Just Bergamo 14

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Men Angelo Carluccio

Green Revolution BERGAMO

MEN, MOTORS & LIFESTYLE

Special JUST

“EICMA 2021” “JUST alla 42a Fiera Campionaria”

Lodauto Scuderia Blu FordStore Bluberg Perego Motorrad Tuk Tuk Bergamo

Motors Bonaldi Motori Subaru SVX La Spa dell’Auto

Lifestyle Luxaly Vaffanpollo

Copia omaggio

Cover Story • Lodauto • Mercedes EQS

“Straordinaria!”

Periodico semestrale - Anno VI - N° 1 4

www.just-magazine.it








SUNDAYMAN Sartoria uomo dal 1986 Via Monte Sabotino, 2 - 24121 Bergamo


Massimiliano Lavelli Cell. 335 5440919 info@sundayman.it - www.sundayman.it





Editoriale di Giovanni Volpe

Aspettando il 2022… MEN, MOTORS & LIFESTYLE ’anno ormai ai titoli di coda sarà ricordato come uno dei più difficili per il mondo dei motori, in particolar modo per quello delle quattro ruote.

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Durante tutto il 2021, ho incontrato molti dealer di Bergamo e di altre città della nostra regione; tutti, per via della pandemia di fatto non ancora terminata e di diversi altri problemi da essa scaturiti, si sono detti molto preoccupati per ciò che li attende oltre che per la situazione odierna, davvero delicata. Mancano le auto, i termini di consegna di modelli a larga diffusione non sono, il più delle volte, inferiori a sei mesi e si teme che le cose non miglioreranno prima del secondo semestre 2022. La rivoluzione elettrica, ormai in corso da oltre tre anni, proprio nel momento di maggiore accelerazione ha inevitabilmente subito non pochi rallentamenti per il superamento dei quali certo non aiuta l’impennata senza precedenti dei costi dell’elettricità e la quasi patologica penuria di infrastrutture dedicate. Tutto ciò, in un Paese come l’Italia nel quale il parco auto circolante è tra i più vecchi d’Europa - 38,8 milioni di vetture hanno un’età media di 11,8 anni e oltre il 52,5% di queste è composto da ante Euro5 - e il potere d’acquisto dei possibili nuovi clienti sempre più basso. Come si esce da una situazione simile? Davvero dovremo imparare a concepire l’auto come uno dei tanti servizi dei quali ci avvaliamo nella nostra quotidianità? Davvero le concessionarie saranno ridotte a qualcosa di molto simile a giganteschi scatoloni nei quali ci recheremo solo per ritirare la vettura scelta e rigorosamente acquistata online? Siamo sicuri che continuare a favorire la distruzione dell’enorme patrimonio tutto italiano fatto di passione per i motori e professionalità dei nostri dealer, pagherà? Il cambiamento, ogni cambiamento, ha bisogno dei propri tempi… L’augurio che mi sento di fare con il 2022 ormai alle porte, forse banale, è rivolto alle decine e decine di persone, molto spesso ormai amici, che possiedono e operano all’interno delle tante concessionarie che ho avuto modo di raccontare attraverso JUST: che oggi, più che mai, siano le persone a vincere, ben prima del prodotto che le stesse rappresentano, perché sono loro il vero patrimonio!

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Editoriale


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Sommario

22 | Special JUST JUST alla 42a Fiera Campionaria “Con JUST la mobilità sostenibile sbarca in fiera!”

16 | Special JUST EICMA 2021

36 | Angelo Carluccio “Ciao Angelo!”

“Bentornata adrenalina?”

28 | COVER STORY Lodauto Mercedes EQS “Straordinaria!”

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Sommario


Green Revolution 44 | Mercedes EQC 400 Lodauto “L’auto della svolta”

48 | Mercedes EQA 250 Lodauto “Ok... la scelta è giusta!”

54 | Maserati Levante Hybrid - Scuderia Blu “Ha preso la scossa... ma è sempre lui!”

60 | Ford Mustang Mach-E Iperauto “Purosangue sì... ma elettrico!”

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Sommario

66 | BMW CE 04 Perego Motorrad “Benvenuto futuro”

70 | Tuk Tuk Bergamo “Il regalo più bello!”


Motors 80 | Volkswagen Taigo Bonaldi Motori “Il primo SUV coupé di Volkswagen”

82 | Nuova olkswagen T-Roc - Bonaldi Motori “La regina si rifà il trucco”

84 | Volkswagen ID.5 Bonaldi Motori “Il SUV coupé che mancava”

86 | Nuova Škoda Fabia Bonaldi Motori “Il grande salto”

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Sommario

90 | Brutte & Cattive Subaru SVX “Non chiamatela DeLorean!”

94 | La Spa dell’Auto “Il posto ideale per chi pretende il meglio!”


Lifestyle 104 | Luxaly “Made in Italy? Noi ci crediamo!”

112 | Vaffanpollo “Il miglior pollo allo spiedo di Bergamo!”

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Sommario


Special JUST EICMA 2021 “Bentornata adrenalina?” di Giovanni Volpe • ph Davide Crescenzi

’era grande attesa per l’edizione 2021 di EICMA, importante salone dedicato al mondo delle due ruote che, per via della pandemia, non si teneva dal 2019. Lo slogan “bentornata adrenalina”, poi, non lasciava dubbi riguardo l’importanza di questo ritorno, non solo dal punto di vista commerciale, ma anche a livello emozionale. Non sta a noi misurare l’impatto adrenalinico di EICMA 2021 ma non si può che essere contenti, tra pandemia, varianti di virus e altre amenità, che il salone ci sia stato se pur con numerose importanti defezioni e in misura diciamo più compatta. Ad EICMA 2021, che sarà senza dubbio ricordato come primo tentativo di ritorno alla normalità, non hanno infatti partecipato marchi come BMW, Ducati, KTM, H-D, Husqvarna e Indian, gli espositori di accessori e abbigliamento sono calati di una percentuale prossima al 50%, e il salone ha occupato solo 5 padiglioni rispetto ai 12 delle scorse edzioni. Ciò nonostante, EICMA è sempre EICMA e, sul fronte delle due ruote va detto che questa edizione sarà ricordata principalmente per il fermento nel segmento delle maxi-enduro. Affascinante il Lucky Explorer Project di MV Agusta, l’attesissima Benelli TRK 800 e la nuova Triumph Tiger 1200. Poi tanta mobilità green tra biciclette a pedalata assistita sempre più hi-tech e a lunga gittata, monopattini e motociclette full-electric. Non ci siamo ovviamente dimenticati delle ragazze di EICMA 2021, anch’esse ammiratissime, ancora una volta le più belle!

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JUST alla 42a Fiera Campionaria


Special JUST JUST alla 42a Fiera Campionaria “Con JUST la mobilità sostenibile sbarca in fiera!” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello

nche se so bene sia stato solo l’inizio, è per me una grande soddisfazione essere riuscito a promuovere la mobilità green in fiera, all’interno della fiera dei bergamaschi per antonomasia, la Campionaria. Dopo un anno di stop forzato, la 42a edizione della Fiera Campionaria era molto attesa e, in questa che è stata per certi versi una ripartenza, è stato simbolicamente importante che anche la mobilità sostenibile potesse avere un proprio spazio. Da oltre tre anni in JUST è presente un’intera sezione all’interno della quale testiamo su strada tutte le novità elettriche e ibride a due e quattro ruote; “Green Revolution”, questo è il nome della sezione, è andata via via crescendo e, in linea con la sempre maggiore produzione di veicoli eco-friendly, ha conquistato un ruolo di prioritaria importanza all’interno di JUST. Da qui l’idea di fare qualcosa di più , qualcosa di diverso, di fare per certi versi cultura automobilistica anche in un evento trasversale come la Fiera Campionaria di Bergamo, andando oltre la sola esposizione di vetture. Oltre all’esposizione nella galleria centrale della Fiera di Bergamo, il vero passo avanti compiuto da “Green Revolution” è stato dare la possibilità ai visitatori della Campionaria di effettuare un test drive di queste innovative vetture, affiancati da piloti ed esperti di prodotto delle rispettive concessionarie. A credere subito all’iniziativa di JUST in collaborazione con Promoberg sono state la concessionaria ufficiale Mercedes-Benz e smart Lodauto, e il Gruppo Autotorino; ci tengo a ringraziarli entrambi. Lodauto ha portato in fiera uno stand super tecnologico molto ammirato oltre alla gamma completa di veicoli Mercedes e smart per i test-drive. Autotorino ha esposto e proposto per i test drive alcune vetture tra le quali l’originale Ioniq 5. Durante la 42a Fiera Campionaria, tenutasi tra il 28 ottobre e l’1 novembre, sono stati numerosissimi i test-drive effettuati e davvero tantissime le richieste di informazioni agli stand riguardo prezzi, autonomia, modalità di ricarica, eco incentivi e tanto altro ancora; il tutto a conferma dell’importanza di fare cultura riguardo la mobilità sostenibile, analizzandone ogni pregio e difetto con semplicità, fra la gente. Un ringraziamento particolare voglio rivolgerlo anche al presidente di Promoberg, Fabio Sannino, molto sensibile a queste tematiche e appassionato di mobilità green, al project manager di Fiera Campionaria Alberto Capitanio, e a tutto lo staff di Promoberg che ha fatto sì che il nostro progetto dell’ultima ora divenisse realtà già da questa 42a edizione della Campionaria. Ci vediamo in fiera il prossimo anno!

