativa nelle zone svantaggiate della città.

Grazie al progetto ‘Openspace’ finanziato dal FESR Sicilia sono stati infrastrutturati anche gli spazi multimediali del Centro Tau: il laboratorio musicale ‘Zisoundlab’ e il laboratorio per la produzione di video e filmati che fa riferimento al laboratorio Iammonline.

Gli spazi del Centro Tau sono stati acquistati da Inventare Insieme (onlus) grazie al contributo degli enti che lo supportano: Fondazione con il Sud, Enel Cuore Onlus, Save the Children Italia Onlus e Fondazione Peppino Vismara. che ha a disposizione spazi per lo studio e le prove e dotato di tutto il necessario per la registrazione professionale di brani musicali, aperto gratuitamente ai giovani iscritti al Centro e il laboratorio per la produzione di video e filmati che fa riferimento al laboratorio Iammonline. Il Centro Tau è una “casa di tutti”, nessuno è ospite, tutto è fruibile rispettandolo. È pensato e strutturato per essere un luogo di aggregazione, convivialità, socialità e interculturalità.

L'ASSOCIAZIONE PRO RETINOPATICI E IPOVEDENTI (A.P.R.I. onlus)

L’A.P.R.I. è un'organizzazione di volontariato, fondata a Torino nel 1990, ed attualmente presente anche in altre regioni italiane. Si occupa della promozione della ricerca scientifica contro le malattie degenerative della retina ma, nel corso degli anni, ha notevolmente ampliato il suo raggio d'azione in vari ambiti legati comunque alla disabilità visiva: tutela e rappresentanza, educativa specialistica, inserimento lavorativo, assistenza, riabilitazione, tecnologia, cultura, sensibilizzazione e tempo libero.

L'associazione pubblica la rivista trimestrale "Occhi Aperti" ed una newsletter settimanale distribuita via email. Per rendere ancor più accessibile la rivista, sul canale Youtube "Apri Torino", sarà caricato anche l'audio-registrazione dei principali articoli pubblicati.

L'ALTRA NAPOLI

Siamo un’associazione fondata nel 2005 da un gruppo di amici napoletani, molti dei quali residenti altrove, accomunati dalla voglia di impegnarsi per contribuire al rilancio della nostra città. Da allora Altra Napoli ha percorso tanta strada, realizzando oltre 20 progetti nel Rione Sanità e nel quartiere Forcella, quartieri caratterizzati da gravi situazioni di fragilità economica e sociale,

4 Febbraio 2023

ESPRIMERE... il proprio parere

ma dove difficoltà e degrado convivono con straordinarie risorse artistiche ed umane da valorizzare.

Il nostro impegno da volontari, supportato da un team di professionisti, ci porta a donare con passione parte del nostro tempo e delle nostre competenze alle giovani generazioni, con la prospettiva di dare loro un futuro migliore. In questi anni abbiamo investito oltre 10 milioni di euro, raccolti da aziende, fondazioni private e tante persone che hanno creduto in noi e nei progetti che realizziamo. Un nuovo grande progetto nel quartiere di Forcella è il recupero della Chiesa della Disciplina della Santa Croce, da destinare a luogo di aggregazione e di crescita per i bambini ed i giovani del quartiere, perché solo valorizzando il loro talento e creando opportunità di lavoro sarà possibile dare a tutta la comunità un futuro migliore.

situazioni di conflitto e vulnerabilità cronica. Insieme alla ricostruzione fisica e al soddisfacimento dei bisogni primari, riteniamo sia fondamentale lavorare sulla ricostruzione del tessuto sociale e della vita delle persone dall'interno delle comunità stesse, al fine di consolidare situazioni di benessere psicologico ed emotivo.

Vision. Crediamo in una società che sappia fare tesoro delle differenze che la popolano, e in cui ad ogni persona sia garantito l'accesso agli strumenti necessari per rafforzare le proprie competenze e i propri interessi, nel consolidamento della miglior prospettiva di vita possibile. Tramite corsi di formazione e laboratori studiati dal RIRES, Centro di Ricerca sulla Resilienza dell'Università Cattolica, agiamo affinché le persone sappiano fare appello alla propria capacità di resilienza, per trasformare il dolore in un nuovo punto di partenza.

