Rassegna stampa 11 settembre 2014 def

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Rassegna Stampa



ECONOMIA E MERCATI

11 Settembre 2014

INFORMAZIONI D’ORO Oro Analisi Tecnica Previsioni per il 10 Settembre 2014. DELUXE BLOG Cina inebriata dal super lusso e crescono i personal shopper. INFORMAZIONI D’ORO Oro Analisi Tecnica Previsioni per il 8 Settembre 2014. INFORMAZIONI D’ORO Oro, Argento e Platino In Rialzo. IL GIORNALE DI VICENZA L´export trascina l´ascesa dell´oro Fatturato: +17%. LA REPUBBLICA Riserve in esaurimento brilla il mercato cinese il dimante è per sempre. Il valore? Scatta la regola delle quattro C ma sul piatto della bilancia trionfa il peso.

COMPRO ORO ANSA Riciclaggio con 'Compro oro', due arresti. IL GIORNALE DI VICENZA Ora i Compro oro brillano meno «Serve cambiare».

SETTORE E MODA GIOILLIS VicenzaOro Fall, i veri numeri. GIOILLIS Assalto tricolore a Hong Kong. L’ORAFO Vicenzaoro Fall: i vincitori degli Andrea Palladio Jewellery Awards. GIOILLIS La giusta via è al numero Otto . GIOILLIS Chimento, riflessi su misura. LA REPUBBLICA Dal fitness ai pagamenti Apple lancia l’orologio del futuro. IL SOLE 24 ORE Diamante bianco da 232 carati scoperto in Sudafrica. VO DAILY Il selfie dei gioiellieri. LA REPUBBLICA Rebecca, il gioiello brilla con la tecnologia. GIOILLIS Chi ha vinto l’Oscar della gioielleria. IL GIORNALE DI VICENZA Orafi al dettaglio. Al primo posto c´è ancora il sud. IL GIORNALE DI VICENZA I portachiave gioielli per le auto storiche. PREZIOSA MAGAZINE Vicenzaoro Fall, al via la terza giornata tra business e tendenze. LA REPUBBLICA Mademoiselle Privé è sempre l’ora di Coco Chanel. DELUXE BLOG Damiani dona un gioiello prezioso al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti. GIOILLIS VicenzaOro Fall vista da vicino. IL GIORNALE DI VICENZA«Bisogna aiutare il brand Italia all’estero». VO DAILY Aquilino. Comunicare per cavalcare la crisi. CORRIERE DELLA SERA L’«amore di mamma»diventa un business. CORRIERE DELLA SERA Io donna - Il futuro luccica.

CRONACA LA REPUBBLICA

Gang di donne per i gioielli falsi il maxideposito sotto una botola.

Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati

Oro Analisi Tecnica Previsioni per il 10 Settembre 2014 DĞƌĐŽůĞĚŞ ϭϬ ^ĞƚƚĞŵďƌĞ ϮϬϭϰ ^ĐƌŝƚƚŽ ĚĂ &y ŵƉŝƌĞ DĂƌƚĞĚŞ ŝů mercato aurifero Ɛŝ ŵƵŽǀĞ ůĞŐŐĞƌŵĞŶƚĞ al ribasso ƚĞƐƚĂŶĚŽ ůĂ ŵĂŶŝŐůŝĂ ĚĞŝ 1.250$͘ ĞƚƚŽ ƋƵĞƐƚŽ͕ ƐŝĂŵŽ ĐŽŶǀŝŶƚŝ ĐŚĞ ŝů ůŝǀĞůůŽ ĚĞŝ ϭ͘ϮϰϬΨ ĨƵŶŐĂ ĚĂ ĨŽŶĚŽ ĚĞů ŵĞƌĐĂƚŽ͕ ƉĞƌƚĂŶƚŽ͘ ƉƌĞŶĚĞƌĞŵŽ ŝŶ ĐŽŶƐŝĚĞƌĂnjŝŽŶĞ ůĂ possibilità di acquistare ŝů ƉƌĞnjŝŽƐŽ ŶŽŶ ĂƉƉĞŶĂ ǀĞĚƌĞŵŽ ƐƚĂŵƉĂƚĂ ƵŶĂ ĐĂŶĚĞůĂ Ěŝ ƐƵƉƉŽƌƚŽ ŝŶ ƉƌŽƐƐŝŵŝƚă ĚĞŐůŝ ĂƚƚƵĂůŝ ůŝǀĞůůŝ͘ ƉĞƌ ƋƵĂŶƚŽ ƌŝŐƵĂƌĚĂ ůĂ ǀĞŶĚŝƚĂ͕ ŶŽŶ ǀĂůƵƚĞƌĞŵŽ ƚĂůĞ ŽƉnjŝŽŶĞ ĨŝŶŽ Ă ƋƵĂŶĚŽ ŶŽŶ ĂƐƐŝƐƚĞƌĞŵŽ ĂĚ ƵŶĂ ƌŽƚƚƵƌĂ Ăů Ěŝ ƐŽƚƚŽ ĚĞŝ ϭ͘ϮϰϬΨ͘ ŽŶĐůƵĚĞŶĚŽ͕ Đŝ ƐĞŵďƌĂ ŽƉƉŽƌƚƵŶŽ ƐĞŐŶĂůĂƌĞ ĐŽŵĞ ŝů ŵĞƚĂůůŽ ŐŝĂůůŽ ƚĞŶĚĂ Ă ƐĞŐƵŝƌĞ ƵŶ andamento inversamente proporzionale a quello del dollaro ƐƚĂƚƵŶŝƚĞŶƐĞ͕ ƉĞƌƚĂŶƚŽ͕ ǀŝƐƚĂ ůĂ ĨŽƌnjĂ ĚĞůůĂ ǀĂůƵƚĂ͕ ŝů ƉƌĞnjŝŽƐŽ ƐĞŵďƌĂ ĞƐƐĞƌĞ ĚĞƐƚŝŶĂƚŽ Ă ŵƵŽǀĞƌƐŝ ŶƵŽǀĂŵĞŶƚĞ Ăů ƌŝďĂƐƐŽ͘


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Oro Analisi Tecnica Previsioni per il 8 Settembre 2014 LunedÏ 08 Settembre 2014 Scritto da FX Empire 6 VenerdÏ il mercato aurifero si muove al rialzo ad inizio sessione, ma nel corso della giornata la regione leggermente al di sotto dei 1.275$ offre una significativa resistenza che spinge il prezioso al ribasso stampando una stella cadente. A fronte di ciò, riteniamo che il metallo giallo possa continuare a mostrare un andamento piuttosto ribassista, pertanto, prenderemo in considerazione esclusivamente la possibilità di investire nel mercato delle opzioni a breve termine.


