Talenti, punti di forza e sfide di due persone neurodiverse.
Medicina di genere
Perché donne e uomini si ammalano diversamente.
Nuova assicurazione
Una marcia in più per la prevenzione con la nuova assicurazione complementare Pulse.
Una marcia in più per la soddisfazione
Ci avete di nuovo promossi a pieni voti. Grazie per la fiducia e per i riscontri positivi.
Krankenkasse
Assicurazione malattia
Note: Sehr gut
Voto: Molto buono
Kundenzufriedenheit 2024
Soddisfazione dei clienti
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Edizione
N. 2 / 2024
Tema centrale «Diversità»
Pubblicato da KPT
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Redazione magazin@kpt.ch
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Kommunikation, 3001 Berna
Immagine di copertina
Family AG, Pascal Triponez
Care lettrici, cari lettori
Cosa significa «normale» e cosa vuol dire «diverso» per noi?
Adesso potrei cimentarmi in un trattato filosofico sulle norme e i modelli sociali, invece preferisco affrontare l’argomento diversamente e condividere con voi alcune impressioni personali.
Il mio percorso professionale è stato atipico. Ho assunto il ruolo di CEO alla KPT insolitamente tardi, ovvero all’età di 59 anni. Questo, però, mi consente di agire liberamente e in modo non convenzionale. Non devo pensare al piano di carriera e posso prendere scelte coraggiose. In altre parole, posso mettere la concretezza in primo piano. Lo apprezzo molto perché una comunicazione aperta con le persone assicurate e l’opinione pubblica è molto importante per me. Per questo, qualche volta accolgo spontaneamente gli assicurati KPT alla reception o rispondo di persona alle richieste dei clienti. Questo è il mio mondo – sono una persona socievole e sorprendo la gente cimentandomi come DJ alle feste. Il succo del discorso: abbiate coraggio di essere voi stessi e di intraprendere anche percorsi diversi – ne vale la pena.
In questo numero trattiamo una grande varietà di tematiche. Due persone autistiche raccontano come, senza volerlo, percepiscono il mondo diversamente. Un coach dà consigli su come seguire la propria strada. Inoltre vi presentiamo due nuovi prodotti assicurativi: KPTwin.smart e Pulse.
Vi auguro una lettura ricca di spunti diversi.
Thomas Harnischberg
CEO
Diversità.
Cosa significa «normale»? Perché abbiamo tanta paura di essere diversi? Sentirsi bene è fondamentale per la salute. Inoltre siamo tutti unici: ogni persona reagisce diversamente ai trattamenti, alle routine e alle situazioni di vita. Questi i temi trattati in questo numero.
Abbiamo accompagnato due persone autistiche durante una giornata di lavoro e vi raccontiamo i loro talenti, punti di forza e modi di pensare fuori dagli schemi.
Pagina
5
Psicologia
Il coraggio di essere
diversi
Amel Rizvanovic, consulente psicologo, spiega come possiamo liberarci dalle aspettative sociali e trovare il coraggio di seguire la nostra strada.
Pagina 14
Medicina di genere: la salute
La prof. Cathérine Gebhard illustra le differenze tra uomo e donna riguardo a sintomi, diagnosi e cure.
Pagina 18
Pulse: la nuova assicurazione complementare ambulatoriale
Sport, prevenzione e benessere mentale in un pacchetto: la nostra nuova polizza complementare Pulse vi dà una marcia in più nella protezione.
Pagina 20
Su kpt.ch/magazine-it troverete sempre un gran numero di reportage e contenuti interessanti che sapranno soddisfare la vostra curiosità fino all’uscita del prossimo numero.
Autismo sul lavoro: la forza del pensiero divergente
Nuove prospettive, pensiero non convenzionale e una schiettezza inusuale: questi i tratti comuni di molte persone neurodiverse. Come possono mettere a frutto i loro talenti e punti di forza nel lavoro quotidiano e quali ostacoli devono affrontare? L’abbiamo chiesto a Matthias e Felix, entrambi consulenti IT presso Auticon ed entrambi autistici.
Rumore delle tastiere in uso, telefoni che squillano, panini mangiati in fretta in piedi prima della prossima riunione: quando facciamo visita all’ufficio di Auticon di Zurigo a mezzogiorno, tutti sono affaccendati come in un alveare. Auticon colloca persone con disturbi dello spettro dell’autismo come consulenti informatici presso
«Un suono mi arriva sempre accompagnato da un colore.»
imprese quali banche e assicurazioni, ma anche presso uffici federali. Dall’atmosfera vivace dell’ufficio si evince chiaramente che non si tratta solo di misure occupazionali, ma di un’azienda a tutti gli effetti.
Iris Gallmann, la dirigente, ci presenta Matthias, che può dedicarci mezz’ora. D’istinto gli porgo la mano per presentarmi – e imparo subito la prima lezione. «È meglio chiedere alle persone autistiche se sono d’accordo a stringersi la mano: non tutti lo gradiscono», spiega Iris Gallmann. Ma per Matthias non è un problema. Al momento l’informatico trentenne lavora internamente ad Auticon e sta seguendo un corso di perfezionamento per ottenere un certificato IT. In precedenza ha collaborato a progetti complessi presso diverse grandi aziende, ad esempio nell’ambito dell’analisi delle procedure interne, nell’indi-
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Testo: Mareike Fischer / Foto: Pascal Triponez
«Preferiamo che le persone ci facciano domande dirette invece di evitarci.»
viduazione degli errori nei dati dei conteggi e nell’automatizzazione dei processi di trattamento dei dati. A quel tempo lavorava anche in uffici open space, anche se si sentiva più a suo agio quando erano quasi vuoti durante la pandemia. «Preferisco la tranquillità», ammette. È particolarmente sensibile agli stimoli sensoriali quali luci, odori o rumori? Si dice, infatti, che le persone autistiche percepiscono gli stimoli senza filtri. Matthias sospira e aggiunge: «Siamo tutti diversi». L’autismo non è una limitazione per lui, ma semplicemente un modo diverso di pensare. «Capisco le cose in modo diverso, vedo i dettagli e l’ordine nel caos.»
