Just Lecco n. 5

Page 119

JUST LECCO Nr. 5 da 1-119.qxp:JUST NR. 01

10-04-2019

17:00

Pagina 117

Brutte & Cattive Ford Fiesta RS Turbo “Un turbo... fuori stagione” di Giovanni Volpe

bbene sì! Proprio quando, con l’inizio degli anni Novanta, le piccole bombe sovralimentate iniziavano a cedere il passo a una nuova generazione di utilitarie dopate attraverso motoroni aspirati ereditati dalle rispettive sorelle maggiori, e nel vocabolario dei giovani smanettoni neopatentati il termine “turbo” veniva via via sostituito da “sedici valvole”, ecco il colpo di coda, il lampo di genio di casa Ford! Un masochista ritorno al passato, se pur recente, nonché un intelligente tentativo di guastare la reputazione a una delle Ford europee più riuscite e vendute di tutti i tempi, la Fiesta: al Salone di Torino del 1990 veniva presentata la nuova Ford Fiesta RS Turbo. Con questa vetturetta brucia semafori, il costruttore anglo-tedesco volle evidentemente lanciare il guanto di sfida a quanti fossero riusciti a realizzare vetture inguidabili, pericolose e oggettivamente di cattivo gusto. La Fiesta RS Turbo era brutta già a partire dai colori; le tinte in sé non erano poi così male anche se solo quattro; ciò che riusciva in qualche modo a renderle sgradevoli era il filino di colore verde fosforescente che attraversava l’intera vettura; sul nero era un pugno nell’occhio mentre sul Rosso Radiante, la vettura assumeva un non so che di patriottico, se non altro in Italia. Il colore verde campeggiava anche nel vistoso posteriore perché era la tinta scelta per i cristalli fumè della vettura, tanto che dal claustrofobico abitacolo si poteva pensare di trovarsi all’interno di una gigantesca bottiglia con le ruote. Scherzi a parte, la RS – così era chiamata dai più esperti – era davvero un mostriciattolo; uno strano e poco aggraziato mix di linee tondeggianti – che dominavano il design di questa serie della Fiesta – e spigolose: era il caso dei quattro fari supplementari che erano stati incastrati alla base del paraurti anteriore; non male, si fa per dire, anche le prese d’aria “Naca” sul cofano e i passaruota allargati per far spazio a tremendi cerchi in lega a tre razze da 14 pollici, gommati in primo equipaggiamento Pirelli 185/55. Immancabili, per finire con l’aspetto esterno della vettura, gli specchiettoni in plasticaccia grezza di colore nero, ereditati dalle Ford più grandi o, forse, addirittura da qualche veicolo commerciale. Internamente la vettura sfoggiava un colore grigio spento un po’ ovunque: plancia, volante a tre razze in pelle forellata, cuffia del cambio, sedili Recaro con logo RS, tappetini… di colore grigio, tutto grigio chiaro! Insomma, poco racing e pure molto sporchevole… Non dimentichiamoci però che la Fiesta RS Turbo era una cattiva, con la “C” maiuscola: non stava quasi in strada, pattinava sull’asciutto e non si muoveva nemmeno sul bagnato… Le curve andavano inventate più che percorse, e un po’ tutta la meccanica soffriva sotto i colpi inferti dal millesei sovralimentato attraverso una piccola turbina Garret T2 dall’inerzia quasi nulla; risultato? 133 cavalli di potenza, 183 Nm di coppia a soli 2400 giri, 212 km/h di velocità massima e uno 0/100 coperto in soli 7.8 secondi. Brutta, poco elegante, difficile da guidare e tenere in strada e nemmeno molto affidabile questa Fiesta RS Turbo; e soprattutto nata vecchia; ma cattiva e tanto, ultima figlia di una generazione irripetibile di piccole bombe, leggere e senza elettronica, al cospetto delle quali i turbo ammaestrati di oggi, fanno sorridere!

E

117

Motors


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.