Oro, Argento e Platino In Rialzo Lunedì 08 Settembre 2014 Questa mattina il mercato aurifero si muove al rialzo guadagnando 3,20$ ed è scambiato a 1270,50$. Ricordiamo come i trader abbiano approfittato del recente ribasso dei prezzi per acquistare il prezioso a buon mercato e come il dollaro statunitense continui a guadagnare terreno. L’argento registra un incremento di 127 punti rimanendo comunque al di sotto dei 19.00$ mentre il platino guadagna 1,90$ ed è negoziato a 1.412,65$. Venerdì i prezzi del metallo giallo si muovono leggermente al rialzo; i future dell’oro sul Comex riportano una crescita dello 0,1% per attestarsi su quota 1,267.30$, tuttavia, ricordiamo come nel fine settimana il prezioso abbia registrato una perdita di 20.10$ l’oncia. Detto questo, i dati rilasciati venerdì hanno mostrato come, nel mese di agosto, l’economia statunitense abbia creato un numero di posti di lavoro al di sotto del previsto, alleviando così i timori riguardanti un repentino incremento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Nel mese di agosto, il mercato del lavoro negli Stati Uniti è cresciuto ad un ritmo nettamente al di sotto della media, registrando i minimi annuali. Una brusca caduta per un mercato che negli ultimi sei mesi, ha riportato un guadagno constate nonostante una ripresa economica irregolare. Stando a quando mostrato venerdì dal Dipartimento del Lavoro, lo scorso mese, l’occupazione non agricola é avanzata ad un tasso destagionalizzato di 142.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione, ottenuto attraverso un’indagine separata che ha coinvolto direttamente le famiglie, ha mostrato un lieve ribasso, infatti, il tasso destagionalizzato è passato dal 6,2% di luglio al 6,1% di agosto. Gli economisti intervistati da The Wall Street Journal avevano stimato un incremento di 225.000 posti di lavoro e un lieve calo del tasso di disoccupazione che dovrebbe raggiungere quota 6,1%. Detto questo, ci sembra opportuno ricordare come, nelle ultime settimane, i prezzi del metallo giallo abbiano subito una forte pressione ribassista dettata da un costante miglioramento dell’economia statunitense, miglioramento che ha incrementato i timori riguardanti un repentino aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Gli investitori si aspettano un ulteriore ridimensionamento della politica monetaria della banca centrale. Venerdì i metalli di base si muovono al ribasso perdendo fino all’1,1% e, nel caso specifico del piombo, anche qualcosa in più. Il nichel e il rame vanno controtendenza registrando rispettivamente una crescita dello 0,9% e dello 0,6%. Nel fine settimana abbiamo assistito a dati piuttosto misti poiché il nichel ha riportato un incremento del 4,1% e il piombo una perdita del 2,2%. Il ferro registra un calo di 70 centesimi, ovvero dello 0,8%, per attestarsi su quota 83.60$. Ricordiamo come nel corso della settimana il ferro abbia registrato una perdita di 4,30$ a tonnellata. Questa mattina il rame rimane invariato a 3.171 poiché i trader stanno ancora valutando i numeri commerciali cinesi rilasciati nelle prime ore della giornata. Con il rallentamento della crescita economica


cinese, il piÚ grande consumatore mondiale di rame, gli investitori sono alla ricerca di una forte domanda statunitense. Ricordiamo come il metallo rosso venga utilizzato per la fabbricazione di ogni cosa, dallo smartphone ai frigoriferi, caratteristica che lo rende particolarmente sensibile ai dati economici. Stando a quanto emerso questa mattina dalla bilancia commerciale, nel mese di agosto le esportazioni della seconda economia mondiale sono aumentate del 9,4% rispetto allo scorso anno, tuttavia, le importazioni hanno riportato un calo del 2,4% mostrando una riduzione della domanda interna. Alcuni economisti sostengono che la Cina abbia bisogno di un ulteriore stimolo monetario. A tale proposito ricordiamo come il mini stimolo promosso dal governo nei mesi precedenti abbia condotto ad un incremento del 7,5% nel secondo trimestre. VenerdÏ il rame posta i massimi settimanali. Gli investitori sostengono che l’apparente rallentamento della crescita statunitense possa essere compensato da un incremento della domanda europea.


sabato 06 settembre 2014 VERSO L´APERTURA. Attesi in Fiera 1.200 espositori da 30 paesi

>DzĞdžƉŽƌƚ ƚƌĂƐĐŝŶĂ ůDzĂƐĐĞƐĂ ĚĞůůDzŽƌŽ &ĂƚƚƵƌĂƚŽ͗ нϭϳй Maria Elena Bonacini Nei primi tre mesi dell´anno le esportazioni hanno toccato il +10,4%. Vendite al top negli Emirati Arabi Uniti, preoccupano le tensioni in Russia Oggi si inaugura VicenzaOro Fall: i padiglioni della rassegna orafa attendono1.200 espositori da tutto il mondo. ARCHIVIO Fatturato ed export del settore oreficeria e bigiotteria in crescita sia nel 2013 che nel primo trimestre 2014. Ma anche una situazione internazionale instabile, che rischia di mettere in difficoltà l´export. È un momento a due facce quello nel quale si inaugura VicenzaOro Fall, che da oggi a mercoledì porta nei padiglioni della Fiera 1.200 espositori da 30 Paesi. I NUMERI. A lanciare segnali positivi sono i numeri diffusi dal Club degli Orafi, che raccontano di un settore in ripresa nel 2013 e nei primi mesi del 2014. L´anno scorso, infatti, il fatturato è stato di 6.610 milioni di euro, contro i 6.155 del 2012, con un incremento del 7,4 per cento. Importante l´incidenza delle esportazioni, con un valore di 6.048 milioni contro 5.609 (+7,8 per cento). Di questi 5.217 milioni riguardano i gioielli in metalli preziosi, con un incremento dell´8,3 per cento sui 4.815 del 2012. Nel primo trimestre 2014 l´aumento del fatturato è stato addirittura del 17,1 per cento, con un +10,4 per cento sulle esportazioni e un +12 per cento sui preziosi. In calo, invece, del 5,8 per cento le importazioni, 1.911 milioni, rispetto ai 2.029 del 2012. Il saldo commerciale 2013 si chiude quindi in positivo di 4.137 milioni. I PAESI. In testa all´export italiano di gioielleria si confermano gli Emirati Arabi Uniti, che rappresentano il 20,7 per cento delle esportazioni, corrispondente a 1.235 milioni di euro, con un incremento del 30,1 per cento sul 2012, anche grazie al loro ruolo di Paese di transito verso il subcontinente indiano, il Medio Oriente e il Nord Africa. Incremento confermato nel primo trimestre del 2014, con un +38,1 per cento sul periodo corrispondente. Subito dietro la Svizzera, che importa per 1.150,3 milioni (19 per cento del totale), ma che subisce una frenata del 6 per cento nel 2013 e del 3,1 nel primo trimestre. Calano nei primi mesi di quest´anno anche gli Stati Uniti (Ͳ12 per cento) che nel 2013 avevano registrato un leggero aumento (+2,9 per cento), restando nel 2013 il terzo Paese per export (512,9 milioni, 8,5 per cento del totale). Tra gennaio e marzo, in Asia significativo il crollo della Cina (Ͳ88 per cento) compensato dalle vendite su Hong Kong (+110 per cento), frutto di cambiamenti nelle strategie di entrata sull´importante mercato cinese. In Europa, invece, risalgono le vendite in Spagna (+17 per cento) e quelle verso il Regno Unito (+36,6 per cento), mentre resta deludente il mercato tedesco (Ͳ0,9%). IL COMMENTO. «Veniamo da anni molto difficili per il nostro settore con una riduzione del numero di aziende e di addetti – afferma Augusto Ungarelli, presidente del Club degli Orafi – Nonostante questo registriamo un +17 per cento derivato dall´export. Le aziende rimaste attive hanno dovuto compiere trasformazioni profonde per mantenere la competitività e il segnale positivo significa che i nostri prodotti sono riconosciuti all´estero. Ci sono elementi che possono favorirci, come la diminuzione del prezzo dell´oro, che ha aiutato a portare i prodotti in maniera più dinamica verso l´estero e il cambio euro/dollaro che sta scendendo. Se si consolidasse sugli 1,25 euro per dollaro potrebbe beneficiarne l´export. Altri elementi dipendono dal lavoro che potrà fare il “sistema Paese”. Sul mercato interno, ad esempio, pesano


