Rassegna stampa 12 novembre 2014 def

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s o i z e r p r e d e F a p m a t S a n g e s s Ra



12 Novembre 2014 ECONOMIA E MERCATI

IL CENTRO LA CLESSIDRA ITALIA OGGI LA STAMPA IL SOLE 24 ORE LA REPUBBLICA PAMBIANCONEWS IL SOLE 24 ORE

FISCO

Chiudono i negozi? Scomettere sulle vendite on line Denaro contante: limiti inadeguati Cartier guadagna con i gioielli «Non sono ottimista: presto molti dovranno arrendersi»

Richemont cresce, ma col freno dei cambi dal superdollaro: prezzo sotto 1.140 $ Oro

IL SOLE 24 ORE DUERIGHE.COM

Deducibilità Iva per gli omaggi Agenzia delle Entrate: con la tracciabilità dei pagamenti addio scontrino

PMI.IT IL SOLE 24 ORE

Scontrino riforma anti evasione in vista Fisco, Orlandi: con la tracciabilità dei pagamenti via gli scontrini

COMPRO ORO

ECPLANET LA VERA CRONACA

SETTORE E MODA LA STAMPA VERA CLASSE MAUXA LA REPUBBLICA PREZIOSA MAGAZINE

L’ORAFO LA REPUBBLICA L’ORAFO DELUXE BLOG L’ORAFO GIOILLIS CORRIERE DELLA SERA L’ORAFO GIOILLIS PAMBIANCONEWS PAMBIANCONEWS

In Italia hanno chiuso il 60% dei Compro oro Compro oro e gioielli: così provano a battere la crisi

Boom dei gioielli da donna a tema Gioielli Chanel per il Natale 2014 Moda gioielli autunno inverno 2014 - 2015: tra innovazione e tradizione Donna - Moda - Napolitano in gioielleria per gli 80 anni di Clio Zimbabwe Diamond Conference, Cavalieri: “L’industria è un’opportunità economica” Piaget punta sulla gioielleria Boutique, sarti e orologi via del Gesù punta sulla moda per l’uomo Orologio di lusso Panerai Radiomir 1940 con cinturino in alligatore rosso Festina: alla ricerca del nuovo volto 2015 Le nuove perle di Van Cleef & Arpels Bulgari, vogliamo aprire il lusso anche ai giovani Una «Domus» preziosa per Bulgari Bibigì tra classico e argento A Breguet l’Oscar dell’alta orologeria Tom Ford, linea jewelry con Lisa Eisner Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati 12-NOV-2014

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Mauro Tedeschini

da pag. 18


Denarro contan nte: limitti inadegguati A curaa di Andrea A Arnaldi | pub bblicato su LLa Clessidra d di ottobre 20 014 Da qualche tempo, partte della classse dirigente d del nostro Paaese si è con nvinta che la lotta all’evasione fiscalee ed al riciclaaggio di den naro debba passare attrraverso misu ure limitativee sull’uso deel denaro co ontante e laa conseguentte incentivazzione all’utillizzo di strumenti di paagamento trracciabili dall sistema baancario e dii vigilanza. Certamentee non mancaano le ragion ni a sostegno o di queste m misure, ma saarebbe scioccco pensare cche possano o bastare a m mettere in diffficoltà l’attività criminalle del riciclagggio o anchee solo crederre che più si abbassano ii limiti miglio ori saranno i risultati consseguiti. E, invece, p pare che queesto errore d di valutazionee continui in ngenuamentee ad essere ccommesso e e, allo stesso o tempo, colo oro che spingono per un n innalzamen nto della sogglia dei 1.000 0 euro sono visti con sosspetto quasii fossero subdoli fianchegggiatori di m malfattori dessiderosi di am mpliare le lorro attività criiminose. Sta di fatto o che il limitte dei 1.000 0 euro per l’utilizzo l del denaro con ntante rappresenta unaa limitazionee gravementee penalizzante per le im mprese italiaane dei comparti orafo e orologiero o, a maggiorr ragione see posto a con nfronto con lee normative molto più to olleranti vige enti in quasi ttutto il resto o del Contine ente. Qualche essempio? Parrtiamo dai Paesi P confinaanti con l’Ittalia e scoprriremo che Austria e Slovenia non n pongono allcun limite, mentre la Frrancia ha un n limite di 3.000 euro p per i residentti e di 15.00 00 per i non n residenti. E gli altri Paesi? P Nessun limite in Germania G e Inghilterra, 3.000 euro in Belgio, 1 1.500 euro in Grecia. Laa Spagna ha il doppio limiite come la FFrancia: 2.50 00 euro per i residenti e 1 15.000 euro per i non ressidenti. Accade, quiindi, che neggli ultimi meesi siano cresciute di mo olto le transaazioni effettuate da cittaadini italianii nelle aree o oltre confine (Svizzera e M Malta, per essempio), mentre da noi le cose non vvanno bene. Dalle rilevaazioni panel effettuatee per ASSOROLOGI da GfK, che permettono o una analisi profondaa dell’andameento del meercato per faasce di prezzzo, nell’anno o 2013 è statto registrato o un diffuso decremento o delle venditte nella fascia immediataamente supeeriore a mille e euro (da € 1 1.000 a € 2.2 250). Ad esempio o, gli episodi più preocccupanti si so ono verificatii a febbraio dove le ven ndite in questa fascia dii prezzo sono o diminuite d del 20% a vaalore (fatturaato/ scontrin nato) e del 1 19% a volum me (quantità di orologi) ee nel mese dii giugno, con n un nuovo ccalo del 13% a va¬lore e 12% a volum me. Come se ciò non basttasse, anchee nel primo quadrimestre q e 2014 venggono eviden nziati dei tre end negativi come il Ͳ3,5 5% di marzo o e il Ͳ3% dii aprile, in termini di fattu urato svilupp pato. Di contro, p per gli orologgi da polso ccon prezzo in nferiore a € 1 1.000, negli stessi mesi d del 2014 la p performancee del fatturato è decisameene positiva: rispettivam mente +15% e e + 22%. L’alto di gam mma, che si rispecchia in una situazzione socioͲe economica m molto differente ed è influenzato dall turismo del lusso, godee di una situ uazione mollto diversa. Un esempio o per tutti, ggli orologi da polso con n prezzo supeeriore a € 5.000, negli ultimi u 8 messi hanno fattto registraree un trend p positivo a du ue cifre, con n unica eccezione a gennaaio 2014 quaando il trend è “solo” stabile in confronto a gennaio 2013. Quali le posssibili soluzio oni? Ne indichiamo addirittura tre: ͻ L’adozione degli stessi limiti vigenti nella confiinante Franccia; ͻ L’innalzam mento del lim mite a 7.500 0 euro, in mo odo da posizzionarsi sullaa metà del vaalore limite comunitario o pari a 15.00 00 euro;


Íť L’approvazione di una norma che consenta alle persone fisiche con cittadinanza e residenza in uno dei Paesi UE o dello Spazio Economico Europeo di non restare soggette alla limitazione dei pagamenti in contanti vigente in Italia (999,99 Euro), ma di poter fare riferimento ai limiti per il trasferimento di denaro contante vigente nel proprio Paese di residenza. E se ancora si volesse far finta di non vedere che questo limite è sproporzionatamente punitivo per le imprese ed i cittadini italiani? Non resterebbe che il ricorso alla giustizia europea per ottenere l’attenuazione della attuale intollerabile sperequazione con i Paesi confinanti.