Comunicazione chiara e poche chiacchiere
L’autismo è stato diagnosticato a Matthias nell’infanzia. «La diagnosi ha aiutato i miei genitori a capire meglio i miei comportamenti strani, ad esempio quando ero nervoso o mi chiudevo in me stesso.» Dall’adolescenza ha usufruito di molte offerte di supporto, come corsi di comunicazione o small talk. Le persone autistiche, infatti, hanno spesso difficoltà a intuire le situazioni o a provare sentimenti per gli altri. «Io, ad esempio, sono molto diretto, quindi posso urtare la sensibilità di qualcuno.» Quando c’è un problema al lavoro, lui lo affronta – e questo può risultare scomodo.
«Risolvere i problemi è il mio punto di forza», dice Matthias. «Quando ho a che fare con un nuovo software, mi basta poco tempo per capire come funziona. Sono ostinato. Quando si verifica un problema, non vado in pausa caffè finché non è risolto.» Deve obbligarsi a fare le pause; spesso si accorge di essere sfinito solo poco prima della fine della giornata lavorativa. «La molla che mi spinge di più all’azione è una debolezza. Quando qualcuno mi illustra un problema in modo complicato, mi metto subito alla ricerca di una soluzione e non ho molta pazienza.»
Tra un progetto IT e l ’altro: un caffè al volo nella cucina dell ’ufficio per Matthias.
«Quando si verifica un problema, non vado a fare la pausa caffè finché non è risolto.»
In effetti Matthias parla in modo veloce e concitato, ride spesso e non ha problemi a raccontare di sé. L’idea che tutte le persone autistiche siano poco comunicative e non abbiano interesse per le relazioni sociali è un pregiudizio. «Ho imparato ad apprezzare la socialità», spiega. «L’unione fa la forza!» Nel tempo libero pratica la scherma e da tre anni fa parte di un’associazione amatoriale di apicoltura. «Ho realizzato un sogno che avevo da bambino. Per cambiare è bello stare ogni tanto all’aperto, in mezzo alla natura, anziché occuparsi di tecnologia.»
Diagnosi di autismo in età adulta
Ogni persona autistica è diversa. Lo capisco ancora meglio quando conosco Felix dopo aver incontrato Matthias. Mi porge subito la mano. 39 anni, dottorato in neurobiologia, ha lavorato per molto tempo nella ricerca. Vanta ampie conoscenze informatiche che ha acquisito da autodidatta. Come consulente IT presso Auticon è passato dal mondo accademico a quello degli affari. Da Auticon ricopre il ruolo di team leader. «La gestione non è propriamente il mio compito preferito, ma nel mentoring imparo tantissime cose», afferma.
Felix parla con calma, in modo riflessivo e ponderato. Ha ricevuto la diagnosi di autismo quasi per caso: solo quattro anni fa circa, quando è tornato esausto da un soggiorno di ricerca di alcuni mesi in Corea del Sud. «Era una diagnosi secondaria», racconta. «Mi sono sempre fatto carico di tanti compiti, facevo continuamente straordinari e spesso lavoravo nel fine settimana, senza accorgermi che forse mi mancava una vita privata.» Oggi si stupisce che nessuno, lui per primo, non abbia mai pensato prima alla possibilità che soffrisse di un disturbo dello spettro autistico. «Dopo la diagnosi, alcune cose sono diventate chiare con il senno di poi. Ad esempio, l’intensità con cui si immergeva nel lavoro scientifico.
Riquadro informativo
DSA
Nei disturbi dello spettro dell’autismo (DSA) il cervello elabora le informazioni in modo diverso a livello neurobiologico rispetto alla maggior parte delle persone: in termini di percezione, di pensiero e di emozioni. Secondo le stime, l’1% della popolazione svizzera è nello spettro dell’autismo, dal livello lieve (ad alto funzionamento) a quello severo (bisogno di supporto). Oggi l’autismo viene spesso definito come una forma di neurodivergenza o neurodiversità. Matthias e Felix, di cui presentiamo un breve ritratto, sono autistici e lavorano con successo. Tuttavia, molte persone con questo disturbo sono disoccupate perché hanno difficoltà a gestire lo stress e l’eccesso di stimoli sociali nel lavoro quotidiano.
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Felix e Matthias portano avanti la propria carriera presso Auticon.
«Posso concentrarmi su una questione intensamente e per molto tempo. Non provo mai frustrazione e non mollo finché non trovo una risposta.» Questi i suoi punti di forza, che lui attribuisce all’autismo. «Mi piace anche imparare cose nuove, non mi pesa affatto, al contrario.» «E tu sei uno che impara in un lampo», aggiunge Iris Gallmann. «La precisione e la velocità mi lasciano ogni volta senza parole.» Felix accoglie l’elogio con un timido sorriso: a suo avviso, è perlopiù solo questione di organizzazione e di definizione delle priorità.