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Cover Story - Lodauto Mercedes EQS “Straordinaria!” di Giovanni Volpe

on so davvero in quale altro modo potrei definire la nuova Mercedes EQS, prima Mercedes della storia nativa elettrica al 100% che, a poche ore dal suo atteso esordio, ridefinisce concetto e parametri di qualità di guida e di vita a bordo non solo rispetto alle concorrenti full electric. La prima vera ammiraglia elettrica di Mercedes, infatti, primeggia un po’ sotto ogni aspetto rispetto alle concorrenti a emissioni zero e non, per via di una modernità progettuale e di una efficacia su strada davvero senza eguali. Nonostante i suoi 5,21 m di lunghezza e una massa di ben 2580 Kg a secco, la EQS garantisce prestazioni mozzafiato e un’autonomia da record di ben 770 Km grazie alla quale si proprone come vera alternativa ad ammiraglie di pari livello mosse da propulsori endotermici. Merito di una meccanica sofisticatissima ideata in ogni suo piccolo dettaglio esclusivamente per la EQS che, grazie al pacco batteria da ben 107 Kwh posizionato sotto al pianale, mostra un design esterno super filante e può contare su un “abitacolo avanzato” molto abitabile; notevole anche il vano bagagli che, in configurazione base, misura ben 610 litri. A un design esterno avanguardistico che fa della EQS la vettura più aerodinamica del mondo con un cx di 0,20, corrisponde poi un abitacolo eccezionale da diversi punti di vista. Su tutti la spettacolare e futuribile plancia che sfoggia davanti a guidatore e passeggero due display da 12” mentre al centro fa bella mostra di sé una console inclinata nella sua parte inferiore da ben 17”.

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Infinite le informazioni offerte da ogni display con quello davanti al passeggero che si attiva in automatico non appena un sensore avverte la presenza di un ospite sul sedile anteriore destro. Climatizzazione e sedili ipertecnologici, unitamente ai doppi vetri, regalano ai passeggeri della EQS un livello di comfort inarrivabile per qualsiasi rivale, elettrica e non, mentre i ben 524 cv di potenza con ben 855 Nm di coppia subito disponibili, fanno di questa vettura un vero fulmine, in grado di regalare non poche soddisfazioni anche adottando uno stile di guida sportivo. Merito anche di sospensioni e telaio realizzati ad hoc, e di ruote posteriori sterzanti fino a ben 10° di inclinazione. Comfort assoluto, prestazioni da brivido, finiture al top, tecnologia di altissimo livello e un’autonomia di ben 770 Km: ecco perché la Mercedes EQS è un’auto straordinaria!

LODAUTO Tel. 035 4232611 - www.lodauto.it

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Men - Angelo Carluccio “Ciao Angelo!” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello

onosco Angelo, classe ‘73 come me, da oltre vent’anni e, in tutto questo tempo, siamo diventati buoni amici, uniti dalla nostra grande passione per le auto che abbiamo trovato il modo di trasformare in lavoro. Angelo Carluccio, dal 15 settembre 2003 elettrauto e meccanico nella sua angusta officina di fronte a quello che per i miei coetanei sarà sempre l’ex Punto Sportivo di Via XXIV Maggio, anche se oggi c’è un supermercato ALDI, è proprio questo: una figura amica, una certezza oltre la sua professione, per tanti che col tempo, magari avendolo conosciuto solo per aver dovuto cambiare in emergenza una lampadina o la batteria, ne hanno scoperto la preparazione e, con essa, la grande onestà e una disponibilità davvero senza eguali. Mi fa piacere celebrarlo con la stessa semplicità in questa edizione natalizia di JUST perché, dopo oltre 18 anni di più che onorato servizio, a inizio 2022 Elettrauto Angelo si sposterà a Villaggio degli Sposi in Via per Curnasco n. 37, in un’officina più grande e moderna proprio di fronte alla concessionaria Opel AZ Veicoli. Ho chiesto ad Angelo di raccontarci i suoi quasi vent’anni in un quartiere nel quale in tanti, tantissimi, sono via via diventati suoi clienti e gli si sono ben presto affezionati… Qui vedo scritto “elettrauto” ma sappiamo tutti che tu sei molto di più… Proprio così; la Fiat Punto, prima vettura che varcò la soglia della mia officina, alla quale cambiai la lampadina di un faro posteriore, la batteria ma controllai anche olio, filtri e pastiglie dei freni, fu una sorta di antipasto di quella che sarebbe di lì a breve diventata la mia figura, quella del meccanico del quartiere. Descrivimi in breve pro e contro della tua piccola storica officina di Via XXIV Maggio… Ho senza dubbio sempre potuto godere di grande visibilità perché, se pur piccola, la mia officina si trova in una via di grande passaggio all’interno di un quartiere popolare e a due passi da altri quartieri popolari.

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Gli svantaggi? Fatalmente i ridotti spazi interni della mia officina e la sempre più evidente scarsità di parcheggi nelle immediate vicinanze che mi ha trasformato anche in una sorta di parcheggiatore! Voglio tu mi descriva almeno un bel ricordo e uno meno bello… Pochi anni fa fui sorpreso nel veder varcare l’angusta soglia della mia officina a una Ferrari di proprietà di un facoltoso abitante della zona; non sapevo che quel distinto signore, da tempo mio cliente con altre vetture di famiglia, possedesse anche una Ferrari. Ecco perché mi fece molto piacere avesse deciso di portare da me per il cambio urgente della batteria anche una vettura di tale prestigio. Nemmeno un brutto ricordo? Non mi sento di parlare di un brutto ricordo in particolare ma in oltre vent’anni ho visto cambiare cose e persone, non sempre in meglio… Mi sono imbattuto spesso nella maleducazione della gente che sempre più frequentemente vuole tutto e subito ma è paradossalmente anche meno propensa a pagare il lavoro con la stessa celerità; e poi non auguro a nessuno di trovarsi a dover mettere mano a vetture sporche e trascurate come alcune che mi sono state portare; non ho mai avuto paura o problemi nello sporcarmi le mani ma a tutto c’è un limite…

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Come hai visto cambiare le auto in questi vent’anni e, di conseguenza, come è cambiato il tuo lavoro? Oggi è tutto più complicato e fragile; lo sono le vetture, ormai talmente piene di tecnologia da aver trasformato il mio lavoro in una noia o in qualcosa, a volte, di quasi impossibile… Siamo giunti al paradosso di concessionarie in difficoltà con le proprie stesse auto tanto sono complicate e i corsi di aggiornamento, ai quali anche io ho sempre partecipato, sono sempre meno frequenti e accessibili. Prima le auto erano più semplici, ci potevi mettere le mani con maggiore serenità e nell’intervento il meccanico aveva più spazio, così come il proprio intuito: c’era la possibilità di risolvere con successo piccoli e grandi problemi, contava insomma anche il manico del meccanico… E poi fino a qualche tempo fa una vettura la si teneva anche 10 anni mentre ormai si tratta di oggetti sempre meno spesso di proprietà e che vengono sostituiti ogni 3, 4 anni perché il mercato ha ritmi diversi ai quali, chi fa il mio mestiere, deve necessariamente trovare il modo di adeguarsi… Bisogna ormai essere più meccatronici che meccanici… Angelo, veniamo agli aspetti più umani dei tuoi tanti anni qui in Via XXIV Maggio… Chi è stato ed è alla base di una così lunga e positiva presenza in quartiere? Il perno di tutto è sempre stato e continuerà a essere la mia

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famiglia; mia moglie e mio figlio hanno infatti sempre appoggiato le mie scelte e mi hanno sostenuto nei momenti più delicati; gli devo tantissimo se non tutto! E poi gli amici, i tanti tantissimi clienti diventati amici, amici veri dai quali mi spiace davvero tanto dovermi allontanare se pur di poco… Ci tengo a ricordarne uno su tutti, un poliziotto in pensione scomparso recentemente, il caro Giacomo Stefanelli che per me è stato come un padre. Da quasi vent’anni, tra pause lampo da Tresoldi, spese d’emergenza all’ALDI o semplici interminabili code al semaforo di Via XXIV Maggio, è per me sempre stato naturale e bello abbassare il finestrino o alzare la visiera del casco per urlare il mio “CIAO ANGELO!”... e di lì a pochi istanti sentirmi urlare con lo stesso scontato affetto “CIAO GIANLU!”. In questo mondo sempre più veloce e spesso meno riconoscente, il mio amico Angelo mi mancherà ma sono certo che, come me, in tanti, tantissimi lo seguiranno al Villaggio degli Sposi, se lo merita!