Cartier guadagna con i gioielli In affanno invece il settore degli orologi che cala dell'1% di Ettore Bianchi

Cartier viaggia a gonfie vele con i gioielli, mentre gli orologi sono in affanno. Il gruppo svizzero del lusso Richemont, del quale fa parte il celebre marchio, ha accusato nel semestre concluso a fine settembre un arretramento del comparto orologi pari a un punto percentuale. Questo settore rappresenta poco meno della metà del giro d'affari complessivo. Gode invece di ottima salute la gioielleria, che ha messo a segno un incremento del 10% e copre il 28% del fatturato totale. Un'indispensabile boccata d'ossigeno per il gigante elvetico, che ha risentito pesantemente del rallentamento delle vendite in Cina (-4%). Il mercato dell'ex Celeste impero, dopo anni di boom che pareva inarrestabile, ha dovuto confrontarsi con le misure restrittive contro la corruzione volute dal presidente Xi Jinping. Nel paese asiatico era tradizione regalare soprattutto orologi e cognac di alta qualità ai funzionari pubblici che facevano da intermediari nell'ambito di trattative commerciali. Xi ha deciso di fare piazza pulita e di ripristinare la legalità, ma ciò ha influito pesantemente sugli affari delle grandi maison mondiali. Basti pensare che, secondo gli esperti, un orologio su due è venduto a un cinese. Il valore delle esportazioni di orologi elvetici verso il mercato cinese è balzato dai 37 milioni di euro del 2000 a 1,37 miliardi del 2012. L'anno scorso, invece, si è verificata una flessione a 1,20 miliardi ed è probabile che questo rallentamento non sia destinato a scomparire a breve termine. A soccorrere i conti della casa svizzera, che ha archiviato il semestre con un aumento del fatturato del 4% a 5,4 miliardi di euro e una forte frenata dell'utile netto (-23% a 907 milioni), sono intervenuti i gioielli. Essi hanno messo a segno una crescita di dieci punti percentuali e si confermano in buona salute. Non solo: un contributo importante è arrivato anche dal sito di e-commerce di moda Net-a-porter, le cui vendite sono salite del 12% e che ha incamerato profitti. Quanto al segmento che raggruppa i marchi Cartier e Van Cleef e che garantisce il 49% delle vendite e il 69% degli utili del gruppo Richemont, il giro d'affari è migliorato di soli tre punti percentuali, un po' meno dell'anno scorso a causa, appunto, delle difficoltà nell'area asiatica. Johann Rupert, presidente del gruppo, ha osservato che in tale contesto problematico i vari marchi ha beneficiato del successo di nuovi modelli e del buon andamento di alcuni mercati. Il calo dei prezzi delle materie prime preziose e il controllo delle spese hanno contribuito ad ammortizzare la minore crescita dei ricavi e l'impatto negativo dei tassi di cambio. La situazione avrebbe potuto essere anche peggiore, tenendo conto della situazione cinese e asiatica. Proprio in Asia il fatturato è leggermente sceso per la prima volta da cinque anni a questa parte. Il calo subìto dalle piazze di Hong Kong e Macao non è stato compensato dai buoni risultati raggiunti a Taiwan, in Corea e in Australia. Un elemento favorevole è invece il movimento di turisti cinesi in giro per il mondo. Anche se la tendenza si è affievolita, lo shopping resta importante, poiché i prezzi oltreconfine dei beni di lusso rimangono più convenienti rispetto alla madrepatria. In questo ambito il giro d'affari è salito del 3% in Europa, dove peraltro i consumi interni si stanno rafforzando, del 13% in America e del 21% in Medio Oriente.


I vertici del gruppo ammettono che, dopo un calo delle vendite mondiali dell'1% accusato in ottobre, soprattutto a causa dei disordini politici scoppiati a Hong Kong, la situazione resta critica proprio alla vigilia delle festività natalizie. Richemont continua comunque a guardare alle prospettive di lungo termine in maniera positiva, fiduciosa che la domanda di prodotti di elevata qualità continuerà a crescere a livello globale. La prova di questo atteggiamento costruttivo è che gli svizzeri hanno confermato investimenti annui per 900 milioni di euro nella rete di negozi e negli impianti produttivi. Oltre a Cartier, fanno parte di Richemont altri marchi come Jaeger LeCoultre, Baume & Mercier, Officine Panerai, Van Cleef & Arpels, Vacheron Constantin, Piaget. Nel frattempo per 230 dipendenti è scattata una misura simile a quella del contratto di solidarietà per contenere i costi interni.


12-NOV-2014

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Mario Calabresi

da pag. 48

art

ASSOCIAZIONI

24


del 8 Novembre 2014


del 7 Novembre 2014


ZŝĐŚĞŵŽŶƚ ĐƌĞƐĐĞ͕ ŵĂ ĐŽů ĨƌĞŶŽ ĚĞŝ ĐĂŵďŝ venerdì, 7 novembre 2014

:ŽŚĂŶŶ ZƵƉĞƌƚ

Il rallentamento delle vendite in Cina frena i conti di ZŝĐŚĞŵŽŶƚ. Il gruppo svizzero del lusso, infatti, ha registrato nei primi sei mesi dell’esercizio ricavi in crescita del 2% a 5,43 miliardi di euro, in linea con le attese del mercato, grazie soprattutto al progresso del 10% nei gioielli che ha controbilanciato il declino degli altri business. In deciso calo, invece, l’utile netto che è sceso del 23% a 907 milioni di euro. “In questo difficile contesto – ha sottolineato il presidente :ŽŚĂŶŶ ZƵƉĞƌƚ – le maison del gruppo hanno beneficiato del successo del lancio di nuovi prodotti e, in alcuni mercati, degli aumenti di prezzo. Inoltre, i prezzi delle materie preziose inferiori e le misure di contenimento dei costi hanno contribuito a mitigare le vendite deboli e l’impatto negativo complessivo dei tassi di cambio. Il calo del risultato operativo è stato limitato al 4 per cento”. Il Gruppo attribuisce il calo dei risultati essenzialmente a oneri dell’ordine di 239 milioni di euro legati al markͲtoͲmarket delle posizioni di copertura sui cambi. Per quanto riguarda i mercati, l’Asia Pacific, che ha pesato per il 38% del giro d’affari di Richemont, ha registrato un declino dei ricavi del 2%; Europa e Medio Oriente (39% del totale) sono progrediti del 6% nei sei mesi, mentre le vendite nelle Americhe hanno segnato un +10 per cento. “L’ambiente esterno – ha continuato il chairman – rimane difficile in vista del periodo della holiday season. In una prospettiva a più lungo termine, la qualità dei nostri prodotti, le capacità dei nostri artigiani e la forza finanziaria di Richemont ci permettono di guardare avanti positivamente. Rimaniamo fiduciosi che la domanda di prodotti di alta qualità continuerà a crescere nel mercato globale”. Alla Borsa di Zurigo, il titolo del gruppo questa mattina segnava un rialzo del 4,4 per cento.


KƌŽ ĂĨĨŽŶĚĂƚŽ ĚĂů ƐƵƉĞƌĚŽůůĂƌŽ͗രƉƌĞnjnjŽ ƐŽƚƚŽ ϭ͘ϭϰϬ Ψ Ěŝ ^ŝƐƐŝ ĞůůŽŵŽ

6 novembre 2014 Gli analisti tecnici l'avevano anticipato: gli argini in grado di trattenere la caduta dell'oro si sarebbero fatti via via più fragili dopo la discesa sotto 1.180 dollari l'oncia. Il supporto, che resisteva da luglio 2010, ha ceduto solo venerdì ma il lingotto è già affondato fino a 1.137,40 dollari, minimo da aprile 2010, e minaccia – sempre secondo i grafici – di raggiungere presto «quota mille».

