Rassegna stampa 2 febbraio 2015 def

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s o i z e r p r e d e F a p m a t S a n g e s s Ra



2 Febbraio 2015 ECONOMIA E MERCATI PREZIOSA MAGAZINE

IL SOLE 24 ORE GIOILLIS FOREXINFO.IT IL SOLE 24 ORE IL SOLE 24 ORE LA REPUBBLICA IL SOLE 24 ORE

Mercato Russo, la svalutazione del rublo blocca la vendita di gioielli. ICE Mosca “Il comportamento dei buyer è condizionato dalla situazione economica” Oro, l’India è il maggior consumatore al mondo Report: l’oro non tornerà a correre L’oro bene rifugio: ecco le ragioni di una crescita vertiginosa che proseguirà a pieno ritmo L'oro guadagna il 10% in un mese. Il 2015 sarà l'anno del rimbalzo? Quattro indizi su cosa accadrà La Russia compra oro, l’Olanda nega acquisti Dai gioielli al vino un export da record per gli 11 distretti Banche centrali in azione e l’oro torna a crescere

COMPRO ORO WWW.ECONOMIA24ORE.ITEurispes, compro oro in calo, non c'è più nulla da vendere

SETTORE E MODA GIOILLIS I 4 continenti di Hafner LA REPUBBLICA L'Apple Watch da 18 carati in speciali casseforti negli Store CORRIERE DELLA SERA Marzotto « Tornano i compratori italiani» IL GIORNALE DI VICENZA Zoccai, il gioiello può diventare unico LA REPUBBLICA Il venerdì - Ecco perchè chi investe in diamanti fa affari d’oro AREZZO NOTIZIE Oro e moda: Graziella elogia le novità della fiera di Vicenza L’ORAFO Tre importanti accordi per Fiera di Vicenza DELUXE BLOG Orologio Audemars Piguet Royal Oak Offshore in oro e diamanti PREZIOSA MAGAZINE Londra, capitale della gemmologia PREZIOSA MAGAZINE Baume & Mercier regala il colore all’universo femminile LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Limite ai contanti: gli orafi dicono no TVIWEB ORO – Crisi dei consumi, gli operatori ne studiano i motivi IL GIORNALE DI VICENZA Le aziende incrisi «Colpa dei vincoli Vanno eliminati» EMiccio“giudica”glistand «Sirespiraveraeleganza» LA REPUBBLICA Nathalie Jean, la scommessa canadese a Milano Baume & Marcier è l’ora dei giovani DI PIÙ L’Expo a Milano più di cento anni fa è stato così PREZIOSA MAGAZINE Accordo tra la Arnold & Son e la Northrop & Johnson PREZIOSA MAGAZINE Chopard, il riccio nasconde un segreto prezioso PREZIOSA MAGAZINE Congresso Cibjo in Brasile, aperte le registrazioni IL GIORNALE DI VICENZA Alla scoperta delle gemme. Un viaggio tra storia e luce PREZIOSA MAGAZINE Vicenza, con IGI e Federpreziosi gli operatori si aggiornano sul mondo delle gemme CORRIERE DELLA SERA Nella trama del gioiello Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati ĎŻĎŹ Ĺ?ĞŜ

Mercato Russo, la svalutazione del rublo blocca la vendita di gioielli. ICE Mosca “Il comportamento dei buyer è condizionato dalla situazione economicaâ€?

La Russia ! " # $ % & ' ( outlook economici ) Ucraina! * ( & Maurizio Forte Ice Mosca Ice Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, di spiegare cosa sta accadendo. Dottor Forte, qual è l’attuale situazione degli operatori russi in seguito alla crisi politica che ha travolto il paese? Esiste una difficoltĂ economico finanziaria dei buyer? La Russia rientra fra i paesi Brics e negli ultimi 5 anni la sua economia è stata caratterizzata da un forte tasso di crescita del Pil e da un considerevole aumento dell’interscambio con il resto del mondo. L’attuale congiuntura politica, ed alcune criticitĂ del sistema economico locale, hanno frenato questa tendenza, tanto che secondo le stime della Banca Centrale Russa nel 2014 registrerĂ una crescita del prodotto interno di appena lo 0,6%, con previsioni di recessione per il biennio 2015 2016. Alcuni fattori in particolare stanno condizionando l’andamento generale, tra cui il prezzo del petrolio (il prodotto di esportazione piĂš


importante al quale si deve la metà circa delle entrate fiscali), sceso ai minimi storici degli ultimi cinque anni, con 48 dollari al barile. A questo si aggiunga il forte deprezzamento del rublo che quest’anno ha perso complessivamente oltre due terzi del suo valore contro il dollaro (oggi sono necessari circa 67 rubli per un USD) e più del 50% nei confronti dell’euro (circa 76 rubli per un euro), contraendo di conseguenza il potere d’acquisto dei russi.Per effetto di questo insieme di fattori, anche l’inflazione è in crescita attestandosi al 10% nel 2014, mentre l’accesso al credito è sempre più difficile e costoso con il tasso di sconto ufficiale salito al 17% a dicembre dello scorso anno. Il comportamento dei buyer di riferimento del settore gioielleria cosi come quello degli operatori di altri settori è condizionato dalla situazione economica attuale e risente in primis della svalutazione del rublo che in termini pratici significa pagare un articolo quasi il doppio rispetto ad un anno fa. In tale situazione gli operatori locali stanno assumendo un atteggiamento attendista, rinviando le decisioni di acquisto al futuro. In realtà, l’analisi dei codici riferiti agli articoli di oreficeria e bigiotteria secondo i dati delle Dogane russe nel periodo ottobre 2013 – ottobre 2014 evidenzia una crescita delle nostre esportazioni del 4,5% con 35 milioni di euro di vendite. Il dato Istat, pur non essendo allineato al dato locale, conferma una crescita del 2,3% con 43 milioni di euro di export. L’Italia rappresenta il sesto Paese esportatore di gioielleria in Russia, senza contare che molti acquisti vengono effettuati da clienti russi direttamente in Italia o in altri paesi europei dove sono presenti i nostri marchi del settore.

Il mercato russo finora è stato un interlocutore importante per la gioielleria italiana: quali sono gli ostacoli concreti che incontrano oggi le imprese italiane su questo mercato? Il nostro Ufficio contribuisce annualmente alla promozione delle aziende italiane del settore in Russia attraverso la selezione e l’invito di buyer locali alle principali fiere organizzate in Italia e in altri Paesi europei, tra cui “OroArezzo”, “Vicenza Oro”, “Tarì Mondo Prezioso”, “Valenza Gioielli” ed il “Workshop / Mostra Autonoma” organizzato in varie città europee (ultima edizione in Croazia). Gli ostacoli che le imprese italiane devono fronteggiare sul mercato russo riguardano soprattutto le normative in vigore per l’esportazione di metalli e pietre preziose. In particolare, in base all’art. 13 della Legge russa 43FZ del 26 marzo 1998 “Su metalli e pietre preziose”, per poter essere venduti in Russia, i gioielli di produzione straniera vanno sottoposti a perizia e marchiati dall’Ufficio del saggio dei metalli preziosi presso il Ministero delle Finanze della Federazione Russa nel rispetto delle procedure previste dal Decreto del Governo russo n. 643 del 18 giugno 1999. Per l’effettuazione di dette attività il produttore straniero di gioielli deve servirsi di un intermediario locale, che nella maggior parte dei casi è l’importatore russo. Ancora, per una serie di metalli preziosi è previsto anche un ulteriore onere: il c.d. “Controllo statale” di metalli e pietre preziose introdotte in Russia da Paesi esterni all’Unione doganale con la Bielorussia e il Kazakhstan, da svolgersi sempre ad opera dell’Ufficio del saggio dei metalli preziosi presso il Ministero delle Finanze della Federazione Russa. Inoltre è sempre necessaria la dichiarazione di conformità. In linea generale, il sistema doganale è caratterizzato da alcune difficoltà nella raccolta delle informazioni chiare ed esaurienti, per cui l’impresa italiana per poter esportare i propri prodotti in maniera efficiente si deve affidare ad un partner o ad un broker in loco. Ricordiamo che l’Agenzia ICE è presente nella Federazione Russa dal 1966 ed opera con una rete di quattro Uffici localizzati a Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg e Novosibirsk. La Sede di Mosca coordina anche le attività per Armenia, Bielorussia e Turkmenistan, fornendo assistenza per favorire le esportazioni e gli investimenti in tutti i mercati di competenza attraverso un’ampia gamma di servizi e di


eventi promozionali. La rete dell’Agenzia ICE nella Federazione Russa cura annualmente più di 100 iniziative promozionali e fornisce servizi di assistenza personalizzata a circa 3.000 imprese italiane, tra cui rientrano quelle del settore gioielleria. Presso l’Agenzia ICE di Mosca operano inoltre il Desk di Assistenza per gli Ostacoli al Commercio e il Desk per la Tutela della Proprietà Intellettuale, disponibili ad offrire un servizio di primo orientamento sul mercato russo. Quanto è distante il mercato del business dalle scelte politiche? Cioè: di fronte al business, quanto pesa per gli operatori la situazione politica e si prevede una ripresa delle relazioni internazionali e quindi del business? Come già detto, esiste una relazione tra le scelte politiche e la situazione economica del Paese. Tuttavia alcune fattori come il prezzo del petrolio, la svalutazione del rublo e la debolezza del sistema industriale non sono direttamente ascrivibili al quadro delle sanzioni. Ovviamente tutti speriamo in una rapida normalizzazione del quadro politico internazionale, per la quale l’Italia gioca un ruolo importante e costante, ma nello stesso tempo è fondamentale che la Russia realizzi quanto prima il processo di riforme economiche e sviluppo industriale annunciato da tempo. In questo contesto nei prossimi mesi l’accesso al mercato russo, per tutte le regioni sopra esposte, non sarà agevole, ma sarebbe sbagliatissimo arretrare o ignorare questo mercato che resta un punto di riferimento per l’esportazione del made in Italy.


