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Linn Broden|linnbroden.se Sono svedese, vivo a Stoccolma e la mia adolescenza è trascorsa vivendo con mia madre in una casa tra i boschi, andando a scuola e appassionandomi prima alla ginnastica e poi alla danza e all’equitazione. Terminati gli studi mi iscrissi ad una scuola di teatro dove, dopo un anno a tempo pieno, incontrai delle ragazze che facevano circo in una compagnia. Rimasi meravigliata, pensavo che per fare circo bisognasse nascere in una famiglia circense e cominciare fin da piccola. Mi iscrissi così a 21 anni ad una scuola a Copenahaghen dove facevano circo, ma anche teatro, arti visive, acrobatica. Ho cominciato come porteur in un mano a mano, ma gli allenamenti erano troppo duri, e quando un giorno vidi qualcuno fare swinging sulla corda molle, ne rimasi colpita. Pensavo fosse una cosa impossibile, ma ne ero affascinata e così comprai una corda, che montai nel refertorio. A scuola cominciai ad apprenderne la tecnica da appassionata, ma quando gli allenamenti divennero giornalieri era chiaro che la stavo scegliendo per la vita. Frequentai per due anni questa scuola e poi per tre mesi andai a Mosca per una serie di allenamenti molto intensi alla tecnica della corda molle, acrobatica a balletto. Al ritorno mi iscrissi al corso triennale di performing art del-
l’università di Stoccolma. Ne sono uscita lo scorso giugno con un mio numero, pronta a cimentarmi nel mondo dello spettacolo! Il circo contemporaneo è in continua crescita e ci sono molti contatti e collaborazioni in tutta la Scandinavia. In Svezia c’è una compagnia molto nota, Circus Circa, ma ci sono solo 5/6 festival, e quella di Stoccolma è l’unica scuola professionale. Per tutte le altre piccole compagnie è difficile farsi notare, e per affermarti devi viaggiare all’estero. Ci vuole molto allenamento per cominciare ad esprimersi sulla corda molle, che è una disciplina ancora poco diffusa. La mia idea quando ho cominciato a lavorarci su era di rompere questo clichè dell’atto di equilibrismo, volevo un focus sulle altre dimensioni della corda molle. Volevo utilizzare danza e acrobatica così come equilibrismo, utilizzare la corda in tutte le sue dimensioni, non solo per camminarci. Credo che la corda molle offra molte più possibilità del filo teso. È davvero una corda, tu puoi decidere di slegare un’estremità e fare tante altre cose. Il mio approccio all’attrezzo per i primi sei mesi era di non salire sulla corda, ma semplicemente giocarci in tutti i modi possibili. Ancora oggi i miei allenamenti non cominciano mai con l’approccio in piedi sulla corda,
Giulio Lanzafame|giuliolanzafame.net Ho origini siciliane e a 8 anni ho cominciato a giocolare, trascinato da mio fratello che la usava durante lo studio all’università. A 16 anni l’incontro con altri artisti di strada di Catania, alle prime armi anche loro, ha intensificato i miei allenamenti e da lì ho cominciato a fare spettacoli di strada. Frequentavo ancora il liceo ed osservando i miei genitori capivo che non ero adatto a fare un lavoro di routine così, terminato il liceo nel 2006, mi sono iscritto alla FLIC. A Torino ho appreso le basi dell’acrobatica e di altre discipline, strutturando meglio le mie abilità di giocoliere. Diplomatomi mi sono unito, quasi per gioco, ad una mia amica che andava a Montreal per le audizioni dell’Ecole National du Cirque. Con mia grande sorpresa e soddisfazione sono stato accettato ed ho iniziato uno studio intenso sul clown, l’acrobatica e la giocoleria. Ricercavo movimenti fisici che esprimessero emozioni e stati d’animo sui quali poi strutturare sequenze di tecnica di giocoleria. Ho poi
introdotto pattern di mani e piedi, più o meno tradizionali, ed alla fine ho fuso tutto con la mainipolazione degli oggetti, come la sedia che mi accompagna sulla scena. In tre anni di scuola ho fatto 9 progetti artistici tutti con registi diversi, sempre assistiti da professori russi di tecnica pura e da professionisti che ti spronavano a sviluppare il lato artistico come Gypsy Snider membro de “Le 7 Doigts del Main”, che ha anche curato il nostro saggio finale. Montreal mi è servita a diventare più disciplinato nel lavoro ed a sviluppare metodi di creazione artistica. Col tempo ho trovato anche un passo diverso, mentre prima accentravo molto la tecnica acrobatica ora sono più incline allo sviluppo di vari focus. Penso di aver imparato anche ad affrontare la scena nel modo giusto, senza farmi più sopraffare da tensioni e apprensioni. Finita la mia esperienza a Montreal ero pronto per tornare in Europa, per fare il mio numero solista. Così ho lavorato nei cabaret in Germania, in Italia ho fatto uno
prima ci gioco intorno, dal pavimento, perché è così che trovo nuove cose. Per questo il numero che ho portato qui a Circ-up! ha più focus sulla parte di danza e movimento che su quella di equilibrismo puro. Mi piace che lo show sia fluido, che la gente non stia ad aspettare un trick e poi un altro ancora, penso più a una danza, di essere davvero a tempo con la musica, che è stata composta ad hoc per questo numero. Altre mie passioni, oltre a tutti i generi di danza, sono trascorrere tempo all’aperto, nella foresta, nella natura, veleggiare, stare a contatto con l’acqua, non a lungo, giusto per prendere l’ispirazione, per recuperare la tranquillità e la gioia che mi serve per approcciare la corda.
linnbroden
giuliolanzafame..
spettacolo con Riccardo Strano in Italia, ed ora mi sono riunito in Svizzera con ex allievi di Montreal per una nuova creazione al Circus Monti. Della giocoleria mi ha sempre colpito il suo aspetto “zen”, la reiterazione dei movimenti, la possibilità di essere lì completamente assorto in qualcosa, la propensione ad accettare continue sfide con te stesso. Mi piace l’infinità delle cose che puoi sviluppare, tutto quello che fai è completamente diverso da come lo fanno gli altri. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 50 m a r z o 2011
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