il limite di mille euro sugli acquisti in contanti e quello di 3.600 euro oltre il quale il negoziante deve denunciare la transazione. Oltre confine e queste regole non esistono». Ma ci sono anche altre situazioni che rischiano di creare problemi. «A livello internazionale siamo in un periodo di forte instabilità, sia per quanto riguarda la crisi tra Russia e Ucraina, sia per quella mediorientale. In Medio Oriente la guerra e il terrorismo rappresentano un rischio per il settore. Come preoccupa l´instabilità nell´area russa».


Pagina: Focus pietre preziose Data: 08 Settembre 2014


Pagina: Focus pietre preziose Data: 08 Settembre 2014


Compro Oro

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(ANSA) Ͳ NAPOLI, 11 SET Ͳ Due amministratori di un gruppo societario attivo nel commercio di preziosi, padre e figlio di Terzigno (Napoli) accusati di riciclaggio di notevoli quantitativi di oro usato di provenienza illecita sono agli arresti domiciliari nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Nola. A eseguire il provvedimento i finanzieri della compagnia di Ottaviano. Deciso anche un sequestro per equivalente di beni per quasi 5 milioni di euro.(ANSA).


mercoledì 10 settembre 2014 L´ASSOCIAZIONE. Presentata ieri in Fiera “Asso gold service”

KƌĂ ŝ ŽŵƉƌŽ ŽƌŽ ďƌŝůůĂŶŽ ŵĞŶŽ ͨ^ĞƌǀĞ ĐĂŵďŝĂƌĞͩ Maria Elena Bonacini Il presidente Mattioli: «Dobbiamo reinventarci pensando alla vendita: negli Usa il 90 per cento degli anelli di fidanzamento è di seconda mano» «Nei compro oro esiste un mondo pulito, di cui fidarsi e che vuole crescere. La nostra associazione vuole riunire queste realtà». Così Franco Mattioli descrive “Asso gold service”, la nuova associazione di categoria di cui è presidente. La nuova realtà, nata ufficialmente ieri a VicenzaOro, è stata presentata oltre che da Mattioli, dal vicepresidente Andrea Cesaretti e da Paolo Cesari, presidente di Assogemme. «Il nostro mondo Ͳ sottolinea Mattioli Ͳ è sempre rappresentato come quantomeno discutibile da un punto di Molti Compro Oro hanno abbassato le vista etico e professionale, ma ci sono anche operatori serrande. Altri hanno deciso di reinventarsi: estremamente seri, che vorrebbero migliorarsi ed è questa presentata in Fiera un´associazione “Asso Gold l´immagine che vogliamo promuovere. I principi Service” dell´associazione sono basati sulla prevenzione delle condizioni avverse, attraverso qualità e servizi; etica e professionalità e rivolte ad un miglioramento continuo. In un mercato in perenne evoluzione, infatti, è necessario mettersi in discussione per cercare soluzioni ai problemi che il settore propone, sia di organizzazione che di strategie. Noi vogliamo fare da collante e proporre soluzioni». E le problematiche sono tante, visto che dopo un iniziale boom, secondo un rapporto della Guardia di finanza, infatti, dei 38mila esercizi esistenti alla fine del 2012, un anno dopo il 30 per cento aveva chiuso i battenti. E questa tendenza è tutt´altro che invertita. «Ogni giorno Ͳ continua Mattioli Ͳ giro tra i compro oro e tanti mi dicono che sono in grossa difficoltà e che pensano di chiudere. In questo periodo di crisi, o lasci o devi reinventarti, ad esempio passando alla vendita, come accade già negli Stati Uniti, dove il 90 per cento degli anelli di fidanzamento è comprato di seconda mano. La gente pian piano si accorgerà anche qui del fatto che sono anelli nuovi, visto che i diamanti hanno 3 milioni di anni e l´oro viene rodato, ma costano un terzo rispetto alle gioiellerie». A causare la crisi dei compro oro è la medesima che li ha fatti nascere. «La gente ha già dato fondo Ͳ spiega il presidente Ͳ lo vediamo dal fatto che fino a due anni fa raccoglievi 300 o 400 euro alla volta, adesso ne raccogli 30 o 40. Oro ce n´è ancora e lo possiede il ceto medio, ma probabilmente sono pezzi con pietre preziose, che i compro oro non sono in grado di valutare e acquistare, come succede con i gioielli di famiglia, complicatissimi». Le valutazioni, infatti, sono tutt´altro che semplici. «Le persone ci portano di tutto, dall´icona al gioiello con pietre, all´orologio. Se non so valutare devo mandare il cliente da conosco che ha le giuste competenze. Come associazione vogliamo creare un forum nel quale i soci possano scambiarsi esperienze e conoscenze. Inoltre, tra i nostri progetti c´è un´attività di formazione su come riconoscere l´oro e i metalli, la gestione dell´attività, anche in base alle richieste degli associati».


