Just Lecco 6

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Men Lorenzo Cogliati • Alberto Negri Francesco Brivio LECCO

Green Revolution

Centro Porsche Como - Techno Motori Iperauto • Renzo Negri Autocogliati Cover Story • Bonaldi - Gruppo Eurocar Italia • Nuova Audi Q4 e-tron Gruppo Serratore Nis-Car

MEN, MOTORS & LIFESTYLE

“Inconfondibilmente Audi”

Motors

Copia omaggio

Sala Luciano Peugeot 309 GTI Gorla Pneumatici

Periodico semestrale - Anno IV - N° 6

www.justmotori.it








Via Cantù, 21 - 22036 Erba (CO) - Tel. 031 627288


info@hotelcastellodicasiglio.it - www.hotelcastellodicasiglio.it



Editoriale di Giovanni Volpe

La felicità... si tinge di bianco

MEN, MOTORS & LIFESTYLE

ono davvero felice di trovarmi qui, all’alba di questo mercoledì di metà giugno, a scrivere l’EDIT di una nuova edizione di JUST Lecco. Dovrebbe essere una normale fase conclusiva della lavorazione di una delle riviste che edito e dirigo da anni ma questa volta è, e rappresenta, molto di più...

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Per tutto il 2020, purtroppo, il maledetto virus che ha stravolto la quotidianità di molti di noi, ha infatti reso impossibile realizzare, dunque pubblicare, una nuova edizione di JUST Lecco... Da parte mia, non nego di aver pensato per qualche istante di seguire consigli ed esempi di colleghi per i quali, questo lungo periodo di stop forzato si è trasformato nella ghiotta occasione di abbandonare la carta, con tutti gli sforzi e i costi che comporta, per rifugiarsi nel digital o, almeno, di tentare di farlo... Pur con tutto il dispiacere e i sacrifici che ciò ha comportato per me e il mio staff, ho invece preferito accettare questa pesante e inaspettata battuta d’arresto, fermare tutto in attesa che le nostre teste e i nostri cuori fossero in grado di ripartire... Questa mattina di giugno, mentre mi trovo alle battute finali di questa tanto desiderata nuova edizione di JUST Lecco, beh, non mi vergogno di dirvi che mi sento felice, felice come un bambino che, dopo un castigo, può tornare a giocare con gli amici... E di amici, durante questa lavorazione, ne ho ritrovati tanti di ieri e anche di nuovi... Una grande cosa, una bella soddisfazione sia a livello umano che professionale, un assaggio di felicità che, proprio in concomitanza dell’inizio della distribuzione di questa edizione, si tinge di bianco: il colore della tanto agognata “zona” che significa ritorno alla vita, a una diversa ma sono certo mai tanto apprezzata libertà.

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Editoriale


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Sommario

32 | Lorenzo Cogliati “Uniti verso nuovi traguardi”

14 | COVER STORY Bonaldi - Gruppo Eurocar Italia

42 | Francesco Brivio “Passione inossidabile”

“Inconfondibilmente Audi”

38 | Alberto Negri “Un post pandemia a tinte ‘green’”

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Sommario


Green Revolution 50 | Porsche Taycan Turbo Centro Porsche Como Techno Motori

64 | Nuova Suzuki SWACE Hybrid - Renzo Negri “La famiglia è servita...”

76 | Nuova MG ZS EV Gruppo Serratore “7... numero magico!”

“Se la provi... ti innamori!”

58 | Nuova Mazda CX-30 M-Hybrid - Iperauto “Bella e intelligente”

70 | Nuova Volkswagen ID.4 - Autocogliati “Comoda, efficiente e SUV”

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Sommario

82 | Nuove Nissan Qashqai e Ariya - Nis-Car “La nuova era è iniziata”


Motors 92 | Provata da... Giorgio Cremascoli Cupra Formentor Autocogliati

112 | Brutte & Cattive Peugeot 309 GTI “La sorella... brutta!”

“Sportiva vera!”

106 | Provata da... Giorgio Cremascoli Nuova Opel Mokka Sala Luciano “Poco fumo... e tanto arrosto!”

100 | Nuova Citroën C4 Gruppo Serratore

116 | Gorla Pneumatici “Con Gorla torna il ‘Gommista di Erba’”

“Bentornata grandeur!”

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Sommario



Cover Story Bonaldi - Gruppo Eurocar Italia “Inconfondibilmente Audi” di Gaia Bonomelli • ph Giandomenico Papello e Matteo Mottari

ornata operativa lo scorso ottobre, la Concessionaria Audi di Lecco con sede a Garlate, ha effettuato un radicale intervento di ristrutturazione durato oltre otto mesi. Periodo più lungo rispetto a quello previsto inizialmente a causa dei continui stop forzati dovuti alla pandemia da Covid-19. “È stata eseguita una ristrutturazione completa dello stabile interno” racconta William Valsecchi, Responsabile della concessionaria. “Abbiamo ampliato l’area officina che passa da quattro a cinque ponti, l’area service con la ricezione diretta, l’area accettazione, quella delle consegne e il reparto, di oltre 700 mq, dedicato alla vendita e al salone espositivo”. Un investimento da circa 2 milioni di euro messi in campo da Bonaldi Gruppo Eurocar Italia per adeguare gli spazi agli standard di sicurezza, funzionali ed estetici. Oltre alla pavimentazione, agli impianti, agli arredi e alle luci, rinnovati anche gli esterni della concessionaria, le ampie facciate e il grande piazzale di oltre 2mila mq.

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I lavori sono stati diretti dall’Architetto Maurizio Zambelli e hanno impiegato aziende del territorio, come l‘Impresa edile Mazzoleni Alessio & F.lli s.n.c. di Almenno San Salvatore. “Da sempre il gruppo Bonaldi crede nel legame con il territorio in cui opera” racconta nell’anteprima digitale della concessionaria Gianmaria Berziga, direttore generale del gruppo Bonaldi. “Abbiamo lavorato molto per creare una nuova sede che prima di oggi non era in linea con lo stile del Gruppo e del marchio Audi. Della vecchia concessionaria sono rimasti solo i muri perimetrali. Da oggi l’esperienza per i clienti sarà in perfetto stile Audi, eccellente. Il nostro investimento è un atto di coraggio e, al tempo stesso, di fiducia nel futuro e testimonia quanto l'azienda tenga al territorio di Lecco”. Territorio che, soprattutto nell’ultimo periodo, è sensibile alle tematiche ecosostenibili, come, nel campo delle vetture, alla svolta green della mobilità. “I nostri clienti sono per lo più interessati alla versione ibrida con motore termico ed elettrico. C’è un interesse anche sul full elettrico che però al momento è disponibile solo sui Suv. Al momento siamo in attesa dell’Audi Q4 con modello elettrificato” dice Valsecchi. Tra le ultime novità della sede di Lecco, ci sono anche la presenza di un Responsabile tecnico diplomato Audi, con oltre trent’anni di esperienza e un assistente service pronto a soddisfare ogni esigenza del cliente.

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ontinua il processo di elettrificazione della gamma Audi che ha nella nuova Q4 e-tron, primo SUV compatto full electric della Casa degli anelli, un passaggio fondamentale. Sviluppata sulla piattaforma modulare elettrica MEB del Gruppo Volkswagen, la nuova Q4 e-tron ha una lunghezza di circa 460 cm, è larga circa 186 cm e alta 163 cm, misure che la collocano nel segmento nel quale si concentra la maggiore richiesta di SUV. La nuova elettrica compatta di Audi è disponibile a trazione posteriore o integrale quattro, e con batteria da 55 o 82 kWh per un’autonomia omologata nel ciclo WLTP fino a 520 Km; supporta, inoltre, la ricarica rapida fino a 125 kWh in grado di recuperare una percorrenza di circa 130 Km in soli 10 minuti. Esteticamente la Q4 e-tron sfoggia un design muscolare che ripropone i più recenti e apprezzati stilemi Audi senza abbandonare i tratti distintivi della concept da cui deriva; sbalzi anteriori ridotti, passaruota ben pronunciati e linee scolpite caratterizzano la linea di questo SUV che ha nel frontale i tratti più ricercati;

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molto belli, in particolare i proiettori Audi Matrix Led mentre al posteriore una banda luminosa collega i gruppi ottici posteriori. L’abitacolo della Q4 e-tron ha nella plancia l’elemento più caratterizzante. Presenta una parte compatta rivolta verso il guidatore che integra una strumentazione inedita, un ampio display MMI touch e le bocchette di aerazione, mentre la parte destra corre in maniera più lineare fino alla portiera del passeggero. Le finiture sono come di consueto molto curate mentre per quanto riguarda la scelta dei rivestimenti,va segnalata la possibilità, nella S line, di optare per una combinazione di similpelle e microfibra Dinamica in ampia parte realizzata mediante poliestere riciclato ricavato dalle bottiglie in PET. L’atmosfera, tipicamante Audi, è resa ancor più gradevole dalla strumentazione virtuale atraverso la quale è intuitivamenta possibile tenere sotto controllo molteplici parametri dinamici della vettura, in primis quelli relativi ad autonomia e recupero di energia.

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La concessionaria ufficiale Audi per Lecco e provincia Bonaldi mi ha messo a disposizione una Q4 e-tron 50 quattro, la più potente della gamma, dotata di due propulsori e trazione quattro. La batteria ad alta tensione e 82kWh della Q4 e-tron è posizionata tra gli assali in modo tale da ottenere un sensibile abbassamento del baricentro e un ottimale bilanciamento delle masse tra avantreno e retrotreno. La 50 e-tron quattro adotta due propulsori, uno in corrispondenza di ciascun assale, e raggiunge un livello di potenza di ben 299cv; ottime le prestazioni come confermato da uno 0/100 coperto in soli 6,2 secondi, fulminee le riprese soprattutto dalle andature medio basse. La velocità massima è stata intelligentemente limitata elettronicamente a 180km/h a tutto vantaggio dell’efficienza globale della vettura il cui motore posizionato all’avantreno entra in funzione solo quando si richiedono le prestazioni massime oppure le condizioni di scarsa aderenza richiedano l’intervento della trazione integrale. Alla guida si viaggia in un’atmosfera ovattata alla quale contribuiscono anche i doppi vetri, mentre a livello dinamico ho apprezzato l’estrema fluidità di marcia e la strordinaria capacità del telaio e dell’elettronica di mascherare gli oltre 2200kg di massa in ordine di marcia; apprezzabile lo sterzo ad assistenza variabile e, ancor di più, la facilità con la quale, semplicemente azionando i paddle dietro al volante, si decide il livello di recupero di energia in rilascio e frenata: sfruttando al massimo questo sistema si recuperano in tempo reale molti chilometri di percorrenza e, sfruttando il consistente “freno motore” che si va a generare, si limita in maniera notevole l’utilizzo del pedale del freno. Molto efficaci, infine, i numerosi ADAS proposti dalla nuova Q4 e-tron tra i quali ho particolarmete apprezzato, sia lungo tratti urbani che percorrendo tortuosi percorsi extraurbani, il lane assist a mio parere davvero a punto e capace di interventi efficaci ma mai bruschi. La nuova Q4 50 e-tron quattro mi è piaciuta molto e dopo il lungo test strada che ho avuto il piacere di effettuare, non posso che definirla in tutto e per tutto “inequivocabilemnte Audi”.