del 30 Gennaio 2015

Preziosi. Cina superata

Oro, l’India è il maggior consumatore al mondo L’India supera la Cina e riconquista la vetta della speciale classifica dei maggiori importatori al mondo di oro. È quanto si legge in rapporto sul settore della Gfms dove si fa il punto sull’andamento della domanda fisica complessiva di metallo giallo (in calo nel 2014) e dove si prevede per quest’anno un nuovo ribasso dei già deboli prezzi. Tornando alla “classifica”, la domanda cinese di oro nel 2014 è scivolata di circa un terzo rispetto all’anno precedente a 866 tonnellate (sono i minimi da quattro anni); nel frattempo l’offerta del paese di oro riciclato è risalita inaspettatamente del 21% a 182 tonnellate. In Cina l’anno scorso si è raffreddata soprattutto la domanda di oro dal settore del gioiello, scesa del 33% a 608 tonnellate, a causa della frenata della crescita economica e delle misure governati-

ve per mettere un freno alla corruzione. In forte calo anche la domanda di lingotti diminuita del 53% a 171 tonnellate: si tratta del livello più basso degli ultimi cinque anni. Quanto all’India, la domanda dal settore del gioiello è balzata del 14% al livello record di 690 tonnellate. Gfms ha sottolineato che il calo dei consumi cinesi si è riflesso sulla domanda mondiale, scesa nel 2014 del 19% (flessioni in tutti i comparti, solo gli acquisti delle banche centrali sono saliti). Quanti ai prezzi infine, per il primo semestre dell’anno Gfms prevede una media di 1.180 dollari l’oncia (ieri a New York il prezzo è sceso del 2,5% circa verso la soglia dei 1.253 dollari), un livello comunque non ritenuto sufficiante a risvegliare del la domanda.


gennaio 29, 2015 at 1:35 pm

, ha analizzato la situazione dell’oro. Sale? Scende? Se siete interessati al prezzo dell’oro, ecco un report riservato, firmato da di senior analyst commodities di Ubp.

Pepite e lingotti Il prezzo dell’oro si è impennato bruscamente ed è in rialzo di circa l’8,2% YTD grazie alla maggior domanda di beni rifugio, legata alle preoccupazioni per l’economia mondiale, dopo l’annuncio della Cina di una crescita nel 2014 al ritmo piĂš lento dal 1990 e il taglio delle stime sulla crescita globale da parte del Fondo Monetario Internazionale. Al rally dell’oro ha contribuito anche l’azione a sorpresa della Banca nazionale svizzera, che ha rimosso la soglia minima del tasso di cambio tra franco ed euro e ha portato i tassi da -0,25% a -0,75%. Un altro fattore è costituito dalle aspettative sugli effetti del QE della Banca centrale europea. Considerando la forza del dollaro, riteniamo che la capacitĂ di resistenza del metallo giallo sia davvero notevole, ma riconosciamo anche che i tassi d’interesse negativi e/o molto bassi (il rendimento del Treasury USA a 10 anni è sceso al livello piĂš basso dalla metĂ del 2013) stanno riducendo il costo opportunitĂ di detenere l’oro. Abbiamo inoltre visto una ripresa della domanda d’investimenti in oro, come dimostrano i considerevoli afflussi sugli ETF sull’oro per la prima volta da novembre 2014. Un ulteriore fattore che di recente ha sostenuto i prezzi del metallo prezioso è stato un recupero della domanda fisica in vista del capodanno cinese del 19 febbraio. Rimaniamo tuttavia scettici riguardo a un ulteriore rialzo delle quotazioni dell’oro per via della forza del dollaro (al momento sui massimi da 11 anni) e delle aspettative sull’avvio in primavera del ciclo di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, fattore che manterrĂ i prezzi del metallo giallo sotto controllo. Inoltre, non crediamo che la vittoria del partito di sinistra Syriza in Grecia comporterĂ una disgregazione dell’Eurozona, poichĂŠ Syriza cercherĂ un compromesso con la Troika nel tentativo di ottenere un abbassamento del costo legato al debito greco e/o una nuova estensione delle scadenze dei prestiti. Le condizioni macro continuano a non favorire assolutamente l’oro; ci aspettiamo che i prezzi del metallo giallo restino sotto pressione o che, nella migliore delle ipotesi, rimangano in un range tra i 1.050 e i 1.350 dollari l’oncia nel 2015, purchĂŠ, ovviamente, le crisi politiche che si stanno scatenando a livello globale non peggiorino.


L’oro bene rifugio: ecco le ragioni di una crescita vertiginosa che proseguirà a pieno ritmo di Simone Casavecchia | 28 Gennaio 2015 - 11:30

In un mese il valore dell'oro ha rilevato una crescita vertiginosa: un trend che secondo gli analisti finanziari è appena iniziato e che si confermerà tale nel nuovo anno: ecco perché. Sullo scenario finanziario globale sono molti gli analisti preoccupati per le scelte adottate dalle banche centrali. La mente va subito al quantitative easing, l’intervento di politica monetaria recentemente messo in campo alla BCE che ha deciso di acquistare i titoli di stato delle banche europee per iniettare liquidità nel sistema economico europeo, ma le stesse scelte sono state adottate per molti dalla FED che, per ora, non ancora cambiato verso alla propria politica monetaria e anche dalle banche centrali di altri importanti Paesi, come ad esempio il Giappone, tradizionalmente legato a questo tipo di interventi economici. Si tratta di scelte quasi obbligate, dato l’attuale scenario deflazionistico in cui versano le economie di quasi tutto il pianeta, che tuttavia comportano conseguenze assai negative per gli investitori, dalla discesa dei tassi sui titoli di stato, precipitati in molti casi a livelli negativi, fino al rischio di una bolla obbligazionaria che potrebbe determinare gravi perdite in caso di rinegoziazione del debito pubblico. Proprio per questo nell’ultimo mese l’oro ha ricominciato a fare la parte del leone e ad assumere nuovamente quel ruolo di bene rifugio che per tanto tempo gli era appartenuto e che, poi, aveva perso. Si tratta di un bene che, secondo molti analisti finanziari, può essere detenuto a un costo quasi nullo e che rappresenta la copertura migliore di fronte alle rischiose scelte delle Banche centrali. Le ragioni che hanno determinato questa inversione di tendenza sono molte. In primis occorre ricordare le scelta messa in campo dalla Swiss National Bank che optando la libera fluttuazione del franco svizzero, sganciato dalla soglia tetto nel cambio con l’euro (a 1,2): con tale decisione la SNB non solo ha disorientato i mercati ma ha anche fatto sì che il franco svizzero perdesse il ruolo di bene rifugio acquisito negli ultimi anni.


A ciò occorre aggiungere i dati deludenti arrivati recentemente dagli USA e l’impennata del dollaro di fronte all’euro, un fattore quest’ultimo che rende il biglietto verde una moneta davvero poco invitante da acquistare. Tornando al fronte europeo l’attenzione è piombata recentemente sulle elezioni in Grecia e sull’ascesa al potere di Syriza che, qualora dovesse riuscire a rinegoziare il debito pubblico greco, renderebbe, di fatto, carta straccia, i propri titoli di stato, determinando ingenti perdite tra tutti i creditori internazionali. Proprio per queste ragioni, sia tra i gestori di fondi di investimenti che tra le banche centrali di molti Paesi ha iniziato a prendere piede una strategia unanime: la diversificazione degli investimenti. All’oro hanno recentemente puntato, infatti, sia colossi come Goldman Sachs, sia finanziari europei, sia le Banche Centrali di Paesi emergenti ancora in crescita come l’India e la Cina, sia quelle di Paesi come la Russia che, colpita da una crisi finanziaria che non accenna a finire, ha pensato bene di correre ai ripari puntando sul sicuro. Secondo una notizia fatta circolare nei giorni scorsi dall’FMI e, poi, smentita, anche la Banca Centrale dei Paesi Bassi avrebbe iniziato la propria corsa all’oro. Ciò ha determinato nello scorso mese una crescita del prezzo dell’oro del 10%, cha hanno fatto arrivare le quotazioni di un oncia 1288.96 dollari (rilevazione delle 11.15 di oggi). Complice anche la riduzione dell’offerta - dal momento che molte aziende aurifere hanno costi di produzione superiori al prezzo dell’oro - il 2015 dovrebbe dar corso a una crescita del prezzo dell’oro di circa il 30%. Occorre comunque raccomandare anche la prudenza: molti analisti credono, infatti, che piuttosto che di un trend di lungo periodo si tratti di un exploit momentaneo destinato a smorzarsi giù nel corso del primo trimestre del 2015 quando, secondo Bloomberg, l’oro potrebbe tornare a quota 1175 dollari/oncia. A sfavore del rialzo del dollaro potrebbero, infatti, giocare il rafforzamento del dollaro USA e la prospettiva di rendimenti reali in aumento che potrebbe configurarsi anche nell’Eurozona.


L'oro guadagna il 10% in un mese. Il 2015 sarà l'anno del rimbalzo? Quattro indizi su cosa accadrà Che siano tornati i flussi in acquisto sul metallo giallo è un fatto:ௗVROR QHOO XOWLPD VHWWLPDQD OH posizioni nette al rialzo sui future o le opzioni sull'oro sono aumentate del 27%, spiega David Mazza di Spdr. Ma è un fuoco di paglia o il rimbalzo continuerà? di Enrico Marro

1. Il rimbalzo dell'oro / Il metallo giallo torna bene rifugio In un mondo finanziario ormai dominato dalle svalutazioni valutarie e dall'incubo della deflazione, aumenta il nervosismo delle Borse. E mentre l'economia perde slancio e si gonfia una colossale bolla obbligazionaria, con tassi negativi su molti titoli di Stato dell'eurozona, i mercati si interrogano sulla reale efficacia delle misure di quantitative easing varate dalle banche centrali, ormai in guerra aperta tra loro. E riscoprono il tanto bistrattato oro. «Nello scenario deflazionistico detenere oro non costa praticamente nulla - spiega Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets Uk - e il metallo prezioso rappresenta un'ottima copertura contro l'incompetenza delle Banche centrali».