Quali sono i suoi punti deboli? Nella vita privata ha difficoltà a interagire con gli sconosciuti. «Non ho intuizioni, utilizzo piuttosto il pensiero logico.» Indubbiamente per lui è più facile socializzare con chi ha interessi simili ai suoi. Ad esempio ha una predilezione per i romanzi di fantascienza che ama leggere, oltre ai saggi. Per tenersi aggiornato, ascolta podcast sui temi più disparati. Per bilanciare tutto il lavoro mentale, va regolarmente in palestra.
Quando gli chiediamo cosa desidera nel lavoro quotidiano, Felix risponde: «Non vogliamo un trattamento speciale e non siamo persone difficili che si offendono facilmente. Non desideriamo essere trattati diversamente dalle persone neurotipiche.» Iris Gallmann commenta: «Ciò che fa bene alle persone neurodivergenti, fa bene anche a tutti gli altri. Se i problemi possono essere affrontati senza timori e vi è una cultura del feedback e della comu-
nicazione aperta, tutti ne traggono vantaggio. Se i datori di lavoro adottano piccoli accorgimenti per soddisfare i bisogni individuali delle collaboratrici e dei collaboratori, questi ultimi possono esprimere appieno il proprio potenziale sul lavoro.»
«Non vogliamo un trattamento speciale e non siamo persone difficili che si offendono facilmente.»
«Si può anche dire una battuta o fare un po’ di ironia, non è che ce la prendiamo subito a male», continua Felix. «Preferiamo che qualcuno ci ponga serenamente delle domande, come avete fatto voi oggi, invece di evitarci.»
Felix ha diversi interessi e gli piace ascoltare podcast di tutti i tipi.
Parametri vitali con lo smartphone
Dopo un avvio positivo con oltre 90 ’000 scansioni, la KPT ha deciso di continuare a offrire Binah.ai. Questo innovativo servizio di e-health consente di ottenere in modo semplice e rapido un quadro dei parametri vitali come pressione sanguigna, battito cardiaco e frequenza respiratoria usando lo smartphone.
L’anno scorso, in collaborazione con il nostro partner di telemedicina Medi24, abbiamo lanciato Binah.ai come progetto pilota, ricevendo oltre 3’000 riscontri. Siamo rimasti molto contenti del livello di accettazione da parte degli utenti: il 93% ha dichiarato che le proprie aspettative sono state soddisfatte e l’86% desidera continuare a usare il servizio. Alla luce dei feedback positivi abbiamo deciso di continuare a offrire il servizio di e-health.
Una marcia in più in prevenzione
Le malattie cardiovascolari rappresentano il maggiore rischio per la salute nel mondo e sono all’origine del 34% dei decessi*. Controllare regolarmente la pressione sanguigna permette di ridurre il rischio di infarto e ictus. Binah.ai fornisce una prima indicazione sul valore della pressione. Basta girare un video del proprio volto e sul display compaiono la pressione sanguigna, il battito e la frequenza respiratoria.
Innovativo, veloce, utile
Il servizio online Binah.ai non solo è pratico, ma anche versatile:
• Autovalutazione: una persona non si sente bene o desidera tenere monitorati i propri valori. Binah.ai fornisce in pochi secondi una prima valutazione.
• Miglioramento della telemedicina: Binah.ai è utile anche nel corso di una consulenza telemedica o di un consulto su DoctorChat, il nostro servizio di messaggistica medica. Durante il consulto o in chat, i parametri possono essere condivisi con la o il professionista medico che, grazie ai risultati, si fa un’idea dello stato di salute per fornire un aiuto più rapido ed efficace.
Binah.ai non si addice invece alla gestione di urgenze mediche, inoltre non fornisce diagnosi esatte, ma solo una valutazione approssimativa. Se i valori risultano anomali è opportuno consultare uno specialista.
Riconoscere in tempo le malattie
Binah.ai è in continua evoluzione. Presto sarà possibile analizzare la glicemia e il colesterolo al fine di valutare il rischio di malattie cardiovascolari e diabete.
Testo: Natalie Portmann / Foto: Binah.ai
Provate Binah.ai e scoprite i suoi vantaggi: kpt.ch/binahai-it
* Fonte: British Heart Foundation, 2019
Pubertà: il periodo degli ormoni impazziti
Da un giorno all’altro niente è più come prima: la pubertà è un periodo intenso e pieno di cambiamenti, che spesso pone ai genitori varie sfide. Come si fa ad accompagnare i figli attraverso questi anni turbolenti? L’abbiamo chiesto all’esperta Claudia Mollet.
Il naso si ingrandisce, il seno cresce, spuntano i peli e compaiono i brufoli: durante la pubertà, i cambiamenti fisici sono evidenti. Nelle femmine inizia generalmente tra gli 8 e i 13 anni, nei maschi tra i 9 e i 14, e dura diversi anni. Meno visibile, ma altrettanto importante, è la trasformazione completa del cervello. Questo processo provoca sbalzi d’umore negli adolescenti, che spesso reagiscono in modo impulsivo sull’impeto del momento. Poiché producono meno dopamina, l’ormone della ricompensa, tendono a correre rischi e a cercare il brivido. Il rilascio di melatonina, l’ormone del sonno, è ritardato di due ore, perciò fanno le ore piccole e al mattino sono stanchi. I cambiamenti dei recettori dell’ossitocina nel cervello rendono i giovani più consapevoli e curiosi. La maturazione del cervello si completa appena attorno ai 21 anni: non resta, quindi, che avere pazienza.
Claudia Mollet, MAS in salute sessuale in ambito educativo, sanitario e sociale, lavora nel campo dell’educazione sessuale e della consulenza.