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BONALDI - GRUPPO EUROCAR ITALIA Via Statale 1157 - Garlate (LC) - Tel. 0341 680248 - www.bonaldi.it

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Men Lorenzo Cogliati

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Men - Lorenzo Cogliati “Uniti verso nuovi traguardi” di Gaia Bonomelli • ph Davide Crescenzi

’unione, nel 2005, di quindici concessionari lecchesi, ha portato alla nascita di DOC Ricambi Originali S.C.R.L, un consorzio che oggi annovera settantacinque concessionari ufficiali, di tutti i marchi automobilistici, delle provincie di Lecco, Como, Monza e Brianza e Sondrio. In questi anni l’azienda ha distribuito in maniera capillare i ricambi originali a circa 1300 riparatori e carrozzieri per un fatturato aggregato superiore a 50 milioni di euro. Lo scorso anno, Lorenzo Cogliati è stato nominato Presidente del consorzio e oggi ci porta a scoprire la realtà in cui lavora. Cosa significa essere Presidente di DOC Autoricambi? Per me è la continuazione di un percorso già avviato. Sono uno dei fondatori della società nella quale sono entrato in qualità di consigliere. Dopo quindici anni, succedo a Giorgio Boiani come Presidente del consorzio. Il mio è un lavoro di strategia, sicuramente impegnativo ma al quale giungo preparato. Sono stato nominato a luglio 2020 e resterò in carica per tre anni. Di cosa si occupa nello specifico? Riceve aiuto e supporto da parte di qualcuno nel suo lavoro? Più che un lavoro, io lo considero una qualifica che ho ricevuto. Nello specifico, insieme al Consiglio di amministrazione, prendo decisioni sulle varie strategie da adottare. Effettivamente c’è tanto di cui occuparsi e, per questo motivo, sono affiancato da diversi professionisti come Alessandro Manzoni, e, sempre dall’area comasca, l’amministratore delegato Marco Peduzzi e la consigliera ed ex AD Lorena Vittani. Su Lecco e provincia continuano ad essere presenti Alberto Negri ed Elio Penati, così come, per Monza e Brianza, si confermano nel ruolo Luisa Galbusera, Marco Vanoni e Matteo Villa. La new entry per la centrale di costo della Valtellina è, accanto a Marco Casati, Arianna Balgera. Quali sono le priorità di DOC Autoricambi? Noi siamo un consorzio che ha lo scopo di vendere e distribuire i ricambi originali e crediamo fortemente che solo il Ricambio Originale possa garantire il massimo della qualità e sicurezza nelle riparazioni delle nostre autovetture. Quali strategie utilizzate per promuovere la Vostra attività? Dopo più di 15 anni di attività abbiamo sentito la necessità di rinnovare il consorzio. E abbiamo deciso di farlo partendo dall’aspetto più visibile: il nostro logo. Che è forma e sostanza. Con questo brand ristilizzato “noi scegliamo le Concessionarie DOC Ricambi Originali” raggiungeremo gli autoriparatori clienti e i consumatori finali, promuovendo la qualità dell’Originale. Come concessionari DOC vogliamo essere presenti

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nelle officine e carrozzerie, vogliamo essere a fianco dei nostri clienti autoriparatori così come dei clienti che cercheranno le officine e carrozzerie DOC sicuri che utilizzano Ricambi Originali. Quali sono e quanti sono i clienti di DOC Autoricambi? I nostri clienti sono principalmente meccanici e carrozzieri. Attualmente lavorano per noi undici figure commerciali e ventuno autisti che, con i rispettivi furgoni, consegnano i ricambi originali di tutte le case automobilistiche presenti a 1300 clienti presenti sulle provincie di Lecco, Como, Monza e Brianza e Sondrio. La consegna giornaliera avviene in due fasce orarie ed è tracciata. Eseguiamo un lavoro scrupoloso che permette che il modello consortile sia unico in Europa e probabilmente fra i più performanti ed innovativi a livello mondiale. Chi è AsConAuto? Ho sempre avuto fiducia nell’unione di più concessionarie che hanno unito le forze per dare un miglior servizio ai nostri riparatori. Con lo stesso concetto i Consorzi in Italia si sono uniti in un'unica associazione che unisce le forze dei singoli consorzi per incrementare la vendita dei ricambi originali ed abbattere i costi fissi della distribuzione. Siamo orgogliosi di far parte di AsConAuto, l’Associazione Consorzi Nazionale Autoveicoli. Nata vent’anni fa e che oggi conta 26 consorzi, un migliaio di Concessionari e quasi 23mila autoriparatori affiliati.

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DOC RICAMBI ORIGINALI www.docricambioriginali.it

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Men - Alberto Negri “Un post pandemia a tinte ‘green’” di Gaia Bonomelli • ph Davide Crescenzi

residente del Gruppo Confcommercio Lecco e proprietario della concessionaria Renzo Negri, Alberto Negri ha raccolto il testimone dal presidente Renato Mariani, che aveva guidato il gruppo per tre mandati, concludendo l’ultimo nel Marzo 2019. Di che cosa si occupa Confcommercio Lecco? Il compito del consiglio direttivo del gruppo autoveicoli è quello di rappresentare le istanze della categoria, portando le nostre richieste nelle sedi istituzionali. Le concessionarie associate possono rivolgersi a noi per evidenziare esigenze e per confrontarsi su alcune problematiche. Fin da subito ho sottolineato l’importanza di lavorare in squadra sia per confrontarci, sia per intraprendere azioni che siano nell’interesse della categoria e della collettività. Ci racconti meglio, quali sono le sue principali responsabilità? Come Presidente delle concessionarie lecchesi siedo nel consiglio generale di Confcommercio Lecco e quindi posso essere portavoce delle necessità della categoria presso la sede territoriale di Confcommercio. Il consiglio generale ovviamente rappresenta un’occasione anche per confrontarsi con altri imprenditori sui temi di attualità relativi al mondo del commercio e della nostra provincia. Chi lavora insieme a lei? In Confcommercio Lecco c’è un funzionario che segue il gruppo autoveicoli e quindi si occupa del lavoro di segreteria per la categoria. Inoltre questa persona tiene i rapporti con gli altri gruppi presenti nel sistema confederale. Ci sono anche altre figure tecniche che possono supportarmi nel mio incarico di presidente; dall’addetto stampa, al responsabile sindacale o della contabilità. Il confronto avviene principalmente con il segretario generale di Confcommercio Lecco che guida la struttura provinciale. Ci parli della situazione attuale del mercato dell’auto, soprattutto dopo un anno di Pandemia… Il mercato italiano dell’auto recupera a Maggio rispetto allo stesso mese dello scorso anno (+43%) ma è profondo rosso in confronto al 2019 (-28%). È quindi annullato il tentativo di ripresa dei mesi scorsi sostenuto dagli incentivi che tutte le associazioni chiedono al governo di rinnovare. Per questo occorre un intervento deciso.

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Servirebbe quindi un coinvolgimento nazionale sulla mobilità? Gli incentivi messi in campo dal Governo oggi non bastano più. Gli ordini e le trattative sono in forte calo. Inoltre va rivista la fiscalità dell’auto per la quale l’Italia è penalizzata. Si detrae solo il 40% dell’iva pagata ed è consentita una deduzione del 20% di un tetto massimo di 18.000 euro e la quota ammortizzabile è di 3.615 euro; per i nostri concorrenti europei l’auto aziendale ha soglie di deducibilità al 100%. Tra le note positive del periodo pandemico dello scorso anno c’è un aumento di interesse verso la mobilità green? La propensione verso la mobilità green, ovvero ibridi o elettrici, nel 2020 è aumentata del 18%. Il problema è che, quando a giugno dello scorso anno il mercato sembrava mostrare qualche segnale di ripresa, sono iniziate a circolare voci non concrete su un possibile incentivo alla rottamazione per l’acquisto di veicoli benzina o diesel. Sette clienti su dieci, secondo i dati, hanno rinunciato o rimandato l’acquisto in attesa di questi possibili incentivi.

RENZO NEGRI Tel. 0341 362221 - www.concessionariarenzonegri.it

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Men - Francesco Brivio “Passione inossidabile” di Gaia Bonomelli • ph Davide Crescenzi

n famiglia sono tutti motociclisti. Il padre gli ha trasmesso la passione per le moto d’epoca, il fratello quella per le moto da cross e la madre la tenacia e la grinta di un vero pilota. Rimasto l’unico, per scelta, ad andare in moto, Francesco Brivio ha coinvolto anche i suoi figli in quella che non è solo una passione, ma è anche collezionismo. Oltre che appassionato, sei un collezionista di moto enduro. Quante ne hai? Mi definisco un piccolo collezionista perché in realtà non ho tantissime moto. Al momento ho cinque Honda (50, 80, 125, 250, 500), tre Fantic 75 e 125, un trial Montesa, un SWM e una Benelli 125. Ma se parli di collezionismo, ti dico subito che non faccio parte di quella cerchia di collezionisti statici. Mi piace prendere una moto conciata male, sistemarla, aggiustarla, darle nuova vita e usarla. Ho anche amici che producono pezzi particolari con stampanti 3d e mi aiutano, in tal senso. Credo che le moto siano state progettate per essere usate, non per rimanere spente in un box. Vanno fatte vivere. Ogni quanto usi le tue moto? Dipende. Avendo famiglia e lavorando le uso un po’ meno rispetto ad un tempo ma, essendo riuscito a trasmettere la mia passione ai miei figli, vado con loro in pista tra Varese e Cremona. Organizzo anche eventi con amici che usano moto degli anni Settanta e Ottanta. Tutto quello che è stato prodotto dagli anni 2000 in poi, non fa per noi. Come sei riuscito a trasmettere ai tuoi figli questa tua passione? Penso che per ogni bambino il proprio papà sia un eroe e se vedi tuo padre andare in moto, vuoi andarci anche tu. Sin da quando sono piccolissimi li porto con me in moto nei boschi; sono stati sempre curiosi del mio lavoro di riparazione delle moto, nel garage di casa. È stato molto naturale. A cinque anni, dopo la bicicletta, hanno avuto entrambi la loro prima mini moto da cross mono marcia. Il più piccolo, Nicolò, ora ha otto anni e usa da tre la mini