2. Il rimbalzo dell'oro / Le incognite Usa, il «qe» europeo, la Grecia e la Svizzera Come sintetizza Goldman Sachs, i dati deludenti sulla crescita Usa (dove il superdollaro fa sempre più paura), il quantitative easing europeo e la sorpresa negativa della Banca centrale svizzera hanno creato un mix di fattori in grado di far rimbalzare l'oro. Il fatto che Berna abbia vaporizzato all'improvviso la sua linea Maginot di difesa di 1,2 contro l'euro dopo aver promesso che sarebbe rimasta inalterata, ha disorientato ancor più i mercati. Poi ci sono le incognite del dopo voto in Grecia, con il partito vincitore Syriza che parla di rinegoziazione del debito. Meglio diversificare, hanno pensato gestori e fondi. Il finanziere elvetico Marc Faber, noto per le sue visioni pessimistiche sull'andamento delle maggiori economie, di recente ha dichiarato che è arrivata l'ora di tornare a investire nell'oro, che prevede quest'anno salirà di prezzo del 30 per cento.


3. Il rimbalzo dell'oro / La domanda di Russia, India e Cina (Epa) Ad aiutare a irrobustire la domanda ci sono poi gli acquisti di metallo giallo da parte delle varie banche centrali. ÂŤLa domanda da parte di India, Cina e della banca centrale russa resta sostenuta – spiega Maurizio Mazziero di Mazziero Research – e se il fenomeno indiano è conosciuto, meno prevedibile è il comportamento russo e cinese che apparentemente stanno cercando di rafforzare le loro riserveÂť. Nei giorni scorsi il Fmi aveva riferito di acquisti massicci da parte della Banca centrale dei Paesi Bassi, poi smentiti dallo stesso istituto centrale olandese. A questo fa da contraltare il calo dell'offerta, con molte aziende aurifere che hanno costi di produzione ormai superiori al prezzo dell'oro.

4. Il rimbalzo dell'oro / Ma cosa accadrĂ al prezzo? (Afp) Molto piĂš difficile è capire se il rimbalzo è limitato e temporaneo oppure se l'oro è destinato a puntare in alto. La maggior parte degli analisti delle grandi case di investimento affermano che le quotazioni nel 2015 non brilleranno, ma non si spingono a ipotizzare scenari nefasti. Goldman Sachs “vedeâ€? l'oro approdare a nuovi minimi storici nel 2016. Anche Ubs è prudente sul metallo giallo, con un rialzo che verrĂ frenato dal rafforzamento del dollaro Usa e dalla prospettiva di rendimenti reali in aumento. EௗVHFRQGR XQ VRQGDJJLR UHDOL]]DWR GD %ORRPEHUJ OH TXRWD]LRQL dovrebbero attestarsi mediamente a 1.175 dollari l'oncia nel trimestre in corso.


La Russia compra oro, l’Olanda nega acquisti di Sissi Bellomo28 gennaio 2015

L’Olanda ha aumentato le riserve in oro. Anzi no. Le statistiche del Fondo monetario internazionale hanno eccitato i mercati, salvo poi essere smentite. Prima dalla banca centrale olandese, poi dallo stesso Fmi, che ha ammesso di aver commesso un errore. Le quotazioni del metallo giallo hanno mantenuto comunque un rialzo dell’1% a fine giornata, attestandosi sopra 1.290 dollari l’oncia sull’attesa di un rinvio delle politiche monetarie restrittive da parte della Federal Reserve, di cui è cominciata la riunione del comitato monetario. Ma la “notizia bombaâ€? - quella secondo cui l’istituto di Amsterdam aveva acquistato 9,6 tonnellate di oro, aumantando le riserve auree per la prima volta da 16 anni - si è rivelata una svista, con probabile disappunto di tutti gli analisti che avevano accolto il dato come l’ennesimo segnale di una nuova primavera dell’oro. Ha comunque comprato davvero, per il nono mese consecutivo, la Russia: ௗDOWUH WRQQHOODWH GL RUR in dicembre, che portano il totale delle riserve a 1.208,23 tonnellate. Mosca - sempre piĂš sotto pressione per le sanzioni internazionali, seguite dal downgrading del suo debito a “spazzaturaâ€? da parte di S&P’s - rappresenta tuttavia un caso a parte. Altri paesi hanno acquistato lingotti, tra cui la Bielorussia e il Kazakhstan. E ௗOÂś8FUDLQD KD LQWHUURWWR OH YHQGLWH GRSR OH WRQQHOODWH FHGXWH WUD RWWREUH e novembre. La Turchia d’altra parte ha visto scendere le riserve auree di 3,86 tonn.


EMILIO VETTORI PIEMONTE fa sempre piÚ rima con export. Nel terzo trimestre 2014 l'export dei distretti della regione è cresciuto dell'8%. E' di gran lunga il ritmo piÚ elevato nel panorama dei distretti nazionale. Lo rileva il Monitor di Intesa Sanpaolo. Le esportazioni sono state trainate dal balzo delle vendite dell'oreficeria di Valenza (+23,7%). Bene anche la rubinetteria di Cusio-Valsesia (+6,3%), caffè, confetterie e cioccolato torinese (+21,8%), i vini di Langhe, Roero e Monferrato (+5,7%) e i dolci di Alba e Cuneo (+4,9%). I distretti piemontesi hanno fatto meglio dell'intero manifatturiero piemontese che è cresciuto dell'1,3%. C'è di piÚ. E' stata di nuovo battuta la concorrenza dei competitor tedeschi (+2,8%) e francesi (fermi a +0,3%). Nel terzo trimestre 2014, nove distretti su un totale di undici monitorati hanno registrato un aumento dei valori esportati. Solo i frigoriferi industriali di Casale Monferrato e le macchine tessili di Biella hanno subito un calo delle esportazioni. L'oreficeria di Valenza, che si sta distinguendo come il distretto orafo piÚ dinamico in Italia, ha toccato nuovi livelli record in Svizzera e ha registrato un'ottima crescita negli Stati Uniti. In termini di sbocchi commerciali, le esportazioni dei distretti piemontesi sono cresciute a tassi sostenuti nei mercati maturi (+9,9%), grazie alle brillanti performance conseguite in Svizzera (trainante l'oreficeria di Valenza) e negli Stati Uniti (vini di Langhe, Roero e Monferrato, oreficeria di Valenza e rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia). Tra gli altri Paesi avanzati buoni risultati sono stati ottenuti anche in Spagna (caffè, confetterie e cioccolato torinese, oreficeria di Valenza). Nei nuovi mercati le esportazioni il made in Piemonte ha registrato un trend di crescita piÚ contenuto (+3,6% la variazione tendenziale nel terzo trimestre del 2014), frenate dagli arretramenti subiti in Brasile, Cina e Hong Kong, Russia e Ucraina. Buone performance sono state, invece, conseguite in Lettonia, Arabia Saudita, Corea ed Emirati Arabi Uniti. Lo studio di Intesa mette in risalto come la performance batta anche quelle delle aree tedesche e francesi ORO DA EXPORT Il distretto orafo di Valenza ha trainato le esportazioni 27 gennaio 2015


del 24 Gennaio 2015


del 24 Gennaio 2015


Compro Oro

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Settore e Moda febbraio 2, 2015 at 7:00 am

I 4 continenti di Hafner Il 2015 è l’anno dell’Expo e Stephan Hafner rende omaggio all’esposizione universale con quattro collezioni ispirate a luoghi e culture dei continenti, dove i modelli di punta sono i bracciali e la luce è quella dei diamanti. Così i decori delle architetture del Nord Africa sono i motivi che si ripetono nel bracciale della collezione Jasmine, una rivisitazione del tipico tessuto di diamanti Stephen Hafner. Una struttura morbida, ma solida, composta da fili rigidi e arrotondati in oro bianco, compone invece il bracciale della collezione Oceano, dedicato all’America e ai suoi mari. Ha12 carati di diamanti di varie grandezze ed è stato il primo pezzo venduto a VicenzaOro January. Insomma, un deciso ritorno al bianco, al classico dell’alta gioielleria per la maison piemontese, rilanciata da un gruppo di finanziatori indiani dopo la scomparsa del suo fondatore nel 2009. I gioielli, nei modelli Chopin caratterizzati dal taglio navette, si accompagnano talvolta agli zaffiri per ricordare i notturni del grande compositore. Questa collezione guarda al Romanticismo ottocentesco, espressione della cultura europea, ma punta anche, come le altre, alle clienti asiatiche e ai mercati emergenti, con clienti che spendono più facilmente. I topazi coloratissimi e l’uso audace delle combinazioni di colore caratterizzano Aria, la seconda collezione dopo Acqua di una trilogia dedicata agli elementi naturali. Una linea giovane, una sorta di entry level. Infatti, il modello base parte da circa mille euro, con pietre preziose e semipreziose dal taglio ovale. Mentre Promise, l’anello premiato nel 2011 come il migliore anello di fidanzamento, continua a far sognare anche quest’anno con diamanti rosa e zaffiri che vanno dal cipria al viola. Monica Battistoni