Come mantenere il dialogo con i figli adolescenti
Claudia Mollet, cosa cercano gli adolescenti durante la pubertà?
Gli adolescenti hanno un forte desiderio di indipendenza, autorealizzazione e accettazione da parte dei coetanei. I cambiamenti fisici suscitano in loro sconvolgimenti emotivi e un senso di insicurezza. Nella ricerca della propria identità si allontanano dai genitori, che non di rado percepiscono il distacco come una perdita del controllo e dell’affetto.
Come padre, madre o persona di riferimento, come posso sostenere l’adolescente in queste turbolenze emotive?
È difficile trovare un buon equilibrio tra il prendersi cura dei figli e il lasciarli andare: il passaggio dal ruolo di guida a quello di accompagnatore richiede esercizio. Mostrate comprensione e interesse. Concedete loro lo spazio necessario per il proprio sviluppo. Prendetevi anche cura di voi stessi, in modo da non finire a vostra volta per sentirvi confusi e disorientati in questo periodo complicato.
I genitori dovrebbero fissare dei limiti?
Se adeguate all’età, le regole danno agli adolescenti la sicurezza e l’orientamento di cui hanno bisogno. I limiti devono essere rinegoziati continuamente. La cosa migliore è coinvolgere i figli nei processi decisionali. I ragazzi riescono a comprendere meglio gli accordi se capiscono da quali esigenze e paure sono mossi gli adulti.
Testo: Mareike Fischer / Foto: mad, iStock
Corpo
Consigli di comunicazione
Come mantengo il dialogo con mia figlia o mio figlio adolescente?
Non evitate i conflitti. Rimanete affidabili, disponibili e presenti. Spesso le discussioni importanti sorgono in modo inaspettato: la sera a cena o durante un viaggio in macchina. Quando bisogna affrontare un problema, consiglio sempre una situazione «a tu per tu». Le conversazioni difficili non diventano più facili se sono due adulti a parlare alla figlia o al figlio.
Come posso parlare di educazione sessuale e sessualità con mia figlia o mio figlio?
Non tutte le persone di riferimento si sentono a proprio agio a parlare di questi temi con le ragazze e i ragazzi.
Siate autentici. Ascoltate attentamente eventuali domande. È importante incoraggiare i bambini e gli adolescenti a imparare a conoscere il proprio corpo e a porre dei limiti in piena libertà.
E se mia figlia o mio figlio non ha voglia di parlarne con me?
Si tratta di una scelta che va rispettata: la maggior parte dei genitori di figli adolescenti vivono la stessa situazione.
Magari la ragazza o il ragazzo preferisce sfogliare un libro di educazione sessuale o trovare informazioni sul tema in internet.
Cosa aiuta i giovani a sviluppare un’immagine corporea positiva?
Le immagini corporee positive o anche negative si formano ben prima della pubertà e sono plasmate dalle esperienze vissute in relazione al fisico, all’alimentazione e al movimento. Evitate di criticare l’aspetto fisico altrui: nella pubertà, infatti, gli ideali di bellezza sono spesso divergenti.
Mettete l’accento sulle cose che funzionano, mostrando apprezzamento attraverso un abbraccio, una pacca sulle spalle o un «grazie».
Proponete occasioni di dialogo, evitate i commenti e consigli non richiesti o le domande assillanti. Anziché chiedere «Cos’hai fatto oggi?» è meglio dire «Se hai voglia di parlare, ti ascolto volentieri».
Parlate in prima persona ed evitate i rimproveri generalizzati formulati al «tu» con parole come «sempre» e «mai». Invece di dire «Torni a casa sempre in ritardo» conviene spiegare: «Mi preoccupo se non so quando torni a casa. Per piacere rispetta gli orari che abbiamo stabilito.»
Criticate il comportamento e non la persona. Anziché esclamare «Come sei disordinato!», fate riferimento a un fatto concreto: «Vedo che non hai ancora messo a posto la sacca da sport.»
Date un nome ai sentimenti che provate come l’insicurezza: «In realtà non lo so neanch’io...», o la rabbia: «In questo momento sono in collera, ho bisogno di prendere una boccata d’aria per calmarmi.» E ammettete i vostri errori: «Mi dispiace di aver urlato ieri mentre stavamo discutendo.»
Una marcia in più nella solidarietà –la società cooperativa KPT
La KPT è diversa: organizzata come società cooperativa, appartiene alle persone assicurate. A beneficiarne non sono solo i soci, ma anche la comunità.
La Svizzera si fonda sui valori di solidarietà e spirito di comunità, nonché sui principi democratici fondamentali. Questo modello di successo è diffuso anche nell’economia, dove prende la forma di società cooperativa. Molti di noi entrano regolarmente in contatto con le cooperative, ad esempio quando vanno a fare la spesa al supermercato, abitando in un appartamento di una cooperativa d’abitazione o se hanno il conto presso una banca cooperativa.
Meno noto è il modello di cooperativa tra le casse malati, anche se si adatta perfettamente all’assicurazione di base sociale, il cui principio di fondo è la solidarietà tra sani e malati. Inoltre tutte le persone assicurate hanno gli stessi interessi: vogliono una buona assistenza sanitaria a prezzi equi.
Società cooperativa KPT: vantaggi per i soci e per la comunità
In quanto società cooperativa, la KPT appartiene alle persone assicurate, cioè a voi. Tramite i delegati eletti potete far sentire la vostra voce all’interno dell’azienda e partecipare alle decisioni. La società cooperativa persegue una gestione sostenibile e non è orientata ai profitti. I nostri assicurati beneficiano di offerte speciali e di altri vantaggi. Di recente la KPT ha inoltre fondato la «Rete di sicurezza Salute». Lo scopo di questo impegno sociale è sostenere finanziariamente progetti nel settore della salute. In questo modo la società cooperativa KPT fornisce un contributo prezioso e si assume una responsabilità sociale. Nelle prossime edizioni del magazine forniremo i dettagli sui progetti concreti.