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moto. Noemi, che ne ha dodici, ora ha il Cre 50 grande. È bello insegnare ai bambini a usare le moto ma ci vuole pazienza e bisogna fargli capire che non è un gioco, il rischio di farsi male c’è sempre. Quando mi vedono tornare a casa da alcune gare sono molto elettrizzati e vorrebbero provare a farle anche loro ma per il momento è presto. Che tipo di gare hai fatto? Ho partecipato al campionato italiano di moto cross 80 nel 2016 e 2017. Non mi considero un pilota esperto ma mi piace questo mondo e credo che, quando ti avvicini a qualcosa, sia giusto immergersi del tutto e sperimentare. Mi è capitato di parlare con motociclisti enduro che hanno più di settant’anni e che vanno ancora in moto. Pensi che per te sarà lo stesso? Lo spero. Quando hai una passione, difficilmente muore. Anche se i motociclisti di cui parli tu fanno parte per lo più di quella categoria che ha partecipato e vinto gli europei, ancora prima che esistesse il mondiale. Sono grintosi. Corrono anche a gara finita, quando io sono stanco e sudato, loro ridono e scherzano e sgasano con la moto. È gente davvero in gamba. Mi auguro di arrivare così alla loro età!

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FANTIC REPLICA 75 CC (1981-1983)

FANTIC 125 RC BRISSONI REPLICA

CILINDRATA ESATTA 74,4 CC (ALESAGGIO 47,5 - CORSA 42). POTENZA 17 CV A 12250 GIRI/MIN. VELOCITÀ MASSIMA 119 KM/H CIRCA. CON UNA MOTO DEL TUTTO SIMILE A QUESTA NEL 1981 LA SQUADRA CORSE FANTIC MOTOR VINSE PRATICAMENTE TUTTO: CAMPIONATO ITALIANO - CAMPIONATO EUROPEO (IL MONDIALE ANCORA NON ESISTEVA MA DI FATTO QUESTO ULTIMO CAMPIONATO EUROPEO ERA GIÀ UN MONDIALE) E SEI GIORNI DELL’ISOLA D’ELBA (VASO D’ARGENTO) GRAZIE AL PILOTA ANGELO SIGNORELLI. UNA MOTO LEGGERA (80 KG CIRCA) MA STABILE NONOSTANTE LE MISURE PENSATE PER UNA 80 (QUINDI PIÙ PICCOLA RISPETTO AL 125). IL MOTORE DI QUESTA MOTO NON ERA IL CLASSICO P6 MINARELLI MA UN PRE K6 (FM380), ALBERI DEL CAMBIO PIÙ GROSSI E ROBUSTI, CUSCINETTI PIÙ GROSSI E CONTRAPPESO PER AUMENTARE LA MASSA VOLANICA (DA 1300 g CIRCA DEL P6 AI 1800/1900 g - IL COMPLESSO ALBERO+VOLANO AGGIUNTIVO). LA POTENZA DEGLI 80 STAVA COMUNQUE CRESCENDO E QUESTO MOTORE ERA IL CANTO DEL CIGLIO DELLA SERIE “PICCOLA”. IL SUCCESSIVO 80 FU REALIZZATO SU CARTER E CAMBIO PIÙ ROBUSTO “DERIVATO” DAL BASAMENTO 125 E LA POTENZA PASSÒ A 17,5 CV. POI ARRIVARONO I MOTORI RAFFREDDATI AD ACQUA MA QUESTA È UN'ALTRA STORIA.

CILINDRATA EFFETTIVA: 124,38 (ALESAGGIO 55,2 - CORSA 52). POTENZA: 26 CV (28 CV LA VERSIONE CROSS). VELOCITÀ MASSIMA 130 KM/H. MODELLO NATO ALLA FINE DEL 1980 IN PRODUZIONE FINO AL 1983 CON UNA MOTO DEL TUTTO SIMILE A QUESTA GUALTIERO BRISSONI NEL 1981 VINSE PRATICAMENTE TUTTO QUELLO CHE SI POTEVA VINCERE: CAMPIONATO ITALIANO, EUROPEO (IL MONDIALE NON ESISTEVA ANCORA MA QUEST’ULTIMO EUROPEO ERA IN PRATICA GIÀ UN MONDIALE) E SEI GIORNI. UNA MOTO MAGARI NON MODERNA COME CONCETTI MECCANICI, NIENTE RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO O MONO AMMORTIZZATORE (CHE GIÀ COMPARIVANO SU ALCUNE CONCORRENTI), NIENTE AMMISSIONE LAMELLARE (CHE ALTRI AVEVANO GIÀ DA QUALCHE ANNO) MA, ESTREMAMENTE EFFICACE. IN PRATICA LA PUNTA DI DIAMANTE DI UNA PRODUZIONE (QUELLA FANTIC) VOTATA ALLE COMPETIZIONI MA ANCHE ALLA SEMPLICITÀ; ERA EFFICACE SENZA AGGIUNTE INUTILI, IN SINTESI BELLA DA GUIDARE, TELAIO ALTO E LUNGO, MOLTO STABILE SUL VELOCE TANTO CHE A STABILITÀ POTREBBE COMPETERE CON I MODERNI CROSS 4 TEMPI GIAPPONESI, MOTORE CON UN ALLUNGO POTENTE E INFINITO, PECCAVA SOLO UN PO’ DI MANCANZA DI POTENZA AI BASSI REGIMI PER USO REGOLARISTICO (ENDURO) MA UN’ARMA MOLTO EFFICACE IN MANO A PILOTI ESPERTI; COMUNQUE CON UN’EROGAZIONE MOLTO LINEARE E PULITA.

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Green Revolution Porsche Taycan Turbo Centro Porsche Como Techno Motori

Nuova Suzuki SWACE Hybrid - Renzo Negri

Nuova MG ZS EV Gruppo Serratore

Nuova Mazda CX-30 M-Hybrid - Iperauto

Nuova Volkswagen ID.4 - Autocogliati

Nuove Nissan Qashqai e Ariya - Nis-Car

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Porsche Taycan Turbo “Se la provi... ti innamori!” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello

a prima domanda che in tanti mi hanno fatto subito dopo aver visto alcuni post di anteprima della mia prova della Taycan Turbo, è stata... ”È una vera Porsche”? Non mi perderò in chiacchiere e rispondo... assolutamente sì! Lo è inequivocabilmente nel design, Porsche sin dal primo sguardo, un giusto mix tra tradizione e avanguardismo. Lo è nell’abitacolo, sempre con il tasto d’accensione a sinistra, finiture impeccabili e quella ricercata sportività di cui, da sempre, solo Porsche è capace. E lo è nell’anima che, pur se meno rumorosamente, è più che mai Porsche ovvero capace di grandi prestazioni ma anche di garantire una marcia in invidiabile souplesse. Ma veniamo alla prova su strada che da tempo attendevo di poter effettuare e che ho realizzato in collaborazione con il Centro Porsche Como. La scheda tecnica della Taycan Turbo parla chiaro... La vettura monta una batteria da 93 kWh che si traducono in una potenza di ben 680 cv. Nonostante un peso in ordine di marcia di circa 2300 Kg, la Taycan Turbo garantisce prestazioni rettilinee impressionanti: 0/100 in 3,2 secondi, una progressione sempre entusismante, e riprese poderose alle quali bisogna per certi versi abituarsi perché facendo quasi a qualsiasi andatura un kickdown, ci si trova letteralmente schiacciati contro il sedile e proiettati in pochi istanti a velocità molto, molto elevate. Ciò che impressiona è però l’estrema rapidità con cui questa Turbo danza fra le curve, in un crescendo che dà al pilota l’impressione che non vi sia limite nelle performance.

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La frenata è comunque molto potente e consistente, e l’impianto, lungo le pur movimentate strade percorse, non ha mostrato mai alcun affaticamento. La trazione integrale fa il suo dovere, paradossalmente quasi troppo, perché il peso notevole della Taycan non si sente quasi più e l’assetto regolabile elettronicamente ti ricorda che stai guidando una Porsche vera, una Turbo vera... Se poi si decide di rallentare e di guidare la Taycan da full electric di rango quale è, beh, si impiega ben poco a scoprire tutta l’efficienza di una vettura moderna, comoda e, a suo modo, parsimoniosa con quei suoi 450 Km di autonomia omologati nel ciclo WLTP che non sembrano affatto un miraggio. Dunque, la Taycan Turbo è una vera Porsche? Assolutamente sì, non a caso non avrei più voluto smettere di guidarla!

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CENTRO PORSCHE COMO - TECHNO MOTORI SRL A SOCIO UNICO Tel. 031 5001002 - www.como.porsche.it

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Nuova Mazda CX-30 M-Hybrid “Bella e intelligente” di Giovanni Volpe • ph Davide Crescenzi

rmai da anni Mazda ci ha abituati a vetture dal design riuscito e, come di consueto, molto avanzate dal punto di vista tecnologico. La nuova CX-30 mild hybrid, crossover di taglia media del costruttore giapponese, aggiunge una particolare praticità nonché una più che mai attuale attenzione a emissioni e consumi che la rende se possibile ancor più appetibile. Nonostante sia lunga 440 centimetri questa raffinata Mazda vanta un design originale e ricco di dinamismo che ha soprattutto nel frontale la porzione più caratterizzante con una calandra al centro della quale fa bella mostra di sé il logo della Casa.