Dopo una breve tregua a inizio settimana, gli ordini di vendita sono tornati a scatenarsi già durante le prime proiezioni che davano vincenti i Repubblicani alle elezioni di midͲterm negli Usa. L'ondata ribassista, partita quando i mercati erano aperti solo in Asia, si è poi trasferita sulle piazze, più affollate e speculative, di Londra e New York. Ad alimentarla è stata soprattutto l'ulteriore forza guadagnata dal biglietto verde, con il Dollar Index che ha aggiornato il record da 5 anni. A farne le spese sono stati tutti i metalli preziosi. Se l'oro è arrivato a perdere quasi il 3%, vedendo crollare la sua quotazione di 10 $ in pochi minuti in Asia, l'argento ha subìto ribassi addirittura superiori al 5%, che l'hanno schiacciato a 15,13 $/oncia: una debolezza che potrebbe salvarlo da ulteriori tracolli, perché il cosiddetto gold/silver ratio, che misura il suo valore in rapporto all'oro, è oggi il più basso da inizio 2009, una circostanza che sta già attirando l'interesse degli investitori. La domanda di monete d'argento in particolare si è risvegliata, tanto che la zecca canadese ha iniziato a razionare la distribuzione di Maple Leafs. In forte richiesta sono anche le American Eagle e le Philarmonics, di conio austriaco. E a onor del vero c'è stata una scossa pure negli acquisti di monete e barre d'oro, anche se con volumi inferiori a quelli che si erano visti dopo il crollo delle quotazioni aurifere dell'aprile 2013. Inoltre – e questo è un elemento nuovo e allarmante – l'Asia non sta partecipando alla ripresa di interesse: a comprare monete sono soprattutto i risparmiatori americani ed europei, mentre i cinesi in particolare appaiono molto tiepidi, tant'è che alla Shanghai Gold Exchange l'oro quota ancora meno che in Occidente. In ogni caso sarà difficile compensare l'emorragia degli investimenti finanziari sull'oro: il patrimonio del maggiore Etf sul metallo, l'Spdr Gold Trust, è ormai sceso a 738,8 tonnellate, un livello toccato solo a settembre 2008, quando i mercati furono travolti dal collasso di Lehman Brothers. Le speranze di una ripresa sono legate piuttosto al fatto che le quotazioni aurifere sono orami al di sotto dei costi di produzione per molti produttori: 7 delle 19 società seguite da Bloomberg Intelligence operano già in perdita e altre 2 conservano un margine di appena 50 $/oz. In alternativa, bisogna affidarsi agli svizzeri, che il 30 novembre voteranno un referendum per imporre alla banca centrale di detenere il 20% delle riserve in oro. Una vittoria dei sì (che appare improbabile) potrebbe far risalire il lingotto a 1.350 $/oz secondo Bank of America.


Fisco 11-NOV-2014

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Roberto Napoletano

da pag. 16


Agenzia delle Entrate: con la tracciabilità dei pagamenti addio scontrino fiscale

L’attuazione di una maggiore tracciabilità dei pagamenti consentirà l’abolizione dello scontrino fiscale. Ad annunciarlo è il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, in un dibattito sulla lotta all’evasione in corso alla Camera. «In prospettiva – ha spiegato la Orlandi – l’attuazione della completa tracciabilità comporterà l’abbandono di alcuni strumenti risultati inefficaci (come i misuratori fiscali e le ricevute fiscali), con minori oneri per le imprese ed il progressivo abbandono di controlli massivi sul territorio da parte dell’amministrazione finanziaria». Illustrando le novità previste dalla legge di stabilità su ravvedimento operoso e dichiarazione integrativa, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha affermato che l’Amministrazione finanziaria metterà a disposizione dei contribuenti i dati in proprio possesso acquisiti, direttamente o indirettamente, mediante le diverse banche dati. Il fine è quello di mirare «all’autocorrezione del contribuente e concentrare il contrasto alle frodi e ai contribuenti meno collaborativi». La Orlandi ha aggiunto che la delega fiscale «comporta la revisione del sistema tributario, con l’obiettivo di trovare delle soluzioni di semplificazione, e mira a favorire la ripresa dell’economia ponendo le basi per il miglioramento del rapporto di fiducia tra Fisco e contribuenti». E sul contrasto all’evasione: «Non bisogna solamente mirare a recuperare risorse, ma anche a dare risposte alla sempre più diffusa e pressante esigenza di legalità ed equità che viene dal Paese. La condivisione da parte dei cittadini della strategia fiscale rappresenta l’unica strada percorribile per un recupero stabile del tax gap». Secondo il Direttore dell’Agenzia delle Entrate occorre «modernizzare gli studi di settore in funzione del rafforzamento della “compliance” e di una diversa e moderna relazione tra Fisco e contribuenti per ricostruire un rapporto di fiducia. Studi di settore profondamente rinnovati possono rappresentare un efficace strumento per indicare preventivamente il potenziale risultato, anche fiscale, che deriva dall’impiego dei fattori della produzione». Giuseppe Ferrara 10 novembre 2014


Scontrino fiscale: riforma antiͲevasione in vista Notifica telematica sugli incassi al Fisco invece dello scontrino fiscale e comunicazioni preventive al contribuente su imponibile e adempimenti: i provvedimenti in arrivo dall'Agenzia delle Entrate. Barbara Weisz Ͳ 10 novembre 2014

Scontrino fiscale questo sconosciuto tra troppi imprenditori, commercianti e professionisti italiani (a scapito di quelli onesti), che l’hanno sempre fatta franca dinanzi ai timidi annunci di nuove misure di contrasto, poi puntualmente disattesi. Ci riprovano adesso Governo e Agenzia delle Entrate, nel più ampio quadro di riforma (incentrata su tracciabilità dei pagamenti e ĐŽŵƉůŝĂŶĐĞ fiscale) della tassazione, introdotta in parte anche dalla Legge di Stabilità 2015. Come ha spiegato il direttore Rossella Orlandi, nel corso di un dibattito sulla lotta all’evasione alla Camera dei Deputati: «in prospettiva, l’attuazione della completa tracciabilità comporterà l’abbandono di alcuni strumenti risultati inefficaci (come i misuratori fiscali e le ricevute fiscali), con minori oneri per le imprese ed il progressivo abbandono di controlli massivi sul territorio da parte dell’amministrazione finanziaria».

Compliance In materia di ĐŽŵƉůŝĐĂŶĐĞ fiscale e controlli la Legge di Stabilità contiene una serie di importanti novità. Da una parte, con il ĐŽŵŵĂ ϭϰ ĚĞůů͛ĂƌƚŝĐŽůŽ ϰϰ, si amplia la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso rimodulando la progressione delle sanzioni (introdotto un ravvedimento medio e due molto lunghi) e rendendolo possibile anche in presenza di contestazioni o attività ispettive. Dall’altra, con i ĐŽŵŵŝ ĚĂ ϭϭͲϭϯ dello stesso articolo si introducono «nuove e più avanzate forme di comunicazione fra il contribuente e l’amministrazione fiscale, anche in termini preventivi rispetto alle scadenze fiscali», con l’obiettivo di «semplificare gli adempimenti, stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili».

Tracciabilità dei pagamenti In materia di tracciabilità dei pagamenti, invece, a favorire l’abbandono dello scontrino fiscale saranno soprattutto le nuove tecnologie che consentono di tracciare le transazioni. In vista ci sarebbe una sorta


di scontrino telematico, senza più bisogno di emissione di ricevuta al cliente: tutte le operazioni di incasso verranno inviate in tempo reale all’Agenzia delle Entrate. Queste novità inserite nella Legge di Stabilità sono state riprese dal direttore dell’Agenzia delle Entrate che sottolinea come servano a far partire una nuova stagione di compliance fiscale che punti «sull’autocorrezione del contribuente», anche per poter «concentrare il contrasto alle frodi e ai contribuenti meno collaborativi». Un Fisco più selettivo e più concentrato sulla grossa evasione.