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Green Revolution Mercedes EQC 400 Lodauto

Maserati Levante Hybrid - Scuderia Blu

BMW CE 04 Perego Motorrad

Mercedes EQA 250 Lodauto

Ford Mustang Mach-E - Iperauto

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Mercedes EQC 400 “L’auto della svolta” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello e Emanuele Clivati

rima di raccontarvi nei dettagli la nuova EQC 400 voglio per una volta anticiparvi in estrema sintesi cosa mi sia piaciuto di più di questa vettura. Ebbene, sembrerà banale, ma ciò che mi è piaciuto di più di questo moderno SUV full-electric è che si tratti di una Mercedes, di una vera Mercedes. Lo è nel design moderno, funzionale ma anche elegante e per certi versi classico, senza eccessive concessioni ai dettami stilistici di altre elettriche. Lo è nel comfort sempre davvero elevato sia a livello acustico che per quanto riguarda il comparto sospensioni, come si addice a ogni Mercedes che si rispetti.

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E lo è nella filosofia di fondo che ne fa un azzeccato mix tra presente e futuro prossimo di un marchio e di un mondo dell’auto che, mai come di questi tempi in chiave green, muta molto velocemente. A un design ricercato ma, come dicevamo, non estremo e in grado di mascherare i quasi 2500 Kg di massa, corrisponde un abitacolo moderno, accogliente, ottimamente rifinito se pur non opulento, ideale per quattro persone che potranno viaggiare comode e sicure a bordo di una vera Mercedes, elettrica, in un’atmosfera ovattata - anche per merito dei doppi vetri - e raffinatamente hi-tech; davvero notevole, inoltre, l’impianto audio premium firmato Bowers&Wilkins. Nonostante il peso rilevante, le performance della Mercedes EQC 400 sono notevoli, per certi versi sbalorditive. Con i suoi 300 Kw/400 cv e ben 760 Nm di coppia immediatamente disponibili, questo imponente SUV elettrico è infatti capace di accelerazioni e riprese davvero fulminee come testimoniato da 5.1 secondi necessari a scattare da 0 a 100 chilometri orari da fermo. Molto efficace la guida mono pedale che viaggiando lungo tracciati urbani ed extraurbani, garantisce circa 400 Km reali di autonomia; circa 300 invece i chilometri che si possono realisticamente percorrere a velocità codice in autostrada. Apprezzabile, infine, il sistema che fino a 30 Km/h di velocità fa sì che la EQC 400 emetta un suono utile a segnalarne la presenza soprattutto nei centri urbani. Mi è piaciuta molto questa ECQ 400, una vera Mercedes di oggi, proiettata nel futuro!

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Mercedes EQA 250 “Ok... la scelta è giusta!” di Giovanni Volpe • ph Emanuele Clivati e Giandomenico Papello

n SUV di taglia media, elettrico, moderno e molto confortevole. Mercedes EQA 250 è tutto questo. Derivata dall’ultima generazione della Mercedes GLA, la nuova EQA 250 ha diverse frecce al proprio arco per conquistare un sempre più folto pubblico di convinti sostenitori dell’elettrico e, come vi spiegherò, anche tanti di coloro che, fino ad oggi, non ci avevano mai pensato. Merito di un design moderno che, soprattutto nel frontale, svela l’anima full-electric della EQA 250, contraddistinta da una gradevole linea a LED che corre da un proiettore all’altro, dall’ovvia assenza di vere e proprie prese d’aria, e dalla presenza di sensori e telecamere dedicate alla guida semi autonoma 2.0, come vedremo davvero molto efficace. La nuova EQA 250, forte di una lunghezza non esagerata di circa 446 cm, di una larghezza di 183 cm e di un’altezza da terra di 18 cm, si presenta con una taglia che ne fa la vettura ideale per diversi tipi di utente, grazie anche a un’ottima autonomia e a buone capacità di carico. L’abitacolo, molto moderno, eredita soluzioni molto originali e livello qualitativo molto elevato delle Mercedes di ultima generazione, compresa lo scenografico e ampiamente personalizzabile quadro strumento che sfrutta due ampi display gestibili volendo anche solo attraverso i comandi posizionati sul volante. Una volta in movimento ho potuto immediatamente apprezzare il notevole comfort acustico che deriva certamente per lo più dalla presenza di un propulsore elettrico ma anche da un’ottima insonorizzazione dell’abitacolo e dal buon lavoro svolto in ogni condizione dalle sospensioni. L’unità elettrica da 140 Kw/190 cv e i 375 Nm subito disponibili, si traducono in una guida sempre brillante ma, allo stesso tempo, morbida, mai stressante.

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In città, i diversi e molto efficienti ADAS presenti, garantiscono una guida sicura e in pieno relax, con tanto di ripartenza automatica per esempio da un semaforo. La guida mono pedale risulta molto intuitiva e concretamente vantaggiosa, con livelli di rigenerazione in rilascio davvero elevati: con un po’ di pratica si impara davvero a limitare molto l’utilizzo dei freni e, contestualmente, ci si ritrova spesso ad aver recuperato i chilometri appena percorsi. Ecco perché non deve stupire che questa nuova Mercedes EQA 250, percorrendo prevalentemente strade urbane ed extraurbane, garantisca circa 450 km di autonomia che diventano poco più di 300 km a velocità autostradale costante. Utile e davvero ben fatta, infine, la app dedicata di Mercedes, attraverso la quale è possibile programmare e monitorare a distanza ricarica e climatizzazione della vettura, trovare la colonnina più vicina e tanto altro ancora. EQA 250, grazie a queste ottime doti dinamiche e ai suoi ragionevoli ingombri, costituisce davvero una scelta concreta per chi desideri serenamente abbandonare l’endotermico per puntare su una vera mobilità green.

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Maserati Levante Hybrid “Ha preso la scossa... ma è sempre lui” di Giovanni Volpe • ph Matteo Mottari

on il restyling di metà carriera anche il SUV di Maserati Levante ha compiuto un primo piccolo ma significativo passo verso la sempre più diffusa elettrificazione che ormai accomuna la quasi totalità dei brand dell’automotive globale.

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Il Levante Hybrid mantiene intatto il proprio fascino e, a livello estetico, si arricchisce di pochi ma significativi dettagli, su tutti gli inediti proiettori anteriori a matrice di LED, i fari posteriori anch’essi a LED e i contorni delle griglie laterali verniciate in un esclusivo colore blu cobalto. Internamente troviamo un’edizione ulteriormente migliorata del classico salotto buono in perfetto stile Maserati, ora dotato di finiture ancora migliorate grazie all’impiego diffuso di materiali plastici di alta qualità sapientemente mixati a pellami e rivesti firmati, per esempio, Ermenegildo Zegna. Nuovo, più rapido e completamente connesso il sistema di infotainment posizionato al centro della plancia interamente rivestita in pelle naturale e dominata al centro dal classico orologio analogico griffato Maserati; più anatomico infine il volante dietro alle cui razze fanno bella mostra di sé due raffinati paddle in alluminio attraverso i quali gestire manualmente la trasmissione a otto rapporti. Con il nuovo Levante Hybrid, Maserati fa esordire il proprio primo SUV parzialmente elettrificato; si tratta di una vettura dotata di tecnologia mildhybrid che, accanto al propulsore endotermico 2 litri turbocompresso, monta una piccola unità elettrica da 48 volt che, pur non permettendo la marcia in full-electric, aiuta nelle partenze da fermo e nelle riprese da regimi medio bassi. Su strada il Levante Hybrid è godibilissimo. Non mancano grinta e spunto grazie ai ben 330 cv di potenza totale e a ben 450 Nm di coppia espressi a soli 2250 giri, ma il SUV italiano si lascia guidare in punta di dita in ogni condizione e con estrema morbidezza, senza strappi, anche lungo strade molto trafficate. Ottimo l’impianto frenante che non fatica a tenere a bada le oltre due tonnellate di peso della vettura, e pregevole la possibilità di passare dalla trazione tutto dietro a una ripartizione 50/50. Il Levante Hybrid rimane dunque il SUV prestigioso e veloce di sempre, ora con un pizzico di tecnologia green in più.