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Muscolosa la fiancata che ben si raccorda con un posteriore quasi da coupè reso ancor più sportivo dal doppio terminale di scarico sdoppiato. Caratteristici, infine, del design esterno della CX-30 i fascioni in plastica grezza che fanno sempre molto SUV. Sportivo, avvolgente e davvero ben rifinito l’abitacolo che, pur non offrendo slanci scenografici di alcune concorrenti, non difetta in personalità e si fa apprezzare per un livello qualitativo globale davvero elevato, anche per merito un po’ ovunque di materiali da vettura premium. Su strada la Mazda CX-30 mild hybrid mostra subito di essere una vettura di sostanza. Lo sterzo è sempre bilanciato, il cambio manuale rapido e preciso, il telaio del tutto all’altezza dei 180 cv di potenza disponibili che, tra l’altro, sono più votati alla fluidità di guida che alle mere prestazioni pure. In città l’aiuto del piccolo motore ibrido è quasi impercettibile ma dà una mano in partenza, mentre in extraurbano si viaggia nel silenzio e si riescono a fare tranquillamente circa 18 Km/l, davvero non male. Se si desidera maggiore brio per un sorpasso o semplicemente per godersi un po’ di più un tracciato ricco di curve,

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non si deve far altro che scalare in quinta e scoprire un carattere ben più grintoso e appagante pur sempre nella più ampia sicurezza alla quale concorrono anche gli efficaci ADAS a disposizione. Tecnologia avanzata, design appagante, mild hybrid, il tutto in formato crossover: bella e intelligente!

IPERAUTO Tel. 0341 680054 - www.iperauto.it

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Nuova Suzuki SWACE Hybrid “La famiglia è servita...” di Giovanni Volpe • ph Davide Crescenzi

econda Suzuki frutto dell’accordo con Toyota datato 2019, la nuova Suzuki Swace è una moderna e gradevole station, ben dotata e decisamente avanzata a livello tecnologico. Rispetto alla Toyota Corolla dalla quale deriva, la Suzuki Swace si fa a nostro parere preferire per via di un paraurti anteriore dal design più elaborato e sportiveggiante all’interno del quale fanno bella mostra di sé gli efficaci fari a tecnologia LED. La fiancata, snella e filante, disegna un marcato cuneo nella parte posteriore mentre dietro, la wagon nipponica mostra un logo Suzuki di dimensioni importanti, posizionato alla base del lunotto di dimensioni piuttosto contenute.

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L’abitacolo è molto spazioso, molto più luminoso del previsto e ben rifinito. La plancia, piuttosto minimalista, è un bell’esempio di ergonomia ed è dominata dal display touch centrale da 8” attraverso il quale è possibile accedere facilmente a diverse funzioni tra le quali Apple CarPLay, Android Auto e Mirror Link. Di ottima fattura i sedli anteriori, ampiamente regolabili anche elettricamente e riscaldabili, abbondante lo spazio a disposizione dei passeggeri posteriori, e più che generose anche le dimesioni del vano bagagli che vanta una capacità base di ben 596 litri. Su strada, appena lasciata la concessionaria ufficiale Suzuki per Lecco e provincia, Renzo Negri, la Swace non delude e, anzi, conquista per via di una morbidezza di marcia davvero invidiabile oltre che per un equilbrio generale davvero apprezzabile; i 122 cv del propulsore benzina full hybrid e la trasmissione CVT sono garanzia di viaggi in souplesse e, soprattutto in città, per via della possibilità di muoversi a basse velocità in elettrico, si registrano consumi davvero bassi, sempre nell’ordine dei 20 km/l.

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Completa il quadro di questa riuscita station, una nutrita lista di ADAS dal funzionamento molto efficace ma mai troppo invasivo, che fa di questa Suzuki Swace una scelta a nostro parere ideale per famiglie che amino viaggiare confortevolmente, in piena sicurezza, e che abbiano una particolare sensibilità alle sempre più attuali tematiche “green”.

RENZO NEGRI Tel. 0341 362221 - www.concessionariarenzonegri.it

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Nuova Volkswagen ID.4 “Comoda, efficiente e SUV” di Giovanni Volpe • ph Matteo Mottari

a seconda nata dell’inedita famiglia di Volkswagen full electric, la ID.4, è il SUV elettrico col quale il costruttore tedesco, a breve distanza del lancio della “capostipite” ID.3, continua la propria offensiva alla conquista di un segmento di mercato sempre più affollato e strategico. La ID.4 non è solo la naturale evoluzione in chiave SUV della sorella ID.3. Rappresenta, infatti, un tentativo di intercettare quanti credano all’elettrico e cerchino una vettura dalla posizione di guida più alta e dall’abitabilità adeguata a una famiglia, puntando su un design a tutti gli effetti di rottura, che anche in termini di immagine prenda le distanze da tante competitor molto meno ricercate.

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Il risultato è, a mio parere, più che positivo perché da qualsiasi angolazione la si guardi, la ID.4 è sì originale ma in qualche modo, forse ancor più che la ID.3, piacevolmente VW. Lo è a tutti gli effetti il frontale mentre la fiancata, non priva di un certo slancio, accompagna lo sguardo fino a un posteriore massiccio e dotato di quella “continuità luminosa” alla quale Volkswagen ci ha abituati a partire dalla bestseller TCross. L’abitacolo ripropone in taglia aumentata originalità, tecnologia, finiture e feeling hi-tech della ID.3. A cambiare non poco è l’abitabilità con quella anteriore generosa e quella posteriore davvero stupefacente; adeguato in fatto di volume e apprezzabile quanto a regolarità, il vano bagagli da 543 litri. Comodi i sedli con tanto di braccioli regolabili indipendenti per i posti anteriori e apprezzabile la ricchezza di vani porta oggetti. Su strada la ID.4 mossa da un propulsore elettrico con batterie da 82 kWh per una potena di 204 cv, garantisce una guida molto confortevole e fluida ma, all’occorrenza, anche il giustio brio; lo 0/100 si copre in 8,5 secondi ma per gli amanti di prestazioni ancor più brillanti, è già ordinabile anche la più pepata ID.4 GTX. La 1ST Edition del test è davvero full optional ed è estremamente completa anche la lista di ADAS il cui funzionamento è, quasi sempre, impeccabile.

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Infine un cenno all’autonomia della ID.4 il cui valore omologato nel ciclo WLTP è di 502 Km mentre i tempi di ricarica in corrente alternata a 11 kW è di 7 ore e 30 minuti. Durante la prova il dato dichiarato, facendo un minimo di attenzione, pare davvero realistico, il che si traduce nella possibilità di affrontare viaggi medio lunghi senza particolari preoccupazioni.

AUTOCOGLIATI Tel. 0341 350764 Lecco - Tel. 039 9903548 Merate (LC) - www.autocogliati.it

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Nuova MG ZS EV “7... numero magico!” di Giovanni Volpe • ph Davide Crescenzi

i chiederete perché abbia scelto un titolo apparentemente bizzarro per descrivere in estrema sintesi la nuova ZS EV, vettura che segna il ritorno sulle scene di un marchio glorioso come MG. Semplice, il numero “7” incarna idealmente quanto l’azienda, ora di proprietà cinese, sia sicura di aver realizzato un prodotto di alto livello, affidabile e dagli elevati standard qualitativi. Sette sono, infatti, gli anni di garanzia con cui MG copre globalmente la sua inedita full-electric, compresi sette anni di garanzia dedicati al pacco batterie. Il nuovo concetto di mobilità di MG mi è parso immediatamente chiaro non appena ho avuto di fronte la ZS EV messami a disposizione dalla nuova concessionaria ufficiale del Gruppo Serratore: design moderno ma senza eccessi con un frontale ben caratterizzato nel quale fa bella mostra di sé il redivivo logo MG; e poi tanta sostanza come dimostrano le 5 stelle nei crash test EuroNCap e, già al primo sguardo, un elevato livello di qualità costruttiva. L’abitacolo, in particolare, mi ha colpito positivamente. Oltre alla straordinaria luminosità garantita dall’ampio tetto apribile panoramico in cristallo, ho apprezzato sedili di ottima fattura e completamente regolabili elettricamente, una plancia tradizionale ma arricchita da elementi hi-tech e indicatori attraverso i quali tenere sempre sotto controllo il moderno propulsore elettrico, e materiali plastici e finiture di qualità elevata alla luce di prezzo e posizionamento di questo modello. La MG ZS EV ha dunque tutte le carte in regola per convincere anche i più scettici.

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Ma è su strada che questa moderna MG mi ha conquistato. Per realizzare alcuni degli scatti di questo servizio, scortati dagli agenti della Polizia Locale di Erba, abbiamo raggiunto il Monte Cornizzolo che domina il Lago di Pusiano; man mano che guidavo lungo la ripida e tortuosa strada verso la vetta, ho avuto modo di capire davvero l’ottimo lavoro svolto da tecnici e ingegneri di MG. La vettura, oltre che molto sicura, ha mostrato ottime doti stradali grazie al sempre preciso ed equlibrato sterzo, a un assetto votato al comfort ma mai eccessivamente cedevole, e a una guida elettrica davvero ben studiata. In salita il propulsore ha garantito sempre grande vigore e spinta pur sempre restando estremamente morbido e godibile. In discesa, con tutti i settaggi votati al massimo recupero di energia, non ho avuto alcuna difficoltà nell’adottare la guida “mono-pedale” che, una volta rientrati in concessionaria, ha mostrato tutta la sua concreta efficacia. Basti pensare che, dopo essere partiti per il test con una autonomia di 234 Km, al rientro - avendo a tratti spinto non poco in piano, essere saliti in cima al Monte Cornizzolo, e aver percorso non meno di 50 Km - l’autonomia disponibile era ancora di ben 225 Km! Il Gruppo Serratore ha scommesso sul nuovo corso del marchio MG e sulla sua gamma di quattro moderni modelli, tutti plug-in hybrid o full electric, dunque completamente in linea con la rivoluzione elettrica ormai del tutto avviata; ha scommesso su un numero magico, il 7!

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Nuovo Nuove Nissan Navara QashqaiN-Guard e Ariya “Lussuosamente... “La nuova erapronto è iniziata” a tutto!” di Giovanni di Giovanni Volpe • ph Volpe Davide • phCrescenzi Davide Crescenzi e Matteo Mottari

l 2021 sarà per Nissan uno degli anni strategicamente più importnati degli ultimi tempi. Merito di alcune novità che promettono di riportare il marchio giapponese ai vertici di settori all’interno dei quali aveva avuto l’indubbio ruolo di precursore. Ospiti di NIS-CAR, concessionaria ufficiale Nissan per Lecco e provincia, abbiamo avuto il privilegio di toccare con mano in anteprima l’attesissima nuova Nissan Qashqai e l’affasciante SUV full-electric Ariya. Tenuta a battesimo dal campione di canottaggio lecchese Antonio Rossi, la nuova Qashqai è stata ammirata da numerosi curiosi che hanno raggiunto lo show-room di NIS-CAR per scoprire la nuova generazione della regina di tutti i SUV compatti. Sin dal primo sguardo abbiamo potuto ammirare la ricercatezza del design della nuova Qashqai che sfoggia un frontale davvero accattivante, allo stesso tempo sportivo ed elegante; muscolosa la fiancata ulteriormente impreziosita da bei cerchi da ben 20” presenti su questo esemplare di preserie. Più tradizionale, infine, il posteriore della vettura dominato da ampi fari a LED che disegnano una sorta di freccia che converge verso il logo Nissan posizionato al centro, alla base del piccolo lunotto. Davvero premium l’abitacolo che, oltre a essere cresciuto sia in lunghezza e larghezza, mostra design, materiali e finiture di livello molto elevato. La plancia rivolta verso il guidatore è moderna e tutti i comandi sono posizionati in maniera molto ergonomica; bella la strumentazione virtuale così come il volante in pelle a tre razze, con la parte inferiore appiattita.