Che per ora sono solo i fondatori. «Siamo partiti oggi con una struttura “leggera Ͳ sottolinea Cesaretti Ͳ puntiamo intanto su 200 soci per cominciare a strutturarci. Credo che il futuro siano gli organi di autodisciplina dei mercati e mi auguro che l´Asso gold service possa diventare una realtà di questo tipo». Per affrontare il problema dell´immagine, l´associazione punta anche a porsi come “marchio di qualità”. «Proporremo ai nostri soci un disciplinare che contenga condizioni attraverso le quali l´associato si impegni ad operare con certi principi nel rapporto con il cliente, i fornitori e gli organi preposti ai controlli e ci impegneremo anche a rilevare eventuali comportamenti non conformi, verificando eventuali segnalazioni. Il fatto di accettare di far parte di un associazione che propone un disciplinare con principi etici credo sia già un segno della volontà di impegnarsi a rispettare le regole. Nel nostro settore non esiste una certificazione come l´Iso 9000, ma vorremmo che il nostro marchio potesse svolgere quella funzione».


Settore e Moda

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settembre 10, 2014 at 5:31 pm

Assalto tricolore a Hong Kong Acanfora Gioielli Italia, Acme InͲEx, Alex Ball, Ancora Gioielli, Annamaria Cammilli… Sono 230 le aziende italiane del gioiello che hanno deciso di essere presenti a Hong Kong Jewellery & Gem Fair 2014 (15Ͳ19 settembre). L’Asia, viste le turbolenze in Russia e Medio Oriente, è centrale per l’export e Hong Kong è un hub di trading tra i più importanti al mondo per i gioielli. Anche perché è un porto franco, dove non ci sono dazi o restrizioni imposte sui prodotti di gioielleria preziosi o materiali relativi. ed è considerato anche un trampolino di lancio per avventurarsi nella Cina continentale e nel resto dell’Asia. La Hong Kong Jewellery & Gem Fair è il più importante mercato di gioielli dell’area. Dal suo lancio, nel 1983, ha attirato oltre 52mila buyer da tutto il mondo. All’edizione 2014 hanno dato la propria adesione oltre 3.600 espositori provenienti da 48 Paesi, disposti su 135mila metri quadrati di spazio espositivo che attraversano l’AsiaWorldͲExpo (AWE) e il Convention & Exhibition Centre di Hong Kong (HKCEC). Buona fortuna. Federico Graglia L’elenco delle aziende italiane che partecipano alla Hong Kong Jewellery & Gem Fair si trovacliccando qui.

Una passata edizione di HongͲKong Jewellery and Gem Fair

Gli affari sono affari, anche a Hong Kong

Taglio del nastro a Hong Kong


Vicenzaoro Fall: i vincitori degli Andrea Palladio Jewellery Awards 10/09/2014 By orafoitaliano Si è svolta domenica sera a Vicenzaoro Fall la premiazione degli Andrea Palladio Jewellery Awards, riconoscimento organizzato da Fiera Vicenza dedicato alle eccellenze dell’oreficeria italiana e internazionale sia in termini di progetto che di produzione e comunicazione. Una giuria di rilievo, presieduta da Gianmaria Buccellati, ha decretato i vincitori i cui premi sono stati consegnati da Matteo Marzotto, presidente di Fiera Vicenza, e dal direttore generale dell’ente Corrado Facco. Nove le categorie coinvolte e altrettanti i riconoscimenti, tra i più importanti segnaliamo: The Best Italian Jewellery Designer assegnato ad Alba Polenghi Lisca, The Best International Jewellery Designer a Ippolita Rastagno, The Best Italian Jewellery Brand Collection 2013/2014 a Roberto Coin e The Best International Jewellery Brand Collection 2013/2014 a Fabergé. (>ĞƚŝnjŝĂ ZĞĚĂĞůůŝ)


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Pagina: R2 Data 10 Settembre 2014


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La Petra Diamonds ha trovato nella miniera sudafricana di Cullinan un diamante bianco da 232.08 carati. Secondo gli analisti il valore potrebbe aggirarsi tra i 10 e i 16 milioni di dollari. All'indice Ftse 250 Midcap di Londra il titolo della società mineraria è balzato del 6,5 per cento. Il diamante bianco appena scoperto è il più grande da quando fu trovato il Cullinan Heritage da 507 carati trovato nella stessa miniera nel 2009, che raggiunse il prezzo record di 35,3 milioni di dollari.


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IL SELFIE DEI GIOIELLIERI Un’evoluzione positiva. Federpreziosi ha realizzato un autoscatto della propria situazione. A Jewelers' selfie. A positive development. Federpreziosi creates a self snapshot of the situation.

La federazione dei dettaglianti orafi ha voluto “dare i numeri”, come recita il titolo del convegno organizzato ieri a VICENZAORO Fall. “Perché è appoggiandosi alla certezza delle cifre - come ha sottolineato il direttore marketing di Fiera di Vicenza Emanuele Guido introducendo l’incontro - che si può progettare il futuro.” E i numeri parlano di un settore meno in difficoltà di quanto qualcuno potrebbe aspettarsi. La ricerca, condotta da professor Paolo Ghinetti del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa dell’università del Piemonte Orientale, che ne ha illustrato i risultati, non si è limitata a scattare una foto del settore, ma ha voluto dare indicazioni precise sulla sua evoluzione, e si è basata su dati provenienti dalla Studio di settore, dalla Camere di commercio e dall’Osservatorio sulla demografia delle imprese. La foto, dunque: le imprese di vendita al dettaglio sono circa 18mila, il 45% delle quali generaliste: di queste, il 39% sono aziende medio piccole. Il 60% è gestito da persone fisiche e solo l’11% da società di capitali; il 70% di esse sono uni localizzate. Questi numeri parlano dunque di una maggioranza di imprese a conduzione famigliare con un unico punto vendita. Quanto pesa il settore sul complesso del commercio? I punti vendita di orologi e gioielli rappresentano poco meno del 2% del commercio al dettaglio e l’1% del commercio in generale (dettaglio + ingrosso), ma tre regioni, Lombadia, Lazio e Campania, coprono il 40% delle attività registrate. Il settore è però in movimento. Ne dà un’idea l’andamento nei primi cinque mesi di quest’anno: la ricerca parla di poche aziende che hanno cessato l’attività (e questa è una buona notizia), ma purtroppo anche di poche nuove aziende che decidano di investire capitali nel settore. Sorprendente, invece, è l’alto numero di imprese già esistenti che decidono di entrare nel settore. Probabilmente si tratta in gran parte di “compro oro” convertitesi alla vendita di oggetti nuovi o di aziende già presenti nella filiera