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SCUDERIA BLU Tel. 035 320358 - www.iperauto.it

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Ford Mustang Mach-E “Purosangue sì… ma elettrico!” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello

i è bastato percorrere pochi chilometri alla guida della Mach-E per comprendere che questa nuova crossover full electric di Ford meriti appieno di essere una Mustang. Certo, una Mustang diversa, molto diversa da quelle più recenti e, ancor più da quelle del passato, ma in grado di incarnare al meglio, pur se con un cuore del tutto elettrico, lo spirito del glorioso brand americano. Sviluppata sfruttando la piattaforma realizzata ad hoc da Ford denominata Global Electricfield GE1, la Mustang MachE unisce al meglio indole sportiva e comfort. In fatto di sportività, questa versione intermedia con pacco batterie da 98,7 kWh, 347 cv di potenza e ben 580 Nm di coppia, grazie anche al telaio rigido e alla particolare reattività di sterzo e impianto frenante, dice la sua garantendo ottime prestazioni e un feeling sempre molto appagante. Chi volesse ancora di più potrà comunque optare per l’ancora più performante versione GT. Il comfort rimane sempre molto elevato, soprattutto quello acustico, ma anche incappando in asperità brevi questa Mach, pur non essendo morbidosa, non delude. Davvero notevole l’impianto frenante, potente, con grande mordente nella prima parte della corsa del pedale e capace di tenere a bada anche nella guida più brillante gli oltre 2180 Kg di massa della vettura. Davvero positivo il dato effettivo riguardante l’autonomia della Mach-E che percorre in media 430 Km che, optando per le due modalità di guida meno estreme - Whisper/eco e Active/comfort - piuttosto che per la più sportiva Untamed/sport, possono diventare oltre 450. Sono partito di proposito dalle mie sensazioni di guida trattandosi pur sempre di una Mustang, anche se elettrica; ma com’è dentro e fuori questa super tecnologica Ford? Esteticamente la Mach-E - lunga 4,71 m, larga 1,88 m, alta 1,62 m con un passo poco inferiore ai 3 m - è una moderna, slanciata e muscolosa crossover che, soprattutto nel frontale e nella parte posteriore sfoggia un purosangue come logo e gruppi ottici posteriori che richiamano con fierezza quelli di ieri.

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Azzeccato l’impiego di profili di colore nero lucido un po’ ovunque lungo la carrozzeria e gradevole il tocco di sportività in più offerto dalle pinze dei freni di colore rosso. Dentro si è accolti da un abitacolo ampio, luminoso, molto originale nel design e caratterizzato da finiture valide, materiali semplici ma ben impiegati, un posto di guida confortevole senza rinunciare a una postura volendo sportiveggiante, e una console centrale dominata da un grande monitor posizionato verticalmente. L’infotainment, che sfrutta il software Ford Sync4, offre con estrema intuitività e immediatezza una moltitudine di utili informazioni e permette di pianificare realmente e in ogni minimo dettaglio qualsiasi genere di viaggio, visto che sa calcolare in tempo reale dove effettuare soste per la ricarica e i tempi necessari per effettuarle. Ottima anche la app Ford Pass attraverso la quale si possono effettuare numerosissime operazioni tra le quali, per esempio, pianificare e pagare ricariche, o anche aprire la vettura semplicemente avvicinandovisi. Con questa purosangue elettrica, Ford ha grandi possibilità di farsi largo con successo all’interno di un segmento, quello delle crossover elettriche medio-grandi, sempre più affollato e competitivo.

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FORDSTORE BLUBERG Tel. 035 4203011 - www.fordbluberg.it

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BMW CE 04 “Benvenuto futuro” di Giovanni Volpe

on c’è che dire, il nuovo scooter full electric di BMW, il CE 04, pare davvero un oggetto arrivato dallo spazio per via di un design più unico che raro, di rottura rispetto a quello di tutte le due ruote attualmente presenti sul mercato. Originalità che regna sovrana lungo tutta la silhouette del nuovo scooter di BMW ma che ha soprattutto nella porzione centrale e posteriore i sui picchi massimi; mi riferisco in primis alla sella orizzontale che corre fino al “codino” rastremato lasciando in bella mostra la ruota posteriore. La presenza del pacco batterie posizionato alla base del CE 04 - da 6,8 kWh nella versione da 31 cv e da ben 8,9 kWh in quella da 42 cv - oltre a promettere grande stabilità in marcia, ha permesso di ricavare un altro elemento assolutamente originale e distintivo, il vano porta casco apribile lateralmente. Il BMW CE 04, che si propone come mezzo di trasporto e di comunicazione per i pendolari urbani, è completamente connesso e sfoggia un vero e proprio navigatore con schermo da ben 10.25” e visualizzazione delle mappe.

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A livello prestazionale, la variante con pacco batterie da 8,9 kWh scatta da 0 a 50 Km/h in soli 2,6 secondi, può raggiungere una velocità massima autolimitata di 120 Km/h e garantisce un’autonomia di 130 Km. Entrambe le varianti del CE 04 possono contare su diverse modalità di ricarica che, a seconda del cavo e della wallbox impiegata permettono di avere il 100% della carica tra 100 e 280 minuti mentre si può passare dallo 0% all’80% in soli 45 minuti. Non vediamo l’ora di poter effettuare una prova su strada del nuovo scooter di BMW che, già sulla carta, promette di essere molto divertente!

PEREGO MOTORRAD Tel. 035 203241 - www.perego.bmw-motorrad.it

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Tuk Tuk Bergamo “Il regalo più bello!” di Giovanni Volpe

na gift card per spostarsi in Tuk Tuk alla scoperta dei tesori della nostra Bergamo può senza dubbio essere un regalo bello, originale oltre che realmente “green”. Ogni città, e Bergamo non fa eccezione, ha le proprie vie dello shopping, strade dove sono “concentrati” i negozi ideali per acquistare un regalo, dove passeggiare guardando le vetrine per farsi venire un'idea nuova, originale. Bergamo per aiutare i suoi abitanti, e non solo, a trovare il regalo più nuovo e originale ha invece “cambiato completamente strada” trasformando un mezzo per percorrere quelle stesse vie, nel regalo stesso. Non un mezzo qualsiasi però, bensì un Tuk Tuk, ovvero un grande “Ape Calessino”, più comodo e spazioso, a bordo del quale regalare e regalarsi una gita alla scoperta dei tanti tesori artistici e degli angoli più sconosciuti, della Città Bassa, del borgo medievale di Bergamo Alta e dei colli di San Vigilio. Un modo unico per scoprire anche gli aspetti più “golosi” della città, con una sosta per un aperitivo, per un pranzo o una cena. Un regalo perfetto per familiari, amici o conoscenti che abitano in un'altra città, ma altrettanto unico e straordinario da fare a chi a Bergamo o in provincia ci è nato e ci abita. Un Tuk Tuk, per esempio, per far tornare i propri genitori in luoghi che da giovani hanno amato e dove magari non tornavano da anni; per una “rimpatriata” con i vecchi compagni di scuola, oltre che per mille altre ragioni e con mille altre “ottime scuse”. Un regalo ”grandissimo” racchiuso in pochi centimetri e in di pochi grammi, quelli di una Gift Card; un “buono regalo” che è possibile trovare in diversi negozi della città e della provincia, capace di trasformare d'incanto i suoi pochi centimetri di “voucher” in chilometri di emozioni, divertimento, relax, attraverso la città. Tante le proposte per godersi un giro in Tuk Tuk con un "equipaggio” che va da uno a quattro passeggeri, dal “Tuk Ride Tour - Click and go”, tour privato della durata di un’ora, al al Tuk - City-Tour della durata di 90 minuti con alla guida i “Tukers”. Chi sono i “Tukers”?