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Ovunque si ritrovano materiali plastici e pellami di qualità; meritano a tal proposito un cenno particolare i bei sedili in pelle trapuntata e forata, riscaldabili e ventilati. Notevole anche il balzo in avanti a livello tecnologico della nuova Qashqai che, abbandonati i propulsori diesel a favore di un 1,3 litri turbo benzina mild-hybrid con potenza di 140 e 158 cv, dispone ora di tutti gli ADAS di ultima generazione che ne fanno una vettura dotata di un livello di sicurezza di vertice. In attesa di provarla su strada rivolgiamo ora la nostra attenzione a un’altra importante novità di Nissan scoperta da NISCAR.

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Si tratta della crossover elettrica Ariya, vettura basata su un inedito pianale per auto elettriche del costruttore giapponese - lunga 460 cm, larga 185 cm e alta 166 cm - il cui design quasi futuristico risulta a nostro parere molto affascinate per via di un sapiente mix di linee morbide e più tese, oltre che per via di ampie superfici levigate. Disponibile a partire dal prossimo mese di settembre, sarà disponibile con trazione anteriore, batterie da 65 kWh, 218 cv e circa 360 Km di autonomia. Al top della gamma la versione dotata di trazione integrale Performance con batterie da ben 90 kWh, 394 cv, 400 Km di autonomia ma, soprattutto, la bellezza di 600 Nm di coppia e uno 0/100 coperto in soli 5,1 secondi. Ottimamente rifiniti e dal design davvero avvenieristico gli interni della Ariya che, insieme alla nuova Qashqai, avvalora l’evidente e strategica svolta premium di Nissan.

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Motors Provata da... Giorgio Cremascoli Cupra Formentor Autocogliati

Brutte & Cattive Peugeot 309 GTI

Provata da... Giorgio Cremascoli Nuova Opel Mokka Sala Luciano

Nuova Citroën C4 Gruppo Serratore

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Provata da... Giorgio Cremascoli Cupra Formentor “Sportiva vera!” di Giorgio Cremascoli • ph Davide Crescenzi

ino a poco tempo fa abbinare i termini “Suv” e “sportivo” era un’operazione quasi impossibile, azzardo riservato casomai a marchi la cui genealogia affonda le radici nelle competizioni più blasonate. Far coniugare poi questa specie di ossimoro ad un vecchio appassionato come me, le cui prime gare risalgono ad un’epoca totalmente analogica, era ulteriormente complicato. Tuttavia, si sa, le vecchie convinzioni e i preconcetti sembrano fatti apposta per essere demoliti; Cupra, senza mezze misure, lo ha fatto, progettando e costruendo una vettura che riesce ad unire, senza sminuirne le peculiarità, i vantaggi di uno Sport Utility Vehicle ed il piacere di guida di una vera hot hatch, amplificandone i concetti in questa versione 2.0 Tfsi 4Drive DSG che mi è stata messa a disposizione. Una volta raggiunto il nuovo Cupra Garage Autocogliati di Merate, mi avvicino alla vettura (il cui nome rimanda ad un angolo fantastico delle Isole Baleari) con una certa curiosità e aspettativa, dato che le linee tese della carrozzeria promettono una cura ed una ricerca importanti che, inevitabilmente, dovrebbero estendersi anche agli interni e alla meccanica. Balzano immediatamente agli occhi il frontale aggressivo, il posteriore con estrattore pronunciato e quattro scarichi che aspettano solo di farsi sentire e i bellissimi cerchi da 19” che incorniciano un impianto frenante Brembo da sportiva vera. Mi sono sufficienti pochi istanti per accomodarmi in un sedile avvolgente ma non fastidioso, “rigido” ma non scomodo, soprattutto regolabile alla perfezione, per trovare immediatamente la giusta simmetria con il piantone dello sterzo ed individuare la posizione di guida corretta, anche se definirla semplicemente corretta è riduttivo. Infatti, una volta effettuate le opportune regolazioni, il driver si trova immediatamente a proprio agio ed è pronto ad avviare il 2 litri sovralimentato da 310 cv, il cui rumore, grazie allo scarico specifico a cui accennavo prima, al momento dell’accensione mette subito in chiaro che ci sarà da divertirsi. Di fronte al guidatore la Cupra Formentor esibisce quasi

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sfacciatamente tutta la tecnologia di Volkswagen Group, con una strumentazione (termine demodé ma almeno ci capiamo) Tft che fornisce un’infinità di informazioni ed un display centrale più grande della tv che ho in cucina, da cui gestire tutte le impostazioni possibili ed immaginabili. Ma, al di là della tecnologia di bordo e della elevata qualità dei materiali usati e del loro relativo assemblaggio, aziono il cambio robotizzato doppia frizione a 7 rapporti DSG e cerco di capire se tutte le promesse che questa esuberante signorina lascia intendere, verranno mantenute: la risposta, già dai primi metri è sì, assolutamente sì. La sensazione immediata è quella di avere a che fare con un’auto “vera”, dotata di un telaio fuori dal comune che consente di viaggiare in assoluta sicurezza e comfort ma che, nel contempo, può regalare del gran divertimento. La Formentor reagisce istantaneamente alle indicazioni che il guidatore le invia tramite uno sterzo diretto e progressivo, assecondandone i movimenti con una precisione rara. La trasmissione 4Drive è una garanzia di trazione e tenuta e aumenta in modo esponenziale le già

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notevoli doti di handling che l’auto ha di suo, frutto, evidentemente, di un progetto studiato con precisione ed efficienza maniacali. Quando poi si decide che è arrivato il momento di spingere un pochino, la vettura si adegua e si trasforma in una compagna di giochi divertente e affidabile e che, se necessario, perdona qualche eccesso da parte di chi, senza la giusta esperienza, può farsi prendere un pochino la mano. Accelerazione, velocità di cambiata, frenata (veramente incredibile), tenuta di strada e piacere di guida assegnano, dal mio punto di vista senza ombra di dubbio, alla Formentor la patente di sportiva, rimandandomi a casa con i miei pregiudizi sui Suv demoliti e con il piacere di aver guidato una vera auto.

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Nuova Citroën C4 “Bentornata grandeur!” di Giovanni Volpe • ph Davide Crescenzi

o provato un’emozione d’altri tempi mettendomi al volante della nuova Citroën C4, moderna e originale crossover della Casa transalpina che, per un istante, mi ha fatto volare con la mente alla BX 1.6 TRS di mio padre, una vettura ai tempi molto avanzata, estremamente comoda e, soprattutto, inequivocabilmente Citroën. A mio parere, la nuova C4 incarna perfettamente il meglio della tradizione di Citroën che fa da sempre rima con avanguardismo, personalità, comfort e tecnologia. Il design di questa compatta francese, soprattutto nella vista anteriore e in quella laterale, combina sapientemente eleganza, fluidità e dinamismo tipicamente Citroën che si traducono in una silhouette aerodinamica, in linee raffinate e dettagli grafici identificativi, oltre alla nuova firma luminosa anteriore e posteriore a LED. Ma C4 è inequivocabilmente anche SUV come testimoniato da ruote di grandi dimensioni, linee forti e muscolose, assetto rialzato; caratteristiche ulteriormente enfatizzate dal raffinato Rosso Elixir Perlato della C4 Shine Blue HDI 130 S&S messami a disposizione dalla concessionaria ufficiale per Como, Lecco e provincia del Gruppo Serratore. Una volta a bordo, sono stato accolto da un ambiente chic dominato da una plancia dal design minimalista ma dal sapore piacevolmente hi-tech della quale ho peraltro apprezzato i materiali plastici morbidi con i quali è stata realizzata, sempre più spesso merce rara in questo segmento e non solo. Davvero meritevoli di una menzione particolare sono inoltre i sedili della nuova C4.

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Rivestiti in un gradevole tessuto Tep Urban Grey, celano al loro interno la raffinata tecnologia denominata Adavanced Comfort che consiste in una imbottitura multistrato - uno di questi è persino in materiale memory - capace di garantire al contempo il giusto contenimento e, soprattutto, un livello di comfort, anche sulle lunghe distanze, realmente da ammiraglia. Alla guida della nuova Citroën C4, in attesa di testare su strada la versione full electric della compatta francese, ho da subito apprezzato lo straordinario equilibrio meccanico tra il propulsore 1,5 litri turbodiesel da 130 cv e la trasmissione automatica a 8 rapporti della vettura messami a disposizione. Equilibrio al quale, su strada, contribuiscono in maniera decisiva le davvero pregevoli sospensioni Citroën Advanced Comfort. Grazie alla presenza di due smorzatori idraulici progressivi, uno per l'estensione e uno per la compressione, il funzionamento della sospensione varia al variare delle sollecitazioni: in caso di leggere compressioni la molla e l'ammortizzatore controllano i movimenti verticali dell'auto, senza sollecitare gli smorzatori idraulici progressivi. Invece, in caso di sollecitazioni maggiori, la molla e l'ammortizzatore lavorano insieme agli smorzatori idraulici progressivi evitando qualsiasi fenomeno di rimbalzo e garantendo ai passeggeri un perfetto isolamento dalla strada. Infine, davvero piacevole il propulsore dotato di coppia dove serve e di grande regolarità, la morbidezza del cambio automatico capace però di assecondare anche cambiate e guida più rapide, e il comfort acustico: non pare davvero di viaggiare a bordo di una vettura a gasolio. Massimo comfort su ogni percorso, effetto “tappeto volante”, grande benessere a bordo, dinamismo e piacere di guida: bentornata grandeur!