Cosa cambia dal 2015 Nella pratica, questo si risolverà a partire dal 2015 nell‘invio al contribuente, da parte dell’Agenzia, di tutti gli «elementi e le informazioni in suo possesso riferibili allo stesso contribuente, acquisite direttamente o pervenute da terzi, e le informazioni utili a quest’ultimo per una valutazione in ordine ai ricavi, compensi, redditi, volume d’affari, valore della produzione e relativi alla stima dei predetti elementi, anche in relazione ai beni acquistati e posseduti». In questo modo, il contribuente viene messo nelle condizioni di «assolvere correttamente a monte ai suoi obblighi fiscali, accompagnandolo nei momenti precedenti e successivi alla presentazione della dichiarazione». Un nuovo flusso di comunicazione fra il Fisco e il cittadino, che verrà precisamente regolamentato dalla stessa Agenzia delle Entrate con appositi provvedimenti dopo l’approvazione delle modifiche inserite in Legge di Stabilità, che mira a: «trasformare il cittadino in protagonista attivo della propria posizione fiscale». Particolare attenzione viene infine posta sulle esigenze di semplificazione delle piccole imprese, che hanno bisogno di ridurre gli adempimenti e modernizzare il sistema degli studi di settore: «possono rappresentare un efficace strumento per indicare preventivamente il potenziale risultato, anche fiscale, che deriva dall’impiego dei fattori della produzione» e «costituire un valido ausilio alle imprese per la propria crescita e la corretta gestione».


&ŝƐĐŽ͕ KƌůĂŶĚŝ͗ ĐŽŶ ůĂ ƚƌĂĐĐŝĂďŝůŝƚă ĚĞŝ ƉĂŐĂŵĞŶƚŝ ǀŝĂ Őůŝ ƐĐŽŶƚƌŝŶŝ ĨŝƐĐĂůŝ 6 novembre 2014 L'attuazione di una maggiore tracciabilità dei pagamenti porterà al superamento degli scontrini fiscali e anche all'abbandono dei blitz sul territorio. Lo ha spiegato il direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi parlando in un dibattito sulla lotta all'evasione in corso alla Camera. «In prospettiva Ͳ ha detto Rossella Orlandi Ͳ l'attuazione della completa tracciabilità comporterà l'abbandono di alcuni strumenti risultati inefficaci (come i misuratori fiscali e le ricevute fiscali), con minori oneri per le imprese ed il progressivo abbandono di controlli massivi sul territorio da parte dell'amministrazione finanziaria». ŽŶƚƌŽůůŝ ƉƵŶƚĞƌĂŶŶŽ Ɖŝƶ Ăůů͛ĂƵƚŽͲĐŽƌƌĞnjŝŽŶĞ Illustrando le novità previste dalla legge di stabilità su ravvedimento operoso e dichiarazione integrativa, Rossella Orlandi ha detto che l'Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti i dati in proprio possesso acquisiti direttamente o indirettamente tramite le diverse banche dati. L'obiettivo è quello di ''cambiare verso'' ai controlli: per puntare «sull'autocorrezione del contribuente e concentrare il contrasto alle frodi e ai contribuenti meno collaborativi». DŝŐůŝŽƌĂƌĞ ŝů ƌĂƉƉŽƌƚŽ Ěŝ ĨŝĚƵĐŝĂ ĨƌĂ ĨŝƐĐŽ Ğ ĐŽŶƚƌŝďƵĞŶƚĞ La delega fiscale «comporta la revisione del sistema tributario, con l'obiettivo di trovare delle soluzioni di semplificazione, di conseguenza mira a favorire la ripresa dell'economia ponendo le basi per il miglioramento del rapporto di fiducia tra fisco e contribuenti», ha affermato il direttore dell'Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi. >ŽƚƚĂ Ăůů͛ĞǀĂƐŝŽŶĞ ƌŝƐƉŽƐƚĂ Ăůů͛ĞƐŝŐĞŶnjĂ Ěŝ ůĞŐĂůŝƚă Il contrasto all'evasione fiscale «non deve mirare solo a recuperare risorse, ma anche a dare risposte alla sempre più diffusa e pressante esigenza di legalità ed equità che viene dal Paese», ha detto il direttore dell'Agenzia delle Entrate. «La condivisione da parte dei cittadini della strategia fiscale rappresenta l'unica strada percorribile per un recupero stabile del tax gap», ha sottolineato Orlandi. EĞĐĞƐƐĂƌŝŽ ŵŽĚĞƌŶŝnjnjĂƌĞ Őůŝ ƐƚƵĚŝ Ěŝ ƐĞƚƚŽƌĞ È necessario «modernizzare gli studi di settore in funzione del rafforzamento della “compliance” e di una diversa e moderna relazione tra Fisco e contribuenti per ricostruire un rapporto di fiducia», ha affermato ancora il direttore dell'Agenzia delle Entrate. Secondo Rossella Orlandi «studi di settore profondamente rinnovati possono rappresentare un efficace strumento per indicare preventivamente il potenziale risultato, anche fiscale, che deriva dall'impiego dei fattori della produzione». Gli studi rivisitati, inoltre, «possono costituire un valido ausilio alle imprese per la propria crescita e la corretta gestione»


Compro Oro

/Ŷ /ƚĂůŝĂ ŚĂŶŶŽ ĐŚŝƵƐŽ ŝů ϲϬй ĚĞŝ ŽŵƉƌŽ ŽƌŽ By Edoardo Capuano Ͳ Posted on 03 novembre 2014 Che l'Italia sia impantanata in una recessione da cui non si vede via d'uscita è un fatto che solo un capo di governo schiavo dei poteri forti come Matteo Renzi può negare visto che cosi come stanno le cose solo un folle può parlare di una ripresa economica che dovrebbe iniziare in primavera. E a tale proposito c'è una notizia piuttosto interessante che la stampa di regime ha censurato perché dimostrerebbe che il peggio potrebbe ancora arrivare. Infatti nell’ultimo anno ha chiuso il 60% dei locali Compro oro in parte per via del ribasso delle quotazioni dell’oro ma soprattutto a causa dell’esaurimento da parte delle famiglie dei beni da scambiare in denaro. Le famiglie hanno smesso di rivolgersi ai Compro Oro, ormai non c’è più niente da dare via e anche le ultime risorse extra per far quadrare i conti sono terminate dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc e per questo motivo , oltre che per il ribasso del valore dell’oro, che ha chiuso il 60% dei locali Compro Oro in un anno dopo il boom degli ultimi cinque anni. Certo queste chiusure dimostrano che i consumatori hanno imparato a non rivolgersi più a questa tipologia di attività dato che le truffe sono spesso dietro l’angolo e molti preferiscono rivolgersi ai banchi dei pegni, più affidabili, legati al circuito bancario ma la crisi dei Compro Oro è anche un ulteriore segno che si sia oramai toccato il fondo visto che molte famiglie non hanno più niente da ipotecare e la cosa è piuttosto preoccupante visto che non sono rari i casi di famiglie che ipotecano gli ori di famiglia per arrivare a fine mese e pagare le bollette. E di fatti lo stesso Santini sostiene che sia urgentissimo intervenire a sostegno delle famiglie, prevedendo forti detrazioni e defiscalizzazioni, in modo da incentivare i consumi, il risparmio e gli investimenti visto che lee famiglie sono veramente allo stremo, senza futuro e con un presente pieno di problemi. D'altra parte come sottolineato anche dall’indagine Svimez resa nota alcuni giorni fa i consumi sono crollati del 13% in cinque anni, il 40% delle famiglie al sud sono in condizioni di povertà e molti hanno rinunciato a fare figli. Questo è un importante campanello d'allarme che la nostra classe politica sta ignorando a suo rischio e pericolo e il rischio di una guerra civile potrebbe non essere poi così infondato. Autore: Giuseppe De Santis / Fonte: ilnord.it