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Guidatori esperti formati a dare informazioni turistiche in modalità “smart e pop” anche in almeno un’altra lingua straniera, principalmente inglese, che accompagneranno i passeggeri anche all’affascinante Bergamo by Night Tour: al tramonto quando ogni angolo della città diventa ancora più affascinante e romantico, ascoltando durante il percorso e le soste, i racconti delle guide turistiche professioniste, Bergamo sembrerà ancora più bella! Un regalo diverso da ogni altro fatto fino a oggi, bellissimo quanto facilissimo da “utilizzare” entrando nel sito www.tuktukbergamo.com e cliccando in alto sul bottone “Ho un tuk box”. Inserendo il codice che si trova sulla Gift card si verrà facilmente guidati alla scelta del giorno e dell’ora in cui “godere dell’esperienza, definita “unica e assolutamente ripetibile” da molti che l’hanno già vissuta. Per partire in una qualsiasi data fino al 31 dicembre 2022 in un indimenticabile viaggio alla scoperta di una Bergamo più bella che mai!

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TUK TUK BERGAMO Tel. 800771568 - www.tuktukbergamo.com

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Motors Volkswagen Taigo Bonaldi Motori

Volkswagen ID.5 Bonaldi Motori

Brutte & Cattive Subaru SVX

Nuova Volkswagen T-Roc - Bonaldi Motori

Nuova Škoda Fabia Bonaldi Motori

La Spa dell’Auto

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Novità Volkswagen 2022: Taigo - Nuova T-Roc - ID.5 “Un 2022 ricco di novità in Casa Volkswagen!” di Giovanni Volpe

l 2022 si annuncia come un anno ricco di novità per Volkswagen che, soprattutto nel corso del primo semestre, porterà al debutto tre modelli molto importanti. Ne abbiamo parlato con Andrea Rossi, nuovo Brand Manager Volkswagen della Concessionaria Bonaldi Motori - Gruppo Eurocar Italia. Durante i primi mesi del prossimo anno debutteranno tre nuove Volkswagen, l’inedita Taigo, la rinnovata T-Roc e la full electric ID.5; si tratta di vetture di importanza strategica all’interno dei rispettivi segmenti… Proprio così. Il primo debutto in ordine di tempo sarà quello della nuova Taigo, primo SUV coupé del segmento B.

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Volkswagen Taigo “Il primo SUV coupé di Volkswagen“

La vettura, già ordinabile, è solo 3 cm più lunga della T-Roc mentre sotto il cofano si è scelto di montare i propulsori che equipaggiano Polo e T-Cross. Disponibile inizialmente negli allestimenti Life e R-Line, la nuova Taigo punta su una linea sportiveggiante e può contare su un passo di ben 2,56 m. Le potenze dei propulsori, tutti turbo benzina, sono comprese fra i 95 e 150 cavalli, la trasmissione può essere manuale o automatica DSG, e sul fronte della sicurezza Taigo monta tutti gli adas di ultima generazione del gruppo.

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Nuova Volkswagen T-Roc “La regina si rifà il trucco“

ltre un milione di vetture vendute dal suo esordio avvenuto nel 2017 fanno senza dubbio della Volkswagen T-Roc una vera regina del segmento per la quale è giunto il momento di aggiornarsi per continuare a dominare. Il profondo restyling che potremo toccare con mano a Marzo del prossimo anno, rende la T-Roc ancora più accattivante nell’aspetto, più accogliente e raffinata dentro e sempre più sicura su strada. Il frontale della T-Roc ‘22 cambia nella calandra ora tutta nuova e soprattutto nei proiettori a LED - ora di serie su tutta la gamma - o a matrice di LED che, come accade in alcune versioni della Golf 8, sono collegati da una linea luminosa e integrano gli indicatori di direzione. Anche al posteriore cambiano i fari e soprattutto il paraurti, ora più movimentato e originale. Tutto nuovo l’abitacolo all’interno del quale spicca la plancia completamente ridisegnata e contraddistinta da un inedito display centrale di maggiori dimensioni e da inediti comandi a sfioro per la climatizzazione e sul nuovo volante hi-tech. Cresce anche il livello globale delle finiture che tornano a fregiarsi di materiali plastici morbidi per la parte superiore della plancia e per la parte superiore dei pannelli porta che, nella loro parte centrale sfoggiano ora, a seconda delle versioni, rivestimenti in tessuto o in vinile di qualità. La nuova crossover di Volkswagen cresce ulteriormente anche alla voce sicurezza adottando tutti i più moderni ADAS tra i quali spicca ora il Travel Assist che, pur sempre con la raccomandazione di tenere le mani sul volante, dota la vettura di una guida semi autonoma molto efficiente coordinando il funzionamento di cruise control adattivo, sistema anti collisione e lane assist. Nessuna rivoluzione, invece, per quanto riguarda le motorizzazioni che rimangono tutte benzina o diesel, con unità tre e quattro cilindri turbocompresse e potenze comprese tra 110 e 150 cv; sempre disponibile, in alternativa al cambio manuale sei marce, l’ottimo doppia frizione DSG a 7 rapporti. Semplificata, infine la gamma, che può ora contare su tre allestimenti accomunati da una dotazione di serie di accessori più completa che in passato: Life, Style e R-Line. La regina si è rifatta il trucco ed ora è pronta a dominare ancora a lungo.

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Volkswagen ID.5 “Il SUV coupé che mancava“

l 2022 ormai alle porte sarà anche l’anno dell’esordio per la terza vettura full-electric della famiglia “ID” di Volkswagen, la nuova ID.5 che, dopo ID.3 e ID.4 si propone come primo SUV coupé elettrico del costruttore tedesco. La nuova ID.5 si presenta esternamente con un design che ricalca quello della sorella ID.4 fino al montante posteriore dal quale parte un’inedita linea spiovente che sfocia nello spoiler posizionato sopra ai fari posteriori; il risultato, oltre a un maggiore dinamismo che traspare soprattutto nella vista laterale, è un coefficiente di penetrazione dell’aria che passa dal già ottimo valore di 0,28 a 0,26. L’abitacolo, che ripropone design, materiali ed equipaggiamenti della ID.4, ne mantiene anche l’ottima abitabilità grazie ai 2,77 m di passo e non vi sono alcuni problemi al posteriore nonostante la diversa forma del padiglione. La ID.5 sarà proposta in due livelli di potenza; la PRO Performance sempre trazione posteriore e con 520 Km di autonomia ma con potenza di 204 cv per arrivare alla più sportiva GTX. Questa versione pepata della ID.5 sarà dotata di un propulsore sull’assale anteriore e uno su quello posteriore - avrà dunque la trazione integrale - per una potenza totale di 299 cv, 480 Km di autonomia e solo 6,4 secondi per scattare da 0 a 100Km/h. Con ID.5 continua dunque la corsa verso l’elettrificazione da parte del Gruppo Volkswagen che, a fronte di un investimento da ben 30 miliardi di euro, ha come obiettivo diventare il primo costruttore di auto elettriche del mondo entro il 2025.

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BONALDI MOTORI S.P.A. - GRUPPO EUROCAR ITALIA Bergamo: Via 5° Alpini, 8 - Tel. 035 4532711 - Treviglio: Via Caravaggio, 53 - Tel. 0363 45577 Sondrio: Via Nazionale, 22/A - Postalesio - Tel. 0342 598001 - www.bonaldi.it

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Nuova Škoda Fabia “Il grande salto” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello

ochi istanti dopo aver riconsegnato alla concessionaria ufficiale Škoda del Gruppo Bonaldi la nuova Fabia, non ho potuto fare a meno di pensare a un grande salto che questa compatta ha compiuto rispetto alla generazione precedente. La crescita della nuova Fabia, che va ben oltre gli 11 centimetri di lunghezza dovuti alla condivisione della medesima piattaforma di Audi A1 e VW Polo, riguarda ogni aspetto della vettura, oggi molto più che “simply clever”. Dal punto di vista estetico si apprezza una grande pulizia delle linee che però, a ben guardare, sono ben movimentate da una serie di nervature che rendono la nuova Fabia decisamente accattivante; merito di un frontale dominato dall’inedita calandra e da proiettori a LED, ora di serie su tutta la gamma; anche il posteriore della vettura è dotato di buona personalità e conferisce una sensazione di compattezza al resto del corpo vettura. Una volta seduto al posto di guida, ho potuto da subito apprezzare la grande cura con la quale è stato realizzato l’abitacolo, sia dal punto di vista stilistico che sul fronte dei materiali e della funzionalità. A bordo della 1.0 turbo in allestimento Style del nostro test non mancava davvero nulla e, anzi, ho potuto apprezzare alcune raffinatezze alle quali Škoda ci ha ormai abituato da tempo in alcune sorelle maggiori della Fabia. Le plastiche dei pannelli porta e della plancia, solide e ben assemblate, sfoggiano non comuni rivestimenti in tessuto tecnico mentre all’interno della portiera sinistra è sempre presente l’immancabile ombrello; apprezzabile anche la presenza di un piccolo porta rifiuti incastrabile nelle tasche delle portiere, le bocchette della climatizzazione posteriore e un ampio bracciolo con tanto di doppio porta bottiglie.