Collezione Oceano, bracciale in bianco e diamanti

Collezione Jasmine, bracciale in oro bianco e diamanti oro


Collezione Chopin, orecchini in oro bianco Collezione Chopin, anelli in oro bianco con diamanti taglio con diamanti taglio brillante e navette brillante e navette e zaffiri taglio navette

Collezione Aria, anelli con topazi multicolore taglio ovale e diamanti

Anello Promise in oro rosa con diamanti bianchi e neri, zaffiri rosa e viola, ametiste e uno zaffiro rosa centrale


01 febbraio 2015

L'Apple Watch da 18 carati in speciali casseforti negli Store

Gli smartwatch di Cupertino arriveranno nei negozi ad aprile. A partire da 349 dollari. Ancora non si conosce il prezzo dei modelli piÚ costosi ROMA - Gli Apple Store presto assomiglieranno a gioiellerie . Inevitabile con l'arrivo delle casseforti che custodiranno i nuovi Apple Watch nel modello a 18 carati. Secondo quanto riporta il blog , gli smartwatch piÚ preziosi e costosi di Cupertino verranno esposti in appositi contenitori blindati. Intanto Apple avrebbe chiesto agli sviluppatori di rendere disponibili per il 12 febbraio le app per iPhone compatibili con l'Apple Watch, anche se l'arrivo nei negozi dei nuovi smartwatch è previsto per aprile. E' stato lo stesso Tim Cook ad annunciarlo, durante la presentazione dei dati dell'ultima trimestrale, nei giorni scorsi. Secondo alcuni la Apple vorrebbe cosÏ avere piÚ tempo per testare le nuove app e in particolare la funzione Glances che mostra le notifiche delle applicazioni sul display dell'orologio. L'Apple Watch è il primo prodotto completamente nuovo della società di Cupertino dopo la morte del suo fondatore, Steve Jobs, nel 2011. Lo stesso Cook ha sottolineato che al lavoro sullo smartwatch c'è "un numero impressionante di sviluppatori". E anche quello di coloro che lo stanno testando prima del lancio ufficiale è uno dei piÚ alti, circa 3.000. Finora sui nuovi smartwatch della mela morsicata si conosce il prezzo di partenza solo del modello di base, 349 dollari, svelato dallo stesso Cook nel settembre scorso. Non si sa invece quanto costeranno i modelli di fascia alta, tra cui quello a 18 carati che verrà appunto esposto negli store negli speciali contenitori-cassaforte, usati anche per il trasporto e dotati anche di caricabatteria MagSafe per mantenerli sempre carichi. Gli altri modelli verranno invece esposti normalmente insieme agli altri prodotti Apple.


VIVIMILANO

Pagina: Settori & Mercati Data: 02 Febbraio 2015


sabato 31 gennaio 2015 DAL NEGOZIO DI THIENE AGLI STORE NEL MONDO

& ( Da sempre Zoccai è sinonimo di gioielli che si distinguono, per eleganza e raffinatezza, per quel carattere esclusivo, espressione di chi conosce a fondo l´arte della gioielleria al punto da creare un proprio stile che si riconosce prima ancora di vedere il marchio. Nel cuore di Thiene, all´incrocio fra via Trieste e corso Garibaldi, le vetrine Zoccai sono una delle maggiori attrattive per chi si ritrova a passeggiare nel centro. Il negozio, gestito da Nadia, è uno scrigno che custodisce tanti oggetti del desiderio, che ha saputo mantenere l´impronta innovativa data dal padre e, oggi come allora, riesce a stupire i propri clienti, con linee che si rinnovano, ogni anno, oppure con gioielli esclusivi. In attesa di San Valentino, si può cogliere un trionfo di cuore, per tutti i gusti e tutte le tasche, spaziando fra oro, argento, pietre colorate e diamanti. Un´emozione che prende forma e diventa immortale. Ma da tempo Zoccai ha intrapreso anche il suo viaggio alla conquista del mondo. I gioielli prodotti dall´azienda di zanè sono oggi presenti in 32 paesi, l´ultimo nato è il negozio di Abu Dhabi, e possono contare su circa 500 clienti.


del 30 Gennaio 2015



) " * + - / + Uffici stampa Egv 30/01/2015 Le positive novitĂ di VicenzaOro e la collaborazione instaurata con Arezzo hanno dimostrato la vitalitĂ del settore orafo internazionale. L’azienda aretina * + * , attiva nel settore del lusso made in Italy, traccia un positivo bilancio della sua partecipazione all’appuntamento fieristico vicentino, sottolineando l’importante spinta innovativa di questa edizione e la sua capacitĂ di attrarre operatori da tutto il mondo. Particolarmente apprezzata si è rivelata la scelta di VicenzaOro di accostare il tradizionale gioiello alle tendenze della moda che, unita ad una riorganizzazione generale dei padiglioni, ha attirato un flusso costante di visitatori in tutte le sei giornate della fiera. ÂŤErano anni – conferma ! * " * + , – che non assistevamo ad una fiera tanto frequentata: Vicenza è stata capace di cogliere le nuove tendenze del settore orafo, riuscendo di conseguenza ad incrementare il numero di espositori e di visitatoriÂť. In questo rinnovato scenario, Graziella si è inserita tra le eccellenze orafe internazionali esponendo le sue ultime collezioni direttamente nell'â€?Iconâ€?, lo spazio principale pensato per quelle realtĂ caratterizzate dall’esclusivitĂ e dall’elevato valore creativo dei loro prodotti. L’azienda aretina ha organizzato il proprio stand come un vero e proprio negozio monomarca Graziella, presentando cosĂŹ al mercato tutte le sue nuovi produzioni: dai gioielli in oro e in argento, agli altri accessori quotidiani di lusso per uomo e per donna come orologi e pelletteria. Le risposte ricevute sono state particolarmente positive, con ottimi risultati raggiunti soprattutto con i buyers dal Medio Oriente, dalla Russia e dall’Est Europa, mercati in cui Graziella è ormai forte e consolidata. ÂŤEssendo il primo appuntamento dell’anno – continua Gori, – VicenzaOro è stata dedicata alla presentazione di tutte le nuove collezioni. La formula adottata per questa fiera si è dimostrata un’intuizione vincente perchĂŠ ha garantito alle aziende una vetrina ancor piĂš efficiente che ha attirato anche operatori tradizionalmente al di fuori dal circuito orafo come quelli dell’Estremo Oriente e del SudEst AsiaticoÂť. Nel corso della fiera è stato anche sottoscritto un accordo tra Arezzo e Vicenza volto a creare un sistema di eventi coordinati tra i due poli per rafforzare il settore orafo del made in Italy. In questo senso, Graziella esprime soddisfazione per una collaborazione che permetterĂ ai futuri appuntamenti orafi aretini di acquisire un maggiore e rinnovato prestigio internazionale.


0 " 2 / + 30/01/2015 By orafoitaliano Vicenzaoro ha chiuso i battenti il 28 gennaio siglando una serie di importanti accordi volti alla promozione della gioielleria: il patto con Arezzo Fiere, sostenuto dal Governo, l’intesa con la Women’s Jewelry Association Italy e con l’Hong Kong Trade Development Council. Il viceministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda ha seguito l’accordo strategico tra Fiera di Vicenza e Arezzo Fiere e Congressi: si tratta di un’iniziativa che rientra nel programma del ed è rivolto alle principali filiere produttive italiane, tra cui la gioielleria e l’oreficeria. Il patto prevede, nel 2015, il coordinamento del calendario fieristico italiano del settore orafo e gioiellieri attraverso cinque manifestazioni, di cui due all’estero: VincenzaOro January (appena conclusa), VicenzaOro September (5/9 settembre), OroArezzo (9/12 maggio), VicenzaOro Dubai (23/26 aprile) e VicenzaOro @ JCK Las Vegas. Fiera di Vicenza e Arezzo Fiere e Congressi collaboreranno alla promozione reciproca delle rispettive manifestazioni. Il Ministero dello Sviluppo Economico, che ha predisposto l’accordo, sosterrĂ l’intesa sia dal punto di vista economico che istituzionale affiancandosi alla Confindustria Federorafi. Fiera di Vicenza, inoltre, ha siglato un patto con la Women’s Jewelry Association Italy, organizzazione al femminile legata al settore presieduta da Alba Cappellieri. Il progetto ha l’obiettivo di creare un network in grado di sostenere le associate nello sviluppo del proprio business. Ma non finisce qui: la fiera ha rinnovato anche la collaborazione con l’Hong Kong Trade Development Council che porterĂ a un rafforzamento della presenza delle aziende italiane durante la prossima edizione dell’Hong Kong International Jewellery Show.


Orologio Audemars Piguet Royal Oak Offshore in oro e diamanti Scritto da: Rosario Scelsi - venerdì 30 gennaio 2015 Portare al polso un orologio Audemars Piguet è un grande piacere, di taglio distintivo. Inutile dire che si tratta di una bella tentazione per chi ama l'eccellenza.

L'orologio di lusso Audemars Piguet Royal Oak Offshore è una meraviglia, che brilla di luce nelle sue declinazioni più preziose, come quella di cui ci stiamo occupando, con cassa in oro bianco 18 carati interamente tempestata di diamanti taglio baguette. Stesso trattamento per la corona a vite, adeguata al quadro d'insieme. Quintessenza del riuscito matrimonio fra alta orologeria e fascino dialettico, gli esemplari di questa raccolta uniscono estetica, estro e meccanica di alta gamma. La manifattura elvetica, con sede nella Vallée de Joux, ha sviluppato negli anni una sequenza di modelli frutto di una straordinaria maestria, dove si coniugano arte, tradizione e perfezione creativa. Il modello illustrato nella foto è una splendida testimonianza di ciò. Il quadrante, in oro bianco 18 carati con pavé di diamanti taglio baguette, ospita lancette Royal Oak in oro brunito con rivestimento luminescente. Il rehaut in oro bianco con diamanti e gli elementi in onice taglio baguette definiscono ulteriormente la tela. Completa l'opera il cinturino cucito a mano in alligatore nero con motivo «grande scaglia quadrata» con fibbia pieghevole AP, anch'essa in oro bianco 18 carati con diamanti taglio baguette.