Lunedì, 27 Ottobre 2014

ŽŵƉƌŽ ŽƌŽ Ğ ŐŝŽŝĞůůŝ͗ ĐŽƐŞ ƉƌŽǀĂŶŽ Ă ďĂƚƚĞƌĞ ůĂ ĐƌŝƐŝ

I compro oro sono in crisi; dopo il boom di queste attività si sta assistendo pian piano ad un progressivo restringimento del mercato. Una tendenza che avevamo affrontato già diversi mesi fa anticipando quella che sarebbe stata una vera e propria crisi del settore compro oro. A distanza di mesi sono arrivati anche i dati ufficiali a togliere ogni dubbio. I numeri emersi dal convegno “Evoluzioni sul commercio dell’oro e degli oggetti preziosi” tenutosi a Marcianise il 21 ottobre parlano di ĐŝƌĐĂ ϭϱŵŝůĂ Ăƚƚŝǀŝƚă ŝŶ ŵĞŶŽ dall’inizio del 2013, quando i negozi compro oro sul territorio italiano erano circa 35 mila, con il numero ridimensionato, ad oggi, a circa 20mila attività totali. Una ĐƌŝƐŝ ƉĂƌnjŝĂůĞ͕ ƋƵĞůůĂ ĚĞŝ ĐŽŵƉƌŽ ŽƌŽ, dato che non è ancora il caso di parlare di settore in piena emergenza, e che ha diverse chiavi di lettura. Tra queste le più importanti sono: 1. Il calo del prezzo dell'oro sui mercati internazionali, circa il il 30% in meno in un anno a causa dell’abbassamento della quotazione del metallo puro quotato al fixing di Londra; 2. Un quadro normativo che ad oggi è ancora parzialmente latente e incerto, come avevamo certificato in passato ( Compro Oro: aspetti critici e necessità di una legge ); 3. Il fatto, non ultimo per importanza, che gli italiani si siano probabilmente già liberati dell’oro che dovevano vendere e non abbiano più molto da piazzare. Anche se questo fattore implica altre chiavi di lettura, come vedremo più avanti; 4. Un’offerta sicuramente eccessiva di compro oro. Attività che, nel giro di pochi anni, sono cresciuti a dismisura in termini numerici. Una serie di concause che hanno contribuito a ƉŽƌƚĂƌĞ ŝ ĐŽŵƉƌŽ ŽƌŽ ĚĂů ŵ di alcuni anni fa ad una normalizzazione al limite della crisi.


Settore e Moda Moda Boom dei gioielli da donna a tema religioso I soggetti sono croci Madonne, angeli, simboli di pace e di ciò che «porta amore»

I rosari di Fumne creati nella Casa Circondariale di Torino 12/11/2014

GIANLUCA LO VETRO

«Piccoli e sacri, come le catenine con la medaglietta della prima comunione»: così dovranno essere i gioielli secondo Dolce & Gabbana. E non solo quelli che i due stilisti hanno firmato ad hoc per la funzione religiosa più importante della prima infanzia. La profezia estetica per adulti è andata in passerella per la prossima estate. Ma la tendenza è già sul décolleté di celeb come Monica Bellucci che non concilierebbe proprio pensieri religiosi e casti. Al sacro capriccio non si sottraggono neanche gli uomini per i quali torna il rosario lanciato dai due creatori nel 2007. Stilisti in preda ad un’estasi mistica? Non proprio, anche se in primavera nelle boutique di Dolce & Gabbana arriveranno addirittura ricami col sacro cuore e calzature con un tacco tabernacolo che si apre su un ex voto. Per la coppia è l’ennesima citazione estetica della loro Sicilia eternamente divisa tra sacro e profano. «Ma per le nuove generazioni – spiega la studiosa Alba Cappellieri, docente di design del gioiello al Politecnico di Milano - è una tendenza molto forte». Tanto che all’ultima edizione della Fiera Vicenza Oro ha curato una mostra e un concorso dedicati ai gioielli sentimentali: «Quelli dell’Inghilterra vittoriana che


fanno riferimento ai principali riti di passaggio nella vita di ognuno di noi: la nascita, il matrimonio e la morte». Non a caso, il museo dei preziosi (allestito da Patricia Urquiola) che si inaugurerà il 24 dicembre alla basilica Palladiana di Vicenza, avrà la stanza «Simboli» dedicata a questa nuova frontiera dei preziosi.

Da Madonna in poi Ai tempi in cui i gioiellini sacri divennero elementi di quel peccato di vanità che è la moda, gli esegeti del buon gusto si scagliarono contro questo trend Cafanol anche un po’ blasfemo. Del resto, se la pioniera del fenomeno fu la trasgressiva Madonna (Like a Virgin, Anni 80), al maschile nei 2000 i rosari sarebbero scivolati tra i pettorali guizzanti, oliati e depilati di Costantino, Daniele Interrante, calciatori & co di Lele Mora: un peccato di buon gusto più che di vanità. Ora però, dati i tempi difficili, persino i giornali episcopali hanno assolto il gusto di questa spiritualità un po’ vanesia: per così dire prêt-àporter. Se poi i gioielli in questione fanno pure parte di un progetto etico come i rosari Fumne prodotti dalle detenute della casa circondariale di Torino, la tendenza si fa ancor più virtuosa e l’assoluzione è garantita. Il rosario al dito Allora giù con santi, santini, ma anche alette, simboli della pace, fiorellini e tutto ciò che porta amore e bene. E poi anellini, tanti, sottilissimi, infilati sino alla prima falange come negli Anni 70 e sull’ultima passerella di Valentino. E ancora: file di bracciali stratificati al polso, carichi di significati affettivi, evocativi e celebrativi. Il fenomeno, diffusissimo al femminile e al maschile persino tra insospettabili come la rigorosa Susanna Camusso e il business man Diego Della Valle, ha addirittura un nome: «stacking», dall’aggettivo con cui si indicano le pile di sedie. Vero e falso Non c’è differenza. La scelta dei singoli pezzi spazia dal vero al finto: dal lusso al low cost senza distinzioni. Anzi: più si mescola, meglio è, come nell’abbigliamento dove in un solo outfit convivono vintage, grandi firme e pezzi economici. Così, se Stroili lancia i gioielli di acciaio con croci di jeans già al polso di Luca Argentero, Marlù vende a due-tre alla volta gli anelli col sacro cuore da 18 euro. Poi magari le signore li abbinano al Rolex d’oro e alla borsa di Chanel. «I giovani - spiega Marta Fabbri di Marlù - preferiscono i gioielli finti che un tempo erano sinonimo di “vorrei ma non posso”. Da un lato non vogliono preziosi impegnativi, dall’altro privilegiano il valore spirituale anziché, quello materiale. E poi in un momento di crisi come questo è più etico il falso che un collier - come diceva Chanel - “equivalente ad un assegno circolare”». Che bello condividere La moralizzazione è venuta dall’alto di Sua Santità Papa Francesco che ha preferito una croce di ferro. Indicativo che in una recente visita al Santo Padre, la famiglia di gioiellieri Damiani gli abbia fatto dono di una croce in argento e legno, anziché di brillanti come quelle Belle Epoque che sono un classico della maison. Semmai, in termini di gioielli affettivi, complice l’era digitale, c’è un altro valore che sta prendendo piede: la condivisione dei sentimenti come sui social net work attraverso parure in due elementi che si disgiungono o si ricongiungono tra lui e lei. Un gioiello da esibire magari col selfie sulle piazze virtuali.


