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David Larible|
Il Clown dei Clown in Teatro
a cura di Alberto Fontanella
Tra tutte le discipline circensi, quella del clown ricopre certamente il ruolo più evidentemente attoriale, quindi l'idea di uno spettacolo di clown in teatro potrebbe sembrare relativamente lineare, ma così non è. Non sono molti i clown circensi che presentano o hanno presentato spettacoli in teatro. È senz'altro necessario ricordare Grock che calcava i palchi nella prima metà del '900, mentre più recenti o addirittura contemporanee sono le esibizioni dello svizzero Dimitri e dell'americano Avner the eccentric. All'interno di questo panorama c'è lo spettacolo Il Clown dei Clown, scritto e diretto da David Larible, che ha terminato da poco la sua quinta tournée teatrale, culminata con tre settimane di permanenza al Teatro Vittoria a Roma (dall'8 al 27 febbraio). Abbiamo chiesto a David in che cosa risiede l'originalità del suo spettacolo teatrale: “È diverso da tutti gli altri, questo si avvicina di più ad uno spettacolo completo, nel senso che racchiude momenti di clown solista, di clown musicale, di coppia comica (David divide il palco con lo straordi-
nario clown Bianco Gensi, ndr). C'è comicità classica, ma anche contemporanea”. Una curiosità su questo spettacolo è che viene rappresensolatato mente nei periodi dell'anno in cui David non sta lavorando al Circo Roncalli, in Germania. Alla domanda “Quand'è che un clown va in vacanza?” David risponde così: “Quando ti trovi in un posto che ti piace e fai qualcosa che ti piace, che sia diverso da quello che fai tutto l'anno, queste possono essere considerate ferie!”. La compagnia con cui David lavora in teatro è ridotta, ma molto unita e stabile da diversi anni. Potrebbe esserci un parallelismo tra questo modo di fare spettacolo e l'organizzazione delle compagnie di commedia dell'arte? Il clown dice, riferendosi a ciò che avviene sul palco “È Arlecchino e Pantalone, con un canovaccio ed uno zibaldo-
ne. Nel fare questo spettacolo mi sento molto vicino ai comici dell'arte, in quanto quello del Clown è un ruolo stabile, diversamente da quanto fa un attore che interpreta diversi personaggi...cambiano le sue avventure, ma Arlecchino è sempre Arlecchino.” Oltre alle riflessioni di ambito artistico questa produzione teatrale ne stimola altre di ambito organizzativo. La produzione dello spettacolo è affidata a Circo e Dintorni di Alessandro Serena. Quali difficoltà deve affrontare il produttore di questo spettacolo? “In generale non è un lavoro facile perchè deve affrontare diverse problematiche e fare salti mortali, perché magari il teatro mi vuole ad ottobre ed io in quel periodo non sono libero, sono in tournée con il Circo! Una cosa ben diversa e più facile sarebbe se io abitassi fisso a Verona, capisci? Inoltre Alessandro è stato
bravo a creare un team solido, che possa portare avanti questa avventura”. Alcune piazze visitate dallo spettacolo, in ordine sparso: Grugliasco, Bologna, Ivrea, Barletta, Ferrara, Cosenza, Guadalajara (ES), Almansa (ES), Douai (FR), Vienna... Abbiamo chiesto a David quali ricordi gli suscita questo elenco: “Quello che mi ricordo è l'abilità camaleontica che abbiamo noi di adattarci sempre agli spazi, alle cose che ci circondano e persino al modo di vivere! Quando eravamo a Douai mangiavamo formaggi a volontà, stavamo in un Bed & Breakfast nella campagna, mentre a Barletta mangiavamo pesce in un ristorante di prima categoria ed avevamo un hotel di lusso... in ogni città dobbiamo re-inventarci, sia sul palco sia nella vita quotidiana. La vita di compagnia e l'armonia che si riesce a creare nel backstage si trasmette poi nello spettacolo”. Anche le impressioni sulla lunga permanenza a Roma sono molto positive: “È stata una delle esperienze più belle! La possibilità di andare in scena ogni giorno per 21 giorni consecutivi ha permesso una crescita incredibile dello spettacolo”. Attendiamo il futuro, con la speranza di ritrovare questa tradizione forte quanto lo è oggi, o possibilmente ancora di più. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 50 m a r z o 2011
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