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Davvero ben fatti i sedili con quello di guida facilmente e ampiamente regolabile; una volta impugnato l’originale volante in pelle a due razze, ho iniziato il test drive muovendomi di proposito in pieno centro città all’ora di punta, per poi passare a tratti in extrurbano. Apprezzabile la nuova strumentazione virtuale, ricca e ben leggibile, così come il display centrale touch dell’infotainment, veramente completo e dalle regolazioni molto intuitive. Su strada, il collaudato mille tre cilindri turbo benzina con potenza di 95 cv abbinato a una trasmissione manuale a cinque rapporti, si è dimostrato valido in ogni frangente: ottimamente incapsulato, ha vibrazioni quasi nulle, è sempre dotato del giusto brio e garantisce consumi di carburante che non fanno invidiare quelli di un diesel moderno. Sempre preciso lo sterzo così come il cambio manuale dotato di una leva ben posizionata e di innesti secchi, precisi, mai contrastati. Notevole, infine, anche il comfort sia dal punto di vista acustico che affrontando le piccole grandi asperità che si incontrano soprattutto lungo i tratti urbani. Completa un quadro già davvero appagante il completo pacchetto di ADAS di cui la nuova Fabia è dotata, molto efficaci senza mai risultare troppo invadenti. Oltre i nostri confini e, sempre più anche nel nostro Paese, Škoda continua a crescere, a conquistare importanti quote di mercato, spesso convincendo storici clienti di marchi premium. Dopo aver guidato questa nuova Fabia, non mi risulta affatto difficile capirne il perché!

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BONALDI MOTORI S.P.A. - GRUPPO EUROCAR ITALIA Bergamo: Via Gemelli, 30 - Tel. 035 4532744 - Treviglio: Via Caravaggio, 53 - Tel. 0363 45577 - www.bonaldi.it

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Brutte & Cattive Subaru SVX “Non chiamatela DeLorean!” di Giovanni Volpe

ra il 1991 e il 1996 fu prodotta e commercializzata anche in Italia una coupé che mi sento di far rientrare a pieno titolo tra le nostre brutte e cattive. Sto parlando della semisconosciuta, ma non per questo meno brutta, Subaru SVX, sportiva che credo peraltro di poter tranquillamente annoverare più fra le brutte che fra le cattive tanto amate da chi scrive. A mio parere erroneamente definita la DeLorean venuta da Oriente - semplicemente per il fatto di essere una coupé e di essere stata disegnata dal nostro Giorgetto Giugiaro, autore della ben più nota e amata protagonista di “Ritorno al futuro“ - la Subaru SVX doveva incarnare lo spirito di una vera sportiva giapponese hi-tech nel design esterno e, nondimeno, nell’abitacolo ma, senza giri di parole, non raggiunse lo scopo. Per quanto sfoggiasse un originale tetto in cristallo con un telaietto altrettanto originale all’interno del quale scorrevano i finestrini elettrici, il mix di linee tese e curve rendeva la SVX massiccia e giocattolosa più che sportiva. Il frontale, soprattutto i gruppi ottici, erano stati “liberamente ispirati” alla Opel Calibra mentre le pseudo bombature sui passaruota anteriori e posteriori riuscirono a far sembrare ancor più piccoli i cerchi in lega già un poco sottodimensionati. Pesante, anzi pesantissimo, il sederone alto e squadrato ulteriormente caricato da un evitabile spoiler in tinta con tetto e lunotto; non male, per dovere di cronaca, i fari posteriori che correvano da parte a parte, e i due pur poco elaborati terminali sdoppiati. L’abitacolo non aiutò la SVX a distinguersi in fatto di sportività e tutto sommato nemmeno in materia di originalità. A bordo pareva di trovarsi nel più classico dei salottoni nippo-amercani, fatto di sediloni non molto profilati ma a prova di obeso da fast-food, un volantone a quattro razze

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dalla corona sottile ma con al centro un mega airbag, avveniristica strumentazione retroilluminata, leva del cambio automatico da bus e parte della plancia rivestita in alcantara. Ma veniamo alla componente cattiva della Subaru SVX. La vettura, lunga 466 cm, larga 177 cm e alta solo 131 cm, montava un classico propulsore boxer 6 cilindri con potenza di 231cv e coppia massima di 309 Nm. La massa in ordine di marcia non era in realtà da peso piuma - 1590 Kg - e nemmeno il classico cambio automatici a 4 rapporti aiutava a bruciare i semafori; ciò nonostante, la SVX, forte anche di un assetto specifico, particolarmente basso e dotato di ammortizzatori dalla taratura molto rigida, riusciva a sfruttare bene i suoi 231 cavalli che si traducevano in buone performance fra le curve, in uno 0/100 coperto in 8 secondi netti e in ben 240 Km/h di velocità massima. Brutta era brutta, cattiva tutto sommato sì… ma vi prego non chiamatela DeLorean!

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La Spa dell’Auto “Il posto ideale per chi pretende il meglio!” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello

mmaginate per un istante di prendere in prestito il significato moderno dell’ormai diffuso acronimo “spa”, ovvero “azienda che opera per il benessere, il relax e la cura del corpo”, e di applicarlo al mondo dell’auto. È ciò che hanno fatto nel 2019 due amici, Giuseppe e Marco, i fondatori della Spa dell’Auto di Gorle, un vero e proprio punto di riferimento nel settore della cura dell’auto in ogni suo dettaglio. Raramente mi è capitato di trovarmi di fronte contemporaneamente a vetture tanto prestigiose seppur di tipologia tanto differente; è questo il target della Spa dell’Auto? Senza dubbio sì! Sin dall’apertura della nostra attività, datata dicembre 2019, abbiamo deciso di rivolgerci a un pubblico molto esigente, con l'intenzione di diventare un vero e proprio punto di riferimento per quanti desiderino davvero prendersi cura della propria vettura. Cosa intendete esattamente per “prendersi cura”? Abbiamo messo a punto una serie di trattamenti specifici attraverso i quali siamo in grado di riportare ogni vettura a un livello estetico persino superiore a quello che, per esempio, molte supercar presentano quando vengono consegnate, nuove, ai loro proprietari. Per farlo ci avvaliamo di una serie di procedimenti, tra i quali un metodo di lucidatura davvero unico, e di prodotti di altissimo livello, per intenderci gli stessi utilizzati dai più prestigiosi brand italiani e stranieri di supercar. Questi stessi protocolli di lucidatura e non solo, che abbiamo messo a punto nel tempo, garantiscono tra l’altro straordinari risultati anche su vetture d’epoca, il che fa della Spa dell’Auto un punto di riferimento anche per questa particolare tipologia di vettura. Immagino che anche l’esperienza abbia avuto e continui ad avere il suo peso… Senza dubbio per raggiungere i nostri standard qualitativi, l’esperienza sul campo riveste un ruolo fondamentale, così come il nostro costante studio dei nuovi materiali e delle nuove tecnologie, e i nostri continui aggiornamenti anche oltre confine.

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Ad oggi, quali sono state le più belle auto “ospitate” nella vostra Spa? Parlando di vetture recenti, siamo rimasti impressionati da Lamborghini SVJ e Ferrari F8; dando invece uno sguardo a gioielli del passato, come non citare due capolavori senza tempo come la Ferrari F40 e la Mercedes 300 SL “ali di gabbiano”... Quali sono gli step fondamentali della Spa dell’Auto per proteggere e far brillare una vettura? Prima di tutto bisogna effettuare un accurato lavaggio della vettura al quale far seguire un vero e proprio processo di decontaminazione; il più delle volte, parlando di carrozzeria, procediamo con lucidatura ed eliminazione di graffi per poi arrivare ai trattamenti protettivi dedicati a tessuti, plastiche e pellami, oltre che alla carrozzeria.

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Trattamento protettivo che può essere ceramico e nanotecnologico ramificato a lunga durata. Il risultato è quello spettacolare che vedo in queste vetture presenti oggi nella vostra Spa? Certo, anche se ci teniamo a sottolineare che la nostra è una continua rincorsa al livello qualitativo più elevato; ogni gratificante risultato raggiunto, indipendentemente dalla tipologia di vettura sulla quale siamo intervenuti, è lo sprone ideale per fare se possibile ancora meglio con la vettura successiva. Non a caso La Spa dell’Auto è anche un centro tecnico di riferimento all’interno del quale teniamo corsi per istruire i detailer, e collaboriamo con diversi player di alto livello del settore che sempre più spesso chiedono il nostro aiuto. Giuseppe, Marco, chiudiamo con uno sguardo al futuro… Nel nostro futuro abbiamo ben chiaro un ambizioso progetto di crescita e sviluppo ma, proprio come facciamo ogni giorno nella nostra Spa, procediamo senza fretta e badiamo a far sempre di più e meglio!