Gioielli Chanel per il Natale 2014 Tre nuove linee di gioielli legate alle "stelle", un tema natalizio perfetto e elementi principe in un cielo luminoso e pieno di fascino secondo Chanel

Gioielli preziosi dedicati al cielo e alle stelle, alla magia della notte e alla luce in essa contenuta e nella collezione Les comètes di Chanel entrano a far parte tre linee novità per il Natale 2014, sempre legate alla bellezza che si può trovare in una notte stellata, un fascino che anche Madame Coco valorizzava e a cui si è ispirata per le sue prime creazioni di gioielli. E oggi ecco rinnovarsi questa preziosità, questa rappresentazione usando pietre, perle, diamanti e metalli preziosi per ricreare uno spettacolo unico, che solo la natura riesce a dare. Qualcosa di eterno, di così luminoso e speciale che è come un gioiello, ecco le stelle che ben rappresentano il tema festivo. Nuit de diamants Una parure completa composta da collana con pendente, orecchini pendenti, bracciale ed anello composto da pietre nere che valorizzano le luminose stelle di diamanti contornate da altri punti luce che vanno a valorizzare l'insieme. Una stella cometa trova posto sul bracciale, come anche elemento frontale del pendente e ai lobi delle orecchie. Una notte piena di luce molto preziosa. Voi lactée La via lattea è qui rappresentata da un girocollo, un bracciale ed un anello tutti composti da diamanti e oro bianco. Un susseguirsi di punti luce, caratterizzati da un piacevole motivo di una piccola stella con una coda, molto discreto, ma estremamente elegante che viene bel valorizzato sull'anello. Etoile filante Un ricordo quasi infantile, ma che trova anche collocazione in una creazione di alta gioielleria. Una stella che diventa elemento decorativo di un girocollo con un pendente, un bracciale, orecchini e una coppia di gemelli. Una stella stilizzata, racchiusa in un elemento rotondo che decorano i lobi, una camicia speciale che diventa magica grazie al articolare dei gemelli, elemento centrale del bracciale e pendente per il girocollo. Stella circondata da altri punti luce e impreziosita ulteriormente anche da quello centrale, la maglia è semplice in oro bianco per mantenere la purezza del colore chiaro e luminoso.


Moda gioielli autunno inverno 20142015: tra innovazione e tradizione 11/11/2014 16:00

Gli abiti creano sicuramente la matrice del vostro look, ma sono i dettagli spesso a fare la differenza. Dagli anelli che imitano gli strumenti di precisione, presentati a Chibimart, ai gioielli tradizionali riscoperti dagli artigiani e dai designer più innovativi. Tutte le tendenze gioielli selezionate per voi. Moda gioielli. La moda gioielli autunno inverno 2014-2015 si è esibita in gran parte alla Milano Fashion Week e alla Paris Fashion Week, ma non solo. The Jewellery house by Amusingold, alla sua seconda edizione, premia i giovani e più innovativi talenti italiani. I grandi nomi della gioielleria hanno mostrato le loro nuove collezioni in passerella, ma anche i nuovi designer hanno trovato il loro spazio. Maxi orecchini, bracciali over size e collane vistose, rigorosamente nelle forme e nei cromatismi più disparati. Tradizione. La tradizione influenza da sempre le nuove tendenze. La storia dei gioielli è antica e ricchissima e offre continue fonti d’ispirazione: dai materiali alle forme più strane. Diego Delgado-Elias, architetto peruviano, presenta una collezione che coniuga l’arte del gioiello al quella della tecnica. Dopo gli orologi in miniatura che hanno imperversato la scorsa stagione, arrivano gli anelli in argento che imitano gli strumenti di precisione: dalle squadre ai goniometri, dai righelli alle forme geometriche più strane. Jungle jewellery. Se l’animalier è ormai un must per le texture e i pattern di accessori e tessuti, perché non dovrebbe esserlo per i gioielli? Stacy Hopkins propone gioielli minimal e serpentiformi, un classico ormai di molte epoche. Il giovanissimo Antonio Carascone, studente Ied, propone invece collane che ricordano fossili e ossa. Per finire Dominique Lucas, porta un intero zoo su anelli, ciondoli e bracciali. Tigri, elefanti, struzzi e serpenti sono ormai diventati un must per le celebs. Warrior style. Il warrior style è perfetto per le ombre e il gelo della stagione invernale. Tutti hanno bisogno di difendersi. Se amate i gioielli, ma gli arabeschi barocchi non fanno per voi, Harlot & Bones ha presentato a Parigi forme da vere guerriere metropolitane. Anelli geometrici, che riprendono scudi e araldi, solidi e scolpiti. Perfetti per mettere in risalto le dita più affusolate. Gianmarco Venti, altro studente Ied, lavora su gorgiere dalle linee medievali e Eddie Borgo espone gioielli aggressivi, bracciali appuntiti che sembrano esser stati rubati ai guerrieri sudamericani. Kurshuni. Kurshuni eclettico artista turco crea una collezione di arabeschi per la stagione autunno inverno 2014-2015. I tradizionali “baciamano” arabi, perfetti per un look ventiquattrore, vengono proposti e rivisitati in tre nuances. Gold: avvolgente e chic. Argento: algido e minimal. Black: urban e misterioso. I gioielli di Kurshuni sono realizzati in argento 925, cubic zirconia, spinello nero e incarnano una femminilità semplice e ricca, attiva e nobile, per le donne che non vogliono rinunciare mai alla loro femminilità.


Napolitano in gioielleria per gli 80 anni di Clio 80 anni sono un compleanno speciale e quindi Giorgio Napolitano ha voluto festeggiare il compleanno della moglie Clio, al suo fianco dai tempi dell'Università, con un dono unico. Ma niente segretarie o addetti che vanno a fare shopping per lui: il presidente della Repubblica sarà anche un uomo impegnatissimo ma il tempo per acquistare un gioiello per Clio lo trova sempre. Così poco prima dell'una è arrivato a Piazza di Spagna con una Lancia Delta grigia e poi ha raggiunto a piedi via Condotti con le guardie del corpo e si è infilato in una gioielleria di cui è un affezionato cliente. La scena è stata ripresa da Il Fatto Quotidiano ma nessuno è riuscito a scoprire cosa abbia regalato Napolitano alla moglie. Anche il presidente ha diritto a un po' di privacy


Zimbabwe Diamond Conference, Cavalieri: “L’industria è un’opportunità economica” EVENTS / PIETRE PREZIOSE / TRADE PUBBLICATO DA PREZIOSA / 0 COMMENTI

Il presidente della Cibjo sottolinea il ruolo del settore dei diamanti nei paesi in via di sviluppo. E intanto il WDC offre sostegno all’associazione produttori africani Gaetano Cavalieri alla Zimbabwe Diamond Conference È grande la responsabilità del settore orafo nei confronti della società. Ne è convintoGaetano Cavalieri, presidente di Cibjo, intervenuto ieri ad Harare alla Zimbabwe Diamond Conference che chiude i battenti oggi. Il numero uno della Confederazione mondiale della gioielleria ha riconosciuto la necessità dei paesi africani produttori di diamanti di sfruttare le proprie risorse naturali nell’ottica di uno sviluppo economico sostenibile per i propri cittadini. “Sono giorni storici per il settore dei diamanti – ha detto durante l’inaugurazione -. Mentre un tempo la bussola puntava sempre a nord di Londra, oggi punta a sud. Molto probabilmente avrebbe sempre dovuto farlo, ma ora non c’è più alcun dubbio”. L’attività legata al settore dei diamanti è in grado di tradurre la domanda di prodotti di lusso in un’opportunità economica per i paesi in via di sviluppo: e secondo Cavalieri lo Zimbabwe, e gli altri paesi africani, lo sanno bene. “Mentre il gioiello in sé è un bene non essenziale, in alcune parti del mondo l‘industria della gioielleria è invece un settore essenziale per le aziende, fornendo sostentamento e benessere a milioni di persone comuni. Il nostro impegno è quello di garantire che le nostre attività li forniscano con opportunità economiche sostenibili che contribuiranno a garantire il futuro delle generazioni a venire”, ha dichiarato Cavalieri. Rendendo omaggio a Eli Izhakoff, il fondatore e presidente onorario del World Diamond Council, che ha affrontato la sessione di apertura della conferenza, Cavalieri ha detto: “Ci sono quelli a cui piace descrivere i membri della comunità imprenditoriale come indifferenti a tutto ciò che non sia profitto e perdita. Eli ha dimostrato che non si tratta di una percezione corretta. Sì, siamo sempre interessati a quello, ma ci rendiamo conto che per raggiungere il successo sostenibile è necessario fornire benefici a tutte le parti interessate”. E proprio il World Diamond Council ha preso in questi giorni contatto con la African Diamond Producers Association (ADPA), offrendo sostegno nell’affrontare l’impatto dellacrisi Ebola in Africa occidentale sul settore minerario. L’ADPA mira a interessi comuni deiproduttori di diamanti del continente e conta su 18 paesi membri, di cui 11 permanenti e 8 osservatori. In una lettera a Edgar Diogo de Carvalho, il Segretario Esecutivo della ADPA, il presidente del WDC Edward Asscher (in foto a sinistra) ha scritto: “Il World Diamond Council vorrebbe entrare in contatto con voi e le vostre organizzazioni aderenti, per la preoccupazione relativa alla crisi Ebola in alcune parti dell’Africa, con il desiderio di fornire un supporto pratico. Siamo lieti di offrirvi la nostra assistenza tecnica, competenze e risorse per assicurare che questa crisi di salute pubblica abbia un impatto minimo sulla catena di fornitura di diamanti”. Entrambi i soggetti parteciperanno, tra l’altro, all’assemblea plenaria del Kimberley process, dal 10 al 14 novembre a Guangzhou, in Cina.