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Provata da... Giorgio Cremascoli Nuova Opel Mokka “Poco fumo... e tanto arrosto!” di Giorgio Cremascoli • ph Davide Crescenzi

a nuova Opel Mokka, messaci a disposizione dalla famiglia Sala, titolare della Concessionaria Opel Sala Luciano dalla metà degli Anni ’60 e, mi sia permessa una considerazione personale, di una cortesia e gentilezza “d’altri tempi”, colpisce immediatamente per il taglio netto con il passato che, la casa tedesca ormai nell’orbita Stellantis, ha voluto dare. Dando una rapida occhiata alla scheda tecnica dell’auto già balzano all’occhio le evidenze del cambio generazionale, a partire dalla piattaforma (in sostanza la “base” su cui le varie case automobilistiche costruiscono le auto) EMP1, comune alle nuove piccole del Gruppo Stellantis. Le misure esterne sono inferiori rispetto alla vecchia Mokka X, di cui in sostanza ha conservato solo il nome (X a parte), creando un effetto più sportivo anche per non generare sovrapposizioni con la sorella Crossland. Questa nuova crossover si mostra con linee filanti e, allo stesso tempo, “muscolose”, trasmettendo a chi la guarda una personalità decisa, grazie alla linea di cintura alta e, soprattutto, al frontale con una mascherina nera che dà continuità alla linea dei fari (full led) e ai due tagli obliqui nel paraurti anteriore che, in quanto vere prese d’aria, convogliano l’aria all’interno dei passoruota migliorando il flusso aerodinamico delle fiancate. I cerchi da 18”, presenti sulla vettura in prova, sembrano poi essere un elemento integrante della fiancata e aiutano a conferire all’auto una sensazione di ancor maggiore stabilità; ovviamente il feeling di guida ne beneficia in modo importante.

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Entrando nell’abitacolo, si è accolti da sedili sufficientemente avvolgenti, dalla giusta rigidità e con molteplici possibilità di regolazione che permettono di trovare una posizione di guida corretta, anche grazie ad un volante regolabile in altezza e profondità e della giusta dimensione; anche questo elemento aiuta a trovare il feeling ideale con l’auto. Il cruscotto, che raccoglie in una ideale linea di continuità la strumentazione e il grande display del sistema multimediale, è orientato verso il guidatore e offre una visibilità immediata, risultando semplice e intuitivo nelle impostazioni iniziali e nell’utilizzo in viaggio. Finalmente si parte e, dato il clima non molto clemente, abbiamo l’opportunità di testare la vettura sia con asfalto asciutto che sotto una pioggia battente. In entrambi i casi l’impressione che se ne ricava è di avere sempre perfettamente la vettura sotto controllo, anche a ritmi sostenuti e su fondi stradali scivolosi. L’inserimento in curva è molto, molto preciso, con un avantreno “che dove lo metti sta”, senza accenni di sottosterzo, e un retrotreno che asseconda docilmente il movimento dell’auto, nonostante i crossover o suv abbiano un baricentro più alto e, di conseguenza, una tendenza a “muoversi” di più rispetto alle vetture tradizionali. Evidentemente il pacchetto telaio e sospensioni/ammortizzatori messo a punto dalla casa di Rüsselsheim è di prim’ordine. Il motore, un 3 cilindri di 1199 cc turbo da 130 Cv abbinato a un interessante cambio automatico a 8 rapporti offre, anche grazie a un peso della vettura relativamente basso (attenzione: meno peso non significa necessariamente minore sicurezza; spesso equivale a miglior guidabilità e a consumi ridotti), una briosità inaspettata e, se utilizzato “a codice”, anche consumi interessanti. In sintesi, nonostante la mia poca simpatia (è un eufemismo) per suv, minisuv e crossover, ho avuto il piacere di guidare un’auto divertente e piacevole, con una guida “vera” e sincera, e che mi ha riportato alla memoria le caratteristiche di solidità ed efficienza per cui le Opel erano famose anni fa: poco fumo e tanto arrosto.

SALA LUCIANO Tel. 039 9900974 - www.salaluciano.it

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Brutte & Cattive Peugeot 309 GTI “La sorella... brutta!” di Giovanni Volpe

a prima metà degli anni ’80 rappresentò per Peugeot un periodo a dir poco infelice… Furono anni durante i quali venne presa la dolorosa - ma sacrosanta, aggiungiamo noi - decisione di decretare la definitiva estinzione di quel glorioso marchio - si fa per dire - che fu Talbot e, nondimeno, un lustro durante il quale il costruttore francese pareva proprio non azzeccarne mezza. Nemmeno il tempo di risalire la china attraverso una delle più riuscite vetture della sua storia, la 205, ed ecco Peugeot tornare sul luogo del delitto per dare i natali a quella che doveva essere una valida alternativa a vetture di successo con un accenno di coda come l’Alfa 33, la Ford Escort e la super aerodinamica Opel Kadett: nasceva la Peugeot 309. Qualche tempo dopo quell’infelice debutto datato 1986, non contenti, i vertici di Peugeot immisero sul mercato anche una versione sportiva della loro poco riuscita e aggraziata vettura, la 309 GTI. Esteticamente questa “Brutta & Cattiva” a pieno titolo si mostrava se possibile stilisticamente ancor più appesantita delle già infelici versioni meno potenti dalle quali, oltre che per le sole tre porte, differiva per la presenza di quattro fendinebbia rettangolari incastonati in un paraurti di plastica grezza; non mancava, come da prassi per quegli anni, una ben visibile linea rossa a cingere tutto il perimetro della vettura che aveva poi nel posteriore la porzione più caratterizzante, soprattutto in fatto di bruttezza. Merito di un sostanzialmente inutile spoiler posteriore che viene da pensare fosse stato appositamente posato su quell’accenno di terzo volume privo di brio che stava alla base di tanta bruttezza della 309. Non soffermandomi più di tanto su un abitacolo che, per sintetizzare, mi limiterò a definire spigoloso, scarno e senza slanci - eccezion fatta per un volantone a quattro razze con la scritta GTI, due lancette rosse, pedali vagamente racing e sedili rubati di sana pianta a una sorella minore - mi tocca sottolineare che, design a parte, la 309 GTI avrebbe avuto davvero tutte le carte in regola per primeggiare. Fu infatti una delle prime vetture di sempre a essere realizzata impiegando acciai ad alta resistenza e a presentare una carrozzeria a deformazione controllata alla base della quale, in posizione molto protetta, era stato posizionato il serbatoio.

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Modello Carrozzeria Numero porte Numero posti Bagagliaio (min-max) Capacità serbatoio Massa in ordine di marcia Massa rimorchiabile max Lunghezza Larghezza Altezza Passo

Peugeot 309 GTI periodo di vendita 1987-1992 2 volumi 3 5 296/616 dm3 55 litri 975 kg 900 kg 405 cm 162 cm 138 cm 247 cm

Motore Motore Cilindrata Alimentazione Potenza max/regime Coppia max Trazione Cambio Marce

4 cilindri in linea 1905 Benzina 116kW (158 CV) a 6.500 giri/min 177 Nm Anteriore Manuale 5

Prestazioni Velocità max Accelerazione 0-100km/h

220 km/h 7.8 secondi

Consumi (litri/100 km) Urbano Extraurbano Misto

12.0 8.0 7.0

Il telaio era quello della sorella di successo 205 della quale la 309 riproponeva molti altri elementi. La 309 GTI, per esempio, nata nel 1987 era mossa dal potente 1.9 iniezione da ben 130 cv di potenza e aveva una coppia davvero non male per un aspirato, 161 Nm a 4750 giri. E poi pesava poco, soli 975 Kg e poteva vantare un impianto frenante davvero potente con quattro dischi - gli anteriori autoventilanti - e pinze flottanti. Tutto ciò si traduceva in una velocità massima di oltre 200 Km/h e soprattutto in uno 0/100 coperto in soli 8 secondi netti, per capirci esattamente come la gloriosa e cattivissima Ritmo Abarth. Che dire, infine, dell’egualmente brutta ma ancor più cattiva 309 GTI 16v che di cavalli ne aveva addirittura 160, sfiorava i 220Km/h di velocità massima e bruciava lo 0/100 in 7.8 secondi e il chilometro da fermo in soli 28.5… L’ingloriosa carriera di questa temo semi sconosciuta - o volutamente dimenticata - Peugeot terminò nell’ormai lontano 1992. Come evidente nessuno la rimpianse ma, per chi come me ha buona memoria, questa infelice Peugeot va rispettata anche solo per il fatto che su strada si rivelò davvero un brutto cliente per piccole bombe molto più fighette ma che, fra le curve e in salita, altro non erano che belle senz’anima…

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Gorla Pneumatici “Con Gorla torna il ‘Gommista di Erba’” di Gaia Bonomelli • ph Giandomenico Papello

a sede di Erba è l’ultima di una serie di officine sotto il nome Gorla. Con sede a Cantù (Euromaster), le altre officine sono affidate alla gestione di collaboratori fidati e si trovano a Lomazzo, Vertemate e Giussano (Euromaster). La vostra nuova sede prende il posto di uno storico gommista della zona. Come mai avete scelto di aprire proprio qui? Michele Tricarico era amico di mio padre. Sono cresciuti insieme e si sono sempre rispettati. Ci sentiamo quasi orgogliosi di avere investito e di potere dare il nostro contributo nella certezza di far tornare il “Gommista di Erba” agli antichi splendori. Il desiderio era quello di creare un punto di appoggio per i nostri clienti dell’Erbese. Ormai, con il traffico in aumento e con gli impegni di lavoro, venire nella nostra sede di Cantù, anche solo per il cambio gomme stagionale, era diventato per alcuni nostri clienti storici un po’ scomodo. L’obiettivo primario era quello di favorire il più possibile quel bacino al fine di non disperdere risorse preziose. Non è da sottovalutare inoltre la posizione altamente strategica di questa particolare officina, sia dal punto di vista logistico che pratico; affacciandosi su una strada ad alto scorrimento con un passaggio veicolare molto importante è facile da raggiungere e, non ultimo, è una bellissima - lasciatemelo dire - vetrina per fare conoscere il nostro impegno e la nostra dedizione a nuovi clienti. So che avete investito molto per dare una nuova immagine allo stabile. Che tipo di lavori avete svolto? Nei lavori di riqualificazione del complesso immobiliare abbiamo cercato di mantenere all'esterno le linee essenziali di quella che era la vecchia officina, riprogettando e ricreando completamente gli spazi interni per adeguarli alle esigenze delle vetture di oggi, ampliando le aree di lavoro con un occhio particolare alla fruibilità da parte del cliente nonché alla sicurezza, ergonomia e microclima per i collaboratori. Abbiamo poi sfruttato le possibilità di edificare, creando nuovi locali adibiti a magazzino per ospitare gli pneumatici nuovi necessari a soddisfare ogni tipo di esigenza, oltre a quelli stagionali lasciati in deposito dai clienti.