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LA SPA DELL’AUTO Tel. 035 0770698 - info@laspadellauto.it

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Via Vittorio Veneto, 141 - Songavazzo (Bg) Cell. 347.2196596 Désirée - Cell. 347.4201592 Luigi www.luxaly.it - Instagram: @luxaly_srl - Facebook: luxaly srl


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Luxaly “Made in Italy? Noi ci crediamo!” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello

i sono diversi modi di diffondere ottimismo, positività, fiducia nel futuro… In questa edizione natalizia di JUST ho il piacere di affidare questo non banale compito a Luigi e Désiree, coppia nella vita prima ancora che nel lavoro e fondatori di Luxaly, brand di moda e sartoria 100% Made in Italy. Il raffinato showroom di Luxaly, nato nel 2017, si trova a Songavazzo, in alta Val Seriana dove la coppia di imprenditori risiede. Scopriamo insieme il segreto del successo di questa azienda bergamasca che, a mio modo di vedere, proprio in un periodo delicato come quello che ancora stiamo vivendo, incarna al meglio laboriosità, bontà delle idee e perseveranza di casa nostra. Luigi, Désiree… il vostro showroom rappresenta una vera e propria chicca in questo angolo di Valle Seriana… Ne siamo consapevoli e siamo sempre più convinti della nostra decisione.Viviamo qui da tempo e quando nel 2016 abbiamo notato questo spazio, non abbiamo avuto dubbi: dentro di noi era già la “casa” di Luxaly, nostra nuova avventura imprenditoriale nel mondo della moda. Luigi, che cos’è Luxaly? Luxaly è innanzitutto il coronamento di un sogno figlio di anni di gavetta nel mondo della moda, della sartoria di alto livello, del Made in Italy. E, proprio il concetto di Made in Italy per me e mia moglie rappresenta un imprescindibile punto fermo; non a caso a realizzare di stagione in stagione le nuove collezioni che definiscono i total look targati Luxaly, sono piccole aziende di esperti artigiani italiani che io e mia moglie abbiamo attentamente selezionato. A chi si rivolge Luxaly? Il nostro prodotto è espressamente rivolto all’uomo che ami vestire, non essere semplicemente coperto da ciò che indossa. L’uomo di Luxaly, inoltre, è particolarmente attento alla qualità dei materiali ma anche alla funzionalità e alla bellezza dei capi che indossa, tutti concetti che il nostro brand concentra al meglio.

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So che la scelta di radicarvi ulteriormente nel territorio nel quale vivete sia stata vincente; eppure la vostra clientela viene spesso da molto, molto più lontano… Proprio così! Il legame tra Luxaly, Songavazzo, dunque la Valle Seriana, ha rappresentato per me e Désiree un’ulteriore conferma della scelta di vita fatta tempo fa. In Luxaly, che mi fregio di dire sia una azienda a conduzione familiare - non a caso il design del nostro showroom è stato studiato da nostro figlio Eric, arredo designer - ogni dettaglio è stato studiato per poter offrire un’immagine prestigiosa ma conviviale, perfettamente integrata col territorio ma altrettanto valida e spendibile ben oltre i nostri confini, locali e nazionali. Non a caso abbiamo clienti importanti che arrivano da Como,Varese, Milano e dalla Svizzera, senza dimenticare che lavoriamo sempre meglio anche con Germania, Canada e Australia, tutti Paesi nei quali il nostro concetto di vero Made in Italy è più che mai apprezzato. In che modo la pandemia ha inciso e ancora condiziona il vostro lavoro? Siamo fortunatamente due ottimisti cronici e, per questa ragione, se è innegabile che il Covid abbia messo in seria difficoltà il settore, è altrettanto vero che

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io e mia moglie non ci siamo mai persi d’animo, anzi, ci siamo concentrati ancor di più per poter offrire alla nostra clientela un servizio se possibile ancor più accurato. In che modo? Uno su tutti, che conferma il piacere che proviamo nel coccolare il nostro cliente ma anche di tenere in seria considerazione ciò che sta accadendo fuori dal nostro showroom, la scelta di ricevere solo su appuntamento. Questo modo di accogliere i nostri ospiti, si traduce nella possibilità di dedicare loro ogni attenzione, di instaurare un duraturo rapporto di fiducia reciproca che vada ben oltre la vendita. Chiuderei con uno sguardo rivolto al 2022… Come dicevamo poc’anzi, siamo due inguaribili ottimisti e siamo altrettanto certi del concetto di qualità, tipica del miglior Made in Italy, di Luxaly… Per questo ce la faremo!

www.luxaly.it

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Vaffanpollo “Il miglior pollo allo spiedo di Bergamo!” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello

hi lo ha assaggiato è pronto a giurare che quello di Vaffanpollo sia il pollo allo spiedo più buono di Bergamo. Un ottimo punto di partenza per Cesare Bonini, giovane imprenditore bergamasco che, sin dall’apertura di Vaffanpollo datata 6 febbraio 2021, ha puntato sulla qualità affinché la sua attività non fosse ricordata solo per l’originale nome che porta. Vaffanpollo, che si trova a Bergamo in Via Ernesto Rossi, proprio all’ingresso del centro commerciale di Valtesse, si è da subito ritagliato una propria eterogenea e affezionata clientela che, da qualche mese a questa parte, sta peraltro via via crescendo. Merito senza dubbio di una comunicazione iniziale mirata e non banale ma, ora, soprattutto all’elevata qualità dei prodotti offerti. Uno su tutti, il pollo allo spiedo, un campese allevato all’aperto senza impiego di antibiotici, certificato da Amadori; ottime anche le fritture così come gli hamburger, questi ultimi preparati utilizzando ingredienti del territorio e metodi di cottura di ultima generazione. Lo staff di Vaffanpollo, oltre al titolare Cesare Bonini, è composto da altri cinque elementi, quattro in cucina e un addetto alle consegne. Come dicevamo, la clientela che sta sempre più decretando il successo di Vaffanpollo, è trasversale e sfrutta al meglio la presenza nei dintorni di scuole e uffici oltre, ovviamente, alla galleria di negozi e al supermercato presenti in loco. Al termine della nostra piacevole chiacchierata, Cesare Bonini ci ha tenuto a raccontarmi come senta di essere cresciuto e, per certi versi migliorato a livello umano prima ancora

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che professionale, da quando pur giovanissimo ha creato Vaffanpollo, di fatto cambiando radicalmente la propria quotidianità. Da buon uomo marketing, non ha mancato di consigliarmi il loro hamburger migliore, la polletta e, soprattutto, mi ha rivelato che già a partire da inizio 2022 Vaffanpollo potrà contare su un dehor riscaldato tutto suo. Giovani imprenditori… crescono!

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vaffanpollobergamo@gmail.com - facebook e instagram: vaffanpollo

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® MEN, MOTORS & LIFESTYLE

JUST

Just - Ringraziamenti Chiara Cattaneo • Cinzia Acerbis Giacomo Agostini • Roberto Sestini Fabio Sannino • Barbara Corti • Gigi Rota Francesca Vitali • Laura Bertulessi Luca Bertolini • Paolo Carmeli • Davide Baruffi Michela Mantecca • Andrea Minò • Joel Brunel Andrea Bassoli • Andrea Rossi • Pietro Batta Livio Breno • Elisabetta Mogni • Mara Soave Guido Colombo • Michele Camolese Cecilia Consonni • Marco Bonini • Laura Parolini Cinzia Paleni • Silvana Giardina • Giorgio Casari Roberta Sala • Claudia Locatelli • Giorgio Cervi Angela Landi

Periodico semestrale - N° 14

Direttore Responsabile Giovanni Volpe direzione.just@gmail.com

Graphic & Art Director Silvia Benaglia lavorazione.just@gmail.com

Web & Social Happy Media S.r.l.s.