Scheda tecnica in pillole Calibro di manifattura 3126/3840 a carica automatica Diametro totale 29,92 mm (13¼ linee) Spessore totale 7,16 mm Numero di rubini 59 Numero di componenti 365 Riserva di carica minima garantita 50 h Frequenza del bilanciere 3 Hz (=21,600 alternanze/ora)


Incastonatura 159 diamanti taglio baguette; ~16,65 carati (cassa, fibbia). 88 diamanti taglio baguette; ~4,80 carati (quadrante). 48 diamanti taglio baguette; ~1,41 carati. 12 onice taglio baguette; ~0,29 carati (rehaut).


30 gen

3 "" Gemmologia Pubblicato da Paolo Minieri

La Conferenza del 2014 del Gem-A, l’associazione gemmologica britannica, la piĂš antica al mondo, ha posto, nei primi quattro giorni di novembre, il focus del dibattito sulle questioni chiave che stanno animando la scena degli addetti ai lavori. Un primo tema caldo è stato la determinazione dell’origine geografica delle gemme, il mantra della ricerca e della riflessione scientifica. Assegnare una certa provenienza, ad esempio, ad uno zaffiro del Kashmir significa contribuire significativamente alla costruzione del suo valore di mercato. Lo sanno bene i professionisti dei certificati ed in particolare il GIA che, grazie al meticoloso lavoro basato a Bangkok di Vincent Pardieu, ha avviato un censimento sistematico dei materiali grezzi cosĂŹ come rilevati nella fase dell’estrazione. Nel suo intervento Pardieu ha illustrato i criteri scientifici individuati per avviare il sistema di mappatura. Si dovrĂ distinguere il tipo di scavo, rilevare l’uso di esplosivi, le modalitĂ dei rinvenimenti, nella consapevolezza che piĂš ci si allontana dal campo piĂš sarĂ complesso attribuire univocamente i campioni ad aree precise. Chris Smith, presidente dell’AGL, è tornato sul tema con una prospettiva inversa: la deduzione delle aree di provenienza di zaffiri e di rubini ricorrendo ai processi di formazione geologica. Ed un geologo dello spessore di John Saul che è stato attivissimo in Africa assieme al compianto Campbell Bridge, è stato coprotagonista con Richard Hughes di una presentazione multimediale incentrata sulle interconnessioni disciplinari e sui nessi emozionali sollecitati dalla professione di gemmologo.

Richard Hughes


Questo il sentiero affascinante di quella che Hughes ha definito “gemmologia eretica”, una disciplina che volutamente disubbidisce alle maglie polverose degli schematismi e delle convenzioni. Thomas Hainschwang, già ospite come Hughes del CIGES 2013 a Napoli, ha offerto una relazione dettagliata sui diamanti verdi e verde-bluastri naturali o irradiati artificialmente, un lavoro prezioso in una fase in cui la promiscuità del materiale spesso proposto innervosisce i mercati. Sempre più ricorrente, il tema della sostenibilità dello sfruttamento delle risorse gemmifere e perlifere (Laurent Cartier) riaffiora nella grande maggioranza delle presentazioni per culminare nella comunicazione specifica di Greg Valerio, un protagonista della scena etica riferita ai materiali preziosi. Valerio ha illustrato una nuova procedura che si propone di creare una comunità di utilizzatori responsabili che importino oro da piccoli produttori artigianali devolvendo una percentuale alle comunità africane coinvolte nel segmento estrattivo.

James Riley Le sessioni tecniche hanno toccato problematiche assai calde a cominciare dalla ricerca, ormai un po’ affannosa di un sistema universalmente riconosciuto per misurare saturazione e tono delle gemme in sostituzione del Gemset, ormai obsoleto. Menahem Sevdermish ha riferito su un suo nuovo modello di resa digitale del colore alla prova delle performance e dei settaggi degli innumerevoli monitor utilizzati. Richard Drucker, fondatore di GemWorld, una sorta di Rapaport per le gemme di colore, ha esposto in un seminario il suo trentennale lavoro per classificare e quotare in modo oggettivo una notevole varietà di pietre che spesso disorientano i compratori. Mikko Åström ed Alberto Scarani hanno relazionato sulle applicazioni gemmologiche possibili con il loro ormai fondamentale strumento, un eccellente spettrometro Raman dotato di un software di avanguardia che si sta rivelando interessante anche per l’indagine mediante fotoluminescenza.

Vincent Pardieu A Londra non si è parlato solo di spettrometria più accessibile alle tasche di tanti professionisti, ma anche di diffrattometri RX (Franz Herzog) indispensabili per identificare gli elementi in traccia non solo delle gemme ma anche dei metalli. Il ventaglio degli interventi della conferenza Gem-A è stato ben concepito per fotografare bene l’attualità gemmologica così come si evince dall’esperienza concreta degli operatori. Da un lato tra i grandi istituti si affermano nuove procedure di monitoraggio delle provenienze dei campioni per mappare l’origine e quindi collocare quel timbro DOC che consolida il valore delle pietre. Dall’altro il fronte dell’identificazione e della ricerca si sta allargando anche a quei laboratori che si sapranno dotare delle nuove tecnologie spettrometriche e diffrattometriche, oggi più accessibili e meno costose.


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Venerdì 30 gennaio 2015

ECONOMIA&FINANZA FEDERPREZIOSI IL BARESE AQUILINO: URGE CONFRONTO COL GOVERNO

Limiti ai contanti gli orafi dicono no l VERONA. Crisi dei consumi: gli operatori orafi puntano il dito contro il limite all’utilizzo dei contanti, la tracciabilità, il fisco e l’illegalità. È il risultato di una ricerca di Federpreziosi Confcommercio su 400 dettaglianti orafi, presentata a VicenzaOro January, per un confronto tra operatori, «ma soprattutto - ha spiegato il presidente nazionale di Federpreziosi, il barese Giuseppe Aquilino - come strumento di dialogo con le Istituzioni». Alla tavola rotonda, moderata dal direttore di Federpreziosi Steven Tranquilli, oltre Aquilino erano presenti Tommaso Mazza, presidente Assocoral; Mario Peserico, presidente Assorologi; Silvio Ciniglio, Ordine degli Avvocati di Napoli; Andrea R. Castaldo, ordinario di Diritto penale all’Università di Salerno. I numeri relativi alla situazione economica delle aziende non appaiono confortanti: negli ultimi due anni in media hanno registrato una diminuzione dei ricavi pari a circa il 26%. Diminuisce la clientela italiana, ma anche quella proveniente dall’estero e tra le «contromisure» vi sono riduzioni degli investimenti e interventi sul personale con conseguente diminuzione dell’occupazione. La soglia di 1.000 euro nell’utilizzo dei contanti, che fa dell’Italia il Paese europeo con il limite più restrittivo, e le procedure legate alla tracciabilità per pagamenti di importi superiori ai 3.600 euro sono tra le prime cause della variazione dei consumi. Lo studio presenta alcune ipotesi: se la soglia di utilizzo del contante fosse innalzata a 2.500 euro, come in Spagna, si registrerebbe un aumento dei ricavi medi pari al 13%; se innalzata a 3.000 euro, come in Francia, l’aumento sarebbe del 16%. Se poi non fosse previsto alcun limite, come in Germania e Olanda, l’aumento si aggirerebbe intorno al 21%. Mentre l’abolizione dell’obbligo di registrare e comunicare i dati degli acquirenti che spendono più di 3.600 euro, non previsto negli altri paesi UE, comporterebbe un aumento dei ricavi, in media, del 22%. «Per avviare un costruttivo confronto con gli organi di Governo, è indispensabile fornire numeri attendibili, come abbiamo avuto modo di verificare nel corso di un recente incontro a Roma con il capo ufficio legislativo del Ministero dell’Economia e una dirigente dell’Agenzia delle Entrate», ha detto il presidente Aquilino: «Tracciare un quadro preciso delle principali problematiche che determinano una forte instabilità dei consumi, è stata un’impresa tutt’altro che facile, superata grazie a un fondamentale [rob. calp.] lavoro di squadra».