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Quanto è stato difficile fidelizzare la nuova clientela? Il nome “Gorla” è da sempre sinonimo di qualità e professionalità sul territorio, con una storia pluriennale fatta di cura del cliente. Nel caso specifico, parlare di "fidelizzazione", a meno di un anno dall'apertura e con un cantiere non ancora del tutto concluso, mi sembra un po' presto e forse un po' pretenzioso. Siamo abituati a restare con i piedi molto per terra. I collaboratori che abbiamo scelto per il negozio di Erba sono cresciuti a Cantù ed hanno appreso a fondo il modello "GORLA" totalmente customer oriented, modello che hanno saputo trasmettere ai nuovi colleghi e che si respira anche solo entrando nel punto vendita. Questo può essere il segreto delle buone performance dimostrate dal negozio fino ad oggi; ma dobbiamo crescere ancora anche con l’aiuto di Euromaster, il network europeo del Gruppo Michelin di centri specializzati in pneumatici e manutenzione veicoli. La pandemia ha reso l'apertura o i lavori più difficili? La pandemia ha ostacolato il regolare svolgersi dei lavori di ristrutturazione in quanto, sia le maestranze, che le Amministrazioni, hanno subìto loro malgrado giorni di blocco forzato totale o parziale. Ciò nonostante, grazie alla collaborazione di tutti, al buon senso ed alla precisione e puntualità dei nostri fornitori, siamo riusciti ad aprire il reparto vettura ai primi di agosto del 2020, circostanza che ci ha permesso di farci conoscere nella stagione invernale. I risultati ottenuti da un punto di vista gestionale sono comunque in linea con le aspettative, tenuto conto dei mesi di blocco alla circolazione. Fra poco il progetto verrà completato. Quante persone lavorano all'interno della sede a Erba e quali servizi offrite? Per ora ad Erba abbiamo previsto sei persone. Carlo è il responsabile che coordina e sovraintende, ma non ha certo paura di “sporcarsi le mani”; gli altri sono tutti collaboratori esperti, che lavorano da tempo in team, che si conoscono, e che sanno perfettamente ogni segreto del nostro lavoro, pur avendo tutti una propria specializzazione; chi nella meccanica, chi nel moto, chi nel trasporto pesante o leggero anche con interventi esterni e chi, ancora, negli assetti.

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Il personale è qualificato ed abilitato a gestire attività quali tagliando, cambio olio, sostituzione filtri, batteria, freni, ricarica clima, servizi di depannage e sostituzione pneumatici in cantiere tramite camionette attrezzate e molto altro. Tutto nel pieno rispetto delle prescrizioni del costruttore, con prodotti di qualità ed al giusto prezzo, grazie anche alle continue promozioni periodiche attive nei nostri centri. Inoltre effettuiamo, il check-up gratuito del veicolo, affinché i nostri utenti e consumatori possano viaggiare sempre in totale sicurezza. La nostra esperienza ci ha insegnato, come anche il mercato ha prepotentemente messo in evidenza, che il settore automotive ha subito un cambiamento radicale negli ultimi 10 anni. Non basta più essere dei bravi gommisti, ma è necessario offrire al cliente un servizio globale, a 360° che deve essere supportato dalla conoscenza e da devices tecnici sempre aggiornati ed adatti all’evoluzione tecnologica in atto. Voglio citare solo due esempi: la diagnosi per i motori ed i TPMS per gli pneumatici. Ormai nessun veicolo nuovo può uscire dalla fabbrica senza i dispositivi di controllo della pressione. Pochi veicoli ormai non necessitano del relativo tester per poterne individuare eventuali malfunzionamenti. Le attrezzature sulle quali abbiamo puntato per il nuovo Centro Servizi di Erba sono il frutto dell’evoluzione della tecnica e presuppongono esperienza e continua formazione. La passione fa il resto. Che tipologia di clienti avete? La speranza è quella di poter essere la meta di qualsiasi tipologia di cliente. Proprio perché la nostra proposta non tralascia nulla. Dalla grande azienda al privato, dal motociclista all’autotrasportatore: possiamo offrire, per il tramite dei nostri negozi e con la stessa dedizione,

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oltre a quanto legato all’officina in sé, anche convenzioni con le società di leasing o noleggio, lubrificanti, energia elettrica, gas, prodotti petroliferi, carte carburanti creando una sinergia totale di servizio, supportata da una rete commerciale competente. Potendo anche contare sul supporto di Euromaster, abbiamo tutte le leve necessarie per essere il punto di riferimento per la mobilità di ogni tipo di guidatore in un centro multiservizi evoluto, al passo coi tempi ed in grado di consigliare un’offerta personalizzata e completa. Operiamo non solo sugli pneumatici, per i quali disponiamo di un’ampia scelta tra i migliori brand presenti sul mercato, ma anche sull’attività di meccanica leggera, offrendo così la possibilità di una manutenzione completa del veicolo; un unico punto di contatto, in cui il nostro cliente può gestire il proprio mezzo, risparmiando tempo e denaro.

GORLA PNEUMATICI Tel. 031 7370311 - 031 2289225 - www.gorlaonline.com

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Just - Ringraziamenti Chiara Cattaneo • Cinzia Acerbis • Saul Mariani Patrizia Galli • Giovanni Raccagni • Alberto Negri Moreno Casartelli • Giacomo Agostini Roberto Sestini • Michela Mantecca Andrea Bassoli • Matteo Orlando Marco Cariboni • Carla Silva • Laura Parolini Roberta Sala • William Valsecchi Alessio Caruscia • Lorenzo Cogliati Giuseppe Cogliati • Cristiano Magni Lisa Lattuada • Adam Lodovici • Elena Tancheva Giancarlo Pettine • Vito Serratore Mariarosa Mora • Giorgio Cervi • Livio Breno Fernando Perfetto • Stefano Mauri Federico Bartoli • Abele Algeri • Cinzia Paleni Claudia Locatelli • Angela Landi

Periodico semestrale - N° 6

Direttore Responsabile Giovanni Volpe direzione.just@gmail.com

Graphic & Art Director Silvia Benaglia redazione.just@gmail.com

Photo Davide Crescenzi • Giandomenico Papello Matteo Mottari • Emanuele Clivati Alessio Scaccabarozzi

Just Web & Social Fabiano Pirovano

Amministrazione Studio Landi - Bergamo

Test Auto - Moto - Truck Giovanni Volpe • Giorgio Cremascoli Vincenzo Zingarelli

Contributors Pietro Usuelli • Filippo Milesi • Marco Vitale Alice Bianchini • Monia Tegas • Emanuele Nolberti Giuseppe Cicconardi • Vittorio Bonfanti Stefano Cogliati • Lorenzo Manzoni Luca Pellizzoli • Vincenzo Zingarelli Manuela De Pascalis • Lisa Lattuada Jessica Rinzivillo • Federica Milani Antonio Tanda

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Distribuzione Caielli Gianluigi Iscrizione n. 21/14 del 17/11/2014 - Registro Stampa del Tribunale di Bergamo. Testi e materiale fotografico contenuti in questa pubblicazione, sono di proprietà esclusiva di Guarda chi Guida S.r.l.s. È pertanto vietata ogni riproduzione, anche solo parziale, non autorizzata dall’editore.

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La griglia anteriore, le piastre paramotore argentate o i cerchi in lega da 17" cromati che trovano posto sotto archi passaruota più larghi. Un veicolo da lavoro, però, deve dare tanta sostanza e il Transit non ha certo paura di fare fatica, anzi. I progettisti della Casa dell’ovale blu si sono dati molto da fare per cercare di fornire quante più soluzioni possibili all’utilizzatore. Le porte di carico posteriori offrono un facile accesso al grande vano di carico che ha una capacità che arriva fino a 3,6 metri cubi di spazio e fino a 982 Kg. Questo è impreziosito da un fondo in PVC termico antiscivolo e facilmente lavabile (i pannelli verticali sono in compensato). Se lo spazio a disposizione con la configurazione standard non fosse sufficiente, ecco che in vostro soccorso arrivano le barre longitudinali sul tetto. Inoltre, il sedile del passeggero ha un apposito sistema di sbloccaggio che permette di caricare oggetti particolarmente lunghi in totale sicurezza, avendo a disposizione quasi settanta centimetri in più sul pianale. All'interno del Transit Connect Active, i nuovi sedili - con le cuciture "Nordic Blue" in evidenza - offrono una combinazione di stile e resistenza e garantiscono una seduta molto comoda che si apprezza anche quanto portiamo la vettura su strade accidentate. Appena saliti a bordo la sensazione è quella di guidare il nuovo Transit da sempre. I comandi sono intuitivi e ben disposti. Lo schermo touch da 6” è realizzato molto grande e non sfigurerebbe su un’auto per uso passeggeri. A proposito, il climatizzatore automatico, il sistema di avviamento con Engine Power Start & Stop, il sedile del conducente riscaldato e gli ampi vani portaoggetti (uno sopra il volante ha addirittura la presa 12V) sono più da comoda berlina che da mezzo da lavoro. Transit si può scegliere con motore 1.500 cc da 100 CV (con cambio manuale) o 120 CV (con cambio manuale o automatico). La versione da 120 CV con trasmissione manuale è disponibile anche con il differenziale a slittamento limitato, un meccanismo che agisce sull’asse anteriore e permette di avere il massimo della trazione anche in presenza di neve o ghiaccio. Il propulsore è reattivo, scattante e ma allo stesso tempo parco nei consumi. Insomma, i motivi per sceglierlo non mancano di certo, quindi il nostro consiglio è di recarvi subito in concessionaria per provarlo: vi conquisterà.

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Ford Transit Connect Active “Sostanza e personalità” di Fabio Manara • ph Emanuele Clivati

hi l’ha detto che un veicolo da lavoro non possa avere tanta personalità? Ford Transit Connect Active è l’esempio calzante di come questi due aspetti possano tranquillamente viaggiare assieme. Ce ne siamo accorti dopo avere ritirato il veicolo commerciale in prova presso la concessionaria Iperauto Ford di Garlate, avere dato un’occhiata all’esterno e avere poi percorso i primi metri. Partiamo da fuori: Transit Connect Active si contraddistingue per la sua altezza da terra aumentata, ideale per affrontare anche i terreni più difficili e un look complessivo che richiama lo spirito off-road tipico di altri veicoli. Alcuni esempi?