Photo Giandomenico Papello • Matteo Mottari Emanuele Clivati • Davide Crescenzi Alessio Scaccabarozzi

Amministrazione Studio Landi - Bergamo Test auto e moto Giovanni Volpe • Giorgio Cremascoli Marco Di Marco

Editore Guarda chi guida S.r.l.s. - Bergamo

Contributors Gaia Bonomelli • Sergio Turani • Chiara Pennati Valentina Mussinelli • Fabiano Pirovano Giacomo Agostini • Francesca Vitali Monica Sorti • Arianna Zucaro • Elisa Stefanoni Marco Piffari • Alessandro Curtò • Roberto Cino Filippo Fiorenza • Gabriele Tonolini Bergamo Trasmissioni

Distribuzione Gianluigi Caielli 347 8932063

Iscrizione n. 21/14 del 17/11/2014 - Registro Stampa del Tribunale di Bergamo. Testi e materiale fotografico contenuti in questa pubblicazione, sono di proprietà esclusiva di Guarda chi Guida S.r.l.s. È pertanto vietata ogni riproduzione, anche solo parziale, non autorizzata dall’editore.

www.just-magazine.it www.justmotori.it rivista JUST just.men.motors.lifestyle 122

INFO e PUBBLICITÀ direzione.just@gmail.com 347 53.78.130


Via Ernesto Rossi, 1/A - 24123 Bergamo - Telefono: 035 0632083 vaffanpollobergamo@gmail.com - facebook e instagram: vaffanpollo


Intraprendente e coraggioso, Mario non si è fermato neppure davanti alla pandemia e in quel periodo, con le porte del suo locale che si aprivano a singhiozzo quando non rimanevano forzatamente chiuse, è arrivato a macinare con il delivery più di 2000 chilometri, consegnando personalmente aperitivi, colazione e pranzi di lavoro. Non solo. Nonostante la pandemia che ci tiene ancora sotto scacco, ha deciso di investire nella sua attività, ampliando il locale con la nuova enoteca/gintoneria. Perché, in periodi come questo dove tutti pensano solo a sopravvivere, solo i grandi imprenditori pensano a ingrandirsi. Il prossimo progetto della wishlist è quello di ampliare l’esterno in vista della primavera. E di riuscire a ritagliarsi degli spazi di tempo libero visto che, al momento, il Vice si prende la maggior parte delle sue giornate. «Devo ringraziare mia moglie Viviana che, da casa, mi aiuta con le incombenze legate alla gestione del locale e che sta appoggiando questa mia scelta fin dall’inizio. Ora il tempo da dedicare a lei e ai nostri due figli Marta e Jacopo è un po’ ridotto, ma cerco di ritagliarmi degli spazi per stare con loro nei momenti più calmi della giornata. Lo sappiamo entrambi che questi nuovi progetti costeranno tanti sacrifici, ma la grinta non mi manca». La stessa grinta che Mario ha dimostrato quando, nel novembre del 2017 in occasione del suo quarantesimo compleanno, ha deciso di farsi un regalo speciale e di partecipare alla maratona di New York.

www.shop.ilvice.it

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L’Enoteca del Vice Gin e non solo


Mario ha anche inventato il carrello dei gin, dove colloca i prodotti da degustare, per chi fosse indeciso sulla scelta. «Do anche consigli in base ai gusti delle persone, perché c’è chi lo preferisce secco, chi fruttato e chi speziato». Perché il gin ha tante sfaccettature e ormai viene consumato anche a pranzo, tanto che Mario ha lanciato l’#iopranzocolgintonic. «Se per secoli è stato il liquore più bistrattato e cheap, oggi è diventato uno dei distillati più dinamici ed eleganti, tanto che lo si può tranquillamente bere anche liscio e non per forza va miscelato con altri ingredienti». Ora l’idea di Mario è di proporre una gin card del Vice per creare una comunity, una fidelizzazione che darà diritto anche a degli sconti. «La lancerò il prossimo anno. Ora stiamo lavorando per preparare i box regalo natalizi, con una sorpresa nata dalla collaborazione con la Pasticceria Locatelli di Longuelo: il Ginettone, ossia quando il gin incontra la dolcezza nella sua forma più raffinata». Mario Carrara, uomo e imprenditore Quando parliamo di locali di tendenza raccontiamo di spazi che hanno un’anima. E l’anima del Vice è Mario Carrara, il titolare che lo gestisce dal 2003. «Ho iniziato a Curno con mio fratello Giovanni ma sono in pista dal ’98. Negli anni dell’università, per guadagnare due soldi, ho cominciato a lavorare part time come barista a Dalmine, al Caffè del Viale. Dopo tre anni ho abbandonato la facoltà di Economia e Commercio perché, al termine di uno stage in un’azienda, ho capito che quello che avrei voluto fare nella vita era legato al fatto di stare dietro a un bancone. Il bar era la mia strada. Non ritengo però che i tre anni di università siano stati buttati, perché credo che l’istruzione sia sempre e comunque un valore aggiunto». E aggiunge: «Devo ringraziare mio papà Gianpaolo e mia mamma Annaluisa per aver sempre appoggiato le mie scelte e per aver dato, a me e a mio fratello, una grossa mano». Quando c’è stata l’opportunità di ritirare il ViceeVersa, che prima aveva un altro nome, Mario e Giovanni hanno intrapreso questa avventura, pur non sapendo a cosa andavano incontro. «Ci ha proprio stravolto la vita, anche se le cose sono andate bene. Ma un conto è fare il dipendente, un conto è gestire un’attività in prima persona». Insieme hanno lavorato per 15 anni e adesso sono quasi quattro anni che Mario viaggia da solo, mentre Giovanni ha aperto il Perlage a Bonate Sopra. Esperto di gin con una grande passione per i motori e per lo sport, Mario sui social va alla grande. «Sono un canale importante, che mi sta aiutando e grazie al quale sto creando un rapporto speciale con i miei clienti». Rapporto che poi si consolida all’interno del locale, dato che la qualità del servizio, la cortesia e l’accoglienza sono il punto di forza del Vice, che conta una dozzina di dipendenti tra fissi e a chiamata. «Ho una bella squadra di giovani che, alternando il lavoro allo studio, hanno tanta voglia di mettersi in gioco. Ci sono poi le figure storiche, che sono con me da parecchio».

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L’Enoteca del Vice Gin e non solo


L’Enoteca del Vice Gin e non solo “Una nuova avventura!” di Giovanni Volpe e Monica Sorti • ph Giandomenico Papello

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l nuovo Rinascimento del gin passa anche da Curno grazie all’estro e alla creatività di Mario Carrara del Vice. Dai primi di novembre è infatti possibile gustare il distillato del momento con tutti i suoi abbinamenti e in tutte le sue declinazioni nella nuova Gintoneria, un piccolo caveau nato da un ampliamento del noto locale di via Bergamo. «Ho ritirato gli spazi al primo piano, proprio confinanti con la sala eventi, per creare una sorta di esposizione dove collocare tutti i miei gin, che sono più di 250» spiega Mario. «Mi sto specializzando e il loro numero continua a crescere. Arrivano un po’ da tutto il mondo, dalla Spagna, dall’Inghilterra ma anche dall’Himalaya, dal Sud America, dal Vietnam e dal Guatemala». C’è anche il più costoso in assoluto, una vera chicca per intenditori, che viene prodotto da una distilleria di Cambridge. «Un po’ li trovo su internet grazie alle ricerche che faccio e un po’ mi vengono proposti dai miei fornitori, visto che ultimamente il gin è un drink che sta andando alla grande. Ne escono continuamente di nuovi, tutti particolari, fatti con botanicals sempre più inconsueti». Capita poi spesso che Mario si rechi personalmente dai produttori, per degustarli e per sceglierli. Il gin è un capolavoro alchemico, che può essere manipolato e scolpito dalla creatività di chi lo produce, ma anche di chi lo abbina per creare cocktails superlativi. «Al Vice li serviamo con la tonica, bisogna abbinare quella giusta e anche in questo caso serve una ricerca per trovare l’accostamento più adatto e particolare, in base al gusto del cliente». Il prodotto finale è una bevanda fresca, non pesante dal punto di vista alcolico perché la dose di gin è determinata e calibrata, in modo da rendere il cocktail bilanciato. Come decorazioni ci si possono abbinare le bacche, la scorza di limone piuttosto che le foglioline di menta, ma ci sono anche gin che vengono degustati in purezza. L’idea della gintoneria è nata sull’onda del gin tonic box, una proposta messa in campo da Mario durante la pandemia, quando il locale era chiuso e lui, grazie al delivery, consegnava ai suoi clienti una scatola con il necessario per prepararsi i cocktail a casa propria. «ll gin tonic box continua ad andare alla grande anche adesso che abbiamo sospeso il delivery, perché chi vuole assaggiarne uno senza comprare la bottiglia può fare questa sorta di esperimento».

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