È il centro commerciale la location ideale per le gioiellerie? Dipende naturalmente dal tipo di gioielleria e dal tipo di centro commerciale. Senza dubbio i negozi dei centri cittadini o su strada hanno, in generale, risentito della crisi, più di quelli nei centri commerciali. E questo perché inseriti in una struttura che incentiva all’acquisto. Non è un caso che gioielleria e oreficerie sono sempre più diffuse nei mall. Tra le insegne nazionali, la più diffusa è Stroili Oro, che ha creato un network a diffusione capillare, seguito da Sarni e Blue Spirit. A livello regionale, il primato di presenza di punti vendita di gioielli e bijoux all’interno degli shopping center va alla Lombardia, con oltre 300 negozi, seguita da Piemonte, Lazio e Vene-

del settore, convertitesi al dettaglio. Insomma la categoria “tiene”, come ha sottolineato il presidente di Federpreziosi Giuseppe Aquilino. E questi dati, presenti sul sito di Federpreziosi, dovrebbero dare fiducia a operatori che vogliono solo credere nel futuro. The federation of retail jewelers wanted to "state the numbers", like the title of the conference held yesterday at VICENZAORO Fall. "because it is by going with the certainty of the figures - as pointed out by the marketing director of Fiera di Vicenza Emanuele Guido introducing the meeting - that makes planning for the future possible." And the numbers speak of an industry less troubled than some might expect. The research, conducted by Professor Paolo Ghinetti of the Department of Studies in Economics and Business from the University of Eastern Piedmont

who presented the results, did not stop at merely providing a picture of the sector, but wished to give detailed information about its development based on data from a study of the sector by the Chambers of Commerce and the Observatory on business demography. The picture is this: there are about 18,000 business retailers, 45% of which are generalist: of these, 39% are small to medium businesses. 60% is owned by individuals and only 11% by corporations; 70% of them are localized ones. These numbers speak therefore of a majority of family-owned companies with a single sales outlet. How much does the industry account for the whole trade? Retail outlets of watches and jewelery represent less than 2% of retail and 1% of general trade (retail + wholesale). However three regions, Lombardy, Lazio and Campania, cover 40% of recorded activities. The sector, however, is on the move. It gives an idea of the trend of the first five months of this year: research speaks of few companies that have gone out of business (and this is good news), but unfortunately also of few new companies that have decided to invest capital in the sector. Surprising, however, is the high number of existing firms that have decided to enter the industry. This probably refers primarily to "cash for gold" shops converting to the sale of new objects or companies that are already in the industry's supply chain converting to retail. In short, the category "is holding on", as pointed out by President of Federpreziosi Giuseppe Aquilino. And this data, present on Federpreziosi's website, should give confidence to players who just want to believe in the future.

Il mall aiuta la gioielleria Per certi tipi di punti vendita, i centri commerciali sono la location ideale. Jewellers helped by malls. For certain types of retail outlets, shopping malls are the ideal location.

to. In sintonia con il consumatore tipo presente nei centri commerciali, sono offerti generalmente prodotti a prezzo contenuto ma che possiedano

comunque un alto valore di design e fascino, oltre la riconoscibilità di un brand di successo. Is a shopping mall the ideal location for jewelry stores?

Naturally it depends on the type of jewellers and the type of shopping center. No doubt shops in urban centres or streets have, in general, been affected by the

crisis, more than those in malls. This is because they are within a structure that encourages shopping. It is no coincidence that jewellers and goldsmiths are becoming increasingly more common in malls. Among national brands, the most widespread is Stroili Gold, which has created a network of widespread distribution, followed by Sarni and Blue Spirit. At the regional level, the primacy of the presence of jewelery and costume jewelery retail outlets within the shopping center goes to Lombardy, with over 300 stores, followed by Piedmont, Lazio and Veneto. In line with the consumer type in malls, products offered are generally at affordable prices but nonetheless possess a high value of design and charm, as well as the recognition of a successful brand.

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Rebecca, il gioiello brilla con la tecnologia L’AZIENDA GUIDATA DA ALESSANDRO TESTI È STATA LA PRIMA A UTILIZZARE NEL SEGMENTO FASHION TECNICHE IN USO SOLO NEL MONDO DELL’ARTE ORAFA, PASSANDO COSÌ DAI 15 MILIONI DI EURO DI FATTURATO 2013 AI 26 DEL 2013. CON PREVISIONI DI CRESCITA ANCHE PER IL BILANCIO 2014 DĂƌĐĞůůĂ 'ĂďďŝĂŶŽ Milano «A nche in questi anni di crisi economica, non abbiamo mai abbassato la guardia. Non abbiamo inseguito il basso. La vendita facile premia nell’immediato, ma poi finisce per snaturare il marchio». La coerenza di Alessandro Testi, anima e guida di Rebecca — marchio di gioielleria che si fregia dell’etichetta made in Italy perché è davvero fatto tutto in Italia — è stata premiata. Dai 15 milioni di euro fatturati nel 2010, la maison è passata ai 26 milioni del 2013. E i risultati raggiunti nei primi sei mesi dell’anno, fanno prevedere con certezza che la crescita sarà confermata anche nel bilancio 2014. Prima azienda del settore a utilizzare nella gioielleria fashion tecniche in uso solo nel mondo dell’arte orafa, Rebecca (dal nome della figlia primogenita) ha ricevuto da Confindustria il premio per l’eccellenza tecnologica made in Italy. Un riconoscimento dovuto al costante investimento in ricerca e sviluppo: nel corso degli ultimi tre anni, la Industrie Testi ha messo sul tavolo più di 11milioni di euro nell’innovazione tecnologica. Realizzando un processo produttivo, «dal taglio alla tornitura, dalla fresatura alla saldatura, ad alto valore aggiunto. Mantenendo comunque e sempre un approccio artigianale ». Tutte le collezioni firmate Rebecca vengono pensate, disegnate e create nello stabilimento di Empoli, che dà lavoro a 150 dipendenti, oltre che nei laboratori dei distretti più importanti della gioielleria made in Italy. Performance in continua crescita, dunque, che trovano la loro ragion d’essere in una semplice, ma fondamentale intuizione dell’imprenditore designer, attento osservatore del mercato: « Stava cambiando l’atteggiamento dei consumatori nei confronti dei gioielli, vissuti non più come oggetti da esibire per il loro valore materiale o come investimento, ma come accessori fashion. Accessori fantasiosi, intercambiabili, capaci di dare quel tocco di eccentricità e diversità alle diverse mises delle donne alla ricerca di qualcosa di diverso e esclusivo». Così Rebecca è stato tra i primi a utilizzare materiali alternativi all’oro. Primo fra tutti l’acciaio «visto che all’epoca andava per la maggiore l’oro bianco. Poi argento, bronzo e anche il materiale ottenuto con la tecnica del bagno galvanico, che tutti meglio conosciamo come oro placcato». Un successo di mercato che ha convinto Testi e la moglie Paola Bagnoli (direttore della comunicazione del brand) a realizzare, nel 2011, una collezione per l’universo maschile che sta dando ottimi risultati. In parallelo è nata una linea interamente in argento 925 e pietre preziose, battezzata “Silver code” e una linea di timewatches uomo e donna che riprende i temi delle collezioni. Oggi, tutto il “catalogo” firmato Rebecca è distribuito attraverso 1.200 selezionati multimarca in Italia e 1.000 all’estero, a cui si aggiungono una ventina di monomarca in Italia, due negli Emirati Arabi e quattro in Cina, dove il brand italiano è arrivato grazie a un retailer locale affascinato dalle produzioni firmate Rebecca. Nella foto qui a sinistra Alessandro Testi, anima e guida di Rebecca marchio di gioielleria al 100% made in italy:” Non abbiamo mai inseguito le vendite facili” (08 settembre 2014)