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Bella infine la plancia le cui citazioni alla Golf 8 sono numerose e che, a seconda degli allestimenti, include sistemi radio e di navigazione abbinati a touchscreen con diagonale di 6,5, 8,25 o 10,0 pollici e può essere arricchito da uno scenografico Digital Cockpit. Il Caddy del nostro test è mosso dalla variante più potente del 2.0 TDI da 122 cv, abbinato alla consueta ottima trasmissione DSG a 7 rapporti; questa azzeccata abbinata mi ha regalato un inaspettato piacere di guida, grande fluidità di marcia e un comfort generale, ora davvero più da vettura che da VIC. Efficaci ma mai eccessivamente invasivi i diversi ADAS, ottima la frenata e sempre pietra di paragone il DSG che mi è parso se possibile ancor più “intelligente” nella scelta del rapporto giusto lungo ogni genere di tracciato. Da segnalare, inoltre, l’adozione da parte del 2.0 TDI della tecnologia twin dosing che garantisce emissioni di ossidi di azoto notevolmente ridotte grazie a due catalizzatori SCR che adottano una doppia iniezione di Adblue. Tecnologia, sicurezza, design e grandi capacità di carico: che lo si scelga per lavoro o per viaggiare in compagnia, il nuovo Caddy è tornato ancora una volta con tutte le carte in regola per primeggiare.

AUTOCOGLIATI Tel. 0341 350764 Lecco - Tel. 039 9903548 Merate (LC) - www.autocogliati.it

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Nuovo Volkswagen Caddy “Automobile o veicolo commerciale? Entrambi!” di Giovanni Volpe • ph Davide Crescenzi

ai come in questa nuova generazione, il nuovo Caddy di Volkswagen si propone come ideale veicolo polivalente, scelta azzeccata sia per chi abbia deciso di puntare su un tecnologico mezzo tuttospazio, che per chi, per lavoro, abbia bisogno di un moderno e capiente furgone per il trasporto merci. Grazie alla totale riprogettazione che sfrutta ora la piattaforma MQB di Volkswagen, il nuovo Caddy è disponibile con pianale standard o allungato - la lunghezza del veicolo va da 4,50 a 4,85 m - e può avere fino a 7 posti. Notevole il volume di carico che, nella versione da trasporto merci Caddy Cargo, è di ben di 3,1 m3 ai quali corrisponde un piano da 1,787 m di lunghezza e 1,230 m di larghezza, in grado dunque di trasportare un europallet. Al volante dell’esemplare Life con cambio DSG, messomi a disposizione dalla concessionaria di veicoli commerciali Volkswagen Autocogliati di Beverate, ciò che mi ha subito positivamente colpito è stata una guidabilità mai tanto “automobilistica”; merito di uno sterzo davvero diretto, di un solido avantreno con schema McPherson e di un rassicurante posteriore a ruote interconnesse. Tanta la tecnologia a bordo, sia quella immediatamente percepibile semplicemente osservando il cockpit non appena ci si accomodi alla guida, che quella inerente le ricche dotazioni, di serie e a richiesta del Caddy. Basti per esempio pensare che ora gli ADAS sono ben 19, tra i quali figura anche la guida assistita di livello 2 e il Trailer Assist che rende più agevoli e sicure eventuali manovre con il rimorchio.

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“Percorro dai 10.000 ai 13.000 chilometri al mese, quindi ho avuto modo di mettere alla prova il mezzo e apprezzarne le caratteristiche” - ha aggiunto -. ”Lo spazio a bordo è tantissimo, ci sono molti cassetti che permettono di contenere gli oggetti più disparati e questo è davvero pratico in viaggio. Nonostante non sia esattamente di una stazza contenuta, abbattendo i sedili posso avere tanto spazio per me. Anche sotto l’aspetto della tecnologia a bordo nulla da dire. Collegando il telefono alla presa USB ci si collega subito con l’interfaccia IOS o Android, a seconda del dispositivo che si possiede. C’è la stessa tecnologia che si trova a bordo di una vettura, se non migliore. Se voglio guardare un film alla sera posso gustarmelo con la qualità Dolby Surround e anche l’audio del Bluetooth è ottimo”.

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Alessandro Pagano e Ford F-MAX “Ford F-MAX la scelta ideale” ph Giandomenico Papello

razie alla nascita di “JUST Professional Lecco” abbiamo finalmente potuto realizzare, anche in territorio lariano, un servizio fotografico con protagonista un moderno truck, il nuovissimo F-MAX di Ford. Un prodotto moderno e dotato di un ottimo rapporto qualità/prezzo, che sta rapidamente conquistando le strade di casa nostra. Per dare ad addetti ai lavori e appassionati la possibilità di scoprire ogni segreto del nuovo truck di Ford, abbiamo però preferito dar voce a chi questo gigante della strada lo utilizza quotidianamente e ne sta dunque via via scoprendo il reale livello qualitativo. Protagonista di questo primo “test drive pesante” di JUST Professional Lecco, è Alessandro Pagano, dipendente di Autotrasporti Dolci, uno dei primi clienti della nuova concessionaria Ford Trucks Lodotruck di Brivio. Indicative le sue prime parole che valgono evidentemente molto più di qualsiasi spot: “Lo trovo innanzitutto un bellissimo camion!”. Ecco come continua la descrizione del nuovo trattore Ford da parte di Alessio. “Sono rimasto positivamente sorpreso dai consumi: nonostante mi trovi spesso a trasportare fino a 300 quintali di acqua ho registrato una media di 3.8/3.9 Km/l, livelli che in precedenza non avevo mai ottenuto. Il motore è robusto e non sembra andare mai in sofferenza. Le faccio un esempio: dalle parti di Desenzano c’è un tratto in salita abbastanza impegnativo: col mezzo che avevo prima (di un brand italiano, ndr) faticavo ad arrivare ai 60 Km/h, con F-MAX non ho problemi a viaggiare a 80 Km/h”.

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Insomma, un trattore nato per tutti i settori, dai container alla cisterna, ai frigo, alla centina. Oltre alle caratteristiche intrinseche del mezzo, Lodotruck Ford mette il carico facendo il pieno di servizi per il cliente. La sede di Brivio è il punto di riferimento per le province di Bergamo, Como, Lecco, Monza e Brianza e Sondrio. Presso questo punto vendita vengono svolti sia i servizi di vendita sia di assistenza e magazzino. Insomma, è il polo ideale dove prendere contatto con un veicolo di fascia media che sta acquistando una porzione sempre crescente di mercato con i feedback degli utilizzatori della prima ora che raccontano una totale soddisfazione.

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Insomma, non un mezzo qualsiasi, ma il suo arrivo in Italia è avvenuto solo nel 2020. Con la sua nuova cabina larga 2.5 metri, gruppi ottici e gradini migliorati, vani bagagli e molte altre nuove caratteristiche, il design esterno di FMAX ridefinisce i canoni di settore. Il design dei fari nel nuovo Ford Trucks F-MAX garantisce una migliore illuminazione della strada, assicurando una guida più sicura e confortevole con luci di manovra, luci di marcia diurna e luci anabbaglianti a LED. L’esterno dell’abitacolo del veicolo industriale Ford è caratterizzato da specchi elettrici e riscaldati progettati per una visione perfetta, che garantiscono un campo visivo ampio e nitido in ogni condizione. Il camion Ford Trucks dispone inoltre di ampi vani esterni di facile accesso dall’interno e dall’esterno, con uno sportello che si apre a 90 gradi, per trasportare tutto quello di cui hai bisogno mentre sei in viaggio. I gradini frontali del nuovo Ford F-MAX hanno un design ergonomico dell’apertura per favorire un comodo accesso al parabrezza. Le cabine ergonomiche del nuovo mezzo pesante Ford sono in grado di rispondere alle esigenze più disparate: ogni dettaglio è progettato con cura per il massimo comfort di guida. La plancia comandi e tutte le tecnologie di assistenza alla guida sono disegnati per essere sempre a portata di mano. Il nuovo F-MAX garantisce consumi ridotti di carburante grazie al motore Ecotorq capace di erogare una potenza massima di 500 CV e 2.500 Nm di coppia massima e che, unito alla trasmissione automatica ZF a 12 marce, regala un’esperienza di guida unica e piacevole grazie a cambi di marcia veloci e precisi. Il software innovativo della centralina elettronica del motore, sviluppato mediante severi ed impegnativi test su strada, calcola con precisione il giusto regime motore dei cambi marcia, nelle diverse condizioni di strada e di guida per favorire la riduzione dei consumi. Il nuovo meccanismo del ponte posteriore trasferisce la potenza dal motore alle ruote minimizzando le perdite dovute agli attriti interni. Questa perfetta armonia è garanzia di una grande potenza frenante. Infatti, alla potenza del freno motore di 400 kW, si può aggiungere la potenza del rallentatore idraulico (opzionale) per una potenza totale di frenata di 1000 kW.

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Cover Story Lodotruck - Ford Trucks “Ford Trucks: una storia tutta da scrivere” di Fabio Manara • ph Giandomenico Papello

uando da piccoli iniziavamo a leggere una favola, speravamo che alla fine ci fosse il lieto fine. Era così ogni volta, anche quando le pagine dei libri si erano sbiadite da tante volte erano state sfogliate. Noi siamo giornalisti, non indovini e quindi non sappiamo predire il futuro, ma se ci chiedete una previsione su quello di Ford Trucks in Italia siamo pronti a spendere parole positive perché il marchio si è legato a un’istituzione nel settore come Lodotruck. Nella sede di Brivio è possibile scoprire l’intera gamma, ma la nostra attenzione cade, inevitabilmente, sul nuovo F-MAX. Presentato allo IAA 2018 di Hannover, Il Ford F-MAX, è stato interamente progettato dalla filiale turca Ford a Otosan. Inizialmente concepito per il mercato sud americano, turco, russo e dell’Europa orientale, in seguito, a partire da ottobre 2019 è stato impostato anche in Europa occidentale. Per la realizzazione di questo veicolo sono state progettate diverse soluzioni aerodinamiche al fine di diminuire i consumi di carburante, inoltre è stato sviluppato meccanicamente per ottenere la miglior affidabilità e minor costi di manutenzione. Questo insieme di caratteristiche gli ha permesso di conquistare il titolo di International Truck of the Year 2019.

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Bonaldi-Gruppo Eurocar Italia Iperauto

Cover Story • Lodotruck - Ford Trucks

“Ford Trucks: una storia tutta da scrivere”

www.justmotori.it


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