Nuovi delegati
In primavera 2024 sono stati eletti quattro nuovi delegati della società cooperativa KPT. Ci congratuliamo con Christine Amstutz, Martina Jutzet-Blättler, Elias Toledo e Florian Landolt per la nomina e auguriamo loro buon lavoro e tante soddisfazioni nella nuova carica.
Diventare delegati: kpt.ch/delegati
Diventate soci e sostenete l’idea alla base della cooperativa
Chi è assicurato presso la KPT può diventare gratuitamente socio. Chiedete l’affiliazione: non implica alcun obbligo ed è gratuita.
Diventare soci: kpt.ch/societa-cooperativa
Text: Beni Meier / Bild: gettyimages
Il bello della diversità
Tutti noi cambiamo, siamo diversi o facciamo qualcosa in un altro modo rispetto agli altri: la bellezza della vita sta nella diversità, non nella conformità. Dalle creature eccentriche della natura alle personalità uniche del regno umano, ogni essere originale fa parte del grande schema delle cose.
È bello ciò che piace
Cosa determina la bellezza? Nei paesi africani sono apprezzate le linee formose, mentre in Cina ciò che conta è l’altezza. E mentre noi corriamo al solarium, in Asia c’è il culto della pelle chiara. Ogni cultura ha i propri canoni di bellezza.
Parole
parole parole
A parole, la battaglia tra Marte e Venere è impari: mentre gli uomini pronunciano ogni giorno 7’000 parole, il gentil sesso dispone di un arsenale di 20’000. Le donne, quindi, non hanno solo l’ultima parola, ma le ultime 13’000.
Nessun
dolore
Ahi! Il fornello rovente lascia un segno rosso sulla mano. Per le persone con l’analgesia non è un problema, perché non provano dolore. Questo modo di essere diversi è tuttavia insidioso: la sensazione del dolore aiuta infatti a individuare lesioni e malattie.
La tappa dei 30
Tic tac... dopo i 30 anni le lancette del nostro orologio biologico cambiano ritmo. Spuntano le prime rughe e il corpo inizia a perdere massa muscolare. Per fortuna, con uno stile di vita sano possiamo rallentare lo scorrere del tempo. Allora, via libera alle verdure e alle attività all’aria aperta!
Testo: Marco Garbely / Illustrazione: Family AG
Il coraggio di essere diversi: come vivere la propria unicità
Cosa significa essere «diversi»? Perché abbiamo paura di discostarci dalla norma? Come possiamo liberarci dalle aspettative sociali e trovare il coraggio di seguire la nostra strada? L’abbiamo chiesto ad Amel Rizvanovic, consulente psicologico e coach specializzato in Schema Therapy.
Amel Rizvanovic, non siamo tutti in un certo senso «diversi»?
Sì, certamente. A suo modo ognuno di noi è un essere unico, imperfetto e vulnerabile che, da un lato, desidera sentirsi visto e speciale e, dall’altro, ha però un bisogno di appartenenza. In genere, sono le norme sociali e culturali a definire cos’è «normale» e cos’è «diverso». A queste si aggiungono i modelli di ruolo, le imposizioni e i divieti della propria famiglia di origine. Ad esempio, un uomo può già essere considerato «diverso» se si occupa dei figli e della casa mentre la sua partner fa carriera.
Perché l’essere diversi è talvolta motivo di vergogna?
Questo succede quando il nostro essere diversi viene considerato come segno di inferiorità. Per esempio quando veniamo discriminati a causa di fattori quali identità sessuale, colore della pelle, religione, livello di istruzione o forma fisica. Possiamo sviluppare un senso di vergogna quando il nostro aspetto, il nostro pensiero, i nostri sentimenti o le nostre azioni si discostano dagli standard.
Quali effetti ha la paura del rifiuto su di noi?
Se siamo vittima di esclusione e svalutazione, in varie situazioni possiamo sentirci sbagliati, strani, inadeguati, fuori posto e incompresi. Il senso di appartenenza, legame e apprezzamento è tuttavia un bisogno fondamen-
Consulente psicologico e coach di Schema Therapy, Amel Rizvanovic gestisce uno studio nel Nidvaldo insieme a Felizitas Ambauen e offre consulenza, workshop e seminari.
tale dell’uomo al pari di quello di autoefficacia e autonomia. Dobbiamo conciliare continuamente questi bisogni, trovando l’equilibrio giusto per noi.
Come affronto i possibili pregiudizi?
Bisogna imparare a scegliere le proprie battaglie. È importante selezionare bene i conflitti o confronti da affrontare e con chi. Non tutti i problemi meritano un investimento del nostro tempo e delle nostre energie. Rispetto a quello che pensano gli altri di noi è molto più importante cosa pensiamo e sentiamo noi stessi: ho imparato ad accettare la mia diversità e ad apprezzarla come parte di me oppure la combatto e mi svaluto?
Perché ce la prendiamo tanto con noi stessi per essere diversi o per il fatto che la nostra diversità provoca disagio?
Spesso ereditiamo le credenze della nostra famiglia di origine o del nostro contesto sociale, che agiscono come giudici o critici interiori e ci condizionano inconsciamente. Tali credenze possono essere ad esempio «Non devi dare nell’occhio!» oppure «Cosa penserà la gente?». Una riflessione costruttiva sulla propria diversità richiede la disponibilità a mettere in discussione queste credenze tossiche interiorizzate.