settembre 8, 2014 at 3:32 pm

Chi ha vinto l’Oscar della gioielleria La Best Italian Jewellery Designer è Alba Polenghi Lisca, mentre la Best International Jewellery Designer è Ippolita Rastagno. A VicenzaOro Fall è arrivato il momento degli «Oscar» della gioielleria, Andrea Palladio Jewellery Awards. Ecco gli altri premiati: la Best Italian Jewellery Brand Collection 2013/2014 è quella di Roberto Coin, The Best International Jewellery Brand Collection 2013/2014 è, invece, quello di Fabergè. E il riconoscimento di The Best Jewellery Communication Campaign 2013/2014 è andato a Tiffany; The Best Jewellery Flagship Store 2013/2014 a Bulgari; The Best Jewellery Communication New Media 2013/2014 a Pomellato; mentre The Lifetime Achievement Award è stato assegnato in ricordo di Sergio Silvestris. Infine, il Jewellery Corporate Social Responsibility Award lo ha conquistato Eli Izhakoff.


lunedì 08 settembre 2014 LA RICERCA. La radiografia del settore analizzata ieri in Fiera

Orafi al dettaglio Al primo posto c´è ancora il sud Maria Elena Bonacini In Italia sono oltre 16 mila le imprese commerciali Il Veneto ha una grande tradizione produttiva ma in Campania e Lazio ci sono molti più negozi Snelle, generaliste con un ampio assortimento e capitali limitati. È questo il “selfie” dei negozi al dettaglio di gioielleria scattato ieri da Paolo Ghinetti, del dipartimento di studi per l´economia e l´impresa dell´Università del Piemonte Orientale, nell´ambito dell´incontro “Il dettaglio orafo dà i numeri”, organizzato da Fedeorafi Confcommercio e Fiera di Vicenza. Durante la mattinata, alla quale hanno partecipato Emanuele Guido, direttore marketing di Fiera di Vicenza, Giuseppe Aquilino e Steven Tranquilli, rispettivamente presidente e direttore di Federpreziosi, è stata illustrata l´indagine condotta da Ghinetti sulla consistenza, la stuttura e la recente evoluzione dei punti vendita del commercio al dettaglio di gioielleria, orologeria, partendo dai dati degli studi di settore 2011, dai rapporti trimestrali di MovimpreseͲInfocamere e da quelli pubblicati dall´Osservatorio sulla demografia imprese terziario avanzato, ottenuti dal registro Movimprese a livello di classe Ateco. «Con questo studio Ͳ spiega Aquilino Ͳ abbiamo voluto fotografare il settore, anche se non è facile. Siamo impegnati in prima persona su tante tematiche e disporre di numeri aiuta a capire». Secondo i dati forniti dalla Camera di commercio, le imprese registrate al 31 dicembre 2013 che avevano come attività prevalente la vendita di orologi e articoli di gioielleria erano 16.187, l´1 per cento di quelle del commercio e l´1,8 per cento di quelle di vendita al dettaglio. Considerando l´Osservatorio nazionale del Commercio, però, che include anche quelle che hanno la vendita di preziosi tra le attività, ma non come principale, il conto sale a 19.572, sempre al 31 dicembre dello scorso anno. Di queste, il 71 per cento sono sedi d´impresa, mentre il 29 per cento sono unità locali di imprese plurilocalizzate. Se si considerano i dati degli studi di settore 2011, con numeri sostanzialmente simili, il 61 per cento delle imprese è rappresentato da persone fisiche, il 26 per cento da società di persone e solo l´11Ͳ12 per cento da società di capitali. Sempre dalla stessa analisi si desume che il 45 per cento dei punti vendita è generalista, il 39 per cento dei quali di dimensioni medioͲpiccole; il 10Ͳ11 per cento specializzato in articoli in argento, orologi o oreficeria a peso; il 5 per cento è rappresentato da laboratori di riparazione, in particolare di orologi e il 3 per cento da attività tradizionali che fanno servizio di comproro. Pochi, invece, i franchising (1 per cento) e i negozi nei grandi centri commerciali (2 per cento). Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, su 16.187 imprese il 34 per cento delle aziende si trova al nord (3.627 nel Nordovest e 2.094 nel Nordest, rispettivamente il 22,41 e il 12,94 per cento del totale), il 23,06 per cento al centro (3.733) e il 41,47 per cento al sud e nelle isole (6.712). Nello specifico la distribuzione è concentrata in tre regioni: Lombardia (2.020), Lazio (2.215) e Campania (2.307), che da sole rappresentano il 40 per cento delle attività. In questo quadro Piemonte e Veneto, che hanno una grande tradizione produttiva, hanno numeri abbastanza bassi, con 1.033 aziende in Piemonte e Valle d´Aosta (6,38 per cento) e 879 in Veneto (5,43 per cento). Ghinetti ha fornito anche indicazioni per quanto riguarda l´andamento demografico, che fa registrare due dati di segno opposto.


Tra dicembre 2013 e maggio 2014, infatti, il saldo tra aziende aperte (84) e cessate (512) è negativo, ma il numero di imprese registrate aumenta comunque dell´1,6 per cento (16.451 a maggio), grazie a 692 variazioni di attività. A spiegare la provenienza di questo fenomeno è Tranquilli. «Recentemente Ͳ afferma Ͳ c´è una trasformazione in atto, dovuta da un lato alle imprese di comproro a buttarsi anche nel mercato della vendita di nuovo, dall´altro dal fatto che chi vendeva articoli non preziosi amplia la propria offerta».