WŝĂŐĞƚ ƉƵŶƚĂ ƐƵůůĂ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ 11/11/2014 By orafoitaliano Philippe LeopoldͲMetzger, amministratore delegato di Piaget, è determinato a far crescere il brand puntando oltre che sui famosi orologi, anche sulla gioielleria. Gli USA sono il primo mercato in cui si attuerà la nuova strategia volta ai preziosi, tant’è che durante l’inaugurazione della boutique in Rodeo Drive il CEO ha dichiarato:«Il nostro desiderio è entrare in contatto con gli amanti del bello, parlare alle star americane e, in seguito, a tutti i turisti in visita in California». LeopoldͲMetzger afferma, inoltre, che Piaget si sta focalizzando anche sulla Florida, lo Stato di New York e il Texas. La maison ha ristrutturato il negozio di NY e, in dicembre, aprirà un nuovo store nel design district di Miami. EĞůůĂ ĨŽƚŽ ůĂ ďŽƵƚŝƋƵĞ Ěŝ WŝĂŐĞƚ ŝŶ ZŽĚĞŽ ƌŝǀĞ


del 11 Novembre 2014


Van Cleef & Arpels: vetrine da fiaba 10/11/2014 By orafoitaliano

Le vetrine di Natale di Van Cleef & Arpels sulla Fifth Avenue sono un viaggio nel mondo delle fiabe. L’allestimento è su misura della collezione Peau d’Âne che, dopo essere stata presentata alla Biennale des Antiquaires di Parigi, è al suo debutto statunitense. Ideate dall’artista Douglas Little, che in passato ha già collaborato col brand, le vetrine sono trasformate in un libro che, passo dopo passo, racconta la storia scritta da Charles Perrault. «Amiamo raccontare una storia attraverso la nostra collezione di alta gioielleria – ha commentato Alain Bernard, CEO di Van Cleef & Arpels USA – Questa rappresenta un’occasione per comunicare i valori del brand: la natura, la couture e, ovviamente, il romanticismo». EĞůůĂ ĨŽƚŽ ůŽ ƐĐŚŝnjnjŽ ƉƌĞƉĂƌĂƚŽƌŝŽ ĚĞůů͛ĂůůĞƐƚŝŵĞŶƚŽ ƌĞĂůŝnjnjĂƚŽ ĚĂ ŽƵŐůĂƐ >ŝƚƚůĞ


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&ĞƐƚŝŶĂ͗ ĂůůĂ ƌŝĐĞƌĐĂ ĚĞů ŶƵŽǀŽ ǀŽůƚŽ ϮϬϭϱ 07/11/2014 By orafoitaliano

Festina, noto brand di orologeria, dal 10 novembre sarà protagonista di un progetto il cui obiettivo è coinvolgere le clienti in prima persona. Il brand, per il secondo anno consecutivo, lancia un casting online per trovare il nuovo volto femminile della prossima campagna 2015. L’iniziativa verrà comunicata anche attraverso uno spot di 15഼ che sarà trasmesso su Real Time: le donne italiane saranno invitate a partecipare da Carla Gozzi, uno dei volti più noti dell’emittente. Prendere parte al concorso è molto semplice: basta scattare una propria foto mentre s’indossa un orologio Festina e caricarla sul sito festina.realtimetv.it. La comunicazione televisiva sarà supportata anche da alcune giornate di casting “live” in alcune città italiane e, a febbraio, la vincitrice sarà eletta da una giuria composta dai rappresentanti del marchio. Lucia Carbonato, responsabile marketing di Festina Italia, ha commentato: «Cerchiamo il volto per la nostra campagna tra la gente, tra le donne di ogni età, persone vere che rappresentano il pubblico al quale ci rivolgiamo e con il quale amiamo relazionarci. Ai vari materiali che supporteranno il casting affianchiamo il mezzo televisivo per arrivare in maniera ancora più diretta nelle case delle italiane e invitarle a giocare con noi». EĞůůĂ ĨŽƚŽ ůĂ ĐĂŵƉĂŐŶĂ ƐƚĂŵƉĂ ϮϬϭϰ Ěŝ &ĞƐƚŝŶĂ (>ĞƚŝnjŝĂ ZĞĚĂĞůůŝ)


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Le nuove perle di Van Cleef & Arpels

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JeanͲChristophe Babin

JeanͲChristophe Babin da un anno e mezzo guida Bulgari, la società di gioielleria romana tre anni fa è entrata a far parte della scuderia Lvmh. Babin conosce bene i mercati e altrettanto bene conosce il lusso, avendo guidato a lungo, e con successo, la società di orologi Tag Heuer della stessa Lvmh. Prima di allora, però, il manager italoͲfrancese si è formato nel largo consumo, Procter & Gamble, Benckiser, Henkel. «È stato tanto tempo fa...», dice oggi Babin. Eppure questo suo intreccio di nazionalità (le ha entrambe, quella italiana e quella francese), e di esperienze, è utile per ragionare sui cambiamenti che stanno condizionando le strategie delle imprese del lusso. Il pretesto è l’inaugurazione della Domus di Bulgari nella storica boutique di via Condotti a Roma, un piccolo museo per ospitare i gioielli storici del marchio, foto e bozzetti d’epoca. Sempre più spesso il lusso attinge ai bacini di manager cresciuti nelle grandi multinazionali del largo consumo. L’ultimo esempio è lo spostamento di Adil MehboobͲKhan che ha lasciato la presidenza di Wella (Procter & Gamble) per Luxottica. Cosa portano in più? «Il largo consumo — sostiene Babin — è una scuola di dettaglio. Forma manager abituati a lottare non per punti di quota, ma per decimi di quota di mercato. In cicli economici come quelli che stiamo attraversando, chi è educato in questo modo ha generalmente più rigore nella gestione quotidiana dell’azienda». C’è un altro aspetto, però, che rileva, ed è l’attenzione al consumatore. «Nel lusso — dice — il diktat è la creatività e su questo non si discute: senza creatività e senza conservare i codici di una marca non si va da alcuna parte. Ma se, fino a un po’ di tempo fa, si creava indipendentemente dal consumatore, oggi questo può avvenire solo nella parte altissima del mercato, là dove si sfiora l’arte. Non quando, invece, si affronta il segmento medio e medioͲalto che garantisce alle aziende di vivere e agli azionisti la giusta soddisfazione. Bulgari, per esempio, sta lanciando Diva, una collezione di accesso alla marca, tra i 1.300 e i 12 mila euro, che è nata da una riflessione strategica: ci siamo domandati cosa ci mancasse, su quale segmento dovessimo rafforzarci e perché. Ecco, questo è un approccio più consueto a chi viene dal largo consumo. D’altra parte, se una persona acquista un brand a 20 anni, più facilmente lo acquisterà anche a 40 anni. Per questo è di estrema importanza avere collezioni accessibili dai giovani».