Testo: Mareike Fischer / Foto: mad, gettyimages
Come posso esprimere con coraggio la mia individualità e seguire la mia strada?
Avere coraggio non significa non avere affatto paura, bensì superare le proprie paure. Si tratta di capire come affrontare meglio le paure senza che ci paralizzino, impedendoci di vivere la vita che desideriamo davvero vivere. Conoscere meglio noi stessi e i nostri bisogni e scoprire ciò che è importante per noi è un processo lungo, ma ne vale la pena.
Non esiste una ricetta valida per tutti. I libri, podcast e un supporto specialistico possono, però, essere molto utili. Inoltre consiglio di usare l’immaginazione: cosa farei se avessi superato tutte le mie paure e non potessi fallire? Se potessi esprimere tre desideri, cosa chiederei? Se fra dieci anni vivessi la vita dei miei sogni, come sarebbe? Il mio consiglio è di prendere carta e penna e descrivere gli scenari immaginati oppure realizzare un collage.
Brevi spunti di riflessione
Autoriflessione
Imparate a conoscervi meglio, tenete un diario o annotate i vostri pensieri e formulate i vostri bisogni.
Riconoscere i modelli di ruolo e le norme sociali
Quali avete interiorizzato attraverso l’imprinting? Tra questi, quali sono importanti per voi e quali non lo sono?
Mettere in discussione le voci critiche interiori
Scoprite quali sono le vostre credenze inconsce. Come influenzano il vostro punto di vista? Dove vi ostacolano?
Condivisione
Quali sono le persone con cui vi sentite a vostro agio? Magari trovate un gruppo di persone con esperienze simili alle vostre.
Affrontare in modo mirato i conflitti
Portate avanti le battaglie che vi stanno a cuore e che vi consentono di fare la differenza. Chiedetevi cosa potete controllare o influenzare, e cosa invece si sottrae al vostro controllo o esula dal vostro campo d’influenza, provocandovi angoscia.
Coraggio di sperimentare con l’immaginazione
Provate a immaginare come sarebbe la vostra vita se non provaste paura né vergogna.
KPTwin.smart: il modello di assicurazione
di base digitale
Symptom Checker, certificati medici e farmacia online: con il nuovo modello di assicurazione di base completamente digitale KPTwin.smart gestite tutto comodamente dall’app Well e, in caso di problemi di salute, beneficiate di una consulenza medica a tutte le ore.
Volete risparmiare sui premi e vi piacciono le soluzioni digitali efficienti? Preferite gestire la vostra salute in autonomia e preferibilmente senza vincoli di luogo e orario? Allora il nuovo modello di assicurazione di base KPTwin.smart potrebbe fare al caso vostro.
Come funziona
Il nuovo modello di assicurazione di base KPTwin.smart funziona da assistente digitale. Quando vi ammalate o non vi sentite bene, utilizzate il Symptom Checker nell’app Well. Dopo aver immesso il vostro problema di salute, nell’arco di pochi secondi ricevete una consulenza medica. Può trattarsi di un consiglio per l’automedicazione da eseguire a casa, la raccomandazione di chiamare il centro di consulenza telemedica Medi24 o di consultare un medico. Eventuali medicinali vanno acquistati presso la farmacia online Zur Rose e prima di una degenza stazionaria pianificata bisogna contattare il servizio di ricerca degli specialisti BetterDoc.
Tutto in digitale
Tramite l’app Well gestite anche tutto il resto, dalla richiesta di un certificato medico alla registrazione di una ricetta elettronica.
Il nuovo modello può essere stipulato tramite il calcolatore dei premi dalla fine di settembre.
Per maggiori informazioni sul modello: kpt.ch/kptwinsmart-it
Testo: Natalie Portmann / Foto: mad, gettyimages
5 miti da sfatare sulle casse malati
Il mondo delle casse malati è complesso. Non stupisce, quindi, che si siano diffusi molti falsi miti sull’assicurazione di base. Dagli aumenti arbitrari dei premi agli utili elevati, facciamo chiarezza su una serie di credenze errate.
Mito no 1
I costi amministrativi delle casse malati sono elevatissimi e sono all’origine dell’aumento dei premi. Non è vero. Le spese amministrative della KPT – come ad esempio assistenza ai clienti, uffici e sistemi IT – ammontano solo al 5% dei costi complessivi. Il restante 95% dei premi incassati viene impiegato per coprire le prestazioni mediche dei nostri assicurati, come visite mediche, degenze ospedaliere, medicinali e cure. I premi vanno a coprire i crescenti costi sanitari, per cui devono essere adeguati ogni anno. A proposito: le assicurazioni sociali pubbliche e anche le imprese private hanno costi amministrativi molto più elevati.
Mito no 2
Le casse malati realizzano profitti
La legge vieta di conseguire utili con l’assicurazione di base. Eventuali eccedenze rimangono in azienda sotto forma di riserve, allo scopo di far fronte a rischi imprevisti. L’importanza di questa regola è evidente se si considera che tutti gli assicuratori malattie hanno una notevole responsabilità economica e sociale e devono essere sempre in grado di coprire le prestazioni mediche delle persone assicurate.
Mito no 3
Le casse malati rifiutano le prestazioni a propria discrezione.