L’OPERA CARDINAL FERRARI è un Centro Diurno (8.3017.00/365 gg) che offre servizi alle persone in grave marginalità adulta perlopiù senza dimora attraverso: servizi di supporto ai bisogni primari (mensa, distribuzione pacchi-viveri, distribuzione indumenti, distribuzione farmaci, docce e igiene personale); servizi di segretariato sociale (sportello di orientamento e informazione, espletamento pratiche, accompagnamento ai servizi del territorio); laboratori creativi per il sostegno educativo e psicologico; servizi di accoglienza notturna gratuita per donne fragili (micro comunità: Micro comunità “Cielo Stellato”).

Inoltre Opera Cardinal Ferrari propone formule di residenzialità sociale a prezzi calmierati attraverso la Residenza Trezzi e la Domus Hospitalis per studenti e lavoratori fuori-sede e persone in cura presso gli ospedali di Milano con la possibilità di ospitare minori e bambini.

In un anno ha assistito oltre 1.000 persone ed in particolare 159 senza dimora over 60 anni che frequentano 365 giorni all’anno il Centro Diurno e 273 famiglie (835 assistiti di cui 346 minori) in condizioni di grave povertà che ricevono i pacchi-viveri. Il fulcro delle attività è realizzato dal volontariato: 200 volontari consentono ad Opera di portare avanti la propria missione a favore delle persone più fragili e deboli.

Oggi la COOPERATIVA IL MARGINE è una importante Onlus, tra le più presenti e attive in Piemonte. Gestiamo decine di servizi alla persona in tantissimi ambiti: disabilità, psichiatria, minori, inserimenti scolastici, politiche attive del lavoro, comunità mammabambino, anziani. Lo facciamo con la stessa visione passionale e romantica degli inizi, senza mai rinunciare ai valori di una storia profondamente umana, fatta delle storie di tanti. Da quaranta anni.

IL PAESE RITROVATO

Un luogo nato per fare la differenza

Un piccolo borgo nel quale le persone, in tutta sicurezza, vivono in appartamenti protetti ma possono muoversi in modo autonomo nella piazza, al caffè, nei negozi ed al cinema, così da condurre una vita normale, compatibilmente con la malattia, sentirsi a casa e ricevere nello stesso tempo le necessarie attenzioni. Un luogo dove le persone con demenza sono libere di scegliere cosa fare del proprio tempo e ritrovano una dimensione di socialità che restituisce valore alla loro vita.

OASI SAN GERARDO

L’ASSOCIAZIONE UNITRE è palestra di Cultura e Accademia di Umanità, finalizzata in particolare ad offrire momenti formativi ed aggreganti ad una fascia di popolazione che ha raggiunto la piena maturità e che ha smesso, se mai l’ha avuto, il quotidiano impegno professionale. La sezione di Lodi è affiliata all’UNITRE Nazionale con sede a Torino.

UNITRE è un’associazione indipendente, apartitica e aconfessionale, aperta a tutti a partire dalla maggiore età.

L’UNITRE di Lodi è associata alla UNITRE Nazionale ed è stata riconosciuta «Associazione di Promozione Sociale» con decreto del 7/4/2009 dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

Dal 2009, l'ASSOCIAZIONE REALMONTE ONLUS, nata in memoria del Professore Francesco Realmonte, docente di Diritto civile presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, lavora a fianco degli operatori e delle operatrici sociali, formandoli a diventare tutori di resilienza.

Mission. Mettendo al primo posto le persone e le loro storie di vita, vogliamo essere catalizzatori di un cambiamento positivo, facendoci carico della responsabilità che sentiamo nostra di supportare come possiamo chi viene da

Gli Alloggi Protetti Oasi San Gerardo di Monza sono stati inaugurati nel giugno 2004. Il Centro si propone di accompagnare gli anziani nelle loro necessità in modo graduale e proporzionato, aiutandoli a rimanere nella propria comunità e vicini alla famiglia e ai propri affetti.

Gli Alloggi Protetti si rivolgono a persone in condizione di fragilità non in grado di vivere in autonomia senza un’articolata protezione sociale e/o sanitaria.