Posted by admin on gennaio 29, 2015

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Presentata a VicenzaOro January un’indagine di Federpreziosi Confcommercio sul limite all’utilizzo dei contanti, tracciabilitĂ , fisco, banche, legalitĂ . L’indagine a cura di Federpreziosi Confcommercio effettuata da Format Research su 400 dettaglianti orafi come punto di partenza per un confronto tra operatori sul tema delle motivazioni percepite nella crisi delle vendite, ma soprattutto come strumento di dialogo con le istituzioni e il Governo. Il limite all’utilizzo dei contanti e le procedure di tracciabilitĂ sono tra i fattori critici secondo gli operatori del settore orafo e orologiero che, al contempo, ipotizzano possibili scenari di miglioramento. A Vicenza, i rappresentanti delle categorie orafe e orologiere ed esperti si sono incontrati per delineare le dimensioni del fenomeno della contrazione della domanda e identificarne i fattori determinanti. Alla tavola rotonda svoltasi domenica 25 Gennaio, introdotta dal Presidente di Fiera di Vicenza Matteo Marzotto e moderata dal Direttore di Federpreziosi Steven Tranquilli, hanno preso parte: il Presidente di Federpreziosi Confcommercio Giuseppe Aquilino; Tommaso Mazza, Presidente Assocoral; Mario Peserico, Presidente Assorologi; Silvio Ciniglio, dell’Ordine degli Avvocati di Napoli; Andrea R. Castaldo, Ordinario di Diritto penale all’UniversitĂ degli Studi di Salerno. I risultati dell’indagine sono stati presentati da Pierluigi Ascani, Presidente CdA Format Research. “Per avviare un costruttivo dialogo con gli organi di Governo, allo scopo di ottenere concreti benefici per il nostro settore, è indispensabile fornire numeri attendibili e certi, come abbiamo avuto modo di verificare in maniera esplicita nel corso di un recentissimo incontro a Roma con il capo ufficio legislativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze e una dirigente dell’Agenzia delle Entrate cui abbiamo partecipato insieme a una delegazione dell’Associazione Orafa Lombarda.â€? CosĂŹ ha dichiarato il Presidente di Federpreziosi Confcommercio, Giuseppe Aquilino. “Tracciare un quadro preciso delle principali problematiche che determinano una forte instabilitĂ dei consumi, anche dal punto di vista quantitativo, è stata un’impresa tutt’altro che facileâ€? prosegue “superata con successo e in tempi brevi grazie a un fondamentale lavoro di squadraâ€?. Come ha sottolineato Silvio Ciniglio, la ricerca, realizzata da Format Research fornisce un’analisi puntuale sull’andamento economico generale, suddiviso per tipologia di prodotto, di clientela e per dimensione delle imprese. Il tutto attraverso dati e informazioni utili a valutare non solo l’entitĂ i della contrazione, ma anche l’impatto sul settore e il depauperamento dell’offerta con conseguente perdita di valore per il Paese. Nonostante l’elevato valore dell’export, l’80% del PIL deriva dai consumi interni. Si è ritenuto, quindi,


essenziale indagare gli effetti di limiti legislativi che sembrano frenare significativamente i consumi per poter comprendere il fenomeno e avviare delle politiche di tutela dell’intera categoria. I numeri relativi alla situazione economica delle aziende non appaiono confortanti: negli ultimi due anni (2012-2014) il livello di fiducia nella propria attività da parte delle imprese al dettaglio di articoli di gioielleria, argenteria e orologi è crollato. In media hanno registrato una diminuzione dei ricavi pari a circa il -26%. Quanto al futuro, solo l’8,5% si aspetta un aumento dei propri ricavi. Diminuisce la clientela italiana, ma anche quella proveniente dall’estero, in particolare dalla Russia, e tra le ovvie contromisure vi sono riduzioni degli investimenti e interventi sul personale con conseguente diminuzione dell’occupazione. Si registrano, tuttavia, leggere differenze tra regioni del Nord e del Sud Italia, con una situazione che appare migliore per le prime. La soglia di 1.000 Euro posta all’utilizzo dei contanti – l’Italia, lo ricordiamo, è il Paese europeo con il limite più restrittivo – e le procedure legate alla tracciabilità per pagamenti di importi superiori ai 3.600 Euro sono tra le prime cause della variazione dei consumi con differenze di priorità in riferimento ai preziosi piuttosto che agli orologi. Lo studio presenta poi alcune ipotesi di scenario con una simulazione di che cosa accadrebbe nel caso in cui alcune delle determinanti alla base della riduzione dei ricavi fossero rimosse o fossero ridotte in termini di intensità. I dettaglianti di preziosi italiani ritengono che, se la soglia di utilizzo del contante fosse innalzata a 2.500 Euro, come in Spagna, si registrerebbe un aumento dei ricavi medi pari al 13% e, se innalzata a 3.000 Euro, come in Francia, questo sarebbe del 16%. Se poi non fosse previsto alcun limite alla soglia di utilizzo del contante, come attualmente in Germania ed in Olanda, l’aumento si aggirerebbe intorno al 21%. L’abolizione dell’obbligo da parte del commerciante di registrare e comunicare i dati degli acquirenti che spendono più di 3.600 Euro, non previsto negli altri paesi UE, comporterebbe un aumento dei ricavi, in media, pari al 22%. Queste osservazioni danno conto delle difficoltà del settore che in qualche modo paga il peso di alcuni adempimenti amministrativi imposti in Italia, ma non in altri Paesi dell’Unione Europea, o quanto meno non nella stessa misura. “Le cause dell’instabilità dei consumi nel settore orologiero” evidenzia il presidente di Assorologi Mario Peserico “presentano notevoli elementi di complessità, ma ciò che emerge con chiarezza è che, in generale, le procedure antiriciclaggio rappresentano un forte ostacolo. E’ particolarmente significativo, in questo senso, il risultato di un’analisi da noi richiesta a GFK che dimostra come l’acquisto di orologi di valore pari o inferiore ai 1.000 Euro sia aumentato del 20% negli ultimi mesi, dato sicuramente non positivo. Fino ad oggi non avevamo elementi concreti perché le istituzioni politiche potessero riservarci la dovuta attenzione, ma con questa iniziativa si è compiuto un notevole passo avanti”. “Ho molta fiducia nell’azione intrapresa” afferma il presidente di Assocoral Tommaso Mazza. “Stiamo riunendo a un tavolo federazioni e imprenditori per fare chiarezza. Se è vero che quanto apprendiamo dalla ricerca non è incoraggiante, le azioni che abbiamo messo in atto e quello che potremo concretamente fare in futuro, è davvero importante. Encomiabile, inoltre, il livello di adesione all’iniziativa da parte delle imprese: all’indagine hanno preso parte ben 400 aziende, chiamate a rispondere in meno di una settimana.” Secondo il Direttore di Federpreziosi, Steven Tranquilli “i risultati dell’indagine, per chi vive quotidianamente le problematiche del comparto, non sorprendono di certo per contenuto. Tuttavia” come hanno ribadito più volte gli autorevoli intervenuti all’incontro, tra cui l’avvocato Andrea R. Castaldo “si tratta di dati certificati che documentano, per la prima volta, come il problema del limite contanti sia praticamente equiparato ai fattori congiunturali dovuti alla crisi economica più in generale, secondo l’opinione delle aziende. Fare sistema attraverso gli organi di categoria è nell’interesse dell’intero Paese”.


IL GIORNALE DI VICENZA

Cronaca 9

Lunedì 26 Gennaio 2015

400

VicenzaOroJanuary

LEAZIENDECHEHANNORISPOSTO ALLARICERCADIFEDERPREZIOSI

Larassegnaorafa internazionaleentranel vivo L’INCONTRO. È statorealizzatouno studio percontodi Federpreziosi

Leaziendeincrisi «Colpadeivincoli Vannoeliminati» Illimitedi999 europer gli acquistitramite contanti el’obbligodicomunicare idati per le operazioni oltrei3.600 eurosonotra i motivideiricavi ridotti «Di fronte alle sfide della crisi le imprese del nostro settore devono confrontarsi con lacci in più, che i loro colleghi europei non hanno o in misura minore. A volte i Paesi varano misure per rilanciare l’economia, a noi basterebbe togliere qualcuno di questi lacci o allineare le misure agli altri Paesi». Pierluigi Ascani, presidente di Format research, parla di “lacci” ben precisi illustrando lo studio condotto per conto di Federpreziosi Confcommercio, al centro ieri della tavola rotonda “Crisi sotto la lente: ne parlano gli operatori orafi. Contanti, tracciabilità, fisco, banche, legalità. I risultati di un’inchiesta nel mondo dei preziosi” organizzata appunto dall’associazione con Fiera, Assocoral e Assorologi. I “lacci” sono due: il limite di 999 euro per gli acquisti in contante e l’obbligo da parte del commerciante di registrare e comunicare i dati degli acquirenti che spendono più di 3.600 euro, che secondo le aziende intervistate sono ai primi posti tra le cause di diminuzione dei ricavi nell’ultimo biennio 2013-2014 rispetto al precedente. A commentare lo studio, che ha preso in esame 400 aziende, c’erano il presidente di Fiera di Vicenza Matteo Marzotto e i suoi omologhi di Giuseppe Aquilino (Federpreziosi), Tommaso Mazza (Assocoral), Mario Pieserico (Assorologi) e Andrea Castaldo, docente di diritto penale all’Università di Salerno, moderati da Steven Tranquilli, direttore di Federpreziosi e introdotti dall’avvocato Silvio Ciniglio. Ascani ha illustrato il quadro scaturito dalle risposte dei rivenditori, quasi tre quarti dei

quali denunciano un peggioramento della situazione e non molta fiducia nel 2015. I motivi? Per l’oreficeria il 59,1 per cento incolpa la crisi, ma la soglia dei 1.000 euro è seconda (21 per cento) e la tracciabilità sopra i 3.600 euro terza (9,7 per cento). Per l’orologeria, invece, la tracciabilità è addirittura in testa con il 35,5 per cento delle risposte, seguita dalla crisi (28,1), dagli acquisti sul web (17) e dalla soglia dei 1.000 euro in contanti (13,8). «L’Italia - sottolinea Ciniglio è uno dei pochissimi Paesi che si sono adeguati e l’unico ad aver messo un limite di 1.000 euro. Questo distorce il mercato rispetto a Germania o Austria, che non ne hanno e con le quali confiniamo». Le due norme, volute nell’ambito della legge antiriciclaggio, secondo Ascani non funzionano in tal senso. «Per il 27 per cento delle aziende, il mercato parallelo illegale è aumentato». «Tanto più - sottolinea Ca-