Falso. Le condizioni per l’assunzione dei costi nell’assicurazione di base sono disciplinate dalla legge. Non possiamo farci carico di altre prestazioni rispetto a quelle previste. Le prestazioni dell’assicurazione di base sono pertanto identiche per tutte le casse malati, indipendentemente dal modello, dalla franchigia e dal luogo di domicilio.
Mito no 4
Le casse malati possono aumentare i premi a loro piacimento.
No, le casse malati non possono stabilire i premi a loro piacimento. Il processo di definizione dei premi è disciplinato nel dettaglio dalla legge. Ogni adeguamento dei premi viene verificato e approvato dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Mito no 5
Le casse malati non contribuiscono a ridurre i costi sanitari.
Falso. Per fare un esempio, ogni giorno controlliamo 20’000 fatture e tali controlli ci permetto di risparmiare circa 150 milioni di franchi all’anno. Inoltre negoziamo prezzi equi con ospedali e medici e investiamo nella digitalizzazione/automazione per aumentare l’efficienza.
Testo: Natalie Portmann
La salute delle donne è diversa: aspetti della medicina di genere
La prof. dr. med. dr. sc. nat. Cathérine Gebhard è primaria e direttrice del centro di cardiologia preventiva dell’Inselspital di Berna.
Il corpo maschile e quello femminile sono diversi e funzionano anche diversamente sotto molti aspetti. Quali sono le conseguenze in termini di malattie, diagnosi e terapie? Come considerare meglio le esigenze delle donne, in particolare in ambito sanitario?
Ne abbiamo parlato con la prof. Cathérine Gebhard, cardiologa ed esperta di medicina di genere.
Cosa si intende per medicina di genere?
La medicina di genere studia le differenze tra uomini e donne in relazione alla salute e alle malattie. Al proposito distinguiamo tra sesso (dato biologico) e genere (dato socioculturale). Il sesso comprende tutte le differenze genetiche, anatomiche e ormonali, mentre il genere descrive ruoli e aspettative sociali. Entrambi i fattori influenzano notevolmente lo sviluppo della malattia, i sintomi, la diagnosi, le cure e la prognosi.
Perché i sintomi delle donne sono meno noti?
La medicina è un campo dominato tradizionalmente dagli uomini. Le terapie e gli approcci erano pensati per gli uomini, senza tenere conto delle differenze specifiche di genere. Negli studi medici le donne sono spesso sottorappresentate, i dati disponibili sono pochi. Per citare uno di vari motivi, pensiamo allo scandalo
del Contergan, un sedativo che negli anni ’60 causò la nascita di neonati con gravi malformazioni. Ma indipendentemente dai rischi di una gravidanza, oggi le donne sono restie a partecipare agli studi anche a causa del doppio onere del lavoro e della famiglia.
Come incidono le differenze biologiche sulla diagnosi e sulla terapia?
Prendiamo l’esempio del cuore e delle coronarie che presentano differenze anatomiche nei due sessi. In caso di infarto, oltre al classico dolore al petto, le donne presentano spesso sintomi «atipici» rispetto agli uomini, quali vomito, vertigini o dolori addominali, che rendono più difficile la diagnosi. Spesso non ricevono la stessa terapia secondo le linee guida e vengono ricoverate meno in terapia intensiva.
Le donne hanno una minore consapevolezza dei rischi di malattie cardiovascolari?
Sì, anche se il rischio di infarto aumenta rapidamente dopo la menopausa. E poi, le donne aspettano di più prima di chiamare i soccorsi in caso di infarto, posticipando quindi le cure. Il mio consiglio: scoprite quali sono i vostri fattori di rischio cardiaci. Pensate a quali malattie sono presenti in famiglia. Se assumete ad esempio betabloccanti per abbassare la pressione, osservate attentamente quali reazioni avete ai medicinali e, in caso di dubbi, consultate senza esitazione il medico.
Medicinali: ci sono differenze nel dosaggio?
Le donne reagiscono ai farmaci in modo diverso dagli uomini e spesso hanno un rischio maggiore di sviluppare effetti collaterali. Finora i farmaci venivano testati prevalentemente sugli uomini. Il corpo femminile, però,
Testo: Mareike Fischer / Foto: mad
è diverso in termini ad esempio di altezza, massa grassa, percentuale di acqua e massa muscolare, aspetti ormonali nonché funzione epatica e renale. Queste differenze incidono sull’assorbimento, distribuzione ed eliminazione dei medicinali. Di conseguenza i medicinali come i betabloccanti rischiano di essere sovradosati nelle donne. Un altro esempio è l’efficacia degli anestetici: nelle donne ha una durata inferiore, perciò il rischio che si sveglino dall’anestesia prima del tempo è più alto che per gli uomini.
L’interesse per la salute femminile è cambiato negli ultimi anni?
Per molto tempo, temi quali gli effetti della menopausa, le patologie dolorose croniche o l’endometriosi sono stati trascurati. Per fortuna stiamo assistendo a un cambio di mentalità. Tuttavia, siamo ancora molto lontani da un’applicazione sistematica della medicina di genere nella prassi. Servono più iniziative di sensibilizzazione e formazione in questo ambito.
Cosa possono fare le donne per la propria salute?
È fondamentale avere a cuore la propria salute. Per concludere, un consiglio: alcune indagini specifiche di genere hanno mostrato che alle donne bastano 140 minuti di attività fisica alla settimana per ottenere enormi benefici sulla salute del sistema cardiocircolatorio, agli uomini ne occorrono 300. Le donne sono quindi avvantaggiate: sfruttiamo questo vantaggio!
«Negli studi medici le donne sono spesso sottorappresentate.»