Tale intervento ha lo scopo di evitare o ritardare il ricorso al ricovero in RSA o di offrire una opportunità a persone già ricoverate e in grado di vivere in situazione di autonomia abitativa.

RSA SAN PIETRO

L’RSA San Pietro è una struttura residenziale che si colloca all’interno della rete dei servizi per anziani presente nella città di Monza.

La RSA San Pietro si è da sempre caratterizzata per gli obiettivi del suo intervento e lo stile di gestione dell’anziano e dei suoi bisogni. Da un lato, infatti, si opera cercando di dare benessere all’anziano e di mantenere le capacità residue e l’autonomia; dall’altro si lavora attraverso l’ascolto, il rispetto della persona nella sua interezza, l’attenzione a sostenere rapporti nuovi positivi e stimolanti, l’analisi dei bisogni, il rapporto con la rete di sostegno intorno alla persona anziana.

L’RSA San Pietro rappresenta oggi un laboratorio in divenire, dove ogni soluzione viene condivisa, proposta a familiari ed operatori, verificata sul campo e, se necessario, rimessa in discussione. Il risultato è una crescita comune condivisa con ospiti, familiari, operatori e istituzioni cittadine.

5 Febbraio 2023

SCRIVERE... esistere

Vi consiglio una storia vera

GLI STATI UNITI CONTRO BILLIE HOLIDAY

TITOLO: GLI STATI UNITI CONTRO BILLIE HOLIDAY

REGISTA: LEE DANIELS

TRAMA: La famosa cantante jazz Billie Holiday diventa un bersaglio del Federal Bureau of Narcotics, presa di mira a causa della canzone "Strange Fruit", l’agente Aslinger cerca di arrestarla con un'operazione sotto copertura dell'agente federale Jimmy Fletcher.

Questo film racconta una storia vera, una storia di non tanto tempo fa. Siamo infatti negli anni ’40 e la protagonista di questa storia è una cantante Jazz: Billie Holiday.

Ciò che rende unico questo film e lo differenzia dagli altri è la tematica che tratta, infatti racconta delle discriminazioni razziali negli Stati Uniti e lo fa raccontando la storia di una donna, Billie.

Quello che colpisce del film è la cattiveria con cui cercano di incastrare Billie, perché canta una realtà scomoda. Non potendola incastrare per la sua canzone, Strange Fruit, la perseguitano per la droga. Ma questa è solo una scusa, una

scusa con la quale cercano di controllarla,

grazie anche alla complicità di buona parte degli uomini che le stanno intorno.

Nella prima metà del film la canzone non viene fatta sentire, solo accennata, ma questo cambia dopo l’arresto di Billie e la canzone viene riprodotta quasi interamente in una delle scene maggiormente significative del film. Alla fine Billie muore, ma non viene sconfitta. Nonostante sia legata al letto d’ospedale dalle manette Billie non viene sconfitta dai suoi persecutori, e questo viene espresso molto bene dalla sua frase “alla fine i vostri nipoti canteranno questa canzone”. Perché Strange fruit è così scomoda? Perché racconta dei linciaggi denunciando al mondo intero le angherie che la comunità afroamericana viveva.

Quello che di questo film non mi è piacito è il personaggio della mamma di Billie. La mostrano solo per poco, ma basta per averla in antipatia. Non mostra il minimo affetto per la figlia e la allontana a soli 12 anni, invitandola velatamente a prostituirsi per mantenersi come fa lei. Questo flashback però ci fa riflettere, in particolare sulle scelte autodistruttive di Billie: come può amarsi e volersi bene se nemmeno sua madre lo fa?

Poesia

RAGGI DI LUCE

Permettetemi di essere colpevole

Permettetemi di essere colpevole

nella mia folle notte di vento.

La mia tristezza è come le onde del mare, l’accolgo e la lascio andare.

Solo così il buio della notte preannuncerà la luce dell’alba.

Chi desidera ricevere il libro LUCE può richiederlo al seguente link hiips://donazioni.cooplameridiana.it/product/luce/

6 Febbraio 2023
di Ion P. Primo classificato Premio SLAncio 2022, sezione poesia

RECALCATI: CURARE SIGNIFICA DIRE

La cura è saper offrire la nostra presenza e dire “Eccomi!