lunedì 08 settembre 2014

LE CREAZIONI. Cinque gingilli ispirati ad altrettante autovetture

/ ƉŽƌƚĂĐŚŝĂǀĞͲŐŝŽŝĞůůŝ ƉĞƌ ůĞ ĂƵƚŽ ƐƚŽƌŝĐŚĞ Ieri l´anteprima in Fiera Sono stati realizzati da Barakà in collaborazione con Pininfarina La presentazione ieri in Fiera dei portachiavi Barakà per Pininfarina Cinque portachiavi ispirati ad altrettante automobili che hanno fatto la storia dei motori. Sono stati presentati in anteprima ieri a VicenzaOro Fall i cinque portachiavi dell´“Italian icons collection” creati da Barakà (dal 2010 marchio della Muraro Lorenzo di Olmo di Creazzo) in collaborazione con Pininfarina. Per l´evento, cui hanno partecipato anche Francisco Barboza, designer che ha realizzato i gioielli, Simona Penna e Francesco Fiordilisi, dell´azienda automobilistica e Matteo Marzotto, presidente di Fiera di Vicenza, all´ingresso ovest erano presenti due automobili storiche del famoso marchio italiano: la 202 Cisitalia degli Anni Quaranta e la Cambiano degli Anni Settanta «per noi la più importante, perché è un´automobile non progettata per altre case, ma che porta il marchio Pininfarina», spiega Alberto Muraro, brand manager di Barakà. Alle due auto sono infatti abbinati altrettanti portachiavi, il primo rosso come l´originale, il secondo che riprende l´acciaio e il legno. Gli altri tre sono invece dedicati a modelli degli Anni Cinquanta, in acciaio 316L con una sottile sagoma nera in cui è incastonato un piccolo smeraldo che richiama il verde dell´interno; dei Sessanta, in acciaio colorato internamente, ispirato al modello aerodinamico disegnato per abbassare i consumi, facendo fronte ala crisi petrolifera e alla concept car uscita l´anno scorso, estremamente aerodinamica. «In tutti i portachiavi Ͳ sottolinea Muraro Ͳ abbiamo utilizzato il pantone originale, nell´ultimo caso fuxia. Vogliamo raccontare le passioni dell´uomo e l´auto ne fa parte. Abbiamo quindi cercato un partner che potesse disegnare una collezione che esprimesse questo e Pininfarina rappresenta la storia dell´automobile. La presentiamo in anteprima a VicenzaOro Fall perché veniamo in fiera dal 1975 e per noi è importante, perché ci permette di parlare ad un pubblico internazionale». M.E.B.


08 set

Vicenzaoro Fall, al via la terza giornata tra business e tendenze Ieri focus (positivo) sul dettaglio orafo italiano a cura di Federpreziosi e un approfondimento sui diamanti sintetici

Al via oggi il terzo giorno di Vicenzaoro Fall, dopo una domenica ricca di appuntamenti. La rassegna di Fiera di Vicenza ha ospitato, infatti, numerosi eventi di approfondimento come il focus di Federpreziosi Confcommercio sul dettaglio orafo italiano. Primo report del suo genere, l’analisi realizzata in collaborazione con Fiera di Vicenza rivela una dinamica positiva. Oggetto dell’indagine, la consistenza, la struttura e la recente evoluzione dei punti vendita del commercio al dettaglio di gioielleria, orologeria e argenteria: il rapporto è stato reso possibile sulla base di varie banche dati e rilevazioni ufficiali proponendosi di offrire una panoramica sulle imprese operanti nel settore degli ‘Orologi e articoli di gioielleria’, ossia del lato dell’offerta di questo comparto.

Un momento dell’incontro “Il dettaglio orafo dà i numeri” Il dato più interessante dello studio – realizzato da Paolo Ghinetti, Docente di Economia e Politica delle Risorse Umane e intervenuto ieri durante l’incontro a Vicenzaoro Fall – è relativo al numero di imprese: nella prima parte dell’anno, infatti, nonostante il saldo tra “nascite” e “cessazioni” di imprese appaia negativo, i tassi netti di crescita sono positivi. Il numero di imprese registrate è salito complessivamente dell’1,6% rispetto al 2012, portandosi da 16.187 a 16.451.


Il Presidente di Federpreziosi Giuseppe Aquilino (foto a sinistra), che ha introdotto i lavori, ha evidenziato l’importanza di offrire strumenti di valutazione che consentano di monitorare la situazione del dettaglio orafo: “Si tratta di un lavoro svolto nell’ampio quadro di interventi che ci vedono impegnati su tanti temi per affrontare le problematiche del nostro settore e ricercarne la soluzione”. All’incontro ha partecipato anche il direttore di Federpreziosi Steven Tranquilli. Sempre nella giornata di ieri focus anche sui diamanti sintetici: la tematica di grande attualità è stata analizzata nel convegno/seminario organizzato da Fiera di Vicenza, dalla Cibjo e da Geci Ͳ Gemological Education and Certification Institute, in collaborazione con Federpreziosi. “I diamanti sintetici: nuove sfide per l’industria” ha offerto a brand italiani e internazionali, rivenditori e artigiani, buyer e gemmologia ogni informazione sul progresso tecnologico, l’innovazione nella produzione, l’identificazione ed il commercio di queste pietre sintetiche, dando un supporto concreto e indicazioni efficaci per un acquisto responsabile e un approccio etico al cliente finale. Hanno preso parte al seminario, dopo le introduzioni di Corrado Facco, Managing Director di Fiera di Vicenza, e di Gaetano Cavalieri, presidente del Cibjo, Alberto Osimo, presidente del Geci, l’esperto ucraino Andrey Katrusha con un aggiornamento sul metodo di produzione, mentre dell’identificazione ha parlato Philip Martineau, Senior Manager (Physics) presso De Beers Technologies. “La trasparenza e l’etica, in particolare negli istituti gemmologici, che portano a conoscenza del consumatore le differenze sostanziali, come nel caso specifico tra diamante naturale e diamante sintetico – ha detto Gaetano Cavalieri Ͳ, incrementano la tutela e la fiducia dello stesso consumatore nel nostro settore”. “Fiera di Vicenza è da sempre un key player a livello internazionale nel settore della gioielleria, dell’oreficeria e nel mondo delle gemme, molto attento ai temi dell’eticità e della responsabilità sociale d’impresa per tutta la filiera produttiva e commerciale del settore – ha sottolineato il direttore generale Facco Ͳ. Questo suo costante impegno è stato globalmente riconosciuto, nel marzo 2013, con l’accreditamento ufficiale di Fiera di Vicenza presso le Nazioni Unite – ECOSOC, quale unica Organizzazione fieristica internazionale attiva nella promozione della Corporate Social Responsibility nella filiera orafoͲ gioielliera”. “Anticipare l’impatto del diamante sintetico sulla distribuzione commerciale è prioritario – ha spiegato Steven Tranquilli, Direttore Federpreziosi Ͳ. Se ne parla quotidianamente tra gli operatori e approfondire l‘argomento rappresenta sicuramente un’opportunità e una necessità. Sintesi qualità–gemma o naturale non deve costituire un dilemma, ma una certezza legata all’indispensabile conoscenza che ogni operatore deve avere delle loro caratteristiche commerciali e gemmologiche, in modo da poter sapientemente affrontare il mercato con giusta cognizione di causa. Un passaggio obbligato questo, anche alla luce dei provvedimenti legislativi in materia gemmologica, attualmente in discussione alla Xa Commissione del Senato, che renderanno essenziale (o imprescindibile) la conoscenza approfondita da parte del mercato di tutti i prodotti immessi nel circuito commerciale”. La giornata di domenica si è conclusa in serata con la consegna dei premi dell’Andrea Palladio International Jewellery Awards. Oggi, tra gli appuntamenti in calendario, i trend 2016 individuati da TRENDVISION Jewellery + Forecasting e il convegno sul gioiello sacro a cura della Scuola d’Arte e Mestieri, Dipartimento della Fondazione Centro Produttività Veneto e di Fiera di Vicenza.