Assorologi: «Chicomprava prodottisopra imilleeuroora sceglielafascia piùeconomica» Secondola ricercaeffettuata lanormativa anti-riciclaggio impoverisce glioperatori

staldo - che chi ricicla denaro guarda a contesti molto più ampi e lucrativi. Ci stiamo impoverendo per una legge che si ammanta di legalità, ma che non serve né contro il riciclaggio né contro l’evasione. Modificarla porterebbe vantaggio agli operatori, ma anche allo Stato in termini di tasse». Vantaggi che Ascani ha quantificato. Per le aziende l’adeguamento della soglia di contante a 2.500 euro come in Spagna porterebbe ad un aumento dei ricavi del 13 per cento e a 3mila come in Francia del 16 per cento, mentre l’abolizione li farebbe crescere del 22 per cento.L’abolizione della tracciabilità sopra i 3.600 euro farebbe salire i ricavi del 22 per cento. Ancora più categorico Pieserico.«Siamo arrivati ad ipotizzare di proporreunaprocedura d’infrazione contro l’Italia, perché riteniamo che queste norme violino i principi base dell’ordinamento europeo. Quale sia l’effetto lo dimostra il fatto che nel 2014 gli acquisti di orologi da 800 a 999 euro sono aumentati del 20 per cento, segno che chi prima acquistava prodotti più cari adesso compra in quella fascia». Mazza ha comunque registrato un fatto positivo «cioè che le nostre associazioni si stiano mettendo assieme». E proprio questa collaborazione, unita all’indagine certificata, potrebbe dare i suoi frutti. «Abbiamo scritto a Renzi. Ha capito le nostre ragioni». @ M.E.B. © RIPRODUZIONERISERVATA

LostudiodiFormatresearch, volutodaFederpreziosi,hapreso inesame400aziendedelsettore chehannoespresso preoccupazioneperiltrend

«Togliamo ilacci»

«Dobbiamotogliereilacci sevogliamochel’economia torniinterritoriopositivo» PIERLUIGIASCANI FORMATRESEARCH

Inumeri DATI Il71,8percentodella aziendeaffermache l’andamentoeconomico dell’aziendaè peggiorato, peril22,5è rimasto invariatoe soloper il5,6 è migliorato.Nelle previsioni il32,4 percento ritienechenel 2015 peggiorerà ancora,il 57,1 cheresterà invariato,il 10,5chemigliorerà.Unpo’ piùdi ottimismo sinota nelleaziende aldi sopra dei9dipendenti,mentre le piccolee piccolissime vedono ilbicchiere più vuoto.Eanche perquanto riguardairicavi il 73,6per centoritienecheci sia statoun calo,inmedia del 26percento, il22,1che sianorimasti invariati, il 4,2che sianoaumentati,in mediadel 19percento. Perquanto riguarda le prospettive,il 31,9per centodelleimprese ritienechepeggioreranno, inmediadel 20percento; il59,6pensa chenon cambieranno,l’8,5ritiene chemiglioreranno,anche selamediaè solo l’8per cento.Il76,6 percento denunciaun calo della clientelastoricainmedia del23 percentoe il70 per centodiquella occasionaleinmediadel

Unamodella in posadurante VicenzaOroJanuary. Glioperatori temono itroppi vincoli. COLORFOTO

L’OSPITE. Ilconduttoredel programmasu RealTime “Macome tivesti”

EMiccio“giudica”glistand «Sirespira veraeleganza» A Vicenza ha presentato la sua collezione per spose «Mai visto un padiglione così con le travi di legno»

17percento, il71,9della clientelaitalianae il 74,5 diquella straniera. Leconseguenzesonoche il18,7percento delle aziendehaagitosul personale.Il41,3per centodiqueste ha rinunciatoanuove assunzionie il 40,6ha licenziatodipendenti a tempodeterminato.Il6,9 delleaziendechehanno persoricavi ha poi interrottoinvestimenti eil 47,2ha rinunciatoa quelliche aveva in programma. @ M.E.B. © RIPRODUZIONERISERVATA

Come fa una donna a diventare farfalla? «Andando “sulle punte”. La farfalla è simbolo di eleganza estrema e questa viene trasmessa da come una donna si veste, parla, cammina, si pone con gli altri. Sussurrando, non urlando. La donna è forte, ma non deve imporlo con aggressività». Parola di Enzo Miccio, presentatore e wedding planner, che ieri a VicenzaOro January ha presentato in anteprima la seconda parte della sua collezione firmata in esclusiva per Comete, dedicata principalmente alla sposa e ispirata, appunto, alle farfalle come simboli di grazia, leggerezza, bellezza e cambiamento. Oro bianco e diamanti per girocolli, orecchini e anelli, pensati come pezzi indossabili non solo durante la

EnzoMiccio, voltodi Real Timetv, conalcune dellesue creazioni cerimonia. Ospite dello stand, impeccabile in completo grigio, parla con i giornalisti, si concede sorridente a foto e autografi, gentile con tutti, mentre i titolari illustrano la collezione. E a proposito di eleganza, Miccio è rimasto colpito dal nuovo padiglione. «È strabiliante – commenta – traspira

senso del lusso ed è esclusivo, non la classica “fiera”. Qui si parla di “salone”, bellissimo esteticamente, mai visto uno simile, con travi in legno a vista, hanno fatto veramente un lavoro splendido. Trasmette eleganza e parla del gioiello, che deve avere un contesto come questo». @ M.E.B. © RIPRODUZIONERISERVATA


del 29 Gennaio 2015


28 gen

Accordo tra la Arnold & Son e la Northrop & Johnson Orologi / trade Pubblicato da preziosa

La prestigiosa Maison di orologi svizzeri Arnold & Son e gli statunitensi Northrop & Johnson, specialisti dello yachting di lusso, hanno stretto una partnership per offrire ad una clientela di fascia alta sempre più selezionata ed elitaria il meglio in entrambi i settori addizionando alle rispettive esperienze, il loro know – how e il dei valori tradizionali. Per la Arnold & Son sarà l’occasione per partecipare a importanti mostre di yacht e super – yacht. Fabien Dutriaux, Vice President Sales della Arnold & Son, ha dichiarato: “La nostra presenza a questi eventi ci darà accesso diretto ad un importante gruppo di clienti. Saremo in grado di mostrare i nostri orologi in anteprima in un ambiente glamour”. La Arnold & Son ha lanciato più di 15 nuovi movimenti in meno di cinque anni e ha ricevuto diversi premi. Ora ha una rete di distribuzione che abbraccia alcuni tra i punti più esclusivi al mondo.


Gennaio 2015



28 gen

Chopard, il riccio nasconde un segreto prezioso Gioielli / Orologi Pubblicato da Marta De Filippo Animal World Collection, l’orologio Hérisson Alta Gioielleria ospita il mammifero tra diamanti e pietre di luna

Nei laboratori di Alta Gioielleria Chopard è nato un nuovo capolavoro. La Animal World Collection accoglie in famiglia un riccio prezioso, un orologio “à secret” tutto in diamanti. Esemplare unico in oro bianco 18 ct., interamente ricoperto di diamanti e pietre di luna secondo una straordinaria tecnica di incastonatura, è prima di tutto un incontro tra sogno e realtà: è un viaggio che fa volare l’immaginazione nel cuore di un prezioso bestiario. La creazione di questo Hérisson ha richiesto il massimo impegno da parte dei laboratori di Alta Gioielleria della Manifattura, nonché diverse centinaia di ore di lavoro. Questo orologio gioiello testimonia l’abilità degli artigiani che hanno partecipato alla sua realizzazione, così come la genialità necessaria per concepirlo e progettarlo. Nata sotto l’impulso di Caroline Scheufele, Co presidente e Direttrice Artistica di Chopard, e guidata dalle sue linee direttive, l’Alta Gioielleria Chopard si è sviluppata in modo spettacolare nel corso degli ultimi anni. Oggi, si è arricchita di scintillanti collezioni, Animal World, Red Carpet e Green Carpet, che raccontano la perizia dei mestieri d’arte al servizio di un soffio artistico di straordinaria modernità. Mani esperte, pazienti e inventive degli artigiani della manifattura Chopard che intervengono in sequenza nel processo di creazione di questo straordinario esemplare: la sua progettazione ha coinvolto tutti i mestieri dell’Alta Gioielleria, designer, gioiellieri scultori in cera, gioiellieri, esperti di pietre, incastonatori, lucidatori. La lucentezza del riccio stilizzato è moltiplicata dai minuscoli diamanti incastonati secondo una tecnica unica elaborata dal maestro artigiano dei laboratori della maison ginevrina. Tagliate a punta a diverse altezze dai lapidari dei laboratori di Alta Gioielleria, le pietre di luna, estremamente delicate, hanno


richiesto tutta l’abilità, il savoir-faire e il talento degli artigiani artisti, per dare al corpo sferico del riccio l’ampiezza e l’armonia dei volumi. La testa, interamente rivestita di diamanti, è illuminata da due zaffiri che danno al suo sguardo una lucentezza commovente. Il muso vivace, con diamanti marroni, nasconde un segreto gelosamente custodito: toccandolo, il gioiello si trasforma in un orologio. Un meccanismo regola l’apertura del riccio, lungo la metà della sua schiena, e svela un adorabile cucciolo di riccio che tiene tra le zampine il quadrante di un orologio. L’interno dell’orologio, interamente rivestito di diamanti, rivela tutto lo splendore di un oggetto d’arte, reso ancor più prezioso dalla sua natura segreta. Al riparo dagli sguardi, esibisce il suo fascino e la sua funzione orologiera solo quando lo decide chi lo indossa.