In occasione del World Cancer Day di LILT, lo psicoanalista e scrittore Massimo Recalcati ha riempito il Teatro Manzoni di Monza con la Lectio Magistralis sul tema “La cura umana”. “C’è cura ogni volta che non dimentichiamo la differenza che separa il corpo dal numero. Cura chi non fa del nome un numero”.

Per celebrare il World Cancer Day 2023, giovedì 2 febbraio lo psicoanalista e scrittore Massimo Recalcati ha donato alla Lega Italiana per la lotta contro i tumori una Lectio Magistralis sul tema della cura umana in una serata al Teatro Manzoni di Monza, esaurito nella sua capienza da una fortissima risposta di pubblico. Saper distinguere il nome dal numero e particolareggiare ogni intervento. Dare importanza alla parola e saper rispondere “Eccomi!” al dolore e al bisogno dell’altro. Così la cura si fa umana. “Farsi presente è la cura che dissolve l’angoscia. Noi dobbiamo saper offrire la nostra presenza”.

A introdurre la serata è stata la vicepresidente dell’Associazione, Maria Bonfanti che ha annunciato l’avvio a Casa LILT dei servizi di assistenza per i malati e del supporto psiconcologico. Sul palco anche il sindaco di Monza, Paolo Pilotto che ha ricordato come la parola cura sia un termine potente, che coinvolge tutti: “Cura è l’effetto di un legame. Una parola molto più ampia di quella che si lega alla salute, un senso di auto-mutuo-aiuto dove anche le istituzioni giocano una parte fondamentale”.

Recalcati ha indicato proprio la cura come forma primaria di legame. A condurre la cura è lo sguardo alla singolarità.

“L’avere cura è non dimenticarsi il nome proprio. C’è incuria quando non uniamo il nome al numero – ha evidenziato Recalcati -.La cura va sempre particolareggiata. I protocolli standard ci sono ma non ci deve essere la loro applicazione anonima: bisogna rendere sensibile il protocollo all’incontro col paziente, altrimenti la cura può rivelarsi disumana”.

Quando allora c’è cura umana?

“C’è cura ogni volta che non dimentichiamo la differenza che separa il corpo dal numero. Cura chi non fa del nome un numero”.

Lo psicoanalista ha poi ricordato quanto accaduto con la pandemia. “Ci hanno fornito una valanga di numeri ma in questa sovrabbondanza di grafici e dati ci siamo dimenticati che dietro c’erano persone e volti. Questo accade anche nei trattamenti sanitari. La ricerca in medicina deve necessariamente produrre numeri ma la cura ha l’esigenza di ricordare che il numero non esaurisce l’esperienza del nome”.

La maternità ci mostra quell’attenzione al singolo, così necessaria. “Nella cura dobbiamo farci guidare da quello che è il codice materno. Per la madre ogni figlio è unico, è al di là del numero, perché ogni figlio è insostituibile. Ogni figlio non è copia ma singolare, irripetibile. Dobbiamo ricordarci che non esiste amore per la vita ma esistono persone che amiamo; non esiste la povertà ma esistono i poveri. “Uno per Uno”: questa è la lezione della maternità, dell’universale che si radica nel particolare”.

La parola e l’ascolto sono strumenti di cura. Recalcati lo ha ribadito, ricordando il ruolo della sua professione.

“La parola è segno di amore ed è prima di ogni cosa il luogo della cura. Rimanevo stupito all’inizio della mia professione per il fatto di ricevere un compenso per non fare niente, per stare seduto davanti a chi mi parlava. Poi ho compreso il valore dell’offrire ascolto, perché il silenzio dà valore la parola dell’altro”.

Ed infine Recalcati ha rimarcato un imperativo importante. “Eccomi!” è la capacità di donare la propria presenza come forma di cura.

“L’altra parola chiave nella tema della cura è un imperativo biblico: “Eccomi!”. Ogni volta che c’è esperienza di cura siamo di fronte all’esperienza soggettiva di questa parola. La genitorialità è il fondamento dell’eccomi, che significa farsi presente, che è la risposta capace di dissolve ogni angoscia. Ogni volta che c’è dolore, il primo movimento della cura è legato a questa parola”.