Pagina: Moda&Design Data: 08 Settembre 2014


Damiani dona un gioiello prezioso al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ domenica 7 settembre 2014 Damiani ha donato il gioiello “Chakra” al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti. E’ un atto di stile, come quello espresso dai modelli del marchio.

Nella Sala del Fiorino della Galleria d’arte moderna, a Palazzo Pitti, è avvenuta in forma ufficiale la donazione al Museo degli Argenti del gioiello “Chakra” da parte di Damiani. A consegnarlo nelle mani di Cristina Acidini, soprintendente del Polo Museale Fiorentino, ha provveduto Silvia Grassi Damiani, viceͲ Presidente della Damiani SpA. Presenti alla cerimonia anche le direttrici della Galleria d’arte moderna, Simonella Condemi, e del Museo degli Argenti, Maria Sframeli. Ecco le parole della Acidini: “Grazie a questa donazione, che fa seguito a un’iniziativa espositiva per il 90 anni di attività di questa ditta italiana, torna ad arricchirsi il settore del gioiello contemporaneo nel Museo degli Argenti: un successo del Polo Museale Fiorentino, capace una volta di più di dialogare positivamente col settore privato”. Da parte sua Silvia Grassi Damiani ha dichiarato: “La mia famiglia è lieta di donare questo collier a Palazzo Pitti, che ci ha fatto l’onore, questa estate, di ospitare la mostra ‘Damiani, 90 Years of ExͲcellence and Passion’ per celebrare i nostri 90 anni. Il nostro legame con l’arte non poteva trovare migliore cornice espositiva. Voglio ringraziare di nuovo il Soprintendente Cristina Acidini e la direttrice della Galleria d’arte moderna, Simonella Condemi per averlo permesso e la Direttrice del Museo degli Argenti, Maria Sframeli, che custodirà il nostro gioiello”. Il collier Ͳ Masterpiece Damiani vincitore del “Diamonds Trading Company Power of Love Award nel 2003” – fino al 7 settembre è stato visibile nella mostra ospitata nella Sala del Fiorino di Palazzo Pitti; quindi troverà spazio nella collezione permanente di gioielli contemporanei del Museo degli Argenti.


settembre 7, 2014

VicenzaOro Fall vista da vicino ĚĂŝ ŶŽƐƚƌŝ ŝŶǀŝĂƚŝ Molto pubblico a VicenzaOro Fall. Discreto ottimismo tra gli stand delle 1.200 aziende presenti. E, per i cultori dei trend, un esteso desiderio di aggiungere colore ai gioielli da parte di molti designer. VicenzaOro Fall vista da vicino: le prime impressioni che abbiamo raccolto sono positive. Si respira un’aria migliore rispetto a quella statica dell’edizione primaverile. Spring era stata secondo molti deprimente, Fall è tutta un’altra cosa. Con il savoir faire del presidente di Fiera Vicenza, Matteo Marzotto, che ha fatto gli onori di casa in doppiopetto grigio azzurro, scortato dal direttore generale della Fiera, Corrado Facco, la giornata di apertura è filata liscia come l’olio. Anche la inaugurazione della mostra dedicata al Gioiello sentimentale, per la verità non memorabile, ha attirato un nutrito pubblico, complice un buffet con crostini di baccalà mantecato che ha entusiasmato la platea più di una collana di Bulgari. Molte le nuove collezioni pronte per il lancio in vista del momento più delicato dell’anno, quello natalizio. Abbiamo avvistato, tra gli altri, nuove serie di bangles firmati Rosato, gioielli davvero innovativi di Athomie Jewels, bracciali dal sapore vagament indiano di Crivelli e gli anelli che si adattano alle diverse misure del dito di Garavelli. Ne parleremo diffusamente nei prossimi giorni. Tra gli stand si respirava ottimismo, ma con qualche ombra: una riguarda la situazione geopolitica, tra conflitto in Ucraina e tensioni in Medioriente. Chi vende all’Est e nei Paesi arabi, cioè quasi tutti i produttori italiani, guarda con apprensione agli sviluppi. Ci sono stati già segnali negativi, spiegano, dietro lo schermo dell’anonimato, molti rappresentanti della pattuglia di produttori vicentini. Non sono preoccupazioni esagerate: nel secondo trimestre 2014 la domanda globale di gioielleria in oro ha registrato una diminuzione rilevante sia in termini di quantità che in termini divalore (Ͳ29,8% e Ͳ 36,50% rispettoallo stesso trimestre 2013).Secondo gli analisti, il calo registrato rispetto all’anno precedente è però inparte attribuibile a una normalizzazione delladomanda dopo l’eccezionale rialzo registrato nelcorso del 2013 (anno in cui la domanda globale digioielleria ha registrato l’incremento più elevato dal1997). Nonostante la contrazione registrata, la domanda di gioielleria globale continua a mantenersi a livelli sensibilmente più elevati rispetto a quelli pre crisi. L’altro elemento di incertezza riguarda proprio VicenzaOro. Cambierà formula e forma: è necessario, pare. Qualcuno ne è contento, perché è il momento di allinearsi alle nuove esigenze dei buyer e, forse, una fiera tradizionale non risponde più alla richiesta del mercato. Allo stesso tempo, c’è chi non nasconde le incertezze di fronte al nuovo. Come sarà la nuova VicenzaOro? Chi, da anni, si siede sempre nello stesso padiglione, nello stesso posto, si interroga. Federico Graglia, Matilde de Bounvilles

VicenzaOro Fall 2014


Tra gli stand di VicenzaOro Fall 2014

Tra gli stand di VicenzaOro Fall 2014

L’inaugurazione della mostra sul Gioiello sentimentale



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VIVIMILANO

Pagina: Tempi Liberi Data: 06 Settembre 2014


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IO DONNA

Data: 06 Settembre 2014


Cronaca Pagina: Milano Cronaca Data 07 Settembre 2014


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