hŶĂ ͨ ŽŵƵƐͩ ƉƌĞnjŝŽƐĂ ƉĞƌ ƵůŐĂƌŝ 04/11/2014 By orafoitaliano

La storica boutique Bulgari in via Condotti, a Roma, si è arricchita di un piccolo museo dedicato a ospitare e celebrare le collezioni vintage, i gioielli appartenuti alle star e alcuni pezzi unici creati dalla maison. La «Domus», creata dall’architetto Peter Marino, è uno spazio in cui il patrimonio storico del marchio è raccontato non solo dalla raccolta dei preziosi, ma anche dall’ampio archivio di bozzetti e fotografie. “Roman Heritage” è stato scelto come tema per l’allestimento dell’inaugurazione: Bulgari ha sempre avuto un legame indissolubile con la città eterna, tanto da considerarla un’inesauribile fonte d’ispirazione. Tra i gioielli esposti, il sautoir con zaffiro da 50 carati appartenuto a Elizabeth Taylor, la cui forma ottagonale rimanda ai soffitti della Basilica di Massenzio e le spille in rubini e diamanti di Anna Magnani, caratterizzate da un disegno geometrico che richiama la Piazza del Campidoglio. Paolo Bulgari ha commentato: «Da tempo coltivavamo il sogno di uno spazio per la Collezione Heritage. Oggi, finalmente, questo sogno si realizza nel negozio storico di Via Condotti, il luogo in cui tante di quelle creazioni sono state esposte per la prima volta. E’ quindi per noi un motivo di grande orgoglio poter celebrare in questo spazio una storia lunga 130 anni fatta di arte, bellezza ed eccellenza italiana». Nella foto una spilla di Bulgari in platino, rubini e diamanti appartenuta ad Anna Magnani (Letizia Redaelli)


novembre 3, 2014

Bibigì tra classico e argento Novità dal mondo di Bibigì, azienda dalle radici piemontesi (la sigla prende il nome dalle iniziali dei fondatori, Franco Beltrami, Aldo Bernardotti e Bruno Guarona) che non rinuncia a rinnovare di frequente il listino: lo fa almeno tre volte l’anno. Anche se presenta novità di frequente, però, rimane sempre nello ambito classico del gioiello, come con Versailles, collezione in oro e diamanti che percorre la strada dell’oggetto prezioso così come è nell’immaginario collettivo. Altra linea classica firmata da Bibigì è Mood, che punta sulle sfumature color caramello e grigio, con diamanti brown abbinati a oro bianco. Dalia, invece, è una linea del nuovo brand di Bibigì, 9Venticinque, che punta a essere più accessibile come fascia di prezzo. I gioielli della collezione Dalia sono in argento e zirconi. Così come Edera, sempre in argento e zirconi. M.d.B.

Orecchini Dalia, in argento e zirconia cubica

Anelli della collezione Dalia


A Breguet l’Oscar dell’alta orologeria lunedì, 3 novembre 2014

JeanͲCharles Zufferey, Vicepresidente di Breguet Per la città di Ginevra la serata di Halloween, venerdì 31 ottobre, piuttosto che a zucche e morti viventi, è stata dedicata alle lancette di lusso. Al Grand Théâtre, alla presenza di circa 1.500 invitati, è infatti andato in scena il 14° Grand Prix d’Horlogerie de Genève (Ghpg), il più prestigioso premio del settore, una sorta di “Oscar dell’orologeria” con award per 15 differenti categorie, dal miglior orologioͲgioiello al miglior tourbillon. Creato nel 2001, il Ghpg 2014 ha previsto 72 orologi preselezionati da una giuria composta da 25 personalità provenienti da diversi ambiti del panorama orologiero, inclusi collezionisti, orologiai, giornalisti, designer e anche retailer internazionali come l’arabo Seddiqi e Hour Glass di Singapore. Ad aggiudicarsi il premio più importante, l’Aiguille d’Or (il segnatempo dell’anno, trasversalmente a tutte le categorie), è stato Breguet con il modello Classique Chronométrie. Il marchio di lusso del gruppo Swatch ha anche ottenuto il premio del pubblico con il modello Classique Dame e, con il brand svizzero Urwerk, il cui modello Emc ha vinto sia nella categoria “Eccezione meccanica” che “Innovazione”, è stato l’unico a portare a casa due award. In generale, i due temi conduttori di questa edizione sono stati lo stile classico dei modelli vincitori e il riconoscimento al lavoro di piccole maison indipendenti, come Urban Jürgensen & Sonner e Voutilainen, e di marche non svizzere, come la giapponese Seiko che con il Grand Seiko HiͲBeat ha vinto il premio Petit Aiguille, dedicato agli orologi sotto gli 8.000 franchi. Nel primo filone si iscrivono gli award assegnati a Omega, a De Bethune e a A. Lange & Söhne, che ha visto lo stesso Walter Lange onorato del premio speciale della giuria. Gli orologi vincitori, insieme agli altri preselezionati, sono stati esposti in una mostra itinerante partita da Nuova Delhi a settembre, proseguita a Pechino, tornata a Ginevra per l’assegnazione dei premi e che si concluderà Londra.


Di seguito tutti i vincitori del Gphg 2014 : Aiguille d’Or: Breguet Classique Chronométrie Orologio per donna: Blancpain Women Heure Décentrée Alta meccanica per donna: Christophe Claret Margot Orologio per uomo: Urban Jürgensen & Sonner Seconde Centrale Cronografo: De Bethune DB29 Maxichrono Tourbillon Tourbillon: Grönefeld Parallax Tourbillon Calendario: A. Lange & Söhne Richard Lange Quantième Perpétuel ‘Terraluna’ Suoneria: Hublot Classic Fusion Tourbillon Répétition Minutes Cathédrale Eccezione meccanica: Urwerk Emc Petite aguille: Seiko Grand Seiko HiͲBeat 36000 Gmt Orologio sportivo: Zenith El Primero Lightweight Orologio gioiello: Bulgari Diva Haute Joaillerie Emeraudes Mestieri d’arte: Voutilainen Hisui Innovazione: Urwerk Emc Premio “Revival”: Omega Speedmaster ‘Dark Side of the Moon’ Premio speciale della giuria: Walter Lange Premio del pubblico: Breguet Classique Dame


dŽŵ &ŽƌĚ͕ ůŝŶĞĂ ũĞǁĞůƌLJ ĐŽŶ >ŝƐĂ ŝƐŶĞƌ lunedì, 3 novembre 2014

dŽŵ &ŽƌĚ ĐŽŶ dĂůůƵůĂŚ tŝůůŝƐ͕ ^ĐŽƵƚ tŝůůŝƐ Ğ Ğŵŝ DŽŽƌĞ

Ha scelto un’amica di vecchia data dŽŵ &ŽƌĚ per realizzare una nuova collezione di gioielli. Si tratta dell’artista e fotografa >ŝƐĂ ŝƐŶĞƌ͘ Insieme, i due creativi hanno presentato una serie di pezzi realizzati in bronzo e ricchi di applicazioni per il cui lancio hanno pensato di organizzare un cocktail party in grande stile nello store di Rodeo drive, che ha visto la partecipazione di note star hollywoodiane, da Demi Moore ad Anjelica Huston. La collezione, che sarà disponibile in esclusiva nei negozi del brand dalla prossima primavera/estate, parte da un prezzo base di 990 dollari fino ad arrivare a un massimo di 8.500 dollari.


Indirizzi di saluto Dott. Tommaso Mazza Presidente Assocoral On. Dott. Ciro Borriello Sindaco di Torre del Greco Avv. Gennaro Torrese Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata Intervengono: Dott. Giuseppe Aquilino Presidente Federpreziosi Confcommercio Prof. Avv. Andrea R. Castaldo Ordinario di Diritto Penale UniversitĂ degli Studi di Salerno Dott. Corrado Facco Direttore Generale Fiera di Vicenza On. Leonardo Impegno Componente Xa Commissione AttivitĂ produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati Dott. Alfonso Ruffo Direttore de Il Denaro Coordina Dott. Silvio Ciniglio Ordine degli Avvocati di Napoli

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Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata



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