E davanti all’inguaribile? Cosa si può fare?

“La cura umana continua al di là della terapia: le cure palliative ne sono la testimonianza. Cura è dove qualcuno resta quando tutti scompaiono”.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Monza e sostenuto da Fondazione Roche e Mar. Ga Contract.

a cura della redazione de Il Dialogo di Monza

pensiero-dono a scriveresistere@cooplameridiana.it

7 Febbraio 2023
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II Premio è organizzato da La Meridiana Cooperativa Sociale

Possono partecipare al concorso autori italiani e stranieri (i cui elaborati sono inviati anche con traduzione in lingua italiana) con brani liberamente ispirati dal tema del concorso.

È possibile partecipare con i seguenti generi espressivi:

SCRITTO Racconto (max 10.000 battute spazi inclusi) o Poesia o Aforisma/riflessione.

PARLATO Podcast (durata max 5’ in formato MP3 max 5 MB)

CANTATO Musica e Parole (durata max 5’in formato MP3 max 5MB)

INDIRIZZO SPEDIZIONE ELABORATI

Le opere partecipanti dovranno essere inviate alla piattaforma www.premioslancio.it a partire dal 20 febbraio fino al 31 marzo 2023 Sono ammessi all’esame della Giuria lavori inediti. Per informazioni scrivere email: premioslancio@cooplameridiana.it La partecipazione al Concorso è gratuita

GIURIA POPOLARE SPECIALE.

Le opere saranno sottoposte all’attenzione di alcuni Enti sociali, sanitari e culturali, partners dell’iniziativa, che esprimeranno ciascuno il proprio gradimento, che sarà trasmesso e reso noto alla Giuria di Esperti incaricati di selezionare e nominare le opere prime classificate.

LA GIURIA DI ESPERTI del concorso che si riunirà per visionare gli elaborati e scegliere le prime tre opere classificate nei tre generi espressivi in gara.

È composta da:

Arnoldo Mosca Mondadori, Presidente della Giuria; Pietro Coletta, scultore; Luca Crippa, scrittore; Ferruccio de Bortoli, giornalista e presidente Vidas; Mario Calabresi giornalista e scrittore; Alfredo Rapetti Mogol autore; Roberto Mauri, Presidente di La Meridiana; Luca Streri, fondatore di Movimento Mezzopieno; Rinaldo Gaspari, regista; Luisa Sorrentino, psicologa.

Il giudizio della Giuria è insindacabile.

PREMI I primi tre classificati nei tre generi espressivi (scritto, parlato e cantato) riceveranno in premio un’opera d’arte a firma di Pietro Coletta e di Aldo Bottoli.

I finalisti riceveranno l’attestato e l’antologia del Premio, all’interno della quale verranno pubblicate oltre alle opere dei primi classificati anche quelle che la Giuria selezionerà tra le pervenute. Altri riconoscimenti speciali potranno essere assegnati dalla giuria in relazione alla qualità dei lavori pervenuti. Le opere dei premiati, e di eventuali altri autori a giudizio insindacabile della Giuria, verranno pubblicati nell’Antologia Premio SLAncio edita da La Meridiana Cooperativa Sociale con la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti.

La PREMIAZIONE avverrà Il 21 giugno 2023 in luogo da definirsi nel Comune di Monza.

I vincitori verranno avvisati con anticipo, entro la prima settimana di giugno 2023. La presenza, ancorché online, è ritenuta clausola indispensabile per il ritiro del Premio.

PATROCINIO
DELL’INIZIATIVA
Mezzopieno e Il Dialogo di Monza 8 Febbraio 2023
PARTNERS
Movimento
“Scriveresistere" Il magazine di chi scrive con gli occhi” redatto nella RSD San Pietro della Società Cooperativa Sociale La Meridiana di Monza, promuove il Premio
SLAncio per coinvolgere le persone non solo in seno a contesti di fragilità, ma anche la società civile, la comunità tutta, proponendo ogni anno un tema legato all’uomo.
Per l’anno 2023
il tema è: VOCI DAL SILENZIO

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