Congresso Cibjo in Brasile, aperte le registrazioni 28 Gennaio 2015

Prossima edizione dell’assemblea annuale dal 4 al 6 maggio a Salvador: è la prima volta che la Confederazione si riunisce in America Latina

Sono aperte ufficialmente le registrazioni per il prossimo Congresso annuale della Cibjo, che si terrà dal 4 al 6 maggio a Salvador, in Brasile, con i consueti incontri pre-congressuali il 2 e il 3 maggio. Ad ospitare l’Assemblea della Confederazione mondiale della gioielleria, per la prima volta in America Latina, l’Instituto Brasileiro de Gemas e Metais Preciosos (IBGM), in stretta collaborazione con l’associazione locale di gioielli, Progemas (Associação dos Bahiana Produtores e Comerciantes de Gemas e Metais Preciosos). Già attivo anche il mini-sito dedicato all’iniziativa (http://congress2015.cibjo.org/) che include informazioni sul Congresso, compreso il programma preliminare, informazioni sulla città ospitante e sulle organizzazioni coinvolte. Oltre ai moduli di registrazione al congresso, i partecipanti possono prenotare hotel e pre-registrarsi per una serie di tour che si svolgeranno a Salvador e dintorni dal 2 maggio al 5 maggio e per un tour post-congresso nelle miniere di Bahia, che si terrà dal 7 al 10 maggio. La sede congressuale principale sarà lo Sheraton da Bahia Hotel, in posizione centrale vicino al centro storico di Pelourinho, che è un patrimonio mondiale dell’Unesco. L’Assemblea dei delegati riunirà dunque i membri delle associazioni nazionali di gioielli e pietre preziose provenienti da più di 40 paesi e rappresentanti di molti dei più importanti organismi


martedì 27 gennaio 2015 L´INCONTRO. Approfondimento promosso dall´Istituto gemmologico

Alla scoperta delle gemme Un viaggio tra storia e luce Il racconto dell´evoluzione delle pietre nella loro metamorfosi dal cuore della terra ai gioielli Uno degli stand allestiti per l´edizione invernale di VicenzaOro “Inclusioni” come difetto o segno di unicità di una gemma? È l´interrogativo su cui si sono confrontati ieri gli esperti del settore nell´incontro “Viaggio nel cuore profondo delle gemme”, organizzato dall´Istituto gemmologico italiano con Federpreziosi Confcommercio, Federpietre, Associazione italiana gemmologi e Cibjo, per far conoscere un fenomeno gemmologico straordinario, benché a volte guardato con sospetto. Le inclusioni, se in alcuni casi possono provocare un deprezzamento, spesso valorizzano le gemme, conferendo loro una speciale eleganza o un effetto ottico ammaliante e le rendono pezzi unici. E siccome accompagnano la genesi di una gemma si rivelano molto utili agli analisti per dedurne l´origine, la provenienza, i trattamenti subiti. Durante l´incontro Loredana Prosperi, responsabile del laboratorio dell´Istituto gemmologico italiano, ha guidato il pubblico alla scoperta delle inclusioni più interessanti attraverso una carrellata di immagini. «Chi è pratico di gemme di colore - sottolinea Valentini - sa bene quale importanza possano avere le inclusioni per svelare i segreti dei preziosi, raccontandone l´evoluzione da quando erano nel cuore misterioso della terra: compagni di viaggio fedeli, inseparabili e meravigliosi». M.E.B.


Vicenza, con IGI e Federpreziosi gli operatori si aggiornano sul mondo delle gemme Del 26 gennaio 2015 Siglato un accordo tra le due associazioni per rafforzare la loro collaborazione e condividere percorsi di formazione congiunti

Da sinistra, Giuseppe Aquilino, presidente Federpreziosi e Paolo Valentini, presidente IGI “Viaggio nel cuore profondo delle gemme”. Questo l’affascinante titolo dell’incontro a cura di Istituto Gemmologico Italiano e Federpreziosi Confcommercio in collaborazione con Federpietre, Associazione Italiana Gemmologi e CIBJO svoltosi oggi 26 Gennaio a VicenzaOro January 2015.

Da sinistra, Giuseppe Aquilino, presidente Federpreziosi, Loredana Prosperi, responsabile del laboratorio IGI, e Paolo Valentini, presidente IGI Si è trattato di un importante momento di aggiornamento per gli operatori del settore, con particolare attenzione al mondo del dettaglio, che grazie al competente intervento di Loredana Prosperi, Responsabile del laboratorio IGI, hanno potuto approfondire il tema delle inclusion dal punto di vista gemmologico, commerciale e culturale.

La sigla dell’accordo tra Paolo Valentini, presidente IGI, e Giuseppe Aquilino, presidente Federpreziosi Confcommercio Con l’occasione, i presidenti di IGI e Federpreziosi Confcommercio, Paolo Valentini e Giuseppe Aquilino, hanno sottoscritto un accordo che, oltre a prevedere la collaborazione tra le rispettive organizzazioni per garantire reciproco supporto in tema di formazione, implica che le due realtà aderiscano l’una all’altra con evidenti vantaggi per entrambe in temini di rappresentatività e visibilità.


del 20 gennaio2015 SGUARDO D?AUTORE L?APPUNTAMENTO INVERNALE DI VICENZAORO È UN?OCCASIONE PER VISITARE IL NUOVO MUSEO DEDICATO ALLA STORIA DEI PREZIOSI, SITUATO A PALAZZO DELLA RAGIONE COME HA FATTO UNO SCRITTORE CHE QUI HA SCOPERTO UN NUOVA PROSPETTIVA DELLA SEDUZIONE

NELLA TRAMA DEL GIOIELLO A vicenza con una donna misteriosa e i pensieri «pericolosi» dell?arte orafa Talvolta, sotto le luci di una gioielleria o davanti a uno sfarzoso catalogo di arte orafa, ho pensato: il lusso è una pantera. Anche adesso, in treno per Vicenza, mi ripeto che i gioielli sono un feticcio ? sinuoso, silenzioso, micidiale ? capacissimo di indurci a uccidere (e, quindi, sempre in agguato per ucciderci). Dai finestrini del Frecciabianca un interminabi-le territorio periurbano: verde non più agricolo e capannoni. A piazza dei Signori, sotto mezzogiorno, fa freddo. Capannelli di turisti. La pavimentazione ruggine, cangiante per la pioggia, rimarca la fissità monumentale di Palazzo della Ragione. Il Museo del gioiello è incastonato al suo interno, dopo queste arcate che racchiudono da sempre una funzione pubblica e civica. Qui però, mi tranquillizzo, a differenza che in un?esposizione orafa, i preziosi non devono eccitare la bramosia dell?acquirente. Qui tutto è allestito con intelligenza per narrarli alla curiosità del visitatore. In questa maniera, mi dico, si attenuerà la loro forza predatrice. Voglio dire: l?ipnosi del dono prestigioso destinato ad impreziosire una donna, tradizionalmente l?oggetto-feticcio per definizione.«Lei crede?». La signora bionda mi si è accostata in silenzio, alla luce di alcune teche intervallate dalla penombra. «Direi proprio di sì», le rispondo accettando l?irrealtà vagamente anestetica della situazione, «Il catalogo lo avrà visto anche lei, no?». Lo tiene in mano, chiuso. «Mi pare che sia stato allestito tutto per dare una certa profondità, una certa comprensione storica del fenomeno».Avrà quarant?anni. Bionda. Naso leggermente schiacciato, una bocca naturalmente corposa. Minigonna dalla lunghezza discreta, niente fede all?anulare. Più un collo lungo da ex modella del settore. Personalmente ritengo che la scansione dei dieci spazi, tutt?intorno, sia concepita per darmi ragione. La Sala 1 per dire, quella consacrata agli usi magici dei preziosi, equivale ad un capitolo benissimo spiegato di antropologia culturale. Con il corallo di Torre del Greco e le sue proprietà di amuleto che rimandano al sangue e al fuoco. Oppure i metalli pregiati che riflettono la luce e fanno deflettere tanto i raggi malefici quanto le occhiate jettatorie .La visitatrice, passando nella sala attigua, mi guarda scettica. I suoi occhi? Ambra o, più esattamente, indefinibili. «Venga con me», il suo è quasi un ordine. Ci lasciamo alle spalle le rane, i cervi, le sirene a due code e i cavalli alati: il bestiario magico dei talismani. Mi sembra di essere stato preso per mano, da lei, anche se badiamo bene a non sfiorarci nemmeno. «Questa è la Sala della Bellezza». L?ha detto con una certa amarezza, non so perché. Si percepisce subito, ad ogni modo, che ci troviamo in un altro campo di forze. Vale a dire nel regno di una flora artificiale e splendente sotto un gioco di contrasti luminosi e di segrete rispondenze cromatiche. Parure di diamanti brown lavorati in modo floreale. Creazioni di fiori marini in oro bianco e zaffiri. Rose selvatiche che sbocciano da ametiste e tormaline. Zaffiri incisi in forma di foglia. Esplosioni di petali emersi dal taglio di altrettante pietre dure. Un giardino immaginario . Tutta una vegetazione artificiale nelle cui zone d?ombra dev?essere acquattato un animale da preda. Una belva mimetizzata dalla screziatura del proprio manto. La voce della donna, alle spalle. «Lei lo sapeva che Louis Cartier aveva disegnato personalmente un braccialetto-tigre per la duchessa di Windsor? Dev?essere stato alla fine degli anni 50. Io ho avuto la fortuna di vedere le tavole con gli schizzi. Magnifiche». La sua occhiata rammemorante, pura cupidigia . «Mi scusi». Ora la donna bionda si è allontanata per rispondere al ronzio del cellulare. Ha uno sguardo acceso e cupo ? ambra, in effetti ? rivolto al suo interlocutore invisibile. Gli sussurra qualcosa con il collo inclinato. Ha la capacità di prendere sempre la luce giusta, oltre ad un atteggiamento molto seduttivo sia con chi la ascolta che con chi la guarda. A tratti sembra fare le fusa. Dovevo aspettarmelo che avesse ragione lei: il lusso è una pantera. Meglio limitarsi a studiarla. Meglio stare attenti a non avvicinarsi senza mediazioni, senza precauzioni. Ora lei ha preso a parlare in inglese. Cambiare lingua l?ha resa più lontana. Definitivamente inavvicinabile .© RIPRODUZIONE RISERVATA Bottone Vladimiro


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