Anche qui ci sono differenze
L’autismo viene diagnosticato più tardi nelle ragazze, perché spesso sviluppano strategie di adattamento che mascherano i sintomi. La demenza viene diagnosticata più tardi nelle donne perché riescono a ricordare le parole meglio degli uomini.
La depressione, l’osteoporosi – malattia ritenuta appannaggio femminile – e i disturbi alimentari vengono accertati più tardi negli uomini.
Una medicina che studia più attentamente le differenze di genere e terapie più tempestive vanno a beneficio di entrambi i sessi.
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Sostenere attivamente la salute
La nuova assicurazione complementare ambulatoriale
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Una marcia in più nella scelta
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Testo: Marco Garbely / Foto: mad, gettyimages
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Pulse Premium: la marcia in più per la sicurezza
Come Pulse Eco e Top, ma con contributi aggiuntivi e più elevati:
Diagnosi precoce
Medicina complementare
75% fino a 4’000 franchi
75% fino a 4’000 franchi
Fitness, corsi, benessere e sport fino a 600 franchi
Mezzi ausiliari per la vista
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Laser correzione vista fino a 600 franchi
Consulenza per allattamento e preparazione al parto
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200 franchi
Secondo l’art. 156, cpv. 2 dell’ordinanza sulla sorveglianza (OS), gli assicurati di un portafoglio chiuso hanno il diritto di passare a un contratto equivalente integrato in un portafoglio aperto.
Intervista a Felix Steinhauer, responsabile Prodotti
Felix, cosa rende così interessante la nuova assicurazione Pulse?
Pulse non si limita a colmare le lacune nell’assicurazione di base ma copre una lunga serie di prestazioni ambulatoriali che corrispondono alle esigenze attuali dei nostri assicurati. La salute non è solo l’assenza di malattie e può essere supportata attivamente. Questo approccio olistico è alla base di Pulse. Per questo la nuova assicurazione complementare ambulatoriale partecipa ai costi delle offerte online per la promozione della salute mentale e dei metodi di diagnosi precoce.
Quali classi di prestazioni consiglia alle varie categorie di persone?
La scelta della classe ideale dipende dalle esigenze personali e dal budget che si desidera investire nella promozione della propria salute. Pulse promuove in egual misura la cura di sé e la libertà di scelta: Pulse Eco assicura in modo efficiente e conveniente le prestazioni ambulatoriali più frequenti. Pulse Top va oltre e offre una marcia in più per la prevenzione. Pulse Premium rappresenta una soluzione esclusiva per la protezione completa in tutte le fasi della vita e si addice quindi alle persone con esigenze elevate in fatto di salute. Pulse offre premi equi in ogni classe di prestazioni – indipendentemente dal sesso.
Chi ha già un’assicurazione delle cure medico-sanitarie può passare a Pulse?
Pulse mira a garantire un’assistenza sanitaria all’avanguardia, di cui dovrebbero beneficiare quante più persone possibile. Chi oggi ha una polizza delle cure medico-sanitarie Comfort può passare a Pulse Top senza bisogno di esame dello stato di salute. Gli assicurati con la copertura
Cure medico-sanitarie Plus, invece, hanno libero accesso a Pulse Eco. Siamo lieti di offrire alla nostra clientela una marcia in più per il benessere con Pulse.
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Ipotesi, la passione per Excel e i giochi con le figlie
Stefan Jungo
Nel mondo dei numeri e delle ipotesi si sente a casa, le tecnologie moderne lo affascinano e la sua famiglia è il tesoro più prezioso.
«Adoro le tabelle Excel», afferma Stefan Jungo con un gran sorriso. Il trentottenne può vivere pienamente la sua passione per i numeri. Come responsabile Matematica, infatti, si occupa ogni giorno di calcoli e ipotesi. Uno dei compiti del suo team è quello di calcolare i premi. Si tratta di una procedura altamente complessa: «A fine luglio dobbiamo presentare i premi dell’assicurazione di base all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) per l’approvazione. Fino ad allora analizziamo i conteggi degli assicurati, effettuiamo stime al proposito e determiniamo il comportamento dei clienti utilizzando anche l’intelligenza artificiale. Inoltre ci basiamo sui dati degli anni precedenti.» Tuttavia, le incertezze sono molte: quanti assicurati perderà o acquisirà la KPT? Di quante prestazioni fruiranno i nuovi clienti? Come si evolveranno i costi sanitari? «Dobbiamo avere il coraggio e il piacere di formulare ipotesi che servono da base per prendere decisioni», conclude Stefan.
Non appena spento il laptop la sera, il padre di famiglia si avvia verso Corminboeuf nel Canton Friburgo. A casa ama giocare con le sue due figlie piccole. Il divertimento in famiglia, infatti, non può mancare: il gioco da tavolo Dog Royal, ad esempio, è diventato ormai una tradizione di casa. «Una volta alla settimana mangiamo con i miei genitori e giochiamo una partita.» Quando ha tempo per sé o mentre stira in tranquillità, ascolta volentieri podcast sulle tecnologie moderne. È particolarmente affascinato dalla casa automobilistica Tesla e da Elon Musk, il suo fondatore. «Trovo impressionante la sua forza innovativa e il suo impegno per cambiare il mondo con tecnologie all’avanguardia. Secondo me, spesso viene frainteso dall’opinione pubblica.» Cosa non può mancare nemmeno nella vita privata di Stefan? La tabella Excel. «Così ho sempre il budget familiare sotto controllo», racconta il friburghese con orgoglio.
Testo: Natalie Portmann / Foto: Pascal Triponez
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Testo: Natalie Portmann / Illustrazione: Family AG